all’interno
PARALYMPIC VILLAGE NEWS ve r s i o n e
foto: Libertini
N UM E RO 8 M E RCO L E D Ì 1 5 M A RZO 2 0 0 6
italiana
La sfida continua Le gare delle Paralimpi a d i , s e m p re p i ù av v i n ce nt i , t e n go n o t u t t i co n i l f i ato s o s p e s o I L P I E M ONTE DI…
CASA ITALIA PIEMONTE
• Lo sport supera le barriere della diversità • Appuntamenti in Biblioteca
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• Tullio Regge
TERRITORI 3
• I parchi fluviali e lacustri
CULTURA 4
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• Il salto nella storia si fa a Pinerolo • “Il corpo messo a nudo” a Torre Pellice
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PARALYMPIC VILLAGE NEWS
• Nel villaggio di Sestrière non c’è tempo per annoiarsi
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C A S A I TA L I A P I E M O N T E
Lo sport supera le barriere della diversità
Il deno m i n at o re co m u n e è l a m e nt e , che non ha limiti Il valore dello sport come esemplare veicolo di socialità e come mezzo per superare le barriere della diversità è stato al centro del dibattito che si è svolto a Casa Italia Piemonte, nel palazzo della Regione, alla presenza di Giuliana Manica e Teresa Angela Migliasso, rispettivamente assessori regionali allo Sport e al Welfare, del giornalista Giampaolo Ormezzano, di Tiziana Nasi, presidente del Comitato organizzatore delle Paralimpiadi, e degli atleti Patrizia Saccà (che a settembre parteciperà ai mondiali di tennis tavolo in Svizzera) e Danilo Vestro (curling). “Il successo delle Paralimpiadi - ha sottolineato Manica - ci dice che la cultura nei confronti della disabilità è cambiata, ma ci sono ancora molte cose da fare: mi riferisco anche alle barriere architettoniche. Il mio auspicio è che la sensibilità e la disponibilità dimostrata da istituzioni e gente comune in questa occasione si replichi anche nel 2007, Anno europeo delle Pari opportunità”.
da sinistra: Saccà, Migliasso, Ormezzano, Manica, Vestro
“Chi ha disabilità - ha aggiunto Migliasso - affronta le sue ‘olimpiadi’ giorno dopo giorno. Attimi in cui non mancano fatica, difficoltà, pregiudizio, isolamento e solitudine. Occorre sfatare lo stupore della gente nel vedere gareggiare gli atleti diversamente abili, valorizzando il fatto che la vera difficoltà è quella di tutti i
Gli incontri nella Biblioteca della Regione Prosegue il programma del Consiglio regionale per le Paralimpiadi Torino 2006. Questi gli ultimi incontri in Biblioteca (via Confienza 14, Torino): Giovedì 16 marzo ore 17.30, presentazione di due libri: Gianluca Trivero, Lo spettacolo dello sci, edizioni Capricorno e Autori Vari, Cento parole per lo sport, edizioni Morea. Intervengono con gli autori: Paolo De Chiesa giornalista e atleta della nazionale olimpica di sci alpino (1980 e 1984), Patrizia Saccà atleta nazionale paralimpica tennis ta-
volo e medaglia d’argento agli europei 2005, Fabrizio Bellone giornalista e Pietro Mazzei atleta disabile di sci. Venerdì 17 marzo ore 17.30, conferenza L’alloro di Olimpia tra mito e realtà dalla Grecia classica a Torino 2006, a cura del numismatico Giorgio Fea, intervengono inoltre Fabrizio Bittner presidente provinciale CONI Torino, Livio Berruti medaglia d’oro olimpica (200 m) Roma 1960 e 15 volte campione d’Italia e Davide Damosso dell’INAIL.
I protagonisti del primo incontro in Biblioteca, da sinistra: Carlo Maffeo pres. naz. Associazione Trapiantati di fegato già atleta della nazionale disabili di sci, Daniela Ceccarelli medaglia d’oro nel Super G a Salt Lake City, il presidente del Consiglio regionale Davide Gariglio, Giuseppe Vercelli psicologo della nazionale olimpica di sci Torino 2006
giorni nel superare pregiudizi e affrontare le barriere ancora presenti nelle nostre città, che devono essere colte anche sotto questo punto di vista: l’autonomia negli spostamenti e la possibilità di rendere fruibili tutte le strutture urbane le rende davvero a misura d’uomo”. Tiziana Nasi ha posto l’accento sul
fatto che “i protagonisti di Olimpiadi e Paralimpiadi i sono uomini e donne con un denominatore comune: la mente. Che non ha limiti né barriere. Quello che si legge nelle loro azioni non è reperto storico di ciò che hanno perso, ma testimonianza di ciò che hanno acquisito grazie allo sport. Due caratteristiche, fra tutte: capacità di soffrire e autoironia”. “Lo sport ha precisato Patrizia Saccà - è stato il polmone che mi ha consentito di sopravvivere dopo l’infortunio che mi ha reso paraplegica. Ho scelto una disciplina che mi permettesse di confrontarmi anche con normodotati. Ora mi dedico non solo all’attività agonistica, ma anche a diffondere la cultura dello sport negli ospedali. Un esempio è la collaborazione con il Centro Traumatologico Ospedaliero di Torino: pratico e insegno tennis tavolo a pazienti che hanno subito lesioni spinali. Perché lo sport consente di convivere con la carrozzina in maniera più leggera”.
Tutti gli eventi di Casa Italia Piemonte giovedì 16 Marzo 11,00 “Sirena. Mezzo pesante in movimento”, spettacolo teatrale per le scuole 14,30 presentazione del video “Il volo del piccione” 19,00 performance “Sinesuide” di Paola Bianchi 22,30 Barbara Barra “Io, l’Italia e il jazz”
venerdì 17 Marzo 14,30 conclusione della visita di operatori dei servizi sociali olandesi in Piemonte, atto finale di un percorso di scambi di buone pratiche all’interno del progetto europeo “Leonardo da Vinci” 22,30 jazz con il Good life quartet
Piemontefeel on line Il nuovo portale della Regione Piemonte www.piemontefeel.it rappresenta anche per le Paralimpiadi la vetrina di tutto ciò che avviene non solo a livello sportivo, ma anche in ambito culturale e turistico. La rubrica “Schegge di Paralimpiadi” evidenzia ogni giorno gli appuntamenti per il tempo libero a Torino e nei siti di gara, contiene interviste e articoli che raccontano il mondo paralimpico, punta su tutto quello che rende più fruibile la città da chi ha delle disabilità. Il portale - che nel periodo olimpico ha registrato un forte incremento di accessi, circa 5 milioni pari al 195,7% - è tradotto in cinque lingue per promuovere il territorio sia dal punto di vista turistico e culturale, sia sotto il profilo dell’innovazione.
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L’ I N T E R V I S T A lei
il Piemonte di…
Tra gravità discrete ed alte energie Tullio Regge è nato a Torino l’11 luglio 1931, dove ha studiato e si è laureato in Fisica nel 1952. Nel 1954 si è recato negli Stati Uniti, dove ha ottenuto il Ph.D. in Fisica teorica presso la Rochester University (stato di New York). Tornato in Italia, nel 1961 diventa Ordinario di Fisica teorica. Attualmente è Professore Emerito nel Politecnico di Torino. Nel 1958 - ‘59 trascorre sei mesi presso il Max Planck Institut di Monaco di Baviera, quindi si trasferisce negli Stati Uniti presso la Princeton University ed infine presso l’Institute for Advanced Study. Nel 1979
ritorna in Italia. Regge si è interessato di urti ad alte energie, e in collaborazione con J.A.Wheeler ha analizzato le perturbazioni della metrica di Schwarzchild, che caratterizza il buco nero. Infine, ha introdotto il concetto di gravità discreta. Tra i numerosi premi e riconoscimenti si segnalano la Medaglia Einstein della Fondazione Lewis Strauss, la medaglia Cecil Powell della Società Europea di Fisica, il Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Premio Marcel Grossman.
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Tullio
Regge Territorio
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Itinerari
Con l’intervistato non si è iniziato a parlare di Olimpiadi, ma di altro. Di scienza, anzi di anti-scienza. “Lo sa - è la domanda diretta postami da Regge - che da un po’ di tempo è in atto un attacco ai princìpi di Galileo, padre della scienza moderna?”. Così mi invita a leggere il libro di Enrico Bellone “La scienza negata”, che mette in evidenza le storture, gli inganni e l’arroganza del pensiero antiscientifico C’è un qualche rapporto tra Giochi olimpici e scienza? La scienza è la madre della tecnologia. La tecnologia sta sui campi da sci, nella preparazione degli atleti e dei loro attrezzi, nelle garanzie di sicurezza, nella costruzione degli impianti e delle infrastrutture. È il braccio realizzativo, autonomo ed efficace, della scienza. E poi la scienza sta anche a vigilare sulla salute degli atleti, se usata secondo il giuramento di Ippocrate. Tullio Regge è - e lo dice chiaramente - favorevole agli OGM. E quando il suo argomentare si fa “troppo” scientifico, gli chiedo di semplificare. Per cui la cosa la capisco così: è eticamente corretto qualsiasi intervento che migliori la qualità della vita di qualsiasi essere vivente. La vita, insomma, deve prevalere sulla morte e, se la scienza aiuta a raggiungere tale obiettivo, non si capisce perché non debba essere utilizzata. Forse la mia interpretazione è semplicistica. Ma il sì all’uso avanzato della scienza, sostenuto da uno scienziato, è convincente. D’altra parte, non è
necessario essere dei maghi per capire che una medicina, se guarisce, non può essere messa al bando da una comunità civile. Ma se gli OGM fortificano, senza snaturarli, tanto il mais quanto le mele o le canne da zucchero,
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Fisico, scienziato
revole e positiva all’alta velocità su rotaia. Paralimpiadi, un bell’evento? Sì certamente, perché sono un momento di competizione vitale per gli atleti disabili all’interno di uno scenario complesso dove
Tullio Regge con Federico Fellini nel Parlamento europeo
cos’è che è innaturale e che proprio non si deve fare? Fumare, è la risposta, imprevedibile nel contesto. I numeri che ricorda sono apocalittici: 90.000 decessi all’anno in Italia. Il fumo batte l’Aids nel mondo 5 contro 3 (milioni di morti all’anno). “Gli ambientalisti dovrebbero mettere al primo punto della loro battaglia il fumo delle sigarette”, sostiene deciso. No alle sigarette e sì alla Tav in Val di Susa? Dal punto di vista sociale e della salute, certamente. Dal punto di vista della validità economica non ho elementi sufficienti per confermare la mia opinione favo-
si misura la qualità dell’organizzazione, degli attrezzi usati e della capacità di abbassare il livello delle barriere architettoniche. L’eredità olimpica? Se i Giochi invernali stimolano una ripresa decisa della ricerca, allora io dico grazie alle Olimpiadi e alle Paralimpiadi. E dico anche grazie se servono a far conoscere un po’ di più il nostro territorio ed i nostri musei, a cominciare dal museo Egizio. Pensi, ricordo che qualche anno fa è venuto qui da noi il filosofo della scienza americano, Thomas Kuhn. Aveva qualche ora libera prima di ritornare in USA. Gli ho consigliato di visitare il museo Egizio. Ne è rimasto folgorato.
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TERRITORI
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i parchi fluviali e lacustri
I laghi Immissari ed emissari stabiliscono la vita dei laghi, il loro livello, la qualità dell’acqua e, di conseguenza, la vigoria biologica. Nell’ambiente montano, l’elemento liquido placa nel lago la sua esuberanza, che riacquista immediatamente all’uscita. In sostanza, in montagna l’immissario e l’emissario hanno “ritmi” differenti e costituiscono ambienti diversi dal bacino lacustre. In pianura, al contrario, accade spesso che l’emissario mantenga per un tratto le caratteristiche del lago. Come se, prima di tornare fiume o torrente in tutto e per tutto, abbandonasse con riluttanza la calma del luogo d’origine. Così avviene a Candia, dove il canale Traversaro, prima di lasciare il lago, si riversa nella palude dividendosi in decine di rivoli che la alimentano e la mantengono in vita.
Chiare, fr e dolci acq Territorio
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Sono aree protette l’intero corso de Territorio
Forse non sono sempre “chiare e fresche” le acque che bagnano il suolo sabaudo, ma dolci certamente sì. Esclusivamente dolci! In compagnia di uno sparuto gruppo di regioni, il Piemonte non può infatti giovarsi del salutare beneficio dalle brezze marine. Per compensare a questa carenza, ecco però che ad arricchire il paesaggio piemontese ci sono fiumi e laghi
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percorsi per tutti
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Avigliana Sono sette i percorsi segnalati dall’ente parco. Soluzione interessante, unire il sentiero n.1 “Lungolago”, che costeggia parte del Lago Piccolo nel regno delle anatre, dei germani, dei cormorani e degli aironi, e il sentiero n.2 “Collinare”, che si inoltra nel bosco del rilievo morenico a sud-ovest del lago tra castagni e roveri. Si effettua in tal modo un anello che permette di cogliere i due ecosistemi del parco: quello I laghi di Avigliana
Il Monviso - foto: archivio Parco del Po torinese
lacustre del lago Piccolo e quello collinare, caratterizzato da bosco misto di latifoglie. Adatta a tutti, l’escursione è tranquillamente fattibile in mezza giornata (3 ore, soste comprese). Punto di partenza, l’area attrezzata Fips situata sulla sponda meridionale del lago Piccolo, dotata di strutture a servizio dei disabili e di parcheggio con bar ristoro. Inoltre, speciali leggii per non vedenti in alfabeto Braille sono allestiti nei parcheggi in via Monte Pirchiriano, al punto di osservazione del lago Piccolo, oltre che in altre strutture del parco.
Il fiume, in particolare, fu per secoli lo specchio della vita sociale. Le sue acque sono state lo scenario per le ricorrenze storiche, il luogo dove la nobiltà celebrava i suoi fasti. Feste grandi e piccole, nobili, come il matrimonio tra Margherita di Savoia e Francesco Gonzaga nel 1602, o popolari, come quella di San Giacomo patrono dei barcaioli. A dominare il sistema fluviale regionale troviamo sicuramente il Po: 238 chilometri, quattro province attraversate, un’ottantina di comuni per gestire una risorsa fino a tempi
recenti utilizzata e pensata soltanto come discarica. E quale migliore sorgente per il padre dei fiumi italiani se non il Pian del Re, al cospetto di un Re di Pietra, il Monviso, simbolo della terra piemontese? Ed è ai piedi di questa montagna che ha inizio la sua storia: una storia lunga 652 km che si conclude a oriente, nel mare Adriatico. In Piemonte, il Po è suddiviso in tre grandi tratti d’area protetta. Si comincia con il Parco del Po tratto Cuneese. Questo primo segmento comprende la parte montana del fiume, occupando una superficie di
7.709 ettari ad una quota compresa tra i 250 ed i 3.841 metri s.l.m. In soli undici chilometri il Po percorre i 700 metri di dislivello che separano le sue sorgenti da Paesana, “capoluogo” della valle. E nel suo andare lento e sinuoso tra larici, betulle, faggi, castagni, robusti cespugli di salici o di ontano nero, si avvia nella pianura dove ha inizio il Parco del Po torinese. Qui il fiume che attraversa i grandi centri urbani è molto lontano dallo stereotipo del parco naturale, che rimanda ai grandi boschi, alle bianche cime, ai branchi di
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resche que
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stanziali di svasso maggiore, che anima le superfici dei laghi con le parate di corteggiamento, chiamata danza dello specchio, osservabile a fine inverno-inizio primavera. Seppur non vasta, l’area protetta comprende habitat diversi. In primis i due laghi, gemelli ma difformi sotto il profilo ambientale: il lago Piccolo (60 ha), che riversa le proprie acque nel lago Grande (90 ha), presenta infatti doti di naturalità decisamente maggiori, essendo circondato da boschi, prati e da una discreta fascia di canneto. Completano la componente “umida” le due aree un tempo laghi, ovvero la Palude dei Mareschi, a nord del lago Grande, e la Torbiera di Trana (primitivo lago interrato), a sud del lago Piccolo e purtroppo esterna al parco. Sulla sponda piemontese del Verbano, poi, si trovano tre aree protette gestite dall’Ente Parchi del lago Maggiore. Il Parco naturale dei lagoni di Mercurago,
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el Po e numerosi altri fiumi e laghi animali selvatici. La sua istituzione ad area protetta nel 1990 nasce dalla volontà di migliorare un ambiente afflitto dall’urbanizzazione selvaggia, dalla cementificazione delle sponde, dall’inquinamento idrico, dai dissesti legati alle attività estrattive. Infine, prima di uscire dal Piemonte, il Po attraversa l’ultimo tratto, quello vercellese-alessandrino, in un susseguirsi di ambienti diversi armoniosamente collegati dal corso d’acqua. Nella prima parte il paesaggio è caratterizzato da due elementi: la collina e la risaia che, sulle sponde opposte, offrono spettacoli di rara bellezza. A valle di Casale Monferrato, si scopre il volto più naturale e selvaggio del Po: qui il fiume, alimentato dalle acque di Sesia, Tanaro e Scrivia, modella ampi ghiareti, isole e lanche che favoriscono la presenza di rare specie faunistiche, gli aironi primi fra tutti. Oltre alla fama di essere i principali parchi fluviali che attraversano la pianura piemontese, il Po, il Sesia e il Ticino custodiscono importanti aree umide: le loro rive e la distesa delle risaie costituiscono l’ambiente ideale per la vita di molti uccelli acquatici. Agli amanti del birdwacthing è consigliata la visita al Parco naturale dei Laghi di Avigliana. Istituito nel 1980 su una superficie di oltre 400 ettari. Ospita numerose specie migratrici, in prevalenza anatidi, come germani, folaghe, moriglioni, morette, ma soprattutto una delle più significative colonie
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470 ettari in area collinare morenica caratterizzata da boschi misti, prati-pascoli, stagni e paludi con rilevanze botaniche e testimonianze archeologiche. La Riserva naturale speciale di Fondotoce, 360 ettari, comprendente il più esteso canneto sulla sponda piemontese del lago Maggiore e fasce di vegetazione ripariale. La Riserva naturale speciale dei Canneti di Dormelletto, 157 ettari, aree di canneto sulla sponda sudoccidentale del lago Maggiore, importanti per la fauna. A conclusione di questa veloce carrellata sulle zone umide protette, non va dimenticato il Parco provinciale del lago di Candia. Cinto dalle colline moreniche su cui sorgono gli antichi borghi di Candia Canavese, Vische e Mazzé, sa cullare i turisti con il canto degli uccelli di palude e il profumo delle ninfee in fiore. Po e laghi - foto: Roberto Borra
Dalla “Corona di delitiae” alla “Corona verde” Il progetto Corona Verde comprende 13 aree definite siti di importanza comunitaria, importanti per la conservazione della natura ai sensi della direttiva 92/43 CEE Habitat, sei parchi regionali (Laghi di Avigliana, La Mandria, Stupinigi, Parco fluviale del Po-tratto torinese, Collina di Superga) e due riserve regionali (della Vauda e del Bosco del Vaj). Il progetto contiene proposte di gestione di un certo numero di aree, in modo da approfondire il rapporto tra l’uomo e la natura, creando un sistema integrato del verde: una fascia di naturalità intorno alla città di Torino. D’altra parte, già a fine Seicento Amedeo di Castellamonte, architetto di corte di Casa Savoia, scrivendo a Carlo Emanuele III affermava che, partendo dal castello di Rivoli si sarebbero incontrati in successione Stupinigi, il castello di Moncalieri,
Villa della Regina, Torino
la vigna di Madama Reale, il castello del Valentino, la villa della Regina, il Regio Parco, la Venaria Reale, la Mandria, compiendo il viaggio in una giornata tra boschi, palazzi, fontane, viali e giardini, una “corona di delitiae”. Spettacolo raro, non osservabile in nessuna altra parte d’Italia. Il territorio piemontese possiede un patrimonio storico, culturale e paesaggistico di elevata biodiversità, il cui valore dovrà essere compreso e valorizzato, provando sempre stupore e meraviglia nei riguardi del divenire della natura e della sua immensa ricchezza.
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C U LT U R A appuntamenti
Il corpo messo a nudo “La scoperta del corpo elettronico” è la mostra visitabile sino al 26 marzo nella galleria civica d’arte contemporanea di Torre Pellice, in provincia di Torino. L’allestimento - sia spettacolare sia interattivo - presenta una serie di video storici dei più noti artisti internazionali che hanno utilizzato il video negli anni Settanta: dagli americani Nauman e Acconci agli europei Lüthi, Pane, Muntadas, a una nutrita e sorprendente scelta di artisti italiani come Patella, Plessi o La Pietra. La mostra, curata da Marco Ketty La Rocca “Appendice per una supplica” 1972
Meneguzzo, parte dall’assunto che un elemento caldo e organico come il corpo sia stato oggetto di esplorazione da parte di uno strumento “freddo e elettronico” come il video, innovativo strumento di espressione degli anni ’70: mai come in questo periodo il corpo è stato indagato nei suoi movimenti, nelle sue forme, nei suoi comportamenti invisibili. Come dire: la freddezza indagatrice dei pixel del video evitava ogni coinvolgimento emotivo o, in presenza di questo, scatenava un cortocircuito tra l’algida immaterialità del mezzo e il calore e la fisicità del corpo.
P Food&wine Report Continua l’alternarsi dei top chef di “Stelle del Piemonte” ai fornelli del ristorante allestito nel palazzo della Regione, in piazza Castello a Torino: giovedì Mariangela Susigan (La Gardenia di Caluso), Alfredo Russo (Dolce Stil Novo di Cirié) e Mariuccia Ferrero (San Marco di Canelli) venerdì Stefano Gallo della Barrique di Torino e Fabio Barbaglini del Caffè Groppi di Trecate (Novara) Il wine-bar è aperto dalle 11 all’1.
event i culturali
Il salto nella storia si fa a Pinerolo
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Il museo della cavalleria sabauda e italiana ospita anche prestigiose mostre, come quella su Ötzi La “storia” della cavalleria è raccontata dal museo che ha sede a Pinerolo, in provincia di Torino, nell’antica caserma Principe Amedeo. La caserma, ora intitolata al generale Fenulli, dal 1849 al 1943 fu sede della scuola di cavalleria e, per volontà del consiglio nazionale dell’associazione Arma di cavalleria e del ministro della Difesa, alla fine del 1961 l’Arma stessa vi trovò una sede per il suo museo nel Pinerolese
Biblioteca Antica di Pinerolo, particolare
Aperta al pubblico ormai da trent’anni, la particolarità dell’esposizione è che quasi tutto ciò che vi è custodito proviene da donazioni fatte, nel tempo, da ufficiali, sottufficiali, militari ed estimatori dell’Arma. I cimeli che qui trovano posto, e che ancora si arricchiscono grazie a nuove donazioni, lo rendono uno tra i più ricchi musei dell’Arma in Europa. Il museo è dislocato su tre piani. Dal piano terra, dove si trovano carri, selle e carrozze, si sale al primo, dove si possono ammirare stendardi, bandiere, bronzi, argenti, quadri, stampe, fotografie, decorazioni e una ricca collezione di uniformi risalenti al periodo che intercorre tra l’inizio
delle guerre per il Risorgimento e i giorni nostri. Sicuramente d’effetto sono le centinaia di foto antiche che dipingono in magnifici ritratti gli anni che, dal 1861, attraversano le riforme e le varianti messe in atto a seguire: 1871, 1876, 1895, 1903... Nel secondo piano sono protagoniste, invece, le campagne coloniali e le due guerre mondiali. Una delle sue gallerie è riservata all’esposizione di armi bianche e da fuoco, africane ed europee. Poi, le due biblioteche: quella militare e quella del Cavallo custodiscono importanti e rare opere del XV, XVI, XVII, XVIII e XIX secolo. Ma ciò che il visitatore può ammirare nel museo non è solo un insieme di uniformi, copricapi,
medaglie, decorazioni: si tratta, infatti, della storia della cavalleria sabauda e italiana dal 1683 ai nostri giorni; dei suoi reggimenti, disciolti e in vita. Il museo, inoltre, è spesso la sede di mostre temporanee: in questo periodo, fino al 18 giugno, è possibile visitare quella dedicata a “Iceman. Ötzi - L’Uomo venuto dal ghiaccio”. La più antica mummia del mondo - ritrovata in eccellente stato di conservazione, con tanto di equipaggiamento, abiti e accessori - l’unica protagonista della mostra organizzata dal Cesmap, museo civico di archeologia e antropologia di Pinerolo. L’eccezionale ritrovamento, uno tra i più importanti del mondo, può essere osservato attraverso perfette ricostruzioni tridimensionali del personaggio, vetrine con reperti di scavi archeologici e l’esposizione di arte rupestre preistorica della quale il museo civico di Pinerolo possiede la più rappresentativa collezione internazionale.
Info: Museo nazionale della cavalleria, tel. 0121 376.344, e-mail:
[email protected]; Museo civico di archeologia e antropologia, tel. 0121 794.382, e-mail:
[email protected]
Itinerari
P A R A LY M P I C V I L L A G E N E W S Questa pagina di Piemontefeel, realizzata in collaborazione con il Comitato organizzatore delle Paralimpiadi, è la voce del villaggio degli atleti
Nel villaggio di Sestrière non c’è tempo per annoiarsi I momenti liberi passano in fretta tra mille svaghi Nel villaggio paralimpico di Sestrière gli atleti non hanno modo di annoiarsi e passano il tempo parlando tra di loro, confrontandosi sulle prestazioni sportive, divertendosi. Il punto di incontro è la zona internazionale. Qui c’è il ristorante, dove 24 ore su 24 ci si può rifocillare dopo le fatiche degli allenamenti e delle gare. Cucina italiana, ovviamente, ma anche cucina asiatica, nell’apposito angolo orientale. Nell’adiacente bar c’è una zona per il relax, dove gli atleti si ritrovano per guardare in tv e sostenere i compagni di squadra impegnati nelle competizioni
tro commerciale, dell’Info Point del Comitato paralimpico, di una palestra, di postazioni per videogiochi dove sportivi, accompagnatori e volontari giocano e si misurano in agguerritissime sfide. La sera, dopo cena, ci si ritrova per assistere alle animazioni del Teatro delle Erbe di Milano: musica, balli di gruppo, karaoke, giochi e spettacoli teatra-
li per tutti quelli che amano stare in compagnia e divertirsi. Gli animatori delle serate, dopo il grande successo delle Olimpiadi, sono stati riconfermati e non si fermano mai: ogni situazione è uno spunto per intrattenere. Oltre alle distrazioni, il villaggio offre anche opportunità di rifles-
sione e preghiera nelle tre sale del Centro interfedi. Tutti i giorni, dal mattino al pomeriggio, funzioni religiose per cattolici e protestanti in una stanza attrezzata, mentre nell’adiacente sala si può assistere alle funzioni musulmane, indù e buddiste. “Ogni giorno - osserva Ivo Ferriani, sindaco del villaggio - faccio un giro per tutta la struttura e cerco di capire direttamente dagli atleti quali sono le loro necessità in maniera da predisporre al meglio l’accoglienza. I riscontri sono molto positivi, tutti si trovano bene. La cucina è molto apprezzata, le aree di svago e relax sono sempre affollate”.
Il villaggio non vuol dire solo buona cucina, ma anche intrattenimento e possibilità di svago. Si può usufruire di una biblioteca con una ricca scelta di libri e giochi di società, di una videoteca, di un cyber café dove è possibile consultare Internet. Sempre l’area internazionale è la sede di un cen-
Piazza Castello 165, 10122 Torino tel. 011 4323312 - fax 011 4323637 Piemontefeel, supplemento a Piemonte Informa, Agenzia della Giunta Regionale Testata registrata presso il Tribunale di Torino, n.5943 del 9.2.2006
www.piemontefeel.it
Coordinatore editoriale: Giovanni Bressano Direttore responsabile: Fabrizio Borio Vicedirettore: Carlo Ferri Coordinamento redazionale: Gianni Gennaro Coordinamento Consiglio regionale: Marina Ottavi Redazione: Giovanna Foco, Silvia Ghione, Sara Tabone, Paola Zanolli Comunicazione e promozione: Angelo Soria, Riccardo Lombardo
Foto: Gabriele Mariotti, Archivio Consiglio regionale del Piemonte Traduzioni: Geolink (Deborah Craig, Lucinda Byatt) Progetto editoriale e grafica: 2Punti D-Sign Graphic designer: Giorgio Cappellaro Stampa: G. Canale & C. S.p.a.
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protagonisti
Silvia Parente Silvia Parente, vincitrice di due medaglie di bronzo nella discesa libera e nel Super G per disabili visivi e prima azzurra a salire sul podio di Torino 2006 nello sci alpino, è diventata per l’Italia il personaggio delle Paralimpiadi. E c’è tanta ammirazione per la vicenda personale con il fidanzato Lorenzo Migliari, con il quale fa coppia fissa nella vita e nello sci: “Non mi aspettavo tanta popolarità.
Silvia Parente con il fidanzato Lorenzo Migliari
Ora spero che questo mio risultato abbia un effetto benefico per tutto lo sport disabile. Alle Paralimpiadi avevo già vinto una medaglia 12 anni fa a Lillehammer, ma l’eco in Italia era stata pochissima, vuoi perché le gare si tenevano lontano, vuoi perché c’era meno sensibilità. Penso alle piste, non preparate bene come adesso, ed alla stessa comunicazione dell’evento: il miglioramento è stato grande”. La medesima attenzione Silvia Parente la chiede nella vita di tutti i giorni. “Ci sono ancora tante barriere anche nelle grandi città, per chi è disabile. Ma basta poco per migliorare la nostra quotidianità”.
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MENO BANCA, PIÙ GIOCHI.
Marianna Gaido, 9 anni.
in collaborazione con
Sanpaolo. Partner Ufficiale dei IX Giochi Paralimpici Invernali Torino 2006. Oggi si apre un altro emozionante capitolo di Torino 2006. Prendono il via i Giochi Paralimpici. Una manifestazione che noi del Sanpaolo siamo orgogliosi di supportare come Partner Ufficiale dei Giochi e della squadra azzurra. Innanzitutto quindi il nostro benvenuto agli oltre 1.200 atleti disabili, che sono arrivati da tutto il mondo per confrontarsi - con una passione e una determinazione davvero speciali - in cinque discipline: sci alpino, sci di fondo, sledge hockey, curling, biathlon. Ma permetteteci anche di riservare un incitamento particolare ai 39 campioni azzurri che ci rappresenteranno in questo nuovo importante appuntamento. A loro, al loro impegno e voglia di vincere dedichiamo questa immagine di Aster, la mascotte delle Paralimpiadi, realizzata da una piccola fan, una delle migliaia di giovanissimi artisti che hanno partecipato con le loro opere al Roadshow Sanpaolo. Ancora una volta, buoni Giochi a tutti.