L’ANIMALE MISTERIOSO C’era una volta un cacciatore1, che viaggiava per il mondo2 in cerca di soldi. Un giorno si trovò in un villaggio, dove decise di fermarsi per una notte. La mattina seguente andò a caccia per procurarsi del cibo. Dopo ore non aveva ancora trovato nulla e volle riposarsi. Cercava un posto dove riposare, quando trovò una casetta. Incuriosito, entrò. C’era un caminetto acceso. Nel bel mezzo della stanza era un tavolo con del cibo pronto. In un angolo, su un piccolo letto, dormiva un gattino; davanti al fuoco una vecchietta3 si stava dondolando su una sedia. Il cacciatore disse: “Mi scusi, tolgo il disturbo”, ma prima che se ne andasse la vecchietta rispose: “No, ti prego, resta qua! Da tanto non vedo nessuno, cosa ci fai da queste parti?”. Il cacciatore rispose: “Stavo cacciando per guadagnare dei soldi, quando ho visto questa casetta”. La vecchietta gli chiese di restare a pranzo ed il cacciatore accettò. Quando finirono di mangiare, la vecchietta gli disse: “Se vuoi guadagnare dei soldi in cima alla montagna c’è un tesoro custodito da un animale, ma sta’ attento: scalando la montagna, troverai delle prove4: - Il primo ostacolo difficile troverai e senza il mio aiuto non ce la farai, trova l’oggetto che ti salverà e la prova molto più facile ti sembrerà. - La prossima prova è di fortuna o sfortuna, la via giusta è solo una, 1
È la metafora di colui che ricerca, che “va a caccia” di informazioni sul web. Il World Wide Web… 3 È il sapere che ci è stato tramandato, la “tradizione”. 4 Le insidie della ricerca in Rete. 2
le altre due ti porteranno alla morte, quindi lascia che comandi la sorte. - All’ultima prova non ti devi disperare, ma andare avanti e il tuo coraggio trovare, un oggetto ti aiuterà, ma appena un colpetto e ti farà un brutto scherzetto.” Udita la filastrocca, il cacciatore ringraziò e se ne andò. Quando arrivò ai piedi della montagna, davanti a lui si stendeva un’immensa parete di roccia5. Seguendo il consiglio della vecchietta, il cacciatore incominciò a cercare l’oggetto. Dopo un po’ trovò un piccone e una corda e si dette subito da fare. Non si fermò mai e non tenne d’occhio neanche il tempo6: egli era così in alto, che si condensavano le nuvole attorno a lui impedendogli di vedere il cielo. Dopo alcune ore, arrivò in cima e si accampò per dormire. Quando si rimise in marcia, le nuvole erano spartite. Dopo qualche ora arrivò davanti a un punto, in cui il sentiero si diramava in altri tre sentieri. Ripassò nella mente la profezia e con molta prudenza7 si addentrò nel sentiero di destra. La fortuna quel giorno era dalla sua parte, perché non gli successe niente fino alla terza prova. Gli si parò davanti un burrone, di cui non si vedeva il fondo. Si mise subito a cercare l’oggetto e dopo un po’ che aveva percorso il lato del burrone, trovò un ponte sospeso8. Subito eccitato9, il cacciatore vi salì, ma appena toccò la prima asse, questa si ruppe. Il cacciatore fece appena in tempo ad aggrapparsi a 5
Per la “durezza”, per la fatica dell’apprendere i molti aspetti del web. Quante volte ci dicono che stiamo “troppo” davanti al computer…! 7 È la prudenza la prima consigliera di chi “va a caccia” nella Rete. 8 I pericoli che si approntano davanti al navigatore/cacciatore in internet appaiono un po’ “vuoti” perché internet è un mondo “virtuale”. 9 Lo spontaneo e forte desiderio di ottenere e di sapere ci spinge ad essere incauti. 6
un’altra asse, che per fortuna resse. Si rialzò e con molta prudenza incominciò ad attraversare il ponte. Aveva appena superato la metà, quando il ponte emise uno scricchiolio non promettente. Il cacciatore capì che se avesse fatto un altro passo, il ponte sarebbe crollato. Dopo un po’, gli venne in mente un’idea: attaccò la corda alla base del piccone, che lanciò sull’altra sponda. Il piccone si fissò saldamente nel terreno10. Quindi, il cacciatore incominciò ad avvicinarsi prudentemente alla fine del ponte, ma appena fece il primo passo, il ponte crollò ed egli cadde11. Appena la corda finì, il cacciatore si preparò allo strattone. Grazie ad esso il piccone si conficcò ancora di più nel terreno, tale che reggeva il suo peso. Quando arrivò in cima, il cacciatore esultò per il risultato. Per quel giorno aveva vissuto un buon numero di avventure e si accampò. All’alba si preparò per combattere l’animale misterioso. Passò quasi tutta la mattina a camminare verso la grotta. Dopo essersi fermato per mangiare e aver camminato ancora un po’, si trovò davanti alla grotta. Abbandonò la sua tenda e le sue provviste per alleggerirsi, prese il suo arco12 e si avventurò. Nella grotta c’era un buio pesto, ma un buco sulla parte superiore della grotta faceva passare un filo di luce, che rischiarava le pareti. Il cacciatore si fermò per un pochino, ma appena si sedette, udì un grande tonfo dietro di sé.
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È l’immagine della solidità, della sicurezza e della forza che il ragionamento deve avere, di fronte ai vari pericoli. 11 Inevitabile incorrere in qualche problema, anche inavvertitamente, durante la ricerca in internet! Ma, come leggerete nel seguito, la conoscenza sicura e ferrata sarà sempre d’aiuto. 12 L’”arco dell’ingegno”.
Si girò e vide il mostro13: era altissimo soltanto stando su quattro zampe, le quali avevano unghie affilatissime. Aveva una lunga coda sormontata da delle grosse spine. Sul corpo si innestavano due ali, le pupille erano grandi come l’intero cacciatore, gli occhi fulminanti. Le fauci spalancate mostravano i denti aguzzi della bestia e incutevano ancora più paura al cacciatore. La bestia emanò un ruggito e si scagliò contro il cacciatore, il quale riuscì a schivarlo per un pelo. Subito il cacciatore rispose all’attacco con una freccia, che sfrecciò dritta verso il mostro e gli si confisse nel petto; la reazione del mostro non fu di dolore, ma di rabbia. La bestia fece roteare la coda, che andò a schiantarsi vicino al cacciatore, spezzando la roccia. Il cacciatore sapeva che le sue frecce non potevano uccidere la bestia, allora cercò di escogitare un piano, mentre schivava i colpi. A un certo punto gli venne un’idea: incominciò a scalare la parete14, mentre evitava di un pelo un’altro colpo di coda. Finalmente, riuscì ad arrivare al buco attraverso il quale filtrava la luce. Uscì dalla grotta e si mise a calpestare pesantemente la roccia, in modo che all’interno si sentisse il rimbombo dei passi; subito dopo si lanciò di lato. Il suo piano era di far credere alla bestia di essere sopra di essa: così, il mostro avrebbe sfondato il tetto. Questo accadde e allora il cacciatore si lanciò all’interno della grotta, sguainando il pugnale da caccia e conficcandolo nella testa dell’animale. La bestia stramazzò a terra, facendola tremare. Il cacciatore si rialzò: aveva tante ferite per via del duro impatto del mostro, ma riusciva ancora a stare in piedi. 13
La malvagità di chi commette reati nel web, mettendo a rischio la privacy, la sicurezza, l’innocenza della persona. 14 Da alcune insidie ci si può mettere in salvo solo evitandole.
Ancora ansimante, l’uomo incominciò a cercare il tesoro15. Non fu molto difficile trovarlo, visto che l’oro brillava per la luce che filtrava dal varco aperto dalla coda del mostro. Ma appena preso il tesoro, gli si parò davanti un grosso problema: come avrebbe fatto a tornare in dietro? A quel punto gli parve tutto perso, ma proprio in quel momento sentì un rumore provenire dal fondo della grotta. Si avvicinò piano, ancora tenendo tutto il tesoro in mano. D’un tratto scivolò su dell’acqua16 e incominciò ad andare sempre più a fondo. La grotta si restringeva, fino a diventare in piccolo tunnel in cui si poteva a mala pena stare in piedi. Poi sentì che il fiume scendeva di livello finché, dopo alcuni minuti, sbucò da sotto terra e finì in un lago. Basandosi sul suo senso dell’orientamento, riuscì a tornare al villaggio. Dopo aver guadagnato il tesoro, il cacciatore cercò un lavoro che fosse onesto e ben pagato. Infine, scelse di restare nel villaggio, dove visse una vita felice17.
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Metafora di tutto ciò che si desidera e che ci arricchisce. Oltre alla prudenza e all’ingegno nello scansare i pericoli o nell’affrontarli, possono essere d’aiuto le “risorse” della Rete. L’acqua è la risorsa principale per l’uomo. 17 I sogni di qualsiasi persona… 16