CORSO DI AGGIORNAMENTO “LE PIETRE E I CITTADINI” 2015-16
Associazione Nazionale per la tutela del Patrimonio Storico, Artistico e Naturale della Nazione
Scuola, cittadinanza, sostenibilità
“Le pietre e i cittadini” Progetto nazionale per l’Educazione al Patrimonio 2015-16
SCHEDA STORICO-DESCRITTIVA DEL CENTRO STORICO Docente Sampino Irene Tel. 3475361438 E mail
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Denominazione e localizzazione del centro storico Il Castello di Cefalà Diana e i Bagni .
L'attuale paese si trova in una zona abitata sin dall'età Romana , come attesta il ricco patrimonio archeologico trovato e le citazioni del geografo e viaggiatore arabo Idrisi , che era stato inviato dal re Ruggero Secondo di Sicilia a Palermo per relizzare una raccolta di carte geografiche nota come Il Libro di Ruggero . Il nome del paese , Kefalath , grande testa , deriverebbe dalla forma della rupe dove sorge il castello . Comunque ,è importante ricordare , che nell'epoca Bizantina il termine “ Kefalades “ era anche un appellativo attribuito agli arconti nobili militari , probabilmente per sottolineare il loro ruolo di capi o comandanti dell'esercito .In questo senso non è escluso che alcune di queste famiglie abbiano effettivamente un legame con un Kefalàs bizantino , soprattutto se si considera che diverse famiglie erano legate ai ranghi nobili della Grecia medievale . Chefalà é infatti il cognome di una famiglia greca nobile . Prima di concludere, ad ogni modo , va aggiunta un'ultima ipotesi riguardo al nome in questione : osservando la toponomastica greca , va notato che diversi toponimi greci contengono la radice Kefal – ad esempio l'isola di Kefalonia e il villaggio cretese di Kefalas , in questo senso , non si può escludere una derivazione della toponomastica greca bizantina . Il luogo frequentato in periodo bizantino , divenne feudo alla fine del 12° sec. e la popolazione era in gran parte musulmana ,come attesta a conferma di ciò un documento risalente al 1242 scritto sia in latino che in arabo . Nel 13°sec. , si abbattè su Cefalà una violentissima crisi demografica legata a drammatiche vicende politiche e militari , seguita nel 1348 da una teribile epidemia . Il vasto territorio, rimasto privo di uomini e abitanti , venne sfruttato dai palermitani che con contratti di enfiteusi lo adibirono a pascolo o a cultura estensiva di cereali. Nel corso dei secoli , il territorio di Cefalà Diana appartenne a diverse famiglie fra cui : Chiaramonte , Abbate , Ulezinellis , Del Bosco , de Apilia , de Falgar , Abbatellis ( mercanti toscani che la tennero fino al 1523 ). Confiscata in seguito alla ribellione degli ultimi Abbatellis , Cefalà fu donata al Gran Cancelliere di Carlo 5° , Mercurio Gattinara e nel 1525 fu venduta al Barone di Capaci Francesco Bologna . Prima di giungere a Nicolò Diana la baronia appartenne all' “Opera Pia delle Anime del Purgatorio . I Diana ottennero il titolo di duchi di Cefalà nel 1680 e fondarono il villaggio di Cefalà Diana intorno alla metà del 18° sec.
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Le motivazioni della scelta La Sig.ra che abita nel mio pianerottolo è la Baronessa di Cefalà Diana ,ex proprietaria del castello e delle terme , e tali beni le sono stati espropriati dalla regione Sicilia diversi anni fà .
Breve descrizione Posto su una rupe arenaria , a 657 metri sul livello del mare , il castello ha la corte centrale , di pianta triangolare, insiste sul pavimento roccioso del pianoro in pendenza , delimitata da un altissimo muro di cinta , di cui oggi sopravvive ben poco , con merli ed altre opere difensive .Si accedeva al cortile attraverso un duplice ingresso su cui si affacciavano vari locali che costituivano i servizi del castello , stalle, magazzini alloggiamenti per guarnigione . Il complesso comprendeva una torre quadrangolare , gli edifici ausiliari e un'altra torre più piccola . La torre Mastra , alta circa 20 metri , coronata da una terrazza munita di merlature , è posta sul punto più alto della roccia . Essa è divisa in tre piani , il più basso (coperto da due volte a botte ) fungeva da magazzino e cisterna e comunicava al piano superiore attraverso una botola .Altre aperture erano due strette feritoie strombate . Entrambi i piani superiori erano ognuno di un vano coperti da volte con mattoni disposti a spina di pesce . Al piano nobile della torre si arrivava attraverso un sistema di scale che, partendo dalla corte centrale , giungeva all'unica porta del mastio sul lato nord . Quattro monofore strombate all'interno e con ghiere di mattoni , due lungo i lati più lunghi del vano, illuminavano l'ambiente , mentre una strettissima saettiera serviva per tenere sotto tiro l'ingresso al castello . Nella volta si aprivano due stretti vani: Il primo mediante una scala in legno immetteva in una terrazza coronata da una merlatura .Il secondo permetteva lo sfogo al fumo del camino che illuminava e riscaldava il locale sottostante destinato ad abitazione per i periodi di permanenza dei baroni di Cefalà. Il secondo piano,separato con un soffitto- pavimento in legno , non più esistente , riceveva aria e luce da quattro monofore a tutto sesto , una per lato. I bagni Più a valle rispetto al castello c'è l'edificio dei bagni di Cefalà Diana , ancora quasi integro pur se inglobato in superfetazioni di edilizia minore dei periodi successivi.L'interno si presenta come una robusta costruzione di forma quadrangolare addossata ad uno sperone roccioso da cui sgorga una fonte d'acqua calda ( 35,8° - 38 ° ) sfruttata fino agli anni 60 , per le sue virtù terapeutiche . La presenza di una rara iscrizione araba in caratteri cufici che decora le sue facciate ha fatto pensare che l'edificio risalisse all'età islamica, tanto che ancora oggi , si parla di Terme Arabe .
Contesto territoriale Agricolo In particolare la vegetazione attorno alle terme è caratterizzata da ambienti di prateria , garica, macchia e vegetazione rupestre . Notizie storiche Il castello , edificato tra il 13° e 14° sec , era per la sua posizione , uno dei punti di difesa più importanti della Sicilia . I resti che vediamo oggi , sostituiscono il vecchio castello arabo-normanno , il cui podere arrivava fino al territorio di Vicari ,notizia giunta ai nostri tempi attraverso due antichi documenti , rispettivamente del 1121 e l'altro del 1460 . Questo nuovo castello ha ereditato le funzioni strategiche e militari . In esso trovò rifugio un gruppo di predoni catalani che taglieggiava e depredava la città di Palermo dei viveri , contro cui l'Universitas nel 1349 sferrò un attacco militare . Venuta meno l'aristocrazia militare , in seguito alla restaurazione del potere monarchico , il castello divenne magazzino per le masserie , prigione rurale e occasionalmente dimora temporanea dei nuovi baroni . La sua posizione eminente -corridoio di viabilità fra Palermo e l'interno cerealicolo , unitamente al suo aspetto rude , senza alcun particolare decorativo , lasciano immaginare un luogo privo di ogni confort ai baroni che si trovavano a passare di lì e trascorrervi un ristrettissimo periodo di tempo. Le terme L'edificio all'intero è costituito da un grande ambiente rettangolare , diviso in due parti disuguali da un Sede Nazionale - Viale Liegi, 33 00198 Roma – Tel. +39.06.8537271 Fax. 039.0685350596
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diaframma murario su cui si aprono tre archi che poggiano su sottili colonne in marmo e capitelli floreali di terracotta . Tale struttura isola visivamente la piccola vasca , su cui si versavano direttamente le acque termali , dalla grande piscina delimitata da tre gradoni . Una serie di piccole nicchie in mattoni , ricavate nello spessore murario con funzione di armadi , scandiscono il ritmo delle pareti .
Dati geo-morfologici e geografici (orografia, clima, estensione, densità abitativa) Cefalà Diana è un Comune Italiano della provincia di Palermo . I suoi abitanti si chiamano dianesi . Il comune si estende su 9 Kmq e conta 1014 abitanti dall'ultimo censimento della popolazione . La densità di popolazione è di 112,4 abitante per kmq sul comune . Cefalà Diana è situata a 13 Km a Sud-est di Misilmeri , il più grande paese nelle vicinanze e a 40 km da Palermo . Si trova a 563 m alle pendici della Rocca Busambra , nell'alto bacino del fiume Milicia . Ha un'economia agricola . Il paese può essere raggiunto da due strade statali la 121 che collega Palermo con Catania e la 118 che collega Bolognetta con Agrigento . Il territorio è modellato da situazioni morfologiche particolari che si manifestano in frane , cedimenti , accumuli , depressioni , forme di erosione e conformazioni varie che conferiscono tipicità all'ambiente . I terreni sono nella maggior parte costituiti da argilla , calcare , sabbia , arenarie a grana variabile più o meno cementate a pedologia di suoli bruni , suoili bruni lisciviati e litosuoli . I versanti argillosi modellati da agenti esterni e dalle acque di precipitazione , sottesi molto spesso dai corsi d'acqua , hanno subito delle evoluzioni che hanno determinato rimodellamenti della superficie con frane. In particolare il Pizzo Chiarastella ( 670 m. s.l.m. )rappresenta una delle aree di alimentazione del circuito idrogeologico che trova il suo punto di recapito nella sorgente termale dei Bagni di Cefalà Diana . Dal punto di vista geologico il rilievo è costituito da una successione di rocce carbonatiche appartenenti all'Era Mesozoica .
Sistema viario, piazze Questo piccolo centro contadino è emarginato dai processi di sviluppo del territorio palermitano , e non offre neppure forme visitanti di turismo circuitale di qualche entità. Sistema edilizio Non cè esistenza di edilizia in espansione. Sistema difensivo e recinti …………………………………………………………………………………………………………………………... …………………………………………………………………………………………………………………………... …………………………………………………………………………………………………………………………... …………………………………………………………………………………………………………………………... Le funzioni insediate: quelle storiche e le attuali (le permanenze e le modificazioni) vedi sopra . L'andamento socio-demografico (spopolamento, cambiamento di tipologie di insediati, ...) vedi sopra I valori espressi (architettonico, ambientale urbano e ambientale paesistico). Secondo l'Inventario di Protezione del Patrimonio Culturale Europeo I.P.C.E.N°I-19-82-260. 3 I valori paesaggistico ambientali sono buoni. Il paese mantiene la condizione originaria di borgo rurale tardo settecentesco,ed ha un impianto urbanistico del XVIII sec. a scacchiera ortogonale . Lo stato di conservazione del castello e delle terme è mediocre.
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I rischi di alterazione …………………………………………………………………………………………………………………………... …………………………………………………………………………………………………………………………... …………………………………………………………………………………………………………………………... …………………………………………………………………………………………………………………………...
Fonti e documentazione di riferimento F. D'Angelo, C. Filangeri . C. Trasselli , “ Cefalà o Chiarastella in Sicilia ”; R.Santoro “ La sicilia dei Castelli . La difesa dell'Isola dal 6° al 18° sec.”; …………………………………………………………………………………………………………………………... …………………………………………………………………………………………………………………………... …………………………………………………………………………………………………………………………... …………………………………………………………………………………………………………………………...
AZIONI SVOLTE A TUTELA: Condizione vincolistica; Strumenti urbanistici Le terme ed il castello si trovano all'interno della Riserva Naturale istituita nel 1997, per la salvaguardia di una zona di 137 ettari tra i comuni di Cefalà Diana e Villafrati . La riserva si estende su un vasto territorio nel quale spicca Pizzo Chiarastella . AZIONI PROPOSTE PER CONTRASTARE I RISCHI per la tutela e conservazione Cefalà Diana ha costituito , insieme a Godrano , la cosidetta Unione dei Comuni “ Dalle Terme Arabe ad Oltre Alpe Cucco ” . Essa ha l'obiettivo della condivisione delle risorse , della valorizzazione del territorio comune e dell'ottimizzazione dei servizi. RISULTATI RAGGIUNTI DALLE AZIONI PRECEDENTI: 1. NUMERO DI PERSONE COINVOLTE ………………………………………………………………………….........................……………………… 2. RASSEGNA STAMPA (n. articoli pubblicati) ……………………………………………………………………………….........................………………… …………………………………………………………………………….........................…………………… …………………………………………………………….........................…………………………………… 3. AZIONI FATTE PER CONTINUARE A SENSIBILIZZARE LA COMUNITÀ …………………………………………………………………….........................…………………………… …………………………………………………………………..........................……………………………... ……………………………………………………………………….........................………………………… …………………………………………………………………………………………..........................………
4. Immagini
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Luogo e data ......................................................... Da restituire all’indirizzo di posta elettronica
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