Manuale per la tutela dell’ambiente nel settore dell’auto e delle carrozzerie
© AGVS/UPSA - PROFESSIONE AUTO
Autore: EcoServe International AG, Pulverhausweg 13, 5033 Buchs
2000 / Revisioni: febbraio 2003, dicembre 2005, luglio 2008, novembre 2011, settembre 2015
Aggiornamenti nella versione 2015 del manuale per la protezione dell’ambiente Con l’aggiornamento è stato riesaminato e completato l’intero contenuto del manuale. È stato inoltre elaborato un nuovo capitolo specifico inerente lo stoccaggio delle sostanze pericolose. Il manuale rispecchia la situazione a livello federale. Nelle legislazioni cantonali vi possono essere differenze o eccezioni di natura limitata che non sono pubblicate. Gli indirizzi dei servizi cantonali competenti sono stati aggiornati. Vi invitiamo a voler prendere contatto con questi ultimi nel caso vi servissero dei chiarimenti. Capitolo 1: Organizzazione, compiti e responsabilità Sono stati apportati piccoli adeguamenti alle nuove disposizioni. Capitolo 2: Acque di scarico e liquidi nocivi alle acque Sono state completate le prescrizioni per le stazioni di servizio e i principi di evacuazione delle acque. In un nuovo sottocapitolo è stata spiegata la differenza tra acqua di scarico e rifiuto. Gli allegati sono stati completati con utili promemoria. Capitolo 3: Smaltimento dei rifiuti Sono state integrate le modifiche legislative previste per il 2016. In riferimento all’obbligo della bolletta di scorta per lo smaltimento di rifiuti speciali sono state introdotte alcune agevolazioni. Queste ultime sono state riassunte nel manuale. Sono state precisate le norme per lo smaltimento di sensori TPMS, ammortizzatori con liquido magnetoreologico, fanghi filtrati e batterie al litio. Il sottocapitolo relativo ai rifiuti rc è stato completato con alcuni esempi. Capitolo 4: Protezione dell’aria Le informazioni dettagliate sugli impianti a combustione sono state nettamente sintetizzate. Il sottocapitolo sull’OCOV è stato leggermente aggiornato alla nuova versione. Capitolo 5: Rumore Sono stati apportati piccoli adeguamenti alle nuove disposizioni. Capitolo 6: Siti contaminati Sono stati apportati piccoli adeguamenti alle nuove disposizioni. Capitolo 7: Manipolazione di prodotti chimici pericolosi In seguito alla nuova ordinanza sui prodotti chimici entrata in vigore nel luglio del 2015, questo capitolo è stato completamente rielaborato e ristrutturato. Nell’ordinanza sui prodotti chimici, la scheda dei dati di sicurezza è un importante strumento per dichiarare i pericoli e le necessarie misure di protezione durante la manipolazione di tali prodotti e le situazioni di emergenza. In un nuovo capitolo viene richiamata l’attenzione sui contenuti e i benefici della scheda dei dati di sicurezza. Capitolo 8: Trasporto di merci pericolose Adeguamenti alle attuali ADR/RID 2015.
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Capitolo 9: Prodotti refrigeranti Nessuna modifica. Capitolo 10: Stoccaggio di sostanze e preparati pericolosi In questo nuovo capitolo vengono riassunte le basi giuridiche e le misure per uno stoccaggio sicuro e conforme alla legge delle sostanze pericolose. In particolare, vengono spiegate le misure di protezione individuale, protezione delle acque, protezione contro gli incendi e le catastrofi. In allegato è presente una lista di controllo che può essere utile per valutare un magazzino. Le modifiche più importanti sono evidenziate in verde.
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Indice
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Capitolo 1: Organizzazione, compiti e responsabilità in materia di protezione dell'ambiente nel settore dell'automobile e della carrozzeria
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1.1 1.2 1.3
Introduzione 1 Compiti 1 Punti cardine dell'attività di protezione dell'ambiente nel settore dell'automobile e della carrozzeria 2 1.4 Organizzazione 4 1.5 Controlli prescritti dalle disposizioni legali 5 1.6 Benefici e costi ambientali 5 Allegati al capitolo 1 1.A Elenco delle principali leggi e ordinanze federali 1.B Abbreviazioni 1.C Elenco di parole chiave 1.D Proposta di indice del manuale d’esercizio per la protezione dell’ambiente nel settore dell’automobile e della carrozzeria (con modelli per i controlli d’esercizio) 1.E Ispettorato UPSA per la protezione dell’ambiente 1.F Elenco degli uffici cantonali dell’ambiente 1.G Prescrizioni e indicazioni cantonali per il settore dell’automobile e della carrozzeria 1.H Ditte di controllo UPSA per i controlli d’esercizio nel settore dell’automobile e della carrozzeria 1.I Lista di controllo per la preparazione di un’ispezione in azienda
Capitolo 2: Acque di scarico e liquidi nocivi alle acque 2.1 2.2 2.3 2.4
Introduzione Ordinanza sulla protezione delle acque (OPAc) del 28 ottobre 1998 Deposito e travaso di liquidi nocivi alle acque Misure organizzative e tecniche: gestione delle acque di scarico del settore 2.4.1 Situazione iniziale 2.4.2 Quali trattamenti delle acque di scarico sono necessari nel settore dell'automobile e della carrozzeria? 2.4.3 Impianti per il pretrattamento delle acque di scarico nel settore dell'automobile e della carrozzeria: possibilità d'impiego, vantaggi e svantaggi 2.4.3.1 Separatore olio e benzina 2.4.3.2 Separatore a coalescenza 2.4.3.3 Impianto chimico di rottura dell'emulsione (flocculazione) 2.4.3.4 Ultrafiltrazione 2.4.3.5 Adsorbimento su carbone attivo 2.4.3.6 Depurazione biologica delle acque di scarico 2.5 Immissione delle acque di scarico industriali nei corsi d'acqua o nelle canalizzazioni pubbliche. Richieste generali 2.6 Acqua di scarico o rifiuto? 2.7 Lista di controllo: acque di scarico Allegati al capitolo 2 2.A 2.B 2.C 2.D 2.E 2.F 2.G 2.H
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8 8 8 8 9 9 9 9 12
Classificazione dei liquidi nocivi alle acque (stato 9 marzo 2009), UFAM Strumento decisionale “Acqua di scarico o rifiuto?” (stato 24 giugno 2009), VSA Impianti di rifornimento di olio diesel con dispositivo di riempimento manuale, 2011, CCA Impianti di rifornimento di olio diesel con dispositivo di riempimento elettrico, 2011, CCA Piccolo serbatoio. Uno o più piccoli serbatoi installati ognuno in una bacinella di contenimento in materia sintetica o in metallo, 2008, CCA Piccolo serbatoio. Diversi piccoli serbatoi installati in un unico bacino di contenimento in materia sintetica o in metallo, 2008, CCA Piccolo serbatoio. Diversi piccoli serbatoi installati in un unico bacino di contenimento in cemento armato, 2008, CCA Piccolo serbatoio; a doppia parete. Serbatoio interno in polietilene, contenitore esterno in acciaio galvanizzato, 2008, CCA
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Capitolo 3: Rifiuti e rifiuti speciali 3.1 3.2
Introduzione Ordinanza sul traffico di rifiuti (OTRif) e Ordinanza del DATEC sulle liste sul traffico di rifiuti (LTR), entrambe entrate in vigore il 1° gennaio 2006, così come Ordinanza tecnica sui rifiuti (OTR) del 10 dicembre 1990 3.3 Rifiuti 3.4 Altri rifiuti soggetti a controllo (rc) 3.4.1 Misure organizzative e amministrative secondo OTRif e LTR 3.4.2 Smaltimento di pneumatici fuori uso 3.4.3 Smaltimento di ammortizzatori 3.4.4 Smaltimento di apparecchi elettrici ed elettronici 3.4.5 Elenco dei codici OTRif di uso frequente nel settore dell’automobile e della carrozzeria per i rifiuti rc e classificazione delle sostanze secondo ADR/SDR 3.5 Rifiuti speciali (rs) 3.5.1 Misure organizzative e amministrative secondo OTRif e LTR 3.5.2 Elenco dei codici OTRif di uso frequente nel settore dell’automobile e della carrozzeria e classificazione delle sostanze secondo ADR/SDR 3.5.3 Smaltimento di fanghi da filtrazione da impianti di flocculazione 3.5.4 Smaltimento di batterie 3.5.5 AdBlue ® (soluzione d’urea) 3.5.6 Additivi del Diesel 3.6 Esportazione di merce usata o rifiuto 3.7 Lista di controllo: rifiuti e rifiuti speciali Allegati al capitolo 3 3.A 3.B 3.C 3.D
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1 2 4 4 4 7 7 8 8 8 10 13 13 14 14 14
Modalità di smaltimento dei rifiuti speciali, bollette di scorta Ditte per lo smaltimento di pneumatici fuori uso Istanze cantonali per il rilascio dei numeri d’esercizio e delle password secondo l’ordinanza sul traffico dei rifiuti (OTRif) Esportazione di beni di consumo – merce usata o rifiuto? UFAM
Capitolo 4: Protezione dell’aria 4.1 4.2
Introduzione e cause della formazione dell'inquinamento dell'aria Ordinanza contro l'inquinamento atmosferico (OIAt) del 16 dicembre 1985 (stato 15 luglio 2010) 4.3 Ordinanza relativa alla tassa d'incentivazione sui composti organici volatili (OCOV) del 12 novembre 1997 (stato 8 ottobre 2002) 4.4 Fonti di emissione nel settore dell'automobile e della carrozzeria: misure organizzative e tecniche 4.4.1 Officina 4.4.2 Carrozzeria 4.4.3 Distributore di benzina 4.5 Lista di controllo: protezione dell'aria 4.5.1 Settore dell’automobile e della carrozzeria in generale 4.5.2 Officina 4.5.3 Carrozzeria e verniciatura 4.5.4 Distributore di benzina Allegati al capitolo 4 4.A 4.B
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Ispettorato UPSA per le stazioni di servizio Raccomandazione Cercl’Air n. 22
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Capitolo 5: Rumore 5.1 5.2
5.3 5.4 5.5 5.6 5.7
Introduzione Ordinanza contro l'inquinamento fonico (OIF) del 15 dicembre 1986 5.2.1 Concetto 5.2.2 Valori limite d'esposizione al rumore dell'industria e dell’artigianato Fonti di rumore nel settore dell'automobile e della carrozzeria Misure per la riduzione del rumore dell’attività aziendale Protezione dell'udito per i collaboratori Valori acustici limite e di riferimento della SUVA Lista di controllo: rumore
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Capitolo 6: Siti contaminati 6.1 6.2 6.3
Introduzione e cause della formazione dei siti contaminati Che cosa sono i siti contaminati? Ordinanza sul risanamento dei siti inquinati (OSiti) del 26 agosto 1998 6.3.1 Catasto 6.3.2 Obbligo d'indagine e di risanamento 6.3.3 Costi 6.4 Soluzioni settoriali per i siti contaminati 6.5 Lista di controllo: siti contaminati Allegati al capitolo 6 6.A
1 2 3 3 3 5 6
Elenco delle istanze federali e cantonali competenti per i siti inquinati/contaminati
Capitolo 7: Legislazione sui prodotti chimici 7.1
Organizzazione del diritto in materia di prodotti chimici 7.1.1 Ordinanza sulla protezione contro le sostanze e i preparati pericolosi (OPChim) 7.1.2 Regolamento CLP 7.2 Classificazione e sistemi di etichettatura 7.2.1 Sistemi di classificazione ed etichettatura secondo GHS 7.2.2 Etichette di colore arancione/nero, il “vecchio” sistema 7.3 La scheda dei dati di sicurezza 7.3.1 Obiettivi e requisiti 7.3.2 Contenuto della scheda dei dati di sicurezza 7.3.3 Estratto della scheda dei dati di sicurezza in una istruzione per l’uso 7.4 Misure organizzative di gestione aziendale 7.5 La persona di contatto per prodotti chimici 7.6 Lista di controllo: legislazione sui prodotti chimici Allegati al capitolo 7 7.A 7.B
1 1 2 3 3 4 5 5 6 6 7 8
Istanze cantonali competenti per i prodotti chimici Panoramica di schede cantonali concernenti il diritto in materia di prodotti chimici
Capitolo 8: Disposizioni per le merci pericolose 8.1 8.2 8.3 8.4 8.5
Introduzione Doveri per tutte le aziende secondo ADR I simboli di pericolo secondo ADR Addetto alla sicurezza (AS) Trasporti di rifiuti speciali che soggiacciono nel contempo alle disposizioni sul trasporto di merci pericolose 8.6 Lista di controllo: merci pericolose Allegati al capitolo 8 8.A Addetti alla sicurezza OSAS - Autorità esecutive cantonali © AGVS/UPSA
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Capitolo 9: Prodotti refrigeranti 9.1 Manipolazione di prodotti refrigeranti 9.2 Smaltimento dei prodotti refrigeranti 9.3 Lista di controllo: prodotti refrigeranti Allegati al capitolo 9 9.A Manipolazione di prodotti refrigeranti. Basi per l’ottenimento dell’autorizzazione speciale
1 2
Capitolo 10: Stoccaggio di sostanze pericolose 10.1 Misure organizzative e tecniche 10.1.1 Tenuta di una lista di magazzino 10.1.2 Regolare gli accessi e le responsabilità 10.1.3 Segnalazione 10.1.4 Magazzino 10.1.5 Impianti di stoccaggio 10.1.6 Vie di fuga 10.1.7 Dispositivi di emergenza 10.1.8 Scheda dei dati di sicurezza 10.2 Misure per la protezione delle acque 10.3 Misure per la protezione contro incendi ed esplosioni 10.3.1 Classificazione dei liquidi infiammabili 10.3.2 Zone tagliafuoco separate 10.3.3 Ventilazione 10.4 Protezione contro le catastrofi 10.5 Lista di controllo: stoccaggio Allegati al capitolo 10 10.A Modello di lista di controllo per il controllo del magazzino
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Capitolo 1: Organizzazione, compiti e responsabilità in materia di protezione dell’ambiente nel settore dell’automobile e della carrozzeria 1.1
Introduzione
Per un’azienda che agisce responsabilmente, la protezione dell’ambiente Responsabilità è una componente integrante nelle decisioni d’esercizio. La responsabilità per un sistema funzionante spetta sempre all’imprenditore anche se spesso, per un’attività di maggiori dimensioni, questa responsabilità può essere garantita solo se una parte di essa viene delegata. Uno dei principi che stanno alla base di un’attività coronata da successo nel settore dell’automobile e della carrozzeria è un comportamento rispettoso dell’ambiente. A questo scopo occorre:
Comportamento rispettoso dell’ambiente
rispettare le prescrizioni legali; organizzare la protezione dell’ambiente nell’azienda; istruire i collaboratori; effettuare considerazioni sui costi/benefici per le forniture e la manutenzione di dispositivi di protezione ambientale; avvalersi se necessario di servizi esterni su argomenti di protezione ambientale. Protezione delNel settore dell’automobile e della carrozzeria operano essenzialmente l’ambiente è cosa aziende piccole e medie. Per questo motivo la protezione dell’ambiente rida capi marrà per molte aziende un argomento trattato essenzialmente dal capo. Ciò significa che nella maggiore parte dei casi il capo in persona è l’incaricato all’ambiente della propria azienda. Per questo motivo egli si deve premurare che i collaboratori dell’azienda si attengano alle sue disposizioni, p.e. nello smaltimento di rifiuti, nel traffico di rifiuti speciali, nella manutenzione di dispositivi per la protezione dell’acqua e dell’aria ma anche nell’esecuzione di lavori tipici del settore quali la pulizia di motori, chassis e piccole componenti, la smerigliatura, la verniciatura a spruzzo ecc.
1.2
Compiti
Già dall’inizio la nostra associazione vuole sottoporre all’attenzione l’espressione “protezione dell’ambiente integrata”. Cosa significa questa espressione?
Tutela dell’ambiente integrata invece di soluzioni singole
Il desiderio è chiarire questo concetto tenendo conto di vari approcci. Protezione dell’ambiente integrata significa che la protezione dell’ambiente nell’azienda viene considerata nella sua globalità. A lato pratico saranno © AGVS/UPSA
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maggiormente favorite misure primarie, ad esempio evitando carichi ambientali mediante un cambiamento su procedimenti più rispettosi dell’ambiente, rispetto a quelle secondarie (soluzioni end of pipe). Attività industriali ed artigianali non devono essere ritenute come “vacche sacre” inamovibili. In questo ambito nel corso degli ultimi anni è avvenuto un cambiamento di pensiero anche per motivi di ordine finanziario. Solo per fare due esempi, lo smaltimento di rifiuti in genere e di rifiuti speciali costa molto denaro. Anche la manutenzione di impianti per il trattamento di acque o arie di scarico comporta un onere finanziario. Per questo motivo la protezione dell’ambiente deve cominciare già all’acquisto. Qui si pongono le prime basi valutando i prodotti acquistati su tutto il loro percorso, dall’esercizio allo smaltimento, riguardo alla loro rilevanza ambientale e ai costi che ne derivano. Lo stesso vale per le tecnologie operative applicate. Sull’argomento si deve badare non solo ai costi diretti ma anche a quelli indiretti. Nel settore dell’automobile e della carrozzeria ci si riferisce soprattutto alla produzione di rifiuti, alle emissioni di sostanze nocive nelle acque di scarico, alle emissioni atmosferiche di polveri e solventi, alle emissioni foniche e a un rischio maggiore concernente la sicurezza aziendale. Nella pianificazione di attività nuove o aggiuntive nel settore dell’automobile e della carrozzeria, la protezione dell’ambiente deve essere considerata sin dall’inizio. In questo modo si possono evitare risanamenti a posteriori, cari e non preventivati.
1.3
La protezione dell’ambiente comincia con la pianificazione
Punti cardine dell'attività di protezione dell’ambiente nel settore dell’automobile e della carrozzeria
I punti cardine delle attività in materia di protezione dell’ambiente nel settore dell’automobile e della carrozzeria si orientano alle disposizioni legali vigenti. In questo manuale per la protezione dell’ambiente (MA) sono riportati gli estratti più rilevanti di leggi e ordinanze federali e cantonali relative alla protezione dell’ambiente.
Leggi e ordinanze
Il manuale è strutturato secondo i seguenti temi: Capitolo 2 Capitolo 3 Capitolo 4 Capitolo 5 Capitolo 6 Capitolo 7 Capitolo 8 Capitolo 9 Capitolo 10
Acque di scarico e liquidi nocivi alle acque Rifiuti e rifiuti speciali Protezione dell’aria Rumore Siti contaminati Legislazione sui prodotti chimici Disposizioni per le merci pericolose Prodotti refrigeranti Stoccaggio di sostanze e preparati pericolosi
Struttura del manuale per la protezione dell’ambiente
I contenuti si riferiscono alle più importanti attività svolte nel settore dell’automobile e della carrozzeria nell’ottica ambientale, © AGVS/UPSA
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alle misure da adottare come pure alle disposizioni legali. Con liste di controllo si potrà verificare il comportamento rispettoso dell’ambiente della propria attività. Sono inoltre descritti i provvedimenti e lo stato tecnico dei dispositivi, necessari per la garanzia della conformità legale. Le leggi e le ordinanze federali sono elencate nell’allegato 1.A del manuale. Le direttive cantonali sono indicate nel capitolo corrispondente. Nell’allegato al capitolo1 sono indicati vari documenti utili. Allegato 1A Allegato 1B e 1C Allegato 1D
Allegato 1E Allegato 1F Allegato 1G Allegato 1H Allegato 1I
Elenco delle principali leggi e ordinanze federali Abbreviazioni ed elenco di parole chiave Proposta di indice del manuale d’esercizio per la protezione dell’ambiente per il settore dell’automobile e della carrozzeria (con modelli per i controlli d’esercizio) Ispettorato UPSA per la protezione dell’ambiente Elenco degli uffici cantonali dell’ambiente Prescrizioni e indicazioni cantonali per il settore dell’automobile e della carrozzeria Ditte di controllo UPSA per i controlli d’esercizio nel settore dell’automobile e della carrozzeria Lista di controllo per la preparazione di un’ispezione in azienda
Documenti utili
Riassunto dei compiti organizzativi e amministrativi centrali Raccolta di leggi, ordinanze e direttive concernenti il diritto ambientale per il settore dell’auto e della carrozzeria. Sull’argomento occorre tenere presente che i Cantoni e anche i Comuni possono rilasciare disposizioni completive (vedi ad esempio la problematica dello smaltimento dei rifiuti). Registrazione centralizzata di tutte le disposizioni e comunicazioni in materia di protezione ambientale trasmesse dalle autorità alla ditta. Allestimento e conduzione d'un controllo d’esercizio per - rifiuti e rifiuti speciali - acque di scarico e deposito di liquidi nocivi alle acque - arie di scarico Registrazione dei costi ambientali (acquisti, manutenzione, smaltimento) Esame di alternative a misure di protezione dell’ambiente Chiare istruzioni al personale aziendale Sensibilizzazione a tutti i livelli riguardo la protezione dell’ambiente per un aumento dell’accettazione Controlli d’esercizio regolari
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1.4
Organizzazione
Come noto le aziende possono essere organizzate medianti funzioni in linea e/o funzioni di comando. Riguardo al ricorso a un incaricato all’ambiente non esistono in Svizzera basi legali. Anche per la qualifica delle persone che all’interno di un’azienda devono essere responsabili per la protezione dell’ambiente, non vi sono esigenze legali.
Protezione dell’ambiente come funzione in linea
Nel settore dell’automobile e della carrozzeria i compiti che concernono la protezione ambientale sono ripresi di regola attraverso funzioni in linea. Funzioni di comando nell’ambito della protezione dell’ambiente si trovano per lo più solo presso aziende di maggiore dimensione. La funzione in linea per una piccola attività significa che il capo in persona si preoccupa di tutte le richieste in materia di protezione ambientale. Se comunque il capo dovesse delegare la protezione dell’ambiente a un collaboratore, dovrà accordare allo stesso sufficiente tempo affinché lo svolgimento del compito e la formazione possano essere garantiti. La disposizione e l’esecuzione di misure di protezione dell’ambiente dovrebbero essere fissate con indicazioni e ordini scritti chiari.
Istruzioni scritte
I contatti con le istanze ufficiali e le ditte private che si occupano di protezione dell’ambiente dovrebbero, se possibile, essere curati dal capo. Ciò si impone più che altro per motivi di responsabilità. Ad eccezione di non adempimento a doveri per negligenza, la responsabilità è portata di regola dal capo.
Responsabilità
Nel settore dell’automobile e della carrozzeria non tutti i compiti di prote- Coinvolgimento di zione dell’ambiente possono essere svolti con i propri collaboratori. Per esperti esterni ampliamenti delle attività come pure per risanamenti si deve fare per lo più capo a esperti di protezione dell’ambiente esterni. Anche per l’esecuzione di misure su acque di scarico, emissioni di inquinanti atmosferici ed emissioni foniche sono spesso necessari specialisti e laboratori esterni. Lo stesso vale per il trattamento dei casi di siti contaminati per il quale si consiglia nuovamente di fare capo ad una collaborazione con degli specialisti esterni. Un esercizio moderno nel settore dell’automobile e della carrozzeria, Management che pone la necessaria attenzione sugli aspetti di protezione dell’ambiente dell’ambiente, produce oggi molto spesso delle emissioni trascurabili. Quale presupposto per questo occorre però un buon management dell’ambiente. Vale quindi la pena di allestire e sostenere all’interno della propria azienda un sistema di management adeguato. Con lo stesso è possibile minimizzare l’insorgere di sorprese dalle possibili conseguenze economiche spiacevoli. © AGVS/UPSA
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È raccomandabile riassumere in un manuale d’esercizio tutta la documentazione relativa ai controlli interni ed esterni, allo smaltimento dei rifiuti e dei rifiuti speciali, alle disposizioni delle autorità ecc. Una proposta di registro è contenuta nell’allegato 1.D di questo manuale.
1.5
Manuale d’esercizio
Controlli prescritti dalle disposizioni legali
Le leggi sulla protezione dell’ambiente e delle acque richiedono controlli periodici delle aziende, delle loro attrezzature e dei loro dispositivi che possono essere delegati a ditte di controllo. Le perizie che ne conseguono permettono di verificare se le disposizioni in materia di protezione delle acque, smaltimento dei rifiuti, deposito di liquidi nocivi alle acque e di protezione dell’aria sono rispettate.
Basi
La manutenzione periodica delle componenti rilevanti per la protezione dell’ambiente favorisce una vita più lunga degli impianti e agevola il rispetto delle esigenze legali. Presupposto per il rispetto delle prescrizioni sono comunque dei controlli periodici. Analogamente all’ispettorato per le stazioni di servizio (vedi MA 4.A), questi compiti esecutivi sono stati delegati da diversi cantoni e città all’ispettorato UPSA per l’ambiente (IUA). L’IUA offre una soluzione aperta e permette alle aziende la libera scelta (eccezione: nel Cantone Basilea Campagna le autofficine vengono controllate da un’unica ditta stabilita dal Cantone) tra un ampio spettro di ditte di controllo. Il vantaggio è dato dalle condizioni di libero mercato. In occasione di un controllo, inoltre, gli ispettori possono verificare più punti contemporaneamente. Per l’azienda controllata c’è così il vantaggio che per ogni aspetto non deve essere coinvolto un controllore diverso. Spesso la data per i controlli periodici può essere coordinata con la certificazione ambientale (p.e. ISO 14001 o 14024).
Ispettorato UPSA per l’ambiente IUA
Per eventuali domande sono volentieri a disposizione le autorità esecutive cantonali o l’ispettorato UPSA per l'ambiente IUA (+41 (0)31 307 15 38). Nell’allegato 1.E e 1.H del MA si possono trovare le seguenti documentazioni utili: Organizzazione dei controlli nei settori dei controlli nel campo delle acque di scarico, rifiuti, depositi di liquidi nocivi alle acque e della verniciatura in Svizzera (stato giugno 2015) Ditte di controllo UPSA per i controlli d’esercizio nel settore dell’automobile e dei trasporti (stato giugno 2015)
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1.6
Benefici e costi ambientali
La protezione dell’ambiente non significa solo costi ma produce anche benefici per le attività nel settore dell’automobile e della carrozzeria. La protezione dell’ambiente è oggi radicata nella popolazione. Un’attività pulita e rispettosa dell’ambiente crea anche la fiducia della clientela. Relazioni tra costi e benefici ambientali
Clienti e pubblico Banche
Autorità
Assicurazioni
BENEFICI Buona immagine Fiducia Vantaggio sulla concorrenza Valutazione di solvenza Grado di solvenza Vantaggio sulla concorrenza Con la conformità legale non sono da prevedere spese impreviste Nessuna procedura legale Fiducia Premi bassi
COSTI Investimenti e manutenzione di dispositivi per dell’ambiente Acquisto di prodotti e processi rispettosi dell’ambiente Smaltimento di rifiuti e rifiuti speciali Formazione dei collaboratori Allestimento di un sistema di controllo
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la
protezione
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Allegato 1.A
Elenco delle principali leggi e ordinanze federali
Gesetze und Verordnungen
http://www.admin.ch/ch/d/sr/
Lois et ordonnances
http://www.admin.ch/ch/f/rs/index.html
Diritti e ordinanze
http://www.admin.ch/ch/i/rs/
813
Chemikalien Produits chimiques Preparati pericolosi
813.1
Bundesgesetz vom 15. Dezember 2000 über den Schutz vor gefährlichen Stoffen und Zubereitungen (Chemikaliengesetz, ChemG) Loi fédérale du 15 décembre 2000 sur la protection contre les substances et les préparations dangereuses (Loi sur les produits chimiques, LChim) Legge federale del 15 dicembre 2000 sulla protezione contro le sostanze e i preparati pericolosi (Legge sui prodotti chimici, LPChim)
813.11
Verordnung vom 5. Juni 2015 über den Schutz vor gefährlichen Stoffen und Zubereitungen (Chemikalienverordnung, ChemV) Ordonnance du 5 juin 2015 sur la protection contre les substances et les préparations dangereuses (Ordonnance sur les produits chimiques, OChim) Ordinanza del 5 giugno 2015 sulla protezione contro le sostanze e i preparati pericolosi (Ordinanza sui prodotti chimici, OPChim)
813.113.11
Verordnung des EDI vom 28. Juni 2005 über die ChemikalienAnsprechperson Ordonnance du DFI du 28 juin 2005 relative à la personne de contact pour les produits chimiques Ordinanza del DFI del 28 giugno 2005 concernente la persona di contatto per prodotti chimici
813.131.21
Verordnung des EDI vom 28. Juni 2005 über die erforderliche Sachkenntnis zur Abgabe besonders gefährlicher Stoffe und Zubereitungen Ordonnance du DFI du 28 juin 2005 sur les connaissances techniques requises pour la remise des substances et des préparations particulièrement dangereuses Ordinanza del DFI del 28 giugno 2005 sulla competenza specifica richiesta per la fornitura di sostanze e preparati particolarmente pericolosi
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1
814
Schutz des ökologischen Gleichgewichts, Protection de l'équilibre écologique, Protezione dell'equilibrio ecologico
814.0
Im allgemeinen, En général, In generale
814.01
Bundesgesetz vom 7. Oktober 1983 über den Umweltschutz (Umweltschutzgesetz, USG) Loi fédérale du 7 octobre 1983 sur la protection de l'environnement (Loi sur la protection de l'environnement, LPE) Legge federale del 7 ottobre 1983 sulla protezione dell'ambiente (Legge sulla protezione dell'ambiente, LPAmb)
814.011
Verordnung vom 19. Oktober 1988 über die Umweltverträglichkeitsprüfung (UVPV) Ordonnance du 19 octobre 1988 relative à l'étude de l'impact sur l'environnement (OEIE) Ordinanza del 19 ottobre 1988 concernente l'esame dell'impatto sull'ambiente (OEIA)
814.012
Verordnung vom 27. Februar 1991 über den Schutz vor Störfällen (Störfallverordnung, StFV) Ordonnance du 27 février 1991 sur la protection contre les accidents majeurs (O sur les accidents majeurs, OPAM) Ordinanza del 27 febbraio 1991 sulla protezione contro gli incidenti rilevanti (OPIR)
814.016.41
CO2-Abgabe; 641.71 Bundesgesetz vom 23. Dezember 2011 über die Reduktion der CO2-Emissionen (CO2-Gesetz) 641.711 Verordnung vom 30. November 2012 über die Reduktion der CO2-Emissionen (CO2-Verordnung) Loi sur le CO2; 641.71 Loi fédérale du 23 décembre 2011 sur la réduction des émissions de CO2 (Loi sur le CO2) 641.711 Ordonnance du 30 novembre 2012 sur la réduction des émissions de CO2 (Ordonnance sur le CO2) Legge sul CO2; 641.71 Legge federale dell’ 23 dicembre 2011 sulla riduzione delle emissioni di CO2 (Legge sul CO2) 641.711 Ordinanza del 30 novembre 2012 sulla riduzione delle emissioni di CO2 (Ordinanza sul CO2)
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814.017
Verordnung vom 15. Dezember 2006 zum Register über die Freisetzung von Schadstoffen sowie den Transfer von Abfällen und von Schadstoffen in Abwasser (PRTR-V) Ordonnance du 15 décembre 2006 sur le register des rejets polluants et des transferts de déchets et de polluants dans les eaux usées (ORRTP) Ordinanza del 15 dicembre 2006 concernente il registro delle emissioni di sostanze inquinanti e dei trasferimenti di rifiuti e di sostanze inquinanti nelle acque di scarico (OPRTR)
814.018
Verordnung vom 12. November 1997 über die Lenkungsabgabe auf flüchtigen organischen Verbindungen (VOCV) Ordonnance du 12 novembre 1997 sur la taxe d'incitation sur les composés organiques volatils (OCOV) Ordinanza del 12 novembre 1997 relativa alla tassa d'incentivazione sui composti organici volatili (OCOV)
814.018.21
Verordnung vom 15. Februar 2000 über die Abgeltung der Kantone für die Unterstützung des Vollzugs der Verordnung über die Lenkungsabgabe auf flüchtigen organischen Verbindungen Ordonnance du 15 février 2000 sur l'indemnisation des cantons pour leur contribution à l'exécution de l'ordonnance sur la taxe d'incitation sur les composés organiques volatils Ordinanza del 15 febbraio 2000 sull'indennità versata ai Cantoni a sostegno dell'esecuzione dell'ordinanza relativa alla tassa d'incentivazione sui composti organici volatili
814.019
Verordnung vom 12. November 1997 über die Lenkungsabgabe auf «Heizöl Extraleicht» mit einem Schwefelgehalt von mehr als 0,1 Prozent (HELV) Ordonnance du 12 novembre 1997 sur la taxe d'incitation sur l'huile de chauffage extra-légère d'une teneur en soufre supérieure à 0,1 pour cent (OHEL) Ordinanza del 12 novembre 1997 relativa alla tassa d'incentivazione sull'olio da riscaldamento «extra leggero» con un tenore di zolfo superiore allo 0,1 per cento (OHEL)
814.020
Verordnung vom 15. Oktober 2003 über die Lenkungsabgabe auf Benzin und Dieselöl mit einem Schwefelgehalt von mehr als 0,001 Prozent (BDSV) Ordonnance du 15 octobre 2003 sur la taxe d’incitation sur l’essence et l’huile diesel d’une teneur en soufre supérieure à 0,001 % (OEDS) Ordinanza del 15 ottobre 2003 concernente la tassa d’incentivazione sulla benzina e sull’olio diesel con un tenore di zolfo superiore allo 0,001 per cento (OBDZ)
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3
814.1
Schutz des Bodens, Protection du sol, Protezione del suolo
814.12
Verordnung vom 1. Juli 1998 über Belastungen des Bodens (VBBo) Ordonnance du 1er juillet 1998 sur les atteintes portées aux sols (OSol) Ordinanza del 1° luglio 1998 contro il deterioramento del suolo (O suolo)
814.680
Verordnung vom 26. August 1998 über die Sanierung von belasteten Standorten (Altlasten-Verordnung, AltlV) Ordonannce du 26 août 1998 sur l’assainissement des sites pollués (Ordonannce sur les sites contaminés, OSC) Ordinanza del 26 agosto 1998 sul risanamento dei siti inquinati (Ordinanza sui siti contaminati, Ositi)
814.681
Verordnung vom 26. September 2008 über die Abgabe zur Sanierung von Altlasten (VASA) Ordonnance du 26 septembre 2008 relative à la taxe pour l'assainissement des sites contaminés (OTAS) Ordinanza del 26 settembre 2008 sulla tassa per il risanamento dei siti contaminati (OTaRSI)
814.2
Gewässerschutz, Protection des eaux, Protezione delle acque
814.20
Bundesgesetz vom 24. Januar 1991 über den Schutz der Gewässer (Gewässerschutzgesetz, GSchG) Loi fédérale du 24 janvier 1991 sur la protection des eaux (LEaux) Legge federale del 24 gennaio 1991 sulla protezione delle acque (LPAc)
814.201
Gewässerschutzverordnung vom 28. Oktober 1998 (GSchV) Ordonnance du 28 octobre 1998 sur la protection des eaux (OEaux) Ordinanza del 28 ottobre 1998 sulla protezione delle acque (OPAc)
814.274.16
Gewässerschutz bei der Beförderung gefährlicher Güter auf der Strasse 741.621 SDR Art. 12 Protection des eaux dans le transport de marchandises dangereuses par la route 741.621 art. 12 Protezione delle acque nel trasporto delle merci pericolose su strada 741.621 art. 12
814.3
Lufthygiene, Protection de l’air, Igiene dell’atmosfera
814.31
Bekämpfung der Luftverunreinigungen, Lutte contre les pollutions atmosphériques, Lotta contro gli inquinamenti atmosferici
814.318.142.1
Luftreinhalte-Verordnung vom 16. Dezember 1985 (LRV) Ordonnance du 16 décembre 1985 sur la protection de l’air (OPair) Ordinanza del 16 dicembre 1985 contro l’inquinamento atmosferico (OIAt)
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4
814.4
Lärmbekämpfung, Lutte contre le bruit, Lotta contro i rumori
814.41
Lärmschutz-Verordnung vom 15. Dezember 1986 (LSV) Ordonnance du 15 décembre 1986 sur la protection contre le bruit (OPB) Ordinanza del 15 dicembre 1986 contro l’inquinamento fonico (OIF)
814.6
Abfälle, Déchets, Rifiuti
814.600
Technische Verordnung über Abfälle vom 10. Dezember 1990 (TVA) Ordonnance du 10 décembre 1990 sur le traitement des déchets (OTD) Ordinanza tecnica sui rifiuti, del 10 dicembre 1990 (OTR)
814.610
Verordnung vom 22. Juni 2005 über den Verkehr mit Abfällen (VeVA) Ordonnance du 22 juin 2005 sur les mouvements de déchets (OMoD) Ordinanza del 22 giugno 2005 sul traffico di rifiuti (OTRif)
814.610.1
Verordnung des UVEK vom 18. Oktober 2005 über Listen zum Verkehr mit Abfällen (LVA) Ordonnance du DETEC du 18 octobre 2005 concernant les listes pour les mouvements de déchets Ordinanza del DATEC del 18 ottobre 2005 sulle liste per il traffico di rifiuti
814.620
Verordnung vom 14. Januar 1998 über die Rückgabe, die Rücknahme und die Entsorgung elektrischer und elektronischer Geräte (VREG) Ordonnance du 14 janvier 1998 sur la restitution, la reprise et l'élimination des appareils électriques et électroniques (OREA) Ordinanza del 14 gennaio 1998 concernente la restituzione, la ripresa e lo smaltimento degli apparecchi elettrici ed elettronici (ORSAE)
814.670.1
Verordnung vom 29. November 1999 über die Höhe der vorgezogenen Entsorgungsgebühr für Batterien und Akkumulatoren Ordonnance du 29 novembre 1999 sur le montant de la taxe d'élimination anticipée pour les piles et les accumulateurs Ordinanza del 29 novembre 1999 sull'ammontare della tassa di smaltimento anticipata per pile e accumulatori
814.8
Umweltgefährdende Stoffe
814.81
Verordnung vom 18. Mai 2005 zur Reduktion von Risiken beim Umgang mit bestimmten besonders gefährlichen Stoffen, Zubereitungen und Gegenständen (Chemikalien-Risikoreduktions-Verordnung, ChemRRV) Ordonnance du 18 mai 2005 sur la réduction des risques liés à l’utilisation de substances, de préparations et d’objets particulièrement dangereux (Ordonnance sur la réduction des risques liés aux produits chimiques, ORRChim) Ordinanza del 18 maggio 2005 concernente la riduzione dei rischi nell’utilizzazione di determinate sostanze, preparati e oggetti particolarmente pericolosi (Ordinanza sulla riduzione dei rischi inerenti ai
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5
prodotti chimici, ORRPChim) 814.812.38
Verordnung des UVEK com 28. Juni 2005 über die Fachbewilligung für den Umgang mit Kältemitteln (VFB-K) Ordonnance du DETEC du 28 juin 2005 relative au permis pour l‘utilisation de fluides frigorigènes (OPer-FI) Odinanza del DATEC del 28 guigno 2005 concernente l’autorizzazione speciale per l’utilizzazione di prodotti refrigeranti
741.6
Verkehr und Transport gefährlicher Güter auf der Strasse
741.621
Verordnung vom 29. November 2002 über die Beförderung gefährlicher Güter auf der Strasse (SDR) Ordonnance du 29 novembre 2002 relative au transport des marchandises dangereuses par route (SDR) Ordinanza del 29 novembre 2002 concernente il trasporto di merci pericolose su strada (SDR)
741.622
Verordnung vom 15. Juni 2001 über Gefahrgutbeauftragte für die Beförderung gefährlicher Güter auf Strasse, Schiene und Gewässern (Gefahrgutbeauftragtenverordnung, GGBV) Ordonnance du 15 juin 2001 sur les conseillers à la sécurité pour le transport de marchandises dangereuses par route, par rail ou par voie navigable (Ordonnance sur les conseillers à la sécurité, OCS) Ordinanza del 15 giugno 2001 sugli addetti alla sicurezza per il trasporto di merci pericolose su strada, per ferrovia e per via navigabile (Ordinanza sugli addetti alla sicurezza, OSAS)
0.741.621
Europäisches Übereinkommen über die internationale Beförderung gefährlicher Güter auf der Strasse (ADR) Accord européen relatif au transport international des marchandises dangereuses par route (ADR) Accordo europeo relativo al trasporto internazionale su strada delle merci pericolose (ADR) e protocollo di firma
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6
Allegato 1.B
Abbreviazioni
Abbreviazioni ADR
Accordo europeo relativo al trasporto internazionale su strada delle merci pericolose
Cercl'Air
Società svizzera dei responsabili della protezione dell’aria
COV
Composti organici volatili
ECO SWISS Organizzazione dell’economia svizzera per la protezione dell'ambiente ESA
Organizzazione d'acquisto per il settore svizzero dell'automobile e dei veicoli a motore
ESCIS
Commissione d’esperti per la sicurezza nell’industria chimica svizzera
IDA
Impianto comunale di depurazione delle acque di scarico
ITR
Impianto di termovalorizzazione dei rifiuti
IUPA
Ispettorato UPSA per la protezione dell’ambiente
IUSS
Ispettorato UPSA per le stazioni di servizio
LPAc
Legge sulla protezione delle acque
LPAmb
Legge sulla protezione dell'ambiente
LPChim
Legge federale sulla protezione contro le sostanze e i preparati pericolosi Legge sui prodotti chimici
LTR
Ordinanza del DATEC sulle liste per il traffico di rifiuti
MTA
Manuale per la tutela dell'ambiente
OCOV
Ordinanza relativa alla tassa d'incentivazione sui composti organici
OIAt
Ordinanza contro l'inquinamento atmosferico
OIF
Ordinanza contro l’inquinamento fonico
OPAc
Ordinanza sulla protezione delle acque
OPChim
Ordinanza sui prodotti chimici
ORRPChim
Ordinanza concernente la riduzione dei rischi nell'utilizzazione di determinate sostanze, preparati e oggetti particolarmente pericolosi
ORSAE
Ordinanza concernente la restituzione, la ripresa e lo smaltimento degli apparecchi elettrici ed elettronici
OSAS
Ordinanza sugli addetti alla sicurezza
OSiti
Ordinanza sul risanamento dei siti inquinati (Ordinanza sui siti contaminati)
OTR
Ordinanza tecnica sui rifiuti
OTRif
Ordinanza sul traffico di rifiuti
SDR
Ordinanza concernente il trasporto di merci pericolose su strada
SECO
Segretariato di Stato dell’economia
SUVA
Istituto svizzero di assicurazione contro gli infortuni
UFAM
Ufficio federale dell'ambiente (ex UFAFP)
UFCL
Ufficio federale delle costruzioni e della logistica: fonte per leggi e ordinanze federali
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1
Allegato 1.C
Elenco di parole chiave
Manuale per la tutela dell’ambiente: elenco di parole chiave Acqua di scarico inquinata Acqua di scarico non inquinata Adsorbimento su carbone attivo Altri rifiuti soggetti a controllo Aziende destinatarie di rifiuti speciali
Cap. 2 Cap. 2 Cap. 2 Cap. 3 Cap. 3
Bolletta di scorta OTRif
All. 3.A
Cabine a spruzzo Catasto dei siti contaminati Centri di raccolta comunali Classi di pericolosità per le acque Codici dei rifiuti OTRif Codici dei rifiuti speciali Comportamento rispettoso dell’ambiente
Legislazione sui siti contaminati Legislazione sul rumore Legislazione sulla protezione dell’aria Legislazione sulla protezione dell'acqua Legislazione sull'acqua di scarico Liquidi nocivi alle acque Lista di controllo acqua di scarico Lista di controllo protezione dell’aria Lista di controllo rifiuti Lista di controllo rumore Lista di controllo siti contaminati
Cap. 6 Cap. 5 Cap. 4 Cap. 2 Cap. 2 Cap. 2 Cap. 2 Cap. 4 Cap. 3 Cap. 5 Cap. 6
Cap. 2 Cap. 6 Cap. 3 Cap. 2 Cap. 3 Manipolazione di refrigeranti Cap. 7 Cap. 3 Manuale d’esercizio Cap. 1 Cap. 1 Misure del rumore Cap. 5 Misure di protezione dell’aria Cap. 4 Definizione di rifiuti speciali Cap. 3 Definizione di rifiuti Cap. 3 Numeri d’esercizio OTRif Cap. 3 Deviazione dell’aria di scarico Cap. 4 Numero UN Cap. 8 Disposizioni cantonali All. 1.G Disposizioni per le merci pericolose Cap. 8 Obbligo di ripresa batterie e accumulatori Cap. 3 Disposizioni sullo stoccaggio di liquidi Ordinanza sul traffico dei rifiuti speciali Cap. 3 nocivi alle acque Cap. 2 Ditte per lo smaltimento di pneumatici All. 3.B Persona di contatto per prodotti chimici Cap. 7 Divieto di combustione dell’olio esausto Cap. 4 Posteggi per autoveicoli Cap. 2 Divieto di mischiare i rifiuti Cap. 3 Produzione di acqua di scarico Cap. 2 Protezione contro il rumore Cap. 5 Elenco degli uffici cantonali Protezione dell’ambiente integrata Cap. 1 dell’ambiente All. 1.F Protezione delle acque in Svizzera Cap. 2 Elenco dei rifiuti Cap. 3 Protezione dell'udito Cap. 5 Elenco delle leggi e ordinanze federali All. 1.A Pulizia dei motori e degli chassis Cap. 2 Eliminazione dei rifiuti Cap. 3 Pulizia dei motori Cap. 2 Eliminazione di olio esausto Cap. 3 Etichettatura dei prodotti chimici Cap. 7 Reparto verniciatura Cap. 4 Filtri per polvere da smerigliatura Cap. 4 Responsabile della protezione ambientale Cap. 1 Fonti d’emissione aria Cap. 4 Responsabilità Cap. 1 Fonti d’emissione rumore Cap. 5 Riciclaggio Cap. 3 Rimozione della cera dai veicoli nuovi Cap. 2 GHS Cap. 7 Riscaldamento di spazi Cap. 4 Rottami Cap. 3 Idrocarburi alogenati Cap. 2 Immagine Cap. 1 Scheda dei dati di sicurezza Cap. 7 Immondizie Cap. 3 Schema di evacuazione delle acque Cap. 2 Impianti di combustione Cap. 4 Separatore a coalescenza Cap. 2 Impianto chimico di rottura Separatore di benzina Cap. 2 dell’emulsione (flocculazione) Cap. 2 Separatori d'olio Cap. 2 Isolamento fonico delle finestre Cap. 5 Simboli e denominazioni di pericolo Cap. 7 Ispettorato UPSA delle stazioni di Siti contaminati Cap. 6 servizio All. 4.A Siti inquinati Cap. 6 Istanze cantonali competenti per i rifiuti All. 3.C Situazioni moleste per il vicinato: aria Cap. 4 Istruzioni aziendali Cap. 1 Situazioni moleste per il vicinato: rumore Cap. 5 Smaltimento dei fanghi Cap. 3 Lavori di manutenzione Cap. 2 Smaltimento dei filtri dell'olio Cap. 3 Legislazione sui prodotti chimici Cap. 7 Smaltimento dell’acido delle batterie Cap. 3 Legislazione sui rifiuti speciali Cap. 3 Smaltimento di apparecchi elettrici ed Legislazione sui rifiuti Cap. 3 elettronici di scarto Cap. 3 © AGVS/UPSA
1
Smaltimento di batterie Smaltimento di lampade luminescenti Smaltimento di rifiuti speciali Smaltimento di rifiuti speciali Smaltimento di rifiuti Soluzioni settoriali CFSL Soluzioni settoriali siti contaminati Solventi Sostanze che soggiacciono all’OCOV Stazioni di servizio Strategia concernente i rifiuti Trasporto di merci pericolose, addetto alla sicurezza Trattamento dell’acqua di scarico
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Uffici cantonali dell’ambiente Uffici cantonali per rifiuti Ultrafiltrazione
All. 1.F All. 3.C Cap. 2
Valore di allarme rumore Valori acustici limite e di riferimento Valori di pianificazione rumore Valori limite d’esposizione al rumore dell’industria e dell’artigianato Valori limite dell’acqua di scarico Valori limite delle immissioni delle acqua di scarico Valori limiti delle emissioni aria Cap. 8 Volantini informativi OCOV Cap. 2
Cap. 5 Cap. 5 Cap. 5
Cap. 3 Cap. 3 All. 3.A Cap. 3 Cap. 3 Cap. 5 Cap. 6 Cap. 4 Cap. 4 All. 4.A Cap. 3
Cap. 5 Cap. 2 Cap. 2 Cap. 4 Cap. 4
2
Allegato 1.D
Proposta di indice Manuale d’esercizio: protezione dell’ambiente nel settore dell’automobile e della carrozzeria con modelli per il controllo d’esercizio
Manuale d’esercizio: protezione dell’ambiente nel settore dell’automobile e della carrozzeria (con modelli per il controllo d’esercizio)
1.
Autorizzazioni, approvazioni, disposizioni
1
2.
Piano delle canalizzazioni / Schema dell’evacuazione delle acque
2
3.
Rapporti dei controlli d’esercizio
3
3.1 3.2
Controllo delle acque di scarico e degli impianti di pretrattamento Controllo delle emissioni
4.
Bollette di scorta OTRif, giustificativi di smaltimento
4
5.
Prescrizioni interne
5
6.
Acquisto di prodotti contenenti solventi e solventi
6
che soggiacciono all’OCOV (tassa d’incentivazione) che non soggiacciono all’OCOV (esenti dalla tassa d’incentivazione)
7.
Acquisto di materiali filtranti
8.
7
Documenti e rapporti di revisione di impianti per la protezione dell’ambiente (p.e. di impianti di flocculazione) 9. Corrispondenza con le autorità e il vicinato
8
10. Indirizzi di aziende preposte allo smaltimento di rifiuti, persona di contatto del servizio cantonale 11. Diversi
10
9
11 12
Rapporto modello della ditta Controllo d‘esercizio: acque di scarico e impianti di pretrattamento delle acque di scarico
Compilato il: Firma:
.....................................
.....................................
Acque di scarico Immissione in canalizzazione
Data del controllo
Istanza di controllo
Risultato mg/l
Valore limite rispettato Sì/No
Provvedimenti
Data del controllo
Istanza di controllo
Risultato mg/l
Valore limite rispettato Sì/No
Provvedimenti
Data del controllo
Controllore
Smaltimento fanghi (kg)
Trasportatore
Ditta di smaltimento
Costi
Data del controllo
Controllore
Smaltimento fanghi (kg)
Trasportatore
Ditta di smaltimento
Costi
Idrocarburi totali, valore misurato (mg/l) (Valore limite: 20 mg/l) o Immissione in ricettore naturale
Idrocarburi totali, valore misurato (mg/l) (Valore limite: 10 mg/l)
Impianto di pretrattamento delle acque Separatore d’olio e benzina No. 1 No. 2 No. 3 N. ..... Separatore a coalescenza No. 1 No. 2 No. 3 N. .....
Impianto di flocculazione
Data del controllo
Controllore
Smaltimento fanghi (kg)
Trasportatore
Ditta di smaltimento
Costi
Data del controllo
Controllore
Smaltimento fanghi (kg)
Trasportatore
Ditta di smaltimento
Costi
Data del controllo
Controllore
Smaltimento fanghi (kg)
Trasportatore
Ditta di smaltimento
Costi
Pretrattamento biologico delle acque di scarico Data del controllo No. 1 N. .....
Controllore
Smaltimento fanghi (kg)
Trasportatore
Ditta di smaltimento
Costi
No. 1 N. .....
Ultrafiltrazione No. 1 N. .....
Adsorbimento su carbone attivo No. 1 N. .....
Rapporto modello della ditta Controllo d’esercizio delle emissioni
Compilato il: Firma:
.....................................
.....................................
Anno: Impianto
Data del controllo
Controllore
OIAt rispettata Osservazioni / sì no Provvedimenti
Riscaldamento
Stazione
di
Cabina
servizio
di
verniciatura
Gas di scarico dei motori delle auto: controllo del ventilatore, controllo del sistema di evacuazione dei gas di scarico sopra tetto Data del controllo
Aspirazione alla fonte 1
Aspirazione alla fonte 2
Aspirazione alla fonte 3
Aspirazione alla fonte ......
Controllori
Osservazioni / Provvedimenti
Pulizia con solventi: controlli di funzione Data del controllo
Impianto 1 ...........................................
Impianto 2 ...........................................
Impianto 3 ...........................................
Impianto ..............................................
Controllori
Osservazioni / Provvedimenti
Allegato 1.E
Ispettorato UPSA per la protezione dell’ambiente
Ispettorato UPSA per la protezione dell’ambiente
Tabella riassuntiva sull’organizzazione dei controlli nel campo delle acque di scarico, rifiuti, depositi di liquidi nocivi alle acque e della verniciatura in Svizzera (stato giugno 2015) Cantone Città Argovia
Basilea Città
Basilea Campagna
Ginevra
Grigioni
Autorità competente Persona di contatto Baudepartement des Kt. Aargau Abteilung für Umwelt Sektion Gewässer und Betriebsabwasser Entfelderstrasse 22 (Buchenhof) 5001 Aarau Fax : 062 835 33 69 René Fritschi T 062 835 34 42
[email protected] Bruno Mancini T 062 835 34 18
[email protected] Peter Rauch T 062 835 34 36
[email protected] Amt für Umwelt und Energie Koordinationsstelle Umweltschutz Hochbergerstrasse 158 Postfach 4019 Basel Fax: 061 639 23 23 Heinz Nyffenegger T 061 639 22 62
[email protected] Amt für Umweltschutz und Energie Rheinstrasse 29 Postfach 4410 Liestal Fax: 061 552 69 84 Roland Metzmeier T 061 552 67 44
[email protected] Service de l’environnement des entreprises SEN Rue Sainte.Clotilde 23 1211 Genève 8 Case postale 78, 1205 Genève Thierry K’Bourch T 022 388 64 67
[email protected] Amt für Natur und Umwelt Gürtelstrasse 89 7001 Chur Fax: 081 257 21 54 Hermann Felix T 081 257 29 81
[email protected]
Intervallo di controllo (se in ordine) prima 2 anni in seguito 3 anni
Tassa cantonale CHF 10.--
Tassa UPSA + 8 % IVA CHF 85.--
Particolarità
prima 2 anni in seguito 3 anni
CHF 10.--
CHF 85.--
Contratto : 06.08.2003 Controlli : Settore della carrozzeria, tutti i comparti Analisi dell’aqua di scarico obligatorio
direttamente 3 anni
CHF 0.--
CHF 85.--
Contratto : 08.11.2010 Controlli : Tutti i settori
direttamente 3 ans ISO 5 ans
CHF 0.--
CHF 85.--
Contratto 18.06.2012 Controlli : Tous les secteurs
prima 2 anni in seguito 3 anni
CHF 10.--
CHF 85.--
Contratto : 12.12.2000 Controlli: - impianti di pretrattamento - rifiuti speciali Analisi dell’aqua di scarico obligatorio
Contratto : 15.5.2000 Controlli : Tutti i settori
Cantone Città S. Gallo
S. Gallo Città
Sciaffusa
Soletta
Turgovia
Vallese
Vaud
Autorità competente Persona di contatto Amt für Umweltschutz Sektion Betriebe II Lämmlisbrunnenstrasse 54 9001 St. Gallen Fax: 058 229 21 34 Ennio Fachin
[email protected] Christian Geisser
[email protected] Umweltfachstelle der Stadt St. Gallen Vadianstrasse 6 9001 St. Gallen Fax: 071 224 57 73 Kaspar Leuthold
[email protected]
Intervallo di controllo (in ordine) prima 2 anni in seguito 3 anni
Tassa cantonale CHF 10.--
Tassa UPSA + 8 % IVA CHF 85.--
Particolarità
prima 2 anni in seguito 3 anni
CHF 10.--
CHF 85.--
Contratto : 15.1.2002 Controlli : Tutti i settori
prima 2 anni in seguito 3 anni
CHF 10.--
CHF 85.--
Contratto : 13.03.2003 Controlli : Tutti i settori
prima 2 anni in seguito 3 anni
CHF 10.--
CHF 85.--
Contratto : 12.06. 2002 Controlli : Tutti i settori
prima 2 anni in seguito 3 anni
CHF 25.--
CHF 85.--
Contratto : 01.12.2008 Controlli : Tutti i settori Analisi dell’aqua di scarico obligatorio
direttamente 3 anni
CHF 10.--
CHF 85.--
Contratto : 13.03.2006 Controlli : Tutti i settori
Direttamente 3 anni ISO 5 anni
CHF 15.--
CHF 100.— Incl. section
Contratto: 01.05.2015 Controlli : Tutti i settori
Contratto : 29.6.2000 Controlli : Tutti i settori
T 058 229 20 37 T 058 229 42 46
T 071 224 50 14
Interkantonales Labor, Gewässerschutzinspektorat Mühlentalstrasse 188 8200 Schaffhausen Fax: 052 624 72 35 Peter Wäspi T 052 632 75 40
[email protected] Amt für Umwelt, Abteilung Wasser Werkhofstrasse 5 4509 Solothurn Fax: 032 627 76 96 Rudolf Steiner T 032 627 26 78
[email protected] Hansjörg Ryser T 032 627 26 79
[email protected] Amt für Umwelt Abt. Abwasser und Anlagensicherheit Bahnhofstrasse 55 8510 Frauenfeld Fax: 052 724 28 48 Marcel Meier T 058 345 51 70
[email protected] Dienststelle für Umweltschutz Rue des Creusets 5 1950 Sion Fax: 027 606 31 54 Daniel Obrist T 027 606 31 50
[email protected] Direction générale de l'environnement (DGE) Service des eaux, sols et assainissement Chemin des Boveresses 155 1066 Epalinges Guilhem Chanson T 021 316 75 54
[email protected]
Cantone Città Svizzera centrale: (LU, NW, OW, SZ, UR, ZG)
Zurigo Cantone
Zurigo Città
Autorità competente Persona di contatto Ansprechpartner: Christoph Erni Amt für Umwelt Nidwalden Stansstaderstrasse 59, PF 1251 6371 Stans
[email protected] Josef Böbner Umwelt und Energie Kanton Luzern Libellenrain 15 Postfach 3439 6002 Luzern
[email protected] Amt für Abfall, Wasser Energie und Luft AWEL Abteilung AW Walchetor 8090 Zürich Fax: 043/259 39 80 Jürg Mühlemann
[email protected] Alfred Steiner
[email protected] Stadt Zürich ERZ Entsorgung + Recycling Zürich Entwässerung Bändlistrasse 108 Postfach 8010 Zürich Fax: 044/645 55 34 Industrielle Abwässer Marcel Straumann
[email protected]
G: DL_AS\UWI\Partner\Kantone\2015_Übersicht_I.docxI // 22.6.2015
T 041 618 75 02
Intervallo di controllo (in ordine) prima 2 anni in seguito 4 anni LU direttamente 4 anni
Tassa cantonale
prima 2 anni in seguito 3 anni
CHF 15.--
CHF 85.--
Contratto : 19.5.2000 Controlli : Tutti i settori Analisi dell’aqua di scarico obligatorio
prima 2 anni in seguito 3 anni
CHF 15.--
CHF 85.--
Contratto : 01.07.2010 Controlli : Tutti i settori Analisi dell’aqua di scarico obligatorio
CHF 35.—
Tassa UPSA + 8 % IVA CHF 85.--
LU MehrmannBetriebe: CHF 75.--
Particolarità Contratto : 01.01.2008 Controlli : Tutti i settori
T 041 228 60 60
T 043/259 32 57 T 043/259 32 66
T 044 645 53 07 T 044 645 53 77
Allegato 1.F
Elenco degli uffici cantonali dell’ambiente
29.06.2015 Umweltschutzämter Aargau
Aargau
Appenzell Ausser.
Appenzell Inner.
Abteilung für Umwelt Entfelderstrasse 22 5001 Aarau Telefon 062 835 33 60 Fax 062 835 33 69
Abteilungsleiter Philippe Baltzer
[email protected] Telefon 062 835 33 61
[email protected] http://www.ag.ch/umwelt
Abteilung Landschaft und Gewässer Entfelderstrasse 22 5001 Aarau Telefon 062 835 34 50 Fax 062 835 34 59
Abteilungsleiter Norbert Kräuchi
[email protected] Telefon 062 835 34 61
http://www.ag.ch/alg/de/pub/index.php
Amt für Umwelt Kasernenstr. 17 9102 Herisau Telefon 071 353 65 35 Fax 071 353 65 36
Leiter Hans Bruderer
[email protected] Telefon 071 353 65 30
[email protected] http://www.ar.ch/afu
Amt für Umwelt Gaiserstrasse 8 9050 Appenzell Telefon 071 788 93 41 Fax 071 788 93 59
Vorsteher Fredy Mark
[email protected] Telefon 0041 71 788 93 45
[email protected] http://www.ai.ch/de/verwaltung/aemter/welcome. php?amt_id=8
Amtsleiter Alberto Isenburg
[email protected] Telefon 061 552 55 01
[email protected] http://www.umwelt.bl.ch
Basel-Landschaft Amt für Umweltschutz und Energie Rheinstrasse 29 4410 Liestal Telefon 061 552 55 05 Fax 061 552 69 84 Basel-Landschaft Lufthygieneamt beider Basel Rheinstrasse 44 4410 Liestal Telefon 061 552 56 19 Fax 061 552 69 81 Basel-Stadt Amt für Umwelt und Energie Hochbergerstrasse 158 Postfach 4019 Basel Telefon 061 639 22 22 Fax 061 639 23 23 Basel-Stadt Amt für Wald beider Basel Rufsteinweg 4 4410 Liestal Telefon 061 552 56 59 Fax 061 552 69 88 Basel-Stadt Lufthygieneamt beider Basel Rheinstrasse 44 4410 Liestal Telefon 061 552 56 19 Fax 061 552 69 81 Bern Amt für Umweltkoordination und Energie Reiterstrasse 11 3011 Bern Telefon 031 633 36 51 Fax 031 633 36 60 Bern Amt für Wasser und Abfall Reiterstrasse 11 3011 Bern Telefon 031 633 38 11 Fax 031 633 38 50 Bern beco, Immissionsschutz Laupenstrasse 22 3011 Bern Telefon 031 633 57 80 Fax 031 633 57 98 Bern Kantonales Laboratorium, Abteilung
[email protected] http://www.basler-luft.ch
[email protected] http://www.aue.bs.ch
Kantonsforstingenieur Ueli Meier
[email protected] Telefon 061 552 56 51
[email protected] http://www.wald-basel.ch
[email protected] http://www.basler-luft.ch
Amtsvorsteher
[email protected] Ulrich Nyffenegger http://www.be.ch/aue
[email protected] Telefon 031 633 36 63 Vorsteher Heinz Habegger
[email protected] Telefon 031 633 38 12
[email protected] http://www.be.ch/awa
Vorsteher Gerrit Nejedly
[email protected] Telefon 031 633 57 83
[email protected] http://www.vol.be.ch/site/home/beco/beco-uns/b eco-uns-2-org/beco-uns-2-org-imm.htm
Kontaktperson
[email protected]
Bern
Freiburg
Genf
Genf
Glarus
Graubünden
Jura
Liechtenstein
Luzern
Neuenburg
Nidwalden
Obwalden
Schaffhausen
Kantonales Laboratorium, Abteilung Umweltsicherheit Muesmattstr. 19 3012 Bern Telefon 031 633 11 41 Fax 031 633 11 98
Kontaktperson Stephan Kyburz
[email protected] Telefon 031 633 11 41
[email protected] http://www.be.ch/kl
Service de l'environnement Route de la Fonderie 2 1700 Fribourg Telefon 026 305 37 60 Fax 026 305 10 02
Vorsteher Marc Chardonnens
[email protected] Telefon 026 305 37 50
[email protected] http://www.fr.ch/sen
Direction générale de l'eau (DGEau) Rue David-Dufour 1 Case postale 206 1211 Genève 8 Telefon 022 546 74 00 Fax 022 546 74 01
Directeur général Christophe Higy
[email protected]
[email protected] http://www.geneve.ch/eau
Direction générale de l'environnement (DGE) Chemin de la Gravière 6 1227 Les Acacias Telefon 022 388 80 01 Fax 022 388 64 59
Directeur général Daniel Chambaz
[email protected] Telefon 022 388 80 01
http://www.geneve.ch/environnement
Abteilung Umweltschutz und Energie Kirchstrasse 2 8750 Glarus Telefon 055 646 64 00 Fax 055 646 64 19
Vorsteher Dr. Jakob Marti
[email protected] Telefon 055 646 64 60
[email protected] http://www.gl.ch/xml_1/internet/de/application /d35/d348/f350.cfm
Amt für Natur und Umwelt (ANU) Gürtelstr. 89 7001 Chur Telefon 081 257 29 46 Fax 081 257 21 54
Vorsteher Remo Fehr
[email protected] Telefon 081 257 29 46
[email protected] http://www.anu.gr.ch/
Office de l'environnement Chemin du Bel'Oiseau 12 2882 St-Ursanne Telefon 032 420 48 00 Fax 032 420 48 11
Chef d'Office Jacques Gerber
[email protected] Telefon 032 420 48 02
[email protected] http://www.jura.ch/env
Amt für Umwelt Postfach 684 9490 Vaduz Telefon +423 236 61 91 Fax +423 236 61 99
Vorsteher Helmut Kindle
[email protected] Telefon +423 236 61 97
[email protected] http://www.afu.llv.li
Umwelt und Energie (uwe) Libellenrain 15 Postfach 6002 Luzern Telefon 041 228 60 60 Fax 041 228 64 22
Vorsteher Thomas Joller
[email protected] Telefon 041 228 60 69
[email protected] https://uwe.lu.ch/
Service de l'énergie et de l'environnement Rue du Tombet 24 2034 Peseux Telefon 032 889 67 30 Fax 032 889 62 63
Chef de service Yves Lehmann
[email protected] Telefon 032 889 67 30
[email protected] http://www.ne.ch/sene
Amt für Umwelt Stansstaderstrasse 59 Postfach 1251 6371 Stans Telefon 041 618 75 04 Fax 041 618 75 28
Vorsteher Dr. Gérald Richner
[email protected] Telefon 041 618 75 01
[email protected] www.umwelt.nw.ch
Amt für Landwirtschaft und Umwelt St. Antonistrasse 4 Postfach 1661 6061 Sarnen Telefon 041 666 63 27 Fax 041 666 62 82
Abteilungsleiter Dr. Alain Schmutz
[email protected] Telefon 041 666 63 83
[email protected] http://www.ow.ch/de/verwaltung/aemter/welcome. php?amt_id=166
Interkantonales Labor
Vorsteher
[email protected]
Schaffhausen
Schweiz
Schwyz
Solothurn
St. Gallen
Tessin
Thurgau
Uri
Waadt
Waadt
Waadt
Waadt
Interkantonales Labor Mühlentalstrasse 188 8200 Schaffhausen Telefon 052 632 74 80 Fax 052 632 74 92
Vorsteher Kurt Seiler
[email protected] Telefon 052 632 76 66
[email protected] www.kantlab.ch
BAFU Postfach 3003 Bern Telefon 031 322 93 11 Fax 031 322 99 81
Direktor Bruno Oberle
[email protected] Telefon 031 323 09 18
[email protected] http://www.bafu.admin.ch/
Amt für Umweltschutz Kollegiumstrasse 28 Postfach 2162 6431 Schwyz Telefon 041 819 20 35 Fax 041 819 20 49
Vorsteher Peter Inhelder
[email protected] Telefon 041 819 20 03
[email protected] http://www.sz.ch/umwelt/
Stv. Vorsteher Iwan Stössel
[email protected] Telefon 052 632 70 59
Amt für Umwelt Greibenhof Werkhofstr. 5 4509 Solothurn Telefon 032 627 24 47 Fax 032 627 76 93
[email protected] http://www.so.ch/verwaltung/bau-und-justizdepa rtement/amt-fuer-umwelt/
Amt für Umwelt und Energie Lämmlisbrunnenstrasse 54 9001 St. Gallen Telefon 058 229 30 88 Fax 058 229 39 64
Amtsleiter Rainer Benz
[email protected] Telefon 058 229 30 09
[email protected] http://www.afu.sg.ch
Sezione della protezione dell'acqua, dell'aria e del suolo Via Franco Zorzi 13 6500 Bellinzona Telefon 091 814 37 51 Fax 091 814 44 33
capo sezione Giovanni Bernasconi
[email protected] Telefon 091 814 28 95
[email protected] http://www4.ti.ch/index.php?id=1140
Amt für Umwelt Bahnhofstrasse 55 8510 Frauenfeld Telefon 058 345 51 51 Fax 058 345 52 52
Vorsteher Beat Baumgartner
[email protected] Telefon 058 345 51 50
[email protected] www.umwelt.tg.ch
Amt für Umweltschutz Klausenstrasse 4 6460 Altdorf Telefon 041 875 24 30 Fax 041 875 20 88 DGE, Direction générale de l'environnement Ch. des Boveresses 155/CP33 1066 Epalinges Telefon 021 316 43 60 Fax 021 316 43 95
[email protected] http://ur.ch/afu
Directeur général Cornelis Neet
[email protected] Telefon 021 316 44 22
DGE-DIREN, Direction de l'énergie Ch. des Boveresses 155/CP33 1066 Epalinges Telefon 021 316 44 22 Fax 021 316 43 95 DGE-DIREV, Direction de l'environnement industriel, urbain et rural Ch. des Boveresses 155/CP33 1066 Epalinges Telefon 021 316 43 60 Fax 021 316 43 95 DGE-DIRNA, Direction des ressources et du
[email protected] http://www.vd.ch/dge
[email protected] http://www.vd.ch/autorites/departements/dse/en vironnement/diren-energie/
Directeur Sylvain Rodriguez
[email protected] Telefon 021 316 43 60
[email protected] http://www.vd.ch/autorites/departements/dse/en vironnement/direv-environnement/
[email protected]
Waadt
Wallis
Zug
Zürich
Zürich
DGE-DIRNA, Direction des ressources et du patrimoine naturels Rue du Valentin 10 1014 Lausanne Telefon 021 316 75 01 Fax 021 316 75 12
[email protected] http://www.vd.ch/autorites/departements/dse/en vironnement/dirna-ressources-et-nature/
Service de la protection de l'environnement Rue des Creusets 5 1951 Sion Telefon 027 606 31 50 Fax 027 606 31 54
Chef de service Cédric Arnold
[email protected] Telefon 027 606 31 55
http://www.vs.ch/navig/navig.asp?MenuID=1943
Amt für Umweltschutz Aabachstrasse 5 Postfach 6301 Zug Telefon 041 728 53 70 Fax 041 728 53 79
Amtsleiter Rainer Kistler
[email protected] Telefon 041 728 53 71
[email protected] http://www.zug.ch/behoerden/baudirektion/amt-f ur-umweltschutz
AWEL Amt für Abfall, Wasser, Energie und Luft Walcheplatz 2 Postfach 8090 Zürich Telefon 043 259 32 02 Fax 043 259 32 69
Amtschef Dr. Jürg Suter
[email protected] Telefon 043 259 32 01
[email protected] http://www.awel.zh.ch
Generalsekretariat Baudirektion BAKU Koordinationsstelle für Umweltschutz Walcheplatz 2 Postfach 8090 Zürich Telefon 043 259 24 17 Fax 043 259 51 26
Abteilungsleiter Pirmin Knecht
[email protected] Telefon 043 259 49 01
[email protected] www.umweltschutz.zh.ch
Allegato 1.G
Prescrizioni e indicazioni cantonali per il settore dell’automobile e della carrozzeria
Kantonale Vorschriften, Richtlinien und Empfehlungen Prescriptions, directives et recommandations cantonales Prescrizioni e indicazioni cantonali AG
Merkblatt Umweltschutz im Auto- und Transportgewerbe (2010) Weisung vom 1. Dezember 2008, Kontrolle des Auto- und Transportgewerbes (2008) Merkblatt «Altlasten» Bauen auf Altlasten und belasteten Standorten (2015) Fragebogen Auto- und Transportgewerbe, Selbstdeklaration zur Beurteilung der Umweltrelevanz (2009) Weisung zur Kontrolle von Abwasservorbehandlungsanlagen in Industrie und Gewerbe (2013) Vollzugshilfe Lagerung und Beseitigung ausgedienter Fahrzeuge und Fahrzeugteile (2013) Altlastenbearbeitung: Checkliste für die Erstellung eines Schluss- bzw. Sanierungsberichts (2014)
AR
Merkblatt Anforderungen an Fahrzeugabstellplätze (2009) Richtlinie Garagen und Abstellflächen für Motorfahrzeuge (2006) Merkblatt Gebindelager (2013)
BE
Allgemeine Gewässerschutzvorschriften für Garagen- und Transportbetriebe (2007) Information über die Lagerung von wassergefährdenden Flüssigkeiten im Kanton Bern (2013) Weisungen über Kontrolle, Wartung und Unterhalt von Abwasseranlagen (2009)
FR
Lagerung von Fahrzeugen (2011) Allgemeine Gewässerschutzrichtlinien für Automobil- und Transportbetriebe (2008)
GE
Carnet de route (2008)
GR
Einlageblatt, Überkantonales Merkblatt (2010) Inserto al promemoria sulle imprese automobilistiche e di trasporto (2010) Merkblatt AGVS über die Durchführung der periodischen Kontrolle von Vorbehandlungsanlagen durch das Umwelt-Inspektorat (2005) Wegweiser Abwasser (2010)
JU
Instruction pratiques relatives aux établissements de la branche automobile et entreprises assimilées (2008) Evacuation des eaux des biens-fonds industriels ou artisanaux (2013)
NE
Directives cantonales: Mesures de protection de l'environnement à appliquer aux établissements de la branche automobile (2013)
SG
Merkblatt: Abwasservorbehandlung Auto-, Transport- und anverwandtes Gewerbe (2009) Umweltschutzmassnahmen bei Lackierarbeiten (2013) Entsorgung von Sonderabfällen nach der Verordnung über den Verkehr mit Abfällen (VeVA) (2009) Vollzugshilfe für Altfahrzeuge und Lager-/Abstellplätze (2012) Merkblatt Umweltschutz Auto- und Transportgewerbe (2013)
© AGVS/UPSA
1
SO
Altauto Lagerung und Beseitigung (2011) Transport von Altbatterien (2011) Lagerung und Entsorgung von Altreifen (2011) Lagerung von wassergefährdenden Flüssigkeiten in Gebinden (2012)
TG
Tankstellen Umschlagplatz Entwässerung (2006) Wartung von Abwasservorbehandlungsanlagen (2007)
VD
Directive cantonale: Gestion des eaux et des déchets branche automobile (2012)
ZH
Merkblatt Handelsplätze (2010) Merkblatt Lagerung und Behandlung von Altreifen (2013) Merkblatt „Biologische Abwasserreinigungsverfahren“ (2008) Merkblatt Lagerung und Export von Fahrzeugen (2015)
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2
Für mehrere Kantone relevant sind folgende Dokumente Les notices d’information suivantes s'appliquent pour plusieurs cantons Per diversi cantoni le seguenti schede sono rilevanti Tankstellenentwässerung für Ethanol enthaltende Treibstoffe, Biodiesel und Harnstoffe (2007) (AG, AR, AI, BS, BL, BE, FR, GE, GL, GR, JU, LU, NE, NW, OW, SH, SZ, SO, SG, TI, TG, VD, VS, ZH, ZG, LI) Evacuation des eaux des stations-service équipées de carburants contenant de l’éthanol, du biodiesel et de l’urée (2007) (AG, AR, AI, BS, BL, BE, FR, GE, GL, GR, JU, LU, NE, NW, OW, SH, SZ, SO, SG, TI, TG, VD, VS, ZH, ZG, LI) Vollzugshilfe für die Automobilbranche und ähnliche Betriebe (2008) (FR, GE, JU, NE, TI, VD, VS) Aide à l’application pour les établissements de la branche automobile et des entreprises assimilées (2008) (FR, GE, JU, NE, TI, VD, VS) Umweltschutz im Auto- und Transportgewerbe (2013) (AR, AI, GL, GR, SG, SH, TG, TI, ZH, FL) Protezione dell’ambiente imprese automobilistiche e di trasporto (2011) (AR, AI, GL, GR, SG, SH, TG, TI, ZH, FL) Umweltschutz beim Unterhalt von Fahrzeugen (2007) (LU, NW, OW, SZ, UR, ZG) Merkblatt Absaugen und Entsorgen von Strassen- und Hofsammlerinhalten (2015) (SH, TG, ZH)
Schweizweit gültig sind folgende Dokumente Les notices d’information suivantes s'appliquent pour toute la Suisse Per tutti i cantoni le seguenti schede sono rilevanti Lagerung von gefährlichen Stoffen, Leitfaden für die Praxis (2011) Entreposage des matières dangereuses, Guide pratique (2011) Stoccaggio di sostanze pericolose, Guida pratica (2011) Merkblatt Export von Konsumgütern –Gebrauchtware oder Abfall? (2011) Exportation de biens de consummation –marchandises d’occasion ou déchets? (2011) Esportazione di beni di consumo: merce usata o rifiuti? (2011) Gebindelagerung, Schemenblatt G1 (2010) Entreposage récipients, fiche technique G1(2010)
© AGVS/UPSA
3
Allegato 1.H
Ditte di controllo UPSA per i controlli d’esercizio nel settore dell’automobile e dei trasporti
Ispettorato ambiente UPSA Le ditte UPSA per i controlli delle aziende nel settore garage ed aziende di trasporto (Stato ottobre 2015) Le seguenti ditte hanno concluso un contratto di collaborazione con l'Ispettorato ambiente UPSA, hanno provveduto al perfezionamento (con esame finale) del personale addetto ai controlli e quindi si sono obbligati all'esecuzione dei controlli secondo le prescrizioni legali delle autorità competenti e dell'UPSA. Di conseguenza esse sono legittimate ad eseguire i relativi controlli per incarico dell'UPSA nelle regioni in cui questo compito è stato affidato all'Ispettorato ambiente UPSA. Esegue pure controlli per l'Ispettorato stazioni di servizio (ISS) Nome
Telefono
Fax
2roues Suisse, section Genève
[email protected] Case postale 238, 1225 Chêne-Bourg www.2roues-ge.ch font des contrôles que dans les garages deux-roues genevois ABC Umwelt Gastl Rosenstrasse 6a, 8800 Thalwil ZH
044 500 53 64
[email protected]
Alpiq Prozessautomation AG Webereiweg 10, 4802 Strengelbach
062 834 83 40 062 634 83 41
[email protected]
AMAG Automobil- und Motoren AG, AMAG IMPORT Group Aftersales / Service Qualität Aarauerstrasse 20, 5116 Schinznach-Bad
044 846 14 90
Amstutz Produkte AG Luzernstrasse 11, 6274 Eschenbach Filiale: Amstutz Produkte AG Amriswil p.Adr. Herbert Fischbacher, 8580 Amriswil
041 448 14 41
[email protected] www.amstutz.com 079 706 52 50
041 448 21 89
AUXYME SA Christèle Bastian Case postale, 1872 Troistorrents
024 565 43 96
[email protected]
024 477 42 44 www.auxyme.ch
AWU Andreas Wiedmer Umwelttechnik Rütisbergstrasse 12, Industrie Nord, 8156 Oberhasli Filiale: AWU Andreas Wiedmer Umwelttechnik Rheinstrasse 2, 7203 Trimmis GR
044 810 66 66
[email protected]
044 810 67 77 www.awu.ch
081 420 66 66
081 420 66 67
BBHN SA Morges Rue Saint-Louis 1, case postale 187, 1110 Morges 1
021 811 40 40
[email protected]
021 811 40 41 www.bbhnsa.ch
BINA Engineering SA Balmerngasse, 3946 Turtmann
027 933 98 98
[email protected]
027 933 98 99
bpi ingenieure ag Feldstrasse 2, 6060 Sarnen
041 660 34 77 041 660 86 71
[email protected]
BUWEG, Büro für Umwelt und Energie Napoleonstrasse 9, 3930 Visp
027 948 07 48
[email protected]
027 948 07 45
081 250 10 80
[email protected]
081 250 10 81
Churerweg 31, 7025 Maladers GR Carbotech AG Postfach, 4002 Basel (Besuchsadresse: Venusstrasse 7, Binningen)
061 206 95 25
[email protected] www.carbotech.ch
061 206 95 26
Caflisch Tankstellenservice
www.cmrg.ch
056 463 95 75
[email protected]
Chiresa AG Landstrasse 2, 5300 Turgi
056 201 70 80
[email protected]
056 201 70 81
Claude Zuber Case postale 49, 3966 Chalais / VS Claude Zuber, Filiales de Genève et Vaud
079 221 01 12
Clearex Schweiz AG Wölferstrasse 15, 4414 Füllinsdorf
041 763 25 35
[email protected]
041 763 25 36 www.clearex.ch
Control-Plus GmbH Schlüchtern 4, 3150 Schwarzenburg
031 954 17 34
[email protected]
www.controlplus.ch
CSD Ingénieurs SA Chemin de Montelly 78, 1007 Lausanne
021 620 70 00
[email protected]
021 620 70 01 www.csd.ch
DLK TECHNOLOGIES SA Traitement d’eau - Wassertechnik Chemin des Aulnes 1, 2400 Le Locle
032 930 50 50
[email protected] www.dlk.ch
032 930 50 55
Dovre & Fallinger Sàrl Rue du Rhône 114, CP 3174, 1211 Genève 3
022 533 10 98
[email protected]
EcoServe International AG Pulverhausweg 13, 5033 Buchs
062 837 08 10
[email protected]
Emery Christian Chemin du Salève 1, 1004 Lausanne
079 418 83 10
[email protected]
EMIcon GmbH Dorfstrasse 11, 4057 Basel
061 633 10 05
[email protected]
EM System Sarl. Chippis 83, 3966 Chalais Eric Martin Davina Maylan
027 458 40 36
[email protected] 078 611 12 13 079 959 99 28
EnviroChemie AG Twirrenstrasse 6, 8733 Eschenbach / SG Filiale: Service Stützpunkt EnviroChemie AG M. Pasinetti, 3758 Latterbach
055 286 18 18 055 286 18 00
[email protected] 055 286 18 18
[email protected]
ERZ Entsorgung + Recycling Zürich Bändlistrasse 108, 8010 Zürich
044 645 53 07 044 645 55 34
[email protected] www.erz.ch
Erich Heini Postfach 854, Bösch 37, 6331 Hünenberg
076 406 73 83 041 787 10 11
[email protected]
Esco Conseil Sàrl Rue J.-A. Venel 45, 1400 Yverdon-les-Bains
032 511 08 95 yverdon@esco-conseil www.esco-conseil.ch
Fair 4 Security S.A. Rue de Saint-Jean 26, 1203 Genève
022 345 24 05
[email protected]
022 715 33 65
Hilco-Chemie AG Dersbach 6, Postfach, 6343 Rotkreuz
041 766 12 22
[email protected]
041 766 12 23 www.hilco.ch
079 221 01 12
[email protected]
062 837 08 11
061 633 10 06
Hirt Umwelttechnik AG Luzernerstrasse 403, 5054 Moosleerau
062 726 14 50 062 726 25 24
[email protected] www.hirt-umwelttechnik.ch
Idealp Ingénieurs Sàrl Rue de la Majorie 8, 1950 Sion
027 321 15 73
[email protected]
027 321 15 76
IMP Bautest AG Hauptstrasse 591, 4625 Oberbuchsiten
062 389 98 99
[email protected]
062 389 98 90
Impact SA Fauporte 8, 3977 Granges
027 458 12 47
[email protected]
027 458 29 80
INCHEMA Consulting AG Lavaterstrasse 66, 8002 Zürich
044 201 77 07 044 201 77 14
[email protected]
IPSO ECO AG (ehemals Roos+Partner) Obergrundstrasse 26, 6000 Luzern 7
041 248 46 60
[email protected]
Jucker Pollution Check Claisstrasse 3, 8408 Winterthur
052 233 46 79 052 536 76 95
[email protected]
Kontrolleur.ch Christen, Sonnrain 26, 6247 Schötz
076 328 89 49
[email protected] www.kontrolleur.ch
Linder & Bokstaller AG Schönfeldstrasse 10, 9470 Buchs
081 740 51 51
[email protected]
www.ipsoeco.ch
081 740 51 50
G. Loosli Abwassertechnik Friedaustrasse 11, 8355 Aadorf / TG
052 366 19 90 052 366 19 91
[email protected]
Lüpold AG Hübelweg 17, 5103 Möriken
062 887 08 70
[email protected]
Macai A.E. Raffael Abwassertechnik Dörflistrasse 32, 8050 Zürich
079 274 12 92
[email protected]
NeoVac AG Eichaustrasse 1, 9463 Oberriet
058 715 50 50 058 715 52 29
[email protected]
Noirat Florence Impasse de la Fontaine 6, 1908 Riddes
078 762 18 88
[email protected]
NuferPartner GmbH Rötihalde 24, 8820 Wädenswil
044 680 16 31 044 680 16 32
[email protected]
Pronat Umweltingenieure AG Rhonesandstrasse 15, 3900 Brig
027 923 00 23 027 924 31 20
[email protected]
Roos + Partner AG Obergrundstrasse 26, 6000 Luzern 7
041 240 40 49 041 240 40 68
[email protected]
Saneco Umweltmanagement Ruopigenring 127, 6015 Reussbühl
041 250 10 27 086041 250 10 27
[email protected]
SRP Ingenieur AG Nordstrasse 16, 3900 Brig
027 922 02 00
[email protected]
062 887 08 80
027 922 02 05 www.srp.ch
SQS Schweiz. Vereinigung für Qualitätsund Management-Systeme Bernstrasse 103, 3052 Zollikofen (Hauptsitz)
058 710 35 35
[email protected] www.sqs.ch
058 710 35 45
Suter Protection Systems Schulstrasse 6, 4654 Lostorf
062 295 00 11
[email protected]
062 295 00 21
SWISO Zentralstrasse 52a, 5610 Wohlen
056 622 00 54
[email protected]
056 622 73 87
TALIMEX AG Ifangstrasse 12a, 8603 Schwerzenbach Filialen: Dammweg 19a, 4657 Dulliken Kantonsstrasse 50, 3930 Visp Via cantonale, 6595 Riazzino Chemin de l'Esparcette 4, 1023 Crissier
058 715 53 00
[email protected] 058 715 53 00 058 715 53 71 058 715 53 81 058 715 53 00
058 715 53 29 www.talimex.ch 058 715 53 29 058 715 53 79 058 715 53 89 058 715 53 29
Filialen:
9220 Bischofszell 8708 Männedorf 3255 Rapperswil (BE) 8956 Killwangen 8107 Buchs (ZH)
Tankrevisionen Wespe AG St. Gallerstrasse 4, 8716 Schmerikon Filialen: Zweigniederlassung Küssnacht (vormals Tresch AG) Alte Zugerstrasse 23, 6403 Küssnach SZ Zweigniederlassung Wädenswil (vormals Bretar AG) Johannes-Hirt-Strasse 9, 8804 Au ZH
055 286 40 60 055 286 40 69
[email protected] 041 850 38 22
041 850 45 69
044 840 16 40
044 840 16 45
Tensor Consulting AG Wylerringstrasse 39, 3014 Bern
031 332 25 51
[email protected]
TESTAIR AG Schlossacher 3, 1715 Alterswil
026 494 32 02
[email protected]
Thommen-Furler AG Greenpool Industriestrasse 10, 3295 Rüti bei Büren
0800 801 190 0800 801 191
[email protected] www.thommen-furler.ch
UCW Umwelt Controlling + Consulting Wälti Bollebärg 13, 8197 Rafz
044 869 16 05 044 869 16 43
[email protected]
UTW Umwelt-Technik Weinfelden AG Mühlfangstrasse 1, 8570 Weinfelden
071 622 30 88
[email protected]
Verein Ate Services / Tensor Consulting AG Frauchwilstrasse 2, Vorimholz, 3257 Grossaffoltern Filiale Aargau: Max Ruch, Gässli 59, 4665 Ofttringen
031 332 25 51
[email protected]
Zeiss Neutra SA Via Cantonale 41, 6703 Osogna
091 863 20 53 091 863 27 43
[email protected]
026 494 32 36 www.testair.ch
071 622 86 06
079 272 51 31
ISPETTORATO AMBIENTE UPSA, casella postale 64, Wölflistrasse 5, 3000 Berna 22 persone di contatto: Margareta Franz, Tel. 031 307 15 38 / Fax 031 307 15 16,
[email protected] G:\DL_AS\UWI\Partner\Kontrollfirmen\V_Liste_i.doc // 06.11.2015
Allegato 1.I
Lista di controllo per la preparazione di un’ispezione in azienda
1.I Lista di controllo per la preparazione di un’ispezione in azienda
Compilato il: ........................................ Firma: ..................................................
Lista di controllo Annuncio 1. È stata scelta una ditta di controllo e annunciata all’ispettorato UPSA dell’ambiente entro un mese dalla chiamata? Tenete pronti i seguenti documenti: 2. Autorizzazione (cantonale/comunale) allo scarico delle acque (se disponibile) 3. Schema del sistema di evacuazione delle acque / Piano delle canalizzazioni 4. Tipo e modello dell’impianti di pretrattamento delle acque di scarico 5. Calcoli del materiale d’esercizio (flocculante, prodotto di pulizia ecc.) 6. Numero d’esercizio OTRif a 9 posizioni (www.veva-online.ch) 7. Bollette di scorta e giustificativi per lo smaltimento di rifiuti speciali o altri rifiuti soggetti a controllo (pneumatici fuori uso, batterie, ecc.) 8. Dati sul consumo di vernici, lacche e solventi organici 9. Autorizzazione speciale per la manipolazione di prodotti refrigeranti Preparazioni 10. È assicurato l’accesso agli impianti di rilievo (impianti di pretrattamento delle acque di scarico, magazzino, pozzetti delle acque di scarico, ecc.)? 11. Tutti i pozzetti sono apribili? 12. C’è sufficiente acqua di scarico nel bacino di raccolta in modo da poter mettere in funzione l’impianto di separazione delle emulsioni (p.e. flocculazione)?
Non considerato
Sì / disponibile
No / non disponibile
Osservazione
Capitolo 2: Acque di scarico e liquidi nocivi alle acque 2.1
Introduzione
Per lo smaltimento di acque di scarico sono necessari investimenti. Per Raccogliere sepaquesto motivo è vantaggioso per le aziende contenere il più possibile il ratamente le acquantitativo delle acque di scarico. Le acque di scarico devono essere que di scarico raccolte separatamente come acque di scarico non inquinanti (ad es. acque meteoriche) e acque di scarico inquinanti. Le autorità giudicano se le acque di scarico immesse in una canalizzazione, in acque superficiali o se infiltrate, sono da ritenere inquinanti oppure no. Questa differenziazione è importante per il seguente motivo: Sistema separato: evacuazione delle acque costituita solitamente da un sistema a due condotte per il convogliamento separato di acque inquinate e acque meteoriche. Le acque di scarico dipendenti dalle piogge sono trattate rispettivamente evacuate indipendentemente dalle acque luride. Sistema misto (dipende dai Comuni): differentemente dal sistema separato le acque luride dell’economia domestica, dell’artigianato e dell’industria come pure le acque meteoriche sono evacuate in una sola canalizzazione. A causa della limitata capacità dell’impianto di depurazione e per limitare la sezione del canale per motivi tecnici ed economici, il sistema misto è spesso dotato di bacini di troppopieno o di ritenuta delle acque meteoriche, posizionati in posti adeguati. Sempre più sono costruiti dei bacini di ritenuta dell’acqua in grado di riprendere la punta del flusso d’acqua per poi rilasciarla gradatamente all’impianto di depurazione. Nel caso di forti piogge il troppopieno dei bacini defluisce direttamente nei ricettori circostanti. L’acqua pulita – come il deflusso da aree esterne, acque di drenaggio, sorgenti, fontane ecc. – non deve essere immessa nel canale delle acque miste. Queste acque sono da irrigare, percolare o immettere direttamente in un ricettore di acque superficiali. Per sapere se l’evacuazione delle acque sulla vostra area aziendale è effettuata con un sistema misto o separato dovete consultare il piano delle canalizzazione o rivolgervi direttamente agli uffici tecnici del vostro comune. Di regola le acque di scarico non sono ritenute inquinanti se: provengono dalle falde/superfici dei tetti provengono da strade, vie e piazze; non contengono quantitativi rilevanti di sostanze che possono inquinare i ricettori naturali; o se vengono travasate, trattate o depositate (strade molto trafficate producono acque di scarico sporche). Queste acque sono definite estranee se dovessero pervenire nella canalizzazione. Queste acque diluiscono le acque luride, ciò che influisce negativamente sulla capacità di depurazione degli impianti.
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Tutte le altre acque di scarico sono ritenute inquinanti. Le acque inquinate devono essere pulite in un impianto di trattamento prima di essere immesse in un ricettore naturale. Acque molto inquinate devono addirittura essere trattate come rifiuti e non possono essere evacuate tramite il sistema di canalizzazione. La protezione delle acque in Svizzera ha una lunga tradizione. Inizialmente la protezione delle acque si è dovuta occupare quasi esclusivamente delle sostanze inquinanti contenute nelle acque di scarico domestiche. Un impianto di trattamento meccano-biologico era in grado di depurare queste acque senza difficoltà. Negli ultimi decenni di sviluppo industriale c'è stata una rapida diffusione nell’uso quotidiano di sostanze chimiche prodotte sinteticamente e di prodotti petroliferi. Dalla rapida industrializzazione della Svizzera ne derivò un aumento del carico nei ricettori naturali con sostanze di scarto prodotte dall’industria e dall’artigianato. Questi carichi erano di molto superiori a quanto ci si poteva attendere dall’aumento demografico della popolazione. Il primo impianto di depurazione svizzero (messo in funzione nel 1916 a San Gallo) era composto da una vasca di sedimentazione e da un impianto per la depurazione biologica. Negli anni ‘20 e ‘30 furono costruiti altri impianti di depurazione con la messa in esercizio per la prima volta di un procedimento con fanghi attivi. Negli anni ‘40 si dovette ammettere che una depurazione meccanica delle acque di scarico non era sufficiente per proteggere i ricettori naturali da inquinanti. La depurazione biologica delle acque di scarico diventò così indispensabile.
Sviluppo della protezione delle acque in Svizzera
Per convertire questi riconoscimenti in modo efficace si dovettero però creare dapprima le basi legali. Tre decenni prima dell’entrata in vigore della legge sulla protezione dell’ambiente e delle sue ordinanze ci fu un radicale cambiamento d’opinione nella popolazione: la protezione dell’ambiente era ora da considerare parte integrante delle attività umane. Fu così che nel 1953 una votazione popolare vincolò l’articolo sulla protezione delle acque nella costituzione federale. Questo diede la facoltà alla Confederazione di emanare disposizioni legali per la protezione delle acque superficiali e sotterranee contro inquinamenti e di regolarne l’applicazione. Nel 1957 entrò in vigore la prima legge federale sulla protezione delle acque. Questa regolamentazione relativamente precoce era da una parte la conseguenza a ruscelli e fiumi puzzolenti, visibilmente pieni di fango, e dall’altra il riconoscimento che la popolazione deve essere approvvigionata con acqua potabile pulita. In seguito si affermò abbastanza presto l’idea di una protezione delle acque completa. Questo significa non solo lotta ai sintomi ma anche considerazione di tutto il ciclo dell’acqua. Condizioni ambientali alterate e nuovi riconoscimenti hanno richiesto in seguito adeguamenti alla legislazione. © AGVS/UPSA
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Oltre alla legge sulla protezione delle acque (LPAc, RS 814.20) del 24 gennaio 1991 (stato 1° giugno 2014), anche l’ordinanza sulla protezione delle acque (OPAc, RS 814.201) del 28 ottobre 1998 (stato 1° gennaio 2014) riveste particolare importanza per il settore dell’automobile e della carrozzeria. 2.2
Legge sulla protezione delle acque e relativa ordinanza
Ordinanza sulla protezione delle acque (OPAc) del 28 ottobre 1998
Due aspetti dell’ordinanza sulla protezione delle acque sono particolarmente importanti per il settore dell’automobile e della carrozzeria. Si tratta 1. dell’immissione delle acque di scarico in canalizzazione, e 2. del deposito di liquidi che possono mettere in pericolo le acque. I valori limite più importanti per il settore dell’automobile e della carrozzeria sono riportati nell’allegato 3.2 “Immissione delle acque di scarico in un ricettore naturale o nella canalizzazione pubblica” dell'OPAc. Idrocarburi totali: 10 mg/l esigenza per l’immissione in un ricettore naturale 20 mg/l esigenza per l’immissione nella canalizzazione pubblica Le autorità cantonali e comunali sono competenti per l’autorizzazione all’immissione di acque di scarico in ricettori naturali e nella canalizzazione pubblica. I progetti per gli impianti di pretrattamento delle acque di scarico devono essere inoltrati per approvazione alle istanze ufficiali competenti.
Valori limite più importanti
Approvazione dei progetti
Le misure da considerare ed eventualmente adottare per le acque di scarico sono descritte al capitolo 2.4.
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2.3
Deposito e travaso di liquidi nocivi alle acque
L’ordinanza sulla protezione delle acque esige una manipolazione dei liquidi nocivi alle acque rispettosa dell’ambiente. Per determinati impianti e attività in settori particolarmente minacciati, l’art. 32 OPAc esige un’autorizzazione o almeno un obbligo di annuncio. Nelle tabelle seguenti sono illustrati i doveri riferiti ai differenti settori e zone di protezione delle acque. I piani di azzonamento sono ottenibili presso i Comuni. Protezione delle acque Zona /Settore
Impianti con serbatoi piccoli (contenitori sino a 2000 l)
Impianti con serbatoi medi (contenitori sino a 250‘000 l)
Deposito di fusti (contenitori da 20 a 450 l)
S1 / S2
Non permesso
Non permesso
Non permesso
S3
Necessita un’autorizzazione
Necessita un’autorizzazione
Necessita un’autorizzazione
LPAc art.20
Serbatoi interrati non permessi Au/Ao/Zu
Deve essere annunciato
Necessita un’autorizzazione
Altri settori
Deve essere annunciato
Deve essere annunciato
Deve essere annunciato
Tabella: obbligo di annuncio e di autorizzazione di impianti di deposito nei/nelle diversi/e settori/zone di protezione delle acque. S1: zona di captazione, S2: zona di protezione adiacente, S3: zona di protezione distante; Au/Ao: zona di protezione di acque sotterranee e superficiali particolarmente a rischio; Zu/Zo: settori di alimentazione di acque sotterranee o superficiali.
L’ordinanza contro l’inquinamento delle acque con liquidi nocivi (Oliq) del 1° luglio 1998 è stata abrogata nel 2006. I principi circa la manipolazione di liquidi nocivi alle acque sono stati ancorati nella legge sulla protezione delle acque (LPAc) e le prescrizioni relativi agli impianti con liquidi nocivi alle acque in settori di protezione delle acque più sensibili sono state riprese nell’ordinanza sulla protezione delle acque (OPAc). L’OPAc differenzia ancora tra: liquidi che possono inquinare le acque in piccole quantità (classe di pericolosità A) liquidi che possono inquinare le acque in grandi quantità (classe di pericolosità B)
Classificazione dei liquidi nocivi alle acque
Nell’allegato 2.A del manuale per la protezione dell’ambiente si trova una scheda informativa dell’UFAM sulla classificazione dei liquidi nocivi alle acque con un elenco dei liquidi classificati. Secondo questa lista i prodotti petroliferi e minerali sono di classe A.
Classe A
I seguenti acidi sono considerati nella classe di pericolosità B: acido solfo-
Classe B
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rico (acido per batteria), acido cloridrico come pure altri acidi inorganici. Nel settore dell’automobile e della carrozzeria sono depositati liquidi nocivi alle acque. Essi servono per l’esecuzione di lavori e, per motivi tecnici, non possono essere sostituiti a volontà con sostanze completamente esenti da pericoli. La legislazione internazionale promuove però un indirizzo contemplante sostanze meno pericolose per l’ambiente e valori limite più severi per le sostanze problematiche. Poiché nel settore dell’automobile e della carrozzeria è necessaria la manipolazione di liquidi nocivi alle acque, la stessa dovrà essere garantita con coscienziosità. È vero che sono installati impianti di pretrattamento delle acque di scarico, bisogna però riconoscere che il loro rendimento di separazione non è mai del 100%. Anche il quantitativo delle sostanze separabili è limitato per cui si rendono necessari dei controlli periodici e la manutenzione di questi impianti.
Manipolazione dei liquidi nocivi alle acque possibilmente coscienziosa
Oggi tutti sanno che la benzina, l’olio di riscaldamento e i prodotti lubrificanti non devono pervenire né nelle acque di scarico né nel suolo. Anche gli acidi e le liscive (alcaline) come pure i prodotti di pulizia che si basano su solventi organici sono nocivi alle acque. Spesso si è confrontati con miscele di sostanze definite con un nome commerciale. Per capirne la loro pericolosità ambientale e sanitaria si possono consultare le schede di dati di sicurezza che, oltre alla composizione chimica, indicano anche la classe di pericolosità per le acque e ulteriori informazioni utili. Sull’argomento è da tenere però presente che la classificazione di pericolosità per le acque considerata in Germania è diversa rispetto a quella svizzera. In Germania la classificazione è data dai valori discreti 0, 1, 2, 3, dove 0 si riferisce alla classe meno pericolosa per le acque e 3 a quella più pericolosa. In Svizzera si consideravano una volta le classi 1 e 2 dove però, al contrario, la classe 1 rappresentava quella più pericolosa.
Scheda di dati di sicurezza
2.4
Misure organizzative e tecniche: gestione delle acque di scarico del settore
2.4.1 Situazione iniziale La protezione delle acque nel settore dell’automobile e della carrozzeria ha da lungo tempo primaria importanza. Per questo motivo l’UFAM (una volta UFAFP) ha pubblicato nel dicembre 1987 la guida: “Directives sur le prétraitement et l'évacuation des eaux résiduaires provenant des établissements de la branche automobile” (disponibile sul sito www.bafu.admin.ch). Questa guida corrisponde sempre ancora allo stato attuale (stato giugno 2015). Per la verifica della necessità di aggiornamento della guida è responsabile l’Associazione svizzera dei professionisti della protezione delle acque (VSA). Da allora, numerose autorità cantonali che si occupano di protezione © AGVS/UPSA
Direttive cantonali
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dell’ambiente hanno pubblicato in base a questa bibliografia propri documenti e volantini informativi consideranti gli sviluppi più recenti sull’argomento (vedi MA, allegato 1.G). Le acque di scarico contaminate con sostanze chimiche non possono essere immesse in un ricettore naturale o infiltrate nel suolo. A dipendenza della composizione delle acque di scarico si deve procedere o meno a un pretrattamento per permettere un’immissione nella canalizzazione delle acque luride. Valgono al riguardo le disposizioni dell’ordinanza federale sulla protezione delle acque.
Divieto d’infiltrazione
Un estratto dell’allegato 3.2 dell’OPAc “Immissione delle acque di scarico industriali in un ricettore naturale o nella canalizzazione pubblica” con valori limite d’immissione sono riportati nel capitolo 2.5 b di questo manuale. Per la maggior parte delle aziende che operano nel settore dell’automobile e della carrozzeria dovrebbe fare quasi unicamente stato il citato valore limite per gli “idrocarburi totali”.
2.4.2 Quali trattamenti delle acque di scarico sono necessari nel settore dell’automobile e della carrozzeria? La norma svizzera SN 592000 "Smaltimento delle acque dei fondi" (stato 2012) contiene due esempi di concetto d’evacuazione delle acque: schema di evacuazione delle acque da un garage con distributore (sistema misto). schema di evacuazione delle acque da un garage con distributore (sistema separato).
Trattamento necessario delle acque
Questa norma costituisce la base per l’evacuazione delle acque da aziende del settore dell’automobile e della carrozzeria. Prima di procedere alla costruzione di un relativo impianto di pretrattamento delle acque di scarico, si raccomanda di contattare le istanze cantonali, competenti in materia (vedi allegato 1.F). Di fatto per determinati impianti sono richieste delle autorizzazioni ufficiali. Posteggi per autoveicoli Per autoveicoli in buono stato in grado di viaggiare: non sono necessarie misure speciali. L’evacuazione delle acque avviene via collettore di fanghi nel canale per le acque meteoriche. Per autoveicoli da riparare, accidentati, da rottamare o vecchi: poiché sussiste il pericolo di perdite di liquidi, le acque meteoriche sono da smaltire nella canalizzazione delle acque sporche via collettore di fanghi, separatore d’oli minerali. È consigliato inoltre un posteggio coperto come prescritto in alcuni Cantoni.
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Lavori per i servizi Cambio dell’olio, riparazioni, cambio di pezzi oleosi: preferibilmente da eseguire su un pavimento dell’officina senza scarichi o su pozzetto di contenimento senza scarichi. Un’ulteriore possibilità ancora tollerata è costituita da un’evacuazione nella canalizzazione delle acque sporche via collettore di fanghi e separatori oli (separazione di sostanze pesanti e liquidi leggeri). L’impianto di pretrattamento delle acque deve ottemperare alle esigenze dettate dalle istanze competenti per quanto concerne il parametro “Idrocarburi totali”. Cabine a spruzzo Procedimento a umido con cabine a spruzzo e tenda d’acqua: l’evacuazione delle acque avviene via collettore fanghi, separatore oli e impianto di pretrattamento. L’impianto deve essere autorizzato dalle autorità competenti. Un’ulteriore possibilità di smaltimento consiste nella raccolta del rifiuto liquido e uno smaltimento dello stesso come rifiuto speciale secondo la procedura OTRif (ad es. attraverso la ditta fornitrice). Procedimento a secco, cabine a spruzzo senza tenda d’acqua ma con un impianto di filtrazione delle arie di scarico: non si produce acqua di scarico. Pulizia delle carrozzerie, dei motori e degli chassis e deceratura di nuove macchine Per le attività con impianto di lavaggio, pulizia dei motori e degli chassis, la deceratura di macchine, lo sgrassaggio e la pulizia di singole componenti devono essere osservate le disposizioni fissate dalle istanze competenti in materia (vedi allegato 1.G). Distributore (stazione di servizio) Il piazzale dei distributori deve essere messo a tetto e collegato alla canalizzazione delle acque sporche via collettore fanghi e separatore oli (separazione delle sostanze pesanti e dei liquidi leggeri). Il pavimento deve essere rivestito con un prodotto in modo stagno, resistente agli oli minerali, con pendenza verso il pozzetto di raccolta. Con misure costruttive bisogna garantire che la piazzola del distributore sia separata dalle altre superfici d’accesso. Diversi Cantoni hanno edito un volantino molto utile concernente lo smaltimento delle acque da una stazione di servizio per carburanti contenenti etanolo, biodiesel e urea. Il volantino è inserito nell’allegato 1.G. La Conferenza dei capi dei servizi cantonali per la protezione dell'ambiente (CCA) ha pubblicato diversi promemoria per gli impianti di rifornimento di benzina e diesel, disponibili alle pagine www.kvu.ch e © AGVS/UPSA
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www.tankportal.ch. In due promemoria della CCA per gli impianti di rifornimento diesel – disponibili negli allegati 2 C e 2.D (stato 2011) – sono stati riassunti i requisiti della LPAc e dell’OPAc. I quattro promemoria per lo stoccaggio di olio da riscaldamento e olio diesel si trovano negli allegati da 2 E a 2 H (stato 2008). Per il dimensionamento di un separatore per oli minerali c’è da considerare la norma EN/SN 858 parte 1 e 2. 2.4.3 Impianti per il pretrattamento delle acque di scarico nel settore dell’automobile e della carrozzeria: possibilità d’impiego, vantaggi e svantaggi 2.4.3.1 Separatore olio e benzina Con questo separatore si possono trattenere unicamente idrocarburi sospesi. Per contro non si possono separare le emulsioni o le pseudoemulsioni di idrocarburi in acqua, prodotte ad esempio da lavori di pulizia ad alta pressione. Vantaggio: Svantaggio:
facile manipolazione impiegabile solo come separatore grossolano
2.4.3.2 Separatore a coalescenza o separatore di categoria 1 Questo separatore d’olio tecnicamente migliorato è in grado di separare miscele di idrocarburi e acqua simili a emulsioni e di trattenere gli idrocarburi. Il separatore di olio minerale di classe 1 deve disporre di un dispositivo idoneo e accessibile per poter prelevare campioni di acqua di scarico. Vantaggio: Svantaggio:
è più economico rispetto ai dispositivi tecnici elencati di seguito. è sensibile a ogni specie di prodotto di pulizia in grado di abbassare la tensione superficiale (ad es. detersivi, prodotti di pulizia a freddo, sapone per le mani ecc.)
2.4.3.3 Impianto chimico di rottura dell’emulsione (flocculazione) Questo impianto lavora con sostanze chimiche che vengono dosate alle emulsioni (legame olio/prodotto di pulizia) per romperle. Ne deriva una separazione del liquido più leggero dall’acqua. Le sostanze chimiche devono essere dosate in base alla qualità dell’acqua di scarico da trattare e al tipo di prodotto di pulizia impiegato. Il fango prodotto dagli impianti chimici di rottura delle emulsione è considerato rifiuto speciale. Vantaggi: procedimento ad alta resa con possibilità d’impiego universale. Svantaggi: necessità di dosare prodotti di rottura dell’emulsione e flocculanti.
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2.4.3.4 Ultrafiltrazione Si tratta di un procedimento fisico per la rottura delle emulsioni. L’acqua di scarico passa sotto pressione lungo camere di scorrimento e moduli con membrane filtranti semipermeabili. La dimensione dei pori della membrana è tale da trattenere molecole a lunga catena di idrocarburi (oli), mentre le piccole molecole (acqua), permeano attraverso la membrana. Vantaggio:
nessun dosaggio di sostanze chimiche, sistema non sensibile a variazioni di concentrazione e cambiamento dei prodotti di pulizia. Svantaggio: possono essere impiegati solo solventi poveri di composti aromatici in quanto questi idrocarburi non possono essere separati.
2.4.3.5 Adsorbimento su carbone attivo Questo procedimento è utilizzato solo per casi speciali. Se una situazione particolare lo necessitasse, l’adsorbimento su carbone attivo può essere preso in considerazione dopo un impianto di flocculazione o di ultrafiltrazione per una filtrazione più spinta. In questo modo è possibile eliminare anche le più piccole quantità residue di idrocarburi. 2.4.3.6 Depurazione biologica delle acque di scarico Con questo procedimento gli idrocarburi, i composti tensioattivi e gli alcol sono separati dall’acqua con l’aiuto di una colonia speciale di batteri. A questo scopo sono stati sviluppati appositamente microrganismi specifici che devono in seguito essere scelti in base alla qualità delle acque di scarico (analizzata) proveniente dall’officina. La pulizia avviene in un bioreattore tramite un processo aerobico. Le sostanze nutritive necessarie per la crescita degli organismi (idrocarburi e sali minerali) sono in pratica quelle già presenti nelle acque di scarico. In questa maniera le sostanze inquinanti sono tolte dalle acque di scarico.
2.5 Immissione delle acque di scarico industriali nei corsi d'acqua o nelle canalizzazioni pubbliche. Richieste generali (OPAc, allegato 3.2) a
Definizioni e principi
1 Le acque di scarico industriali comprendono: a. le acque di scarico provenienti da aziende artigianali e industriali; b. le acque di scarico di qualità paragonabile, come quelle provenienti da laboratori e ospedali. 2 Chi immette acque di scarico industriali deve, durante i processi di produzione e nel trattamento di tali acque, adottare le misure necessarie e conformi allo stato della tecnica onde evitare l’inquinamento © AGVS/UPSA
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delle acque. In particolare deve far sì che: a. venga prodotta la minore quantità possibile di acque di scarico da immettere e sia convogliata la minore quantità possibile di sostanze suscettibili di inquinare le acque se ciò è possibile sotto il profilo tecnico e dell’esercizio ed economicamente sopportabile; b. le acque di scarico non inquinate e le acque usate per il raffreddamento vengano evacuate separatamente dalle acque di scarico inquinate; c. le acque di scarico inquinate non vengano né diluite né mescolate con altre acque di scarico, al fine di soddisfare le esigenze; la diluizione e la miscelazione sono permesse se ciò è opportuno per il trattamento delle acque di scarico e, se così facendo, non vengono immesse nelle acque più sostanze suscettibili di inquinare le acque di quanto non sarebbe il caso con un trattamento separato. 3 Chi immette acque di scarico industriali in un ricettore naturale o nella canalizzazione pubblica deve, nel punto di immissione, far sì che siano soddisfatte: a. le esigenze generali menzionate nella cifra 2; e b. le esigenze particolari relative a determinate sostanze di cui alla cifra 3 se si tratta di acque provenienti da determinati settori industriali. 4 Se il detentore di un’azienda può fornire la prova di aver adottato le misure necessarie e conformi allo stato della tecnica di cui al capoverso 2 e che il rispetto delle esigenze generali secondo la cifra 2 sarebbe sproporzionato, l’autorità fissa valori meno restrittivi. 5 Se le misure necessarie e conformi allo stato della tecnica di cui al capoverso 2 permettono di soddisfare esigenze più severe di quelle menzionate nelle cifre 2 e 3, l’autorità può, sulla base delle indicazioni del detentore e dopo averlo consultato, fissare valori più restrittivi. 6 Se le cifre 2 e 3 non prevedono alcuna esigenza per determinate sostanze suscettibili di inquinare le acque, l’autorità stabilisce nell’autorizzazione le rispettive esigenze conformemente allo stato della tecnica. Tiene segnatamente conto delle norme internazionali o nazionali, delle direttive pubblicate dall’Ufficio federale o delle norme elaborate dal settore interessato in collaborazione con l’Ufficio federale. 7 Se acque di scarico industriali contenenti acque di scarico comunali (all. 3.1) oppure altre acque di scarico (all. 3.3) vengono immesse nelle acque, l’autorità stabilisce nell’autorizzazione le esigenze da soddisfare di modo che, insieme alle acque di scarico, non vengano immesse in totale più sostanze suscettibili di inquinare le acque di quanto non sarebbe il caso se i diversi tipi di acque venissero trattati separatamente in base alle esigenze formulate nei rispettivi allegati. © AGVS/UPSA
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b
Esigenze generali (OPAc, allegato 3.2)
No. Parametro
Colonna 1: esigenze Colonna 2: esigenze relatirelative all'immissione ve all'immissione nella in un ricettore naturale canalizzazione pubblica
1
Valore pH
da 6,5 a 9,0
da 6,5 a 9,0; sono ammesse deroghe se la miscelazione nella canalizzazione è sufficiente.
2
Temperatura
Al massimo 30°C. In estate l'autorità può autorizzare superamenti minimi e di breve durata.
Al massimo 60°C. Dopo la miscelazione, la temperatura dell'acqua nella canalizzazione non deve superare i 40°C.
3
Trasparenza (secondo Snellen)
30 cm
–
4
Sostanze totali non disciolte
20 mg/l
–
5
Arsenico (As)
0,1 mg/l As (totale)
0,1 mg/l As (totale)
6
Piombo (Pb)
0,5 mg/l Pb (totale)
0,5mg/l Pb (totale)
7
Cadmio (Cd)
0,1 mg/l Cd (totale)
0,1mg/l Cd (totale)
8
Cromo (Cr)
2 mg/l Cr (totale); 0,1 mg/l Cr-VI
2 mg/l Cr (totale)
9
Cobalto (Co)
0,5 mg/l Co (totale)
0,5 mg/l Co (totale)
10
Rame (Cu)
0,5 mg/l Cu (totale)
1mg/l Cu (totale)
11
Molibdeno (Mo)
–
1 mg/l Mo (totale)
12
Nichel (Ni)
2 mg/l Ni (totale)
2 mg/l Ni (totale)
13
Zinco (Zn)
2 mg/l Zn (totale)
2mg/l Zn (totale)
14
Cianuri (CN–)
0,1 mg/l CN– (cianuri liberi e facilmente liberabili)
0,5 mg/l CN– (cianuri liberi e facilmente liberabili)
15
Idrocarburi totali
10 mg/l
20 mg/l
16
Idrocarburi clorurati facilmente volatili (FOCI) o Idrocarburi alogenati facilmente volatili (VOX)
0,1 mg/l Cl
0,1 mg/l Cl
oppure 0,1 mg/l X
oppure 0,1 mg/l X
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2.6 Acqua di scarico o rifiuto? A causa del loro elevato grado di inquinamento, esistono determinati rifiuti liquidi – come ad es. gli oli o le sostanze pastose – che sono considerati rifiuti e che non possono assolutamente essere dispersi nella canalizzazione. A seconda del rifiuto sono ipotizzabili i seguenti sistemi di smaltimento: pretrattamento e successiva dispersione nella canalizzazione smaltimento controllato nell’impianto di trattamento delle acque, eventualmente con pretrattamento processo di trattamento, ad es. per determinati solventi incenerimento nell’inceneritore per rifiuti Uno strumento decisionale del VSA contenuto nell’allegato 2.B vi aiuta nella corretta classificazione e scelta del processo di smaltimento. Per garantire una soluzione praticabile, rispettosa dell’ambiente ed economicamente sostenibile si consiglia di fare la scelta in accordo con gli organi d’esecuzione cantonali.
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12
2.7 Lista di controllo: acque di scarico
Compilata il: ........................................
Lista di controllo 1. 2.
3.
4. 5. 6. 7. 8. 9.
10. 11. 12. 13. 14. 15.
Il capitolo “Acque di scarico” è stato capito? Esiste un piano per l’evacuazione delle acque rispettivamente uno per le acque di scarico dell’azienda? Sui piani sono riportati dove e che tipo d’acqua di scarico si produce? a) sostanze sospese b) sostanze emulsionate c) sostanze disciolte È disponibile l’autorizzazione delle autorità necessaria per il settore delle acque di scarico? Le acque di scarico sono regolarmente controllate sul contenuto di idrocarburi? Il risultato corrisponde alle prescrizioni legali? La manutenzione e lo svuotamento dei separatori d’oli sono regolarmente svolti? Il collettore per i fanghi è svuotato regolarmente? La manutenzione e la sorveglianza degli impianti di pretrattamento delle acque di scarico come gli impianti di ultrafiltrazione o di rottura dell’emulsione p.e. per flocculazione, sono svolte regolarmente? Si verifica regolarmente se l’impiego di solventi in azienda può essere ridotto? Si utilizzano unicamente prodotti di pulizia su base di tensioattivi favorevoli all’impiego di separatori? Il dosaggio del prodotto di pulizia è eseguito secondo le indicazioni del produttore? Il consumo di prodotti di pulizia è riportato nel manuale d’esercizio? Sono presenti le schede di dati di sicurezza dei prodotti impiegati? Si rinuncia all’impiego di prodotti di pulizia in presenza di separatori a coalescenza e/o si usano solo detergenti specifici per l’impianto, compatibili con il separatore e autorizzati dalle autorità?
Riferimento MA
Messo in atto
Firma: ......................................
Non messo in Motivazione/Misure atto
Cap. 2
Cap. 2
Cap. 2
Cap. 2
Cap. 2
Cap. 2
Cap. 1
Cap. 2
Cap. 1
Cap. 2
Cap. 2.4.3.2
Cap. 2
16. La pulizia di piccole componenti avviene esclusivamente in apparecchi a riciclo? 17. Vi è una disposizione per la raccolta immediata dell’olio fuoriuscito esclusivamente con assorbenti o stracci? 18. Si impiegano unicamente prodotti di pulizia rispettosi dell’ambiente? 19. I veicoli accidentati sono posteggiati unicamente sugli spazi previsti? 20. Lo smaltimento degli scarti dei collettori di fanghi, dei separatori d’oli come pure degli impianti di pretrattamento delle acque di scarico, è effettuato secondo le prescrizioni?
Cap. 2
Cap. 2
Cap. 3.4
Cap. 2
Allegato 2.A
Classificazione dei liquidi nocivi alle acque Pubblicazione dell’UFAM del 9 marzo 2009 (tedesco)
Eidgenössisches Departement für Umwelt, Verkehr, Energie und Kommunikation UVEK Bundesamt für Umwelt BAFU
Klassierung wassergefährdender Flüssigkeiten Stand: 9. März 2009 (I061-0918) 1. Ausgangslage Mit der Änderung vom 18. Oktober 2006 der Gewässerschutzverordnung vom 28. Oktober 1998 (GSchV; SR 814.201) wurde die Verordnung vom 1. Juli 1998 über den Schutz der Gewässer vor wassergefährdenden Flüssigkeiten (VWF) aufgehoben und der Bereich des Umgangs mit wassergefährdenden Flüssigkeiten dereguliert. Die Grundsätze des Umgangs mit wassergefährdenden Flüssigkeiten sind im Gewässerschutzgesetz vom 24. Januar 1991 (GSchG; SR 814.20) verankert (Art. 22 ff. GSchG) und Vorschriften bezüglich Anlagen mit wassergefährdenden Flüssigkeiten in den besonders gefährdeten Gewässerschutzbereichen in die GSchV aufgenommen. Die GSchV enthält weiterhin die Unterscheidung zwischen Flüssigkeiten, die Wasser in kleinen Mengen verunreinigen können (im Folgenden Flüssigkeiten der Klasse A) und anderen wassergefährdenden Flüssigkeiten (d.h. Flüssigkeiten, die Wasser in grossen Mengen verunreinigen können; im Folgenden Flüssigkeiten der Klasse B). Das vorliegende Dokument ist ein Hilfsmittel zur harmonisierten Einteilung von wassergefährdenden Flüssigkeiten in die Klassen A oder B.
2. Konzept Immer als Flüssigkeiten der Klasse A einzustufen sind solche, die umweltgefährliche Eigenschaften im Sinne von Artikel 6 der Chemikalienverordnung vom 18. Mai 2005 (ChemV, SR 813.11) aufweisen. Da sich der Begriff der Wassergefährdung gemäss GSchV nicht nur auf ökologische Gefahren für die aquatische Biozönose beschränkt, sondern Gefährdungen der menschlichen Gesundheit durch Wasserverunreinigungen mit ein schliesst, werden für die Klassierung auch gesundheitsgefährdende Eigenschaften im Sinne von Artikel 5 ChemV berücksichtigt. Das Konzept sieht vor, dass als sehr giftig (infolge Verschlucken oder Hautresorption) oder als krebserzeugend, erbgutverändernd oder fortpflanzungsgefährdend (der Kategorien 1 und 2) einzustufende Flüssigkeiten in die Klasse A einzuteilen sind. Für Flüssigkeiten mit bestimmten anderen Gesundheitsgefahren wird in einem Punkteverfahren ermittelt, ob eine Einteilung in die Klasse A nötig ist. Flüssigkeiten, die nicht in die Klasse A eingeteilt werden, gelten als Flüssigkeiten der Klasse B.
3. Liste klassierter Flüssigkeiten Anhang 1 dieses Dokuments enthält eine Liste klassierter Flüssigkeiten. Die Flüssigkeiten wurden in der Regel nach den in Kapitel 4 aufgeführten Kriterien eingeteilt. In einigen Fällen wurden weitere Aspekte der Wassergefährdung wie zum Beispiel sensorische Eigenschaften oder phys.-chem. Eigenschaften (Sinker) berücksichtigt.
1
4. Vorgehen bei nicht gelisteten Flüssigkeiten Fl€ssigkeiten, die nicht in Anhang 1 aufgef€hrt sind, werden in die Klasse A eingeteilt, wenn sie folgende Eigenschaften aufweisen:
1
1.
umweltgef•hrlich mit Zuordnung folgender R-S•tze: - R50 (sehr giftig f€r Wasserorganismen); - R50/53 (sehr giftig f€r Wasserorganismen, kann in Gew•ssern l•ngerfristig sch•dliche Wirkung haben); - R51/53 (giftig f€r Wasserorganismen, kann in Gew•ssern l•ngerfristig sch•dliche Wirkung haben); - R52/53 (sch•dlich f€r Wasserorganismen, kann in Gew•ssern l•ngerfristig sch•dliche Wirkung haben); - R52 (sch•dlich f€r Wasserorganismen); - R53 (kann in Gew•ssern l•ngerfristig sch•dliche Wirkung haben)1.
2.
sehr giftig aufgrund akuter S•ugertoxizit•t mit Zuordnung folgender R-S•tze: - R26/27 (sehr giftig beim Einatmen und bei Ber€hrung mit der Haut); - R26/27/28 (sehr giftig beim Einatmen, Verschlucken und Ber€hrung mit der Haut); - R26/28 (sehr giftig beim Einatmen und Verschlucken); - R27 (sehr giftig bei Ber€hrung mit der Haut); - R27/28 (sehr giftig bei Ber€hrung mit der Haut und bei Verschlucken); - R28 (sehr giftig beim Verschlucken).
3.
sehr giftig aufgrund irreversibler Wirkungen mit Zuordnung folgender R-S•tze: - R39/26/27 (sehr giftig: ernste Gefahr irreversiblen Schadens durch Einatmen und bei Ber€hrung mit der Haut); - R39/26/27/28 (sehr giftig: ernste Gefahr irreversiblen Schadens durch Einatmen, Ber€hrung mit der Haut und durch Verschlucken); - R39/26/28 (sehr giftig: ernste Gefahr irreversiblen Schadens durch Einatmen und durch Verschlucken); - R39/27 (sehr giftig: ernste Gefahr irreversiblen Schadens bei Ber€hrung mit der Haut); - R39/27/28 (sehr giftig: ernste Gefahr irreversiblen Schadens bei Ber€hrung mit der Haut und durch Verschlucken); - R39/28 (sehr giftig: ernste Gefahr irreversiblen Schadens durch Verschlucken).
4.
gesundheitsgef•hrdend aufgrund spezifischer Gefahren mit Zuordnung folgender R-S•tze: - R45 (kann Krebs erzeugen); - R46 (kann vererbbare Sch•den verursachen); - R60 (kann die Fortpflanzungsf•higkeit beeintr•chtigen); - R61 (kann das Kind im Mutterleib sch•digen).
5.
gesundheitsgef•hrdend mit Zuordnung der R-S•tze nach Anhang 2, wenn die zugeh‚rigen Bewertungspunkte nach Addition eine Gesamtpunktzahl von 5 und mehr ergeben.
bei diesen Fl€ssigkeiten handelt es sich z.B. um Stoffe mit einer geringen Wasserl‚slichkeit, die nicht leicht abbaubar sind, einen Verteilungskoeffizienten Octanol/Wasser log Pow ≥ 3 aufweisen und f€r die keine weiteren Daten zum Ausmass der Bioakkumulation und zu chronisch toxischen Wirkungen bei der L‚slichkeitsgrenze vorliegen.
2
Flüssigkeiten, die weder in Anhang 1 aufgeführt sind, noch die Kriterien für die Einteilung in die Klasse A erfüllen, werden in die Klasse B eingeteilt. Die für die Klassierung nach diesem Kapitel notwendigen Informationen können dem Sicherheitsdatenblatt der Flüssigkeiten entnommen werden (Artikel 51 ChemV). Die Angaben finden sich in den Kapiteln 2 und 15. Geht aus dem Sicherheitsdatenblatt hervor, dass aufgrund fehlender Daten keine Einstufung als umweltgefährlich möglich ist, sollen die Flüssigkeiten der Klasse A zugeordnet werden. Ebenfalls in die Klasse A eingeteilt werden Flüssigkeiten, bei denen aus den Angaben aus dem Sicherheitsdatenblatt hervorgeht, dass aufgrund fehlender Daten zur akuten Säugetiertoxizität keine Einstufung als gesundheitsgefährdend (R22, R25, R28 oder R21, R24, R27) erfolgte.
3
Anhang 1: Liste klassierter Flüssigkeiten Stoff
Synonyme
Acetaldehyd
CAS-Nr.
Klasse
75-07-0
B
Acetessigs•ureethylester
Ethylacetoacetat
141-97-9
B
Acetessigs•uremethylester
Methylacetoacetat
105-45-3
B
Aceton
67-64-1
B
Acetonitril
75-05-8
A
22031-33-0
A
123-54-6
B
20249-05-2
A
75-36-5
B
107-02-8
A
107-13-1
A
N-Acetoxyethyl-N-cyanethylanilin
2-[N-(2-Cyanethyl)anilino]ethylacetat
Acetylaceton
2,4-Pentandion
5-Acetylamino-2-ethoxy-N,N-di-(acetoxyethyl)-anilin
2,2'-[(5-Acetamido-2-ethoxyphenyl)imino]-diethyldiacetat
Acetylchlorid Acrolein
Acrylaldehyd
Acrylnitril Aluminiumsulfatl‚sung
B
Ameisens•ure 4-Amino-2-chlortoluol
3-Chlor-p-toluidin
64-18-6
B
95-74-9
A
Ammoniak, w•ssrige L‚sung
A
Ammoniumnitratl‚sung
B
Ammoniumsulfitl‚sung
B
m-Anisidin
3-Methoxyanilin
o-Anisidin
2-Methoxyanilin
536-90-3
A
90-04-0
A
100-52-7
A
Benzin
86290-81-5
A
Benzol
71-43-2
A
98-09-9
B
100-51-6
B
Benzaldehyd
Benzolsulfochlorid
Benzolsulfonylchlorid
Benzylalkohol Benzylbromid
α-Bromtoluol
100-39-0
A
Benzylchlorid
α-Chlortoluol
100-44-7
A
Biodiesel (Raps‚lmethylester, RME) Blaus•ure ≥ 0.25 %
B Cyanwasserstoffs•ure ≥ 0.25 %
A
Bleialkyle
A
Brom 2-Brom-3,5-diethyl-1-methylbenzol
2-Brom-3,5-diethyltoluol
7726-95-6
A
68214-74-4
A
Bromwasserstoffs•ure 1,4-Butandiol
B Butan-1,4-diol
Butylacrylat
110-63-4
B
141-32-2
B
n-Butylalkohol
Butan-1-ol
71-36-3
B
sec. Butylalkohol
Butan-2-ol
78-92-2
B
Butyldiglykolacetat
2-(2-Butoxyethoxy)ethylacetat
124-17-4
B
n-Butylmalons•urediethylester
Diethylbutylmalonat
133-08-4
B
109-74-0
A
n-Butyronitril Calciumchloridl‚sung
B
Calciumcyanidl‚sung ≥ 0.25 %
A
Calciumhydroxidl‚sung
B
Calciumnitratl‚sung
B
4
Stoff
Synonyme
Carbolineum (Teeröle)
Kreosot
CAS-Nr.
Klasse
8001-58-9
A
Kreosot, Holz-
8021-39-4
Kreosotöl
61789-28-4
Teersäuren, Kohle, roh
65996-85-2
Destillate (Kohlenteer), obere
65996-91-0
Destillate (Kohlenteer), Naphthalinöle
84650-04-4
Anthracenöl
90640-80-5
Kreosotöl, Acenaphthen-Fraktion
90640-84-9
Extraktrückstände (Kohle), Niedrigtemperatur Kohleteeralkalin
122384-78-5
Chinolin
91-22-5
A
Chloracetessigester
638-07-3
A
Chloracetylchlorid
79-04-9
A
75-87-6
A
Chloral
Trichloracetaldehyd
Chloranilin (mono-, di-, tri-) o-Chlorbenzaldehyd
A 2-Chlorbenzaldehyd
Chlorbenzol (mono-, di-, tri-)
89-98-5
A
108-90-7
A
95-50-1 541-73-1 106-46-7 120-82-1 Chlorcyan
Cyanogenchlorid
Chloroform
506-77-4
A
67-66-3
A
Chlorsulfonsäure
Chloroschwefelsäure
7790-94-5
B
Chlorthiophosphorsäurediethylester
O,O-Diethylchlorthiophosphat
2524-04-1
A
Crotonaldehyd
4170-30-3
A
Cyclohexan
110-82-7
A
Cyclohexanol
108-93-0
B
Cyclohexanon
108-94-1
B
Cyclohexylamin
108-91-8
B
p-Cymol
4-Isopropyltoluol
99-87-6
A
Diacetonalkohol
4-Hydroxy-4-methyl-pentan-2-on
123-42-2
B
Diaminostilbendisulfonsäure, wässr. Lsg.
4,4'-Diaminostilben-2,2'disulfonsäure, wässr. Lsg.
81-11-8
B
Di-n-Butylphathalat
Dibutylphthalat (DBP)
84-74-2
A
Dieselöl
Brennstoffe, Diesel
68334-30-5
A
Fuel oil, no. 2
68476-30-2
Fuel oil, no. 4
68476-31-3
Fuels, diesel, no. 2
68476-34-6
Diethylamin
109-89-7
B
N,N-Diethylanilin
91-66-7
A
Diethylenglykol
2,2'-Oxydiethanol
111-46-6
B
Diethylentriamin
2,2'-Iminodi(ethylamin)
111-40-0
A
64-67-5
A
120-07-0
A
84-69-5
A
Diethylsulfat Dihydroxyethylanilin, N,N-
2,2'-Phenyliminodiethanol
Diisobutylphathalat
5
Stoff
Synonyme
CAS-Nr.
Klasse
Diketen
But-3-en-3-olid
674-82-8
B
Dimethylamin
124-40-3
A
Dimethylether
115-10-6
B
Dimethylformamid, N,N-
68-12-2
A
Dimethylhydrazin, N,N-
57-14-7
A
Dimethylsulfat
77-78-1
A
117-81-7
A
1,4-Dioxan
123-91-1
A
2,6-Di-tert-butylphenol
128-39-2
A
Dioctylphthalat
Bis(2-ethylhexyl)phthalat (DEHP)
Eisen(III)chloridl‚sung
Eisentrichloridl‚sung
B
Eisen(II)sulfatl‚sung
Eisensulfatl‚sung
B
Epichlorhydrin
1-Chlor-2,3-epoxypropan
106-89-8
A
Essigs•ure
64-19-7
B
Essigs•ureanhydrid
108-24-7
B
Essigs•ureethylester
Ethylacetat
141-78-6
B
Ether, Ethyl-terti•r-butyl-
2-Ethoxy-2-methylpropan (ETBE)
637-92-3
A
Ether, Terti•r-amyl-methyl-
2-Methoxy-2-methylbutan (TAME)
994-05-8
A
Ether, Terti•r-butyl-methyl-
(tert-Butyl)methylether (MTBE)
1634-04-4
A
1-Ethoxy-4-brombenzol
4-Bromphenetol
588-96-5
A
Ethylalkohol
Ethanol
64-17-5
B
Ethylamin
75-04-7
B
Ethylbenzol
100-41-4
A
Ethylbromid
Bromethan
74-96-4
A
Ethylchlorid
Chlorethan
75-00-3
A
Ethylenchlorid
1,2-Dichlorethan
107-06-2
A
Ethylendiamin
107-15-3
A
Ethylenoxid
75-21-8
A
107-21-1
B
109-94-4
B
110-80-5
A
104-76-7
A
92-50-2
A
109-92-2
B
Ethylenglykol
Ethan-1,2-diol
Ethylformiat Ethylglykol
2-Ethoxyethanol
2-Ethyl-1-hexanol N-Ethyl-N-(2-hydroxyethyl)-anilin
2-(N-Ethylanilino)ethanol
Ethylvinylether Flusss•ure ≥ 7 %
Fluorwasserstoffs•ure ≥ 7 %
A
Formaldehyd ≥ 25 %
A
Formamid
75-12-7
A
Fumars•uredichlorid
Fumaroylchlorid
627-63-4
B
Glycerin
Glycerol
56-81-5
B
68476-30-2
A
Heiz‚le
64741-67-9 92045-14-2 101316-57-8 n-Hexan Hexylenglykol
2-Methyl-2,4-pentandiol
Hydrazinhydrat Isoamylacetat
Isopentylacetat
6
110-54-3
A
107-41-5
B
7803-57-8
A
123-92-2
B
Stoff
Synonyme
CAS-Nr.
Klasse
Isoamylformiat
Isopentylformiat
110-45-2
B
110-19-0
B
Isobutylacetat Isobutylalkohol
Isobutanol
78-83-1
B
Isobutylbromid
1-Brom-2-methylpropan
78-77-3
A
Isobutyronitril
78-82-0
A
26952-21-6
A
3,7,11,15-Tetramethylhexadec-1-en3-ol
505-32-8
A
Propan-2-ol
67-63-0
B
75-31-0
B
108-20-3
B
Isooctylalkohol
Isooctan-1-ol
Isophytol Isopropylalkohol Isopropylamin Isopropylether
Diisopropylether
Kalilauge
Kaliumhydroxid-L‚sung
B
K‚nigswasser Kohlenwasserstoff-L‚semittel, Aromaten-Gehalt > 5 %
A L‚sungsmittelnaphtha, schwere aromatische
64741-98-6
A
64742-94-5 68477-29-2 90640-98-5 90641-13-7
Kresol, (o-, m-, p-, mix)
108-39-4
A
95-48-7 106-44-5 1319-77-3 2,6-Lutidin
2,6-Dimethylpyridin
108-48-5
Magnesiumbromidl‚sung
A B
Malons•urediethylester
Diethylmalonat
105-53-3
B
Malons•uredimethylester
Dimethylmalonat
108-59-8
B
Methoxyisopropanol
1-Methoxy-2-propanol
107-98-2
B
Methylacetat
79-20-9
B
Methylacrylat
96-33-3
A
67-56-1
A
Methylalkohol
Methanol
Methylamin, w•ssr. Lsg.
A
2-Methylaminoethanol
109-83-1
B
2-Methylbut-3-in-2-ol
115-19-5
B
Methylcarbitol
2-(2-Methoxyethoxy)ethanol
111-77-3
B
Methylenchlorid
Dichlormethan
75-09-2
A
4,4'-Methylendiphenyldiisocyanat
101-68-8
A
2,2'-Methylendiphenyldiisocyanat
2536-05-2
o-(p-Isocyanatobenzyl)phenylisocyanat
5873-54-1
Methylendiphenyl diisocyanat
26447-40-5
Methylethylketon
Butanon
Methylformiat
78-93-3
B
107-31-3
B
Methylheptenon
6-Methylhept-5-en-2-on
110-93-0
B
Methylisobutylketon
4-Methylpentan-2-on
108-10-1
B
2-Methylpyridin
109-06-8
B
3-Methylpyridin
108-99-6
B
4-Methylpyridin
108-89-4
B
Monochloressigs•urel‚sung ≥ 2.5 %
Chloressigs•urel‚sung ≥ 2.5 % 7
A
Stoff
Synonyme
CAS-Nr.
Klasse
Monoethanolamin
2-Aminoethanol
141-43-5
B
2-(2-Aminoethylamino)ethanol
111-41-1
A
L‚sungsmittelnaphtha, leichte aromatische, Solvent naphtha, Siedegrenzenbenzine
8030-30-6
A
Monoethanolethylendiamin 2
Naphtha niedrigsiedend
8032-32-4 64742-89-8 68919-37-9 8052-41-3 64742-95-6 90989-39-2 91995-18-5
Natriumacetatl‚sung Natriumbisulfitl‚sung
B Natriumhydrogensulfitl‚sung
B
Natriumcarbonatl‚sung
B
Natriumchloridl‚sung
B
Natriumcyanidl‚sung ≥ 0.25 %
A
Natriumhypochloritl‚sung ≥ 0.25 % Cl 3 aktiv
A
Natriummethylatl‚sung
A
Natriumnitritl‚sung ≥ 25 %
A
Natriumsulfidl‚sung
A
Natriumhydrogensulfidl‚sung Natronlauge
A Natriumhydroxid-L‚sung
Nitrobenzol (mono-, di-, tri)
B 98-95-3
A
25154-54-5 100-25-4 528-29-0 99-35-4 Nitrotoluol (mono-, di-, tri-)
88-72-2
A
99-99-0 602-01-7 121-14-2 25321-14-6 619-15-8 606-20-2 610-39-9 618-85-9 118-96-7 Nonylphenol
25154-52-3
Phenol, 4-Nonyl-, verzweigt
84852-15-3
2
3
A
vgl. Annex 2A (S. 147) Concawe Report No. 6/05 (2005) f€r weitere Stoffe und CAS-Nummern dieses Eintrags Eine bestimmungsgem•sse und fachgerechte Anwendung dieses Stoffes zur Trinkwasseraufbereitung wird durch diese Einteilung nicht eingeschr•nkt
8
Stoff
Synonyme
Octan und Isomere
CAS-Nr.
Klasse
111-65-9
A
540-84-1 560-21-4 563-16-6 564-02-3 565-75-3 583-48-2 584-94-1 589-43-5 589-53-7 589-81-1 590-73-8 592-13-2 592-27-8 594-82-1 609-26-7 619-99-8 1067-08-9 26635-64-3 Octylphenol, 4-tert-
4-(1,1,3,3-Tetramethylbutyl)phenol
140-66-9
A
Oleylalkohol
(Z)-Octadec-9-enol
143-28-2
B
8012-95-1
A
123-63-7
B
109-66-0
A
127-18-4
A
Paraffinöle Paraldehyd
2,4,6-Trimethyl-1,3,5-trioxan
Pentan Perchlorethylen
Tetrachlorethylen
Petrolether
s. Naphtha niedrigsiedend
A
Phenol (gelöst)
108-95-2
A
Phenylhydrazin
100-63-0
A
Phenylendiisocyanat, 2-Methyl-m-
2,6-Toluylendiisocyanat (2,6-TDI)
91-08-7
A
Phenylendiisocyanat, 4-Methyl-m-
2,4-Toluylendiisocyanat (2,4-TDI)
584-84-9
A
m-Tolylidendiisocyanat 1-Phenyl-3-methyl-5-pyrazolon (gelöst)
3-Methyl-1-phenyl-5-pyrazolon
Phosphoroxychlorid
Phosphoryltrichlorid
26471-62-5 89-25-8
A
10025-87-3
B
Phosphorsäure
7664-38-2
B
Phosphortrichlorid
7719-12-2
B
Propylalkohol
Propan-1-ol
71-23-8
B
Propylenoxid
Methyloxiran
75-56-9
A
Propylenglykol
Propan-1,2-diol
57-55-6
B
7697-37-2
B
Salpetersäure Salzsäure Schmieröle auf Mineralölbasis (legierte, emulgierbare und nicht emulgierbare, obere Siedegrenze > 400°C
B Getriebeöle, Kühlschmierstoffe, Motorenöle
-
A
7782-99-2
B
75-15-0
A
Schwefelsäure
7664-93-9
B
Styrol
100-42-5
A
Sulfurylchlorid
7791-25-5
B
Schweflige Säure Schwefelkohlenstoff
Kohlenstoffdisulfid
9
Stoff
Synonyme
Terpentin, …l 1,1,2,2-Tetrachlorethan Tetrachlorkohlenstoff
Kohlenstofftetrachlorid
Tetrahydrofuran
CAS-Nr.
Klasse
8006-64-2
A
79-34-5
A
56-23-5
A
109-99-9
B
Tetrapropylenbenzol
Benzol, (Tetrapropenyl)derivate
68512-02-7
A
Thionylchlorid
Thionyldichlorid
7719-09-7
B
m-Toluidin
3-Methylanilin
108-44-1
A
o-Toluidin
2-Methylanilin
95-53-4
A
Toluol
108-88-3
A
Trichlorethylen
79-01-6
A
102-71-6
B
121-44-8
B
112-24-3
A
78-40-0
B
329-01-1
A
Triethanolamin
2,2',2''-Nitrilotriethanol
Triethylamin Triethylentetramin
Trientin
Triethylphosphat 3-Trifluormethylphenylisocyanat
α,α,α-Trifluor-3-tolylisocyanat
Triglyceride (technisch unbehandelt oder hydriert; Fetts•urerest - ges•ttigt und unges•ttigt - mit geradzahliger, unverzweigter C-Kette - und C-Zahl ≥ 8)
B
2,4,6-Trimethylanilin
88-05-1
A
Trimethylchinonl‚sung
935-92-2
A
15901-42-5
A
Trimethylphosphit
121-45-9
A
Vinylacetat
108-05-4
A
Vinylchlorid
75-01-4
A
3,3,5-Trimethylcyclohexylamin
Xylidine
A
Xylol (o-, m-, p-, mix)
A
10
Anhang 2 R-Sätze und zugeordnete Bewertungspunkte für die Klassierung nach Kapitel 4 Punkt 5 R-Satz 20/21 20/21/22 20/22 21
21/22 22 23/24 23/24/25 23/25 24 24/25 25 15/29 29 65
39/23/24 39/23/24/25
39/23/25 39/24 39/24/25 39/25 68/20/21
68/20/21/22
Text
Punkte
Akute Säugertoxizität Gesundheitsschädlich beim Einatmen und bei Berührung mit der Haut Gesundheitsschädlich beim Einatmen, Verschlucken und Berührung mit der Haut Gesundheitsschädlich beim Einatmen und Verschlucken Gesundheitsschädlich bei Berührung mit der Haut
1
wird nicht additiv zu R22 oder R25 zugeordnet
1 1 1
Gesundheitsschädlich bei Berührung mit der Haut und beim Verschlucken Gesundheitsschädlich beim Verschlucken
1
Giftig beim Einatmen und bei Berührung mit der Haut Giftig beim Einatmen, Verschlucken und Berührung mit der Haut Giftig beim Einatmen und Verschlucken Giftig bei Berührung mit der Haut
3
Giftig bei Berührung mit der Haut und beim Verschlucken Giftig beim Verschlucken Andere akut toxische Wirkungen Reagiert mit Wasser unter Bildung giftiger und hochentzündlicher Gase Entwickelt bei Berührung mit Wasser giftige Gase Gesundheitsschädlich: kann beim Verschlucken Lungenschäden verursachen Irreversible Wirkungen Giftig: ernste Gefahr irreversiblen Schadens durch Einatmen und bei Berührung mit der Haut Giftig: ernste Gefahr irreversiblen Schadens durch Einatmen, Berührung mit der Haut und durch Verschlucken Giftig: ernste Gefahr irreversiblen Schadens durch Einatmen und durch Verschlucken Giftig: ernste Gefahr irreversiblen Schadens bei Berührung mit der Haut Giftig: ernste Gefahr irreversiblen Schadens bei Berührung mit der Haut und durch Verschlucken Giftig: ernste Gefahr irreversiblen Schadens durch Verschlucken Gesundheitsschädlich: Möglichkeit irreversiblen Schadens durch Einatmen und bei Berührung mit der Haut Gesundheitsschädlich: Möglichkeit irreversiblen Schadens durch Einatmen, Berührung mit der Haut und durch Verschlucken
3
11
Kommentar
1
wird nicht additiv zu R24 zugeordnet wird nicht additiv zu R22, R20/22, R25, oder R23/25 zugeordnet
wird nicht additiv zu R24, oder R23/24 zugeordnet wird nicht additiv zu R25 zugeordnet
3 3 3
wird nicht additiv zu R25 oder R23/25 zugeordnet
3 2 2 1
4 4
4 4 4 4 2
2
wird nicht additiv zu R21 und R22 zugeordnet
R-Satz 68/20/22 68/21 68/21/22
68/22
33 48/20/21
48/20/21/22
48/20/22
48/21
48/21/22
48/22
48/23/24
48/23/24/25
48/23/25
48/24 48/24/25
48/25
40 62 63
Text Punkte Kommentar Gesundheitsschädlich: Möglichkeit irreversiblen 2 Schadens durch Einatmen und durch Verschlucken Gesundheitsschädlich: Möglichkeit irreversiblen 2 Schadens bei Berührung mit der Haut Gesundheitsschädlich: Möglichkeit irreversiblen 2 Schadens bei Berührung mit der Haut und durch Verschlucken Gesundheitsschädlich: Möglichkeit irreversiblen 2 Schadens durch Verschlucken wiederholte Exposition Gefahr kumulativer Wirkung 2 Gesundheitsschädlich: Gefahr ernster 2 Gesundheitsschäden bei längerer Exposition durch Einatmen und durch Berührung mit der Haut Gesundheitsschädlich: Gefahr ernster 2 Gesundheitsschäden bei längerer Exposition durch Einatmen, Berührung mit der Haut und durch Verschlucken Gesundheitsschädlich: Gefahr ernster 2 Gesundheitsschäden bei längerer Exposition durch Einatmen und durch Verschlucken Gesundheitsschädlich: Gefahr ernster 2 Gesundheitsschäden bei längerer Exposition durch Berührung mit der Haut Gesundheitsschädlich: Gefahr ernster 2 Gesundheitsschäden bei längerer Exposition durch Berührung mit der Haut und durch Verschlucken Gesundheitsschädlich: Gefahr ernster 2 Gesundheitsschäden bei längerer Exposition durch Verschlucken Giftig: Gefahr ernster Gesundheitsschäden bei 4 längerer Exposition durch Einatmen und durch Berührung mit der Haut Giftig: Gefahr ernster Gesundheitsschäden bei 4 längerer Exposition durch Einatmen, Berührung mit der Haut und durch Verschlucken Giftig: Gefahr ernster Gesundheitsschäden bei 4 längerer Exposition durch Einatmen und durch Verschlucken Giftig: Gefahr ernster Gesundheitsschäden bei 4 längerer Exposition durch Berührung mit der Haut Giftig: Gefahr ernster Gesundheitsschäden bei 4 längerer Exposition durch Berührung mit der Haut und durch Verschlucken Giftig: Gefahr ernster Gesundheitsschäden bei 4 längerer Exposition durch Verschlucken Kanzerogene und/oder mutagene Wirkungen / Reproduktionstoxizität Verdacht auf krebserzeugende Wirkung 2 Kann möglicherweise die Fortpflanzungsfähigkeit 2 beeinträchtigen Kann das Kind im Mutterleib möglicherweise schädigen
12
2
wird nicht additiv zu R62 zugeordnet
Allegato 2.B
È acqua di scarico? È un rifiuto? Strumento decisionale Accostamento pragmatico dal punto di vista della persona pratica Pubblicazione del VSA, 24 giugno 2009
Swiss Water Association
Associazione svizzera dei professionisti della protezione delle acque
Association suisse des professionnels de la protection des eaux
Verband Schweizer Abwasser- und Gewässerschutzfachleute
Europastrasse 3 Postfach, 8152 Glattbrugg
[email protected] www.vsa.ch T: 043 343 70 70 F: 043 343 70 71
Fachbereich Industrie und Gewerbe
Ist es Abwasser ? Ist es Abfall ? Entscheidungshilfe; pragmatische Annäherung aus der Sicht des Praktikers.
Das Verbot der Abfallentsorgung mit dem Abwasser hat für den Gewässerschutz eine zentrale Bedeutung. In der Praxis ist die Unterscheidung zwischen Abwasser und flüssigem Abfall nicht immer leicht; die vorliegende Vollzugshilfe soll dem Anwender in Behörden, Betrieben und Beratungsbüros diesen Entscheid erleichtern (jedoch nicht abnehmen) und sie soll zur Vollzugsharmonisierung beitragen. ⇒ Eine Klassierung als Abwasser bedeutet nicht, das dieses ohne weiteres abgeleitet werden darf. Es sind die Vorschriften der Gewässerschutzverordnung zu beachten; fallweise muss das Abwasser nach dem Stand der Technik vorbehandelt werden. ⇒ Eine Klassierung als Abfall bedeutet nicht zwingend, dass dieser Stoff nicht auf eine Kläranlage verbracht werden darf. Manchmal ist auf der ARA ein gezielter Einsatz als Nährstoff, als Kohlenstoffquelle oder zur Biogasgewinnung möglich und sinnvoll. Eine Ableitung via Kanalisation ist jedoch nicht gestattet; allfällige Ausnahmen können nur mit einer ausdrücklichen behördlichen Bewilligung aufgrund der lokalen Verhältnisse und unter Berücksichtigung der Bestimmung . „ausser wenn dies für die Behandlung des Abwassers zweckmässig ist“ gemäss Art. 10 GSchV gemacht werden. ⇒ Bei der Behandlung eines Abfalls entsteht manchmal eine wässerige Lösung, welche als Abwasser abgeleitet werden darf.
Seite 1 von 4
Ausgangspunkt: Gewässerschutzverordnung SR 814.201 Art. 10 Verbot der Abfallentsorgung mit dem Abwasser Es ist verboten: a. feste und flüssige Abfälle mit dem Abwasser zu entsorgen, ausser wenn dies für die Behandlung des Abwassers zweckmässig ist; b. Stoffe entgegen den Angaben des Herstellers auf der Etikette oder der Gebrauchsanweisung abzuleiten.
Definition Abwasser: Bundesgesetz über den Schutz der Gewässer SR 814.22 Art 4 Definition Abwasser Das durch häuslichen, industriellen, gewerblichen, landwirtschaftlichen oder sonstigen Gebrauch veränderte Wasser, ferner das in der Kanalisation stetig damit abfliessende Wasser sowie das von bebauten oder befestigten Flächen abfliessende Niederschlagswasser.
Definition Abfall: Umweltschutzgesetz SR 814.01 Art. 7 Definitionen Abfälle sind bewegliche Sachen, deren sich der Inhaber entledigt oder deren Entsorgung im öffentlichen Interesse geboten ist. Die Entsorgung der Abfälle umfasst ihre Verwertung oder Ablagerung sowie die Vorstufen Sammlung, Beförderung, Zwischenlagerung und Behandlung. Als Behandlung gilt jede physikalische, chemische oder biologische Veränderung der Abfälle Bemerkenswert: als Entsorgen steht nur „Verwertung“ oder „Ablagerung“ zur Verfügung. Ableiten in die Kanalisation ist weder das Eine noch das Andere.
griffigere Definition von Abfall: Verordnung vom 22. Juni 2005 über den Verkehr mit Abfällen (VeVA) SR 814.610 Die VeVA gilt nicht für Abwasser, das in die Kanalisation eingeleitet werden darf(Art.1). denkbarer (zulässiger?) Umkehrschluss: Abfälle gemäss VeVA dürfen nicht in die Kanalisation eingeleitet werden.
Verordnung des UVEK vom 18. Oktober 2005 über Listen zum Verkehr mit Abfällen SR 814.610.1 Ausführungsverordnung zur VeVA. Abfälle, die im Anhang 1 dieser Verordnung namentlich aufgeführt sind, sind eben Abfälle und nicht Abwässer.
Vorgehen für die Zuordnung zu „Abwasser“ resp. „Abfall“: 1. man geht in die Entscheid-Liste A. Wenn sich der Stoff in der Grauzone befindet: 2. geht man in das Entscheid – Diagramm B. Wenn jetzt noch nicht alles klar ist, 3. ist das vorliegende System für den Fall nicht tauglich
Seite 2 von 4
A Entscheid – Liste: Eine abschliessende Liste kann selbstverständlich nicht erstellt werden. Die gewählten Beispiele sind solche, die in der Praxis häufig strittig sind; deshalb wurde auf eine weitergehende Generalisierung verzichtet. eindeutig Abwasser • verschmutztes Niederschlagswasser • Industrieabwasser nach Anh. 3.2 GSchV • Anderes Abwasser nach Anh. 3.3 GSchV • Spül- und Waschwässer von Oberflächen • Spülwasser aus Produktionsanlagen, Lagerbehältern und Rohrleitungen für Lebensmittel. Bedingung: vor dem Spülen wurden die Konzentrate nach dem Stand der Technik (mechanisch, Vorspülen..) entfernt. • Deponiesickerwasser, das nach dem StdT behandelt wird
• •
•
•
•
•
• • • •
Grauzone Salzsole (Wärmeträger, Solebäder...) entgiftete / behandelte wässerige Bäder (wie Entfettungsbäder, Beizbäder, Galvanikbäder) entgiftete wässerige Sonderabfälle und ak-Abfälle Flüssige Nährböden aus der Produktion mit mikrobiologischen Methoden Spülwasser aus Produktionsanlage n, Lagerbehältern und Rohrleitungen aus chemisch / technischer Produktion wässerige Lösungen, die biologisch schwer abbaubare oder umwelttoxische Stoffe enthalten entsilberte Fixierbäder Press-saft von Vergärungsanlage n Kompostsaft Brüdenkondensate
• •
•
• • • • • • • •
• •
eindeutig Abfall alle festen oder pastösen Stoffe in Wasser nicht oder nur gering lösliche Flüssigkeiten (wie Oele, Lösemittel) organische Wärmeträgerflüssigkeiten wie Glycol/Wasser – Gemische Frostschutzmittel Blut und Panseninhalt bei Schlachtbetrieben Abgänge aus Stallungen Rückstände aus der Käseproduktion (Molke, Sirte, Käseschmiere) unbrauchbare Lebensmittel und Getränke wässerige Farbschlämme Metallbearbeitungsemulsionen Fehlchargen, unbrauchbare Erzeugnisse und Warenretouren Blutkonserven Vorspülwasser aus Produktionsanlagen, Lagerbehältern und Rohrleitungen
Die eindeutigen Fälle sind nach dieser Tabelle erledigt. Mit den „Grauzone“ – Fällen geht man in das Diagramm B
Seite 3 von 4
Entscheid - Diagramm B Grauzone gemäss Entscheid-Liste A
#1 flüssige Abfälle dürfen nicht durch Verdünnen zu Abwasser gemacht werden
Verdünnungsverbot #1 eingehalten? NEIN
#2 in den aktuellen Referenzdokumenten zum Stand der Technik (nach Branche oder Querschnittsprozess) ist oft genannt, was den Abfällen zuzurechnen ist
Abfall gemäss #2 ? JA
NEIN (oder nicht gefunden)
#3 z.B.Energiegewinnung, Futtermittel, Vergärung, Kompostierung
sinnvolle Verwertung nach #3 möglich? JA NEIN
#4 CSBgelöst > ca. 10 g/L NKj > ca 2 g/L GUS> ca 5 g/L (Werte basieren auf Vergleich mit Kommunalabwasser)
ein Schwellenwert gemäss #4 überschritten?
es handelt sich vermutlich um Abfall
JA
JA
NEIN #5 aufgrund von Menge, Art und Frachten der Inhaltsstoffe beurteilen, ob in ARA oder Vorfluter bei Ableitung Probleme zu erwarten sind (org.Fracht, Abbaubarkeit, Schlupf, Toxizität) Die Grenzwerte gemäss GSchV sind einzuhalten.
Probleme gemäss #5 zu erwarten ? JA
NEIN
es handelt sich vermutlich um Abwasser V Version 24.6.09 Seite 4 von 4
Allegato 2.C
Impianti di rifornimento di olio diesel con dispositivo di riempimento manuale Scheda tecnica D1 Pubblicazione della CCA, 2011
KVU CCE CCA
2011
Scheda tecnica D1
IMPIANTI DI RIFORNIMENTO DI OLIO DIESEL •
con dispositivo di riempimento manuale
I disegni sottostanti non sono piani bensì semplici schemi illustrativi del testo che accompagnano
1
Campo d’applicazione
11
13
La presente scheda tecnica si applica agli impianti di rifornimento di olio diesel nei settori agricoli e nelle imprese artigianali, utilizzati per l’approvvigionamento dei loro propri veicoli o dei mezzi a motore, situati al di fuori delle zone e dei perimetri di protezione delle acque sotterranee. Le disposizioni seguenti fanno riferimento alla LPAc1 e all'OPAc2 e corrispondono allo stato della tecnica. Restano riservate le esigenze di altri settori di protezione.
2
Principi
21
L’installazione sarà sistemata su di una superficie stabile, piana e orizzontale al coperto (p. es. in beton). L’accessibilità per un rifornimento e un controllo senza ostacoli devono essere garantiti. L’installazione deve essere protetta contro qualsiasi intervento abusivo da parte di terzi non autorizzati. Nel settore di manovra dei veicoli deve essere prevista una adeguata protezione. Le operazioni di rifornimento e travaso devono essere sorvegliate per tutta la loro durata.
12
22 23 24 3
Serbatoio e bacinella di contenimento
31
Vedi schede tecniche K1 a K4
4
Dispositivo di rifornimento
41
La pompa a mano così come le condotte in tubi di acciaio tra la pompa a mano e il piccolo serbatoio devono essere installate in modo fisso. Alfine di impedire che il carburante possa sifonare inaspettatamente dal piccolo serbatoio (in caso di difetto del tubo o del dispositivo/beccuccio di distribuzione), l’installazione di una valvola anti-sifonamento sul punto alto della condotta di alimentazione é obbligatoria. Allorquando la pompa a mano è installata sul piccolo serbatoio e, che al termine del rifornimento, il tubo é alloggiato nella bacinella di contenimento, una valvola antisifonamento non é necessaria. E’ consigliabile utilizzare un dispositivo/beccuccio di distribuzione provvisto di otturatore. Quest’ultimo sarà appeso e fissato ad un supporto adeguato, posto entro il perimetro della piazza di travaso e sistemato al di sopra del livello massimo del liquido del piccolo serbatoio.
42
43
5
Piazza di travaso
51
La piazza di travaso (dimensionata in funzione della lunghezza del tubo distributore definito dall’arco di cerchio più 1 m) deve essere concepita in modo tale che eventuali perdite di liquido o fughe di olio diesel non possano immettersi nella canalizzazione, raggiungere le acque o infiltrarsi nel suolo.
1 2
Legge del 24 gennaio 1991 sulla protezione delle acque Ordinanza del 28 ottobre 1998 sulla protezione delle acque
Allegato 2.D
Impianti di rifornimento di olio diesel con dispositivo di riempimento elettrico Scheda tecnica D2 Pubblicazione della CCA, 2011
KVU CCE CCA
2011
Scheda tecnica D2
IMPIANTI DI RIFORNIMENTO DI OLIO DIESEL •
con dispositivo di riempimento elettrico
I disegni sottostanti non sono piani bensì semplici schemi illustrativi del testo che accompagnano
1
Campo d’applicazione
11
13
La presente scheda tecnica si applica agli impianti di rifornimento di olio diesel nei settori agricoli e nelle imprese artigianali, utilizzati per l’approvvigionamento dei loro propri veicoli o mezzi a motore, situati al di fuori delle zone e dei perimetri di protezione delle acque sotterranee. Le disposizioni seguenti fanno riferimento alla LPAc1 e all'OPAc2 e corrispondono allo stato della tecnica. Restano riservate le esigenze di altri settori di protezione.
2
Principi
21
L’installazione sarà sistemata su di una superficie stabile, piana e orizzontale al coperto (p. es. in beton). L’accessibilità per un rifornimento e un controllo senza ostacoli devono essere garantiti. L’installazione deve essere protetta contro qualsiasi intervento abusivo da parte di terzi non autorizzati. Nel settore di manovra dei veicoli deve essere prevista una adeguata protezione. Le operazioni di rifornimento e travaso devono essere sorvegliate per tutta la loro durata.
12
22 23 24 3
Serbatoio e bacinella di contenimento
31
Vedi schede tecniche K1 a K4
4
Dispositivo di rifornimento
41
La pompa di trasferta (portata max.: 70 litri per minuto) deve, per questioni di sifonamento, essere fissata in un punto più alto rispetto alla sommità del serbatoio e, se non é montata direttamente sul serbatoio, essere collegata allo stesso mediante una condotta fissa in acciaio. La pompa di trasferta non può restare in esercizio che durante l’operazione di rifornimento. L’avvio e l’arresto della pompa deve essere effettuato per mezzo di un interruttore facilmente accessibile, possibilmente provvisto di una lampadina di controllo o collegato ad un timer (max. 5 min). Il tubo di distribuzione flessibile deve resistere alla pressione della pompa. Alfine di impedire che il carburante possa sifonare inaspettatamente dal piccolo serbatoio (in caso di difetto del tubo o della pistola), la pompa di trasferta deve essere munita di una protezione integrata contro il sifonamento altrimenti la posa di una valvola antisifonamento sul punto più alto della condotta é obbligatoria. Allorquando la pompa è installata sul piccolo serbatoio e, che al termine del rifornimento, il tubo é alloggiato nella bacinella di contenimento, una valvola antisifonamento non é necessaria. E’ consigliabile utilizzare una pistola di distribuzione con scatto (blocco) automatico. Quest’ultima sarà appesa e sicurizzata ad un supporto adeguato, posto entro il perimetro della piazza di travaso e sistemato al di sopra del livello massimo del liquido del piccolo serbatoio. Allorquando vengono utilizzate delle colonne di distribuzione, é consigliabile installare sulla condotta di aspirazione, in un punto più elevato rispetto alla sommità del serbatoio, una valvola elettromagnetica per evitare sifonamenti.
42
43
44
45
5
Piazza di travaso
51
La piazza di travaso (dimensionata in funzione della lunghezza del tubo distributore definito dall’arco di cerchio più 1 m) deve essere concepita in modo tale che eventuali perdite di liquido o fughe di olio diesel non possano immettersi nella canalizzazione, raggiungere le acque o infiltrarsi nel suolo.
1 2
Legge del 24 gennaio 1991 sulla protezione delle acque Ordinanza del 28 ottobre 1998 sulla protezione delle acque
Allegato 2.E
Piccolo serbatoio Uno o più piccoli serbatoi installati ognuno in una bacinella di contenimento in materia sintetica o in metallo Scheda tecnica K1 Pubblicazione della CCA, 2008
2008
KVU CCE CCA
Scheda tecnica K1
PICCOLO SERBATOIO
uno o più piccoli serbatoi installati ognuno in una bacinella di contenimento in materia sintetica o in metallo
I disegni sottostanti non sono piani bensì semplici schemi illustrativi del testo che accompagnano
1
Campo d'applicazione
11
13
La presente scheda tecnica si applica ai piccoli serbatoi che servono al deposito di olio combustibile o olio diesel, installati ognuno in una bacinella di contenimento in materia sintetica o in metallo, all’interno dello stabile ubicato in zona S3 o al di fuori delle zone e dei perimetri di protezione delle acque sotterranee. Le disposizioni seguenti fanno riferimento alla LPAc1 e all'OPAc2 e corrispondono allo stato della tecnica. Restano riservate le esigenze di altri settori di protezione.
2
Principi
21
Le bacinelle di contenimento devono avere una capacit• del 100% del volume utile del relativo piccolo serbatoio.
3
Serbatoio
31
L’impianto e i suoi elementi dovranno essere concepiti in modo tale da garantire un esercizio e una manutenzione adeguati: [a] Lo spazio libero davanti all’impianto deve essere praticabile (praticabile = ca. 50 cm); [b] Lo spazio frontale tra la bacinella e il serbatoio deve essere di almeno 15 cm (scoperta visiva delle fughe). I piccoli serbatoi in metallo devono essere muniti di supporti alti almeno 2 cm.
12
Aerazione Valvola antisifonamento
Orifizio di riempimento 52
Serbatoio in plastica
32 31b
42
52
Bacinella di contenimento
41
Le bacinelle di contenimento devono poggiare in modo stabile su fondazioni resistenti all’assestamento e al gelo. Le bacinelle in acciaio devono poggiare su supporti alti almeno 2 cm. Lo spazio tra la bacinella di contenimento in acciaio e i muri del locale deve assicurare la libera circolazione dell’aria.
42
Bacinella di contenimento in acciaio
41
4
31a
5
Condotte
51 52
Vedi scheda tecnica L1 o scheda tecnica L2 Se diversi piccoli serbatoi sono collegati in batteria con una unica condotta, devono avere una separazione idraulica.
31b
Bacinella di contenimento in plastica 52
Valvola antisifonamento
1 2
Legge del 24 gennaio 1991 sulla protezione delle acque Ordinanza del 28 ottobre 1998 sulla protezione delle acque
Allegato 2.F
Piccolo serbatoio diversi piccoli serbatoi installati in un unico bacino di contenimento in materia sintetica o in metallo Scheda tecnica K2 Pubblicazione della CCA, 2008
2008
KVU CCE CCA
Scheda tecnica K2
PICCOLO SERBATOIO
diversi piccoli serbatoi installati in un unico bacino di contenimento in materia sintetica o in metallo
I disegni sottostanti non sono piani bens• semplici schemi illustrativi del testo che accompagnano Aerazione
1
Campo d’applicazione
11
13
La presente scheda tecnica si applica ai piccoli serbatoi che servono al deposito di olio combustibile o olio diesel, installati in un unico bacino di contenimento in materia sintetica o in metallo, all’interno dello stabile ubicato in zona S3 o al di fuori delle zone e dei perimetri di protezione delle acque sotterranee. 1 Le disposizioni seguenti fanno riferimento alla LPAc e 2 all'OPAc e corrispondono allo stato della tecnica. Restano riservate le esigenze di altri settori di protezione.
2
Principi
21
In zona S3, il bacino di contenimento deve avere una capacit• del 100 % del volume utile totale di tutti i piccoli serbatoi installati. Al di fuori delle zone e dei perimetri di protezione delle acque sotterranee, la capacit• del bacino di contenimento sar• equivalente al volume di almeno un serbatoio, a condizione che i serbatoi siano separati idraulicamente gli uni dagli altri. Il volume occupato nel bacino dagli altri serbatoi non ‚ determinante nel calcolo della sua capienza.
12 Valvola antisifonamento
Orifizio di riempimento 22 Serbatoio in plastica
31a
42
31b
41
3
Serbatoio
31
L’impianto e i suoi elementi dovranno essere concepiti in modo tale da garantire un esercizio e una manutenzione adeguati: [a] Lo spazio frontale all’interno del bacino di contenimento deve essere praticabile. Se i serbatoi non possono essere estratti dal bacino di contenimento, deve essere praticabile anche un lato adiacente (praticabile = ca. 50 cm); [b] Gli altri spazi tra il bacino di contenimento e i serbatoi devono, in regola generale, essere di 15 cm ( scoperta visiva delle fughe). I piccoli serbatoi posati uno a fianco dell’altro e collegati in batteria, (massimo 5), devono essere fissati assieme conformemente alle istruzioni di montaggio del fabbricante. I piccoli serbatoi in metallo devono essere muniti di supporti alti almeno 2 cm.
Bacino di contenimento in acciaio
32 Bacino di contenimento in plastica 33
Valvola antisifonamento
31a
4
Bacino di contenimento
41
Il bacino di contenimento deve poggiare in modo stabile su fondazioni resistenti all’assestamento e al gelo. Se ‚ in acciaio, deve poggiare su supporti alti almeno 10 cm. Lo spazio tra il bacino di contenimento in acciaio e i muri del locale deve assicurare la libera circolazione dell’aria.
42 5
Condotte
51
Vedi scheda tecnica L1 o scheda tecnica L2
32
31b
1 2
Legge del 24 gennaio 1991 sulla protezione delle acque Ordinanza del 28 ottobre 1998 sulla protezione delle acque
Allegato 2.G
Piccolo serbatoio Diversi piccoli serbatoi installati in un unico bacino di contenimento in cemento armato Scheda tecnica K3 Pubblicazione della CCA, 2008
2008
KVU CCE CCA
Scheda tecnica K3
PICCOLO SERBATOIO
Diversi piccoli serbatoi installati in un unico bacino di contenimento in cemento armato
I disegni sottostanti non sono piani bensì semplici schemi illustrativi del testo che accompagnano
Aerazione
Valvola antisifonamento
44
Serbatoio in plastica
31b
Opera di protezione il cemento armato
42b
Campo d'applicazione
11
13
La presente scheda tecnica si applica ai piccoli serbatoi che servono al deposito di olio combustibile o olio diesel, installati in un unico bacino di contenimento in cemento armato, all’interno dello stabile ubicato in zona S3 o al di fuori delle zone e dei perimetri di protezione delle acque sotterranee. 1 Le disposizioni seguenti fanno riferimento alla LPAc e 2 all'OPAc e corrispondono allo stato della tecnica. Restano riservate le esigenze di altri settori di protezione.
2
Principi
21
In zona S3, il bacino di contenimento deve avere una capacit• del 100 % del volume utile totale di tutti i piccoli serbatoi installati. Le opere di protezione in cemento armato saranno rese stagne per mezzo di un rivestimento. Al di fuori delle zone e dei perimentri di protezione delle acque sotterranee, la capacit• del bacino di contenimento sar• equivalente al volume di almeno un serbatoio, a condizione che i serbatoi siano separati idraulicamente gli uni dagli altri. Il volume occupato nel bacino dagli altri serbatoi non ‚ determinante nel calcolo della sua capienza.
12
Accesso
Orifizio di riempimento
1
22
3
Serbatoio
31
L’impianto e i suoi elementi dovranno essere concepiti in modo tale da garantire un esercizio e una manutenzione adeguati: [a] Lo spazio frontale all’interno del bacino di contenimento deve essere praticabile. Se i serbatoi non possono essere estratti dal bacino di contenimento, deve essere praticabile anche un lato adiacente (praticabile = ca. 50 cm); [b] Gli altri spazi tra il bacino di contenimento e i serbatoi devono, in regola generale, essere di 15 cm ( scoperta visiva delle fughe). I piccoli serbatoi posati uno a fianco dell’altro e collegati in batteria, (massimo 5), devono essere fissati assieme conformemente alle istruzioni di montaggio del fabbricante. I piccoli serbatoi in metallo devono essere muniti di supporti alti almeno 2 cm.
31a
32
33
Valvola antisifonamento 31a
4
Opera di protezione
41
Le norme SIA 262 e SN EN 206-1 sono determinanti per la costruzione dell’opera di protezione in cemento armato. Le opere di protezione in cemento armato possono essere realizzate con o senza rivestimento. La verifica della impermeabilit• viene eseguita nel modo seguente: [a] opera senza rivestimento: prova con acqua o controllo della conformit•; opera con rivestimento: ispezione dei raccordi e nessuna presenza di pori. L’opera di protezione deve essere dimensionata in modo tale che eventuali deformazioni (dilatazione, ritiro, ecc.) non influiscano sulla sua tenuta stagna. Il fondo e le pareti delle costruzioni esistenti possono essere utilizzati per l’opera di protezione a condizione che siano in cemento armato e che sopportino le sollecitazioni prevedibili. Essi devono essere resi stagni mediante l’applicazione di un rivestimento.
42
Accesso
[b]
32
43
44
5
Condotte
51
Vedi scheda tecnica L1 o scheda tecnica L2
1
31b
42b
44
2
Legge del 24 gennaio 1991 sulla protezione delle acque Ordinanza del 28 ottobre 1998 sulla protezione delle acque
Allegato 2.H
Piccolo serbatoio; a doppia parete Serbatoio interno in polietilene Contenitore esterno in acciaio galvanizzato Scheda tecnica K4 Pubblicazione della CCA, 2008
KVU CCE CCA
2008
Scheda tecnica K4
PICCOLO SERBATOIO; A DOPPIA PARETE
serbatoio interno in polietilene contenitore esterno in acciaio galvanizzato
I disegni sottostanti non sono piani bensì semplici schemi illustrativi del testo che accompagnano
Aerazione
1
Campo d'applicazione
11
13
La presente scheda tecnica si applica a pi€ piccoli serbatoi a doppia parete che servono al deposito di olio combustibile o olio diesel installati all’interno dello stabile ubicato al di fuori delle zone e dei perimetri di protezione delle acque sotterranee. Se il coperchio del contenitore esterno (bacinella di contenimento) ‚ amovibile, i piccoli serbatoi a doppia parete possono ugualmente essere installati in zona S3. Le disposizioni seguenti fanno riferimento alla LPAc1 e 2 all'OPAc e corrispondono allo stato della tecnica. Restano riservate le esigenze di altri settori di protezione.
2
Principi
21
Solo piccoli serbatoi a doppia parete con sorveglianza dello spazio intermedio tramite un indicatore di perdite ottico sono autorizzati Il galleggiante dell’indicatore di livello del contenuto deve essere installato in un tubo guida.
12
Valvola antisifonamento 42
Indicatore di livello Orifizio di riempimento Indicatore di perdite
42
22 3
Serbatoio
31
L’impianto e i suoi elementi dovranno essere concepiti in modo tale da garantire un esercizio e una manutenzione adeguati. Lo spazio libero davanti all’impianto deve essere praticabile (praticabile = ca. 50 cm) . I piccoli serbatoi a doppia parete devono poggiare in modo stabile su fondazioni resistenti all’assestamento e al gelo. I piccoli serbatoi a doppia parete devono poggiare su supporti alti almeno 2 cm. I piccoli serbatoi a doppia parete posati uno a fianco dell’altro devono essere fissati assieme conformemente alle istruzioni di montaggio del fabbricante. Lo spazio tra il piccolo serbatoio a doppia parete e i muri del locale deve assicurare la libera circolazione dell’aria.
32 33 34
35
31
33
35 4
Condotte
41 42
Vedi scheda tecnica L1 o scheda tecnica L2 Se diversi piccoli serbatoi sono collegati in batteria con una unica condotta, devono avere una separazione idraulica.
42
34 42
Valvola antisifonamento
35
1 2
Legge del 24 gennaio 1991 sulla protezione delle acque Ordinanza del 28 ottobre 1998 sulla protezione delle acque
Capitolo 3: Smaltimento dei rifiuti
3.1
Introduzione
Lo scopo della legge sulla protezione dell’ambiente è quella di proteggere l’uomo, la fauna, la flora, le loro biocenosi nonché le acque e il suolo da effetti dannosi e molesti. Di conseguenza anche lo smaltimento dei rifiuti deve essere disciplinato. A questo scopo si devono perseguire quattro strategie: evitare la produzione di rifiuti mediante beni di lunga durata o imballaggi che producono pochi rifiuti, ridurre le sostanze nocive alla produzione e nei beni (eventualmente mediante una sostituzione con sostanze meno pericolose), ridurre attraverso una migliore valorizzazione, trattare i rifiuti restanti in modo compatibile con l’ambiente sul territorio nazionale.
Strategia che disciplina il settore dei rifiuti
Per tradurre questa filosofia sui rifiuti occorre raccogliere separatamente possibilmente tante sostanze e prodotti idonei per una loro rivalorizzazione. Per la grande massa dei rifiuti urbani come pure per i rifiuti speciali contenenti una parte considerevole di sostanze organiche si tende invece maggiormente a una combustione in inceneritori adeguati. Le sostanze residue (polveri di filtrazione, scorie) di questa combustione come pure i rifiuti speciali inorganici incombustibili devono essere trasformati in una forma chimica o fisica stabile mediante un trattamento tecnico in modo da potere essere depositati in discarica senza grandi rischi e controlli specifici.
3.2 Ordinanza sul traffico di rifiuti speciali (OTRif) e Ordinanza del DATEC sulle liste sul traffico di rifiuti (LTR) come pure Ordinanza tecnica sui rifiuti (OTR) Queste tre ordinanze regolano il traffico e lo smaltimento di rifiuti in Svizzera. Tutte e tre le ordinanze sono in fase di profonda rielaborazione. Nell’anno 2016 entreranno in vigore le versioni riviste. Le autorità cantonali sono competenti per la loro applicazione. Si dovrà quindi prestare attenzione anche alle prescrizioni cantonali e comunali sul tema. La ECO-SWISS – l’organizzazione di protezione ambientale del settore economico – ha edito diverse pubblicazioni sul tema dei rifiuti e dei rifiuti speciali. La ECO-SWISS è anche a disposizione per informazioni sull'argomento. © AGVS/UPSA
Avvertenza!
ECO SWISS
1
3.3
Rifiuti
Per il settore dell’automobile e della carrozzeria sono importanti gli articoli 2 e 3 - “Elenco dei rifiuti e definizioni”- come pure l’articolo 4 – “Obblighi dei detentori” - e l’articolo 5 - “Miscelazione e diluizione di rifiuti”. Art. 2 OTRif: elenco dei rifiuti a Rifiuti speciali: i rifiuti il cui smaltimento rispettoso dell’ambiente richiede, a causa della loro composizione o delle loro proprietà fisico-chimiche o biologiche, un insieme di specifiche misure tecnico-organizzative, anche per quanto riguarda il traffico in Svizzera. Essi sono contrassegnati nell’elenco dei rifiuti con rs.
OTRif
Rifiuti speciali (rs)
Valido dal 2016 b.
Altri rifiuti soggetti a controllo con obbligo della bolletta di scorta: rifiuti il cui smaltimento rispettoso dell’ambiente richiede, a causa della loro composizione o delle loro proprietà fisico-chimiche o biologiche, un insieme di specifiche misure tecnico-organizzative, anche per quanto riguarda il traffico in Svizzera. Essi contrassegnati nell’elenco dei rifiuti con rcb.
Altri rifiuti soggetti a controllo con obbligo della bolletta di scorta (rcb)
Valido dal 2005, dal 2016 nel capoverso c invece che b c.
Altri rifiuti soggetti a controllo senza obbligo della bolletta di scorta: rifiuti il cui smaltimento rispettoso dell’ambiente richiede, a causa della loro composizione o delle loro proprietà fisico-chimiche o biologiche, un numero limitato di specifiche misure tecnico-organizzative, anche per quanto riguarda il traffico in Svizzera. Indicazione: i rifiuti soggetti a controllo sono contrassegnati nell’elenco dei rifiuti con rc
Altri rifiuti soggetti a controllo senza obbligo della bolletta di scorta (rc)
Il resto è considerato come altri rifiuti. Nella revisione dell’Ordinanza tecnica sui rifiuti (OTR, SR. 814.600) vengono stabiliti requisiti più severi per la valorizzazione dei rifiuti e il rispetto delle risorse. Lo smaltimento dei rifiuti deve sostanzialmente avvenire tramite una separazione secondo il tipo di materiali, per consentire eventualmente il riciclaggio o comunque uno smaltimento nel pieno rispetto dell’ambiente. Art. 4 OTRif: obblighi dei detentori 1 Prima di consegnare i rifiuti, i loro detentori devono verificare se si tratta di rifiuti speciali o altri rifiuti soggetti a controllo. 2
Possono consegnare rifiuti speciali e altri rifiuti soggetti a controllo e all’obbligo di ripresa soltanto ai posti di raccolta autorizzati a riprenderli. Si tratta di una condizione verificabile sul sito www.veva-online.ch. Allo smaltitore deve essere indicato in forma scritta il corrispondente codice del rifiuto autorizzato.
© AGVS/UPSA
2
Art. 5 OTRif: miscelazione e diluizione di rifiuti 1 Le aziende fornitrici non possono miscelare o diluire rifiuti speciali ai fini della consegna.
Divieto di mischiare
Accanto a questi pochi concetti, importanti per il settore dell’automobile e della carrozzeria, si osserva che l’OTR si rivolge in particolare alle autorità stesse ponendo loro delle esigenze circa la riduzione e il trattamento di rifiuti nonché per la costruzione e gestione di impianti destinati al trattamento dei rifiuti. I seguenti rifiuti (per gli altri rifiuti soggetti a controllo e per i rifiuti speciali vedi capitoli 3.4 e 3.5) sono spesso prodotti nel settore dell’automobile e della carrozzeria e vengono smaltiti come riportato di seguito. Rifiuti Immondizie: rifiuti solidi urbani e rifiuti di composizione analoga sono smaltiti via i normali servizi locali. Rifiuti riciclabili: carta, cartone, vetro, piccoli barattoli di colore vuoti e secchi, parti in metallo, radiatori (separare il ferro, l’alluminio, il rame, lo stagno). Lo smaltimento avviene previo consultazione dei comuni presso i centri di raccolta locali, presso i raccoglitori di rottame, per i radiatori presso i servizi di riparazione. Parabrezza (ritorno al fornitore, apporre la vignetta per lo smaltimento) Parti in materiale plastico e paraurti in materiale plastico (inceneritori locali) Pneumatici (vedi altri rifiuti soggetti a controllo) Olio esausto (vedi rifiuti speciali)
Esempi di rifiuti
Batterie delle automobili (vedi rifiuti speciali) Sensori TPMS Ammortizzatori con liquido magnetoreologico (vedi rifiuti speciali) La maggior parte dei comuni ha predisposto dei punti di raccolta per i rifiuti riciclabili. Questi tipi di rifiuti possono così essere smaltiti separatamente. Poiché questi centri di raccolta sono predisposti soprattutto per la popolazione e meno per l’artigianato, si deve interpellare preventivamente il Comune interessato. Se e quale quantitativo di rifiuto riciclabile può essere consegnato dipende dal comune.
Centri di raccolta comunali
Autodichiarazione dei rifiuti L’OTRif esige che il proprietario di un rifiuto chiarisca prima della consegna se si tratta di rifiuto speciale o di altro rifiuto soggetto a controllo (art. 4). © AGVS/UPSA
OTRif
3
L’OTRif disciplina la consegna, il trasporto, la fornitura e la ripresa di rifiuti, compresi l’importazione, l’esportazione e il transito. L’OTRif rimanda all’ordinanza sulle liste dei rifiuti per la definizione dei rifiuti speciali e degli altri rifiuti soggetti a controllo. Ogni rifiuto è abbinato a un codice dell’ordinanza sulle liste sul traffico di rifiuti ed è contrassegnato con rs (rifiuto speciale), rcb (altro rifiuto soggetto a controllo con obbligo della bolletta di scorta) o con rc (altro rifiuto soggetto a controllo senza obbligo della bolletta di scorta).
LVA: liste e codici dei rifiuti speciali (rs) e di altri rifiuti soggetti a controllo (rcb, rc)
Nel settore dell’automobile e della carrozzeria si producono rifiuti, altri rifiuti soggetti a controllo rc come pure rifiuti speciali rs. Questi rifiuti sono da raccogliere separatamente. 3.4
Altri rifiuti soggetti a controllo (rc e rcb)
3.4.1 Misure organizzative e amministrative secondo OTRif e Ordinanza sulle liste sul traffico di rifiuti Se in un esercizio si producono altri rifiuti soggetti a controllo, questi possono essere consegnati solo ad aziende in possesso di una rispettiva autorizzazione d’accettazione. I destinatari che possono accettare questi rifiuti sono riportati su www.veva-online.ch. Per i rifiuti rcb devono essere compilate e conservate le cosiddette bollette di scorta. L’azienda fornitrice ha bisogno di un numero di esercizio per la consegna. Per lo smaltimento dei rifiuti rc non è necessaria una bolletta di scorta né un numero di esercizio.
Autorizzazione che abilita ad accettare i rifiuti speciali per rc e rcb
In particolare pneumatici fuori uso, veicoli inservibili, rottame ferroso misto e molti apparecchi elettronici sono considerati rifiuti soggetti a controllo. Poiché al momento della revisione di questo manuale (autunno 2015) non era ancora disponibile la nuova versione della LTR, non è stato possibile specificare quali rifiuti soggetti a controllo soggiacciono all’obbligo della bolletta di scorta per lo smaltimento. I rifiuti interessati saranno contrassegnati nella LTR 2016 con la sigla rcb. 3.4.2 Smaltimento di pneumatici fuori uso Per pneumatici fuori uso con il codice 16 01 03 rc LTR si intendono pneumatici fuori uso e danneggiati di veicoli per i quali è necessaria una patente secondo la legge federale sulla circolazione stradale (LCStr). Tra questi veicoli si possono annoverare automobili, bus, furgoni, macchine edili, rimorchi, moto e motociclette. Restano escluse le biciclette. Fanno eccezione gli pneumatici fuori uso che, secondo le prescrizioni dell’ordinanza sulle esigenze tecniche per i veicoli stradali (OETV), posseggono ancora un profilo minimo di 1.6 mm e sono in uno stato da poter essere riutilizzati per lo scopo originario. Questi pneumatici fuori uso (chiamati anche pneumatici profilati) non sono da considerare come © AGVS/UPSA
16 01 03 rc Pneumatici uso
fuori
4
rifiuti ma merce d‘occasione. Pneumatici pressati tra loro (doppi o tripli) non sono considerati rifiuti se è assicurato che tutti gli pneumatici pressati sono in uno stato utilizzabile e con un profondità di profilo adeguata. Dal 1° gennaio 2011 solo le aziende che hanno passato con successo il controllo dell’Associazione svizzera dello pneumatico (ASP) possono esportare pneumatici di occasione pressati in doppio e in triplo senza un’autorizzazione dell‘UFAM. L’UFAM e l’amministrazione federale delle dogane hanno delegato questo compito esecutivo all’ASP in base all’articolo 43 della legge sulla protezione dell‘ambiente. L’UFAM tiene aggiornata una lista delle ditte autorizzate che mette a disposizione delle autorità doganali. Se un carico o un deposito di pneumatici fuori uso contiene sia pneumatici profilati, sia pneumatici fuori uso secondo il codice dei rifiuti 16 01 03 [rc], questo miscuglio è da considerare come rifiuto. Pneumatici fuori uso sminuzzati sotto forma di pezzetti, granulato o polvere sono da considerare anch‘essi rifiuti con il codice 16 01 03 [rc]. Fa eccezione la farina di gomma che si ottiene dallo sminuzzamento dei pneumatici fuori uso con successiva separazione per granulometria e tenuto conto della separazione di metalli e delle parti di tessuto. Valgono le seguenti specifiche: • granulometria < 2 mm • parte libera in metallo < 0.1% • parte libera di tessuto < 0.1%. I fornitori di pneumatici fuori uso li possono consegnare solo ad aziende di smaltimento autorizzate (OTRif art. 4, cpv. 3). A tal riguardo l’azienda di smaltimento deve essere in possesso di un’autorizzazione del Cantone competente. I privati possono consegnare gli pneumatici fuori uso anche a centri di raccolta riconosciuti (art. 8 cpv. 2 lett. e OTRif), nella misura in cui i garagisti e i commercianti di pneumatici non li ritirino. Il finanziamento dello smaltimento è su base volontaria da parte del ramo professionale. La soluzione di ripresa e finanziamento con la riscossione a posteriori dei costi di smaltimento, in parte già introdotta dal settore, vuole essere estesa a copertura del territorio e organizzata a favore della clientela.
Autorizzazioni per la ripresa di pneumatici fuori uso
Ditte che ritirano pneumatici fuori uso per un deposito intermedio, con lo scopo di un invio o di un trattamento in proprio, devono rispettare le prescrizioni della legge sulla protezione delle acque (LPAc), dell’ordinanza sulla protezione delle acque (OPAc), dell’ordinanza contro l’inquinamento atmosferico (OIAt) e dell’ordinanza contro l’inquinamento fonico (OIF). Pneumatici fuori uso interi come pure pneumatici fuori uso sminuzzati con lo shredder non soggiacciono all’ordinanza contro gli incidenti rilevanti (OPIR). Rimane comunque applicabile l’articolo 10 LPAmb concer© AGVS/UPSA
5
nente la protezione da catastrofi. Per contro l’OPIR prevede una soglia quantitativa di 200 tonnellate per il granulato e la polvere di pneumatici fuori uso. Se la capacità di un impianto di triage, trattamento, rivalorizzazione o incenerimento di pneumatici fuori uso supera le 1000 tonnellate all’anno, deve essere allestito un esame di impatto ambientale secondo l’ordinanza sull’esame di impatto ambientale (OEIA). Non soggiacciono all’obbligo di esame di impatto ambientale depositi intermedi presso i quali non viene effettuato né un triage né un altro trattamento. Per quanto riguarda la protezione antincendio e la ritenuta delle acque di spegnimento fanno stato le prescrizioni cantonali. Le stesse si basano sulle prescrizioni dell'Associazione degli istituti cantonali d'assicurazione antincendio, AICAA. Competenti per la loro applicazione sono le autorità cantonali per la protezione contro il fuoco. Secondo l’articolo 8 OTRif chi riprende per uno smaltimento rifiuti soggetti a controllo, come gli pneumatici fuori uso, necessita di un’autorizzazione speciale. Il rilascio dell’autorizzazione allo smaltimento compete ai Cantoni. Chi necessita di un’autorizzazione allo smaltimento sono in particolare • i commercianti di pneumatici fuori uso che riprendono, separano, depositano transitoriamente e inoltrano pneumatici fuori uso. • aziende che riprendono pneumatici fuori uso (cosiddette carcasse) per rigommarli ai fini di un ripristino della funzione originaria. • aziende che trattano gli pneumatici fuori uso meccanicamente, fisicochimicamente o termicamente, ad es.ad es. cementifici, inceneritori, impianti per lo sminuzzamento di pneumatici fuori uso, ecc. • aziende che impiegano frazioni di pneumatici fuori uso come materiale grezzo per processi produttivi (ad es. per la produzione di prodotti di gomma). Esenti dall’obbligo di autorizzazione sono • garagisti e commercianti di gomme che vendono nuovi pneumatici al dettaglio e riprendono e depositano solo transitoriamente pneumatici fuori uso nel quadro del normale servizio alla clientela dell’economia domestica (OTRif art. 8, cpv. 2 lett. d). Resta eccettuata la ripresa di pneumatici fuori uso da altre aziende. • centri di raccolta designati dalle autorità che raccolgono e depositano temporaneamente ed esclusivamente olio di motore, olio alimentare, lampade luminescenti o batterie o altri rifiuti soggetti a controllo (ad es. pneumatici fuori uso) (art. 8 cpv. 2 lett. e OTRif). Per ottenere l’autorizzazione cantonale alla ripresa di pneumatici fuori uso sono da rispettare le seguenti condizioni:
disposizioni di protezione delle acque: nella maggior parte dei Cantoni è richiesto che la manipolazione e il deposito avvengano
© AGVS/UPSA
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sotto tetto su pavimento compatto senza scarico delle acque, o che l’evacuazione delle acque avvenga via canalizzazione acque luride. Nel caso in cui il deposito dovesse superare le 20 tonnellate bisognerà poi prevedere un contenimento delle acque di spegnimento in caso di incendio; sono da ottemperare le prescrizioni di polizia del fuoco e dei comuni. Chi è in possesso di un’autorizzazione per la ripresa di pneumatici fuori uso, deve comunicare annualmente alle autorità cantonali (via www.vevaonline.ch) la quantità di pneumatici annualmente ripresa e inoltrata.
3.4.3 Smaltimento di ammortizzatori Gli ammortizzatori contengono olio minerale. Alcuni contengono liquido magnetoreologico, una miscela di oli minerali e particelle di metallo che variano la viscosità grazie a un campo magnetico e producono un effetto ammortizzante migliore. Questi ammortizzatori possono essere smaltiti insieme al rottame ferroso senza bisogno di essere svuotati.
Gli ammortizzatori contengono sostanze pericolose
3.4.4 Smaltimento di apparecchi elettrici ed elettronici L’ordinanza concernente la restituzione, la ripresa e lo smaltimento degli apparecchi elettrici ed elettronici (ORSAE) del 14 gennaio 1998, ha per scopo assicurare che questi apparecchi non finiscano nei rifiuti solidi urbani, ma vengano smaltiti in modo rispettoso dell’ambiente. Contemplate da questa ordinanza sono apparecchiature elettriche
Apparecchiature elettriche ed elettroniche
nel settore dell’intrattenimento elettronico; nel settore della burotica, dell’informazione e della comunicazione; per l’economia domestica; refrigeranti utensili (eccettuati grandi utensili industriali fissi) apparecchi per lo sport, per il tempo libero come pure giocattoli lampade corpi luminescenti (senza lampadine) sensori TPMS
Chi vuole disfarsi di tali apparecchi, deve ritornarli a un commerciante, a un produttore o a un importatore, o a un’azienda autorizzata allo smaltimento. È pure permessa la consegna a un centro di raccolta pubblica per apparecchi. Alcuni apparecchi, ad es.ad es. i sensori TPMS, sono dotati di una batteria a bottone saldata. Dal momento che queste batterie sono spesso batterie al litio, durante la manipolazione dei sensori danneggiati è richiesta la massima attenzione. Le batterie al litio difettose possono autosurriscaldarsi, autoinfiammarsi o causare un’esplosione perché © AGVS/UPSA
Sensori TPMS
7
reagiscono con l’acqua.
3.4.5 Elenco dei codici OTRif di uso frequente nel settore dell’automobile e della carrozzeria e classificazione ADR/SDR delle sostanze (stato giugno 2015 secondo OLTRif 2010, ADR 2015) Codice OTRif e designazione ufficiale secondo LTR Veicoli inservibili e componenti di veicoli 16 01 13 [rc] Pneumatici fuori uso 16 01 04 [rc] Veicoli inservibili 16 01 06 [rc] Veicoli inservibili che non contengono né liquidi né altri componenti pericolosi Scarti provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche 16 02 11 [rc] Apparecchiature fuori uso, contenenti clorofluorocarburi parzialmente o completamente alogenati (HCFC, CFC) 16 02 13 [rc] Apparecchiature fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci da 16 02 09 a 16 02 12 o 20 01 21 16 02 16 [rc] Componenti elettronici pericolosi, rimossi da apparecchiature fuori uso, diversi da quelli di cui al codice 16 02 15 16 02 97 [rc] Componenti elettronici pericolosi, rimossi da apparecchiature fuori uso, diversi da quelli di cui al codice 16 02 15 16 02 98 [rc] Cavi usati 1)
ADR/SDR N. UN, Cl., GI1) Non pericolosa Non pericolosa1) Non pericolosa
Non pericolosa Non pericolosa Non pericolosa Non pericolosa Non pericolosa
Questa miscela d’olio è considerata non pericolosa se non contiene solvente, diesel o benzina come pure diluente. Altrimenti è da classificare come UN 1993, 3, III.
3.5
Rifiuti speciali (rs)
3.5.1 Misure organizzative e amministrative secondo OTRif e Ordinanza sulle liste sul traffico di rifiuti Secondo l’articolo 4 OTRif, ogni azienda deve chiarire autonomamente se tra i propri rifiuti vi sono anche rifiuti speciali. Tutte le aziende che producono rifiuti speciali necessitano di un proprio numero d’esercizio OTRif e bollette di scorta OTRif per la consegna di rifiuti speciali. In linea di massima per ciascun rifiuto speciale è necessaria una bolletta di scorta. In presenza di una quantità inferiore a 50 kg per ciascun rifiuto speciale, al posto della bolletta ufficiale di scorta è possibile compilare una ricevuta. Come la bolletta di scorta, la ricevuta deve essere conservata per 5 anni (con indicazioni su tipo di rifiuto, quantitativo, data, fornitore e destinatario). Per la consegna di più rifiuti speciali in una quantità inferiore a 200 kg per ciascun codice rifiuto e ciascun fornitore, è possibile utilizzare bollette di scorta per elenchi di raccolta. Queste deroghe sono inoltre rilevabili nell’allegato 3A. © AGVS/UPSA
Numero d’esercizio
Bollette di scorta
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L’assegnazione del numero di esercizio è data dal Cantone in cui risiede l’azienda con l’indicazione dell’indirizzo aziendale, del numero telefonico principale e di una persona di contatto. Le bollette di scorta possono essere compilate online (www.vevaonline.ch). Per il login online è necessario il numero d’esercizio e una password. Ambedue i dati sono ottenibili presso il Cantone in cui risiede l’azienda. Le bollette di scorta stampate possono essere comandate presso l’Ufficio federale delle costruzioni e della logistica UFCL a Berna. Rifiuti speciali devono essere preparati, imballati e contrassegnati. Rifiuti speciali non devono essere né diluiti né mischiati. Devono essere raccolti separatamente. Fusti e contenitori nei quali sono raccolti rifiuti speciali sono da contrassegnare chiaramente e in maniera ben visibile. Le vecchie etichette e i simboli del primo impiego devono essere tolte. Se i rifiuti speciali sono merci pericolose, sono da impiegare imballaggi provati secondo le norme UN.
Fusti e contenitori
Designazioni di fantasia di rifiuti speciali come acqua di lavaggio, acque di decapaggio o altro sono da evitare. Devono essere impiegate designazioni ufficiali tratte dall’ordinanza sulle liste sul traffico di rifiuti e, se necessario per la protezione delle persone, dell’ambiente e delle cose, è ragionevole prevedere ulteriori indicazioni quali le caratterizzazioni chimiche o una descrizione possibilmente chiara del rifiuto, del procedimento o del processo alla base della produzione del rifiuto speciale.
Designazione del rifiuto speciale
Rifiuti speciali devono essere consegnati solo a un destinatario disponibile, autorizzato alla sua ricezione. Si deve distinguere per principio tra destinatario e trasportatore del rifiuto. Come fornitore di un rifiuto speciale siete responsabili che il trasportatore porti il rifiuto speciale a un destinatario autorizzato allo smaltimento del rifiuto. Non potete quindi lasciare al trasportatore la scelta della destinazione del rifiuto speciale. Come fornitore avete quindi il compito di compilare, prima che inizi il trasporto del rifiuto, i campi 1 e 2 della bolletta di scorta e nel campo 3 il nome e l’indirizzo del destinatario.
Accettazione dei rifiuti speciali
Responsabilità del fornitore
Per ogni rifiuto speciale deve essere riempita una bolletta di scorta (allegato 3.A).
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3.5.2 Elenco dei codici OTRif per rifiuti speciali di uso frequente nel settore dell’automobile e della carrozzeria e classificazione ADR/SDR delle sostanze (stato giugno 2015 secondo OLTRif 2010, ADR 2015) Codice OTRif e designazione ufficiale secondo LTR Olio di motore 13 02 05 [rs] Scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione, non clorurati 13 02 06 [rs] Scarti di olio sintetico per motori, ingranaggi e lubrificazione 13 01 10 [rs] Oli minerali per circuiti idraulici, non clorurati 13 01 11 [rs] Oli sintetici per circuiti idraulici Liquido dei freni 16 01 13 [rs] Liquidi per freni Liquido del radiatore 16 01 14 [rs] Liquidi antigelo contenenti sostanze pericolose 16 01 15 [rs] Liquidi antigelo diversi da quelli di cui al codice 16 01 14 Solventi e prodotti di pulizia con un punto d’infiammabilità < 61 °C 14 06 02 [rs] Altri solventi e miscele di solventi, alogenati (contenuto di cloro > 2%) 14 06 03 [rs] Altri solventi e miscele di solventi 14 06 05 [rs] Fanghi o rifiuti solidi, contenenti altri solventi Solventi e prodotti di pulizia con un punto d’infiammabilità > 61 °C 14 06 02 [rs] Altri solventi e miscele di solventi, alogenati (contenuto di cloro > 2%) 14 06 03 [rs] Altri solventi e miscele di solventi 14 06 05 [rs] Fanghi o rifiuti solidi, contenenti altri solventi Carburanti e additivi per carburanti: 13 07 01 [rs] Olio combustibile e carburante diesel 13 07 02 [rs] Benzina 13 07 03 [rs] Altri combustibili (incluse miscele) Rifiuti dai separatori di olio e benzina (con punto d’infiammabilità < 61 °C) 13 05 06 [rs] Oli da separatori d’olio/acqua Rifiuti dai separatori di olio e benzina (con punto d’infiammabilità > 61 °C) 13 05 01 [rs] Rifiuti solidi da dissabbiatori e da separatori di oli 13 05 02 [rs] Fanghi da separatori di oli 13 05 06 [rs] Oli da separatori d’olio/acqua 13 05 07 [rs] Acque oleose prodotte da separatori di oli 13 05 08 [rs] Miscugli di rifiuti dei dissabbiatori e dei separatori di olio/acqua
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ADR/SDR N. UN, Cl., GI1) Non pericolosa2)
Non pericolosa Non pericolosa
UN 1992, 3, II UN 1993, 3, II UN 3175, 4.1, II UN 2810, 6.1, III Non pericolosa Non pericolosa UN 1202, 3, III UN 1203, 3, II Non pericolosa UN 1993, 3, III Non pericolosa
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Fanghi di vernici, lacche all’acqua 08 01 16 [rs] Fanghi acquosi contenenti pitture e vernici, diversi da quelli di cui al codice 08 01 15 08 01 20 [rs] Sospensioni acquose contenenti pitture e vernici diversi da quelli di cui al codice 08 01 19
Non pericolosa
Fanghi d’officina con punto d’infiammabilità < 61°C 13 05 08 [S] Miscugli di rifiuti dei dissabbiatori e dei separatori di olio/acqua
UN 1993, 3, III
Fanghi d’officina con punto d’infiammabilità > 61°C 13 05 08 [S] Miscugli di rifiuti dei dissabbiatori e dei separatori di olio/acqua
Non pericolosa
Vernici contenenti solventi con un punto d’infiammabilità < 23 °C 08 01 11 [rs] Residui di pitture e vernici contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose 08 01 13 [rs] Fanghi prodotti da pitture e vernici contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose 08 01 17 [rs] Rifiuti provenienti dalla rimozione di pitture e vernici, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose Vernici contenenti solventi con un punto d’infiammabilità > 23 °C e < 61 °C 08 01 11 [rs] Residui di pitture e vernici contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose 08 01 13 [rs] Fanghi prodotti da pitture e vernici contenenti solventi altre sostanze pericolose 08 01 17 [rs] Rifiuti provenienti dalla rimozione di pitture e vernici, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose Prodotti refrigeranti 14 06 01 [rs] Clorofluorocarburi parzialmente o completamente alogenati
Polveri di smerigliatura secche 08 01 18 [rs] Rifiuti provenienti dalla rimozione di pitture e vernici, diversi da quelli di cui al codice 08 01 17
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UN 1263, 3, II UN 1263, 3, II UN 1263, 3, II
UN 1263, 3, III UN 1263, 3, III UN 1263, 3, III
UN 3159, 2.2. o UN 3161, 2.2 o UN 1078, 2.2 UN 3143, 6.1, III
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Accumulatori al piombo 16 06 01 [rs] Batterie o accumulatori al piombo / Accumulatori al piombo
Non pericolosa3) o UN 2794, 8
Batterie o accumulatori al nichel-cadmio 16 06 02 [rs] Batterie e accumulatori al nichel-cadmio
UN 2795, 8
16 06 97 [rs] Batterie e accumulatori al litio UN 3090, 9 o UN 3091, 9 16 06 98 [rs] Miscela di batterie e/o accumulatori UN 2800, 8 o UN 3028, 8 Acido di batterie 16 06 06 [S] Soluzione elettrolitica da batterie e accumulatori
UN 2796, 8, II
Batterie e accumulatori 4) 16 06 05 [rs] Altre batterie e accumulatori
Non pericolosa
Olio esausto e filtri per olio 5) 13 02 05 [S] Scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione, non clorurati
Non pericolosa
Acque di scarico alcaline esenti da cromo e cianuro, bagni, fanghi 20 01 15 [rs] Sostanze alcaline Tubi luminescenti e lampade a vapori metallici 20 01 21 [rs] Tubi fluorescenti e altri rifiuti contenenti mercurio
UN 1719, 8, III Non pericolosa
Rifiuti provenienti dallo smontaggio di veicoli inservibili come pure dalla manutenzione dei veicoli 16 01 07 [rs] Filtri dell’olio
Non pericolosa
16 01 10 [rs] Componenti esplosive (ad es. da airbag)
UN 0503, 1
16 01 11 [rs] Pastiglie per freni, contenenti amianto
Non pericolosa
16 02 15 [rs] Componenti pericolosi rimossi da apparecchiature fuori uso6)
UN 2590, 9, III UN 3432, 9, II
1) 2)
3)
4)
Cl. = classe di merce pericolosa, GI = gruppo di imballaggio secondo la legislazione sulle merci pericolose (ADR) Questa miscela d’olio Non pericolosa se non contiene solvente, diesel o benzina come pure diluente. Altrimenti è da classificare come UN 1993, 3, III. Batterie d’automobile usate non sono merci pericolose se il loro involucro non è danneggiato, se sono assicurate contro il versamento dell’acido, lo scivolamento, la caduta e il danneggiamento, ad es. se accatastate in casse-palette, se non evidenziano esternamente tracce pericolose di acidi o soluzioni alcaline e se sono assicurate contro cortocircuiti (prescrizione speciale ADR 598). Secondo l’allegato 2.15 "Batterie e accumulatori" dell’Ordinanza sulla riduzione dei rischi dei prodotti chimici (ORRPChim) del 18 maggio 2005 (stato 1° settembre 2015, SR 814.81) i commercianti sono tenuti a ritirare gratuitamente dagli utilizzatori i tipi di batteria e accumulatori del proprio assortimento).
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5)
6)
Filtri di oli 160107 possono essere separati in metallo e olio vecchio per essere in seguito smaltiti separatamente. Olio esausto con codice OTRif 130205 rs, metallo vecchio presso raccoglitori di metallo. Per esempio componenti che contengono PCB o amianto debolmente agglomerato.
La lista completa dei codici dei rifiuti (ordinanza sulle liste sul traffico di rifiuti, allegato 1) è consultabile su www.veva-online.ch. 3.5.3 Smaltimento di fanghi da filtrazione da impianti di flocculazione di emulsioni I fanghi da filtrazione da impianti di flocculazione di emulsioni sono considerati in linea di massima rifiuti speciali. In assenza di deroghe del Cantone, questi devono essere smaltiti come rifiuto speciale con un giustificativo di smaltimento o, a partire da una quantità di 50 kg, con una bolletta di scorta.
Smaltimento di fanghi da filtrazione da impianti di flocculazione di emulsioni
3.5.4 Smaltimento di batterie Le batterie vecchie contengono acidi forti che possono procurare gravi ustioni e danni alla pelle, agli occhi e alle vie respiratorie. Per questo motivo le batterie sono di principio dei rifiuti speciali e vanno considerati come merce pericolosa. Commercianti che forniscono batterie o accumulatori con una massa maggiore di 5 kg, sono tenuti a riprendere dagli utilizzatori i tipi di batteria e accumulatori che hanno nel proprio assortimento (ORRPChim).
Obbligo di ripresa
Secondo la direttiva 2000/53/CEdel 18 settembre 2000 del Parlamento e del Consiglio europeo è vietata la messa in commercio di accumulatori al nichel-cadmio per veicoli elettrici e la messa in commercio di nuovi veicoli elettrici con accumulatori al nichel-cadmio.
Divieto delle batterie al nichel-cadmio
Produttori che forniscono batterie, accumulatori od oggetti con batterie con batterie o accumulatori incorporati, sono tenuti a versare una tassa anticipata per lo smaltimento di queste batterie o accumulatori a un’organizzazione delegata dall‘UFAM.
Tassa anticipata di smaltimento
Le casse-palette in materiale sintetico (resistenti agli acidi) sono adeguate per il deposito delle batterie riprese. Per il deposito devono essere osservati i seguenti punti: batterie dritte, assicurate contro cadute e rovesciamenti fresco, secco e pulito
Stoccaggio batterie
Le batterie e gli accumulatori danneggiati agli ioni di litio possono autoinfiammarsi. A contatto con l’acqua, il litio sviluppa vapori infiammabili e si surriscalda. Un incendio di batterie ed accumulatori agli ioni di litio è praticamente impossibile da estinguere. La percentuale delle batterie agli ioni di litio nelle raccolte di accumulatori esausti è in costante cresci-
Pericoli speciali causati dalle batterie agli ioni di litio
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di
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ta. Il numero di inconvenienti e incendi negli apparecchi elettrici ed elettronici di scarto e nelle raccolte di batterie causati da batterie e accumulatori agli ioni di litio sta aumentando. Per ridurre al minimo il rischio, si consiglia di separare queste batterie e di ridurre il più possibile le giacenze in magazzino con smaltimenti periodici. 3.5.5 AdBlue ® (soluzione d’urea) Il prodotto ha proprietà pericolose per le acque. Non deve assolutamente essere versato in canalizzazione. Secondo una presa di posizione dell’UFAM, l’AdBlue ® da smaltire non è né rifiuto speciale né rifiuto soggetto a controllo. Le esigenze del produttore devono essere considerate. La ditta Greenpool ha confermato che riprenderà e smaltirà AdBlue ®. Il prodotto deve essere ritornato a Greenpool in contenitori resistenti ed etichettati. Stracci assorbenti sporchi di AdBlue® sono da smaltire con i rifiuti solidi urbani.
AdBlue viene ritirato dal produttore.
3.5.6 Additivi del diesel Spesso sono utilizzati prodotti dalle proprietà tossiche ed ecotossiche come Gli additivi del additivi del diesel per i sistemi di filtrazione del particolato. Questi liquidi diesel sono non devono pervenire nella canalizzazione e devono essere smaltiti secon- rifiuti speciali do le indicazioni del produttore (vedi schede di dati di sicurezza, capitolo 13). Spesso si tratta di rifiuti speciali con il codice 13 07 03 (S) Altri combustibili (incluse miscele). Componenti contaminati con un liquido classificato come rifiuto speciale (ad es. contenitori di deposito inseriti nel veicolo) sono anch’essi da smaltire come rifiuto speciale. 3.6
Esportazione di merce usata o rifiuto
Dal profilo di una politica ambientale e delle risorse sostenibile è di principio sensato esportare merce usata come pneumatici fuori uso, veicoli usati e apparecchi elettrici in Paesi dell’Africa e dell’Asia. Questa prassi è comunque illegale se utilizzata per lo smaltimento di rottame e rifiuti. L’UFAM ha edito un opuscolo nel quale sono indicati quali criteri devono essere adempiuti per una categorizzazione come merce usata. Importante non è solo lo stato della merce, ma anche il tipo di imballaggio. Se componenti di ricambio funzionali venissero stipate in un container senza separazione, misure di protezione e di imballaggio, le stesse diverrebbero forzatamente dei rifiuti. Nel Paese di destinazione manca spesso l’infrastruttura per uno smaltimento rispettoso dell’ambiente: la salute delle persone e dell’ambiente sono messe seriamente in pericolo. Trovate l’opuscolo considerante i seguenti contenuti nell’allegato 3.D: - esigenze per gli apparecchi elettronici (televisori, schermi, compu© AGVS/UPSA
Merce usata o rifiuto
Imballare correttamente la merce d’occasione
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-
ter, refrigeranti, compressori) panoramica dei prodotti refrigeranti permessi/vietati tessili veicoli, componenti di veicoli e pneumatici (criteri per una decisione se veicolo inservibile o rottame)
Aiuto Per maggiori informazioni circa lo smaltimento di rifiuti sicuro e conforme alle disposizioni legali sono ottenibili via OTRif- Hotline: Hotline OTRif: 031 324 07 07 HotMail OTRif:
[email protected]
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3.7 Lista di controllo: rifiuti e rifiuti speciali
Compilata il: ........................................ Firma:
Lista di controllo Il capitolo „Rifiuti“ è stato letto e capito? Tutti i collaboratori sono stati informati circa il sistema di raccolta dei rifiuti? 3. I contenitori di raccolta dei rifiuti sono contrassegnati correttamente? 4. I rifiuti riciclabili sono separati da quelli non riciclabili? 5. È stato chiarito con il comune quali rifiuti riciclabili o soggetti a controllo possono essere consegnati al centro di raccolta comunale? 6. I pneumatici fuori uso, i veicoli inservibili, gli apparecchi elettrici ed elettronici di scarto sono smaltiti secondo le prescrizioni? 7. Nell’azienda è presente e noto a tutti i collaboratori un elenco dei rifiuti speciali prodotti, incluso il loro codice OTRif? 8. I rifiuti speciali e gli altri rifiuti soggetti a controllo sono consegnati solo a un destinatario autorizzato alla loro ripresa? 9. Le bollette di scorta OTRif sono conservate per almeno 5 anni?1 10. Si allestiscono paragoni di prezzi tra smaltitori? 11. Viene chiarito come i rifiuti possono essere ridotti o evitati già all’acquisto? 12. Gli imballaggi per i rifiuti speciali sono contrassegnati conformemente alle prescrizioni? 1. 2.
1
Vale solo per la procedura scritta della bolletta di scorta.
Riferimento MA
Messo in atto
..…..................................
Non messo in Motivazione/Misure atto
Cap. 1.4
Cap. 3.3
Cap. 3.3
Cap. 3.3
Cap. 3.3
Cap. 3.5.2
Cap. 3.4 e 3.5
All. 3.A
Cap. 3.1
Cap. 3.5
Allegato 3.A
Modalità di smaltimento dei rifiuti speciali
Modalità di smaltimento dei rifiuti speciali 1
Introduzione
Per il traffico di rifiuti speciali in Svizzera devono essere impiegati dei set di bollette di scorta secondo l’articolo 6 OTRif. Rifiuti speciali (rs) e altri rifiuti soggetti a controllo (rc) possono essere consegnati solo ad aziende destinatarie, autorizzate per determinati codici di rifiuto (vedi www.veva-online.ch). Ogni imballaggio contenente rifiuti speciali che sarà trasportato, deve essere etichettato con la dicitura “Sonderabfälle, déchets spéciaux, rifiuti speciali”. Prima del trasporto su questa etichetta dovrà essere indicato il numero della bolletta di scorta e il codice del rifiuto. A dipendenza del rifiuto speciale deve essere inoltre apposta un’ulteriore etichetta di pericolo e il numero UN secondo ADR. Le etichette e i fogli di pericolo possono essere comandati presso l’agenzia MWV, Postfach 327, 6371 Stans (tel. 041/610 78 40, Fax 041/610 04 88, E-mail
[email protected]) o presso la EcoServe International AG, Pulverhausweg 13, 5033 Buchs (Tel. 062 837 08 10, Fax 062 837 08 11, E-mail
[email protected]). Per la consegna dei rifiuti speciali a un destinatario OTRif autorizzato, l’azienda deve utilizzare una bolletta di scorta secondo l’articolo 6, allegato 1 della OTRif. La bolletta può essere compilata online (www.veva-online.ch) o comandata all’Ufficio federale delle costruzioni e della logistica (tel. +41 (0)31325 50 50), articolo no. 319.551. Per il traffico transfrontaliero sono di principio necessarie notifiche e bollette di scorta speciali (vedi indicazione dell’UFAM: http://www.bafu.admin.ch/abfall/01508/06061/08962/index.html?lang=it). Nota Per il traffico con rifiuti speciali occorre fondamentalmente compilare una bolletta di scorta per ciascun rifiuto speciale. Nei capitoli 4 e 5 vengono descritte eccezioni e agevolazioni. Nel 2016 verrà rielaborato l’elenco svizzero dei rifiuti. A partire da quella data, alcuni rifiuti soggetti a controllo dovranno quindi essere contrassegnati con la sigla rcb (altri rifiuti soggetti a controllo con obbligo della bolletta di scorta). Per lo smaltimento di questa categoria di rifiuti è prescritta una bolletta di scorta.
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Compilazione della bolletta di scorta
La bolletta di scorta deve essere compilata secondo le seguenti istruzioni:
Indicazioni sulla propria ditta Nome, indirizzo e numero telefonico dell’azienda Nome della persona di contatto, cioè dell’incaricato per i rifiuti speciali della propria azienda
Numero d’esercizio della propria azienda Il cantone di residenza assegna a chi consegna rifiuti speciali un numero d’esercizio.
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Tutti i numeri d’esercizio esistenti sono riportati in www.veva-online.ch. Se avete richiesto il numero, che però non è ancora disponibile per il trasporto, è possibile eseguire il trasporto senza numero. Lo stesso dovrà essere però inserito in seguito dal destinatario.
Descrizione del rifiuto È richiesta la designazione esatta secondo l’ordinanza sulle liste sul traffico dei rifiuti. Qualora fossero a disposizione ulteriori informazioni, importanti per la sicurezza del trasporto e dello smaltimento, devono essere anch’esse segnalate (che concentrazione, quali proprietà specifiche pericolose o l’esatta provenienza del rifiuto, p.e. olio di motore da cambio dell’olio).
Codice del rifiuto secondo OTRif Il codice del rifiuto è a 6 cifre. I codici più importanti li potete trovare al capitolo 3.5.2 del MA. La lista completa dei rifiuti OTRif è riportata sotto www.veva-online.ch.
Peso Il peso è spesso difficile da quantificare (p.e. per mancanza di bilance). È giusto quindi il riporto del peso se, mediante determinazione proporzionata, corrisponde allo stato di fatto. Un’indicazione in litri può essere data solo per liquidi e solo se si tratta di merce pericolosa.
Trasporto di grandi quantitativi È rilevante solo per trasporti su più giorni di carichi inquinati, fanghi da pozzetti stradali su incarico delle autorità o olio vecchio. Nel merito confronta l’allegato 1, 1.3 cifra b dell’OTRif.
Tipo d’imballaggio Da riempire obbligatoriamente solo quando si tratta di una merce pericolosa ai sensi dell’ADR: p.e. fusto in acciaio o bidoni in materiale plastico.
Numero di bidoni (colli di spedizione) Indicare il numero di bidoni, fusti o palette (per autocisterne: 1)
Data di spedizione Data di consegna al trasportatore.
Firma del fornitore dei rifiuti Con la firma, il fornitore conferma che tutte le indicazioni richieste sono state riportate in modo completo ed esatto nella bolletta di scorta (campi obbligati)!
Merce pericolosa secondo ADR/SDR Se il rifiuto è una merce pericolosa e desiderate utilizzare la bolletta di scorta come documento d’accompagnamento ADR, crociate nella bolletta “Sì” e compilate le necessarie informazioni secondo le prescrizioni ADR/SDR. (P.e. Rifiuto, UN 1993, sostanza liquida infiammabile, n.a.s. (contiene xxx), 3, GI II). Proposte per la classificazione delle sostanze sono riportate al capitolo 3.5.2. La definizione di cos’è una merce pericolosa e quali sono le disposizioni legali rilevanti al riguardo le potete trovare al capitolo 8 del MA. Se siete in grado di escludere che il rifiuto non è una merce pericolosa secondo ADR/SDR, indicate: „non
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merce pericolosa secondo ADR“. Un ulteriore mezzo d’aiuto per la classificazione delle sostanze secondo ADR è dato dal manuale per lo smaltimento, ottenibile presso EcoServe International AG, Bresteneggstrasse 5, 5033 Buchs (Tel. 062 837 08 10, Fax 062 837 08 11, E-mail
[email protected] o Web http://www.ecoserve.ch/89.html).
Ditta di smaltimento Il fornitore determina la destinazione del rifiuto. Per questo è responsabile affinché il nome e l’indirizzo del destinatario previsto compaia sulla bolletta di scorta prima che il trasporto avvenga. È importante che la ditta smaltitrice sia in possesso un’autorizzazione alla ricezione di rifiuti speciali o di altri rifiuti soggetti a controllo. In caso contrario il rifiuto speciale non può essere conferito a questa ditta! Che ditte sono autorizzate allo smaltimento di quali rifiuti lo si può vedere in www.veva-online.ch. Gli altri campi del formulario relativi all’azienda di smaltimento devono essere compilati dalla stessa.
I campi del formulario relativi al trasportatore possono essere compilati dal fornitore; devono però essere completati o corretti e firmati dal trasportatore, al più tardi prima dell’inizio del trasporto. Anche le indicazioni concernente un cambio di trasporto possono essere compilate dal trasportatore.
3
Trasmissione delle bollette di scorta su territorio nazionale
La bolletta di scorta per rifiuti speciali consiste essenzialmente di 3 fogli. È pure possibile usufruire di una procedura per la bolletta di scorta online. Per la procedura online ci dovrà essere un accordo scritto firmato dalle parti. Questo attestato accompagna il trasporto e, infine, deve essere conservato dal destinatario. Come fornitore potete stampare dalla banca dati online la prova della conformità dello smaltimento (bolletta di scorta terminata). Per la procedura scritta della bolletta di scorta sono stampati tre esemplari: 1.
Come fornitore del rifiuto conservate di tutto il set del formulario solo il secondo foglio (da conservare dall’azienda), controfirmato dal trasportatore. I moduli d’accompagnamento 1 e 3 li dovete consegnare al trasportatore.
2.
Il trasportatore firma e consegna entrambi i moduli al destinatario.
3. Dall’azienda di smaltimento riceverete di ritorno il terzo foglio completato e firmato. Nel vostro interesse di fornitore dovete curare d’avere ricevuto di ritorno il terzo foglio con la firma del destinatario del rifiuto da voi designato in quanto: è definita la vostra responsabilità riguardo all’accettazione del rifiuto speciale da parte di uno smaltitore in possesso delle necessarie autorizzazioni. Questa prova può essere ottenuta solo con la conferma firmata della ripresa del rifiuto. (Nella procedura online il destinatario chiude la bolletta di scorta nel sistema online. La chiusura della procedura nella banca dati fornisce la prova richiesta).
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4. Siete tenuti a conservare i moduli 2 e 3 per almeno 5 anni! (Nella procedura online, il fornitore può conservare dalla banca data online la bolletta di scorta terminata). 4
Eccezioni all’obbligo della bolletta di scorta
Secondo l’art.6, cpv.2 dell’OTRif non sono necessarie bollette di scorta per le seguenti situazioni. 1.
In quantitativi fino a 50 kg (compreso il contenitore) per codice di rifiuto e fornitura (piccole quantità). Per rifiuti speciali provenienti da attività industriali e artigianali, deve comunque essere conservata per cinque anni una ricevuta di consegna (con indicazioni su tipo di rifiuto, quantitativo, data, fornitore e destinatario) e allo smaltitore segnalato l’indirizzo del fornitore o il numero d’esercizio dell’azienda.
2.
La restituzione, a composizione inalterata, nell’imballaggio originale ai commercianti di provenienza del prodotto, o all’importatore del prodotto (ritorni di merce).
3.
Se sono ritornate batterie e accumulatori al commerciante per un deposito transitorio.
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Bollette di scorta per elenchi di raccolta di rifiuti speciali
Per determinati rifiuti speciali, in quantità fino a 200 kg per fornitore e codice di smaltimento, pronti allo smaltimento, possono essere utilizzate bollette di scorta per elenchi di raccolta. Queste bollette possono essere impiegate solo in un giorno. Deve essere redatta una ricevuta della consegna (con indicazione di: fornitore, destinatario, codice del rifiuto, quantità e data). Questa ricevuta deve essere conservata dal fornitore per 5 anni. In determinati casi si ottiene così una semplificazione amministrativa in quanto non vi è la necessita della compilazione di singole bollette di scorta per codice di rifiuto e fornitore. L’uso degli elenchi di raccolta avviene nel seguente modo: 1. La bolletta di scorta per l’elenco di raccolta deve essere custodita dal destinatario ed essere sul veicolo di trasporto. Il destinatario deve rilasciare una ricevuta di consegna al fornitore del rifiuto (con codice del rifiuto, quantitativo, data, fornitore e destinatario). 2. Il trasportatore deve riportare l’indirizzo del destinatario previsto nella bolletta per l’elenco di raccolta prima del carico.
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3. Per ogni codice di rifiuto e fornitore deve essere compilato una riga della lista con i seguenti contenuti: Indirizzo e numero di esercizio del fornitore Codice e peso del rifiuto Firma del fornitore 4. Anche in questa procedura gli imballaggi e i contenitori devono essere contrassegnati correttamente. Da un lato secondo OTRif art. 7, dall’altro, se del caso, anche secondo le prescrizioni per il trasporto di merci pericolose ADR/SDR. Bollette di scorta per elenchi di raccolta di rifiuti speciali possono essere pure richiesti all’Ufficio federale di costruzione e della logistica (tel. +41 (0)31 325 50 50) articolo numero 319.553.
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N.: BB13333444
MODULO DI ACCOMPAGNAMENTO PER IL TRAFFICO DI RIFIUTI SPECIALI IN SVIZZERA 1
N. d’esercizio
AZIENDA FORNITRICE
OTRif :
Nome: Indirizzo:
Persona di contatto:
Tel.:
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DESCRIZIONE DEI RIFIUTI Descrizione secondo l’elenco dei rifiuti e descrizioni suppletive, qualora queste siano necessarie per la sicurezza dello smaltimento e la protezione dell’ambiente.
Codice dei rifiuti: Peso:
kg
Quantità:
1) 2)
litri
Trasporto di un’ingente quantità: Tipo di imballaggio: Merce pericolosa secondo ADR/SDR o RID/RSD:
sì
no
Osservazioni (p.es. indicazioni secondo ADR/SDR):1)
3)
sì
1) 4)
Numero degli imballaggi (colli): Data di spedizione: Firma dell’ azienda fornitrice:
3
N. d’esercizio OTRif :
IMPRESA DI SMALTIMENTO
Nome: Indirizzo:
Persona di contatto: Tel.: kg
Peso: Firma dell’impresa di smaltimento:
Metodo di smaltimento: (vedi retro)
(dopo il controllo e la ricezione dei rifiuti)
Data di ricezione dei rifiuti:
Data del conferimento dei rifiuti:
4
TRASPORTATORE (Nome, indirizzo)
Tipo di trasporto:
5)
Data del conferimento: N. di targa del veicolo stradale: Firma del trasportatore:
5
CAMBIAMENTO DI MEZZO DI TRASPORTO E TRASPORTO VIA CENTRO LOGISTICO (OTRif Allegato 1 numero 1.2 lettera b)
2. Trasportatore (Nome, indirizzo):
Tipo di trasporto:
5)
Data del conferimento: N. di targa del veicolo stradale: Firma:
3. Trasportatore (Nome, indirizzo):
Tipo di trasporto:
5)
Data del conferimento: N. di targa del veicolo stradale: Firma:
Vi sono altre ditte di trasporto o centri logistici?
Centro logistico (Nome, indirizzo):
Data del conferimento: Data del trasferimento:
sì
(le rispettive indicazioni e firme devono essere allegate in una lista separata) 1) 2) 3) 4) 5)
Compilare soltanto se non viene utilizzato un documento di trasporto separato, conformemente alle prescrizioni relative alle merci pericolose Specificare anche il volume in litri, se richiesto dalle prescrizioni relative alle merci pericolose Disposizioni restrittive secondo OTRif Allegato numero 2.1 lettera b Etichettatura dei colli conformemente alle prescrizioni relative alle merci pericolose 1 Strada 2 Rotaia 3 Via fluviale 4 Trasporto combinato
Da conservare a cura dell’azienda di smaltimento
Elenco dei metodi di smaltimento PARTE A: METODI DI SMALTIMENTO CHE NON SONO CONSIDERATI COME RECICLAGGIO (METODI DI ELIMINAZIONE) D1 D2 D5 D8 D9 D101) D101 D102 D103 D104 D12 D132) D142) D152) D151 D152 D153 D1603)
Deposito sul o nel suolo (ad es. discarica ecc.) Trattamento in ambiente terrestre (ad es. biodegradazione di rifiuti liquidi o fanghi nei suoli ecc.) Messa in discarica specialmente allestita (ad es. deposito in comparti stagni separati, ricoperti o isolati gli uni dagli altri e dall’ambiente circostante ecc.) Trattamento biologico non specificato altrove nella presente lista, che dia origine a composti finali o miscugli che vengono smaltiti con un dei metodi elencati in questa parte A Trattamento fisico-chimico non specificato altrove nella presente lista, che dia origine a composti finali o miscugli che vengono smaltiti con un dei metodi elencati in questa parte A (ad es. evaporazione, essiccazione, calcinazione ecc.) Incenerimento a terra Incenerimento in un impianto di incenerimento dei rifiuti urbani (IIRU) Incenerimento in un impianto di incenerimento di rifiuti speciali Incenerimento in un impianto di riscaldamento industriale Incenerimento in un cementificio Deposito permanente (ad es. stoccaggio di contenitori in miniera ecc.) Raggruppamento preliminare prima di impiegare uno dei metodi elencati in questa parte A Ricondizionamento preliminare prima di impiegare uno dei metodi elencati in questa parte A Deposito preliminare prima di impiegare uno dei metodi elencati in questa parte A Deposito intermedio e trasferimento dei rifiuti per sottoporli a uno dei metodi elencati in questa Parte A (i contenitori non vengono vuotati) Raggruppamento, deposito intermedio e trasferimento dei rifiuti per sottoporli a uno dei metodi elencati in questa Parte A (nessun trattamento, i contenitori vengono svuotati) Selezione, raggruppamento, trattamento, deposito intermedio e trasferimento dei rifiuti per sottoporli a uno dei metodi elencati in questa Parte A (i rifiuti subiscono cambiamenti, ad es. vengono prelevate frazioni o modificate le propietá dei rifiuti) Trattamento con un impianto mobile (metodo di eliminazione)
PARTE B: METODI DI SMALTIMENTO CHE SONO CONSIDERATI COME RECICLAGGIO R14)
Utilizzazione come combustibile (tranne in caso di combustione diretta) o come altro mezzo per produrre energia Riciclaggio in un impianto di incenerimento dei rifiuti urbani (IIRU) Riciclaggio in un impianto di riscaldamento industriale Riciclaggio in un cementificio R2 Rigenerazione/recupero di solventi R3 Riciclaggio/recupero di sostanze organiche non utilizzate come solventi R4 Riciclaggio/recupero di metalli e di composti metallici R5 Riciclaggio/recupero di altre sostanze inorganiche R6 Rigenerazione di acidi o di basi R7 Recupero di componenti che servono a captare gli inquinanti R8 Recupero di componenti di catalizzatori R9 Raffinazione di oli esausti o altre possibilità di reimpiego di oli esausti R10 Spandimento sul suolo a beneficio dell’agricoltura o dell’ecologia R11 Utilizzazione di rifiuti ottenuti con uno dei metodi elencati da R1 a R10 Scambio di rifiuti per sottoporli a uno dei metodi elencati da R1 a R11 R125) Raccolta di sostanze per sottoporle a uno dei metodi elencati in questa Parte B R136) R151 Deposito intermedio e trasferimento dei rifiuti per sottoporli a uno dei metodi elencati in questa Parte B (i contenitori non vengono svuotati) R152 Raggruppamento, deposito intermedio e trasferimento dei rifiuti per sottoporli a uno dei metodi elencati in questa Parte B (nessun trattamento, i contenitori vengono svuotati) R153 Selezione, raggruppamento, trattamento, deposito intermedio e trasferimento dei rifiuti per sottoporli a uno dei metodi elencati in questa Parte B (i rifiuti subiscono cambiamenti, ad es. vengono prelevate frazioni o modificate le proprietà dei rifiuti) R1603) Trattamento con un impianto mobile (metodo di riciclaggio) R101 R103 R104
Sul territorio nazionale, ragioni statistiche impongono l’uso dei codici D101, D102, D103 o D104 in sostituzione del codice D10. territorio nazionale questo codice è sostituito dal codice D151, D152 o D153, come meglio conviene. 3) Questo codice è riservato al traffico sul territorio nazionale. 4) Sul territorio nazionale, ragioni statistiche impongono l’uso dei codici R101, R103 o R104 in sostituzione del codice R1. 5) Sul territorio nazionale questo codice è sostituito dal codice R152 o dal codice R153. 6) Sul territorio nazionale questo codice è sostituito dal codice R151, R152 o R153. 1)
2) Sul
MODULO DI ACCOMPAGNAMENTO COLLETTIVO PER RIFIUTI SPECIALI
Data della raccolta
La quantità di rifiuti speciali è limitata a 200 kg per codice dei rifiuti. La bolletta è valida un giorno. Nome dell’azienda fornitrice
N. d‘esercizio 1 (azienda fornitrice) 9 cifre
Codice dei 2 rifiuti 6 cifre
Peso in kg
Metodo di Firma dell‘azienda smaltifornitrice mento 3
Impresa di smaltimento Nome:
N. d’esercizio 1:
Indirizzo:
Firma dell’impresa di smaltimento: (dopo il controllo e la ricezione dei rifiuti)
Data di ricezione dei rifiuti:
Trasportatore Nome: Indirizzo: Firma del trasportatore:
1
N. d’esercizio OTRif dell‘azienda Codice dei rifiuti secondo la lista dei rifiuti dell’ordinanza sulle liste per il traffico dei rifiuti (OLTRif). 3 Può essere compilato dall‘azienda di smaltimento alla ricezione dei rifiuti. Per il codice, vedi retro. 2
N°: CC00232394
Elenco dei metodi di smaltimento PARTE A: METODI DI SMALTIMENTO CHE NON SONO CONSIDERATI COME RECICLAGGIO (METODI DI ELIMINAZIONE) D1 D2 D5 D8 D9 D101) D101 D102 D103 D104 D12 D132) D142) D152) D151 D152 D153 D1603)
Deposito sul o nel suolo (ad esempio discarica, ecc.) Trattamento in ambiente terrestre (ad esempio biodegradazione di rifiuti liquidi o fanghi nei suoli ecc.) Messa in discarica specialmente allestita (ad esempio deposito in comparti stagni separati, ricoperti e isolati gli uni dagli altri e dall’ambiente circostante ecc.) Trattamento biologico non specificato altrove nel presente elenco, che dia origine a composti finali o miscugli che vengono smaltiti con un dei metodi elencati in questa parte A Trattamento fisico-chimico non specificato altrove ne presente elenco, che dia origine a composti finali o miscugli che vengono smaltiti con un dei metodi elencati in questa parte A (ad esempio evaporazione, essiccazione, calcinazione ecc.) Incenerimento a terra Incenerimento in un impianto di incenerimento dei rifiuti urbani (IIRU) Incenerimento in un impianto di incenerimento di rifiuti speciali Incenerimento in un impianto di riscaldamento industriale Incenerimento in un cementificio Deposito permanente (ad esempio stoccaggio di contenitori in miniera ecc.) Raggruppamento preliminare prima di impiegare uno dei metodi elencati in questa parte A Ricondizionamento preliminare prima di una delle operazioni di questa lista. Deposito preliminare prima di impiegare uno dei metodi elencati in questa parte A Deposito intermedio, trasferimento dei rifiuti per sottoporle a uno dei metodi elencati in questa Parte A (i contenitori non vengono vuotati) Raggruppamento, deposito intermedio, trasferimento dei rifiuti per sottoporle a uno dei metodi elencati in questa Parte A (nessun trattamento, i contenitori vengono svuotati) Selezione, raggruppamento, trattamento, deposito intermedio, trasferimento dei rifiuti per sottoporle a uno dei metodi elencati in questa Parte A (i rifiuti subiscono cambiamenti, ad esempio vengono prelevate frazioni o modificate le proprietà dei rifiuti) Trattamento con un impianto mobile (metodo di eliminazione)
PARTE B: METODI DI SMALTIMENTO CHE SONO CONSIDERATI COME RECICLAGGIO R14)
Utilizzazione come combustibile (tranne in caso di combustione diretta) o come altro mezzo per produrre energia Riciclaggio in un impianto di incenerimento dei rifiuti urbani (IIRU) Riciclaggio in un impianto a riscaldamento industriale Riciclaggio in un cementificio R2 Rigenerazione/recupero di solventi R3 Riciclaggio/recupero di sostanze organiche non utilizzate come solventi R4 Riciclaggio/recupero di metalli e di composti metallici R5 Riciclaggio/recupero di altre sostanze inorganiche R6 Rigenerazione di acidi o di basi R7 Recupero di componenti che servono a captare gli inquinanti R8 Recupero di componenti dj catalizzatori R9 Raffinazione di oli esausti o altre possibilità di reimpiego di oli esausti R10 Spandimento sul suolo a beneficio dell’agricoltura o dell’ecologia R11 Utilizzazione di rifiuti ottenuti con uno dei metodi elencati da R1 a R10 Scambio di rifiuti per sottoporli a uno dei metodi elencati da R1 a R11 R125) Raccolta di sostanze per sottoporle a uno dei metodi elencati in questa Parte B R136) R151 Deposito intermedio e trasferimento dei rifiuti per sottoporli a uno dei metodi elencati in questa Parte B (i contenitori non vengono svuotati) R152 Raggruppamento, deposito intermedio e trasferimento dei rifiuti per sottoporli a uno dei metodi elencati in questa Parte B (nessun trattamento, i contenitori vengono svuotati) R153 Selezione, raggruppamento, trattamento, deposito intermedio e trasferimento dei rifiuti per sottoporli a uno dei metodi elencati in questa Parte B (i rifiuti subiscono cambiamenti, ad esempio vengono prelevate frazioni e modificate le proprietà dei rifiuti) R1603) Trattanebti con un impianto mobile (metodo di riciclaggio) R101 R103 R104
Sul territorio nazionale, ragioni statistiche impongono l’uso dei codici D101, D102, D103 o D104 in sostituzione del codice D10. territorio nazionale questo codice è sostituito dal codice D151, D152 o D153, come meglio conviene. 3) Questo codice è riservato al traffico sul territorio nazionale. 4) Sul territorio nazionale, ragioni statistiche impongono l’uso dei codici R103 o R104 in sostituzione del codice R1. 5) Sul territorio nazionale questo codice è sostituito dal codice R152 o dal codice R153. 6) Sul territorio nazionale questo codice è sostituito dal codice R151, R152 o R153. 1)
2) Sul
Allegato 3.B
Ditte per lo smaltimento di pneumatici fuori uso
Ditte per lo smaltimento di pneumatici fuori uso 1
Partner dell’UPSA per lo smaltimento degli pneumatici fuori uso
Per tutti i commercianti di pneumatici e garage è assolutamente necessario collaborare con smaltitori in possesso di un’autorizzazione alla loro ricezione. Questi smaltitori si sono associati nell’”Associazione Svizzera dello Pneumatico” (ASP). L’UPSA raccomanda le seguenti ditte di smaltimento (stato marzo 2015). Ditta
Indirizzo
Località
ESA
Maritzstrasse 47
3401 Burgdorf
G. Marelli AG Pneuhandel
Postfach 539
4127 Birsfelden
Rubbertec AG
Pelzacker 353
5053 Staffelbach
Jura-CementFabriken
Talstrasse 13
5103 Wildegg
Häfeli-Brügger AG
Zelgli 10a
5313 Klingnau
AABA AG
Wohlerstrasse 43c
5620 Bremgarten
Pneu Center Schnellmann AG
Kolben
6032 Emmen
TraRec AG
Brünigstrasse 64
6055 Alpnach Dorf
Rizzi Giorgio Sagl
Casella Postale 22
6945 Origlio
PM Ecorecycling SAGL
Via Campagna Adorna 21b
6850 Mendrisio
Roma-Line GmbH
Riedthofstrasse 124
8105 Regensdorf
K. Müller AG Transporte
Kriesbachstrasse 1
8304 Wallisellen
Agir AG, Erasmo Di Fonzo
Alte Obfelderstrasse 55
8910 Affoltern am Albis
© AGVS/UPSA
Telefono Sito internet E-mail 031 429 00 21 www.esa.ch
[email protected] 061 981 27 46 www.marelli.ch
[email protected] 062 721 37 65 www.rubbertec.ch
[email protected] 062 887 76 66 www.juracement.ch
[email protected] 056 267 55 55 www.haefeli-bruegger.ch
[email protected] 079 207 86 61 www.aaba.ch
[email protected] 041 282 26 27 041 282 26 37 www.swisstyre.ch
[email protected] 041 666 77 77 www.TraRec.ch
[email protected] 079 685 24 43 091 921 49 21 www.rizzigiorgio.ch
[email protected] 091 630 27 40 www.pmecorecycling.ch
[email protected] 043 305 80 70 www.roma-line.ch
[email protected] 044 878 10 30 www.kmuellerag.ch
[email protected] 044 762 44 88 www.agir.biz
[email protected]
1
2
Tutte le aziende svizzere titolari di un’autorizzazione alla ricezione di pneumatici fuori uso
Nel seguente elenco sono riunite tutte le aziende svizzere titolari di un’autorizzazione cantonale alla ricezione di pneumatici fuori uso (stato agosto 2015, fonte: www.veva-online.admin.ch). Numero Ragione sociale d’esercizio
Via
NPA
Città
Ct
400 100 094 400 100 494 400 300 071 400 300 127 401 300 015 402 100 487 402 900 055 404 000 175 404 200 001
Neumattstrasse 4 Industriestrasse 44 Weierweg 5 Steinachermattweg Quellmattstrasse 2 Im Grund 11 Vogelsangstrasse 12 Kesselstrasse 7 Landstrasse 2 Hausackerstrasse, Halde Industriestrasse 11
5001 5000 5033 5033 5035 5405 5412 8957 5300
Aarau Aarau Buchs AG Buchs AG Unterentfelden Baden-Dättwil Gebenstorf Spreitenbach Turgi
AG AG AG AG AG AG AG AG AG
5300
Turgi
AG
Wohlerstrasse 43c Am Augraben 10 Landstrasse 22 Wilstrasse 55 Industriestrasse Gewerbeweg 4 Wildischachenstrasse 3 Schöneggstrasse 47 Grubenstrasse 5
5301 5303 5620 5620 5524 5610 5242 5242 5200 5200 5737
Siggenthal Station Würenlingen Bremgarten AG Bremgarten Nesselnbach Wohlen Birr Birr Brugg AG Brugg AG Menziken
AG AG AG AG AG AG AG AG AG AG AG
Mattenstrasse 1
5734
Reinach AG
AG
Industriestrasse 16
5070
Frick
AG
Mühlehalde 175 Bahnhof, Landstrasse 52 Hauptstrasse 55 Breiteweg 5 Märkiweg 3 Talstrasse 13 Wilhalde 7 Grossäckerstrasse 2 Titlisstrasse 332 Bahnhofstrasse 44 Rinaustrasse 633 Riburgerstrasse 686 Industrie Ost Industriering Obermatten 12
5075
Hornussen
AG
5275
Etzgen
AG
5505 5615 5502 5103 5504 5644 5622 4303 4303 4310 4310 5742 5742
Brunegg Fahrwangen Hunzenschwil Wildegg Othmarsingen Auw Waltenschwil Kaiseraugst Kaiseraugst Rheinfelden Rheinfelden Kölliken Kölliken
AG AG AG AG AG AG AG AG AG AG AG AG AG
Zofingerstrasse
4665
Oftringen
AG
Pelzackerstrasse 16 Pelzackerstrasse 16 Gewerbestrasse 8 Müliwisstrasse 139 Industriestrasse Zelgli 10a Bühlerstrasse Alte Lyssstrasse 27
5053 5053 5314 5467 5324 5313 9053 3270
Staffelbach Staffelbach Kleindöttingen Fisibach Full-Reuenthal Klingnau Teufen Aarberg
AG AG AG AG AG AG AR BE
416 700 002
Pneu Egger AG ch. vollmer & partner gmbh Transport AG Aarau Transport AG Aarau Pneu Egger AG Pneu Egger AG Relogis Frunz AG Daetwiler AG Chiresa AG Obrist Transporte + Recycling AG, Bringssammelstelle Neue Plastrec AG Holcim (Schweiz) AG AaBa AG Revit-Export Recyclingcenter Freiamt AG Römer AG Hans Meyer AG HB Logistik GmbH Kosag Transport AG Bingisser Altmetalle + Partner Lustenberger Menziken GmbH Bertschi Mulden- und ContainerTransport AG Daetwiler AG Industrieabfälle & Rohstoffe RE Center Fricktal Klein AG
418 400 043
Mittner Muldenservice GmbH
419 300 029 419 600 034 420 000 094 420 300 011 420 500 037 422 300 030 424 000 001 425 200 001 425 200 027 425 800 004 425 800 215 427 600 074 427 600 086
M-Z Entsorgungs-Management AG René von der Aa AG Recycling-Paradies AG Jura-Cement-Fabriken Recycling-Express Hodel Entsorgungs AG Wiederkehr Recycling AG Thommen AG REWAG Oeko-Service Schweiz AG Klein AG FL Import/Export Transport AG Aarau REWAG Reycling + Entsorgungscenter Wiggertal AG Rubbertec AG D.H. Koch Stocker Tiefbau Fermeto Handels AG Chiresa AG Häfeli-Brügger AG Paul Studach Sortec AG
404 200 056 404 400 079 404 700 015 406 300 121 406 300 128 407 200 018 408 200 058 409 200 006 409 200 081 409 500 056 409 500 064 413 900 074 414 100 114 416 300 067
428 000 160 428 400 022 428 400 024 430 300 019 430 600 009 430 700 013 430 900 002 302 400 090 030 100 126 © AGVS/UPSA
2
030 400 027 030 500 029 030 500 031 030 600 231 030 600 357 032 100 050
Zim Car AG SRV Simira Import Export NMJ Daniel edi Entsorgungsdienste AG edi Entsorgungsdienste AG Zimmerli AG
032 900 240
Witschi AG
032 900 351 033 600 002 033 700 072 034 200 073
Pneu Bösiger AG Meyer & Co. AG Meyer Bau AG Zimmermann Bützberg AG
035 100 177
Luigi Salvi Recycling AG
035 101 535 035 102 810
040 400 298 041 200 006 041 400 028 041 800 069 041 800 075
Entsorgung + Recycling Stadt Bern H. Spaeti AG RESAG Recycling- und Sortierwerk Bern AG Energie Wasser Bern Karl Kaufmann AG Stanka Jakimovska Carole Badjie Vittorio Salvi AG Gebr. Herren AG AREC Abfall-Recycling Bern AG Test Entsorgungsunternehmen BE Ittigen Müller Fred Halter Rohstoff AG Dan Pneu Entsorgung Schlunegger-Kocher Transporte AG Altola AG Pneumant Ljubisa Djokic Thommen-Furler AG A. u. R. Kagerbauer Autoverwertung und Autohandel Christen Transporte & Recycling GmbH Krähenbühl Bau GmbH Fallag AG Muhmenthaler AG Petrovski Zivko CLK DURU GmbH
042 000 038 044 500 029 049 500 021 054 600 031 054 600 056 054 600 130 055 200 063 056 200 006 056 200 040 057 300 040 057 500 007 058 100 170 058 100 174 058 100 204 058 100 205 058 100 218 059 400 013 060 800 078
035 102 853 035 102 877 035 500 115 035 800 031 035 800 033 036 100 006 036 100 095 036 200 101 036 200 187 036 300 201 037 100 053 037 101 202 038 300 063 039 200 035 039 200 084 039 300 001 040 200 001 040 400 255
© AGVS/UPSA
Sägeweg 24 Hölzliweg 2 Hölzliweg 2 Industriering 10 Industriering 4 Industriestrasse 14 Murgenthalstrasse 85 / 87 / 91 B Lotzwilstrasse 66 Lochstrasse 4 Mumenthalstrasse 17 Bernstr. 71 Libellenweg 7/Zikadenweg 30c Fellerstr. 13a Libellenweg 13
3283 3273 3273 3250 3250 4912
Kallnach Kappelen Kappelen Lyss Lyss Aarwangen
BE BE BE BE BE BE
4900
Langenthal
BE
4900 4919 4914 4922
Langenthal Reisiswil Roggwil Bützberg
BE BE BE BE
3006
Bern
BE
3027 3006
Bern Bern
BE BE
Riedbachstrasse 230
3027
Bern
BE
Murtenstr. 100 Freiburgstr. 906 Bernstrasse 1 Bernstrasse 1 Tannholzstrasse 6 Schäfereistr. 15 Hubelgutstrasse 8 - 10
3008 3174 3066 3066 3052 3052 3048
Bern Thörishaus Stettlen Stettlen Zollikofen Zollikofen Worblaufen
BE BE BE BE BE BE BE
Worblentalstr. 68
3063
Ittigen
BE
Gümligentalstrasse 81 J.-Renfer-Str. 57-61 Mettstrasse 6 Riesenmattstrasse 5 Büttenbergweg 6 Moosstr. 2A Industriestr. 10
3066 2504 2503 3294 2542 2542 3295
Stettlen Biel/Bienne Biel Büren Pieterlen Pieterlen Rüti bei Büren
BE BE BE BE BE BE BE
Dorfstrasse 135 B
3473
Alchenstorf
BE
Ziegelgut 23
3400
Burgdorf
BE
Ziegelgut 15 Industrie Neuhof 19b Bolligenstrasse 23 Bahnhofplatz 8 Krauchthalstrasse 20
3400 3422 3326 3414 3414
BE BE BE BE BE
Ferkovic Anton
Heimstrasse 5
3422
Association Le Touareg MIP Import-Export Sàrl Autoverwertungs AG Rupp W. Hess AG H.U. Kobel AG Entsorgungszentrum Kilcher Transporte AG Eicher AG von Allmen Transporte ERZ Lauimatte/Abegglen Christian Oeltrans AG Seematter AG REVAG Recycling AG Brawand Transporte Soges AG BeO Recycling GmbH Leuenberger Recycling AG Etumudor Isioma
les Grands-Champs 9 Neuenburgstr. 75 Bielstr. 32 Bielstrasse 44 Moosrainweg 10 Fabrikstrasse 17 Chappelengand Frutigenstrasse 32 A Faulbachweg 3 ehemaliges Betonwerk Im Moos 3 Lütscherenstr. 30 Lütscheren 10 Geissgasse 36 Geissgasse 26 Zur alten Säge Dorfstrasse 4 C
2615 3236 3053 3053 3053 3427 3711 3711 3855 3707 3800 3800 3800 3800 3800 3812 3506
Burgdorf Kirchberg Krauchthal Oberburg Oberburg RüdtligenAlchenflüh Sonvilier Gampelen Münchenbuchsee Münchenbuchsee Münchenbuchsee Utzenstorf Mülenen Mülenen Brienz Därligen Interlaken Interlaken Interlaken Interlaken Interlaken Wilderswil Grosshöchstetten
BE BE BE BE BE BE BE BE BE BE BE BE BE BE BE BE BE BE 3
061 900 075
Ramseyer AG Autoverwertung
Lindenstrasse 87
3672
062 600 020
Grindlachen 332
3513
Grindlachen 332
3513
Bigenthal
BE
Grindlachen
3513
Bigenthal
BE
062 700 046 062 700 151 066 800 075 066 900 001 069 000 065
Reinhard Recycling AG SORTAG AG p.A. Reinhard Recycling AG HEBAG, Holzschnitzel und Entsorgungs Bigenthal AG Läderach Hans Worb AG H. Ringgenberg Belp AG Hostettler Recycling GmbH Bühlmann Recycling AG Vimex International Sàrl
Aeschlen Oberdiessbach Bigenthal
3076 3076 3203 1797 2738
Worb Worb-Station Mühleberg Münchenwiler Court
BE BE BE BE BE
070 000 164
Bebert Automobiles Sàrl
2740
Moutier
BE
070 300 002 071 300 085
2732 2710
Reconvilier Tavannes
BE BE
Erlenstr. 41
2555
Brügg
BE
Portstrasse 60 Lohngasse 15 Burgholz 7
2503 2562 3753
Biel Port Oey
BE BE BE
Diemtigtalstrasse
3758
Latterbach
BE
076 800 072 076 900 064 078 500 018 078 500 095 079 200 032 079 300 017 084 300 112 085 500 090 085 500 093 086 100 058 086 500 006 086 500 009 086 800 001 086 900 003 086 900 010 088 000 028 088 500 023 090 300 002 090 300 004 090 300 026 093 900 209 094 200 577 094 200 767 094 400 184 095 400 102 095 400 131 098 100 003
Fischer Recycling Technology SA Paul Moeschler et fils Sàrl Swireco Recycling-Service / Sonderabfallverwertungs-AG, SOVAG Remo Recycling AG Import - Export Miky Junior Ryter Holzverwertung AG Beer Transporte und Entsorgungen GmbH Revag Recycling AG Soges AG Von Bergen Transporte AG Ghelma AG Redeko Muldenservice Buchs AG Kilian Wyssen Sorsag Sortiergesellschaft AG Kästli Bau AG EuroGomma GmbH Zaugg Belp AG Gasser-Balsiger AG Autoverwertung Balsiger GmbH Deponie Türliacher - AVAG Messerli Abbruch Gürbetal GmbH Pneuhandel Isufi Tschanz Urs Soges AG Alteisen Aeschbacher AG Blaser Heinz Salvi Trading AG Revag Recycling AG AVAG KVA AG Selmani Pneus Stojkov Entsorgung Leuchtturm (Heilsarmee Huttwil) Kramer Rolf Frei AG
Rubigenstrasse 97 Rütimoosstrasse Gewerbestrasse 5 Crauxstr. 4 Sassagne 10 Quartier de la Verrerie 12 Rue du Moulin 62 La Combe 7
Industriestr. 5 Steinigand Hauptstrasse Balmgieter Klöpflisbergstrasse 13 Lenkstrasse 142 Dorfrütti Guggisbergstrasse Bernstrasse 313 Fahrhubelweg 7 + 9 Moos 71 Moos 72 A
3700 3752 3857 3860 3775 3773 3792 3150 3148 3123 3126 3126 3629 3126 3126 3155 3628 3543 3543 3543 3613 3600 3645 3661 4950 4950 4704
Spiez Wimmis Unterbach Meiringen Lenk i. P. Matten Saanen Schwarzenburg Lanzenhäusern Belp Gelterfingen Gelterfingen Jaberg Kaufdorf Kaufdorf Helgisried Uttigen Emmenmatt Emmenmatt Emmenmatt Steffisburg Thun Gwatt Uetendorf Huttwil Huttwil Niederbipp
BE BE BE BE BE BE BE BE BE BE BE BE BE BE BE BE BE BE BE BE BE BE BE BE BE BE BE
098 800 010
Logically AG
3475
Riedtwil
BE
099 500 073 276 200 352 276 300 011 276 600 051
Altmetall Mos GmbH SRS Swiss Recycling Services SA H. Vogelsanger & Co Ernst Moser Autobetriebe AG Jost Transport (Umzüge & Mulden) AG Waser Entsorgung AG (Sortieranlage) Fermeto Handels AG Münchenstein
4537 4123 4144 4127
Wiedlisbach Allschwil Arlesheim Birsfelden
BE BL BL BL
Langenhagstrasse 64
4127
Birsfelden
BL
Langenhagstrasse 50
4127
Birsfelden
BL
Florenz-Strasse 6
4142
Münchenstein
BL
062 600 046 062 600 047
073 300 001 073 300 118 074 500 042 076 200 074 076 300 020
276 600 158 276 600 243 276 900 016 © AGVS/UPSA
Wiesenweg 14 Wiesenweg 14A Riggisbergstrasse 42 Aarbord 34 Schüpbachstr. 28 Ried Schüpbachstr. 28 Töpferweg 16 Allmendstr. 166 Moosweg 14 Glütschbachstrasse 57 Langenthalstrasse 15 Langenthalstrasse 51 Aengistrasse 2 Hopferenstrasse 2, 2a und 4 Moselenweg 5 Kiesstrasse 24 - 26 Talstrasse 75 Hardstrasse 91
BE BE
4
276 900 036 277 000 303 278 400 013 278 700 085
286 200 011 286 200 016 270 100 003 270 100 004 270 100 149 270 102 633 270 103 183 700 200 088 700 700 010 204 300 004 209 600 076 216 000 013 216 300 008
Brunner Mulden GmbH RE-Center Muttenz AG Roland Kessler Regionales Entsorgungscenter Kehrichtbeseitigung LaufentalSchwarzbubenland AG KELSAGSortierb. Zuber Aushub + Transport AG Entsorgungszentrum Bubendorf EZB AG Falkner Demontagen Immark AG Chiesa Alteisen AG Vaota AG G. Marelli Pneuhandel Loma Auto GmbH Waser Entsorgung AG (EC Sissach) Regio Wiederverwertungs AG (REWAG) Hans Grieder AG Graf Söhne AG Lottner AG Schmoll AG Tiefbauamt Basel-Stadt Suter Joerin AG F.+R. Stebler AG Dogan Oguzhan Elkuch Josef AG Récupération RG SA Roland Maillard CTD - Centre de Triage des Déchets Niquille Jean & Fils SA
217 400 023
SRS Swiss Recycling Services SA
219 700 001
Karl Kaufmann SA ANDREY TRANSPORTE AG, succursale de Le Mouret SFR - Société Fribourgeoise de Recyclage Bühlmann Recycling AG Recypneu.ch SA Entsorgungszentrum Löwenberg Haldimann AG Ademi Pneu Angelo Raetzo AG Raetzo Autoverschrottung Hitz Pneus SA Küffer AG Freiburghaus Muldenservice Recycling SIG - Services Industriels de Genève CTDS SA ESREC des Chânats ESREC du site de Châtillon ESREC de la Praille Serbeco SA Jaquier Services SA Armée du Salut Avireal SA Genève Sogetri SA Serbeco SA
278 800 027 279 300 015 282 300 076 282 800 011 282 900 407 283 100 001 283 100 453 284 600 024 285 200 037 286 100 186 286 100 191
222 000 041 223 300 033 225 700 015 226 500 070 227 500 043 227 500 178 229 100 010 229 300 014 229 300 121 230 600 042 230 900 003 660 100 002 660 100 007 660 600 015 660 700 022 660 800 370 660 800 479 660 800 589 662 102 495 662 300 006 662 800 133 663 800 050 © AGVS/UPSA
Pumpwerkstrasse 39 Wildensteinerstrasse 11 Schachental 10 Güterstrasse 25
4142 4132 4243 4242
Münchenstein Muttenz Dittingen Laufen
BL BL BL BL
Delsbergstrasse 2A
4253
Liesberg
BL
Etzmatt
4222
Zwingen
BL
Weiherstrasse 12
4416
Bubendorf
BL
Industriestrasse 34 Unterfeldstrasse 15a Dammweg 97 Güterstrasse 20 - 24 Eiweg 14 Weidenmattweg 12 Im Hinteren Brüel
4415 4410 4133 4133 4460 4448 4450
Lausen Liestal Pratteln Pratteln Gelterkinden Läufelfingen Sissach
BL BL BL BL BL BL BL
Stierenmattweg 1
4450
Sissach
BL
Voreimatt 100 Bossentmatt Schlachthofstr. 18 Lysbüchelstr. 400 Hagenaustr. 40A Südquaistr. 61 Bonergasse 12 Messinastrasse 34 Brühlgasse 8
4492 4492 4013 4056 4056 4057 4057 9495 9492 1541 1680 1628 1637
Tecknau Tecknau Basel Basel Basel Basel Basel Triesen Eschen Sévaz Romont FR Vuadens Charmey (Gruyère)
BL BL BS BS BS BS BS FL FL FR FR FR FR
1754
Rosé
FR
1762
Givisiez
FR
Route du Pafuet 131
1724
Le Mouret
FR
Rte de la Comba 50
1725
Posieux
FR
Route de Salvenach Biberenzelgi
1785 3210
Cressier FR Kerzers
FR FR
Grande Ferme 8
3280
Murten
FR
Brugera Schlossacher 10 Guggerhorn 1 Am Bach 12 Galteren 21
3212 1715 3186 3186 1712
Kleingurmels Alterswil FR Düdingen Düdingen Tafers
FR FR FR FR FR
Chrummatt 50
3175
Flamatt
FR
Rte de Verbois 40
1288
Aire-la-Ville
GE
1288 1293 1233 1227 1227 1227 1207 1215 Rte de Satigny 44 1242 Chemin Pré-Salomon 25 1242
Aire-la-Ville Bellevue Bernex Carouge Carouge Carouge Genève Genève 15 Satigny Satigny
GE GE GE GE GE GE GE GE GE GE
Rte de la Maillarde 11 Rue du Russon 60 La Tzintre 10 Zone Industrielle - rte des Tuileries 9 Rte du Fer 10
Rte de Verbois 40 Ch. des Chânats 1-3 Ch. des Communaux 40 Avenue de la Praille Av. de la Praille 47B Route des Jeunes 41 Route de Chêne 18
5
663 800 092 663 800 141 663 800 172
Pneus Claude SA RVM SA Transatigny SA
664 300 072
Abbé SA
664 300 352 160 900 020 160 900 053 161 700 063 161 900 004 161 900 065 161 900 090 162 200 003 355 100 020
Commune de Vernier - Mairie Hösli Alfred AG Martin Bowald AG Muldenservice Multirec AG Kurt Landolt Multirec AG Multirec (Glarus Nord) AG KVA Linth Gianpiero Ferrari
356 100 002
Ecoservizi Valposchiavo
356 100 006
383 100 004 384 300 003 384 300 006 385 100 267 385 100 297 388 300 002 390 100 067 390 100 331 390 100 565 390 100 616 394 200 098 394 500 036 394 500 057 394 600 001 394 600 010 394 600 026 394 600 038 671 100 155
Fratelli Lanfranchi MM Aufbereitung und Recyclling AG (Salafras) Regiun Surselva; Abfallbewirtschaftungsanlage Autoverwertung & Carrosserie Bühler AG, Recycling Center Unterrealta Engiadina Recycling Reto Crüzer Bernina Recycling AG Abfallbewirtschaftungsverband Oberengadin / Bergell (ABVO) Abfallumschlagstation Andreoli Plinio, scavi movimento terra Sandro Casso Gemeinde Val Müstair (CDVM) Gemeinde Müstair Franz Jost: Abfallsortieranlage OBT Oberrauch AG Fitschi Transporte + Recycling AG Vögele Recycling AG Stadt Chur, Grün und Werkbetrieb Heinrich Huber Altreifenhandel Euromaster (Suisse) SA Boos Recycling AG A&M AG F. Granatella, Altreifenhandel Holcim Schweiz AG GEVAG Gemeindeverband für Meier Metalle Bündner Metall GmbH Met-Fer SA (Centre de tri)
671 200 029
Georges Gobat SA (Centre de tri)
678 400 040
Ramseyer SA (Centre de tri)
680 000 115
Loca SA (Centre de tri)
102 400 031
Loacker Swiss Recycling AG
102 400 398
Pneu Center Schnellmann AG
102 400 412 102 400 473 103 000 042 103 100 029
PK Bau AG Schüpfheim Recupero AG Khedim Mohamed Bruno Leisibach AG
357 400 084 357 400 093 363 700 004 366 100 034 374 600 015 376 200 002 378 100 011 378 600 047
379 200 021
© AGVS/UPSA
Rte du Bois-de-Bay 71 Route de Satigny 52A Route de Satigny 44 Rue De-Turrettin 7, C.P. 442 Rue du Village 9 Ygrubenstrasse 42 Landstrasse 59 Unterflechsen / Biäschi Unterdorf 7A Risi 47 Risi 47 Im Fennen 1a
1242 1242 1217
Satigny Satigny Meyrin
GE GE GE
1214
Vernier-Satigny
GE
1214 8750 8750 8753 8752 8752 8752 8867 7748
GE GL GL GL GL GL GL GL GR
7742
Vernier Glarus Glarus Mollis Näfels Näfels Näfels Niederurnen Campascio-Zalende S. Carlo (Poschiavo) Poschiavo
7156
Rueun
GR
Plaun Grond
7130
Ilanz
GR
Kantonsstrasse
7405
Rothenbrunnen
GR
7408
Unterrealta
GR
Sosa 280 Sotchà 681
7530 7550 7502
Zernez Scuol Bever
GR GR GR
Cho d'Punt 70
7503
Sameden
GR
Dangel
7610
Soglio
GR
6557 7537 7537 7970 7276 7247 7000 7000 7000 7004 7302 7201 7203 7204 7201 7204 7204 2800
Cama Müstair Müstair Davos Davos Frauenkirch Saas i.P. Chur Chur Chur Chur Landquart Untervaz Bahnhof Trimmis Untervaz Untervaz-Bahnhof Untervaz Untervaz Delémont
GR GR GR GR GR GR GR GR GR GR GR GR GR GR GR GR GR JU
2802
Develier
JU
2950
Courgenay
JU
2900
Porrentruy
JU
6032
Emmen
LU
6032
Emmen
LU
6020 6032 6284 6280
Emmen Emmen Gelfingen LU Hochdorf
LU LU LU LU
7741 Cologna
Hauptstr. Brüche Wildboden Hauptstrasse 56 A Industriestr. 5a Industriestrasse 14 Ringstrasse 18 Industriestrasse 17 Felsenbach
Werkareal Trimmis Polenlöserweg Polenlöserweg La Ballastière Chemin de la Combatte 8 Case postale 28 Chemin des GrandesVies 42 Seetalstrasse 195 Rüeggisingerstrasse / Kolben Feldmattstrasse 26 Oberfeld Turbistrasse 1
GR GR
6
104 000 095 105 200 030
Hasenmoosstrasse Kantonsstrasse 5
6023 6033
Rothenburg Buchrain
LU LU
Reusseggstrasse 17
6020
Emmenbruecke
LU
105 900 035 106 101 395 106 101 427 108 200 015 108 500 004 110 300 032 110 300 046 110 300 056 113 900 045 113 900 053 114 500 018 114 600 040
Bieri Alteisen AG E. Müller AG Sonderabfallverwertungs-AG, SOVAG Heggli AG Lipp Hanspeter Lötscher Logistik AG Hediger Recycling AG Moser Alteisen und Recycling AG Frey Josef AG Stöckli AG Beck Umweltservice AG Kovaci GmbH Reifen Simsek H. Bachmann Unternehmung AG Greber Ruedi
Mattenhof Oestliche Bergstrasse 8 Spahau Grabmattenstrasse 10 Stationsweg 2 Münchrütistrasse 14 Allmendstrasse 17 Allmendstrasse 5 Brunnmatt Chäppeli Lischmatt 6 Unterdorf
6010 6014 6014 6233 6232 6210 6210 6210 6264 6264 6153 6042
LU LU LU LU LU LU LU LU LU LU LU LU
640 700 061
SENE (Place off. du Bois Rond)
Le Bois Rond
2035
642 100 342 642 100 895 642 100 991 645 800 935 648 400 004 650 500 090 650 800 003 150 200 005 140 100 035 140 100 072
Transports Thierry Favre SENE (Place off. des Foulets) Traore - M-T Matique Lusimex SA Anker Démolition SA C&M Pneus Import-Export Beck SA Zimmermann Transport AG TraRec AG WSA Recycling
2300 2300 2300 2000 2065 2108 2103 6374 6055 6055
320 300 001
Schläpfer Altmetall AG
9016
St. Gallen
SG
320 300 122 320 300 295 320 301 040 320 301 396
Max Müller AG Häusle Schweiz AG EFM Entsorgungsfachmarkt AG Bugi Metall AG
9016 9015 9015 9014
St. Gallen St. Gallen St. Gallen St. Gallen
SG SG SG SG
321 800 022
Zingg Industrieabfälle AG
9327
Tübach
SG
323 100 108 323 100 113 323 500 001 323 600 045 323 700 160 323 800 067
A. Freund Carrosserie GmbH Verwert AG Häusle Schweiz AG Werner Solenthaler AG Georges Bleiker AG / Filiale Rheintal Gebhard Schmitter AG
9434 9434 9424 9430 9422 9443
Au Au Rheineck St. Margrethen SG Staad Widnau
SG SG SG SG SG SG
325 100 068
Thür Transporte AG
9450
Altstätten SG
SG
325 100 140 325 400 126 325 400 136 327 100 007
Moser Recyclingcenter AG Tyres Trade Mussale Kikota Léon Daniel Moser VfA Verein für Abfallentsorgung RSA Recycling- und Sortieranlage AG Eggenberger Recycling AG VfA Verein für Abfallentsorgung Autoverwertung Pfiffner Käppeli Logistik AG H. Mahr, Benken, AG für Abfallentsorgung Karl Rüegg Tiefbau und Transport AG Keller Recycling AG Blöchlinger AG Kuster Recycling AG Lieberherr Christoph
Allée des Meuqueux 52 Rue du Mont Jacques Rue de la Serre 90 Rue de Maillefer 11b La Rincieure 2 Rue des Moulins 4 Rue de l'Areuse 1 Faden 3 Brünigstrasse 64 Grosse Schlieren Martinsbruggstrasse 111a Martinsbruggstrasse 98 Zürcher Strasse 511 Letzistrasse 20a Waldmannstrasse 7 Meggenhus, St. Gallerstrasse 60 Bahnhofstrasse 18 Rosenbergsaustrasse Langenhagstrasse 35 Ruderbach 92 Rietlistrasse 6 Espenstrasse 91 Hinterdammstrasse 4512 Industriestrasse 2a Bergstrasse 1 Industriestrasse 1 Langäulistrasse 24
Kriens Luzern Luzern Büron Geuensee Sursee Sursee Sursee Pfaffnau Pfaffnau Ufhusen Wauwil CorcellesCormondrèche La Chaux-de-Fonds La Chaux-de-Fonds La Chaux-de-Fonds Neuchâtel Savagnier Couvet Noiraigue Buochs Alpnach Dorf Alpnach Dorf
9450 9463 9462 9470
Altstätten SG Oberriet Montlingen Buchs SG
SG SG SG SG
Langäulistrasse 18
9470
Buchs
SG
Industriestrasse 12 WBK – Strasse Vilnasweg 5 St. Galler Strasse 1995
9470 9466 9476 7320
Buchs Sennwald Weite-Plattis Sargans
SG SG SG SG
Stationsstrasse 10
8717
Benken SG
SG
Engelhölzlistrasse 25
8645
Jona
SG
Schachenstrasse 82 Jakobstrasse 2 Steinenbachstrasse 13 Au-Bühl 1992
8645 8732 9642 9650
Jona Neuhaus Ebnat-Kappel Nesslau
SG SG SG SG
105 400 019
327 100 130 327 100 182 327 400 083 327 600 012 329 600 117 331 200 019 334 000 033 334 000 332 334 200 004 335 200 067 336 000 005 © AGVS/UPSA
NE NE NE NE NE NE NE NE NW OW OW
7
337 900 137
344 300 032 344 300 038 344 300 181 344 300 364 290 400 011
Grob Kies AG Schönenberger Recycling Toggenburg AG Amaechi K.O. und Majemite H. ZAB Zweckverband Abfallverwertung Bazenheid Brunner Sortier- und Shredderwerk AG AVO Wiederkehr Recycling AG Markus Schiess AG Signer Elmar ReTra Zuzwil AG Kuster Recycling AG "Drive In" Schnider AG Transporte und Recycling Hefti Stefan Solenthaler Recycling AG Auto Moderne AG Roli's Trading GmbH Severin Rahm AG
292 000 072
Pneusammler Ademi
292 000 117 293 200 001 293 200 050
Gahima Pneuexport KBA Hard Abfallcenter Beringen AG
Werkstrasse Moosburgstrasse 7 Moosburgstrasse 7 Mooswiesstrasse 68 Gigeweg 16 Stockwiesenstrasse/Em dwiesenstrasse Zieglerstrasse 16 Hardweg Hardmorgenweg 15
293 700 002
Reasco AG
Industrieplatz
8212
293 900 034 293 900 539 293 900 609 293 900 689 293 900 690 296 400 042 240 200 003
Industriestrasse 16 Mühlentalstrasse 371 Industriestrasse 16 Birchweg 51 Mühlentalstrasse 361 Kaltenbachstr. 40
8207 8200 8207 8200 8200 8260 4624
Industriestrasse 27
4632
Trimbach
SO
250 100 029 251 700 085 252 600 001 254 200 017 255 400 052 258 100 001 258 300 009
Arnold Schmid Recycling AG REMONDIS Schweiz AG Rail Kontor AG Auto Goma GmbH MICMASTINIE / OKEKE TIT Imhof AG Geordnete Deponie Härkingen AG Rippstein Transport AG, RecyclingCenter Turuvani AG Puric Pneu Export Neuenschwander AG Almeta Recycling AG Feri GmbH Altola AG SRS Swiss Recycling Services AG
Thayngen Beringen Beringen Neuhausen am Rheinfall Schaffhausen Schaffhausen Schaffhausen Schaffhausen Schaffhausen Stein am Rhein Härkingen
4652 4552 4573 4512 4533 4600 5012
Winznau Derendingen Lohn-Ammannsegg Bellach Riedholz Olten Schönenwerd
SO SO SO SO SO SO SO
258 600 075
ALM GmbH
Aarefeldstrasse Emmenhofstrasse 4k Industriestrasse 2 Gurzelenstrasse 15 Hauptstrasse 88 Gösgerstrasse 154 Stauwehrstrasse 40 Untere Dünnerstrasse 65
4612
Wangen bei Olten
SO
Umfahrungsstrasse 10
8840
Einsiedeln
SZ
Zürichstrasse 64 Zugerstrasse 58 Kantonsstrasse 85 Industriestrasse 13 Industriestrasse 9
8840 6403 8864 8864 8864
Einsiedeln Küssnacht am Rigi Reichenburg Reichenburg Reichenburg
SZ SZ SZ SZ SZ
Nordring 7
8854
Siebnen
SZ
Seewernstrasse 217 Seewernstrasse 217 Industriestrasse 11 Industrie 5
6423 6423 6440 8842
Seewen Seewen Brunnen Unteriberg
SZ SZ SZ SZ
Landquartstrasse 101a
9320
Arbon
TG
Grundholzstr. 9 Grundholzstr. 9
8580 8580
Hefenhofen Hefenhofen
TG TG
337 900 168 337 900 173 339 200 010 340 200 061 340 500 001 340 800 021 342 600 022 342 600 105 342 700 389 344 200 025
250 000 113
130 100 006 130 100 167 133 100 028 134 500 002 134 500 010 134 500 055 134 600 075 136 400 001 136 400 002 136 400 141 137 500 041 440 100 019 441 600 019 441 600 028 © AGVS/UPSA
Steinauer AG Recycling & Umweltservice Schädler Mulden AG Pius Ulrich Autoverwertung Auto-Recycling Kessler AG Autoverwertung Zimmermann GmbH Schrotthandel Müller Kessler & Kessler Altmetalle/Wertstoffe JMS Recycling AG Senn Brunnen AG TKA20 GmbH Fässler Transport Ybrig GmbH Stadt Arbon Gemeindesammelstelle Werkhof Bleiker Georges AG Regionales Annahmezentrum
Bleikenstrasse 56
9630
Wattwil
SG
Floozstrasse 6
9630
Wattwil
SG
Rickenstrasse 28 Zwizachstrasse 26 (KVA) und 19 (sobag)
9630
Wattwil
SG
9602
Bazenheid
SG
Glatthaldestrasse 14
9230
Flawil
SG
Niederstettenstrasse 14 Grubenstrasse 31 Industriestrasse 10 Gewerbestrasse 8 Bahnhofplatz
9536 9244 9524 9524 9500
Schwarzenbach Niederuzwil Zuzwil SG Zuzwil Wil
SG SG SG SG SG
Breitschachenstrasse 57 9032
Engelburg
SG
9212 9200 9200 9200 8213
Arnegg Gossau SG Gossau SG Gossau Neunkirch
SG SG SG SG SH
8240
Thayngen
SH
8240 8222 8222
SH SH SH SH SH SH SH SH SH SH SO
8
494 600 191 500 200 304 500 300 052 500 500 031 500 500 133 503 100 001 507 900 022 514 100 013 515 300 028 516 300 003 516 700 033 518 900 062 519 200 739 519 200 896 519 700 004 525 400 186 526 200 030 528 100 005 528 300 019 120 100 009 120 100 173 120 300 006 120 300 014 120 600 048 120 700 018 121 300 090 540 900 048 541 400 008 541 400 134
Hefenhofen (RAZ) Gerster Ernst, Inh. Peter Gerster, Muldenservice und Altmetalle Muldenzentrale OTG AG/Renergie MAZE GmbH Huber Industrieabfälle GmbH Kroh Horst (Pneu Kroh) Tricycling Mittelthurgau AG, RAZ und Bausperrgutsortieranlage Hugelshofer Recycling AG Politische Gemeinde Ermatingen, Gemeindesammelstelle Werkhof RAZ Kreuzlingen swissRTec AG Politische Gemeinde Tägerwilen, Werkhof Alder AG InnoRecycling AG und Regionales Annahmezentrum RAZ Schmid Alice, Alteisenhandel Politische Gemeinde Müllheim, Gemeindesammelstelle Politische Gemeinde Salenstein, Gemeindesammelstelle Werkhof Baumann Entsorgungs AG KVA Thurgau, Verband Kehrichtverwertung Thurgau DEMO EWW Statistik Belbenna Sagl Rizzi Giorgio Congefi SA Azienda cantonale dei rifiuti - ICTR Degiorgi & Vitali Sagl Beffa Tiziano SA ISS Bernasconi SA RS Recupero Materiali SA Vismara & Co SA Vismara Raffaele & Figli SA Ochsner Gianni SA Fratelli Maffi Ecovisma SA Fratelli Puricelli SA PM Ecorecycling SAGL Econord SA ISS Bernasconi SA Airos SA Baldini Paul AG Recycling Center Wyrsch AG ZAKU AG Recycling Center Wyrsch AG Ziegler Recycling AG Pneu Egger AG Yheb Ayadi Bader Fers & Métaux Carrieres d'Arvel SA Birchler Reynald
541 400 153
Birchler Patrick Recycling
548 200 001 548 200 003 549 600 002 552 100 022
CRIDEC SA Holcim Suisse S.A. Valorsa SA Pneucommerce Distribution S.A
443 100 027 446 100 044 446 100 154 446 100 161 451 100 041 456 600 150 456 600 428 464 600 003 467 100 003 467 100 286 469 600 006 471 100 014 472 400 045 474 600 016 483 100 012 485 100 005 491 100 066 494 600 100
© AGVS/UPSA
Waldhofstr. 2, Steineloh
9320
Frasnacht
TG
Buchenhölzlistrasse 6 Fehlwiesstr. 22 Sommeristr. 18 Blidegg 3
8580 8580 8580 9220
Amriswil Amriswil Amriswil Bischofszell
TG TG TG TG
Juchstrasse 45
8501
Frauenfeld
TG
Juchstrasse 37
8500
Frauenfeld
TG
Hauptstr. 166
8272
Ermatingen
TG
Sonnenwiesenstr. 9a Reutistr. 17a
8280 8280
Kreuzlingen Kreuzlingen
TG TG
Lohstampfestr. 9
8274
Tägerwilen
TG
Steinackerstr. 6
9556
Affeltrangen
TG
Hörnlistr. 1
8360
Eschlikon
TG
Weinfelderstr. 44
9543
St. Margarethen
TG
Steckbornerstr. 1
8555
Müllheim Dorf
TG
Eugensbergstr. 18
8268
Salenstein
TG
Sangenstr. 4
8575
Bürglen
TG
Rüteliholzstr. 5
8570
Weinfelden
TG
Weinfelden Bellinzona Cadenazzo Giubiasco Giubiasco Biasca Rodi- Fiesso Agno Bironico Lugano-Davesco Canobbio Lamone Davesco-Soragno Lugano-Davesco Riva San Vitale Mendrisio Rancate Biasca Cresciano Altdorf UR Altdorf Attinghausen Altdorf Erstfeld Flüelen Altdorf St-Triphon Villeneuve VD Villeneuve
TG TI TI TI TI TI TI TI TI TI TI TI TI TI TI TI TI TI TI UR UR UR UR UR UR UR VD VD VD
Villeneuve
VD
Eclépens Eclépens Penthaz Etagnières
VD VD VD VD
Freiestr. 15 S. Gottardo 102a Zona Industriale Via Baragge 11 Strada dell'Argine 5 Chiasso 30a Nucleo Rodi 30 Strada Regina 94 Via Cantonale 63 La Stampa Via Ai Guasti 5 Via cantonale 2
8570 ...... 6593 6512 6512 6710 6772 6982 6804 6964 6952 6814 6964 Piano della Stampa 6964 via Industria 7 6826 Via Adorna 21 b 6850 Via Alla Rossa 6862 Via Chiasso 4 6710 Via Industrie 6705 Reussacherstr. 9 6460 Kornmattstrasse 7 6460 6468 Kornmattstrasse 7 6460 Breiteli 4 6472 Bahnhofstrasse 28 6454 6460 Pré Roullier 1867 1844 Rte Pied des Monts ZI D 1844 ZI D, rte Pied des Monts 1844 2 ZI Les Portettes 1312 1312 1303 Rte d'Echallens 24 1037
9
556 100 001 558 300 056 558 600 033
Cand-Landi SA Retripa SA Goutte Récupération S.A.
La Poissine 14 Ch de Mongevon 11 Av de Sevelin 22
1422 1023 1000
558 700 073
Metabader S.A
En Budron C9
1052
559 100 145
Ch du Closel 18 A
563 300 062 563 500 001
GDAB Sarl Centre Intercommunal de gestion des déchets (CID) Goutte Récupération S.A. Thévenaz-Leduc SA
563 500 200
Tinguely Transports SA
563 600 072
Birchler Récupération Sàrl
564 900 035 567 500 025 567 800 101 574 900 011 574 900 053 576 400 088 576 400 090
Léman Environnement SA Bader Michel Triumf Auto-Démolition Perret SA Récupération Belgom & Fils Sarl Pneus Service Rado Trival SA
582 200 178
Pneu Service Meuwly SA
584 100 014
587 100 039
Blatti et Fils SA Auto-transports de la Vallée de Joux S.A Pneus Service Rado
588 800 087
Carbone & Fils Sàrl
593 800 120
Birchler Fers et Métaux
593 800 156
Strid SA
559 100 319
587 100 004
600 200 061 600 200 159 602 100 031 602 100 034 602 300 083 602 500 026 602 500 036 602 500 039 603 600 010 603 600 011 608 400 019 611 000 041 611 300 006 613 200 033 613 600 131 613 600 244 614 000 005 614 100 045 614 100 056 615 200 076 615 200 083 615 200 109
Kehrichtverbrennungsanlage Oberwallis Ertag AG Schriber und Schmid GmbH Rususuruka Jama Import et Export Clausen Cossel Pneumatiques Bader Jean-Jacques Retripa Valais SA, Hitter EcoBois Recyclage S.A. Eichenberger Démolition Tridranses SA 'Merdenson' *Vogel Transports Déchèterie du Pont de la Scie Volken Beton AG, Susten Constantin Recycling AG *Clausen Cossel Pneumatiques Bader Charles Cridec Retripa Valais SA, Saillon *Davi Pneus Assomo Export, Messode Ndoumbe Trottet Récupération SA Coquoz Démolition et fils SA Birchler Patrick Recyclage
615 200 142
Auto Export Yassin
615 300 027
Satom
619 800 001
Autoverwertung Wallis
600 200 010
© AGVS/UPSA
VD VD VD
1020
Grandson Crissier Lausanne Le Mont-surLausanne Renens VD
Ch. de l'Usine à Gaz 20
1020
Renens
VD
Rte d'Yverdon 20 Ch de la Motte 5 Chemin des Trois-Ponts 1 Courta Rama/En Bellevue 2 a Ch. du Saux 7 ZI, rte des treize cantons En Bronjon En Forez Rte Cantonale Ch. du Miroir 5 rue de Lausanne 91 Route de la Grosse Pierre Les Ouges
1026 1024
Echandens Ecublens VD
VD VD
1024
Ecublens
VD
1163
Etoy
VD
1131 1522 1510 1373 1435 1337 1337
Tolochenaz Lucens Moudon Chavornay Essert-Pittet Vallorbe Vallorbe
VD VD VD VD VD VD VD
1530
Payerne
VD
1660
Les Moulins
VD
1346
Les Bioux
VD
ZI Sur la Rose 17
1344
VD
Rte de Fenil 60
1806
L'Abbaye Saint-Légier-LaChiesaz
1400
Yverdon-les-Bains
VD
1400
Yverdon-les-Bains
VD
Kiesweg 1
3900
Gamsen
VS
Kiesweg Bielstrasse 32 Zone artisanale Zone industrielle Route de l'Industrie Route du Rhône Rte du Rhône 14 Zone industrielle
Industriezone Gemmistr. 20 Halle bovio rue des Etangs 10 Déchetterie du Verney Case postale 10 Chemin de Guidoux 17 Gare de Saxon En Bovery Ch. de la Ry 2 Reutet C
3904 3902 1957 1957 1964 1963 1963 1963 1941 1941 1987 3952 3970 1908 1920 1920 1913 1907 1907 1868 1893 1868
VS VS VS VS VS VS VS VS VS VS VS VS VS VS VS VS VS VS VS VS VS VS
En Bovery D
1868
Naters Brig-Glis Ardon Ardon Conthey Vétroz Vétroz Vétroz Vollèges Vollèges Hérémence Susten Salgesch Charrat Martigny Martigny Saillon Saxon Saxon Collombey-le-Grand Collombey-Muraz Collombey Collombey-LeGrand
1870
Monthey
VS
3942
Niedergesteln
VS
Chaussée de Treycovagnes 19 Rue des Petits-Champs 2
Z.I. Boeuferrant 3, CP 92 Lowinerstrasse 1
VD VD
VD
VS
10
619 900 040 621 200 002 621 200 003 621 500 014 621 700 052 621 700 059 623 200 004 623 800 020 626 600 043 626 600 079 626 600 547 626 600 709 629 700 131 630 000 041 630 000 048 170 100 478 170 600 051 170 700 032 170 900 042 000 200 167 000 200 193 001 000 001 004 000 022 005 200 127 005 200 191 005 300 264 005 400 150 006 600 049 006 900 017 006 900 450 006 900 454 008 300 067 008 400 056 008 500 022 009 600 001 009 600 034 009 600 052 009 600 076 009 600 169 009 600 293 011 300 018
011 700 012
011 700 096 011 700 171 011 700 181 011 800 238 012 000 078 013 100 224 013 300 035 © AGVS/UPSA
Theler Goler AG, Mutt Primaz Frères Revaz Francis et Marcel Retripa Valais SA Centre de Massongex (ECOTRI) Autopneu Serra Tri Pneus Export, TPE Hetzel Jean-Pierre Geiger Raoul Carrgeiger récupération fers et métaux Usine de traitement des ordures UTO Luginbühl & Cie SA Récupérateur-Birchler.org La Corne Sàrl Bumann Gebr. & Söhne, Alteisenhandel LET-CON AG Schwendimann AG Schneider Umweltservice AG, Entsorgungszentrum Tännlimoos L. A. MOVAG Enterprise Kasa Alteisen und Metall AG Gebrüder Iten AG Schmid AG Entsorgung und Recycling Kamu AG Sonderabfallverwertungs-AG, SOVAG Export Saleh & Co. KIBAG RE AG, Betrieb Eich Bassersdorf Frei Logistik + Recycling AG Ali Export Abfallentsorgung Herzig AG Sortag Zürich AG K. Müller AG CH Tyre Center GmbH Autoverwertung Wallisellen GmbH Autoverwertung Khatib GmbH Lopatex AG Roger Fasel Metallum Metallhandel AG Bader Paul Transporte AG KIBAG RE AG, RC-Platz Regensdorf Bruno Röllin AG Metallum Metal Trading AG Roma-Line GmbH A. Schnyder Transportunternehmung & Altmetalle AG Zweckverband Kehrichtverwertung Zürcher Oberland Zweckverband Kehrichtverwertung Zürcher Oberland, Sonderabfallannahmestelle Keller Recycling AG Pneu Ernst AG Meex Recycling Hess AG Erdbau und Recycling Schneider Umweltservice AG Zweckverband für Abfallverwertung
Rue de l'Industrie
3942 1905 1905
Raron Dorénaz Dorénaz
VS VS VS
ZI Les Illettes
1869
Massongex
VS
Route d'Epinassey Bois Noir Rte de Chippis 93
1890 1890 3966
St.-Maurice St-Maurice Chalais
VS VS VS
Rue de la Mine 4
3979
Grône
VS
1958
Uvrier (Sion)
VS
1950 1950 1958
Sion Sion Uvrier
VS VS VS
Wehreye
3930
Visp
VS
Bahnhofplatz 3
3920 3920
Zermatt Zermatt
VS VS
Ebertswilerstrasse 1
6340
Baar
ZG
Gyreggstr. 3 Postfach 418 Gewerbestrasse 13
6315 6343 6314
Alosen Rotkreuz Unterägeri
ZG ZG ZG
Lindenmoosstrasse 15
8910
Affoltern am Albis
ZH
Weidstrasse 33
8909
Zwillikon
ZH
Bachstrasse 25/26
8912
Obfelden
ZH
Ammenstieg
8466
Trüllikon
ZH
Zürichstrasse 45
8303
Bassersdorf
ZH
Vorbuchenstrasse 13 Solistrasse 25 Bahnhofstrasse 7 Bäulerstrasse 8 Kriesbachstrasse 1 Kriesbachstrasse 3 Hofstrasse 2 Im Ried Lindenstr. 3 Hauptstrasse 44 Althardstrasse 345 Moosäckerstrasse 51
8303 8180 8305 8152 8304 8304 8304 8107 8108 8114 8105 8105
Bassersdorf Bülach Dietlikon Glattbrugg Wallisellen Wallisellen Wallisellen Buchs Dällikon Dänikon Regensdorf Regensdorf
ZH ZH ZH ZH ZH ZH ZH ZH ZH ZH ZH ZH
Moosäckerstrasse 65
8105
Regensdorf
ZH
Riedthofstr. 192 Althardstr. 345 Riedthofstr. 124
8105 8105 8105
Regensdorf Regensdorf Regensdorf
ZH ZH ZH
Tobelstr. 1
8632
Tann
ZH
Wildbachstrasse 2
8340
Hinwil
ZH
Wildbachstrasse 2
8340
Hinwil
ZH
Steigbreite 14 Unterfeldstr. 2 Neuhofstrasse 11 Chefistrasse 57 Soodring 5 Zugerstrasse 165
8340 8340 8630 8637 8134 8810
Hinwil Hinwil Rüti ZH Laupen Adliswil Horgen
ZH ZH ZH ZH ZH ZH
Promenade des Berges 10 Route de la Drague 1 Ch. Gardes-de-Nuit 2 route des Joncs
11
013 300 109 015 700 014 015 800 033 015 900 039 017 700 191 019 100 001 019 800 547 019 900 291 020 000 078 021 700 066 022 100 031 022 300 007 022 400 037 023 000 001 023 000 002 023 000 063 023 001 419 023 001 539 023 001 897 024 200 110 024 200 110 024 300 015 024 300 603 024 900 031 026 100 497 026 103 518
© AGVS/UPSA
im Bezirk Horgen Zweckverband für Abfallverwertung im Bezirk Horgen J. Grimm AG Fritschi AG Schneider Umweltservice AG Jakob Gentner, Pneuservice Loacker Swiss Recycling AG Artus Recycling AG Schneider Umweltservice AG Autoteile Brüttisellen Belaouche Madjid Fabi Recycling GmbH Hs. Mühle Recycling AG EUROGOMAS GmbH Maag Recycling AG Kuhn AG Winterthur Stadtwerk Winterthur, KVA Winterthur CRIDEC SA, Sonderabfallsammelstelle Riet Häusle Schweiz AG Shkima Gasm Elseed Loacker Swiss Recycling AG Loacker Swiss Recycling AG Interkommunale Anstalt Limeco EZEH HANDEL Agir AG Debag ZÜRICH Stadt Zürich ERZ Entsorgung + Recycling Zürich, Verbrennungsanlage 2
Zugerstrasse 165
8810
Horgen
ZH
Holzhusen 16 Stationsstr. 25 Seestrasse 33 Geenstrasse 1 Usterstrasse 99 Gschwaderstrasse 71 Erlenwiesenstrasse 11 Ruchstuckstr. 18 Aadorferstrasse 686 Aeschemerstrasse 4 Seuzachstr. 117 Ziegeleistrasse Werkstr. 12 Stegackerstrasse 40
8618 8713 8707 8330 8600 8610 8604 8306 8353 8442 8412 8422 8400 8409
Oetwil am See Uerikon Uetikon am See Pfäffikon ZH Dübendorf Uster Volketswil Brüttisellen Elgg Hettlingen Riet Pfungen Winterthur Winterthur
ZH ZH ZH ZH ZH ZH ZH ZH ZH ZH ZH ZH ZH ZH
Scheideggstrasse 50
8404
Winterthur
ZH
Deponiestr. 5
8404
Winterthur
ZH
In der Euelwies Industriestrasse 23 Industriestrasse 3 Industriestrasse 3 Reservatstr. 5 Bodackerstrasse 14 Überlandstrasse 104 Hohlstrasse 330
8408 8400 8903 8903 8953 8953 8103 8004
Winterthur Winterthur Birmensdorf Birmensdorf Dietikon Dietikon Unterengstringen ZÜRICH
ZH ZH ZH ZH ZH ZH ZH ZH
Hagenholzstrasse 110
8050
Zürich
ZH
12
Allegato 3.C
Istanze cantonali per il rilascio dei numeri d’esercizio e delle Password secondo l’ordinanza sul traffico dei rifiuti (OTRif)
Kontaktstellen der Kantone für die Erteilung von Betriebsnummern nach der Verordnung über den Verkehr mit Abfällen (VeVA) Points de contact des cantons pour les demandes de numéros d’identification selon l’Ordonnance sur les mouvements des déchets (OMoD) Punti di contatto dei Cantoni per l’assegnazione di numeri d’esercizio secondo l’ordinanza sul traffico dei rifiuti (OTRif)
Stand / État / Stato: 2.10.2014
Aargau Departement Bau, Verkehr und Umwelt des Kantons Aargau Abteilung für Umwelt Sektion Abfälle und Altlasten Entfelderstrasse 22 (Buchenhof) 5001 Aarau
Erna von Ow Fax E-Mail
062 835 33 60 062 835 33 69
[email protected]
Appenzell A. Rh. Amt für Umwelt Appenzell A. Rh. Kasernenstrasse 17 9102 Herisau
Monika Van den Broek 071 353 65 32 Fax 071 353 65 36 E-Mail
[email protected]
Appenzell I. Rh. Bau- und Umweltdepartement Amt für Umwelt Gaiser-Strasse 8 9050 Appenzell
Fax
071 788 93 59
2
Anhang / Annexe / Allegato 1
Basel-Land Amt für Umweltschutz und Energie Rheinstrasse 29 4410 Liestal
Fax E-Mail
061 552 69 84
Jolanda Greber Gerti Engelhardt Fax E-Mail
061 639 22 40 061 639 22 16 061 639 23 23
Fax E-Mail (deutsch) E-Mail (français)
031 633 39 20
Fax
026 305 10 02
Michel Bourdenet Fax E-Mail
022 546 70 81 022 546 70 90
[email protected]
Basel-Stadt Amt für Umwelt und Energie (AUE) Postfach Hochbergerstrasse 158 4019 Basel
[email protected]
Bern/Berne Amt für Wasser und Abfall des Kantons Bern Abteilung Betriebe und Abfall Reiterstrasse 11 3011 Bern
[email protected] [email protected]
Fribourg/Freiburg Office de la protection de l'environnement Amt für Umweltschutz Route de la Fonderie 2 1700 Fribourg
Genève Service de géologie, sols et déchets Quai du Rhône 12 1205 Genève
[email protected]
3
Anhang / Annexe / Allegato 1
Glarus Abteilung Umweltschutz und Energie Kirchstrasse 2 8750 Glarus
Daniela Leuzinger Fax E-Mail
055 646 64 68 055 646 64 58
[email protected]
Graubünden/Grigioni Amt für Natur und Umwelt Gürtelstrasse 89 7001 Chur
Fax
081 257 21 54
André Gaudreau Fax E-Mail
032 420 48 18 032 420 48 01
Robert Schnyder Fax E-Mail
041 228 64 51 041 228 64 22
Pascal Castellani Serge Spichiger Fax E-Mail
032 889 87 72 032 889 87 71 032 889 62 63
Jura Office de l'environnement Chemin du Bel’Oiseau 12 Case postale 69 2882 St. Ursanne
[email protected]
Luzern Dienststelle Umwelt und Energie Libellenrain 15 Postfach 3439 6002 Luzern
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Neuchâtel Service de la protection de l'environnement Rue du Tombet 24 Case Postale 145 2034 Peseux
[email protected]
Nidwalden Amt für Umwelt Nidwalden Engelbergstrasse 34 Postfach 6371 Stans
Tel. Fax E-Mail
041 618 75 04 041 618 75 28
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4
Anhang / Annexe / Allegato 1
Obwalden Amt für Landwirtschaft und Umwelt Dorfplatz 4a Postfach 1661 6061 Sarnen
Marcel Imfeld Fax E-Mail
041 666 63 01 041 666 62 82
Niccolò Gaido Fax E-Mail
052 632 71 54 052 624 72 35
Peter Inhelder Fax E-Mail
041 819 20 38 041 819 20 49
Hans-Peter Liechti Fax E-Mail
032 627 24 47 032 627 76 93
Michaela Bruderer Fax E-Mail
071 229 30 88 071 229 39 64
Flavia Leonardi Fax E-Mail
091 814 38 53 091 814 44 33
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Schaffhausen Interkantonales Labor Fachbereich Abfälle, Lärm Mühlentalstrasse 184 Postfach 8201 Schaffhausen
[email protected]
Schwyz Amt für Umweltschutz Kollegiumstrasse 28 Postfach 2162 6431 Schwyz
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Solothurn Amt für Umweltschutz Fachstelle Abfallwirtschaft Werkhofstrasse 5 4509 Solothurn
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St. Gallen Amt für Umwelt und Energie Mutationsstelle Lämmlisbrunnenstrasse 54 9001 St. Gallen
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Ticino Sezione protezione aria, acqua e suolo Via Salvioni 2a 6500 Bellinzona
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Anhang / Annexe / Allegato 1
Thurgau Amt für Umwelt Bahnhofstrasse 55 8510 Frauenfeld
Martina Stäheli Fax E-Mail
058 345 51 89 058 345 52 53
Edi Schilter Fax E-Mail
041 875 24 48 041 875 20 88
Fax E-Mail
021 316 75 12
[email protected]
Uri Amt für Umweltschutz Klausenstrasse 4 6460 Altdorf
[email protected]
Vaud Service des eaux, des sols et de l’assainissement Rue du Valentin 10 1014 Lausanne
[email protected]
Valais/Wallis Service de la protection de l'environnement Rue des Creusets 5 1951 Sion
Isabelle de Riedmatten 027 606 31 69 Fax 027 606 31 61 E-Mail (français)
[email protected] E-Mail (deutsch)
[email protected]
Zug Amt für Umweltschutz Aabachstrasse 5 Postfach 857 6301 Zug
Christoph Troxler Fax E-Mail
041 728 53 70 041 728 53 79
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Zürich Amt für Abfall, Wasser, Energie und Luft (AWEL) Abt. Abfallwirtschaft und Betriebe Walcheplatz 2 8090 Zürich
Fax E-Mail
043 259 42 84
[email protected]
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Anhang / Annexe / Allegato 1
Fürstentum Liechtenstein Amt für Umweltschutz des Fürstentums Liechtenstein Abt. Abfälle, Chemikalien Postfach 684 FL-9490 Vaduz
Manfred Frick Sven Bürzle Fax E-Mail
00423 236 61 94 00423 236 61 87 00423 236 61 99
[email protected]
Allegato 3.D
Esportazione di beni di consumo: merce usata o rifiuto? UFAM
> Esportazione di beni di consumo: merce usata o rifiuti? Informazioni utili per commercianti, trasportatori e organizzazioni assistenziali
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> Esportazione di beni di consumo: merce usata o rifiuti?
> Introduzione I Paesi dell’Africa e dell’Asia sono sommersi da rifiuti (soprattutto da rottami elettronici) fatti passare per merce usata. Al fine di una politica dell’ambiente e delle risorse sostenibile, è auspicabile che la merce usata non venga eliminata come rifiuto bensì riutilizzata. È inoltre illegale servirsi del mercato della merce usata per smaltire rifiuti a basso costo in Paesi in via di sviluppo, eludendo le norme in materia. Spesso le merci dichiarate funzionanti sono già rifiuti quando lasciano il Paese di esportazione. A volte la merce si trasforma in rifiuto durante il trasporto a causa di un imballaggio insufficiente o difettoso. Nei Paesi di destinazione in molti casi mancano le infrastrutture tecniche per un trattamento ecocompatibile dei rifiuti. Uno scorretto smaltimento dei rifiuti mette in pericolo la salute delle persone e l’ambiente. I Paesi industrializzati devono pertanto impedire i trasporti illegali di rifiuti spacciati per merce usata. Il presente foglio informativo contiene indicazioni su come differenziare la merce usata dai rifiuti e fornisce utili consigli per rispettare le prescrizioni ambientali in materia. Si rivolge principalmente a commercianti, trasportatori e organizzazioni assistenziali, per metterli in guardia dai commerci di merce usata che celano pratiche di esportazione illegali di rifiuti. Rifiuti o merce usata? I rifiuti sono cose mobili delle quali il detentore si libera o che devono essere smaltite nell’interesse pubblico. Per stabilire se gli oggetti possono essere liberamente messi in commercio occorre distinguere fra merce usata e rifiuti. I rifiuti sono soggetti a controllo (per es. vecchie apparecchiature elettriche) oppure possono essere esportati secondo la cosiddetta procedura di controllo «verde» (per es. rottami puliti e non contaminati di metalli). Per esportare i rifiuti soggetti a controllo è richiesta un’autorizzazione dell’UFAM, mentre per l’esportazione secondo la procedura di controllo «verde» è necessario il modulo di accompagnamento secondo l’allegato VII del regolamento CE n. 1013/2006 relativo alla spedizione di rifiuti. L’esportazione di rifiuti soggetti a controllo è consentita soltanto verso i Paesi dell’OCSE e della Comunità europea. Maggiori informazioni sono disponibili su www.bafu.admin.ch/rifiuti > Traffico di rifiuti > Traffico transfrontaliero di rifiuti.
In generale gli oggetti sono classificati come merce usata se soddisfano tutti i seguenti requisiti:
> sono funzionanti e approvati per l’uso; > sono utilizzati per lo scopo previsto in origine; e > sono imballati in modo da escludere danneggiamenti durante il trasporto. La merce usata può tuttavia essere esportata soltanto se:
> non contiene alcuna sostanza vietata secondo la legislazione sulle sostanze chimiche (per es. oggetti contenenti amianto, apparecchi contenenti PCB o mercurio); e > possono essere fatti funzionare senza CFC (per es. apparecchi frigoriferi). Se non sono soddisfatti tutti i cinque criteri sopra elencati, si tratta di rifiuti. L’esportazione di rifiuti soggetti a controllo senza autorizzazione è vietata. Se le autorità ambientali o doganali accertano un’esportazione illegale, i rifiuti devono essere riportati nel Paese di esportazione. I costi di trasporto, smistamento, smaltimento e controllo da parte delle autorità o di esperti da queste incaricati sono a carico dell’esportatore. In generale viene presentata una denuncia penale ed è prevista una multa. Se le autorità doganali non sono in grado di ispezionare il carico, ad esempio in caso di veicoli sigillati, il trasporto viene bloccato fino a quando le autorità possono eseguire un controllo o l’esportatore ritira il carico. I casi più frequenti di esportazione illegale, parzialmente involontaria, riguardano apparecchi elettronici per l’intrattenimento e l’ufficio, apparecchi frigoriferi, veicoli, componenti di veicoli e prodotti tessili. Nel seguito viene illustrato come applicare la definizione di rifiuto a questi oggetti concreti, affinché la merce usata possa essere esportata legalmente. I concetti di «rifiuti soggetti a controllo» e «rifiuti della lista verde» sono illustrati a pagina 11.
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> Esportazione di beni di consumo: merce usata o rifiuti?
> Apparecchi elettronici per l’intrattenimento e l’ufficio Televisori e monitor
Computer
Lo strato luminescente dei tubi catodici e la retroilluminazione degli schermi piatti contengono metalli pesanti pericolosi per l’ambiente (per es. mercurio).
I computer contengono sostanze e componenti che possono mettere in pericolo l’uomo e l’ambiente se non vengono trattati correttamente.
Merce usata:
Merce usata:
> apparecchi funzionanti che possono essere riutilizzati per l’uso a cui sono destinati nel Paese di destinazione; o > apparecchi di cui è provato che devono essere restituiti al fabbricante entro il periodo di garanzia.
> apparecchi funzionanti che possono essere riutilizzati per l’uso a cui sono destinati e per i quali esiste un mercato nel Paese di destinazione; o > apparecchi di cui è provato che devono essere restituiti al fabbricante entro il periodo di garanzia.
Rifiuti soggetti a controllo:
> apparecchi che non superano il test di funzionamento, ovvero che non si possono accendere; > apparecchi con il cavo di rete reciso; > monitor con schermi insufficientemente protetti, così da presupporre danneggiamenti durante il trasporto; > apparecchi che vengono esportati a scopo di riparazione (ad eccezione degli interventi in garanzia); o > apparecchi che vengono esportati per essere smontati e recuperati.
Rifiuti soggetti a controllo:
> apparecchi che non superano il test di funzionamento, ovvero apparecchi che non è possibile accendere (collegarli a un monitor per il test); > apparecchi con il cavo di rete reciso; > apparecchi che vengono esportati a scopo di riparazione* (ad eccezione degli interventi in garanzia); o > apparecchi che vengono esportati per essere smontati e recuperati.
*In particolare anche l’esportazione di diversi apparecchi difettosi allo scopo di assemblare un unico apparecchio funzionante
Monitor protetti con cartone o polistirolo
Imballaggio insufficiente di monitor
Non è possibile accendere l’apparecchio
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> Esportazione di beni di consumo: merce usata o rifiuti?
> Apparecchi frigoriferi Apparecchi frigoriferi e congelatori, climatizzatori I vecchi apparecchi frigoriferi contengono spesso refrigeranti con sostanze che distruggono lo strato di ozono (per es. CFC). Il refrigerante impiegato è indicato sul retro dell’apparecchio (nella maggior parte dei casi sul compressore) con un codice R (= refrigerante): cfr. «Elenco dei refrigeranti più comuni» a pag. 6. Merce usata:
> apparecchi funzionanti che possono essere riutilizzati per l’uso a cui sono destinati nel Paese di destinazione e che contengono refrigeranti autorizzati in Svizzera, ovvero che sono stati messi in commercio dopo il 1994; o > interventi in garanzia. Oggetti che non possono essere esportati secondo la legislazione sulle sostanze chimiche:
Vecchi apparecchi frigoriferi contenenti sostanze che distruggono lo strato di ozono
> apparecchi contenenti sostanze che distruggono lo strato di ozono, ad esempio R12, R22, R401, R402 o R502 (cfr. «Elenco dei refrigeranti più comuni» a pag. 6); o > apparecchi costruiti per essere utilizzati con refrigeranti vietati. Rifiuti soggetti a controllo:
> apparecchi non funzionanti; > apparecchi con il cavo di rete reciso; > apparecchi che vengono esportati a scopo di riparazione per essere rivenduti o recuperati all’estero; o > apparecchi che vengono esportati per essere smontati e recuperati. Frigorifero con il refrigerante vietato R12
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> Esportazione di beni di consumo: merce usata o rifiuti?
Compressori I vecchi compressori degli apparecchi frigoriferi funzionano con refrigeranti che distruggono lo strato di ozono e sono predisposti per utilizzare un refrigerante specifico. Merce usata:
> compressori funzionanti che utilizzano refrigeranti autorizzati in Svizzera. Oggetti che non possono essere esportati secondo la legislazione sulle sostanze chimiche:
> apparecchi contenenti sostanze che distruggono lo strato di ozono, ad esempio R12, R22, R401, R402 o R502 (cfr. «Elenco dei refrigeranti più comuni» a pag. 6). Compressori frigoriferi Rifiuti secondo la procedura di controllo «verde»:
> compressori completamente svuotati. L’olio e i refrigeranti vanno svuotati conformemente alle prescrizioni e resi funzionanti mediante un foro o una fessura dalla persona titolare dell’apposita autorizzazione speciale. Rifiuti soggetti a controllo:
> compressori contenenti residui di lubrificanti e refrigeranti.
I compressori frigoriferi forati possono essere esportati secondo la procedura di controllo «verde».
Compressore frigorifero con il refrigerante vietato R12
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> Esportazione di beni di consumo: merce usata o rifiuti?
> Elenco dei refrigeranti più comuni Esportazione vietata
Esportazione consentita
CFC 1
HCFC 2
HFC 3
R11
R22
R23
R170 (etano)
R12
R123
R32
R290 (propano)
R13
R124
R107a
R600 a (isobutano)
R114
R142b
R125
R717 (ammonio)
R500
R401a
R134a
R744 (Co 2)
R502
R402a
R152a
R1270 (propilene/propene)
R503
R402b
R227ea
R718 (acqua)
R403a
R236a
R403b
R316a
R408a
R404a
R409a
R407a
R409b
R407b R407c R410a R507 R508a R508b Isceon 59 Isceon 89
CFC: clorofluorocarburi HCFC: idroclorofluorocarburi parzialmente idrogenati 3 HFC: idrofluorocarburi parzialmente idrogenati 1 2
Fonte: Ordinanza del 18 maggio 2005 sulla riduzione dei rischi nell’utilizzazione di determinate sostanze, preparati e oggetti particolarmente pericolosi (ordinanza sulla riduzione dei rischi inerenti ai prodotti chimici, ORRPChim)
altri
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> Esportazione di beni di consumo: merce usata o rifiuti?
> Prodotti tessili Abiti usati I contenitori per la raccolta di abiti usati contengono spesso capi d’abbigliamento danneggiati e altri rifiuti come apparecchi elettrici ed elettronici (in particolare elettrodomestici), lampade e grucce. Uno scorretto smaltimento di questi oggetti indesiderati inquina l’ambiente. Merce usata:
> abbigliamento e calzature non danneggiati e non contaminati da rifiuti. Rifiuti secondo la procedura di controllo «verde»:
> prodotti tessili (anche danneggiati) non contaminati da altri rifiuti. Contenitore per la raccolta di abiti usati Rifiuti soggetti a controllo:
> abiti usati contaminati da rifiuti (per es. merce non controllata proveniente dai contenitori per la raccolta).
Impianto di smistamento degli abiti usati
Prodotti tessili non controllati provenienti dai contenitori per la raccolta
8
> Esportazione di beni di consumo: merce usata o rifiuti?
> Veicoli, componenti di veicoli e pneumatici Veicoli I veicoli a motore come le autovetture, gli autocarri, le macchine di cantiere, i veicoli agricoli e i motocicli contengono numerosi liquidi pericolosi per l’ambiente e altre sostanze nocive. Riparare o smontare i veicoli in modo inappropriato significa mettere in pericolo l’uomo e l’ambiente. Merce usata:
> veicoli funzionanti che comprendono tutte le parti necessarie per circolare (per es. pneumatici, motore ecc.); > veicoli incidentati con ridotte deformazioni; o > veicoli d’epoca entrati in servizio più di 30 anni fa.
Rifiuti soggetti a controllo:
> veicoli senza licenza di circolazione (annullata); > veicoli bruciati; > veicoli che perdono liquidi, soprattutto nel gruppo propulsore (motore); > veicoli molto deformati e che presentano più di 55 punti di danno, come illustrato nella figura a pagina 9; > vecchie automobili destinate allo smontaggio o al recupero di ricambi. Per valutare se un veicolo incidentato presenta una ridotta deformazione, è possibile utilizzare l’illustrazione 11.
Avvertenza: per l’esportazione di auto d’occasione è necessaria la licenza di circolazione (annullata).
Oggetti che non possono essere esportati secondo la legislazione sulle sostanze chimiche:
> veicoli con climatizzatori o impianti frigoriferi contenenti sostanze che distruggono lo strato di ozono come ad esempio i refrigeranti R12, R22, R401, R402 e R502 o che funzionano con tali sostanze (cfr. «Elenco dei refrigeranti più comuni» a pag. 6).
Veicolo con vano motore bruciato
Veicolo fortemente deformato
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> Esportazione di beni di consumo: merce usata o rifiuti?
Principio:
la superficie del veicolo viene suddivisa in zone. A queste zone e alle sospensioni delle ruote vengono attribuiti dei punti di danno. Se il totale di questi punti è superiore a 55, il veicolo non può essere esportato senza l’autorizzazione dell’UFAM. Una zona è considerata danneggiata se:
> le sospensioni non garantiscono più la loro funzione tecnica e meccanica;
> la sospensione è incurvata, distorta o staccata; o > la carrozzeria è molto danneggiata, distorta o danneggiata da incendi.
Avvertenza: se all’interno del veicolo vengono trasportati
altri oggetti, le porte non devono essere saldate e i finestrini non devono essere coperti per poter consentire i controlli doganali.
5
5
5
2 porte = 10 5 5
5
5 5
5 5 Schema per valutare i veicoli incidentati
5
10 5
5 5
5
5
10 5
2 porte = 10 5
5
5 5 Fonte: VASSO
10
> Esportazione di beni di consumo: merce usata o rifiuti?
Componenti di veicoli
Pneumatici
I componenti smontati da veicoli fuori uso (per es. motori, cambi, ammortizzatori) che vengono riutilizzati come ricambi contengono spesso liquidi pericolosi per l’ambiente.
In molti Paesi i pneumatici fuori uso vengono depositati senza controlli. Questi depositi di pneumatici sono focolai di insetti vettori di malattie. Inoltre, la combustione di pneumatici all’aperto rappresenta uno dei pericoli principali per l’uomo e l’ambiente.
Merce usata:
> componenti funzionanti di veicoli che vengono impiegati come ricambi per lo scopo originario: - devono essere accompagnati dalla distinta di carico e della fattura; e - i liquidi devono essere stati rimossi dai ricambi oppure le parti devono essere sigillate e caricate in modo da impedire la fuoriuscita di liquidi.
Merce usata:
> pneumatici idonei all’uso con una profondità del battistrada di almeno 1,6 mm. Rifiuti soggetti a controllo:
> pneumatici con una profondità del battistrada inferiore a 1,6 mm; > pneumatici con tracce di usura irregolari e altri danni meccanici; o > pneumatici incastrati gli uni dentro agli altri (per es. raddoppiati o triplicati).
Avvertenza: l’esportazione senza autorizzazione di pneu-
matici raddoppiati o triplicati è consentita soltanto se il venditore, aderendo al sistema di controllo dell’Associazione svizzera del pneumatico (ASP), è in grado di garantire che vengono esportati esclusivamente pneumatici idonei all’uso con una profondità del battistrada di almeno 1,6 mm. Maggiori informazioni su www.swisspneu.ch. Ricambi senza distinta di carico
Rifiuti soggetti a controllo:
> componenti di veicoli che perdono liquidi.
Ricambi che perdono olio
Pneumatici «raddoppiati» o «triplicati»
11
> Esportazione di beni di consumo: merce usata o rifiuti?
> Allegato Rifiuti soggetti a controllo
Rifiuti della lista verde
Nell’ambito del traffico transfrontaliero i rifiuti soggetti a controllo sono quelli secondo la Convenzione di Basilea, ovvero i rifiuti speciali [rs] e gli altri rifiuti soggetti a controllo [rc] secondo l’elenco dei rifiuti svizzero, i rifiuti secondo la lista ambra dell’OCSE o secondo gli allegati II e VIII della Convenzione di Basilea e i rifiuti con proprietà pericolose secondo gli allegati I e III della medesima convenzione. Questi rifiuti possono essere esportati soltanto con l’autorizzazione dell’UFAM. Sono inoltre soggetti ad autorizzazione i rifiuti non citati espressamente nella lista verde dell’OCSE o nell’allegato IX della Convenzione di Basilea.
I rifiuti della lista verde della Decisione OCSE o dell’elenco B (allegato IX) della Convenzione di Basilea possono essere importati o esportati senza autorizzazione per il recupero, a condizione che non si tratti di rifiuti secondo la Convenzione di Basilea.
Una guida per l’esportazione dei rifiuti soggetti a controllo è disponibile su www.bafu.admin.ch/rifiuti > Traffico di rifiuti > Traffico transfrontaliero di rifiuti > Linee guida per la notifica
Occorre tenere presente che i rifiuti inclusi nella lista verde dell’OCSE, ma classificati nell’elenco dei rifiuti svizzero come soggetti a controllo nell’ambito del trasporto transfrontaliero, devono essere notificati. Pertanto i rifiuti non possono essere spediti secondo la procedura di controllo «verde». Ciò vale, ad esempio, per i pneumatici usati, i veicoli fuori uso non contenenti liquidi, i cavi elettrici o i circuiti stampati smontati. Si fa presente che anche lo Stato importatore può decretare l’obbligo di controllo per i rifiuti della lista verde sulla base del diritto nazionale. Informazioni dettagliate sulla procedura di controllo «verde» sono disponibili su www.bafu.admin.ch/rifiuti > Traffico di rifiuti > Traffico transfrontaliero di rifiuti > Informazioni e documenti per rifiuti della lista verde
Nota editoriale Editore Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) L’UFAM è un ufficio del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC). Autori Beat Frey, André Hauser, Simonne Rufener, divisione Rifiuti, sostanze, biotecnologia (UFAM) Altre informazioni UFAM, settore Rifiuti industriali e traffico transfrontaliero di rifiuti, Tel. +41 (0)31 322 93 80, fax +41 (0)31 322 59 32, E-mail:
[email protected] Credito fotografico anamorph.ch: foto di copertina; Fotoagentur AURA, Lucerna: pagina 7 in alto; Amministrazione federale delle dogane (AFD): pagine 3, 5, 8, 10; Ministry of Housing, Spatial Planning and the Environment (VROM), The Netherlands: pagina 4 in basso; Texaid: pagina 7 in basso; UFAM: foto rimanenti Per ordinare la versione stampata e scaricare il PDF www.bafu.admin.ch/ud-1042-i La presente pubblicazione è disponibile anche in tedesco, francese e inglese. © UFAM 2011
Capitolo 4: Protezione dell’aria 4.1
Introduzione e cause della formazione dell'inquinamento dell’aria
Nell’intervallo di tempo che va dal 1950 fino a metà degli anni ottanta si riscontra un forte aumento delle emissioni delle seguenti sostanze inquinanti: diossido di zolfo (SO2), ossidi di azoto (NOx) e composti organici volatili (COV). Tra il 1950 e il 1984 le emissioni di SO2 (fonte principale: impianti di combustione) aumentano di un fattore 2,5, quelle di NOx (fonte principale: traffico) di un fattore 7 mentre per i COV (fonte principale: industria e artigianato) l’aumento è di un fattore 4. Dopo lunghi lavori preliminari il 1° gennaio 1985 è entrata in vigore la legge sulla protezione dell’ambiente (LPAmb) e il 1° marzo 1986 l’ordinanza d’applicazione contro l’inquinamento atmosferico (OIAt). 4.2
Protezione dell’aria in Svizzera
Ordinanza contro l'inquinamento atmosferico (OIAt) del 16 dicembre 1985 (stato 4 febbraio 2014)
Scopo della politica ambientale in materia di protezione dell’aria è quella di proteggere l’uomo, la fauna, la flora, le loro biocenosi e i loro biotopi nonché il suolo da inquinamenti dell’aria dannosi e molesti. L’OIAt intende concretizzare quest’obiettivo fissando in una strategia a due livelli soprattutto i valori limite sia per le emissioni che per le immissioni. Essa delimita inoltre le competenze e i compiti della Confederazione e dei Cantoni nell’ambito della sua applicazione. Il primo livello prevede che le emissioni, indipendentemente dal carico inquinante esistente, siano preventivamente limitate tenuto conto della proporzionalità tecnica, gestionale ed economica. A lato pratico si persegue per principio un contenimento dell’inquinamento dell’aria nella massima misura possibile a prescindere di un’eventuale messa in pericolo attiva dell’ambiente. A tale scopo nell’OIAt sono stati fissati dei valori limite d’emissione per circa 150 sostanze, per circa 40 specie di impianti industriali ed artigianali e per diversi tipi di impianti a combustione. Sono pure state poste delle esigenze di qualità per combustibili e carburanti. Le emissioni delle fonti d’emissione mobili, vale a dire veicoli a motori, sono regolate da altre ordinanze.
Valori limite d’emissione e d’immissione
Se i valori limite d’immissione dovessero essere superati, subentra il secondo livello. Le limitazioni delle emissioni sono inasprite. I Cantoni allestiscono a tale scopo dei piani di risanamento intesi a coordinare le misure necessarie. Oltre a molte misure locali e regionali che rientrano nelle competenze cantonali, i piani di risanamento contemplano anche la richiesta di ulteriori misure a livello di Confederazione.
Inasprimento delle limitazioni per le emissioni
Dall’entrata in vigore dell’Ordinanza contro l’inquinamento atmosferico,
© AGVS/UPSA
1
le emissioni di ossidi di azoto (NOx) e di composti organici volatili (volatile organic compounds, COV) hanno potuto essere ridotte significativamente rispetto ai valori massimi che si riscontravano in precedenza. Per il diossido di zolfo, il monossido di carbonio e i metalli pesanti, i valori limite d'immissione dell’ordinanza contro l’inquinamento atmosferico sono praticamente rispettati ovunque. Per contro, secondo la rete di misurazione NABEL, per gli NOx, la polvere sospesa PM10 (particolato dal diametro aerodinamico inferiore a 10 micrometri) e per i COV l’obiettivo non è ancora stato raggiunto. In particolare per l’ozono in vicinanza del suolo (smog estivo) si osservano spesso sorpassi dei valori limite d’immissione su vaste aree, talvolta a concentrazioni eccessivamente elevate. Per ora non si è potuto ancora constatare una chiara tendenza alla riduzione del carico di ozono. Di conseguenza le autorità ritengono che per questi inquinanti esiste ancora una necessità d’intervento.
Successo dall’introduzione dell’OIAt
Il problema del carico d’ozono
Negli ultimi anni sono entrate in vigore, tramite piccole revisioni, ulteriori modifiche dell’OIAt che sono comunque di poco conto per le attività di garage e carrozzeria. Per il settore sono importanti le seguenti ordinanze: Per il settore dell’automobile e della carrozzeria sono d’importanza le seguenti disposizioni dell’OIAt: Captazione ed evacuazione delle emissioni Di regola le emissioni devono essere espulse al di sopra del tetto (art. 6 OIAt) attraverso appositi camini o canali. La condizione vale per: motori in funzione all’interno di spazi (locali) chiusi gas di scarico da combustioni aria di scarico da cabine di verniciatura a spruzzo o a polverizzazione aria viziata di spazi (locali) chiusi
Evacuazione delle emissioni
In questo contesto fanno stato le raccomandazioni relativa all’altezza Altezza minima minima dei camini sopra tetto (raccomandazione dei camini) secondo dei camini al di allegato 6 OIAt. Dach sopra del colmo del tetto richiesta Valori limite per le emissioni Cabine di verniciatura a spruzzo e a polverizzazione Cabine di vernicia- Polvere (sostanze solide): 5 mg/m3 per laccatura a spruzzo tura a spruzzo e 15 mg/m3 per laccatura a polvere a polverizzazione - COV (solventi): 150 mg/m3 con un flusso di massa di ≥ 3 kg/h
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2
Composti organici gassosi sotto forma di vapore o di particolato, ad es. solventi impiegati per la pulizia di piccoli componenti ecc. - secondo classe della sostanza 100 mg/m3 (classe 21) aria di scarico con un flusso di massa di ≥ 2kg/h 150 mg/m3 (classe 3) aria di scarico con un flusso di massa di ≥ 3 kg/h
Altri impianti con solventi
Stazioni di servizio Stazioni di servizio Le stazioni di servizio sono da equipaggiare e da gestire in modo che: - i gas e i vapori organici spostati durante l’operazione di riempimento del serbatoio del distributore vengano captati e ricondotti nel contenitore di trasporto (ricupero dei vapori); il sistema per il ricupero dei vapori e gli impianti allacciati non devono presentare alcuna apertura verso l’aria libera durante il loro funzionamento normale; - nel rifornimento di veicoli con bocchettoni del serbatoio normati, le arie di scarico (spostate) devono contenere al massimo il 10% delle sostanze organiche emesse. Questa esigenza è ritenuta adempiuta se sono a disposizione i relativi risultati di misurazione di un servizio ufficiale competente e se la disposizione del sistema di bilanciamento è stata installata e gestita correttamente. Impianti di combustione
Impianti di combustione
È vietato bruciare olio esausto in impianti di combustione non concepiti a tale scopo, anche se miscelato con gasolio conforme alle esigenze di qualità OIAt.
Divieto di bruciare olio esausto
4.3
Ordinanza relativa alla tassa d’incentivazione sui composti organici volatilo (OCOV) del 12 novembre 1997, (stato 1° marzo 2013)
Per il settore dell’automobile e della carrozzeria l’OCOV significa un aumento dei costi nell’impiego di solventi (COV), rispettivamente di prodotti che contengono solventi nella misura in cui gli stessi soggiacciono a quest’ordinanza. Per la maggiore parte delle attività, l’applicazione dell’OCOV si limita di conseguenza al pagamento della tassa d’incentivazione che, a condizioni di mercato svizzero, è già contenuta nel prezzo d’acquisto delle sostanze o dei prodotti specifici.
L’impiego di Solventi diventa caro
Un cambiamento su prodotti esenti, rispettivamente poveri da solventi, può essere quindi vantaggioso. Ciò corrisponde anche all’obiettivo della tassa d’incentivazione. Se una ditta vuole importare direttamente dall’estero dei COV, deve versare la tassa all’importazione come se si trattasse di una tassa doganale.
Alternative possono essere vantaggiose
1Le
classi delle sostanze organiche sotto forma di polvere sono riportate nella tabella OIAt all’allegato 1 cifra
72 © AGVS/UPSA
3
L’OCOV prevede anche disposizioni per un’esenzione e una restituzione della tassa. Entrambe le procedure sono connesse a un iter amministrativo assai grande.
Esenzione e restituzione
Esenti dalla tassa sono i COV impiegati o trattati in modo che non possono pervenire nell’ambiente. situazione da dimostrare da parte del detentore degli impianti con un bilancio di massa sui COV. Presupposti per una restituzione è la prova che i COV sono stati utilizzati in maniera tale da potere essere esentati dalla tassa (bilanci di massa sui COV). Dabei muss der Rückerstattungsanspruch aber mindestens Fr. 3'000.--/Jahr betragen. La direzione generale delle dogane può rilasciare a persone un’autorizzazione provvisoria all’acquisto di COV esentati dalla tassa, se, su base annua, queste si impegnano a: a. impiegare o trattare almeno 50 tonnellate di COV in modo che gli stessi non pervengano nell’ambiente o b. a esportare globalmente almeno 50 tonnellate di COV. Una esenzione e una restituzione della tassa d’incentivazione dovrebbe entrare perciò in linea di conto unicamente per alcune (poche) grandi aziende. L’OCOV riporta nell’allegato 1 un elenco positivo delle sostanze e nell’allegato 2 dei prodotti, miscele e oggetti (https://www.bundespublikationen.admin.ch/cshop_mimes_bbl/2C/2C59 E545D7371EE497C94ADA6FB63949.PDF). Le sostanze e i prodotti riportati negli elenchi soggiacciono alla riscossione della tassa. Questi elenchi sono esaustivi.
Elenchi delle sostanze e dei prodotti che soggiacciono all’OCOV
Composti organici volatili (COV) ai sensi dell’ordinanza sono composti organici con una pressione di vapore di almeno 0,1 mbar a 20 °C o un punto di ebollizione di al massimo 240 °C a 1013,25 mbar. Gli allegati 1 e 2 designano in maniera esaustiva cosa sottostà all’OCOV. La tassa d’incentivazione è stata riscossa per la prima volta a partire dal 1° gennaio 2000 e dal gennaio 2003 è pari a Fr. 3.--/kg COV.
Composti organici volatili
Per i prodotti, che contengono i COV riportati nell’elenco dell’allegato 1 OCOV, deve essere pagata la tassa d’incentivazione solo sulla massa di COV contenuta (considerare le percentuali in massa). Se un kg di un prodotto contiene ad esempio 200 g di una sostanza riportata nell’elenco delle sostanze, si deve pagare la tassa d’incentivazione unicamente su questi 200 g.
Aliquota della tassa
Esentati dalla tassa sono miscele e oggetti che contengono al massimo 3% (massa/massa) di COV.
© AGVS/UPSA
4
Combustibili e carburanti (ad es. benzina) non soggiacciono all’OCOV. Per la maggior parte delle attività che acquistano COV sul territorio nazionale la procedura OCOV è liquidata con il prezzo d’acquisto maggiorato. Di seguito viene comunque indicata per informazione tutta la documentazione relativa all’OCOV.
Esenzione della tassa
L’amministrazione federale delle dogane è responsabile per l’applicazione dell’ordinanza, ad eccezione delle disposizioni che concernono la redistribuzione della tassa. Per l’applicazione le dogane si avvarranno dei Cantoni nella misura in cui la Confederazione non sia toccata dall’obbligo della tassa. I Cantoni verificano in particolare i bilanci sui COV.
Applicazione dell’OCOV
Per l’applicazione dell’OCOV la Direzione Generale delle Dogane (federale) ha distribuito tutta una serie di volantini informativi e di formulari. I volantini e i formulari sono ottenibili presso la Direzione Generale delle Dogane, Sezione Materiale e stampati, 3003 Berna o in internet Formulari e volantini http://www.ezv.admin.ch/dokumentation/04618/04623/04660/ind ex.html?lang=it
4.4
Ottenimento di volantini informativi e formulari
Notifiche: http://www.bafu.admin.ch/voc/index.html?lang=de Fonti di emissione nel settore dell'automobile e della carrozzeria: misure organizzative e tecniche
4.4.1 Officina Officine nel settore dell’automobile e della carrozzeria non sono fonti di emissioni di particolare importanza in quanto l’attività svolta produce di per sé un inquinamento limitato dell’aria. Tra le possibili fonti d’emissioni si possono annoverare: il riscaldamento di spazi prodotto con combustibili fossili i gas di scarico di motori accesi la pulizia di componenti d’automobile con solventi.
Gli impianti di riscaldamento di locali e spazi sono paragonabili agli impianti di riscaldamento di case abitative. Non sono quindi da prevedere emissioni maggiori. Gli impianti sottostanno ai controlli di combustione ufficiali. I gas di scarico di motori accesi devono essere captati e convogliati all’esterno dell’edificio in maniera che non ne derivino situazioni moleste. Questo può essere ottenuto di regola con un convogliamento dei gas di scarico al di sopra del tetto dell’edificio.
Riscaldamento spazi Motori accesi Pulizia con solventi
di
Lavori di pulizia con solventi possono generare primariamente problemi © AGVS/UPSA
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per gli operatori e in minore misura emissioni ai sensi di un superamento dei valori limite fissati dall’OIAt o situazioni moleste per il vicinato. Ciò nonostante se le officine sono ubicate nelle immediate vicinanze di case abitative, possono sovente insorgere problemi di odori a causa delle distanze corte. 4.4.2 Carrozzeria Le attività di carrozzeria presentano fonti d’emissioni. L’impiego di lacche e colori contenenti solventi per la verniciatura a spruzzo genera emissioni di solventi nella misura in cui sono adottate o meno misure efficaci per impedirle. I filtri che sono di regola installati nelle cabine a spruzzo trattengono sì le polveri ma non i solventi. Per questo motivo tutto il contenuto di solventi organici dei prodotti impiegati è emesso. Con una circolazione dell’aria le emissioni si possono di per sé ridurre ma non impedire.
Verniciatura a spruzzo e laccatura
La migliore e più efficace misura d’igiene dell’aria è la conversione del procedimento d’un lato su lacche e colori ad alta resa (contenuto elevato di parti solide e minore contenuto di solvente organico) o dall’altro su lacche e colori diluibili in acqua. Nella lavorazione di superfici di componenti d’automobili con trattamenti a getto o smerigliatura si forma polvere. Secondo lo stato attuale della tecnica queste attività non dovrebbero però più produrre emissioni di polveri. Su smerigliatrici a secco moderne è montato un filtro per polveri e in cabine per il trattamento a getto, i gas di scarico sono convogliati su depolveratori. Il deposito di colori, lacche e solventi presso aziende più grandi dovrebbe essere ventilato meccanicamente, in particolare per le situazioni in cui si dovesse procedere a frequenti travasi/riempimenti. I gas di scarico rispettano di regola i valori limite per le emissioni fissati dall’OIAt. Il punto di scarico delle arie dovrà comunque essere concepito in maniera tale da non provocare situazioni moleste per il vicinato.
Trattamento meccanico delle superfici
Deposito
4.4.3 Distributore di benzina Grazie ai risanamenti dei distributori di benzina riguardo alla protezione dell’aria, le emissioni di vapori di benzina che si producono durante le operazioni di travaso hanno potuto essere ridotte nella misura di circa il 90%.
Risanamento secondo OIAt
Il risanamento dei distributori di benzina secondo l’OIAt verte su due fasi. La fase I considera il bilanciamento dei vapori di benzina durante lo scarico del carburante da un’autocisterna al serbatoio di deposito, mentre la fase II si riferisce ai sistemi di recupero che convogliano i vapori di benzina spostati durante il rifornimento degli autoveicoli nel serbatoio di
Fase I Fase II
© AGVS/UPSA
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benzina interrato della stazione di servizio. Presupposto per un’attività di distribuzione della benzina rispettosa delle esigenze in materia di protezione dell’aria è però lo svolgimento di controlli regolari. In molti Cantoni e città questo compito esecutivo è stato affidato all’ispettorato UPSA delle stazioni di servizio. L’ispettorato offre una soluzione aperta e permette ai proprietari dei distributori di benzina la libera scelta tra una grande cerchia di ditte di controllo. Questa soluzione ha il vantaggio di favorire il libero mercato e di permettere a chi gestisce il distributore di fare capo anche al proprio fornitore del sistema di recupero: fornitore in grado di fare riparazioni o regolazioni sul posto. In questo modo frequenti visite per l’esecuzione di controlli ufficiali potrebbero essere un’eccezione.
Ispettorato UPSA delle stazioni di servizio
Per principio è prevista una misurazione periodica annuale dei sistemi di ricupero dei vapori di benzina. A determinate condizioni tecniche e funzionali è però possibile prolungare il ritmo dei controlli a due o addirittura a tre anni. Le condizioni d’adempire per usufruire di un intervallo tra due controlli ufficiali prolungato sono riportate nella raccomandazione No. 22 di Cercl’Air (Società svizzera dei responsabili della protezione dell’aria) (vedere allegato 4.B). Per eventuali domande sono volentieri a disposizioni le autorità esecutive cantonali o l’Ispettorato UPSA (
[email protected]) per le stazioni di servizio (tel. no. 031/307 15 17).
© AGVS/UPSA
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4.5 Lista di controllo: protezione dell’aria
Compilata il: ........................................ Firma: ......................................
4.5.1 Settore dell’automobile e della carrozzeria in generale Lista di controllo 1. 2. 3. 4. 5.
6. 7. 8.
9.
Il capitolo “Protezione dell’aria” è stato letto e capito? È stato chiarito dove si producono delle emissioni nell’azienda? Il controllo sugli impianti a combustione alimentati con olio o gas è effettuato regolarmente (controllore comunale o servizio settoriale)? Per l’impianto di combustione a olio è assicurato che viene bruciato solo olio EL e non olio esausto (è vietato bruciare olio esausto)? La manipolazione di solventi (locale dei solventi, pulizia di componenti ecc.) è effettuata secondo le prescrizioni in materia di protezione dei lavoratori (aspirazioni, sistemi chiusi ecc.)? Vi sono stati reclami da parte del vicinato per odori molesti o emissioni di sostanze inquinanti? Sono state regolate all’interno dell’azienda le competenze per i contatti con le autorità e per i reclami da parte del vicinato? L’impiego di composti organici volatili (ad esempio solventi) è nella misura del possibile ridotto in maniera di pagare nessuna o una tassa d’incentivazione ai sensi dell’OCOV limitata? È disponibile un’autorizzazione speciale per la manipolazione dei refrigeranti? I prodotti refrigeranti sono smaltiti secondo le prescrizioni vigenti sui rifiuti?
Riferimento MA
Messo in atto
Non messo Motivazione/Misure in atto
Cap. 4.4
Cap. 4.4
Cap. 4.2
Cap. 4.4
Cap. 4.4
Cap. 1.4
Cap. 4.3
Cap. 9
4.5.2 Officina Lista di controllo 1.
Se il funzionamento dei motori e dei veicoli avviene all’interno dell’edificio si bada a un’evacuazione dei gas di scarico all’aperto (al di sopra del colmo del tetto) in maniera di non produrre situazioni moleste per il vicinato?
Riferimento MA Cap. 4.2 Cap. 4.4
Messo in atto
Non messo Motivazione/Misure in atto
4.5.3 Carrozzeria e verniciatura Lista di controllo
1. 2. 3. 4.
5. 6.
Il magazzino di deposito di colori, lacche e solventi è ventilato meccanicamente? La smerigliatrice a secco è munita di un filtro per le polveri? Per la verniciatura sono possibilmente impiegati prodotti poveri di solventi? I lavori di verniciatura sono eseguiti in una cabina a spruzzo chiusa con una circolazione dell’aria e un trattamento delle arie di scarico? Le stuoie di filtrazione normalmente impiegate sono cambiate secondo le prescrizioni d’esercizio? I valori limite per le emissioni della cabina a spruzzo sono rispettati? I lavori di trattamento a getto di superfici metalliche sono eseguiti in sistemi chiusi o con depolveratori efficaci?
Riferimento MA
Messo atto
in Non messo Motivazione/Misure in atto
Cap. 4.4
Cap. 4.4
Cap. 4.4
Cap. 4.2
Cap. 4.2
Cap. 4.4
4.5.4 Distributore di benzina Lista di controllo
1.
2. 3.
Il distributore di benzina è stato risanato dal profilo della protezione dell’aria con l’introduzione delle fasi I e II ed è stato collaudato dall’ispettorato UPSA delle stazioni di servizio o dalle autorità cantonali competenti? Sono stati eseguiti regolarmente i controlli prescritti e riportate le registrazioni nel giornale di servizio? Alle colonne di distribuzione della benzina è stato apposto l’adesivo indicante il termine per il prossimo controllo?
Riferimento MA
Messo atto
in Non messo Motivazione/Misure in atto
Cap. 4.4
Cap. 4.4
Cap. 4.4
Allegato 4.A
Ispettorato UPSA per le stazioni di servizio
Ispettorato UPSA dei distributori Specialisti abilitati al controllo del recupero dei vapori di benzina Le ditte sottoelencate hanno stipulato un contratto di cooperazione con l'Ispettorato dei distributori dell'UPSA. Esse hanno del personale debitamente istruito con certificato di capacità e sono in grado di effettuare i controlli richiesti dalla normativa vigente in materia di protezione dell'aria con metodi riconosciuti. Tali ditte sono autorizzate ad effettuare i controlli degli impianti di recupero dei vapori di benzina a nome dell'UPSA in tutti i Cantoni che hanno delegato il controllo all'Ispettorato dei distributori.
Nome
Telefono
Fax
Benoil SA Via Cercera, 6862 Rancate
091 646 19 64
091 646 33 30
Bica AG Buzibachstrasse 45, 6023 Rothenburg
041 289 05 05
[email protected]
041 289 07 07
Blösch Tankstellenbau Mattenweg 4, 2572 Mörigen
032 397 15 31 032 397 19 70
[email protected]
Caflisch Tankstellenservice Churerweg 31, 7026 Maladers
081 250 10 80 081 250 10 81
[email protected]
Corroprot AG Kempttalstrasse 111, 8308 Illnau Filialen Corroprot AG, Hangweg 5, 4805 Brittnau Corroprot AG, Alpenstrasse 60, 2553 Safnern Corroprot SA, La Bourgade A, 1967 Bramois-Sion Corroprot SA, Via Mara, 6930 Bedano
052 355 20 50 052 355 20 60
[email protected] 062 752 14 74 032 384 73 43 027 203 75 75 091 945 39 30
062 752 37 16 032 355 38 36 027 203 75 15 091 945 50 65
DECA S.A. Via Cantonale, 6805 Mezzovico Filialen Deca S.A., Avenue de Morges, 1027 Lonay Deca S.A., Rugghölzli 2, 5453 Remetschwil
091 935 94 40
[email protected]
091 935 94 41
021 801 57 37 056 496 71 51
021 801 61 86 056 496 71 51
Fivaz SA Via Selva, 6814 Lamone-Cadempino
091 966 50 50 091 967 18 26
[email protected]
Halter AG Wil St. Gallerstrasse 75, 9500 Wil
071 913 33 33 071 913 33 34
[email protected]
G:\DL_AS\TSI\Partner\Messpartner\2015_Messpartner i.doc 01.05.2015
1
Hectronic AG 056 460 74 74 056 460 74 75 Aarauerstrasse 69, 5200 Brugg
[email protected] Service-Aussenstellen (Koordination via Hectronic AG) Servicestelle Arbon TG Servicestelle Lausanne VD Jost + Kekeis AG Flughofstrasse 49, 8153 Rümlang
043 211 12 80 043 211 12 85
[email protected] www.jostkekeis.ch
KSW Technik AG Bahnhofstrasse 29, 5623 Boswil Filialen KSW Technik SA Chemin des Dailles 4, 1053 Cugy KSW Technik SA Via Carlo Diener 1, 6850 Mendrisio
044 701 99 99 044 701 99 00
[email protected]
Linder & Bokstaller AG Schönfeldstrasse 10 9470 Buchs SG
081 740 51 51 081 740 51 50
[email protected]
Meyer Fritz AG Sevogelstrasse 26, 4002 Basel
061 317 86 86
Osterwalder Zürich AG Neunbrunnenstrasse 38, 8052 Zürich
044 307 88 88 044 307 88 08
[email protected]
Penalba REVITANK AG Albulastrasse 24, 8048 Zürich
044 497 66 00 044 497 66 01
[email protected]
Petro Handels GmbH Erlimattstrasse 17, 8370 Sirnach
071 966 46 85 071 966 46 05
[email protected]
Schätzle-Service AG Landenbergstrasse 35, 6002 Luzern
041 368 60 00 041 368 61 00
[email protected]
Schenk Systeme AG Fännring 1, 6403 Küssnacht Filialen Schenk Systeme AG Rte de Cossonay 78, 1088 Prilly Schenk Systeme AG Centro Contone 1, 6594 Contone
041 854 88 88 041 854 88 77
[email protected]
021 731 49 34 021 731 50 05
[email protected] 091 646 19 50 091 646 32 01
[email protected]
061 317 86 64
021 671 23 71
021 671 23 70
091 858 28 83
091 858 28 84
Sigrist Fasstan AG Dorf 30, 9411 Reute AR
071 891 42 61 071 891 42 71
[email protected]
Sutter Service AG Tösstalstrasse 12, 8360 Wallenwil
044 840 29 10 044 840 29 56
[email protected]
G:\DL_AS\TSI\Partner\Messpartner\2015_Messpartner i.doc
2
Tankrevisionen Wespe AG St. Gallerstrasse 4, 8716 Schmerikon Filialen Zweigniederlassung Küssnacht (vormals Tresch AG) Alte Zugerstrasse 23, 6403 Küssnach SZ Zweigniederlassung Wädenswil (vormals Bretar AG) Johannes-Hirt-Strasse 9, 8804 Au ZH
055 286 40 60 055 286 40 69
[email protected]
Tokheim Switzerland AG Rue du Crochet 7, 1762 Givisiez
026 460 51 11 026 460 51 12
[email protected]
Herbert Wüst AG Rohrleitungsbau, Blattenweg 1, 9463 Oberriet
071 760 09 09 071 760 09 10
[email protected]
041 850 38 22
041 850 45 69
044 840 16 40
044 840 16 45
Ispettorato UPSA delle stazioni di servizio, Wölflistrasse 5, Postfach 64, 3000 Bern 22 Tel. 031 307 15 17 / Fax 031 307 15 16, Persona di contatto: Christine Holzer E-Mail:
[email protected]
G:\DL_AS\TSI\Partner\Messpartner\2015_Messpartner i.doc
2
Ispettorato UPSA per i distributori
Visione d’insieme sull’organizzazione di controlli relativi ai sistemi di ricupero dei vapori di benzina in Svizzera (stato octobre 2015) Cantone Città
Autorità competente Persona di contatto
Amt für Umweltschutz Luftreinhaltung Kasernenstrasse 17 9102 Herisau Fritz Zürcher T 071 353 65 35 / F 071 352 28 10 Appenzell A Amt für Umweltschutz Gaiserstrasse 8 9050 Appenzell Bernhard Senn,
[email protected] T 071 788 93 46 / F 071 788 93 59 Argovie Departement Bau, Verkehr und Umwelt (BVU) Abteilung für Umwelt (AfU) Buchenhof, 5001 Aarau Jutta Ansorg,
[email protected] T: 062 835 33 87 / F 062 835 33 69 Bâle Lufthygieneamt beider Basel Rheinstrasse 44 4410 Liestal
[email protected] T 061 552 56 18 Canton de Berne beco Laupenstrasse 22 3000 Bern
[email protected] T 031 633 58 01 /F 031 633 57 98 Berne ville Amt für Umweltschutz Luftemissionen Brunngasse 30 3000 Bern 7 H. Bösiger, Hans.Bö
[email protected] T 031 321 69 59 Fribourg Service de l’environnement (Sen) Section protection de l’air Impasse de la Colline 4 1762 Givisiez Roland Carrel,
[email protected] T 026 305 37 60 / F 026 305 10 02
Collaudi
Controlli periodici
Tassa cantone Tassa UPSA (+ 7,6% IVA)
Particolarità
Valvole di regolazione della pressione
Sorveglianza automatica anche in caso di sostituzione colonne No
UPSA Protocollo di messa in esercizio al UPSA
UPSA
Fr. 20.00
Primo del collaudo: Info a Jutta Ansorg
Sostituzione in occasione del prossimo controllo periodico se le valvole sono difettose
Si
Appenzell AR
Fr. 80.00 + Fr. 3.00 per pistola
Controllo secondo Cercl’Air Lufthygieneamt beider Basel Protocollo di messa in esercizio al UPSA * UPSA Protocollo di messa in esercizio al UPSA
UPSA
Fr. 50.00
Fr. 80.00 + Fr. 3.00 per pistola
Controllo secondo Cercl’Air
Sostituzione al più tardi entro il 30.6.2003
Si
UPSA
Fr. 80.00 + Fr. 3.00 per pistola
Controllo secondo Cercl’Air
Sostituzione in occasione del prossimo controllo periodico se le valvole sono difettose
Si
Fr. 80.00 + Fr. 3.00 per pistola
Controllo secondo Cercl'Air passivo H. Bösiger
Sostituzione in occasione del prossimo controllo periodico se le valvole sono difettose
Si
Fr. 80.00 + Fr. 3.00 per pistola
Primo del collaudo: Fax a R. Carrel
Sostituzione in occasione del prossimo controllo periodico se le valvole sono difettose
Si
Protocollo di messa in esercizio UPSA *
UPSA
Fr. 50.00 collaudi Fr. 25.00 Controllo periodico Fr. 25.00
UPSA Protocollo di messa in esercizio al UPSA
UPSA
Fr. 25.00
Controllo Secondo Cercl’Air
Cantone Città
Autorità competente Persona di contatto
Collaudi
Controllo periodici
Tasse cantone Tassa UPSA (+ 7,6 % IVA)
Particolarità
Valvole di regolazione della pressione
Genève
DSPE-Direction générale de l’environnement Office de l’environnement Case postale 78 1211 Genève 8
[email protected] T 022 388 64 67 / F 022 388 29 89 Amt für Umweltschutz Postgasse 29 8750 Glarus Dr. Jakob Marti T 055 646 61 11 Ufficio per la natura e l’ambiente Gürtelstrasse 89 7001 Chur Herbert Gadient
[email protected] T 081 257 29 85 / F 081 257 21 54 ENV Office de l’environnement Chemin du Bel’Oiseau 12, CP 69 2882 St-Ursanne André Gaudreau T 032 420 48 18 / F 032 420 48 01 Umwelt und Energie (uwe) Kanton Luzern Libellenrain 15 Postfach 4168 6002 Luzern Peter Bucher,
[email protected] T 041 228 64 57 / F 041 228 64 22 République et Canton de Neuchâtel Département de la protection de l’environnement Case postale 145 24, rue du Tombet 2034 Peseux M. Hehlen / S. Spichiger T 032 889 67 30 / F 032 889 62 63 Amt für Umweltschutz Stansstaderstrasse 59, PF 1251 6371 Stans Angela Zumbühl,
[email protected] T 041 630 75 09 / F 041 618 75 28 Amt für Umwelt Dorfplatz 5a 6061 Sarnen
[email protected] T 041 666 63 27 / F 041 666 11 49
UPSA Protocollo di messa in esercizio al UPSA
UPSA
Fr. 60.00
Primo del collaudo: Fax a M. K’Bourch
Sostituzione in occasione del prossimo controllo periodico se le valvole sono difettose
Glaris
Grigioni
Jura
Lucerne
Neuchâtel
Nidwald
Obwald
Fr. 80.00 + Fr. 3.00 per pistola
Si
Controllo Secondo Cercl’Air
Wanner SG
Cooperazione con i partner di misura dell’UPSA
UPSA Protocollo di messa in esercizio al UPSA
UPSA
Si
Fr. 25.00 + Fr. 5.00 per pistola
Fr. 80.00 + Fr. 3.00 per pistola
Primo del collaudo: Fax a R. Müller
Sostituzione in occasione del prossimo controllo periodico.
Si
Controllo secondo Cercl’Air UPSA Protocollo di messa in esercizio al UPSA
UPSA
UPSA (non la ditta di ricostruzione )
UPSA
Fr. 25.00
Fr. 80.00 + Fr. 3.00 per pistola
Controllo secondo Cercl’Air
Sostituzione in occasione del prossimo controllo periodico se le valvole sono difettose
Si
Fr. 80.00 + Fr. 3.00 per pistola
Primo del collaudo: Fax a P. Bucher
Sostituzione in occasione del prossimo controllo periodico.
Si
Protocollo di messa in esercizio al UPSA
Controllo secondo Cercl’Air
Collaboration avec les Collaboration partenaires de mesures avec les de l’UPSA partenaires de mesures de l’UPSA
UPSA
Si
UPSA
Fr. 80.00 + Fr. 3.00 per pistola
Protocollo di messa in esercizio al UPSA
UPSA Protocollo di messa in esercizio al UPSA
Primo del collaudo: Fax a H.R. Leu
Sostituzione in occasione del prossimo controllo periodico.
Si
Controllo secondo Cercl’Air UPSA
Fr. 5.00 per pistola
Fr. 80.00 + Fr. 3.00 per pistola
Primo del collaudo: Fax a M. Dusi Controllo secondo Cercl’Air
Si
Cantone Città
Autorità competente Persona di contatto
Collaudi
Controllo periodici
Tassa cantone Tassa UPSA (+ 7,6 % IVA)
Particolarità
St. Gall
Amt für Umwelt und Energie, Industrie und Gewerbe Lämmlisbrunnenstrasse 54 9001 St. Gallen Ennio Fachin,
[email protected] T 058 229 20 37 / F 058 229 21 34 Interkantonales Labor Mühlentalstrasse 188 8200 Schaffhausen Dr. Peter Maly,
[email protected] T 052 632 74 80 / F 052 632 74 92
UPSA presso la ricostruzione
UPSA
Fr. 5.00 per pistola
Collaudi per le nuove stazione : Linder + Bokstaller
Schaffhouse
Schwyz
Soleure
Tessin
Thurgovie
Uri
Vaud
Kantonales Arbeitsinspektorat Fachstelle Luft/Lärm Bahnhofstrasse 15 6430 Schwyz P. Kirchhoff,
[email protected] T 041 819 11 24 / F 041 819 16 29 Amt für Umwelt Abteilung Luftreinhaltung Werkhofstrasse 5 4509 Solothurn M. Trösch,
[email protected] T: 032 627 24 63 F: 032 627 76 93 Dipartimento del Territorio Sezione protezione aria e acqua 6501 Bellinzona Alejandra Almada
[email protected] T 091 814 37 35 / F 091 814 37 36 Amt für Umwelt Abteilung Luftreinhaltung Bahnhofstrasse 55 8510 Frauenfeld R. Bösch,
[email protected] T 052 724 27 92 / F 052 724 28 50 Amt für Umweltschutz Uri Abteilung Immissionsschutz Klausenstrasse 4 6460 Altdorf N. Joos,
[email protected] T 041 875 24 17 / F 041 875 20 88 Service de l’environnement et de l’énergie Les Boveresses 155 1066 Epalinges T 021 316 43 60 / F 021 316 43 95
[email protected]
Fr. 80.00 + Fr. 3.00 per pistola
Protocollo di messa in esercizio al UPSA * UPSA (non la ditta di ricostruzione
UPSA
Fr. 25.00
Fr. 80.00 + Fr. 3.00 per pistola
UPSA
Si
Sostituzione in occasione del prossimo controllo periodico se le valvole sono difettose
Si
Controllo secondo Cercl’Air
Protocollo di messa in esercizio al UPSA Collaboration avec les Collaboration partenaires de mesures avec les de l’UPSA partenaires de mesures de l’UPSA UPSA Protocollo di messa in esercizio al UPSA
Controllo secondo Cercl’Air Primo del collaudo: Fax a P. Maly
Valvole di regolazione della pressione
Si
Fr. 20.00
Fr. 80.00 + Fr. 3.00 per pistola
Primo del collaudo: Fax a M. Chastonay
Sostituzione in occasione del prossimo controllo periodico.
Si
Controllo secondo Cercl’Air
UPSA Protocollo di messa in esercizio al UPSA
UPSA
UPSA Protocollo di messa in esercizio al UPSA
UPSA
UPSA Protocollo di messa in esercizio al UPSA
UPSA
UVG/ESA
Fr. 10.00 per pistola per il collaudo Fr. 5.00 per pistola per controllo periodico Fr. 25.00
Fr. 80.00 + Fr. 3.00 per pistola
Primo del collaudo: Fax a G. Agostini Controllo secondo Cercl’Air
Sostituzione in occasione del prossimo controllo periodico.
Si
Fr. 80.00 + Fr. 3.00 per pistola
Primo del collaudo: Fax a R. Bösch Controllo secondo Cercl’Air
Sostituzione in occasione del prossimo controllo periodico.
Si
Fr. 5.00 per pistola
Fr. 80.00 + Fr. 3.00 per pistola
Controllo secondo Cercl’Air
Sostituzione in occasione del prossimo controllo periodico se le valvole sono difettose
Si
Fr. 15.00
Fr. 85.00
Si
Cantone Città
Autorità competente Persona di contatto
Collaudi
Controllo periodici
Tassa cantone Tassa UPSA (+ 7,6 % IVA)
Particolarità
Valvole di regolazione della pressione
Valais
Service de la protection de l’environnement du canton du Valais Section Nuisances et Laboratoire Case postale 478 1951 Sion S. Oreiller,
[email protected] T 027 606 31 95 / F 027 606 31 99 Amt für Umweltschutz Verwaltungsgebäude 1 an der Aa Aabachstrasse 5, Postfach 897 6301 Zug Hans-Peter Blattmann
[email protected] T 041 728 53 73 / F 041 728 53 79 Amt für Abfall, Wasser, Energie und Luft AWEL Stampfenbachstrasse 14 8090 Zürich Petra Hänni,
[email protected] T 043 259 43 46 / F 043 259 51 65 Stadt Zürich Umwelt- und Gesundheitsschutz Zürich UGZ Walchestrasse 31, Postfach 3251 8021 Zürich Daniel Bach,
[email protected] T 044 412 43 74 / F 044 363 78 50 Umwelt- und Gesundheitsschutz UGS Pionierstrasse 7, 8402 Winterthur Stephan Schmitt,
[email protected] T 052 267 57 27/ F 052 267 63 22 Amt für Umweltschutz Dr. Grass-Strasse 12, PF 684 FL 9400 Vaduz Norbert Ritter T 00423 236 68 91 Office fédéral de l’aviation civile Postfach 3003 Bern M. Müntener,
[email protected] T 058 466 30 62
UPSA Protocollo di messa in esercizio al UPSA
UPSA
Fr. 6.00 per pistola
Primo del collaudo: Fax a S. Oreiller
Sostituzione in occasione del prossimo controllo periodico se le valvole sono difettose
Si
Sostituzione in occasione del prossimo controllo periodico se le valvole sono difettose
Si
Zoug
Canton de Zurich
Zurich ville
Winterthour
Principauté du Liechtenstein
Aéroport UFAC
20.10.15 /G:\DL_AS\TSI\Partner\Kantone\_Übersicht_I.doc
Fr. 80.00 + Fr. 3.00 per pistola
Controllo secondo Cercl’Air
UPSA (non la ditta di ricostruzione
UPSA
Fr. 5.00 per pistola
Fr. 80.00 + Fr. 3.00 per pistola
Primo del collaudo: Fax a H.P. Blattmann Controllo secondo Cercl’Air
Protocollo di messa in esercizio al UPSA AWEL E. Arturi Protocollo di messa in esercizio al UPSA
Collaboration avec les partenaires de mesures UPSA
Fr. 5.00 per pistola
Fr. 80.00 + Fr. 3.00 per pistola
Controllo secondo Cercl’Air
Sostituzione in occasione del prossimo controllo periodico se le valvole sono difettose
Si
UPSA (non la ditta di ricostruzione
UPSA
Fr. 5.00 per pistola
Fr. 80.00 + Fr. 3.00 per pistola
Primo del collaudo: Fax a D. Bach
Sostituzione in occasione del prossimo controllo periodico se le valvole sono difettose
Si
Sostituzione in occasione del prossimo controllo periodico se le valvole sono difettose
Si
Protocollo di messa in esercizio al UPSA
UPSA (non la ditta di ricostruzione)
Controllo secondo Cercl’Air
UPSA
Fr. 5.00 per pistola
Fr. 80.00 + Fr. 3.00 per pistola
Protocollo di messa in esercizio al UPSA
Primo del collaudo: Fax a S. Schmitt Controllo secondo Cercl’Air
Linder + Bokstaller
UPSA Protocollo di messa in esercizio al UPSA
UPSA
Fr. 50.00
Fr. 80.00 + Fr. 3.00 per pistola
Primo del collaudo: Fax a M. Müntener Controllo secondo Cercl’Air
No
Allegato 4.B
Raccomandazione Cercl’Air n. 22
Cercl Air Schweizerische Gesellschaft der Lufthygiene-Fachleute Société suisse des responsables de l’hygiène de l’air Società svizzera dei responsabili della protezione dell’aria Swiss society of air protection officers
Raccomandazione n° 22 per l’applicazione dei disposti di legge relativi ai sistemi di recupero dei vapori nelle stazioni di benzina Versione 2012, sostituisce la versione 2006
1.
Introduzione / Situazione iniziale In conformità con la cifra 33 dell’allegato 2 dell’Ordinanza contro l’inquinamento atmosferico (OIAt) del 16 dicembre 1985, i distributori di benzina devono essere equipaggiati e funzionare in modo tale che, durante l’operazione di rifornimento degli autoveicoli, vengano emesse al massimo il 10 per cento delle sostanze organiche contenute nell’aria evacuata (fase II). Il riempimento dei serbatoi del distributore deve essere effettuato per mezzo di un sistema di recupero dei vapori (fase I). Nel mese di giugno del 1990 Cercl’Air ha pubblicato una prima raccomandazione per coordinare a livello svizzero l’applicazione delle basi legali in materia. Tale raccomandazione è stata completata e adattata diverse volte in funzione delle esperienze fatte durante la sua attuazione. La modifica del 2001 è stata realizzata a seguito delle contestazioni sollevate e dei numerosi guasti verificatisi. Gli obiettivi primari di tale revisione erano i seguenti: l’incremento della frequenza dei controlli, la revisione delle esigenze relative alle responsabilità personali e il miglioramento della formazione del personale specializzato responsabile dell’applicazione della misura. Nel 2003 l’unica modifica approntata alla raccomandazione concerneva l’inserimento dell’attestazione che i sistemi muniti di dispositivi di sorveglianza che permettono di verificare il funzionamento del sistema per il recupero dei vapori corrispondevano allo stato della tecnica. Infine, nel 2006 è stato introdotto il concetto di controllo a campione. La nuova revisione della raccomandazione del giugno 2011 si basa su: • La modifica delle esigenze fissate per i nuovi sistemi di recupero dei vapori di benzina, che non devono più sottostare ad un test specifico eseguito in Svizzera; • La costatazione che l’applicazione dell’OIAt in materia di stazioni di benzina non è ancora effettuata in modo uniforme nei vari cantoni; • Il fatto che il numero di impianti risultati fuori norma continua ad essere troppo elevato; • L’affermazione da parte delle imprese di manutenzione secondo le quali alcuni vecchi sistemi di recupero dei vapori non sono affidabili sul lungo termine; • Il fatto che il crescente numero di sistemi muniti di un dispositivo di sorveglianza del funzionamento del recupero dei vapori di benzina relativizza l’importanza della responsabilità personale che, secondo le constatazioni di alcuni cantoni, è già sovente assunta in modo lacunoso. I sistemi muniti di dispositivi di sorveglianza del funzionamento del recupero dei vapori di benzina nelle stazioni di servizio corrispondono allo stato della tecnica. I controlli a campione effettuati dai cantoni hanno dimostrato che il tasso di contestazione delle installazioni
Cercl' Air
2/6
munite di dispositivi di sorveglianza automatica del funzionamento è nettamente meno elevato di quelli senza tale dispositivo. È per i motivi testé elencati che il risanamento di questi impianti dovrà essere portato avanti celermente. La presente raccomandazione tiene conto di quanto appena indicato e precisa le conseguenze della sua applicazione. 2.
Obiettivo della raccomandazione n° 22 Di principio la raccomandazione ha il carattere di un aiuto all’esecuzione e serve ad informare le autorità preposte alla sua applicazione e tutti gli interessati in merito alle misure da adottare secondo le conoscenze più attuali, indipendentemente dal modello d’esecuzione scelto. La raccomandazione regola le esigenze in relazione: • alla messa in servizio dei nuovi impianti; • all’installazione dei sistemi di sorveglianza del funzionamento del recupero dei vapori e la sostituzione dei sistemi non affidabili nelle stazioni di servizio esistenti ; • al primo controllo ufficiale e ai successivi controlli periodici ; • al controllo della qualità dell’applicazione dei disposti legali ; • ai requisiti degli specialisti.
3.
Esigenze / messa in servizio dei nuovi impianti Le nuove stazioni di servizio devono essere equipaggiate con sistemi di recupero dei vapori di benzina. Il recupero deve essere regolato in modo tale da garantire il costante rispetto dei disposti dell’OIAt. Durante l’operazione di rifornimento la pistola aspira sia l’aria contenuta nel serbatoio del veicolo che l’aria dell’ambiente esterno. L’OIAt esige il recupero del 90% delle sostanze organiche contenute nell’aria evacuata, ciò che corrisponde al recupero del 95% del volume totale. Questo significa che il tasso di recupero deve situarsi tra il 95 e il 105% (+ imprecisione della misura). Il dispositivo deve inoltre essere in grado di identificare i difetti e i guasti e, in caso di mancata risoluzione del problema, di interrompere automaticamente la distribuzione di benzina dopo un massimo di 72 ore. I sistemi di controllo automatico di funzionamento devono adempiere tali condizioni con una funzione di auto sorveglianza oppure con una funzione di autoregolazione. Un sistema equipaggiato di auto sorveglianza misura in modo continuo il tasso di recupero. Un sistema autoregolato è, oltre a ciò, in grado di adattare il tasso di recupero qualora questo si discostasse dal tasso di referenza. I sistemi autoregolati rappresentano l’evoluzione tecnica più recente. In considerazione del fatto che in relazione a tali sistemi l’esperienza di cui si dispone è limitata, la loro installazione al momento della messa in esercizio di una nuova stazione di servizio non è obbligatoria ; il loro utilizzo è tuttavia fortemente raccomandato. Entro 14 giorni dall’installazione di un sistema di recupero dei vapori l’impresa responsabile della sua messa in esercizio deve controllarne il corretto funzionamento. Il formulario di protocollo di messa in esercizio può essere ottenuto presso l’ispettorato delle stazioni di servizio dell’Unione professionale svizzera dell’automobile (UPSA)1. Il protocollo di messa in esercizio, compreso il rapporto relativo alle misure di ogni pistola, deve essere inviato per controllo all’autorità esecutiva competente, rispettivamente all’istanza alla quale l’esecuzione è stata delegata (Ispettorato delle stazioni di servizio UPSA).
1
AGVS, TSI, Postfach 5232, 3001 Bern
Cercl' Air
4.
3/6
Adattamento o rinnovo dell’impianto di recupero dei vapori per le stazioni di servizio senza sistema di controllo automatico. Gli impianti senza sistema di sorveglianza del recupero dei vapori saranno oggetto di una decisione di risanamento che fisserà i termini per l’equipaggiamento con un sistema di controllo automatico in conformità all’articolo 10 dell’OIAt. Nei casi in cui l’adattamento non è tecnicamente possibile, il sistema di recupero dei vapori deve essere sostituito ; per la messa in esercizio valgono le condizioni descritte nel capitolo 3.
5.
Controlli ufficiali e periodici Nota preliminare : nel corso di ogni controllo deve essere verificata anche la « fase 1 »
5.1 Primo controllo Il primo controllo ufficiale deve avvenire entro 3 mesi se possibile, altrimenti al più tardi entro 6 mesi dalla messa in esercizio di una nuova stazione di servizio o dalla sostituzione del sistema di recupero dei vapori. 5.2 Controlli periodici Di principio i controlli periodici dei sistemi di recupero dei vapori hanno una scadenza annuale. Al fine di promuovere l’installazione di sistemi che corrispondono allo stato della tecnica, è stato introdotto un sistema bonus/malus che favorisce le tecnologie migliori. Tale sistema è verificato regolarmente e adattato periodicamente secondo l’evoluzione della tecnica. Per le stazioni di servizio, che durante il controllo periodico rispettano le condizioni enumerate di seguito, la periodicità dei controlli può essere fissata a due, rispettivamente, tre anni.
Cercl' Air
4/6
Per le stazioni di servizio che non sono equipaggiate con un sistema di autocontrollo e che durante i controlli non rispettano i disposti dell’OIAt, l’autorità di esecuzione ordina un controllo periodico più frequente, il quale diventa semestrale. I controlli devono essere eseguiti ogni 6 mesi anche per gli impianti equipaggiati con un sistema attivo di recupero dei vapori, ma non muniti di dispositivo di sorveglianza, la cui messa in servizio risale a più di 12 anni fa. I sistemi che dispongono di una funzione di auto sorveglianza beneficiano fino al 31 dicembre 2013 della stessa periodicità valida per gli impianti equipaggiati con una funzione di autoregolazione. 5.3 Vignette I controlli ufficiali sono attestati dalla presenza di una vignetta (ottenibile presso l’UPSA) disposta in maniera ben visibile sulla colonna di distribuzione. 6.
Controllo della qualità durante l’esercizio L’esercente della stazione di servizio designa una persona responsabile del sistema di recupero dei vapori, la quale deve essere raggiungibile durante i controlli. I suoi dati personali devono essere comunicati all’autorità competente e all’istanza delegata per i controlli (ispettorato dell’UPSA). Al fine di garantire la qualità d’esercizio si raccomanda di applicare le misure secondo i disposti dell’allegato 1 della presente raccomandazione. In particolare l’utilizzo di un « test rapido » è raccomandato come mezzo di controllo interno per gli impianti che non sono equipaggiati di un’autoregolazione. Questo permette di individuare tempestivamente eventuali avarie di sistema.
7.
Controlli della qualità effettuati dall’autorità L’autorità d’esecuzione esegue o fa eseguire controlli a campione per l’assicurazione della qualità. I risultati dei controlli a campione sono riportati nel libretto di esercizio (cfr. la raccomandazione di Cercl’Air « Anforderungen für die Durchführung der behördlichen Qualitätssicherung (QS) der Gasrückführsysteme bei Benzintankstellen).
8.
Libretto di controllo Con la nuova versione della raccomandazione il libretto di manutenzione utilizzato finora ha perso la sua funzione ed è stato sostituito dal libretto di esercizio. Per quanto riguarda le stazioni di servizio esistenti, durante il prossimo controllo gli specialisti delle misurazioni sostituiranno il libretto di manutenzione con la nuova versione. Per quanto attiene invece le nuove stazioni, il libretto sarà fornito alla persona responsabile durante il primo controllo. La persona responsabile è incaricata di riempire il libretto conformemente alle istruzioni. Nel libretto devono come minimo essere registrate le informazioni e i procedimenti seguenti: i dati tecnici degli impianti, le modifiche, le riparazioni e gli interventi degli specialisti incaricati dall’azienda per la manutenzione dell’impianto, i controlli ufficiali, i controlli a campione per la verifica della qualità e i controlli interni (controlli per mezzo del « test rapido »). Il libretto di esercizio deve trovarsi in luogo accessibile durante tutto il periodo di attività della stazione di servizio, in modo tale da poter essere controllato in ogni momento dall’autorità d’esecuzione.
Cercl' Air
9.
5/6
Esigenze per il riconoscimento degli specialisti La formazione di controllore ufficiale, organizzata dall’Ispettorato delle stazioni di servizio dell’UPSA in collaborazione con Cercl’Air, è organizzata per moduli in conformità con i disposti elaborati dall’Ufficio federale per la formazione professionale e della tecnologia (UFFP). Le misurazioni ufficiali, ossia i primi controlli e i controlli periodici dei sistemi di recupero dei vapori, possono essere effettuati solo da specialisti che rispondono alle esigenze di formazione fissate da Cercl’Air e UPSA. Una lista degli specialiti accreditati è regolarmente aggiornata dall’UPSA ed è accessibile alle autorità d’esecuzione. Gli specialisti delle misurazioni s’impegnano a seguire la formazione continua proposta dall’Ispettorato delle stazioni di servizio in collaborazione con Cercl’Air. Gli specialisti accreditati che effettuano misurazioni non conformi alle esigenze del manuale dell’UFAM2, ricevono un richiamo per iscritto. In caso di ripetute inosservanze delle disposizioni in materia, lo specialista sarà stralciato dalla lista degli specialisti accreditati.
10. Esigenze relative alle apparecchiature di misurazione Per le misurazioni ufficiali dei sistemi di recupero dei vapori di benzina possono essere impiegate solo le apparecchiature conformi alle esigenze fissate nel manuale dell’UFAM. 11. Metodi di misurazione Il rilevamento del tasso di recupero deve essere effettuato secondo quanto indicato nel manuale dell’UFAM.
2
Manuale per il controllo dei distributori di carburante con sistemi di ricupero dei vapori di benzina (UFAM, 2004)
Cercl' Air
6/6
Allegato 1
Raccomandazioni interne per la garanzia della qualità Le seguenti raccomandazioni si rivolgono al personale responsabile (il gestore della stazione di servizio o il custode dei serbatoi) il quale deve assicurarsi che: in generale vengano subito prese misure per eseguire riparazioni in caso di fuoriuscite di benzina o gas (in particolare occorre verificare il dispositivo di compensazione della pressione, i tubi delle colonne e il pozzetto d’ispezione); il separatore della condensa nel sistema di recupero dei vapori venga controllato e svuotato regolarmente; durante lo scarico del carburante il pozzetto con il raccordo per il riempimento sia pulito e asciutto; i raccordi per i tubi dell’autocisterna siano funzionanti; la condotta per il recupero dei vapori sia collegata all’autocisterna; dopo il rifornimento vengano rimontati tutti i coperchi completi di guarnizione (intatta e pulita); tutti i prodotti e le parti per il raccordo per i gas siano etichettati correttamente; quotidianamente venga eseguito un controllo visivo dell’impianto; in caso di guasto la riparazione venga prontamente eseguita; venga controllato che l’estrazione del tubo flessibile sia funzionante; venga eliminato l’eventuale liquido presente nel tubo che conduce al sistema di recupero gas (estraendolo e tenendolo in alto); settimanalmente vengano controllate le pistole delle colonne per appurarne eventuali difetti (dispositivo di aspirazione, soffietto in gomma, guarnizione, tubo della pistola ecc.) e la funzionalità; i tubi difettosi vengano sostituiti;
almeno mensilmente (sistemi di recupero attivi dei vapori senza funzione di sicurezza) venga eseguito, presso tutte le pompe di benzina e per mezzo di un “test rapido”, un controllo della funzionalità e il risultato deve essere annotato nel libretto di esercizio; eventuali difetti vengano prontamente riparati e la data dell’ordine di esecuzione e il nome della ditta operante devono essere annotati nel libretto di esercizio; nel caso in cui la riparazione non potesse essere effettuata entro 72 ore dalla notifica del guasto, la pistola di distribuzione danneggiata venga messa fuori servizio.
Capitolo 5: Rumore 5.1
Introduzione
Oggi il rumore è all’origine di un grande carico ambientale. Il rumore sul Danni all’udito posto di lavoro può essere considerato come la causa di malattie e di situazioni di stress. Afflizioni nervose e sollecitazioni eccessive del sistema nervoso vegetativo ne possono essere la conseguenza. Un rumore forte e durevole può addirittura portare a danni all’udito oggettivamente accertabili, tali da provocare in casi estremi la rinuncia a un posto di lavoro e al pagamento di una rendita. In tutti i Paesi industrializzati la sordità dovuta a rumore professionale è da anni fra le fonti principali delle malattie professionali. Le emissioni di rumore possono generare anche situazioni moleste per il vicinato. Lo stretto contatto delle zone industriali e artigianali rumorose a ridosso di quelle residenziali può diventare causa di conflitto.
Molestia al vicinato
I compiti della lotta al rumore in un’azienda considerano due aspetti: la protezione del vicinato da rumori molesti. la protezione dei collaboratori sul posto di lavoro da effetti contrari alla salute dovuti al rumore; da considerare in particolare la protezione contro i danni all’udito. Per la protezione del vicinato - protezione dalle esposizioni al rumore sono importanti le misurazioni sul posto tenuto conto dell’area d’influenza degli impianti.
Misurazione del rumore sul posto
Per la protezione contro il rumore sul posto di lavoro è rilevante la misurazione del rumore al centro riferita alle persone; ciò al fine di determinare la dose e il carico di rumore sul personale. Sulla scorta di queste misurazioni possono essere determinati quei settori operativi e gli impianti che producono un carico fonico inaccettabile per le persone. Queste fonti di rumore possono essere anche la causa di situazioni moleste per il vicinato.
Misurazione del rumore riferita alle persone
Una volta misurato il rumore e identificato il perturbatore, il compito principale sarà la riduzione del rumore dal profilo tecnico. I singoli impianti sono valutati autonomamente in base a misurazioni e ponderati circa la loro rilevanza fonica. Attraverso queste misurazioni possono essere anche individuate le possibilità di riduzione del rumore.
Riduzione tecnica del rumore
Provvedimenti per la riduzione del rumore devono essere pianificati e realizzati in modo tale da: ottenere la necessaria riduzione del rumore riguardo alle esigenze per il posto di lavoro o per il vicinato, non intralciare o impedire lo svolgimento dell’attività, non generare nuove fonti di pericolo o problemi e non ridurre la sicurezza azienda-
Pianificare le misure di riduzione del rumore
© AGVS/UPSA
1
le. Spesso la realizzazione dei provvedimenti per la riduzione del rumore è difficile e non realizzabile in misura sufficiente. Oltretutto misure di risanamento introdotte a posteriori costano sensibilmente di più rispetto a quelle di per sé già considerate a condizioni iniziali specifiche e per l’impianto in occasione della costruzione dello stesso. 5.2
Ordinanza contro l'inquinamento fonico (OIF) del 15 dicembre 1986 (stato 1° febbraio 2015)
I valori limite d’esposizione al rumore contenuti nell’OIF sono valori limite d’immissione. Valgono cioè per i posti nei quali si subiscono gli effetti. Le zone di utilizzazione del territorio sono suddivise in quattro gradi di sensibilità (GS I, II, III e IV): valori limite d’esposizione per zone ricreative (GS I), zone destinate alle abitazioni (GS II), zone destinate alle abitazioni e alle aziende artigianali (GS III) come pure zone industriali (GS IV). L’OIF non limita perciò il rumore di impianti industriali e artigianali direttamente alla fonte.
Valori limite d’immissione
5.2.1 Concetto Il concetto di lotta al rumore avviene in tre fasi: Secondo la prima fase, le emissioni foniche devono essere limitate nella maggior misura possibile alla fonte dal punto di vista tecnico e dell’esercizio e sopportabile sotto il profilo economico. Questo principio della migliore tecnica possibile in materia di protezione fonica deve di massima valere sempre, indipendentemente se nelle vicinanze della fonte vi sono già impianti con emissioni foniche all’origine di un carico ambientale di fondo grande o piccolo. Per la concretizzazione di questo principio l’OIF prevede disposizioni che limitano le emissioni.
Tecnica di protezione fonica migliore possibile
Allorquando, per casi specifici, la migliore tecnica di protezione fonica non dovesse bastare per garantire concretamente un rumore sopportabile, devono essere adottati in una seconda fase provvedimenti per ridurlo ulteriormente. Per contenere la dispersione del rumore vanno considerate primariamente misure tecniche di costruzione, limitazioni d’esercizio per la riduzione della durata d’esposizione come pure disposizioni sul traffico e di pianificazione locale. Per stabilire la necessità e l’urgenza di ulteriori misure ci si avvale dei valori limite di esposizione.
Misure costruttive e d’esercizio
Se le misure della prima e della seconda fase non dovessero bastare, per contenere il rumore in modo sufficiente, devono essere adottate misure di protezione supplementari presso chi subisce il carico fonico (ad es. finestre ad isolamento fonico maggiorato). Questa terza fase dovrebbe entrare in linea di considerazione solo in casi eccezionali.
Isolamento fonico delle finestre
La sequenza delle tre fasi corrisponde alla sequenza delle priorità da considerare rigorosamente in modo particolare per i nuovi impianti. Purtroppo nel settore degli impianti viari esistenti non sarà possibile fare a © AGVS/UPSA
2
meno di disporre di relativamente tante misure d’isolamento fonico supplementari. Come base di valutazione per il rumore prodotto dall’industria e dell’artigianato si fa capo a valori limite d’esposizione (OIF, allegato 5.1). Questi sono fissati a tre livelli: valori di pianificazione valori limite d’immissione valori d’allarme I valori limite d’immissione rappresentano l’aspetto centrale. Fonti di rumore, cause di immissioni preesistenti superiori a questi valori limite, devono essere risanate tenuto conto del principio di proporzionalità. Se l’applicazione della tecnica migliore in materia di isolamento fonico alla fonte non dovesse bastare, devono essere disposte ulteriori misure. Per i nuovi impianti valgono i valori di panificazione. Qualora il loro rispetto comporta un onere non commisurato, le autorità possono concedere delle agevolazioni a determinate condizioni. Di principio, però, anche i valori limite per le immissioni non devono essere superati tenuto conto del carico fonico preesistente.
Nuovi impianti: sostanzialmente valori di panificazione, i valori limiti delle immissioni sono valori massimi
I valori di pianificazione sono inferiori a quelli limite d’immissione e servono soprattutto quale aiuto per la progettazione nella determinazione dei valori limite d’emissione d’applicare a nuovi impianti.
Valori di pianificazione
Le emissioni foniche di nuovi impianti sono di principio da contenere in modo tale da garantire che le immissioni prodotte unicamente da questi impianti siano al di sotto dei valori di pianificazione. I valori d’allarme danno primariamente un criterio circa l’urgenza dell’esecuzione di un risanamento o dell’adozione di misure supplementari per impianti pubblici o concessionati esistenti. Questi possono essere ad es. strutture per il traffico molto frequentate. Per impianti privati non concessionati, il valore d’allarme rappresenta inoltre il limite superiore oltre il quale non si possono ottenere agevolazioni.
Valori d’allarme
5.2.2 Valori limite d’esposizione al rumore dell’industria e dell’artigianato 1
Campo d'applicazione
1 I valori limite d'esposizione di cui alla cifra 2 dell’allegato 6 OIF valgono per il rumore prodotto: a. dagli impianti dell'industria, delle arti e mestieri e dell'agricoltura; b. dal trasbordo presso gli impianti dell'industria, delle arti e mestieri e dell'agricoltura come pure nelle stazioni ferroviarie e negli aeroporti; c. dal traffico sugli areali degli impianti dell'industria, delle arti e mestieri e sulle aie delle aziende agricole; d. dagli edifici adibiti a parcheggio e dai parcheggi di una certa grandezza fuori delle strade; © AGVS/UPSA
3
e. dagli impianti di riscaldamento, di ventilazione e di climatizzazione. 2 Gli impianti di produzione d'energia, di smaltimento e di trasporto, le teleferiche e le funicolari, le sciovie e gli impianti destinati alla pratica di sport motorizzati, che sono fatti funzionare regolarmente per periodi di tempo prolungati, sono equiparati agli impianti dell'industria e delle arti e mestieri. 2
Valori limite d'esposizione al rumore
Grado di sensibilità
Valore di Valore limite d'impianificazione missione
Valore d'allarme
Lr in dB(A)
Lr in dB(A)
Lr in dB(A)
Giorno
Notte
Gior no
Notte
Gior- Notte no
50 55 60 65
40 45 50 55
55 60 65 70
45 50 55 60
65 70 70 75
(Art. 43)
I II III IV
60 65 65 70
Art. 43 Gradi di sensibilità
1 Nelle zone d'utilizzazione ai sensi degli articoli 14 e seguenti della legge federale del 22 giugno 1979 sulla pianificazione del territorio sono applicabili i seguenti gradi di sensibilità: a. il grado di sensibilità I nelle zone che richiedono una protezione fonica elevata, segnatamente nelle zone ricreative; b. il grado di sensibilità II nelle zone in cui non sono ammesse aziende moleste, segnatamente le zone destinate all'abitazione e quelle riservate agli edifici e impianti pubblici; c. il grado di sensibilità III nelle zone in cui sono ammesse aziende mediamente moleste, segnatamente le zone destinate all'abitazione e alle aziende artigianali (zone miste) e quelle agricole; d. il grado di sensibilità IV nelle zone in cui sono ammesse aziende fortemente moleste, segnatamente le zone industriali. 2 Parti delle zone d'utilizzazione con grado di sensibilità I o II possono essere declassate di un grado, se sono già esposte al rumore.
© AGVS/UPSA
4
5.3
Fonti di rumore nel settore dell’automobile e della carrozzeria
Nel settore dell’automobile e della carrozzeria le fonti di rumore possono essere riassunte come segue. Rumori prodotti da lavori di carrozzeria, ad es. togliere le ammaccature, bulinare, raddrizzare, smerigliare e trattare a fuoco. Rumori di aria compressa e da colpi durante lavori di montaggio con avvitatori ad aria compressa. Rumori di getti di vapore per sistemi pulenti ad alta pressione in impianti di lavaggio. Rumori da compressori ad aria, ventilatori e pompe. Rumori di motori, scappamenti e pneumatici dei veicoli sul banco di prova dei freni, di funzione e di potenza. Rumore di traffico sul piazzale aziendale dovuto a clienti in arrivo e ai veicoli dei fornitori come pure percorsi di prova e di smistamento. 5.4
Misure per la riduzione del rumore dell’attività aziendale
La migliore soluzione per eliminare le fonti di rumore è un incapsulamento completo. Tutti gli incapsulamenti devono inoltre essere concepiti con materiale fonoassorbente interno. Bisogna prestare attenzione al fatto che anche piccole aperture nei sistemi d’incapsulamento possono portare a un’importante dispersione del rumore e ridurre così in modo importante l’efficacia del sistema stesso.
Incapsulamento completo
Nel settore dell’automobile e della carrozzeria non è sempre possibile procedere a un incapsulamento dei lavori e dei processi a elevata emissione fonica. Per gli impianti di sabbiatura le emissioni foniche possono essere ridotte con l’incapsulamento. Anche i rumori generati dai ventilatori possono essere ridotti con incapsulamenti. Rumori dovuti ad alte velocità di flusso in tubi di sfiato possono essere ridotti con silenziatori.
Lavori a elevata emissione fonica: misure tecniche
Con misure tecniche ed organizzative si può ottenere molto ai fini di una riduzione del rumore generato dall’attività dell’azienda. In questo senso, anche in estate, le porte e i portoni dovrebbero essere aperti solo per breve tempo e in caso di necessità. Con questo provvedimento le immissioni foniche che disturbano il vicinato possono essere da subito ridotte sensibilmente. Si dovrebbe possibilmente rinunciare a effettuare lavori di riparazione all’aperto. Anche lasciare funzionare i motori inutilmente e a un numero elevato di giri, lo sbattere di porte, il rumore di radio ecc. dovrebbero essere evitati in speciale modo se i rumori sono prodotti all’aperto. La movimentazione di veicoli deve essere ridotta allo stretto necessario. Dispositivi come compressori ad aria, motori elettrici, ventilatori, pompe ecc. devono essere gestiti in modo da evitare rumori ad es. causati da danni ai cuscinetti, squilibri ecc.. Si deve curare anche la manutenzione di porte e portoni in modo che non cigolino e sbattano. Aperture verso l’esterno, per
Misure organizzative
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5
esempio degli impianti di ventilazione, non dovrebbero essere orientate in direzione degli edifici residenziali. Se queste dovessero comunque produrre una molestia fonica, si dovrà procedere a un’insonorizzazione. Per nuovi impianti si deve prestare attenzione sin dall’inizio all’emissione fonica. Su quest’argomento riveste un’importanza anche il posto sul quale viene installato l’impianto rispettivamente la distanza dal vicinato. In caso di ampliamento o di nuova costruzione si può ottenere esecutivamente una migliore protezione fonica, ad es. con finestre fonoisolanti se orientate verso il vicinato rispettivamente con portoni non orientati verso il vicinato. 5.5
Protezione dell’udito per i collaboratori
Se nell’azienda non può essere ridotto il carico acustico per gli operatori in misura sopportabile con provvedimenti organizzativi e tecnici, occorrerà equipaggiare gli operatori con mezzi di protezione personale dell’udito. In generale i carichi acustici superiori a 85 dB(A) sono considerati pericolosi per l’udito. Per settori rumorosi con un’esposizione al rumore superiore a 85 dB(A) è raccomandato quindi l’uso di questa protezione personale, a partire da 90 dB(A) ne vige l’obbligo. La protezione dell’udito cambia la percezione del rumore. È difatti possibile un impedimento nell’udire orientato e nella distinzione di segnali e della lingua parlata. La percezione della direzione dei segnali e la difficoltà d’intendimento possono essere peggiorate soprattutto per persone già audiolese. Mezzi di protezione dell’udito cambiano l’impressione del rumore ed esigono perciò un certo periodo d’assuefazione. In questo periodo il portatore rimane insicuro poiché percepisce i soliti rumori in modo estraneo e cambiato.
Mezzi di protezione dell’udito
Capsule per la protezione dell’udito producono un’attenuazione fonica di 20 - 40 dB(A) e impediscono anche il trasferimento del rumore nelle ossa. Esse sono impiegate per livelli d’esposizione al rumore superiori a 90 - 100 dB(A). Le capsule per la protezione dell’udito devono essere portate in modo ermetico e fisso. Devono essere inoltre pulite periodicamente.
Capsule per la protezione dell’udito
Tamponi auricolari (ovatta, tappi) attenuano il rumore in misura di 10 20 dB(A) e sono pure impiegati per livelli d’esposizione al rumore di 90 100 dB(A). Sono leggeri e comodi, devono però essere messi in modo preciso altrimenti non servono a niente. Vantaggiosi sono tamponi del tipo usa e getta: dopo il primo impiego sono gettati in quanto non possono essere puliti. Tamponi impiegati più volte devono essere puliti regolarmente (quotidianamente). In caso di pulizia insufficiente si possono formare eczemi nella coclea dell’orecchio. I costi per la protezione personale dell’udito si aggirano attorno a ca. Fr. 50.-- - Fr. 100.-- all’anno.
Tamponi auricolari
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La branca dell’automobile e della carrozzeria ha aderito alla soluzione settoriale per le automobili e i veicoli a due ruote in merito alla sicurezza del lavoro e alla protezione della salute. Sull’elenco dei pericoli particolari (formulario della Commissione federale di coordinamento per la sicurezza sul lavoro CFSL (EKAS) - 6508/3) è anche definito il rumore in grado di mettere in pericolo l’udito. Una valutazione della situazione fonica di un’azienda può quindi essere svolta nell’ambito della soluzione settoriale proposta. Informazioni circa l’adesione possono essere ottenute presso la propria associazione professionale.
5.6
Soluzione settoriale, sicurezza del lavoro e protezione della salute
Valori acustici limite e di riferimento della SUVA
La SUVA ha edito valori indicativi d’esposizione al rumore sul posto del lavoro (stato 10.2012). I seguenti valori sono d’importanza per il settore dell’automobile e della carrozzeria: Rumore molesto sul posto di lavoro Attività industriale ed artigianale Attività normale di ufficio e altre attività paragonabili nel settore di produzione e di sorveglianza Valori indicativi per rumori di fondo in spazi di lavoro Ufficio in officina
Esigenze normali < 85 dB(A)
Esigenze accresciute ≤ 75 dB(A)
≤ 65 dB(A)
≤ 55 dB(A)
< 60 dB(A)
-
Esigenze normali:
valori indicativi da rispettare nella maggior parte dei casi riscontrabili nell’attività. Esigenze accresciute: valori indicativi con obiettivi di riduzione del rumore. Sono nel contempo valori indicativi da considerare nel caso di esigenze maggiori di capacità lavorativa, di qualità del lavoro e nel caso di concentrazioni particolari ecc.. Valori d’emissione per macchine e apparecchi: I valori di emissione fonica di macchine e apparecchi sono da ridurre secondo lo stato della tecnica al livello più basso sostenibile nella pratica.
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7
5.7. Lista di controllo: rumore
Compilata il: ........................................ Firma:
Lista di controllo
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11 12. 13. 14. 15. 16.
Il capitolo “Rumore” è stato letto e capito? È conosciuto il carico di rumore presso i singoli posti lavoro e dovuto alla diverse attività? È stata effettuata una valutazione dei rischi in relazione a possibili danni all’udito? Ci sono reclami da parte del vicinato per rumori molesti? Sono state regolate all’interno dell’azienda le competenze per la gestione dei reclami e per i contatti con le autorità? Sono state chiarite le cause dei reclami da parte del vicinato? Le fonti d’emissione sono state identificate univocamente? Si tratta di un livello fonico dell’azienda generalmente elevato? I rumori molesti per il vicinato sono dovuti a fonti estranee all’attività dell’azienda? Le porte e i portoni dell’azienda sono di regola aperti solo in caso di necessità e per una breve durata? Non vengono eseguiti lavori di riparazione all’aperto? Installazioni fortemente rumorose sono incapsulate secondo possibilità? Si rinuncia a spostamenti non necessari degli autoveicoli all’aperto? Lavori e spostamenti di veicoli di notte sono limitati allo stretto necessario? È appurato che le aperture verso l’esterno d’impianti d’aerazione non sono orientate verso il vicinato? Le aperture verso l’esterno sono munite di sistemi d’insonorizzazione?
Riferimento MA
........................................ Messo in atto
Non messo in atto
Cap. 5.2
Cap. 5.2
Cap. 5.1
Cap. 1.4
Cap. 5.1 Cap. 5.4 Cap. 5.4
Cap. 5.4
Cap. 5.4
Cap. 5.4
Cap. 5.4
Motivazione/Misure
Manuale UPSA per la protezione dell’ambiente
Lista di controllo
17. All’acquisto di nuovi impianti e installazioni, ma anche in caso d’ampliamento dell’attività, si è prestata la dovuta attenzione a immissioni di rumore possibilmente limitate? 18. I posti lavoro, gli apparecchi e gli accessi a zone nelle quali il rumore può mettere in pericolo l’udito sono segnalati con cartelli indicanti “Indossare mezzi di protezione dell’udito”? 19. I collaboratori che operano nel settore con rumore elevato (superiore a 85 dB(A)), indossano i mezzi di protezione personale dell’udito?
Riferimento MA
Messo in atto
Non messo in atto
Cap. 5.2 Cap. 5.4
Cap. 5.5
Cap. 5.5
7
Motivazione/Misure
Capitolo 6: Siti contaminati 6.1 Introduzione e cause della formazione di siti contaminati Per lungo tempo la problematica dei siti contaminati in Svizzera non fu di attualità come negli altri Stati industrializzati. I motivi principali erano legati alla presenza limitata di un’industria pesante e di un’industria estrattiva come pure per il fatto di non avere subito direttamente eventi bellici. In Svizzera esistevano comunque numerose vecchie discariche sebbene i rifiuti solidi urbani venissero inceneriti piuttosto che depositati direttamente in discarica. Accanto a discariche di rifiuti autorizzate e tollerate c’erano inoltre anche numerose discariche abusive da considerare come esempi classici di smaltimento non corretto dei rifiuti.
Discariche
Un’altra causa per la formazione di siti contaminati è l’inquinamento del suolo e del sottosuolo dovuto all’uso di sostanze pericolose per l’ambiente in luoghi sui quali, un tempo, venivano svolte attività industriali ed artigianali. Erano in particolare attività con impianti di produzione (nel settore della chimica, della meccanica, del trattamento di superficie ecc.) come pure dell’artigianato e dei servizi (tintorie, concerie, macelli, officine per la ferrovia, piazze di raccolta rottami ecc.). Anche le attività del settore dell’automobile e della carrozzeria facevano parte di queste categorie. Un tempo, sul sedime di industrie ed attività artigianali furono anche in parte depositati rifiuti di produzione come pure altri rifiuti inerenti all’attività. Si trattava spesso di materiale che oggi è ritenuto pericoloso per l’ambiente. Allora non esistevano leggi che vietavano tali depositi. Per lo stato delle conoscenze vigente ne derivava spesso un comportamento imprevidente e sconsiderato nella gestione dei rifiuti e delle sostanze impiegate nell’attività. Vi erano pure sistemi di condotte e di canalizzazioni perdenti che potevano portare all’inquinamento dei suoli e dei sottosuoli relativi sia al sedime aziendale che alle sue immediate vicinanze. Un tempo non veniva quindi sufficientemente riconosciuto che un potenziale di pericolo poteva essere creato non solo per il suolo e il sottosuolo ma anche per l’intero ecosistema, in particolare per le acque di falda. Sugli effetti a lungo termine dei rifiuti depositati o sulle sostanze pericolose per l’ambiente che potevano pervenire nel suolo e nel sottosuolo veniva posto troppo poco l’accento. La capacità di “autopulirsi” del sottosuolo e dell’acqua di falda veniva troppo sovrastimata. A questo si aggiunga che l’analitica di allora non era proprio in grado di misurare piccole concentrazioni nell’ordine dei microgrammi/litro e al di sotto. Anche molte sostanze organiche nocive non si potevano determinare per la mancanza di metodi di misurazione adeguati.
Attività industriale e artigianale
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Settore dell’automobile e della carrozzeria
I siti contaminati minacciano l’acqua di falda
1
Negli ultimi decenni si sono verificati in Svizzera alcuni danni ambientali di notevole importanza che hanno portato a un cambiamento di pensiero. Questo mutamento d’atteggiamento si è sviluppato anche all’estero, in particolare in Paesi che già possedevano un alto livello tecnico in questo settore. Si è così iniziato con un’indagine sui luoghi di discariche. Si è però presto dovuto riconoscere che anche le industrie e l’artigianato potevano concorrere in modo importante alla messa in pericolo delle acque sotterranee con sostanze inquinanti. Ciò ha portato a un nuovo modo di considerare la problematica basato sulla necessità di valutazione non solo di singoli “hot spot” ma anche, sistematicamente, di tutte le ubicazioni con sostanze pericolose presenti nel suolo.
Tutte le ubicazioni con sostanze pericolose per l’ambiente vengono rilevate
6.2 Che cosa sono i siti contaminati? 1 I siti inquinati sono siti il cui inquinamento proviene da rifiuti e la cui estensione è limitata. Essi comprendono: a. i siti di deposito: discariche chiuse o ancora in funzione e altri depositi di rifiuti; sono esclusi i siti nei quali è pervenuto esclusivamente materiale di scavo o di sgombero non inquinato; b i siti aziendali: siti il cui carico proviene da impianti o stabilimenti chiusi oppure ancora in funzione e nei quali sono state utilizzate sostanze pericolose per l’ambiente; c. i siti di un incidente: siti inquinati a causa di un evento straordinario, ivi compreso un incidente chimico.
Ordinanza sui siti contaminati, art. 2 Definizioni
2 I siti inquinati devono essere risanati se sono all’origine di effetti dannosi o molesti oppure se esiste il pericolo concreto che tali effetti si producano. 3 I siti contaminati sono siti inquinati che devono essere risanati. Secondo un rapporto dell’UFAM, a giugno 2015 sarebbero presenti in Svizzera circa 38’000 siti contaminati, circa 4000 dei quali necessitano di risanamento. 900 siti sono già stati risanati, tra cui anche la discarica di rifiuti speciali di Kölliken, il cui risanamento si è concluso.
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Siti contaminati in Svizzera nel 2015
2
6.3 Ordinanza sul risanamento dei siti inquinati (OSiti) del 26 agosto 1998 (stato 1° marzo 2015) 6.3.1 Catasto Il 1° ottobre 1998 è entrata in vigore l’Ordinanza sul risanamento dei siti inquinati. Le autorità cantonali, che già precedentemente avevano trattato nella propria giurisprudenza la problematica dei siti contaminati, hanno quindi dovuto adeguare il proprio ordinamento legislativo all’OSiti. Questo ha interessato in particolare la compilazione e la tenuta del catasto. Già anni prima dell’entrata in vigore dell’Ordinanza sui siti contaminati, alcuni Cantoni avevano compilato un catasto dei “siti contaminati” o delle “superfici sospette”. Queste registrazioni non consideravano le contaminazioni vere e proprie, bensì le superfici che si presumevano contaminate. Tutte le attività del settore dell’automobile e della carrozzeria erano ad esempio riportate in questo catasto delle “superfici sospette”. Questi catasti non erano di regola accessibili al pubblico.
Catasto dei siti contaminati
Il vecchio “catasto delle superfici sospette”
Per un proprietario l’iscrizione di un fondo in questo catasto poteva comportare svantaggi dal profilo economico. Un ulteriore aspetto negativo era che spesso i proprietari non erano a conoscenza del riporto delle “superfici sospette” che li concernevano nei catasti cantonali e quindi non avevano potuto esprimere un parere di merito. Con l’entrata in vigore dell’OSiti questi catasti delle “superfici sospette” devono essere ora ripresi nei catasti dei “siti inquinati”. Il nuovo catasto dei “siti inquinati”, basato sulla legislazione federale, è accessibile al pubblico. I proprietari di questi fondi devono essere informati prima della registrazione e avere la possibilità di pronunciarsi in merito e di esporre le argomentazioni a proprio discarico. Se la “prova a discolpa” non basta, le autorità dichiareranno il luogo interessato come “sito inquinato” riportandolo nel catasto. Una registrazione nel nuovo catasto può essere accompagnata da notevoli svantaggi economici. Immobili su siti inquinati hanno meno valore per i creditori, ciò che si ripercuote sul patrimonio impiantistico e sulla solvenza finanziaria. Oltretutto, l’acquirente richiede di regola, in occasione di una compravendita, la prova che il fondo non sia inquinato.
Nuovo catasto dei “siti contaminati” accessibile al pubblico Presa di posizione del proprietario in merito al previsto riporto nel catasto Svantaggi economici in caso di riporto in un catasto
6.3.2 Obbligo d’indagine e di risanamento “Siti inquinati” sono siti il cui inquinamento proviene da rifiuti e sostanze pericolose per l’ambiente e la cui estensione è limitata. L’inquinamento è stato prodotto da depositi, infiltrazioni o ricadute di inquinanti atmosferici.
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3
I siti inquinati sono suddivisi in tre gruppi: Siti di deposito Siti nei quali sono stati depositati volutamente rifiuti, come pure discariche chiuse, ancora in funzione o abusive. Sono esclusi i siti nei quali è pervenuto esclusivamente materiale di scavo, di demolizione o di sgombero non inquinato. Siti aziendali Siti il cui carico proviene da impianti o stabilimenti chiusi oppure ancora in funzione e nei quali sono state utilizzate sostanze pericolose per l’ambiente. Siti di un incidente Siti inquinati a causa di un evento straordinario, ivi compreso guasti di esercizio. L’OSiti fissa i doveri delle parti interessate. Con un procedimento a gradi deve essere assicurato che misure particolarmente onerose dal profilo finanziario siano adottate solo dopo approfondito esame e secondo priorità di protezione ambientale. L’OSiti disciplina il rilevamento, l’indagine come pure la valutazione dei siti in modo da stabilire se gli stessi devono essere sorvegliati o risanati. Infine sono fissate anche le condizioni quadro per la progettazione e i controlli delle misure di risanamento. Esistono cinque situazioni di sorveglianza, laddove le situazioni di sorveglianza 3 e 4 fanno parte della fase di risanamento: 1. sito che non necessita di risanamento 2. sorveglianza prima del risanamento 3. sorveglianza durante la decontaminazione / gli interventi edilizi 4. sorveglianza durante la fase di circoscrizione o la fase operativa in situ 5. sorveglianza nella fase di controllo successivo
L’OSiti esige che i Cantoni ordinino le indagini sui siti inquinati. Al riguardo il proprietario di un fondo è tenuto ad allestire un capitolato d’onere per chiarire se il suo sito inquinato debba essere risanato (sito contaminato), solo sorvegliato (sito inquinato) o se addirittura non siano più necessarie ulteriori misure. In quest’ultimo caso, il sito potrebbe essere stralciato dal catasto. Il capitolato d’onere che indica il procedimento di un’indagine preliminare consistente in un’indagine storica, e se necessario anche in un’indagine tecnica, deve essere sottoposto alle autorità per approvazione. Le autorità decidono in seguito sul prosieguo della pratica. In base all’indagine preliminare, l’autorità valuta se il sito inquinato debba essere sorvegliato o risanato. Per quest’ultima situazione le autorità giudicheranno caso per caso sulla scorta di un’indagine di dettaglio, gli obiettivi e le urgenze delle misure di risanamento. © AGVS/UPSA
Procedimento a gradi per gli approfondimenti
Il capitolato d’onere deve essere approvato dalle autorità
Indagine preliminare
Indagine di dettaglio
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L’obiettivo principale del risanamento è che non si producano conseguenze inaccettabili per beni da proteggere quali le acque sotterranee e superficiali, il suolo e l’aria. Ciò non significa però automaticamente che i siti devono essere decontaminati o che si deve procedere a un’asportazione di materiale. Sono pure ammesse misure che non permettono il rilascio continuo nell’ambiente delle sostanze inquinanti. Con le misure di risanamento si deve fare in modo che gli effetti sull’ambiente possano essere globalmente ridotti in modo sensibile e durevole, tenuto conto di un impegno ragionevole.
Risanamento
6.3.3 Costi I costi per il risanamento di siti contaminati e quindi anche per le indagini necessarie spettano al perturbatore ai sensi dell’articolo 32d della LPAmb. Questo è in prima linea colui che con il suo comportamento ha generato la necessità di risanamento. Il proprietario del fondo può essere escluso dall’onere finanziario se non poteva essere a conoscenza dell’inquinamento. Questo presuppone comunque che la non conoscenza dell’inquinamento non produca un vantaggio all’acquisto o per il risanamento che si rendesse necessario. Se non è più reperibile un perturbatore solvente, il finanziamento dei costi di risanamento saranno a carico del Cantone. La modifica della LPAmb del 1° novembre 2006 prevede un finanziamento speciale della Confederazione per il risanamento di siti contaminati con una tassa sulle discariche. Nel quadro della revisione della LPAmb è stato introdotto l’articolo 32bbis. L’articolo costituisce per i proprietari delle costruzioni un esigenza di diritto privato. Di fatto il giudice civile può richiedere una ripartizione dei costi per lo smaltimento del materiale di scavo contaminato nel caso di nuove costruzioni. Concretamente questo significa che: i costi di tutti i provvedimenti necessari sono a carico di chi ha causato l’inquinamento; al perturbatore per situazione non possono essere ascritti dei costi, se al momento dell’acquisto del fondo con la dovuta accuratezza procedurale, non poteva essere a conoscenza dell’inquinamento; la comunità responsabile supporta la quota dei costi del perturbatore qualora lo stesso sia sconosciuto o non solvente; ogni perturbatore può esigere una decisione sulla ripartizione dei costi; se un sito è riportato nel catasto, o qualora si preveda una sua registrazione come non inquinato, i costi per le indagini sono a carico del Cantone.
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Il perturbatore deve pagare
Finanziamento con il fondo sui siti contaminati
5
6.4
Soluzioni settoriali per i siti contaminati
Nell’esecuzione dell’OSiti sono previste soluzioni settoriali (art.23). Per il settore dell’automobile e della carrozzeria, incluso i distributori, le soluzioni settoriali sono vantaggiose in quanto possono portare a risparmi sui costi. Le attività nel settore dell’automobile, della carrozzeria e dei distributori sono classificate dalle autorità come rilevanti o limitatamente rilevanti dal punto di vista dei siti contaminati: queste attività sono quindi direttamente interessate dall’OSiti. Con una soluzione settoriale si stabiliscono basi unitarie per l’indagine preliminare e quella storica per ditte associate in modo che anche l’applicazione dell’OSiti possa avvenire in maniera unitaria. Ad esempio diversi Cantoni hanno fissato il termine 1985 a decorrere del quale, per l’inizio di nuove attività, non è prevista una registrazione nel catasto, salvo che sussistano i presupposti per una contaminazione (ad esempio in seguito a incidente).
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Una soluzione settoriale è vantaggiosa
6
6.5 Lista di controllo: siti contaminati
Compilata il: ........................................ Firma: .......................................
Lista di controllo
Messo in atto
Non messo in atto
1. 2.
Il capitolo “Siti contaminati” è stato letto e capito? Sul sito aziendale sono stati depositati dei rifiuti? Olio esausto? Polvere da smerigliatura? Solventi usati? Resti vernici e lacche?
3.
È stato depositato rottame su un fondo dell’area aziendale non impermeabile? Sono capitati degli incidenti con versamenti di liquidi nocivi alle acque (p.e. solventi, olio esausto, olio da riscaldamento, benzina, olio diesel ecc.) che hanno inquinato il suolo? Sono capitati degli incendi che hanno inquinato il suolo? In occasione di lavori edili sono state riscontrate delle contaminazioni del suolo con sostanze pericolose per l’ambiente? Sono stati effettuati dei lavori di sabbiatura all’aperto? Esisteva un deposito di fusti o contenitori su un fondo non in grado di trattenere le perdite di liquidi (p.e. sul prato verde)? Esisteva un posteggio per vecchi autoveicoli su un fondo non in grado di trattenere le perdite di liquidi? (p.e. sul prato verde)?
4.
5. 6. 7. 8. 9.
Motivazione/Misure
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Manuale UPSA per la protezione dell’ambiente
10. Uso del sito prima della costruzione di un0azienda del settore dell’auto e della carrozzeria: Non costruito? Industria o artigianato? Quale? Discarica? altri, quali? Sconosciuto?
Alle domande alle quali non è possibile rispondere chiaramente con un sì o con un no la risposta esatta sarebbe p.e. non lo so si deve indicare la risposta sì. Se a tutte le domande si può rispondere con un no, non si ha un punto d’aggancio per classificare il sito come inquinato in base alla sua storia. Se almeno a una risposta si è risposto con un no, non può essere escluso di essere confrontati con un sito inquinato.
7
Allegato 6.A
Elenco delle istanze cantonali competenti per i siti inquinati/contaminati
29.06.2015 Altlasten Aargau
Appenzell Ausser.
AfU, Sektion Abfälle und Altlasten Entfelderstr. 22 5001 Aarau Telefon 062 835 33 60 Fax 062 835 33 69 Amt für Umwelt Kasernenstr. 17 9102 Herisau Telefon 071 353 65 35 Fax 071 353 65 36
Appenzell Inner. Amt für Umwelt Gaiserstr. 8 9050 Appenzell Telefon 071 788 93 41 Fax 071 788 93 59 BAFU Sektion Altlasten Worblentalstrasse 68 3063 Ittigen Telefon 058 462 93 49 Fax 058 464 79 78 Basel-Landschaft Amt für Umweltschutz und Energie Rheinstr. 29 4410 Liestal Telefon 061 552 55 05 Fax 061 552 69 84 Basel-Stadt Amt für Umwelt und Energie Hochbergerstr. 158 Postfach 4019 Basel Telefon 061 639 22 22 Fax 061 639 23 23 Bern Amt für Wasser und Abfall Reiterstr. 11 3011 Bern Telefon 031 633 38 11 Fax 031 633 38 50 Freiburg Service de l'environnement Route de la Fonderie 2 1700 Fribourg Telefon 026 305 37 60 Fax 026 307 10 02 Genf Service de géologie, sols et déchets (GESDEC) Quai du Rhône 12 1295 Genève Telefon 022 546 70 70 Fax 022 546 70 90
Glarus
Graubünden
Jura
Sektionsleiter Peter Kuhn
[email protected] Telefon 062 835 34 21
Monika van den Broek (AR)
[email protected] Telefon 071 353 65 32 Kontaktperson Albert Kölbener-Rusch (AI)
[email protected] Telefon 071 788 93 46
[email protected] http://www.ag.ch/umwelt
[email protected] http://www.ar.ch/afu
[email protected] http://www.ai.ch/de/verwaltung/aemter/welcome. php?amt_id=8
[email protected] http://www.bafu.admin.ch/org/organisation/0015 1/09527/index.html?lang=de
Kontaktperson Ogermann Petra
[email protected] Telefon 061 552 59 38
[email protected] http://www.baselland.ch/Altlasten.308658.0.htm l
Kontaktperson Monika Schweizer
[email protected] Telefon 061 639 22 31
[email protected] http://www.aue.bs.ch
Kontaktperson Dr. Jürg Krebs
[email protected] Telefon 031 633 39 95
[email protected] http://www.be.ch/awa
Personne responsable Loïc Constantin
[email protected] Telefon 026 305 51 91
[email protected] http://www.fr.ch/sen
Chef du secteur sites contaminés Alain Davit
[email protected] Telefon 022 546 70 73
[email protected] http://www.geneve.ch/geologie
Directeur Jacques Martelain
[email protected] Telefon 022 546 70 77
Abteilung Umweltschutz und Energie Kirchstrasse 2 8750 Glarus Telefon 055 646 64 00 Fax 055 646 64 19
Kontaktperson Patrik Alsdorf
[email protected] Telefon 055 646 64 63
[email protected] http://www.gl.ch/xml_1/internet/de/application /d35/d348/f350.cfm
Amt für Natur und Umwelt Gürtelstr. 89 7001 Chur Telefon 081 257 29 46 Fax 081 257 21 54
Kontaktperson Hansruedi Aebli
[email protected] Telefon 081 257 29 97
[email protected] www.anu.gr.ch
Office de l'environnement
Personne responsable
[email protected]
Jura
Liechtenstein
Luzern
Office de l'environnement Chemin du Bel'Oiseau 12 2882 St-Ursanne Telefon 032 420 48 00 Fax 032 420 48 11
Personne responsable Christophe Badertscher
[email protected] Telefon 032 420 48 48
[email protected] http://www.jura.ch/env
Amt für Umwelt Postfach 684 9490 Vaduz Telefon +423 236 61 91 Fax +423 236 61 99
Kontaktperson Theodor Banzer
[email protected] Telefon +423 236 61 88
[email protected] http://www.afu.llv.li
Umwelt und Energie (uwe) Libellenrain 15 Postfach 6002 Luzern Telefon 041 228 60 60 Fax 041 228 64 22
Abteilungsleiter Matthias Achermann
[email protected] Telefon 041 228 64 58
Abteilungsleiter Manfred Frick
[email protected] Telefon +423 236 61 94
[email protected] https://uwe.lu.ch/
Facheiter Marcel Obrist
[email protected] Telefon 041 228 64 61 Altlasten, Erdwärmenutzung Michael Rölli
[email protected] Telefon 041 228 64 69
Neuenburg
Nidwalden
Obwalden
Schaffhausen
Schwyz
Solothurn
St. Gallen
Service de l'énergie et de l'environnement Rue du Tombet 24 2034 Peseux Telefon 032 889 67 30 Fax 032 889 62 63
sites contaminés François Gainon
[email protected] Telefon 032 889 87 78
[email protected] http://www.ne.ch/sene
Amt für Umwelt Stansstaderstrasse 59 Postfach 1251 6371 Stans Telefon 041 618 75 04 Fax 041 618 75 28
Kontaktperson Angela Zumbühl
[email protected] Telefon 041 618 75 09
[email protected] www.umwelt.nw.ch
Amt für Landwirtschaft und Umwelt St. Antonistrasse 4 Postfach 1661 6061 Sarnen Telefon 041 666 63 27 Fax 041 666 62 82
Kontaktperson Marco Dusi
[email protected] Telefon 041 666 63 02
[email protected] http://www.ow.ch/de/verwaltung/aemter/welcome. php?amt_id=166
Interkantonales Labor Mühlentalstrasse 188 8200 Schaffhausen Telefon 052 632 74 80 Fax 052 632 74 92
Kontaktperson Raffael Fehlmann
[email protected] Telefon 052 632 76 63
[email protected] http://www.kantlab.ch/
Amt für Umweltschutz Kollegiumstrasse 28 Postfach 2162 6431 Schwyz Telefon 041 819 20 35 Fax 041 819 20 49
Sachbearbeiter Ivo Lehmann
[email protected] Telefon 041 819 20 34
[email protected] http://www.sz.ch/umwelt/
Amt für Umwelt Greibenhof Werkhofstr. 5 4509 Solothurn Telefon 032 627 24 47 Fax 032 627 76 93
Abteilungsleiter Martin Brehmer
[email protected] Telefon 032 627 20 52
Amt für Umwelt und Energie
Verdachtsflächenkataster /
Abteilungsleiter Brigitta Gander
[email protected] Telefon 0041 41 819 20 40
[email protected] http://www.so.ch/verwaltung/bau-und-justizdepa rtement/amt-fuer-umwelt/boden-untergrund/altla sten-belastete-standorte/
Kontaktperson Karl Stransky
[email protected] Telefon 032 627 27 80
[email protected]
St. Gallen
Amt für Umwelt und Energie Lämmlisbrunnenstr. 54 9001 St. Gallen Telefon 058 229 30 88 Fax 058 229 39 64
Verdachtsflächenkataster / Kataster der belasteten Standorte Heinrich Adler
[email protected] Telefon 058 229 42 93
[email protected] http://www.afu.sg.ch/
Deponien Kurt Alabor
[email protected] Telefon 058 229 43 42 Tessin
Thurgau
Uri
Waadt
Wallis
Zug
Zürich
Ufficio della gestione dei rischi ambientali e del suolo Via Franco Zorzi 13 6500 Bellinzona Telefon 091 814 38 30 Fax 091 814 44 33
capo ufficio Daniele Zulliger
[email protected] Telefon 091 814 29 15
[email protected] http://www4.ti.ch/dt/da/spaas/uisps/
Amt für Umwelt Bahnhofstrasse 55 8510 Frauenfeld Telefon 058 345 51 51 Fax 058 345 52 52
Ressortleiter Thomas Back
[email protected] Telefon 058 345 51 91
Abteilung Gewässerschutz Klausenstr. 4 6460 Altdorf Telefon 041 875 24 16 Fax 041 875 20 88
Abteilungsleiter Lorenz Jaun
[email protected] Telefon 041 875 24 21
DGE-GEODE (direction générale de l'environnement, géologie, sols et déchets) Valentin 10 1014 Lausanne Telefon 021 316 75 00 Fax 021 316 75 12
Sites contaminés industriels Gérald Burnier
[email protected] Telefon 021 316 75 49
[email protected] http://www.vd.ch/themes/environnement/dechets/
Dienststelle für Umweltschutz Rue des Creusets 5 Bâtiment Mutua 1951 Sion Telefon 027 606 31 50 Fax 027 606 31 54
Sektionschef Altlasten, Abfälle und Boden Yves Degoumois
[email protected] Telefon 027 606 31 81
http://www.vs.ch/navig/navig.asp?MenuID=1934
Amt für Umweltschutz Aabachstrasse 5 Postfach 6301 Zug Telefon 041 728 53 70 Fax 041 728 53 79
Kontaktperson Rainer Jakoby
[email protected] Telefon 041 728 53 91
[email protected] http://www.zug.ch/behoerden/baudirektion/amt-f uer-umweltschutz/altlasten
AWEL, Abt. Abfallwirtschaft und Betriebe, Sektion Altlasten Weinbergstr. 34, 8090 Zürich Telefon 043 259 32 98 Fax 043 259 42 84
Leiter Sektion Altlasten Jean-Claude Hofstetter
[email protected] Telefon 043 259 39 86
[email protected] www.altlasten.zh.ch
persona di contatto Simone Regazzi
[email protected] Telefon 091 814 29 11
[email protected] www.umwelt.tg.ch
Abteilungsleiter Abfall und Boden Martin Eugster
[email protected] Telefon 058 345 51 88
[email protected] http://www.afu-uri.ch/i4Def.aspx?tabindex=2&ta bid=469
Sachbearbeiterin Marianne Kuehnle
[email protected] Telefon 041 875 24 11
Sachbearbeiterin Stéphanie Jüstrich
[email protected] Telefon 027 606 31 48
Capitolo 7: Legislazione sui prodotti chimici 7.1
Organizzazione del diritto in materia di prodotti chimici
L’obiettivo del diritto in materia di prodotti chimici è proteggere l’uomo e l’ambiente dagli effetti nocivi causati dai prodotti chimici. Al primo livello ci sono la Legge sui prodotti chimici e la Legge sulla protezione dell'ambiente. I principi vengono successivamente specificati per l’uso pratico all’interno di numerose ordinanze. Le seguenti basi giuridiche disciplinano la protezione dagli effetti nocivi causati dai prodotti chimici.
Leggi
Obiettivi del diritto in materia di prodotti chimici
Leggi e ordinanze del diritto in materia di prodotti chimici
Legge sui prodotti chimici Legge sulla protezione dell'ambiente In parte altre leggi, ad es. Legge sugli agenti terapeutici
Ordinanze del Consiglio federale
Ordinanza sulla buona pratica di laboratorio Ordinanza sugli emolumenti in materia di prodotti chimici Ordinanza sulla riduzione dei rischi inerenti ai prodotti chimici Ordinanza sui prodotti chimici Ordinanza sui biocidi Ordinanza PIC (Ordinanza sui prodotti fitosanitari)
Ordinanze dei dipartimenti (DFI o DATEC)
Ordinanza del DFI concernente la classificazione e la caratterizzazione delle sostanze Ordinanza del DFI concernente la persona di contatto per prodotti chimici Ordinanza del DFI sulle conoscenze specifiche richieste per la fornitura di determinate sostanze e preparati pericolosi Ordinanza del DFI concernente l'autorizzazione speciale per la disinfezione dell'acqua nelle piscine collettive Ordinanza del DFI concernente l'autorizzazione speciale per la lotta antiparassitaria in generale Ordinanza del DFI concernente l'autorizzazione speciale per la lotta antiparassitaria con fumiganti Ordinanza del DATEC concernente l'autorizzazione speciale per l'impiego di prodotti fitosanitari nell'agricoltura, nell'orticoltura e nel giardinaggio Ordinanza del DATEC concernente l'autorizzazione speciale per l'impiego di prodotti fitosanitari in settori particolari Ordinanza del DATEC concernente l'autorizzazione speciale per l'impiego di prodotti fitosanitari nell'economia forestale Ordinanza del DATEC concernente l'autorizzazione speciale per l'impiego di prodotti per la protezione del legno Ordinanza del DATEC concernente l'autorizzazione speciale per l'utilizzazione di prodotti refrigeranti
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7.1.1 Ordinanza sulla protezione contro le sostanze e i preparati pericolosi (Ordinanza sui prodotti chimici, OPChim)
Ordinanza sui prodotti chimici
La OPChim disciplina le disposizioni generali per i prodotti chimici (sostanze e preparati). Fra tutte le ordinanze del diritto in materia di prodotti chimici, la OPChim ha il più ampio campo di applicazione e per questo viene anche chiamata “dispositivo di base”. L’ordinanza sui prodotti chimici disciplina: - la classificazione, la caratterizzazione, l’imballaggio e l’uso di sostanze e preparati pericolosi. - le condizioni per l'immissione sul mercato di sostanze e preparati pericolosi. - il trattamento di dati su sostanze e preparati da parte delle autorità d'esecuzione. Campo d’applicazione (art. 1 cpv. 1-5 OPChim) Campo d’applicazione
Campo d’applicazione limitato
Prodotti esclusi dal campo d’applicazione
Sostanze e preparati
Biocidi e loro principi attivi
Trasporto
Sostanze e preparati radioattivi (solo dal punto di vista delle proprietà chimiche)
Transito Derrate alimentari, medicamenti, dispositivi medici o alimenti per animali Armi Rifiuti
Prodotti cosmetici
7.1.2 Regolamento CLP Regolamento relativo alla classificazione, all'etichettatura e all’imballaggio GHS e CLP di sostanze e miscele, in vigore dal 2009. Obiettivi: - introduzione del sistema UN-GHS (Globally Harmonized System for Classification and Labelling of Chemicals) - continuazione dell’elenco delle classificazioni ed etichettature armonizzate di determinate sostanze pericolose - introduzione di un elenco delle classificazioni ed etichettature per tutte le sostanze messe in circolazione Il GHS è un sistema modulare (building block approach) che dovrebbe rispondere sia ai requisiti del trasporto che a quelli della manipolazione di prodotti chimici. Con il Regolamento CLP, l’UE ha ripreso dal sistema modulare gli elementi che più si avvicinavano al sistema esistente. Panoramica delle scadenze principali Classificazione e caratterizzazione CLP obbligatorie per miscele
01.06.2015
Scadenza del termine transitorio per i prodotti già immessi sul mercato al 1° giugno 2015 e caratterizzati secondo il diritto sinora in vigore (art. 61 cpv. 4 del Regolamento CLP)
01.06.2017
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All’indirizzo internet www.cheminfo.ch sono disponibili informazioni dettagliate sul diritto in materia di prodotti chimici. Diversi promemoria, come ad es. l'autorizzazione speciale per l'utilizzazione di prodotti refrigeranti, sono disponibili sul sito web www.chemsuisse.ch. 7.2
Classificazione e sistemi di caratterizzazione
Le sostanze e i preparati pericolosi secondo la OPChim vengono classificati in base alle loro proprietà chimico-fisiche, nocive e pericolose per l’ambiente. 7.2.1 Sistema di classificazione e caratterizzazione secondo GHS Fanno parte della classificazione e caratterizzazione secondo GHS: - Pittogramma di pericolo - Categoria - Parola chiave (Pericolo o Attenzione) - Frasi H (frasi di rischio) - Frasi P (consigli di sicurezza)
Esempi di frasi H -
H 224 Liquido e vapori altamente infiammabili. H 290 Può essere corrosivo per i metalli. H 332 Nocivo se inalato. H 350 Può provocare il cancro. H 400 Molto tossico per gli organismi acquatici.
Esempi di frasi P -
P 222 Evitare il contatto con l'aria. P 284 Indossare un apparecchio di protezione respiratoria. P 331 NON provocare il vomito. P 402 Conservare in luogo asciutto.
Modello di etichetta secondo GHS
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7.2.2 Etichette di colore arancione/nero, il “vecchio” sistema Facevano parte del vecchio sistema di classificazione e caratterizzazione: - Simbolo di pericolo - Denominazione del pericolo - Frasi R (frasi di rischio) - Frasi S (consigli di sicurezza)
Esempi di frasi R: -
R 10 Infiammabile. R 14 Reagisce violentemente a contatto con l'acqua. R 35 Provoca gravi ustioni. R 40 Possibilità di effetti cancerogeni - Prove insufficienti. R 56 Tossico per gli organismi del terreno. R 61 Può danneggiare i bambini non ancora nati. R 39/27/28 Molto tossico: effetti irreversibili molto gravi per ingestione e a contatto con la pelle.
Esempi di frasi S -
S 53 Evitare l'esposizione, procurarsi istruzioni particolari prima dell'utilizzazione. S 60 Questo materiale e/o il suo contenitore devono essere smaltiti come rifiuti pericolosi. S 62 In caso di ingestione non provocare il vomito: consultare immediatamente un medico e mostrargli il contenitore o l'etichetta. S 1/2 Conservare sotto chiave e lontano dalla portata dei bambini. S 3/9/49 Conservare soltanto nel contenitore originale in luogo fresco e ben ventilato. S 20/21 Non mangiare, né bere, né fumare durante l'impiego.
Modello di etichetta con simboli di colore nero/arancione
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7.3
La scheda dei dati di sicurezza
Chi fornisce a titolo commerciale sostanze o preparati pericolosi a utilizzatori professionali o a commercianti deve consegnare loro una scheda dei dati di sicurezza (SDS) contenente tutte le informazioni sui pericoli e sulle misure di protezione e di emergenza necessarie per manipolare le sostanze e i preparati pericolosi. I requisiti e i contenuti della SDS vengono disciplinati dalla OPChim e/o dal regolamento REACH. Le basi sono fissate nell’OPChim (artt. 16-23) e i requisiti dei contenuti del punto 16 della SDS sono descritti dettagliatamente nell’allegato 2 del regolamento REACH. 7.3.1 Obiettivi e requisiti I requisiti della SDS corrispondono a quelli dell’UE e sono disciplinati dal regolamento REACH. La SDS è necessaria per le seguenti sostanze (art. 19 OPChim): - sostanze e preparati pericolosi (art. 3) - sostanze PBT o vPvB (art. 6a) - sostanze che figurano nell'allegato 3 (elenco delle sostanze estremamente problematiche, elenco delle sostanze candidate) - preparati che non sono pericolosi ai sensi dell'articolo 3 e che contengono almeno una delle sostanze seguenti: - una sostanza pericolosa per la salute o per l'ambiente in un'unica concentrazione pari o superiore all'1,0 per cento del peso (preparati non gassosi) o allo 0,2 per cento del volume (preparati gassosi), - una sostanza PBT o vPvB in un'unica concentrazione pari o superiore allo 0,1 per cento del peso, - una sostanza che figura nell'allegato 3 in un'unica concentrazione pari o superiore allo 0,1 per cento del peso, - una sostanza per la quale è stabilito un valore limite d'esposizione sul luogo di lavoro nelle direttive 2000/39/CE, 2006/15/CE o 2009/161/UE. La SDS non è necessaria per: - Sostanze e preparati prodotti o importati esclusivamente per l’uso personale - Prodotti cosmetici - Derrate alimentari - Medicamenti e dispositivi medici - Alimenti per animali - Armi e munizioni - Rifiuti La SDS deve essere redatta da persone in possesso delle necessarie conoscenze specialistiche (chimica, ecotossicologia, igiene del lavoro, diritto in materia di prodotti chimici, ecc.). In Svizzera non vi sono requisiti stabiliti © AGVS/UPSA
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per via legale. La scheda di dati di sicurezza deve essere consegnata a titolo gratuito in una delle lingue ufficiali, su supporto cartaceo o su supporto elettronico se entrambe le parti sono d’accordo (art. 21 OPChim). L'utilizzatore è tenuto a conservare la SDS fintanto che nella sua azienda si utilizza il prodotto in questione. Egli deve organizzarsi affinché le persone incaricate di usare il prodotto siano in grado di mettere in pratica le misure necessarie per proteggere la salute e l’ambiente nonché garantire la sicurezza sul posto di lavoro (art. 23 OPChim). 7.3.2 Contenuto della scheda dei dati di sicurezza La scheda dei dati di sicurezza è suddivisa in 16 punti: Punto 1 Identificazione della sostanza/preparato e della società/impresa Punto 2 Identificazione dei pericoli Punto 3 Composizione/informazioni sugli ingredienti Punto 4 Misure di primo soccorso Punto 5 Misure antincendio Punto 6 Misure in caso di rilascio accidentale Punto 7 Manipolazione e immagazzinamento Punto 8 Controllo dell'esposizione/protezione individuale Punto 9 Proprietà fisiche e chimiche Punto 10 Stabilità e reattività Punto 11 Informazioni tossicologiche Punto 12 Informazioni ecologiche Punto 13 Considerazioni sullo smaltimento Punto 14 Informazioni sul trasporto Punto 15 Informazioni sulla regolamentazione Punto 16 Altre informazioni
Estratto della scheda dei dati di sicurezza in un’istruzione per l’uso Dal momento che le SDS sono molto lunghe, è opportuno compilare per tutte le sostanze e i preparati pericolosi delle cosiddette istruzioni per l’uso. Queste sono formate da una pagina in formato DIN A4 e forniscono tutte le principali informazioni per un uso sicuro nonché le misure di emergenza. 7.3.3
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7.4
Misure organizzative di gestione aziendale
Per la ditta ne consegue la necessità d’adottare misure organizzative interne.
Designazione della persona di contatto (PC) Se del caso annuncio della PC Manipolazione di prodotti in azienda Disposizioni per il deposito e la conservazione dei prodotti Aggiornamento e custodia delle schede di dati di sicurezza, eventuale compilazione delle istruzioni per l’uso
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7
Ordinanza del DATEC concernente l'autorizzazione speciale per l'utilizzazione di prodotti refrigeranti Informazione/formazione del personale Garanzia logistica
7.5
La persona di contatto per prodotti chimici
Nell’ordinanza sulla persona di contatto si cita in particolare: Art. 1: Aziende e centri di formazione che manipolano sostanze e preparati pericolosi, devono designare una persona di contatto (PC) e comunicarla alle autorità esecutive cantonali.
Persona di contatto per prodotti chimici (ex responsabile per i veleni)
Secondo la nuova legislazione non esiste più un responsabile per i veleni. La funzione della persona di contatto è stata creata su desiderio dei Cantoni e garantisce il flusso d’informazione tra le autorità esecutive e l’azienda. Il compito principale è nell’ambito organizzativo. La persona di contatto deve conoscere le specificità dell’azienda e le responsabilità che ne conseguono. Deve conoscere chi assume le responsabilità in azienda sui prodotti chimici pericolosi e se in azienda sono svolte attività per le quali è necessaria un’autorizzazione speciale secondo la ORRPChim. In aziende piccole/medie, come persona di contatto può essere designata per esempio il titolare dell’azienda oppure l’addetto alla sicurezza.
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7.6 Lista di controllo: prodotti chimici
Compilata il: ........................................ Firma:
Lista di controllo
1. 2. 3. 4. 5. 6.
7. 8.
Il capitolo “Prodotti chimici” è stato letto e capito? Nell’azienda vengono manipolate sostanze e preparati pericolosi? Le sostanze e i preparati pericolosi sono etichettati correttamente (nero/arancione o GHS)? Sono noti i pericoli causati dalle sostanze e dai preparati pericolosi? Per le sostanze e i preparati pericolosi sono disponibili le relative schede dei dati di sicurezza? Sono disponibili le misure di sicurezza per la manipolazione sicura delle sostanze e dei preparati pericolosi: - Dispositivi di protezione individuale - Materiale di pronto soccorso - Estintori - Ev. legante - Numeri di emergenza esposti In azienda esiste una persona di contatto per i prodotti chimici? Alcuni prodotti possono essere sostituiti con prodotti meno pericolosi?
........................................
Messo in atto
Non messo in atto
Motivazione/Misure
Allegato 7.A
Istanze cantonali competenti per i prodotti chimici
Chemikalienfachstellen der Schweiz Aargau
Adresse Amt für Verbraucherschutz Chemiesicherheit Obere Vorstadt 14 5000 Aarau Tel. 062 835 30 90 Fax 062 835 30 89
Appenzell Inerrhoden Amt für Umweltschutz Gaiserstrasse 8 9050 Appenzell Tel. 071 788 93 41 Fax 071 788 93 59
Appenzell Ausserrhoden Amt für Umwelt Abteilung Wasser und Stoffe Kasernenstrasse 17 9102 Herisau Tel. 071 353 65 35 Fax 071 353 65 36 Basel-Stadt Kantonales Laboratorium Basel-Stadt Kontrollstelle für Chemie- und Biosicherheit (KCB) Kannenfeldstrasse 2 / Postfach 4012 Basel Tel. 061 385 25 00 Fax 061 385 25 09 Basel-Landschaft Amt für Umweltschutz und Energie Fachstelle Betriebe Rheinstrasse 29 4410 Liestal Tel. 061 552 53 72 Fax 061 552 69 8 Bern Kantonales Laboratorium Bern Abteilung Umweltsicherheit Muesmattstrasse 19 / Postfach 3000 Bern 9 Tel. 031 633 11 41 Fax 031 633 11 98
Chemikalienfachstellen der Schweiz Fürstentum Liechtenstein Amt für Umwelt Abfall, Chemikalien Postfach 684 9490 Vaduz (FL) Tel. 00423 236 61 91 Fax 00423 236 61 99
Fribourg Service de la sécurité alimentaire et des affaires vétérinaires (SAAV) Amt für Lebensmittelsicherheit und Veterinärwesen (LSVW) Inspectorat produits chimiques Chemin du Musée 15 1700 Fribourg Tel. 026 305 80 10 Fax 026 305 80 19 Genève Service du pharmacien cantonal Section des produits chimiques Avenue de Beau-Séjour 24 1206 Genève Tel. 022 546 51 90 Fax 022 546 51 89 Glarus Lebensmittel- und Giftinspektorat Ennetbühlstr. 6 8750 Glarus Tel. 055 646 61 42 Fax 055 646 61 47
Graubünden Amt für Lebensmittelsicherheit und Tiergesundheit Chemikaliensicherheit Planaterrastrasse 11 7001 Chur Tel. 081 257 24 15 Fax 081 257 21 49
Jura Office de l'environnement (ENV) Domaine "Eau et Environnement" Les Champs Fallat 2882 Saint-Ursanne Tel. 032 420 48 18 Fax 032 420 48 01
Chemikalienfachstellen der Schweiz Luzern Lebensmittelkontrolle & Verbraucherschutz Chemikaliensicherheit Meyerstrasse 20 / Postfach 3439 6002 Luzern Tel. 041 228 64 24 Fax 041 248 84 24 Neuchâtel Service de l'énergie et de l'environnement (SENE) Domaine environnement Rue du Tombet 24 2034 Peseux Tel. 032 889 67 30 Fax 032 889 62 63 Nidwalden Laboratorium der Urkantone Föhneneichstr. 15 6440 Brunnen Tel. 041 825 41 41 Fax 041 825 41 40
Obwalden Laboratorium der Urkantone Föhneneichstr. 15 6440 Brunnen Tel. 041 825 41 41 Fax 041 825 41 40
St.Gallen Amt für Verbraucherschutz und Veterinärwesen Abteilung Wasser- und Chemikalien-Inspektorat Blarerstr. 2 9001 St.Gallen Tel. 058 229 28 00 Fax 058 229 28 01
Schaffhausen Interkantonales Labor Abteilung Wasser-Risikovorsorge Mühlentalstr. 184 / Postfach 8201 Schaffhausen Tel. 052 632 74 80 Fax 052 624 72 35
Chemikalienfachstellen der Schweiz Solothurn Amt für Umwelt Abteilung Stoffe Werkhofstrasse 5 4509 Solothurn Tel. 032 627 24 43 Fax 032 627 25 98 Schwyz Laboratorium der Urkantone Föhneneichstr. 15 6440 Brunnen Tel. 041 825 41 41 Fax 041 825 41 40
Thurgau Kantonales Laboratorium Chemikalienkontrolle Spannerstrasse 20 8510 Frauenfeld Tel. 058 345 53 00 Fax 058 345 53 01 Ticino SPAAS (Sezione per la protezione dell'aria, dell'aqua e del suolo) Ispettorato prodotti chimici Via Franco Zorzi 13 CH-6500 Bellinzona Tel. 091 814 29 08 Fax 091 814 29 79 Uri Laboratorium der Urkantone Föhneneichstr. 15 6440 Brunnen Tel. 041 825 41 41 Fax 041 825 41 40
Vaud Direction générale de l'environnement Poduits chimiques Chemin des Boveresses 155 1066 Epalinges Tel. 021 316 43 60 Fax 021 316 43 95
Chemikalienfachstellen der Schweiz Wallis / Valais Service de la consommation et affaires vétérinaires Section des produits chimiques Rue du Pré d'Amédée 2 1951 Sion Tel. 027 606 49 50 Fax 027 606 49 54 Zürich Kantonales Labor Zürich Abteilung Chemikalien Fehrenstr. 15 / Postfach 8032 Zürich Tel. 043 244 71 00 Fax 043 244 71 01 Zug Amt für Verbraucherschutz (AVS) Lebensmittelkontrolle Chemikalienfachstelle Zugerstrasse 50 6312 Steinhausen Tel: 041 723 74 83 Fax: 041 723 74 01
Allegato 7.B
Panoramica di schede cantonali concernenti il diritto in materia di prodotti chimici
Information zum Chemikalienrecht Kantonale Fachstellen für Chemikalien Merkblatt Übersicht
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Ver. 5.17 – 4/2015
Merkblätter der chemsuisse Nr. A01 A02 A03 A04 A05 A07 A08 A09 A10 A11 A12 A13 A14 A15 A16 A17 B01 B02 B03 B04 B05 C01 C02 C03 C04 C05 C06 D01 D02 D03 D04 D05_EU D05_GHS D06 D07 D08 D09 D10 D11 D12 F01 G01 S01 S02
Titel Hersteller und Importeure aufgehoben, siehe A01 Berufliche Verwender Detailhandel Grosshandel Privatpersonen (aufgehoben) Import zur gewerblichen Verwendung Schulen Fachbewilligung Desinfektion von Badewasser GHS-Kennzeichnung – Information für Verwender EU-Gefahrenkennzeichnung – Information für Verwender Fachbewilligung Holzschutz Fachbewilligung für die Verwendung von Pflanzenschutzmitteln Fachbewilligung für die allgemeine Schädlingsbekämpfung Fachbewilligung für die Schädlingsbekämpfung mit Begasungsmitteln Fachbewilligung für den Umgang mit Kältemitteln Stoffe in Verkehr bringen Zubereitungen in Verkehr bringen Biozide in Verkehr bringen Pflanzenschutzmittel in Verkehr bringen Dünger in Verkehr bringen Allgemeines zum Chemikalienrecht Sicherheitsdatenblatt Chemikalien-Ansprechperson Sachkenntnis aufgehoben, siehe A10, A13-A17 Selbstkontrolle Offenabgabe von Chemikalien in Apotheken und Drogerien aufgehoben, siehe A04 aufgehoben, siehe A05 Herstellung, Import und Abgabe von Pfeffersprays Ätherische Öle – EU-Kennzeichnung Ätherische Öle – GHS-Kennzeichnung aufgehoben, siehe C06, B01-B05 Verkauf gefährlicher Chemikalien an Messen Kennzeichnung von Biozidprodukten Zement und zementhaltige Produkte Beschränkung einiger gefährlicher Stoffe in Elektro- und Elektronikgeräte Kennzeichnung von Stoffen und Zubereitungen MDI-haltige Produkte (Isocyanante) Formular zur Mitteilung der Chemikalien-Ansprechperson Recherche im EU-Recht Veranstalter von Kursen zum Chemikalienrecht Dienstleistungsunternehmen
Sprache/Version D 5.0 / F 5.0 / I 5.0 D 5.0 / F 5.0 / I 5.0 D 5.0 / F 5.0 / I 5.0 D 5.0 / F 5.0 / I 5.0 D 5.0 / F 5.0 / I 5.0 D 5.0 / F 5.0 / I 5.0 D 5.0 / F 5.0 / I 5.0 D 5.2 / F 5.2 / I 5.2 D 5.0 / F 5.0 / I 5.0 D 5.0 / F 5.0 / I 5.0 D 5.0 / F 5.0 / I 5.0 D 5.0 / F 5.0 / I 5.0 D 5.0 / F 5.0 / I 5.0 D 5.0 / F 5.0 / I 5.0 D 5.0 / F 5.0 / I 5.0 D 5.0 / F 5.0 / I 5.0 D 5.1 / F 5.1 / I 5.1 D 5.0 / F 5.0 / I 5.0 D 5.0 / F 5.0 / I 5.0 D 5.0 / F 5.0 / I 5.0 D 5.0 / F 5.0 / I 5.0 D 5.1 / F 5.1 / I 5.1 D 5.0 / F 5.0 / I 5.0 D 5.0 / F 5.0 / I 5.0 D 5.2 / F 5.2 / I 5.2 D 5.0 / F 4.0 / I 5.0 D 5.1 / F 5.1 / I 5.1 D 5.1 / F 5.1 / I 5.1 D 5.0 / F 5.0 / I 5.0 D 5.1 / F 5.1 / I 5.1 D 5.0 / F 5.0 / I 5.0 D 5.1 / F 5.1 / I 5.1 D 5.1 / F 5.1 / I 5.1 D 5.1 / F 5.1 / I 5.1 D 5.0 / F 5.0 / I 5.0 D 5.0 / F 2.0 / I 5.0 D 5.1 / - / I 5.0 D 5.7 / - / I 5.7
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Capitolo 8: Disposizioni per le merci pericolose 8.1
Introduzione
Le disposizioni per le merci pericolose sono essenzialmente disciplinate dall’ADR (Accordo europeo relativo al sul trasporto internazionale su strada delle merci pericolose). Sono quindi disposizioni che valgono non solo in Svizzera, bensì anche in tutto lo spazio europeo. Lo scopo è un trasporto di merci pericolose su strada sicuro. Nelle prescrizioni è definito cos’è una merce pericolosa e quali misure devono essere adottate. Tra queste sono importanti la scelta di imballaggi omologati, l’etichettatura dei contenitori, la formazione del conducente, l’equipaggiamento del veicolo ecc.
Disposizioni per le merci pericolose ADR
In Svizzera le condizioni ADR sono state riprese nell’ordinanza sul trasporto di merci pericolose su strada SDR. La SDR contempla inoltre ulteriori misure, valide unicamente su suolo nazionale. Determinate merci pericolose, ad esempio, non possono essere trasportate attraverso tunnel svizzeri o solo in quantitativi limitati e mediante autorizzazione.
SDR
In aziende svizzere, che caricano, trasportano ecc. merci pericolose in quantitativi superiori a soglie definite, devono essere nominati degli addetti alla sicurezza. L’Ordinanza sugli addetti alla sicurezza (OSAS) fissa le modalità di nomina e formazione dell’addetto alla sicurezza (AS). Normalmente le attività di garage e carrozzeria non ricadono sotto il campo di applicazione dell’OSAS. Determinante attività, ad es. depositi intermedi per stazioni di servizio o ditte di verniciatura/laccatura (diluente vecchio ..), che necessitano di maggiori trasporti o di trasporti di merci molto pericolose, sono assoggettate all’OSAS. In caso di dubbio potete rivolgervi a un professionista del ramo, ad esempio presso EcoServe International AG, www.ecoserve.ch.
OSAS
Sul sito internet dell’Ufficio federale delle strade (USTRA) sono pubblicate le prescrizioni che vengono applicate dagli uffici e dalle polizie cantonali.
www.astra.admin.ch
8.2
Doveri secondo ADR per tutte le aziende
Aziende che trasportano merci pericolose (in questo contesto sono da considerare le rispedizioni di contenitori pieni a fornitori o trasporti destinati allo smaltimento di rifiuti) devono ottemperare alle seguenti disposizioni: Disposizioni per l’imballaggio: le merci pericolose possono essere trasportate unicamente in imballaggi UN omologati. Gli imballaggi UN si riconoscono da una codifica specifica apposta sull’imballaggio. Gli imballaggi plastici possono essere impiegati per il trasporto di © AGVS/UPSA
Esempi UN 1A1/Y1.4/150/ 11 /NL/VL 824
1
8.3
merci pericolose al massimo per 5 anni. L’anno di produzione dell’imballaggio deve essere indicato anch’esso sull’imballaggio. Disposizioni sui contrassegni: sull’imballaggio deve esse apposto il numero UN relativo alla merce pericolosa in modo visibile e duraturo. Disposizioni per l’etichettatura: la o le relative etichette di pericolo (10 x 10 cm) devono essere apposte sull’imballaggio (cfr. capitolo 8.3 Pericoli secondo ADR ed etichette) Equipaggiamento del veicolo: sul veicolo di trasporto ci deve essere un estintore di almeno 2 kg. A dipendenza della dimensione del veicolo o del quantitativo di merce pericolosa trasportata può essere preteso un equipaggiamento supplementare o un estintore più grande. Obbligo di una documentazione: un documento di trasporto con le indicazioni della merce pericolosa trasportata (numero UN, designazione, pericoli e gruppo di imballaggio), del quantitativo e dell’imballaggio, del numero di colli, dell’indirizzo del mittente e del destinatario. Esempio UN 1993, rifiuto, sostanza liquida infiammabile n.a.s. (diluente vecchio), 3, GI II, 1 fusti in acciaio, totale 200 kg. e indirizzi. Ulteriori disposizioni: indicazioni scritte, targhe arancioni del veicolo o una formazione specifica del conducente ecc. sono necessarie solamente se il quantitativo di trasporto libero è superato. In questo caso è necessario nominare un addetto alla sicurezza con il compito di sorvegliare il rispetto dei doveri fissati dalla legislazione.
UN 1993
Estintore ecc.
Documento di trasporto Event. indicazioni scritte
Targhe arancioni
I simboli di pericolo secondo ADR
Sostanze che in occasione del loro trasporto possono generare effetti nocivi di diverso tipo su persone, animali o ambiente, sono classificati nell’ADR in base alle loro caratteristiche fisiche, chimiche o biologiche. Le etichette di pericolo indicano diversi pericoli. A una merce pericolosa è sempre abbinato un pericolo principale classe di pericolo. Si può comunque essere confrontati con altri pericoli. Ad esempio il metanolo è elencato nella classe delle sostanze liquide infiammabili ma va ricordata nel contempo la sua elevata tossicità. Sugli imballaggi relativi al metanolo dovranno essere così apposte due etichette di pericolo.
13 pericoli principali
Di seguito sono riportati i 13 pericoli principali con le etichette di pericolo: Cl.
Pericoli
1
Sostanze esplosive e oggetti con sostanze esplosive
bombe, corpi esplosivi, munizioni
2
Gas
propano, elio, cloro, aria
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Etichetta
Esempi
2
3
Sostanze liquide infiammabili
etanolo, benzina
4.1
Sostanze solide infiammabili, sostanze che si autodecompongono e sostanze esplosive “desensibilizzate” Sostanze autoinfiammabili
zolfo
Sostanze che a contatto con l’acqua sviluppano gas infiammabili Sostanze comburenti (ossidanti)
sodio
5.2
Perossidi organici
perossido benzoilico
6.1
Sostanze tossiche
cianuro di potassio
6.2
Sostanze infettive
microrganismi
7
Sostanze radioattive
acetato di uranile
8
Sostanze corrosive
acido cloridrico
9
Diverse sostanze e oggetti pericolosi
amianto
4.2
4.3
5.1
fosforo bianco
acqua ossigenata
Ulteriore designazione per merce pericolosa per l’ambiente
8.4
Addetto alla sicurezza (AS)
Non tutte le aziende che operano con merci pericolose rientrano nel campo di applicazione dell’OSAS. Qualora la quantità trasportata per unità di trasporto è uguale o supera il quantitativo libero secondo la tabella ADR del capoverso 1.1.3.6 (regola dei 1000 punti), occorre designare un addetto alla sicurezza AS.
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3
UN 1993, Gruppo di imballaggio II (punto d’infiammabilità inferiore a 23 °C): Il quantitativo libero per il trasporto per questa categoria è di soli 333 l, ciò significa che al momento che si spediscono due fusti da 200 l (ca. 400 l), si soggiace all’ordinanza sugli addetti alla sicurezza per il trasporto di merci pericolose (OSAS). Le possibilità sono dunque due: o si spedisce un solo fusto per trasporto o si deve procedere alla nomina di un addetto alla sicurezza.
Esempi: Diluente
UN 1263; Gruppo di imballaggio III (punto di infiammabilità compreso tra 23 °C e 60 °C). In questo caso il quantitativo libero è di 1000 l e nella pratica non ci dovrebbero quindi essere problemi.
Resti di colore
Anche se il limite per il quantitativo libero non è superato (quindi senza necessità di nomina di un AS), i doveri elencati al capitolo 8.2 MA devono essere adempiuti! Le prescrizioni ADR toccano tutti i partner interessati (chi imballa, carica, riempie/rabbocca, scarica ecc.). Consiglio: occupatevi dell’applicazione delle disposizioni. La responsabilità è da regolare chiaramente, meglio se in forma scritta. Consultate le autorità cantonali competenti (riportate nell’allegato 8.A), EcoServe International AG (Pulverhausweg 13, 5033 Buchs, tel. 062 837 08 10), event. anche i vostri fornitori e smaltitori. Assicuratevi che i documenti prescritti (ad es. documento di trasporto o nel caso di rifiuti speciali bolletta di scorta che riportano i relativi dati della merce pericolose) siano a disposizione. Non appena la merce è stata scaricata, l’azienda deve ottemperare alle prescrizioni in materia di deposito e impiego (legislazione sui prodotti chimici, sicurezza sul posto del lavoro, prescrizioni antincendio). 8.5
Trasporti di rifiuti speciali che soggiacciono nel contempo alle disposizioni sul trasporto di merci pericolose
Sono da rispettare sia le prescrizioni ADR che quelle dell’OTRif. Rifiuto per lo smaltimento (ad es. diluente): Prodotto Classificazione secondo ADR Classificazione rifiuto secondo OTRif Imballaggio
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Diluenti UN 1993, sostanza liquida infiammabile, n.a.s. 14 06 03 rs Altri solventi e miscele di solventi Imballaggio UN omologato
4
Etichetta
UN 1993 (altezza simbolo almeno 12 mm)
etichetta di pericolo 2 (10x10 cm) Etichetta rifiuto speciale con il seguente testo: Sonderabfälle, déchets spéciaux, rifiuti speciali 14 06 03 Diluenti Numero bolletta di scorta AA………….. Documento di accompagnamento
Bolletta di scorta OTRif con i seguenti dati - Nome, indirizzo e numero di esercizio dell’azienda fornitrice e dell’azienda destinataria - Nome, indirizzo del trasportatore - Codice del rifiuto e sua designazione - Numero / tipo di imballaggio ad es. 2 fusti in acciaio (1A1) - Peso lordo / netto o volume, ad es. 200 litri - Integrare i dati della merce pericolosa con: sì UN 1993, rifiuto, sostanza liquida infiammabile, n.a.s. (diluente vecchio*), 3 GI II, (D/E) * tra parentesi va indicata la fonte di pericolo: ad es.. „contiene etanolo“
Rispedizioni di contenitori pieni (ad es. nel caso di contestazione di qualità): Prodotto Classificazione secondo ADR Classificazione rifiuto secondo OTRif Imballaggio Etichetta
Diluenti UN 1993, sostanza liquida infiammabile, n.a.s. Il ritorno di merci non soggiace alle disposizioni dell’OTRif Imballaggio UN omologato UN 1993 (altezza simbolo almeno 12 mm)
Etichetta di pericolo 2 (10x10 cm)
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5
Documento di accompagnamento
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Documento di trasporto (nessuna esigenza formale, ad es. bolletta di fornitura) con i seguenti dati: - Nome, indirizzo del mittente e del destinatario - Dati della merce pericolosa - UN 1993, sostanza liquida infiammabile, n.a.s. (acetone), 3 GI II, (D/E) - Numero / tipo di imballaggio ad es. 2 fusti in acciaio (1A1) - Peso lordo / netto o volume, ad es. 200 litri
6
8.6. Lista di controllo: merci pericolose
Compilata il:........................................ Firma:
........................................
Lista di controllo
Riferimento MA
1. 2.
Cap. 8
Cap. 8.4
Cap. 8.2
Cap. 8.2 e cap. 8.3 Cap. 8
Cap. 8.2
3.
4. 5. 6.
Il capitolo sulle merci pericolose è stato letto e compreso? È stato chiarito se l’azienda rientra nel campo di applicazione dell’OSAS? Se sì è stato nominato e annunciato un addetto alla sicurezza AS? Sono spedite merci pericolose (p.e. sotto forma di rifiuti)? Se sì sono adempiuti i doveri imposti dalle disposizioni legali (classificazione, consegna ad aziende accreditate, rapporto annuale, ecc.)? Le merci pericolose sono imballate e contrassegnate correttamente? I collaboratori sono stati informati e formati sulle merci pericolose? È stato verificato il rispetto dell’ADR presso i fornitori e gli smaltitori (conducente con patente ADR, disposizioni scritte, estintore, equipaggiamento del veicolo ecc.)?
Messo in atto
Non messo Motivazione/Misure in atto
Allegato 8.A
Indirizzi delle autorità esecutive cantonali per gli addetti alla sicurezza
Gefahrtgutbeauftragtenverordnung (GGBV) ordonnance sur les conseillers à la sécurité (OCS) / ordinanza sugli addetti alla sicurezza (OSAS) Liste der zuständigen Stellen liste de services compétents / elenco delle autorità esecutive cantonali Kanton
Amt / Behörde
Tel / Fax / e-Mail / Webpage
Kontakt
Tel / e-Mail
AG
Amt für Verbraucherschutz Chemiesicherheit Obere Vorstadt 14 5000 Aarau
Tel: 062 835 30 90 Fax: 062 835 30 89 http://www.ag.ch/verbraucherschutz
Adrian Lüscher
Tel: 062 835 30 81 e-Mail:
[email protected]
Daniel Turban
Tel: 062 835 30 84 e-Mail:
[email protected]
https://www.ag.ch/de/dgs/verbraucherschutz/chemie sicherheit/transport/Transport.jsp AI
Amt für Umweltschutz Appenzell I. Rh. Gaiserstrasse 8 9050 Appenzell
Tel: 071 788 93 41 Fax: 071 788 93 59
Fredy Mark
e-Mail:
[email protected]
AR
Amt für Umweltschutz Appenzell A. Rh. Kasernenstrasse 17 a 9102 Herisau
Tel: 071 353 65 35 Fax: 071 352 28 10
René Glogger
Tel: 071 353 65 68 e-Mail:
[email protected]
BE
Kantonales Laboratorium Bern Abteilung Umweltsicherheit Postfach 3000 Bern 9
Tel: 031 633 11 41 Fax: 031 633 11 98
Albert Ammann
e-Mail:
[email protected]
Sicherheitsinspektorat Basel-Landschaft Rheinstrasse 29 4410 Liestal
Tel: 061 552 62 64 Fax: 061 552 69 85
BL
Jürg Leu http://www.gef.be.ch/gef/de/index/direktion/organisa tion/kl/formulare.html Urs Gruber
Tel: 061 552 62 20 e-Mail:
[email protected]
http://www.baselland.ch/Gefahrgut.316210.0.html BS
Kantonales Laboratorium Basel-Stadt Kontrollstelle für Chemie- und Biosicherheit (KCB) Kannenfeldstrasse 2, Postfach 4012 Basel
Tel: 061 385 25 00 Fax: 061 385 25 09 http://www.kantonslabor-bs.ch
Yves Parrat
Tel: 061 385 25 23 e-Mail:
[email protected]
FR
Service public de l'emploi SPE Amt für den Arbeitsmarkt AMA Section Marché du travail Abteilung Arbeitsmarkt Bd de Pérolles 25, case postale 1350 1701 Fribourg
Tel: 026 305 96 00 Fax: 026 305 95 97 http://www.fr.ch/spe
Laurence Lambert
Tel: 026 305 96 28 e-Mail:
[email protected]
GE
Service de l’environnement et des risques majeurs (SERMA) 12 quai du Rhône 1205 Genève 8
Tel: 022 388 80 30 e-Mail:
[email protected]
Jean-Marc Pache
Tel: 022 388 64 63 e-Mail:
[email protected]
http://ge.ch/environnement-entreprises/annoncedes-conseillers-la-securite
Pascal Stofer
Tel: 022 388 29 68 e-Mail:
[email protected]
GL
Departement Bau und Umwelt Abteilung Umweltschutz und Energie Kirchstrasse 2 8750 Glarus
Tel: 055 646 64 00 Fax: 055 646 64 58 http://www.gl.ch
Patrik Alsdorf
Tel: 055 646 64 63 e-Mail:
[email protected]
GR
Amt für Natur und Umwelt Gürtelstrasse 89 7001 Chur
Tel: 081 257 29 46 Fax: 081 257 51 54 www.anu.gr.ch e-Mail:
[email protected]
Stephan Coray
Tel: 081 257 29 80 e-Mail:
[email protected]
Hanspeter Willi
Tel: 081 257 29 69 e-Mail:
[email protected]
http://www.gr.ch/DE/institutionen/verwaltung/ekud/a nu/dokumentation/form_gesu/gefahrst_risiken/Seite n/default.aspx JU
Office des eaux et de la protection de la nature (OEPN) Les Champs Fallat 2882 St-Ursanne
Tel: 032 461 48 00 Fax: 032 461 48 01
[email protected]
André Gaudreau
Tel: 032 461 48 18 e-Mail:
[email protected]
LU
Lebensmittelkontrolle und Verbraucherschutz Chemikaliensicherheit Meldestelle GGB Meyerstrasse 20, Postfach 3439 6002 Luzern
Tel: 041 228 64 24 Fax: 041 248 84 24 http://www.chemikaliensicherheit.lu.ch
Ruedi Schuler
Tel: 041 228 71 05 e-Mail:
[email protected]
Max Wey
Tel: 041 228 61 17 e-Mail:
[email protected]
NE
Service de la protection et de l'environnement 24 Rue du Tombet 2034 Peseux
Tel: 032 889 67 30 Fax: 032 889 62 63
Serge Spichiger
Tel: 032 889 87 71 e-Mail:
[email protected]
NW
Laboratorium der Urkantone Föhneneichstrasse 15 6440 Brunnen SZ
Tel: 041 825 41 41 Fax: 041 825 41 40 http://www.laburk.ch/
e-Mail:
[email protected]
OW
Laboratorium der Urkantone Föhneneichstrasse 15 6440 Brunnen SZ
Tel: 041 825 41 41 Fax: 041 825 41 40 http://www.laburk.ch
e-Mail:
[email protected]
SG
Kantonspolizei St. Gallen Verkehrspolizei / Technischer Verkehrszug Klosterhof 12 9001 St. Gallen
Tel: 058 229 34 59 Fax: 058 229 78 66 http://www.kapo.sg.ch/ http://www.kapo.sg.ch/home/informationen/verkehr/ gefahrgutbeauftragter_ggb.html
Hans Eggenberger
Tel: 058 229 78 91 e-Mail:
[email protected]
SH
SO
Interkantonales Labor und Amt für Umweltschutz Kanton Schaffhausen Postfach Mühlentalstrasse 184 8201 Schaffhausen
Tel: 052 632 78 41 Fax: 052 624 72 35 http://www.interkantlab.ch
Amt für Umwelt Abteilung Stoffe Werkhofstrasse 5 4509 Solothurn
Tel: 032 627 24 47 Fax: 032 627 76 93 http://www.afu.so.ch e-Mail:
[email protected]
Frank Lang
e-Mail:
[email protected]
Reto Cadalbert
Tel: 032 627 24 57 e-Mail:
[email protected]
http://www.interkantlab.ch/index.php?id=471&L=4$
http://www.so.ch/fileadmin/internet/bjd/bumaa/pdf/st offe/523_fo_01.pdf SZ
Laboratorium der Urkantone Föhneneichstrasse 15 6440 Brunnen SZ
Tel: 041 825 41 41 Fax: 041 825 41 40 http://www.laburk.ch/
TG
Amt für Umwelt Abwasser und Anlagensicherheit Bahnhofstrasse 55 8510 Frauenfeld
Tel: 058 345 51 51 Fax: 058 345 52 52 http://www.umwelt.tg.ch
e-Mail:
[email protected]
Isabel Portmann
Tel: 058 345 51 67 e-Mail:
[email protected]
http://www.umwelt.tg.ch/xml_21/internet/de/applicati on/d991/f13962.cfm TI
Dipartimento delle istituzioni Divisione degli interni Sezione della circolazione, Ufficio tecnico Ala Munda, Casella postale 6528 Camorino
Tel: 091 814 91 11 Fax: 091 814 93 29 http://www.ti.ch
Tiziano Robbiani
Tel: 091 814 93 32 e-Mail:
[email protected]
UR
Amt für Umweltschutz Klausenstrasse 4 6460 Altdorf
Tel: 041 875 24 20 Fax: 041 875 20 88
Norbert Cathomas
Tel: 041 875 24 20 e-Mail:
[email protected]
VD
Service de l'environnement et de l'énergie SEVEN Ch. des Boveresses 155 Case postale 33 1066 Epalinges
Tel: 021 316 43 60 Fax: 021 316 43 95
Steve Steiger
Tel: 021 316 43 69 e-Mail:
[email protected]
VS
Dienststelle für Arbeitnehmerschutz und Arbeitsverhältnisse (DAA) Rue des Cèdres 5 1950 Sion
Tel: 027 606 74 01 Fax: 027 606 74 04
Pascal Pellouchoud
Tel: 027 606 74 45 e-Mail:
[email protected]
ZG
Zuger Polizei Vollzugstelle GGBV An der Aa 4, Postfach 1360 6301 Zug
Tel: 041 728 41 41 Fax: 041 728 41 79
Stephan Rogger
Tel: 041 728 43 07 e-Mail:
[email protected]
http://www.zg.ch/behoerden/sicherheitsdirektion/zug erpolizei/dienstleistungen/gefahrgutbeauftragtenveror dnung-ggbv
Stefan Tobias
Tel: 041 728 43 11 e-Mail:
[email protected]
Amt für Wirtschaft und Arbeit (AWA) Arbeitsbedingungen Postfach 8090 Zürich
Tel: 043 259 91 00 Fax: 043 259 91 01 http://www.ai.zh.ch
Jürg Marton
Tel: 043 259 91 12 e-Mail:
[email protected]
Manfred Frick
e-Mail:
[email protected]
Olivier Kuster
e-Mail:
[email protected]
Beat Schmied
e-Mail:
[email protected]
Steven Bellotto
e-Mail:
[email protected]
ZH
http://www.vd.ch/fileadmin/user_upload/themes/envi ronnement/produits_chimiques/fichiers_doc/form20140321_Vaud_for_f_Formulaire_communication_ Conseiller__en_word_.doc
http://www.awa.zh.ch/internet/volkswirtschaftsdirekti on/awa/de/arbeitsbedingungen/betriebliche_arbeit/g efahrengutbeauftragte.html FL
Amt für Umweltschutz Abteilung umweltgefährdende Stoffe, Abfälle, Altlasten, Störfallvorsorge Postfach 684 9490 Vaduz
Armee
Strassenverkehrs- und Schifffahrtsamt der Armee Rodtmattstrasse 110 3003 Bern
Strassenverkehr
Bundesamt für Strassen - ASTRA 3003 Bern
Tel: 00423 236 61 94 Fax: 00423 236 61 99
Tel: 058 464 10 42 Fax: 058 463 37 88 http://www.armee.ch/svsaa
Tel: 058 462 38 69 Fax: 058 463 43 21 http://www.astra.admin.ch/themen/schwerverkehr/0 0246/index.html?lang=de
Bahnen und Seilbahnen
Bundesamt für Verkehr - BAV 3003 Bern
Tel: 058 463 41 17 Fax: 058 464 12 48 http://www.bav.admin.ch/themen/verkehrspolitik/007 09/02277/02607/index.html?lang=de
Stand: 30. Januar 2015
Capitolo 9: Prodotti refrigeranti 9.1 Manipolazione di prodotti refrigeranti La manipolazione di prodotti refrigeranti nella costruzione, installazione, Obbligo manutenzione o smaltimento di apparecchi o impianti che servono per il d’autorizzazione raffreddamento, la climatizzazione o la produzione di calore, necessita secondo l’Ordinanza sulla riduzione dei rischi inerenti ai prodotti chimici di un’autorizzazione. Per le conseguenze ambientali e di sicurezza tecnica, i lavori su impianti di climatizzazione sono permessi in Svizzera se effettuati da una persona che dispone di un’autorizzazione speciale o sotto la sua guida. Inoltre i fornitori possono vendere i propri prodotti refrigeranti solo a chi è in possesso di quest’autorizzazione. L’ottenimento dell’autorizzazione speciale è parte integrante della formazione di meccatronico o diagnostico d’automobili. Scuole professionali, enti che propongono concetti di officine e istituzioni come la Schweizerische Verein für Kältetechnik (SVK) o la Schweiz. Techn. Fachschule di Winterthur (STFW) offrono corsi di postformazione con relativo esame. I corsi, inclusi gli esami durano di regola due giorni e costano da CHF 500.-- a CHF 600.-- . Autorizzazioni speciali ottenute in Paesi dell’UE, Islanda, Liechtenstein e Norvegia sono riconosciute in Svizzera
Autorizzazione speciale per la manipolazione di prodotti refrigeranti
Dal 1° gennaio 2011 gli impianti di climatizzazione dei nuovi veicoli leggeri L’R134a è vietato e dei furgoni omologati devono essere riempiti con prodotti refrigeranti dal in veicoli nuovi potenziale di riscaldamento globale GWP (Global Warming Potential) inferiore a 150. Il prodotto refrigerante normalmente utilizzato negli impianti di climatizzazione degli autoveicoli è l’R134a dal GWP pari a 1430. Di conseguenza questo prodotto refrigerante non potrà più essere utilizzato nei nuovi veicoli omologati e dal 1° gennaio 2017 non può più essere impiegato nei veicoli immessi sul mercato di nuovo. Interessati da queste disposizioni sono i veicoli delle classi M1 e N1. Come nuovo prodotto sostitutivo è utilizzato oggi l’R1234yf che ha un Un’alternativa: GWP di 4. Per i lavori di manutenzione devono essere però adottate le l'R1234yf seguenti misure: - almeno un ricambio d’aria all’ora per tutto il settore dell’officina - almeno tre ricambi d’aria all’ora nelle fosse - impiego esclusivo di apparecchi di servizio idonei - impiego di un equipaggiamento di protezione personale (occhiali di protezione, guanti, vestiti a manica lunga) - non miscelare i due prodotti refrigeranti R134a e R1234yf.
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1
Gli apparecchi utilizzati per il servizio con l’R134a e l’R1234yf devono essere etichettati in modo differenziato e sicuro. I raccordi di servizio sono comunque diversi per i due prodotti. L’R1234yf possiede a determinate condizioni proprietà estremamente infiammabili ed esplosive. L’apparecchio di servizio deve essere quindi di tipo EX (antiscintilla)! Se l’R1234yf dovesse essere accidentalmente versato può formare acido fluoridrico a contatto con superfici molto calde.
L’R1234yf può essere esplosivo e formare acido fluoridrico
9.2 Smaltimento dei prodotti refrigeranti I prodotti refrigeranti sono gas ad alto potenziale di effetto serra. Per il loro Smaltimento smaltimento sono da considerare rifiuti speciali e merce pericolosa per il trasporto. I prodotti refrigeranti possono essere consegnati solo a ditte di smaltimento autorizzate. I contenitori devono essere assolutamente chiusi in modo ermetico. Classificazione OTRif
Classificazione ADR
14 06 01 [S]
R134a
Clorofluorocarburi parzialmente o completamente alogenati (HCFC, CFC)
UN 3159, RIFIUTO, 1,1,1,2TETRAFLUOROETANO (GAS COME PRODOTTO REFRIGERANTE R, 2.2, (C/E) R1234yf: UN 3161, RIFIUTO, GAS LIQUEFATTO, INFIAMMABILE, N.A.S.(2,3,3,3,-tetrafluoroprop-1ene), 2.1, (B/D)
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2
9.3 Lista di controllo: prodotti refrigeranti
Compilata il: ........................................ Firma: ........................................
Lista di controllo
1. 2. 3.
4. 5.
Il capitolo “Prodotti refrigeranti” è stato letto e capito? Almeno una persona all’interno della vostra azienda è in possesso di un’autorizzazione speciale per la manipolazione dei refrigeranti? Durante i lavori di manutenzione vengono soddisfatti le seguenti requisiti: - almeno un ricambio d’aria all’ora per tutto il settore dell’officina? - almeno tre ricambi d’aria all’ora nelle fosse? - impiego esclusivo di apparecchi di servizio idonei? - impiego dei dispositivi di protezione individuale (occhiali di protezione, guanti, vestiti a manica lunga)? - evitare che vengano miscelati tra di loro i refrigeranti R134a e R1234yf? Sono noti i pericoli causati dai refrigeranti? I refrigeranti vengono correttamente smaltiti?
Messo in atto
Non messo in atto
Motivazione/Misure
Allegato 9.A
Manipolazione di prodotti refrigeranti, estratto dal libro di testo per l’ottenimento dell’autorizzazione speciale
Vorwort Umweltschutz und Gesundheitsschutz sind nicht nur eine Sache des guten Willens. Wer im täglichen Leben und im Beruf die Umwelt möglichst wenig belasten will, und wer seine Gesundheit und diejenige seiner Mitmenschen nicht gefährden will, muss die dazu notwendigen Verhaltensregeln kennen und ein Grundwissen über die Vorgänge besitzen, die zu Gefährdungen führen können. In der Schweiz besteht für verschiedene Berufszweige, in denen gefährliche Stoffe verwendet werden, die Pflicht zur Fachbewilligung. Mit Desinfektionsmitteln in Bädern, Schädlingsbekämpfungsmitteln, Holzschutzmitteln, Pflanzenbehandlungsmitteln und mit Kältemitteln darf beruflich nur unter der Anleitung von Personen, die eine Fachbewilligung erworben haben, umgegangen werden.
Fachbewilligung: Das Wissen um Wechselwirkungen zwischen Kältetechnik und Umwelt erweitern. => Durch Motivation Emissionen vermeiden.
Fachbewilligung: obligatorisch für Personen, welche autonom mit an der Luft stabilen Kältemitteln arbeiten
Dieses Lehrmittel enthält die Grundlagen zum Erwerb der Fachbewilligung im Bereich der Kältemittel. Es ist sowohl ein Arbeitsbuch für die Ausbildner als auch ein Lehrbuch und Nachschlagewerk für Besucher von Kursen und Fachschulen sowie für das Selbststudium. Wir danken dem Schweizerischen Verein für Kältetechnik für seine andauernden Bemühungen, den Umgang mit Kältemitteln umweltschonender zu gestalten und die Berufsleute vor gesundheitlichen Gefährdungen zu schützen. Wir freuen uns, dass es dem Verfasser gelungen ist, den vielseitigen Stoff gut verständlich darzustellen. Christoph Rentsch Bundesamt für Umwelt
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Impressum Umgang mit Kältemitteln:
Grundlagen zum Erwerb der Fachbewilligung Version 32 basierend auf der ChemRRV
Homepage:
www.fachbewilligung.ch
Verfasser:
Patrick Goetz / Visconsil AG 3176 Neuenegg
Auftraggeber:
Bundesamt für Umwelt BAFU
Herausgeber / Bezugsquelle:
Schweizerischer Verein für Kältetechnik Hubrainweg 10 8124 Maur / www.daso.ch
Stückpreis:
Fr. 22.- zuzüglich Porti, Verpackung und MWSt.
Fachbewilligungsausschuss: E. Back
Bundesamt für Umwelt BAFU
W. Baumann
Arbeitsgemeinschaft Wärmepumpen AWP
L. B. Strotz
Staatssekretariat für Wirtschaft seco
R. Blessing
Vereinigung Schweizer Automobil-Importeure
F. Hächler
Fachverband Elektroapparate für Haushalt und Gewerbe FEA
M. Hunziker
Arbeitsgemeinschaft Wärmepumpen AWP
P. Goetz
Instruktor SVK
M. Lot
Schweizerisch-Liechtensteinischer Gebäudetechnikverband suissetec
B. Maurer
Eidgenössisches Büro für Konsumentenfragen
H. Queisser
Arbeitsgemeinschaft Wärmepumpen AWP
Ch. Rentsch
Bundesamt für Umwelt BAFU
S. Scherer
Schweizerische Unfallversicherungsanstalt SUVA
D. Sommer
Schweizerischer Verein für Kältetechnik SVK
P. Vesel
Schweizerische Gesellschaft für chemische Industrie SGCI
M. Wey
Kantonale Vollzugsbehörden
M. Ziegler
Bundesamt für Gesundheit BAG
Internet: Dieses Lehrmittel beinhaltet die grundsätzlichen Punkte zur Fachbewilligung "Umgang mit Kältemitteln". Verweise auf zusätzliche Informationen im Internet beziehen sich auf folgende Seite: www.fachbewilligung.ch Solche Hinweise sind durch eine Kugel gekennzeichnet.
Begriffslexikon: Ist ein Wort im Text mit einem * bezeichnet, steht zu dieser Bezeichnung eine Erläuterung im Begriffslexikon.
Alle Rechte vorbehalten, die Übernahme von Teilen dieses Lehrmittels setzt die schriftliche Bewilligung des Herausgebers voraus.
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1 1.1 1.2 1.3 1.4 1.5 1.6 1.7 1.8 1.9 1.10 1.11 2 2.1 2.2 2.3 2.4 2.5 3 3.1 3.2 3.3 3.4 3.5 3.6 3.7 3.8 3.9 3.10 3.11 4 4.1 4.2 4.3 4.4 4.5 4.6 4.7 4.7 5 5.1 5.2 5.3 5.4 5.5 6 6.1 7 7.1 7.2 7.3 8 8.1 8.2 8.3 8.4 9 9.1 9.2 9.3 10 10.1 10.2 11
Grundlagen der Oekologie die Lebensräume die Atmosphäre Zusammensetzung der Atmosphäre Ozon in der Troposphäre die Ozonschicht der Ozonabbau in der Stratosphäre der Treibhauseffekt Gewässerbelastung Eigenschaften und Umweltverträglichkeit Emission und Verlauf Begriffe Toxikologie Aufnahme über die Atmung Aufnahme über die Haut Aufnahme über den Mund Toxizität Risikoabschätzung und Prävention Gesetzgebung Chemikaliengesetz Umweltschutzgesetz Gewässerschutzgesetz Arbeitsgesetz Unfallversicherungsgesetz Chemikalienverordnung Chem. Risikoreduktions-Verordnung Fachbewilligung & Beizugspflicht Kennzeichnung Einfuhr und Verwendung zuständige Behörden Schutz der Gesundheit erste Hilfe Notfallplanung alleine arbeiten Jugendliche neu am Arbeitsplatz nicht ortsfeste Arbeitsplätze Arbeitsmittel arbeiten mit Chemikalien Kältemittel Herstellung organischer Kältemittel Bezeichnung organischer Kältemittel Kältemittelmischungen anorganische Kältemittel Tabelle wichtigster Kältemittel Kälteöl Wahl des Kälteöls Recycling und Entsorgung Vernichtung Primärrecycling Sekundärrecycling Geräte und Anlagen, Funktion Anwendung Funktion Hauptkomponenten Klimaanlage PW Anlagebau Leitungsmontage und -führung Dichtheitsprobe Ölrückführung Service und Unterhalt Kontrollpunkte Fehlersuche Begriffslexikon
5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 17 18 18 19 21 22 22 23 23 23 24 24 24 25 25 27 25 28 28 28 28 28 29 29 29 30 31 32 33 35 36 37 38 39 40 40 40 40 41 42 43 44 46 47 48 49 50 51 52 53 54
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10. Stoccaggio di sostanze pericolose I termini “stoccaggio” e “conservazione” non vengono specificati nel dettaglio nel diritto in materia di prodotti chimici. Il termine “conservazione”, comprensibile a tutti, comprende in particolare anche lo “stoccaggio” a breve termine di piccole quantità o situazioni al di fuori dei magazzini di stoccaggio veri e propri, ad es. in locali di vendita o di lavoro e in casa. In generale si parla di stoccaggio quando vengono conservate grandi quantità che vanno al di là del fabbisogno giornaliero. Le sostanze e i preparati pericolosi devono essere stoccati in modo che non costituiscano un pericolo per le persone e non possano disperdersi involontariamente nell’ambiente. Per ridurre al minimo i rischi, è necessario adottare idonee misure ai seguenti livelli: - Organizzazione - Tecnica - Protezione delle acque - Protezione antincendio - Protezione contro le catastrofi
Definizione di stoccaggio
Misure per un sistema di stoccaggio
10.1 Misure organizzative e tecniche 10.1.1 Tenuta di una lista di magazzino Condizione fondamentale per garantire un sistema di stoccaggio sicuro e Contenuto della conforme alla legge è la tenuta di una lista di magazzino. Quest’ultima lista di magazzino deve essere periodicamente controllate a aggiornata. Sono importanti le seguenti informazioni: -
-
Nome del prodotto e fabbricante Dimensioni del fusto, quantità totale (event. numero dei fusti) Numero UN e classificazione UN (scheda dei dati di sicurezza capitolo 14) Classificazione secondo il diritto in materia di prodotti chimici (scheda dei dati di sicurezza capitolo 2+15: lettere per l’identificazione del pericolo e frasi R o classificazione GHS e frasi H) Punto d’infiammabilità e valore pH (scheda dei dati di sicurezza capitolo 9) Classe di pericolosità per le acque (event. scheda dei dati di sicurezza capitolo 12 o 15) Informazioni sul pericolo ambientale (frasi R) Classe di conservazione* Data della scheda dei dati di sicurezza
* Classe di conservazione: i prodotti dovrebbero essere suddivisi in classi di conservazione in base alle loro proprietà. Sulla base della guida cantonale “Stoccaggio di sostanze pericolose”, EcoServe ha sviluppato un sistema di suddivisione in classi di conservazione. La suddivisione è molto utile per ridurre al minimo i rischi. © AGVS/UPSA
1
EcoServe ritiene che sia utile mettere a disposizione delle squadre di intervento una lista di magazzino. Misura minima: informare i pompieri locali sul magazzino di prodotti chimici. 10.1.2 Regolare gli accessi e le responsabilità Il magazzino in cui sono stoccate le merci pericolose dovrebbe essere Vietato l’accesso accessibile solo alle persone autorizzate. Una persona dovrebbe assu- alle persone non mersi la responsabilità per il magazzino delle merci pericolose ed essere autorizzate nota in azienda come persona di riferimento. 10.1.3 Segnalazione L’accesso al magazzino delle merci pericolose deve essere dotato di sim- Cartelli di pericolo boli di sicurezza che richiamino l’attenzione sui pericoli causati dalle sostanze infiammabili, corrosive, tossiche e nocive per la salute.
Inoltre, devono essere presenti segnali di divieto come “Vietato l’accesso alle persone non autorizzate” e “Vietato fumare”.
Segnalare con cartelli numerati le vie di fuga, gli estintori e le misure di emergenza.
10.1.4 Magazzino Il magazzino dovrebbe essere protetto dalla radiazione solare diretta e da Misure tecniche forti escursioni termiche. I materiali di consumo e gli alimenti non vanno conservati nel magazzino delle merci pericolose. 10.1.5 Impianti di stoccaggio Gli impianti di stoccaggio, come ad es. gli scaffali, devono essere resistenti alle proprietà e alla quantità dei prodotti. Inoltre, devono essere sufficientemente protetti da danni meccanici, ad es. quelli causati da un carrello elevatore. La portata deve essere facilmente leggibile e apposta in modo indelebile sugli scaffali per carichi pesanti. 10.1.6 Vie di fuga Le vie di fuga e le uscite di sicurezza devono sempre essere tenute libere e contrassegnate.
© AGVS/UPSA
Contrassegnare e tenere libere le uscite di sicurezza
2
10.1.7 Dispositivi di emergenza
Equipaggiamento di Gli estintori, l’agente legante, i flaconi lavaocchi e il materiale di pronto emergenza soccorso devono sempre essere a portata di mano. Informazioni dettagliate cono contenute nella scheda dei dati di sicurezza. 10.1.8 Scheda dei dati di sicurezza
Avvertenze nella Le schede dei dati di sicurezza devono essere conservate ed essere di- scheda dei dati di sponibili per tutti i collaboratori. Il datore di lavoro è tenuto a mettere a sicurezza disposizione tutto il materiale necessario per la messa in pratica delle misure di sicurezza specificate nella scheda dei dati di sicurezza. A loro volta, i collaboratori sono tenuti ad applicarle e a metterle in pratica. 10.2 Misure per la protezione delle acque Le acque devono essere protette dagli effetti dannosi e il loro uso sostenibile garantito. In un magazzino di merci pericolose deve essere impedito lo spargimento di liquidi. A livello pratico ciò si realizza tramite vasche di raccolta o il montaggio di soglie sufficientemente alte in prossimità delle uscite. Il pavimento deve essere sigillato e i tombini devono essere chiusi. Le vasche di raccolta devono essere resistenti e in grado di contenere almeno il volume del fusto più grande presente all’interno. Inoltre, nella stessa vasca non devono essere conservate sostanze o preparati di diverse classi di conservazione. Grazie a questo stoccaggio separato è possibile evitare reazioni pericolose indesiderate. L’esatta entità delle misure di contenimento delle acque di spegnimento può essere chiarita solo dopo che sono note le classi di pericolosità per le acque delle sostanze stoccate. A seconda della classe di pericolosità e della quantità, è necessario un sistema di contenimento delle acque di spegnimento. Nella Tabella sono riportati i valori limite.
Vasche di raccolta e pavimento sigillato
Contenimento delle acque di spegnimento Classi di pericolosità per le acque
Tabella : Limiti di quantità per un sistema di contenimento delle acque di spegnimento (fonte: Protezione ambientale nell’industria – Uso corretto dell’acqua di spegnimento)
Classe di pericolosità per le acque Classe 1 Leggermente pericoloso per le acque Classe 2 Pericoloso per le acque Classe 3 Fortemente pericoloso per le acque Classe 0 Non pericoloso per le acque
Limite di quantità 20’000 kg 2000 kg 200 kg Materiale plastiche, legno, rifiuti (a seconda della composizione) 20’000 – 200’000 kg
Per lo stoccaggio di sostanze differenti: -
Convertire in Classe 3 come segue: 100 kg Classe 1 = 10 kg Classe 2 = 1 kg Classe 3. Vale il limite di 200 kg per la Classe 3.
© AGVS/UPSA
3
Per il contenimento delle acque di spegnimento è possibile utilizzare barriere mobili, stazioni di pompaggio o vasche di raccolta. Il pavimento deve obbligatoriamente essere sigillato.
Figure: Barriera mobile per il contenimento delle acque di spegnimento
10.3 Misure per la protezione contro incendi ed esplosioni La manipolazione e lo stoccaggio di liquidi infiammabili sono regolati dalla Direttive antincendio direttiva CFSL 1825 e dalla direttiva antincendio AICAA. Queste direttive si basano su: Legge federale sull’assicurazione contro gli infortuni (LAINF, RS 832.20) Legge federale sulla sicurezza delle installazioni e degli apparecchi tecnici (LSIT, RS 819.1) Determinanti per i requisiti dei locali (ad es. una suddivisione in zone) sono soprattutto il tipo e la quantità dei liquidi infiammabili presenti così come la frequenza e durata della presenza di vapori infiammabili.
© AGVS/UPSA
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10.3.1 Classificazione dei liquidi infiammabili Classificazione in base alle proprietà tecniche di incendio e di esplosione (AICCA 3.2) Classificazione secondo la direttiva antincendio F1 Liquidi con punto di infiammabilità ≤ 21 °C ad es. benzina, alcool combustibile F2 Liquidi con punto di infiammabilità ≥ 21 °C e ≤ 55 °C ad es. petrolio, acqua ragia minerale F3 Liquidi con punto di infiammabilità ≥ 55 °C e ≤ 100 °C ad es. diesel, olio combustibile “extra leggero” F4 Liquidi con punto di infiammabilità ≥ 100 °C ad es. oli lubrificanti, oli commestibili F5 Liquidi difficilmente infiammabili ad es. idrocarburi alogenati F6 Liquidi non infiammabili Classificazione in base alle proprietà tecniche di incendio e di esplosione (CFSL 3.2) Liquidi facilmente inLiquidi con punto di infiammabilità < 30 °C fiammabili Classificazione e caratterizzazione di liquidi infiammabili secondo OPChim, GHS e ADR
Classi di incendio secondo AICAA
Classi di incendio secondo CFSL
Confronto OPChim / ADR
10.3.2 Zone tagliafuoco separate I liquidi infiammabili devono essere stoccati in una zona tagliafuoco separa- Zone tagliafuoco ta, lontano da gas, agenti ossidanti, sostanze o preparati autoinfiammabili. Inoltre è necessario escludere che i liquidi infiammabili possano reagire in modo pericoloso tra di loro. © AGVS/UPSA
5
I requisiti delle zone tagliafuoco dipendono dal tipo e dalla quantità di liquidi infiammabili (AICAA). Fusti e piccoli serbatoi in litri Luogo di stoccaggio
F1 e F2
Vani di qualsiasi tipo Armadi o porzioni di armadi in materiale non o difficilmente infiammabile, con vasca di raccolta e contrassegno Vani El 30 (icb) con basso rischio di incendio Vani El 60 (icb) Vani El 90 (icb) Vani caldaia El 60 (icb) (solo piccoli serbatoi) Rimesse El 30 (icb) per veicoli a motore sino a 150 m2 (stoccaggio carburante)
5 100
Da F3 a F5 30 450
450
2000
> 450
> 2000 > 2000 4000
100
2000
F1 e F2
Da F3 a F5 250’000 250’000 8000
Serbatoi medio-grandi in litri Luogo di stoccaggio Vani tecnici El 60 (icb) Vani tecnici El 90 (icb) Vani caldaia El 60 (icb)
10’000
10.3.3 Ventilazione I magazzini di liquidi infiammabili (punto d’infiammabilità <30 °C) devono essere sufficientemente ventilati, cioè (dalla direttiva CFSL): “I vani si intendono dotati di una sufficiente ventilazione naturale quando si trovano al di sopra del livello del terreno e presentano almeno due aperture rivolte verso l’esterno, non chiudibili e poste una di fronte all’altra, considerando che una delle due aperture è disposta direttamente sopra al pavimento o al massimo a 0,1 m dal pavimento. Ciascuna apertura di ventilazione deve essere grande almeno 20 cm2 per m2 di superficie del pavimento. […] Una ventilazione artificiale (ad es. per vani sotterranei) deve garantire 3 5 ricambi d’aria al giorno. Il punto di aspirazione deve essere situato direttamente sopra al pavimento o al massimo a 0,1 m dal pavimento.” Per i magazzini a scaffali alti vedere AICAA. 10.4
Ventilazione attiva o passiva
Protezione contro le catastrofi
Se le sostanze o i preparati vengono stoccati in quantità superiore ai limiti Ordinanza sulla prodell’Ordinanza sulla protezione contro gli incidenti rilevanti (allegato 1.1. tezione contro gli incidenti rilevanti OPIR), è necessario compilare un cosiddetto rapporto breve.
© AGVS/UPSA
6
10.5 Lista di controllo: stoccaggio
Compilata il: ........................................ Firma:........................................
Lista di controllo
1. 2. 3. 4.
5.
6. 7.
8.
Messo in atto
Non messo Motivazione/Misure in atto
Il capitolo “Stoccaggio” è stato letto e compreso? Il tipo e la quantità di sostanze e preparati è noto in azienda? Viene tenuta una lista? L’accesso e la responsabilità sono state regolati? I locali, gli armadi e gli scaffali sono provvisti dei necessari avvisi (segnali di pericolo, event. divieto di fumare, uscite di emergenza, estintori, ecc.)? Gli impianti di stoccaggio: - sono resistenti contro i prodotti e i materiali stoccati? - sono protetti dai danni meccanici? - sono contrassegnati con un segnale indelebile sulla portata massima (e questa viene rispettata)?
Sono presenti dispositivi di primo soccorso (flacone lavaocchi, cassetta di pronto soccorso)? Le avvertenze sullo stoccaggio contenute nel punto 7 delle schede dei dati di sicurezza sono state controllate prima di stoccare le sostanze e i preparati pericolosi? I liquidi vengono conservati all’interno di vasche di raccolta? Le vasche di raccolta sono correttamente dimensionate (sono cioè in grado di contenere il volume del recipiente più grande contenuto al loro interno)? Il fondo è sigillato? Gli eventuali scarichi sono tappati? È stato chiarito se è necessario un sistema di contenimento delle acque di spegnimento? Nel caso, tale sistema è disponibile?
Manuale UPSA per la protezione dell’ambiente
Lista di controllo
Messo in atto
Sono state adottate le necessarie misure per la protezione contro gli incendi e le esplosioni, come ad es.: - strumenti d’estinzione presenti - ventilazione (attiva, passiva) - eventuali rilevatori di incendio e di fumo - eventuale zona Ex 10. È stato chiarito se l’azienda è soggetta all’Ordinanza sulla protezione contro gli incidenti rilevanti? Eventualmente è stato compilato un resoconto sommario?
Non messo Motivazione/Misure in atto
9.
7
Allegato 10.A
Lista di controllo per la verifica del magazzino merci pericolose
Allegato 10.A Lista di controllo magazzino 1.00
Dati della ditta e del luogo
1.01
Nome e indirizzo Modello EcoServe
1.02
Luogo Magazzino principale Smaltimento Nome luogo Via, n., NPA, località Responsabile Dati di contatto del responsabile
Officina
.............................................................................. .............................................................................. .............................................................................. ..............................................................................
1.03
Accesso al magazzino prodotti chimici Numero collaboratori .............................................................................. Accesso solo alle persone autorizzate .............................................................................. Frequenza di utilizzo Quotidiana Settimanale Mensile
2.00
Prodotti
2.01
Sono noti i pericoli e le caratteristiche rilevanti ai fini della sicurezza delle sostanze immagazzinate (p.e. punto di infiammabilità)?
2.02
Per ciascun prodotto immagazzinato è disponibile la relativa scheda dei dati di sicurezza?
2.03
I prodotti si trovano negli imballaggi originali?
2.04
Gli imballaggi originali sono intatti e chiusi ermeticamente?
2.05
Esiste un responsabile per i prodotti chimici? Chi? …………………………………………………………………………………… Esiste una persona di contatto per prodotti chimici? Chi? …………………………………………………………………………………… I dati di contatto del responsabile sono stati esposti? ……………………………………………
2.06
Quanti prodotti diversi si trovano in magazzino (stima)?
Soddi sfatto
Non soddi sfatto
Non consider ato
Pagina 1 di 5
Allegato 10.A Lista di controllo magazzino 2.07
Quale pericolo può essere abbinato a questi prodotti (specificare la quantità totale approssimativa)? Tossico:________________________________________ ___ Infiammabile:____________________________________ _ Corrosivo:_______________________________________ __ Comburente:___________________________________ Nocivo alla salute:_____________________________ Esplosivo:_______________________________________ _ Pericoloso per l’ambiente:_________________________________
2.08
In azienda esistono altre sostanze chimiche contrassegnate con un simbolo di pericolo diverso da quelli riportati o che si sospetta siano pericolose? ………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………. ………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… Esistono fusti con una capienza di 200 l o superiore? In caso affermativo, con quale capienza? ………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………
2.1 Prodotti travasati 2.1
Prodotti travasati
2.11
I prodotti travasati sono etichettati correttamente?
2.12
Gli imballaggi sono appropriati (stato, resistenza meccanica / termica / chimica)?
2.13
Gli imballaggi sono intatti e chiusi ermeticamente?
Soddi sfatto
Non soddi sfatto
Non consider ato
Pagina 2 di 5
Allegato 10.A Lista di controllo magazzino 2.2 Lista dei prodotti travasati Nome del prodotto
Etichetta
Capienza
Numero recipienti
Imballag gio originale s/n ?
Volume recipient e
Numero recipienti
2.3 Lista dei prodotti da smaltire Nome del prodotto
Note …………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………
Pagina 3 di 5
Allegato 10.A Lista di controllo magazzino 3.00
Organizzazione del magazzino
3.01
Esiste un sistema di stoccaggio?
3.02
Lo stoccaggio delle merci è chiaro e la merce conservata separata da altre merci?
3.03
I divieti di stoccare le merci insieme ad altre sostanze sono stati chiariti e vengono rispettati?
3.04
Gli impianti di stoccaggio sono appropriati (buono stato, conformi alle norme di sicurezza)?
3.05
Gli armadi e gli scaffali sono muniti delle necessarie avvertenze di pericolo?
3.06
Viene gestita una lista di magazzino con le necessarie avvertenze di sicurezza?
3.07
Le vie di fuga e le uscite di emergenza sono contrassegnate e sempre utilizzabili in totale sicurezza?
3.08
Tutte le zone del magazzino e le zone pericolose sono contrassegnate?
3.09
Il magazzino viene sottoposto a controlli periodici e questi controlli vengono protocollati?
3.10
Le autorità/pompieri sono state informate delle merci presenti in magazzino?
3.11
Il magazzino è protetto contro l’accesso di persone non autorizzate e gli incendi dolosi?
3.12
I dispositivi di protezione individuale sono presenti e sempre accessibili?
3.13
I numeri di emergenza e di telefono così come le misure di primo soccorso in caso di avvelenamento e corrosione sono esposti in posizione ben visibile?
3.14
È presente un armadio di pronto soccorso?
3.15
La doccetta lavaocchi o un dispositivo simile è sempre disponibile?
3.16
I collaboratori vengono periodicamente addestrati e informati?
3.17
I quantitativi soglia specificati nell’ordinanza contro gli incidenti rilevanti sono stati fissati e, in caso di superamento, è stato compilato un breve rapporto?
Soddi sfatto
Non soddi sfatto
Non consid erato
Note …………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………
Pagina 4 di 5
Allegato 10.A Lista di controllo magazzino
4.00
Protezione antincendio del magazzino
4.01
I prodotti infiammabili e comburenti sono conservati in armadi di sicurezza?
4.02
Il magazzino forma una zona tagliafuoco di almeno El 60 (icb)?
4.03
Il magazzino forma una zona tagliafuoco El 30 (icb)?
4.04
È stato stabilito, esposto o contrassegnato il divieto di fumare?
4.05
Nel magazzino sono presenti le sostanze estinguenti idonee?
4.06
Il locale / armadio è ben ventilato?
Soddi sfatto
Non soddi sfatto
Non consider ato
Note …………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………
5.00
Protezione delle acque in magazzino
5.01
Il magazzino si trova in una zona di protezione delle acque?
5.02
I pavimenti di tutti i locali del magazzino sono sigillati?
5.03
È garantito un sistema di individuazione / contenimento delle perdite?
5.04
Le eventuali perdite vengono subito raccolte e smaltite a regola d’arte?
5.05
È disponibile l’agente legante e un recipiente di smaltimento per eventuali perdite di sostanze pericolose?
5.06
I liquidi vengono conservati in vasche di raccolta?
5.07
Il locale dispone di uno scarico nel pavimento?
Soddi sfatto
Non soddi sfatto
Non consid erato
Note …………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………
Pagina 5 di 5