185 ANNO 32 AGOSTO | SETTEMBRE 2008
ambientecucina
BIMESTRALE IL SOLE 24 ORE BUSINESS MEDIA SRL - VIA G.PATECCHIO 2 - 20141 MILANO - POSTE ITALIANE SPA - SPED. IN A.P. - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N.46) - ART. 1 - COMMA 1, DCB FORLÌ IN CASO DI MANCATO RECAPITO RINVIARE ALL’UFF. POST. DI MILANO CMP ROSERIO DETENTORE DEL CONTO PER LA RESTITUZIONE AL MITTENTE CHE SI IMPEGNA A PAGARE LA RISPETTIVA TASSA
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ambientecucina on line
ambientecucina | anno 32 | agosto-settembre 2008
www.ambientieoggetti.com
www.B2B24.it
sommariocentottantacinque 6 | RUBRICHE in copertina 9 editoriale 18 magazine di Antonella De Alessandri 34 green magazine di Clara Mantica e Giuliana Zoppis 40 dove comprare di Paola Leone 52 swg monitor di Fabrizio Gomarasca 56 swg ambiente cucina di Fabrizio Gomarasca 58 mondo impresa di Fabio Salvati
66
60 shop visual di Lilli Bacci e Elisabetta Scheggi 64 codice consumo di Roberto Maida 66 selezione di Carla Cavaliere e Monica Molteni 160 aziende indirizzi
80 | SERVIZI
66
ecologia se il bianco è sempre più verde di Paola Guidi 84 mercato piu spazio alle cucine di Aurelio Volpe - Csil 86 distribuzione per una relazione “su misura” di Fabio Turchini 92 strategie obiettivo di marca: riqualificarsi insieme al trade di Fabio Salvati 98 in fabbrica codice globale di Fabrizio Gomarasca
92
copertina Yara di Cesar, a pagina 6
anno 32 | agosto-settembre | 2008 | ambientecucina
sommariocentottantacinque 102 | INTEMAINTHEME
DECORO DECORATION di/by Paola Leone
127 | CUCINATECNO built-in operazione risparmio di Antonella De Alessandri 152 focus materiali in collaborazione con Sadun 156 nuove espressioni materiche di Antonella De Alessandri
127
102 ambientecucina
Segreteria commerciale tel. (02) 39646836 fax (02) 39844800
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Washington D.C. The Italian Embassy
Arclinea ambasciatrice del design italiano nel mondo L a c u c i n a d i V i l l a F i r e n z e , r e s i d e n z a d e l l ’ A m b a s c i a t a I t a l i a n a a Wa s h i n g t o n , p r o g e t t a t a e ristrutturata da Arclinea, è la vetrina più concreta dell’alto valore e della qualità del design italiano, il luogo privilegiato in cui si esaltano tradizione artigianale ed innovazione tecnologica. Protagonista del progetto il modello Italia, disegnato per Arclinea da Antonio Citterio.
Arclinea Arredamenti Caldogno (Vi) Italia tel. +39 0444 394111 www.arclinea.com
Arclinea sceglie elettrodomestici
6 | ambientecucina
[ in copertina cesar ]
D come design e decoro La nuova Yara 2008 laccata lucida bianca (design G.V. Plazzogna), con elemento finale Quadro con vetro serigrafato e pensili ante in vetro bianco acidato, con serigrafia decorativa lucida (design Designwork), su telaio in alluminio bianco.
Creare un prodotto cucina dalle forti valenze estetiche
un legno nordico con un’ampia fiammatura, molto
e al contempo tecnologicamente affidabile, in grado
delicata e appena percettibile, luminosa ed elegante,
di disegnare un ambiente cucina contemporaneo:
di colore bianco, tendente al crema. L’introduzione
questo l’obiettivo di Cesar che da anni ha intrapreso
dei laccati e della nuovissima versione “seta” consente
un percorso di ricerca sul design e sui materiali che
di declinare Yara in quindici colorazioni diverse e di
oggi si esprime anche attraverso la rivisitazione di Yara,
ottenere un piacevole effetto al tatto, ottenuto grazie
grande protagonista di Eurocucina. L’accuratezza
all’ultima mano di acrilico che viene stesa sulla
e la qualità, anche nelle finiture, che sono i punti di forza
superficie. Una laccatura di grande fascino, che è anche
di tutte le cucine Cesar, vengono interpretate nella
più resistente ai graffi e assorbe meno le impronte delle
nuova Yara (design G.V. Plazzogna) con la volontà
dita. A Eurocucina è stata presentata anche la versione
di approfondire le caratteristiche di un modello che
di Yara con telaio rivestito in marmo stratificato
continua a godere di un notevole riscontro, e che ben
alleggerito da 5 mm, in finitura lucido, patinato
si prestava alla ricerca di nuove suggestioni estetiche,
o sabbiato: una soluzione innovativa che permette
tra cui quella originata dalla serigrafia lucida (design
di abbinare basi, top e schienali, con lo stesso materiale
Designwork) su vetro acidato che esprime uno dei trend
naturale. L’anta è composta da 3 mm di marmo, più
emergenti più forti, abbinandosi perfettamente
2 mm di resina epossidica e tessuto antisfondamento,
con i nuovi profili in alluminio bianco. Ma Yara è anche
a garanzia di resistenza. Inedito, infine, il profilo a 45°,
il fascino senza tempo dell’essenza e se in origine era
di top (in inox, Corian, marmi e agglomerati) e anta
proposta in noce, teak e yellow pine spazzolato e laccato
laccata, che permette un design rigoroso. Un ulteriore
in quattro colori, oggi è disponibile anche in betulla,
segno dell'inconfondibile Italian Style a firma Cesar.
PROTECH. ANTA LACCATO BIANCO OPACO E MANIGLIA INCASSATA IN ACCIAIO CON SISTEMA A GOLA. TOP IN AGGLOMERATO BEIGE ARENA.
Q U A L I T À C E R T I F I C ATA - C I N Q U E A N N I D I G A R A N Z I A - R E C O R D R A C C O M A N D A A J A X
w w w. r e c o r d c u c i n e . c o m
Raffaella Razzano
editoriale
IL VALORE DELLA COMPETENZA Un nostro abbonato, titolare di un centro cucina con circa 50 composizioni in esposizione, ci ha recentemente inviato una mail di cui volentieri riportiamo uno stralcio perché è quanto mai paradigmatica del sentimento che oggi anima coloro che si occupano quotidianamente di vendita. “Ho 39 anni, e circa sette anni fa, spinto dalla passione per il settore cucine e forte di una precedente esperienza famigliare, ho fondato una mia nuova società. Ho avuto e ho tuttora molti contatti e rapporti commerciali con svariate aziende di cucine, con la cui proprietà ho stabilito anche un’ottima relazione umana. Ho notato, però, come tutte le aziende diano poca importanza alla formazione del punto vendita, a livello sia commerciale sia tecnico. Oggi con l’informazione continua, sia attraverso le riviste specializzate sia grazie a internet, il cliente finale è molto preparato e spesso ci mette in difficoltà. Io proporrei a tutte le aziende di cucine di allearsi e di costituire una struttura che serva proprio a questo: FORMARE E INFORMARE IL PUNTO VENDITA A 360 GRADI”. Il carattere a stampatello scelto dall’autore, e fedelmente riportato, enfatizza ulteriormente la necessità da parte della distribuzione di elevare il proprio tasso di competenza, una priorità fondamentale per reggere la competizione nel nuovo scenario di mercato. La controprova sono le strategie distributive messe in campo con successo in altri settori e evidenziate dall’articolo di Fabio Salvati a pagina 92, ma anche il successo dell’esperimento condotto da Innova.com, società nata in Federmobili, che ha lanciato il progetto triennale “Taylor made” di cui parliamo a pagina 86. Il progetto, che ha coinvolto tre aziende e una ventina di centri di arredamento lombardi in un comune percorso di crescita e formazione, ha come obiettivo quello di qualificare il processo di vendita: dall’esposizione in mostra alla relazione con il cliente, alla messa in campo di servizi differenzianti. Un’esperienza positiva che può essere una delle possibili risposte alla domanda iniziale espressa dal nostro lettore, che giustamente invoca la parola alleanza e auspica un lavoro condiviso tra tutte le imprese, di produzione e distribuzione. A fronte di una crescita della GDO destinata ad affermarsi ulteriormente, la domanda di fondo che coinvolge tutta la filiera, compresa la nostra rivista, è dunque quella di avere una visione comune per rimarcare senza ombra di dubbio una differenza in termini di servizio e di gusto che giustifichi una diversità di prezzo. Da parte di Ambiente Cucina, la cui ragione d’essere è proprio quella di contribuire a “formare e informare il punto vendita”, la missione prevede un rapporto ancora più stretto con i suoi lettori, aziende produttrici e retail, per capire insieme quali siano i parametri di quella differenza che tutti dobbiamo dimostrare. E proprio in quest’ottica diamo appuntamento a tutti gli operatori al convegno organizzato dalla rivista a Verona, in occasione di Abitare il Tempo, il cui titolo “Costo meno o valgo di più” è una provocazione programmatica. Una piattaforma su cui tutti siamo chiamati a confrontarci per acquisire il giusto valore della competenza.
collezione Monos design
Del Tongo consiglia elettrodomestici Rex Electrolux
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Del Tongo industrie spa 52041 Tegoleto / Arezzo Via Aretina Nord, 163 telefono 0575.4961 r.a. e-mail:
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magazine di Antonella De Alessandri
FEDERLEGNO-ARREDO
Grafici e tabelle tratti dal Rapporto Settore Cucine. Consuntivi 2007, fonte Centro Studi Cosmit/ Federlegno-Arredo.
LE URGENZE DI UN SETTORE IN TRASFORMAZIONE
Italia. Cucine. Esportazioni
2004
2005
2.244
2.081
2003
1.988
2002
1.926
2001
1.831
2000
1.816
1999
1.737
1998
1.704
1.609
1997
1.555
1.401
1.458
1.398
1996
2006
2007
523
446 399
300
298
177
238
283
363
411
497
600
687
dati in milioni di euro negli anni indicati
117
88
degli obiettivi. Il neoeletto presidente ha inoltre dichiarato il suo impegno immediato per mantenere il livello qualitativo del prodotto made in Italy, sfidando le aziende italiane ad essere all’altezza dell’immagine di eccellenza che il mondo riconosce loro, senza dimenticare l’internazionalizzazione, imprescindibile e, in parallelo, l’attenzione alla formazione e la capacità di comunicare al mondo, attraverso siti e manifestazioni fieristiche. II sistema Legno-Arredamento ha chiuso il 2007 con un’ulteriore crescita dei principali indicatori congiunturali, registrando i tassi più alti degli ultimi sei anni. Il buon andamento dell’anno scorso rappresenta quindi una conferma dei segnali positivi registrati
1995
47
Rosario Messina, neo-presidente Federlegno-Arredo
Italia. Cucine. Fatturato (1991-2007) dati in milioni di euro a prezzi correnti
58
In occasione dell’assemblea generale di Federlegno-Arredo, svoltasi a Milano lo scorso 3 luglio, è stato eletto presidente per il prossimo triennio Rosario Messina, già presidente di Cosmit dal 1999, in qualità di successore di Roberto Snaidero. Messina, titolare dell’azienda Flou dal 1978, ha dichiarato di volersi da subito aprire ai consigli che vorranno arrivare da tutti i comparti associativi, per essere il presidente di tutti, creando un clima collaborativo e di condivisione
già nel 2006, ma è anche l’esito di una profonda trasformazione strutturale del sistema produttivo del legno-arredamento, trasformazione resa necessaria dai cambiamenti radicali dello scenario di riferimento. Per quanto riguarda il comparto della cucina, dai dati di settore forniti dal Centro Studi Cosmit/ Federlegno-Arredo, aggiornati a giugno 2008, emerge che nel 2007 il fatturato del comparto cucine è valutato in oltre 2.240 milioni di euro a prezzi alla produzione. Dopo le crescite registrate già nei quattro anni precedenti, anche nel 2007 il fatturato settoriale è aumentato del +7,8% in termini correnti. La crescita è stata trainata dall’andamento effervescente delle esportazioni (+14,4%), con un fatturato di 690 milioni di euro, ma hanno contribuito positivamente anche le vendite Italia (+5,9%). Le importazioni di cucine hanno registrato un incremento del +8,4%, ma rappresentano una quota molto esigua del mercato nazionale, pari soltanto all’1,7%. Pertanto il saldo commerciale del comparto cucine è positivo per circa 660 milioni di euro (+14,7% rispetto al 2006). Nel 2007 il comparto ha mostrato una sostanziale stabilità in termini di addetti (+0,9%), mentre prosegue la tendenza alla crescita delle dimensioni medie aziendali. Nel corso dell’assemblea è stato presentato il primo rapporto ambientale, realizzato dell’Ufficio Ambiente della federazione. Si tratta di un tema di riflessione sulla sostenibilità ambientale, rivolto a tutti i protagonisti della filiera, con l’obiettivo di presentare i risultati raggiunti da tutta la filiera del legno-arredamento a favore dell’ambiente. In questo ambito, le aziende svolgono un ruolo positivo per coniugare crescita economica e protezione dell’ambiente e per superare il conflitto fra ambiente e sviluppo.
51
L’elezione alla presidenza di Rosario Messina rappresenta una occasione per rilanciare il ruolo dell’associazione in una fase di profondo cambiamento strutturale. I dati di consuntivo 2007: l’export cucine segna +14,4%
1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
Italia. Cucine. Principali Paesi di destinazione delle esportazioni anno 2007
quote percentuali su dati in valore altri Ucraina
32,5 2,0
Turchia
2,3
Svizzera
4,1
Germania
4,2
Regno Unito
4,5
Spagna
8,2
Stati Uniti
9,2
Russia
9,4
Grecia
9,7
Francia
13,9
WINNER
Formazione manageriale nell’alto di gamma Un nuovo modulo formativo che si ripromette di fornire ai partecipanti la chiave per dischiudere ad ognuno l’intero bagaglio di potenzialità individuali: è l’ultima proposta della Winner di Udine per la formazione manageriale nell’alto di gamma. L’obiettivo è quello di dare l’opportunità a manager, professionisti, imprenditori e quadri di impadronirsi di una nuova dinamica per la comunicazione persuasiva e le sue diverse applicazioni: rafforzare la sicurezza di sé stessi, motivare, vendere, negoziare, comunicare efficacemente in pubblico. «Quotidianamente incontro persone che possiedono un altissimo potenziale, ma non ne sono affatto consapevoli - afferma Maria Gabriella Ferrazza, docente e autrice del corso -. Sono più preoccupati di terminare quanto hanno iniziato piuttosto che di raggiungere in pieno l’obiettivo. Non solo, normalmente hanno obiettivi troppo generici per essere messi veramente a fuoco: così traggono solo una parziale soddisfazione dalle loro azioni». Anche la scelta di Marrakech come sede del modulo, risulterà gradevolmente funzionale a una full immersion distaccata dall’ambiente quotidiano.
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INDESIT COMPANY
Comportamento etico e logistica eccellente Indesit Company ha vinto la sesta edizione del Sodalitas Social Award, il premio promosso da Sodalitas e riconosciuto dal Presidente della Repubblica, che valorizza imprese, associazioni imprenditoriali e distretti industriali concretamente impegnati nel sociale, attraverso lo sviluppo di comportamenti etici e l’applicazione quotidiana di valori dichiarati. Indesit è stata premiata all’interno della categoria “Programma volto alla valorizzazione del Capitale umano” per aver realizzato l’accordo Quadro Internazionale, sottoscritto con i Sindacati e, all’interno di questo, l’Accordo di Refrontolo, firmato nel 2006, in risposta alla necessità di allora di ridimensionare lo stabilimento in provincia di Treviso. L’accordo si è basato su azioni volte a incentivare il lavoro e non l’assistenza, attraverso l’erogazione di un contributo direttamente alle aziende che hanno assunto a tempo indeterminato i dipendenti della fabbrica, le cui
competenze sono state così considerate come un capitale da valorizzare sul territorio. Anche nel Regno Unito il gruppo di Fabriano ha ricevuto due importanti riconoscimenti per la propria struttura logistica ai Motor Transport Awards 2008, tenutisi a Londra il 2 luglio scorso, rispettivamente per il Customer Care e come Network of the Year in Gran Bretagna. La giuria ha assegnato al gruppo italiano il Customer Care Award per “la consapevolezza da parte dell’azienda di cosa è importante per i propri clienti, per gli eccellenti indicatori chiave nei servizi di recapito e di riduzione del danno da trasporto”, utilizzando il feedback da parte dei clienti per migliorare la qualità del servizio. Per quanto riguarda il Network of the Year Award, i giurati hanno premiato Indesit per “la focalizzazione e il raggiungimento del miglioramento di aree specifiche, oltre all’alto livello di servizio in un settore particolarmente esigente verso gli operatori”.
20 | ambientecucina
magazine FRANKE
Comunicare il brand: dalla rete al punto vendita La comunicazione intesa come elemento strategico nei confronti non solo dei consumatori, ma dei rivenditori, partner e insieme media strategici per il marchio e il prodotto Orientandosi a questa concezione, Franke ha recentemente attuato una serie di innovazioni che riguardano tutta l’area di comunicazione del brand: dalle pagine pubblicitarie al sito web, in un programma che abbraccia tutti e tre gli interlocutori: azienda, distribuzione e consumatore. Questo imponente e coerente impegno di Franke nel campo della comunicazione, ha visto anche l’importante avvio nel 2007 del progetto Planner (una piattaforma “professional” per offrire, tra l’altro, un catalogo web interattivo nel rapporto con i clienti finali dei punti vendita) che si è rivelato fondamentale per rinnovare, ampliare e fidelizzare il rapporto con la distribuzione. A un anno di distanza abbiamo chiesto a Massimo Vismara, direttore marketing di Franke, di illustrarci caratteristiche, risultati e prospettive relativi al progetto Planner.
registrati (l’attività prosegue quotidianamente), possiamo affermare che si tratta di un bilancio estremamente positivo. La fedeltà dimostrata dagli utilizzatori, la facilità di navigazione (il sistema è intuitivo e non richiede alcun tipo di formazione o supporto) e la semplicità di aggiornamento ci fa guardare al futuro con grande ottimismo. La nuova versione, attualmente in fase di distribuzione, introduce nuove funzionalità tra cui: una nuova piattaforma per la gestione della relazione con il cliente (si possono salvare preventivi, creare un data base clienti, registrare appuntamenti, solleciti e tutte le attività legate alla vendita; la dashboard interattiva attraverso cui ricevere informazioni e aggiornamenti dall’azienda; il motore di ricerca con la possibilità di visualizzare i prodotti consigliati per una maggiore efficacia nella proposta.
Qual è, ad oggi, il bilancio sul progetto Planner? Il progetto Planner è stato favorevolmente accolto fin dalla prima presentazione e oggi, con 1.900 punti vendita
Quali sono stati i maggiori vantaggi per l’azienda? Aprire il dialogo con 1.900 punti vendita è di per sé un grande valore. In sintesi: fidelizzazione.
Massimo Vismara, direttore marketing di Franke
Quali invece gli aspetti più critici? Tutti i progetti importanti hanno anche aspetti critici, ma onestamente (senza voler apparire presuntuosi) Planner non ha evidenziato fino ad oggi alcun lato oscuro.
Proprio per questa ragione Franke ha deciso di investire ulteriori risorse nella evoluzione di questo progetto di cui l’attuale versione rappresenta solo una fase di passaggio. Quali sono state le caratteristiche maggiormente apprezzate dai punti vendita che l’hanno utilizzato? La facilità di navigazione e la possibilità di stampare un riepilogo contenente i prodotti scelti dal consumatore. Normalmente non è possibile rilasciare un catalogo generale e in caso di documentazione sintetica non è detto che il prodotto scelto vi sia incluso. Attraverso la stampa del riepilogo si forniscono tutte le informazioni relative ai prodotti selezionati, con un costo irrisorio e con la possibilità di mostrare grande attenzione ai bisogni del cliente. Per gli aggiornamenti e le modifiche avete recepito anche gli eventuali suggerimenti degli utilizzatori? Raccogliamo regolarmente segnalazioni e suggerimenti dagli utilizzatori attraverso richieste spontanee oppure in risposta a nostre newsletter. Grazie a questi contatti abbiamo oggi la certezza che ci troviamo di fronte a rivenditori evoluti, largamente dotati di connesione ADSL e predisposti all’utilizzo di strumenti informatici in grado
di fornire un aiuto efficace nella vendita. Planner si presta a essere un valido tutor in tutti i casi in cui ci si deve confrontare con consumatori attenti e informati. Attraverso una navigazione semplice e intuitiva si può facilmente individuare la scheda prodotto all’interno della quale sono disponibili tutte le informazioni (specifiche tecniche, disegni, immagini, accessori, prodotti consigliati, prezzi). Planner è uno strumento utile anche per i consumatori? L’area catalogo del nostro sito web si basa su una versione semplificata (senza prezzi e dashboard interattiva) del medesimo strumento. Quali sono le altre iniziative in corso, o in programma nel breve periodo, per promuovere il brand presso i punti vendita e fidelizzare i loro clienti ? Franke è un’azienda da sempre attenta alla comunicazione/valorizzazione del punto vendita e in questa area opera costantemente al fianco del rivenditore. Per valorizzare ulteriormente questa forte partnership lanceremo nei prossimi giorni la nuova grafica relativa ai mini-siti dedicati ai rivenditori consigliati. Oltre a ciò proseguono le attività di diffusione dei nostri materiali espositivi.
Photo G.Antoniali - Ikon
Dall’ingegno italiano, l’intarsio su legno. Intarsio artistico: Ugo Nespolo Design: Gabriele Centazzo
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magazine
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ADI
A TORINO LA PREMIAZIONE DEL XXI COMPASSO D’ORO
1
Nella suggestiva cornice della Corte d’Onore della Reggia di Venaria a Torino, Capitale Mondiale del Design 2008, si è svolta la cerimonia di premiazione del XXI Compasso d’Oro, il più antico e prestigioso riconoscimento al design, istituito nel 1954 a Milano, e per la prima volta ospitato dal capoluogo piemontese. Ancora una volta l’eccellenza del design italiano e delle aziende del nostro paese, che attraggono progettisti e designer da tutto il mondo, è stato protagonista dell’evento, promosso da oltre 50 anni da Adi, l’associazione per il design industriale. Lo spazio della Scuderia è stato prescelto per l’esposizione dei dieci progetti premiati e dei 75
2
segnalati, frutto di una attenta cernita da parte della giuria, presieduta da Mario Bellini, che ha esaminato oltre 3mila oggetti messi in produzione nel triennio preso in esame (2004-2006). Prodotti che a loro volta sono il frutto della selezione avvenuta attraverso gli Osservatori territoriali e le Commissioni tematiche che curano la pubblicazione annuale dell’Adi Design Index. Un attento lavoro di analisi, che ha il merito di fotografare l’evoluzione di un mondo produttivo vasto (dall’arredo alla moda, dalla grafica ai concept espositivi, dal design per la persona a quello per la collettività e gli spazi pubblici) e di una società che muta in continuazione. Una lettura del “tempo” che si amplifica ulteriormente
3
con la retrospettiva della mostra storica del Compasso d’Oro, già in essere dall’aprile scorso, che ci restituisce uno spaccato della società, dei suoi consumi e dei suoi cambiamenti, mettendo in evidenza le complesse interazioni che hanno determinato l’unicità del design italiano nel panorama internazionale. In questo senso prendono rilievo i premi Compasso d’Oro alla carriera e internazionali assegnati a Luigi Caccia Dominioni, Renato De Fusco, Tito D’Emilio, Dino Gavina, Michele Provinciali, Tobia Scarpa, Terence Conran, Miguel Milà. Tornando alla XXI edizione, è giusto evidenziare come alcuni tra i prodotti segnalati riguardino anche i settori
4
arredo cucina ed elettrodomestici, mentre nessuno ha avuto l’onore del premio. Tra questi ricordiamo: Puzzle, il modulo cottura progettato da Enzo Inzaghi e Roberto Pezzetta per Electrolux; la cucina Z.Island (design Zaha Hadid Architects) di Ernestomeda; il miscelatore Onlyone di Lorenzo Damiani per IB Torbe, l’abbattitore di temperatura e surgelatore Freddy, su progetto di Decoma Design, prodotto da Irinox; la serie di piastrelle Brilliant e la Collezione MA.DE di Iris Ceramica (Design Team Iris Ceramica); la porta Vela di Studio Giuseppe Bavuso per Rimadesio; l’anta per cucina Riciclantica (design Gabriele Centazzo), realizzata da Valcucine.
1. Puzzle, il modulo cottura progettato da Enzo Inzaghi e Roberto Pezzetta per Electrolux 2. Freddy, abbattitore di temperatura e surgelatore su progetto di Decoma Design, prodotto da Irinox 3. La cucina Z.Island, di Ernestomeda, design Zaha Hadid Architects 4. Anta per cucina Riciclantica, realizzata da Valcucine, design Gabriele Centazzo
A GINEVRA
ARTE ACCESSIBILE Alcune delle opere artistiche di Marillina Fortuna, che ricordiamo sono frutto di un interessante lavoro creativo su oggetti di recupero, partecipano alla prima fiera dedicata all’Arte Accessibile che si svolge a Ginevra dall’11 al 13 settembre 2008. La fiera nasce dalla volontà di proporre al grande pubblico l’arte non più irraggiungibile, sia idealmente sia economicamente. I prezzi delle opere in vendita durante la manifestazione, infatti, devono essere inferiori ai 7.000 euro. La seconda tappa della fiera sarà a Milano a novembre, presso il SuperstudioPiù di via Tortona 27, in data da definirsi.
Evoluzione? Siemens presenta la rivoluzione! La nuova generazione di lavastoviglie da incasso Siemens speedMatic sorpassa in grande stile tutti gli standard della classe AAA.
Record assoluto! Solo 10 litri di acqua a lavaggio. Oggi il pianeta ha sete di attenzioni come queste: Siemens è già nel futuro con una capacità progettuale e tecnologica che porta le nuove speedMatic a risparmiare in media 4.400* litri di acqua l'anno (circa 6.600* nel caso del lavaggio a mano). Così, dovendo scaldare molta meno acqua, viene anche utilizzata meno elettricità!
Terzo cestello Siemens maxiSpace.
Tempi dimezzati, perché oggi il tempo stringe. Non a caso si chiamano speedMatic: grazie all'esclusiva funzione varioSpeed, possono ridurre del 50% i tempi di lavaggio.
Spazi intelligenti, che semplificano la vita. Tra le innovazioni strutturali spicca il terzo cestello maxiSpace: può accogliere non solo le posate, ma anche tazzine e piccoli accessori. Così trovano posto tante altre stoviglie, fino a 160 pezzi, per un ulteriore risparmio di acqua e di energia!
Un'idea cristallina: forza pulente al 100%. Altra esclusività Siemens, il nuovo sistema di dosaggio ecoDosage non disperde la pastiglia detergente in vasca, ma la colloca in un apposito box nel cestello superiore. Così la pastiglia si scioglie tutta più velocemente ed in modo uniforme.
* Riduzione dei consumi nei lavaggi in lavastoviglie con 13 coperti 1990-2008.
Le uniche lavastoviglie con il nuovo sistema di dosaggio detersivo ecoDosage.
s www.siemens.it/elettrodomestici
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magazine MAISTRI
MISSIONE COERENZA Il passaggio generazionale in casa Maistri avvenuto all’inizio di quest’anno è coinciso con un importante cambio di strategia commerciale, affidata al nuovo direttore Claudio Pasqualini. Entrato in Maistri dal 1° aprile, Pasqualini ha una visione manageriale a 360°, formatasi anche grazie alle esperienze precedenti in aziende multinazionali, unita a una profonda conoscenza del settore e delle sue esigenze. A lui chiediamo di raccontarci linee guida e obiettivi del nuovo corso aziendale, coerenti con la volontà della proprietà e dell’amministratore delegato. Qual è la priorità per l’azienda? Obiettivo principale è riuscire a gestire al meglio l’esigenza, comune a tutte le piccole e medie imprese italiane, di passare da una gestione padronale e famigliare a una gestione manageriale. In
sostanza siamo chiamati ad operare con una visione molto chiara di quella che è la missione dell’azienda, che deve avere una proiezione di almeno tre anni ed essere rigorosa e coerente. Qual è l’ambito in cui è più necessario intervenire? Sicuramente il marketing. In generale le aziende produttrici di cucine sono ancora fortemente orientate sul prodotto (e in questo senso Maistri con la sua qualità è un esempio tra i più positivi), ma poco strutturate per promuoverlo in un mercato che oltretutto è diventato molto più competitivo e complesso. Oggi Maistri si pone già in modo molto diverso rispetto al passato: da un ufficio marketing composto da due persone siamo passati a una organizzazione di otto addetti. Una squadra che si preoccupa di analizzare
Claudio Pasqualini, direttore di Maistri
il mercato, i competitors, le esigenze del trade e che lavora a stretto contatto con l’ufficio commerciale per affrontare le nuove strategie. Per quanto riguarda l’aspetto commerciale quali sono le linee guida? Con il marketing abbiamo individuato delle priorità che possono diventare elementi distintivi e competitivi sul mercato. Prima in assoluto è la riorganizzazione del servizio al trade che deve puntare molto sulla formazione tecnica per rafforzare la relazione con il cliente e sviluppare contemporaneamente un concept per il punto vendita che rappresenti in modo corretto Maistri. Un’attività che deve essere coordinata con quella della comunicazione, la quale, a sua volta, deve comprendere ogni aspetto dell’azienda, dal catalogo, agli strumenti, alla presenza nelle fiere,
all’advertising. Anche la nostra rete commerciale è stata rivista, abbiamo inserito un nuovo area manager per il centro sud Italia, dove abbiamo ancora spazi di crescita e un export manager per lo sviluppo dell’estero. In ogni caso dobbiamo operare con grande coerenza per fidelizzare il cliente Maistri, un po’ disorientato dai tanti cambiamenti avvenuti negli ultimi anni. E per quanto riguarda i mercati esteri? L’internazionalizzazione è un’altra priorità, condivisa con molte altre aziende italiane. Oggi Maistri esporta un 12% circa di fatturato ma l’obiettivo in tre anni è di arrivare almeno al 25%. Abbiamo individuato dei paesi su cui impegnarci maggiormente (Spagna, Francia ed ex-Russia) e stiamo valutando un progetto ad hoc per potenziare anche la nostra attività nel contract.
GORENJE
Acquisizione dell’olandese Atag e premiato lo SmartTable Lo scorso giugno Gorenje ha concluso l’acquisizione di Atag, leader olandese nella produzione di elettrodomestici di altissimo profilo. L’accordo, siglato dal presidente del management board e CEO di Gorenje, Franjo Bobinac, e dal direttore e proprietario di Atag Europa B.V., Philip Sluiter, ha sancito l’acquisizione della totalità delle quote di partecipazione dell’azienda dei Paesi Bassi. Con l’operazione, il gruppo Gorenje, uno dei 10 principali produttori di elettrodomestici nel mondo e il più grande produttore e maggiore esportatore sloveno, ha arricchito il proprio portafoglio con un nome di prestigio in Europa occidentale, in via di ulteriore affermazione come produttore pan-europeo. Con i suoi tre brand Atag, Pelgrim e Etna, che si posizionano in diversi segmenti del mercato, e oltre 400 impiegati, Atag copre il 30% del mercato dei Paesi Bassi e il 10% di quello belga, con un fatturato che lo scorso anno è stato di 150 milioni di euro. Gorenje, dopo aver chiuso il 2007 con un utile consolidato che ammonta a 1.270 milioni di euro, già forte di 65 aziende di cui 47 all’estero e di oltre 11.600 impiegati, con l’acquisizione di Atag si ripropone di consolidare la propria posizione in Europa occidentale e di incrementare allo stesso tempo le vendite sul mercato in crescente sviluppo dell’est europeo. Recentemente, l’azienda ha anche ricevuto un riconoscimento per l’innovazione produttiva e progettuale: a Parigi, il nuovo tavolo SmartTable con frigorifero integrato, ha ottenuto il secondo posto in base alle preferenze del pubblico, fra gli oltre 200 oggetti di design presentati all’esposizione Observeur 08, organizzato dal 1999 dalla APCI (Agence pour la Promotion de la Création Industrielle), nella categoria Audience Award. L’inusuale prodotto di Gorenje, progettato per una clientela esigente e selezionata e adatto a cerimonie e convegni di lavoro, è un esclusivo tavolo con frigorifero integrato a comando elettronico, considerato un’innovazione mondiale.
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SEGMENTO
Sapere, ciò che conta.
Rivenditori esclusivisti Poggenpohl: Bari STUDIO POGGENPOHL Via Putignani 95 Tel. 0805228007 - LINEAR C.so B. Croce 153 Tel. 0805426440 Bassano del Grappa STUDIO POGGENPOHL Via Nonis 2 Marostica (VI) Tel. 042477217 Bergamo ARCHITETTURA & SISTEMI Via Trecourt 3 Tel. 035255977 Bolzano STUDIO POGGENPOHL Via Argentieri 5 Tel. 0471979906 Milano STUDIO AD Viale B. Maria 2 Tel. 0255017728 Napoli AGORÀ Via Orazio 138 Tel. 0817143333 Pisa PITTI Arredamenti Via Francesca Nord 461 Montecalvoli Tel. 0587748041 Roma GEMINA Arredamenti Cucine P.zza Cuba 9/10 Tel. 0685357052 Trento AMBIENTI Via G. a Prato 7 Tel. 0461915853 Varese STUDIO POGGENPOHL Via Cairoli 20 Tel. 03321692727 Rivenditori specializzati Poggenpohl: Aosta KOSEBELLE Loc. Grand Chemin 30 Saint Christophe Tel. 016543307 Ancona REGALOBELLO Via Balbo 31 Fabriano Tel. 07323018 Biella GARDIMAN PIETRO Via delle Fabbriche Nuove 45 Vigliano B.se Tel. 0158129994 Caserta NOVARREDO Via Provinciale 81 Teverola-Casaluce Tel. 0815048683 Cuneo HARMONY Via Dronero 6 A Tel. 017167844 Firenze PACCIANI Arredamenti Via della Nave 85 Bagno a Ripoli Tel. 055630749 Forlì SALAROLI Via Balzella 4 E Tel. 0543794511 Imperia GRIPPO MOBILI Via Roma 159 Sanremo Tel. 0184506896 Lecco FAMAR Interior Design Via N. Sauro 36 Cassago Brianza Tel. 039955365 Livorno BARBIERI Ceramiche Via dei Fabbri 10 Tel. 0586409946 Mantova TOSO LOFT Corso Garibaldi 109/119 Tel. 0376392439 Palermo NOVHA Srl Via Croce Rossa 88 Tel. 091521200 Roma GEMINA Arredamenti Cucine Via di Panico 70/71 Tel. 066872921 Torino ARCUT 73 Via S. Secondo 37 Tel. 0115683430 Treviso LA GALLERIA DEL TEMPO Via S. Martino 25 S. Zenone degli Ezzelini Tel. 0423567853 Venezia Mobilificio CORÒ Via Caltana 129 Marano di Mira Tel. 041479500 Verona AMBIENTI Via Galvani 95 Verona Tel. 045575611 Vicenza ZUFFELLATO Arredatori Via dei Mille 28 Arzignano Tel. 0444670288 POGGENPOHL Ufficio di Rappresentanza Italia Tel. 0471982900 Fax 0471982939
[email protected] www.poggenpohl.it
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magazine FABER
Raddoppia lo stabilimento turco
Lo stabilimento di Faber a Manisa, in Turchia. Sotto, da sinistra, Riccardo Remedi, Stefano Socci, Michael Pieper e Fabio Ciucci.
È stato inaugurato ai primi di luglio il rinnovato sito produttivo di Faber in Turchia, a Manisa, località a pochi chilometri da Smirne. Alla cerimonia erano presenti numerose personalità locali, Michael Pieper, presidente del gruppo Franke, che ha acquisito l’azienda italiana di cappe da aspirazione nel 2005, Bernhard Stauch, presidente di Franke Kitchen Systems, i dirigenti Riccardo Remedi, Stefano Socci e Fabio Ciucci, rispettivamente direttore commerciale, managing director di Faber e managing director dello stabilimento turco Faber. In seguito a un investimento di circa 5 milioni di euro è stata raddoppiata la superficie della fabbrica che, dopo 8 mesi di lavoro, misura 26.240 metri quadrati coperti ed è in grado di produrre, a pieno regime, 1.500.000 pezzi all’anno, contro i 930mila del 2007, con l’ausilio di circa 500 lavoratori. Attualmente, sulle 14 linee di assemblaggio lavorano 284 operai, mentre nella struttura sono inserite 40 persone in qualità di impiegati e dirigenti. Sarà dunque a Manisa, dove si concentra la gamma bassa e
dai clienti. Nello stabilimento marchigiano, dove il livello di automazione è molto alto e gli investimenti sull’innovazione sono ingenti, continueranno ad essere realizzate le cappe alto di gamma che, per percezione emotiva, design e tecnologia, sono ambite per la loro specificità dai consumatori più esigenti, anche di paesi come India, Cina e Russia. È in Italia che, con il supporto di alcuni ingegneri giovani e dinamici, vengono progettati i modelli più all’avanguardia, come le nuove cappe multifunzione, capaci di integrare, per esempio, schermi e telecamere per monitorare ciò che accade in altri ambienti della casa, o ancora l’innovativa cappa, presentata a Eurocucina, che include la funzione di condizionamento, a completamento del trattamento dell’aria. Dopo la Turchia, sarà la volta dell’India, dove sta per essere approvato un notevole investimento che riguarda il gruppo Faber, in base a quanto ha annunciato Pieper, presidente e proprietario del gruppo Franke, multinazionale svizzera presente in 41 paesi con circa 90 aziende nel mondo.
medio-bassa di cappe decorative e tradizionali, che verrà realizzato quasi il 50% di tutta la produzione mondiale Faber, destinata a raggiungere, a fine 2008, i 1.170.000 pezzi, che si prevedono diventare 1.300.000 entro il 2011, con un incremento di prodotti di tipo decorativo. Nel 2007 il fatturato ha raggiunto i 31 milioni di euro, cifra destinata a crescere considerevolmente nei prossimi anni. Stefano Socci, managing director di Faber, ha dichiarato che la professionalità della manodopera locale, la cui competenza è molto elevata, unitamente alla possibilità di essere supportati dall’efficiente network di fornitori presenti sul territorio sono le chiavi vincenti per mantenere competitività su tutti i mercati, anche in un periodo in cui il settore delle cappe tende a frenare. Grazie alla peculiarità del posizionamento geografico dello stabilimento turco, Faber potrà rispondere in modo tempestivo alle richieste di aree geografiche strategiche come il Medio Oriente e l’Europa CentroOrientale, sfruttando allo stesso tempo l’efficienza produttiva per rag-
giungere anche mercati più lontani, consolidando la presenza del brand a livello mondiale senza rinunciare alla qualità. Sulla qualità punta molto Fabio Ciucci, managing director dello stabilimento di Manisa, ricordando che nella realtà produttiva turca si stanno importando tutti i criteri qualitativi e gli standard tipici delle fabbriche italiane con l’obiettivo di proporre cappe di fascia media con gli stessi elevati skills di quelle di fascia alta realizzate in Italia. A questo proposito, nella struttura produttiva turca si è deciso di applicare il metodo di ottimizzazione dei processi Lean Six Sigma, già utilizzato in Faber. Riccardo Remedi, direttore commerciale, ha ricordato che Faber Turchia esporta il 65% della sua produzione in aree come Italia, Germania, Spagna, Inghilterra, Romania, Bulgaria e alcuni paesi del SudEst Asiatico. Tuttavia, la funzione di Ricerca e Sviluppo e l’attività di coordinamento del business cappe del Gruppo continuerà ad essere svolta a Fabriano, per garantire l’assoluta costanza degli standard di prodotto associati al brand italiano
FEDERLEGNO-ARREDO
HAIER
PIÙ SERVIZI ALLE IMPRESE
TRA I TOP 15 SECONDO FORBES
È stata firmata a Milano una convenzione a livello nazionale tra Federlegno-Arredo e Confartigianato-Legno Arredo per permettere alle imprese artigiane della filiera, associate alla confederazione, di fruire dei servizi erogati da Federlegno-Arredo. La finalità dell’accordo è quella di incrementare la sinergia tra industria e artigianato, elemento fondamentale per l’intero sistema del legno-arredamento, con oltre 15mila imprese artigiane che aderiscono a Confartigianato-Legno Arredo, e circa 45.000 addetti impiegati. Lo scorso giugno, ICDI - Italian Contract Design Industry, progetto di Federlegno-Arredo creato per valorizzare nel mondo il contract made-in-Italy in collaborazione con il ministero dello Sviluppo Economico, ha partecipato a Mosca al workshop “Progettazione e realizzazione degli impianti olimpici: l’esperienza di Torino 2006 per Sochi”, evento finalizzato a creare contatti in vista dei Giochi Olimpici Invernali di Sochi nel 2014. Fra le realtà rappresentanti del made in Italy aderenti ad ICDI che hanno partecipato al progetto figurano Alpi, Cesar Arredamenti, Matteograssi, MisuraEmme, Moroso, Rapsel e Tabu.
Pubblicata sulla prestigiosa rivista americana Forbes, l’annuale classifica del Reputation Institute, l’ente statunitense che certifica il livello di notorietà delle maggiori imprese mondiali, ha visto Haier - fornitore ufficiale delle attrezzature del villaggio olimpico alle olimpiadi di Pechino - posizionata al 13° posto, fra le 600 aziende che compaiono nell’elenco, rivelandosi la prima realtà cinese in graduatoria e il primo marchio nel settore dell’elettronica di consumo. La notizia è stata accolta con entusiasmo a Varese, quartiere generale di Haier in Europa e sede strategica italiana, grazie alla lunga tradizione nel settore degli elettrodomestici e dell'elettronica di consumo.
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magazine incarica Assarredo
COSENTINO
Scenario internazionale per Silestone® Il gruppo spagnolo Cosentino, di proprietà dell’omonima famiglia, ha scelto l’hub internazionale di Francoforte per la presentazione ufficiale della nuova Platinum collection Silestone® ispirata a Fernando Alonso, ospite d’onore dell’evento organizzato dalla multinazionale, sponsor personale del pilota spagnolo di F1. Composta dalle quattro nuove colorazioni metallizzate Carbonio, Acciaio, Cromo e Zirconio, la Platinum Collection, avanzatissima superficie di quarzo, ottenuta attraverso l’impiego di tecnologie e materiali innovativi, è stata creata in seguito ad un vasto processo di ricerca e sviluppo tecnologico, che rispecchia la storia di Silestone, nata nel 1990, e frutto dell’applicazione delle lavorazioni più avanzate della pietra naturale. Il brand Cosentino, presente in edifici di pregio, come l’hotel Burj Al Arab di Dubai, il Wembley Stadium (Londra), il Carrousel del Louvre (Parigi) e la Tower Agbar (Barcellona), è stato protagonista di una crescita costante nel segmento delle superfici in quarzo mondiali ed è l’unico con proprietà antibatteriche. Una cucina su quattro in Spagna è Silestone®, mentre nel mercato Usa, Silestone® ha un market share del 75% tra tutte le superfici in quarzo e il 6% dei piani da lavoro. Il business del Gruppo copre tutto il processo di lavorazione: dalla produzione delle superfici in agglomerato di quarzo all’estrazione e lavorazione della pietra naturale volta alla decorazione di interni e all’installazione di superfici piatte quali piani di lavoro per cucine, bagni, rivestimenti. Forte di 70 anni di esperienza, il Gruppo Cosentino, il cui quartiere generale è a Macael, in Almeria, esporta più del 64% della produzione; è attualmente presente con una propria sede commerciale in circa dodici paesi, ed è leader mondiale nella produzione di superfici in quarzo distribuite in oltre 50 paesi. A livello economico, sin dalla sua fondazione l’azienda spagnola ha conosciuto uno sviluppo crescente, particolarmente evidente negli ultimi 6 anni. Il totale delle vendite, che nel 2001 era pari a 90 milioni di euro, ha raggiunto, nel 2006, un totale netto consolidato di 383.2 milioni di euro. Tra il 2001 e il 2006 la crescita media annuale è stata, quindi, pari al 56,1%. Le quattro nuove colorazioni metallizzate Carbonio, Acciaio, Cromo e Zirconio della Platinum Collection. Il pilota spagnolo di F1 Fernando Alonso, ospite d’onore dell’evento organizzato dalla multinazionale.
Roberto Moroso è stato nominato presidente di Assarredo, l’associazione nazionale delle industrie del mobile e dell’arredamento che fa capo a Federlegno-Arredo, in occasione della riunione del Consiglio Direttivo del 2 luglio scorso. Moroso, che succede a Paolo Boffi e guiderà l’associazione per il prossimo triennio 2008-2011, è entrato nel 1981 nell’azienda di famiglia, Moroso spa di Cavalicco di Tavagnacco (Udine), come responsabile del settore ricerca e prototipi, e ricopre attualmente la carica di amministratore delegato. Vanta una lunga militanza in ambito associativo, in qualità di presidente del gruppo Imbottiti di Assarredo, referente del Progetto ICDI (Italian Contract Design Industry) e presidente del Consorzio Nuovi Mercati. Per Assarredo guiderà un consiglio direttivo composto da 48 membri. In passato è stato inoltre Presidente dei giovani imprenditori del Friuli Venezia Giulia e del Triveneto, Vice Presidente di Promosedia e Presidente del Gruppo Legno di Udine.
Indesit Company Dal 1° maggio Indesit Company conferma per il Mercato Italia due nuove nomine, rivestite da Luca Mancini (nella foto a sinistra), marketing business manager built-in, e Aldo Cariati (nella foto a destra), marketing business manager free standing. Entrato nell’azienda di Fabriano nel 2002, dopo una breve esperienza nel marketing built-in, Luca Mancini, 32 anni, laureato in Economia, forte di un Master in gestione d’impresa presso l’Istao, ha ricoperto il ruolo di merchandiser nel trade marketing built-in prima che gli venissero assegnate la carica di funzionario di vendita Area Centro, e, in seguito, quella di area manager BI Area Sud.
Tecnogas e Ardo Franco Ritacco è entrato nella struttura commerciale di Tecnogas e Ardo in qualità di responsabile vendite Italia, andando così a costituire una nuova figura professionale nel gruppo Antonio Merloni. Nato nel 1969 e laureato in Economia, il manager, che vanta tra le precedenti esperienze la gestione commerciale Italia di Terim, ha accumulato professionalità ed esperienza decennale nel settore dei grandi elettrodomestici, fattori che lo portano ad essere un pilastro nell’ambito della strategia di rinnovamento e rafforzamento sul mercato italiano dei marchi Ardo e Tecnogas di Antonio Merloni, uno dei principali attori mondiali nel settore degli elettrodomestici, con un fatturato 2006 di 874 milioni di euro, 5.500 dipendenti e una produzione annua che supera i 3.500mila pezzi
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FOTO: CENTRO FOTOGRAFICO
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magazinefiere ABITARE IL TEMPO
Lo spettacolo dell’arredamento a Verona
In sintonia con i mutamenti del mondo dell’abitare, la manifestazione veronese, giunta alla 23a edizione, si rinnova con una serie di novità ed eventi, capaci di valorizzare ancor più lo spettacolo dell’arredamento nella sua ampia varietà di declinazioni. “Puntiamo al cuore”, recita l’headline della campagna di comunicazione messa in atto per l’imminente appuntamento con Abitare il Tempo - in calendario a Verona dal 18 al 22 settembre - un’espressione che fa appello alla sfera dell’emozione e richiama il gioco della seduzione, come suggerisce la Big Easy Chair, progettata da Ron Arad per Moroso e ‘ridisegnata’ per l’occasione, icona che accompagna l’edizione 2008. A settembre si riuniranno a Verona 750 espositori, tra i quali spiccano autorevoli esponenti dell’eccellenza italiana e altrettanti marchi affermati provenienti dall’estero. I padiglioni occupati saranno 7 per una superficie totale di 70mila mq. Per quanto riguarda l’affluenza di pubblico, composto da addetti ai lavori, buyer, architetti d’interni e giornalisti di tutto il
mondo, si attende un’ulteriore conferma dell’incremento registrato nelle ultime edizioni. In particolare, lo scorso anno i visitatori certificati sono stati 53.702, con una quota di stranieri pari al 20%, in rappresentanza di 96 paesi, capitanati dalla Russia. A partire da quest’anno, Abitare il Tempo si propone di rinnovare gradualmente il layout grafico e l’allestimento dei padiglioni, anticipando il totale cambiamento di look, previsto per il 2009, a seguito del quale la manifestazione diventerà ancora più funzionale e accogliente. Già da settembre 2008 ci saranno un accorpamento di tutto quanto riguarda il tessile nei padiglioni contigui 2 e 3, una più omogenea distribuzione dell’oggettistica e dell’arte della tavola, all’interno del padiglione 6, e un nuovo allestimento per i settori cucina e arredobagno, affidato a Giulio Cappellini, curatore del restyling grafico di tutti i padiglioni. Anche quest’anno, il valore aggiunto della manifestazione risiede nelle prestigiose mostre, fra cui figurano “Design Mix”, Il bozzetto della mostra “Attraverso lo specchio”, allestimento di Vittorio Locatelli.
curata da Giulio Cappellini e dedicata all’innovazione formale e tecnologica nel mondo del design, e “Attraverso lo specchio”, allestita da Vittorio Locatelli, per mettere in scena la metafora dell’inarrestabile fluire del tempo e dello spazio. In considerazione del successo ottenuto nelle passate edizioni, le Architetture d’Interni, che già occupavano l’intero padiglione 9, conquistano quest’anno anche parte dell’attiguo padiglione 8, proponendo simulazioni d’interni domestici, firmate da 12 protagonisti del design italiano. Il progetto “Linking People Nuovi spazi per l’ospitalità”, ideato da Carlo Amadori e Simone Micheli, rinnova l’appuntamento con il contract secondo una formula che intende promuovere l’originalità e la diversità in un mondo, quello dell’ospitalità, che rischia l’omologazione. Tra gli 11 progetti in mostra compaiono un’anteprima della più grande spa europea, pensata da Simone Micheli per le Terme di Livigno, e “ Sumhuram 16”, un’imbarcazione progettata dallo yacht designer Francesco Paszkowski, un
gioiello tecnologico oltre che uno sfolgorante esempio di arredamento nautico, cui verrà dedicata un’apposita area di oltre 300 mq. Nel programma di incontri della fiera veronese, anche un’iniziativa promossa da “Ambiente Cucina”, con un convegno che si svolgerà il venerdì 19 settembre in sala Puccini, (ore 14.3018.00), intitolato “Costo meno o valgo di più” e dedicato al confronto sui trend di sviluppo tra distribuzione qualificata e GDO nel settore specifico dell’arredamento per cucine. Il consueto incontro di approfondimento dedicato da Federmobili a temi d’attualità per l’imprenditoria e il commercio nel settore dell’arredamento si terrà il giorno 22 settembre, alle ore 10.15, Sala Rossini: il tema sarà “Design di prodotto: innovazione tecnologica o strategia di comunicazione?”. Come di consueto, tutta la città veneta sarà animata da suggestivi appuntamenti ispirati dal mondo dell’arredo. Il programma completo della manifestazione è consultabile su Internet al sito www.abitareiltempo.com.
CONVEGNO PROMOSSO DA ambientecucina ABITARE IL TEMPO, VERONA
COSTO MENO O VALGO DI PIÙ Nella distribuzione di arredamento per cucina si sta assistendo a una progressiva avanzata della GDO che nel 2007, in base a dati di preconsuntivo, registra una crescita dell’11% sia in valore sia in quantità, mentre la distribuzione tradizionale subisce un calo che si conferma anche nel primo semestre 2008. La quota di mercato della grande distribuzione nelle cucine oggi sfiora il 25% in valore ma si presume che in quantità la percentuale sia decisamente superiore e che il trend di sviluppo sia ancora in crescita. Quale può essere l’evoluzione del mercato e soprattutto quali sono i valori che la distribuzione tradizionale deve fare propri per viverla da protagonista? L’incontro organizzato ad Abitare il Tempo, una manifestazione che ha fatto della selezione e della ricerca la sua anima, vuole indagare questi temi, partendo da un quadro puntuale della situazione per capire quali potrebbero essere le strade da percorrere per tutelare non solo le quote di mercato ma il valore di un sistema, quello della cucina italiana, che potrebbe essere banalizzato da una corsa al prezzo più basso.
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RELAZIONI
:: ANDAMENTO DEL MERCATO DELLE CUCINE IN ITALIA E QUOTE NEI CANALI DISTRIBUTIVI NEGLI ULTIMI DIECI ANNI Aurelio Volpe, direttore Market Research, Csil
:: OVERVIEW SUI TREND INTERNAZIONALI E NAZIONALI NEL RETAILING Sandro Castaldo, professore ordinario di Economia e gestione delle imprese - SDA Bocconi, Milano
TAVOLA ROTONDA Marco Astolfo, titolare di L’Ambiente (5 negozi in Friuli e Veneto) Eliseo Caponigro, titolare del Gruppo Caponigro, Bellizzi (SA) Martina Casani, direttore marketing Emmelunga Antonio Cecere, contitolare Studio Crea, marketing e allestimenti Giambattista Massaro, A.D. Ixina Italia, catena di franchising della cucina Mino Politi, amministratore delegato Web Mobili Fabio Turchini, consulente, presidente Eupragma e consigliere di amministrazione di Innova.com
Il convegno è sponsorizzato da Candy Built-In
VENERDÌ 19 SETTEMBRE | ORE 14.00-18.00 | SALA PUCCINI
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magazinefiere MACEF
MAISON&OBJET
SALONE INTERNAZIONALE DELLA CASA 5 - 8 settembre Milano www.macef.it
SALONE DELLA MODA-CASA 5 - 9 settembre Parigi www.maison-objet.com
UNA CASA SEMPRE PIÙ INTERNAZIONALE È di scena dal 5 all’8 settembre Macef, Salone Internazionale della Casa, che presenta un panorama completo del settore grazie alle merceologie esposte e suddivise nei mondi: Arredo e Decorazione, Tavola e Cucina, Classico, Bijoux, oro e accessori, Regalo. La suddivisione corrisponde all’asse strategico della manifestazione, che ruota ormai intorno al concetto della specificità, valore riconosciuto dagli oltre 75mila operatori qualificati della distribuzione presenti, incentrata su tre cardini: l’orientamento al punto vendita, l’“anima quotidiana” e il mondo del “dono”. Nell’ambito degli eventi, continua ad essere proposto il progetto Shop Village, l’ormai consolidata joint fra Macef e l’associazione Art, Arti della Tavola e del Regalo, che si concretizza in un allestimento di 1.500 metri quadrati al padiglione 5, dove saranno esposti, in forma collettiva, importanti marchi della tavola. Puntando molto all’internazionalizzazione, la rassegna ha avviato numerosi contatti per massimizzare la componente estera del salone, sia sul piano dei visitatori sia degli espositori esteri, che saranno circa il 30% del totale. Il piano promozionale dedicato a questo scopo ha toccato 17 paesi, coinvolgendo operatori e organizzatori locali.
TUTTE LE TENDENZE PER L’ABITARE Per scoprire nuovi prodotti, nuovi talenti e nuove mode per la casa, dal complemento di arredo alla tavola, dall’oggetto di design ai mobili da giardino, e altro ancora, tutto sotto il segno dell’attualità e della varietà di stili, l’appuntamento è alla manifestazione parigina Maison&Objet. La prossima edizione, in calendario dal 5 al 9 settembre presso il quartiere espositivo di Paris-Nord Villepinte, è ancora una volta suddivisa in varie sezioni, funzionali a una visita fruttuosa per i numerosi visitatori attesi, di cui ben il 43% di provenienza estera. I 121.312 metri quadrati di superficie espositiva netta, incrementati rispetto alla scorsa edizione, saranno suddivisi nei diversi saloni offerti dalla manifestazione, che rappresentano ognuno un universo di stile: oltre a Maison&Objet, Now design à vivre, Scenès d’intérieur, Outdoor Indoor, Musée, Projets. Al successo della rassegna concorrono nomi importanti del design internazionale come Ora Ito, Patricia Urquiola, Jean-Marie Massaud, Rodolfo Dordoni, Christophe Pillet, Paola Navone, Ludovica e Roberto Palomba, i fratelli Bouroullec.
MARMOMACC
I SALONI WORLDWIDE MOSCOW
MOSTRA INTERNAZIONALE DI MARMI, PIETRE, DESIGN & TECNOLOGIE 2 - 5 ottobre Verona www.marmomacc.it
FURNISHING IDEAS MADE IN ITALY 8 - 11 ottobre Mosca www.cosmit.it
MATERIALI LAPIDEI E CULTURA DEL PROGETTO La 43 a edizione di Marmomacc, mostra internazionale di Marmi, Pietre, Design & Tecnologie, in calendario a Verona dal 2 al 5 ottobre, si pone l’obiettivo di fornire un contributo concreto all’economia tramite la cultura, attraverso una serie di iniziative rivolte ai progettisti, architetti e designer, promuovendo la pietra naturale come materiale di design sia indoor sia outdoor. È su questo fronte che opera da oltre vent’anni Veronafiere per fornire un contributo concreto alla competitività delle aziende del comparto marmo lapideo di prodotti finiti, tecnologie e accessori, settore che in Italia conta 11mila aziende e 60mila addetti (studio Marmomacc). In linea con questo proposito, Marmomacc ha creato il Premio Biennale Internazionale Architetture di Pietra, rinomato a livello mondiale; ha coinvolto le associazioni degli architetti in Italia e negli Usa, Canada, India, Sud Africa e Gran Bretagna, ha aperto un proficuo rapporto di collaborazione con l’Università, attivando dei corsi di laurea ad hoc in vari atenei italiani. Per il secondo anno consecutivo, Veronafiere propone “Marmomacc Incontra il Design”, rassegna che metterà in luce, durante il periodo fieristico, innovative applicazioni del marmo e delle pietre, cercando di cogliere le indicazioni degli stili di vita attuali. In occasione della fiera, si terrà a Verona il convegno “Costruire nelle Terre Alte - pietra e architettura nelle aree alpine, l’identità Elvetica”. Complessivamente l’Italia, nel 2007, ha esportato materiale lavorato e semilavorato lapideo per 1 miliardo 616 milioni 236mila euro contro 1 miliardo 629 milioni 697mila euro (-0,8%) mentre le importazioni si sono attestate in 135 milioni 667mila euro contro 143 milioni 3mila euro (-5,4%) dell’anno precedente.
L’ECCELLENZA ITALIANA IN RUSSIA Quarta edizione moscovita per iSaloni WorldWide, riconosciuta e apprezzata vetrina dell’arredo made in Italy, che si svolgerà nella capitale russa, presso il Krokus Expo, dall’8 all’11 ottobre. Non solo momento fieristico, ma anche incontro per designer, architetti e distributori di tutta l’area di riferimento geo-politica delle ex-repubbliche sovietiche, la manifestazione promossa da Cosmit sulla scia del successo e soprattutto sui canoni di qualità de’ iSaloni milanesi, quest’anno sarà anche annunciata a settembre da un grande evento sull’arredo italiano presso i grandi magazzini Gum, sulla piazza Rossa, “Mebelissima Italia: dal classico al contemporaneo”, curato dallo Studio Cerri & associati/Pierluigi Cerri e Alessandro Colombo, che resterà aperto sino all’11 ottobre. Per quanto riguarda la fiera, su oltre 20mila mq netti espositivi, 457 aziende italiane proporranno il meglio della produzione italiana del Sistema Casa-Arredo, dai mobili agli apparecchi per l’illuminazione, dagli imbottiti all’arredo bagno, con una partecipazione particolarmente qualificata dei produttori di cucine. L’offerta commerciale sarà suddivisa in arredo classico (hall 10 e 11) e moderno, (hall 5, 7 e 8), e affiancata come di consueto dal Salone Satellite Moscow, che presenterà la giovane creatività russa. Va ricordato che la Russia è uno dei principali partner commerciali dell’Italia, il 4° destinatario dell’export italiano di prodotti italiani di arredamento e il 5° per i mobili.
green
magazine
a cura di Clara Mantica e Giuliana Zoppis*
*fondatrici di BEST UP-circuito dell’abitare sostenibile
ALIMENTAZIONE E TERRITORI
PROGETTI&PAESAGGI
+ AGRICOLTURA BIOLOGICA - CO
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Incontro con la grande Vandana Shiva a Firenze, in occasione di Terra futura 2008, quinta edizione della mostra-convegno internazionale che si occupa “delle buone pratiche di sostenibilità” negli ambiti dell’abitare, agire, produrre, coltivare e governare. Tema di fondo la riscoperta, la valorizzazione e la tutela dei beni comuni. Vandana Shiva, fisica quantistica ed economista indiana, è presidente della Commissione internazionale del cibo nata a San Rossore nel 2003 con il supporto della regione Toscana. Finalità della Commissione è far sì che agricoltura e alimentazione “diventino socialmente ed ecologicamente più sostenibili e più accessibili e che la qualità e la sicurezza degli alimenti, nonché la salute pubblica abbiano la precedenza sui profitti delle imprese multinazionali”. Il 28 maggio scorso la Commissione ha presentato il “Manifesto sui cambiamenti climatici e il futuro della sicurezza alimentare” al Parlamento Europeo. «L’agricoltura biologica può contribuire all’assorbimento naturale di CO2 fino al 55% e alla capacità di ritenzione di acqua fino al 10% contribuendo così alla soluzione dei problemi climatici» dice Shiva. «Il biologico assicura più cibo e guadagni migliori rispetto alle monocolture industrializzate. Mitigazione dei cambiamenti climatici, conservazione della biodiversità e sicurezza alimentare possono procedere di pari passo. Per questo il cibo di qualità non è più soltanto una possibilità ma anche una vera e proVandana Shiva pria necessità planetaria». www.terrafutura.it www.navdanya.org www.regione.toscana.it
SANA
MANGIARE E VIVERE BENE Dall’11 al 14 settembre si svolge a Bologna la ventesima edizione del Sana: nata nel 1989 come Salone dell’alimentazione naturale - quando l’agricoltura biologica era all’inizio del suo cammino - ha dato un grande contributo a chiarire lo stretto legame fra alimentazione, salute e ambiente. Negli anni successivi temi e aree espositive si sono allargate alla medicina naturale, alla cura del corpo e alla casa. Dal 2007, con la nuova gestione di BolognaFiere, la missione del Sana è la promozione di stili di vita e di consumo rispettosi dell’ambiente; una nuova idea di benessere ridefinisce le tre aree espositive della manifestazione e le colloca all’interno dell’idea-guida del buon vivere. Al centro dell’edizione 2008 è il tema dell’alimentazione: la manifestazione vuole dare risposte al nuovo desiderio di ritrovare il piacere del gusto e della convivialità utilizzando in modo consapevole i prodotti da agricoltura biologica, ingredienti ideali per la cucina italiana. Il “cibo del buon vivere” è al cuore dei quattro giorni della manifestazione: da un grande palco andrà in scena “A Sana con gusto. Buon cibo da scoprire, da guardare, da pensare”: cucina in diretta, degustazioni guidate, conversazioni e
Installazione di James Ennis a “Fa’ la casa giusta”, mostra dell’abitare sostenibile presente al Sana 2008.
incontri in compagnia di cuochi, artisti e personaggi del mondo dello spettacolo. Anche l’Osservatorio permanente - che Sana si è data dallo scorso anno per monitorare l’evoluzione dei consumi degli italiani si dedica all’alimentazione. «L’Osservatorio giunto alla seconda edizione mostra alcune significative evidenze in merito ad un accresciuto interesse degli italiani nei confronti dell’alimentazione naturale» anticipa Giampaolo Fabris che lo dirige. «Fenomeni come i farmers market, le problematiche del “KM zero”
cominciano ad avere un seguito che non è più soltanto di nicchia. L’interesse per il biologico sembra essersi assestato e mostra dei segnali positivi che sembrano però escludere fenomeni di forte accelerazione come quelli verificatisi in passato». I risultati dell’indagine vengono presentati al convegno d’apertura: “Mangiare sano e mangiare buono. Attualità e prospettive del biologico in Italia”. Nell’area dell’abitare, in collaborazione con il Politecnico di Milano e il coordinamento scientifico di Ezio Manzini, Sana propone modelli, tecnologie, prodotti e comportamenti in funzione della salute delle persone e dell’ambiente. La nuova casa è fatta di spazi che sanno accogliere, che esprimono valori estetici ma anche sociali, che aprono alle relazioni invitando a un ritmo di vita più lento. A riunire tante declinazioni dell’abitare sostenibile è la mostra “Fa’ la casa giusta”, curata da Best Up - circuito per la promozione dell’abitare sostenibile e Terre di mezzo - Eventi, che pone l’accento sulla bellezza e sul design come vettori strategici per una trasformazione “appetibile” della società verso un modello di sviluppo sostenibile. www.sana.it
LA CITTÀ DEGLI ORTI E il progetto che il Cibicworkshop ha presentato a “Progetti & Paesaggi”, manifestazione organizzata da BolognaFiere e curata da Luca Fois. Filo conduttore è la sostenibilità intrecciata ad architettura, urbanistica e design attraverso materiali, tecnologie, ipotesi progettuali e comportamenti rinnovati. Il progetto di Cibicworkshop affronta il tema del “Villaggio sostenibile” proponendo soluzioni attuabili con l’utilizzo di materiali e tecnologie già accessibili sul mercato. Il “villaggio” prevede un insediamento da collocare all’interno di un’area verde di circa 900 mq e ha per scopo di raccogliere in una sorta di co-housing persone che desiderano sperimentare soluzioni di condivisione di vita, lavoro e svago. Sono previsti una zona abitativa; una serra dove svolgere attività comuni o installare laboratori; un focolare; un silos per la raccolta dell’acqua piovana; tre orti per la coltivazione di frutta e verdura e un laghetto. Grande importanza all’orientamento delle strutture per usare al meglio (come nell’architettura tradizionale) luci e ombre di ogni giorno e di ogni stagione. I tetti sono coperti a verde. www.progettiepaesaggi.com
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greenmagazine WATER = LIFE
GUZZINI
ACQUA
INTERCULTURALITÀ E FOODESIGN
tante idee per una risorsa “Progettare l’acqua sembra un assurdo. Ma dal momento che sempre più dovremo confrontarci con i temi ambientali, allora il design non può esimersi dal progettarla in tutte le sue vesti”. Proprio da questa riflessione inizia il lavoro di Roberto Marcatti, impegnato a rivendicare la dimensione sociale e civile della cultura del progetto. Ultima di una serie di mostre nazionali e internazionali è “Water=Life”, insieme di lavori nati da workshop condotti insieme a Cintya Concari all’ISIA di Roma e alla NABA di Milano. Interessanti i progetti degli studenti condotti sul versante della comunicazione e su quello del prodotto. Fra gli altri la campagna “You.Water” di Mele, Nicosia e Randine dell’ISIA, che invitano a razionalizzare i consumi; l’apparecchio “Shower Countdown” di Lee Sinng Bin e Daniel Ness della NABA, congegno elettronico dalla forma organica che, grazie a un sistema di sensori, misura la quantità di acqua utilizzata durante la doccia e alla soglia sensibile dei 50 litri inizia a suonare. Simile il concetto che dà vita a “Sbrigati”, di Mehves Akyazici, Stefano Bastianelli ed Ebru Duru, dispositivo che misura il consumo d’acqua al minuto: più passa il tempo, e quindi aumenta la quantità d’acqua utilizzata, più la scala cromatica che avvisa il fruitore si “accende” di rosso. Un blog sui temi dell’acqua è aperto sul sito. www.h2omilano.org
“Multipli di cibo: una nuova relazione fra esperti del cibo e designers” è la mostra a cura di Aldo Colonnetti per Guzzini. Il progetto si pone come obiettivo quello di far dialogare due mondi: da un lato quello dei designer e dall’altro la grande cultura alimentare mediterranea e internazionale. Ciò al fine di individuare nuovi percorsi nel rapporto tra forma e funzione nelle quattro fasi fondamentali del mondo del cibo: la preparazione, il servizio, il consumo e la conservazione. Dopo le precedenti tappe la ricerca approda in Giappone coinvolgendo personalità del mondo alimentare e del design giapponese in un percorso di studio, confronto e innovazione per esplorare gli aspetti fondamentali dell’identità espressiva e produttiva del design orientale. Per “Foodesign Guzzini Made in Japan”, è stato richiesto a 36 designer giapponesi di esplorare tipologie di cibo che spaziano dai prodotti tipici della cultura alimentare orientale fino a quelle tipicamente mediterranee. Il risultato è stato la realizzazione di progetti fortemente simbolici legati alla ritualità alimentare giapponese che tende ad interpretare il momento del servizio e del consumo del cibo come una raffinata cerimonia quotidiana. Hana di Kita Toshiyuki. In alto, Blossom Container di Azumi Shin
AUTOPRODUZIONE ALIMENTARE URBANA
DESIGN CONSAPEVOLE Positiveflow è un gruppo di designer con base a Milano che incoraggia l’uso consapevole dell’energia attraverso indicazioni utili e modi intriganti. Con il progetto “Urban almanac” danno indicazioni e stimoli per promuovere l’autoproduzione urbana di frutta e verdura; la pubblicazione è l’equivalente metropolitano dei tradizionali almanacchi contadini e mette in condizione di coltivare un piccolo orto anche sul davanzale. È un primo passo verso le città del futuro: multiculturali, con i tetti coperti di giardini, orti e alberi e un rinnovato rapporto con il ciclo delle stagioni. www.positiveflow.net
CONFINDUSTRIA CERAMICA
Architectural Food Voluta da Confindustria ceramica la mostra si articola intorno a due aspetti del materiale ceramico: la produzione industriale, fondata sull’innovazione delle prestazioni e dei canoni estetici, e la flessibilità interpretativa di alcuni designer - fra cui Matteo Ragni, Luca Nichetto, Enrico Azzimonti e Lorenzo Gecchelin - che, declinando il tema del cibo e utilizzando prodotti di serie, realizzano oggetti di arredo ospitali e accoglienti descrivendo creativamente la tradizione del cibo, soprattutto made in Italy. La versatilità della produzione italiana di piastrelle ceramiche, la sostenibilità dei processi e dei materiali e l’adattabilità dei prodotti alle più diverse soluzioni di interior e architettura sono visibili nella rinnovata Gallery del sito di Confindustria ceramica. Alla Mostra ha collaborato l’Università degli Studi di scienze gastronomiche di Pollenzo che fa parte del sistema Slow Food. Tilefilm, di Luca Nichetto
www.italiatiles.com www.slowfood.it
www.foodesignguzzini.com
CERCASI SPONSOR
Un prototipo umanitario L’idea è semplice e interessante: si tratta di una ruota speciale che serve per portare con la minore fatica possibile l’acqua nei paesi dove questa attività pesa spesso su donne e bambini che devono fare molti chilometri per approvigionarsene. Si chiama Roto-tanica ed è un progetto dei designer Stefano Giunta e Francesco Anderlini, due giovani genovesi laureati in disegno industriale, che hanno studiato e realizzato un oggetto semplice e a basso costo. Roto-tanica consente di trasportare a piedi e senza fatica fino a 30 litri di acqua in una tanica ermetica e igienica contenuta all’interno di un pneumatico usato, con lo scopo di ridare vita a un prodotto dismesso. Per ora Roto-tanica è in forma di prototipo: per realizzare lo stampo della tanica di plastica serve un investimento in grado di far partire la produzione. Stefano e Francesco cercano sponsor...
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LA RIVISTA CHE METTE IN SCENA IL NUOVO DESIGN DELLA CUCINA
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Il bimestrale per l’innovazione e l’informazione
AMBIENTE CUCINA
Ambiente Cucina da oltre 30 anni è la rivista di riferimento per il settore, un bimestrale che registra le innovazioni produttive che riguardano arredi, elettrodomestici da incasso, complementi, componenti. Un aggiornamento costante sugli scenari economici e di mercato del mondo dell’industria e della distribuzione.
Nuove tendenze per aiutare gli operatori a leggere e governare meglio la complessità del mercato.
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dovecomprare di Paola Leone
LO SPAZIO DELL’ARIA SHOWROOM ELICA MILANO
www.elica.it Progettista dello spazio espositivo arch. Riccardo Diotallevi Titolare Elica Spa Personale addetto alla progettazione e alla vendita 3 persone Marchi elettrodomestici Elica/Elica Collection Superficie totale spazio espositivo 250 mq su due livelli Numero vetrine 3
È lo showroom pilota di Elica in Italia e nel mondo, ed è stato aperto ad aprile, in occasione del Salone del Mobile di Milano. Non si tratta quindi di un semplice spazio espositivo, ma costituisce - insieme ai monomarca di Osaka e San Francisco - un punto di riferimento internazionale per l’azienda e la sua clientela. In questo monomarca milanese, architetti e pubblico possono trovare la gamma completa delle cappe Elica e un eccellente servizio di assistenza tecnica globale. Tanto che il negozio sarà anche la sede di una serie di workshop e di corsi di formazione sull’ottimizzazione d’utilizzo delle cappe, e più in generale sui concetti di trattamento e di “cultura” dell’aria. Si può definire pertanto un punto di incontro interattivo, il nuovo showroom, ma anche un luogo di forte suggestione estetica, che anche dall’esterno non si percepisce come un “semplice” negozio. Per le luci e le cromie si potrebbe pensare infatti a un ambiente lounge; merito del progettista, l’architetto Diotallevi, che per esaltare i prestigiosi modelli della collezione Elica si è servito della vivacità cromatica impiegando l’arancio, il marrone e l’oro per le superfici murarie e rivestendo il pavimento con le tonalità della terra e del sole. Sorprendenti le soluzioni d’arredo e di finitura, volutamente grossolane, e gli accostamenti materici: cassette in legno per il pesce, forgiate a guisa di contenitori pensili, e banconi disegnati come monoliti neri o come i taglieri dei vecchi macelli. I cilindri delle cappe dell’Unlimited Collection e le cascate di cristalli dell’ormai celebre modello Star “cadono” così sui banconi al centro dello spazio, mentre su una delle pareti arancio spicca il decoro della nuova cappa Optical. Di grande presenza scenica sono la scala in legno, con setti protettivi in vetro, e la porzione di controsoffitto realizzato con assi di legno grezzo da cui filtrano sottili linee di luce. Uno showroom, insomma, unico, pensato ad hoc per oggetti di design e tecnologia inimitabili. “Che hanno superato il limite del tempo”. Foto: Giovanni Ghiandoni
> Punto di forza
L’originale progetto dello spazio, di grande suggestione estetica e capace di valorizzare i plus della gamma prodotti
ZUP ASSOCIATI
PH. STUDIO P&B
channel / il progetto continua ch rende la continuità orizzontale e verticale un metodo per organizzare gli spazi / l’ambiente diventa privo di distrazioni /
CONTINUA CH --DESIGN: PAOLO NAVA E FABIO CASIRAGHI
AUCKLAND BANGKOK BARCELONA BRUXELLES CHICAGO COPENAGHEN DUBLIN GOTHENBURG HELSINKI KIEV JAKARTA LISBON
LONDON MELBOURNE MILANO MOSCOW PARIS ROMA SEOUL SINGAPORE ST. PETERSBURG STOCKHOLM TORONTO VANCOUVER
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TAVOLO UP AND DOWN REGOLABILE CON TELECOMANDO
ALTEZZA TAVOLO 74 CM
ALTEZZA PIANO DI LAVORO 91 CM
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LA CLASSE DEL PROGETTO In via Turati, nella zona più elegante di Milano, nel punto d’incontro tra moda e design, durante il Salone del Mobile, in un’atmosfera di festa e di grande partecipazione di pubblico, è stato inaugurato il flagshipstore Comprex. La location è unica e a dir poco prestigiosa, sia per l’area in cui è ubicata sia per il carattere stesso del progetto, che si è avvalso di un contenitore su due livelli entro cui è stato creato un ambiente caldo, metropolitano e decisamente personale nelle scelte delle finiture e nel concept spaziale. Si percepisce la bellezza del luogo appena entrati, dove l’area d’ingresso accoglie nel volume a doppia altezza pervaso dalla luce esterna; ad arricchire il contesto, globi luminosi, un pezzo di design divenuto celebre e un pannello decorativo annunciano come sia alta l’attenzione verso il progetto nella sua completezza, non solo rispetto alle scelte puramente tecniche. E difatti i due titolari, Paolo Gussoni e Oscar Bartezzaghi, nonché progettisti dello showroom, da anni esercitano la professione di architetti occupandosi di interior e di arredamento per il proprio Studio, Class Design. È del tutto evidente l’impronta del loro lavoro, nel negozio, anche rispetto alla scelta delle cucine Comprex, selezionate nel ventaglio delle diverse linee che caratterizzano la collezione aziendale: Class e Vogue. La prima è connotata da materiali raffinati, dal gioco equilibrato tra tradizione e modernità e da nuance naturali (gesso, carbone); con forme e finiture morbide (laccato seta). Vogue è una linea estremamente attuale, dallo stile pulito, minimale. Corian® e noce canaletto sono la sintesi materica impiegata per ambienti cucina rigorosi, ma allo stesso tempo accoglienti. Nel negozio, entrambe le collezioni sono state declinate in sei diverse soluzioni disposte sui due livelli, e sono l’esempio di come lo showroom sia in grado di fornire al cliente soluzioni davvero uniche, che coniugano innovazione e stile. Rilievi, progetto e assistenza costituiscono quindi l’iter di base del servizio, che si arricchisce con l’indiscutibile abilità e il gusto sicuro dei due architetti.
COMPREX CENTRO CUCINE MILANO
[email protected] Progettista dello spazio espositivo Class Design Titolari Paolo Gussoni e Oscar Bartezzaghi Personale addetto alla progettazione e alla vendita 4 persone Marchi cucine Comprex Marchi elettrodomestici Elica, Gaggenau,Neff, Siemens Marchi componenti a incasso Dornbracht Superficie totale spazio espositivo 270 mq Numero vetrine 2 Numero composizioni cucine esposte 6
> Punto di forza
La location e l’allestimento prestigiosi, e il servizio di progettazione altamente qualificato
Il Side-by-Side SBSes 7155 con 5 differenti zone di temperatura è la soluzione ideale per conservare tutti gli alimenti. Nella cantina vini possono trovare posto sia le bottiglie di vino rosso, sia di vino bianco: ogni scomparto può essere regolato tra +5 °C e +20 °C. Il capace congelatore NoFrost, con IceMaker automatico e disinseribile, evita lo sbrinamento manuale. L’ampio vano frigorifero con illuminazione LED offre lo spazio necessario per conservare tutti gli alimenti. La zona BioFresh con umidità differenziata triplica i tempi di conservazione di frutta, verdura, carne e pesce. Grazie agli incentivi statali, i Side-by-Side Liebherr sono ancora più convenienti. Inoltre contribuiscono in maniera attiva alla tutela ambientale. Liebherr: 3 anni di Garanzia diretta.
Competenti per passione
BSD s.p.a. Via E. Mattei 84/11 I 40138 Bologna www.bsdspa.it
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Perchè il freddo è una cosa seria
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| dovecomprare
SEGRETI MILANO
[email protected] www.segretisnc.com Progettista dello spazio espositivo arch. Nicoletta Colombo Titolari Sergio Molteni e Nicoletta Colombo Personale addetto alla progettazione e alla vendita 2 persone Marchi cucine Ernestomeda Marchi elettrodomestici Aeg, Ariston, Bosch, Foster, Franke, Gaggenau, KitchenAid, Scholtès, Siemens, Smeg, Rex, Whirlpool Marchi componenti a incasso Blanco, Foster, Franke, Gessi, Kwc, Nobili Marchi complementi e oggetti per cucina Porada Superficie totale spazio espositivo 250 mq Superficie spazio espositivo cucine 120 mq Numero vetrine 4 Numero composizioni cucine esposte 4
SELEZIONE IN ESCLUSIVA Nasce da una grande competenza sul progetto d’architettura e d’interni l’attività di Segreti, fondato nel 1989 a Milano dall’architetto Nicoletta Colombo e da Sergio Molteni, e trasferitosi nel 2006 nella prestigiosa sede di corso di Porta Vittoria. In occasione di Eurocucina 2008 il grande evento: l’apertura del nuovo showroom in via Monte Nero, dove sono proposte in esclusiva le cucine di Ernestomeda. Si amplia quindi l’offerta commerciale e si moltiplica il successo di Segreti, che con due spazi vendita può vantare una copertura completa - e di fascia alta - per tutto il settore arredo. Nel negozio di Porta Vittoria si trovano così i sistemi cucina firmati Rodolfo Dordoni per Rossana RB e un ventaglio di marchi di prestigio per la zona giorno e notte come Cantori, Mobileffe, Swan, Presotto e Misura Emme, oltre che per il bagno, tra cui Rapsel e Ceramica Flaminia. Nel nuovo punto vendita l’atmosfera è la stessa, calda ed elegante, ricca di fascino, in grado di creare un paesaggio domestico frutto di una sintesi equilibrata tra modernità e i valori stilistici del classicismo. La pole position è comunque delle cucine Ernestomeda, che sono in mostra sia al piano espositivo sia al piano inferiore sotto un
magnifico soffitto voltato in mattoni a vista. La selezione è ampia, con soluzioni cucina per lo più finite in bianco candido, a parete o ad isola, accostate a pezzi d’arredo, oggetti e complementi unici: lampadari di cristallo a cascata, vasi, specchi e oggetti in ceramica bianca. In vetrina si mostra Barrique, modello di punta firmato da Dordoni, inconfondibile per le vetrine rosse, le ante senape e il top in marmo rosso Levanto. All’interno, la cucina Silverbox, con isola laccata opaca bianca e colonne wengé è accostata al tavolo di Porada con gambe tornite e top in cristallo rigato, mentre al piano inferiore il modello One si riveste in laminato grigio chiaro. Il gusto degli allestimenti è pari alla competenza del personale addetto e ai servizi offerti, progettazione in primis, da sempre vero punto di forza di Segreti. Che si occupa anche di ristrutturazioni, costruzioni, pratiche edilizie. Insomma, tutto quel che riguarda la casa, «dalle fondamenta alla tenda».
> Punto di forza
L’ampia selezione di importanti proposte di arredo e un servizio di progettazione a 360°
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M A D E I N I TA LY
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Qualità e coerenza della proposta prodotto, con un servizio evoluto e puntuale
ALBER DESIGN ERBA (CO)
[email protected] www.alberdesign.it Progettista dello spazio espositivo Silvano Gerosa Titolari Silvano Gerosa e Alessandro Pina Personale addetto alla progettazione e alla vendita 3 persone Marchi cucine Häcker Marchi elettrodomestici Gaggenau, KitchenAid, Mìele, Neff Marchi componenti Alpes-Inox, Blanco, Gessi Marchi complementi e oggetti per cucina Ycami, Reflex Superficie totale spazio espositivo 1000 mq Superficie spazio espositivo cucine 700 mq Numero vetrine 4 Numero composizioni cucine esposte 7
Occupa un intero edificio, moderno, in cemento, con vista e finestre a nastro, il negozio di Silvano Gerosa, Alber Design, sito nel centro di Erba, in provincia di Lecco. Il titolare da sempre si occupa di arredamento, fin da quando era comproprietario di un’azienda produttrice. Poi, l’apertura dello showroom, dove la proposta per l’arredo per tutta la casa si identifica con un gruppo selezionato di aziende, da Ycami, Herman Miller, Desirée, Euromobil per la zona giorno a Seven e Baxter per gli imbottiti, Zalf per le camerette, Ideal Bagni e I Conci per l’arredo bagno, fino ad Artemide e Fontana Arte per l’illuminazione. E per le cucine, una sola azienda: la tedesca Häcker. «Che mi garantisce l’esclusività e l’eccellenza», spiega il titolare. «Inoltre, l’ampio range di prodotto di Häcker assicura la copertura di quasi tutto il mercato: con sei livelli di prezzo, corrispondenti ad altrettante finiture, soddisfiamo sia la clientela più giovane, alla ricerca del primo impianto, sia la richiesta di arredi cucina definitivi. La differenza sta nella scelta dei frontali e dei piani: in questo si differenziano i modelli, tutti realizzati con gli stessi materiali e secondo i medesimi processi produttivi». Non c’è pericolo di errore perché la sequenza è: laminato, acrilico, laccato lucido, laccato opaco, legno massello e cristallo. Con queste sei finiture le cucine cambiano e si trasformano come il cliente desidera. Così, il modello top nelle vendite del negozio, Edition, si veste in tonalità e texture differenti realizzando ambienti sempre diversi. «Ma Häcker assicura, oltre alla qualità del prodotto, la massima affidabilità del servizio: dal momento dell’ordine, la cucina viene consegnata in 30 giorni lavorativi. Al massimo si ritarda di 24 ore: ma solo per gravi imprevisti!». Progetti e preventivi sono elaborati a computer dallo stesso titolare e dai suoi collaboratori, che offrono l’assistenza completa per la scelta dell’arredo e anche il servizio di ristrutturazione dell’ambiente, o se necessario, di tutta la casa.
Photo by Rossano B. Maniscalchi - Dress provided by MaxMara
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The Big Easy Chair (Moroso), edizione speciale di Ron Arad per Abitare il Tempo 2008 Ingresso riservato agli operatori del settore. Il pubblico è ammesso esclusivamente domenica 21 settembre.
PUNTI AMO AL CUORE
Un turbine di idee che puntano diritto al cuore. Questo il messaggio affidato da Ron Arad alla sua poltrona, ‘confezionata’ appositamente per l’edizione 2008 di ‘Abitare il Tempo’. La metafora ‘sartoriale’ è d’obbligo per questa icona, espressione del design ‘tailor made’, emblema di un mondo che evolve, si raffina e si rinnova: il mondo dell’abitare, il nostro mondo. E con esso anche noi ci rinnoviamo, fedeli alle origini ma proiettati verso un futuro in cui industria e artigianato d’alto livello promettono di incontrarsi nel segno dell’emozione. Alla qualità, all’intreccio di tradizione e innovazione, allo spettacolo dell’arredo nella sua ricca varietà di declinazioni e progetti, dedichiamo la nostra rassegna, sempre più accogliente, sempre più internazionale, sempre più culla del design e dell’alta decorazione.
18-22 Settembre 2008 Verona, XXIII edizione
www.abitareiltempo.com Segreteria Organizzativa Acropoli srl T +39 051 864310 - F +39 051 864313 -
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live with passion
L’abbiamo letta nei libri, vista nei film, nell’arte. Ma l’abbiamo mai sentita intossicarci, dominarci, prenderci per portarci nel suo mondo, dove l’estetica sovrasta l’etica e l’istinto domina? La passione è intima, privata, assoluta. Non stupitevi se con lei tutto vi sembra più intenso e irresistibile. Keramos, design L. Fedrigoli, wengé opaco o lucido.
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Salone Internazionale dei Componenti ed Accessori per l’Industria del Mobile
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swgmonitor di Fabrizio Gomarasca
COMPOSIZIONI PIÙ PICCOLE E PIÙ MODERNE
DUE FASI Nel periodo che va dal 1999 al 2007 si leggono chiaramente due fasi. Il 2000 ha segnato l’apice delle vendite di cucine con 790mila pezzi venduti che sono via via scesi a toccare le 732mila unità nel 2003. Da quell’anno è cominciato un periodo di assestamento con oscillazioni in più o in meno, fino a 724mila pezzi nel 2007, ma negli ultimi quattro anni il dato medio si consolida sulle 735mila unità. La crisi economica e il calo generalizzato dei consumi in atto e le dinamiche interne del settore non fanno ritenere che ci si possa attendere un trend di recupero ai livelli del 2000.
IL MERCATO DELLE CUCINE COMPONIBILI VAR. A. %
-
1,9
-1,5
-3,3
Il riferimento alle dinamiche interne del settore riguarda proprio la diversa composizione della domanda di cucine. La sostituzione, che nel 1999 rappresentava la metà del mercato totale, è cresciuto di anno in anno, raggiungendo nel 2007 la quota del 58%. Il mercato interno, quindi, non è più in espansione, anche se tendenzialmente si acquistano cucine con un valore superiore, proprio per la connotazione della domanda di sostituzione. Anche in questo segmento, tuttavia, dopo una forte crescita all’inizio del decennio, dal 2004 si rileva un consolidamento e un assestamento dei valori, con piccolissime oscillazioni. Ricordiamo che un punto di percentuale rappresenta uno spostamento di circa 7mila cucine, essendo le vendite complessive di cucine in Italia stimate in 730-740mila unità.
-2,8
0,8
-0,8
1,3
-2,3
800 790
790 778
780
770
775
760
750
753 741
740 737
730
732
724
731
720 1999
2000
2001
2002
IL TREND PER TIPOLOGIA DI ACQUISTO AUMENTA LA SOSTITUZIONE
IL TREND DEGLI ACQUISTI
valore percentuale
VARIAZIONE ANNUA X 1000
L’andamento interno delle vendite di cucine negli ultimi 10 anni: numeri stabili, gusto contemporaneo, crescita della fascia bassa
2003
2004
2005
2006
2007
2006
2007
LA SOSTITUZIONE
valore percentuale
59 58 57 56 55 54 53 52 51 50 49 1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
>
Aspen
design: R&S doimocucine - imagodesign
Doimo cucine per la struttura del mobile sceglie di adottare la normativa F**** la più rigorosa al mondo, per la tutela e il rispetto della salute dell’uomo.
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SISTEMA GESTIONE QUALITÀ UNI EN ISO 9001
IL TREND PER ALCUNE CARATTERISTICHE DI PRODOTTO COLORE DELLA FINITURA valore percentuale
swgmonitor
COLOR LEGNO
70 63
63
62 59
60 57
57
56
50
CUCINE PIÙ PICCOLE ALTRO COLORE + MISTO COLORE
40 33
33
30
31 28
31
28
26
BIANCO
20 10
9
13
11
10
10
2003
2004
2005
10
10
Tra le caratteristiche delle cucine vendute spicca il fatto che aumenta il numero di quelle fino a 5 moduli di base colonne, che ormai hanno ampiamente superato la metà. Mediamente le cucine sono infatti passate da 5,9 moduli tra basi e colonne nel 1999 a 5,2 nel 2007. Si tratta di un altro indicatore delle mutazioni delle caratteristiche strutturali della domanda.
0
CRESCE LA FASCIA BASSA 2001
2002
2006
2007
IL TREND PER ALCUNE CARATTERISTICHE DI PRODOTTO FINO A 5 MODULI BASE valore percentuale media
5,9
5,6
5,2
55 54
54 53
53 52 51
51
50 1999
2003
2007
IL POSIZIONAMENTO PER FASCE DELLE CU. CO. ACQUISTATE SUL MERCATO valore percentuale
11 10
10
9
9
ALTA
9 8 7 6
La conferma è data dal grafico che mostra una redistribuzione delle quote di vendita delle diverse fasce di riferimento. La prima considerazione riguarda la fascia alta (così definita secondo le indicazioni di produttori e rivenditori di mobili) che in quattro anni non ha mostrato variazioni rilevanti ed è praticamente pari al 10% del mercato. La seconda è la crescita della fascia bassa, che ha guadagnato dal 2003 al 2007 9 punti percentuali, vale a dire, in termini assoluti, circa 60mila pezzi. Questo fenomeno si lega solo in parte ai colpi della crisi. Più in generale alla crescita della grande distribuzione nel settore del mobile e anche al fenomeno low cost, che è forse uno dei fenomeni di maggiore cambiamento dell’attuale fase della società dei consumi. Infine, sebbene abbia registrato una caduta di 8 punti, la fascia media costituisce ancora la parte predominante della domanda, coprendone il 60%.
5 70 68
68
MENO LEGNO, PIÙ MODERNO
MEDIA
66 64 62 63
60
60
58 39
BASSA
36 33
31
30
28
27 24 21
21
2003
2005
2007
Per quanto riguarda le caratteristiche estetiche legate ai materiali, si registra una contrazione degli acquisti di cucine in finitura legno a favore di altri colori. Anche in questo caso vale la considerazione che comunque l’essenza costituisce la quota predominante delle vendite. Tra la finitura bianco e quella di altre tonalità vi sono andamenti alterni: dopo un triennio di crescita nell’ultimo anno gli altri colori hanno subìto una flessione, contemporaneamente a una crescita del bianco. Considerando che anche il legno è una delle cifre stilistiche della cucina contemporanea, la domanda è comunque saldamente orientata verso lo stile moderno.
data di esecuzione 4-11/02/2008 tipo di rilevazione sondaggio CAWI su un campione nazionale stratificato per quote di 800 soggetti (su 2.707 contatti, pari al 29,5%), di età superiore ai 18 anni. Il documento completo è disponibile sul sito www.agcom.it
NOTA INFORMATIVA AI SENSI DELL’ART. 2 DELLA DELIBERA N. 153/02/CSP DELL’AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI
56 | ambientecucina
soggetto realizzatore Tomorrow Swg srl committente e acquirente ambiente cucina
swgambientecucina di Fabrizio Gomarasca
AI FORNELLI E AL COMPUTER, RICETTE DI INTERATTIVITÀ Luogo della creatività e del contatto con il mondo: è la cucina che emerge dalle abitudini degli italiani Mentre cucinano, gli italiani compiono una serie di altre attività che hanno al centro la comunicazione e l’informazione. È quanto emerge dalla ricerca che Ambiente Cucina e Tomorrow Swg hanno in corso sulle abitudini degli italiani in cucina. Se infatti oltre il 65% dei nostri connazionali guarda regolarmente o spesso la televisione, più del 40% ascolta la radio. È quello che si potrebbe definire un uso passivo dei mezzi di comunicazione, quasi un sottofondo che serve essenzialmente per informarsi sui fatti che accadono nella società, oppure per condividere questo momento con i figli in concomitanza con la fascia preserale di giochi, quiz e cartoni: infatti la percentuale nelle famiglie con figli sale, mentre i single dichiarano un maggiore ascolto della radio, anche se la tv rimane il media più utilizzato (54%).
TELEFONO, TV, INTERNET: COMUNQUE MAI SOLI Vi è poi un uso più attivo dei mezzi, come parlare al telefono. Con la penetrazione dei cordless nelle case, è ormai normale che mentre si cucina si stia al telefono: un modo per ottimizzare il tempo, risorsa di cui soprattutto le donne, per la molteplicità di ruoli che spesso ricoprono sentono la mancanza: più dell’80% delle intervistate telefona mentre cucina. Cucinare, quindi, coincide per gran parte degli italiani con la possibilità di mantenere le relazioni con amici e familiari, ma anche per chiedere suggerimenti di cucina, perché no, come parrebbe suggerire il fatto che anche l’80% della fascia d’età 2534 anni sta al telefono durante la preparazione dei pasti. «Va comunque rilevato - annota Diego Martone di Tomorrow Swg - che questi due target hanno una tendenza all’uso del
MENTRE CUCINA (O STA AIUTANDO QUALCUN ALTRO A PREPARARE IL PRANZO/LA CENA), CON QUALE FREQUENZA LE CAPITA DI... guardare la TV No. rispondenti (si occupano della cucina)
valori in percentuale
ascoltare la radio
parlare al telefono
leggere libri/ giornali/riviste
stare al computer / navigare su internet 773
773
773
773
773
sempre, regolarmente
28,1
14,0
8,4
5,1
6,3
spesso, con una certa frequenza
37,8
23,1
25,4
13,7
12,7
talvolta, occasionalmente
15,2
27,9
43,0
22,8
16,9
raramente, quasi mai
7,8
17,8
15,6
24,3
18,2
mai
11,0
17,1
7,1
33,8
45,5
non saprei
0,0
0,1
0,4
0,4
0,6
65,9
37,1
33,8
18,8
19,0
IN CUCINA QUALÈ IL COMPITO PIÙ GRAVOSO, QUELLO CHE LE PESA DI PIÙ? MASSIMO TRE RISPOSTE campione totale No. rispondenti (base) pulire i fornelli, il piano cottura
sesso maschio femmina
valori in percentuale
età 25-34 anni 35-44 anni 45-54 anni 55-64 anni
800
398
402
209
230
189
172
44,10
48,80
39,30
39,40
45,70
48,20
43,00
pulire il forno
41,90
33,90
49,80
36,10
40,10
48,30
44,30
lavare il pavimento
30,50
33,40
27,60
25,80
29,70
34,40
33,00
lavare i piatti
27,50
34,10
21,10
31,10
31,20
24,60
21,50
mettere via, sistemare piatti, pentole e utensili
25,80
23,00
28,60
28,90
21,50
31,50
21,40
pulire piano di lavoro, mensole e altri ripiani
21,10
21,60
20,70
17,70
24,90
20,90
20,50
cucinare, preparare il pranzo e/o la cena
13,70
12,80
14,50
9,10
17,20
16,80
11,10
caricare e scaricare la lavastoviglie (se ce l'ha)
12,30
11,60
12,90
13,80
10,80
12,20
12,40
apparecchiare e sparecchiare
6,10
5,60
6,60
5,10
5,90
8,00
5,50
telefono più marcata rispetto alla popolazione complessiva, e in particolare per conversazioni a carattere privato (non di lavoro)». Gli stimoli che arrivano dall’esterno raggiungono il massimo apice con il fatto che per il 35% degli intervistati stare al computer o navigare in internet mentre si cucina non è visto come un’antitesi: la diffusione dei computer laptop e delle reti wi-fi per il collegamento a internet rende agevole trasferire il computer in cucina e utilizzarlo, per esempio, per recuperare ricette da seguire passo passo. Infine, vi è poco meno di un quinto degli intervistati che legge libri o giornali, (23% tra la popolazione femminile). La cucina si conferma come il luogo privilegiato anche della multimedialità casalinga, il vero centro di relazioni della casa e un ponte con il mondo esterno grazie all’evoluzione delle tecnologie, e all’apertura al living, diventando così un tutt’uno con l’ambiente deputato all’entertainment domestico.
MA IL “DOPO” È SEMPRE PESANTE Dopo aver cucinato, però, occorre riassettare e su questo verte la seconda domanda. Ebbene, si conferma che la “poesia“ e l’ “emozione” della cucina cessano di fronte all’ineluttabilità del “dopo”, della fase post creativa. Così risulta che le attività più pesanti e gravose sono pulire i fornelli e il forno. Ma se per gli uomini i più odiati sono nell’ordine il piano cottura (49%), il pavimento e il forno sempre con le stesse percentuali, per le donne invece le attività più pesanti sono la pulizia del forno (50%), del piano cottura (39%) e la sistemazione di patti, pentole e utensili per il 29% (svuotare la lavastoviglie, insomma). Da qui si possono trarre due conclusioni. La prima è che minore è la gravosità percepita dell’azione, più alta è la possibilità che non venga svolta. La seconda è che probabilmente «il mito dei pasti fuori casa va rivisto alla luce del fatto che mangiare fuori equivale a fare meno fatica domestica».
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58 | ambientecucina
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LA FERTILIZZAZIONE INCROCIATA Importare idee, tecniche e manager da settori diversi può rivelarsi un potente strumento per innovare e rivitalizzare un’impresa Quando si parla con manager o imprenditori di un qualsiasi settore industriale, è molto frequente constatare la convinzione che le problematiche e le regole del gioco di quel settore siano assolutamente peculiari e uniche e che solo chi lo conosce a fondo sia in grado di affrontarle. Una tale convinzione da un lato può avere un fondamento. Serve tempo per accumulare il know how relativo a un certo settore per quanto riguarda il mercato, i canali distributivi, la concorrenza, le credenze, le tecnologie e molti altri elementi. Dall’altro lato, questo convincimento diventa un potentissimo freno all’innovazione, poiché fa sembrare inutile allargare lo sguardo a nuovi universi e “importare” in un dato settore idee, spunti strategici ed organizzativi, uomini, tecnologie, prodotti e materiali che, pur già esistenti e testati da tempo in altri ambiti, potrebbero rappresentare significative innovazioni. Un gran numero di esperienze e di accurate ricerche accademiche hanno dimostrato come la “fertilizzazione incrociata” fra industrie diverse e a volte apparentemente inconciliabili fra loro rappresenti in realtà un potentissimo strumento di innovazione. Facciamo alcuni esempi. Agli inizi del XX secolo, quando l’industria dell’auto era ancora nella sua fase pionieristica, Henry Ford capì che il futuro sarebbe stato di chi fosse stato in grado di costruire un’auto “leggera, economica, con un motore moderno e potente, fabbricata con i migliori materiali... sufficientemente potente per le strade americane e in grado di andare dove le carrozze trainate da cavalli non oserebbero”. Per ottenere un simile risultato era necessario lavorare su grandi volumi che permettessero forti economie di scala e investimenti sulla qualità del prodotto. Al tempo l’industria dell’automobile era costitui-
ta da piccolissimi produttori che lavoravano con tecniche artigianali. I componenti venivano costruiti uno per uno, in serie limitatissime, in maniera artigianale sulla base di disegni ad hoc. Le auto venivano poi montate una per una da operai abilissimi e in grado di fare di tutto. Anche la Ford lavorava in questo modo, ma l’imprenditore americano comprese che solo un nuovo modo di produrre avrebbe permesso di raggiungere il suo obiettivo. Nel corso del tempo introdusse nuove tecniche, come la produzione standardizzata dei componenti (un macchinario per ogni componente semplice da utilizzare e manovrato da un operaio despecializzato) e il montaggio a ciclo continuo, che avrebbero rivoluzionato il settore. Queste tecniche erano già ben conosciute nel periodo in cui Ford le “importò” nell’industria dell’automobile, ad esempio nel settore dei cibi in scatola e in quello delle sigarette. Ford e i suoi ingegneri, per loro stessa ammissione, “importarono” le tecniche di organizzazione della produzione e gli uomini necessari a svilupparle da queste industrie, così come adattarono macchinari già esistenti per altri usi alla produzione seriale di componenti. Un altro elemento essenziale del modello fordista, la catena di montaggio, che permetteva un rapido assemblaggio e l’intercambiabilità degli operai, esisteva già da tempo in un’industria apparentemente molto distante da quella automobilistica, quella della macellazione bovina e suina, che da tempo faceva uso di una linea sulla quale le carcasse scorrevano e subivano le varie lavorazioni necessarie. Vediamo un esempio più banale ma altrettanto illuminante. Negli anni ’80 Reebok lanciò la rivoluzionaria scarpa Pump, che gonfiandosi forniva un maggiore sostegno alla caviglia prevenendo così molto meglio gli infortuni. Il prodotto ebbe un enorme successo grazie al suo sistema di gonfiaggio e sgonfiaggio, efficace e semplice da usare, che fu creato prendendo a prestito e adattando una serie di tecnologie relative ai tubi e alle valvole già utilizzate da anni per la produzione delle sacche per le fleboclisi e le trasfusioni. La spesa totale fu di soli 250mila dollari.
TENERE GLI OCCHI APERTI Un altro campo dove la “fertilizzazione incrociata” può portare ottimi risultati è quello dell’utilizzo di manager provenienti da settori diversi per rivitalizzare una impresa grazie ad una visione “fresca”, non condizionata da credenze e pregiudizi, del mercato e dell’azienda, e all’utilizzo di un nuovo approccio strategico e di marketing e/o di nuove tecniche organizzative, logistiche e produttive. La Fiat è stata rilanciata da un manager che non aveva nessuna esperienza precedente nell’automobile e che ha ridisegnato in maniera innovativa l’azienda e il suo modo di essere sul mercato. Gucci, quando ha dovuto scegliere il nuovo capo dell’azienda, si è rivolta ad un manager proveniente dal mondo del largo consumo per beneficiare delle sue conoscenze di marketing e impostare nuovi approcci al mercato. Si potrebbero fare decine di altri esempi riguardo a tutte le varie aree di attività di un’azienda. Quello che importa, al di là degli esempi, è che tenere gli occhi aperti su quanto succede fuori dal proprio mercato e “importare”, magari adattandolo alle proprie esigenze, quello che serve spesso è uno dei metodi migliori e meno costosi per innovare seriamente in azienda. È chiaro che per avere successo una tale attività deve essere svolta in via continuativa, con metodo e rigore. I benefici potenziali che si possono ottenere sono sicuramente tali da giustificare lo sforzo e gli investimenti dedicati.
insintesi - La “fertilizzazione incrociata” fra industrie diverse e a volte apparentemente assai distanti fra loro rappresenta spesso un potente strumento di innovazione. - Esistono vari esempi di innovazioni fondamentali che sono state sviluppate con questo modo, uno fra tutti il modello di produzione “fordista”. - Tenere gli occhi aperti su quanto succede fuori dal proprio mercato ed “importare” ciò che serve spesso è uno dei metodi migliori e meno costosi per innovare seriamente in azienda.
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A
...in un deserto senza confini, una guida turistica mi chiese se volessi visitare la città di Contempora. Risposi che non conoscevo questa città e neppure le guide turistiche la segnalavano. Ma sentivo che la stavo cercando. “Che città è questa chiesi alla guida, non esiste neanche sulle carte geografiche”. Egli rispose: “è una città grande e potente, una città ricchissima di un grande paese. Essa vive da secoli dentro la cerchia delle sue solide mura, le mura di Contempora”. Insistetti, “non esiste la città di Contempora. Non è segnalata sulle carte”. Lui mi rispose: “Prosegui nella tua strada con gli occhi ben aperti e la vedrai”. Capii allora che non avrei mai potuto visitare la città di Contempora, avrei solo potuto viverla. Contempora, era il valore alla mia esistenza.
mododesign.it
w w w. a s t e r c u c i n e . i t
60 | ambientecucina
shopvisual di Lilli Bacci e Elisabetta Scheggi
ARTE DA MANGIARE, INDOSSARE, ABITARE Il cuoco come un designer e viceversa: entrambi trasformano creativamente la materia in bellezza ed emozione
Il cibo sta diventando sempre di più l’elemento trasversale, l’incrocio di linguaggi e culture, il punto di arrivo e la base di partenza per nuove sperimentazioni, un territorio privilegiato di ricerca e di approfondimento. A “Identità Golose - eccellenza culinaria” durante una 4 giorni di incontri, prove, assaggi, racconti intorno al cibo sono arrivati 200 cuochi da tutta Italia e dal mondo per confrontarsi sullo stato dell’arte della cucina italiana. Arrivata alla quarta edizione, “Identità Golose" è una rassegna del meglio della cucina raccontata dai cuochi attraverso ricette, assaggi, degustazioni, incontri, seminari, laboratori, suggestioni e strumenti sulla tavola che si è svolta a gennaio a Palazzo Mezzanotte a Milano. Arte da mangiare, arte minimale, arte quotidiana, domestica, accessibile e raffinata. I relatori parlano di: “un castello di sensazioni impressioniste e volubili, che accostano gli ingredienti con la sensibilità di un acquerellista, perché la cucina è più di una ricetta: è un accordo virtuosistico e improvvisato, fatto di trasparenze e di luci”.
La carne in bacheca
Oggi la gastronomia fa più audience della cultura e i musei più celebri del mondo hanno i loro ristoranti dove vanno in mostra opere e menu d’autore. “Taste” a Firenze, progetto dedicato alla scoperta della diversità culturale e biologica dei cibi, è arrivato alla terza
edizione con 7.000 visitatori alla ricerca dell’eccellenza e dei contrari. Altrove architetti e performer stanno trasformando la cucina in un nuovo palcoscenico con picnic notturni e catering sperimentali: si mangia dopo aver guardato uno spettacolo.
Come un’opera d’arte, la carne in bacheca da Identità Golose, con lo sfondo di strisce di prosciutto
Gli strumenti volanti del cucinare
Come nella moda, come nella casa, l’area della gastronomia è sempre più territorio di ricerca, di eccellenza, di sperimentazione e fruizione specifica, on demand e esclusiva. Lo spazio della relazione fra identità e oggetto, fra identità e cibo, diventa sempre più quello del godimento del bene come risposta a una necessità di tipo complesso. Alcuni valori, una volta espressione di tendenza, come qualità, bellezza, assolvimento della funzione, sono ormai diventati “basici”; non solo, devo-
no essere costantemente aggiornati in base a sempre nuovi imperativi, che sono sostenibilità, marchi di produzione, coerenza estetica. E cresce esponenzialmente anche la voglia e la richiesta di nuovi requisiti iconici, di valori semantici, concettuali, all’incrocio fra arte e design, fra identità e sperimentazione capaci di interagire con l’individuo, che vuole riconoscersi e farsi rappresentare da un oggetto, da un cibo, da una filosofia del mangiare, del vestire, dell’abitare, del vivere.
L’allestimento di Paola Navone “Non solo alimenti” a Taste 2008: scaffalature con i pali di ferro del cemento armato e tavole di legno, con lo sfondo di contenitori in cartone delle uova.
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Mod. BLANCOCLARON 5 S-IF BLANCOCLARON 400-IF Dim. est.: 460x510 mm
BLANCOCLARON 500-IF Dim. est.: 560x510 mm
BLANCOCLARON 700-IF Dim. est.: 760x510 mm
BLANCOCLARON 340/180-IF Dim. est.: 605x510 mm
BLANCOCLARON 340/340-IF Dim. est.: 765x510 mm
BLANCOCLARON 400/400-IF Dim. est.: 885x510 mm
BLANCOCLARON 4 S-IF Dim. est.: 780x510 mm
BLANCOCLARON 5 S-IF Dim. est.: 1000x510 mm
BLANCOCLARON 6 S-IF Dim. est.: 1000x510 mm
BLANCOCLARON 8 S-IF Dim. est.: 1160x510 mm
BLANCOCLARON-IF per incasso FinoTopTM forme lineari e design esclusivo a raggio 10 mm L’esclusivo metodo BLANCO FinoTopTM permette l’inserimento di questa serie di lavelli sia a filotop sia nel tradizionale metodo sopratop, ma con un look filotop. Il bordo perimetrale da 1 mm, rettificato e smussato in modo da rendere gradevole e naturale l’inserimento del lavello in entrambi i metodi, agevola le operazioni di pulizia senza alcun problema di sicurezza per l’utente.
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L’icona-sedia in vetrina Un allestimento da Driade Milano, con sedie come gigantesca scultura e un allestimento da Vinçon Barcellona, con sedie interpretate per una vetrina artistica.
Scarpe con il tacco come forme di land art
Scarpe uniche e tacco come performance
Gli ingredienti della poesia
Nella moda, uno degli esempi più evidenti di questa incursione nel particolare, nella ricerca dell’oggetto unico, è data quest’anno dai tacchi delle scarpe. Per la prima volta si sono visti i tacchi che non ci sono, i tacchi orizzontali, sono state ribaltate concettualmente le relazioni consolidate fra tomaia e tacco, fra la forma e il senso del tacco, fra individuo e scarpa. Da sempre accessorio massimamente glamour oltre che funzionale, oggetto feticcio, oggetto di culto e di amore (come ha dimostrato la recente mostra di Ferragamo), nelle collezioni 2008 le scarpe sono diventate oggetti d’arte. Arte da indossare. Vere opere d’arte, alcune numerate e firmate, altre di serie, seppure di nicchia, hanno segnato le sfilate con colpi di scena, con un’irruzione nell’ambito artistico, per introdurre una nuova forma di land art fatta di arte da strada, dove chi indossa il tacco icona diventa performance e opera d’arte.
Tornando a “Identità Golose”, i titoli degli interventi sono come poesie: “Il suono del pane: la riscoperta del pane e del tagliere, come una volta”; “La vista del pane: pani che si mangiano con gli occhi”; “Il gusto del pane: impasti e lievitazioni che ripuliscono il palato tra una pietanza e l’altra”; “Il tocco del pane: forme ed emozioni tattili che solo il pane può regalare”; “Il profumo del pane: farine ed aromi d’Italia da degustare anche ad occhi chiusi”. Rocco Princi, l’ “Armani del pane”, come lo hanno battezzato a Milano, muove da un assunto preciso: il pane è il principe degli alimenti: non a caso il ben più ampio universo del ‘companatico’ è una sua emanazione
lessicale, e come tale va trattato. No, quindi, a tutte le scorciatoie tipo lievito di birra che flagellano i pani della piccola e grande distribuzione. Il sì gioioso dev’essere invece tutto per ingredienti rigorosamente naturali e semplici come il lievito madre, l’acqua, la farina biologica, il sale integrale e persino il fuoco, ricavato ardendo legna di faggio perché, spiega Rocco, «non si può fare una catena d’anelli d’oro con un anello di plastica». La farina, il lievito madre e la sensibilità dello chef: il connubio ideale per una pizza d’autore. Così come il design è il mezzo e il designer il tramite fra la creatività e la materia, così il cuoco è il tramite fra la materia e la creazione.
Mod. BLANCOSUBLINE 350/150-U BLANCOSUBLINE 500-U Dim. est.: 530x456 mm
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codiceconsumo di Roberto Maida
COME SODDISFARE I REQUISITI DEL CLIENTE Si comincia innanzitutto dalla preparazione accurata di un contratto di vendita senza vizi, evitando errori e abusi tipici, spesso causa di contenziosi La ragion d’essere di un’organizzazione è soddisfare i requisiti dei clienti. Un principio chiave alla base di ogni buona attività produttiva, che è anche da lungo tempo una delle verità della vita commerciale. Ma in buona sostanza cosa è un requisito, cosa si intende per requisito del cliente, come si valuta la conformità ad un requisito? La cosa, in realtà dovrebbe essere nota e chiara a tutti in quanto il Codice del Consumo, in ottemperanza delle direttive europee, ha già definito con chiarezza ogni aspetto della questione. Il settore del mobile fornisce poche spiegazioni su che cosa siano precisamente i “requisiti dei prodotti e della vendita” o su come dovrebbero essere identificati. Il ritardo su queste questioni è ancora notevole e fonte di numerosi contenziosi per scarse descrizioni e chiarezza nei requisiti; condizioni generali di vendita subdole e smaccatamente vessatorie; garanzie ingannevoli e spesso in contrasto con i diritti sanciti dalle leggi; errori formali e sostanziali nella stesura dei documenti di vendita; abusi della buona fede del cliente in molte fasi della compravendita. Il vocabolario della lingua italiana dice che “requisito” è “la qualità richiesta, la dote o la condizione necessaria per conseguire uno scopo”. La ISO 9000 definisce il “requisito” come un’ “esigenza o aspettativa che può essere espressa, generalmente implicita o cogente”. Più difficile, ma certamente inconfutabile. L’implicazione è, quindi, che i requisiti del cliente siano onnicomprensivi e che il termine “requisito del cliente” possa comprendere qualunque fattore che i clienti usino per giudicare un’organizzazione. La definizione potrebbe essere un po’ più semplice: il requisito di un cliente è tutto ciò che è importante per il cliente stesso e che lo garantisce.
LE CRITICITÀ: DALLA NEGOZIAZIONE ALLA DESCRIZIONE Ogni buona organizzazione deve determinare, quindi, i requisiti specificati dal cliente (dal prodotto ai termini del contratto, alle garanzie, ecc.), compresi quelli relativi alle attività di consegna, montaggio e installazione e di assistenza dopo vendita. Nell’insieme, si suggerisce che dovrebbero essere trattati “tutti gli aspetti delle attività dell’organizzazione di vendita”: ovvero da quando il cliente si avvicina al parcheggio del negozio a quando utilizza il prodotto a casa sua e nel tempo. In altre parole, i requisiti del cliente non si applicano solo al prodotto in sé, ma a ogni aspetto relativo a esposizione, trattativa, vendita, consegna o fornitura del prodotto stesso. Per il momento concentriamoci sulla prima fase, sui “Difetti di Contratto e Descrizione”. Una percentuale di difetto e contenzioso del 13-15% è relativa a carenze descrittive o a contratto addirittura mancante (i foglietti di carta quadrettata a malapena firmati!) che si aggiunge a un 15% per carenza, assenza o errori nei requisiti (vedi un esempio eclatante nel box). Il tutto fa un bel 30%!
È un problema che, tuttavia, non emerge! La responsabilità per l’orientamento al cliente ricade sulla direzione del negozio (ruolo generalmente esercitato dai titolari, non sempre con talento manageriale), mentre i venditori devono essere il veicolo che assicura che i requisiti siano rispettati ed erogati al cliente. Uno degli errori più comuni commessi dalle organizzazioni è presumere di avere una comprensione accurata dei requisiti del cliente, mentre tutte le evidenze suggeriscono il contrario. Di questi tempi poi, il requisito del cliente coincide anche con le forti protezioni comunitarie sul suo ruolo di consumatore da tutelare. Possiamo trarre molti convincimenti da fatti concreti che accadono quotidianamente e dal livello di contenzioso che, sebbene non emerga con forza, porta a disaffezione e turbativa sul mercato. La logica vorrebbe che il negozio impari dai propri errori e che definisca modelli di comportamento e di gestione consoni alle nuove realtà del consumatore. Ma in questo nessuno investe. Eppure tutto nasce nel momento della negoziazione e della formazione dell’offerta: consapevolezza, professionalità, informazione e competenza sono le armi vincenti.
IL CASO DUE MENZOGNE NON FANNO UNA VERITÀ Nei mobili e nell’arredamento in genere c’è sempre molta “colla” (specialmente nella materia base, il truciolare) ma anche “vernici e solventi” vari. Questo è un problema accettabile nella stragrande maggioranza dei casi e dei soggetti, in quanto le aziende cercano di mantenere le “emissioni” il più vicino possibile ai requisiti delle norme tecniche (norme UNI, ad esempio), ma talvolta diventa un macigno insuperabile. Il caso in questione è singolare ma sintomatico di come la mancanza di professionalità e la superficialità produttiva possono creare dei guai seri! Il signor Rossi e la ditta Arredobello (tipici nomi di fantasia che useremo per non citare i veri protagonisti) hanno stipulato una Commissione di Vendita per l’acquisto di un armadio “quattrostagioni”. Nel valutare l’acquisto il sig. Rossi ha voluto precisare alla ditta Arredobello che stava cercando
un prodotto assolutamente privo di “formaldeide”, materiale che avrebbe comportato seri rischi per la sua salute, in quanto affetto da asma. Il responsabile del negozio, certo del fatto di poter fare una buona vendita e della possibilità di demandare al produttore ogni responsabilità sul prodotto sulla base della scheda informativa (la scheda dichiara che il prodotto è in classe E1),compila una Commissione di Vendita dove si afferma: Oggetto: Armadio Modello XYZ prodotto dalla Industria Mobili WWW - Armadio quattro stagioni con cassettiere interne e ripiani come da allegato schema e scheda prodotto euro xxx Sconto ulteriore speciale euro xxx Trasporto e Montaggio incluso Si dichiara che il prodotto è garantito privo di Formaldeide.
Il sig. Rossi, dopo l’acquisto, accusa un deciso aggravio dell’asma che culmina con una crisi respiratoria e un ricovero urgente all’ospedale! A fronte di questo evento chiede una verifica degli ispettori sanitari della ASL e la verbalizzazione della tossicità delle concentrazioni di formaldeide (che è pure un gas tossico), con conseguente richiesta legale di danni al venditore. Gli esperti dell’ASL misurano una concentrazione superiore alla classe E1 (basso contenuto di formaldeide) dichiarata dal produttore e comunque chiariscono che non esistono mobili privi di formaldeide. Il risultato è semplice: il giudice ha condannato il venditore ai pagare i danni materiali e biologici subiti dal cliente, mentre a tuttoggi la ditta Arredobello è in causa con il produttore in questione. Morale: due menzogne (quella del venditore per superficialità e quella del produttore, privo di un sistema di controllo) non fanno una verità.
Mod. BLANCOSUBLINE 500-U e 320-U BLANCOSUBLINE 160-U Dim. est.: 190x460 mm
BLANCOSUBLINE 320-U Dim. est.: 350x460 mm
BLANCOSUBLINE 400-U Dim. est.: 430x460 mm
BLANCOSUBLINE 500-U Dim. est.: 530x460 mm
BLANCOSUBLINE 700-U Dim. est.: 730x460 mm
BLANCOSUBLINE 340/160-U Dim. est.: 555x460 mm
Bianco
Jasmine
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Grigio Pietra
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selezionecucine di Carla Cavaliere
MULTIMEDIALITÀ PER TUTTI I SENSI Personalizzabile, sensoriale, multimediale, raffinata, in una parola sorprendentemente contemporanea: è il nuovo sistema S1 di SieMatic, che ha debuttato nell’ultima edizione di Eurocucina. Decisamente minimalista come linee e volumi, ma calda e luminosa nei dettagli e nelle finiture, la cucina proposta da SieMatic è già pensata di fatto come un sistema living a tutti gli effettti, grazie al concetto esploso e accessibile di multimedialità, che ha il suo cuore tecnologico nello SmartBoard. Su richiesta è infatti possibile integrare tv, cd, dvd, radio, internet, iPod, rubinetteria intelligente, una cappa potente e persino un sistema di illuminazione che consente di cambiare i colori a seconda dell’orario e delle occasioni: il tutto attivabile con un semplice sfioramento della “fascia” comandi. A livello estetico, il sistema S1 è caratterizzato da contrasti di materiali contrapposti lisci e strutturati, opachi e lucidi, caldi e freddi, oltre che da proporzioni 1:4 (anta 4 cm, piano lavoro 1 cm, pannelli laterali 1 cm). Particolarmente ricercate le finiture, come la nuova laccatura “pianoforte” in tonalità grigio tartufo e bianco loto, e le eleganti essenze sukupira grafite e rovere vellutato. Dietro le facciate minimaliste dei mobili, con l’originale apertura Magic Motion senza maniglia, attivabile con la semplice pressione di un pulsante a lato mobile, si celano i raffinati e personalizzabili accessori del sistema Multimatic II, come i carrelli estraibili dotati di fondo antisdrucciolo realizzati in rovere e caucciù, ispirati ai pavimenti delle navi. Tra i dettagli funzionali, il canale che separa le superfici di lavoro dalla parete, che permette di celare utilmente gli utensili (o i cavi elettrici) di uso frequente in cucina. Il progetto di SieMatic S1, frutto di un team di designer tedeschi, Martin Dettinger, Ivo Schelle e Jonas Kressel, che si ispira nella costruzione dei corpi delle ante a quella degli aeroplani, ha ottenuto tra l’altro l’importante riconoscimento “red dot award: product design 2008”.
> SIEMATIC | S1 | design Martin Dettinger, Ivo Schelle, Jonas Kressel
Valore aggiunto La multimedialità vivibile: è possibile controllare in modo semplice (con uno sfioramento) tutte le funzioni integrate, dalla rubinetteria intelligente all’iPod, dal colore delle luci a internet.
Professional performance for the home. Una gamma completa di elettrodomestici per le cucine più esclusive. Per maggiori informazioni: I&D Srl - Via .it Via San Carlo - 21047 Saronno (VA) (VA) - Tel. 02.96.19.08.24/21 - Fax 02.96.23.495 - marketing@vikingitaly
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selezionecucine a cura di Monica Molteni
NOSTALGIA IN FORMATO FREE STANDING
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Valore aggiunto Versatilità dei singoli elementi strutturali. Elementi liberi, free-standing, che possono vivere singoli o accostati in maniera tradizionale.
La cucina Rio Bò, disegnata da G.V. Plazzogna per Minacciolo, lavora su concetti sempre più apprezzati: semplicità e funzionalità, coniugati tuttavia con la massima libertà di espressione di esigenze e stili di vita personali. Il risultato è una cucina che si identifica con un gusto basic, ma di qualità, dove nulla è dettato dall’ostentazione, bensì indicato dalle necessità pratiche di chi la abita. I vari elementi addetti alle funzioni (lavaggio, cottura ecc.) possono così essere accostati oppure convivere liberamente per realizzare ambientazioni personalizzate, tradizionali o inconsuete. La versatilità dei “pezzi” di questa cucina consente soluzioni progettuali alternative e inusuali: i pannelli boiserie vengono utilizzati
MINACCIOLO | Rio Bò | design G.V. Plazzogna
come elementi strutturali per realizzare isole attrezzate. Come per esempio la credenza, con vetrina ad ante e due cassetti; oppure il lavello sormontato da ripiani, o infine la lavagna promemoria. Completano la serie degli elementi le mensole, i pensili e i cestoni in midollino, la grande cappa modulare che funge anche da contenitore. Rio Bò è in abete massiccio di spessore generoso, spazzolato e tinto nelle ante con vernici atossiche per sottolineare le venature naturali e indurire le superfici rendendole più resistenti all’usura. Il blocco cottura è in acciaio con parti smaltate nello stesso colore della cucina, che è disponibile nelle tonalità bianco burro, azzurro aurora e canapa.
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selezioneelettrodomestici
invetrina Electrolux Se il forno è uno chef
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È un vero aiutante in cucina, anzi un protagonista al pari di uno chef, il forno “intelligente” di nuova generazione Inspiro di Electrolux. Lo afferma Christian Mittermeier, uno dei più famosi cuochi tedeschi e membro dell’associazione “Jeunes Restaurateurs d’Europe”: nessun altro forno consente infatti di abbinare funzioni di cottura diverse nella preparazione di un solo piatto, senza dover reimpostare la programmazione. Inspiro porta quindi tecniche di cottura professionali nelle cucine di casa, perché è sufficiente scegliere una fra le decine di ricette disponibili, suddivise in cinque categorie: pane e dolci, arrosti (carne e pesce), piatti pronti, sformati e pizza. Il forno imposta automaticamente la temperatura, la modalità di cottura più adatta e, grazie ad un sofisticato sistema di sensori, anche la giusta durata per una cottura perfetta. Il tutto senza necessità di leggere il libretto di istruzioni. Non si tratta di un semplice programmatore di cottura legato a un database di ricette: Inspiro verifica costantemente il processo di cottura e, sulla base della pietanza in forno e delle informazioni del database, adegua temperatura, funzione e durata per ottenere il risultato perfetto. Nel caso invece il menù preveda la specialità “della casa” o la ricetta ereditata dalla nonna, è sufficiente selezionare la modalità “cottura manuale” e utilizzare il forno alla maniera tradizionale, gestendo manualmente tutte le variabili di cottura. Inspiro è stato messo alla prova anche con i piatti tipici della tradizione italiana dai cuochi di Electrolux Professional, con ottimi risultati di cottura. Infine, questo forno si pulisce da solo grazie al sistema autopulente pirolitico. La pirolisi, portando la temperatura interna a circa 500 °C polverizza tutto lo sporco presente nel forno: basta poi passare un panno umido, senza l’uso di alcun detergente, per rimuovere tutti i residui.
I PLUS DELLA TECNOLOGIA > Gestione automatica di temperatura, modalità e durata di cottura. > User-friendly: il database è suddiviso in cinque semplici categorie, non serve leggere il libretto di istruzioni. > Autopulente, con il sistema pirolitico.
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selezionefreddoaltoimpatto
SMEG FROSTED FIFTIES È un congelatore verticale in puro stile anni ’50 il nuovo “pezzo d’arredo” proposto da Smeg. Grazie al colore e al design in stile, anche il congelatore diventa così protagonista dell’ambiente. Progettati per abbinarsi ai frigo della linea FAB28, questi congelatori permettono accostamenti side-by-side all’americana. Disponibili con cerniera a destra o a sinistra e nei colori panna, rosso, arancione e nero, hanno capacità 197 litri, scompartimento congelamento rapido, autonomia di conservazione senza elettricità di 23 ore. In classe A+.
SIEMENS Minimale bianco&nero La linea di elettrodomestici da incasso white_black Edition sposa eleganza minimalista e tecnologia accessibile. Improntati al concetto di Hi-Speed Nature (materiali longevi e tecnologia avanzata producono prestazioni veloci e risparmio energetico), questi elettrodomestici curano anche l’estetica con il loro design rigorosamente total white o total black, in sintonia con i trend più attuali. La linea si compone di forni, piani cottura (elettrico e induzione), frigoriferi (classe A+), macchine per caffè espresso.
KARL RUBESCH FANTASIE SOTTOZERO Sono tutte colorate e decorate le collezioni di frigoriferi combinati free-standing, tutti in classe A+, che diventano pezzi d’arredo fantasiosi, ironici e con forte personalità. Si può scegliere di avere in cucina un paesaggio metropolitano e futuribile (della dimensione 191x60 cm), oppure una citazione animaliér, o ancora un decoro country o in stile anni ’70. Le possibilità sono moltissime (da vedere su www.karlrubesch.com) e le caratteristiche tecniche di riguardo: capienza totale 341 litri, di cui 90 per il congelatore con capacità di congelamento 12kg/24h.
ARDO EMOZIONI IN CUCINA
HOTPOINT ARISTON Risparmio energetico
Elettrodomestici ripensati e in continua evoluzione, ma sempre con prestazioni tecnologiche di livello: questo il concept del Daily Design di Ardo. In questo caso il frigo Formula, laccato Crystal White, gioca con ironia con le Egg Cars magnetiche staccabili in legno naturale. È in classe A+, ha doppia porta a controllo elettronico, compressore ad efficienza, illuminazione interna elettronica a Led, ripiani interni in filo cromato incapsulato anticorrosione, trattamento antibatterico a nanoparticelle d’argento, gas R600 A privo di CFC HCFC, cavo di alimentazione e spina originali DD.
Si chiama Quadrio il nuovo frigo studiato per rispondere sia a esigenze di spazi più ampi (70 cm di larghezza), sia di risparmio energetico. Due ante ad apertura indipendente e due cassettoni per il congelatore permettono di organizzare al meglio le provviste, suddividendo le tipologie di prodotti. L’apertura indipendente delle quattro porte garantisce una dispersione del freddo inferiore del 50% a quella media, con conseguente risparmio energetico. L’estetica, morbida e innovativa, lo inserisce nei nuovi concetti di spazio cucina e le due versioni cromatiche, inox e nero, soddisfano gusti diversi.
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selezionegrafismi EMMEI Effervescenti sedute
FALMEC Mirabile aspirazione
ANCÀP BAROCCO BLU
Appartiene alla collezione di cappe decorative Mirabilia la cappa Manhattan, avvolta da un vetro decorato che riprende appunto lo skyline newyorkese. I pezzi di questa linea, che riproduce immagini simboliche di forte valenza, sono oggetti polifunzionali che uniscono la funzione di aspirazione con quella di illuminazione. Sono proposti in versione a isola e a parete; dotati di impianto per luce ambientale con regolatore di intensità e di luci indipendenti per la cottura. Prevedono un motore 700 m3/h a 4 velocità, aspirazione perimetrale e pulsantiera elettronica.
Nuovo decoro Barocco Blu per il servizio da tavola in porcellana Milano Centrale, disegnato da Maurizio Duranti. Si tratta di una rivisitazione del ricciolo barocco in termini più contemporanei. Il risultato è un motivo di grande effetto, poiché contrappone particolari in negativo (su manici e altri dettagli) che riprendono l’andamento a volute della decorazione. La scelta del colore blu cobalto, che si alterna al bianco puro, aggiunge al servizio un tocco di modernità che tuttavia strizza l’occhio alla nostalgia dei fasti settecenteschi.
Bolla, design Alberto Turolo, è una collezione di sedie e sgabelli, ispirata all’effervescenza delle bollicine dello champagne. Un richiamo esplicito è appunto nel motivo a bolle dello schienale: la struttura è in sottile tubolare mentre sedile e schienale sono tagliati al laser. Originale e dall’immagine glamour, Bolla è pensata per locali, ristoranti, lounge bar, e per le case più alla moda. È adatta anche per il giardino o la terrazza, grazie allo speciale trattamento a cataforesi (una verniciatura che consente una altissima resistenza alla corrosione). È disponibile in una gamma di 223 colori.
ULTRALUCE FIBRA ETICA Si chiama Fibra la lampada che, come tutti i prodotti della collezione Ultraluce, coniuga estetica e alto potere di luminescenza a un’etica di risparmio energetico. In questo caso, l’innovativa sinergia di un mix di materiali (fibra di carbonio e fibra aramidica, a sua volta abbinata a quella del vetro) si esprime in una forma rivoluzionaria per la doppia sospensione e in un elegante effetto grafico. La struttura portante è in alluminio anodizzato. Design: Silvia Mattiello.
EGIZIA E PAMPALONI DECORI TRIDIMENSIONALI
JANNELLI&VOLPI Effetto graffito
Si chiama Combinazioni la collezione di vasi fioriti d’argento nata dalla creatività di Flavia Alves De Souza e realizzata da due protagonisti indiscutibili del settore dell’oggettistica e della decorazione come Egizia e Pampaloni. I decori tridimensionali in serigrafia manuale su vetro soffiato di Egizia si combinano così con elementi in silver di Pampaloni, come nel caso dei vasi Boboli. Vasi e coppe in vetro trasparente decorato in rame e colore a smalto si completano con oggetti complementari come vasi a tubo monofiore.
Sembra un graffito inciso sulla parete e invece è una carta da parati. Disegnata dall’artista tedesca Iris Maschek e presentata al Fuorisalone 2008, interpreta con segno forte e personale la carta. Le linee sottili del disegno tagliano le pareti creando forme dagli effetti sofisticati e tridimensionali. L’uso del bianco e del nero accentua poi l’effetto scenografico. La collezione è stampata su TNT (tessuto non tessuto). I pannelli, con lo stesso soggetto e dimensioni, possono essere affiancati per creare un disegno continuo. Sono disponibili in due misure: con altezza 3 m e larghezza 186 cm o 372 cm.
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Con i tre moduli da 36 cm della linea Frontline Future di AEG-Electrolux, è possibile avere una gamma completa di tipologie di cottura. Dal basso verso l’alto, il modulo Wok FM 4863 K-AN, il Teppan Yaki FM 4800 TY-AN, e la doppia piastra FM 4803 K-AN
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DENTRO LA TECNOLOGIA
CONSIGLI PER L’USO
I piani cottura ad induzione sono dotati di speciali bobine ad induzione che generano un campo magnetico. Quando una pentola di materiale ferroso viene appoggiata sulla zona cottura, si verifica una reazione che trasforma l'energia del campo magnetico in calore. Questo calore scalda direttamente il fondo della pentola. La tecnologia ad induzione offre dunque il vantaggio che il calore sviluppato viene trasferito direttamene sul fondo della pentola senza dispersione.
Con i piani cottura ad induzione possono essere utilizzate tutte le pentole il cui fondo sia di materiale ferroso, come le comuni pentole in acciaio, in acciaio smaltato o in ghisa.
che si differenziano fra loro per dimensioni, estetiche e funzionalità, AEG-Electrolux offre ai consumatori più evoluti la possibilità di utilizzare a casa propria la tecnologia di cottura più avanzata e prediletta dagli chef professionisti. Grazie all’induzione, si riducono sensibilmente i tempi di cottura e viene garantita una temperatura più uniforme e regolabile, senza dispersioni di energia. Con la nuova gamma, AEG è andata oltre nella ricerca e ai modelli tradizionali oggi aggiunge innovative soluzioni tecnologiche che migliorano ulteriormente le prestazioni. Il piano con Power Management, ad esempio, assorbe solo 2,8 kW, i nuovi piani Maxisense offrono una maggior flessibilità d'uso, il piano Wok è perfetto per le cotture che richiedono elevate temperature e il Teppan Yaki è la soluzione ideale per cucinare carni, pesce e verdure direttamente sulla piastra, senza l’aggiunta di condimento.
Per verificare la compatibilità della pentola è comunque sufficiente verificare che sia presente il simbolo. Tutti i piani di cottura AEG-Electrolux sono dotati di sensori che segnalano immediatamente l'utilizzo di materiali non compatibili.
Foto: Electrolux
Se il bianco è sempre più verde
ECOLOGIA L’impegno contro l’effetto-serra, avviato dieci anni fa dall’industria europea dell’elettrodomestico, oggi è arrivato alle frontiere della eco-social-sostenibilità di Paola Guidi
Dal Ces, Consumer Electronics Show, di Las Vegas alla Ifa, Internationale Funkausstellung, di Berlino, sino alla Conferenza internazionale di GFK sui rapporti tra elettronica di consumo e ambiente (svoltasi all’inizio di giugno a Monaco di Baviera), una unica conferma: l’ecologia e le nuove tecnologie non sono più in contrasto. L’eco-compatibilità e le preoccupazioni per le crescenti emissioni di Co2, entrano con il loro carico di urgenze anche nel mondo dell’hi-tech sino a poco tempo fa refrattario ad argomenti che non fossero le innovazioni senza tregua. È vero che il 90% degli apparecchi di elettronica di consumo, comprese le console dei videogiochi che vanno in mano ai bambini, contengono ancora sostanze tossiche ad alto rischio e hanno consumi elevati di elettricità, ma si sta assistendo a un cambiamento di strategie e di scelte persino negli Usa. E anche in Cina, anche se poche aziende e pochi personaggi negli Usa si impegnano in questa direzione. Una è la Whirlpool soprattutto la divisione europea - e uno è Gary Shapiro, Ceo del Ces e della potentissima Consumer Electronics Association, che già per l’edizione 2006 aveva deciso, come ci aveva raccontato, di promuovere la raccolta differenziata, il risparmio energetico, l’utilizzo di materiali riciclabili.
INQUINO MA PAGO Era solo un avvio, rimasto peraltro poco ascoltato, ma dall’edizione 2008 il cambiamento è stato epocale, con inviti-ultimatum a espositori, organizzatori e visitatori per ridurre le emissioni di CO2. E poiché per lo svolgimento della gigantesca kermesse le emissioni sono decisamente enormi (circa 20mila tonnellate di carbonio), in cambio Shapiro ha deciso un investimento corrispondente in riforestazioni, energie rinnovabili certificate ed efficienza energetica. Un metodo pragmatico tipicamente americano ma intanto - si lamentano le associazioni dei consumatori, le catene della distribuzione e alcuni produttori - le emissioni di CO2 dagli Usa nell’atmosfera aumentano in modo esponenziale. È per questo che singoli stati come la California hanno da tempo deciso una rigida politica anti-inquinamento e anti-CO2 che il governo Bush ha ostacolato con una serie di ostacoli legi-
EFFICIENZA ENERGETICA E GRANDI ELETTRODOMESTICI NEL MONDO
slativi e operativi “poiché - si dice a Washington - i provvedimenti riguardanti l’ambiente vanno inquadrati in un ampio programma federale”. Un programma mai varato poiché le lobby dei petrolieri e il 90% dell’industria americana hanno impedito di firmare l’accordo di Kyoto con i conseguenti provvedimenti. È per questo che l’industria del bianco Usa manifesta un’evidente arretratezza tecnologica nei processi e nell’efficienza energetica e infatti l’unico programma che lontanamente si avvicina a quelle del labeling europeo, Energie Star, è volontario e nel suo livello più alto a malapena tocca i parametri della europea classe B. La messa sul mercato della divisione dei grandi elettrodomestici della General Electric ha infatti due motivazioni: la necessità di fare ingenti investimenti per la riorganizzazione di fabbriche obsolete e prodotti con consumi molto alti, e il crollo del mercato americano per effetto della crisi immobiliare.
PRESENZA NEI PUNTI-VENDITA DI APPARECCHI CON ETICHETTA ENERGETICA valori in percentuale
EUROPA (UE) Classe A e superiori
100 70
EST EUROPA Classe A e superiori
80 50
RUSSIA Classe A e superiori
40 10*
AUSTRALIA Classe A e superiori
100 80-90**
GIAPPONE Classe A e superiori
90 70
USA
20 (EnergyStar***)
AMERICA LATINA
10
MEDIO ORIENTE
50
ASIA
5
*Stime **L’EnergyStar australiana è obbligatoria a causa della perdurante siccità. *** Certificazione volontaria, equivalente alla classe F e G dell’etichetta energetica Ue Fonti: elaborazioni su dati aziendali, Ceced Italia, EnergyStar, Aham.
BSH CONVIENE L’ECOCOMPATIBILITÀ? «Sì, l’ecocompatibilità conviene e possiamo dare anche dati precisi» risponde alla nostra domanda Kurt-Ludwig Gutberlet, presidente del consiglio di amministrazione BSH e Ceo del gruppo in occasione della presentazione dei dati di bilancio a Monaco di Baviera. «Stiamo realizzando la raccolta degli apparecchi di fine-vita e, solo per la Germania, la BSH ha raccolto circa 35 milioni di tonnellate nel 2007. C’è una novità da aggiungere e cioè che questa attività di raccolta con i rincari delle materie prime rende molto vantaggioso per i Comuni vendere i vecchi elettrodomestici all’industria siderurgica. Con una sola eccezione, i frigoriferi - sottolinea Gutberlet - che, a causa dei Cfc che contengono, sono considerati rifiuti tossici e di conseguenza i Comuni lasciano alle aziende il compito di trattarli. Il nostro gruppo solo nel 2007 ha investito 45 milioni di euro per frigo e freezer. Una spesa destinata a scendere poiché negli apparecchi più recenti i Cfc sono stati sostituiti dal pentano». Tutti soddisfatti della normativa Raee? «Tutti, salvo la lobby delle industrie del riciclo - risponde Gutberlet - contrari all’applicazione, perché con il pentano non si usano più i loro costosi processi di trattamento. Una follia». Che paghi, per l’industria europea, l’aver cominciato oltre 10 anni fa a scegliere l’efficienza energetica, lo dimostra la continua crescita di BSH negli Usa (+8% mentre i competitor calano) dove tutti gli elettrodomestici hanno facilmente conseguito l’Energie Star. «Continueremo sempre sulla strada dell’efficienza energetica con il calo progressivo dei consumi, in tutto il mondo, con ulteriori investimenti che solo per le lavastoviglie sono previsti intorno ai 100 milioni di euro». Che cosa si aspetta per il 2008? «Stiamo chiedendo al governo tedesco che vengano varati gli incentivi fiscali per i frigoriferi di classe A+ e A++ come è stato fatto in Italia dal precedente governo».
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CANDY E CARBON FOOTPRINT IMPRONTE IN VERDE L’impegno ecologico di Candy Group è stato confermato dalla certificazione Carbon Footprint, l’ente inglese che misura l’ “impronta” energetica di processi e prodotti, e la certificazione riguarda proprio i prodotti destinati all’incasso nonché i siti industriali, commerciali, direzionali e di ricerca e sviluppo a Brugherio (Milano) e Merthyr (Gran Bretagna). La mission sostenibile è stata definita da Aldo Fumagalli, presidente di Candy Group, come il “modo europeo di competere nel mercato globale”, pienamente concorde con José Manuel Barroso, presidente della Commissione Europea, che l’ecologia possa essere la “barriera verde” che può tutelare i consumatori e il mercato dalla concorrenza di altri paesi a basso costo. «Tutte le ricerche di mercato evidenziano un atteggiamento mutato del consumatore, più attento a prodotti sostenibili. Probabilmente è una scelta che cerca di tradurre il nostro senso di colpa come consumatori sfrenati, ma è un fatto incontrovertibile che nella scelta dell’elettrodomestico il tema del risparmio di risorse condizioni la scelta». Per quanto riguarda i processi, dall’anno 2000, sono in atto nei siti industriali di Candy Group programmi per diminuire i consumi di energia e acqua con l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 e altre sostanze organiche volatili nell’atmosfera. In parallelo, sono stati raggiunti risultati significativi nel contenimento dei rifiuti industriali e nel loro riciclo, che ha raggiunto nel 2007 l’84,7% del totale, con un aumento del 37% rispetto al 2000. In sei stabilimenti europei del Gruppo, il consumo energetico per unità prodotta è diminuito del 21% nel 2007 rispetto all’anno 2000 e ha raggiunto 38,4 kWh, valore paragonabile a quello di una lampadina da 100 W accesa per quattro ore nei tre mesi invernali. Le emissioni di CO2 per unità prodotta sono calate del 28,8% a 10,6 kg. L’acqua, risorsa sempre più preziosa, viene salvaguardata sviluppando circuiti chiusi di raffreddamento nelle nuove attività produttive. Rispetto al picco del 2001, si è registrata nel 2007 una diminuzione del 43% a 0,3 mc per unità prodotta. A seguito di queste riduzioni, certificate da Carbon Footprint, Candy Group è autorizzato a utilizzare il logo Carbon Footprint con una stella. La seconda stella verrà concessa se, a fine 2008, sarà raggiunta una riduzione di almeno il 5% nelle emissioni misurate per il 2007. Il livello più alto previsto da Carbon Footprint prevede tre stelle quando si raggiunge una riduzione continua del 5% annuo e vengono totalmente compensate le emissioni residue. Carbon Footprint, ricordiamo, è una società inglese di portata internazionale, costituita nel 2005 con sede a Worting House, Basingstoke (a sud-est di Londra) per fornire servizi e soluzioni di misura, riduzione e compensazione delle emissioni di CO2 e altri gas che generano l’effetto serra da attività industriali e commerciali. Carbon Footprint certifica anche le emissioni nel corso dell’intera vita utile di un certo prodotto: dall’energia utilizzata nella produzione e nel trasporto fino ai consumi in uso. Come è noto, questi ultimi sono prevalenti nel calcolo dell’impronta energetica di un elettrodomestico. (R.R.)
MOBILE ED ECOLOGIA Una bassa propensione alla ecocompatibilità dei processi e dei prodotti caratterizza ancora alcuni comparti come quello dei mobili e dei casalinghi, sia per la modesta taglia delle aziende sia per la centralità esclusiva del fattore estetico. Solo pochi produttori, come Valcucine per esempio, fanno eccezione. «Entro fine anno noi abbiamo intenzione - ci ha dichiarato in Eurocucina Valter Scavolini, presidente della omonima società che ha chiuso il 2008 con ricavi per 235 milioni di euro - di arrivare alla completa sostituzione della formaldeide ancora consentita per i collanti impiegati nei mobili». Solitaria dichiarazione a fronte di una generale indifferenza tra i produttori per l’inquinamento indoor provocato come è noto da una miriade di sostanze e allergeni provenienti dagli arredi. Diverso invece il settore del bianco totalmente impegnato sul piano dell’ecocompatibilità. In Eurocucina Indesit Company ha creato una grande visibilità per i marchi dell’incasso (Scholtès e Hotpoint Ariston) con innesti di tecnologie dell’automazione e della sensoristica più avanzata ma contemporaneamente può vantare, come ha sottolineato Nicola Boari, Product Marketing Director, «un catalogo con una presenza maggioritaria di apparecchi dalla A in su. In Indesit Company il 95% del lavaggio e il 73% del freddo è in classe A e nella classe superiore alla A. Per quanto riguarda i forni, è in classe A circa il 50%. Il nostro nuovo side-by-syde a 4 porte e 4 vani, grazie a minime dispersioni e allo spessore elevato, consuma il 50% in meno rispetto agli apparecchi dei competitor. Il forno Open Space ha una cavità implementata tanto da permettere la cottura di 2 piatti o di uno soltanto ricorrendo ad un divisorio così da realizzare notevoli risparmi».
VISIONI E TECNOLOGIE “ILLUMINATE” Una nuova generazione di Ceo sta avanzando nelle aziende europee: fortemente motivati e focalizzati sull’impegno eco-e social-responsabile dell’azienda. Whirlpool Europe, dopo la presentazione di Greenkitchen, ha voluto marcare questa scelta con la giornata dedicata a “Human Innovation Conference” organizzata nella sede europea di Comerio il 27 maggio. A sorprendere tutti è stato Marc Bitzer, presidente europeo del gruppo, per la sua illuminata visione dell’eco-sostenibilità. «Le nostre non sono dichiarazioni di principio, abbiamo avviato da tempo un ambizioso business-plan, che riflette una nuova etica d’impresa in grado di coniugare insieme innovazione e sviluppo sostenibile. È dal 2000 che noi spostiamo risorse verso questa direzione ma già
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in una lettera agli azionisti del 1969 il gruppo affermava questi valori». Innovazione intesa come condivisione, non per amore della novità a tutti i costi, e dopo le importanti riduzioni dei consumi degli anni passati Bitzer afferma che l’azienda si è impegnata a ridurre le emissioni di gas-serra nel 2008 del 3% ed entro il 2012 del 6-7%. Condivisione che Luca De Biase, direttore di Nòva, de Il Sole 24 Ore, raccomanda di seguire e perseguire. «I media hanno il compito di raccontare l’innovazione e le sue conseguenze per rendere consapevole la comunità sui contenuti e sui cambiamenti. L’innovazione considerata a sé è uno spreco di idee, di persone e di voglia di fare se le aziende rimangono chiuse al mondo esterno e se non si considerano sin dall’inizio gli effetti che possono derivarne per l’uomo e l’ambiente». Dove si trova un ideale link tra tecnologie ed eco e social-sostenibilità? «Sulla rete, nei blog e negli altri strumenti che costituiscono il più diffuso social-network del pianeta». A settembre a Berlino per la prima volta la IFA apre ai grandi elettrodomestici, perché nel mondo domestico convergono sempre di più le tecnologie tradizionali e quelle più recenti. Ma contrariamente a quanto si crede, a presentare i parametri più avanzati di progresso umano sono quelle utilitarie domestiche, gli elettrodomestici, che gli specialisti di elettronica di consumo continuano stupidamente a snobbare. Il mondo lo salvano le lavatrici intelligenti che consumano sempre meno, non certamente i mega-tv e le console dei videogiochi con il loro carico di social ed eco-dumping e di metalli pesanti. Alcuni disegni effettuati dagli alunni coinvolti dal concorso che Electrolux indice ogni anno nelle scuole medie su temi ecologici.
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GRUPPO ELECTROLUX SVILUPPO ECO-SOSTENIBILE DOC Il patrimonio culturale e industriale del Gruppo Electrolux, che per primo ha perseguito un approccio sostenibile nella produzione di elettrodomestici, si esprime sul punto vendita con il progetto “Ecologico doc”, che chiarisce al consumatore i valori di un prodotto sostenibile in ogni sua fase
“L’approccio Electrolux allo sviluppo sostenibile è totale e prende in considerazione l’impatto ambientale del prodotto lungo tutto il suo ciclo di vita, dal progetto alla produzione, dal trasporto all’uso, fino al suo smaltimento e riciclaggio”. Con questa dichiarazione programmatica si sintetizza inequivocabilmente lo spirito di un Gruppo che da sempre ha come asset principale lo sviluppo sostenibile. Un atteggiamento culturale, ancor prima che industriale, che si traduce con la certificazione ambientale ISO 14001 del 97% delle 52 fabbriche del Gruppo, dislocate in 19 paesi nel mondo. Per quanto riguarda l’Italia, i risultati sono importanti: “i consumi di acqua sono scesi del 25%, quelli di energia del 21% e i rifiuti si sono ridotti del 43%”. E in Europa, entro il 2009, Electrolux “si impegna a ridurre di un ulteriore 15% i consumi di elettricità, acqua e gas corrispondenti, ogni anno, a 100.000 t di CO2 emesso pari a quello di 22.500 automobili”. Ne parliamo con Mauro Del Savio, Marketing Director di Electrolux Zanussi Italia.
Nel ciclo di vita del prodotto, quali sono gli ambiti in cui si può intervenire per diminuirne ulteriormente l’impatto ambientale? Gli investimenti importanti effettuati in questi ultimi anni hanno diminuito notevolmente l’impatto ambientale del prodotto in ogni ambito. Grazie all’elettronica possiamo pensare di riuscire ancora a ridurre i consumi, soprattutto energetici, ma i risultati più importanti oggi si possono ottenere migliorando l’efficienza di tutta la catena. Noi siamo un anello, e nel nostro caso possiamo dire che è un anello virtuoso in ogni suo passaggio, ma bisogna ancora lavorare sulla comunicazione al consumatore e sul processo di smaltimento che deve coinvolgere tutti i comuni italiani. Ad oggi solo 1.500 si sono adeguati alle norme Raee. Anche la proposta di snellire le procedure burocratiche a carico della distribuzione, che si impegna a ritirare l’usato, può rendere più efficiente la fase dello smaltimento. Qual è ad oggi l’atteggiamento del consumatore italiano? Tutte le ricerche recenti mettono in luce una maggiore sensibilità rispetto al problema ambientale. Come spesso succede, in Italia siamo partiti tardi ma negli ultimi due anni c’è stata una consistente accelerazione. La maggiore consapevolezza ha premiato, ad esempio, le vendite di elettrodomestici in classe A+, soprattutto nell’ambito del freddo, agevolate anche da una corretta politica di incentivazione. In ogni caso, se la differenza di costo è giustificata, il consumatore è disposto a spendere di più per un prodotto ecologico. L’etichetta energetica è sufficiente per orientare le scelte del consumatore? Premesso che i produttori di elettrodomestici hanno trovato un accordo per il necessario aggiornamento dell’etichetta, che attualmente è al vaglio degli enti preposti, il vero nodo sono i controlli sulle dichiarazioni effettuate dalle aziende (l’etichetta energetica è frutto di una auto dichiarazione, ndr ). Manca la vigilanza di un ente super partes che tuteli le aziende più virtuose e soprattutto il consumatore, che ha diritto a una comunicazione chiara e trasparente. Per aiutarlo a una scelta consapevole, riteniamo sia necessario poter tracciare la storia dell’elettrodomestico nel suo intero ciclo di vita, così come stiamo imparando a fare per i prodotti alimentari. Per questo Electrolux ha lanciato sul punto di vendita il progetto “Ecologico DOC”, aree emozionali e materiale informativo, per aiutare il consumatore ad una scelta più consapevole. (R.R.)
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MERCATO L’indagine Csil sulla distribuzione italiana evidenzia, tra i mutamenti più significativi, una aumentata superficie espositiva dedicata al prodotto e una trade satisfaction molto diversificata
Più spazio alle cucine di Aurelio Volpe - Csil
Ogni due o tre anni Csil misura lo stato dell’arte della distribuzione in Italia, analizzando sia i mutamenti quantitativi e la composizione della distribuzione delle cucine in Italia, sia il “sentimento” degli operatori del sistema distributivo in merito al servizio offerto dai principali produttori. A tale scopo, l’indagine Csil procede utilizzando una pluralità di strumenti: la revisione della anagrafica è prevalentemente un’operazione desk, mentre per la trade satisfaction si procede su base campionaria, con interviste telefoniche su un
Le attuali tipologie distributive della cucina in Italia Grande distribuzione nazionale: comprende Ikea, Semeraro, Mercatone Uno, Emmelunga, Mondo Convenienza, Mete e pochi altri operatori. Si tratta complessivamente di circa 120mila cucine vendute nel territorio nazionale.
Specialisti di cucine (non esclusivisti): sono circa 1.500, per un totale di 90mila cucine vendute.
Mercatoni: sono alcune centinaia di punti vendita di oltre 3.000 mq, quasi sempre generalisti (mobili e cucine), operanti anch’essi nella fascia economica del mercato.
Punti vendita marginali: sono 4-5 mila e vendono indicativamente 45mila cucine.
Grandi superfici cucina: sono punti vendita di meno di 3.000 mq, ma con spazi espositivi dedicati alla cucina nell’ordine dei 500 mq (mediamente pari a un terzo della superficie totale); vendono circa 100 cucine all’anno e trattano mediamente 4 marche. Punti vendita “standard”: sono non specialisti, non esclusivisti e non marginali. Vendono mediamente 45 cucine e sono circa 7.000.
Esclusivisti: sono circa un migliaio e vendono mediamente 40 cucine.
Punti vendita che non trattano cucine: il loro numero può ovviamente variare secondo la definizione dell’universo di riferimento, ma si possono quantificare in circa 3.000 su un totale di 18-19mila punti vendita mobilieri. Artigiani: sono di difficile quantificazione ma si possono contare nell’ordine dei 1.000 operatori. Vendono approssimativamente 50mila cucine. Contract: si tratta di una nicchia nel mercato nazionale e la sua quota è un sottoinsieme delle vendite artigiane e delle grandi superfici specializzate.
campione di circa 400 punti vendita. L’analisi della grande distribuzione prevede un ristretto numero di contatti selezionati.
CRESCE L’INVESTIMENTO, NUMERI STABILI I punti vendita selezionati per la trade satisfaction sono plurimarca che vendono almeno 20 cucine all’anno. La dimensione media dei negozi è risultata di 1.286 mq con una superficie espositiva dedicata alle cucine di circa 230 mq. Il 44% del campione vende annualmente da 20 a 30 cucine, il 45% da 30 a 70 cucine, l’11% oltre 70 cucine annue. Un primo elemento di confronto, abbastanza poco consolante per non dire il contrario, è che negli ultimi anni i punti vendita hanno mediamente aumentato la superficie espositiva dedicata alle cucine, ma continuando a vendere in media le “canoniche” 50 cucine all’anno. Più investimento quindi (in superficie espositiva quantomeno, ma anche in corsi di formazione per montatori, software di progettazione, ecc.) ma “numeri” abbastanza stabili. Se confrontiamo i dati del campione con l’universo dei punti vendita censiti, si possono ipotizzare sia pure minimi incrementi nel numero di cucine vendute per punto vendita: nell’arco di 2-3 anni infatti il numero di cucine vendute nel mercato nazionale è comunque leggermente aumentato (ce lo dicono altre rilevazioni, dal lato dei produttori di cucine), mentre il 2% dei punti vendita censiti in passato (su base campionaria, circa 5.000 controlli su 20 mila punti vendita) risulta chiuso. Per quanto la tendenza sia verso una specializzazione, sono evidentemente ancora troppi i punti vendita che gestiscono la cucina marginalmente: l’85% dei punti vendita mobilieri vende “anche” cucine, stando in molti casi sotto quella linea ipotetica delle 10-20 cucine annue vendute che possiamo assumere come spartiacque.
GIUDIZI DEI PV SULLE CARATTERISTICHE DELLE MARCHE DI CUCINA - TRE ESEMPI ESEMPIO A AZIENDA “GAMMA/INVESTIMENTI ORIENTED”
1
FREQUENZA/FACILITÀ DEI CONTATTI
2
PROFESSIONALITÀ DEL PERSONALE
3
FEDELTÀ AL CANALE DISTRIBUTIVO
4
PUNTUALITÀ NELLE CONSEGNE E TEMPESTIVITÀ
5
ASS. TECNICA POST-VENDITA E DISP. ALLE ESIGENZE DEL CLIENTE
6
PREZZI
- 4,1
7
MARGINE UNITARIO MEDIO SUI PRODOTTI VENDUTI
- 3,5
8
AFFIDABILITÀ
9
AMPIEZZA ASSORTIMENTO
10
PROGETTO, DESIGN, FACILITÀ NEL MONTAGGIO
11
INNOVAZIONE
12
NOTORIETÀ DI MARCA E CAMPAGNE PUBBLICITARIE
18,3
13
POLITICA PROMOZIONALE
18,0
14
SUPPORTO NELLA REALIZZAZIONE DEGLI ALLESTIMENTI
ESEMPIO B AZIENDA “RELAZIONE/SERVIZIO ORIENTED”
ESEMPIO C AZIENDA “PROMOZIONE/MARGINALITÀ ORIENTED”
6,7
7,9
- 4,5
3,1
10,4
3,8
- 8,6
4,8
- 0,9
2,3
4,4
17,7
- 3,5 4,3
- 3,6
- 3,1 9,8
10
DUE PUNTUALIZZAZIONI Abbiamo esordito osservando: “più spazio espositivo… sempre le stesse cucine”. Sì, ma vanno fatte due puntualizzazioni. La prima, le cucine vendute nella distribuzione tradizionale in sostanza non aumentano di numero, perché è sotto gli occhi di tutti la crescita della grande distribuzione. Personalmente credo che a conti fatti il settore non ne risentirà, in quanto si passerà da un modello di 2-3 cucine vendute nell’arco temporale di vita di una famiglia a un modello nel quale la stessa famiglia acquisterà, nel tempo, almeno una cucina in più. La seconda osservazione, evidentemente complementare alla prima, è che le cucine vendute nel punto vendita hanno aumentato il valore unitario: per alcune marche abbiamo registrato un incremento del valore unitario nell’ordine del 10%, per molte altre anche incrementi superiori. In controtendenza alcune marche alto di gamma, che riducono il prezzo medio da 15 a 13mila euro.
GIUDIZI DEL TRADE SULLE MARCHE I punti vendita interpellati per l’indagine Csil hanno espresso giudizi e opinioni sulle principali caratteristiche delle marche di cucina. Per ciascuna marca gli intervistati si sono espressi su aspetti relativi al prodotto, al servizio, al prezzo e alla comunicazione. Il numero di marchi registrati è 55 (circa la metà di quello registrato nella domanda sulle marche trattate). Riportiamo, in forma anonima, tre esempi di profilo di marca di cucina, che registrano livelli diversificati di trade satisfaction.
9,0
- 6,1
15,0
5
- 0,3
- 10,1
3,8
0
- 1,0
- 1,3
73
-5
- 15,5
6,9
- 1,7
-10
1,6
7,9
- 3,8
15
20
17,8
- 30,1 7,6
- 6,3
10,4
- 33,1
-40 -35 -30 -25 -20 -15 -10
-5
0
5
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15
A parlare - in tutti e tre i casi - sono alcune decine di rivenditori primari della marca stessa. Gli esempi A e B sono in un certo senso speculari. A è un’azienda che potremmo definire “gamma/investimenti oriented” (rispetto al proprio trade, ndr ), che sostanzialmente non sembra avere un atteggiamento particolarmente flessibile verso la distribuzione (che si sente quindi poco visitata, “trattata infedelmente”, con poca “disponibilità”…) e certamente non è una marca di primo prezzo. In compenso, propone una gamma vasta e di bei prodotti (vedi i giudizi su affidabilità, assortimento, innovazione, progetto), supportata da un investimento promozionale. L’esempio B riguarda invece un’azienda probabilmente di dimensioni minori, individuabile come “relazione/servizio oriented”: non riesce a gestire rilevanti investimenti su promozione, allestimenti, numero e originalità dei modelli, ma in compenso gestisce molto bene il rapporto umano con il rivenditore, che lo premia con giudizi al di sopra della media per quanto riguarda professionalità del personale di contatto, puntualità delle consegne, fedeltà, disponibilità. Se A e B sono speculari, la realtà del mercato è composta però da molteplici possibilità. Nell’esempio dell’azienda ‘C’, definibile come “promozione/marginalità oriented”, un ruolo centrale sembra invece essere giocato dal margine unitario sui prodotti venduti. E la relazione con il rivenditore viene rinsaldata dalla promozione sul marchio e dal supporto nella realizzazione degli allestimenti.
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PER UNA RELAZIONE
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di Fabio Turchini L’evidente metamorfosi della professione del rivenditore tradizionale di mobili è motivata da diversi e irreversibili elementi di mutamento che hanno attraversato il comparto e il mercato in questi ultimi anni. Sono cambiati gli operatori, a cominciare dall’innalzarsi del livello di scolarità media (nei punti di vendita del settore mobiliero è sempre meno infrequente interloquire con venditori architetti o specialisti di interior design), in sintonia con l’arricchimento tecnologico dei prodotti, che incorporano qualità funzionali, estetiche, ecologiche, “etiche”, argomentabili a partire da una solida preparazione. È cambiato il mercato, con una riconfigurazione a detrimento della fascia media di gusto e a vantaggio, verso il basso, sulla fascia della convenienza (dove prevale la competizione sul prezzo) e verso l’alto, appannaggio di un’offerta specializzata, elegante, di design, competente, di qualità in senso lato, con un intensificarsi della competizione, che impone risposte incrementali di servizio sempre più differenziante e ad alto tasso di competenza. Infine è cambiato il consumo, con il dilagare di internet e la possibilità di accesso rapido e facile a informazioni utili alle scelte d’acquisto, e con un primato del consumatore che pretende, comunque e dovunque, un binomio di professionalità e risparmio. I centri tradizionali di arredamento, impegnati a differenziarsi a partire dall’immagine - sempre più nettamente dalla GDO, legano le proprie possibilità a due leve fondamentali: l’esposizione, progettata in funzione della comunicazione e della relazione con il cliente, e la professionalità di alto profilo degli operatori, in grado di dar valore a prodotti, servizi, iniziative di marketing locale, comunicazione. La formazione dell’arredatore diventa allora, in questo quadro, pre-condizione per promuovere performance d’eccellenza. Guai a sottovalutare o, peggio, a ignorare questo aspetto di rilevanza strategica. Ne va della stessa sopravvivenza di un tessuto economico in cui distribuzione e industria possono ancora affermare le ragioni della singolarità del gusto italico sul generale appiattimento.
UN PERCORSO FORMATIVO PER PROGETTARE IL SUCCESSO Il progetto triennale Taylor Made, intitolato Talenti&Vendite, a cura di Innova.com, va sicuramente in questa direzione. Innova.com è una società, nata da Federmobili (ispiratore oltre che colonna portante di compagine), che si prefigge di trasferire alle aziende della distribuzione italiana di arredamento le conoscenze e le capacità professionali per competere con successo mediante un approccio innovativo al mercato e alla gestione imprendi-
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toriale. Tutto ciò in partnership non solo con le stesse imprese della distribuzione, ma anche con quelle della produzione, oltre che con le organizzazioni di categoria di livello nazionale e locale, con le Camere di Commercio e gli istituti di formazione e ricerca. Qui ci riferiamo in particolare a un percorso di formazione già avviato (ora al secondo anno) in cui si trovano coinvolti una ventina di centri di arredamento di Milano e provincia, riunendo Camera di Commercio di Milano, le aziende Snaidero, Misura Emme, Electrolux e Agos. Decisiva è apparsa l’intercessione delle agenzie di commercio di Snaidero e Misura Emme, per sensibilizzare e orientare le decisioni prese dai singoli rivenditori, e da cui ci si attende ora un sostegno in itinere da garantire ai professionisti impegnati nel percorso di crescita, fungendo da tramiti “intelligenti” in collegamento con i docenti. L’obiettivo dichiarato del percorso formativo è quello di creare competenze di tipo relazionale applicabili e riscontrabili nella prassi professionale quotidiana. Si tratta di abilità che, sostenute da forte motivazione, siano in grado di portare il ven-
L’OBIETTIVO DICHIARATO DEL PERCORSO FORMATIVO È QUELLO DI CREARE COMPETENZE DI TIPO RELAZIONALE APPLICABILI E RISCONTRABILI NELLA PRASSI PROFESSIONALE QUOTIDIANA ditore a sviluppare le “doti” proprie della persona che sta dietro il ruolo, acquisendo uno stile di accoglienza, nel punto di vendita, improntato a costruire un rapporto confortevole con il cliente per scoprirne le esigenze e i desideri e poi risolverli attraverso un’argomentazione problem solving, per arrivare infine a giungere, con grande padronanza, a una chiusura efficace del processo di vendita, creando, elaborando, praticando a posteriori servizi incrementali di assistenza. Tutto questo, ben inteso, direttamente legato all’orientamento strategico dell’impresa-negozio. Perché la politica del “giorno per giorno” non paga, anzi è dannosa: lo sviluppo non è una derivante occasionale dalla gestione della quotidianità, ma espressione di un progetto da perseguire con risolutezza e senso di sfida imprenditoriale. Solo attraverso una pianificazione strategica di marketing è possibile sapere che cosa fare oggi per costruire il successo presente e futuro. Fin qui, si è quindi lavorato per condividere un modello di riflessione strategica, in modo da dare direzionalità univoca al decorso di azioni e decisioni che caratterizzano la vita dell’impresa commercia-
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ANCHE I VENDITORI DEVONO FARE LA PROPRIA PARTE, RENDENDOSI DISPONIBILI A PERCORSI DI CRESCITA CULTURALE ORGANIZZATI DALL’AZIENDA E A LORO VOLTA PROMOTORI DI INIZIATIVE DA CONDURRE AUTONOMAMENTE O IN PARTNERSHIP le. Le stesse competenze dei professionisti coinvolti nell’iter formativo sono state, dunque, poste a confronto con gli obiettivi strategici dei punti di vendita, per rispondere a concrete necessità di innovazione. È interessante notare come ciascun partecipante abbia capito e apprezzato il taglio applicativo impresso a ciascun incontro, il che costituisce la premessa congeniale per procedere insieme (con modalità di coaching on line impiegate tra un incontro e l’altro) verso nuovi e più alti standard prestazionali. Entro il 2008 si procederà con la realizzazione della seconda fase del progetto: conclusa l’analisi delle esigenze e la progettazione, si passerà all’attuazione dei momenti formativi previsti. Uno o due tutor saranno dedicati sia alla fase
la convenienza di prezzo e, di conseguenza, incline a gestire con disinvoltura questioni come eco-sostenibilità, innovazione, sicurezza, equità, riduzione degli sprechi, ottimizzazione delle risorse, essenzialità versus eccesso consumistico, ecc. «La nostra visione, come Gruppo Electrolux, ci porta ad ‘esistere’ per migliorare la qualità della vita delle persone. È un approccio assai diverso da quello basato sulla seduzione comunicativa e sulla vendita a ogni costo. Per noi il confronto diretto con il consumatore e il sistematico ascolto dei suoi bisogni reali (non supposti), è valore, filosofia e, insieme, prassi. Si tratta di inserire il prodotto nel contesto della vita, non del consumo. È un modello di sviluppo alternativo che rifugge dall’idea che il
di monitoraggio in aula sia alla fase di coaching on line, oltre all’animazione dei contatti nei periodi di assenza dalla formazione.
consumatore è mero potenziale d’acquisto da ‘intortare’; semmai promuove condotte consapevoli, basate sulla ragionevolezza ed eticità. Ebbene, se prima al pubblico chiediamo di che cosa c’è veramente bisogno (ad esempio, per noi Thoughtful Design significa creare elettrodomestici che rendano la vita più facile e piacevole, contribuendo a dare ai clienti la massima tranquillità nell’uso delle nostre apparecchiature), giunge pure il momento di spiegare che cosa si è veramente fatto. Qui si innesta la presenza convinta (consapevole e coerente con la mission aziendale) del rivenditore. Una figura importantissima, un professionista che dovrebbe affermare la propria competenza giocandola sulla profondità di contenuti di vera qualità, nella relazione personale con il cliente. È chiaro che per convincere a ragion veduta, piuttosto che fungere da estensione incarnata della seduzione virtuale pubblicitaria, ci devono essere a monte informazione, formazione, addestramento. Formazione alla consapevolezza, alla sensibilità e intelligenza strategica: altrimenti non ci sarà futuro
LE MOTIVAZIONI DELLE AZIENDE Quali sono le ragioni di fondo che hanno sollecitato alcune industrie ad aderire a un programma dedicato alla distribuzione, dove non è solo in discussione la formazione e l’informazione degli operatori di front-line, ma anche l’acquisizione di specifiche competenze riscontrabili nell’agire quotidiano? Abbiamo indagato le motivazioni strategiche dei partner del progetto di Innova. Per Claudio Cattaruzza (Customer Care manager di Electrolux Italia, esperto di marketing e comunicazione) vi è un problema tutt’altro che trascurabile da affrontare: l’appiattimento delle modalità di presentazione e vendita dei prodotti. Le aziende che hanno forti argomenti da affermare e far emergere con giusta importanza invocano la preparazione dei venditori. Altrimenti si rischia di essere confusi con una concorrenza del tutto orientata al-
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In queste pagine, alcune immagini di formazione in aula del progetto “Taylor Made” di Innova.com.
Da sinistra, Gianni Borgonovo, amministratore delegato di “Tiziana e Giuseppe Mascheroni” SpA, Misura Emme; Ivano Dri, direttore commerciale di Snaidero; Claudio Cattaruzza, Customer Care manager di Electrolux Italia, esperto di marketing e comunicazione.
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per la distribuzione tradizionale. Noi ci crediamo, per questo dedichiamo molte risorse alla formazione». Gianni Borgonovo (amministratore delegato di “Tiziana e Giuseppe Mascheroni” SpA, Misura Emme), sottolinea che l’azienda che rappresenta è convinta assertrice dell’alleanza con i rivenditori, benché i primi tentativi, in passato, si siano rivelati assai difficili: forse, non erano maturi i tempi. «Oggi - afferma - non mi basta solamente riconoscere l’importanza di un progetto di condivisione con la distribuzione vicina ai target della nostra azienda: ne rivendico l’indispensabilità. Se è vero che dobbiamo incominciare a dimenticare i lauti guadagni di un tempo, è altresì vero che, previo uno stretto rapporto, può essere contenuta una certa dispersione di spesa, di modo che ciascun partner conti di più, in senso commerciale, sull’altro. Confidando su una maturazione reciproca, i processi di partnership vanno accelerati in virtù di una comunanza di visione. Del resto, basterebbe porsi la seguente domanda: come sarà la distribuzione fra dieci anni? Oggi la GDO, per il tasso di crescita che ne caratterizza l’espansione soprattutto nei
Un bravo rivenditore è imprenditore autonomo e nello stesso tempo product service, cioè naturale estensore nel mercato della qualità che l’azienda di produzione a monte ha ideato e costruito».
grandi centri urbani, è destinata ad affermarsi ulteriormente. Qual è allora la nostra visione comune, per andare a rimarcare esponenzialmente il distacco in termini di servizio e gusto? Questa è la scommessa che produttori e distributori sono chiamati a giocare, insieme! Tra le questioni di fondo su cui basare una relazione di alleanza, la formazione è di rilevante importanza. Si sa che il singolo rivenditore non può sempre essere in grado di sostenere investimenti cospicui per valorizzare, come i tempi richiederebbero, la propria piccola impresa. La formazione, addirittura, viene perlo più vissuta alla stregua di un costo residuo, quando invece è la linfa di una alleanza strategica tra industria e distribuzione. Prodotti di indubbia pregevolezza, funzionale ed estetica, ma anche ‘sociale’ ed ecologica, richiedono una adeguata presentazione al consumatore. Per questo l’alleanza di cui parliamo concerne in primis compatibilità e reciprocità di tipo economico e, non di meno, le capacità e competenze professionali per praticare efficacemente l’alleanza.
bolirebbero le possibilità d’investimento per lo sviluppo del punto di vendita. Sta qui la ragione per cui Snaidero investe molto in formazione, all’interno dell’azienda come verso il trade. C’è bisogno di forti competenze per competere da vincenti: competenze tecniche (non dimenticando che il cliente è sempre più informato e guai se lo fosse più del venditore); specialistiche, di servizio e relazionali (dall’accoglienza in negozio sino alla risoluzione vera e condivisa dei problemi del cliente, anche dopo la vendita); gestionali e organizzative (il venditore non è un solista ma membro di una squadra chiamata a gestire vari servizi, di esposizione, di progettazione, di consegna e allestimento, di postvendita, di comunicazione e marketing territoriale). Anche i venditori devono fare la propria parte, rendendosi disponibili a percorsi di crescita culturale organizzati dall’azienda e a loro volta promotori di iniziative da condurre autonomamente o in partnership con Snaidero. Noi ci siamo a riguardo, lo abbiamo ampiamente dimostrato, e continueremo a farlo con convinzione».
CUCINE: VINCERÀ IL PIÙ BRAVO, E SENZA SCONTI «Il mercato delle cucine (già oggi ma soprattutto nell’immediato futuro) sarà dicotomico: da un lato prodotti semplici di essenziale funzionalità e a buon prezzo, dall’altro prodotti importanti, d’arredamento, di gusto e design». Non ha dubbi Ivano Dri, direttore commerciale di Snaidero. «Dovrà risultare evidente e sensata la ragione per cui pagare di più una cucina, e non solo per nette prerogative intrinseche di qualità del bene. Questo significa che il punto vendita dovrà rappresentare e promuovere adeguatamente a tutto tondo questa qualità: dall'esposizione in mostra alla relazione con il cliente alla messa in campo di servizi differenzianti. Vincerà chi si dimostrerà più bravo e professionale, non già lo scontista; anche perché, come ben si sa, allo sconto non c’è fine e, di conseguenza, i margini di guadagno, scemando inesorabilmente, inde-
Kitchen perfection. Piani Cottura Domino Wolf. www.subzerowolf.it FRIGO 2000 S.r.l. - Tel. 02 66047147
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STRATEGIE Intervenire su gamma, servizi e rete di vendita per riposizionare il brand: è il percorso competitivo di alcune importanti aziende italiane e internazionali leader in altri settori, con il quale deve confrontarsi anche l’industria del mobile
Obiettivo di marca: riqualificarsi insieme al trade di Fabio Salvati
L’industria del mobile, così come quella italiana in generale, sembra aver riconquistato margini di competitività spostandosi sulle fasce alte, dove la concorrenza dei paesi produttori a basso costo si fa sentire di meno ed è più facile creare elementi di differenziazione diversi da quelli di prezzo. Un modo per trovare spunti strategici e operativi utili per un ulteriore rafforzamento di questo processo è quello di vedere cosa è stato fatto di interessante in altri comparti produttivi che presentano qualche affinità con quello del mobile di marca.
APPLE: NUOVI CONCEPT E PERSONAL SHOPPING Un primo esempio è quello della Apple. L’azienda ha capito che il suo posizionamento premium po-
Apple Store
teva essere rafforzato e difeso nel lungo periodo offrendo al cliente un’esperienza di acquisto e di fruizione del prodotto allineata con gli standard di qualità, innovatività e di design che solitamente vengono associati al suo brand. Nasce così un progetto di riqualificazione del trade e dei canali distributivi basato sulla riduzione e la riqualificazione dei rivenditori e sulla creazione di una serie di “concept” di vendita. Il picco è rappresentato dai monomarca che Apple sta aprendo in tutto il mondo in location di alta qualità, caratterizzati da dimensioni importanti, spesso nelle città più grandi, su molte centinaia di metri quadri e distribuiti su più piani. L’esterno è prevalentemente di grande impatto, come ad esempio il gigantesco cubo di
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TWILS
UN SOGNO DI PARTNERSHIP
Si chiama Dream Team il progetto dedicato alla distribuzione messo a punto da Twils, azienda veneta specializzata nei letti tessili coordinati con la biancheria. Scopo del progetto, che prevede un ciclo di workshop tematici a cadenza bimestrale, è creare una relazione privilegiata con i propri clienti e rafforzare così la strategia di sviluppo fondata sui Corner Twils, che attualmente sono presenti in 50 punti vendita tra i più qualificati in Italia. Il concept espositivo offre una vera “shopping experience” all’interno del punto vendita grazie alle ambientazioni e al display della biancheria. Elemento strategico centrale, il display permette al cliente finale di scegliere un prodotto del tutto personalizzato grazie a un catalogo che comprende tutto quanto serve ad arredare il letto e quindi l’ambiente notte, comprese lenzuola, plaid, cuscini, quilt e scialli.
cristallo che caratterizza il negozio sulla quinta strada a New York, mentre l’interno è omogeneo in tutto il mondo ed è caratterizzato dai colori chiari e dalle isole di prodotto che mettono in mostra l’intera produzione della società, con la possibilità per il cliente di testarli dal vivo e di chiedere aiuto e consigli ai commessi, solitamente gentili e competenti. Impressionante è la serie di servizi forniti nei punti vendita, che diventano veri e propri punti di aggregazione della vasta community di “adepti” alla marca. Un esempio è la possibilità di navigare gratis su internet utilizzando una serie di computer raccolti in un’area dedicata, un servizio molto utilizzato da studenti, turisti o semplici passanti. Ogni giorno nei punti vendita si tengono, in una saletta dotata di schermo cinematografico, dei workshop aperti a tutti che, a rotazione, impartiscono lezioni e consigli su tutti i prodotti della casa. Altri servizi sono ancora più mirati sulle esigenze del singolo cliente. Fra questi, ad esempio il personal shopping, con la possibilità di prendere un appuntamento per visitare il negozio, testare i prodotti e avere tutte le spiegazioni di cui si ha bisogno con l’assistenza di un addetto Apple. Il tutto gratis e senza nessun obbligo di acquisto. Caratteristiche analoghe ha il servizio di personal training, con il quale per soli 99 dollari l’anno si può concordare un programma di formazione indivi-
duale basato sulle competenze iniziali del cliente, dal principiante al professionista. Altro punto focale del punto vendita è il Genius Bar, dove su appuntamento si può andare per avere gratuitamente consigli e supporto tecnico immediato per ogni problema. Il pdv diventa un punto di aggregazione e intrattenimento che mette in contatto l’offerta Apple con la clientela finale, sia quella già fidelizzata sia quella che entra nel pdv attratta da una delle tante proposte. Apple in questo modo riesce a moltiplicare le opportunità di vendita, in particolare quelle “add on” e a creare un’esperienza di consumo di alta qualità, coinvolgente e spettacolare, controllata direttamente in tutte le sue fasi, in grado di fidelizzare i clienti e di attrarne di nuovi.
BANG&OLUFSEN: MENO PDV E PIÙ INNOVAZIONE Altra grande marca dell’elettronica di consumo che da tempo ha capito l’importanza del pdv per il posizionamento di marca e per creare un’esperienza di acquisto e consumo unica e altamente fidelizzante è Bang&Olufsen. L’azienda già da molto tempo ha puntato su una rete di vendita molto selezionata che nell’ultimo quinquennio è stata ulteriormente sfoltita e riqualificata. Fra il 2003 e il 2007 i punti vendita che trattano la marca sono diminuiti da 1.568 a 1.321. Nel frattempo i monomarca (che rappresentano ormai il 79% del fatturato), tutti di alto profilo e in grado di fornire un ottimo servizio di vendita, sono passati da circa 600 a 809, e gli shop-in-shop, che vengono aperti solo presso rivenditori di alto profilo, sono diminuiti da circa 650 a poco più di 500. Tutti gli altri punti vendita, circa 300 alla fine del 2003, sono stati eliminati dal network distributivo dell’azienda. Il tutto è avvenuto in presenza di una crescita costante del fatturato, unitamente all’innovazione e all’allargamento costante della gamma, altro elemento fondamentale nella strategia dell’azienda. Bang&Olufsen ha capito che un’offerta con alti contenuti di tecnologia, design e innovazione, ha bisogno di essere illustrata in punti vendita più grandi e più belli, dove sia possibile vendere sogni e nei quali
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INDICAZIONI PER CRESCERE Dagli esempi riportati dall’autore si possono trarre sicuramente alcune indicazioni utili: - la necessità di creare esperienze di acquisto e di fruizione del prodotto coerenti e di alto livello - la fondamentale importanza del punto vendita e del suo controllo per la creazione di tali esperienze - l’attenzione al cliente e la sua cura/fidelizzazione tramite una serie di servizi dedicati e innovativi erogati nel pdv - la crescente importanza dell’after sales e della cura continua della clientela, anche dopo l’atto di vendita (CRM) - la necessità di innovare e integrare continuamente la gamma badando a non effettuare estensioni incoerenti o troppo distanti dal core business dell’azienda In molti di questi campi nel settore del mobile, specie quello da cucina, esistono ampi margini di crescita e miglioramento.
l’identificazione fra insegna e marca sia il più possibile spinta. In questi negozi tutto il ciclo di interazione con il cliente può essere ingegnerizzato e controllato, in modo da offrire un’esperienza di acquisto, pre e post-vendita, coerente con l’eccellenza del posizionamento di prodotto.
BIALETTI: PROFONDITÀ DI GAMMA E MONOMARCA Il collegamento fra riposizionamento verso l’alto, gestione della gamma di prodotto, riqualificazione dei canali distributivi e dell’esperienza di acquisto è stato ben compreso anche da un’azienda italiana attiva nel settore degli articoli per la casa: Bialetti. L’azienda ha deciso di posizionare il proprio marchio storico su una fascia di mercato più alta, combinando la notorietà e l’immagine di qualità con una gamma più ampia, sofisticata e con maggiori contenuti di design. La linea Bialetti Collection comprende oltre alle caffettiere, strumenti di cottura, accessori di cucina, piccoli elettrodomestici. Anche in questo caso l’azienda ha capito che un’offerta di qualità, ampia e abbastanza profonda, ha bisogno di essere gestita con cura anche a livello di pdv, in modo da non dissipare il valore costruito a livello di prodotto e di marketing. La soluzione è stata quella di esercitare un più stretto controllo sulla vendita al dettaglio, grazie anche all’apertura di una serie di monomarca in Italia e all’estero. I punti vendita hanno dimensioni
comprese fra gli 80 e i 120 metri quadrati e offrono un’atmosfera accogliente, in grado di esaltare lo stile e la creatività italiani, e far percepire al cliente un giusto equilibrio fra la tradizione di marchio e l’innovazione di prodotto e di design. Il personale di vendita è professionale e in grado di trasmettere al cliente i valori associati alla marca. Al fine di offrire un mondo di prodotti completo, l’offerta viene completata con il tessile per la tavola e la cucina e da servizi per la tavola. Ciò permette una maggiore possibilità di fidelizzazione e la conquista di una più ampia fetta della spesa del cliente per beni per la casa.
ZEGNA: L’IDENTIFICAZIONE TRA BRAND E CLIENTE PASSA DAL NEGOZIO Un passo avanti rispetto al pacchetto prodotto/esperienza di acquisto è stato fatto da Zegna, che ormai da qualche anno segue la sua clientela ben oltre l’atto di acquisto grazie a un potente sistema di CRM (Customer relationship management, ndr). Il punto vendita raccoglie una serie di dati sulla clientela che vengono aggregati in un database centralizzato. A livello centrale vengono stabilite le politiche di marketing da sviluppare in ogni mercato dove l’azienda è presente, che vengono poi tradotte a livello di CRM in una serie di azioni specifiche per ogni mercato. Il sistema permette di generare liste mirate, di programmare e scadenzare le
Bialetti Store
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attività di contatto con il cliente, di registrare tutte le interazioni con il cliente registrando la storia dei suoi acquisti e i suoi gusti, di generare e gestire campagne di direct marketing, di gestire il servizio di reclami. Da ciò ha origine una lunga serie di iniziative altamente personalizzate, come gli inviti a vedere in anteprima le collezioni o a fruire degli sconti di fine stagione, offerte speciali, inviti ad eventi particolari. Il punto vendita è il centro di tali iniziative e ha la possibilità di sfruttare il CRM aziendale per creare proprie liste di clienti e per implementare a livello locale le linee di marketing dettate dall’azienda. Ciò permette un contatto fra azienda e cliente continuo e altamente personalizzato, con la misurazione costante dei risultati delle iniziative di marketing e della soddisfazione della clientela. L’esperienza di consumo diventa così totalizzante e l’identificazione fra brand e cliente diventa permanente.
LUXOTTICA E H&M: STORE EXPERIENCE PER NICCHIE ESIGENTI Altro tentativo nel campo del lusso di integrazione fra store experience e CRM è quello di Luxottica che ha appena creato Ilori, una catena di negozi di fascia altissima che ha come obiettivo la creazione di una nuova nicchia di mercato nel campo dell’eyewear. Scopo della catena è quello di mettere in contatto prodotti esclusivi con una clientela par-
ticolarmente esigente grazie ad una store experience ancora non presente nel mercato dell’occhialeria e ad un programma di CRM che dovrebbe rappresentare nelle intenzioni dell’azienda un punto di riferimento mondiale. Ultimo esempio proveniente dal mondo della moda è quello della catena di prodotti modaioli low cost H&M, che ha deciso di servire una clientela di fascia più alta con prodotti caratterizzati da una grande attenzione allo stile, da materiali di buona qualità e da prezzi ancora abbordabili, anche se più alti di quelli praticati negli store H&M. La scelta operativa è stata quella di creare un concept totalmente nuovo, COS (Collection of Style), basato su punti vendita più piccoli (circa 450 mq), con un layout e un arredo molto curati, un’atmosfera rilassata e un servizio di vendita attento. La decisione è probabilmente basata sul fatto che un concetto come H&M, posizionato su una fascia di prezzo bassa, pur se caratterizzato da buoni contenuti di moda, non permette estensioni di gamma e riposizionamenti verso l’alto oltre una certa misura. In questo caso è molto più efficace configurare un nuovo sistema d’offerta facendo leva sui punti di forza aziendali, nel caso di H&M lo stile interno, il vasto network di fornitori, la capacità di trovare location di prima qualità in tutto il mondo e di gestire network di pdv al dettaglio, la capacità di comunicare.
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IN FABBRICA La produzione just in time è l’obiettivo primario cui sono finalizzati i recenti investimenti di Del Tongo. Una scelta avanzata per competere con maggiore forza anche sui mercati internazionali
globale di Fabrizio Gomarasca
La fabbrica simbolo della cucina su misura sta nascendo qui, a Tegoleto, provincia di Arezzo, dove 54 anni fa Stefano e Pasquale Del Tongo avevano aperto un laboratorio di falegnameria per produrre mobiletti porta bombola del gas. Altri tempi. Dopo 54 anni qui sorge una fabbrica da 80 mila metri quadri che dà lavoro a 200 persone tra operai e impiegati. In azienda sono entrati i figli dei fondatori, Laura, Francesco, Angiolo e Patrizia (i quattro moschettieri della Del Tongo), ognuno con ruoli diversi e funzioni specifiche, che hanno ricevuto la mission di trasformare un marchio storico ancora troppo associato allo stile classico in un marchio di cucine contemporanee, fortemente caratterizzato dal design, con la consapevolezza di non dover rinchiudere l’azienda nella nicchia dell’alto di gamma, ma di aprirsi a tutte le opportunità offerte dalla globalizzazione dei mercati. «In questo momento della storia aziendale - sottolinea Laura Del Tongo - occorre fare delle scelte, decidere quale strada prendere. E noi pensiamo che il futuro della nostra impresa, così come di tutto il settore, risieda nell’internazionalizzazione dell’attività. Ma per fare questo la flessibilità nella
produzione rappresenta la leva strategica competitiva». Per Del Tongo la flessibilità ha le sembianze del codice a barre che governa tutto il processo produttivo. Così in queste settimane si sta facendo spazio nella fabbrica per installare la nuova linea di produzione automatica, che permetterà di fare un salto di qualità verso la produzione just in time. Ma andiamo con ordine.
CONTO ALLA ROVESCIA Una particolarità del processo produttivo dell’azienda è che all’arrivo dell’ordine si stabilisce da subito la data di spedizione, cinque settimane dopo. Da lì comincia una sorta di conto alla rovescia che, settimana per settimana, accompagnerà la commessa nel suo ciclo produttivo, dall’acquisizione nel magazzino dei semilavorati, fino alla verniciatura e all’assemblaggio. In questo cammino alcune lavorazioni sono effettuate in automatico, altre, più delicate, come la preparazione alla verniciatura, la lucidatura, il controllo qualità o l’assemblaggio di alcuni componenti dei modelli di punta come Plana, Monos e Atlanta, richiedono
IL PROCESSO Fase di verniciatura delle ante. Dopo questa fase automatizzata, le ante sono sottoposte a operazioni di finitura e lucidatura manuali e semiautomatiche. Una fase delle operazioni manuali di finitura e controllo effettuate da operai specializzati sui pannelli e le ante dei programmi di cucina top di gamma. L’operazione di bordatura dei pannelli. Le macchine a controllo numerico si coniugano con un intervento manuale altamente specializzato.
l’intervento manuale di personale specializzato. «Questa organizzazione del processo - spiega il direttore di produzione - già oggi ci permette di programmare per tempo il carico di lavoro e di ripartirlo non solo tra i vari reparti, ma anche tra le diverse lavorazioni nei singoli reparti, per esempio la verniciatura, destinando al meglio le maestranze, tutte adeguatamente formate per far fronte alle diverse necessità». Settimana dopo settimana, quindi, si tiene sotto controllo lo stato di avanzamento dell’ordine e a conclusione di ogni fase l’operatore “consegna” la commessa al reparto successivo.
VERSO LA MASSIMA FLESSIBILITÀ
gazzino a cui attingere, domani tutto l’impianto sarà dedicato a produrre le varie commesse: ogni cucina sarà veramente unica e si potrà, nel vero senso della parola, produrre la cucina sartorialmente per ogni cliente. Un esempio che ci aiuta a comprendere meglio è quello della bordatura. Oggi in genere si applicano quattro varianti di bordatura. Domani arriveremo fino a 72 possibilità diverse, perché non ci sarà più il problema di gestire il colore speciale, che oggi necessariamente deve fare un percorso a parte. Tutto, domani sarà speciale. E tutto sarà fuori misura, nel senso che non esisterà più il fuori misura. Il magazzino dei semilavorati sarà così eliminato e ogni ordine avrà una storia a sè. La produzione sarà governata dal codi-
Con il nuovo impianto la flessibilità sarà portata alla massima espressione, perché ogni commessa entrerà nel ciclo di produzione a partire dal pannello di materia prima, truciolare o mdf, che sarà sezionato per avviare la produzione di una specifica cucina. La differenza non è cosa da poco. Se infatti oggi una parte della linea lavora per produrre spalle, schienali e ripiani che sono elementi standard per tutti i modelli, in modo da creare il ma-
QUESTO È IL NOSTRO VANTAGGIO COMPETITIVO: INDUSTRIALIZZAZIONE DEL PROCESSO MANTENENDO LE CARATTERISTICHE ARTIGIANALI DEL PRODOTTO LAURA DEL TONGO
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IL PRODOTTO Presentata alla recente Eurocucina, Plana si rinnova scegliendo l’alluminio come materia di pregio. Una scelta che ribadisce ancora una volta “l’anima differente" delle proposte firmate Del Tongo. La struttura di questa anta è completamente in alluminio ed è caratterizzata dalla originale impugnatura ottenuta con un lieve arrotondamento. Il pannello frontale, in legno o Parapan, è applicato senza viti a vista. Lo spessore di 3 cm dell’anta scelta per Monos consente di ricavare al suo apice una presa perfetta che sostituisce la maniglia. Nel telaio che profila l’anta è inserito il pannello in Parapan che nobilita ulteriormente la proposta. L’anta a doghe singole viene realizzata unendo le medesime tra loro e poi serrandole con due profilati in alluminio. Questo sistema consente di realizzare anche cucine con fasce di colori diversi che si sviluppano orizzontalmente.
ce a barre che consentirà di eliminare qualsiasi fonte di errore di imputazione manuale, anche se già oggi ogni fase di lavorazione è soggetta a controlli successivi e capita raramente che nella fase prima del carico, al controllo finale della composizione dell’ordine, si riscontrino delle difformità. «Ci stiamo muovendo nella linea dell’efficienza e dell’efficacia - dichiara Laura Del Tongo - con l’eliminazione di una parte consistente del magazzino che ci permette di recuperare risorse, liberarci dalla zavorra di immobilizzi finanziari e produrre direttamente in funzione della domanda, migliorando la qualità e riducendo i costi marginali».
INVESTIRE SUL FUTURO Il cambio generazionale in Del Tongo è pienamente in atto, anche se i fondatori rappresentano sempre il punto di riferimento preciso. Dal canto loro i figli hanno apportato il contributo verso un nuovo corso, di cui l’impianto in allestimento è al contempo il punto di arrivo e di partenza. «Abbiamo avviato la divisione contract per alberghi e residence (perché Del Tongo non è solo cucine, ndr ),e abbiamo fortemente spinto per l’apertura ai mercati internazionali - spiega ancora la
giovane imprenditrice - perché il solo mercato interno, per di più in flessione da diversi mesi, non è in grado di sostenere l’azienda. Certo avremmo potuto indirizzarci verso la grande distribuzione, ma avremmo perso il valore del marchio costruito in oltre 50 anni di attività. Non sarebbe stata la cosa giusta, perché legarci ai destini di pochissimi grandi clienti in un mercato ad elevata competitività di prezzo non avrebbe probabilmente garantito continuità all’azienda. Al contrario cerchiamo di portare avanti una logica diversa: sviluppare l’azienda concentrando e mantenendo le posizioni sul mercato italiano, ma differenziando sia le aree di intervento, con il contract, sia affrontando il mercato internazionale, verso il quale riteniamo di avere un vantaggio competitivo determinato dalla capacità produttiva, dalla possibilità di offrire una gamma di prodotti che consente di fidelizzare il cliente e di affrontare sia il retail sia il mercato contract delle cucine». Proprio verso il mercato estero del contract il nuovo modello produttivo può giocare appieno le sue carte. Sappiamo che all’estero le case si costruiscono e si vendono con le cucine già installate. Normalmente si realizzano uno-due modelli cam-
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pione con qualche variante di colore e o materiali. Ecco, grazie alla nuova linea di produzione Del Tongo potrà proporre uno-due-dieci modelli campione e una quantità di varianti teoricamente infinita, in modo da installare una cucina diversa dall’altra in ciascun appartamento. «Questo è il nostro vantaggio competitivo: industrializzazione del processo mantenendo le caratteristiche artigianali del prodotto», sottolinea Laura Del Tongo. Il considerevole investimento per la nuova linea di produzione è anche coerente con la politica di prodotto impostata da qualche anno dall’azienda che si basa sulla linea di cucine di design, esclusive - come le ultime disegnate da Makio Hasuike (Plana e Monos) o Atlanta, caratterizzata dall’anta a doghe singole assemblate insieme grazie a un meccanismo di incastri e con profili in alluminio laterali di serraggio - commercializzate con il brand Del Tongo (Exclusive per l’estero) e quelle più funzionali e meno preziose che riportano al marchio AD Cucine Del Tongo (Open nei mercati internazionali). Grazie all’impianto in corso di realizzazione sarà per esempio possibile gestire le commesse importanti per il contract internazionale anche su progetto del committente, senza inficiare la normale produzione dell’a-
zienda. Fino a ora, infatti, il punto di partenza era un modello base da personalizzare. «Dal punto di vista produttivo nella linea entreranno sia i prodotti Del Tongo sia quelli AD e tutto procederà contemporaneamente, migliorando la gestione dei flussi e anche il livello qualitativo dei prodotti di design», riprende Laura Del Tongo. Consentendo inoltre di aumentare la capacità produttiva. «Perché un dato di fatto è evidente: l’interesse che le cucine italiane riscuotono nel mondo, come ha confermato anche l’ultima edizione di Eurocucina. Ma per le nostre imprese che hanno costruito il proprio successo sulla cultura di prodotto è giunto il momento, affrontando un percorso di internazionalizzazione, di pensare all’organizzazione, al marchio, alla riconoscibilità del prodotto. E di investire, per assicurarci futuro».
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Veduta aerea dello stabilimento che si sviluppa su 80 mila metri quadrati. Oggi il layout è in fase di rinnovamento per l’installazione della nuova linea di produzione.
SCAVOLINI “La decorazione può aggiungere una nuova emozione e un nuovo significato al mondo piatto e monocromatico creato dal modernismo. A questo proposito ho sviluppato alcune idee grafiche digitali per esprimere lo spirito del nostro tempo. Questo è ciò che ho fatto con Scavolini. Ho abbellito le superfici in vetro per trasformare le cucine bidimensionali in spazi dotati di dimensioni più complesse. La cucina dovrebbe essere essenziale, ma anche sensuale, come del resto tutto ciò che avviene intorno ad essa; ma anche ordinata ed evocativa, affascinante da un punto di vista sia estetico e sia sociale”. Karim Rashid, designer decori Crystal.
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SCAVOLINI “Decoration can bring new emotional appeal and new meaning to the flat, monochrome world of modernism. This is why I developed a number of digital graphic ideas to express the spirit of our time. This is what I did with Scavolini. I embellished the glass surfaces to give two-dimensional kitchens a more complex new dimension. Kitchens should be simple, and also sensual, like everything that happens in and around it; but also tidy and evocative, charming from an aesthetic and social point of view”. Karim Rashid, designer of the Crystal decorative series.
MESON’S Protagonista del nuovo progetto White Flowers di Meson’s è l’opera artistica di Massimo Gardone, fotografo di fama internazionale, cui si deve il tema floreale che si stempera con delicatezza e sfumature appena accennate sugli elementi della composizione. L’immagine fotografica, tenue e luminosa, disegna le ante in vetro di basi e pensili, oltre che di Little Box, innovativo elemento di contenimento, trasversale per i diversi ambiti della casa, firmato Luca Botto (responsabile direzione artistica Meson’s) e Massimo Gardone, costituito da un pensile dalla profondità ridotta di 16 cm. È possibile scegliere la quantità e la posizione delle ante decorate, integrandole con ante dalla finitura neutra.
MESON'S The new White Flowers programme from Meson’s features the artwork of internationally-acclaimed photographer Massimo Gardone, who created the subtly delicate floral motif featured on the composition’s various elements. The soft, luminous photographic image adds patterning to the glass fronts of the floor and wall units and the Little Box unit, an innovative storage element designed for use in various rooms in the home by Luca Botto (art director for Meson’s) and Massimo Gardone, which takes the form of a wall unit just 16 cm deep. It is possible to choose the quantity and the position of the decorated fronts, and to include fronts with a neutral finish.
PER UN AMBIENTE DESTINATO AD EMOZIONARE, DOVE SPUNTANO FIORI, SIMBOLI E GRAFISMI IN GRANDI DIMENSIONI, EVOCATI DIRETTAMENTE DALL'ARTE O DALLA NATURA FOR A ROOM DESIGNED TO APPEAL TO THE EMOTIONS, FULL OF FLOWERS, SYMBOLS AND OTHER LARGE GRAPHIC EFFECTS BASED ON ARTISTIC OR NATURE THEMES
BONTEMPI Disegni floreali, colori accesi, asimmetrie calibrate decorano i contenitori di quello che, solo in un secondo tempo, si può percepire come un arredo per cucina: Twin. L’originale fantasia d’ispirazione naturalistica si sviluppa secondo il concetto di continuità, per cui il disegno non si ripete in ognuno dei moduli delle ante, ma si definisce accostando man mano, e in maniera fintamente disordinata, i diversi elementi, dai pensili alle colonnine sospese. La fantasia di gusto vagamente tropicale anni ’80 distrae dalla presenza del lavello, di Franke, e dei fuochi a filo top, di Siemens.
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BONTEMPI Floral patterns, bright colours and carefully gauged asymmetrical effects decorate the storage units of what does not immediately come across as a kitchen furnishing system: Twin. The original naturalistic-inspired pattern is developed according to a concept of continuity, so the pattern is not repeated in each of the modules of the fronts but is defined by bringing together, in a seemingly haphazard fashion, the various wall and column elements. The design, which has a vaguely 80s tropical feel to it, distracts attention from the Franke sink and the Siemens flush-to-thecounter hob.
DECORATION
PEDINI Fresca, come un prato, Q2System (design Domenico Paolucci) adotta il laminato decorato fantasia su base verde per la linea orizzontale del lungo pensile, donando all’ambiente una nota di colore e un tocco stile “Seventies”. Il motivo risalta appieno in contrasto con lo stesso materiale scelto nella tonalità bianca lucida, anche se il sistema prevede altri materiali quali legni, vetri tinta unita e decorati, laccati.
PEDINI As fresh as a spring meadow, Q2System (design Domenico Paolucci) uses patterned laminate with a green background for the horizontal line of the long wall unit, bringing a splash of colour and a Seventies feel to the room. The theme is highlighted through a bold contrast with the shiny white material used, although the system can also feature other materials like wood, plain or patterned stained glass and lacquerwork.
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COMPOSIT Il nuovo modello Maxima punta sulle fantasie delle ante in vetro decorato dei pensili, che formano armadiature sospese. I decori sono realizzati con stampa digitale e successivamente pellicolati per ottenere la massima protezione contro fumi e grassi. Le ante a vetro sono disponibili in nove varianti di colore, sono dotate di telaio in alluminio lucido e sono realizzate sia per gli elementi cucina sia per la zona living; in questo caso sono prodotte in tre larghezze (60, 90 e 120 cm) e con altezza 60 cm, con o senza fondo luminoso.
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COMPOSIT The brand-new Maxima model focuses on the pattern of the decorated glass fronts of the wall units, a system of suspended cupboards. The patterns are printed on digitally and then coated with a special film to protect it against fumes and fats. The glass fronts are available in nine colours, they have polished aluminium frames and are suitable for both kitchens and living spaces. In the latter case they come in three widths (60, 90 and 120 cm) and a height of 60 cm, with or without illuminated back.
DIVINA KITCHEN HOME/MORETUZZO La svolta del brand di Moretuzzo si esplica attraverso il dinamismo di nuovi programmi dagli alti contenuti di design, in linea con la filosofia di prodotto dell’azienda, fondata sulla “sartorialità” dell’esecuzione e sulla ricerca applicata ai materiali. Esprime bene tali concetti la nuova Essentia in rovere tinto nero e tinto bianco a poro aperto, con maniglia incassata. Plus del modello, il decoro optical bianco-nero delle colonne con ante complanari, realizzato da Abet Laminati secondo il disegno di Paola Navone.
DIVINA KITCHEN HOME/MORETUZZO The development in the Moretuzzo brand is expressed through the dynamism of the new programmes, which are big on design, in keeping with the company’s product philosophy, based on tailored creations and experimentation with materials. A good example of this is the new Essentia in black or white stained open-pore oak with recessed handle. The model is given extra appeal by the black and white optical pattern of the column units with co-planar fronts, made by Abet Laminati from a design by Paola Navone.
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TONCELLI La cucina diventa lo spunto per creare un arredo globale connotato da un’immagine alta: è questo il concept del nuovo programma Lusso 2008, che prolunga l’arredo della cucina nello spazio giorno impiegando le stesse finiture dei programmi Systema, ma anche altre, inedite e preziose: foglia oro e foglia argento, oltre che cuoio, vetro e pietra “alleggerita” (Carrara, arabescato, granito nero assoluto, cardoso, Leonardo, quarzite). La finitura in foglia oro e argento è protetta da vernice acrilica trasparente.
TONCELLI The kitchen prompts the creation of a global furnishing system with a high-quality image: this is the concept behind the new Lusso 2008 programme, which continues the kitchen furnishings into the living space using the same finishes as those used on the Systema programmes, but also some exciting new ones: gold and silver leaf, hide, glass and “lightweight” stone (Carrara, arabesque, absolute black granite, cardoso, Leonardo, quartzite). The gold and silver leaf finish is protected by a clear acrylic varnish.
preziosoexquisite
VENETA CUCINE Vetro e metallo per Diamante, cucina che esplora le tendenze di stile più avanzate scegliendo come elemento caratterizzante l’anta in vetro temperato, con telaio in alluminio, che per alcuni elementi speciali si impreziosisce di riflessi bronzo-dorati. Nell’immagine l’inedita finitura è adottata per le colonne con ante complanari (prof. 60 cm), che si intona perfettamente con le ante in carruba wave e telaio brunito della composizione a penisola. Duplice la versione dell’anta in vetro di basi e pensili: liscia o a doghe (resistente agli urti).
VENETA CUCINE Glass and metal come together on Diamante, a kitchen that explores a more advanced stylistic trend by choosing as the main feature a tempered glass cabinet front, with aluminium frame, which on certain special elements is embellished with a golden bronze sheen. The version pictured shows the new finish used for the column units with co-planar fronts (depth 60 cm), which perfectly matches the carob wave fronts and burnished frame of the pier unit. The fronts for both wall and floor units come in two versions: plain or slatted (knockproof ).
UN ARREDO GIOIELLO ARRICCHITO DA FINITURE, RIFLESSI E SEGNI INEDITI, DOVE IL LUSSO SI TRADUCE IN UNA DICHIARAZIONE ESTETICA SENZA EUFEMISMI A GEM OF A FURNISHING SYSTEM, ENHANCED WITH GLEAMING FINISHES AND NEW FEATURES, WHERE LUXURY TRANSLATES INTO AN UNAPOLOGETIC AESTHETIC DECLARATION
112 | ambientecucina
| intema inthemes | DECORO
CESAR Finiture high tech e più calde si mixano con eleganza nel modello Yara (design G. V. Plazzogna). Il piano di lavoro in acciaio inox super slim spazzolato, spesso 1 cm, e lo schienale dello stesso materiale creano così un raffinato contrasto con la finitura yellow pine color semi coprente magnolia e il vetro color écru scelto per definire le colonne. La maniglia è in alluminio bruno, gola e zoccolo sono in yellow pine.
CESAR Hi-tech are blended elegantly together with warmer finishes on the Yara model (design G. V. Plazzogna). The super slim (1 cm thick) brushed stainless steel worktop and the back in the same material create an elegant contrast with the semi opaque magnolia yellow pine finish and the écru-coloured glass chosen to define the column units. The handle is burnished aluminium, the groove and toe-kick panel are yellow pine.
metallicometallic
ASTER Un primo piano del modello Contempora nello stand Aster, a Eurocucina, evidenzia l’attenzione alla ricerca di nuovi materiali e accostamenti. Sul retro del blocco cottura monolitico bianco si nota lo schienale in acciaio martellato, che ravviva con riflessi di luce tutta la zona operativa. L’isola si mostra invece nella particolare soluzione con top con fascia perimetrale in legno - che individua l’area consumazione - e zona lavaggio e lavoro in vetro.
ASTER A close-up of the Contempora model at the Aster stand, at Eurocucina, displays an attention to experimentation with new materials and combinations. On the back of the monolithic white cooking block is a hammered steel back, which brightens up the whole working area with its gleam. The island unit, meanwhile, is seen in the particular solution with top featuring a wooden perimeter fascia strip - marking out the eating area - and glass washing and working area.
MINIMALISTA E RAFFINATO, GRAZIE ALL’EQUILIBRIO RICERCATO TRA FINITURE E CONTRASTI DI LEGGEREZZA HI-TECH MINIMALIST AND REFINED, THANKS TO A STYLISH BALANCE BETWEEN FINISHES AND LIGHT HI-TECH CONTRASTS
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| intema inthemes | DECORO
HACKER Tono su tono, il decoro che connota la nuova cucina Garda (design Stefano Semprebon), un modello che si amplia fino al living, giocato sulla neutralità delle forme, ma anche sull’unicità di superfici inedite. Le ante di pensili e schienali sono così realizzate in vetro retrolaccato bianco antico, con motivi floreali ottenuti tramite incisione e in modo tale da produrre un effetto lucido-opaco, che dona spessore al disegno. Ante ed elementi in noce definiscono basi e contenitori.
HACKER A two-tone pattern characterises the new Garda kitchen (design Stefano Semprebon), a model that expands out into the living area, and is based on neutrality of form, but also on the uniqueness of the new surfaces. The fronts of the wall units and the back are made of old backpainted glass, with floral motifs engraved in such a way as to produce a gloss-matt effect, which gives added depth to the pattern. The fronts and walnut elements define the floor and storage units.
tonsurtontwo-tone
GATTO Il vetro texturizzato si confronta con il top Incover dalla mano setosa: è il modello Gattovision V01, il cui punto forte è il mix di materiali nuovi e più tradizionali. Il top in agglomerato extra liscio bianco, con lavello e piano cottura a filo, contrasta con il nero delle ante in vetro con texture irregolare in rilievo e con il classico noce canaletto. Il risultato è un ambiente ricco di spunti visivi e tattili.
GATTO Textured glass meets the silky surface finish of the Incover top on the Gattovision V01 model, which relies for its effect on an interplay between new and more traditional materials. The extra-smooth white top, with flush-fitting hob and sink, contrasts with the black of the glass fronts that have an irregular relief texture, and with the traditional walnut. The result is a room rich in visual and tactile effects.
DELICATO COME UNA STAMPA SU SETA, CON NUANCES E DISEGNI, TEXTURE APPENA ACCENNATE, GIOCHI DI LUCIDO E OPACO AS DELICATE AS PRINTED SILK, WITH NUANCED PATTERNS, SUBTLE TEXTURES AND SHINY-MATT CONTRASTS
BOFFI Legni vecchi e nuovi lavorati con trattamenti esclusivi, pietre, piastrelle artigianali e nuove maniglie integrate o esterne costruiscono un sistema raffinato, Duemilaotto (design Piero Lissoni + CRS) in cui industrializzazione e artigianalità si incontrano creando un linguaggio espressivo inconsueto. È così che alla perfezione del monoblocco si accosta la superficie screziata del legno di abete vecchio del tavolo o quella ruvida in pietra nera Black Moon del top a sbalzo, mentre la cappa si riveste in elementi ceramici bianchi diversamente decorati. Nuovo il sistema di colonne attrezzabili.
BOFFI Old and new woods worked in exclusive ways, stone, hand-crafted tiles and new integrated or external handles come together to form an exclusive system, Duemilaotto (design Piero Lissoni + CRS) in which industrial manufacture and craft working fuse to form an unusual new expressive idiom. The perfection of the monobloc is combined with the uneven surface of the old deal table and the rough-surfaced Black Moon stone of the cantilevered top, while the hood is clad in variously-decorated white ceramic tiles. The organised column unit system is new.
matericomaterial
ARCLINEA Come nello stile Arclinea, il nuovo Project riflette il calore delle scelte fondate sull’accostamento tra materiali, tra l’acciaio del blocco lavaggio-cottura professionale disegnato da Antonio Citterio e realizzato con Scholtès, e la nuova e assolutamente unica anta in legno scavato, che lascia in rilievo le venature. Il processo di lavorazione dell’anta parte da una lastra in legno massello che viene poi abrasa solo negli interstizi lasciando in evidenza la naturale tessitura.
ARCLINEA In keeping with the Arclinea style, the new Project kitchen reflects the warmth of the choices based on a combination of materials, the steel of the washing-professional cooking block designed by Antonio Citterio and made with Scholtès, and the new and absolutely unique carved wooden front, with relief veining. The front is crafted from a slab of solid wood that is treated only in the interstices so as to bring out the natural texture.
ARTIGIANALE, SCAVATO, DECISO, EVIDENTE: È IL PROCESSO DI LAVORAZIONE DEI MATERIALI CHE TRACCIA UN RILIEVO CHE DIVENTA ESPRESSIVO CRAFT-LIKE, CARVED, DECISIVE, EVIDENT: THE PROCESS OF WORKING MATERIALS WITH EXPRESSIVE RESULTS
SCIC Per completare i propri prestigiosi sistemi d’arredo, Scic propone alcuni elementi singoli con anta battente (120x60 cm; h: 143 cm), creati per arricchire la zona giorno. Nell’immagine a lato, due elementi con ante in legno incise con disegni a losanga dorati, di chiara ispirazione anni ’60 e ottenuti in successivi passaggi di finitura. Disponibili nell’ampia gamma di colori caldi Trend Colors Milano Collection. Decoro, ma in rilievo lucido/lucido, anche per le ante complanari dei due elementi System 30 nelle inedite tonalità glicine e pervinca.
SCIC To complete its prestigious furnishing systems, Scic presents a number of individual elements with hinged fronts (120x60 cm, height 143 cm), designed to enhance the living area. On the left, two elements with wooden fronts carved with gilt diamond shapes, very Sixties in inspiration and produced using a succession of finishing processes. Available in the wide range of warm colours in the Trend Colors Milano Collection. Patterning, but in gloss/gloss relief, also the co-planarfronts of the two System 30 elements, in two new colours: wisteria and periwinkle.
matericomaterial
BERLONI Praticamente indistruttibile, connotato da una superficie a grana ruvida, che riproduce le pietre naturali, il top in Laminam colore marrone bruciato interpreta le superfici di lavoro della cucina Geo, modello di stile moderno che si distingue per la finitura lucida dei frontali con maniglione in acciaio. In netto contrasto con i frontali, i piani “graffiati” costituiscono un elemento di “stacco” rispetto all’insieme. Ideali anche come superficie per la zona snack.
BERLONI Virtually indestructible and characterised by a rough grainy surface in imitation of natural stone, the burnt brown-coloured Laminam top interprets the idea of the work surface on the Geo kitchen, a modern-style model with shiny, steel-handled fronts. In stark contrast to the fronts, the “scratched” worktops provide an interruption to the overall effect. Ideal also for the snack bar surface.
DECORATION
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CUCINE LUBE La cucina Pamela si pregia di un look leggero, dato dalle linee pulite e dagli accostamenti sobri. Interprete delle soluzioni più fantasiose è il vetro, che si propone tinta unita, con telaio in legno o in alluminio a finitura brill, o con serigrafie che ingentiliscono il rigore dei volumi. Vari i materiali scelti per i top, dal quarzo all’Okite, all’acciaio inox al laminato Unicolor.
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CUCINE LUBE The Pamela kitchen has a lightweight look, thanks to its clean contours and understated combinations. The most imaginative elements are in glass, which appears either plain (in wood or brilliant-finish aluminium frames) or with screenprinted patterns that add a delicate decorative look to the sober volumes. Various materials have been chosen for the tops: quartz, Okite, stainless steel and laminate.
MAISTRI Gioca sulle finiture delle superfici verticali e su componenti d’effetto la cucina Doge, modello di carattere contemporaneo, ma che non disdegna il ricordo delle lavorazioni artigianali e accenni stilistici vintage. Soprattutto per le ante dotate di maniglione, proposte con sottili linee verticali oppure in vetro, con i decori del sistema Floreale, trasversale a tutta la collezione Maistri. Sul top spicca la cappa in appoggio, che crea un polo d’attrazione anche visivo, oltre che per fumi e vapori.
MAISTRI The Doge kitchen relies for its effect on the finishes of the vertical surfaces and on the inclusion of striking components. It is a contemporary model that has echoes of hand-crafted finishes and hints of the vintage style. Examples are the fronts with bar handle, with subtle vertical lines or in glass, with the patterns of the Floreale system, used across the entire Maistri collection. As well as extracting fumes, the hood over the top provides a visual focus for the design.
DECORATION
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DAL FLOREALE AL GEOMETRICO, COMUNQUE UTILIZZANDO LA TRASPARENZA COME PARTE INTEGRANTE DELL’EFFETTO DECORATIVO FROM THE FLORAL TO THE GEOMETRIC, BUT ALSO USING TRANSPARENCY AS AN INTEGRAL PART OF THE DECORATIVE EFFECT
ARREX LE CUCINE Protagonista indiscusso della nuova cucina Cristallo, il vetro si declina in più varianti realizzando un insieme di alto valore decorativo. Se infatti per le ante delle basi è stata scelta la versione a doghe orizzontali, nel colore nero tinta unita, per i pensili il vetro si arricchisce di delicati disegni floreali serigrafati. Per aggiungere preziosità, ecco la finitura in foglia d’argento per le colonne con forni neri ad incasso.
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ARREX LE CUCINE Glass is the undisputed star of the new Cristallo kitchen, appearing in various forms that create a system with a high decorative value. A plain black horizontally slatted version was chosen for the fronts of the floor units, while on the wall units the glass is embellished with delicate screen-printed floral patterns. An added exquisite touch is provided by the silver leaf on the column units, which has built-in black ovens.
DADA Disegnata da Ferruccio Laviani, Etoile definisce uno spazio cucina razionale ed esclusivo, utilizzando elementi modulari a scala maggiorata. Di rigore architettonico, con le grandi ante incorniciate da profili in rovere bianco o nero, le composizioni alternano superfici differenziate, ottenute con processi di lavorazione esclusivi: come il vetro stampato a texture ondulata, il legno naturale e tinto, l’acciaio con trattamento antimpronta e la pietra naturale con finitura lucida o scanalata.
DADA Designed by Ferruccio Laviani, Etoile is a rational, exclusive kitchen space that uses modular elements scaled up in size. It displays architectural restraint with its large fronts framed by black or white oak trims, and the compositions feature alternating surfaces, obtained using exclusive manufacturing processes: printed glass with undulating texture, natural and stained wood, fingermark-resistant steel and natural stone with polished or grooved surface finish.
DECORATION
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[ portfolio elica collection ]
VOGUE il silenzio diventa glamour INNOVAZIONE TECNOLOGICA E CREATIVITÀ ESTETICA: QUESTE LE DUE CARATTERISTICHE DI TUTTI I PRODOTTI DEL GRUPPO ELICA, L’AZIENDA ITALIANA CHE, A PARTIRE DAL 1970, HA REALIZZATO UN IMPORTANTE PERCORSO EVOLUTIVO CHE L’HA PORTATA A DIVENTARE IL PRIMO GRUPPO A LIVELLO MONDIALE NELLA PRODUZIONE DI CAPPE ASPIRANTI PER CUCINA
Le ultime proposte del marchio Elica Collection sono tutte caratterizzate da un alto contenuto “di arredo”, con prodotti che si posizionano nel settore lusso, con forti plus di design e di ricerca tecnologica. Tra le star che hanno sfilato a Eurocucina 2008, spicca Vogue, una cappa progettata come un capo di alta moda, dove i criteri di stile ed eleganza vengono tradotti in uno stile rigoroso e associati a una rivoluzionaria tecnologia di aspirazione. L’originale forma ellittica e avvolgente del mantello, così come il rivestimento esterno, nella versione Leather, con una inedita decorazione di fasce verticali di pelle nera, o nella versione Metal, con la sofisticata maglia di metallo lucido, rendono Vogue un oggetto di forte personalità. Una cappa luxury, che si fa decisamente guardare, ma non sentire: estremamente silenziosa, dotata del sistema brevettato EDS3 Plus*, unisce alla forza purificatrice, che ottiene il massimo benessere dell’ambiente, la massima silenziosità. Tutte le funzioni di Vogue possono essere dirette da un radiocomando, disponibile come accessorio, oppure dal Magic Wand, una piccola asta di acciaio alla base della cappa, un controller sensibile al minimo tocco che racchiude la regolazione della potenza di aspirazione e delle lampade alogene che illuminano il piano cottura. Così glamour, così silenziosa: con Vogue, Elica Collection ha vinto la sfida progettuale di portare nell’ambiente domestico
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un oggetto tanto tecnologico quanto sorprendentemente bello.
* ELICA DEEP SILENCE (EDS3) è l’innovativo sistema brevettato Elica, che permette alle cappe decorative di funzionare con bassissime emissioni di rumore, che diventano addirittura impercettibili alle basse velocità. Alla portata di 500 m3/h, il rumore massimo emesso è di 45 db/A, il che significa una riduzione acustica di oltre il 35% rispetto alle cappe tradizionali. Con le ultime tecnologie sviluppate, Elica raggiunge una riduzione del rumore di oltre il 40%, grazie al nuovo sistema EDS3 Plus.
Le due versioni di rivestimento della forma ellittica di Vogue: Leather, sotto, con una originale decorazione di fasce verticali di pelle nera, e Metal, a sinistra, con una sofisticata maglia di metallo lucido.
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elettrodomestici LE SOLUZIONI PIÙ ECOLOGICHE materiali nuove frontiere da esplorare
CUCINATECNO
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di Antonella De Alessandri
BUILT-IN Ridurre i consumi energetici, di acqua e detersivo: questo l’obiettivo degli elettrodomestici di nuova generazione. Una sfida complessa che deve coinvolgere l’intera vita dell’apparecchio, dalla progettazione iniziale sino allo smaltimento a fine vita
Operazione risparmio In sintonia con una delle tematiche più attuali del momento, Ceced, l’associazione europea dei produttori di elettrodomestici, e altre sette associazioni di industrie protagoniste dell’efficienza e del risparmio energetico, nel giugno scorso hanno firmato un appello ai capi di Stato dell’Unione Europea chiedendo di attuare rapide misure energiche per stabilire obiettivi vincolanti di efficienza energetica in ogni paese UE. Già nel 2006 la Commissione Europea aveva stimato il costo dell’incapacità di gestire l’energia in modo efficiente, calcolando che lo spreco, al prezzo attuale del barile di petrolio, ammonta a oltre 300 miliardi di euro ogni anno. Una cifra gigantesca, che potrebbe essere risparmiata attraverso politiche mirate, a vantaggio dei cittadini e in riconoscimento dei grandi investimenti finora interamente sostenuti dalle aziende di elettrodomestici e di altri settori connessi alla gestione dell’energia in ambito domestico ed edilizio. In Italia, il governo ha deliberato incentivazioni all’acquisto di frigo e congelatori a più elevata efficienza energetica (classi A+ e A++): il grande successo del 2007 ha portato alla conferma degli incentivi fino al 2010. Negli ultimi 10 anni, nel nostro Paese e nel resto d’Europa, i risparmi energetici degli elettrodomestici sono stati sensazionali: un frigorifero consuma oggi meno della metà, una lavatrice usa il 25% di elettricità e il 62% di acqua in meno, una lavastoviglie può lavare 12 coperti con 10 soli litri d’acqua. Sono stati risparmiati 17 milioni di tonnellate di CO2 non più emessa dalle centrali di generazione elettrica.
APPROCCIO GLOBALE Come hanno evidenziato gli accordi di Kyoto del 1997, il contenimento del consumo energetico globale e la riduzione del conseguente effetto serra passano necessariamente anche attraverso il miglioramento dell’efficienza energetica negli elettrodomestici. Considerando il problema nel suo insieme, le aziende si fanno carico di realizzare apparecchiature il cui funzionamento richieda sempre meno energia elettrica e risorse preziose, come l’acqua, ma al contempo riservano ingenti investimenti per minimizzare l’impatto ambientale dell’apparecchio durante tutto il suo ciclo di vita, dal progetto alla produzione, dal trasporto all’utilizzo, fino allo smaltimento e al riciclaggio. Un orientamento integrato, capace di coinvolgere tutta la filiera produttiva e di incidere su ogni fase operativa, è la sola modalità da perseguire per una reale difesa ambientale. La maggior parte delle aziende con cui siamo in contatto concordano nel percorrere questa via, tenendo conto, dalla prima bozza di prodotto, dell’impatto ambientale del processo produttivo, compreso l’utilizzo di materie prime minerali e fossili, e dell’impatto dell’elettrodomestico finito nella vita di tutti i giorni in termini di consumo di acqua, energia e detersivi, agendo sull’efficienza energetica con programmi e funzioni a basso consumo energetico o idrico, per contribuire alla salvaguardia delle risorse e alla protezione del clima con soluzioni innovative. Al contempo si migliorano costantemente gli impianti produttivi, certifica-
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LA CLASSE DI EFFICIENZA ENERGETICA A+ È STATA ESTESA ANCHE AI MAXI VOLUMI, SEMPRE MENO IDROVORI DI ENERGIA, TANTO CHE OGGI, MEDIAMENTE, UN FRIGORIFERO DA 700 LITRI COSTA CIRCA 90 EURO ALL’ANNO DI COSTI ENERGETICI
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UN LAVAGGIO CON SOLO 10 LITRI DI ACQUA CONSUMATI. È QUESTA LA NUOVA FRONTIERA DELLE ULTIME LAVASTOVIGLIE
ti secondo la norma internazionale ISO 14001 che attesta il rispetto delle normative in materia ambientale e impegna a un processo di implementazione crescente della qualità dei processi produttivi rispetto all’ambiente.
FILIERA SOSTENIBILE Il concetto di “ecologia” va di pari passo con quello di “sostenibilità ambientale”, inteso come utilizzo razionale e sostenibile delle risorse naturali e di prevenzione dell’inquinamento. La difesa e la protezione delle risorse naturali sono considerate una delle più importanti responsabilità per promuovere lo sviluppo sostenibile e coniugare business, progresso e qualità della vita. In quest’ottica, la parola “ecologia” significa non solo produrre elettrodomestici dal basso impatto sull’ambiente, in grado garantire alte prestazioni riducendo al minimo i consumi energetici e l’inquinamento, ma anche seguire un processo produttivo che rispecchi, o in certi casi migliori, le norme già in vigore nel campo della tutela ambientale. Nonostante un’attività industriale di questo tipo sia sicuramente più onerosa in termini economici, si ritiene sia prioritario salvaguardare il patrimonio del pianeta per le future generazioni. Una particolare attenzione viene rivolta dai produttori alla scelta delle materie prime, in relazione alla loro riciclabilità e ai nuovi materiali immessi sul mercato, agli imballaggi e alla problematica dei processi di smaltimento eco-compatibile degli elettrodomestici usati. Negli ultimi anni, lo sviluppo di packaging innovativi, studiati per garantire la massima resistenza con il minore impiego di materia possibile, e scegliendo, quando è possibile, il cartone riciclato o il legno certificato al posto del polistirolo, ha permesso di evitare migliaia di tonnellate di sprechi. Le aziende più attente perseguono logiche di massima efficienza anche per la logistica e scelgono automezzi poco inquinanti per il trasporto delle merci. Conformi alla normativa comunitaria ROHS, i nuovi prodotti sono privi di quelle sostanze ritenute pericolose per l’ambiente, mentre quelli più performanti a livello di riciclabilità sono costituiti da materiali recuperabili al 95%.
ALTO DI GAMMA PER L’AMBIENTE Considerando il notevole impatto sull’ambiente del ciclo di vita di un elettrodomestico è importante costruire elettrodomestici destinati a durare nel tempo. Se pensiamo che l’intero consumo di energia di un elettrodomestico è ripartito per il 53% in fase di produzione, il 40% in fase di funzionamento e il 7% per la manutenzione, risulta chiaro che un apparecchio che dura a lungo nel tempo ha complessivamente un minore impatto ambientale di uno che deve essere sostituito dopo pochi anni. L’alta qualità, che garantisce risultati eccellenti e grande efficienza a bassi consumi, è un’alleata dell’ambiente. Per quanto concerne i prodotti finiti, sono i top di gamma delle diverse tipologie ad offrire le prestazioni migliori dal punto di vista ecologico, grazie a una serie di funzioni speciali in grado di ridurre al minimo i consumi energetici. Prodotti con costi di produzione maggiori se paragonati ai prodotti di bassa gamma, più economici al momento dell’acquisto, ma che sono fonte di risparmio sul lungo termine. Dopo il riscaldamento, uno dei costi che incidono di più sul bilancio familiare è quello dell’energia elettrica. Basta un solo elettrodomestico poco attento ai consumi per sbilanciare verso l’alto la bolletta della luce. Negli ultimi 15 anni, pur essendo migliorate le prestazioni, le imprese produttrici sono riuscite ad abbassare di parecchio i consumi di risorse e di elettricità.
FREDDO VINCENTE Pur essendo tutte le tipologie soggette ad attenzioni da parte dell’eco-design, alcuni elettrodomestici sembrano spiccare più di altri nella corsa alle prestazioni energetiche. Ci riferiamo agli apparecchi per la conservazione degli alimenti che si sono evoluti superando la classe energetica A, indicata dall’etichetta energetica che, come vedre-
6.600
CON LE LAVASTOVIGLIE PIÙ RECENTI CHE CONSUMANO SOLO 10 LITRI DI ACQUA SI POSSONO RISPARMIARE ALL’ANNO 6.600 LITRI DI ACQUA RISPETTO AL LAVAGGIO A MANO E 4.400 RISPETTO A UN APPARECCHIO DI 10 ANNI FA CHE CONSUMAVA 30 LITRI A LAVAGGIO
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300 miliardi
È QUESTO L’AMMONTARE ANNUO IN EURO DI UNA GESTIONE NON EFFICIENTE DELL’ENERGIA NEI PAESI UE mo nelle pagine seguenti, deve essere modificata, nella sua forma attuale, per rispecchiare i progressi degli apparecchi, peraltro in continua evoluzione. I frigocongelatori hanno raggiunto nuovi traguardi, guadagnandosi le classi A+ e A++, soluzione, quest’ultima, capace di consumare il 40% in meno rispetto ad un pari modello in classe A. Questo risultato è molto rilevante, se si considera che mediamente il 35% del consumo energetico domestico è causato dal funzionamento degli elettrodomestici votati alla conservazione del cibo. Se tutti i frigoriferi funzionanti oggi in Italia fossero in classe A+ si risparmierebbe oltre il 50% di energia elettrica e si potrebbe chiudere almeno u-
na centrale, con enorme beneficio per la salvaguardia ambientale. Questo risparmio energetico eviterebbe inoltre di immettere in atmosfera oltre 3 milioni di tonnellate di CO2 all’anno. Con l’introduzione dei diversi sistemi modulari di refrigerazione alcuni marchi hanno investito per divulgare il concetto della classe di efficienza energetica A+ abbinata a maxi volumi, sempre meno idrovori di energia, tanto che oggi, mediamente, un frigorifero da 700 litri consuma circa 90 euro all’anno. Oltre al tema del risparmio energetico, le buone performance di un frigorifero si misurano dalla sua capacità di garantire una perfetta conservazione dei cibi per evitare sprechi e per poter mantenere intatta la spesa settimanale. Perché ciò avvenga in modo appropriato, l’elettrodomestico deve mantenere la bassa temperatura di esercizio, avvalendosi di un eccellente isolamento ter-
VERSO UNA NUOVA ETICHETTATURA ENERGETICA Dal 1992, l’etichetta europea segnala ai consumatori il livello di efficienza energetica degli elettrodomestici. Chi acquista un prodotto in classe A sa di avere il meglio in termini di risparmio di elettricità e acqua, oltre che di prestazioni. L’impegno in innovazione dei produttori ha portato nella classe A di efficienza energetica praticamente tutti gli elettrodomestici oggi disponibili, saturando il sistema di etichettatura impostato negli anni Novanta. Sono state così introdotte, quale misura temporanea, le attuali classificazioni A+ e A++ per frigo e congelatori (e con limitazioni, A+ per le lavabiancheria), che non possono essere il fondamento di un nuovo sistema di lunga durata che promuova la diffusione degli elettrodomestici di maggiore efficienza energetica. In questo scenario è opportuno rivedere il sistema di etichettatura energetico. Per comprendere meglio le proposte comunitarie, abbiamo posto alcune domande a Paolo Falcioni, presidente della Task Force europea Ceced per l’etichetta energetica. Ci può tracciare una breve panoramica sulla situazione attuale dell’etichettatura? L’attuale etichetta energetica, introdotta nel 1992 quando non
esistevano conoscenze ed esperienze per prevedere la rapidità e la profondità dei miglioramenti avvenuti in seguito, ben conosciuta e apprezzata dai consumatori dei principali paesi europei, oggi è arrivata al limite in quanto la quasi totalità dei prodotti in vendita è in classe A o superiore di efficienza energetica. Per continuare a stimolare l’innovazione e, di conseguenza, funzionare da sostegno allo sviluppo del prodotto e alla trasformazione del mercato, sono necessari dei cambiamenti. I prodotti nelle classi più elevate, sviluppati in uno scenario “virtuoso” di concorrenza aperta, sono essenziali per l’equilibrio economico dei produttori perché sono quelli con prezzi e margini più alti, se pure in calo e in un contesto competitivo che non permette ai fabbricanti il giusto ritorno degli enormi investimenti effettuati in innovazione. Se si impone per decreto il ritmo dell’innovazione o si appiattisce l’etichetta sulla classe più alta, l’etichetta stessa perde il suo valore di stimolo, con effetti disastrosi sul mercato e sulle aziende. Quali problematiche implica il mantenimento di una scala fissa A-G? Una delle ipotesi, in valutazione
presso la Commissione Europea e i cui dettagli operativi devono ancora essere definiti, prevede una “scala chiusa A-G”, come quella attuale, ma con una “riscalatura” periodica, che creerebbe, secondo diffuse opinioni, una serie di problemi ai consumatori, oltre che ai produttori. In base a questa proposta, i parametri di attribuzione a ciascuna classe verranno “riscalati” a intervalli temporali predefiniti, per cui un prodotto in classe A si potrebbe ritrovare, ad esempio, in classe C, senza che cambi la base dell’etichetta, con la conseguenza che il consumatore non avrà modo di sapere che sono cambiate le regole di classificazione. La riscalatura delle classi potrà avvenire in anni diversi, a seconda delle varie tipologie di elettrodomestici, con la conseguente necessità dell’etichetta “millesimata”, che indichi l’anno. Ma anno di inizio di “quella” classe o anno di scadenza? Sarà responsabilità del produttore inserire nel prodotto le strisce personalizzate per ciascuno degli anni in cui si prevede che il prodotto stesso potrà essere esposto al pubblico. L’applicazione della striscia “millesimata” sulla base rimarrà obbligo della distribuzione, che si troverà caricata di un onere
supplementare. Potrebbe così capitare che il consumatore che acquista verso fine anno (normalmente, alta stagione per le vendite di elettrodomestici) un prodotto in classe A, lo rivedrà in classe C pochi giorni dopo, all’inizio dell’anno successivo. È come se un’automobile Euro 4 acquistata a dicembre, fosse proposta dai rivenditori a gennaio con la classificazione Euro 0. Questa proposta va contro l’innovazione e le motivazioni a perseguirla da parte dei produttori, in modo incoerente con le politiche base della UE che, al contrario, promuovono le dinamiche di innovazione; crea uno scenario di “riscalatura” perenne, in quanto le varie tipologie di elettrodomestici cambierebbero classe in anni diversi, e vanifica la spinta motivazionale e il valore ecologico-sociale delle incentivazioni all’acquisto dei prodotti a più elevata efficienza energetica. Inoltre blocca i produttori, che non potrebbero conoscere con il giusto anticipo i parametri di attribuzione alle varie classi e si troverebbero in forti difficoltà per pianificare e finanziare innovazione e marketing. Apre la porta a possibili forzature e false dichiarazioni energetiche, che vanno già oggi a inquinare il mercato a svantaggio di aziende
ambientecucina
mico delle pareti e di guarnizioni innovative - come quelle siliconate, dalle caratteristiche elastiche -, di schede elettroniche ad alta precisione e compressori ad elevata efficienza che permettano un funzionamento preciso e puntuale dei circuiti del freddo. È ormai scontato l’utilizzo di gas refrigeranti CFC e HFC, che contribuiscono alla protezione dello strato di ozono, favorendo allo stesso tempo un maggiore risparmio energetico.
LAVASTOVIGLIE INTELLIGENTI Lo sviluppo di lavastoviglie sempre più intelligenti con la tecnologia a sensori ha permesso, dal 1990 circa ad oggi, di ridurre il consumo di acqua per il lavaggio nelle lavastoviglie fino al 40% e di energia fino al 34%. Alcuni nuovi apparecchi, presentati alla scorsa edizione di Eurocucina, utilizzano solo 10 litri di acqua (il che significa anche riscal-
e brand rispettosi delle leggi e delle normative. Comporta una comunicazione difensiva permanente che, in quanto tale, non può essere effettuata da produttori e distributori, ma deve essere finanziata e realizzata dalle istituzioni pubbliche, con dispendio di risorse. Che soluzione propone Ceced? Il sistema proposto da Ceced evolve dinamicamente verso l’alto con l’introduzione di nuove soluzioni tecnologiche che migliorano l’efficienza energetica dell’elettrodomestico. Nella proposta sottoposta alla Commissione viene indicata una scala numerica per identificare i diversi livelli di efficienza energetica, approccio che può funzionare anche con altre metodologie di identificazione (stelle; A1, A2, ecc; A2+, A3+, ecc). La scala di efficienza conserverebbe la colorazione attuale, rosso per i meno efficienti e verde per i più efficienti, soluzione intuitiva e comprensibile a tutti. Nella proposta Ceced, il rosso indica il livello 1 (il meno efficiente) e il verde il livello 7 (il più efficiente). Quando compare sul mercato un modello più efficiente, si popola il nuovo livello 8, che si aggiunge ai precedenti. Con questo sistema si possono anche affrontare fasi
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Obiettivo -40% FREDDO UN FRIGOCONGELATORE IN CLASSE A++ CONSUMA IL 40% IN MENO RISPETTO A UN PARI MODELLO IN CLASSE A. LAVAGGIO DAL 1990 AD OGGI SI CALCOLA CHE IL CONSUMO DI ACQUA DI UNA LAVASTOVIGLIE SIA DIMINUITO DEL 40% MENTRE QUELLO DI ENERGIA FINO AL 34% COTTURA CON LE FUNZIONI FAST COOKING, INSERITE IN ALCUNI MODELLI ALTO DI GAMMA, SI RAGGIUNGONO I 200°C IN SOLI 4 MINUTI, CONTRO I 10 DI UN FORNO STANDARD, RISPARMIANDO ENERGIA, E DIMINUENDO DEL 40% I TEMPI DI ATTESA
di rapida innovazione tecnologica senza rigidità programmatiche e senza creare confusione tra i consumatori, evitando abusi e sprechi di risorse per l’aggiornamento delle etichette. Il sistema, chiaro, dinamico e senza limite superiore, fornisce certezze ai produttori, alla distribuzione e ai consumatori in quanto la denominazione e i parametri di ogni livello sono definiti a priori e non cambiano nel tempo. Stimola l’innovazione tecnologica e la sostituzione degli apparecchi obsoleti ed energivori, in modo coerente con la forte enfasi posta sulle politiche europee per i cambiamenti climatici, mantenendo l’impostazione e l’immagine della classificazione attuale e garantendo la continuità con le attuali etichette energetiche, evitando confusione e disorientamento negli acquirenti. In sintesi, concilia la paura di cambiare con la necessità di cambiare. Su quale sistema dovrebbe basarsi la nuova etichetta? Fermo restando che la decisione finale spetta alla Commissione Europea, noi auspichiamo che si arrivi a una soluzione che metta il consumatore nelle migliori condizioni per capire con chiarezza
e immediatezza il messaggio dell’etichetta, assicurandone la stabilità per un certo numero di anni. Chiediamo anche che l’etichetta mantenga la funzione di stimolo all’innovazione e al miglioramento dei prodotti che sta svolgendo dal 1992. Il consumatore non è però il solo elemento che influenza l’etichetta energetica e il suo cambiamento. Riteniamo sia dovere del legislatore considerare le esigenze dei produttori e ci sembra difficile che possano essere salvaguardati i livelli di marginalità dei prodotti delle classi più elevate, se il loro prezzo seguisse un trend inevitabilmente discendente, legato alla “riscalatura” dei prodotti. In altre parole, se un consumatore acquistasse un frigo in classe A oggi, chiederebbe di pagare lo stesso prezzo (fatte salve inflazione e altre tensioni di mercato) per un classe A di 3-5 anni dopo. Ma quest’ultimo frigo, se pure etichettato A, sarà (per esempio, a criteri costanti di classificazione dell’efficienza energetica) un A++, cioè più efficiente, ma anche più costoso da produrre. A fronte della compressione del suo margine, il produttore non avrebbe nessun interesse a innovare.
Qual è la situazione negli altri paesi extra-UE? Non risulta che gli Usa, tra i principali paesi nei quali esistono le etichette energetiche, abbiano per ora modificato il loro sistema Energy Star. Giappone e Australia hanno deciso di modificare la struttura dei loro sistemi aggiungendo nuove classi superiori per tenere conto dello sviluppo tecnologico, anche in futuro. Non è stata fatta nessuna riscalatura delle classi attuali. Che tipo di controllo viene effettuato sui prodotti d’importazione? L’argomento è molto delicato, ma è poco influente sull’import dei grandi elettrodomestici, che sono praticamente tutti corredati dall’etichetta energetica, condizione imprescindibile per poter essere venduti nella UE. I controlli sono quelli abituali, secondo le leggi vigenti. Il problema è molto serio nei piccoli elettrodomestici e nei condizionatori, che però non hanno etichetta energetica: vengono infatti importati moltissimi prodotti di dubbia origine, sicurezza aleatoria, prestazioni discutibili che, grazie al prezzo basso, vanno a distruggere la competitività dei produttori europei che rispettano le leggi.
CUCINATECNO 132 | ambientecucina
17 milioni
NEGLI ULTIMI DIECI ANNI SONO STATI RISPARMIATI 17 MILIONI DI TONNELLATE DI CO2 GRAZIE AI NUOVI ELETTRODOMESTICI: UN FRIGORIFERO CONSUMA OGGI MENO DELLA METÀ, UNA LAVATRICE USA IL 25% DI ELETTRICITÀ E IL 62% DI ACQUA IN MENO, UNA LAVASTOVIGLIE PUÒ LAVARE 12 COPERTI CON SOLO 10 LITRI D’ACQUA dare meno acqua e quindi risparmiare in energia elettrica) e 0,97 kWh per un lavaggio, cifre record che superano di gran lunga i parametri standard previsti per la classe AAA. Facendo un rapido calcolo, se fino a dieci anni fa le lavastoviglie consumavano circa 30 litri d’acqua, calcolando 220 lavaggi in un anno, con la nuova generazione si ottiene un risparmio di circa 4.400 litri d’acqua in un anno, che arrivano a circa 6.600 litri se si paragona il lavaggio in lavastoviglie con quello a mano. I nuovi sistemi di dosaggio del detergente, offrono la soluzione per sfruttare appieno la potenza pulente del detersivo, usandone solo la quantità strettamente necessaria, senza inutili sprechi. Le performance assicurate dalla tecnologia a sensori, dai programmi eco, dalla microfiltrazione dell’acqua, e da vari accorgimenti per recuperare il calore dell’acqua per altri utilizzi, l’uso di acqua a temperatura ambiente per usare minore energia nel portarla a temperatura, di collegamenti con l’acqua riscaldata dal fotovoltaico, implementano il risparmio energetico. I nuovi sensori sono capaci di selezionare il grado di regime ottimale, risparmiando fino al 20% di energia e all’80% di acqua, mentre i motori innovativi regolano la pressione del getto d’acqua, adeguando la potenza al grado di sporco. Il design degli irroratori più all’avanguardia consente di raggiungere le stoviglie generalmente più critiche da lavare, concorrendo alla buona riuscita del lavaggio con il massimo risparmio di acqua e di energia.
COTTURA A MISURA DI UTENTE Il superamento di nuove frontiere tecnologiche ha portato alla realizzazione di forni che, pur cucinando sempre meglio, consumano sempre meno. Utilizzando sistemi di ventilazione di ultima concezione, associati all’innovativa elettronica dei programmatori, si è riusciti a ottenere migliori prestazioni degli elementi riscaldanti, diminuendo sensibilmente la quantità di energia richiesta dalle altre componenti elettriche degli apparecchi. A mantenere i forni in classe di efficienza e-
3 milioni
nergetica A concorrono i tempi rapidi di pre-riscaldamento, lo sfruttamento del calore residuo e la temperatura costante durante la cottura. Con le funzioni Fast Cooking, inserite in alcuni modelli alto di gamma, si raggiungono i 200°C in soli 4 minuti, contro i 10 di un forno standard, risparmiando energia, e diminuendo del 40% i tempi di attesa. Approfonditi studi sull’organizzazione degli spazi sono sfociati nella costruzione di forni dalla grande cavità interna che, grazie a un separatore termico, può trasformarsi in due forni di dimensioni più vicine agli usi quotidiani, adattandosi alle esigenze e alla quantità di pietanze da cucinare. Per ciò che riguarda i piani cottura, ci si affida a bruciatori e griglie sempre più performanti ed efficienti, così da ottimizzare il consumo di gas, la fonte energetica ancora maggiormente utilizzata in Italia per questo tipo di elettrodomestico, anche se recentemente si sta registrando una costante crescita delle vendite dei prodotti ad induzione (vedi riquadro “Gas versus Induzione”).
ASPIRAZIONE PLURIFUNZIONALE Nelle nuove gamme di cappe aspiranti si ricerca il migliore connubio tra tecnologia innovativa e salvaguardia dell’ambiente, anche in relazione ai nuovi materiali esistenti sul mercato. Fra le novità spicca la nuova cappa-climatizzatore, che svolge due funzioni differenti in un elettrodomestico unico, proposta dal 2009 anche in versione “turbo”, in grado di trattare e restituire aria pulita in cucina risparmiando però energia, grazie a un rivoluzionario sistema di recupero delle fonti di calore. Inoltre d’estate, coniugando condizionatore e cappa filtrante, è possibile condizionare l’aria filtrata dalla cappa invece di prendere quella calda da fuori: il risparmio energetico è notevole. Per combattere l’inquinamento acustico sono stati messi a punto nuovi motori da 800 m3/h, che raggiungono un’efficacia di aspirazione ottimale con un numero di giri inferiore rispetto al passato, riducendo nettamente le emissioni sonore. Si è così ottenuta una sensibile diminuzione di 56 decibel alle basse e alte velocità di aspirazione. Un discorso a parte merita l’installazione di luci Led a basso consumo, utilizzate nelle cappe non solo a fini estetici, ma come fonte di illuminazione per il piano cottura. Usati in sostituzione di lampade alogene da 20 W ciascuna o ad incandescenza da 40 W, i Led consumano solo 3 W circa, garantendo la stessa illuminazione.
SE TUTTI I FRIGORIFERI FUNZIONANTI OGGI IN ITALIA FOSSERO IN CLASSE A+ SI RISPARMIEREBBE OLTRE IL 50% DI ENERGIA ELETTRICA PARI AD OLTRE 3 MILIONI DI TONNELLATE DI CO2
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ASPIRAZIONE Best
Faber
modello: KBL610 tipologia (sottopensile, isola, camino, angolo): camino tipologia di funzionamento (aspirante, filtrante): aspirante/filtrante estetica: cilindro tipologia comandi: elettronica portata massima aspirante: 700 mc/h (escluso posizione intensiva) rumorosità in dBA (alla portata massima, escluso posizione intensiva): 49 misure in cm (hxlxp): diametro 106x40
modello: Hybrid tipologia (sottopensile, isola, camino, angolo): parete, isola, sottopensile tipologia di funzionamento (aspirante, filtrante): aspirante e filtrante estetica: design King & Miranda tipologia comandi: elettronici portata massima aspirante (mc/h) (escluso posizione intensiva): 4 velocità. Velocità max: 650 mc/h, intensiva: 870 mc/h rumorosità in dBA (alla portata massima, escluso posizione intensiva): massima velocità: 64 db(A) velocità intensiva: 70 db(A) misure in cm (hxlxp): 90, 120 a parete; 90 a isola
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Motore ad alta prestazione con ridotta rumorosità; utilizzo del sistema ASC Best, per risparmiare energia con l’attivazione automatica della cappa solo se necessario e alla velocità opportuna; Led decorativi a basso consumo con funzione di luce di “cortesia”; rispetto della direttiva RoHs sul non impiego di materiali nocivi
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Cappa-climatizzatore che svolge due funzioni differenti e complementari in un elettrodomestico unico. Nel 2009 sarà disponibile la “versione turbo” in grado di trattare e restituire aria pulita in cucina risparmiando energia, grazie a un rivoluzionario sistema di recupero delle fonti di calore. D’estate, coniugando condizionatore e cappa filtrante, è possibile condizionare l’aria filtrata dalla cappa invece di prendere quella calda da fuori, con notevole risparmio energetico.
Elica modello: Greta tipologia (sottopensile, isola, camino, angolo): si presenta come una abat jour e non ha bisogno di essere montata in quanto funziona con il semplice collegamento della spina. È la prima cappa plug and play. tipologia di funzionamento (aspirante, filtrante): filtrante estetica: design Team Elica tipologia comandi: meccanico rotativo portata massima aspirante (mc/h) (escluso posizione intensiva): 350mc/h (filtrante 310 mc/h) rumorosità in dBA (alla portata massima, escluso posizione intensiva): 60 db misure in cm (hxlxp): Paralume: h 35 x base inferiore 47x38 e base superiore 28,75x36 Cappa: altezza totale 1m dal piano cottura
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Sistema Pure Energy, sviluppato da Elica con Fime, per ottimizzare i consumi di motore e illuminazione e consentire una riduzione dei consumi energetici, fino all’80% alle più basse velocità. Alla massima velocità il consumo è di 112 W (contro i 250 di una cappa tradizionale), alla più bassa è di 11 W (contro 119 W). Due Led da 3W che richiedono solo 6W, contro i 40W di due lampade alogene. In produzione nel primo semestre del 2009.
Falmec modello: Natura Gold - linea Mirabilia tipologia (sottopensile, isola, camino, angolo): a parete, con camino tipologia di funzionamento (aspirante, filtrante): aspirante estetica: acciaio AISI 304 e vetro decorato tipologia comandi: pulsantiera elettronica portata massima aspirante (mc/h) (escluso posizione intensiva); 550 mc/h rumorosità in dBA (alla portata massima, escluso posizione intensiva); 52 misure in cm (hxlxp): 36 (H del corpo cappa, escluso il camino)x67x46
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Doppio impianto di illuminazione: uno di servizio, l’altro ambientale con regolatore di intensità per ottimizzare il consumo, usufruendo solo della funzione strettamente necessaria. Pulsantiera elettronica con spegnimento automatico, programmato dal nuovo motore da 800 mc/h. Efficace aspirazione a numero di giri inferiore per ottimizzare il consumo e diminuire la rumorosità.
Tecnowind modello: Wave tipologia (sottopensile, isola, camino, angolo): camino design tipologia di funzionamento (aspirante, filtrante): filtrante/aspirante estetica: cappa inclinata, in acciaio, con sistema di aspirazione perimetrale e forma concava tipologia comandi: digital soft touch a 4 velocità portata massima aspirante (mc/h) (escluso posizione intensiva): 756 mc/h rumorosità in dBA (alla portata massima, escluso posizione intensiva): 53 (pressione acustica) misure in cm (hxlxp) 43x90x45
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Funzione Clean Air che assicura il ricambio continuo dell’aria nell’ambiente cucina 24 ore su 24. Lampade Led da 3 W ciascuna per illuminare la zona cottura sottostante.
CUCINATECNO 134 | ambientecucina
KitchenAid modello: KR DD 9010 tipologia: frigorifero a doppio cassetto estetica: integrata classe di efficienza energetica: A+ misure in cm (hxlxp): 81,9x89,6x54,5 litraggio netto frigorifero: 139 (capacità utile zona frigorifero) litraggio netto freezer: no congelatore temperatura minima garantita (frigorifero - freezer): 3 - 7° C (regolazione di temperatura)
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Il frigorifero a doppio cassetto KR DD 9010 è in classe energetica A+ e quindi assicura bassi consumi energetici, ha un sistema di gas refrigerante di ultima generazione, è estremamente silenzioso (39 db) ed è realizzato con materiali ecologici, come il portabottiglie in legno.
Amana
Electrolux
Fhiaba
modello: G32026PEKS tipologia: frigocongelatore combinato, no frost, 4 stelle estetica: acciaio lucido a specchio classe di efficienza energetica: A misure in cm (hxlxp): 180x72,4x91 litraggio netto frigorifero: 404 litraggio netto freezer: 157 temperatura minima garantita (frigorifero - freezer): +1/-18°
modello: ERN 29801 tipologia: frigocongelatore rovesciato elettronico ventilato estetica: da incasso classe di efficienza energetica: A++ misure in cm (hxlxp): 177,2x54x54 litraggio netto frigorifero: 210 litraggio netto freezer: 70 temperatura minima garantita (frigorifero - freezer): +4° C e -18° C
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Controllo e gestione elettronica della temperatura interna per impostare la temperatura in modo preciso e mantenerla costante nel tempo, garantendo un’ottima qualità di conservazione. Due vani gestibili separatamente per ridurre i consumi energetici in caso di assenze prolungate. Risparmio del 40% rispetto a un pari modello in classe A con un enorme beneficio per l’ambiente.
modello: M7491TST6i tipologia: Serie StandPlus: incasso e libera installazione estetica: acciaio inox classe di efficienza energetica: A+ misure in cm (hxlxp): 211x90x68 litraggio netto frigorifero: 223 vano frigorifero, 115 vano Fresco litraggio netto freezer: 110 temperatura minima garantita: Vano Frigorifero +2° Vano Fresco -2° Vano Freezer -22°
Prodotto, costruito negli Stati Uniti, realizzato con nuove tecnologie e nuovi materiali che minimizzano l’impatto ambientale in fase di fabbricazione come in fase di dismissione a fine ciclo vita, e durante tutta la vita operativa dell’apparecchio, in classe di efficienza energetica A.
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Acciaio inox, che accumula il freddo e lo rilascia nel tempo, per la costruzione delle celle interne a vantaggio di una gestione più efficiente delle temperature. Sistema di sbrinamento automatico Adaptive Defrost Cycle per un consumo energetico ancora più efficiente. Illuminazione degli interni a Led per non generare calore e non costringere il frigorifero a lavorare ‘di più’ per contrastare l’effetto caldo di neon e lampadine. Guarnizioni magnetiche siliconiche, dalle proprietà elastiche, per il massimo isolamento.
ambientecucina
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Liebherr modello: IKP 2654 tipologia: frigorifero monoporta da incasso estetica: da incasso classe di efficienza energetica: A++ misure in cm (hxlxp): nicchia 139,7-141,3x56-57xmin 55 litraggio netto frigorifero: 223 litraggio netto freezer: 20 temperatura minima garantita (frigorifero - freezer): +2°C / -24°C
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Grande risparmio energetico. Controllo elettronico della temperatura. Riduzione dell’assorbimento energetico. Migliore gestione della temperatura, migliore conservazione degli alimenti. Materiali riciclabili. Impatto ambientale zero. 38 kg di poliuretano per m 3 di isolamento, più compatto per migliori prestazioni energetiche. Realizzato in Germania in uno stabilimento certificato ISO 14000, dove anche l’impianto produttivo risponde a severe norme di rispetto ambientale.
Gorenje
Ignis
modello: NRKI45288 tipologia: combinato elettronico da incasso no frost estetica: integrata classe di efficienza energetica: A+ misure in cm (hxlxp): 177,5x54x54,5 litraggio netto frigorifero: 200 litraggio netto freezer: 62 temperatura minima garantita (frigorifero - freezer): 1°C / -24°C
modello: ARL 779/A+/1 tipologia: frigorifero combinato estetica: Ignis Today classe di efficienza energetica: A+ misure in cm (hxlxp): 177x54x54,5 litraggio netto frigorifero: 198 litraggio netto freezer: 65 temperatura minima garantita (frigorifero - freezer): -18°C
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Componenti riciclabili al 99%; apparecchio completamente privo di gas dannosi per la fascia dell’ozono (clorofluorocarburi); imballaggi riciclabili al 100%. La classe energetica A+ garantisce un risparmio fino al 25% in più rispetto alla classe A e fino al 45% rispetto alla classe B.
Consumi ridotti del 25% grazie alla classe di efficienza energetica A+, tecnologia No Frost integrata solo nel vano congelatore, funzione Eco (impostazione temperatura per risparmio energetico), eccellente isolamento termico.
+ Neff
modello: frigorifero congelatore Coolingmania-Trio K7791XO tipologia: side by side integrabile da incasso estetica: in acciaio inox o pannellabile classe di efficienza energetica: A+ misure in cm (hxlxp): 213x91x61 litraggio netto frigorifero: 392 lt litraggio netto freezer: 138 lt temperatura minima garantita (frigorifero – freezer): 4 , -18 C°
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Regolazione elettronica della temperatura e raffreddamento dinamico del sistema MultiAirFlow per conservare al meglio la freschezza degli alimenti. Tecnologia No Frost nel vano frigorifero e nel congelatore per garantire elevate prestazioni, impedendo la formazione di brina ed evitando lo sbrinamento. Filtro in fibra di carboni attivi AirFresh Filter, che non necessita di essere sostituito, per eliminare gli odori.
FREDDO
CUCINATECNO
Samsung
Scholtès
modello: RL390ACC8 tipologia: combianto carrozzato inox estetica: finitura acciaio inox antimpronta classe di efficienza energetica: A+ misure in cm (hxlxp): 182x60x67
modello: B 40 L EC F tipologia (gas, elettrica, mista): gas estetica: professionale potenza sviluppata dal bruciatore ultrarapido in kW: 3 numero zone di cottura: 4 tipologia di accensione: elettronica tipologia griglie: ghisa sicurezza gas: sì spia di calore residuo: sì misure in cm (hxlxp): 116x36
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Garanzia di consumi contenuti grazie alla presenza di un evaporatore per scomparto, dello speciale sistema di coibentazione e del compressore ad alta efficienza, oltre alle tecnologie Advanced No Frost, Twin Cooling e Multi-Flow.
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Precisione nella regolazione, maggiore sicurezza e migliore gestione dei tempi di utilizzo. Temporizzatore innovativo per selezionare il bruciatore da usare e il relativo tempo di utilizzo e spegnimento a cottura ultimato, evitando sprechi a livello di erogazione del gas, in termini sia di potenza sia di tempo.
COTTURA GAS O INDUZIONE?
FREDDO
Sub-Zero modello: ICB648PRO tipologia: combinato estetica: inox classe di efficienza energetica: A misure in cm (hxlxp): 213,4 x 121,9 x 65,6 litraggio netto frigorifero: 521 litraggio netto freezer: 331 temperatura minima garantita (frigorifero - freezer): frigo da +1° a +7°, freezer da -15° a -21°
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Apparecchio interamente in acciaio all’interno e all’esterno per assicurare la massima igiene. Doppio compressore e tre evaporatori per garantire al meglio la conservazione con temperature differenziate nei due. Consumi ridotti a 757 kW all’anno, corrispondenti a 90 euro all’anno circa.
Ampiamente utilizzata nei paesi dove la corrente elettrica ha un costo inferiore al nostro ed è prodotta localmente, e non da fonti fossili come avviene per l’80% in Italia, l’induzione sta diffondendosi lentamente anche nel nostro paese, dove vengono apprezzati i parametri estetici, generalmente assoggettati a parametri lineari e minimalisti, e i vantaggi di questo tipo di cottura, che vanno oltre la pubblicizzata sicurezza in cucina. I piani a induzione permettono di avere una resa del 90% della potenza dell’energia elettrica assorbita, contro il 55% dei piani elettrici e il 50% dei piani a gas, proprio per il fatto che la peculiarità dell’induzione permette di avere il calore solo dove serve effettivamente, cioè sotto la pentola, senza dispersioni. I piani a induzione si distinguono non solo per l’efficienza e l’affidabilità, ma anche per la rapidità di cottura: sono sufficienti 4,46 minuti per portare ad ebollizione 2 litri di acqua contro i 9,5 della
comune cucina a gas e gli 8,18 del piano elettrico, con un risparmio di tempo del 50% rispetto al gas e del 55% rispetto all’elettrico. A fronte di queste cifre, è dunque sempre vero che l’induzione conviene e che il gas è diventato meno ecologico? In realtà questi dati sono ritenuti controversi dall’industria italiana, leader nel mondo nella produzione di apparecchi per la cottura domestica a gas, sia per quanto riguarda il prodotto finito sia i componenti. Lo ricorda, uno per tutti, Luca Salvi, direttore marketing & vendite di Sabaf, e presidente del gruppo Componenti di Ceced Italia. «In un paese come l’Italia, che fa ricorso per l’80% a energia da fonti fossili - sostiene Salvi - è ingannevole scrivere che l’induzione è più efficiente rispetto a un piano cottura a gas. È notorio infatti che l’efficienza media delle centrali italiane è del 35%, che ci sono perdite di distribuzione pari al 7%,
ambientecucina
Miele
Wolf
modello: KM 2256 G tipologia (gas, elettrica, mista): gas estetica: acciaio inox a semifilo, manopole frontali in metallo potenza sviluppata dal bruciatore ultrarapido in kW: 4,5 numero zone di cottura: 5 zone cottura, 6 bruciatori tipologia di accensione: elettronica turn & go (senza dover tenere premuto) tipologia griglie: ghisa smaltata rimovibile sicurezza gas: sicurezza di accensione termoelettrica, riaccensione automatica della fiamma in caso di spegnimento accidentale misure in cm (hxlxp): 90x50x9
modello: ICT15I tipologia (gas, elettrica, mista): induzione estetica: vetroceramica con cornici inox potenza sviluppata dal bruciatore ultrarapido in kW: 2,2 numero zone di cottura: 2 tipologia di accensione: elettrica spia di calore residuo: sì misure in cm (hxlxp): 89x38,1x53,3
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L’elettronica che gestisce tutti i processi di accensione dei fuochi permette di evitare qualsiasi spreco e ogni tipo di fuoriuscita indesiderata di gas dagli ugelli. Fiamma a spirale che permette un riscaldamento del fondo pentola più rapido e più uniforme, riducendo notevolmente i tempi di cottura e quindi gli sprechi di energia. Costruito al 95% con materiali riciclabili.
Bosch Elettrodomestici modello PIE 775A01E tipologia (gas, elettrica, mista): piano di cottura a induzione estetica: piano nero, zone di cottura bianche, listello frontale in acciaio inox potenza sviluppata dal bruciatore ultrarapido in kW: 7,5 numero zone di cottura: 4 tipologia di accensione: TouchControl sicurezza gas: riconoscimento pentole, interruttore di sicurezza, sicurezza bambini spia di calore residuo: sì, indicatore digitale misure in cm (hxlxp): 69,8x52
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Tempi di cottura più rapidi del 50% rispetto ai piani cottura tradizionali e maggiore efficienza rispetto ai piani elettrici e a gas. Funzione “Hi-Power” per far bollire l’acqua nella metà del tempo abituale.
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Il piano funziona solo quando la pentola è appoggiata sulla zona di cottura. La superficie rimane fredda mentre si scalda solo la pentola, abbattendo del 50% i tempi del riscaldamento, evitando le dispersioni di calore, riducendo al minimo i consumi. Per scaldare 2 litri d’acqua con questo piano sono sufficienti 3 minuti e 13 secondi, contro i 7 minuti impiegati dai sistemi di cottura tradizionali.
In pratica si risparmia di più con la tradizionale metodologia della cottura a gas o con quella più innovativa dell’induzione? La domanda ha più risposte perché la valutazione deve essere fatta in base al costo dell’energia elettrica nei singoli paesi e a come viene prodotta e che quindi un piano a induzione con efficienza del 90% sfrutta il 90% del 27% dell’energia primaria, ovvero il 25% circa, contro una efficienza pari al 65% dei più moderni bruciatori a gas (cioè circa 3 volte). Inoltre, la cottura è un consumo tipicamente concentrato nelle ore destinate alla preparazione dei pasti e, in particolare d’estate, i consumi per la preparazione del pranzo si sommerebbero a quelli del condizionamento, aggravando, intorno a mezzogiorno, una situazione già assai problematica». Commentando il tema in termini di efficienza, Salvi afferma anche che «i bruciatori moderni raggiungono efficienze del 60%, ben oltre il limite minimo del 52% stabilito dalla norma. Se è vero che i tempi si riducono con l’induzione utilizzando una zona cottura per volta (piano limitato a 3 kW di assorbimento), non è più vero utilizzandone due, dato che la potenza disponibile
viene distribuita e i tempi (misurati nel nostro laboratorio) si allungano: con due zone cottura in azione l’efficienza è uguale al gas; con tre pentole il gas è in vantaggio del 20%; con quattro, il vantaggio del gas arriva al 35%; con cinque, il vantaggio del gas copre il 75%. Ciò è ovviamente da attribuirsi al fatto che il gas consente di avere a disposizione 5 bruciatori da 11 kW contemporaneamente». Per “par condicio” ricordiamo, però, anche gli altri plus dei piani a induzione il cui funzionamento è molto semplice: un circuito elettronico alimenta e comanda una bobina che, a sua volta, crea delle correnti indotte. Al semplice contatto tra il piano cottura, realizzato in vetroceramica, e una pentola con fondo ferritico, l’energia del campo magnetico si trasforma in calore che scalda direttamente il fondo della pentola, senza alcuna dispersione, e lasciando il piano freddo. Tutto questo, come premesso, si traduce in un
indice di rendimento pari al 90%. La cottura a induzione, inoltre, è estremamente flessibile; regolabile fino a 15 livelli di potenza secondo il modello, può essere usata per effettuare qualsiasi forma di cottura: da molto delicata (elimina completamente l’utilizzo del bagnomaria), ad ultra potente (più di qualsiasi doppia corona presente sul mercato, per realizzare fritture e bolliture). La sicurezza di un piano ad induzione, infine, è massima, poichè il piano di cottura rimane freddo durante la preparazione dei cibi, eliminando così i rischi di scottature. Non si può dimenticare acceso perché appena si rimuove la pentola dal piano, si spegne. Inoltre il piano si attiva solo se vi è una pentola con almeno 8 cm di diametro. Quindi oggetti di piccole dimensioni (cucchiai, forchette e mestoli) non provocano un’accensione accidentale del piano.
CUCINATECNO 138 | ambientecucina
COTTURA
Glem modello: FF52XL tipologia (statica, multifunzione, microonde, vapore): multifunzione
alimentazione (gas, elettrica): elettrica estetica: porta a libro programmatore cottura: sì, inizio/fine cottura ventilazione tangenziale: no funzioni di cottura (numero): 5 classe di efficienza energetica: A consumo di energia (convezione naturale kWh): 0,78 consumo di energia (convezione forzata kWh): 0,98 misure in cm (hxlxp): 59,1x59,7x52,5 volume utile vano forno: 54 litri
Candy
+
+
L’accurato isolamento della muffola e l’utilizzo di speciali vetri termoriflettenti assicurano una maggiore rapidità di cottura con una conseguente riduzione dei consumi.
modello: FPP607X tipologia (statica, multifunzione, microonde, vapore): multifunzione alimentazione (gas, elettrica): elettrica estetica: inox p-line programmatore cottura: inizio - fine cottura elettronica ventilazione tangenziale: sì funzioni di cottura (numero): 8 classe di efficienza energetica: A consumo di energia (convezione forzata kWh): 0,93 misure in cm (hxlxp): 59,5x59,5x53 volume utile vano forno: 53 litri Con il passaggio alla classe A di efficienza energetica e la sostituzione della lampada a incandescenza con Led si risparmia il 20% rispetto al modello precedente, pari a 210 Wh.
Hotpoint-Ariston
Steel
modello: OS 99 D P IX/HA tipologia (statica, multifunzione, microonde, vapore): multifunzione alimentazione (gas, elettrica): elettrica estetica: Experience programmatore cottura: programmazione elettronica tempi e temperature ventilazione tangenziale: sì funzioni di cottura (numero): 10 classe di efficienza energetica: A consumo di energia (convezione naturale kWh): 0,79 consumo di energia (convezione forzata kWh): 0,99 misure in cm (hxlxp): 59,5x59,5x54,5
modello: A12FF-4TM tipologia (gas, elettrica, mista): cucina mista gas-elettrica estetica: classica potenza sviluppata dal bruciatore ultrarapido in kW: 4,6 numero zone di cottura: 7 tipologia di accensione: one-touch tipologia griglie: ghisa professionali sicurezza gas: sì misure in cm (hxlxp): 90x117,2x59,9
+
Possibilità di utilizzare due cavità in maniera indipendente o simultanea grazie alla presenza di un particolare “divider” (separatore), che rende il forno versatile.
Foster modello: Compact 1810 tipologia (statica, multifunzione, microonde, vapore): multifunzione alimentazione (gas, elettrica): elettrica estetica: inox
+
Risparmio di tempo ed energia attivando soltanto la cavità superiore per riscaldare le preparazioni o per cuocere porzioni ridotte. Per quantità extra-large è possibile rimuovere il separatore e ottenere un grande vano da 70 litri.
Forno con triplo vetro per maggiore isolamento termico e minore dispersione di calore. Doppio comando per l’utilizzazione parziale delle superfici di fry-top e mega-wok, concentrando l’energia solo dove serve. Ottimizzazione e adattabilità dell’energia grazie a bruciatori di diverse dimensioni e potenza.
programmatore cottura: inizio - fine cottura elettronica ventilazione tangenziale: sì funzioni di cottura (numero): 4 programmi classe di efficienza energetica: A consumo di energia (convezione forzata kWh): 0,69 misure in cm (hxlxp): 59,5x36x54 volume utile vano forno: 35 litri
Schock
+
Grazie alle sue caratteristiche tecniche e al volume contenuto, il forno permette di cuocere, scongelare, rigenerare, scaldare in modo veloce e assicurando un consistente risparmio energetico. Raggiunge la massima temperatura in meno di 8 minuti.
modello: F609L tipologia (statica, multifunzione, microonde, vapore): multifunzione alimentazione (gas, elettrica): gas estetica: porta a libro programmatore cottura: termostato elettronico ventilazione tangenziale: sì funzioni di cottura (numero): 9 classe di efficienza energetica: A consumo di energia (convezione naturale kWh): 0,94 consumo di energia (convezione forzata kWh): 0,798 misure in cm (hxlxp): 59,1x56x52 volume utile vano forno: 56 litri
+
Progettato con grande attenzione all’efficienza e al miglioramento dei consumi. Il nuovo smalto che ricopre le pareti interne del forno migliora la qualità della cottura e garantisce un ulteriore risparmio energetico.
Gaggenau
Viking
modello: forno combi vapore BS 274 tipologia (statica, multifunzione, microonde, vapore): vapore professionale alimentazione (gas, elettrica): elettrica estetica: acciaio inox o alluminio con ampia porta in vetro programmatore cottura: elettronico (tempo di cottura, tempo di fine cottura, timer breve, timer lungo) ventilazione tangenziale: sì funzioni di cottura (numero): 8 sistemi di cottura (vapore combinato, cottura a vapore, estrazione del succo, vapore a bassa temperatura, cottura a bassa temperatura, rigenerare, scongelamento, lievitazione) classe di efficienza energetica: A consumo di energia (convezione forzata kWh): 0,68
modello: Premium classe di efficienza energetica: AAA classe di efficacia di lavaggio: A classe di efficacia di asciugatura: A misure in cm (hxlxp): 82/85x59,6/60x57 capacità (n° coperti I.E.C.): 8 programmi (n° totale): 10 programmi per 8 temperature silenziosità in dB (re 1 pW): 46
Fratelli Onofri modello: Soul tipologia (statica, multifunzione, microonde, vapore): multifunzione alimentazione (gas, elettrica): elettrica estetica: piatta/vetro programmatore cottura: elettronico Touch Control ventilazione tangenziale: sì funzioni di cottura (numero): 8 classe di efficienza energetica: A consumo di energia (convezione naturale kWh): 0,79 consumo di energia (convezione forzata kWh): 0,79 misure in cm (hxlxp): 59x59x53 volume utile vano forno: 60 litri
misure in cm (hxlxp): larghezza 60, apparecchio 45,5x56x55 volume utile vano forno: 37 litri
+
ll controllo elettronico della temperatura e dell’umidità permettono di impostare una temperatura variabile fra i 30°C e i 230°C, abbinata a un livello di umidità di 0, 30, 60, 80 o 100%. Con l’azione dell’aria calda combinata al vapore riesce al meglio ogni tipo di cottura, facilitando un’alimentatzione sana e naturale, mantenendo le proprietà nutritive ed organolettiche dei cibi.
e ribordata per eliminare fori e giunzioni comunicanti con l’esterno, a vantaggio di una migliore coibentazione e di consumi ridotti.
+
Consumo energetico ridottissimo (1 kWh), consumo di acqua inferiore a 10 litri e consumo minimo di detergente (20g/carico), brillantante e sale. Funzione mezzo carico per evitare sprechi. Abbattimento inquinamento acustico grazie allo speciale isolamento fonoassorbente.
Whirlpool modello: PowerClean AquaSteam tipologia: lavastoviglie a scomparsa totale classe di efficienza energetica: A classe di efficacia di lavaggio: A classe di efficacia di asciugatura: A misure in cm (hxlxp) 82x59,7x55,5 capacità (n° coperti I.E.C.): 12 programmi (n° totale): 6 silenziosità in dB (re 1 pW): 44
+
Cavità brevettata con sistema “a doppio Venturi” per una migliore circolazione dell’aria, ottimizzando i consumi a fronte di un sensibile risparmio energetico. Cavità saldata
Aeg-Electrolux modello: B9831-5M tipologia (statica, multifunzione, microonde, vapore): multifunzione alimentazione (gas, elettrica): elettrica estetica: inox antimpronta programmatore cottura: elettronico Avantgarde con touch control ventilazione tangenziale: sì funzioni di cottura (numero): 10 + riscaldamento rapido classe di efficienza energetica: A consumo di energia (convezione naturale kWh): 0,86 consumo di energia (convezione forzata kWh): 0,79 misure in cm (hxlxp): 58,4x59,4x56,7 volume utile vano forno: 51 litri
+
Isolamento termico in lana bianca (materiale ecologico che, diversamente dalla lana gialla,
durante i primi funzionamenti del forno non rilascia nell’ambiente sostanze nocive per la salute delle persone come il metilisocianato) per ridurre al minimo la dispersione di calore. Tre o quattro vetri ipotermici termoriflettenti per mantenere al meglio la temperatura raggiunta internamente e ridurre al minimo la temperatura esterna della porta.
+
La tecnologia 6° Senso controlla costantemente il livello e il tipo di sporco nell’acqua e adatta automaticamente il ciclo di lavaggio per garantire ottimi risultati, risparmiando fino al 30% di energia, acqua e tempo. Il programma Eco 50, ideale per lavare piatti mediamente sporchi, ottimizza l’efficienza energetica e utilizza detersivi ecologici.
LAVAGGIO
CUCINATECNO 140 | ambientecucina
De Dietrich
Siemens
Smeg
modello: DQH754XE1 tipologia: integrabile ibrida estetica: nero/inox classe di efficienza energetica: A classe di efficacia di lavaggio: A classe di efficacia di asciugatura: A misure in cm (hxlxp): 81,8x59,5x57,4 capacità (n° coperti I.E.C.): 12 programmi (n° totale): 7 silenziosità in dB (re 1 pW): 44
modello: SN66T052EU tipologia: lavastoviglie speedMatic estetica: a scomparsa totale classe di efficienza energetica: A classe di efficacia di lavaggio: A classe di efficacia di asciugatura: A misure in cm (hxlxp): 81,5x59,8x55 capacità (n° coperti I.E.C.): 13 programmi (n° totale): 6 programmi, 5 temperature silenziosità in dB (re 1 pW): 42
modello: STLA828A tipologia: lavastoviglie elettronica anta lunga estetica: a scomparsa totale classe di efficienza energetica: AAA classe di efficacia di lavaggio: A classe di efficacia di asciugatura: A misure in cm (hxlxp) 86x60x58 capacità (n° coperti I.E.C.): 14 programmi (n° totale): 5 silenziosità in dB (re 1 pW): 43
+
Funzione Acquatest per impostare in automatico il programma che consente le migliori prestazioni con il minore consumo quantità di acqua; opzione Quick Time per diminuire i tempi di lavaggio fino al 55%; opzione 1/2 carico attivabile nel cestello sia superiore sia inferiore; opzione 3/1 per pastiglie di detersivo 3-in-1, che, impedendo l’erogazione di brillantante e sale, già presenti nella pastiglia, consente di evitare sprechi.
+
Programma ICS che calcola il consumo ottimale di acqua ed energia. Consumi e durata dei cicli ottimizzati. Programma eco che riduce i consumi e rispetta l’ambiente grazie a una durata del ciclo più lunga; personalizzazione di carico e frequenza di lavaggio.
Valori esemplari di consumo nel programma Eco 50: acqua 10 litri, energia 0,98 kWh, 125 minuti di tempo. Servono solo 10 litri d’acqua per un lavaggio perfetto, garantito anche dalla moderna tecnologia a sensori, dal nuovo sistema idraulico e dal terzo cestello maxiSpace. Si evitano così sprechi energetici e, potendo lavare più pezzi in un’unica performance, si risparmia ulteriore energia.
Rex Electrolux modello: TT 1200 tipologia: integrata totale - High Techna Green estetica: cruscotto inox classe di efficienza energetica: A classe di efficacia di lavaggio: A classe di efficacia di asciugatura: A misure in cm (hxlxp) 81,8 - 89,8x59,6x55 capacità (n° coperti I.E.C.): 12 programmi (n° totale): 8 di cui 1 Automatico consumo acqua (litri): 12 silenziosità in dB (re 1 pW): 45 in potenza sonora
LAVAGGIO
+
+
Consumo di 12 litri di acqua per ciclo. Software elettronico per l’adattamento all’alimentazione con acqua calda, con un risparmio energetico, rispetto all’alimentazione ad acqua fredda, fino al 35%, se l’acqua calda proviene da sistemi alimentati ad energia rinnovabile. Se si abbina l’opzione Risparmia Energia, che permette un risparmio fino al 25%, grazie all’abbassamento elettronico della temperatura dell’ultimo risciacquo a 45 °C e alla riduzione della fase di asciugatura finale, si risparmia fino al 60%.
STRIKE sistema ripiani
informazione pubbliredazionale
[ portfolio candy ]
FREDDO CANDY A+ - 25% DI CONSUMI TECNOLOGIA D’AVANGUARDIA, PERFORMANCE ECCELLENTI E UN CONSISTENTE RISPARMIO ENERGETICO CON LA NUOVA GAMMA DI FRIGORIFERI CANDY A+
Il frigorifero tradizionale è l’elettrodomestico che incide maggiormente sulla bolletta delle famiglie italiane con consumi energetici pari al 25% sul totale. Ecco perché è importante scegliere un modello di frigorifero efficiente, per la nostra economia e per il bene del pianeta, perché consumare meno energia significa anche minori emissioni di CO2 nell’ambiente. La gamma di frigoriferi Candy A+ mette a disposizione dei consumatori europei una tecnologia d’avanguardia unita a una qualità eccellente: nasce per ridurre i consumi energetici del 25% rispetto a un frigorifero in classe A e si compone di diverse tipologie di prodotto, dai tradizionali monoporta ai doppia porta, fino ai frigoriferi combinati. Consumo intelligente ed efficienza di conservazione nel rispetto dell’ambiente sono le caratteristiche di base che i nuovi frigoriferi Candy A+ presentano, perché Candy mette le esigenze dei propri clienti al primo posto, per offrire un prodotto in grado di soddisfarle sempre e ad ogni costo.
Eleganza funzionale e efficienza energetica per il frigorifero combinato CFBC 3150 E, in classe A+. Molto curati anche gli interni con i tre ripiani in vetro e il portabottiglie cromato.
[ portfolio candy ]
TUTTO IL COMFORT DEL FREDDO CANDY OLTRE IL DESIGN E LA TECNOLOGIA, IL COMFORT: I FRIGOCONGELATORI CANDY SI DISTINGUONO ANCHE PER DETTAGLI ACCURATI E FUNZIONI INNOVATIVE. PER VIVERE MEGLIO E RISPARMIARE DI PIÙ
Alcuni dettagli di frigoriferi Candy. Nell’altra pagina, modelli della gamma in classe A+.
Oggi la funzionalità e l’estetica, per quanto importanti,
silenziosità degli apparecchi, la maggiore sicurezza,
non bastano più a definire la qualità del prodotto
e il sempre più importante connubio di risparmio
elettrodomestico. Al design, alla cura dei dettagli,
energetico e di attenzione per l’ambiente. Il mix
al pregio dei materiali, Candy unisce la ricerca
equilibrato tra dettagli accurati e tecnologie innovative
di un comfort totale pensato su misura alle esigenze
contraddistingue la gamma del freddo Candy,
dell’utente, da quelle minime dei gesti quotidiani
e in particolare i frigocongelatori built-in di Candy
a quelle più importanti, quali il contenimento
in classe A+ di efficienza energetica, una gamma
dei consumi e l’attenzione per l’ambiente.
di apparecchi che, oltre a permettere un risparmio
Un obiettivo, quello di unire il comfort alla qualità
energetico di oltre il 25% rispetto agli altri prodotti
degli elettrodomestici, che Candy persegue con
di classe A presenti sul mercato, si contraddistinguono
l’inserimento di funzioni sempre più innovative, l’alta
per qualità di efficienza e comfort del freddo Candy.
CLASSE A+ LA LINEA DI FRIGORIFERI E CONGELATORI BUILT-IN CANDY IN CLASSE A+ DI EFFICIENZA ENERGETICA PERMETTE DI OTTENERE UN RISPARMIO ENERGETICO DI OLTRE IL 25% RISPETTO AGLI APPARECCHI IN CLASSE A.
Candy Ecosytem, un’altra garanzia per l’ambiente Il marchio Candy Ecosystem garantisce che nelle fasi di produzione e funzionamento di un apparecchio non siano state utilizzate sostanze nocive per la fascia di ozono. Sbrinamento automatico ed efficiente Durante il normale funzionamento del frigorifero, se l’umidità interna si trasforma in brina, peggiora il rendimento aumentando i consumi. In tutti gli apparecchi Candy la brina viene eliminata automaticamente dal comparto frigo. Crystal Clear: forza e trasparenza I ripiani in plastica Crystal Clear dei frigoriferi Candy sono ad alta trasparenza e hanno una struttura rinforzata che consente una resistenza al peso quasi doppia dei normali ripiani di plastica, con il risultato di non flettersi sotto sforzo. Allestimenti interni più razionali Nei frigoriferi Candy la disposizione interna delle attrezzature è realizzata secondo una logica modulare che permette di sfruttare al meglio e al massimo lo spazio disponibile sia all’interno sia sulla controporta del frigorifero. Turbo Cold, temperatura costante Il sistema Turbo Cold di Candy garantisce una più uniforme distribuzione della temperatura interna, con l’immediato ripristino della giusta temperatura dopo l’apertura della porta e un rapido raffreddamento delle bottiglie nella controporta. Il sistema è costituito da un generatore di flussi d’aria posizionato nella zona superiore della cella frigo e assicura la costante circolazione dell’aria fredda e dell’umidità. Tropical 38: freddo sempre perfetto I frigoriferi Candy contrassegnati da questo elemento sono dotati di impianto refrigerante e compressore in grado di garantire il perfetto funzionamento in condizioni ambientali estreme: fino a 38°C e 80% di umidità relativa. Biosafe: freschezza più a lungo Gli alimenti conservati nel comparto Biosafe 0-3° mantengono inalterate le loro caratteristiche nutritive e organolettiche più a lungo che nei normali frigoriferi (la carne, ad esempio, mantiene le qualità nutritive e di gusto fino a 3 volte di più rispetto alla normale conservazione). Inoltre l’accesso alla zona Biosafe è facilitato da una soluzione ergonomicamente funzionale: in un solo gesto si attivano contemporaneamente l’apertura dello sportello e lo scorrimento del ripiano.
146 | ambientecucina
[ portfolio electrolux ] L’IMPEGNO DI ELECTROLUX PER UN BUILT-IN ECOCOMPATIBILE SI SPINGE SINO ALLA CREAZIONE DI PRODOTTI ALL’AVANGUARDIA, CAPACI DI CONIUGARE IL POTENZIAMENTO DEL COMFORT DELLA VITA DOMESTICA CON UN CONTRIBUTO REALE ALLA SFIDA AMBIENTALE. COME L’INNOVATIVO BIO-TRITARIFIUTI ELECTROLUX EGO 23000 X E IL RUBINETTO MULTIFUNZIONE ELECTROLUX EID 60000 X – 4 SPRINGS
bio-tritarifiuti
una vita più leggera e un mondo più pulito
+
comfort Più facile la gestione quotidiana e lo smaltimento dei rifiuti domestici
L’innovativo Bio-Tritarifiuti Electrolux rappresenta la soluzione ideale per la gestione e la raccolta dei rifiuti organici domestici, contribuendo a diminuire la quantità di rifiuti e insieme a migliorare l’efficacia della raccolta differenziata. Costituito da un sistema brevettato a lame contrapposte (che si attiva solo a cassetti chiusi, con la massima sicurezza) consente di triturare anche i rifiuti organici più grossi (ossi di pollo) o filamentosi (finocchi, carciofi, banane) che i tradizionali sistemi di triturazione non riescono a trattare, riducendone il volume fino all’80%. Durante la fase di triturazione il rifiuto viene nebulizzato con liquido biologico enzimatico che blocca il processo di fermentazione
inquinamento Permette una migliore raccolta differenziata, diminuendo anche la quantità dei rifiuti e l’utilizzo di borsine di plastica
e la formazione di odori sgradevoli. In seguito i rifiuti passano nello scomparto di raccolta dove grazie alla capacità di oltre 18 litri, possono essere conservati fino ad una settimana. Inoltre non si rende più necessario l’utilizzo di borse di plastica, molto inquinanti, in fase di produzione, trasporto e smaltimento. Rispetto a un normale tritarifiuti, EGO 23000 X di Electrolux non immette alcun residuo nella rete fognaria, eliminando a monte il rischio di intasare le tubature domestiche e alleggerendo a valle il carico di lavoro dei depuratori. Infine, il rifiuto organico può essere ulteriormente riciclato e utilizzato nel compostaggio.
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rubinetto multifunzione
naturale o gasata, buona e fresca quanto vuoi
Il rubinetto multifunzione Electrolux EID 60000 X - 4Springs è un sistema integrato costituito da un rubinetto
+
miscelatore e da un impianto da collocare sotto il lavello. Oltre a erogare e miscelare l’acqua calda e fredda
comfort Direttamente dal rubinetto di casa, viene erogata acqua buona, sana, fredda a piacere, naturale o frizzante
come un normale rubinetto, 4Springs filtra l’acqua potabile dell’acquedotto, rendendola non solo più limpida e buona, ma anche istantaneamente fredda a piacere e frizzante. L’acqua filtrata passa anche attraverso un innovativo dispositivo a raggi UV che svolge un’aggiuntiva azione antibatterica, migliorando ulteriormente la qualità dell’acqua. Per tutti questi motivi il Ministero della Sanità ha certificato l’efficacia e la conformità del sistema di filtraggio di 4Springs. Grazie a 4Springs l’acqua dell’acquedotto (buona e sicura, ma non sempre limpidissima e talvolta con uno spiacevole odore di cloro) viene sottoposta
inquinamento Non si utilizzano più le bottiglie di plastica di acqua minerale, faticose da gestire e altamente inquinanti sia per la fabbricazione, sia per il trasporto su strada e lo smaltimento
Aw
ar
a un processo brevettato di microfiltrazione che riduce la carica batterica, elimina il cloro e filtra tutte le impurità in sospensione, rendendo l’acqua di casa ancora più limpida e gradevole al gusto. L’utilizzo di 4Springs non è solo una scelta a favore di una migliore qualità della vita, ma anche un atto di sensibilità ambientale, eliminando l’utilizzo - tanto faticoso quanto inquinante - delle bottiglie di plastica. Ogni anno infatti per imbottigliare l’acqua minerale vengono prodotte nel mondo oltre 2.6 milioni di tonnellate di plastica con un notevole impatto negativo sull’ambiente, anche considerando l’inquinamento legato al trasporto su strada e al successivo smaltimento.
Un approccio globale alla sostenibilità L’approccio Electrolux allo sviluppo sostenibile non si esaurisce nella d
Wi
nne
r 200 7
produzione di prodotti a basso consumo di energia, acqua e detersivi, ma considera l’impatto ambientale del prodotto lungo tutto il suo ciclo di vita, dal progetto allo sviluppo, dalla produzione sino al riciclaggio. Grazie a questo approccio globale alla sostenibilità, Electrolux ha ricevuto dalla Commissione Europea il prestigioso Sustainable Energy Award 2007 nella categoria Corporate Commitment, che riconosce gli impegni continui dell’azienda nel ridurre il consumo energetico delle fabbriche, dei prodotti e dei servizi.
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Dotata di tappogriglia asportabile di facile pulizia che trattiene i rifiuti evitando la possibilità di ingorghi.
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CUCINATECNO 152 | ambientecucina
focusmateriali in collaborazione con Sadun
OBERFLEX il legno tecnologico CARTA DI IDENTITÀ nome Oberflex composizione laminato di vero legno
Caldo, venato, con effetti e texture sempre diversi, il legno scopre la tecnologia grazie alle soluzioni proposte da Oberflex che, da oltre 30 anni, abbina la robustezza e duttilità del laminato con i pregi estetici delle diverse essenze. Eliminati i rischi di una semplice
caratteristiche Oberflex® unisce l’eleganza del legno con la resistenza del laminato grazie a uno speciale Overlay. È resistente ai graffi, ai raggi u.v., ai prodotti chimici di uso domestico. È ignifugo, a lenta propagazione di fiamma, lavorabile come un laminato, è curvabile fino a un raggio di 20 cm.
impiallacciatura, il legno tecnologico proposto
dimensioni lastre standard da mm 2.500 x 1.270 e 3.050 x 1.270
diverse. La collezione Textured Wood, ad
spessore standard da mm 1 ca.
Griffés, Cannellés, Crocos, Martelés e Sablés che
manutenzione lavabile con acqua e sapone
da Oberflex può essere utilizzato tranquillamente come si usa un laminato e viene impiegato in arredamenti per cucine, bagni, hotel, negozi, locali pubblici, arredamenti navali, ferroviari, porte, camper e mille altri rivestimenti. La collezione dei laminati Oberflex è composta da 17 differenti linee di prodotti, ognuna delle
A destra, alcune delle finiture della collezione Textured Wood che propone sfumature di nero, grigio, beige e bianco. Sotto, da sinistra. Un raffinato grigio della collezione Textured Wood per la cucina, che mantiene il pregio estetico del legno e la praticità del laminato.
quali in grado di interpretare spazi ed estetiche esempio, propone sfumature di bianco, beige, nero e grigio declinate nelle texture Gougés, danno vita a effetti sempre diversi e altamente decorativi. Disponibile nelle varianti della collezione Textured Wood, in 10 diverse essenze, la linea 3dply è costituita, invece, da un pannello
applicazioni cucine, bagni, spa, bar, hotel, shop, barche, porte
flessibile di vero legno grezzo, composto da tre
Sadun srl Via Wagner, 193 20038 Seregno (MI) tel. +39 0362 2334.1, fax +39 0362 229470 www.sadun.it,
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collezione in legno massiccio Deck d’Ober, nelle
impiallacciature. Molto interessante anche la essenze Teak, Doussié, Bubinga e Wengé, che sostituisce i classici pavimenti in legno posati striscia per striscia fornendovi un pannello finito e di facile applicazione.
Finitura wengé per il pavimento in legno massiccio della collezione Deck d’Ober. Le tre impiallacciature della linea 3dply, costituita da un pannello flessibile di vero legno grezzo, composto.
`iÀÊÜ`Ê`À>ÜiÀÃÊ>`Ê>VViÃÃÀiÃ
154 | ambientecucina
[ portfolio essetre ]
informazione pubbliredazionale
Personalizzazione easy
La linea di cassetti “easy-line” di Essetre offre
Della stessa linea e medesima concezione sono i cestoni
una gamma molto ampia di soluzioni estetiche, pratiche
“easy-line”, dotati di una base in legno completamente
ed economiche, che prevedono anche la possibilità
forato, curati in ogni dettaglio. Per i cestoni sono
di sostituire la base del cassetto, novità, questa,
previsti diversi moduli e accessori, differenti fra loro
di grande impatto visivo. In funzione delle diverse
per caratteristiche pratiche ed estetiche.
esigenze la base può essere in legno, acciaio inox
Un plus, quello dell’aspetto modulare, che caratterizza
o in vetro temperato. I moduli e gli accessori risultano
ogni linea Essetre, e che permette la massima
anche facili da installare e abbinare fra loro e, dotati
flessibilità nella suddivisione di spazi per attrezzare
di grande funzionalità, garantiscono la più completa
e personalizzare ogni cucina, sfruttando ogni spazio
soddisfazione nell’utilizzo dello spazio.
con un design innovativo, elegante ed originale e con
Essetre inoltre realizza cassetti e componenti
l’utilizzo di materiali pregiati come il legno, nelle finiture
personalizzabili con il logo o qualsiasi altro effetto
di rovere, faggio, wengé e particolarmente di tendenza
grafico che vi contraddistingua.
come il bianco “whitebear”, ultima novità in fatto di colori.
FACILE DA INSTALLARE, LA LINEA “EASY-LINE” ESSETRE PROPONE INNUMEREVOLI POSSIBILITÀ DI PERSONALIZZAZIONE
Corian® ha ricevuto la certificazione “Indoor Air Quality Certified” dal Greenguard Environmental Institute. Corian® contribuisce alla qualità dell’aria negli ambienti interni.
DuPont™ Corian : una storia di successo basata sulla creatività e sulla scienza ®
Corian® Nouvel Lumieres, design Jean Nouvel
Z. Island by DuPont™ Corian®, design Zaha Hadid
Z. Island by DuPont™ Corian®, design Zaha Hadid
Inventato da DuPont insieme ad altri straordinari materiali come DuPont™ Kevlar® e DuPont™ Tyvek®, DuPont™ Corian® è oggi un marchio mondiale, leader nelle superfici ad alte prestazioni funzionali ed estetiche per design, arredamento e architettura. Decenni di investimenti e continua innovazione da parte di DuPont – nella ricerca scientifica, nella tecnologia, nella lavorazione, nell’estetica – hanno reso Corian®, in tutto il mondo, una soluzione di altissima funzionalità, bellezza e prestigio per migliaia di aziende e per innumerevoli professionisti del design e dell’architettura, una scelta affidabile e di superiore qualità, praticità e igiene per milioni di consumatori. I prossimi passi ? La combinazione di Corian® con una varietà di sistemi hi-tech e information technology, ondate di nuovi colori e di creative texture, innovative opportunità di design e sorprendenti possibilità di personalizzazione.
Per ulteriori informazioni : Numero verde 800-876750 – www.corian.it “Corian® Design-Milano Store” via San Nicolao 4, 20123 Milano – tel. 02- 86995180 Il logo ovale DuPont, Corian®, Kevlar®, Tyvek® e DuPont™ sono marchi commerciali registrati o marchi commerciali di E. I. du Pont de Nemours and Company o sue società affiliate. © Copyright 2008 E.I du Pont de Nemours & Company o sue società affiliate. Foto Leo Torri per DuPont™ Corian®.
CUCINATECNO 156 | ambientecucina
NUOVE ESPRESSIONI MATERICHE di Antonella De Alessandri
Tra le tante sorprese di Eurocucina 2008, colpiva l’aspetto materico fuori dagli schemi di alcune proposte, frutto del connubio tra aziende produttrici e fantasiosi designer che ha dato origine a cucine dall’estetica diversa, in grado di segnare una via non ancora percorsa nella storia del mobile, o, al contrario, di ripercorrere strade antiche assecondando canoni moderni. Si tratta di prodotti di origine naturale, materiali ceramici e cementizi, senza dimenticare il vetro. Quest’ultimo riciclato e riciclabile, trattato per essere estremamente resistente, pur in uno spessore minimo, come dimostrava l’esperimento - che teneva con il fiato sospeso per alcuni minuti - inscenato da Valcucine, presso l’allestimento dell’azienda al Superstudio Più, dove si poteva lasciar cadere, se non lanciare, una pesante biglia di acciaio, che, dopo un percorso in cui acquistava sempre più forza, ricadeva pesantemente e rumorosamente su di un sottile top in vetro, senza che questo subisse alcun danno.
ta qualità dei materiali adottati: la volontà è quella di abbinare la ricerca estetica ai criteri fondamentali della bioecologia. La materia prende forma unica nella sinergia degli elementi naturali, come la lastra UNI Tortora della collezione MA.DE, che vuole rappresentare l’essenza basica della ceramica. Una ceramica dalle elevate caratteristiche fisico-chimiche, resistente alle macchie, agli acidi, ai prodotti chimici di uso domestico, all’abrasione, ed estremamente durevole, a fronte di pochissima manutenzione».
CEMENTO CREATIVO Ancora più stupefacente della ceramica, è sicuramente l’impiego del cemento nella realizzazione di arredi, cucina ed elettrodomestici compresi. Nella sezione FTK, a Eurocucina, l’ufficio stilistico di Candy Built-In ha proposto un forno con la porta in cemento, mentre nel movimentato Fuori Salone è stata esposta la cucina Concrete, proposta da Comprex e nata da un’idea di Stefano Basso, direzione marketing & commerciale dell’azienda.
CERAMICA RIVISITATA La ceramica, oggetto di sperimentazioni da parte di aziende leader - fra cui Boffi, che, ai Magazzini di Porta Genova, ha esposto modelli rivestiti, su idea di Piero Lissoni, da piastrelle lavorate artigianalmente, impiegate per ricoprire anche cappe statuarie -, è stata fonte di ispirazione per designer inventivi che, con l’aiuto di avanzate tecnologie messe a disposizione da aziende progredite, ne hanno plasmato la forma. Era esposta presso la Triennale di Milano, alla mostra Architectural Food, World Wave, un’onda tecnica, simile ad una scultura, che sottende a un contenitore per il cibo, un piano d’appoggio e una seduta, realizzata dall’architetto Enrico Azimonti con la serie Marte Granitogrès, prodotto ceramico indistruttibile alle sollecitazioni fisiche e chimiche, evoluto ed ecologico, prodotto dal know how industriale di Casalgrande Padana, azienda che dal 1960 opera nel comparto del grès porcellanato. Dalla collaborazione fra Minotti Cucine e Iris Ceramica è nata, invece, la cucina UNI, ideata dall’architetto Duccio Grassi che, insieme ad Alberto Minotti, si è dedicato al concept del nuovo modello. Con l’area marketing di Iris Ceramica, che ha risposto alle nostre domande sul tema, siamo entrati nel merito delle nuove applicazioni della ceramica in cucina e di come sia nata l’idea di utilizzare questo materiale in cucina. «La partnership fra Iris Ceramica e Minotti Cucine per la realizzazione del modello UNI concretizza la prima cucina Minotti realizzata in ceramica, grazie all’impiego del materiale in grès porcellanato di Iris Ceramica, secondo una cifra stilistica che sposa l’essenzialità delle linee e viene evidenziata dalla eleva-
Soluzioni sorprendenti per cucine dalla veste inedita, che adottano materiali tradizionali, come la ceramica e il cemento, attualizzati nell’aspetto e nella struttura da lavorazioni e tecnologie all’avanguardia Alla base di questi due progetti, prototipi che hanno tutte le caratteristiche tecniche per diventare prodotti, vi è un cemento di nuova concezione, che infonde emozioni alla vista, con le sue sfumature naturali, e al tatto con la sua texture rifinita artigianalmente. I due progetti aprono la porta a nuove e inaspettate soluzioni, come racconta nell’intervista Cinzia Palazzetti, dal 2006 titolare, insieme a Gigi Rossi, de Il Cantiere, azienda, con sede a Fiume Veneto, fondata appositamente per sviluppare nuove applicazioni di questo materiale. Con lei abbiamo cercato di capire meglio quali sono le peculiarità del materiale cementizio nel campo dell’arredamento. Su cosa si basa questo progetto di utilizzo innovativo del cemento? Il protagonista numero uno è questo cemento di nuova concezione, materiale tutto minerale e privo di resine, che ricopre la struttura e il piano di lavoro, frutto della ricerca di una multinazionale del settore, la Lafarge, che permette di osare l’im-
World Wave, un’onda tecnica, simile ad una scultura, è stata realizzata dall’architetto Enrico Azimonti con la serie Marte Granitogrès, prodotto dal know how industriale di Casalgrande Padana, azienda che dal 1960 opera nel comparto del grès porcellanato. Dalla collaborazione fra Minotti Cucine e Iris Ceramica è nata la cucina UNI, ideata dall’architetto Duccio Grassi che, insieme ad Alberto Minotti, si è dedicato al concept del nuovo modello.
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Cemento di nuova concezione per la cucina Concrete, di Comprex.
pensabile. Dall’altro lato ci sono la nostra esperienza, maturata in anni di prefabbricazione, unitamente al piacere e al gusto della ricerca per trovare nuove soluzioni, rompere i confini nell’uso del cemento, segregato per troppo tempo solo in ambiti e usi strutturali ed edilizi. Siamo nel nuovo rinascimento del cemento che esprime sé stesso in questa cucina, proponendosi come vero e non verosimile, con le sue irregolarità, la discrezione, il piacere al tatto che solo la sua superficie può dare.
Gigi Rossi e Cinzia Palazzetti, titolari dell’azienda Il Cantiere
Quale iter vi ha portati a questo risultato? Io mi occupo di lavorazioni del cemento da 28 anni, mentre da 26 anni sono in Palazzetti, l’azienda di famiglia nota per i caminetti, dove seguivo lo stabilimento per la produzione di barbecue in cemento e pietra tecnica. In seguito all’incontro con Gigi Rossi è iniziata l’avventura con il cemento per l’arredo. È dal 2005 che utilizzo il cemento Ductal di Lafarge per arredamento, mentre risale al 2006 la scelta radicale di riservare un’azienda solo per la produzione e lo sviluppo di progetti e prodotti in cemento fibroso, ad alte performance extra. Al Cantiere realizziamo lampade da illuminazione per interni ed esterni, cornici di caminetti, boiserie in cemento, pannelli decorativi, termosifoni e arredo urbano, oltre a lavorare con studi di architettura per progetti di arredo su misura. Quali sono le caratteristiche peculiari del cemento da voi utilizzato? Il materiale utilizzato è un impasto cementizio frutto della ricerca Lafarge più recente; materiale di altissima tecnologia dalle caratteristiche tecniche eccezionali dovute alla sua particolare composizione e alla presenza nell’impasto di fibre organiche e/o metalliche. Si tratta di un materiale completamente minerale, privo di resine. La sua
finissima granulometria ci permette di “leggere” e riprodurre fedelmente qualsiasi texture. Le sue prerogative consentono di ridurre gli spessori e di conseguenza il peso e la quantità di materia prima utilizzata. Nella cucina presentata in occasione del Salone del Mobile, il cemento, spesso 5/6 mm, è stato utilizzato per l’interno dei cassetti e per le ante, rivestite internamente in acciaio inox, utilizzato anche per i bordi, che grazie alle sue caratteristiche, permette di ridurre gli spessori, alleggerendo quindi notevolmente l’insieme. Per ottenere la finitura materica sono stati utilizzati stampi adeguati e lavorazioni successive che hanno messo in rilievo la materia, evidenziandone le caratteristiche. Quali ulteriori applicazioni sarebbero possibili? Le applicazioni sono ancora in gran parte da scoprire e sperimentare: si va dalla realizzazione di grandi strutture - ponti, edifici, ecc. - alla produzione di boccette per profumi e gioielli. Trattandosi di un materiale nuovo - totalmente sconosciuto in Italia e agli albori del suo utilizzo industriale in Francia - a lato della sperimentazione nei vari settori vi è la necessità di sviluppare impianti e sistemi produttivi nuovi. Tutto ciò comporta uno sforzo notevole in creatività, risorse umane fortemente motivate e propositive, finanza, marketing. Per quanto ci riguarda, l’avventura del cemento in cucina avrà sicuramente un futuro, soprattutto dopo l’interesse notevole che il progetto ha suscitato tra chi ha avuto modo di “toccarlo”. Per noi, l’esordio con Concrete è solo il primo passo verso un uso più esteso di questo materiale a tavoli, mobili e altri ambiti dell’abitazione. Abbiamo già realizzato un tavolo da 180x180 cm e spesso 7 mm sul bordo, che avrà sicuramente uno sviluppo in forme e dimensioni. Per ora l’unico limite è la fantasia.
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aziendeindirizzi ABET LAMINATI 0172/419111 www.abet-laminati.it ABITARE IL TEMPO 051/864310 www.veronafiere.it/abitareiltempo ADI 02/33100241 www.adi-design.org AEG ELECTROLUX Numero Verde 800 117511 www.aegbuilt-in.it ALBER DESIGN 031/642657 www.alberdesign.it AMANA/SOLISA 051/800736 www.solisa.it ANCAP PORCELLANE 045/8293088 www.ancap.it ARCLINEA 0444/394111 www.arclinea.it ARDO/ANTONIO MERLONI 0732/6901 www.ardo.it ARREX LE CUCINE 0422/741331 www.arrex.it ASSARREDO/FEDERLEGNO ARREDO 02/806041 www.federlegno.it/assarredo ASTER CUCINE 0721/281276 www.astercucine.it BERLONI MOBILI 0721/4491 www.berloni.it BEST 0732/6921 www.best-spa.com BIALETTI 030/7720011 www.bialettiindustrie.it BOFFI 0362/534238-9 www.boffi.com BONTEMPI CUCINE 071/7300099 www.aegbontempi.it BOSCH ELETTRODOMESTICI/BSH ITALIA 02/413361 www.bosch.it CANDY 039/20861 www.candy.it CECED ITALIA C/O AGENPRESS 02/33611604 CERAMICA CASALGRANDE PADANA 0522/9901 www.casalgrandepadana.it CESAR 0421/2021 www.cesar.it COMPOSIT 0721/497021 www.composit.it
COMPREX 0438/7961 www.comprex.it COSENTINO ITALIA 049 8932513 www.silestone.com CUCINE LUBE 0733/8401 www.cucinelube.it DADA 02/9720791 www.dadaweb.it DE DIETRICH/BRANDT ITALIA 030/93671 www.dedietrich.it DEL TONGO 0575/4961 www.deltongo.com EGIZIA 0577/988000 www.egizia.it ELECTROLUX Numero Verde 800 800 531 www.electrolux.it ELICA 0732/6101 www.elica.com EMME.I 0431/999915 www.emmei.it ERNESTOMEDA 0721/48991 www.ernestomeda.it ESSETRE 0721/781897 www.essetreonline.com F.LLI ONOFRI-TERIM 059/447711 www.terim.it FABER 0732/6911 www.faberspa.com FALMEC 0438/5025 www.falmec.com FEDERLEGNO-ARREDO 02/80604.1 www.federlegno.it FHIABA/BARON INDUSTRIES 0434/420160 www.fhiaba.com FOSTER 0522/687425 www.fosterspa.com FRANKE 045/6449311 www.franke.it GAGGENAU/BSH ELETTRODOMESTICI 02/413361 www.gaggenau.it GATTO CUCINE 071/730121 www.gattocucine.com GLEM-GAS 059/959111 www.glemgas.com www.glemprogetti.com GORENJE/KÖRTING ITALIA 040/3752111 www.korting.it/www.gorenje.it GUZZINI F.LLI 071/9891 www.fratelliguzzini.com
HÄCKER 0049/5746940-0 www.haecker-kuechen.com HAIER EUROPE TRADING 0332/24511 www.haiereurope.com HOTPOINT ARISTON Numero Verde 800.414414 www.hotpoint-ariston.it IGNIS/WHIRLPOOL ITALIA 0332/759111 www.ignis.it IL CANTIERE 0434/560314 www.ilcantieresrl.it INDESIT COMPANY 0732/6611 INNOVA.COM/FEDERMOBILI 02/76001403 www.federmobili.com IRINOX 0438/5844 wwww.irinoxhome.com IRIS CERAMICA 0536/862111 www.irisceramica.com JANNELLI & VOLPE 02/205231
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