CORSO DI AGGIORNAMENTO “LE PIETRE E I CITTADINI” 2015-16
Associazione Nazionale per la tutela del Patrimonio Storico, Artistico e Naturale della Nazione
Scuola, cittadinanza, sostenibilità
“Le pietre e i cittadini” Progetto nazionale per l’Educazione al Patrimonio 2015-16
SCHEDA STORICO-DESCRITTIVA DEL CENTRO STORICO Docente Teresa Curcio Tel. .................................................... E mail ...................................................................................... Scuola / Istituto: Scuola Secondaria di I grado “G. A. Borrgese – XXVII Maggio Indirizzo Piazza Contardo Ferrini, 13 Città Palermo CAP 90146 Prov PA Tel. 0916713244 Fax 0916713352 e-mail
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Denominazione e localizzazione del centro storico Chiesa di San Cataldo, Palermo Le motivazioni della scelta La Chiesa è uno dei più celebri esempi di architettura arabo-normanna ed è uno degli otto monumenti del percorso arabo-normanno, da poco dichiarato patrimonio dell'umanità.
Breve descrizione Nel cuore del centro storico di Palermo vi è la chiesa di San Cataldo, uno dei più singolari esempi di architettura religiosa normanna. Il committente fu molto probabilmente Maione da Bari, anche se mancano notizie certe perché non ci è pervenuto il diploma di fondazione. Attualmente San Cataldo si presenta come è stata lasciata dopo il restauro ottocentesco, cioè un parallelepipedo movimentato dalla curva dell’abside centrale e sormontato da un parallelepipedo più stretto su cui svettano tre cupole estradossate. Le superfici murarie esterne sono animate da archeggiature molto simili a quelle che troviamo nella Zisa e alla Cuba, ottenute tramite modanature in aggetto rispetto al filo murario esterno e che si arrestano a una certa quota da terra. A conclusione dei prospetti vi è un coronamento costituito da una fascia con i resti di un’inscrizione latina compresa tra due fasce a motivi vegetali. Al di sopra vi è la cimasa ottenuta tramite la reiterazione di un merlo disegnato da Patricolo. Tuttavia, sul prospetto orientale, sono presenti sei merli originali. La pianta della chiesa è un tentativo di fondere lo schema basilicale con lo schema centrico per via delle quattro colonne disposte ai vertici di un quadrato. Le sei colonne in marmo bigio e cipollino che reggono gli archi sono tutte di spoglio, così come i capitelli che sono tutti diversi tra loro. In particolare, il secondo di essi, quello posto sul lato sinistro della navata centrale, presenta una decorazione di derivazione islamica. La pavimentazione di San Cataldo è pervenuta quasi del tutto originale. Il pavimento è formato da quattordici pannelli che corrispondono a sette motivi geometrici diversi. La maestria di chi lo ha realizzato e alcune rotae di porfido e serpentino lo rendono estremamente prezioso. Le pareti interne sono prive di mosaici e di affreschi, anche se forse erano stati previsti per coerenza con la preziosità del pavimento, ma mai realizzati. Sede Nazionale - Viale Liegi, 33 00198 Roma – Tel. +39.06.8537271 Fax. 039.0685350596 C.F. 80078410588 P.IVA 02121101006 -
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Contesto territoriale Il centro storico di Palermo è diviso in quattro mandamenti dagli assi principali, il Cassaro, cioè corso Vittorio Emanuele, e Via Maqueda che si intersecano nei Quattro Canti, non lontani dalla chiesa. San Cataldo si trova nel mandamento Tribunali, così chiamato per la presenza del tribunale dell'Inquisizione. Da Piazza Bellini, dove si trova la chiesa, ha inizio la Discesa dei Giudici, chiamata così perché qui si trovava la sede dei giudici di Palermo. La storica strada s'interrompe in via Roma, ma idealmente prosegue oltre via Roma, con via Sant'Anna, poi via Alloro, che giunge fino al mare. Notizie storiche I primi esempi di architettura arabo normanna risalgono al 1100. Sono generalmente chiese annesse a monasteri basiliani nel Val Demone, molto interessanti perché pongono le premesse alle ricerche successive. Con esse si svela in parte il volto dell’architettura normanna. San Cataldo fu fondata durante il regno di Guglielmo I. Il committente fu probabilmente Maione di Bari, tuttavia non esistono notizie certe né sulla data né sul committente perché manca il diploma di fondazione. Per fare luce sulla questione della fondazione può essere d’aiuto il documento di vendita del 1176, il più antico documento pervenutoci. Nell’atto Guglielmo di Marsico dichiara di avere venduto alla dogana dei baroni le case a Palermo già di proprietà del padre, Silvestro di Marsico, e precedentemente appartenute a Maione di Bari e di avere donato lo ius di una chiesa in predictis domibus constructa. La chiesa è proprio San Cataldo. A renderlo inconfutabile è un’epigrafe, ancor oggi visibile all’interno, relativa alla sepoltura di Matilda, figlia di Silvestro di Marsico, morta in tenerissima età nel 1161, come si ricava dalla stessa iscrizione. Ma non tutti gli storici sono d'accordo nell'attribuire la fondazione di San Cataldo a Maione. Nel giugno del 1182 Guglielmo II donò il complesso architettonico alla Cattedrale di Monreale. La chiesa non è mai stata libera su tutti i fronti come appare adesso, probabilmente era addossata a un palazzo nobiliare. Ma già nel 1558 la chiesa e gli edifici confinanti con la chiesa erano stati fagocitati da nuovi corpi di fabbrica, come scrive Tommaso Fazello in Storia della Sicilia. Nel 1787 la residenza adiacente alla cappella appartenuta agli arcivescovi di Monreale fu destinata a sede delle Poste e dopo l'Unità d'Italia, anche la chiesa fu usata come ufficio postale. In seguito al trasferimento della sede delle Poste in piazza Bologni, San Cataldo fu sottoposta ad ingenti lavori di restauro. L'architetto Patricolo, che si occupò dei lavori di restauro, seguì i principi del ripristino in stile, liberando la chiesa su tutti i fronti, eliminando le sovrastrutture barocche. Venne sostituito la maggior parte del materiale lapideo compreso modanature e archi. Anche il coronamento fu rifatto quasi completamente ad eccezione di sei merli che sono quelli originari. Dati geo-morfologici e geografici (orografia, clima, estensione, densità abitativa) Il sottosuolo di Palermo è costituito da calcarenite. Anticamente la città era attraversata da due fiumi, il Kemonia e il Papireto, che vennero interrati, mentre successivamente vennero prosciugate le zone paludose, dovute all'antica presenza dei fiumi. Palermo si sviluppa su un territorio pianeggiante, detto Conca d'Oro ed è circondato da colline e promontori. Il clima è di tipo mediterraneo, le temperature sono miti tutto l'anno grazie alla presenza del mare. Il centro storico di Palermo presenta una densità abitativa bassa perché ha subito un processo di svuotamento dopo la seconda guerra mondiale, anche se oggi si assiste a una leggera contro tendenza. Manca quasi del tutto la mixitè sociale. Sistema viario, piazze La chiesa si trova in piazza Bellini, nel passato detta Piano di San Cataldo, un luogo ritenuto tra i più nobili 2 della città vecchia . Vi troviamo infatti Santa Maria dell’Ammiraglio, i resti del monastero benedettino della Martorana e di fronte la chiesa di Santa Caterina e il Palazzo Senatorio. La piazza è collegata tramite un vicolo alla Piazza Pretoria che ospita la celebre fontana omonima. Nelle immediate vicinanze vi sono i Quattro Canti dove si intersecano gli assi principali della città storica, che la dividono in quattro mandamenti. 2
DI GIOVANNI V., La Chiesa di San Cataldo e il suo fondatore, in La topografia antica di Palermo dal secolo X al secolo XV, vol.II, Palermo 1890, p. 180
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Sistema edilizio Nella seconda metà dell’Ottocento il piano stradale della piazza Bellini fu abbassato per adeguarsi alle nuove pendenze di corso Vittorio Emanuele e della via Maqueda, cosicché adesso la chiesa è sopraelevata rispetto al piano stradale. Sullo stesso basamento si trova la Chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio, conosciuta come la Martorana. Di fronte vi è il Palazzo Pretorio, noto anche come Palazzo delle Aquile, e la Chiesa di Santa Caterina. É una zona di edifici monumentali, antichi palazzi nobiliari, sedi istituzionali, luoghi per il culto e teatri. Sono presenti anche edifici di minor pregio, spesso in attesa di restauro, che rappresentano il tessuto connettivo del centro storico. Sistema difensivo e recinti Quando nasce, la città di Palermo si dota di una prima cinta muraria, ma nel tempo verranno costruite altre mura per soddisfare le esigenze di espansione. Le mura più recenti, in larga parte abbattute, sono quelle risalenti al periodo del vice regno spagnolo. Queste erano dotate di bastioni, alcuni dei quali ancora esistenti. Le funzioni insediate: quelle storiche e le attuali (le permanenze e le modificazioni) La chiesa nacque come cappella annessa a un palazzo nobiliare, non più esistente. Quando il complesso architettonico venne donato alla Cattedrale di Monreale, divenne gancìa dei monaci di Monreale mentre la chiesa divenne parrocchia con relativo cimitero. Dopo l'Unità d' Italia San Cataldo fu destinata ad ufficio per la distribuzione delle lettere, mentre gli edifici del complesso a cui apparteneva già da tempo ospitavano la sede delle Poste. Attualmente appartiene ai Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme che si occupano di celebrare la messa. L'andamento socio-demografico(spopolamento, cambiamento di tipologie di insediati, ...) Il centro storico di Palermo ha subito un processo di svuotamento dopo la seconda guerra mondiale, anche se oggi si assiste a una leggera contro tendenza, perché sono state fatte azioni con l'obiettivo di attirare persone a risiedere nel centro storico. Poiché manca quasi del tutto la mixitè sociale, uno degli obiettivi è stato quello di attirare persone appartenenti a diverse classi sociali. Importante notare che nel centro storico risiedono persone appartenenti a diverse etnie. Ad esse si deve la comparsa di nuove attività commerciali, che stanno riattivando il tessuto economico del centro storico che si stava diventando sempre più debole. La presenza sempre più massiccia di locali per lo svago e la ristorazione attira moltissimi giovani che animano le vie storiche. I valori espressi (architettonico, ambientale urbano e ambientale paesistico). San Cataldo appartiene al periodo d'oro dell'architettura arabo-normanna. In essa troviamo una felice mescolanza di cultura araba, bizantina, latina e nord-europea. Il periodo normanno è uno dei più gloriosi dell’architettura siciliana. Tanto che nei secoli successivi gli architetti siciliani hanno attinto a forme e metodi costruttivi del periodo normanno. Le cupole che svettano sul tamburo, presenti anche in altre chiese della città e in Sicilia, costruite con un metodo che ritroviamo anche in moschee antecedenti del nord-Africa, sono un simbolo della mescolanza di cultura e tradizioni che hanno caratterizzato la Sicilia dell' XI e XII secolo. I rischi di alterazione Il problema più grave è rappresentato dall'azione dei gas di scarico dei veicoli a motore sulla pietra di cui è costituita la muratura, a cui si cerca di ovviare chiudendo al traffico via Maqueda nelle ore diurne e rendendo pedonale Piazza Bellini. Bisogna tenere sotto controllo l'azione dell'acqua piovana e dell'umidità di risalita che possono causare pericolose infiltrazioni e la formazione di efflorescenze e muffe.
Fonti e documentazione di riferimento BASILE F., L’architettura della Sicilia normanna, Catania, Caltanissetta, Roma, Vito Cavallotto Editore, 1975 BELLAFIORE G., Architettura in Sicilia nelle età islamica e normanna (827-1194),Padova, Marsilio, 1990 DI FEDE M.S., La Chiesa Di San Cataldo a Palermo, Palermo, Officine grafiche riunite, 2005 DI GIOVANNI V., La chiesa di San Cataldo e il suo fondatore, in La topografia antica di Palermo dal secolo X al secolo XV, vol.II, Palermo 1890 Sede Nazionale - Viale Liegi, 33 00198 Roma – Tel. +39.06.8537271 Fax. 039.0685350596
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DI LIBERTO R., La Chiesa normanna di S. Cataldo a Palermo, in Palladio, n.s., IX, n. 17, gennaio-giugno 1996, Roma, De Luca, 1996 DI STEFANO G., Monumenti della Sicilia normanna, II ed. aggiornata a cura di W. Kronig, Palermo, Flaccovio, 1979
AZIONI SVOLTE A TUTELA: Condizione vincolistica; Strumenti urbanistici Le azioni volte a tutela del monumento, sono contenute nel PPE, piano particolareggiato esecutivo. Inoltre dal 2015 la chiesa assieme ad altri sette monumenti è entrata nella lista UNESCO dei patrimoni dell'umanità. Molto importante è stata la decisione di chiudere al traffico nelle ore diurne via Maqueda e la pedonizzazione di Piazza Bellini.
AZIONI PROPOSTE PER CONTRASTARE I RISCHI per la tutela e conservazione Istituire un circuito di monumenti visitabili con un un unico biglietto comulativo Valorizzare l'area di Piazza Bellini tramite l'organizzazione di manifestazioni, in modo da attrarre cittadini e turisti Chiudere al traffico Via Maqueda 24 ore su 24 RISULTATI RAGGIUNTI DALLE AZIONI PRECEDENTI: 1.
NUMERO DI PERSONE COINVOLTE ………………………………………………………………………….........................………………………
2.
RASSEGNA STAMPA (n. articoli pubblicati) ……………………………………………………………………………….........................………………… …………………………………………………………………………….........................…………………… …………………………………………………………….........................……………………………………
3.
AZIONI FATTE PER CONTINUARE A SENSIBILIZZARE LA COMUNITÀ …………………………………………………………………….........................…………………………… …………………………………………………………………..........................……………………………... ……………………………………………………………………….........................………………………… …………………………………………………………………………………………..........................………
4.
ALTRO …………………………………………………………………………………….........................…………… ………………………………………………………………………………….........................……………… ………………………………………………………………………………….........................……………… ………………………………………………………………………………….........................……………… ………………………………………………………………………………….........................……………… …………………………………………………………………………………….........................……………
SI ALLEGANO: N° 3…. IMMAGINI, N° …. GRAFICI IN FORMATO DIGITALE (300 dpi e dimensione 1-4 Mb) Luogo e data Palermo, 23/03/2016.........................................................
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Da restituire all’indirizzo di posta elettronica
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