CORSO DI AGGIORNAMENTO “LE PIETRE E I CITTADINI” 2015-16
Associazione Nazionale per la tutela del Patrimonio Storico, Artistico e Naturale della Nazione
Scuola, cittadinanza, sostenibilità
“Le pietre e i cittadini” Progetto nazionale per l’Educazione al Patrimonio 2015-16 SCHEDA DI LETTURA E DI INDAGINE DEL PAESAGGIO Docente DONATELLA CIRILLO Tel. 3387802982 E mail
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IL PAESAGGIO SCELTO
L’archeologia industriale nell’area Ostiense LOCALITÀ Toponimo (anche dialettale)
L’area dell’Ostiense LE MOTIVAZIONI DELLA SCELTA Lo scorso anno le classi interessate hanno partecipato e vinto il concorso nazionale “Le pietre e i cittadini” con due progetti: “Il suburbio Portuense- Magliana” e il “Trullo”. Quest’anno abbiamo deciso di indagare l’altra riva del fiume Tevere, la destra, includendo quella parte della riva sinistra interessata all’area di archeologia industriale che fa ancora parte del Municipio XI in cui è ubicata la nostra scuola. Inoltre il corso di aggiornamento ha avuto come tema proprio il fiume Tevere offrendo approfondimenti e documentazioni di grande rilievo e utilità per il progetto. Lo studio dell’area Ostiense, si propone di avvicinare i ragazzi, tramite l’osservazione diretta e la percezione di spazi urbani e architettonici, ad una parte della città che, senza un piano preordinato, si definisce a partire dagli ultimi decenni dell’Ottocento, in concomitanza con i primi insediamenti industriali a Roma. I temi focalizzati saranno quelli della produzione e degli insediamenti industriali, e di nuove funzionalità legate ad una diversa visione dell’abitare. L’area Ostiense, zona industriale di Roma, permette di raccontare un brano della città, riflettendo sulle trasformazioni sociali e urbane nel corso del Novecento. Importante è anche la tematica della formazione e crescita dell’area industriale di Roma Capitale in una zona esterna alle mura, connessa con la rete ferroviaria dell’epoca e prossima al Tevere, fiume ancora navigabile e importante via di comunicazione e trasporto per le materie Sede Nazionale - Viale Liegi, 33 00198 Roma – Tel. +39.06.8537271 Fax. 039.0685350596
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prime. L’insieme dei complessi tuttora visibili pone, inoltre, il problema del recupero degli esempi di archeologia industriale a Roma e del loro riutilizzo anche come spazi culturali e collettivi. Lo studio metterà in risalto l’attuale diverso rapporto tra la città e il fiume. Da sottolineare il grande interesse per i ragazzi della scuola media verso un quartiere così ricco di offerte per i giovani a partire dall’Università Roma Tre. Il percorso è caratterizzato da numerosi esempi di street art, realizzati nell’area da autori noti negli ultimi anni ai giovani e anche ad un vasto pubblico (Sten & Lex, Brus, Borondo ecc.). In questa parte della città, infatti, per le sue stesse caratteristiche di ex zona industriale in continua trasformazione, si sono concentrati interventi di riqualificazione tramite pitture murali di vario genere, tesi al mascheramento/abbellimento/sogno di nuovi spazi urbani. Altro valore fondamentale è l’esperienza di cittadinanza attiva nel denunciare il caso di nuove edificazioni lungo la riva sinistra del Tevere e lo stato di degrado dei marciapiedi di Via del Commercio e lungo il fiume alle sue spalle.
BREVE DESCRIZIONE DELLE COMPONENTI PRINCIPALI Contesto territoriale L’area Ostiense comprende parte dei municipi VIII E XI del Comune di Roma. Il percorso all’interno del quartiere toccherà gli edifici storici esemplificativi delle diverse tipologie edilizie (residenziale, servizi collettivi, edilizia scolastica, edilizia religiosa, abitazioni collettive, edilizia industriale) che caratterizzano l’insediamento, progettate dai maggiori architetti del periodo. Si evidenzieranno anche gli edifici di recente costruzione e il loro impatto urbanistico. Si parte dal recentissimo il ponte Settimia Spizzichino, inaugurato nel 2012, dedicato all’unica donna sopravvissuta ad Auschwitz, tra le vittime del rastrellamento del ghetto di Roma del 16 ottobre 1943. Il ponte sovrappassa la linea della metro e la ferrovia RomaOstia, e raggiunge la via Ostiense e l’area della città in cui, secondo le destinazioni dei Piani Regolatori, nei primi decenni del ‘900 si è concentrata l’area industriale. Numerosi sono i complessi di archeologia industriale tuttora conservati tra la via Ostiense e la riva del Tevere, sorti grazie alla vicinanza del fiume all’epoca navigabile e della ferrovia. L’area era infatti servita, oltre che dalla tratta Roma-Ostia anche dal collegamento RomaCivitavecchia che, attraverso l’attuale Ponte dell’Industria o “Ponte di Ferro”, progettato sotto il pontificato di papa Pio IX e inaugurato nel 1863, raggiungeva la Stazione Termini. Dal ponte Spizzichino sono visibili: i Mercati Generali (oggi in corso di trasformazione), l’ex edificio ENEL, il complesso dell’Italgas e il Gazometro, struttura che connota profondamente questa parte della città. Sulla via Ostiense possiamo osservare dall’esterno gli edifici della Croce Rossa, restaurati di recente, sorti sull’area delle officine della Ditta Cassinelli & C. ceduta nel 1922 alla Croce Rossa Italiana. Si prosegue, affacciandosi sul piazzale antistante la ex Centrale elettrica intitolata a Giovanni Montemartini, primo impianto pubblico per la produzione dell’elettricità, espressamente voluto dalla giunta capitolina diretta dal sindaco Ernesto Nathan nell’ambito di una politica di municipalizzazione dei servizi. Sede Nazionale - Viale Liegi, 33 00198 Roma – Tel. +39.06.8537271 Fax. 039.0685350596
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Oggi l’edificio industriale ospita il museo archeologico della Centrale Montemartini che conserva strutture e macchinari testimonianze del passato industriale. Sul piazzale davanti al museo sono anche collocati due eleganti lampioni realizzati su disegno di Duilio Cambellotti. Attraversando la via Ostiense, passando per piazza del Gazometro si notano le grandi costruzioni dei Magazzini Generali, edificate su progetto di Tullio Passarelli tra il 1909 ed1912, la sede della Reale Dogana, il complesso del Consorzio Agrario, ed infine il Ponte dell’Industria. Al di là del ponte sono visibili altri edifici industriali come i Molini Biondi e la sede della ex Mira Lanza. La storia L’ AREA NELL’ ETA’ MODERNA ( ‘600 E ‘700 E PRIMI TRE DECENNI DELL’ 800 ) Partendo dall’ Età moderna e giungendo fino al termine del Periodo pontificio, l’ area dell’ Ostiense, che corrispondeva alla parte suburbana della circoscrizione della Parrocchia di San Paolo Fuori le Mura, aveva una destinazione interamente agricola, con una scarsa presenza di edifici rurali e un tessuto stradale prevalentemente di collegamento trasversale tra le grandi vie consolari che si diramavano dalla Capitale. A ridosso della cinta muraria, le proprietà fortemente parcellizzate, erano prevalentemente destinate alla coltura della vite mentre la proprietà delle tenute era destinata al pascolo e alla cerealicoltura. Del resto, la campagna coltivata, essenzialmente orti e vigne, era largamente presente anche all’ interno della cinta muraria. Le mura aureliane, infatti, non possono considerarsi un limite assoluto, questo soprattutto nella zona più prossima alla Porta Ostiense e alla Porta Ardeatina. Questo è rilevabile da tre documenti che si collocano cronologicamente uno dopo l’ altro: la Pianta del Nolli ( 1748 ), le Mappe del Catasto Pio-Gregoriano ( 1819-1820 ), la Mappa della Presidenza del Censo ( 1866 ). Prima dell’ erezione della Parrocchia di San Paolo il territorio dell’ Ostiense faceva parte della giurisdizione ecclesiastica della Parrocchia di Santa Maria in Cosmedin, che si estendeva su un’ aria amplissima, compresa tra i rioni di Ripa e Campitelli, fino ai confini della Diocesi di Ostia. Dalla grande Pianta dell’ Agro Romano di Giovanni Battista Cingolani, elevata alla fine del ‘ 600, si può notare con tutta evidenza la netta differenza colturale tra l’ area del Suburbio, dove domina incontrastata la coltura della vite, con marginali, e sinergiche ad essa, destinazioni a canneto, orto e prato e l’ area delle tenute, dove prevale nettamente il seminativo estensivo che si integra con il pascolo e il bosco. Come è naturale, il Suburbio si distingue nettamente per un più intenso rapporto di scambio quotidiano con la città, legato al trasferimento di manodopera agricola, all’ approvvigionamento della popolazione ( ortaggi e legumi ) nonché dei mezzi animati di trasporto urbano e attività di trasporto di materiali da costruzione per l’ edilizia, uno dei principali settori dell’ economia cittadina. La più vivace presenza dell’ uomo nel suburbio è data dai punti di ristoro e di ritrovo quali le osterie. Per tutta l’Età moderna esisteranno alcuni principali elementi di riferimento per Sede Nazionale - Viale Liegi, 33 00198 Roma – Tel. +39.06.8537271 Fax. 039.0685350596
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l’ area che sono costituiti dalla basilica e dall’ Abbazia benedettina di San Paolo che è anche il proprietario fondiario dominante della zona; dal Tevere (con il suo affluente Almone), con i suoi vari approdi e l’importante porto di Ripa Grande, fondamentale via di comunicazione ma anche elemento di rischio per le frequenti esondazioni; dalla via Ostiense, la Porta San Paolo, la Piramide e le via Marmorada; dal Monte dei Cocci e dai Prati del Popolo Romano. L’ AREA NELL’ ETA’ MODERNA ( DAGLI ANNI ’40 FINO ALLA FINE DELL’ 800 ) A partire dagli anni Quaranta dell’ 800 cominciano a manifestarsi i primi segnali dell’ avvio di processi di cambiamento: un omnibus collega il centro della città alla Basilica di San Paolo, battelli a vapore solcano il fiume dal mare a Ripa grande. Nel 1859 viene inaugurata la stazione ferroviaria di Porta Portese, presso il Porto di Ripa grande, punto di arrivo della strategica linea ferrata che collega il Porto di Civitavecchia alla Capitale. Nel 1823 un drammatico incendio comportò imponenti lavori per la riedificazione della Basilica di San Paolo e nel 1863 venne inaugurato un ponte ferrorroviario sul Tevere, il Ponte dell’ Industria, a campata centrale mobile, per prolungare la linea CivitavecchiaRoma fino alla nuova Stazione centrale di Roma Termini. Subito dopo l’Unificazione matura la scelta di fare della zona dell’area Ostiense-Testaccio il nuovo polo di insediamenti produttivi e di correlata edilizia popolare per le masse operaie. L’ indicazione, già accolta nel primo tentativo di programmazione urbanistica del 1871 è ampiamente strutturata e consolidata nel Piano regolatore del 1883. L’ inizio del rapido sviluppo di nuove attività produttive è segnato dalla costruzione del nuovo Mattatoio ( 1888-1891 ). Lo sviluppo inizia, a partire dalla zona a ridosso delle Mura, dal Testaccio e, successivamente, si prolunga verso l’ Ostiense. L’ AREA NELL’ ETA’ CONTEMPORANEA ( DAI PRIMI ALLA PRIMA META’ DEL ‘900 ) Nel 1904 l’azione del Comitato pro- Roma marittima, fondato da Paolo Orlando, dà nuovo slancio alla connotazione definitiva dell’ Ostiense come polo industriale e dei grandi servizi per la città proiettata verso il mare. Tutto questo grazie anche all’ approvazione di un nuovo Piano Regolatore del 1909 della Giunta Nathan. L’area è collocata a valle del centro abitato tra Testaccio e l’ Ostiense e proprio questa posizione rispetto alla città è tra le ragioni all’ origine delle scelte di pianificazione urbanistica della fine dell’ Ottocento e dei primi decenni del Novecento. Anche il corso del fiume riveste una fondamentale importanza, non solo come via di comunicazione e di scambio ma anche come veicolo di smaltimento di tutte le lavorazioni inquinanti, quelle del mattatoio, delle fabbriche per la concia delle pelli e per la produzione di colla, della produzione del gas e dell’ energia elettrica. Non bisogna sottovalutare, infine, l’impatto strategico del sistema ferroviario, al di qua e al di là del Tevere, con la costruzione di grandi stazioni, ponti ferroviari, scali e nodi di interscambio che si svilupparono con il progressivo disseminarsi di attività produttive l’ impianto di grandi infrastrutture di servizio per la città. Nel giro di pochi anni si avviarono grandi opere e nuovi e imponenti insediamenti alcuni dei quali, anche a causa delle Grande Guerra ( 24 maggio 1915 – 4 novembre 1918 ), Sede Nazionale - Viale Liegi, 33 00198 Roma – Tel. +39.06.8537271 Fax. 039.0685350596
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sarebbero poi stati inaugurati nei primi anni del Regime fascista. Tra questi insediamenti e impianti ne ricordiamo solo alcuni: la Centrale Montemartini e il nuovo porto fluviale di San Paolo nel 1912, i Mercati Generali nel 1921, la linea ferroviaria Roma - Ostia nel 1924. Il ruolo fondamentale dei porti, prima di Ripa grande e poi di San Paolo, ha permesso insediamenti produttivi anche sulla riva destra del Tevere tra i quali ricordiamo i Mulini Biondi, la Mira Lanza, i Magazzini dei Consorzi agrari. I mutamenti erano stati rapidi e profondi e avevano modificato il paesaggio e la geografia dell’ area anche per l ‘effetto degli insediamenti di popolazione operaia correlata a importanti e, talvolta, esemplari programmi di edilizia popolare da Testaccio a San Saba ed alla Garbatella. Negli ultimi anni del Fascismo viene, tuttavia, a cadere la priorità Ostiense. Le innovazioni progettuali si concentrano E – 42 ( E.U.R. ) e per lo sviluppo industriale di Roma fu individuata, e sancita nel 1941, la nuova direttrice Tiburtina – Tor Sapienza. L’ AREA NELL’ ETA’ CONTEMPORANEA ( DAL SECONDO DOPOGUERRA ALL’ ATTUALITA’ ) Con il secondo dopoguerra prevale nell’area la destinazione residenziale. Le attività industriali vengono progressivamente a cessare dagli anni ‘70 in poi e gli edifici ad esse connessi cadono per la maggior parte in uno stato di abbandono. Negli ultimi due decenni del Novecento, tuttavia, l’Amministrazione comunale e l’ insediamento consistente ed ad ampio raggio dell’ Università “ Roma Tre “ hanno contribuito al recupero di varie strutture con destinazione culturale e didattico- scientifica. La Centrale elettrica “ Giovanni Montemartini “ è divenuta sede espositiva dei Musei Capitolini, l’ ex Mattatoio di Testaccio ospita la sede del MACRO ( Museo di Arte Contemporanea di Roma ), il Teatro India utilizza alcune strutture dell‘ ex Mira Lanza e, nel complesso dei Mercati Generali è prevista la “ Città dei Giovani “. Vi è, inoltre, in tutto il territorio, specie nelle zone a ridosso degli ex Mercati Generali, del Gazometro, e della riva destra del Tevere, un diffondersi di nuove iniziative legate in parte ad attività culturali, in parte a forme diverse di svago e sociabilità, in parte ad attività enogastronomiche e, più in generale, a nuove iniziative commerciali. Dati geo-morfologici e geografici (orografia, clima, estensione, densità abitativa) L’area è indicata nella cartografia storica a partire dal 1400. Essa è prevalentemente pianeggiante se si esclude il Colle S.Paolo e la sua rupe la cui struttura geo-morfologica è antichissima. Nell’antichità il suo aspetto era agreste e così è rimasto fino alla fine dell’Ottocento. La realizzazione della via Ostiensis, sulla riva sinistra del Tevere è collegata alle mire espansionistiche di Anco Marzio, indispensabile testa di ponte per il controllo del Tevere e dei traffici commerciali dalla città fino al mare, e viceversa, nonché delle saline, situate presso la foce. Dopo la costruzione delle mura aureliane la via lasciava Roma dalla Porta Ostiensis e dopo un percorso di 16 miglia raggiungeva Ostia. L’andamento attuale ripropone abbastanza fedelmente il tracciato rettilineo antico. Diversi ponti anticamente oltrepassavano i corsi d’acqua che confluivano nel Tevere, oggi quasi completamente Sede Nazionale - Viale Liegi, 33 00198 Roma – Tel. +39.06.8537271 Fax. 039.0685350596
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incanalati ( fiume Almone e il fosso di Grotta Perfetta). Il primo tratto di strada era interessato in età romana da una vasta necropoli della quale restano la Piramide Cestio e la necropoli Ostiense, presso la basilica di San Paolo. Quest’ultima, edificata nel IV secolo, venne fortificata nell’VIII secolo a causa delle incursioni saracene. Oggi ne costituisce testimonianza solo il torrione tra via Ostiense e via Baldelli. Continua nella parte storica. Accessibilità (motorizzata e non) Rete metropolitana Linea B e Roma Ostia , ATAC con corsie preferenziali sulla via Ostiense, Ferrovie dello Stato, pista ciclabile lungo il fiume Tevere. Condizione disastrosa dei marciapiedi di Via del Commercio. Il percorso a piedi lungo la Via Ostiense altezza ex mercati generali è pericoloso perché privo di marciapiede. I valori espressi L’area del Testaccio-Ostiense è un’area strategica per lo sviluppo e la modernizzazione di Roma nel XXI secolo e offre interessantissimi spunti di riflessione culturale e progettuale nonché motivi di mobilitazione per la cittadinanza a causa delle pressioni e degli interessi dei costruttori nei confronti di questa porzione di città. E’ un’area di grande pregio per la sua posizione strategica– collocata a cavallo delle Mura Aureliane, a ridosso del centro storico (distante dal Campidoglio tra 1,5 e 4,5 Km), e lungo un asse direzionale verso l’EUR e verso il mare che è ancora oggi cruciale per lo sviluppo della città, per le peculiarità ambientali – lambita in tutta la sua proiezione dal Tevere e dal Parco dell’Appia –, per uno straordinario paesaggio urbano che qui testimonia tutta la sua storia: quella più antica - il Monte Testaccio, la Piramide, quella paleocristiana - la Basilica di San Paolo fuori le mura-, quella contemporanea - il Cimitero acattolico e Porta San Paolo - fino ai segni di una Roma produttiva e popolare che è stata protagonista nel processo di modernizzazione della città nel primo cinquantennio post-unitario. L’insieme del suo profilo storico e paesaggistico costituisce un importante patrimonio culturale per la città. Le sue numerose singole emergenze sono peraltro censite, descritte e cartografate dalla Sovraintendenza ai beni culturali del Comune di Roma. I rischi di alterazione Attraverso una disposizione inserita in modo del tutto improprio in un «accordo di programma» – riguardante essenzialmente misure di programmazione edilizia per favorire un ordinato sviluppo degli insediamenti dell’Università statale «Roma Tre» nell’area Ostiense-Testaccio (delibera della Giunta Comunale del 12 gennaio 2005 n. 3 e successiva ratifica del Consiglio Comunale, seduta del 25 gennaio 2005) – si permette che venga quasi totalmente raso al suolo il complesso di archeologia industriale dell’exSede Nazionale - Viale Liegi, 33 00198 Roma – Tel. +39.06.8537271 Fax. 039.0685350596
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Consorzio agrario cooperativo. La decisione adottata nell’ambito del progetto urbano Ostiense-Marconi di distruzione di un’emergenza di archeologia industriale quale l’exConsorzio agrario cooperativo di Roma per realizzare l’edificazione in riva al Tevere di cinque nuovi sei – sette palazzi per abitazione e negozi di cui si sta ultimando l’edificazione - caso denunciato fin dalla primavera del 2006 dalla sezione Lazio dell’Associazione italiana per il patrimonio archeologico industriale (AIPAI) – sta cancellando parte della memoria della Roma produttiva posta sulla riva sinistra del Tevere in quanto interrompe violentemente il continuum di un profilo e di un paesaggio urbano unico ed irrepetibile che va dall’ex-mattatoio, all’ex Consorzio agrario cooperativo, all’exdogana, agli exmagazzini generali, all’area Italgas, alla centrale Montemartini. E’ il caso di un drammatico fallimento di programmazione urbana e dell’inadeguatezza della normativa e degli strumenti urbanistici. Soggetti pubblici con competenza sul territorio interessato Comune di Roma - Municipio XI e Municipio VIII - Università Roma Tre Altri Enti ed organismi interessati alla tutela/valorizzazione del paesaggio esaminato Università Roma Tre; Sezione Lazio dell’Associazione italiana per il patrimonio archeologico industriale (AIPAI) I materiali disponibili (documenti, testi, pubblicazioni, siti web di riferimento, ecc. …)
I materiali disponibili dal Corso di aggiornamento di Italia Nostra sez. di Roma
TESTI: Roma Memorie della Città industriale di Enrica Torelli Landini Le trasformazioni della via Ostiense di Barbara Elia Via Ostiense e via Portuense di Simonetta Serra Tra Testaccio e l’Ostiense i segni di Roma produttiva. Un paesaggio urbano e un patrimonio culturale per la città di Carlo M.Travaglini da «Roma moderna e contemporanea», XIV, 2006, 1-3, pp. 343-380 ©2007 Università Roma TreCROMA. Sito del Comune di Roma: Museo della Centrale Montemartini Delibera del Consiglio Comunale di Roma del 22 dicembre 1999 n. 240 e successivi aggiornamenti. La trasformazione della citta: proposte per l’area ostiense a Roma, a cura di L. Altarelli Roma, Clear, 1989. From Dusty to “Dolce”, «Financial Times», 12 maggio 2007.
PER L’ARCHIVIO DI IMMAGINI Biblioteca Nazionale - Roma Museo di Roma Sede Nazionale - Viale Liegi, 33 00198 Roma – Tel. +39.06.8537271 Fax. 039.0685350596
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Archivio Storico Capitolino ICCD-Aerofototeca. CROMA-CeDOT. Stato Maggiore Aeronautica-5°Reparto. Archivio Storico ATAC. Comune di Roma, Carta storica archeologica monumentale e paesistica del suburbio e dell’agroromano, 1982. Fondazione Primoli
Situazione vincolistica, con particolare riferimento al D.Lgs 42/04 (Codice Urbani) e ad eventuali strumenti di pianificazione paesistica Vedi: Delibera del Consiglio Comunale di Roma del 22 dicembre 1999 n. 240 e successivi aggiornamenti, in particolare la delibera della Giunta Comunale del 12 gennaio 2005 n. 3 e successiva ratifica del Consiglio Comunale, seduta del 25 gennaio 2005. Eventuali proposte di valorizzazione L’Università Roma Tre sta approfondendo tutti gli aspetti delle nuove edificazioni ed aprire su di esse una larga discussione ai sensi del Regolamento del processo di partecipazione dei cittadini alle scelte di trasformazione urbana del Comune di Roma. formulate da: . L’Università Roma Tre e i cittadini - l’Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale (AIPAI) Sezione Lazio e i cittadini che hanno aderito all’appello. Per permettere ad un maggior numero di cittadini di conoscere la bellezza e l’unicità del Museo della Centrale Montemartini occorrerebbe promuovere ed incrementare, da parte del Comune, il numero delle visite gratuite offerte durante le prime domeniche del mese. SI ALLEGANO N° …. IMMAGINI IN FORMATO DIGITALE (300 dpi e dimensione1-4 Mb)
Luogo e data Roma 13/03/2016 Da restituire all’indirizzo di posta elettronica
[email protected] eda lla sezione che organizza il corso di aggiornamento
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