31 luglio 2013
L'essenziale in un colpo d’occhio Obbligazioni
Azioni AA - AAPROD - NEW à titre d'information ORDERS DONE ON O NEW 10-YR CAPUB Hedge funds
Proiezioni a 6 mesi
L’agitazione provocata dal cambio dei toni della Riserva fédérale americana in maggio in luglio si è un po’ calmata. Forse a riportare una certa clama sui mercati sono state le dichiarazioni rassicuranti di Ben Bernanke sul fatto che, anche dopo la riduzione o la sospensione del piano di Quantitative Easing, la politica monetaria resterà estremamente accomodante per un lungo periodo di tempo. Mentre il movimento di rivalutazione del rischio e l’aumento dei tassi di interesse in maggio e in giugno sono stati significativi, il contesto macroeconomico, invece, nelle prime settimane dell’estate è cambiato poco. La crescita americana appare ancora solida e ormai alimentata da un ciclo autonomo di creazione di posti di lavoro/consumi. In Giappone, la dinamica positiva avviata dalle politiche del governo Abe sembra perdurare. In quanto alle economie emergenti, le principali tra loro stanno attraversando un passaggio un po’ delicato, con un mix di crescita debole e di focolai inflazionistici che complica il compito delle autorità monetarie. Ed infine, il dato che più sorprende è il miglioramento piuttosto deciso degli indicatori europei di fiducia e di attività, che suggeriscono che la zona euro potrebbe presto uscire dalla recessione nella quale è caduta da fine 2011. E’ vero che è più facile sorprendere in positivo quando il punto di partenza è molto basso, ma il rimbalzo degli indici europei rappresenta indubbiamente l’elemento incoraggiante di questo inizio di estate. In un clima meno turbolento che nei due mesi prcedenti i mercati in luglio hanno ritrovato i loro tradizionali « motori »: anticipazioni sulle future mosse delle banche centrali e, per le azioni, pubblicazione dei risultati societari.
Economia Stati Uniti ............................................................................... 2 Crescita ancora solida e auto-alimentata
Questa pubblicazione si basa sulle informazioni raccolte fino al lunedì che precede il giorno di diffusione. Pubblicazione del team Ricerche e Analisi SYZ Asset Management Tel. +41 (0)22 819 09 09
[email protected] Autori: Yasmina Barin Yves Gallati Maurice Harari Adrien Pichoud Fabrizio Quirighetti
Europa ..................................................................................... 3 La fine della recessione si delinea nell’area euro Giappone ................................................................................ 4 Il tasso d’inflazione entra in territorio positivo! Economie emergenti ............................................................... 4 Cina e India stentano a raggiungere i loro obiettivi di crescita
Mercati Azionario ................................................................................. 5 Rotta sulle trimestrali! Obbligazionario ....................................................................... 5 I tassi spagnoli beneficiano di segnali economici incoraggianti Valutario ................................................................................. 6 Euro risale oltre quota 1.32 contro l’USD
La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio, stato, paese o altra giurisdizione nella quale la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o uso di tali informazioni sia contrario alla legge o alla regolamentazione. La presente pubblicazione è rilasciata esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo un documento contrattuale, un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di prodotti d’investimento o di altra natura finanziaria. Le analisi ivi contenute sono fondate su una serie di ipotesi. Differenti ipotesi potrebbero comportare risultati sostanzialmente diversi. Le opinioni espresse sono pertinenti esclusivamente alla data della pubblicazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Sebbene tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento siano fornite in buona fede da fonti ritenute attendibili, nessuna garanzia – implicita o esplicita - è fornita in merito alla loro completezza o esattezza. Syz Asset Management SA declina ogni responsabilità in caso di perdite o danni occorsi in conseguenza del loro utilizzo. Si raccomanda a chi prende visione della presente pubblicazione di consultare il proprio consulente legale, finanziario e/o fiscale prima di prendere qualsiasi decisione in merito all’investimento. La presente pubblicazione non può essere riprodotta o distribuita, per intero o in parte, senza previa autorizzazione di Syz Asset Management SA.
31 luglio 2013
Economia Stati Uniti La dinamica di crescita che muove l’economia americana dall’anno scorso dà l’impressione di resistere a qualsiasi vento contrario: aumento delle tasse all’inizio dell’anno, tagli alla spesa pubblica a inizio primavera, prospettiva di sospesnione del Quantitative Easing e rialzo dei tassi di interesse a lungo termine… Il progressivo ritiro delle misure di stimolo della politica di bilancio e monetaria introdotte dopo la recessione del 2009 si svolge per il momento senza intoppi e avvalora l’ipotesi di una crescita finalmente in grado di autoalimentarsi dopo tre anni di convalescenza. Il motore essenziale di questa crescita, come è logico, è la domanda interna e, in particolare, il consumo delle famiglie. E il costante miglioramento del mercato del lavoro ne é il carburante principale, ora che il tasso di disoccupazione è tornato al 7.6%, il livello più basso da dicembre 2008 (era salito al 10% in ottobre 2009). La diminuzione del numero di disoccupati non solo aumenta il potere d’aquisto complessivo dei consumatori americani ma (soprattutto?) contribuisce a risollevare il morale dell’insieme delle famiglie. E questo, per inciso, si traduce anche con spese per i consumi che restano solide nonostante il contesto fiscale meno favorevole, e con una ripresa del mercato immobiliare che si rafforza mese dopo mese. Vendite totali di alloggi (nuovi + esistenti) e prezzo di vendita medio per un alloggio esistente 9 8.5 225
7.5 7
200
6.5 6 175
5.5 5
150
4.5 4 3.5 2000
125 2002
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Indice ISM manifatturiero e modello SYZ&CO dell’ISM (basato su un paniere d’indicatori regionali) 65
60
55
50
45
40
35
30 2002
250
8
salite lo scorso giugno ai livelli più alti degli ultimi cinque anni. I prezzi aumentano sia per l’immobiliare esistente che per gli alloggi nuovi, per i quali il prezzo medio di vendita ha addirittura superato il picco del 2007! E il forte aumento dell’indice di attività dei promotori immobiliari in luglio, al livello più alto da gennaio 2006, suggerisce che nelle costruzioni la tendenza rimane nettamente positiva. Infine, il movimento di rialzo dei tassi degli ultimi tre mesi non sembra per ora avere avuto un impatto sensibile sulla domanda.
2012
So urce: SYZ A M , B lo o m berg Total home sales (existing + new, millions) Median sale price (existing homes, USD k) - RHS
Le vendite gradualmente ripartono e si avvicinano ai livelli dell’inizio del decennio precedente. Anche i prezzi si orientano chiaramente verso l’alto.
Infatti, sebbene alcuni dati diffusi nelle ultime settimane possano sembrare deludenti (calo dei nuovi cantieri e dei permessi di costruzione) la visione d’insieme è tuttora quella di un settore che si è riportato al passo con una crescita vigorosa dopo la grave crisi che ha attraversato : le vendite totali di alloggi crescono gradualmente da due anni, con le vendite di alloggi nuovi
2003
2004
2005
2006
2007
SY Z&CO ISM manufac turing model ISM manufac t uring index
2008
2009
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Source: Datastream, B anque SYZ & CO
Dopo la flessione in primavera l’ISM manifatturiero è tornato sopra il limite dei 50 punti in giugno rentrando in territorio di espasione. Il nostro indicatore suggerisce un netto miglioramento anche i luglio.
Nell’attuale quadro caratterizzato da condizioni di politica economica meno accomodanti, la dinamica dell’economia americana continua ad essere in linea con le stime di crescita del PIL del + 2% nel 2013. In assenza di cattive sorprese, la Riserva Federale si prepara quindi a ridurre il ritmo dei suoi acquisti di attivi tra ora e la fine dell’anno. In luglio Ben Bernanke ha tuttavia ribadito che l’arresto progressivo del quantitative easing non implica l’imminente rialzo dei tassi (che dovrebbero restare allo 0% almeno fino al 2015) e che la riduzione degli stimoli monetari sarà comunque subordinata al perdurare del miglioramento economico. Gli ultimi indicatori pubblicati riflettono una rassicurante tendenza al miglioramento: l’ISM dovrebbe essere nettamente avanzato in luglio e i nuovi posti di lavoro creati si attestano ancora una volta intorno a quota 200.000. La crescita americana che certo potrebbe essere un po’ più sostenuta, appare quantomeno solida e in grado di autosostentarsi. Europa La tendenza positiva apparsa nell’area euro dalla metà della primavera si è protratta anche in luglio rendendo
La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio, stato, paese o altra giurisdizione nella quale la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o uso di tali informazioni sia contrario alla legge o alla regolamentazione. La presente pubblicazione è rilasciata esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo un documento contrattuale, un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di prodotti d’investimento o di altra natura finanziaria. Le analisi ivi contenute sono fondate su una serie di ipotesi. Differenti ipotesi potrebbero comportare risultati sostanzialmente diversi. Le opinioni espresse sono pertinenti esclusivamente alla data della pubblicazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Sebbene tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento siano fornite in buona fede da fonti ritenute attendibili, nessuna garanzia – implicita o esplicita - è fornita in merito alla loro completezza o esattezza. Syz Asset Management SA declina ogni responsabilità in caso di perdite o danni occorsi in conseguenza del loro utilizzo. Si raccomanda a chi prende visione della presente pubblicazione di consultare il proprio consulente legale, finanziario e/o fiscale prima di prendere qualsiasi decisione in merito all’investimento. La presente pubblicazione non può essere riprodotta o distribuita, per intero o in parte, senza previa autorizzazione di Syz Asset Management SA
31 luglio 2013
sempre più realista l’ipotesi di un’uscita dalla recessione già nel secondo semestre dell’anno. Nelle ultime settimane, gli indicatori sono stati unanimi nel segnalare un miglioramento del clima di fiducia sia per le famiglie che per le imprese. Siamo ancora (molto ) lontani dall’ottimismo, ma il livello di estremo pessimismo raggiunto alla fine dello scorso anno sembra diminuire progressivamente. In luglio la fiducia degli imprenditori è migliorata in Germania, in Francia e in Italia. Lo sviluppo è conforme alle prime stime degli indici PMI di attività per lo stesso mese, che segnano un aumento a livelli che non erano stati raggiunti da almeno 18 mesi.
per le economie periferiche) che questo sviluppo non sarà sufficiente per riportare entro breve l’Europa sulla strada di una crescita solida e auto sostentata. Se è veo che il picco d’intensità dell’austerità è stato raggiunto nel 2012, la politica di bilancio resta tuttora restrittiva e pesa ancora sull’attività nel 2013. E nel 2014 i suoi effetti saranno a malapena neutri.
7.00
Tasso medio di un prestito (<5 ans) a un’impresa non finanziaria creata di recente in alcuni paesi dell’eurozona
6.50
Ma il dato più sorprendente alla luce della generale tendenza negativa che si osserva per il mercato del lavoro (Germania esclusa) è il nuovo aumento della fiducia dei consumatori dell’area euro in luglio, salita ai livelli più alti degli ultimi due anni. Un progresso incoraggiante che suggerisce che la fase di flessione dei consumi privati iniziata nel 2011 potrebbe essere sul punto di finire. Vendite al dettaglio (variazione annua) e fiducia dei consumatori europei
6.00
5.50
5.00
4.50
4.00
5
5
4
0
3.50
3.00 2003 G ERMANY F RANCE
3 -5
2 -10
I T ALY
2004
2005
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2008 2009 SPAIN
2010
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2012
Source: T homson Reuters Datastream
Il differenziale dei costi di finanziamento evidenzia le disparità di condizioni fra i paesi al centro e alla periferia dell’Europa.
1 -15 0 -20 -1
-25 -2
-30
-3
-4 96 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 RET AIL SALES - 3MMA YoY % EURO AREA - CO NSUMER CO NF I DENCE(R.H.SCALE)
-35 07
08
09
10
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12
13
Source: T homson Reuters Datastream
La fiducia dei consumatori dell’area euro mostra un sensibile miglioramento. Tornata ai livelli più alti degli ultimi due anni, suggerisce un’imminente stabilizzazione dei consumi.
Per finire, i primi dati sulla crescita e la disoccupazione del 2° trimestre diffusi in Spagna sono risultati migliori (o meno negativi) delle attese. In primavera il PIL è sceso solo dello 0.1%, il calo trimestrale più basso dall’estate 2011, dopo il - 0.5% del 1° trimestre. La disoccupazione, che nel primo trimestre è salita al livello record del 27.2%, si attesta intorno al 26.3% a fine giugno. Sono cifre interessanti e incoraggianti non certo in termini assoluti ma perché indicano l’inizio di una tendenza positiva. Quindi, la maggior parte degli indicatori di tendenza evidenzia un miglioramento sufficientemente pronunciato da rendere realistica l’ipotesi che possa entro breve cessare la contrazione del PIL (dopo un anno e mezzo di recessione). Ma il punto di partenza di questo miglioramento si trova talmente in basso (in particolare
In questo contesto il mantenimento di una politca monetaria estremamente accomodante è assolutamente necessario per permettere alla zona euro di riagganciarsi alla crescita. E’ il senso del messaggio lanciato da Mario Draghi all’inizio del mese, che per la prima volta nella storia della BCE conteneva una chiara indicazione sul fatto che i tassi resteranno al livello attuale o ancora più basso per un periodo ancora molto esteso. Ma questo non sembra essere sufficiente per porre fine alla contrazione del credito nelle economie del sud della zona euro, che si è protratta anche in giugno. Al fine di rimediare a questa situazione e ridurre il differenziale fra le condizioni finanziarie nei paesi del centro e della periferia dell’area euro, la BCE nei prossimi mesi dovrà certamente ricorrere a misure aggiuntive di allentamento delle condizioni monetarie. Il recento miglioramento degli indici di fiducia e di attività non è ancora il segnale dell’inizio di una vera ripresa della crescita in Europa. Nel Regno Unito, invece, l’ultimo dato diffuso sul PIL conferma la schiarita primaverile: con un progresso dello 0.6% nel 2° trimestre (dopo il +0.3% del trimestre precedente) l’economia britannica sta dando concreti segnali di milgioramento che confermano la tendenza positiva osservata di recente sul mercato del lavoro o nei consumi delle famiglie. Negli ultimi 12 mesi il PIL inglese ha registrato una progressione dell’1.4%, il ritmo di crescita più forte in oltre due anni. Un altro elemento incoraggiante è che la crescitaè stata significativa e ha interessato tutti i settori dell’economia : dai servizi
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31 luglio 2013
all’industria manifatturiera passando dalle costruzioni. Tutto questo forse ridimensionerà le anticipazioni di allentamento monetario dopo l’entrata in carica di Mark Carney alla guida della BoE... Giappone La vittoria (annunciata) della colaizione guidata da Shinzo Abe alle elezioni della camera alta del Parlamento giapponese ha confermato la popolarità del governo attuale. Quest’ultimo detiene ormai tutti i poteri necessari per attuare il terzo capitolo del suo programma di rilancio dell’economia giapponese, quello delle riforme strutturali destinate a migliorare il potenziale di crescita di lungo periodo del paese. Gli effetti dei primi due capitoli (sostegno all’attività attraverso pacchetti di stimolo fiscale e monetario) continuano a farsi sentire: dopo il forte aumento registrato, gli indici di fiducia e di attività si stabilizzano su livelli elevati. Le esportazioni beneficiano dell’indebolimento dello yen e il deficit commerciale si è ridotto al livello più basso dell’ultimo anno. E la crescita della massa monetaria accelera per effetto delle inezioni di dliquidità della Bank of Japan. L’inflazione rimane ancora lontana dall’obiettivo del 2% fissato dal governo per la fine del 2014 ma in giugno è entrata in territorio positivo (+0.2%). Un momento storico nel lungo processo di uscita (per ora solo sperata) dal tunnel della deflazione!
delle partite correnti, l’inflazione galoppante e soprattutto il continuo deprezzamento della moneta (12% dalla fine di aprile contro il dollaro) nonostante le misure adottate per sostenere la Rupia (aumento di alcuni tassi bancari). Pertanto, è poco probabile che su questo sfondo le autorità monetarie decidano nuovi tagli ai tassi. In Cina l’economia sembra perdere il suo slancio e l’obiettivo di una crescita del 7.5% nel 2013 sarà probabilmente raggiunto con difficoltà. Di recente sono apparsi dei segnali preoccupanti per i mercati, come ad esempio il dato sul PMI manifatturero (calcolato da HSBC) che rimane sotto il limite di 50 (che indica una contrazione dell’attività), al livello più basso degli ultimi undici mesi. Il governo cinese è tuttavia consapevole del fatto che l’economia cinese non sta più navigando al ritmo di crociera stabilito. Per correggere la rotta ed evitare un atterraggio brusco attua una serie di piccoli interventi come le iniezioni di liquidità sul mercato monetario, abolizione del tasso d’interesse soglia per i prestiti bancari, riduzione delle imposte per le piccole e medie imprese.
Tasso annuo d’inflazione e obiettivo del 2% fissato dal governo per la fine del 2014 4
3
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-1
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-3 90 92 94 Japan - CPI, YoY%
96
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00
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Source: T homson Reuters Datastream
Il tasso annuo d’inflazione in giugno è tornato in territorio positivo.
Economie emergenti In India la Banca Centrale (RBI) ha di recente modificato la sua impostazione. Infatti, nella prima metà dell’anno a dispetto dell’inflazione elevata aveva abbassato i tassi di riferimento (tre volte di 25 pb) per stimolare la crescita. Ma da giugno, la sua priorità sembra essere l’alto deficit
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31 luglio 2013
Mercati Azionario Dopo qualche episodio di turbolenza in giugno, il mese di luglio si è rivelato nel complesso favorevole per i mercati finanziari internazionali. Il presidente della banca centrale americana Ben Bernanke ha rassicurato gli operatori confermando che la politica monetaria accomodante sarà mantenuta finché l’economia americana avrà ritrovato il suo « ritmo di crociera ». Sul fronte congiunturale i dati macroeconomici continuano a delineare un miglioramento con indicatori favorevoli negli Stati Uniti (moccupazione, mercato immobiliare) mentre in Europa l’attività sembra stabilizzarsi (lieve calo della disoccupazione in Spagna). Le prospettive di crescita restano tuttavia deludenti ) nei paesi emergenti colpiti dall’inasprimento delle condizioni monetarie e dal calo della domanda di materie prime. Andamento del mercato azionario europeo e dell’indice di volatilità (VIX) nell’ultimo decennio
stabilizzazione in Europa) ha continuato a guadagnare quota. Sui settori della chimica e dell’industria hanno invece pesato le trimestrali poco entusiasmanti. BASF è stata penalizzata dl rallentamento in Asia e in generale dalla pressionné sui prezzi. Molto deludenti anche i risultati di Siemens che quest’anno non riuscirà a raggiungere l’obiettivo del 12% di margine operativo. I consumi di base sono penalizzati dalle quotazioni elevate e dalle prospettive a breve termine poco allettanti (condizioni meteo poco favorevoli, rallentamento nei BRIC). Oltre Atlantico le notizie sono molte favorevoli per gli istituti bancari (dinamismo delle attività di trading e brokeraggio di azioni) e un po’ meno per le società tecnologiche che hanno ceduto terreno in scia allé pubblicazioni trimestrali deludenti (Microsoft, Google, Intel, Ebay). Le prossime settimane saranno influenzate dal seguito della stagione dei risultati. Il nostro parere sull’andamento di questa asset class continua ad essere positivo. Nonostante il significativo aumento dei tassi lunghi delle ultime settimane, il premio di rischio delle azioni resta ancora storicamente alto. Le previsioni sugli utili sono state Corrette al ribasso e pensiamo che una congrua porzione delle cattive notizie riguardo all’Europa sia già incorporata nei listini. Nonostante qualche ombra, come l’andamento delle attività nei paesi emergenti (Brasile, Cina), l’euro relativamente forte e l’aumento del prezzo dell’energia, il quadro secondo noi appare sufficientemente tonico. Per quanto riguarda le politiche monetarie delle principali banche centrali, pensiamo che resteranno flessibili per non rischiare di soffocare la ripresa sul nascere. Obbligazionario
Il cocktail di ripresa economica e liquidità abbondante continua a mettere il turbo alle borse. Dopo il messaggio confortante di Ben Bernanke i mercati azionari hanno ripreso a correre. La volatilità è scesa ai livelli più bassi degli ultimi anni.
Dopo due mesi passabilmente agitati i tassi d’interesse a lungo termine in luglio si sono stabilizzati. Le dichiarazioni di Ben Bernanke per ridimensionare le anticipazioni sulla normalizzazione della politica monetaria della Fed hanno fermato il movimento di rialzo, il tasso dell’ US Treasury décennale oscillava tra il 2.5% e il 2.6% sull’onda dei dati macroeconomici diffusi.
Nell’ottica regionale il mese scorso i titoli europei e americani hanno seguito u percorso molto simile (aumento rispettivamente del +5.4% e del +5.6% in monete locali). Il ritorno della propensione al rischio ha favorito i titoli del sud dell’Europa (IBEX +8%, MIB +7%). Il rafforzamento dello yen ha penalizzato i titoli nipponici che durante il periodo sono rimasti in surplace (Nikkei -0.1%). Gli indici emergenti hanno recuperato una parte del terreno perso. In luglio l’MSCI Emerging Market evidenzia una performance quasi uguale a quella dell’MSCI World con un guadagno rispettivamente del +5.6 e del +6.0% in moneta locale. L’andamento settoriale appare contrastato in luglio. All’interno dei ciclici il settore automobilistico, sostenuto dalle buone trimestrali (dinamica favorevole negli USA,
In Europa il miglioramento delle statistiche economiche ha fatto dminuire le anticipazione riaguardo a un nuovo allentamento da parte della BCE e ha provocato una risalita dei tassi degli emittenti « rifugio ». Dopo avere sfiorato l’1.50%, il tasso decennale tedesco è salito oltre l’1.65%. Questo moviemto di rialzo dei tassi ha colpito in misura minore le obbligazioni degli stati periferici in quanto la prospettiva di un miglioramento della congiuntura europea ha comportato una riduzione del premio di rischio. Questo movimento è stato particolarmente evidente sui tassi spagnoli, rimasti stabili dopo la diffusioni dei dati economici incoraggianti. Le tensioni sui tassi portoghesi in seguito alla crisi politica scoppiata all’inizio del mese si sono allentate una volta che si è allontanata la prospettiva di
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31 luglio 2013
elezioni anticipate. In luglio le obbligazioni societarie europee si sono nel complesso comportate meglio delle obbligazioni di stato.
Euro contro dollaro USD e franco svizzero dal 2012 30/7/13 1.38
1.36
Performance delle obbligazioni a lungo termine (7-10 anni) suddivise per paese
1.34
30/7/13 1.32
114
1.30
112
1.28 110 1.26 108 1.24 106 1.22 104 1.20 102 1.18 J F EUR/ USD EUR/ CHF
100
M
A
M
J
J
A
S
O
N
D
J
F
M
A
M
J
J
Source: T homson Reuters Datastream 98
96 JAN G ermany F rance I taly
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MAY
JUN
JUL
Source: T homson Reuters Datastream
La combinazione tra riduzione degli spread sui tassi e rendimenti consente allé obbligazioni di stato spagnole, irlandesi e, in misura minore, italiane, di registrare une performance nettament positiva nel 2013.
Valutario Dichiarazioni rassicuranti del presidente della Fed e dati economici incoraggianti in Europa : tanto è bastato per spingere il cambio euro/dollar sopra quota 1.32, verso l’alto della forbice nella quale oscilla dall’inizio del 2012 (fatta eccezione per la primavera 2012, ultimo episodio acuto della crisi dell’area euro). Il fatto che la zona euro nell’insieme presenti un saldo estero eccedentario (e in aumento) contribuisce indubbiamente a sostenere la moneta europea sebbene il differenziale di crescita e di politica monetaria atteso nei prossimi trimestri fra Stati Uniti ed Europa debba finire con il tradursi in un durevole rafforzamento del biglietto verde.
Da diciotto mesi l’euro oscilla intorno a quota 1.30 contro l’USD sull’onda dei dati economici diffusi e delle posizioni assunte dalle rispettive banche centrali. Dall’inizio dell’anno si stabilizza anche nei confornti del franco svizzero intorno a quota 1.23.
Dopo un calo del 20% contro l’USD fra l’autunno 2012 e la scorsa primaveera lo yen si è stabilizzato intorno a quota 100 USD/JPY, raforzandosi leggermente alla fine di luglio. Quanto alle monete emergenti, in termini generali sono rimbalzate dopo la caduta di maggio e giugno, ma restano sotto pressionné a causa delle incertezze circa la crescita delle rispettive economie e i timori riguardo all’inflazione in alcune regioni.
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