MANOVRA ECONOMICA 2011 – LE PRINCIPALI NOVITA’ UNA PRIMA LETTURA DEL CONTENUTO DEL DECRETO La manovra economica prevede il pareggio di bilancio nel 2014. Il decreto, concordato con l’Europa, corregge i conti pubblici per circa 48 miliardi e di questi ben il 60% deriva da nuovi tributi. A pagare il conto più salato saranno pensionati, sanità, ministeri, statali ed enti locali. Queste le misure del provvedimento approvato definitivamente dalla Camera in seconda lettura. TAGLI AI BONUS FISCALI Il taglio del 5% per il 2013 e del 20% a partire dal 2014 toccherà tutti i bonus ed il gettito previsto a regime sarà pari a 20 miliardi. Dall’intervento si stima un aumento della pressione fiscale di circa l’1 per cento. La stretta non verrà applicata soltanto se entro il 30 settembre 2013 sarà esercitata la delega con la riforma fiscale. Ad essere colpite anche le agevolazioni alle famiglie con figli, le spese per l’istruzione, quelle mediche, per gli asili nido e le ristrutturazioni edilizie. TAGLI COSTI POLITICA Il trattamento economico dei titolari di parlamentari e titolari di cariche pubbliche non può superare la media ponderata rispetto al Pil degli stipendi percepiti nei sei principali paesi Ue. La norma si applica tuttavia dalle prossime elezioni o nomine. Arriva poi un taglio del 10% al finanziamento dei partiti politici che, cumulato agli altri interventi decisi negli anni scorsi, porta a una riduzione complessiva del 30%. Giro di vite anche sui benefits. AUTO E AEREI BLU Scatta la stretta sulle auto di servizio la cui cilindrata non può superare i 1.600 cc. Fanno eccezione le auto del Capo dello Stato, dei presidenti di Camera e Senato del presidente del Consiglio, di quello della Corte Costituzionale e le vetture per la pubblica sicurezza. I voli di Stato saranno limitati ai presidenti degli organi costituzionali con eccezioni che devono essere autorizzate. ELECTION DAY Le elezioni politiche, regionali, provinciali e comunali, se si svolgono nello stesso anno, saranno concentrate in un’unica data. SPENDING REVIEW Il processo parte dal 2012 e prende il posto dei tagli lineari. TICKET SUBITO Scatta da subito il superticket sanitario da 10 euro sulle visite specialistiche e le analisi mediche. Per evitarlo le regioni potranno usare fondi propri o ricorrere ad altri ticket. STRETTA STATALI Viene esteso dal 2013 al 2014 il blocco degli incrementi salariali e prorogato di un altro anno anche il blocco del turn over. In arrivo anche interventi restrittivi
MANOVRA ECONOMICA 2011 – LE PRINCIPALI NOVITA’ sull’indennità di vacanza contrattuale per gli anni 2015-2017. Scatta anche un giro di vite sull’assenteismo: controlli immediati se la malattia si verifica nelle giornate precedenti o successive a quelle non lavorative. RIVALUTAZIONE PENSIONI Gli emendamenti in materia previdenziale approvati dal Senato si concentrano su poche ma importanti modifiche. Viene ammorbidito il blocco della perequazione automatica, si anticipa al 2013 il meccanismo che lega i requisiti anagrafici ai fini previdenziali alla speranza di vita, viene introdotto un contributo di solidarietà per le pensioni più alte e, infine, si introduce una mini finestra per i soggetti che vanno in pensione con 40 anni di contribuzione. PEREQUAZIONE AUTOMATICA Vengono smentite le ipotesi, circolate nei giorni scorsi, di innalzamento delle soglie di pensione colpite dal blocco della perequazione, e resta confermato l'impianto che ruota sugli scaglioni di pensione fino a 1.428, fino a 2.300 e oltre 2.300 euro. Per ciascuna quota di pensione rientrante in questi scaglioni, viene confermato il meccanismo di limitazione crescente della perequazione. La limitazione non tocca le pensioni che arrivano fino a 1.428 euro, mentre viene riconosciuto solo il 70% della rivalutazione alle pensioni della fascia intermedia; rispetto al Dl 98 si registra quindi un aumento della quota di rivalutazione (nella precedente disciplina era fissata al 45%). Oltre i 2.300 euro, viene confermato il blocco totale della perequazione. Dal 1° gennaio 2014, salvo ulteriori interventi futuri, riprenderà la disciplina ordinaria, senza alcun diritto di recuperare gli importi bloccati nel biennio 2012-2013. LA SPERANZA DI VITA Il sistema introdotto dalla manovra d'estate dello scorso anno (legge 122/2010) garantisce un adeguamento permanente dei requisiti pensionistici: ogni tre anni l'Istat certifica le speranze di vita e, se queste crescono, automaticamente crescono i requisiti anagrafici per le pensioni di vecchiaia e di anzianità. Questo sistema doveva entrare in vigore nel 2015, il Dl 98 lo ha anticipato al 2014 e in sede di conversione si profila un'altra anticipazione, al 1 gennaio 2013. Da tale data, quindi, si verificherà una crescita secca di 3 mesi dei requisiti anagrafici di tutte le pensioni, di vecchiaia e di anzianità, e con cadenza triennale tali requisiti potranno ancora crescere. CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’ La legge di conversione riporta in vita uno degli istituti più controversi del sistema previdenziale, il contributo di solidarietà. Si tratta di una trattenuta secca che si applica sulle pensioni più alte, che trova l'unica (ed esplicita) giustificazione nelle esigenze di finanza pubblica. La nuova disciplina prevede tre scaglioni di pensione. Fino a 90 mila euro lordi, non si applica alcuna trattenuta. Per lo scaglione di pensione compreso tra 90 mila e 150 mila euro lordi, si applica una trattenuta del 5%; per lo scaglione successivo, la trattenuta cresce al 10%.
MANOVRA ECONOMICA 2011 – LE PRINCIPALI NOVITA’ I 40 ANNI DI CONTRIBUTI Ultima novità di rilievo riguarda i soggetti che vanno in pensione con 40 anni di contributi, e quindi non sono soggetti ad alcun requisito anagrafico. Per queste persone si introducono delle mini finestre che avranno l'effetto di ritardare il godimento della pensione (che oggi non era soggetto a limiti). Per chi matura i requisiti nel 2012, la pensione slitta di un mese; i mesi salgono a due per chi matura il diritto nel 2013, e arrivano a tre per le pensioni maturate a partire dal 1° gennaio 2014. Sono esclusi dalle regole tutto coloro i quali maturano la pensione entro il 31 dicembre 2011, oltre a un gruppo predefinito di 5mila persone, da selezionare tra quelle che matureranno il diritto dopo tale data e che abbiano determinate caratteristiche (lavoratori in mobilità, titolari di prestazioni a carico dei fondi di solidarietà). Violato il tabù dell'intoccabilità dei 40 anni di lavoro: per cui si andava in pensione immediatamente dopo il raggiungimento del requisito contributivo indipendentemente dall'età anagrafica, era già stato intaccato l'anno scorso con la legge 122 che aveva introdotto la «finestra mobile» per tutti i lavoratori: 12 mesi di attesa tra la maturazione dei requisiti e la decorrenza della pensione per i lavoratori dipendenti e 18 mesi per gli autonomi. Nonostante le polemiche e le promesse fatte, la norma non esentò quelli con 40 anni di contributi, che quindi ora vanno in pensione a 41 o a 41 anni e mezzo, rimettendoci tra l'altro l'ultimo anno o anno e mezzo di contributi perché il massimo di anzianità utilizzabile per il calcolo della pensione è rimasto a 40 anni. Adesso l'emendamento al decreto stabilisce che chi va in pensione con 40 anni di contributi dovrà aspettare un altro mese in più rispetto alla finestra mobile nel 2012, due mesi nel 2013 e tre mesi nel 2014. Questo significa che un lavoratore dipendente nel 2014 potrà lasciare il lavoro senza il requisito dell'età solo dopo 41 anni e tre mesi. Vanno con la vecchia finestra mobile solo coloro che maturano i requisiti entro il 31 dicembre di quest'anno e i primi 5 mila lavoratori in mobilità che li matureranno nel 2012. Anche tutti gli altri lavoratori, quelli che hanno bisogno del requisito d'età, dovranno però aspettare di più. Il decreto emendato prevede infatti che l'aggancio triennale dell'età pensionabile alla speranza di vita scatti già dal 2013 anziché dal 2014 come prevedeva il testo iniziale del decreto. Di scatto triennale in scatto triennale (3-4 mesi in più ogni volta), nel 2050, per andare in pensione di vecchiaia ci vorranno circa 70 anni. Prelievo straordinario Sulle pensioni più ricche scatta, dal primo agosto 2011 e fino al 31 dicembre 2014, un: del 5% sugli importi superiori a 90 mila euro lordi l'anno e fino a 150 mila euro, del 10% per la parte eventualmente eccedente. A formare l'importo concorrono anche i trattamenti di pensione integrativa. Infine viene limitato per gli anni 2012 e 2013 l'adeguamento degli assegni al costo della vita, sia pure in maniera più lieve rispetto al testo iniziale. Si salvano solo le pensioni fino a tre volte il minimo, cioè non superiori a 1.402,29 euro al mese, per le quali resta l'indicizzazione al 100%, che invece scende al 70% sulle pensioni fra tre e cinque volte il minimo (cioè non superiori a 2.337,15 euro). Nessun adeguamento invece per gli importi maggiori.
MANOVRA ECONOMICA 2011 – LE PRINCIPALI NOVITA’
STRETTA SULLA SANITÀ La razionalizzazione della spesa sanitaria produrrà risparmi per 2,5 miliardi nel 2013 e 5 miliardi nel 2014. Il Fondo sanitario nazionale salirà solo dello 0,5% nel 2013 e dell’1,4% nel 2014. Nel 2013 il 30% dei risparmi arriverà dai prezzi di riferimento per beni e servizi, il 40% dagli interventi sulla spesa farmaceutica e un altro 30% dal nuovo tetto di spesa sui dispositivi medici. Viene esteso al personale sanitario il blocco dei trattamenti economici. STOCK OPTION Aumenta la base imponibile di bonus e stock option su cui viene applicata un’aliquota addizionale del 10 per cento. PATTO STABILITÀ COMUNI Cambiano i parametri di virtuosità per gli enti locali. Tra i criteri in base ai quali raggruppare gli enti in quattro classi di merito arrivano la convergenza verso i fabbisogni standard previsti dal federalismo e la dismissione di partecipazioni in società pubbliche. PICCOLI COMUNI UNITI I comuni dovranno raggrupparsi per arrivare almeno a 5mila residenti. PRIVATIZZAZIONI Entro il 2013 arriverà il via libera a uno o più piani di privatizzazioni per la dismissione di partecipazioni azionarie dello Stato e di enti pubblici non territoriali. LIBERALIZZAZIONI PROFESSIONI Il governo rinvia la liberalizzazione al confronto con le categoria, ma gli ordini professionali non verranno aboliti. Dopo 8 mesi tutto ciò che non sarà regolamentato sarà libero. ACCISE Restano confermati gli aumenti delle aliquote delle accise a decorrere dal 1° gen 2012. GIUDICI TRIBUTARI Arrivano limitazioni territoriali per lo svolgimento della funzione di giudice tributario. ASTA FREQUENZE TV Il Tesoro, in attesa che venga realmente effettuata la vendita delle frequenze tv, ha introdotto nella manovra la clausola di salvaguardia prevista dalla legge di stabilità dello scorso autunno che prevede di destinare a riduzione del deficit i 2,4 miliardi di euro già accantonati e derivanti da tagli ai ministeri.
MANOVRA ECONOMICA 2011 – LE PRINCIPALI NOVITA’ SCUOLA Una serie di norme tocca anche la scuola fra cui verranno cancellati un migliaio di attuali vice-presidi, verranno ridotte del 20% le spese che lo Stato sostiene per le oltre 10mila direzioni scolastiche, accorpate le presidenze delle scuole d’infanzia, primarie e medie. Si prevede un insegnate di sostegno ogni 2 disabili. SUPERBOLLO AUTO LUSSO Arriva un superbollo da 10 euro per ogni kw dell’autovettura eccedente i 225. SOVRAPPREZZO CANONE ALTA VELOCITÀ Viene introdotto un sovraprezzo al canone per il trasporto di passeggeri sulle linee ad alta velocità. STRETTA CARTELLONI PUBBLICITARI Aumentano le sanzioni sulle affissioni e i cartelloni pubblicitari apposti lungo le strade non conformi alle regole. TABELLA RIEPILOGATIVA PER I LAVORATORI DIPENDENTI Anno Anno 2013 2016 2019 2022 2025 2028 2031 2034 2037 2040 2043 2046 2049
Vecchiaia uomini 66a + 3 mesi 66a + 5 mesi 66a + 9 mesi 67a + 1 mese 67a + 4 mesi 67a + 8 mesi 68 anni 68a + 3 mesi 68a + 6 mesi 68a + 9 mesi 69 anni 69a + 2 mesi 69a + 4 mesi
donne 61a + 3 mesi 61a + 5 mesi 61a + 9 mesi 62a + 1 mese 62a + 5 mesi 62a + 9 mesi 63 anni 63a + 3 mesi 63a + 6 mesi 63a + 9 mesi 64 anni 64a + 2 mesi 64a + 5 mesi
Anzianità uomini 63a + 3 mesi 63a + 5 mesi 63a + 9 mesi 64a + 1 mese 64a + 4 mesi 64a + 8 mesi 65 anni 65a + 3 mesi 65a + 6 mesi 65° + 9 mesi 66 anni 66a + 2 mesi 66a + 4 mesi
A partire dal 2016 e fino al 2031 vanno aggiunti 4 mesi poi 3 mesi fino al 2050