ACP – Rivista di Studi Rogersiani - 1992
Kids: A Profound Way Of Being Barbara S. Williams
[Presentato al Person Centered Forum, La Jolla, California, Agosto 1987]
I. Introduzione Come molti di noi anche io sono stata fortemente influenzata da Carl Rogers. La sua presenza e i suoi scritti mi hanno aiutato a comprendere me stessa e mi hanno guidato nel mio lavoro con i bambini, indirizzato ad aiutarli a riconoscere e mantenere quelle qualità che possono portare ad una vita più profonda. Voglio quindi tracciare brevemente per voi un quadro dell'influenza che Carl ha avuto sul modo in cui io, attraverso lo studio dell'Approccio Centrato sulla Persona, ho sviluppato i workshop sulla comunicazione per i bambini, i workshop per adulti sul modo di lavorare con i bambini, ed una presentazione su diapositive (slide) per bambini ed adulti per aiutarli a scoprire valori universali.
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ACP – Rivista di Studi Rogersiani - 1992
II. Qualità centrate sulla conservazione e crescita
persona:
la
loro
1. Gli inizi. Sono passati ormai molti anni da quando ho partecipato al mio primo workshop, di diciassette giorni, a Santa Cruz insieme ad altre sessanta persone di qui e di altre parti per ascoltare Carl Rogers descrivere la sua teoria e la sua pratica. Man mano ascoltavo, giorno dopo giorno, dell'Approccio Centrato sul Cliente 10 mi entusiasmavo sempre di più. C'era tempo in questi workshop di elaborare ciò che stava avvenendo, e a un certo punto tutte le cose cominciarono a collegarsi come differenti fili colorati intrecciati in un meraviglioso tappeto. Con il passare degli anni sempre più numerose erano le letture, i workshop e le conversazioni con Carl, e questo tappeto diventava sempre più completo. Era impressionante 11 fatto che Carl vivesse le sue teorie così da renderle reali. Man mano che noi parlavamo dell'importanza di essere in grado di credere nell'empatia, nel dare riconoscimento positivo incondizionato e di essere congruenti, io cominciavo a riconoscere queste qualità nelle persone che mi erano più vicine e nelle figure storiche che io ammiravo. 2. Il problema. Nello stesso tempo i miei pensieri cominciarono a volgersi ad una domanda: in che modo una persona sviluppa e conserva queste qualità e perché sembra che esse vengano più facilmente ad alcune persone che ad altre? 3. Una risposta personale. Volendo mantenere questa domanda a livello personale io richiamai alla mente le qualità di fiducia, empatia, riconoscimento positivo incondizionato e congruenza che io avevo riconosciuto in me stessa quando ero giovane e mi meravigliai sul perché e sul come io avevo sviluppato queste qualità più completamente e più facilmente di altre persone. Compresi che lo sviluppare queste qualità dipendeva dal vivere in un ambiente caldo e supportante, nel quale c'erano altri che comprendevano e incoraggiavano queste qualità in me. Inoltre mi era d'aiuto avere come modelli persone che possedevano esse stesse queste caratteristiche. Sembrava inoltre che quando io mi incontravo con un atteggiamento giudicante, allora io mi ritraevo e alcune di queste qualità diminuivano mentre altre si perdevano con l'abitudine a non manifestarle. 4. Infanzia e scuola. Questo ricordo personale fu rinforzato dalle osservazioni che feci come insegnante. Nel 1970 io cominciai ad insegnare alla De Sillio School. De Sillio, "The Silly Old School", era una scuola alternativa che mio marito ed io aiutammo a fondare nel 1969 a Fort Collins nel Colorado. I bambini avevano età compresa fra i 4 e i 13 anni. Poiché io seguii molti di questi bambini per 8 anni ebbi ampie opportunità di osservarli. Divenne ovvio che le qualità centrate sulla persona erano delle caratteristiche che molti di questi bambini avevano quando erano piccoli. Io cominciai a notare allora i molti modi in cui essi perdevano il contatto con queste qualità man mano che essi crescevano. . 2
ACP – Rivista di Studi Rogersiani - 1992 5. Alcuni esempi. (i) Congruenza Chi non conosce un bambino di tre anni che non sia in grado di esprimere i suoi pensieri e i suoi sentimenti in modo chiaro, diretto e congruente? "Mamma, perché quell'uomo usa quel bastone da passeggio? Sembra così buffo!" e chi non ha notato che alcuni adulti, imbarazzati da una simile domanda forniscono direttamente o indirettamente il messaggio che qualcosa è sbagliato? "Ssst, Sally; non parlare di questo - stai buona!". Simili incidenti sono il momento in cui si inizia a sentire che essere congruenti è sbagliato, a dimenticare come si fa ad esserlo e a sviluppare l'abitudine a messaggi confusi. L'autostima di Sally diminuisce. (ii) Empatia. Un altro esempio: un bambino di due anni si taglia un dito. Il suo fratellino di quattro anni si mette a piangere: sta esprimendo empatia. Essi stanno in un negozio e la madre, innervosita, esclama: "I bambini grandi non piangono!". Egli riceve due messaggi: è sbagliato mostrare sentimenti e essere empatici. (iii) Fiducia. Oppure: un bambino di due anni in un negozio corre incontro ad un estraneo a braccia aperte. La fiducia è istintiva. La madre sembra atterrita e dice: "No, non parlare agli estranei!" e la fiducia viene messa in discussione. (iv) Riconoscimento positivo incondizionato. Un ultimo esempio: Jane, che è una bambina di tipo anglosassone con i capelli biondi, tiene la mano di Kim, una nuova ragazza coreana che sta urlando perché si è spaventata a giocare con l'altalena. Jane non nota che Kim ha un differente colore di capelli, di pelle e di occhi. Lei dice a Kim che urlando ferisce le sue orecchie ma che lei le vuole bene e che vuole aiutarla a non spaventarsi sull'altalena. Jane si rapporta a Kim come persona; ella è in grado darle riconoscimento positivo incondizionato. Ma Jane ode l'insegnante dire: "Se tu non gridi, Kim, gli altri bimbi ti vorranno bene" e "Se tu provi ancora, Kim, e vai sull'altalena come gli altri, loro ti vorranno ancora più bene". Naturalmente questo è l'inizio di un riconoscimento positivo condizionato ed il messaggio comunicato è che è sbagliato essere diversi dagli altri. Jane è confusa. 6. Una risposta. Io ho iniziato con delle domande su come una persona conserva e sviluppa le qualità centrate sulla persona e perché esse risultano più facili per alcuni che per altri. Riferirmi alla esperienza alla De Sillio mi fornisce un tentativo di risposta: comprendo improvvisamente che i messaggi e le esperienze che io ho appena descritto iniziano molto più presto dei tre o cinque anni. Nessuna meraviglia quindi che noi abbiamo così tante difficoltà nel rapprendere quello che noi abbiamo perso o quello che, forse, non ci è stato mai consentito di sviluppare. 7. Un'idea. Sul finire degli anni '70 io sono tornata all'attività di counseling, in particolare con i bambini. Più e più volte i miei pensieri tornavano all'idea che doveva esserci un modo - forse nel setting di un workshop - per aiutare i bambini a riconoscere le qualità centrate sulla 3
ACP – Rivista di Studi Rogersiani - 1992 persona che essi possiedono naturalmente e per sviluppare strategie per ci possiamo tenere strette queste qualità man mano che si matura, anche a fronte di contro condizionamenti. I bambini iniziano la vita come esseri umani completi. Se essi possono continuare ad avere fiducia nel mondo, essere empatici con gli altri, dare riconoscimento positivo incondizionato ed essere congruenti, essi possono arrivare a conoscere se stessi, avere un'alta autostima e gestire la maggior parte dei problemi nei quali si imbattono. In breve essi possono crescere diventando adulti che vivranno in maniera più completa.
III. Kids positiva
workshop:
una
testimonianza
1. Gli inizi. Gli adulti normalmente partecipano ai workshop per conoscere se stessi, crescere, avere supporto e trovare ispirazione; se è così perché non fare workshop per bambini? Entusiasmata da questa possibilità ho progettato Kids Workshop (TM) per promuovere il riconoscimento, la scoperta, la pratica e l'esperienza delle qualità centrate sulla persona1. Io mi sono sforzata di creare un ambiente supportante e sicuro con attività divertenti e molti warm fuzzies2. 2. Prima indicazione positiva. Alla prima presentazione del workshop nel 1979 parteciparono 4 ragazzi e 4 ragazze dai 6 ai 13 anni. Io fui sbalordita dai risultati e da cosa questi indicavano, e cioè che i ragazzi afferravano immediatamente dopo poche frasi esattamente ciò che io stavo cercando di comunicare. Io dissi loro che io credevo che essi avevano la capacità di essere autentici e di comunicare direttamente, e che questa comunicazione è diversa dal mondo degli adulti ed in genere dalla nostra cultura. Io aggiunsi che era possibile migliorare queste capacità, diventare più consapevoli e conservarle man mano che crescevano. Due dei bambini erano iperattivi. Io non dimenticherò mai la loro espressione quando dissi loro queste cose; essi improvvisamente si azzittirono, i loro occhi diventarono grandi e assentirono. Essi si coinvolsero profondamente per tutto il resto del workshop. In effetti tutti i bambini reagirono in modo simile, anche quelli che non si erano prontamente coinvolti in qualcosa. C'era comunque una reazione positiva a lungo termine. Genitori ed insegnanti riferirono di cambiamenti sostanziali relativi a problemi di comportamento sia a casa che a scuola. E' per me ancora difficile da credere, sembrava di osservare che accadesse qualcosa di magico e con cui io avevo poco a che fare. Sembrava che io avessi toccato senza saperlo qualcosa di profondo nei bambini, qualcosa che essi potevano riconoscere ed usare. Io arrivai a KIDS WORKSHOP è un Copyright di Barbara Williams. Warm Fuzzies: Piccoli esseri pelosi, personaggi molto noti ai bambini americani. Sono sinonimi di "buoni sentimenti". (N.d.T.) 1 2
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ACP – Rivista di Studi Rogersiani - 1992 sentire che questa era una strada giusta per tutti i bambini3 . » 3. Seconda indicazione positiva. Da quella volta io ho sempre più sviluppato il Kids Workshop con l'aiuto di molti suggerimenti degli stessi bambini. Inoltre dei ragazzi che avevano partecipato a precedenti workshop mi aiutarono in quelli successivi. E' stupefacente il fatto che questi bambini vogliono tornare a questi workshop più e più volte. Io ho parlato recentemente con un ragazzo di 18 anni, che è un chitarrista di talento in un complesso punk rock e scrive lui stesso la sua musica. Egli mi ha detto che ogni anno mette il warm fuzzy, che ha fabbricato in un workshop quando aveva 12 anni, sull'albero di Natale di casa sua. Alcune settimane fa ho visto un ragazzo di 16 anni che si dedica alla riparazione di motociclette; egli mi ha domandato se poteva aiutarmi quando avessi fatto un nuovo workshop; era preoccupato che non glielo proponessi perché era troppo grande o troppo impegnato. Possono passare 4 o 5 anni senza che io veda ragazzi che sono stati in un workshop. Ma quando io li vedo i loro occhi si illuminano ed essi sembrano ricordare ogni cosa. Questo è anche vero per quei ragazzi che mi aiutano negli attuali workshop. Essi ricordano molto chiaramente cosa fu comunicato in quei primi workshop. Tali esperienze sono la più chiara dimostrazione che io ho che quello che avviene in questi gruppi è di fondamentale importanza per i bambini. Così cresce sempre più forte la mia convinzione nella potenza di lavorare con i bambini in questo modo.
IV. Kids Workshop: la struttura 1. Formato dei Workshop. Alcune parole adesso riguardo la struttura dei workshop. In generale il formato del Kids’ Workshop è progettato per sviluppare il riconoscimento e incoraggiare l'espressione delle qualità di fiducia, empatia, riconoscimento positivo incondizionato, creatività e consapevolezza dell'ambiente. Per fare questo si sviluppa la fiducia incoraggiando ogni persona ad acquisire conoscenza e condividerla con altri membri del gruppo. Un esercizio richiede che ogni bambino esprima tre desideri. Secondo questo metodo essi scoprono che i loro desideri sono simili e che si può dimostrare che alcuni desideri si possono avverare. Il gruppo è da supporto in ogni momento, e sono così evitate le fughe dal gruppo terapeutico. 2. Empatia. Si esperenzia l'empatia per mezzo di role playing, attraverso movimenti creativi come entrare in situazioni felici, tristi, noiose o irritanti, e attraverso esercizi di fantasia. 3. Riconoscimento positivo incondizionato. Vengono impiegati role play, storie e presentazioni mediante diapositive per aiutare i ragazzi a riconoscere e dare riconoscimento positivo incondizionato e per promuovere apprezzamento di somiglianze e differenze negli altri, così che le differenze Questo paragrafo e il precedente sono una rielaborazione da una lettera a Carl Rogers, che egli citò in A Way of Being (Boston; Houghton Mifflin Co., 1980), pp. 233-4. 3
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ACP – Rivista di Studi Rogersiani - 1992 possano essere vissute in modo positivo e non minaccioso. 4. Congruenza. La congruenza è un elemento potente comunque noto ai bambini: una consapevolezza più profonda di essa si sviluppa parlandone esplicitamente e realizzando una pratica diretta in opposizione a messaggi confusi. E'importante per i bambini sapere che essi possono non mandare un messaggio diretto a voce alta quando questo non sembra appropriato. Per esempio se un bambino odia il vestito che il suo maestro indossa, ma non vuole urtare i suoi sentimenti, egli può esprimere il messaggio diretto a se stesso piuttosto che ad alta voce. Questo modo non fa perdere la capacità di esprimere i messaggi diretti. Egli può scegliere fra esprimerli o no e lo fa sentire bene con se stesso. Inoltre il workshop aiuta i ragazzi a riconoscere i messaggi confusi così che quando essi ascoltano qualcuno essi non abbiano da sentirsi "stupidi, sbagliati o matti" come Virginia Satir dice nei suoi workshop di terapia familiare 4 5. Creatività. La creatività è incoraggiata attraverso tutto il workshop mediante giochi, danza, arte e esercizi di fantasia in modo da mettere insieme le qualità centrate sulla persona con attività creati ve. E' anche messa in estrema evidenza l'importanza di avere il tempo di sognare. . 6. L'ambiente. Infine viene incoraggiata la tendenza a fare attenzione all'ambiente, esponendo ai bambini storie, danze e film documentar! sugli indigeni americani. Queste rappresentazioni sottolineano la filosofia degli indigeni americani di essere in armonia con se stessi, con la natura e con l'Universo. 7. Conclusione. Queste qualità sommano una larga portata di scelte alla possibilità di avere una alta immagine di sé. Sentendosi bene con se stessi ed essendo in grado di esprimere se stessi in un modo chiaro e diretto, i ragazzi possono governare molte situazioni nel momento in cui essi e incontrano; e i problemi futuri possono essere evitati o ridotti - i problemi relativi alla comunicazione con genitori ed altro, il divorzio, i trasferimenti familiari o l'uso di droga. I genitori sono incoraggiati a venire ad un loro proprio workshop collegato con il Kids Workshop o a venire all'ultima mezz'ora del Kids Workshop, di modo che essi possono sperimentare, comprendere e supportare la filosofia del workshop ed aiutare a trasferirla a casa. Generalmente i ragazzi amano il workshop, e io amo facilitarlo.
V. Workshop per adulti 1. Gli scopi. Io volevo trovare la strada per raggiungere più bambini, cosicché sviluppai un workshop per gente che lavorava nel mondo dei bambini - insegnanti, genitori, consulenti ed altri. Il workshop per adulti "Ways of working with children" può essere seguito da persone con qualsiasi 4
Virgina Satir, People Making (Palo Alto, CA; Science and Behavior Books, 1972), Cap. 5.
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ACP – Rivista di Studi Rogersiani - 1992 livello di preparazione scolastica. Nuovamente fui sorpresa dalla risposta e dall'entusiasmo per questo workshop. Incoraggiare i ragazzi a dire schiettamente cosa essi pensano e provano, a credere negli altri ed accettarli a prescindere dalle loro differenze, a comprendere, per esempio, come un ragazzo nell'Unione Sovietica possa sentire, a rischiare creatività e buoni sentimenti riguardo ad essi stessi: queste sono alcune idee per le quali degli insegnanti, dei genitori, dei consulenti sono naturalmente predisposti. Uno studente laureato, dopo un workshop per adulti nel 1986, scrisse: "Willa Cather scrisse alla fine di My Antonia: 'i sentimenti di questa notte furono così vicini da poterli raggiungere e toccare con la mia mano. Io ho compreso il significato di tornare a casa da solo stesso dopo avere scoperto che cosa sia l'esperienza di uomini raccolti in un piccolo cerchio'. Questo workshop mi diede molto di più di quanto mi fossi mai aspettato. Io tornai in posti dove non ero stato neanche un momento. Ma, molto importante, questo apri la mia mente una volta di più alle possibilità che io avevo rifiutato e mi aiutò a credere nella mia stessa creatività5. Dopo un workshop nel 1985 un insegnante scrisse: "Ogni insegnante e genitore dovrebbe avere l'opportunità di accedere alla conoscenza e alle intuizioni insight proposte in questi workshop. Io sono stupito di quanto mi sono sentito attratto da essi e come insegnante io vorrei incoraggiarli quanto più possibile 6. 2. I metodi. "Ways of Working With Children" è indirizzato ad aiutare adulti a comprendere ed a usare le idee di Carl Rogers riguardo alle qualità centrate sulla persona e le opinioni di Virginia Sa tir riguardo l'importanza di un'alta immagine di sé e di messaggi diretti. Nel mio ruolo di facilitatore io propongo il modello di un modo di essere centrato sul cliente. Le idee sono presentate mediante numerosi esercizi ed esempi cosicché la gente non impara solo le teorie ma l'opportunità di integrarle nella loro vita personale e professionale, per usarle quotidianamente. Gli esercizi e gli esempi son realizzati usando metodi didattici, comportamenti materni, materiale aneddotico derivato dalle mie esperienze in scuole alternative, dimostrazione nell'esercitare tecniche terapeutiche, modi per aumentare la creatività e sensibilità a culture differenti. I partecipanti imparano a riconoscere le qualità centrate sulla persona in essi stessi e a sviluppare per i loro stessi setting dei modi per aiutare bambini a esprimere quelle qualità man mano che essi crescono.
VI Estensioni 1. Il mondo degli affari: I workshop per adulti sono stati d'aiuto non solo per insegnanti, genitori e consulenti ma anche per le organizzazioni. Società di affari possono sponsorizzare workshop in comunità che siano aperte ai loro impiegati oppure possono organizzare workshop limitati ai loro 5 6
Dalla valutazione di uno studente di Susan Tillig. Da una lettera di Linda Trockel.
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ACP – Rivista di Studi Rogersiani - 1992 impiegati. Dopo un workshop offerto nel 1987 attraverso la Continuing Education Division of Colorado State University una dei partecipanti scrisse: lo sento che i concetti presentati in questo workshop hanno un posto nel mondo degli affari. Mio marito è Vice Presidente del Controllo di Qualità di una società manifatturiera. In una situazione in cui linee di produzione veloci e un prodotto di buona qualità rappresentano elementi portanti per la compagnia, fiducia, empatia, riconoscimento positivo incondizionato e messaggi diretti sono l'ancora di salvezza nella compagnia. Io penso che questo tipo di workshop adattato alle relazioni di lavoro in un ambiente di affari sarebbe di grande beneficio a managers e supervisori7. Non soltanto i concetti discussi nel workshop aiutano la comunicazione fra impiegati, ma essi aiutano anche le relazioni fra gli impiegati e i membri delle famiglie. Ora, nella nostra cultura entrambi i genitori siano coinvolti nella comunicazione e nell'essere genitori; se gli impiegati sentono che essi stanno agendo bene nella loro vita familiare e sono felici, essi avranno l'energia e la motivazione per lavorare meglio nel loro ambiente lavorativo e potranno concentrarsi ed essere più creativi. Inoltre ci sono oggi molti genitori "single" che lavorano oggi, e che hanno bisogno di idee creative su come essere un genitore efficace a queste condizioni. Infine c'è un'altra area per la quale il workshop per adulti ha opportunità di successo. Impiegati di compagnie o di scuole oltre oceano e le loro famiglie spesso hanno bisogno di aiuto nel gestire l'esperienza dell'espatrio. I problemi che essi incontrano usualmente hanno a che fare con la comunicazione e con lo stress implicato nel rapportarsi con colleghi in iniziative culturali straniere. Le enfasi del workshop sul comprendere i sentimenti di ognuno, sul comunicare efficacemente, sull'apprezzare le differenze, e nel sentirsi bene riguardo a se stessi sarebbe certamente rilevante. 2. Il mondo. Fiducia, empatia, riconoscimento positivo incondizionato, congruenza: quando ho ascoltato nuovamente Carl ho capito che queste qualità e l'Approccio Centrato sul Cliente erano "interculturali". Se la gente del mondo potesse imparare queste qualità ci potrebbe essere maggiore comprensione, comunicazione e speranza di pace. Per aiutare le persone nei workshop per adulti a riconoscere queste qualità in se stessi e negli altri io ho sviluppato un modo per mostrare loro il mondo attraverso gli occhi di un bambino, nella speranza che gli adulti così potessero non sentirsi minacciati, volessero abbassare le loro difese e volessero iniziare a scoprire che fiducia, empatia e congruenza sono valori universali. Dopo un viaggio, "Semester at Sea" organizzato dall'Università di Pittsburgh, io progettai una presentazione per diapositive intitolata 'Kids Around the World'. La presentazione si basava su interviste con bambini riguardo a quello che essi avrebbero voluto conoscere sui bambini di altre nazioni. Io attualmente sto mostrando questa presentazione nei workshop sia ai bambini che agli adulti ma questa potrebbe essere ugualmente mostrata in altre situazioni come scuole, chiese, corporazioni o centri di comunità, qui e altrove.
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Kathleen Turner.
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VII. Conclusione Io mi rendo conto che tutto il mio lavoro si è basato sulle teorie di Carl Rogers e del processo centrato sul cliente. Ogni volta, prima di esplorare una nuova idea io sono tornato ad ascoltare Carl o a leggere i suoi libri, ed ogni volta io ho ottenuto nuove ispirazioni e il coraggio di provare il mio passo successivo. I bambini possono avere un'alta immagine di sé, avere successo, rapportarsi stretta mente gli uni agli altri ed avere la fortuna di vivere in un mondo di pace. Le teorie di Carl Rogers sono interculturali e possono essere usate ovunque le persone entrano in relazione le une con le altre. Se le persone possono comunicare onestamente le une con le altre allora ci può essere pace. I fili del tappeto possono riunirsi insieme in un tutto meraviglioso. Ci può essere armonia e, come in una preghiera navajo, la gente del mondo può "camminare nella bellezza". Black Elk disse: “Ci sono cavalli di vari colori. Un giorno essi verranno dalle quattro direzioni della terra e saranno insieme come un solo cavallo. Così anche per gli uccelli, gli animali, gli uomini ed ogni altra cosa vivente" animali, gli uomini ed ogni altra cosa vivente" 8
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Black Elk, Black Elk Speaks (University of Nebraska, 1961), Cap. IH. Communication & Creativity KIDS' WORKSHOP
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