L’industria biotecnologica e il suo sviluppo Verso CampaniaBioRegion Napoli, 23 Settembre 2010
Leonardo Vingiani Direttore
Assobiotec
Costituita nel 1986 nell'ambito di Federchimica, Assobiotec è l‘Associazione Nazionale per lo sviluppo dell’industria biotecnologica e rappresenta più di 110 imprese e parchi tecnologici e scientifici operanti in Italia
Allo stesso tempo promuove lo sviluppo delle biotecnologie non solo in ambito industriale attraverso il dialogo con:
Istituzioni nazionali ed UE, nella regolamentazione delle attività biotecnologiche (ricerca e sviluppo, produzione, commercializzazione e utilizzo dei prodotti, proprietà intellettuale)
Assobiotec Promuovendo… •
Programmi di ricerca di interesse strategico per la bioindustria
•
La partecipazione delle imprese italiane alle attività di ricerca e sviluppo biotecnologico finanziate dall'Unione Europea nell'ambito dei Programmi-Quadro di ricerca e sviluppo tecnologico
•
L’internazionalizzazione
Rafforzando… •
La collaborazione tra Istituzioni di ricerca e piccole-medie imprese nel campo dell'innovazione biotecnologica in ogni settore
Assobiotec Iniziative
Sportello Biotech
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Premi
I numeri del biotech italiano Totale
Imprese 319 Addetti 50.000 Addetti R&S 6.000 Fatturato tot Fatturato biotech 6.800 mln€ Investimenti R&S 1.300 mln€
Pure Biotech 187 4.314 1.996 1.243 mln€ 731 mln€ 348 mln€
Fonte: Ernst & Young – Assobiotec, BioInItaly Report 2010
Distribuzione geografica
Fonte: Ernst & Young – Assobiotec, BioInItaly Report 2010
Totale
Il red biotech traina l’intero comparto
Analisi delle imprese Pure Biotech Per dimensioni
Per area
> 80% piccole e micro > 20% medie 3% grandi Per origine
53% start up 24% spin-off accademici 9% spin-off/spin-out industriali 1% filiali di multinazionali 13% altro
Fonte: Ernst & Young – Assobiotec, BioInItaly Report 2010
Il settore red
Totale
Imprese 197 Addetti Addetti R&S 4.892 Fatturato biotech 6.300 mln€ Investimenti R&S 1.190 mln€
Pure Biotech 110 2.329 1.209 574 mln€ 350 mln€
Le imprese farmaceutiche coprono circa il 70% degli investimenti biotech in R&S Fonte: Ernst & Young – Assobiotec, BioInItaly Report 2010
Pipeline
Totale
Per fase di sviluppo e tipologia di impresa Pure biotech
Farma italiane
Multinaz
Altro
Tot
66 26 24 10 123
13 8 9 4 34
3 5 29 31 68
7 0 0 1 8
89 36 62 46 233
Preclinica Fase I Fase II Fase III Totale
Per origine
Per orphan drug designation
Pure biotech Farma italiane Multinaz. Totale
EMEA
FDA
Entrambi
4 2 1 7
0 0 1 1
5 6 12 23
Fonte: Ernst & Young – Assobiotec, BioInItaly Report 2010
Analisi pipeline
Oncologia e Neurologia le aree di prevalente sviluppo: segmenti che negli ultimi anni hanno registrato il maggior tasso di crescita anche a livello globale
I dati complessivi evidenziano la capacità del comparto di ottimizzare gli investimenti in ricerca: la crescente produzione di valore negli anni è testimoniata dall’alto numero di prodotti in sviluppo clinico e preclinico sul territorio
Pure biotech
Analisi per fase di sviluppo ed area terapeutica
Fonte: Ernst & Young – Assobiotec, BioInItaly Report 2010
I settori White & Green Biotech White
Imprese dedicate Addetti Fatturato biotech
21 390 3 mln€
Green 42 1.700 19 mln€
La maggior parte dei progetti in corso riguarda tecnologie di bioremediation La prima bio-raffineria in large-scale per la produzione di bio-etanolo di seconda generazione da biomesse lignocellulosiche sarà inaugurata nel 2011 L’Italia ospita la più alta percentuale di imprese green e white (20%) rispetto agli altri paesi europei (1-5%) Source: Ernst & Young – Assobiotec, BioInItaly Report 2010
Source: EMBO reports 4, 835 - 837 (01 Sep 2003)
Nanobiotecnologie: un area dal forte potenziale Totale
Imprese 52 Fatturato globale 860 mln € Investimenti in R&S 91,5 mln €
Pure Biotech 15 470 mln€ 47,1 mln €
Grazie ad un processo nanotecnologico brevettato, è stato infatti possibile creare i cosiddetti “biomateriali biomimetici”, capaci cioè di rigenerare perfettamente lesioni ossee e cartilaginee a carico del sistema muscolo scheletrico Fonte: MaioRegen, MaioRegen, FinCeramica Faenza
Benchmark internazionale
Pure biotech
Sintesi principali parametri dell’industria biotech
370
Le imprese biotech italiane generano un fatturato minore E impiegano il minor numero di addetti Ma registrano un elevato tasso di fatturato per addetto (€0.28 mln) in linea con UK e Svezia, e molto superiore agli altri paesi che oscillano tra €0.12 e 0.19 mln. Fonte: Ernst & Young – Assobiotec, BioInItaly Report 2010
Life Sciences Bioparks Biotech ospitate in parchi o incubatori
Negli ultimi anni, parallelamente alla crescita delle aziende start-up biotecnologiche, si è assistito in Italia alla nascita e al consolidamento di un numero importante di incubatori tecnologici e parchi scientifici dedicati prevalentemente, o totalmente, alle Scienze della Vita.
Giovani e di piccole dimensioni: quasi tutti sono nati da meno di 10 anni
Source: Ernst & Young – Assobiotec, BioInItaly Report 2010
Gli Italian Bioparks Premessa Molti PST offrono alle aziende localizzate nei propri spazi gli stessi servizi, in termini di visibilità, rappresentanza e networking, che associazioni come Assobiotec e APSTI offrono ai propri iscritti, ponendosi come interlocutore più forte nei confronti delle istituzioni locali, nazionali e internazionali. Da qui è nato l’impegno favorito da Assobiotec e APSTI per costituire un Tavolo di coordinamento degli “Italian Bioparks”. Il Gruppo degli Italian Bioparks: Ha una buona base rappresentativa delle imprese biotech italiane Ha come comune denominatore l’applicazione industriale delle biotecnologie nei settori Red e Green Affronta problematiche comuni: -seed financing e sostegno alle imprese (incubazione) -competizione e visibilità internazionale -rappresentatività a livello nazionale -necessità di networking per interscambio di competenze
L’accordo Assobiotec-APSTI APSTI e ASSOBIOTEC in relazione alle rispettive sfere istituzionali e ambiti operativi, hanno interesse a collaborare nel settore biotech, evitando possibili duplicazioni di strumenti e concentrando sforzi e risorse al fine di: favorire la creazione d’impresa attrarre investimenti dall’estero a sostegno dell’imprenditorialità e dell’innovazione in Italia sostenere in tutte le sedi istituzionali la necessità difinanziamenti ad hoc per le PMI di ricerca Il Gruppo degli Italian Bioparks: AREA Science Park, Bioindustry Park Canavese, CBM di Trieste, Città della Scienza di Napoli, Consorzio Technapoli, Friuli Innovazione, Parco Tecnologico Padano, Pont-Tech, PST della Sicilia, PST Romano, Sardegna Ricerche, Toscana Life Sciences, VEGA Park
Il ruolo dei cluster
Il fenomeno dei cluster è particolarmente diffuso nei settori ad alta tecnologia nei quali la concentrazione geografica rappresenta il risultato della dinamica tipica della generazione dell’innovazione
Il processo innovativo è guidato dalla collaborazione in R&S di università, centri di ricerca e realtà industriali
Da centri di eccellenza accademici e/o industriali si genera nuova imprenditorialità
Fonte: Il cluster Biotecnologico Lombardo, Vittorio Chiesa 2004
Il ruolo dei cluster • Il proliferare di nuove imprese innovative rafforza la specializzazione dell’area che diviene attrattiva per altre realtà, si rafforzano i rapporti tra operatori della ricerca e operatori industriali e si innesca un circolo virtuoso che favorisce e alimenta lo sviluppo del settore in quell’area
maggior interazione maggior specializzazione
nuove imprese
maggior interazione
Campania
La posizione della Campania
•
La Campania è l’ undicesima regione per numero di imprese biotech ospitate sul territorio
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E’ ottava per numero di progetti presentati e approvati in cooperazione scientifica sia nazionale che comunitaria
•
Il dato più significativo è l’elevato numero di progetti approvati fra quelli proposti dagli organismi di ricerca pubblici
Campania
Partecipazione italiana per regione al 6FP
Regione
Partecipazione Partecipazione a progetti a progetti italiani stranieri
Lazio Lombardia Toscana Piemonte Emilia Romagna Liguria Veneto Campania Friuli Trentino Puglia Sicilia Marche Altre Regioni Italia
216 209 143 69 72 66 41 34 34 29 18 19 21 53 1162
553 452 329 233 173 123 127 114 73 75 57 48 51 133 2474
totale
Partecipazione come capofila
769 661 549 302 245 189 168 148 107 104 75 67 72 186 3461
Fonte: P. Tancredi, Arti & Mercature – Anno 44, n.2/2007
135 96 77 38 26 29 11 15 20 13 11 10 10 18 497
Campania
Punti di forza su cui capitalizzare • La Campania presenta un buon potenziale di sviluppo: – Eccellente qualità della ricerca, con numerosi centri dedicati – Rapporto qualità prezzo nel costo della ricerca molto competitivo – Prossimità fra ricerca di base e studi clinici – Buon livello di accettazione locale del biotech, specialmente nel settore medicale – Buona partecipazione al 6FP – Incentivi europei per le Aree ad obiettivo 1
• Che può evolvere verso la creazione di un cluster seguendo l’esempio lombardo
Campania
Punti di debolezza
•Mancanza di una stabile politica nazionale di supporto alla ricerca e all’innovazione •Cultura ancora insufficiente sul Technology Transfer •Mancanza di VC specializzati e di seed capital funds nel settore delle biotecnologie
Conclusioni
Le biotecnologie rappresentano un’opportunità di business crescente, nonchè un vero e proprio incubatore di prodotti innovativi per l’industria ma non solo: tecnologie e reagenti per identificare e sviluppare ogni tipologia di prodotto, non solo biotecnologico
Ciò significa la possibilità per la regione Campania di rientrare da protagonisti nella produzione del valore in settori strategici quali il farmaceutico
I benefici si concretizzeranno in termini di creazione di nuovi posti di lavoro, generazione di know-how e in definitiva, nel miglioramento della qualità della vita
GRAZIE PER L’ATTENZIONE Per ulteriori informazioni:
www.assobiotec.it