WHITE PAPER | Novembre 2013
Le dieci fasi di un'implementazione DCIM corretta
Dhesikan Ananchaperumal Distinguished Engineer e Vice presidente senior, DCIM, CA Technologies
Hervé Tardy Vice presidente e General Manager, divisione Distributed Power Quality, Eaton Corporation
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Sommario
ca.com/it
Executive summary
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Ottenere il massimo valore con il minimo sforzo
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Fasi basate su best practice per il successo dell'implementazione
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Conclusioni
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Informazioni sugli autori
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Executive summary Le organizzazioni dipendono in misura sempre maggiore dai data center. A seguito di questa evoluzione, i reparti IT e di gestione delle strutture devono essere in grado di migliorare e sostenere la disponibilità elevata, massimizzare l'efficienza e ridurre al minimo i costi. Le soluzioni DCIM (Data Center Infrastructure Management) forniscono una piattaforma integrata per il monitoraggio e la misurazione dei consumi, della capacità e delle prestazioni delle risorse di data center, a livello sia di IT che di strutture. Per molte organizzazioni, il 2014 sarà l'anno di implementazione di un sistema DCIM, questo white paper pratico vuole assicurare che il 2014 rappresenti anche l'anno in cui realizzeranno un ritorno concreto sugli investimenti in tecnologia DCIM. Abbiamo raccolto le competenze maturate da CA Technologies e Eaton, derivanti sull'esperienza acquisita presso i clienti, per creare questa guida basata su best practice all'implementazione di DCIM che abbraccia tutte le aree, dalla definizione delle esigenze di business all'impostazione di soglie operative, fino alla gestione delle integrazioni e alla garanzia di scalabilità.
Ottenere il massimo valore con il minimo sforzo DCIM non è più semplicemente un neologismo del settore IT e rappresenta ormai un business enabler comprovato: più della metà dei responsabili di data center riconosce infatti il valore dell'utilizzo di un sistema DCIM integrato1. Eppure, finora solo un terzo delle organizzazioni ha distribuito una soluzione DCIM. Le principali barriere all'adozione citate sono i costi e i problemi di integrazione2. Con la pianificazione corretta, tuttavia, un'implementazione DCIM non rappresenta necessariamente un'iniziativa costosa o complessa. Ad esempio, una banca inclusa nella classifica Fortune 500 ha implementato CA DCIM nel proprio data center a due livelli con certificazione Tier IV in sole sei settimane. È importante ricordare che DCIM non è un progetto una tantum, bensì un programma continuativo. Per questo motivo è possibile progettare un'implementazione in fasi, utilizzando i risparmi realizzati nelle fasi iniziali per gli investimenti futuri. Questa guida pratica aiuta le organizzazioni a determinare il miglior punto di partenza per l'implementazione DCIM e in che modo ottenere i migliori risultati.
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Fasi basate su best practice per il successo dell'implementazione 1) Convalidare i requisiti Il successo di qualsiasi implementazione DCIM sarà determinato dalla specifica dei requisiti iniziali. Poiché uno dei principali obiettivi della maggior parte delle implementazioni DCIM è quello di ottenere una vista granulare e unificata sulle numerose fonti di informazione del data center, è importante innanzitutto comprendere lo stato attuale dell'ambiente. In particolare, è essenziale un'attenta valutazione dei sistemi di gestione esistenti. In genere le organizzazioni dispongono di 10-40 sistemi di gestione del data center. DCIM non deve diventare un'ulteriore voce di questo lungo elenco. Un'implementazione DCIM offre alle organizzazioni l'opportunità di amalgamare e/o dismettere gli strumenti di gestione esistenti. Per identificare le opportunità di ottimizzazione, i reparti IT e strutture devono ripartire dalle basi e stabilire: • Chi sta usando il sistema e a quale scopo • Quanto costa mantenere il sistema • Qual è il valore aggiunto del sistema • Se sia possibile sfruttare l'investimento esistente come feed di dati per il software DCIM (ad esempio un sistema BMS (Building Management System) o EPMS (Electrical Power Management System) Le sovrapposizioni di funzionalità individuate consentiranno di determinare gli strumenti da eliminare o integrare, con l'obiettivo finale di mantenere solo uno o due sistemi di gestione del data center centralizzati.
2) Mantenere l'allineamento con il business Le soluzioni DCIM sono in grado di generare un gran numero di metriche prestazionali relative all'intero data center, dalla capacità al consumo, fino alla disponibilità e alla recuperabilità. La ricchezza di informazioni, tuttavia, non corrisponde necessariamente a un patrimonio di conoscenze. Per assicurarsi che l'implementazione DCIM resti allineata agli obiettivi e alle priorità del business, i reparti IT e strutture devono trovare il tempo di identificare le metriche rilevanti, che permetteranno di rendere il data center più snello ed ecocompatibile. Questo processo di mappatura, che deve avvenire prima dell'implementazione, sarà diverso per ogni organizzazione e data center. Ad esempio, per un provider di servizi gestiti con un nuovo data center, la priorità potrebbe essere il rilevamento del consumo energetico dei singoli dispositivi. Per una banca dotata di una serie di strutture, salvaguardare la disponibilità potrebbe rappresentare la metrica di business principale. Per identificare le metriche di prestazione giuste nel gran numero disponibili saranno essenziali i risultati dello studio sui requisiti. Ad esempio le metriche PUE, che un tempo erano lo strumento più valido per la misurazione dell'efficienza del data center, oggi forniscono una mera istantanea del quadro complessivo. Oggi le organizzazioni hanno bisogno di metriche e analisi molto più ampie e approfondite per massimizzare le prestazioni e ridurre al minimo i costi nel data center. Tali parametri devono includere disponibilità energetica, uso degli asset IT, emissioni di anidride carbonica e persino consumo d'acqua.
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Una soluzione DCIM best-of-breed sarà in grado di generare metriche che coprono l'intero spettro citato e di adattarsi alle nuove misure del settore che diventeranno necessarie nel tempo. Consentirà inoltre ai reparti IT e strutture di implementare metriche personalizzate man mano che l'implementazione matura.
Mapping delle metriche: scenario cliente Adottando un approccio incentrato sul business alle metriche DCIM, una grande società di spedizioni è riuscita a stabilire una correlazione tra i costi delle operazioni di data center e i consumi energetici a ogni singolo container trasportato. Grazie alla miglior visibilità sui costi operativi, oggi la società può definire la priorità degli investimenti, migliorare continuamente i processi e salvaguardare la redditività. 3) Mantenere la qualità e la coerenza dei dati La presenza di più flussi di dati è alla base di ogni metrica DCIM. Affinché le metriche possano essere considerate significative, i dati devono essere raccolti in tempo reale su base regolare o continua. Gli intervalli di acquisizione dei dati non saranno gli stessi per ogni device e saranno influenzati dalle esigenze di business stabilite nello studio sui requisiti iniziale. Il polling intelligente consente di superare non solo il problema della frequenza di raccolta dei dati, ma anche quello associato alla diversità dei formati di dati. I sistemi di gestione IT e delle strutture usano un'ampia gamma di protocolli, tra cui Modbus, BACnet e SNMP e le soluzioni DCIM devono integrarsi con tutti. In mancanza di questa interoperabilità inizieranno ad emergere lacune nei dati e le metriche non saranno più completamente esatte. Anche la disparità tra le convenzioni di denominazione per variabili diverse può avere un forte impatto sulla precisione dei dati, in particolare nel polling dei sistemi di gestione delle strutture. Ad esempio, un'unità CRAC prodotta dal fornitore A potrebbe usare il termine "Temperatura in ingresso", mentre lo stesso dispositivo prodotto dal fornitore B potrebbe indicare la stessa variabile con il termine "Temp_In". Le soluzioni DCIM devono essere in grado di rilevare che si tratta della stessa variabile ed elaborare i dati di conseguenza. In mancanza di questa intelligence integrata, le organizzazioni finiranno col disporre di dati incoerenti che richiedono notevoli interventi di aggregazione manuale e che non sono adatti per l'esecuzione di analisi back-end granulari. Per le apparecchiature delle strutture è inoltre piuttosto comune usare un "fattore di scala". Le soluzioni DCIM devono riconoscere i diversi fattori di scala usati per variabili diverse e tenerne conto per il calcolo delle metriche. Implementando una soluzione DCIM con funzionalità e compatibilità così estese, le organizzazioni possono evitare il ricorso a convertitori di protocollo e strumenti di monitoraggio aggiuntivi, evitando così costi e complessità inutili.
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Polling intelligente: scenario cliente Una grande società di assicurazioni è stata in grado di tutelare la qualità dei servizi usando la propria soluzione DCIM per controllare la frequenza di polling in carichi di lavoro diversi. Grazie all'esecuzione ritardata del polling sui carichi di lavoro meno essenziali, la società ha potuto attribuire la priorità all'acquisizione di dati granulari dai soli sistemi principali. Come risultato, il team addetto alle operazioni di data center è in grado di visualizzare in tempo reale i dati di analisi nel NOC tramite un dashboard DCIM. 4) Evitare il sovraccarico di avvisi Maggiore è il numero di sistemi di gestione presente nel data center, maggiore è il numero di avvisi generati. Le soluzioni DCIM consentono di ridurre gli avvisi superflui, ma solo se questi sono stati configurati e classificati correttamente in fase di implementazione. La correlazione degli eventi è essenziale per contenere il volume degli avvisi. A differenza di molti strumenti di gestione del data center di oggi, DCIM è in grado di aggregare gli avvisi provenienti dai dispositivi sia IT che delle strutture, per evitare che un unico evento sia registrato come più incidenti. Grazie all'impiego di funzionalità di avviso avanzate, ad esempio "tempo oltre la soglia" e "deviazione dalla normalità", le organizzazioni possono evitare che qualunque modifica nelle condizioni operative generi un falso allarme, magari svegliando il responsabile del data center in piena notte. La definizione dei profili di avviso in base ai casi di utilizzo è essenziale per stabilire questo approccio intelligente ed evitare il sovraccarico di avvisi. Quando viene generato un avviso reale, le organizzazioni devono assicurarsi che le soluzioni DCIM comunichino l'evento in termini pertinenti sia per l'IT che per le strutture. Ad esempio, per un avviso correlato a uno sbalzo di tensione, la soluzione DCIM dovrebbe comunicare l'impatto sui sistemi IT e sui siti/servizi di business dipendenti. Questo consentirà ai team di gestione IT e di gestione delle strutture di collaborare in modo rapido ed efficace per minimizzare i disagi per gli utenti finali. Alcune soluzioni DCIM si spingono anche oltre, grazie alla capacità di "apprendere" il comportamento normale di dispositivi diversi e le condizioni termiche nel data center. Data la natura in continua evoluzione dei data center di oggi, le soglie possono cambiare rapidamente con l'aggiunta di nuovi dispositivi e il conseguente aumento del carico sulle infrastrutture di raffreddamento e alimentazione.
Generazione di avvisi intelligenti: scenario cliente Grazie alla distribuzione di una soluzione DCIM, un provider di servizi gestiti è riuscito a risolvere un problema ricorrente riguardante gli avvisi associati ai picchi di tensione nel data center. Gli avvisi, generati da un sistema BMS, non fornivano un contesto sufficiente a circoscrivere il problema. Il MSP ha usato la soluzione DCIM per configurare soglie intelligenti e impedire così la generazione di falsi allarmi.
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5) Integrare i sistemi in modo efficiente Le organizzazioni medie usano decine di strumenti diversi per la gestione delle operazioni di data center, pertanto l'integrazione rappresenta un fattore determinante per qualsiasi implementazione DCIM. I sistemi BMS sono i candidati più ovvi, ma questa è solo la punta dell'iceberg nel processo di integrazione: piattaforme di ticketing del service desk, sistemi antincendio, sistemi di sicurezza fisici e controlli di autenticazione utente possono tutti essere collegati a DCIM. L'integrazione può essere articolata in fasi con l'individuazione di casi di utilizzo DCIM diversi. Oltre ad essere la più ovvia, l'integrazione DCIM/BMS è la più importante. Nella fase di integrazione di un sistema BMS le organizzazioni devono: • Identificare i vari protocolli usati per le comunicazioni con il BMS e valutare il modo in cui possono essere sfruttati. Ad esempio, possono essere presenti servizi Web che è possibile utilizzare • Stabilire una connessione sicura per i BMS ospitati in una rete isolata, per agevolare l'importazione di dati nella soluzione DCIM • Creare un elenco dei punti dati chiave e della frequenza di polling in base ai casi di utilizzo definiti durante lo studio sui requisiti Un'integrazione efficiente renderà inoltre possibile l'uso di flussi di lavoro automatizzati, ad esempio per la gestione degli incidenti e dei problemi, consentendo di accelerare i tempi di risposta e liberare risorse
Integrazione di sistemi: scenario cliente Quando una ciabatta di alimentazione per un sistema di produzione si guastò, nessuno se ne accorse, ad eccezione della soluzione DCIM aziendale. Grazie all'integrazione stabilita con gli altri strumenti di gestione IT, fu generato automaticamente un ticket del service desk e un avviso fu inoltrato alla console del team di monitoraggio. Il team fu così in grado di intervenire immediatamente per minimizzare l'impatto sul business. 6) Proteggere l'integrità di dati e sistemi Salvaguardare i dati archiviati nei sistemi IT è sempre più importante e DCIM non fa eccezione. Le informazioni su dispositivi e strutture possono esporre vulnerabilità impreviste agli hacker, mettendo a rischio l'operatività dell'intero data center. Per garantire la protezione dei dati IT e sulle strutture all'interno della rete, i sistemi DCIM devono essere soggetti alle stesse misure di sicurezza delle altre soluzioni di livello enterprise. Ad esempio, l'accesso deve essere disciplinato mediante l'autenticazione degli utenti, in particolare se i dati DCIM vengono visualizzati su device mobili, per cui l'autenticazione, l'autorizzazione e il controllo degli accessi devono essere gestiti da una soluzione di MDM (Mobile Device Management) efficiente. Per il supporto di una gestione robusta delle identità e degli accessi, le organizzazioni devono garantire l'integrazione della soluzione DCIM con LDAP e Active Directory. Altrettanto importanti per la sicurezza sono il supporto di protocolli di comunicazione sicura, come SNMP v3 e IP v6, nonché la capacità di crittografare i dati fra i sistemi integrati e i dispositivi sottoposti a polling. È inoltre possibile usare le funzioni di avviso interne della soluzione DCIM per generare avvisi quando vengono rilevate richieste o schemi insoliti nel flusso di dati.
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La gestione della sicurezza non può essere affrontata con un approccio stereotipato, pertanto va riesaminata regolarmente. Oltre eseguire test di vulnerabilità nell'ambito dell'implementazione, le organizzazioni dovrebbero svolgere test simili a intervalli regolari nell'intero ciclo di vita del sistema DCIM, per assicurarsi che venga tenuto conto delle minacce emergenti.
Sicurezza delle informazioni: scenario cliente Un ente pubblico con requisiti di sicurezza elevati aveva bisogno di isolare alcuni processi e informazioni relative al data center per ridurre al minimo i rischi e rispettare gli obblighi normativi. Usando la sua soluzione DCIM, l'organizzazione ha configurato rigidi controlli di sicurezza che separano i diritti di gestione degli utenti per i diversi asset dell'infrastruttura, ad esempio raffreddamento e cablaggio, pur consentendo la collaborazione su un unico sistema. 7) Fare un passo alla volta Se si tenta di far troppo in una sola volta, un'implementazione DCIM può sfuggire al controllo. Adottando un approccio in fasi, le organizzazioni possono ottenere piccoli successi ed evitare situazioni molto caotiche. Lo studio iniziale sui requisiti consentirà di tracciare una roadmap di implementazione identificando le principali criticità e le potenziali aree di guadagno rapido. Se l'organizzazione dispone di più data center in tutto il mondo, la geografia dei singoli impianti può incidere sull'implementazione. Un approccio incrementale consentirà ai reparti IT e alle strutture di integrare nelle fasi future le esperienze apprese durante la prima fase di implementazione, così da creare un processo ripetibile che facilita un deployment rapido e a basso rischio. Un'implementazione articolata in fasi ridurrà inoltre al minimo le potenziali interruzioni dei processi di business, semplificando la migrazione e la duplicazione di volumi spesso elevati di dati storici. Comunicare i risultati di successo che sono stati ottenuti con l'implementazione iniziale della soluzione servirà a promuovere il supporto e gli investimenti.
8) Accelerare l'adozione da parte degli utenti Poiché una soluzione DCIM abbraccia sia l'IT che le strutture, per assicurarne l'adozione le organizzazioni devono offrire una formazione basata sui ruoli. La formazione degli utenti non deve essere fornita in modo isolato, ma nel contesto di altri sistemi integrati, perché gli utenti possano vedere in che modo DCIM migliora i processi esistenti. Dimostrare il valore della soluzione è essenziale per favorire l'adozione rapida da parte degli utenti. Collegando la formazione allo studio iniziale sui requisiti, è possibile rendere gli stakeholder dei reparti IT e strutture pienamente consapevoli dei guadagni in termini di efficienza previsti nei rispettivi reparti. Le funzionalità seguenti saranno essenziali per consentire agli utenti di ottenere risultati tangibili in poco tempo dall'implementazione DCIM iniziale, pertanto dovrebbero essere ai vertici dell'elenco delle priorità di formazione: • Impostazione dei parametri di raccolta dei dati • Generazione di report personalizzati
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• Configurazione di regole per gli avvisi • Definizione dei flussi di lavoro degli eventi Offrire ai principali utenti un'installazione "sandbox" della soluzione DCIM successivamente al periodo di formazione iniziale aiuterà a portare avanti il processo di familiarizzazione e a identificare gli eventuali bug rimanenti. Semplificare l'accesso con funzionalità per il Single Sign-On è un'altra procedura consigliata per agevolare l'adozione iniziale.
9) Tutelare i livelli di performance Le soluzioni DCIM devono essere sviluppate tenendo a mente la scalabilità. Man mano che l'implementazione matura, le organizzazioni si troveranno ad eseguire il polling di migliaia o persino milioni di dispositivi e sensori. Si tratta di una quantità di dati davvero notevole e se l'architettura DCIM non è in grado di supportarli vi sarà un rapido impatto sulle prestazioni che annullerà molti dei vantaggi iniziali. Scalabilità e prestazioni sono fattori da prendere in considerazione non solo durante l'implementazione, ma anche nella scelta di una soluzione DCIM. La capacità di archiviare enormi quantità di dati per un periodo di tempo ragionevole senza compromettere le prestazioni è una caratteristica irrinunciabile per una soluzione DCIM. Questo implica disporre dell'architettura, del database e dello schema appropriati, di motori di query ottimizzati, della disponibilità elevata e della possibilità di deployment distribuito. Ad esempio, si possono distribuire più agenti di raccolta dati in diversi data center in tutto il mondo, ma si può caricare nel server DCIM principale soltanto un set di dati di sintesi con la possibilità di eseguire il drill-down sui dati di serie temporali dall'agente di raccolta dati locale stesso. Le prestazioni di una soluzione DCIM saranno inoltre influenzate dalle modalità di gestione delle metriche e dei dati. Ad esempio, il calcolo delle metriche dai punti dati sottoposti a polling può essere eseguito in vari modi: a) Un utente avvia il calcolo da un dashboard DCIM b) Flussi di lavoro automatizzati elaborano il calcolo in un momento predefinito c) Il calcolo viene eseguito in tempo reale durante il processo di polling e archiviato insieme ai dati grezzi Nel quadro dell'implementazione le organizzazioni devono individuare l'equilibrio ottimale tra granularità dei dati e prestazioni costanti del sistema. L'esecuzione di un test pilota con un set di dati simulato aiuterà a determinare il punto di equilibrio e i requisiti per la scalabilità continua.
Scalabilità: scenario cliente Una grande banca internazionale sta utilizzando la sua soluzione DCIM per il polling dei dati provenienti da 80.000 componenti distribuiti in 11 data center e 6.000 rack. Grazie alla scelta di una soluzione altamente scalabile, la società è in grado di acquisire i dati ogni cinque minuti senza alcun degrado delle prestazioni. Questi dati hanno fornito alla banca capacità di gestione dell'alimentazione in tempo reale che consentiranno di ridurre costi e consumi. 10) Favorire il miglioramento continuo Per trarre il massimo valore dal sistema DCIM, le organizzazioni devono considerare ciò che avverrà dopo l'implementazione iniziale. DCIM non è un progetto a sé stante, bensì una disciplina in continua evoluzione. Maggiore sarà il numero di informazioni fruibili a disposizione dell'organizzazione, maggiori saranno le opportunità di ottimizzazione del data center che emergeranno.
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Per cogliere le opportunità di miglioramento continuo, le organizzazioni dovrebbero affidare a persone specifiche l'incarico di raccogliere dati sugli attuali requisiti di IT e strutture, così come degli altri stakeholder aziendali. I requisiti in termini di metriche e analisi, in particolare, si evolveranno nel tempo. La natura stessa della tecnologia DCIM fa di queste soluzioni lo strumento ideale per il miglioramento continuo nel data center: informazioni sui trend storici, pianificazione degli scenari e analisi avanzata sono solo alcune delle caratteristiche che guideranno le organizzazioni nel percorso di ottimizzazione.
Miglioramento continuo: scenario cliente Usando la sua soluzione DCIM per definire riferimenti di base sui consumi energetici e le prestazioni del data center, una società è stata in grado di identificare gli asset legacy da sostituire. Dopo l'installazione delle nuove apparecchiature, la soluzione DCIM consente alla società di verificare di aver realizzato il ROI previsto grazie alla registrazione dei miglioramenti in termini di efficienza energetica e prestazioni operative.
Conclusioni Se implementata in modo efficiente, una soluzione DCIM può iniziare a creare valore in tempi molto rapidi. Citando IDC: "DCIM consente non solo di migliorare le operazioni, aumentare l'agilità e ridurre i rischi, ma anche di accelerare rapidamente attività quali la raccolta dei dati e l'esecuzione di analisi e calcoli di routine, permettendo allo staff di concentrarsi su attività strategiche, ingegneristiche e sull'implementazione di sistemi e approcci ottimizzati per il data center."1 Per godere di questi vantaggi è necessario individuare le integrazioni e le configurazioni corrette fin dall'inizio e tutelare le prestazioni e la scalabilità continua. La collaborazione con un partner esperto permetterà di sfruttare appieno le potenzialità di DCIM e di evitare di strutturare da zero ogni nuova implementazione. Investendo il giusto tempo nella realizzazione di un'implementazione DCIM corretta oggi, le organizzazioni otterranno risultati migliori domani.
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Informazioni sugli autori Dhesikan Ananchaperumal è Distinguished Engineer e Vice presidente senior nella divisione DCIM Technology. Veterano del settore, con 24 anni di esperienza nella gestione IT e dell'energia, Dhesi ha pubblicato numerosi articoli e white paper oltre a partecipare spesso come relatore alle conferenze del settore Data Center e IT. Prima del suo attuale ruolo, Dhesi si è occupato di numerose attività nei settori Emerging Technologies, Business Relationship Management e M&A per CA Technologies. Prima di entrare a far parte di CA Technologies, Dhesi ha collaborato in diverse posizioni di management e tecnologia presso Netegrity, Affinnova, AMS e Infosys Technologies. Si è laureato in Ingegneria elettronica e ha conseguito un master in Informatica e uno in Tecnologia della progettazione elettronica presso il Center for Electronics Design Technology, India. Dhesi ha inoltre conseguito le certificazioni ISC2-CISSP, Six Sigma e ITIL ed è membro del CA Council for Technical Excellence. Hervé Tardy è Vice presidente e General Manager della business unit Distributed Power Solutions di Eaton. In questo ruolo dal 2007, Hervé gestisce la roadmap di prodotto per le Americhe di UPS monofase, software e prodotti per la connettività per rafforzare la leadership tecnologica di Eaton. È inoltre responsabile del canale IT di Eaton. Tardy vive a Raleigh, nel North Carolina. Si è laureato alla ESSEC Business School di Parigi, in Francia e ha frequentato l'Executive Program presso l'università di Stanford. Vanta 27 anni di esperienza nel settore degli UPS e ha ricoperto numerose posizioni in ambito vendite, marketing di canale, comunicazioni di marketing, marketing di prodotto e sviluppo dei prodotti. Il suo obiettivo è sempre stato quello di posizionare il gruppo di continuità come una periferica IT piuttosto che come un semplice dispositivo di alimentazione ed è diventato un esperto in soluzioni di comunicazione software e gestione dell'energia.
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Il sito di CA Technologies è disponibile all'indirizzo ca.com/it/
Agility made possible: il vantaggio di CA Technologies CA Technologies (NASDAQ: CA) fornisce soluzioni di gestione IT che aiutano i clienti nella gestione e nella protezione di ambienti IT complessi a supporto di servizi aziendali agili. Le organizzazioni utilizzano il software e le soluzioni SaaS di CA Technologies per accelerare l'innovazione, trasformare l'infrastruttura e proteggere dati e identità, dal data center al cloud. CA Technologies è impegnata a garantire che i suoi clienti ottengano i risultati attesi e il business value previsto attraverso l'utilizzo della tecnologia dell'azienda. Per ulteriori informazioni sui programmi a supporto dei nostri clienti, visitare ca.com/it/customer-success. Per ulteriori informazioni su CA Technologies, visitare ca.com/it/.
1 IDC, The Data Center’s Role in Delivering Business Innovation: Using DCIM to Enable a Common Management Approach, commissionato da: CA Technologies, Doc #237737, novembre 2012 2 Risultati preliminari Annual Data Center Industry Survey, Uptime Institute, 2013
Alcune informazioni contenute in questa pubblicazione si basano sull'esperienza di CA Technologies con i prodotti software citati in una varietà di ambienti di sviluppo o presso i clienti. Le prestazioni precedenti dei prodotti software in tali ambienti non sono indicative delle prestazioni future dei medesimi prodotti in ambienti identici, simili o diversi. CA Technologies non garantisce che i prodotti software funzioneranno come specificatamente indicato in questa pubblicazione. CA Technologies supporterà i prodotti citati solo in conformità (i) alla documentazione e alle specifiche fornite con il prodotto di riferimento e (ii) alla policy di CA Technologies in materia di supporto e manutenzione al momento vigente per il prodotto. Copyright © 2013 CA Technologies. Tutti i diritti riservati. Tutti i marchi, i nomi commerciali, i marchi di servizio e i logo citati nel presente documento sono di proprietà delle rispettive società. Questo documento ha esclusivamente scopo informativo. CA Technologies declina ogni responsabilità in merito all'accuratezza e alla completezza delle presenti informazioni. Nella misura consentita dalla legge applicabile, CA Technologies rende disponibile questo documento "così com'è", senza garanzie di alcun tipo, incluse, a mero titolo esemplificativo, garanzie implicite di commerciabilità, idoneità a uno scopo particolare o non violazione di diritti altrui. In nessun caso CA Technologies sarà responsabile per qualsivoglia perdita o danno, diretto o indiretto, derivante dall'utilizzo di questo documento inclusi, a titolo non esaustivo, interruzione dell'attività, perdita di avviamento o di dati, anche nel caso in cui CA Technologies fosse stata espressamente avvertita del possibile verificarsi di tali danni. CA Technologies non fornisce servizi di consulenza legale. Né il presente documento né alcun prodotto software di CA Technologies qui menzionato potranno sostituire la conformità del lettore con qualsiasi normativa inclusi, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, normative, legislazioni, regolamenti, regole, direttive, policy, standard, requisiti, ordini amministrativi, ordini esecutivi e così via (di seguito, collettivamente, le "normative") menzionati nel presente documento. Contattare un consulente legale competente per qualsiasi informazione in merito alle normative qui citate. CS200-41466_1113