NOI PICCOLI SCRITTORI
MITI LEGGENDE FIABE FAVOLE
GLI ALUNNI DELLA IIIA A.S. 2014/2015
MITI
LA CREAZIONE DEGLI ANIMALI All’inizio sulla Terra c’erano solo un filo d’erba, un albero, un fiore, un grande manto d’acqua e una montagna. Un giorno il filo d’erba disse: “Uffa! Perché su questo mondo ci siamo solo noi cinque? Vorrei tanto che ci fosse qualcuno in più!”. E il suo desiderio si avverò. Comparvero tutti gli anfibi: rane, rospi e salamandre. L’albero e gli altri animali rimasero stupiti. E l’albero disse: “Anche io vorrei qualcuno che mi facesse compagnia!” E comparvero gli uccelli: pettirossi, canarini, falchi, gazze ladre. Poi toccò al fiore che disse: “Anche io vorrei qualcun altro in questo mondo!” E comparvero gli insetti: libellule, api, formiche. E l’acqua salata disse la stessa cosa che hanno detto tutti e comparvero tutti i rettili: serpenti, camaleonti, lucertole. E poi gridarono tutti insieme: “VORREMMO ANCHE QUALCUN ALTRO!!!” E comparvero i mammiferi. Tra cui noi!
FRANCESCO
ZEUS E ANUBY CREANO I VULCANI All’inizio dei tempi c’era una sola creatura molto cattiva che aveva 10.000 schiavi che erano trattati malissimo, frustati e ammazzati. Al Dio Zeus non piaceva questa cosa, così chiamò suo fratello Anuby e gli disse: “Fratello. Guarda laggiù quanti schiavi maltrattati. Non dovremmo fare qualcosa?” Anuby rispose: “E’ vero! Dobbiamo fare qualcosa!”. Così fecero una grande tempesta e Zeus cominciò a lanciare fulmini giganteschi, e molti finirono sulle montagne e fecero un buco sulla cima di ogni montagna e Anuby fece uscire la lava da ogni enorme buco. Gli schiavi si salvarono ma il cattivissimo centauro no! Egli morì travolto dalla lava. E fu così che nacquero i vulcani. DAVIDE
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MITI
IL SOLE E LE STELLE In una notte buia e tempestosa, dal Sole che sorgeva, caddero delle scintille. Le scintille galleggiavano nell’aria. Poi cominciarono a cadere dal cielo delle gocce che arrivavano sulle stelle. Un giorno accadde qualcosa di straordinario. Le stelle, bagnate dalle gocce, incominciarono a crescere e diventarono Stelle per sempre! SOFIA
LA CREAZIONE DEL PETTIROSSO Zeus stava litigando con un suo amico, a un certo punto scoppiò una tempesta di fulmini e di lampi. Quando Zeus e il suo amico smisero di litigare, tornò il sole. Zeus creò un uomo e da questo uomo fece anche un uccello e gli diede il nome di pettirosso. Lo ha creato per il suo amico. Era un segno di amicizia. LETIZIA D.
LA NASCITA DEL GHIACCIO In principio c’erano solo l’acqua e il vento. Un giorno il vento colpì l’acqua, e l’acqua andò sulla riva del mare diventando montagna, passarono molti giorni e l’acqua formava sempre più montagne. Un giorno arrivò un albero che disse: “Basta acqua! Non diventare più montagna.” E l’acqua si fermò e diventò ghiaccio. L’albero si stupì dei poteri che aveva e continuò e dal cielo fece cadere masse di sassi giganti, il vento lo fermò e soffiò fortissimo e si formò altro ghiaccio. Il vento si fermò e sgridò l’albero, ma poi divennero amici. L’albero non buttò più sassi e il vento continuò a soffiare e per sempre formarono sempre più ghiaccio. E questa è la storia della nascita del ghiaccio. LETIZIA L.
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MITI
LA NASCITA DELLE STELLE Ai tempi, 1100 anni fa, Dio e due Dei minori volevano andare in una foresta buia e ci andarono. Era tutto buio. Si vedeva solo una luce molto luminosa che piangeva perché era buio e lei aveva paura del buio e aveva perso la mamma e il papà. Allora un Dio molto grande prese la luce sulle mani ma si scottò e si bruciò le dita. Arrivò l’eroe Elena e con quella luce fece tante altre creazioni luminose e spense il fuoco sulle mani del Dio. Quelle creazioni di luce furono chiamate stelle e ancora illuminano il buio. MARTINA S.
LA SCOPERTA DEL FUOCO Un giorno Matman, Elena e Federico stavano raccogliendo dei pezzi di legno. A un certo punto per terra l’erba iniziò a diventare vivente, poi si addormentò e loro ne strapparono un po’. Poi accadde la stessa cosa con l’albero. E alla fine raccolsero i rami e infine presero un sasso. Appoggiarono per terra il sasso. Presero l’erba e la appoggiarono sopra al sasso. Presero anche il bastone e lo misero sopra al sasso. E poi girarono e girarono. E fu così che si formò il fuoco. ALESSIA
LA FANTASTICA VIOLET All’inizio esisteva solo la Terra, poi un giorno nacque una bambina. Di giorno in giorno la bambina cresceva e un giorno la ragazza incominciò a creare laghi, fiumi, e per nutrirsi creò gli ortaggi e per farsi compagnia le viole viventi e pure le rose viventi che ogni giorno la salutavano. Un giorno la rosa e la viola la chiamarono Violet. Un giorno Violet guardò il cielo buio e disse: “E’ troppo buio il cielo.” E volle creare le stelle. Per cominciare inventò dei puntini che esplosero, si cristallizzarono e divennero le stelle. NOEMI 4
MITI
IL FUOCO All’inizio della Terra era tutto buio. Soltanto quando c’era il sole, si poteva vedere. Un giorno Supermary voleva inventare qualcosa che facesse luce. E quando lo venne a sapere Ghiacciomegasì, si infuriò e chiamò subito i suoi colleghi Onde Glaciali e Vento Invisibile per impedirglielo. Si incamminarono e quando furono arrivati, Supermary aveva già incominciato a provare e loro rimasero sbalorditi. “Che sfortuna!” dissero e si addormentarono mentre la guardavano. Supermary non riuscì a creare niente. Tentò ancora un’ultima volta sfregando le pietre una contro l’altra e questa volta ce la fece!!! E fu così che inventò il fuoco. VIOLA
LA NASCITA DELLE STELLE Ai tempi, 2000 anni fa, dieci Dei si accorsero che c’erano i dinosauri e tra loro c’era il tirannosauro. Un eroe si accorse che nel cielo c’era una luce: erano le stelle. Alcuni Dei videro che il tirannosauro voleva mangiare tutte le stelle allora crearono un mammifero per combattere contro il dinosauro. Il dinosauro morì e le stelle furono salve. L’eroe mise nel cielo le stelle che brillano ancora oggi. LUCREZIA
SOTTO UN IMMENSO CIELO DI STELLE In principio le stelle erano dei giganti. Poi ci fu uno scontro tra Dei e stelle. Nello scontro tre stelle verdi morirono e diventarono extraterrestri. Morirono anche due Dei perché furono colpiti da dei cubetti di ghiaccio e rimasero congelati. Dopo milioni di anni si scongelarono e da questi cubetti di ghiaccio si riformarono le stelle. GIULIA P.
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MITI
LA CREAZIONE DELLA VEGETAZIONE All’inizio la Terra non esisteva, c’era solo una pianta carnivora. Un giorno si creò la Terra ma non c’erano erba e alberi, nessuna pianta. Poi un uomo apparve dal nulla, l’uomo era l’eroe della natura. La pianta lo inghiottì e lui la fece esplodere e fu cos’ che dai pezzi della pianta carnivora si formò tutta la vegetazione. ALI’
LA COMPARSA MISTERIOSA DEI VULCANI In principio la Terra non era ancora grande come oggi e si stava formando nello spazio, dentro quelle rocce è nato Vulcan. Dopo un po’ di tempo dalla terra che la circondava, è nato Terramos che era fatto di terra e di roccia. Terramos voleva essere il capo ma Vulcan era contrario e così cominciarono a combattere e a picchiarsi. Un giorno Terramos era stufo e cominciò a dar vita a dei mucchi di terra e pian piano creò un esercito di mostri di terra che andarono da Vulcan, lui non se lo aspettava e cominciò a buttarli in alto ed era così forte che li mandò in superficie e il loro sangue divenne lava. Ancora oggi continua a farlo e crea le eruzioni. DANIELE
LA CREAZIONE DELLE ONDE 100.309 milioni di anni fa c’era l’acqua. Poseidone si arrabbiò con Zeus perché i dinosauri volevano fare surf, ma per creare le onde Zeus doveva far cadere i fulmini e lui non voleva sprecarli. Poseidone chiamò gli eroi Sigorventalo, Acquaz e Forzutello. Sigorventalo sparse il vento dappertutto ma non riuscì a creare le onde. Arrivò Acquaz per aiutarli ma neanche lui ci riuscì. Allora Forzutello chiese aiuto agli alberi e alle montagne, ma neanche loro riuscirono nell’impresa. Allora i dinosauri andarono su tutte le furie e i dinosauri volatili andarono da Zeus. E Dio disse: “Basta litigare! Perché tu, Zeus, non vuoi dare i fulmini a tuo fratello?” Disse allora Zeus: “Perché lui non mi dà l’acqua!” E Poseidone rispose: “Io te la darò però tu tutti i giorni dovrai darci i fulmini.” Zeus fu d’accordo e da allora i dinosauri si divertirono sulle onde appena create. GIULIA M.
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MITI
GLI ANIMALI ALLA RISCOSSA Tanti tanti anni fa ci fu una guerra vicino a un lago. Zeus contro l’uomo mascherato e suo fratello. Tutti si spaventarono perché videro alberi volare e montagne camminare. Dallo spavento morirono tutti e dal loro corpo nacquero gli animali: dal corpo di Zeus nacque la volpe, dal corpo dell’uomo mascherato nacque un lupo e da suo fratello nacque un elefante. Poi arrivò una nuvola e fece nascere un’elefantessa, una tigre, un leone, una mucca e un toro, una cagna e un cane e infine un gatto e una gatta. Gli alberi e le montagne, che volavano, si fissarono a terra e poi tutti gli animali fecero amicizia. THOMAS LA SCOPERTA DEL FUOCO Al principio tutto era buio. La Terra era solo un punto nero, e in quel posto desolato c’era solo un piccolo robot che si chiamava G600. Quel piccolo robot vagava disperso sulla Terra. Un giorno il Dio Davide disse al piccolo robot: “Ehi tu! Piccolo robot ” il robot rispose: “Io?” “Sì proprio tu! Cosa fai qui disperso sulla Terra?” gli chiese Dio e il robot rispose: “Sto cercando la via per raggiungere la mia famiglia.” E così il Dio Davide lanciò un lampo e il bastone portatile del robot si infiammò e da lì si formò una luce grande grande, gigantesca, che illuminò quasi tutta la Terra e il robot riuscì a ritrovare i suoi genitori. E da quella gigantesca luce ebbe origine il fuoco. NICHOL L’ORIGINE DEL VENTO All’inizio il vento non c’era. C’erano solo due isole in mezzo a un’immensa distesa di acqua. Queste isole erano distanti circa centomila chilometri e su una di queste due isole c’erano un granello di sabbia e un albero. L’albero sapeva camminare e il granello di sabbia sapeva volare. Un giorno l’albero disse al granello: “Vai sull’altra isola che è in possesso dell’acqua che si può trasformare e guarda che cosa c’è”, il granello di sabbia disse: “Il viaggio è lungo, ho bisogno di qualcosa per riposarmi quando sono stanco!” “Hai ragione!” disse l’albero “Ti do una mia scheggia!”. Il granello ci mise un anno e mezzo per raggiungere l’isola. L’acqua però non voleva che il granello arrivasse all’isola cui apparteneva. Allora quando il granello arrivò, l’acqua si trasformò in un getto d’aria, il vento. Così la scheggia dell’albero volò e anche le ali del granello si staccarono. Il granello dovette rimanere sull’isola e non tornò mai più dall’albero, ma gli mandò un biglietto con scritto: “Qua c’è tanto vento!”. EMANUELE 7
MITI
LA COMPARSA DEI VULCANI In principio i vulcani non esistevano, poi c’è stato il Big Bang e un Dio rosso e giallo scoppiettante si è scontrato con il mare ed ha creato i vulcani. TOMMASO
LA NASCITA DELLE STELLE In principio in cielo c’erano delle rocce nere. Tutti i pianeti giravano intorno alle rocce e alcune volte andavano a sbattere. Dopo un po’ di tempo anche il sole andò a sbattere e lasciò una scintilla per ogni roccia. E fu così che si illuminarono un pochino le stelle. Poi arrivò Andro, il Dio dell’Universo infinito. Egli decise di aiutare le stelle a diventare ancora più luminose e belle. E così andò dal sole e gli chiese se poteva dargli un po’ dei suoi raggi. Lui accettò e glieli diede. Il Dio Andro mise un po’ di raggi alle stelle e le stelle si vedevano dappertutto nell’Universo. Ed è così che le stelle sono diventate brillanti come le vediamo oggi. MARTINA R.
REMUS IL DIO DEL FUOCO Tanto tempo fa un Dio di nome Zeus si lamentava perché non aveva figli. Dopo un po’ di tempo Atena, sua sposa, gli disse: “Sento qualcosa nella pancia.” Zeus corse subito ad avvisare qualcuno che potesse dire cosa avesse sua moglie. Arrivò al suo tempio e trovò un Dio che curava benissimo. Zeus gli disse: “ Vieni a casa mia, c’è mia moglie che sta un po’ male”. Il Dio Wens gli rispose di sì e quando arrivarono a casa, il Dio Wens tirò fuori da un sacco una specie di pinza e una specie di coltello. Zeus si girò per non guardare e il Dio Wens tagliò la pancia di Atena e ne uscì un bimbo. Zeus si girò e vide il bimbo che piangeva. A Zeus però quel bambino non piaceva e un giorno andò vicino a un burrone che finiva in mare e buttò giù il bambino che cadde nell’acqua. Due sirene, una di nome Milta e l’altra Cocca, presero il bambino e lo portarono a riva. Il bimbo si arrampicò e andò in una grossa grotta e si mise dentro. Non aveva un nome e le sirene lo chiamarono Remus. Per i suoi 12 anni le sirene gli regalarono due pietre, Remus si divertiva un mondo a strofinarle una contro l’altra, a un certo punto venne fuori una scintilla ma il bimbo non l’aveva vista e strofinava ancora le pietre fino a quando si formarono tante scintille. E fu così che Remus creò il fuoco. FEDERICO
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MITI
LA STRABILIANTE CREAZIONE DELLE STELLE Una volta nello spazio buio e freddo ci fu uno scontro micidiale. Le particelle di due pianeti vagavano nello spazio finchè non si formarono delle palle di fuoco e andarono contro le particelle e si infuocarono. Dopo giorni e settimane ci fu una tempesta e durò giorni, settimane, mesi, anni e millenni. Poi un giorno la tempesta si calmò e alla fine si abbattè un tuono sui meteoriti e i meteoriti si illuminarono. E fu così che si crearono le stelle. Lorenzo
LA CREAZIONE DEL FUOCO Un tempo c’era sempre brutto tempo a causa di Zeus. Faceva freddo e cadeva proprio tanta pioggia. C’erano tanti fulmini che bruciavano il terreno. Quella “cosa” che stava crescendo era sempre più calda e fu chiamata fuoco. Le giornate erano sempre più calde grazie al fuoco. Poi Zeus decise di non fare più il cattivo e iniziò a fare un po’ caldo e un po’ freddo come oggi!!! ARIANNA
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LEGGENDE
IL CAMBIAMENTO DELLE RANE Tanto tempo fa le rane erano strane perché avevano la pelliccia verde. Per loro la pelliccia verde era utilissima perché si potevano mimetizzare: i cespugli erano verdi e loro si mettevano dentro e il predatore si confondeva. Un giorno accadde che ci fu una tempesta provocata dal Mago Merlino. Quella tempesta portò via la pelliccia alle rane e da quel giorno devono stare attente ai predatori. LORENZO
PERCHE’ I PIPISTRELLI DORMONO DI GIORNO Tanto tanto tanto tempo fa, c’erano tanti animali, tra cui i pipistrelli che erano dei semplici animali diurni, che vivevano in una grotta molto brillante. Lì c’erano tantissimi pipistrelli! Un giorno arrivò un grande orso molto stanco, era piena notte e i pipistrelli dormivano profondamente. L’orso disse: - “ Si può entrare?” I pipistrelli che dormivano non sentirono niente, allora l’orso ruggì talmente forte che svegliò i pipistrelli ma ruppe anche la grotta e i pipistrelli volarono via. E oggi i pipistrelli stanno svegli la notte per ricordare quella notte, e di giorno dormono nelle grotte per ricordare la loro grotta luccicante. DAVIDE UN UCCELLO HE VIVEVA NELL’ACQUA Un miliardo di anni fa, un uccello piccolo piccolo fece un figlio nell’acqua. Dopo un mese venne a riva ma la mamma non riuscì a sopravvivere e allora morì. Suo figlio divenne amico degli uccelli ovipari e insieme andarono a Rio, dove c’è Cristo Signore e loro si appoggiarono sulla statua e da allora gli uccelli non vivono più nell’acqua. ALESSIA
PERCHE’ I PIPISTRELLI DORMONO DI GIORNO In principio i pipistrelli erano tanti tanti. Alcuni dormivano di giorno e altri di notte Dopo un po’ di tempo morivano. Così decisero di riunirsi. Allora i pipistrelli che dormivano di notte si riunirono con quelli che dormivano di giorno. Passò tanto tanto tanto tempo ancora e il signore di nome Piero diventò molto amico dei pipistrelli. Li aiutò con tutta la legna che aveva a costruire i nidi di notte. E così da allora i pipistrelli dormono solo di giorno. MARTINA R 10
LEGGENDE
FU COSI’ CHE ALL’APE SPUNTO’ IL PUNGIGLIONE Tanti e tanti anni fa, nell’anno 1000 c’era un’ape di nome Fufi, in una casa c’era una ragazzina di nome Elena. E di fianco c’erano due alberi speciali perché parlavano sempre. Tutto questo era in un bosco luminoso. L’ape non sapeva come difendersi dalle persone che volevano ucciderla e allora Elena la aiutò e andò a cercare un pungiglione nella sua casa, lo trovò e glielo mise. E fu così che all’ape spuntò il pungiglione. Per difendersi dalle persone che volevano ucciderla. MARTINA S SOTTO UN CIELO DI API In principio il cielo era pieno di api e c’era una regina di nome Milli che governava il regno. Queste api erano senza pungiglione. Un giorno arrivò mister Pungiglione e fece spuntare un pungiglione a tutte le api. E fu così che si formarono le api con il pungiglione. GIULIA P L’UCCELLO USCI’ DALL’ACQUA Tanti tanti anni fa il mondo era ricoperto dall’acqua, all’improvviso nell’acqua c’era un animale che nuotava verso la riva del mare. Quest’animale marino uscì dall’acqua perché un uomo fece una magia e fece una trasformazione. Si trasformò in un animale che volava. Quest’animale era un uccello. LETIZIA D
FU COSI’ CHE ALL’APE SPUNTO’ IL PUNGIGLIONE Molti anni fa c’erano le api senza pungiglione. Un giorno una cosa che pungeva si ficcò dentro ad un’ape ed era un pungiglione. Da quella volta le api hanno il pungiglione. ARIANNA
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LEGGENDE
GLI ANIMALI E LA NASCITA DELL’UCCELLO In principio l’uccello viveva in acqua e sapeva nuotare. Il cane gli disse: - “Esci fuori!” Anche altri animali continuarono a ripetere la stessa frase. Poi un giorno accadde qualcosa: cominciarono a spuntargli le ali e le zampe! Tutti gli animali gli diedero il nome uccello. Ed è così che l’uccello diventò com’è oggi ed è così che nacque l’uccello. SOFIA
QUANDO GLI UCCELLI VIVEVANO IN ACQUA In principio sulla Terra, 6050 anni fa, i vulcani erano tutti spenti, si formarono le nuvole e cominciò a piovere per 1000 anni. Si formarono le prime forme di vita. Si formarono i primi mammiferi e gli uccelli che vivevano in acqua. 3021 anni fa hanno imparato a volare e volano ancora adesso. TOMMASO
IL FIORE PUZZAVA Tanto tanto tempo fa c’era solo un piccolo fiore che spuntava dal prato. Un giorno una bambina di nome Alice uscì dalla sua casa e vide quel fiore. Era bellissimo ed era di colore bluette. Alice lo raccolse e lo portò a casa sua. Mentre era in cammino Alice si accorse che il fiore puzzava, a casa spruzzò sul fiore un po’ di profumo e il fiore non puzzò più, e tutte le volte che trovava un fiore spruzzava il profumo. E oggi, quando troviamo un fiore non puzza come prima, ma profuma grazie ad Alice!!! LETIZIA L
IL PIPISTRELLO DORMIGLIONE Milioni di anni fa in una foresta c’era un pipistrello che si chiamava Rai, una volta la sua amica Rosa, la pettirossa, diede un amuleto a Rai che iniziò ad addormentarsi e quando si svegliò era notte fonda. Iniziò a giocare e a correre e quando vide il sole e iniziò a bruciarsi. Per non bruciarsi andò a casa a dormire e da allora esce solo di notte. GIULIA M
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LEGGENDE
I PIPISTRELLI NON DORMONO DI GIORNO? In principio i pipistrelli dormivano di notte. Un giorno andarono a fare una svolazzata e a un certo punto uno di loro scomparì. Un’aquila lo aveva mangiato! Gli altri pipistrelli scapparono e l’aquila iniziò a rincorrerli e ne prese altri 7. I pipistrelli allora dopo quel brutto giorno, non brutto “cheddico” bruttissimoooooo giorno!!!, decisero di dormire di giorno anziché di notte. FEDERICO
FU COSI’ CHE ALL’APE SPUNTO’ IL PUNGIGLIONE A quei tempi… 5000 anni fa, l’ape non aveva il pungiglione. L’ape voleva il pungiglione perché voleva pungere i nemici. Il gatto andò in giro per cercare un pungiglione e dopo 10 minuti il gatto lo trovò e mise il pungiglione all’ape. Ed è così che all’ape spuntò il pungiglione! ALI’
IN PRINCIPIO C’ERANO RANE PIENE DI PELO In principio le rane erano pelose, e a una in particolare non piaceva. Un giorno mentre andava in giro vide sulla cima dell’Everest un fagiolo gigante che continuava a spaccare rocce. Dopo un po’ che lo guardava cominciarono a cadere delle schegge, la rana tentò di evitarle e andava qua e là ma a un certo punto una scheggia la colpì e tagliò via tutto il pelo. Così noi oggi vediamo rane con una pelle liscia. DANIELE
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LEGGENDE
FU COSI’ CHE ALL’APE SPUNTO’ IL PUNGIGLIONE In principio l’ape non aveva il pungiglione, aveva solo le ali per volare. Mentre volava, un giorno incontrò dei sassi giganti che saltavano. L’ape disse:- “Ciao grandi sassi.” E i sassi non dicevano niente. L’ape voleva attraversare tutti quei sassi saltellanti per andare dall’altra parte del bosco. Cercò di attraversarli ma si schiantò contro un sasso e si formò sul suo sedere una specie di bernoccolo chiamato pungiglione. E fu così che all’ape spuntò il pungiglione! Un tempo nella remota Transilvania vivevano tante persone e molti…pipistrelli! Alcuni narravano che fecero un patto con il diavolo e giorno e notte si trasformavano in
VAMPIRI SUCCHIA SANGUE Così le persone per non morire si nascondevano dentro celle protettissime, impenetrabili e per lunghi anni i vampiri devastarono i paeselli, le città, ma poi venne un mago….Harry Potter, fece battaglie con il diavolo, magia nera e magia di Harry. Insieme fecero una bomba nucleare che distrusse il diavolo e le persone fecero un patto con i pipistrelli e così i pipistrelli dormirono di giorno E dedicarono 16 ore di pace agli uomini, ma di notte….NO!!! NICHOLAS
BIC E L’ERBA BRONTOLONA
All’inizio i pipistrelli dormivano di notte. Un giorno Bic, un pipistrello andò a passeggiare in un bosco. Non sapeva cosa fare, quindi si mise a chiacchierare con un albero. Si dissero molte cose, quando a un certo punto Bic sentì “Aia!” sotto di lui e disse: “Chi ha parlato?” nessuno rispose. Allora l’albero che cosceva bene il bosco disse: “E’ l’erba!” E l’erba disse: “ Mi stai schiacciando!” E il pipistrello Bic rispose: “Per forza! Devo camminare!” E l’erba disse: “ Facciamo così: tu dormi di giorno, così non mi schiacci e di notte dormo io e tu stai sveglio!” E così i pipistrelli dormirono di giorno. EMANUELE
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LEGGENDE
I FIORI DIVENNERO PROFUMATI In principio i fiori puzzavano. Il giglio disse alla rosa: “Quanto puzzi!!!” E la rosa rispose: “E tu pensi di profumare, Giglio? Ha ha ha!!!” A un tratto comparve un bambino di nome Emi che spuntò da un cespuglio, e disse: “ Tranquillizzatevi. Ognuno di voi ha qualcosa di bello nel cuore”. E grazie a Emi i fiori cominciarono a profumare! NOEMI RAFFAELE Tanto tempo fa, quando gli uomini avevano già popolato tutto il mondo da due anni, Raffaele e tutti gli altri non avevano i denti. Un giorno Raffaele costruì una dentiera e gli uomini non capivano cos’era. Glielo chiesero e lui rispose: “Non lo so ma sono certo che ci servirà in qualche modo.” Il giorno dopo la provò in tutti i modi, poi la provò in bocca (al contrario) però non gli entrò, naturalmente. Poi la provò dall’altro lato e gli entrò ed era diverso. A quel punto tutti gli uomini la vollero. E così riuscirono a masticare meglio il cibo. Raffaele la chiamò dentiera. Per fortuna che Raffaele la inventò sennò nessuno poteva masticare. Il giorno dopo tutti avevano la dentiera attaccata alle gengive e li chiamarono denti e fu così che gli uomini ebbero i denti. VIOLA
L’ECCEZIONALE COMPARSA DEL PUNGIGLIONE DELL’APE! Cinque trissigliardoni di anni fa l’ape non aveva il pungiglione. Tutti gli animali la prendevano in giro ogni volta che passava. Un giorno l’ape stufa di essere presa in giro, passò per la savana e incontrò una zebra. La zebra le disse: -“Ciao gemella come stai?” “bene” – rispose l’ape - “grazie per avermelo chiesto.” Subito dopo sul suo retro trovò una piccola cosa nera a punta così piccola che non se ne accorse. Proseguì il suo cammino fino a trovare un rinoceronte che le fece la stessa domanda e l’ape diede la stessa risposta. Poi l’ape guardò il suo corno e la sua piccola cosa nera a punta diventò un po’ più grande. L’ape se ne accorse e disse: - “ forte! Dev’essere una specie di energia”. Poi andò in montagna, dove c’era l’aquila reale dalla testa bianca che fece la stessa domanda e l’ape diede la stessa risposta. Poi l’ape guardò gli artigli dell’aquila e la sua puntina nera era diventata bellissima. Tornando a casa diede un nome alla sua puntina nera. La chiamò pungiglione e ne fece buon uso per succhiare il nettare dai fiori e pungere gli animali così imparano a non prenderla più in giro!!! FRANCESCO 15
LEGGENDE
RANE ALLA RISCOSSA All’inizio dei tempi c’erano delle rane con la pelliccia. Poi scoppiò una guerra: il mago contro le rane con la pelliccia alla riscossa. Al via, le rane con la pelliccia assaltarono il mago e il mago lanciò un incantesimo sulle rane con la pelliccia che diventarono tutte rettili. Poi furono chiamate per sempre rane senza la pelliccia e le rane ritornarono a essere anfibi. E furono molto felici anche perché stava arrivando l’estate e le montagne si misero a ballare. Nella mischia andarono anche le rane e il mago e ballarono tutti insieme e furono tutti felici e contenti. THOMAS
FU COSI’ CHE ALL’APE SPUNTO’ IL PUNGIGLIONE A quei tempi,5000 anni fa, l’ape non aveva il pungiglione. L’ape voleva il pungiglione perché voleva pungere i nemici. Il gatto andò in giro per cercare un pungiglione. Dopo 10 minuti il gatto lo trovò. Il gatto mise il pungiglione all’ape e fu cos’ che all’ape spuntò il pungiglione. LUCREZIA
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FIABE
JECK E YCUP In un tempo lontano e in un regno lontano, pieno di foreste lupi viveva un audace cavaliere. Un giorno il cavaliere di nome Ycup vide un branco di lupi che si avvicinavano a un lupetto piccolo piccolo. Ycup decise di andare a guardare e appena lo vide si intenerì e lo portò a casa sua. Ycup gli diede il nome Jeck. Gli anni passarono e un giorno Jeck decise di andare in una delle foreste del suo regno. Presto trovò un gruppo di lupi e divenne un lupo con la L maiuscola. Tutti i lupi del branco lo trattavano come un capo. Ma in realtà lui non era il capobranco, c’era un altro lupo molto feroce. Un giorno il capobranco scacciò Jeck perché tutti lo trattavano bene e lui era il vero capo. Jeck tornò da Ycup che fu felicissimo di rivederlo e gli chiese che cosa non andava e il lupo gli spiegò cosa era successo. Poi Ycup e Jack andarono da un elfo e gli chiesero di avere in prestito una spada per vendicarsi , e l’elfo gliela prestò. Allora Jeck e Ycup si diressero verso il branco e appena videro il capobranco Ycup gli puntò la spada e il lupo saltò addosso e lo morse poi Ycup riprese la spada e gliela puntò davanti al muso e il lupo scappò. Ycup era ferito, appoggiò la spada sulla ferita e guarì. Jeck fece il capobranco e Ycup tornò nella sua dimora e vissero tutti felici e contenti. DAVIDE
TANTI ANNI FA Tanti anni fa, in un bosco incantato viveva una regina che non aveva né figli né marito. Un giorno la regina sentì degli svolazzi che sembravano svolazzi di una scopa con una persona a bordo. La regina chiese alla sua aiutante, che era una maga, che cosa fossero quei rumori. La maga avrebbe voluto aiutarla ma non aveva la bacchetta magica per sentire e capire cosa fossero quei rumori strani. La regina nel bosco aveva una bacchetta magica perfetta per sentire e capire i rumori e sentì che i rumori si stavano avvicinando sempre di più alla casa della maga. La strega intanto faceva sempre più rumori. La maga voleva uccidere la strega cattiva ma purtroppo non aveva la bacchetta. Visto che la regina aveva la bacchetta magica decise di regalarla alla sua aiutante. La maga fece un incantesimo che mandò la strega lontano lontano dal bosco e tutte vissero felici e contente. LETIZIA D.
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FIABE
LA PRINCIPESSA E L’ORO Molto tempo fa in un grande castello viveva una principessa di nome Sara. Quel giorno era il più importante perché era il suo compleanno, e il regalo che le piaceva di più era quello che le aveva fatto la sua fatina, un sacchettino con un dentro l’oro. Ad un tratto arrivò la strega cattiva che voleva il sacchettino con dentro l’oro, era anche molto arrabbiata perché non l’avevano invitata al compleanno. Passò un giorno e la principessa non trovò più il sacchetto. Guardò dappertutto ma non lo trovò allora disse “l’avrà preso la cattiva strega”. Però non sapeva dove abitava. E a un certo punto vide qualcosa di luccicante sotto al letto, andò a guardare e vide il sacchettino con dentro l’oro. Lo guardo e non riuscì a vedere. Arrivò la fatina e vide che la principessa non vedeva più niente, era diventata cieca. Le fece un incantesimo e la principessa ricominciò a vedere come prima. Da quel giorno non prese più niente di luccicante e vissero felici e contente. MARTINA R. LA BAMBINA E IL TROLL In un tempo lontano, c’era una bambina povera che viveva in una casetta smarrita. La bambina però aveva sempre il sorriso sulle guance, nonostante mangiasse solo lamponi e more. Un bel giorno di sole decise di fare una passeggiata, passò sotto al ponte dove abitava un troll, e gli chiese: “Mi fai passare?” “No” rispose lui “Questa è la mia casa!” e la bambina disse: “ Dai, grande Troll, fammi passare!” Il troll si mise a pensare e disse: “No! E’ casa mia!”. Poi apparve una fata e la bambina disse: “ Ma tu sei una fata?” “ Sì, e sono qui per te, sarò sempre con te” Rispose lei. Poi la fata la liberò dalla casa del troll e la fatina regalò alla bambina una bacchetta magica e da allora la bambina dice una formula e le appare il cibo magicamente! GIULIA P.
IL PRINCIPE CORAGGIOSO Tanti anni fa, c’era un grande castello con dentro una grande cittadinanza. Un giorno un orco staccò un pezzo di castello e sentì un fastidio al piede, si girò e vide un cavaliere e l’orco gli disse: “Combatti se hai coraggio” e il cavaliere disse: “Spada!” e uscì la fata Dora che fece apparire la spada. L’orco disse: “Cos’è? Sembra una pulce affilata”. Il cavaliere rispose: “No è una spada”. Poi l’orco vide che era rossa e nera e prima di combattere chiese: “Perché ai margini è rossa e dentro è nera?” e il cavaliere rispose “Lo vedrai e ci vivrai”. Il principe scosse due volte la spada e lo ferì perché il rosso era il fuoco e il nero era un buco nero. L’orco venne risucchiato e tutti festeggiarono in onore del principe.
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L’ORCO RUBINO In un tempo lontano, un milione di anni fa, in un bosco viveva un orco che mangiava tutti i bambini, tutti gli uomini e tutte le donne. L’orco nascondeva nella sua casa un sacco d’oro. Un bel giorno arrivò un cavaliere armato, aveva una lampada, la prese e la sfregò. Da lì uscì l’uomo della lampada e gli chiese: “Di che cosa hai bisogno?” e il cavaliere rispose: “Lo vedi quell’orco lì?” Il cavaliere allora espresse il desiderio di farlo rimpicciolire e l’orco diventò minuscolo. Poi il cavaliere andò in casa dell’orco e prese il bottino che l’orco aveva rubato. Così nessuno più venne mangiato e l’uomo della lampada e il cavaliere furono felici. THOMAS IL DRAGO E LA BAMBINA Tanti anni fa in un bosco incantato c’era una bambina di nome Federica. Federica sentì un rumore e guardò cos’era: era il drago, Federica vide il fuoco e urlò: “Drago” . Il dragò la sentì e cercò di ucciderla, ma Federica si salvò. Ci fu una grande lotta. Federica chiamò il topo per aiutarla e il drago chiamò la piuma e ci fu un’altra lotta, Federica uccise la piuma, il drago si arrabbiò e il topo morse il drago. Federica andò al castello e il re Stefano le fece i complimenti perché era stata coraggiosa e Federica disse “Grazie Re Stefano!”. LUCREZIA
LA CONQUISTA DEL REGNO In un tempo lontano, ai margini di una montagna, in un bosco incantato, c’era una bambina. Quando nacque tutti la chiamarono Nanetta perché, rispetto alle altre bambine del regno, era bassa; era bionda e aveva gli occhi marroni. Un giorno, al compimento dei 14 anni, scappò dal regno per andare dal principe. Dopo 1 ora di cammino si fermò per riprendere fiato e incontrò una strega. La strega le disse: “Sei una bambina”. “Sì,” rispose rispose Nanetta, “Perché?” “Perché ora ti bloccherò la strada!!!” rispose la strega e Nanetta chiese ancora perché. La strega le spiegò che quando era nata, lei non era stata invitata. La strega fece crescere poi una pianta di fagioli e scappò via. Nanetta pianse e subito in soccorso venne un elfo che le regalò un pacchetto di semi. La bambina li sparse sul corpo e con la magia potè arrampicarsi sulla pianta di fagioli. Salì e potè raggiungere il regno del principe. Dopo un po’ di tempo si sposarono e vissero tutti felici e contenti! LETIZIAL. 19
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LA RAGAZZA E LA STREGA MALVAGIA Tanti anni fa, in un bosco incantato, viveva una ragazzina che doveva trovare un oggetto. La ragazza, lungo un sentiero, incontrò una strega che le disse: “Vattene via da qui o sennò ti farò un incantesimo!” e scomparì nel nulla. La ragazza continuò il cammino e incontrò di nuovo la strega che le disse: “Sei nei guai!” e le fece un incantesimo, trasformò la ragazza in un rospo. Dopo 4 giorni arrivò una fata e spezzò l’incantesimo. La ragazza arrivò, vide una bacchetta, vide un pulsante, lo schiacciò e si trasformò un’altra volta in un rospo. Venne fuori la strega, le disse che quella bacchetta era un incantesimo. La fata vide che la strega la stava aggredendo e fece un incantesimo, la strega svanì nel nulla per sempre e la ragazza tornò alle sue dimensioni di prima e vissero per sempre felici. Della strega non si seppe più niente. E la ragazza visse per sempre con la fata, felice e contenta. SOFIA
IL CAVALIERE E LA SPAA MAGICA In un tempo lontano… in un regno lontano, un cavaliere era venuto in aiuto alle persone che avevano paura di un piccolo Drago che man mano che cresceva diventava sempre più inquietante perché iniziava a mangiare le persone. Un giorno un principe si avventurò e trovò il drago! Cercò di ucciderlo, ma avvenne il contrario. Anche altri principi cercarono di ucciderlo, ma fallirono. Un giorno, il cavaliere appena arrivato, andò da un mago e gli chiese se c’era un oggetto qualsiasi, ma magico! Così il mago gli mostrò molte cose, ma quella che preferì il cavaliere fu una spada, ma era incastrata nella roccia. Così il cavaliere, tutti i giorni, per mattinate e serate, provava a prendere la spada, ma on ci riuscì. Ma a tentare e ritentare gli cresceva pure la barba! Il mago, quando lo vide, gli diede una pozione di forza e riuscì a togliere la spada. Il cavaliere dopo un po’ di giorni andò dal drago ma non riuscì a sconfiggerlo e disse: “ Mi sono dimenticato la spada!” Così corse dal mago, prese la spada e sconfisse il drago! E da allora, in quel regno lontano, vissero tutti, per sempre, felici e contenti!!! NICHOLAS
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LA SPADA DORATA Tanti anni fa, in un regno lontano, esisteva un principe che stava per diventare re. Per diventare re aveva bisogno della spada dorata, ma la spada dorata l’aveva rubata la strega Maya. Il principe,quindi, per diventare re, doveva riprendere la spada. Molto presto egli si incamminò verso il bosco dove abitava la strega Maya. Quando fu nel bosco, incontrò una bella fatina, era schiava della strega Maya. Ella si chiamava Elena. Elena gli diede un suggerimento, gli disse: “La spada è nascosta, ma non nella casa della strega Maya. E’ in una roccia.” Il principe ringraziò Elena e andò subito a vedere nella famosa roccia “Sky” ,ed era proprio lì. Provò subito a toglierla e ci riuscì. La portò al castello e diventò re. La strega Maya morì mentre Elena andò a studiare in una scuola di magia e vissero tutti felici e contenti. VIOLA
LA FIABA DELLA BAMBINA E IL LUPO Tanti anni fa c’era una bambina che giocava sempre nel parco. Una notte, lei era nel suo letto a dormire, un lupo entrò nel castello e prese la sua collana preferita. Quando la bambina si svegliò, fece colazione e poi andò a vedere la sua collana ma, non la trovò più. Allora la bambina chiamò il topolino che le diede un anello e disse: “ Ora esprimi un desiderio!”, lei chiese di riavere la sua collana preferita. Il topolino le disse: “Ok, ora vai a prendere la tua collana preferita!” Alla fine la collana era diventata color oro e tutti vissero felici e contenti, soprattutto la bambina! ARIANNA
IL DRAGO E IL PRINCIPE In un tempo lontano c’era un principe che doveva uccidere un drago perché era cattivo. Un giorno uscì dal suo castello e andò sul terrazzo, il drago gli regalò una spada e combatterono tutto il tempo. Il principe non riuscì a sconfiggere il drago. Un altro giorno chiese aiuto ad Aladino e gli disse: “ La tua spada è rotta, esprimi tre desideri sulla tua spada.” E lui disse: “Voglio che la mia spada non sia più rotta.” E si avverò. “Voglio che funzioni bene e voglio essere un principe forte.” Il giorno dopo sconfisse il drago, divenne cavaliere, e vissero felici e contenti. ALESSIA
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UN PICCOLO CASTELLO INCANTATO Una volta, in un piccolo castello incantato, viveva una piccola principessa di nome Elena. Viveva con lei, una fata di nome Martina. Giocavano sempre insieme. Un giorno, la principessa Elena, uscì dal castello e una strega, di nome Daniela, la catturò. La fata cercò dappertutto dentro al castello, però sapeva che forse l’aveva presa la strega e andò a bussare alla sua porta. La strega aprì e la fata Martina disse: “ Dammi subito la principessa.” “No” rispose la strega. La fata entrò e prese la principessa e con la sia bacchetta magica fece scomparire la strega. Riportò a casa la principessa e vissero tutti felici e contenti. MARTINA S. LA CONTADINA FORTUNATA Molto tempo fa, dentro a una casetta, abitava una contadina povera che aveva paura di attraversare un ponte perché, sotto al ponte, viveva un orco che non voleva far attraversare nessuno. La contadina voleva solo prendere delle fragole buonissime, decise allora di chiamare la sua amica fata. La fata le disse: “ti do questi semi d’oro”. La contadina li piantò e il giorno dopo spuntarono gli alberi, prese i frutti che erano cresciuti e andò dalla sua amica fata e lei le disse: “queste sono mele magiche, devi farle mangiare all’orco così lui diventerà gentile con tutti”. Allora la contadinella fece come le aveva detto la fatina e adesso l’orco fa passare tutti e la contadinella fece una torta di fragole per tutti. GIULIA M.
LA PIUMA MAGICA Tanti anni fa un bambino stava passeggiando in un bosco. A un certo punto incontrò una strega che gli sbarrava la strada. Lui voleva passare, ma la strega non voleva farlo passare. Allora il bambino pensò a lungo su come passare. Dopo un po’ che pensava decise di andare in cerca di qualcuno che lo aiutasse. Iniziò a cercare nel bosco, ma non trovò nessuno. Poi cercò in riva al mare, ma non trovò nessuno. Alla fine cercò in campagna e trovò un topolino che gli disse: “Se vuoi sconfiggere la strega devi cercare una piuma tutta grigia.” Il bambino cercò tanto e, alla fine, trovò la piuma tutta grigia. Andò dal topolino e gli chiese: “E adesso cosa devo fare?” E il topo rispose: “Vai dalla strega e mettigliela davanti.” E il bambino fece come gli aveva detto il topo. La strega seguì la piuma fino al mare. Poi la piuma cadde in mare e la strega, per seguirla, si buttò in mare e affogò. EMANUELE
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IL CAVALIERE CORAGGIOSO Molto tempo fa in un bosco incantato, tutti erano tristi perché un orco si aggirava nel bosco e mangiava molte persone. A un cavaliere non piaceva che tutti fossero tristi e allora andò incontro l’orro e gli disse: “Affrontami se hai coraggio.” L’orco si mise a ridere perché il cavaliere non aveva una spada e continuò il suo viaggio. Il cavaliere corse da sua sorella, che era un fata, e le chiese se in un minuto riusciva a far comparire una spada, ma una spada magica! La fata disse di sì e fece comparire la spada per il fratello, lui prese la spada magica e corse dall’orco e gli disse: “E ora tu combatti se hai coraggio!” L’orco sguainò il suo bastone e disse: “Se tu vinci, io me ne andrò. Se vinco io mangerò tutto il villaggio!” “Ok” disse il cavaliere, poi la spada magica si tolse da sola dal porta spada e si puntò verso l’orco. Il cavaliere la prese e fece scivolare il bastone dell’orco e disse: “Ho vinto! Vattene adesso!” L’orco se ne andò e da quel giorno l’orco non si fece mai più vedere e vissero tutti felici e contenti. Soprattutto il cavaliere! FEDERICO LA REGINA E L’ORCO Una volta in un grande castello c’era una regina bella e buona. Nel regno erano tutti felici finchè un giorno, in una caverna lì vicino, spuntò una testa di un drago. Tutti i sudditi per paura del drago volevano rifugiarsi nel castello. La regina chiese consiglio al mago: “ Come possiamo far sparire il drago?” Il mago rispose: “Farò sparire il drago con la mia bacchetta magica in cambio di due monete d’oro.” La regina diede le monete al mago e lui come promesso andò alla caverna per far sparire il drago. Il mago disse la sua formula magica, agitò la bacchetta e il drago sparì. La regina era così contenta che regalò tante monete d’oro al mago e lui fece spuntare un bel arcobaleno e tutti vissero felici e contenti. TOMMASO IL DRAGO SPUTAFUOCO Una volta c’era un grande castello, i draghi volevano sconfiggere il principe per poter mangiare le persone del villaggio, allora il principe combatteva contro i draghi. Un giorno il principe stava combattendo contro un drago ma il drago era troppo forte, quindi si ritirò e tornò al castello. Dopo il principe andò dal mago e gli disse: “Mago, mi puoi aiutare? Non riesco a sconfiggere il drago.” E il mago rispose: “Usa questa spada. Riuscirai sicuramente a sconfiggerlo.” Quindi il principe andò a sconfiggere il drago e quando il drago sputò fuoco il fuoco si scontrò contro la spada e ritornò addosso al drago e il drago morì. E così il principe continuò a sconfiggere draghi e nessuna persona fu più mangiata! ALI’ 23
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LA BAMBINA CHE DIVENTO’ UN’EROINA Tanti anni fa, in un grande castello, c’era un drago gigante, non molto lontano viveva una povera bambina che aveva solo un topo magico e un anello. Il topo poteva sollevare qualsiasi cosa e l’anello poteva diventare pesantissimo. Ma il drago non li voleva e continuava ad azionare le sue vecchie catapulte. Un giorno la poveretta decise di sconfiggerlo, andò lì e mise l’anello vicino al topo, il topo lo prese mentre diventava pesante, lo lanciò e colpì la catapulta sul tetto facendola azionare al contrario e colpì la testa del drago. Nel castello la bambina trovò un tesoro che condivise con tutti i cittadini. DANIELE
LA BAMBINA CHE VIVEVA TRANQUILLA Una volta, in una piccola casetta, c’era una bambina che viveva da sola perché suo padre era morto in guerra e sua madre era morta di una malattia che non si poteva curare. Il tempo passò e lei diventò grande, questa lei si volle chiamare Eleonora. Eleonora viveva in una casetta vicino ad un paesino piccolo piccolo. Lei sapeva che nelle vicinanze c’era un orco mangiabambini. Non c’erano scuole perché i bambini non ci volevano andare quindi le mamme decisero di fare loro le maestre ai loro bambini. Eleonora era coraggiosa, un giorno andò nella caverna dell’orco e lo vide. Era tanto brutto che scappò e si intrufolò in un bosco e correndo sbattè la testa contro un elfo che le disse: “Come ti chiami?” “Eleonora” rispose la bambina. Eleonora gli fece la stessa domanda e l’elfo le disse: “ Io mi chiamo Ninfea e ti aiuterò”. Ninfea le disse che l’orco soffriva il solletico e che da anni stava cercando la piuma magica. Eleonora si ricordò che nel suo letto c’era una piuma. Eleonora disse: “Non muoverti! Io ritorno tra un attimo!” Eleonora si mise a correre e andò a casa, trovò la piuma e corse da Ninfea.“E’ la piuma che cercavi?” Ninfea si mise a piangere di gioia: “E’ l’ora di far smettere l’orco di mangiare i bambini!” Eleonora entrò nella caverna in silenzio e appoggiò la piuma sull’orrida pelle e si sentì una risata. Eleonora disse:” Da oggi in poi non mangerai più i bambini sennò continuerò a farti il solletico. Se hai fame puoi chiedere il cibo al panettiere o al salumiere. Sei d’accordo?” L’orco rispose: “Sì , sono d’accordo!” “Oggi dirò al paese che non mangerai mai più i bambini. Ciao, arrivederci orco.” Disse Eleonora. Ninfea e Eleonora divennero grandi amiche e tutti vissero in pace senza spaventarsi dell’orco mangiabambini. NOEMI
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SEMPLICINO E LA PIUMA MAGICA In un tempo lontano, c’era una volta un regno dove un re e una regina stavano per avere un figlio e la voce si sparse per tutto il regno. Ma nel regno, in un posto nascosto, c’era la casa di una strega cattiva che andò al castello e disse al re che suo figlio sarebbe nato piccolo e sarebbe rimasto piccolo anche a 154 anni e sparì. Cinque mesi dopo, nacque un bambino, il giorno dopo il re e la regina scelsero il suo nome e lo chiamarono Semplicino. Cinque giorni dopo la sua maggiore età e i festeggiamenti di maggiore età, il re e la regina stavano per morire ma prima diedero le cure del loro figlio al consigliere di corte : trovare la corona se volava diventare re. E morirono. La mattina dopo, Semplicino si svegliò e una colomba si posò sul davanzale della finestra, gli diede una sua piuma e volò via. Semplicino la prese e provò a toccarla e subito la piuma si illuminò e apparve una faccina sorridente ( così ) e disse: “Semplicino, seguimi!” Andò fuori dalla camera, giù dalle scale e fuori dal portone e entrarono in un bosco fino a trovare una tomba. La piuma chiese a Semplicino: “Semplicino, Semplicino, puoi aprire la tomba per favore?” Semplicino la aprì, entrarono dentro e la chiusero. Dentro la tomba c’era una maga lilla che disse alla piuma e a Semplicino: “Ciao! Io sono Lilly, come posso aiutarvi?” Semplicino rispose: “Io sono Semplicino e lei è piuma, stiamo cercando una corona”. “ Ce l’hai?” disse la piuma “Certo che ce l’ho” disse Lilly, “Seguitemi!” Andarono nella stanza dove Lilly si allenava a fare incantesimi e senza bacchetta pronunciò strane parole e Semplicino si ritrovò con una corona in testa. Salutarono e ringraziarono Lilly, corsero al castello ma appena chiuso il portone la piuma subì una trasformazione: diventò un’adulta. Anche Semplicino diventò un adulto e si sposarono e vissero felici. E la strega cattiva? Scappò così lontano che nessuno ne seppe più niente! FRANCESCO
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FAVOLE
IL CANE E LA VOLPE C’erano una volta, tanto tempo fa, un cane e una volpe. Un giorno la volpe disse alla polizia che il cane aveva rubato la borsa a una signora, ma il cane, che era leale, disse che non era vero e che era stata proprio la volpe a farlo. La polizia non seppe a chi credere, ma il cane disse: “La prima gallina che canta ha fatto l’uovo.” A quel punto la polizia dovette per forza credere al cane e la volpe fu messa in prigione per almeno 100 anni. VIOLA
IL CANE E IL LEONE C’era un leone molto altezzoso che decise di andare in montagna a sciare. D’un ci fu il terremoto, finì subito, però fu così forte che ci fu una valanga e andava verso il leone. Passò un cane e disse al leone: “Scendi sennò ti fai male, c’è una valanga dietro di te!” Il leone non gli credette e la valanga lo travolse. Il cane andò dal leone quando la valanga finì, e lo aiutò. Allora il leone decise di non comandare più. La morale è: Un vero amico si riconosce nel momento del bisogno. GIULIA M
IL LEONE E LA PECORA C’era una pecora che era molto molto servizievole e un leone altezzoso che voleva comandare gli altri animali. La pecora gli disse: “Non puoi comandare tu.” E i due si misero a litigare perché non poteva comandare lui. Dopo qualche minuto smisero di litigare e fecero la pace e diventarono amici. Il leone un giorno cadde in un burrone e la pecora lo salvò. La pecora disse: “Un vero amico si riconosce nel momento del bisogno.” GIULIA P
IL LEONE E IL CANE C’era una volta, in uno zoo, un leone che voleva scappare, però non ci riusciva. Allora vide un cane passare e gli disse: “Mi vuoi aiutare a uscire dallo zoo?” Ed egli disse: “Va bene, ti aiuterò!” Vide delle chiavi a terra e provò ad aprire il recinto che si aprì. Allora il leone ringraziò il cane e diventarono amici. Imparò che un vero amico si riconosce nel momento del bisogno. MARTINA R 26
FAVOLE
IL CANE E LA VOLPE C’erano una volta un cane e una volpe, erano vicini di casa e si conoscevano da poco. Un giorno stavano andando a ritirare la posta alle cassette della posta, si salutarono, ma… a un certo punto il cane si sentì male, allora la volpe disse al cane: “Dobbiamo attraversare il bosco per andare all’ospedale più vicino!” E il cane rispose: “Ma saranno 15 km e io conciato così non mi fido di te volpe.” La volpe lo rassicurò: “Vedrai che arriveremo velocemente; io conosco il bosco come le mie tasche, anche se ci sono dei pericoli.” Il cane disse: “ti seguo ma sto attento.” Tutti e due s’inoltrarono nel bosco, la volpe scrutò tutti i pericoli e il cane la seguì. Arrivati a un certo punto, la volpe scivolò dentro a delle sabbie mobili e disse: “Aiuto, cane aiutami, dammi una zampa” e il cane non si fidò e non gliela diede. Alla fine il cane scappò e la volpe riuscì a salvarsi e tornò a casa. Morale: Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. DAVIDE
IL CANE E LA CAPRETTA C’erano una volta un cane intelligente e una capretta servizievole, vivevano nella stessa casa ma erano nemici. Un giorno la loro casa fu risucchiata da un tornado. Il cane voleva ricostruire la casa da solo e anche la capretta, però non ci riuscirono. Si unirono e ci riuscirono! La morale di questa favola è che l’unione fa la forza. LORENZO
LA PECORA E IL LUPO C’era una volta una pecora che camminava libera, ma a un certo punto il lupo le disse: “Dove vai bella?” e la pecora le rispose: “Vado nel bosco”. E il lupo le disse: “Posso venire con te?” La pecora gli disse di sì e andarono insieme nel bosco. Trovarono una buca enorme e il lupo disse alla pecora di entrare. La pecora entrò e il lupo chiuse la buca. La pecora rimase lì per sempre. Morale: Meglio soli che male accompagnati. TOMMASO 27
FAVOLE
IL LEONE E LA VOLPE C’erano un leone generoso e una volpe furba, erano nel bosco ed erano amici. Un giorno si misero a litigare e la volpe disse: “Non sono più tua amica.” E allora il leone rispose: “Va bene”. Il giorno dopo il leone disse: “Possiamo far la pace?” E la volpe rispose: “No!” Una domenica il leone chiese ancora: “Possiamo far la pace?” E la volpe dice: “Ti ho già detto di no!” Un sabato la volpe dice: “Vieni a casa mia a giocare e a far la pace.” E il leone disse: “Va bene!”. Un venerdì la volpe cade in un tombino e chiede aiuto. Il leone dice: “Ti aiuto io!” E la volpe risponde: “Grazie amico mio, sei sempre disponibile.” Questa favola ci racconta che un vero amico si riconosce nel momento del bisogno. LUCREZIA
IL CANE E LA VOLPE C’erano una volta un cane e una volpe. Il cane era molto molto intelligente e la volpe era egoista. Il cane voleva fare amicizia con la volpe, ma lei diceva che non lo voleva come amico. Il cane disse alla volpe: “Io, se fossi tuo amico, sarei contentissimo!” La volpe disse: “Tanto io non vorrò mai essere tuo amico.” Dopo un bel po’ di tempo, la volpe si decise e quindi volle diventare amica del cane, così il cane disse: “L’unione fa la forza.” La volpe disse: “Insieme riusciremo a superare tutti gli ostacoli.” -
Questa favola mi ha insegnato che è più bello essere amici subito che un po’ dopo. ARIANNA IL CANE E’ UN VERO AMICO
C’erano una volta un cane e un leone, il leone si chiamava Fiocchino e il cane si chiamava Neve. Erano nemici, anzi il leone era nemico del cane ma il cane era molto amico del leone. Il leone non ci credeva, allora il cane glielo dimostrò così: Il leone era caduto in un vulcano e si era attaccato a una roccia, ma anche la roccia stava cadendo, quindi chiese aiuto: “Aiuto, aiuto” e il cane lo salvò! E allora il leone ha creduto all’amicizia del cane e furono per sempre amici. Morale: Un vero amico si riconosce nel momento del bisogno. MARTINA S 28
FAVOLE
LA PECORA CURIOSA
C’era una volta una pecora troppo curiosa. Un giorno la pecora decise di entrare in una foresta, si impigliò in un ramo e iniziò a belare, ma nessuno la sentì. Rimase a belare tutta la notte. Il mattino dopo la sentì un cane che iniziò a correre verso la pecora. Corse, corse, corse e arrivò alla pecora, scosse il ramo in cui era impigliata la pecora e la liberò. La morale è: Un vero amico si riconosce nel momento del bisogno. EMANUELE
LA PECORA E LA VOLPE Un giorno una pecora e una volpe si erano incontrate, la volpe disse alla pecora: “Al di là della foresta c’è un grosso gregge di pecore che ti sta aspettando.” La pecora gli credette e senza volerlo si lasciò ingannare dalla volpe e si mise in cammino. La volpe intanto, corse fino ad arrivare al di là della foresta. Quando la pecora arrivò, la volpe si nascose e la osservò. Quando la pecora si accorse che non c’era nessun gregge, la volpe la sbranò! Morale: Fidarsi è bene. Non fidarsi è meglio. NICHOLAS
DUE AMICI ECCEZIONALI Su una montagna, terra di stambecchi, caprioli e aquile, nacque una pecorella selvatica. Un giorno stava pascolando con le sue compagne e continuava a pascolare senza accorgersi che si stava spingendo troppo lontano dalla montagna e dalle sue compagne. Si ritrovò in pianura e la montagna era scomparsa dalla sua vista. Vide una scia azzurra luccicante e andò incontro a quella cosa. Vide che si dirigeva in montagna, “evviva” pensò “ora potrò ritrovare la strada di casa.” Mentre camminava di fianco al fiume, ci cadde dentro e, una cascata non era molto lontana. Proprio in quel momento un cane passò da quelle parti e la pecorella gli chiese se poteva aiutarla a… Non finì nemmeno la frase che il cane disse: “Nessun problema e la aiutò, poi si scrollarono e la riaccompagnò dalle sue amiche e amici Da quel giorno il cane e la pecora divennero molto amici e andavano a trovarsi. Da quel giorno la pecora capì che un vero amico si riconosce nel momento del bisogno. FRANCESCO 29
FAVOLE
LA VOLPE E IL CANE La volpe era affamata e vide un pezzo di carne, cercò di prenderla ma fu ingannata, era una trappola e rimase incastrata. Passo da lì un cagnolino e le disse: “Se vuoi, ti libero ma tu mi devi ricambiare, se avrò bisogno, ululerò e tu verrai ad aiutarmi.” “Va bene” rispose il cane e salvò la volpe. Un giorno il cane cadde nelle sabbie mobili e ululò, la volpe corse così veloce che arrivò in un lampo, lanciò un tronco al cane e disse: “Mi sono ricordata del nostro accordo!” e il cane la ringraziò. La morale è: Un vero amico si riconosce nel momento del bisogno. NOEMI
L’UNIONE FA LA FORZA TRA DUE VERI AMICI C’era una volta un cane che era intelligente e doveva costruire una cuccia per lui perché si era rotto il tetto ed era un po’ rovinata. Non ce la faceva. Un giorno una volpe furba passò di là e vide il cane che stava lavorando con dei pezzi di legno e gli chiese se gli serviva una mano. Il cane intelligente le disse di sì e la volpe lo aiutò, ma era stanca e si addormentò. Il cane la vide e le disse: “Perché stavi dormendo?” “Perché ero stanca”, rispose la volpe e il cane le portò un bicchiere di acqua. Ripresero il lavoro e finirono di costruire la cuccia insieme. Ed è così che scoprirono che l’unione fa la forza. SOFIA
LA PECORA CURIOSA Un tempo in un prato c’era una pecora che stava brucando l’erba. Il pastore comprò un cane per far stare la pecora vicina a lui. Un giorno la pecora Lilia andò a curiosare in un altro prato. Il cane Fido, intelligente, le disse: “No! Non andare in quel prato, finirà che cadrai in un burrone.” Ma la pecora era troppo lontana e non lo sentì. La pecora cadde nel burrone e urlò: “Aiuto!”. Il cane Fido venne subito in soccorso e la riportò sul prato e la pecora lo ringraziò per il salvataggio. Questa favola ci insegna che un vero amico si riconosce nel momento del bisogno. LETIZIA L
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FAVOLE
IL LEONE E LA PECORA Un giorno un leone altezzoso disse a una pecora: “Vai via, io sono migliore di te.” La pecora fece finta di andare e si nascose dietro a un albero. Il leone si avviò in un bosco, la pecora lo seguì. Il leone cadde in una botola e la pecora lo aiutò a ritornare sulla terra. Il leone chiese scusa alla pecora e la pecora disse: “Vabbè” e diventarono amici. La morale è: Un vero amico si riconosce nel momento del bisogno. FEDERICO
LA PECORA E IL LUPO C’erano una volta una pecora e un lupo, un giorno il lupo decise che la pecora lo doveva aiutare a spostare dei tronchi, allora la pecora si mise al lavoro ma ad un certo punto il lupo fece uno sgambetto alla pecora che cadde. Il lupo andò via ma inciampò in un tronco e capì che chi la fa l’aspetti. DANIELE
IL LEONE E LA VOLPE Una volta su una collina c’era un leone era in alto ma alto, e la volpe era in basso ma basso. Il leone si sentiva superiore alla volpe. Ad un cero punto, dal bosco uscì un cacciatore, vide il leone distratto e gli sparò, il leone morì. La volpe si rese conto e andò lì e prese la medicina che aveva perso il cacciatore, gliela mise in bocca e il leone si risvegliò ed era grato alla volpe. Il leone capì che un vero amico si riconosce nel momento del bisogno. THOMAS
IL LUPO E IL CUCCIOLO DI CANE Tanto tanto tempo fa c’erano un grosso lupo e un cucciolo di cane. Non erano amici, neanche si guardavano in faccia. Un giorno il padrone del cane disse al cane: “Vado nel bosco” ma poi vide un lupo che voleva aggredirlo e il cane che gli era fedele lo aiutò. Il lupo fece finta di niente. Un altro giorno il padrone disse al lupo: “Dai vieni con me ti porto a casa.” Ma il lupo non gli credette e se ne andò. Un giorno il padrone si perse nel bosco e il cane lo cercava. Incontrò il lupo e insieme lo riportarono a casa e impararono che l’unione fa la forza. ALESSIA 31
FAVOLE
IL LUPO E IL LEONE C’era una volta un lupo coraggioso che viveva in un bosco. Un giorno un leone andò nel bosco e disse al lupo: “Io sono un leone altezzoso, mi piace dare ordini agli animali e mi piace essere migliore degli altri animali.” Il lupo rispose: “Io sono un lupo coraggioso, sono un lupo che aiuta e salva gli altri animali. Tu, invece, sei un leone altezzoso quindi non sei il benvenuto, e non sei affatto gentile con gli altri animali.” Il lupo disse le ultime parole e poi se ne andò: “Ti dico ancora queste parole, leone, un vero amico si riconosce nel momento del bisogno.” Il leone disse ancora: “Grazie lupo, d’ora in poi mi comporterò come te. Grazie” alla fine di questa favola il leone diventò amico del lupo e il lupo diventò amico del leone. LETIZIA D
IL LUPO E IL LEONE C’era una volta un lupo bugiardo e il re leone diceva a tutti che il lupo non poteva entrare nella giungla. Un giorno però il re leone perse il figlio, lo aveva preso un cacciatore, così il re leone disse al lupo: “Collaboriamo per riprendere mio figlio. Da solo non posso farcela. Ho bisogno del tuo aiuto.” Tutti e due andarono dal cacciatore, mentre il lupo distraeva il cacciatore, il re leone prese le chiavi dalla tasca e liberò suo figlio. La morale è: L’unione fa la forza. ALI’
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