L’ORGOGLIO DI ESSERE
“DONNE GEOMETRA”
2015 Le “Donne Geometra” per una economia in crescita. “Boom di iscrizioni nelle scuole superiori”
Le “donne geometra”, nel 1997 erano il 5,1% contro il 94,9% di colleghi maschi. Negli ultimi anni gli uomini sono aumentati del 32% mentre le donne del 138%, con una crescita complessiva della Categoria del 37%.: una forza che cresce a vista d’occhio e che, di anno in anno, si fa sempre più spazio nei territori provinciali. La politica tenace dell’Associazione Nazionale “Donne Geometra”Nazionale ,fa esplodere le iscrizioni all’Albo e incoraggia le nuove leve a scegliere
PROFESSIONE GEOMETRA
l’Istituto Tecnico indirizzo Costruzioni, Ambiente e Territorio (CAT). Una nuova risorsa per la Categoria e il patrimonio della Cassa Nazionale
Associazione Nazionale
di Previdenza e Assistenza Geometri.
All’interno alcune testimonianze di “donne geometra” A
“Donne Geometra”
“Donne Geometra”e lavoro: tanta strada è stata fatta, ma ancora c’è da camminare Erano gli anni novanta, quando partì una timida iniziativa da parte di una geometra fiorentina Anna Maria Piras, per puntare sulla valorizzazione del ruolo delle donne all’interno della Categoria dei Geometri Italiani. Un pensiero lontano e lungimirante per ripensare il welfare, incentivare le iscrizioni in rosa, valorizzare la figura della “Donna Geometra” all’interno di una professione ordinistica al maschile. E’ stata lei, insieme a Piero Panunzi, già Presidente del Consiglio Nazionale dei Geometri, ad aver avuto l’intuizione di aprire le porte al percorso dell’integrazione di genere, oltre ad essere stata la prima donna geometra italiana, negli anni ’80 ad aver portato una relazione all’Assemblea della Federazione Internazionale dei Geometri, in Finlandia. E’ stato il primo passo di un lungo percorso, ripreso dalla Consulta Femminile, una Commissione di lavoro istituita dal Consiglio Nazionale nell’anno 2003, che ha operato sotto la guida dell’allora Presidente Piero Panunzi. Uno slancio di specifica determinazione si attuò nel 2005 al Congresso di Palermo, un indirizzo di sensibilizzazione venne promosso con la presentazione di attività innovative e la divulgazione di un primo mezzo di comunicazione: un mensile di notizie – che trovò l’approvazione di molti, che oggi è il Notiziario scaricato online da più di 70.000 mila utenti. Nell’anno 2007 è stata poi fondata da parte di alcune componenti della Consulta Femminile, l’Associazione
Nazionale
“Donne
Geometra”, che in linea con gli scopi del Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati
ha
puntato
all’integrazione
di
genere, trovando una approvazione sempre più crescente da parte degli iscritti, con la consapevolezza raggiunge
che
“insieme”
ogni
conquista
uomini
e
si
donne,
nell’interagire sugli sviluppi positivi,dei quali
La maturità nell’intraprendere nuove azioni,che solo apparentemente avvantaggiano le “donne”, rientrano in una cultura consapevole per contribuire ad un futuro migliore sotto il profilo economico e sociale, a cui nessuno può e deve sottrarsi
ne traggono vantaggio tutti. La maturità nell’intraprendere nuove azioni, che
solo
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apparentemente avvantaggiano e tutelano le “donne” , rientrano in una cultura consapevole per contribuire ad un migliore futuro sotto il profilo economico, educativo e sociale, a cui nessuno può sottrarsi. Con questo spirito ed interpretando il motto di Ambroise Paul Toussaint Jules Valéry, scrittore, poeta e aforista francese, che si è garantita con sacrificio e fermezza la presenza assidua nelle assemblee nazionali dei Presidenti d’Italia, nei tavoli decisionali,in ogni tipo di attività, per offrire un contributo al potenziamento della Categoria tutta. Un lavoro certosino, condiviso e sostenuto dai Collegi e dai singoli soci, fino a diventare l’Associazione Nazionale “Donne Geometra”un gruppo operativo di rilevante interesse, anche per gli enti nazionali ed internazionali, il mondo accademico, politico, istituzionale, la Presidenza della Repubblica Italiana. “ Lo spirito dell’attività dell’Associazione Nazionale “Donne Geometra” incontra l’auspicio del Presidente della Repubblica a compiere ogni sforzo, sul piano normativo, educativo e culturale, affinché le conquiste delle donne
trovino
compiuta
e
diffusa
affermazione.
La
valorizzazione e il riconoscimento dei significativi risultati raggiunti dall’impegno femminile nel mondo dell’economia, della ricerca, dei nuovi saperi e delle nuove tecnologie rivelano – ha detto Giorgio Napolitano – quanto sia importante il contributo offerto dalle donne con la loro attenzione all’innovazione, alla qualità, al merito. Ma tutto ciò non deve far dimenticare gli ostacoli, le difficoltà e le resistenze alla piena realizzazione nel mondo del lavoro del principio delle pari opportunità.” Le “Donne Geometra” non hanno mai sottovalutato le difficoltà e la complessità di ogni azione, superando ostacoli, contrarietà, diffidenza, avversità, ritenendo ogni volta che il bene primario fosse l’affermazione di una attività a servizio di tutti. La certezza che, la"womenomics" - teoria economica secondo la quale il lavoro delle donne è oggi il più importante motore dello sviluppo mondiale, ha dato l’impulso di pianificare una serie di operazioni e attività, tali da offrire stimoli e progetti concreti per la crescita della Categoria, con una risonanza nazionale ed internazionale nei diversi settori economici, culturali, di ricerca.
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La formula della crescita economica oggi è: donne, lavoro, economia, fecondità. Questo anche negli Ordini professionali. Nei Paesi dove la partecipazione delle donne è alta, anche i problemi demografici sono minori. L’Associazione Nazionale “Donne Geometra” è stata la prima in Italia a dare una impronta femminile e innovativa ad una Categoria professionale ordinistica nata prettamente al maschile, nata dall’impulso e dalla volontà di muovere le coscienze, offrendo un contributo concreto – dalla consulenza al sostegno gratuito a chi è già iscritto e a chi invece ha bisogno di chiarimenti per intraprendere il percorso scolastico verso la libera professione. Un esempio imitato da altri Ordini professionali, con i quali si è collaborato con reciproco arricchimento. L’ obiettivo, non è mai stato quello di criticare chi governa, quanto quello di far capire l’esistenza di una forza viva disponibile alla collaborazione, al lavoro, alle proposte, agli studi di progetti per favorire l’inserimento di sempre maggiori iscrizioni, dando spunti e certezze per calarsi in mercati nuovi, che rientrano nella sfera operativa delle professioni tecniche. La Categoria dei Geometri Italiani, ha tratto utilità da questa attività incessante, che ha partecipato anche alla " femminilizzazione" nei vari direttivi locali, che oggi traggono beneficio dalla presenza femminile – sotto un profilo di ricchezza culturale e di confronto , costituendo una risorsa a vantaggio di tutti.
L’Associazione Nazionale “Donne Geometra”è stata la prima in Italia a dare una impronta femminile e innovativa ad una Categoria professionale ordinistica prettamente al maschile. Un esempio imitato da altri Ordini professionali, con i quali si è collaborato con reciproco arricchimento.
La partecipazione ultradecennale al tavolo delle “professioni
tecniche”
istituito
presso
il
Ministero delle pari Opportunità è diventata 4
una guida ed un esempio da imitare per tutti gli Ordini professionali, una indicazione da seguire, che non ha incitato alle sterili rivendicazioni delle “quote rosa” o alla pretesa di ricoprire cariche istituzionali per la rappresentanza di genere, ma la costituzione di un nuovo modo di pensare e agire, un contributo effettivo da concretizzarsi con programmi e progetti volti al futuro. Molte professioni tecniche, come quelle dei geometri sono già dentro una vera rivoluzione tecnologica, che vedrà una rapidissima crescita di nuove competenze “green”, in risposta al territorio e all’ambiente, tra l’altro molto ambite dalle “donne geometra”, dove in molte hanno già dimostrato di essere delle eccellenze. L’intuizione vincente non è stata quella di raccontarsela tra “donne”, ma concertare tavoli di confronto, dove
uomini
e
donne
si
confrontassero, definendo insieme delle linee strategiche per operare congiuntamente
e
attuare
una
rappresentanza sempre più incisiva nei vari ambiti (dalla formazione, alla
rappresentanza
di
genere,
all’informazione, alla maggiore tutela dei giovani e delle donne, ecc.),
L’intuizione vincente dell’Associazione Nazionale “Donne Geometra” non è stata quella di raccontarsela tra “donne”, ma concertare tavoli di confronto, dove uomini e donne si confrontassero, nominando tra l’altro Presidente Onorario il Presidente in carica del Consiglio Nazionale. L’integrazione di genere così come impostata dalle Donne Geometra”piace”: se ne riconosce il valore, l’impegno,le capacità, la fermezza, la lungimiranza.
nominando tra l’altro Presidente Onorario dell’Associazione stessa il Presidente del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati in carica. La Categoria dei Geometri è così stata la prima in ambito nazionale ed internazionale ad avere un valore aggiunto , dato dalla componente femminile – con la costituzione dell’Associazione Nazionale “Donne Geometra”, poi seguita dall’Ordine dei Magistrati, degli Ingegneri, Architetti, ecc., diventata riferimento, certezza, pregio per le istituzioni e gli iscritti, con una risonanza ragguardevole nel tessuto sociale nazionale e oltreconfine.
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L’integrazione di genere così come impostata “piace”: se ne riconosce il valore, l’impegno,le capacità, la fermezza, la lungimiranza. La presenza nei direttivi dei Collegi provinciali delle “donne geometra” non è più un miraggio, ma una metodo innovativo recepito, per guadagnarne in competitività e sviluppo. L’Associazione Nazionale “Donne Geometra”, da sempre ritiene che sia fondamentale, per la crescita della Categoria così come quella del Paese, favorire l’apporto che può arrivare dalle donne e che, proprio per questo, debba essere incentivata la loro presenza a tutti i gradi e livelli, puntando sulla competenza, meritocrazia e capacità. Nonostante i progressi fatti, le “Donne Geometra” ritengono che
siano ancora troppi gli ostacoli ad
entrare nel mercato del lavoro e a conciliare vita privata e professionale. Ed è proprio dalle “donne geometra”
che
contribuzione per
può
arrivare
una
maggiore
sostenere il sistema economico
della Previdenza e Assistenza a vantaggio di tutti. Più lavoratrici significa avere più produttività e maggiori chance di sviluppo e progresso nel territorio. La presenza delle “donne” all’interno delle professioni tecniche ordinistiche è sempre stata frenata da uno sviluppo lento e pregiudizi culturali, che le relegava nel passato con molta più facilità al ruolo di casalinghe, maestre o infermiere. Oggi invece, incentivare l'occupazione al femminile è urgente, oltre che per ragioni d’integrazione e giustizia sociale, anche perché senza “le donne” l’economia di una Nazione ristagna; questo obiettivo, già accettato da altri Paesi è stato anche ribadito dal Presidente della
Incentivare l'occupazione al femminile è urgente, oltre che per ragioni d’integrazione e giustizia sociale, anche perché senza “le donne” l’economia di una Nazione ristagna
Repubblica Italiana, in quanto strategico per l’aumento del Pil (Prodotto Interno Lordo). I Paesi europei con l’economia più competitiva, come l'Olanda, la Danimarca, la Germania sono già usciti dalla crisi, ma anche gli Stati Uniti condividono un modello economico da prendere ad esempio in tema di integrazione di genere e prosperità economica. Confrontarsi con queste realtà,
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cercando di capire struttura e scelte di fondo delle loro politiche anticrisi è indispensabile per compartecipare alla ripresa economica nazionale e internazionale ed uscire dalla fase stagnante non più tollerabile, verso un progresso giusto e opportuno. I Paesi più robusti del blocco europeo hanno due caratteristiche ben precise: un alto tasso di occupazione e una forte presenza della componente femminile nell'economia, nella politica e nel lavoro. Non si tratta di un dato recente, ma del risultato di una linea d’azione perpetrata nel tempo. Sono modelli di società in cui l’impulso dell'autonomia individuale è fondamentale. Ne deriva un modello in cui l’economia si rafforza perché si creano esigenze nuove che possono essere soddisfatte da altre figure professionali che rivitalizzano i consumi delle famiglie. Maurizio Ferrera, professore presso l’Università degli Studi di Milano, esperto delle politiche pubbliche in prospettiva comparata, presta da anni particolare attenzione allo sviluppo, alla crisi e alle prospettive del welfare state nei Paesi occidentali ed autore del libro “Il fattore D”, sostiene che il lavoro delle donne farà crescere l’Italia perché: «L’ingresso nel mercato di 100 mila donne oggi inattive farebbe crescere il nostro PIL di 0,3 punti l’anno. Quindi un milione di donne immesse nel mondo del lavoro farebbe crescere il Pil di tre punti. Ogni 100 donne che entrano nel mercato del lavoro si creano 15 posti aggiuntivi di lavoro e di occupazione».
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Ogni donna che inizia a lavorare, infatti, avrà necessità di delegare il lavoro di casa ad altri: spesa e commissioni, cura dei figli, degli anziani, della casa. In questo modo ogni donna occupata genera nuove domande di lavoro in altri settori. Quindi, sostiene la teoria womenomics, se le donne entrassero considerevolmente nel mondo del lavoro, si creerebbero nuovi posti di lavoro, l’economia famigliare ne beneficerebbe, il Pil aumenterebbe a vantaggio della collettività. Questo sforzo ha anche a che vedere con la consapevolezza che la presenza delle donne nella vita economica costituisce un aspetto non solo di giustizia, ma anche di innovazione, che rende più forte il sistema economico per tutti. Questa convinzione è stata premiata: i sistemi economici internazionali oggi più dinamici per crescita e qualità sono proprio quelli con una maggiore presenza della parte femminile nei luoghi di lavoro, in quelli professionali e decisionali.
La presenza persistente dell’Associazione Nazionale “Donne Geometra”, con interventi mirati nelle scuole, articoli fondati, esperienze condivise, in ambito internazionale e nazionale, hanno dato maggior risalto alla figura della donna nelle professioni tecniche, strategie che hanno incentivato le iscrizioni dei giovani e delle ragazze negli Istituti Costruzioni, Ambiente e Territorio (CAT), 8
considerati strategici per contribuire a rilanciare la Categoria – con risvolti positivi anche verso l’esterno, una conquista che passa anche attraverso nuove professionalità.
E così si è costatata una maggiore femminilizzazione – che non è solo il risultato di una maturazione dei tempi, visto che le altre Categorie non hanno avuto lo stesso incremento. Un numero crescente di ragazze si iscrivono all’ Istituto per Geometri, perché, subito dopo il diploma, si può trovare occupazione e conciliare famiglia e lavoro. Con una manifestazione internazionale ed alla presenza di 27 Paesi, che ha chiamato a raccolta
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donne da ogni parte del mondo è stato realizzato un cocktail di esperienze, un fulcro dal quale il confronto ha incoraggiato
dinamiche
mai
usate.
Programmi
internazionali, piani attuativi, politiche estere sono state recepite per creare nuove competenze made in Italy.
Non è servito inventarsi nulla, ma guardare e ascoltare come solo le donne sanno fare, per individuare e formare competenze tecniche all’avanguardia rispettando le esigenze di mercato
Non è servito inventarsi nulla, ma guardare e ascoltare come solo le donne sanno fare, per individuare e formare competenze tecniche all’avanguardia rispettando le esigenze di mercato; un contributo per far fronte alla crisi economica. Il mondo ci chiama a un modo di vivere e ideare intelligente, verso la tecnologia che trasforma le vecchie cose, adattandole al rispetto per l’uomo e per l’ambiente. Sono stati raccolti gli appelli ripetuti dell’Europa, nello specifico la “strategia per la parità tra donne e uomini 2010-2015” (Com.2010 491 def.), che riprendendo le priorità definite dalla Carta per le donne e poter raggiungere gli obiettivi di “Europa 2020” riprese dai programmi “Europa 2030”,ha stabilito le azioni chiave per far fronte in maniera significativa alla condizione delle donne, incoraggiando tra l’altro il lavoro autonomo e l’imprenditoria femminile, migliorando la qualità dei posti di lavoro e delle politiche di conciliazione della vita privata e di quella professionale, sostenendo le donne a scegliere professioni «non tradizionali», ma rinnovate e rimodellate in settori verdi e innovativi.
I risultati conseguiti dall'Unione Europea nella promozione della parità tra donne e uomini hanno ribadito che le disparità esistenti tra di loro, oltre che violare i diritti fondamentali, impongono un pesante tributo all'economia e hanno come conseguenza una sottoutilizzazione dei talenti. Promuovendo la parità di genere si possono invece toccare vantaggi economici e commerciali. 10
Per raggiungere gli obiettivi, cioè una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, è necessario utilizzare il potenziale e i talenti delle donne in modo più ampio ed efficiente. Questa tabella di marcia è stata sposata
nei
programmi
attuativi
dell’Associazione Nazionale “Donne Geometra”, determinando una corrente di simpatia, speranza ed ottimismo da parte degli iscritti agli Albi provinciali. Un boom di iscrizioni da parte di colleghe e colleghi – hanno dimostrato che era la strada da seguire. Non più filosofie, indagini, statistiche, protocolli, ma fatti concreti. Camminare insieme uomini e donne, confrontandosi nei modi diversi di pensare ed agire è la raggiunta maturità sulla quale costruire. Il dialogo, la comprensione, la comunicazione, sono atteggiamenti condivisi, che hanno premiato.
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Lisa Rustico, ricercatrice Adapt e dell'Università di Modena e Reggio Emilia, ha condotto uno studio per Wires (Women in renewable energy sector) un progetto co-finanziato dalla Commissione europea, direzione generale Occupazione, Affari sociali e Pari opportunità, che misura, fra le altre cose, le possibilità di crescita dell'occupazione femminile nell'industria e nelle “professioni verdi”, e sostiene: «Per le donne il settore della green economy rappresenta una duplice sfida: sia nei tassi di occupazione, ancora bassi, sia nelle condizioni di lavoro» e «non bisogna più cadere nell'errore che la green economy equivalga alle energie rinnovabili perché in questo modo si limitano le prospettive di sviluppo». L’economia
“green”
richiede
una
formazione teorico-pratica degli addetti ai lavori,
qualificata
(per
funzioni)
e
specialistica (per temi). La
green
economy
o
più
propriamente economia ecologica è stata la proposta “Donne Congresso
che
l’Associazione
Geometra
ha
Nazionale
Nazionale
presentato di
al
Categoria,
dimostrando che il futuro è dentro questa magica
sfera.
Operatori,
economisti,
progettisti, imprenditori, politici di fama nazionale e internazionale sono stati coinvolti in una tavola rotonda per confermare che il futuro di ciascuno di noi è nella rivoluzione della “green economy”. Su questa piattaforma è nata l’intuizione dell’Associazione Nazionale “Donne Geometra” nell’identificare l’Esperto dell’Edificio Salubre, una nuova qualifica che permette a tutti coloro che già sono stati formati di utilizzare il logo registrato, con il supporto del Comitato Scientifico costituito – per trovare immediato inserimento nel mercato.
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Chi formare, su cosa formare, come formare, sono stati alcuni dei nodi da sciogliere nel mettere in campo la necessità di puntare su questa nuova competenza. L’Organizzazione Mondiale della Sanità in un rapporto statistico ha sostenuto che negli ultimi 50 anni sono stati usati materiali dannosi alla salute dell’uomo. I cittadini occidentali trascorrono il 90% del tempo all’interno di ambienti confinati. Alla fine di un’esistenza, stimata in circa 80 anni, più di 70 sono trascorsi al chiuso di strutture costruite dall’uomo, esponendolo così a malattie. Lo studio del legame tra ambiente abitativo e salute è talmente complesso da essere divenuto una vera disciplina scientifica, ma rischia di restare teoria se non è conosciuto dai “protagonisti” del processo di costruzione. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha formulato una serie di raccomandazioni sia per il miglioramento degli edifici difettosi già esistenti, sia per la costruzione di nuovi. Tra queste ultime raccomandazioni:
una
specifica
attenzione va riservata al rilevamento dei difetti celati nelle abitazioni. Per raggiungere l’obiettivo è
stato
fondamentale il confronto con il mondo accademico insieme al quale sono stati effettuati dei sondaggi nazionali per stabilire quanto avrebbe inciso nel mondo del lavoro del Geometra, l’approfondimento di tematiche già conosciute in altri Paesi europei e oltreoceano. Nel 1982 l’Organizzazione Mondiale per la Sanità (OMS) ha coniato la definizione di “Sick Building Syndrome”, sindrome dell’edificio malato, per definire una sindrome composta di disturbi in vari organi e apparati legata alla permanenza in certi ambienti. L’OMS ha stimato che nel mondo occidentale un edificio su 3 (nuovo o rinnovato) costruito prima degli anni novanta, ha difetti che riconducono alla SEM e che questa è più frequente negli agglomerati condominiali rispetto alle case unifamiliari . La situazione diventa ancora più critica per i fabbricati costruiti dopo gli anni novanta, in quanto il contenimento energetico ha portato ad una “sigillatura” degli involucri edilizi con un peggioramento della ventilazione interna, dove muffe, umidità, condense, l’inquinamento 13
indoor è diventato un problema da risolvere considerate le infinite malattie e decessi che causa ogni anno. E’ stato sperimentato, che un miglioramento della qualità
Gli interessati alla formazione per l’Esperto in Edificio Salubre, possono scrivere a:
[email protected]
dell’aria, della luce, dell’illuminazione, del riscaldamento, dell’umidità, l’ergonomia, la scelta appropriata di materiali naturali da costruzione ecc, portano ad una significativa riduzione delle malattie.
Quindi, un’attenta progettazione, un approfondito studio dei materiali, della disposizione degli ambienti, un controllo della ventilazione, dell’acqua, della luce ecc,
consente di ridurre
significativamente i costi sanitari della comunità e, nel contempo, il rischio di incidenti, costituendo in definitiva operazioni di medicina preventiva tout court. Le abitazioni fino ad ora sono state concepite come luogo rifugio, per svolgere attività di riposo, convivialità ecc, e gli edifici in genere per assolvere a funzioni economiche e sociali; nessuna attenzione
è
invece
stata
riservata allo studio di chi avrà l’abitudine di viverle. Ad esempio, nell’ambito
della
fisiologia
dell’alimentazione, sono ben note le
differenze
tra
la
dieta
dell’atleta e quelle dell’impiegato o dell’anziano, e nessuno ritiene che vi sia una dieta adatta a tutti e tre i casi. Allo stesso modo non esiste una abitazione adatta a soggetti allergici, fumatori e con l’hobby della pittura. Il paragone si può estendere ancora esaminando le caratteristiche intrinseche del cibo come dei materiali da costruzione.
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Materiali da costruzione di bassa qualità, che liberano composti volatili dannosi, cancerogeni, una progettazione inadeguata, sono altrettanto deleteri di un alimento contaminato da patogeni, di basso apporto nutrizionale, sgradevole o mal cucinato. Con l’aggravante che le sostanze nell’ambiente restano a contatto con l’organismo molto più a lungo di un alimento. Un aspetto paradossale della nostra civiltà è che mentre la qualità del cibo, quando presente, è tutelata, quella dei materiali da costruzione lo è molto meno o non lo è affatto. L’aspetto commerciale forse determina questo sistema di due pesi e due misure: il cibo e l’alimentazione sono una fonte di reddito fondamentale nell’economia di molti Paesi e, inoltre, l’aspetto consumistico e modaiolo è preponderante. Molti si affannano a consumare cibo biologico e giustamente gli riconoscono un grosso ruolo nell’influenzare lo stato di salute, ma pochi sanno quanto radon o formaldeide respirano a casa o sul lavoro, senza contare che questo viene inalato per moltissimi anni, talora anche per tutta una vita. Le patologie correlate ad un ambiente confinato, sono una importante fonte di impoverimento della qualità della vita oltre che di spesa pubblica. Oltre
alla
sindrome
dell’edificio
malato,
bisogna
menzionare altre situazioni a rischio ma non comprese formalmente sotto il termine SEM, di cui la principale è la presenza di Radon nelle costruzioni e l’effetto sulla salute umana, che causa più decessi di quanti ne determinano i pesticidi nei cibi, gli inquinanti esterni e le discariche. Anche qui, un’ attenta progettazione, o una ristrutturazione che tenga conto dei problemi derivanti dal radon può evitare l’insorgere di malattie gravi o letali, come la neoplasia polmonare, essendo il radon la principale causa di questa neoplasia nei non fumatori.
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Aspetti tutti considerevoli, che chiamano i tecnici a notevoli responsabilità civili, penali, disciplinari, fino ad oggi sottovalutate, ma che non sono sfuggite alla giustizia, che sempre più pesantemente condanna in caso di progettazione inadeguata, che causa l’insalubrità degli ambienti confinati. Recenti Sentenze della Corte di Cassazione, hanno dimostrato il consolidato orientamento giurisprudenziale, volto a riconoscere considerevoli risarcimenti economici per i danni connessi all’esposizione all'inquinamento ambientale. Giova ricordare che negli Stati Uniti, studi legali specializzati nel recupero di compensi per casi di malasanità si occupano regolarmente di casi di Sick Building Syndrome e malattie legate agli edifici, così come in Francia, Spagna, Germania, Svizzera, Paesi nordici. E’ senza dubbio ipotizzabile che nel breve periodo grosse catene di uffici legali internazionali, diffonderanno anche in Italia questo tipo di contenzioso, molto redditizio per i legali e per la parte eventualmente lesa. La problematica è particolarmente sentita nelle stime immobiliari, in quanto influisce sulla valutazione, visto che molti difetti progettuali e costruttivi o materiali non salubri, incidono considerevolmente sul valore degli edifici. E’ stato stimato che un Esperto dell’Edificio Salubre, avrà sbocchi operativi considerevoli, vista l’importanza sostanziale della materia. I geometri e le donne geometra possono svolgere un ruolo nuovo e importante di “medici della prevenzione”, di grande utilità per l’economia, la salute e, in definitiva, per la civiltà. La grande risposta degli iscritti, durante i Seminari di informazione tenuti in ogni parte d’Italia, la rispondenza robusta
è stata la
conferma che la formazione frontale di qualità e gli indirizzi dati ad ognuno che si è avvicinato alle 16
materie, sono ingredienti indispensabili per rendere più accattivante la professione del geometra e l’inserimento immediato nel mercato ha contribuito a riaccendere le speranze. Sono nati imprenditori, studi professionali specifici per la salubrità degli ambienti confinati ed il vuoto legislativo in Italia è stato regolamentato dalla giurisprudenza in materia, che ha riconosciuto le responsabilità nei confronti di chi partecipa al processo edilizio – in caso di ambienti insalubri realizzati con materiali edili nocivi e difetti costruttivi che interagiscono con gli ambienti confinati a danno della salute degli abitanti. L’associazione Nazionale “Donne Geometra” – ha così individuato una nuova fetta di mercato nella quale possono giovani, donne, geometri tutti senza distinzione alcuna. Testimonianza di Emanuela OLIVA, geometra libero professionista, Responsabile del servizio tecnico del Comune di Mergozzo, iscritta al Collegio dei Geometri del Verbano,Esperto in Edificio Salubre. _________________________________________________________________ Il Corso di formazione professionale dell’Esperto in Edificio Salubre è senza ombra di dubbio un fiore all’occhiello nel curriculum formativo di un tecnico libero professionista. Uno dei pochi corso di formazione con la F maiuscola, che realmente contribuisce a formare una figura professionale di tecnico degna delle competenze che ciascuno tecnico è chiamato a svolgere. Si è portati purtroppo, a concepire la formazione come un momento in cui veniamo chiamati a recepire ed immagazzinare informazioni e nozioni che purtroppo, nella maggior parte dei casi, risultano all’atto pratico fini a se stesse e, talvolta, inservibili se non coerentemente applicate. Il percorso fatto per l’ottenimento della qualifica di Esperto di Edificio Salubre è però tutt’altro tipo di formazione, infatti pone l’attenzione sul tipo di approccio che il professionista tecnico deve assumere quando chiamato a svolgere la propria attività lavorativa. Frequentarlo mi ha ricordato che non possiamo essere meri esecutori dei desideri della committenza nel rispetto delle normative, ma è indispensabile riportare tutte le scelte progettuali a misura d’uomo, compatibilmente alle esigenze di vita di chi abbiamo di fronte; per fare ciò è indispensabile andare oltre agli stereotipi concettuali a cui siamo abituati, facendoci portatori di una conoscenza tecnica multidisciplinare che sappiamo essere supportata da dati scientificamente dimostrati. Il progetto dell’Associazione Donne Geometra di creare una figura di tecnico in grado di ricondurre l’attività lavorativa dei geometri in una dimensione di competenza professionale più consapevole è, di certo, un progetto ambizioso che sta crescendo e con il quale tutti noi dobbiamo crescere. Indubbiamente si tratta di un percorso difficoltoso, che costringe a mettere in discussione il proprio percorso professionale e magari a riorganizzare il proprio metodo lavorativo. La voglia di rimettermi a studiare e di confrontarmi con i colleghi per approfondire tematiche anche già conosciute, scaturita dalla frequenza al corso, è forse il modo corretto per iniziare un cammino verso un nuovo modo di concepire il mio lavoro? … Non lo so ma da qui ho deciso di ricominciare… È stata un’esperienza formativa di indubbia validità e ne ho avuto la conferma a Roma, presso la sede della Cassa Nazionale dei Geometri - alla consegna degli attestati: trovarmi a far parte di quel piccolo esercito di caschi verdi indossati da colleghi e colleghe provenienti da ogni parte d’Italia è stato, oltre che emozionante, un grande onore, la dimostrazione di una vera integrazione di genere. Sono orgogliosa di essere una “Donna Geometra” Esperto in Edificio Salubre. Emanuela OLIVA
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Testimonianza di Sonia MINICOZZI, geometra libero professionista, iscritta al Collegio dei Geometri di Benevento,Tutor Esperto in Edificio Salubre _________________________________________________________________________ La mia esperienza di donna geometra è iniziata nel 2002 in Provincia di Benevento. Al primo colloquio di lavoro mi chiesero perché volevo fare questo lavoro, risposi che non mi importava cosa avrei fatto, potevo fare il tecnico, il capocantiere o anche il muratore ma desideravo lavorare nell’ affascinate e sorprendente mondo delle costruzioni. Da allora in autonomia o in team lavoro a 360° nel settore dell’edilizia e tutto quello che gira attorno; è incredibile quanto questo mondo possa offrire, dalle costruzioni ex novo, alle ristrutturazioni, l’igiene industriale, sicurezza, prevenzioni incendi, riqualificazioni energetiche, salubrità degli edifici, bonifiche di siti inquinati, rifiuti, monitoraggi ambientali, urbanistica, rilievi topografici, valutazioni immobiliari e altro ancora. Ho avuto la fortuna di lavorare con professionisti di ogni ordine professionale, docenti universitari ed esperti di grande risonanza, tutti di considerata esperienza professionale e umana. Da loro ho avuto tanto da imparare. Il loro apprezzamento sul lavoro svolto e la stima riconosciuta, mi hanno fatto prendere coscienza che NOI GEOMETRI non abbiamo nulla da invidiare agli altri ordini professionali. Siamo competitivi, preparati, precisi, innovativi e non da ultimo, siamo ovunque! Adoro il mio lavoro nonostante i molti sacrifici e le rinunce. Sono tante le ore di lavoro, l’impegno e la professionalità messa in campo e spesso non vengono ricompensate come si dovrebbe; i viaggi di lavoro che ti tengono lontana da casa a volte anche per settimane intere – non sono da minimizzare. Ma la soddisfazione ripaga sempre. Essere una donna geometra è una sfida in più. A volte capita di essere immersi in una natura semplice e a volte selvaggia, di entrare in edifici diroccati o in ambienti in condizioni sanitarie pregiudizievoli o a contatto con fonti di inquinamento diversi. Ti trovi, così, ad arrampicarti e superare ogni tipo di faticoso ostacolo, attraversare paludi, rischiare incontri poco felici e a volta pericolosi … avete presente il cartello davanti alle proprietà private “Attenti al cane”? beh, mi è capitato di trovare il cartello “Attenti al toro”! A raccontarle c’è da divertirsi ma in quel momento non c’è da scherzare! Sui cantieri? Anche lì non è sempre semplice, ti confronti con imprese e operai e solo la professionalità, la pazienza e tanta umiltà, conducono alla meta. La nostra Categoria, molto aperta all’integrazione femminile, ha dimostrato negli anni di avere tutte le carte in regola per poter convivere con gli altri ordini professionali, ha sempre saputo rialzarsi nei momenti difficili, adattarsi ed essere in prima linea rinnovandosi e guardando al di la dei confini nazionali ed europei consentendoci di essere sempre al passo con i tempi e di avanzare verso nuove frontiere lavorative. Un esempio ne è il progetto portato avanti dall’Associazione “Donne Geometra”. Infatti, grazie al loro impegno e alla loro lungimiranza, hanno portato in Italia una nuova figura professionale che opera nell’ambito della green economy, che all’estero opera già da molti anni, l’ “Esperto in Edifico Salubre ”. Non si può continuare ad operare sapendo che quello che si progetta e realizza potrebbe nuocere all’ambiente e soprattutto alla salute di chi vivrà quegli edifici, siano essi abitazioni o luoghi di lavoro. Non si può restare indifferenti, quando su una mail inviata dall’Associazione leggi le parole “Sick Building Syndrome” (sindrome dell'edificio malato), che ha ripercussioni sulla salute di chi vive gli ambienti che realizziamo e sulle nostre responsabilità professionali civili e penali. Così nel 2011 a Foggia, ho partecipato al Seminario "Abitare e Vivere: sick building syndrome" e poi ho avuto l’opportunità, nel 2013, di partecipare a Venezia al primo corso specializzante di Esperto Edifico Salubre. Una esperienza entusiasmante e una nuova competenza acquisita, la consapevolezza poi di progettare un ambiente salubre e libero da contaminazioni, muffe, radon, umidità, formaldeide, sostanze chimiche inquinanti – che sono solo alcuni degli aspetti più significativi - è una risorsa prestigiosa e una nuova opportunità di lavoro. Sono orgogliosa ed onorata di essere una Donna Geometra. Sonia MINICOZZI
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Testimonianza di Monica MANTOVI, geometra libero professionista, iscritta al Collegio dei Geometri di Modena. Tutor Esperto in Edificio Salubre. _____________________________________________________________________________ Essere geometra non e’ solo l’applicazione di nozioni e di concetti teorici ma e’ la concretizzazione del proprio sapere e delle proprie idee con la realizzazione di un progetto. Sicuramente il fatto che io sia una donna mi fa’ svolgere la professione in modo diverso da un collega di sesso opposto, occorre mostrare molta piu’ capacita’ tecnica e senso di responsabilita’; grazie poi alla disponibilita’ e all’ ascolto, doti spiccatamente femminili - crea un nuovo modo di approcciarsi al costruire. E’ un lavoro impegnativo, che si traduce con un guadagno inferiore rispetto alla media maschile, dati che trovano conferma nelle statistiche reddituali, ed e’ a volte molto pesante e duro sia come ritmi, che come organizzazione e sviluppo. E’ un dovere cosi’ costante ed intenso, che ad un certo punto della vita ti senti di essere geometra, con la consapevolezza di svolgere un ruolo fondamentale per il cliente, per il territorio e per la societa’. Altre professioni o mestieri, permettono di programmare le ore da dedicare al lavoro da quelle destinate alla vita sociale o della famiglia, mentre la libera professione, seppur visivamente conceda ampi spazi, di fatto è un intreccio tra cio’ che si vuole e ciò che si deve fare. Dall’abilitazione ad oggi si sono susseguiti momenti di intensa attivita’ lavorativa a momenti di rallentamento come quello degli ultimi anni, che ha visto il settore edile non piu’ come motore trainante dell’economia italiana. Questo chiaramente non ha rappresentato uno stop, ma grazie al sapere accumulato in quasi trent’anni di attivita’ e il bagaglio nozionistico del passato ho potuto investire sull’ulteriore conoscenza della bioedilizia, i nuovi materiali ecologici ed ecocompatibili, partecipando a seminari di grande contenuto tecnico, riappropriandomi di cio’ che so fare, continuando ad amare il mio lavoro e l’ambiente, offrendo ai clienti la concretizzazione di un operare che non si ferma all’ esteticamente bello, ma va al confortevole e sano. La sensibilita’ femminile e quel rispetto indissolubile per la terra, che e’ intrinseco nelle donne e’ un ulteriore elemento di forza per la professione. Ho un sogno per il futuro, collegato al fatto che l’Italia appartenendo all’Europa, possa davvero sviluppare le condizioni di corsi universitari serali per gli iscritti lavoratori, con spese modestissime, senza obbligare a guadagni cospicui per investire sulla formazione, che tra l’altro privano del piacere di lavorare con soddisfazione e di dare il meglio nell’attività intrapresa. Monica MANTOVI
Testimonianza di Paola DANIELE, geometra libero professionista, iscritta al Collegio dei Geometri di Torino. Tutor Esperto in Edificio Salubre. ____________________________________________________________________________L’ Essere una “donna geometra” mi interroga sul significato più profondo che ha per me la professione che svolgo: è avere la possibilità di essere imprenditrice, di mettermi ogni giorno in gioco con le innate e acquisite abilità insieme alle insicurezze e le indecisioni, mutando in ogni momento lo scenario in cui dover agire. Significa alzarmi al mattino con il sorriso all’idea di andare in ufficio per affrontare i mille imprevisti della giornata, ma anche non dormire di notte quando le dubbiosità dell’ operato mi attanagliano. Fragilità e convincimenti che si avvicendano, rendendomi sempre più viva. Ho la fortuna di risiedere e esercitare in un piccolo paese della provincia di Torino, in cui la frenesia dell’epoca contemporanea, non ha ancora snaturato totalmente l’essere geometra. Qui si può ancora scegliere il tipo di attività da svolgere: dai riconfinamenti, alle valutazioni, agli incarichi del Tribunale, all’edilizia, alle successioni, ecc., ed è ancora molto forte la componente di sostegno psicologico da fornire alla clientela. Il mio babbo, che è stato un geometra e che ormai non cè più, ha sempre sostenuto che il suo secondo lavoro fosse fare il viceparroco; e qui dove vivo è ancora così! Interpretiamo appieno l’affermazione di De Gasperi: il geometra è il parroco della tecnica. Essere una donna geometra è un valore aggiunto, permette di avere una visione più nitida e organizzata del lavoro con la componente di riuscire a gestire con “femminilità” i rapporti interpersonali.
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Nel 2013 mi sono avvicinata ad un altro aspetto che ritengo fondamentale per la professione, un corso per diventare Esperto in Edificio Salubre. Questo ha significato modificare il mio modo di vedere le strutture edilizie, di progettare e di approcciarmi alla scelta dei materiali: mi sono resa conto di come, anche solo una scelta superficiale, potesse avere ripercussioni sulla salute di altre persone e che il sostegno che si può fornire alla clientela spazia anche in ambito sanitario. In conclusione posso affermare con certezza di essere fortunata e felice per trovarmi a svolgere una delle professioni più complicate e disparate che sono regolamentate nel nostro Paese, e che, se per magia potessi scegliere di nuovo cosa fare da grande, ripercorrerei la stessa strada. Paola DANIELE
Donatella CURLETTO – Libero professionista, Esperto in Edificio salubre. Presidente del Collegio dei Geometri di Asti. ____________________________________________________________________ Sebbene per le donne sia più facile gestire o possedere un’azienda oggi di quanto non lo fosse in passato, è tuttora molto improbabile trovare una donna in una posizione di potere nelle società più grosse al mondo. Meno del 5 per cento di quelli che possiedono o gestiscono grosse e importanti aziende sono donne. «Più è grande la società, meno probabilità ci sono che sia gestita da una donna», dice il documento dell’ILO. Una tendenza similmente preoccupante sembra emergere riguardo l’equità di genere nei consigli d’amministrazione. Uno studio recente di Catalyst, associazione per i diritti delle donne, ha scoperto che anche nelle società più sviluppate le donne sono molto sotto-rappresentate nei Consigli di amministrazione di grosse società. In tutti i paesi tranne la Norvegia meno del 30 per cento dei posti è occupato da donne. Tutto ciò viene smentito ad Asti, una piccola città di Provincia che vede a dirigere il Collegio Geometri tre donne. Un lavoro antico, svolto principalmente da uomini nell’immaginario collettivo, non è più così, almeno non da queste parti. Tre donne determinate e caparbie, sostenute da uomini coraggiosi, da giugno del 2014 hanno accettato di ricoprire le cariche dell’esecutivo:Presidenza, Segreteria, Tesoreria. Donatella Curletto – Presidente – sono figlia d’arte e con mio padre frequentavo il Catasto già da ragazza, lo accompagnavo nel periodo del Condono edilizio a fare i rilievi e successivamente giovane geometra, nella restituzione dei rilievi. Mi sono sempre piaciute più di altre materie il Catasto, perché presuppone rilievi in campagna, ma soprattutto la progettazione e la ristrutturazione. Un buon progettista, vede gli spazi in 3D anche quando sono in pianta, nella fase di progettazione deve essere attento alle esigenze ma anche a prevedere quali potrebbero essere i bisogni delle persone che abiteranno la casa in oggetto. Proprio per questa forte motivazione ho frequentato a Zelarino il corso “Esperto Edificio Salubre” organizzato dall’Associazione Donne Geometra. Non per una questione di “genere” né legata alle “quote rosa” ma solo perché le “Donne Geometra” hanno una sensibilità diversa e da anni lo dimostrano: un servizio costante ed encomiabile per la Categoria tutta. Per questo spero presto di poter organizzare il corso presso il Collegio che rappresento, perché è effettivamente un percorso formativo che dà una preparazione a largo raggio in una materia ancora troppo poco conosciuta, ed uno sbocco lavorativo che è oltremodo di sicuro innovativo. L’impegno che dedico quotidianamente al mio territorio è fatto esclusivamente con spirito di servizio, che vuol proprio dire essere al servizio di tutti! Essere un capo donna oggi, vuol dire motivare, mediare, ma soprattutto e di sicuro principalmente, avere l’umiltà di imparare anche dal più piccolo. Le donne se vogliono riescono a fare squadra, che può portare a traguardi inimmaginabili vista la creatività e l’innata parsimonia. Donatella CURLETTO
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“Donne Geometra”e Previdenza Innovativa: per un futuro competitivo
L’identikit della donna geometra ha consentito di indicare una serie di proposte previdenziali e assistenziali che possono migliorare la vita qualitativa e professionale, contribuendo direttamente anche alla ricchezza dell’intera Categoria e, conseguentemente, a quella del Paese. Se è accertato che il lavoro delle donne fa crescere il Paese, è consequenziale che quello delle donne geometra, può far prosperare la Categoria dei Geometri Italiani, non solo numericamente, ma con maggiori introiti. Incoraggiare le iscrizioni delle donne è una sfida indispensabile per la tutela del benessere delle Casse di Previdenza private ed oramai sono maturi i tempi per far studiare ad economisti e attuari il fenomeno di femminilizzazione all’interno della Categoria dei Geometri, con lo scopo di analizzare i vantaggi economici derivanti dall’incentivazione
Se è accertato che il lavoro delle donne fa crescere il Paese, è consequenziale che quello delle donne geometra, può far prosperare la Categoria dei Geometri Italiani, non solo numericamente, ma con maggiori introiti. Incoraggiare le iscrizioni delle donne è una sfida indispensabile.
delle iscrizioni delle
nuove professioniste a vantaggio di tutti. Il sistema dottrinale “womenomics”, elaborato dal centro studi di Goldman Sachs nel 1999, in cui si attribuiva l’incepparsi del motore di crescita del Giappone alla scarsa partecipazione femminile nel mondo del lavoro, condiviso da illustri economisti europei ed italiani, entrato all’interno di dibattiti correnti, presente nella denominazione di convegni, articoli scientifici ed inchieste giornalistiche, indica che il lavoro delle donne ha un effetto notevole sul PIL, sulla sicurezza finanziaria delle famiglie, un aumento di performance e creatività nelle imprese, ed è la garanzia di migliori condizioni per l’emancipazione e l’indipendenza femminile. Un maggiore livello di occupazione femminile crea un “moltiplicatore economico”, aumentando, tra l’altro, la domanda di servizi di varia natura. E’ indispensabile e non più prorogabile, rendere appetibile la professione di geometra alle donne,oltre a migliorare le condizioni di quelle che già svolgono l’attività.
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Dai dati Eurostat si nota come sia forte il distacco tra aspirazioni e realtà, molte donne, infatti, vorrebbero lavorare ma non trovano le condizioni per farlo. E’ necessario, rafforzare i meccanismi di tutela della maternità e avere un approccio più deciso nei confronti dei congedi parentali; questi ultimi sono, infatti, utili non solo per la loro componente economica ma anche per il loro impatto culturale, sottolineando come le attività di cura e relazione possano essere prerogativa di entrambi i coniugi di un nucleo familiare. Gli Istituti tecnici, per ragioni storiche e culturali e pregiudizi sociali sono stati da sempre scelti da un pubblico maschile, subendo indirettamente una discriminazione nell’incentivazione della presenza femminile all’interno delle scuole, cui è conseguita la ridotta partecipazione delle donne all’attività libero-professionale, che venivano indirizzate (o si indirizzavano autonomamente) verso diverse scelte di formazione e quindi professionali, insegnanti, segretarie, impiegate, infermiere ecc. Questa cultura, che ha negato l’avvicinarsi delle donne all’attività di geometra, deve essere oggi risolta, traendone vantaggi economici e sociali, anche in linea alla strategia-quadro comunitaria per la parità donne e uomini contenuta nel Memorandum sull’apprendistato permanente, sancito dal Consiglio Europeo di Stoccolma, finalizzato ad incoraggiare le donne ad intraprendere carriere scientifiche e tecniche. Il ruolo dell’orientamento professionale nella scelta di una professione meno convenzionale risponde a un migliore equilibrio tra i sessi in sede di formazione e sul luogo del lavoro. Il maggior
inserimento
delle
donne
vivacizzerebbe un movimento economico, che fino ad ora è stato inesistente. Cogliere le nuove sfide del mercato, come tra l’altro quella green economy, è decisivo. Negli ultimi sessant’anni la rapida crescita economica ha causato un aggravamento delle condizioni ambientali e atmosferiche del nostro pianeta (ad es. sono esponenzialmente aumentate 22
le emissioni di gas serra che hanno generato un aumento della temperatura pari a 0,6 gradi); tal evidenza ha fatto sì che una delle necessità improrogabili del ventunesimo secolo sia proprio quella di realizzare una lotta al cambiamento climatico che affianchi alla dimensione della politica ambientale anche quella più strettamente economica.
L’Unione Europea ha operato da stimolo per la definizione di politiche energetiche e ambientali fortemente orientate alla sostenibilità dall’inizio degli anni ’90, condizionando le scelte nazionali. L’attività si è intensificata a valle della firma del protocollo di Kyoto, nel 1997, con una scelta chiara in favore delle fonti rinnovabili di energia e dell’efficienza energetica. Nel gennaio 2008 i leader dell’UE hanno adottato un pacchetto di misure per ridurre il contributo dell’UE al riscaldamento del pianeta e garantire la sicurezza e la sostenibilità degli approvvigionamenti energetici. Il pacchetto, che costituisce un piano di sviluppo per la politica energetica europea, mira a fare dell’Europa il leader mondiale nel campo delle energie rinnovabili e delle tecnologie a basse emissioni di anidride carbonica (CO2); si punta ad abbattere il 20% rispetto ai livelli del 1990 le emissioni di gas a effetto serra.
La Cassa di Previdenza dei Geometri Liberi Professionisti con una campagna d’interesse mirata, dovrà rendere ancora più appetibile la professione di geometra alle ragazze. L’incremento delle iscrizioni delle donne deve essere ancora più marcata. Un’altra strategia per incentivare le iscrizioni è stanziare un contributo d’ingresso al momento dell’iscrizione all’Albo, con l’obbligo di restarvi iscritte per almeno dieci anni e impegnando le iscritte, in caso di cancellazione, alla restituzione con l’applicazione dell’interesse legale. Questo metodo non comporta nessuna perdita per l’Ente, ma al contrario rientra in una forma di anticipazione redditizia.
Seguendo la Strategia-quadro comunitaria per la parità tra donne e uomini, il Consiglio Europeo di Stoccolma già dal 2001 ha incluso nelle sue conclusioni la necessità di incoraggiare le donne a intraprendere carriere scientifiche e tecniche, certo che questi indirizzi possano rappresentare una realizzazione professionale. La Cassa di Previdenza dei Geometri Liberi Professionisti con una campagna d’interesse mirata, dovrà rendere ancora più appetibile la professione di geometra alle ragazze delle scuole medie, traendone una nuova linfa vitale dalla futura contribuzione derivante da una risorsa fino ad oggi ancora timida: l’incremento delle iscrizioni delle donne deve essere più marcata.
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Come muoversi? Dai dati statistici riportati, in Italia lavora solo il 46% delle donne, ma l’interesse verso l’occupazione è considerevole da parte di quelle che non hanno un lavoro; presentare interessante la professione di geometra a questa fascia, oltre a diminuire la disoccupazione, potrebbe diventare la risposta per migliorare il benessere economico dell’Ente previdenziale. Per rendere appetibile la professione di geometra si potrebbero stanziare dei fondi e attivare una campagna di sensibilizzazione fatta dalle donne alle donne, riconoscendo inoltre degli incentivi agli studi professionali che accolgono le donne geometra per il periodo di tirocinio. Un’altra strategia per incentivare le iscrizioni è stanziare un contributo d’ingresso al momento dell’iscrizione all’Albo, con l’obbligo di restarvi iscritte per almeno dieci anni e impegnando le iscritte, in caso di cancellazione, alla restituzione con l’applicazione dell’interesse legale. Questo metodo non comporta nessuna perdita per l’Ente, ma al contrario rientra in una forma di anticipazione redditizia. Tenendo presente la condizione di sudditanza che ha visto la donna relegata in casa nelle epoche passate e il desiderio di riscattarsi attraverso le connaturate caratteristiche di volontà, precisione, elasticità e creatività, garantendosi così autonomia e indipendenza, la professione di geometra potrebbe essere competitiva ad altre realtà di mercato, perché offre tra l’altro orari elastici e la possibilità di combinare anche il ruolo di madre. L’esperienza della Donna Geometra può arruolare le future leve Gli economisti hanno diffuso un oggettivo assioma: “l’utilizzo del valore della donna favorisce l’economia del Paese”. Aggiungiamo che l’esperienza diffusa delle donne geometra, incita la tendenza a imitarle. Risultato: più iscrizioni = maggiori contribuzioni = benessere economico della Cassa e dei Geometri tutti. Questo rappresenta un apporto concreto alla prosperità dell’economia del Paese. Sostegni alla maternità, alla fecondazione assistita e all’adozione. Congedi parentali estesi anche ai padri 24
La Corte di Giustizia, richiamandosi non solo al principio di tutela della maternità, ma
anche
al
principio
di
non
discriminazione, afferma come il giusto sostegno, da attuare per l’incentivazione dei nascituri sia una condizione di rispetto e di evoluzione sociale. Sulle donne italiane grava un peso quasi insostenibile degli oneri del lavoro in famiglia, il 76,2 % complessivo, il che le danneggia nell’attività lavorativa, nell’inserimento sociale, nella qualità della vita. La condizione della donna geometra è in linea con questo dato non confortante. E’ emerso il ritratto di una “lavoratrice geometra” che fatica a conciliare le esigenze private e professionali, dedicando a queste ultime una quantità considerevole del proprio tempo, probabilmente oltre lo “standard” teoricamente previsto. Una buona metà del campione che ha risposto all’indagine è costituita da donne non ancora sposate (46%) oppure separate/divorziate (4%). A fronte di questo dato, che ovviamente implica come l’altra metà sia convivente, oppure sposata, è rilevante che solo un terzo fra queste donne abbia dei figli (nella maggior parte dei casi, uno solo) e che due terzi di loro neppure prevedono di averne. Inoltre, ben l’86% delle donne prese in esame non si trova nella condizione di doversi occupare di persone anziane o disabili; ciò nonostante, pochissime fra loro hanno conseguito un altro titolo di studio dopo la scuola media superiore (è irrilevante il numero di quelle che hanno una laurea o una specializzazione). Il giudizio globale che le donne geometra danno del proprio lavoro ruota principalmente sul problema della conciliazione fra tempi di lavoro e tempi familiari: il 38% delle intervistate, lamenta, infatti, difficoltà in quest’ambito perché, oltre a lavorare, vuole/deve occuparsi anche dei familiari, della casa, della formazione, dell’aggiornamento, dei propri interessi.
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Altro dato negativo è che solo il 30%, torna a lavorare dopo aver avuto un figlio, per questo motivo, il reddito familiare è spesso basso e può indurre entrambi i genitori a non voler avere più di un figlio, innescando in tal modo un circolo improduttivo molto difficile da interrompere, molte altre si cancellano dall’albo dopo la maternità. Un Paese senza figli è una Nazione senza speranza Nel momento storico-economico presente, la maggior parte delle famiglie, non è in grado di vivere con una sola entrata, ed è questo che spesso spinge donne e uomini alla ricerca della creazione di un nucleo affettivo sempre in età più avanzata. Purtroppo quest’attesa del “giusto momento economico”, a volte determina altre problematiche, tra cui l’infertilità per l’avanzata età riproduttiva. Oggi, essa è una condizione che tormenta un elevato numero di coppie, e il suo verificarsi è notevolmente aumentato negli ultimi anni, a seguito di molti fattori, e non ultimo tra questi come già detto, quello socio-economico. La Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Geometri, dovrà esaminare questi temi agevolando gli iscritti che si trovano a dover affrontare le difficoltà di “avere un bimbo con la fecondazione assistita in Italia e/o all’estero”, istituendo una norma e predisponendo degli incentivi per affrontare le spese per far fronte a questa nuova esigenza sociale, per il geometra monoreddito, magari con entrate non superiori a Euro 25.000. L’eventuale permanenza all'estero per la realizzazione di una maternità, costituisce molte volte una fase necessaria che, se debitamente certificata, va riconosciuta quale periodo da tutelare. Anche il Ministero del Lavoro in risposta all’interpello n. 39 del 5 novembre 2010 con cui l'ANCI (Associazione Nazionale Comuni d’Italia) aveva ritenuto in casi analoghi di equiparare il tempo passato all’estero come congedo, ricordando che l'art. 26, comma 3, D.Lgs. n. 151/2001 (come modificato dall’art. 2, comma 452, L. n. 244/2007) dispone che "in caso di adozione internazionale, il congedo può essere fruito prima dell'ingresso del minore in Italia, durante il periodo di
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permanenza all'estero richiesto per l'incontro con il minore e gli adempimenti relativi alla procedura adottiva". Il Dicastero, in conclusione, ha osservato che l'eventuale esito negativo degli incontri non sembra condizionare il riconoscimento del periodo trascorso all'estero come periodo di congedo di maternità e che una soluzione differente sarebbe di ostacolo al ricorso alle procedure di adozione internazionale, pertanto anche il lavoratore autonomo dovrebbe essere sostenuto e tutelato seguendo le stesse logiche, per il principio di equità. Anche la direttiva riguardante i lavoratori autonomi e i coniugi che partecipano alle loro attività (direttiva 2010/41/Ue) che abroga e sostituisce una direttiva precedente (direttiva 86/613/CEE) tende al miglioramento dei diritti in materia di protezione sociale per milioni di donne sul mercato del lavoro, rafforzando l'imprenditoria femminile. La nuova disposizione europea garantisce in pratica la completa parità tra uomini e donne nella vita professionale, promuovendo l'imprenditorialità femminile e offrendo alle donne che esercitano un'attività autonoma, una migliore protezione in materia di sicurezza sociale. Queste logiche debbono necessariamente essere recepite dalle Casse di Previdenza e Assistenza private, evitando disparità di trattamento e discriminazioni sociali. Pertanto è basilare prevedere nuove regole per una forma moderna di previdenza, al passo con le esigenze che i tempi impongono, atte allo sviluppo e al miglioramento economico e sociale. Le misure destinate a conciliare la vita professionale e la vita privata hanno un effetto positivo anche sulla fertilità. L’istituzione di un assegno di mantenimento mensile per il secondo figlio fino ad età scolastica per il
geometra libero professionista monoreddito, con entrate non superiori ai 25.000 euro,
incentivando così anche la crescita demografica,di cui il Paese ha bisogno è una iniziativa percorribile. Stabilire inoltre un sostegno a favore della donna geometra con entrate non superiori ai 25.000 euro in caso di necessità di accudire i propri genitori o figli disabili, che a causa di ciò sono costretti ad assentarsi dallo studio con grave danno per l’attività lavorativa. Studiare poi un piano, che preveda di creare a un fondo per il prestito finalizzato all’adozione e all’affido. Si tratterebbe di una cessione finalizzata, già ideata dalla Banca Nazionale del Lavoro (Bnl) e pensata per andare incontro alle famiglie che intendono avviare un percorso di adozione 27
internazionale, in quanto accogliere un figlio comporta un enorme impegno economico che va dai 7 ai 25 mila euro. Il finanziamento della Bnl, lanciato in collaborazione con l’Associazione Amici dei bambini (AiBi, www.aibi.it), chiamato Bnl AdottAMI rientra nelle attività di responsabilità sociale del gruppo; un prodotto analogo potrebbe contribuire a potenziare i servizi della Previdenza e Assistenza dei geometri liberi professionisti. L’istituto dell’adozione nel nostro Paese è in continuo incremento. Il “nuovo prestito” avrebbe lo scopo di accorciare la tempistica e di snellire le pratiche; naturalmente per accedere al finanziamento i geometri liberi professionisti dovranno presentare i documenti anagrafici, quelli concernenti il reddito e, una volta terminato l’iter di adozione, l’attestazione dell’avvenuta conclusione della procedura. Inoltre, presso il pubblico impiego, trascorsi i cinque mesi di maternità obbligatoria riconosciuti anche alla lavoratrice autonoma, si concedono altri sei mesi di astensione dal lavoro con il congedo facoltativo. Onde evitare le numerose cancellazioni delle donne dall’albo dopo la gravidanza, sarebbe opportuno istituire la sospensione dei versamenti dei contributi per sei mesi in caso di fatturato zero, in modo analogo al trattamento previsto per i congedi del lavoro dipendente. Tale trattamento dovrà essere concesso anche al geometra padre, qualora dovesse occuparsi lui del bambino, in linea con quanto previsto dalla nuova legislazione Europea 2010/18/UE e 2010/41/UE recepita dagli Stati membri dell’UE (IP/10/699), che ha aggiornato la vecchia direttiva 92/85/EEC e la 96734/CE. Con l'entrata in vigore di queste nuove direttive, l'Europa ha fatto un passo importante verso una maggior protezione sociale e verso la parità dei diritti economici e sociali per uomini e donne che svolgono un lavoro autonomo e per i loro conviventi.
Uno studio condotto dai ricercatori del Dipartimento di Psicologia
dell’Università di Newcastle ha affermato tra l’altro, che i bambini crescono più svegli e intelligenti se il padre è una figura presente, che partecipa attivamente alla loro educazione dalla nascita. Si ritiene che ci sia una stretta correlazione tra l’attenzione del padre ai problemi del figlio e il punteggio del quoziente d’intelligenza (il famoso QI).
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Accesso al credito e prestito d’onore L’indagine svolta ha reso evidente che, avviare l’attività autonoma espone le donne libere professioniste a un altro ostacolo: l’accesso al credito. La problematica è resa ancora più consistente
dalla
quasi
totale
mancanza
d’interventi economici sia statali sia regionali (finanziamenti agevolati o a fondo perduto) a sostegno dell’avvio di attività professionali femminili, diversamente da quanto accade per il
settore
imprenditoriale
o
artigianale.
Organizzare il lavoro in una struttura propria, richiede un consistente investimento economico iniziale; gli istituti bancari chiedono garanzie eccessive e i tassi d’interesse imposti sono spesso troppo elevati; un ostacolo insormontabile per le giovani donne geometra, che così fanno ricadere la propria scelta lavorativa verso altri settori. Il prestito d’onore alle donne geometra potrebbe rendere appetibile la professione alle ragazze altrimenti indirizzate verso altri settori occupazionali e maggiormente tutelati. Tale supporto naturalmente può essere riconosciuto sia alle donne sia agli uomini. Il prestito d’onore è uno strumento “purtroppo completamente dimenticato” che va, invece, “rivitalizzato”. In Spagna, le donne hanno ampio accesso a questa politica di sostegno, utilizzandola per il percorso lavorativo autonomo e per la formazione professionale. In Italia il legislatore ha istituito il prestito d'onore, con la legge n. 185 del 1985, che riguarda il prestito nel campo dell’imprenditoria e del lavoro in proprio, sia maschile sia femminile. Questa legge purtroppo ad oggi non ha mai ricevuto adeguato supporto. La Cassa di Previdenza e Assistenza dei Geometri contemplandola nel proprio Regolamento, interpreterebbe una “rivoluzione di merito”, inserendo un altro fondamentale aspetto positivo per rendere appetibile la professione, fornendo a tutti le stesse opportunità di partenza, indipendentemente da censo, età, sesso, consentendo a ciascuno di misurarsi.
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Dove attingere le risorse economiche per attuare nuovi istituti di previdenza? La quantità di denaro necessaria per rendere attuativi i nuovi modelli di previdenza e assistenza, può essere trovata puntando sull’incentivazione delle iscrizioni delle donne, che sono a oggi una risorsa straordinaria, rappresentando quel capitale umano non ancora impiegato, visto l’elevato tasso di disoccupazione esistente, in linea con la Carta delle Donne, documento concordato alla quarta Conferenza delle Nazioni Unite sulla donna. Favorire la conoscenza della professione presso le scuole elementari e medie, oltre a diffondere la cultura di quest’attività, potenzierebbe l’interesse, con l’avvicinamento al mondo professionale. Sarebbero sicuramente molte le donne spinte ad abbracciare la carriera con la certezza che questa permetterà di realizzare le loro ambizioni personali con tempi più ridotti rispetto a quelli che un corso di laurea richiede, con la garanzia che l’Istituto di Previdenza che le accoglie, garantisce anche la conciliazione lavoro/famiglia. Saranno le campagne d’immagine a pubblicizzare il ruolo della donna geometra attraverso i mass media, dai più tradizionali (quotidiani, riviste femminili, emittenti radiofoniche, ecc) a quelli più legati alle nuove tecnologie (portali web, forum online, ecc.), informando le giovani donne sulla professione motivandole a intraprendere una carriera in questo ramo. La conoscenza dei temi approfonditi negli anni dall’Associazione Nazionale “Donne Geometra”, la condivisione, la rispondenza, il lavoro accettato e condiviso dalla base, dovranno essere spesi come supporto per fare da volano a questa nuova “manovra economica interna”, che si tradurrà in maggiore sussistenza a vantaggio di tutti. E’ importante reinvestire in questa politica di sviluppo anche i risparmi che si ricaveranno con l’applicazione della normativa che ha previsto l’innalzamento dell’età pensionabile delle donne in analogia con l’indirizzo dello Stato italiano. Il sistema economico nazionale, infatti, per legge ha già vincolato i fondi provenienti dal risparmio dell’innalzamento dell’età pensionabile delle donne al fondo strategico del Paese a sostegno dell’economia reale, con una voce di bilancio creata presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri proprio con questa finalità: interventi dedicati alle politiche sociali e familiari, con particolare attenzione alla non autosufficienza e all’esigenza di conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare delle lavoratrici (L.122 del 2010).
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La presenza di più donne sul mercato del lavoro aiuta a controbilanciare gli effetti della diminuzione della popolazione in età lavorativa e riduce così l'onere gravante sulle finanze pubbliche e sui sistemi di previdenza sociale, allarga la base del capitale umano, aumenta la competitività. Conclusioni Nonostante i progressi fatti, che hanno portato la presenza femminile tra gli iscritti - le donne geometra, trovano ancora troppi ostacoli ad entrare nel mercato del lavoro e a conciliare vita privata e professionale. Dovremmo capire, invece, che avere più lavoratrici significa avere più produttività e maggiori chance di sviluppo e progresso. Il nostro obiettivo, non è mai stato quello di criticare chi governa e intraprende iniziative e programmazioni, ma un suggerire proposte che migliorino le condizioni delle libere professioniste, considerato che le valutiamo da donne. I confronti sono la prerogativa per rispondere alle esigenze di tutti, migliorando quanto fatto per rispondere alle sfide del mondo che cambia, reggendo il confronto con gli altri Paesi europei, dove le misure di welfare sono sicuramente più solide.
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