N. 1 - Gennaio/Marzo 2010 Direttore responsabile: Arcangelo Tedone
Redazione: Domenica Di Cosmo, Giusy Di Pumpo
Conversione digitale e funzioni ipertestuali: Valter Messore
Sviluppo nel sito web: Gianfranco Marzano
Marketing informativo: Giulia Murolo, Giuseppe Angiuli
Il periodico viene edito in formato digitale nell’URL della Biblioteca all’indirizzo
http://www.bcr.puglia.it/tdm/webzine.htm L’edizione in formato cartaceo è in numero limitato di copie ed inviata solo su richiesta scrivendo a:
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SOMMARIO
Siti in Internet, pag. 3
Riviste, pag. 6
Monografie, pag. 10
Letteratura grigia, pag.11
Quotidiani, pag.12
Il Punto, pag.17
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ASSOCIATION POUR LE FUTUR DE L’AFRIQUE www.afaonlus.com L’Association pour le futur de l’Afrique, A.F.A., nasce dall’entusiasmo di un gruppo di amici, italiani e africani, uniti dalla speranza di poter realizzare qualcosa di importante per le popolazioni del continente africano, affiancandosi a loro nella lotta contro la povertà, la fame, la malattia e soprattutto l’indifferenza di chi ha troppo a discapito di chi non ha niente. A.F.A opera esclusivamente grazie all’azione volontaria e diretta dei suoi soci e volontari e si propone di sensibilizzare, informare e coordinare progetti nati dalla collaborazione con le popolazioni locali, privilegiando l’emergere d’informazioni corrette a livello socio-sanitario e culturale, nella speranza di favorire uno sviluppo, una pace e una giustizia duraturi.
ASSOCIAZIONE DOLCE AFRICA www.associazionedolceafrica.com A.D.A., Associazione Dolce Africa, è un'associazione internazionale di volontariato che raccoglie fondi da devolvere prevalentemente a strutture africane che operano direttamente sul territorio. Scopo di partenza dell’associazione Dolce Africa è fondare un orfanotrofio in Togo, nel villaggio di Noepè, dove sono già in corso i lavori di ristrutturazione della struttura che ospiterà l’orfanotrofio. Finora l’ADA ha potuto contare soprattutto sulla buona volontà, l’impegno e le risorse dei soci fondatori e dei volontari, ma per realizzare i propri obiettivi ora ha bisogno di incrementare le entrate, perciò si sta organizzando per incentivare le azioni di fundraising.
ASSOCIAZIONE RETETOSTA www.retetosta.org Diversamente dalla maggior parte delle organizzazioni benefiche, l'Associazione ReteTosta non si occupa di una singola buona causa. Prima, tramite particolari progetti di fund raising, si realizza un fondo per gli aiuti, successivamente ci si preoccupa della destinazione del denaro e della realizzazione dei progetti, collaborando con chi agisce in questo ambito da tempo e con serietà. E’ l'intera community di reteTosta a scegliere, tramite sondaggi e votazioni, quali progetti sostenere. ReteTosta è un progetto rivolto a tutti: anche la famiglia economicamente più modesta è in grado di aiutare il prossimo, con poco sforzo e senza modificare il proprio tenore di vita, partecipando a un progetto condiviso da migliaia di altre persone, realizzato con la missione di trasformare l'impegno in divertimento.
ASSOCIAZIONE SOPRA I PONTI www.sopraiponti.org L'Associazione Sopra i Ponti nasce a Bologna nel Centro di prima accoglienza comunale per lavoratori stranieri per volontà di un gruppo di cittadini marocchini residenti nel centro e di abitanti del quartiere Navile. Nel tempo le iniziative di accompagnamento sociale si sono qualificate e 3
l'impegno dei volontari si è profuso nella promozione dell'intercultura, della conoscenza della cultura araba nel territorio bolognese, nelle attività educative a favore dei bambini di seconda generazione e nella cooperazione allo sviluppo in partnership con alcune comunità rurali del sud del Marocco.
CENTRO SERVIZI AL VOLONTARIATO DELLA PROVINCIA DI GENOVA www.celivo.it Il Celivo è un’associazione che ha lo scopo di sostenere e qualificare l'attività di volontariato erogando servizi a favore delle organizzazioni di volontariato iscritte e non iscritte nei registri regionali. La formazione dei volontari è una delle numerose attività del Celivo. Il Centro organizza, infatti, un corso gratuito di introduzione al volontariato rivolto a chi è interessato a diventare volontario.
I DOLCI DI GIOTTO www.idolcidigiotto.it Alla Casa di reclusione di Padova i detenuti non imparano solo un mestiere, ma partecipano ad un esempio di imprenditoria sociale che, attraverso il lavoro, il gusto e la bellezza, propone percorsi di rieducazione per riscoprire il senso della vita. Così, guidati dai maestri pasticcieri della cooperativa sociale Work crossing del consorzio Rebus, nella pasticceria artigianale, i detenuti impastano e sfornano colombe e altre prelibatezze, sostenendo anche altre associazioni. Acquistando la colomba classica de I dolci di Giotto, infatti, sarà possibile sostenere anche il lavoro del Banco alimentare: per ogni colomba classica acquistata sarà devoluto un euro
FARE SOLIDALE www.faresolidale.it Faresolidale è uno spazio che il Gruppo Banca popolare di Milano ha ideato e promosso per favorire l’incontro e la conoscenza tra i protagonisti della solidarietà: le associazioni, i sostenitori e i volontari, il mondo delle imprese. Una linea di prodotti dedicati, sistemi di donazione innovativi e un sito web pensato per agevolare l’incontro tra i protagonisti della solidarietà.
FONDAZIONE PISTOLETTO – CITTA’ DELL’ARTE www.cittadellarte.it Cittadellarte è un nuovo modello di istituzione artistica e culturale che pone l’arte in diretta interazione con i diversi settori della società. Un luogo in cui convergono idee e progetti che coniugano creatività e imprenditorialità, formazione e produzione, ecologia e architettura, politica e spiritualità. Cittadellarte ha come scopo di ispirare e produrre un cambiamento responsabile nella società attraverso idee e progetti creativi.
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FONDAZIONE SIGMA TAU www.fondazionesigmatau.it La Fondazione Sigma Tau è un’organizzazione senza fini di lucro orientata allo sviluppo della migliore comprensione della conoscenza scientifica. Letture magistrali, tavole rotonde, seminari, programmi radiofonici ma anche collaborazioni teatrali compongono il mosaico di una programmazione annuale che si offre al grande pubblico e al mondo della comunicazione.
IL MIO DONO – LA NUOVA RETE DELLA SOLIDARIETA’ www.ilMioDono.it Il Mio Dono è una piazza virtuale che ha l’obiettivo di far incontrare i soggetti che ruotano attorno a un istituto nazionale della dimensione e diffusione di Unicredit e le organizzazioni non profit che hanno bisogno di incrementare i livelli di raccolta per realizzare i loro progetti. Tutti coloro che vogliono dare una mano a questo settore possono donare offrendo un aiuto concreto.
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Bartezzaghi Emilio – Guerci Marco – Vinante Marco, La valutazione della formazione continua: un’analisi dei fabbisogni degli stakeholder In: Studi organizzativi : semestrale di studi e ricerche sui processi e i sistemi organizzativi, 11(2009), n. 2, p. 13-39 Il contributo si inserisce nel dibattito sulla valutazione della formazione continua, intesa come il processo che accompagna lo sviluppo professionale del personale in coerenza con la strategia aziendale. Oggetto di studio è un’iniziativa di formazione continua rivolta a più imprese e finanziata da un ente pubblico della quale si evidenziano i fabbisogni valutativi delle classi di stakeholder tipicamente coinvolte in un sistema di formazione continua di questa natura. Collocazione in Biblioteca BR 2 B 11
Bianco Gianni, Chiare, fresche e dolci acque… pubbliche, private o cooperative? In: Rivista della cooperazione : trimestrale di cultura cooperativa europea, 2009, n. 3, p. 75-97 La questione dell’acqua incombe ormai su di un’ampia porzione dell’umanità. E non manca di farsi sentire anche alle nostre latitudini. La stagione delle privatizzazioni ha investito anche la gestione di questo bene primario. Non senza problemi e contrasti. In queste pagine l’ipotesi di una gestione cooperativa: una soluzione ottimale? Collocazione in Biblioteca BR 4 B 10
Conti Giorgio – Pasqualotti Andrea, La teoria ecologica del valore : il pensiero di Wolfgang Haber nella tradizione dell’ecologia totale In: Ambiente, risorse, salute : scienza, tecnica, cultura per lo sviluppo sostenibile, 28(2009), n. 123, p. 6-11 La biopolitica, all’inizio del 21. secolo, deve affrontare un problema insolubile che lei stessa ha creato: il conflitto tra evoluzione biologica ed evoluzione culturale. Wolfgang Haber ha riflettuto, attraverso pubblicazioni, ricerche ed esperienze sul campo, sulla relazione inerente i processi co-evolutivi tra specie umana e dinamiche ecosistemiche: tra cultura e natura. Haber ha affrontato, fin dagli anni ’60, il problema della teoria ecologica del valore, mettendone in risalto la portata biopolitica, se assunta come centrale nelle pratiche di pianificazione spaziale che si rifanno all’ecologia del paesaggio. Collocazione in Biblioteca BR 3B 10
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Dallara Antonio, Le dimensioni della sostenibilità delle province italiane e la pubblica amministrazione locale In: Economia pubblica : bimestrale di studi e d’informazione a cura del Ciriec, 39(2009), n. 1-2, p. 116-148 Obiettivo di questo lavoro è analizzare il ruolo della pubblica amministrazione locale nello sviluppo dei sistemi economico-sociali territoriali. Lo strumento utilizzato è il modello economia società ambiente allargato all’amministrazione pubblica locale, in cui le chiavi di lettura sono la competitività dei territori e la sostenibilità dello sviluppo economico locale. Collocazione in Biblioteca BR 1 B 9
Graziano Paolo R., Nuove forme di partecipazione : i Gruppi di acquisto solidale In: Aggiornamenti sociali, 61(2010), n. 3, p. 181-189 I Gruppi di acquisto solidale sono in rapida espansione. Si tratta di gruppi di persone che scelgono di compiere, secondo criteri di giustizia e di solidarietà, uno dei gesti più comuni e ripetuti: l’acquisto di beni. Anche se la loro realtà è estremamente composita, tuttavia essi sono un fenomeno tutt’altro che passeggero, che presenta caratteristiche proprie sia dei movimenti sociali, sia dei gruppi di pressione. I gruppi di acquisto solidale rispondono ad esigenze crescenti di consumo responsabile e di socializzazione politica, che altri attori politici e sociali non sono in grado di soddisfare. Collocazione in Biblioteca BR 5 C 2
Marino Anna, Le fondazioni italiane : possibili modelli regionali di sviluppo In: Rivista italiana di ragioneria e di economia aziendale, 110(2010), n. 1-2, p. 106-120 Nel corso degli ultimi anni il dibattito intorno al ruolo, al peso sociale ed alla funzione economica delle istituzioni non profit ha assunto dimensioni sempre più ampie. Le fondazioni, in particolare, sono state oggetto di crescente attenzione sia da parte di studiosi sia da parte dei policy maker soprattutto negli ultimi due decenni. L’articolo analizza i caratteri distintivi delle fondazioni nelle diverse regioni italiane al fine di offrire una riflessione comparativa su tali istituzioni non profit riguardo a strutture, dimensioni, attività e modalità gestionali, e di identificare possibili modelli regionali di sviluppo. Collocazione in Biblioteca BR 1 D 5
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Mariti Cristina, Famiglia, lavoro e capitale sociale: morfogenesi e nuovi paradigmi In: Rivista trimestrale di scienza dell’amministrazione : analisi delle istituzioni e delle politiche pubbliche, (2009), n. 3, p. 29-72 Nelle società occidentali si assiste da tempo a revisioni sostanziali dei due sottosistemi di famiglia e lavoro, le dimensioni socioculturali che regolano, più di altre, il quotidiano e la progettualità dei soggetti e dei gruppi sociali. La famiglia è andata evolvendosi nella struttura, nella composizione, nelle affinità e nei vincoli, nell’organizzazione affettiva, riproduttiva ed economica. Il lavoro si pone come l’altro elemento del sistema sociale in via di mutamento. Nelle scienze sociali si è affacciato il concetto di capitale sociale. Questi tre elementi si pongono in relazione formando una rete che lo studio analizza per comprendere i gradi di vicendevole interconnessione e gli effetti rifrangenti che vengono a prodursi. Collocazione in Biblioteca BR 2 C 4
Perrone Vincenzo, Nella sfida col mondo ci giochiamo la carta dell’identità In: E&M ; economia & management : rivista della scuola di direzione aziendale dell’Università Bocconi, (2010), n. 1-2, p. 3-8 In nome dell’identità, oggi come ieri, si combatte, si accoglie o si esclude, ci si mobilita, si solidarizza. L’appartenenza al gruppo fornisce un punto di riferimento certo e utile nei momenti di grande incertezza e cambiamento. I leader dovrebbero preoccuparsi di trovare una sintesi credibile tra vecchia e nuova identità, tra distintività e inclusività. Che valga la pena investire in questa direzione lo dicono le ricerche che hanno misurato gli effetti dell’identificazione. La strada che porta ai risultati migliori è la più difficile: rendere salienti sia le identità dei gruppi sia l’identità dell’istituzione che li ricomprende. Collocazione in Biblioteca BR 1 B 8
Rossi Chauvenet Carlo, Un nuovo modello di finanziamento dell’impresa sociale: la Low Profit Limited Liability Company : spunti per un confronto con l’impresa sociale italiana In: Non profit : diritto management servizi di pubblica utilità, 15(2009), n. 4, p. 159-173 Uno dei principali effetti della crisi è stato il ripensamento dei modelli di finanziamento dell’impresa, con lo sviluppo di un interesse crescente per ipotesi ibride che consentano il contemperamento degli interessi dei privati con quelli della collettività. Tra le possibili soluzioni al problema l’articolo propone un confronto tra il modello dell’impresa sociale italiano ed un emergente modello messo a punto negli Stati Uniti, quello della Low Profit Limited Liability Company. Collocazione in Biblioteca BR 5 D 3
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Vergnano Franco, A spasso per musei In: L’impresa : rivista italiana di management, (2010), n. 2, p. 81 Sono oltre un centinaio le gallerie d’impresa che puntano a trasformarsi da semplici archivi aziendali a luoghi d’incontro pubblici. L’impresa tenta di fare cultura mettendo in mostra se stessa, le proprie radici e lo sviluppo del territorio nel tempo. Attraverso il museo, l’azienda dimostra che è in grado di trarre stimoli dalle proprie radici per costruire un futuro migliore grazie alla capacità di innovare. Collocazione in Biblioteca BR 3 C 10
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Lavoro flessibile e forme contrattuali non standard nel terzo settore / Fabio Corbisiero, Antonello Scialdone, Antonio Tursilli. - Milano : Franco Angeli, c2009. - 158 p. INDICE: *Introduzione *Il lavoro flessibile tra solidarietà e mercato *La dimensione occupazionale del terzo settore *La regolamentazione giuridica del lavoro non standard del terzo settore *Attori, contratti e pratiche nel mercato del lavoro sociale *Le organizzazioni del terzo settore: opportunità e vincoli delle forme contrattuali non standard *Riflessioni conclusive *Riferimenti bibliografici Da diversi anni nel mercato del lavoro ha preso piede il fenomeno del lavoro flessibile, che sembra ormai abbastanza diffuso anche nel Terzo settore. Questo ambito, che riunisce una gamma piuttosto ampia di organizzazioni non profit e che rappresenta una risposta di indiscutibile efficacia al progressivo allentamento del welfare state, occupa nicchie di mercato che le imprese giudicano poco conveniente coprire. Il volume analizza, avvalendosi di contributi economici, giuridici e sociologici forme e contenuti delle flessibilità all’interno del settore non profit, in particolare nelle organizzazioni che offrono servizi sociali alla persona. L’indagine condotta sul territorio nazionale, ha visto coinvolti esperti nel settore ,datori di lavoro e lavoratori atipici le cui narrazioni danno conto di una situazione in cui la diffusione delle forme contrattuali atipiche è da un lato funzionale alle esigenze degli enti non profit, ma dall’altro mette in crisi chi, come l’operatore sociale, soffre di un generale indebolimento delle condizioni contrattuali, delle tutele di welfare e delle prospettive future. Collocazione in Biblioteca: BM 22D 64 p
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Proposte per una riforma organica della legislazione sul terzo settore. Rimini : Maggioli, 2009. - 53 p. INDICE: *Introduzione *L’identità soggettiva del terzo settore *Profili civilistico-commerciali *Profili tributari *Rapporti tra terzo settore ed istituzioni pubbliche *La rappresentanza del terzo settore *La disciplina di sostegno finanziario al terzo settore Il documento contenuto nel testo è frutto di un lavoro durato alcuni mesi, che ha visto impegnato un gruppo di studio costituito con la partecipazione di alcuni esperti del mondo scientifico e che è stato condotto anche mediante l’interlocuzione con il modo di riferimento, nonché con un confronto specifico con il Forum nazionale del Terzo settore. La prima bozza del documento è stata discussa all’interno di un seminario, svoltosi nel mese di dicembre 2008 presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, cui hanno partecipato esponenti della comunità scientifica e del Terzo Settore. Successivamente il gruppo di lavoro ha rielaborato un testo e lo ha trasmesso al Consiglio dell’Agenzia. Sulla base di esso, l’Agenzia ha elaborato il proprio documento finale che è stato trasmesso al Governo, nel rispetto delle competenze dell’Agenzia. Collocazione in Biblioteca: BL 49A 4 a
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Chiara Castri, Impegno informale per i giovani Il Sole 24 ore del 15/02/2010 Come si muove il volontariato delle nuove generazioni? Si è giovani per età o per adesione a culture e valori diversi da quelli degli adulti? Come partecipa un giovane: aderendo a un'organizzazione o anche in modo informale? Con questionari distribuiti in 15 città italiane, focus group e interviste in profondità, «Quando i giovani partecipano» è l'indagine nazionale di Csvnet e Forum nazionale giovani pensata per dare un quadro su partecipazione, volontariato giovanile e nuove tendenze, dai social network ai gruppi informali. Il questionario ha coinvolto quasi 200 referenti di realtà giovanili formali e informali. Per Laura Giacomello, coordinatrice dell'indagine, oggi è difficile parlare di giovani e partecipazione: «Certi passaggi verso l'età adulta – sostiene – sono spostati in avanti e l'adulto si confronta con flessibilità e instabilità di cui le difficoltà di identificazione e la frammentarietà della partecipazione sono lo specchio. I ragazzi, quindi, tendono a partecipare all'attività di più realtà perché aderire ad una sola struttura vuol dire cristallizzarsi».Gli intervistati si dedicano soprattutto ad associazioni di volontariato o culturali, Web community e gruppi informali. Questi, spiega Giacomello, non essendo rigidamente strutturati rispetto a gerarchie, ruoli e funzioni, «garantiscono una maggiore partecipazione in termini di coinvolgimento, condivisione di decisioni e spirito del gruppo, mentre nelle realtà più strutturate la mancanza di un coinvolgimento pieno nelle decisioni e il confronto con istituzioni e burocrazia mettono in difficoltà i ragazzi». Collocazione in Biblioteca: DEM
Carlo Giorni, La solidarietà reinventa la tecnologia Il Sole 24 ore del 22/02/2010 Le onde impetuose del fiume sacro Urubamba, a fine gennaio, hanno inondato tutti i canali televisivi del mondo. Sulle pendici del Machu Picchu, in Perù, erano rimasti intrappolati 1.400 turisti, tra cui alcune decine di italiani; la forza della corrente aveva devastato la linea ferroviaria che da Cuzco conduce al paesino di Aguas Calientes, ai piedi del famoso sito Inca, impedendo ai turisti la fuga, come in un thriller. «È esattamente dove abbiamo appena realizzato un nostro progetto», racconta Luca Falconi, ricercatore all'Enea e responsabile dei progetti nel mondo di "Geologia senza frontiere", onlus italiana di professionisti che lavorano nel campo della cooperazione internazionale. «Il villaggio di Aguas Calientes è cresciuto a dismisura per via del turismo e oggi è a serio rischio alluvionale e di frane. Assieme a due università peruviane e a un'associazione spagnola, così, abbiamo realizzato e consegnato alle autorità una mappa di rischio del territorio; abbiamo, inoltre, promosso incontri formativi in università e con la popolazione, per spiegare come comportarsi in caso di pericolo».Anche i professionisti delle discipline tecniche geologi, ingegneri e architetti - hanno un ruolo importante nella cooperazione con i paesi del sud del mondo. In caso di cataclismi non sono certo i primi a sbarcare e lasciano l'onore (e l'onere) della ribalta a medici e infermieri. Tuttavia, quando la tempesta si placa, vengono reclutati da Ong e associazioni per realizzare progetti di sviluppo che guardino al futuro. E il loro contributo, in questo caso, diventa fondamentale. In Italia, negli ultimi vent'anni, sono nate e cresciute diverse associazioni di professionisti votati alla cooperazione. "Ingegneri senza frontiere" è di certo la più diffusa e deve il suo successo al legame con l'università. Isf nasce, infatti, nel 1996 al Politecnico di Torino. Oggi è presente in 22 città universitarie italiane con sedi autonome che si rifanno però alla stessa "Carta dei valori". Collocazione in Biblioteca: DEM 12
Carlo Giorni, Tra gli stand si affaccia anche l'ufficio ecologico Il Sole 24 ore del 01/03/2010 Eccovi arrivati in ufficio, finalmente potete respirare. Per le imprese profit e non profit attente alla responsabilità sociale e al bilancio ambientale, «Fa' la cosa giusta!», fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili in programma a Milano dal 12 al 14 marzo (Fieramilanocity, sito internet www.falacosagiusta.org), serba una sorpresa. Tra gli oltre 600 espositori che si dividono i 24mila metri quadrati dell'edizione 2010, a fianco dei consueti stand dedicati a turismo responsabile, cibo biologico e commercio equo, amministratori delegati e capi-ufficio potranno visitare una nuova sezione dal titolo «Servizi sostenibili per le imprese».Chi l'ha detto che un ufficio debba per forza produrre carta da macero a tonnellate? E che un amministrativo non possa avere un animo ecologico? A fare un giro tra questi stand, un pezzo alla volta, l'utopia dell'ufficio sostenibile si potrebbe forse quasi costruire. Incominciamo dall'informatica, dove associazioni dell'open-source offrono accurate consulenze per andare oltre il software a pagamento. Carta e stampa: ecco i produttori di carta riciclata e gli stampatori certificati ISO9001 che usano inchiostri a base di oli vegetali e carte ecologiche. Spedizioni piccole e grandi: società di pony-express ecologici a pedali non incidono sulle polveri sottili portando a destinazione le buste nel modo più verde possibile; ma anche solidi pallet in legno riciclato e pellicole ecologiche con cui imballare ogni merce sostengono la causa dell'ecologia. E poi assicurazioni e banche etiche a cui chiedere finanziamenti, organizzatori di eventi con alto valore sociale al servizio delle aziende. Infine, ma non in ordine di importanza, società di marketing esperte nel far incontrare aziende e pubblico in modo ecologico, economico e piacevole.La sfida al grigio degli uffici italiani è lanciata: «Abbiamo pensato di creare questa sezione perché anche chi lavora in un ufficio è un consumatore – spiega Giovanni Petrini, responsabile del progetto Fa' la cosa Giusta!–. Così come è possibile toccare con mano la filiera dell'alimentare biologico e capire come produrre cibo sano, allo stesso modo in fiera si può ricostruire la filiera sostenibile del lavoro d'ufficio». Collocazione in Biblioteca: DEM
Paola Springhetti, Il non profit apre agli stranieri Il Sole 24 ore del 01/03/2010 Costantemente alla ricerca di risorse umane, il volontariato guarda con crescente interesse al mondo degli immigrati. Diventa sempre più visibile il fenomeno delle associazioni di stranieri su base etnica, attive in genere nella diffusione della cultura d'origine e nella difesa dei diritti umani. Non esistono dati recenti, ma può essere indicativo sapere che il Centro interculturale della provincia di Mantova, insieme con l'Osservatorio regionale per l'integrazione e la multietnicità, ne ha censite 215 solo in Lombardia. Un'altra collocazione "naturale" degli immigrati è nel volontariato che si occupa dei migranti: la sfida, per queste realtà, è trasformare gli utenti in cittadini attivi. A Roma, la Casa dei diritti socialiFocus è riuscita a fare in modo che il 30% dei propri volontari sia costituito da migranti, anche se il presidente, Giulio Russo, sostiene che negli ultimi anni il loro coinvolgimento «sembra diventato più difficile, perché il contesto sociale e politico è più problematico, e gli stranieri preferiscono le organizzazioni a base etnica, sperando così di dare più forza alle loro rivendicazioni». Collocazione in Biblioteca: DEM
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Carlo Mazzini, Il 2010 appeso a un decreto Il Sole 24 ore del 22/02/2010 Con le regole sul 5 per mille 2010 che tardano ad arrivare, le organizzazioni sono in difficoltà per la programmazione delle rispettive campagne. La finanziaria 2010 ha infatti stanziato una somma pari a 400 milioni di euro, ma non ha direttamente indicato – ed è il primo anno che succede – quali soggetti vi potranno accedere; semplicemente, ha richiamato "frammenti" di quelle norme che hanno regolato il 5 per mille degli ultimi tre anni.L'ambito soggettivo Per l'ambito soggettivo appare pacifico il riferimento alle categorie coinvolte lo scorso anno. Per il settore volontariato le Onlus, le associazioni di promozione sociale iscritte ai rispettivi registri, le fondazioni e associazioni riconosciute che operano nei settori delle Onlus. Inoltre, è stata aggiunta la categoria delle fondazioni nazionali di carattere culturale, enti che sarebbero comunque da ricomprendere nelle fondazioni tout-court. Infine sono state riconfermate la ricerca scientifica e l'università, la ricerca sanitaria, le attività sociali del comune di residenza del contribuente e le associazioni sportive dilettantistiche A proposito di quest'ultima categoria, va detto che l'agenzia delle Entrate, nel licenziare le versioni definitive dei modelli di dichiarazione dei redditi per le persone fisiche, nel 730/2010 fa riferimento genericamente alle associazioni sportive dilettantistiche riconosciute dal Coni, mentre sia l'Unico che il Cud si riferiscono proprio a quelle organizzazioni che svolgono rilevanti attività sociali. In merito allo stanziamento di 400 milioni, questi non sembrano riguardare il solo 2010, in quanto la Tabella 1 allegata all'articolo 2, comma 250, della legge 191/09 riporta il fatto che la proroga per quest'anno è attuata attraverso il rifinanziamento delle somme previste per il 2007, 2008 e 2009. Il citato comma della legge finanziaria dispone una nuova procedura a proposito del consueto decreto del presidente del consiglio dei ministri (Dpcm) che regola le modalità di iscrizione agli elenchi, del riparto delle somme e della corresponsione delle medesime. Gli anni passati i Dpcm venivano emanati senza chiedere il parere delle commissioni di Camera e Senato. Quest'anno, è previsto l'obbligo di esame da parte delle commissioni competenti per i profili di carattere finanziario con prevedibile allungamento dei tempi di emanazione del decreto. Il tempo massimo di approvazione da parte delle commissioni del testo proposto dal governo è di 30 giorni, cui se ne possono sommare altri 15 nel caso in cui il governo non intenda conformarsi ai rilievi e debba quindi ripresentare, con motivazioni, il nuovo schema di decreto a questi organismi. Ad oggi lo schema non è stato presentato all'esame delle commissioni. Dalla seconda edizione in poi, il decreto veniva pubblicato in Gazzetta Ufficiale ben oltre i termini di iscrizione telematica delle organizzazioni, che riuscivano a rientrare negli elenchi dei beneficiari grazie alle istruzioni anticipate dalle Entrate e dai ministeri competenti (Salute, Università e ricerca, Welfare) Collocazione in Biblioteca: DEM
Elio Silva, Preparazione «mirata» con i corsi delle Ong Il Sole 24 ore del 08/02/2010 Per un medico che voglia mettere tempo e professionalità a disposizione di un progetto di volontariato all'estero esiste un'ampia gamma di opportunità. Sono, infatti, numerosissimi gli enti non profit che si occupano di diritto alla salute e promuovono iniziative di cooperazione con i paesi in via di sviluppo. Un elenco delle Ong (Organizzazioni non governative) riconosciute dal nostro governo come «idonee» a gestire i progetti si trova sul sito del ministero (www.cooperazioneallosviluppo.esteri.it). Collocazione in Biblioteca: DEM
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Elio Silva, Uno sprint esaurito dalla precarietà delle disposizioni Il Sole 24 ore del 22/02/2010 Nel 2006, anno di nascita, era stato salutato come un punto di svolta per il finanziamento del non profit e, più in generale, nei rapporti tra Stato e contribuenti, in quanto primo esempio di concreta attuazione del principio di sussidiarietà in campo fiscale. Oggi, alla quinta edizione, il 5 per mille è diventato un rompicapo per gli enti e un peso da sopportare con calma olimpica per le pubbliche amministrazioni che devono erogare i fondi. Mentre i cittadini che, con la propria convinta adesione, avevano determinato il clamoroso successo della norma rischiano una progressiva disaffezione. Perché si è determinato questo percorso involutivo e, soprattutto, esiste la possibilità di un'inversione di tendenza? Come tutte le norme, anche il meccanismo del 5 per mille ha mostrato sul campo un'ampia serie di imperfezioni, dalla platea quanto meno eterogenea dei potenziali beneficiari alla complessità delle procedure di accreditamento e controllo. Tutti difetti, per quanto gravi, suscettibili di efficaci correzioni. In compenso, allorché i fondi sono arrivati a destinazione, hanno prodotto frutti rilevanti, rilanciando la progettazione e valorizzando il welfare del privato sociale. Collocazione in Biblioteca: DEM
Paola Springhetti, Un vademecum che parla otto lingue Il Sole 24 ore del 01/03/2010 Si intitola «Facciamo associazione» e si può richiedere in versione stampata al Cesvot o scaricare dai siti www.cesvot.it e www.pratomigranti.it. È un vademecum in otto lingue: italiano, francese, spagnolo, inglese e quelle delle comunità maggiormente presenti sul territorio. Interessante è il modo in cui la guida è stata redatta. Infatti, è nata da una serie di incontri di informazione per amministratori e operatori degli enti pubblici, all'interno del progetto «Parliamo di associazionismo», ed è stata pensata insieme con comunità di stranieri, operatori, consulenti scientifici e mediatori culturali. Il contributo di competenze così diverse era richiesto dal fatto che non ci si voleva limitare a tradurre le leggi: si puntava piuttosto a rendere comprensibili i punti salienti. Collocazione in Biblioteca: DEM
Lucilla Vazza, Gestione registri: via libera alle linee guida Il Sole 24 ore del 08/02/2010 Dalla Conferenza delle regioni arriva una novità per le associazioni di volontariato. Dopo un lungo cammino di concertazione tra l'Agenzia per le Onlus e gli enti territoriali, è stato dato il via libera alle linee guida per la gestione dei registri cui devono iscriversi tutti gli enti. Una sorta di vademecum, che serve a fare luce su una serie di aspetti tecnici. Il testo è strutturato in tre parti. La prima individua i requisiti che le organizzazioni devono possedere per ottenere l'iscrizione, fornendo per ognuno di essi una breve descrizione. La seconda riguarda gli ulteriori elementi di valutazione che rilevano, in particolare, ai fini della revisione dei registri e dei controlli. La terza concerne la tenuta dei registri e affronta il tema dei controlli, delle procedure di revisione e della cancellazione delle organizzazioni. Sul tema dell'individuazione dei settori nei quali operano le organizzazioni, le linee guida individuano nell'ufficio registrante il soggetto tenuto alla verifica dell'effettiva coincidenza tra quanto indicato nella domanda e le attività descritte nello statuto. Le associazioni devono specificare il numero degli aderenti e dei volontari nonché degli eventuali lavoratori subordinati e autonomi. Inoltre, non possono essere iscritte le organizzazioni che assumono forme giuridiche non conciliabili con lo scopo solidaristico; così come gli organismi "di 15
secondo livello", enti di coordinamento e collegamento composti da più associazioni di volontariato. Collocazione in Biblioteca: DEM
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Banche e responsabilità sociale d’impresa di Agostino Dimitri * Il forum CSR 2010 giunto alla quinta edizione e tenutosi a Roma il 10-11 febbraio è diventato l’importante appuntamento che l’ABI dedica alla responsabilità sociale d’impresa. Il Forum si è articolato in Sessioni Plenarie, Tavole Rotonde di approfondimento e Co-building Session interattive, in cui esperti provenienti dal mondo bancario, accademico, imprenditoriale e associativo si sono incontrati ed hanno lavorato insieme confrontando opinioni ed esperienze. La responsabilità sociale d'impresa (Csr) è un modello di gestione cruciale riguardante i processi operativi del business di impresa che vanno oltre la realtà giuridica. In questo contesto l'azienda assume come proprio riferimento non più solo gli azionisti, ma tutti coloro che sono interessati alle attività che essa pone in essere, ovvero quegli stakeholder con cui intreccia relazioni quotidiane: i clienti, i dipendenti, i fornitori, gli azionisti, le comunità locali, le istituzioni, i concorrenti. Questo approccio sembra destinato ad essere sempre più valorizzato dal mercato che tende a selezionare le aziende non solo rispetto al potenziale utile ma anche riguardo al comportamento, indice di attendibilità e di prestigio che influenza peraltro l'andamento dei titoli azionari. L'ABI dedica attenzione a queste tematiche che vedono il coinvolgimento delle banche e dei mercati finanziari, importanti punti di snodo per quasi tutti i percorsi di collocazione delle risorse. Nel forum appena concluso è emerso che l’80% delle banche italiane ha intrapreso con convinzione la strada della responsabilità sociale attraverso il bilancio che viene distribuito insieme al bilancio di esercizio. Inoltre, quattro banche su cinque hanno proceduto a formalizzare l’impegno in termini di CSR e due su tre hanno istituito un’unità dedicata al presidio della responsabilità sociale. Ad esempio è opportuno sottolineare che le banche italiane mostrano una crescente attenzione all’ambiente e ad adottare e promuovere comportamenti ecosostenibili. Il 73,5% degli sportelli in Italia hanno, nella loro offerta, prodotti finanziari che “favoriscono la lotta ai cambiamenti climatici e al riscaldamento del pianeta”. In generale, risulta che le banche dedicano anche molta attenzione ai finanziamenti per promuovere le fonti di energia rinnovabile e l’efficienza energetica.
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Avvocato in Bari
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Le pratiche di Corporate Social Responsibility spingono l’attenzione in una direzione di sostenibilità, non solamente ambientale: è proprio la sostenibilità una delle carenze del sistema economico, che invece soffre di una pericolosa concentrazione sul breve periodo. Giovanni Sabatini, direttore generale dell’ABI, in apertura del Forum, ha sostenuto l’improrogabile necessità di “Migliorare la trasparenza nella gestione e nella comunicazione d’impresa per un migliore controllo dei rischi e della stabilità del mercato nel lungo periodo“. Fondamentale per comprendere anche la situazione delle banche europee è una ricerca effettuata da Vigeo Italia, società di consulenza sulla sostenibilità fra le più quotate in Europa: solo sette banche hanno sviluppato politiche per gestire settori industriali ad alto impatto sul clima. Inoltre la maggior parte delle banche offre prodotti specifici per i produttori di energie rinnovabili ma sono pochi ancora gli esempi di approcci più strutturati al tema del clima (si veda in tal senso l’esauriente rapporto di Cristina Daverio).
Per ulteriori approfondimenti: http://www.csspd.it/download/ALLEGATI_CONTENUTI/311006_seminario_CSR.pdf http://www.bancaetica.com/Content.ep3?CAT_ID=31844&ID=771120 http://www.abi.it/ http://www.codacons.it/ http://www.adiconsum.it/adiconsum/pages/default.aspx
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