L'ELETTRONICA E L'UOMO TRA LE DUE GUERRE MONDIALI
alunna:
IACOVINO FRANCESCA
IPSIA DI BOCCHIGLIERO 2013/2014
IPSIA di Bocchigliero
-L'ELETTRONICA E L'UOMO TRA LE DUE GUERRE MONDIALI-
LETTERATURA: “I POETI DELLA GUERRA: UNGARETTI & LEVI”
STORIA: L' ELETTRONICA E LA TECNOLOGIA NELLE DUE GUERRE MONDIALI
TELECOMUNICAZIONE:
“IL RADAR”
L'ELETTRONICA E L'UOMO TRA LE DUE GUERRE MONDIALI
SISTEMI: “CONTROLLO DI POSIZIONE”
ED. FISICA: “LO SPORT DEL '900”
Alunna: Iacovino Francesca
INGLESE: “RADAR”
a.s 2013/2014
classe V
pag.2 di 9
IPSIA di Bocchigliero
-L'ELETTRONICA E L'UOMO TRA LE DUE GUERRE MONDIALI-
STORIA: L' ELETTRONICA E LA TECNOLOGIA NELLE DUE GUERRE MONDIALI La tecnologia ebbe un ruolo importante nella seconda guerra mondiale, sia per lo svolgimento e sia per i suoi esiti. Durante la 1^ guerra mondiale erano già comparse molte innovazioni, spesso a livello di prototipo, ma solo nel 2^ conflitto mondiale ebbero un enorme importanza. La 2^ guerra mondiale fu il conflitto che vide più di ogni altro, nel passato, l'enfatizzazione nella ricerca e sviluppo di nuove armi, in particolare da parte della Germania e degli Stati Uniti. Alla vigilia della guerra, la maggior parte degli eserciti, disponeva di armamenti tecnologicamente avanzati e molto innovativi (specie nel settore aeronautico), ma più che altro si trattava di modelli ispirati a canoni di armamenti risalenti alla 1^ guerra mondiale (se non addirittura agli stessi, o semplicemente migliorati o revisionati). I nuovi armamenti influenzarono, quindi, l'esito di molte battaglie, tra cui la “battaglia d'Inghilterra”. Questa battaglia fu vinta dalla Royal Air Force per tre motivi: • • •
Tempestivo sviluppo e costruzione (sul finire degli anni '30) di un'adeguata forza di difesa aerea coordinata con una rete di stazioni “RADAR”; I tedeschi non avevano un bombardiere strategico; I tedeschi avevano un'autonomia di volo limitata.
Alcuni armamenti e tecnologie ebbero più peso della politica e della diplomazia. Ad esempio, la Germania (1943), fu quasi sul punto di far entrare in guerra la Turchia, a fianco dell' ASSE, mostrandogli semplicemente un nuovo carrarmato; Gli Stati Uniti, invece, usarono la bomba atomica per convincere il Giappone ad arrendersi. Altri armamenti e tecnologie, ridussero quasi alla disperazione alcune specialità militari. Ad esempio, nel 1943, la progressiva installazione dell' ASDIC o del SONAR sulle navi da guerra della Royal Navy e della US Navy per dare la caccia ai sommergibili tedeschi, innalzò il tasso di mortalità degli equipaggi U-BOOT germanici. A questo punto, anche i Giapponesi, per difendersi, decisero di utilizzare la tattica del kamikaze, e quindi lanciarono bombe volanti durante gli attacchi aerei. L'impiego di queste armi caratterizzò soprattutto l'ultimo anno di guerra, e in questo campo i tedeschi si rivelarono molto all'avanguardia. Infatti la Germania, per cercare di capovolgere le sorti del conflitto, schierò moltissime armi anche ad uso terroristico. Essi si avvantaggiarono schierando il “cacciabombardiere a reazione”, precursore dei moderni bombardieri Stealth (invisibili anche ai radar), però non riuscirono ad usarli in battaglia perché fu chiesto l'armistizio e la guerra finì. Per quanto riguarda l'elettronica, i computer ebbero un ruolo fondamentale durante la 2^ guerra mondiale. Infatti, i tedeschi, usavano il computer ENIGMA (inventato da Alan Turing) per codificare e decodificare messaggi cifrati segreti, usati per impartire gli ordini di guerra alle proprie forze armate. Nonostante decifrare questi messaggi fosse difficile, i servizi segreti britannici, grazie al loro computer COLOSSUS, riuscirono a decodificare i messaggi cifrati dei tedeschi, che sfruttarono per affrontare al meglio le operazioni navali in Atlantico e Mediterraneo; solo un anno dopo, i tedeschi, si accorsero che i britannici li spiavano e che decodificavano i loro messaggi. Nonostante queste innumerevoli innovazioni tecnologiche, la più grande scoperta dell'epoca, seppur devastante, fu la bomba atomica, che mise fine al secondo conflitto mondiale.
LETTERATURA: “I POETI DELLA GUERRA: UNGARETTI & LEVI” Alunna: Iacovino Francesca
a.s 2013/2014
classe V
pag.3 di 9
IPSIA di Bocchigliero
-L'ELETTRONICA E L'UOMO TRA LE DUE GUERRE MONDIALI-
Il '900 è un periodo molto travagliato, soprattutto a causa delle due guerre mondiali. Durante le guerre, l'uomo è incline a riconoscersi nella sofferenza, nella privazione e nella paura, piuttosto che nella gioia e nella quiete. La guerra, quindi, diventa una tragedia che non trova alcuna giustificazione e i poeti riescono a riversare tutte queste sensazioni nella poesia. Durante il '900 abbiamo molte correnti letterarie e anche il modo di comporre poesie cambia. A cavallo delle due guerre mondiali abbiamo l' ERMETISMO. Esso ha come tema centrale il senso della solitudine disperata dell'uomo moderno che ha perso gli antichi valori; le poesie sono scarne e senza insegnamento educativo ed i componimenti sono brevi e senza punteggiatura. I poeti ermetici usano molto l' evocatività affinché possano esprimere al meglio le loro sensazioni. Invece, agli inizi degli anni '40, si diffonde il NEOREALISMO. Esso si basa su ideologie contro il fascismo e i neorealisti hanno una visione positiva e negativa del mondo. Questo movimento affronta temi come la lotta partigiana, la miseria e la fame, ecc...; i letterati neorealisti usano un linguaggio semplice e popolare. Come esponente dell'ermetismo abbiamo Giuseppe Ungaretti, mentre per il neorealismo Primo Levi. Questi due poeti fanno parte di correnti letterarie diverse, ma gli avvenimenti storici dell'epoca li segnarono molto. Ungaretti partecipò alla 1^ guerra mondiale come soldato e combatté nelle trincee del Carso, esperienza che influenza molto la sua poesia e che lo fa avvicinare alla fede cristiana. La raccolta “Porto Sepolto”, è come un diario di guerra, perché Ungaretti riusce a comporre poesie mentre è nelle trincee. L'esperienza di guerra gli fa ritrovare l'attaccamento alla vita, la fratellanza e la comunanza con gli altri uomini. Egli ha fiducia nella scrittura e sceglie le parole in modo accurato, valutandone attentamente il significato, inoltre i suoi componimenti sono brevi e senza punteggiatura. Levi, invece, si trova nel contesto storico della 2^ seconda guerra mondiale e del nazismo. All'inizio era partigiano, ma quando fu arrestato preferì dichiararsi ebreo piuttosto che partigiano. Egli, perciò, fu deportato ad Auschwitz, dove riuscì a salvarsi sia perché conosceva un po' di tedesco e sia perché era un chimico. Levi inizia a comporre romanzi solo dopo essere stato liberato nel 1945 e scrive tutto di getto, senza valutare il peso delle parole e scrive per ricordare a tutti la tragedia che ha vissuto. Da quel momento tutte le sue opere sono influenzate dalla tragedia della deportazione e l'opera più significativa è “se questo è un uomo”, dove racconta tutti i soprusi subiti; però rimane scettico, perché crede che nessuno mai crederà ai suoi racconti. Ungaretti, però, a differenza di Levi, riesce a trovare la bellezza delle cose anche nell'orrore e nella tragedia della guerra. Levi, invece, è scioccato da quello che ha dovuto affrontare ed ha ancora di più una visione pessimistica dell'accaduto, e si porterà sempre con se la tragedia che ha vissuto e si allontanerà anche dalla fede.
Alunna: Iacovino Francesca
a.s 2013/2014
classe V
pag.4 di 9
IPSIA di Bocchigliero
-L'ELETTRONICA E L'UOMO TRA LE DUE GUERRE MONDIALI-
TELECOMUNICAZIONE: “IL
RADAR”
Durante o immediatamente prima della 2^ guerra mondiale ha fatto la sua prima comparsa il RADAR, installato soprattutto sulle navi da guerra. Il RADAR è stato uno degli strumenti elettronici in grado di far ribaltare le sorti della guerra. Un prototipo di radar fu presentato nel 1916 durante la 1^ guerra mondiale, ma la marina non lo trovò utile per la guerra; solo con la seconda guerra mondiale si ha un ampio uso del radar. Il primo ad usare le onde radio per segnalare la presenza di oggetti metallici distanti, fu Christian Hulsmeyer, che nel 1904 dimostrò che era possibile rilevare la presenza di una nave nella nebbia, ma non ancora la sua distanza. Nel 1917, Nikola Tesla, fu il primo a stabilire i principi del funzionamento delle frequenze e del livello di potenza dei primi radar. Nel 1922, Guglielmo Marconi, si dedicò allo studio di radiocomunicazioni e in una sua relazione, formulava concrete previsioni circa la possibilità di utilizzare le onde radio per realizzare un sistema basato sulla riflessione delle onde elettriche, attraverso mezzi conduttori. Il termine RADAR (Radio Detection And Ranging) fu coniato nel 1940 dalla marina militare degli Stati Uniti. Il radar è un sistema che utilizza onde elettroniche appartenenti alle onde radio e alle microonde per il rilevamento e la determinazione della posizione e della velocità di oggetti in movimento e non. Il funzionamento del radar si basa sul fenomeno fisico della dispersione della radiazione elettromagnetica. La radiazione di ritorno può essere rilevata dall'antenna ricevente, dopo un certo tempo dalla radiazione; conoscendo la velocità di propagazione dell'onda elettromagnetica, è possibile risalire alla distanza del bersaglio ed alla sua posizione angolare, in maniera pressoché continua nel tempo. Un sistema radar si compone di un trasmettitore di onde radio (almeno un antenna trasmittente/ricevente), una guida d'onda di alimentazione e collegamento con la parte di trasmissione/ricezione disaccoppiate tramite un duplexer, ed infine da apparati elettronici di ricezione ed elaborazione del un segnale elettromagnetico ricevuto. Infine il segnale eco ricevuto, viene visualizzato su un visore bidimensionale mostrando la misura della distanza e della velocità del bersaglio, rispetto ad un sistema di riferimento. Il radar può essere: • monostatico, cioè con una sola antenna trasmittente/ricevente; • bistatico/multistatico, con due o più antenne, di cui una preposta alla trasmissione e le altre preposte per la ricezione; Il radar può essere ad impulsi o ad onda continua. I radar progettati per il monitoraggio continuo, sfruttano l'effetto Doppler. Come in tutte le applicazioni di radiocomunicazione, la scelta delle frequenze radar utilizzate è operata sulla base dell'attenuazione del mezzo atmosferico, che varia da frequenza a frequenza, presentando picchi elevati in corrispondenza di determinate bande dello spettro elettromagnetico; di conseguenza saranno scelte quelle frequenze che ricadono all'interno delle finestre trasmissive, che sono all'interno della banda delle onde radio e microonde, e sono libere di assorbimento e vengono suddivise tra le varie applicazioni del radar. Ogni banda delle frequenze operative è assegnato nome ed ogni segmento è destinato ad uso. Il radar, quindi, non deve trasmettere/emettere alcuna informazione se non l'impulso o l'onda continua non modulata necessaria per il backscattering e la ricezione. A determinati intervalli di periodo, il trasmettitore emette un impulso a radiofrequenza, che viene trasmesso nello spazio da un'antenna direzionale. Quando le onde trasmesse colpiscono un oggetto vengono riflesse in tutte le direzioni: il segnale reirradiato all'indietro verso la sua direzione di provenienza, genera un'eco o una replica fedele del segnale trasmesso a menocchè non c'è un'attenuazione, e subisce anche un leggero cambio di frequenza se il bersaglio è in movimento rispetto all'antenna ricevente. Il segnale di ritorno, sarebbe in genere molto debole, ma può essere amplificato con dispositivi elettronici; in questo modo, il radar è in grado di identificare oggetti per i quali altri tipi di emissioni, come il suono o la luce non risulterebbero efficaci. Subito dopo l'emissione dell'impulso elettromagnetico la stessa antenna trasmittente viene collegata tramite duplexer ad un ricevitore che resta in ascolto dell'eventuale eco riflesso. Se è presente un bersaglio, l'impulso trasmesso ritorna quindi all'antenna, venendo elaborato dal ricevitore. Misurando il tempo che intercorre tra la trasmissione dell'impulso e il Alunna: Iacovino Francesca
a.s 2013/2014
classe V
pag.5 di 9
IPSIA di Bocchigliero
-L'ELETTRONICA E L'UOMO TRA LE DUE GUERRE MONDIALI-
ritorno dell'eco, è possibile stabilire la distanza a cui si trova il bersaglio, dato che la velocità a cui si propaga l'impulso elettromagnetico è pari alla velocità della luce. Il tempo di commutazione dell'antenna deve essere il più piccolo possibile tuttavia, è la durata dell'impulso trasmesso, che determina la distanza minima a cui il radar può rilevare oggetti. Infatti il ricevitore non può essere azionato finché non viene spento il trasmettitore. Gli intervalli di emissione del trasmettitore determinano la cosiddetta portata strumentale, cioè la distanza massima a cui un determinato modello di radar può rilevare oggetti. La reale distanza alla quale è possibile rilevare bersagli è in realtà legata a una serie di fattori, quali la rumorosità intrinseca del ricevitore, la sua sensibilità e l'ambiente che disturba la ricezione con il fenomeno del clutter. Per difendersi dal clutter la soluzione spesso impiegata è quella dell'indicatore di bersagli mobili basato su una separazione spettrale che consente di distinguere le tracce utili da quelle di disturbo, che vengono cancellate tramite una procedura opportuna. Dato che i disturbi non sono continui nel tempo e, per avere un miglioramento delle prestazioni, si possono modificare i filtri di ricezione al fine di ottimizzare il loro effetto sul segnale ricevuto. Un' altro metodo usato per elaborare il segnale ricevuto è l'impiego dei filtri doppler, che consentono un'elaborazione sequenzile dei segnali. I dati combinati dell'orientamento dell'antenna all'atto dell'emissione dell'impulso e del tempo di eco del segnale, forniscono la posizione di un oggetto nel campo di rilevamento del radar; la differenza fra due rilevamenti successivi (rispetto a un bersaglio in movimento) determina la velocità e la direzione del moto dell'oggetto rilevato. Dal punto di vista della destinazione d'uso si hanno radar per applicazioni terrestri quali il controllo del traffico aereo e navale in campo civile (radar di sorveglianza o avvistamento); militare (radar da inseguimento); radar metereologici, per la rilevazione delle idrometeore e delle turbolenze in tempo reale su un territorio (SODAR); radar satellitari per applicazioni di telerilevamento (misurando molti parametri fisico-ambientali) quali, ad esempio, il SAR o il Lidar, che usano luce infrarossa o ultravioletta emessa da un laser, anziché onde radio. Infine il radar è utilizzato anche per usi di polizia con la misura della velocità di autoveicoli e motoveicoli e la misura di velocità nelle competizioni sportive. In base alla posizione del radar sulla superficie terrestre si parla di radar di terra, radar di mare o radar aereo. E' possibile, però, ingannare i radar con l'emissione di “falso eco”, cioè si possono emettere impulsi radio della stessa frequenza e fase ma anticipati, in modo da falsare il rilevamento del radar; quindi un oggetto può sembrare più vicino di quanto in realtà non lo sia, oppure appaiono falsi bersagli multipli sugli schermi radar, allineati lungo la radiale. L'insieme di queste e delle successive tecniche evolute, prende il nome di Radar Jamming.
Alunna: Iacovino Francesca
a.s 2013/2014
classe V
pag.6 di 9
IPSIA di Bocchigliero
-L'ELETTRONICA E L'UOMO TRA LE DUE GUERRE MONDIALI-
INGLESE: “RADAR” The radar was a technological innovation is very important for the '900 century and was used during the second world war. Radar uses reflected radio signals to detect object up to 3,500 kilometres away. It's essential for air traffic controll and missile early as well as navigation of ships in darkness or fog. The name came frome “RADIO DETECTION AND RANGING”. It was developed in 1930 century afther the italian engineer Marconi suggested the idea in 1922. Radar locates the aircraft coming into an airport at different heights in the sky. Airliners are fitted with a radar transponder which sends their radar signals from the airport's two radar systems. The primary system gives warning about approach and distance while the secondary system signals to the trasponder about identity and height. Radio signals can also be used by weather forecasters to locate rain, snow and clouds. Satellites orbiting the earth uses radar to collect information about the erth's surface for mapmakers, geologist and oceanographers.
SISTEMI: “CONTROLLO
DI POSIZIONE”
Un sistema si controllo è un qualsiasi sistema fisico che stabilisce una relazione di corrispondenza tra una grandezza di ingresso (detta di “riferimento”) ed una grandezza di uscita , che costituisce la grandezza controllata, anche in presenza di disturbi. I trasduttori di posizione sono in grado di trasformare la misura di posizione o dello spostamento di un elemento, che rappresenta l'ingresso, in un segnale di tensione di uscita. Le principali caratteristiche dei trasduttori di posizione sono: •
LINEARITA', intesa come costante di proporzionalità tra la grandezza d'ingresso e d'uscita in tutto il campo d'impiego. L'errore di linearità è espresso in % del valore massimo d'uscita del trasduttore;
•
PRECISIONE, definita come il massimo scostamento tra la grandezza d'ingresso e quella d'uscita entro il campo di misura del trasduttore;
•
CAMPO DI MISURA, inteso come l'escursione tra la grandezza minima e la massima che può misurare il traduttore;
•
RIPETIBILITA', è la tolleranza entro la quale può essere ripetuta la stessa misura;
•
STABILITA', è definita come una costante di proporzionalità tra ingresso e uscita;
Alunna: Iacovino Francesca
a.s 2013/2014
classe V
pag.7 di 9
IPSIA di Bocchigliero
-L'ELETTRONICA E L'UOMO TRA LE DUE GUERRE MONDIALI-
•
VELOCITA' DI RISPOSTA, definita come il potere dell'uscita di seguire, nel più breve tempo possibile, ogni minima variazione della grandezza d'ingresso;
•
POTERE RISOLUTIVO, è il valore più piccolo che il trasduttore può rilevare in ingresso;
•
RUMORE, è un valore aggiunto nei segnali spuri nel trasduttore.
Il sistema di controllo di posizione si porta nella posizione desiderata, se il valore di riferimento rimane costante, cioè senza errore; qunado il segnale che proviene dal trasduttore è uguale a quello dato dal generatore di riferimento, l'uscita del comparatore sarà nulla. Se anche l'uscita dell'amplificatore sarà nulla, non ci sarà tensionedi alimentazione nel motore, che si fermerà nella posizione desiderata. La stabilità di un sistema dipende solo dalla f.d.t del sistema. Il criterio generale di stabilità permette di determinare la stabilita di un sistema di controllo quando si conoscono i poli della f.d.t ad anello chiuso. Un sistema può essere: •
stabile semplicemente, se ad un ingresso limitato corrisponde un'uscita limitata; di conseguenza la f.d.t del sistema ha tutti i poli a parte reale non positiva;
•
stabile asintoticamente, se ad un ingresso limitato corrisponde un'uscita che tende a zero; di conseguenza la f.d.t del sistema ha tutti i poli a parte reale negativa;
•
instabile, se ad un ingresso limitato corrisponde un'uscita non limitata; quindi può avere un solo polo a parte reale positiva.
Alunna: Iacovino Francesca
a.s 2013/2014
classe V
pag.8 di 9
IPSIA di Bocchigliero
ED. FISICA:
-L'ELETTRONICA E L'UOMO TRA LE DUE GUERRE MONDIALI-
“LO SPORT DEL '900”
Le competenze fisiche sono mutate in funzione del momento storico (evoluzione sociale, economica, politica, ecc). Nella prima fase della 1^ guerra mondiale lo sport veniva esaltato come un mezzo di successo dell'intero stato. Durante la guerra, però, non ci si poteva dedicare molto allo sport. Inizialmente lo sport non era gradito perché distoglieva le persone dalle lotte proletarie e appoggiavano invece la ginnastica perché formava cittadini soldati. Durante la Guerra si diffondono idee come lasciare lo sport in mano ai partiti (socialista) e ai religiosi, ma ciò non viene ascoltato. Solo nel 1921, lo Stato, capì che non poteva ostacolare lo sport perché la pressione che lo sosteneva era troppo grande. Quindi si scelse di cercare di controllarlo più che di ostacolarlo. Nel dopo guerra nacquero varie organizzazioni sportive, come l' ENEF, fondata da Giovanni Gentile nel 1923; questa organizzazione doveva essere indipendente dallo stato, ma poi fu assorbita dall'Opera Nazionale Balilla, che dipendeva da Mussolini. Mussolini puntò molto sullo sport, tant'è che coniò il motto romano: “MENS SANA IN CORPORE SANO”. Grazie a Mussolini lo sport acquista importanza ed entra a far parte della quotidianità delle persone. Egli fu il primo politico a dare di sé l'immagine di uomo sportivo; sfruttò al massimo l'educazione fisica, tant'è che la usò per fare da propaganda al suo partito politico. Inoltre, i partiti fascisti, crearono molte strutture sportive dove praticare ogni tipo di sport. Perfino il CONI (COMITATO OLIMPICO NAZIONALE ITALIANO) divenne sponsor della propaganda fascista. Però, con lo scoppio delle 2^ guerra mondiale, non ci si poteva dedicare molto allo sport, inoltre molti atleti furono reclutati per combattere in guerra. Per questo motivo le olimpiadi del 1940 e 1944 furono rimandate e per un breve periodo di tempo lo sport passò in secondo piano.
Alunna: Iacovino Francesca
a.s 2013/2014
classe V
pag.9 di 9