Tomo I Abrotanum – Fluoricum acidum
James Tyler Kent
LEZIONI DI
MATERIA MEDICA OMEOPATICA Tomo I ABROTANUM – FLUORICUM ACIDUM
PREFAZIONE ALLA PRIMA EDIZIONE Lezioni di Materia Medica Omeopatica 8
La Materia Medica si può imparare studiandola attentamente e applicandola. La si può comprendere ma non impararla a memoria. Coloro che l’impareranno a memoria falliranno ignominiosamente. Se la si vuole avere sempre presente la si deve usare costantemente e correttamente. Lo studio continuo della Materia Medica con l’aiuto di un repertorio completo che consenta dei paragoni è il solo mezzo per acquisire una buona conoscenza pratica. Per imparare la Materia Medica si deve conoscere a fondo l’Organon di HAHNEMANN; in seguito, sintomatologia e Organon cammineranno di pari passo. L’Organon, la sintomatologia e un repertorio completo sono i libri che si devono consultare continuamente per raggiungere e mantenere una accurata pratica dell’Omeopatia. Coloro che desiderano esaminare più a fondo la ragione dei metodi seguiti in quest’opera possono riferirsi al capitolo sul «Valore dei sintomi» che troveranno nel Lectures on Homoeopathic Philosophy*. James Tyler Kent 29 ottobre 1904 Chicago * Ed. italiana: Lezioni di filosofia omeopatica. Ed. RED, Como 1986.
9 Queste lezioni sono state pubblicate su richiesta di numerosi allievi che le avevano ascoltate in aula. Ci si chiede ora di farne una seconda edizione che conservi sempre l’originale stile familiare usato dall’autore davanti i propri allievi. Sono stati aggiunti numerosi rimedi e l’intera opera è stata rivista. Molti rimedi sono presentati sotto una nuova forma. Sebbene la «lista dei sintomi» sia una forma importantissima della Materia Medica Omeopatica, non sempre può permettere agli ascoltatori di afferrare bene l’essenza del rimedio. L’autore ha adottato un metodo quasi clinico di mettere in evidenza e raggruppare i sintomi in modo tale da fare risaltare l’immagine di ciascun rimedio, affinché gli allievi
possano comprendere un rimedio nel suo insieme e contemporaneamente in ognuna delle sue parti, piuttosto che affaticare la memoria già spossata in una facoltà di Medicina. La «lista dei sintomi» resterà sempre la forma migliore di un testo di riferimento, ma una lunga pratica di insegnamento ci ha permesso di osservare che molti studenti non arrivano a capire i rimedi attraverso la «lista dei sintomi», ma imparano bene la Materia Medica nella forma quasi clinica e familiare. Se queste lezioni metteranno in grado alcuni medici di comprendere meglio i nostri policresti, avremo raggiunto il nostro scopo. Noi crediamo che la mente umana è capace di ritenere solo un’immagine generale di ogni rimedio. Considerazioni più particolari come quelle che spesso sono richieste per trarre profitto da un gruppo di sintomi complessi, sia in ambulatorio che al letto del paziente, richiedono sempre un’attento esame repertoriale. James Tyler Kent 1 Settembre 1911 Chicago
PREFAZIONE ALLA SECONDA EDIZIONE ABROTANUM Questo preziosissimo rimedio dovrebbe essere usato più spesso. Esso è indicato nei casi in cui possono essere prescritti anche Bryonia e Rhus toxicodendron, ma presenta sintomi particolari e caratteristici. Reumatismo con irritazione cardiaca, epistassi, ematuria; ansia e tremore; quando il paziente ha avuto diarrea. Una diarrea bruscamente bloccata se sarà seguita dai precedenti sintomi richiede Abrotanum. Lo stesso vale per un reumatismo di qualsiasi articolazione soppresso bruscamente e seguito da violenti sintomi cardiaci (Cfr. Ledum, Aurum e Kalmia, che sono molto simili). In caso di marasma nei bambini è un rimedio utilissimo, indicato abbastanza spesso. Il dimagrimento comincia negli arti inferiori e si estende progressivamente verso l’alto, in maniera che il volto è l’ultimo a esserne raggiunto; è l’opposto di Lycopodium, Natrum muriaticum e Psorinum. Ha guarito molti casi di pleurite in cui Bryonia che sembrava indicato non aveva fatto effetto. Una donna costretta a letto con dispnea, ansia, sudori freddi e dolore cardiaco, era già circondata dalle amiche venute ad assisterla negli ultimi momenti. Il medico apprende che aveva sofferto per mesi di un reumatismo al ginocchio, che si aiutava con le stampelle per girare per casa e che era stata rapidamente guarita (?) da un potente linimento qualche giorno prima della crisi attuale. Abrotanum le rende prontamente la salute. Questo rimedio ha provocato e guarito dolori urenti di ulcera gastrica con vomito sospetto. Una notevole caratteristica di Abrotanum sono le metastasi. La trasformazione di una pretesa malattia in un’altra, attira sempre l’attenzione su Abrotanum. Un’infiammazione della parotide (orecchioni), seguita da orchite e mastite, generalmente è guarita da Carbo vegetabilis o Pulsatilla, ma Abrotanum l’ha guarita quando tali rimedi avevano fallito. A sostegno di questa constatazione c’è la diarrea bloccata bruscamente seguita da emorroidi e reumatismo acuto, con perdite ematiche, come descritto prima.
Il paziente Abrotanum è sensibile all’aria fredda e al tempo umido e freddo. Ha molti dolori alla schiena e i suoi sintomi peggiorano di notte. Nei ragazzi guarisce l’idrocele. Nei neonati, guarisce il sanguinamento dell’ombelico. Il paziente soffre di diarrea o di stipsi; con la stipsi avrà dei reumatismi; con la diarrea è in forma, ma allorché la diarrea cessa ha dolori dappertutto. La diarrea gli provoca un gran sollievo come con Natrum sulphuricum e Zincum. Dolori pungenti qua e là ma specialmente nelle ovaie e nelle articolazioni. Lezioni di Materia Medica Omeopatica 12
Questo rimedio è utile nei disturbi degli individui pallidi, malaticci; in coloro che sono deboli da anni, o sono affetti da tubercolosi ereditaria. Il dimagrimento, la debolezza, l’anemia, la perdita dell’appetito, la sete ardente, le urine pallide e abbondanti formano un insieme che richiede Aceticum acidum. Le sensazioni di calore con pulsazioni intermittenti come orgasmi, la clorosi delle ragazze, i versamenti e gli edemi in genere, le conseguenze di punture e morsi, sono stati guariti da questo rimedio. L’aceto è un antico rimedio contro le conseguenze del cloroformio. È utile nella stitichezza emorragica o quando c’è sanguinamento dalle diverse mucose, naso, stomaco, retto, polmone e dalle ulcere. È sensibile al freddo. Confusione psichica: non riconosce i propri figli; dimentica gli avvenimenti recenti; ha crisi di angoscia; va sempre incontro a sventure; crede che gli succederà una disgrazia; è di cattivo umore, si lamenta di continuo. Brevi periodi di svenimenti nei soggetti deboli, anemici; mal di testa; volto pallido e cereo; epistassi; una gota pallida e l’altra rossa; difterite della gola e della laringe; sete inestinguibile. Stomaco sensibile; vomito di sangue e di ogni cibo ingerito; ulcera gastrica; eruttazioni calde, acide; vomito di sostanze schiumose; gastralgia rodente; meteorismo gastrico con agitazione continua; bruciore allo stomaco e all’addome che migliora stando coricato sull'addome. L’addome è sede di innumerevoli dolori, gonfiore, flatulenza o versamenti; è dolente alla palpazione; diarrea liquida con sangue o emissione di sangue puro; abbondante sanguinamento delle emorroidi; diarrea cronica. Urina acquosa, abbondante. Questo rimedio ha guarito casi di diabete con o senza zucchero nelle urine, in cui c’era grande sete, debolezza, pallore e dimagrimento. Debolezza con perdita di liquido seminale; ptosi degli organi genitali con edema ai piedi. Emorragia uterina; mestruazioni abbondanti e acquose. Mestruazioni poco abbondanti con clorosi. Debolezza della laringe; crup; difterite. Aceticum acidum ha guarito diversi casi di difterite laringea; raffreddore con mucose pallide; tosse cronica, secca e penosa in individui pallidi, malaticci, come quelli che sono affetti da tubercolosi ereditaria con edemi alle estremità, diarrea e dispnea o sudori notturni; emottisi; bruciore al torace e allo stomaco; rantoli; bronchite cronica. Debolezza degli arti e zoppicamento, con gonfiore, reumatico o edematoso; edema degli arti con diarrea.
ACETICUM ACIDUM 13
Aceticum acidum è un rimedio costituzionale, ad azione profonda e, una volta ben studiato, sarà utilissimo. Tutte le sostanze di cui si è abusato sotto forma di alimenti diventano grandi rimedi, come l’aceto, il caffè, il sale, ecc. Nei casi cronici ribelli dovremmo ricercarli più spesso di quello che non facciamo. Aceticum acidum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 14
ACONITUM NAPELLUS Aconitum è un rimedio dall’azione breve. I suoi sintomi non durano a lungo. A grandi dosi è un potente veleno che uccide o produce effetti che spariscono subito di modo che, se il paziente si ristabilisce, la guarigione non tarda. Non vi sono sequele. Come una gran tempesta, arriva, spazza via tutto sul suo passaggio e se ne va. Riflettendo un po’ scopriremo a che tipo di malattia somiglia tutto ciò e che tipo di paziente è più suscettibile a prendere questa breve e brusca malattia. Consultando la nostra esperienza e le nostre osservazioni omeopatiche, ricorderemo che gli individui vigorosi e pletorici, quando prendono freddo si abbattono improvvisamente, mentre gli individui deboli, le persone malaticce, si ammalano progressivamente e si rimettono da una malattia acuta lentamente; non hanno malattie così violente e improvvise. Questa constatazione e l’esame degli effetti subitanei di Aconitum, ci dimostrano agevolmente che le persone che hanno malattie di tipo Aconitum, sono individui pletorici, gente forte, robusta; bambini e lattanti vigorosi che ammalandosi prendono solo un leggero raffreddore; non hanno nemmeno avuto un raffreddamento leggero, ma hanno subìto una intensa esposizione al freddo. Sono rimasti al freddo con abbigliamento insufficiente, hanno subìto bruschi e violenti cambiamenti di temperatura; sono rimasti esposti a lungo al vento del nord, secco e gelido (oppure allo scirocco, vento secco e caldo, N.d.C.). Un individuo vigoroso sorpreso fuori con vestiti leggeri, o che è rimasto fuori fermo all'aria fredda e secca del più profondo inverno, se vi sono brusche e violente variazioni di temperatura, si ammalerà anche prima di sera e avrà violenti sintomi. È proprio questa categoria di pazienti, quelli robusti e pletorici, con un cuore solido, un cervello attivo, una buona circolazione e che si ammalano improvvisamente dopo una intensa esposizione al freddo (o al caldo, N.d.C.), che hanno bisogno di Aconitum. Nella natura di Aconitum non vi è nessuna delle conseguenze che abitualmente seguono un’infiammazione. La tempesta passa così rapidamente che sembra limitarsi per lo più al primo stadio. Questi robusti pazienti hanno la possibilità di sbarazzarsi delle congestioni improvvise grazie alla loro positiva reazione. Il paziente sembra sul punto di morire di una morte violenta e subitanea e invece la guarigione è rapida. E così, come aveva osservato DUNHAM, è una grande tempesta rapidamente placata. L’argomentazione di DUNHAM a proposito di questo rimedio nel suo trattato di Materia Medica è molto pratica e vale la pena leggerla. Gli attacchi arrivano improvvisamente dopo una esposizione a vento secco e freddo. Ne abbiamo una dimostrazione nei bambini che hanno una congestione cerebrale improvvisa con febbre alta e convulsioni. Abbiamo degli esempi dell’immediatezza e della 15 violenza di Aconitum su tutti gli organi del corpo: cervello, polmoni, fegato, sangue, reni. È adatto a quelle malattie che compaiono all’improvviso col tempo rigido, d’inverno, o
col tempo torrido, d’estate, alle malattie dei polmoni e del cervello, appannaggio dell’inverno, o alle infiammazioni intestinali e ai disordini gastrici dell’estate. Sappiamo come gli individui pletorici si riscaldano bruscamente e hanno in seguito violenti malesseri. I loro attacchi improvvisi sono spaventosi da vedere. Questi stati infiammatori sono accompagnati da grande eretismo circolatorio e cardiaco, da un tremendo tumulto cerebrale, da uno stato di shock acuto con intensa paura. I sintomi psichici che sono quasi sempre associati ad Aconitum, spiccano con grande rilievo. Il paziente sente la violenza della propria malattia, poiché è sotto l’effetto di una grande irritazione e di una notevole sovreccitazione nervosa. La paura è dipinta sul suo volto ed è talmente sopraffatto dalle aritmie cardiache che il suo primo pensiero è che sta per morire; tutto questo, pensa, è il preludio della morte, che lui teme; lo si legge nella sua espressione. Egli dice: «Dottore, tutto ciò non serve, sto morendo». E spesso predice realmente il momento e l’ora della sua morte. Se ha un orologio in camera, arriverà a dire che quando la lancetta delle ore toccherà un certo punto, egli sarà già cadavere. Quando vediamo questa paura terribile, questa spaventosa ansia, questa grande agitazione, la violenza e la subitaneità degli attacchi in un paziente, sappiamo che forse sta per morire per avvelenamento da Aconitum o che ha bisogno di Aconitum. A chi ha una malattia che somiglia all’avvelenamento da Aconitum bisogna somministrare la più piccola dose possibile di tale rimedio. È un rimedio dall’azione assai breve, ricordiamocene. Non importa affatto su quale regione del corpo troveremo l’infiammazione. Senza badare alla regione o alla localizzazione dell’infiammazione, quello che ho descritto è l’aspetto del paziente. Ecco quello che risalterà, ciò che osserverete prima di tutto: l’espressione del volto, i sintomi psichici, l’agitazione, la violenza. Vi sono anche molti altri piccoli sintomi psichici che hanno un’importanza molto minore di questa paura, di quest’ansia, sintomi che saranno mascherati dai sintomi accusati che definiscono il paziente. Questi non ha più nessun interesse per i suoi amici. Non si cura di quello che può loro accadere e non si interessa neppure dell’intero mondo. E ciò può arrivare alla totale indifferenza. Ciò che ho evidenziato vi permetterà di rendervi conto facilmente che questo quadro non appartiene a tutti i rimedi della Materia Medica. In realtà appartiene soltanto ad Aconitum. Quale che sia il rimedio col quale lo confrontate, vedrete che somiglia solo ad Aconitum. Ritroverete nei testi qualcuno dei suoi caratteri in altri capitoli, ma quelli che ho collettivamente citati li troverete solo nel capitolo di Aconitum. Prendete i sintomi psichici: ciascuno di loro è caratterizzato dalla violenza. Se si tratta di un delirio, è un delirio violento, con sovreccitazione, paura, ansia. I pazienti in delirio, con sovreccitazione e paura, piangeranno come se fossero tra spaventosi tormenti. Molta sovreccitazione, molta paura, paura della morte. Vi domanderete perché piange. Vi è ogni sorta di umori mescolati alla paura di Aconitum. Vi sono i gemiti e l’irritabilità, la collera, l’impulso a lanciare lontano gli oggetti, tutte attitudini accompagnate da violenza e ansia. I tratti che ho descritti come quelli di maggiore importanza, sono mescolati a tutti gli altri sintomi. Aconitum napellus Lezioni di Materia Medica Omeopatica 16
Urla di dolore. I dolori sono come coltellate, come pugni, sono pungenti, taglienti. L’intensità dei dolori di Aconitum è straordinaria; e così se vi sono dolori nevralgici,
questi sono intensi. Il paziente ha l’impressione di essere colpito da qualcosa di terribile, senza la quale non soffrirebbe così atrocemente. Si dice nei testi che egli predice il giorno della sua morte. Ciò è dovuto in gran parte al carattere terribile di quello che sembra sopraffarlo. E questo quadro psichico è sempre presente, sia che si tratti di una polmonite o d’una infiammazione in una qualsiasi parte del corpo, al rene, al fegato, all’intestino, ecc. Su tutto il quadro dei sintomi predominano le vertigini. «Vertigine, tortuosa e vorticosa ». Una donna che faceva i suoi acquisti, urta bruscamente contro un cane; è subito colta da violento stordimento, al punto da non poter neppure ritrovare la macchina. «Vertigine provocata dalla paura, da una paura subitanea, e la paura per lo spavento subito persiste». Tale paura ha lasciato un’impronta, ma questo vi condurrà di preferenza verso Opium: «Disturbi derivanti dalla paura. Infiammazione cerebrale dopo aver avuto paura, stordimento dopo aver avuto paura». Persino congestione di organi in seguito a paura. Agitazione di tutto l’apparato sensoriale. Gli oggetti girano». Le cefalee sorgono con una tale violenza che a malapena si possono descrivere. Lacerazione, bruciore al cervello, al cuoio capelluto, accompagnati da paura, febbre, angoscia; cefalea per aver preso freddo o dopo aver curato una rinite acuta. Negli individui pletorici la rinite si arresta improvvisamente per l’esposizione al freddo, andando a cavallo nel vento freddo e secco come quello che spira nei climi nordici in inverno. «Cefalee violente sopra gli occhi, congestione cerebrale con mal di testa, con ansia e volto caldissimo». Per le affezioni oculari, sono molti i sintomi che vi porteranno a somministrare Aconitum. Gli occhi si infiammano all’improvviso. Congestione dell’occhio. Aspetto rosso sanguinolente dell’occhio. Infiammazione improvvisa di tutti i tessuti; congiuntivite, ecc. dopo un colpo di freddo o dopo esposizione ai venti secchi e freddi. Vi è una dottrina che è prevalsa a lungo: somministrare Aconitum al primo stadio di un’infiammazione. Non è una buona regola anche se è raccomandata da tutti i nostri testi. Non dice infatti per quali tipi di costituzione bisogna somministrarlo, né in quale eziologia. Non esercitate la medicina in questo modo. Raccogliete tutti gli elementi di un caso curabile con Aconitum, se ciò è possibile, altrimenti date un rimedio migliore. È diffusa un’altra abitudine, cioè somministrare Aconitum per la febbre. Aconitum era il rimedio di routine per la febbre per un gran numero di medici omeopatici inesperti, ma è un pessimo metodo. Aconitum ha un’infiammazione degli occhi così improvvisa che ci si domanda come si è potuta formare in così poco tempo. Compare un notevole gonfiore senza secrezione o soltanto con un po’ di muco acquoso. Le infiammazioni improvvise che presentano una secrezione consistente non rientrano nel campo di Aconitum. Aconitum non ha gli esiti dell’infiammazione. Le affezione che possono arrivare agli ultimi stadi di un’infiammazione indicheranno sempre qualche altro rimedio. Non dovete pensare ad Aconitum per una febbre, a meno di avere un paziente Aconitum. Con la febbre Aconitum si avrà sensibilità alla luce. «Grande agitazione con febbre». Sguardo fisso con pupille contratte, «violento dolore e violenta infiammazione dei tessuti profondi del globo oculare». 17 Somministrate Aconitum solo se concordano i sintomi. Un’infiammazione che ha un decorso lento, se si mette a suppurare e, se si tratta di mucosa, a secernere del pus, non vi darà mai i sintomi di Aconitum. Non prescrivete mai questo rimedio in caso di avvelenamento
del sangue come si riscontra nella febbre da scarlattina, da tifo, ecc. In casi come questi non si trova alcuna traccia dei violenti sintomi di Aconitum. Non c’è mai irritazione nervosa, ma al contrario, lo stupore, il letargo, il colorito purpureo della pelle, mentre quello di Aconitum è di un rosso brillante. Non date Aconitum in nessuna malattia infettiva perché non ha anamnesi infettiva. Non bisogna mai pensare ad Aconitum nelle febbri costanti ad inizio lento; non c’è nessun sintomo che ricordi i tipi lenti delle febbri costanti. La febbre di Aconitum consiste generalmente in un solo accesso febbrile acuto e breve. Non ha niente in comune con una febbre intermittente, non ne ha i sintomi. Potreste imbattervi in qualche segno che vi ingannerebbe nel primo accesso di una febbre intermittente, ma il solo fatto che ce ne sarebbe un secondo escluderebbe Aconitum. Alcuni rimedi hanno una periodicità, un andamento a ondate; non è assolutamente il caso di Aconitum. Se Aconitum è il rimedio giusto, il più violento accesso di febbre si risolverà in una notte. Se non lo è sarebbe un peccato fare l’errore di somministrarlo perché a volte potrebbe far male. Tutto ciò che esiste in una malattia deve essere preso in considerazione, non solo quello su cui il rimedio ha effetto, ma anche quello su cui non ne ha. Aconitum provoca agli occhi un’infiammazione con bruciore e rigonfiamento improvviso; le palpebre si gonfiano così rapidamente che si possono aprire con molta difficoltà e, quando si vorranno aprire con la forza afferrandone il bordo con delle pinze, ne verranno fuori calde lacrime, ma non ci sarà pus. Tale rigonfiamento sopravviene dopo aver preso freddo. Ogni volta che c’è un’infiammazione delle mucose si può verificare una secrezione acquosa ed ematica. All’improvviso c’è una stasi nei vasi sanguigni che trasudano, i vasi si rompono e i capillari trasudano. Anche l’infiammazione dell’orecchio arriva così all’improvviso. «Pulsazioni e dolori taglienti, intensi all’orecchio». Un bambino rientra dopo essere stato fuori al vento freddo del nord, con abbigliamento insufficiente e di botto grida e si mette la mano sull’orecchio. L’attacco si verifica all’inizio della serata quando il bambino è stato fuori di giorno. Febbre e ansia; si deve prendere il bambino in braccio. Il dolore è forte. L’udito è talmente acuito che il rumore è intollerabile. La musica penetra tutte le membra. Dovunque, nel corpo, riscontreremo questa stessa esasperazione della sensibilità nervosa. Dovunque vi sia un disturbo esso sarà violento e intenso e il paziente sarà sempre in stato di ansia e irritabilità. «Dolori pungenti, urenti, strazianti, laceranti, taglienti, nell’orecchio». Questo rimedio dall’azione breve e rapidissima sarà indicato nella corizza accompagnata da violento mal di testa, che arriva la notte se il paziente durante il giorno è stato esposto o ha preso freddo. La corizza che richiede Carbo vegetabilis compare invece parecchi giorni dopo l’esposizione al freddo. Anche la corizza che dipende da Sulphur si manifesta parecchi giorni dopo l’esposizione al freddo. Il paziente Carbo vegetabilis si riscalda e si raffredda anche indossando il cappotto quando entra nel vostro studio. Nel caso di Aconitum va fuori al freddo in abbigliamento leggero e, se è un individuo pletorico, si ammala prima di mezzanotte. Ma soprattutto Aconitum è spesso indicato nella corizza Aconitum napellus Lezioni di Materia Medica Omeopatica 18
del bimbo roseo, paffuto, pletorico, non nella corizza del bimbo pallido o malaticcio. Il bimbo malaticcio si prenderà la corizza più tardi; la sua attività vitale è talmente ridotta che i suoi disturbi compariranno non prima di due o tre giorni. Prendete per esempio un bimbo malaticcio e uno robusto della stessa famiglia ed esponeteli al freddo entrambi: uno si ammalerà la stessa notte e avrà bisogno di Aconitum, mentre l’altro si ammalerà il
giorno dopo e avrà bisogno di Hepar. I sintomi che potranno accompagnare la corizza sono l'epistassi, la cefalea, l’ansia e la paura. L’espressione ansiosa è uno dei primi segni che si osservano in chi soffre di una malattia di tipo Aconitum. La polmonite di Aconitum si rivela spesso sul volto. Osservate il volto: esprime una grande ansia. È il tratto predominante della sperimentazione di Aconitum. Voi sapete che nell’espressione del volto si possono osservare molte cose che consentono di leggere tutto quello che succede nel corpo; ne raccontano la storia. Piaceri, tristezza, miserie del genere umano... ciascuno di noi è destinato a provare la maggior parte di questi sentimenti, potete esserne sicuri... comprenderete con una sola occhiata se è successo qualcosa di grave. Cercate solo di indovinare e dopo uno o due tentativi coglierete nel segno. In questo caso c’è ansia. Il sintomo di una guancia rossa e l’altra pallida si ritrova in un numero abbastanza elevato di rimedi, ma se contemporaneamente riscontrate l’espressione ansiosa, e la paura, e il calore, e l’agitazione, e la maniera improvvisa con la quale appaiono tali sintomi in un individuo pletorico (il giorno prima il tempo era secco [oppure secco e caldo, N.d.C.] con molto vento), voi attribuirete subito questo sintomo isolato ad Aconitum; ma in altre condizioni potrete arrivare ad uno dei numerosi altri rimedi ai quali pure appartiene. «Dolori nevralgici del volto, come fili metallici caldissimi che corrono lungo i due lati del volto». Il paziente è andato a cavallo nel vento vivo e freddo col volto esposto al vento. In principio ha avuto uno stordimento, poi si è installato il dolore, un dolore intenso. Il paziente grida e urla per i dolori taglienti come coltellate. Aconitum allevierà il dolore. «Sensazioni di brulichio, di formicolio come se vi fossero formiche». Aconitum presenta questa sensazione lungo i tragitti nervosi. Sciatica accompagnata da una sensazione di acqua gelata che scorre lungo il nervo dall’alto in basso. «Sensazione di formicolio sul volto, con o senza dolori». Si produce un forte calore al volto. Il lato del volto sul quale il paziente è coricato sarà spesso madido di sudore; se si gira, il primo lato si asciugherà immediatamente, mentre l’altro si coprirà di sudore. Che meraviglioso calmante è questo rimedio per il mal di denti! Si è rivelato così utile nelle odontalgie che quasi tutte le signore anziane dei nostri tempi ne sanno abbastanza da mettere una goccia di Aconitum su un po’ di cotone e metterlo sul loro dente cariato. Spesso sarà un palliativo. Agirà molto meglio una dose di Aconitum; ma oltre al dente cariato ci devono essere la violenza e i dolori intensi e taglienti del mal di denti e la medesima anamnesi degli individui pletorici, che si sono trovati esposti al vento freddo e secco (o secco e caldo, N.d.C.). A volte tali dolori sono localizzati su denti sani e colpiscono tutta l’arcata. Ci sono dolori violenti dopo essere stati esposti al freddo, per esempio dopo essere andati a cavallo nel vento. Questi dolori si calmano e spariscono rapidamente con una dose di Aconitum. 19 Alterazione del gusto, disturbi di stomaco. Tutti gli alimenti hanno gusto amaro, tranne l’acqua; e poi, che desiderio di acqua nel paziente Aconitum! Gli sembra quasi impossibile trovare acqua sufficiente a estinguere la sete e l’acqua gli fa bene. Il bruciore è un sintomo che ritroverete lungo tutti i «provings» del rimedio; vedrete che questo termine si usa per tutti i suoi dolori. Bruciori in testa, bruciore lungo il tragitto dei nervi, alla colonna vertebrale, durante la febbre, e a volte un bruciore come se fosse coperto di pepe. Aconitum è un rimedio utilissimo nell’infiammazione della gola, quando c’è bruciore urente, secchezza, vivo rossore delle tonsille o del velo pendulo o di tutta la
gola. Talvolta il palato molle è edematoso. Vi è uno stato flogistico di tutte le parti della gola. Ma questo non sarebbe sufficiente per scegliere Aconitum. Aconitum guarisce questo genere di affezione, guarisce l’infiammazione della gola, ma ogni medico omeopata potrebbe scegliere altri quaranta o cinquanta rimedi, tutti altrettanto efficaci, per le situazioni descritte. Nessun medico omeopata potrebbe prescrivere un rimedio basandosi solo su questo genere di sintomi. Bisogna osservare il tipo di angina: ogni medico deve chiedersi che cosa fa di questo tipo di angina un caso Aconitum. Allora la questione che si porrà sarà di chiedersi: potrebbe curare ugualmente il paziente senza aver visto la gola? La gola, per un medico diligente, non rappresenta molto il paziente. Se fosse necessario per il medico vedere coi propri occhi l’organo infiammato, come si regolerebbe col fegato? Non può vederlo. Come sceglierebbe un rimedio per lo stomaco? Non può vederlo. Saremo dunque costretti a battere sullo stesso argomento: ciò che rappresenta agli occhi del medico attento la vera natura del paziente e vedremo allora subito la ragione di alcuni di questi sintomi. Se vi raffigurate bene il paziente Aconitum, potrete curarlo. Sarà bene osservare tutto quello che è visibile. Se poteste osservare il fegato, vi direi: guardatelo. Se poteste vedere il cuore, vi direi: esaminatelo. Cosa c’è in questa gola che raffigura veramente il paziente? Certamente l’indolenzimento rende difficile la deglutizione. Ne dedurrei che non c’è il tipo di dolore che rappresenti agli occhi del medico il paziente Aconitum. Se è un individuo pletorico, se è andato a cavallo nel vento aspro e freddo buona parte della giornata e si è svegliato durante la notte con un violento mal di gola, urente e lacerante, se non può inghiottire, se la temperatura si è innalzata molto, se desidera acqua fredda e non ne ha mai abbastanza, se è febbricitante e in stato di ansia, allora avrete un paziente per il quale potete scegliere un rimedio. Spesso i pazienti, sotto le vostre direttive diventano abbastanza accorti nel descrivervi esattamente come si comporta un membro della loro famiglia. Sapete esattamente che tipo è il vostro paziente. A volte è un servo a farvi la descrizione migliore, migliore di quella della giovane Vassar che ci scrive: «Dottore, per favore, volete mandarci un rimedio? Ho guardato la gola: è rossa». Che paziente ansioso avremo con le gastralgie! I dolori sono terribili. Dolori urenti, laceranti, con ansia, con agitazione, con febbre, sopravvenuti dopo aver preso freddo. Non dopo aver mangiato, ma dopo aver preso freddo. Dopo un raffreddamento dello stomaco, dopo un bagno gelido o, durante un’estate torrida, per l’intenso calore, associato ad uno stato congestizio cerebrale nei bambini robusti. Vomito e conati, come se l’interno dello stomaco fosse strappato e rivoltato in fuori dai terribili sforzi fatti per vomitare. Ematemesi, sangue rosso brillante. Ciò si applica ai disturbi gastrici in generale. Durante lo stato Aconitum napellus Lezioni di Materia Medica Omeopatica 20
febbrile, il paziente desidera bevande amare, vino, birra, acquavite, ma vomiterà tutto appena arriverà nello stomaco. Vuole alimenti forti, niente è abbastanza amaro. Se solo gli si potessero dare alimenti amari... E tuttavia il cibo ha gusto amaro, tutto ciò che ingerisce ha gusto amaro, tranne l’acqua. I termini usati qui nel testo dei «provings» sono termini clinici: «catarri gastrici». Sono gastriti molto acute. Conati, vomito, vomito di bile, di sangue. Conati di vomito improduttivi, quando nello stomaco non c’è niente. Tutto questo sarà accompagnato dall’ansia, l’agitazione, la paura della morte. La paura dipinta sul volto dà al paziente un aspetto
spaventoso. Aconitum è un rimedio utile nell’infiammazione del fegato, quando questa si verifica all’improvviso. Non è molto utile se le crisi si ripetono, ma lo è alla prima crisi. Fortissima infiammazione del fegato, con dolori acuti, laceranti e molto bruciore, seguiti da inquietudini, terribili torture dell’ansia, costante agitazione, paura della morte, rossore del volto, aspetto vitreo degli occhi, grande sete. L’«agitazione ansiosa» caratterizza tutti questi stati. Dopo un’esposizione al freddo o dopo un raffreddamento, ci saranno nell’ addome fitte, dolori urenti e pungenti. Arriveremo ben presto a pensare che non è importante la sede dei disturbi, quello che importa è che c’è un paziente Aconitum. Vi sono anche infiammazioni di tutti i visceri addominali. Può trattarsi di violente infiammazioni catarrali. Può trattarsi di uno stato catarrale del sigma o del retto in caso di dissenteria. Nella dissenteria quello che si osserva nel vaso è quasi sangue puro, sangue e un po’ di viscosità. Sembra impossibile ai pazienti lasciare il vaso. Vomito di un po’ di sangue e muco con sangue dall’ano. Questo tipo di pazienti prediranno che moriranno la «stessa notte» e a quale ora. A vederli, è come se essi provassero in se stessi una sensazione di morte. L’intero corpo è immerso in uno stato di angoscia e, localmente, il tenesmo, i crampi e l’impellente bisogno di defecare sono veramente terribili. Aconitum presenta una diarrea acquosa, ma non è un sintomo molto importante, sebbene sia sottolineato due volte nel testo di Hering. Ma quando bambini rosei e vivaci emettono sangue puro e muco, o un po’ di muco verde-spinacio, con tenesmo, febbre improvvisa, nelle affezioni estive, pensate ad Aconitum. La maggior parte dei disturbi intestinali sono causati nei bambini dal caldo intenso. Il caldo provoca nei neonati una infiammazione al fegato, le feci diventano bianche come il latte e hanno la consistenza del mastice. Il bambino diventa itterico e grida per il dolore. Aconitum è utile nei disturbi urinari, della vescica e dei reni. Flogosi ed ematuria. Oliguria, anuria o ritenzione urinaria. Ritenzione urinaria a seguito di shock. La ritenzione dovuta a shock ne fa uno dei rimedi migliori per la ritenzione urinaria del neonato. Il bambino che ha appena fatto la propria apparizione nel mondo ha subito uno shock. Quando tornate a vederlo l’infermiera vi dice: «Il bambino non ha urinato». Le funzioni di questo piccolo essere non si sono ancora stabilizzate, per il grande shock al quale è stato sottoposto. Cistite con dolori taglienti, laceranti. Dolori urenti, con urina irritante. L’urina è caldissima, di un rosso scuro, rosso chiaro o con sangue. Ritenzione urinaria dopo aver avuto freddo, specialmente nei bambini, con pianto e agitazione. Nelle cistiti, sia negli 21 adulti che nei bambini, saranno presenti tutti i sintomi psichici che caratterizzano il paziente Aconitum. Aconitum guarisce i casi di orchite più violenti, che iniziano improvvisamente. C’è orchite dopo aver preso freddo, dopo essere stati al freddo, negli uomini pletorici. Ma nell’orchite comune, conseguente ad una blenorragia, Aconitum è inutile. La donna, a causa della sua innata ipersensibilità del simpatico, è per natura una paziente Aconitum. Che uno shock nervoso o delle paure la facciano ammalare è una cosa abituale, e i suoi disturbi hanno cause diverse da quelli maschili. Che la paura provochi nell’uomo un’infiammazione è molto raro, mentre è causa frequente di metrite o ovarite nelle donne pletoriche, robuste, sovreccitabili. La paura causerà spesso un aborto; però
Aconitum, dato con tempestività, bloccherà l’aborto provocato dalla paura. Riscontreremo a volte i dolori pungenti, urenti, laceranti di Aconitum in seguito a paura o emozione improvvise. Talvolta una donna incinta vi dirà: «Dottore, non è il caso di fare progetti per il mio parto: io so che morirò durante il parto». Se vi è un sintomo veramente importante di cui ci si può fidare per scegliere un rimedio, è proprio questo. Somministrate una dose di Aconitum e parlate d’altro; la donna se ne andrà e quando le domanderete dopo qualche giorno che ne è di quella paura, risponderà: «Oh! non ve la prendete per quello!». Si possono notare molti altri segni, ma questo stato di paura è qualcosa di particolarissimo e rappresenta realmente la natura e l’essere della donna nel suo insieme. Ella predice il giorno della sua morte. La ragione per la quale Aconitum è così spesso il rimedio per i bambini, sta nel fatto che i bambini sono anch'essi spesso pazienti di paura. «Infiammazione degli organi genitali nelle donne pletoriche». Aconitum è indicato nelle donne e nei bambini più spesso che negli uomini. Nelle donne sensibili, robuste, sovreccitabili. È indicato negli stati flogistici in uomini che hanno preso freddo all’aria secca e fredda ed è meraviglioso vedere come potete convincere un paziente che ha bisogno di Aconitum dello stupefacente potere della omeopatia provandogli con quale rapidità tale rimedio può causare la sudorazione e fare diminuire una febbre alta quando si tratta di un accesso unico e recente. «Dopo un parto penoso e difficile. Violenti dolori posteriori, laceranti, lancinanti, con febbre». Emorragia uterina di sangue rosso brillante con paura della morte. L’azione di Aconitum è prodigiosa in quei casi che nascono dopo aver preso freddo in stato di puerperio; da non confondere con la febbre puerperale. La prima è una forma semplice non settica; forse i seni ne risentiranno, forse la secrezione lattea si arresterà e salirà la febbre; ma non somministrate Aconitum se si verifica un arresto dei lochi. Aconitum sarà un semplicissimo rimedio per quei neonati che hanno difficoltà di respirazione in seguito ad applicazione di forcipe o dopo un travaglio difficile, che hanno l’affanno, che hanno un battito cardiaco irregolare e la cui temperatura si alza nel giro di poche ore. La ritenzione urinaria del lattante è un sintomo così comune di Aconitum che non avrete quasi mai bisogno di usare altri rimedi. Il lattante non può ancora parlare, non può esprimere molto, e così, fino ad un certo punto, il medico è costretto ad agire per esperienza, e quelli che nella ritenzione urinaria lo hanno fatto, hanno avuto con Aconitum quasi sempre successo. È anche vero che la ritenzione urinaria nella madre sparirà in molti casi con una dose di Causticum. Aconitum napellus Lezioni di Materia Medica Omeopatica 22
Aconitum è un grande rimedio di routine nel crup, un rimedio di cui si fa cattivo uso, ma che è indicato in tutti quei casi di crup comparsi all’improvviso nei bambini pletorici, che sono stati esposti al vento secco e freddo, che hanno passeggiato con la madre nel vento freddo durante il giorno. Dopo che si è messo il bambino a letto questi si sveglierà dal primo sonno, forse alle 21, alle 22 o alle 23; si afferra con le mani la gola, tossisce violentemente; una tosse da crup, soffocante, con una specie di abbaiamento rauco. Non c’è proprio nessun'altro rimedio che corrisponda a questa rapidità di invasione, ad una malattia sopravvenuta così subitaneamente all’inizio della notte, dopo aver preso freddo durante la giornata. Il bambino che di giorno ha preso freddo e comincia ad ammalarsi solo l’indomani mattina può essere curato con un certo numero di altri rimedi, in particolare l’Hepar, che ha un andamento più lento ed è più adatto ai bambini un po’ deboli, soggetti a frequenti
attacchi di crup. Anche Spongia è simile a questi due rimedi, ma gli mancano molti elementi che si riscontrano nei bambini indeboliti che prendono continuamente freddo. Sarà difficile fare una distinzione tra l’aspetto del crup di Aconitum e di quella di Spongia, nella misura in cui si tratterebbe solo di crup, dato che l’una e l’altra sono dominate dall’aspetto ansioso, tipico del crup. Il crup Aconitum è un crup violento, la faringite e, contemporaneamente, gli spasmi della laringe, si verificano con grande rapidità. Il crup Spongia ha una flogosi minore che aumenta contemporaneamente agli spasmi; ma, sebbene Spongia possa svegliarsi alle ore 23, soffocando e respirando male, non ha tuttavia la sovreccitazione febbrile intensa che appartiene ad Aconitum, come non ne ha l’angoscia, pur avendo tutta la secchezza caratteristica di Aconitum. Nelle malattie nelle quali Aconitum è indicato, in genere c’è secchezza o c’è solo un po’ di secrezione mucosa. Spongia è assolutamente secco; se ha una mucosa infiammata, questa è secca. Tra i sintomi del crup di Aconitum, abbiamo: laringe sensibile alla palpazione. «Crup che sveglia il bambino nel primo sonno, dopo esposizione ai venti secchi e freddi». Aconitum ha una quantità di disturbi respiratori, una dispnea per contrazione dei bronchioli, che somiglia all’asma. È indicato in questa dispnea che è propria della bronchite capillare e in quella che è propria dell’eretismo cardiaco nei pazienti pletorici quando hanno preso freddo e sono stati esposti al freddo o ad uno shock. Dispnea conseguente a paura, come succede alle donne nervose, sovreccitabili, facilmente emotive, alle donne pletoriche e nervose. Respirazione rapida, difficoltosa, ansiosa, insufficiente. È una dispnea asmatica, accompagnata di solito da secchezza delle mucose e dei bronchioli. «Sta seduto ben dritto e respirando sente un gran dolore». Aconitum presenta un eretismo cardiaco improvviso e violento, con polso irregolare e debole, ovvero forte e saltellante; il paziente sta seduto ben diritto nel letto, si afferra la gola con le mani e cerca di togliersi tutti i vestiti; prima di mezzanotte ha la pelle caldissima, molta sete e molta paura; tutti questi sintomi sono collegati gli uni agli altri. Angoscia con dispnea. Crisi cardiache dolorose e improvvise con dispnea». Queste cose vanno di pari passo. «Gran senso di soffocamento». A causa della paura e dell’ansia, il paziente si mette a sudare abbondantemente; è madido di sudore e nonostante ciò la sua pelle è caldissima. Quando 23 l’ansia scompare, sente caldo. In questo modo, con tale tremenda ansia, ha caldo e suda. Polso filiforme. «Si sente meglio quando espira». Lo spasmo della laringe si verifica spesso durante l’inspirazione. «Si aggrava quando inspira. Tosse continua, secca e breve. Difficoltà di respiro. Respira solo col diaframma. Affezioni toraciche, come la polmonite». Aconitum produce una rapidissima infiammazione dei visceri del torace, la pleura, i polmoni, la mucosa che ricopre le vie aeree. Nella polmonite la dispnea si manifesta con la sua caratteristica rapidità. Se l’infiammazione si estende rapidamente, può diventare polmonite. L’infiammazione è talmente acuta che dalla mucosa trasuda sangue di colore rosso ciliegia; oppure il muco espettorato è bianco, fortemente striato di un sangue rosso brillante. Se arrivate al letto di un paziente colpito da broncopolmonite e osservate nella sputacchiera del muco striato di sangue rosso brillante, allora prendete in considerazione la violenza dell’infiammazione, l’agitazione e l’ansia del paziente (egli predice l’ora della
propria morte) la comparsa dei disturbi in seguito ad esposizione al vento secco e freddo o dopo uno shock improvviso in individui dalla circolazione buona, forte e vigorosa e avrete un caso di Aconitum. Quando Aconitum sarà indicato nella polmonite, di preferenza sarà la metà superiore del polmone sinistro ad essere colpito. A volte, l’infiammazione è talmente forte che tutte le mucose nella parte visibile della gola, laringe, trachea, bronchi, trasuderanno sangue, talvolta anche abbondantemente. Questi disturbi toracici provocano molti dolori, dolori lancinanti, urenti, laceranti e il paziente è costretto a restare coricato sul dorso in posizione piuttosto sollevata. Non può coricarsi né su un fianco, né sull’altro; deve coricarsi supino. Il decubito laterale aumenta il dolore. L’emottisi di cui si è parlato non è come quella tubercolare, essa è involontaria; il sangue è portato fuori da una tosse leggera. Somministrando Aconitum ad individui dalla salute malferma, si potrebbero avere delle delusioni; e in questi casi non si deve prescrivere; per tali individui abbiamo rimedi di gran lunga migliori. L’infiammazione non sempre diventa polmonite; essa può anche fermarsi ai piccoli bronchi. «Tosse secca, vomito e conati, febbre alta, emottisi». Nessuna espettorazione ad eccezione di un po’ di muco e sangue. Questo si verifica spesso. Tosse secca, sensazione di secchezza in tutto il torace, sensazione di secchezza alla laringe e alla gola. Il paziente ingoia grandi quantità di acqua fredda e ogni tanto, dopo un violento accesso di tosse, sputa un po’ di sangue: ma l’espettorazione il più delle volte è costituita da muco. La polmonite generalmente si accompagna ad una espettorazione rugginosa, come se ci fosse mescolata ruggine di ferro. Rimedi come Bryonia, Rhus toxicodendron e qualche altro presentano normalmente tale espettorazione come carattere intrinseco dei rimedi stessi, mentre l’espettorazione di Aconitum è di un rosso brillante, rosso ciliegia. Le sue emorragie sono rosso brillante e talvolta abbondanti. Tutte queste tossi: tosse da crup, da polmonite o da altre affezioni toraciche, compaiono all’improvviso. Se il paziente si addormenta, avrà lo spasmo della laringe; lui si addormenta e la sua laringe diventa secca, questo lo sveglia e si afferrerà la gola con le mani con l’impressione di soffocare. Tutti questi sintomi sono provocati dai venti freddi; Aconitum napellus Lezioni di Materia Medica Omeopatica 24
persone robuste colpita da una corrente d’aria si prendono un raffreddore che fa comparire i sintomi propri di Aconitum. Dovunque vi sia una flogosi, Aconitum ha l’impressione che un vapore caldissimo faccia irruzione nelle parti infiammate, che il sangue caldo vi si precipiti o che esse siano sede di «vampate di calore». Sensazione di calore o di freddo lungo il tragitto dei nervi. Nelle manifestazioni febbrili più acute, il polso è pieno e saltellante; polso forte, vigoroso. All’inizio dell’accesso, quando vi è ansia e quella terribile tensione nervosa, il polso è molto debole, ma quando il ritmo cardiaco si è ben stabilizzato, allora il polso diventa più forte. «Dolori laceranti lungo la colonna vertebrale. Dolore e rigidità al collo. Sensazioni di reptazione nella colonna vertebrale, come causata da insetti». Questa sensazione di reptazione è strana; si manifesta col freddo, dopo essersi raffreddati bruscamente. «Tremito alle mani» associato a queste crisi acute e improvvise. «Dolori striscianti alle dita», associati agli attacchi infiammatori acuti e subitanei. «Freddo gelido. Piedi ghiacciati. Palmo caldissimo». Il paziente a volte ha nello stesso tempo mani calde e piedi freddi.
Reumatismo articolare. Prima crisi di reumatismo. Non le vecchie crisi di reumatismo e gotta, ma quelle che si presentano come crisi di reumatismo acuto, che vengono dopo una improvvisa esposizione al freddo o dopo aver a lungo cavalcato nel vento secco e freddo. Esse sono accompagnate anche da febbre, agitazione ansiosa, con quel quadro psichico inquietante tante volte descritto. «Tremore, formicolio, convulsione muscolare». Ma vi sono anche, nei nervi, una quantità di sintomi e di sofferenze che richiedono Aconitum; questo è un magnifico rimedio per la nevrite nelle persone pletoriche. Torpore lungo i tragitti dei nervi, dopo aver sentito freddo o essere stati esposti al freddo. Torpore e formicolio lungo il tragitto dei nervi, soprattutto di quelli superficiali. «Flogosi della guaina dei nervi. Sovreccitazione nervosa. Agitazione al massimo grado». Sulphur ha con Aconitum uno stretto rapporto. Esso ha molti sintomi di Aconitum. In moltissimi casi cronici in cui Sulphur sarebbe indicato, negli individui con costituzione forte e robusta, Aconitum andrà bene in una crisi improvvisa, e Sulphur per lo stato cronico. Dopo le crisi improvvise per le quali è appropiato Aconitum, voglio dire quando esso è prescrivibile nella intera crisi, può persistere nell’organismo una tendenza alle ricadute. Aconitum non ha alcun potere su questa tendenza, ma la possiede Sulphur. Ovviamente la maggior parte dei sintomi si deve conciliare con quelli di Sulphur, ma spesso vi accorgerete che ai casi di malattie acute nelle quali Aconitum ha avuto effetto, faranno seguito sintomi di Sulphur e molto spesso una crisi violentissima lascia nell’organismo una debolezza che Aconitum non ha il potere di combattere. Esso non ha il potere di impedire un ritorno delle crisi. Fa tutto ciò che è capace di fare ed è tutto. Ma con Sulphur non è così. Dopo Aconitum andranno bene Arnica e Belladonna. Qualche volta, è vero, vi sembrerà che Aconitum sarebbe capace di far fronte a tutto ciò che la malattia comporta. Ma succederà che alcuni sintomi tarderanno a sparire e allora per debellare l’accesso, bisognerà fare ricorso a rimedi tipo Arnica, Belladonna, Ipeca e Bryonia, talvolta a Sulphur e molto spesso a Silicea. Si dovranno dunque studiare le relazioni tra i rimedi. 25 Se avete somministrato troppe dosi di Aconitum o prescritto dinamizzazioni troppo alte e il vostro paziente si rimette molto lentamente, o se il paziente stesso ha preso sconsideratamente Aconitum, allora per farlo stare di nuovo meglio spesso è consigliabile Coffea o Nux vomica. Aconitum napellus Lezioni di Materia Medica Omeopatica 26
ACTEA RACEMOSA (CIMICIFUGA) Questo rimedio è stato sperimentato poco e tuttavia possiede alcune proprietà. utili. I suoi «provings» ci permettono di cogliere la rassomiglianza che ha con alcuni stati morbosi del genere umano, e in particolare della donna, cioè l’isterismo e il reumatismo. La paziente rabbrividisce sempre, è sempre afflitta dal freddo, è sensibile al tempo umido e freddo, che risveglia lo stato reumatico, non solo nei muscoli e nelle articolazioni di tutto il corpo, ma anche lungo i tragitti nervosi. Nei disturbi nervosi in generale, vi è la mancanza di equilibrio della volontà o un grande disordine del sistema nervoso volontario, che sono le caratteristiche fondamentali dell’isterismo, sintomi che sono mescolati a quelli
del reumatismo. Insieme ai dolori c’è l’indolenzimento di tutto il corpo. Tremiti, torpori, scatti. Incapacità di comandare i muscoli, agitazione del sistema nervoso volontario, rigidità. C’è la tendenza a prendere freddo, ne deriva la sensibilità dei gangli, delle ghiandole e di organi più grandi come il fegato e l’utero. Le affezioni di tali organi compaiono col tempo umido e freddo (Dulcamara) e raffreddandosi. La paziente è sensibile al freddo in qualsiasi punto tranne alla testa e peggiora prendendo freddo sia in alcune parti che nell’intero corpo in generale. Le cefalee, tuttavia, migliorano all’aria aperta e col freddo, cosa che è un’eccezione e un sintomo particolare, dato che come carattere generale la paziente peggiora col freddo. Vi è un tremendo stato psichico che si alterna con le malattie fisiche. Tristezza o opprimente cupezza; la paziente è curva sotto il peso della sua sofferenza. Resta seduta in preda a tristi riflessioni, immersa in profonda tristezza, come Psorinum e Pulsatilla. Tutto ciò può passare da un momento all’altro oppure essere suscitato o aggravato dal movimento, dalla paura, dalla sovreccitazione, o dal freddo. Abitualmente c’è indolenzimento muscolare, sensazione diffusa di contusione, con stiramenti e scatti, che passeranno improvvisamente, lasciando in una ragazza nervosa e isterica, uno stato d’animo triste durante il quale se ne resterà seduta senza parlare. Se la si interrogherà potrà scoppiare in lacrime o esprimere in altro modo la propria opprimente tristezza. Vi sarà tristezza con cefalea. Sbalzi d'umore. Le condizioni fisiche come quelle psichiche cambiano continuamente. Si alternano e cambiano anche altri sintomi. Gli scatti muscolari hanno indotto i medici a cogliere la rassomiglianza tra questi stati isterici-reumatici e la corea. I reumatismi si trasformeranno in corea in un solo giorno; i movimenti coreici a loro volta andranno di pari passo con l’indolenzimento di tutti i muscoli. Gli scatti, l’indolenzimento e l’intorpidimento spesso permangono insieme. È interessante notare alcune particolarità della corea. Come ad esempio scosse dei muscoli quando la paziente è sotto lo shock di un’emozione o quando ha preso freddo. Se una parte del corpo è compressa, lì si verificheranno le scosse muscolari. Qualcuna di tali donne nervose, affette da reumatismi, isteriche, può anche non presentare la corea, ma 27 quando va a letto, tutto il lato sul quale si corica sarà preso da scosse che le impediranno di dormire. Se si gira su un fianco, di lì a pochi istanti si verificheranno scosse involontarie nei muscoli sui quali riposa. Nel frattempo è diventata agitata e nervosa da impazzire. Non trovando nessuna posizione comoda, la sua mente è piena di ogni sorta di fantasie e il suo corpo di ogni sorta di fastidi. A volte ha i muscoli talmente indolenziti da non potersi sdraiare per un po’ in nessuna posizione; oppure presenta torpore o scosse. Questi sintomi sono strani; riguardano la paziente stessa, interessando non solo una parte del suo organismo, ma l’intero organismo. Piena di paura e di angoscia, agitata. Paura della morte, sovreccitazione, diffidenza. «Non accetta neppure di prendere il suo rimedio perché vi trova qualche difetto». Actea presenta qualche mania come quella che hanno le donne nervose e isteriche, ed ha guarito la mania puerperale. che può manifestarsi per aver preso freddo durante o subito dopo il parto. Questo rimedio è specialmente indicato per le donne perché i suoi sintomi molto spesso sono associati ai disturbi femminili. La comparsa dei disturbi psichici dopo la scomparsa di un reumatismo, ne è elemento rivelatore. Il reumatismo migliora, ma aggrava lo stato psichico. A volte il reumatismo scompare rapidamente e la mente non ne soffre,
ma in questo caso comparirà la diarrea, accompagnata da grandi indolenzimenti e dolori all’intestino, o si verificherà un flusso uterino che arrecherà sollievo. Un sollievo deve arrivare in una maniera o in un’altra altrimenti sopravverranno delle complicazioni come in Abrotanum. Si deve verificare uno scarico; è per questo che il flusso mestruale o la diarrea apportano sollievo; altrimenti la paziente avrà disturbi psichici, sprofonderà nella tristezza, o avrà una forma attenuata di sovreccitazione psichica. C’è un sintomo che descrive bene la tristezza alla quale ho fatto allusione: «Sensazione di una nube nera che l’avvolge tutta», e le pesa allo stesso tempo «come piombo sulla testa». Sono immagini che possono tutte essere espresse anche dalla parola «tristezza». Scorrendo i testi incontreremo le parole: «malinconia», «tetraggine», «abbattimento», ecc., ma la parola «tristezza» ha esattamente lo stesso significato. Le cefalee sono di natura reumatica. «Sensazione di indolenzimento, di contusione su tutta la testa. Sensazione di contusione all’occipite. Sensazione di indolenzimento e di contusione al vertex come se la parte superiore della testa stesse per staccarsi». «Come se un’aria fredda soffiasse sul cervello». Comunque la maggior parte di queste cefalee migliorano col freddo. «Le cefalee si manifestano prendendo freddo, quando cambia il tempo, e col tempo umido e freddo». Vi sono molti tipi di cefalee. Ci sono cefalee con pressione. Moltissime cefalee sono violente e paragonabili al dolore che provocherebbe un chiavistello dietro il collo spinto verso il basso. Indolenzimento dietro il collo. Dolore dietro il collo. Forte dolore dietro il collo, nelle ragazze isteriche. Con la cefalea i globi oculari sono molto sensibili, «dolenti quando si girano in qualunque direzione». «Dolore agli occhi, e come per una contusione alla testa». «Indolenzimento dell’addome; l’addome è indolenzito e contuso. Alternarsi di diarrea e stipsi. Alternarsi di diarrea e altre malattie fisiche». Passiamo ora all’apparato genitale femminile che è, per questo rimedio, il centro di un gran numero di disturbi. Si ha l’abitudine di dire a proposito di Actea che facilita il Actea racemosa Lezioni di Materia Medica Omeopatica 28
parto. Non è ammissibile dire questo di alcun rimedio ed espressioni simili incoraggiano un lavoro meccanico. È vero che, nei casi in cui questo rimedio è stato somministrato a donne incinte conformemente ai loro sintomi, si è rivelato capace di facilitare il parto. Ma in genere lo si somministra in modo abitudinario sotto forma di tintura oppure alla 2 a o 3a diluizione anche quando non era indicato perché non era «simile» al caso, per tenere la paziente sotto il suo effetto.. Il medico omeopata non agisce mai in questa maniera. Un rimedio è adatto ad uno stato nella sua totalità quando vi si trovano i sintomi della totalità di quello stato. Ricordatevi che esso è idoneo perché concordano tutti i sintomi. «Dolori alla regione uterina, con fitte da una parte all’altra. Sensazione di discesa verso il basso, di pressione verso l’esterno». Tali sensazioni di ptosi, unitamente a tutti gli altri sintomi relativi alla paziente in generale, lo indicano come un rimedio utilissimo nel prolasso uterino. Ha il rilassamento degli organi. Non pensate che i nostri rimedi non siano adatti a guarire questi malanni quando i sintomi concordano. È proprio vero che guariranno i prolassi quando i sintomi concordano, ma non in caso contrario. Se il rimedio si accorda alla paziente in generale, farà sparire le sensazioni di ptosi, metterà la paziente a proprio agio e, alla fine, l’esame mostrerà che gli organi sono in posizione normale. Voi non potete fare una prescrizione per il prolasso; dovete farla per la donna. Non potete fare una prescrizione per un solo sintomo, perché probabilmente vi sono
cinquanta rimedi che hanno quel sintomo. Le donne isteriche e affette da reumatismi presentano spesso disturbi mestruali. Irregolarità del flusso mestruale. Questo può essere abbondante, inesistente o insufficiente. Dolore acuto durante tutto il periodo mestruale. Più il flusso è abbondante, più il dolore è forte. Questo è molto strano. Generalmente il deflusso calma il dolore mentre con questo rimedio il dolore è concomitante al deflusso. Abitualmente le crisi dolorose più acute si verificano all’inizio delle mestruazioni e, per qualche donna, esse ritornano appena le mestruazioni finiscono. Ogni donna segue una propria legge. Con questo rimedio la regola è che i dolori arrivano nel corso del flusso mestruale. I sintomi psichici più gravi, quelli reumatici più dolorosi, le scosse e i crampi agli arti più violenti con l’insonnia più fastidiosa, sopravvengono durante le mestruazioni. Durante le mestruazioni si verificano spasmi epilettici. E anche ogni genere di dolori nervosi, indolenzimenti lungo il tragitto dei nervi, indolenzimento ai muscoli o alle articolazioni. Si aggravano i sintomi psichici. La paziente ha freddo e rabbrividisce e deve indossare abiti caldi. «Reumatismo. Dismenorrea.» «Indolenzimento della regione uterina e ovarica. Sensazione di impotenza, di contusione dovunque; mestruazione dolorosa»; qualcuno ha denominato questa sindrome dismenorrea reumatica, che non è una cattiva espressione. Molti sintomi durante la gestazione. Actea guarisce allora ogni genere di malessere in una donna in questo stato, una donna nervosa, che soffre di reumatismi, che non può stare ferma, che ha scosse muscolari. L’alternanza dei suoi disturbi è così pronunziata che fa parte della natura del caso. Noterete spesso che durante la gravidanza, tutti i suoi malesseri spariscono e sono sostituiti dalla nausea. In tutti gli anni precedenti la paziente ha avuto sempre dei sintomi di natura isterica, ma adesso che è incinta, ha solo continue nausee. Noterete anche che, quando un gruppo di sintomi si aggrava molto, altri temporaneamente si attenuano; essi cambiano nello stesso modo di Pulsatilla. Ma bisogna prende29 re i sintomi tutti insieme per farsi un’idea della paziente. Può capitare che una donna venga a trovarvi presentando una serie di sintomi e ritorni dopo quindici giorni presentandone una serie completamente diversa. Casi simili sono difficilissimi da curare e a volte dovrete studiare i sintomi una dozzina di volte e per poter trovare il rimedio adatto dovrete riunirli come se la donna li avesse presentati tutti lo stesso giorno. Con una paziente isterica è difficile saperci fare, proprio per questa variabilità di sintomi ed anche perché ella tende ad ingannare il medico. «Brividi al primo stadio del travaglio. Sintomi isterici durante tutto il travaglio». Le doglie cessano completamente o sono irregolari, in modo da non essere efficaci. Non c’è dilatazione del collo uterino. Ma quando le doglie regolari riappaiono, allora possiamo notare alcuni sintomi importanti. Arriva la doglia e si pensa che si esaurirà normalmente; è stata regolare sino a circa i due terzi della sua durata naturale, quando improvvisamente la partoriente caccia un urlo e si afferra il fianco: la doglia ha lasciato l’utero per il fianco, provocando un crampo all’anca di modo che si deve girare la paziente e massaggiarne l’anca. Il rimedio renderà le doglie regolari e quando arriverà la successiva, avrà una durata normale. Questa donna è così impressionabile durante il parto che, se è sottoposta ad un’emozione anche minima – per esempio se qualcuno racconta nella stanza una storia emozionante, o se succede qualcosa di insolito – la doglia cesserà. Se il parto è avvenuto e la donna incomincia a perdere i lochi, questi si arresteranno per cause simili, come se la donna avesse preso un raffreddore; allora verranno i crampi e i dolori posteriori penosissimi,
la donna non avrà latte e si sentirà indolenzita e contusa dovunque e avrà la febbre. Bisognerebbe confrontare questo rimedio con Caulophyllum, che presenta i seguenti sintomi. Debolezza dell’apparto genitale femminile. A causa di questa debolezza, la donna è sterile o abortisce nei primi mesi della gestazione. Durante il parto, le contrazioni uterine sono troppo deboli per consentirle di espellerne il contenuto, e servono solo a tormentarla. Dolori come quelli del parto durante le mestruazioni, con stiramenti dolorosi alle cosce e alle gambe e perfino ai piedi e alle dita dei piedi. Emorragia uterina per inerzia dell’utero. Allentamento dei muscoli e dei legamenti. Pesantezza e persino prolasso. Involuzione cronica. Leucorrea escoriante. Mestruazioni in anticipo o in ritardo. La donna è sensibile al freddo e vuole abiti pesanti, al contrario di Pulsatilla. Ha un’atteggiamento isterico come Ignatia. È agitata e apprensiva. È affetta da reumatismi come Actea, solo che sono le piccole articolazioni che maggiormente rischiano di essere colpite. In seguito soffre di dolori posteriori, che hanno un risentimento alla regione inguinale. Rigidità reumatica della schiena e colonna vertebrale molto sensibile. La paziente non dorme, è agitata ed inoltre è impressionabile. Questo rimedio guarisce la corea in età puberale, quando non sono ancora comparse le mestruazioni. Non vi stupirete se un soggetto così emotivo come Actea, avrà un polso rapido, irregolare e palpitazioni cardiache, ma la maggior parte dei caratteri isterici più comuni sono presenti al di fuori di ogni manifestazione cardiaca. «Sensazione alla regione cardiaca come se il cuore fosse indolenzito e ingrossato». «Indolenzimento della regione occipitale e del collo». La testa è tirata indietro dalle contrazioni dei muscoli della nuca. Violento dolore che scende lungo la schiena. Reumatismo alla schiena. La paziente non può stare supina per la contrazione dei muscoli Actea racemosa Lezioni di Materia Medica Omeopatica 30
della schiena. Non può coricarsi su un fianco per la contrazione e le scosse dei muscoli. «Torpore agli arti. Tremore. Indolenzimento». I sintomi nervosi sono solo la ripetizione di quello che ho detto. «Spasmi isterici. Convulsioni. Tremore alle gambe; a stento capace di camminare». Il torpore è simile a quello associato alla paralisi. Debolezza paralitica. I risultati migliori sono stati ottenuti con dinamizzazioni a 30 a, 200a e 1000a e ancora più alte e con dose unica. I farmaci da prendere in considerazione per una diagnosi differenziale con Actea sono: Pulsatilla, Sepia, Natrum muriaticum, Lilium tigrinum, Caulophyllum e Ignatia. 31
ÆSCULUS HIPPOCASTANUM Æsculus Hippocastanum, in tutti i suoi campi di azione offre all’osservatore una particolare specie di pletora, un riempimento vascolare che colpisce gli arti e l’intero corpo; presenta anche dei sintomi che mostrano che è colpito nella stessa maniera anche il cervello. Una grande caratteristica di Æsculus è l' aggravamento durante il sonno, ed è per questo che i suoi sintomi si notano al risveglio. Il paziente si risveglia con la mente confusa, guarda tutt’intorno con l’aria inebetita, disorientata, non riconosce i presenti, si domanda chi sono e cosa significa ciò che vede. Esso è particolarmente utile ai bambini che si svegliano pieni di spavento e di confusione, come Lycopodium. Grande tristezza, irritabilità, perdita della memoria e avversione per il lavoro. A tratti, ha l’impressione di una congestione del corpo, di pletora venosa; è a questo punto
che i sintomi precedenti sono più evidenti. È una stasi venosa generale perché a volte si aggrava durante il sonno, stando coricato, e migliora con l’attività fisica. I sintomi spariscono dopo una grande attività: il movimento, l’azione, l’esercizio, migliorano il paziente. Troverete utile questo rimedio per le persone che hanno palpitazioni, quando le pulsazioni raggiungono le estremità e i battiti del cuore sono percepiti durante il sonno: sono palpitazioni udibili. Così come i sintomi psichici sono i più importanti nella sperimentazione, sono anche i più importanti nella malattia. Hahnemann ci ammonisce di fare molta attenzione ai sintomi psichici perché essi costituiscono l’uomo stesso. I sintomi più elevati e più segreti sono i più importanti; e questi sono i sintomi psichici. I dettagli più sottili di Æsculus, non sono stati messi in luce ma abbiamo la chiave per penetrarvi. Lo stato generale è dominato da un’estrema irritabilità che si rmanifesta in un gran numero di sintomi psichici. L’irritabilità e la depressione psichica si ritrovano eguali in molti rimedi e formano il centro attorno al quale girano, in certi casi, tutti i sintomi psichici. La ragione per cui questi sono sintomi più personali di altri sintomi della psiche è che sono in relazione con l'affettività stessa. I sintomi psichici di un rimedio si possono classificare. Ciò che è in rapporto con la memoria non è così importante come ciò che è in rapporto con l’intelletto, e ciò che è in rapporto con l’intelletto non è così importante come ciò che è in rapporto con l’affettività o con i desideri e le avversioni. Durante uno stato di irritabilità, constatiamo che il paziente non è irritabile quando fa le cose che desidera fare; se vuole, per esempio, che gli si parli, non scoprirete la sua irritabilità fintanto che gli parlate. Non scoprirete mai che è irritabile se fate quello che vuole farvi fare. Ma appena farete qualcosa che non gli piace, la sua irritabilità o disturbo psichico verrà fuori e rivelerà la sua parte più segreta. Quello che desidera dipende dalla sua volontà e ciò che è in rapporto alla sua volontà è quello che c’è di più importante in ciascuna sperimentazione. Voi potete dire che un individuo è triste, Lezioni di Materia Medica Omeopatica 32 ma è triste perché gli manca qualcosa che vuole; egli desidera qualcosa che non ha e ciò lo rende triste; la tristezza può prendere tali proporzioni da trascinare la sua mente in uno stato di confusione. Confusione psichica e vertigini. Fate attenzione a distinguere le due cose: la vertigine non è una confusione dell’intelletto. Non avete che da riflettere un istante e vedrete che non è la stessa cosa. La confusione psichica è un disturbo dell’intelletto e non un disturbo del sensorio; dovete fare una distinzione fra un vacillamento nel camminare e un disturbo momentaneo della psiche con impossibilità di pensare con chiarezza. La vertigine è una sensazione di ondeggiamento e appartiene al sensorio. In qualcuno dei nostri repertori si è commesso un grosso errore classificando «confusione psichica» con le vertigini nei disturbi del sensorio. Bisogna considerare accuratamente queste nozioni per poter vedere chiaramente il significato dei sintomi quando il paziente ce li descrive. Un paziente può dirvi che è preso da stordimento quando cammina per la strada, o che gli sembra che tutto giri in tondo nella sua testa; tuttavia può essere perfettamente capace di sommare una colonna di cifre; la sua mente può dunque essere lucida. Se noi stessi comprendiamo molto chiaramente il significato di queste espressioni, allora di solito indovineremo ciò che il paziente vuole dire. È importante annotare esattamente le sue parole; tuttavia constaterete spesso che un paziente non dice affatto quello che vuole dire; allora è necessario mettere tra parentesi quello che vuole realmente dire. Per esempio, vi dirà: «Mi fa molto male il torace», con la mano sull’addome; oppure una donna dirà durante le mestruazioni che le fa male lo
stomaco, mentre voi sapete che ha dolori all’utero. Si devono interrogare più volte i pazienti su quello che raccontano, e chiedere loro di mettere la mano sul punto dolente. Nella stessa maniera, i pazienti parlano di vertigine, quando non ne hanno avuto affatto, ma rasentano la confusione psichica; o parlano di confusione psichica quando vogliono dire che barcollano per via. È nella natura di Æsculus di avere dolori erratici, che si spostano da un punto all’altro del corpo, come Pulsatilla e Kalium carbonicum, dolori fugaci, a fitte, lancinanti, laceranti, che passano da un punto all’altro; sembra a tratti che non vadano in profondità al di là della pelle. A volte si propagano lungo i tragitti nervosi. Questo rimedio presenta molte cefalee. Ha anche un dolore sordo, come se il cervello venisse spinto fuori con forza. Ma questi dolori sono particolarmente rilevanti nella regione occipitale come se la testa venisse schiacciata, dolori gravi, violenti come una sensazione di rigonfiamento cerebrale. «Cefalea frontale sorda, da destra a sinistra, con sensazione di contrazione della pelle della fronte». Sensazione di rigonfiamento della testa con dolori sordi e pesantezza alla fronte; dolori al di sopra dell’occhio destro. «Dolori nevralgici alla regione sovrorbitale destra». «Fitte all’osso parietale sinistro, e poi al destro.» Formicolio al cuoio capelluto. Se studiate la pelle, troverete formicolio, solletico, fitte e prurito su tutta la superficie cutanea cosicché ciò che avviene al cuoio capelluto appartiene al quadro completo del rimedio. Æsculus è un rimedio meraviglioso per gli occhi, specialmente quando gli occhi presentano «emorroidi». Con questa parola rendo l’idea? Voglio dire che vi sono dei vasi sanguigni particolarmente dilatati. Forte arrossamento degli occhi con lacrimazione, 33 bruciore ai globi oculari e aspetto molto vascolarizzato. Tale afflusso di sangue è più o meno dolente; i globi oculari sono sensibili e dolenti; dolori acuti, lancinanti. agli occhi. In tutte le rubricazioni di Æsculus troveremo punture e fitte, piccole fitte, dolori erratici con sensazione di rigonfiamento, la maggioranza dei disturbi, quale che ne sia la natura, aumentano questa sensazione di rigonfiamento. Sensazione di rigonfiamento delle mani e dei piedi, non il rigonfiamento che causa quel gonfiore a ciotola che chiamiamo «edema», ma uno stato di tensione. I rimedi che hanno notevoli difficoltà nella circolazione venosa, sono spesso disturbati dai bagni caldi; dopo un bagno caldo, e col tempo caldo il paziente è debole, non sopporta il calore e preferisce il freddo. È lo stato di Pulsatilla. Le vene di Pulsatilla si contraggono col tempo freddo e questa contrazione fa star meglio il paziente, viceversa le vene si riempiono e si intasano con l’aria calda o dopo un bagno caldo. Un bagno tiepido a volte fa star meglio un paziente Pulsatilla, ma un bagno turco è per lui generalmente spiacevole. Molti disturbi di Æsculus sono simili; Æsculus spesso sta meglio all’aria fredda. Spesso la temperatura esterna mette in evidenza i suoi sintomi, specialmente i piccoli dolori pungenti. Questi dolori superficiali hanno la caratteristica di essere quasi sempre calmati dal calore, mentre le affezioni profonde sono migliorate dal freddo. E così, per Pulsatilla, i dolori pungenti del cuoio capelluto e quelli sparsi qua e là sul corpo, sono sovente calmati da applicazioni locali di calore, mentre il paziente in sé desidera stare al fresco; nella stessa maniera, i dolori pungenti di Æsculus migliorano al calore mentre il paziente spesso sta meglio al fresco, sebbene a volte peggiora col tempo umido e freddo quando soffre di reumatismi e disturbi delle vene. Anche in Secale notiamo che i piccoli disturbi acuti che seguono i tragitti nervosi migliorano col calore, mentre il paziente vuole stare al fresco o vuole scoprirsi, tranne nella parte dolente che vuole
mantenere al caldo. Notiamo le stesse modalità in Camphora; quando è affetto da fitte dolorose vuole le finestre chiuse e compresse calde; ma appena il dolore è passato, vuole che si aprano le finestre e vuole essere scoperto per respirare. Nell’analizzare i sintomi, si devono osservare queste modalità generali. Æsculus è dunque un rimedio venoso, rigonfio e intasato da scoppiare. Esso ha un’altra caratteristica che voglio segnalarvi. Noterete, nei momenti in cui è congestionato, che prende una colorazione rosso porpora o blu. Esso produce una infiammazione della gola la cui caratteristica è di essere molto scura. Tende a produrre varici e ulcere attorno alle quali si forma una colorazione marrone scura molto netta. Æsculus guarisce le ulcere varicose delle gambe con areola purpurea. Se studiamo l’aspetto delle emorroidi, notiamo che la tumefazione è color porpora; essa dà l’impressione che stia per coprirsi di escare. Negli stati flogistici, questo rimedio non è attivo, ma inerte e passivo. Alcuni rimedi producono un’infiammazione leggera con forti arrossamenti, dove tutto è violento e rapido; ma in Æsculus tutto è lento, le attività sono ridotte, il cuore fa fatica e le vene sono congestionate. «Eruttazioni: acide, amare». «Conati di vomito». «Acidità gastrica e rigurgiti di alimenti dopo i pasti». Æsculus digerisce con molte difficoltà; questi sintomi ci indicano che bisogna classificarlo con Phosphorus e Ferrum. Appena il paziente mangia, o poco dopo, il cibo diventa acido ed egli lo rigurgita fino a che, in pochi attimi, svuota lo Æsculus hippocastanum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 34
stomaco. Tale è lo stato di Phosphorus, Ferrum, Arsenicum, Æsculus e di alcuni altri rimedi. Æsculus ha anche congestioni e ulcere gastriche. «Fastidio e continuo bruciore gastrico; tendenza a vomitare». Questi sintomi possono accompagnare un’ulcera gastrica. I disturbi addominali sono numerosissimi. Se leggiamo i sintomi dell’ipocondrio destro, dell’addome e del retto, ne dedurremo che deve esserci una pronunciata stasi portale. La digestione è lenta, c’è stipsi o protrusione del retto quando deve evacuare. Æsculus ha emorroidi molto fastidiose con sensazione di rigonfiamento dell’ipocondrio destro. Il fegato presenta molti disturbi. Dopo aver mangiato c’è un grande fastidio intestinale e rettale. Dolori pungenti, laceranti, urenti, come se il retto fosse pieno di schegge. Violenti dolori che accompagnano le emorroidi chiuse. Le vene emorroidarie sono dilatate e ulcerate. Le feci si bloccano nel retto, contro queste vene; allora si formano delle ulcerazioni con perdite ematiche e forti dolori. Si crede spesso che questo rimedio sia adatto alle emorroidi non emorragiche, ma guarisce anche le emorroidi sanguinanti. Nei testi troviamo più di due pagine dedicate ai sintomi del retto. Grandi indolenzimenti; molti dolori, stimolo pressante di andare di evacuare; feci scure seguite da feci bianche, che rivelano l’intasamento del fegato. Stipsi cronica. La schiena è sede di molti disturbi, soprattutto inella zona lombare, tra il sacro e le anche, sebbene vi siano anche dolori lungo tutta la schiena e nella parte cervicale. È molto frequente vedere i pazienti affetti da emorroidi che soffrono di dolori nella parte cervicale e alla base del cranio, di cefalee basilari, e che, quando camminano, hanno dei dolori alle anche e al sacro. Questo dolore al sacro e alle anche, quando cammina, è una caratteristica saliente di Æsculus, così saliente che vi aspettate di incontrarlo anche quando le emorroidi non ci sono. Lombaggine sorda e continua; camminare è quasi impossibile; il paziente si alza a fatica e, se è stato seduto, ha difficoltà a camminare. Vedrete coloro che soffrono di lombaggine, del tipo Æsculus, fare molti dolorosi sforzi prima di riuscire ad alzarsi dalla
sedia. Si trova questo sintomo in Sulphur, Petroleum ed è guarito anche da Agaricus. Æsculus molte volte è indicato per le affezioni femminili, con forte dolore a strappi nella regione pelvica. Ha spesso guarito il dolore pelvico che sembrava tirare gli organi verso il basso, con abbondante leucorrea e un dolore che, camminando, provoca alle anche un senso di pressione. La donna sente il proprio utero occluso. Ha l’impressione che la parte inferiore dell’addome, prima e durante le mestruazioni, sia pieno. In quei momenti soffre molto ed ha inoltre dei dolori alle anche. «Indolenzimento dell’utero con pulsazioni all’ipogastrio». «Vecchi episodi di leucorrea, con secrezioni giallo scuro, dense e appiccicose». «Leucorrea con debolezza alla schiena che raggiunge le due articolazioni sacro-iliache». Durante la gravidanza si manifestano numerosi disturbi, con indolenzimento, sensazione di rigonfiamento e di fastidio all’utero, insieme a dolori attraverso la schiena quando la donna cammina. Æsculus soffre molto di gotta; gotta a tutte le articolazioni; affezioni reumatiche gottose; nevralgie. La tendenza reumatica si ritrova soprattutto dai gomiti sino alle mani, all’avambraccio e alle mani. Dolori che spezzano, lacerano, vanno di qua e di là, senza alcuna regola particolare, attenuati dal calore. Aesculus (Fluoricum acidum) ha guarito varici alle cosce e alle gambe. Abbiamo già visto che la tendenza alle varici sul corpo è un 35 tratto saliente di Æsculus. Dopo la scomparsa di un'angina, restano intasate alcune vene che Æsculus a volte guarisce. Quando guarisce disturbi oculari, nell’occhio restano delle varici. Vi sono varici con i reumatismi. È uno dei rimedi più frequentemente indicati in quella che un tempo veniva chiamata costituzione emorroidaria. Æsculus hippocastanum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 36
ÆTHUSA CYNAPIUM Prima che si conoscesse Æthusa, una certa categoria di casi di colera infantile, o di vomito con diarrea nei bambini, avevano tutti esiti infausti, perché non vi era alcun rimedio adatto a questo tipo di casi gravi. La morte è stampata sul volto del bambino sin dall’inizio e, se ci sono rimedi nella Materia Medica che possono salvare la vita, Æthusa è uno di questi. Si applica in quei casi il cui inizio è improvviso, che arrivano col caldo nella prima infanzia e sono accompagnati da estrema prostrazione. La madre non suppone neppure che il bambino sia paziente finché non lo tira su dalla culla; solo qualche ora prima stava bene, ma è estate e si è in periodo di colera; il neonato si è riempito lo stomaco di latte e quasi prima che abbia avuto il tempo di coagularsi o cagliare, lo ha vomitato parte in grumi e in parte liquido; contemporaneamente compaiono feci viscose, liquide, giallo-verdastre. Sembra che il bambino stia per morire: è pallido, ha un’espressione ippocratica, colore bluastro attorno alle labbra, gli occhi e i contorni del naso infossati. La madre è sorpresa e manda a chiamare in fretta il medico. Il bambino estenuato, sprofonda nel sonno. Si sveglia e di nuovo riempie lo stomaco di latte che vomita ancora entro pochi minuti, parzialmente in grumi e parzialmente liquido, poi ricade in quella tremenda spossatezza, con aspetto moribondo e sonno prolungato. Senza Æthusa, in due o tre giorni quel piccolo corpo sarebbe senza vita. Ecco in poche parole quasi tutta la storia di Æthusa. Questo rimedio presenta: delirio, sovreccitazione, disturbi psichici di diversa natura, ma tutti acuti e che accompagnano le affezioni cerebrali. Vi è una certa categoria di lattanti
che si ammala col caldo o nelle notti calde e allora hanno disturbi psichici; da quel momento lo stomaco cessa di funzionare, l’intestino si rilassa, e tutto quello che arriva nello stomaco risale o passa immediatamente senza essere digerito. Ciò succede specialmente a quei lattanti che sono nutriti come le madri di solito nutrono il proprio neonato cioè attaccandolo al seno o dandogli il biberon ogni volta che piange. Suvvia, riflettiamo un po’. Ogni medico deve riflettere un po’ di tanto in tanto. È o non è ragionevole agire in questo modo? Lo stomaco di un neonato normale ci mette da due ore a due ore e mezzo a digerire il latte; e poi ha bisogno di una mezz’ora circa di riposo; quando dopo tre ore il neonato piange, lo fa probabilmente perché ha fame e sarà felice di prendere qualche cosa e digerirla. Dargli la poppata con un intervallo più breve è una cattiva abitudine. Sarebbe esattamente come se il bambino prendesse l’equivalente di una mezza tazza di latte e la digerisse in parte e, un momento dopo, ne prendesse ancora un po’ e un altro po’ lo aggiungesse un po’ più tardi. Egli comincia a rimettere a bocconi il proprio cibo inacidito; e il primo caldo provocherà i disturbi cerebrali. Solo i bambini più resistenti sopportano questo brutto metodo. Ho osservato tali bambini e li ho visti resistere fino all’estate. Il medico deve dar prova di autorità, e con forza dimostrare ai genitori la serietà 37 della faccenda. La nonna dirà: «Questo medico non sa niente, il neonato va nutrito!». Æthusa è indicato ai neonati malnutriti. È il primo dei rimedi adatti a tali circostanze, vale a dire quando la digestione si arresta completamente per disturbi cerebrali. Nella misura in cui l’indicazione di questo rimedio è stato scoperto da medici molto occupati esso è stato utilizzato soprattutto per i lattanti, ma a volte succede che siano gli adulti a prendere l’espressione di Æthusa, quando la loro digestione si è arrestata completamente in seguito ad affezioni cerebrali e sovreccitazione. Questo rimedio ha guarito la dispepsia da ingerimento continuo di cibo in quelle persone che hanno sempre fame, che sono sempre in vena di mangiare, di sgranocchiare qualcosa, che hanno sempre dei biscotti in tasca, finché arriva il momento in cui il loro stomaco non digerisce più. Esso è utile anche in quei casi di indigestione dovuti a disturbi cerebrali, con testa calda, vomito, spossatezza, sudorazione e sonno prolungato. Nei bambini, Æthusa presenta convulsioni. Talvolta i disturbi cerebrali non colpiscono lo stomaco, ma il bambino ha le convulsioni con mani madide, l’aspetto moribondo, e i sudori, la spossatezza, il sonno. «Convulsioni, grande debolezza e prostrazione, con sonnolenza. Assopimento del bambino dopo il vomito e dopo avere defecato, con convulsioni ». Vi sono molti indizi scolpiti sul volto e nell’aspetto del paziente che orientano verso il rimedio: si possono vedere e osservare tanti di quei segni e sono necessarie talmente poche domande che è possibile fare una prescrizione per così dire istantanea, sebbene ciò non sia raccomandabile. Un medico che lavora molto, che studia veramente e lealmente la Materia Medica e conosce i principi dell’omeopatia, farà col tempo, un gran numero di quelle che sembreranno prescrizioni istantanee, ma in realtà non sarà così, perché egli riunisce nella sua mente molti segni e sintomi ai quali un profano non penserebbe nemmeno. Æthusa si mostra dunque in superficie, mentre in molti rimedi non c’è niente da vedere in superficie e si rivelano invece attraverso sensazioni interne o più profonde.
Permettetemi di sottoporvi un caso per rendere tutto ciò più chiaro. Per esempio, portate a mangiare con voi un compagno, d’aspetto robusto, che dice di star bene. Voi avete notato da qualche tempo una continua desquamazione del suo naso; è già un primo punto. Lui non parla mai della sua salute. Ma presto, nel corso del pasto, la porta sbatte e lui sussulta. È il secondo punto. Poi vi racconta quanto mangia, come sta bene, come si sente a proprio agio dopo aver mangiato, e voi stessi notate che mangia molto. Non avete detto nulla sulla sua salute. Non gli avete chiesto di parlarvi di nessuno dei suoi problemi. Alla fine spingete verso di lui il bricco del latte e allora lui dice: «Oh! Non posso bere latte; il latte mi provoca la diarrea; non oso mai di berne». Chi potrebbe dare a quest’uomo un rimedio senza portarlo al ristorante? Chi in un caso simile penserebbe a qualcosa di diverso da Natrum carbonicum? Talvolta potete scoprire la parte più remota della anamnesi portandovi a cena un paziente ostinato. Æthusa cynapium Lezioni di Materia Medica Omeopatica 38
AGARICUS MUSCARIUS Le caratteristiche più impressionanti che si osservano durante le sperimentazioni di questo rimedio sono i movimenti convulsi e i tremori. Scosse dei muscoli e tremori degli arti; sussulti e tremori; queste due caratteristiche sono presenti in tutte le parti del corpo e degli arti. I movimenti convulsi dei muscoli hanno un decorso tale da farne un caso di corea. La natura di Agaricus comprende tutto ciò che si trova nella corea e ha guarito molti casi. I sintomii sopra menzionati sono sintomi generali che appartengono a tutte le parti del corpo, a tutti i muscoli. C’è una sensazione di formicolio, di reptazione su tutto il corpo non limitato alla pelle, ma sentita come fosse nella carne, come fosse prodotta da formiche. Prurito su tutta la pelle che cambia zona se ci si gratta. Nessuna zona ne è esente. Qua e là si hanno strane sensazioni sulla pelle, sensazioni di freddo, di aghi freddi e di aghi caldi; fitte e bruciori, dove la circolazione è debole, alle orecchie, al naso, sul dorso della mano, alle dita delle mani e dei piedi; macchie rosse con prurito e bruciori, come per congelamento. È un ottimo rimedio per i geloni. Il paziente è estremamente nervoso e sensibile al freddo. Ci sono pruriti, punture, formicolii, ecc. provocati dall'affaticamento intellettuale e alleviati dallo sforzo fisico. Tutti i sintomi di Agaricus sono aggravati anche dai rapporti sessuali, specialmente nelle malattie del midollo. Agaricus è utile nei sintomi che si verificano dopo il coito nelle giovani spose nervose e nella perdita di conoscenza di natura isterica dopo il coito. I sintomi psichici sono quelli che ci si aspetterebbe. Grande volubilità, irritabilità, abbattimento e disturbi che compaiono a seguito di affaticamento intellettuale o studi prolungati. Il cervello sembra svilupparsi con ritardo. I bambini sono in ritardo nell’imparare a parlare e a camminare e combinano così le caratteristiche di due rimedi; Natrum muriaticum, che possiede il sintomo «in ritardo per imparare a parlare», e Calcarea carbonica, che possiede il sintomi «in ritardo per imparare a camminare». Si noterà che in Calcarea ciò è dovuto a fragilità ossea. In Agaricus è un disturbo psichico, un rallentamento della crescita del cervello. Si tratta di bambini che hanno movimenti convulsi e perdita di conoscenza precoce, bambine nervose prima della pubertà, che hanno convulsioni per essere state sgridate, dopo uno stato di sovreccitazione, uno shock, il cui sviluppo psichico è in ritardo. Sono bambini senza memoria, che fanno degli errori e sono lenti nell’apprendere. Sono pazienti
nervosi che, rileggendo ciò che hanno scritto, si accorgono dei loro sbagli e degli errori di ortografia. Essi sono lenti nell’afferrare i concetti; le parole sbagliate volteggiano nel loro cervello come in un caleidoscopio. Quando incontriamo nei testi che «tutta la sfera psicologica è come paralizzata», bisogna saper leggere fra le righe. Sembrano paralizzati sia la mente che il sensorio nell’insieme, il paziente non ha vivacità di spirito, è stupido e 39 a volte sembra che farnetichi, ha una confusione mentale talmente simile al delirio che a volte sembra in stato di ebbrezza. Un delirio come quello provocato dall’alcool. Diventa inoltre stupido, fa discorsi sciocchi e ridicoli, canta e fischia a sproposito, fa versi e predizioni, oppure cade in uno stato opposto e diventa indifferente nei confronti di chi gli sta intorno. Chi è dolce e placido diventa ostinato, testardo e vanitoso. Difficoltà a coordinare i movimenti muscolari del corpo. Mancanza di coordinamento che ha origine nel cervello e nel midollo. Goffaggine delle dita e delle mani. Lascia cadere gli oggetti che maneggia. Le dita si rilassano in maniera spasmodica quando stringono un oggetto. Potrete guarire, a volte con Agaricus o Apis, le cuoche che hanno il difetto di rompere continuamente i piatti lasciandoli cadere. Questi due rimedi sono l’opposto l’uno dell’altro: la paziente Agaricus vuole stare vicino al fuoco, mentre la paziente Apis vuole uscire dalla cucina. L’impaccio, la goffaggine, ecc. sono contemporaneamente psichici e fisici. In certi momenti il paziente è stupido, goffo e maldestro mentre in altri momenti è di umore vivace e poetico, e può recitare poemi d’un fiato e senza sforzo, specialmente di notte. La mattina è lento e stanco, e questo stato può durare sino a mezzogiorno. I sintomi psichici sono più gravi al mattino e migliorano verso sera. Le scosse muscolari e i movimenti convulsivi si calmano quando dorme. Il paziente ha le vertigini camminando all’aria aperta. Ha sempre freddo. Nel tentativo di fare una cosa, fa il contrario. Vertigini e confusione psichica sono entrambi presenti. Le cefalee di questo rimedio sono di solito associate ai sintomi spinali, ai sussulti e alle scosse muscolari. Cefalea nei pazienti che hanno un'affezione al midollo. Dolore come se delle punte di ghiaccio o degli aghi freddi colpissero la testa: è un sintomo generale che riscontriamo in altri punti. Dolore alla testa come per un chiodo. La mattina è presente una lieve epistassi; il sangue è denso, nero e scorre appena. Sensazione di freddo alla testa. Vi sono ogni genere di strane sensazioni al cuoio capelluto, freddo gelido in seguito a prurito o dopo essersi grattati. Stessa sensazione su tutta la superficie del corpo. Benché non sia visibile alcuna eruzione, c’è prurito; il paziente non può fare a meno di toccarsi e dopo essersi grattato, ha una sensazione di gelo o di vento dove c’era il prurito. La testa si muove continuamente come nella corea. Prurito al cuoio capelluto, specialmente alzandosi al mattino. Anhe qui si riscontra un aggravamento generale la mattina. Vi sono notevoli eruzioni sul cuoio capelluto. Eczema con croste. Contrazioni nervose e scosse muscolari agli occhi. Le osserverete negli occhi di Agaricus: mentre il paziente vi guarda, i suoi occhi hanno un movimento pendolare, vanno avanti e indietro continuamente, oscillano sebbene il paziente faccia del suo meglio per fissare lo sguardo su di voi. Smette solo quando dorme. Questo sintomo degli occhi è guarito da altri rimedi: Cicuta, Arsenicum, Sulphur, Pulsatilla, ma anche Agaricus lo causa e lo guarisce. Vi è in questo rimedio ogni sorta di errori possibili nella visione dei colori e la vista in generale. Sfavillio davanti agli occhi, il paziente legge con difficoltà. Sembra che gli oggetti siano in posti diversi da dove sono. Mosche e punti neri davanti agli occhi; diplopia; mosche volanti. Debolezza muscolare agli occhi. Irregolarità nei movimenti dell’occhio;
pupille dilatate, o contratte. Sensazione di nebbia o di ragnatela davanti agli occhi. Contrazioni e scosse spasmodiche. Le scosse e le contrazioni sono i sintomi più marcati, Agaricus muscarius Lezioni di Materia Medica Omeopatica 40
come i movimenti coreici attorno agli occhi e la discromatopsia e gli errori della forma degli oggetti che sono davanti agli occhi. Alle orecchie sono presenti rossore, bruciore e prurito come se fossero state congelate. È la stessa sensazione che produrrebbero i geloni, la stessa che si ritrova dappertutto, lo stesso prurito e lo stesso formicolio che sono caratteristici di questo rimedio in generale. Il paziente ha difficoltà d'udito. Sordità. Ovvero acuità uditiva. Al mattino non parla, è depresso, stupido, stanco; ma quando viene la sera si illumina, si eccita, l’umore prende una piega poetica e profetica, l’intelligenza è brillante, vuole vegliare sino a tardi e fare giuochi di società. Epistassi. Escrezione fetida e abbondante dal naso. Agaricus guarirà i catarri cronici più inveterati con secchezza e croste, nelle costituzioni tubercolari, nonostante la gravità dell’infezione. Ha guarito molti casi di tubercolosi nella prima fase.. Guarisce la tosse e i catarri cronici. Il naso è rosso come se fosse stato congelato. È efficace quanto Ledum e Lachesis contro il rossore della punta del naso dei vecchi bevitori. Dopo quello che abbiamo visto ci aspetteremmo di trovare movimenti convulsi dei muscoli facciali, e anche il prurito, il rossore, il bruciore tipo congelamento, debolezza paralitica, ecc., perché queste sono le caratteristiche generali del rimedio: e li troviamo nei testi esattamente secondo l’attesa. Spasmi coreici. Espressione del volto come se il paziente fosse inebetito..Ora notate bene questo: alcuni pazienti, finché si limitano alle loro abituali occupazioni, sono abbastanza capaci, ma se suggerite loro qualcosa di nuovo, qualcosa di diverso dal loro abituale lavoro, allora sono totalmente stupidi. Il paziente è sensibile a questo soprattutto al mattino. Di mattina egli non può intraprendere niente di nuovo, invece la sera è capace di capire nuovi concetti ed è sveglio come se fosse sotto l’effetto di tè, caffè o bevande alcoliche. Questo rimedio è un potente antidoto alle bevande alcoliche. In Agaricus e in Zincum è colpito il midollo spinale ed entrambi sono aggravati dagli stimolanti. Agaricus ha guarito molti casi di convulsioni:epilettiformi, più spesso quelle del tipo isterico-epilettico con schiuma alla bocca, opistotono, deviazione dei muscoli del volto. Il paziente Agaricus presenta brevi periodi durante i quali un piccolo muscolo del volto o alcune fibre di un muscolo avranno un tremito per qualche minuto e poi si fermeranno; la cosa poi si ripeterà in un altro punto del volto: tremerà una palpebra e in seguito un altro gruppo di fibre; a volte è talmente tenace ed esasperante da renderlo quasi pazzo. Questo è lo stato di Agaricus e anche di Nux vomica. Il paziente ha l’impressione che i suoi denti siano troppo lunghi e sono sensibili al tocco. La lingua presenta sussulti, movimenti convulsi, scosse, che sono causa di una parola disordinata; articola con violenza. Lingua secca, tremolante. Ha difficoltà nell'apprendimento del linguaggio. Spasmi della lingua, parola non articolata. Ulcera fagedenica che corrode il frenulo. Indolenzimento della lingua. Afte mercuriali sul palato. Piccole vescichette come nella stomatite dei lattanti. Angina cronica. Indurimento delle tonsille. Grande sete, fame insaziabile. Crampi allo stomaco come quelli provocati dalla fame, senza appetito. Flatulenza; eruttazioni sgradevoli; considerevole meteorismo, brontolii; tumulto intestinale; gas nauseabondi; brontolii e gorgoglii intestinali. Tutto fermenta; ci
sono gorgoglii e rumori; coliche con dolore pungente. 41 Escrezione orribilmente fetida dall’ano. Marcato timpanismo nella febbre tifoidea; tifo adinamico; tremori e scosse muscolari; debilità paralitica; dimagrimento; sintomi psichici. Diarrea mattutina, con molti gas caldi (Aloe) e bruciore al retto; feci molli e molto tenesmo; bisogno impellente di defecare; sforzi involontari prima, durante e dopo la defecazione. Sensazione come se il retto scoppiasse, anche dopo aver defecato ( Mercurius e Sulphur). Dolori violenti, subitanei; non può trattenersi dal defecare; penosa sensazione di star per scoppiare. Prima di defecare ha dolori taglienti e pizzicanti all’intestino; tenesmo con stimolo impellente; pressione dolorosa al retto. Durante la defecazione, colica ed emissione di gas; bruciore, indolenzimento, dolore urente e sensazione tagliente all’ano; sudorazione; dolore alla regione lombare, che si irradia verso le gambe, e persiste dopo la defecazione. Dopo la defecazione, attenuazione della cefalea, sensazione di morsicatura all’ano, dolore tagliente all’ano, tensione nel retto; fitte all’ipogastrio, dilatazione addominale; pesantezza all’addome e attorno all’ombelico; dolore toracico. Sottolineate il tenesmo dopo la defecazione. Si può soffrire di stitichezza e avere una sensazione di paralisi al retto; le feci sono dure; sforzi per defecare così violenti come se la vita dipendesse da questo, e malgrado ciò non riuscire ad espellere le feci. Inizio di paralisi degli arti inferiori, con movimenti convulsivi dei muscoli e bruciore alla colonna vertebrale. Una volta un paziente, dopo aver rinunciato a fare sforzi perché non sortivano effetto alcuno, emise delle feci involontariamente. Questo sintomo era conosciuto solo in Argentum nitricum (per le feci e l’urina). Il bisogno di urinare è tanto impellente quanto quello di defecare.. L’urina defluisce goccia a goccia. Una caratteristica curiosa di questo rimedio è che l’urina che defluisce è fredda: mentre l’urina cade goccia a goccia, il paziente può contare le gocce fredde che passano lungo l’uretra. «L’urina passa lentamente o a getto o a gocce; il paziente deve spingere per attivare il deflusso». «Urina acquosa, chiara, color limone; giallo brillante, giallo scuro e calda; rossa, con flocculazione e con sedimento polverulento; acquosa la mattina, lattiginosa di pomeriggio, come latticello, con sedimento rosso o bianco (fosfato di magnesio); iridescente in superficie». Fosfati; urina lattiginosa. Superficie oleosa, iridescente, pellicola dall’aspetto unto sull’urina, simile a petrolio. Urina scarsa nei soggetti reumatici, gottosi, isterici. Individui freddolosi deboli, pallidi, che si avviano alla tubercolosi. Quando l’urina diminuisce, compare la cefalea. Il paziente durante il giorno è costipato e, quando finalmente riesce a defecare, la cefalea si calma. In Fluoricum acidum se il paziente non urina quando ne ha bisogno, gli viene la cefalea. Gli stati morbosi si trasformano gli uni negli altri. La secrezione lattea scompare nell’arco di un giorno, e compare uno stato congestizio al midollo o al cervello. Metastasi: i disturbi sopravvengono proprio dopo l’arresto della secrezione lattea. Gli organi genitali maschili sono freddi e ritratti. L’esame comparativo dei sintomi degli organi sessuali maschili e femminili mostra che nella donna la sperimentazione non è stata fatta a fondo; tuttavia nell’uomo vi sono molti sintomi comuni alla donna. Nell’uomo i sintomi si aggravano dopo il coito, ma si aggravano anche nella donna. Disturbi a seguito di eccitazione sessuale, vizi, ecc.: nella donna perdita di conoscenza, nell’uomo
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debolezza. Il tremore e i movimenti convulsi, o qualsiasi altro sintomo di Agaricus, possono aggravarsi dopo il coito, perché le funzioni sessuali sono in relazione col midollo spinale. Coloro che soffrono di affezioni spinali hanno dei fastidi dopo l’atto sessuale. Nell’uomo, durante il coito, si verifica un bruciore all’uretra causato da un’escoriazione o dalla sensazione di calore del liquido seminale al momento della eiaculazione, cosa che può essere solo un sintomo maschile. Bruciore alla prostata durante l’eiaculazione. Fortissima eccitazione sessuale prima e durante l’atto sessuale, ma, al momento dell’eiaculazione, l’orgasmo non arriva, è un’eiaculazione passiva e senza piacere. Questo succede agli uomini che hanno disfunzioni al midollo spinale, uomini nervosi che hanno dappertutto sensazioni di formicolio e reptazione. Questo si produce anche dopo la guarigione di un vecchio scolo uretrale cronico, o di una blenorragia cronica, quando è stato tentato ogni genere di trattamento locale, quando c’è formicolio e prurito continuo nell’uretra e il sintomo dell’ultima goccia persiste a lungo. Il pene è freddo e retratto e c’è una ritrazione dei testicoli molto dolorosa. In questo caso, due rimedi sono superiori ad altri: Petroleum e Agaricus. Per i dolori del «bearing-down», nella donna, il medico abitudinario pensa sempre a Pulsatilla, Sepia, ecc., ma in una donna che presenta l’irritazione spinale e che ha l’impressione che tutti i suoi organi siano trascinati in basso come se stessero cadendo fuori, questo rimedio è il migliore. A queste donne slanciate, nervose, agitate, con formicolii e sensazioni di reptazione, bisogna dare Agaricus. Durante le mestruazioni ci sono cefalee, odontalgie, ecc. Tutti i sintomi generali si aggravano nel periodo mestruale: sono meno accentuati prima e dopo. Aggravamento dei sintomi cardiaci e del prolasso proprio alla fine delle mestruazioni. Leucorrea abbondantissima, scura, ematica, acre, escoriante. Si è notata una relazione tra questo rimedio e Fluoricum acidum. Hanno molti punti in comune. Essi sono particolarmente simili in ciò che concerne la leucorrea, che è abbondante e acre, così acre che mette a vivo e irrita la zona genitale esterna, impedendo alla paziente di camminare. In Fluoricum acidum vi sono in più i sintomi nervosi, cefalea che si calma urinando, o cefalea se non urina quando ne sente lo stimolo, con leucorrea abbondante, acre, escoriante. Agaricus è un ottimo rimedio per le affezioni toraciche, malgrado ci si ricorra raramente. Ha guarito malattie che si presume fossero tubercolari. Catarro delle vie respiratorie, con sudori notturni e anamnesi di sintomi nervosi. Tosse violenta in accessi isolati che finiscono con sternuti. Tosse convulsa la sera con sudorazione, polso rapido, espettorazione di muco-pus, soprattutto la mattina in posizione supina. Se, a questo, si possono aggiungere i sintomi di Agaricus come li abbiamo descritti, allora Agaricus farà effetto. Casi di tubercolosi allo stadio iniziale. Il rimedio ha stretti rapporti con la diatesi tubercolare. Mi ricordo di aver tentato un trattamento con Tuberculinum in un individuo che in base alla sua anamnesi e ai suoi sintomi, pensavo fosse sensibile a questo farmaco. La prima dose quasi lo uccise; considerando l’uso che si fa di questa sostanza per diagnosticare la malattia nel bestiame, conclusi, per analogia, che probabilmente riattivasse in quell’individuo una tubercolosi latente. Egli dimagrì e il suo aspetto faceva pensare che sarebbe morto. L’ho lasciato tranquillo; lo osservavo e aspettavo pazientemente: comparvero i sintomi di Agaricus, dimostrando la relazione tra questi due farmaci e
43 confermando l’osservazione di Hering sull’affinità tra Agaricus e la diatesi tubercolare. Agaricus lo guarì e gli fece riprendere peso. Questo rimedio presenta molte palpitazioni nervose, soprattutto la sera. Guarisce le aritmie cardiache, gli spasmi cardiaci, che sono i corrispondenti interni delle scosse muscolari. Tali scosse possono essere risvegliate da un rumore improvviso, da eruttazioni, dalla tosse, da decubito laterale sinistro o supino; esse sono più frequenti di notte, o durante la febbre; si estendono spesso ad altre parti del corpo, all’addome o agli arti. Vi sono dei formicolii e una sensazione di reptazione sulla superficie del torace, come in tutto il resto del corpo. La schiena offre molti sintomi-guida, sia particolari che generali. Rigidità dell’intera colonna vertebrale. Sensazione che stia per strapparsi, quando si cerca di piegarsi. Sensazione che vi sia all’interno, qualcosa di molto teso che può rompersi quando si china. Tensione dei muscoli della schiena. Intenso formicolio alla colonna vertebrale. Dolori che salgono e scendono lungo la schiena. Sensibilità della colonna alla palpazione, specialmente nella parte posteriore del collo e tra le scapole. Sensibilità a spugnature molto calde sulla colonna lombare nell’irritazione spinale. Sensazione di aria fredda che scorre lungo la schiena come un’aura epilettica. Sensazione di ghiaccio a contatto col corpo, punti freddi. Brividi alla schiena, con sensazione di reptazione e formicolii. Torpore alla schiena. I dolori sono localizzati soprattutto nella parte posteriore del collo e nella regione lombo-sacrale. Dolori in questa regione in rapporto al coito. Dolore alla regione lombare e sacrale, specialmente durante lo sforzo, stando seduti, ecc. Dolore al sacro come se l’avesse battuto, e stesse per rompersi. Dolori al di sotto della vita nelle donne. Agli arti generalmente, vi sono movimenti convulsi, torpori, corea, bruciori qua e là, sensazioni di freddo in alcuni punti, paralisi. Tremito degli arti, delle mani, goffaggine di tutti i movimenti. Reumatismo e gotta alle articolazioni. Paralisi degli arti inferiori. Tremore e debolezza degli arti inferiori. Prurito scottante alle mani come se fossero congelate. Nelle piccole articolazioni, dove la circolazione è ridotta, vi sono sintomi di congelamento. Rigidità alle dita delle mani e dei piedi. Il paziente ha l’impressione che le sue ossa stiano per rompersi mentre riposa, soprattutto quelle degli arti inferiori. Sensazione di rottura della tibia. Dolore alla tibia. Dolori di crescita nei bambini; è necessario che stiano seduti accanto al fuoco altrimenti i loro arti si raffredderebbero. Dolori nelle ossa. Peso alle gambe. Dolori agli arti inferiori, simili a punture, e lacerazioni, migliorati dal calore e dal movimento. Debolezza paralitica agli arti inferiori all’inizio della gravidanza. Questo sintomo riappare ad ogni gravidanza e costringe la donna a rimanere a letto. L’insieme dei sintomi può portare ad Agaricus. Peso alle gambe. Le gambe sono pesanti. Tremiti e scosse agli arti inferiori. Agaricus muscarius Lezioni di Materia Medica Omeopatica 44
AGNUS CASTUS Questo meraviglioso rimedio è spesso trascurato. Bisognerebbe utilizzarlo per coloro che hanno la salute rovinata da tempo a causa di eccessi sessuali e di onanismo, per quei disgraziati, pallidi, tristi e malaticci, che si lamentano della loro vita trascorsa nella dissipazione. Debilità sessuale; rilassamento degli organi genitali. Perversione di tutte le funzioni. Una donna dedita senza ritegno all’onanismo, che dopo il matrimonio si accorse
di non provare alcun piacere sessuale, fu guarita da questo rimedio. In seguito, dopo un parto, non si verificò la montata lattea: e fu ancora Agnus castus nel giro di tre settimane ad attivarne la ritardata secrezione. Quando non c’è più latte oppure diminuisce e d’altra parte il medico viene a conoscenza di una storia simile alla precedente, e se la donna è triste, questo rimedio, se lei non si oppone, molto verosimilmente la guarirà. Agnus castus guarisce l’emorragia uterina e ristabilisce il ciclo mestruale che era cessato nelle ragazze che hanno quello stesso vizio. Esse hanno la vagina molto rilassata, abbondante leucorrea simile a bianco d’uovo e, spesso, un prolasso. Dal canto suo, il triste e pietoso caso del giovane che l’indomani del suo matrimonio si ritrova impotente. Egli ha la blenorragia, ha passato la propria vita negli eccessi e ora ha gli organi genitali freddi e rilassati, ha delle emissioni e secrezione prostatica quando deve evacuare. Sua moglie, per quanto giovane e bella, non provoca in lui nessuna erezione, sebbene recentemente ne abbia ottenuto una con la masturbazione e abbia erezioni mattutine; ma è tutto. Un gran numero di penosi sintomi derivano e sono causati dallo stato di cui abbiamo appena parlato. Amnesia, disperazione, idee suicide, ansia, paura e depressione. Questi pazienti soffrono di cefalea, di fotofobia e di sintomi nervosi troppo numerosi per poterli citare. Formicolii cutanei. Dolori laceranti alla testa, al volto e ai denti. Tutti gli alimenti, salvo i più semplici, disturbano lo stomaco e provocano la nausea. I muscoli sono flaccidi. Il paziente è anemico, le linfoghiandole e soprattutto la milza, sono aumentati di volume. Ha una flatulenza sempre più accentuata. Ha la ptosi e la pesantezza dei visceri addominali. Presenta una progressiva debolezza del retto con stipsi ed è costretto a spingere con forza quando deve defecare; malgrado ciò non sempre riesce ad espellere le feci che spesso risalgono nel retto come in Silicea, Sanicula e Thuja. Le feci sono dure e voluminose. Prurito, sensazione di calore all’ano, emissione sonora di gas intestinali dall’odore di urina. Escoriazione all’ano. Il paziente ben presto è colto da una tosse secca e stancante e da sudori notturni; ha gli arti freddi e indeboliti; è stanco e vuole stare tranquillo; lo sforzo e il movimento aggravano i suoi malesseri. Ha consultato un gran numero di medici che gli hanno diagnosticato una nevrastenia. Deve prendere Agnus castus. 45 Ailanthus glandulosa
AILANTHUS GLANDULOSA Questo rimedio è particolarmente indicato nelle forme adinamiche delle malattie infettive come accade nella difterite e nella scarlattina, nelle setticemie e nel tifo, soprattutto nei casi caratterizzati da punti di congestione capillare e da chiazze rosse. L’esempio più impressionante di una tale malattia di tipo adinamico è forse la scarlattina maligna. Non ci sono esantemi, ma, al loro posto, compaiono macchie rosse come quelle della rosolia; la abituale diffusione uniforme dell’esantema è minore o manca del tutto e vi è gengivorragia ed epistassi con una temibile tumefazione della gola. Il colorito è purpureo, l’espressione idiota, gli occhi congestionati, al punto da sanguinare. Il paziente ha l’aria prostrata, ma in realtà è inebetito, sembra stupido e mentalmente intorpidito. Se esaminate la gola vi accorgete che è coperta di piccole macchie purpuree, su un fondo edematoso, simile a quello che si riscontra in Baptisia. È una forma morbosa caratterizzata da temperatura poco elevata e prostrazione del paziente. Rapidamente si manifestano alterazioni ematiche, il sangue che sgorga è nero. Il
bambino sprofonda in uno stato di stupore, dal quale è difficile tirarlo fuori. A volte si formano delle vescichette sulla punta delle dita o qui e là sul corpo. La bocca e il naso emanano odori fetidi. Il bambino si avvia verso una malattia maligna nel modo più veloce possibile. Talvolta la malattia inizia con un leggero accesso febbrile, ma se il paziente si raffredda o si sopprime una qualsiasi manifestazione naturale della malattia, il caso allora assume una lenta forma tifoidea. Mentre all’inizio c’era solo una semplice febbre remittente, c’è, in seguito, uno stato di prostrazione con battito rapidissimo, fetore, colorazione della pelle blu o purpurea, congestione passiva della pelle con macchie purpuree che produce un’aspetto marmorizzato. Quando una malattia si trasforma così improvvisamente, il motivo è che si stanno producendo alterazioni ematiche e sta per manifestersi uno stato tifoide. Esempi di questa malattia sono una febbre remittente che, in ventiquattr’ore, si trasforma in uno stato infettivo acuto o una difterite che prende la forma caratterizzata da stupidità e chiazze cutanee. È interessante studiare i sintomi psichici che accompagnano questo stato. Il paziente vive come in continuo sogno ad occhi aperti. Il bambino piange ininterrottamente. Vede animaletti come dei topi che gli corrono intorno. Sente un topo o un animaletto arrampicarsi lungo un arto e strisciargli sul corpo. L'amnesia sembra essere un sintomo costante; anche quello che ha detto un momento prima gli sfeggedalla mente. Dimentica tutto continuamente. Ha dimenticato ogni avvenimento passato. Ha dimenticato il passato e se ne ricorda come se appartenesse ad un altro o come se l’avesse letto in un libro. Ciò in rapporto con lo stato di sonnolenza; sembra che gli avvenimenti passati siano visti come in sogno, come se il paziente li avesse sognati. Non può concentrarsi in un sia pur minimo Lezioni di Materia Medica Omeopatica 46 sforzo mentale; non riesce a rispondere correttamente; si trova in uno stato di semicoscienza e alla fine arriva alla completa incoscienza. Al primo stadio di questi stati infettivi c’è grande ansia e agitazione; in seguito stupore ed indifferenza. Continui sospiri con depressione psichica, estrema irritabilità, semiincoscienza; alla fine, incoscienza, stupore, delirio e insensibilità; delirio con borbottio, accompagnato da insonnia e agitazione. Tale stato psichico è proprio quello che si riscontra nelle malattie infettive; la corrispettiva malattia cronica non è stata messa in evidenza. Il dott. WELLS utilizzò questo rimedio in numerosissimi casi, poiché a quell’epoca Ailanthus fu uno dei rimedi in un’epidemia di scarlattina, a Brooklyn, e salvò molti ammalati. Sembrò in grado di trasformare le forme maligne di scarlattina in forme benigne. Oltre i sintomi riportati nei testi delle sperimentazioni, è stato osservato che cadono i capelli e che davanti agli occhi dei pazienti quando di notte chiudono le palpebre, passano dei lampi di luce. «Pupille molto dilatate; secrezione abbondante, fluido, icoroso ed ematico dal naso». Questo avviene nelle forme infettive di scarlattina. «Narici congestionate, grande prostrazione ed espressione che riflette profonda angoscia. Carnagione color mogano». Si riscontra quest’aspetto quando la scarlattina è stata eliminata. Volto purpureo, congestionato, gonfio, inebetito. Questo rimedio non è uno di quelli che si adoperano frequentemente e non è indicato spesso, ma quando è indicato è utilissimo. Lo vedrete raramente perfino nelle scarlattine maligne. Osserverete che le scarlattine maligne richiedono spesso un certo numero di altri
rimedi, ma Ailanthus corrisponde a uno dei tipi più maligni e sarà più usato nel corso di un’epidemia nella quale si verificheranno numerosi casi di tipo maligno. Vi sono tre tipi comuni di scarlattina. Durante una stagione, constaterete che i casi sono semplici e benigni, che l’esantema è tipica, e che si evolve rapidamente senza febbre. Casi simili seguiranno il loro normale decorso con buone cure, una camera e un’abbigliamento ben caldi, senza molti farmaci. La pelle è d’un rosso brillante, liscia e lucente. Il caso non è grave. In altre epidemie troverete un solo caso come questo, mentre la maggior parte degli altri presenteranno spiccati disturbi alla gola; l’esantema, quando è presente, è scarso e si verifica la congestione cerebrale e sintomi spinali con dolore alla nuca. La gola è terribilmente edematosa e infiammata, d’un colore rosso brillante e molto dolente. E poi esiste un terzo tipo nel quale la gola è pericolosamente edematosa, tutte le mucose sono edematose e il decorso generale della malattia si avvia alla setticemia e all’infezione, con aumenti di volume delle linfoghiandole, tumefazione della pelle e molto fetore; la pelle è marrone scuro e l’esantema è poco abbondante, talvolta appena visibile dal principio alla fine. Se non si fa niente, questi pazienti moriranno; sono pazienti gravissimi. Gli antichi autori chiamano queste tre forme: «scarlatina simplex», «scarlatina anginosa» e «scarlatina maligna». In alcune epidemie ritroverete tutti e tre gli aspetti, in certe famiglie ne riscontrerete due. Un bambino avrà una forma benigna e un altro, invece, una più grave con vescicole infettive qua e là, sulla punta delle dita, che emaneranno un odore fetido; quando le vescichette si apriranno, se il bambino sopravvive, lasceranno un’ulcerazione; questi sono i casi mortali, è il tipo maligno. 47 Anche quando l’esantema non viene fuori nelle forme di scarlattina a decorso benigno, la pressione delle dita lascia sulla pelle una impronta bianca che tarda a riprendere colore. Più è spiccato questo segno, più è grave il tipo di malattia. Più il tipo di malattia è di natura infettiva, più lenta è la circolazione ed è un sintomo peculiare di questo rimedio. La pelle è congestionata anche quando non c’è esantema: è una congestione passiva delle vene. Un gran numero di rimedi possiede questo sintomo, ma Veratrum viride produce una tale paralisi vasomotoria che una linea tracciata sulla pelle con leggera pressione resterà visibile a lungo. In tutte queste malattie infettive c’è odore fetido, a volte cadaverico, a volte di carne avariata; quando questo rimedio è indicato, si riscontrerà tale odore nelle malattie a forma adinamica. «Gola molto gonfia, color rosso scuro, quasi porpora. Difterite con prostrazione estrema. Gola livida, edematosa: tonsille prominenti e ricoperte di ulcere profonde». Si ha spesso l’impressione che si potrebbe lasciare una fovea sulla gola e sulle tonsille come se fossero sede di edema. In qualcuno di questi casi infettivi dove si deve produrre una reazione, si verifica una diarrea terribilmente nauseabonda, una diarrea critica. Questi stati infettivi sono accompagnati da dolore alla parte posteriore del collo e della testa, indipendentemente dalla malattia. «Respirazione rapida, irregolare, pesante. Bruciore al palmo delle mani e alla pianta dei piedi: si cerca un posto fresco in cui metterle. Ha la sensazione che un topo si arrampica sulla gamba. O che un serpente sale strisciando sulla gamba». Questi sintomi psichici si sono verificati su uno dei miei sperimentatori. «Vomitio polso debole e rapido, colorazione purpurea della pelle», si manifestano nelle malattie a forma adinamica, caratterizzata da improvvisa ed estrema prostrazione. «Come una scossa elettrica che va dal cervello alle estremità». «Brivido alle 8 del mattino con i tre stadi: brivido, calore e
traspirazione». Durante il brivido, vomito di alimenti e dolore perforante al fianco. Il brivido è preceduto da un’eruzione d’aspetto maligno soprattutto al volto e alla fronte. «Durante il brivido: fame, sensazione di vuoto allo stomaco, dolore insopportabile dietro il collo, al dorso e al fianco». Il dolore dietro il collo è un segno premonitore comune alle febbri lente. In genere precede un accesso congestizio molto violento caratterizzato da sensazione di pienezza della testa e grande calore. L’esantema miliare di cui si parla nel testo delle sperimentazioni e che somiglia alla rosolia, si verifica quando l’esantema della scarlattina o della rosolia non si manifesta in maniera uniforme, ma a chiazze, in piccole zone circolari circoscritte ed è scuro. «Esantema irregolare, livido, a chiazze, che scompare alla pressione e riappare molto lentamente; mescolato a piccole vescichette più numerose sulla fronte, sul collo e sul torace. Esantema che compare in maniera insufficiente, nell’arco di due giorni, con angina e leggera tempertaura». Gli elementi di tale esantema sono come le petecchie che riscontriamo nelle febbri tifoidee. Le annotazione che abbiamo su questo rimedio nella scarlattina lo rendono degno di studi più approfonditi; bisognerebbe fare nuove sperimentazioni, in maniera d’averne una comprensione più completa. «Esantema fitta, bluastra. Scarlattina tifoidea». «L’esantema si manifesta lentamente e permane livido». «Corpo e arti coperti da un esantema irregolare composta da chiazze assolutamente livide». Ailanthus glandulosa Lezioni di Materia Medica Omeopatica 48
In questo rimedio osservate solo un tipo di scarlattina. Questo tipo di febbre a decorso benigno ha bisogno a volte di Sulphur, o di Phosphorus, o di Belladonna, o di Baptisia, o di Lachesis. Si deve fare un lungo studio della Materia Medica per essere capaci di distinguere una forma dall’altra e tenere in mente, in modo chiaro, il quadro di ogni rimedio. È facile paragonare i rimedi per conto proprio dopo averli studiati singolarmente. Quando siete al letto del paziente, potete mettere in risalto molte similitudini, particolarmente in questo caso. Se avvicinate un paziente conoscendo bene i sintomi generali dei rimedi della Materia Medica, sarete sorpresi dal numero di sintomi che vi verranno in mente, richiamati dai segni della malattia. Quando arrivate presso un paziente affetto da scarlattina non dovete cercare di rammentare il nome del rimedio che vi è stato raccomandato per questa malattia, lasciate che l’aspetto del paziente evochi in voi i rimedi che sembrano simili al paziente, che siano stati o no associati alla scarlattina. Osservando l’esantema, penserete forse che somiglia ad un’esantema di Aconitum, ma in natura vi sono così poche infezioni di Aconitum che non la prenderete in considerazione. La Belladonna non è adatta perché, in tale rimedio, l’esantema è lucido e leggero, l’esantema tipica di Sydenham. Pulsatilla, d’altro canto, presenta un esantrema morbilliforme che spesso è associato a temperatura non molto alta, ma non tanto bassa come nella forma tifoidea, e così eliminate anche Pulsatilla. Pensate allora ai rimedi caratteristici di tutti gli stati infettivi; prostrazione, aggravamento dopo aver dormito, stupore generale e delirio vi suggeriscono quasi a colpo d’occhio Lachesis, tipico di questo genere di malattia: il suo quadro si presenta subito alla vostra mente. Se vedrete un altro caso di scarlattina in cui l’esantema è scarso; il bambino che avete dinanzi non cessa di scorticarsi il naso e le labbra; è disteso, pallido e sfinito, non ha quasi esantemi, urina a fatica: quasi subito pensate ad Arum triphyllum. È l’aspetto del paziente a suggerirvi il rimedio. Vi è un altro caso in cui riscontrate il colorito purpureo di
cui ho parlato a proposito di questo rimedio: un orribile fetore, forte angina, in cui l’acqua che si dà al paziente non è mai abbastanza fredda e il bambino desidera che un filo d’acqua gli scorra continuamente in gola: potete in questo caso fare assegnamento su Phosphorus. In queste malattie a decorso benigno, se siete disposti ad ascoltare, studiare e aspettare abbastanza a lungo, c’è sempre qualcosa che ci dà la chiave della diagnosi. 49
ALETRIS FARINOSA Aletris farinosa
Aletris frinosa è un rimedio molto utile ma spesso trascurato che è stato frequentemente indicato nella cura di disturbi che colpiscono in particolare le donne, come per esempio, le emorragie uterine dovute ad aborti o in conseguenza del ciclo mestruale. Un tratto distintivo è un'emorragia abbondante dall'utero. L’emorragia ha luogo quando l’utero colmo di sangue si dilata ed espelle grossi coaguli di sangue, seguiti da una vera e propria emorragia accompagnata spesso da contrazioni dolorose. Ad un abbondante flusso mestruale seguono durante il periodo intermestruale, perdite acquose che possono anche diventare abbondanti e sono caratterizzate da grumi scuri. Aletris farinosa si rivela molto utile nella fase in cui il flusso mestruale diventa emorragico. Le cause delle emorragie sono da ricercarsi particolarmente nelle condizioni dell’utero, spesso rilasciato o debilitato, nello stato di debolezza e atonia degli organi riproduttivi. L’utero sottoposto a frequenti aborti o emorragie si debilita causando una generale astenia del soggetto. Inoltre, sono presenti dolori alle ovaie in special modo a destra, e si avverte un senso di peso nella regione dell’utero e al bacino specialmente mentre si è in movimento. Un caso di emorragia molto intensa verificatasi durante la notte in una donna la quale, debilitata dal flusso intenso, non riusciva neanche a parlare, è stato trattato con Aletris 45M. Questa paziente non riusciva a trattenere l’urina quando tossiva, mentre dormiva, camminava e se in stato febbrile. Tali sintomi presenti da molto tempo, le sono stati curati completamente con Aletris Farinosa. Le pazienti presentano sintomi quali: disgusto per i cibi, nausea, indigestione. Il colorito del volto è pallido e clorotico. Si stancano facilmente e sono spesso soggette a sonnolenza. Se in stato di gravidanza, le pazienti soffrono di coliche, vomito e stipsi; lo stomaco, infatti, così come gli organi riproduttivi, è debole e debilitato. Quando ancora Aletris Farinosa non era conosciuto, i conati di vomito e le nausee venivano curati con Kreosotum. Ma questo rimedio ha adesso lasciato il posto ad Aletris che si è rivelato molto efficace nel trattamento di questi tipici disturbi delle donne in stato di gravidanza. Altri sintomi sono: dolori al retto e all’ano, feci abbondanti e dure, difficili da espellere, stipsi dolorosa. Lezioni di Materia Medica Omeopatica 50 Allium cepa è usato soprattutto per i raffreddori. Vi sono diverse fasi che rientrano nel quadro clinico del raffreddore: quella del naso, quella della gola, quella della laringe e quella dei bronchi. Tutte le fasi del raffreddore, la corizza, la laringite, la tosse e le condizioni del paziente stesso si aggravano col calore e sono più accentuati in una stanza riscaldata. Il pizzicore laringeo, al contrario, si aggrava respirando aria fredda, nel senso che la tosse è qualche volta provocata dall’aria fredda, ma il paziente in sé sta meglio all’aria fredda ed è disturbato dal calore. La maggior parte dei sintomi si aggravano la sera: i sintomi di corizza, il raffreddore nel suo insieme e i sintomi in generale. Questi sono i due aspetti generici che più colpiscono in Allium cepa.
Non c’è da stupirsi se le nostre nonne attaccavano cipolle alle orecchie contro il mal d’orecchio e attorno al collo per il mal di gola, perché la cipolla è frequentemente indicata in quasi tutti i climi per i postumi dei raffreddori. I venti penetranti, freddi, umidi, in qualsiasi clima, possono causare dei malanni del tipo Allium cepa: corizza, laringite, influenza, o qualsiasi altro malanno, non importa il nome che gli date; e generalmente sono accompagnati da una cefalea congestizia. Naso escoriato, occhi che secernono abbondante liquido acquoso, dolciastro e secrezione nasale acquosa e abbondante, sempre irritante. Sensazione di escoriazione nel naso, che raggiunge la laringe in ventiquattr’ore. La tosse è provocata da pizzicore laringeo e dal fatto di dormire in una camera riscaldata. Allium cepa ha il suo più fastidioso aggravamento la sera al momento di mettersi a letto. Ho sentito pazienti descrivere il dolorealla laringe causatodalla tosse: lo paragonavano ad un uncino conficcato e spinto verso il basso ogni volta che tossivano. Lacerazione alla laringe ad ogni accesso di tosse. Gli starnuti, la sensazione di escoriazione di tutte le mucose e quella tosse lacerante sono sintomi che si aggravano in una stanza riscaldata, e di sera; ci sorprenderà vedere quanto velocemente la cipolla guarirà un raffreddore con tali caratteristiche. Affronteremo ora i sintomi particolari della corizza. Fra i sintomi iniziali ci sono gli starnuti, che si manifestano con crescente frequenza. Una secrezione acquosa sgocciola in continuazione dal naso, brucia come il fuoco e provoca un’escoriazione al labbro superiore e alle pinne nasali sino a farle diventare rosse ed escoriate. Notate che mentre la secrezione nasale è escoriante quella congiuntivale è dolce. Non dimenticatelo, perché troveremo esattamente l’opposto quando arriveremo allo studio di Euphrasia. Troveremo esattamente la stessa secrezione acquosa del naso e una secrezione delle congiuntive altrettanto abbondante; ma le lacrime saranno acide mentre la secrezione nasale sarà dolce. La secrezione nasale di Allium cepa distrugge completamente la peluria del labbro superiore. La congestione è tale che il paziente ha la sensazione che il proprio naso sia pieno, con pulsazioni, bruciore e, a volte, epistassi. Ci sono dolori attraverso le mascelle,
ALLIUM CEPA 51 dolori facciali, che si estendono alla testa. Cefalea con pesantezza alla fronte, all’occipite; cefalee acute durante le quali gli occhi non possono sopportare la luce; sensazioni di lacerazione, di esplosione, di pulsazionealla testa. Ed ecco un altro aspetto di questo rimedio. Io non so perché i sintomi si manifestano dapprima a sinistra e poi si irradiano verso destra, ma è proprio quello che fa di solito. Ostruzione unilaterale; secrezione nasale acquosa, aspra dalla narice sinistra, che, in ventiquattr’ore, raggiunge la narice destra. «Secrezione nasale profusa. Raffreddori provocati dai venti umidi di nord-est», cioè dai venti umidi e freddi poiché questi possono giungere da direzioni diverse secondo le regioni. Corizza con secrezione, accompagnata da cefalea, da secrezione della congiuntiva, da mancanza di appetito, da tosse e brividi all’aria aperta. «Tutti gli anni nel mese di agosto, corizza al mattino, con violenti starnuti e grande sensibilità al profumo dei fiori e alla buccia delle pesche». È una delle forme di raffreddore da fieno che Allium cepa guarisce. Se i sintomi concorderanno esso spazzerà via in pochi giorni una crisi di raffreddore da fieno. Voi sapete che generalmente non si capisce la vera natura del raffreddore da fieno. In realtà non è altro che l’esplosione di una malattia
cronica, cioè è una manifestazione della psora, che si può sradicare solo con trattamento antipsorico. Quante volte ho visto un raffreddore da fieno debellato in una settimana da un rimedio dall’azione breve, tornare, esattamente nella stessa maniera, la stagione seguente e richiedere forse allora un rimedio diverso. Appena il raffreddore da fieno è finito, bisogna cominciare il trattamento costituzionale. Se sapete cercarli, troverete dei sintomi che saranno totalmente diversi da quelli di una crisi acuta. Durante la fase acuta, questi non si manifestano. È molto difficile trovare un rimedio costituzionale quando la corizza è più forte, perché questa somiglia ad una malattia acuta mentre è solo un’espressione della psora come una qualsiasi altra, come l’eruzione, la tosse, ecc. È possibile che durante una stagione il naso riveli solo un determinato aspetto della malattia cronica che sarà adatto, per esempio, ad Allium cepa. Mi ricordo di una volta che prescrissi Allium cepa per corrispondenza. Il paziente abitava nei pressi di una farmacia omeopatica. Ho telegrafato al mio farmacista di mandare al mio paziente Allium cepa; ed è ciò che ha fatto dopo aver etichettato la bottiglia. E così, il paziente conservò la bottiglia e prese il rimedio la stagione seguente, ma senza successo. È quello che accade di solito, anche quando i sintomi sembrano concordare. In uno stato psorico un rimedio dall’azione breve non è sufficiente, può accadere che agisca un giorno solo e allora bisognerà somministrare il rimedio ad azione profonda, che ingloba il paziente, il raffreddore da fieno e tutti gli altri sintomi. Il momento più propizio per curare il raffreddore da fieno è dopo la crisi acuta e prima che esso ricominci nella stagione seguente. Comparirà allora sotto una forma ampiamente modificata, diversa da tutte quelle presentate sino ad allora dal paziente, e, quindi, richiede un rimedio diverso. Sarà lo stesso quando il rimedio costituzionale sarà stato scelto correttamente. Nella corizza di Allium cepa, l’infiammazione raggiunge ben presto le orecchie, la gola e la laringe. Le madri di un tempo mettevano delle cipolle sulle orecchie dei bambini che avevano un’otalgia. Ciò non sorprende quando si vede che appartiene a questo rimedio ogni genere di dolori. Dolori simili a strappi che si irradiano dalla gola alla tromba di Allium cepa Lezioni di Materia Medica Omeopatica 52
Eustachio. Violento dolore all’orecchio, che può arrivare a provocare perfino la secrezione di un liquido purulento. Ronzio alle orecchie. Punture che si irradiano dalla fronte alle orecchie. Dolori come se si estraessero dei fili dalle profondità della testa. Durante la pertosse, la corizza e la laringite dolori pungenti, taglienti all'orecchio. Nelle case che posseggono un armadietto-farmacia, il rimedio usuale per l'otalgia è Pulsatilla ed è vero che raramente si deve chiamare il medico. Pulsatilla ha una così forte affinità per l’orecchio che può guarire un’otalgia in quasi tutti i bambini impressionabili, che piangono lamentosamente. Ma a quelli che sono scontrosi, che non sono mai soddisfatti, che gettano via l’oggetto che prima hanno voluto e che schiaffeggiano l’infermiera, bisogna dare Chamomilla. Con Pulsatilla, Chamomilla e Allium cepa potrete guarire la maggior parte delle otalgie dei bambini. Ancora qualche nota sui sintomi oculari che accompagnano i raffreddori Allium cepa. Ricordatevi che la secrezione congiuntivale non è irritante. Malgrado il bruciore degli occhi, le lacrime quando scendono sulle guance non provocano escoriazioni. Secrezione congiuntivale abbondante, non irritante. Secrezione congiuntivale la sera in una camera riscaldata. Sappiamo tutti quanto la cipolla sia un ortaggio flatulento. È un rimedio meraviglioso per i bambini che hanno delle coliche. I dolori sono taglienti, laceranti, e fanno piegare in
due il povero bambino. Questi urla per le violenti fitte alla parte inferiore dell’addome. «Dolori pungenti all’addome». «Coliche che iniziano nella regione epatica e si estendono a tutto l’addome, più forti all’ombelico, aggravate dalla posizione seduta». Coliche gassose. Allium cepa è un rimedio meraviglioso nella pertosse e, quando è indicato, il bambino ha indigestioni, vomito e flatulenza; ha gas maleodoranti e si piega in due a causa delle coliche. Allium cepa guarisce anche l’irritazione e le secrezioni dell’ano, con perdite ematiche, nei lattanti. Disturbi acuti della voce: raucedine catarrale; abbondante espettorazione di muco prodotto dalla laringe e comparso rapidamente, con la tosse di cui ho parlato e il dolore lacerante alla laringe. Qualcuno lo descrive come sensazione di una parte della laringe che si stacca lacerandosi. Coloro che sono capaci di farne una descrizione più precisa, dicono che, ad ogni colpo di tosse, si ha la sensazione di un uncino che tiri verso l’alto attraverso la laringe. Pizzicore laringeo con raucedine. Questo stesso dolore alla laringe si verifica nella pertosse. Il bambino trema e rabbrividisce, e potete osservare che teme la tosse a causa del dolore lacerante alla laringe. Tosse e difficoltà di respirazione inspirando aria fredda e tuttavia una corrente di aria calda aumenterà talmente il pizzicore che scatenerà certamente la tosse. E così la tosse è aggravata allo stesso tempo dall’aria fredda e in una stanza calda. I raffreddori scendono a volte sino ai bronchi e in quel caso si accompagnano ad aumento della temperatura e polso rapido: Allium cepa li guarirà se c’è pizzicore laringeo, se c’è tosse inspirando aria fredda che peggiora in una stanza calda e la sera, con dolore lacerante alla laringe. La tosse è spasmodica e somiglia a quella del crup e della pertosse. Allium cepa è conosciuto come rimedio per la tosse del crup. La vecchia nonna attacca delle cipolle alla gola del bambino affetto da crup e, senza alcun dubbio, laggiù, nei boschi, dove non c’è 53 medico, questo è cento volte preferibile ad un trattamento allopatico. Ecco una descrizione abbastanza buona del crup di Allium cepa estratto dai Guiding Symptoms: «Tosse spasmodica, rauca, stridente, rimbombante, provocata da un continuo pizzicore alla laringe; la tosse provoca un tale dolore che sembra come se l’organo fosse escoriato e si spaccasse, dolore così acuto, così forte che costringe il paziente ad accosciarsi e fare ogni sforzo per arrestare la tosse». «Tosse laringea, forte, che costringe il paziente ad afferrarsi la gola; ha la sensazione che la tosse gli laceri la laringe». Il bambino porterà le mani alla gola e la stringerà. Questo è totalmente diverso dal crup di Aconitum, dove il bambino, dopo un’esposizione al vento secco e freddo, si sveglia prima di mezzanotte con una tosse rauca, abbaiante e si afferra la gola con le mani. E quindi non si può sostituire Aconitum con Allium cepa. Un’altra affezione sulla quale questo rimedio ha un potere strabiliante, è la nevrite traumatica, spesso riscontrata nel moncone di un’amputazione. I dolori sono quasi intollerabili, ed esauriscono rapidamente le forze del paziente Allium cepa Lezioni di Materia Medica Omeopatica 54
ALOE SOCOTRINA L’Aloe presenta una particolare stasi venosa, che provoca rigidità e rigonfiamento in tutto il corpo, in modo molto simile a quello di Æsculus ma il disturbo maggiore è nelle vene del sistema portale, che crea una notevole stasi della regione epatica, intestinale e rettale accompagnata da emorroidi. Il paziente ha dolori intestinali che lo obbligano ad
evacuare, come Nux vomica: dolori taglienti, crampiformi, all’ombelico. Dolori intorno all’ombelico, taglienti come coltellate con fitte verso il retto. Sintomi di diarrea e di dissenteria. Nelle scariche diarroiche, vi sono spruzzi di feci liquide, gialle, puzzolenti irritanti, che bruciano come il fuoco e irritano l’ano. Il paziente trattiene con difficoltà le feci; non osa pensare ad altro che al proprio sfintere perché appena si distrae, le feci gli sfuggono. Non può emettere la minima quantità di aria perché insieme all’aria emetterà uno spruzzo di feci. Con la diarrea Aloe ha l’addome dilatato dai gas che gli procurano una sensazione di rigonfiamento e di tensione e lo costringono ad evacuare spesso. I bambini piccoli, che cominciano appena a camminare, lasceranno sfuggire dappertutto sul pavimento piccole gocce gialle di muco e feci. Talvolta la madre li castigherà, ma non possono farci niente, non possono trattenere le feci che gli sfuggono involontariamente. Non padroneggia lo sfintere. Questo sintomo non è legato solo alla diarrea; a volte i bambini lasciano cadere, mentre giocano, palline dure come pietre di materiale fecale. Non si accorgono neppure di aver emesso delle feci. Vi è il rilassamento del retto e la protrusione dell’ano, con emorroidi sanguinanti. Il paziente deve correre a defecare ad ogni boccone di cibo e spesso anche dopo aver soltanto bevuto. Diarrea per aver mangiato ostriche fuori stagione. Potrete essere propensi a somministrare Lycopodium perché, nei manuali, l’avvelenamento da ostriche è rubricato nel capitolo Lycopodium. Io non so se avreste ragione voi nel dire che l’avvelenamento da ostriche durante la stagione richiede Lycopodium e, fuori stagione, richiede Aloe, ma so che col caldo e durante la riproduzione, le ostriche sono terribilmente tossiche come in nessun altro momento. Moltissime persone gonfiano, hanno la nausea, una violenta diarrea e vomitano tutto quello che mangiano nei giorni successivi a quello in cui hanno mangiato le ostriche. Quando si verifica quest’insieme di sintomi, Lycopodium sarà efficace e farà sparire la tendenza a star male mangiando ostriche, ma se i pazienti che hanno mangiato ostriche in estate presentano una sindrome coleriforme, allora scoprirete che il rimedio è Aloe. L’Aloe non è sperimentato bene, ed è per questo che inizialmente ho parlato dei malesseri per i quali lo si usa dopo sperimentazione clinica. Per quel che riguarda i disturbi venosi è più simile a Sulphur di qualsiasi altro rimedio. Se studiate Kalium bichromicum, Sulphur e Aloe insieme, sintomo dopo sintomo, vi sorprenderete dei loro stupefacenti rapporti con lo stomaco e l’intestino. 55 Tra i rari sintomi psichici, notiamo: «Sapeva che sarebbe morta entro una settimana». «La vita è un fardello». «Poco disposto a muoversi». Evidenzia pochi sintomi che ci consentono di distinguere lo stato psichico; dà solo qualche dettaglio che è comune a moltissimi rimedi. Il paziente Aloe quando soffre per il dolore è terribilmente eccitabile e in genere i suoi dolori sono localizzati all’addome. Ha coliche e flatulenze dolorose al ventre, che lo portano alla disperazione; durante le coliche diventa estremamente irritabile e sovreccitato. Un piccolo sintomo che colpisce è che «detesta gli altri, respinge tutti». La congestione della testa che si verifica nel corso dei disturbi intestinali, è una specie di stasi venosa, come quella che si riscontra nel sistema portale. «Cefalea frontale trasversale». «Cefalee aggravate dal calore, attenuate da compresse fredde». L’aggravamento col calore e il miglioramento col freddo si ritrovano lungo tutta l’anamnesi di Aloe. Desidera stare in una stanza fresca; ha caldo e gli sale il sangue al volto; la cute è spesso calda e secca; a letto la notte vuole stare scoperto; ha le estremità bollenti, oppure mani
calde e piedi freddi, o mani fredde e piedi caldi, alternativamente. Ha la testa calda e desidera applicarvi qualcosa di freddo. Questa sensazione è data non da febbre, ma da calore superficiale. Calore in superficie, sensazione di congestione, e gonfiore alla superficie del corpo; gonfiore e stasi venosa in tutto il corpo. In questo rimedio sono comuni le perdite ematiche: trasudazione venosa dal naso, dall’intestino e dalla vescica, sanguinamenti in generale. Le vene si trasformano in varici e la cute, in quel punto, è calda. Gran calore agli orifizi del corpo; gli occhi, la bocca, la gola sono caldi e bruciano. C’è sensazione di secchezza, bruciore ed escoriazioni all’ano. Nel capitolo: Cibo e bevande, troviamo: «Poco dopo la cena, brontolio addominale». Ha coliche all’intestino dopo aver mangiato e bevuto, in assoluta assenza di diarrea, perfino quando è costipato. Questo rimedio è utile nei malanni dei vecchi bevitori di birra. C’è diarrea dopo aver bevuto birra. Nelle persone che hanno la diarrea ogni volta che bevono birra, avrete molte possibilità di accorgervi che Aloe si accorda con i loro sintomi, ma a volte il rimedio sarà Kalium bichromicum, perché questi due rimedi per quanto riguarda i sintomi gastrici e intestinali, sono molto simili. Ci sono rigurgiti con oppressione all’epigastrio. «Avete qui un altro esempio della stasi capillare e venosa». «Ematemesi; emorragia intestinale». Vi sono molti dolori alla regione epatica, bruciore, calore, ecc. Troverete dilatazione e rigonfiamento soprattutto all’ipocondrio destro. Aloe è il rimedio epatico per eccellenza. Nella sua azione, non è profondo come Sulphur. Vi accorgerete spesso che Aloe servirà da palliativo; bisognerà allora continuare con Sulphur, Sulphuricum acidum, Kalium bichromicum o Sepia, rimedi che, dopo Aloe agiscono bene, gli sono complementari e portano a compimento la sua opera. Aloe sarà, sin dall’inizio, un buon rimedio per quei disturbi epatici in cui c’è molto gonfiore, dilatazione, dolori pungenti alla regione epatica, cute secca, calda e bollente senza rialzo di temperatura. Aloe può anche avere la temperatura un po' elevata, ma la sensazione di calore e di secchezza della cute, si riscontra senza febbre, come nel caso dei pazienti psorici. Non è un rimedio costituzionale profondo e di lungo effetto come Sulphur, e tuttavia il suo effetto non è breve come quello di Aconitum o di Belladonna. I suoi sintomi compaiono con lenta progressione. Si può associarlo benissimo a Bryonia. Bryonia non penetra nell’organismo tanto in profondità come Sulphur. Aloe socotrina Lezioni di Materia Medica Omeopatica 56
Una delle caratteristiche che colpiscono di più dello stato addominale, è forse il gonfiore, a dilatazione e i borborigmi. Si ha l’impressione che l’addome stia per scoppiare e i gorgoglii sono così forti che chiunque nella stanza può sentirli. È un unico, continuo borbottio. Le feci escono gorgogliando; è un gorgoglio rumoroso come quello dell’acqua che esce da un tubo di scarico. I testi degli antichi autori ne parlano come di un crepitio poiché, quando si emettono le feci, queste anche dopo l’emissione di grandi quantità di gas escono insieme ad altro abbondante gas che gorgoglia e crepita. L’addome ha l’aspetto più dilatato che mai. La fuoriuscita del gas non apporta sollievo. Il dolore è particolarmente sentito trasversalmente nell’addome, verso le anche. Grande dilatazione dell’addome come se stesse per scoppiare, in corrispondenza del colon traverso, e anche del colon ascendente e discendente; dolore, crepitio, gorgoglio, pesantezza e senso di pressione dall’interno all’esterno. «Dolore di torsione e fenditura nella parte superiore dell’addome, attorno all’ombelico che obbliga il paziente a sedersi piegato in due, che lo calma».
«Sensazione di debolezza al ventre, come se stesse per venire la diarrea». La debolezza a volte è fortissima, al punto che, quando ha la diarrea, il paziente deve mettersi a letto, e il suo spossamento è tale che lo confonderete spesso con Podophyllum. Podophyllum ha infatti molta dilatazione, incredibili spruzzi, flatulenza in abbondanza, una quantità di borborigmi all’intestino e i suoi disturbi compaiono alle 4 del mattino. Aloe, quando costringe il paziente ad alzarsi di buon mattino per la diarrea, è simile anche a Sulphur; vi sono momenti in cui egli tira fuori i piedi dalle coperte per rinfrescarli; la pianta dei piedi gli brucia e la scopre. Morsi addominali, sensazione di debolezza addominale. «Indolenzimento di tutto l’addome, specialmente ai fianchi e ai lati dell’ombelico». L’addome è così sensibile che il paziente non trova alcuna posizione confortevole. «Dolore addominale sordo, la mattina e la sera a ripetizione, come se avesse preso freddo». Ecco adesso dei sintomi addominali relativi all’ apparato genitale femminile e senza diarrea. «Sensazione di una massa bloccata tra la sinfisi pubica e il coccige». «Dolori inguinali e lombari simili a quelli del parto che peggiorano stando in piedi». Aloe ha guarito prolassi uterini di vecchia data quando erano associati a sensazione di pienezza, al calore della superficie del corpo, alla tendenza alla diarrea mattutina, a ptosi uterina e alla sensazione di avere una massa conficcata nell’angolo tra la sinfisi pubica e il coccige. Tale sensazione è causata dalla pressione dell’utero verso l’esterno. C’è una sensazione di stiramento verso il basso come se tutti gli organi pelvici stessero per uscire. Sensazione di aver la vagina e il bacino a imbuto. «Bisogno impellente di evacuare, ma emette solo aria calda, che dà sollievo; tuttavia lo stimolo torna poco dopo». Ciò significa che lo stimolo spinge il paziente ad evacuare, ma emette solo aria. Aloe è utile sia per quelli che presentano questo sintomo da molto tempo, che per i costipati che stanno giorni interi senza evacuazioni alvine, ma sentono ogni tanto, o molte volte al giorno, lo stimolo di defecare, emettendo solo un po’ d’aria. Natrum sulphuricum spesso guarirà tale stato. «Feci come l’acqua, con frammenti di materia fecale». Questa è una caratteristica marcata di Aloe; masse dure mescolate a feci acquose; materiale solido che si trova nell’acqua o in materia fecale liquida; piccole masse dure simili a pietre o a sterco di pecora. Nella stipsi le feci consistono in frammenti duri come pietre. Talvolta questi noduli restano a lungo nel retto senza provocare alcuno stimolo; alla 57 fine essi escono senza che il paziente se ne renda conto e si ritrovano nei vestiti. Perdita totale della sensibilità dell’ano, anestesia; il paziente non sente il passaggio delle feci. Molti dei malesseri di Aloe hanno il carattere della dissenteria e si accompagnano ad una infiammazione acuta del retto e dell’ultima parte del colon; perdite ematiche e di muco giallo, come la gelatina. A volte il paziente Aloe non emetterà nient’altro che grandi quantità di questo muco catarrale gelatinoso. Non dimenticate Aloe nelle «emorroidi a grappolo d’uva. «Prurito e bruciore all’ano che impediscono al paziente di dormire». Questi è costretto a infilare il dito nell’ano perché il prurito è così intenso che non può fare a meno di grattarsi; lo fa diventare pazzo. Gli procura sollievo solo mettere qualcosa di fresco sull’ano. Una caratteristica comune di Aloe è che le pomate aumentano il bruciore. Vi è un aggravamento del bruciore della cute attorno alle ulcerazioni quando sono state ricoperte da pomate. Neppure il paziente Sulphur può sopportare applicazioni di pomate; queste per lui sono tossiche e gli provocano degli eritemi. Dovunque vi sia una mucosa infiammata, si forma un consistente deposito di muco gelatinoso. Se c’è un punto ulcerato, un gruppo di afte o una superficie infiammata, vi si
possono staccare, come se si pelassero, spesse croste di muco gelatinoso quasi come il cuoio. A volte la parte inferiore del retto è in questo stato e il paziente dirà che frammenti di feci sono prese nella gelatina. Il materiale granuloso di Graphites sembra incastrato in un bianco d’uovo coagulato. Succede che il paziente Aloe, prima di evacuare, espella l’equivalente di una tazza di tè di muco gelatinoso denso che riempiva la parte inferiore dell’ampolla rettale. Aloe ha guarito un caso di stenosi del retto per il quale era indicato da questo sintomo. La stenosi impediva a quasi tutte le feci di raggiungere l’ano, ma il retto si riempiva tre o quattro volte al giorno e costringeva il paziente a emettere gran quantità di muco gelatinoso. Il materiale che poteva far passare, sforzandosi, era appena più largo di una cannuccia da pipa. Hanno detto che i nostri rimedi non sono capaci di guarire una stenosi, invece qualche volta la guariscono. Quando riescono a guarire il paziente, la natura, oh meraviglia! riassorbirà tutto il tessuto flogistico così da riportare il canale alle sue normali condizioni. Si è osservato questo a volte nella stenosi dell’uretra e del retto. Aloe socotrina Lezioni di Materia Medica Omeopatica 58
ALUMEN Alumen come Alumina, sembra produrre una particolare specie di debilitazione paralitica dei muscoli di tutto il corpo, una specie di atonia. Le estremità sono deboli. Questa mancanza di tono è specialmente risentita dal retto e dalla vescica. Le feci si bloccano perché il retto e il colon non hanno la forza di espellere il loro contenuto. La vescica rallenta la sua azione e l’urina è emessa con grande difficoltà. Dopo la minzione, la vescica resta spesso piena a metà. Il getto viene fuori lentamente e, quando il paziente si mette in piedi per urinare, l’urina cade giù perpendicolarmente, come in Hepar. Questo sintomo è un esempio dell’inerzia del rimedio. Lo stato paralitico si estende anche alle vene, provocando una paralisi vasomotoria. Un’altra particolarità di Alumen che riscontriamo continuamente, è la tendenza alla durezza dovunque vi sia una superficie infiammata. Tutti i rimedi che posseggono questa caratteristica sono più o meno in rapporto con le affezioni cancerose poiché noi abbiamo come caratteristica più comune del cancro, la tendenza alla durezza. In Alumen le ulcere hanno un aspetto esterno normale, e l’indurimento è sottostante; ulcere con una base indurita. Oppure possono comparire piccole scaglie sulla pelle dove la circolazione è lenta, per esempio sopra le cartilagini, e si può formare una larga e spessa massa indurita. Si forma un’infiltrazione sotto la crosta che si stacca di continuo e la cicatrizzazione non avviene perchè i tessuti sono deboli a causa della paralisi vasomotoria. L’epitelioma è poco più di questo; per questo motivo questo rimedio ha caratteri affini all’epitelioma e ad altre affezioni cancerose. Che cos’è lo scirro se non una particolare forma di durezza? Quando l’organismo adotta una via lenta, e vi è rallentamento nella formazione dei tessuti; quando i tessuti si infiammano e si induriscono alla minima irritazione, possiamo concludere che siamo di fronte ad una costituzione predisposta ai disturbi profondi, alla nefrosi, al diabete, al cancro, ecc. Siamo al limite dell'ultima fase e succederà qualcosa. Questo rimedio porta l’organismo ad un tale stato di disordine, vi si trova un tale rallentamento nella formazione dei tessuti, che moltissimi di questi indurimenti avranno come esito il cancro. Alumen è un rimedio antipsorico ad azione lunga. Ugualmente c’è in questo rimedio la tendenza alla durezza del collo dell’utero e delle ghiandole mammarie. Le ghiandole si infiammano lentamente e non si fermano allo stadio di congestione e durezza abituale, ma diventano come pietre. Tale indurimento si riscontra
nelle diverse ghiandole del corpo, ma è particolarmente apprezzabile nelle tonsille. Per coloro che prendono sempre freddo e le cui tonsille si ingrossano e si induriscono continuamente, abbiamo in Alumen un rimedio che si adatta all’intero processo di indurimento e di infiltrazione e che, quando i sintomi concordano, guarisce questi casi secondo la legge di similitudine. Guarisce i bambini che crescono con tonsille enormi e durissime, nei quali ogni raffreddore si localizza alla gola. Alumen è uno dei rimedi affini a Baryta 59 carbonica, che ha la stessa tendenza. Un paziente avrà una costituzione che, studiata a fondo, somiglierà a Baryta carbonica. In un altro potrete trovare una diversa costituzione che un accurato esame rivelerà simile a quella di Alumen; ne incontrerete un’altra che sarà Sulphur; se ne osserverete coscienziosamente un’altra, troverete Calcarea Carbonica, un’altra Calcarea Iodata, e così di seguito tra i rimedi capaci di riprodurre le condizioni descritte. Se possiamo trovare dei sintomi che ci rappresentano lo stato costituzionale, non abbiamo alcuna difficoltà. Quando si sono ben raccolti i sintomi, il caso è praticamente guarito, perché allora è facile trovare un rimedio. Alumen è incompleto per il fatto che è stato sperimentato solo parzialmente. Io non mi preoccupo di studiare rimedi parzialmente sperimentati, ma quando essi hanno un certo numero di tratti salienti che si accordano alla vita quotidiana, conoscerli è importante. I sintomi psichici di questo rimedio sono pochissimi. Bisognerebbe sperimentarli ad alte dinamizzazioni su persone sensibili in modo da evidenziarne lo stato psichico. Alcuni sintomi della testa sono notevoli e molto preziosi. Dolore alla sommità della testa con bruciore. Il dolore dà la sensazione di qualcosa che pesa sulla scatola cranica. Troverete una donna a letto, con le mani alla sommità della testa, che vi dirà: «Dottore, mi brucia come il fuoco proprio qui, e mi pesa come se mi sfondassero il cranio; la sola cosa che mi dà sollievo è appoggiarvi qualcosa con forza o fare una fasciatura stretta con delle compresse fredde». Vuole che si cambino le compresse con altre più fredde ogni minuto. Non è strano che un dolore pressante migliori con la pressione sul punto dolente? Questo somiglia a Cactus: dolore pressante al vertex alleviato da pressione. L’elenco dei rimedi che presentano questo sintomo è molto breve, ragion per cui questo rimedio vi occupa un posto di rilievo. Vi sono alcuni sintomi strani, rari e particolari per i quali abbiamo pochi rimedi; bisogna seguire altre trafile e andare avanti per vie traverse per ricercare lo stato costituzionale del paziente. Alumen guarisce il pesante dolore al vertex in un paziente che lo alterna con la più fastidiosa irritazione cronica alla vescica. «Vertigini: stando coricato supino, con sensazione di debolezza all’epigastrio; che migliora aprendo gli occhi e girandosi sul fianco destro». Tuttavia il rimedio ha un’altra caratteristica: stando coricato sul fianco destro vengono le palpitazioni. Tutti saranno colpiti da questo sintomo, perché generalmente le palpitazioni si aggravano stando coricati sul fianco sinistro. Un cuore irregolare, ipertrofico o disordinato, abitualmente funziona peggio stando coricati sul fianco sinistro, dato che in tale posizione ha minore spazio; viceversa è strano, raro, unico che questi sintomi siano aggravati sul fiancoo destro. Quando in un paziente esiste questa particolarità, è necessario trovare un rimedio che la evidenzi esattamente e, molto spesso, si osserverà che il resto dei sintomi si accorda col rimedio che ha causato questo particolare stato. C’è un altro carattere che dovete aggiungere ai precedenti, cioè: la lentezza e l’inerzia dei muscoli in tutto il corpo, un rallentamento dell’azione muscolare, una sensazione di debolezza alle braccia e alle gambe. Nella stipsi si può verificare un certo stimolo ad evacuare senza risultato, o nessuno
stimolo per parecchi giorni. Al paziente manca la forza per espellere le feci. Fa lunghi sforzi senza esito e alla fine, dopo parecchi giorni, emette delle feci costituite da una agglomerazione di palle dure, da grosse masse di palline dure come il marmo, che restano tutte assieme. Questa è una caratteristica molto marcata della costituzione di Alumen. Alumen Lezioni di Materia Medica Omeopatica 60
«Defecazioni meno frequenti, più secche e più dure; feci grosse, nere, dure o in piccoli frammenti come sterco di pecora, la cui evacuazione non apporta sollievo». Dopo avere evacuato, il retto sembra ancora pieno. Questa curiosa caratteristica compare insieme all'indebolimento o paresi del retto, vale a dire che il retto non ha abbastanza tono per espellere tutto il contenuto, per cui si ha la sensazione che non si sia svuotato. Vi sono nel retto ulcerazioni sanguinanti. Le emorroidi si ulcerano e sono debolissime; esse, dopo la defecazione, provocano dolori prolungati, sordi al retto. In questo rimedio domina il catarro. I pazienti sono vecchi scrofolosi, vecchi psorici, che sono soggetti a secrezioni oculari croniche, gialle, non irritanti, con dilatazioni venose; che hanno secrezioni gialle croniche dalla vagina se si tratta di una donna, o dell’uretra se si tratta di un’uomo; blenorragia cronica indolore. Oltre le secrezioni catarrali, vi è la tendenza alle ulcerazioni di modo che si trovano nella vagina piccole zone ulcerose, nella vagina o al collo dell’utero piccoli gruppi di afte. Nella blenorragia cronica la secrezione, invece di diventare bianca resta gialla; lungo l’uretra si formano piccoli indurimenti e il paziente attirerà su queste «bozze» l’attenzione del medico. Secrezione, con piccoli grappoli lungo l’uretra. Sono piccole ulcere sotto le quali vi sono gli indurimenti. Quando riscontrate questo stato, vi trovate di fronte ad una blenorragia Alumen. Dopo qualche tempo, il paziente presenterà due o tre stenosi, a meno che non gli si dia il rimedio, perché ciascuna di queste ulcere finirà per creare una stenosi, diminuendo così la larghezza del canale. Un’altra caratteristica strana di questi stati catarrali e delle ulcere è che tendono a colpire i vasi. Si formano varici sanguinanti in modo che si può avere il sanguinamento di qualsiasi zona infiammata o colpita da catarro, e il sanguinamento delle ulcere. Spesso sono presenti cefalee nevralgiche non classificabili: fanno la loro comparsa la mattina al risveglio. I sintomi degli occhi sono di natura infiammatoria congestizia, con tendenza all’ulcerazione. Oftalmia purulenta; irritazione cronica degli occhi. «Vede doppio alla luce di una candela». «Polipo nasale sinistro. Lupus o cancro al naso. Pallore cadaverico del volto, con cianosi delle labbra. Scirro della lingua». Potete vedere come questo rimedio tende a produrre minuscole escrescenze, piccoli indurimenti e infiltrazioni. Gengivorragia (1); carie dentaria e retrazione gengivale; denti traballanti; aspetto scorbutico delle gengive. «La bocca brucia, è ulcerata; mucosa grigia, sporca, spugnosa attorno ad un dente che è circondato da una gemma carnosa; saliva maleodorante». Nella bocca ritroviamo la stessa tendenza generale alle ulcerazioni, con secchezza orale, lingua e gola secche e grande sete di acqua ghiacciata. «Ugola ingrossata e infiammata. Predisposizione alle tonsilliti». «Vomita tutto ciò che mangia». In coda a questa elencazione, potete aggiungere la parola «ulcera», perché essa si ricollega in particolare a quel genere di congestione che si ulcera facilmente. Nel capitolo dedicato all’addome, troviamo la flatulenza. Gli intestini non assolvono 1
Il testo inglese dice: sanguinamento dei denti.
61 il loro compito, la loro attività è spasmodica, di modo che il paziente soffre di crampi e di coliche; i dolori sono penetranti, taglienti, laceranti. Retrazione addominale e invaginazione dell’ombelico. Se paragonate Alumen al piombo, nei suoi sintomi di avvelenamento sugli operai che lavorano il piombo bianco, vedrete il suo reale contrario; e quindi non vi sorprenderete nell’osservare che Alumen e Plumbum sono l’antidoto l’uno dell’altro. E lo sono perché sono talmente simili che non possono vivere entrambi sotto lo stesso tetto. Alumen è il rimedio da scegliere per superare una colica da piombo in coloro che lavorano il piombo; esso annulla la loro sensibilità. Vi sono molti pittori che devono abbandonare la loro occupazione per questa sensibilità. Alumen vincerà spesso l’intossicazione latente e permetterà loro di riprendere il lavoro. Nella donna, notiamo: «Il peso dell’utero spinge il collo verso il basso; granulazione della vagina; leucorrea abbondante; dimagrimento; colorito giallo; indurimento dell’utero; scirro; ulcera dell’utero». Talvolta la paziente vi darà la prova dello stato della vagina dicendovi che il coito è così doloroso da diventare impossibile. Non c’è da stupirsi, quando vi sono tanti disturbi locali se un atto così naturale non potrà realizzarsi. «Afonia totale». L’afonia è cronica per diminuzione della vitalità e per i continui raffreddori. Espettorazione di molto muco giallo; il paziente si raschia continuamente la gola per sbarazzarsi di un leggero accumulo di muco giallo. « Tosse secca la sera dopo essere andati a letto». «Tosse cronica la mattina». La tosse non è un sintomo molto importante di questo rimedio; bisogna considerare le condizioni generali dell’organismo. La tosse non riflette, agli occhi del medico, la natura della malattia, perché le piccole ulcere, quando sono presenti, devono provocare la tosse. Può accadere che il paziente si avvii verso la tubercolosi o qualsiasi altra malattia terminale. Alumen è stato molto utile ai vecchi che presentavano una espettorazione mattutina abbondante e vischiosa, catarro delle vie respiratorie, emottisi, e indebolimento toracico, che rendeva loro difficoltoso espellere il muco. In questo, Alumen è simile ad Antimonium tartaricum. A causa del suo rapporto con Alumina, nuove sperimentazioni metteranno certamente in evidenza il fatto che Alumen ha molti sintomi spinali. È risaputo che esso presenta debolezza della colonna vertebrale, con sensazione di freddo, come se gli si versasse lungo la schiena dell’acqua fredda. Dolore alla colonna dorsale a livello d’una linea orizzontale che passa orizzontale che passa per la punta delle scapole; si riscontra debolezza in questa regione e alle spalle. Allo stesso modo di Alumina, presenta una sensazione di costrizione come di una corda o un bendaggio attorno agli arti. Sensazione di una corda strettamente arrotolata attorno al braccio. Altre manifestazioni della malattia spinale sono: la goffaggine delle dita che lasciano sfuggire gli oggetti, il dolore degli arti inferiori di notte, la stanchezza e il torpore. Sensazione di una corda attorno alle gambe al di sotto delle ginocchia; le piante dei piedi sono sensibili alla pressione nel camminare; i piedi intorpiditi e freddi, anche se ben coperti; le gambe sono fredde sino al ginocchio. Tali sintomi sono prove supplementari dell’azione del rimedio sul midollo spinale. C’è un dolore come da contusione agli arti. La paralisi degli arti con sensazione di brulichio e di formicolio. L’impressione che il sangue faccia irruzione attraverso il corpo, tiene il paziente sveglio durante la notte. Molti sintomi sopravvengono durante il sonno. Incubi. Il paziente è sensibile ai cambiamenti di tempo e sensibilissimo al freddo. Alumen Lezioni di Materia Medica Omeopatica 62
ALUMINA
Questo rimedio segue giustamente Alumen, che nelle sue caratteristiche ha molto di Alumina e, nelle modalità di azione, dipende da Alumina, che ne è la base. Tale rapporto mi suggerisce un’osservazione. In presenza di una buona e sostanziale sperimentazione di un ossido o di un carbonato, se i sintomi psichici sono messi in evidenza bene, potete utilizzarli sino ad un certo punto, in maniera presuntiva, per prescrivere un altro sale che possieda la stessa base e pochi sintomi psichici nei suoi «provings». Per esempio, avete un gruppo di sintomi che si ricollegano incontestabilmente ad Alumen. Tuttavia i sintomi psichici di Alumen non sono stati evidenziati abbastanza; ma avete d’altra parte i sintomi psichici della base di Alumen che è l’ossido; se il paziente presenta i sintomi psichici di Alumina e i sintomi fisici di Alumen, potete logicamente supporre che sarà guarito da Alumen per la presenza in entrambi di alluminio. Conosciamo abbastanza bene i sintomi psichici di Alumina. Esso ha una enorme influenza sulle facoltà intellettuali e confonde l’intelletto al punto tale che il paziente non è in grado di prendere una decisione; il suo giudizio è turbato. È incapace di avere un concetto preciso delle cose e delle idee; le cose che conosce o che ha conosciuto come reali gli sembrano irreali e si interroga in proposito. Nei « Guiding Symptoms», questa anomalia non è descritta così chiaramente, ma è espressa nella maniera migliore possibile nelle «Malattie Croniche». Vi leggiamo infatti: «Quando il paziente dice una cosa, ha l’impressione che l’abbia detta un altro, e quando vede una cosa è come se l’avesse vista un altro, o come se lui potesse introdursi in un’altra persona e potesse vedere solo a queste condizioni.» Ciò significa che esiste nel paziente confusione psichica, confusione delle idee e del pensiero. Alumina ha guarito tali sintomi. La coscienza della propria identità è confusa. Il paziente non sa chi sia; gli sembra di non essere se stesso. È in uno stato di ebetismo. Sbaglia scrivendo e parlando; usa parole che non ha intenzione di usare; usa parole non appropriate. Ha confusione e offuscamento dell’intelletto. È incapace di seguire la concatenazione delle idee. In seguito, il paziente entra in una fase nuova nella quale ha sempre fretta. Niente si muove abbastanza velocemente; il tempo passa troppo lentamente; tutto è in ritardo; niente va bene. Inoltre, ha degli impulsi morbosi. Quando vede strumenti taglienti o sangue, tali impulsi emergono in lui e lo fanno rabbrividire di orrore. Uno strumento che può essere usato per assassinare o uccidere fa nascere questi impulsi; ha l’impulso di uccidersi. Il paziente Alumina è molto triste, sempre triste. Geme, si lamenta, si inquieta, si tormenta o si affretta incessantemente. Vuole andarsene; vuole cambiare posto, sperando che altrove andrà meglio; è oppresso dai timori. Immagina ogni sorta di cose. Vive in uno stato di continua apprensione. Quando si sofferma sul proprio stato psichico, pensa che sta per perdere la ragione. Pensa a questa frenesia, a questa fretta, alla confusione mentale, si 63 rende conto di conoscere a stento il proprio nome e quanto sia irritabile, e si chiede se non stia diventando pazzo, e alla fine pensa veramente che lo diventerà. La maggior parte dei sintomi psichici si manifestano la mattina al risveglio. Tristezza e lacrime al risveglio. Umore variabile. Qualche volta il suo stato psichico migliora un poco e il suo umore si trasforma in tranquillità e placidità, poi torna alle sue paure e alle sue apprensioni. Gli sembra che stia per succedere una catastrofe ed è pieno di ansie. È ansioso riguardo all’avvenire. Il tratto più caratteristico dopo quelli su esposti è la maniera in cui il rimedio agisce sui nervi spinali. I muscoli innervati da questi nervi sono deboli e c’è debolezza in tutto il corpo. C’è difficoltà di deglutizione, una specie di paralisi dell’esofago; difficoltà a
sollevare o muovere le braccia; emiplegia o paraplegia o paralisi della vescica e del retto. Lo stato paralitico comincia come una specie di semiparalisi; che si manifesta come atonia che, a lungo andare, aumenta sino a diventare una completa paralisi. Tutto è rallentato. La sensibilità di trasmissione nervosa diminuisce in maniera che la puntura di una spilla sugli arti è sentita dopo circa un secondo. Tutti i sensi si indeboliscono alla stessa maniera, fino ad uno stadio di torpore della coscienza e di stupore. Le impressioni raggiungono la mente con netto ritardo. Lo stato paralitico si ritrova dovunque e lo si può osservare nelle diverse parti del corpo, sottoforma di diversi sintomi. La vescica lo manifesta con la lentezza con cui passa l’urina. Una donna resterà seduta in bagno a lungo prima che arrivi il flusso di urina, e non ha la possibilità di spingere; alla fine il flusso arriva e cola lentamente. Il paziente dirà che non può attivare il passaggio dell’urina. Questa arriva lentamente, cola lentamente, a volte goccia a goccia. A volte si verifica ritenzione urinaria e altre incontinenza. Questo rallentamento si osserva anche a carico del retto. Esso diventa atono e il paziente è incapace di fare gli abituali sforzi quando evacua; il retto presenta una tale paresi da essere pieno e dilatato, da contenere un’enorme quantità di feci e tuttavia, malgrado la presenza di feci molli, può esserci stitichezza. Questo rimedio presenta spesso feci dure, ma noteremo che l’effetto migliore lo avrà in presenza di paresi del retto con feci molli. Alumina sarà tuttavia curativo se sono presenti i sintomi psichici che ho descritto, con feci voluminose, dure, nodose o a blocchi. Lo sforzo per espellere le feci molli è, a volte, così grande che sentirete descrivere così dal paziente le proprie difficoltà: deve aspettare a lungo quando evacua sebbene il retto sia pieno e non evacua da parecchi giorni; ha l’impressione di dover espellere le proprie feci e che il retto sia pieno; tuttavia resta a lungo seduto ad aspettare e alla fine comincia ad aiutare l’operazione spingendo con intensità i muscoli addominali verso il basso, facendo enormi sforzi, essendo cosciente che il retto ne fa pochissimi. E continuerà a sforzarsi, coperto di abbondante sudore, aggrappato alla tazza, se ha modo di aggrapparsi, e tirerà e spingerà, come per un travaglio: alla fine riuscirà ad espellere delle feci molli avendo tuttavia la sensazione che nel retto ne restino ancora. Ovviamente, anche altri rimedi presentano la stessa difficoltà ad espellere feci molli, ma essi hanno caratteristiche proprie. Prendete per esempio una paziente che non può restare sveglia; ella dice che non può leggere neanche una riga senza piombare nel sonno; può dormire sempre; è infastidita giorno e notte da secchezza della bocca e la lingua le Alumina Lezioni di Materia Medica Omeopatica 64
aderisce al palato. Lasciatele descrivere adesso gli sforzi e la lotta che deve fare per espellere le feci molli e non avrete bisogno di cercare altrove il rimedio adatto. Se, oltre quello che ha detto, aggiunge che le capita di perdere i sensi quando resta in piedi per un certo tempo, che una stanza chiusa le dà fastidio e che ha ogni genere di disturbi all’aria fredda, il rimedio è Nux moschata. Vedete adesso come è facile ai rimedi farsi riconoscere; essi ci raccontano la loro storia. Immaginate una donna che viene a consultarvi perché soffre di emorragie e perdite prolungate, che è debole, pallida e gonfia per flatulenza; ha abbondante eruttazione ed espelle dall’ano molti gas e più ne espelle, peggio si sente; fa anche lunghi sforzi per espellere feci molli, sforzi terribili con totale inattività del retto. Non potete fare a meno di prescriverle China. È lasciando parlare i rimedi e lasciandoli raccontare la loro storia che si può fare l’individualizzazione. Vi dico tutto questo per dimostrarvi che non dovete
scegliere un rimedio basandovi sull’inattività del retto. L’individualizzazione si deve fare attraverso il paziente. Questo è un principio che non bisogna mai trasgredire. Voi potete avere venti rimedi che posseggono tutti lo stesso sintomo, ma se avrete dei dettagli incontestabili che concernono il paziente in sé, il modo in cui lavora, la maniera in cui la malattia lo colpisce nell’insieme, allora avete qualcosa che vi permetterà di individualizzare il trattamento. Avete osservato il paziente Alumina, il paziente China e il paziente Nux moschata. Il solo compito del medico è di trattare il malato, cioè studiare il paziente in sé fino a farsi un’idea della sua malattia. Un sintomo di questo rimedio sono le vertigini, moltissime vertigini; il paziente trasale, volteggia e «gli oggetti girano incessantemente intorno a lui». Questo corrisponde alle vertigini delle persone esaurite, dei pazienti vecchi e malandati, uomini logorati dalla vecchiaia. Anche in questo caso le vertigini compaiono quando chiudono gli occhi come succede nelle affezioni del midollo spinale, nella sclerosi dei cordoni posteriori. Alumina ha fatto insorgere affezioni analoghe all’atassia locomotoria. Produce il torpore della pianta dei piedi, i dolori lancinanti, la vertigine chiudendo gli occhi, e anche il barcollamento e i disturbi della coordinazione. In uno stadio iniziale di atassia locomotoria, Alumina arresterà l’evoluzione della malattia riportando l’ordine nell’organismo. Con Aluminium metallicum ho fatto cessare dolori folgoranti in vecchi casi incurabili e ho fatto migliorare meravigliosamente i riflessi, mostrando così il miglioramento generale del paziente. La maggioranza dei sintomi sono più intensi la mattina quando ci si alza. La mattina, come ho potuto notare, l’urina passa più lentamente di quanto faccia in seguito quando il paziente si è mosso e si è riscaldato un po’. La mattina i suoi arti sono più rigidi e deve stimolare le sue facoltà psichiche. Svegliandosi ha la mente confusa e si domanda chi sia. Osserverete questo soprattutto nei bambini: svegliandosi la mattina essi sono disorientati in Alumina, così come in Æsculus e Lycopodium. Devono fissare il pensiero su alcuni oggetti per verificare se questi esistono o meno, per chiedersi a cosa somigliano e si domandano se sono a casa propria o altrove. Cefalee recidivanti, con nausea e vomito. La cefalea fa la sua comparsa quando il paziente si raffredda, dovuta probabilmente allo stato catarrale. Il paziente Alumina ha quasi continuamente le mucose secche; il naso è secco, ostruito, soprattutto da un lato, 65 generalmente il sinistro; sembra pieno di schegge di legno, membrane o croste secche. Catarro atrofico cronico; croste nelle fosse nasali posteriori e nella fossetta di Rosenmuller. È pieno di grosse croste verdi, nauseabonde. E la relazione di questo stato con la cefalea è che ogni volta che il paziente si raffredda, diminuisce la secrezione gialla densa, e ne prende il posto un’altra acquosa, accompagnata da dolori frontali al di sopra degli occhi, che attraversano la testa, con nausea e vomito. La cefalea conseguente al catarro cronico è proprio questo. La cefalea si calma se il paziente si sdraia. Il paziente ha emicranie e cefalee periodiche. Constaterete che Alumina corrisponde ad una costituzione che si può definire psorica, che corrisponde ai vecchi pazienti sfiniti, deboli, scrofolosi, che hanno tendenza alle affezioni catarrali e alla tubercolosi. Questo rimedio ha una pronunciata tendenza catarrale. Si trova catarro ovunque vi siano mucose. Alumina colpisce molto la cute e le mucose, cioè i rivestimenti interni ed esterni, ossia le superfici del corpo. Il paziente espettora continuamente, si soffia spesso il naso ed ha secrezioni oculari. Ha molti disturbi visivi che appartengono a questo stato
catarrale, di cui ora parleremo. Offuscamento della vista come se guardasse attraverso la nebbia, o, secondo alcuni pazienti, attraverso un velo. Offuscamento caliginoso della vista. Vi sono anche dei disturbi ai muscoli dell’occhio, del bulbo e al muscolo ciliare. Vista debole e incerta. In alcuni muscoli o gruppi di muscoli, si riscontra la debolezza paralitica che appartiene al rimedio nel suo insieme, in maniera che si possono realizzare difficilmente occhiali adatti. L’azione dei muscoli oculari è turbata. Il catarro si estende alla parte posteriore del naso e le fosse nasali posteriori sono piene di muco solido e di croste. Guardando la gola constaterete che il palato molle, la mucosa delle tonsille, della faringe e tutto quello che potete vedere, è coperto di granulazione, è edematoso, congestionato e infiammato. Il paziente soffre di secchezza alla faringe che è cronicamente sensibile e indolenzita. Sente delle punture nell’inghiottire, come se la gola fosse piena di schegge di legno, specialmente dopo un momento di immobilità, e lo sente di meno umettandosi la gola e deglutendo. Dopo essere rimasto immobile un istante all’aria della notte, ha un accumulo di muco vischioso in gola. Questo si estende alla laringe e ai polmoni, provocando il loro indolenzimento insieme ad una tosse cronica secca e affaticante. Il catarro scende verso l’esofago, che diventa sensibile e trova difficoltà a svolgere le sue funzioni. Il paziente inghiotte con difficoltà. Il bolo alimentare scende con sforzo; il paziente lo percepisce lungo tutto il tragitto sino allo stomaco. Egli ha indolenzimenti, paresi e difficoltà ad inghiottire. Questa debolezza paralitica lo costringe a ricordarsi che deve fare un piccolo sforzo per inghiottire; e sente questo sforzo durante la discesa degli alimenti, come se l’esofago fosse sensibile. Ha catarro allo stomaco, all’intestino e al retto in modo che, con feci molli e difficili da evacuare, ha spesso un accumulo di muco. Ha catarro anche alla vescica, ai reni e all’uretra, una vecchia blenorragia si prolungherà in una secrezione catarrale o in una «goccia» cronica. A volte non è blenorragia cronica, è la secrezione primitiva che dura per mesi e che, invece di essere di un bianco lattiginoso, resta gialla e non è dolorosa. Può avvenire lo stesso alla vagina. La secrezione vaginale è una secrezione bianco-giallastra densa, talvolta escoriante. Vediamo dunque che nella costituzione Alumina che abbiamo descritta, vi è uno stato catarrale generalizzato. Alumina Lezioni di Materia Medica Omeopatica 66
Esaminando poi la cute vediamo che è parimenti colpita. Il paziente è soggetto ad ogni sorta di eruzione. La cutee si avvizzisce, si secca e tende alle eruzioni, all’ispessimento, all’indurimento, alle ulcerazioni, alle screpolature, al sanguinamento. Il prurito delle eruzioni aumenta col calore del letto. Se il paziente si riscalda a letto, ha prurito anche quando non c’è eruzione, al punto da grattarsi a sangue. Questo vi dà un’idea delle eruzioni che dovrete esaminare. Un paziente, coperto di croste, verrà a consultarvi e dirà: «Quando mi riscaldo la notte, mi devo grattare, e mi gratto sino a far sanguinare la pelle». È molto importante scoprire se le croste sono la conseguenza dell’essersi grattato, o se l’eruzione era in origine un’eruzione pruriginosa; in effetti Alumina in principio non ha eruzioni, ma il paziente si gratta sino a strapparsi la pelle e quindi compaiono le croste. In questo caso dovete scegliere un rimedio non per l’eruzione, ma per il prurito della pelle in assenza di eruzione. In Mezereum, Arsenicum, Dolichos e Alumina, la pelle prude e il paziente la gratta a sangue; e allora prova sollievo. Naturalmente, dopo tutto questo, si crea un’eruzione apparente perché si formano le croste. Quando comincia la cicatrizzazione, ricomincia anche il prurito e non c’è sollievo se non quando la pelle è a vivo. Il prurito si attenua quando la
cute è umida e sanguinante. Alcuni trattati non fanno distinzione tra prurito con eruzione e prurito senza eruzione, ed è per questo che quasi tutti i giovani medici arrivano a pensare che il prurito cutaneo deve essere sempre associato ad un’eruzione e sbagliano valutandone la natura. La cute si ispessisce, si indurisce, si ulcera, e sotto le ulcere si formano degli indurimenti. Si verifica un gran rallentamento della vitalità delle mucose e, contemporaneamente, della cute, con tendenza all’indurimento. L’ispessimento delle mucose si riscontrerà dovunque; dopo l’ispessimento compariranno piccole ulcerazioni e, a lungo andare, degli indurimenti alla base delle ulcere. Avviene lo stesso alla cute. In generale le mucose e la cute sono dovunque secche e bruciano. Granulazioni croniche delle palpebre. Se rivoltiamo le palpebre, possiamo constatare che la mucosa palpebrale è ispessita. Talvolta l’ispessimento o ipertrofia provocano un’inversione delle palpebre che somiglia all’ectropion. «Cadono le ciglia», fenomeno che va di pari passo con tutto il resto. Cadono i peli. Ovunque la cute diventa completamente glabra; i capelli cadono in quantità. Vi è ogni genere di rumori nelle orecchie, ronzii, ecc. con disturbi dell’udito; si manifesta l’otorrea purulenta. La «punta del naso screpolata» è un sintomo relativo al rimedio nel suo insieme. Indurimenti qua e là favoriscono l’insorgere di lupus ed epitelioma in chi è soggetto a tali gonfiori ed eruzioni. Alumina e Alumen, come Arsenicum, Lachesis, Sulphur e Conium sono rimedi in relazione con queste malattie. Alcuni di questi, quando c’era infiltrazione, hanno permesso brillanti guarigioni. Sulla pelle della faccia e di altre parti del corpo c’è una sensazione di strisciamento. Prurito, specialmente al caldo. Sensazione di tensione. Strana sensazione sulla faccia e in altri punti non coperti dai vestiti: una sensazione di bianco d’uovo secco, di sangue disseccato o di ragnatela. Se siete mai stati in un posto dove c’erano ragnatele e una di queste vi è rimasta sul volto, saprete quale particolare sensazione di strisciamento si senta e saprete anche che non si è tranquilli fino a quando non la si è tolta. Questa sensazione appartiene in particolare ad Alumina, Borax, Baryta 67 carbonica. Sensazione di leggero strisciamento, o di pelle d’oca. Prurito al volto. Sintomi talmente irritanti che il paziente resterà seduto a grattarsi il volto incessantemente. Penserete che è nervoso. Sembra che lo sia quando rimane seduto a strofinarsi il dorso delle mani. Sarà bene scoprire se lo fa perché non sa stare fermo con le mani o perché ha prurito. È la sensazione di prurito che lo costringe a cercare di togliere o cacciare via con le mani qualcosa dal volto. Forse non ho parlato della gola quanto avrei dovuto. «Ulcere ai pilastri palatini, spugnose, che secernono un pus giallastro scuro dal cattivo odore». Più o meno si tratta di un'angina cronica. Alumina ha la tendenza a localizzarsi specialmente sulle mucose. In un soggetto Alumina tutte le mucose sanguinano. C’è catarro nasale con occhi rossi, il naso ostruito e il paziente avrà numerose corizze acute; fortissimi mal di gola. Secrezioni da tutti gli orifizi. Non è un rimedio per un raffreddore di gola o per un'angina acuta, ma è un antipsorico profondo, la cui azione si prolunga per mesi. Ed è per questo che è più utile nei raffreddori o influenze recidivanti. In questo somiglia a Silicea, Graphites e Sulphur. Esso produce modificazioni tissutali e lo fa lentamente perché è un rimedio dall’azione lenta. Quando il paziente, dopo il rimedio si sente genericamente meglio, in questo genere di affezioni psoriche profonde, passeranno mesi prima che i sintomi scompaiano. Potrà dire: «Mi sento meglio, ma ho ancora tutti i sintomi. Mangio meglio e dormo meglio». Allora non sarebbe ragionevole cambiare rimedio. Non dovete aspettarvi un miglioramento
immediato dei catarri, dei dolori alla schiena e degli altri sintomi per i quali avete prescritto il rimedio. Potrete ritenervi soddisfatti se avrete ottenuto un risultato dopo parecchie settimane. Succederà la stessa cosa per la debolezza paralitica prodotta da Plumbum. C’è un nuovo rimedio di cui ci si comincia a servire, la cui sperimentazione è molto ricca e completa e i cui sintomi sono analoghi a quelli di questo rimedio: è il Curaro. Mi piacerebbe averne sperimentazioni più accurate; esso ha molti sintomi importanti simili a quelli di Alumina e Plumbum, specialmente in ciò che concerne la debolezza delle mani e delle dita dei pianisti. Un famoso pianista dirà che dopo aver suonato per un certo tempo, le sue dita rallentano. La debolezza sembra che riguardi gli estensori. Sollevare le dita diventa impossibile; si perde il movimento di estensione delle dita. Curaro in grande misura vince questa debolezza e aumenta la rapidità di estensione delle dita. Ma anche Alumina, in genere, possiede tali paresi; mentre Curaro è maggiormente in rapporto con le paralisi degli estensori che con quella dei flessori, in Alumina la paralisi riguarda sia agli uni che agli altri. Questo è uno dei rari rimedi che si sia trovato aggravato dall’amido, in particolare dall’amido delle patate. Mangiando patate il paziente si aggrava. Se mangia patate ha l’indigestione, la diarrea, molta flatulenza e la tosse si accentua. Si aggrava anche col sale, il vino, l’aceto, il pepe e i liquori. Alumina è un rimedio spinale e l'aggravamento con i liquori va d’accordo con quello che succede con qualche altro rimedio spinale. Lo trovate in Zincum. Il paziente Zincum non può bere vino, perché ogni suo malessere si aggrava Alumina è così sensibile ai liquori, così facilmente sconvolto dalla più piccola goccia di liquore, che è costretto a rinunciarvi. Non solo quando ne beve gli dà alla testa, ma gli aggravano ogni malessere. Alumina Lezioni di Materia Medica Omeopatica 68
In questo rimedio, la digestione praticamente manca. Il paziente è soggetto a catarro gastrico, ad ulcere gastriche, ad indigestioni dopo aver mangiato anche i cibi più leggeri. Eruttazioni acide e amare, vomito di alimenti, muco o bile. Nausee, vertigini, pirosi e molta flatulenza. Vomito di muco e liquido. Lo stomaco è dilatato dai gas. Il fegato è in disordine. I due ipocondri sono sede di numerosissimi disturbi, soprattutto il destro. Quando ho trattato Alumen, ho attirato soprattutto l’attenzione sulla sua relazione col piombo di cui è l’antidoto e viceversa. Alumina guarirà gli effetti tossici del piombo e l’intolleranza al piombo. Coliche e debolezza paralitica in coloro che lavorano il piombo, pittori e artisti, e in coloro che sono così intolleranti al piombo che anche uno shampoo che contiene piombo provoca in loro la paralisi. Non molto tempo fa l’acetato di piombo era ancora usato normalmente dalle donne contro la leucorrea, ma erano talmente numerose quelle sensibili al piombo che fu abbandonato. Quando quest’ultimo è all’origine di un simile stato di sensibilità, Alumina è l’antidoto eccellente. I sintomi relativi alle feci e al retto che si riallacciano alle condizioni generali, sono talmente tanti, che ne rimangono pochi da descrivere in questo paragrafo, salvo alcuni di particolare importanza. Come potete supporre, questo rimedio manifesta delle screpolature. Pensando al genere di mucose e tessuti che questo rimedio produce, vi aspettate naturalmente di trovarle. Il paziente è affetto da stipsi, fa notevoli sforzi per evacuare, la sua mucosa è spessa e gonfia; tutto ciò dimostra che c’è una crepa. Quando vedete un rimedio che produce uno stato simile sull’organismo, e produce quel tipo di mucosa che sarà soggetta alle screpolature, non avete bisogno di vederne guarire una per scoprire che
sarà adatto al caso. Non avete bisogno di ricorrere al repertorio per conoscere l’effetto del rimedio sulle screpolature. Secondo la vostra conoscenza generale dei rimedi, vi renderete conto che deve guarire il paziente, dato che attacca le mucose e la cute in una maniera che si riscontrerà naturalmente in coloro che presentano una screpolatura. La cute si indurisce e si ulcera, diventa informe e malsana, e compare la stipsi; e così, dopo aver studiato il rimedio in questa prospettiva, se guarisce una screpolatura non vi stupirete. Potete anche chiedervi quali altri rimedi presentano tale stato organico e da quali altri rimedi vi aspettereste che guarissero una screpolatura. Se studiate la natura di Nitricum acidum, Causticum, Graphites, vi renderete conto del perché hanno fatto una splendida carriera nella guarigione delle screpolature. La vostra Materia Medica dovete studiarla così; osservate ciò che un rimedio fa sull’uomo in se stesso, sui suoi organi e sui suoi tessuti. «Minzioni frequenti». «L’urina esce quando il paziente fa sforzi per defecare, oppure il paziente non può svuotare la vescica senza fare tali sforzi». Questo è un sintomo di primaria importanza, un sintomo strano e lo si può definire un sintomo strano al massimo grado. Il paziente per vuotare la vescica, deve sforzarsi come per defecare. «Urina cocente, corrosiva». «Sensazione di debolezza della vescica e degli organi genitali». «Gonfiore con secrezione di pus giallo chiaro dall’uretra». «Bruciore con emissione di urina». I disturbi degli organi genitali maschili sono caratterizzati da debolezza, impotenza e polluzioni notturne; spossatezza degli organi genitali per abuso o eccessi. C’è una sensazione di pienezza del canale e del perineo, con aumento di volume della prostata e diversi malesseri prostatici. Sensazione sgradevole e fastidiosa nella regione della prostata dopo il 69 coito. Malesseri durante o dopo l’eiaculazione, o dopo una polluzione. Il desiderio sessuale diminuisce e a volte scompare totalmente. Debolezza paralitica o paresi degli organi sessuali; stato che è in accordo col rimedio nel suo insieme. «Fuoriuscita di liquido prostatico durante faticosi sforzi per defecare». «Dolorose erezioni notturne». La donna ha una gran quantità di disturbi, che possono essere guariti da questo rimedio, ma i suoi disturbi sono essenzialmente di origine catarrale. Ne è un esempio la leucorrea; leucorrea abbondante, gialla, acida o escoriante; così abbondante che cola lungo le cosce che diventano rosse è infiammate. Ulcerazione del collo dell’utero. Le mucose sono deboli, flaccide e si ulcerano facilmente. Tutte le parti dell’apparato genitale sono in stato di debolezza. A causa del rilassamento dei legamenti si instaura la ptosi. Sensazione di peso; i visceri pelvici sembrano pesanti. Le secrezioni di solito sono dense e gialle, ma possono essere anche albuminose, filamentose, abbondanti e acide; «muco trasparente». «Leucorrea corrosiva profusa, che cola sino ai talloni». Essa è percepita maggiormente di giorno perché generalmente tali disturbi si aggravano camminando o rimanendo in piedi, cosa che non è proprio un sintomo importante, ma una modalità corrente. Alla donna, per riprendersi dalle mestruazioni, serve quasi tutto il periodo intermestruale. Tutti i suoi muscoli sono deboli; sembra priva di tono. Il rimedio conviene particolarmente alle donne che si avvicinano alla menopausa, verso i quarant’anni, che si lasciano abbattere dalle mestruazioni che sono poco abbondanti e quindi stancanti; le sofferenze sono terribili e le donne, nel periodo mestruale, si sentono in uno stato pietoso. L’esaurimento fisico e psichico dopo le mestruazioni è un tratto importante di Alumina. Questo rimedio conviene anche alle donne che hanno avuto una blenorragia, prolungata da palliativi. Esse sono migliorate da rimedi parzialmente idonei, ma sembra che nessun
rimedio sia stato abbastanza profondo da sradicare il male, che non cessa di ricomparire. È una secrezione che ritorna continuamente, che per un certo periodo è migliorata da Pulsatilla, da questo o quel rimedio e perfino da Thuja, prescritto più perché si tratta di una blenorragia che perché conviene alla paziente. Questa è stanca, esaurita; quando avete completato l’esame e vedete le paresi, oltre le incessanti riprese della secrezione falsamente attenuata da altri rimedi, pensate ad Alumina, sia per le donne che per gli uomini. Nell’uomo la secrezione è indolore. Dura per lungo tempo, comparendo e scomparendo fino a che, all’ultimo, non ci sono che poche gocce, che fuoriescono senza dolore. Questo rimedio ne ha guarito moltissimi casi. Il catarro minaccia di diventare cronico. La mucosa, dovunque, è debole e congestionata. Anche le donne incinte presentano dei disturbi. Una donna che abitualmente non è costipata, lo diventa quando è incinta, con tutti i tratti caratteristici di Alumina, cioè l’inattività del retto e l’assenza di forza di espulsione; ella deve far entrare in azione i muscoli addominali e deve fare lunghi sforzi. Anche il lattante fa sforzi simili. Vedrete neonati o bambini di pochi mesi che hanno bisogno di Alumina: quando non trovate nient’altro è un rimedio molto comune per la stipsi dei neonati; il bambino farà ripetuti sforzi per espellere le feci e quando queste vengono esaminate si vede che sono molli e che avrebbero dovuto essere espulse facilmente. Alumina presenta raucedine, afonia e debolezza paralitica della laringe. Non c’è da stupirsi, è in accordo con lo stato generale, col deterioramento organico. La voce è debole Alumina Lezioni di Materia Medica Omeopatica 70
e, se si tratta di un cantante, può cantare solo per un po’, è capace solo di un leggero sforzo. Per lui tutto è un peso. Paresi delle corde vocali che aumenta sino all’afonia. I sintomi più impressionanti ai quali adesso arriveremo riguardano la tosse e il torace. Con alcune di queste tossi vi è espettorazione, ma abitualmente la tosse è una tosse continua, secca e spossante, di quelle sgradevoli tossi che durano anni. Questo rimedio rivaleggia con Argentum metallicum per il carattere della sua tosse, che è secca e stancante, specialmente quando è associata a debolezza, ma Argentum metallicum tossisce durante il giorno che non è il caso di Alumina. La tosse di Alumina è una tosse mattutina. Ecco un sintomo che appartiene a quasi tutte le tossi di Alumina: «Tosse al mattino poco dopo il risveglio». Ogni mattina, lunga crisi di tosse secca. La tosse è brusca, continua, secca e sfibrante; il paziente tossisce fino a che resta senza fiato, vomita ed emette le urine. Questo sintomo si osserva abitualmente nelle donne. «Tosse secca e stancante con frequenti starnuti», si dice nei testi: «a causa di un’ugola troppo lunga» ma bisogna leggere «a causa delle sensazioni di un’ugola troppo lunga». È una sensazione di qualcosa che solletica la gola; un solletico come se l’ugola pendesse molto; il paziente dirà anche di avere il palato troppo lungo. Un’altra espressione che significa la stessa cosa è: «tosse provocata dalla sensazione di avere in gola della pelle che ondeggia». A volte coloro che non conoscono l’anatomia del palato parleranno di qualcosa che pende in gola, mentre quelli che sanno di avere un’ugola lo chiameranno in genere «palato». Ma è la stessa idea. Solletico anche alla laringe. Questo sintomo è sempre osservato nei cantanti. Se la voce di un cantante si altera per una paralisi delle corde vocali o di un sovraffaticamento della voce, pensate ad Alumina. La voce si abbassa e diventa fievole e, prendendo freddo, si manifesta un tipo particolare di solletico. In questi casi Alumina è molto utile. Il rimedio usato dai primi medici omeopatici per i cantanti che avevano tremolii e abbassamento di
voce era Argentum metallicum, sino a quando non fu riconosciuta l’efficacia di Alumina per casi del genere. Permettetemi qui di dirvi qualcosa a proposito di Rhus toxicodendron, perché poi potrei dimenticarlo. Molti vecchi cantanti, dopo aver preso freddo, mantengono una debolezza di voce che notano quando cominciano a cantare. All’inizio, la voce è debole e roca, ma esercitandola dopo un po’ migliora. A tutti questi pazienti, prime donne, avvocati, predicatori, ecc., somministrate Rhus toxicodendron. Essi devono riscaldare un po’ le corde vocali, dopo di che la voce ridiventa normale; però dicono: «Se vado al foyer e aspetto un momentino, quando ricomincio a cantare sto peggio che mai». La voce va meglio se i pazienti restano in un locale ben riscaldato e cantano senza interruzioni. Ciò è in perfetto accordo con l’aspetto generale di Rhus toxicodendron. Esiste una specie di raucedine che scoprirete leggermente diversa dalla raucedine paralitica di Alumina e di Argentum metallicum. La raucedine di cui parlo appartiene alla stessa categoria di pazienti; cominciando a cantare o a parlare, hanno l’impressione di dover eliminare un po’ di muco raschiandosi la gola fino a renderla normale. Quando cominciano a parlare, le corde vocali sono coperte di muco; quando lo eliminano, possono utilizzare la voce in modo assolutamente normale finché non si fermano: questi sono i pazienti Phosphorus. In questi casi, il lavoro delle corde vocali diventa doloroso. Esse dolgono movendosi e la laringe duole alla palpazione: il dolore a volte è così vivo che se il paziente tenta di parlare, 71 il dolore somiglia a una coltellata. E così dobbiamo individuare a fondo il sintomo «raucedine». L’omeopatia è una questione di discernimento. Parlando, aumenta molto l’indolenzimento del torace. C’è debolezza dei muscoli toracici. Si ha l’impressione che i polmoni siano deboli e che ci sia una debolezza toracica. Le urla aumentano la sofferenza. Le caratteristiche più impressionanti che adesso esamineremo, sono relativi alla schiena e agli arti e ne ho parlato nelle generalità. Bruciore alla colonna vertebrale; forti dolori alla schiena. Lombalgia urente e pungente. Il paziente in proposito si esprime così: «Dolori alla schiena come se affondassero un ferro rovente attraverso le vertebre inferiori ». Questo rimedio agisce in maniera meravigliosa nella mielite quando contemporaneamente c’è un fortissimo stato spasmodico della schiena che rivela un attacco meningeo. Un’altra caratteristica che appartiene a questo rimedio e che è un sintomo ben noto di mielite è la sensazione di cerchio; la sensazione di fasciatura qua e là attorno agli arti e al corpo è un sintomo abituale.Una sensazione di corda stretta attorno al corpo è caratteristica degli stati più rivelatori di irritazione e di mielite. Irritazione del midollo spinale con punti sensibili. Punti che bruciano come se qualcuno affondasse un ferro rovente nella spina dorsale. Dolore lungo il midollo, dolori taglienti, laceranti nel midollo spinale con debolezza paralitica, paralisi crescente e paralisi totale; paralisi di un lato del corpo. «Dolore alla pianta dei piedi camminando, come se fosse troppo tenera e gonfia». «Torpore al tallone camminando». «Tremore alle ginocchia» che altro non è che una questione di debolezza generale. «Torpore agli arti in posizione seduta». Ogni volta che un arto è compresso da qualcosa, si intorpidisce. Circolazione debole, debole conduttività, debole reazione nervosa; tutto è rallentato. Le braccia e le gambe sono pesanti. «Dolori agli arti, come se i nervi fossero pizzicati con forza, con sensazione di pressione alle articolazioni». Riporterò adesso alcuni dei sintomi nervosi che avvalorano certe osservazioni che abbiamo fatto. «Assenza di reattività del corpo». «Forte esaurimento delle forze, specialmente
dopo aver camminato all’aria aperta». «Paralisi di una parte del corpo che colpisce soprattutto gli estensori». «Paralisi reumatica e traumatica nei pazienti gottosi». Pazienti gottosi con noduli alle articolazioni; vecchi organismi deteriorati con esaurimento e paresi. «Sovreccitazione psichica e fisica».Tremiti quà e là nel corpo. «Deambulazione lenta, insicura, come dopo una grave malattia». I movimenti del malato devono essere lenti, non può affrettarsi. «Movimenti involontari». Ci sono tutti i tipi di sogni e di turbe del sonno, in modo che il sonno può essere molto disturbato e agitato. Il paziente non si sveglia riposato e appena si sveglia ha le palpitazioni. «Molti sogni e frequenti risvegli; sobbalza per lo spavento; brontola o grida». «I muscoli cervicali tirano indietro la testa quando dorme». Questo sintomo di osserva in caso di debolezza paralitica; lo stiramento dei muscoli alla nuca, lo sveglia. Ci sono scosse alla nuca durante il sonno. In tutte le affezioni di questo rimedio, si riscontra molto spesso una notevole assenza di calore vitale e freddo, e tuttavia il paziente vuole stare all’aria aperta. Egli deve portare vestiti pesanti ed essere ben coperto, ma vuole stare all’aria aperta.Si raffredda continuamente ad ogni cambiamento di temperatura e ad ogni corrente d’aria. Talvolta andrà a letto Alumina Lezioni di Materia Medica Omeopatica 72
freddo come un ghiacciolo e quando si sarà riscaldato sarà talmente infastidito dal prurito e dal calore del letto, che non potrà riposare. Sono i due estremi che si toccano. La circolazione è così debole alle estremità e al dorso delle mani che, col freddo, le mani sono sempre gelate e coperte di geloni e di screpolature sanguinanti. La cute lungo le tibie è ruvida, rasposa e prude. Si è già detto che il tempo secco o secco e freddo aggrava i disturbi di Alumina e che il tempo umido a volte li migliora. In questo rimedio la temperatura non è affatto alta. Vi sono pochi brividi e poca febbre, ma ciò che predomina nella maniera più chiara sono gli elementi di cronicità, la lentezza, l’inerzia, e i sintomi cronici. Nei casi di debolezza e crollo fisico si avrà qualche sudore notturno e verso il mattino la traspirazione. Leggero brivido al mattino. Brivido con sete. Una caratteristica del rimedio che colpisce è la secchezza cronica della cute. La traspirazione avviene raramente ed è poco abbondante. Non è utile specialmente per i sudori copiosi e sfibranti. Esso è l’opposto di Calcarea, che traspira abbondantemente; viceversa Alumina, nelle sue affezioni spinali e paralitiche, è estenuato dallo sforzo, completamente spossato, ma non traspira. Mettetegli addosso un mucchio di coperte per farlo traspirare, se volete ... avrà solo molto caldo e prurito, ma non traspirerà. I sudori sono poco abbondanti. Gli è impossibile traspirare. Secchezza cronica della cute, con screpolature. La cute si logora, diventa rasposa, si spacca per la secchezza. Grande secchezza della cute che si ispessisce sul dorso delle mani; e, col tempo freddo, le mani diventano fredde e pallide. 73
ALUMINA PHOSPHORICA I sintomi si aggravano nella tarda mattinata, nel pomeriggio, prima e dopo mezzanotte. Il paziente preferisce stare all’aria aperta, presenta una forte anemia, torpore di singole parti del corpo, catarro, clorosi. Soffre spesso di raffreddori che aggravano le sue condizioni generali. È sensibile sia al caldo che al freddo, i sintomi si aggravano a causa del freddo.
Avverte un senso di oppressione agli arti; l’azione dei muscoli, che si presentano alquanto rigidi, è convulsa, clonica, epilettica, isterica. I vasi sanguigni sono dilatati. I sintomi si aggravano dopo mangiato. L’organismo risente di qualsiasi attività fisica. Altri sintomi sono: frequenti svenimenti, debolezza e dimagrimento generale. (In questo stato sono da evitare i cibi e le bevande fredde, il latte, le patate e tutti i cibi caldi). Senso di formicolio per tutto il corpo. Assenza di calore corporeo, un senso generale di pesantezza, mancanza di riflessi. (I sintomi peggiorano dopo aver camminato). Spasmi nervosi dei muscoli e degli arti, senso di stanchezza, desiderio di stendersi: lo stare distesi aggrava la respirazione soprattutto se per lungo tempo e sul dorso, ma allevia le cefalee. I sintomi peggiorano prima, durante e dopo il ciclo mestruale; o dopo le attività fisiche, che allo stesso tempo alleviano i dolori alla schiena. In generale comunque, si registra una totale avversione e fastidio per tutte le attività fisiche. Torpore agli arti. Congestione sanguigna. I dolori sono fastidiosi, gravativi, pungenti, spastici, opprimenti, acuti e violenti. Alumina Phosphorica è destinato a diventare uno dei più efficaci rimedi nel trattamento di paralisi in particolare degli arti inferiori. La paralisi può colpire una parte del corpo, o gli organi e può non essere dolorosa. Il polso è debole e irregolare. Estrema sensibilità esterna ed interna. La debolezza e la prostrazione nervosa è simile a quella dovuta agli eccessi sessuali. I sintomi si aggravano dopo aver dormito. Lo stare in piedi affatica il paziente che avverte tensione in tutto il corpo. Tremori e contrazioni spastiche. Le passeggiate anche all’aria aperta aggravano i sintomi ma sono di sicuro giovamento alle condizioni generali del soggetto. Estrema debolezza appena svegli al mattino, dovuta a diarrea, in conseguenza di attività fisiche e a causa del ciclo mestruale. Affaticamento e stanchezza. Psichismo. Il soggetto rifiuta la compagnia e la socializzazione; è ansioso, al mattino, nel pomeriggio e alla sera; ha paura, del futuro, per la sua salute. È distratto, non riesce a concentrarsi, è confuso. Si scoraggia facilmente, è pessimista circa la sua salute e teme la morte. È molto eccitabile ed ansioso. Alumina Phosphorica si è rivelato molto efficace nel trattamento degli effetti cronici dell’ansia, e si accompagna a Ignatia. A volte il soggetto ha sprazzi di fervore intellettuale che lasciano subito il posto a confusione mentale, indifferenza che rasenta l’ottusità. È irresoluto, incoerente nelle azioni e nei discorsi. È contrario al lavoro e si lamenta spesso di malattie immaginarie e avversità. Ride nervosaAlumina phosphorica Lezioni di Materia Medica Omeopatica 74
mente, agisce nervosamente; il suo umore cambia repentinamente, è ostinato e in generale prova disgusto per la vita. Nei casi di prostrazione mentale il suddetto rimedio si è dimostrato molto utile ed efficace. Inoltre, il soggetto è triste al mattino e al pomeriggio, i riflessi sono lenti. Preferisce il silenzio. Sonnolenza. Alumina Phosphorica è adatto anche nel caso di eccessi sessuali, di prolungati sforzi intellettuali e di esaurimenti. Ed ancora, il soggetto non è incline al dialogo, indugia in pensieri suicidi; parla nel sonno, è introverso. Piange al mattino appena sveglio, o durante la notte, alterna momenti di risa isteriche e involontarie, anche nel sonno. Soffre di vertigini al mattino, nel pomeriggio e alla sera o quando chiude gli occhi; lo stare distesi migliora questo malessere; la vista è annebbiata. Alumina phosphorica è efficace nella cura in particolare dei disturbi sotto elencati e che sono la diretta conseguenza dei malesseri che abbiamo trattato precedentemente. Testa. Senso di freddo alla testa, all’occipite; flusso intenso di sangue alla testa; costrizione alla testa, alla fronte. Sensazione di vuoto alla testa; caduta dei capelli. Senso di calore alla testa al mattino e alla sera; dopo i pasti. Pesantezza alla testa al mattino e
quando ci si abbassa. Prurito alla testa e alla fronte. Torpore del cuoio capelluto. Dolori alla testa, al risveglio, al pomeriggio, la sera, di notte; quando si tirano su i capelli. Dopo i pasti si avverte l’impellente bisogno di distendersi. I dolori al capo aumentano prima e dopo le mestruazioni. Pulsazioni dopo essere stati seduti o dopo aver dormito, o in conseguenza di assunzione di alcolici; dopo aver camminato, o quando ci si abbassa inclinando il corpo; fastidio per i luoghi caldi. I dolori migliorano all’aria aperta; quando si è distesi, anche la pressione sanguigna migliora. Le emicranie sono periodiche. I dolori si avvertono in profondità alla testa e alla fronte al mattino appena svegli, al pomeriggio e alla sera; dolori nella zona degli occhi. Dolori all’occipite, dopo aver dormito, quando ci si abbassa. Dolori ai lati della testa, alle tempie per esempio, di sera. Pulsazioni alla sommità della testa nel pomeriggio. Bruciori alle tempie e alla fronte. Contrazioni, scoppi, dolori sordi al capo. Pressione dolorosa alla fronte, all’occipite, alle tempie, alla sommità del capo. Fitte all’occipite, alla sommità del capo. Dolori acuti al capo e alla fronte sugli occhi, alle tempie, al lato destro del capo quando si tossisce. Pulsazioni e scariche alla fronte. Occhi. Durante la notte le palpebre si attaccano. Screpolature agli angoli palpebrali. Suppurazione degli occhi. Le palpebre superiori sono pesanti e quasi paralizzate. Gli occhi sono asciutti. Congiuntivite. Bruciore alla palpebre e agli angoli palpebrali. Lacrimazione. Difficoltà ad aprire le palpebre a causa della loro debolezza e della suppurazione. Dolore e bruciori agli occhi dopo la lettura. Fotofobia e tremore alle palpebre. Occhi arrossati e gonfi. Orzaioli. La vista è offuscata, annebbiata e debole. Atrofia del nervo ottico. Alumina Phosphorica è stata utilizzata con successo nella cura della cecità derivata da anemia del nervo ottico. Orecchie. Suppurazione delle orecchie. Arrossamenti e bruciori. Rumori al mattino, e alla sera; vertigini; ronzii, fruscii, sibili. Dolori all’orecchio quando ci si soffia il naso o si deglutisce. Prurito e fastidi vari. L’udito è debole. Naso. Rinite acuta secca e fluida, tosse. Epistassi e fuoriuscita di catarro verdognolo, purulento, nauseabondo, viscido. Il suddetto rimedio cura il catarro nasale ostinato. Secchezza dolorosa al naso che è spesso arrossato e infiammato. Ostruzione delle narici. 75 Dolori in tutto il naso specialmente se viene toccato. Anosmia. Ulcere al naso, starnuti frequenti. Bocca. Labbra secche; colorito pallido, macchie rosse ed eruzioni alle guance,al mento, alla fronte e al naso; eczema e foruncoli sulla fronte. Bruciori e prurito al volto. I dolori si aggravano all’aria aperta o dopo il movimento delle mascelle; dolori alle ossa del volto. Sudore al volto. Gonfiori al volto e alle labbra. Gengivorragia e la lingua è sporca. La bocca è asciutta e l’alito è cattivo. Dolori alle gengive e al palato; bruciori alla bocca. Le gengive sono gonfie e la saliva è abbondante. Perdita del gusto. Ulcere alla bocca, odontalgia la sera, all’aria aperta, dopo la masticazione. Costrizione della gola a causa della secchezza, di sera o al risveglio. Infiammazionne della gola. Angina, bruciori al mattino, quando si deglutisce. La deglutizione è difficile. Tonsille gonfie. Apparato digerente. Appetito continuo, fame anche dopo aver mangiato. Avversione per la birra o il fumo, per la carne. Senso di freddo allo stomaco. Costrizione dello stomaco. Voglia di caffè, frutta e cibi dal sapore acidulo. Senso di vuoto che non si riesce a soddisfare mangiando. Eruttazione di sera e dopo aver bevuto latte. Senso di pienezza e di pesantezza dopo mangiato. Singhiozzo. Frequenti indigestioni. Nausea al mattino, di
sera, di notte, dopo mangiato, durante le emicranie. Crampi e dolori sordi allo stomaco dopo mangiato che migliorano dopo l’assunzione di bevande calde. Conati di vomito. Sete. Sensazione di freddo e di pienezza all’addome. Dilatazione flatulenta. Pesantezza e senso di oppressione all’addome. Dolori addominali al mattino e nel pomeriggio, dopo i pasti, prima delle mestruazioni, dopo il movimento. Crampi e coliche. Dolori al fegato. Contrazioni dei muscoli addominali. Stitichezza. Diarrea al mattino, al pomeriggio, dopo colazione, dopo i pasti, durante le mestruazioni. Ascessi e fistole all’ano. Flatulenta nauseabonda. Bruciori all’ano. Emorroidi sanguinolente. Dolori all’ano e al retto. Bruciori durante la defecazione. Paralisi del retto. Feci scure, con tracce di sangue, secche, verdognole, dure, nodose, grosse, o molli, poltacee e sottili. Apparato urogenitale. Frequente bisogno di urinare durante la notte; ritenzione delle urine; paralisi della vescica. Pressione alla vescica. Minzione difficile; flusso debole, frequente di notte; involontario quando si tossisce; senso di insoddisfazione dopo aver urinato. Senso di debolezza alla vescica. Nefrite. Gonfiore alla prostata. Emissione di liquido prostatico assieme alle feci. Emissione di liquido viscoso dall’uretra. Alumina Phosphorica risulta efficace anche nella cura della gonorrea. Bruciore al passaggio dell’urina. Gonfiore all’uretra. L’urina è acre, albuminosa, torbida, scura, pallida, abbondante, scarsa; il sedimento urinario è rosso, torbido o bianco. Erezioni difficli di notte; frequenti adeniti, dolorose e violente; impotenza; prurito ai genitali; orchialgia. La donna prova avversione per il coito che avviene spesso senza piacere. Leucorrea con tracce di sangue, abbondante, sottile, gialla, sia prima che dopo il ciclo. Ciclo mestruale irregolare, doloroso, scarso, breve. Prolasso dell’utero. Ulcere della portio. Apparato respiratorio. Catarro della laringe e della trachea; aridità della laringe; presenza di muco nella laringe; irritazione e dolore alla laringe e alla trachea; prurito alla Alumina phosphorica Lezioni di Materia Medica Omeopatica 76
laringe; raucedine alla sera, che peggiora dopo aver parlato molto. La voce è rauca. Difficoltà di respirazione di notte, asma; il respiro si arresta dopo aver tossito. Tosse al mattino, nel pomeriggio, la sera e di notte; all’aria fredda. Tosse secca di sera dovuta all’irritazione della laringe e della trachea. Espettorazione al mattino, abbondante e con tracce di sangue, salata, viscida, bianca gialla, puteolente. Ansia e senso di oppressione al cuore. Senso di calore al petto. Infiammazione dei bronchi. Prurito alla cute del torace e delle mammelle. Dolori al torace di notte, quando si tossisce, dopo i pasti, quando si inspira. Palpitazioni al mattino, ansia, dopo i pasti, durante il ciclo mestruale, al risveglio. Dorso e arti. Senso di freddo alla schiena. Foruncoli sulle spalle. Mielite, prurito alle spalle. Rachialgia che migliora dopo il movimento. Cervicalgia quando si muove il capo. Dolori interscapolari. Lombalgia, coccigodinia, rachialgia, sacralgia Il soggetto barcolla nel camminare, soffre di geloni e duroni, sente freddo alle mani, alle gambe, ai piedi. Mani e dita intorpidite. Crampi ai polpacci. Vesciche sulle natiche e alle cosce. Eruzioni alle gambe. Formicolio ai piedi e agli arti superiori. Le mani sono calde. Pesantezza degli arti. Unghie incarnite. Prurito agli arti di sera. Torpore degli arti. Dolori agli arti di notte, alle giunture, alla spalla sinistra, ai gomiti, alle ginocchia, alle cosce. Paralisi degli arti. Tensione alle cosce e alle gambe; vibrazioni agli arti superiori, mani, dita, e arti inferiori. Debolezza dei muscoli e degli arti superiori e inferiori.
Sonno e sogni. Sonno profondo. Incubi. Il soggetto fatica ad addormentarsi. Sonno senza riposo. Sonnolenza al mattino, la sera, dopo cena. Insonnia prima di mezzanotte. Frequenti risvegli. Temperatura. Senso di freddo nella tarda mattinata, nel pomeriggio, di sera anche a letto, di notte, prima di mezzanotte, dopo i pasti. Il calore non migliora questa sensazione di freddo. Temperatura nel pomeriggio, di sera e di notte, senza sudorazione. Traspirazione al mattino e di notte. Cute. Perdita della sensibilità. La pelle è arrossata e calda o fredda. Gialla come se fosse itterica. Formicolii, eruzioni, herpes, eczemi dolorosi. Orticaria. Vesciche. Formicolii durante la notte specie dopo che ci si gratta e conseguenti al calore. Iperestesia della cute. Cute tesa e arida. Ulcere con pus giallo e puteolente. Le ferite tendono a guarire. 77
ALUMINA SILICATA Per la preparazione di questo rimedio viene triturata una specie di pietra conosciuta come andalusite. Esso è composto da 63 parti di alluminio e 37 parti di silice. L’autore ha largamente usato con successo questo rimedio per anni. È efficace nella cura delle cefalee, nelle mieliti, nei disturbi intestinali e nervosi. I suoi sintomi si manifestano a volte prima di mezzogiorno, ma più frequentemente nel tardo pomeriggio e la sera. Talvolta anche a notte inoltrata. Desiderio di stare all’aria aperta, ma l’aria fredda aggrava i disturbi che peggiorano oltremodo se il soggetto è raffreddato. Senso di freddo. I dolori migliorano con applicazioni calde. In consequenza di simili disturbi si riscontra nel paziente una diminuizione ponderale. Il suddetto rimedio si è rivelato efficace nella cura di soggetti marcatamente emaciati e anemici. Estrema debolezza. Molti sintomi si aggravano in seguito ad attività fisica. Efficace nella cura della polineurite e dell’atassia locomotoria. Uno dei sintomi più diffusi è il senso di costrizione, anche degli orifizi. Questo rimedio è di grande utilità nella cura delle convulsioni epilettiche, poiché esso agisce sulla causa delle convulsioni che diventano così sempre meno frequenti e violente, per poi scomparire del tutto. Torpore e contrazioni toniche. Dilatazione delle vene e crisi di svenimento. I sintomi peggiorano dopo aver mangiato. Il paziente migliora invece se a digiuno o se ingerisce solo piccole quantità di cibo. Le bevande fredde e i cibi freddi, i cibi e il latte molto caldi aggravano i sintomi. Formicolii alla pelle, alle estremità, lungo il tragitto dei nervi e alle parti interne. Sensazione di pienezza in tutto il corpo. Pesantezza del corpo e degli arti. Indurimento delle parti infiammate. Infiammazione ai nervi con conseguente bruciore, formicolio e torpore; la testa, la colonna vertebrale, i visceri addominali sono estremamente sensibili. Spasmi e contrazioni muscolari. Senso di stanchezza che costringe il paziente a letto.Questo rimedio si è rivelato efficace nella cura di una paziente che per molti anni era stata costretta a letto da un’estrema debolezza. Strappi muscolari in seguito a sollevamenti, come Rhus toxicodendron. Alcuni sintomi peggiorano se distesi ma in generale questa posizione aiuta la paziente. Altri sintomi peggiorano se la paziente sta sul dorso. Desidera completo riposo, odia il movimento che aggrava i suoi sintomi. Aumento delle secrezioni mucose. Il rimedio cura il lupus. Torpore di singole parti o di parti doloranti; neurite. Vampate di calore alla testa, al corpo. I dolori aumentano in seguito all’eccitazione e al movimento, diminuiscono col calore esterno e col riposo assoluto. Dolori di diverso tipo, infiammazioni, fitte. Costrizione, dolori taglienti, profondi, sordi, spasmi, paralisi. Dolori in tutto il corpo in seguito a pressione,
fitte, dolori violenti e ulcerosi. I dolori e molti altri sintomi sono periodici. Talvolta si registra un aumento della pressione. Pulsazioni in tutto il corpo, alla testa e all’addome. Il polso è veloce, la sera e di Alumina silicata Lezioni di Materia Medica Omeopatica 78
notte. Il paziente migliora se disteso a letto, si aggrava quando si alza dal letto o da una sedia. Estremamente sensibile sia esternamente che internamente. La calura estiva spossa la paziente. Gonfiori delle parti affette e delle ghiandole. Tensione in tutto il corpo e agli altri. Tremori agli arti. Contrazioni. Dolori al risveglio. L’attività motoria è quasi impossibile; qualsiasi movimento aggrava tutti i sintomi; debolezza dopo l’attività motoria. Il clima umido accentua i sintomi. Psichismo. Alumina silicata è molto utile nei casi di debolezza nervosa, di eccitazione mentale e aggravamenti dovuti all’ira e alle contrarietà. Mentalmente assente. Ansia, di sera, di notte; ansia per la propria salute; più grave dopo aver dormito. Una sperimentatrice rischiava di diventare pazza e le è stata somministrata la 30 a come antidoto. Non è mai soddisfatta, critica tutto e tutti. Vuole star da sola, ma si aggrava se sola e migliora in compagnia. Difficoltà a concentrarsi. Confusione mentale al mattino che si aggrava camminando, o se la si contraddice. Contrastante e capricciosa. Parecchi pazienti esaminati erano timidi e paurosi. La sperimentatrice crede di diventare sempre più piccola e che cadrà non appena alzata dal letto; ha visioni; senso di disperazione, è delusa, scoraggiata e distratta; lunghi periodi di abulia, dopo aver dormito. Forte tendenza a fantasticare. Costante stato di paura; la paziente si sveglia atterrita. Marcata debolezza mentale, amnesia, indifferenza, irresolutezza, mancanza di idee, stato mentale che rasenta l’imbecillità o la follia. Ride istericamente. Non è socievole, ostinata, memoria debole. Repentini sbalzi di umore. Fa errori quando parla e scrive. Senso di rimorso; paure religiose, debolezza mentale che rasenta la pazzia. Di notte la mente è confusa, ansia. Grande senso di tristezza. Sappiamo che la vita della paziente fino ad allora era stata serena, ma parlare della sua infelicità in qualche modo migliorava il suo stato generale. Sensibilità al rumore. Siede per molto tempo senza accorgersi di quello che succede intorno. Sonnambulismo non appena si addormenta. Pensieri suicidi, detesta la vita e vuole morire. Non vuole parlare con nessuno. Parla e piange nel sonno. Forza di volontà quasi nulla. Avversione sia per l’attività mentale che fisica. Vertigini al mattino e sera, quando si siede, quando si china, camminando, se gira di scatto la testa; migliora sdraiata. Vertigini quando chiude gli occhi; tendenza a cadere in avanti; tendenza a cadere nella direzione in cui si volta; vertigini in presenza di uno stato tossico, nausea. Sangue alla testa, sensazione di caldo e freddo all’occipite; sensazione di restringimento dello scalpo, specialmente nella zona della fronte. Senso di vuoto alla testa. Calore e pesantezza alla testa, specialmente alla fronte, di sera. Prurito e formicolii al cuoio capelluto. Cefalee, al mattino, pomeriggio, sera e di notte. I dolori peggiorano quando piega la testa in avanti, quando si lega i capelli, dopo mangiato, quando batte i denti, prima e dopo il ciclo, mentre si siede, dopo aver dormito, se assume eccitanti, se sale le scale, piegandosi. I dolori migliorano quando solleva la testa, con applicazioni fredde, aria fredda, distendendosi, movendo la testa e camminando. Dolori intermittenti di giorno e di notte. Emicranie periodiche. Il rumore aumenta le pulsazioni alla testa. La paziente si
copre con cura il corpo ma preferisce lasciare la testa all’aria fredda. Formicolii della testa fino alla punta dei piedi. Dolore alla fronte, sugli occhi, il pomeriggio e la sera. Dolori 79 nella zona occipitale, alle tempie, alla sommità e ai lati della testa, soprattutto nel lato destro. I dolori alla testa sono brucianti, violenti, taglienti, tiranti, prementi, lancinanti, fitte, dolori come per una contusione; dolori violenti alla fronte di sera; dolori alle tempie e alla sommità della testa. Dolori sparsi alla testa che migliorano se la paziente riposa o è seduta. Emicranie pulsanti che peggiorano se c’è rumore, pulsazioni alla fronte e alla sommità della testa. Quando qualcosa cade per terra è come se cadesse sul suo corpo dolorante. Le palpebre si attaccano durante la notte, e al mattino scaricando un muco spesso; occhiaie, occhi aridi e dilatati; all’aria aperta infiammazione catarrale, con prurito. Dolori e bruciori agli occhi di sera; bruciore alle palpebre e nell’angolo palpebrale; dolore come quando si ha della sabbia negli occhi; fitte agli occhi. Fotofobia. Occhi arrossati, orzaioli e palpebre gonfie. Vista offuscata che peggiora di sera con la luce artificiale e dopo uno sforzo visivo. La vista è annebbiata, debole. Ipermetropia. Suppurazione purulenta alle orecchie; prurito al canale uditivo. Le orecchie sono calde. Rumori alle orecchie, ronzii, palpitazioni, tintinnii, scoppiettii, sibili. Otalgia, fitte. Le orecchie sono otturate e pulsano. Dapprima l’udito è acuto, poi diventa debole. Catarro della cavità nasale e delle narici posteriori. La secrezione dal naso presenta tracce di sangue, croste, è irritante, verdastro, grumoso, puteolente, denso, a volte acquoso, giallo o giallo-verde. Corizza con tosse, corizza secca alternata a corizza con secrezione abbondante dal naso, violenta; aridità della cavità nasale. Epistassi quando si soffia il naso; ha l’impressione che il naso sia pieno; prurito al naso. Il naso è ostruito da un muco spesso e da croste. Bruciori e fitte al naso; dolori alla radice del naso e al setto quando lo si tocca; dolore sordo al naso durante la respirazione che si trasmette fino alla sommità del la testa. Olfatto dapprima acuto che va indebolendosi col tempo. Starnuti frequenti con e senza corizza. Ulcerazioni al naso. Il naso è gonfio. Dolori al volto; alle mascelle e alle tempie che si aggravano all’aria aperta e in seguito alla masticazione. Fitte al volto. Il volto è arrossato. Le mucose della bocca sono coperte di afte; gengivorragia e la lingua è biancastra. Bocca secca; quando c'è cefalea le labbra si attaccano. Il muco si raccoglie nella cavità orale e l’odore è cattivo; dolori alle gengive e ai denti a contatto con l’aria fredda, quando si morde e dopo mangiato. Dolori alle gengive, al palato, alla lingua, odontalgia; salivazione, gengive gonfie, sapore di sangue in bocca, metallico, acre. Il cibo è senza sapore. Ulcerazione delle gengive. Sensibilità dei denti, dolori dalla radice dei denti superiori sino alla testa. Infiammazione della gola e delle tonsille. Espettora molto muco, al mattino la gola è secca; sensazione di grumi in gola; muco spesso, persistente nella gola; dolore in gola quando si inghiotte; bruciore, raucedine. Avverte come delle schegge in gola; fitte quando inghiotte; ulcere alla gola; tonsille gonfie. Ghiandole cervicali gonfie. Stomaco. Molto appetito, poi famelico, ma il primo boccone causa nausea. L’appetito è forte ma il cibo non riesce a soddisfarlo; appetito per cose non facilmente ottenibili. Avversione al cibo, alla carne, al caffé; pensa di non poter digerire il cibo; senso di vuoto, che non viene soddisfatto mangiando. Eruttazione amara, aspra, vuota di cibo, dopo mangiato ha il sapore della carne avariata, rigurgiti, l’eruttazione dà anche sollievo. Senso
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di pienezza dopo mangiato, spesso dopo solo un boccone. Peso allo stomaco dopo mangiato. Nausea al mattino, la sera, la notte; dopo mangiato, durante le emicranie. La vista e il pensiero del cibo provoca nausea. Gastralgia, la sera e la notte che si aggrava mangiando. Bruciori, crampi, oppressione, fitte taglienti, rodimenti; fitte opprimenti dopo mangiato, che migliorano con l’eruttazione. Dolore se premuto. Conati di vomito. Senso di vuoto allo stomaco. Ha la sensazione di avere una pietra sullo stomaco. L’acqua ha un cattivo sapore. Sete, ma non in presenza di febbre. Vomito o tosse dopo mangiato e durante le emicranie; vomito di bile, di sangue scuro, di cibo, muco e acqua. Flatulenza all’addome, pienezza, gonfiore, durezza, pesantezza, costrizione, che si aggravano dopo mangiato. Dolore all’addome, prima del ciclo, dopo aver camminanto, dopo mangiato. Migliora con applicazioni calde. Dolore nella zona epatica, pirosi, crampi, coliche che partono dallo stomaco fino ai visceri, che stimolano la defecazione. Crampi in tutto l’addome, feci acquose, fetide e gialle. Dolori taglienti e opprimenti, nell’ipocondrio sinistro e al fegato; dolori violenti all’addome. Brontolii e tensione. Retto. Stipsi, feci dure, insoddisfacenti, scarse; molta fatica, anche le feci morbide sono difficili da espellere. Costrizione dell’ano durante la defecazione. Diarrea alle 5 del mattino, dapprima indigesta, poi acquosa, chiara; flatulenza. Flatulenza offensiva. Prurito all’ano. Emorragia dei noduli emorroidari esterni. Inattività del retto; prurito all’ano, peggio grattandosi; umore attorno all’ano; dolore all’ano durante la defecazione; bruciore. Fitte, irritazione. Tenesmo del retto; paralisi del retto. Stimolo inefficace alla defecazione. Le feci sono abbondanti, con tracce di sangue, scure, secche, dure, nodose, puzzolenti, scarse, morbide, spesse, acquose. Debolezza paralitica della vescica. Ritenzione dell’urina. Tenesmo al passaggio dell’urina. Stimolo ad urinare, più forte la notte; urina sottile e debole, frequente di notte; prima che l’urina fuoriesca trascorre molto tempo; senso di insoddisfazione alla vescica; urinazione involontaria. Emissione del fluido prostatico durante la defecazione, la ghiandola è ingrossata e dolorante; prostata infiammata. Fuoriuscita di muco e pus dall’uretra; bruciore al passaggio dell’urina; fitte. Urina abbondante, in seguito scarsa, irritante torbida e rossa. Sedimento rosso, peso specifico normale, niente zuccheri, né albumina. Apparato genitale. Per l’uomo erezioni difficili durante la notte, dolorose; i testicoli sono gonfi e duri, il glande è rosso e irritato; lo scroto brucia e traspira. Frequenti emissioni di seme; l’eccitazione è forte la sera e la notte. La donna soffre di bruciori e prurito che si aggravano dopo la minzione. I bruciori migliorano con applicazioni fredde. Leucorrea acre, con tracce di sangue, abbondante, purulenta spessa, bianca o gialla, che peggiora durante e dopo il ciclo mestruale. In un soggetto esaminato il ciclo era troppo frequente, in parecchi altri, molto in ritardo, intermittente, doloroso, scarso. Dolori ai genitali; prolasso dell’utero; ulcerazione delle labbra. Irritazione della laringe, muco nella laringe e nella trachea. Irritazione e dolore alla laringe. Formicolio costante alla laringe e alla trachea. Voce rauca. Raucedine che si aggrava al mattino. La respirazione si arresta tossendo, starnuti, respirazione asmatica; respirazione rumorosa. 81 Tosse durante il giorno, al mattino, la sera, di notte. Tosse asmatica. Tosse secca al
mattino, di notte; tosse secca con espettorazione solo al mattino; la tosse peggiora all’aria fredda. Tosse secca di sera. La tosse causa irritazione alla laringe e alla trachea. Tosse violenta al mattino, febbre. Lo stare distesi sul fianco destro causa espettorazione. Tosse dolorosa, parossistica da irritazione della laringe. Espettorazione aspra, con tracce di sangue, abbondante, nauseabonda, viscida, bianca o gialla, durante il giorno, al mattino, la sera, di notte. Sensazione di congestione al torace. Costrizione al torace; oppressione, espettorazione; infiammazione dei bronchi; dolori al torace di notte; tossendo, ai lati del torace. Bruciore al torace. Forte pressione al torace; irritazione al torace in seguito al tossire; contusioni alle pareti toraciche a causa della tosse. Fitte al torace quando si tossisce e quando si inspira. Debolezza al torace e palpitazioni cardiache. All’aria fredda il dorso diventa freddo come se vi fosse versata sopra dell’acqua fredda. Eruzioni cutanee sul dorso. Prurito della regione cervicale e dorsale; rachialgia in seguito a movimento, alzandosi, curvandosi o camminando.Disteso il dolore migliora, ma girandosi e cercando di sollevarsi da una sedia il dolore aumenta nella zona della colonna dorsale. Cervicalgia, rachialgia, dolore interscapolare, sacralgia, coccigodinia; fitte al rachide specialmente nella regione lombare e sacrale. Forte bruciore alla colonna dorsale, bruciore nella zona cervicale e tra le scapole. Punture di aghi nella regione lombare in seguito all’attività fisica; meglioramento a riposo. Fitte alla schiena, nella zona cervicale, tra le scapole e alle scapole. Strappi al dorso. Indolenzimento del dorso e della regione cervicale; estrema debolezza della schiena che costringe a letto. Disturbi agli arti specie quelli inferiori. Comparsa di una macchia blu dolorosa alla mano dove parecchi anni prima le era stata rimossa una verruca. Le unghie sono diventate fragili; le mani sono costantemente screpolate, fredde, così come i piedi e le gambe; mani fredde come il ghiaccio e dita blu. Crampi ai polpacci. Dimagrimento degli arti; eruzioni agli arti, foruncoli ed esantema rosso. Forte formicolio. Mani calde. Pesantezza degli arti superiori, degli arti inferiori, delle mani e dei piedi. Prurito violento senza eruzioni agli arti superiori, alle mani e alle dita, agli arti inferiori, alle cosce e alle piante dei piedi. Prurito doloroso alle braccia lungo la linea dei nervi. Spasmi agli arti. Torpore agli arti, a quelli superiori nel primo pomeriggio, alle dita delle mani, agli arti inferiori, alle gambe, ai piedi e ai talloni; torpore delle prime due dita del piede destro quando è distesa sul dorso. Dolore agli arti in seguito ad eccitamento, che si aggrava col movimento e durante la notte. Dolore alle giunture, agli arti superiori, alle spalle, ai gomiti, agli avambracci, alle mani e alle dita; dolore lungo la linea dei nervi. Il dolore percorre il corpo dal basso verso l’alto, peggio nella parte sinistra; il dolore si diffonde alla regione cardiaca e quindi alla tempia sinistra. Dolore acuto alle gambe. Dolore pungente come di un ago conficcato nei muscoli del fianco destro. Dolori di tutti i tipi agli arti. Paraplegia indolore, a volte anche dolorosa. Tensione degli arti superiori e delle braccia quando si solleva un peso; tensione ai polpacci e ai piedi. Gonfiore alle dita. Indolenzimento delle dita, degli arti inferiori. Pizzicori e punture in tutti gli arti, superiori, mani e dita, arti inferiori e piedi. Tremolii agli arti, alle mani,alle ginocchia. Contrazioni agli arti, alle spalle, agli arti inferiori, alle gambe, ai piedi. Ulcerazioni intorno alle unghie. Alumina silicata Lezioni di Materia Medica Omeopatica 82
Debolezza agli arti, arti superiori, arti inferiori, alle cosce, alle gambe. Il paziente è incapace di sollevare il piede quando sale le scale come se non riuscisse a sollevare il proprio corpo. Il sonno è disturbato da visioni; sogni ansiosi, confusi, di morte,
incubi, piacevoli, di litigi. Il sonno è inquieto e interrotto. Sonnolenza al mattino, nel primo pomeriggio e la sera dopo cena. Insonnia prima di mezzanotte; sonno non tranquillo; risveglio troppo presto al mattino; risvegli frequenti. Sbadigli. Temperatura. Freddo prima di mezzogiorno, a mezzogiorno, nel pomeriggio, la sera; freddo la sera a letto; all’aria aperta, dopo mangiato, meglio dopo bevande calde; sensazione di freddo dentro e fuori. Brividi di freddo alle ore 17.. Freddo in un solo lato. Freddo durante la defecazione. Desiderio di tepore. Caldo nel pomeriggio, la sera, la notte. Comparsa di temperatura tra le ore 20 e le ore 22, con forti dolori alle gambe, dolori nella zona del cuore e alla tempia sinistra. Calore esterno con brividi di freddo. Vampate di calore, caldo durante il sonno. Traspirazione al mattino, la notte, ansia; traspirazione in seguito al movimento. Abbondante sudore dopo svegli. Cute secca, freddo, anestesia, macchie gialle. Eruzioni, vesciche, foruncoli, bruciore; screpolature, eczema secco. Herpes, secco, pruriginoso, pungente. Eruzioni pruriginose che peggiorano col calore. Eruzioni dolorose. Orticaria nodosa, eruzioni con vesciche. Fuoriuscita di umore dalle eruzioni quando si gratta, bruciore. Eruzioni pungenti e brucianti. Eruzioni fagedeniche. Formicolii intensi su tutta la pelle del corpo, che peggiorano la sera a letto. Meglio se completamente immobili. Il prurito diminuisce grattandosi. Bruciore pungente su tutta la pelle, specialmente sul dorso delle mani, sulle braccia e ai piedi. La pelle è estremamente sensibile, tesa. L’epidermide cicatrizza lentamente. 83
AMBRA GRISEA Ambra grisea
Dopo aver dato un’occhiata ad Ambra grisea nel suo insieme, avrete l’impressione di aver studiato le caratteristiche di un individuo prematuramente invecchiato. Vedrete spesso in una persona di cinquant’anni, sintomi che dovrebbero manifestarsi a ottanta e, dopo aver studiato questo rimedio, constaterete che presenta lo stesso aspetto: quello di un invecchiamento prematuro. Riconosciamo il tremore e un tipo particolare di debolezza che si può descrivere solo col termine di senilità; non è la confusione mentale che è propria alla malattia, ma quello stato particolare che siamo abituati a vedere nei vecchi in età avanzata: tremore, deambulazione vacillante e uno stato di fantasticheria con perdite di memoria. Il paziente passa incessantemente da un argomento all’altro; fa una domanda e, senza aspettare la risposta, ne fa un’altra. Difficilmente questa può definirsi confusione, è piuttosto uno stato di fantasticheria, di senilità. Questo rimedio è utile quando si trova uno stato simile in persone giovani che non hanno la mente disturbata, ma piuttosto indebolita. È indicato in particolare per quelle persone che manifestano una curiosità indiscreta, passeggera e fugace, e saltano da un argomento all’altro. Spesso un paziente mi pone una domanda dopo un’altra, senza mai attendere la risposta; è un chiacchierone frivolo e volubile, che non sembra rendersi conto che non ho risposto alle sue domande; questo paziente, dico fra me, ha bisogno di Ambra Grisea. Un simile comportamento raggiunge una tale frequenza tra gli uomini del nostro tempo che sarete sorpresi di notarlo un po’dovunque. Ma c’è una specie di malattia nervosa che si manifesta con gli stessi sintomi e che Ambra grisea può guarire. Un’altra sua caratteristica è l’alternarsi di depressione psichica e cambiamenti di umore. Questo normalmente è una caratteristica della vecchiaia. Un periodo di grandie facilità a commuoversi è spesso seguito da uno stato di indifferenza a tutto, alla gioia, al
dolore, alle persone, ecc. periodo durante il quale il vecchio accoglie con indifferenza avvenimenti che, normalmente, spezzerebbero il cuore di una persona equilibrata. Non si stupisce neppure di non essere emozionato da queste cose sorprendenti, tanto è profondo lo stato di indifferenza. Molti disturbi sono più evidenti al mattino. Il paziente si alza in uno stato di confusione, di ottusità mentale e di fantasticheria; e, verso sera, presenta sintomi di alienazione. Ambra grisea è uno dei rimedi indicati più frequentemente nelle vertigini semplici, non classificabili, dei vecchi. Costoro sono così storditi da non potere uscire per la strada, lo sono al punto che alzandosi la mattina devono aspettare un momento per reggersi sulle gambe. È lo stordimento della senilità e della vecchiaia precoce. Quando uno di tali pazienti tenta di fissare la propria mente su qualcosa, le sue idee scorrono veloci. Ha una specie di confusione mentale e il dileguarsi delle idee. Deve fare più volte uno sforzo non comune per riportare i propri pensieri a livello di coscienza, prima di potersi concentrare Lezioni di Materia Medica Omeopatica 84 per riflette su un argomento. Ma siccome concentrarsi gli viene difficile, è costretto a sedersi per pensare con maggiore attenzione agli avvenimenti più sgradevoli che a viva forza penetrano in lui e dei quali non riesce a sbarazzarsi. Una cosa analoga avviene in Natrum muriaticum, ma la caratteristica del paziente Natrum muriaticum è che si concentra con piacere sui fatti spiacevoli del passato e resta sveglio a pensarci. Ambra grisea nel farlo è imbarazzato. Lo disturbano immagini, volti irreali, fantasie orrende e visioni che gli impediscono di dormire. In questo stato quasi onirico, non può impedire che tutto gli resti nella mente. Uno stato psichico come questo può essere la conseguenza di difficoltà nel lavoro, insieme a vertigini, congestione della testa, ed esaurimento cerebrale. Una modalità che in questo rimedio si trova dappertutto è che i sintomi si acuiscono in presenza di altri; altra modalità è che si acuiscono con la conversazione. Una donna è incapace di evacuare se non manda in un’altra stanza l’infermiera che la cura. Infatti, se non è sola non riesce a fare niente malgrado si sforzi molto. (Si dice di Natrum muriaticum che il paziente non può urinare in presenza di altri; l’urina non defluisce se c’è qualcuno vicino; e questa è una specie di caratteristica generale di questo rimedio). Confusione mentale e fastidio in presenza di altre persone. Fastidio in società. Appena è in società arrossisce, trema, presenta sovreccitazione nervosa e le idee svaniscono. Tali sintomi gli fanno credere di essere sul punto di perdere la ragione e, alla fine, egli si rifugia in uno stato di malinconia, di tristezza e di disperazione e non vuole più vivere. «Grande tristezza». «Malinconia; resta seduto a piangere per giorni». Questo è lo stato psichico del paziente prematuramente invecchiato, dall’organismo deteriorato. È un relitto e, quando vedete un paziente che gli somiglia e agisce allo stesso modo, vi chiederete se non è già troppo tardi per guarirlo. Realizzerete subito di avere dinanzi qualcuno che sta scendendo la china e sta andando verso una qualche forma di alienazione mentale. Nel nervosismo, nei tremori, e la sovreccitazione di Ambra grisea il medico vede nel paziente che prima era forte e vigoroso i segni precursori di un grande tracollo. Su quest’uomo è piombato, o un lavoro assai importante o uno shock familiare. Non ha l’aspetto di un’incipiente tubercolosi, né uno stato di cachessia, ma di una prostrazione del sistema nervoso, una prostrazione psichica. Un uomo provato da una morte dietro l’altra in famiglia ha l’impressione che non gli resti più niente; non può affrontare con filosofia il proprio dolore; ha perduto il lavoro e gli amici; e allora entra in uno stato di fantasticheria e si chiede se la vita vale la pena di essere vissuta. In questi casi avete davanti il quadro di Ambra grisea.
Molti disturbi si manifestano al mattino e molti dopo aver mangiato. «Vertigine con sensazione di peso al vertex; peggio dopo aver dormito», ma soprattutto la mattina. Per quanto non sia menzionato nei testi, il paziente si aggrava anche dopo aver mangiato. «Deve sdraiarsi per la vertigine e per una sensazione di stanchezza allo stomaco». Tra i sintomi psichici abbiamo: l’intolleranza alla musica; la musica lo fa tremare, aggrava i suoi sintomi psichici e gli suscita un dolore alla schiena come quello che susciterebbe un colpo di martello. Ascoltando la musica si manifestano un gran numero di sintomi fisici. È come se i suoni si materializzassero e lo agguantassero. Spesso i disturbi sono unilaterali; traspirazione di un solo lato del corpo o del fianco malato. «Nella parte destra della testa vi è una zona dove i capelli se si toccano fanno 85 male». La stessa sensazione si ha sulla pelle che è ipersensibile al tocco. Al risveglio del mattino, c’è dolore al cuoio capelluto seguito da una sensazione di torpore. «Il Torpore accompagna tutti i disturbi». È un tipo particolare di torpore, come quello delle persone anziane. Minore sensibilità nelle regioni malate; circolazione rallentata. Alla voce: occhi, troviamo pure: «Diminuzione della vista, come se si guardasse attraverso la nebbia». C’è un indebolimento della vista senza che ci sia nell’occhio alcuna lesione atta a giustificarlo. È un indebolimento nervoso, segno premonitore di paralisi senile. «Prurito alla palpebra come se vi si stesse formando un orzaiolo. Prurito su tutto il corpo e in tutti i piccoli orifizi». Tra i sintomi che non sono nei testi di riferimento e che sono incontestabili, quelli che appartengono a questo rimedio sono: «Cefalea con senso di pressione, che parte dalle tempie, con sensazione di stiramento e lacerazione qua e là nella testa. Fitte attraverso la testa, dolori taglienti, lancinanti, aggravati dallo sforzo, migliorati dal riposo e stando sdraiati. Cefalea soffiandosi il naso. Dolore con senso di pressione sotto l’osso frontale sinistro e nell’occhio. Bruciore nell’occhio destro e alle palpebre. Sensazione di lacerazione attorno all’occhio, di pressione al sopracciglio sinistro e fitte che peggiorano dopo aver mangiato; lacrimazione». Questi sintomi si trovano nelle relazioni delle prime sperimentazioni, ma non si trovano nei testi; sono stati messi da parte. Questo succede in tutto il Guiding Symptoms; ne furono esclusi importanti sintomi perché era necessario ridurre l’opera. «L’udito si affievolisce». Si diventa duri d’orecchio senza alcuna affezione organica. La capacità uditiva è così alterata che la musica aggrava, tramite i nervi acustici, i sintomi del paziente. «L’ascolto della musica provoca congestione cefalica». La musica aggrava la tosse. Immaginate qualcuno che si mette a tossire solo perché sente della musica! che cosa strana! Calcarea possiede una tale sensibilità che il suono del pianoforte risulta doloroso per alcuni suoi organi, specialmente la laringe. Questo rimedio ha molte emorragie. Ha abbondante epistassi la mattina. Anche qui abbiamo l'aggravamento mattutino. Possiamo farci un’idea della debolezza della circolazione con le facili trasudazioni delle mucose. «Abbondante epistassi dal naso la mattina presto a letto». «Grumi di sangue nel naso». «Secchezza del naso, che dura a lungo; irritazione frequente, come quella dovuta agli starnuti». Nel naso c’è vecchio catarro secco con atrofia della mucosa. L’interno della narice diventa lucido e secco. La bocca è seccha senza sete. C’è un dolore mordente in gola, tra una deglutizione e l’altra. La gola è irritata. I
disturbi della gola si aggravano la mattina. Sono più forti dopo aver mangiato e dopo aver bevuto bevande calde; soprattutto latte caldo. «Dopo aver mangiato: tosse e conati di vomito». C’è una curiosa associazione di sintomi nella gola. Secchezza con accumulo di muco che il paziente tenta di espellere, e quando si sforza di tossire per eliminarlo, ha dei conati e a volte vomita. La tosse provoca il vomito. Debolezza all’epigastrio ogni volta che vomita; sensazione di vuoto all’epigastrio. In profondità, alla regione epatica sensazione di pressione che peggiora al mattino, dopo aver mangiato, e dopo aver evacuato. Dilatazione addominale con flatulenza, soprattutto dopo aver mangiato. Alcuni sintomi si aggravano dopo aver bevuto. A volte questi disturbi sopravvengono nel mezzo della notte Ambra grisea Lezioni di Materia Medica Omeopatica 86
e svegliano il paziente con gorgoglii e crampi intestinali. L’addome è freddo; il malto ha l’impressione che, all’interno, tutto l’addome sia freddo. In altri momenti la sensazione di freddo sembra localizzata su un lato dell’addome. Il rimedio presenta la stipsi inveterata dei vecchi, specialmente quando non è possibile aver qualcuno che stia vicino al paziente quando dovrebbe defecare. «Frequente stimolo senza effetto, cosa che lo rende molto ansioso; in quel momento non può sopportare la presenza di altre persone». Dopo una normale defecazione, ha una sensazione di pressione o vuoto e debolezza all’addome alleviata da un’emissione di gas attraverso l’ano e da eruttazione. Ematuria con sedimenti rossi. Appena emessa, l’urina è torbida, bruno-giallastra; lascia depositare un sedimento scuro. «Urina dall’odore acidulo». Urina abbondante. «Durante la minzione, bruciore, dolore urente, prurito e solletico nell’uretra e nella vulva». «Irritazione e dolenzia tra le cosce». «Prurito irresistibile dello scroto». «Violente erezioni mattutine, senza desiderio», con torpore della regione genitale. I sintomi molto spesso cambiano sede, come in Ignatia e Natrum muriaticum. Presi nel loro insieme, possono conciliarsi, ma presi poco per volta, sembrano straordinariamente contraddittori. Per capirli, dovete conoscere l’intero rimedio. Forte emorragia tra una mestruazione e l’altra. «Emorragia tra le mestruazioni al minimo incidente». Perdita ematica dalla vagina facendo uno sforzo per espellere le feci dure, oppure dopo aver fatto una passeggiata un po’ troppo lunga o uno sforzo eccessivo. «Durante le mestruazioni, tutta la gamba sinistra diventa blu per la presenza di varici dilatate ed è sede di un dolore con senso di pressione». «La posizione distesa aggrava i sintomi uterini», in modo assolutamente inaspettato. Le mestruazioni sono troppo frequenti e troppo abbondanti. «Le mestruazioni arrivano sette giorni prima della data prevista» e, con loro, un terribile prurito alla regione genitale; «indolenzimento e prurito con gonfiore delle labbra». Un altra carastteristica importante di questo rimedio che, tra tanta sovreccitazione e prostrazione nervosa, potreste aspettarvi, è la dispnea con sintomi cardiaci, la difficoltà di respirazione, una specie di asma. Quest’ultima viene al minimo sforzo. Asma nel corso di tentativi di coito. «Prurito, grattamento e indolenzimento della laringe e della trachea». «Solletico in gola, alla laringe e alla trachea». Il prurito è dovunque e questo prurito spesso è una specie di reptazione. «Asma dei vecchi e dei bambini» nei soggetti deboli e timidi». «Fischio al torace durante la respirazione». «Tosse spasmodica». «Violenta tosse spasmodica con frequenti eruttazioni e raucedine». Buona parte di questa tosse è di origine nervosa. È una tosse con sovreccitazione, nervosismo e tremore per la quale un medico di molta esperienza
si chiederebbe se non è dovuta ad una irritazione spinale o cerebrale. Tosse nervosa come quella che si riscontra spesso nell’irritazione del midollo. Tosse provocata dalla contrazione della laringe e seguita da un’abbondante espettorazione di muco bianco. È una tosse parossistica che somiglia molto alla pertosse. Dispnea asmatica al minimo sforzo, ascoltando la musica e per sovreccitazione. Tosse con congestione della testa. Tosse durante la riflessione e per ansia. 87 Non passerà molto dalla comparsa di questi sintomi e il paziente comincerà a dimagrire e deperire, fino a quando la sua pelle somiglierà a carne di bue essiccata. E con tutto ciò è un paziente timido e vacillante. Egli si lamenta molto di una profonda sensazione di pressione e di lacerazione al lato sinistro del torace. Ha solletico e prurito; si contorce in attesa di trovare un posto per grattarsi. Non vi sorprenderete nell’apprendere che questo paziente soffre di palpitazioni al più piccolo sforzo, per sovreccitazione, sentendo musica e ad ogni tentativo di fissare il pensiero su qualcosa, con tremori e brividi. Egli sente queste palpitazioni sino alle estremità; ha pulsazioni dappertutto. Le estremità pulsano. Ha consapevolezza delle proprie arterie in tutto il corpo e le palpitazioni cardiache sono causa di oppressione respiratoria. Gli arti si intorpidiscono facilmente: alla minima pressione o incrociandoli. C’è freddo, tremore e rigidità agli arti. Le unghie si rompono facilmente e si ondulano. In posizione sdraiata si intorpidiscono le braccia. «Indolenzimento e irritazione tra le cosce e dietro il ginocchio». Pesantezza degli arti inferiori, debolezza paralitica; il paziente invecchia; la senilità si avvicina. Questo rimedio ha guarito il tremore precoce che compare nelle persone di mezz’età. Ha guarito il torpore e la debolezza della circolazione con perdite di forza muscolare. È molto adatto ai bambini sovreccitabili, nervosi e deboli, «agli individui magri»,«ai vecchi e ai bambini. Ambra grisea Lezioni di Materia Medica Omeopatica 88
AMMONIUM CARBONICUM Se pratichiamo la medicina alla maniera antica e prendiamo in considerazione la natura sorprendentemente volatile di Ammonium carbonicum sotto alcuni suoi aspetti, lo guarderemo solo come agente suscettibile di alleviare i collassi e le affezioni leggere e lo useremo sotto forma di corno di cervo per far riprendere le zitelle e qualche altra donna. Ma Ammonium carbonicum è un rimedio costituzionale, dall’azione profonda, un antipsorico. Esso produce rapide alterazioni ematiche, sconvolge l’intero organismo e provoca uno stato scorbutico. I suoi liquidi organici sono tutti aspri. La saliva diventa aspra e crea escoriazioni alle labbra che si spaccano agli angoli e al centro, portando a vivo le ferite e sono secche e crostose. Le palpebre si infettano, seccano e si spaccano sotto l’azione escoriante dei liquidi dell’occhio. Le feci sono acide e provocano escoriazioni. Le parti genitali della donna si irritano e si indolenziscono al contatto col flusso mestruale e della leucorrea acida; ovunque in prossimità d’un ulcerazione della cute si formano delle escoriazioni causate dai liquidi che ne trasudano; il carattere escoriante appartiene a tutti gli essudati e le secrezioni del rimedio. Ammonium carbonicum ha delle emorragie di sangue nero, spesso liquido, che non si coagula, che scorre dal naso, dall’utero, dalla vescica e dall’intestino. Il sangue, scuro,
rivela che sta avvenendo nella circolazione un grande sconvolgimento. La pelle mostra delle chiazze insieme a estremo pallore. Il rimedio agisce violentemente sul cuore, che è sede di palpitazioni percepibili, aggravate da ogni movimento. Si associa loro una grande prostrazione. C’è una strana coincidenza nel fatto che gli antichi sapevano che il carbonato di ammonio poteva dominare disturbi respiratori secondari a crisi cardiache e che oggi si usa, con indicazioni quasi simili, l’aqua ammoniae o corno di cervo. Lo si usa come stimolante, ma quando Ammonium carbonicum è indicato omeopaticamente, è sufficiente una dose unica ad altissima dinamizzazione. Gli antichi sapevano utilizzare bene il corno di cervo nelle polmoniti adinamiche, al momento della pre-crisi; è una vecchia usanza allopatica, ma che ha una relazione omeopatica con alcuni casi. Alcune volte i medici allopatici sono riusciti a guarire un paziente a questo stadio di spaventosa prostrazione con insufficienza cardiaca dopo una polmonite; e, per aver portato sollievo a quel paziente, il corno di cervo fu designato come il rimedio da usare in avvenire in tutti i casi di polmonite allo stesso stadio. Ammonium carbonicum presenta uno stato analogo all’avvelenamento del sangue come lo si riscontra nell’erisipela e nelle forme più maligne di scarlattina, con estrema prostrazione e dispnea che si direbbe che il cuore stia per cedere. In questi casi la pelle assume un insolito aspetto a chiazze, dovuto alla paralisi dei vasi sanguigni, si osserva l’aumento di volume dei gangli, il colorito bruno e il gonfiore del volto. Ammonium carbonicum è stato utilizzato allopaticamente per secoli in questo tipo di affezioni e la sua 89 efficacia dimostra le relazioni omeopatiche che con tali affezioni mantiene. Esso corrisponde all’indebolimento semplice, alla debolezza cardiaca, al dimagrimento. Vi è in esso assenza di sintomi e mancanza di risposta ai rimedi. Il paziente deve rimanere a letto a causa delle palpitazioni e della dispnea da sforzo. È solo una questione di debolezza. Un caso simile mi ha molto occupato per un anno e mezzo. C’era in città una donna che rispondeva esattamente a questa descrizione: strana debolezza cardiaca con dispnea e palpitazioni allo sforzo. Io l’avevo trattata senza aver studiato a fondo il suo caso e, siccome con le mie cure non migliorava, l’hanno portata a consultare uno dei nostri eminenti neurologi che le prescrisse una «cura di riposo» e le promise che, nel giro di sei settimane, sarebbe perfettamente guarita. Ma alla fine delle sei settimane ella stava peggio di prima e fecero venire un cardiologo perché la visitasse. Questi disse che il cuore effettivamente non era molto forte ma che non c’era niente di organico e che, di conseguenza, il caso non era di sua competenza. Allora si fece ricorso ad uno pneumologo e, in seguito, ella fu esaminata da specialisti di ogni genere. Si effettuò un’indagine accurata su tutti gli organi e si dichiarò che erano nella norma, ma la povera donna non poteva camminare a causa delle sue sofferenze e delle sue palpitazioni. Ella aveva una tossetta secca e penosa; d’altronde il suo torace era stato esaminato e non vi si era scoperto niente di anormale. Dopo aver sofferto senza sosta per tre mesi e siccome si aggravava inesorabilmente, i suoi familiari che erano miei sostenitori, la spuntarono sugli altri, e me la riportarono. Ripresi lo studio del caso, che era estremamente vago, non presentava altro che quei pochi sintomi e finalmente mi decisi per Ammonium carbonicum, che la donna prende ormai da diciotto mesi. Ora fa ascensioni, fa tutto ciò che vuole e si appresta a impiegarsi come governante. È passata dalla prostrazione nervosa, dall’esaurimento cerebrale
o da altro malanno quale che ne sia il nome, alla perfetta salute, e tutto questo per l’effetto di questo unico rimedio. Questo esempio ce ne dimostra la profondità d’azione. Una dose in genere agisce su questa paziente per un periodo che va dalle sei settimane ai due mesi, ogni volta con un progressivo miglioramento. Questo rimedio ha un esaurimento che viene ad ogni periodo mestruale. Il primo giorno delle mestruazioni ci sono attacchi di colera – o quello che si potrebbe prendere per colera; c’è abbondante diarrea. A volte si manifesta un esaurimento con vomito, un esaurimento come in Veratrum, con freddo, colorito livido della pelle, svenimenti o dispnea. Il tipo di dispnea di cui ho parlato finora, non è asmatica; è cardiaca, dovuta a debolezza cardiaca; ma il rimedio presenta anche asma che ha questa caratteristica: se la camera è calda, la dispnea aumenta finché sembra che il paziente stia per soffocare, come se stesse per morire senza fiato. Per calmarsi è costretto a uscire fuori all’aria fredda. Mentre un ambiente caldo fa aumentare la dispnea nell’asma, il corpo del paziente in genere si aggrava col freddo. I malesseri fisici e le cefalee peggiorano al freddo. Un sintomo normale che si trova dovunque in questo rimedio è il dolore nelle ossa. Le ossa dolgono come se stessero per spezzarsi. I denti fanno molto male ad ogni cambiamento di tempo o ai cambiamenti di temperatura in bocca. Dolgono le mascelle e le radici dei denti. Tratti salienti del rimedio, e tutti in rapporto con lo stato scorbutico, sono: la caduta dei capelli, il colore giallo delle unghia, la retrazione, la gengivorragia e lo stato traballante dei denti. Ammonium carbonicum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 90
Ammonium carbonicum provoca l’isterismo, e così non c’è da stupirsi se le donne nervose portano appesa ad una catenella il flacone di ammoniaca. Molte donne hanno questa abitudine perché, quando entrano in un luogo chiuso, svengono e devono utilizzare il loro corno di cervo. Se questa propensione allo svenimento esiste in una donna in misura poco considerevole, ella non è isterica, fa parte della sua natura impressionabile; ma è isterica se prende proporzioni maggiori. La donna preverrà lo svenimento isterico con l’uso del corno di cervo. Ammonium carbonicum la farà stare meglio stimolando l’azione cardiaca. In questo rimedio si manifesta un’enorme depressione. La paziente piange molto, ha crisi di svenimenti, ansia, fastidio ed esaurimento col movimento. È molto sensibile a quello che sente dire agli altri. Ha dei malesseri sentendo qualcuno che parla. I malesseri, tanto psichici che fisici, sono aggravati dal tempo umido e la paziente è sensibile al tempo umido, grigio e freddo. I disturbi gottosi, nervosi, cardiaci, la prostrazione, la dispnea, le cefalee ecc., compaiono col tempo grigio e freddo. La cefalea congestizia si manifesta col tempo umido e con i cambiamenti di tempo. Il paziente ha una sensazione come se il cervello gli trasudasse attraverso la fronte e gli occhi. «Pulsazioni, battiti alla fronte, come se questa stesse per scoppiare». La cefalea si aggrava camminando, soprattutto in presenza di mestruazioni. È più forte al mattino. Per queste cefalee con i sintomi che ho descritto, Ammonium carbonicum si rivela antidoto di Lachesis perché Lachesis produce la stessa prostrazione. Nei vecchi manuali noterete l’espressione: «Incompatibile con Lachesis». Ciò significa che, quando si prescrive Lachesis ad alta dinamizzazione e si dimostra curativo, Ammonium carbonicum ha poche possibilità in seguito di agire favorevolmente, e a volte è capace di sconvolgere il caso imbrogliandone e mescolandone i sintomi. Ma quando Lachesis sarà stato somministrato a dinamizzazioni troppo basse e il paziente sarà stato
avvelenato dal veleno grezzo, questo rimedio ad alta dinamizzazione sarà un antidoto per la similarità della sua azione e guarirà un gran numero dei sintomi di avvelenamento del caso. Se esaminate l’aspetto di persone che sono state morsicate da serpenti e studiate in seguito la patogenesi di questo rimedio, troverete tra loro una grande somiglianza. È risaputo che questo rimedio è stato usato moltissime volte per i morsi dei serpenti. È chiaro che non ha salvato tutti i feriti, ma deve averne soccorso, altrimenti non si sarebbe fatta una così grande reputazione. Non datelo come antidoto in sé, ma solo quando è indicato, negli avvelenamenti del sangue e i morsi degli animali con infezione, e tendenza alle emorragie di sangue nero, come Elaps. Tutti i veleni di serpente tendono a provocare un’emorragia di sangue nero che non coagula. Ammonium carbonicum ha molti sintomi oculari. In relazione con le cefalee, ci sono scintille davanti agli occhi; diplopie; fotofobie. «Una larga macchia nera ondeggia davanti agli occhi dopo un lavoro di cucito». In presenza di questi sintomi in casi come quelli che ho descritti, questo rimedio ha guarito delle cataratte; ha guarito i pazienti e, alla fine, i cristallini si sono schiariti completamente. Bruciore, dolore urente agli occhi, gli occhi sono iniettati di sangue. Il rimedio colpisce l’udito causandone l’affievolimento con secrezione di liquido irritante dalle orecchie. 91 Abbiamo avuto in cura stati catarrali e scorbutici del naso, corrispondenti alla superiore descrizione. «Dolore violento, come se il cervello stesse per uscire a viva forza proprio al di sopra del naso». Il paziente ha delle epistassi quando si lava la faccia o le mani la mattina. Il bagno provoca molti malesseri e, tratto saliente, dopo il bagno la pelle è coperta da chiazze rosa. Il bagno produce il riflusso del sangue qua e là su tutto il corpo, oppure delle epistassi. Col bagno, aumentano le palpitazioni. L’aspetto della gola è quello che riscontriamo nella scarlattina maligna, nella difterite e in altre malattie infettive: la gola è di un rosso porpora, gonfia, ulcerata, sanguinante, cancrenosa, con tonsille e gangli ingrossati, e il paziente è profondamente stremato. I gangli sottomascellari e cervicali sono ingrossati e formano delle masse percepibili alla palpazione. Nella difterite, quando il naso è ostruito, il bambino si sveglia di soprassalto, ansante. Anche qui osserviamo la relazione tra Ammonium carbonicum con Lachesis e gli ofidi perché, dopo essersi addormentato, il paziente si sveglia soffocando. Nella difterite e nelle affezioni toraciche con grande prostrazione, il paziente si aggrava dopo aver dormito. Le mestruazioni sono troppo frequenti. «Il sangue mestruale è nerastro, spesso in grumi». «La leucorrea è acida». «Violento dolore lacerante all’addome e alla vagina». «Irritazione del clitoride». La regione genitale è gonfia. Lasciatemi dire una cosa di cui non si parla mai nei testi e che tuttavia è importante, e cioè che vi è una sensazione di indolenzimento di tutti i visceri pelvici; a volte sembra al malato che, al suo interno, tutto sia scorticato. È un sintomo soggettivo, che non sempre corrisponde a sensibilità alla palpazione. Tale sensazione di profondo indolenzimento è risentito particolarmente durante le mestruazioni. È presente durante tutto il periodo mestruale e gli organi sembrano a vivo. «Mestruazioni in anticipo, abbondanti, nerastre, spesso in grumi, precedute da dolori mordenti e coliche»: Questo rimedio ha molto catarro e inoltre tosse, con abbondanti rantoli al torace e ai bronchi. Ha un’oppressione respiratoria, che è una dispnea catarrale. Quando i sintomi concordano, è utile particolarmente alla congestione ipostatica dei polmoni che si riempiono di muco che si espettora con difficoltà; ci sono molti rantoli al torace e debolezza. È un
buon palliativo negli ultimi stadi della tubercolosi: somministrate una dose di Ammonium carbonicum quando il paziente ha molto freddo, quando è prostrato e si lamenta di una grande debolezza toracica. Questa sensazione di debolezza toracica non è molto diversa da quella di Stannum. È già tanto se il paziente riesce a tossire forte e come Antimonium tartaricum per la debolezza non può espettorare il muco. Ha una breve tosse asmatica. I sintomi di Ammonium carbonicum sopraggiungono specialmente alle tre del mattino. In quel momento comincia la tosse. I vecchi che soffrono di catarro al torace alle tre del mattino hanno un aggravamento, sottolineato da palpitazione e da prostrazione, e si svegliano a quell’ora con sudori freddi e dispnea. Il polso è quasi impercettibile; c’è debolezza cardiaca. Il volto è pallido e freddo. «Grande stanchezza». Assenza di reazione durante o alla fine di gravi malattie infettive, tifo, difterite, scarlattina, erisipela, ecc. In queste malattie che dovrebbero sfociare in una crisi, se il paziente cade in uno stato di grave esaurimento malgrado i rimedi ben scelti, allora avete un caso in cui Ammonium carbonicum per quel che riguarda la prostrazione nervosa rivaleggia con Arsenicum. Notate che la letteratura allopatica parla di insufficienAmmonium carbonicum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 92
za cardiaca. Essa dice che il paziente andava benissimo, ma alla fine è morto per insufficienza cardiaca. In molti casi, se fosse stato somministrato in tempo, Ammonium carbonicum avrebbe salvato la vita al paziente. «Avversione per dover camminare all’aria aperta». «I bambini detestano lavarsi». Il calore del letto calma i reumatismi, placa i brividi. «Il reumatismo migliora in ambiente caldo». «Lavandosi ricompaiono i sintomi: epistassi, mani livide, vene gonfie». «Peggiora all’aria fredda». Veniamo adesso all’aspetto della cute. «Il corpo è arrossato, come se fosse coperto da un eritema da scarlattina». «Ulcere piatte, putride, con sensazione urente». «Scarlattina maligna con sonnolenza; il paziente si sveglia di soprassalto». «Erisipela dei vecchi quando vi sono sintomi cerebrali». Ogni volta che si tratta una forma grave di malattia e viene fuori un’eruzione, per esempio un vespaio o un’erisipela, senza che il paziente migliori, allora il paziente è in pericolo. Bisogna subito trovare un rimedio. Quando un paziente è colpito da un’affezione interna grave, non è raro veder comparire dei foruncoli dall’aspetto malsano, dei vespai o delle papule di erisipela. Se la loro comparsa non è immediatamente seguita da un miglioramento del paziente, la cosa è sempre grave. Ciò rivela una malattia perniciosa che è stata inibita, non può restare nascosta più a lungo e la cui violenza è distruttrice. Per sconfiggere il progredire della malattia, Ammonium carbonicum è uno dei rimedi che dovete prendere in considerazione. Naturalmente il rimedio da prescrivere è quello che corrisponde alla totalità dei sintomi. 93
AMMONIUM MURIATICUM Il paziente Ammonium muriaticum prova spesso in tutto il corpo una sensazione di ribollimento che egli localizza nei vasi sanguigni. È sensibile al freddo. Molti dei suoi disturbi si aggravano all'aria aperta. Ha vampate di calore, che finiscono con sudori. Prevalgono ovunque dolori laceranti e urenti. Ci sono bruciori ed escoriazioni alle mucose. C’è lo stiramento o un’impressione di accorciamento dei tendini. È un rimedio che agisce a lungo. Si conoscono pochi sintomi psichici di questo rimedio di cui ci si possa fidare. Ansia,
irritabilità e antipatia per alcune persone. Cefalee laceranti di origine nevralgica o reumatica. Punture e lacerazioni alle tempie. Prurito al cuoio capelluto e altrove. Eruzione su tutto il corpo simile alla rosolia. Quando i sintomi concordano, Ammonium muriaticum guarisce la cataratta capsulare. Davanti agli occhi appaiono macchie gialle. Bruciore delle palpebre e dei globi oculari al crepuscolo o quando la luce è insufficiente.Nebbia davanti agli occhi con luce brillante. Bruciore alle orecchie camminando all’aria fredda. Difficoltà di udito. Catarro nell’orecchio destro, in gola e nella laringe. Molti starnuti, secrezione acquosa che brucia e ciònonostante occlusione nasale. Corizza con bruciore alla laringe. Nella medicina tradizionale si è fatto un considerevole uso di tale rimedio nella corizza. Angina e laringite. Ai tempi antichi, in occasione di questo disturbo, si tirava fuori un grosso pezzo di sale ammoniaco, si grattugiava con un normale temperino e se ne mettevano alcuni cristalli in un bicchiere d’acqua e si dava lo stesso rimedio a tutti i pazienti senza preoccuparsi dei sintomi. Alcuni di questi brutti raffreddori con o senza febbre guarivano subito. Ora è un rimedio dimenticato. Bisognerebbe studiarne accuratamente i sintomi. Esso presenta un intenso pallore con moltissimi disturbi al volto. Dolore lacerante nelle ossa della faccia. Gonfiore delle ghiandole sotto mandibolare e delle parotidi con dolori pungenti. Bruciore ed escoriazione della bocca e delle labbra, come in Ammonium carbonicum. Lingua gonfia. È un rimedio molto utile per le angine non classificabili, ma è particolarmente utile quando il bruciore è intenso, c’è molto muco vischioso, pulsazioni al collo e ai gangli cervicali, notevole gonfiore, pallore del volto, punture in gola e grande dolore nell’inghiottire con o senza sete. Gli alimenti vengono rigurgitati non digeriti e il paziente vomita. C’è una sensazione di fame con sazietà, causata dalla flatulenza. Sensazione di vuoto, stiramenti allo stomaco e alla milza. Ci sono all’addome dolori urenti, pungenti, laceranti. Dilatazione dovuta ai gas. Molti brontolii nell’intestino. Molti dolori nella regione inguinale. Dolore all’addome e al dorso durante le mestruazioni. L’addome è adiposo, rilassato e pesante, e gli arti inferiori sono magri. Escoriazione e bruciore al retto e all’ano durante e dopo la defecazione. Lezioni di Materia Medica Omeopatica 94 Dolori pungenti, laceranti al peritoneo. Le feci sono dure, sgretolate, difficili da espellere; per farlo il paziente deve mettere in funzione i muscoli addominali. Tutti i sali di ammonio hanno, come questo, emorroidi dolorose. Guarisce la diarrea quando le feci hanno l’aspetto di raschiatura, quando sono acquose e sanguinanti; oppure quando vi sono al mattino feci verdi e vischiose. Diarrea e vomito durante le mestruazioni come in Ammonium carbonicum. Ha guarito l’ipertrofia della prostrata e anche uteri voluminosi. Le mestruazioni sono sempre in anticipo con dolore al dorso e all’addome. Il sangue è nero coagulato e somiglia molto a quello di Ammonium carbonicum. Durante le mestruazioni si verificano spesso emorragie dall’intestino o dal retto con sintomi coleriformi. Abbondante emorragia uterina, e una leucorrea bianca, copiosa e indolore. Con tutti i sintomi addominali e mestruali vi sono molti gas che producono borborigmi e coliche. Ammonium muriaticum è particolarmente appropriato con questi sintomi quando sono presenti in donne pallide, deboli e malaticce. È adatto alle affezioni catarrali che raggiungono la laringe e i bronchi provocando
punture, lacerazioni e bruciori. Raucedine e afonia, con bruciore alla laringe. Il paziente raschia via continuamente dalla gola del muco bianco che viene dalla laringe. Se il paziente fa sforzi con le braccia o se fa un lavoro manuale, la respirazione è difficile. All’aria aperta o all’aria fredda ha un peso al torace. Ha una tosse secca dovuta ad un continuo solletico alla laringe. Una tosse soffocante che ritorna tutti i giorni. Negli individui deboli che si avviano alla tubercolosi, tosse secca quotidiana e polso rapido. Violenta lombaggine proprio al punto della vita, più forte durante la notte. Freddo alle spalle. Punture, lacerazioni, stiramenti degli arti. Tensione nei muscoli e nei tendini degli arti inferiori.Specialmente nella parte posteriore delle cosce quando cammina. Piedi freddi a letto durante la notte. Abbondanti sudori notturni nell’ultima parte della notte. Vampate di calore e febbre. Se il lettore vuole intraprendere la lettura delle sperimentazioni e le studia accuratamente, sarà capace di usare questo rimedio nella direzione indicata e scoprirà probabilmente altre indicazioni che non sono formulate. 95
ANACARDIUM ORIENTALE Questo rimedio è pieno di strani concetti e strane idee. La mente sembra indebolita; c’è un’imbecillità parziale se non totale; l’individuo si sente come in un sogno; tutto è strano; lento a realizzare. C’è una forte irritabilità; tutto turba il paziente e lo induce a bestemmiare. La memoria si affievolisce.Il paziente dimentica quello che pensava sino al momento prima. Tutti i sensi sembra che svaniscano ed egli brancola tutt’intorno come in sogno. Cambiamenti d’umore; gli umori si alternano. Predominano pesantezza e lentezza psichica. Il paziente è in continua controversia con se stesso. L'indecisione è una caratteristica del suo carattere. Non sa decidere se fare questo o quello, esita e spesso non fa niente. Non può decidersi, specialmente quando si tratta di scegliere fra il bene o il male. Sente delle voci che gli ordinano di fare questo o quello e sembra diviso tra bene e male. La sua cattiva volontà lo spinge a commettere atti violenti e ingiusti, mentre la buona volontà gli rifiuta il suo consenso e lo trattiene. E così c’è una controversia tra due volontà, tra due impulsi. Chi ha qualche nozione sulla natura umana comprenderà che il paziente è turbato a livello della volontà inferiore, e che il rimedio non può riguardare la volontà superiore. La sua volontà inferiore è continuamente eccitata da influenze esterne, mentre la sua volontà reale in seno alla quale si colloca la coscienza, lo frena e gli impedisce di seguire i propri impulsi. Tale fenomeno si può osservare soltanto in un uomo fondamentalmente buono. Questi quando è stimolata la sua volontà inferiore, lotta e si dibatte, mentre un uomo cattivo non limitato da alcun ritegno, non presenterà questo sintomo. Allucinazioni: ha un demonio sopra una spalla e un angelo sull’altra. Egli è portato alla malignità ed ha un irresistibile desiderio di bestemmiare e imprecare. Ride quando bisognerebbe essere seri. E così di seguito fino a che tutto, nella volontà inferiore è sconvolto. C’è un’ansia interiore, vale a dire che la volontà superiore è in gran tumulto per questi disturbi provenienti dall’esterno. L’espressione «contraddizione tra volontà e ragione » è un tentativo per esprimere ciò di cui l’individuo non sa niente. «Ha l’impressione di avere due volontà» è un’espressione migliore. Anacardium finisce per distruggere o paralizzare la volontà inferiore e quando un uomo normalmente malvagio è sotto l’effetto di questo rimedio, commetterà atti di violenza. L’uomo malvagio è trattenuto non dalla coscienza, ma dalla paura della legge. Anacardium paralizza la sua volontà inferiore e lo
pone in stato di imbecillità di modo che egli commette atti di violenza a causa della naturale perversione del suo io. Agendo in tal modo su una certa zona della mente, Anacardium ci è di grande insegnamento. Grazie a lui, ad Aurum e ad Argentum, ho appreso molto a proposito della strana azione dei rimedi sulla mente umana. Bisogna rappresentarsi la psicologia servendosi dell’azione dei rimedi sulla mente umana. È così che arriviamo alla conoscenza dei fatti e possiamo scartare molte ipotesi. Lezioni di Materia Medica Omeopatica 96 L’impressione è che nulla è reale, tutto appare come in un sogno. Idee fisse. Il paziente crede di essere doppio. Questo deriva dalla vaga coscienza che c’è una differenza tra volontà inferiore e superiore, coscienza che una volontà è quella del corpo e l’altra quella dello spirito. Egli si perde in riflessioni che riguardano la sua salute. Ci sarebbe uno sconosciuto al suo fianco: ecco un’altra maniera di riconoscere le due volontà. Crede che strane ombre lo accompagnino, una a destra e una a sinistra. Questo stato psichico lo porta alla follia. C’è alternanza nell’umore e nella comprensione. Un momento si rende conto di una cosa e un altro momento non la capisce. Un momento riconosce il figlio e un altro momento non lo riconosce. Un momento ha un’allucinazione e il momento dopo un’illusione. Un momento pensa che sia così e il momento seguente ha ancora abbastanza raziocinio per sapere che non è così. L’allucinazione è uno stadio avanzato dell'illusione. Spesso nel Repertorio, abbiamo gli stessi rimedi per «illusione» e «allucinazione»; è una questione di grado. Quando l’intelligenza è colpita leggermente, si tratta di illusione e il paziente sa che ciò che vede non è reale. Vede dei demoni, e in principio la sua intelligenza gli dice che lì non ci sono demoni, ma in seguito vi chiede di cacciarli. Poco importa se c’è illusione o allucinazione: sono sintomi simili, è una questione di grado ed è per questo che, nel Repertorio, non si dedicano loro rubriche separate. Anacardium, Hyosciamus, Stramonium e Belladonna sono importanti in quanto mettono in evidenza la perversione mentale relativamente all’intelligenza e all’affettività. Quando un rimedio spinge un uomo a fare qualcosa, è perché simula la sua volontà, e quando simula l’intelligenza, l’effetto si fa sentire sulla comprensione. I rimedi agiscono sull’uno o sull’altro. Abbattuto, scoraggiato, il paziente teme di essere perseguitato, guarda che non ci siano ladri, si aspetta di incontrare nemici, ha paura di tutto e di tutti. È pieno di ansia interiore. Non ha pace. È separato dal mondo intero, e dispera di poter compiere quello che gli viene richiesto. È estremamente stanco. Ha timore che succeda qualcosa di spaventoso. È cupo, scontroso, imbronciato; non socievole; si lamenta per i vuoti di memoria.Inezie lo fanno andare terribilmente in collera. Un tratto caratteristico è che ogni senso morale lo abbandona. Si sente crudele. Può ferire qualcuno senza emozionarsi. È crudele, animoso, perverso. La sovreccitazione psichica ha cattivi effetti. Debolezza psichica. La paura e la mortificazione si susseguono. Il rimedio è utile nella mania religiosa quando c’è un conflitto permanente tra la volontà dell'uomo e quella dell’io superiore. La cosa è analoga in Hyoscyamus. Un gran numero di disturbi migliora mangiando. C’è una sensazione di pressione, descritta col termine di «massa», qua e là per tutto il corpo, in testa, agli occhi, all’ombelico e fino alla parte terminale della colonna vertebrale. Gli oggetti sembrano troppo lontani. Le cose sembrano strane, a volte inquietanti. Illusioni
dell’odorato: odore di legno che brucia, odore di sterco di piccione. Corizza secca cronica. Certo nelle sperimentazioni il corpo intero presenta molti sintomi, ma sembra che la localizzazione elettiva del rimedio sia la mente, e raramente sarà utilizzato in assenza di sintomi psichici. Abitualmente, quando vi sono sintomi psichici, il rimedio presenta anche 97 i sintomi fisici. Il paziente è pieno di tremori ed è in preda a debolezza paralitica. Tetano; epilessia.Sensazione di cerchio o di fasciatura attorno al corpo, ai muscoli o alla testa; pressione come da una massa. Le eruzioni sono simili a quelle di Rhus toxicodendron; eruzioni tipo erisipela scure, brune e di tipo maligno. È un antidoto all’avvelenamento da Rhus toxicodendron. Ci sono eruzioni su tutto il corpo. Vi sono spesso vescicole gialle. Il prurito delle eruzioni è intenso. Ci sono verruche del palmo come in Natrum muriaticum. C’è una sensazione di intenso bruciore alla pelle. Per i suoi sintomi, sembra avvicinarsi molto a tutta la famiglia dei Rhus. Anacardium orientale Lezioni di Materia Medica Omeopatica 98
ANTIMONIUM CRUDUM Studiando a fondo le sperimentazioni di questa sostanza, noterete con sorpresa che tutti i suoi sintomi sembrano concentrarsi nell’area dello stomaco; quali che siano i disturbi di cui soffre il paziente Antimonium crudum, il suo stomaco vi prende parte. I dolori si riflettono sullo stomaco e provocano nausee; con la cefalea ha voglia di vomitare; con qualsiasi malessere lo stomaco è disturbato e, viceversa, ogni volta che lo stomaco è disturbato, tutto il resto funziona male. Le malattie che, fra altri disturbi, si manifestano con disturbi gastrici, spesso richiedono questo rimedio. I primi per importanza sono i sintomi psichici che rivelano il genere di costituzione alla quale probabilmente sarà adatto Antimonium crudum. Esso produce uno stato psichico grave, l’assenza del desiderio di vivere. I medici sanno che un caso in cui il paziente non desidera vivere, o considera la vita come un fardello, è un caso grave. Quando sento un paziente che mi dice: «Oh! Dottore, se solo potessi morire!» la cosa non mi piace per niente; il fatto è che nel suo organismo c’è un disturbo profondo, che è difficile sradicare. Incombe una minaccia e, quando questa prende corpo, si vede spesso che effettivamente il paziente ne muore. «Disgusto della vita». Troverete questo sintomo soprattutto in una febbre prolungata, continua, grave, come quella del tifo. Questo rimedio presenta tutta la prostrazione del tifo e la febbre di tipo continuo come anche quella intermittente e quella remittente. La prostrazione è simile a quella di Arsenicum, ma Arsenicum ha una opprimente paura della morte, mentre Antimonium crudum ha il disgusto della vita; su questo punto essi divergono. Arsenicum ha una irresistibile agitazione, Antimonium crudum raramente è agitato. Arsenicum ha una sete intensa, Antimonium crudum non ha sete. E così, anche se i rimedi presentano entrambi uno spaventoso spossamento con febbre continua, ci accorgiamo che hanno caratteristiche abbastanza dissimili così da renderli completamente distinti. Si vedrà talvolta il genere tifoide messo in rilievo da Antimonium crudum nelle adolescenti in età puberale quando sono minacciate dalla clorosi. Esse hanno il disgusto della vita, ma è un disgusto isterico. Hanno momenti di grande spossatezza, eccessi subitanei di debolezza e perdita di conoscenza. Oltre a ciò, troverete spesso un’altra caratteristica che non compare contemporaneamente
a questi eccessi, ma si alterna con essi o si presenta ad intervalli, e cioè la violenta emozione che provoca in queste ragazze o in queste donne vivaci, nervose, sovreccitabili, isteriche, soggette agli impeti estatici, la luce soffusa come quella che filtra attraverso le vetrate o come il pallido chiarore della luna la sera. È quello che nei testi è descritto con la frase: «Umore sentimentale al chiar di luna». È uno stato isterico, un’esplosione disordinata di affetti che possono svegliarsi soltanto in una donna malata o il cui sistema nervoso è squilibrato. Questo genere di paziente ci dà un’immagine della mentalità e della costitu99 zione di Antimonium crudum; e, parallelamente al quadro psichico, si verificano malesseri fisici che sembra colpiscano, per così dire, lo stomaco. Uno stato che domina tutto il rimedio e che bisogna tener sempre presente, è lo stato reumatico e gottoso, i cui sintomi variano con i cambiamenti di tempo: si aggravano col tempo umido e freddo o con un bagno freddo, migliorano con un bagno caldo, si aggravanoano bevendo vino aspro o prendendo stimolanti di qualsiasi genere. Quando dite, «si aggravano col vino», non è importante soltanto sapere che il paziente si aggrava col vino, ma è importante conoscere anche il carattere dei disturbi che si aggravano col vino. A questo paziente ne basta poco per ubriacarsi, ma l’alcool perturba più i sintomi fisici che quelli psichici; col vino aspro la gotta si aggrava; tutti i dolori del corpo si aggravano; compaiono le cefalee e i disturbi si aggravano molto. Il paziente si aggrava di notte, col tempo umido, col freddo umido e sta meglio con compresse calde, ma si aggrava se ha troppo caldo, se sta vicino a una fonte di calore e quando si trova in una stanza riscaldata. Molti sintomi sopravvengono se si espone ai raggi del sole o al calore di un camino. Per il paziente Antimonium crudum il fuoco nel caminetto è assolutamente dannoso. Queste modalità sono curiose; sono così strane che non vi è alcuna ipotesi filosofica che possa spiegarle, non vi è alcuna teoria che possa far luce su di esse; sono fatti che si devono accettare. La sindrome della gotta sembra che si trasformi così bruscamente che vi chiederete dove sono finiti i sintomi esterni, quando all’improvviso, il paziente comincia a vomitare,e vomita incessantemente per giorni e settimane, fin quando la gotta riappare alle mani o ai piedi. È straordinario vedere con quale rapidità ritorna questo fenomeno passato di moda, la metastasi, questo cambiamento da un punto ad un altro. La gotta sparisce improvvisamente alle estremità e ricompaiono i sintomi gastrici... potete chiamarli: «gotta allo stomaco» se volete. In questo rimedio ci sono sintomi catarrali: catarro nasale, gastrico, rettale, ecc. con aumento della secrezione mucosa di uno qualsiasi di tali organi quando il paziente ha bevuto vino aspro o ha preso freddo. Una caratteristica fastidiosissima del catarro nasale è l’occlusione notturna. Appena il paziente entra in una stanza riscaldata, il naso gli si chiude. La corizza tende a diventare cronica, per l’insufficienza della circolazione e per la debolezza organica. Quando diventa cronica, si aggrava di notte e si accompagna a cefalea. Mentre diminuisce la secrezione che viene sostituita da catarro secco, la cefalea aumenta; vi sono nevralgie alla testa, dolori che sembrano frantumare il cervello accompagnati da orribili nausee e vomito. Il paziente ha spesso una crisi di cefalea con nausea che la famiglia chiamerà «emicrania gastrica», ma questo stato di cui abbiamo parlato sopravviene dopo aver preso freddo, cosa che arresta la secrezione densa e la rimpiazza con una secchezza del naso, che brucerà come fuoco all’aria fredda. A volte questi disturbi passano
dopo un violento attacco di vomito; a volte al contrario la cefalea dura per giorni e non si calma neppure col vomito o solo dopo un vomito prolungato. Ci sono rimedi che hanno molte cefalee che sono alleviate all’istante dal vomito; ma in Antimonium crudum il paziente vomita a lungo, si indebolisce e si sfinisce. La cefalea aumenta movendosi di qua e di là e aumenta la notte; migliora se il paziente è disteso, rimane tranquillo, e quando sta all’aria aperta; aumenta in una stanza riscaldata, se il paziente sente troppo caldo, vicino Antimonium crudum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 100
ad una fonte di calore e alla luce. Vedete adesso come il catarro, la cefalea e i sintomi gastrici sono tutti collegati. Un’altra caratteristica riguarda le mucose ed è importante; le mucose tendono a secernere un essudato o un deposito lattiginoso; lo si nota in modo particolare sulla lingua. Tutta la lingua è ricoperta da uno strato lattiginoso. Potete riscontrarlo in tutte le malattie in cui è indicato Antimonium crudum. La lingua è bianca nei disturbi gastrici dei bambini, nelle gastriti febbrili, nei disturbi accompagnati da febbre, da abbondante vomito e da una grande irritazione del sistema nervoso, e nelle irritazioni gastriche della tifoide. Il paziente ha conati per la minima ragione. Tutto sembra che lo disturbi. Ha disgusto per il cibo, l’idea e l’odore degli alimenti lo infastidiscono. In questo è come il paziente Arsenicum. Se fa un bagno freddo la sera, prima di andare a letto l’indomani mattina si sveglia afono e non può pronunciare nemmeno una parola. L’afonia si è manifestata apparentemente senza dolore; il paziente ne è all’oscuro sino a quando la mattina non tenta di parlare. Facendolo,egli può avere degli spasmi alla laringe, una contrazione alla gola. I raffreddori raggiungono a volte gola e trachea e perfino i bronchi e gli alveoli polmonari, provocando una bronchite o una polmonite. La tosse è secca e sfibrante, spasmodica, con accessi di intensità decrescente. Mi spiego: il primo accesso è di grande violenza, scuote tutto il corpo e dura più o meno a lungo; è seguito da un secondo accesso meno violento, poi da un terzo ancora meno violento. Forse dopo una dozzina o meno di accessi di violenza decrescente, finisce con una tosse secca e sfibrante non parossistica. Quando il primo accesso scuote tutto il corpo, durante una bronchite o una pertosse, e la lingua è bianca e ci sono più o meno disturbi gastrici, Antimonium crudum è il rimedio indicato. Esso trasformerà il caso subito e completamente. Per la violenza della tosse il torace resterà indolenzito, contuso, con difficoltà di movimento. Bisogna prestare particolare attenzione ai sintomi gastrici. La nausea è continua, c’è la sensazione di una massa nello stomaco; il paziente ha sempre l’impressione di avere lo stomaco sovraccarico, di aver mangiato troppo e questo quando non ha mangiato affatto. Lo stomaco gli sembra dilatato sebbene sia piatto. Si sente gonfio e vomita; dopo aver vuotato lo stomaco del contenuto alimentare, vomita un liquido vischioso; ha conati, nausea, un peso allo stomaco che gli provoca la nausea; tutti questi sintomi si prolungano e sembra non debbano più cessare. Il vomito non apporta sollievo, anzi aumenta la spossatezza. C’è l’infiammazione e l’indurimento del fegato o di qualcuna delle sue parti. Dolore alla cistifellea. Gran dolore alla regione epatica, dolori taglienti, laceranti. Tali sintomi talvolta sono associati all’itterizia. Nell’addome si hanno i seguenti sintomi: dolori violenti, bruciore, notevole dilatazione, sembra esserci una dilatazione crescente, come se ci fosse una vite che spinge qualcosa
verso il basso e accresce la pressione sempre di più. Riscontriamo questi sintomi col timpanismo della febbre tifoide, nei casi di flatulenza, nelle diarree estive. Saranno associati ai sintomi gastrici e alla lingua bianca, soprattutto se questi disturbi sono comparsi dopo che un paziente gottoso ha bevuto vino aspro o ha fatto un bagno freddo; 101 allora i noduli delle dita non saranno più dolenti, ma lo stomaco e l’intestino si dilateranno e lo faranno soffrire. Questo rimedio ha una diarrea non classificabile, ma anche la diarrea liquida in cui nuotano pezzetti di materia fecale dura. La diarrea è provocata dal vino aspro. L’intestino si svuota molto lentamente. Il paziente si precipita in bagno e lascia fuoriuscire un po’ di materia solida e un po’ di liquido; poco dopo si precipita di nuovo per emettere un altro po’ di materia dura e del liquido; e ciò continua, nelle diarree estive, finché finalmente l’intestino è vuoto; a quel punto compare un violento tenesmo. È una diarrea che termina in dissenteria, infiammazione del retto e del colon con dolori, tenesmo, sforzi prolungati per defecare e grande sfinimento. Nei vecchi gottosi le emorroidi sono molto fastidiose. Esse, nei giorni umidi e freddi, sono sempre indolenzite e infiammate e si aggravano sempre quando il paziente è stato tanto imprudente da bere vino aspro e mangiare alimenti agri. Lo stomaco, l’intestino, il retto e le emorroidi si aggravano tutti quando si guasta lo stomaco con vino aspro, frutti acidi o alimenti indigesti, e si aggravanoano anche con i bagni freddi e il tempo umido. Gli organi pelvici si rilassano moltissimo, soprattutto nelle donne, al punto da instaurare delle vere e proprie ptosi. La paziente ha la sensazione che il contenuto pelvico stia per essere espulso e venga fuori dalla vagina. Prolasso uterino e una secrezione simile alla leucorrea. Durante il periodo mestruale, ci sono disturbi vari. Ovaie irritate e dolenti, come si riscontrano nelle ragazze isteriche, in quelle che amano non corrisposte, nelle sognatrici. Questo rimedio provoca la traspirazione, sudori abbondanti e sfibranti, sudori notturni, come ce ne sono nelle malattie che vanno per le lunghe. Traspirazione al minimo sforzo. Se il paziente si riscalda un po’, letteralmente bolle, è inzuppato di sudore e in seguito si raffredda. La cute si ulcera e tende a presentare verruche, callosità, unghie e capelli sono di cattiva qualità. Sotto le unghie si formano escrescenze dure, cornee, dolorosissime. Sulla punta delle dita compaiono piccole escrescenze cornee. La più piccola pressione produrrà un durone o un indolenzimento e, negli operai, osserverete una normale tendenza all’ispessimento della pelle della pianta dei piedi. La deambulazione provoca forti dolori, perché queste callosità sono sensibili ed hanno numerosi centri costituiti da piccoli calli. Appartiene a questo rimedio la tendenza alla formazione di tessuto e all’indurimento. Si formano verruche sulle mani. I capelli sono malsani. Ci sono pustole sulla pelle con areola rossa. Le eruzioni pustolose hanno una base rossa e sensibile. Se ora volete studiare bene le sperimentazioni e notare i segni del rimedio che riguardano ogni parte del corpo e farli entrare nello schema, allora capirete un poco la natura di Antimoniun crudum. Antimonium crudum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 102
ANTIMONIUM TARTARICUM Quello che più ci colpisce visitando un paziente Antimonium tartaricum è quello che
esprime il suo volto. Il colorito è pallido e malaticcio, il naso è affilato e tirato, gli occhi infossati e cerchiati da profonde occhiaie. Le labbra sono pallide e segnate. Le narici dilatate e palpitanti, il muco è scuro come il carbone. Il volto è coperto di sudore freddo; il paziente è freddo e pallido. L’espressione lascia indovinare la sofferenza. L’aria della camera è acre, più acre che gelida o putrida e vi fa pensare che la morte è lì. La famiglia è in agitazione; i familiari vanno di qua e di là, l’infermiera è eccitata e indaffarata... ed ecco, entrate in scena voi per prescrivere un rimedio omeopatico... in questa atmosfera in cui regna l’agitazione e che non vi consente di agire rapidamente; tuttavia dovete fare una scelta rapida. La situazione disturba un po’ le vostre riflessioni, nel momento in cui è indispensabile la riflessione più seria ed immediata. In quali casi troviamo questo stato e questo aspetto? In quali pazienti tutte le caratteristiche e tutti i sintomi sono conformi alla natura del rimedio? All’inizio li ritroviamo nei pazienti catarrosi, negli organismi malandati, nei bambini fragili, nei vecchi. Essi hanno catarro alla trachea e ai bronchi. Ascoltiamoli: sentiremo forti rantoli, rantoli agonici al torace. Se vi siete mai trovati nella camera di un moribondo, avrete sentito quello che si chiama il rantolo della morte. I rantoli di Antimonium tartaricum sono come quello. Ogni tanto vi è espettorazione di una certa quantità di muco chiaro, biancastro. È proprio di fronte ad una di queste affezioni che il torace si riempie normalmente di muco; all’inizio il paziente può espettorarlo, ma alla fine ne soffoca perché è sommerso dal muco che torace e polmoni non sono più capaci di espellere. È una paralisi polmonare. Tutto questo si può verificare in caso di influenza. L’inizio può essere stato rapido e l’evoluzione pure. Può esserci stata prostrazione precoce, cioè in tre o quattro giorni o in una settimana. I primi giorni della malattia non orienteranno verso Antimonium tartaricum. Finché il paziente reagisce bene e conserva le proprie forze, non avrà l’aspetto ippocratico, il cedimento, il freddo e i sudori freddi; non si sentiranno i rantoli al torace perché questi sintomi sono indice di passività. Antimonium tartaricum è caratterizzato dalla debolezza e dall’assenza di reazione. Per questo è adatto ai casi che presentano questo stato, o agli individui così deboli che, quando si ammalano, sono passivi e cedono immediatamente. Nella broncopolmonite, nella tracheite o nell’infiammazione delle vie respiratorie in genere, è possibile che vi sia secchezza o scarsa secrezione mucosa. Se l’infiammazione è acuta, il paziente perverrà entro pochi giorni ad uno stato di rilassamento e debolezza. Ma il primo stadio non richiede Antimonium tart.. Sono invece indicati in un primo tempo rimedi come Bryonia e Ipeca; avrete l’impressione, prescrivendoli, che saranno sufficienti per tutta la malattia; e, in effetti, saranno sufficienti eccetto che nei casi caratterizzati sin dall’inizio dalla debolezza o quando il vostro paziente non ha quel potere reattivo che 103 permetterebbe al rimedio di operare la guarigione. Quello è il momento in cui è indicato un secondo rimedio, il momento in cui può mettersi all’opera Antimonium tartaricum. Anche Ipeca possiede un po’ quei forti rantoli, ma i suoi polmoni sono dotati di un grande potere espulsivo. I forti rantoli dell'agoniadi Antimonium tartaricum compaiono dopo un certo tempo, mentre Ipeca li presenta sin dai primi giorni della malattia. Antimonium tartaricum presenta tosse, soffocamento e conati, ma solo nello stadio di rilassamento, di prostrazione e di freddo intenso. Si ha l’impressione che stia per morire. Quando lo sentite tossire, siete immediatamente colpiti dalla debolezza dei suoi polmoni. Sappiamo che i polmoni posseggono le funzioni espulsive nel fare delle inspirazioni profonde. In Antimonium tartaricum essi non hanno queste possibilità. Il torace è pieno di muco e vi si
sentono dei rantoli; la tosse è una tosse piena di rantoli a bolle, ma il muco non risale o risale solo in piccole quantità, che non bastano a portare sollievo. Il torace è pieno di muco, il paziente soffoca e sta veramente per andarsene all’altro mondo, sta morendo per avvelenamento da anidride carbonica dovuta all’insufficienza della forza di espulsione. Questo rimedio è idoneo in un caso di polmonite in cui il paziente si è abbattuto all’inizio con un brivido, un caso forse molto acuto, così acuto che la sua stessa violenza sembra provocare una prostrazione precoce, che si manifesta cioè nel giro di tre o quattro giorni. Antimonium tartaricum non è indicato durante i brividi iniziali, né allo stadio dell’essudazione. È la violenza dell’attacco che provoca lo stato di prostrazione, oppure il paziente era già da prima debole come un vecchio e, per questo, cede e sotto l’effetto della malattia piomba nella prostrazione. È completamente diverso da Aconitum, Belladonna, Ipeca e Bryonia che crollano con violenza; Antimonium tartaricum è esattamente l’opposto: poca febbre, sudore freddo, freddo, cedimento, aspetto ippocratico. E così, nei casi gravi di bronchite o polmonite, è su questo rimedio che cala il sipario ; la maggior parte dei pazienti muore allo stadio Antimonium tartaricum. Il paziente Antimonium tartaricum è un vecchio malato gottoso, indebolito da una lunga malattia, che rabbrividisce sempre, pallido, con le articolazioni ingrossate. Il tempo umido gli provoca sempre il catarro nell’albero bronchiale, nella laringe e nella trachea, accompagnato ben presto da un’abbondante secrezione mucosa. Il paziente si mette subito a letto, prostrato, con forti rantoli. Può essere anche un bambino che ha frequenti accessi di bronchite, col tempo freddo-umido, dopo le freddie piogge dei temporali autunnali, in primavera e col tempo coperto. Appena guarisce da un raffreddore ne prende subito un’altro. In lui la fase acuta non è violenta ma ha incessantemente questi accessi catarrali passivi, con rantoli; rantoli toracici a ripetizione; un bambino pallido che rabbrividisce. I bambini floridi, che non hanno l’aspetto paziente quando sono raffreddati, che sono più o meno forti, che hanno rantoli al torace ma non la debolezza o la prostrazione, si rimettono con Kalium sulphuricum. È una caratteristica che lo distingue nettamente: la debolezza invoca immediatamente Antimonium tartaricum. Questa debolezza si osserva nelle persone molto anziane, negli individui malandati, che hanno da anni catarro bronchiale. L’inverno e tutti i periodi di freddo pungente provocano il catarro bronchiale, con un muco bianco e denso e molta dispnea, che costringe il paziente a mettersi a letto. Egli deve restare seduto a letto con qualcuno che gli faccia vento; non può sdraiarsi perché i suoi polmoni sono pieni e respirare gli fa male. Antimonium tartaricum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 104
Antimonium tartaricum allevierà molti di questi accessi prima che il paziente ne muoia. Quando in uno di questi vecchi, il muco è giallo e purulento, Ammoniacum gli permetterà di superare parecchi inverni. Noi vediamo parecchi vecchi che soffrono di catarro bronchiale d’inverno; ne soffrono da anni e non sperano di migliorare. Quando l’espettorato è giallo, sarà Ammoniacum a trarli d’impaccio, invece lo farà, Antimonium tartaricum quando l’espettorato è bianco e accompagnato da prostrazione, sudore, freddo, pallore e colorito livido del volto. Ecco praticamente le maggiori indicazioni di questo rimedio. Antimonium tartaricum ha molti dolori. Si innesta in gran misura su una base Antimonium crudum Su questa base forma in gran parte i suoi sintomi toracici. Molti dei suoi sintomi si aggravano quando si riscalda o è troppo coperto. Lo vedrete seduto sul letto
senza nulla sulle spalle o sul collo con la camicia da notte largamente aperta per poter respirare. Se nella stanza c’è troppo caldo, soffoca. Prende questi sintomi a prestito da Antimonium crudum. Come Antimonium crudum sta peggio dopo un bagno freddo e come lui ha le mucose ricoperte di un denso muco bianco. Neanche lui vuole che ci si occupi degli affari suoi, non vuole essere seccato. Tutto gli pesa. Se si tratta di un bambino, non vuole essere toccato, né vuole che gli si rivolga la parola, né vuole essere guardato. Vuole essere lasciato tranquillo. Se si tratta di un bambino piccolo non smette di piagnucolare e lamentarsi pietosamente. Ha rantoli e gemiti. È sempre di cattivo umore, cioè molto irritabile quando viene disturbato. Ogni disturbo sembra accelerare la respirazione, infastidisce il paziente e lo rende irritabile. Non bisogna stupirsi se è straordinariamente ansioso, perché dal suo aspetto possiamo immaginare che si sente morire. Egli è apparentemente in declino e se non viene soccorso morirà certamente, perché i suoi polmoni sono pieni ed egli soffoca; egli percepisce che la soffocazione e la dispnea aumentano progressivamente. Le sue pinne nasali battono come in Lycopodium. Lycopodium rivaleggia con lui e gli somiglia molto. Nel capitolo di Antimonium tartaricum ci sono molte cefalee, ma Antimonium crudum ha maggiori possibilità di azione sulle cefaalee Antimonium, mentre Antimonium tartaricum ha maggiore possibilità d’azione nei disturbi toracici. Questi due rimedi hanno entrambi disturbi gastrici molto accentuati. Nausee, vomito e costanti indigestioni. Antimonium tartaricum, contemporaneamente alla difficoltà respiratoria, presenta gastralgia. Tutto lo disgusta, anche il cibo; vomita anche l’acqua. Ciònonostante può essere calmissimo e, se nessuno lo disturba, malgrado le sue sofferenze, può addormentarsi o diventare insensibile. Tossirà nel sonno e russerà malgrado la dispnea; come si vede somiglia in molte cose ad Antimonium crudum ma le mucose infiammate di quest’ultimo non secernono affatto quelle mucosità così abbondanti. Esso non ha nulla dello stato passivo dell’intero organismo. Non produce nelle sperimentazioni uno stato così disperato e non è tanto spaventoso a vedersi. Clinicamente ci si è limitati ad utilizzare Antimonium tartaricum soprattutto per la sua azione sulle mucose respiratorie, ma si ritrova la stessa passività in tutte le mucose del corpo.C’è secrezione di muco bianco dagli occhi. «Occhi sporgenti, brillanti. Occhi offuscati e pieni di secrezione. Oftalmia blenorragica». Ma il reumatismo fornisce a questo rimedio un’altra forma clinica, un’altra fase come in Antimonium crudum. Si forma nelle articolazioni un’infiltrazione lenta, passiva che si trasforma in versamento; tale versamen105 to si osserva in tutte le articolazioni. Infiltrazioni gottose delle articolazioni che sono particolarmente aggravate dal tempo umido e freddo. Sintomi oculari dello stesso carattere della gotta. Oltre alle articolazioni, anche gli occhi manifestano i sintomi della gotta, per cui si può parlare di uno stato gottoso degli occhi. La gotta colpisce tutto il corpo. Le mucose, invece di essere rosse e infiammate, sono pallide; pallide e flaccide e sembra che trasudino; sulla loro superficie si forma molto facilmente il muco. È quello che succede nel torace. Non c’è quella sensazione di scorticatura urente che si trova in Arsenicum e nei rimedi degli stati acuti, sebbene qui ci sia la prostrazione, l’ansia e i sudori freddi che somigliano a quelli di Arsenicum.
La gotta colpisce anche i denti. Essi presentano dolori reumatici. «Dolori reumatici ai denti», con dolori reumatici alle articolazioni. I denti sono sensibili. «Denti coperti di muco». Quali che siano i disturbi di Antimonium tartaricum, il suo stomaco funziona male; il paziente ha nausea, incapacità di digerire e disgusto per il cibo. Vomita tutto ciò che ingerisce perfino l’acqua. Nella maggior parte delle affezioni, questo rimedio non ha sete. Se ha sete, è un’eccezione. Generalmente, durante le sue crisi di dispnea, gli amici del paziente lo attorniano col vivo desiderio di fare qualche cosa, non foss’altro che porgergli un bicchiere d’acqua. Questo paziente invece, si irrita quando gli si offre un sorso d’acqua. La cosa lo infastidisce e lui mostra la sua contrarietà. Il bambino, quando gli offrono dell’acqua, fa sentire un brontolio irritato. C’è assenza di sete durante tutti i disturbi bronchiali, caratterizzata da un’abbondante secrezione di muco e molti rantoli al torace. Talvolta vi è un irresistibile desiderio di ingerire qualcosa di freddo: è l’eccezione. «Desiderio di agro o di frutta aspra», che gli fanno male. Disturbi gastrici provocati dall’aceto, dagli alimenti aspri, dal vino aspro, dai frutti aspri, come in Antimonium crudum. Avversione per il latte e tutti gli altri alimenti; il latte soprattutto disturba il paziente, provocando nausea e vomito. Lo stomaco e l’addome sono molto dilatati dai gas. L’addome è timpanico. Con i sintomi gastrici e quelli intestinali il paziente ha una nausea continua, che è più di una nausea, è una ripugnanza mortale per qualsiasi cibo, una nausea che gli dà la sensazione che, se introduce nello stomaco una cosa qualsiasi, morirà ; non è una semplice avversione per il cibo, né solo la normale nausea che precede il vomito, è una ripugnanza mortale per gli alimenti. Debolezza ed ansia aumentano contemporaneamente e il paziente, quando gli si offre da mangiare, soffoca sempre di più. Spesso, persone ben intenzionate vogliono fargli prendere qualcosa, perché può darsi che non abbia mangiato in tutto il giorno o in tutta la notte; ma l’idea del cibo non fa che accrescere la sua difficoltà di respirazione, la nausea, il disgusto e le sofferenze. Per lui non è facile vomitare. Vomita in modo più o meno spasmodico. «Violenti conati. Conati e sforzi per vomitare. Soffocazione, conati, che sono una tortura». Lo stomaco sembra preso da movimenti convulsi ed è con la massima difficoltà e grandi e numerosi sforzi che vomita un po’ di cibo, poi un altro poco e così via di seguito. «Vomita tutto ciò che ingerisce con una quantità di muco». Muco bianco, vischioso, denso, a volte striato di sangue. «Vomita con molti sforzi. Vomita grandi quantità di muco, muco appiccicoso». Vomita muco con bile. Muco acquoso, appiccicoso, poi un po’ di cibo, poi bile. Principalmente però vomita muco, bianco, Antimonium tartaricum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 106
vischioso, denso, che proviene da tutte le mucose. Muco appiccicoso e filante che si può tirar fuori in filamenti. Il paziente spesso durante l’espulsione dall’esofago o dalla bocca di questo muco bianco, vischioso, denso, che gli riempie completamente la bocca, soffoca. L’eliminazione del contenuto dello stomaco, che consiste in muco, o muco e bile, richiede al paziente sforzi terribili, spasmodici. Quando vomita, all’inizio vomita muco e, dopo grandi sforzi, poiché si verifica nello stomaco un rigurgito di bile, vomita anche bile. I notevoli sforzi provocano anche l’afflusso di sangue allo stomaco, di modo che il contenuto dello stomaco sarà striato di sangue. Dovunque vi sono ulcerazioni delle mucose. Il paziente ha ulcere al naso e alla laringe, ulcere sanguinanti. Ne ha anche allo stomaco, per cui vomita sangue. Come Antimonium crudum, anche Antimonium tartaricum si è rivelato utile per i
vecchi alcolizzati. A volte i vecchi bevitori sono debilitati e si raffreddano spesso. Dopo grandi dissolutezze e lunghi giorni di orge, essi si distendono e sentono freddo; si raffreddano, il torace si riempie di muco e vomitano. «Rantoli mucosi al torace nei vecchi ubriaconi». A volte hanno bisogno di Antimonium tartaricum Quando i disturbi saranno localizzati principalmente allo stomaco ci vorrà Antimonium crudum, quando saranno presenti al torace con ansia crescente, il freddo e la prostrazione ci vorrà invece Antimonium tartaricum. Essi sono prostrati dopo che hanno bevuto troppo. Sono vecchi gottosi, vecchi ubriaconi, organismi malandati da molto tempo. Sono bambini i cui organismi sono malandati come se fossero vecchi; quando si raffreddano hanno la bronchite o la congestione polmonare con molti rantoli mucosi; costoro hanno bisogno di questo rimedio. Molto spesso c’è una sensazione di ansia allo stomaco; non viene descritto sempre come un dolore, ma piuttosto come una sensazione di ansia, una debolezza mortale, una debolezza indescrivibile allo stomaco come se il paziente stesse per morire. «Ansia allo stomaco con nausea». Si manifesta la congestione passiva del fegato, con vomito di bile. Questo rimedio ha anche molti dolori taglienti, come coltellate. Fitte all’intestino. Coliche. Dilatazione addominale. L’addome può dilatarsi per un versamento o per gas. «Dolori acuti, taglienti, come coltellate». Violentissimo dolore addominale. Il travaso è una normale manifestazione di tutte le specie di Antimonium. Ricordo un energico veterinario che quando nella zona c’era un’epidemia epizootica e passava nelle scuderie, faceva prendere a tutti i cavalli del solfuro nero di antimonio. Quando seppi che dava solfuro di antimonio a tutti i cavalli, lasciai istruzioni perché ai miei non dessero niente altro che quello da me prescritto. Quasi tutti i cavalli curati da lui presentarono edemi, furono bloccati per giorni in scuderia, e portarono per settimane fasciature alle gambe. Era una sperimentazione di Antimonium. Antimonium tartaricum ha molti edemi. In altri tempi si soleva prescrivere per gli organismi malandati al termine di una polmonite o di una febbre, ma quasi sempre ai pazienti si manifestava gonfiore ai piedi che si protraeva poi per tre o quattro mesi dopo la guarigione. Se non avevano queste complicanze, avevano dei «foruncoli da febbre». Antimonium è una causa frequente di «foruncoli da febbre», quelle ulcerazioni che vanno per le lunghe che si formano nelle gambe a seguito di vecchie febbri negli organismi defedati. Succede che certi pazienti non se ne liberano più, a meno che non vengano curati da un buon omeopata. 107
APIS MELLIFICA Questo rimedio ha tali affinità con la superficie del corpo in genere che cominceremo con lo studiarne l’aspetto esteriore. Si osserva su tutto il corpo un’eruzione in rilievo, a volte rosea, la cui rugosità può essere percebile al tatto. Il paziente è molto infastidito dal calore e la sua pelle con o senza eruzione è eccessivamente sensibile al tatto. Piccoli gonfiori compaiono e scompaiono qua e là. Poi compare uno stato flogistico erisipelatoso, a placche disseminate qua e là, alla faccia, con grande tumefazione del volto, degli occhi e delle palpebre. In Apis, l’erisipela può prodursi dovunque, ma si osserva soprattutto sulla faccia, e vi raggiunge un alto grado di infiammazione con punture, bruciore ed edema. Si nota alle estremità un notevole stato di idropisia che sotto pressione forma la fovea.. Può fare la sua comparsa un’anasarca generalizzato. Il gonfiore del volto è considerevole, le palpebre e l’ugola sembrano sacchi pieni di acqua, le pareti addominali sono ispessite e
sotto pressione formano la fovea e si ha l'impressione che, in qualsiasi zona del corpo, se si pungesse la mucosa ne uscirebbe del liquido. Il gonfiore o l’edema che sotto pressione forma la fovea, è una circostanza di ordine generale che si può riscontrare in qualsiasi stato flogistico del rimedio. Col freddo si riscontra un miglioramento generale e col calore un aggravamento. I sintomi cutanei e il paziente stesso si aggravano col calore. Questo si osserva anche nello stato psichico, negli stati flogistici e cardiaci, nell’edema, nell'angina, ecc. A volte tale aggravamento è causato da bevande calde, da ambiente riscaldato, vestiti pesanti, calore del fuoco, ecc.; quando si tratta di calore, il paziente ne è fortemente indisposto. Nel caso di accidenti cerebrali, se si fa prendere un bagno caldo ad un paziente Apis che presenta fenomeni di congestione cerebrale, questi avrà delle convulsioni e, di conseguenza, è chiaro che non sempre la balneoterapia calda è «indicata per le crisi convulsive». Questo si impara nei manuali della vecchia scuola così che le donne anziane e le balie sanno che un bagno caldo fa bene nelle crisi convulsive; prima che siate arrivato, il bambino sarà morto. Lo stato congestizio del cervello, con piccole scosse convulsive e convulsione imminente fanno si che esse mettano il bambino in un bagno caldo e quando voi arrivate il piccolo è in uno stato deplorevole. Nella congestione cerebrale, con la balneoterapia,se il lattante ha bisogno di Opium o di Apis, le crisi si aggravano. Se la balia ha fatto questo, voi sapete il nome del rimedio sin da quando arrivate, perché vi dirà che il bambino, appena è stato messo nel bagno caldo, si è aggravato, è diventato di un pallore spettrale, e che lei ha avuto paura che fosse sul punto di morire. Le convulsioni aggravate dal calore indicano soprattutto Opium e Apis. é ciò che vediamo costantemente in Apis. Nei testi non c’è scritto che Apis peggiora i sintomi della Lezioni di Materia Medica Omeopatica 108 gola con le bevande calde e che il paziente le rifiuta e chiede invece bevande fredde; ma uno dei nostri allievi mi scriveva che basandosi solo sui sintomi generali, come gli avevano insegnato, e adattandosi Apis a tutto il resto del caso, egli aveva ottenuto una guarigione in una difterite in cui il paziente sta meglio col freddo; e questo dimostra che i sintomi generali si completano con quelli locali e come ci si può servire di essi. È proprio attraverso i sintomi generali che la nostra Materia Medica continua a crescere e completarsi. Sulla superficie cutanea vediamo dunque che Apis è solo edemi, eritemi rossi, eruzioni, orticaria, erisipela e infiammazioni che si estendono alle mucose. La parte esterna dell’essere umano è costituita dalla pelle e dalle mucose. Quando ci occupiamo dell’uomo partendo dal centro per arrivare alla periferia, consideriamo come sua parte più intima il cervello, il cuore e altri organi vitali, mentre quello che li ricopre, rivestimenti e tegumenti, è detto esterno. Apis aggredisce tutto ciò che è esterno: rivestimenti e tegumenti. Notate con quale frequenza attacca la pelle e i tessuti contigui e così pure l’involucro e i tegumenti degli organi: per esempio il pericardio. Esso provoca l’infiammazione delle sierose con versamenti genera l’infiammazione delle meningi. Nella membrana sierosa che avvolge il cuore, il pericardio, oppure nel peritoneo, produce lo stesso genere d’infiammazione. Vediamo così che Apis colpisce soprattutto i tegumenti, cioè la pelle e le mucose, e anche le membrane che avvolgono gli organi, e produce stati di edema, catarro ed erisipela. In tutte queste infiammazioni si verificano punture e bruciori: bruciori simili in certi momenti a quelli causati dai carboni ardenti, e punture come se venissero conficcati aghi o piccole schegge. I sintomi psichici di Apis sono sorprendenti; nello stato psichico la cosa che colpisce
di più è l'aggravamento causato dal calore e dall’ambiente riscaldato. I sintomi sono: una grande tristezza e un bisogno incessante di piangere senza alcuna ragione, il paziente piange notte e giorno e non può dormire a causa di pensieri strazianti (Lett.: «che gli fanno subire il supplizio di Tantalo») e si tormenta per ogni cosa. Ha una depressione psichica con pianti continui. È triste e malinconico; estremamente irritabile; si preoccupa per tutto. Diffidente e geloso sino all’assurdo. Non conosce gioia. La donna è assolutamente indifferente a tutto ciò che potrebbe renderla felice e allegra. Non sa lei stessa quali sono le cose che potrebbero renderla felice; devono riguardare qualcun altro. Un comportamento assurdo, illogico, infantile può riscontrarsi in una partoriente o in una donna in età avanzata; si lascia andare, in circostanze serissime, a chiacchiere illogiche e assurde come potrebbe fare un bambino. Un altro aspetto dello stato psichico, è il delirio che nelle forme gravi di affezioni cerebrali, si riscontra nei bambini. Il bambino scivola progressivamente in uno stato di incoscienza. Sta li disteso nello stupore, un lato del corpo agitato da convulsioni e l’altro immobile, facendo girare la testa da un lato all’altro; la testa è rovesciata indietro e irrigidita; le pupille sono contratte o dilatate, gli occhi molto arrossati, la faccia colorita; è uno stato di stupore o semi-incoscienza. Il bambino giace con gli occhi semi-chiusi, come stordito. Il rimedio è indicato nei casi congestizi del cervello, nella meningite o nella meningite cerebro-spinale con opistotono, quando tutti i sintomi si aggravano col calore. Le condizioni del bambino diventano più allarmanti se nella stanza il calore aumenta troppo. Se la stanza è surriscaldata egli ha un’aspetto da moribondo o è pallidissimo. Se il 109 bambino ha ancora la forza di farlo, respinge a calci le coperte. Le sue condizioni si aggraveranno molto se si trova in una posizione dalla quale può vedere un grande camino acceso. Ho visto bambini Apis che dovevano essere spostati perché in prossimità di un fuoco acceso. Per essere sottratti al calore di un termosifone o di un camino si metteranno a gridare. Il calore aggrava tutti i sintomi e, a volte, provoca nel paziente la brusca comparsa in tutto il corpo di sudore freddo che però non fa diminuire né la febbre, né il calore che lo brucia. Molto spesso la testa si gira e si solleva a scatti, gli occhi mandano lampi, il paziente digrigna i denti, la convulsione è imminente; il bambino, a intervalli, si porta la mano alla testa, in uno stato di semincoscienza e lancia quell’urlo speciale che si sa che è indice dello stato congestizio del cervello – cri encephalique – il grido idrocefalico. Il grido acuto è una particolarità di Apis. Il bambino lancia quel grido acuto durante il sonno quando è sul punto di avere un disturbo cerebrale. Il testo dice «Sonnolenza interrotta da grida penetranti ». All’inizio delle sperimentazioni, si deve essere capaci di discernere le malattie alle quali il rimedio somiglia, perché non sempre noi lo vediamo allo stato avanzato. Vediamo la malattia in corso, e dobbiamo essere capaci di individuarla al suo esordio. Come era la malattia al suo esordio, così c’era anche il suo rimedio. Là dove c’è somiglianza all’inizio, può esserci somiglianza alla conclusione. Nello stato psichico, Apis ha anche il borbottio, il delirio, la loquacità. Ha ogni specie di grida: grida penetranti, acute, stridenti o altre, violente o meno. Presentimento della morte, paura della morte, paura di apoplessia. «Troppo indaffarato, senza riposo, cambia genere di lavoro, maldestro». La goffaggine di Apis è pronunciata soprattutto nelle dita delle mani e dei piedi e negli arti. L’intero sistema nervoso presenta atassia. L'atassia si riscontra un po’ dappertutto nel rimedio. Maldestro: con gli occhi chiusi barcolla, è instabile «Indisposizione conseguente a spavento, a furore, a contrarietà, a gelosia o
all’aver ricevuto cattive notizie». «Paralisi di tutto il lato destro, dopo uno shock morale grave». Gli accidenti di Apis sono concomitanti a minore o maggiore violenza e a rapidità. Arrivano con grande rapidità, continuano con violenza fino a giungere alla perdita della conoscenza. Ho avuto la possibilità di vedere molti casi di intossicazione grave per punture di api. Quando un paziente sensibile è intossicato dalla puntura, si ammala gravemente. La maggior parte delle persone durante la loro vita è stata punta da un’ape e la conseguenza è stato un piccolo gonfiore intorno alla puntura, un gonfiore grande come un uovo di pettirosso, nei casi più gravi, come un uovo di gallina, senza malanni generali; questo quando il soggetto non è allergico ad Apis. Può essere stato punto in mezza dozzina di posti e ogni puntura gli avrà causato un piccolo gonfiore. Ma si può incontrare un soggetto allergico alla puntura dell’ape, e se è stato punto in una qualsiasi zona del corpo, ecco che è stroncato dalle nausee e da un’ansia che gli fa pensare di stare per morire, e in circa dieci minuti è già pieno di orticaria dalla testa ai piedi, sente punture e bruciore e prova il bisogno di bagnarsi in acqua fredda; ha paura che,se nessuno farà niente per alleviare la sua sofferenza, morirà, si rotola e si agita come se dovesse andare in pezzi. Tutto questo l’ho visto sopravvenire dopo Apis. L’antidoto in questi casi è Carbolicum acidum. Ho visto somministrare in casi cosi Carbolicum acidum, Apis mellifica Lezioni di Materia Medica Omeopatica 110
e ho sentito il paziente descrivere la sensazione dell’ acido carbolico che gli scendeva in gola come una sensazione di rinfrescante benessere. Vi dice: «Ah! dottore, sento che questa dose mi arriva fino alla punta delle dita». Quando in circostanze simili somministrate un’antidoto, ascoltate ciò che dice il paziente. Quando vi imbattete nel vero antidoto naturale e quando trovate in un caso il rimedio veramente efficace, poco importa la sua dinamizzazione, il paziente vi dirà, «Lo sento sino alla radice dei capelli e sino alla punta dei piedi». Il vero antidoto, infatti, quando penetra sino alle regioni più intime dell’organismo, dà tali sensazioni. Noi dobbiamo scegliere i nostri rimedi guidati dai sintomi dei nostri pazienti; sono loro a dirci quali rimedi somministrare; e quando prendono il loro rimedio la reazione miglioreè quella che abbiamo appena descritta. Se si ha una buona familiarizzazione con i sintomi di Apis, per curare gli occhi spesso ci si può trarre d’impaccio senza dover ricorrere agli specialisti. Questi ultimi con le loro lozioni e soluzioni caustiche, non migliorano i sintomi e fanno diventare le persone cieche. L'antico procedimento consisteva nel cauterizzare con una soluzione di rame e nitrato d’argento, e i procedimenti moderni non sono migliori [il lettore deve tenere presente che Kent si riferisce alla terapia della sua epoca n.d.c.]. Ai nostri giorni il medico omeopata che non è capace di rilevare i sintomi oculari con la stessa competenza con cui rileva quelli polmonari o di qualsiasi altra parte del corpo, non ha la competenza necessaria per esercitare la medicina. In casi di oculistica, la prescrizione può essere fatta dal medico. In omeopatia non si tratta di curare l’occhio o altri organi del corpo, ma di curare il paziente con tutti i suoi organi; non un paziente con uno o due organi. Apis è un eccellente rimedio per gli occhi. Esso, come conseguenza delle proprie malattie, produce agli occhi fenomeni infiammatori gravi. Infiammazioni di carattere erisipelatoso, che lasciano un ispessimento della mucosa e delle palpebre e macchie bianche sugli occhi: ossia delle opacità. Produce infiammazioni con opacità molto estese o a chiazze. Dilatazione dei vasi sanguigni. Quando lo stato flogistico è acuto si accompagna
a edema delle palpebre, superiori e inferiori al tempo stesso, e a volte tutto il volto presenta un edema come quello che ci si potrebbe aspettare dopo la puntura di un’ape. Il gonfiore della mucosa palpebrale è talmente pronunciato che le palpebre si rovesciano assumendo l’aspetto di una fetta di manzo cruda.. La secrezione scorre abbondantemente sul volto. Si avvertono punture e bruciori ardenti che migliorano con lavaggi, con applicazioni fredde e si aggravano col calore. Disturbi oculari cronici che si aggravano guardando un camino acceso e col calore che ne irradia; il paziente ha bisogno di applicazioni fredde. Granulazione cronica delle palpebre. Le sequele delle infiammazioni croniche sono varie e numerose. I disturbi si aggravano se il paziente fissa oggetti bianchi o guarda la neve. Dolori del globo oculare, dolore profondo del globo oculare, fitte, bruciori, punture, dolori a fitte. Chemosi. Spesso Apis è efficace nelle vecchie malattie scrofolose degli occhi. Affezioni vascolari: le vene si dilatano. «Irite». «Congestione agli occhi; vasi sanguigni dilatati». Congiuntivite. Fotofobia. Oftalmia reumatica, cioè un’accentuata infiammazione oculare nei soggetti reumatici. Infiammazione catarrale o scrofolosa degli occhi. Lacrime urenti; bruciore agli occhi. Erisipela agli occhi e ai lati della faccia che procede da destra a sinistra. Il procedere 111 da destra a sinistra è una particolare caratteristica di Apis in molti altri campi. L’infiammazione comincia nella parte destra dei visceri addominali e si estende alla parte sinistra. Nell’ovarite, l’ovaio destro si infiamma prima del sinistro. La parte destra dell’utero è più colpita. Ci sono dolori a tutta la parte destra del bacino che si propagano nella parte sinistra. I bruciori e le punture qua e là si diffondono da destra a sinistra. Otite media durante o in conseguenza alla scarlattina. Consideriamo ora i vari tipi di angina di Apis. Guarisce la difterite, soprattutto quando c’è fortissima infiammazione con false membrane poco rilevanti o che si formano lentamente e insidiosamente, e la cui graduale progressione ha qualcosa di sorprendente; la regione è edematosa, il palato molle è gonfio e l’ugola assume l’aspetto translucido di un sacco pieno d’acqua. Su tutto il perimetro della gola e della bocca si riscontra un edema flaccido che dà l’impressione che, se lo si pungesse, ne uscirebbe del liquido. Dolori in gola urenti, pungenti, attenuati dal freddo e aggravati dal caldo. Il paziente prova avversione per tutti gli alimenti caldi solidi o liquidi. La lingua si gonfia sino a riempire la bocca, prima sul lato destro essendo il lato destro colpito per primo. L’aspetto è simile a carne cruda, la cavità orale, la gola e la lingua sembrano disepitelizzate. Ci sono nella gola edemi di tipi diversi; edemi benigni, con bruciore, punture e rossore. In conseguenza dell’infiammazione, la gola è ulcerata. Apis è indicato per quelle forme di mal di gola più gravi che possono manifestarsi durante la scarlattina. Quando i sintomi sono corrispondenti, guarisce la scarlattina e non è cosa eccezionale per Apis essere efficace nella scarlattina anche quando l’eruzione è in rilievo. L’esantema della scarlattina non è sempre liscio e lucido. Quando l’esantema non si manifesta affatto, la faccia è pallidissima, e l’infiammazione della gola è molto intensa; i soggetti che si aggravano col calore, fanno togliere sempre le coperte e sono sensibili al calore della camera. Nella propria stanza il paziente desidera una temperatura moderata, col calore sta peggio, vuole cose fresche, si aggrava soprattutto col calore radiante, e con l’aria calda che esce da un condizionatore o da un camino. Se un po’ di aria calda si irradia
sul suo corpo, egli soffoca. Il calore lo disturba anche durante i brividi di una febbre intermittente; se, quando viene assalito dai brividi, è in una stanza calda, soffoca. Succede lo stesso con la scarlattina, con l'angina e la difterite; la più piccola vampata di calore lo fa soffocare. Vuole che si aprano porte e finestre; chiede il freddo. Accade che il paziente affetto da scarlattina venga preso da convulsioni perché l’esantema tarda a comparire. Apis può essere uno dei rimedi appropriati e deve essere paragonato a Cuprum, Zincum e Bryonia. Il bagno caldo provocherà le convulsioni. «Sensazione di oppressione e di irritazione alla gola la mattina». La gola èdolente e gonfia; i dolori sono pungenti. «Incapacità di inghiottire alimenti solidi». Con queste affezioni si osservano spesso brividi o fremiti, piccoli brividi che si mescolano allo stato febbrile. Spesso qualcuno penserà di dar sollievo al paziente proteggendolo bene sotto una pesante coperta, ma ne sarà aggravato e la respingerà. Se si tratta di un bambino se ne sbarazzerà a calci. Un adulto che trema, se è ben coperto, respingerà coi piedi le coperte. Tali strane particolarità costituiscono le caratteristiche salienti di Apis, caratteristiche di cui non si saprebbe fornire alcuna spiegazione. Apis mellifica Lezioni di Materia Medica Omeopatica 112
In Apis riscontriamo vomiti, nausee, conati con vomito e una grande ansia. Vomito biliare e di ogni alimento ingerito. Vomito di liquidi amari o aspri. Apis provoca l’indolenzimento e la rigidità di tutto l’addome e degli ipocondri. La sensazione di rigidità si ritrova in molte affezioni di Apis. L’addome è dilatato dai gas. Meteorico. L’addome è teso, pieno e duro come un tamburo. In tutte le affezioni flogistiche, nella peritonite, nell’epatite e nell’infiammazione pelvica, c’è grande tensione e rigidità: ma la rigidità non sempre è generalizzata; talvolta è locale; può accadere che lo stato congestizio sia debole, ma che invece su tutto l’addome esista lo stato di rigidità che impedisce al paziente di tossire per la paura che all’interno qualcosa possa scoppiare. La tosse gli dà la sensazione di qualcosa che sta per strapparsi. Non può sforzarsi per defecare. Questo accade frequentemente nelle affezioni addominali e pelviche delle donne. La donna vi dirà che non può fare sforzi per evacuare, a causa di questa sensazione che, se si sforza, qualcosa in lei si rompe. La stessa cosa succede al torace. Sembra che tossendo qualcosa si laceri, come delle fibre in tensione o troppo tese. C’è uno stato di ipersensibilità epatica; epatite e splenite. Dolore alle false coste, più forte al fianco sinistro. «Dolore che parte al di sotto delle coste e si propaga verso l’alto. Il paziente è costretto a curvarsi in avanti per la sensazione di contrattura dolorosa all’ipocondrio ». Per questo stato di tensione dolorosa,tutti gli accidenti possono costringere il paziente a curvarsi in avanti e a flettere gli arti inferiori. Lo stomaco è sensibile alla palpazione. Tutto l’addome è talmente dolente da rendere estremamente penosa la palpazione; in tutte le affezioni flogistiche della donna, l’addome è molto sensibile e dolente. Indolenzimento, dilatazione e dolori pungenti e urenti all’addome. Pirosi. Le pareti addominali sono sede di edema. L’edema si manifesta a volte da solo, altre volte con anasarca. C’è un incredibile gonfiore degli arti che alla pressione forma la fovea; gonfiore delle mani e dei piedi, con bruciore, puntura e torpore agli arti. Sensazione simile ad una contusione all’intestino. È frequente in Apis la diarrea acquosa; le feci sono gialle, verdi, verde oliva, acquose ecc. Il paziente ha da sei a otto
scariche diarroiche al giorno, che emanano odore di carogna. Apis è efficace soprattutto in un genere particolare di feci che si osservano nei bambini e nei lattanti, miste a sangue, muco e alimenti, che danno alle feci l’aspetto di salsa di pomodoro. L’ano al momento della defecazione è girato e sembra che rimanga aperto; l’apertura dell’ano richiama Phosphorus e Pulsatilla. Diarrea cronica, dissenteria, emorragie intestinali. Nella stipsi, il rimedio normalmente è in relazione ai disturbi cefalici. Il paziente resta giorni interi senza evacuare. Sembra che l’intestino sia completamente paralizzato, con accidenti congestizi cervicali e idrocefalia acuta. I disturbi urinari, in Apis, sono numerosi. Le urine sono scarse e sono emesse goccia a goccia. Occorrono molti sforzi prima che arrivi il getto dell’urina e, dopo, escono solo poche gocce; un po’ d’urina molto calda che passa goccia a goccia, urina che brucia, ematuria. Appena se ne raccoglie qualche goccia nella vescica, si manifesta uno stimolo impellente: stimolo costante, non produttivo. In seguito l’urina sarà quasi inesistente. Il lattante resta a lungo senza urinare, lancia urla acute portandosi la mano alla testa, urlando durante il sonno, buttando via a calci le coperte. Molto spesso in questi casi sarà utile una dose di Apis. Esso è indicato spesso nella scarlattina, quando nell’urina c’è un tasso troppo 113 elevato di albumina. Disturbi urinari con gonfiore edematoso dell’apparato genitale. Rarefazione dell’urina nei ragazzini,con enorme dilatazione del prepuzio, o nell’idrocele. Ogni volta che sente l’impulso di urinare il bambino urla perché rammenta il dolore che ha sentito durante l’ultima minzione. Affezioni flogistiche dei reni e degli ureteri, della vescica e dell’uretra. L’irritazione dell’intero apparato urinario ricorda molto quello di Cantharis; questi due rimedi sono l’antidoto l’uno dell’altro. Se siete chiamati a visitare un bambino che si è avvelenato con Apis, potrete generalmente somministrargli Cantharis come antidoto. Se visitate una donna che ha preso Cantharis per aumentare la libido, potrete molto spesso combatterne gli effetti con Apis. La violenta frenesia provocata da Cantharis sarà combattuta da Apis. In Apis si riscontreranno i dolori urenti, il bruciore e le punture lungo tutto l’apparato urinario. «Emissione involontaria di urine». Ci sono dolori pungenti all’uretra con enuresi. E l’irritabilità patologica degli organi urinari. «Stranguria; dolore atroce durante l’emissione delle urine; ritenzione urinaria nei lattanti». È singolare come le donne di un tempo abbiano saputo, molto tempo prima della sperimentazione di Apis che, quando il neonato non urinava, si poteva guarirlo andando ad acchiappare delle api all’alveare, versandovi sopra dell’acqua calda e dando al bambino un cucchiaino del liquido ottenuto. Alcune antiche usanze come questa erano conosciute nelle famiglie o tra le balie, e noi somministriamo Apis esattamente per le stesse ragioni. «Urine scarse e puzzolenti, con albumina e sangue». C’è soprattutto albuminuria acuta. Si riscontrano tutte le affezioni renali acute con albuminuria, come nella scarlattina o nella difterite, e nelle sequele delle malattie acute. L’infiammazione del rene chiude il caso e porta un buon numero di pazienti tra le mani degli allopati e mai tra quelle degli omeopati. Il rimedio ha stretti rapporti con gli organi genitali sia maschili che femminili. Edema e gonfiore delle parti genitali. Apis è, per la donna, molto efficace. Quando i sintomi concordano, guarisce, sembra, tutte le affezioni flogistiche. Ciò significa che provoca metrite, ovarite ed estrema sofferenza agli organi esterni ed interni; per guarire la maggior parte di questi disturbi infiammatori, si tratta solo di constatare se i sintomi concordano. Esso arresta persino l’aborto. Impedirà l’aborto dopo i tentativi di qualche miserabile
per provocare l’espulsione del frutto del concepimento, e dopo che la donna, presa qualche droga, ha cominciato ad accusare dolori, dolori abbastanza forti da provocare lo svuotamento dell’utero, soprattutto nel primo, secondo o terzo mese. Se, per esempio, è sopravvenuta una piccola emorragia, una semplice minaccia, le membrane non sono ancora rotte, ma non tarderanno a esserlo; la donna ha dolori pungenti, urenti, si scopre nel letto e soffre il caldo, probabilmente sotto una forte dose di Secale cornuta. Apis, con suo grande rammarico, combatterà tutto questo. Questo genere di bassezza è frequente; ma alcune donne per accidente o debolezza, a dispetto del loro desiderio di tenere il frutto del concepimento, hanno minacce di aborto; in questo caso Apis rappresenta per la futura madre un grande beneficio. Ci sono dolori pungenti e bruciori alle ovaie, soprattutto a destra; quando sono molto ingrossate, o addirittura cistiche, Apis si è dimostrato rimedio efficace, ha guarito spesso tumori e ha bloccato la produzione di cisti o le ha fatte scomparire. La regione ovarica destra è molto sensibile. L’utero e le ovaie sono dolenti prima e durante le mestruazioni. Apis mellifica Lezioni di Materia Medica Omeopatica 114
Punture, dolori laceranti, taglienti come lame, aggravati dal calore. Quest’ultimo sintomo è molto facile da individuare, perché nei sintomi molto dolorosi si sperimenta in genere il calore o la borsa d’acqua calda, con la speranza, assolutamente naturale, di portare sollievo, ma in questo rimedio viceversa, i pazienti si aggravano perché il dolore col calore si intensifica. «Ovaie ingrossate ecc.» Edema dell’ovaio destro. Tumore ovarico. 115
APOCYNUM CANNABINUM Apocynum viene a proposito per fare contrasto ad Apis. Vedrete che gli è analogo nei sintomi e molto simile in quanto ai disturbi che guarisce. Vi sorprenderà la loro grande somiglianza studiando l’edema, il reumatismo, la tumefazione del tessuto cellulare sottocutaneo, i versamenti delle sierose, l’oliguria che sfocia nell’edema, i versamenti infiammatori con edema; e, se doveste affrontare due casi, basandovi per risolverli sui loro sintomi particolari, lasciando da canto una delle loro caratteristiche: quella dell’aggravamento e il miglioramento, il freddo e il caldo, in molti casi non sareste capaci di distinguere tra Apis e Apocynum, tanto sono simili i loro gonfiori, i sanguinamenti, le dilatazioni e i malesseri. L’uno e l’altro sono rimedi per l’edema; i medici tenteranno prima con Apis poi con Apocynum, e poi tenteranno con qualche altro rimedio indicato per l’edema. Ma in ogni circostanza questo rimedio si aggrava col freddo. Il paziente stesso si aggrava col freddo. I suoi malesseri peggiorano con le compresse fredde. Quando è gonfio a causa di edemi o versamenti, ha freddo; è sensibile all’aria. Le bevande fredde lo disturbano. Dopo aver bevuto bevande fredde ha gastralgia e arriva a vomitare. Ha dolore all’addome provocato dalle bevande fredde. Gli alimenti freddi nello stomaco gli danno qua e là fastidio; vedete immediatamente quanto tutto questo sia diverso da Apis. Tutti coloro che danno la caccia ai sintomi e non sanno fare la distinzione tra le circostanze che sono una caratteristica del paziente e le modalità relative ai sintomi, non possono valutare queste due grandi differenze: l’aggravarsi di un paziente per il calore e per lo stesso motivo il miglioramento di un altro, in tutte le loro manifestazioni. Diminuiscono tutte le escrezioni. L’urina è scarsa. La cute è secca. Qualunque sia la
malattia, il paziente non può traspirare. Ha l’impressione che starebbe meglio se solo potesse traspirare. Non elimina l’acqua in alcun modo. Beve in abbondanza e i liquidi passano nel tessuto cellulare per dilatarli e formare degli edemi. Ha una costituzione idrogenoide che assorbe l’acqua e non la elimina. Urina poco e traspira poco o niente; Ha la pelle secca, a volte caldissima e ciònonostante sente freddo. La pelle è ruvida, ma ha freddo. Apis soffre terribilmente della pelle secca, dell’oliguria; ma Apis è aggravato soprattutto dal calore e migliora col freddo. È questa la grande caratteristica che li distingue nei versamenti e negli edemi, nei reumatismi e in molti disturbi interni. «Versamenti sierosi». Vi sono versamenti nelle meningi, nel pericardio, la pleura, il peritoneo; tutte queste sierose sono gonfie di liquidi. E questo porta con sé grandi sofferenze e grandi fastidi. Il reumatismo flogistico è come quello di Apis in ciò che accompagna gli edemi e i versamenti. Le articolazioni: caviglie, dita delle mani e dei piedi sono infiammate; come lo sono le articolazioni di tutto il corpo. Il gonfiore peri-articolare crea la fovea, come quello di Apis. Ma, con l’oliguria, l’assenza di sudorazione e la febbre, Lezioni di Materia Medica Omeopatica 116 il paziente ha sempre freddo e vuole che le parti malate siano ben coperte, mentre Apis le vuole scoperte. Si potrebbe dire: «sì, ma è un sintomo solo». Tutti coloro che non si accorgono della differenza tra i sintomi accusati dal paziente e i sintomi rilevati dalle regioni del suo corpo, non vedranno in questo che un sintomo in mezzo agli altri. Quando studieranno un caso e lo registreranno, prenderanno questo desiderio di calore come uno dei sintomi. Tuttavia tale caratteristica eliminerà a volte tutto il resto, perché dipende dal paziente e non da una parte del suo corpo. Abbiamo un gran numero di rimedi per i quali il paziente in sé migliora col calore. Vuole stare al caldo, vuole sentire caldo, e ciònonostante vuole le parti malate al freddo. Ma è il sintomo generale che dirige il resto e se non sappiamo distinguere ciò che è generale dal particolare, ingarbuglieremo la nostra Materia Medica. Bisogna distinguere ciò che appartiene al paziente in sé da ciò che appartiene alle diverse parti del suo corpo. «Edema con grande sete». Apocynum è un importante rimedio per le febbri adinamiche come il tifo o la scarlattina ed è utile dopo le malattie di lunga durata. I pazienti sono in stato di prostrazione, freddolosi, molto anemici, hanno sete, le loro urine si rarefanno, la pelle si disidrata. È una cattiva convalescenza, il paziente non è guarito, si delinea l’edema. Edema a seguito di una scarlattina, dopo una febbre tifoide. Una malattia adinamica come il tifo ha costretto il paziente a letto per quattro o cinque settimane; egli è dimagrito e prostrato, non riprende peso, non ha appetito, ma beve molto; desidera soltanto acqua. La pelle comincia a tendersi, si riempie e presenta un edema. Questo somiglia ad Apis e Apis sarà indicato a condizione che il paziente abbia sempre caldo, che voglia essere scoperto e desideri il freddo. Non si sono messi in evidenza i sintomi psichici del rimedio. Conosciamo solo qualche sintomo clinico di poca importanza. Ha guarito quel particolare tipo di stupore che appartiene all’idrocefalia, ma in assenza di sperimentazioni non sappiamo qual è la malattia cerebrale primitiva alla quale converrebbe questo rimedio. Conosciamo questo stato solo quando è stato presente a lungo, vale a dire per settimane; il paziente gira la testa, la scuote ed è molto dimagrito. Il bambino, inoltre, ha brividi e febbre, e il suo cranio comincia a dilatarsi, la fontanella ad allargarsi; allora ci mettiamo a pensare a qualcuno dei rimedi che possono guarire i versamenti nei sacchi chiusi e questo è uno di quelli. Ma noi non conosciamo l’inizio della malattia. Conosciamo bene l’inizio di Apis, ma non quello di
Apocynum. Le sperimentazioni di Hahnemann sono piene di dettagli. Egli sottoponeva i suoi sperimentatori ad una inchiesta contraddittoria sulle loro modalità, l’ora in cui cominciavano i loro sintomi e quella in cui cessavano. Molti sintomi li ha scoperti su se stesso, perché ha sperimentato su di sé numerosi rimedi. Hahnemann aveva una costituzione sensibile e una profonda percezione; le sue proprie sperimentazioni gli fornirono una penetrazione dei rimedi che non avrebbe potuto ottenere in nessun altro modo. Coloro che sperimentano i rimedi convenientemente, coscienziosamente, prudentemente, imparano la Materia Medica megliodi tutti gli altri. Essi si abituano alla prova e, per questo, vivono di più. Sono agguerriti contro ciò che li circonda, contro il loro ambiente, i loro vicini e la loro sfera d’azione. Sono in forma migliore e saranno forse in grado di percepire ciò che ha 117 percepito Hahnemann. Ma nelle sperimentazioni che si fanno ai giorni nostri, non si ritiene altro che i sintomi comuni: gastralgie, nausee, cefalee, lombaggini, freddo ai piedi. Molti dei nostri rimedi non sono stati sperimentati più di così. Il «che cosa», il «quando» e il «quanto» sono stati tralasciati. Le sensazioni sottili non sono descritte perché sono considerate emozionali. «Depressa e disorientata. Le sembra che non può fare altro che piangere». Non conosciamo le particolari affezioni né dell’uomo, né della donna. Non conosciamo i loro desideri né le avversioni psichiche o fisiche. È per questo che possiamo dire di avere una sperimentazione solo parziale, utilizzabile soltanto per quei disturbi che si vedono esternamente. «Idrocefalia con grande stupore». È l’ultimo stadio, quando vi è grande stato di prostrazione, muscoli in dissoluzione, rigidità di tutte le membra, edemi e versamenti. Molte volte nell’idrocefalia vi sono dolori lancinanti lungo i nervi che arrivano alle articolazioni. In questo caso hanno effetto sulla malattia in maniera straordinariamente profonda, rimedi quali Apis, Calcarea carbonica e questo che stiamo esaminando. Il primo segno apprezzabile e permanente dell’azione del rimedio in un caso di idrocefalia è l’aumento della diuresi, che è stata minima durante tutta la malattia. Per l’idrocefalia studiate Tuberculinum. L’espressione del volto è angosciata. «Faccia congestionata, gonfia, tumefatta. Gonfiore sotto gli occhi che crea la fovea. Lingua secca; grande sete». C’è un altro rimedio che rientra in questo quadro, spesso non capito, e che, nella maggior parte dei casi, sarà somministrato prima di questo: Arsenicum. Esso ha gli stessi edemi e versamenti di Apis e di Apocynum. Presenta freddo e dilatazione dell’addome e dei sacchi chiusi. Anche questo è migliorato dal calore in tutti i sintomi e in se stesso; e in questo caso qui ha bisogno di molto calore. Vuole stare in una stanza caldissima, ma ha qualcosa in più. Ha una prostrazione mortale, una mortale ansia e una terribile agitazione che non si trova né nell’uno né nell’altro dei due rimedi. C’è anche un intenso odore cadaverico che si sente appena entrati nella stanza e che non appartiene a nessuno degli altri due rimedi. È in questo modo che dobbiamo accostarci ai nostri rimedi e studiarli ad uno ad uno, ma bisogna anche farne uno studio comparativo. I rimedi che hanno sintomi generali analoghi devono essere paragonati anche in ciò che concerne il caldo e il freddo. In questo modo otteniamo un elenco di quelli che migliorano col freddo e uno di quelli che migliorano col caldo; e inoltre un altro elenco di rimedi non classificabili che non migliorano né con l’uno né con l’altro. Questo è il punto di partenza; bisogna poi dividere e suddividere questi elenchi, e così via di seguito.
«Muco giallo, denso, in gola. Grande sete. Sensazione di rigidità alla regione toracica. Sensazione di pienezza, di dilatazione». Riflettendoci, noterete che la pienezza della cavità pleurica non provoca dilatazione esterna perché ci sono ad impedirla le coste. Le coste formano un muro e, di conseguenza, l’aumento di volume o la dilatazione si fa sentire verso i polmoni e in basso, verso il diaframma. Ragion per cui si verifica una dispnea sempre maggiore e viene la tosse. Questo rimedio, come Apis, deve stare seduto sul letto; non può distendersi. Osserverete che la necessità di sedersi è una necessità dell’idrotorace, perché la posizione allungata aumenta la pressione sui polmoni e restringe il campo respiratorio; e così il paziente deve sedersi per permettere a questo pesante sacco Apocynum cannabinum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 118
di liquido, la cavità pleurica, di andare giù verso il diaframma, cosa che produce una pressione sull’addome e la dilatazione intestinale. «Sete al risveglio. Ha sete durante tutta la giornata. Grande sete ma l’acqua non gli va». Ama l’acqua fredda ma questa disturba il suo stomaco, gli provoca dolori o vomito, anche prima di riscaldarsi, gli causa tale dilatazione o tali fastidi che egli si rifiuta di bere bevande fredde. Le bevande calde lo riscaldano e lo fanno stare meglio, le bevande fredde lo fanno stare peggio. Ciònonostante desidera bevande fredde. Si verificano, in seguito, dilatazione e vomito. Troverete i pazienti così dilatati a livello dei tessuti cellulari e in tale stato di anasarca, che vi sembrerà impossibile che possa passare ancora del liquido dallo stomaco al sangue. Il paziente è pieno. I vasi sanguigni sono dilatati, lo stomaco è dilatato e il paziente deve vomitare; e malgrado la dilatazione di tutto il corpo egli beve e vomita. Può mangiare solo con difficoltà; non riesce a trattenere il cibo che non sarà digerito. Da ciò proviene una parte dei suoi sintomi. «Sensazione di pressione all’epigastrio e al torace», in maniera che gli è quasi impossibile trovare fiato sufficiente per muoversi. Basta una piccolissima quantità di cibo per farlo sentire gonfio. Al risveglio vuole mangiare qualcosa, ha una fame da lupi, ma il più piccolo frammento di cibo, anche solo un boccone, gli produce dilatazione. Il suo stomaco è già pieno di liquido ed egli vomita una gran quantità di acqua, di bile e di alimenti non digeriti. Alla fine, con l’edema, lo stomaco diventa molto irritabile, come se non lasciasse passare niente. Infine, l’intestino si paralizza. I reni non funzionano e passa a stento qualche goccia di urina. La lingua si infiamma. Le mucose sono tutte infiammate e probabilmente lo è anche lo stomaco. L’addome è molto gonfiocon versamento addominale. In seguito si determina un altro stadio. Sembra che ad uno ad uno tutti gli organi cessino di compiere le loro funzioni. Le ovaie e l’utero non compiono più la loro e, con l’edema, compare la dismenorrea. Spesso sembra che sia essa all’origine dei disturbi; infatti prima c’è l’indebolimento di questi organi e poi l’edema. La donna può passare da uno stato di debolezza ed eccitazione nervosa all’amenorrea, in seguito alla fase di sensibilità e dilatazione addominale, e poi all’edema. Apocynum si è rivelato efficace nelle diarree che si alternano all’edema. Talvolta mentre scompaiono tutti gli altri sintomi compare la diarrea: abbondante, gialla, acquosa che fuoriesce involontariamente. Ho sentito parlare una volta di un medico che aveva pescritto forti dosi di Apocynum in un caso di edema; comparve la caratteristica diarrea del rimedio e, per tutto il periodo della sua durata, la milza, che era ingrossata, riprese le sue normali dimensioni e i versamenti del corpo si riassorbirono, agli occhi del medico in maniera del tutto innaturale. Quando mi riferirono il fatto, replicai: «Aspettate». Alla fine il medico dovette sospendere la somministrazione di Apocynum e immediatamente ne
conseguì un’insufficienza cardiaca. L’uso allopatico della digitale produce un simile effetto. Arriva il momento in cui il medico è costretto a sospenderne la somministrazione e il paziente muore di insufficienza cardiaca; non si attribuisce mai la morte alla digitale e il medico sembra non sospettare mai che la digitale ucciderà il paziente. Le funzioni organiche sono alterate dovunque, a livello di reni, intestino, utero; e tutto contribuisce alla formazione di edemi e versamenti. I disturbi urinari sono estremamente penosi. Tra i primi sintomi, in moltissime affezioni, c’è l’oliguria. Ritenzione urinaria; 119 minzione dolorosa; c’è uno stimolo impellente e continuo di urinare. La vescica a volte è piena a metà e tuttavia il paziente non può urinare. «Ritenzione con grande voglia di urinare». «Paralisi degli arti. Bisogno urgente di urinare». Torpore e formicolio agli arti e alla fine perdita totale della forza muscolare. Alcuni pazienti restano così per un certo periodo di tempo e poi fa la sua comparsa l’edema. Il rimedio, come ho già detto, ha delle fasi alterne; edemi che si alternano ad abbondanti escrezioni. L’edema può essere alleviato da un’abbondante diarrea acquosa o da una considerevole eliminazione spasmodica delle urine, tanto abbondante che viene da chiedersi da dove provenga tanto liquido. Tutto ciò cessa all’improvviso. L’urina si rarefà, i tessuti si infiltrano di sierosità e gli edemi e i versamenti progrediscono. Questi, dopo un certo tempo, si arrestano e allora sopravviene l’insufficienza cardiaca. «L’urina diminuisce sino ad un terzo della sua quantità normale, senza alcun dolore o fastidio né al rene, né alla vescica. Anuria. Mancanza totale di urina nelle malattie cerebrali». Per un certo tempo si è somministrato Apocynum a tutti i bambini enuretici e, siccome ne ha guariti molti, deve possedere tale sintomo, ma in quel caso è un sintomo clinico. Non è sorprendente, data la sua azione così marcata sulla vescica, che abbia guarito l’incontinenza urinaria. «Edema degli organi genitali». Ho menzionato la soppressione del flusso mestruale, l’amenorrea, ma questo rimedio ha anche una marcata tendenza emorragica. Provocherà emorragie dappertutto ma soprattutto all’utero. Abbondanti emorragie. Le mestruazioni possono essere abbondanti, molto ravvicinate e possono durare a lungo; ma si può anche avere un’emorragia uterina al di fuori delle mestruazioni. La perdita ematica sarà così abbondante che porterà la paziente all’anemia; e, in seguito, arriverà l’edema. Gli antichi medici omeopati avevano l’abitudine di somministrare China nella maggior parte dei casi in cui l’edema si manifestava in seguito ad un’emorragia. La sua azione era così universalmente benefica e alleviava i pazienti così frequentemente, che raramente adoperavano altri rimedi. Ma Apocynum è un rimedio anche per l’edema conseguente a emorragie. Molto spesso concorderà perfettamente con i sintomi dell’edema conseguente ad emorragia. «Menorragie prolungate, o emorragia uterina della durata di sei settimane. Sangue espulso in grossi grumi, qualche volta sotto forma liquida». Il flusso è moderato per uno o due giorni; poi diventa così imponente che la paziente non può lasciare il letto. È costretta a restare sdraiata senza muoversi. «Brandelli di mucosa o frammenti di membrana mescolati a sangue liquido. Menorragia continua o parossistica», cioè flusso incessante fino all’esaurimento della paziente. Questo somiglia a Phosphorus, Ipeca e Secale. Nella maggior parte dei casi l’emorragia uterina cesserà dopo che la paziente avrà perduto molto sangue. Nei rimedi che hanno il sangue tanto liquido quanto questo, l’emorragia non si fermerà fino a che non si sarà prodotto nella paziente un profondo
esaurimento. In seguito, la dispnea, così come l’abbiamo descritta, impedirà alla paziente di distendersi; di solito la dispnea è provocata da un idrotorace; ma si può trattare anche di una congestione polmonare ipostatica se i pazienti sono stati a lungo seduti sul letto, in maniera che i polmoni si sono riempiti gradualmente, dal basso in alto, e che così è andata distrutta una gran parte della loro superficie respiratoria. «Grande oppressione all’epigastrio. Respirazione difficile. Soffocamento. Respirazione sibilante e tosse». Apocynum ha Apocynum cannabinum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 120
gli stessi rantoli di Antimonium tartaricum; questo infatti riempie i polmoni nella stessa maniera e il paziente non può distendersi. Il polso è piccolo e irregolare; polso impercettibile. Il paziente ha la tendenza a svenire ogni volta che tenta di sollevare la testa dal cuscino. Il polso è piccolo e debole. Versamento pericardico. Palpitazioni penosissime. 121
ARGENTUM METALLICUM Cominceremo adesso lo studio dell’Argento sotto la sua forma metallica. Non c’è niente di strano nel fatto che sia un rimedio dall’azione profonda, perché è stato utilizzato simbolicamente e terapeuticamente lungo tutto l’arco della storia. È stato considerato una sostanza preziosa in tutte le epoche dell’umanità. È un antipsorico e, per i suoi sintomi, io lo considero anche un antimicotico. Esso penetra profondamente nell’organismo. Attacca in maniera particolare i nervi e le guaine nervose; presenta disturbi lungo i tragitti nervosi. Tutte le cartilagini del corpo ne sono colpite. Produce l’ipertrofia delle cartilagini, l’ispessimento della parte cartilaginosa delle articolazioni, della cartilagine delle orecchie e del naso. Produce escrescenze, tumori alle cartilagini e infiltrazioni. Attacca la sostanza dei centri nervosi. Per gli organi è un rimedio profondo. È più di un normale rimedio, poiché colpisce tutto ciò che è proprio all’uomo. Particolarmente quelle fibre nervose che trasmettono i messaggi. Colpisce a fondo il cervello apportandovi delle modificazioni e un progressivo rammollimento. Una caratteristica strana dell’azione generale del rimedio sull’uomo è quella di colpire di preferenza soprattutto le sue facoltà intellettuali. Disturba appena la sfera affettiva; produce leggeri o vaghi cambiamenti della volontà. Ma memoria e intelletto ne sono turbati sempre di più fino ad arrivare all’imbecillità. In casi di grandi sofferenze – ed esso ne è pieno – colpisce la facoltà di ragionamento. In quasi tutti i suoi dolori, cefalea, lombaggine e i dolori laceranti che produce in tutto il corpo, turba la memoria e il ragionamento. Turba la capacità di pensiero del paziente. E questo avviene soprattutto in coloro che abitualmente lavorano con le loro facoltà intellettuali: uomini d’affari, studenti, conferenzieri e pensatori. Coloro la cui funzione è quella di ragionare arrivano ad uno stadio in cui non possono più farlo o in cui il minimo sforzo psichico provoca loro delle vertigini. Sono stanchi. Tutti i loro sintomi si aggravano dopo aver dormito. Invece di affrontare riposati il nuovo giorno, si svegliano la mattina psichicamente stanchi e deboli, al punto da potersi appena muovere; a gran fatica radunano le proprie energie in vista di un altro giorno di sforzi psichici o fisici. Se iniziano nuovi lavori intellettuali, accusano cefalea, un mal di testa soprattutto frontale, ma anche occipitale. Un’altra caratteristica bizzarra di questo rimedio sono i moltissimi dolori laceranti lungo i nervi, soprattutto agli arti inferiori. Il paziente, mentre riposa, ha una sensazione di lacerazione, come se i nervi fossero fatti a pezzi. Il tempo umido e freddo, i temporali, provocheranno reumatismi, non tanto con gonfiori, sebbene ve ne siano, quanto con dolori
localizzati apparentemente nelle cartilagini e dolori lungo i nervi. Tali dolori sono talmente vivi che il paziente non può stare fermo. Ne deriva col tempo umido e freddo o dopo aver preso freddo, uno stato reumatico alle articolazioni e ai nervi che lo costringe a camminare senza posa. Sebbene sia terribilmente stanco, spossato, il dolore è talmente Lezioni di Materia Medica Omeopatica 122 forte che lo obbliga a camminare. Tali dolori spesso si attenuano bevendo molte tazze di caffè che sopprimono la nausea, ma gli lasciano ogni sorta di malesseri; rischierà il crollo totale e, a lungo andare, diventerà quasi un buono a nulla. «Debolezza psichica. Prostrazione fisica». Dolori laceranti. Affezioni alle articolazioni e alle cartilagini articolari. Dolori laceranti alle ossa, al punto da ridurre il paziente un relitto, un vecchio organismo cascante, mentre invece è ancora giovane. «Un uomo di quarant’anni ne dimostra ottanta». Tutti i dolori diminuiscono col movimento. Argentum metallicum presenta anche molte infiltrazioni. Le cartilagini infiammate si infiltrano; vi si formano delle nodosità dure. Vi è sovrabbondanza di tessuto cartilaginoso di modo che intorno alle articolazioni le cartilagini si ispessiscono. È ispessita nell’orecchio e nel naso. Infiltrazione di tipo epiteliomatoso. Questo rimedio si è rivelato un ottimo palliativo nello scirro e nell’epitelioma. Ha guarito l'epitelioma. È stata constatata la guarigione di un epitelioma al collo dell’utero. Presenta ulcerazioni dappertutto; ma sono ulcere che hanno origine nel tessuto cartilaginoso, si fanno strada attraverso il tessuto cellulare e suppurano abbondantemente. Le ulcere si infiltrano alla base e si induriscono. Un’altra caratteristica importante è l’affinità con i testicoli, dove la sua azione è predominante sul lato destro: ovaio sinistro – testicolo destro. È singolare che in un sesso produce i sintomi da un lato del corpo e nell’altro li produce dal lato opposto. Ha guarito ogni specie di tumori, l’aumento di volume dell’ovaio e infiltrazioni tissulari. È un rimedio freddoloso. Vuol sentire caldo e i suoi dolori col calore si calmano. Le cefalee migliorano col calore, con la pressione, con una fasciatura. Molte volte ha guarito delle cefalee con queste modalità, specialmente quando il paziente voleva avvolta la testa in panni caldi. Noi classifichiamo questo paziente tra quelli che mancano di calore vitale. Egli vuol sentire caldo. Il paziente sarà magro, diventerà sempre più magro, sempre più nervoso, sempre più sensibile. Capriccioso. Le donne che hanno bisogno di Argentum metallicum si comportano spesso in maniera così strana e così inesplicabile negli stati di nervosismo (paragonatelo con Argentum nitricum) che perdono tutte le simpatie delle amiche e vengono trattate da isteriche. I disturbi nervosi sono profondamente radicati. Esse diventano sempre più sensibili all’ambiente. Lo stato psichico di Argentum metallicum somiglia esattamente a quello che nasce da una disorganizzazione di ciò che lo circonda, a quello suscitato dalle emozioni, dalla perdita dell’equilibrio psichico causato dalla paura, dalla collera, dallo spavento, dal turbamento della mente; poiché questo paziente è particolarmente sensibile all’ambiente e particolarmente turbato dalle contrarietà. Con i dolori compare il delirio, e non quel delirio involontario che osserviamo nelle febbri adinamiche, bensì un delirio selvaggio e furioso. Il paziente è assalito dalla rabbia in uno stato di sovreccitazione psichica; dice cose stupide a grande velocità. A volte, durante la conversazione, attraversa uno stadio di inconsueta eccitazione nel corso della quale si perde nei suoi pensieri. In quei momenti si direbbe ubriaco, passa da un argomento all’altro e balbetta. Per un istante sembra molto teso e la sua mente sembra attivissima, poi
dimentica quello di cui parlava. «Poco incline a parlare tra la gente». Perché non è competente. Ha la mente affaticata 123 e dimentica di cosa sta parlando. Perde il filo del discorso; si rifiuta di parlare. Perché parlando ha dei disturbi. Se è costretto a rispondere, ha degli stordimenti, si sente strano dovunque e ha delle scosse o degli shock nervosi. E, quando è stanco, è attraversato da scosse come da una corrente elettrica. Tutto questo appare all’improvviso, ma il momento più propizio per la comparsa di tali scosse, è quello in cui sta per addormentarsi. Egli pensa che a quell’ora è finalmente libero da tutte le difficoltà della giornata e può riposarsi, ma nell’istante in cui il sonno lo invade è scosso dalla testa ai piedi da un sussulto, poi da un altro e da un altro ancora; a volte questi sussulti che lo scuotono dalla testa ai piedi si susseguono per tutta la notte. I suoi arti sobbalzano, le gambe sono prese da scosse e contrazioni nervose; a quel punto si alza e si mette a camminare; tenta di sbarazzarsene camminando. Questo sintomo compare nelle sperimentazioni di Argentum nitricum, ma appartiene anche ad Argentum metallicum, e da molto tempo quest’ultimo lo guarisce. Hahnemann, nel suo studio su questo rimedio, specifica l’importanza dei sussulti al momento di addormentarsi. Sussulti degli arti. Come una scossa elettrica che scuote tutto il corpo. Il paziente è «ansioso a proposito della propria salute. Pensa che la propria salute sia sul punto di crollare», Perché è sempre più debole. Non può camminare benché sia sempre più agitato. Non può fare alcuno sforzo, né psichico né fisico, senza esserne angosciato. Se fa uno sforzo mentale o entra in una stanza calda, è preso da vertigine, e questo è un’eccezione che appartiene ad alcuni disturbi della testa e del sensorio, Perché di solito è disturbato dal freddo. In casa con la porta chiusa, è preso da vertigine. Una modalità del rimedio che ha suscitato stupore è quella per cui molti dei suoi disturbi e dei suoi dolori sopravvengono a mezzogiorno preciso. Sono brividi, cefalee, dolori ovarici. Il paziente ha stordimenti e vertigini come se avesse bevuto. Le cefalee sono localizzate alla fronte e all’occipite. Ha attacchi cerebrali da un lato della testa. Cefalee da un lato. Nevralgia cefalica acuta da un lato come fosse localizzato in fondo al cervello e ne avesse colpito una metà. Le emicranie sono state localizzate soprattutto a destra, nei pazienti dalla salute malandata che un’esposizione al sole ha spossato e abbattuto. Zone pruriginose al cuoio capelluto, alle orecchie e qua e là sul corpo. Prurito e bruciore simili a quelli dei geloni. In Argentum metallicum c’è il bruciore e il prurito, come in Agaricus, alle dita dei piedi e alle orecchie; il paziente si gratta, ma il grattarsi non calma il prurito finché si scortica la pelle, fino a farla sanguinare; ma grattandosi non sta meglio. L’interno delle orecchie è sempre a vivo perché il paziente sta sempre a grattarsi e a frugarci dentro. Si gratta fino a scorticarsi a causa del pizzicore, del prurito e del bruciore. Un’altra particolarità curiosa è nell’occhio. Argentum metallicum più che il globo oculare colpisce le palpebre. Colpisce la vista; produce l’indebolimento e la perdita della vista; ma produce anche l’infiltrazione delle palpebre e il loro ispessimento fino a renderle dure quasi quanto le cartilagini. La mucosa è infiltrata e dura e il paziente non può aprire le palpebre. Queste sono chiuse da uno spasmo; e possono essere separate solo con la forza. C’è una blefarite con ispessimento e infiltrazione. Abbondante secrezione. E poiché stiamo esaminando una zona in cui si può riscontrare il catarro, lasciate che ne approfitti per segnalarvi che, in questo rimedio, dovunque, riscontreremo secrezioni catarrali passiArgentum metallicum
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ve. A volte sarà una secrezione spessa e gialla; ma allo stesso tempo sarà una secrezione passiva, con uno stato passivo della mucosa. Ma la secrezione principale, caratteristica, di Argentum metallicum è costituita da un muco grigio, denso, appiccicoso. L’espettorazione che proviene dai polmoni, dalle vie aeree, dalla trachea, dalla laringe, è muco grigio. Muco grigio proviente dalla vagina, dall’uretra, dagli occhi. Solo in alcuni casi c’è una secrezione gialla. Quando compaiono per esempio delle ulcerazioni alla laringe o sulle palpebre, abbiamo allora delle secrezioni dense, gialle che ne fuoriescono; ma eccezion fatta per le superfici ulcerate e per l’uretra, le secrezioni generalmente saranno grigie. Questo rimedio ha guarito vecchi casi di blenorragia cronica. Se noi non conosciamo il carattere generale di un rimedio, non sappiamo cosa dobbiamo aspettarci. Se ne conosciamo il carattere generale, sappiamo quello che dobbiamo aspettarci . Quando ci imbattiamo in una regione in cui si verifica esattamente l’opposto, allora sappiamo che è un carattere particolare che non si conforma al carattere generale. Ma da principio dobbiamo distinguere ciò che è generale, ciò che ci si deve aspettare, ciò che appartiene alla natura del rimedio, in maniera che, quando incontriamo un carattere opposto, possiamo riconoscerlo come contrario, come sintomo particolare, come eccezione. Ecco uno dei tratti caratteristici del prurito di Argentum metallicum: «si gratta a sangue l’interno dell’orecchio». Il prurito in realtà colpisce tutto l’orecchio esterno e si estende all’interno; il paziente si gratta l’orecchio fino a farlo diventare rosso, gonfio e sanguinante. La cartilagine dell’orecchio è piena di noduli e di protuberanze; è infiammato. Anche le cartilagini del naso sono infiammate. Argentum metallicum guarisce un gran numero di casi operabili, nei quali il chirurgo toglie una parte di cartilagine dall’interno del naso, per permettere al paziente di respirare meglio. «Ispessimento delle ossa all’interno del naso; ispessimento e ipertrofie della mucosa e del tessuto cellulare del condotto nasale». Argentum metallicum è spesso indicato in casi di questo genere e la sua azione è assolutamente incontestabile. Le infiltrazioni continuano il loro lavoro di ispessimento e indurimento, e poi si verificano i versamenti nelle articolazioni. Argentum metallicum è uno dei rimedi più importanti da conoscere nella necrosi delle cartilagini, in qualunque parte del corpo esse siano. Ma contemporaneamente ci devono essere i sintomi nervosi e psichici che ho descritto. Il paziente ha colorito pallido, l’aria stanca, malaticcia, è roso dai dispiaceri. È un essere minato. Un paziente Argentum metallicum è un individuo che avrebbe dovuto consultare un medico molti anni prima, ma che, ancora adesso, se non è andato troppo in là, può essere recuperato e beneficiare del trattamento. «Tensione e dolorosi stiramenti alla gola. Il paziente, durante l’espirazione, ha l’impressione che la gola sia irritata, a vivo». Tale sensazione si estende alla laringe. «Sensibilità dolorosa respirando. Sensazione di escoriazione alla laringe quando tossisce. Grandi quantitivi di muco grigio espettorato facilmente. Sensazione di tensione ai pilastri del velo palatino a destra». Argentum metallicum presenta disturbi addominali. Sensazione di indolenzimento, di contusione, all’addome. Se tali disturbi progrediscono dopo l’infiammazione catarrale delle mucose sino alla congestione generale di tutti i tessuti dell’addome, compare la 125 diarrea, o una stipsi del tipo più ostinato, la tubercolosi dei gangli mesenterici, con
dimagramento, debolezza e tremore. Sensazione di avere qua e là nel corpo delle paralisi. Sensibilità dolorosa di tutto l’addome, in relazione con i disturbi urinari. Possiede la facoltà di fabbricare, con lentezza, dei tessuti, come nelle affezioni tubercolari e cancerose e, come abbiamo già detto, nelle infiltrazioni. Le feci sono secche, come la sabbia. Feci lienteriche, nauseabonde. Infiammazione catarrale delle mucose delle vie urinarie e di tutto il tratto urinario. Guarisce l’albuminuria, il diabete con zucchero nelle urine e un gran numero di altre disfunzioni renali, che sopravvengono in organismi in cattivo stato, malandati. Enormi quantità di urine simile a latticello. Abbondante emissione di urine. Enuresi infantile. Incontinenza notturna dei pazienti di temperamento nervoso, dall’organismo malandato. Argentum metallicum ha un’efficacia innegabile sull’apparato genitale maschile e femminile. Nell’uomo colpisce in maniera del tutto particolare i testicoli e le mucose del tratto genitale. Esso infiltra i testicoli e li indurisce. Si legge nei testi: «dolore simile a schiacciamento al testicolo destro». «La pressione degli abiti aumenta il dolore quando cammina». Infiammazione con infiltrazione. Orchite cronica. Ha guarito un testicolo sospetto di essere affetto da cancro; l’affezione era cominciata nell’epididimo, a seguito di blenorragia.Infiammazione, indurimento, gonfiore, bruciore e punture. Un altro sintomo è qui di grande importanza: «secrezione blenorragica uretrale, gialloverdastro, indolente dopo l’inizio, datato otto mesi prima». Questo sintomo clinico è stato verificato. È naturale che la secrezione blenorragica sia densa, gialla o verde-giallastra nel primo stadio, e poi diventi sempre più chiara fino a diventare biancastra, più o meno densa e, alla fine, allo stadio cronico, bianca. Argentum metallicum è il rimedio adatto quando la secrezione resta gialla. Il dolore è completamente sparito e in genere, quando cessa il dolore, la secrezione si schiarisce rapidamente; ma, nel caso di Argentum metallicum, il dolore cessa, la secrezione diventa passiva, l’uretra perde la sensibilità dolorosa e la mucosa perde in gran parte le sue anormali sensazioni; tuttavia persiste la densa secrezione verdastra o giallastra. In questi vecchi casi ribelli, con secrezioni passive che durano ormai da molto tempo, che restano ancora gialle, ancora dense, siamo imbarazzati nel trovare un rimedio. Essi non cederanno ai normali rimedi, entrano nella cerchia di un gruppo di rimedi particolari: Argentum metallicum, Alumina, Alumen, Sulphur. Sono rimedi ai quali si pensa, in genere, nel primo periodo; è lo stato generale, costituzionale, del paziente, che dà ai suoi sintomi il loro carattere. Nella donna, troviamo: i disturbi ovarici, l’infiltrazione, la durezza, le cisti, le cisti ovariche, i tumori ovarici, le ovaie indurite, molto grosse e dure, soprattutto il sinistro. (Testicolo destro, ovaio sinistro). Dolore all’ovaio sinistro e al dorso. Prolasso con dolore all’ovaio sinistro. Lombalgia in posizione seduta. I casi di guarigione riguardano prima di tutto l’ovaio sinistro, sebbene il rimedio guarisce le affezioni di entrambe le ovaie. Ecco ancora una caratteristica di Argentum metallicum: la debolezza, il rilassamento muscolare, in tutto il corpo. Se lo osserviamo negli organi pelvici, sarà sotto forma di rilassamento dei muscoli che sostengono l’utero, del legamento largo, ecc.; essi lasciano che l’utero si abbassi; in altri termini, si verifica un prolasso. Vi stupirete nell’apprendere Argentum metallicum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 126
che i rimedi omeopatici sono meravigliosi per il loro potere di produrre tonicità, e attraverso questa, di riportare l’utero prolassato nella sua normale posizione e di sopprimere
la sensazione di avere l’utero tirato in giù, e di avere gli organi interni spinti in fuori, così come le donne generalmente la descrivono. Sono tutte sensazioni che accompagnano il prolasso. In questi casi Argentum metallicum è uno dei rimedi più appropriato. Infatti, in esso, in tutti gli organi pelvici, c’è stasi e aumento di peso, i tessuti sono infiltrati, probabilmente induriti. Il collo dell’utero è congestionato e indurito, molto ingrossato. Vi compaiono delle ulcerazioni. Questo rimedio si è rivelato un palliativo nell’epitelioma del collo, con dolori urenti, pungenti, con secrezione abbondante, putrida, verde-giallastra e sanguinolenta. Ha guarito la tendenza alla menorragia; se i sintomi e lo stato generale concordano, sarà presto vinto il rilassamento che deve essere presente nelle emorragie. Ulcerazione dell’utero; secrezione purulenta, icorosa. «Qualche volta, vi è secrezione acquosa, sanguinolenta, dalla puzza insopportabile». È un rimedio di grande utilità in caso di leucorrea terribilmente nauseabonda ( Kalium arsenicatum, Kalium phosphoricum). «Collo dell’utero molto gonfio, simile ad una massa spugnosa, eroso da ulcere profonde che vanno in diverse direzioni». Quando è stato somministrato in un caso di scirro dell’utero, abbiamo osservato: «In meno di tre giorni l’odore era completamente sparito». Quando un rimedio agisce in questo modo, esso arresta effettivamente l’evoluzione. Infatti, uno stato canceroso che porterebbe alla morte in quattordici-sedici mesi, si prolungherà per due o tre anni e la paziente non soffrirà. Se il rimedio è indicato arresta l’evoluzione dell’ulcerazione, frena il danno, rende la paziente tranquilla e la fa vivere ancora per anni. Nelle affezioni cancerose lo stato di salute è a livello abbastanza basso; e le lesioni generalmente vanno oltre le possibilità di una restituzione ad integrum. Veniamo adesso alla laringe. Argentum metallicum è un meraviglioso rimedio per la laringe. Afonia con infiammazione, dopo un eccessivo uso della voce, come avviene ai cantanti e a coloro che devono parlare molto a causa della loro professione. Si verifica allora una debolezza paralitica delle corde vocali. In questo rimedio si trova dovunque un aggravamento ad ogni piccolo sforzo un po’ prolungato, una tendenza paralitica che si aggrava al minimo sforzo. Accade lo stesso ai polmoni e a tutte le altri parti del corpo. Così compare l’afonia. Applichiamo qui tutto ciò che sappiamo sulla capacità del rimedio di creare delle infiltrazioni: abbiamo la tubercolosi della laringe. I cantanti, coloro che parlano in pubblico, che sono forbiti, nervosi, che hanno una cattiva digestione, una pesante tara ereditaria, si ammalano di tubercolosi alla laringe e perdono la voce. Segue un’ulcerazione. E alla fine la malattia si estende ai polmoni. I pazienti dimagriscono molto e presentano sudorazione notturna. «Afonia» generalmente dolorosa. Anche i raffreddori si fissano sulla laringe. «Non può dire neanche una parola ad alta voce; continuo solletico alla laringe, che provoca la tosse». Irritazione e sensazione di escoriazione alla parete superiore della laringe. Il riso aggrava la tosse, perché provoca il solletico alla laringe, il paziente si raschia la gola ed espelle una quantità di muco grigio. Se l’irritazione si localizza ai bronchioli o ai polmoni, il riso provocherà la tosse e il paziente espellerà muco grigio. «Punte di irritazione alla biforcazione della trachea, quando si usa la voce parlando, ridendo o cantando». «Voce aspra e rauca; tubercolosi laringea»; accade nei giovani avvizziti; in un giovanotto che non ha più di venticinque anni 127 e ne dimostra cinquanta e che ha molte rughe come se avesse avuto molte preoccupazioni. Costui ha una tosse secca che emette un po’ di muco grigio. Tuttavia può accadere che sia asciutto e nervoso e che attenda alle sue occupazioni abbastanza facilmente. Ha una tara ereditaria tubercolare. La sua tosse è una tosse profonda; che peggiora quando parla,
quando ride, e in una stanza calda. Il riso provoca la tosse e la secrezione di muco nella laringe. Argentum metallicum eliminerà questa tubercolosi incipiente con tosse secca e irritante. Particolare appannaggio di questo rimedio è una tosse secca e penosa. In nessun caso rischiamo di avere quelle tossi violente, spasmodiche, che scuotono il paziente, come quella di Bryonia. Quando il paziente tossisce, ha una sensazione di irritazione alla laringe. «La tosse è accompagnata da un’espettorazione facile». Il paziente generalmente tossisce non tanto per espellere il muco, ma per calmare la leggera irritazione; quando c’è muco, di solito è espettorato con facilità. Non è neppure difficile da staccare come in molti altri rimedi. «Muco alla laringe che si stacca facilmente». Il paziente si raschia semplicemente la gola e lo fa risalire sforzando leggermente la laringe. Ci sarànno tosse e raschiamento della laringe durante il giorno e la sera, più accentuati in una stanza calda e attenuati all’aria aperta e col movimento. Argentum metallicum ha una sensazione di debolezza al torace. Vi sono due rimedi che hanno tale debolezza toracica e difficilmente li potete distinguere l’uno dall’altro. La voce è debole, il torace debole; c’è la sensazione che sia difficile respirare, parlare, tossire, per la grande debolezza dei muscoli toracici. I due rimedi sono: Argentum metallicum e Stannum. Grande debolezza dei muscoli del torace. Il paziente si dilunga molto su questa debolezza; essa supera tutto quello che la tubercolosi potrebbe giustificare. È una sensazione di debolezza muscolare,e di debolezza paralitica al torace. Certo, è completamente diversa da Antimonium tartaricum, che ha anch’esso una terribile debolezza toracica, ma, come ricorderete, in quel rimedio la debolezza si manifesta nelle affezioni acute. Questo invece è adatto ai disturbi che si protraggono, alle malattie di lunga durata, in modo che il sintomo «grande debolezza toracica» significa quello che ho tentato di descrivere e che i pazienti non sempre riusciranno a descrivere malgrado gli sforzi. Essi diranno: «Dottore, mi sento tanto debole al torace!». Questo rimedio ha anche una quantità di sintomi cardiaci. Palpitazioni stando coricato sul dorso. «Sensazione di tremore al torace». È una sensazione di fremito, vibrazione o tremore al torace, secondo la descrizione che faranno i diversi pazienti. Tale debolezza con tremore di tutto il corpo, delle mani e dei piedi, tali palpitazioni con tremore generale, sono sintomi molto spiccati in questo rimedio. «Palpitazioni frequenti. Palpitazioni durante la gravidanza, durante la notte, associate a cefalea». Tutto ciò accompagna una debolezza generale, una debolezza che aumenta progressivamente. A causa di tale debolezza generale le ginocchia si urtano mentre cammina. Tremore alle ginocchia con palpitazioni e debolezza generale. Gli arti si irrigidiscono. «Torpore degli arti, come se fossero addormentati». Perdita di forza muscolare. Una quantità di disturbi si accentuano durante il riposo. Dolori al dorso e agli arti, stando seduti, che si calmano camminando. In questo rimedio è presente tutta la sovreccitazione che in un rimedio è possibile trovare. Argentum metallicum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 128
ARGENTUM NITRICUM Esaminando i sintomi di questo rimedio troveremo che dominano i caratteri relativi all’intelligenza come nel metallo, mentre l’area affettiva è turbata in maniera limitata. In
esso predominano i sintomi psichici. All’inizio ci saranno i disturbi della memoria, i disturbi della ragione; il paziente diventa irrazionale, fa cose strane e arriva a strane conclusioni; fa cose insensate. Ha ogni sorta di immaginazioni, illusioni, allucinazioni. Ha la mente in subbuglio per l’affluire di pensieri conturbanti e, soprattutto la notte, i pensieri lo torturano a un punto tale da renderlo estremamente ansioso; tutto questo lo mette in uno stato di ansia frenetica; non può stare fermo; allora esce e cammina ... cammina senza tregua ... e più velocemente cammina più velocemente pensa di dover camminare ... e cammina fino a stancarsi. Gli vengono alla mente nozioni, idee e paure strane. Ha sensazioni di disgrazie o malattie imminenti. Ha l’idea bizzarra che se passerà davanti ad un certo angolo della strada, ciò gli provocherà una sensazione particolare, cadrà e gli verrà un colpo; allora, per evitarlo fa il giro dell’isolato; evita di passare da quell’angolo di strada per paura di fare qualcosa di anormale. Il suo stato psichico è così indebolito che egli lascia penetrare nella mente ogni sorta di impulsi. Gli affluiscono alla mente pensieri strani, per esempio: quando passa su un ponte o sale in un luogo elevato, pensa che potrebbe uccidersi o che forse potrebbe saltare nel vuoto; che succederebbe se saltasse? ... e a volte gli viene veramente l’impulso di saltare nell’acqua al di sopra del parapetto. Guardando da una finestra, dice a se stesso che sarebbe orribile saltare da quella finestra... e a volte gli viene veramente l’impulso di saltare. Ha paura della morte, ha uno spaventoso timore al pensiero che la morte sia vicina; e spesso, come Aconitum, predice il momento in cui morirà. È ansioso quando aspetta con piacere qualcosa, quando considera con piacere la prospettiva di fare ciò che sta per fare o che ha promesso di fare, o quando è in attesa di qualcosa. È in ansia quando deve recarsi dove è stato invitato, almeno finché non arriva il momento di andarci. Se deve viaggiare in treno, è ansioso, è pieno di paura e di timori ed è preso da spasmi nervosi, fin quando non sale sul vagone; a quel punto l’ansia scompare. Se deve incontrare una certa persona all’angolo della strada, è in ansia e spesso, suda abbondantemente fino a quando l’appuntamento non è passato. Non solo prova quel particolare sintomo in quel momento, ma in conseguenza dell’ansia sopravvengono anche altri sintomi. È sovreccitabile, va facilmente in collera e questo finisce col fargli venire dei dolori. Quando va in collera, diventa violento e la conseguenza è una cefalea; le collere sono seguite da tosse, dolori al torace e stanchezza. L’ansia che prova in queste circostanze, risveglia i suoi disturbi. Quando si appresta ad andare in qualche posto, che sia un matrimonio, o l’opera o se succede qualcosa di insolito, è preso dall’ansia, dalla paura, ed 129 è probabile che abbia anche la diarrea. Si dice, nei testi, che il paziente giustifichi con ogni genere di curiose ragioni la sua strana condotta, sforzandosi di dissimulare in qualche maniera il proprio disordine di cui è cosciente. È triste, malinconico e confuso. La vista di edifici molto alti gli dà le vertigini, e la vertigine si aggrava o compare quando chiude gli occhi; con la vertigine vi sono ronzii alle orecchie, una grande debolezza e tremore. Cefalee per affaticamento intellettuale e stanchezza cerebrale. Il paziente soffre di esaurimento cerebrale, cefalea, sovreccitazione e spasmi nervosi, malattie organiche cardiache ed epatiche negli uomini di affari, studenti, lavoratori intellettuali, in coloro che sono sottoposti ad emozioni prolungate, attori che hanno sostenuto a lungo lo sforzo di presentarsi al pubblico. Questo stato psichico aumenta fino alla comparsa di stanchezza generale con tremore, paralisi, torpore, disturbi di tutte le funzioni, palpitazioni, battiti su tutto il corpo. Il nervosismo dura fino a quando tutti gli organi del corpo si ammalano. Lo
stomaco si rifiuta di digerire, gli alimenti sembra che si trasformino in gas, il paziente è gonfio e soffre. La circolazione sembra molto disturbata e inoltre ci sono le palpitazioni. Vasi sanguigni ostruiti e pulsazioni su tutto il corpo. I vasi sanguigni si alterano. Degenerazione ateromatosa e dilatazione delle vene, varici. Ulcerazioni sulla pelle e sulle mucose. Tale stato perdura, il cuore diventa sempre più debole, le labbra e le estremità diventano fredde e cianotiche, e tutti questi disturbi si aggravano quando il paziente, come dicevamo,sta per andare all’opera, o ha un appuntamento o un invito. Argentum nitricum è il rimedio nervoso per eccellenza, con molti sintomi spinali e dolori laceranti che vanno dal dorso alle estremità; dolori lancinanti, folgoranti, come si trovano nell’atassia locomotoria. Vi è una importante particolarità che caratterizza questo paziente nel suo insieme e che mette in rilievo i suoi sintomi, con qualche eccezione, ed è che somiglia a Pulsatilla: infatti desidera l’aria fresca, bevande fresche, alimenti freddi, bevande ghiacciate, gelati; vuole tenere la testa al fresco; in una stanza calda soffoca. Soffoca se indossa abiti pesanti, vuole le porte e le finestre aperte, in un’atmosfera chiusa non può respirare e soffoca se vi sono altre persone nella stanza; non può andare in chiesa né a teatro, non può andare in luoghi di svago o di riunioni e deve restare a casa. Ha paura della folla e di altri luoghi. Troviamo ulcere dappertutto, ma soprattutto sulle mucose. Vi sono ulcere nella gola, sulle palpebre e la cornea, ulcerazioni della vescica, dell’utero, della vagina, e delle parti più esterne dell’apparato genitale. Questa tendenza alle ulcerazioni appare abbastanza strana; non è strano che questo rimedio abbia nella sua patogenesi una simile tendenza quando l’allopatia lo usa per cauterizzare le ulcere? e tuttavia le cicatrizza perfettamente. Sappiamo che Phosphorus brucia, aumenta la tendenza alle ulcerazioni, approfondisce le ulcere, mentre Argentum nitricum provoca la cicatrizzazione. Sulle mucose riscontriamo eruzioni rossastre, granulazioni, vasi dilatati, colorazione violacea. Ulcere sensibili. Nella donna i disturbi si manifestano prima e durante le mestruazioni. Il momento in cui sono più accentuati è quello; se la donna presenta sintomi di Argentum nitricum, è possibile che essi siano al loro massimo in quel periodo. La paziente soffre di violentissime dismenorree, di sovreccitazione nervosa, di manifestazioni isteriche, e le sue mestruazioni sono anormalmente abbondanti. Questo rimedio ha la tendenza alle emorragie. Le ulcere sanguinano; vi sono epistassi, emottisi, ematuria; leucorrea abbondante, abbondanti Argentum nitricum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 130
mestruazioni, menorragie, sanguinamento delle mucose in generale e dell’utero. Ematemesi: Argentum nitricum ha guarito vecchie e inveterate ulcere gastriche quando sono accompagnate da ematemesi. L'aggravamento nel periodo mestruale è un tratto caratteristico; nel periodo intermestruale i sintomi sono carenti. Questi sono palpitazioni, tremori, il freddo della pelle, malgrado il desiderio di aria fredda, il colore bluastro delle labbra, il freddo delle estremità, il colorito blu e il freddo degli arti inferiori,dai piedi alle ginocchia, e delle mani e degli avambracci sino ai gomiti; e ciònonostante la paziente desidera il freddo e gli alimenti freddi. In altri momenti questi sintomi possono non esistere; è una particolarità importante. «Il paziente non può coricarsi sul fianco destro, perché questa posizione dà origine a molte palpitazioni». Abbiamo un gran numero di rimedi con palpitazioni più accentuate quando il paziente sta coricato sul fianco sinistro, ma sono rari i rimedi con palpitazioni
che si aggravano stando sul fianco destro ( Alumen, Badiaga, Kalmia, Kalium n., Lilium tigrinum, Platina, Spongia). La cosa è poco comune, strana, rara e singolare. È una caratteristica così notevole di Argentum nitricum che, in larga misura, riveste carattere generale perché è un sintomo cardiaco e perché è mescolato ai sintomi generali. Per questo aggravamento, il paziente è costretto ad assumere una posizione diversa; si deve alzare e camminare. Egli dirà che, se si corica sul fianco destro, sente battiti dalla testa ai piedi, battiti dappertutto, pulsazioni generalizzate. Non dimenticate tutti questi caratteri generali, quando arriveremo ad applicarli nelle loro particolarità, e non dimenticate i caratteri particolari tra i sintomi generali. Ricordate che questo rimedio è uno dei più flatulenti della Meteria Medica. Il paziente è dilatato fino a scoppiarne; e sente un leggero sollievo con l’emissione di aria dall’ano o con le eruttazioni. È ossessionato dalla spiacevole idea che tutte le sue iniziative debbano fallire. Mentre cammina è assalito da un’ansia che lo fa venir meno e lo fa camminare più velocemente. Troverete dovunque che predominano i sintomi intellettuali. Le cefalee sono di carattere congestizio, con battiti; sono attenuate dal freddo e da una fasciatura stretta. Cefalee per sforzi psichici o per sovreccitazione con vertigini, nausee e vomiti. Dolori al lato destro della testa che dilaniano, taglienti, pungenti, pulsanti. Il paziente ha l’impressione che la sua testa sia aumentata di volume. I sintomi oculari sono troppo numerosi per citarli. Il loro carattere generale è quello che riscontriamo nei catarri con ulcerazioni; migliorano col freddo. Tutti i sintomi oculari si aggravano stando seduti vicino al fuoco in una stanza calda. Il paziente desidera compresse fredde, lavaggi con l’acqua fredda. Intensa fotofobia; avversione per la luce, soprattutto in una stanza calda; il paziente desidera il freddo e l’oscurità. Vi sono molti gonfiori e turgori dei vasi sanguigni dell’occhio, e anche rossore e aspetto escoriato, a vivo. «Chemosi con stenosi dei vasi sanguigni». «Cornea opaca». «Ulcerazione della cornea nei neonati; abbondante secrezione purulenta della palpebra»; é per questo che gli allopati anticamente e quasi fino ai nostri giorni hanno utilizzato Argentum nitricum. Fotofobia dopo aver cucito a lungo o dopo aver letto brani con caratteri di stampa piccoli. Ipermetropia improvvisa di natura congestizia non causata da vecchiaia ma da qualcosa che si può guarire; all’improvviso il paziente non vede i caratteri stampati alla distanza 131 abituale ma deve allontanare ciò che sta leggendo; può anche essere un soggetto di circa 25 anni o un bambino. A distanza ravvicinata non vede niente. Simili disturbi dell’accomodazione che producono l’ipertrofia, sono stati provocati e guariti da Argentum nitricum «Edema delle palpebre», ecc. Edema è una parola che in questo rimedio si ripete continuamente. Vale a dire che produce edemi dovunque può prodursi un edema. Il volto è il punto in cui riscontriamo particolarità degne di nota. «Volto: gocce di sudore gli imperlano il volto». «Ha l’aria prematuramente vecchia». «Il volto è blu, la respirazione pesante, il polso impercettibile». Arriviamo ai sintomi della gola. Un’altra caratteristica del rimedio è la tendenza a produrre verruche. Nella gola, ci sono piccole escrescenze che somigliano a verruche; ci sono polipi alla gola, nella regione limitrofa agli organi genitali e all’ano; è questo il motivo per cui Argentum nitricum è stato utilizzato spesso nelle costituzioni sicotiche. Presenta tutte le secrezioni della costituzione sicotica che ne giustificano l’uso. «Ha l’impressione di avere una scheggia di legno in gola quando ingoia». Vedrete
immediatamente lo stretto rapporto con Hepar nelle infiammazioni con ulcerazione della gola. Argentum nitricum vuole stare in una stanza fredda, vuole aria fredda e vuole ingerire bevande fredde. Hepar vuole bevande calde, vestiti pesanti, una camera calda e non può mettere fuori dal letto nemmeno una mano senza veder aggravare le proprie angine. Come vedete, questi due rimedi sono l’opposto l’uno dell’altro, ma entrambi hanno delle «schegge» alla gola. Nel catarro secco cronico, anche Alumina e Natrum muriaticum hanno le «schegge» in gola; ma, in caso di gola rossa con tumefazione e dolore, questi due rimedi non apportano sollievo e sono da preferire i primi due. Sensazione di «schegge» in gola, simili a spine di pesce. Nitricum acidum, Hepar e Argentum nitricum sono i rimedi migliori per la sensazione di lisca di pesce. Molti altri rimedi hanno la sensazione di avere qualcosa conficcata in gola, ma i principali sono questi. Sappiamo come è stato usato Argentum nitricum nelle ulcerazioni della gola, e nella congestione cronica della gola e sembra uno dei più efficaci. Catarro con afonia. Verruche, condilomi, ecc. Perdita della voce, tumefazione della mucosa attorno alle corde vocali. Condilomi sulle corde vocali. «Ha perduto l’appetito» e si rifiuta di bere. Ed ecco un’altra caratteristica: il desiderio di zucchero. Qualcosa lo spinge a mangiare lo zucchero, ma non può digerirlo: lo zucchero lo fa star male, gli provoca eruttazioni, aumento della flatulenza, acidità di stomaco, diarrea, ha un effetto purgativo. L’aggravamento causato dallo zucchero è tale che il lattante, se la madre mangia zucchero, avrà una diarrea verde . In queste condizioni può forse sorprendere che il bambino possa beneficiare attraverso il latte della madre di una dose dinamizzata del rimedio, quando la dose si propaga come un lampo, mentre lo zucchero ha bisogno di un giorno intero per essere digerito e assimilato dalla madre, e poi essere assorbito come alimento velenoso dal bambino? Ricordo un caso che ho raccontato molte volte. Il lattante aveva feci Mercurius, di un verde spinacio. Chamomilla ha feci verdi spinacio, e anche Arsenicum e Mercurius e tanti altri rimedi. Medico di routine come ero allora, non riuscivo a trovare altro rimedio che Mercurius e sebbene avessi dato al bambino Mercurius, Arsenicum e Chamomilla, questi non ne aveva avuto nessuno benefiArgentum nitricum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 132
cio, fino a quando non ebbi scoperto che la madre mangiava zucchero candito. Quando le chiesi se mangiava dolci, zucchero, ecc., mi rispose: «Oh ! No» «Come no,– disse il marito – ne mangi si! Ogni giorno ti porto una libbra di zucchero candito». Che ne fai? «Oh! Quello non conta» replicò lei. Ma il bambino non guarì fino a quando non prese Argentum nitricum e la madre non smise di mangiare zucchero. Irresistibile desiderio di zucchero. Moltissimi rimedi hanno il desiderio violento di dolci, ma la maggior parte dei pazienti che li desiderano li può mangiare impunemente. È sempre una cosa strana che alimenti come il latte, lo zucchero, il sale, l’amido, ecc. e tutto ciò che va in tavola, possano far male. Quando qualcuno vi dice: «non posso mangiare nemmeno un cucchiaino di una pietanza in cui ci sia amido, uova, zucchero, senza star male», è sempre strano e singolare, perché non è una cosa che viene solo come desiderio e fa male allo stomaco, ma fa male al paziente nel suo insieme. Vi dicono: «questo mi fa male»... e ormai diventa un sintomo generale. Quando, dopo aver mangiato zucchero, il paziente ha la diarrea, questo non è un sintomo locale e particolare, perché il paziente nel suo insieme non sta bene già prima che la diarrea compaia: la diarrea è solo la conclusione. E così, dal momento che fa parte dei sintomi generali, deve essere esaminato insieme ad essi.
«Il materiale vomitato macchia la biancheria di nero». Incessante vomito di alimenti. Il paziente a volte vomita fino a quando lo stomaco si svuota. Con il rutto viene fuori una piccola quantità di alimenti non digeriti come in Phosphorus e Ferrum. Rigurgiti a boccate. «Alleviato dalle eruttazioni». «L’aria risale ed esce dalla bocca in abbondanza». Le eruttazioni sono frequenti, non sempre però danno sollievo. Per le eruttazioni, Argentum nitricum è abbastanza simile a China. Le eruttazioni di Carbo vegetabilis per un po’ danno sollievo al paziente che si sente meglio. Con Carbo vegetabilis succede questo: il paziente è gonfio da scoppiare e non riesce ad eliminare l’aria; alla fine, dopo molto dolore e dilatazione, l’aria esce in rutti e lui ne è sollevato. Con China, il paziente è gonfio e, ogni tanto ha qualche rutto ma non ne è sollevato; non sembra che questo lo faccia star meglio neanche leggermente, anzi a volte dirà che lo fa stare peggio. Con Argentum nitricum a volte avviene la stessa cosa. Evidentemente esso ha entrambe le modalità. «La maggior parte dei disturbi gastrici sono accompagnati da eruttazioni». Le eruttazioni sono dolorose; alla fine l’aria è espulsa con grande violenza. «Nausea dopo ogni pasto; nausea con dolorosi sforzi per vomitare». Ho visto pazienti Argentum nitricum vomitare e avere contemporaneamente la diarrea, non vomitare per un secondo e avere la diarrea il secondo seguente... ma vomito e diarrea fuoriuscivano dalle due parti nello stesso momento con grande spossatezza come nel colera, lasciando il paziente debilitato, debole e prostrato. «Il materiale vomitato è striato di scuro, a fiocchetti, come fondi di caffè». Vi sono molti dolori a livello gastrico, epatico e addominale. L’ addome è dilatato da tutti quei fastidiosissimi gas. Gastrite, ulcera gastrica, diarrea molto penosa, diarrea con molta aria. Nei lattanti le feci sono accompagnate da molti gas, con fitte, feci vischiose e sanguinolente e tenesmo. «Diarrea dei bambini dopo lo svezzamento». Un’altra caratteristica relativa alla diarrea e alla dissenteria è la presenza nelle feci di pseudo membrane che 133 somigliano a membrane difteriche che vengono espulse con le feci. Feci costituite da muco verde, fetido, con gas urenti durante la notte. «L’urina usciva involontariamente ed incessantemente». «Stimolo urgente di urinare; l’urina passa meno facilmente e liberamente». «Ematuria; erezioni dolorose; blenorragie». Argentum nitricum ha nell’uomo una blenorragia dolorosa con erezioni dolorose. Nella donna la vagina è molto irritata e le parti molli esterne sono gonfie; tumefazione. La vagina durante la minzione è irritata; secrezione sanguinolenta. Nell’uomo, orchite conseguente alla soppressione della secrezione. Nella donna, ovarite e infiammazione di tutti gli organi pelvici. Notevole irritazione di tutta la regione pelvica. Sanguinamenti dalla vagina. Ulcerazione dell’utero. Il coito è doloroso o impossibile. «Dolore simile a schegge di legno all’interno e intorno all’utero», ecc. Tale sensazione predomina ovunque vi siano delle ulcere. «Prolasso con ulcerazione dell’orifizio o del collo dell’utero».Breve emorragia; dolori lancinanti attraversano l’addome e lo stomaco. Metrorragie. Disturbi nelle donne nervose e disturbi ricorrenti nel periodo mestruale. Mestruazioni soppresse o dolorose. Disturbi durante la gravidanza. Tra i sintomi cardiaci o del polso si riscontrano: «Ansia con palpitazioni e pulsazioni in tutto il corpo». «Palpitazioni violente alla più piccola emozione o nel corso di un improvviso sforzo muscolare. Le palpitazioni costringono il paziente a pressare forte la mano contro il cuore per averne sollievo. Cuore aritmico, intermittente», ecc. In viaggio le
palpitazioni e l’ansia obbligano il paziente a scendere dalla macchina e a camminare... camminare molto velocemente. Dolore alla regione lombare, che compare quando il paziente è seduto, ma migliora quando sta in piedi o cammina. Lombalgia, provocata dalla flatulenza. Dolore e irritazione della colonna vertebrale. Lombalgia durante la notte. Gran peso alla regione lombare. È un rimedio utilissimo nell’atassia locomotoria. Grande agitazione. I sintomi nervosi sono numerosissimi. Periodico tremore del corpo. Corea, con stiramento delle gambe. Convulsioni, precedute da grande agitazione. Sensazione di nervosismo, di svenimento, di tremore, ecc. I sintomi del sonno sono assolutamente comuni. Incubi angosciosi. Sogni orribili. Il paziente si sveglia di soprassalto, sovreccitato. In sogno gli succedono mille cose strane e orribili. Sogna scene di vizio e di violenza e sogna che stanno per succedergli tutte le disgrazie. Sogna di amici morti, ecc. La mattina, al risveglio, ha le gambe contuse, dolore al torace, ecc. È talmente nervoso che la notte non può dormire. Escare erisipelatose. Eruzioni purpuree, come quelle che si osservano nelle forme più gravi di tifo e di febbri infettive. Il suo antidoto più naturale è Natrum muriaticum. Quando osservate un’ulcerazione alla gola, o al collo dell’utero, o ad una palpebra, cauterizzata dal nitrato d’argento, studiate Natrum muriaticum e guardate se i sintomi del caso non giustifichino la sua somministrazione. In quei casi è l’antidoto più normale e più naturale. Argentum nitricum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 134
ARNICA MONTANA Il paziente Arnica è cupo, vuole essere lasciato solo, non vuole che gli si parli, non vuole nessuno vicino. Non vuole nessuno vicino per due motivi: perché non ha voglia di parlare con nessuno – disposizione d’animo – e perché non vuole essere toccato a causa del suo grave indolenzimento. Sono le due cose che più colpiscono in questo rimedio. Il paziente è irritabile, scontroso, triste, pauroso e facilmente terrorizzabile, immagina ogni sorta di cose, in particolare immagina di essere malato di cuore, che gli verrà un cancro, o che è colpito da qualche malattia agli organi interni. Molti incubi, sogni spaventosi, sogni di acqua fangosa, di ladri, ecc. Terrori notturni. La notte si sveglia spesso di soprassalto, si afferra con le mani la regione cardiaca, è terrorizzato, ha paura che accada qualcosa di spaventoso. L’invade allora un improvviso timore della morte che lo sveglia di soprassalto nel mezzo della notte; si stringe il cuore con entrambe le mani e pensa di essere sul punto di morire. È in preda ad una spaventosa angoscia ma, alla fine, ritorna in sé, si ricorica e cade in un sonno pieno di terrori, sussulta di nuovo con la paura della morte imminente e grida: «Cercate subito un medico!». In soggetti che durante il giorno stanno perfettamente bene, e che non sono presi in considerazione perché la loro malattia non sembra poggiare su alcuna realtà e sembra invece che sia solo frutto dell’immaginazione, questo si ripete tutte le notti. E si osserva anche in quei soggetti che hanno subito un incidente ferroviario, o uno shock, che sono indolenziti e contusi in seguito a trauma. Costoro si svegliano di soprassalto nella notte con una espressione di terrore e con la paura di morire improvvisamente; essi rivedono gli orrori che hanno vissuto nella realtà. Tutto questo ricorda Opium, solo che la paura di Opium persiste anche durante il giorno. Arnica, invece, in sogno. Se si tratta di un paziente costretto a letto e colpito da una malattia infettiva con
temperatura alta, o che ha la febbre dopo un’incidente o un trauma, questi cade in una grande prostrazione, nello stupore e nell’incoscienza. Lo si può svegliare e risponderà correttamente a una domanda, ma, in seguito, ricade nello stupore; oppure esita su una parola, è incapace di trovare le parole giuste quando tenta di rispondere e poi ripiomba nel coma. Quando si sveglia, guarda il medico e dice: «Non ho bisogno di lei; non l’ho fatta chiamare; non sono malato; non ho bisogno del medico». Vi dirà questo anche quando è malato gravemente. Ho visto un malato Arnica rimettersi a letto dopo aver vomitato un liquido nero che aveva l’aspetto di sangue, seriamente malato, con la faccia chiazzata, colpito da una malattia infettiva, che sembrava in procinto di avere un attacco di febbre perniciosa, e che sembrava moribondo, guardarmi e dire: «Non sono malato; non l’ho fatta cercare; torni a casa sua». E tuttavia, quando stava bene, era amabile, benevolo, mi conosceva bene, era felice di stringermi la mano; ma in quel momento si irritava a vedermi là e affermava che non c’era alcuna ragione di occuparsi di lui. Questo è lo stato di «shock», 135 quasi di delirio. Dopo aver pronunziato una frase del genere, il paziente ricade sul letto in uno stato di torpore, si raggomitola su se stesso e si accontenta di borbottare se qualcuno gli parla. Vuole essere lasciato solo, non vuole essere seccato, non vuole che gli si parli. Questo stato mostra i danni che provoca uno shock che ha colpito tutto l’organismo e ha turbato la circolazione. Quando subentra uno stato tifoide sintomatico, cioè quando una febbre intermittente o remittente ha i sintomi di un andamento tifoide, o quando la lingua diventa patinata e si formano sui denti e sulle labbra delle fuligginosità, quando si verifica il crollo organico e c’è contusione dappertutto, accade che faccia la sua comparsa lo stato psichico che vi sto descrivendo, e bisogna somministrare al paziente Arnica. Arnica interromperà il processo e impedirà allo stato tifoide di svilupparsi. A volte Arnica è efficace nella scarlattina, quando l’eruzione non viene fuori, in quelle forme gravi in cui il corpo è di colore scuro, chiazzato e coperto di macchie rosse; il paziente si gira continuamente e subentra lo stato mentale con cupo stupore. È un rimedio meraviglioso, un rimedio incompreso, adoperato male, perché se ne limita l’uso quasi solo ai traumi. In certe stagioni nelle valli malariche dell’ovest, per la febbre intermittente è una delle ancore di salvezza. E lo è anche nei brividi a forma congestizia, in quelle crisi spaventose con prostrazione, stupore, pelle chiazzata, congestione che si manifesta all’improvviso e ansia. I medici conoscono tali febbri, le temono e possono lottare contro di esse solo usando dei rimedi tipo Arnica e Lachesis, e altri farmaci ad azione profonda. Non è vero che questi pazienti possono essere curati col Chinino. Per anni ho esercitato in mezzo a casi del genere. Ho visto molti brividi a forma congestizia e non ho avuto bisogno di Chinino. Preferisco il mio repertorio e qualche rimedio dinamizzato a tutto il chinino delle farmacie. Questi granuli di zucchero guariscono in maniera durevole e delicata, mentre il chinino non guarisce mai, ma nasconde, e nella storia di un paziente drogato dal chinino e dall’arsenico, non esistono altro che congestioni e accidenti improvvisi per tutta la vita. «Terrore di una morte imminente, con angoscia cardiaca durante la notte», che si estende all’intero organismo; questo terrore di morte imminente è una caratteristica saliente, e la si vede comparire anche al di fuori di qualunque malattia cardiaca. Impressione di terrore nella notte mentre niente minaccia il paziente; spaventosa congestione che colpisce in maniera particolare il cervelletto e la parte superiore del nevrasse.
«Stupore con evacuazioni involontarie». «Coma, insensibilità». «Disteso, simile ad un morto». Questi sintomi si osservano nelle forme subacute di malattia, nelle malattie di tipo tifoide. Molte febbri remittenti, se sono mal curate, o se le si lascia seguire il loro corso senza una buona sorveglianza, si trasformano in febbre continua. Mentre il vero e autentico tifo si installa dopo un graduale deperimento organico che dura parecchie settimane, lo stato tifoide sintomatico inizia improvvisamente e mostra i sintomi di una forma più grave del normale tifo. Il tifo autentico raramente è mortale; se il medico lo segue attentamente, si evolve in genere verso un esito favorevole. Questo rimedio è pieno di deliri nelle febbri di tipo subacuto, anche un delirio che somiglia al delirium tremens. «Disperazione; indifferenza». «Ipocondria ansiosa; cattivo carattere». «Ha paura di essere colpito dalle persone che gli si avvicinano». Ha contemporaneamente sintomi fisici e psichici. Arnica montana Lezioni di Materia Medica Omeopatica 136
Adesso, avendo ben chiaro nella mente lo stato psichico, eccoci pronti a studiare lo stato fisico generale, che porta con sé in tutti i suoi malanni e in tutto il corpo, una sensazione di contusione. Usare Arnica per le contusioni è una cosa normale, ma è assolutamente assurdo usarlo esternamente sotto forma di tintura facendo una frizione. Esso produce nella sua patogenesi macchie a chiazze che somigliano a contusioni. Se si assume Arnica per via interna, ad alte dosi si produrranno macchie a chiazze, bluastre, che diventeranno poi gialle, dovute ad ecchimosi o travaso di sangue dai capillari più sottili. In un certo senso è ciò che avviene nelle contusioni che si formano per fuoriuscita di sangue dai capillari, e a volte da vasi più grossi. Inoltre il paziente è indolenzito e contuso su tutta la superficie del corpo come se l’avessero battuto. Se osservate un paziente Arnica per notare le manifestazioni esterne del suo stato, lo vedrete girarsi e muoversi. Vi domanderete perché è agitato e se cominciate a ripassare nella mente i rimedi vi direte: «Somiglia a Rhus toxicodendron; resta fermo un’istante e poi si muove». Nonostante sia forse in uno stato di semincoscienza, lo vedrete spostarsi leggermente, girarsi un poco, poi un po’ di più, e così via finché non si sarà girato completamente dall’altro lato. Poi ricomincia, e a poco a poco, si gira da un lato all’altro. Ci si pone la domanda: «Perché si muove, perché è agitato?» È una cosa importante da risolvere. Si conosce l’ansia spaventosa del paziente Arsenicum che lo tiene sempre in movimento. Si conosce il malessere doloroso che il paziente Rhus risente per tutto il corpo e che lo rende incapace di stare tranquillo. Il paziente Arnica è talmente contuso che può restare coricato nello stesso posto solo per qualche istante. Dopo di che deve cambiare il proprio punto di appoggio o passare dall’altro lato. Eppure, se gli si domanda: «Perché ti muovi così?» vi risponderà che il letto gli sembra duro. È un modo di dimostrare che ha il corpo indolenzito. Un soggetto più intelligente dirà che lo fa perché è tutto pesto e si sente contuso e ammaccato e ha bisogno di cambiare posto. Tale stato di contusione esiste sia che si tratti di uno stato tifoide, di una febbre intermittente o di una febbre remittente, sia dopo un’incidente quando il soggetto è realmente contuso dappertutto. Si notano lo stesso malessere e gli stessi movimenti continui dato che il paziente si muove continuamente. Egli cambia posizione pensando che starà meglio, ma si sente a proprio agio per un solo istante. Più rimane a letto, e più aumenta la sensazione di contusione che infine diventa talmente forte che è costretto a muoversi. Con Rhus toxicodendron, più resta a letto, più diventa agitato e più sente il
dolore finché si rende conto che, se persiste a non muoversi, sarà costretto a fuggire. In Rhus toxicodendron il malessere passa quando il paziente si muove e in Arnica la sensazione di contusione passa cambiando posto. Vedrete Arsenicum spostarsi, con aria furiosa; inoltre è ansioso e l’ansia lo costringe a muoversi; non riesce a riposare perché continua a camminare continuamente. I pazienti Rhus toxicodendron e Arnica megliorano col movimento, anche con un movimento minimo. Il paziente Arnica sanguina facilmente; sembra che i suoi vasi sanguigni siano rilassati e il sangue ne fuoriesce con facilità. Accade spesso che sulla pelle compaiano macchie bluastre e che all’interno le mucose sanguinino. Le zone infiammate sanguinano. Il paziente è soggetto al catarro e se tossisce, sanguina facilmente. Il muco che risale dal 137 torace e dalla gola è striato di sangue, o picchiettato di minuscoli grumi di sangue grandi come una testa di spillo. L’urina contiene sangue, ed egli sanguina da diversi orifizi del corpo. Nelle fibre delle pareti vascolari non c’è il tono sufficiente a mantenere il sangue al loro interno e allora trasudano. C’è in tutto il corpo un certo fastidio funzionale, ammaccatura e sensazione di contusione; un fastidio funzionale reumatico. Le giunture sono gonfie, dolenti e bloccate. Se una malattia acuta si aggrava, troveremo i sintomi psichici che abbiamo descritto, e vi sarà un aumento della sensazione di contusione muscolare. Nello stato di indolenzimento e contusione del corpo, Arnica è molto efficace ; è dunque un rimedio importantissimo nei traumi, contusioni, shock, traumi delle articolazioni, traumi della schiena con pregiudizi funzionali e dolore. In stati del genere Arnica sarà uno dei principali rimedi e, a meno che non vi siano sintomi generali precisi che ne indichino altri, deve essere il principale. Arnica, con sorpresa generale, allevierà spesso il dolore nella distorsione della caviglia, e permetterà all’infortunato di muoversi, nel giro di pochi giorni. Il colore bluastro e nerastro della caviglia distorta si riassorbirà in un brevissimo spazio di tempo, il dolore sparirà e l’infortunato sarà di nuovo capace di muovere la giuntura con una strabiliante facilità. Ho visto una caviglia, allo stadio di colorazione blu-nerastra, in seguito a distorsione, talmente gonfia che calzare le scarpe era impossibile; dopo una dose di Arnica il gonfiore sparì con straordinaria velocità, il livido si riassorbì e il paziente fu in grado di stare in piedi. Non si può ottenere un risultato simile, con l’uso esterno di Arnica in lozione. Un’alta diluizione di Arnica funziona benissimo nelle contusioni, e, se non esistono precise controindicazioni, ne è il principale rimedio; ma Arnica, non sempre è sufficiente nella debolezza dei tendini che segue la distorsione, e allora il suo normale complementare è Rhus toxicodendron. Se le articolazioni restano deboli e sensibili, dopo Rhus toxicodendron, somministrate Calcarea. Non si dovrà, naturalmente, somministrarli tutti nello stesso giorno, ancor meno nello stesso bicchiere ma attendere che Arnica abbia ottenuto i maggiori risultati possibili prima di farla seguire da Rhus toxicodendron. È comunque normale che nella regione traumatizzata sopraggiungano dolore continuo, agitazione e debolezza: in questo caso il rimedio indicato è Rhus toxicodendron; ed è assolutamente normale che una giuntura mal curata resti dolente e debole: allora come seguito naturale di Rhus toxicodendron si somministri Calcarea. Ogni tanto il paziente, per qualche caratteristica particolare del caso dovrà ricorrere a Causticum, a Staphisagria e altri rimedi, ma tutti più o meno si ricollegano ad Arnica, Rhus toxicodendron e Calcarea. Per altro tipo di
infortuni, confrontate Ledum e Hypericum. Arnica è utile in certi casi cronici, in particolare in vecchi casi di gotta. È assolutamente normale vedere vecchi casi di gotta riacutizzarsi in una nuova crisi di dolore articolare, con grande sensibilità. Si vede il vecchio gottoso seduto in disparte in un angolo della stanza che vede correre verso di lui il piccolo nipotino e grida «Non ti avvicinare, non ti avvicinare!» Dategli una dose di Arnica e lascerà che il bimbo vada quanto vuole all’assalto della sua persona. Non vuole essere toccato o avvicinato; sente che tutto quello che gli si avvicinerà gli farà male. È di una estrema sensibilità, le sue articolazioni sono dolenti e sensibili al tocco e ha paura che gli si faccia male. Arnica montana Lezioni di Materia Medica Omeopatica 138
Questo rimedio possiede infiammazioni erisipelatose. Se c’è una erisipela della faccia con lo stato psichico prima descritto, con ammaccatura, sensazione di dolenzia e contusione in tutto il corpo, non bisogna aspettare oltre per somministrare Arnica. La sensazione di ammaccature e di contusione in tutto il corpo, con lo stato psichico prima descritto, devono far decidere in favore di Arnica contro ogni altro rimedio. Nella nefrite e nella cistite, nell’epatite e perfino nella polmonite, lo stato psichico e la sensazione di ammaccatura e contusione in tutto il corpo devono darvi la possibilità di compiere uno straordinario lavoro, a dispetto del fatto che Arnica non ha mai prodotto una polmonite. Il rimedio ha l’aspetto rugginoso della espettorazione, la contusione toracica e lo stato catarrale, la tosse e il soffocamento con sensazione di ammaccatura e contusione in tutto il corpo; dovete aggiungervi lo stupore e lo stato psichico che appartengono agli stati infiammatori di ogni organo e che in questo rimedio è particolarmente accentuato. Per scegliere Arnica non è necessaria una particolare abilità diagnostica. Arnica non sopporta la carne, il brodo e il latte. Ha una grande sete in alcuni particolari momenti: è così che durante il brivido della malaria ha sete, e non ne ha in altri momenti. «Vomito di grumi rosso scuro, bocca amara, indolenzimento generale». «Vomito di materiale nero come l’inchiostro». Arnica è un rimedio utile negli stati flogistici dell’addome, del fegato e dell’intestino, con gonfiore, timpanismo, prostrazione, tendenza a malessere e dolore tale da non poter essere toccato. Questo stato si osserva anche nel tifo. Non dimenticate i sintomi di Arnica nell’appendicite. Non c’è assolutamente bisogno di correre alla ricerca del chirurgo per tutti i casi di appendicite, se si conoscono Bryonia, Rhus toxicodendron, Belladonna, Arnica e altri rimedi dello stesso genere. Il rimedio omeopatico guarirà questiocaso e se lo conoscete non avrete bisogno, in caso di appendicite, di correre dietro al chirurgo salvo che per le crisi recidivanti. In mancanza di conoscenza dei vostri rimedi, cederete al pregiudizio corrente secondo il quale è necessario aprire l’addome e togliere l’appendice. È solo una deplorevole ignoranza che consegna le appendiciti al bisturi. Una caratteristica di Arnica è il fetore; la sua eruttazione e i suoi gas sono fetidi. Le feci sono terribilmente fetide. «Diarrea notturna». « Feci involontarie durante il sonno». «Feci di alimenti non digeriti, purulente; muco con sangue, viscoso».Il sangue è nero, le feci molto fetide. Qui si osserva la tendenza del rimedio a trasudare da tutte le mucose. Ci sono feci nere acquose, vomito nero. Si manifesta la «ritenzione urinaria dopo uno sforzo», dopo un eccessivo lavoro, per un trauma, per commozione cerebrale, dopo aver subito un grave incidente. L’urina è brunastra, o nero inchiostro, scura. «Dolori penetranti come se si affondassero delle lame di coltello nei reni». «Urine molto acide con aumentata densità».
Un’altra particolarità di Arnica si riscontra nella donna incinta. L’estremo grado di sensibilità, di indolenzimento o di dolore dell’intero corpo quando lo si è toccato, si concentra in questo caso soprattutto nei visceri addominali, nell’utero e nella regione pelvica. Sensibilità ai movimenti del feto, con indolenzimento e contusione; i movimenti del feto sono avvertiti molto dolorosamente e tengono sveglia la donna tutta la notte. Arnica farà cessare l’indolenzimento e la donna non avvertirà più i movimenti del feto. Non che i movimenti del feto siano aumentati, ma la donna li sente in maniera particolare. «Fuoriuscita continua goccia a goccia dell’urina dopo il travaglio del parto». 139 Uno dei caratteri generali del rimedio è anche quello di avere il corpo freddo e la testa calda; tutto il corpo e le estremità sono freddi ma la testa è calda. Tale stato è molto pronunciato nelle crisi improvvise di congestione, nel brivido di tipo congestizio e nelle febbri congestizie intermittenti. Questo può essere l’inizio di una crisi seria che non si è quasi preannunciata, (salvo per una o due notti di brutti sogni e di malessere) con timore, stupore e indolenzimento del corpo. Se il paziente esce da questo stato, lo fa per entrare in una fase di indolenzimento progressivamente crescente, che diventa sempre più intensa fino a quando non diventa indolenzito e contuso dappertutto. Il bambino colpito da un violento accesso di febbre può rischiare la convulsione, con testa calda e corpo freddo. Molti medici penseranno a Belladonna, che ha anch’esso le estremità fredde e la testa calda. Non dimenticate Arnica, specialmente per quei bambini che sembra abbiano terrore di essere toccati, e gridano a viva voce tutte le volte che la madre tocca loro una gamba o un braccio. Rivedete un po’ la storia della malattia e vedrete che si tratta di un indolenzimento; scoprendo il bambino potrete osservare le macchie scure che forniscono una supplementare indicazione per Arnica. Arnica è il rimedio per la pertosse; in questo caso le indicazioni sono: aggravamento se lo si tocca, stato di indolenzimento e contusione, tosse spasmodica con espettorazione di sangue, o di muco scuro, striato di sangue, o di muco pieno di piccolissimi grumi grandi come capocchie di spille. Vomito di alimenti con muco nerastro. Lo stato psichico del bambino si immagina facilmente. Il bambino è imbronciato e di cattivo umore. «Tosse nei bambini provocata da grida, quando queste si accompagnano a collera e movimenti disordinati». «Accessi di tosse notturna». «Pertosse; il bambino piange prima della crisi come se avesse paura di soffrire». È facile applicare ciò che abbiamo esaminato alle diverse malattie che possono manifestarsi. Nella pertosse si hanno dolori pungenti; negli stati infiammatori i dolori pleurici con catarro al torace, con polmonite o pleurite. Vi sono anche molti malesseri che si prolungano. «Degenerazione adiposa del cuore». Punture alla regione cardiaca; punture che vanno da sinistra a destra. Grande debolezza con esaurimento, contusione, indolenzimento; il paziente è costretto a stendersi, benché il letto gli sembri troppo duro. Sarà bene esaminare tutti questi sintomi; in questo rimedio vi sono molti dettagli, molti piccoli segni che rivestono grande interesse. Va bene dopo Aconitum ed è complementare allo stesso Aconitum, ad Ipecacuanha e Veratrum. Arnica montana Lezioni di Materia Medica Omeopatica 140
ARSENICUM ALBUM Questo rimedio dal tempo di Hahnemann ad oggi è stato uno dei nostri policresti, uno
dei rimedi indicati più frequentemente e uno di quelli più usati. In allopatia se ne abusa spesso sotto la forma di liquore di Fowler. L’arsenico colpisce tutte le parti dell’essere umano; sembra che esso ne esalti o ne deprima tutte le facoltà, che ne ecciti o ne turbi tutte le funzioni. Quando tutti i nostri rimedi saranno stati sperimentati bene come Arsenicum allora otterremo guarigioni meravigliose. È una sostanza facile da sperimentare per la sua attività naturale e il fatto stesso che se ne è abusato molto ci ha insegnato parecchio sulla sua natura in generale. Mentre constatiamo che Arsenicum influenza tutta l’economia e attacca tutti i tessuti dell’organismo umano, constatiamo anche che esistono in lui alcune importanti caratteristiche dominanti. Quelle più rilevanti sono: l’ansia, l’agitazione, la prostrazione, il bruciore e l’odore cadaverico. La superficie del corpo è pallida, fredda, umidiccia e sudata, e l’aspetto è quello di un cadavere. Questo rimedio è utile nelle malattie croniche che portano grande debolezza e anemia, conseguenze di un soggiorno in una zona palustre, o sopravvenute in un individuo denutrito o sifilitico. L’ansia che si osserva in Arsenicum si mescola alla paura, con impulsi e tendenza al suicidio, fisime improvvise, manie, tendenza a fare ogni sorta di bizzarre moine. Ha delle illusioni sensoriali e diverse specie di follia; nella sua forma più attiva, ha delirio ed eccitazione. La tristezza lo domina. L’individuo è talmente triste da essere stanco della vita; disprezza la vita e vorrebbe morire; e, in effetti, accade che il paziente Arsenicum si uccida. È un rimedio ricco di tendenze suicide. L’ansia si traduce in un’agitazione che lo fa muovere continuamente; non sta mai fermo. Se ha la forza di alzarsi cambia sedia in continuazione; il bambino va dalla balia alla madre e da una persona all’altra. Quando è costretto a letto, incapace di stare seduto, il paziente si gira e si rigira da una parte all’altra, rotola e ruzzola giù; se ne ha la forza, s’aggrappa a qualcosa fuori del letto e si siede sulla poltrona continuando a spostarsi da un punto all’altro per tornare, alla fine, quando l’agitazione lo ha totalmente spossato, nel proprio letto. L’agitazione sembra che sia soprattutto psichica; un’agitazione ansiosa o piuttosto una cupa angoscia, un’ansia mortale: un semplice tentativo per fare comprendere che l’ansia è estrema. Il soggetto sembra che non possa più vivere, e non è la sofferenza fisica che lo trascina all’angoscia, ma un’ansia mista di agitazione e di tristezza. Nel paziente, stroncato dalla prostrazione, questo stato, prevale in tutte le malattie. Sin dalle prime fasi della malattia compare la sensazione di inquietudine; essa dura poco, fino a che la prostrazione non diventa rimarchevole. Quando il paziente è costretto a letto, in un primo tempo muove tutto il corpo, si muove nel letto e fuori dal letto; poi la prostrazione è talmente pronunciata che può muovere solo gli arti, fino a quando diventa tanto debole che 141 non può più muoversi, e resta disteso perfettamente immobile, in uno stato di estrema prostrazione. La prostrazione si sostituisce all’ansia e all’agitazione al punto che il paziente sembra un cadavere. Ricordatevi dunque che questi stati di ansia e di agitazione si evolvono nell’aspetto cadaverico e nella morte. Questo si osserva, per esempio, nel tifo, quando Arsenicum è indicato. Prima si manifesta l’agitazione ansiosa con la paura, poi la debolezza crescente che si evolve nella prostrazione. In tutto l’insieme del rimedio, si trova quel bruciore che abbiamo citato come una delle caratteristiche generali più marcate. Vi è una sensazione di bruciore al cervello, che fa sentire al paziente il bisogno di lavarsi la testa con l’acqua fredda. Tale sensazione di calore con pulsazioni all’interno della testa si attenua con lozioni fredde, ma se esiste uno
stato reumatico del cuoio capelluto e dell’innervazione esterna con bruciore, allora tale bruciore migliora col calore. Se la cefalea è di tipo congestizio, con sensazione di calore e bruciore all’interno della testa, e con la sensazione che la testa stia per scoppiare, se vi è rossore e calore del volto, questo tipo di cefalea migliora col freddo, con lavaggi freddi, compresse fredde e col freddo dell’aria aperta. Tutto ciò è talmente specifico, che ho visto pazienti seduti nella loro stanza con un vestito sull’altro per tenere il corpo ben caldo, e la testa fuori dalla finestra per alleggerirne la congestione. Di conseguenza, diciamo che questo rimedio ha una caratteristica che colpisce molto: migliora tutti i malesseri tenendo il corpo ben caldo e in genere col calore, e allevia le cefalee col freddo, tranne quei dolori all’esterno della testa, che invece migliorano col caldo e avviluppando la testa in bende calde. Le nevralgie della faccia e degli occhi e quelle della regione al di sopra degli occhi, migliorano col calore. Il paziente presenta bruciore allo stomaco, alla vescica, alla vagina, ai polmoni. Sembra, a tratti, quando vi è rischio di cancrena e a certi stadi della polmonite, che abbia dei carboni ardenti nei polmoni. Vi è bruciore alla gola e in tutte le mucose. La pelle brucia e prude e il paziente si gratta sino a scorticarla, dopo di che il bruciore rimane, ma il prurito sparisce; appena si attenua un poco il dolore urente, riprende il prurito. Il prurito e il bruciore si alternano per tutta la notte, il bruciore per un istante e allora il paziente si gratta a sangue, e si ha l’impressione che non vi sia mai sosta. Le secrezioni e le escrezioni di Arsenicum sono acri; esse producono l’escoriazione delle zone interessate, causando bruciore e dolore urente. La secrezione del naso e degli occhi provoca l’arrossamento delle regioni circostanti e questo vale per tutti i liquidi provenienti dai diversi orifizi. Le ulcere bruciano come fuoco, e il liquido fluido e sanguinolento che ne esce crea escoriazioni tutt’intorno. L’ odore delle secrezioni è putrido. Se avete mai sentito l’odore della cancrena, o quella della carne imputridita, conoscete l’odore delle secrezioni di Arsenicum. Le feci sono putride come carne decomposta, o sangue marcio. Le perdite che provengono dall’utero, il flusso mestruale, la leucorrea, le feci, l’urina, l’espettorazione, tutte le secrezioni sono putride. Nelle vecchie ulcere, la piaga è talmente putrida che l’odore richiama alla mente quello della carne in decomposizione. Arsenicum ha la tendenza al sanguinamento. Il paziente sanguina facilmente e può sanguinare dappertutto. Vomita sangue; sanguina dai polmoni e dalla gola. Se l’infiammazione è forte ha secrezione ematica che proviene dalle mucose; ha emorragie intestinali, Arsenicum album Lezioni di Materia Medica Omeopatica 142
renali, uterine, e dalla vescica; dovunque esista una mucosa, si può produrre un’emorragia. Emorragie di sangue nero dall’odore fetido. In Arsenicum, la cancrena e gli stati flogistici improvvisi che richiamano le infiammazioni cancrenose ed erisipelatose, sono normali. In certe zone si forma improvvisamente un’erisipela o vanno in cancrena zone contuse. Cancrena degli organi interni, infiammazioni dal decorso maligno, infiammazioni erisipelatose. Poco importa il concetto che ci si può fare di un tale stato, e poco importa il nome che gli si dà, se si tratta di un’infiammazione improvvisa che nelle regioni colpite tende a diventare maligna, è di competenza di
Arsenicum. Nell’intestino si svilupperà un’infiammazione accompagnata per alcuni giorni da evacuazioni orribilmente fetide, da vomito di sangue coagulato, da bruciore intestinale e timpanismo. Si può considerarla quasi un’infiammazione cancrenosa, tanto è violenta, improvvisa e maligna, e vi si ritrovano l’ansia, la prostrazione, la paura della morte, e quella sensazione di freddo che fa desiderare al paziente di essere coperto bene e con indumenti caldi. Quando il paziente, con un’infiammazione del genere all’intestino, si sente meglio col calore, questo vuol dire Arsenicum. Dobbiamo ricordare che Secale offre uno spettacolo analogo; c’è lo stesso stato di timpanismo, le stesse ulcerazioni e la stessa prostrazione, lo stesso odore fetido con espulsione di grumi putridi, e lo stesso bruciore, ma il paziente Secale vuole stare scoperto, vuole alimenti freddi e le finestre aperte. La sola caratteristica definitiva in certi casi può essere che Secale richiede il freddo e Arsenicum il caldo, ma è proprio in questo modo che nelle nostre prescrizioni omeopatiche facciamo le individualizzazioni. Quando vi è un’infiammazione cancrenosa dei polmoni, se apprendiamo che il soggetto si è ammalato con un brivido, che ha avuto agitazione, prostrazione, ansia e paura; se entrando nella stanza sentiamo un puzzo orribile ed esaminando lo sputo, constatiamo che il paziente ha sputato grandi quantità di espettorato nerastro e fetido, osservate e guardate se il paziente chiede di essere ben coperto; se ha facilmente brividi e se apprezza il calore; in questo caso allora è difficile prescrivere altro rimedio che non sia Arsenicum. Esistono la prostrazione, il vomito, l’ansia, l’agitazione, l’aspetto cadaverico, e dove troverete un rimedio con questo insieme al di fuori di Arsenicum? Mi è accaduto spesso di fare un lungo cammino per scoprire questi sintomi che dall’aspetto immediato delle cose si potevano capire attraversando la stanza dalla porta al letto. Ogni sintomo è Arsenicum; il paziente ne ha l’aspetto; agisce come lui, ne ha l’odore e lo è lui stesso. Potete visitare un paziente che ha una cistite acuta, con frequente e pressante bisogno di urinare, che fa sforzi per urinare e che ha ematuria con grumi. Il medico curante ha constatato che introducendo il catetere per svuotare la vescica questo viene occluso dai grumi; l’urina esce in piccole quantità e poi si ferma. C’è una anamnesi di ansia, agitazione, paura della morte, miglioramento col calore, grande prostrazione. Bisogna somministrare Arsenicum non per l’infiammazione della vescica, ma perché si tratta di un’infiammazione a decorso rapido e perché è di natura cancrenosa. In breve tempo la vescica ne sarà invasa, ma Arsenicum la bloccherà. E così succede a tutti gli organi interni: fegato, polmoni, ecc.; alcuni possono infiammarsi in maniera rapida e violenta. In questo momento, non entriamo nei dettagli, ma 143 descriviamo soltanto lo stato generale di Arsenicum, per mettere in evidenza ciò che costituisce tutta la sua natura. Riprendendo l’argomento per esaminarne il rimedio nei dettagli constateremo che queste caratteristiche si manifestano dappertutto. I sintomi psichici evidenziano all’inizio l’agitazione ansiosa, che si evolve in seguito verso il delirio e perfino verso la follia con tutto quello che essa comporta; ci sono disturbi dell’intelletto e della volontà. «è convinto di stare per morire». Un giorno sono stato chiamato al capezzale di un paziente affetto da tifo che presentava l’aspetto generale che ho descritto; poteva parlare; mi guardò e mi disse: «è inutile che lei sia venuto; sto morendo; farebbe meglio a restare a casa sua; dentro di me tutto è in decomposizione». Un suo amico era seduto vicino al letto e gli dava qualche sorsod’acqua e, ogni volta che gliene dava il paziente ne voleva ancora. Era tutto ciò che chiedeva; aveva la bocca nera,
incartapecorita e secca. Gli somministrai Arsenicum. Uno dei tratti caratteristici di Arsenicum è la sete: il paziente vuole bere spesso e in piccole quantità, quanto basta per inumidire la bocca. In genere, per aiutare la memoria, ci si serve come caratteristica che distingue Bryonia da Arsenicum, del fatto che Bryonia beve molto e a lunghi intervalli, mentre Arsenicum beve poco e spesso, o meglio ha una sete violenta e insaziabile. «Pensieri di morte e dell’incurabilità dei propri mali». «Le idee gli si affollano alla mente; è troppo debole per respingerle o per seguirle una alla volta». Insomma, giace nel letto tormentato giorno e notte da idee deprimenti e pensieri angosciosi. È una delle forme della sua ansia. Quando i pensieri lo tormentano, è ansioso. Nel suo delirio, vede correre sul proprio letto ogni genere di parassiti. «Aggiusta le lenzuola». «Delira durante il sonno; nel corso dello stato di incoscienza si manifesta la mania». «Crisi di pianto e digrignare di denti». Il paziente geme ad alta voce brontola e piange. «Si lamenta, è disperato». «Grida per il dolore». «La paura lo fa alzare dal letto; si nasconde in un angolo». Vi sono casi di follia che cominciano con uno stato di ansia, agitazione e paura. Follia religiosa; il paziente immagina di aver dilapidato con troppi peccati il tempo della propria salvezza; le promesse di salvezza delle Scritture non sono per lui; non ha speranza, è votato al castigo. Medita sulle questioni religiose fino a perdere la ragione. Alla fine, entra in uno stato di follia più completa, in uno stato di tranquillità; sta in silenzio e non sopporta la conversazione. E poi vediamo il susseguirsi di una fase dietro l’altra, e dobbiamo esaminare contemporaneamente tutto l’insieme del caso; per inquadrare chiaramente un caso e notare che in un primo periodo c’erano certi sintomi, e in un secondo periodo altri sintomi, dobbiamo osservarne attentamente il decorso. Per esempio, sappiamo che negli stati acuti di Arsenicum c’è la sete: o quella per l’acqua ghiacciata, e giusto quanto ne serve per inumidire la bocca, oppure quella per grandi quantità di acqua che tuttavia non la estinguono; ma a questa fase di sete ne fa seguito un’altra nella quale il paziente ha avversione per l’acqua e osserviamo così che, nelle malattie croniche, Arsenicum non ha sete. Succede la stessa cosa per la mania; nello stato cronico il paziente è tranquillo; ma per essere un caso da Arsenicum deve aver attraversato, nelle fasi precedenti, l’agitazione, l’ansia e la paura di Arsenicum. Nello stato psichico, la paura è un’elemento importante; paura di restare solo; quando resta solo il paziente teme che gli oggetti lo feriscano; è pieno di terrore; teme la solitudine Arsenicum album Lezioni di Materia Medica Omeopatica 144
e ricerca la compagnia perché in compagnia può conversare e scacciare la paura; ma a mano a mano che il disordine aumenta cessa di apprezzare la compagnia e la paura lo invade, malgrado coloro che lo circondano. La sensazione di paura e di terrore aumenta nell’oscurità, e la sera, quando scende la notte, sopravvengono molti sintomi. Molti suoi accidenti psichici, come quelli fisici, si manifestano e si aggravano a determinate ore. Se qualche sintomo, dolori o contusioni, si aggravano al mattino, la maggior parte delle sofferenze di Arsenicum si aggravano a partire dall’una, le due pomeridiane e dopo l’una, le due del mattino. Dopo mezzanotte, molto spesso subito dopo mezzanotte, cominciano le sue sofferenze e dopo l’una, le due del mattino aumentano d’intensità. Estrema ansia a letto, la sera.
«Gli ripugna incontrare persone che conosce perché pensa di averle offese tempo prima». Ha una grande depressione psichica, una grande tristezza, malinconia, disperazione; dispera di guarire. Il paziente ha paura della morte, con ansia e agitazione, quando è solo o al momento di andare a dormire. Crede che morirà e vuole qualcuno accanto. La notte le crisi di ansia lo tirano fuori dal letto. È allora un’ansia che prende il cuore, e così l’ansia psichica e quella cardiaca sembrano quasi coincidere. La notte il paziente è improvvisamente invaso da una paura ansiosa. Salta dal letto con la paura della morte o di soffocazione imminente. Il rimedio presenta dispnea di ogni tipo, dispnea cardiaca e diverse forme di asma. Le crisi arrivano la sera a letto o dopo mezzanotte; a partire dall’una, le due del mattino, è preso da ansia psichica, dispnea, paura della morte; è freddo, ed è coperto di sudori freddi. «Ansia simile a quella di un uomo che ha commesso un delitto». Questa è una delle forme della sua ansia; finisce col crearsi l’idea che gli uomini della polizia lo stanno ricercando, e sbircia per vedere se entrano per arrestarlo. Sta per capitargli qualche disgrazia fuori dal normale; veglia continuamente nell’eventualità che succeda qualcosa di terribile. «Irritabile, scoraggiato, agitato». «Agitazione; non trova requie da nessuna parte».«Come conseguenza al suo terrore, ha la tendenza al suicidio». Il paziente Arsenicum, con questo stato psichico, è sempre gelato, si aggira attorno al fuoco, non riesce a mettersi vestiti sufficienti per difendersi dal freddo; è un soggetto che soffre molto il freddo. I pazienti cronici Arsenicum non riescono a riscaldarsi; rabbrividiscono continuamente, pallidi e cerei; dopo aver subito parecchie crisi di debolezza, hanno un edema. Arsenicum ha molti gonfiori ed edemi; stato edematoso delle estremità; edema delle sierose o degli organi cavi; gonfiore attorno agli occhi; gonfiore del volto che crea la fovea. In questi gonfiori Arsenicum ha una speciale affinità per la palpebra inferiore, più che per la superiore, mentre in Kalium carbonicum il gonfiore ha sede nella palpebra superiore più che nell’inferiore, tra la palpebra e il sopracciglio. Vi sono casi in cui Kalium carbonicum ha molte somiglianze con Arsenicum e piccole caratteristiche come questa potranno essere punti di distinzione. Quando concordano nelle linee generali allora è il momento di osservarne i dettagli. Abbiamo una notevole caratteristica generale di Arsenicum nelle cefalee, rappresentata dalla loro periodicità. La periodicità si trova un po’ dovunque in questo rimedio, e questa è la ragione che lo fa largamente utilizzare nelle affezioni malariche, la cui periodicità è una caratteristica naturale. I malesseri periodici di Arsenicum si manifestano 145 ogni due o quattro o sette giorni o ogni due settimane. Le cefalee seguono gli stessi cicli ogni due, tre, quattro, sette o quattordici giorni. Più il male è cronico, più è lungo il suo periodo; noi constatiamo dunque che gli episodi più acuti e improvvisi per i quali può essere idoneo Arsenicum si aggraveranno ogni due o quattro giorni; ma a mano a mano che il male diventa cronico e la sua sede più profonda, esso si aggraverà ogni sette giorni, e nelle manifestazioni psoriche di lunga durata, che si trascinano a lungo e sono situate in profondità, vi sarà un aggravamento ogni quattordici giorni. Questo modo di comparire in cicli è comune a numerosissimi rimedi, ma è più evidente in China e Arsenicum. Questi due rimedi si somigliano per molti aspetti e, nella loro natura generale, sono assolutamente simili alle manifestazioni che si producono spesso nella malaria. Bisogna dire, tuttavia, che Arsenicum vi trova un’indicazione più frequente di China. In tutte le epidemie di febbri palustri in cui mi sono trovato, ho riscontrato più
spesso i sintomi di Arsenicum che quelli di China. Queste cefalee mettono in evidenza l’interessante fenomeno di cui abbiamo parlato. Arsenicum ha nella sua stessa natura un’alternarsi di stati; questo coinvolge alcune caratteristiche generali. In tutti i malesseri del corpo Arsenicum è un rimedio freddoloso; il paziente si siede accanto al fuoco e rabbrividisce, cerca di coprirsi il più possibile, e pretende che la stanza sia calda. Fino a quando si tratta di malesseri del corpo è così, ma quando i malesseri sono cefalici, pur desiderando il corpo al caldo, vuole lavarsi la testa con acqua fredda, o la vuole comunque al freddo. I malesseri della testa devono accordarsi con i segni generali che si riferiscono alla testa e i malesseri del corpo devono essere associati ai segni generali che si riferiscono al corpo. È difficile dire quale delle due circostanze è la più generale e a volte si stenta a riconoscere quale costituisce il caso generale per il paziente stesso, perché lui si confonde dicendo: «Sto peggio col freddo», e poi quando si tratta della cefalea: «Sto meglio col freddo – dice – ho bisogno di stare al freddo». In realtà si tratta solo della testa e questi sintomi vengono selezionati e studiati valutando la regione interessata. Quando i sintomi sono così evidenti dovete esaminarli a fondo per vedere che cosa ne determina la modalità. Uno stato simile lo troverete un po’ dovunque in Phosphorus; i malesseri dello stomaco e della testa si alternano col freddo, vale a dire che il paziente richiede applicazioni fredde alla testa nelle cefalee, e richiede applicazioni fredde allo stomaco con i disturbi gastrici, ma in tutte le affezioni del corpo sta meglio col calore. Se ha un disturbo al torace, se esce all’aria aperta comincia a tossire. È evidente quindi che le modalità della regione interessata devono sempre essere prese in considerazione. Quando la testa di Arsenicum è colpita da nevralgia del cuoio capelluto, e a queste nevralgie ne sono associate altre o vi sono associati stati reumatici del resto del corpo, allora il paziente, generalmente, prova sollievo col calore. Avete per esempio un paziente che soffre di nevralgie o di affezioni reumatiche e gli stessi dolori si estendono alla testa, allora egli vuole la testa avvolta perchè i dolori migliorano con il calore. Viceversa se si ha a che fare con stati di congestione cefalica, allora il paziente si sente meglio con la testa al freddo. Ora, come vi ho già detto, in Arsenicum questi stati si alternano. Illustrerei la cosa citando un fatto. Ho conosciuto un paziente che soffriva da molto tempo di emicranie periodiche. Tali emicranie si attenuavano con l’acqua fredda, con Arsenicum album Lezioni di Materia Medica Omeopatica 146
applicazioni fredde alla testa, che a stento si arrivavano a raffreddare sufficientemente, e più erano fredde, meglio stava il paziente. Tali cefalee si ripetevano ogni due settimane e per tutta la loro durata il paziente voleva applicazioni fredde sulla testa. Bisogna dire che queste cefalee periodiche potevano migliorare per lunghi periodi. Ma quando non si manifestavano, allora il paziente soffriva di un reumatismo articolare, che era ugualmente periodico e più o meno ugualmente tenace. Quando aveva questi attacchi di reumatismo alle articolazioni e alle estremità il paziente non poteva mai scaldarsi abbastanza. Stava vicino al fuoco, ben coperto. Il calore gli dava sollievo e aveva bisogno di aria calda e ambienti riscaldati. Tutto questo durava un certo periodo e poi cessava, e nuovamente comparivano le emicranie, che anch’esse, duravano per un certo tempo. È quello che volevo dire quando parlavo di alternanza di stati. Arsenicum 50 M ha guarito quell’uomo che, in seguito, non ha mai più avuto niente di simile. L’alternanza di stati a volte significa che il corpo è sede di due malattie, e il rimedio in questi casi può coprire tutta la fisionomia morbosa.
Mi ricordo di un altro caso che dimostrerà chiaramente la natura particolare di alternanza dei malesseri che Arsenicum condivide con altri rimedi. Una paziente soffriva di un dolore che le comprimeva la sommità della testa simile a quello che ho recentemente descritto in Alumen. Le succedeva di soffrire per settimane di questa pressione alla sommità del cranio e solo una forte pressione arrivava ad alleviarlo. Ella finiva con lo sfinirsi a forza di premere, e sperimentava ogni specie di pesi da mettere sulla testa. Nel corso della notte tutto questo passava, e la paziente si svegliava l’indomani mattina con un continuo e urgente bisogno di urinare. L’irritazione era passata dalla testa alla vescica. Alumen ha guarito questo stato. Noi troviamo un’alternanza di stati in molti rimedi antipsorici. Questo dimostra la necessità di raccogliere i sintomi di tutti gli stati che richiedono le nostre cure, altrimenti spesso avendo fatto una prescrizione per una malattia cronica di natura psorica, potreste averla alleviata temporaneamente e vederla riapparire sotto un nuovo aspetto. Voi avrete solo accelerato la malattia che avrebbe altrimenti un decorso più lento. Ma questo non avviene nella prescrizione omeopatica. Potete star certi, quando un rimedio presenta uno di questi stati, che esso è altrettanto chiaramente indicato nell’altro; altrimenti questo rimedio non è il simillimum. Bisogna mettersi alla ricerca fino a quando si scopre il rimedio che presenta i due stati o avrete una delusione. A volte, non si noterà questa alternanza di stati finché non si saranno fatte due o tre prescrizioni sbagliate. Alcune persone sono così impenetrabili, e si incontrano tali difficoltà a riconoscere i loro sintomi che non sempre è possibile arrivarci. Bisogna allora rivedere le proprie osservazioni e ritrovare il punto in cui avete fatto una prescrizione assurda, che ha fatto sparire uno stato recente e fattio tornare i primi malanni, dopo di che avete continuato con questa storia di va e vieni. Ricordatevi, d’altronde, che durante questo tempo il paziente non migliora e che bisogna ristudiare la totalità del caso tenendo conto dell’alternanza degli stati. In Arsenicum i sintomi psichici si alternano con i sintomi somatici. In alcuni rimedi, troverete un po’ dappertutto questa alternanza di sintomi psichici e sintomi somatici come facenti parte della loro natura; quando sono presenti i sintomi somatici, sono assenti quelli psichici, e viceversa. Quando in un caso si è potuto determinare una caratteristica generale 147 come questa, la cosa è importante, ma certe volte non riuscite a scoprire il rimedio perché molti dei nostri rimedi, nelle sperimentazioni, non hanno avuto i sintomi ben registrati; essi ancora non sono stati osservati nelle loro alternanze, e indicati al riguardo con segni di riferimento. Una caratteristica di Podophyllum sono le cefalee che si alternano con la diarrea; il paziente è soggetto ad emicranie e diarree, e sarà presente o l’una o l’altra. In Arnica i sintomi psichici si alternano con i sintomi uterini. Se si osservano i sintomi uterini si pensa ad Arnica, ma tali sintomi spariscono durante la notte per far posto ai sintomi psichici, e avremo la mente appesantita, oscurata, annebbiata. Quando abbiamo a che fare con rimedi che hanno tali manifestazioni, è necessario osservare con più attenzione l’alternanza degli stati, perché tali fatti non sempre sono messi in evidenza nella sperimentazione, per la semplice ragione che uno sperimentatore ha avuto un gruppo di sintomi, mentre un’altro ne ha avuto uno diverso. Tuttavia un rimedio che possegga i due gruppi di sintomi è sufficiente a guarire l’alternanza di stati. Le cefalee periodiche di Arsenicum si riscontrano in tutti i punti della testa. Sono cefalee congestizie con pulsazioni e bruciori, ansia e agitazione, la testa è calda e il freddo porta sollievo.Vi sono cefalee frontali, che producono pulsazioni, si aggravano con la
luce, aumentano col movimento, si accompagnano spesso a grande agitazione e costringono il soggetto a muoversi, con grande ansia. Molte cefalee sono accompagnate da nausee e vomito. Le emicranie sono della peggiore specie, specialmente quelle che vengono ogni due settimane. Alcuni di questi pazienti, vecchi e malandati, saranno freddi, pallidi e con l’aria malaticcia; saranno sempre gelati e pieni di brividi, tranne quando avranno cefalea che sarà attenuata dal freddo; avranno il volto rugoso, una grande ansia e non avranno nessun desiderio di bere. Ricordatevi che abbiamo parlato degli stati acuti di Arsenicum in cui il paziente ha sete, sete frequente di piccole quantità di acqua e, spesso, secchezza della bocca e desiderio di liquidi solo per inumidirsi la bocca, mentre negli stati cronici, Arsenicum generalmente non ha sete. Vi sono cefalee da un solo lato che si estendono al cuoio capelluto di una metà della testa, che aumentano col movimento, diminuiscono lavandosi con acqua fredda, con passeggiate all’aria fresca, benché molto spesso le scosse o la deambulazione risvegliano una sensazione di onda dolorosa o ondulamento, di barcollamento, di vacillazione o di sballottamento del cervello. Queste sono le sensazioni provate e sono stati di pulsazione. Vi sono anche spaventose cefalee occipitali, così intense che il paziente ha la sensazione di essere stordito o inebetito. Esse si manifestano dopo mezzanotte o dopo che il paziente è stato agitato o ha fatto uno sforzo, o perché il camminare gli provoca un afflusso di sangue al cervello. Un rimedio che ha delle analogie con questo nella sua periodicità e in molti dei suoi sintomi è Natrum muriaticum Il paziente ha cefalee congestizie causate dal camminare o dal riscaldarsi col movimento, specialmente se cammina al sole. Le cefalee di Arsenicun si aggravano in genere con la luce e il rumore, e migliorano stando distesi in una camera buia, con la testa sollevata da due cuscini. Molte delle sue cefalee cominciano nel pomeriggio tra l’una e le tre, dopo il pasto di mezzogiorno, e in seguito vanno aumentando, per durare poi tutta la notte. Sono spesso accompagnate da pallore, nausee, prostrazione, e debolezza Arsenicum album Lezioni di Materia Medica Omeopatica 148
mortale. Il dolore procede per parossismi; c’è una violenta cefalea durante i brividi della febbre intermittente: cefalea che, nel corso di un accesso febbrile, dà l'impressione che il cranio stia per scoppiare. Arsenicum dà questa stessa cefalea a carattere congestizio nella febbre intermittente, come se la testa dovesse scoppiare. Durante il brivido di Arsenicum, non c’è desiderio di liquidi, tranne che per le bevande calde, ma non per sete, piuttosto con lo scopo di riscaldarsi. Talvolta vi è secchezza della bocca, ma raramente è stato osservato durante i brividi il desiderio di bevande fredde; il paziente vuole il caldo. Una caratteristica particolare è l’assenza di sete nel corso del brivido eccezione fatta per le bevande calde. Nello stadio di calore c’è la sete, poca ma spesso, quanto basta ad umettare la bocca, che significa quasi assenza di sete, e nel corso della sudorazione c’è sete per grandi quantità ogni volta. La sete comincia con l’inizio della fase di caldo e aumenta a mano a mano che aumenta la secchezza della bocca; il soggetto desidera solo inumidirsi la bocca fino a quando entra in sudorazione, allora la sete diventa desiderio di una grande quantità di acqua ogni volta e molto spesso, e più suda e più cresce il bisogno di acqua. La cefalea si manifesta durante i brividi. Questa aumenta fino a diventare una cefalea di tipo congestizio, pulsante, nel corso dei brividi e nella fase del caldo; questo stato si attenua verso la fine della fase di caldo proprio quando comincia la sudorazione, e si esaurisce completamente con questa. Nelle cefalee croniche, le cefalee congestizie e le malattie palustri, si osserva che la
pelle tende a formare delle rughe, cosa che dà al paziente un aspetto prematuramente vecchio. Spesso le mucose delle labbra si raggrinziscono e si ingrossano. Lo stesso aspetto, come caratteristica peculiare di Arsenicum si riscontra sulla falsa membrana difterica della gola, e, che io sappia, non appartiene a nessun altro rimedio. L’essudato della gola ha l’aspetto del cuoio ed è rugoso. Una falsa membrana rugosa non è un’indicazione certa di Arsenicum, ma quando questo rimedio è indicato c’è la possibilità di osservare queste false membrane; tutti questi casi sono di carattere molto maligno, fetidi, putridi, o hanno odore di cancrena. Accade che, quando il corpo soffre, la testa sia in continuo movimento, perché le parti del corpo colpite sono troppo dolenti per potersi muovere; il movimento della testa allora si verifica a causa dell’agitazione e del malessere e il soggetto continua a muoverla anche se non ne trae alcun giovamento. Le regioni superficiali della testa vanno soggette a vivi dolori di natura nevralgica e, come più volte abbiamo detto, tali dolori sono migliorati dal calore. Sulla faccia e la testa si formano degli edemi; gonfiore al cuoio capelluto e infiammazione tipo erisipela della faccia e della testa. Se si preme il cuoio capelluto vi resta l’impronta e vi si sente allora un crepitio profondo. Vi si formano delle eruzioni ed è molto sensibile. La sensibilità è tale che il paziente non può pettinarsi; ha la sensazione ne che il contatto del pettine o della spazzola sul cuoio capelluto si risenta fino all’interno del cervello. Una caratteristica di Arsenicum è una esagerata sensibilità. Sensibilità agli odori o al contatto e in altre circostanze. Ipersensibilità di tutti i sensi. Una particolarità che forse non ho descritto è l’ipersensibilità alle circostanze e a tutto ciò che circonda il paziente nella camera. Il paziente Arsenicum è molto difficile. Hering un giorno l’ha descritto come «il paziente dal bastone dal pomo d’oro». Se questo stato si riscontra in una donna costretta a 149 letto, essa è fortemente inquieta se ognuno dei quadri appesi alle pareti non è perfettamente dritto. Le persone sensibili alla confusione e al disordine e che sono disturbate e si aggravano fintanto che tutto sia rimesso ben in ordine, hanno una meticolosità morbosa che trova in Arsenicum il suo simillimum. I sintomi oculari di questo rimedio sono rilevanti. Nei vecchi casi di febbri palustri improvvisamente soppresse, negli organismi logorati, e nelle persone pallide e malaticce soggette ai catarri generalizzati e a quegli stati catarrali che si localizzano in maniera particolare al naso e agli occhi, i sintomi oculari potranno essere noiosi. Dagli occhi provengono secrezioni di ogni genere. Può essere una congiuntivite, che ingloba insieme le palpebre e il globo oculare, e arriva talvolta all’ulcerazione, con secrezioni fluide e sanguinolente che aumentano fino a diventare secrezioni dense, bianche, escorianti, che irritano l’occhio, e causano l’arrossamento dell’angolo palpebrale e granulazioni con bruciore e fitte. Il bruciore è attenuato da lavaggi con acqua fredda e da caldo secco. Molto spesso le ulcerazioni si formano sul globo oculare o sulla cornea. Il rimedio ha modi diversi di provocare l’ipertrofia, con placche che formeranno cicatrici, e con placche ulcerate di piccole escrescenze simili a pterigio, che avanzano verso il centro dell’occhio e costituiscono una minaccia di cecità. Le infiammazioni a volte sono accompagnate da notevole gonfiore e secrezione urente ed escoriante; il gonfiore dà alle palpebre l’ aspetto «a sacco», e anche sotto gli occhi si formano gonfiori come piccoli sacchi. La faccia è cerea e
pallida come ne vediamo negli organismi esauriti o negli stati idropici. Lo stato catarrale ingloba la gola e il naso e talvolta è difficile separare i sintomi del naso da quelli della gola. Il paziente Arsenicum ha continue riniti e starnutisce sempre ad ogni cambiamento di tempo. Rabbrividisce sempre, soffre per le correnti d’aria, e si aggrava col tempo freddo e umido; è sempre gelato e intirizzito dal freddo. Questi soggetti cerei, pallidi, che hanno catarro nasale, se fissano una luce brillante ne sono accecati. Starnuti e corizza delle fosse nasali, della gola, della laringe e del torace. Il raffreddore comincia dal naso e scende nella gola causando spesso raucedine con tosse secca e solleticante, dura, rasposa. È difficile trovare rimedi per una corizza che comincia dal naso e scende nel torace con complicazioni bronchiali; molto spesso si è costretti a cambiare rimedio perché i sintomi toracici portano a un rimedio diverso. Ed è difficile trovare un rimedio che interessi contemporaneamente il naso e il torace. Arsenicum è il rimedio delle vecchie e croniche malattie catarrali nelle quali ci sono facili epistassi; il paziente starnutisce e si raffredda continuamente; è sempre lì che rabbrividisce, pallido, stanco, agitato, ansioso durante la notte e soggetto a sogni sgradevoli. Le mucose si infiammano facilmente, producendo placche rosse e ulcerazioni che sanguinano facilmente. Nelle cavità posteriori delle fosse nasali si formano grosse croste. Vi è in Arsenicum una incredibile tendenza all’ulcerazione. Se si tratta di un'angina, la gola si ulcera; se un colpo d’aria colpisce gli occhi, si possono risolvere con un’ulcerazione; i fenomeni catarrali del naso finiscono con ulcerazioni; e questa tendenza, qualunque sia la sede del male, è una caratteristica di Arsenicum. È il rimedio per le malattie catarrali del naso o di altre partii del corpo, in quei pazienti logorati dalla sifilide o dalla malaria, o nei soggetti che hanno subito un avvelenamento del sangue di qualunque specie, sia da Arsenicum album Lezioni di Materia Medica Omeopatica 150
ferite di serpente, sia per un’erisipela, una febbre tifoide o altra malattia infettiva trattata con mezzi non idonei, con chinino o altre sostanze analoghe che indeboliscono il sangue e provocano l’anemia. Se si forma un’ulcera alle gambe, se compare una leucorrea, se si manifesta una qualsiasi secrezione, il paziente ne prova sollievo. Viceversa, se una secrezione rallenta, si crea uno stato cronico dovuto in apparenza alla ritenzione dell’essudato, ma che è in realtà un avvelenamento del sangue. Lo stesso accade per una leucorrea o un’ulcera. Arsenicum è uno dei rimedi che si potranno usare nello stato di anemia conseguente ad una simile soppressione. Ai tempi nostri è di moda usare il cauterizzatore, e servirsi dei topici per far cessare una leucorrea o altre secrezioni e per far chiudere un’ulcera. Quando questi fenomeni esterni guariscono, si manifesta nell’organismo l’anemia; il paziente diventa cereo e pallido, dall’aspetto malaticcio e, per alleviare i disturbi del paziente causati dalla soppressione di qualche altro stato, sopravvengono gli stati catarrali. Per esempio, dopo la soppressione di una leucorrea, una donna ha avuto una densa secrezione sanguinolenta o acquosa dal naso. Il rimedio è utile spesso a quei pazienti cui è stata sanata un’ulcera per mezzo di pomate o è stata guarita una secrezione dell’orecchio con l’applicazione esterna di polveri. Il medico crede di essere stato abile arrestando secrezioni del genere, mentre è solo riuscito ad arginare secrezioni che, in realtà, costituiscono per il paziente un sollievo. Rimedi come Sulphur, Calcarea e Arsenicum sono efficaci nelle secrezioni catarrali, consecutive a queste soppressioni in individui malaticci. Arsenicum corrisponde anche allo stato causato dall’assunzione di veleno di origine animale. Esso raggiunge la radice stessa del male
essendo simile ai sintomi prodotti da una ferita di serpente. Arsenicum e Lachesis sono rimedi che arrivano subito alla causa dell’avvelenamento e ne annullano l’effetto, rimettendo le cose a posto. I sintomi del naso in Arsenicum sono molto noiosi e forniscono un vasto panorama della sua sintomatologia. I pazienti si raffreddano facilmente, sono sempre sensibili al freddo, e il loro catarro si ripresenta alla minima occasione. Quando un paziente Arsenicum sta abbastanza bene, ha una secrezione nasale di natura più o meno densa, ma se si prende un piccolo raffreddore la secrezione diventa fluida; la secrezione densa necessaria alla sua salute si attenua e arriva la cefalea, si manifestano sete, agitazione, ansia, e malessere. Tutto ciò prosegue con due o tre giorni di febbre, dopo di che ritorna la secrezione densa e il paziente si sente meglio, tutti i suoi malesseri e i suoi dolori spariscono. Il rimedio è stato utilissimo nell’epitelioma del naso e delle labbra. La gola e le tonsille si infiammano e bruciano, si aggravano col freddo e migliorano con le bevande calde. Si osserva il rossore e il raggrinzamento della mucosa. Quando contemporaneamente c’è avvelenamento del sangue, come nella difterite, si forma sulla mucosa un essudato che diventa grigio, rugoso, color cenere, e, a volte, ricopre tutto il palato molle e i pilastri. La mucosa ha un aspetto avvizzito. Il paziente è prostrato, ansioso, molto abbattuto, indebolito, senza molta febbre, ma con una notevole secchezza della bocca. Lo stato catarrale continua a spostarsi verso il basso. Scende verso la laringe causando raucedine, e ancora più giù nella trachea con bruciore e fitte aggravate dalla tosse; poi si 151 manifestano: la costrizione del torace, la dispnea asmatica e una tosse secca, ad accessi, senza espettorazione. Questa tosse ossessiva si accompagna ad ansia, prostrazione, agitazione, spossatezza e sudore e non sembra apportare alcun sollievo. La tosse è il sintomo dell’inizio e sotto forma di tosse secca, rasposa, rude, continua per parecchi giorni, senza arrecare alcun sollievo; in seguito sopravvengono segni di asma, e il paziente ha allora una espettorazione abbondantissima di una secrezione fluida e acquosa. Il torace ha una costrizione circolare, forte sensazione di restringimento, respirazione sibilante e il paziente ha l’impressione di soffocare. A volte vi è espettorazione di muco sanguinolento, ma in genere i sintomi hanno carattere catarrale. Talvolta compaiono sintomi di polmonite il cui espettorato è rugginoso. L’espettorato è escoriante. Nel torace si ha una sensazione di bruciore, come se vi fossero carboni ardenti, e questo prosegue con sanguinamento e colorazione biliosa dell’espettorato. Arsenicum è un rimedio che predispone alle emorragie che possono prodursi in tutte le mucose. Normalmente sono emorragie di sangue rosso vivo, ma la regione colpita diventa sede di uno stato cancrenoso e le emorragie diventano nere, e in seguito vi sono piccoli grumi che sembrano pezzettini di fegato. Se ne osservano uguali nel vomito e nelle feci. L’espettorato è di un terribile fetore, tale da suggerire subito l’idea di uno stato cancrenoso; a quel punto il paziente sta iniziando uno stato che noi non sappiamo descrivere in altro modo che come infiammazione cancrenosa; ci saranno segni che indicano uno stato infiammatorio, e contemporaneamente, l’odore dell’espettorato vi assalirà appena oltrepassata la porta. L’espettorato è un liquido fluido, acquoso, mescolato a grumi. Nello sputo troverete questo espettorato acquoso che ha l’aspetto di succo di prugne e nel quale noterete i grumi di sangue. Il puzzo è orribile. Il paziente ha superato il
periodo di agitazione e ora è prostrato, abbattuto, pallido e certamente coperto di sudore freddo. Se passiamo allo stomaco, troviamo tutto ciò che si può chiamare gastrite, vomito di tutti i cibi ingeriti, anche di un cucchiaio d’acqua, un’estrema irritazione gastrica, una grande prostrazione, una spaventosa ansia, secchezza della bocca; una piccolissima quantità d’acqua calda certe volte porterà un brevissimo sollievo, ma presto sarà vomitata; i liquidi freddi invece sono vomitati subito. L’intero esofago è infiammato; tutto brucia. Il paziente vomita bile e sangue. C’è un’estrema sensibilità gastrica; il paziente non sopporta di essere toccato. L’applicazione esterna di calore gli dà sollievo e ha un miglioramento con le bevande calde: il calore è piacevole e gradito. Nell’intestino riscontriamo una gran quantità di fenomeni morbosi; questo rimedio ha tutti i sintomi della peritonite; notevole dilatazione addominale, stato di timpanismo; il paziente non può essere palpato né toccato, anche se continua a muoversi a causa della sua grande agitazione; non può stare tranquillo, ma alla fine, diventa talmente debole che la spossatezza prende il posto dell’agitazione. Si manifesta facilmente la dissenteria con emissioni involontarie di feci o di urine, o tutte e due insieme, con emorragia intestinale ed ematuria. Quando il paziente evacua, constatiamo che l’odore cadaverico ha raggiunto il materiale fecale; è un’odore che richiama quello della carne putrida. C’è sangue nelle feci che sono acquose, scure come succo di prugne o nere e di un terribile fetore. A volte assumono il carattere della dissenteria con sforzi e un terribile bruciore all’ano; ogni Arsenicum album Lezioni di Materia Medica Omeopatica 152
defecazione produce bruciore come se nel retto vi fossero carboni ardenti; c’è bruciore all’intestino e lungo tutto il tratto digerente. Il dolore all’addome è alleviato da applicazioni calde. Il timpanismo è estremo. Qualche volta si produce una gastroenterite che assume carattere cancrenoso e che un tempo veniva considerata una cancrena dell’intestino, una necrosi che finiva sempre con la morte. Vi è una secrezione densa, sanguinante che emana un odore orribile, tutto viene vomitato, il paziente vuole la camera molto calda, vuole essere ben coperto, vuole applicazioni caldissime e bevande calde, ha l’aspetto e l’odore di un cadavere, un odore irritante e pungente, che impregna tutto. Se invece vuole essere scoperto, vuole la camera fresca e fa aprire le finestre, se chiede bagnature di acqua fredda e bevande ghiacciate, allora bisogna somministrargli Secale. Voglio qui premunirvi contro l’uso troppo facile di Arsenicum nei malanni estivi dei lattanti, nella dissenteria e nel colera dei bambini. Vi è una tale quantità di questi piccoli sintomi molto comuni a questi malanni, che se non si fa attenzione e non si è accorti, si somministrerà volentieri Arsenicum, sopprimendo così qualcuno dei sintomi e modificando l’aspetto del caso al punto da non potergli più trovare un rimedio e senza che intanto Arsenicum lo guarisca. Si ha una forte tendenza a essere abitudinari e prescrivere Arsenicum su sintomi particolari senza un numero sufficiente di segni generali del caso. In questo rimedio non si vedono che diarree e sintomi di dissenteria; in questi casi si riscontra il pallore, l’ansia, l’aspetto e l’odore cadaverico. Nella dissenteria ci sono stimoli pressanti, molto dolorosi e frequenti di evacuare, feci rare, vischiose, nere, liquide, nero inchiostro, dall’odore cadaverico, con intensa prostrazione, agitazione e pallore. Negli accidenti intestinali, nelle forme subacute della malattia, le feci diventano involontarie. Questo è dovuto ad un particolare stato del retto che è rilassato a causa della grande prostrazione. L’emissione involontaria delle feci indica generalmente una spossatezza
locale o generale, e in questo rimedio il grado di spossatezza è enorme, di modo che nel tifo e nelle forme subacute delle malattie infettive c’è diarrea e minzione involontaria. In Arsenicum ci sono a volte evacuazioni abbondanti, ma generalmente non ce ne sono tante quante se ne vedono in Podophyllum o Phosphoricum acidum. Generalmente ci saranno emissioni scarse, frequenti, di piccole scariche miste ad aria con la grande spossatezza che si riscontra nel colera, piccole scariche di muco e di feci viscose e biancastre. Arsenicum non è indicato normalmente nel colera, almeno non nel periodo delle emissioni delle feci, ma qualche volta quando le scariche sono finite, il vomito e i liquidi sono passati, lasciando uno stato di estrema spossatezza, si ha uno stato che ha l’aspetto del coma e il paziente sembra quasi morto, salvo il fatto che respira. Allora vedremo che Arsenicum provoca la reazione. Colera infantile con prostrazioni accentuate, profondo abbattimento e aspetto cadaverico, notevole raffreddamento, corpo coperto da sudori freddi, estremità fredde, freddo come la morte stessa; nella stanza c'è un’odore cadaverico, malsano, fetido, pungente, penetrante che proviene da feci e urine e anche dal vomito. Le evacuazioni intestinali sono acri, escorianti, e provocano arrossamenti e bruciore. Molto spesso il bruciore sale nell’intestino: il retto e l’ano bruciano e attorno all’ano c’è un dolore urente. C’è tenesmo, stimoli pressanti, dolorosi, insopportabili, un gran malessere nella parte bassa dell’intesti153 no, al retto e all’ano; e un terribile stato di ansia del paziente. Il dolore è così violento, la sofferenza così intensa, l’angoscia così forte, che egli non può pensare che alla morte. Ciò può significare che è in punto di morte. Non ha mai provato tale terrore e simili sensazioni ed è persuaso che tutto ciò significa che sta morendo. Questo come tutti gli altri fenomeni morbosi si accompagna all’agitazione e quando non sta defecando, eccolo che misura a grandi passi la stanza andando dal letto alla poltrona e dalla poltrona al letto. Va a sedersi sul vaso e poi ritorna a letto, e di nuovo corre in bagno, lasciando sfuggire a volte delle feci mentre si sposta. Ci possono essere emorroidi croniche che bruciano e che fuoriescono durante la defecazione; il paziente, dopo un’evacuazione, torna a letto completamente spossato da queste fuoriuscite di masse di feci a grappolo d’uva che bruciano come carboni ardenti. Esse sono calde, secche e sanguinanti. Ragadi al retto che sanguinano ogni volta che il paziente evacua, con bruciori. Attorno all’ano c’è una zona pruriginosa con eruzioni eczematose e bruciori. Questo genere di dolori può risentirsi in tutte le regioni del corpo. Il bruciore è una caratteristica di Arsenicum così come le punture. Sommiamole e certamente il paziente le descriverà come punture di aghi arroventati in tutto il corpo. Tale sensazione di ferro arroventato che è una caratteristica comune a tutta la superficie del corpo, si localizza anche all’ano, specialmente se vi sono emorroidi, dove vengono avvertiti bruciori e punture di aghi roventi. Talvolta, quando il paziente entra nella fase iniziale di una crisi violenta, potrà manifestarsi il brivido e il freddo più intenso che sia possibile trovare nella materia medica e in una malattia. Brivido e freddo violentissimi e, in tali momenti, il paziente descrive la propria sensazione dicendo che il sangue che gli scorre nelle vene è acqua ghiacciata. Sente il corpo attraversato da onde gelide. Quando sopraggiunge la febbre e il paziente sente un intenso calore in tutto il corpo, prima che compaia il sudore, sente invece correre nelle vene acqua bollente. Poi si manifesta il sudore e la dispnea e tutti gli altri fenomeni nel corso dei quali è prostrato e si raffredda. Malgrado il fatto che a volte il sudore porti sollievo alla febbre e ai dolori, esso è tuttavia seguito e accompagnato da una grande spossatezza che non dà sollievo. Molti
malesseri del rimedio si aggravano nella fase della traspirazione; la sete per esempio aumenta, e il bere non reca sollievo; sembra che il paziente non potrà mai avere acqua a sufficienza, e dirà: «Potrei prosciugare un pozzo!» oppure «Datemi una tinozza di acqua! »– dettagli rivelatori del livello della sete. Durante la febbre, vuole bere poco e spesso; durante il brivido vuole bevande calde. Arsenicum è un rimedio utilissimo nelle eruzioni degli organi genitali con bruciore: piccole ulcere che bruciano, anche se sono di natura sifilitica; vescicole di herpes che compaiono sul prepuzio e sulle piccole labbra; cancro o ulcera molle con bruciore e punture, soprattutto quelli che non tendono a cicatrizzarsi, ma fanno l’opposto, si estendono e corrodono il loro bordo diventando sempre più grandi e sono detti fegedenici. Arsenicum e Mercurius corrosivus sono i due rimedi più importanti per le ulcerazioni che si estendono corrodendo in tutte le direzioni e che sono molto fetide. Ci sono ulcerazioni come quelle che seguono l’apertura di un bubbone inguinale e che non hanno alcuna tendenza a chiudersi. Si forma continuamente una piccola secrezione Arsenicum album Lezioni di Materia Medica Omeopatica 154
acquosa, fetida, che si accumula; l’ulcerazione si estende attorno all’orifizio, e non dà alcun segno di volersi cicatrizzare. Oppure il paziente è passato dalle mani di un chirurgo che ha inciso il bubbone che rischiava di suppurare, e ne è seguita una piaga rossa, infiammata, simile a un’erisipela e che non mostra alcuna tendenza alla cicatrizzazione. I bordi sono stati corrosi dall’ulcera che ha lasciato una superficie a vivo, della grandezza di un dollaro; e diventa a volte serpiginosa. Queste ulcere, se toccate, sono sensibili e bruciano come il fuoco. Negli organi sessuali maschili e femminili vi sono molti sintomi importanti. Negli organi sessuali maschili, vi è uno stato idropico, l’edema del pene, di aspetto edematoso, sicché il pene è straordinariamente gonfio e assume l’aspetto di un sacco pieno d’acqua; lo scroto e soprattutto la pelle dello scroto, è molto gonfia e umida su tutto il perimetro dell’organo. Nella donna, sono estremamente gonfie le grandi labbra, con dolori che bruciano e pungono; esse sono allo stesso tempo dure e gonfie. Infiammazione erisipelatosa di tali organi e ulcerazioni di natura sifilitica; queste ultime quando vi si riscontrano sintomi con bruciore, fitte e punture. Nella donna, c’è un violento doloroso bruciore alle parti genitali con o senza gonfiore, bruciore che si estende profondamente nella vagina. La secrezione leucorroica provoca l’escoriazione delle regioni limitrofe causando prurito e bruciore molto penosi. Secrezioni biancastre, leggere, acquose, che provocano escoriazione; a volte così abbondanti che può accadere che colino lungo le cosce. Il flusso mestruale di Arsenicum è molto spesso escoriante. Flusso leucorroico abbondante misto al flusso mestruale, abbondantissimo e acre. Le mestruazioni vengono a mancare per mesi; amenorrea nelle pazienti prostrate, nervose, rugose, logorate dalle preoccupazioni, con la faccia stravolta. È cosa certa che, in allopatia, Arsenicum è ritenuto efficace per l'anemia quanto Ferrum; Ferrum e Arsenicum sono rimedi energici per l’anemia sicché non c’è da stupirsi che gli individui dal colorito pallido ne provino beneficio. «Durante le mestruazioni, punture nel retto». «Leucorrea acre, corrosiva, densa e gialla», ecc. Dopo il parto, la donna non urina; non c’è urina nella vescica; o non c’è urina, oppure la vescica è piena e la minzione non si verifica. Constaterete, quando tornerete indietro, che Causticum è il rimedio più frequentemente indicato nei casi in cui la donna non urina
ed è tempo di farlo; lo troverete spesso indicato quando non avrete altri sintomi per fare il punto della situazione. Se un neonato non urina, più spesso di ogni altro rimedio sarà indicato Aconitum. Questo metodo, non si deve seguire quando a indicare il rimedio come sintomochiave (Key note) ci sono altri sintomi. Se non ci sono altri sintomi, studiate Aconitum e Causticum e guardate se vi è qualche ragione per non prescriverli. Altra caratteristica che riguarda la donna: Arsenicum è un palliativo meraviglioso nelle affezioni cancerose come quelle dell’utero e della mammella. In alcuni casi incurabili i dolori urenti e pungenti sono totalmente spariti. In questo caso il rimedio viene a collocarsi tra i palliativi. Arsenicum presenta perdita della voce e laringite con tosse secca, fastidiosa; tosse di cui il paziente non sembra risentire alcun bene; tossicchia in continuazione; la tosse è secca e dolorosa. Studiate i suoi rapporti con l’asma, la difficoltà di respirazione e la 155 dispnea. Arsenicum ha guarito vecchi casi di asma di origine nervosa; asma che spraggiunge a mezzanotte in pazienti sensibili al freddo, individui pallidissimi con tosse secca e sibilante che li costringe a sedersi sul letto e premersi il torace; agitazione ansiosa e prostrazione. Quando somigliano ad Arsenicum, i sintomi cardiaci sono difficili da trattare; i sintomi corrispondono ad uno stato di grande debolezza: forti palpitazioni, palpitazioni al minimo sforzo o emozione, grande ansia, angoscia, debolezza; il paziente non è capace di camminare, di salire una scala; a stento può muoversi senza aggravare le proprie palpitazioni; ogni emozione fa riapparire le palpitazioni. «Serie crisi di palpitazioni o sincope durante un’endocardite». Arsenicum risponde agli accidenti cardiaci più seri; corrisponde a molti accidenti cardiaci incurabili; in altre parole, quando vedete Arsenicum rispondere con tutti i suoi sintomi a queste affezioni cardiache caratterizzate da edema del pericardio, ecc. avete a che fare con una categoria di casi molto seri: «Angina pectoris», ecc. «Reumatismo che interessa il cuore», ecc., «Idropericardio fortemente irritabile», ecc. Anche in questo caso, tutto segue il suo corso verso uno stato diverso in cui il cuore diventa debole, il polso filiforme, il paziente è pallido e freddo, coperto di sudore, con polso debolissimo. Se non si tratta di una condizione che dipende dal cuore stesso, allora Arsenicum diventa un rimedio prodigioso; voglio dire che può portare alla guarigione. Adesso devo parlare un poco di qualche nozione essenziale sulla febbre intermittente di Arsenicum. Si può leggere la descrizione generale della febbre intermittente e della febbre in generale e applicare ciò che è stato detto. Arsenicum ha tutta la violenza del brivido che si può trovare in un rimedio, con eccitazione, cefalea, prostrazione, secchezza della bocca, desiderio di bevande calde e desiderio di essere ben coperto e caldo, con tutta l’agitazione ansiosa e la prostrazione che potete riscontrare in un altro rimedio; ma gli orari del caso di competenza di Arsenicum sono una cosa importante. Una cosa che colpisce nel brivido di Arsenicum è la sua irregolarità, dato che non viene mai due volte allo stesso modo, e spraggiunge ad un’ora qualsiasi. Questo brivido viene di pomeriggio e dopo mezzanotte, a volte al mattino, a volte alle 3 o alle 4 di pomeriggio, a volte all’una. Nella sua natura vi è una notevole periodicità. Per la sua stessa natura, è dunque intermittente. La sua sete è caratteristica. Durante il brivido, mentre esiste a volte una sete ardente, il paziente ha avversione per i liquidi freddi, e non può che prendere bevande calde, the caldo ecc. Durante la febbre, la sete aumenta perché la bocca è secca e il paziente beve
poco per volta e,spesso, solo un cucchiaino per inumidire la secchezza della bocca. L’acqua non estingue la sua sete perché ne prende solo un cucchiaino per volta, poco e spesso. Tutto questo continua col sudore con prostrazione, aumento del raffreddamento, desiderio di bevande abbondanti, sete insaziabile di bevande fredde. Il brivido si accompagna ad un intenso dolore alle ossa, e inizia di preferenza dalle estremità, e durante il brivido vi è forte iperemia cerebrale con arrossamento violaceo delle dita delle mani e dei piedi. Riunite tutti questi fatti, aggiungete la prostrazione che viene con l' ansia, e potrete quasi sempre mettere insieme nelle sue linee generali il caso di competenza di Arsenicum. Esso soltanto nel brivido, nella febbre e il sudore ha una tale quantità di dettagli che se Arsenicum album Lezioni di Materia Medica Omeopatica 156
considerate i dettagli e perdete di vista le caratteristiche generali avrete la possibilità di coprire quasi tutti i casi del brivido, o piuttosto potrete credere di poterlo fare; ma, a meno che non esistano alcune delle condizioni di ordine generale che permettano di etichettare il caso come Arsenicum, voi farete fiasco. Una cosa è etichettare l’intero caso come un caso di competenza di Arsenicum, e altra cosa è dire che questi o quei sintomi sono di Arsenicum. La stessa cosa avviene per China e il chinino; essi hanno numerosi sintomi particolari, e tuttavia per fare del caso esaminato un caso di China o di chinino è necessario che siano presenti le caratteristiche generali essenziali. 157
ARSENICUM IODATUM Lo studio degli elementi costitutivi di questo rimedio ci permette di indovinare che è un rimedio costituzionale profondo. I malesseri si manifestano di mattina, di pomeriggio, di sera, di notte e dopo mezzanotte. Il paziente ha un grande desiderio d’aria, purché non sia troppo fredda; vuole le finestre aperte e prova fastidio a stare in una stanza chiusa. Alcuni rimedi sono sensibili al freddo come Arsenicum, altri al caldo come Iodum; questo che esaminiamo è sensibile sia al caldo che al freddo; il vento freddo e il tempo umido e freddo fanno aggravare il paziente e fanno comparire i suoi sintomi. Si raffredda continuamente, cosa che gli provoca la corizza, e aggrava i suoi catarri. Ha la sensazione di avere troppo caldo e ha bisogno d’aria fresca. È sensibile al calore estivo e al freddo invernale. S i aggrava col calore, l’aria calda, un letto caldo, una stanza calda, e quando indossa vestiti pesanti. Si aggrava col tempo umido e il vento caldo del sud. Aggravamento: in posizione distesa (soprattutto sul lato dolente); quando fa il bagno (si aggravano i disturbi in genere; bagnandosi si raffredda); quando ha fame (e, come Iodum, sta meglio mangiando); camminando, soprattutto camminando rapidamente; col movimento (e tuttavia vuole muoversi); durante le mestruazioni. Pronunciata ansia fisica generale. Debolezza, simile ad una prostrazione vitale, la mattina, con lo sforzo, camminando e salendo o durante le mestruazioni. Estrema stanchezza. Assenza di reazioni. Sensazione di pesantezza in tutto il corpo. Torpore degli arti e delle parti dolenti con vampate di calore e afflusso sanguigno nel corpo. Formicolio in tutto il corpo. Le mani e i piedi formicolano come se fossero addormentati e gli arti sembrano stretti in una fasciatura. In questo rimedio si trovano molte stenosi interne ed esterne e stenosi degli orifizi. Pulsazioni interne ed esterne come in Iodum. Molto sensibile al dolore. Dolore alle ossa e alle ghiandole. Bruciore interno e alle parti esterne;
il bruciore è la caratteristica del rimedio, come in Arsenicum. Dolore lacerante; forte indolenzimento; aggravato dalla pressione; sensazione di contusione nel corpo; dolori paralizzanti, pesanti, mordenti, pungenti. I sintomi hanno una predominanza destra. Riduzione dei muscoli e perdita progressiva di peso nei tubercolotici; dimagrimento nei bambini con aggravamento estremo al minimo sforzo fisico. Fortissima anemia come si riscontra nei soggetti tubercolotici. Le secrezioni mucose in genere aumentano; abbondanti secrezioni catarrali, dense, gialle, giallo-verdastre, simile a miele. Emorragia di una qualsiasi mucosa. Vi sono sintomi simili a quelli che si manifestano dopo una perdita di liquidi. Questo rimedio è utile alle donne che vanno soggette agli svenimenti e a momentanea perdita di conoscenza. Il polso può essere rapido e piccolo, o pieno, duro, intermittente, irregolare. Infiammazione interna ed esterna in molti punti: ghiandole, ossa, sierose. Gonfiore con edema e infiammazione; gonfiore delle parti malate e delle ghiandole. Le ghiandole sono gonfie e dure. L’indurimento è una Lezioni di Materia Medica Omeopatica 158 caratteristica del rimedio; la si può riscontrare a carico delle ghiandole, delle ulcere e nelle dermatosi. Tremori. Scosse muscolari. Movimenti convulsi degli arti. I sintomi di Arsenicum iodatum si riscontrano spesso nelle ragazze clorotiche. È stato prezioso in tutti gli stati scorbutici, quando vi erano sintomi simili ai suoi. Ha guarito movimenti coreici nelle ragazze. È indicato nelle febbri etiche con numerosi ascessi, edemi e travasi, esterni e interni come in Arsenicum. Predisposizione alla tubercolosi polmonare e a quelle affezioni che sono di pertinenza della diatesi tubercolare. Arsenicum iodatum è stato efficace in tutti gli stadi e in tutte le forme di sifilide. È stato molto utile nelle affezioni cancerose ed ha guarito lupus ed epitelioma. Lo sforzo psichico aggrava un gran numero di sintomi. Il paziente è ipersensibile, specialmente al rumore. Estrema ansia, agitazione e paura, aggravate dal calore del letto. Paura: della follia, delle persone (generalmente è timido), di una disgrazia. Tristezza che arriva persino alla disperazione. La donna piange molto. Diventa indifferente nei confronti dei propri amici, della felicità, delle persone che la circondano. Ha persistenti pensieri torturanti. Confusione mentale mattina e sera. Avversione per il lavoro. Impulsi improvvisi di uccidere qualcuno. Umore incostante e stati d’animo alterni. Incapacità di scegliere tra due alternative. A momenti chiacchierone; allegro. Non sopporta che gli si parli. Detesta rispondere alle domande. Scontento. Arrabbiato e irritabile per tutta la durata dei malesseri. Spesso in uno stato di grande eccitazione. Impaziente, ha sempre fretta. Sussulta dormendo. Preferisce stare seduto. Stupore. In lui predomina continuamente un certo grado di prostrazione psichica. Pronunciata debolezza psichica. Illusioni dell’immaginazione e illusioni che riguardano persone scomparse. Divagazioni. Delirio notturno. Sembra avviarsi all’alienazione mentale. Arsenicum iodatum, quando i sintomi generali e psichici che abbiamo citato predomineranno fortemente, guarirà i sintomi elencati qui di seguito. Vertigini quando cammina. Cefalea mattina e pomeriggio; si aggrava: col rumore, in una stanza calda, per la fame, camminando, movendosi; migliora: all’aria aperta, dopo aver mangiato. Cefalea provocata da catarro nasale, o concomitante alla corizza; cefalea periodica della malaria, della sifilide o di malattie cardiache. Dolore alla fronte alla seralalore sovrorbitallaale, alla radice del naso; dolore all’occipite, alle regioni parietali,
alle tempie e al vertex. Cefalea lacerante; dolore simile ad indolenzimento, a contusione nella testa; cefalea che stordisce; pesante dolore alla fronte, con sonnolenza, all’occipite e alle tempie, dolore pungente in testa e alle tempie. Pulsazioni in testa, alla fronte, alle tempie. Caduta dei capelli con pesantezza alla testa. Prurito al cuoio capelluto con o senza eruzioni. Eruzioni con croste, esantema, eczema. Malgrado l’iperemia cerebrale, il paziente ha freddo al cuoio capelluto. Sudore sulla fronte. Catarro cronico degli occhi nei soggetti psorici e sifilitici. Dolore agli occhi quando legge; indolenzimento dei globi oculari; dolore pungente agli occhi. Occhi infossati. Gonfiore ed edema delle palpebre. Ittero delle congiuntive. Congiuntivite, irite. Frequente lacrimazione, soprattutto all’aria fredda. Protrusione dei globi oculari. Pupille dilatate. Sguardo fisso; sguardo selvaggio. Arrossamento degli occhi. Tic delle palpebre. Visione: indebolita, annebbiata; sfarfallio; scintille davanti agli occhi. 159 Rumori alle orecchie: ronzii, muggiti, tintinnii, rombi. Catarro alla tromba di Eustachio e all’orecchio medio. Dolore lacerante, dolore pungente. Secrezione dall’orecchio di pus fetido irritante. Sensazione di ostruzione delle orecchie. Indebolimento dell’udito. Catarro nasale molto ostinato, con una secrezione che può essere: copiosa, acre, densa, escoriante, gialla, giallo-verdastra, purulenta, sanguinolenta, verdastra. Corizza all’aria aperta con tosse. Corizza con secrezione acquosa. Dolore al naso. Secrezione che ha l’aspetto del miele. Epistassi. Frequenti starnuti. Gonfiore della mucosa. Perdita dell’odorato. Ostruzione nasale. Arsenicum iodatum è stato un rimedio utilissimo nei raffreddori da fieno. Secchezza del naso. Ulcerazione all’interno del naso. Colorito del volto: labbra bluastre e occhiaie bluastre attorno agli occhi; colorito scuro, pallido o terreo; colorito giallastro e itterico; macchie gialle; oppure il volto è rosso o c’è un rossore circoscritto alle gote. Dolore sulla faccia. Eruzioni sulla faccia e sul naso: acne, eczema, pustole. Espressione malaticcia e invecchiata, tratti del volto tirati ed emaciati. Rigonfiamento delle linfoghiandole e delle ghiandole sub-mascellari. Raffreddamento del volto. Tic alla faccia. Il paziente ha l’impressione che la propria lingua si sia ingrossata; che i denti si siano allungati. Afte in bocca. Balbuzie. Lingua screpolata. Odontalgia dopo aver mangiato; odontalgia lacerante; dolore alle gengive, lingua sensibile, che brucia. Patina bianca o scura sulla lingua. Edema delle gengive. Cattivo sapore in bocca: amaro, putrido, salato, dolce o acido. Alito cattivo, perfino putrido. Gengivite. Muco in bocca la mattina. Le gengive sanguinano facilmente. Gengive scorbutiche. La notte, quando dorme, bocca e lingua sono secche. Scialorrea. Difficoltà ad inghiottire. Bruciore in gola. Gola gonfia. Violenta sensazione di soffocamento. Formazione in gola di false membrane. Il paziente si raschia continuamente la gola. Secchezza della gola. Ulcerazione sifilitica della gola. Appetito aumentato, anche feroce. Avversione per il cibo e sensazione di costrizione allo stomaco. Disgusto per il cibo. Desiderio di stimolanti. Dilatazione gastrica. Dolore dopo aver mangiato; dolori urenti, taglienti, crampiformi, pungenti, pesanti, o mordenti allo stomaco. Eruttazioni acide; acidità. Gastrite cronica. Conati quando tossisce. Cattiva digestione con molto singhiozzo. Nausea dopo aver mangiato. Peso sullo stomaco dopo aver mangiato. Pulsazioni. Sensazione di pienezza di stomaco. La sera, sete estrema; sete durante
i pasti; sete inestinguibile. Tremore allo stomaco. Sensazione di vuoto allo stomaco. Vomiti: dopo aver bevuto, con diarrea, dopo aver preso del latte, dopo aver mangiato; vomiti continui, violenti; vomito di cibo, di una sostanza giallo-acquosa, di bile, di sangue. Ingrossamento del fegato, della milza, dele linfoghiandole mesenteriche e inguinali. Dolore addominale: dopo aver mangiato, durante le mestruazioni, evacuando, migliorato dal calore esterno. Dolore all'inguine, al fegato, all’ipogastrio, agli ipocondri, alla regione ombelicale, alla milza; dolore urente, crampiforme e stirante all’addome; dolore tagliente all’addome mentre evacua; dolore tagliente al fegato, forte indolenzimento alla milza; dolore pesante e indolenzimento al fegato; dolore pungente agli ipocondri. Sensazione di irritazione all’addome. L’addome è dilatato dai gas; gas bloccati con molti gorgoglii. Numerosi disturbi epatici. Infiammazione del fegato, dell’intestino, della milza. Pulsazioni all’addome. Arsenicum iodatum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 160
Stimolo inefficace di evacuare che rimane dopo la defecazione. Bruciore all’ano dopo aver defecato. Stipsi molto dolorosa, con feci dure, nodose, e pallide. Diarrea che si alterna con la stipsi; diarrea la mattina e dopo aver mangiato; diarrea con feci abbondanti, liquide e bianche, scure, escorianti nei vecchi, frequenti o gialle. Dissenteria con feci mucose, sanguinolente e tenesmo. Gas nauseabondi. Emorroidi esterne. Prurito anale. Arsenicum iodatum agisce a fondo sulla vescica e sui reni. Si è rivelata molto utile nel morbo di Addison. Anuria, bisogno di urinare continuo o frequente, soprattutto di notte. Minzione goccia a goccia e minzione involontaria. Ritenzione urinaria. Urina: abbondante albuminosa, scura, nauseabonda, torbida, rara, rossa. Gli organi genitali presentano numerosi sintomi ed affezioni. Cancri e cancroidi con bubboni. Prurito del pene e del glande. Erezioni violente verso la mattina; in seguito diventano incomplete e poi cessano totalmente. Rigonfiamento dei testicoli. Questo rimedio guarisce l’idrocele e l’indurimento dei testicoli. Polluzioni. Sudorazione delle parti genitali. Ulcere sul pene. Arsenicum iodatum ha portato grande sollievo in un buon numero delle malattie delle donne. Ha rallentato in maniera notevole l’evoluzione del cancro uterino; ha fatto sparire il bruciore e il cattivo odore e ha diminuito l’estensione delle ulcerazioni; in molti casi ha prolungato la vita di quattro anni. Aumento del desiderio sessuale. Dolore ovarico, soprattutto a destra; organi genitali dolenti, contusi. Gonfiore alle ovaie. Questo rimedio ha guarito l’indurimento ovarico con aumento del loro volume; ha guaritoovariti. Emorragie uterine. Leucorrea: dopo le mestruazioni; acre, urente, abbondante, densa, gialla, liquida, ematica. Prolasso uterino. Mestruazioni: assenti o soppresse: abbondanti, brevi, dolorose, frequenti, ritardate. Questo rimedio ha arrestato il progredire di tumori ovarici. Crup. Sensazione di escoriazione e bruciore con indolenzimento della laringe e della trachea; laringite e tracheite; molto muco in laringe e trachea; secchezza delle vie respiratorie; spasmo laringeo come quelli del laringismo; tubercolosi laringea. La voce è debole, rauca, rude e si avvia alla totale afonia. La respirazione può essere rapida e asmatica; essa è difficile di notte, sotto sforzo e col movimento e, può essere corta, irregolare, soffocante, con rantoli e sibili. Asma dalle 11 di sera alle 2 del mattino. Tosse di mattina, di sera e dopo mezzanotte. Tosse asmatica, tosse da crup, tosse durante la febbre, tosse per irritazione e pizzicore della laringe e della trachea che si aggrava col movimento, in una stanza calda, parlando; tosse spossante, grassa, spasmodica,
profonda, secca, soffocante. Il rimedio guarisce la pertosse. Espettorazione più abbondante la mattina che può essere: appiccicosa, copiosa, penosa, gialla, giallo-verdastra, mucosa, mucosa e sanguinolenta, nauseabonda, purulenta, sanguinolenta, vischiosa; il suo gusto può essere putrido, salato o dolce. Nella regione cardiaca c’è molta ansia. Catarro bronchiale. Calore al torace. Costrizione toracica cardiaca. Degenerazione adiposa del cuore. Dolore alla regione ascellare e, al cuore; il dolore al torace è: urente, pesante, pungente al torace quando tossisce. Grande debolezza del torace e del cuore. Gonfiore delle linfoghiandole ascellari. Ipertrofia e dolore delle ghiandole mammarie. Bronchite, endocardite, pericardite, pleurite e polmoni161 te. Oppressione toracica e cardiaca in una stanza calda. Palpitazioni provocate dall’eccitazione o dallo sforzo; palpitazioni tumultuose. Paralisi cardiaca e polmonare. Punture alla pelle del torace. Soffi cardiaci. Fibrillazione cardiaca. Arsenicum iodatum è un rimedio utilissimo nella condizioni ulcerative della tubercolosi polmonare. Tumore all’ascella. Rachialgia e lombalgia durante le mestruazioni; sacralgia e coccigodinia. Calore delle mani. Movimenti convulsivi degli arti superiori e delle gambe. Coxalgia. Crampi degli arti superiori e inferiori, delle cosce, delle gambe, dei piedi. Prurito in tutte le membra. Dolore gottoso e reumatico in tutte le articolazioni; dolori reumatici agli arti superiori; dolori al gomito, all’avambraccio, all’anca, alla coscia, al ginocchio, al piede; dolore lacerante alle articolazioni, ai gomiti, alle dita; dolore pungente alla spalla, ai polsi e alle ginocchia, dolore stirante agli arti inferiori, le cosce, le ginocchia. Torpore degli arti, delle dita, delle gambe e dei piedi. Eruzioni: eczema, eruzioni squamose, vescichette. Debolezza degli arti superiori e delle ginocchia. Freddo alle mani, alle gambe e ai piedi. Gonfiore edematoso delle mani, delle gambe e dei piedi. Pesantezza delle membra come quella causata dalla stanchezza; pesantezza dei piedi. Debolezza paralitica degli arti superiori; paralisi degli arti inferiori. Rigidità degli arti e delle dita. Sudorazione fredda delle mani e dei piedi. Tremore alle mani e agli arti inferiori. Sonno agitato. Insonnia prima di mezzanotte. I sogni sono: lascivi, angosciosi, ansiosi, incubi; sogni di persone morte; sogni molto vivi. Il paziente si sveglia molto presto. Sonnolenza la sera. Brivido la notte, a letto; brividi esterni o interni; grande brivido ogni due giorni o ogni tre giorni; periodicità marcata; brividi che aumentano movendosi e si attenuano solo in una stanza calda. Febbre di pomeriggio e di notte che si alterna col brivido; febbre e brividi mescolati; vampate di calore, calore esterno, secco; calore interno con freddo esterno; febbre etica, febbre malarica, cronica; febbre senza sudore, col desiderio di scoprirsi. Traspirazione la mattina e la notte; abbondanti sudori notturni; sudori col movimento o col più piccolo sforzo; sudori spossanti; sudori freddi. Anestesia della cute. Pelle urente, itterica; macchie epatiche e macchie rosse. Prurito con bruciore e punture. Numerose eruzioni cutanee: eczema, esantema, foruncoli; herpes; eruzioni umide; ittiosi, eruzioni pruriginose; psoriasi; pustole; eruzioni secche, urenti e squamose; orticarie. Quando i sintomi concordano questo rimedio guarisce tutte le eruzioni sifilitiche; guarisce quei casi in cui le eruzioni sono state soppresse con un trattamento locale. Erisipela. Escoriazioni. Formicolii. A toccarla la pelle è fredda. Gonfiore edematoso, spugnoso della pelle. Indurimenti. Porpora emorragica. Pelle rugosa. Secchezza della pelle con impossibilità di traspirazione. Ulcere: cancerose, dolorose, indurite, sensibili, suppuranti, torpide; dolori nelle vecchie ulcere sifilitiche; secrezioni delle ulcere: acquose,
irritanti, gialle, di sangue o sanguinolente. Arsenicum iodatum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 162
ARSENICUM SULPHURATUM FLAVUM È uno dei rimedi più attivi e viene usato contro la psoriasi e la sifilide, specialmente in soggetti molto pazienti e anziani. L’Enciclopedia e Guida ai sintomi, basata sull’osservazione di molti casi e sulla sperimentazione clinica, riporta molte annotazioni importanti. È un rimedio molto utile nei casi di malaria, nella cura della debolezza che segue all’abuso di chinino, nella fase in cui, cioè, le eruzioni cutanee sono state curate con un trattamento locale, ma l’organismo risente di un’estrema debolezza e stenta a reagire. I sintomi sono più gravi al mattino, prima di mezzogiorno, al pomeriggio, la sera, al crepuscolo, di notte, prima di mezzanotte, dopo mezzanotte. Ha una spiccata tendenza a formare degli ascessi. Avversione per l’aria aperta che si alterna al desiderio per l’aria aperta. Estrema sensibilità alle correnti d’aria. L’aria aperta aggrava alcuni sintomi, ne migliora altri. Anemia e ansia fisica. Debolezza e senso di soffocamento salendo le scale. Alcune parti del corpo sono oppresse come fossero fasciate. Il paziente si raffredda dopo aver fatto il bagno e tutti i sintomi si aggravano. È un rimedio estremamente efficace nella cura dell’epitelioma, del lupus e dello scirro, anche quando l’ulcerazione è in stato avanzato. Il colorito del volto e della cute è clorotico. Azione coreica dei muscoli di tutto il corpo. In generale il paziente è freddo, si aggrava all’aria fredda, col tempo umido, è soggetto ai raffreddori. Convulsioni, addome gonfio; diarrea biliosa di cattivo odore, vomito viscoso. Scoli da tutte le membrane mucose e sfoghi molto escorianti, di cattivo odore, sottili e gialli. Edemi alle estremità e all’addome. I sintomi si aggravano prima e dopo mangiato. Forte dimagrimento. L’attività fisica anche se minima aggrava tutte le condizioni e i sintomi. Molte sono le cause che indeboliscono il soggetto ma soprattutto la defecazione. Si aggrava dopo bevande fredde, cibi agri, freddi, grassi, frutta e latte. Formicolio in tutto il corpo. Le membrane mucose sanguinano facilmente. Il corpo è pesante. A volte è troppo caldo e altre troppo freddo. Le parti infiammate e le ulcere tendono ad indurirsi. Infiammazione degli organi e delle ghiandole. Stanchezza e mancanza di reazione. Desiderio di stare distesi. Si sente peggio dopo essere stato sdraiato sul dorso, ma si sente megliio a letto. I sintomi si aggravano durante il ciclo mestruale. Il movimento migliora la situazione generale, ma allo stesso tempo aggrava alcuni sintomi. Il paziente ha terrore del movimento. Le persone anziane molto malate sembrano riprendere vita dopo l’assunzione di questo rimedio. I dolori sono taglienti, urenti, interni ed esterni, opprimenti, pungenti, laceranti; laceranti verso il basso, ai muscoli. Fitte. Periodicità molto marcata dei dolori. La traspirazione non dà alcun sollievo. Pulsazioni in tutto il corpo. Il polso è veloce, irregolare, intermittente, piccolo, debole. Correre o camminare velocemente accentua i sintomi. Estrema sensibilità al dolore. Traumi in tutto il corpo; molti sintomi sono più gravi sul lato destro del corpo; prima di andare a dormire, andando a letto e durante il 163 sonno. Lo stare in piedi aggrava la situazione. Indolenzimento al corpo e agli arti. Gonfiore edematoso alle ghiandole. Le parti malate, se toccate, dolgono. Tremori in tutto il corpo e agli arti. Contrazioni dei muscoli. Vene varicose. Molti sintomi si aggravano dopo aver dormito. Camminare migliora i sintomi, camminare all’aria aperta li peggiora,
così come camminare velocemente. Il tepore del letto fa bene. Estrema debolezza, al mattino, durante il ciclo mestruale, in seguito al movimento, dopo mangiato, dopo una sudata, dopo la defecazione, dopo aver camminato all’aria aperta. Mentalmente assente e molto irascibile. Si infastidisce a rispondere alle domande e quando lo fa la sua mente è lenta. Ansia, al mattino, la sera, la sera a letto, durante la notte. Ansia e paura, quando ha la febbre, paura sulla salvezza dell’anima, dopo uno svenimento, durante la defecazione, al risveglio. È molto critico con i suoi amici e desidera cose che non gli servono. Confusione mentale al mattino appena sveglio. Puntiglioso su questioni di scarsa importanza. Desiderio di morte. Deliri e vaneggiamenti di notte. È deluso. Senso di disperazione. È insoddisfatto e molto sensibile. La notte la sua mente è affollata di paure; paura della folla, della morte, del male, dei fantasmi, della gente, della solitudine. Memoria in un primo momento attiva, poi sempre più labile. Si impaurisce facilmente,quando va a letto e durante il sonno. Fretta e frenesia. Molti sintomi isterici. Impazienza, indifferenza, indolenza. Debolezza psichica. Spesso ha avuto atteggiamenti insani, in seguito a ubriacature. Estremamente irritabile quando ha freddo; al mattino appena sveglio. Disgusto per la vita. A volte si lamenta altre volte è sereno. A tratti è socievole, e poi di nuovo malevolo, quasi in maniera maniacale come se intossicato. Dopo mangiato non riesce a svolgere un’attività psichica. Grande vivacità, che si trasforma repentinamente in ostilità. Irragionevole e ostinato. Si offende facilmente e attacca briga con estrema violenza. Paure religiose, rimorso. Grande fatica psichica. Insonnia di notte, tosse a letto, durante la febbre, durante le mestruazioni. Senso di tristezza la sera, quando ha caldo, quando suda. Estrema sensibilità. Prende tutto molto seriamente. Discorsi incoerenti. Fastidio ad essere interpellato, contrario a conversare su qualsiasi argomento. Sospettoso dei suoi amici e delle sua famiglia. Periodi di stupidità, e labilità mentale. Crisi di pianto di notte, nel sonno. Molto timido, vergognoso. Vertigini la sera, come se dondolasse. Tendenza a cadere sul lato destro. Vertigini con emicranie, quando guarda verso il basso, o cammina all’aria aperta. Ogni qualvolta in un dato caso si manifestano con chiarezza i sintomi generali trattati sopra, al nostro rimedio seguono i seguenti sintomi particolari. Testa fredda durante le emicranie, specialmente la fronte. Senso di tensione alla fronte e iperemia al cerebrale, croste e squame al cuoio capelluto. Il suddetto rimedio si è rivelato molto utile nella cura dell’eczema. Pustole sul cuoio capelluto. Chiazze infiammate molto simili alla risipola. Molto caldo alla testa specialmente alla fronte. Pesantezza alla fronte mattina e sera. Prurito del cuoio capelluto. La testa è dolorante al mattino appena sveglio. Dolore nel pomeriggio. Dolore alle ore 16 e 17. Dolore alla testa la sera e la notte. Il dolore si aggrava all’aria fredda, tossendo, dopo mangiato, dopo l’esercizio fisico, alla luce chiara, movendo la testa, a bordo di un mezzo di trasporto, in una stanza calda, scuotendo la testa, in seguito a stimolanti, curvandosi, camminando all’aria aperta. Dolore quando sente freddo, durante le mestruazioni. Il dolore si manifesta periodicamente, ogni due Arsenicum sulphuratum flavum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 164
settimane. Dolore violento e pulsante. Dolore violento e profondo al cervello, nella regione frontale e all’orecchio destro. Il dolore alla fronte è più forte sul lato destro, migliora dopo aver dormito. Al risveglio avverte spesso un dolore sordo sugli occhi che si estende sino alla sommità della testa. Dolore all’occipite che si estende ai lati della testa dalle ore 7 alle ore11. Dolore ai lati della testa. Dolore alla sommità. Forte dolore, come di contusione, in tutto la testa, alla fronte. Bruciore alla testa. Cefalea. Dolore tirante alla
fronte. Dolore opprimente alla fronte, all’occipite, alle tempie. Dolore sordo nella regione frontale destra, che si accentua fino a diventare acuto e pulsante esteso all’occipite nella zona destra. Si aggrava curvandosi o movendosi, alle ore 16. Fitte alla testa, alle tempie, più forte se tossisce. Fitte all’occipite. Sudore freddo alla fronte; pulsazioni al la testa. Colpi alla testa. Le palpebre sono attaccate al mattino. Secrezioni oculari acide, sanguinolente, viscide al mattino. Aridità degli occhi. Fiacchezza. Eruzioni agli occhi. Escoriazione delle palpebre. Sguardo vitreo. Angoli palpebrali cisposi. Infiammazione cronica degli occhi, della congiuntiva, della cornea, dell’iride, delle palpebre. Le vene dell’occhio sono iniettate. Lacrimazione. Occhi mezzo aperti. Solleva le palpebre con difficoltà. Dolore agli occhi la sera, leggendo. Bruciori agli occhi, sul bordo delle palpebre. I dolori sono tiranti, oppressivi, forti, contusi, pungenti. Paralisi del nervo ottico. Fotofobia alla luce del sole. Protrusione oculare. Palpebre arrossate, macchie sulla cornea; occhi incavati. Le lacrime sono aspre. Contrazione delle palpebre. Ulcerazione della cornea. Nel campo visivo vi sono come delle scintille, dei guizzi, dei colori scuri. Gli oggetti sembrano di colore giallo. Vista annebbiata e opaca. Secrezioni dalle orecchie di cattivo odore. Eruzioni sulle e dietro le orecchie. Formicolio. Caldo alle orecchie. Le orecchie sono come ostruite. Prurito dentro e fuori le orecchie. Rumori, ronzii, mormorii, tintinnii, schiocchi. Dolore alle orecchie la sera. Dolore dietro le orecchie, alle orecchie; dolori urenti, tiranti, pungenti. Pulsazioni alle orecchie. Le orecchie sono come otturate. Fischi alle orecchie. Sensazione di tensione dietro l’orecchio destro quando si tocca la testa. Udito disuguale. Naso freddo. Corizza fluida. Secrezione nasale sanguinolenta, con croste, escoriante, verdastra, fetida, densa, bianca, gialla. Secchezza al naso. Epistassi. Il naso è ostruito da muco denso. Cattivo odore dal naso. Bruciore all’interno del naso. L’olfatto dapprima è acuto, più tardi si indebolisce. Starnuti frequenti. Il naso è gonfio. Ulcerazione all’interno del naso. Questo rimedio cura l’epitelioma delle labbra. Il volto è clorotico e freddo. Le labbra sono screpolate. Il volto è bluastro e gli occhi cerchiati. Colorito pallido, olivastro, terreo. Colorito itterico. Guance rosse. Chiazze rosse. Volto arrossato. Labbra secche. Eruzioni, acne, foruncoli, pustole, eczema, vesciche. Se i sintomi concordano il suddetto rimedio cura l’eczema. L’espressione del volto è ansiosa, paziente, sofferente. Calore e prurito al volto. Infiammazione della ghiandola sottomascellare. Il dolore, periodico, peggiora all’aria aperta e migliora col calore. Dolore alla ghiandola sottomascellare. I dolori al volto sono urenti, tensivi; a fitte. Sudore freddo al volto. Pulsazioni sul lato destro del volto. Volto scavato. Volto e ghiandola sottomascellare gonfi. Contrazioni al volto. Ulcerazioni delle labbra. 165 Abbondanti afte nella bocca e sulla lingua.Gengivorragie La lingua è screpolata, rossa o coperta da una patina scura, bianca o gialla. La bocca e la lingua sono secche. Glossite. Abbondante muco schiumoso nella bocca. Le membrane mucose della bocca e della lingua sono escoriate ed infiammate; cattivo odore dalla bocca. La lingua e la bocca bruciano. Saliva abbondante. Gengive scorbutiche. Lingua lucida. Difficoltà a parlare. Il gusto è cattivo; meglio al mattino appena sveglio. Ulcere sanguinolente, insipide, putride, salate, dolciastre nella bocca e sulla lingua. La bocca è piena di vesciche. Gola ostruita e costrizione all’esofago. La tonsilla destra è ingrossata. Aridità, rossore e calore alla gola. Infiammazione della gola e delle tonsille. Sensazione di grumi alla gola.
Abbondante muco alla gola. Dolore alla gola la sera ingoiando. Bruciore, irritazione, dolore e prurito. La gola è escoriata, difficoltà ad ingoiare. La gola è gonfia. Ulcerazione della faringe. L’Arsenicum sulphuratum è molto utile nelle ulcerazioni sifilitiche refrattarie della gola. Senso di ansia allo stomaco. Appetito famelico, che si soddisfa facilmente. Appetito per il pasto serale. Avversione ai grassi, al cibo, alla carne. Sensazione di freddo allo stomaco. Costrizione dello stomaco. Richiede stimolanti. Caffé, frutta, cose aspre, dolce, cose calde, bevande calde. Il latte imbarazza lo stomaco. Senso di vuoto. Eruttazione acre, amara, vuota; di cibo, puzzolente, aspra. Rodimenti allo stomaco. Senso di pienezza dopo mangiato, specialmente dopo colazione. Pirosi. Peso allo stomaco dopo mangiato. Singhiozzo dopo mangiato. Indigestione da cibo pesante. Disgusto per il cibo. Nausea dopo acqua fredda, dopo mangiato, durante la cefalea, durante la defecazione. Gastralgia dopo mangiato. Bruciore, crampi, dolori taglienti, opprimenti e fitte. Bruciori dopo bevande fredde, pressanti dopo mangiato. Stomaco estremamente sensibile. Pulsazioni. Conati di vomito tossendo. Avverte come una pietra allo stomaco. Sete al mattino, la sera, di notte. Sete urente. Sete dopo ila sensazione di freddo. Molta sete durante la sensazione di caldo. Il vomito peggiora la notte; tossendo, dopo aver bevuto, mangiato, durante la cefalea, dopo aver bevuto latte; vomito di bile, di sostanze scure, di sangue, cibo, muco; sostanze aspre, acquose. Senso di ansia all’addome dopo la defecazione. Macchie rosse sull’addome e le cosce. Addome freddo e dilatato dopo mangiato. Addome timpanico, Edema del peritoneo. Arsenicum Sulphuratum cura la milza ingrossata. Eruzioni sull’addome. Flatulenza, pienezza. Pienezza della regione ipogastrica. Prurito alla cute. L’addome è pesante e il fegato duro. Dolore all’addome di notte. Dolore come in presenza di diarrea. Dolore all’addome dopo la tosse; dopo mangiato, durante il ciclo mestruale, mentre cammina; migliora col calore esterno. Dolore al fegato e all’ipogastrio. Bruciore intestinale. Crampi prima e dopo la defecazione. Crampi e vomito. Dolore tagliente prima della defecazione, che si aggrava camminando, migliora sotto pressione. Forti pulsazioni allo stomaco. Rumori allo stomaco, peggio prima della defecazione. Arsenicum Sulphuratum cura i dolori e l’ingrossamento della milza in vecchi casi di malaria. Addome teso. Ulcerazione dell’ombelico. Stipsi alternata a diarrea. Feci dure e nodose. Difficili. Diarrea al mattino appena alzati, alle ore 8, al pomeriggio, la notte, dopo mezzanotte. Feci acri, nere, biliose, con muco striato di sangue, puzzolenti, molli e gialle, non digerite, sottili. Diarrea dopo aver bevuto, dopo mangiato, dopo laver mangiato della frutta, durante il ciclo mestruale. La Arsenicum sulphuratum flavum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 166
diarrea generalmente è dolorosa, ma a volte indolore. Dissenteria con muco sanguinolento, feci scarse. Escoriazione dell’ano e della zona intorno. L’ano è screpolato. Abbondante flatulenza e di cattivo odore. Emorroidi che si aggravano di notte, esterne, grandi, che si aggravano camminando. Prurito all’ano. Presenza di umore escoriante. Dolore al retto e all’ano durante la defecazione e dopo. Durante la minzione. Bruciore durante e dopo la defecazione. Dolore tagliente durante la defecazione. Tenesmo con dissenteria e dopo feci gialle molli. Paralisi e prolasso del retto. Pienezza della vescica. Cistite. Dolore alla vescica. Paralisi della vescica. Ritenzione
urinaria. Stimolo ad urinare che si aggrava di notte, minzione dolorosa, difficile, involontaria di notte, insoddisfacente. Nefrite; urina soppressa. Bruciore all’uretra al passaggio dell’urina. L’urina è albuminosa, urente, con tracce di sangue, torbida, abbondante o scarsa, puzzolente, con sedimento purulento. Peso specifico alto. Peso specifico basso. Gonorrea con dolori terribili; abbondante secrezione gialla, costante bruciore di notte e di giorno all’uretra. Fitte al glande e allo scroto, traspirazione dei genitali, dolore tensivo al cordone spermatico destro. Emissioni seminali. Ulcere sul prepuzio. Prurito alla vulva. Leucorrea escoriante, sanguinosa, bruciante, abbondante, densa, gialla, dopo il ciclo mestruale. Mestruazioni abbondanti, scure, troppo frequenti, prolungate, bruciore alla vulva. Catarro con muco viscido. Prurito alla laringe che causa la tosse. Laringe secca. Dolore, bruciore alla laringe. Raucedine. Afonia. Respirazione asmatica di notte. Dispnea la sera e durante la notte. Dispnea che peggiora salendo le scale, dopo mangiato, dopo l’attività fisica, mentre si è distesi. La respirazione è sonora, breve, singhiozzante, soffocante, affannosa. Tosse al mattino, al pomeriggio, la sera a letto, la notte, all’aria fredda, all’aria aperta. Tosse asmatica, dopo mangiato, se distesi. Tosse secca, spasmodica, soffocante. Pertosse. Espettorazione: sanguinolenta, abbondante, schiumosa, muco puzzolente, purulento, spesso viscido, giallo. Ansia nel torace. Questo rimedio è stato di grande utilità nelle ulcerazioni cancerose del torace e nei catarri bronchiali. Il torace è freddo, sensazione di tensione del torace. Versamento alla pleura e al pericardio. Eruzioni di diverso tipo sul torace. Emorragia polmonare. Polmonite, pericardite, pleurite. Oppressione del torace salendo le scale, tossendo, dopo mangiato, mentre cammina. Dolore al torace tossendo, che si aggrav col movimento e respirando. Dolore ai lati del torace e nella zona cardiaca. Bruciore al torace. Dolore tagliente al torace, che si aggrava col movimento; alle ore 5, tra la quinta e la sesta costa. Dolore tagliente al cuore che si aggrava respirando. Dolore premente. Dolore come per una contusione tossendo, allo sterno e al cuore, Palpitazione violenta; peggio la notte e in seguito ad attività fisica. È un rimedio molto utile nella cura della tubercolosi polmonare, se questa è incurabile il suddetto rimedio si rivela un palliativo assai benefico. Senso di debolezza nel torace, voce flebile. Il dorso è costantemente freddo. Numerose eruzioni sul dorso. Dolori al dorso la sera e di notte; quando ha freddo e la febbre; durante il ciclo mestruale. Dolore interscapolare e cervicalgia. Lombalgia e sacralgia. Dolore dal coccige all’ano, al mattino alzandosi dal letto. Bruciore, fitte e dolori spastici al dorso, nella regione lombare. Traspirazione del 167 dorso. Indolenzimento della regione cervicale. Debolezza della regione lombare. Mani, gambe e piedi freddi. Crampi al polpaccio. Le dita e le unghie sono blu. Eruzioni; foruncoli; pustole; vesciche. Escoriazione tra le cosce e le natiche. Formicolio agli arti inferiori. Piedi caldi. Arti inferiori pesanti; piedi pesanti. Prurito agli arti inferiori che si aggrava quando ci si gratta; alle ore13, alle cosce e alle dita dei piedi. Contrazioni degli arti inferiori. Torpore degli arti superiori e inferiori; dei piedi; del tallone e della parte esterna del piede. Dolore agli arti di sera; di notte; dopo mezzanotte; reumatismi se il clima è freddo; reumatismi vaganti che migliorano col calore esterno e col calore del letto; col clima umido. Dolore alle giunture, alle ossa. Dolore agli arti superiori, agli arti inferiori; sciatica; alla coscia destra, al ginocchio, alla gamba. Dolore alla tibia che
migliora col movimento. Mani e piedi bruciano. Dolori, fitte in tutti gli arti, alle spalle, alle braccia, ai gomiti, agli avambracci, alle dita. Dolori alle cosce, alle gambe, ai piedi. Paralisi degli arti, emiplegia dolorosa, agli arti superiori, a destra per tre giorni; agli arti inferiori. Traspirazione fredda delle mani; dei piedi, di cattivo odore e fredda. Indolenzimento delle ginocchia, di tutte le giunture. Tremori degli arti e del corpo; degli arti superiori e delle mani; degli arti inferiori e dei piedi. Ulcere sulle gambe. Debolezza di tutti gli arti, delle giunture, degli arti superiori; degli arti inferiori, delle ginocchia, delle gambe, delle anche, dei piedi. Sonno profondo, anche comatoso. Sogni, amorosi, ansiosi, di morte, di morti, paurosi, di disgrazie; incubi. Si addormenta tardi. Sonno senza riposo. Sonnolenza nel pomeriggio e la sera. Sonnolenza prima di mezzanotte; dopo mezzanotte; dopo le ore 3. Se il soggetto si sveglia non può più riaddormentarsi. Dorme di un sonno non ristoratore. Si sveglia facilmente e frequentemente. Al mattino al risveglio; prima di mezzogiorno, mezzogiorno, pomeriggio, la sera a letto; di notte, a mezzanotte: brividi di freddo, all’aria aperta; all’aria fredda; camminando all’aria fredda. Brividi di freddo alternati a sudore. Brividi che risalgono il corpo; il dorso. Brividi con sudore. Brividi sparsi la sera. Brividi di freddo dopo aver bevuto acqua fredda; dopo mangiato; aggravati dal movimento. Freddo interno ed esterno. Brividi congestionanti. Brividi seguiti da sudore. Brividi quotidiani o a giorni alterni o ogni tre giorni. Forti brividi di freddo nel pomeriggio e di sera. Tremori. Un ambiente caldo non allevia la sensazione di freddo ma in qualche modo è piacevole. Orari specifici in cui il soggetto avverte la sensazione di freddo: a mezzanotte e alle ore 1, 10, 13, 14, 16, 17, 18, 19, 20. Caldo al mattino, nel pomeriggio, di sera. Febbre di sera con brividi. Febbre durante la notte con brividi. Febbre dopo mezzanotte. Febbre alternata a brividi di freddo con traspirazione. Febbre bruciante nel pomeriggio, la sera e di notte. Febbre senza brividi la notte. Febbre e brividi alternati. La febbre si aggrava durante la notte. Caldo secco perdurante. Caldo esterno con brividi. Vampate di calore. Il suddetto rimedio si è rivelato di grande efficacia nella febbre tisica. Dovrebbe essere sempre usato nelle febbri intermittenti. È un rimedio con febbre sia con sudore che senza sudore. È anche adatto nella cura delle febbri remittenti poiché le sue febbri si verificano al pomeriggio, la sera e di notte; c’è inoltre una remissione al mattino e prima di mezzogiorno. Durante la febbre il soggetto non vuole essere coperto. È un forte rimedio nelle febbri enzimatiche. Il soggetto Arsenicum Sulphuratum presenta sudorazione al mattino e di nuovo Arsenicum sulphuratum flavum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 168
durante la notte. Sudorazione anche in seguito ad eccitazione o ansietà; al calore del letto; tossendo; mentre mangia; al minimo sforzo; in movimento; durante il sonno e appena sveglio. Il sudore è freddo, viscoso, debilitante, di cattivo odore, acre. Sudore abbondante la notte. Sudorazione di singole parti del corpo. I sintomi non migliorano durante la sudorazione. Se si raffredda mentre traspira il soggetto soffre molto. Bruciore della cute quando si gratta. Bruciore a chiazze. La superficie cutanea del corpo e degli arti è molto fredda. La cute sbiadisce; pustole; macchie blu; macchie epatiche; macchie pallide, rosse; macchie bianche; la cute periodicamente è secca e brucia. Eruzioni: vescicole che sanguinano se grattate; foruncoli che bruciano; desquamanti, secche; carbonchi. Eczema fetido; herpes pruriginoso; umore giallastro e corrosivo;
foruncoli dolorosi; psoriasi; pustole; infiammazioni; comparsa di croste in seguito al grattamento; squame come crusca; pungenti, purulente; orticaria nodulare che peggiora se grattata; orticaria vascolare, peggio se grattata e fuoriuscita di liquido giallo. Tutte le eruzioni peggiorano quando sono grattate e anche il prurito senza eruzione peggiora se si gratta. Dermatite come nel caso di erisipela. Escoriazione cutanea. Formicolio, inattività e notevole indurimento. Prurito, bruciore, punture. Fuoriuscita di umore e dolore alla pelle dopo che si gratta. Porpora emorragica. La cute è molto sensibile al tatto. La pelle brucia e si gonfia in determinate zone, macchie. Ulcere sanguinanti; urenti; cancerose; con croste; profonde; infiammate; dolorose; fagedeniche; pulsanti; rosse; pungenti; bordi pungenti; purulente. Le ulcere secernono un pus corrosivo, di cattivo odore, sottile, acquoso, giallo. 169
ARUM TRIPHYLLUM (RAPA INDIANA) Più di un ragazzino, vagabondando nei paesi bassi, dove cresce questo napo selvatico, ne ha succhiato una goccia; diventato adulto, probabilmente si ricorda la sensazione provata in bocca allora. Mi ricordo perfettamente di aver provato a succhiare con piacere un pezzetto di napo selvatico. Il formicolio lasciato sulle labbra e la bocca e dalla gola sino alla punta del naso e dovunque affiorino in superficie dei nervi sensoriali, è sorprendente. La sensazione di pizzicore e formicolio è dolorosa; non si può negare. Costringe a portarvi continuamente le mani. Questo ci permette di immaginare quello che sentono i bambini che soffrono di malattie per le quali è indicato questo rimedio. In effetti, malgrado l’irritazione, il sanguinamento, il dolore bruciante, essi continuano a grattarsi le labbra, a comprimere la regione attorno alla bocca e a frugarsi nel naso. Questa caratteristica è servita da indicazione nel trattamento di malattia acuta, scarlattina, angina, malattie che si evolvono in una forma adinamica, come succede in certe febbri continue o eruttive; per il trattamento, tra l’altro, dell'angina, delle infezioni, degli stati di delirio e di eccitazione, perfino di manifestazioni maniacali. Arum triphyllum si rivela in gran parte nell’associazione di questi sintomi. Se il paziente persiste a frugare il naso con le dita, a manipolare, mordere, e spellarsi le labbra è percchè deve esserci nel naso e sulle labbra un formicolio doloroso. Ciò che si vede in quel delirio non acuto, con borbottio, che si chiama carfologia, è un sintomo completamente diverso: il malato tormenta le coperte in continuazione, tormenta e maneggia lenzuola e coperte; ha un borbottio leggero, attivo, deve far continuamente qualcosa, cercare automaticamente con le dita e maneggiare qualcosa. Tutto ciò è carfologia ed è un sintomo psichico. La classificazione del sintomo «si tormenta le labbra» tra i sintomi psichici nel Repertorio non vuole dire che è un sintomo psichico della stessa categoria della carfologia. Ma, per quello di cui ci stiamo occupando troverete due espressioni nel Repertorio e bisogna averle entrambe; una è: «prurito al naso», mentre l’altra è: «il paziente si strofina il naso», fa qualcosa, farebbe cioè quello che farebbe chiunque avesse prurito al naso. Non sempre si è orientati verso le due espressioni: l’una è un’espressione diretta, l’altra indiretta. Questo rimedio non è stato sperimentato abbastanza da mettere in evidenza la natura delle sue manifestazioni croniche, sebbene indubbiamente ne esistano, ma è stato usato in maniera limitata nelle affezioni acute di natura infettiva. Non è stato usato molto nelle emicranie croniche, ma ha guarito alcune di quelle cefalee che peggiorano col calore, in
una stanza riscaldata, portando abbigliamenti pesanti, riscaldandosi e imbacuccandosi. Ha calore alla testa, afflusso di sangue alla testa. Ha guarito anche eruzioni del cuoio capelluto, come l’eczema. Lezioni di Materia Medica Omeopatica 170 Si è pure rivelato utile nelle affezioni catarrali del naso, degli occhi e delle palpebre. Per quel che riguarda il naso, queste affezioni sono state, nella maggioranza dei casi, di carattere acuto. Arum triphyllum, nella sua sfera di azione, ha le più terribili corizze. Il naso è ostruito, soprattutto dal lato sinistro. Deve respirare con la bocca. starnuti, più spesso di notte; corizza con secrezione irritante. La saliva sulle labbra mette le mucose a vivo, le scotta e le brucia; le labbra sanguinano. Le secrezioni nasali, colando sulla pelle, la segnano di righe rosse. «Secrezione irritante e icorosa che scortica la mucosa nasale, le ali del naso e il labbro superiore». Tale descrizione esprime bene ciò che si vede nella difterite, nelle diverse forme di angina e nella scarlattina quando il rimedio è indicato. Glossite con secrezione irritante dal naso. Infiammazione della radice della lingua, della gola, del palato molle, delle tonsille. Le linfoghiandole cervicali sono gonfie. A questa infiammazione succede una debolezza paralitica che rende impossibile la deglutizione di bevande o di alimenti; e quando la bocca fa penetrare a forza il cibo nella faringe, l’esofago si rifiuta di fare il proprio lavoro, in modo che i liquidi risalgono ed escono dal naso. Questo è stato osservato molte volte al capezzale di pazienti colpiti da difterite e angina. Gli starnuti sono come quelli di una comune corizza; sono concomitanti a ripetuti brividi sul corpo e dolori alle ossa che sembra debbano rompersi, come in Nux moschata, Eupatorium perfoliatum, Arnica, Rhus toxidodendron, Bryonia e Arsenicum che, durante i raffreddori, hanno dolori dappertutto. Arum è uno dei rimedi che colpiscono di più in quanto esempio del sistema delle «chiavi» adottato da coloro che basano le loro prescrizioni su un solo sintomo e danno questo rimedio tutte le volte che il paziente fruga nel naso o si spella le labbra, sebbene anche in Cina si frughi il naso e si spelli le labbra. Cina ha un maggior numero di sintomi congestizi e nervosi. Qui le narici sono in realtà talmente irritate dall’asprezza delle secrezioni nasali, che sembrano infuocate. Questi sono i termini usati dai pazienti che descrivono i loro sintomi in un caso di Arum triphyllum. Arrivano nel vostro ambulatorio col naso irritato, escoriato, con formicolii e solletico e non possono fare a meno di tormentarlo. Le secrezioni nasali colano sulle labbra escoriandole. Le linfoghiandole cervicali spesso sono ingrossate. Quando un paziente prende un raffreddore accusa un indolenzimento del collo e della parotide. Vuole infilarsi le dita nel naso. Questo grattarsi l’interno della narice è un altro sintomo, diverso dal «grattarsi il naso». Vedrete dei bambini infilarsi le dita all’interno del naso. È perché hanno un’infiammazione del canale lacrimo-nasale, il canale che va dall’occhio al naso, accompagnata dallo scorrere di lacrime sulle gote e da un solletico che si estende in alto in punti che non possono raggiungere ma che tentano di raggiungere. Il paziente stenta a parlare per il muco che riempie le fosse nasali posteriori. Parla col naso. Il naso è pieno di muco e vi è una grande tumefazione di tutte le mucose che dà alla sua voce una tonalità nasale. «Faccia gonfia, tumefatta». Se osservate il naso e il volto, vi sorprenderà constatare che la maggior parte dei sintomi è localizzata al lato sinistro, alla narice sinistra, al canale lacrimo-nasale sinistro, ecc. C’è il sanguinamento delle labbra, del labbro superiore e del labbro inferiore. Il labbro inferiore è particolarmente escoriato, vi aderiscono gocce di sangue, il bambino si tormenta e pizzica le labbra continuamente, e, quando gli chiedete di
smetterla e di togliere la mano, manda una specie di grido sepolcrale. «I bambini tormen171 tano e grattano spesso la superficie escoriata, benché ciò faccia loro male e li faccia piangere; ciònonostante continuano a grattarsi». Questo è un sintomo che attira l’attenzione. Il liquido scortica le labbra, allora compare il solletico e il bambino non può fare a meno di portarvi le mani, deve toccarle. «Superfici sanguinanti, escoriate, sulle labbra, nella cavità orale, nel naso, ecc..». La sensazione è descritta come un terribile formicolio e un terribile prurito. Nel tifo, dove non vi attendereste gonfiore nelle parotidi, queste invece sono ingrossate. Nella difterite, la scarlattina e le angine c’è l’igrossamento delle ghiandole salivari. Tali stati flogistici sono accompagnati da indolenzimenti e gonfiore di queste ghiandole che sono dure e sensibili alla palpazione. La lingua è rossa con papille in rilievo; essa sembra quasi spaccata. È escoriata e sanguinante; accade che sanguini qua e là e a volte, nel giro di pochi giorni, quando la si fa tirare fuori, ha l’aspetto di una grossa fragola rossa; è per questo motivo che è stata chiamata «lingua-fragola». «Lingua screpolata, sanguinante, urente, dolente; dolore bruciante alla lingua e ai pilastri del velo palatino». Odore putrido della bocca. Bocca infetta, talmente irritata che il paziente si rifiuta di bere. Tutto ciò lascia supporre che il formicolio e l’irritazione della cavità orale si estendono al di fuori della gola. Se esaminate la cavità orale la troverete escoriata, spellata e sanguinante. La salivazione è eccessiva, e aspra. La bocca brucia ed è irritata. Il paziente, se gli si offre da bere o da mangiare, piange. Cavità orale coperta da ulcerazioni difteriche e anche da gruppi di afte che invadono tutta la bocca e la lingua. Si parla di dolore «pungente», ma in realtà è un dolore formicolante e pungente come quello prodotto da una puntura di ape; dolori pungenti in gola; i punti colpiti sono ulcerati, a vivo e sanguinanti. Arum triphyllum presenta una diarrea come quella che viene nel tifo idiopatico. Se avete visto la polenta di farina di mais quando viene versata in un piatto, potete immaginare l’aspetto delle feci gialle del tifo. Quando questo rimedio è indicato, la diarrea è gialla come la polenta; frequenti, fecaloidi, liquide, come purea, gialle: così vengono descritte le feci del tifo. Altre volte, invece, questo rimedio ha feci marrone scuro, acquose, liquide. In lui, sono irritanti come tutto il resto. Le feci liquide fuoriescono dall’ano e provocano tutt’intorno irritazione e bruciore. Anche in altre malattie, ma soprattutto nel tifo, si produce all’inguine, dove la coscia si piega sull’addome, un’escoriazione che secerne un essudato irritante. Si nota irritazione anche sul coccige. Nella parte posteriore del solco delle natiche, le essudazioni irritanti trattengono l’umidità e creano infiammazione sul coccige e dietro l’ano. La voce presenta una sua serie di disturbi. Li riscontriamo in particolare nei cantanti e negli oratori. Può accadere che un’avvocato difensore in una causa molto difficile, dopo aver parlato per tre o quattro ore, si appresti a fare un ultimo sforzo; se allora, tutto sudato, esce e viene colpito da una corrente d’aria, la sua voce si arrochisce e non gli lascia neppure finire l’arringa; una dose di Arum triphyllum gli permetterà di proseguire con voce chiara. Il rimedio attenua la raucedine. La caratteristica più saliente relativa alla voce di Arum tryphyllum, si nota tra gli oratori e i cantanti che sono stati costretti a fare grandi sforzi vocali; se allora prendono freddo e prolungano ciò nonostante il loro sforzo la voce si arrochisce. «Raucedine per eccessiva attività vocale parlando e cantando». «Voce malsicura, incontrollabile, continuamente variabile, ora bassa, ora rauca, ecc.» Questo Arum triphyllum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 172
rimedio si esprime così. Una persona tenta di parlarvi con un tono di voce a una certa altezza e non ci arriva; tenta allora di parlare ad un’altezza diversa e ci riesce. La cosa curiosa è che queste persone sono afone per alcune note, la qual cosa prova che c’è un’infiammazione a chiazze, irregolare, delle corde vocali; non è un’infiammazione uniforme, altrimenti la voce sarebbe alterata uniformemente. «Angina dei predicatori» non è una buona espressione perché è «raucedine dei predicatori » che vuol dire: è una raucedine e un’irritazione della gola degli oratori quando parlano in pubblico. Naturalmente replicherete che tutte le voci rauche si aggravano parlando, ma non è sempre così. La raucedine di Rhus toxicodendron associa il miglioramento al movimento caratteristico di questo rimedio e la voce è il risultato di un movimento della laringe. Quando il paziente Rhus toxicodendron comincia a servirsi della propria voce, la trova rauca, ma, un momento dopo, diventa più chiara; in altri termini, migliora col movimento. Può essere così, tanto per le raucedini acute che per quelle croniche. In Arum, come in Phosphorus, la voce migliora quando si stacca il muco che aderisce alle corde vocali. Non è la stessa cosa in Rhus toxicodendron; in Rhus toxicodendron c’è la debolezza e la paralisi dovute al freddo. È risaputo che in Rhus toxicodendron i tendini e i muscoli colpiti da reumatismo si indeboliscono; all’inizio del movimento sono rigidi e si sciolgono riscaldandosi; per la voce, è la stessa cosa. Quando il paziente tossisce il torace brucia, c’è un’irritazione che si propaga fino all’epigastrio. «Sensazione di irritazione al torace». «I polmoni sono dolenti». «Indolenzimento del polmone sinistro». Noterete che spesso i pazienti e gli sperimentatori localizzano i loro dolori nel polmone che in realtà forse non è l’organo colpito. Per analogia con altri sintomi, è più verosimile che il bruciore provenga dalla trachea anche se lo si localizza ai polmoni. Questo rimedio, in effetti, ha certamente bruciore nella trachea per tutta la sua lunghezza, durante un’accesso di tosse, e bruciore ai bronchi principali. Lo stato catarrale si limita quasi esclusivamente alla trachea e ai bronchi anche se Arum triphyllum ha guarito delle polmoniti. Lo si è trovato utile come palliativo nella tubercolosi. Allo stato naturale è usato dagli agricoltori come rimedio familiare per le tossi e i raffreddori e come palliativo nella tubercolosi. In molte fattorie troverete la rapa selvatica appesa in corone a seccare; in seguito si grattugia e si mescola allo zucchero e alla crema. Ho detto che il rimedio preferisce il lato sinistro della testa e del volto, e anche la narice sinistra. Preferisce anche la parte sinistra del torace e il polmone sinistro. Ha l’indolenzimento della parte sinistra del torace e del braccio sinistro. Il paziente ha la sensazione di avere il torace pieno e un indolenzimento che si propaga in basso e comprende il polmone sinistro. Ecco un quadro clinico della febbre Arum triphyllum: «Febbre tifoide; spella la punta delle dita e le labbra fino a farle sanguinare, ecc.» Nella maggior parte di questi disturbi c’è una grave oliguria e, a volte, una totale anuria. L’azione benefica di questo rimedio si manifesterà spesso con l’immediata comparsa di una abbondante secrezione urinaria. È segno di miglioramento. A livello di cute ha esattamente l’eruzione scarlatta che ci si aspetterebbe nella scarlattina, e ha anche le petecchie del tifo. 173
ASA FOETIDA
Anticamente si è fatto spesso abuso di questo rimedio per gli uomini e per le bestie. I nostri avi, considerandolo una protezione contro la malattia, lo usavano nelle stalle. Aggiungevano al granturco del cavallo dei pezzi di fetida per allontanare la malattia. Quale fosse la sua azione, non saprei dirlo, ma è cosa certa che questi agricoltori guardavano ad Asa foetida come ad un potente protettore contro la malattia. È stato anche usato dai profani come rimedio per gli svenimenti, per l’isterismo e per ogni genere di sintomi e di disturbi nervosi. Le sperimentazioni ne hanno giustificato l’uso. Non varrebbe la pena di citare questi fatti, se non per dimostrare l’uso generale di Asa foetida nel popolo come rimedio familiare, sotto la sua forma naturale. Se ne è fatto un più considerevole uso sotto questa forma che nella pratica medica in modo razionale. Vi sono alcuni pazienti che vi daranno molte preoccupazioni: sono quelli che entreranno nel vostro ambulatorio con un volto gonfio, porporino, sede di stasi venosa; hanno l’aspetto della pletora; il loro volto ha l’aria tumefatta, congestionata, a momenti perfino edematosa; è un volto rosso scuro che sembra bistrato: lo guariremo talvolta con Asa foetida. Anche Carbo animalis, Aurum, Carbo vegetabilis e Pulsatilla. sono in rapporto con questo tipo di volto; comunque è un volto molto inquietante, che rivela più o meno disordini cardiaci e stasi venose. Quando avrete questo genere di volto, il cuore venoso sarà malato o vicino ad esserlo. Io non amo occuparmi di soggetti che presentano un volto simile, perché sono casi difficili da curare. Presentano disturbi profondamente radicati, con emorragie, sono soggetti ad infiammazioni brutali e non si rimetteranno in fretta. In simili costituzioni, si trovano le ulcerazioni; una piccola zona si ulcererà e suppurerà, e l’ulcerazione si approfondirà: questo è esattamente ciò che fa il rimedio. Un altro disturbo al quale questo genere di costituzione sarà soggetto sarà un’infiammazione del periostio con gonfiore, per esempio una periostite della tibia, lì dove la circolazione è più lenta; una condrite con tumefazioni e pelle violacea, dolori pungenti e travaso, ulcerazione e fistole. In tali stati, questo rimedio è utile. «Ulcere che sono estremamente sensibili». I pazienti vi dicono spesso:«Non mi considera mai quando sono malato perché ho una bella cera!». Infatti sono grassi, flaccidi e violacei. Raramente si penserà a questo rimedio per i soggetti magri; i disturbi di Asa foetida non sembra facciano presa su di loro; ci si penserà per le persone grasse, molli, estremamente nervose, ipersensibili al dolore, piene di manifestazioni isteriche. Questi, se vanno fuori al freddo o sono eccitati diventano violacei. In altri termini voi avete dinanzi soggetti con una costituzione venosa; e sono proprio questi che presentano le forme più violente di isterismo; perdono conoscenza quasi per niente: in una stanza chiusa, per eccitazione, per qualsiasi cosa che li disturbi; a volte vengono loro dei crampi, ma più spesso si tratta di svenimenti. Lezioni di Materia Medica Omeopatica 174 Hanno frequenti dolori pungenti che vanno dalle ossa alla cute, cioè dall’interno all’esterno. Il periostio si irrita e le linfoghiandole si gonfiano. La sifilide a volte produce uno stato simile. Ci sono disturbi vascolari somatici; periostite, necrosi, indurimento delle linfoghiandole, sifilide nervosa e cefalea. Nei vecchi sifilitici il cui volto presenta stasi venosa e che sono soggetti ad emorragie, le ulcere diventano nere e violacee. In questo Asa foetida somiglia a Lachesis. Vecchie cicatrici tendono al viola, minacciano di suppurare, prendono un’aspetto di stasi venosa, diventano dolenti e nere. Nei vecchi sifilitici e talvolta nei pazienti psorici, al loro posto si formano ulcerazioni. La maggior parte dei disturbi compaiono durante il riposo e migliorano con un movimento lento. Un’altra grande particolarità caratterizza l’intero rimedio: l’abbondanza delle secrezioni,
secrezioni catarrali, secrezioni provenienti da ulcere, o da altri punti, e perfino feci acquose; e tutte sono orribilmente fetide e icorose. Le ulcere profonde, piatte di origine ossea, e le affezioni periostiche escretano un liquido acquoso, sanguinolento, orribilmente nauseabondo, con dolore lancinante dall’interno all’esterno. Fissatevi bene in mente il concetto della stasi venosa e aggiungetevi questo stato sifilitico. In questo rimedio, ci sono dolori dovunque e sono dolori notturni come quelli della sifilide, dolori ossei e dolori al periostio. Le ulcere sono profonde, con bordi bluastri, circondate da varici. Infiammazione dell’osso e periostite con ulcerazione blu all’interno delle ulcere. Quando vi è una periostite, di natura più o meno passiva, la pelle aderisce all’osso, vi si incolla per mezzo di aderenze; è troppo debole per ulcerarsi, probabilmente non raggiungerà lo stadio infiammatorio, e resterà in uno stato passivo. Su tutta la superficie del corpo le linfoghiandole sono calde, pulsano e danno origine a dolori lancinanti, che vengono a strattoni come nella sifilide o nei vecchi disturbi psorici e scrofolotici. I dolori ossei della testa sono a volte penosi. Dolori ossei pungenti, penetranti, in testa, che rivelano una antica sifilide. Quando nella testa ci sono qua e là bozzi o noduli, sembra che questo rimedio attivi la guarigione. Sotto la bozza frontale sinistra, i dolori sono lancinanti, pungenti, laceranti. Questo dolore pungente è stato paragonato a volte ad un chiodo o un tappo che si conficca in testa. Le cefalee nervose sono sifilitiche, isteriche o scrofolotiche; dolori isterici descritti come taglienti, laceranti, pungenti. Il dolore è pungente su tutta la testa, ma dietro la sporgenza frontale, alle tempie c’è la sensazione di un chiodo o un tappo conficcato in testa; d’altro canto la maggior parte dei dolori sembra che penetrino, come se si propagassero dall’osso alla superficie, ed è per questo che si dice che vanno dall’interno all’esterno. Asa foetida è utile ai vecchi sifilitici che sono soggetti alle malattie degli occhi. Ci sono ulcere del globo oculare, ulcere della cornea che migliorano all’aria aperta, con una sensazione di torpore agli occhi; infiammazione dell’iride che assume un aspetto frastagliato. I pazienti sono soggetti anche a violenti dolori oculari, acuti dolori pungenti, che vanno dall’interno all’esterno. Questo rimedio presenta un intenso bruciore; e così i globi oculari bruciano, ma bruciano meno all’aria aperta. Iriti, ma a volte l’infiammazione colpisce la coroide, la retina, e la mucosa, presentando i caratteri generali d’una lesione infiammatoria sifilitica. Vi sono dolori laceranti in diversi punti attorno all’occhio, dolori pungenti, penetranti, più forti di notte. Ulcere con dolori pungenti soprattutto di notte. 175 Bruciori e punture agli occhi, con secchezza, in modo che le palpebre aderiscono ai globi oculari; dolori che si aggravano di notte. Davanti agli occhi c’è come una nebbia, un’indebolimento della vista, come se si guardasse attraverso la nebbia. Sembra anche che l’aria sia piena di piccole mosche nere che volteggiano. «Muscae volantes». Guardando il cielo vi sarà successo di vedere piccoli pappataci e moscerini, ebbene, i pazienti credono di vederne dove invece non ce ne sono. L’essudazione oculare è icorosa, sanguinante e spesso di cattivo odore. L’identico miasma sifilitico può attaccare l’ orecchio e le ossa dell’orecchio. Può provocare una carie di quelle ossa, causando la perdita dell’udito. «Bruciore all’orecchio con secrezione di pus fetido». Dolori pungenti all’orecchio che vanno dall’interno all’esterno. Una secrezione orribilmente nauseabonda scorre dal naso; si formano ulcere nelle
parti alte del naso; carie delle ossa del naso; ozena sifilitica. Vecchi catarri putridi. Il paziente ha la sensazione che il naso sia ostruito molto in alto e di non poter respirare dal naso, con una sensazione di pienezza della testa, in automobile (Aurum, Aurum muriaticum) Una caratteristica molto importante di questo rimedio è il torpore: torpore del cuoio capelluto o torpore localizzato profondamente nella testa; torpore qua e là; sensazione di torpore associato al dolore; torpore dopo il dolore; torpore dopo aver dormito. Oltre quelli di natura isterica, si verificano altri sintomi nervosi. Il rimedio presenta movimenti coreici. Vi aspettereste di trovare, in una costituzione nervosa così curiosa, tutti i sintomi nervosi immaginabili. «Mastica continuamente, il che fa uscire dalla bocca una bava schiumosa; lingua gonfia». «Parola inintelligibile». «Digrignare di denti e sussulti durante la notte». C’è gonfiore delle labbra e di tutte le mucose della bocca, specialmente del labbro inferiore, con bruciore in bocca. Vi sono in gola, sintomi sifilitici concomitanti all’abituale bruciore, a fitte, a punture nelle ulcere; dolore nell’inghiottire; sensazione di una palla che risale alla gola simile al bolo isterico; sensazione di soffocamento che porta i pazienti a fare continui movimenti di deglutizione. Ci sono affezioni isteriche e coreiche dell’esofago e della trachea. Spasmi all’esofago. La bolla in gola e la soffocazione sono una specie di spasmo isterico dell’esofago. «Secchezza e bruciore dell’esofago». Nei disturbi gastrici, semmai riscontrerete un caso di Asa foetida, vi domanderete da dove viene l’aria che esce in massa. «Contrazione del diaframma, simile a singhiozzo». Vi sono scosse coreiche del diaframma con espulsione di aria che ricorda il suono di un fucile ad aria compressa, che si verifica quasi ogni secondo. Il paziente non può trattenerla. È come se piccoli cannoni facessero partire dallo stomaco delle eruttazioni irritanti. A questo punto nel libro delle sperimentazioni vi è qualche sintomo degno di nota. «Pulsazione all’epigastrio, percepibile visivamente e al tatto». «Dolori al tatto, taglienti, pungenti ». Si è fatta la curiosa osservazione che i gas intestinali non scendono mai, ma risalgono tutti. «Eruttazioni dall’odore di aglio, dal gusto rancido, piccante o putrido», sempre nauseabondo. L’odore nauseabondo è una caratteristica del rimedio. E poi vi è la «sensazione di vuoto all’epigastrio» che non è un dolore. «Pulsazioni dopo aver mangiato». «Meteorismo allo stomaco». Asa foetida Lezioni di Materia Medica Omeopatica 176
Questo rimedio presenta numerosi disturbi gastrici e addominali, molti dolori al ventre, dolori pungenti, coliche. La diarrea è più o meno fastidiosa. I pazienti sono afflitti dalla diarrea alla minima indigestione, dopo il minimo strappo alla propria dieta; è una diarrea acquosa, dolorosa. «Feci liquide dall'odore disgustoso». «Feci nauseabonde, in purea, nerastre, che calmano le coliche» Sensazione di caduta degli organi genitali, che peggiora in automobile. «Ulcerazione dell’utero, che è sensibile e dolente» Questo rimedio è utile come palliativo nel cancro dell’utero nelle costituzioni come quelle che abbiamo descritto, nei pazienti dal volto violaceo, mai in quelli che sono molto pallidi. Le donne deboli, molli, con stasi venose, sono soggette alle emorragie e agli aborti. Donne non incinte hanno talvolta il seno pieno di latte, sintomo sorprendente e noioso, che solo qualche rimedio possiede; Asa foetida è uno di questi. Possiede anche l’insufficienza del latte. «Il latte diminuisce dieci giorni dopo il parto».
Qualche volta i pazienti presentano un’asma isterica, ogni genere di disturbi respiratori e la dispnea. «Sensazione di asma alla trachea». «Crisi d’asma almeno una volta al giorno per tutta la vita, provocata da qualsiasi esercizio fisico, dal coito, e in particolare da ogni pasto appena un po’ abbondante». Crisi di dispneaa dopo il coito come in Ambra grisea. «Ostinata tosse solleticante soprattutto di notte.» Un gran numero di questi disturbi si aggravano durante la notte; aggravamenti notturni. I disturbi sifilitici di solito si aggravano di notte e i rimedi antisifilitici come Mercurius, Staphisagria, Hepar, Nitricum acidum, ecc. si aggravano di notte. Tra gli altri sintomi toracici io ricopierei qualcuno di quelli che risaltano di più nelle sperimentazioni e che destano maggiore attenzione. «Pressione e bruciore allo sterno». «Sensazione di compressione al torace come per un grosso peso». «Punture violente avvertite ad una ad una dall’interno all’esterno, a brevi intervalli». Questo rimedio presenta, in misura notevole, sintomi di reumatismo e di gotta, malattie gottose in generale, nelle costituzioni nervose. Quando una tale costituzione nervosa finisce per produrre escrescenze gottose, spesso il nervosismo sparisce, perché è alleviata dal deposito di alcune sostanze nelle articolazioni: ha avuto luogo un cambiamento a vista. 177
AURUM ARSENICUM I sintomi di questo rimedio si manifestano al mattino, nel pomeriggio, la sera, la notte, dopo mezzanotte. I sintomi si aggravano all’aria aperta e all’aria fredda. Il paziente desidera stare all’aria aperta. Aggravamento salendo le scale. Torpore delle singole parti. Sensazione di costrizione alle parti affette. È un rimedio molto utile nelle affezioni cancerose; nell’epitelioma; nella carie delle ossa; aggravamento con il clima freddo e umido. È un rimedio utile per molti tipi di convulsioni; per gli spasmi clonici con inconscienza; per l’epilessia, per l’isterismo. Edema delle estremità e delle cavità. I sintomi peggiorano durante e dopo i pasti. Dimagrimento; i disturbi compaiono dopo aver fatto del moto e dopo aver bevuto bevande fredde. Formicolio in tutto il corpo. Sensazione di pesantezza al corpo e alle membra. Indurimento delle ghiandole, indurimento canceroso. Infiammazione e congestione di molte parti del corpo; delle membrane mucose; del tessuto osseo; delle ghiandole; del periostio; delle membrane sierose. Notevole irritabilità fisica. Desiderio di stendersi, ma stendersi causa irrequietezza e fa aggravare molti sintomi. Stendersi in un letto caldo migliora molti sintomi. Il movimento aggrava le sue condizioni. Il paziente è irrequieto e desidera muoversi. Le membrane mucose sono molto affette. Torpore delle parti dolenti. Ipertensione arteriosa. Dolori di tutti i tipi in ogni partedel corpo; dolori alle ossa e alle ghiandole; fastidiosi, contundenti, urenti, lancinanti e laceranti. Paralisi indolore. Questo rimedio è utile in caso di collasso così come nei soggetti pletorici. Forte pulsazione interna. Il polso è veloce, irregolare, leggero, debole. È impossibile eseguire qualsiasi esercizio o movimento come la corsa. Sensibilità generale; il paziente è sensibile al dolore. I sintomi sono avvertiti dalle persone più debilitate a causa di eccessi sessuali e vizi. I sintomi sono predominanti nel lato destro. Compaiono quando si va a dormire e durante il sonno. Il paziente sta meglio in estate e si aggrava in inverno. Le ghiandole sono gonfie. Questo è uno dei rimedi più utili per gli stadi avanzati della sifilide e per la neurosifilide. I sintomi in generale si aggravano al tatto. Tremore in tutte le parti del corpo. Ulcerazione delle ghiandole con notevole irrigidimento
nelle condizioni cancerose. I sintomi compaiono dopo aver dormito; si aggravano se non si è ben coperti; mentre si cammina all’aria aperta, velocemente al vento. Notevole debolezza generale e stanchezza al mattino, causata da sforzo fisico e psichico. Aggravamento in inverno, quando c'è vento. Psichismo. Il paziente è distratto. Collerico e permaloso. Angosciato. Ansioso giorno e notte; ha paura. Incline a criticare tutti e a lamentarsi di tutto. Stato confusionale al mattino. Eccessivamente scrupoloso. Contrariato. Desidera morire. Delirante di notte. Ha visioni di animali; illusioni, fantasie, pensa di aver agito male. È disperato, ha dolori periodici. Eccitato e scontento. I sintomi si aggravano dopo sforzi psichici. Esaltazione, Lezioni di Materia Medica Omeopatica 178 paura, sera e notte, della folla, della morte, del male, della gente, della solitudine. Smemorato e spaventato. Angosciato, i disturbi compaiono dopo l’angoscia. Sempre eccitato. Ha un comportamento isterico, turbolento con desideri perversi. Trascura la casa e i figli. Questo è un rimedio adatto per molti sintomi. Il paziente ha molte idee e la mente lucida. È impaziente, indolente, prova notevole avversione per il lavoro o al contrario è industrioso e ama l’attività. Segni di follia nei fanatici e negli ubriachi. Indecisione. Estrema irritabilità alternata ad allegria quando gli si parla. Lamenti, loquacità e ilarità. Disgusto per la vita. Cattiveria. Pazzia. Memoria attiva o debole. Il paziente è ostinato e si offende facilmente. Prostrato. Litigioso. Prova rimorso. Rimprovera se stesso per aver agito male. Rimprovera gli altri per insulti immaginari. Introverso. Irrequieto di notte; ansioso. Triste la sera, quando c’è amenorrea, durante la traspirazione. Sensibile al rumore, alle voci. Sintomi psichici dovuti ad eccessi sessuali e a vizi segreti. Grida laceranti; prolungati periodi di silenzio. Delirio. Avversione per il dialogo. Il paziente è incline al suicidio, durante la traspirazione desidera buttarsi dalla finestra. Non è disposto a parlare. Sta peggio quando pensa ai suoi disturbi. È timido. Un momento è tranquillo subito dopo è violento. Stanco della vita. Piange durante il sonno e durante l’isterismo. Ha vertigini e cefalea quando cammina all’aria aperta. Iperemia, sensazione di pienezza e calore alla testa causati da sforzo psichico. Eruzioni sul cuoio capelluto, croste, foruncoli. Cadono i capelli. Pesantezza alla testa al mattino svegliandosi. Idrocefalo. Prurito al cuoio capelluto. Cefalee; mattina pomeriggio e sera, all’aria fredda, con clima freddo; dolore reumatico fasciando la testa, tossendo; dolore martellante stendendosi, a causa di sforzo fisico e psichico; dolore periodico, pulsante alzandosi dopo aver dormito, con il vento; il caldo fa star meglio il paziente. Dolore alla fronte, da una sola parte o ad entrambe le parti. Dolore alle tempie. Dolore contundente alla testa. Bruciore alla testa, alla fronte, all’occipite, alle tempie. Dolore lancinante alla testa, dolore lacerante alla testa, alla fronte, all’occipite. Pulsazione alla testa, alla fronte, ai lati della testa. Tenere ila testa scoperta provoca la comparsa di disturbi. Secrezione di muco e pus dagli occhi, al mattino le palpebre sono attaccate con pus giallo. Tracoma. Cadono le ciglia. Gli occhi sono accaldati. Infiammazione degli occhi; catarrale, scrofolosa; infiammazione corneale e irite causata dalla sifilide. Lacrimazione. Difficoltà ad aprire gli occhi. Dolore agli occhi, mattina e sera, a causa della luce e della lettura; il caldo fa star meglio il paziente; dolore, bruciore, pressione. Paralisi del nervo ottico. Fotofobia. Protrusione. Pulsazione. Pupille contratte. Palpebre e occhi, rossi; sguardo fisso. Orzaiolo vicino all’angolo palpebrale interno. Palpebre gonfie. Ulcerazione corneale. Visione offuscata, annebbiata, vista debole; emiopsia; cecità.
Carie mastoidea. Secrezione dall’orecchio, fetida, sgradevole, purulenta, gialla. Sensazione di battito d’ali nelle orecchie. Prurito alle orecchie; ronzio; scricchiolio, mormorio, tintinnio. In un primo momento l’udito è acuto, poi è debole, infine si perde del tutto. Carie delle ossa del naso nei casi di sifilide. Questo è un rimedio molto utile nel caso di catarro ostinato. Il naso è rosso. Il paziente ha frequenti attacchi di corizza, fluida o secca. Secrezione dal naso, con sangue e croste, sgradevole, fetida, verdastra, purulenta, densa, acquosa, gialla. Il naso è ostruito, prude e sanguina. È un rimedio utile nel caso di 179 ozena. Dolore al naso, alle ossa del naso, fastidio, bruciore, dolore interno e ulceroso. L’olfatto è in un primo momento acuto poi si perde. Starnuti frequenti. Naso gonfio. Ulcerazione al naso. Epitelioma alla faccia e alle labbra. Lupus. Labbra screpolate, pallide, bluastre, macchi rosse, eruzioni sul naso, acne rosacea sul volto e sulla fronte; pustole e croste. Espressione sofferente. Erisipela. Il volto è caldo. Infiammazione della parotide. Dolore al volto, alla parotide, alla ghiandola sottomascellare; bruciore alle labbra; dolore improvviso, lacerante e lancinante al volto. Sudore freddo al volto. Gonfiore del volto, delle labbra, della parotide, della ghiandola sottomascellare; ulcere alle labbra. Afta in bocca. Gengivorragie frequenti. La lingua è screpolata, scura, rossa, secca. Sensazione di calore alla lingua, muco in bocca. Alito sgradevole. Bruciore alla lingua, dolore alle gengive. Difficoltà a parlare. Gengive e lingua gonfie. Gusto amaro, insipido, putrido, acido, dolciastro. Ulcere in bocca in caso di sifilide, alle gengive, alla lingua; vesciche in bocca. Carie, sensazione di allungamento e di perdita dei denti. Stridore dei denti durante la notte. Dolore ai denti, la notte, quando si mastica e quando vengono toccati. Infiammazione alla gola. Muco e nodo in gola. Dolore alla gola inghiottendo; bruciore, prurito, gonfiore. Difficoltà a deglutire. Appetito ingordo. Avversione per il cibo, per la carne; il paziente desidera bevande alcoliche, pane, caffè, bibite fresche, latte; dilatazione gastrica, rutti amari. Nausea e cefalea. Singhiozzo. Gastralgia, violenta, tagliente, lacerante. Sete eccessiva. Vomito biliare. Atrofia del fegato. Linfoadenite suppurante all’inguine. Dilatazione addominale. Fegato ingrossato. Pienezza e flatulenza. Indurimento del fegato. Questo rimedio ha curato numerosi disturbi al fegato. Prurito nella regione addominale. Dolore all’addome durante la notte, colica tossendo, dopo aver mangiato, durante le mestruazioni; il calore fa stare meglio il paziente; crampi alla regione inguinale, all’ipocondrio destro; dolore tagliente all’ipocondrio destro; dolore all’addome, all’ipogastrio. Dolori laceranti all’ipogastrio in caso di ipocondria. Borborigmo. Gonfiore delle ghiandole mesenteriche e delle ghiandole inguinali. Stitichezza alternata a diarrea. Diarrea mattina, sera e notte. Flatulenza sgradevole. Ano sanguinante. Emorroidi esterne. Dolore all’ano durante la defecazione. Bruciore all’ano in caso di diarrea, durante e dopo la defecazione. Irritazione e dolori laceranti. Urgenza al retto e prolasso dell’ano. Feci abbondanti con muco verdastro, dure, nodose, grosse, sgradevoli. Ritenzione, rara, involontaria di notte, disuria, anuria. Uretrite, bruciore. Urina albuminosa, sanguinolenta, urente, opaca, rossa, abbondante, sgradevole, scarsa, con sedimento mucoso, acquosa. Infiammazione del glande e dei testicoli. Traspirazione ai genitali. Testicoli gonfi. Ulcere sul pene; sifiloma primario.
Questo è un rimedio molto utile nel caso di cancro all’utero. Aumento del desiderio sessuale. Eruzioni sulla vulva. Ovarite e metrite. Prurito alla vulva. Leucorrea abbondante, densa, biancastra, gialla. Mestruazioni abbondanti, troppo frequenti o scarse, amenorrea. Dolore alle ovaie e all’utero. Bruciore alla vulva. Prolasso dell’utero. Aurum arsenicum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 180
Muco nella laringe e nella trachea. Raucedine. Respirazione accelerata; asmatica e difficile durante la notte, salendo le scale, stando distesi e camminando; respiro irregolare, breve, soffocante. Tosse mattina e sera, all’aria fredda; tosse secca, breve e spasmodica durante la notte. Espettorazione mattina e sera, ematica, mucosa, sgradevole, purulenta, dolciastra, ostinata. Questo è un rimedio molto utile nelle affezioni del cuore. Angina pectoris. Ansia al torace, al cuore. Costrizione al torace, al cuore. Palpitazioni cardiache.Caldo al torace. Oppressione al torace e al cuore causata da movimenti rapidi, quando si sta distesi, quando si cammina. Dolore al torace tossendo, inspirando; bruciore al torace; pressione al torace, allo sterno e al cuore. Inspirando dolore lacerante ai lati del torace, allo sterno, al cuore. Palpitazioni durante la notte, ansia ad ogni minimo sforzo, durante le mestruazioni, movendosi e camminando; cuore debole. Freddo al dorso. Inspirando lombalgia, sacralgia e rachialgia. Debolezza alla regione lombare. Arti. Geloni ai piedi, sulle dita dei piedi. Mani fredde; freddo gelido alle gambe e ai piedi durante la cefalea. Unghie bluastre. Pesantezza degli arti superiori e dei piedi. Prurito agli arti, alle mani e ai piedi. Torpore degli arti superiori e inferiori durante il riposo. La notte dolore agli arti, e alle articolazioni; dolore gottoso e reumatico agli arti superiori, alle spalle, all’avambraccio, alle ginocchia, al tallone; dolore alle gambe; bruciore alle dita dei piedi. Brachialgia. Dolore tormentoso alle gambe. Dolore lacerante agli arti, alle spalle, al polso, al ginocchio, al piede. Dolore alle articolazioni, agli arti superiori, alle braccia, al gomito, al polso, alle dita, alle cosce e alla pianta del piede. Paralisi indolore degli arti, arti inferiori. Irrigidimento degli arti inferiori, del ginocchio, delle articolazioni. Articolazioni, avambraccio, mano, gambe e piedi edematosi. Ulcerazione delle unghie. Debolezza delle articolazioni, degli arti superiori e inferiori. Sonno profondo o comatoso. Sogni ansiosi, spaventosi, di morte; sonnolenza nel pomeriggio. Insonnia prima e dopo mezzanotte, risveglio di buon’ora. Il paziente anche se dorme non si sente riposato. Freddo la sera, la notte a letto e quando si è svestiti. Tremore. Febbre la notte. Sensazione di caldo ai vasi sanguigni, caldo intenso. Bruciore della cute. Alcune volte freddo alla pelle. Pallore, macchie blu, rosso-bruno e gialle. Eruzioni: vesciche, eczema, herpes, foruncoli; psoriasi, rossa, con croste, squamosa, dolorosa, sifilitica, vescicolare, orticaria, erisipela. Formicolio, prurito, sensazione di dolore alla pelle. Edema. Tensione alla pelle. Piaghe urenti, cancerose, profonde, suppuranti. Icore sgradevole, con pus giallo, fistolosa, indurita, dolente, sifilitica. Verruche sifilitiche. 181
AURUM IODATUM I sintomi si manifestano principalmente al mattino, nel pomeriggio, la sera e la notte. Il paziente desidera ardentemente stare all’aria aperta, si sente meglio all’aperto. Sensazione
di torpore e di costrizione alle parti affette. Questo è un rimedio molto utile nelle affezioni cancerose e nella carie delle ossa. Il paziente si sente meglio in ambiente fresco e si aggrava quando è in un ambiente caldo. Iperemia delle ghiandole e degli organi. Edema alle cavità e alle membra. Il moto aggrava i disturbi. Indurimento generale ma specialmente delle ghiandole. Infiammazione degli organi, delle ossa, delle ghiandole, delle membrane sierose. Stare disteso aggrava il paziente specialmente se si distende in un letto caldo. Il movimento aumenta la sofferenza. Torpore di molte parti, specialmente delle parti dolenti. Ipertensione. Dolore alle ossa, alle ghiandole; contusione interna; bruciore interno; pressione interna ed esterna; dolori laceranti e lancinanti; pulsazione interna. Polso veloce. Questo è un rimedio efficace per i sintomi cardiaci. Correre causa la comparsa di molti sintomi. I sintomi sono acuti e avvertiti nella parte destra del corpo. Stare seduti aumenta la sofferenza. Le ghiandole sono gonfie e dolenti. È un rimedio molto utile per la sifilide. Tremore. Camminare velocemente aggrava il paziente. Camminare lentamente lo fa stare meglio. Il caldo in generale lo aggrava: l’aria calda, l’accaldarsi, il letto caldo, l’ambiente caldo, le coperte calde. Debolezza al mattino. Psichismo. Ansia giorno e notte. Momenti di insolita allegria. Avversione per la compagnia. Mancanza di fiducia in se stessi. Confusione psichica al mattino. Scrupolosità. Disperazione per la propria salvezza e guarigione. Eccitazione. Aggravamento in seguito a sforzi psichici. Paura del male e della gente. Il paziente è affannato e isterico. Di cattivo umore e impaziente. Rifiuta ogni lavoro. Indolente. Dà segni di follia, ha il cuore agitato, è eccitato, ha il volto rosso, l’aspetto tumefatto. Indecisione, irritabilità e pazzia. Ilarità senza motivo. Umore mutevole. Prostrazione psichica. Tristezza estrema, irrequietezza, sensibilità al rumore. Timidezza, pianto e stordimento. Caldo, pesantezza e afflusso di sangue alla testa. Prurito al cuoio capelluto. Cefalea al mattino; miglioramento all’aria fredda e con applicazioni fredde; dolore alla fronte nel lato sinistro. Forte cefalea, dolore alla fronte, all’occipite, alle tempie, al vertice. Cefalea lancinante. Lacerazione alla testa, alle tempie. Pulsazione alla fronte. Occhi. Congiuntivite, infiammazione catarrale, scrofolosa, sifilitica; irite. Lacrimazione. Dolore agli occhi, pressante e lancinante. Protrusione degli occhi. Rossore e gonfiore degli occhi. Visione di colori vivaci. Vista debole, diplopia; offuscamento della vista. Secrezione purulenta e fetida dalle orecchie. Rumori nelle orecchie, ronzio, mormorio, tintinnio. Otalgia. Udito sensibile ai rumori. Udito indebolito. Catarro retronasale. Naso rosso. Corizza fluida o secca. Secrezione dal naso: ematica, verdastra, sgradevole, purulenta, densa, giallastra. Naso secco. Epistassi. Naso ostruito. Lezioni di Materia Medica Omeopatica 182 Dolore al naso. Perdita dell’olfatto. Starnuti. Naso gonfio. Ulcerazione al naso. Faccia. Volto pallido. Qualche volta rosso. Eruzioni sul volto e sul naso; foruncoli. Dolore al volto. Dolore alle ghiandole submascellari e alle ghiandole linfatiche. Afta in bocca e gengive sanguinanti. Gengive arrossate. Lingua scura e secca. Alito cattivo. Dolore alla lingua. Salivazione, gengive gonfie. Gusto putrido, acido, dolciastro. Ulcerazione alle gengive. Dolore ai denti, sensazione di crescita dei denti. Dolore e muco in gola. Difficolta a deglutire. Gola gonfia e con ulcerazione. Questo rimedio cura il gozzo, la tiroide ingrossata con pulsazione veloce e la protrusione degli occhi. Il gozzo è nella parte destra. Appetito accresciuto, ingordo. Avversione per il cibo. Desiderio di stimolanti. Dilatazione gastrica. Sensazione di pienezza allo stomaco. Ruttare fa star meglio il paziente.
Singhiozzo e nausea. Gastralgia, tagliente, pressante, lancinante. Sete estrema, bruciore. Vomito biliare. È un rimedio molto utile nelle affezioni epatiche. Esso causa l’ingrossamento del fegato ma è utile nell’atrofia del fegato. Flatulenza. Dolore all’ addome. Colica dopo aver mangiato; durante le mestruazioni; nell’ipocondrio destro; alla regione inguinale; bruciore al fegato; crampi; dolore tagliente nella parte destra; pressione all’ipocondrio destro. Borborigmo all’addome. Tabe mesenterica. Stitichezza alternata a diarrea. Difficoltà nella defecazione; inattività del retto. Diarrea mattutina. Flatulenza. Emorroidi esterne. Bruciore al retto. Feci abbondanti, di odore sgradevole, dure, nodose. Ritenzione dell’urina. Minzione a gocce e frequente. Urina albuminosa, scura, abbondante, sgradevole. Atrofia dei testicoli. Erezione dolorosa di notte; successivamente impotenza. Idrocele. Indurimento dei testicoli. Dolore ai testicoli. Traspirazione dei genitali. Accresciuto desiderio sessuale. Testicoli gonfi. Anche nelle donne si ha un aumento del desiderio sessuale. Indurimento delle ovaie, dell’utero, del cervice dell’utero. Ovarite e metrite. Leucorrea, abbondante, gialla. Ritardo delle mestruazioni o amenorrea. Dolore alle ovaie e all’utero. Prolasso dell’utero. Sterilità. Raucedine. Respiro affannato, asmatico, difficile durante la notte con affezioni cardiache; irregolare, breve, soffocante. Tosse secca, breve, spasmodica. Espettorazione al mattino, sanguinolenta, difficile, con muco, sgradevole, forte. Ansia nella regione cardiaca. Congestione al torace. Costrizione al torace e al cuore. Calore al torace. Ipertrofia del cuore. Cardite; endocardio. Soppressione del latte. Soffio cardiaco. Oppressione al torace, al cuore. Dolore al torace tossendo; ai lati del torace, al cuore. Bruciore al torace; dolore tagliente e lacerante al torace. Palpitazione del cuore durante la notte; ansia ad ogni minimo sforzo; agitazione camminando. Gonfiore delle ghiandole ascellari senza suppurazione. Sacralgia e lombalgia. Estremità. Mani fredde, testa calda. Gambe e piedi freddi. Pesantezza ai piedi. Dolore all’articolazione dell’anca. Prurito agli arti. Dolore agli arti, artralgie; reumatico, gottoso, al gomito, all’anca, al ginocchio, alle spalle e al polso; dolore agli arti superiori,alle dita. Gonfiore idropico degli arti, mani, gambe, piedi; debolezza degli arti superiori e inferiori. 183 Sogni ansiosi, paurosi, stressanti, vividi. Sonno irrequieto; insonnia. Il paziente si sveglia molto presto. Il paziente ha freddo anche in un letto caldo. Trema. Suda abbondantemente mattino e notte. Bruciore alla cute. Freddo alla cute. Eczema al collo, al torace, all’avambraccio. Eruzioni erpetiche. Prurito e bruciore. Piaghe: cancerose, secernenti pus giallo, sensibili. Aurum iodatum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 184
AURUM METALLICUM Le caratteristiche generali di Aurum metallicum si riferiscono alla mente come ai tessuti del corpo in genere. Se passate in rivista i sintomi psichici e ne fate un tutt’uno, vedrete che tutte le affezioni naturali dell’uomo sono invertite. A tal punto che uno dei desideri fondamentali, che è il desiderio di vivere, lo spirito di conservazione, è invertito e il paziente è disgustato, stanco della vita, aspira alla morte e cerca i mezzi per suicidarsi.
Non c’è nessun amore per la vita. Prima di tutto è disturbata la sfera affettiva, la sfera intellettuale ne è modificata solo secondariamente. Naturalmente in tutti gli aspetti di questo rimedio si trova la follia, ma è una follia che inizia a livello di volontà e si evolve verso l’intelligenza; ella si rivela inizialmente nella perversione degli affetti. Un tale stato d’animo, una depressione così profonda da causare la totale assenza di piacere in tutte le occasioni, sono veramente sorprendenti. Togliete la speranza ad un uomo, e non gli resta niente che lo faccia vivere, non desidera altro che morire. Tale è, sembra, lo stato di questo rimedio. Il paziente si condanna da sé, si rivolge continui rimproveri, si critica, si esamina costantemente, non fa niente di buono, va tutto male, niente gli riuscirà: è disperato. «Immagina che non riuscirà mai a fare niente, che tutto quello che fa è male; è in disaccordo con se stesso». Immagina di vedere ostacoli dappertutto sul proprio cammino. Pensa costantemente di aver trascurato qualcosa, di aver trascurato i propri amici. Crede di meritare dei rimproveri per aver trascurato il proprio dovere; pensa che ha trascurato qualcosa, che è in errore, è cattivo fino al midollo, ha peccato e ha lasciato passare il termine per la grazia, non merita di essere salvato; ecco il tipo di pensieri che gli passano continuamente nella mente. Tali pensieri diventano assolutamente incontrollabili; il paziente tutto preso da se stesso, resta seduto a rimuginarci sopra; e, facendolo, non fa che intensificare il proprio stato attuale e covare nuove colpe; continua a tormentarsi sul proprio conto, pensa di non essere fatto assolutamente per questo mondo, ed è per questo che desidera morire. Vede tutto nero, aspetta sempre cattive notizie, pensa che tutto andrà male, l’avvenire gli sembra cupo e vuol morire; non riuscirà mai in niente perché tutto quello che tocca finisce male. Il suo lavoro va male, la famiglia lo tormenta, gli amici lo torturano; diventa estremamente irritabile, va facilmente in collera, si preoccupa per delle inezie e si innervosisce facilmente. La minima contrarietà lo fa andare in collera e lo fa agitare e si irrita per tutto. La follia di Aurum metallicum è terribile a vedersi, a causa della sua turbolenza e la sua malinconia. Aurum metallicum è adatto agli stati più profondi di malinconia e di depressione, quando il paziente resta seduto in silenzio senza dire una parola. Quando qualcuno lo disturba, suscita in lui molta veemenza, collera e violenza. «Malinconia; si sente odioso e attaccabrighe». «Terribile malinconia dopo aver abusato di Mercurio». 185 Le cause di questo stato di follia possono essere: un’ansia prolungata, eccezionali responsabilità, la sifilide o la perdita dei beni. Persone che sono state curate ripetutamente col Mercurio hanno innestato su se stessi una malattia mercuriale, con ingrossamento del fegato, che, quasi sempre, è accompagnata da malinconia, tristezza e da una disperazione come quella che troviamo in Aurum metallicum che produce malattie epatiche simili a quelle che sono associate alle malattie cardiache: endocardite, ipertrofia del cuore e localizzazione cardiaca del reumatismo. Noterete che, in tutte le malattie psichiche in cui è stata turbata l’affettività in grado preminente, si verifica o debolezza cardiaca, endocardite, ipertrofia del cuore, oppure qualche malattia cardiaca organica o funzionale. Molto spesso, come vedrete, un trattamento mercuriale avrà provocato reumatismo che sarà stato curato frizionandolo con linimenti fino a che il cuore non si è ammalato; contemporaneamente, sopravviene lo stato di scoraggiamento, l’alienazione, della volontà e la perturbazione dell’affettività. In seguito il male sembra estendersi dalla volontà alla comprensione,
e quindi all’intelligenza. Immaginate che cosa sia per un uomo che è stato sano, rispettato nel suo ambiente di lavoro, volersi suicidare. Vedrete un altro genere di follia, un crollo o uno stato di debolezza delle funzioni intellettuali, nei quali il paziente non può pensare né ragionare; la sua affettività è praticamente intatta, ma alla fine egli si avvia verso l’imbecillità, oppure la sua mente si smarrisce ed egli si suicida sotto la spinta di un impulso. Questo è un esempio in cui l’intelligenza è stata colpita per prima e in seguito è toccato alla volontà. Talvolta, come in Aurum metallicum, l’attacco alla volontà arriva senza che si sia potuto osservare alcuna perturbazione della intelligenza; questa è intatta e sana. Un individuo che aveva un sano discernimento nei propri affari, era un buon padre, era giudicato intelligentee da chi lo circondava, ma aveva rimuginato in silenzio il proprio stato e il proprio odio per il mondo e non ne aveva parlato con nessuno, ecco che un giorno si trova impiccato in camera sua. L’intelligenza mette in contatto l’uomo con il mondo; ma egli tiene per sé gran parte dei proprio affetti. Un uomo può avere affezione per ogni genere di cose, e può avere la perversione di questa affezione, ma la sua intelligenza gli consiglierà di non mostrare al resto del mondo le sue simpatie e antipatie. L’affezione non si vede, mentre l’intelligenza è soggetta a osservazione. L’uomo non può nascondere la propria intelligenza. Vedremo che gli affetti sono interiori, sono coperti da un mantello, sono ciò che c’è di più intimo, e sono celati agli sguardi; viceversa il comprendonio è il vestito più esterno, esso avvolge e nasconde gli oggetti, esattamente come il vestito nasconde il corpo che lo indossa. Le malattie per le quali è idoneo Aurum metallicum sono quelle che appartengono alla natura segreta dell’uomo. «Malesseri conseguenti ad una disgrazia, ad un dispiacere d’amore, a paura, a collera, a contraddizione, a mortificazione». «Il dolore lo porta alla disperazione, al punto che vorrebbe saltare dalla finestra». Pensa alla morte, al suicidio; vuole uscire da questo mondo, vuole distruggersi. Non ama la propria vita che, pensa, non vale niente. In questo rimedio è presente il reumatismo, abbastanza simile a quello che si trova nelle vecchie intossicazioni mercuariali; reumatismo con gonfiore alle articolazioni; affezioni delle cartilagini e delle ossa, periostite; ispessimento e indurimento del Aurum metallicum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 186
periostio.Indurimento delle ghiandole; indurimento delle cartilagini attorno alle articolazioni. Tutti questi sintomi presentano un carattere sifilitico e mercuariale. Aurum metallicum è utile ai vecchi sifilitici, quando le ossa di una qualsiasi parte del loro corpo si sfaldano: l’osso malare, l’osso nasale, l’osso dell’orecchio e qualsiasi altro osso piccolo. Come nella sifilide e nell’intossicazione mercuriale, i disturbi peggiorano di notte, giungono di sera e durano tutta la notte. I dolori sono acuti, laceranti, le ossa fanno male, come se dovessero spezzarsi, non nelle crisi febbrili acute, ma nelle vecchie affezioni ossee sifilitiche. I dolori sono come coltellate al periostio. I dolori nelle articolazioni impediscono qualsiasi movimento. Il rimedio produce l’infiammazione con carie dello stesso osso. Non c’è da meravigliarsi se il rivestimento vascolare delle ossa, il periostio, è molto colpito, perché c’è una strana affinità vascolare tra questo rimedio e tutti gli strati del corpo. Le vene sono dilatate, congestionate, infiammate, e fragili. Le pareti venose si fanno spesse e tumefatte. I vasi sanguigni pulsano in tutto il corpo. «L’eretismo o la
replezione vascolare caratterizzano quasi tutti i disturbi». Replezione venosa degli arti, che si aggrava sino alla comparsa del gonfiore e della debolezza, in modo che in tutte le parti del corpo predomina l’edema. Edema delle estremità del tipo che conserva l’impronta, come nelle malattie cardiache ed epatiche. Sembra che esista nel corpo una falsa pletora, che sfocia nell’agitazione e nella sovreccitazione. Nel corpo vi sono violenti orgasmi che a volte si rivelano con un grande calore, vampate e sovreccitazione. Agitazione nervosa e sensazione che nel corpo succederà qualcosa di terribile. Poi per un momento torna la calma, e subito dopo si ripetono calore ed eccitazione. Tali violenti orgasmi sono l’annunzio della localizzazione o della costituzione di un crollo organico di un qualsiasi genere. A volte è un’affezione cardiaca, con notevole oppressione dietro lo sterno oppure, se il paziente cammina veloce o sale una scala, la dispnea. L’endocardite presenterà questo disturbo del corpo; non tardate a fare la ricerca dell’albumina nelle urine, o controllare l’ingrossamento del fegato e a cercare i segni del cancro uterino e le affezioni profonde. «Dolore penetrante nelle ossa». «I dolori lo portano alla disperazione». I dolori durante la notte fanno alzare il paziente e lo spingono a camminare. Questo si osserva nei vecchi dolori ossei sifilitici e in quei pazienti che hanno subito una lunga cura di Mercurio. Il paziente che per tutta la vita ha preso mercurio, ha il fegato ipertrofico e le articolazioni gonfie. Egli va da un medico all’altro per mendicare un sollievo. L’avvelenamento da mercurio e le malattie sono in lui talmente intrecciate che la vostra prima prescrizione sarà seguita da un gran tumulto. Il paziente passerà attraverso fasi di violenza e crisi periodiche. Per poterlo liberare dalle orribili crisi che dovrà traversare, dovrete conoscere Aurum metallicum, Chelidonium, e Staphisagria . Aurum metallicum ha un’azione notevole sulle ghiandole:le parotidi, le linfoghiandole inguinali, addominali, insomma tutte le ghiandole quali che siano. Le ghiandole mammarie, i testicoli e le ovaie possono ammalarsi e passare per stadi di infiltrazione, di durezza, ecc ... Aurum metallicum fa regredire sino alla normalità l’aumento di volume cronico dei testicoli e i tumori al seno. Ha guarito tumori di queste ghiandole di natura cistica. Hahnemann ha dinamizzato Aurum metallicum e lo ha dato ad un paziente, ma senza risultati, allora lo triturò completamente fino alla quindicesima dinamizzazione, e, sotto 187 questa nuova forma, il rimedio agì e permise che il paziente tornasse in seno alla famiglia. Hahnemann dice che nella prima triturazione la dose di oro era ancora troppo imponente per agire; e così aumentò le dinamizzazioni fino ad ottenere una dose sufficientemente piccola da guarire il paziente, sufficientemente diluita da penetrare all’interno dell’organismo e attraversare i diversi involucri dell’uomo. Vi è una caratteristica importante che domina lo stato di Aurum metallicum, ed è la maniera in cui la temperatura e il tempo agiscono su di esso. Ecco alcuni sintomi che essi hanno nei riguardi dell’uomo nella sua totalità e che bisogna esaminare in tal senso. «Desiderio di aria aperta». Questo rimedio, in ciò che concerne la temperatura, si allinea a Pulsatilla; ma Aurum metallicum non è dolce, gentile, sottomesso; è ostinato, irascibile, tutto l’opposto di Pulsatilla. «Generalmente migliora riscaldandosi». Questo, relativamente alle cefalee. «L’acqua fredda calma il dolore agli occhi». «Detesta scoprirsi» ma desidera l’aria fresca come Pulsatilla. «L’aria calda aggrava l’asma». Dopo che si è lavato, soprattutto con acqua fredda, molti sintomi spariscono; tutte le volte che il paziente presenta una sovreccitazione e un’agitazione imponente, grandi disturbi vascolari, orgasmi,
pulsazioni, ha bisogno di avere la porta e le finestre aperte, di uscire all’aria fresca e di svestirsi. La sovreccitazione e le pulsazioni migliorano all’aria aperta; e migliorano anche le vampate di calore che sono loro affini e che sono tanto comuni nelle donne in menopausa e sono seguite da traspirazionie e a volte da brividi. Quasi tutto quello che abbiamo detto di questo rimedio concerne il suo aspetto generale, perché tutto quello che tocca la mente è generale. In Aurum metallicum la cefalea è violentissima, da fare impazzire; spesso è concomitante alla sensazione di aria che spira sul paziente; quest’ultimo si guarda intorno per cercare da dove viene la corrente d’aria, mentre non ce n’è per niente; estrema sensibilità. Il paziente spesso deve tenere la testa coperta, benché sembri calda e sia sede di congestione e di vampate di calore. La testa è indolenzita e contusa. Dolori pungenti, urenti, laceranti in testa; e molte pulsazioni. Nelle cefalee congestizie il volto è tumefatto, congestionato e lucido. Queste cefalee si trovano spesso nei soggetti sifilitici; spesso sono relativi ad una malattia cardiaca. Dolore alla regione occipitale, associato ad una malattia cardiaca, con rallentamento della circolazione, colorito purpureo e cute molto scura. Esostosi come nella sifilide. Le ossa del cranio se vengono toccate sono sensibili; il periostio lo è ugualmente. Nei casi di avvelenamento mercuriale prolungato con affezioni ossee e necrosi del cranio, come nell’associazione di sifilide e abuso di mercurio, i capelli cadono abbondantemente e il paziente diventa calvo. Alopecia dovuta alla sifilide; il cuoio capelluto è lucido e i capelli non ricresceranno più. Anche nelle malattie acute vi è la caduta dei capelli, ma questi poi ricresceranno. Spesso i sifilitici giovani perdono i capelli e restano calvi per il resto della loro vita. Vi sono disturbi catarrali dell’occhio che arrivano all’ulcerazione e all’infiltrazione delle diverse pareti dell’occhio. L’èsito è: grande perturbazione di tutto l’apparato visivo; estrapolerò dalle relazioni delle sperimentazioni alcune delle caratteristiche più sorprendenti; ma ricordatevi che dobbiamo sempre tenere presente la costituzione; tenete a mente lo stato psichico, gli stati mercuriali e sifilitici; la tendenza alla gotta e i disturbi articolari; tenete presenti le malattie cardiache. Mentre passiamo in rivista i sintomi oculari, osserviaAurum metallicum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 188
mo la costituzione alla quale essi possono essere associati. «Fotofobia». Debolezza della vista e degli occhi.«Alla luce artificiale, il paziente vede svolazzare un gran numero di macchie e punti luminosi». «Gli occhi migliorano al chiar di luna». «Non distingue le lettere grandi ». «Corpuscoli gialli a forma di falce che svolazzano dal basso verso l’alto nel campo visivo».« Nell’angolo morto superiore del campo visivo c’è un’occasionale pioggia di corpuscoli come stelle». In Calcarea si verifica un sintomo strano: il paziente vede un lampo levarsi all’improvviso dalla parte inferiore del campo visivo, sprizzare e separarsi; poi vede stelle in tutte le direzioni. È quello che si osserva alla partenza di quei razzi dei fuochi di artificio che esplodono e ricadono a pioggia. Questo fenomeno è stato osservato in Calcarea. «Miopia dell’occhio sinistro». Così prosegue l’elenco di un gran numero di questi strani sintomi che si possono descrivere solo col linguaggio dei testi delle sperimentazioni. «Esoftalmo». L’esoftalmo come quello che si osserva nel morbo di Basedow, con ipertrofia cardiaca, è stato guarito da Aurum metallicum. Ipertrofia della tiroide con polso rapido e forte. Il morbo di Basedow è stato guarito da Aurum metallicum e da Natrum muriaticum. «Sguardo fisso, spento». «Irite messa in evidenza da forti dolori attorno all’occhio, che sembrano localizzati
in fondo alle ossa». Questo stato potrebbe essere prodotto dalla sifilide trattata con mercurio e Aurum metallicum farà da antidoto sia alla sifilide che al mercurio. «Pupille irregolarmente dilatate». Catarro oculare. Congiuntivite, coroidite, irite e retinite. Anche la sifilide colpisce l’occhio nella stessa identica maniera provocando un’imponente infiltrazione. Dolore perioculare; le ossa piatte e sottili e le ossa del cranio sono sensibili alla pressione; le ossa, quando vengono toccate, sembrano dolenti; periostite; opacità della cornea. La sifilide spesso colpisce l’orecchio danneggiando le ossa dell’organo. «Carie nell’apofisi mastoide, otorrea persistente». Carie delle ossa dell’orecchio. «Parotidi gonfie, dolenti all’esplorazione». Il paziente è ipersensibile ai rumori, ma sta meglio con la musica. «Ronzii, rombi e rumori di corsa nell’orecchio». Rumore di corsa, come un colpo di vento o di acqua che cade. «Sgradevole secchezza nell’orecchio e nel naso». Questo somiglia perfettamente ai disturbi sifilitici guariti da Aurum metallicum, ma Aurum metallicum corrisponde anche all’otorrea conseguente alla scarlattina, la stessa in cui c’è la perdita totale del timpano e la necrosi ossea che Aurum metallicum ha guarito molte volte. Ovviamente non fa tornare l’udito. Nei pazienti che vengono a consultarvi per un'otite, può succedere che troviate tutto il tratto auricolare distrutto; in tutta la mucosa e le ossa dell’orecchio ci sono ulcerazioni e necrosi che secernono un pus fetido. Quello che il paziente vuole è che gli rendiate l’udito, e questo non è possibile; far cessare la secrezione e riacquistare l’udito sono le due sole cose a cui pensa. Se oggi andate dai nostri otorinolaringoiatri e chiedete loro di guarire il paziente, essi non sanno ciò che volete dire; l’unico scopo che si prefiggono è quello di far cessare l’otorrea il più presto possibile. Esaminano l’orecchio per vedere se è intatto oppure no; se non lo è, l’udito è evidentemente perduto e prendono allora in considerazione solo la secrezione. L’omeopatia ci insegna che è il paziente a dover essere curato e solo il paziente, dopo di che gli organi e i tessuti tornano normali. Il solo dovere del medico è quello di ridare la salute al malato. Guardate gli specialisti del naso con le loro pomate. 189 Queste ultime non faranno che originare una malattia delle ossa o una tubercolosi; arresteranno la secrezione nasale e naturalmente, siccome la natura ha bisogno di una valvola di sicurezza da qualche parte, essa costituirà una secrezione a livello toracico; il male passerà dalle mucose nasali ai polmoni fino ai parenchimi polmonari; sarà spesso di natura tubercolare e la cosa farà dire agli specialisti che è comparso il bacillo. È falsa scienza. La sola salvaguardia contro la malattia sono i tessuti puliti, sani. Aurum metallicum mostra una quantità di disturbi, con secrezione fetida, al naso. Necrosi delle ossa del naso; necrosi sifilitica con appiattimento del naso; distruzione delle ossa con secrezione. Se incontrate per la strada persone dal naso appiattito e vi avvicinate a loro abbastanza, potete sentire l’odore infetto che emanano. Sono quasi tutti sifilitici. Ci sono alcuni rimedi che possono guarire la sifilide del naso: tra questi Aurum metallicum, Mercurius, ed Hepar. Con Hepar ho guarito un certo numero di casi. Una volta ho guarito un uomo le cui ossa erano completamente rammollite, di modo che quando gli palpavo il naso, questo si piegava completamente; restava al suo posto una specie di struttura cartilaginosa. Dopo essere stato imbottito inutilmente di mercurio, gli ho dato Hepar ed è guarito. «Corizza con secrezione densa, come bianco d’uovo». «Secrezione mucosa la mattina che proviene dalle fosse nasali, posteriori». Punta del naso a bozzi, rossa, come quella di
Lachesis; naso simile ad un lampone. Nei cardiopatici,ci sono piccoli bitorzoli sul naso, causati da varici, con danno alla parte destra del cuoreriscontrati a volte nei vecchi bevitori e più generalmente nei pazienti di cuore. Volto rosso e gonfio. Aurum metallicum ha guarito epiteliomi dell’ala del naso e del labbro. Ricordatevi dell’odore orribilmente nauseabondo che viene dal naso e della perdita dell’odorato causata dai dolori alle ossa nasali; catarro nasale. «Narici dolenti, ulcerate, agglutinate». Croste nel naso. «Naso ostruito come nella corizza secca». Con quasi tutte queste affezioni nasali, il paziente cede al dolore ed è oppresso dalla pena; vede tutto nero e vuole morire. È disgustato della vita e cerca un modo per suicidarsi. «Tumefazioni sotto gli occhi». «Il contorno delle labbra e del naso è azzurrognolo». «Colorito rosso brillante». «Violento dolore che penetra nell’apofisi zigomatica destra mentre cammina». «Denti cariati».«Odontalgia notturna». «Alito puzzolente». «Ulcere sifilitiche sul palato e in gola». «Dolore penetrante nel palato duro». Il rimedio ha guarito il desiderio dell’alcool, il vizio dei bevitori. Un’altra caratteristica di rilievo di Aurum metallicum è il suo potere nell’indurire, ingrossare e infiammare il fegato; indurimento del fegato nelle affezioni cardiache; ipertrofia cardiaca ed epatica. Quando osservate il sistema venoso, il sistema portale, e il suo stretto collegamento col cuore per la regolazione del sangue nell’addome e il lavoro che vi compie come grande serbatoio di sangue, non vi sorprenderete di trovare che le affezioni cardiache ed epatiche sono collegate allo scoraggiamento e alla disperazione. Annotate, d’altro canto, un’osservazione che forse vi farà riflettere: nei casi di tubercolosi polmonare, nessun paziente è disperato; tutti sono convinti di guarire; i polmoni possono essere ben crivellati di tubercoli, il paziente è sicuro che se potesse buttar fuori quella piccola particella che gli dà fastidio in gola, starebbe meglio. Notate allora la particolare relazione che c’è tra i polmoni e la comprensione e fra il cuore e la volontà. Col più piccolo Aurum metallicum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 190
disturbo localizzato al cuore arriva lo scoraggiamento, ma quando la malattia si manifesta ai polmoni, il paziente è pieno di speranza. Ascite. «Ernia inguinale». «Tabe mesenterica». Sono colpite più o meno tutte le ghiandole del corpo. Vi è ogni genere di disturbi degli organi sessuali. «Indurimento dei testicoli». «Frequenti polluzioni notturne». Malattie conseguenti a vizi sessuali. «Idrocele ». «Ulcere blenorragiche dello scroto». «Bruciore e punture al perineo». «Condilomi perianali». «Indurimento dell’utero». «Mestruazioni in ritardo e poco abbondanti». «Utero prolassato e indurito». «Densa leucorrea bianca». Disturbi uterini e pelvici dopo uno sforzo e l’estensione delle braccia; aborto dopo che la donna ha alzato le braccia per fissare, ad esempio, una tenda alla finestra. Aurum metallicum è un rimedio che fa bene in caso di indurimento e ulcerazioni uterine dovuti a ripetuti aborti. Se considerate da un lato la perdita dell’affettività che questo caso comporta, e, dall’altro, gli affetti o la mancanza di affetti che si trovano in Aurum metallicum, potete osservare nei sintomi una similitudine profonda e ben fondata; per trovare un rimedio bisogna seguire questo metodo. È compito del medico studiare la mentalità di questa categoria e poi trovare la natura dei rimedi che producono uno stato similare. In Aurum metallicum constatiamo questa totale perversione di tutti gli affetti e, alla fine, la loro completa distruzione. Con le malattie cardiache, vi aspettate evidentemente di trovare sintomi asmatici e difficoltà di respirazione. Annotate anche quest’altro che dovete sapere: che la difficoltà
respiratoria è di due tipi, quella che dipende dal polmone e quella che dipende dal cuore, in maniera che c’è una dispnea asmatica di natura cardiaca e una dispnea che è puramente respiratoria. Esse hanno caratteri completamente distinti; l’una è propria a quei rimedi che hanno un’azione predominante sulle affezioni, e l’altra appartiene a quelli che hanno un’azione predominante sull’intelligenza; l’una concerne il polmone e porta alla fine all’enfisema; l’altra completamente diversa, è associata ad un cuore irregolare e, solo in secondo luogo, all’enfisema. Studiate la vostra patologia con questi dati in mente, e sarete capaci di scorgere la natura della malattia e dei suoi risultati. Non è solo semplice osservazione o capricci, né sono teorie, ma il risultato di uno studio continuo svolto dall’interno verso l’esterno. In questo rimedio i dolori vanno da una articolazione all’altra per localizzarsi alla fine al cuore. L’angina pectoris è spesso il traguardo di un vecchio reumatismo che ha vagato da un’articolazione all’altra. «Difficoltà di respirazione». Se il malessere continua per un certo tempo, il paziente avrà bolle sulla pelle, e, se è coricato sul lato destro, la parte inferiore del torace sarà sordo alla percussione e la parte superiore, sonora. Palpitazioni con molta angoscia. Estrema oppressione alla regione cardiaca con edemi agli arti inferiori camminando velocemente e salendo. 191
AURUM MURIATICUM Questo rimedio esercita un’azione profonda sulla mente e sul corpo. Agisce sui pazienti che hanno una sifilide latente ed è spesso richiesto durante i loro malesseri. Presenta un gran numero di dolori e sintomi ossei che si aggravano la notte. I suoi catarri sono molto simili a quelli che si trovano nei vecchi casi di sifilide, per esempio quelli che sono stati trattati a lungo col mercurio e lo iodio. Ha anche una tendenza reumatica ed è utile nel reumatismo acuto e cronico. Ha guarito febbri reumatiche quando le articolazioni, dopo essere state le più colpite, sono migliorate mentre il cuore diventava le sede principale dell’infiammazione. Molti disturbi sono associati a malattie cardiache. Presenta edemi e versamenti di origine cardiaca ed epatica con albuminuria dopo la scarlattina o la malaria. È indicato in quei casi in cui i vecchi sifilitici continuano a dimagrire. Le linfoghiandole e le zone infiammate si induriscono. È stato utile nel cancro ghiandolare. Infiammazione dell’osso e del periostio; carie ed esostosi dopo cure mercuariali nella sifilide latente. Carie delle articolazioni con dolori notturni perforanti e rodenti: dolori urenti in molti punti del corpo. I dolori sono laceranti, stiranti, pesanti e pungenti. Molti sintomi si manifestano durante il riposo, e alcuni durante il movimento. Migliora col freddo umido. L’aria calda, il letto caldo, una stanza riscaldata, la coperta, il fatto stesso di riscaldarsi, anche all’aria aperta, e comunque il calore sotto qualsiasi forma, aumentano il malessere generale. Lo sforzo e la deambulazione aggravano molti sintomi. Camminando e sotto sforzo compaiono le palpitazioni, il soffocamento e una grande debolezza. Sebbene all’aria aperta migliori, anche lì non riesce a fare sforzi. Gli è impossibile camminare velocemente. Una delle sue caratteristiche più salienti è la frequenza di varici. I sintomi psichici sono molto marcati. Il paziente è sovreccitato, ipersensibile al rumore, sobbalza se gli si parla, sobbalza mentre dorme. Quando i sintomi descritti accompagneranno malattie cardiache o epatiche, il rimedio avrà molte possibilità di essere utile. Rende grandi servigi ai pazienti che soffrono degli effetti cronici della blenorragia e
sifilide, e a quelli che hanno contemporaneamente vegetazioni blenorragiche e un’ulcerazione sifilitica. I sintomi psichici sono in gran parte quelli che si osservano in Aurum metallicum. Ha la stessa tendenza al suicidio. La sua mente rimugina sulla propria salute rovinata fin quando sarà così scoraggiato da desiderare di morire. Piange e prova ripugnanza per il proprio lavoro. Indolenza. Malinconia dei vecchi sifilitici. Ansia estrema con palpitazioni. Si dice che è «pieno di capricci e di fisime». È estremamente irritabile. Non si riesce a fare nulla che gli piaccia. Irritazione costante. Agitazione psichica e fisica eccessiva. Per stare all’aria aperta, dove si sente meglio, cammina lentamente per la strada; le sue condizioni peggiorano in casa e in una stanza calda. Se pensa ai suoi malanni il cuore gli batte forte e Lezioni di Materia Medica Omeopatica 192 veloce. I sintomi sono aggravati dalla paura, dalle vessazioni e dalla mortificazione. Quando i sintomi generali prima citati saranno fortemente predominanti, questo rimedio guarirà i sintomi particolari delle diverse parti del corpo sopra descritte. Guarisce le violente cefalee sifilitiche con vertigine. Violente emicranie dal lato sinistro. Intenso dolore frontale. Bruciore all’occipite. Iperemia cerebrale. Pulsazione in testa. Dolore attenuato da compresse fredde. La fronte è caldissima. Forte calore alla testa con estremità fredde. Intenso indolenzimento del periostio ed esostosi craniche. Dolore lacerante del cranio. Aggravamento notturno. Aurum muriaticum guarisce i disturbi oculari cronici dovuti alla sifilide. La congiuntiva palpebrale e la congiuntiva oculare sono arrossate, ispessite e vascolarizzate. La mattina, le palpebre sono incollate. La sera, alla luce artificiale, la vista si offusca. Perdita della vista dopo aver avuto la sifilide o la scarlattina. Accomodazione molto lenta. Amaurosi e infiammazione cronica del bordo delle palpebre. Dolore urente agli occhi. Ronzii, tintinnii, arrossamento delle orecchie, seguiti da sordità. Si ha la sensazione di avere le orecchie molto aperte. La musica calma i sintomi auricolari. Eczema dietro le orecchie. Bruciore e prurito notturni dietro le orecchie. Questo rimedio è uno dei più utili per il catarro nasale nei pazienti che provano fastidio in una stanza calda. Esso si situa vicino a Pulsatilla e Kalium sulphuricum che sono entrambi migliorati dall’aria aperta. Le sue secrezioni sono liquide, oppure dense come pus, odore molto cattivo, a volte sanguinolente e ha molte croste dure nel naso. Quando il paziente si pulisce il naso per eliminare le croste, questo sanguina. Secrezione gialla, verdastra. Catarri sifilitici dei più ostinati. Le ossa del naso diventano sensibili alla pressione. Carie delle ossa del naso. Naso rosso e gonfio. Sulle ali del naso, si formano profonde screpolature. Lupus delle ali del naso. Sifilide ereditaria dei lattanti che hanno il naso intasato e col bordo dentellato. Aurum muriaticum guarisce spesso l’associazione dei seguenti sintomi: arrossamento circoscritto dei pomelli con pallore del volto e del collo nelle malattie cardiache, palpitazioni al minimo sforzo, pressione dietro lo sterno camminando, soffocazione in una stanza chiusa, desiderio d’aria fresca, miglioramento con lenta deambulazione. Il pallore del volto con una macchia rossa su ogni gota non è lo stesso che si riscontra nella tubercolosi, ma quello che accompagna le malattie cardiache. Il bambino ha un volto vecchiotto. Acne del volto. Il colorito delle persone molto malate è spesso sano come quello di una persona in buona salute. Volto rosso per stasi venosa; è una falsa pletora, come quella descritta in Aurum metallicum. Carie del mascellare inferiore, come Phosphorus ed esostosi dell’osso
malare destro. Bruciore e gonfiore delle labbra. Labbra indurite. Gonfiore doloroso della ghiandola sottomascellare. Questo rimedio ha dato buoni risultati nel cancro della lingua. Glossite, seguita da indurimento. Lingua secca, rossa, escoriata. Verruche sulla lingua. Gusto metallico e salivazione. Dolori e ulcerazioni nella gola. Ulcerazione delle tonsille. Infiammazione con secchezza della gola. Lo stomaco è debolissimo e la digestione è lenta. Nausea, dilatazione e diarrea dopo aver mangiato. Il caffè, il the, e il vino non fanno bene. Eruttazioni putride. Nausea 193 mattutina che si calma dopo la prima colazione. Vomito di liquido verde. Gastrite, crampi allo stomaco. Acuti dolori allo stomaco con sete ardente e intensa. Ingrossamento del fegato e della milza. L’epatite diventa cronica. Il fegato è grosso e duro. Bruciore al fegato. Sensazione che qualcosa stringa all’altezza del fegato. I disturbi epatici sono concomitanti ad una malattia cardiaca con albuminuria e con edema agli arti. Ascite. Dolori a strappi e dilatazione causata da gas. Grande sensibilità addominale alla palpazione. Defecazioni frequenti con feci liquide, grigiastre, bianche, senza pigmenti biliari. Diarrea con affezione epatica o nefropatia. Diarrea soprattutto di notte. Emorroidi che sanguinano evacuando. Grosso cerchio di verruche molto umide attorno all’ano, dove si formano notevoli escoriazioni. Questo rimedio ha guarito fistole anali. Condilomi dell’ano con ulcerazioni. Pollachiuria giorno e notte, ma soprattutto la notte. L’ urina esce a goccia a goccia. Poliuria. Urina torbida, con sedimento rossastro. Blenorragia dei vecchi sifilitici che sono stati mal curati. Cancro al prepuzio o allo scroto. Condiloma al pene, allo scroto o all’ano. Bubbone all’inguine sinistra. Manca il desiderio sessuale. Indurimento dei testicoli. Ipertrofia e notevole durezza dell’utero. Indurimento del collo. Metrite e ovarite. Mestruazioni in anticipo, abbondanti ed irritanti. Copiosa leucorrea gialla. Prolasso e pesantezza dell’utero. Vaginite e infiammazione delle grandi labbra. Blenorragia e gonfiore dei gangli inguinali. Calore, bruciore e prurito della vagina e delle labbra. Senso di soffocazione in una stanza calda, o se il paziente indossa vestiti pesanti, o sale una scala o cammina velocemente. Dispnea notturna. Tosse secca parossistica di notte. Tosse cardiaca. Tosse grassa con espettorazione gialla e densa. Si avverte una pressione molto angosciosa con palpitazioni dietro lo sterno, come se il paziente dovesse esplodere, quando cammina velocemente, o sale dei gradini o fa uno sforzo qualsiasi. Palpitazioni facendo uno sforzo o sotto l’effetto di una sovraeccitazione. Il paziente ha le palpitazioni se gli si parla all’improvviso. Dolore acuto al torace che cambia posto continuamente. Dolore a livello cardiaco. Sensazione di strappo e taglio al cuore. Angoscia cardiaca. Angina pectoris. Endocardite. Ipertrofia del cuore destro. Palpitazioni che gli impediscono di dormire. Cuore reumatico. Palpitazioni dopo uno sforzo psichico. Polso debole e rapido. Il cuore è debole. Forti pulsazioni al collo e alle tempie. Furioso battito cardiaco, irregolare. Tremore alle mani, la mattina. Scosse alle braccia. Dolori urenti, lancinanti agli avambracci. Strappi alle spalle. Si aggrava col calore del letto e quando riposa. Dolori laceranti alle spalle. Rigidità delle braccia e delle dita. Edema agli arti inferiori. Esostosi sulla tibia. Periostite della tibia. Estrema sensibilità della tibia. Dolori alla gamba durante la notte. Piedi che bruciano. Dolore ai piedi
aggravati dal calore e dal movimento. Sensazione simile ad un taglio alle dita dei piedi quando cammina. Bruciore, arrossamento e gonfiore delle dita dei piedi. Arti freddi e coperti di sudore freddo. Sensazione di strappo e taglio in tutti gli arti. Stasi venosa degli arti inferiori. Insonnia causata da palpitazioni e sovreccitazione; si sveglia di soprassalto. Fa sogni violenti, torturanti, pieni di tristezza. Aurum muriaticum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 194
AURUM SULPHURICUM I sintomi di questo rimedio si manifestano al mattino, nel pomeriggio, la sera e durante la notte. Desiderio di stare all’aria aperta. L’aria aperta aggrava molti sintomi. Salire le scale causa la comparsa di molti sintomi. Sensazione di torpore nelle singole parti e sensazione di costrizione attorno alle parti affette. Affezioni cancerose; ulcere. Aggravamento causato dal freddo in generale, dall’aria fredda, dal raffreddarsi. Congestione del sangue. Convulsioni isteriche. Tendenza idropica. Aggravamento durante e dopo i pasti e a causa del movimento. Formicolio. Vene gonfie e dilatate; mancanza di vitalità. Indurimento delle ghiandole e di altre parti. Infiammazione degli organi interni, delle ossa, delle ghiandole, delle membrane sierose. Desiderio di stendersi ma distendersi aggrava alcuni sintomi. Il movimento aggrava molti sintomi. Agitazione al torace e alla testa. Dolore alle ossa e alle ghiandole; dolore fastidioso, tagliente, pressante, lacerante in molte parti; sensazione di pressione alle ossa e ai muscoli; paralisi degli organi. Questo rimedio è molto utile per i soggetti agitati. Pulsazione nelle parti interne; il polso è veloce, irregolare, debole. Aggravamento causato da azioni movimentate come la corsa. Ghiandole ipersensibili al dolore. I disturbi sono predominanti nella parte destra. Stare seduti o in piedi aggrava molti sintomi. Gonfiore delle parti affette; delle ghiandole. Sensazione di tensione in tutto il corpo; i sintomi si aggravano al tatto. Tremore del corpo e degli arti. Camminare fa star meglio il paziente; camminare velocemente e all’aria aperta lo fa aggravare. Stare in un letto caldo, in un ambiente caldo fa aumentare molti sintomi. Notevole debolezza generale; stanchezza. I disturbi si aggravano in inverno. Psichismo. Il paziente è distratto, irascibile o addirittura violento; ansioso, teme per la propria salvezza. Molto critico con gli amici; morbosamente allegro e gaio; prova avversione per la compagnia. Non ha fiducia in se stesso. È in uno stato confusionale al mattino, aggravato dallo sforzo psichico; è molto timido e perfino codardo. Disprezza la vita e desidera morire. Preoccupato per la sua guarigione e per la sua salvezza; eccitato e scontento; gli sforzi mentali aggravano tutti i sintomi psichici. Il paziente ha paura di andare tra la folla, ha paura della morte, del male, della gente, dei ladri; è smemorato e impaurito. Questo è un rimedio molto utile per i disturbi cronici. Il paziente è isterico e agitato; in un primo momento la sua mente è attiva, poi egli diventa ottuso, imbecille. Poco intelligente e pigro; non vuole lavorare, diventa come un barbone. Questo stato si alterna con uno stato di eccitazione e mania di lavorare. Questo è un buon rimedio per la pazzia e l’eccessiva irritabilità. Il paziente ha un comportamento maniacale ed è loquace, ha la memoria debole, è ilare, ha l’umore mutevole, è imbronciato, ostinato; prostrato psichicamente,
litigioso. Irrequieto, soprattutto durante la notte. È triste al mattino ma soprattutto la sera e durante la traspirazione. Non vuole parlare; la sua mente è occupata dal pensiero del suicidio; è sospettoso, piange soprattutto la notte, alterna il pianto al riso. 195 Vertigini all’aria aperta; cefalea quando il paziente sta in piedi, quando si abbassa, quando cammina all’aperto; sente la necessità di distendersi. Sensazione di pienezza alla testa; costante iperemia del cerebrale. Caduta dei capelli. Calore alla testa; bruciore al cuoio capelluto. Pesantezza movendosi o alzandosi; all’occipite; idrocefalo, prurito al cuoio capelluto soprattutto di notte. Testa ciondolante. Cefalea,mattino, pomeriggio, sera, miglioramento all’aria aperta; aggravamento legando i capelli, tossendo, stando distesi, facendo movimenti, sforzando gli occhi, parlando, a causa di forti odori, in ambiente caldo, con tempo ventoso. Dolore alla fronte, all’occipite, aggravato dal movimento; dolore ai lati della fronte, alle tempie. Fastidio alla testa, alla fronte, al vertice. Cefalea lancinante, dolore all’occipite. Cefalea pressante, dolore alla fronte, all’occipite, alle tempie, al vertice. Cefalea improvvisa, dolori alla fronte, all’occipite, ai lati della fronte, alle tempie. Pulsazione alla testa, ai lati della testa, tossendo e movendosi. Palpebre appiccicate al mattino; secrezione di muco giallo dagli occhi; caldo agli occhi. Infiammazione degli occhi; catarrale, scrofolosa, sifilitica, cancroide, con ulcerazione della cornea e dell’iride. Prurito alle palpebre, agli angoli delle palpebre. Lacrimazione facile ed abbondante; opacità della cornea. Dolore agli occhi causato dal movimento e dalla lettura; bruciore agli occhi e agli angoli palpebrali; dolore tagliente, pressante, lancinante. Paralisi del nervo ottico. Fotofobia, protrusione e pulsazione degli occhi. Contrazione delle pupille. Rossore degli occhi e delle palpebre. Affezione scrofolosa agli occhi. Macchie sulla cornea; orzaiolo nell’angolo palpebrale esterno; palpebre gonfie. Granellini scuri nel campo visivo; vista debole, diplopia. Tutti i sintomi si aggravano sforzando la vista. Vista annebbiata, emiopsia, il paziente riesce a vedere solo parte degli oggetti. Cecità causata dalla paralisi del nervo ottico; visione sfumata. Secrezione dall'orecchio, fetida, sgradevole, purulenta, postumi dopo la soppressione di eruzioni; orecchie rosse; cerume; dolore nelle orecchie; rumori, ronzio, mormorio, suoni violenti. Dolore dentro e dietro l’orecchio. Bruciore all’orecchio. Udito sensibile ai rumori; udito debole; sordità. Catarro nasale; secrezione ematica, con croste, peggiori soprattutto nel lato destro del naso; sgradevole, purulento, giallo. Naso rosso e gonfio, soprattutto sulla punta. Corizza fluida e secca; naso asciutto; epistassi soffiandosi il naso; prurito al naso. Naso chiuso; odori sgradevoli; ozena. Dolore al naso di notte; alle ossa del naso; bruciore e dolore toccando il lato destro; polipo nel naso. Naso molto sensibile. Iperosmia e anosmia. Starnuti frequenti. Naso gonfio. Piaghe nel naso. Faccia. Epitelioma alle labbra; labbra screpolate. Volto pallido, macchie rosse. Eruzioni sul volto, sulla fronte, sul naso; acne rosacea; comedoni; croste sul naso; foruncoli sul volto e sulla fronte; pustole, squame. Dolore al volto, nella parte destra; alla ghiandola parotide, alla ghiandola submascellare; bruciore alle labbra; dolore lacerante e lancinante al volto; alle ossa delle guance e alla mascella inferiore. Sudore freddo al volto. Gonfiore del volto, delle guance delle ghiandole in generale, della ghiandola parotide, delle labbra, della ghiandola submascellare; piaghe alle labbra.
Afta in bocca e sulla lingua; gengivorragia. Lingua screpolata. Sensazione di calore in bocca. Alito sgradevole, perfino putrido. Difficoltà a parlare. Gengive gonfie. Gusto Aurum sulphuricum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 196
amaro, insipido, putrido, acido, dolciastro. Piaghe sulle gengive e sulla lingua. Vesciche in bocca. Denti cariati. Sensazione di crescita dei denti. Digrignamento dei denti mentre si dorme. I denti non sono ben fissi. Dolore ai denti che si aggrava al tatto. Infiammazione della gola e delle tonsille, con l’ugola ipertrofica. Sensazione di nodo alla gola; si forma molto muco in gola. Dolore alla gola inghiottendo, sensazione di bruciore e aridità. Suppurazione delle tonsille; difficoltà a deglutire. Gonfiore della gola, delle tonsille; della tiroide. Ulcere sifilitiche in gola, alle tonsille, all’ugola. Appetito ingordo. Avversione per il cibo, per la carne. Il paziente desidera stimolanti, caffè, bevande fredde, latte. Dilatazione gastrica. Digestione molto lenta; sensazione di vuoto. I rutti amari, che sanno di cibo, fanno star meglio il paziente. Pienezza allo stomaco, vampate di calore. Singhiozzo. Nausea dopo aver mangiato; cefalea. Gastralgia, pirosi, e dolore alla palpazione. Sete eccessiva. Vomito biliare. Atrofia del fegato; dilatazione del fegato. Dilatazione gastrica dovuta a gas e siero. Gonfiore all’inguine. Flatulenza ostruita. Pienezza e pesantezza. Dolore all’addome la notte, dopo la mezzanotte, causato da coliche, tossendo, dopo aver mangiato, durante le mestruazioni, in caso di ipocondria; dolore alla regione inguinale come se ci fosse un’ernia; bruciore all’ipocondrio destro; crampi, dolori taglienti e pressanti all’addome, all’ipogastrio. Borborigmo all’addome; gonfiore delle ghiandole inguinali. Condiloma dell’ano. Stitichezza alternata a diarrea; defecazione difficoltosa; inattività del retto durante le mestruazioni. Diarrea mattino e sera, con bruciore all’ano. Fistola anale. Flatulenza rettale, sgradevole ma fa star meglio il paziente. Emorroidi interne ed esterne. Prurito e umidità all’ano. Dolore all’ano durante la defecazione; bruciore all’ano con diarrea; dolore all’ano; prolasso dell’ano. Urgenza di evacuare. Feci scure, dure, mucose, nodose, grosse. I sintomi alla vescica sono numerosi e rilevanti. Pressione alla vescica. Ritenzione urinaria. Urgenza di urinare continuamente ma senza effetto. Minzione a gocce, difficile, frequente, involontaria di notte, insufficiente. Secrezione prostatica. Bruciore all’uretra urinando; dolore lacerante all’uretra. Urina albuminosa, con tracce di sangue, opaca, abbondante, sgradevole, gialla, con sabbia e sedimento mucoso. Organi genitali. Condiloma del pene. Impotenza. Idrocele nei ragazzi. Indurimento dei testicoli. Infiammazione del glande, dei testicoli, dell’epididimio. Prurito allo scroto. Orchialgia; pressione ai testicoli; dolore lancinante al pene. Traspirazione dei genitali, dello scroto. Emissione seminale. Aumento del desiderio con rilassamento del pene. Gonfiore dei testicoli; specialmente del destro. Ulcere sul pene nei soggetti sifilitici che hanno preso molto mercurio; cancro all’utero. Aumento del desiderio sessuale nelle donne. Metrite. Prurito alla vulva. Leucorrea, soprattutto al mattino, abbondante, irregolare, trasparente, bianca, gialla. Mestruazioni abbondanti; irregolari, troppo frequenti o in ritardo, scarse, assenti, ritardo nella comparsa del ciclo mestruale. Dolori alle ovaie, all’utero; contusione e pressione all’utero soprattutto durante le mestruazioni; bruciore ai genitali, alla vagina. Dolore lancinante alla vulva. Prolasso dell’utero. Vulva gonfia. Muco nella laringe e nella trachea; raucedine. Il respiro è rapido, asmatico, dispnea la notte; mentre il paziente è disteso, mentre cammina; il respiro è irregolare, breve e soffocante, si aggrava di notte.
197 Tosse al mattino; acuta di notte; aggravamento all’aria fredda tosse breve, secca, spasmodica. Espettorazione mattina e sera, sanguinosa, difficile, verdastra, sgradevole, purulenta, gialla. Congestione al torace con ansia; costrizione spasmodica al torace. Capezzoli fissurati. Palpitazione cardiaca. Caldo al torace. Scomparsa o soppressione dell’allattamento. Oppressione al torace che si aggrava durante la notte. Dolore al torace tossendo e inspirando; ai lati del torace inspirando profondamente; dolore al cuore; bruciore al torace; dolore tagliente al torace e al cuore; pressione al torace, ai lati del torace e allo sterno; dolore lancinante al torace inspirando; ai lati del torace respirando profondamente; dolore allo sterno, al cuore, ai capezzoli. Palpitazioni di notte, ansia ad ogni minimo sforzo, durante le mestruazioni, movendosi, camminando. Mammelle gonfie; ghiandole ausiliari gonfie. Tremiti al cuore. Freddo al dorso; caldo alla regione lombare; prurito al dorso. Rachialgia al mattino, respirando; rachialgia e lombalgia; aggravamento mentre si sta seduti; sacralgia, rachialgia; dolore contundente alla regione lombare; fitte alla regione cervicale; pressione al dorso e alla regione lombare. Rigidità delle spalle, debolezza della regione lombare. Estremità. Protuberanze gottose nelle articolazioni delle dita; carie ossea. Mani, gambe e piedi freddi. La pelle delle mani è screpolata, le unghie bluastre. Piedi pesanti. Dolore all’articolazione dell’anca. Prurito agli arti superiori e inferiori . Torpore e dolore agli arti mentre il paziente sta disteso e al risvelio. Dolore alle articolazioni, alle spalle, agli arti superiori, al gomito, all’avambraccio, al fianco; contusione in tutti gli arti superiori, al gomito, all’avambraccio, al fianco; contusione in tutti gli arti; fitte in tutti gli arti, ma specialmente alle ginocchia e ai piedi; dolore lancinante alle spalle, al polso, ai piedi, ai talloni; dolore lacerante agli arti, alle articolazioni, agli arti superiori, alle braccia, alle dita, alle cosce, alle dita dei piedi. Paralisi indolore degli arti. Andatura barcollante. Rigidità delle ginocchia. Gonfiore edematoso di gambe e piedi. Tensione alle cosce; debolezza degli arti inferiori e superiori, delle articolazioni, delle ginocchia. Sonno comatoso. Sogni lascivi, ansiosi, di assassini, di gente morta, di morte, di ladri, spaventosi, vividi. Sonno irrequieto; sonnolenza nel pomeriggio e dopo cena. Insonnia prima e dopo mezzanotte. Il paziente si sveglia facilmente. Freddo la sera a letto; tremore. Febbre di tipo non classificabile. Notevole traspirazione al mattino e durante la notte. Bruciore alla cute, pelle fredda. Eruzioni, foruncoli, eczema, herpes, pustole, croste, orticaria, vesciche. Erisipela; protuberanze. Formicolio. Prurito, pungente, con brividi. Pelle sensibile. Sensazione di dolore alla pelle. Piaghe urenti, cancerose, profonde, sgradevoli, secrezione di pus giallo, fistolose, sensibili, suppuranti, sifilitiche. Questo rimedio ha curato verruche sifilitiche. Aurum sulphuricum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 198
BAPTISIA Baptisia giova nelle malattie acute. È soprattutto un rimedio dall’azione breve adatto a malattie di breve durata. Per quanto ne sappiamo non è un antipsorico, non penetra profondamente nell’organismo. Tutte le malattie e affezioni che ne dipendono sono di tipo infettivo, come la scarlattina, la difterite, il tifo e la cancrena. Esso presenta un’insolita caratteristica, che è quella di produrre lo stato settico più rapidamente della maggior parte
degli altri rimedi. Gli stati infettivi di Arsenicum, Phosphorus, Rhus toxicodendron e Bryonia hanno un andamento molto più lento. Baptisia viceversa conviene ai tifi che sopraggiungono rapidamente e quindi spesso non conviene ai tifi idiopatici. Se un individuo si ammala improvvisamente dopo aver preso freddo o dopo aver bevuto acqua inquinata, che l’origine della sua malattia sia malarica, infettiva o settica, invece di traversare un periodo d’incubazione di quattro, cinque o sei settimane,.egli è costretto a letto nel giro di pochi giorni. La vecchia febbre tifoide classica ci mette molto più tempo a venir fuori. Baptisia è adatta in quei casi di avvelenamento del sangue di natura altamente settica, come la febbre puerperale o la scarlattina. La malattia, all’inizio, si presenta forse come un crollo improvviso e violento, con febbre remittente. Ma immediatamente la febbre assume una forma continua e fanno la loro comparsa i sintomi settici. Questo per quanto riguarda il suo corso e il suo andamento. Di ogni rimedio si devono osservare la velocità, l’andamento, la periodicità, i movimenti e le ondate. Noi otterremo queste notizie osservando i sintomi. Prendete un uomo che è stato in fondo ad una miniera, in una palude, nella melma o nelle fogne, che ha inalato gas mefitici, che deve mettersi a letto con una specie di stupore, che, sin dall’inizio si sente stupido. Egli non è colpito dalla malattia progressivamente, ma si abbatte all’improvviso ed è stupido. È prostrato. Ha il volto a chiazze. Sui denti cominciano ad apparire fuligginosità molto prima che nel tifo classico. L’addome è dilatato molto prima che in un comune tifo. Chi ha l’abitudine di osservare tali segni sa che si manifestano più tardi, mentre, con questo rimedio, al terzo giorno, l’addome è dilatato, la bocca sanguina ed emana un odore putrido. Il paziente esala odori infetti e delira molto, delirio che ci si aspetterebbe solo quando il tifo fosse già in pieno decorso. Quindi questo rimedio è adatto alle malattie dalla rapida evoluzione. La rapidità è una delle sue caratteristiche. Vale a dire che si evolve rapidamente verso la morte. La prostrazione aumenta più velocemente del solito. Non è un progressivo declino che si verifica in giorni e settimane. Il paziente è in uno stato di stupore. Quando lo si tira fuori dallo stupore, delira. Poco importa che sia una scarlattina, o un tifo o una febbre settica conseguente ad un’operazione chirurgica, o una febbre puerperale, o qualsiasi altra cosa. Quando il paziente ha la febbre, se lo guardate, se gli parlate, se lo girate, se lo svegliate, e gli fate capire che gli volete dire 199 qualcosa – il che è difficile – vi dà l’impressione di aver bevuto. È la prima idea che vi verrà in mente in un caso di Baptisia. La sua espressione è abbrutita. È tumefatto, presenta un colorito purpureo e chiazzato. Gli cola sangue dalla bocca. Avete osservato in lui l’espressione stupida degli ubriachi; ebbene ha proprio l’aria di un vecchio ubriaco. La sua mente è partita, si dirà. Non sa quel che dice. È in uno stato confusionale e quando lo tiri fuori dal sonno e lui tenta di dire qualcosa, proferisce una o due parole, poi tutto sfugge alla sua mente e ricade nello stato di stupore. Poco importa la malattia dichiarata, il genere di infiammazione in atto, e quale organo è infiammato, se c’è uno stato ematico che può generare tali sintomi e una tale setticemia, se c’è questo stato psichico, il rimedio è Baptisia. Tutte le secrezioni sono putride. Il paziente ha un’odore cadaverico, aspro, penetrante. La traspirazione, se c’è, è acida, gelida, aspra e penetrante. Se non traspira, il suo corpo emana un odore inesplicabile. L’odore è così penetrante che, se la camera del paziente è aperta, riempie tutta la casa e si sente fin dalla porta d’ingresso. L’odore delle feci è putrido e così penetrante che si può individuare non appena entrati in casa.
Vi è anche qualcosa di strano che si ritrova sempre in questo rimedio, è un genere particolare di confusione psichica, nella quale il paziente è in continua discussione con le sue parti del corpo. Si direbbe che in lui si coglie la presenza di due persone. Ogni volta che lo si fa uscire dallo stupore, ha la sensazione di una doppia esistenza. Si dice, nelle lezioni di clinica, che «una delle sue gambe sta parlando con l’altra». O una parte del suo corpo parla con l’altra, o è disteso diagonalmente sul letto; va a tentoni e, quando gli si domanda cosa tenti di fare: «Ebbene, tento di rimettere insieme i pezzi!». Non ci riesce mai; evidentemente è in pieno delirio. Questi non sono che due esempi; sentirete nuove frasi ogni volta che avrete un caso di Baptisia. Per la maggior parte del tempo il paziente è incosciente, tranne quando si sveglia; a volte borbotta. Vedrete che muove le labbra e lo sveglierete per sapere cosa fa: tenta di rimettere i pezzi insieme. «Ha la mente confusa come se fosse ubriaco». Vi sono periodi in cui non è cosi immerso nello stupore, in cui non dorme ed è agitato. È l’eccezione. La maggior parte delle volte, lo troverete coricato su un fianco, acciambellato come un cane, e non vuole essere disturbato. Quando lo stupore non è grave, è agitato e si gira e rigira. In questo caso non può dormire, perché non riesce a mettere insieme i pezzi. Ha la sensazione che, se potesse per una volta riunire i pezzi, potrebbe addormentarsi e che a tenerlo sveglio sono le parti del proprio corpo che parlano l’una all’altra. La sua mente divaga appena chiude gli occhi. Ha pesantezza mentale, specie di notte. È poco incline a parlare. La mente sembra indebolita. E cosi trovate questo quadro psichico completo in tutte le affezioni e tutte le malattie acute; ma tutte si manifestano in maniera molto rapida. Sono malattie infettive gravi, come la scarlattina e le malattie maligne; ciò nondimeno la febbre ha un andamento continuo. Tali pazienti se non si curano, muoiono entro dieci- dodici giorni mentre un comune tifo durerà settimane e il paziente a volte morirà con una crisi alla fine della quarta settimana. Il sangue delle emorragie è nero e nauseabondo. La putridità è rilevante. In bocca, il muco che viene dalla gola e dal naso è sanguinolento e putrido. C’è diarrea, un liquido fecaloide acquoso, giallo. Il rimedio può avere la diarrea tipica del tifo; le feci più tipiche del tifo sono come la polenta gialla, e si avranno parecchie volte al giorno; esse sono molli, Baptisia Lezioni di Materia Medica Omeopatica 200
pastose, della stessa identica consistenza di una morbida polenta. Baptisia può avere feci simili, ma, non è l’aspetto più comune che invece è nero, marrone, o comunque scuro. Trattando un gran numero di pazienti colpiti da tifo, ho avuto la possibilità di osservare molti casi di competenza di Baptisia che questo rimedio ha prontamente guarito. Dove Baptisia ha avuto gli effetti maggiori, le feci erano come l’ardesia pestata, color ardesia o brunastre; e l’odore penetrante. Inoltre ho visto questo rimedio guarire ogni sorta di diarrea color ardesia, anche liquida come l’acqua, quando era orribilmente putrida, come carne in decomposizione, dall’odore cadaverico, ed era accompagnata da grande prostrazione; ho visto guarire quella diarrea, quando non era presente alcuno degli elementi della febbre tifoide. Era una semplice forma di diarrea con prostrazione. Spossatezza. La spossatezza si produce rapidamente. In tre giorni il paziente è sprofondato in un mortale declino. Le cefalee sono inclassificabili. Sono soltanto delle crisi congestizie, mal di testa frontali, violenti dolori alla testa e soprattutto all’occipite, come se ne presentano nelle gravi malattie infettive. Raramente insisto molto sui dettagli delle cefalee. Baptisia non è un rimedio per le cefalee. Non è un rimedio che sceglieremmo per curare le cefalee, tranne per i violenti dolori alla testa, di carattere congestizio che sono associati alle febbri che
abbiamo descritto prima. Vi sono sintomi oculari caratteristici: congestione, arrossamento, dolore agli occhi e al fondo degli occhi. Presenta lo stesso genere di sintomi anche alle orecchie e al naso, ma devono essere associati a febbri. Appena arriviamo al volto, cominciamo a capire bene i sintomi di Baptisia, la sua espressione inebetita. La rivela l’aspetto, la rivelano gli occhi, il volto; questi sintomi sono: «colorito rosso scuro con aspetto inebetito: volto caldissimo, sensibilmente arrossato, bistrato». Questo racconta tutta la storia della malattia. Bruciore, calore al volto. «Grave sudore alla fronte e al volto. Sguardo ansioso, atterrito». Uscendo dal sonno ha l’aria di aver avuto un orribile incubo. Passiamo adesso alla bocca, ai denti, alla gola e alla lingua: tutti offrono sintomi rilevanti di Baptisia. La lingua è gonfia, dolente, maleodorante, coperta di sangue nero, a vivo, spellata, rigida e secca come il cuoio. Per descriverla si dice che sembra di legno o di cuoio bruciato. È ulcerata. Le ulcerazioni si trovano dappertutto. Vi sono gruppi di afte. Queste piccole ulcere che all’inizio non sono più grandi di una capocchia di spillo, anneriscono, emanano cattivo odore e si ricongiungono in modo che tutta la mucosa orale sarà sede di ulcere; sarà escoriata e spellata mentre secernerà una saliva densa dall'odore putrido. La gola è coperta da ulcerazioni, è escoriata e sanguinante. Può presentare essudazioni difteriche, ma tutt’intorno vi sono queste superfici piane, scure e maleodoranti. È molto gonfia e il paziente inghiotte con difficoltà. Baptisia si è rivelato un rimedio molto utile per la cancrena della bocca e per le angine cancrenose. «Cancrum oris». Le ulcere si estendono rapidamente e rapidamente corrodono. Esse sono veramente fagedeniche. I denti si anneriscono rapidamente. E quando il paziente si sveglia dopo qualche ora di stupore, si sono formate sulle labbra e agli angoli della bocca delle incrostazioni di sangue secco di pessimo odore. Vi sono sanguinamenti in bocca, nella gola e nel naso. Vi è una secrezione secca e putrida. «Lingua rossa e secca nel mezzo. La volta palatina è gonfia e intorpidita. Gusto nauseabondo, amaro o infetto in bocca. Lingua scura. Lingua secca, scura al centro. Lingua coperta da una spessa crosta scura. Lingua bianco-giallastra, 201 molto sporca». Baptisia ha guarito l’angina ulcerosa delle giovani madri e la stomatite dei lattanti, quando le mucose prendevano una tinta scura, le ulcere si estendevano, la bocca emanava odore putrido e la prostrazione aumentava rapidamente. In questi casi, il bambino o la madre si indeboliscono con grande rapidità e arriva la prostrazione. E, con tutto ciò, non c’è febbre. In Baptisia, un gran numero di questi stati ulcerosi sono senza febbre. A volte si ha l’impressione che il paziente non abbia abbastanza forza da reagire alla febbre. Nel tifo, bambini e lattanti hanno le afte. Ci sono ulcere che corrodono la bocca. «Ulcerazione putrida di tutto il cavo orale». In tutti questi disturbi, la saliva che cola dalla bocca è densa, filante e fluisce sull’orecchio, come in Mercurius. L'angina può essere cancerosa. Una delle sue caratteristiche importanti é quella per cui le ulcere vi compaiono rapidamente e senza dolore; sono come intorpidite e insensibili. Ma Baptisia ha anche un'angina dolorosa. «Pilastri del velo palatino rosso scuro; ulcere putride, scure; tonsille e parotidi gonfie: angina putrida. Edema senza dolore delle tonsille e del palato molle ». C’è gonfiore, tumefazione; colorazione purpurea. Più scuro è il colore, più penserò a Baptisia; non è mai un rosso brillante. Non ho mai visto lo stato psichico di Baptisia associato ad una colorazione rosso brillante. Questo genere di degradazione dello stato psichico è associato alla decomposizione del sangue, al colorito bistrato, all’aspetto scuro della pelle e delle mucose. Non è rosso brillante, né rosa, come
in Belladonna. Quest’ultimo è generalmente rosso brillante, sebbene possa prendere un colore bistrato, ma assolutamente non al punto di Baptisia. Non c’è niente in Belladonna che somigli al putridume che si riscontra in Baptisia. «L’esofago appare come ristretto, dal suo punto di partenza fino a dove termina nello stomaco». Abbiamo qui un altro aspetto del rimedio. A partire dall'angina, il fastidio scende nell’esofago, il quale all’inizio, è in uno stato di spasmo; più tardi si paralizza. In un primo tempo passano i liquidi, il paziente non può inghiottire neanche una briciola di cibo solido. Il bolo alimentare, al momento in cui raggiunge l’estremità superiore dell’esofago provoca la soffocazione; il paziente lo sente in quel punto come un boccone, si affoga, si dibatte, ha dei conati, vomita e allora ingerisce dell’acqua o dei liquidi. Può ingoiare liquidi, ma non solidi. Ogni particella di cibo solido gli provoca conati, ma può inghiottire liquidi. Natrum muriaticum e un certo numero di altri rimedi hanno gli spasmi esofagei concomitanti ai disturbi nervosi, ma in questo stato settico, non conosco alcun altro rimedio che presenta questo sintomo particolare, che ha questi caratteri, nello stesso tempo la paralisi e lo stato spasmodico dell’esofago. «Il paziente ha l’impressione che gli si sia ristretto l’esofago, dal suo punto di origine a quello terminale nello stomaco». Sensazione di costrizione che provoca frequenti sforzi di deglutizione; gola indolenzita con sensazione di costrizione alla gola. Può ingoiare solo liquidi. I bambini non possono ingoiare solidi. La più piccola particella di alimento solido gli provoca conati, e quindi possono prendere solo latte; a volte hanno rigurgiti liquidi, acquosi, maleodoranti, giorno e notte; aggiungetevi l’odore nauseabondo, il colorito bistrato e la prostrazione. Non avete bisogno di saperne di più; che sia una difterite, una scarlattina o un tifo, ciò vi condurrà a un ben determinato rimedio. «Paralisi degli organi della deglutizione». Estrarre da ogni rimedio ciò che vi è di positivo, ottenere le associazioni che compongono un particolare rimedio, è questo il solo dovere di ogni clinico. Baptisia Lezioni di Materia Medica Omeopatica 202
L’addome e lo stomaco sono dilatati. Quando questo rimedio sarà utile, possiamo avere questi sintomi nell’infiammazione epatica. Con le malattie di cui ho appena parlato, vi è il timpanismo addominale. Grande indolenzimento della fossa iliaca destra; c’è una massa dolente e sensibile alla palpazione, non più grossa di un pugno; ma tutto questo putridume, ne sono certo, vi impedirebbe di usare il bisturi per togliere l’appendice. «Diarrea fetida, spossante. Diarrea aftosa»; significa che le parti dell’ano che si congiungono alla pelle sono ulcerate, che vi sono piccoli gruppi di afte all’interno del margine anale. «Incontinenza di feci diarroiche». In queste malattie infettive gravi c’è l’incontinenza urinaria e delle materie fecali. «Feci marrone scuro, muco e sangue. Feci gelide». Dissenteria. I lochi durante il parto cessano. Grande sensibilità dell’addome alla palpazione. Tutti i segni di putridume: alterazione ematiche, aspetto del volto, improvvisa prostrazione, ebetismo, aggiunti ai sintomi psichici, tutti nella febbre puerperale, richiedono Baptisia. Insieme a questi, quando il caso è andato avanti qualche giorno, si ha la perdita della forza muscolare e il tremore degli arti. Quando il paziente la tira fuori, la lingua tremola. Tremolio della mano quando il paziente la solleva, tremolio gli arti. Tremore su tutto il corpo. La prostrazione aumenta, la mascella ricade, il paziente è coricato sul dorso, incosciente, la bocca spalancata. Egli scivola gradualmente verso i piedi del letto. È un genere particolare di debolezza paralitica. È in questo modo che si aggrava la prostrazione contemporaneamente alla malattia; ma
anche in questo momento, quando il paziente e così giù, purché siano presenti questi segni, Baptisia vincerà questa malattia. Quando Baptisia è indicato arresterà l’evoluzione del tifo. Prostrazione e tremore. Il paziente si corica tutto rannicchiato, ha l’impressione di sprofondare. Sta disteso in uno stato semi-cosciente, simile ad un morto. Estrema sonnolenza. Stupore delirante. È steso in uno stato di semi-coma. «Secrezioni ed esalazioni gelide». Alito, feci, urina, ulcere, tutto è putrido. Ulcerazioni delle mucose. 203
BARIUM IODATUM I disturbi compaiono al mattino, nel pomeriggio, la sera, la notte e dopo mezzanotte. Il paziente desidera stare all’aria aperta; miglioramento all’aria aperta e all’aria fredda. Il paziente si raffredda facilmente, si aggrava con il clima freddo e umido. Congestione di molte parti del corpo. Movimenti convulsi dei muscoli. Il paziente si aggrava prima e dopo aver mangiato; alcuni sintomi migliorano dopo aver mangiato. Dimagrimento. Il moto aggrava molti sintomi. Il paziente parla debolmente. Formicolio in tutto il corpo. Sensazione generale di pienezza. Emorragia. Indurimento di molte parti del corpo, delle ghiandole. Stanchezza; il paziente si riposa stando disteso. Stendersi sul dorso aggrava molti sintomi. Aggravamento prima e durante le mestruazioni. Il moto aumenta i sintomi. Dolore alle ossa e alle ghiandole. Dolori pressanti, lancinanti. Lacerazione in molte parti, ai muscoli. Il paziente ha i disturbi propri del pletorico. La pressione aggrava molti sintomi. Pulsazione in tutto il corpo. Polso veloce, forte, breve. Il paziente è molto sensibile al dolore; ghiandole sensibili. Gonfiore e infiammazione delle parti affette e delle ghiandole. Tensione in tutto il corpo. Tremore e contrazioni. Camminare aggrava tutti i sintomi. Aggravamento con il caldo in generale, in ambiente caldo, riscaldandosi. Debolezza e nervosismo durante le mestruazioni e camminando. Collera, ansia e avversione per la compagnia. Difficoltà di concentrazione. Confusione psichica. Il paziente è timido, addirittura codardo. È deluso; ha visioni di morti, illusioni. È ottuso. Ha paura del male e della gente. La sua memoria è debole ed è molto smemorato. Si sente eccitato e isterico. È impaziente, indeciso, indolente, indifferente. Loquace e irritabile. Psichicamente debole. Il suo umore è mutevole. È irrequieto. È triste e piange. Ipersensibile al rumore. Desidera sedersi e meditare. Ha le vertigini mentre sta disteso, quando si piega, quando cammina. Freddo alla testa. Caldo e iperemia cerebrale, sera e notte. Pesantezza alla testa. Cefalea al mattino alzandosi e nel pomeriggio; miglioramento o aggravamento all’aria aperta; aggravamento legando i capelli, camminando, in ambiente caldo e rumoroso. Dolore alla fronte, al lato destro, la sera; sopra gli occhi, all’occipite, ai lati del capo, alle tempie. Dolore contundente alla testa. Dolore pressante alla testa, alla fronte, sopra gli occhi, all’occipite, alle tempie, al vertice. Fitte all’occipite. Dolori frastornanti. Dolore lacerante al vertice. Traspirazione del cuoio capelluto. Pulsazione alla fronte e alle tempie. Congiuntivite. Irite tubercolare. Prurito agli occhi. Opacità della cornea. Dolore agli occhi aggravato dalla luce; dolore urente, pressante, come se ci fosse della sabbia; occhi. sensibili. Fotofobia; protrusione; pupille dilatate. Occhi e palpebre arrossati. Palpebre gonfie. Vista debole; diplopia; offuscamento. Secrezione di muco dall’orecchio. Sensazione di confusione nelle orecchie. Rumori nelle orecchie, ronzio e tintinnio, quando si mastica. Dolori laceranti nelle orecchie.
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Sensazione di otturazione nelle orecchie. Udito sensibile ai rumori; udito indebolito. Catarro nasale, secrezione ematica, abbondante, mucosa, striata, gialla, retronasale. Naso rosso e secco. Corizza fluida con tosse. Epistassi soffiando il naso. Naso chiuso durante la notte. Dolore al naso, alla radice del naso. Starnuti frequenti. Naso gonfio e rosso. Freddo al volto. Il volto è congestionato e rosso; le labbra sono bluastre; il volto qualche volta è pallido, qualche volta rosso. Il volto sembra tirato e contratto. È scarno. Eruzioni sul volto e sul naso, foruncoli. Dolore al volto, alla ghiandola submascellare. Gonfiore delle ghiandole della mascella inferiore; della parotide, della ghiandola submascellare. Gengivorragia, lingua screpolata. Le gengive si staccano dai denti che non sono più ben fissi. Bocca asciutta al mattino; lingua secca. Muco sgradevole in bocca. Lingua urente, gengive dolenti. Salivazione. Gengive gonfie. Gusto cattivo, amaro, acido. Fitte e lacerazioni ai denti. Gola secca e contratta. Tonsille ingrossate, infiammate e gonfie. Essudazione membranosa in gola. Dolore alla gola inghiottendo; bruciore. Deglutizione difficile. Le ghiandole del collo sono gonfie e dure. L’appetito diminuisce o diventa ingordo; dimagrimento; il cibo non si gusta; avversione per il cibo. Sensazione di vuoto. Rutti amari che fanno star meglio. Pirosi, pienezza di stomaco. Vampate di calore allo stomaco. Pesantezza dopo aver mangiato. Indigestione con singhiozzo. Nausea e rifiuto del cibo. Gastrite, gastralgia dopo aver mangiato, pressante e lancinante; crampi. Conati di vomito. Sensazione di tensione allo stomaco. Sete eccessiva, inestinguibile. Vomito biliare, acquoso. Dilatazione gastrica; ghiandola mesenterica ingrossata. Flatulenza; borborigmo. Dolore all’addome dopo aver mangiato; prima e durante le mestruazioni; in caso di ipocondria; alla regione inguinale, alla regione ombelicale; crampi; fitte; sensazione di pressione all’ipogastrio; dolore lancinante ai lati dell’addome. Dilatazione gastrica. Stitichezza; defecazione difficile; inattività del retto; defecazione insufficiente; feci dure, nodose. Diarrea con feci gialle, acquose, con flatulenza ed emorroidi esterne. Prurito all’ano. Dolore al retto; bruciore dopo la defecazione; tenesmo. Urgenza di evacuare, senza effetto. Ritenzione dell’urina, costante, frequente. Minzione frequente e involontaria durante la notte. Prostata ingrossata. Urina abbondante. Indurimento dei testicoli. Mancanza di erezione. Emissione seminale. Nella donna aumenta il desiderio sessuale. Leucorrea prima delle mestruazioni. Mestruazioni abbondanti, frequenti, dolorose, di breve durata; amenorrea. Muco nella trachea. Perdita della voce; voce rauca, debole. Respiro veloce, asmatico, fastidioso durante la notte, rantoli brevi e soffocanti. Tosse al mattino e la sera, asmatica, secca, causata dalla irritazione della laringe e della trachea; rantolo, spasmodico, soffocante; solletico alla laringe e alla trachea. Espettorazione mattina e sera, fastidiosa, purulenta, viscida, gialla con muco. Catarro al torace. Costrizione al torace. Bronchite e polmonite. Oppressione al torace. Dolore lancinante al torace e alle mammelle. Palpitazioni cardiache durante la notte. 205 Paralisi dei polmoni. Ghiandole ascellari gonfie.
Sacralgia, rachialgia e lombalgia. Mani, gambe e piedi freddi. Mani calde. Pesantezza agli arti. Prurito agli arti. Torpore alle braccia e alle dita. Artralgia; dolore gottoso al fianco, alla coscia, al ginocchio. Dolore lancinante alle ginocchia; strappi alle ginocchia e alle gambe. Traspirazione delle mani e dei piedi. Stanchezza alle ginocchia. Sogni ansiosi, lascivi, vividi. Barium iodatum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 206
BARIUM SULPHURICUM I sintomi di questo rimedio compaiono al mattino, nel pomeriggio, la sera, la notte e dopo mezzanotte. Il paziente desidera stare all’aria aperta perché all’aperto si sente meglio; i sintomi psichici migliorano all’aria aperta. Notevole l’ansia psichica. Molti sintomi si manifestano o si aggravano movendosi e salendo le scale. Le singole parti diventano intorpidite e formicolanti. Aggravamento bagnandosi, in ambiente chiuso, all’aria fredda, raffreddandosi; mancanza di vitalità; aggravamento con clima freddo e umido. Costrizione di molte parti. Spasmi clonici e convulsioni epilettiche. Vasi sanguigni dilatati. I sintomi si manifestano durante e dopo i pasti; aggravamento causato dalla sazietà. Dimagrimento, debolezza, i muscoli diventano flosci. Formicolio e sensazione di pienezza. Indurimento delle ghiandole. Pesantezza e stanchezza. Adenite. Mancanza di reazione. Spasmi muscolari. Desiderio di stendersi. I sintomi compaiono prima e durante le mestruazioni. Avversione per il movimento. Molti sintomi si aggravano con il movimento. Il paziente si aggrava col movimento. Agitazione in tutto il corpo. Dolore alle ossa, alle ghiandole; fastidio, bruciore, tormento, spasmi, pressione, lacerazione. Dolore lacerante e straziante alle ghiandole. Paralisi degli organi, unilaterale, indolore; la pressione aggrava il dolore e molti sintomi. Pulsazione in tutto il corpo. Polso debole movendosi. Alzandosi il paziente si aggrava. Sensibilità al dolore nelle parti esterne. Scossa elettrica in tutto il corpo. Questo è un rimedio adatto principalmente per i disturbi della parte destra del corpo. Stare seduti immobili causa la comparsa di molti sintomi. Rigidità dei muscoli e delle articolazioni. Ghiandole gonfie. Tensione in tutto il corpo. Tremori in tutto il corpo e agli arti. Camminare causa la comparsa di molti sintomi. Camminare all’aperto fa star meglio il paziente. Debolezza dopo aver mangiato, durante le mestruazioni, camminando. Ansia la sera a letto, durante la notte, prima di mezzanotte, paura del futuro e febbre. Il paziente ha desideri di cose non necessarie che subito dopo dimentica. È molto critico. Prova avversione per la compagnia. Non riesce a concentrarsi. La mattina e la sera è in uno stato confusionale, migliora all’aria aperta. Ha paura la sera della folla, della morte, del male, della gente. È smemorato, dimentica soprattutto le parole. Si spaventa facilmente. È sempre in agitazione e diventa isterico a causa del dolore. È psichicamente debole, imbecille. Impaziente, indifferente, indolente, senza volontà. È notevolmente irritabile soprattutto la sera. Ha la memoria debole. Geme e si lamenta. È sospettoso e teme la conversazione. Timido. Parla nel sonno, debolmente e inconsciamente. Piange, soprattutto di notte. Prova avversione per ogni tipo di sforzo psichico. Ha le vertigini, gli oggetti gli girano intorno quando sta fermo e quando cammina. La testa qualche volta è fredda, notevole iperemia con piedi freddi. Costrizione alla fronte, all’occipite. Sensazione di vuoto alla testa. Eruzioni sul cuoio capelluto, croste, foruncoli. Formicolio al cuoio capelluto e caduta dei capelli. La sera pesantezza alla testa, 207
alla fronte, all’occipite. Sensazione di confusione cerebrale. Sensazione di movimento alla testa. Cefalea, di mattina a letto, nel pomeriggio, la sera; migliora all’aria aperta, peggiora tossendo, dopo aver mangiato, riscaldandosi, stendendosi, movendo testa e occhi, scuotendo la testa, abbassandosi, in seguito ad emozione violenta, a pressione, in estate, con i colpi di sole, camminando al caldo, stando in ambienti caldi; migliora camminando all’aria aperta. Dolore alla fronte, la sera, più forte al lato destro, sopra gli occhi, all’occipite, ai lati della testa, alle tempie; fastidio alla fronte e alle tempie; bruciore alla testa e alla fronte; fitte alla fronte, ai lati della testa e alle tempie; dolore leggero alla testa; spasmi alla fronte. Emicrania; dolore alla fronte, sopra gli occhi, all’occipite, ai lati della testa, alle tempie, al vertice. Cefalea lancinante e dolore al vertice. Cefalea lancinante e dolore alla fronte, alle tempie, al vertice. Cefalea assordante. Cefalea occipitale lancinante. Traspirazione del cuoio capelluto. Pulsazione alle tempie. Dolore improvviso e convulsivo alla testa. Palpebre appiccicate al mattino. Questo rimedio ha curato la cateratta. Occhi secchi. Congiuntivite e blefarite. Prurito e lacrimazione. Questo rimedio ha curato l’opacità della cornea. Dolore agli occhi sforzando la vista, aggravato dalla luce; bruciore agli occhi, agli angoli palpebrali; pressione e dolore come se ci fosse della sabbia. Paralisi del nervo ottico. Fotofobia. Protrusione degli occhi. Questo rimedio ha curato il gozzo esoftalmico (morbo di Basedown). Pupille dilatate e insensibili alla luce. Occhi rossi. Palpebre gonfie; macchie scure e puntini davanti agli occhi. Vista debole. Aggravamento sforzando la vista. Vista annebbiata. Scintille davanti agli occhi. Secrezione ematica dall’orecchio. Eruzioni dietro l'orecchio. Formicolio e prurito nelle orecchie. Rumori nelle orecchie, ronzio, scricchiolio, tintinnio, vibrazioni. Dolore all’orecchio destro, dietro l’orecchio; fitte dietro e dentro l’orecchio. Dolore lancinante e lacerante all’orecchio. Pulsazione all’orecchio. Spasmi alle orecchie. Udito indebolito. Tendenza a soffiarsi il naso continuamente. Corizza con tosse. Catarro nasale con secreto ematico, abbondante, con croste, grumoso, sgradevole, giallo filante. Naso secco. Epistassi soffiando il naso. Naso spesso chiuso. Olfatto acuto. Molti starnuti. Naso gonfio. Volto freddo. Spasmi al volto. Labbra secche e screpolate. Volto pallido o rosso. Eruzioni sul volto, sulla fronte e sul naso, acne, croste, eczema, herpes, foruncoli. Volto rosso e caldo. Dolore al volto, alla ghiandola submascellare. Dolore lacerante al volto. Gonfiore del volto, della ghiandola parotide e della ghiandola submascellare. Gengivorragia. Bocca screpolata. Gengive staccate dai denti. Lingua bianca. Bocca e lingua secche al mattino. Alito sgradevole, addirittura putrido. Bruciore alla lingua. Salivazione. Difficoltà a parlare. Gengive gonfie. Gusto cattivo, amaro o acido. Vesciche in bocca e sulla lingua. Dolore ai denti che si aggrava con le bibite fredde o con i cibi caldi e dopo aver mangiato. Costrizione alla gola. Gola secca. Tonsille ingrossate. Muco raschiante in gola. Infiammazione cronica della gola e delle tonsille. I liquidi vengono spinti nel naso. Sensazione di nodo alla gola. La membrana della gola è coperta di essudato e la gola è piena di muco viscido. Dolore alla gola inghiottendo; bruciore. Gola aspra. Spasmi dell’esofago inghiottendo. Gonfiore e suppurazione delle tonsille. Difficoltà a deglutire i solidi. Indurimento delle ghiandole cervicali. Dolore alla gola esternamente. Ghiandole cervicali gonfie. Tensione al collo. Barium sulphuricum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 208
Appetito variabile, poco o ingordo. Il paziente si sazia facilmente poi è insaziabile. Avversione per il cibo. Sensazione di freddo allo stomaco. Desiderio di cose dolci.
Sensazione di vuoto. Rutti dopo aver mangiato, amari, vuoti, acidi, acquosi. Pirosi. Stomaco pieno anche dopo aver mangiato molto poco. Pesantezza dopo aver mangiato. Sensazione di caldo allo stomaco. Bruciore. Singhiozzo. Digestione lenta. Rifiuto del cibo. Nausea al mattino. Gastralgia dopo aver mangiato, crampi, pressione, fitte; conati di vomito. Tensione. Sete la sera, inesauribile. Vomito biliare, mucoso, acido, acquoso. Dilatazione gastrica, flatulenza, sensazione di pienezza. Addome gonfio e duro, ghiandole mesenteriche ingrossate. Dolore all’addome, al mattino, dopo aver mangiato, durante le mestruazioni, movendosi, dopo la defecazione; crampi e dolore tagliente nella regione inguinale prima di defecare; dolore lacerante alla regione inguinale e ai lati dell’addome; fitte, borborigmo e tensione. Stitichezza; paralisi del retto; defecazione difficile, feci dure e nodose. Diarrea; aggravamento la notte, raffreddandosi, feci gialle, acquose. Flatulenza sgradevole. Prurito al retto e all’ano. Sangue dall’ano; dalle emorroidi esterne. Defecazione involontaria. Ano umido. Dolore durante e dopo la defecazione, pressione, fitte, tenesmo. Urgenza costante o frequente di evacuare ma senza esito. Ascaridi nelle feci. Ritenzione dell’urina. Urgenza di urinare, costante, frequente, improvvisa, il paziente deve affrettarsi ad urinare. Disuria. Minzione frequente, involontaria, abbondante durante la notte. Secrezione dall’uretra, viscida e purulenta. Gli uomini non hanno desiderio sessuale ed erezione. Indurimento dei testicoli. Scroto umido. Emissione seminale. Anche nella donna manca il desiderio sessuale. Leucorrea, abbondante prima delle mestruazioni. Mestruazioni scarse o frequenti e prolungate; amenorrea. Bruciore alla vulva. Catarro tracheale con molto muco. Voce rauca, debole. Perdita della voce. Respiro accelerato, asmatico, difficile durante la notte e salendo le scale; rantolo, soffocamento. Tosse al mattino dopo essersi alzati, la sera, la notte, all’aria fredda e umida, all’aperto; tosse asmatica, secca mattina e sera, dovuta all’irritazione della laringe e della trachea; tosse affannata, spasmodica, soffocante, che si aggrava parlando; solletico alla laringe e alla trachea; pertosse. Espettorazione mattino e sera, fastidiosa, purulenta, viscida, gialla, mucosa. Catarro al torace con costrizione e oppressione. Pustole sul torace. Sensazione di pienezza al torace. Bronchite cronica. Prurito al torace, alle mammelle. Dolore al torace la sera. Dolore alle pareti del torace. Dolore pressante e lacerante al torace. Palpitazione, ansia e agitazione la notte. Ghiandole ascellari gonfie. Sensazione di peso al dorso. Prurito al dorso. Lombalgia prima e durante le mestruazioni, stando seduti; cervicalgia; lombalgia la sera prima e durante le mestruazioni; all’osso sacro; bruciore alla spina dorsale e alla regione lombare; lombalgia lacerante; rachialgia, cervicalgia e lombalgia. Pulsazione alla regione lombare. Irrigidimento del dorso e della regione cervicale. Tensione al dorso, alla regione cervicale, alla regione lombare e all’osso sacro. Debolezza nella regione lombare. Mani e piedi freddi. I calli pungono, bruciano, fanno male. Crampi ai polpacci. Mani secche. Eruzioni dolorose sugli arti, foruncoli. Mani calde. Pesantezza agli arti inferiori e superiori. Prurito agli arti inferiori e superiori, alle cosce. Spasmo degli arti inferiori. 209 Torpore degli arti superiori, mani e dita. Dolore agli arti, alle articolazioni, alle spalle, alle mani, all’anca, alla coscia, al ginocchio, alle gambe; dolore contundente agli arti e alle articolazioni; fitte agli arti superiori e inferiori, cosce e gambe; dolore lancinante agli arti, all’avambraccio, al polso, agli arti inferiori, cosce, ginocchia, gambe, piedi. Paralisi
indolore degli arti superiori. Traspirazione delle mani; sudore sgradevole ai piedi; soppresione del sudore dei piedi. Tensione alle cosce. Piaghe sulle gambe; debolezza degli arti inferiori. Sonno profondo. Sogni ansiosi, paurosi, vividi. Il paziente si addormenta tardi. Sonno irrequieto. Sonnolenza nel pomeriggio, la sera, prima di cena. Insonnia prima di mezzanotte con sonnolenza. Freddo, mattina, mezzogiorno, pomeriggio, sera, notte; raffreddamento all’aria fredda, ad ogni minima corrente d’aria; freddo a letto; freddo esterno, in un solo lato del corpo, generalmente il sinistro; la sensazione di freddo migliora in ambiente caldo. Febbre sera e notte, alternata a sensazione di freddo; bruciore, vampate di calore. Traspirazione dopo mezzanotte, fredda; mentre il paziente mangia, sgradevole; nelle singole parti, mentre dorme, al risveglio. Bruciore o freddo alla cute; cute screpolata. Cute pallida con macchie rosse. Cute secca. Eruzioni urenti, con liquido giallo, secche; herpes; tricofitosi; prurito; dolore; foruncoli, esentema, croste, peggiorate dai graffi, pungenti, suppuranti; orticaria; vescicole. Cute esquamante. Formicolio. Prurito di notte quando il paziente è in un letto caldo, il prurito è urente e pungente e non si calma grattandosi. cute umida dopo che il paziente si è grattato. Cute molto sensibile. Lacerazioni sulla cute. Dolore pungente. Tensione. Piccole ferite, lente a cicatrizzarsi che spesso diventano piaghe dolorose. Piccole verruche pungenti. Barium sulphuricum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 210
BARYTA CARBONICA È interessante studiare Baryta carbonica perché è ampiamente sperimentato ed è un rimedio costituzionale. Rimedi simili sono sempre più interessanti di quelli che hanno un’azione breve e superficiale. Essi fanno presa sui disturbi miasmatici profondi che durano da lungo tempo. Questo rimedio qui è orientato verso lo sviluppo degli esseri giovani. Vedrete nei testi usato abitualmente nei suoi confronti il termine «nanismo». In questo caso non sempre è preso nel senso di «piccola statura». È una piccolezza di corpo e di mente, un’insufficienza psichica e un’insufficienza organica. Voi capite bene il significato di «precocità», è quella qualità che rende le persone giovani eccezionalmente brillanti e molto avanti psicologicamente. Si dice di loro che sono superiori ai ragazzi della loro età. Sono precoci. Richiamate prima di tutto questo alla mente e pensate a ciò che significa; nella costituzione di Baryta carbonica abbiamo esattamente l’opposto. Ecco ciò che si intende per «nanismo». I bambini sono in ritardo per rendersi utili o per avere un’attività; sono in ritardo nei loro studi; sono in ritardo nell’imparare a parlare, a leggere, per imparare le associazioni necessarie alla vita comune, in ritardo per capire le immagini e formulare percezioni, per intraprendere le loro attività a fare i loro studi. Si dice a volte che Calcarea carbonica è in ritardo nell’imparare a camminare, ma anche Baryta carbonica lo è, anche se la causa è totalmente diversa. Per esprimere in parole povere quello che le distingue, diremo che Baryta carbonica è in ritardo nell’imparare a camminare anche se ha gambe abbastanza buone. Calcarea carbonica ha arti deboli, miseri, muscoli flaccidi, ossa di cattiva qualità, ed è per questo che è in ritardo nell’imparare a camminare. «Cammina tardi» è Calcarea carbonica «In ritardo nell’imparare a camminare» è Baryta carbonica Questo sintomo è esteso anche a Borax e a Natrum
muriaticum. Hanno tutti e tre una specie particolare di ritardo nello sviluppo cerebrale, di modo che sono in ritardo nell’imparare a fare gesti usuali, in ritardo nello sviluppo. Baryta carbonica, però, in ciò che concerne questo ritardo ad adottare le attività e le abitudini della vita è in testa a tutti. Avrete in cura ragazze fra i 18 e i 25 anni che hanno questa lentezza di sviluppo e fanno quello che facevano quando erano piccole. «Maniera di agire infantile e comportamento infantile. Gioca con le bambole e parla sventatamente». Esse non sono mai diventate donne. Sono in ritardo nel conformarsi alle attività e alle abitudini femminili. Non hanno la prudenza della donna. Non hanno circospezione e si esprimono come potrebbe farlo un ragazzo o una ragazzina. Ecco il «nanismo» psichico. Valutare questa lentezza di sviluppo e riconoscerlo in Baryta carbonica da tutti i suoi sintomi e le sue strane caratteristiche, ci porta ad una profonda comprensione del rimedio. Si trova qualcosa di simile in rimedi come Graphites, Sulphuricum acidum e Calcarea carbonica, ma in confronto a Baryta carbonica sono niente. Questo qui sembra che sospenda lo sviluppo che fa del bambino un 211 uomo o una donna. Non è la piccola statura di una persona che mi fa pensare a Baryta, ma la deficienza psichica e quella organica. Gli organi sembrano paralizzati, oppure è un solo organo che non si sviluppa. Questo si ferma mentre gli altri continuano a crescere. Ecco cosa mi fa pensare a questo rimedio. Un particolare organo non arriva alla maturità, mentre gli altri continuano a svilupparsi; c’è asimmetria, ineguaglianza nello sviluppo. Altra caratteristica è l’affinità di Baryta carbonica con le linfoghiandole di tutto il corpo. In tutte le parti del corpo le linfoghiandole si ingrossano e si induriscono; linfoghiandole cervicali, inguinali, dell’addome, tutte sono colpite; nel collo si formano file di noduli. Con alcuni altri sintomi che riuniremo brevemente, avremo di questo paziente un quadro particolare. Il paziente è emaciato; un individuo che era grasso, in buono stato, deperisce gradualmente. Ha l’addome voluminoso. Questo rimedio è stato trovato adatto ai casi di marasma infantile caratterizzato da ipertrofia ganglionare, addome voluminoso, dimagrimento dei tessuti e degli arti e dal ritardo psicologico. Avete così riepilogato il quadro del marasma di Baryta carbonica. Il paziente in sé è freddoloso, sensibile al freddo; vuole essere ben coperto. Una caratteristica rilevante di questo paziente che deve distendersi, che si aggrava stando seduto o in piedi, è la notevole debolezza con polso debole. Tale debolezza è maggiore dopo che ha mangiato. I dolori migliorano col movimento e all’aria aperta. I suoi malesseri si aggravano col freddo. Le tonsille si ingrossano gradualmente. Le linfoghiandole del collo aumentano in volume e in durezza ad ogni raffreddore e ogni volta che il paziente prende freddo. «Gonfiore e indurimento delle ghiandole. Adenite con versamento». L’infiltrazione è propria di questo rimedio. Le ghiandole diventano sempre più dure. Le ulcere si induriscono alla base, mentre le pareti delle superfici aperte si induriscono. Quando un bambino ha una qualsiasi malattia, rosolia, scarlattina, orecchioni o anche un raffreddore, o una crisi malarica, il suo sviluppo può arrestarsi e provocare un ritardo; non è uno stato congenito, ma acquisito, è un’arresto dello sviluppo. Esso porta con sé il dimagrimento, il deperimento di tutto il corpo, tranne dell’addome che ingrossa continuamente. Queste fasi non devono essere misconosciute al loro primissimo inizio perché solo i sintomi aiutano a scoprirne la base mentre i disturbi che accompagnano le trasformazioni tissulari vengono in ultimo.
Questo rimedio, diciamo, è adatto ad uno stato infantile, alla giovane età, e all’arresto dello sviluppo, ma un’altra delle sue grandi indicazioni, è la presenza di tali sintomi in persone più grandi. Importa poco se si verifica l’arresto dello sviluppo in un giovane, nell’infanzia o all’età di cinquant’anni. Per qualche strana circostanza che non siamo capaci di approfondire, l’individuo assume l’aspetto della vecchiaia. Diciamo che è affetto da una senilità precoce. Baryta carbonica ha guarito i postumi che la malaria si porta dietro, e, quando l’aspetto di vecchiaia prematura era il sintomo predominante, le conseguenze di sovraffaticamento psichico o fisico, di sforzi psichici prolungati. La vecchiaia raggiunge il paziente troppo presto. C’è poca differenza tra infanzia e vecchiaia, è per questo che la vecchiaia è chiamata «seconda infanzia»; ma noi siamo sempre desolati quando vediamo un uomo al di sotto dei sessant’anni che ha un comportamento puerile; tuttavia ne vediamo effettivamente molti che diventano ingenui e puerili. Non è soltanto Baryta carbonica Lezioni di Materia Medica Omeopatica 212
imbecillità, ma è anche comportamento infantile, fare e dire cioè cose come le farebbe o direbbe un bambino. E così, nella vecchiaia prematura, questi sintomi ci portano a pensare a Baryta carbonica. Baryta carbonica ha guarito tumori adiposi, tumori incistati, lupus, tumori esterni di natura tubercolare e sarcomi, e ha attenuato i dolori e le sofferenze e prolungato la vita in alcune affezioni cancerogene. Il suo psichismo merita uno studio accurato e, in mezzo ai sintomi psichici, vedremo affiorare tutte le fasi dell’evoluzione insieme alle trasformazioni tissulari. Il bambino Baryta carbonica si nasconde dietro i mobili quando entrano degli estranei; si nasconde come se si vergognasse di qualcosa o avesse paura. Ha strane immaginazioni, crede che si parli o si rida di lui. Non sembra che faccia progressi. Ciò che gli si dice, sembra che non serva a niente, perché riprende cento, mille volte le stesse abitudini e non si può educare. O non comprende, o non può fissare niente nella propria memoria oppure non sa imprimersi nella mente un’idea e bisogna ripetergliela incessantemente. La madre si domanda se il bambino arriverà mai ad imparare qualcosa e il maestro dichiara che manca di attitudine. Il maestro non può capirlo, la madre neppure, ma il medico omeopata deve rendersi conto immediatamente di quello che succede. Se conosce la sua Materia Medica, deve conoscere bene la questione dei bambini deficienti, di quelli che si avviano al rachitismo, di quelli deboli, di quelli che dipendono sempre da qualcuno, che sono adatti soltanto a fare i domestici. Il medico omeopata fa il proprio dovere quando fa saltare a cavalluccio sulle ginocchia i piccoli pazienti, per osservare accuratamente le loro capacità e le loro deficienze, e sa come agire per dare loro quello di cui hanno bisogno. Un compito come questo non porta forse in sè stesso la sua ricompensa? Potranno essere necessarie tutte le dinamizzazioni mai preparate per domare le costituzioni, perché alcuni pazienti avranno bisogno di dinamizzazioni medie, altri di bassissime e altri di altissime. Non priviamo i nostri ragazzi di nessuna cosa di cui abbiano bisogno. Aspettiamo solo con impazienza il momento di usare le dinamizzazioni più alte, in maniera da sviluppare questi bambini al massimo delle loro capacità. Nel testo c’è a questo punto l’espressione: «Mancanza di una chiara coscienza». Secondo quello che ho appena detto, non è chiaro forse il significato di tutto questo a proposito del rimedio e che ciò è diverso per Baryta carbonica rispetto a molti altri?
Tuttavia, se aveste letto questo sintomo per primo, non avreste saputo cosa voleva dire. «L’assenza di una chiara coscienza». Questo sintomo è utile specialmente nei vecchi. Non è la confusione psichica che noi sappiamo essere vertigine. Il fatto è che le cose non sono chiare nel suo intelletto. Osserviamo come questo rimedio fa presa sull’intelletto. Fa presa sulla memoria. Questo stato comincia con l’indebolimento e si accentua progressivamente sino all’imbecillità. Portatelo sino alla fine, e avete l’imbecillità e dall’inizio, quando i pensieri erano solo un po’ nebulosi, fino all’imbecillità, avete, su tutta la linea, tutti i gradi della malattia. Quando il bambinetto Baryta carbonica si presenterà nel vostro ambulatorio, si nasconderà il volto tra le mani e vi guarderà di nascosto tra le dita. È timido. Facilmente spaventato. Ha paura degli estranei. Sintomi simili si osservano anche in altri rimedi, ma in 213 questo sono particolarmente forti. Volto sciupato. Atteggiamento malaticcio. Quello che domina è il desiderio di nascondersi, è la timidezza. Il bambino non vuole giocare e resta seduto in un angolo. Non presta alcuna attenzione al proprio tamburo se è un bambino, o alla propria bambola se è una bambina. Resta sempre seduto. Sembra che non pensi; gli manca la capacità di pensare. Il bambino cresce senza acquisire alcun discernimento, alcuna capacità di percezione e, di conseguenza, non arriva a svilupparsi. Va sempre incontro alla sventura. Come Causticum, teme che gli succeda qualcosa. Si crea continuamente delle fantasticherie; preoccupazioni e affanni immaginari. Rimugina su ogni genere di malesseri e di afflizioni che potrebbero arrivargli. È abbastanza simile ad Arsenicum. Il bambino è di umore costantemente piagnucoloso, frigna incessantemente. In mezzo ai malesseri generali, vi saranno le sofferenze organiche e i sintomi psichici. «Più pensa al suo male, e più questo si aggrava». Se pensa ai propri disturbi, alle proprie sofferenze, questi si aggravano immediatamente. Vecchiaia prematura ed esaurimento cerebrale conseguente a un prolungato lavoro psichico. Vi sono penosissime cefalee. «Sensazione di pressione al cervello». Sensazione che il cervello non sia più fissato al cranio e cada da un lato o dall’altro o salga e scenda. La sensazione è che il cervello si sposti movendo la testa o per una brusca scossa. È come se il cervello andasse e venisse per seguire i movimenti della testa quando il paziente gira la testa da un lato all’altro.«Cefalea con pressione». Le cefalee migliorano all’aria fresca, all’aria aperta e si aggravano col calore. È l’opposto dello stato generale. Nel suo insieme Baryta carbonica è aggravato dal freddo; ma le cefalee migliorano all’aria fresca. Spesso è sensibile alle temperature eccessive, sia calde che fredde. Il tempo molto caldo provocherà dei malesseri; farà montare il sangue alla testa e favorirà l’apoplessia. Questo rimedio ha numerosi sintomi della testa che somigliano allo stupore dell’apoplessia. Ha qualche sintomo di paralisi analogo a quelli dei vecchi apoplettici ed è stato utilissimo nel ristabilire il passaggio dell’impulso nervoso lungo i nervi. È lo stesso di Phosphorus; è un rimedio eccellente per gli stati paralitici cronici che si sono verificati per la rottura di un vaso sanguigno, provocando una pressione sui nervi e creando un ostacolo al passaggio dell’impulso nervoso. Le cefalee sono di tipo congestizio, pesanti; c’è una sensazione di pressione al cervello. Quei bambini gracili che abbiamo descritti, hanno delle eruzioni, degli eczemi sulla testa; e quelli che sono nati per superarsi in questo campo, vedono le loro eruzioni «rientrate» per mezzo di pomate e linimenti. «Croste umide sul cuoio capelluto».«Eruzioni secche sul cuoio capelluto. Caduta dei capelli. Alopecia». Cefalee con debilità psichica,
deficienza intellettuale, che sono il risultato della soppressione dell’eruzione. Sono numerosi i sintomi oculari. «Granulazione delle palpebre. Ispessimento delle palpebre; ispessimento di tutte le mucose e tutti i tessuti dell’occhio. Opacità corneale». Infiltrazione delle diverse tuniche dell’occhio. Baryta carbonica ha guarito delle cataratte, ha guarito diversi tipi di indebolimento della vista, ma soprattutto quelli che sono stati causati da una leggera opacità corneale (Baryta iodata) che rende gli oggetti nebulosi: « È come se guardasse attraverso la nebbia o il fumo». Ulcerazione della cornea. Piccole macchie bianche che disturbano la vista. «Palpebre agglutinate la mattina». Orzaioli. «Sensazione di peso alle palpebre superiori». Sensazione di peso al sopracciglio con la Baryta carbonica Lezioni di Materia Medica Omeopatica 214
cefalea, come se la fronte comprimesse gli occhi ( Carbo vegetabilis, Carbo animalis e Natrum muriaticum). Il paziente si stringerà spesso la fronte con le mani dicendo: «Ho la sensazione che la mia fronte pesi sugli occhi». Il paziente Baryta carbonica ha molti rumori alle orecchie, ma soprattutto crepitii e schiocchi quando respira, inghiotte o mastica, meno pronunciati in posizione distesa. Il rimedio colpisce l’orecchio destro più spesso di quello sinistro. Rumori di corsa nell’orecchio nel respirare. «Eruzioni attorno alle orecchie. Ipertrofia delle linfoghiandole con eruzioni attorno alle orecchie». Infiammazione con indurimento delle ghiandole parotidi. All’inizio si può dire che è un gonfiore, ma alla fine è un ingrossamento permanente con indurimento che a volte forma un grosso tumore. In associazione con i disturbi alle orecchie sono colpite anche altre ghiandole della regione cervicale, le linfoghiandole lungo il collo sotto l’orecchio (Baryta muriatica, Tuberculinum bovinum). Può essere colpita la ghiandola sottomascellare e in quel caso è ingrossata e indurita. A volte le tonsille diventano ipertrofiche. Tutte queste ghiandole diventano sensibili, si infiammano e aumentano un poco di volume ogni volta che il malato si espone al freddo e dopo bruschi cambiamenti di tempo. Baryta carbonica è un ottimo rimedio per l'ipertrofia ghiandolare. Nei capitoli dei clasi clinici, i trattati indicano Baryta Carbonica per la suppurazione di queste ghiandole, ma in tutta la mia vita non l’ho mai trovato un buon rimedio per le suppurazioni. In esso l’infiammazione ha più possibilità di modificarsi in un aumento dell’essudato. Nei trattati è raccomandato per la suppurazione delle tonsille ma, per mia lunga esperienza, è uno degli ultimi rimedi al quale penserei. Può aver guarito casi simili, ma io dubito fortemente del gran valore e della serietà di questa osservazione. Viceversa provoca certamente un aumento graduale dell’infiltrazione dopo un raffreddore. In tali occasioni le tonsille ipertrofiche si arrossano, si infiammano e diventano dolenti, ma, allorché l’infiammazione acuta e il dolore si attenuano, le tonsille restano un po’ più grosse di quello che erano prima del raffreddore. È in questo modo che le tonsille continuano ad ingrossare. Ai bambini spesso si asportano. Devo ammettere che vi sono circostanze nelle quali è necessario asportarle: quando l’ipertrofia è eccessiva e crea molti fastidi per inghiottire e per parlare. Due o tre volte avendo totalmente fallito con i rimedi scelti pur facendo del mio meglio, i pazienti sono andati dall’otorinolaringoiatra che le ha asportate; ma francamente credo che tonsille del genere potrebbero essere guarite tutte. Uno degli insegnamenti di Hahnemann nell’Organon èche, a meno che non si abbiano sintomi che indichino il rimedio, non si deve aspettare alcun segno rimarchevole per la somministrazione di un rimedio. L’ipertrofia delle tonsille da sola non è un sintomo secondo il quale si può scegliere un rimedio; se non ce ne sono altri, si è ridotti a fare una
dozzina di congetture per non indovinare, forse, nemmeno una volta. Il metodo degli indovinelli è il peggiore che si possa usare per trovare un rimedio, e tuttavia vi sono bambini con tonsille ipertrofiche che vengono da noi senza alcun sintomo sul quale si possa scegliere un rimedio. I sintomi secondo i quali si deve fare la propria scelta, non sono le ghiandole e neppure le trasformazioni tissutali, ma quelli che rappresentano il paziente. Ci si deve sempre rammaricare per l’intervento chirurgico, poiché l’escissione di un organo qualsiasi sarà fatta forse a danno della costituzione del paziente. Vi sono tuttavia degli atti che vanno compiuti, pur sapendo che sono a danno dell’organismo del 215 paziente. Dobbiamo rimettere in piedi i domestici perché si guadagnino da vivere e, se necessario, bisogna operarli perchè non possono rimanere a letto pazienti per un anno o due in attesa di essere guariti. Il chirurgo avrà sempre un posto al nostro fianco, ma prima, esercitiamo la nostra professione di medico. Eruzioni sul volto. Il volto è malaticcio, spesso purpureo, rosso e tumefatto, o magro ed emaciato, d’aspetto invecchiato e sciupato. Il lattante somiglia a un vecchietto come il lattante di Natrum muriaticum e Calcarea carbonica. Con i disturbi al volto, con l'odontalgia e soprattutto con le affezioni della gola, vi è l’ipertrofia delle linfoghiandole sottomascellari e giugulari. Dopo la scarlattina, vi sono affezioni dell’orecchio. Le parotidi e le ghiandole sottomascellari dopo la scarlattina diventano ipertrofici. La scarlattina porta spesso con sé molti disturbi organici, specialmente quando non è stata curata correttamente, quando è stata curata da un allopata o da un omeopata ansioso. Un omeopata ansioso non aspetta che le proprie convinzioni portino i loro frutti, non aspetta che il suo rimedio agisca, ne dà un altro, poi ancora un altro e, mentre la scarlattina segue il suo corso, il paziente si aggrava terribilmente e, alla fine, ha disturbi alle orecchie, adenite e talvolta la nefrite. Quando vi sono complicazioni alle orecchie con ipertrofia delle linfoghiandole cervicali, Baryta carbonica, tra un certo numero di altri rimedi, è uno di quelli che si devono studiare. «Paralisi della lingua negli anziani. Debolezza della lingua. Durezza della lingua negli anziani». Senilità precoce e debolezza muscolare. In questo rimedio c’è catarro con accumulo di muco nel naso, in gola, nella laringe e la trachea. Esso è indicato negli anziani che hanno rantoli alla trachea. Ogni volta che il tempo rinfresca, ogni volta che il paziente si espone al freddo, c’è una recrudescenza dei rantoli. La respirazione è rantolante. C’è qualche rimedio che ha, in alto grado, questi forti rantoli toracici negli anziani e così vale la pena di segnalarli. Baryta carbonica è uno di questi. Bisognerà confrontare Senega, Ammoniacum e Baryta muriatica quando vi sono forti e continui rantoli al torace in un anziano, un ottantenne, che sta benissimo d’estate, ma che d’inverno ha grossi fastidi per questi rantoli e non ha altri sintomi, Ammoniacum gli ridarà la tranquillità. L'angina di Baryta carbonica si traduce in molti sintomi. «Infiammazione del tessuto cellulare dei pilastri del velo palatino e delle tonsille». Questo rimedio è uno di quelli che hanno i sintomi generali del catarro di gola. Granulazione della gola, in maniera che la faringe sembra brillante, picchiettata di grossa graniglia che si infiamma quando fa freddo o dopo essersi raffreddato. Ogni volta che il tempo rinfresca, le tonsille si infiammano e, nei bambini, si ipertrofizzano rapidamente. Baryta carbonica guarirà le tonsille ipertrofiche in coloro che con le tonsille ipertrofiche hanno l’ipertrofia di altre ghiandole in altri punti, che sono intellettualmente un po’ritardati e imparano con difficoltà. Ma tali sintomi,
vedete, sono sintomi costituzionali. Non dovete scegliere il rimedio unicamente per il sintomo «ipertrofia delle tonsille». «Tonsillite». L’infiammazione non è così acuta come quella di Belladonna, non compare in una notte, non si evolve rapidamente verso la suppurazione; ma è una forte angina, comparsa lentamente, dopo molti giorni di esposizione al freddo, con progressivo aumento del volume e un progressivo decorso. Questo è il carattere della tonsillite di Baryta carbonica, Baryta carbonica Lezioni di Materia Medica Omeopatica 216
mentre quella di Belladonna sopravviene con grande rapidità. Anche Hepar ha un inizio rapido e si evolve verso la suppurazione. C’è un rimedio che è indicato nella tonsillite quando è interessato l’orecchio, che migliora col calore e che pochissimi medici prescrivono sebbene abbia un grande valore, ed è Chamomilla che è specialmente indicato se il paziente è irritabile. Il dolore è attenuato dal calore e arriva con grande violenza. La si può scambiare per un’infiammazione di Belladonna, ma Chamomilla la guarisce in modo permanente. «Sensazione di boccone in gola», vale a dire che le tonsille sono così grosse che danno l’impressione di avere in gola un grosso bolo. Esse cambiano la tonalità della voce, causando difficoltà nel parlare. «Grande bruciore in gola. Impossibilità di inghiottire qualsiasi cosa, tranne i liquidi». Tale irritazione mantiene una continua sensazione di soffocamento e una spasmodica costrizione della gola; vi sono, in gola, contrazioni, strappi, crampi. Vi è anche uno spasmo all’esofago nell’inghiottire, specialmente negli individui nervosi da lungo tempo o nelle persone prematuramente logorate. «Spasmo all’esofago. Difficoltà di inghiottire». Il bolo alimentare scende un po’ e poi provoca lo spasmo, i conati e il soffocamento. I conati e il soffocamento a contatto con un po’ di cibo sono una forte caratteristica di Kalium carbonicum, Graphites, e Mercurius corrosivus. Essi sono ugualmente marcati in Baryta carbonica, ma sono molto più forti in Mercurius corrosivus. I disturbi relativi all’azione del mangiare e del bere, all’appetito e allo stomaco possono essere studiati tutti insieme. C’è debolezza della digestione, ogni sorta di disordini e sensazioni sgradevoli allo stomaco dopo avere mangiato. A volte c’è gastralgia, e a volte dilatazione. «Gastralgia dopo aver mangiato». Dopo avere mangiato,c’è un’estrema debolezza. L’addome è duro. «Linfoghiandole mesenteriche ipertrofiche con un addome voluminoso e muscoli addominali dolenti alla palpazione». Baryta carbonica ha guarito la tabe mesenterica al primo stadio. Ha guarito il ventre gonfio dei bambini che avevano le gambe magre, che erano magri dappertutto, che presentavano linfoghiandole ipertrofiche e deficienze intellettuali. Baryta carbonica ha una stipsi inveterata. «Feci nodose, difficili da espellere. Feci dure e insufficienti». Inattività del retto e protrusione delle emorroidi quando il paziente urina ed evacua. Riguardo gli organi sessuali maschili, abbiamo qualche caratteristica curiosa. Il rimedio abolisce ogni desiderio sessuale e ogni potere di compiere l’atto sessuale, lasciando gli organi sessuali in uno stato di rilasciamento e di impotenza. «Rilasciamento del pene. Impotenza. Diminuzione del desiderio sessuale. Ipertrofia della prostata. Atrofia dei testicoli». Guarisce le «gotte» uretrali croniche, le secrezioni blenorragiche indolori, biancastre, che esistono da lungo tempo. Sono secrezioni maleodoranti senza infiammazioni. «Torpore della zona genitale». L’apparato genitale femminile è sconvolto. Sterilità. Atrofia ovarica. Ghiandole mammarie
atrofizzate sebbene quelle linfatiche si dilatino e si infiltrino. Secrezione leucorroica passiva, biancastra, densa, persistente, spesso abbondante, più imponente una settimana circa prima del periodo mestruale. In certi pazienti, una costituzionale debolezza si impossessa della laringe; una debolezza paralitica. Totale afonia o meglio: «raucedine e patina». La voce è bassa, profonda. 217 Afonia per debolezza costituzionale e paralisi. Il paziente prova la stessa sensazione laringea continua che proverebbe se inalasse fumo o bitume o vapori di zolfo o polvere. Con la raucedine vi è una tosse cronica secca, rauca, abbaiante; non è una tosse aspra, ma torna tutte le notti. Tosse soffocante negli anziani. Il testo qui dice: «paralisi che minaccia i polmoni». Questo va di pari passo con la natura generale del rimedio. Il torace è pieno di muco che il paziente è incapace di espettorare. Potete constatare dallo sforzo che fa per tossire che in qualche punto vi è una certa debolezza, una mancanza di vigore. Lo sforzo che fa non è vigoroso. «Tosse notturna con respirazione asmatica». È una tosse provocata da irritazione alla laringe e alla trachea. Baryta carbonica a volte ha un genere di tosse che non si arresta e trova sollievo solo coricandosi bocconi; finché resta coricato bocconi, non tossisce. Il paziente ha palpitazioni al minimo sforzo; quando è coricato sul fianco sinistro; quando ci pensa; con l’ansia e con l’afflusso di sangue; con violente pulsazioni in testa e polso rapido. Palpitazioni nelle ragazze clorotiche. «Tensione ai muscoli del dorso. Gonfiore delle linfoghiandole della catena lateroposteriore del collo». Gonfiore dei gangli cervicali. «Tumori adiposi del dorso». Spesso un paziente ci ha detto: «Dottore, l’ha fatta sparire lei la cisti sebacea che avevo sul dorso?» C’è da scommettere che ne ignoravo l’esistenza. Generalmente è così che avviene nella clientela di un medico omeopata, perché egli non dà un rimedio per il tumore e vi sono molte possibilità che pensi pochissimo al tumore quando lo sceglie; egli prescrive il rimedio costituzionale e spesso il tumore sparisce entro un certo tempo; allora il paziente pensa che il medico gli ha dato una cura meravigliosa. Il medico ha più gloria e più credito per avere guarito una verruca che per avere guarito il paziente. Il medico che sceglie correttamente il rimedio rimette in ordine l’organismo. Guarisce il paziente: il paziente essendo in buono stato, comincia a riparare il proprio corpo, i tessuti partecipano al rinnovamento generale del corpo e quello che non è utile viene eliminato; allora il medico viene considerato un uomo importante. E così questo rimedio guarisce tumori e verruche. Verruche sugli arti, sul dorso e sulle mani. I dolori sono del tipo gottoso, reumatico, che si aggravano prendendo freddo e col tempo freddo. Debolezza paralitica, tremore e torpore ai piedi. Traspirazione maleodorante dei piedi, che provoca l’indolenzimento della pianta del piede; ulcere sui piedi; traspirazione dei piedi bloccata. Quando il paziente è in piedi ha tremore ai piedi e quando cammina vacilla. Dolori a strappi, laceranti, agli arti inferiori. Acuti dolori improvvisi alle ginocchia. Baryta carbonica Lezioni di Materia Medica Omeopatica 218
BARYTA MURIATICA Ecco uno dei nostri rimedi costituzionali dall’azione profonda che, però, è stato trascurato. Era usato molto, e con gran successo, dai primi medici omeopati. La deficienza psichica, la demenza, l’ipertrofia delle linfoghiandole e la sovraeccitazione sessuale formano un gruppo di sintomi che senza Baryta muriatica è difficile guarire. Se a questo elenco aggiungete la grave e crescente debolezza muscolare, avrete una ragione di più per
somministrare prima o poi nel corso della cura questo rimedio all’uno o all’altro di questi pazienti che altrimenti tarderebbero molto a guarire. Il paziente soffre di più: la mattina; prima di mezzogiorno, nel pomeriggio, la sera; la notte e dopo mezzanotte. Egli vuole stare all’aria aperta, che tuttavia aggrava i suoi sintomi. Questi spesso si aggravano all’aria fredda e se il paziente si raffredda. I sintomi compaiono: mentre dorme; quando si lava; prima e dopo le mestruazioni. Si aggravano: stando seduti (il paziente è costretto a distendersi); in autunno e in primavera; con i bagni (il paziente li teme, come Sulphur); stando in piedi; con l’umidità; salendo le scale (che aggrava fra l’altro la dispnea, la debolezza, e le palpitazioni). Alcuni sintomi migliorano col movimento. L’ansia fisica generale è una forte caratteristica del rimedio. Debolezza di tutto il corpo al punto che il paziente può a mala pena muovere un arto; debolezza quando cammina; debolezza muscolare generale; debolezza paralitica; stanchezza. Stanchezza estrema che costringe il paziente a distendersi. Pesantezza interna ed esterna dovuta, pare, ad uno stato di debolezza e di rilasciamento. Sensazione di pienezza interna, di tensione. Formicolii su tutto il corpo. Pulsazioni all’addome e agli arti. Scosse, simili a scosse elettriche, con convulsioni. Molti punti sono sensibili alla pressione. I dolori sono: bruciore in molti punti; dolori taglienti all’interno; frequenti dolori perforanti; sensazione di contusione interna; dolore lancinante in superficie. La maggioranza dei sintomi sono indolori e il dolore è l’eccezione. Disturbi al lato sinistro. Dimagrimento. Dilatazione dei vasi sanguigni. Sanguinamento delle mucose e delle ulcere. Il polso è: forte, debole, pieno o rapido (120). Gonfiore doloroso delle ghiandole. Adenite e gonfiore delle ghiandole. Ipertrofia ghiandolare. Tremore. Lipotimia. Tra le malattie che questo rimedio può guarire vi sono quelle che colpiscono le linfoghiandole le le altre ghiandole. Nelle affezioni ghiandolari, Baryta muriatica è il completamento naturale di Conium maculatum; gli è molto simile, ma la sua azione è molto più profonda. Dopo una scarlattina, si manifesta un gonfiore edematoso. Sotto l’effetto di Baryta muriatica sono migliorate le condizioni di numerosi casi di aneurisma. Emiplegia (a sinistra), con scosse muscolari agli arti, punture nelle ghiandole e lungo i 219 nervi, sensazione di laceramento che va dall’alto in basso e sembra localizzato ai muscoli. La tendenza alle convulsioni è una caratteristica particolarmente importante di questo rimedio; ci sono convulsioni con cefalea, sordità, vomito e pirosi; convulsione col mantenimento della piena coscienza e con scosse come quelle prodotte dalla corrente elettrica; spasmi cronici; movimenti convulsivi; Baryta muriatica ha guarito i casi più ostinati di epilessia. L’ansia si manifesta: la sera; pensando al futuro; con conati e sensazione di pressione sullo stomaco; con nausea. Il paziente crede di morire. Ha paura: degli uomini; del male. Trasale facilmente. Soffre di tristezza mattutina. Indifferenza. Ottusità. Impossibilità di concentrazione. Diffidente. Poco incline a parlare. Resta seduto in silenzio; i bambini stanno seduti in un angolo e danno risposte ingarbugliate. Irritabilità serale. Va facilmente in collera. Baryta muriatica è utile per quei bambini che sono in ritardo nell’apprendere o nel comprendere e per quelli che non vogliono giocare come gli altri. Il paziente parla mentre
dorme. Sviene. Ha delle illusioni: il posto in cui si trova gli sembra estraneo, cambiato; è timido e fiacco; ha l’illusione di camminare sulle ginocchia. Ha una condotta insensata. È incosciente. Se vi è aumento del desiderio sessuale, ha manie di ogni genere; ninfomania. Follia. Follia erotica. Follia durante la quale aumenta il desiderio sessuale. Imbecillità e idiozia. Vertigine quando cammina. Gli oggetti girano in tondo. Dolore alla testa: la mattina quando si alza; nel pomeriggio; la sera; si aggrava: all’aria aperta; movendo gli occhi; col rumore; causato dai capelli alzati; stando coricato; dopo avere mangiato; camminando; chinandosi; premendo la testa. Dolore frontale, occipitale, parietale, temporale. Bruciore in testa; scosse alla testa; dolore lacerante all’occipite, ai lati della testa; cefalea tale da stordire; dolore perforante alle tempie; sensazione di contusione in testa; punture alla fronte, all’occipite, alle regioni parietali, alle tempie; pressione alla testa e alla fronte; pressione dall’interno all’esterno. Al paziente la testa sembra così pesante da non poterla tenere dritta. La fronte e l’occipite gli pesano. Ha una sensazione di movimento nella testa: come se il cervello si fosse staccato. Sensazione di contrazione al cuoio capelluto. Baryta muriatica è un rimedio utilissimo nelle eruzioni del cuoio capelluto: gruppi di puntine, croste spesse, di cattivo odore; eczema di tutte le parti superiori della testa che si estendono sui lati e all’occipite e suppurano abbondantemente. Ulcere del cuoio capelluto. Agglutinazione mattutina delle palpebre. Prurito con dolore cocente, pesante, agli occhi. Secrezione di muco e di pus dagli occhi. Disturbi oculari e cefalea dopo uno sforzo oculare, esattamente come Conium maculatum. Palpebre gonfie. Infiammazione agli occhi negli ammalati scrofolosi. Paralisi delle palpebre superiori. Fotofobia. Pupille dilatate e insensibili. Arrossamento degli occhi; delle palpebre; vene dilatate. Sensazione di rigidità agli occhi. Ulcerazione della cornea. Vista indebolita con abbagliamento. Ascessi dietro entrambe le orecchie. Rumori all’orecchio: masticando e inghiottendo; ronzii arrossamenti, tintinnii. Catarro nella tromba di Eustachio. Contrazioni nervose o tic. Prurito all’orecchio. Dolore a entrambe le orecchie; otalgia; dolore più violento dal lato Baryta muriatica Lezioni di Materia Medica Omeopatica 220
destro, stando coricato sul lato dolente, migliorato da bevande fredde; otalgia con angina; dolore lacerante all’orecchio, dolore lacerante dietro l’orecchio; dolore pungente; a strappi. Secrezione delle due orecchie: abbondante, con odore di formaggio avariato, nauseabondo, purulento; secrezione dopo la scarlattina. Eruzioni sulle orecchie. Infiammazione a ripetizione dell’orecchio e del condotto uditivo. Indebolimento e infine perdita dell’udito. Pizzicore alle orecchie e pulsazioni. Catarro al naso con secrezione copiosa, densa e gialla. Corizza con secrezione e temperatura. Prurito all’interno del naso. Dolori pungenti al naso. Sensazione di scorticatura al naso. Epistassi. Starnuti frequenti; il paziente starnutisce dormendo e gli starnuti non lo svegliano. Ostruzione nasale. Nodulo rosso da un lato sulla punta del naso. Secchezza al naso. Colorito del volto: con la febbre, rosso; altrimenti pallido. Eruzioni con croste. Espressione ansiosa con grande calore al volto. Gonfiore: delle linfoghiandole cervicali e sotto mascellari, che sono durissime; delle ghiandole sotto mascellari; della parotide
destra. Con l’otorrea, la ghiandola sottomascellare è grossa e indurita. Infiammazione della parotide destra dopo la scarlattina. Labbra secche. Sensazione di tensione al volto, con la nausea e la diarrea. Stiramenti e spasmi al volto. Lingua bianca, patinata, screpolata. Dolore: bruciore in bocca; gengiva indolenzita. Gonfiore delle gengive e del palato. Gusto: amaro, putrido; dolce o acido; gli alimenti hanno un gusto putrido. L’alito è nauseabondo; putrido; come quello prodotto dall’intossicazione mercuriale. Un muco filante riempe la bocca e copre la lingua. Paralisi della lingua. Parola impacciata. Gengivorragia. Secchezza della bocca e della lingua, la mattina. Scialorrea con ogni parossismo. Ulcerazione della lingua. Scalzamento dei denti con salivazione. Odontalgia: lancinante, che costringe il paziente a sedersi sul letto, che si aggrava dopo mezzanotte e dopo aver dormito; pungente, a strappi. Angina e otalgia soprattutto a destra, che si aggrava inghiottendo; deglutizione molto difficile; con allungamento dell’ugola; con salivazione; bruciore alla gola. Gonfiore delle tonsille. Gonfiore e indurimento delle linfoghiandole cervicali. Ipertrofia delle tonsille. Infiammazione della gola e tonsillite; tonsillite che si ripete ad ogni raffreddore. Muco filante in gola; suppurazione delle tonsille; varicosità in gola. Appetito insaziabile; o inappetenza. Avversione per il cibo. Vampate di calore che salgono dallo stomaco alla testa. Il cibo disgusta. Desiderio di pane di frumento secco. Il paziente può mangiare solo alimenti molto leggeri, perché la digestione è lenta e lo stomaco debole. Dilatazione gastrica. Gastralgia con: crampi, indolenzimento; sensazione di pressione dopo aver mangiato; eruttazioni amare; rigurgiti di liquido acquoso. Conati; singhiozzo; gastrite; nausea; pirosi; sensazione di pienezza e di peso allo stomaco dopo aver mangiato alimenti solidi. Sete con secchezza della lingua; sete durante i brividi; sete estrema. Sensazione di tensione allo stomaco. Sensazione di vuoto allo stomaco. Vomito mattutino; vomito con diarrea e grande ansia; con cefalea; incessante; vomito di liquido acquoso, di bile, di muco, di sangue. Baryta muriatica è stato di grande aiuto negli aneurismi addominali. Fegato e linfoghiandole mesenteriche si ingrossano e si induriscono. Dilatazione addominale. Dolore 221 addominale: la mattina; dopo aver mangiato, prima di evacuare; dolore agli ipocondri; dolore urente, crampiforme, pungente, tagliente, agli ipocondri e alla regione inguinale. Durezza dell’addome, flatulenza; gonfiore del fegato; gonfiore delle linfoghiandole inguinali dopo la soppressione di una blenorragia. Sensazione di pienezza; sensazione di tensione addominale. Ulcere alle regioni inguinali. Stipsi: non si sente alcun bisogno di evacuare; le feci sono difficili da espellere; generalmente è una stipsi senza dolore; le feci sono dure e coperte di muco. Prurito all’ano. Diarrea che, anch’essa, è generalmente indolore. C’è un po’ di dolore al retto defecando; bruciore prima e dopo la defecazione; indolenzimento; dolore pesante; pungente; tenesmo. Dissenteria con muco ematico; con frequenti feci gelatinose; generalmente indolori. Molti gas nauseabondi. Emorragie che provengono dall’intestino e dal retto. Emorroidi esterne che sporgono quando il paziente urina. Umidità intorno all’ano. Incontinenza del materiale fecale; paralisi del retto e dello sfintere. Feci: acquose; bianche e dure; fetide; gelatinose; gialle e fangose; liquide; molli; sanguinolente; verdi; vermi nelle feci.
Bisogno urgente di urinare; bisogno fisiologico: continuo, frequente, senza effetto, violento. Cistite. Minzione: difficile, con incontinenza urinaria notturna; con pollachiuria notturna, con pollachiuria durante la traspirazione. Ritenzione urinaria. Baryta muriatica ha guarito blenorragie croniche, «goccia militare» cronica. Dolore all’uretra urinando. L’urina può essere: abbondante, acquosa, calda, gialla, nauseabonda; emanare una terribile puzza; lasciar depositare un sedimento bianco. Testicoli ingrossati. Desiderio sessuale estremamente aumentato, perfino imperioso. Indurimento dei testicoli; infiammazione dei testicoli dopo la soppressione di una blenorragia; polluzioni. Dolore all’utero; indurimento delle ovaie; leucorrea; mestruazioni abbondanti, dolorose, frequenti. Sterilità. Catarro laringeo e tracheale. Solletico alla laringe, irritazione alla laringe e alla trachea. La respirazione può essere: ansiosa; asmatica; corta; difficile; profonda; con rantoli; rapida; accompagnata da tosse, che costringe il paziente a sedersi. La voce è rauca, debole, velata. La tosse si manifesta: durante il giorno, la mattina, la sera, la notte, prima di mezzanotte; si tratta di tosse asmatica; tosse per irritazione della laringe e della trachea; tosse con rantoli; tosse secca; tosse secca cronica nei bambini scrofolosi; pertosse. Espettorazione mattutina; espettorazione: abbondante; gialla; muco-purulenta proveniente dai bronchi, mucosa. Palpitazioni rilevanti. Questo rimedio ha guarito delle tubercolosi polmonari con herpes e indurimento testicolare. Si è rivelato molto utile nella scoliosi vertebrale. Estremità. Mani caldissime. Crampi alle dita dei piedi, che migliorano piegando gli arti. Prurito agli arti e alle cosce. Torpore alle dita. Eruzioni agli arti; puntine. Debolezza degli arti. Mani e piedi freddi. Gonfiore delle mani, degli arti inferiori, delle ginocchia, dei piedi. Stanchezza. Pesantezza in tutto il corpo che costringe il paziente a distendersi. Movimenti convulsivi degli arti superiori, delle cosce, dei piedi. Paralisi del lato sinistro; paralisi degli arti inferiori. Pulsazioni alla spalla. Scosse indolori delle braccia durante la Baryta muriatica Lezioni di Materia Medica Omeopatica 222
notte; violente scosse periodiche degli arti con convulsioni. Sensazione di tensione alle ginocchia. Sudorazione dei piedi; soppressione della sudorazione dei piedi. Tremito agli arti. Ulcere sulle gambe. Sonno agitato. Insonnia prima di mezzanotte. Sogni: piacevoli; lascivi; ansiosi; di calamità; terrificanti; molto vivi. Risvegli frequenti. Sonnolenza: nel pomeriggio, la sera, dopo colazione. Freddo: la mattina, la sera a letto; brividi; brividi esterni; forti brividi ogni due giorni. Temperatura la sera e la notte; calore terribile: calore con brividi; calore secco tutto il giorno; calore secco durante la notte. Bruciore alla cute. Prurito. Eruzioni: punte, eczema, scabbia; herpes su tutto il corpo; eruzioni pungenti; squame gialle; orticaria. Erisipela. Pelle fredda. Formicolii; gonfiore e tensione. Pelle d’oca. Dermatosi. Punture. Secchezza della cute. Tutto il corpo è coperto da ulcere. Ulcere urenti. 223
BELLADONNA
Belladonna è un rimedio che si impadronisce dell’organismo con gran violenza. È adatto soprattutto agli individui vigorosi e pletorici e agli intellettuali. Questi, a condizione che godano di salute robusta e appartengano al tipo sanguigno e pletorico, hanno malattie che iniziano all’improvviso. Le malattie di Belladonna si manifestano improvvisamente, hanno un decorso regolare e finiscono improvvisamente. I suoi dolori e le sue affezioni compaiono all’improvviso, con grande violenza e all’improvviso spariscono. Le affezioni causate da un raffreddore raggiungono rapidamente l’acme, hanno un’evoluzione acuta, di grande violenza e finiscono bruscamente. Belladonna colpisce specialmente il sistema vascolare, il cuore, i polmoni, il cervello e il sistema nervoso. Tra i primi sintomi da studiare vi è il calore. Belladonna può presentare l’infiammazione di tutti gli organi, soprattutto del cervello, dei polmoni e del fegato. Può essere colpito anche l’intestino o gli altri organi. Queste infiammazioni sono accompagnate da un intenso calore; un calore assolutamente inconsueto, più marcato in Belladonna che nella maggior parte di tutti gli altri rimedi. Se posate le mani su un malato Belladonna, il suo calore è talmente forte che la ritirerete bruscamente. La sensazione di calore resterà sulla mano e sulle dita per un po’ di tempo.Lo stesso tipo di calore accompagnerà dolori, infiammazioni, malesseri diversi, crisi notturne di delirio o crisi violente di carattere infiammatorio. Dove c’è infiammazione – non importa dove – vi è questo intenso calore. Alcuni casi tuttavia che presentano questo intenso calore non mettono in rilievo Belladonna: sono i casi in cui la febbre riveste un carattere continuo. Belladonna non ha nella sua natura febbri continue. È vero che i trattati antichi vi parlano di Belladonna per il calore violento del tifo e di qualche febbre continua, ma se esaminate il rimedio nel suo corso, non troverete niente di continuo nella sua febbre. La sua febbre è remittente. Nel corso della malattia non sale gradualmente come avviene nel tifo. Non ha come la febbre continua un aumento progressivo e una progressiva discesa. Ve ne parlo per evitarvi di andare fuori strada. Il nostro compianto Hering, uno dei professori omeopati più competenti che il mondo abbia conosciuto, quando il delirio e il calore somigliano in qualche modo a Belladonna, lo annovera tra i rimedi per il tifo, ma è necessario che vi dica che succederebbe solo in quel caso. Se somministrerete Belladonna per il delirio in un caso di tifo, un delirio che somiglia a Belladonna, potrete a rigore controllare il delirio, ma le altre manifestazioni morbose si aggraveranno. Non controllerete la febbre e ridurrete le difese del paziente. Questi resterà malato più a lungo e cadrà in uno stato di prostrazione più profondo di quello in cui sarebbe caduto se non aveste curato il delirio. Stramonium si accorda perfettamente alla descrizione fatta da Hering di un caso in cui, dice lui, doveva essere Lezioni di Materia Medica Omeopatica 224 somministrato Belladonna Dovete avere ben chiaro in mente il carattere di questo calore: calore, calore intenso, calore violento. C’è un altro aspetto di Belladonna che si ritrova nel corso delle sue fasi infiammatorie e delle sue febbri. Le parti infiammate e la cute in genere sono molto rosse e, via via che l’infiammazione si evolve, assumono un colore rosso scuro; quando la febbre si prolunga, il volto diventa a chiazze; ma il colorito di Belladonna all’inizio è rosso brillante, con cute lucida. La parte infiammata, se visibile, sarà rossa. La cute che copre una linfoadenite sarà chiazzata a macchie rosso brillante. Nell’infiammazione delle parotidi, delle ghiandole sub-mascellari e delle linfoghiandole del collo, vi sarà, sopra ogni organo infiammato, una macchia rossa come il fuoco. La gola è scarlatta. La mucosa orale è infiammata e scarlatta. Di lì a qualche tempo, torna ad essere rosso scuro e alla fine diventa a chiazze, mostrando
il carattere e l’evoluzione della costituzione di Belladonna. Evoluzione che avviene progressivamente verso uno stato zimotico, come si osserva nella scarlattina, negli stati flogistici che si prolungano: inizialmente c’è una congestione intensa, poi la paralisi vasomotoria; e allora si tratta di una congestione intensa con colorito azzurrognolo o a chiazze color porpora. Un’altra grande caratteristica di Belladonna si osserva nelle parti infiammate e nelle parti dolenti. Ogni volta che Belladonna agisce nettamente, si manifesta il bruciore, un bruciore intenso. In un'angina Belladonna, il bruciore in gola è come quello provocato dai carboni ardenti. Iinfiammazione delle tonsille che bruciano come il fuoco. La pelle brucia: al malato sembra che bruci e al medico appare intensamente calda. Nella scarlattina la pelle brucia. «Mi brucia tanto, tanto, dottore», dice il paziente con una febbre epatica o remittente. Quando c’è l’infiammazione di un organo, la pelle brucia, c’è una febbre che brucia e brucia l’organo stesso. Infiammazione della vescica con bruciore. Congestione cerebrale con bruciore alla testa. Congestione della gola con bruciore alla gola. La parte infiammata è caldissima e brucia anche soggettivamente. C’è bruciore nella gastrite. Nell’infiammazione epatica, il fegato brucia. Congestione epatica con ittero e sensazione di bruciore al fegato. Conosciamo ora tre caratteristiche dominanti di questo rimedio (non le chiamiamo «chiavi» perché non è questo che voglio dire): il calore, il rossore, il bruciore. Vedremo come essi modificano tutto l’aspetto della malattia, come si insinuano e si ramificano nell’organismo e quale è il loro significato. Ma questo non è tutto. In Belladonna abbiamo molto gonfiore. Le parti infiammate gonfiano rapidamente; sono estremamente sensibili alla palpazione; sono molto dolenti dando al malato la sensazione che stanno per scoppiare, e sono accompagnate da dolori pungenti e urenti e da pressione. Nelle zone infiammate c’è calore, bruciore e rossore, e anche tumefazione. Gonfiore, punture, bruciori, battiti. Battiti dappertutto. Battiti con tutte le congestioni e infiammazioni. Battiti alla parte affetta, battiti alla carotide. Se dei bambini sono a letto con la congestione cerebrale, hanno la testa incredibilmente calda. Se sono abbastanza grandi da sapersi esprimere diranno che la testa «brucia». In ogni caso noteremo i battiti. Le arterie temporali e le carotidi pulsano con grande violenza. Assistiamo a un gran tumulto, ad uno spaventoso sconvolgimento. Quando il paziente ha bisogno di Belladonna tutto è scosso. È uno dei rimedi più dolorosi. Il paziente è terribilmente sensibile al dolore. E 225 ricordatevene, i dolori compaiono all’improvviso, durano più o meno a lungo e scompaiono all’improvviso. Accade così nelle nevralgie, negli stati flogistici, negli organi infiammati. Dolori, laceramenti, fitte, bruciori, punture, pressione, dolore cocente, tutto insieme, tutto legato in un solo fascio per far soffrire il paziente. Tutti i dolori si aggravano col movimento, con la luce, con le scosse, col freddo. Il malato vuole essere imbacuccato ben bene e si sente peggio ad ogni esposizione al freddo o ad una corrente d’aria. Le sue cefalee sono come molti altri suoi dolori: ha l’impressione che il suo cervello salga e scenda, ha come una lacerazione, un bruciore ad ogni passo che fa, ad ogni movimento degli occhi, quando gira i globi oculari, quando sale le scale, quando si alza o si siede; ogni movimento provoca violenti dolori; il paziente ha l’impressione che la testa gli scoppi, che gli occhi gli escono dalle orbite. Se si muove, le pulsazioni cardiache cominciano a trasmettersi alle parti dolenti ed egli le definisce «dolori come martellate». Non sopporta di essere toccato nella sede di questi dolori. Se qualcuno lo tocca, provocherà delle pulsazioni. Se il paziente si scopre, il dolore aumenta. Se qualcuno cammina sul pavimento
della stanza, la scossa lo farà stare peggio. Una scossa data al letto, di solito provoca in Belladonna un aggravamento. Se è tanto paziente da stare a letto, gli urti dati al letto aggraveranno tutte le sue sofferenze. Se vi avvicinate al letto di un malato che ha un’infiammazione epatica, egli non vi lascerà posare neppure la mano sul letto, perché lo scotimento lo aggreverebbe. Che il dolore sia localizzato all’addome, che si tratti di un’infiammazione uterina o di un parto, è la stessa cosa. L'aggravamento con le scosse è una caratteristica così marcata che non sempre si limita alle infiammazioni. Spesso è uno degli aspetti di un’iperestesia nervosa. Una donna al momento del parto, in assenza di ogni infiammazione e di ogni minaccia di infiammazione, può essere in un tale stato di iperestesia che vuole le finestre chiuse per non lasciar entrare l’aria; non vuole essere toccata, non vuole mosso il letto, perché il minimo dondolio la fa aggravare; è talmente sensibile alle scosse anche quando non ha nessun dolore! Se avete davanti un caso simile... voi realizzate in tempo che senza Belladonna avrete un travaglio lungo e difficile. Ma è così rapida l’azione del rimedio che con una dose di Belladonna tutti i disturbi svaniscono subito. La scossa del letto spesso vi rivelerà la natura del rimedio. Se arrivate al capezzale di un paziente che ha una colica epatica con violenti dolori, costui non sopporterà che tocchiate il suo letto. Ha il volto rosso, la pelle che brucia, non lo si può toccare, è in preda ad atroci dolori e vi avverte prima che abbiate attraversato la stanza – voi osservate tutto – dicendovi: «Non toccate il letto, dottore». Questa è una caratteristica molto particolare: l'aggrvamento per una scossa. Spasmi: spasmi generali e spasmi locali. Spasmi dei piccoli canali, delle fibre circolari, degli organi tubolari, come quelli di cui ho parlato a proposito della colica epatica. Vi è una contrazione del coledoco; oppure nel canale cistico le fibre circolari stringono un piccolo calcolo impedendogli di passare. La luce del canale è sufficientemente larga per accogliere il calcolo e questo comincia a passare, ma l’irritazione dei tessuti provoca uno spasmo che trattiene il calcolo nella sua stretta. Depositate sulla lingua del paziente una dose di Belladonna, e lo spasmo si allenta, il calcolo passa e i disturbi finiscono ; in quindici minuti la colica epatica è scomparsa. Non si fa mai un errore prescrivendo rimedi omeopatici per una colica epatica. I sintomi non sempre sono quelli di Belladonna, ma in Belladonna Lezioni di Materia Medica Omeopatica 226
un caso come quello, in cui c’è questa spaventosa sensibilità, il rimedio è proprio Belladonna. «Convulsioni del lattante». Esse sono violente e generalmente associate a congestione cerebrale. La pelle è sempre caldissima. Sono provocate dalla luce, da una corrente d’aria fredda, da un raffreddore. I bambini nervosi, intelligenti, quelli che hanno un cranio abbastanza voluminoso, che sono paffuti, specialmente i ragazzi ma anche le ragazze con teste da ragazzo, avranno convulsioni dopo essere stati esposti al freddo. Luce, movimento e freddo causeranno le convulsioni. Il soggetto Belladonna in quanto individuo è, come il soggeto Bryonia, aggravato in tutti i suoi disturbi dal movimento. Il movimento provoca convulsioni, dolori, pulsazioni, e aumenta l’azione del cuore. Il movimento provoca molti disturbi e aumenta i dolori. Pensate dunque a questi sintomi generali ogni volta che esaminate Belladonna. È questa l’immagine di Belladonna che deve prevalere. Non ha importanza la quantità di piccoli sintomi che accumulate: prima di tutto considerate questi. Studiare i sintomi psichici di Belladonna è affascinante, ma osservarli è terribile. Sono simili a quelli che si manifestano con la febbre molto alta, con l’eccitazione maniacale e il
delirio. Si ritrova dappertutto l’eccitazione . Si trova violenza in tutti i sintomi psichici. I sintomi psichici sono tutti attivi, mai passivi. In Belladonna non c’è delirio passivo. È uno stato di violenza. Il paziente è violento; picchia, morde, lacera gli oggetti, fa cose strane, inconsuete, inattese. È in uno stato di sovreccitazione. I sintomi psichici che compaiono nella febbre, il delirio e l’eccitazione, spesso migliorano prendendo un po’ di cibo leggero. Questa modalità di Belladonna in genere non è conosciuta, ma è tuttavia molto caratteristica. Ricordatevi soprattutto della violenza e, inoltre, quando sarete al capezzale di un paziente che presenta questo delirio violento, abbiate presente il trio: calore, rossore, bruciore. Il paziente è pieno d’immaginazioni. Vede fantasmi, spiriti, ufficiali e scene selvagge. All’inizio della febbre il delirio è furioso e il malato molto eccitabile. Ma quando la febbre persiste, il paziente cade nel sonno, una specie di torpore semicomatoso. Apparentemente è immerso in un sogno e grida. Fa sogni orribili. Vede nei sogni le cose di cui parla. Quando dorme veramente, o si riposa, se per lui si può parlare di riposo, fa dei sogni violenti, degli incubi. Vede oggetti che vanno a fuoco. È posseduto dal delirio e dalla tortura. A momenti diventa stupido e sembra che perda conoscenza. Dimentica tutto e poi diventa furioso. Il delirio continua mentre sembra che dorma. Questi sintomi si manifestano spesso nella congestione cerebrale, la violenta congestione cerebrale del bambino. Se è in età di parlare, il bambino parlerà di colpi di martello in testa. In Belladonna anche il bambino resta in profondo stupore, il profondo stupore dell’encefalite, con le pupille dilatate, la pelle caldissima e secca, il volto rosso, le carotidi pulsanti. Alla fine, mentre lo stupore progredisce, il bambino diventa pallido, il collo tirato indietro; in effetti, via via che la base del cervello e il midollo sono presi dal male, i muscoli del collo si contraggono tirando la testa indietro e il bambino gira la testa, gli occhi fissi e le pupille dilatate. Questo stato psichico è associato alla scarlattina e alla meningite cerebro-spinale. I disturbi psichici di Belladonna possono anche prendere la forma della mania acuta. Il malato allora morderà il cucchiaio, abbaierà come un cane, commetterà ogni genere di atti di violenza e potrà anche gettarsi dalla finestra. Bisogna trattenerlo, mettergli la camicia di 227 forza. Ha il volto rosso, la pelle caldissima, e dice, a tratti, che brucia dappertutto o che la testa gli brucia, e, effettivamente, la sua testa è molto calda. Nel frattempo, i piedi sono freddi. La testa è calda, i piedi freddi; o piedi e mani sono freddi come il ghiaccio. Si direbbe che tutto il sangue è affluito in testa. Ogni genere di «delusione» (1) e di allucinazione è mescolata alla mania acuta: fantasmi, mostri orribili, oggetti strani e soggetti deformati. Il paziente ha paura di oggetti immaginari cui vuole sfuggire. Nel suo delirio, Belladonna vuole saltare dalla finestra, correre, sfuggire a coloro che lo sorvegliano. Pensa che vogliano fargli del male. Durante tutto il periodo della mania acuta e durante lo stato di delirio,tutte le manifestazioni psichiche patologiche sono caratterizzate dalla violenza. Desiderio di distruggere. Il paziente Belladonna, nei suoi stati più acuti, deve essere sorvegliato, dominato, e talvolta, legato. Nei testi questo stato è definito «di rabbia, di furia». Il malato vuole commettere atti di violenza. «Geme. Invece di mangiare, tagliava in due coi denti il cucchiaio di legno, rosicchiava il piatto, grugniva e abbaiava come un cane. Un ragazzo molto malato correva attorno alla camera ridendo esageratamente». Riso demenziale, sonoro, impetuoso. «Gettò lontano un pezzo di pane prendendolo per una pietra. Si gira e si rotola nel letto con vera rabbia. Avversione per il rumore e la compagnia». Aavversione per la luce; meglio nell’oscurità. A tratti, tra queste crisi di
violenza, sopraggiunge uno stato più passivo. Il tempo attivo è sempre quello della violenza; ma c’è talvolta uno stato più passivo in cui il paziente resta seduto o coricato nel suo letto; a strappare lenzuola e coperte o a rompere tutto quello che gli passa per le mani. Se c’è un bastone, lo ridurrà in pezzi. Nel corso di tutti i disordini, sia delirio, febbre o dolori, ha dei sussulti. Sussulta quando dorme, come per una scossa elettrica. Proprio nel momento in cui si addormenta, sente una sensazione che somiglia ad una scossa elettrica attraverso tutto il corpo. «Sussulta di paura quando qualcuno si avvicina. Paura di cose immaginarie, che egli vuole fuggire». «Una grande ansia» è un sintomo che in questo rimedio si ritrova dovunque. Nel momento in cui esce da queste crisi di delirio o di convulsioni, sul volto del malato si legge la paura . Il paziente è in grande eccitazione e anche la sua circolazione è in uno stato di grande eccitazione; il movimento e l’emozione aumentano i battiti cardiaci. Attraverso tutto questo, come sintomo caratteristico di Belladonna, si è potuto forse mettere insieme l’ipersensibilità; è uno stato di iperestesia ed estrema irritabilità dei tessuti. Si rapporta questo stato ad un’accresciuta irritabilità dei centri nervosi. Si sviluppa allora l’iperacuità del gusto, dell’odorato e del tatto, una eccitazione del sensorio in generale. Il paziente è sensibile alle impressioni. Sensibile alla luce, al rumore, al tatto, agli urti. Il sensorio è violentemente eccitato. Predomina, come una delle caratteristiche forse più rilevanti di Belladonna, un’eccessiva ipersensibilità nervosa, in contrasto con rimedi come Opium che privano il paziente di ogni sensibilità. In Belladonna, più congestione c’è e più c’è eccitazione. E tuttavia sono molto simili in tanti punti; molto simili nell’aspetto, aspetto degli occhi, del volto; simili i loro stati psicologici. Se dovessi 1. Cfr. il cap. su Stramonium, dove Kent raffronta: illusione, allucinazione, e «delusione». Belladonna Lezioni di Materia Medica Omeopatica 228
fare una prescrizione su uno stato patologico, la congestione cerebrale o l’aspetto esteriore, senza tener conto dell’intensità dell’uno o dell’altro, non sarei capace di distinguere tra Opium o Belladonna. Essi spesso si annullano a vicenda. Ma noi non facciamo una prescrizione secondo la patologia; facciamo una prescrizione sui sintomi, dopo un’accurata individualizzazione. «Vertigine» che accompagna questa intensa eccitazione. Il paziente ha la vertigine girandosi nel letto o movendo la testa. «Gli oggetti sembra che girino». «Vertigine con pulsazione». Le pulsazioni o la vertigine aumentano movendo la testa. Il paziente sta a letto; non può sollevare la testa. L’esagerata sensibilità si applica specialmente al cuoio capelluto. Si nota soprattutto nella donna: non può sopportare i capelli alzati. Avviene spesso nelle pazienti Belladonna: non tollerano di essere pettinate o di avere spazzolati i capelli. Il cuoio capelluto è talmente sensibile che la paziente lascia i capelli sciolti sulle spalle. «È come se le tirassero i capelli. Non vuole toccati i capelli». Nelle nature molto sensibili, c’ è qualche rimedio che corrisponde ad un’estrema irritazione: come Hepar che sviene per il dolore; come Nitricum acidum che non sopporta il rumore delle auto che circolano nelle strade perché gli provocano violenti dolori; come Coffea i cui disturbi sono aggravati dal rumore dei passi (era così sensibile al dolore che, pur stando al terzo piano, il rumore di qualcuno che entrava nel portone aumentava intensamente le sue sofferenze, sebbene nessun altro l’avesse sentito). Anche in Nux vomica, un rumore di passi aggrava il dolore in tutto il corpo. Belladonna, nella propria natura, ha tutte queste sensibilità al dolore. Ciò fa parte dello stato del suo sistema sensoriale che è accentuato in tutto il corpo. Il paziente Chamomilla, ipersensibile al dolore, combatterà da sé sino alla fine: è inutile manifestargli la propria simpatia; ma avrete pietà del paziente Belladonna, del paziente
Pulsatilla e del paziente Nitricum acidum. Una curiosa modalità di queste ipersensibilità è anche la pronta reazione del malato. La reazione al rimedio è così rapida e immediata che spesso, prima di avere il tempo di girarmi, ho sentito il paziente che diceva: «Questo rimedio mi ha dato sollievo». In tanti rimedi la reazione è lenta ma in Belladonna essa è intensificata. È così anche in Nux vomica e in Zincum. Tale sensibilità è marcata quando si tratta di un caso molto acuto ma a volte lo è anche quando il caso è più o meno cronico. Anche Cuprum è molto sensibile dappertutto. Ha verruche sensibili; la pelle sensibile, polipi sensibili; tutto in lui è sensibile; ed è così sensibile nella reazione che, se il rimedio è appropriato, rimedi parzialmente indicati non agiranno; il paziente è talmente ipersensibile a tutto, che tutto fa troppo effetto. La dose più piccola, la più benigna, la più semplice agisce troppo e tutto provoca un aggravamento. Gli odori provocano un aggravamento, i rimedi ben scelti, invece di guarire, disturbano. Cuprum attenua, calma questa sensibilità in maniera che i rimedi scelti bene agiranno in modo curativo e a lungo. Esso non è adatto a questo stato di violenta congestione che abbiamo descritto; in questo non somiglia a Belladonna; Cuprum non ha la sensibilità associata alla febbre e ad una congestione attiva, con battiti e disturbi circolatori; ma la possiede in uno stato cronico. Le donne e i bambini di questo rimedio sono così sensibili che non suscitano compassione; è un rimedio che non è adatto neppure agli isterici; è adatto piuttosto a quelli che sono perfettamente capaci di dominarsi. Cuprum è così. Abbiamo rimedi adatti alle persone sensibili e soprattutto alle donne 229 sensibili, sensibili agli odori e a tutte le influenze immaginabili. Il medico che si occuperà di questi infelici mortali pazienti, che comprende la loro natura, percepisce le loro qualità e allevia le loro sofferenze, guiderà la comunità, malgrado la reputazione che gli creano gli altri medici che stanno ad osservarlo. Egli non deve essere uno di quelli che misurano secondo il proprio metro; può essere un pachiderma, ma incontrerà pazienti ipersensibili. Tale sensibilità è presente in quasi tutte le cefalee di Belladonna. Vi sono dolori come pugnalate, dolori lancinanti, tutti in relazione con la congestione. Sono tutti aggravati dal movimento, dagli urti, dalla luce, persino dallo sbattere delle ciglia, come dalle correnti d’aria. Belladonna è indicato quando la testa ruota a destra e a sinistra; il paziente ruota la testa perché il dolore è così intenso che non può stare fermo, sebbene il movimento faccia aumentare il dolore. È per questo che un bambino a letto con un encefalite gira e muove la testa, lanciando subito un acuto grido, il grido idrocefalico. Dopo un momento si sveglia, comincia ad agitare la testa, e, ad intervalli brevissimi, lancia ancora il grido idrocefalico; sta per sprofondare nello stupore, il collo tirato indietro, il volto rosso che presto diventa pallido. Ha momenti di stupore, e durante lo stupore, si mette a gridare. Bisogna aver cura, in tutte le malattie cerebrali, di non nutrire troppo il bambino, di non sovraccaricargli lo stomaco, perché lo stomaco è debole. Egli non può digerire gran che e il cibo deve essere leggero e scelto bene. Grande pesantezza alla testa. La testa è come un grosso peso ed è tirata all’indietro. A volte, quando sono colpite le meningi della parte superiore del midollo, si vede che la testa è tirata indietro dalla contrazione dei muscoli del collo . Anche il paziente Belladonna porta la testa indietro, ma lo fa volontariamente perché questa posizione spesso attenua le violente cefalee. Il miglioramento dura finché il paziente tiene la testa indietro. Si aggrava portando la testa in avanti, quando è seduto o quando è in piedi e si china. Sembra al paziente che il cervello esca fuori dal cranio o che sia spinto in avanti. Questa posizione fa aumentare talmente la cefalea che a volte, a detta dei pazienti, sembra una coltellata o una
martellata. Sensazione di chiodo o di martello, sensazione, di essere tagliuzzato o lacerato; ma in tutte le cefalee pressione e pulsazioni. Queste sensazioni si intensificano quando il paziente si alza. Battiti; pulsazioni come se dei martelli colpissero l’interno della dolente scatola cranica, sensazione descritta dai pazienti come se l’interno del cranio fosse un’unica piaga colpita da martelli a ogni pulsazione. A volte quando i pazienti stanno tranquillamente seduti o distesi, tutto questo si calma ma alzandosi essi provocheranno la ricomparsa delle martellate. «Sensazione di dilatazione», è un’espressione usata spesso dai pazienti e che è stata usata dagli sperimentatori. Una sensazione di espansione, come se la testa si allargasse; come se ci fosse una pressione dall’interno all’esterno. Tutte queste cefalee sono attenuate dalla pressione esterna: un semplice tocco o una pressione improvvisa li aggraverà; ma una pressione che aumenta gradualmente, applicata con cura alla testa, come la pressione di una fascia o di uno stretto berretto, le migliorerà. Esse sono causate anche dall’esposizione all’aria fredda; si manifestano dopo essere rimasti in piedi al freddo con la testa scoperta. A volte comparirà una cefalea grave semplicemente dopo essersi tagliati i capelli. La congestione della testa per essersi tagliati i capelli durerà per giorni con battiti e pulsazioni. La testa è talmente sensibile al freddo Belladonna Lezioni di Materia Medica Omeopatica 230
che dopo il taglio dei capelli o dopo essere rimasto al freddo col cappello in mano si manifesteranno otiti, disturbi respiratori e reumatismo. Di questo rimedio si può dire che le affezioni delle diverse parti del corpo passano dalla testa e si propagano dall’alto verso il basso. Dopo essere stati a capo scoperto, dopo aver esposto la testa al freddo, dopo essersi bagnata la testa o essere incappato in un temporale, compariranno malanni, arrossamenti e gonfiori. C’è un malanno che se mai lo incontraste vi svierebbe... e non indovinereste mai quello che sto per dirvi. I malesseri di Belladonna in genere migliorano col riposo e si aggravano col movimento, ma esiste una specie di agitazione con un dolore lacerante che va dalle anche alla parte inferiore delle gambe, molto sconcertante da vedere, che porta il paziente a camminare senza posa. Nel momento in cui si ferma, il dolore ricompare. Esso si manifesta ora con fitte che si propagano dall’alto in basso, ora con lacerazioni lungo i nervi verso l’alto e verso il basso e si manifesta dopo avere preso freddo alla testa e non dopo essersi bagnati i piedi. Le malattie di Aconitum e Pulsatilla cominciano dopo essersi bagnati i piedi e si sviluppano dal basso verso l’alto; partono dai piedi e poi salgono e colpiscono la testa. Le malattie di Belladonna cominciano dopo aver preso freddo alla testa e vanno dall’alto verso il basso; a volte si localizzano alla testa, a volte al torace, a volte allo stomaco; a volte sono concentrate all’addome, a volte all’utero e alle ovaie. Rhus toxicodendron manifestano dei malesseri dopo essersi bagnato, ma si localizzano sulle parti bagnate. Se si è bagnato le gambe, avrà un reumatismo alle gambe. Questa è una discriminazione importante e deve essere fatta per quasi tutte le vostre prescrizioni. L’omeopatia è questione di individualizzazione e si interessa alla maniera in cui i disturbi si diffondono. Alcuni cominciano dalla parte destra e si estendono alla parte sinistra. Altri cominciano nella parte più alta del corpo e vanno dall’alto verso il basso. In quest’ultimo modo agisce il rimedio che stiamo esaminando. In alcuni rimedi, l’esposizione dei piedi a una corrente di aria ghiacciata produrrà la cefalea ( Silicea), ma in Belladonna l’esposizione al freddo produrrà la cefalea o una nevralgia agli arti inferiori. In Belladonna il dolore che compare durante il riposo, è un’eccezione. Ciò prova ancora una volta come è
importante distinguere con molta precisione i sintomi generali dai sintomi particolari. Se non conoscete i sintomi generali e quelli particolari, non sceglierete mai il vostro rimedio in modo preciso. Le affezioni degli arti inferiori in questo caso sono sintomi particolari. Il paziente e il suo stato generale migliorano col riposo; i sintomi del paziente migliorano col riposo. Tutti quei sintomi dei quali si può dire che appartengono al paziente in sè migliorano col riposo, ma i dolori agli arti inferiori, come li ho descritti, quei dolori nevralgici migliorano col movimento e si manifestano col riposo. Questo non significa che tutti i dolori degli arti inferiori migliorano col movimento; al contrario i dolori reumatici migliorano invariabilmente col riposo e si aggravano col movimento. I dolori laceranti che vanno dalle anche in giù, senza gonfiori, compaiono col riposo. I rimedi sono tutti ricchi di particolarità ed è la valutazione di queste particolarità che ci permette di fare buone prescrizioni. In tutte le malattie di Belladonna non perdete di vista la congestione che va verso l’alto. «Afflusso di sangue alla testa. Estremità fredde». Piedi freddi, mani fredde; testa calda. 231 Il rimedio produce infiammazioni agli occhi. «Occhi brillanti. Pupille dilatate. Volto in fiamme. Arrossamento intenso della parte infiammata». Infiammazione di tutti i tessuti dell’occhio, delle palpebre, di tutte le componenti del globo oculare, con dolori estremamente violenti. Calore, rossore e bruciore. Queste tre caratteristiche fortemente rivelatrici, che caratterizzano il rimedio nel suo insieme, si ritrovano nelle sue malattie oculari. Pulsazioni, tumefazione, lacrimazione, intensi dolori; dolori tutti aggravati dal movimento, e dalla luce. Intensissima fotofobia. «Lampi e scintille davanti agli occhi». Leggendo, le righe sembrano sinuose. «Debolezza della vista o vera cecità». Congestione intensa e sensazione di replezione di tutte le parti dell’occhio. «Apoplessia della retina. Occhi semichiusi sporgenti, con sguardo fisso». Vedrete questo nel lattante quando è coricato in stato di stupore, con una congestione cerebrale, gli occhi semichiusi, il volto in fiamme e intensamente caldo, che gira la testa da una parte all’altra; se questo dura parecchi giorni, il volto diventa pallido e il collo è tirato all’indietro. In queste congestioni, quando il bambino è a letto con gli occhi semichiusi, non ha quasi battito di ciglia. «Nevralgie orbitali. Occhi che escono dalle orbite, con pupille dilatate. Infiammazione del nervo ottico e della retina. Occhi congestionati e rossi». Un altro sintomo degli occhi è lo strabismo. Non è uno strabismo che compare gradualmente e che avrà bisogno delle cure del chirurgo, ma uno strabismo che si manifesta con l'iperemia cerebrale, durante la congestione in cui la testa gira da un lato all’altro e le pupille sono dilatate, le carotidi pulsanti, quando il volto è imporporato e il calore intenso. Dopo uno o due giorni, l’occhio comincia a girare in dentro ed ecco che il bambino diventa strabico. Questa è un’indicazione in più per Belladonna. A volte nel decorso di una grave congestione cerebrale, lo strabismo persiste e allora Belladonna può essere il rimedio appropriato. Tutti i casi comparsi in seguito a disturbi circolatori devono essere trattati con rimedi. Non bisogna mai mandarli dal chirurgo. Persistendo essi per qualche tempo, anche mesi, non saranno guariti meno da rimedi ben scelti, mentre quelli che compaiono gradualmente, come gli strabismi congeniti, non miglioreranno con i rimedi. Lo saranno solo i casi spasmodici che sono associati alla congestione cerebrale e ne derivano. In relazione con la congestione epatica e con la duodenite, c’è l’ittero delle congiuntive.
Nelle otiti che si avviano alla suppurazione, raramente Belladonna è utile. Bisogna allora cercare dei rimedi dall’azione profonda. Ci può essere dolore, sensibilità alla palpazione, tutti i caratteri dell’infiammazione; ma i casi che richiedono Belladonna raramente arrivano alla suppurazione. E arriviamo ora alle mucose, a quelle del naso, della bocca, della gola, della laringe, dell’apparato respiratorio, a quelle che arrivano all’orecchio attraverso le trombe di Eustachio, e riscontriamo un’altra forte caratteristica di Belladonna che segue la maggior parte dei suoi disturbi: una grande secchezza, una sensazione di secchezza. Secchezza del naso, della bocca, della lingua, della gola, del torace e segni di secchezza quali la tosse secca e i sintomi spasmodici. Questi segni sono molto generali; la secchezza aumenta con i sintomi del naso, la corizza e quelli della gola, la tosse; la secchezza delle mucose si riscontra quasi sempre. Lo stesso avviene per Phosphorus. Quando Phosphorus ha il mal di gola, c’è la secchezza della bocca, della lingua e delle vie respiratorie. È un sintomo Belladonna Lezioni di Materia Medica Omeopatica 232
generale del tratto respiratorio. E poi vi è la corizza con molti starnuti. «Pizzicore, bruciore al naso». Sensazione di grande calore al naso. I sintomi generali della corizza sono rappresentati da intenso arrossamento del volto, da intenso calore; la testa è caldissima e le estremità fredde; forte cefalea causata dalla secchezza. La secchezza in se stessa è a volte causa di dolori perché la secrezione naturale delle mucose è bloccata. Ogni volta che si sopprime la secrezione, si ha la febbre e, in Belladonna, la temperatura è alta. La soppressione della secrezione avviene con febbre, con calore, arrossamento e bruciore; il volto è rosso e brucia; il volto e la testa sono caldi e le estremità fredde. Il testo delle sperimentazioni dice: «cefalea da far impazzire, conseguente alla soppressione di un catarro». In un clima come il nostro, la maggior parte delle persone, durante l’inverno, col freddo e il cambiamento di temperatura, ha più o meno secrezioni mucose dal naso, dagli occhi e dalle vie respiratorie. Durante queste secrezioni, essi stanno meglio. A un tratto le secrezioni si fermano e tutte le mucose diventano secche: allora state in guardia. Questo provoca una cefalea pulsante, battente, terribile, da far impazzire. Belladonna non è così efficace nei vecchi catarri dove c’è una secrezione di muco giallo e denso. Lo stato catarrale nel quale è utile Belladonna è semplicemente l’esagerazione della secrezione liquida biancastra. Quando la secrezione è stata gialla e densa, e poi, in seguito ad un colpo di freddo, si è fermata ed è sopraggiunta una corizza, Belladonna non è efficace. Tenete sempre in mente che, per la soppressione di un catarro, bisogna scegliere un rimedio che rientra nel quadro dei sintomi soppressi. È per questo che il rimedio per le secrezioni verdi giallastre e dense, deve essere Mercurius, Sulphur o Pulsatilla; con essi rientrate nella gamma dei rimedi capaci di ristabilire una secrezione e, allo stesso tempo, cominciare una cura sullo stato dei tessuti, e così potrete lasciare l’ammalto in condizioni migliori. Violenti dolori alla faccia. Dolori che strappano, lacerano; dolori pulsanti. Dolori alla faccia, più forti dal lato destro, aggravati da una scossa, con molto calore, carotidi pulsanti, testa caldissima, sopraggiunti in seguito ad esposizione al vento freddo o ad una corsa nel vento freddo. Belladonna ha guarito delle paralisi, ma per le paralisi facciali dopo una corsa nel vento freddo, il rimedio è generalmente Causticum. Spasmo dei muscoli del volto. Tic straordinari alla faccia. Erisipela del volto, d’un rosso brillante che tende progressivamente al porpora, purché sia accompagnata dalla temperatrura. Nelle nevralgie quando sono violente, c’è quasi sempre congestione del volto che sarà rosso brillante.
Nelle malattie zimotiche, mentre lo stato febbrile si intensifica e la formula ematica ha sempre di più le caratteristiche dell’infezione, il volto passa dal bistro ad un aspetto chiazzato come si osserva in Baptisia, più marcato in Baptisia che in Belladonna. «Faccia rossa con calore ardente». I denti sono sede di molti dolori e di congestioni dello stesso carattere. Denti sensibilissimi. La lingua è una classica lingua secca, come succede alle mucose in genere. Bocca secca; lingua secca; lingua gonfia, pendente, secca e dura come il cuoio. La perdita della sensibilità, del gusto, della forza muscolare della lingua e l'afonia, sono tutte caratteristiche di Belladonna. «Debolezza paralitica della lingua; tremito della lingua quando la si mostra». A causa della debolezza, quando la si tira fuori, la lingua duole. Il paziente Belladonna febbricitante, in pochissimi giorni si indebolisce molto, è completamente 233 esaurito; ha una debolezza quasi paralitica. Quando alza la mano e la tiene tesa un momento, essa trema. Ciò che si riscontra nei riguardi della lingua è solo la localizzazione di ciò che si riscontra dappertutto. Tremito causato dalla congestione dei centri nervosi. Erezione delle papille con colore rosso brillante della lingua. La lingua nella scarlattina è d’un rosso brillante. Essa è rosso brillante anche nella iperemia cerebrale con erezione delle papille. Quando ho trattato Arum triphyllum vi ho detto che la sua lingua era paragonata ad una fragola. Per Belladonna è la stessa cosa. La lingua è rossa come una fragola e le papille si sollevano assumendo l’aspetto dei semi della fragola. «Riga rossa in mezzo alla lingua, larga e ancora più larga verso la punta. Lingua col centro bianco e i bordi rossi». La lingua bianca non è una cosa rara nelle affezioni cerebrali. Nei disturbi cerebrali, su tutta la superficie della lingua, si osserva una patina spessa, bianca, lattiginosa, come una delicata pelliccia. «Secchezza della lingua con sete». «Secchezza della lingua senza sete». In Belladonna, come vedremo quando arriveremo allo studio dei sintomi gastrici, c’è molta sete. A volte il paziente desidera grandi quantità di acqua, a volte, come Arsenicum, solo quella per inumidirsi la bocca, ma in continuazione. Il desiderio di bere poco e spesso è in Belladonna una caratteristica normale. Giusto quella necessaria per inumidire la lingua, la bocca e la gola secca. Le fosse nasali posteriori sono secche; il muco che ne fuoriesce è appiccicoso, vischioso, scarso e bianco, oppure, se cambia un po’ colore, diventa sanguinolento. Ma non ho ancora parlato delle secrezioni ematiche e delle emorragie del rimedio. Prima di finire vedremo che è un rimedio emorragico e che le parti affette sanguinano facilmente. Vi sono perdite ematiche dagli occhi, dal naso, dalla gola, dalla laringe, dal torace, dalla vescica e dall’utero. Le ulcere sanguinano. Vi sono piccole, minuscole ulcere in gola non più grandi di una testa di spillo. E piccole afte che sanguinano. Infiammazione aftosa della gola; però la maggior parte delle angine è caratterizzata da una mucosa secca e rossa. Grande tumefazione. Gola estremamente sensibile; ipertrofia; incapacità di produrre saliva.Notevole dolore nell’inghiottire con grande sensibilità delle parti circostanti nelle angine e nell’infiammazione della gola. Tonsillite e gonfiore delle tonsille, con volto rosso, calore intenso, carotidi pulsanti, temperatura alta comparsa dopo aver preso freddo. Pilastri del velo palatino e faringe rosso scuro. Palato molle e tonsille ipeetrofiche. Dolore alla deglutizione soprattutto di liquidi. Parola poco chiara. «Come se avesse un boccone in gola» per il gonfiore delle tonsille. Sensazione di qualcosa che gratta e continui raschiamenti in gola. La faringe e la laringe sono molto spesso in stato di spasmo, in parte per la secchezza e in parte per l’estrema sensibilità dei loro nervi.
Contrazione della gola nell’addormentarsi e tossendo. Spasmi all’esofago. «Contrazione spasmodica della gola». Contrazioni che sono spasmodiche. Spasmi alla laringe, alla faringe, alla gola. Belladonna ha dolori spasmodici nelle parti affette, come se fossero strette fra le dita. La sensazione di contrazione è risentita nell’utero; è uno spasmo. È risentita al fegato; al cervello, in gola. Scosse e contrazioni muscolari, con violenti dolori, nelle parti affette. Questa è una caratteristica rivelatrice di Belladonna. Talvolta i pazienti, nell’incapacità di descrivere quello che sentono, diranno: «Dottore, sento una contrazione qua dentro». Belladonna Lezioni di Materia Medica Omeopatica 234
La costrizione, che compare durante l'angina, si manifesta esattamente al momento della deglutizione dei liquidi o dei solidi; essa costringerà gli alimenti e le bevande a risalire in alto fino al naso e, a volte, li farà uscire dal naso. Alcuni rimedi possiedono questo sintomo a causa di una condizione paralitica, perché i muscoli della deglutizione sono paralizzati e non facilitano la normale contrazione che spinge gli alimenti verso l’esofago; è per questo che gli alimenti sono spinti nel naso e provocano lo strozzamento. Belladonna, nelle fasi acute, si distinguerà, con i suoi spasmi e il suo tipo di infiammazione, da Lachesis nel quale i sintomi di cui sopra sono la conseguenza di una paralisi postdifterica, e da Alumina che ha lo spasmo dell’esofago. In Lachesis e Alumina, tali sintomi si sviluppano lentamente, mentre in Belladonna sono precoci. La fase irritativa è all’inizio della febbre. Durante il decorso c’è una diminuzione. Rapida formazione di afte sulle tonsille. Con l'angina che abbiamo descritto troverete quasi sempre un aumento di volume e l’infiammazione, o l’indolenzimento, delle linfoghiandole sottomascellari e cervicali. L’indolenzimento delle linfoghiandole accompagna in modo del tutto normale l'angina di Belladonna. Una caratteristica curiosa che si ritrova in tutte le diverse specie di febbri di Belladonna è il desiderio irresistibile di limoni e di succo di limone. Sembra che la limonata a volte faccia bene. Nelle malattie acute, quando i pazienti hanno forte desiderio di limoni, questi fanno loro bene. Spesso hanno un violento desiderio per certi alimenti o bevande. Non bisogna essere intransigenti al punto da proibire loro la birra che desiderano tanto, durante le sofferenze acute. «La sete con desiderio di acqua, si trasforma in sete con desiderio di birra». Sete con desiderio di bevande che non si approverebbero neppure per individui in buona salute. «Sete eccessiva con desiderio di acqua fredda.» Ci sono allo stomaco e all’intestino degli stati flogistici che si possono raggruppare in uno solo. Dolore, bruciore, fastidio, dilatazione; sensibilità alle scosse, al più leggero movimento, alla più debole pressione. «Gastralgia che si propaga alla colonna vertebrale». Gastrite dopo aver preso freddo, con intenso calore e molto bruciore. I bambini hanno coliche violente e forti crampi. La faccia è rossa e calda; il dolore si attenua solo chinandosi in avanti. In alcune circostanze eccezionali, si attenua chinandosi all’indietro; Belladonna somiglia allora a Dioscorea. Una madre scopre che tenendo la mano sul bambino la colica si calma. È come Colocynthis: ma Colocynthis non ha temperatura alta e non ha molta sete; un dolore in un punto limitato, un’intensa colica addominale che migliora piegandosi in due o chinandosi su qualcosa di duro, questo é Colocynthis. In questo caso, su questo solo gruppo di sintomi, si può prescrivere Colocynthis. «Forte dolore alla regione ileo-cecale; il paziente non sopporta il minimo contatto, neanche quello delle coperte». Vi sono casi in cui Belladonna è il rimedio per l’appendicite.
Belladonna ha disturbi dissenterici. Diarrea con feci liquide poco abbondanti; il paziente deve fare molti sforzi che fanno arrossare il volto. Calore, rossore e bruciore del volto e della testa. Estremità fredde e testa caldissima. Molti sforzi con feci poco abbondanti. «Contrazione spasmodica dello sfintere anale, in caso di emorroidi». Emorroidi con dolori violenti, intenso rossore e molto gonfiore e infiammazione; elevato grado di infiammazione; non si può toccare il paziente che deve restare disteso con le gambe distanti l’una dall’altra; le emorroidi sono dolenti e sede di penosi bruciori. 235 Nessun rimedio ha come Belladonna una maggior irritazione della vescica e del tratto urinario in tutta la sua lunghezza. Il bisogno di urinare è costante. L’urina esce goccia a goccia e provoca un’intenso bruciore lungo tutta l’uretra. L'intero tratto urinario è in uno stato di irritazione. Belladonna ha guarito cistiti. Con l’irritazione e la congestione, c’è tutta la sensibilità alla pressione che riscontriamo in qualsiasi altra parte del corpo, quando Belladonna è indicato; il paziente è sensibile alle scosse. Stato di irritabilità psichica e di tutto il sistema nervoso. «Tenesmo della vescica. Dopo aver urinato si siede e fa degli sforzi», mentre soffre orribilmente. La quantità di urina è diminuita ; c’è ematuria, a volte esce solo sangue, o piccoli grumi di sangue. Una considerevole quantità di sangue contenuta nella vescica esce in piccoli grumi. «Si direbbe che mescolata all’urina ci sia polvere di mattoni che forma delle striature. Urina fortemente acida». C’è ritenzione spasmodica dell’urina e incontinenza urinaria. Nei disturbi cerebrali l’urina esce goccia a goccia. Esce goccia a goccia anche dormendo. Il paziente sogna di urinare e senza rendersene conto, contemporaneamente, urina. Ritenzione urinaria dopo uno «shock» o per iperemia cerebrale o dopo il parto. Vescica piena; molto dolore; molta sensibilità. Il paziente lascia sfuggire l’urina goccia a goccia stando in piedi o camminando; oppure a volte l’urina viene fuori per effetto di un semplice movimento. Il bisogno è imperioso e improvviso. Appena nella vescica si raccoglie un po’ d’urina compare il bisogno improvviso e doloroso di urinare. La maggior parte dei disturbi ha sede nel collo della vescica ed è di natura spasmodica. Il paziente percepisce la contrazione spasmodica. Al momento dello stimolo e in altri momenti, si verifica lo spasmo del collo della vescica: per «shock», freddo, ansia, disturbi psichici. Invecchiando o in occasione di una infreddatura, o se c’è molto freddo, le donne non trattengono le urine, come Dulcamara e Causticum. Dormendo sussulta e bagna il letto. Fa un sogno spaventoso che provoca un sussulto e bagna il letto. Nell’addormentarsi un’improvvisa scossa elettrica traversa il suo corpo e bagna il letto. Belladonna è ricco di piccole particolarità strane come queste; in realtà esse non fanno che rivelare lo stato spasmodico generale dell’intera costituzione di Belladonna. Noi assistiamo a fenomeni curiosi: l’irritabilità di tutte le parti del corpo e in particolare quelle degli sfinteri, delle fibre circolari che stringono come in una morsa il collo della vescica e l’orifizio vaginale; la contrazione degli organi tubolari. La contrazione uterina. Qui, ci troviamo di fronte ad un carattere molto particolare di questo rimedio: la contrazione localizzata al collo della vescica. Belladonna colpisce la donna più dell’uomo; ci sono più sintomi e malattie relativi agli organi sessuali femminili, al parto, alle ghiandole mammarie; e, nel periodo della gestazione, vi sono molti disturbi che richiedono Belladonna. Per la donna sensibile e nervosa, per la donna dalle fibre muscolari irritabili, è veramente un rimedio importante. A carico dell’apparato genitale maschile, abbiamo appena qualche sintomo serio, mentre ne abbiamo molti, alcuni dei quali molto penosi, a carico degli organi genitali femminili. Essi
esprimono una grande sofferenza e una grande eccitazione. Gli organi sono sensibili; l’utero e le ovaie sono iperemiche, dolenti alla palpazione, sensibili agli urti. L’utero è irritabile, fino a quando non aumenta di volume e diventa dolente e sensibile alla palpazione. Talvolta resta in questo stato dopo il parto. Oppure, dopo ogni periodo mestruale, è un Belladonna Lezioni di Materia Medica Omeopatica 236
po’ più voluminoso di prima e rimane così. Non torna normale, ma resta congestionato e la donna, durante tutto il periodo intermestruale, ha le stesse sensazioni che avrebbe se avesse le mestruazioni. Sensazione di indolenzimento; sensibilità agli urti. Il flusso mestruale è abbondante e contiene dei grumi. Ma la caratteristica che colpisce di più è l’emorragia uterina. Emorragia uterina per congestione, con spasmi e con grande sensibilità. L’utero si contrae con violenza, donde la contrazione spasmodica. La caratteristica del flusso di Belladonna è un grande indolenzimento con un flusso copioso di sangue rosso brillante mescolato a grumi. In questo Belladonna somiglia a Sabina. Questi due rimedi possiedono queste caratteristiche ad un grado elevato. L’utero si riempe di un coagulo; compare allora una contrazione come quella del parto che lo espelle; per un momento vi è un abbondante flusso di sangue; poi si ripetono le contrazioni come quelle del parto e provocano l’espulsione dei grumi e riprende di nuovo il flusso di sangue. Il sangue si coagula rapidamente e l’emorragia è accompagnata da una grande spossatezza. Una tale emorragia avviene quasi sempre senza ragione, ma può anche essere la conseguenza di un aborto. Belladonna è un rimedio di grande valore per frenare l’emorragia relativa ad un aborto o ad una qualsiasi causa, quando sono presenti i sintomi di ipersensibilità. La paziente è sensibile all’esplorazione, sensibile alle scosse; la stessa paziente è in questo stato di ipersensibilità irritabile, di grande eccitazione nervosa che si manifesta sia in stato di veglia che nel sonno, spesso con la febbre. Emorragia con stato febbrile, ma di solito l’emorragia sostituisce la febbre e, in genere, se c’è l’emorragia, la temperatura scende. È un rimedio importante anche per le emorragie post-partum. Il sangue è caldo. Emorragia con contrazione dell’utero a clessidra. Non è raro che la placenta sia presa da una contrazione a clessidra che provoca un’emorragia che proviene dalla parte inferiore; il flusso sanguigno è copioso. Belladonna rilassa queste contrazioni a clessidra. Gli appartiene però anche la più violenta dismenorrea. I dolori sono come quelli del parto. Dolori del parto spasmodici. Le contrazioni circolari sono in Belladonna la forma di contrazioni più comune. Tutte le fibre dovrebbero prendere parte alle contrazioni uniformemente e uniformemente svolgere il loro compito facendo così sopportare al contenuto una pressione graduale. In Belladonna è come se una corda passasse attorno all’utero stringendolo e impedendogli di fare il suo lavoro. È quello che avviene nella sua dismenorrea. Vi sono violente contrazioni delle fibre circolari che la donna spesso descriverà come una sensazione di corda che afferra l’utero. Esso sembra stretto da qualcosa. Belladonna è ricco di spasmi, di emorragie, di stati di irritazione e indolenzimenti; gli organi sono ipersensibili al dolore e la donna è terribilmente eccitata e sconvolta dal dolore. Inoltre, vi sono dolori ovarici. Belladonna agisce in molti casi sul lato destro. È normale che l’ovaio destro sia più sensibile del sinistro, o che il destro sia completamente
colpito mentre il sinistro non lo è per niente. Così avviene al lato destro della gola e, a volte, al lato destro di tutto il corpo. «Dolori ovarici alla comparsa delle mestruazioni. Dolori alla regione pelvica, che compaiono improvvisamente e cessano improvvisamente ». I dolori caratteristici di Belladonna arrivano all’improvviso, durano a volte pochi secondi e scompaiono all’improvviso. Dolori per congestione uterina. Metrite acuta. «Aumento di volume dell’utero con 237 periodico bearing-down spasmodico». Può esserci facilmente anche un rilassamento di organi. L’utero congestionato è aumentato di volume, è pesante, mentre i piccoli legamenti sospensori si sono allentati, affaticati, indeboliti, si sono stirati e allungati; l’utero già dilatato e appesantito, tira continuamente verso di loro, creando la sensazione descritta dalle donne come «bearing down», come se l’utero stesse per uscire. A volte la si paragona ad una sensazione di imbuto. Sono queste le espressioni usate dalle donne che soffrono di prolasso. Tale rilassamento è comune ad un gran numero di donne intossicate dalla segale cornuta. L’utero si abbassa e si intravede tra le labbra. Un prolasso in cui sembra che tutti gli organi debbano uscire è un sintomo frequente, ed è accompagnato da scosse che aggravano lo stato della paziente. Gli organi sono molto sensibili. L’utero è fortemente indolenzito, con una sensazione di pesantezza. Ho visto donne sedute con le gambe divaricate tanta era la sensibilità del collo dell’utero che sporge dalla vulva. «Deve restare seduta; non può distendersi». La maggior parte dei pazienti Belladonna non riesce a sopportare la posizione distesa, che provoca la tensione dei muscoli addominali. Quando sono coricate, esse devono sollevare gli arti inferiori per rilassare i muscoli. Devono sedersi o stare piegate. Grande sensibilità degli organi. Gli organi genitali premono e spingono. In Belladonna vi è ogni genere di posizioni, di aggravamento o miglioramento relativi ai diversi muscoli colpiti. Alcune malate si sentono più a loro agio distese invece che sedute. Quasi tutte si aggravano stando in piedi. Alcune si sentono meglio stando sedute con le gambe divaricate. Alcune stanno peggio chinandosi molto in avanti. Quando una paziente è seduta su una sedia, non può chinarsi troppo in avanti o indietro senza aggravare le proprie sofferenze, talmente sensibili e gonfi sono gli organi. La paziente si aggrava col movimento, o con le scosse, l’eccitazione la aggrava e anche lo sbattere di una porta perché le scuote i muscoli. Tutto questo dimostra quanto siano sensibili gli organi irritati. A carico dell’apparato genitale esterno e interno e delle ovaie vi sono anche bruciori, contrazioni e grande calore. Spesso ci sono dolori taglienti; questi dolori sono di solito l’amplificazione dei movimenti convulsi e delle contrazioni e di tutto quello che si definisce spasmo, particolarmente quelli delle fibre circolari. Belladonna è adatto alle donne incinte estremamente sensibili o pletoriche, che hanno una congestione quando prendono freddo, hanno l’indolenzimento degli organi genitali, e la minaccia di aborto; o che hanno una emorragia durante e dopo un aborto. Belladonna è ugualmente utile alle donne vigorose, pletoriche, dal volto colorito, che si sono sposate tardi e sono rimaste incinte; queste donne al momento del parto hanno le fibre muscolari in tensione. L’utero non si rilassa. Le malate hanno molto caldo e sono congestionate; sono sovreccitate; sensibili al contatto e agli urti. Subito segue il rilassamento. Non ci si può aspettare un parto facile, perché le donne che si sposano a 28 o 30 anni o dopo hanno un travaglio lungo. Vi è una caratteristica molto marcata delle emorragie e dei flussi: il sangue è caldissimo. Durante il parto vi sono fiotti di sangue caldo. Dopo un aborto, avviene lo stesso.
Perdita di lochi caldissimi con ipersensibilità e indolenzimento degli organi. Sensibilità alla pressione. Ci può essere, concomitante al parto, la mastite. Febbre per la montata lattea. Indicato quando i seni diventano caldi e sensibilissimi al contatto. La partoriente Belladonna Lezioni di Materia Medica Omeopatica 238
non può girarsi nel letto e non può sopportare che il suo letto venga scosso; ha il volto congestionato e le carotidi pulsanti; ha la febbre e una intensificata sensibilità in tutto l’organismo. Il seno è fortemente indurito; è duro come una pietra. Belladonna farà sparire il dolore al seno in poche ore. Farà sparire la congestione e allevierà tutte le sofferenze. Quando c’è semplice mastite, senza alcun sintomo generale, somministrate Phytolacca. Laringite. Vi si riscontra una contrazione con soffocazione. Comincia con una sensazione di escoriazione alla gola, un dolore cocente, come qualcosa che gratta, e la formazione di muco. Dopo molti raschiamenti, il muco risale un po’ in gola ma, prima che il paziente cominci a tossire, è già secco. C’è dolore cocente e afonia. Appena il paziente tenta di addormentarsi, ricompare la contrazione alla gola. Raucedine, escoriazione e contrazioni in gola. Laringite con ipersensibilità. «Crisi improvvisa di raucedine»; ogni movimento o il minimo tentativo di parlare, il minimo sforzo di muovere la laringe, il minimo contatto, provocano dolori. Il movimento della testa all’indietro o da un lato all’altro, provoca dolore e tosse. Il paziente sta peggio se deglutisce. Quando il bolo alimentare passa dalla bocca all’esofago, il paziente risente il dolore su una vasta superficie: è la laringe. La voce cambia. Un momento ha un tono e il momento seguente un altro tono. Ora è roca e ora stridente. Ci può essere totale afonia: il paziente è incapace di emettere alcun suono. «Spasmi della laringe simili a quelli del crup», ma senza membrana. C’è semplicemente una laringe secca, scoperta, con sensazione di escoriazione e di qualcosa che gratta, uno stato flogistico. Questo è l’aspetto della laringite acuta; essa compare all’improvviso. Il respiro è corto, rapido e doloroso, spesso asmatiforme. Si instaura uno stato asmatico con respirazione spasmodica. Questi sintomi sembra che si estendano all’intero torace. Oppresssione toracica. Asma col tempo umido e caldo. La tosse di Belladonna è causata dalla contrazione della laringe. Come se nella laringe fosse scivolato un granello di qualcosa; un po’ di polvere, un pezzettino di cibo o una goccia di acqua entrati nella laringe fanno tossire il paziente. «Tosse secca spasmodica.». Tosse violenta. Tosse notturna. Il paziente tossisce quando è disteso, più di notte che di giorno. La tosse è spasmodica, abbaiante, breve. Belladonna è il rimedio per la pertosse, con spasmi alla laringe che causano l’accesso e la difficoltà respiratoria. Alla fine, dopo molta tosse, il risultato del violento tumulto che avviene nelle vie respiratorie sotto l’effetto della tosse, è l’espettorazione di un po’ di sangue o di un po’ di muco, il paziente per un momento si calma e smette di tossire. Ma durante il periodo di riposo, la laringe, la trachea e le vie respiratorie diventano sempre più secche, e alla fine cominciano a solleticare; allora arriva lo spasmo come se vi partecipassero tutte le vie respiratorie, poi c’è l’accesso di tosse, la soffocazione e, a volte, il vomito. Infine, il paziente emette un po’ di muco e la tosse cessa. È così che si presenta la tosse di Belladonna, simile a quella della pertosse; ma, nell’intervallo tra gli accessi, c’è una costante secchezza. Ecco perché questa tosse è detta parossistica. Oppressione toracica. Indolenzimento del torace. Il bambino di Belladonna piangerà nell’istante in cui sente lo stimolo della tosse, perché sa quale grande sofferenza gli provocherà. Il torace gli fa così male che il bambino ha paura di tossire e piange. Il pianto del bambino ci segnala l’accesso di tosse in arrivo. Esattamente come Bryonia, Hepar e
Phosphorus, che hanno questa caratteristica più degli altri rimedi. Nel torace c’è bruciore 239 e una violenta congestione. Con tutti questi malesseri toracici, c’è la tosse spasmodica, secca, sfibrante, soprattutto di notte. Questo rimedio cura la polmonite e la pleurite. Sono sicuro che ognuno di voi può fare la descrizione esatta di una polmonite o di una pleurite Belladonna. Sono sicuro che conoscete così bene il malato che non ho bisogno di descriverlo, di descrivere la congestione, i sintomi della testa, il rossore o il bruciore del volto; ma per la pleurite vi confiderò un segreto: Belladonna preferisce il lato destro. Forte dolore, estremo indolenzimento della parte affetta, il paziente non può restare coricato sul fianco malato, e sta peggio se qualcuno scuote il letto: e questa è la pleurite Belladonna. Anche Bryonia preferisce il lato destro, ma il malato Bryonia si deve coricare su questo lato, ha bisogno di premere su questo lato, non è così sensibile alle scosse, non ha l’intenso calore, né le pulsazioni né il bruciore. Qualsiasi malattia incontriate, dovete individualizzarla in questa maniera. Non c’è altra maniera di praticare l’omeopatia. Ricordatevi che in tutti gli stati flogistici ci saranno: battiti, un grande calore, rossore, bruciore, dolore alla palpazione e sensibilità alle scosse. Ciò significa che Belladonna non può coricarsi sulla parte infiammata; mentre Bryonia sta meglio coricandosi sulla parte infiammata. Tutte le arterie pulsano. C’è un congestione violenta, la sovreccitazione dei vasi. Tali sintomi sono presenti in tutte le congestioni e in tutte le infiammazioni. Belladonna guarisce il reumatismo infiammatorio, quando tutte le articolazioni o un gran numero di esse sono gonfie, calde, rosse e bruciano. Nel reumatismo, riscontriamo dovunque un grande calore, il rossore, il bruciore, con la stessa ipersensibilità del paziente nel suo insieme e l’ipersensibilità delle articolazioni alle scosse date al letto. Il paziente vuole rimanere coricato perfettamente immobile; sta molto peggio movendosi ed ha la febbre alta. A volte, nel reumatismo infiammatorio, quando la temperatura è alta, c’è anche il delirio. Ma i tratti caratteristici sono il gonfiore delle articolazioni con l’arrossamento e la grande sensibilità ai movimenti e alle scosse. Belladonna è indicato specialmente per coloro che sono molto sensibili al freddo, che non sopportano di scoprirsi, anche poco, non sopportano le correnti d’aria, non amano aver mosse le coperte e stanno meglio col calore. Nel reumatismo, la vera impronta, il vero carattere di Belladonna è quello di tutti gli altri disturbi. È stato lo sperimentatore che ha dato a Belladonna questo carattere; è il paziente che dà questo carattere alla malattia quando ne è colpito; e la Legge della Similitudine si realizza solo quando i due caratteri coincidono; allora il rimedio annienta la malattia. Artrite che si manifesta dopo aver esposto improvvisamente al freddo una particolare articolazione. Oppure un’articolazione si infiamma dopo un grave raffreddore. È l’affezione che si localizza. Può trattarsi di qualsiasi articolazione perché Belladonna le colpisce tutte. L’esposizione improvvisa al freddo, negli individui pletorici, è una delle cause principali delle malattie di Belladonna. Nei casi cronici, il fatto di prendere freddo localizza o crea un disturbo o aggrava una malattia che si manifesta nel punto più debole. Le persone robuste prendono un raffreddore nasale, da dove facilmente rigettano l’infezione. Spesso potete dire ai soggetti deboli di salute: «Il vostro raffreddore vi colpisce adesso dove siete più deboli. Se soffrite di fegato, il vostro raffreddore si fisserà al fegato», ecc; «ma quando starete meglio, prenderete come tutti un raffreddore nasale». Le persone in perfetta salute
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raramente si raffreddano; ma non ce ne sono molte, sono così rare che non ne vediamo spesso; e l’intasamento del naso, lo starnuto, la secrezione nasale sono semplicemente i mezzi usati dalle persone in buona salute per sbarazzarsi di un raffreddore. Riscontriamo delle convulsioni agli arti che fanno parte dei sintomi generali. Possono essere sede di convulsione tutti i muscoli degli arti e quelli di tutto il corpo. I bambini hanno delle convulsioni con le cefalee, con l'iperemia cerebrale e l’irritazione del cervello. I bambini pletorici hanno convulsioni dopo che hanno preso freddo; gli arti sono le parti che sono maggiormente in grado di rivelare gli sforzi convulsivi dei muscoli. Crampi violenti. Tutti gli arti sono presi da movimenti convulsivi. A volte gli spasmi sono atonici, a volte tonici. Talvolta le convulsioni possono fare flettere gli arti o distenderli all’improvviso; a volte proiettano il corpo all’indietro, nella posizione detta opistotono, o lo piegano in avanti, realizzando l’emprostotono. La maggior parte dei disturbi di Belladonna migliorano rimanendo immobili. I dolori stiranti, le pulsazioni, le infiammazioni suscitano nel paziente il desiderio di assoluto riposo e col movimento si aggravano. In Belladonna la ripugnanza e l’avversione per il più piccolo movimento sono normali e sono altrettanto forti in Bryonia. Belladonna ha organi talmente sensibili che i movimenti prodotti dalla parola sono dolorosi e la vibrazione della voce fa dolere le parti colpite. Una persona che ha la voce forte, la voce di basso, difficilmente immagina la vibrazione che produce; quella di una voce femminile è molto minore, eppure ho potuto osservare nella donna talmente marcato l'aggravamento causato dal movimento e quello causato dalle scosse, che la sua stessa voce le sembrava il pestare di un martello. Nella metrite, nell'ovarite e nell'enterite la paziente evita di parlare perché la propria voce le crea la vibrazione delle parti dolenti. Tutto ciò non fa che illustrare l’ipersensibilità al movimento e alle scosse. Le scosse non sono che una forma esagerata del movimento che fa risaltare l’ipersensibilità. Se studiate il sistema nervoso, troverete un gran numero di strane manifestazioni nervose, come l’ipersensibilità dei nervi aggravata da una vibrazione, spasmi, vari disturbi dell’intero sistema nervoso, contrazioni, scosse, tremiti, subsultus tendinum, ecc. Nei bambini, crampi, spasmi, e convulsioni. Le convulsioni si verificano in maniera assolutamente inattesa. Nei rimedi ad azione prolungata e nei rimedi per gli stati infettivi che possono presentare convulsioni, in genere la partoriente negli ultimi giorni della gestazione non è stata bene, ma in Belladonna il travaglio si compie, tutto o in parte, e non ci si aspetta niente. Il volto della donna è forse un po’ troppo rosso, ma ella entra inopinatamente in convulsioni, in convulsioni violente, che la scuotono dalla testa ai piedi. Iperemia cerebrale con eccitazione. Calore intenso; tutto è intenso, violento, improvviso e inatteso. Talvolta durante il parto i dolori cessano all’improvviso e compaiono le convulsioni. Osservate come dappertutto nel paziente si trova la sensibilità che ho descritto. I dolori cessano improvvisamente. Sembra che il sangue salga alla testa. Il volto si arrossa. Arriva bruscamente la congestione. Convulsioni epilettiformi. Belladonna, anche se la crisi isolata può assumere le sue caratteristiche, non è adatto a questi numerosi malesseri recidivanti. Prendete una qualsiasi di queste crisi; che si tratti di convulsioni, cefalea o iperemie
cerebrali, i pazienti si aggravano rapidamente e diventano sovreccitabili. Sono presi, per 241 esempio, da crisi congestizie alla testa, si mettono a letto immediatamente e ruotano la testa. Somministrate loro Belladonna: la crisi si attenua. Notate bene: comincio con l’avvertirvi che questa crisi appartiene ad una serie. Potete non saperlo. Può essere la prima. Ne venite a capo; ma quando si ripete l’esposizione al freddo, ricompare la stessa crisi; ma questa volta Belladonna agisce con minor efficacia della prima volta. Dopo due o tre crisi Belladonna non avrà più alcuno effetto e vi troverete in una situazione peggiore di prima. Quando il medico blocca la prima crisi, si deve rendere conto che essa appartiene ad una serie e che Belladonna non è appropriato. Spesso è un caso che richiede Calcarea; dico: spesso, e non sempre. Bisogna esaminare tra le crisi tutti i sintomi, in modo da mettere il bambino al di sopra di tali crisi, perché il rimedio per gli stati acuti avrà effetto nella prima crisi, o nella seconda, al massimo nella terza. Non ha profondità di azione. Non possiede la durata dell’effetto. Non penetra abbastanza profondamente nell’organismo. La sua azione, dopo qualche giorno, si dissolve; deve essere ripetuto spesso. Il paziente, in tutti questi casi di disturbi spasmodici e recidivanti deve essere seguito e sorvegliato attentamente. Belladonna non è un buon rimedio per i disturbi recidivanti perché manca di periodicità, esattamente come manca della continuità dei disturbi. Anche se la prima crisi somiglia a Belladonna, la crisi seguente ricomparirà esattamente nella stessa maniera. Belladonna è adatto a quei disturbi che, una volta debellati, non hanno tendenza alla recidiva; a quei disturbi che finiscono con la morte o la guarigione. Potrà solo attenuare quelli periodici. Il sonno di Belladonna è un sonno congestizio; è stupore; è pieno di sogni, di violenza. Il paziente si sveglia spaventato da un sogno orribile, da un incubo. Mentre dorme ha sussulti e contrazioni. «Sonno agitato». Geme durante il sonno. Fa ogni genere di atti di violenza. Delira dormendo. «Sussulta mentre dorme, come fosse terrorizzato». A volte, il paziente comincerà a parlare dormendo, poi parlerà sempre più in fretta e sempre più forte, la testa diventerà molto calda, i piedi freddi e finirà con un grido. «Agitazione nel sonno. Quando dorme i piedi diventano freddi come il ghiaccio e la testa caldissima. Si sveglia con la febbre in uno stato di sovreccitazione». Belladonna ha dei sintomi talmente simili a quelli di una tipica scarlattina di Sydenham che in questa malattia è stato utile. Nella scarlattina è forse uno dei rimedi più frequentemente indicato. In certe stagioni perlomeno lo si ritroverà in tutta l’epidemia, e la maggioranza dei casi saranno casi di Belladonna, col volto rosso brillante e l’aspetto lucido della pelle. Rossore brillante, calore intenso, grande congestione; dopo un po’ di tempo, se non si somministra Belladonna, la pelle si scurisce. Ma a dominare tutta la scena ci sono queste tre parole: calore, rossore e bruciore. Soprattutto bruciore. Nei sintomi generali ne ho descritto la temperatura che è talmente elevata che dopo aver toccato un caso di scarlattina Belladonna, la risentite per delle ore sulla punta delle dita. Questa scarlattina è totalmente diversa dalla scarlattina Apis, che ha l’esantema ruvida. Belladonna è liscia e lucida. Il malato Apis vuole il freddo, vuole essere scoperto; quello Belladonna invece vuole essere caldo, vuole la stanza calda; Apis non ha sete, per così dire; in Belladonna, l’assenza di sete è l’eccezione; in genere ha molta sete e vuole poca acqua e spesso. Intensa secchezza delle mucose e della pelle. Freddo alle estremità con testa caldissima. In Arum triphyllum, c’è un continuo spellamento della bocca, con anuria Belladonna
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o oliguria; pallore della pelle con piccoli esantemi qua e là; il prurito alle dita delle mani e dei piedi, del naso e delle labbra vi indurrà a prescrivere Arum triphyllum. Ricordate il caso di Baptisia in cui il paziente ha uno stato psichico che lo spinge a rovistare nel letto «per rimettere insieme i pezzi». E chi non prescriverebbe Phosphorus in un caso in cui non c’è esantema, ma solo una macchia qua e là sufficiente per fare la diagnosi o quando la diagnosi è fatta per la presenza di un altro membro della famiglia colpito dalla scarlattina, dove il bambino inghiotte l’acqua ghiacciata ma la vomita appena si riscalda nello stomaco? Quindi è al letto del malato che troviamo i sintomi che distinguono le affezioni e ci accorgiamo che questi rimedi non sono del tutto simili. Belladonna risalta col suo calore, il rossore, il tumulto. Tenete a mente che non ha febbre continua; non è adatto nel tifo. Belladonna in una notte fa cadere la febbre, calma il delirio; ma che succederà la notte seguente? La febbre ritornerà e il paziente starà peggio di prima. Semplicemente perché Belladonna non può finire quello che ha cominciato. Non è appropriato. Non possiede il carattere della continuità. Noi siamo indotti a cercare un rimedio che corrisponda alle febbri continue; ed è un simile rimedio che dobbiamo scegliere quando abbiamo a che fare con un caso di tifo. I primi medici omeopati spesso consideravano solo quello che vedevano sul momento. La periodicità si rivelò un sintomo solo quando la nostra scuola acquisì una considerevole esperienza. Ogni rimedio ha il suo ritmo, l’ora dell'aggravamento e l’ora del miglioramento. Anche Belladonna. Di solito il suo orario è alle tre del pomeriggio. I suoi malesseri si aggravano generalmente di notte. Cominciano verso le tre del pomeriggio e durano sino alle tre del mattino o fin dopo mezzanotte. La febbre è dunque più alta di notte. Essa sale rapidamente a temperature elevate, a volte a 40 o 41 gradi, poi ridiscende fin quasi alla normalità, ma senza raggiungere la totale apiressia. Belladonna non è indicato nei disturbi con totale apiressia, perché questo dimostrerebbe una periodicità che esso non possiede. La maggior parte dei sintomi della cute è caratterizzata da calore, rossore e bruciore. Belladonna ha un’eruzione delicata; non l’eruzione dura, ma l’eruzione liscia, delicata, d’un rosso scarlatto. Presenta la dermatite, flemmonosa, profonda. Prima di un rosso brillante, volge gradualmente al blu o al porpora o assume un aspetto chiazzato; con l’infiammazione c’è grande calore, il rossore e il bruciore. Belladonna in genere non è idoneo alle infiammazioni erisipelatose della pelle e dei tessuti profondi, coperti di vescicole come Rhus toxicodendron. A volte si trovano delle vescicole ma è l’eccezione, mentre in Rhus toxicodendron è la regola. Rhus toxicodendron comincia con un’infiammazione; c’è il calore, il rossore e il bruciore; ma ogni volta che Rhus toxicodendron comincia ad avere un’infiammazione, proprio in quel momento forma una vescica che si riempe di siero. In Belladonna su quasi tutta le superficie infiammata si può formare un’eruzione rossa. Con la febbre alta, a parte la scarlattina e le eruzioni comuni, può venir fuori un’eruzione rossa, delicata e lucida. Non è raro vedere comparire questa eruzione nella iperemia cerebrale e nelle febbri itteriche; tale eruzione inganna il medico facendogli fare una diagnosi di febbre eruttiva mentre si tratta solo di un ibrido. Quando la cute di Belladonna si arrossa, lo fa in maniera così passiva che potreste quasi scriverci il vostro nome. Se vi tracciate una linea col dito, ne conserverà il segno sotto forma di una linea bianca. Era questo un vecchio segno diagnostico della scarlattina, 243 e dimostra che Belladonna produce sulla pelle una congestione passiva particolare molto
simile a quella della scarlattina. E così nelle sperimentazioni di Belladonna abbiamo un sintomo che è anche un sintomo patognomonico della scarlattina. Ma non scriveremo certo una ricetta su un sintomo. Da qualche anno a questa parte, nessun medico omeopatia pensa di somministrare un rimedio solo per rallentare il battito cardiaco o far abbassare la temperatura. Si somministra il rimedio che fa bene al paziente. È giusto che la temperatura scenda se troviamo il rimedio adatto; ma somministrare un rimedio per rallentare il battito cardiaco significa fare le cose al contrario. Chi pensa omeopaticamente non cerca mai di fare sparire un sintomo, ma guidato dai sintomi sceglie il rimedio senza preoccuparsi di quello che ne consegue. Vero è che i sintomi svaniscono. Di alcuni medici si dirà che cercano di fare sparire i sintomi, perché questi svaniscono. Imparate a tenere a mente l’ideale dell’omeopatia, e pensate razionalmente; per fare questo dovrete sbarazzarvi di un’enorme quantità di nozioni ereditate. Abbiamo ereditato una maniera di pensare al contrario. «Colorito itterico della cute per congestione epatica e duodenite». Belladonna guarirà quelle persone che, dopo aver ingerito troppo chinino, si raffreddano ad ogni occasione e hanno un’improvvisa congestione epatica, con molto indolenzimento; quelli la cui cute diventa itterica e presentano tutta l’ipersensibilità del rimedio. Vi sono degli stati cronici che si istallano a seguito di Belladonna. Quando Belladonna è stato efficace per gli stati acuti e le congestioni, ma vi è quella periodicità di cui ho parlato, esso ha dei satelliti naturali, uno dei quali è Calcarea. Nei ragazzi affetti da brachcefalia, grassocci, pletorici, precoci, che si raffreddano facilmente e presentano cefalea e congestioni; negli scolari che hanno delle cefalee che in un primo tempo sono state attenuate da Belladonna; se studiate il caso, molto spesso questo si rivelerà un caso Calcarea. È una cosa assolutamente normale che Calcarea sia così affine a Belladonna. Ai nostri giorni, osserviamo spesso tosse secca e penosa in quei pazienti ai quali è stato somministrato troppo Lachesis. Questo è somministrato di solito alle donne ipersensibili e produce numerosi sintomi relativi all’ipersensibilità; a volte guarisce disturbi gravi, ma si lascia dietro per settimane una tosse secca e penosa che impedisce alla paziente di dormire. Talvolta questa tosse si manifesta dopo il primo sonno, vale a dire in genere verso le undici di sera; tosse secca e penosa che viene stando a letto. Belladonna guarirà questo vecchio effetto di Lachesis, lo stato nervoso, la sovreccitazione e la tosse. Sarà utile come antidoto di Lachesis, cioè per i sintomi acuti. Calcarea invece è l’antidoto per gli effetti più cronici di Lachesis. Dopo aver abusato di Belladonna, Calcarea si presenta come uno dei suoi antidoti naturali. Belladonna Lezioni di Materia Medica Omeopatica 244
BENZOICUM ACIDUM Ogni volta che un rimedio esprime, attraverso alcuni gruppi distintivi di sintomi, uno stato ben definito dell’organismo umano, possiamo essere sicuri che esiste nella specie umana un tale stato morboso. I rimedi non hanno di per sé il potere di creare un qualsiasi stato morboso, a meno che non ci fosse inizialmente nella costituzione della razza umana uno stato simile che possa essere risvegliato. Essi fanno semplicemente rivivere in un particolare individuo qualcosa che lui possiede già e questo qualcosa appartiene alla razza umana; e così, ogni volta che scopriamo uno stato morboso prodotto da un rimedio, sappiamo che questo stato esiste in corrispondenza con qualche cosa presente nella razza umana in generale. La creazione è così ben regolata che tutto ha la sua utilità. Tra gli uomini, ci possono essere malesseri per i quali non conosciamo ancora il rimedio. Noi
osserviamo che alcuni gruppi di sintomi particolari si ripetono spesso e sappiamo che rappresentano un determinato stato dell’organismo, ma, sino a quel giorno, può darsi che non ne abbiamo visto la contropartita nella Materia Medica. Noi abbiamo nei medicamenti la contropartita esatta delle malattie della razza umana. Per arrivare a Benzoicum acidum, diremo che riveste l’aspetto di quella che a volte è chiamata costituzione gottosa, la costituzione uricemica o la costituzione litiasica; e siccome una situazione simile è molto tenace – è una delle manifestazioni della psora – è difficilissimo curare tali pazienti. I loro reni funzionano in maniera più o meno irregolare; talvolta hanno urine scarse, e allora presentano malesseri fisici; talvolta l’urina è abbondante e allora si sentono meglio. Sono soggetti a crisi reumatiche e ad artralgie che rivelano la loro costituzione gottosa; poi quando l’urina è abbondante e ricca di sedimenti, si sentono meglio; ma la crisi torna e sono tormentati da dolori, con urina più o meno abbondante e poco densa; e oscillano così tra una situazione e l’altra. Accadrà al giovane medico praticante di vedere il paziente in un periodo in cui emette grandi quantità di acido urico che si deposita in sedimenti simili a pepe rosso, e crederà di dover mettere fine a queste escrezioni; la sua idea dominante sarà di combattere questo sintomo, ma il paziente, quando ha questo sintomo, sta infinitamente meglio. Reprimerlo equivale a sopprimere un’eruzione cutanea, o frenare ogni altra manifestazione di malattia. Come sintomo principale di tutte le manifestazioni di questo rimedio, si noterà il fortissimo odore dell’urina; l’urina è acre e l’odore è a volte così forte che ricorda quello dell’acido ippurico; ecco perché si dice che l’urina puzza come quella dei cavalli. L’odore di questo rimedio somiglia a quello dell’acido ippurico. I malanni di Benzoicum acidum sono dunque mutevoli, e sappiamo il perché: quando l’urina è abbondante, contiene acido urico in quantità ed è piena di sedimenti, allora il paziente è in forma; quando l’urina è poca o poco densa, il paziente soffre di rachialgie e artralgie, è sensibile alle variazioni atmosferiche e alle correnti d’aria: ma appena la 245 diuresi aumenta, cosa che avviene più o meno ritmicamente, e l’urina chiara si alterna con quella scura, ecco che il paziente si sente di nuovo bene. Vi sono malattie in cui l’urina ha un’odore forte e acre; succede spesso ai bambini. È sorprendente vedere come nella vita la diatesi uricemica si può manifestare così presto. La madre dice che l’urina del bambino ha un odore molto forte. Il bambino ha un fortissimo odore di urina; non è tanto un odore di urina decomposta o fetida, ma piuttosto un odore rafforzato. Questo rimedio ha guarito molti casi di incontinenza notturna quando era diventato impossibile pulire un letto bagnato a più riprese. Si sente l’odore dell’urina fin da quando si entra nella stanza; i bambini puzzano di urina, intensamente; la casa anche. Se due o tre di questi bambini bagnano il letto la notte, l’odore di urina è così forte che permette di fare una diagnosi immediata. Si dovrebbero fare nuove sperimentazioni di Benzoicum acidum; la sua natura è conosciuta, eppure ci sono dettagli che non sono stati messi in rilievo. Noi abbiamo un gran numero di rimedi della stessa natura, e questo qui è forse il più profondo di tutti. Naturalmente non è adatto a tutti i pazienti di questo tipo, perché non corrisponde necessariamente ai loro sintomi speciali; ma possiede la natura o lo stato generale il quale, beninteso, viene prima di tutti i malesseri e, quando si adatta ugualmente a tutte le loro particolarità, trasforma i pazienti in maniera prodigiosa. Esiste anche qualche sintomo psichico. «Portato a dilungarsi su soggetti spiacevoli; la vista di una persona deforme lo faceva rabbrividire di orrore». Alternanza di sonno
profondo e lunghi periodi di insonnia. Nei periodi di insonnia si pasce di tutti i pensieri sgradevoli che gli possono venire in mente. Questo stato si alterna a notti di sonno quasi catatonico che dura settimane; e queste oscillazioni seguono quelle dell’urina. «Tristezza ». «Ansia durante la traspirazione». «Bambino scontroso». Vi sono molte cefalee; esse sono di natura uricemica, si localizzano in zone diverse e presentano numerose caratteristiche. «Spaventosi dolori in direzione dell’occipite o del cervelletto». «Dolori reumatici alla testa». Questa è una buona descrizione, perché le cefalee di origine uricemica sono simili ai dolori reumatici. «Dolore e calore nella regione degli organi nobili e di quelli duri». «Dolore lacerante al vertex». Le cefalee sono numerosissime; questo rimedio è pieno di cefalee occipitali, sorde, che vengono di notte quando cambia il tempo. Dolori localizzati alla base del cranio quando per qualche tempo ci sono stati dolori alle articolazioni e le urine sono scarse. Ogni volta che il paziente prende un po’ di freddo, l’urina diminuisce e tornano i dolori alla testa, specialmente all’occipite. Alterazione dell’odorato. «Senso olfattivo diminuito». «Dolore alle ossa del naso». In questo rimedio si produce un’altra specie di metamorfosi: mentre compare un’infiammazione della lingua, cessano tutti i sintomi della gotta. Le artralgie spariscono improvvisamente dopo avere preso freddo o col tempo burrascoso e compare all’improvviso un rigonfiamento alla lingua. Mercurius conosce questo stato. «Estese ulcerazioni della lingua, con mucose profondamente screpolate o piene di fungosità». Vi sono angine di un tipo speciale che hanno la stessa eziologia. Contemporaneamente all’infiammazione acuta e al gonfiore delle tonsille e della gola, si ha un brusco arresto o una diminuzione della quantità di urina, che è poco abbondante, scura, acre e ha l’odore dell’urina di cavallo (Nitricum acidum) Benzoicum acidum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 246
Ed ecco un’altra caratteristica che sembra quasi una metastasi. Prendete un’individuo che va e viene con dolori più o meno forti alle articolazioni; prende freddo e tutti i dolori spariscono, ma, il giorno seguente, crolla con una glossite o un'angina o una gastrite tale da vomitare tutto ciò che mangia. La gotta colpisce diversi punti e, nella fattispecie, si localizza allo stomaco; in questo caso sarà veramente utile un rimedio come Benzoicum acidum, Antimonium crudum o Sanguinaria. Quando colpisce la gola o è seguita dal rigonfiamento della lingua, bisognerà pensare a Mercurius e a Benzoicum acidum. Ogni volta che la gotta arriva allo stomaco, deve conformarsi naturalmente ai sintomi che sono nella natura del rimedio. In questo rimedio abbiamo: «disgusto per il cibo, nausea», «nausea con conati», «vomito di sostanza amara o salata». Quando, per i sintomi gastrici, pensiamo a Benzoicum acidum, è importante ricordarsi della sua natura totale, la eziologia dei suoi sintomi e ciò che caratterizza un paziente Benzoicum acidum. Noi non saremmo capaci di distinguerlo solo in base ai sintomi gastrici; si deve avere contemporaneamente in mente la personalità del rimedio. Benzoicum acidum ha molti disturbi e molti sintomi epatici. È ricco inoltre di sintomi relativi all’intestino, alle feci, al retto, all’ano e agli organi dell’apparato urinario. Attirerò la vostra attenzione sui più importanti, ma contemporaneamente ricordatevi della sua natura migratrice e metastatica e del carattere erratico dei suoi malesseri. «Feci abbondanti, acquose». Questo vale per la diarrea estiva, che compare all’improvviso e che è «eccessivamente nauseabonda». Le feci bianche che sembrano saponata, costituiscono un sintomo così forte che il rimedio non mancherà di guarire la diarrea anche in assenza della
costituzione gottosa. «Feci eccessivamente nauseabonde, il cui odore impregna tutta la casa». «Feci putride, sanguinolente». «Feci acquose, chiare, molto nauseabonde (nei bambini)». Ricordiamo dunque che le feci sono bianche e che quello che esce prima è simile a saponata, ma dopo, l’aspetto saponoso sparisce per lasciare il posto alle feci bianche. Quando vi sono feci liquide e chiare, è bene ricordarsi di qualche rimedio che le produce e osservare se sono come l’acqua saponata o piene di bolle d’aria. «Diarrea dei bambini», con l’odore di urina del corpo, e soprattutto l’odore violento, particolarmente acre dell’urina. «Superfici rotonde, lievemente in rilievo, come verruche, attorno all’ano». I sintomi urinari sono troppi per essere riportati. «Urina fetida». «Urina dall’odore assolutamente ripugnante». «Urina effervescente a contatto con l’acido cloridrico». Il suo odore ricorda talvolta quello del corno di cervo (1); è acre. Questi sono solo tentativi per descrivere il forte odore della urina. «Urina marrone scuro». È vero che l’urina normale, quando la si lascia riposare un momento, prende un’odore fetido, ma in questo rimedio, quella di cui si descrive l’odore violento, è quella appena emessa. «L’urina contiene muco e pus». «Aspetto malsano dell’urina». «Questo rimedio rende l’urina acida». Nei testi si dice che contiene acido ippurico, ma questo avviene raramente. «Urina scura, dall’odore acidulo». «Bisogno di urinare troppo frequente». «Colica renale». «Urina scura, dall’odore estremamente pronunciato». Ci sono disturbi epatici di origine gottosa; reumatismo; 1. Soluzione acquosa di ammoniaca (N.d.T.)
247 coliche renali; Benzoicum acidum ha guarito stati simili comparsi dopo una blenorragia, ma non è un rimedio per la blenorragia. Negli stati reumatici, quando sono presenti i sintomi suddetti, vi sono dolori renali più o meno forti. «Indolenzimento al dorso; bruciore al rene». «Prolasso uterino con urina fetida». «Ritenzione urinaria nel neonato». «Asma concomitante alle affezioni reumatiche infiammatorie». «Tosse seguita da espettorazione di muco verde». In queste affezioni reumatiche, l’organo più frequentemente colpito è il cuore. Quando il reumatismo abbandona la periferia, il cuore è l’organo che rischia maggiormente di essere colpito. Dolori cardiaci. E così, con questa diatesi, con l’urina forte e la gotta, possiamo aspettarci complicazioni cardiache. «I dolori cambiano continuamente di posto ». «Palpitazioni». Il reumatismo, naturalmente, colpisce il cuore. «Si sveglia dopo mezzanotte con violente pulsazioni cardiache». Riflettete un’istante e vedrete in quale caso avrete bisogno di Benzoicum acidum. Quando ci sono i sintomi cardiaci, la dispnea, i dolori al cuore, con sintomi reumatici, viene immediatamente alla mente la costituzione di questo rimedio; «non può addormentarsi». Pensate all’alternarsi dell’insonnia e dei periodi di sonno; pensate all’odore forte dell’urina, ai malesseri che cambiano, e ai disturbi erratici. «Palpitazioni, più forti di notte». «Dolori reumatici agli arti che fanno star meglio il cuore». In quel momento c’è un sollievo: il cuore va meglio quando i disturbi tornano agli arti. In Benzoicum acidum, il cuore andrà meglio quando aumenterà l’escrezione urinaria, o quando il reumatismo si sposterà alle estremità, alle dita, e alle ginocchia, soprattutto alle ginocchia. C’è un reumatismo che oscilla tra gli arti e il cuore. Questo rimedio ha guarito malattie cardiache in cui il reumatismo aveva da lungo tempo abbandonato gli arti e, da allora, era sempre rimasto localizzato al cuore; un ottimo segno della sua azione sarà il ritorno dei dolori alle estremità, l’abbondanza delle urine, sia dei sedimenti
che della parte liquida, e l’aumento della densità che era scarsa. «Polso rapido, duro». Gli arti sono sede di un gran numero di affezioni reumatiche. «Stanchezza degli arti inferiori». «Gonfiore delle ginocchia». Tutte le affezioni gottose appartengono a questo rimedio. «Concrezioni gottose». «Noduli sulle articolazioni». Spesso Benzoicum acidum è un’eccellente palliativo nelle vecchie costituzioni gottose in cui i pazienti chiedono di aver calmati i dolori delle dita, dei noduli e delle articolazioni. Le dita scrocchiano e sono maldestre e dolenti. Ma il dolore è stato spesso alleviato e se ne è andato altrove. Questo è uno dei rimedi che cacceranno i malesseri dagli organi interni e aumenteranno in genere il dolore delle estremità, cosa che farà brontolare i pazienti. «Tremore con palpitazioni». «Estrema debolezza; sudore e stato comatoso». Notate l’associazione dello stato comatoso con il sudore; il paziente Benzoicum acidum traspira senza esserne alleviato. La traspirazione è abbondante, sfibrante, con sonno profondo, ma senza sollievo. «Si sveglia con difficoltà di respirazione». Pulsazioni su tutto il corpo. «Ogni specie di stati catarrali; diatesi gottosa, gotta con nodosità artritiche, reumatismo sifilitico, ecc.» Questi pazienti scendono sino al fondo della scala; i loro tessuti diventano di cattiva qualità; si formano ulcere sulla pelle e sulle mucose. Benzoicum acidum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 248
BERBERIS Quando avremo finito lo studio di Berberis, vedremo che non è un rimedio dalle indicazioni molto varie; eppure è un rimedio molto importante. Si adatta alla sfera della gotta e del reumatismo come Benzoicum acidum. Corrisponde a quegli stati gottosi che non si fissano nel loro normale posto. Conviene a quei pazienti il cui organismo è debilitato, la costituzione debole, che sono pallidi e malaticci, che sono anemici, invecchiati ed estenuati; sono uomini e donne prematuramente vecchi e rugosi. Essi sono troppo deboli per fissare le nodosità gottose sulle articolazioni delle dita alle quali appartengono naturalmente, e i loro disturbi, per così dire, vagano ancora attorno all’organismo. Dolori erratici ai nervi e alle guaine dei nervi. I dolori erratici pungenti, laceranti, lancinanti, che caratterizzano Berberis, sono presenti nelle vecchie costituzioni gottose, ed è lì che noi otterremo dal rimedio il maggior beneficio. Le sue sperimentazioni ci faranno constatare che esso è affine ai dolori erratici, lancinanti e laceranti dei vecchi gottosi, delle persone pallide, malaticce e freddolose, che non hanno nodosità molto marcate nelle articolazioni, ma le cui fitte alle dita delle mani e dei piedi sono esattamente le stesse di quelle che avrebbero se ci fossero le nodosità. Naturalmente in tutti gli stati gottosi bisogna volgersi verso il fegato e i reni per cercarvi dolori e malesseri vari; essi sono dei centri di osservazione perché, in questi casi, sono più o meno disturbati. Contemporaneamente molto spesso si trovano disturbi cardiaci. I reni, il fegato e il cuore sono più o meno disturbati nelle loro funzioni e noi notiamo che Berberis ha un certo potere su tali organi. Troviamo in lui la diatesi uricemica, e il tipo di disordine che termina in tali disturbi. Contemporaneamente ai disturbi renali, troveremo i dolori lancinanti. Irregolarità della funzione urinaria. Poliuria che si alterna all’oliguria. Urina poco densa che si alterna all’urina a forte densità che lascia depositare acido urico e urati in abbondanza. Berberis è un rimedio mutevole come Benzoicum acidum. Questi due rimedi sono molto simili, tuttavia i loro sintomi sono totalmente diversi. Tra le sensazioni, notiamo che vi sono dolori pungenti in quasi tutte le parti del corpo che cambiano continuamente di
posto. Dolori erratici e pungenti; piccole fitte. Quando siete seduto vicino a un malato di gotta e gli parlate: «Oh!» fa lui. Che vuol dire con questo? Vuol dire che ha avuto una delle sue contrazioni dolorose. Da principio il dolore è al ginocchio, in seguito è alle dita dei piedi, poi in testa, e così di seguito su tutto il corpo. Alla fine i tofi diventano visibili sulle dita e, quando la gotta si è fissata, allora si manifesta il dolore alle dita; ma questo corrisponde più particolarmente a Ledum, Sulphur, Aesculus e Lycopodium, nei quali la malattia è diventata evidente e si è localizzata alle articolazioni. In Berberis questi dolori lancinanti, laceranti, pungenti e urenti, si ritrovano dappertut249 to; essi non restano mai in un solo posto, ma cambiano continuamente e non sempre sono influenzati dal movimento. Che il paziente si muova o resti fermo, non cessano di proliferare. In certi casi Berberis ha dei dolori che si aggravano col movimento, ma sono casi molto rari paragonati ai suoi molteplici dolori. Il paziente si muove molto perché non può stare fermo. Si muove perché soffre. Ha anche molti dolori pesanti, ma la principale caratteristica, la grande caratteristica di Berberis sono i dolori urenti, cocenti, laceranti, pungenti ed erratici. Considerateli al loro posto in una data articolazione: da lì essi si irradieranno in tutte le direzioni. Se si tratta del ginocchio, saliranno e scenderanno e andranno da tutte le parti; se si tratta dell’articolazione di un dito, si propagheranno in tutte le direzioni; se è il rene, scenderanno lungo l’uretere; se invece è il fegato, andranno verso l’addome, dovunque. «Si irradiano partendo da un determinato punto»: è una caratteristica differenziale, che, per i suoi dolori radianti, pone Berberis in una posizione quasi isolata. È una caratteristica talmente marcata che, grazie alla sua ben nota capacità di lanciarsi in tutte le direzioni, questo rimedio ha guarito molti casi di coliche renali. Quando queste piccole fitte partono dalla cistifellea in tutte le direzioni, guarisce le coliche epatiche. Nelle costituzioni gottose vediamo che i dolori lancinanti sono associati a disturbi urinari e disturbi epatici e cominciamo così a gettare le basi per lo studio di Berberis. A volte gonfiano le articolazioni. «Ingrossamento delle articolazioni». Ma il gonfiore non è tanto abituale quanto i dolori senza gonfiore. Con i dolori radianti ci saranno indolenzimento e rigidità delle articolazioni. Ci saranno bruciori, punture, lacerazioni, e i dolori si irradieranno e compariranno prima in un punto e poi in un altro. «Dolore al tallone, come se si stesse ulcerando»; è un dolore che si irradia in tutte le direzioni. Torpore. Irrigidimento. Quanto al cuore, il ritmo è rallentato. Il polso spesso è incredibilmente lento. I sintomi psichici sono molto incompleti, vale a dire che non li conosciamo. Ce n’è qualcuno. Sappiamo che il paziente è mentalmente stanco, incapace di sostenere uno sforzo cerebrale ed ha cattiva memoria. «Memoria difettosa e debole. Terrificanti apparizioni al crepuscolo». Non è sorprendente che un bambino immagini ogni sorta di cose nel buio, perché ha sentito raccontare dai vecchi storie di cimiteri; ebbene, con Berberis, nel momento in cui la luce del giorno scompare per lasciare il posto alla notte, il paziente vede fantasmi e forme immaginarie che gli si avvicinano. Questo rimedio ha malinconia, apatia, prostrazione psichica; ha anche qualche vertigine. Nei soggetti uricemici, la cui urina contiene molta renella e sedimenti rossi come granelli di pepe, le cefalee hanno le stesse caratteristiche dei dolori in generale. La testa ha la sua parte di dolori erratici. Punture, lacerazioni, fitte, al cuoio capelluto, alle ossa del cranio, agli occhi, alle orecchie, alla regione occipitale. Dolori urenti. La «sensazione che la testa si allarghi» è uno strano sintomo; è una sensazione di
gonfiore. Il paziente si porta sempre le mani alla testa; gli sembra di avere in testa una calotta che gli scende fino alle sopracciglia. Non è raro che uno di questi pazienti cerchi con la mano di levarsi la calotta. «Ha l’impressione di avere una calotta in testa», mentre non c’è l’ha. Questo sintomo non è sempre descritto come una calotta in testa. Può essere una sensazione di intorpidimento del cuoio capelluto; molti pazienti descrivono una Berberis Lezioni di Materia Medica Omeopatica 250
sensazione di torpore del cuoio capelluto, come se portassero una calotta. Alcuni pazienti a volte negheranno che è una sensazione di torpore e diranno che è solamente come una calotta. Per un certo tempo ho fermamente creduto che la «calotta» appartenesse a due sensazioni. Se c’era dolore, la annotavo nel Repertorio sotto il termine di «pressione». Se non c’era dolore, supponevo che appartenesse all’«intorpidimento», ma recentemente ho aggiunto una nuova voce: «sensazione di calotta», che, per quello che attualmente credo, è completamente distinta dall’intorpidimento; però bisogna confrontarle entrambe. Gli occhi partecipano allo stesso stato gottoso con dolori pungenti, laceranti, lancinanti. Fitte in direzioni diverse. Una grande caratteristica di Berberis è che non ha una direzione particolare; ha tutte le direzioni. La maggior parte dei rimedi ha dolori che vanno da una parte all’altra del corpo, dolori che vanno alla tempia, ecc., ma in Berberis non si può dire che i dolori vanno in un punto particolare. Sono dolori erratici e radianti. Dolori alle orecchie dello stesso tipo. In tutte le parti del corpo ci sono questi dolori lancinanti, laceranti, urenti, che vanno e vengono, che fanno aggrottare le sopracciglia e fanno urlare il paziente. Quest’ultimo ha lo sguardo sofferente, la faccia pallida, il colorito terreo, le guance scavate e gli occhi infossati, e circondati da occhiaie scure. Berberis è stato molto utile nella tubercolosi polmonare e nei dolori, nelle fitte, nelle sofferenze delle persone operate di fistola anale. Nel caso di un paziente Berberis, se si chiude la fistola, compariranno i dolori. Ci saranno manifestazioni urinarie oppure manifestazioni epatiche, o debolezza cardiaca, o i dolori erratici. Una volta c’è la febbre, dolori dappertutto, con sete violenta; un’altra volta lo stato esattamente opposto, con prostrazione e avversione per l’acqua. Una volta c’è mancanza di appetito, un’altra volta fame vorace. Lo stomaco è disturbato, la digestione lenta e insufficiente, e vi sono manifestazioni che il paziente di solito qualifica come «biliari». Eruttazioni amare e rigurgiti di bile. Il fegato ha molte sofferenze; vi ritroviamo tutti i dolori di cui sopra ai quali si aggiungono le improvvise «coltellate» che lo trafiggono. Dolori lancinanti, laceranti, urenti, pungenti che si spostano da un punto all’altro. «Colica epatica». Questi stessi dolori possono accompagnare l’itterizia. Il fegato sembra che lavori al rallentatore e il paziente ingiallisce. Le feci diventano bianche, senza segmenti biliari. «Dolori vivi, pizzicanti, al fegato che vengono all’improvviso e con grande violenza. Dolore acuto, come una pugnalata, alla regione epatica, che gli toglie il respiro. Deve piegarsi in due». Tali dolori durano un’istante e poi scompaiono. Nella colica epatica, i dolori sono spasmodici, aumentano di intensità e poi diminuiscono, ma non scompaiono mai completamente. Berberis, se è indicato, lascerà andare il piccolo calcolo e ne consentirà l’espulsione; allora il paziente respirerà di sollievo e si rammaricherà di non aver chiamato prima il medico. Tutto quello che è di natura spasmodica può essere calmato istantaneamente. Vi sono dolori attraverso l’addome. Le feci sono abbondanti, dense, in purea; feci gialle come la polenta. «Diarrea giallastra, simile a purea». «Feci argillose». In base a quello che abbiamo visto, non è strano che le feci abbiano il colore dell’argilla, che non
contengano pigmenti biliari e che siano bianche. È l’effetto prodotto da tutto quello che affligge il fegato. Quando avrete questi sintomi associati a dolori radianti ed erratici in organismi rovinati, in persone che soffrono il freddo e sono pallide e deboli di salute, avrete un caso Berberis. 251 In seguito, il paziente è stitico, ma le feci sono bianche o chiarissime. «Dolori urenti, pungenti, prima, durante e dopo la defecazione». Ipertrofia della prostata, che provoca una costante pressione sul perineo. Pressione «simile a una palla o a qualcosa che preme verso il basso». «Sensazione di lacerazione che si estende attorno all’ano». Herpes attorno all’ano. Fistole anali. Attualmente quasi tutti i chirurghi consigliano l’operazione per le fistole che si formano vicino all’ano. L’omeopatia le guarisce. Io non ne ho fatto operare neanche una da vent’anni a questa parte. Il rimedio che è indicato per quel paziente, guarirà quel paziente e la fistola. Prima di tutto non bisogna operare. Chiudere la fistola e cosi trascurare il paziente è un procedimento molto pericoloso. Sapendo ciò che so, se avessi una malattia simile e non potessi trovare rimedio, la sopporterei pazientemente, convinto che sarebbe il male minore. Non potrei neppure consigliare ad uno dei miei pazienti di fare un’operazione che per me stesso non farei. È una cosa pericolosa operare una fistola anale. È un affare molto serio. Se si chiude la fistola e il paziente ha la tendenza alla tubercolosi, si ammalerà di tubercolosi; se ha la tendenza alla nefrite, se ne affretterà cosi la comparsa; se minaccia il crollo fisico, da qualunque lato, sarà colpito nel punto debole e la sua salute si deteriorerà. Può darsi che prima che succeda passi un tempo abbastanza lungo, in maniera che il medico ignorante, non si accorga della relazione tra i due fatti. Ma ora che ne avete sentito parlare, non potrete mai dimenticarlo. I reni e gli altri organi dell’apparato urinario hanno le loro affezioni. Nella regione lombare e ai reni, c’è una tale sensibilità che il paziente non vi sopporta alcuna pressione. Può scendere dall’auto sul marciapiede, solo con molte precauzioni. Una scossa è per lui un grave shock, e a volte il dolore che provoca è così forte che quasi sviene. Indolenzimento al dorso, ai muscoli della schiena e della regione renale associata ad ogni specie di anomalia dell’urina, ad abbondanti sedimenti. I dolori ai reni si irradiano in tutte le direzioni. Risalgono nel rene e, se non vengono calmati, sposseranno i pazienti; il risultato sarà una qualche grave malattia. Abbiamo allora i sintomi seguenti. «Bruciore e indolenzimento nella regione renale. Punture urenti, che vengono ad una ad una, o parecchie in fila, alla regione lombare o renale. Molti dolori, indolenzimenti e sensibilità al dorso e alla regione renale. Sensibilità alla regione renale tale che ogni movimento che produce scosse, come un viaggio in auto o lo scendere dall’auto, è intollerabile. Dopo i dolori renali, il paziente ha un gusto amaro, infetto, alla bocca e un afflusso di sangue in gola. Urgente bisogno di urinare con dolore al collo della vescica, bruciore e urina insufficiente. Dolore violento, tagliente, simile ad una tensione, localizzata in profondità, dal lato sinistro della vescica, che si muta alla fine in puntura che scende obliquamente nell’uretra della donna per localizzarsi, apparentemente, al suo orifizio e che dura pochi minuti». Osserviamo come si presentano questi sintomi: rene irritato, infiammato, sensibile, da un lato o da entrambi; poi, formazione di piccoli calcoli nella regione pelvica – pietre piccole come capocchie di spillo; e, ogni tanto, una di queste parte lungo l’uretere e arriva alla vescica... e allora, che dolori! È in questo caso che i dolori renali si irradiano in tutte le direzioni. Salgono verso il rene e scendono verso la vescica. Nell’uomo, sembra che
corrano lungo il cordone spermatico fino al testicolo, e sono molto violenti. Vi meraviglierà sapere con quale rapidità Berberis allevierà questa particolare colica renale. Dolore Berberis Lezioni di Materia Medica Omeopatica 252
urente alla vescica; dolore urente al rene. «Urina scura, torbida per l’abbondanza dei sedimenti. Urina che esce molto lentamente. Bisogno di urinare pressante e continuo». La vescica diventa molto irritabile. Catarro vescicale. Dolori cocenti, urenti, pungenti. Molto fastidio e molti dolori a livello dei cordoni spermatici e dei testicoli nelle costituzioni gottose. Dolori urenti in queste zone. Berberis è utile particolarmente alla donna di costituzione gottosa, quando è stanca; senza essere anziana, è fisicamente stanca, in maniera che tutti i lavori domestici le danno fastidio e la stancano. Il coito diventa doloroso e lo ha in avversione. L’orgasmo è ritardato, o totalmente assente, e la lascia in uno stato di prostrazione. Tutto ciò che concerne la sua vita intima la fa soffrire. Ha fitte in tutti i nervi. «Bruciore all’uretra; dolore urente alla vagina.» Assenza delle sensazioni che normalmente ci sono in questi organi. 253
BORAX Borax è uno di quei rimedi familiari che è usato da molto tempo, come calmante e cicatrizzante, per disturbi locali. È usato da lunga data come colluttorio sotto forma di mellito nella stomatite aftosa dell’allattamento nella madre o nel neonato. Il vasto uso che ne è stato fatto dovrebbe indurre l’omeopata a chiedersi se non c’è, in questo caso, una scoperta popolare, perchè non c’è dubbio che Borax cicatrizza rapidamente la stomatite. Non c’è da stupirsi che sia così perché, nelle sue sperimentazioni, questo rimedio produce in bocca delle afte che si estendono alla gola e perfino allo stomaco. Guarisce anche le afte che ricoprono le zone genitali e l’ano. In Borax, l’ansia, l’agitazione e l’ipersensibilità sono pronunciate. Il paziente è ansioso per dei nonnulla. Sussulta ad ogni rumore, nell’apprendere notizie inattese, ascoltando musica o quando è sovreccitato. Questa ansia o nervosismo, questa sensazione che è in lui e che non si può descrivere, è aggravata dal movimento in salita o in discesa. Un movimento come quello di risalita in uno dei nostri ascensori lo rende quasi folle, ma la discesa è ancora peggio. Tutti i suoi malesseri si aggravano con un movimento in discesa. È stato detto che, nella pratica giornaliera, in tutti i casi di stomatite infantile, se il bambino peggiora con un movimento verso il basso, il rimedio è Borax. Quando la madre si abbassa col bambino per metterlo a letto, questi spesso si sveglia urlando di spavento. Ci si può rendere conto meglio di tale genere di ansia salendo in cima ad uno di quegli stabili alti e prendendo l’ascensore per ridiscendere. È naturale, col moto rapido in discesa, sentire allo stomaco un’impressione di ansia, l’impressione di cadere; è naturale nell’uomo normale; ma se amplificate all’estremo tale sensazione, avrete lo stato di Borax, che intensifica moltissimo ogni più piccolo moto verso il basso, anche scendere da una collina a cavallo o scendere dalle scale o, per un bambino, scendere la scala in braccio alla madre. In esso, tutti i nervi sono irritati. Notiamo che in Borax tutte le parti del corpo hanno un’aumentata attività, tutti i sensi sono acuiti più del normale. L’udito e più vivo; il paziente è ipersensibile a ciò che lo circonda ed è eccessivamente ansioso. La mente è soggetta alle emozioni ininterrottamente. Scendendo a cavallo da una collina ha le vertigini. La sovreccitazione nervosa gli provoca paura e apprensione. Il che è una forte caratteristica di Borax. Ha molti sintomi simili; le manifestazioni nervose condividono tale caratteristica. Studiando il rimedio
faremo risaltare ben altri sintomi, ma si può dire che questo qui è la caratteristica dominante della mentalità di Borax e che, in gran parte, ne è la chiave. «Sensazione di ansia nel moto di discesa o altalena». Quando ci sarà questo sintomo, la diarrea guarirà. Se questo sintomo sarà presente, le afte guariranno. Se si avrà questa «chiave», il reumatismo, i disturbi mestruali e molti altri malesseri, somministrando Borax spariranno. Lezioni di Materia Medica Omeopatica 254 Questo sintomo ha delle manifestazioni isteriche. «Cambia continuamente lavoro». Tutte le parti del corpo risentono della sua agitazione, del nervosismo, dell’ansia, della sovreccitazione. Il bambino grida e lancia urla penetranti quando lo si fa saltare sulle ginocchia o lo si lancia su e giù. Il paziente è smarrito e sa appena dove si trova, è pieno di confusione e di vertigine per il moto del cervello, di salita o discesa, come nel nuoto, nel dondolio, ecc. Se si culla il bambino, il suo volto esprime l’ansia. «Molto ansioso quando fa una rapida discesa a cavallo». «Ansia che aumenta sino alle 11 di sera». Ho notato in Borax quest’ora come un particolare momento di ansia. L’ho notato nelle donne che avevano periodi di demenza; i loro disturbi nervosi e psichici duravano sino alle 11 di sera. Osserverete a volte presso gli alienati che sembrano posseduti dal demonio, che improvvisamente hanno un intermezzo di lucidità in cui parleranno come se niente fosse. Lo stesso succede a Borax, nel quale può prodursi un gran cambiamento alle 11 di sera; a quell’ora lo stato di ansia e di agitazione nervosa può cessare. «Irritabile, di cattivo umore, indolente», sono i sintomi che ai aggravano sino a quando il paziente non evacua, e che a quel punto si attenuano. «Sussulta se sente qualcuno lanciare un grido ansioso», sentendo un rumore inaspettato, sentendo qualcosa che cade per terra, o se una porta si apre in maniera imprevista. Tutto questo è in accordo con la natura di Borax. Se paragonate Borax ad altri Natrum, troverete in loro una straordinaria rassomiglianza in ciò che concerne la sovreccitazione nervosa ( Natrum carbonicum e Natrum muriaticum.). L'aggravamento col rumore e la sovreccitazione nervosa si riscontrano in tutta la famiglia dei Natrum. Sono persone sorprendentemente esaltate. «Forte nausea quando è assorbito dal lavoro». Borax ha guarito molte volte questo genere di disturbi. Ecco cosa ho osservato in questi casi: la riflessione, di qualunque ordine sia, provoca al paziente la nausea e lo rende sovreccitabile al punto che deve lasciare il lavoro e riposarsi un momentino; poi torna a lavorare finché non riappare la nausea; allora si deve riposare di nuovo. L’aspetto psichico di Borax l’abbiamo con l'aggravamento causato dallo sforzo intellettuale, dal rumore, dalla sovreccitazione e dal movimento in discesa. Un esame più approfondito del sensorio ci rivela: «Vertigini e sensazione di pienezza alla testa scendendo da una montagna o da una scala». È una delle forme della stessa sensazione di ansia. Questo rimedio ha molte vertigini, talvolta una vertigine costante così forte, durante il moto in discesa, che deve restare immobile senza fare niente. Ci sono molte cefalee congestizie, pesanti e molto calore alla testa. Vi sono numerosi sintomi oculari. «Granulazione delle palpebre». «Le ciglia si girano verso l’interno dell’occhio e creano un’infiammazione. Entropion». Ci sono: la granulazione e l’ispessimento della congiuntiva palpebrale; retrazioni, cicatrici e deviazioni all’indentro. «Palpebre inferiori completamente rigirate verso l’interno». «Difficoltà ad aprire le palpebre».
Come tutti i sali di sodio, Borax presenta un’infiammazione cronica della mucosa nasale, uno stato catarrale con abbondante secrezione nasale e croste nel naso; ostruzione nasale. Tutta la famiglia dei Natrum ha le croste secche nel naso e ha abbondante 255 secrezione nasale. Natrum muriaticum produce soprattutto una secrezione bianca e Borax fa lo stesso; Natrum sulphuricum produce una secrezione gialla e Borax pure; Natrum sulphuricum ha una secrezione nasale gialla, ma anche verde giallastra. Si riconosce che Borax produce una secrezione verdastra, ma la sua secrezione caratteristica, che è un sintomo generale del rimedio, è la secrezione bianca. Il neonato ha il colorito pallido, argilloso. «I bambini hanno piccole vescichette attorno alla bocca e sulla fronte». Natrum muriaticum produce eruzioni erpetiche attorno alla bocca in tutti i suoi stati febbrili e quando il paziente si raffredda. A volte non si pensa a Borax e si pensa a Natrum muriaticum perché è più conosciuto. Quando si ha la costituzione Natrum, si deve fare l’individualizzazione, si tratta solo di determinare qual’è il Natrum indicato. «Afte in bocca e sulla lingua». «Afte sulla lingua e all’interno della guancia». Questo sintomo, quando è isolato, non è un’indicazione per Borax, sebbene Borax sia uno dei numerosi rimedi indicati quando la bocca del bambino gli fa tanto male da fargli mollare la presa sulla mammella o sul biberon. Molti medici lo prescrivono su questa sola indicazione; ma si deve scoprire lo stato costituzionale in modo che il rimedio abbia una base costituzionale; più frequentemente è indicato Sulphuricum acidum. «Vescichette rosse sulla lingua». «Vomito dopo aver bevuto». Questo induce a pensare che le afte si sono estese in basso, lungo l’esofago, fino allo stomaco. In questo rimedio ci sono numerosi sintomi gastrici, che sono verosimilmente il risultato di un tale stato di cose. «Mucosa orale estremamente rossa». La stomatite che presentano le madri e i lattanti, può essere guarita da Borax. «Dopo ogni pasto, dilatazione e flatulenza». «Vomito continuo». «Vomito di un liquido acido e vischioso». Il paziente Borax con le afte gastriche avrà dei conati e quella tosse che viene comunemente chiamata tosse gastrica. Le madri dicono: « È una tosse di stomaco», perché il bambino fa contemporaneamente degli sforzi per vomitare. «Tosse gastrica con dolore che si irradia dalla parte della milza». Quando ha bisogno di Borax, il bambino ha spesso dei disturbi gastrointestinali estivi. Ritroverete le afte tutt’intorno all’ano. Emetterà giorno e notte abbondanti feci vischiose; non cesserà di gridare in modo pietoso; avrà delle afte in bocca, dimagrirà enormemente e lascerà cadere la testa all’indietro. «Feci: frequenti, molli, giallo chiaro, vischiose». Dall’ano fuoriesce una gran quantità di liquido simile all’amido bollito: Borax possiede questo sintomo allo stesso titolo di Argentum nitricum. C’è anche l’infiammazione del retto che finisce con l’ispessimento e lo strozzamento della mucosa; questa si restringe sempre di più finché alla fine non lascia più passare che feci lunghe e sottili non più grosse di una matita. Borax ha guarito tale restringimento infiammatorio. Quando il catarro è generale, in questo bambino ipersensibile, l’urina passando brucia talmente che egli urla appena sente lo stimolo (che gli fa capire che presto dovrà urinare); urla quando ha lo stimolo di urinare. Ecco quello che vuole dire il testo con: «Si aggrava prima di urinare». Non è che lo stato degli organi dell’apparato urinario si aggravi prima della minzione, ma il bambino urla sentendo che deve urinare. «Minzione frequente preceduta da pianto». L’urina brucia e voi sapete che il bambino ha bisogno di urinare perché comincia a piangere. «Dopo la minzione l’orifizio dell’uretra fa male come se fosse
Borax Lezioni di Materia Medica Omeopatica 256
irritato». «Stimolo di urinare senza poter emettere neppure una goccia di urina». Questo rimedio ha guarito casi di blenorragia. Potete aspettarvi delle afte dovunque vi siano delle mucose. Possiede un’altra caratteristica simile a quella che si trova in Natrum muriaticum e Natrum carbonicum; sopprime il desiderio sessuale sia nell’uomo che nella donna; esso intorpidisce il paziente in modo che la mente e gli organi sessuali sono in stato di indifferenza. Parliamo ora della caratteristica più sorprendente di Borax per quello che concerne gli organi sessuali femminili: nel sangue delle mestruazioni si troverà una membrana. Borax guarisce le forme più acute di dismenorrea membranosa quando la paziente ha dolori violenti, come i dolori del parto, prima e durante le mestruazioni e la donna ha l’impressione che l’utero stesso stia uscendo dalla vagina. Il sangue comincia a fluire lentamente, ma i dolori violenti continuano sino alla espulsione della membrana. Ho visto Borax guarire un caso in cui la membrana era uno stampo dell’utero. Questo genere di malate si spaventano facilmente per ogni movimento verso il basso; nella dismenorrea membranosa questo sintomo vi guida verso Borax. La paziente teme i movimenti in discesa o i movimenti come quelli del nuoto o dell’altalena. «Durante le mestruazioni pulsazioni in testa e ronzii nelle orecchie». «Fitte e coliche all’addome»; queste ultime parole non descrivono esattamente il dolore, che è simile al dolore del travaglio; «dolore che si diffonde a partire dallo stomaco». Il dolore è come una coltellata all’inguine, che può venire prima o durante le mestruazioni. «Stanchezza e traspirazione dopo mezzanotte». Ricordatevi però che con questi sintomi ci devono essere lo stato psichico, il nervosismo, e l’eccitazione, e allora Borax guarirà la dismenorrea. Nella frase che segue trovo un’altra importantissima caratteristica di Borax: «Leucorrea simile a bianco d’uovo». C’è una leucorrea albuminosa, caldissima, che scorre lungo le gambe. «Leucorrea albuminosa bianca, o simile all’amido». «Leucorrea acida per due settimane». «Leucorrea bianca simile a muco, senza alcun altro malessere». Con questa leucorrea acida, con i disturbi mestruali, con la falsa membrana che si forma e poi viene espulsa, non c’è da meravigliarsi che le donne siano sterili. Queste donne sono sterili, tutte quelle che hanno questi sintomi sono sterili e, quando questo stato ne era la causa, Borax ha guarito la sterilità. Vedrete medici abitudinari che prescrivono Borax a tutte le donne sterili, qualunque sia l’insieme dei loro sintomi. Quando si prescrive un rimedio per la sterilità, bisogna considerare l’insieme dei sintomi che sono propri al rimedio prescritto, quelli che il rimedio sulla donna in buona salute. Altra caratteristica: ho spesso usato Borax quando la madre non poteva allattare il proprio bambino; lei diceva quasi sempre di non aver abbastanza latte e che questo era denso. «Il latte è troppo denso e di gusto cattivo». Questo latte cattivo impedisce alla madre di nutrire il neonato. Ciò rivela uno stato costituzionale e Borax, somministrato all’inizio della gestazione ad una paziente Borax, trasformerà così bene il latte insieme al resto della costituzione che la madre sarà capace di allattare il proprio figlio. Ho somministrato molte volte Borax ad una madre che aveva avuto diversi figli e non era stata capace di allattarli; esso l’ha trasformata al punto da renderla capace di allattare il figlio successivo. In questo rimedio c’è anche la repulsione per il seno da parte del bambino, dovuta al fatto che il latte ha cattivo sapore e non ad una anomalia da parte del bambino. Potreste 257
aver voglia di dare un rimedio al neonato ma, se approfondite il caso, vi renderete conto che il bambino non vuole allattare al seno perché il latte è disgustoso. La madre ha bisogno di una dose di Borax che guarirà il bambino dalla diarrea e dal disgusto per il latte. «Il lattante diventa pallido, quasi terreo». «Il bambino lancia le mani in aria quando si tenta di portarlo in basso». Se la madre è una donna Borax, molto probabilmente il figlio è un bambino Borax; accade spesso che la madre e il figlio abbiano bisogno dello stesso rimedio; spesso ho somministrato un rimedio al neonato attraverso il latte della madre quando entrambi avevano bisogno dello stesso rimedio. Un’altra caratteristica strana è quella che nel momento in cui allatta il bambino, si manifesta un dolore al seno opposto. L’azione di Borax non si limita necessariamente al periodo del parto; in pratica, si può utilizzare Borax in tutti gli stadi della vita di una donna. Borax ha guarito pleuriti che ricordavano molto Bryonia, soprattutto se erano localizzate dal lato destro, come quelle di Bryonia; vi sono dolori pungenti o cocenti dall’esterno all’interno come se strappassero la parte postero-superiore del polmone destro; i dolori pungenti potrebbero farvi pensare a Bryonia. «Cute sciupata, rugosa». «Cute pallida o livida». Il bambino è emaciato; è un bambino flaccido che dimagrisce. I bambini sono scarni e contemporaneamente presentano delle afte; essi non possono digerire. Vomitano o hanno la diarrea; vi sono afte che scendono lungo l’intestino e che colpiscono tutte le mucose. Il bambino è ipersensibile e piange durante il movimento verso il basso. Le afte provocano un gran numero di altri sintomi, come il pianto prima di urinare perché la vescica ne è stata affetta. Le afte e l’aggravamento per il movimento in discesa, l’ipersensibilità al rumore, il fatto di spaventarsi facilmente, la sensazione di ansia, ecc. sono i tratti che colpiscono di più e i più caratteristici di questo rimedio. Borax Lezioni di Materia Medica Omeopatica 258
BROMIUM Bromium è uno dei rimedi che si prescrivono abitualmente. È uno di quelli che il neofita userà per ogni caso di difterite, di crup o di laringite che incontrerà ; e, se con questo rimedio fallisse, «tenterebbe con qualche altra cosa». Tutti coloro che fanno una prescrizione secondo il nome della malattia usano Bromium come uno dei rimedi usuali; ma Bromium è indicato così raramente che la maggior parte degli omeopati lo abbandonano come farmaco perfettamente inutile. La ragione è che essi non prendono in considerazione i sintomi del paziente e non scelgono il rimedio col metodo della individualizzazione. Non prescrivono un rimedio per il malato, ma per la malattia. Può capitare che voi vediate pochissimi casi di difterite che richiedono Bromium, ma quando incontrate un caso Bromium, è bene che lo conosciate. In tutte le malattie di questo rimedio c’è una caratteristica comune, ed è il fatto che le riscontriamo soprattutto in individui che si ammalano per aver avuto troppo caldo. Se durante una epidemia di difterite, una madre copre il figlio in maniera esagerata e lo tiene in una stanza surriscaldata e il caso vuole che sia un bambino che si infastidisce se è troppo coperto, state attenti: state per vedere una difterite di tipo Bromium. Questo rimedio è indicato anche per i malesseri che si manifestano nella notte che segue una caldissima giornata estiva. Ora, ecco le circostanze che generalmente precedono o accompagnano la comparsa del crup o della difterite: una madre ha portato fuori il bambino in una giornata terribilmente
fredda e secca, e verso mezzanotte il bimbo si sveglia con un crup spasmodico; sapete che avrà bisogno di Aconitum più di qualsiasi altro rimedio. Ma se la madre ha portato fuori il bambino in estate in una giornata caldissima e lui ha avuto troppo caldo ed era troppo coperto ed è un bambino pletorico; se siete chiamati a mezzanotte e trovate il bambino col volto rosso e, all’indagine, gli trovate una falsa membrana nella gola, vedremo, studiando il rimedio, che può essere un caso Bromium. «Raucedine che viene per aver avuto troppo caldo. Afonia che si verifica per aver avuto troppo caldo». Si produce un tumulto in tutto l’organismo con le cefalee comparse per aver avuto troppo caldo. La comparsa delle malattie col tempo molto caldo, rimanendo chiusi in una stanza surriscaldata o andando da un posto freddo a un posto molto caldo, è una caratteristica che in Bromium si trova sempre. Tuttavia, quando il male si è appalesato, qualunque sia la sua localizzazione, il paziente è talmente sensibile che una corrente d’aria lo ghiaccia; ma non può avere caldo senza esserne disturbato. Bromium ha la tendenza ad infiltrare le ghiandole. Queste si induriscono, ma suppurano raramente. In genere restano dure. Le ghiandole del collo, le parotidi, le sublinguali, e le submascellari, sono enormemente ipertrofizzate e molto dure. I processi infiammatori sono lenti, non sono del tipo rapido, violento che troviamo in Belladonna e Mercurius. «Le parti 259 del corpo si infiammano, si infiltrano e si induriscono». Il che significa: infiammazione con indurimento. Bromium è stato molto utile nelle ulcere con infiltrazioni simili e nell’ipertrofia ghiandolare con notevole indurimento, senza alcuna tendenza alla suppurazione. Tubercolosi delle ghiandole e dei tessuti. Le ghiandole che sono rimaste infiammate a lungo cominciano a presentare una forma insidiosa di degenerazione, una forma maligna di formazione tessutale che le rende molto simili alle dure ghiandole scrofolose che troviamo aumentate di volume nel collo; ingrossamento della parotide e della ghiandola submascellare. Bromium ha guarito l’ipertrofia con forte indurimento della tiroide. C’è anche il dimagramento e quando vediamo la tendenza all’infiltrazione, non ci sembra strano che questo farmaco sia stato efficace nel cancro e nella tubercolosi. In esso c’è la debolezza. Le gambe si indeboliscono. Crescente prostrazione con tremore alle gambe. Contrazioni muscolari; debolezza con tremito; svenimenti. Nelle formazioni catarrali c’è una maggiore o minore formazione di membrana. Un essudato membranoso è, in questo caso, conforme al corso naturale delle cose. L’infiltrazione è una caratteristica abituale delle mucose, per cui sembra che esse formino un essudato di piccole vegetazioni bianco-grigiastre, sotto le quali c’è l’indurimento. Questo è vero per le ulcere e per le mucose. Sulla mucosa si formerà un ulcera che la corroderà e formerà sotto di essa uno strato di tessuto indurito. Può esserci la febbre con catarro. Grande eccitazione nervosa. «Freddo glaciale agli arti». «Calore alla testa». «Dispnea con molta traspirazione». Crup e falso crup. Con la maggior parte dei malanni arrivano le palpitazioni. Palpitazioni con nausea, con cefalea, con le diverse specie di eccitazione nervosa. Il paziente è sempre più debole fino ad avere «avversione per qualsiasi lavoro»; ha avversione per la lettura; non ha alcuno interesse per i lavori domestici. Diventa indifferente. Stanchissimo. «Grande depressione
psichica. Abbattuto. Triste e scoraggiato». La maggior parte delle malattie sarà accompagnata dall’ansia. Cefalea dopo surriscaldamento. «Ronzio all’orecchio. Battiti e bruciore nelle orecchie». Sono colpite anche le ghiandole che sono in stretto rapporto con le orecchie. Le ghiandole, quando c’è otalgia, si ingrossano; la parotide si ipertrofizza e si indurisce. Affezioni auricolari conseguenti alla scarlattina, con secrezione all’orecchio. Dolori; infiammazioni; ascessi dell’orecchio. Occasionalmente può esserci la suppurazione della parotide, ma è un’eccezione. «Gonfiore e indurimento della ghiandola parotide sinistra». Bromium colpisce le ovaie, i testicoli ecc. Epistassi; ulcerazioni nasali; affezioni catarrali del naso; starnuti frequenti; corizza acuta, violenta, con forte bruciore al naso contemporaneamente ad una sensazione di freddo. Bromium è utile per i raffreddori che vengono in giugno, coi primi grandi caldi di giugno o di luglio se il caldo arriva a luglio. C’è una violenta corizza una volta all’anno, nella stagione calda. Corizza con secrezione nasale e cefalea. «Il naso è sensibile e le ali del naso si gonfiano. Vi si formano delle impetigini dolorose che sanguinano quando si asciugano». «Sensazione di escoriazioni attorno alle narici». Il paziente Bromium fa parte di quei malati che facilmente hanno il volto congestionato, soprattutto negli stati acuti. «Volto congestionato». Ha facilmente troppo caldo. Ma questo aspetto è tutto il contrario di ciò che avviene negli stati costituzionali cronici. Bromium Lezioni di Materia Medica Omeopatica 260
Avviene lo stesso in un buon numero di rimedi, specialmente in molti antipsorici. I pazienti anziani sofferenti, malandati, che hanno bisogno di Bromium per un’ipertrofia cronica delle linfoghiandole, o per un gozzo, o per un cancro, avranno «il colorito grigio, terreo e l’espressione invecchiata». Essi avranno un volto malaticcio, color cenere. «Volto grigio come la cenere». Abbiamo anche dei bambini pletorici, dal volto rosso, che hanno facilmente troppo caldo. Nelle malattie acute naturalmente, quando la dispnea dura da parecchie ore o da diversi giorni, il paziente è cianotico, cerca l’aria e soffoca; il suo volto è cinereo, come nella difterite, nel crup e nella laringite. «Gonfiore delle linfoghiandole che sono dure come pietre, soprattutto quelle submaangine che sono segnalate nelle sperimentazioni di Bromium cominciano nella laringe e si estendono in seguito alla gola. Alcuni cominciano in gola e scendono alla laringe; ma in questo rimedio i due organi sono così strettamente associati che hanno la possibilità di essere colpiti entrambi; così la difterite va dall’uno all’altro. La difterite comincia in gola e scende alla laringe. Bromium è adatto alle forme più maligne di difterite. La falsa membrana cresce come la gramigna, ostruisce la laringe, e blocca la respirazione. Questi casi sono così gravi che, anche se la malattia dura solo due o tre giorni, e anche se Bromium si è impadronito della situazione, il paziente resta molto prostrato. Appartengono a questo tipo tutti i pazienti che Bromium può curare. Grande violenza della malattia; grande prostrazione del paziente; stato gravissimo con debolezza estrema. In moltissime guarigioni di difterite operate da Bromium, la falsa membrana era posta a sinistra, ma ha tuttavia guarito difteriti da entrambi i lati. Raramente vedrete casi di Bromium col tempo secco e freddo; essi si verificano col tempo umido e caldo; sono malattie primaverili e autunnali. Tra i casi cronici che richiedono Bromium c’è l’ulcera gastrica. Sospetti sintomi
gastrici; sospette ulcere gastriche. Vomito simile a fondi di caffè e con segni di ulcerazione. Aggravamento dopo aver mangiato: vomito o diarrea. Il paziente non può prendere alimenti acidi. La diarrea o la tosse si aggravano dopo aver mangiato o aver ingerito alimenti acidi. «Disordini gastrici e diarrea dopo aver mangiato ostriche. Peggiora con la più piccola inalazione di fumo di tabacco. Vomito di muco sanguinolento. Eruttazioni». Digestione faticosa. Gastralgia dopo aver ingerito alimenti caldi, tè o bevande calde. Quando c’è un’ulcera gastrica o quando la mucosa sta per ulcerarsi succede spesso che le bevande calde non siano tollerate. «Dolore dopo aver mangiato alimenti caldi». Studiando i sintomi delle feci e del retto, troviamo delle essudazioni. Insieme alle feci vengono espulse delle membrane. Feci diarroiche con membrane. «Feci nere, fecaloidi». Diarrea; il paziente deve defecare dopo aver mangiato. C’è dovunque dilatazione venosa. Se ne trova anche nel retto. Le emorroidi bruciano e sporgono dal retto provocando giorno e notte un dolore cocente. «Varici cieche, estremamente dolorose, con feci nere diarroiche. Emorroidi cieche, dolorose» ed emorroidi sporgenti. «Emorroidi che compaiono durante e dopo la defecazione». Defecando il retto duole a causa delle tumefazioni emorroidali. Gonfiore e ipertrofia del testicolo sinistro. Notate la lateralità sinistra: lato sinistro della gola, testicolo sinistro. C’è anche un dolore sordo nella regione dell’ ovaio sinistro. 261 «Continuo dolore sordo all’ovaio con rigonfiamento e indurimento». Si riscontra lo stesso indurimento all’ovaio sinistro. È strano che certi rimedi scelgano in maniera più particolare gli organi del lato sinistro e il lato sinistro del corpo. Bromium, come Lachesis, in molti casi sceglie il lato sinistro del corpo. Ci sono moltissimi rimedi che mostrano una preferenza per un lato del corpo; in questo rimedio, le ghiandole del lato sinistro del corpo sono colpite più di quelle del lato destro. «Gonfiore della regione ovarica prima e durante le mestruazioni». Amenorrea. Emissione di gas urenti dalla vagina. Bromium ha prodotto nella laringe più sintomi che in qualsiasi altra parte del corpo. Esso provoca irritazione e sensazione di escoriazione all’inalazione. «Irritazione laringea. Afonia. Raucedine per aver avuto molto caldo». Il paziente ha una laringite perché è stato troppo coperto in una giornata calda, o perché si è tenuto il mantello in una stanza riscaldata e poi ha preso freddo uscendo. «Solletico laringeo», che provoca una tosse continua. C’è una sensazione di scorticatura, di qualcosa che gratta nella laringe. Il paziente raschia del muco dalla laringe, raschia e tossisce. Non è uno sputo catarroso, perché raschiando si pulisce la gola. Ogni studente di medicina dovrebbe passare in rivista tutti i rumori che gli altri fanno e tentare di osservare il più rigorosamente possibile le sensazioni che li accompagnano, in modo da potersi mettere al posto loro. Ogni sensazione è accompagnata da un suono che gli è proprio e, nell’istante stesso in cui lo sentite, realizzate da dove viene il muco e dove si trova esattamente l’irritazione. Se lasciate che il paziente descriva ciò che sente, il nome che darà all’organo dolente sarà sbagliato. Egli conosce pochissime cose su questa parte del suo corpo, salvo che si tratta della gola; se tira su il muco dalla gola o lo raschia dalla laringe, dirà sempre che è la gola. Quindi il medico non deve tenerne conto e deve fare la sua diagnosi topografica basandosi sui suoni. E così, che ognuno faccia la propria esperienza, riproduca tutti i rumori che sente fare agli altri e scopra in sè stesso qual’è il punto che raschia. Ciò può apparire grottesco, ma che altro fare per scoprire l’origine di quei rumori? È altrettanto importante valutare questi sintomi quanto capire cosa vuole un
bambino in base ai suoi rumori e ai suoi movimenti. Non si possono conoscere i sintomi e le necessità di un bambino se non si interpretano i suoi movimenti. Ogni movimento che fa ha un significato. Un osservatore perspicace, quello che ha guardato attentamente i bambini per molti anni, li comprenderà e avrà appena bisogno di chiedere qualcosa alla madre. Saprà immediatamente dove il bambino soffre, basandosi su ciò che fa. Il bambino è come un animale. Non dovete mai domandare ad un cavallo o ad un cane dove gli fa male, perché lo esprimerà sempre con i suoi movimenti. Il bimbo fa lo stesso. La raucedine viene per aver avuto troppo caldo. Ricordatevelo. «Tosse rude, secca; dolore laringeo». Il paziente salta in piedi per cercare di ritrovare il fiato. «Affanno e respirazione difficile, con sibili e rantoli laringei. Sensazione che le vie respiratorie siano piene di fumo». E poi abbiamo una quantità di suoni rochi; respirazione roca; respirazione come quella del crup; respirazione rumorosa; questi sono i diversi modi di descrivere forme diverse di crup. Voi non potete individualizzare il rimedio su questi differenti suoni perché un bambino, nel crup, emetterà suoni su un certo tono, e un altro su un tono diverso; l’importante è scoprire la costituzione del bambino e della madre. «Voce appena udibile». Bromium Lezioni di Materia Medica Omeopatica 262
«Spasmo della glottide». Nel crup, non c’è spasmo, c’è realmente una formazione membranosa che ricopre una superficie infiammata e si estende spessissimo verso il basso, lungo la trachea, sino ai bronchi e provoca la polmonite da crup. Questa formazione membranosa appartiene alla natura di Bromium. Ma, oltre alla falsa membrana, Bromium provoca la contrazione della laringe, una contrazione che è proprio come una stretta, uno spasmo. «Solletico alla laringe ed irritazione con tosse. Sensazione di escoriazione e di qualcosa che gratta nella laringe. Sensazione di freddo nella laringe». Questo è un sintomo stranissimo di Bromium. Lo si riscontra nella laringite in cui il paziente dice di aver l’impressione di avere la laringe coperta di lanugine. Ho sentito descrivere questa sensazione da pazienti che dicevano che era come se la laringe fosse ricoperta di velluto, ma che soprattutto avevano terribilmente freddo alla laringe. L’aria respirata sembrava fredda, esattamente come se fosse passata su campi di neve o di ghiaccio. Sensazione di freddo alla laringe. «Indolenzimento continuo della laringe». Questo significa che la laringe è sensibile alla palpazione. Phosphorus, Belladonna e Rumex crispus hanno l’indolenzimento della laringe, la laringe è sensibile alla palpazione, ma l’indolenzimento di Bromium generalmente è localizzato al di sotto della laringe e quasi nel cavo della gola. «Sensazione come se i bronchi fossero pieni di fumo». Alcuni pazienti descriveranno questo fumo come vapori di zolfo o vapori di catrame. In poche ore il muco comincia ad accumularsi nella laringe e nella trachea, in modo che si instaura una continua espettorazione di un denso muco biancastro, e la tosse e il continuo raschiamento della laringe non danno requie al malato. Questo stato nelle laringiti si instaura spesso, al di fuori di ogni falsa membrana. Nell’afonia, nell’irritazione laringea o quando la laringe è escoriata, Bromium non è somministrato tanto spesso quanto sarebbe indicato, perché avere la laringite o la raucedine per aver preso troppo caldo è insolito. Moltissimi di questi casi invece sarebbero rapidamente guariti da Bromium. Ma quando il medico abitudinario pensa a Bromium è per un crup o una difterite. È quello che Hahnemann non ha mai insegnato. «Molti rantoli
mucosi nella laringe. Inspirazione molto difficoltosa. Laringe che tira verso il basso». Questo succederà nel crup per la formazione della membrana. «Tosse rauca, gracchiante, soffocante; respirazione rumorosa, sibilante. Spasmi alla laringe; tosse soffocante. Membrana sulla laringe e nella trachea. Falso crup provocato dalla crescita rigogliosa di funghi». «Asma dei marinai appena sbarcano»; che si attenua appena riprendono il mare. Respirazione difficoltosa con rantoli che riempono il torace. Bronchite e polmonite. Bromium spesso è il rimedio per la pertosse in primavera, all’inizio dei calori, quando si formano nella laringe false membrane. La tosse è immediatamente aggravata dalla polvere. Il paziente sta peggio quando prende dagli scaffali vecchi libri. Starnuti, raucedine, irritazione delle vie respiratorie prendendo e maneggiando oggetti polverosi. «Tosse, con improvvisi parossismi di soffocamento inghiottendo». Bromium ha moltissimo catarro, soprattutto all’apparato respiratorio. Ha l’epatizzazione dei polmoni; una delle caratteristiche più inerenti alla sua natura è l’infiltrazione. 263
BRYONIA Ogni farmaco ha una sfera d’azione, una natura particolare per la quale differisce da ogni altro farmaco; è per questo che è efficace in malattie di una categoria e non lo è in malattie di un’altra categoria. È come la natura degli uomini che differiscono gli uni dagli altri, e anche come le malattie che vengono distinte le une dalle altre dai loro sintomi. Anche noi studiamo i rimedi quanto alla loro rapidità e continuità, la loro remittenza o intermittenza. I sintomi di alcuni rimedi compaiono improvvisamente, con grande violenza, grande rapidità, hanno un brevissimo parossismo e scompaiono come se non fosse successo niente. Altri rimedi hanno disturbi che si manifestano lentamente, hanno un’azione profonda e continua, come le febbri continue. Pensiamo ai malesseri di Ignatia, come tutto in esso è fuggevole, intermittente, inatteso; pensiamo ad Aconitum napellus e a tutta la sua subitaneità. Quando arriviamo allo studio di Bryonia, notiamo la grande persistenza delle sue affezioni; queste si costituiscono lentamente, lentamente cioè per gli stati acuti. Sono continue o remittenti e, solo occasionalmente, intermittenti. Esse aumentano sino alla violenza, ma è una violenza che non scoppia sin dall’inizio, come in Aconitum napellus o Belladonna; è conforme anche a un tipo di malattia con febbre continua, per esempio ai reumatismi la cui gravità aumenta progressivamente, che colpisce un’articolazione dopo l’altra, fino a che tutti i tessuti bianchi fibrosi sono infiammati e dolenti. Le sue infiammazioni possono manifestarsi in qualsiasi parte del corpo, ma particolarmente nei tessuti fibrosi, le sierose, i legamenti articolari e le aponeurosi. Colpisce anche le guaine dei nervi dove provoca una congestione la cui intensità aumenta progressivamente. I tratti caratteristici del rimedio sono presenti sin dall’inizio e si può indovinare che il paziente avrà una malattia Bryonia. L’invasione dura parecchi giorni. Il paziente non si sente bene, è stanco e languente, non vuole che gli si rivolga la parola, non vuole muoversi e i suoi sintomi si accentuano sempre di più ; i dolori cominciano ad andare e venire, a raggiungere certe fibre, poi altre e, ad ogni movimento aumentano fino a diventare un dolore fisso e costante. Le parti malate sono calde e infiammate e, alla fine, il paziente è
immobilizzato dal reumatismo. Le malattie sopravvengono per aver preso freddo, non come in Aconitum napellus o Belladonna dopo poche ore; ma il paziente comincia a sentirsi poco bene il giorno dopo, starnutisce, gli cola il naso, ha le vie respiratorie irritate; dopo uno o due giorni ha un brivido e si mette a letto con una malattia infiammatoria, una polmonite o una pleurite. I disturbi infiammatori includono le meningiti e talvolta le mieliti; le infiammazioni più comuni sono quelle delle pleure, del peritoneo e del pericardio; c’è anche l’infiammazione degli organi. Proprio all’inizio di questo periodo di malattia, anche prima della comparsa dei dolori, si nota l’avversione del paziente per il movimento anche se lui non sa perché ; ma alla fine Lezioni di Materia Medica Omeopatica 264 si rende conto che i suoi sintomi si aggravano se si muove, cosicché resiste al desiderio di muoversi con un senso di collera; e quando si deve muovere, soffre terribilmente e risente tutti i dolori. Abbiamo quindi questo notissimo sintomo di Bryonia: il movimento aggrava il paziente e tale aggravamento lo si riscontra dovunque. Questo rimedio è utile in un gran numero di malattie, dalle febbri tifoidi, alle malattie che rivestono una forma tifoide, a quelle che cominciano con una febbre remittente che in seguito si trasforma in febbre continua, fino alla possibilità di una polmonite, di una pleurite, di un’infiammazione epatica, ghiandolare, ecc. Può essere una gastroenterite, una peritonite o una colite, con la sensibilità, l'aggravamento col movimento e il desiderio di restare perfettamente immobile. Si instaura l’artrite di natura reumatica o non, dovuta al freddo, ad esposizione al freddo o traumatica. Bryonia spesso è indicata nei traumi articolari nei quali Arnica non sarebbe efficace. In Bryonia c’è un’estrema irritabilità. Ogni discorso che lo costringerà a rispondere o a pensare lo farà stare peggio. Lo sforzo che deve fare per parlare sarà accompagnato da un senso di orrore. Quando all’inizio delle malattie, arrivate al letto dove il paziente giace da parecchi giorni, vi appare evidente che si prepara qualcosa. I familiari vi attendono sulla porta per dirvi che «il paziente è quasi incosciente»; lo guardate: il suo volto e gonfio e rosso e lui sembra inebetito; ha una specie di stasi venosa su tutto il corpo, ma soprattutto al volto; la sua espressione è simile a quella di un’imbecille sebbene sia perfettamente capace di parlare anche se non ama farlo, e, agli occhi degli estranei, sembra che ignori tutto ciò che si dice attorno a lui. Questo stato a volte si manifesta in un tempo abbastanza breve: il paziente si sveglia una mattina con una cefalea sorda e congestizia e un’impressione di stupidità; si sente talmente abbruttito da non potere lavorare, e tale impressione aumenta progressivamente; spesso un tale stato è foriero di grave malattia. Quando sta per costituirsi in una parte qualsiasi del corpo una polmonite o un’infiammazione epatica o altra infiammazione lenta e insidiosa non ancora localizzata, constatiamo che comincia di mattina. È caratteristico dell'aggravamento di Bryonia: i suoi disturbi spesso cominciano la mattina di buon'ora. Quando si sveglia, col primo movimento, egli realizza che qualcosa non va, si sente stupido, al limite dell’incoscienza. Sarà di cattivo umore per otto o dieci giorni poi una mattina si sveglierà molto mal ridotto e la notte o il giorno dopo bisognerà chiamare il medico. Osservandolo per qualche giorno si noterà che gli viene una febbre continua. Oppure, una notte, gli verranno i brividi con un violento dolore al torace, un’espettorazione rugginosa, una breve tosse secca e altri sintomi di cui parleremo più oltre in questo capitolo, che indicano che la malattia si sta localizzando al torace; oppure sarà la cefalea
sorda, congestizia che aumenterà progressivamente, come avviene quando sta per sopravvenire una congestione cerebrale. Bryonia spesso è indicato per i soggetti pletorici, soggetti che hanno una cattiva circolazione venosa, che quando si raffreddano hanno congestioni catarrali. Le febbri catarrali possono somigliare a Bryonia. L’ottusità mentale in Bryonia è abituale; esso non ha l’eccitazione che si riscontra in Coffea, Nux vomica o Ignatia; il paziente è pesante, si aggrava quando si muove o quando 265 gli si parla, vuole restare coricato, immobile; ma presenta contemporaneamente una grande irritabilità, intensa come quella di Nux vomica o di Chamomilla. Anche lui ha gravi disturbi aggravati dalla collera, o che gli vengono quando lo svegliano, o lo disturbano o dopo una discussione. L’ottusità mentale iniziale si evolve in uno stato di completo stupore in cui diventa totalmente incosciente, come nel tifo. Passa da un’incoscienza parziale ad un’incoscienza completa come nei bambini idrocefali. Nel reumatismo, nella polmonite e negli stati tifoidi, quando si fa uscire il paziente da questo stato di stupore, egli ha la mente confusa, vede delle immagini, crede di non essere a casa propria e vuole tornarci. Talvolta resterà coricato senza dire niente tranne che «vuole tornare a casa». Il delirio ha un carattere mite; non è l’eccitazione evidente, selvaggia, di Belladonna o di Stramonium; è esattamente l’opposto: parla e divaga, ma non dice molto a meno che non sia disturbato. Se lo disturbate dirà : «Andatevene e lasciatemi tornare a casa mia» e se lo lasciate solo, ripiomberà in una calma perfetta e parlerà raramente. «Discorsi incoerenti o chiacchiere sul suo lavoro, soprattutto dopo le 3 di pomeriggio». Di solito il delirio comincia verso le 9 di sera e dura tutta la notte come la febbre. Lo stato psichico acuto si manifesta la mattina appena alzato, ma quando si instaura e domina la scena lo stato febbrile, i sintomi adotteranno il sistema di aggravarsi alle 9 di sera; i pazienti che hanno i brividi li avranno alle 9 di sera quelli che hanno la febbre, avranno un rialzo della temperatura a quell’ora. Se predominano i sintomi psichici, essi aumentano e si amplificano durante la notte. Questo rimedio ha un aggravamento alle 3 del pomeriggio. Quello di Belladonna comincia alle 3 del pomeriggio e dura fin verso mezzanotte, mentre quello di Bryonia comincia alle 9 di sera e persiste tutta la notte. L'aggravamento dei pazienti Chamomilla, che pure sono estremamente irritabili, avviene alle 9 di mattina. A volte, al capezzale del paziente, è molto difficile notare la differenza tra Bryonia e Chamomilla, entrambi irascibili, ma il bimbo Chamomilla sta peggio alle 9 di mattina, mentre il bimbo Bryonia si aggrava alle 9 di sera. In Bryonia c’è un sintomo-chiave, che in realtà si applica ad una dozzina di rimedi o forse più: «vuole qualcosa e non sa che cosa». È un sintomo di Bryonia importantissimo. È un sintomo che indica Bryonia solo se concordano gli altri sintomi. Vi avvicinate ad un bambino che è in braccio alla balia e che vuole un giocattolo dopo l’altro; gli date il giocattolo che chiede, ma non lo vuole più e ve lo getta in faccia: se si studia il caso a fondo, si può trovare Kreosotum. Un altro bambino non è contento di nulla e butta tutto quello che ha voluto: studiate questo caso e potete trovare Chamomilla. «Vuole cose che non ci si può procurare e che si devono rifiutare o cose che rifiuta quando gli si danno». «Stato di apprensione, di paura». «L’ansia di tutto il corpo lo costringe a fare continuamente qualcosa». Questa è una caratteristica degna di considerazione, perché talvolta può sembrare in contraddizione col resto. Ed è dovuto all’ansia che si infiltra in tutto il corpo.
In Bryonia come in Arsenicum, c’è una sensazione di malessere che costringe l’ammalato a muoversi, ma il movimento lo aggrava, e tuttavia è talmente a disagio e ansioso che deve muoversi. Ha dolori talmente violenti che non può stare immobile, e però quando si muove urla dal dolore. E così non c’è in realtà contraddizione, ma un sintomo dovuto alla grande violenza del dolore. Anche sapendo che il movimento lo fa stare peggio, non può stare Bryonia Lezioni di Materia Medica Omeopatica 266
fermo a causa del gran dolore. All’inizio della malattia era capace di stare fermo e stava meglio restando immobile, il suo stato psichico migliorava stando fermo e più si muoveva più aumentava l’agitazione ansiosa; in seguito viene una reazione che lo costringe a muoversi. Gettando sul caso uno sguardo superficiale, potreste pensare che il paziente migliora col movimento, come il paziente Rhus toxicodendron, ma in Rhus toxicodendron potete constatare che il paziente si muove e che movendosi si stanca e quando si siede gli tornano i dolori. La differenza fra i due è questa, sebbene, se non si esaminano attentamente, sembrino simili. È normale vedere Bryonia migliorare con l’aria fresca e con le compresse fredde. Se si muove, sente troppo caldo, cosa che aggrava i dolori, ma ci sono disturbi reumatici di Bryonia che migliorano col calore e, in questo caso, il paziente sta meglio quando si muove senza posa. È un’altra forma di miglioramento e altro genere di modalità. Mi domando a volte se Bryonia prova più sollievo col calore o col freddo. La maggior parte dei disturbi della testa che hanno carattere congestizio sono migliorati dalle compresse fredde, dall’aria fredda, ecc. Tuttavia c’è qualche cefalea di Bryonia che è calmato da compresse calde, e queste cefalee sembra che non siano accompagnate da congestione cerebrale. E dunque Bryonia ha modalità opposte ma, attraverso tutti gli stati contraddittori, è dotato di una grande personalità che li domina tutti e che basta a farlo riconoscere. In un clima umido Bryonia è uno dei rimedi più frequentemente indicato; ma in un clima secco, col cielo terso, dove il termometro scende, più frequentemente di Bryonia sarà indicato Aconitum. Ancora più a sud le malattie infiammatorie assumono piuttosto il tipo Gelsemium. Noi sappiamo che nel profondo nord il freddo improvviso e intenso provoca violente infiammazioni come quelle di Aconitum, mentre da noi i disturbi sono più insidiosi come quelli di Bryonia e più a sud somigliano a Gelsemium. Queste differenze atmosferiche in rapporto alla nostra Materia Medica devono essere prese seriamente in considerazione. I sintomi psichici di Bryonia generalmente sono alleviati dall’aria fresca, il paziente stesso vuole le finestre aperte. L’ansia, la confusione mentale, la paura, ecc. stando al fresco si attenuano. A volte, se la stanza è surriscaldata, o col calore del fornello, o avendo molto caldo, o avendo addosso coperte calde, aumenterà il delirio o la pienezza congestizia della testa che raggiunge il cervello. Questo aggravamento si noterà nel bambino; viceversa il bambino dormirà tranquillamente se la finestra è spalancata per areare la stanza. In questo caso si presenteranno alla mente rimedi come Bryonia, Apis, Pulsatilla e molti altri. Se entrate nella camera di un bambino in preda al delirio, che si gira e si rigira, mentre la madre fa il possibile per mantenere calda la stanza perché lei ha freddo, e avendo esclamato: «Oh che aria di chiuso!» aprite la finestra e notate che il bambino si addormenta, non trascurate questa modalità, perché tale miglioramento ha la sua motivazione. Non dovreste mai lasciare la stanza di un paziente senza aver prima capito tutto quello che gli succede. Risolvete la questione mentalmente. «Paura della morte». Il paziente è pieno di paura, di ansia, dispera di guarire, è
estremamente abbattuto. Ha bisogno della tranquillità del corpo e dello spirito, vale a dire che vuole stare tranquillo. Spesso vuole stare al buio. Le eccitazioni provocano i disturbi. I pazienti Bryonia si aggravano quasi sempre se hanno visite. «Cupo». Non lo contrariate 267 perché lo fareste stare peggio. «La mortificazione ha cattive conseguenze». «Malesseri causati da un dispiacere»: questi ultimi, generalmente, sono cefalee. Le cefalee congestizie che vengono poche ore dopo un alterco o una controversia o un leggero malinteso con qualcuno al quale non si è potuto rispondere, si possono curare con Staphysagria, ma li ha anche Bryonia. Staphysagria è adatto alle persone sovreccitabili, nervose, irritabili, che si infuriano, che hanno facilmente alterchi o dispute violente. A volte una cefalea si prolunga: questo genere di persone può aver bisogno di Bryonia. Se, in un caso cronico, un paziente dice: «Dottore, se mi succede di litigare con qualcuno su una qualsiasi cosa, divento nervoso, non posso più dormire e mi viene il mal di testa»; inutile studiare a lungo questo caso, perché è più che probabile che il rimedio opportuno sia Staphysagria Bryonia ha le vertigini che aumentano in una stanza calda. Noterete a mano a mano che andremo avanti, che i sintomi di carattere nervoso, la sovreccitazione e, di solito, i sintomi del corpo, peggiorano in una stanza calda, stando troppo coperti, o col calore del letto; il paziente vuole le finestre aperte e vuole respirare l’aria fresca, Un’atmosfera chiusa lo infastidisce più degli altri. Le persone soggette alle malattie Bryonia stanno a disagio in chiesa, a teatro, e nelle stanze chiuse e riscaldate, come Lycopodium. Le ragazze che svengono ogni volta che vanno in chiesa, stanno meglio con Ignatia. Passiamo ora allo studio della testa. Si può considerare la cefalea come una caratteristica importante del rimedio, perché vi sono cefalee in quasi tutti gli stati acuti. Le cefalee sono associate alle malattie infiammatorie e congestizie. L’ottusità psichica e la confusione mentale sono sintomatiche della cefalea congestizia e della cefalea in cui sembra che la testa stia per scoppiare. La testa sembra così piena che il paziente vuole stringerla tra le mani o vuole applicarvi una fascia stretta; una pressione forte su tutta la testa, apporta sollievo. Le cefalee peggiorano in una stanza calda e col calore in genere. Può darsi che nevralgie superficiali siano migliorate da compresse calde, ma le stanze calde e quelle chiuse sono nefaste per le cefalee di Bryonia. Ci sono cefalee come se la testa stesse per spaccarsi in due; i dolori sono intensificati da ogni movimento, anche da un battito di ciglia, dal movimento delle labbra per parlare e dallo sforzo di pensare, di modo che ogni sforzo del corpo o della mente, con una forte cefalea, diventa impossibile. Il paziente deve restare assolutamente immobile. A volte migliorerà leggermente restando sdraiato perfettamente immobile e al buio. Con la luce peggiora; riflettendoci, vi renderete conto che l’accomodazione alla luce e all’ombra di una stanza ha bisogno di movimento; si dice che la luce aggrava il paziente ma, anche in questo caso, lo aggrava il movimento dei muscoli per l’accomodazione. Le cefalee di Bryonia abitualmente sono sintomi di altre affezioni: congestione polmonare, bronchite o congestione di qualche altra parte del corpo. Il paziente si sveglia la mattina con la cefalea; se si prepara una corizza, la cefalea viene al mattino e, durante la giornata, il paziente comincia a starnutire. Se i disturbi stanno per localizzarsi in un’altra parte del corpo, prima che compaiono i sintomi, il paziente si sveglia con la cefalea congestizia al di sopra degli occhi o dietro la testa o in ambedue i punti; gli sembra che la
testa gli scoppi; la pressione attenua il dolore, il calore della stanza e tutti i movimenti lo Bryonia Lezioni di Materia Medica Omeopatica 268
rafforzano. Ha una cefalea sovr’orbitale a volte simile ad una pugnalata, che si aggrava al minimo movimento. Ne prende coscienza svegliandosi e movendo gli occhi: è un indolenzimento dei globi oculari, una sensazione di contusione su tutta la testa. Il movimento delle braccia, il lavoro che si fa con le braccia nei diversi mestieri in cui ci si serve delle braccia e delle mani, generalmente è accompagnato da disturbi nella parte superiore del corpo e specialmente in testa, sicché un vecchio sintomo-chiave dei tempi di Hering era: «Disturbi dopo aver stirato». Voi sapete che la stirata si fa generalmente in una stanza calda ed esige i movimenti delle braccia, cosicché fa verificare due delle più rilevanti modalità di Bryonia, dunque questo sintomo-chiave non è più un’affermazione astratta; non deve essere considerato al di fuori della natura generale del rimedio, ma serve solo a metterla in rilievo. Cefalee congestizie, violente, come se la testa si spaccasse; come se il contenuto della testa stesse per venir fuori dalla fronte. Dolore pesante e una sensazione di pienezza alla fronte come se il cervello venisse spinto in fuori. Questa pienezza o congestione della testa è concomitante a quello che abbiamo chiamato ottusità di mente; d’altronde spesso si noterà che il paziente ha l’espressione un po’ abbrutita, che ha l’aria d’un imbecille. Quando Bryonia è parte in causa il paziente ha il volto chiazzato e arrossato dalla congestione. Gli occhi sono rossi e congestionati; il paziente è apatico, non vuole muoversi né parlare, né fare alcunché, perché tutto ciò che è movimento o sforzo aggrava le sue condizioni. Osserverete che questo è vero anche in Belladonna che ha la stessa congestione e la stessa sensazione di pressione; ma ricordatevi che Bryonia è lento, inerte, passivo e insidioso nella sua invasione ed evoluzione, mentre in Belladonna i sintomi psichici e tutto quello che lo riguarda sono caratterizzati dall’attività. Con le cefalee di Bryonia c’è il bruciore più o meno forte e talvolta i battiti. Il paziente finché non si muove sente pulsare raramente la testa. Dopo qualsiasi movimento, come salire una scala, camminare o rigirarsi nel letto durante la cefalea, sente violente pulsazioni; restando immobile un istante, queste si calmano per trasformarsi in pesante dolore, in sensazione di esplosione, come se il cranio stesse per aprirsi sotto l’effetto della pressione. Vi sono molti altri dolori relativi alla cefalea di Bryonia: nei testi delle sperimentazioni si descrivono «dolori laceranti e pungenti», «dolori lancinanti», dolori acuti. Certi dolori intensi sono descritti con la sensazione di avere un gran peso sulla testa, ma è sempre lo stesso concetto: è una pressione interna, un rallentamento di circolazione cerebrale, una stasi come se tutto il sangue del corpo affluisse alla testa. «Dolori pungenti in testa». «Cefalea come se la testa si spaccasse». «Congestione». Minaccia di apoplessia. «Cefalea dopo essersi lavato la faccia sudata con l’acqua fredda». Vale a dire che il paziente ha preso freddo eliminando la traspirazione. «Quando tossisce, sente sempre nella testa un movimento simile ad una pressione». In molti casi di polmonite o di bronchite e, in realtà, in qualsiasi malattia infiammatoria o congestizia, la cefalea è così dolorosa, che molto spesso si vede che il paziente, quando sente che sta per tossire, si stringe la testa tra le mani. Molti rimedi hanno questa modalità ma in questo caso essa è relativa all'aggravamento generale di Bryonia col movimento, con le scosse e con ogni sforzo. «La cefalea si estende, si aggrava al minimo movimento; peggiora dopo i pasti».
269 L'aggravamento dopo i pasti è in accordo con lo stato di Bryonia in generale. Lo stesso paziente ha un aggravamento di tutti i suoi disturbi dopo i pasti. Poco importa la natura della malattia, egli sta peggio dopo aver mangiato; la tosse aumenta dopo i pasti, la gotta mangiando peggiora. Il paziente Bryonia alla fine riassumerà tutta la questione dicendo: «Sto sempre peggio dopo aver mangiato»; di modo che questo sintomo diventa un sintomo generale. Le cefalee sono spesso accompagnate da epistassi. «Cefalea ostinata con stipsi». Bryonia è adatto soprattutto alle costituzioni venose, letargiche, con cuore pigro, circolazione debole, che vanno soggette, malgrado il loro aspetto pletorico e rude, alle esacerbazioni della gotta quando cambia il tempo. C’è spesso la forfora sul cuoio capelluto che, d’altronde, è ipersensibile e molto indolenzito. Il paziente non sopporta di essere toccato sul cuoio capelluto neanche leggermente, e ha l’impressione che gli tirano i capelli; le donne devono portare sempre i capelli sciolti. Durante le sue cefalee o i suoi attacchi reumatici, Bryonia starà meglio se potrà sudare abbondantemente. Appena la sua traspirazione diventa abbondante e diffusa, tutti i suoi malesseri si attenuano. In Bryonia si riscontra catarro oculare; quando non ci sono altri sintomi, non si pensa a Bryonia come rimedio infiammatorio degli occhi; ma si troveranno sintomi oculari, rossore, infiammazione, congestione, calore, dilatazione venosa, bruciore, dolore urente, associati alle cefalee, alla corizza, alle affezioni delle vie respiratorie, alla bronchite, ecc. Indolenzimento degli occhi; i globi oculari sono talmente sensibili che si possono toccare a malapena, come se fossero contusi, sensazione che aumenta con la tosse e la pressione. Questo si osserva nelle malattie toraciche, nei raffreddori e nelle cefalee. «Indolenzimento, dolore agli occhi quando li muove». «Dolori intensi, che comprimono gli occhi». «Infiammazione degli occhi e delle labbra, soprattutto nei neonati». Quando la gotta abbandona alcuni punti e improvvisamente gli occhi si ammalano, pensate a Bryonia; tumefazione delle palpebre, la congiuntiva è talmente infiammata, rossa ed essudante sangue, che sembra un pezzo di carne sanguinolenta. Scoprirete che, qualche giorno prima, il paziente, un vecchio gottoso, ha avuto una crisi reumatica articolare, e ora ha gli occhi infiammati e dolenti. «Irite reumatica provocata dal freddo». Infiammazione reumatica degli occhi, cioè flogosi con congestione e rossore, più o meno associato ad affezioni gottose. In altri tempi questo veniva descritto come «occhi artritici», che significava: infiammazione gottosa in soggetto gottoso. Molte delle malattie di Bryonia cominciano nel naso; il primo giorno ci sono starnuti, corizza, secrezione nasale con rossore degli occhi, lacrimazione, dolore agli occhi, al naso e alla testa; poi l’infiammazione scende alle fosse nasali posteriori, alla gola, alla laringe e ci sarà la raucedine; in seguito comparirà la bronchite che, se non verrà bloccata, si trasformerà in polmonite o pleurite; e così i disturbi si sono estesi dall’iniziale tratto respiratorio, cioè il naso, fino al tessuto polmonare. Quello è uno dei terreni favoriti dei malesseri di Bryonia che peggiorano tutti col movimento; tutte le zone suddette sono soggette a molti bruciori e congestioni; c’è febbre più o meno alta, a volte altissima; il paziente si aggrava col minimo movimento e vuole stare tranquillo; c’è ottusità psichica, cefalea congestizia, forte; il paziente è indolenzito e contuso da tutte le parti, si fa male Bryonia Lezioni di Materia Medica Omeopatica 270
movendosi; spesso sta peggio alle nove di sera con un aggravamento dell’ottusità dopo aver dormito o la mattina al risveglio. La tosse viene con grande violenza, scuotendo tutto il corpo e aumentando la cefalea e provocando abbondanti espettorazioni mucose del tratto respiratorio. «Starnuti frequenti». «Starnuti tra un eccesso di tosse e l’altro». «Anosmia». Con queste congestioni e con le corizze ci saranno epistassi. Epistassi durante le mestruazioni. Congestione della testa nel periodo mestruale. Epistassi sostitutive in casi di amenorrea. Se il flusso mestruale si arresta dopo un colpo di freddo, compare un sanguinamento dal naso. Il naso è secco. L’aspetto del volto è importante; l’espressione abbrutita, il colorito purpureo, le gote gonfie non sono dovute alla presenza di edema, sebbene a volte il volto sia edematoso, ma il più delle volte esso è gonfio per la stasi vascolare e non conserva il segno della pressione; è gonfio, tumefatto, purpureo, e accompagna uno stato mentale goffo, come nell’ubriachezza. Il paziente vi guarderà e si domanderà che cosa fate lì e che cosa avete detto; è in preda a stupore intellettuale; i suoi occhi non vi guardano con intelligenza. Quando qualcuno è sul punto di avere un’importante malattia Bryonia, malaria, congestione cerebrale, polmonite o qualche altra affezione respiratoria, la famiglia noterà che la mattina al risveglio egli ha questa espressione abbrutita; dice di dover fare un enorme sforzo per pensare o per fare qualsiasi altra cosa, e che la testa gli fa molto male, soprattutto movendosi. Il volto può essere rosso e può bruciare; «macchie rosse sulla faccia e sul collo»; la faccia è rossa, tumefatta, caldissima. Nei bambini, come negli adulti, vi sono disturbi cerebrali che aumentano progressivamente, c’è la dilatazione della pupilla l’espressione abbrutita e un continuo movimento laterale della mascella inferiore. In una crisi congestizia questo movimento della mascella è una forte caratteristica di Bryonia. Non mi riferisco al digrignare dei denti, anche se in Bryonia c’è, ma mi riferisco ad un movimento laterale della mascella, come per masticare, sebbene i denti non vengono in contatto fra di loro; e questo si verifica incessantemente giorno e notte. Un gran numero di rimedi possiede il digrignare dei denti. Quando c’è una febbre intermittente con intensa congestione, stupore intellettuale e brividi violenti, quando il paziente è a letto in uno stato di stupore o di semi-incoscienza, senza digrignare i denti, ma movendo tuttavia la mascella avanti e indietro per delle ore, spesso il rimedio appropriato è Bryonia. Movimento incessante della bocca come se il paziente stesse masticando, nelle affezioni cerebrali dei bambini; questo movimento si può osservare nei bambini che non hanno denti; il che non impedisce loro di fare incessantemente movimenti di masticazione. Per quello che concerne le labbra e la parte inferiore del volto, si troverà in Bryonia il gonfiore, la tumefazione, il rallentamento della circolazione, la congestione venosa o la stasi che gli dà l’aria di un vecchio ubriacone; tale aspetto non è così marcato come in Baptisia e non è concomitante all’aspetto precario e di stupore profondo che Baptisia possiede. Grande secchezza delle labbra; labbra secche e incartapecorite. «I bambini si spellano le labbra». «Labbra screpolate e sanguinanti». Labbra secche, incartapecorite e sanguinanti, come si osservano negli stati tifoidi dove tutta la bocca è secca e scura, 271 screpolata incartapecorita e sanguinante; lingua secca e scura. Denti anneriti. Il paziente Arum triphyllum si spella continuamente il naso e le labbra; si spella il naso senza sosta e
vi ficca dentro le dita. Bryonia ha un mal di denti che aumenta col calore. «Mal di denti lacerante e pungente quando mangia»; è un mal di denti che si acuisce con le bevande calde e gli alimenti caldi e peggiora in una stanza riscaldata; il paziente vuole in bocca cibi freddi e vuole stare all’aria fredda, ma sta peggio col movimento. «Mal di denti che diminuisce con l’acqua fredda o stando coricato sul fianco dolente». Una forte pressione sul dente che fa male calma il dolore. «Mal di denti che aumenta se si fuma». Vedete come ci seguono il miglioramento col freddo e l'aggravamento col caldo; non smetteremo mai di ripetere tali modalità che si riferiscono al paziente come condizioni del tutto generali; e andando avanti vedremo che quasi tutti questi sintomi peggiorano col movimento, col calore, ecc. Il paziente ci ripete che prova sollievo con la pressione in ogni punto che esploriamo, finche alla fine arriviamo alla conclusione che tali modalità sono generali. Possiamo avere in due rimedi lo stesso insieme di sintomi che però saranno aggravati da condizioni opposte. e quindi vedete che sono le modalità che indicano o controindicano i rimedi. È per questo che studiamo i rimedi prendendo in considerazione le loro modalità, perché le modalità costituiscono degli importanti sintomi generali. Non vi sorprenderà sapere che Bryonia perde il senso del gusto, in modo che se ha una corizza niente ha più un gusto naturale. Non solo ha l’ottusità mentale, ma ha anche una diminuzione delle sensazioni e l’intorpidimento di tutto il corpo. «Gusto scipito, insipido, impastato». La sua intelligenza è colpita al punto da non sapere neppure dove si trova; crede di non essere a casa propria; e anche la lingua è priva di gusto, cosicché una cosa acida per lui ha gusto amaro; i sensi lo ingannano. «Lingua ricoperta da una spessa patina bianca». La lingua è molto carica nel tifo, nella congestione cerebrale, nell'angina, nella polmonite, in tutte le malattie dell’apparato respiratorio o nelle affezioni reumatiche. «Lingua secca, sanguinante e coperta di croste». Si trova una lingua simile nel tifo, una lingua secca, scura, screpolata e sanguinante. Se il paziente si raffredda, la bocca diventa secca. Il paziente Bryonia spesso ha molta sete; è capace di bere grandi quantità di acqua, a lunghi intervalli. Tuttavia, con una simile lingua secca e scura, egli perde il gusto per l’acqua e non ne vuole più ; la lingua è secca con mancanza di sete come Nux moschata. «Afte». «Cattivo odore della bocca». Bryonia ha dei mal di gola difficili da descrivere, con dolori pungenti, secchezza, aspetto incartapecorito della gola e sete per grandi quantità di acqua a lunghi intervalli. «Costituzionale tendenza alle afte della gola», si osservano in gola piccoli punti bianchi. Arriviamo adesso ai desideri e alle avversioni alimentari, che sono fortemente alterati. Il paziente si aggrava dopo avere mangiato. Lo stomaco ha perduto la facoltà di digerire ed è per questo che ha avversione per tutti gli alimenti. «Vuole immediatamente certi alimenti e, quando glieli offrono, li rifiuta». È volubile, non sa cosa vuole. Nell’immaginazione, desidera degli alimenti che il suo stomaco rifiuta; quando li vede, non li vuole più. La sua intelligenza si trova in uno stato di confusione. Ha una gran voglia di acidi. «Grande sete giorno e notte»; vuole acqua fredda. «Sete di grandi quantità di liquidi, a lunghi intervalli». Molti rimedi vogliono bere a piccoli sorsi continuamente. In Bryonia, Bryonia Lezioni di Materia Medica Omeopatica 272
una gran quantità di liquido calma immediatamente la sete. In Arsenicum la bevanda non calma la sete; il paziente ne vuole poca e spesso. I disturbi gastrici di Bryonia si calmano con le bevande calde; questo è un sintomo
particolare, perché desidera bevande fredde, mentre il suo stomaco prova sollievo con le bevande calde. Durante le sue febbri e le sue cefalee vuole bevande e cibi freddi, che spesso provocano o aumentano la tosse e i dolori, mentre le bevande calde, che non desidera, attenuano i disturbi gastrici e intestinali. Durante i brividi, Bryonia vuole spesso acqua ghiacciata, che lo fa rabbrividire terribilmente, mentre l’acqua calda lo calma. «Desiderio di bevande fredde e aspre». Odia gli alimenti grassi e i cibi ricchi; odia tutti i grassi. «Desiderio di cibi che non gli si possono dare». Quando i pazienti sono sotto l’effetto di rimedi costituzionali, devono prendere delle precauzioni di fronte ad alcune specie di alimenti, che sono noti per essere contrari al rimedio costituzionale. Un individuo di tipo Bryonia spesso si ammala dopo aver mangiato crauti, insalata di legumi, insalata di pollo, ecc. così non bisognerà sorprendersi se il vostro paziente dopo avere preso una dose di Bryonia per uno stato costituzionale, vi dice che si è sentito disturbato dopo aver mangiato certe pietanze. È bene avvertire coloro che sono sotto l’influenza di Pulsatilla di evitare gli alimenti grassi, perché intralceranno spesso l’azione del rimedio. È bene dire ai pazienti trattati con Lycopodium: «Fate attenzione a non mangiare ostriche mentre prendete questo rimedio». Si sa che questi rimedi operano modificazioni allo stomaco, che lo rendono nemico di alcune categorie di alimenti; vi sono rimedi che hanno un’azione violentemente ostile agli acidi, ai limoni, ecc. Se non parlate di questo fatto con insistenza, dicendo: «Non toccate aceto, né limoni; non bevete succo di limoni mentre prendete il rimedio», voi rovinerete il rimedio e vi domanderete come è successo. Spesso il rimedio non agisce più e il paziente ha disturbi gastrici e intestinali; un rimedio ad azione prolungata cessa di agire senza che voi sappiate perché. Il medico omeopata scarterà ciò che è sfavorevole ai rimedi o ai pazienti in genere o che non è adatto ad una particolare costituzione. Avere una regola inflessibile non è un buon metodo; la sola regola sicura è di essere certi che il rimedio sia il simillimum del paziente al momento in cui lo somministrate e che quello che mangerà il paziente andrà d’accordo con quel rimedio. Non è raro che un malato che è sotto l’effetto di Rhus toxicodendron e che sino ad un certo punto migliorava, vede tornare i suoi sintomi sotto forma di uno stato « Rhus», dopo essersi fatto un bagno; l’azione del rimedio si arresta di colpo. È evidente che il bagno deve farlo; eppure è vero che alcuni pazienti cronici curati con Rhus toxicodendron devono smettere di fare il loro consueto bagno se vogliono restare sotto l’effetto del rimedio. Con Calcarea è lo stesso: un bagno spesso ne arresterà l’effetto. Vi parlo di tutto ciò solo per farvi capire bene l’importanza di mettere d’accordo il regime e l’igiene di vita del vostro paziente col suo rimedio, di conformarli ad un principio e non prescriverli per abitudine; per i vostri pazienti non dovete avere una sola lista di alimenti; non dovete avere per tutti la stessa lista. In Omeopatia questo non si fa. Il paziente in sé, per quanto si riferisce a tutti i suoi sintomi particolari e curiosi, sta peggio dopo aver mangiato; dopo aver mangiato aumenta la tosse, peggiorano i disturbi della testa e le cefalee e la respirazione diventa più difficoltosa. Lo stomaco è dilatato dai 273 gas, specialmente se ha mangiato ostriche. Le ostriche, solitamente non sono un alimento pericoloso, tuttavia alcune persone ne sono intossicate. «Peggio dopo aver mangiato o bevuto». Quando avete a che fare con un caso di pertosse, subito dopo il pasto la tosse aumenta, gli accessi sono più violenti e tutti i sintomi si acuiscono, ma più tardi, quando la digestione è terminata e lo stomaco è vuoto, il paziente prova un grande sollievo. Il paziente Bryonia di solito migliora bevendo, ma se beve acqua fredda quando è accaldato,
tutti i suoi sintomi reumatici si aggravano, si aggrava la tosse e avrà una violenta cefalea. I pazienti Rhus toxicodendron hanno un aggravamento dei loro disturbi se bevono acqua fredda quando sono molto accaldati. La cefalea aumenta; il dolore pulsante e la sensazione che la testa potrebbe scoppiare sono dieci volte più forti di quello che erano prima di bere. Il paziente Bryonia è soggetto a singhiozzo, eruttazione, nausea e vomito, per cui l’espressione generale che qui si può usare è quella di disturbi gastrici. Eruttazioni amare, gusto amaro nauseante. Vomito di bile. Tutti questi disturbi aumentano dopo i pasti. Allo stomaco e all’addome abbiamo moltissimi sintomi che derivano da una cattiva digestione, o che compaiono dopo aver preso freddo o dopo aver avuto troppo caldo, o dopo aver bevuto acqua ghiacciata essendo molto accaldato. L’irritazione gastrica è tale che il paziente non può mangiare senza avvertire un violento dolore che aumenta finché l’infiammazione prende tutto lo stomaco e tutto l’addome; si manifesta allora la sensibilità alla pressione e si può fare la diagnosi di gastrenterite, con indolenzimento, sensibilità alla pressione e dolori pungenti, urenti, tutti aggravati dal movimento; si manifestano nausea e vomito, diarrea, timpanismo dell’addome; incapacità di muoversi perché il movimento raddoppia il dolore. Ad eccezione dei dolori addominali e gastrici, i dolori di Bryonia sono alleviati dalla pressione. Spesso si vedrà il paziente Bryonia sofferente per questi stati infiammatori, coricato perfettamente immobile con le ginocchia sollevate; tiene le gambe piegate per rilassare i muscoli addominali; non vuole che gli si parli, non vuole pensare; ogni movimento è doloroso, fa aumentare la temperatura e spesso causa alternanza di brividi e calore; temperatura alta. Quando è disteso perfettamente immobile, a volte non ha la nausea, ma appena solleva la testa, gli torna una nausea spaventosa e quindi non può sedersi sul letto. Per questo motivo non lo si può sollevare, e, se persiste a mantenere tale posizione, la nausea diventa più forte che mai, accompagnata da bruciore allo stomaco. Ad ogni movimento rigurgita un po’ di muco dall’odore putrido. Il malato Bryonia soffre di ogni genere di dolori di stomaco e intestinali, soprattutto dolori pungenti e urenti; ha l’impressione che lo stomaco e l’addome gli scoppino. Ha essudazioni peritoneali. Un terribile indolenzimento. Sensibilità all’epigastrio e a tutto l’addome, alleviato solitamente dal calore, sebbene il paziente in sé desideri stare coricato in una stanza fresca. Il calore della stanza l’opprime, anche se il calore locale gli è gradito. Ogni respiro, ogni movimento del torace gli acuiscono il dolore, sicché vedrete il paziente Bryonia che invece di respirare profondamente, respira il più superficialmente possibile. Egli mantiene questo ritmo finché gli è possibile e poi fa un respiro che lo fa gemere. Affezioni gastriche infiammatorie e disturbi di stomaco; affezioni gastriche nelle ragazze a causa dell'amenorrea; gastrite; gastroenterite. Bryonia Lezioni di Materia Medica Omeopatica 274
Bryonia presenta anche l’infiammazione del fegato e molti altri sintomi epatici. Il fegato, specialmente il lobo destro, è situato nell’ipocondrio, come un peso, e provoca indolenzimento, sensibilità alla pressione e impedisce all’ammalato di muoversi. Ogni movimento, ogni contatto, ogni inspirazione profonda risveglia il dolore in quest’organo come nelle viscere addominali. Il respiro è corto, rapido, e l’inspirazione profonda che lo frammezza ogni tanto provoca un dolore urente e pungente che attraversa il fegato. Con questi disturbi, il paziente ha lo stomaco in disordine, nausea e conati aggravati dal
movimento e rigurgiti di bile. Dolori pungenti e bruciore al fegato. «Punture passeggere e bruciore all’ipocondrio destro», cioè al fegato. Quando il paziente tossisce, ha l’impressione che il fegato o l’ipocondrio destro stiano per scoppiare. Dolori acuti quando tossisce. Bryonia fornisce molti sintomi in relazione alle feci e al retto. Ha la stipsi e la dissenteria: la sua patogenesi ne è piena, insieme a molteplici sintomi concernenti gli organi stessi. Nella stipsi le feci sono secche e dure, come fossero bruciate. Non ha alcuno stimolo ad evacuare, ma dopo parecchi giorni emette piccoli frammenti di materiale fecale duro che sembra bruciato. Non c’è alcuna umidità intorno, niente muco per rammollire le feci dure. Se è presente la più piccola quantità di muco, questo sarà emesso separatamente. Le feci possono essere composte da piccoli frammenti duri, che hanno l’aspetto bruciato e vengono fuori a volte in piccole quantità e altre volte in abbondanza; di seguito sarà emesso del muco, come se, vicino alla massa delle feci, ci fosse una raccolta di muco. Bryonia può essere utile per la stipsi più ostinata. Presenta anche una diarrea che tira giù dal letto il paziente la mattina: appena si muove nel letto gli comincia la nausea, è gonfio e dilatato dalle coliche ed ha urgenza di andare di corpo; oppure, poco dopo essersi alzato e ha cominciato a muoversi, l’intestino gli si dilata e compaiono le coliche che lo costringono a precipitarsi in bagno. È possibile che la diarrea sia estremamente abbondante, con frequenti emissioni e che quando è finita lasci il paziente completamente spossato, disteso sul letto coperto di sudore, mezzo morto; è così spaventosamente stanco che a malapena può raggiungere il bagno la volta seguente, quando arriverà un’ondata di abbondanti feci biliose. Se fa il più piccolo movimento quando è coricato, deve sbrigarsi ad andare in bagno. Bryonia guarisce la dissenteria accompagnata da tutti i dolori lancinanti, da tutti i tenesmi immaginabili, da dolori addominali e da emissioni di muco sanguinolento dall’ano. Nella stipsi gli sforzi per evacuare sono spesso inefficaci. Il paziente ha bisogno di defecare e fa molti tentativi prima di ottenere un risultato. Benché si senta costretto a fare degli sforzi, le feci restano nel retto; il paziente ha il retto inattivo ed è incapace di forzare. Di solito il suo potere di defecazione è assolutamente normale e gli è sempre possibile emettere le feci ogni volta che va in bagno, ma adesso le feci sono così secche che tale potere è insufficiente. Bryonia ha un’altra specie di diarrea che è come una purea di mais giallo. Sono esattamente le stesse feci che osserverete nel tifo, feci gialle in poltiglia. Esse sono inframmezzate ora di muco, ora di sangue. Può essere utile al medico sapere se ciò si osserva negli stati tifoidi o sotto la forma di diarrea cronica. Bryonia ha guarito molti casi di diarrea cronica quando le feci avevano questo aspetto di purea ed erano frequenti, con un gran numero di scariche al giorno specialmente la mattina. A volte il paziente ha 275 parecchie scariche durante la mattina e niente altro nelle ventiquattro ore; oppure ne ha una o due nel pomeriggio e cinque o sei la mattina; durante la notte non ne ha affatto, perché quando rimane tranquillo a letto e si sente a proprio agio, non ha bisogno di andare di corpo; il movimento o lo stare in piedi aumenta il bisogno di evacuare. È questa la ragione per cui alcuni considererebbero questa diarrea come una diarrea esclusivamente diurna e l’assocerebbero a Petroleum: però con Petroleum non ha importanza se il paziente si muove molto durante la notte, non defecherà per questo, ma avrà tutte le sue emissioni nel corso della giornata. Al riguardo, il testo dice di Bryonia: «Diarrea putrida dall’odore di vecchio formaggio ». «Assolutamente nauseabonda». «Feci liquide, scure». Accadrà che dei pazienti
cronici Bryonia si metteranno essi stessi a dieta, prendendo solo liquidi, evitando gli alimenti solidi, ecc. e, malgrado tutto, gli alimenti passeranno direttamente nelle feci il mattino seguente, digeriti appena: feci lienteriche. «Bisogno urgente di defecare seguito dall’evacuazione di abbondante materiale pastoso». «Feci involontarie durante il sonno». «Bruciore all’ano ogni volta che evacua». Questi sintomi si verificano specialmente la notte quando il paziente si muove, ma i movimenti sono più frequenti durante il giorno e ogni movimento provocherà il bisogno di defecare. In questo rimedio vi sono una quantità di sintomi urinari: infiammazione renale; depositi rossastri nell’urina, cristalli di acido urico; urina molto abbondante. Ogni volta che il paziente fa uno sforzo per sollevare qualcosa o per fare un movimento insolito, avverte dolore ai reni, una crisi di dolore congestizio che gli dura a lungo. Egli ha una costituzione gottosa con disturbi renali, di modo che dopo aver avuto troppo caldo o aver fatto uno sforzo, ha mal di schiena. «Bisogno urgente e incontinenza urinaria». «Bruciore all’uretra al di fuori della minzione»; il bruciore si attenua al passaggio dell’urina. A carico degli organi sessuali femminili vi sono molti sintomi che hanno un grande interesse: mestruazione dolorosa, dismenorrea; dolore ovarico durante le mestruazioni. In ogni periodo mestruale c’è una forte congestione ovarica, con sensibilità alla palpazione. La paziente parlerà di sensibilità ad entrambi gli inguini ogni volta che si avvicinano le mestruazioni, che aumenta quando queste compaiono, fino a che l’indolenzimento, da ogni lato, si estende attraverso l’addome fino a raggiungere quello del lato opposto; allora, durante le mestruazioni, tutto l’addome è dolente. L’utero è indolenzito e l’ipogastrio è sensibile alla palpazione. Metrite. La paziente Bryonia è soggetta all’amenorrea, o meglio le sue mestruazioni si arrestano al minimo incidente. Se alcuni giorni prima della data delle mestruazioni si accalda troppo dopo uno sforzo, come una stirata o un bucato, le mestruazioni non compaiono e la volta seguente saranno più dolorose che mai. È quello che succede alle giovani donne pletoriche che hanno fatto sforzi violenti. Sforzo violento seguito da una rarefazione dell’urina. Indolenzimento dell’addome, quando le mestruazioni non compaiono o ritardano di alcuni giorni dopo un violento sforzo; oliguria e scomparsa dalle mestruazioni nelle ragazze pletoriche. Dopo aver abusato delle proprie forze ed essersi accaldata troppo, una donna incinta può rischiare l’aborto. Si deve pensare a Bryonia nell’infiammazione mammaria e quando la secrezione lattea si interrompe subito dopo il parto. Ci si deve pensare anche nella Bryonia Lezioni di Materia Medica Omeopatica 276
febbre da latte e quando ci sono dolori e gonfiori al seno. Durante il parto la donna ha molto caldo e, naturalmente, suda; quando il parto è appena terminato, al momento della nascita, se l’infermiere e il medico non sono abbastanza attenti e non le danno altre coperte, o perlomeno non mantengono la stanza ben calda, la traspirazione si arresterà improvvisamente e ne conseguirà una febbre da latte e altri sintomi febbrili che richiederanno Bryonia. Una minaccia di peritonite dovuta a cause simili, o a malattie blenorragiche, a vecchi disturbi reumatici, a dolori, avrà bisogno di Bryonia quando il paziente si aggraverà al minimo movimento. Se tali disturbi sono conseguenza di una setticemia invece che di un arresto della traspirazione, servirà molto spesso un rimedio dall’azione più profonda. Nella mastite, una delle caratteristiche più impressionanti è la durezza marmorea dei seni,
la durezza e la pesantezza. Bryonia è utile spesso nell’infiammazione dei seni in condizioni diverse; pesantezza e durezza dei seni prima delle mestruazioni. Torniamo adesso al tratto respiratorio che abbiamo appena accennato e, per questo, vogliamo trattarlo in maniera esauriente. Le malattie di Bryonia cominciano di solito con un raffreddore; ci può essere all’inizio un’afonia con irritazione della trachea e grande indolenzimento del torace. Si ha l’impressione che la tosse, secca e faticosa, faccia scoppiare il torace. Il paziente sta seduto sul letto e si tiene la testa o il torace tra le mani; quando tossisce si preme il torace con le mani; quando tossisce, gli sembra che il torace vada in pezzi; dolori ai due lati del torace, ma soprattutto a destra. Nella polmonite, Bryonia preferisce il lato destro. Vediamo un paziente che da principio ha avuto un raffreddore; poi questo è sceso lungo le vie aeree, provocando la raucedine e l’irritazione toracica oltre la tosse; una tosse che scuote tutto il corpo; in seguito è venuto un grande brivido. Il paziente adesso è costretto a letto e quando il medico lo vede, accerta lo stato flogistico e ne capisce il significato; l’auscultazione conferma la diagnosi di polmonite. Il paziente non può muovere né mani né piedi; soffre soprattutto al polmone destro, è costretto a stare coricato sul fianco destro o sul dorso e ha paura di muoversi. A volte è colpita anche la pleura, e allora si hanno i dolori acuti; ogni movimento respiratorio provoca un dolore intenso, sia che si tratti di una pleuro-polmonite, o si tratti di una semplice polmonite. In ogni caso vediamo il paziente Bryonia coricato sul lato malato, sul lato dolente, in modo da limitare i movimenti respiratori e, molto spesso, vedremo che terrà una mano sotto questo lato per tentare di immobilizzarlo. Con Bryonia l’espettorazione è di una tinta rossastra, rugginosa; se c’è questo sintomo insieme alla localizzazione a destra, c’è un forte indizio in favore di Bryonia. Vi sono alcuni rimedi che somigliano un po’ a Bryonia; prendete, per esempio, un caso con temperatura alta, una febbre forte, una grande eccitazione, considerate la rapidità con la quale si è costituita la malattia, come si è localizzata al lato sinistro, e scorgete nella sputacchiera gli sputi di sangue rosso brillante: il rimedio sarà Aconitum. Se c’è sofferenza epatica e il paziente ha una sensazione di pienezza al fianco, un dolore pungente al fegato e il colorito itterico, è possibile che Bryonia sia indicato perché possiede questi sintomi; ma se c’è un dolore acuto che va incessantemente avanti e indietro attraverso la scapola destra, più che Bryonia è Chelidonium ad aver maggiori possibilità di guarire il paziente. 277 Tali confronti si possono continuare all’infinito; in ogni modo lo studio dell’azione di Bryonia sull’apparato respiratorio è appassionante. Con i raffreddori che finiscono con la raucedine, ci sono il bruciore e il solletico alla laringe insieme alla tosse incessante. Raucedine e afonia nei cantanti. Grande indolenzimento della trachea; sensazione di escoriazione e di stringimento nella trachea, e perfino di soffocazione come Phosphorus. La respirazione di Bryonia è affannosa e rapidissima; respirazione superficiale, corta e rapida, dovuta al fatto che le inspirazioni profonde aumentano il dolore; il paziente Bryonia vorrebbe respirare profondamente, ha bisogno di respirare profondamente, ma la cosa è talmente dolorosa che non può farlo. «Continua tendenza a sospirare» ma non può farlo perché gli fa male. Respirazione corta, soffocazione, asma. Crisi di asma dopo essersi accaldato molto. L’asma peggiora in una stanza calda; desiderio di respirare aria fresca.
«Tosse secca, spasmodica, pertosse che scuote l’intero corpo». La tosse lo costringe a saltare involontariamente nel letto; tosse dolorosa, con respirazione faticosa, che scuote tutto il corpo. Catarro aderente, difficile da espettorare. «Tosse di sera e di notte, tosse secca». Una gran parte degli altri sintomi di Bryonia, quando li passiamo in rivista, ci sembrano una ripetizione. Se avete un resoconto completo delle sperimentazioni e volete leggere accuratamente il testo e fare un’applicazione di ciò che è stato detto, il carattere generale e il senso profondo del rimedio vi saranno chiari, ne vedrete l’immagine e l’arricchirete voi stessi. Bryonia Lezioni di Materia Medica Omeopatica 278
BUFO Quando si preme con una pinza una delle piccole ghiandole poste lungo la parte posteriore del collo del rospo, ne esce una secrezione solubile in alcool, che è stata sperimentata e che sarà oggetto di questo studio. La varietà che io uso per la mia clientela è Bufo satyhiensis. Bufo è un rimedio meraviglioso che colpisce profondamente la mente, specialmente le facoltà intellettuali, provocando prima confusione psichica e perdita della memoria e in seguito la progressiva evoluzione verso uno stato di imbecillità. Questo rimedio troverà le migliori indicazioni nelle malattie nervose, le fitte, le scosse e gli spasmi muscolari, le ulcerazioni della pelle e delle mucose, tutte cose che vengono ai pazienti che si stanno avviando ad uno stato di imbecillità, uno stato di confusione o debolezza psichica. In Bufo è più frequente l’imbecillità anzichè gli stati attivi di demenza o di mania, sebbene questi si presentino occasionalmente. Il primo sintomo che si trova nei testi è : «Ricerca la solitudine per abbandonarsi alla masturbazione». Questo solo sintomo getta un fascio di luce sulla natura del rimedio, sull’assenza di padronanza di sé, l’assenza del controllo dei desideri sessuali e la bassezza mentale che incitano ad abbandonarsi a ciò che vi è di più basso nella specie umana, alle pratiche perverse e ai vizi. Questo sintomo parla chiaro. «Piagnucolò, poi pianse, sino al momento in cui entrò in uno stato comatoso». Questi stati, come si verificano in clinica, si osservano in persone adulte che si comportano come bambini. In loro si riscontra un aspetto di semplicità infantile e la loro mente ritorna ad uno stato di innocenza infantile. Lo stato di imbecillità si traduce in un adulto in modi da bambino. Questo comportamento si riscontra il più delle volte negli adulti Baryta carbonica che non sono mai usciti dall’infanzia, che sono sempre rimasti bambini. Un adulto ragiona come un bambino, parla come un bambino, sospira e piange come un bambino e come un bambino vuole le carezze: e così è Baryta carbonica. Questo aspetto psichico si nota nei bambini epilettici, ma non è per l’epilessia che prescriviamo il rimedio; il bambino non si è sviluppato normalmente e l’epilessia è solo una delle manifestazioni del ritardo dello sviluppo. La sua origine risale molto lontano nel tempo: in realtà è l’infanzione psorica. Questa ha intralciato lo sviluppo della sfera psichica in maniera che il bambino non è arrivato alle realizzazioni intellettuali né alla saggezza di un uomo o di una donna ed è rimasto un bambino che piagnucola e strilla. Questa assenza di sviluppo si constata in Bufo e in Baryta carbonica, essi sono analoghi l’uno all’altro nel fatto che, nell’uno come nell’altro, rimane lo stato infantile mentre il corpo si sviluppa. In questi rimedi notiamo la paura e la semplicità che appartengono al bambino; sono individui sempre malaticci, psichicamente deficienti, che non raggiungono
mai una crescita completa, che restano sempre bambini. «Come sembra bambina questa 279 donna!» oppure: «Com’è ingenuo quell’uomo!» diciamo di certi vecchi che sono tanto infantili. Gli antichi medici abitudinari dicevano di queste persone che sono invecchiati prematuramente o che hanno assunto un’aria senile, e che hanno bisogno di Baryta carbonica. Anche Bufo risalta per la senilità precoce; un uomo di cinquanta anni si comporta come un vecchio malandato di ottanta; ha perduto tutta la vitalità che aveva cinque o sei anni prima e ha assunto la semplicità e l’innocenza infantile, l’aspetto dell’imbecillità. In un caso simile allora pensiamo a questo rimedio. Sino ad ora il capofila di questo genere di disturbi è stato Baryta carbonica, ma anche Bufo è importante. «Lasciò il letto dopo una fase di apatia e si mise a correre come un pazzo per la casa». A questo punto c’è una deviazione dello stato di imbecillità verso quello dell’eccitazione psichica. La maggior parte dei malati Bufo saranno passivi, placidi, non eccitati o maniaci, passivi in ogni occasione. Il paziente è debole di mente, sempliciotto, puerile. «Indebolimento della memoria e idiozia». «Cerca la solitudine, e tuttavia teme di restare solo». «Collerico, morde gli oggetti che lo circondano». «Ride o piange facilmente». Questo rimedio è stato usato nel delirium tremens, durante gli stati di eccitazione e prostrazione psichica, durante i quali il paziente mordeva e scuoteva gli oggetti. «Ha un piccolo riso sciocco»; piuttosto che ridere, è più espressivo dire che ha piccoli scoppi di riso nervoso per ogni minima parola che si dice. Ride nervosamente e dice idiozie; ride nervosamente a proposito di cose per nulla comiche; a questo paziente sempliciotto e puerile tutto quello che si dice sembra divertente. Voi sapete che un bambino ride facilmente, e che di solito è allegro; ma noi non ci aspettiamo un atteggiamento simile da un adulto, tranne quando quello che si dice non sia particolarmente comico. Talvolta si riscontrano questi sintomi negli epilettici. «Ride o piange facilmente»; facilmente emozionato; natura nervosa, estremamente sensibile. Ci può essere un paziente estremamente ansioso giorno e notte, che si torce le mani e parla di qualcosa di spaventoso che sta per succedergli mentre non gli succede proprio niente, parla di qualche avvenimento temibile o di una cosa terribile che succederà in avvenire, tutto è cupo e disperato; e il paziente va avanti e indietro torcendosi le mani e parlando continuamente delle stesse catastrofi che devono verificarsi, quando in realtà l’avvenire è senza rischi e non c’è alcun motivo di inquietudine. Questi sintomi si osservano in casi di demenza. I pazienti che si avvicinano all’imbecillità sono passivi e mancano di comprensione per ciò che li circonda; viceversa quelli che si avvicinano alla demenza hanno un’eccessiva immaginazione per quello che li circonda. Bufo è utile quando questi sintomi sono stati provocati dalla masturbazione. «Va in collera quando non lo capiscono». Questo è un segno di prossima demenza. I medici e i tribunali ben sanno che queste forme di demenza si mescolano nell’individuo epilettico, e che questi non sempre è ritenuto responsabile di un delitto, perché si sa che l’epilessia somatica non si limita semplicemente agli spasmi muscolari, alla caduta improvvisa, alla schiuma alla bocca, alle convulsioni cloniche, al morsicarsi la lingua, ecc. Questi sintomi da soli non costituiscono tutta l’epilessia.
L’epilettico soffre di uno stato psorico sottostante che, in uno si manifesta con l’imbecillità, in un altro con crisi epilettiche, in un terzo con la demenza. Coloro che Bufo Lezioni di Materia Medica Omeopatica 280
ereditano questo particolare miasma, anche nella stessa famiglia, l’esprimono in modi diversi: uno diventerà pazzo, l’altro imbecille, un altro morirà di cancro e un altro ancora sarà epilettico. Bufo va alla base di questa costituzione: è un antipsorico, un rimedio vitale, dall’azione profonda; penetra nel cuore stesso e nell’intimità della natura fisica dell’uomo e si può manifestare a cominciare dalla mente fino alle estremità, alle dita delle mani e dei piedi, alle orecchie, agli occhi, ecc. e può colpire perfino il tatto. Vi sono sulla cute zone di insensibilità e zone di iperestesia. Spasmi di muscoli diversi, a volte spasmi localizzati e a volte convulsioni epilettiche complete, con sanguinamento alla bocca, perdita della conoscenza, caduta. Accanto a stati gravi come questi, si trovano in Bufo stati più benigni che si possono chiamare semplici stordimenti o vertigini. Gli stati benigni di stordimento si sono sviluppati in quelli che comportano le cadute improvvise con collasso, improvvise perdite della conoscenza accompagnate da convulsioni e morsicatura della lingua. Nelle sperimentazioni troviamo momenti di apatia, di semi-coma e di torpore mentale. E così vediamo dai testi che abbiamo forme cliniche che vanno dal semplice stordimento all’epilessia completa e profonda. Lo studio di questo rimedio può rivelarvi qualcosa sulla natura dell’epilessia. I trattati allopatici sull’epilessia vi descriveranno soltanto l’aspetto della crisi, e la crisi è considerata tutto ciò che esiste dell’epilessia. Gli allopatici cercano rimedi capaci di vincere e di reprimere la crisi, pensando, quando ci sono riusciti, di aver guarito il paziente. Essi somministrano a questi ammalati alte dosi di bromuro e, ogni tanto, essi si dirigono verso qualche nuovo rimedio secondario, per tornare al bromuro e abbrutire così i loro pazienti e farne degli imbecilli. Somministrare rimedi per la crisi non ha mai guarito il paziente. «Cefalee congestizie». La sua azione sulle fibre circolari dell’aorta addominale fornisce ugualmente un sintomo chiave nell’epilessia. Nell’addome si risente un orribile sensazione di ansia, poi bruscamente c’è la perdita della conoscenza; l’aura o l’avvertimento si risente all’inizio nell’addome. Alcuni l’hanno descritta come localizzata a livello del plesso solare. Questa orribile sensazione è come l’ansia ed è seguita dalla caduta. «Non sopporta la vista di oggetti brillanti». «Amaurosi» ecc. «Pupille fortemente dilatate e insensibili alla luce prima della crisi». «Vista molto acuta». Bufo presenta stati spasmodici degli occhi, ma anche un aumento dell’acutezza visiva e una diminuzione della sensibilità e, in ultima analisi, la tendenza a profondi disturbi trofici. Sull’occhio si formano piccole vescichette. Se ne formano anche sulla cute, i tegumenti si eliminano e la cicatrizzazione non avviene. Vi saranno ulcere sulla cornea. «Gli occhi sono iniettati». Paralisi delle palpebre e dei muscoli oculari. Tutti i sensi sono perturbati. «La musica è intollerabile». Ci si attenderebbe da una persona normale che ascolti la bella musica con piacere, mentre in questo rimedio la musica provoca l’ansia. L’udito è così acuito che il minimo rumore è penoso. «Otorrea purulenta». «Gonfiore delle orecchie e delle parotidi». «Erisipela flemmonosa del volto». «Caduta dei denti», in quella strana malattia che è la piorrea alveolare. «Borbottio e balbuzie; si arrabbia quando le sue parole incoerenti non vengono capite». «Morsicatura della lingua». «Lingua screpolata, di un nero bluastro». «Bocca
spalancata prima di una crisi», che annunzia l’avvicinarsi dello spasmo; questo sintomo si 281 aggrava talmente che fuori della crisi il paziente lascia ricadere la mascella e sembra stupito come se avesse dimenticato tutto. Bufo corrisponde spesso alle crisi meno gravi che somigliano alla vertigine. A questo stadio i pazienti non cadono; hanno per alcuni secondi un’impressione di vuoto e talvolta agiscono automaticamente. In questa forma grezza di annebbiamento epilettico si osserverà ben poco, ma a volte il paziente arriverà al punto in cui sembra che si fermi completamente, per riprendere poi a fare, quello che stava facendo come se nulla fosse. Di quello che è avvenuto durante la crisi, il paziente non ne sa assolutamente niente. Può darsi che continui a fare quello che stava facendo e nessuno si accorgerà di tale assenza. A volte, guidando, tornerà indietro e, quando tornerà in se, da questo si renderà conto di aver avuto una crisi. Un numero abbastanza grande di rimedi hanno causato questi disturbi psichici durante i quali il paziente continua ad agire automaticamente. «Vomito dopo aver bevuto». «Vomito di un liquido giallo». «Vomito di bile o di sangue». «Spasmi che terminano con movimenti convulsivi all’addome». Il testo dice: «La crisi nasce nell’addome»; vale a dire che il paziente prima della crisi sente una specie di ansia all’addome. «Tumori emorroidali». «L’urina esce inavvertitamente». L’urina esce inavvertitamente in coloro che stanno perdendo conoscenza in seguito a crisi epilettiche, che stanno per avere un rammollimento cerebrale; d’altro canto è proprio quello che sta per avvenire, una forma di rammollimento, una diminuzione dell’integrità cerebrale. Come potrete immaginare c’è una grande perturbazione delle funzioni sessuali, cosa che avviene solitamente agli alienati. C’è a volte, eccitazione e a volte impotenza; ma il paziente ha bassi istinti; tende continuamente a portare le mani agli organi genitali. «Eiaculazioni troppo veloci, senza piacere». Durante il coito si verificano spasmi o crisi epilettiche. Si riscontra anche l’infiammazione delle linfoghiandole, soprattutto di quelle inguinali, come nella sifilide. Per ciò che concerne gli organi sessuali femminili, la caratteristica che colpisce di più è il bruciore; bruciore alle ovaie e all’utero. Non c’è sintomo più fastidioso da combattere, nei casi di dismenorrea, di questo bruciore alle ovaie e alla regione pelvica all’inizio e durante le mestruazioni. Bruciore agli organi genitali, alle ovaie e dolori laceranti, taglienti che si irradiano verso il basso lungo le cosce. Questi sintomi costituiscono un tipo molto doloroso di dismenorrea, soprattutto quando nelle ovaie sono presenti cisti e idatidi. Qualcuno vi dirà che non possono guarire. Invece sono curabili! «Calore urente e punture alle ovaie». «Dolori urenti con sensazione di dilatazione o crampi all’utero». Questo rimedio si è rivelato come un prezioso palliativo per gli orribili dolori urenti che accompagnano il cancro dell’utero; dolori pungenti, taglienti, laceranti del cancro all’utero, quando i dolori si propagano alle gambe e c’è l’ulcerazione dell’utero e del collo dell’utero; dolori laceranti, pungenti, con nauseabonda leucorrea sanguinolenta. Bufo ha molte secrezioni nauseabonde; ha una leucorrea sanguinolenta nauseabonda. Sentendo l’odore di tali secrezioni potreste pensare che, a riempire la stanza, è l’odore di una cancrena o di un’erisipela cancrenosa. «Enormi vesciche sull’utero tumefatto, che lasciano colare un liquido chiaro, giallo, sieroso». Questo si nota nei soggetti epilettici. «Mancanza di mestruazioni», «mestruazioni in anticipo, con cefalea», «bruciore alBufo Lezioni di Materia Medica Omeopatica 282
l’utero e alla vagina». «Gli spasmi arrivano subito prima delle mestruazioni». Ciò vuol dire che le ragazze soggette alle crisi epilettiche hanno spasmi più frequenti al momento delle mestruazioni, a volte prima, a volte durante. «Crisi più gravi al momento delle mestruazioni ». «Durante le mestruazioni c’è un dolore al fegato simile ad una contrazione». «Leucorrea gialla liquida». Quando una ragazza, durante il periodo mestruale, è distesa, incosciente ed ha numerosi spasmi epilettici di cui non si ricorda fin quando non gliene parlano e in quelle condizioni è troppo inebetita per capirlo, allora ha bisogno di Bufo. Bufo si è rivelato un grande palliativo per il cancro al seno, per i dolori urenti e le vescicole che si formano tutt’intorno; grosse vesciche gialle; vesciche che si riempiono di siero giallo; è stato particolarmente utile quando il latte conteneva sangue. Corrisponde alla forma insidiosa di infiammazione dei vasi sanguigni come la flebite, quando le vene sulle cosce sembrano cordoni. «Bruciore, escoriazione della laringe». Osservate come il bruciore si ritrova lungo tutto lo studio del rimedio; esso si manifesta ovunque vi sia infiammazione, oppure nel punto in cui i nervi sono sensibili e dolenti, dove la guaina dei nervi diventa dolente e sensibile al tatto lungo il loro tracciato; donde la sua utilizzazione nella sciatica o altre infiammazioni dei grossi nervi. «Tosse violenta con vomito». Tosse con conati. L’espettorazione è sanguinolenta o formata da sangue puro. Sensazione di freddo al torace. «I polmoni bruciano come il fuoco». Bruciore che si irradia in alto fino alla laringe; cancrena polmonare. «Laringite, emottisi». Con tutte queste affezioni c’è bruciore al torace, così come è stato descritto. Quando si è fatta sparire l’epilessia con farmaci forti, Bufo corrisponde alla costituzione tubercolotica. Corrisponde alla costituzione tubercolotica quando si sono fatte sparire secrezioni chiudendo delle fistole o applicandovi pomate stimolati. Esso corrisponde a queste gravi e insidiose forme di malattie che si sviluppano quando si sopprimono le manifestazioni esterne. La costituzione che appartiene alla natura stessa dell’individuo si manifesterà con l’epilessia, la demenza, l’imbecillità, il cancro o con qualche grave e torpida malattia. Questo rimedio corrisponde ad un tipo e ad una costituzione di scarsa vitalità. La natura profonda di Bufo è tale che può produrre sintomi simili a quelli delle malattie gravi e insidiose. Il paziente Bufo non ha alcuna possibilità di vivere a lungo, e corre il rischio di crollare a quarant’anni. Egli termina la propria vita con una grave insidiosa malattia, con manifestazioni maligne. Il paziente Bufo muore per un cancro all’utero o al seno, o in uno stato di imbecillità. È chiaro che questo rimedio penetra nel cuore della vita. I bambini insolitamente tendono alle forme lente e gravi delle malattie croniche; essi non hanno una natura solida e sana, né un cervello solido e sano: al contrario sono deboli, hanno delle eruzioni, si avviano alla tubercolosi polmonare. Persone di venticinque anni avranno la tendenza ad ammalarsi, esauriti; quando i loro sintomi somiglieranno a quelli di Bufo questo rimedio trasformerà il loro organismo da cima a fondo come per incanto. Casi simili possono guarire solo passando attraverso violenti disordini e spaventosi aggravamenti. Quando si affrontano queste malattie coi piedi di piombo, il paziente non ha forti aggravamenti o eccitazioni, ma non guarisce radicalmente. Nel primo caso, ricompariranno vecchie malattie, riapparirà la secrezione di una vecchia blenorragia, torneranno a 283
manifestarsi passate fasi di sifilide, le ulcere attaccheranno le mucose ecc. un tale tormento può verificarsi con rimedi dall’azione profonda, rimedi che fanno venir fuori tutto quello che era nascosto dentro. «Le crisi cominciano con una scossa alla nuca». «Gonfiore osseo della grossezza di un pugno». «Prima della crisi, le braccia si irrigidiscono». «Torpore al braccio sinistro». «Vesciche sulle mani, che si riformano ogni anno». «Paterecci». Vi sono molti disturbi agli arti, paralisi, ecc. Il paziente non sopporta di rimanere in una stanza calda; in una stanza calda o vicino al fuoco si aggravano le cefalee e la congestione del volto, che migliorano quando il paziente si lava o sta all’aria fredda. I malesseri si attenuano mettendo i piedi a bagno in acqua caldissima. Tremori. Alcune crisi epilettiche vengono con regolare periodicità, altre, invece, irregolarmente. Non abbiamo rimedi per l’epilessia. Questo significa che dobbiamo lasciare che la specie umana continui a soffrire di epilessia? Abbiamo in realtà una quantità di rimedi per gli epilettici. Una grande percentuale di casi è curabile. Dopo quello che abbiamo detto sulla natura di questo rimedio, sono sicuro che ne leggerete i sintomi con grande interesse. Quando leggerete questi sintomi essi si raggrupperanno attorno alle costituzioni e gli stati che abbiamo descritti. Bufo è uno dei rimedi il cui uso vi sarà indispensabile per lo sviluppo dei bambini mentalmente deficienti sia che abbiano o non abbiano spasmi. Bufo Lezioni di Materia Medica Omeopatica 284
CACTUS GRANDIFLORUS Costrizioni, contrazioni e congestioni sono appannaggio di Cactus. Afflusso di sangue alla testa e freddo alle estremità; o afflusso di sangue in un’altra parte del corpo, torace o cuore. La circolazione sanguigna non è mai eguale in tutto il corpo; essa è spasmodica e irregolare. Il paziente è infastidito dalle contrazioni delle fibre circolari in tutto il corpo. Quando questi fenomeni si producono in punti in cui si possono osservare, essi sono risentiti come contrazioni e danno al paziente l’impressione di essere in una gabbia di fil di ferro: questo ci fornisce la chiave di Cactus. Là dove le contrazioni non possono essere osservate, dove non c’è sensazione, sappiamo che esse continuano a esistere sotto forma di stato spasmodico delle fibre circolari. Le contrazioni che sono avvertite però sono quelle piuttosto superficiali, mentre negli organi che hanno fibre circolari, tubi e canali, queste fibre, contraendosi, danno la sensazione di uno spasmo. Cactus possiede una sensazione di stringimento e costrizione alla testa, al torace, agli inserimenti del diaframma, in tutto l’addome. Sono contrazioni cardiache di carattere tonico, come di una mano che stringe forte; costrizione. «Costrizione sentita alla regione cardiaca». I pazienti possono provare costrizioni alla gola e all’esofago dove provocano spasmi; alla vagina dove causano il vaginismo e impediscono il coito. Questo rimedio provoca all’utero violentissimi spasmi. Stringimento e costrizione simile a spasmo come se qualcosa acchiappasse l’utero e lo stringesse forte. Ma nel momento in cui ci sono queste costrizioni, vi sono anche delle congestioni. «Afflusso di sangue alla regione paziente, con costrizione». «Violenta congestione dell’utero, con costrizione. Afflusso di sangue al torace, come se il torace si riempisse di fiotti di sangue caldo con costrizione e costrizione del cuore». Queste caratteristiche si ritrovano
lungo tutta l’azione di Cactus in maniera più pronunciata che in qualsiasi altro rimedio. Molti rimedi hanno ogni tanto sintomi simili, ma in Cactus essi sono normali, è nella natura di Cactus provocare contrazioni e costrizioni in punti in cui non se ne erano mai avvertite e dove non si penserebbe ce ne fossero. Costrizione del corpo intero, come se fosse tenuto in una gabbia di fil di ferro. Costrizione del cuoio capelluto, della pelle, sempre più forte. Congestioni violente, comparse all’improvviso. Iperemia cerebrale, con testa caldissima e volto rosso. Questo rimedio è efficace all’inizio delle malattie, all’inizio della polmonite, quando vi sono brividi di congestione con testa caldissima e corpo freddo (come Arnica) con violente costrizioni e sensazione di stringimento, come se la testa fosse compressa, le meningi troppo strette, come se il cervello fosse coperto da un panno stretto che qualcuno torce sempre più forte. Compressione uniforme di un organo, come se lo legassero saldamente sempre più forte. Ma nei tubi e nei canali c’è la costrizione di un segmento particolare che, nella maggioranza dei casi, viene descritta come se fosse legato da una 285 corda. Costrizione come una contrazione a clessidra dell’utero. Congestioni, afflusso di sangue alle regioni malate che si avviano progressivamente all’infiammazione e alle infiltrazioni. Infiammazione di diverse parti del corpo. Cactus è un rimedio utilissimo nelle costituzioni gottose e nel reumatismo infiammatorio acuto; in questo caso la congestione avviene nelle articolazioni che a un dato momento si ammalano. E anche qui si ritrova la costrizione, come se ci fosse una cinghia o una fasciatura. In queste immagini sono comprese sensazioni di stringimento, tensione, e pressione. Ha un afflusso di sangue al cuore talmente prolungato, che alla fine il cuore è perturbato nelle sue funzioni, e i suoi tessuti sono irrorati male; ha anche una profonda azione curativa sul cuore e ne guarisce le malattie organiche, quelle prodotte da una causa simile, stati provocati dalla congestione, o che si verificano a seguito di costrizioni reumatiche che hanno causato la congestione, quando il reumatismo ha parzialmente abbandonato le articolazioni, il cuore è stato colpito e vi è costrizione cardiaca. Gli sperimentatori e i pazienti hanno fatto diversi tentativi per descrivere la costrizione cardiaca. Essi a volte dicono che sembra «che il cuore sia stretto da una mano di ferro»; l’immagine vuole solo illustrare la tenacità della costrizione. In questi disturbi reumatici, quando le articolazioni guariscono, allorché il cuore comincia a essere colpito dalla congestione e dall’ipertrofia cronica, si verifica l’ipertrofia delle valvole che si traduce in soffi; il paziente ha la testa caldissima e dimagrisce progressivamente. Compariranno disturbi renali, il cuore sarà sempre più debole, poi vi saranno edemi e travasi: l’evoluzione di Cactus è questa. Alla fine ci saranno lesioni cardiache contemporaneamente e lesioni renali e al dimagrimento; in seguito ci sarà l’edema delle mani e dei piedi. Questa è la reale natura di Cactus; in tutta la Materia Medica non troverete un altro rimedio che gli somigli. Non ce n’è alcuno che gli si possa paragonare per l’intensità dei sintomi. Tutti quelli che ho descritto sembrano girare attorno a queste parole: congestione, costrizione e contrazione. In Cactus i dolori, quale che sia il punto in cui si manifestano, sono violenti. Essi costringono il paziente a gridare; sono dolori che somigliano ad una stretta, dolori costrittivi; spesso sono laceranti, ma danno sempre l’idea della stretta. Immaginate di attaccare una fascia attorno ad un organo fortemente congestionato e di stringerlo sempre
di più. Mi sembra che più o meno è il genere di dolore che risente il paziente quando ha la costrizione di un organo congestionato. Dolori nei punti congestionati e nei punti infiammati. Lacerazioni, costrizioni, crampi; quando i dolori vengono all’intestino, sono dolori costrittivi, ma quando sono localizzati nei muscoli lunghi non sono costrittivi perché in quel caso non si contraggono le fibre circolari, ma le fibre lunghe, e allora li chiamiamo «crampi». Cactus può produrre spasmi dei muscoli lunghi, ma la cosa non è frequente. Prima di tutto in Belladonna, ma anche in molti altri rimedi che hanno nella loro natura crampi, costrizione e contrazioni delle fibre circolari, c’è la tendenza alle convulsioni. In Belladonna la violenta iperemia cerebrale sarà solitamente accompagnata da crampi alle estremità e da convulsioni muscolari generalizzate o localizzate. Con Cactus non è la stessa cosa: il paziente ha una violenta congestione che lo rende stupido, una iperemia Cactus grandiflorus Lezioni di Materia Medica Omeopatica 286
cerebrale, col volto prima molto rosso, poi scuro a causa della stasi venosa e in seguito piomba nello stupore. Sotto l’effetto della iperemia cerebrale la sua mente si ottunde. Lo stato psichico è caratterizzato dalla paura e dall’angoscia, causate dall’intensità dei dolori. Il paziente non ha mai tanto sofferto e non capisce cosa significhi tutto ciò: tanto dolore, dolori così violenti, così improvvisi, simili crampi, simili lacerazioni, simili costrizioni! Quando la costrizione si manifesta al cuore e al torace il paziente pensa di stare per morire ed è subito assalito da un terrore che gli si dipinge sul volto. Ha paura di morire e il dolore è talmente intenso che gli sembra proprio di stare per morire. Ma, malgrado questo intenso dolore, non ha niente dell’ansia che troviamo in Aconitum, che pure possiede una simile costrizione toracica e una simile costrizione cervicale. La violenta soffocazione di Aconitum gli fa temere di morirne e la sua ansia è spaventosa. In Cactus essa non è così intensa. Per lui urlare dal dolore è normale. «Taciturno, non vuole dire neanche una parola né vuole rispondere». Questo sintomo accompagna spesso lo stato di Cactus che, in questo, è l’opposto della maggioranza dei rimedi con dolori così violenti. «Tristezza, taciturnità e inclinazione irresistibile al pianto. Paura della morte»; pensa cioè che sta morendo a causa della violenza del dolore. «Crede che la sua malattia sia incurabile»; pensa che una tale sofferenza debba terminare con la morte. La circolazione è tanto irregolare e spasmodica che quei violenti, irregolari battiti cardiaci si trasmettono a tutti i vasi sanguigni. Il paziente ha molto caldo in un posto e freddo in un altro. Ha calore alla testa e al torace. In certe parti del corpo c’è un afflusso di sangue. Con tutti i rimedi cardiaci si hanno sogni violenti, grande eccitazione cerebrale durante il sonno, risvegli di soprassalto con paura e, molto spesso, pieni di forti sensazioni. Queste caratteristiche si riscontrano in Cactus soprattutto quando vi sono sintomi cardiaci. «Vertigine provocata dalla congestione; volto rosso, gonfio; pulsazioni nel cervello. Il paziente ha l’impressione di diventare pazzo. Vertigine aggravata dallo sforzo fisico». Con la maggior parte dei rimedi cardiaci, o dei rimedi che implicano molti disturbi della circolazione e cardiaci, si ha una vertigine marcata. «Vertigine aggravata dallo sforzo fisico, girandosi nel letto, abbassandosi, alzandosi dopo essere stati distesi e con l’inspirazione profonda». Molti dei malesseri di Cactus sono aggravati dalla irregolarità della respirazione. Qui notiamo vertigini provocate da un’inspirazione profonda. Se il paziente trattiene il fiato, gli sembra che il cuore gli vada in pezzi, tanto rapidamente batte.Aaumento delle pulsazioni in tutto il corpo trattenendo il fiato.
Le cefalee sono costrittive, pesanti. Sono tutte violente, con un intenso calore alla testa, perché sono congestizie. Pressione alla sommità del cranio come se stessero per sfondarlo; ma la pressione si attenua premendo con forza il punto dolente. «Dolore pesante, come se ci fosse un peso sul vertex, calmato dalla pressione». Spesso il paziente può farsi un’idea sbagliata della pressione che sente in testa. Nelle peggiori congestioni dirà che gli sembra che gli sfondino la testa, mentre è evidente che la congestione estremamente violenta del cervello provoca una pressione dall’interno all’esterno, in maniera che si potrebbe immaginare che starebbe meglio con un supporto esterno; viceversa prova un grande indolenzimento e ha l’impressione che gli schiaccino la testa. Un altro paziente che soffre di cefalea, ha la sensazione che la sua testa sia compressa dall’interno all’esterno. «Dolore pesante come un peso sul vertex: migliorato dalla pres287 sione, ma aggravato dai suoni o da una luce forte, sentendo parlare, e parlando». Queste sono delle comuni modalità delle cefalee di Cactus. Le condizioni del paziente si aggravano sentendo delle voci. Il suono gli attraversa la testa. Il cervello sembra così sensibile che si potrebbe paragonare il suono ad una sostanza materiale lanciatagli contro con violenza. Ha cefalea dal lato destro. Ha cefalee battenti. Dolore pesante, pulsante, in testa. Tensione dolorosa in testa e al vertex. Sensazione di una stretta sul vertex, come se il cuoio capelluto venisse teso sempre di più sulla scatola cranica. Non c’è dubbio che tutti questi sintomi rivelano una iperemia cerebrale marcata. Gli occhi l’esprimono, il volto l’esprime, la esprime il calore della testa. Hanno raccomandato questo rimedio per le minacce di apoplessia, quando la congestione è violentissima, il volto febbricitante e color porpora o molto rosso, e le pulsazioni si risentono nel cervello e in tutto il corpo. Cactus ha la violenta congestione della testa che si riscontra in Belladonna, ma con Belladonna abbiamo il calore intenso del corpo, un calore febbrile che in Cactus non si trova. In Cactus c’è solo un moderato innalzamento termico. Il calore si osserva nella parte superiore del corpo, nella testa e nel collo. Nel collo c’è una sensazione di pienezza, di gonfiore. Il paziente ha la sensazione che la testa gli si dilati, a causa della pressione del sangue in testa, ma senza grande rialzo della temperatura. Può avere la febbre, ma questi disturbi li ha senza febbre. Viceversa in Belladonna, quando ci sono queste pulsazioni, il paziente sente molto caldo e la sua cute brucia dovunque. In Cactus c’è un certo bruciore ma non è certo paragonabile a quello di Belladonna. Il calore della testa provocato da uno sforzo psicologico è un forte sintomo di Cactus. Si trova questo sintomo nelle persone che cercano di perdere il vizio del caffè e spesso il loro rimedio è Cactus. Il paziente ha una sensazione di strangolamento al collo, come se avesse un colletto stretto. Costrizione; tensione della pelle e dei muscoli, ovunque. Sensazione di strangolamento al collo con costrizione cardiaca. Stessa sensazione di strangolamento nell’isteria; c’è globus hystericus; sensazione di boccone o bolla che risale in gola, di modo che il paziente inghiotte e soffoca continuamente, ed ha anche dei crampi con forte torpore al braccio sinistro. Crampi soprattutto al braccio sinistro. Totale intorpidimento del braccio sinistro concomitante a cardiopatie se c’è uno stato reumatico e nell’isterismo. Uno stato reumatico concorda benissimo con uno stato di Cactus. Il volto è febbricitante, di un rosso brillante che poi diventa cianotico. Quando c’è insufficienza cardiaca è livido; le labbra sono cianotiche. Per un paziente che ha costrizione cervicale, congestione della testa,
volto cianotico, labbra chiazzate, l’intorpidimento della mano sinistra e costrizione cardiaca, abbiamo bisogno di Cactus. La mano sinistra è stranamente debole, intorpidita, con punture e una sensazione di reptazione simile a formicolio. Un altro sintomo caratteristico di questo rimedio è l’emorragia. Ciò non deve sorprendere. Ogni rimedio che ha simili disturbi cardiaci e vascolari, avrà di tanto in tanto il rilassamento dei vasi sanguigni, e sarà, sanguinando, perfettamente conforme alla propria natura. Cactus ha due specie di emorragie: le emorragie per rilassamento vascolare che accompagnano le malattie cardiache e vascolari, e le emorragie causate da una violenta congestione di una parte del corpo. L’afflusso di sangue alla testa, nel paziente moderataCactus grandiflorus Lezioni di Materia Medica Omeopatica 288
mente pletorico, è di tale violenza che egli sanguina dal naso e, raschiandosi la gola, sputa sangue. La congestione toracica è così violenta che egli espettora sangue proveniente dal torace. Emottisi per congestione piuttosto che per tubercolosi. Congestione uterina con emorragia. Congestione della vescica e dei reni, con ematuria ed emorragia dovuta a congestione intensa. Nelle vecchie malattie cardiache in cui l’atonia è al massimo grado, ci sono emorragie per atonia. Si sentono pulsazioni violente in punti strani: allo stomaco e all’intestino, a volte alle estremità, ai piedi e alle mani, così come alla testa. Battiti dappertutto. Sensazione come di una corda sempre più stretta attorno agli inserimenti del diaframma, attorno alla parte inferiore del torace. È questo uno strano sintomo: la sensazione di stringimento attorno alla cintura afferra il paziente così strettamente che non può più respirare: egli deve fare uno sforzo per respirare e vuole fare qualcosa che possa aiutarlo. Questa stretta diventa sempre più forte. Congestione intestinale; metrite; gastrite accompagnata da questa sensazione di stringimento. Cactus è un rimedio per il trattamento delle emorroidi, per l’atonia del grande sistema porta e delle vene inferiori del retto, le vene emorroidarie. Le vene sono in uno stato tale di rilassamento che vi si formano delle dilatazioni e sanguinano abbondantemente. Emorroidi sanguinanti. Contrazione dell’ano. Stipsi molto fastidiosa; stipsi relativa alle emorroidi. Debolezza paralitica della vescica. Ritenzione urinaria. Vi è una tale contrazione del collo della vescica che per un lungo periodo l’urina non può passare e si verifica la ritenzione urinaria. C’è una congestione renale tale, da causare l’anuria. Ematuria con grumi di sangue. Cactus è un rimedio che favorisce la rapida formazione dei grumi. Il sangue che scorre si coagula così rapidamente e in grumi così densi che blocca completamente il passaggio. Un sanguinamento della vescica bloccherà completamente il passaggio dell’urina. Un flusso vaginale provocherà la formazione di un grumo difficile da espellere che comprimerà l’uretra della donna al punto tale che urinare le sarà impossibile. Sarà come un enorme tampone. Donde la frase del testo: «minzione impedita dai grumi», ci sono grumi nella vagina così come nella vescica. Infiammazione delle ovaie; infiammazione dell’utero. Cactus è un rimedio che dovrete conoscere quando una ragazza vigorosa e pletorica avrà una violenta congestione uterina durante il periodo mestruale e urlerà per le violente contrazioni e i crampi all’utero. Prima che il flusso mestruale compaia, o giusto all’inizio, vi sono spasmi violenti. Le fibre circolari stringono l’utero: e la paziente descrive questo fenomeno con precisione dicendo
che sente come se ci fosse una cinghia annodata attorno a quest’utero infiammato e congestionato. Questo si riempie di grumi di sangue e lo spasmo per espellere questo sangue è come il dolore del parto, che fa urlare la paziente; e ci vuole qualche momento prima che il sangue scorra abbastanza fluidamente e il dolore passi. Se si riscontrano questi sintomi nella diatesi reumatica, dove c’è reumatismo più o meno in tutte le articolazioni, e in altri punti ci sono dolori stringenti e da contrazioni, abbiamo in Cactus il rimedio appropriato. L’agitazione e le grida acute possono essere sentite dai vicini. Con questi dolori ci possono essere crisi di soffocazione, a causa della sofferenza cardiaca; la contrazione cardiaca spesso andrà di pari passo con quella uterina. 289 Nelle malattie cardiache si ha l’impressione che il paziente stia per morire per mancanza di respiro. Costrizione toracica. La congestione e la costrizione sono talmente forti che si sente un senso di oppressione come se sul torace ci fosse un gran peso che spezzi il respiro. Congestione improvvisa che incomincia e finisce senza che per la maggior parte del tempo ci sia infiammazione. Violento afflusso di sangue al torace con terribile dispnea e contrazione cardiaca che sparisce senza infiammazione. In altri momenti Cactus ha delle malattie come la polmonite, la congestione che si sviluppa in infiammazione con la solita espettorazione ematica o striata di sangue. È un rimedio anche per la congestione polmonare ipostatica, quando il paziente non può restare disteso nel letto, ma deve stare seduto e, alla base di ogni polmone si trova un opacità che significa versamento sieroso negli alveoli polmonari della parte inferiore dei polmoni e che progressivamente risale sempre più in alto. Tale congestione ipostatica è dovuta ad insufficienza cardiaca. Cactus spesso apporterà sollievo a quei vecchi pazienti sfibrati dalla nefrite o da malattie cardiache con versamenti o edemi. Esso differirà il momento della morte. «Poteva respirare solo con le spalle sollevate e appoggiato sul dorso». Appoggiato sul dorso e completamente sollevato nel letto. «Crisi periodiche di soffocamento con perdita della conoscenza; sudori freddi». «Ha l’impressione che il cuore sia compresso o stretto da una mano. Reumatismo cardiaco. Il cuore per parecchie ore sembra stretto da una mano di ferro. Dolore alla regione cardiaca. Forte pressione al cuore che si irradia al dorso girando sotto l’ascella sinistra». Spesso da questo dolore partono delle fitte, che vanno fino alla mano sinistra, accompagnate da torpore e talvolta da gonfiore. Torpore, punture, gonfiore. «Sordo dolore al cuore. Dolore pesante al cuore, aggravato dalla pressione. Dolore simile ad una contrazione alla regione cardiaca che si propaga in basso nella parte sinistra dell’addome. A tratti, il paziente aveva l’impressione che qualcuno gli afferrasse il cuore con mano ferma. Dolori cardiaci parossistici», vale a dire che questa specie di costrizione si presenta con periodi di violenti parossismi. «Cardite acuta o cronica. Continue palpitazioni notte e giorno; camminando e durante la notte stando coricato sul fianco sinistro». Un’altra modalità caratteristica di Cactus è quella che spesso i dolori toracici compaiono o si aggravano alle 11 del mattino. C’è un aggravamento alle 11 o alle 23. Nella malaria il brivido, insieme ad una violenta congestione della testa, verrà alle 11. Si manifestano parossismi regolari alle 11 e alle 23; o talvolta alle 11 e altre volte alle 23. Brivido quotidiano alle 11. Questo rimedio ha guarito malattie di tipo congestizio quando le congestioni erano vaganti, ma in particolare cefaliche ed erano accompagnate da costrizioni e contrazioni. Cactus grandiflorus Lezioni di Materia Medica Omeopatica 290
CADMIUM SULPHURICUM Cadmium sulphuricum è stato sperimentato solo parzialmente, e quindi si possono dare su di esso un numero limitato di informazioni; di un elemento si può dire che è completamente sperimentato quando ha lasciato la sua impronta su tutti gli elementi dell’uomo, quando ha raggiunto la sua intelligenza e la sua memoria, quando ha raggiunto i suoi organi e tutte le loro funzioni, cioè quando un uomo in buona salute ha preso il farmaco fino a che il suo essere non ne sia colpito e tutte le modificazioni ottenute siano riconosciute come gli effetti del farmaco. Ogni farmaco colpisce in un modo o in un altro tutti gli elementi dell’uomo e nessun farmaco è ben sperimentato fino a quando non si sa come questi elementi siano colpiti. In Cadmium sulphuricumc’è il timore del lavoro, l’avversione per qualsiasi attività, sul piano mentale e fisico. La sua ansia è stata messa in evidenza, più dai trattamenti che dalla patogenesi, abbastanza da farci sapere che si classifica per la sua ansia accanto ad Arsenicum; si potrebbe metterlo accanto ad Arsenicum per la sua prostrazione; ha una grande debolezza; potrebbe anche essere posto accanto ad Arsenicum considerando gli organi colpiti soprattutto per la sua azione sullo stomaco, che somiglia un poco a quella di Arsenicum: irritazione gastrica con vomito e grande debolezza. Ha dei vomiti come quelli che si trovano nelle malattie infettive a forma adinamica, un irritazione gastrica come quella della febbre gialla, con vomito nero; ed è esattamente in questa fase che si scopre questa somiglianza con Arsenicum nelle febbri a forma adinamica. Ma, contrariamente ad Arsenicum, esso ha come caratteristica generale di volere stare assolutamente tranquillo; in parte si tratta di indolenza, in parte di avversione per il movimento. Aggravamento col movimento, come Bryonia. E così, per tutto il rimedio ritroveremo l’esaurimento di Arsenicum e l’avversione per il movimento di Bryonia. In ogni parte del corpo e in tutte le circostanze noi troviamo Cadmium sulphuricum nervoso e soggetto agli spasmi; esso colpisce i muscoli come Zincum. Allo stato grezzo lo si trova associato allo zinco. Hering fece numerose osservazioni con le quali tentò di provare che alcune sostanze che in natura sono analoghe, hanno tra loro una relazione e illustrò queste osservazioni con l’esempio di Tellurium che si presenta sotto la forma di tellurite d’oro. È possibile che sostanze così associate siano in qualche modo simili, ma questa è solo una considerazione secondaria, dato che ogni sostanza deve essere studiata secondo i suoi meriti. Nello studio delle sperimentazioni non si deve lasciare niente al caso. Ogni rimedio deve essere usato secondo i suoi propri sintomi e per questi non vi sono sostituti. Se un rimedio non agisce, il medico omeopata non può che riesaminare il caso e cercare nuovi sintomi e un altro rimedio. Il paziente, nella sua stanza, ha le vertigini; il letto gira. I sintomi della testa, l’ansia e la vertigine sono come quelli che vengono nelle forme adinamiche di irritazione grastroin291 testinale, come nelle febbri continue dove sono profondamente radicati, dove la mente è lenta e appesantita, come nella febbre gialla con prostrazione, vomito di sangue, vomito nero. Fitte alla testa, pulsazioni alle tempie. Non si ricorre tanto spesso a Cadmium sulphuricum nelle cefalee comuni quanto in quelle che accompagnano le febbri a forma adinamica, con grande afflusso di sangue alla testa. Dolore tagliente come un coltello, come quello della febbre gialla. I sintomi oculari sono numerosi. Infiammazione locale; congiuntivite con secrezione che dura a lungo; congiuntivite cronica. Una vecchia irritazione agli occhi torna ad ogni
raffreddore e ad ogni cambiamento di tempo. Ispessimento della congiuntiva. Infiammazione scrofolosa degli occhi. Punti di ulcerazione; vecchie cicatrici che si riaprono e si richiudono. Questo rimedio fa meraviglie guarendo disturbi oculari di vecchia data, opacità con infiammazione torpida. Sensazione di pressione sugli occhi. Paralisi delle palpebre; ptosi. Colpisce spesso un solo lato del volto e un solo occhio. Produce paralisi come Causticum; paralisi di una parte o di un lato del corpo. Dopo un attacco di apoplessia, quando il paziente si ristabilisce, ma resta della debolezza ad un braccio e ad una gamba, Cadmium sulphuricum rivaleggia con Phosphorus. Disturbi della sensazione qua e là. Formicolii sulla pelle e nei tessuti profondi. Sensazione di torpore, o di formiche che strisciano alle estremità, profondamente nei muscoli e nella pelle. Iperestesia o anestesia. Torpore di certe parti del corpo: il naso, una mano; torpore a zone. In questo Cadmium sulphuricum è simile a Causticum. Le parti paralizzate a volte sono dolenti. Sensazione di reptazione nelle parti paralizzate. Vecchio catarro nasale che finisce per creare delle carie nelle ossa del naso distruggendole. Ulcerazione. Dolori nelle ossa. Starnuti; corizza, foruncoli, ascessi. Alterazioni del gusto. Questo rimedio conviene alle forme adinamiche delle febbri continue; ha del nero sui denti, lingua scura, lingua sanguinante e bocca secca, come nel tifo, la febbre tifoide e la febbre gialla. Lingua pesante, difficile da muovere. Difficoltà ad inghiottire. I muscoli della gola sono colpiti, cosa che provoca la disfagia. Costrizione dell’esofago. Sete intensa. Ogni volta che beve acqua fredda, di cui ha un violento desiderio, ha la pelle d’oca, sensazione di formicolio o orripilazione della pelle come Capsicum. I sintomi più forti e più importanti li riscontriamo nello stomaco; esso non fa più il suo lavoro, non digerisce più. Tutto è acido: i liquidi e gli alimenti più leggeri sono trasformati in sostanze acide che tornano su, mescolate a sangue o a bile; eruttazioni rancide; grande sfinimento. La nausea è molto penosa; essa accompagna i malesseri di tutto il tubo digerente sino all’addome, come in Ipeca, Antimonium tartaricum e Arsenicum; una nausea considerevole. Il paziente suda freddo. Vomita muco giallo-verde. Toccando le labbra si provoca la nausea. Passando in rivista i sintomi qui descritti e considerando questo vomito di alimenti facilissimi da digerire, un medico esperto penserebbe ad una infiammazione gastrica acuta. Dopo una grave malattia, come una meningite cerebro-spinale, un tifo, una febbre gialla si manifesta un’irritazione gastrica. Lo stomaco non ce la fa più; non c’è più digestione e tutti gli alimenti vengono vomitati. Il paziente è convalescente, ma ha un’irritazione gastrica. Vuole stare tranquillo. La prostrazione e l’irritazione gastrica di Cadmium sulphuricum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 292
Arsenicum compaiono all’inizio della febbre, con caldo e agitazione. Questo rimedio entra in scena dopo la scomparsa della febbre e, malgrado la sua ansia, il paziente vuole stare tranquillo. Arsenicum è ansioso, vuole andare da un letto all’altro e da una sedia all’altra, e ha paura di morire. Cadmium sulphuricum sembra dire: «Non parlate con me, non mi seccate, lasciatemi morire in pace». Vuole stare in assoluta calma e questa fase arriva alla fine di una malattia febbrile. Un gran numero di questi pazienti muore perché non può mangiare, ma questo rimedio avrebbe potuto salvarli. Quando avrete un caso di cancro con bruciore, prostrazione e vomito, Cadmium sulphuricum allevierà questi sintomi per settimane. Ho visto alcuni di questi pazienti le cui sofferenze erano state calmate con
analgesici finché il loro stomaco non tratteneva più niente, e questo rimedio ha portato loro sollievo. In caso di irritazione gastrica per carcinoma, è un rimedio prezioso, un grande palliativo; vomito come i fondi del caffè. Dolori urenti e taglienti allo stomaco. Sintomi gastrici, come quelli che ci sono durante la gravidanza o nei vecchi bevitori. Bruciore allo stomaco che risale lungo l’esofago; rigurgiti che bruciano lungo il loro tragitto, fino alla bocca e alla gola; rigurgiti aspri, acidi. Sensazione di freddo allo stomaco. Colera infantile con irritazione gastrica. Dolore addominale con vomito. Fitte all’addome. Questi dolori ci insegnano che Cadmium sulphuricumè un rimedio che colpisce profondamente il fegato, la milza, lo stomaco e gli altri visceri addominali. Minaccia di cancrena. Tra le mani di buoni medici, è in questo caso il principale rimedio. Ricadute di febbre con vomito, diarrea e grande prostrazione. Ogni tanto se un paziente convalescente di febbre gialla, che si sta rimettendo in modo soddisfacente, si troverà in una corrente d’aria e si raffredderà leggermente, ecco che tutto a un tratto sarà preso da vomito nero, affonderà nella prostrazione e morirà. In questo stato Cadmium sulphuricum entra in concorrenza con Carbo vegetabilis, che era il primo rimedio usato dai medici esperti. 293
CALADIUM Caladium è un rimedio meraviglioso; forse alcuni di voi ne hanno letto e si sono sforzati di capirlo; è un rimedio difficile da capire, perché appare assolutamente evidente alla lettura delle sperimentazioni che lo sperimentatore non capì come descriverne e riferirne i sintomi; egli non seppe esprimere le proprie sensazioni tanto esse erano strane; non fu capace di descrivere il proprio stato psichico. Il paziente Caladium concentra la sua attenzione su un avvenimento che gli sembra sia avvenuto in giornata, ma non è sicuro se sia avvenuto o no; egli vi riflette bene e, malgrado tutto, non arriva a essere veramente sicuro della sua realtà, finché non va effettivamente a vedere e mette le mani sull’oggetto che ne fu testimone, finché non prova a se stesso con un contatto e una osservazione reale che la sua vaga impressione non lo ha ingannato, che è reale; allora se ne va e ricade nell’incertezza. Tale incertezza si riferisce a circostanze che in realtà sono accadute. «Dimentica tutto, non ricorda niente», ecc. Una perdita della memoria associata a questo stato vago della mente porta alla utilizzazione di Caladium in moltissime specie diverse di malattie psichiche, che si tratti di stati prossimi all’imbecillità o confinanti con la demenza. Durante tutto il giorno il paziente si sorprende a pensare a cose che avrebbe dovuto fare; e che gli sono semplicemente sfuggite dalla testa, le ha dimenticate. E così egli ha la mente a tratti «bucata». Vive in uno stato di distrazione. Questi sintomi si possono manifestare durante una malattia acuta, che arriva all’incoscienza. Si trova allora un certo grado di iperemia cerebrale e una maggiore o minore eccitazione; ma più importanti sono la prostrazione e la debolezza psichiche; il paziente è debole di mente; è incapace, gli è impossibile fare un lavoro intellettuale. Egli non può pensare: più pensa ad una cosa, più è stanco e più quella cosa sembra allontanarsi; più tenta di concentrarsi su un argomento e meno ci riesce. In queste condizioni, non c’è da meravigliarsi che gli sperimentatori stessi siano stati incapaci di enunciarne in modo preciso i sintomi in maniera da darci un’idea comprensibile della sperimentazione. È solo leggendo tra le righe, usando il rimedio e studiandolo che possiamo sbrogliare questa matassa aggrovigliata. «Molto pensieroso e molto distratto».
Negli stati acuti c’è il delirio, la sovreccitazione psichica, l’incoscienza, lo stupore. Tale stato psichico si verifica in caso di febbre continua, nel qual caso questo rimedio è utile. Uno dei più importanti problemi da risolvere quando consideriamo i disturbi psichici di un rimedio, è quello di sapere se useremo questo rimedio nell’isterismo, nel delirio che accompagna le diverse fasi della febbre, o nella demenza; e per averne ragguagli ci volgiamo a quella parte delle sperimentazioni che ci dà il ritmo del rimedio. Se vogliamo capire il delirio di Belladonna e quello di Bryonia per vedere quale dei due converrebbe in un dato caso, noi ci riportiamo all’azione febbrile del rimedio, e cerchiamo quale ne è la natura; il ritmo ci dà ampie informazioni sul genere di delirio, se l’aspetto del delirio stesso Lezioni di Materia Medica Omeopatica 294 ci lascia perplessi. Così vedremo che in Belladonna non c’è febbre continua, e siccome un rimedio deve essere, nella sua stessa natura, adatto alla natura stessa della malattia, sarebbe inutile seguire le numerose ingiunzioni scritte nei nostri libri che ci dicono di somministrare Belladonna nella forma acuta di delirio del tifo; invece Bryonia produce esattamente quello stato; ne concluderemo che Bryonia è utile nei casi che presentano sintomi simili a quelli di quello stato, perché il ritmo della malattia è simile al ritmo di Bryonia che ha nei suoi sintomi la febbre continua. Belladonna invece possiede la febbre intermittente, specialmente quella remittente, e anche il delirio acuto di Belladonna è simile al delirio acuto della febbre remittente. E ora adattiamo questa nozione allo studio di Caladium: la febbre di Caladium è una febbre continua; non ha una febbre molto alta, ma continua; vedremo che tale febbre può condurre al coma e allo stupore; «delirio, mormorio inintelligibile»; prostrazione psichica. Questo rimedio conviene ai casi adinamici di febbre tifoide, con esaurimento e biascicamento, ai casi che si sviluppano molto lentamente e non presentano un delirio molto attivo, ma un biascicamento, una forma lenta di semincoscienza, spessissimo il coma o lo stupore come in Phophoricum acidum, o l’ebetismo. In persone psichicamente e fisicamente prostrate per eccessi sessuali o avvelenamento tabagico, si manifesta la perdita della memoria. Caladium è indicato nei vecchi depravati che non sanno compiere l’atto sessuale quando si sposano. Essi hanno un desiderio ossessivo dell’altro sesso senza essere capaci di arrivare al coito: è il supplizio di Tantalo! Hanno idee lascive. Tali uomini stanno in piedi all’angolo della strada e restano a pascersi della forma delle ragazze che passano, mentre il loro seme esce goccia a goccia; è uno stato che si riscontra anche in Picric acidum e in Selenium. Voi potete guarire questi pazienti solo se loro vogliono cambiare e se voi potete ispirar loro il desiderio di una vita migliore. Diversamente non potete salvarli; d’altro canto coloro che fanno di queste cose il loro diletto non meritano di essere salvati e la medicina non avrà presa su di loro. La guarigione si può ottenere solo se la volontà del paziente facilita l’azione del rimedio. Il paziente è estremamente nervoso; ha paura delle propria ombra; resta sveglio tutta la notte con pensieri lascivi, con oppressioni, soprattutto al momento in cui sta per addormentarsi; ha paura dell’avvenire. Paura di contrarre delle malattie, al di fuori di ogni occasione di contagio. Questo stato si alterna con un altro che ne è l’opposto. A tratti il paziente è totalmente incapace di valutare il pericolo. Si getterà in un qualsiasi pericolo senza pensarci. Folle temerarietà. Possiamo riassumere i sintomi psichici dicendo che il paziente è estremamente impressionabile.
Vertigine chiudendo gli occhi. Caladium non può stare in piedi o camminare con gli occhi chiusi, ma non ha in altro modo somiglianze sufficienti con l’atassia locomotoria per essere utile in questa malattia. Sensazione di stordimento, di oscillamento dopo essersi disteso e aver chiuso gli occhi, come se si trovasse su una sedia a dondolo. Vertigine e nausea la mattina con sensazione di puntura all’epigastrio. Apre gli occhi domandandosi: «Dove sono? Che cosa volete da me standomi intorno?» Il testo è pieno di un gran numero di sintomi vaghi. I sintomi psichici sono fra questi i più importanti. Tutto il sistema nervoso è sovreccitato. Il paziente ha paura di tutto. 295 Sussulta quando sbatte una porta o qualcuno spiegazza un giornale. Non può dormire se c’è il minimo rumore. Fa tutto in gran fretta. Sovreccitazione nervosa. Il paziente si aggrava col calore e in una stanza calda, e migliora all’aria fresca. Tuttavia vuole nello stomaco bevande calde. Ha voglia di birra senza avere realmente sete. Mangia senza fame e beve senza sete. Lungo tutto il testo si trovano degli strani sintomi nervosi, che dimostrano la relazione del rimedio con i pazienti nevrastenici e isterici. Eruttazioni. In questo rimedio c’è la sensibilità della cute. Sensazione di reptazione. Sensazione di ragnatela. Sensazione di una mosca che gli cammina sul volto. La sua traspirazione è dolciastra e, se si trova insieme ad altri in una stanza mentre traspira, si vedranno tutte le mosche posarsi su di lui. L’odore dolciastro della traspirazione attira le mosche. Il prurito è intenso, soprattutto sulle parti genitali. Questo rimedio è utile alle donne estremamente nervose che presentano prurito vulvare che le tiene sveglie la notte e si accompagna ad una anormale eccitazione. Disturbi cardiaci dei fumatori. I sintomi nervosi prodotti dal tabacco sono simili a quelli di Caladium, e Caladium è utile in ogni genere di disturbi nervosi causati dall’uso del tabacco e delle sigarette. Molte volte ha allontanato completamente il paziente dal suo sigaro e sopprime l’irresistibile desiderio che impedisce ai fumatori di perdere la loro abitudine. Cefalee e disturbi psichici dei fumatori. Feci molli, gialle, pastose, in purea, come nel tifo. Dolori pungenti come se ci fossero dei coltelli, nel retto. Vi sono molti sintomi urinari. Urina di cattivo odore, putrida, poco abbondante. Dopo aver camminato, ci sono pulsazioni allo stomaco, sensazione di vuoto, di fremiti allo stomaco. Violento desiderio sessuale con rilasciamento del pene. Impotenza. La mattina, quando è mezzo addormentato ha un’erezione che, quando è del tutto sveglio, finisce. Quando il desiderio è molto accentuato, non ha la capacità di appagarlo. Erezioni involontarie, forti e dolorose, senza desiderio. Nessuna emissione durante il coito. Caladium ha delle secrezioni uretrali ed è utile nella blenorragia. Negli uomini vigorosi, quando la secrezione blenorragica è stata a torto soppressa, succede che questa soppressione porti all’impotenza. In questo caso Caladium ha guarito il paziente tanto spesso quanto Thuya. Eruzione pruriginosa sullo scroto. Il sintomo più saliente degli organi sessuali femminili è il prurito; la paziente è costretta a grattarsi e questo supplizio l’indebolisce sia nel corpo come nello spirito. Vi è qualche sintomo strano nel capitolo del sonno. Una sensazione di reptazione lo tiene sveglio. Insonnia provocata dal prurito, soprattutto il prurito delle parti genitali. Mentre dorme emette dei gemiti ansiosi che arrivano a svegliare i vicini. Sonno agitato; sogni ansiosi, molto vivi, dei quali il paziente ha un ricordo più preciso che degli
avvenimenti diurni. Quando si riaddormenta, riprende il sogno là dove l’ha lasciato svegliandosi. Caladium Lezioni di Materia Medica Omeopatica 296
CALCAREA ARSENICOSA Calcarea arsenicosa, che è un composto chimico di due rimedi dall’azione profonda ben sperimentati, dovrebbe logicamente presentarsi immediatamente alla mente come un rimedio di lunga durata, molto adatto a numerose malattie croniche. Di fatto è sufficientemente profondo per guarire alcuni dei nostri casi più ribelli di epilessia. In questo genere di malattie è rinomato. Si manifesta con una grande debolezza psichica e fisica. Una debolezza paralitica con tremore. Una sensazione di leggerezza del corpo come se volteggiasse nell’aria. Brevi perdite di conoscenza. Convulsione epilettica la cui aura è risentita alla regione cardiaca. Stanchezza pronunciata. Dolore e sensazione di mancamento alla regione cardiaca, seguiti da spasmi. Debolezza o vertigine o cecità temporanea. Convulsioni nelle malattie valvolari cardiache. Gli aggravamenti serali e notturni sono normali. L’ammalato non ama l’aria aperta. È sensibile al freddo, perché manca di calore vitale. Molti sintomi si manifestano salendo le scale. I disturbi peggiorano al minimo sforzo; dispnea, debolezza, malesseri, palpitazioni che compaiono con lo sforzo. Ansia fisica generale. Questo rimedio ha molti dolori urenti come Arsenicum. La parte sinistra del corpo è la più colpita. Calcarea arsenicosa è utile nella clorosi. Gli edemi e i travasi ne sono una caratteristica importante come per Arsenicum e Calcarea. Ha guarito un gran numero di casi di albuminuria agli stadi iniziali. I sintomi psichici seguenti spesso danno un’indicazione per la prescrizione del rimedio. Ansia la sera, la notte, a letto, al risveglio e durante il brivido. Apprensione la notte a proposito dell’avvenire e della salute. Paura: della follia, della morte, della notte e della solitudine. Il paziente è impressionabile. Sussulta facilmente. È estremamente triste la sera durante la febbre. La notte piange. Diventa indifferente al piacere. Dispera della propria guarigione, della propria salute. È disgustato della vita; stanco della vita. Incapace di concentrarsi. Confusione mentale al risveglio. Desiderio di compagnia. Timidezza. Scontento. Suscettibile, si irrita facilmente. Irritabile. Va in collera e ha disturbi causati dalla collera o dall’irritazione. Testardo. Incline alla critica. Cattivo. Estremamente agitato, soprattutto la notte (si gira e si rigira nel letto); durante la febbre; durante le mestruazioni. Indeciso. Si lamenta. Ha la memoria debole. Illusioni, allucinazioni: visione di fuoco, soprattutto la notte e chiudendo gli occhi; vede fantasmi, immagini, morti. Follia. C’è un violento afflusso di sangue alla testa con vertigini e spasmi generalizzati. Questo rimedio ha provocato e guarito molte cefalee croniche. Una caratteristica particolarissima della cefalea è quella che si sposta dal lato sul quale il paziente è coricato a quello 297 sul quale non è coricato e che continua a cambiare così quando il paziente cambia posizione. Ma non tutte le cefalee del rimedio hanno questa caratteristica. Ha una quantità di curiose modalità. Cefalea che migliora durante uno sforzo psichico, ma che dopo è molto peggiore. Eczema del volto e del cuoio capelluto. Freddo alla testa. Edema del
volto, delle palpebre, delle tempie e delle orecchie. Volto pallido, malaticcio, gonfio. Corizza con secrezione; starnuti. Anoressia, ma sete di acqua fredda. Ansia e pirosi. Stomaco facilmente disturbato, soprattutto dopo aver bevuto latte o alimenti freddi. Dilatazione dello stomaco e dell’addome. Dolore gastrico dopo aver bevuto acqua fredda. Dolore all’inguine dopo aver bevuto vino. Dolore pungente allo stomaco. Dolore come se gli rodessero lo stomaco. Dopo aver mangiato, ci sono eruttazioni e vomito e peso allo stomaco. Pirosi e acidità gastrica. Questo rimedio ha guarito ulcere gastriche. Molti indolenzimenti alla regione renale. Urina poco abbondante, urente, con albumina e cilindri. Dolore ai cordoni spermatici dopo uno sforzo e dopo aver bevuto vino. Dolore all’approssimarsi delle mestruazioni. Dolore urente all’utero e alla vagina. Leucorrea gialla, escoriante; leucorrea ematica, nauseabonda; per la leucorrea nauseabonda, Calcarea arsenicosa si può paragonare a Kalium arsenicosum e Kalium phosphoricum; è utile nel cancro dell’utero quando c’è bruciore e secrezione sanguinolenta, nauseabonda, urente, irritante. Metrorragia. Quando i sintomi concordano, ripristina le mestruazioni; flusso mestruale abbondante o, al contrario, insufficiente oppure troppo frequente e prolungato. Afonia prima delle convulsioni epilettiche. Secchezza della laringe. Sensazione di stiramento come per un filo che parte dalla laringe e si dirige all’indietro. Angina pectoris. Calore urente al torace con dolore alla regione cardiaca prima delle convulsioni epilettiche. Dolore al torace che si irradia alle braccia. Dolore cardiaco con palpitazioni. Dolore simile ad una stretta al cuore. Orgasmo di sangue alla regione cardiaca. Palpitazioni con calore al volto. Palpitazioni alla minima emozione o al minimo sforzo; soprattutto la sera e la notte. Polso rapido. Polso trigemino. Pulsazioni dei vasi sanguigni, soprattutto in testa e al dorso, che fanno uscire il paziente dal letto. Soffocazione e palpitazioni la notte a letto. Violenti dolori alla dorso, fra le scapole e al sacro. Il dolore dalla schiena si irradia nelle braccia. Debolezza degli arti inferiori. Edema delle mani e dei piedi. Insonnia nell’ultima parte della notte. Il sonno è turbato da sogni violenti. Di questo meraviglioso rimedio si acquisterà una più estesa conoscenza se si studieranno attentamente Arsenicum e Calcarea. Bisognerebbe fare nuove sperimentazioni con le sue forme dinamizzate. Calcarea arsenicosa Lezioni di Materia Medica Omeopatica 298
CALCAREA CARBONICA Se voleste realizzare un soggetto Calcarea potreste riuscirvi facendogli ingerire calce o acqua di calce fin quando l’apparato digerente ne sarebbe talmente indebolito da non poterne più assimilare; i tessuti in seguito sarebbero sempre più carenti di quello di cui necessitano e ci darebbero il soggetto Calcarea, un caso di «carenza minerale delle ossa», perché in realtà di questo si tratta. I lattanti che vengono alimentati mettendo acqua di calce nel loro latte, diventeranno rapidamente soggetti Calcarea, e non saranno più in grado di assimilare la calce contenuta negli alimenti naturali e risulteranno soggetti Calcarea come li stiamo descrivendo. Ma i casi spontanei di Calcarea sono quelli che di natura hanno uno stato malaticcio, che sono nati così, con l’impossibilità ad assimilare la calce nei loro alimenti naturali;
questi ingrassano e diventano molli e hanno un insufficiente sviluppo osseo. Nelle loro ossa vi è una maggiore proporzione di sostanza cartilaginosa che di calce; le ossa si curvano e hanno malattie e disturbi per mancanza di assimilazione. Denti carenti o mancanza totale di denti. Le ossa smettono semplicemente di svilupparsi e il bambino piomba nella cachessia. Che idea assurda quella di alimentare questo lattante con acqua di calce visto che non può assimilarla! Non è questo tanto ragionevole quanto tutto il resto dell’allopatia? Tuttavia i nostri omeopati si servono dei rimedi allopatici. Essi usano le più basse diluizioni che possono procurarsi e sembrerebbe strano che queste sostanze guariscono molto meglio tra le mani di un omeopata che tra quelle di un allopata. Evidentemente, è stupefacente che una dose unica della dinamizzazione conveniente a raggiungere il disordine organico permetta al lattante di assimilare il suo cibo, e di selezionare, partendo da quel cibo, la sostanza Calcarea di cui ha bisogno per le sue ossa e tutti gli altri tessuti e organi che ne sono privi. Subito i denti cominciano a spuntare, le ossa si sviluppano, le gambe del ragazzino diventano abbastanza ferme da farlo camminare e gli permettono presto di stare diritto. Si resta stupiti nel vedere quali cambiamenti si effettuano sotto l’effetto dei vari rimedi che convengono ai disturbi della capigliatura, come a quelli delle ossa o delle unghia. Il rimedio deve essere sufficientemente dinamizzato da corrispondere al male. ‘È certo che non deve essere allo stato grezzo perché il bambino, a causa della sostanza grezza, ha già subito un ritardo nella crescita. Dopo aver somministrato un’unica dose sufficientemente dinamizzata, in un mese o sei settimane, vedrete che le unghia che erano ondulate, rugose, macchiate e irregolari, formeranno il bordo e cresceranno lisce. Sui denti, che allo stato delle cose escono dalle gengive neri e malformati, vedrete delle brutte corone. Ma quando saranno state sottoposte all’azione del rimedio omeopatico adatto, vedrete formarsi sulle corone una linea marginale e a partire da quel momento i denti avranno un’apparenza sana, il corpo del dentino sarà liscio e rotondo, esattamente come se il bambino avesse ricevuto una spinta che l’aiuti 299 a fabbricare denti migliori. Succede probabilmente la stessa cosa alle ossa. Il periostio comincia a fare un lavoro sano. Questo è lo stato di Calcarea, nel quale il paziente ha bisogno di calce e non può assorbirne perché ne è saturo. Oppure ha una digestione insufficiente e non riesce ad assimilare la calce che si trova negli alimenti; questa lo attraversa e non ha alcun effetto. Lo stesso succede per molte nostre malattie in cui vi è una specie di impossibilità ad estrarre dal cibo e ad assimilare gli ingredienti di cui il corpo ha bisogno. Non bisognerebbe essere uno sciocco per credere di essere stati causa della costituzione di un dente? Non si edificano gallerie per talpe partendo dalle nostre alte dinamizzazioni; esse instaurano semplicemente uno stato di ordine, in modo che la digestione e la assimilazione seguano il loro corso e funzionino bene, e i tessuti siano in uno stato migliore. Torna la salute e, con essa, la bellezza, la crescita dei capelli, una pelle sana e delle unghia sane. Dobbiamo conoscere la costituzione di Calcarea. Non abbiamo bisogno di sapere se l’individuo è stato intossicato dalla calce; non ci interessa saperlo perché non è questo che ci indica il rimedio. Se la mancanza di assimilazione della calce è stata causata dalla calce, può essere necessario un rimedio fra altri dieci, per vincere tale disordine. Non sarà sempre Calcarea a coprire i sintomi. Ed è il rimedio che copre i sintomi a far passare l’organismo da uno stato anormale ad uno normale; la digestione riprenderà le sue funzioni e vedremo l’organismo crescere e prosperare. Il caso di Calcarea deve essere riconosciuto
dai sintomi e non dal fatto che il paziente è stato intossicato dalla calce; vi sono molte possibilità che il soggetto da trattare non abbia mai assorbito della calce. Molti di loro non sono mai stati intossicati dalla calce e però sin dalla nascita non sono stati capaci di assimilarla. Calcarea è pieno di congestioni e di afflussi di sangue alla testa; piedi freddi, testa calda: congestione al torace. Calcarea corrisponde, in misura elevatissima, ai malati clorotici ed anemici, pallidi e cerei e, malgrado ciò, spesso grassocci. Esso ha contemporaneamente malati grassi, molli e pallidi, ma anche stati di magrezza. I muscoli si atrofizzano. Dimagrimento del collo; dimagrimento che inizia dal collo e da lì progredisce verso il basso. Stati di anemia; paziente pallido, cereo, malaticcio; labbra pallide; orecchie pallide; dita pallide; pallide e giallastre. La parola clorosi è rapportata soprattutto alle ragazze. In questo caso sono indicati molti rimedi, ma Calcarea provoca proprio quel tipo di anemia chiamata clorosi. Provoca un’anemia delle più perniciose. Notevole rilassamento di tutti i tessuti; rilassamento dei muscoli; rilassamento delle vene; rilassamento della parete dei vasi sanguigni, soprattutto agli arti inferiori e all’ano, in misura tale che vi sono manifestazioni emorroidarie gravi o varici pronunciate alle gambe. Dilatazione venosa; queste vene varicose bruciano. Bruciore e dolore urente. Emorragie ed essudazione. Infiammazione e gonfiore doloroso delle giunture. Un’altra caratteristica marcata che si trova dovunque nel rimedio è la sua tendenza a colpire le ghiandole, ma specialmente le linfoghiandole. I gangli linfatici infra-addominali si induriscono, si infiammano e fanno male, simili a grossi noduli, come noci di «Hickory» [noce (bianca) americana. N.d.T.]; gangli tubercolari. Calcarea è utile nelle neoformazioni tubercolari. Degenerazioni calcaree, gangli calcificati, indurimento delle ghiandole. È utile nelle ulcere indurite alla base e all’orlo, donde la sua azione meravigliosa per lenire Calcarea carbonica Lezioni di Materia Medica Omeopatica 300
momentaneamente e limitare la crescita delle ulcere maligne, avendo queste ultime la base indurita. Le vecchie ulcerazioni cancerose sono fortemente contrastate nel loro sviluppo, vale a dire che lo stato di fondo migliora molto, lo stesso paziente ha una maggiore resistenza, e le ulcerazioni cominciano a cicatrizzarsi. Nelle malattie cancerose che dovrebbero portare alla morte in sedici mesi, il paziente prendendo Calcarea, se è indicato, vivrà cinque anni. È sempre qualcosa, e spesso è tutto quello che si può sperare con un tumore maligno. Nelle affezioni ghiandolari in cui le linfoghiandole, tutt’intorno, sono infiltrate e dure, dove c’è un dolore vivo che brucia e punge, dove il tumore ha invaso e preso possesso dei tessuti circostanti creando aderenze, il caso è serio. In quasi tutti questi casi il tumore è maligno. Questi casi sono completamente diversi da quelli in cui le linfoghiandole sottocutanee sono libere e lo scorrimento non è impedito da aderenze fibrose. Le malattie cancerose bruciano e pungono. Le affinità che Calcarea ha con i processi di proliferazione nelle ghiandole sono tanto forti, che, se i sintomi corrispondono, guarisce molti tumori adiposi e cisti. Esso fabbrica la ghiandola e fabbrica l’osso. Un’altra cosa che si trova dovunque nel rimedio è uno stato piemico che si traduce in ascessi nei muscoli profondi. Ascessi collocati in profondità nel collo, nella coscia, nell’addome. Sarete stupiti di sapere che Calcarea (se i sintomi concordano) preserverà tale ascesso e questo non si aprirà. Ho visto spesso sparire un ascesso, mentre la fluttuazione era tra le più nette. Li ho visti sparire quando la presenza del pus era stata accertata dalla
puntura; ho visto sparire non solo gli ascessi, ma anche lo stato piemico che li aveva preceduti. Abbiamo solo pochi rimedi che possono fare questo. In questo caso c’è qualcosa di curioso. Perché Calcarea favorisce il riassorbimento di questo liquido e stimola la zona a calcificarsi? Questo va oltre ciò che sono in grado di spiegare, ma è tuttavia quello che Calcarea fa, a condizione che i sintomi concordino. Alcuni rimedi, come Sulphur e Silicea, quando i sintomi corrispondono, accelerano la suppurazione. Ma Calcarea ha questa particolare azione di concentrare e condensare. Uno di questi può essere indicato in un caso, l’altro in un altro. Può accadere che Silicea sia indicato e che l’ascesso sia collocato in un punto così pericoloso che somministrando Silicea le conseguenze che derivano in maniera naturale dall’estensione dell’ascesso siano pericolose; in un caso simile bisogna chiamare il chirurgo per drenare l’ascesso in condizioni di sicurezza, anche sapendo che se fosse stato situato in un punto meno pericoloso sarebbe stato più vantaggioso per il paziente prendere il rimedio necessario. Può accadere che il periostio sia leso da una martellata che lo raggiunge attraverso il muscolo causandogli una ferita o una contusione. Ci sarà un’infiammazione, si formerà rapidamente del pus e, se Calcarea è indicato dalla costituzione del paziente, il bisturi del chirurgo sarà completamente inutile e sarebbe tra le cose più spiacevoli. Ma ponendosi dal vecchio punto di vista, il medico che non sa niente di omeopatia, né delle meraviglie dei nostri rimedi, leverebbe le braccia al cielo, orripilato: «Come! se provocate il riassorbimento di questo pus nell’organismo ci sarà l’avvelenamento del sangue e la morte». Tuttavia, sotto l’azione di Calcarea è sicuro che tale riassorbimento in qualche modo ha luogo, che il paziente migliora di giorno in giorno, i sudori cessano, i brividi scompaiono, egli torna ad un completo benessere, il suo appetito aumenta e alla fine è più forte e resta in buona salute. 301 Giudicando dal vecchio punto di vista, non si può formulare alcuna conclusione sui problemi che si porranno riguardo all’omeopatia. Possiamo giudicare solo dal nostro punto di vista e attraverso quello che sappiamo. E se sentite dire che qualcuno ha tentato questo o quello senza successo, questo qualcuno ha dimostrato solo il suo personale insuccesso. L’omeopatia è capace di fare la propria dimostrazione in mano ad ogni persona intelligente; dovunque il medico usa l’intelligenza, si serve della legge e applica il rimedio in accordo coi sintomi, allora egli vede che il caso prende il corso che abbiamo appena indicato. Un’altra grande caratteristica che in questo rimedio si trova dappertutto è la sua tendenza a far crescere i polipi. Coloro che hanno bisogno di Calcarea avranno polipi nel naso e nelle orecchie, nella vagina, nella vescica o altrove. Ci saranno anche formazioni cistiche e strani, piccoli papillomi. Un’altra cosa strana di Calcarea è quella di provocare delle esostosi. Questo tipo di disordine deriva dalla irregolarità di distribuzione della calce. Si potrebbe pensare che la natura pensa di distribuirla uniformemente, là dove può fare il massimo del bene. Ma quando comincia la carenza minerale delle ossa, la calce può accumularsi in un punto ed essere quasi assente in un altro. Un osso potrà essere cartilaginoso e un altro avere escrescenze ossee. Si crea il rammollimento dell’osso. Una formazione anormale dell'osso. Da questo è venuto fuori un sintomo-chiave, da conoscere: «Impara a camminare tardi», per la grande debolezza delle gambe. In questo caso non c’è ritardo ad imparare a camminare, ma marcia tardiva. Il paziente sa camminare, ma non può. Natrum muriaticum ha un disturbo cerebrale: il bambino è in ritardo per imparare a fare le cose. «Sviluppo
tardivo del tessuto osseo. Incurvamento osseo». Muscoli flaccidi. Malattie articolari come la coxalgia. Il rimedio è pieno di reumatismo. Stato reumatico e gottoso delle giunture. Il malato Calcarea è un paziente freddoloso. Sensibile all’aria fredda. Al vento forte. All’arrivo di un temporale. Sensibile all’arrivo del freddo, e quando il tempo cambia da caldo a freddo, sembra quasi impossibile che lui si mantenga caldo; ci vuole qualcosa che gli tenga il corpo caldo. La sua testa a volte è congestionata e, toccandola, è calda; ma spesso se la sente fredda. Ha la sensazione che il suo cuoio capelluto sia freddo. Inoltre il suo corpo, a toccarlo, è quasi sempre freddo e lo sente freddo e ha bisogno di una quantità di vestiti. I piedi sono freddi. Il soggetto suda in diversi punti del corpo, punti ben delimitati. Sudore sulla fronte o sul volto, o alla nuca o sul davanti del torace o ai piedi. Sensibilità al freddo e debolezza si trovano dappertutto. Debolezza alle gambe. Mancanza di resistenza; peggiora con ogni genere di sforzi. Gli manca il fiato. I soggetti sono grassi, molli, anemici. A volte hanno un aspetto grassoccio, con frequente rossore al volto, ma non hanno resistenza, e, se un paziente del genere tenta un piccolo sforzo, ecco che si ammala con la febbre o la cefalea. Calcarea è pieno di accidenti che si manifestano dopo aver sollevato un peso, dopo uno sforzo, una marcia, una marcia sufficiente a farlo sudare, e questi accidenti si verificano molto bruscamente, perché egli non può arrestare la traspirazione stando fermo senza ammalarsi. Se comincia a sudare e si ferma abbastanza a lungo da sentirsi a proprio agio, la traspirazione si arresta così bruscamente che avrà un brivido, oppure una cefalea. Calcarea carbonica Lezioni di Materia Medica Omeopatica 302
È debole, stanco, ansioso. Ha difficoltà di respirazione. Debolezza cardiaca. Debolezza ovunque. I muscoli sono incapaci di sostenere qualunque sforzo prolungato, ed è la stessa cosa per la mente. Anch’essa è incapace di sostenere qualsiasi sforzo psichico prolungato. Calcarea è un malato stanco. Soffre di mancanza di calce. È stato incapace di assimilare la calce e va a finire in uno stato di ipertrofia delle ghiandole, di dimagrimento del collo e degli arti mentre contemporaneamente aumenta il grasso addominale e le linfoghiandole addominali. Ciò si nota soprattutto nei bambini. Bambino dal ventre grosso con dimagrimento degli arti e del collo. Ghiandole ipertrofiche. Pallido, molle, sofferente. Soggetti che ingrossano senza che aumenti minimamente la loro forza. Ingrossano e diventano flaccidi. Restano deboli. I convalescenti riprendono peso, ma i loro tessuti sono molli e, in poco tempo, diventano edematosi. Il paziente Calcarea ha le gambe tanto stanche e ha tanta stanchezza al torace che non può salire una scala. Salendo una scala ansima e soffoca. Presenta uma evidente stanchezza muscolare e mollezza. La sua nutrizione è ovunque ostacolata. È il genere di paziente che si soleva designare col nome di scrofoloso. Noi chiamiamo questo stato psora e Calcarea è uno dei nostri antipsorici più profondi. È un rimedio che agisce profondamente sulle forze vitali e che ha una solida presa su ogni parte dell’organismo. Esamineremo adesso i sintomi psichici. Tutti i sintomi della mente ci presentano Calcarea in uno stato di grande debolezza; il paziente non riesce a portare a termine alcun lavoro intellettuale. Il lavoro intellettuale lo stanca molto. Pieno di ansia. Per un lavoro intellettuale è stanco psichicamente e fisicamente. È assalito da improvviso sudore, si innervosisce, si irrita e si turba. Grandi turbe emotive; accidenti che durano giorni e settimane per il nervosismo provocato dalle emozioni; è abbattuto dalle contrarietà, le vessazioni, o da un turbamento emotivo di ordine generale. «Incapace di applicarsi».
Incapace di riflettere adeguatamente per un certo periodo di tempo dopo l’irritazione, la contrarietà, la preoccupazione. Calcarea è utilissimo negli accidenti causati dal prolungarsi di contrarietà, dall’applicazione dovuta agli affari, dal nervosismo. Ha una maniera di sentire particolare, che differisce considerevolmente da quella della maggioranza dei rimedi. Sente il suo esaurimento psichico, e gli sembra che questa debolezza e questa incapacità di legare l’azione al pensiero debba tendere alla follia; egli rimugina quest’idea, è convinto di essere pazzo o sul punto di diventarlo, di diventare debole di mente; ne ha del resto l’aspetto perché ha in mente questo: che sta per diventare pazzo o debole di mente e che le persone se ne accorgano. Crede che la gente lo guardi con sospetto e lui stesso la guarda con sospetto e si chiede perché non gli dicano niente in proposito. Crede di essere sul punto di diventare pazzo, che gli altri osservino il suo stato psichico e questo pensiero gli frulla nella mente quasi continuamente. Ci pensa giornate intere e tale pensiero lo eccita molto; ci pensa la notte e questo lo tiene sveglio. Resta a letto sveglio sino a tardi a pensare. Calcarea conduce ai piccoli pensieri, ossia trascina la mente sulle piccolezze, sulle idee poco importanti o ad insistere su piccoli dettagli; ma la sua mente è, per così dire, forzata a soffermarsi su cose che non riesce a lasciare da parte. Quando il paziente Calcarea racconta ai suoi amici le sensazioni che prova, essi gli dicono naturalmente: «Perché non lasci stare tutto questo; sono cose senza importanza», ma per lui sono 303 problemi importanti e non può lasciarli stare; tutte queste piccole cose si combinano per convincerlo che sta per perdere la ragione. Non può fare calcoli, non può seguire un pensiero che lo assorba; non può riflettere su argomenti che lo assorbono; se si è occupato di filosofia, ha perduto l’attitudine a trattare a fondo argomenti filosofici. Ha perduto la profondità di pensiero. Egli conclude secondo le proprie emozioni piuttosto che attraverso l’opera della propria intelligenza; tira le conclusioni sui fatti secondo quello che vorrebbe che fossero. Si crederebbe quasi che desideri impazzire, tanto insiste nel parlarne. È incapace di ascoltare qualsiasi argomento e questo stato peggiora di giorno in giorno. È incapace di ascoltare le assicurazioni del proprio medico nel quale ha sempre avuto fiducia. È inutile, sembra, tentare di farlo ragionare, e tuttavia la sua malattia non è talmente avanzata da renderlo incapace di ragionare su argomenti al di fuori del suo stato psichico. Egli immagina delle cose e nel vederlo insistere fino a quel punto sulle cose che immagina ci si può stupire veramente, tanto infime sono tali cose. Lo stesso avviene quando cade nella follia o nell’imbecillità o in uno stato di deficienza generale. È uno stato di passività nel quale resta seduto a pensare ai suoi piccoli affari e alle sue piccole cose la cui somma fa zero assoluto, e resta seduto ore e ore; il testo delle sperimentazioni dice: «Resta seduto e spezza bastoni, o piega spilli con le dita per tutto il giorno». Fa piccole cose e in questo modo si tiene occupato, logorandosi sempre di più in questa attività. Il risultato è che anche il più piccolo ragionamento diventa impossibile. Gli è quasi impossibile arrivare ad una conclusione perché non la vede mai due volte nella stessa maniera. Non può fare un’addizione o una sottrazione nemmeno nella forma più semplice. D’altra parte pensa molto al proprio stato, e crede che tutti lo osservino, fin quando, alla fine, chiudendo gli occhi, ha delle visioni. Giusto nel momento in cui finisce per essere tranquillo e pensa: «Ora vado a dormire; mi sbarazzerò di tutto questo» e chiude gli occhi per dormire, eccolo costretto a riaprirli, il più in fretta possibile, tutto eccitato, perché vede spaventosi piccoli fantasmi; non può mantenere la lucidità mentale. Non può addormentarsi
perché i pensieri lo infastidiscono e vede ogni genere di cose. Non ha equilibrio mentale. Sappiamo che un’intelligenza forte lascia da parte simili follie, ma sono proprio le cose sulle quali insiste il paziente Calcarea. Parla da solo. Resta coricato o seduto, quando è solo, continuando una conversazione con tutte le persone con le quali immagina di avere avuto a che fare, su tutti i soggetti immaginabili; e tutto questo cresce e si moltiplica e lui crede che sia tutto reale. È evidente quanto tutto ciò sia lontano dalla salute mentale, benché, nonostante tanti fatti strani, non sia pronto per il manicomio, perché, quando è animato, segue bene una conversazione e agisce come le persone normali. Quando è solo, quando non ha nessuno che discuta con lui, allora fa cose strane. Quando è in compagnia, generalmente si frena e si domina e quindi quelle cose non le fa. Segue la stessa idea quando entra nel delirio o nella follia. Egli si spella le dita e fa ogni genere di piccole stranezze. Ha delle visioni e, quando ha gli occhi chiusi, vede figure umane. «Immagina che qualcuno cammini al suo fianco». Questo è stato osservato attentamente durante la sperimentazione di Silicea. È stato osservato anche in Petroleum e Calcarea. In uno stato di perfetta salute, con una intelligenza forte e vigorosa, vi sono poche Calcarea carbonica Lezioni di Materia Medica Omeopatica 304
possibilità di provare questa sensazione, ma nelle persone nervose e specialmente nelle donne che hanno perduto un poco del loro equilibrio, questo è frequente. «Aberrazione mentale con visioni orribili. Vede una muta di cani attorno a sé. Si batte con loro per cacciarli». Ora, eccovi una sensazione che si verifica nella donna nervosa. «Ha l’impressione di voler correre, gridando, in lungo e in largo». Le sembra di non poterne fare a meno; è costretta a gridare. Questo succede a persone spossate, spaventosamente sconvolte dalla morte di un familiare. Una madre perde il figlio, una moglie il marito, una ragazza il fidanzato. Ne ha il cuore spezzato e diventa nervosissima. È uno stato di isterismo. Ho visto d’altro canto la stessa cosa presso gli uomini. Me ne ricordo uno. Si ammalò in questo modo in seguito a preoccupazioni di affari. Aveva la stessa impressione. Camminava in lungo e in largo in casa, dicendo che sentiva il bisogno di fuggire o saltare fuori dalla finestra, o fare qualsiasi altra cosa. Questo stato accentuato di eccitazione nervosa è analogo allo stato psichico che si riscontra nell’isterismo. «Non pensa che ad omicidi, incendi, topi, ecc. e non parla di altro». Il che significa che parla sempre di cose poco importanti e assurde. Cose che non interessano nessuno. E tuttavia ho visto pazienti che agivano così e mi succedeva di chiedergliene la ragione. La risposta abituale era questa: «Ho tentato a lungo di non farlo, e vedendo che non potevo ho continuato perché avevo l’impressione che mi facesse bene». «Lei pensa a omicidi, incendi, topi, ecc. e parla solo di questo». La vostra paziente può parlare di altre cose assurde, ma io voglio solo mettere in evidenza il concetto che resta seduta parlando di cose assurde e non può farne a meno. Ella medita infinitamente su tutto questo o ne parla incessantemente. Ha violenti accessi di urla. Dopo di che la paziente Calcarea si rifiuta di parlare, non dice niente. È possibile che, quando non c’è nessuno, parli da sola, ma si rifiuterà di conversare e resterà seduta, in assoluto silenzio. Altra cosa: il paziente Calcarea a volte è assalito da avversione per il lavoro e lo abbandona. Lascia un affare tra i più prosperi, e dopo essersi affannato a condurre l’affare in porto, torna a casa a non fare niente. Dichiara che gli affari non valgono niente. È stanco degli affari e, quando li riprende, si ha l’impressione che debba impazzire. Non vuole
occuparsene, non vuole sentirne parlare. Ci si può rendere facilmente conto che il paziente Calcarea non è spinto tanto a questo stato di debolezza e di stanchezza da preoccupazioni di lavoro, sebbene abbia anche quelle. Ma quello di cui parlo adesso è che si è stancato sino all’esaurimento e che, all’apice del successo, abbandona i suoi affari e torna a casa piantando tutto. L’impressione che dà è quella che sia pigro. Se lo guardate, arrivate alla conclusione che l’individuo è pigro. Invece è la follia; non è la naturale pigrizia del vagabondo, anche se molto spesso è possibile guarire anche quella. Egli è stato attivo e improvvisamente ecco la metamorfosi. Nella sua mente avviene un gran cambiamento e compaiono i sintomi. Non si tratta di persone nate così, nate pigre, che non hanno mai lavorato, ma di persone che sono diventate pigre. Tutto ciò ricorda il sintomo che si manifesta in un uomo pio e retto, il contegno e i discorsi del quale erano rimasti sino a quel momento onesti e che improvvisamente cambia e si mette a bestemmiare. Sappiamo sicuramente che quest’uomo è pazzo. Accanto a 305 questo però troverete dei pazienti che hanno avuto sino a un certo punto solo un’attività banale e che a un tratto sono presi dalla follia lavorativa, e sembra che abbiano, in questa insensata attività, la possibilità di lavorare quasi giorno e notte; si alzano presto e si coricano tardi. È uno stato morboso. Se dunque nel Repertorio leggiamo «Attività», questo non significa uno stato di attività normale ma uno stato di attività talmente esagerato da diventare sintomo; il soggetto è diventato talmente attivo da avere la mania del lavoro. «Crisi lamentevoli. Depressione psichica e malinconica». È strano vedere una vispa ragazzina di otto o nove anni diventare triste, malinconica, mettersi a parlare dell’altro mondo e degli angeli e dire che vorrebbe morire e andarci; ella è triste e vuole leggere tutto il giorno la Bibbia. È una cosa strana, ma Calcarea ha guarito casi come questo. Li hanno guariti Arsenicum come anche Lachesis e Calcarea. Questi soggetti hanno una certa tendenza ad essere precoci, hanno seguito la scuola domenicale e hanno preso troppo seriamente le cose che vi hanno imparato. Bambini tristi e infelici, e persone anziane disgustate dalla vita, che della vita ne hanno abbastanza. Tutto ciò somiglia molto ad Aurum. Spiegando Aurum ho spiegato, insistendoci, che la cosa che amiamo di più è la vita; e quando un soggetto smette di amare la propria vita, quando essa lo annoia, e ne ha disgusto e desidera morire, costui è sull’orlo della follia. In effetti è una follia della volontà. Non abbiamo che da gettare un’occhiata indagatrice attorno a noi per renderci conto che si può essere pazzi unicamente per gli affetti, o pazzi esclusivamente per l’intelligenza. Quest’ultima può rimanere perfettamente integra, e gli affetti invece essere distrutti. In Calcarea si trovano entrambi ugualmente turbati. Questo paziente può essere pazzo quanto alla volontà, in maniera che tutti i suoi affetti ne siano turbati; non ce n’è nemmeno uno che sia simile a quello di prima, a quello che era quando lui stava bene; sentirà antipatia per la famiglia o per qualche suo membro. Oppure può avere l’affettività quasi intatta, ma non avere alcuna intelligenza e fare ogni genere di cose strane. Il paziente Calcarea è pieno di timore. È stanco di vivere; disperato, ansioso. Vede il mondo tutto nero. «Paura di veder sopraggiungere qualcosa di triste o di terribile. Paura di perdere la ragione, o che le persone si accorgano della sua confusione mentale». «Paura della morte; della tubercolosi; della sventura, della solitudine». Le paure abbondano, specialmente quando l’azione della volontà è turbata. Il paziente trasale al più piccolo rumore. Non può dormire in modo da riposare il corpo o la mente. È disturbato nel sonno da sogni orribili; il suo è un sonno senza riposo. «Ansia e accentuata oppressione.
Agitazione e palpitazioni. Scoraggiato; senza speranza». Questi sintomi devono essere associati e legati al nostro temperamento leucoflemmatico, pallido, molle, malaticcio. «Bambino stizzoso e collerico. Facile da spaventare». Molti disturbi si manifestano a seguito di sforzi intellettuali. Molti accidenti dopo nervosismo, dispiacere o spavento. Il paziente ha una circolazione talmente debole, ha tanti di quei disturbi cardiaci, che ha le palpitazioni al minimo segno di nervosismo. Il paziente resta senza fiato a causa di uno sforzo fisico qualsiasi e questo ha una tale influenza sulla circolazione sanguigna nel corpo e nel cervello, ha una tale influenza sulla mente e sul sistema nervoso, che quasi sempre, ad ogni occasione, insieme a sintomi di ogni genere, si vede comparire immediatamente la vertigine. Paura, ansia e vertigine. Se, in seguito ad emozioni, il paziente si agita, ha degli stordimenti. Salendo una scala il sangue gli va alla testa ed ha degli stordimenti. Calcarea carbonica Lezioni di Materia Medica Omeopatica 306
Confusione psichica e vertigine per sforzo intellettuale. Se subisce uno shock, o riceve cattive notizie, o ha un’eccitazione psichica o qualche dispiacere, vedrà sopraggiungere ugualmente la vertigine. Confusione mentale, iperemia cerebrale, estremità fredde, coperte di sudore, con vertigine. «Vertigine arrampicandosi in luoghi alti»; questo deriva dallo sforzo fatto per salire. C’è un afflusso di sangue alla testa e il soggetto ha uno stordimento. «Salendo una scala o una collina. Alzandosi bruscamente o girando la testa anche stando distesi». Uno dei sintomi più impressionanti della testa nel paziente Calcarea è il sudore, sudore alla testa per ogni più piccolo sforzo. Suderà in testa mentre non suda in alcun’altra parte, ed ha la testa coperta da sudore freddo mentre il resto del corpo non lo è. La stessa cosa si verifica a proposito dei piedi. Quando i suoi piedi diventano freddi, traspirano; quando sono caldi, traspirano. Si penserebbe che una persona che entra in una stanza fredda cesserà di sudare, ma al paziente Calcarea succede di avere un attacco di sudore subitaneo alla testa e ai piedi, in una stanza fredda. Suda sulla fronte, di modo che la più piccola corrente d’aria lo raffredda e questo gli provoca la cefalea. Ha freddo su tutto il cuoio capelluto, ed è costretto ad avvilupparsi la testa. Tuttavia, con gli afflussi di sangue, la testa è calda, di modo che a volte ha un grande calore alla testa. Le cefalee di Calcarea provocano lo stupore, l’intorpidimento e la confusione intellettuale. Il paziente Calcarea ha catarro nasale con secrezione più o meno abbondante; quando sta come meglio può, ha una considerevole secrezione. Ma, se passa in un luogo freddo, la secrezione nasale si arresta e gli viene la cefalea. Cefalea sovrorbitale. Iperemia cerebrale: dietro la testa. «Cefalea lacerante al di sopra degli occhi, che scende lungo il naso», è un sintomo notevole di Calcarea. A volte sembra che ci sia conficcato un cuneo. Il dolore è alleviato da applicazioni caldissime. È alleviato dall’oscurità; aggravato dalla luce del giorno. Il paziente, per trovare sollievo, è costretto ad andare in una stanza buia e coricarsi. Qualche volta questa cefalea migliora stendendosi nell’oscurità. La cefalea continua ad andare di male in peggio durante il giorno, fino a diventare talmente intensa, che si accompagna a nausea e vomito. È una delle forme di cefalea costituzionale; è un dolore che viene a volte ogni quindici giorni. Cefalea ogni settimana o ogni quindici giorni. Cefalee periodiche. Emicrania con nausea, la vecchia emicrania con nausea americana. Essa ha di solito una periodicità propria, di sette o quindici giorni, ma, inoltre, insorge ogni volta che il paziente affronta delle intemperie, col vento preso in vettura, perchè è un paziente freddolosissimo; se è colto da un brivido o ha molto freddo, gli viene la cefalea e l’emicrania con la nausea.
D’altra parte, il rimedio ha il dolore nella parte sinistra della testa. È una cefalea unilaterale. Cefalea aggravata dal rumore, dalla conversazione, ma che migliora la sera, coricandosi al buio. Il paziente ha un dolore alle tempie, e questo tipo di cefalea dà la sensazione che si diriga verso la radice del naso. Le cefalee della regione sovrorbitale si irradiano verso il naso. Quelle alle tempie danno la sensazione di qualcosa che stringe, la sensazione di una grande tensione alla fronte. Le cefalee peggiorano movendosi, camminando, parlando. La maggior parte di esse, appena diventano forti, sono accompagnate da pulsazioni. La pulsazione è talmente forte che il paziente non si accontenta di dire semplicemente che è una pulsazione; egli la descrive come un martellamento. La maggio307 ranza dei dolori sono di pressione o di lacerazione. «Cefalea che percuote». Dolore pungente, battente, come se la testa stesse per spaccarsi. Sono cefalee che peggiorano camminando o per una scossa. A volte il paziente ha una sensazione di freddo alla testa; questa testa fredda gli sembra intorpidita, come se fosse di legno. Il soggetto che ha tale sensazione di torpore potrà paragonarla ad una sensazione di cuffia o casco sulla testa. Certamente, tutte queste sensazioni sono difficili da descrivere, ma a volte esse non sono altro che una sola e medesima cosa. Tutte le cefalee di Calcarea sono più o meno congestizie. Una particolarità di Calcarea è che più è forte la congestione delle parti profonde, più diventano fredde le rispettive regioni superficiali. Negli accidenti del torace, in quelli dello stomaco e dell’intestino, i piedi e le mani diventano fredde come il ghiaccio e si coprono di sudore; a volte il paziente è a letto febbricitante e ha il cuoio capelluto coperto di sudore freddo. È singolare. In patologia questo non si può spiegare con nessun ragionamento e, quando un fatto è così strano da non poter essere spiegato, allora prende un grande valore come caratteristica del rimedio e costituisce una particolarità che generalmente non si può trascurare quando si fanno delle prescrizioni ad un paziente. È tanto marcato che è quasi un sintomo generale. Si manifesta bruciore al vertex, e questo coincide spesso col freddo sulla fronte; oppure tutta la testa può dare la sensazione di essere fredda tranne un punto sul vertex che brucia. D’altra parte, Calcarea avrà la testa fredda e i piedi ghiacciati camminando all’aria fredda, o col tempo molto freddo; ma, appena i piedi si saranno riscaldati, passano all’altro estremo e bruciano al punto che bisogna metterli fuori dal letto. Questo ha spesso portato medici senza esperienza a prescrivere Sulphur tutte le volte che il paziente metteva i piedi fuori del letto; ma un buon numero di rimedi hanno i piedi che scottano, hanno calore ai piedi, di modo che la nostra scelta non si limita a Sulphur. Calcarea ha delle malattie alle ossa del cranio, alla parte esterna della testa. L’osso si forma lentamente. Le fontanelle restano aperte a lungo. C’è uno stato edematoso, infiltrazione nelle sierose, e la crescita delle ossa non avviene in armonia con la crescita della testa; di conseguenza le suture cominciano a disunirsi mentre la testa continua a crescere, in larghezza e in grossezza, con l’idrocefalia. Nei bambini idrocefali, il sudore in testa è una caratteristica normale. Il bambino riposa la notte sul cuscino, e il sudore gronda dalla testa, bagnando il cuscino tutt’intorno, specialmente la notte. Nei soggetti colpiti da rammollimento cerebrale, il cuscino è bagnato tutt’intorno alla testa. I bambini che hanno una dentizione difficile hanno, nei loro sogni, momenti di spavento; lanciano acute grida nella notte, e il cuscino attorno alla testa è bagnato. Vecchi pazienti pletorici, logorati, pazienti grassi, molli,
linfatici, con ipertrofia delle ghiandole, hanno sudori in testa, sudori freddi in testa. Cadono i capelli, non in modo regolare come avviene quando si va avanti negli anni, ma a placche qua e là. Si vede un punto calvo sul lato della testa o sulla parte posteriore; a volte in due o tre punti della testa, i capelli vengono via a ciuffi. Inoltre, vi sono eruzioni sulla testa e sul volto, il tipo di eczema che si trova nei bambini e nei lattanti. «Spesse croste sulla testa, con pus giallo». Eruzioni fetide. L’occhio ha la sua parte di disturbi e, se sa servirsene bene, Calcarea è uno dei migliori coadiuvanti che l’oftalmologo possiede. Non si applica necessariamente a tutte le Calcarea carbonica Lezioni di Materia Medica Omeopatica 308
infiammazioni. Ma, per i soggetti grassi e molli, sui cui occhi si localizza il più piccolo raffreddore, determinandovi un’infiammazione che dura alcuni giorni e che è seguita da un’ulcerazione, allora studiate Calcarea. Si formano delle vesciche che si rompono e si estendono creando un’ulcerazione. Bagnandosi i piedi, andando in carrozza nel vento, col tempo freddo e umido, il paziente contrae delle malattie agli occhi. Ulcerazioni della cornea. In tutti gli accidenti degli occhi e della testa, la fotofobia è talmente pronunciata che il soggetto Calcarea, per poco sofferente che sia, non può sopportare neppure una luce normale; uscire sotto il sole è estremamente penoso e, molto spesso, le infiammazioni sono provocate dal semplice fatto di uscire col sole, di avere un impegno visivo continuo, o dal fatto di affaticare gli occhi. Ogni genere di sforzo causa cefalea e disturbi all’occhio. Tensione causata dalla debolezza di uno dei muscoli. Disturbi dell’accomodazione. Il paziente peggiora con ogni sforzo dell’occhio; notate come sia esattamente la stessa cosa dei sintomi generali, cioè il paziente peggiora con lo sforzo. Non può sopportare alcuno sforzo prolungato; vedete che è tutto vero sia in ciò che concerne le parti che in ciò che concerne l’insieme. Si sa che leggere, scrivere o guardare attentamente un oggetto costituisce sempre uno sforzo notevole. In Calcarea, l’organo in sé peggiora con lo sforzo e lo stesso succede al corpo intero. Calcarea ha guarito la cataratta. Calcarea ha altri disturbi oculari relativi ai disturbi cefalici, alla febbre o quando il paziente è indisposto per aver fatto grandi sforzi; entra così facilmente in uno stato di agitazione e di confusione mentale, che è quasi un delirio, e che, chiudendo gli occhi, gli provoca le più orribili visioni di spettri e di fantasmi. Molto tempo prima che si possa osservare un disturbo nei tessuti o nella retina, o un disturbo dell’occhio esaminandolo con l’oftalmoscopio, il paziente si lamenterà di vedere del fumo o del vapore nell’aria, nel suo campo visivo, come se guardasse attraverso un velo o attraverso una nuvola, e tutto questo ha lo stesso significato. «Vista appannata». La sua visione è indebolita; i muscoli deboli. Soffre di offuscamento della visione che si avvia progressivamente alla cecità mentre di giorno in giorno aumenta l’indebolimento. Tutti i suoi sintomi oculari, come le sue cefalee e i sintomi nervosi si aggravano leggendo, scrivendo o guardando fissamente un determinato oggetto. Dopo uno sforzo di questo genere il paziente si sente spossato ed ha dolori laceranti al di sopra degli occhi e dietro gli occhi all’interno della testa. È un particolare genere di cefalea, come ha l’abitudine di averne. Questo può accadere in ogni regione della testa. Calcarea è un meraviglioso rimedio per l’«eye strain» (1) (Onosmodium). Calcarea ha guarito molti casi di opacità della cornea (Baryta iodata). In un caso di vecchia data, non si può mai promettere la guarigione. È uno dei risultati della malattia e
non sappiamo mai quando faremo sparire i risultati delle malattie, perché l’omeopatia intelligente non fa mai una prescrizione che si applichi ai risultati di una malattia. Fa una 1. «Eye strain», affaticamento esasperato degli occhi. In realtà, l’espressione è intraducibile, dato che è il nome popolare americano della cefalea in sé.
309 prescrizione che si applica al paziente. E l’opacità in sé, se esiste, non è un sintomo, ma il risultato di una malattia. Spesso, quando si cura un paziente sui suoi sintomi generali, questo stato di opacità della cornea, dopo un certo tempo, comincia a regredire. Il paziente sta meglio, si sente meglio in se stesso. I suoi sintomi cominciano a cedere e, dopo che i sintomi avranno ceduto, anche gli stati patologici miglioreranno. Se gli stati patologici non spariscono col vostro trattamento, non vi scoraggiate; ma se tutti i sintomi del paziente sono spariti, se il paziente mangia bene, dorme bene e sta bene, non dovete restare con l’impressione che sia impossibile che l’opacità della cornea sparisca, perché la cosa può succedere. Ho visto tornare dei pazienti, dopo anni, dopo averli lasciati guariti, con i sintomi tutti scomparsi; ed ero stato tanto assurdo da dire: «Ecco qua, non supponevo che questo stato potesse mai sparire, ma voi state bene in tutto, non c’è nulla che giustifichi un trattamento, non c’è più ragione di continuare a prendere dei rimedi». Poi, ecco che sei mesi più tardi il paziente tornava a dirmi: «Dottore, pensa che il trattamento che mi avete prescritto abbia niente a che fare con la scomparsa di questo accidente? È quasi completamente sparito». Vi dico questo solo per darvi un’idea del lunghissimo tempo necessario per restaurare l’ordine, perché la natura stessa elimini il tessuto di cattiva qualità per sostituirlo con uno di qualità migliore per restaurare un organo. Tutto ciò ha bisogno di tempo e tanto vale che non ce ne sorprendiamo. Può dipendere dal fatto che il rimedio ha fatto tutto quello che era capace di fare. Ho osservato inoltre che anche quando i sintomi sono spariti del tutto ed è passato un tempo considerevole senza che se ne siano manifestati, ho notato che una nuova dose del rimedio precedentemente somministrato sugli ultimi sintomi, ha fatto fare al paziente un grande balzo in avanti e che gli stati patologici cominciavano a sparire. Insomma, Calcarea è un grande aiuto per l’oculista, e ogni medico dovrebbe essere così buon terapeuta quanto può esserlo l’oculista, perché fa la prescrizione sul paziente. E l’oculista deve procedere allo stesso modo. In terapeutica, io mi domando se può esistere una cosa come la specialità, dato che il medico omeopata fa la prescrizione per il paziente. Egli cura il paziente sia che abbia una malattia all’occhio che all’orecchio, sia alla gola che al fegato, ecc. A carico delle orecchie, abbiamo numerosi disturbi. Il rimedio provoca una secrezione densa e gialla dall’orecchio. Il freddo, improvviso, provoca disturbi alle orecchie. Il soggetto, se si raffredda o è assalito dal freddo, in seguito alle intemperie o ad un improvviso cambiamento del tempo che passa al freddo umido, ha molte probabilità di avere altri disturbi alle orecchie. Durante i periodi in cui sta meglio che sia possibile, ha una secrezione abbondante: quello che avviene per gli altri catarri, avviene anche in questo caso; come negli altri casi, se si espone alle intemperie o se prende freddo, la secrezione diminuisce leggermente, e il paziente ha un’infiammazione, probabilmente cefalea e pulsazioni. Questo succede ogni volta che si espone alle intemperie. Sia che la sede del catarro sia il naso, sia che siano gli occhi o le orecchie, vi sarà in ogni caso la cefalea. Il paziente Calcarea è così facilmente disturbato dal freddo e dalle intemperie, è talmente sensibile al freddo, che per lui è quasi impossibile coprirsi abbastanza da proteggersi. Egli è molle e poco resistente, facilmente indisposto e sensibile
all’ambiente. Se si tratta di accidenti alle orecchie, può diventare duro d’orecchio, può Calcarea carbonica Lezioni di Materia Medica Omeopatica 310
avere un ascesso dell’orecchio medio, catarro alle trombe d’Eustachio, ecc. ma tutti questi malanni portano la cefalea e ne risentono tutte le ghiandole attorno all’orecchio. Il catarro del naso è estremamente fastidioso. Sono vecchi, tenaci catarri che si trascinano, con secrezione densa e gialla; dal naso vengono fuori grandi croste. La mattina, il paziente soffia dal naso enormi masse nerastre, sanguinolente; una parte della notte respira attraverso il naso, poi il naso si ottura in modo tale che durante il resto della notte respira attraverso la bocca. Calcarea ha guarito molto spesso polipi nasali. Il medico omeopata si affida tanto ai sintomi, conosce così bene il rimedio dopo aver studiato il caso, che, molto probabilmente, stabilisce la prescrizione per il paziente sui soli sintomi. Dice a se stesso: «Questo paziente ha bisogno di Calcarea, non c’è alcun dubbio». Tre o quattro settimane dopo, il paziente torna con qualcosa di consistente e di aspetto gelatinoso sul fazzoletto e dice: «Guardi, dottore, cosa mi è venuto fuori dal naso. Pensa che il suo rimedio c’entri qualche cosa?». Forse voi non sapevate che avesse dei polipi; poco importa; la vostra prescrizione non avrebbe potuto essere in niente diversa perché c’erano dei polipi nel naso, e voi non sapevate che ci fossero; voi non potete toglierlo con un qualsiasi processo di torsione prima della prescrizione, e comunque lascerete questa torsione a chi di omeopatia non sa nulla. Da tutto questo si deduce che la visita non è molto importante, lo è per coloro che trattano i polipi e dimenticano di occuparsi del paziente. Ci sono malattie alle ossa del naso. Significa che i catarri durano così a lungo e sono localizzati così profondamente che le ossa e le cartilagini del naso si infiltrano e si disfano. A quel punto i chirurghi sezionano il naso, tolgono la cartilagine e fanno delle operazioni, troppe per poterle citare; e ognuno deve subire la stessa operazione, ma per guarire, anche dopo tutto questo, il paziente deve andare da un medico omeopata. Prima bisogna guarirlo; in seguito, se resta qualcosa da togliere, lo si faccia operare. La faccia ha un aspetto malaticcio, è fredda, coperta di sudore. Sudore al minimo sfogo e, talvolta, c’è sudore sulla fronte, di notte. «Sudore freddo sul volto. Faccia pallida e cachettica», simile a quella che si vede nei casi avanzati di cancro e di tubercolosi polmonare. Volto giallastro, pallido, sofferente, edematoso. Eruzioni sul volto. Eruzioni attorno alle labbra; le labbra sono screpolate e la mucosa orale scorticata. Le labbra hanno delle regadi e sanguinano. Le ghiandole parotidi, quelle sub-linguali e sub-mascellari sono gonfie e dolenti. Tutte le ghiandole partecipano agli accidenti di Calcarea. Calcarea è un rimedio per i mal di gola cronici. L’aspetto della gola in se stesso non sempre basta per fare una prescrizione, ma i malanni della gola sono quelli che vengono alle persone che prendono il raffreddore così spesso che non hanno il tempo di finirne uno prima di prenderne un altro, e su di loro si innesta un'angina cronica. All’inizio, può essere un'angina di Belladonna, e vi sono molte possibilità che sia così, ma prima che il paziente guarisca da quella, ne prende un'altra. Ricordatevi che raffreddarsi così facilmente fa parte della natura del paziente Calcarea; egli si raffredda alla minima corrente d’aria, alla minima intemperie e quando il tempo è umido. Forse il suo raffreddore è stato attenuato due o tre volte con Belladonna, poi prende un andamento cronico, con macchioline rosse e, a volte, con piccole ulcerazioni in gola; e tutto questo copre l’intera superficie. Il male si estende al palato, accompagnato da dolore alla lingua e da una costante sensazione di secchezza e di ostruzione alla faringe, ricopre le 311
tonsille e risale sino all’orifizio posteriore delle fosse nasali che si riempie di muco denso e giallo. Flogosi cronica. L’ugola può essere gonfia e tumefatta. «Le regioni colpite sono gonfie, rosse e tumefatte», ma a placche. La gola, quando si inghiotte, duole molto; sensazione di secchezza, di ostruzione. In Calcarea, la funzionalità dello stomaco è più lenta. «Gli alimenti introdotti nello stomaco vi si fermano». La digestione non avviene. Il cibo si inacidisce. «Vomito acido». Il latte inacidisce, nuoce al paziente; la digestione è ugualmente lenta, debole. Il paziente ha una sensazione di gonfiore e di pienezza; dopo aver mangiato è gonfio, e nello stomaco tutto si inacidisce, tutto disturba. Il paziente Calcarea sente un notevole desiderio di uova. I bambini vogliono uova; mangeranno uova ad ogni pasto e le digeriranno meglio di ogni altra cosa. È raro che i bambini abbiano naturalmente desiderio di uova. Bambini dai piedi freddi, con dimagrimento degli arti, testa grossa, addome ingrossato; lo stomaco dilatato a forma di sottocoppa rovesciata, e con una sporgenza tonda; addome gonfio ed estremità sottili; freddo e sensibile al freddo; cute livida; tegumento pallido, cereo. Vi è inoltre, la totale perdita dell’appetito; nessun desiderio per alcun tipo di cibo. Se tuttavia esiste un desiderio, questo è per le uova. Avversione per la carne e gli alimenti caldi. Tutto questo con ingrossamento delle ghiandole, con gozzo. Flatulenza. Vomito acido; diarrea acida; vale a dire che ha un odore acido, pungente, soprattutto nei bambini. Nei lattanti che vivono di solo latte, questo passa senza essere digerito; le feci sono talmente acide che hanno un odore pungente. Esse escoriano la parte e lasciano a vivo le natiche del lattante nel punto in cui il pannolino viene a contatto con la parte. Vi sono momenti in cui l’addome è sgonfio; i gas fuoriescono e l’addome certe volte diventa flaccido, ma per lo più è dilatato dalla flatulenza. Nel momento in cui è sgonfio, si può notare nell’addome l’esistenza di noduli. Le linfoghiandole sono indurite e, a volte, è possibile sentirle attraverso la parete addominale smagrita. C’è tendenza alla tubercolosi e uno dei risultati naturali della costituzione Calcarea è la peritonite tubercolare; con questo arriviamo alle affezioni ghiandolari dell’intestino. Nei linfonodi mesenterici vi sono depositi tubercolari. Si instaura la diarrea; diarrea acida, acquosa; dimagrimento progressivo, soprattutto degli arti. Ogni raffreddore porta ad un grado più elevato di indigestione e il vomito acido aumenta. Non si arriva a bloccare la diarrea, perché ogni raffreddore la rinnova. Quando si tratta di una crisi acuta, spesso Dulcamara la blocca; ma quando si ripete parecchie volte, allora Dulcamara non può più bloccarla e uno dei rimedi diventa Calcarea. D’altra parte, è uno dei rimedi più utili in caso di stipsi di vecchia data, tenace, che va per le lunghe. Quando c’è solo una diarrea moderata le feci sono bianche, e quando c’è la stipsi le feci sono bianche o come la creta. Nei lattanti che prendono solo latte, si può capire come le feci siano bianche o poco colorate, a causa del latte; ma quando il paziente non vive di solo latte e consuma normali alimenti, le feci sono prive di bile e poco colorate; sono gialle o bianche; e nella stipsi spesso le feci sono poco colorate e dure. Calcarea presenta una specie di difetto di digestione, una fermentazione che favorisce la formazione di vermi, in maniera che i bambini piccoli di Calcarea sono spesso infestati dai vermi. Essi emettono dei vermi con le feci e vomitano vermi. Calcarea corregge tale difetto digestivo, quando i sintomi vi si prestano, in modo tale che i vermi cessano di Calcarea carbonica Lezioni di Materia Medica Omeopatica 312
riprodursi. I sintomi spariscono e ci si chiede realmente dove sono finiti i vermi. Il principio del medico omeopata non è quello di somministrare vermifughi, ma di correggere
l’atto digestivo in modo che i vermi cessino di moltiplicarsi, ed è cosa certa che i vermi in uno stomaco e un intestino sani non si moltiplicano. Se spariscono per espulsione, o sono distrutti, cosa diventino io non lo so. Cacciarli dando troppe medicine e con i vermifughi, non fa che cambiare un guaio in uno ancora peggiore, perché così aumenta il difetto di digestione e il disturbo peggiora. Lo stesso avviene per tutti i vermi dello stomaco e del retto; tutti questi vermi si formano se hanno la possibilità di trovare esattamente il genere di liquido che gli serve per nascere. Spuntano e si sviluppano. Io credo di aver visto almeno venticinque volte negli ultimi venti anni come Calcarea ha espulso il verme solitario, e nella maggioranza dei casi ne ignoravo l’esistenza; avevo semplicemente fatto una prescrizione che si adattava al paziente. Non ero al corrente dell’esistenza del verme. Succede la stessa cosa con molti rimedi, ma con questo quì più che con altri. Dal punto di vista sessuale, il paziente Calcarea è debole, con debolezza e rilassamento generalizzati. Succede che un bisogno smodato, un desiderio ossessivo lo tenga sveglio per intere notti. Ma è debole; debole in questo senso, che l’atto è sempre seguito da debolezza alla schiena, da sudori, da debolezza generale, di modo che soffre tanto che è costretto ad astenersene. La donna è afflitta da inconvenienti dello stesso genere. Non vi sorprenderà sentire, quando ascoltate l’elenco delle debolezze di costituzione, come la donna Calcarea sia spesso sterile. Ella è così stanca, così cedevole; è assolutamente inadatta alla riproduzione. E, nella stessa maniera dell’uomo, soffre di stanchezza, di sudorazioni, di insonnia e di debolezza generale dopo ogni coito. C’è una sensazione di rilassamento degli organi. Prolasso uterino. C’è anche la sensazione che gli organi stiano per essere espulsi. Stato di debolezza e rilassamento generale degli organi sessuali sia nell’uomo che nella donna. Calcarea tende a produrre verruche ed escrescenze polipoidi, escrescenze peduncolate, che sanguinano facilmente e che sono molli e spugnose. La donna ha un flusso mestruale esagerato; troppo lungo; ed è ovvio che le torna troppo presto. Spesso ogni tre settimane, con una durata di una settimana e in grande abbondanza. Le mestruazioni sono troppo in anticipo, profuse e durano troppo a lungo. Non sempre Calcarea è indicato; non lo è se tutti i sintomi non concorrono a realizzare una paziente Calcarea. Talvolta può venirvi in mente il pensiero che con cinque o sei sintomi-chiave, potreste prescrivere Calcarea con certezza; ma supponete di avere cinque o sei sintomi-chiave di Calcarea e che la paziente sia una paziente Pulsatilla, pretendereste di guarirla con Calcarea? Supponete che la paziente eviti sempre il calore e l’abbondanza dei vestiti e che abbia il desiderio di stare all'aria aperta, e avesse con questo una dozzina di sintomichiave, constatereste ogni volta un fallimento di Calcarea. Se non mettete insieme i segni particolari, con i fatti di ordine generale, e i sintomi generali con i sintomi particolari, se il rimedio non si applica al paziente dalla testa ai piedi, al generale come al particolare, la guarigione non si deve dare per scontata. Per questo dico: non prescrivete sui sintomichiave, ma sui sintomi del paziente. 313 Questo grande stato di rilassamento che riscontriamo sempre in ogni paziente Calcarea, si manifesta anche nella leucorrea. Una leucorrea costante, densa, abbondante, che cola notte e giorno. Leucorrea acre che porta con sé prurito, dolore cocente, bruciore. «Leucorrea densa e gialla», da un periodo mestruale all’altro e che, a volte, si mescola al flusso mestruale. «Polipi vaginali. Dolore urente della zone genitali», a causa della
leucorrea. «Prurito ed escoriazione», per la leucorrea. Emorragia uterina sollevando un peso eccessivo; per nervosismo; per shock; per tutto ciò che provoca un disturbo serio; per paura, per ogni forte emozione, o per eccessivo affaticamento muscolare. Tali sono questi stati di rilassamento e di debolezza. Inattitudine ai grossi sforzi muscolari, agli sforzi psichici o fisici. Gli accidenti della gravidanza sono generalmente accidenti per grande rilassamento e grande debolezza. Minaccia d’aborto. Dopo il parto, debolezza, prostrazione e sudori. Anche l’allattamento causa debolezza. Calcarea presenta una raucedine indolore. Le corde vocali sono stanche e non possono fare sforzi; è quasi una debolezza paralitica. A tratti si produce una secrezione abbondante di muco che proviene dalla laringe. Nella laringe c’è molta irritazione, ma con debolezza. Non sono la debolezza e l’escoriazione che si trovano in Belladonna e in Phosphorus, ma una raucedine senza dolore. In Phosphorus la raucedine è dolorosa; in Belladonna è molto dolorosa. Il paziente non può parlare senza soffrire. Mentre in Calcarea, il paziente si meraviglia di aver un così cattivo funzionamento della laringe perché non vi sente niente. Ciò va di male in peggio e se c’è una predisposizione alla tubercolosi, attenti alla laringite tubercolare. Dato per tempo il rimedio può, per l’appunto, allontanare simile tendenza alla tubercolosi. Ha guarito laringiti tubercolari. Molti rantoli rumorosi di muco; respirazione rantolante; rantoli a grosse bolle; significa che c’è molto muco nella trachea, nella laringe, nei bronchi e nel torace. Grave dispnea. La dispnea viene salendo su una scala; camminando contro vento. Tutto ciò che esige uno sforzo, causerà la dispnea. Si trova nell’asma, nella debolezza cardiaca, in quella toracica e nei soggetti minacciati dalla tubercolosi polmonare. Riconoscerete spessissimo questo stato dei polmoni dal tipo di respirazione, perché tutti quelli che si stanno ammalando di tubercolosi polmonare, sono stanchi e deboli. Il soggetto è troppo stanco per fare uno sforzo per respirare e si stanca molto facilmente di modo che ha difficoltà a salire una scala, ad arrivare in cima ad una collina, a camminare contro vento. I disturbi del torace ci offrono uno dei migliori campi d’azione di Calcarea. Si hanno sputi di sangue, tosse prolungata, abbondante espettorazione di denso muco giallo e perfino di pus; ulcerazione o ascesso. La tosse solletica la gola. Quando i disturbi del torace stanno per verificarsi, comincia il dimagrimento, il pallore, la sensibilità al freddo, ai cambiamenti di temperatura, all’aria fredda, al tempo umido e ai venti. Il paziente contrae dei raffreddori e questi si localizzano tutti al torace; dimagrimento progressivo degli arti; e, sempre, la stanchezza. Tutto questo corrisponde esattamente a quella debolezza di costituzione che abbiamo descritto, ed esiste al primo stadio della tubercolosi polmonare. Calcarea impedisce al paziente di raffreddarsi, che è poi l’inizio di tutto. Dopo aver preso Calcarea, il paziente comincerà a sentirsi meglio; il rimedio migliora il suo stato generale e potrà anche incistare dei depositi tubercolari. Esso li fa passare dallo Calcarea carbonica Lezioni di Materia Medica Omeopatica 314
stato caseoso allo stato calcificato e si trovano incistati nei polmoni molto tempo dopo. Pur avendo degli ammassi tubercolari molto avanzati, alcuni pazienti sono sopravvissuti a lungo, sono stati meglio, e hanno assunto uno stato generale di buona salute. È ovvio che quando un soggetto ha uno stato tubercolare verificato, ci si può attendere di vederlo sviluppare. Non credete ai trattamenti curativi della tubercolosi polmonare, o almeno non abbiate su di essi un’opinione favorevole. Ogni tanto, si vede qualcuno che se ne viene fuori con questa o quest’altra cosa che guarisce la tubercolosi, un trattamento
nuovo. Tutti coloro che conoscono bene la reale natura degli stati tubercolari non possono avere grande fiducia in cure di questo genere, e io perdo certamente ogni considerazione per l’individuo che presenta un trattamento curativo della tubercolosi polmonare. Deve essere pazzo o qualcosa di peggio. Di solito, egli corre dietro al denaro che questo potrà procurargli (1). Più o meno nessuno che abbia qualche conoscenza dell’argomento può, in coscienza, presentare al mondo un trattamento per curare la tubercolosi polmonare. Quello che noi cerchiamo di fare, è di impedire questi stati, ed è la grande sfera d’azione di Calcarea. L’espettorazione è spessissimo dolciastra come quella di Phosphorus e quella di Stannum. Bianca, gialla, densa. Si potrebbero enumerare tutti i sintomi generali qui riscontrati, l’indolenzimento, la sensibilità alla palpazione, la natura dei dolori, la stanchezza e un gran numero di sintomi dello stesso genere, troppo numerosi per poterli citare; ma la loro descrizione non è utile, per la ragione che dopo aver considerato questi dolori e averli accuratamente studiati, non sarete andati molto avanti. Quello che dovete studiare è la costituzione di Calcarea, la sua natura e il suo carattere. Vi sono sintomi spinali; una grande quantità. Debolezza; tutti i gradi della debolezza. Il paziente Calcarea presenta una tale debolezza al dorso che, quando è seduto, scivola sulla sedia; non riesce a stare seduto diritto. Si appoggia sulla nuca. La nuca e la spalliera della sedia vengono a contatto. Debolezza della spina dorsale, sensibilità della spina dorsale con gonfiore dei linfonodi del collo. Inoltre, là dove manca l’elemento calcareo, esistono alla spina dorsale disturbi pronunciati, e ben presto si arriva ad una deformazione, un’incurvatura. Può sembrarvi sorprendente sentir dire che Calcarea è in questo caso di grande aiuto, e che, preso in tempo, è riuscito a guarire stati simili senza alcuna cinghia o supporto qualsivoglia. Prendete i ragazzini che manifestano una debolezza della colonna vertebrale, fateli coricare bocconi sul letto, prescrivete loro il rimedio indicato – potrebbe essere Calcarea – e in poco tempo la deviazione sparirà e il nostro ometto si terrà seduto diritto. Questi sono i risultati stupefacenti prodotti dall’uso di Calcarea, quando i sintomi vi si prestano. A proposito degli arti, si hanno tutti i sintomi reumatici che è possibile descrivere. Malattie gottose delle articolazioni con ingrossamento delle articolazioni; gotta, in particolare delle piccole articolazioni, quelle delle dita delle mani e dei piedi. Accidenti 1. Non dimentichiamo che queste righe sono state scritte da Kent ai suoi tempi e non sono assolutamente giustificabili oggi. (N.d.T.)
315 reumatici articolari per ogni esposizione alle intemperie, ogni volta che la temperatura si abbassa, in particolare col tempo freddo umido. I piedi sono sempre freddi o freddi e umidi, tranne la notte a letto, dopo che, più che su ogni altra parte del corpo, vi si sono accumulate le coperte. Allora i piedi cominciano a riscaldarsi e, passando spesso da un estremo all’altro, bruciano. E così la notte, a letto, i piedi scottano. Ma quando il paziente si mette a letto, i suoi piedi sono talmente freddi che è costretto a mettervi sopra più coperte di quante il corpo possa sopportarne. Piedi freddi, umidi. Ritardo nel camminare; goffaggine; mancanza di abilità; rigidità. Stati reumatici. La rigidità è dovunque il destino di Calcarea. Rigidità all’inizio del movimento; rigidità la notte, alzandosi dalla sedia. Rigidità in tutte le articolazioni cominciando a muoversi; e se il tempo diventa freddo, o cade la pioggia fredda, il paziente Calcarea soffre sempre;
soffre per il freddo, per la rigidità e per il reumatismo; ha i reumatismi tutte le volte che il clima diventa freddo. Il sonno è fortemente turbato. Il paziente si addormenta tardi, a volte non prima delle due, le tre o le quattro del mattino. Pieno di fantasticherie; chiudendo gli occhi, ha orribili visioni. Digrigna i denti. Il bambino dormendo, biascica, e inghiotte, e digrigna i denti. Insonnia per buona parte della notte. Piedi freddi la notte a letto. Calcarea carbonica Lezioni di Materia Medica Omeopatica 316
CALCAREA FLUORICA Questo composto chimico di calcio e acido fluorico ci dà un rimedio che possiede una nuova natura e nuove proprietà. Di modo che conoscendo l’uno o l’altro di questi elementi o entrambi, non si può predire quali saranno i poteri curativi che questo rimedio doppio contiene. Faccio allusione alla sua capacità di guarire le infiltrazioni indurite delle ghiandole e dei tessuti cellulari, così come le formazioni ossee. Con pochi sintomi sono state guarite da questo rimedio meraviglioso: un nodulo al centro di un tendine, un’esostosi, una ghiandola dura come una pietra, un’infiltrazione ossea nel periostio, granelli come riso nelle cartilagini. Esso guarirà, ben inteso, quando i sintomi concordano, ma ha bisogno di essere sperimentato ancora in modo che l’invidualizzazione sia più frequente possibile. Un tumore fibroso del cavo popliteo, inizialmente asportato, ricomparve e aumentò di volume fino a raggiungere la grossezza di un pugno. La gamba era piegata a quarantacinque gradi e diventò impossibile muovere il ginocchio. Si prescrisse questo mirabile rimedio sui sintomi del caso e la durezza del tumore. Questo diminuì progressivamente e l’arto ridivenne normale, mobile come prima. Da quel tempo la paziente ha messo al mondo un bambino in buona salute; sono adesso dieci anni che è guarita e non ha avuto alcuna recidiva. Il paziente è triste e infelice. È sensibile al freddo, alle correnti d’aria, ai cambiamenti di tempo e al tempo umido. I suoi sintomi sono migliorati dal calore e dalle compresse calde; peggiorano a riposo. Calcarea fluorica è un rimedio utile nella gotta, quando è concomitante all’emissione di urina pallida e abbondante, ed alla diarrea. Su alcuni neonati, ha guarito tumori fluttuanti del cranio, conosciuto sotto il nome di cefaloematomi. Nebbia davanti agli occhi dopo uno sforzo oculare. Cataratta. Se i bordi sono duri, può guarire l’ulcerazione della cornea così come la congiuntivite con puntini duri. Ha guarito adenoidi con densa secrezione nasale di cattivo odore, verde giallastra. Catarro con secrezione maleodorante che dura da molto tempo. Smalto dei denti di cattiva qualità. Dolore, ulcerazione e granulazione della gola, aggravati dal freddo e migliorati da bevande calde. Angina più penosa di notte. Questo rimedio guarirà le grosse tonsille indurite, dopo il fallimento di Baryta carbonica. Dolore al fegato di notte, che peggiora coricandosi sul fianco dolente e migliora col movimento. Dolori taglienti al fegato, che diminuiscono camminando. Diarrea nei soggetti gottosi. Prurito all’ano con emorroidi dolorose e abbondantemente sanguinanti. Fenditure anali. Stipsi. Urina abbondante, chiara come l’acqua, dall’odore penetrante, che, passando, provoca dolore urente. 317 Indurimento dei testicoli; noduli sui testicoli; varici della vulva; fibroma uterino; duri
noduli al seno. Secchezza e solletico laringeo, con bisogno di schiarirsi le corde vocali. Raucedine dopo aver letto ad alta voce. Tosse secca e penosa provocata da solletico laringeo dopo aver mangiato e all’aria fredda. Tosse spasmodica. Calcarea fluorica ha guarito un’esostasi all’angolo della ottava costa. Ha guarito una lombaggine, aggravata dal riposo e migliorata dal calore, dopo il fallimento di Rhus toxicodendron. Lombalgia che si irradia verso il sacro. Indurimento dei linfonodi cervicali. Sogni vivissimi e sonno che non riposa. Sognando, il paziente salta dal letto. Nella suppurazione, questo rimedio è simile a Silicea. Calcarea fluorica Lezioni di Materia Medica Omeopatica 318
CALCAREA IODATA I sintomi compaiono o si aggravano al mattino, nel pomeriggio, la sera, la notte, dopo mezzanotte. Questo rimedio ha prodotto ascessi. Il paziente ha un forte desiderio di stare all’aria aperta; l’aria aperta migliora molti sintomi. Tendenza all’anemia. Ansia fisica generale; sensazione di torpore nelle singole parti; movimenti coreici. Raffredarsi migliora molti sintomi, ma il clima freddo aggrava il paziente. Questo è il rimedio più utile nei casi di tubercolosi. Cura le convulsioni cloniche, epilettiche, che provocano cadute. Movimenti convulsi. Molti sintomi compaiono prima di mangiare e migliorano dopo aver mangiato; alcuni sintomi peggiorano prima e dopo mangiato. Notevole dimagrimento. Fare del moto è impossibile. Il paziente parla debolmente; si sente debole in ambiente caldo. Affannarsi determina la comparsa di molti sintomi. Sensazione di pienezza internamente. Emorragia interna. È il rimedio più utile nel caso di indurimento, specialmente se seguito da infiammazione. Stanchezza; stendersi fa star meglio il paziente, ma stare disteso a lungo in un letto caldo lo fa aggravare. Afflusso di sangue in tutto il corpo; dolori numerosi ma lievi, urenti, taglienti, pizzicanti, pressanti, lancinanti, laceranti; debolezza più che dolore. Il paziente suda facilmente e si raffredda. Pulsazione generale. Molti sintomi si avvertono nel lato destro del corpo. Gonfiore delle parti affette e delle ghiandole; suppurazione. Tremore e contrazione. I sintomi, così come il paziente, peggiorano col caldo, all’aria calda, in un letto caldo, in ambiente caldo. Debolezza generale al mattino e durante le mestruazioni. Psichismo. Il paziente si arrabbia per ogni piccola cosa; è ansioso. Prova avversione per la compagnia. Confusione psichica, delusione, visioni di gente morta. Il paziente è disperato, scontento, scoraggiato. Ha la mente vuota. Peggiora dopo uno sforzo psichico. Ha paura della pazzia, della sfortuna, della gente. È impaziente, indifferente, indolente, indeciso. Irritabile durante la cefalea. Ha i sintomi della pazzia. È allegro. Prostrato psichicamente. Irrequieto e ansioso. Estremamente triste. Sensi intorpiditi quando inizia a dormire; piange. Ha le vertigini al mattino, mal di testa quando si sveglia e mentre cammina. Sensazione di freddo alla testa. Congestione, caldo e pesantezza alla testa, specialmente durante le mestruazioni. Eruzioni con croste sul cuoio capelluto. Cadono i capelli. Questo rimedio ha curato l’idrocefalo. Prurito al cuoio capelluto. Cefalea al mattino; legare i capelli aggrava il dolore; corizza e catarro; il paziente è costretto a distendersi; rumori movendo la testa, cavalcando con vento freddo, abbassandosi, parlando, camminando,
in ambiente caldo, coprendo la testa. Dolore alla fronte sopra gli occhi, all’occipite; dolore all’occipite prima delle mestruazioni; ai parietali, ma principalmente a destra; alle tempie; al vertice. Dolore pressante alla fronte, all’occipite, ai parietali, alle tempie, al vertice. Dolore acuto alla tempia destra. Sensazioni di battito alla testa, all’occipite. Dolore contundente alla testa. Dolore lancinante alla testa, all’occipite, ai parietali, alle 319 tempie, al vertice; dolore assordante. Traspirazione del cuoio capelluto, della fronte. Pulsazione alla testa, alla fronte, alle tempie. Occhi stanchi; congiuntivite; oftalmia, bruciore. Il globo oculare è sensibile al tatto. Protrusione degli occhi, esoftalmo. Pupille dilatate. Rossore degli occhi, delle palpebre; occhi incavati; palpebre gonfie, contratte. Occhi deboli. Vista offuscata, debole. Colori e scintille davanti agli occhi. Catarro delle trombe di Eustachio; secrezione dall’ orecchio. Orecchie calde. Rumori nelle orecchie: ronzio, mormorio, tintinnio. Dolore all’orecchio; pressante, lacerante. Udito acuto, in seguito debole. Catarro nasale, anche dalle narici posteriori; naso rosso. Corizza fluida e secca. Secrezione dal naso; escoriante, fetida, verdastra, purulenta, filante, acquosa, gialla. Naso secco. Epistassi. Naso chiuso e perdita dell’olfatto; starnuti. Naso gonfio. Il volto è freddo e incavato e i muscoli contratti. È pallido, di un pallore terreo, giallo. Eruzioni squamose sul volto. Dolore al volto. Ghiandola submascellare gonfia. Afta in bocca; gengivorragia; lingua fissurata e secca. Alito sgradevole. Dolore alle gengive, ai denti; bruciore alla lingua. Salivazione. Gengive e lingua gonfie. Gusto cattivo, amaro, acido, dolciastro. Ulcerazione in bocca. Aridità e costrizione alla gola; tonsille ingrossate, con piccole fessure; muco viscido in gola. Dolore alla gola inghiottendo; pressione. Gola gonfia esternamente; ghiandole dure. Questo rimedio ha curato il gozzo e anche il gozzo esoftalmico. L’appetito è accresciuto, ingordo o manca del tutto; avversione per il cibo. Il paziente desidera stimolanti. Rutti vuoti, amari; pirosi. Pienezza allo stomaco, vampate di calore. Singhiozzo. Nausea di notte e dopo aver mangiato. Dolore allo stomaco dopo aver mangiato; bruciore, crampi, pressione, lacerazione. Pulsazione allo stomaco. Sete estrema, inesauribile. Vomito tossendo e dopo aver mangiato, biliare, ematico. Dilatazione gastrica, timpanica. Addome, ghiandole mesenteriche e milza ingrossati. Flatulenza ostruita. Indurimento del fegato e delle ghiandole mesenteriche. Dolore all’addome, durante le mestruazioni, in caso di ipocondria, al fegato; dolore urente, tagliente, pressante all’ipogastrio. Pulsazione all’addome. Borborigmo. Stitichezza; inattività del retto; difficoltà a defecare; feci dure. Diarrea la sera dopo aver mangiato. Feci sanguinose, abbondanti, acquose, gialle; flatulenza. Emorroidi. Prurito all’ano; bruciore e tenesmo dopo la defecazione; urgenza di defecare, ma senza effetto. Ritenzione o soppressione dell’urina; urgenza continua di notte; minzione frequente durante la notte; minzione involontaria. Dolore pungente al collo della vescica con frequente urgenza di urinare. Questo rimedio è stato utile nel morbo di Addison. L’urina è albuminosa, opaca, scura, rossa, abbondante, dall’odore sgradevole e con cuticole in superficie. Apparato genitale. Mancanza di erezione; emissione seminale; aumento del desiderio sessuale ma senza erezione. Dolore ai testicoli; indurimento dei testicoli; testicoli gonfi. Nella donna aumenta il desiderio sessuale; congestione dell’utero. Leucorrea, acre,
sanguinosa, abbondante, gialla. Amenorrea o mestruazioni abbondanti, frequenti, irregolari, dolorose. Metrorragia. Dolore alle ovaie e all’utero. Sterilità. Tumori alle ovaie. Dolori alle ovaie prima delle mestruazioni. Calcarea iodata Lezioni di Materia Medica Omeopatica 320
Catarro alla laringe e alla trachea; costrizione; difterite. Laringite; muco nelle vie respiratorie; dolore alla laringe; tubercolosi; solletico alla laringe. Raucedine. Respiro accelerato, asmatico, difficile durante la notte e salendo le scale; respiro affannato, breve. Soffocamento. Tosse al mattino, la sera, dopo mezzanotte; asmatica, secca, dovuta alla irritazione della laringe e della trachea; tosse breve, spasmodica a causa del solletico alla laringe. Espettorazione al mattino; espettorato ematico, verdastro, mucoso, sgradevole, purulento, viscido, giallo. Tosse violenta e forte dopo la polmonite. Ansia al torace e al cuore; catarro ai bronchi; costrizione al cuore. Indurimento delle mammelle. Bronchite, pleurite; oppressione al torace; dolore al torace tossendo; dolore al cuore, urente, tagliente, pressante, irritazione; dolore lancinante tossendo; fitte alle mammelle. Palpitazione al cuore; caldo durante la notte. Tubercolosi. Questo rimedio ha curato i tumori alle mammelle, sensibili al tatto, dolenti movendo le braccia. Sacralgia, rachialgia e lombalgia. Arti. Punte delle dita ingrossate; freddo agli arti superiori, alle mani, alle gambe, ai piedi; crampi ai piedi; caldo alle mani; pesantezza degli arti, dei piedi; prurito agli arti; torpore alle mani, alle dita, agli arti inferiori, alle gambe; dolore agli arti, alle articolazioni, alle articolazioni gottose, alle cosce, alle ginocchia. Dolore lancinante alle spalle, alle ginocchia. Lacerazione alle articolazioni, agli arti superiori, al gomito, al ginocchio; sudore alle mani, ai piedi; indolenzimento degli arti; gonfiore di mani, gambe, ginocchia, piedi; gonfiore edematoso; arti superiori e inferiori tremanti; contrazione degli arti superiori, delle cosce, delle gambe; debolezza degli arti superiori, delle ginocchia. Sogni ansiosi, di gente morta; incubi. Sonno irrequieto; sonnolenza la sera; insonnia; il paziente si sveglia molto presto. Freddo interno ed esterno; tremore; febbre terzana; il caldo non migliora il paziente. Febbre nel pomeriggio; febbre alternata a freddo; vampate di calore; febbre tubercolare. Traspirazione abbondante al mattino, durante la notte, in un letto freddo, movendosi. Bruciore alla cute; freddo alla cute. Macchie rosse e gialle. Cute secca, eruzioni, foruncoli, herpes, esantema, cute squamosa. Erisipela. 321
CALCAREA PHOSPHORICA Molti bambini hanno bisogno di questo rimedio durante il periodo della crescita. Quando le ossa del cranio si formano con lentezza o il loro sviluppo non va di pari passo con la crescita generale del bambino, Calcarea phosphorica è spesso indispensabile. Quando un bambino dimagrisce o è lento ad imparare quei gesti che sono necessari alla vita, lento ad imparare a camminare, o le sue gambe non sono abbastanza forti da sopportare il peso del corpo, oppure il bambino è in ritardo nello sviluppo psichico, questo è uno dei rimedi da esaminare (insieme a Baryta carbonica, Borax, Phosphoricum acidum, Natrum muriaticum, Calcarea). Questi bambini sono flaccidi raggrinziti, dimagriti. L’assenza di consolidamento delle fratture e il gonfiore dei condili, sono accettati da tutti i manuali come forti sintomi di questo rimedio. Ha guarito polipi nasali, rettali e
uterini. Ha guarito linfonodi ipertrofici del collo, dell’inguine e dell’addome. Rachitismo con fontanelle aperte e diarrea nei bambini che dimagriscono. Dolori reumatici alle articolazioni e agli arti che peggiorano col freddo o ogni volta che la temperatura si abbassa. Pelle cerea, pallida; anemia. Dolori di crescita la notte nei bambini che crescono in fretta. Soggetti tubercolotici. Malattie ossee. Tendenza alle ulcerazioni. Eruzioni pruriginose, urenti. Il paziente è sensibile al freddo e alle scosse. I dolori sono lancinanti, stiranti, urenti, pesanti. Brivido che scuote il paziente e si propaga dall’alto in basso. Calore secco la sera. Abbondanti sudori notturni la notte. I disturbi di questo rimedio migliorano di solito col riposo, compaiono col movimento e peggiorano molto con lo sforzo. Rigidità movendosi nel letto. Debolezza fisica generalizzata. Intorpidimento di alcune parti del corpo. Tremore. La paura provoca disturbi e palpitazioni. Il paziente sente come una scossa elettrica così violenta da non poter rimanere in piedi. Spasmi epilettici. Convulsioni infantili; ma, per produrre l’effetto migliore, il prodotto deve essere somministrato al di fuori degli accessi. In più, dal punto di vista psichico abbiamo tutto un cervello debole e affaticato. Memoria labile ed incapacità di sostenere uno sforzo psichico. Cefalea dopo uno sforzo psichico. Teme lo sforzo psichico. Mente offuscata. Imbecillità. Bambini deboli di mente. Il bambino si prende la testa tra le mani e caccia urla penetranti. I malesseri compaiono o aumentano quando il paziente ci pensa. Estremamente irritabile. Compaiono malattie provocate da cattive notizie, da dispiaceri, da amori non corrisposti, da vessazioni. La donna paziente cerca la solitudine per restare con i propri pensieri e fuggire lo sforzo di stare in società. Scontento del proprio ambiente, viaggia da un luogo all’altro. Vertigini provocate dal vento freddo, dallo sforzo psichico e fisico, alzandosi e camminando al freddo. Lezioni di Materia Medica Omeopatica 322 I sintomi della testa sono ancora più sorprendenti, come le cefalee sorde degli scolari che tornano dalla scuola col mal di testa. La testa è sensibile alle scosse, alla pressione, al contatto col cappello; il paziente si vuole bagnare con l’acqua fredda; vuole stare tranquillo e solo. Ha battiti e bruciore in testa. Cefalea reumatica, che sembra prendere tutta la testa, col freddo e uscendo nel vento freddo; la cefalea è più forte quando si cammina, al momento dello sforzo, la notte. Questo rimedio ha impedito parecchie volte un’evoluzione verso l’edema. Cefalee frontali, dolori alla fronte e agli occhi aggravati dalla pressione del cappello. Traspirazione del cuoio capelluto; la fronte se si tocca, è fredda. Dolori laceranti alle ossa del cranio. Freddo all’occipite. Eczema al cuoio capelluto, Ulcera al cuoio capelluto. Bisogna pensare a Calcarea phosphorica per i bambini che vengono fuori da una congestione cerebrale e presentano strabismo, diarrea e dimagrimento. Cerchi di fuoco che scintillano davanti agli occhi. Dolori agli occhi leggendo con la luce artificiale. Occhi velati. Indolenzimento dei globi oculari. Dolore agli occhi che aumenta pensandoci. Ulcerazione della cornea. Sensazione di calore agli occhi. Lacrimazione facile. Stiramento reumatico nelle orecchie quando la temperatura scende. Orecchie freddissime. Dolore profondo all’orecchio. Parotidi ingrossate e dolenti. Eruzioni attorno alle orecchie. Rumori alle orecchie dopo avere defecato. Catarro secco all’orecchio medio. Quando i sintomi generali concordano, questo rimedio è utile nel catarro cronico del
naso. Polipi nasali. Naso ghiacciato. Corizza con naso che cola in una stanza fredda e che si ostruisce in una stanza calda. Epistassi. Colorito pallido, cereo, cute sporca. Dolore reumatico al volto appena fa freddo. Traspirazione fredda al volto. Nevralgia facciale che si aggrava con lo sforzo, e migliora col calore, sensibile alla pressione che si manifesta di notte, all’aria fredda, (Magnesia phosphorica migliora col calore e la pressione). Macchie scure e pustole sul volto. Labbro superiore gonfio, dolente, duro, e urente. Dentizione tardiva o carie dentarie precoci. Denti sensibili se si toccano, se si pressano e durante la masticazione. Malesseri che accompagnano la dentizione nei bambini. Cattivo sapore in bocca. Sapore amaro in bocca la mattina. Lingua gonfia, intorpidita e rigida. Gola. Angina cronica nei bambini in periodo di crescita. Ingrossamento delle tonsille. Ogni raffreddore si localizza alle tonsille ( Baryta carbonica, Alumen). Molto muco in gola. Gola secca durante la notte. Violento desiderio di bacon salato e di carni affumicate. Appetito robusto. I lattanti vogliono allattare continuamente. Stomaco facilmente disturbato. Le bevande fredde, i gelati, la frutta, disturbano lo stomaco provocando dolore o diarrea. Gastralgia dopo aver mangiato. Eruttazioni aspre, nausea e vomito. Pirosi. Nausea raschiandosi la laringe o la gola. Vomito nel neonato, nei bambini e nelle donne incinte. Violenta gastralgia; diarrea aggravata dalla più piccola particella di cibo. Sensazione di stiramento e di vuoto allo stomaco. Dopo un raffreddamento si ha dolore al fegato, indolenzimento che peggiora dopo aver mangiato e col movimento (il paziente vuole stare fermo). Dolore pungente al fegato durante l’inspirazione profonda e coi bruschi movimenti. Pulsazioni al fegato. Dolore tagliente alla milza. Sensazione di caduta degli organi addominali. Bruciore all’ addome 323 che risale al torace. Dolore all’addome calmato dall’emissione di gas. Colica, seguita da diarrea. Ulcerazione dell’ombelico nel lattante. Movimenti nell’addome, provocati da gas, come se ci fosse qualcosa di vivo. Addome disteso e flaccido. Tabe mesenterica (1) con diarrea. Feci acquose calde accompagnate da muco verde; feci bianche, in purea, con molto gas maleodorante. Diarrea dopo aver mangiato frutta o gelati, dopo aver bevuto liquidi freddi o dopo una vessazione. Diarrea mattutina nei soggetti con tubercolosi polmonare. Feci nauseabonde. Stipsi con feci dure, difficili da espellere. Sanguinamento che proviene dal retto e dall’ano quando il paziente evacua. Emorroidi sporgenti, così dolorose da costringere il paziente a rimanere a letto per settimane; stando in piedi, camminando, toccandosi, il dolore è intenso; si calma col calore, peggiora con i malesseri generali e con ogni brusco calo della temperatura. Presentano prurito, bruciore e una suppurazione gialla. Prurito all’ano, la sera. Dolore pungente all’ano con o senza emorroidi. Foruncoli o ascessi all’ano o nelle vicinanze, che lasciano uscire sangue e pus. Fistole nei soggetti tubercolotici. Ragade anale con dolori pungenti e urenti. Debolezza e irritazione della vescica. Catarro della vescica. Pollachiuria. Poliuria. Dolore al collo della vescica. Dolore tagliente all’uretra. Dolore pungente alla prostata. Dolore la collo della vescica prima e dopo la minzione. Dolore quando la vescica è vuota. Questo rimedio ha guarito casi di diabete mellito. Dolore violento alla regione renale. Aumento del desiderio sessuale. Erezioni dolorose. Calcarea phosphorica ha guarito numerosi casi di blenorragia cronica, quando la secrezione aveva preso la forma di gotta
mattutina ed era accompagnata da dolori acuti all’uretra e alla prostata. Reumatismo blenorragico che dura da molto tempo e si aggrava ad ogni ondata di freddo ( Medorrhinum). La donna non ha miglior amico di Calcarea phosphorica. Questo infatti spesso fa fronte alle sue sofferenze al momento della pubertà, quando è in ritardo nello sviluppo. Per aver preso freddo al momento delle sue prime mestruazioni, le accade spesso di avere mestruazioni dolorose durante tutta il suo ciclo genitale, a meno che non la si guarisca con questo rimedio. Violenti crampi all’utero e all’inguine molte ore prima dell’inizio delle mestruazioni che si calmano quando il flusso si stabilizza completamente. I dolori la fanno gridare. Intensa eccitazione sessuale (come Platina, Gratiola, Origanum). Sensazione di debolezza, di ptosi alla pelvi. Prolasso uterino durante la defecazione e la minzione. Polipo all’utero. Dolori come quelli del travaglio, all’inizio delle mestruazioni. Flusso mestruale abbondante con grumi molto scuri e membrane. Leucorrea come bianco d’uovo giorno e notte. Battiti e titillamenti agli organi genitali esterni. Bruciore alla vagina e all’utero durante le mestruazioni. Il bambino rifiuta il latte della madre. Si può somministrare questo rimedio ad una donna che ha messo al mondo uno o due figli che possono essere considerati Calcarea phosphorica. Il prossimo figlio sarà più forte e avrà una costituzione migliore. 1. È l’antica tabe meseraica: tubercolosi delle linfoghiandole mesenteriche. Calcarea phosphorica Lezioni di Materia Medica Omeopatica 324
Si osserva spesso che questo paziente si raschia la laringe per sbarazzarla dal muco, prima di parlare o cantare. Raucedine, tosse secca e penosa giorno e notte; laringite tubercolare. Soffocazione dopo un leggero sforzo o salendo le scale. Questo rimedio conviene ai soggetti mingherlini, pallidi, malaticci, di costituzione reumatica, che hanno una tosse secca e penosa che peggiora col tempo umido e freddo. Espettorazione gialla. Dolori pungenti al torace. Dimagrimento toracico. Espettorazione difficile. Calcarea phosphorica è un rimedio utilissimo nella tubercolosi polmonare e nella emottisi. Abbondante sudorazione al torace. Rantoli toracici con espettorazione disagevole come in Causticum. Sensibilità del torace alla palpazione. Palpitazione, con tremore degli arti. I dolori dorsali peggiorano col tempo freddo e tempestoso, sono accompagnati da rigidità e sono più forti la mattina. Il dorso è sensibile alle correnti d’aria. Dolore dorsale nel sollevare un peso o nel fare uno sforzo. Cifosi o scoliosi. Dolore lacerante, lancinante o sensibilità e dolore della colonna vertebrale. Indolenzimento della sinfisi sacro-iliaca. Lombalgia e sacralgia nel periodo mestruale. Dolori reumatici agli arti col freddo, aggravati dal movimento e migliorati dal riposo e dal calore. Tremore in tutti gli arti. Rigidità dopo aver riposato e la mattina. Dolore nelle ossa, come i dolori della crescita. Gotta alle dita delle mani e dei piedi che col freddo dolgono. Dolore di ulcerazione alla radice delle unghia. I dolori laceranti e lancinanti più acuti si osservano agli arti inferiori. La probabile ragione è che gli arti inferiori sono sempre freddi sino alle ginocchia e che, in questo rimedio, le parti fredde del corpo sono sempre quelle che dolgono. Vivi dolori ai tendini degli arti inferiori. Intenso dolore che scava le ginocchia e le ossa lunghe. Dolore alla tibia con sensibilità alla palpazione. Dolore stirante alla tibia. Crampo ai polpacci. Ulcere sulle gambe, croniche, atone, senza gemmazione. Reumatismo alle caviglie. Carie del calcagno.
Punture e fitte alle dita dei piedi. Sonno. Sonnolenza durante la giornata e la serata. Il paziente non può dormire quando è coricato, fino a mezzanotte o più tardi ancora. È molto sonnolento la mattina. Fa sogni vivissimi. I bambini gridano dormendo. Sogni spaventosi che lo svegliano di soprassalto. 325
CALCAREA SILICATA Il silicato di tiglio è un rimedio molto efficace. I sintomi compaiono in ogni momento della giornata – mattina, pomeriggio, sera, notte, dopo mezzanotte. Questo rimedio agisce profondamente sulla pelle, sulle membrane mucose, sulle ossa e sulle ghiandole. Provoca ascessi, secrezioni catarrali, piaghe, caratterizzati da pus giallo-verdastro. Espettorato denso, giallo-verdastro. Avversione per l’aria aperta. Estrema sensibilità alle correnti d’aria. Il paziente è molto sensibile al vino e alle bevande alcoliche. Notevole pallore come nei casi di anemia. Debolezza e affanno salendo le scale. Avversione per il bagno e aggravamento bagnandosi, specialmente facendo bagni freddi. I disturbi peggiorano dopo aver fatto colazione. Questo rimedio ha curato l’epitelioma e il lupus. Dovrebbe essere un rimedio per la carie. Il cambiamento di tempo, da caldo a freddo, fa peggiorare molti sintomi. Molti sintomi si aggravano dopo il coito. Il freddo in generale fa aggravare il paziente: l’aria fredda, il clima freddo e umido, raffreddarsi. Il paziente prende freddo facilmente, ha molte congestioni interne. Contrazione degli orifizi, convulsioni. Questo rimedio mitiga la condizione dei pazienti che soffrono di epilessia rendendo le convulsioni più leggere e meno frequenti. Le vene sono molto dilatate e si ha una sensazione di pienezza in molte parti. I sintomi peggiorano durante e dopo mangiato. Notevole dimagrimento specialmente nei bambini che soffrono di tubercolosi ereditaria. Debolezza, sudorazione di notte ed emissione seminale. Il minimo movimento stanca il paziente e accresce molti sintomi. Brividi dovuti alla debolezza. I muscoli diventano flosci. Il paziente sta meglio quando segue una dieta leggera o quando digiuna; il cibo freddo, il latte freddo e le bevande fredde peggiorano molti disturbi. Le membrane mucose sanguinano facilmente. Emottisi. Il paziente è sempre raffreddato e privo di vitalità. Un paziente raffreddato dopo questa cura si è riscaldato. Il riscaldamento eccessivo aggrava molto il paziente. Sensazione di pesantezza in tutto il corpo e di debolezza agli organi. Infiammazione delle parti interne ed esterne, delle ossa e delle ghiandole. Il paziente è estremamente sensibile allo shock in tutte le parti interne. Stanchezza giorno e notte, ma soprattutto, la sera e la notte; il paziente deve stare disteso tutto il giorno. I muscoli, i tendini e le articolazioni sono deboli e facilmente tesi. La debolezza sembra essere causata da arsenico e chinino o da perdita di liquidi. Il paziente sta meglio quando è a letto; stare distesi migliora molti sintomi; il paziente dopo essersi disteso sta meglio ma appena si alza tutta la stanchezza ritorna ed egli deve distendersi di nuovo. Molti sintomi compaiono nel periodo mestruale, prima, durante e dopo le mestruazioni. Tutti i sintomi peggiorano con il movimento. Secrezione eccessiva di muco gialloverdastro. Torpore delle singole parti, delle parti affette e dolenti. Questo rimedio è consigliabile nei disturbi che seguono l’onanismo. Il sangue sembra affluire dal corpo alla testa con vampate di calore. Lezioni di Materia Medica Omeopatica 326 I dolori sono noiosi, urenti, taglienti, spasmodici, pressanti, contundenti, lancinanti e laceranti. Bruciore alle parti interne. Le funzioni degli organi e delle ghiandole sono
rallentate. Digestione lenta, fegato e intestino pigri. Molti sintomi sono periodici. Quando il paziente suda esposto ad una leggera corrente d’aria o l’aria fredda gli asciuga il sudore, diventa debole e i sintomi in generale peggiorano. Pulsazione in tutto il corpo, interna ed esterna. Il paziente è sensibile al dolore; sensazione di dolore internamente. Dolore alle ossa al tatto. I sintomi di questo rimedio sono simili a quelli dovuti a eccessi sessuali. La debolezza e molti altri sintomi peggiorano stando in piedi. Indolenzimento di tutto il corpo, del dorso e degli arti quando c’è freddo, dopo aver fatto movimento e dopo aver sudato. Questo rimedio provoca gonfiore dovuto all’edema e all’infiammazione; gonfiore delle parti affette, delle ghiandole. Molte parti si aggravano se vengono toccate e il paziente ha paura di essere toccato. Tremori in tutto il corpo, agli arti, contrazione dei muscoli. È il rimedio più utile nell’ulcera maligna della ghiandola mammaria. I sintomi peggiorano se il paziente è poco coperto. Camminare velocemente e all’aria fredda fa aggravare il paziente. Debolezza, specialmente al mattino svegliandosi, dopo sforzi fisici e psichici, camminando all’aperto. Il paziente è nervoso e sempre stanco. Il clima umido causa la comparsa di tutte le sue sofferenze. Sembra che il paziente non riesca a superare l’inverno, talmente acuti sono i sintomi, ma in estate migliora. Psichismo. Il paziente è distratto e facilmente collerico e i sintomi peggiorano se si arrabia. I sintomi peggiorano anche quando il paziente è solo. La sera a letto e durante la notte il paziente è preoccupato per la sua salute, la sua ansia peggiora durante le mestruazioni e al mattino svegliandosi. Desidera molte cose ma subito dopo se ne stanca, desidera l’impossibile, non gli va bene niente ed è molto critico. Non riesce a concentrarsi su ciò che legge o ascolta. Perde tutta la fiducia in se stesso. È in uno stato confusionale al mattino quando si sveglia e la sera, dopo aver mangiato, dopo sforzi psichici e mentre sta seduto. Si irrita se viene consolato, è scontroso e timido, addirittura codardo. Sta seduto a lungo in un angolo guardando nel vuoto e non risponde a chi gli parla. Delira. Parla e agisce come un pazzo, parla a persone immaginarie, morte da tempo. Dice sciocchezze, parla coerentemente ma di cose impossibili. Risponde correttamente alle domande che gli rivolgono e poi comincia a mormorare. Vuole buttarsi dalla finestra. Una paziente pensava che il marito, morto da tempo, fosse nella stanza accanto e si addolorava perché non le permettevano di andare da lui; chiamava suo figlio con il nome di un uomo morto da tempo; mormorava e vedeva gente morta; delirava tutta la notte senza dormire; le sembrava di vedere e di conversare con amici morti, con suo figlio morto e con suo marito pure morto; immaginava che il marito sarebbe morto di fame se lei non lo avesse trovato; aveva visioni di morti, di corpi, di cani; vedeva persone brutte quando era in dormiveglia; aveva illusioni di fantasia, sentiva voci e rispondeva alle voci dei morti. In genere il paziente è scontento, disperato, scoraggiato per la sua malattia e pensa che sia incurabile. Ha la mente vuota, paure immaginarie e afflizione dopo aver fatto sforzi psichici. È emotivo e portato facilmente a ridere o a piangere; è esaltato. Gli sforzi psichici aggravano tutti i sintomi psichici e molti sintomi fisici. Il paziente ha molta paura di notte, paura di lesioni cerebrali, con cefalea al mattino; paura delle questioni familiari e anche di 327 quelle finanziarie; paura del lavoro o di ogni sforzo. Si lamenta per paura. È così smemorato che non ricorda quello che dice. Spaventato e sempre in ansia. Manifestazioni isteriche, di notte ha la mente piena di idee che svaniscono di giorno. I molti sintomi psichici e l’aspetto fisico lo fanno somigliare ad un imbecille. È molto impaziente con tutto
e tutti. È completamente privo di ambizioni, non desidera sforzarsi né fisicamente né psichicamente e prova avversione per l’esercizio. È indeciso; irritabile mattina e sera, dopo il coito, se consolato, durante la cefalea. Si lamenta e geme. È lascivo. Detesta la vita. Ha la memoria molto debole. Commette errori quando parla, sbaglia l’ordine delle parole. Ha umore mutevole, è imbronciato; migliora leggermente quando è impeganto in qualcosa. Estrema prostrazione psichica, irrequietezza e ansia durante la notte, tristezza al mattino e durante la giornata. Depressione senza motivo. Sensi intorpiditi. Il paziente è molto sensibile al rumore e ai rimproveri. I sintomi psichici peggiorano in seguito a eccessi sessuali. Il paziente grida mentre dorme; si spaventa facilmente; si agita mentre dorme. È stordito e tende al suicidio, non vuole parlare con nessuno, vuole stare seduto in silenzio. È timido, inconsapevole e agisce automaticamente, è stanco della vita. Piange nel sonno di notte, gli è quasi impossibile trattenersi e non scoppiare in singhiozzi a causa di paure e preoccupazioni, si siede e piange per ore; perde quasi del tutto la volontà, prova avversione per gli sforzi psichici. Vertigini al mattino alzandosi e la sera, tendenza a cadere indietro, cefalea. Vertigini guardando in sù, stando disteso, facendo sforzi psichici; nausea quando il paziente sta seduto a riflettere, quando si alza e quando cammina all’aperto. Freddo alla testa specialmente all’occipite e al vertice; congestione alla testa durante la notte, tossendo; costrizione alla fronte; eruzione sul cuoio capelluto, croste, eczema, pustole; la testa tende a cadere in avanti; forte sensazione di pienezza alla testa. I capelli si rizzano, cadono. Caldo alla testa, soprattutto alla fronte la sera. Pesantezza alla testa al mattino; pesantezza alla fronte. Idrocefalo. Prurito al cuoio capelluto, all’occipite. Il paziente ha l’impressione che il cervello si muova. I dolori alla testa sono gravi e avvertiti in tutte le parti della testa. Sono più forti al mattino ma anche nel pomeriggio e la sera, durante la notte; peggiorano con l’aria fredda e con le correnti d’aria, salendo le scale, legando i capelli, dopo il coito, raffreddandosi, con clima freddo e umido; corizza dopo aver mangiato; i dolori peggiorano anche se il paziente si riscalda eccessivamente, in seguito a emozione violenta, con la luce, il paziente deve distendersi; si aggrava prima e durante le mestruazioni, facendo sforzi psichici, movendosi, movendo la testa, con i rumori. Il dolore diventa parossistico. Questo rimedio cura i mal di testa periodici che si avvertono ogni giorno o solo una volta alla settimana e la cefalea pulsante. Il dolore peggiora dopo aver dormito, prendendo stimolanti, camminando, piegandosi, prendendo freddo. Cefalea sforzando gli occhi. Dolori alla testa camminando, scrivendo, toccandola. I dolori si estendono fino all’occipite e alla nuca. Dolore profondo al cervello, con pulsazione movendosi. Dolore alla fronte al mattino, dolore continuo e pesante, miglioramento dopo aver mangiato e dopo qualche occupazione; aggravamento in seguito a sforzo psichico, a movimento, camminando e scrivendo; miglioramento con il riposo assoluto. Mal di testa al mattino svegliandosi, aggravamento stendendosi, alzandosi dal letto, miglioramento stando in piedi, camminando e quando si è impegnati a fare Calcarea silicata Lezioni di Materia Medica Omeopatica 328
qualcosa. Grave dolore alla fronte, sopra gli occhi, pulsante; si aggrava camminando, movendosi, migliora stendendosi, al tatto. Forte dolore all’occipite, ai lati della testa, peggiore al lato destro. Dolore grave alle tempie, al vertice; dolore urente alla testa, dolore violento alla testa, principalmente al vertice; dolore tagliente alla testa; dolore tirante alla fronte e all’occipite; dolore in tutta la testa al mattino. Spasmi e dolore. Dolore pressante alla fronte, all’occipite, ai lati dell’occipite, alle tempie e al vertice. Dolore insistente alla
fronte. Fitte alla testa e all’occipite. Il cuoio capelluto è sensibile al tatto e tutta la testa è sensibile al movimento, ai suoni come se fosse contusa. Dolore lancinante alla fronte, all’occipite, ai lati della testa e alle tempie. Il dolore è così violento che il paziente si sente stordito; dolore lacerante alla fronte e all’eminenza frontale, all’occipite e alle tempie. Traspirazione del cuoio capelluto, della fronte. Pulsazioni alla fronte e alla testa. Sensazione di instabilità della testa. Contrazione dei muscoli della testa. Le palpebre sono agglutinate con pus. Questo rimedio ha curato la cataratta. Secrezione degli occhi di muco denso, giallo-verdastro e di pus. Pesantezza alle palpebre. Congiuntivite e blefarite con secreto denso. Vene dilatate. Prurito agli occhi. Lacrimazione all’aria aperta, lacrimazione dell’occhio destro con corizza. Questo rimedio ha curato l’opacità della cornea. Dolore molto grave agli occhi che peggiora con la luce, prima e durante le tempeste; rossore. I dolori sono urenti, taglienti, pressanti, come se ci fosse sabbia negli occhi; dolore contundente, lacerante e lancinante. Paralisi del nervo ottico; fotofobia; pulsazione agli occhi; contrazione delle pupille; notevole rossore degli occhi, specialmente dell’angolo palpebrale interno, delle palpebre, delle vene; macchie sulla cornea; palpebre gonfie; contrazione delle palpebre. Questo rimedio ha curato l’ulcerazione della cornea. Gli occhi sembrano stanchi. Macchie colorate davanti agli occhi. Il paziente è abbagliato dalla luce. Non riesce a leggere, pensa che sta diventando cieco. È ipermetrope. Sforzare la vista causa cefalea e molti sintomi nervosi. Vista annebbiata e tremolante, indebolita; scintille davanti agli occhi. Secrezione dall'orecchio, sgradevole, purulenta, densa, gialla, verdastra, acquosa, ematica. Battiti nelle orecchie. Le orecchie sono calde. Prurito. Rumori quando il paziente mastica. Tremori nelle orecchie. Mormorio, tintinnio, ronzio nelle orecchie; spasmi, dolore lacerante e lancinante. Pulsazione con e senza dolore; gonfiore interno che riduce la sensibilità dell’orecchio; aumento del cerume; contrazioni. Udito prima acuto poi indebolito. Questo rimedio causa catarro nasale, alle narici posteriori, e si estende alle cavità frontali nelle costituzioni tubercolari; corizza cronica con tosse; corizza con secrezione fluida all’aria aperta, ma il paziente si sente meglio. Questo rimedio ha curato molti casi di febbre da fieno. Secrezione abbondante al mattino dopo che il paziente si è alzato, albuminosa e lucida durante il giorno. Emissione di croste soffiando il naso. Croste dure e secreto verdastro, sgradevole, purulento, denso e giallo, abbondante, ematico e acquoso. Naso estremamente secco all’interno. Epistassi, sangue rosso-brillante soffiando il naso; prurito al naso; naso chiuso di notte e al mattino alzandosi. È il rimedio più utile in caso di ozena. Dolore al naso, alla radice del naso; dolore lancinante al naso; il polipo al naso è stato curato da questo rimedio. L’olfatto prima è acuto poi diminuisce e infine manca del tutto. Starnuti, ulcerazioni al naso; gonfiore del naso. 329 Faccia. Volto molto pallido; labbra bluastre e screpolate; volto rosso durante la cefalea; guance rosse, labbra secche. Eruzioni sul volto, sulle guance, sulle labbra, sul naso e intorno alla bocca. Acne, foruncoli, comedoni, eczema, herpes, eruzioni con croste; il volto è caldo e rosso. Infiammazione e suppurazione della ghiandola parotide. Dolore al volto con il freddo, miglioramento al caldo. I dolori al volto sono noiosi, lancinanti e laceranti. Traspirazione del volto e del cuoio capelluto. Gonfiore della ghiandola parotide e delle ghiandole submascellari. Afta in bocca, gengivorragia, lingua bianca, bocca molto secca o qualche volta con muco abbondante, alito sgradevole, addirittura putrido. La lingua fa molto male, saliva
abbondante e difficoltà a parlare. Gengive e lingua gonfie; gusto cattivo, alcalino, amaro al mattino, putrido, acido. Qualche volta manca il senso del gusto. Ulcerazione delle membrane mucose, del labbro inferiore sul lato sinistro; dolore pungente, crescente alla bocca, dolore causato dalla pressione; piccole piaghe sul lato destro della bocca. Sensazione di instabilità e allungamento dei denti; carie ai denti. Mal di denti di notte. I denti fanno molto male quando si mastica, il dolore peggiora all’aria fredda, con i cibi freddi e dopo aver dormito, migliora al caldo e mangiando cibi caldi. I dolori sono noiosi, profondi, spasmodici, laceranti e lancinanti. Infiammazione della gola, faringite e tonsillite con secchezza e rossore; il paziente si sforza continuamente per schiarirsi la gola, peggiora al mattino. Muco in gola, nodo alla gola. Dolore alla gola raffreddandosi, tossendo, inghiottendo. Dolore urente e pungente deglutendo. Difficoltà a deglutire. Ugola e tonsille gonfie; ulcerazione in gola. Dolore e gonfiore delle ghiandole cervicali. Indurimento delle ghiandole del collo. Questo rimedio ha curato il gozzo. Sensazione di ansia allo stomaco. L’appetito prima aumenta e diventa ingordo, poi viene a mancare, il paziente prova avversione per il cibo, specialmente per la carne e il latte. Alcuni pazienti desiderano cibi amari e latte. Sensazione di freddo allo stomaco; sensazione di vuoto non soddisfatta mangiando; sensazione di peso allo stomaco; rutti al mattino, dopo aver mangiato, amari, vuoti, che sanno di cibo. Pirosi, dopo aver mangiato e rifiuto del cibo. Nausea la mattina, il pomeriggio, la sera, la notte, mentre si mangia dopo aver mangiato, miglioramento dopo aver ruttato e camminando. Gastralgia sera e notte, dopo aver bevuto cose fredde, tossendo, dopo aver mangiato, camminando all’aperto. Crampi, dolori urenti, taglienti, pressanti, contundenti e laceranti; dolori persistenti la sera dopo aver mangiato con sensazione di peso. Pulsazione allo stomaco; sensazione di avere una pietra nello stomaco; tensione. Sete nel pomeriggio e durante la notte, arsura. Vomito mattina e notte, tossendo, dopo aver bevuto, dopo aver mangiato, durante la cefalea; vomito biliare, amaro, ematico, il paziente vomita cibo, muco e sostanze acquose. Dilatazione gastrica dopo aver mangiato; edema dell’ addome, fegato ingrossato. Flatulenza con borborigmo e pienezza. L’addome è molto duro. Infiammazione del peritoneo. Sensazione di movimento dell’addome a causa della flatulenza. Dolori mattina e sera, prima delle mestruazioni, all’ipocondrio destro, al fegato, alla regione inguinale. I dolori sono urenti, taglienti, pressanti, lancinanti, laceranti; dolori lancinanti ai lati dell’addome e al fegato. Tensione all’addome; addome timpanico. Stitichezza al retto; costrizione all’ano; le feci vengono evacuate con molto sforzo e Calcarea silicata Lezioni di Materia Medica Omeopatica 330
sono secche, dure, nodose, grosse, chiare. Diarrea indolore con feci abbondanti, sgradevoli, addirittura putride, pastose, acquose, lienteriche. Dissenteria con feci scarse e sanguinose. Flatulenza abbondante e sgradevole. Questo rimedio ha curato le fistole all’ano. Prurito all’ano, emorroidi esterne durante la defecazione, dolenti al tatto, peggiorano camminando. Sangue dal retto e dall’ano insieme alle feci; prurito dopo la defecazione. Ano umido, dolore e bruciore durante e dopo la defecazione. I dolori sono pressanti, lancinanti e laceranti; dolore forte all’ano. Sensazione di paralisi al retto. Questo rimedio ha curato la stenosi rettale che non consente il passaggio delle feci. Tenesmo. Urgenza di evacuare,
senza effetto. Tenesmo della vescica e ritenzione dell’urina; dolore pressante alla vescica con molto muco nell’urina a causa del catarro alla vescica; urgenza di urinare durante la notte, aumenta movendosi, migliora distendendosi. Urgenza improvvisa ma vana. Minzione frequente durante la notte, enuresi, minzione insoddisfacente, urina scarsa. Ghiandola prostatica ingrossata e sensibile; emissione di liquido prostatico quando il paziente si sforza per defecare. Secrezione dall’uretra, purulenta, verdastra, gialla; minzione urente. Questo rimedio ha curato la stenosi dell’uretra. L’urina è abbondante, poi è scarsa, è rossa, opaca, urente, con muco e sedimento purulento e sabbioso. Questo rimedio ha curato il diabete mellito. Apparato genitale. Erezione notturna senza aver sognato; eruzioni sui genitali dell’uomo, sul prepuzio. Questo rimedio ha curato l’idrocele e l’indurimento dei testicoli. Il glande è molto rosso; prurito al glande e allo scroto; dolori lancinanti al pene. Sudore ai genitali maschili. Sudore sullo scroto. Emissione seminale. Aumento della passione sessuale, il desiderio è forte ma manca l’erezione. Testicoli gonfi. Nella donna aumenta il desiderio sessuale; eruzioni sulla vulva con molto prurito. Pesantezza dell’utero e prolasso. Leucorrea escoriante, ematica, abbondante, lattiginosa, bianca o purulenta e gialla, giallo-verdastra, prima e dopo le mestruazioni. Flusso mestruale rosso brillante, abbondante, frequente, prolungato o scarso; amenorrea, flusso doloroso e irregolare. Perdite di sangue tra un ciclo e l’altro; dolore all’utero, urente, lacerante come le doglie; dolore ai genitali, ulcerazione delle labbra della vagina e ostio dell’utero. Irritazione cronica alle vie aeree, alla laringe e alla trachea; catarro alla laringe e alla trachea con abbondante muco giallo-verdastro; tisi laringea. Il paziente si gratta continuamente la gola. Solletico alla laringe e alla trachea.Respiro veloce, asmatico, profondo, difficile tossendo e quando il paziente sta disteso, rantolo breve, sibilante e soffocante. Questo è uno dei rimedi migliori per la tosse nei soggetti tubercolotici. La tosse viene durante la notte, ma anche al mattino alzandosi e la sera a letto. Tosse causata dall’aria calda, caldo-umida, tosse asmatica dopo aver bevuto bevande fredde. Tosse secca la notte con espettorazione al mattino; tosse durante la febbre; tosse secca, rauca; tosse dovuta all’irritazione della laringe e della trachea; tosse rauca specialmente al mattino; tosse parossistica, spasmodica la sera, che tormenta tutto il corpo. La tosse peggiora stendendosi, parlando; tosse violenta al mattino svegliandosi. Espettorazione al mattino, ematica giallo-verdastra, abbondante, sgradevole, purulenta, densa, viscida, qualche volta bianca. Questo rimedio ha curato ascessi ai polmoni e all’ascella; ha limitato l’ulcerazione 331 cancerosa della mammella; ha curato i casi disperati di catarro bronchiale, la costrizione al torace, le eruzioni sul torace e l’escoriazione dei capezzoli. Emottisi. Bronchite cronica e polmonite. Oppressione al torace. Mancanza o soppressione del latte. Dolore ai polmoni. Dolore al torace tossendo, inspirando, respirando profondamente. Dolore ai lati del torace. I dolori al torace sono urenti, pressanti e lancinanti; irritazione al torace. Dolori lancinanti inspirando, ai lati del torace e alle ghiandole mammarie. Palpitazione del cuore la notte, dopo aver mangiato, movendosi, anche dopo un movimento lieve. Sudore al torace. Condizioni tisiche. Debolezza estrema al torace. Freddo al dorso, sensazione di freddo dietro il collo e all’osso sacro. Eruzioni nella
regione cervicale, foruncoli, pustole. Prurito al dorso soprattutto di notte, durante le mestruazioni, in movimento, alzandosi o stando seduti. Dolore alla regione cervicale, alle scapole e alla spina dorsale tra le scapole; lombalgia alzandosi dalla sedia; coccigodinia. Rachialgia e lombosacralgia alzandosi da una sedia. Lombalgia lacerante e pressante. La spina dorsale è sensibile al tatto in molti punti. Dolore lancinante alla regione cervicale, alle scapole, alla regione lombare e all’osso sacro. Sudore all dorso, soprattutto dietro il collo. Rigidità del dorso, specialmente della regione cervicale; torcicollo. Tensione alla regione cervicale. Debolezza del dorso e della regione lombare. Questo è un rimedio per le nodosità gottose delle dita, per la rigidità degli arti, per la carie ossea, per le mani screpolate; spasmi cronici dei muscoli, freddo agli arti, alle mani, agli arti inferiori, gambe e piedi, la sera e la notte. Contrazione dei tendini delle mani e delle dita. Calli dolenti e pungenti. Mani screpolate. Crampi alle mani, agli arti inferiori, polpaccio, piede, pianta del piede, dita del piede. Eruzioni, vesciche e brufoli sugli arti superiori e inferiori, prurito. Brufoli sulle cosce; patereccio sulle dita. Caldo alle mani, al palmo, ai piedi. Pesantezza di tutti gli arti, specialmente di gambe e piedi. Questo rimedio è stato molto utile nei casi di disturbi all’articolazione dell’anca e per l’artrite. Prurito intenso agli arti, alle cosce e alle gambe. Le unghia non crescono per lunghi periodi, sono dure e fragili. Torpore di tutti gli arti, degli arti superiori, mani e piedi, quando il paziente si distende, degli arti inferiori, gambe e piedi, quando si siede. Dolore reumatico e gottoso agli arti, alle articolazioni e alle ossa la sera e la notte. Dolore agli arti superiori durante la notte; peggiorano al freddo, movendosi e afferrando qualcosa; dolore alle spalle, al braccio, al gomito, all’avambraccio, alle dita e alle articolazioni delle dita; dolore agli arti inferiori, al nervo sciatico; dolori violenti all’articolazione dell’anca come se si stesse formando un ascesso; dolore alla coscia, al ginocchio, al polpaccio, al piede e alle dita del piede. Dolore in tutti gli arti, rigidità con clima freddo e umido; dolore alle spalle aggravato dal movimento. Bruciore ai piedi e alle piante dei piedi. Dolore lacerante al braccio, all’avambraccio, al polso e alla mano, al ginocchio e alle gambe; dolore contundente agli arti superiori e alle cosce. Il paziente ha la sensazione di avere una distorsione al polso e alla caviglia. Dolore lancinante alle articolazioni, alle spalle, al braccio, al gomito, al polso e alle dita. Dolore alle anche, alle ginocchia, al polpaccio, alla caviglia, al piede, alla pianta del piede, al tallone, alle dita del piede soprattutto all’alluce. Dolori laceranti alle spalle, al braccio, al gomito, all’avambraccio, al polso, alla mano, alle dita, alle articolazioni delle dita, alle cosce, al ginocchio, alla gamba, al polpaccio, al piede, alle dita del piede e soprattutto all’alluce. Calcarea silicata Lezioni di Materia Medica Omeopatica 332
Sensazione di paralisi agli arti superiori e alle mani; paralisi agli arti inferiori. Sudore freddo agli arti, alle mani, ai piedi, dall’odore sgradevole. Irrigidimento di tutti gli arti, delle articolazioni, delle mani e delle dita, degli arti inferiori, delle ginocchia. Gonfiore di mani, ginocchia, gambe, caviglie, piedi. Formicolio alle dita, tremiti agli arti inferiori e superiori; contrazioni agli arti superiori, alle cosce e alle gambe. Ulcerazione degli arti inferiori, delle gambe. Vene varicose. Verruche sulle mani, sul dorso del pollice, sul polpastrello del pollice, grandi e dure. Debolezza di tutti gli arti e specialmente delle articolazioni. Debolezza delle cosce, delle ginocchia, delle gambe, dei polpacci, dei piedi. Sogni ansiosi, confusi, di morte, di malattie, fantastici, paurosi, orribili; incubi vividi, visionari; preoccupazione; il paziente vede in sogno il volto di persone orrende. Sonno
irrequieto; sonnolenza al mattino e la sera dopo cena; insonnia prima di mezzanotte, insonnia e sonnolenza; una volta svegliatosi il paziente non riesce più ad addormentarsi; il sonno non è ristoratore. Il paziente si sveglia presto e frequentemente. Sbadigli. Freddo mattina e sera, all’aria aperta, all’aria fredda, a letto dopo aver mangiato, freddo interno ed esterno; il paziente trema per il freddo se è poco coperto, l’ambiente caldo non gli dà sollievo, desidera riscaldarsi ma ciò non migliora i suoi sintomi; freddo durante la defecazione. Febbre mattina e pomeriggio ma soprattutto la sera e la notte; febbre alternata a freddo; caldo secco di notte a letto; vampate di calore. Questo rimedio è utile per la febbre tubercolare. Febbre leggera sera e notte. Caldo, pelle umida. Traspirazione al mattino e a notte fonda, con molta ansia. Sudore freddo principalmente alle estremità; sudore tossendo, dopo aver mangiato, movendosi, facendo sforzi psichici, camminando. Sudore abbondante. Sudore in varie parti del corpo durante e dopo aver dormito, sgradevole, acido; se il paziente sta scoperto mentre suda compaiono molti sintomi. Se il sudore è soppresso da correnti d’aria il paziente soffre molto. Bruciore alla cute appena il paziente si gratta; la pelle è fredda al tatto; la pelle delle mani e della dita è screpolata; pelle pallida, macchie rosso-scuro, bianche, gialle. Pelle secca, non c’è traspirazione. Le eruzioni sono pungenti, urenti, dolorose, fagedeniche. Foruncoli e screpolature . Eczema e herpes. Croste pungenti; le eruzioni secernono una sostanza bianca simile al pus. Foruncoli, pustole ed esantema rosso; eruzioni con croste ed esquamanti, peggiorano grattandosi. Escrescenze sulla pelle; formicolio e pelle d’oca.Intertrigine. Prurito con e senza eruzioni pungenti, urenti, che peggiorano grattandosi. Il prurito è migliorato da irradiazioni calde. Questo rimedio ha curato il lupus. La pelle diventa umida graffiandosi. La pelle è molto sensibile al dolore; zone scorticate sulla pelle; ulcerazione della pelle, piaghe bluastre, urenti, cancerose, profonde, sgradevoli, con croste e pus giallo, fistolose, dure, pungenti. Verruche dolenti, infiammate, pungenti, suppuranti e avvizzite. Questo rimedio ha curato le cisti sebacee e altre escrescenze cistiche. 333
CALCAREA SULPHURICA Molti anni fa Schuessler fece conoscere questo rimedio e da allora, secondo le indicazioni della teoria biochimica, se n’è fatto un uso considerevole. Sebbene questo metodo non sia che una specie di grossolana omeopatia, esso tuttavia ha permesso un gran numero di ottime guarigioni che la maggior parte di noi sono in condizioni di riconoscere come guarigioni omeopatiche. Studiandole si possono raccogliere molti sintomi che non furono considerati importanti da coloro che ne riferirono, ma che spesso ci forniscono la base per una più ampia riflessione o per nuove osservazioni cliniche. Si sono anche fatte molte sperimentazioni frammentarie, dalle quali sono venuti fuori molti dei sintomi annotati in questo capitolo. Alcuni altri sono comparsi in certi pazienti sotto l’effetto di questo rimedio e sono stati confermati in seguito. Tutte queste fonti ci hanno procurato una quantità di sintomi di gran valore; e così quelli che abbiamo raggruppato qui devono ora costituire la base migliore per essere guidati nella prescrizione di questo rimedio. Lo studio più serio che ne sia mai stato fatto, si troverà nella Materia Medica dei Rimedi di Tessuti di Boericke e Dewey. Un tempo utilizzavamo spesso la 12ª dinamizzazione di Schuessler; più tardi la 30ª e la 200ª; adesso usiamo dinamizzazioni ben più alte. Calcarea sulphurica è uno dei rimedi ai quali bisogna pensare, contemporaneamente a
Sulphur, Psorinum e Tuberculinum quando rimedi ben scelti agiscono per poco tempo e i sintomi del caso concordano con i suoi. È particolarmente utile per gli organismi rovinati dall’alcolismo. È pure uno di quelli che ridaranno al corpo un miglior equilibrio quando sarà indebolito dall’onanismo e dagli eccessi sessuali al punto da permettere alle malattie costituzionali di prendere il sopravvento. Il paziente ama l’aria aperta; però è sensibile alle correnti e prende facilmente freddo. Dopo aver preso freddo, può presentare dei disturbi. Ha la tendenza a prendere freddo nelle correnti d’aria e alla minima occasione. È infastidito dal tempo umido e freddo. Mentre ha freddo in modo generico, chiede spesso di essere scoperto per circostanze particolari. Per esempio nel crup e nelle cefalee ha troppo caldo, mentre i dolori del corpo sono spesso alleviati dal calore. È sensibile sia al freddo che al caldo. Sta peggio se ha troppo caldo; si aggrava al calore del letto, in una stanza riscaldata, quando è coperto; e vuole scoprirsi. Il paziente si aggrava anche: in piedi (la posizione eretta aggrava molti disturbi, ma soprattutto quelli delle articolazioni); facendo uno sforzo; camminando (molti sintomi peggiorano camminando, soprattutto camminando in fretta e accaldandosi); al risveglio (molti sintomi sono acuiti al risveglio). Presenta una grande debolezza del corpo. Vuole stare fermo. Ha pulsazioni in tutto il corpo. Sente violenti afflussi di sangue, vampate di calore e pulsazioni in tutto il torace e tutta la testa, che si irradiano a volte negli arti. Soffre notte e giorno di dolori alle ossa. Lezioni di Materia Medica Omeopatica 334 I suoi muscoli sono flaccidi e, se forza i muscoli o i tendini, o solleva un grosso peso, ha dei disturbi; ha impotenza funzionale del dorso derivata da tali cose. Ha una secrezione gialla e densa dalle mucose; secrezione densa ematica. Il paziente ha facilmente delle emorragie. Presenta gonfiore e indurimento delle ghiandole. Ci sono movimenti convulsivi di tutto il corpo; Calcarea sulphurica guarisce la costituzione che è alla base dell’epilessia e delle convulsioni epilettiche e isteriche. La tendenza alla formazione di ascessi in qualunque parte del corpo è una caratteristica importante del rimedio e ricorda in tutto Pyrogenium; un ascesso aperto, lento a guarire e che mostra una suppurazione gialla continua, è una notevole indicazione di Calcarea sulphurica. Pus sanguinolento secreto dagli ascessi, dalle ulcere e dalle mucose; versamenti purulenti nelle sierose; suppurazioni prolungate. Questo rimedio è utile nelle affezioni ossee, nella carie dell’osso. È utilissimo nella cura dei tumori maligni ulcerati; in questo caso infatti è un ottimo palliativo. È un rimedio costituzionale dall’azione profonda, un antipsorico, e, se viene somministrato in tempo, impedirà ad un tumore maligno di finire come finisce di solito. Vedremo che nella maggioranza dei casi i sintomi generali di cui sopra predominano in mezzo ai sintomi particolari e che, più o meno, evidenziano tutti i disturbi somatici. Il paziente è facilmente ansioso, specialmente la mattina quando si sveglia, la sera a letto e la notte quando è disteso. La sua ansia si calma all’aria. Ansia con paura durante la febbre; ansia a proposito dell’avvenire, del proprio cuore, della salute in generale, della propria salvezza. Il paziente è in uno stato di apprensione costante. Paura che gli piombi addosso una sventura; paura della follia, di una calamità, tutte paure che lo assalgono di notte; paura della morte. Trasale facilmente. Se traspira è triste e durante la traspirazione piange. Cupo. Psichicamente depresso la mattina e allegro la sera. Alcuni dei pazienti psichici che stanno peggio e sono tristi la mattina, al risveglio, la sera diventano allegri fino all’ilarità. Durante la febbre disperano in maniera totale di poter guarire. Disgusto per
la vita. Grande ottusità mentale. Confusione mentale al risveglio e anche la sera, pure migliorata dall’aria. Confusione mentale per uno sforzo psichico. Quando il paziente riflette profondamente, le sue idee si dissolvono. Affievolimento dei sensi; avversione per il lavoro fisico e psichico; violento desiderio di bevande alcoliche per superare la sua tremolante debolezza. Avversione per la compagnia. È indifferente a chi lo circonda. Diventa timido e timoroso, ed estremamente noioso nella conversazione. Non vuole che gli si parli. Poco incline a parlare, detesta rispondere alle domande. È di umore volubile e capriccioso; è distratto; irritabile, va facilmente in collera. Dopo un sopruso o un accesso d’ira si sente debole. È Estremamente irritabile la sera e dopo il coito. Scontento sempre; si lamenta parchè non viene apprezzato per il suo vero valore. Diffidente; molto suscettibile; si crede insultato. Testardo; spirito di contraddizione; litigioso; cattivo; pieno di odio verso coloro che non la pensano come lui. Indeciso; agitato; sempre frettoloso; impaziente; isterico. Ha una debolezza mentale, mnemonica e fisica. Smemorato. Parla stentatamente e usa male le parole. Reale indolenza. Prostrazione. Stupore. Il paziente ha molte illusioni superficiali, tanti ghiribizzi e tante strane fantasticherie. 335 Resta seduto a meditare su una disgrazia immaginaria; è incessantemente tormentato da un pensiero che lo tortura. Tentando di dormire la notte, vede delle spaventose immagini. Ha visioni. Ha una debolezza di mente che arriva persino all’imbecillità. In questo paziente un sintomo frequente è la vertigine. Vertigine la mattina alzandosi, ma anche la sera, migliorata però dall’aria. Vertigine chinandosi, camminando velocemente, girando rapidamente la testa. Vertigine con nausea. Con tendenza a cadere. Epilettica. Vampate di calore alla testa; calore della testa mattina e sera; calore alla fronte e al vertex; sensazione come se avesse un cappello in testa alle 4 del mattino; sensazioni di costrizione alla testa, soprattutto alla fronte e all’occipite; freddo alla testa specialmente alla fronte e al vertex; iperemia cerebrale che peggiora la sera e la notte, con le bevande alcoliche, in una stanza riscaldata, durante le mestruazioni, o che compare quando le mestruazioni sono state soppresse, che peggiora particolarmente tossendo e diminuisce all’aria aperta. Pesantezza alla fronte e all’occipite. Questo rimedio ha guarito un gran numero di cefalee croniche e periodiche inveterate. Cefalea al mattino al risveglio; cefalea che viene il pomeriggio, dura tutta la sera e la notte, e migliora all’aria. Cefalea per catarro o dopo aver preso freddo. Cefalea che compare dopo aver avuto troppo caldo, nel corso di un’indigestione, dopo aver mangiato, prima e durante le mestruazioni, al risveglio (si sveglia con la cefalea), tossendo; emicranie periodiche con nausea e vomito. La cefalea aumenta: con le bevande alcoliche; chinandosi; movendo la testa; col rumore; stando in piedi; per uno sforzo psichico; facendo il bucato; alzandosi dopo essere stati coricati; leggendo; camminando; col movimento; parlando; guardando in alto; scuotendo la testa; con le scosse; al calore del sole; col freddo. Costringe il paziente a coricarsi. Viene se si prende freddo ma, quando si è installato, si calma con l’aria fresca. È attenuato dalla pressione. Molte cefalee si localizzano alla fronte la mattina al risveglio, o compaiono la sera dopo cena; queste ultime aumentano chinandosi e camminando; dolore acuto al di sopra degli occhi. Ci sono cefalee occipitali, dolori al vertex e alle regioni parietali; moltissime
di queste cefalee sono pesanti e peggiorano con lo sforzo psichico. Dolore lacerante in tutta la testa e un dolore lacerante attorno alla testa, che migliora stando coricati. Dolore pungente tossendo; dolori pungenti alla fronte e alle tempie. Pulsazioni con quasi tutte le cefalee; pulsazioni alla testa e alle tempie; le pulsazioni si avvertono quando il paziente si mette in piedi dopo essere stato coricato. Caduta dei capelli. Prurito e bruciore al cuoio capelluto; eruzioni sul cuoio capelluto con grosse croste gialle; punte, eczema; formicolio al cuoio capelluto; molta forfora. Ci sono molti sintomi oculari, catarrali e psorici. Palpebre agglutinate la mattina. Questo rimedio ha parzialmente guarito parecchi casi di cataratta. Prurito e bruciore, soprattutto la mattina. Calcarea sulphurica ha provocato e guarito la diplopia. Dolore agli occhi: indolenzimento toccando gli occhi; dolore pesante agli occhi la sera; ragadi dei canthus. Infiammazione cronica degli occhi, con denso pus giallo. Fotofobia. Arrossamento degli occhi che somigliano a pezzi di carne cruda; arrossamento dei canthus. Tic alle palpebre. Ulcerazione della cornea. Vista indebolita, spesso annebbiata; sfarfallio davanti agli occhi. Calcarea sulphurica Lezioni di Materia Medica Omeopatica 336
Rumore alle orecchie: ronzii; canti di insetti; muggiti; tintinnio di campane; rombi. Questo rimedio, quando i sintomi concordano guarisce il catarro tubario. Prurito dentro e dietro l’orecchio. Dolore all’orecchio; dolore pungente; dolore lancinante. Secrezione dall’orecchio, purulenta e nauseabonda. Eruzione dietro l’orecchio. Calcarea sulphurica guarisce casi di suppurazione con pus denso e sanguinolento, indolenzimento e ipertrofia della parotide destra conseguenza di una scarlattina. Carie delle ossa del naso. Calcarea sulphurica ha guarito il più inveterato catarro nasale. Corizza con secrezione che migliora all’aria; corizza secca. Croste nel naso; croste sul bordo del naso. Prurito dentro e sulla punta del naso. Secrezione: densa, gialla o gialloverdastra; irritante, nauseabonda; purulenta, ematica. Epistassi mattutine. Starnuti che si calmano all’aria. Naso gonfio. Ostruzione nasale, tale da impedire le respirazione; il paziente lascia la bocca aperta. Il naso emana cattivo odore. Perdita dell’odorato. Sensazione di grande secchezza nel naso. Clinicamente, questo rimedio ha guarito più facilmente i casi unilaterali. Faccia. Vampate di calore al volto con labbra screpolate. Prurito al volto, Dolore facciale dopo aver sentito freddo; dolore tagliente. Molte eruzioni sul volto: pustole; impetigine, eczema; herpes; foruncoli; eruzioni pruriginose; vesciche. Gonfiore delle ghiandole; gonfiore della ghiandola sub-mascellare. Sudore freddo al volto. Colorito pallido, espressione malaticcia. Bocca caldissima; bruciore alla lingua, bruciore e sensazione di escoriazione all’interno delle labbra. Patina gialla spessa alla base della lingua. Gonfiore della mucosa orale; gonfiore delle gengive. Cattivo sapore in bocca; sapore amaro, metallico, dolce, acido, Stomatite. Glossite con gonfiore. Molto muco in bocca la mattina. Cattivo odore dalla bocca. Parola impacciata per la rigidità e il gonfiore della lingua. Fiotto di saliva che scola dalla bocca. Secchezza della bocca e della lingua. Ulcerazione della bocca, della lingua e della gola. Vescichette in bocca. Deglutizione difficile. Inghiottendo sente dolore; sensazione di escoriazione in gola; indolenzimento della gola; dolore pesante; dolore pungente. Gonfiore e rossore della gola;
gonfiore delle tonsille con suppurazione. Infiammazione e secchezza della mucosa della gola e delle tonsille. Sensazione di un boccone in gola; muco nella gola; muco che scende dalle vie nasali posteriori, denso e giallo. Il paziente si raschia la gola per sbarazzarsi del muco. La soffocazione è una caratteristica di questo rimedio come lo è di Hepar. Ulcere alla gola. Gonfiore del collo con ingrossamento e dolore dei linfonodi. Aumento dell’appetito; appetito vorace; oppure, totale mancanza di appetito. Avversione per il caffè, il latte, la carne. Desiderio di cose agre, di bevande fredde, di frutta, di alimenti salati, dolci. Dilatazione dello stomaco dopo aver mangiato. Gastralgia la sera. Dolore urente, dolore crampiforme, tagliente, pesante o corrosivo dopo aver mangiato; dolori pungenti; sensibilità alla pressione. Eruttazioni dopo aver mangiato; eruttazioni di aria, acide; acidità; eruttazioni amare, infette, aspre; rigurgiti. Il paziente va soggetto ad indigestione alla minima occasione. Pesantezza allo stomaco, come ci fosse un peso. Nausea la sera; nausea con mal di testa e vertigine. Impressione di avere una pietra sullo stomaco. Pulsazioni allo stomaco; pirosi; pienezza gastrica dopo i pasti; sete estrema; 337 sensazione di vuoto allo stomaco. Vomito di notte; dopo aver mangiato; con cefalea. Vomito: alimentare, amaro, di bile, di muco, di sangue, aspro. La maggior parte dei dolori addominali rivestono forma di colica e vengono di notte. Dolori: del tipo bearing-down; urenti, crampiformi, taglienti; indolenzimenti; dolori pungenti; stiranti. Dolori epatici: indolenzimento, dolori pesanti, pungenti. L’addome, dopo aver mangiato, è sede di una sensazione di freddo intenso, di dilatazione. Pesantezza. Ci sono pulsazioni; gorgoglii e dilatazione addominale. Ascessi indolori all’ano. Stipsi inveterata: stimolo di defecare senza effetto; inattività del retto; feci difficili da espellere; insufficienti. Calcarea sulphurica, come Sulphur, ha guarito la diarrea notturna, ma ha anche una diarrea serale ed è utilissimo nella diarrea infantile; diarrea che peggiora dopo aver mangiato sia pur poco; la diarrea può essere indolore. Dolore defecando e anche dopo; dolore urente andando di corpo; indolenzimento dell’ano; sensazione di pressione e di puntura all’ano; tenesmo defecando. Fistola anale. Formicolio e intenso prurito al retto. Emorragia proveniente dal retto e dall’ano. Emorroidi esterne. Umidità attorno all’ano che provoca dolore urente e prurito. Incontinenza delle feci. Prolasso del retto. Feci : bianche; dure; gialle; lienteriche; molli; nodose; purulente; sanguinolente; secche; voluminose. Calcarea sulphurica è un rimedio prezioso per il catarro vescicale con abbondante pus giallo. Ha guarito infiammazioni croniche dei reni. Bruciore all’uretra durante la minzione. È molto utile per le secrezioni uretrali, quando sono gialle, ematiche o prendono l’aspetto della gotta mattutina. Quando gli altri sintomi concordano è un eccellente rimedio per l’impotenza. Quando i sintomi concordano Calcarea sulphurica è indicato per le donne che hanno avuto diversi aborti. Prurito agli organi genitali, provocato dalla leucorrea; prurito alle labbra durante le mestruazioni; prurito dopo le mestruazioni; prurito che risale in alto nella vagina. Dolore all’utero durante le mestruazioni; bearing-down degli organi pelvici durante le mestruazioni come se vi fosse un prolasso; bruciore agli organi genitali; escoriazione delle labbra; tumore fibroso all’utero; gonfiore delle labbra; emorragia uterina; infiammazione delle labbra con suppurazione; leucorrea prima e dopo le mestruazioni; leucorrea
abbondante; urente; densa; escoriante; gialla; sanguinolenta. Prolasso uterino. Assenza di mestruazioni; ritardo nella comparsa delle prime mestruazioni; mestruazioni: abbondandi; anticipate; scure; insufficienti; irregolari; a volte pallide; prolungate; in ritardo; assenti. Ulcerazione degli organi genitali e del collo dell’utero. Catarro delle laringe e della trachea. Calcarea sulphurea è considerato un rimedio di valore per il crup. Tosse del crup, accompagnata da grande soffocazione per la quale un medico di esperienza potrebbe benissimo pensare a Hepar; ma dobbiamo ricordare che in Hepar, se il piccolo paziente si scopre una mano o il torace, i suoi accessi saranno più frequenti e la tosse da crup si aggraverà e che il paziente stesso è molto sensibile alle correnti d’aria e all’aria. Al contrario Calcarea sulphurea sta meglio se si scopre; butta via le coperte, vuole l’aria e così sembra che respiri meglio e che abbia minori accessi di crup. Può sembrare strano che vi sia una così grande differenza tra il solfito e il solfato di calcio. Sensazione di escoriazione e indolenzimento. Raucedine ostinata. Abbondante espettorazione mucosa gialla e a volte sanguinolenta. Infiammazione e secchezza. Il paziente si Calcarea sulphurica Lezioni di Materia Medica Omeopatica 338
raschia spesso la laringe. Questo rimedio è indicato nei pazienti suscettibili di andare incontro alla tubercolosi laringea e tracheale. Respirazione breve. Respirazione difficile la sera e la notte, soprattutto stando coricato, camminando e salendo. Respirazione rantolante. Vi è soffocazione e anche sibili: quando i sintomi concordano questo è un eccellente rimedio per l’asma. La tosse è più forte e più frequente la sera e la notte. Si calma all’aria fresca, contrariamente a Hepar. Tosse asmatica che somiglia alla tosse del crup la mattina al risveglio e dopo la siesta. Tosse grassa, con rantoli. Tosse rauca. Tosse secca la notte; secca e breve; secca e penosa. La tosse scuote tutto il corpo. Tosse spasmodica e tosse che arriva al parossismo. L’espettorazione è abbondante la mattina. Espettorazione: densa; gialla; purulenta; sanguinolenta; verdastra; vischiosa. Ansia alla regione cardiaca. Catarro della trachea e dei bronchi. Dolore al torace: tagliente, urente; come una escoriazione; indolenzimento all’inspirazione, con la tosse. Sensazione di debolezza al torace. Emottisi. Oppressione toracica. Palpitazioni la notte; palpitazioni provocate dall’ansia; aggravate salendo; nelle persone che si avviano alla tubercolosi polmonare. Polmonite mal curata o conseguenze di polmonite; epatizzazione polmonare. Suppurazione degli organi toracici. Ascessi all’ascella. Prurito e bruciore della cute del torace. Questo rimedio è stato prezioso nel trattamento di una deviazione della colonna lombare, che infastidiva molto il paziente quando si sedeva nel letto. Sensazione di freddo al dorso. I sintomi degli arti confermano la costituzione gottosa; gotta articolare; dita maldestre e goffe a causa delle deformazioni gottose delle articolazioni delle dita; bruciore alle mani e ai piedi; palmo della mano e pianta dei piedi che bruciano. Calore alle mani. Questo rimedio ha reso molti servizi in molti casi di coxalgia. Crampi ai polpacci. Prurito localizzato negli arti. Spesso prurito con bruciore. Dolore agli arti durante il brivido; dolore reumatico. Artralgia, gottosa e reumatica. Dolore agli arti superiori la notte. Dolore alle spalle, al gomito, al polso e alle dita. Dolore agli arti inferiori; sciatica; dolore reumatico. Dolore all’anca, alla coscia, al ginocchio.
Dolore agli arti inferiori: lacerante, pungente, stirante. Dolore urente ai piedi. Il dolore aumenta stirando gli arti inferiori. Torpore alle mani e anche agli arti inferiori e ai piedi. Eruzioni: foruncoli e vescichette. Gonfiore edematoso dei piedi e delle gambe. Gonfiore reumatico dei piedi e delle gambe. Debolezza degli arti superiori, degli arti inferiori, delle ginocchia, delle gambe e delle caviglie. Formicolio alle dita come se fossero addormentate. Freddo agli arti, alle mani, alle gambe e ai piedi. Pesantezza degli arti inferiori, paralisi degli arti superiori e inferiori. Rigidità delle braccia. Traspirazione delle mani e dei piedi. Il sudore dei piedi è freddo e nauseabondo. Tremore alle mani e agli arti inferiori. Ulcere sulle gambe, con squame urenti e pruriginose. Varici. Sonno agitato. Insonnia prima di mezzanotte e dopo le tre del mattino; non può dormire perchè perseguitato dai propri pensieri. Sogni ansiosi e spaventosi. Sonnolenza durante la sera. 339 Calcarea sulphurica ha guarito numerosi casi di febbre malarica cronica con brivido vespertino. Brivido che comincia dai piedi. Grande brivido che scuote tutto il corpo. Vampate di calore. Febbre la sera e la notte. Febbre vespertina mescolata al brivido, poi febbre semplice, non seguita da traspirazione; accompagnata da dolore agli arti inferiori, che si attenua camminando. Febbre etica. Traspirazione notturna; un leggero sforzo provoca la traspirazione; trapirazione fredda, profusa e aspra. Vi sono molti sintomi della cute come ci si potrebbe aspettare dallo studio di Sulphur e di Calcarea. Bruciore e prurito. Colorito della pelle: pallido o giallo, perfino evidentemente itterico; con macchie epatiche. Pelle screpolata; in inverno, dopo aver lavato, si formano delle screpolature, specialmente sulle mani, come ne troviamo nel «salt rheum» (1). Prurito a letto; prurito che si attenua grattandosi; prurito e bruciore; prurito e sensazione di reptazione. Desquamazione. Eruzioni: urenti pruriginose; con croste; eczema urente, secco o umido; esantemi; foruncoli; pustole herpetiche; eruzioni squamose; eruzioni suppuranti; tubercoli; orticaria; vescichette; quando i sintomi concordano, questo rimedio guarisce la psoriasi. Escoriazioni e intertrigine. Formicolii. Cute malsana. Le piaghe guariscono lentamente. Secchezza della pelle. Pelle sensibile. Ulcerazioni della pelle. Ulcere: urenti, con croste, profonde, sanguinanti e squamose; la loro suppurazione è spessa, gialla, nauseabonda, ematica. Possono essere: dolorose; con fistole; indurite; infette e torpide; con pulsazioni. Verruche. Calcarea sulphurica 1. «Salt rheum»: non si trova Salt rheum nei dizionari contemporanei, sia monolingui, sia bilingui inglese-italiano, sia quello medico trilingue di Veillon. I medici inglesi consultati non conoscono l’espressione. Forse è un’espressione popolare americana. Il solo dizionario che ne parla è il Royal Dictionary, English and French, by Fleming and Tibbins, New Orleans, Armand Hawkins 1878. Vi leggiamo: – Rheum: (a thin watery humour oozing out of the glands of the mouth, eyes, ecc.): Raffreddore, umore, lacrime – Salt Rheum: (herpes, an affection of the skin): Herpes, specie di impetigine. Kent lo cita sempre nel paragrafo della cute. In particolare nel capitolo su Cistus cita «salt rheum» tra le eruzioni: «Esso ha eruzioni, herpes, impetigini, eruzioni squamose, salt rheum sulle mani e sulla punta delle dita in inverno e dopo aver lavato con acqua fredda». Nel capitolo di Causticum si può leggere: «vecchi casi di salt rheum con ragadi alla piega delle articolazioni
». Qui salt rheum è anche accompagnato da screpolature. Si può dunque concludere che Kent per salt rheum intenda un’eruzione del genere impetigine, localizzata alle mani e soprattutto alla punta delle dita e generalmente accompagnata da screpolature o ragadi. (Nota tratta dall’edizione francese curata da Demarque e Joly). Lezioni di Materia Medica Omeopatica 340
CALENDULA La prova della Calendula ha poco valore per cui non ci si può aspettare di usarla come guida nella somministrazione interna del rimedio. Ci sono solo poche cose che si possono dedurre da tale prova. La Calendula non si deve ignorare nella cura delle ferite, nel caso di tagli con lacerazione, per le ferite superficiali o profonde. La Calendula diluita usata localmente renderà la ferita indolore, ridurrà la quantità di pus e favorirà la rimarginazione nel miglior modo possibile, e così aiuterà il medico a guarire le ferite superficiali. La Calendula è la medicazione che serve per le ferite profonde e le lacerazioni gravi. Elimina il dolore locale e la sofferenza. Come si vede non si sta trattando una condizione che esiste a causa di uno stato interiore ma di qualcosa che è esterna all’individuo. Non c’è niente che cicatrizza così bene le ferite interne come la Calendula, anche se qualcuno dirà che non è un rimedio omeopatico. Se ci sono sintomi costituzionali, sospendere tutte le cure mediche e prestare attenzione a tali sintomi. Qualche volta non ci sono sintomi costituzionali da prescrivere, ma quando ci sono bisogna ricorrere alla pulizia locale e null’altro. Non eliminare i sintomi che serviranno come guida per il rimedio. 341
CAMPHORA La bottiglia di alcool canforato provoca in una casa molti danni, dato che la canfora combatte l’azione della maggior parte dei nostri rimedi. La canfora dinamizzata combatte un gran numero di malanni. Si addice a quelle malattie acute accompagnate da sovraeccitazioni nervose che arrivano al delirio, con spasmi e convulsioni e finiscono nella prostrazione. Lo stato intrinseco di Camphora è caratterizzato dalle convulsioni o dal freddo del corpo. Nel periodo acuto della sovraeccitazione, l’irritabilità e il delirio del paziente sono estremi; gli capita anche di cadere nello stato opposto, in cui perde la risposta nervosa alle eccitazioni, ha la perdita della sensazione, è incosciente, freddo. Possiamo vedere i due estremi nello stesso paziente, uno dopo l’altro. Egli può passare dal più alto grado di eccitazione psichica e di violenza, al massimo di prostrazione e spossatezza dove il corpo è livido e freddo e tuttavia deve stare scoperto. Lo stato psichico è caratterizzato dall’ansia e da un’estrema paura: paura delle persone, di ambienti strani; il buio è pieno di fantasmi immaginari; il paziente non osa uscire dal letto al buio; tutto ciò che si muove è per lui un fantasma e gli oggetti inanimati della sua camera si animano e lo terrorizzano. Ha il delirio. Associati a questi sintomi vi sono disturbi renali e urinari come quelli di Cantharis e, per questa somiglianza, i due rimedi sono complementari e si annullano l’un l’altro. Se una donna è intossicata da Cantharis e presenta delirio ed eccitazione Camphora agirà da antidoto. Le particolarità dei sintomi psichici meritano di essere prese attentamente in considerazione. Il paziente raggiunge uno stadio che non è molto diverso dall’imbecillità e, a vederlo, si direbbe che tale stato si è costituito lentamente. Le sue facoltà mentali, la sua memoria, sono scomparse. Chiude gli occhi come se dormisse e non risponde alle
domande. Con la febbre ha delirio, rabbia, manie; vuole saltare dal letto o passare dalla finestra. Grida e chiama aiuto. Si gira e si rigira ansiosamente nel letto. Ansia e quasi perdita della conoscenza. Questi sintomi saranno un’indicazione di Camphora nella febbre puerperale, nella iperemia cerebrale o in uno shock provocato dalla violenta infiammazione di un organo. La confusione è causata dallo shock e arriva con violenza. Più intensamente soffre il paziente, più rapidamente si raffredda; e, quando ha freddo, si deve scoprire, anche in una stanza fredda. È un po’ come Secale. In Secale il paziente, anche quando sente freddo, vuole scoprirsi e stare in una stanza fredda; anche lui ha il delirio, sicché non abbiamo ancora scoperto niente che ci aiuti a distinguere Secale da Camphora. Ma c’è un’altra modalità che in Camphora si ritrova ovunque, con la quale una distinzione si può fare: il freddo, il delirio e il calore stesso sono mescolati. Mentre il paziente Camphora si raffredda, egli è invaso da brevi periodi di calore; le vampate di Lezioni di Materia Medica Omeopatica 342 calore si mescolano ai dolori laceranti e urenti, sia nell’organismo infiammato, sia lungo i nervi. È un paziente difficilissimo da curare, non è mai soddisfatto di niente e di nessuno. Se è affetto da cistite, ha un dolore e una sensibilità talmente intensi che sotto lo shock causato dal dolore, la sua mente è in uno stato di frenesia. Poi viene la sensazione di freddo e le finestre aperte, ma prima che si sia avuto il tempo di fare tutto questo egli ha una vampata di calore e allora vuole essere ricoperto, apre il radiatore, vuole la borsa calda e lo scaldaletto; ma questo stadio passa presto e, mentre l’infermiere porta l’occorrente per riscaldare il letto, lui chiede di aprire la finestra e vuole solo il fresco. Capirete immediatamente che casi simili sono molto gravi. Questi cambiamenti termici accompagnano l’opistotono, le convulsioni, l’infiammazione cerebrale, epatica, renale e della vescica, verificatesi dopo un violento shock e un raffreddamento con intensa spossatezza. Lo riscontrerete per esempio in qualcuno che ha lottato parecchie ore per salvare la propria vita; passata l’emozione, ha una reazione come un turbine; ha combattuto sino all’esaurimento e ora è prostrato, freddo e livido; ecco il campo di azione in cui la vecchia nonna col suo flacone di alcool canforato si è fatta una reputazione; ma la canfora dinamizzata farà per questo paziente più di quello che può fare la bottiglia di alcool canforato: gli procurerà un bel sonno ristoratore. Camphora, è utile durante la menopausa, quando la donna si lamenta di vampate di calore e di traspirazione in una stanza calda; ella ha gli arti e l’addome freddissimi e sente freddo quando è scoperta mentre traspira abbondantemente quando è coperta. Non sopporta coperte per riscaldarsi gli arti, benché soffra il freddo. In questo rimedio c’è in misura enorme la cefalea, pulsante. C’è una sensazione di contrazione come se alcune parti del cervello si fossero intrecciate. L’intero lato posteriore della testa e del collo è sede di battiti come martellate, che diventano più forti chinandosi in avanti, e di bruciore e punture. Cefalee frontali. Abbiamo sentito parlare di Camphora a proposito del colera, malattia che debilita rapidamente il paziente. Il suo volto è freddo, livido e coperto di rughe e, nei casi che fanno pensare a Camphora, non traspira molto. In questi casi c’è poca diarrea, poco vomito e pochi sudori; ma improvvisamente il paziente si raffredda, si illividisce e si accascia come se fosse paralizzato e piomba nello stupore. Convulsioni con bava alla bocca; labbra livide, trisma, tetano. Sudori freddi sul volto
col vomito. Aspetto del volto erisipelatoso. Questo rimedio desidera bere senza sete. Può avere anche una sete inestinguibile; non ne ha mai abbastanza delle enormi quantità di acqua che gli si danno. L’acqua non è mai abbastanza fredda e non è mai sufficiente; però la vomita completamente quasi subito. Ha una notevole irritazione gastrica. Tutto quello che ingerisce, lo vomita. La sua lingua è blu e fredda e il suo fiato freddo. Tutto quello che gli esce dal corpo è freddo. L’aria che i polmoni rimandano è fredda come quella che risale da una cantina, come si osserva in Carbo vegetabilis e Veratrum. La lingua è fredda e tremolante. Si trovano stati simili nel colera. Per tutta la fase del freddo, c’è bruciore. L’interno del corpo sembra che bruci, o meglio si ha l’impressione di un dolore urente interno simile ad una escoriazione, o di bruciore senza calore. 343 Nella gastrite, il dolore allo stomaco è così violento, che l’angoscia dipinta sul volto equivale a quella di Arsenicum; il paziente risente allo stomaco un’angoscia spaventosa che gli fa presagire la morte. Dolore urente, fendente, lacerante allo stomaco con conati e vomito. I crampi allo stomaco e all’intestino si propagano in altre parti del corpo fino a che si arriva alle convulsioni e all’opistotono. L’angoscia all’epigastrio lo porta alla disperazione. Calore allo stomaco. All’addome ci sono moltissime coliche e bruciore. Sensazione di freddo all’addome. Feci da colera; feci come riso, accompagnate da ansia, agitazione, spasmi muscolari, crampi al torace, prostrazione, e anche da freddo e cianosi crescente, il paziente vuole essere scoperto e ha un collasso. Nel colera asiatico la vecchia canfora, Cuprum e Veratrum si mantengono ancora fianco a fianco. Con Camphora c’è la prostrazione, la cianosi, il freddo, e tuttavia il paziente vuole essere scoperto, e il suo corpo è freddo e secco. Gli altri due rimedi hanno tutti i sintomi del colera, ma in Cuprum non c’è tanto freddo, mentre ha più crampi, maggiore tendenza alle convulsioni e non tanta prostrazione. Più crampi ci sono, più è Cuprum. Più abbondante è la diarrea, più il vomito e il sudore sono profusi, più è Veratrum. Freddo e secchezza = Camphora. Freddo con escrezioni abbondanti = Veratrum. Dopo aver preso freddo il paziente ha forti coliche con incontinenza di feci marrone scuro come fondi di caffè. C’è anche tenesmo. A tratti il paziente di colera, nello stato di freddo e di cianosi, ha dei conati, fa sforzi per vomitare, soffre di un terribile tenesmo per evacuare poche feci ed ha delle convulsioni qua e là. Questi sintomi intestinali si intensificano, fino a che il malato non può più fare sforzi per evacuare, fino a che ha una specie di paralisi. Il retto sembra contratto e dolente. Ci sono disturbi degli organi urinari e di quelli sessuali. Bruciore alla minzione. Stranguria. Pollachiuria. Frequente stimolo con difficoltà di urinare. Lo stesso stato si produce sia alla vescica che al retto, e c’è ritenzione con torture indicibili. Il paziente è seduto sul vaso e fa sforzi per urinare senza che venga fuori niente: una specie di paralisi della vescica. L’urina è rossa, ematica ed esce goccia a goccia come in Cantharis. Tenesmo del collo della vescica. Camphora fa crescere l’eretismo sessuale fino a un grado intollerabile. In qualche caso, dopo dosi elevate, questo sintomo assume una forma estrema, e in altri casi ha luogo l’inverso. Questo rimedio nelle sperimentazioni ha presentato contemporaneamente eretismo
sessuale e impotenza. Ho conosciuto tempo fa una francese che desiderava intensamente tenere sempre i figli a casa con sé e pensava di poterci riuscire solo tenendoli lontani dalle ragazze; e così, per annullare il loro desiderio sessuale metteva un sacchetto di canfora sotto il loro cuscino. Divennero tutti impotenti. Ma in alcuni degli sperimentatori Camphora ha suscitato l’eretismo sessuale. In questo è simile a Cantharis. Camphora produce una corizza con abbondante secrezione dal naso e dalle vie aeree, dal naso ai bronchi. Bronchite dei bambini e dei vecchi. Antimonium crudum, Ammonium carbonicum e Camphora sono rimedi meravigliosi per gli anziani malandati che si raffreddano, con brividi, ogni volta che si espongono alle intemperie. Per essi, ogni raffreddore sembra una minaccia. I vecchi non prendono un raffreddore nella stessa maniera dei giovani; essi sono prostrati, le loro forze declinano in fretta, hanno rantoli al Camphora Lezioni di Materia Medica Omeopatica 344
torace, e la famiglia crede che siano i rantoli della morte e che per il nonno siano arrivati gli ultimi istanti. Questi tre rimedi sono adatti a questi casi, essi sono simili all’ultimo stadio della polmonite. Nei casi in cui lo stato febbrile è assente, sono adatti Antimonium tartaricum, Antimonium crudum, Ammonium carbonicum e Camphora. Camphora ha pochissima febbre; il paziente ha una sensazione di calore, ma non una temperatura elevata. In questo rimedio vi sono altri sintomi come quelli che troverete nei vecchi. Scosse muscolari; tremori con scosse muscolari. Spasmi con tremori. Tremito della lingua. Lo stato costituzionale generale di Camphora è caratterizzato dal freddo e da un’estrema sensibilità al freddo. Nelle malattie infiammatorie acute il paziente ha freddo e respinge le coperte. Nelle malattie acute ha una sete intensa; nelle malattie croniche non ha sete. La stessa cosa avviene in Arsenicum, che ha sete nei casi acuti, ma non ne ha nelle affezioni croniche. In Camphora un’importante modalità di cui bisogna ricordarsi nei casi acuti, è che durante la fase di calore e quando soffre, vuole essere coperto; viceversa quando ha freddo sta meglio col freddo e vuole ancora più freddo. 345
CANNABIS INDICA 1. Abbiamo tradotto con «allucinazioni» la parola inglese «delusion» che non sembra avere l’esatto equivalente in italiano. Per la differenza tra «illusions», «hallucinations» e «delusions» secondo Kent, leggere il capitolo su Stramonium.
Una strana sensazione di estasi invade il corpo e i sensi. Gli arti e le diverse parti del corpo sembrano allargate. Sulle membra passa un brivido di beatitudine. Gli arti tremano. Una grande stanchezza si diffonde in tutto il corpo. I sintomi richiamano alla memoria la catalessi. Anestesia e perdita del tono muscolare. Disturbi attenuati a riposo. Esaltazione con allegria. Fantasie e allucinazioni meravigliose. Esagerazioni stupefacenti della nozione del tempo e dello spazio. Sembra al paziente di essere trasportato attraverso lo spazio. Gli sembra di avere due esistenze, o di essere cosciente su due piani, o di esistere su due sfere. Allucinazioni (1). Discorsi incoerenti. Ride a osservazioni serie. Ride e piange. Riso spasmodico. Scherzi. Gemiti e pianti. Paura: della morte, della follia, del buio. Angoscia e tristezza. Sintomi psichici che diminuiscono camminando all’aria aperta. Con lo stato di debolezza predomina una fase mentale opposta. Il paziente perde conoscenza e cade. Il soggetto passa da uno stato mentale razionale ad uno irrazionale e viceversa in rapida successione. Dimentica parole e idee. È incapace di finire le frasi. Le idee si
accalcano in quantità tale da impedirgli di fare discorsi razionali. La sua mente è piena di idee incompiute e di fantasmi. Teorie meravigliose si formano continuamente nella sua mente. Loquacità. Non padroneggia la propria mente per ragionare su un qualsiasi argomento. Ogni sforzo per ragionare è interrotto da folate di fantasie disordinate e fantastiche teorie. Davanti agli occhi gli passano visioni su visioni. Sente voci, campane, musica, in un’estatica confusione. Ha l’impressione che la sua volta cranica si apra e si chiuda o che sia sollevata e poi rimessa a posto. Dolore pulsante che gli attraversa la testa. Peso all’occipite, con pulsazioni. Nel riprendere coscienza e svegliandosi, ha una scossa al cervello. Dolori pungenti alle tempie. Tensione al cuoio capelluto. Sensibilità al cuoio capelluto. Debolezza della vista. Acutezza visiva. Le lettere si accavallano. Acutezza uditiva. Tintinnii e ronzii alle orecchie; pulsazioni alle orecchie. Colorito pallido e i tratti del volto tirati. Ha l’aria di aver perduto la ragione. Ha l’aria stupita. Aspetto malaticcio, sguardo senza espressione. Digrigna i denti mentre dorme. Balbetta. Sapore metallico. Desiderio di acqua con repulsione per la stessa. Flatulenze che dilatano l’addome, e migliorano con le eruttazioni. Lezioni di Materia Medica Omeopatica 346 I sintomi urinari sono numerosi. Nefrite con dolore urente. Indolenzimento dei reni con dolore sordo. Dolori pungenti ai reni. Minzione continua o frequente. L’urina, passando, brucia. Bruciore e punture all’uretra prima, durante e dopo la minzione. Questo rimedio ha guarito molti casi di blenorragia. È utile allo stato iniziale e guarisce i sintomi annotati in Cannabis sativa. Deve aspettare perché l’urina cominci a venir fuori. L’urina, dopo la minzione, cola goccia a goccia. C’è molto muco nell’urina. Questo rimedio è utile nella blenorragia quando l’uretra è dura come una corda. La secrezione blenorragica è gialla. Desiderio sessuale aumentato nei due sessi. Erezioni meccaniche e dolorose; mestruazioni profuse, dolorose, con sangue liquido; dolori parossistici come i dolori del travaglio. Spasmi uterini. Minaccia d’aborto dovuto alla blenorragia. Mestruazioni ogni quindici giorni, Oppressione spasmodica del torace con soffocazione. Palpitazioni dormendo. Dolore pesante al cuore con soffocazione, durante tutta la notte. Dolori pungenti al cuore. Polso lento o rapido e irregolare; battiti irregolari; polso eccitabile. Dolori alla dorso nel periodo mestruale. Dolore che attraversa la regione dorsale e impedisce al paziente di stare dritto quando cammina. Debolezza paralitica degli arti con tremore e brivido. Torpore degli arti e della piante dei piedi. Sensazione di puntura alla pianta dei piedi, migliorata dal riposo e aggravata dal movimento. Violenti dolori, camminando, agli arti inferiori. Il paziente ha sonno, ma non può dormire. Sussulti agli arti durante il sonno. Sogno di cadaveri. Sogni profetici. Incubi. Sensazione di punture alla cute. Formicolii e prurito dappertutto. Sente la pelle come se fosse fortemente tirata su tutto il corpo. Anestesia. 347
CANNABIS SATIVA La somiglianza di questo rimedio con Cannabis indica è notevole e ha portato a credere che siano identici. L’uno ha spesso rimpiazzato l’altro e ha guarito sintomi
prodotti dall’altro. I loro sintomi psichici e quelli urinari sono molto simili. La sensazione di apertura e chiusura della scatola cranica è stata guarita da entrambi. Tutto sembra strano e irreale. Sembra al paziente di essere in un sogno. Fa confusione sulla propria identità. Fa errori scrivendo e parlando: capisce male quello che legge e quello che sente dire. I suoni emessi nella stanza in cui si trova gli sembra che vengano da lontano. Quando parla, ha l’impressione che a parlare sia qualcun altro ( Alumen). Crede di stare per perdere conoscenza. Abbattuto alla fine della mattinata, pieno di vivacità nel pomeriggio. Paura di andare a letto. Sensazione di natura isterica alla gola. Ansia allo stomaco. Confusione mentale e vertigine. Afflusso di sangue alla testa che sembra venire dallo stomaco. Sensazione di apertura e chiusura del vertex, che comincia al risveglio, dura tutto il giorno e viene aggravata dal rumore. Sensazione di gocce di acqua fredda che cadono sul cuoio capelluto. Formicolii. Congiuntivite con varicosità. Sensazione di sabbia negli occhi. Rumori nelle orecchie. Sensazione di allargamento del naso. Epistassi. Pressione alla radice del naso. Secchezza nel naso. Una gota rossa, l’altra pallida. Cattivo sapore in bocca. Parola difficoltosa. Bocca e gola secche. Avversione per la carne. Eruttazioni; amare, aspre. Apparato urinario. Dolore ai reni come se ci fosse una ulcerazione. Edema del prepuzio nella blenorragia. Secrezione blenorragica densa e gialla. Bruciore all’uretra durante e dopo la minzione. Punture all’uretra mentre l’urina passa. Uretra sensibile, gonfia. Uretra dura come una corda. Bruciore all’inizio e alla fine della minzione. Punture all’uretra al di fuori della minzione. Minzione difficilissima e dolorosa. Dolore che risale dal meato lungo l’uretra, all’indietro, mentre l’urina passa. Sensazione di pressione verso l’esterno, all’orifizio dell’uretra, dopo aver urinato, nella donna. Urgentissimo stimolo a urinare. Bisogno continuo o frequente di urinare. Incontinenza urinaria. Violento dolore alla fine della minzione. Urina sanguinolenta. Chiusura spasmodica del collo della vescica alla fine della minzione. Infiammazione uretrale. Infiammazione e forte gonfiore dell’orifizio uretrale con dolore urente durante la minzione nella donna. Intensa eccitazione sessuale nei due sessi. Grosso gonfiore edematoso del prepuzio. Questo rimedio ha la fama di provocare nella donna la sterilità. Mestruazioni abbondanti. Leucorrea delle ragazzine (Sepia). Blenorragia. Emorragia uterina dopo il travaglio. Minaccia di aborto. Catarro respiratorio. Bronchite con respirazione sibilante. Asma; il paziente deve tenere le finestre aperte. Espettorazione verde vischiosa. Sputi salati. Tosse, con emottisi. Lezioni di Materia Medica Omeopatica 348 Dolori pungenti alla pleura. Asma con disturbi alla vescica. Palpitazioni. Pressione simile ad una punta acuminata al coccige. Dolori stiranti al tendine di Achille. Punture alla cute su tutta la superficie del corpo durante la traspirazione. Torpore della punta delle dita. 349
CANTHARIS Il tratto più rimarchevole di questo rimedio è il suo stato flogistico, e la caratteristica più importante di tale infiammazione è la rapidità con la quale si evolve in uno stato cancrenoso. Gli stati di flogosi di solito seguono un determinato corso per alcuni giorni, ma quando
il rimedio è applicato su una zona o è preso per via interna, lo stato infiammatorio conduce a grande velocità alla morte della zona interessata. Preso per via interna comincia immediatamente ad attaccare l’apparato urinario e produce uno stato uricemico che provoca i sintomi psichici; sopravviene con grande rapidità lo stato infiammatorio locale che atterra subito e violentemente il paziente. A forti dosi, nell’azione tossica, si hanno sintomi impressionanti e allarmanti; l’intero organismo è perturbato; solitamente ci sono sintomi gravi delle vie urinarie. Le zone colpite diventano precocemente sede di cancrena o di erisipela. I sintomi psichici sono impressionanti. Tra quelli principali c’è la perdita improvvisa della conoscenza col rossore della faccia. Il soggetto cade bruscamente nello stupore. Confusione psichica. Il paziente è dominato da strane idee. I pensieri sono senza controllo e vanno in tutte le direzioni come spinti da una influenza esterna. Calore alla testa, frenesia, delirio, con grande eccitazione e grande furore; le crisi si rinnovano alla vista di oggetti abbaglianti o brillanti, toccando la laringe, o se si tenta di bere acqua, come nella rabbia. Paura e confusione mentale. Spesso il pensiero va verso ciò che gli suggerisce la sede dell’infiammazione. La vescica e gli organi sessuali sono infiammati; l’eccitazione e la congestione di tali regioni risvegliano spesso l’istinto sessuale, sicché il paziente ha pensieri sessuali e frenesia sessuale. Frenesia amorosa violenta, eccitazione come quelle che può generare un infiammazione accompagnata da pensieri che si accordano ad essa. Le erezioni dell’uomo sono dolorose e violente. Il pene è infiammato e indolenzito e sarebbe doloroso praticare il coito malgrado ci sia questa sovraeccitazione. Insolenza. Bestemmia. Agitazione che sfocia nella rabbia. Agitazione che costringe il soggetto a muoversi continuamente. Rabbia e delirio frammisti a frenesia amorosa. Questa maniera di comportarsi di Cantharis nel campo psichico, ricorda quella che si riscontra in Hyoscyamus, Phosphorus e Secale: uno stato di violento delirio mescolato a idee e discorsi di ordine sessuale. In certi casi, il paziente, nel suo delirio, canta canzoni oscene e parla degli organi sessuali, delle urine e delle feci, farneticando ad alta voce di argomenti che non vengono trattati dalle persone sane, salvo che negli ambienti depravati. Ma nella malattia, persone caste e modeste, o vergini, parlano in modo tale che ci si domanda con sorpresa dove hanno potuto mettere insieme un linguaggio simile. Lezioni di Materia Medica Omeopatica 350 In simili casi, sarà bene fare uscire tutti dalla stanza tranne il medico e l’infermiere. Ho visto una brava vecchia signora piangere e torcersi le mani dicendo: «Dove ha imparato a parlare così mia figlia?». La ragazza non è da biasimare. Ella ha semplicemente uno stato perturbato delle vie urinarie o della funzione mestruale, provocato dall’aver preso freddo o dall’essersi esposta alle intemperie, o causato dalla negligenza materna nel dire alla figlia quello che avrebbe dovuto sapere sulla sua funzione mestruale. Ora si manifesta l'ovarite o la metrite, o l'infiammazione degli organi esterni, e l’urina brucia causando una flogosi delle parti esterne, oppure c’è ritenzione di urina e sovraeccitazione sessuale. Così è Cantharis. Cefalee violente, lancinanti, con la sensazione che la testa stia per scoppiare o che sia presa a coltellate. Stato infiammatorio che si riflette violentemente sulla psiche. Dovunque nel rimedio si riscontra il bruciore. Nella testa ci sono bruciore, battiti e fitte. Stato psichico di incoscienza e di delirio. Bruciore sulla parte laterale della testa. Dolori pungenti sulla parte laterale della testa e all’occipite. Dolori lancinanti nelle profondità del cervello. Caduta dei capelli.
È raro che il rimedio sia indicato nei disturbi oculari isolati, salvo in quelli che vengono coi sintomi della testa e dello psichismo. Erisipela del volto con grandi flittene. Bruciore agli occhi; il paziente vede tutto in giallo. Bruciore e dolore urente agli occhi. Erisipela agli occhi con tendenza alla cancrena. Calore agli occhi, lacrime che bruciano. Erisipela del volto, del profilo del naso, che comprende le palpebre. Per questo stato si usa più facilmente Rhus toxicodendron, ma quando è accentuato, a preferenza di Rhus toxicodendron, spesso sarà indicato Cantharis. Rhus toxicodendron ha le flittene e i bruciori, ma tra una visita e l’altra, l’erisipela è diventata nera; è scura; ha subito una rapida modificazione e prende l’aspetto della cancrena imminente. L’area dell’erisipela brucia; la cute tutt’intorno, se la si tocca, brucia. In Rhus toxicodendron non è così. In Cantharis, anche le piccole flittene, se si toccano, bruciano come il fuoco. Le eruzioni (cioè le eruzioni che il rimedio potrebbe produrre) quando si toccano, bruciano. Questo paziente entra in stato di prostrazione, è pallido, ha l’aspetto ippocratico e muore. Cantharis corrisponde alle malattie a forma adinamica, anche alla cancrena e all’infiammazione acuta dell’intestino, della vescica, del cervello, del midollo (1) e dei polmoni; il malato si aggrava e assume l’aspetto ippocratico. Polmonite, di tipo cancrenoso, prostrazione; il polmone affetto brucia come il fuoco, e immediatamente il malato ha espettorazioni con odore cadaverico, fluide, sanguinolente, acquose; la cosa è successa con una stupefacente rapidità, e in breve tempo il paziente muore; il suo naso è affilato, l’aspetto diventa ippocratico e non urina più. Mi ricordo di un certo paziente che era appena uscito da una prolungata sbornia; l'ho lasciato, la sera, in uno stato esattamente simile a quello che ho descritto. Dalla bocca gli colava una saliva sanguinolenta e stava morendo. Questo stato si era verificato in una sola notte, dopo essersi quasi gelato durante una sbornia. O Cantharis o la morte prima di 1. Nel testo inglese c’è: «spine», colonna vertebrale, ma sembra più verosimile leggere «spinal cord», midollo.
351 giorno. Ma la mattina dopo, stava espettorando sputi rugginosi e si avviava ad una felice guarigione. Arsenicum ha il bruciore ai polmoni e mette fuori sputi nerastri; presenta segni di polmonite, con l’agitazione, l’ansia e gli altri suoi sintomi e bloccherà tutto senza indugio. Con i moribondi sono necessari questi rimedi violenti. Bruciore alla gola. Grande sete con bruciore alla gola e allo stomaco. Sete, con avversione per tutti i liquidi; vale a dire che il desiderio della bocca e della gola è in antagonismo con lo stato psichico. Sete della gola e avversione per l’acqua nella mente. Bruciore violento allo stomaco, al piloro e all’addome. L’addome è gonfio e timpanico; ci sono dolori lancinanti, taglienti e perforanti come lame di coltello. Tutte le volte che c’è una improvvisa infiammazione dell’intestino, c’è diarrea di sierosità o di muco sanguinante, di liquidi acquosi e sanguinanti che provengono dall’intestino e dallo stomaco. La stessa secrezione acquosa ed ematica si verifica agli occhi. Dovunque questo liquido acquoso venga a contatto della bocca, esso brucia e crea delle escoriazioni. L’urina è sanguinolenta. Quando urina, il paziente ha lo stimolo di defecare. Il paziente resterà seduto sul vaso con un violento tenesmo per emettere urine e feci; ha l’impressione che, se solo passasse qualche goccia di urina in più o un po’ più di feci sanguinolente, si sentirebbe meglio, ma non arriva nessun sollievo. Tutto è infiammato e infuocato. Vi è tenesmo e stimolo impellente non solo quando la vescica è vuota, ma anche quando è piena. Ritenzione urinaria. Non passa niente o solo una o due gocce. Violento tenesmo della vescica. Dolori taglienti con tenesmo. Dolori lancinanti, taglienti come
coltellate, al collo della vescica. I dolori si irradiano in varie direzioni. Violenti dolori con stimoli impellenti e ravvicinati. Tenesmo costante. Si installa uno stato di ansiosa frenesia, il paziente prova le sofferenze più violente ed ha stimoli impellenti di emettere urine e feci, con eretismo sessuale che gli fa subire il supplizio di Tantalo. Tutti gli organi urinari e genitali, nel loro insieme, sono in stato di infiammazione e di cancrena. Bruciore urinando. L’urina sanguinante brucia come il fuoco nella vescica e sulle parti genitali. Ritenzione o soppressione. È raro che un soggetto colpito da blenorragia abbia questa infiammazione violenta con bruciore e tenesmo della vescica e del retto, ma in quel caso il rimedio sarebbe indicato. Intensità e rapidità costituiscono la fisionomia di questo rimedio. Esso provoca uno stato di dolore e sovraeccitazione che non si ritrova in alcun altro rimedio. Ci si avvicina Mercurius corrosivus. Nella donna c’è l’ipersensibilità di tutti gli organi. Ovarite e metrite. Bruciore alla vagina. Dismenorrea membranosa. Mestruazioni troppo anticipate, profuse, di sangue nero. Convulsione puerperale. Ritenzione placentaria, Dolori urenti. Quando non ci sono doglie espulsive sufficienti a espellere la placenta, e si trovano i sintomi di questo rimedio, si è osservato che, dopo averlo somministrato, sono arrivate le contrazioni normali, con espulsione delle membrane. Dolori violenti e lancinanti attraverso i lombi e il dorso. Dolori ai lombi, ai reni e all’addome. Quando il paziente urina, ha un dolore che per emettere una goccia lo fa gemere e gridare. Cantharis Lezioni di Materia Medica Omeopatica 352
CAPSICUM La maggior parte delle sostanze che si utilizzano come condimenti alimentari saranno, entro una o due generazioni, rimedi utilissimi, perché con sostanze come il tè, il caffè, il pepe, ci si intossica, e tali effetti tossici sui genitori predispongono i figli a un tipo di malattia che esse producono. Incontriamo spessissimo tra i figli grassi, flaccidi, rubicondi dei bevitori di birra o dei mangiatori di pepe, o degli uomini che hanno fatto abuso di stimolanti, la sfera di Capsicum. I loro figli hanno una debole reattività, hanno i muscoli flaccidi, il volto rosso, insieme alla tendenza alle varici e alle ptosi viscerali; il loro colorito è roseo, ma il loro volto è freddo, o perlomeno non caldo, e un attento esame vi scopre una sottile rete di capillari; rotondi e grassottelli e senza resistenza, così sono questi bambini, con la loro falsa pletora, come quella di Calcarea. Essi hanno la punta del naso rossa, le gote rosse, i pomelli rossi, gli occhi rossi e, spesso, un rilassamento muscolare. Hanno una costituzione lenta a riprendersi dopo le malattie e che non risponde ai rimedi, che è stanca, pigra e in stato di inerzia. Si tratta di scolari che non possono studiare né applicarsi, che hanno nostalgia di casa e vogliono tornarci. Oppure di malati di gotta con scricchiolio articolare e tofi alle articolazioni, con articolazioni rigide, che sono maldestri, deboli e che presto non ce la fanno più. Tutto il loro organismo è lento. Sono freddolosi, sensibili all’aria e vogliono stare in un stanza calda. Anche con una temperatura mite, l’aria aperta provoca loro i brividi. Sono sensibili al freddo e ai bagni. Nella sfera psichica, niente colpisce più di questo sintomo: la nostalgia della propria terra. Tale nostalgia si riscontra sempre in questo rimedio, ed è accompagnata da rossore delle guance, da insonnia, da una sensazione di grande calore ai pilastri del velo palatino, da paura. Questi pazienti sono ipersensibili alle impressioni, si aspettano sempre un’offesa
o un affronto; sono sempre diffidenti e credono che li si voglia insultare. Sono testardi all’estremo limite; hanno una natura diabolica. Anche se desiderano una certa cosa, la rifiuteranno se sarà offerta loro da qualche altro. Gote rosse dopo un’emozione; e tuttavia, col rossore delle gote, mancano di calore, perfino con una temperatura più alta del normale; oppure hanno una gota rossa e l’altra pallida, o alternativamente rosse e pallide. I bambini sono goffi e maldestri. La mente di Capsicum è quasi annientata da persistenti idee di suicidio. Il paziente non vuole uccidersi. Resiste a queste idee che tuttavia persistono e lo tormentano. Idee simili esistono in un gran numero di rimedi; ma è necessario distinguere tra impulso e desiderio. Il desiderio di avere una corda per impiccarsi o un coltello per colpirsi è completamente diverso dall'impulso al suicidio. Un impulso talvolta è insopportabile e pesa sulla volontà al punto tale da trascinare il paziente a compiere l’atto. Bisogna sempre far sì che il 353 paziente precisi se è disgustato della vita e vuole morire, o se ha degli impulsi che vuole allontanare. Alcune persone restano la notte distesi senza dormire, invocando la morte, senza averne tuttavia alcuna ragione. È uno stato particolare della volontà, una follia della volontà. In altri pazienti fa irruzione nella loro coscienza l’idea del suicidio e li tortura ma non possono sbarazzarsene. Spesso si trova la caratteristica distintiva di questo rimedio facendo la differenza tra i due stati. I desideri sono propri della volontà; gli impulsi nascono nel pensiero. Cefalea con la sensazione che la scatola cranica si spacchi quando il paziente muove la testa, quando cammina o tossisce. Sensazione che la testa voli via in pezzi; il paziente si tiene la testa con le mani. Ha la sensazione che la testa sia grossa, sensazione che aumenta tossendo e facendo dei passi e stando disteso con la testa alta. Dolore come se la testa scoppiasse, con battiti. Cefalea con pulsazioni alla fronte e alle tempie. Cefalea come se il cervello attraversasse la fronte sotto l’effetto di una pressione. Chinandosi, si ha la sensazione che una pressione stia per fare uscire il cervello fuori dalla testa o gli occhi fuori dalle orbite. I sensi sono alterati ed estremamente acuti; ipersensibilità ai rumori, agli odori, ai sapori e ai contatti, alle impressioni, agli insulti. Il paziente è sovreccitato. Dolori alle orecchie; dolore pruriginoso; dolore pesante, con tosse, come se vi fosse un ascesso che stia per aprirsi. Capsicum agisce specificamente sulle ossa dell’orecchio interno e sull’apofisi mastoidea. Ascesso attorno all’orecchio e sotto l’orecchio, e carie; necrosi della rocca. Questo rimedio è stato indicato spesso negli ascessi mastoidei. Vecchi catarri. Quando il paziente si raffredda, l’infiammazione si localizza al naso e alla gola o si forma una raccolta di muco. Spessissimo, nei pazienti stupidi, è difficile ottenere dei sintomi, bisogna contentarsi di quello che si vede: il carattere della secrezione e qualche altro dettaglio; constaterete che guarirete così alcuni di questi casi e che tutti gli altri sintomi spariranno. Ma per alcuni di questi vecchi catarri sembra che, dopo aver somministrato i rimedi scelti il più accuratamente possibile, non ci sia alcuna reazione e, improvvisamente, il medico scopre che il paziente ha il volto rosso e freddo, che è grasso e flaccido, ha la punta del naso rossa, che non ha resistenza, che non ha mai potuto imparare niente a scuola, che se fa degli sforzi si mette a sudare e che è gelato al freddo. Ha trovato la «chiave» del paziente e la studia con l’aiuto di questa «chiave», cioè del rimedio, cattivo metodo, al quale non si deve mai ricorrere se non come ultima risorsa e con i pazienti stupidi. Quando il medico somministra Capsicum a questo paziente, egli lo stimola e non è sicuro di
guarirlo; ma dopo Capsicum, Silicea e Kalium bichromicum, o qualche altro rimedio che forse era stato prescritto prima e non aveva agito, fa presa sul paziente e lo guarisce. Il testo delle sperimentazioni dice: «Naso rosso e caldo». La pelle è dovunque rossa e caldissima, a causa della congestione capillare. Rossore e grande calore della gote che si alterna al pallore. Punti rossi sul volto. Dolori al volto come quelli ossei, che si risvegliano alla palpazione. I dolori peggiorano con la palpazione. Dolore all’ipofisi zigomatica; oppure questa è sensibile se la si tocca. Sensibilità alla palpazione nei riguardi della mastoide. Gonfiore della regione mastoidea. In bocca c’è un sapore infetto simile ad acqua putrida. Tossendo, l’aria che proviene Capsicum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 354
dai polmoni lascia in bocca un sapore pungente, ripugnante. Un’aria pungente caldissima, dal sapore infetto, risale in gola tossendo. Sulla lingua e le labbra vi sono ulcere gialle, sensibili, che si estendono rapidamente. La mucosa delle labbra e di altre parti del corpo conserva il segno della biancheria, cosa che rivela una cattiva circolazione. Certamente questo dà l’immagine della flaccidità di Capsicum. La sua cute, se viene pizzicata resta spiegazzata a causa di una circolazione debole. Le parti che toccate sono molli e flaccide, rosse, grasse e fredde. Il bambino Capsicum non reagirà bene se ha il morbillo fino a quando non gli verrà somministrato il suo rimedio. La sua cute è umida e fredda e presenta un aspetto simil-morbilloso dovuto alla congestione capillare. Se è sufficientemente grande, si lamenterà di sentire freddo. Dopo le malattie esantematiche e ghiandolari e dopo i disturbi intestinali, la reazione sarà lenta. Il bambino che, prima della malattia, era grasso e flaccido, adesso non riprende peso. Quando prende freddo, gli viene il raffreddore e l'angina e la gola è così rossa che si direbbe che stia per sanguinare, o che sia sede di una minuta eruzione; essa è gonfia, ha cambiato colore, è rosso scuro, purpurea, chiazzata, flaccida e spugnosa. Irritazione urente con ulcerazione dei pilastri del velo palatino. Allungamento dell’ugola. Sensazione di punture in gola. Tonsille ipertrofiche, infiammate, grosse e spugnose. La gola, dopo il raffreddore e l'angina, resta indolenzita a lungo. Dolore urente, pesante in gola, che è di colore rosso scuro; faringite subacuta; dolore nell’inghiottire, disfagia. Gola congestionata per settimane; le cose non vanno né meglio, né peggio; è uno di stato di ristagno, una mancanza di reazione. Quando comincia il brivido, il paziente ha sete. Ha sete dopo ogni defecazione dissenterica, ha un desiderio violento e subitaneo di acqua ghiacciata che gli provoca i brividi. Prima del brivido, ha un violento desiderio di acqua ghiacciata che affretta la comparsa del brivido e dà una sensazione di freddo allo stomaco. Generalmente il paziente vuol prendere qualcosa di caldo, di stimolante, vuole cibi piccanti. Si osserva questo sintomo nei bevitori di wisky. Questi stimolanti che si diffondono facilmente, cercano il supporto di altri stimolanti. Dipsomania. Permettetemi di darvi un’indicazione a proposito di Arsenicum. Nella dipsomania, gli alcolizzati che hanno l’abitudine di bere un gran numero di bicchieri al giorno, arrivano a volte ad essere costretti ad alzarsi la notte per bere, senza di che non sarebbero capaci di alzarsi la mattina dopo. La mattina vomiteranno i loro primi tre o quattro bicchieri, poi tratterranno gli altri; prima di trattenerne uno devono berne un certo numero. Essi hanno raggiunto quello stadio in cui devono continuare a bere. Se dormono troppo a lungo e la notte non avranno bevuto, vomiteranno i primi bicchieri perché non tratterranno il loro
wisky mattutino fino a quando non ne avranno ingerito una certa quantità. Osserverete questo negli avvocati che smaltiscono un mucchio di lavoro sotto l’effetto dell’alcool. Se vogliono cooperare con voi, li aiuteranno Nux, Arsenicum e Capsicum. Ricordo di aver detto a un vecchio beone, che beveva solo champagne, che doveva rinunciarvi. Piagnucolò: «Non credo ne valga la pena». Se non poteva avere dello champagne, pensava, la vita non meritava di essere vissuta. Se costoro vogliono trarre beneficio da una cura, devono cooperare col medico. 355 Dissenteria. Dopo la defecazione, tenesmo e sete; e, se beve, scatena i brividi. Dolore urente e bruciore all’ano e al retto. Violento tenesmo al retto e alla vescica contemporaneamente. Emorroidi: sporgenti, cocenti, urenti, pungenti come il pepe; pungono e bruciano come se le si fossero cosparse di pepe. Tenesmo della vescica; stranguria. Dolore cocente, mordente, dopo la minzione. Si può fare ricorso a Capsicum nei vecchi casi di blenorragia, quando non c’è reazione. La secrezione è cremosa. Se esaminate attentamente il volto del paziente osserverete la sua pletora, ma anche che non ha resistenza, che è grassoccio, flaccido, sensibile al freddo, col volto rosso. Dopo aver sentito freddo non reagisce più. Ha il segno dell’ultima gotta o una secrezione cremosa con bruciore alla minzione. A volte Capsicum arresterà immediatamente questi sintomi. Lo scroto è freddo. Il prepuzio gonfio, edematoso. Dolore alla prostata, dopo una blenorragia Freddo alle parti malate. Freddo qua e là. Freddo in tutto il corpo. Capsicum è utile nella raucedine cronica, penosa e fastidiosa. Il paziente è stato influenzato e, per il suo stato acuto, gli sono stati somministrati dei rimedi, forse due o tre, Aconitum, Bryonia, Hepar, Phosphorus, quando ad un tratto vi accorgete che la sua raucedine è cronica e costituzionale. Egli è rotondetto, freddoloso, ha le gote rosse e la sua raucedine sparisce sotto l’effetto di Capsicum. La stessa cosa succede alla tosse. Dopo aver fatto parecchi errori, realizzate che è un caso di Capsicum e che ancora non siete andati alla radice del male. Questo dimostra l’importanza di esaminare prima i sintomi generali. Se vi sono disturbi acuti gravi, naturalmente dovete somministrare un rimedio da stato acuto, ma se la guarigione è ritardata e la convalescenza lenta, il rimedio seguente deve essere il rimedio del paziente stesso. A volte è Sulphur, Phosphorus, Lycopodium, e a volte è Capsicum. Se il paziente ha uno stato costituzionale buono si rimetterà dalla sua influenza col rimedio acuto, ma i vecchi gottosi, reumatici, molli, hanno bisogno di un rimedio costituzionale. Tosse parossistica, improvvisa, che fa torcere tutto il corpo. Dopo la tosse il paziente piange per la cefalea. Sensazioni di punture all’organo paziente durante la tosse. Ogni accesso di tosse è risentito nell’articolazione paziente. Bisogna considerare prima di tutto lo stato costituzionale, e i sintomi particolari vi si debbono conformare, vale a dire che bisogna dare un rimedio che si accorda alla totalità dei sintomi. Capsicum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 356
CARBO ANIMALIS Carbo animalis è un rimedio dall’azione lunga e profonda. È adatto alle malattie che compaiono insidiosamente, si sviluppano lentamente, prendono un andamento cronico e spesso un carattere maligno. Malanni degli individui anemici, logorati. Disturbi vascolari. I Carbo colpiscono in maniera maggiore o minore le vene; hanno su di loro un effetto
rilassante, paralizzante, Questo qui ha come sua caratteristica particolare di infiltrare le vene piccole. Quando, in un paziente Carbo animalis, si congestiona un organo, si può essere certi che questo diventerà duro e violaceo a causa della infiltrazione e che ha la tendenza a rimanere così. Nell’infiammazione di una ghiandola, le vene si indeboliscono e si infiltrano, la ghiandola stessa diventa dura e dolente, i tessuti intorno si induriscono e la cute relativa prende un colorito purpureo. I linfonodi cervicali e ascellari diventano violacei e duri, senza tendenza a riammollirsi. Vi sono rimedi che, dopo aver provocato un’infiltrazione in una ghiandola, determinano una veloce azione infiammatoria, producono un’escara e la rapida apertura con effusione di pus. Come Hepar, Mercurius e Sulphur. Ma questo rimedio paralizza, infiltra le vene piccole della parte infiammata e non sembra che abbia alcuna tendenza alla suppurazione. Vediamo che l’organismo di questo paziente è in uno stato di inerzia; non vi si producono cambiamenti rapidi; tutto è rallentato. Lo stesso processo infiammatorio è passivo. Succede spesso che compaia un’infiammazione del tipo erisipelatoso, lenta; essa è violacea e manterrà la fovea. Immaginate il contrasto fra questo rimedio e Belladonna! Belladonna provocherà l’infiammazione di tutte le ghiandole; queste gonfieranno, diventeranno calde e sensibili sicché si potranno appena toccare; inizialmente di un rosso brillante, prenderanno in seguito un colorito purpureo e, se non si fa niente, l’infiammazione tenderà alla risoluzione spontanea. Viceversa, l’infiammazione di Carbo animalis si costituisce lentamente, lentamente si sviluppa e non ha alcuna tendenza a tornare alla normalità. Dilatazione delle vene qua e là sul corpo, varici. Bruciore intenso nella parte infiammata, che è indurita e purpurea. Bruciore dei linfonodi cervicali. Bubboni inerti in organismi vecchi e logori, ai primi stadi della sifilide, si infiammano, diventano violacei e duri e bruciano. Tumori nelle ghiandole mammarie. Nella ghiandola mammaria si forma una massa violacea della grossezza di un uovo di pollo. Non arriva alla suppurazione come vi attendereste, resta esattamente la stessa. Non ingrossa, ma rimane dura. La donna ha tanto bruciore alla vagina che persuade il medico a fare un’esame più approfondito che sino ad allora non ha fatto. Egli probabilmente troverà tutto il collo infiammato, purpureo e un po’ ingrossato. La donna dice che brucia come carboni ardenti. 357 A lungo andare Carbo animalis produce l’ulcerazione dei tessuti in punti diversi, soprattutto nelle ghiandole. Dopo un certo tempo, ma non all’inizio della malattia, si forma un’ulcera, e dopo essersi ingrandita per un po’, si ferma e diventa stazionaria; è passata allo stato di ulcera atona. Ulcere indurite. Un bubbone si apre e forma un’ulcera; tutt’ad un tratto la suppurazione si arresta e i tessuti intorno diventano duri e violetti; il pus smette di venir fuori e lo sostituisce una secrezione icorosa e sanguinolenta, mentre le zone attigue bruciano. Carbo animalis è spesso il rimedio per le ulcere e le fistole le cui pareti diventano dure e bruciano e la cui secrezione è irritante. Non è sorprendente che questo rimedio sia stato uno dei più appropriati nelle vecchie affezioni cancerose ribelli e nelle ulcere cancerose. Esse bruciano tutte, sono tutte circondate da tessuto infiltrato, indurito, scuro, e lasciano tutte venir fuori un liquido icoroso e irritante. Carbo animalis ha guarito questi disturbi nei vecchi pazienti indeboliti, con
sudori notturni e molti sanguinamenti. Nei casi incurabili, ha procurato sollievo e apparentemente ha fermato l’evoluzione cancerosa per anni, anche se in seguito è ricomparsa portando alla morte. Questo rimedio è spesso un ottimo palliativo dei dolori cancerosi, degli indurimenti accompagnati da dolori che pungono e bruciano. Naturalmente non è nostra intenzione dirvi o indurvi a pensare che si può ridare una perfetta salute ad un paziente colpito da una malattia cancerosa, come uno scirro ad uno stadio avanzato, e guarire il cancro. In queste malattie maligne però possiamo alleviare le sofferenze di questo paziente e riportare un certo ordine, almeno temporaneamente, in modo che non soffra più. La maggior parte dei pazienti di cancro sono, in realtà, in un tale stato di squilibrio che ci si può attendere solo una momentanea cessazione delle «ostilità»; e colui, chiunque sia, che va in giro a vantarsi di aver guarito casi di cancro, deve essere guardato con diffidenza. Non attardatevi sul cancro, perché non state curando il cancro, ma il paziente. È il paziente che non va, e ogni volta che un individuo è tanto paziente da avere un cancro, il suo equilibrio è troppo sconvolto per poter essere rimesso in ordine. Le sperimentazioni di Carbo animalis offrono la possibilità di contemplare individui fiaccati. Questo rimedio ha fatto venir fuori negli sperimentatori gli stessi precisi sintomi che si manifestano negli organismi vecchi e logori, che si riprendono lentamente e mancano di reazione. È per questo che è stato un prezioso palliativo nei pazienti che presentano infiltrazioni e indurimenti maligni, indurimenti sospetti attorno alle ulcere e sotto la loro base e degli indurimenti sospetti alle ghiandole. La ghiandola si infiammerà, si indurirà e resterà così. Carbo animalis, nella lista dei rimedi che hanno questi sintomi, è il primo. Questo rimedio presenta ipertrofia dappertutto. I tessuti si ammassano qua e là in noduli duri, si ammassano nelle ghiandole e negli organi. L’organismo ha perduto il proprio equilibrio e ciò finisce in una disordinata distribuzione delle cellule. Grande prostrazione, mancanza di energia, associate a palpitazioni, ansia e anomalia del polso. Polso debole, polso rapido, polso irregolare. Battito dei vasi sanguigni. L’organismo è sede di un tumulto che il paziente descrive a volte come calore. Egli sente un’ondata di calore come se il corpo fosse pieno di vapore; ha una spaventosa sensazione al torace e alla testa, come se ci fosse un gran terremoto. Questi sintomi sono dovuti ad anomalie del cuore venoso. Vampate di calore; pulsazioni qua e là. Emorragie. Carbo animalis Lezioni di Materia Medica Omeopatica 358
Naturalmente la donna ha una maggiore predisposizione dell’uomo a sanguinare; e così in lei abbiamo mestruazioni in anticipo, prolungate, abbondanti. Prostrazione ad ogni periodo mestruale. La donna Carbo animalis ad ogni periodo mestruale crolla come se stesse per morire. Una così spaventosa debolezza non è affatto giustificata dalla quantità di sangue perduto. Indurimento cronico, con aumento di volume, dell’utero che di anno in anno ( Aurum metallicum) aumenta progressivamente. Indurimento del collo e di tutto l’utero. Abbondante secrezione leucorroica. Secrezioni uterine nauseabonde. Ulcerazione dell’utero, che si avvia gradualmente allo stato maligno. Il sangue delle mestruazioni è nero e nauseabondo. Alla fine a questa povera donna tanto debole, che ha camminato faticosamente per anni in questo stato, si manifesta un’ulcera maligna al collo che brucia, sanguina continuamente
e lascia trasudare un liquido acquoso, fetido. I dolori urenti all’utero si irradiano in basso lungo le cosce. Ogni volta che la paziente Carbo animalis porta il bambino al seno, ha una sensazione di vuoto allo stomaco, di sprofondamento all’epigastrio tale da dover allontanare il bambino. Ci sono moltissimi disturbi uterini, con bruciore, punture, calore cocente e una macchia a forma di sella, di colore giallo-bruno sul profilo del naso, simile alla sella giallochiazzata di Sepia.C’è ogni forma di disordini uterini. Afflusso di sangue in alto verso la testa, che sale durante il sonno, provocando sogni orribili. Questo infelice paziente soffre di disturbi alla base del cervello, ha dolori laceranti alla testa, e soprattutto all’occipite, diventa sempre più sensibile al freddo, sempre più freddoloso, sempre più cereo, fino a quando non gli viene la tubercolosi polmonare o un cancro, accompagnato da varici e da tutti i sintomi che ho descritto. 359
CARBO VEGETABILIS Cominciamo lo studio del carbone vegetale, Carbo vegetabilis. È una sostanza relativamente inerte di cui, macinandola in maniera sufficientemente fine, si mettono in evidenza le proprietà medicinali e l’attività e che si trasforma in potente agente terapeutico. Se la si tritura convenientemente, essa diventa affine alla natura di certe malattie e guarisce coloro che ne sono affetti. Gli allopatici la usano a cucchiai per diminuire l’acidità gastrica. In realtà si può dire che, nella sua forma grezza, è inerte e che i suoi veri poteri curativi si manifestano solo se è dinamizzata. È uno dei rimedi anti-psorici dall’azione lunga e profonda che dobbiamo ad Hahnemann e che contribuiscono alla sua gloria. Esso penetra profondamente nella vita. Nelle sue sperimentazioni fa comparire sintomi che durano a lungo, e guarisce quelle lunghe malattie che progrediscono lentamente e insidiosamente. Colpisce particolarmente il sistema vascolare, specialmente il lato venoso dell’organismo: il cuore e tutto il sistema venoso. «Inerzia» è una parola appropriata, una parola alla quale si deve pensare esaminando la patogenesi di Carbo vegetabilis; inerzia, pigrizia, gonfiore, sono parole che vi verranno spesso in mente, perché gli stati che esprimono si riscontrano spessissimo nella sintomatologia di questo rimedio. Nell’organismo tutto è lento, gonfio, dilatato e turgido. Le mani sono gonfie; sono gonfie le vene; allo sperimentatore il proprio corpo sembra pieno e turgido; la testa gli sembra piena, come fosse piena si sangue. Gli arti sono pesanti cosicché il paziente desidera sollevare i piedi per favorire la circolazione. Le vene sono pigre, rilasciate e paralizzate. C’è una paralisi vasomotoria. Le vene del corpo sono dilatate; gli arti sono sede di varici. Lo stato psichico nel suo insieme è, come quello fisico, caratterizzato dalla lentezza. Le operazioni psichiche sono lente. Il paziente è lento nel pensare, ottuso, stupido, pigro. Non può fare sforzi per lavorare; non ha neanche il desiderio di fare una qualsiasi cosa. Vuole stare disteso a sonnecchiare. Gli arti sono poco abili e al paziente sembrano aumentati di volume. La cute è color bistro. La circolazione capillare è intasata. Il volto è purpureo. La più piccola porzione di cibo ingerita o il più piccolo sorso di bevanda alcolica porterà su questo volto scuro un flusso di sangue. Quando vedete, seduti a tavola,
dei convitati ai quali viene servito il vino, potete individuare i pazienti Carbo vegetabilis attraverso le loro facce rubiconde; dopo pochi istanti il rossore sfuma e i loro visi ridiventano violacei. Il colorito è bistrato, di un bistro quasi sporco. La cute è inerte, intasata. In questo rimedio si trova ovunque il bruciore. Bruciore alle vene, ai capillari, alla testa, prurito e bruciore alla pelle. Bruciore nelle parti infiammate. Bruciore interno e freddo esterno. Freddo con circolazione debole, con cuore debole. Freddo di ghiaccio. Mani e piedi freddi e secchi o freddi e umidi. Ginocchia fredde; naso freddo; orecchie Lezioni di Materia Medica Omeopatica 360 fredde; lingua fredda. Freddo allo stomaco con bruciore. Il paziente sviene. È interamente coperto di sudore freddo, come in stato di collasso. Collasso con fiato freddo, lingua fredda, volto freddo. Ha l’aspetto di un cadavere. In tutti questi stati caratterizzati dal freddo, il paziente vuole essere ventilato. Il sanguinamento è un carattere generale distintivo del rimedio. Essudazione ematica sulle superfici infiammate. Sangue nero che cola dalle ulcere. Emorragie provenienti dai polmoni, dall’utero e dalla vescica. Vomito di sangue. Emorragia passiva. A causa della circolazione debole, si produce e persiste una trasudazione capillare. Questo rimedio non ha, per così dire, quello che si può chiamare un fiotto di sangue attivo, zampillante, come quello che è proprio di Belladonna, Ipeca, Aconitum, Secale e rimedi analoghi dove il sangue esce con violenza; in questo c’è solo una trasudazione capillare passiva. La donna Carbo vegetabilis ha un’emorragia uterina di tale genere: un piccolo continuo stillicidio che prolunga il periodo mestruale. Stillicidio di sangue dopo il parto che dovrebbe essere fermato immediatamente dalle contrazioni. Non ci sono contrazioni dei vasi sanguigni; essi sono rilassati. Trasudazione venosa nera. Dopo le operazioni chirurgiche non c’è contrazione né retrazione dei vasi sanguigni. Una ferita cutanea sanguina facilmente. Le arterie si sono contratte tutte, ma sembra che le piccole vene non abbiano alcuna contrattilità delle pareti. Una zona infiammata può sanguinare. Cuore debole; vene rilassate. Vi sono anche delle ulcerazioni. Se avete un caso come quello descritto, con rilassamento dei vasi sanguigni e debolezza dei tessuti, non vi sorprenderà il fatto che la cicatrizzazione non avvenga e non vi sia alcuna produzione di tessuto. E così, quando c’è una ferita in una parte del corpo, questa ferita si ricoprirà di un’escara. Una volta formata, un’ulcera non si chiude più. I tessuti sono inerti e quindi si hanno ulcere inerti. Secrezioni fluide, ematiche, icorose, irritanti dalle ulcere; si ulcerano le mucose. Ulcere in bocca e nella gola. Vi sono ulcerazioni ovunque causate da questo stato di rilassamento e debolezza. La gemmazione è scarsa o assente. «Il sangue stagna nei capillari» è l’espressione del testo delle sperimentazioni. Potete immaginare quanto sarà facile che questi tessuti indeboliti si incancreniscano. Una parte un pochino infiammata o congestionata diventa nera o purpurea e con molta facilità vi si produrrà un’escara; ed è abbastanza per produrre una cancrena. Carbo vegetabilis è un rimedio meraviglioso negli stati settici, negli avvelenamenti del sangue, specialmente dopo le operazioni chirurgiche e dopo gli shock; nella scarlattina, in tutte quelle malattie che prendono una forma torpida, con aspetto purpureo e chiazzato della pelle. In esso il sonno è talmente turbato dall’ansia che può definirsi spaventoso. Al momento di addormentarsi il paziente è ansioso, ha malesseri, scosse, contrazioni e batte i denti per la paura. Tutto è orribile. Ha orribili visioni; vede fantasmi. Ha un sonno
stranamente inerte, simile alla morte, con visioni. Il paziente Carbo vegetabilis si sveglia ansioso e coperto di sudore freddo. È spossato. Dopo aver dormito non è riposato. E così, il paziente nel suo insieme è prostrato dal sonno. È così ansioso che non vuole addormentarsi. Ansietà nell’oscurità. Ansietà con dispnea come se stesse soffocando. Ansia così acuta che non può coricarsi. In Carbo vegetabilis, un sintomo molto pronunciato è l’indifferenza. Il paziente è 361 incapace di percepire o sentire le impressioni che le circostanze dovrebbero risvegliare. I suoi affetti sono praticamente cancellati al punto che niente di ciò che gli si dice sembra eccitarlo o turbarlo. «Sentiva tutto senza provare alcun sentimento, piacevole o spiacevole e senza pensarne niente». Avvenimenti orribili danno l’impressione di non toccarlo molto; le cose gradevoli non gli danno alcun piacere. Non sa troppo bene se ama o meno la moglie e i figli. Questo fa parte della sua inerzia, della sua inidoneità a pensare o meditare, tutto dovuto al suo gonfiore. Ha l’inerzia delle vene. La testa gli sembra piena, dilatata. Ha la mente turbata e non può pensare. Non arriva a rendersi conto se una cosa esista o no, se ama o se non ama la propria famiglia, se ha o non ha nemici. È intorpidito; stupido. Può anche trovarsi in un altro stato; uno stato di ansia e di paura dei fantasmi la notte; ansia come se fosse invasato; ansia quando chiude gli occhi; coricandosi la sera; e ansia ancora al risveglio. È facilmente spaventato. Quando si addormenta sussulta e ha contrazioni nervose. Le sue cefalee sono soprattutto occipitali. Tutta la testa è turgida, piena, dilatata. Ha l’impressione che il cuoio capelluto sia serrato troppo strettamente, che tutte le zone della testa siano legate strettamente. Spaventose cefalee occipitali. Non può muoversi, né girarsi, non può stare coricato sul fianco, non sopporta di essere scosso: è come se la testa gli scoppiasse, come se qualcosa gli stringesse l’occipite. Ha un violento, pesante dolore alla parte inferiore dell’occipite. Sorda cefalea occipitale. La testa sembra pesante. Quando il dolore è localizzato all’occipite, è come se la testa fosse tirata indietro sul cuscino o come se fosse impossibile sollevarla. Come Opium non può sollevare la testa dal cuscino. Dolorosi battiti alla testa durante l’inspirazione. Il paziente Carbo vegetabilis ha una respirazione superficiale, calma, in modo da restare il più immobile possibile finché alla fine è costretto a respirare profondamente; allora l’aria fuoriesce con un gemito acuto. Mal di testa come per una contrazione del cuoio capelluto. Punture dolorose attraverso tutta la testa quando tossisce; la testa brucia. Intenso calore alla testa; dolore urente. Afflusso di sangue alla testa seguìto da epistassi. Congestione della testa, con costrizione spasmodica, nausea e pressione sopra gli occhi, sensazione simile a quella di una corizza imminente provocata dall’essere stato in una stanza surriscaldata. Un gran numero di tali cefalee vengono dopo aver preso freddo, durante una corizza, o quando un vecchio catarro si attenua. Il paziente Carbo vegetabilis soffre di catarro cronico. Sta bene quando ha una secrezione nasale, ma se prende freddo e la secrezione si arresta, gli viene la congestione della testa. Non sopporta che una secrezione venga soppressa. Le cefalee vengono quando prende freddo, con l’umidità e il freddo, andando in un posto umido e freddo e raffreddandosi. Terribile cefalea occipitale, o sugli occhi, o che prende tutta la testa, con un continuo martellamento. Questi stati sono come quelli di Kalium bichromicum, Kalium iodatum e
Sepia. Molte di queste cefalee sono provocate dalla soppressione di un catarro. I capelli cadono a ciuffi. Vengono fuori eruzioni in testa. Vi sono scolare e anche scolari che sono ottusi, lenti nell’imparare, che hanno terrori notturni; non vogliono dormire soli né camminare al buio se qualcuno non va con loro. Hanno cefalee che peggiorano con la pressione del cappello. Dopo essersi tolto il cappello ne risentono ancora a lungo la pressione. Carbo vegetabilis Lezioni di Materia Medica Omeopatica 362
Sudori, sudori freddi, soprattutto sulla testa e sulla fronte. Il paziente Carbo vegetabilis suderà abbondantemente, inizialmente sulla fronte, e il sudore sarà freddo. Se si tocca con la mano la fronte appare fredda e il minimo soffio d’aria che la sfiori provocherà dolore, per cui il paziente vuole tenere la fronte coperta. La sua testa è sensibile al freddo. Se sente troppo caldo e traspira in testa e una corrente d’aria colpisce la testa sudata, il suo catarro cesserà e sopraggiungerà la cefalea. Le sue ginocchia, le mani e i piedi sono freddi e lui traspira senza sentire giovamento. I sintomi oculari sono molto fastidiosi e spesso accompagnano la cefalea. Dolore urente agli occhi. Gli occhi perdono il loro splendore, si infossano nelle orbite e le pupille non reagiscono più alla luce. Il paziente si sente psichicamente appesantito e non vuole pensare. Vuole restare seduto o disteso perché ogni sforzo gli procura la cefalea. Tutte le volte che c’è un simile stato, si vede negli occhi. Vi accorgete che il paziente non sta bene dal fatto che ha perduto il suo sguardo brillante, scintillante. Se potesse solo andarsi a sdraiare da qualche parte, solo – purché non al buio – si sentirebbe meglio. Vuole essere lasciato solo; è stanco; la giornata di lavoro lo esaurisce. Torna a casa col volto violaceo, gli occhi cerchiati, l’atteggiamento affranto, la testa e la mente affaticate. Ogni sforzo psichico lo affatica. Peso alla testa, fastidio e sensazione di pienezza in testa, con estremità fredde. Il sangue monta alla testa. Emorragie oculari; bruciore, prurito e pressione agli occhi. Indebolimento degli occhi per eccesso di fatica o per un lavoro minuto. Carbo vegetabilis è uno dei rimedi usati per le secrezioni dell’ orecchio: le secrezioni maleodoranti, acquose, icorose, irritanti ed escorianti, soprattutto quelle che risalgono ad una infezione malarica, ad un morbillo o ad una scarlattina, soprattutto ad una scarlattina. C’è uno stato d’inerzia del sistema venoso. In tutti i vecchi disturbi sembra che le vene siano molto colpite soprattutto quando il paziente dice di se stesso o una madre dice di suo figlio che non è mai stato perfettamente bene dopo una crisi di malaria. La figlia non è stata perfettamente bene da quando ha avuto il morbillo o il tifo o la scarlattina. Carbo vegetabilis è uno dei rimedi ai quali bisogna pensare quando c’è confusione nei sintomi e sono stati somministrati al paziente tanti rimedi che i sintomi non si adattano più ad alcun tipo conosciuto. Quando tutti i sintomi sono stati soppressi, ci sono vecchie secrezioni delle orecchie, o vecchie cefalee. È a quel punto che Carbo vegetabilis spesso è uno dei rimedi della pratica di tutti i giorni che possono ripristinare l’ordine nei sintomi e instaurare una secrezione auricolare più sana. Esso crea una reazione, instaura una circolazione migliore e guarisce parzialmente il caso, dopo di che si può scegliere un rimedio migliore. Parotite o orecchioni. Carbo vegetabilis è uno dei rimedi che possono rimettere le cose a posto in caso di complicanze della parotite epidemica (mastiti e orchiti); spessissimo farà riprendere alla malattia la primitiva localizzazione e le farà avere un decorso benigno. Otite; secrezioni passive, di cattivo odore dalle orecchie; perdita dell’udito; ulcerazione
dell’orecchio interno. Al paziente sembra di avere qualcosa di pesante davanti le orecchie; gli sembrano ostruite; l’udito è diminuito, specialmente in quei casi che risalgono a qualche vecchia malattia. Il paziente Carbo vegetabilis è continuamente colpito dalla corizza. Entra in una stanza 363 calda e, siccome ha intenzione di andarsene subito, si tiene il cappotto addosso. Comincia subito a sentire caldo, ma pensa che sta andando via e non si toglie il cappotto. Un simile comportamento gli varrà a colpo sicuro una corizza. Il naso, il primo ad essere colpito, secernerà un liquido acquoso e lui starnutirà notte e giorno. Il calore lo fa ammalare e il freddo lo gela; la più piccola corrente d’aria lo fa rabbrividire e una stanza calda lo fa traspirare; e così soffre di entrambe le condizioni. Non riesce a trovare confortevole nessun luogo e continua a starnutire e soffiarsi il naso. La notte è violaceo. La corizza scende in gola e provoca l’irritazione e la secchezza della bocca e della gola. Un’abbondante secrezione nasale riempie le fosse nasali posteriori e la gola. Poi viene la raucedine: la sera la voce è rauca e la laringe e la gola sono a vivo. Sensazione che la laringe sia a vivo, quando tossisce; indolenzimento della laringe alla palpazione. Più tosse c’è e più la laringe è a vivo. L’infiammazione si estende al torace. Abbondante secrezione di muco fluido, che finisce col diventare denso, verde giallastro e di sapore sgradevole. Questa è la corizza. Inoltre, con la corizza compaiono i disordini gastrici che, di solito, sono associati ai malesseri di Carbo vegetabilis. Grande dilatazione addominale con gas. Durante la corizza il paziente ha eruttazioni, disturbi di stomaco e acidità gastrica. Ogni volta che ha lo stomaco disturbato ha la possibilità di avere una corizza. Ogni volta che entra in una stanza surriscaldata, ha la possibilità di avere una corizza, con starnuti, disturbi al torace e catarro. Lo stato catarrale del naso è solo un buon esempio di ciò che può succedere dovunque ci sia una mucosa. Catarro con un fiotto di muco acquoso e sanguinante. Carbo vegetabilis ha catarro alla gola, al naso, agli occhi, agli organi respiratori del torace e alla vagina. Vecchi catarri alla vescica; catarro intestinale e gastrico. È il rimedio per eccellenza del catarro. La donna si sente benissimo quando ha la leucorrea, molta o poca che sia: sembra che sia una specie di protezione. Se queste secrezioni che riscontriamo ogni giorno, vengono prosciugate, arrestate con trattamenti locali, con lavande e applicazioni locali di ogni genere, il paziente finisce tra le mani dell’impresario delle pompe funebri o come un misero relitto. Se questi pazienti catarrosi non si curano seguendo la via centrifuga, è meglio lasciare che le secrezioni restino. Finché durano le secrezioni, il paziente si sente bene. È abbastanza normale per il paziente Carbo vegetabilis avere la febbre con la corizza, ma con molti altri disturbi ha freddo: arti freddi, volto freddo, corpo freddo, cute fredda, sudore freddo. Non è molto frequente avere questo freddo ai primi stadi della corizza né negli stati catarrali in genere. Il paziente ha la febbre la sera e la notte. Ma quando passa al secondo stadio e il muco è più abbondante, allora compare il freddo alle ginocchia, al naso, ai piedi e il sudore. Il volto di Carbo vegetabilis merita uno studio approfondito. Lo stato generale si riflette ampiamente nell’aspetto e nell’espressione. Il paziente mostra il suo stato generale nell’espressione, specialmente in quella degli occhi. L’espressione dice quanto sia paziente e quello che lo minaccia. In Carbo vegetabilis c’è molto pallore e freddo, labbra serrate
e naso appuntito e incavato. Le labbra sono increspate, livide, malaticce, cadaveriche. Il volto freddo, pallido e coperto di sudore. Quando gli si fa tirar fuori la lingua per esaminarla, si trova pallida e fredda e il fiato è freddo; tuttavia il paziente vuole essere ventilato. Questo si osserva sia nel colera che nella Carbo vegetabilis Lezioni di Materia Medica Omeopatica 364
diarrea, nei sudori sfibranti o nei postumi della febbre. A volte, dopo una corizza che ha seguito il suo corso ed è finita al torace, c’è molta dispnea, abbondante espettorazione, sudori sfibranti, un gran freddo e bisogna ventilare l’ammalato. Tosse seguita da dispnea, da spossamenti, da sudori profusi, con soffocazione, irritazione delle vie respiratorie e desiderio di essere ventilato. Volto freddo, affilato. Le sofferenze si riflettono sul volto. I dolori, l’ansia, i dispiaceri si riflettono tutti sul volto. Lo studio del volto è uno studio utile e piacevole. Si impara molto studiando il volto dei rimedi. Si impara molto anche studiando il volto delle persone sane: si potrà così giudicare le loro intenzioni dall’espressione del loro volto. Un uomo rivela sul volto la propria professione; rivela la maniera di pensare, i rancori, i desideri, gli amori. Come è facile individuare un uomo che non ha mai amato altro che mangiare! Ha un volto epicureo. Come è facile individuare un uomo che non ha mai amato altro che il denaro! Ha il volto dell’avaro. Potete vedere l’amore dipinto su molti visi, nei liberi professionisti; potete distinguerlo sul volto dello studente. Tutto questo dimostra solamente che questi uomini amano la vita che vivono. Il volto di alcuni mostra l’odio: odio per la vita che sono stati costretti a vivere, odio per l’umanità, per la vita. Sul volto di coloro che sono stati delusi in tutto ciò che hanno iniziato, vediamo impresso l’odio. Noi osserviamo questi segni nei rimedi esattamente come li osserviamo nelle persone sane. Lo studio del volto è estremamente attraente. Un medico attivo, riflessivo e osservatore ha la testa piena di cognizioni che non può mai comunicare, cognizioni che riguardano il volto. Il volto esprime così il rimedio. In Carbo vegetabilis il volto si arrossa fino alla radice dei capelli quando il paziente beve un po’ di vino: è una sua forte caratteristica. La pelle si arrossa su tutto il corpo. Qualche volta compare un afflusso di sangue a isole che si ingrandiscono e si avvicinano per formare una sola placca che arriva ben presto sino ai capelli. L’azione di questo rimedio sulla circolazione capillare è così forte che a volte basta un solo cucchiaio di vino per provocare questo rossore della pelle. I vecchi testi parlano di «gengive scorbutiche»; noi ora chiamiamo piorrea alveolodentaria la separazione delle gengive dai denti. Gengivorragia; sensibilità delle gengive. Separazione delle gengive dai denti. «I denti gli ticchettano in bocca», si dice comunemente. I Carbo producono esattamente questo stato, una retrazione, un riassorbimento delle gengive. Esse diventano spugnose e sanguinano facilmente, donde lo stato vacillante dei denti, l'emorragia e la grande sensibilità delle gengive. I denti si cariano rapidamente. Lavandosi i denti, le gengive sanguinano. Dopo aver abusato di mercurio, i denti e le gengive si ammalano. I denti sembrano troppo lunghi e fanno male. Sensazione di stiramento e lacerazione nei denti. Dolore lacerante ai denti mangiando alimenti troppo caldi, freddi o piccanti; dolore provocato contemporaneamente dal caldo e dal freddo. Questo è in accordo con i disturbi venosi generali di tutto l’organismo. Sensibilità della lingua. In certe forme di febbri lente, come il tifo o la tifoide, le gengive anneriscono, vale a dire che esse emettono un essudato nerastro, sanguinolento, putrido, nauseabondo. Se uno le stuzzica, o le tocca, sanguinano e la lingua si ricopre di uno strato
di questo essudato nerastro, di questa trasudazione di sangue nero che proviene dalle vene. Si osserva questo nelle febbri a forma putrida come la tifoide e negli stati infettivi. Questo 365 rimedio è ricco di sintomi infettivi come sono descritti in linguaggio comune sotto l’espressione di «avvelenamento del sangue». Carbo vegetabilis è un’ancora di salvezza nei tipi adinamici di tifoide; nella scarlattina in cui si sviluppa uno stato di tifoide e quando si arriva agli ultimi stadi, quelli del collasso; nel colera e nella febbre gialla nel periodo del collasso, quando ci sono freddo, sudori freddi, una grande prostrazione, la dispnea, quando il paziente vuole essere ventilato. Grande prostrazione con lingua fredda. La bocca e la gola sono coperte da piccole ulcere aftose violacee, che iniziate in piccole macchie bianche, hanno preso poi un colorito purpureo e ora lasciano trasudare del sangue nero. Questi grappoli di afte sanguinano facilmente, bruciano e pungono. Si formano delle vescichette. Dolore urente, secchezza della bocca con ulcere aftose che sanguinano. Sono queste le comuni caratteristiche di Carbo vegetabilis in tutte le malattie che colpiscono la bocca e la gola. Mmuco aderente, muco sanguinolento, in gola. Queste piccole ulcere confluiscono, si estendono e diventano un solo blocco. Una larga superficie si ulcererà e sarà messa a vivo e allora comincerà a sanguinare. Sulla sua superficie spunteranno dei puntini neri. La gola fa talmente male che il paziente non può inghiottire il cibo. Generalmente si ha l’impressione che la gola sia gonfia. Il paziente Carbo vegetabilis ha una gran voglia di caffè, di cose agre, di alimenti dolci e salati. Avversione per gli alimenti più digeribili e il cibo migliore. Per esempio per la carne e per il latte, che gli provocano flatulenza. Se volessi creare una «costituzione» Carbo vegetabilis, comincerei ad occuparmi dello stomaco. Se volessi produrre quelle varici ed un cuore venoso così debole, quella pienezza e quella congestione, quella flatulenza, quello stomaco e quegli intestini disturbati, e i disturbi della testa e della mente – quell’ottusità dell’organismo – comincerei a rimpinzare il paziente. Lo nutrirei con alimenti grassi, dolci, pudding, pasta e salsa e ogni sorta di roba indigesta e gli darei vino in abbondanza: allora otterrei il malato Carbo vegetabilis. Riconoscete questo genere di persone tra la vostra clientela? Appena una di queste comincerà a raccontare la sua storia, ne saprete abbastanza sulla sua vita da indovinare che va pazza per il pasticcio di carne; non ha vissuto d’altro per anni e adesso viene a dirvi: «Oh! Dottore, il mio stomaco! C’è solo lo stomaco che non va; se solo poteste rimetterlo in ordine!». Ma che farete di lei? È diventata una paziente Carbo vegetabilis e forse passerà un bel po’ di tempo prima che possiate farle adottare un regime ragionevole. Adesso deve partire dal primo gradino. Vi ho raccontato questo apologo solo per dimostrarvi come si diventa malato Carbo vegetabilis, che specie di stomaco è il suo e di che cosa si è nutrito. Ha bruciori di stomaco, dilatazione, flatulenza, continue eruttazioni, aria nauseabonda dall’intestino. Infatti è in uno stato di fetore, di putridume. Il suo sudore è nauseabondo. Soffre di acidità, eruttazioni, rigurgita gli alimenti. Carbo vegetabilis vomita molto quando finisce il brivido. Vomito e diarrea. Vomito di alimenti e di sangue; col vomito di sangue il corpo è ghiacciato, il fiato freddo, il polso filiforme e intermittente. Svenimento, volto ippocratico, trasudazione di sangue nero e denso. Vomito di masse biliari, acide, ematiche. Vi è un accumulo di gas nello stomaco per cui questo è dilatato. Ogni alimento che arriva nello stomaco sembra trasformarsi in gas; il paziente ha continue eruttazioni e in Carbo vegetabilis
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quel momento prova un leggero sollievo. Carbo vegetabilis ha crampi all’intestino e allo stomaco, dolore urente, ansia, dilatazione. Tutti questi sintomi sono attenuati dalle eruttazioni o dall’emissione di aria dall’intestino. Il fatto che stia meglio con le eruttazioni sembra assolutamente naturale, ma quando studieremo China, vedrete che il paziente appare aggravato dalle eruttazioni. L’idea corrente è che il paziente provi sollievo con le eruttazioni,ma, con Lycopodium e China sembra non trarne alcun giovamento. Sebbene rutti abbondantemente, sembra pieno di gas come non mai e a volte sembra che stia peggio. Viceversa il paziente Carbo vegetabilis sta indubbiamente meglio con le eruttazioni. Questo è un sintomo particolare, ma diventa quasi generale e talvolta assolutamente generale. Le eruttazioni calmano le cefalee, i dolori reumatici, le sofferenze e le dilatazioni di ogni genere. La replezione addominale aggrava tutti i sintomi del corpo. La replezione che si descrive come appartenente alle vene, si riscontra a volte nei tessuti, sotto la pelle, in modo che questa si crepa. È questa una caratteristica di Carbo vegetabilis e, nel reumatismo, una parte del gonfiore può essere di questa natura. Gli alimenti restano a lungo nello stomaco, dove diventano acidi e putridi. Passano nell’intestino dove fermentano ancora di più e sono alla fine espulsi sotto forma di gas putridi. Vi sono coliche, dolori urenti, dilatazione, replezione, dolori costrittivi e crampi dovuti alla dilatazione. Il paziente si lamenta di sentirsi lo stomaco a vivo, o descrive tale sensazione come un dolore cocente, che gli viene a volte ingerendo alimenti, a volte bevendo acqua fredda. Carbo vegetabilis ha guarito ulcere gastriche. È un rimedio dall’azione profonda, capace di guarire tutte le malattie di stomaco, come i disturbi che si producono dopo aver mangiato alimenti indigesti, pasticci di carne tritata, o cibi troppo abbondanti. In Carbo vegetabilis, il fegato, come tutti gli altri organi, piomba in uno stato di torpore e di pesantezza e aumenta di volume. Il sistema porta è intasato, donde la produzione di emorroidi. Dolore e dilatazione alla regione epatica; sensibilità e bruciore al fegato accompagnato da gonfiore dello stomaco e dell’intestino. Sensazione di tensione alla regione epatica, che sembra tirata, come se fosse troppo stretta. Vi sono dolori pesanti al fegato che è anche sensibile alla palpazione. Quasi tutto quello che ho detto, a proposito di flatulenza e replezione dello stomaco, si applica anche all’addome. Carbo vegetabilis può essere indicato nelle febbri lente, come quelle settiche, quando c’è timpanismo marcato, con diarrea, con secrezioni sanguinolente, dilatazione e flatulenza. Il paziente emette aria estremamente putrida, che appesta l’ambiente. Un sintomo impressionante di Carbo vegetabilis è l’accumulo di gas qua e là nell’intestino, che forma delle masse; gas incarcerati; una contrazione intestinale li manterrà allo stesso posto dando l’impressione che ci sia una massa o un tumore che alla fine si dissolverà. Qua e là nell’addome compaiono coliche provocate dai gas. C’è bruciore all’addome. Qualunque sia la malattia, in Carbo vegetabilis, c’è sempre il bruciore. L’organo colpito brucia, sembra pieno, si intasa e si riempie di sangue. Diarrea, dissenteria, colera, con feci acquose, sanguinanti. Colera infantile; feci mescolate a muco; muco acquoso mescolato a sangue. Il bambino sviene per esaurimento, è freddo, pallido, coperto di sudore freddo. Il suo naso, il volto e le labbra sono affilati e ippocratici. Con tutte le diarree la prostrazione indicherà Carbo vegetabilis tanto quanto le 367 feci, se non di più. Nella diarrea di Carbo vegetabilis tutte le feci, qualunque sia il loro
aspetto, sono putride e accompagnate da putrida flatulenza. Più muco liquido, scuro, sanguinolento c’è, e più è indicato il rimedio. Il prurito, il bruciore e l’irritazione dell’ano e della zona circostante sono forti caratteristiche di Carbo vegetabilis In ogni genere di diarrea c’è indolenzimento, indolenzimento dell’addome alla pressione. Ci sono delle escoriazioni attorno all’ano dei bambini. Quel punto è rosso, a vivo, sanguina facilmente e prude. Prurito anale negli adulti. Ulcerazione intestinale. La tendenza all’ulcerazione delle mucose è in accordo col carattere del rimedio. Dovunque ci siano mucose possono esserci ulcerazioni. Eruzioni che somigliano alle afte. Ulcerazione dei follicoli chiusi. Il paziente, a letto, lascia trasudare involontariamente un liquido sanguinolento, come il siero ematico. Quando l’urina contiene muco, soprattutto nelle persone anziane, dal volto freddo, le estremità fredde e il sudore freddo, si manifesta un vecchio catarro cronico della vescica. Può esserci anuria. Gli organi sessuali nell’uomo come nella donna presentano debolezza e rilassamento. Le borse scrotali pendono. Rilassamento degli organi genitali maschili; gli organi genitali esterni sono freddi e coperti di sudore. Involontariamente ne sfuggono dei liquidi. Nella donna il rilassamento si manifesta con una sensazione di stiramento verso il basso; ptosi dell’utero come se gli organi interni stessero per uscire fuori. L’utero si abbassa al punto che la donna non può stare in piedi. Tutti gli organi sono pesanti e abbassati. Un’altra forte caratteristica di Carbo vegetabilis è un’emorragia di sangue scuro, che gocciola dall’utero. Spesso non si tratta di un’emorragia abbondante che sgorga dall’utero, anche se il rimedio possiede anche quella, ma si tratta piuttosto di uno stillicidio. Il sangue mestruale gocciolerà da un periodo mestruale all’altro. Il sangue è putrido e scuro, persino nero, con piccoli grumi e, contemporaneamente al sangue, viene fuori una considerevole quantità di siero. Il testo dice: «Metrorragia per atonia uterina». Atonia è il termine che si adatta a questo stato; mancanza di tono, rilassamento, debolezza dei tessuti. Nelle costituzioni Carbo vegetabilis l’atonia è presente dappertutto. I muscoli sono stanchi, gli arti sono stanchi, tutto l’intero essere è stanco e rilassato. Tutto ciò è in contrapposizione con lo stato sprizzante trovato in Belladonna, Ipeca, Secale e Hamamelis, nei quali il sangue sgorga a fiotti,e che sono seguiti, molto naturalmente, da una contrazione uterina perché, in relazione con questo tipo di emorragia, c’è un maggiore o minore tono muscolare. In Carbo vegetabilis, che sia in occasione di un parto o di una mestruazione o che si tratti di un’emorragia accidentale, l’utero non si contrae. Subinvoluzione da semplice atonia; nessuna contrazione; nessun tono muscolare, ma debolezza e rilassamento. Dopo le mestruazioni o un parto o le diverse indisposizioni alle quali è soggetta una donna, vi è un periodo di debolezza al quale spesso si accorda Carbo vegetabilis Quando vi è una ritenzione placentare con scarsa emorragia – semplice stillicidio, senza alcuna tendenza alla fuoriuscita di un fiotto di sangue – il medico si ricorda che durante tutta la gestazione e il parto ci sono state pesantezza e lentezza dei dolori, e dice a se stesso: «Perché mai non ho pensato prima a Carbo vegetabilis?» La partoriente avrebbe avuto bisogno di Carbo vegetabilis da un mese. Lui le somministra una dose e, prima di aver avuto il tempo di Carbo vegetabilis Lezioni di Materia Medica Omeopatica 368
pensarci, l’utero espelle la placenta e le cose si sistemano così bene che non ci sarà bisogno
dell’intervento manuale che altrimenti sarebbe stato necessario. Si sente talmente parlare al giorno d’oggi di questa ostetrica ficcanaso, di questi raschiamenti, della necessità di fare questo e quello e altro, che il medico omeopata ne è disgustato. Come se questi organi non fossero fatti dalla natura e non potessero sistemare tutto da soli, e si dovessero tamponare o far loro delle iniezioni! Queste iniezioni, i liquidi di Dakin o altri, per eliminare i microbi dagli organi di una donna sono assurdità. Se si mantiene uno stato di equilibrio, non ci saranno microbi. Un medico omeopata può avere tra le mani centinaia di casi analoghi e non avere nessuna preoccupazione. Se vede prima di quale rimedio ha bisogno la donna, non avrà complicazioni; i casi si sistemeranno da soli. Se l’organismo della donna viene rimesso in ordine prima del parto, le contrazioni irregolari che disturbano il travaglio non si verificheranno. Carbo vegetabilis è uno dei rimedi che preparano bene una donna al parto, perché i sintomi che lo richiedono spesso si manifestano in quei momenti. La donna è spesso stanca, fiacca e debole. La gestazione porta con sé un gran numero di malesseri insoliti. C’è la nausea gravidica, la flatulenza, le secrezioni maleodoranti, la debolezza o la dilatazione venosa. Vi diranno che la dilatazione delle vene degli arti inferiori è dovuta alla pressione; invece generalmente non è dovuta alla pressione, ma alla debolezza delle vene. Arresto della montata lattea; prostrazione o grande debolezza dovuta all’allattamento. Non è naturale per una donna sana essere prostrata quando allatta il figlio. Succede perché è paziente. Era in uno stato di debolezza prima di cominciare ad allattare, e si deve correggere la debolezza con un rimedio adatto. Allora potrà secernere il latte e nutrire il proprio figlio senza soffrirne. Così è lo stato normale. Carbo vegetabilis è amico della donna e della sua progenie. Dopo dieci anni di reale pratica omeopatica, vi meraviglierà avere così pochi bimbi malformati; che sono tutti cresciuti e prosperati; che si sono sbarazzati dei loro leggeri difetti o imperfezioni e che sono più belli della maggioranza dei bambini perché hanno mantenuto un buon equilibrio. Il medico osserva e studia il bambino e, ogni tanto, gli dà qualche rimedio che alla madre sembra zucchero dato per farsi ben volere dal piccolo. Non c’è bisogno che lei sappia che è un rimedio o che c’è qualcosa che non va nel bambino. Così il medico osserva lo sviluppo di questo piccolo essere e lo aiuta a sbarazzarsi di ogni sua tendenza patologica. I bambini che crescono sotto le cure del medico omeopata non avranno mai la tubercolosi polmonare né la glomerulonefrite; hanno trovato tutti il loro equilibrio e moriranno di vecchiaia o si esauriranno completamente dietro i loro affari; non resteranno ad arrugginirsi. È obbligo dei medici osservare i neonati. Salvarli dalle tare ereditarie e dalle loro tendenze patologiche è l’opera più bella della loro vita. Vale la pena di vivere per questo. Quando vediamo affiorare nei neonati tali tendenze, non dobbiamo mai far capire che provengono dal padre o dalla madre. Non farebbe che ferirli e non farebbe bene a nessuno. La coscienza che il medico ha del proprio dovere appartiene solo a lui e la più grande consolazione che può trarre dal suo lavoro appartiene anch’essa solo a lui. Non deve mai aspettarsi che qualcuno apprezzi quello che ha fatto o quello che ha evitato. Il medico che cerca le lodi o la simpatia per ciò che ha fatto, in genere, non ha coscienza. Il medico 369 nobile, integro, veritiero, lavora nella notte, nell’oscurità, nel silenzio, non cerca gli elogi. Così si comporta quando è chiamato presso i pazienti e quando i membri della famiglia gli portano allo studio i bambini. In questo caso può esaminare i bambini, osservare i loro sintomi e informarsi sulle loro modalità. Ogni volta che la madre porta un bambino,
aspettandosi che lui gli dia un rimedio, si può dirle che gliene dà uno, ma se la madre non chiede nulla, lasciatele credere che offrite al bimbo uno zuccherino per conquistarne la simpatia. Tanto basta. In Carbo vegetabilis, la voce offre molti sintomi. Ne ho descritti una parte occupandomi della corizza. Ho spiegato come il raffreddore iniziava dal naso per estendersi alla gola, alla laringe e al torace. Molti disturbi della laringe cominciano con un raffreddore che, alla fine, si localizza in modo permanente alla laringe; e mettiamo così in evidenza i casi di Carbo vegetabilis Solo ogni tanto il suo catarro si localizza prima alla laringe; generalmente attraversa il naso. La maggior parte dei rimedi, per iniziare una infiammazione catarrale, ha un posto preferito. Per esempio, la maggioranza dei catarri acuti di Phosphorus inizia al torace o alla laringe. Non è lo stesso con Carbo vegetabilis; il suo raffreddore comincia generalmente nel naso, con una corizza, e la laringe è solo una delle sue tappe. Se il raffreddore di Carbo vegetabilis scende nel torace, può finire nei bronchi e nei polmoni. La laringe è una delle sue localizzazioni favorite e si direbbe che ci resta. Quando il paziente parla, ha debolezza alla laringe. Negli oratori, nei cantanti e nelle persone deboli, con fibre rilassate, si osserva stanchezza alla laringe. La raucedine viene la sera. La laringe può essere abbastanza in buono stato la mattina, ma la raucedine della sera è più caratteristica. Raucedine e sensazione di escoriazione la sera. Sensazione di escoriazione della laringe tossendo. Alcuni parleranno di bruciore, altri di sensazione di escoriazione. Ma tossendo c’è la sensazione di escoriazione della laringe e della trachea. Continua formazione di muco nella laringe che il paziente deve raschiare e fare risalire tossendo. Ritroviamo qui la stessa tendenza alla debolezza delle mucose. Non c’è alcuna tendenza alla guarigione. Il paziente va di male in peggio, con uno stato catarrale della laringe e della trachea. Raucedine e sensazione di escoriazione parlando, soprattutto il pomeriggio e la sera. Il paziente la sera è costretto a schiarirsi la gola così spesso che la sua laringe è a vivo e indolenzita. Lasciate che vi dica ancora qualche cosa in merito alla Materia Medica. La maggior parte degli sperimentatori erano profani, e questo è il motivo di certe confusioni nei termini delle sperimentazioni. Di questo, i medici devono tenere conto. «Irritazione alla gola tossendo» significa quasi sempre: irritazione della laringe, anche se lo sperimentatore ha usato il termine «gola». Abbiamo la frase appena detta: «costretto a schiarirsi la gola così spesso che la sua laringe è a vivo e indolenzita». Il fatto di schiarirsi la gola, non irriterebbe la laringe. Raschiare la gola non raschia la laringe; ma è la sua laringe che è costretto a schiarire così spesso da sentirla come a vivo. Dolore ulcerativo, sensazione di raschiatura e titillamento alla laringe. Iirritazione della laringe che provoca starnuti. Tubercolosi laringea. Questo stato catarrale e l’assenza di cicatrizzazione della laringe persistono così a lungo che formano la base alla tubercolosi. Carbo vegetabilis è uno dei rimedi più importanti che ci siano per la pertosse incipiente. La sua tosse ha tutti i conati, il vomito, il rossore del volto che si trova in questa Carbo vegetabilis Lezioni di Materia Medica Omeopatica 370
malattia. È uno dei nostri migliori rimedi quando il caso non è chiaro, la tosse non indica alcun rimedio o quando la pertosse si manifesta solo in modo imperfetto. In tali circostanze una dose di Carbo vegetabilis migliora molto la situazione e i casi benigni potranno essere liquidati in pochi giorni. Quando il rimedio non guarisce in maniera permanente, fa venir fuori più chiaramente i sintomi che richiedono un altro rimedio. La maggior parte dei casi di pertosse, trattati da un medico omeopata, con un rimedio accuratamente scelto,
guariscono in otto o dieci giorni. Quando si lascia che seguano il loro corso, durano a lungo, peggiorano gradualmente per sei settimane, poi diminuiscono ad una velocità rapportata al tempo che fa. Se si è in autunno, la tosse durerà tutto l’inverno. La pertosse fornisce così al medico omeopata l’occasione di provare che nell’omeopatia qualcosa esiste. Il paziente Carbo vegetabilis ha molta difficoltà respiratoria. Non si può distendere, soffoca. Ha una sensazione di debolezza al torace, come se non potesse più inspirare. Questa sensazione è dovuta ora a debolezza cardiaca, ora a replezione toracica. Quest’ultima è la causa più comune. Talvolta la difficoltà di respirazione è di origine asmatica. Questo rimedio guarisce l’asma. Vedremo il paziente bloccato su una sedia vicino ad una finestra aperta, oppure vedremo un membro della sua famiglia che gli fa vento il più velocemente possibile. Ha il volto freddo, il naso affilato, le estremità fredde ed è pallido come la morte. Mettetegli la mano davanti la bocca: il suo fiato è freddo; è nauseabondo, putrido. Gli arti sono freddi fino all’attaccatura con il corpo; non soltanto le mani, ma gli interi arti superiori sono freddi; non soltanto i piedi, ma gli arti inferiori sino al corpo. Al paziente sembra caldo solo il corpo; anche la cute del corpo è fredda. Carbo vegetabilis ha una tosse gracchiante, con conati di vomito. Tosse la mattina con molti rantoli al torace; il torace si riempie di muco e, tentando di espettorare, il paziente tossisce e ha conati o tossisce e vomita. Il muco al torace può provocare in un qualsiasi momento della giornata una curiosa tosse soffocante. Il paziente non può farlo risalire; è aderente, purulento, giallo e denso. Vitalità fortemente ridotta; grande rilassamento muscolare nelle persone esaurite, nei vecchi; nelle persone sfibrate dalla tosse o da uno sforzo prolungato. Prostrazione. Catarro respiratorio con abbondante espettorazione. A volte ci sarà una tosse dura, secca e penosa, ma alla fine, dopo che è durata un certo tempo, comincerà a diventare grassa e il paziente espettorerà grandi quantità di muco. È una tosse secca e penosa, però ci sono rantoli al torace e la tosse sembra che non porti alcun miglioramento. Il paziente tossisce, si sfinisce, traspira e si strangola. Si direbbe che tossendo stia per soffocare. Finalmente riesce a fare risalire un po’ di muco; allora si susseguono boccate su boccate di uno spesso espettorato purulento. Frequenti crisi di tosse spasmodica in violenti parossismi che durano lunghi minuti, a volte un’ora. Sudore freddo, freddo e volto affilato, che aumenta quando c’è l’attacco parossistico della tosse. Durante l’accesso di tosse il paziente resta talmente senza fiato, che ha l’aspetto sconvolto. Questo stato si manifesta nei vecchi casi di tubercolosi polmonare avanzata quando i pazienti sono incurabili. Carbo vegetabilis costituisce allora un eccellente palliativo. Sembra che dia vigore ai muscoli del torace in modo che il paziente può espettorare più facilmente. Attenua la tosse, calma i conati e la dispnea e migliora momentaneamente le condizioni del paziente. È un meraviglioso palliativo in moltissime malattie incurabili con 371 dispnea e debolezza toracica. Nella nefrite, nella tubercolosi polmonare e nelle affezioni cancerose, Carbo vegetabilis mette fine ai sintomi violenti e allevia moltissimo le sofferenze. Questo rimedio è uno di quelli con i quali si può cominciare la cura della pertosse. Esso chiarisce bene il caso e talvolta guarisce in pochi giorni. Il paziente tossisce finché il torace è tutto indolenzito come se lo avessero bastonato di santa ragione. Ha accessi di tosse per tutta la notte. Durante gli accessi continua a dormire
come Lachesis. Si sveglia tossendo, con conati, sudore e senso di soffocazione. Resterà due o tre ore senza accessi parossistici e poi ne avrà uno che durerà un’ora. Egli ha due o tre accessi parossistici molto penosi durante la notte. Il polmone comincia a riempirsi, sente la propria respirazione rantolante e sa che presto non funzionerà per niente. Uno stato simile, in tutti i casi di quell’asma detta «asma umida», durerà anni e anni fino alla fine della vita. La vera asma umida viene alle persone che hanno la contrazione dei bronchioli, in modo che, anche nei loro periodi buoni, hanno piccoli sibili al torace. Ogni volta che si raffreddano il sibilo aumenta. Queste persone espettorano muco all’inizio abbondante, poi denso e alla fine purulento. Durante questo periodo di aggravamento la dispnea asmatica è intensa. Carbo vegetabilis è un eccellente rimedio in tutti i casi d’asma in cui la respirazione è così corta che permette solo un’ossidazione parziale del sangue, donde le penose cefalee occipitali e il desiderio di essere ventilati. Vecchi casi di asma recidivante. L’asma torna ogni volta che c’è un periodo di tempo caldo umido. Che l’asma di Carbo vegetabilis si manifesti di notte è cosa normale. Il paziente va a letto senza alcun segno premonitore di una crisi imminente; dice soltanto: «questo tempo non mi piace», e si sveglia con l’asma. Si sveglia soffocando, salta dal letto per affacciarsi alla finestra o chiede di essere ventilato. Carbo vegetabilis è necessario nei vecchi casi, mal curati, di polmonite, che hanno lasciato una bronchite, nei casi in cui c’è stata una epatizzazione che non è stata stroncata e in cui restano zone di congestione polmonare e bronchiali con debolezza toracica. Debolezza del torace tossendo. Il paziente ha l’impressione di non avere abbastanza forza nei muscoli del torace per avere una tosse efficace o per continuare a respirare. Polmonite al terzo stadio con espettorazione gelida, fiato freddo, sudore freddo, desiderio di essere ventilato. C’è il rischio di paralisi ai polmoni. Tale stato è una combinazione di varie sindromi alle quali il rimedio si adatta bene. A volte i casi di asma si prolungano per un certo tempo, poi compare nei polmoni un’infiltrazione di tubercoli. Se Carbo vegetabilis può essere somministrato in tempo, preverrà l’infiltrazione. C’è dolore e bruciore al torace. Bruciore ai polmoni, bruciore ai lati del torace, bruciore con la tosse, bruciore dietro lo sterno (per tutta la lunghezza della trachea); bruciore aggravato dalla tosse; sensazione che le parti sono a vivo anche respirando. Il paziente sente come un fardello sul torace, un’oppressione, un peso pesantissimo. Questi sono i diversi termini che usa e che descrivono tutti la stessa cosa. Il cuore presenta anche lui una gran quantità di disturbi. Sembra che faccia molti sforzi. Naturalmente quella disturbata è la parte venosa del cuore. Le vene sono intasate. Vi è un’insufficienza venosa in tutto l’organismo; le vene assolvono il loro compito con Carbo vegetabilis Lezioni di Materia Medica Omeopatica 372
grande difficoltà. C’è uno stato di rilassamento, di lotta e di orgasmi del sangue – descritti da alcuni dottori come orgasmi e da altri come un’azione tumultuosa del cuore avvertita in tutto il corpo. Pulsazioni avvertite in tutto il corpo. Vampate di calore che salgono verso la parte superiore del corpo e che finiscono con la traspirazione. Questo rimedio è utile a volte alle donne in menopausa. È adatto specialmente alla persone anziane. I malesseri del tipo Carbo vegetabilis vengono alle persone giovani quando sono in uno stato di debolezza; nelle persone di mezz’età che sono colpite come da vecchiaia precoce; o quando la salute crolla, cosa che è naturalmente appannaggio della vecchiaia. Carbo vegetabilis porta un aiuto prezioso ai vecchi che hanno dilatazione o replezione
venosa con estremità fredde. Trasudamento di sangue con palpitazioni; il cuore è tumultuoso: batte senza sosta come una potente macchina e scuote tutto il corpo. Il polso è quasi impercettibile. Si ha l’impressione che il volume di sangue debba essere enorme, ma non è così. Tutto il sistema vascolare è debole. Il polso irregolare, intermittente, frequente. Il sangue stagna nei capillari. Torpore completo; imminente paralisi cardiaca. Bruciore alla regione cardiaca. Con questi sintomi il paziente prova una spaventosa sensazione di ansia al torace, alla regione cardiaca, come se stesse per morire, o come se stesse per verificarsi una catastrofe. Sente questa azione tumultuosa e i suoi effetti lo sfibrano. Riguardando gli appunti di ciò che ho detto di questo rimedio, vedo che ho parlato tanto a proposito degli arti, del freddo e del sudore freddo, che praticamente ho parlato della maggioranza dei sintomi che li riguardano. Carbo vegetabilis è un eccellente rimedio per i disordini costituzionali generali quando vi sono ulcere varicose torpide agli arti inferiori – le gambe al di sopra delle caviglie. In tali ulcere non c’è alcuna attività; la loro secrezione è acquosa, o densa, sanguinolenta e icorosa. Ulcere torpide, urenti; ulcere varicose; gonfiore agli arti. Cancrena provocata dalla estrema insufficienza della circolazione. Cancrena come quella dei vecchi, cancrena senile. Gli arti si disseccano; le dita dei piedi e la parte inferiore delle gambe si disseccano e prendono un colore nerastro. Vi si formano vescichette che lasciano trasudare un liquido chiaro, acquoso, ematico. C’è bruciore, come un fuoco. C’è anestesia. Rigidità delle articolazioni. Sudore escoriante tra le dita dei piedi, con torpore. Torpore dell’arto sul quale il paziente è coricato. Se è coricato sul fianco destro, si intorpidisce la mano destra. Se si gira sul lato sinistro si intorpidisce il braccio sinistro. La circolazione in questo arto è così debole che questo si intorpidisce alla minima pressione. La cute è fredda. Le estremità sono fredde. Il paziente è indolente, debole e sempre stanco, con avversione per il lavoro sia psichico che fisico. Il più piccolo sforzo gli dà l’impressione che debba svenire e crollare. Molti sogni disturbano il sonno. Il paziente si sveglia con la dispnea, gli arti freddi, soprattutto le ginocchia fredde. Mentre dorme le gambe sono piegate. Sonno che non ristora. I sogni sono come quelli della maggior parte dei pazienti il cui rimedio agisce violentemente sulle vene, sulla parte basilare del cervello e sul sistema nervoso volontario. Essi sono terrificanti. Sono sogni di fuoco, di ladri, di cose spaventose e orribili. L’ansia, l’agitazione e la congestione della testa impediscono all’ammalato di dormire. Afflusso di sangue alla testa. La testa al paziente sembra calda, ma, toccandola, il cuoio capelluto è freddo. L’interno del torace sembra che bruci, ma la cute del torace, se la si tocca, è fredda. 373 Lo stesso per l’addome. La sensazione di calore e bruciore all’interno e freddo all’esterno è una caratteristica normale di Carbo vegetabilis. Febbre violenta, violento brivido. Naturalmente, durante il brivido, il paziente ha freddo, ma, caratteristica strana, in quel momento vuole bere acqua fredda e, quando arriva la febbre, non ha sete. È una cosa strana, singolare. I pazienti di solito hanno sete quando sono caldissimi al momento dell’accesso febbrile, e non chiedono da bere quando hanno freddo. Non chiedono abitualmente da bere durante la traspirazione. Viceversa questo paziente che ha freddo, ha i brividi, il fiato freddo e perfino talvolta suda freddo durante il brivido, è strano che beva tanta acqua fredda. È strano, raro, singolare. Anche questa è una delle caratteristiche importanti degli stati febbrili di Carbo vegetabilis.
Durante il brivido, in questo rimedio, un lato del corpo è spesso alla sua temperatura normale, cioè normalmente caldo, mentre l’altro è freddo. Brivido unilaterale; brivido con il corpo gelido. Con grande sete. Il paziente traspira facilmente soprattutto sulla testa e sulla faccia. Sudori spossanti la notte o la mattina. Sudore profuso, putrido o acidulo. Febbri lente come la febbre gialla e un tipo molto adinamico di tifo e di febbre tifoide. Quando la febbre è un po’ diminuita, il paziente attraversa dei lunghi periodi caratterizzati dal freddo e dall’assenza di reazione. Sembra che non si rimetta; ha freddo, ha le ginocchia fredde, il fiato freddo, sudori freddi, una specie di debolezza paralitica. Aspetto cadaverico del volto. Cianosi del volto. Freddo agli arti. Febbre gialla all’ultimo stadio, allo stadio di emorragia, con grande pallore del volto; violenta cefalea; tremore del corpo; collasso con fiato freddo, sudori freddi, naso freddo; naso e volto affilati; vitalità bassissima; questo è il quadro di Carbo vegetabilis. Assenza di reazione dopo una crisi violenta, un violento shock, violente sofferenze. Bisogna dare Carbo vegetabilis alle persone deboli che sono completamente alla fine delle loro forze, che hanno freddo e presentano dispnea, traspirazione abbondante, esaurimento, collasso e aspetto cadaverico. Carbo vegetabilis è indicato dopo un trauma chirurgico, quando il paziente ha un collasso e rischia di morire per lo shock dell’operazione. Questo avviene prima che si manifesti l’infiammazione, perché non c’è sufficiente vitalità per far nascere un’infiammazione. Il cuore è troppo debole per creare una reazione sufficiente alla costituzione di una infiammazione. L’infiammazione viene dopo una reazione. Ma, se la reazione non c’è, Carbo vegetabilis è uno dei nostri più importanti rimedi. Carbo vegetabilis Lezioni di Materia Medica Omeopatica 374
CARBONEUM SULPHURATUM Il Solfuro di Carbonio è un rimedio dall’azione molto profonda, che è indicato spesso e che è stato a lungo trascurato. I suoi malesseri e i suoi sintomi sono più acuti la mattina, alla fine della mattinata, il pomeriggio, la sera e la notte prima di mezzanotte. Il paziente desidera intensamente stare all’aria aperta e avere le finestre aperte; sta meglio all’aria aperta, ma si aggrava con le correnti d’aria. È sensibile contemporaneamente al freddo e al caldo, si aggrava sia col caldo estivo che col freddo invernale. Gli manca il calore vitale. Il freddo in genere peggiora o dà inizio a molti sintomi: il paziente sta peggio quando sente freddo, dopo aver preso freddo, all’aria fredda; si raffredda facilmente; si raffredda esponendosi all’aria fredda quando ha molto caldo. Peggiora con abiti pesanti, in un ambiente caldo, col calore del letto, col calore estivo e il calore in generale, con alimenti caldi (mentre le bevande calde lo fanno stare meglio); tuttavia è sensibile al freddo; i suoi sintomi si aggravano se ha freddo ai piedi. È estremamente sensibile ad ogni cambiamento di tempo, soprattutto quando il tempo diventa umido e caldo. Molti sintomi compaiono dopo la prima colazione; quando fa il bagno. Il paziente sta allo stesso tempo meglio e peggio dopo aver mangiato. Si aggrava: con gli alimenti grassi e il latte; stando in piedi; dopo che ha avuto dolori; camminando (tutti i sintomi si aggravano), camminando all’aria aperta (molti sintomi si aggravano); col movimento (tutti i sintomi si aggravano ed egli lo teme); salendo una scala (= debolezza e soffocazione);
con le mestruazioni (si aggrava prima, durante e dopo); con le scosse (molti dei suoi malesseri peggiorano con le scosse); con i vestiti (estremamente sensibile ai vestiti); col vino (che aggrava tutte le sofferenze e produce numerosi disturbi) e con l’alcool (il rimedio più utile contro un lungo abuso di bevande alcoliche è Carboneum sulphuratum). Sta meglio: disteso (tranne per ciò che concerne la respirazione e i sintomi della testa); con la pressione che attenua la maggior parte dei sintomi. Estrema debolezza: la mattina; col caldo estivo; durante le mestruazioni; dopo avere defecato; negli alcolizzati cronici. Stanchezza marcata e continuo desiderio di sdraiarsi. Stanchezza dolorosa la mattina. Sensazione di replezione interna. Pulsazioni in tutto il corpo. Afflusso improvviso di sangue al corpo. Costrizione di una qualsiasi parte del corpo. Costrizione, simile a quella di una fasciatura attorno ad alcune parti del corpo. Costrizione cardiaca. Torpore di particolari punti e di quelli sui quali è coricato. Anestesia della pelle e delle mucose. Pesantezza interna ed esterna. Rigidità del corpo e degli arti. Estrema sensibilità al dolore. Dolori di ogni genere in tutte le parti del corpo. Dolori alle ossa e ai linfonodi. Crisi dolorose brevi e rapide a intervalli regolari. Dolori: urenti, interni ed esterni; taglienti; a strappi; lancinanti; laceranti e violenti che 375 si irradiano verso il basso; simili ad un indolenzimento o una contusione al corpo e agli arti; vaganti (che possono essere pungenti o a strappi); parossistici; pungenti e pungenti pruriginosi in tutte le parti del corpo; prementi (normalissimi in tutte le parti del corpo). I muscoli si atrofizzano progressivamente fino ad un pronunciato dimagrimento. Secrezioni mucose abbondanti, vischiose, dense. Dilatazione dei vasi sanguigni e varici. Stasi venosa generale. Pronunciata stasi venosa negli organi e nelle diverse parti del corpo. Polso spasmodico e rapido. Bradicardia: 52. Emorragia passiva. Gonfiore edematoso e ipertrofia dei linfonodi. Indurimento delle ghiandole. Contrazioni muscolari involontarie. Tremore generalizzato nei casi di evoluzione verso la tubercolosi, sia polmonare che intestinale. Svenimento seguito da stupore e amnesia. Distorsioni muscolari che lasciano una debolezza persistente. Questo rimedio produce uno stato abbastanza simile alla clorosi. Gotta articolare. Reumatismo con o senza febbre. Edema delle estremità. È utilissimo nel reumatismo cronico, soprattutto articolare. Carboneum sulphuratum è prezioso nei collassi come Carbo vegetabilis. Convulsioni cloniche ed epilettiche. Paralisi unilaterale; paralisi di organi; paralisi indolori. Nanismo del corpo e della mente. È un rimedio utilissimo per frenare la crescita del cancro (come Graphites) e ha guarito il lupus. Il paziente è molto emotivo. È ansioso la mattina; la sera a letto; la notte; prima di mezzanotte; prima delle mestruazioni; pensando al futuro; scrupoli, con paura. Paura: la mattina, la notte; della follia; delle persone; di una disgrazia; di camminare al buio; della morte. Facilmente spaventato. Persistenti pensieri che lo torturano. Sensazione di fretta. Tristezza: la sera; durante il brivido; durante la febbre; durante la traspirazione. Sscoraggiamento. Disperazione. Indifferenza e ottusità psichica. Ottusità mentale, la mattina; pensare gli riesce molto difficile. Difficile concentrarsi leggendo. Confusione mentale: la mattina al risveglio; con uno sforzo psichico; concomitante ad un mal di testa; come se avesse bevuto.Da principio ha abbondanza di idee, in seguito confusione e stupore. Avversione per la compagnia. Timidezza. Diffidenza. Scontentezza. Il suo umore varia continuamente: cupo, facilmente offeso, furioso, prostrato. A tratti capriccioso. Piange
molto; piange e ride alternativamente; piange nel sonno. Allegro la mattina, dopo aver espulso molti gas. Ilarità e allegria stravagante. Allegria che raggiunge l’ebbrezza. Dapprima chiaccherone, più tardi taciturno. Detesta aver rivolta la parola. Gli piace restare seduto in silenzio. Irritabile la mattina. Molto coscienzioso per le sciocchezze. Indeciso. Molto agitato la notte, soprattutto prima di mezzanotte. Sussulta nel sonno. Parla dormendo. Guarda fissamente le proprie mani con aria da ebete. Debolezza della memoria; non riesce a trovare la parola giusta; scrivendo impiega male le parole. Smemorato: dimentica quello che stava facendo con gli oggetti e se li tiene in mano. Molto distratto e tanto irascibile da rompere gli oggetti che per caso si trova tra le mani; questo avviene anche quando gli si parla. Comportamento isterico. Indolenza, soprattutto la mattina. La notte ha un delirio fantastico; pronuncia parole incoerenti e tenta di mordere; nel delirio morde gli oggetti; ha le visioni; eccitazione notturna; illusioni dell’immaginazione. Canta e fischia. Salta dalla finestra. Commette atti di violenza. Inclinazione religiosa. Incoscienza. Mania. Imbecillità e demenza. Carboneum sulphuratum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 376
Vertigini: la mattina alzandosi, il pomeriggio, la sera; stando seduto; chinandosi; camminando; camminando all’aria aperta; durante le mestruazioni; meglio all’aria aperta; sensazione di ubriachezza; tendenza a cadere in avanti. Calore alla testa: di pomeriggio; alla fronte; al vertex. Sensazione simile ad una scossa elettrica in testa. Costrizione: come un cerchio di ferro; alla fronte; all’occipite. Torpore del vertex; sensazione di fluttuazione alla testa quando la muove; freddo alla fronte; iperemia cerebrale; pesantezza alla testa; dopo la prima colazione. Cefalea: la mattina a letto; al risveglio; alle 9; nel pomeriggio; la sera; la notte; alle 22. Può manifestarsi: raffreddandosi, durante il brivido; durante la febbre. Cefalea catarrale. Cefalea reumatica. Cefalea che aumenta; dopo la prima colazione; dopo colazione; dopo aver mangiato; in una stanza calda; pettinandosi; dopo aver dormito; riscaldandosi; camminando goffamente; con lo sforzo psichico; salendo una scala; col movimento; scuotendo la testa; con le scosse; dopo avere defecato. Migliora all’aria aperta. Violenta cefalea che aumenta fino a colpire la mente. Cefalea unilaterale, più forte a sinistra. Cefalea con dolore alla parte posteriore del collo. Dolore frontale la mattina al risveglio, che dura tutta la giornata, violento alla fine della mattinata. Dolore occipitale la sera e la notte. Dolore parietale. Dolore alle tempie nel pomeriggio, che aumenta scuotendo la testa o chinandosi. Dolore al vertex. Dolore battente movendo la testa e pensando o leggendo. Dolore battente alle tempie la mattina al risveglio, alle 6 di mattina. Dolore urente al vertex. Dolore tagliente alle tempie che peggiora dopo colazione. Dolore lacerante che si attenua all’aria aperta e col riposo; alla fronte; all’occipite; alle regioni parietali; alle tempie; più forte dal lato sinistro. Dolore di contusione e indolenzimento alla testa. Dolore perforante alla fronte e alle tempie. Dolore pesante alla testa alla fine della mattinata. Dolore pesante alla fronte con sonnolenza che peggiora leggendo e chinandosi; sopra gli occhi; che si irradia agli occhi e alle tempie. Dolore pesante all’occipite; alle tempie che si irradia al vertex; al vertex tutta la giornata. Dolore pungente alle tempie, soprattutto a sinistra, che si irradia all’occipite. Dolori a strappi alla testa verso sera. Dolore a strappi alla fronte. Dolore sordo alla testa verso sera. Dolore stirante alla fronte alle 22; all’occipite; alle tempie.
Movimenti in testa. Pulsazioni all’occipite e alle tempie. Sensazione di replezione alla testa; alla fronte. Camminando, la testa cade in avanti. Sensazione di vuoto alla testa. Caduta dei capelli; violento prurito al cuoio capelluto; eruzioni; croste; eczema; eruzioni umide; papule, sensibili e dolorose; eruzioni pruriginose; eruzioni squamose. Erisipela del cuoio capelluto. Noduli sul cuoio capelluto, sensibili alla palpazione. Forfora. Sensibilità del cuoio capelluto alla spazzola. Sudore freddo alla fronte. Palpebre appiccicate la notte. Il paziente ha caldo agli occhi. Ha anche: prurito agli occhi e alle palpebre. Prurito leggendo e dopo defecazione. Dolore agli occhi movendoli; dolore urente: con la cefalea, la mattina; leggendo; la sera; al bordo della palpebre leggendo; ai canthus. Dolori: taglienti; indolenzimento; prurito e lacerazione; dolori pesanti; dolori come se ci fosse sabbia. Dolore come se gli occhi fossero tirati all’indietro. Secrezioni: irritanti, gialle, ematiche, purulente. Ispessimento delle palpebre. Eruzioni: attorno agli occhi; sulle palpebre; pustole sulle palpebre superiori che prudono e bruciano. Gonfiore delle palpebre. Granulazione delle palpebre. Infiammazione catarrale degli 377 occhi e delle palpebre. Insensibilità della cornea. Lacrimazione all’aria aperta e leggendo. Pesantezza delle palpebre che dolgono quando il paziente le muove. Orzaioli recidivanti. Pesantezza agli occhi. Fotofobia. Pressione la sera con grande calore agli occhi. Ptosi delle palpebre. Pupille: miosi o midriasi. Sguardo fisso e occhi infossati. Arrossamento degli occhi; delle palpebre; del bordo delle palpebre. Tic alle palpebre. Tremolio delle palpebre. Ulcerazione della cornea; delle palpebre. Vene scure in quantità sulla congiuntiva.Vista: diplopia; cecità temporanea; debolezza degli occhi; miopia; sfavillio; vista appannata, gli oggetti sembrano troppo lontani. Rumori alle orecchie; la mattina, la sera, la notte; ronzii; schiocchi; rumore di corsa; ondeggiamenti, mormorii; ripercussioni; ruggiti; tintinnii; rombi. Le orecchie sono rosse e calde. Sensazione di sciabordio. Prurito. Otalgia pomeriggio e sera; inghiottendo. Dolori laceranti, pungenti, pesanti. Secrezioni dalle orecchie: gelide, nauseabonde, purulente, ematiche. Eruzione dietro le orecchie. Otite media. Sensazione di ostruzione dell’orecchio. Puntura dopo avere defecato, soprattutto all’orecchio destro. Pulsazioni all’orecchio. Arrossamento delle orecchie. Questo rimedio ha guarito una tosse riflessa di origine auricolare. L’udito, prima fine, è in seguito diminuito; e alla fine si giunge alla completa sordità. Bruciore alla radice del naso. È un rimedio utilissimo nel catarro nasale cronico. Corizza: all’aria aperta; continua; con secrezione; con brividi; secca la sera; con tosse. Prurito al naso. Dolore e indolenzimento al naso. Secrezioni di ogni genere e di ogni consistenza dal naso: acquose; chiare; copiose; croste; come palline dure; dense; escorianti; nauseabonde; purulente; pus giallo denso; verdastro; vischioso. Epistassi la mattina e la sera, di sangue scuro; soffiandosi il naso. Frequenti starnuti. Fetore nasale. Il naso è freddo. Gonfiore del naso. Ostruzione nasale. Ozena. Questo rimedio ha guarito polipi nasali. arrossamento e bruciore alla punta del naso. Secchezza del naso. Ulcere all’interno del naso, in alto. Odorato sviluppato; in seguito anosmia. Volto gonfio e clorotico. Volto e labbra urenti. Calore al volto: la sera, durante il brivido. Luminosità’ del volto. Prurito al volto. Dolore al volto: all’aria fredda; stando coricato; dolore lacerante; dolore tipo indolenzimento, contusione; dolore pungente; stirante. Il volto è freddo e le labbra sono screpolate. Occhi infossati. Eruzioni: attorno alla bocca; sulle labbra, sul mento, sul naso; acne rosacea sul volto e sulla fronte; acne degli
alcolizzati; comedoni; eruzioni crostose sul volto e sul naso; esantemi; herpes sul volto con dolori laceranti agli arti; herpes sulla gota sinistra; eruzioni umide pruriginose; papule; pustole; eruzioni rosse sulle gote e il naso; eruzioni squamose; vescichette sul volto. Erisipela flemmonosa. L’espressione può essere: attonita, ansiosa, ebete, malaticcia, sofferente. Gonfiore del volto, edematoso; dei linfonodi, delle parotidi, delle ghiandole sub-mascellari. Rigidità della mascella. Labbra secche e urenti. Sudore freddo sul volto. Colorito insolito: azzurrognolo; giallo; malaticcio; scuro; pallido. Sensazione di tensione al volto. Tensione ai muscoli del mascellare inferiore. Ulcerazione delle labbra. Anestesia della bocca e della lingua. Afte alla bocca e alla lingua. Bocca e lingua urenti. Solletico al palato molle dopo che il malto è stato sdraiato. I denti sono allegati e vacillanti. Odontalgia: la sera e la notte; all’aria fredda; a contatto con alimenti e bevande Carboneum sulphuratum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 378
caldi; col calore esterno; a contatto con l’acqua fredda; contemporaneamente con alimenti e bevande calde e fredde; mentre mangia e dopo aver mangiato; masticando; toccandoli. I dolori sono: laceranti; pungenti; pulsanti; a strappi; a strappi pungenti; stiranti; lacerazioni nel pomeriggio e all’aria fredda; pulsazioni la sera e la notte; strappi pungenti alle 9 di mattina. La lingua è spaccata. Al paziente sembra fredda. Gonfiore delle gengive. Cattivo sapore in bocca: sapore amaro la mattina; sapore infetto, metallico; nauseante; pastoso; salato; dolce; acido. Alito nauseabondo; putrido. Parola impacciata, balbuzie. Retrazione delle gengive. Sanguinamento della bocca e delle gengive. Abbondante fiotto di saliva; saliva ematica. Lingua patinata; secchezza della bocca e della lingua la mattina con sete inestinguibile. Ulcere alla bocca. Continuo bisogno di inghiottire. Difficoltà ad inghiottire. Catarro alla gola col freddo, con secchezza soffocante, rossore e sensazione di pienezza. Dolore alla gola: inghiottendo; inghiottendo a vuoto; tossendo. Bruciore alla gola, che si irradia allo stomaco; bruciore all’esofago; sensazione di escoriazione e indolenzimento; punture inghiottendo, all’esofago, come se ci fosse un osso in gola. Gonfiore della gola e delle tonsille. Continuo bisogno di schiarirsi la gola. Infiammazione della gola con tendenza alla cancrena. Sensazione di boccone in gola. Muco in gola la mattina; vischioso; dal sapore salato. Il paziente si raschia la gola, provocando spasmi all’esofago. Ulcerazione della gola. Indurimento delle ghiandole del collo. Gonfiore dei linfonodi cervicali. Ingrossamento della tiroide. Appetito diminuito o inesistente; il paziente si sazia subito. Appetito feroce senza attrazione, o con avversione, per il cibo. Avversione: per gli alimenti in generale; per i grassi; il latte; il pesce; la carne. Bruciori allo stomaco dopo aver mangiato; vampate di calore allo stomaco. Sensazione di costrizione. Desiderio: di alimenti agri; di birra; di bevande fredde. Dilatazione dopo aver mangiato. Gastralgia: la mattina; la notte; dopo la prima colazione; dopo aver consumato bevande fredde; dopo aver mangiato; durante le mestruazioni. Bruciore dopo avere defecato; dolori simili a una pugnalata che si irradiano al dorso; crampi e morsi; indolenzimento allo stomaco; forti gastralgie dopo aver mangiato e dopo defecazione; dolori pungenti. Eruttazioni: dopo aver bevuto latte; dopo aver mangiato; camminando. Acidità; eruttazioni aspre; di aria; amare; urenti; inefficaci; infette; con nausea; di cibo (rigurgiti); rancide; acide. Le eruttazioni danno sollievo. Sensazione di freddo allo stomaco. Conati con la tosse. Pesantezza, singhiozzo e avversione per il cibo.
Nausea: la mattina; il pomeriggio; la notte; con svenimento; entrando in una stanza o uscendo all’aria aperta; durante la cefalea; dopo aver mangiato; calmata dalle eruttazioni. «Sensazione di aver tutto annodato nello stomaco». Pulsazioni. Replezione gastrica dopo aver mangiato. Sensazione di rodimento nello stomaco. Sete: la mattina; sete urente; sete estrema; sete durante il brivido; durante la febbre; il paziente beve grandi quantità di acqua. Sensazione di vuoto. Vomito: la mattina; con cefalea; dopo aver mangiato; durante le mestruazioni; tossendo; vomito di alimenti; acquoso; di un liquido acquoso amaro; di bile; di muco verde; di sangue; aspro. Sensazione all’addome come se dovesse prodursi la diarrea. Dilatazione dopo aver mangiato; dilatazione timpanica. Dolori: la mattina; il pomeriggio; la sera; la notte; come 379 se dovesse venire la diarrea; inspirando; dopo aver mangiato; col movimento; con la pressione; prima e durante le mestruazioni; all’intestino cieco; al fegato; al lobo sinistro del fegato; agli ipocondri dopo essere stato seduto; all’ipogastrio; alla regione inguinale; all’ombelico. Dolore urente: all’addome; al fegato; agli ipocondri. Dolore crampiforme all’addome: la mattina; alle 10; il pomeriggio; la notte; prima di evacuare; dopo defecazione; all’ipogastrio; all’ombelico. Dolore tagliente all’addome; prima di evacuare; all’ipogastrio. Dolore lacerante all’addome; alla regione ombelicale che si irradia alla vescica. Indolenzimento e contusione all’addome; al fegato. Dolore pesante all’addome; al fegato; all’ipogastrio. Dolori pungenti all’addome; agli ipocondri; all’ipogastrio; ai fianchi; al fegato; alla regione inguinale. Dolore raschiante all’addome; all’ipocondrio sinistro. Dolore crampoide all’addome; all’ombelico. Indurimento dell’addome; del fegato. Travaso peritoneale. Sensazione di debolezza dopo avere defecato. Flatulenza all’addome; alla regione cecale; incarcerazione di gas. Gorgoglii all’addome; prima di evacuare. Affezioni epatiche con edema ai piedi. Pesantezza e gorgoglii. Replezione dopo la prima colazione. Retrazione dell’ombelico ( Plumbum). Tensione addominale. Tremori dopo defecazione. Bisogno di defecare: la mattina; alle 8; alle 10; dopo la prima colazione; durante la defecazione. Stipsi; evacuazione difficoltosa; con molte eruttazioni; stimolo senza effetto, feci insufficienti. Prurito la mattina. Diarrea: la mattina; alle 5 del mattino; a mezzogiorno; la notte; dopo la prima colazione; dopo colazione; dopo aver mangiato; cronica; con molti gorgoglii; indolore. Feci acquose; liquide; dolore alla regione ombelicale con feci liquide, gialle, schiumose; feci nauseabonde; acide; pastose. Alcuni operai che lavorano col solfuro di carbonio presentano la stipsi, altri la diarrea. Dolori al retto dopo avere defecato; al momento dell’evacuazione. Bruciore durante la defecazione; dopo la defecazione. Bruciore e prurito. Sensazione di lacerazione e di pressione dall’interno all’esterno. Crampi e punture all’ano e al collo della vescica urinando. Sensazione di lacerazione all’ano. Indolenzimento all’ano; dopo la defecazione. Dolore pungente all’ano; la sera; durante la defecazione; punture all’ano e al collo della vescica che si propagano all’uretra quando il paziente urina. Dissenteria con feci mucose ematiche. Eruzioni attorno all’ano. Escoriazione all’ano e tra le natiche. Fistola anale. Formicolio all’ano. Gas abbondanti; nauseabondi; camminando; che danno sollievo. Emorragia di sangue rosso brillante. Emorroidi: bluastre; croniche; esterne; ampie; sensibilissime; con inattività del retto; durante le mestruazioni.
Umidità all’ano, con prurito e bruciore. Incontinenza delle feci urinando. Prolasso permanente del retto. Le feci possono essere: acide; scure; chiare; come sterco di montone; dure; lienteriche; nere; nodose; ematiche. C’è tenesmo durante la defecazione. vermi: ascaridi; lombrichi; tenia. Bisogno di urinare: la notte; continuo; doloroso; senza effetto. Catarro alla vescica con sedimenti mucosi nell’urina. Dolore alla vescica; crampi al collo della vescica; dolore pesante; punture all’ano e al collo della vescica, che urinando si irradiano all’uretra. Minzione: anuria; disuria; debolezza del getto; minzione goccia a goccia; incontinenza notturna dormendo; pollachiuria, soprattutto notturna. Paralisi alla vescica. Ritenzione Carboneum sulphuratum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 380
urinaria. Tenesmo della vescica. Bruciore all’uretra durante la minzione e la defecazione. Sensazione di taglio all’uretra durante la minzione. Prurito all’uretra con sensazione di gocce di urina. «Gotta militare» dall’uretra. Emorragia uretrale. L’urina è: abbondante; poco abbondante; acre; albuminosa; urente, scura; nauseabonda; torbida dopo il riposo; rossa; ematica; con sedimento: bianco; mucoso; purulento. Atrofia dei testicoli. Prurito agli organi genitali; allo scroto. Desiderio sessuale assente. Dolore ai testicoli; a riposo. Bruciore ai cordoni spermatici; dolore pungente ai testicoli, ai cordoni spermatici; stiramento ai testicoli. Eiaculazione troppo rapida durante il coito. Erezioni assenti; erezioni violente. Gonfiore:dell’epididimo; del prepuzio; dei testicoli. Idrocele. Impotenza totale. Infiammazione del glande. Polluzioni notturne; organi raggrinziti. Rilassamento degli organi genitali. Traspirazione degli organi genitali la sera; dello scroto. Tubercolosi dei testicoli. Atrofia delle ovaie. Avversione per il coito. Cancro all’utero. Dolore all’utero; bruciore; indolenzimento. Dolori del travaglio deboli. Eruzione ed escoriazioni. Metrite. Leucorrea: abbondante; acre; acquosa; bianca; urente; lattiginosa; liquida; prima e dopo le mestruazioni; ematica. Le mestruazioni sono: prima abbondanti, poi brevi e insufficienti; assenti; le prime mestruazioni compaiono tardi; sono escorianti; scure; indolori; irregolari; nauseabonde; nere; in ritardo o in anticipo; assenti; c’è emorragia passiva lenta. Le donne che lavorano con il solfuro di carbonio spesso sono sterili. Tumore incistato alla vulva. Catarro alle vie respiratorie. Calore della laringe. Solletico alla laringe e alla trachea. Costrizione della laringe che provoca la tosse. Dolore laringeo; bruciore alla laringe; sensazione di escoriazione alla laringe e alla trachea; indolenzimento della laringe e della trachea. Il paziente si schiarisce continuamente la laringe. Laringite e tracheite. Muco alla laringe. Rantoli tracheali. La laringe è molto sensibile alla palpazione. Tubercolosi laringea. Afonia; raucedine mattina e sera; con la corizza; con l’umido. Asfissia con l’alcool e con l’ossido di carbonio. Questo rimedio ha dato buoni risultati nell’asma. Respirazione difficile; la sera; la notte e salendo le scale; stando sdraiato; dopo un leggero sforzo; al momento di addormentarsi; il paziente deve avere le finestre aperte; in una stanza chiusa; dopo aver mangiato; svegliandosi; tossendo. Respirazione: asmatica; affannosa; rantolante; rapida; sibilante. Soffocazione la notte e in una stanza calda. Tosse: la mattina; la sera; la notte; prima di mezzanotte; all’aria fredda; stando disteso la sera; per solletico alla laringe e alla trachea; provocata da una contrazione alla laringe; per sensazione di escoriazione alla laringe; per l’irritazione della laringe, dei bronchi e della trachea; parlando; raschiandosi la laringe; raffreddandosi. La tosse è: asmatica; breve; grassa la mattina; parossistica; rauca; che sveglia il paziente; secca; secca e
faticosa; spasmodica; soffocante. Pertosse. Questo rimedio ha guarito una tosse parossistica di origine auricolare. Espettorazione: nel corso della giornata; la mattina; la sera; la notte; abbondante; dal gusto putrido e salato; gialla; mucosa; nauseabonda; purulenta; ematica; verdastra; vischiosa. Ansia al torace; al cuore. Calcarea sulphurica è stato molto utile nel cancro del seno. Catarro toracico ribelle. Calore al torace, accompagnato da emottisi. Costrizione toracica la sera, in caso di travaso pleurico. Prurito su tutto il torace, ma soprattutto alle ascelle e alle ghiandole mammarie. 381 Dolore toracico: movendosi; tossendo; alla regione ascellare; alla regione cardiaca. Bruciore; bruciore al centro del torace e al lato sinistro. Dolore tagliente al torace; alla base sinistra che, respirando, si irradia verso il dorso. Dolori laceranti al torace. Sensazione di escoriazione al torace con la tosse. Indolenzimento toracico tossendo. Dolore pesante al torace; ai seni; al lato sinistro, che traversa il torace sino al dorso; allo sterno che si irradia in alto; al cuore; punture urenti che vagano nel torace. Enfisema. Eruzioni al torace; vescichette. Erisipela del seno. Continua sensazione di debolezza toracica. Sensazione di freddo al torace. Indurimento delle ghiandole mammarie. Infiammazione: dei bronchi; del cuore; delle pleuri; dei polmoni; dei seni. Violenta oppressione toracica. Palpitazioni; la sera; nei pazienti anemici; con ansia; dopo un leggero sforzo; col movimento; tumultuose; visibili. Sensazione di replezione al torace. Traspirazione alle ascelle. È un rimedio molto utile nella tubercolosi polmonare. Prurito al dorso. Dolore alla dorso: la notte; stando seduto; durante il brivido; col movimento; durante le mestruazioni; respirando. Dolore alla regione cervicale; tra le scapole. Dolore alla regione lombare; la mattina al risveglio; stando seduti; durante le mestruazioni. Dolore alla regione lombo-sacrale la mattina al risveglio. Dolore al sacro: la mattina al risveglio; durante le mestruazioni. Dolore al coccige. Bruciore alla schiena; tra le scapole. Dolore lacerante: alla regione cervicale; alla regione lombare. Sensazione di contusione alla regione lombare. Stiramenti: alla regione cervicale; alla regione lombare. Eruzioni al dorso. Debolezza al dorso; alla regione lombare. Sensazione di freddo al dorso; alla regione lombare. Sensazione di un grosso peso tra le scapole. Rigidità alla regione cervicale. Tensione al dorso; alla regione cervicale; alla regione lombare, salendo; al sacro, peggio salendo. Arti. Agitazione delle gambe e dei piedi. Anestesia delle braccia e delle mani. Unghia blu; durante il brivido. Calore alle mani; ai palmi delle mani; ai piedi, alla pianta dei piedi. Costrizione agli arti inferiori. Contrazione dei muscoli e dei tendini; agli arti superiori; alle mani: alle dita. Movimenti convulsivi degli arti; degli arti superiori; delle mani; degli arti inferiori; delle cosce; delle gambe; dei piedi. Movimenti convulsivi degli arti come quelli della corea. Coxalgia. Crampi agli arti; agli arti superiori; alle cosce; alle gambe; ai polpacci a letto; ai piedi; alla pianta dei piedi; alle dita dei piedi.Pelle delle mani screpolata. Scricchiolio delle articolazioni; alla spalla destra. Prurito agli arti; agli arti superiori, alle braccia; agli avambracci; alle mani; agli arti inferiori; alle cosce. Dolore agli arti; alle articolazioni; durante il brivido; gottoso; parossistico; reumatico. Dolore agli arti superiori; la notte; dolore paralitico al braccio sinistro; reumatismo alla spalla, al gomito, alla mano; dolore al gomito col movimento; dolore gottoso alla mano. Dolore agli arti inferiori, aggravato dal movimento; nevralgia alle anche, alle cosce, alle ginocchia, ai cavi poplitei; dolore sciatico dopo aver preso freddo; alla cosce dopo colazione. Dolore alle gambe; dolore reumatico; dolore alle caviglie la mattina; al calcagno
salendo dei gradini; ai piedi dopo colazione e camminando. Dolore urente agli arti, alle spalle, alle braccia, agli avambracci, alle mani, al palmo delle mani; alle cosce; ai piedi; alla pianta dei piedi; alle articolazioni dei piedi. Lacerazione a tutti gli arti, che cambia posto, compare improvvisamente; alle articolazioni; agli arti superiori; alle spalle; alle braccia; ai gomiti; agli avambracci; ai polsi; alle mani; alle Carboneum sulphuratum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 382
articolazioni delle dita; agli arti inferiori; alle ginocchia; ai polpacci; alle caviglie; ai piedi; alle dita dei piedi; all’alluce. Indolenzimento, contusione agli arti; alle articolazioni; agli arti superiori; agli arti inferiori; alle cosce; alle gambe; alla pianta dei piedi camminando. Dolori pesanti all’avambraccio sinistro, che peggiora appoggiandovisi sopra; al tallone sinistro. Dolori pungenti agli arti ad ogni cambiamento di tempo; alle articolazioni; agli arti superiori; alla spalla destra col tempo umido e freddo, che scende lungo il braccio; alle braccia; agli avambracci; ai gomiti; ai polsi; alle mani; alle dita; agli arti inferiori; alle anche; alle cosce; alle caviglie; ai piedi; alle dita dei piedi camminando. Dolori pungenti, pruriginosi, al muscolo deltoide. Punture a strappi in tutti gli arti; ai bicipiti; alle dita; ai pollici; alle cosce; alle gambe; alle dita dei piedi. Dolori a strappi alle anche e alle caviglie salendo. Dolori stiranti agli arti; alle spalle; alle braccia; ai gomiti; agli avambracci; ai polsi; alle mani; alle dita; agli arti inferiori; alle anche; alle cosce camminando; ai cavi poplitei; alle gambe; ai polpacci; ai piedi. Dimagrimento degli arti. Intorpidimento degli arti superiori; degli arti inferiori. Eruzioni sugli arti; herpes sul dorso delle mani; papule; impetigine; vescichette tra le dita. Escoriazioni tra le natiche; tra le cosce. Debolezza di tutti gli arti; delle articolazioni; degli arti superiori; degli arti inferiori; delle cosce; delle ginocchia; delle gambe. Formicolii agli arti; agli arti superiori; agli avambracci; alle mani; alle gambe; ai piedi. Freddo agli arti; con cefalea; freddo agli arti superiori; alle mani; alle dita; agli arti inferiori; alle ginocchia; alle gambe; ai piedi la sera a letto. Gonfiore alle mani; agli arti inferiori; alle gambe; alle caviglie; ai piedi. Gonfiore edematoso agli arti nelle malattie epatiche. Pesantezza degli arti; arti superiori; arti inferiori; le gambe; i piedi. Paralisi degli estensori del polso; degli arti inferiori. Questo rimedio ha guarito le flebiti. Pizzicore agli arti; agli arti superiori e inferiori; alle mani e ai piedi. Rigidità degli arti; delle dita; degli arti inferiori; delle ginocchia. Tensione al cavo popliteo e alle gambe. Traspirazione alle mani; ai piedi; traspirazione fredda; maleodorante; profusa. Tremore agli arti; agli arti superiori; agli avambracci; alle mani; agli arti inferiori. Ulcere agli arti inferiori; alle gambe; ai piedi; attorno alle unghia. Varici: agli arti inferiori; alle gambe. Il paziente è agitato tutta la notte. Insonnia prima di mezzanotte: dovuta alle preoccupazioni; con sonnolenza; dopo aver vegliato. Sonno profondo la mattina. Sonno non ristoratore. Risveglio laborioso; di buon’ora o tardivo; frequente. Sogni: angosciosi; lascivi; ansiosi; di pericolo; sgradevoli; di avvenimenti passati; fantastici; di fantasmi; orribili; di morte; terrificanti; di soprusi; molto reali. Sonnolenza la mattina; il pomeriggio; dopo le 3 di pomeriggio; la sera; dopo colazione; dopo aver mangiato; leggendo. Freddo: la mattina a letto; il pomeriggio; la sera; alle 7 di sera; alle 8 di sera; freddo di ghiaccio. Durante le mestruazioni la paziente rabbrividisce. Brivido: quando dorme; dopo aver mangiato; la sera; seguito da traspirazione. Febbre: la sera e la notte; febbre notturna; vampate di calore; calore urente la notte; estremo calore; calore secco la notte; febbre senza brivido; con leggero brivido; senza traspirazione. Febbri settiche. Traspirazione; nella giornata; la mattina; la sera; la notte; acidula la notte; quando il paziente è ansioso;
quando dorme e quando si sveglia; al minimo sforzo o movimento; fredda; mangiando; dopo aver mangiato; maleodorante; profusa, tossendo. Se il paziente si raffredda mentre è in un bagno di sudore, sopravvengono dei disturbi. 383 Anestesia della cute. Bruciore alla pelle dopo essersi grattato. Colorito: blu; giallo; macchie epatiche; macchie rosse. Prurito la notte; col calore del letto. Eruzioni: urenti; bollose; crostose; umide; peggiori dopo essersi grattato; urenti; eczema; esantema dopo essersi grattato; foruncoli; scabbia; eruzioni che peggiorano dopo essersi grattati; eruzioni erpetiche (crostose; con dolori laceranti; squamose; herpes zoster); morbilliformi; morsi; eruzioni nodulari, che peggiorano grattandosi; papule; eruzioni fagedeniche; pruriginose; pustole; eruzioni secche; secrezioni: corrosive, glutinose, di un liquido giallo; eruzioni che suppurano; tubercoli; orticaria; vescichette piene di liquido giallo. Erisipela con molto gonfiore e coperta di vesciche. Escoriazione dopo essersi grattato. Escrescenze. Formicolii su tutto il corpo. Freddo alla cute. Cute screpolata e spaccata in inverno. Indurimenti della pelle. Cute malsana; si infettano piccole piaghe. Sensazione di morso dopo essersi grattato. Punture alla cute; dopo essersi grattato. Prurito che pizzica qua e là, dovunque. Prurito a sbalzi su tutto il corpo. Secchezza della pelle con bruciore. Dolori di ulcera alla pelle. Ulcere: urenti; cancerose; dolorose; con fistole; fungose; inattive; indurite; nere; fagedeniche; pungenti; profonde; sanguinanti; con secrezioni: abbondanti, icorose, gialle purulente e nauseabonde, sanguinolente; ulcere: sensibili; spugnose; che suppurano. Carboneum sulphuratum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 384
CARDUUS MARIANUS Carduus marianus è uno dei più importanti rimedi per il fegato, se un medico omeopata può esprimersi così. In lui si trovano molti dolori, dolori del tipo bearing-down, stiranti, urenti, aggravati dal movimento. Il paziente è molto sensibile al freddo e soggetto a crisi di vomito bilioso a intervalli regolari o irregolari. Il rimedio ha permesso all’autore di guarire un gran numero di emicranie che finivano con vomito di bile in pazienti che avevano l’abitudine di prendere il calomelano ( Sanguinaria). Può presentare travasi in seguito a malattie di fegato. Quando i sintomi concordano, è utile nelle emorragie e nell’itterizia. Tristezza, irritabilità e pianto. Cefalee congestizie; dolori pesanti che tornano periodicamente. Sensazione di replezione e di pesantezza alla testa. Sensibilità del cuoio capelluto all’aria fredda. Sensazione di pressione verso l’esterno dei globi oculari. Sclerotica gialla. Bruciore al bordo delle palpebre. Bruciore all’interno del naso. Epistassi. Il gusto può essere amaro, insipido o assente. Lingua infetta. Nessun desiderio di cibo. Nausea e vomito di muco e poi di bile. Conati dolorosi, seguiti da vomito di un liquido acre e verdastro. Dolori stiranti allo stomaco che vanno da sinistra a destra. Pirosi. Vomito di sangue, molto nero. Ed ecco i sintomi più importanti di tutti, quelli al fegato. Dolore tipo bearing-down all’ipocondrio destro stando coricato sul fianco sinistro, come Arnica, Magnesia muriatica, Natrum sulphuricum e Ptelea. Pressione, stiramenti, punture al lobo destro del fegato. Questo rimedio ristabilisce la normale secrezione della bile e così guarisce quello stato che favorisce la formazione di calcoli biliari. Ha molto spesso annullata la predisposizione alle coliche epatiche. Congestione portale con emorroidi. Fegato duro, indolenzito, contuso,
talvolta al lobo sinistro, ma più frequentemente al lobo destro, in presenza di complicazioni polmonari e cardiache; di emottisi. Dolori stiranti, pungenti, urenti o taglienti all’addome. Addome dilatato. Le feci sono nere. Feci dure e nodose. Feci argillose senza pigmenti biliari. Bruciore al retto e all’ano. Emorroidi pruriginose. Emorroidi sanguinanti. Stitichezza inveterata. Bruciore all’uretra. Urina abbondante, di colore intenso, con molti sedimenti. Urina torbida. Ritenzione urinaria. Mestruazioni abbondanti; mancanza di mestruazioni; emorragia uterina con congestione portale; stiramenti in vagina e leucorrea. Tosse epatica quando è affetta la base del polmone destro con congestione cronica del fegato. Dolori al torace concomitanti a dolori epatici. Dolori al torace pungenti; dolori stiranti aggravati dal movimento. 385 Dolore sotto la scapola destra (molto simile a quelli di Chelidonium e di Aesculus hippocastanum). Dolori stiranti al dorso. Colonna vertebrale sensibile. Dolori crampiformi, stiranti, pesanti, reumatici agli arti. Violento dolore al deltoide destro. Dolore alle articolazioni delle anche, che aumenta alzandosi, abbassandosi e movendosi. Dolori nevralgici agli arti inferiori, aggravati dal movimento. Edema dei piedi. Varici. Ulcere. Reumatismo e scosse muscolari. Crampi ai polpacci e ai piedi. Camminare è quasi impossibile. Febbri gastriche e biliose. Carduus marianus Lezioni di Materia Medica Omeopatica 386
CAULOPHYLLUM Debolezza del sistema riproduttivo della donna. Per questo motivo la donna è sterile o abortisce nei primi mesi di gravidanza. Durante il parto le contrazioni dell’utero sono troppo deboli per espellere il feto e provocano solo tormento. Dolori simili alle doglie durante le mestruazioni con dolori laceranti alle cosce e alle gambe e anche ai piedi e alle dita dei piedi. Metrorragia dovuta all’inerzia dell’utero. Rilassamento dei muscoli e dei legamenti. Pesantezza e anche prolasso dell’utero. Subinvoluzione. Leucorrea escoriante. Mestruazioni troppo frequenti o con molto ritardo. La paziente è sensibile al freddo e vuole indumenti caldi. È isterica. Irritabile e apprensiva. Ha dolori reumatici ma solo alle piccole articolazioni. In seguito soffrirà per i dolori avvertiti alla regione inguinale. Rigidità reumatica del dorso; colonna vertebrale molto sensibile. La paziente è insonne, irrequieta e molto eccitabile. Questo rimedio ha curato la corea nella pubertà quando le mestruazioni tardano a comparire. 387
CAUSTICUM Causticum è un rimedio che penetra nell’organismo profondamente ed è utile ai pazienti anziani e sciupati, che soffrono di malattie croniche. Nelle malattie acute è indicato solo occasionalmente. Le sue malattie sono di tipo progressivo, lento, e accompagnano una diminuzione della vitalità. Possiede diminuzione graduale della forza muscolare, paralisi. Paralisi dell’esofago, della gola, come si osserva nella difterite; paralisi delle palpebre superiori; paralisi della vescica; degli arti, degli arti inferiori; grande stanchezza,
rilassamento muscolare, indescrivibile affaticamento e pesantezza del corpo. E c’è anche tremolio, tremore, scosse, movimenti convulsivi dei muscoli, movimenti convulsivi durante il sonno. Dopo queste, la caratteristica più importante è quella relativa ai tendini che si accorciano e ne deriva una contrattura temporanea o permanente, con flessione degli arti. Contrattura ai tendini dell’avambraccio con progressiva flessione. A volte si indurisce e si accorcia un intero muscolo al punto che, toccandolo con la mano, sembra una stecca dura. Contratture ai muscoli e ai tendini. In stretto rapporto con queste contratture c’è il reumatismo dei tendini e dei legamenti vicini alle articolazioni, a volte con gonfiore, ma sempre con dolore e il cui risultato è l’accartocciamento, il blocco dell’articolazione che finisce così con l’anchilosarsi. Grande rigidità delle articolazioni e, parallelamente, indebolimento del paziente, che piomba in uno stato di malinconia, di disperazione, di ansia e di paura. Egli ha costantemente in mente la convinzione di essere incurabile, e anche l’impressione che gli succederà qualcosa, che una spada di Damocle sia sospesa sulla sua testa. Questi sintomi sono caratteristiche generali di Causticum. Essi si riuniscono per comporre insieme un solo quadro; sono inseparabili. Un’altra malattia ad evoluzione progressiva in Causticum è l’isterismo. Isterismo che va crescendo regolarmente. Crampi isterici. Il paziente non si domina più del tutto e dice assurdità. Il suo sistema nervoso diventa estremamente sensibile al rumore, al tatto, alle eccitazioni o a tutto quello che è insolito. Sussulta al minimo rumore; sussulta mentre dorme; ha scosse muscolari e contrazioni nervose; se si tratta di un bambino si spaventa facilmente o agisce come se fosse spaventato, anche in assenza di ogni causa. La debolezza paralitica è associata alla diatesi reumatica. Gli stati reumatici sono speciali. Il paziente in sé non sopporta né il caldo né il freddo. L’uno e l’altro aggravano il suo reumatismo, i suoi disturbi nervosi e lui stesso nel suo insieme. I suoi dolori si attenuano col calore, ma aumentano col tempo secco. Grosse deformazioni alle articolazioni; queste si ingrossano, diventano molli e infiltrate, e col tempo secco si aggravano sempre; nei periodi secchi ci sono più dolori. Il reumatismo colpisce contemporaneamente i muscoli e le articolazioni. Così questo malato si aggrava esponendosi ai venti freddi e Lezioni di Materia Medica Omeopatica 388 secchi. Un certo numero di persone che avevano lasciato la zona meridionale dell’Est americano per il Colorado ne tornarono col reumatismo provocato dai venti freddi e secchi. Se un paziente come quello che ho descritto fa un giro a cavallo nel vento freddo del lago, avrà una paralisi del lato della faccia esposta al vento. Una lunga corsa in carrozza col vento dell’est sul volto provocherà il giorno dopo una paralisi del lato della faccia esposta al vento. Una paralisi di simile origine guarirà quasi sempre sotto l’effetto di Causticum. Dolori paralitici taglienti, laceranti; dolori che intorpidiscono; dolori talmente acuti che quasi tolgono la vita. E c’è la possibilità che essi restino allo stesso posto per lungo tempo. Causticum ha spesso attenuato molto i dolori a fitte dell’atassia locomotoria. Con tutte queste sofferenze il paziente si indebolisce sempre di più, finché, a lungo andare, non può più camminare, non può più sedersi nel letto; è così stanco e debole che deve rimanere disteso. È stanco nel corpo e nella mente. È una debolezza paralitica. Sintomi convulsivi. Crampi che cambiano sede. Se il paziente è spaventato quasi
certamente avrà delle convulsioni. La donna che tende all’isterismo, dopo aver avuto paura, avrà una crisi isterica; le ragazze nervose che sono maggiormente predisposte alla corea, in queste occasioni avranno delle scosse che si susseguiranno giorno e notte. Corea anche di notte. Corea localizzata, scosse localizzate; corea della lingua o di un lato del volto. Epilessia in ragazze in età puberale, provocata da paura, da un raffreddore o da un gran cambiamento di tempo. Epilessia, corea, paralisi, isterismo, che si aggravano durante le mestruazioni. Possiamo renderci conto che Causticum è un rimedio profondo. I suoi sintomi peggiorano con l’esporsi al vento freddo e secco. Ha anche dolori reumatici più intensi nei giorni caldi e umidi e col tempo umido, ma tale modalità non impressiona. Tutti i disturbi che ho citato possono essere scatenati da un bagno freddo. Il reumatismo si aggraverà con un lungo periodo di tempo secco e freddo, ma comincerà dopo essersi bagnato e dopo aver sentito freddo facendo un bagno. Causticum ha guarito la follia; non la mania acuta con violento delirio, ma l’aberrazione mentale di forma passiva per affaticamento psichico. Lunghe sofferenze e grosse preoccupazioni hanno fatto vacillare l’organismo e alla fine hanno turbato la mente. All’inizio il paziente riconosce che gli è impossibile fare una qualsiasi cosa, poi gli viene il presentimento che gli succederà qualche cosa. È incapace di pensare e, di conseguenza, incapace di lavorare. Si avvia all’imbecillità. È pieno di timorose fantasie. «Ansia timorosa »; sommerso da fantasticherie spaventose. In ogni istante ha paura che gli succeda qualcosa. Paura della morte, paura che succeda qualcosa alla sua famiglia. È sempre in attesa di un terribile evento. Questa è una caratteristica impressionante dello psichismo di Causticum. Lo si riscontra nei psicoastenici anziani e spossati, dopo un lungo stato ansioso o dopo una lunga lotta di qualsiasi natura. Ansia prima di addormentarsi. Inoltre,il paziente Causticum non è equilibrato. Tutto lo emoziona. Più pensa ai suoi malesseri, più questi si aggravano. Disturbi psichici o di altra natura, causati da pene o dispiaceri durati a lungo, effetti traumatici di una paura o di una vessazione che si protrae. È sopraffatto da contrarietà sul lavoro. 389 Sopprimere delle eruzioni può far comparire sintomi psichici. Esaurimento mentale, disperazione, abbattimento, manifestatisi dopo che, con una pomata all’ossido di zinco, era stata soppressa un’eruzione; il paziente stava abbastanza bene mentre aveva l’eruzione, ma quando questa scomparve la sua mente cedette. Eruzioni ai lati della testa e al volto, che si estendono in seguito su tutta la testa. Eruzioni con spesse croste, che coprono tutto l’occipite. Quando questa eruzione si sopprime nei bambini si rischia la corea; negli adulti si avrà tremore, debolezza paralitica e lo stato psichico che abbiamo descritto e, a volte, dolori lungo i nervi. Se si fa «rientrare» un’eruzione al volto, spesso ne deriverà una paralisi facciale. La chiusura di una vecchia ulcera con lozioni o pomate stimolanti avrà lo stesso effetto. Questo paziente soffre anche di violente cefalee, cefalee congestizie, pulsanti; dolori acuti, pungenti, più forti la sera. Ma in generale le cefalee non sono classificabili; solo ogni tanto troviamo una cefalea Causticum che risalta per caratteristiche proprie; di solito saranno associati al reumatismo o alla gotta che colpiscono il cuoio capelluto. Il cuoio capelluto si contrae e si restringe qua e là; sono sede di contratture anche altre parti del corpo. Cefalee reumatiche; a volte il dolore è così acuto che provoca nausea e vomito. Cefalee accecanti, seguite da paralisi. Torcicollo. A volte la testa è tirata da un lato per l'accorciamento dei muscoli del collo.
Causticum guarisce questo accorciamento dei tendini e dei muscoli. Causticum ha molti sintomi oculari. Il paziente dice molto spesso che ha le palpebre così pesanti da poterle a malapena sollevare. Questa sensazione aumenta progressivamente sino a diventare una vera paralisi. Può esserci l’impressione di un velo davanti agli occhi; la visione annebbiata; sfavillio davanti agli occhi. L’aria sembra piena di moscerini neri, oppure il paziente vede larghe macchie nere o verdi. Dopo aver guardato la luce, vede una macchia verde che rimane a lungo nel campo visivo. Diplopia. La vista si indebolisce sempre di più sino alla completa cecità. Il nervo ottico si paralizza. Lacrimazione; lacrime irritanti, urenti; ulcerazione; abbondante secrezione degli occhi; agglutinazione delle palpebre; paralisi dei muscoli dell’occhio. Causticum guarisce l’oftalmia scrofolosa con ulcerazione della cornea; oftalmia purulenta cronica di origine psorica. La cornea è piena di piccole vene. Un’altra rimarchevole caratteristica di questo rimedio è la sua tendenza alle verruche. Produce verruche sul volto, sulla punta del naso, sulla punta delle dita, sulle mani: sono verruche dure, secche, cornee in diversi punti del corpo. In Causticum è naturale che le mucose producano secrezioni abbondanti, dense, aderenti, appiccicaticce. Il catarro risale dal naso e dalla gola verso l’ orecchio procedendo lungo la tromba di Eustachio; ne derivano rumori diversi: muggiti, rumori di schiocchi, echi. Nel condotto uditivo c’è un grande accumulo di cerume; sordità di origine catarrale e sordità per paralisi del nervo uditivo. Otalgia acuta con dolore simile ad un’ondata. Il catarro nasale è molto penoso. Rinite atrofica cronica con accumulo di croste che ricoprono tutta la superficie delle fosse nasali; rino-faringite con ulcerazioni, granulazioni, abbondanti secrezioni, dense, gialle o giallo-verdastre; sanguinamento del naso; frequenti attacchi di corizza con secrezione acquosa irritante. Molto prurito al naso. Verruca che spunta sulla punta del naso. Causticum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 390
Faccia. I dolori facciali sono violenti. Dolori nevralgici dovuti ad esposizione al freddo. Tali dolori sono spesso concomitanti alla paralisi facciale. Dolori laceranti al volto, dolori pungenti, di carattere reumatico. Ulcerazioni vicino alla bocca e al naso. Screpolature alle labbra, alle narici e agli angoli degli occhi. Sembra che si formino screpolature alla minima occasione. Screpolature all’ano, alla pelle delle articolazioni. Vecchi casi di «salt rehum» (1) con screpolature alle pieghe delle articolazioni. Fistole con pareti indurite. Aspetto scorbutico delle gengive e scalzamento dei denti; sanguinamento e ulcerazione delle gengive. Dolori laceranti, violenti alle radici dei denti dopo essere andati a cavallo nel vento. I sofferenti di reumatismi cronici soffrono di odontalgia per tutta la durata del tempo secco. Dolori pungenti, laceranti, battenti ai denti, anche ai denti sani quando si aspira l’aria fredda. Ascessi a ripetizione sulle gengive. Sapore putrido, o acido o amaro, in bocca. Quando la tendenza alla paralisi raggiunge la lingua, si ha la balbuzie. Si può anche verificare una paralisi completa alla faringe e all’esofago insieme. Questo è il motivo per cui Causticum è utile nelle complicanze della difterite mal curata o quando il rimedio non basta a guarire la malattia. Gli alimenti passano nella trachea attraverso la laringe oppure risalgono nelle fosse nasali posteriori. Si ha la paralisi degli organi della parola, paralisi della lingua; goffaggine nel parlare, nel masticare; il paziente, masticando si morde la lingua e le guance. La paralisi post-difterica è una complicanza seria e ci sono ben pochi rimedi che possono guarirla; Causticum è uno di questi; anche Lachesis e Cocculus sono
importanti. Secchezza della bocca e della gola; sensazione di escoriazione alla gola; il paziente deve continuamente inghiottire la saliva a causa di una sensazione di replezione in gola, una sensazione snervante, che spesso è un segno premonitore della paralisi. Il paziente Staphysagria, quando è emozionato, comincerà a inghiottire saliva e continuerà a farlo fin quando ciò diventerà fonte di grosse noie. Bruciore alla gola; scosse alla gola; si raschia continuamente la gola per espettorare un muco denso, aderente. Studiate i suoni che emettono i pazienti per accertarvi da dove proviene il muco. La presenza di raucedine rivela in questo caso che i disturbi si localizzano alla laringe. Il paziente Causticum quando si siede a tavola ha fame, ma quando vede i piatti il suo appetito scompare. L’idea, la vista o l’odore del cibo gli toglie l’appetito. Questo è un sintomo normale nella donna incinta. Pur avendo fame, una volta a tavola non può mangiare. Kalium carbonicum ha una sensazione di vuoto, di debolezza improvvisa allo stomaco, con avversione per il cibo. China ha una fame insaziabile, ma detesta la vista del cibo. Dopo aver mangiato il paziente ha sete; sete con desiderio di bevande fresche, ma avversione per l’acqua; vuole birra, carni affumicate e alimenti piccanti, ha avversione per i dolci e le leccornie. La maggior parte dei rimedi che presentano la perdita dell’appetito hanno desiderio di cose dolci, pasticcini, ecc. Il sintomo della sete con la ripugnanza a bere è assolutamente simile a quello che si osserva in Lachesis. Questi due rimedi, nella paralisi della gola, sono molto simili. 1. Salt rehum: Cfr. capitolo su Calcarea sulphurica.
391 Lo stomaco è sede di una curiosa sensazione: come se vi avessero steso della calce. Tremore allo stomaco; bruciore. Il pane provoca una sensazione di pesantezza e di pressione; il caffè sembra che aggravi tutti i sintomi gastrici, ma una sorsata di acqua fredda li calma. Moltissimi sintomi di questo rimedio migliorano con un sorso di acqua fredda. La tosse spasmodica si può far cessare immediatamente bevendo acqua fredda. L’acqua fredda sembra che tonifichi gli organi paralizzati. Compresse di acqua calda applicate sulle mani scatenano i dolori nei casi di malattie spinali croniche con ipersensibilità. Solo lavarsi con acqua fredda li fa diminuire. Causticum ha eruttazioni, nausee, vomito, dilatazione e violente gastralgie. Coliche con dolori mordenti. Al retto c’è la stessa tendenza alla debolezza paralitica che c’è nelle altre parti del corpo. Esso è inerte e si riempie di materiale duro, che viene fuori involontariamente senza che il paziente se ne accorga. Aloe ha un’emissione involontaria di feci in palline dure, specialmente nei bambini; ma anche quando sono grandi e dovrebbero essere puliti lasciano passare senza accorgersene delle palline dure. A causa dello stato paralitico, le feci passano con uno sforzo minore quando il paziente è in piedi. Tranne quando sta in piedi, il paziente soffre di ritenzione urinaria; è incapace di urinare in un’altra posizione: è Sarsaparilla. Stipsi con stimoli frequenti ma inefficaci. Le feci sono dure e lucide e sono espulse con molta difficoltà e molti sforzi. Screpolature all’ano; prurito e punture al retto; prurito intensissimo giorno e notte; emorroidi; pulsazioni al perineo; la screpolatura e le emorroidi pulsano e bruciano come fuoco. Le emorroidi si infiltrano e si induriscono. Questo rimedio possiede due specie di paralisi della vescica, l’una che affetta i muscoli dell’espulsione e causa la ritenzione urinaria, e l’altra centrata sullo sfintere vescicale che
dà l’incontinenza urinaria. «Urina così facilmente che non sente il getto dell’urina e, al buio, ha difficoltà a credere di stare urinando finché per accertarsene ci mette la mano». Causticum non sente il getto dell’urina quando passa. È un rimedio utilissimo per i bambini che urinano a letto. È soprattutto un meraviglioso rimedio per la donna. L’urina sfugge involontariamente quando la paziente tossisce. Ritenzione urinaria nella donna. Ritenzione dopo il travaglio. Paralisi della vescica. Una donna che sarebbe troppo imbarazzata ad attraversare il vagone pieno di uomini per raggiungere la toilette in treno, alla fine del viaggio, si ritroverà incapace di urinare. Ritenzione urinaria dopo aver sforzato i muscoli della vescica. Se contemporaneamente il paziente ha preso freddo, il rimedio può essere Rhus toxicodendron. Rhus toxicodendron e Causticum sono i due più grandi rimedi per la debolezza paralitica dei muscoli che sono stati sottoposti ad una eccessiva tensione, o quando vi è stato un eccessivo lavoro muscolare con raffreddamento. Grande debolezza al momento delle mestruazioni. Sogni ansiosi prima delle mestruazioni; malinconia; spasmi crampiformi, e lombalgia prima delle mestruazioni. La donna, durante le mestruazioni, ha molti fastidi. Proprio al momento in cui debbono comparire, lei è assalita da violenti dolori crampiformi. Alla balia, in seguito a fatiche, veglia e ansia, sparisce quasi il latte. Le mammelle sono indolenzite e screpolate, altro esempio della tendenza alle fenditure. Il paziente Causticum ha dei disturbi alla voce. Ricordate che quando abbiamo Causticum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 392
esaminato i sintomi di Carbo vegetabilis, vi ho detto che la raucedine peggiorava la sera. Notate adesso che la raucedine di Causticum peggiora la mattina. Il paziente si alza la mattina con la voce rauca; se si tratta di un caso banale, starà meglio dopo essersi mosso e aver espettorato un po’ di muco. Afonia improvvisa per paralisi delle corde vocali; comincia a volte con l'aggravamento mattutino, aumenta progressivamente e dura tutto il giorno e tutta la notte. La tosse di Causticum è una tosse penosa che tortura il corpo intero. Il torace sembra pieno di muco e il paziente ha l’impressione che potrebbe espettorare se solo potesse tossire un po’ più forte, e si dibatte e tossisce fino all’esaurimento o fin quando scopre che bevendo un po’ d’acqua fredda sta meglio. Ma deve essere ghiacciata. La tosse è profonda come se il paziente tossisse in una botte. Se la sua azione arriva abbastanza in basso da raggiungere il muco, la tosse si calma con l’espettorazione . Talora questo genere di tosse prelude ad una tubercolosi polmonare galoppante. Causticum è un rimedio che agisce in profondità, che guarisce la tubercolosi specialmente quella galoppante. «Tosse che dà al malato l’impressione che non riesce a tossire abbastanza forte da raggiungere il muco; è prodotta da solletico ed è accompagnata da sensazione di escoriazione. La tosse sveglia il malato la sera e la mattina. Si calma ingoiando un sorso di acqua fredda. Si aggrava chinandosi in avanti. È una tosse continua, fastidiosa; ad ogni accesso di tosse, sfugge l’urina». Influenza con sensazione di stanchezza dolorosa agli arti, come se li avessero battuti. «Pertosse nel periodo del catarro». Grande indolenzimento e sensazione di restringimento al torace; oppressione toracica; impressione di avere un peso sul torace. Questo sembra che si riempia di muco e il paziente tossisce finché ne espettora un po’; allora per un momento si sente un poco meglio. È pallido come un morto e coperto di sudore.
Il dorso presenta numerosi sintomi. Dolore e rigidità; rigidità alzandosi dalla sedia. Rigidità agli arti inferiori, alle anche e al dorso, di modo che il paziente si alza dalla sedia o dal letto con molte difficoltà. Nella maggior parte dei casi i dolori sono alleviati dal calore del letto e da compresse calde. Ci sono solo i dolori alle dita che sono a volte provocati dal calore. 393
CENCHRIS CONTORTRIX Sperimentazione (Proving) Il bollettino n. 24 del Museo Nazionale dà l’elenco dei rettili Ancistrodon Contortrix del Nord America. Il dott. Albert Günther, che scrisse l’articolo per l’Enciclopedia Britannica, considera il Copperhead molto simile alla famiglia del Trigonocephalus ma di dimensioni più piccole, si trova generalmente vicino ai corsi d’acqua ed è simile al Chenchris Piscivarus che è una biscia. La famiglia Cenchris appartiene alle zone temperate del Nord-America e il suo veleno è di natura mortale. SOGGETTI N. 1 Signora K., 6a potenza, una sola dose. N. 2 Dr. Mary S., 6a potenza, una sola dose. N. 3 Dr. Eliza M., 6a potenza, una sola dose. N. 4 J.A.T., 6a potenza, una sola dose. N. 5 Dr. Mary S., 2a sperimentazione, 10M. N. 6 Dr. Eliza M., 2a sperimentazione, 1 dose. N. 7 Geo. W. S., 6a e 30a potenza. Psichismo – Perdita della memoria. Sensazione di intossicazione. Ansia con sensazione di morte improvvisa (8° giorno, per molti giorni). Gli incubi della notte precedente perseguitano il paziente1 (8° giorno). Non riesce a dimenticare gli incubi 1 (9° giorno). Appena si mette a letto la paziente è assalita da ansia tremenda in tutto il corpo ma soprattutto al cuore e al torace, ed esclama: «Sto per morire! Sto per morire!»; subito dopo si addormenta profondamente e dorme ininterrottamente fino al mattino ma fa sogni orribili. Pomeriggio e sera pensa che la sua famiglia vuole rinchiuderla in un manicomio (questo dura 4 pomeriggi e termina il 14° giorno di sperimentazione). Sospetta di tutti. È malinconica e i sintomi peggiorano. Non compie i suoi doveri che prima erano piacevoli 3. Si irrita se viene disturbata3. Non riesce a stare a letto, deve camminare per calmarsi 3. Vuole stare sola (4°giorno). Nervosa e irritabile3 (14° giorno). Ha lo sguardo fisso e dimentica quello che gli dicono, non si accorge se c’è qualcuno nella sua stanza 2 (4° giorno). Non riesce a concentrarsi (4°giorno, 6a e 10M). È distratta2 (due sperimentazioni, 5a, 6a e 10M). Sognante, distratta, prende l’auto e vaga senza meta. Invia lettere ad indirizzi sbagliati2 (13° giorno, 6 a e 10M). È molto triste e scoraggiata3 (7° giorno). È così distratta e inebetita che trema, ha i brividi, le battono i denti ma non si rende subito conto di sentire freddo 5 (3° giorno). Ha cattivi presentimenti, è triste senza un motivo preciso, sospira 2 (21° giorno, 6a e 10M). Piange e sospira frequentemente, come se fosse molto triste (molti giorni, 6 a e 10M). Lezioni di Materia Medica Omeopatica 394 Non ha determinazione ed energia, deve ricorrere a tutta la sua volontà per alzarsi ed uscire5 (molti giorni). Temporeggiamento e indecisione 5. Il tempo sembra scorrere troppo lentamente. Desidera camminare ma non riesce ad
alzarsi dalla sedia e a muoversi. Quando infine è abbastanza determinata a muoversi, si alza bruscamente5. La paziente si sente cattiva e spietata 5 (8° giorno). Egoista, invidiosa, sprezzante. Ha attacchi momentanei di rabbia intorno alle ore 6 del pomeriggio 5 (9° giorno, alle ore 18 e alle 20,30 del 14° giorno, e alle 18,30 del 17° giorno). Ha un tale desiderio di andare in campagna che ci va anche da solo (2° giorno). Grande depressione e malinconia seguita da ilarità5 (9° giorno). Alternanza di umore e desideri opposti (9° giorno). Sensazioni – Sensazione di intossicazione la sera (2° giorno). Questa sensazione è avvertita intorno alle 4 del pomeriggio e dura 3 ore; la paziente ha la sensazione di cadere, non riesce a camminare in linea retta, sbanda 3 (2° giorno). Alcuni sintomi compaiono intorno alle 4 del pomeriggio (3° giorno). (Alcuni sintomi compaiono il 4° giorno dalle ore 16 alle 19, e continuano per 4 settimane). Le vertigini vanno e vengono; la paziente non ha voglia di dedicarsi ai suoi abituali compiti anche se piacevoli; è sempre nervosa e stanca 3 (6° giorno). Ha le vertigini. Si irrita se viene disturbata3 (6° giorno). È costretta a stare a letto tutto il pomeriggio. È stordito3 (9° giorno). Le vertigini aumentano tra le 4 e le 7 del pomeriggio 3 (dal 2° al 10° giorno e 11° giorno). La sua mente, per una decina di minuti, è completamente vuota ma non si nota niente di strano nel suo aspetto. È sognante2 (6° giorno). Parla debolmente. Testa interna – Sensazione di pienezza alla testa (18° giorno). Dolore sordo alla fronte che si estende all’occipite1 (1° giorno). La paziente ha la sensazione che il sangue dal corpo affluisca alla testa1 (8° giorno). Violento dolore alle tempie nel pomeriggio; non sopporta nessuna forma di calore nella stanza; labbra secche e riarse 1 (13° giorno). Dolore alle tempie svegliandosi, scompare dopo aver fatto colazione 3 (4° giorno). Cefalea con disgusto per il cibo3. Dolore alle cavità frontali, naso e gola, e sebbene la paziente sia molto raffreddata non c’è secrezione di muco 2 (4° giorno). Forte dolore all’occipite2 (4° giorno), alla protuberanza frontale 2 (4° e 8° giorno), alla protuberanza frontale sinistra5 (7° giorno). Dolore acuto che inizia dalla protuberanza frontale sinistra e si estende alla parte destra dei denti, poi alla protuberanza frontale destra e alla parte sinistra dei denti 5 (16° giorno). Dolore acuto sull’occhio sinistro5 (9° giorno). Forte cefalea frontale durante le mestruazioni2 (23° giorno). Forte pulsazione al vertice 2 (18°, 19° e 20° giorno). Testa esterna – Sensazione di indolenzimento al cuoio capelluto dopo che la cefalea è passata1 (2° giorno). Prurito al cuoio capelluto, migliora grattandosi 2 (1° e 6° giorno – 6a e 10M). Sensazione passeggera di formicolio al cuoio capelluto come una leggera scossa elettrica5 (4° giorno). Un grosso foruncolo, secco, coperto di croste, sul cuoio capelluto, di forma ovale, lungo e stretto5 (12° giorno). Vista e Occhi – Occhi dolenti, diminuzione della vista 3. Lacrimazione all’occhio sinistro; rossore ai bordi della palpebra sinistra 2 (7° giorno). Contrazione della palpebra sinistra2 (17° giorno). Forte dolore agli occhi con sensazione di debolezza 5 (16° giorno). Prurito agli occhi; comincia dal sinistro e poi si estende al destro 1 (17° giorno). Bordi delle palpebre arrossati specialmente di notte 5 (Molti giorni). 395 Udito e Orecchio – Prurito nelle orecchie di notte3 (un vecchio sintomo non accusato da un anno, 5° giorno). Prurito nelle orecchie durante il giorno 3 (7° giorno). Bruciore all’orecchio sinistro. Forte dolore intorno e dentro l’orecchio sinistro 5 (6° giorno). Olfatto e Naso – Odore nauseante nel naso (1° giorno). Abbondante emissione di muco fluido e acquoso2. Abbondante emissione di muco. Corizza. Naso freddo 2 (parecchi giorni). Naso freddo2 (6° giorno, intorno alle ore 19).
Angina e dolore al naso, sensazione di prurito al naso come se ci fosse del muco, ma quando si soffia il muco emesso è molto poco 2 (5° e 6° giorno). Dolore al lato sinistro del naso come se fosse nelle ossa, con forte cefalea 2 (7° giorno). Starnuti e lacrimazione2 (6° e 8° giorno). Starnuti al mattino svegliandosi 2 (7° giorno – 6a e 10M; molti giorni). Starnuti violenti al mattino svegliandosi2 (6° e 8° giorno). Pizzicore dalla narice sinistra fino all’occhio sinistro (canale lacrimale). Secrezione mucosa dall’occhio sinistro, sensazione di debolezza degli occhi 2 (6° giorno). Sensazione di bruciore nel naso come se fosse pieno di peperoncino 2 (7° giorno). Narici dolenti, soprattutto quella sinistra 2 (7° giorno). Secrezione di muco giallo qualche volta con striature di sangue2 (7° e 9° giorno). Secrezione di muco dal naso di colore variabile dal crema all’ambra con macchie di sangue 2 (8° giorno). Non può respirare con il naso2 (8° giorno – 6a e 10M; molti giorni). Non sopporta di respirare con il naso2 (9°, 10°; 11° giorno). Croste nel naso per molti giorni2 (10° giorno – 6a e 10M). Muco secco nel naso che non permette di respirare2 (13° Giorno). Leggero pizzicore nella narice sinistra 5 (4° giorno). Faccia – Vampate di calore al volto e alla testa 1 (1° giorno). Volto gonfio come se fosse intossicato1 (9° giorno). Gonfiore sopra e sotto gli occhi 1 (9° giorno). Espressione inebetita. Pelle a chiazze; color porpora, cupa, scura, volto rosso. Labbra secche la sera, con febbre che inizia alle 3 del pomeriggio 1 (10° Giorno). Gonfiore sopra gli occhi, sotto le sopracciglia1 (come Kali carbonicum – 12° giorno). La paziente può vedere l’edema della parte superiore della palpebra 1 (12° giorno). Borse sotto gli occhi5 (molti giorni). Volto pallido durante tutto il periodo della sperimentazione3. Bruciore e rossore del viso2 (1° giorno). Forte bruciore del volto, soprattutto di notte2 (6° e 7° giorno). Le guance diventano rosse e calde verso le ore 14, il rossore e il calore continuano ad aumentare fino a quando la paziente va a letto intorno alle ore 22, infine le guance diventano rosso scuro come nell’erisipela 2 (9° giorno). Espressione triste del viso 2 (12° giorno). Bruciore al volto alle ore 142 (16° giorno). Il bruciore inizia nella guancia e nell’orecchio sinisitro e si estende poi alla guancia destra alle 6,30 del pomeriggio 5 (2° giorno). Occhi cerchiati5 (tutto il periodo della sperimentazione). Volto gonfio 5. Molti foruncoletti a gruppetti tra gli occhi e sul labbro superiore 5 (15° giorno). Alcuni piccoli foruncoli anche sulla punta del naso 5 (16° giorno). Formicolio sulla guancia sinistra come se ci fosse una mosca, formicolio anche sul setto nasale 7 (8° giorno). Parte inferiore della faccia – Labbra screpolate e calde. Volto screpolato 2 (18° giorno – 6a e 10M). Denti e Gengive – Dolore alla mascella la sera quando il paziente si mette a letto, fino Cenchris contortrix Lezioni di Materia Medica Omeopatica 396
a dopo la mezzanotte1 (12° giorno). Odontalgia causata da bevande fredde o calde 5 (12° giorno). Il paziente ha la sensazione di avere i denti molto affilati 5 (12° giorno). Dolore ai denti superiori della parte destra, mentre si mangia 5 (19° giorno). Gusto e Lingua – Lingua secca. Gusto amaro in bocca al mattino svegliandosi. Gusto di rame in bocca2 (14° giorno). Lingua asciutta7 (4° giorno – 30a). Bocca – Bocca asciutta la sera1. Aumento della salivazione2 (7° e 8° giorno). Saliva abbondante2 (8° giorno). Saliva abbondante, emissione di saliva dalla bocca durante la
notte7 (4° giorno – 30a). Palato e Gola – Costante presenza di muco denso, duro, vischioso, difficile da eliminare5 (1° giorno). Gola piena di muco denso e giallo, con leggere sfumature ematiche, che viene emesso dalle narici posteriori al mattino svegliandosi 2 (6° giorno). In mattinata emissione dalla gola di muco spesso e lucido, simile a gelatina, con sfumature bluastre, non duro, facile da eliminare2 (6° Giorno). Gola irritata, dolore alla gola inghiottendo ma l’acqua viene inghiottita senza dolore. Dolore alla gola che poi si estende al lato sinistro delle tonsille a ai muscoli del lato sinistro del collo, e scompare il mattino seguente 1 (1° giorno). Sensazione di raschiamento alla gola, migliora con le bevande calde2 (4°, 22°, 26° giorno – 6a e 10M). Parte destra della gola arrossata e gonfia2 (6° E 7° giorno). Gola piena di muco giallo con macchie di sangue 2 (8° giorno). Gola affaticata dallo sforzo di espettorare 2 (6° giorno). Leggero formicolio in gola deglutendo, ma inghiottire liquidi o cibi solidi non provoca dolore 2 (6° giorno). Gola irritata con aumento della saliva che viene inghiottita dalla paziente 2 (7° giorno). Gola piena di muco giallo con vasodilatazione attorno all’ugola, le fauci e la faringe 2 (7° giorno). Gonfiore e rossore nella parte destra della gola (faringe) dietro i pilastri delle fauci, con dolore pungente2 (7° giorno). Sensazione di dolore e di pienezza alla gola, la paziente deve deglutire spesso per poter respirare2 (8° giorno). Dolore nella parte destra della gola 2 (8° giorno). La paziente deglutisce continuamente 2 (9° giorno). Il muco è difficile da eliminare, alla paziente manca il respiro e quasi soffoca nello sforzo di espettorare2 (9° giorno). Le trombe di Eustachio sono piene di muco 2 (9° giorno). La paziente deve raschiarsi la gola a lungo prima di poter eliminare il muco e riuscire così a dormire, il muco è denso, duro e giallo2 (9° giorno). Gola dolente quando si deglutisce, non fa male inghiottendo solidi o liquidi2 (11° giorno). Appetito, Sete, Desideri e Avversioni – Sete intensa di acqua fredda la sera, ogni sera durante il periodo della sperimentazione 1. Sete intensa la sera con bocca asciutta 1. Alla paziente non piace alcun cibo e trova da ridire su tutto3 (5° giorno). Non ha appetito al mattino a colazione 3 (7° giorno). Desidera ardentemente bacon salato (7° giorno). Prova disgusto per il cibo a colazione 3 (9° giorno). Non ha appetito7. Singhiozzo, Eruttazioni, Nausea e Vomito – Eruttazioni di gas insapore subito dopo mangiato2 (3° e 6° giorno). La paziente vomita una sostanza bianca simile a farina, muco e cibo non digerito5 (2° giorno). Nausea > dal ghiaccio l’acqua la disgusta 6 (2° giorno). Stomaco – Pulsazione passeggera allo stomaco5 (6° giorno). Acuta sensazione di crampi allo stomaco migliorata dalle eruttazioni. 397 Ipocondri – Dolore al lato destro del diaframma2 (3° giorno). Tosse avvertita nel diaframma3. Dolore tutto intorno alla vita, nel diaframma 2, la paziente ha la sensazione di avere una corda legata intorno al fianco 2. Dolore nel diaframma quando ride5 (9° giorno). Forti dolori al centro e ad entrambi i lati del diaframma, < respirando profondamente 5 (11° giorno). Il paziente ha la sensazione di avere una bottiglia piena d’acqua nel lato sinistro dell’ipocondrio, che si muove su e giù quando va in carrozza7 (13° giorno). Addome – Intorno alle 10 del mattino dolore sordo in due punti sopra l’arco pubico, il dolore scompare dopo circa due ore3 (2° e 3° giorno). Svegliandosi la paziente ha la sensazione di avere la parte dell’addome sotto l’ombelico non sufficientemente larga (2°
giorno). Sopporta le bende attorno alla vita per tutto il tempo della sperimentazione 2. Forte dolore al basso ventre2 (2° giorno, 12° giorno – 6a e 10M). Forte dolore all’addome tossendo2 (14° giorno). Dolore passeggero proprio sopra l’ombelico 2 (11° giorno). Sensazione di avere un nodo duro nella parte sinistra dell’addome. Gonfiore dell’addome dopo aver ingerito piccole quantità di cibo, con diarrea 7. Borborigmi nella parte sinistra dell’intestino7 (11° giorno). Durante la colazione dolore tagliente e acuto all’ipocondrio sinistro, dall’alto verso il basso, dolore profondo che toglie il respiro ma dura poco 7(2° giorno – 30a). Feci, Ano, Retto – Prurito e dolore all’ano1 (13° giorno). Dolore all’ano5 (20° giorno). Emorroidi che prudono e fanno male1. Urgenza di defecare che passa prima che il paziente possa raggiungere il water2 (3° giorno). Stimolo improduttivo, il paziente si sforza fino ad avere la sensazione di prolasso del retto ma senza riuscire a defecare 5 (3° giorno). Prurito all’ano svegliandosi al mattino5 (13° giorno). Diarrea con tenesmo5 (35° giorno). La mattina al risveglio, la paziente si affretta ad andare in bagno; le feci sono acquose, scure, con sedimento scuro simile a chicci di caffè; deve stare in bagno a lungo, le feci vengono evacuate a intermittenza, piccole quantità ogni minuto o due 6 (2° e 40° giorno). Le feci sono simili al porridge, della stessa consistenza 7 (10° giorno). Feci frequenti, a getti, acquose, con sedimento scuro e in un primo momento non provocano dolore; successivamente la paziente avverte forti dolori prima di defecare 6 (20°; 21° e 22° giorno). Flatulenza dopo la defecazione. Defecazione indolore e involontaria dopo la flatulenza. Sporca il letto due volte durante il sonno 7 (10° giorno). Durante la notte ha diarrea abbondante e di colore grigio, non debilitante. Durante il giorno evacua con emissione di gas e feci a spruzzo e gonfiore dello stomaco appena ingerisce la minima quantità di cibo. Desidera stare in un ambiente caldo (14° giorno). Feci abbondanti, non frequenti; borborigmi nel lato sinistro dell’addome. Feci abbondanti con sensazione di svuotamento dell’intestino ma subito con sensazione di avere l’intestino pieno di acqua (Croton tiglium). Feci schiumose con bolle, d’aria, simili al lievito 7 (16° giorno). Apparato urinario – Perdite di urina tossendo3. Desiderio di urinare; la sera, appena si mette a letto, la paziente deve alzarsi per andare in bagno ma deve aspettare un bel po’ di tempo prima di riuscire a urinare poche gocce 5 (molti giorni). Quando la paziente è impegnata in lavori mentali ha frequente desiderio di urinare e urina notevoli quantità di urina incolore6 (molti giorni). Cenchris contortrix Lezioni di Materia Medica Omeopatica 398
Organi genitali e sessualità maschili – Violento desiderio sessuale4. Mancanza di desiderio sessuale (raro) dall’inizio della terapia 7 (10° giorni). Organi genitali e sessualità femminili – Leucorrea gialla, mai avuta prima1 (11° giorno). Leucorrea bianca solo durante la defecazione, per tutto il periodo della terapia 6. Improvviso e forte desiderio sessuale anche nelle pazienti che da tempo non provano tale sensazione. Dolore all’ovaio destro3. Eruzione erpetica sul labbro della vulva 3. Forte dolore lombosacrale, la notte, durante le mestruazioni 2 (23° giorno). Dolore al coccige e ai muscoli dei glutei, e dolore all’addome di notte, durante le mestruazioni 2 (23° giorni). Flusso mestruale abbondante, rosso brillante, con grumi scuri (23° giorno). Mestruazioni
ogni due settimane5 (vecchio sintomo, 13° giorno). Durante le mestruazioni la paziente ha dolori lombosacrali quando sta seduta ed è costretta a distendersi. Piange facilmente. Pulsazioni attorno all’ombelico5 (13° giorno). Dolore folgorante all’ovaio sinistro movendosi5 (3° giorno). Dolore all’ovaio sinistro durante il ciclo 5 (10° e 38° giorno). Crampi dolorosi all’utero nel periodo mestruale, per quattro mesi 6. Dismenorrea, con dolori simili alle doglie. Voce e Laringe – Leggera raucedine che peggiora durante la notte 2 (26° e 30° giorno – 6a e 10M). Raucedine2 (8° giorno). Respirazione – Sensazione di soffocamento dopo essersi coricata la sera 1 (7° giorno). Dispnea, ansia con sensazione di morire 1 (7° giorno). Il respiro si arresta quando va a dormire1 (8° giorno). La paziente ha paura di addormentarsi se pensa ai sogni della notte precedente1 (8° giorno). Dopo essersi coricata sopraggiunge una sensazione di soffocamento, con oppressione al petto come se dovesse morire prima di coricarsi, deve distendersi con la testa tirata indietro, come se soffocasse così1 (9° giorno). Dispnea coricandosi e il pensiero di dormire le causa grande angoscia 1 (12° giorno). Pensa che è meglio non coricarsi per non soffocare 1 (12° giorno). Frequenti singhiozzi 2 (8° giorno). Impossibile respirare con il naso e molto difficile con la bocca a causa del muco in gola2 (9° giorno). Il paziente parla con difficoltà, deve fermarsi a prendere fiato tra una parola e l’altra2 (9° giorno). Dispnea durante la notte, ansima e si dimena per respirare2 (9° giorno). Tosse ed Espettorazione – Tosse secca insistente, inizia il pomeriggio verso le 15 e continua la sera3. Irritazione all’epigastrio per la tosse3. Dolore all’addome tossendo3. La tosse compare quando si cammina velocemente e quando si salgono le scale 3. Tosse solo quando sta a casa3. Tosse durante la notte dopo essere andati a letto 2 (7° giorno). Tosse causata da una sensazione di debolezza 2 (7° giorno). Tosse violenta che fa lacrimare l’occhio sinistro2 (7° giorno). Tossisce solo due volte, ma è molto preoccupata, è assalita dalla disperazione ogni volta che tossisce 2 (7° giorno). Espettorato scuro, ematico, il sangue rosso-brillante sembra uscire dalla gola 2 (12° giorno). La tosse sembra venire dal diaframma dove causa violente contrazioni. Alcune volte causa contrazioni all’ombelico 2. Espettorato bianco schiumoso, con sfumature gialle, al mattino 2 (14° giorno). Tosse catarrale al mattino, con espettorato schiumoso 2. Tosse violenta la notte2 (18° e 19° giorno). Tosse secca, breve, alle ore 4 del pomeriggio con irritazione costante che dura fino alle 22. Tosse robusta, secca, frequente 2 (14° giorno). Tosse violenta, secca, che 399 scuote il torace, che non può essere controllata e dura molti giorni 2 (16° giorno). Espettorazione di muco bianco dal gusto metallico 2 (18° giorno). Tosse solo la sera2 (20° giorno). Tosse rauca, parossistica, con espettorato biancastro 2 (21° giorno). Polmoni – Forte dolore ai lobi inferiori dei polmoni; il paziente ha paura di respirare profondamente per il dolore che prova5 (9° giorno). Cuore e Torace – Oppressione con ansia al cuore la sera dopo essersi coricati 1 (7° giorno). Ansia con palpitazione1 (8° giorno). Dispnea ansiosa al torace come se il paziente stesse per morire, peggiora quando sta disteso; deve sdraiarsi con la testa tirata indietro 1 (9° giorno). Ha la sensazione che il torace sia gonfio e il cuore le fa molto male 1 (9° giorno). Ha la sensazione che il cuore si sia ingrossato o allargato riempiendo il torace 1 (molti giorni).
Oppressione con ansia alla regione cardiaca durante tutta la notte 1 (9° giorno). Avverte con notevole intensità i battiti cardiaci1 (molto forte 12° giorno, che dura per molti giorni). 120 pulsazioni durante la mattinata1. 105 pulsazioni la sera1. Intorno alle ore 15 sensazione di ondeggiamento del cuore, seguito dalla sensazione che il cuore sia caduto nell’addome; il polso diventa debole, con sensazione di calore che dura fino a dopo la mezzanotte 1 (10° giorno). Intorno alle ore 23 improvvise fitte lancinanti al cuore, seguite da dolori forti che diminuiscono gradualmente2 (1° giorno). Palpitazioni o battiti sotto la scapola sinistra 2 (2° giorno). Fitte acute e improvvise all’apice del cuore, peggiorano durante la notte 2 (3° giorno). Dolore al diaframma proprio sotto l’apice del cuore. Dolore alla parte destra del torace; dolore acuto aggravato dal respiro profondo 2 (3° giorno). Fitte acute al cuore2 (4° giorno, durante il periodo di prova – 4 settimane). Dolore sordo alla regione del cuore alle ore 22 (7° giorno). Dolore come da contrazioni alla parte destra del torace, sotto la ghiandola mammaria, stando distesi la notte (3 notti), che fa poggiare le mani sulla zona che duole; migliora stando coricati su quel fianco e si aggrava stando coricati sul fianco sinistro4. Fitte acute al lato destro del torace2 (7° giorno). Dolore sordo, intermittente all’apice del cuore5 (2°, 4°, 9° e 17° giorno). Dolore acuto al cuore alle 22,305 (10° giorno). Fitte lancinanti sotto la mammella destra 5 (13° e 16° giorno). Torace – Forte dolore in tutto il torace, si estende fino alle ascelle (in entrambi i lati), < dalla pressione; portare la mano alla spalla opposta provoca dolore ai muscoli del torace 2 (6° giorno). Sensazione passeggera di pressione alla parte bassa dello sterno 5 (12° giorno). Collo e Schiena – Durante il giorno la paziente prova una sensazione di costrizione al collo, gli abiti le danno fastidio, la soffocano 1 (8° giorno). Sensazione di dolore sotto la scapola sinistra, migliora massaggiando 1 (dura molti giorni). Fitte passeggere dietro il collo2 (4° giorno). Dolore all’osso sacro2 (5° giorno). Palpitazioni sotto le scapole, dolore dorsale. Palpitazioni sotto le scapole, dolore lombare 2 (13° giorno). Dolore dietro il collo2 (18° giorno). Dolore dorsale2 (21° giorno). Palpitazioni alle natiche 2 (21° giorno). Dolore al coccige e ai muscoli dei glutei quando si siede 2 (21° giorno). Pulsazione alla vulva e all’ano al risveglio, seguite da forte dolore alla regione sacrale, migliora camminando (12° giorno). Pulsazioni alle carotidi quando la paziente si distende 5 (12° giorno). Si sveglia durante la notte con dolore alla regione renale sinistra, peggiora distesa sul fianco sinistro, migliora se si gira sul fianco destro e stende gli arti 7 (3° giorno). Cenchris contortrix Lezioni di Materia Medica Omeopatica 400
Arti in generale – Mani e piedi intorpiditi durante la cura 2. Piccole vene varicose5. Arti superiori – Dolore passeggero a metà dell’avambraccio destro, sul radio 2 (3° giorno). Calore al palmo delle mani, la sera 2 (3° giorno). Le mani si screpolano facilmente2. Mani prima calde e asciutte, poi fredde, poi sudore nel palmo 5 (3° giorni). Dolore al metacarpo del pollice5 (4° giorno). Dolore al carpo del pollice destro e sinistro 5 (12° giorno). Dolore al palmo della mano sinistra 5 (21° giorno). Prurito al palmo della mano sinistra5 (17° giorno). L’aria fredda fa arrossare le mani e sembra che il sangue esca dai pori. Mani ruvide5 (20° giorno). Arti inferiori – Piedi dolenti al mattino3 (7° giorno). Prurito acuto nel terzo dito del piede3 (vecchio sintomo, 5° giorno). La paziente si sveglia con dolore forte alle quattro dita piccole del piede destro, dolore acuto quando cammina o muove il piede, svanisce gradualmente dopo un bagno in acqua calda 2 (19° giorno). Desidera sollevare i piedi; accavalla inconsciamente le gambe5 (per tutto il tempo della sperimentazione). Abbondante
sudorazione dei piedi, addirittura si potrebbero strizzare i calzini, non è acre né sgradevole5 (12° giorno). I calli bruciano e fanno male. La paziente non può calzare le sue scarpe abituali < quando il tempo è umido5 (21° giorno e diversi giorni seguenti). Nervi – La paziente è estremamente irrequieta durante la notte, è costretta a muoversi continuamente1 (Rhus – 11° giorno). Incapace di riposare a letto, deve camminare per rilassarsi malgrado non abbia disturbi mentali3 (6° giorno). È agitata dopo la defecazione7 (11° giorno). Svenimento isterico alle 19,308. Svenimento per il nervosismo8 (30° giorno). Sonno e Sogni – Insolito sonno profondo per l’intera notte 1 (7° giorno). La notte è piena di sogni orribili di gente ubriaca, di morti, di gente nuda, di ladri, di donne e uomini immorali1 (7° giorno). Nel pomeriggio, mentre dorme, il respiro si arresta e si sveglia con la sensazione di soffocare1 (8° giorno). Insonnia fino alle 3 del mattino (10° giorno). Si sveglia con un ansia spaventosa e con la sensazione di dover morire (molte notti). Rimane sveglia fino alle 3 di notte, è ansiosa. Insonnia fino all’1 di notte (10° giorno). Insonnia prima di mezzanotte1 (11° giorno). Irrequieta tutta la notte, non riesce a stare coricata a lungo e ad addormentarsi 1 (12° giorno). Sogna di vagare nei campi con il bestiame, con la paura di essere colpita 3 (3° giorno). Sogna animali che la inseguono nei campi per ferirla 3 (6° giorno). È sveglia fino a mezzanotte3. Sogna animali che si accoppiano (due verifiche). Sogna violenze carnali (confermato). Si addormenta tardi; fa sogni voluttuosi 3 (8° giorno). Si sveglia la notte dopo aver fatto sogni voluttuosi o dopo aver sognato animali 3 (9° giorno). Sogna tartarughe maschi e femmine. Si sveglia dopo questi sogni di animali 3 (13° giorno). Sogna di vagabondare; gente nuda; bestie feroci che la inseguono 3 (14° giorno) Sogni vividi durante la prima parte della notte 2. Sogni vividi, orribili, di sezionamento di persone vive o morte, di salire e scendere fossi, di essere in pericolo; si sveglia con la sensazione di avere la zona ombelicale poco dilatata (sensazione di costrizione) 2 (2° giorno). Sogni confusi8 (3° giorno). È assonnata all’imbrunire2 (4° giorno). Sogni orribili, di morte, vede bambini morti2 (5° giorno). È molto assonnata alle 9 del mattino, fa fatica a tenere gli occhi aperti mentre le 401 parlano2 (6° e 7° giorno). Sogni vividi e piacevoli 2 (13° giorno). Sogni vividi e fantastici2 (6° giorno). Sogni vividi5 (6°, 7°, 8° giorno). Sogna di avere strappati i denti incisivi superiori7 (8° giorno). Sogna tutta la notte serpenti attorcigliati, pronti a colpirla, di essere stata colpita alla mano sinistra e che la mano sia gonfia e le pulsazioni siano 160 al minuto 7 (9° giorno). Sente freddo, quando è a letto e non è ben coperto 7 (10° giorno). Sensazione di freddo in tutto il corpo ma specialmente alle natiche, quando sta a letto al mattino, intorno alle 8,307 (10° giorno). Sonnolenza alle 11 del mattino e si addormenta. Sensazione di dolore mordente alla tempia sinistra svegliandosi 7 (3° giorno – 30a). Dorme tutta la notte sul fianco sinistro senza muoversi. Sogna di progettare l’incendio di una città o di alcuni palazzi7 (4° giorno – 30a). Lingua secca; la saliva esce dalla bocca e sporca il cuscino durante il sonno (raramente). A letto il corpo è sempre freddo fin dall’inizio della cura 7 (5° giorno – 30a). Tempo – Sensazione di soffocamento la sera dopo che la paziente si è messa a letto 1 (7° giorno).
Alle 3 del pomeriggio comparsa di molti sintomi: brividi, febbre, sete, bocca secca, irrigidimento del collo. Molti sintomi migliorano al mattino. Alle 10 è stanca e vuole coricarsi. Durante la colazione dolore tagliente all’ipocondrio sinistro. Sonnolenza alle 11, si addormenta. Brividi, Febbre e Traspirazione – Brividi alle ore 15, mani e piedi ghiacciati 1. Vampate di calore al volto e alla testa (1° giorno). Febbre dalle 15 fino a mezzanotte1. Febbre pomeriggio e sera. Alle ore 15 bocca e labbra secche, la bocca è arida, sete intensa, pulsazioni 105, sensazione di soffocamento e di pienezza al torace che causa costrizione e difficoltà di respirazione 1 (10° giorno). Notevole sensazione di freddo3 (10° giorno). Freddo durante tutta la mattinata 3 (12° giorno). La paziente sente molto freddo, ha brividi in tutto il corpo a intervalli di pochi minuti, assenti dalle 21 alle 222 (5° giorno). Il corpo è accaldato, ma non sopporta il contatto con cose fredde che le procurano brividi2 (7° giorno). Freddo durante la notte2 (8° giorno). Arrossamento in tutto il corpo 2 (9° giorno). Volto e mani febbricitanti nel pomeriggio 2 (12° giorno). Alle ore 22 brividi di freddo al dorso e al torace, volto e mani addirittura scottano 2 (12° giorno). Sente molto freddo per circa mezz’ora e non riesce a riscaldarsi anche se si avvolge nelle coperte calde 2 (12° giorno). Quando va a letto alle 23 si sente ancora febbricitante 2 (12° giorno). Al risveglio alle 5 si sente ancora accaldata e ha la febbre. Alle 22 ha le mani calde e asciutte, il naso freddo. Incline a raffreddarsi tutto il giorno e soprattutto di notte, deve stare ben coperto anche quando è febbricitante2 (14° giorno). Freddo alle 11 del mattino2 (16° giorno) Freddo con brividi e tremore la notte a letto2 (16° giorno). Brividi a letto, la sera e la notte, anche, se è ben coperto2 (17° giorno). Sensibile alle correnti d’aria 2. Sensazioni alternate di caldo e freddo, dalle ore 18 alle 22 5 (8° e 9° giorno). Sente freddo ma ha il volto caldo5 (10° giorno). Sente freddo anche se il calore le procura una forte cefalea e si sente soffocare5 (12° giorno). Il calore febbrile inizia dal lato sinistro del volto e si estende in tutto il corpo attorno alle 4 del pomeriggio 6 (2°, 3°, 4°, 16, 17° giorno). Cenchris contortrix Lezioni di Materia Medica Omeopatica 402
Brividi dalle 9 alle 11 del mattino, aggravati ad ogni minimo movimento, anche movendo un dito6 (2°, 3°, 4°, 16°, 17° giorno). Sensazioni – Sensazione di calore alla regione del fegato 5 (molti giorni). Sensazione di tremore, battito o pulsazione, in una piccola zona nel lato esterno della coscia destra, vicino alla parte centrale, inizia alle ore 17. Alle ore 16 e 17, la stessa sensazione sotto la mammella destra, alternata alla sensazione alla coscia. Questa sensazione di pulsazione è poi avvertita all’ipocondrio sinistro, all’epigastrio, alla caviglia destra5 (18° giorno). Pulsazione al polpaccio sinistro5 (9° giorno). Pulsazione sotto la mammella destra 5 (21° giorno). Caldo alla regione del fegato che si estende alla regione cardiaca 5 (19° giorno). Sensazione di crampi7 (1° giorno – 30a). Sensazione di crampo al dorso mentre il paziente sta piegato sulle gambe, si aggrava nella parte sinistra del dorso, la paziente deve tenere questa parte con le mani, la sensazione comunque svanisce subito 7 (3° giorno – 30a). Sensazione di battito come il battito delle ali di una mosca 7 (3° giorno – 30a). Tessuti – Ascessi. Dolori acuti all’osso iliaco sinistro5 (1° giorno). Movimento e Modalità – Appena il paziente si distende prova un senso di soffocamento, ansia, palpitazioni, si sente mancare, ha la sensazione di morire. È assalita da ansia
terribile quando va a letto la notte e anche il pomeriggio. Deve stendersi con la testa tirata all’indietro. È costretta a muoversi continuamente, sembra che si calmi per un po’ ma poi deve cambiare posizione, è irrequieta. Sensibile agli indumenti sul corpo e sul collo. I sintomi sono migliorati dal caldo, aggravati la sera e la notte. Irrequietezza. Disturbi allo stomaco migliorati dalle eruttazioni. Sensazione di costrizione al dorso aggravata toccandola con le mani. Cute – Macchie sul polpaccio destro, prima rosse e poi color rame, sembrano profonde nella pelle3. Alcune vecchie cicatrici causate da ustioni diventano blu e rosse durante la cura e poi diventano di nuovo bianche2. Prurito in tutto il corpo2 (10°, 13° giorno). Sintomi generali – Generale sensazione di costrizione in tutto il corpo 1. La paziente ha la sensazione che tutto il corpo si sia ingrandito fino a scoppiare 1. Tutti i sintomi compaiono la notte quando è a letto1. Alle 10 del mattino è stanca e vuole coricarsi. Sensazione di debolezza tutto il giorno 3 (11° giorno). Perde molto peso, il dimagrimento inizia dall’alto, dimagriscono prima il collo e il volto, poi il seno, le cosce e le gambe. Molti sintomi compaiono dopo le ore 15 1. È stanca2 (4° giorno). In una paziente che è stata morsa da un cane si è formato un ascesso sul collo che si è aperto tre volte perché quando stava per aprirsi si grattava violentemente e la ferita si apriva emettendo pus giallo. Non sopporta gli indumenti troppi stretti2 (durante tutta la sperimentazione). Pulsazione in tutto il corpo2 (21° giorno). È così stanca che il peso dei vestiti che indossa diventa opprimente5 (4°, 5°, 6° giorno). Sensazione di gonfiore tutto il giorno 7 (13° giorno). Perde da 5 a10 Kg di peso durante la sperimentazione. Relazioni – Chamomilla neutralizza la sua emorragia uterina. Cenchris antidota Pulsatilla. Ammonium carbonicum migliora i sintomi generali. 403
CHAMOMILLA Lo stato costituzionale di Chamomilla si traduce in una grande sensibilità: il soggetto Chamomilla è sensibile ad ogni cosa; sensibile all’ambiente, alle persone e, soprattutto, sensibile al dolore. L’irritabilità del temperamento è così grande che un leggero dolore provoca manifestazioni simili a quelle che provocherebbe una grande sofferenza. Questo di norma appartiene al sistema nervoso femminile, quando la donna è sovreccitata, estremamente sensibile e soffre. Lo stato psichico va di pari passo; sensibilità mentale; grande irritabilità. Questi due sintomi, talmente intrecciati da essere inseparabili, si ritrovano lungo tutta la storia di Chamomilla. Sensibilità al dolore. Il soggetto si affligge facilmente per una contrarietà, per un dispiacere, tanto che, sotto l’influenza di cause come queste, i suoi nervi diventano eccessivamente sensibili, e sopraggiungono i dolori, le convulsioni, le coliche, le cefalee e altri generi di sintomi psichici. Quando si rimprovera o si picchia un bambino nervoso, questi avrà le convulsioni. La donna nervosa e ipersensibile avrà delle sofferenze causate dalle afflizioni. A seguito di mortificazioni o sovraeccitazioni ci saranno sussulti e scosse. Eccessiva sensibilità dei nervi, talmente eccessiva che solo un piccolo numero di rimedi l’uguagliano, come Coffea, Nux vomica e Opium. È ovvio che non avete bisogno di sentire una lezione su Opium per pensare del tutto naturalmente che è capace di produrre lo stupore. Coloro tra di voi che sono stati testimoni
del terribile stato psichico e della spaventosa angoscia che si verificano dopo una somministrazione di oppio allo stato grezzo, capiranno ciò che intendo quando parlo della sensibilità di Chamomilla. Convulsioni infantili. Non è eccezionale, anche ai nostri giorni, e specialmente quando si esercita in campagna, vedere le giovani madri e le balie dare ai lattanti infusi di camomilla per la colica, e vedere i bambini avere le convulsioni. Nessuno attribuisce la cosa all’infuso di camomilla, ma il medico, se conosce bene Chamomilla, vedrà subito che tali convulsioni possono essere attribuite alla camomilla. Ne vedete i sussulti, le convulsioni, il calore alla testa, la grande sensibilità; tra le convulsioni, c’è sensibilità al rumore e alla gente, con una grande irritabilità. Nelle convulsioni infantili,i bambini si irrigidiscono, girano gli occhi, contraggono la faccia, hanno scosse muscolari, scalciano e muovono le braccia da una parte all’altra, piegano il pollice, arcuano il corpo all’indietro. Questa è l’apparenza banale delle convulsioni Chamomilla; sono le convulsioni che vengono ai bambini ipersensibili quando hanno sofferto molto durante la dentizione. La dentizione dovrebbe essere un processo compatibile con una perfetta salute, ma in realtà la si guarda come una malattia e molti medici portano nella farmacia portatile, rimedi per «far mettere i denti» e li somministrano uno dopo l’altro. Lezioni di Materia Medica Omeopatica 404 Con Chamomilla si è presa la cattiva abitudine di somministrarla per la dentizione. È vero che alcuni bambini durante la dentizione soffrono di irritazione cerebrale, di convulsioni, di disturbi gastrici e vomito, ma io dico che la dentizione non dovrebbe essere uno stato morboso; dovrebbe avvenire normalmente. Ma dobbiamo lottare contro la lentezza dell'eruzione dentaria e contro lo stato di irritabilità e ipersensibilità che impediscono ai bambini di dormire. Essi si svegliano come se fossero in preda a sogni terrificanti. Si svegliano sovreccitati, vomitano, hanno la diarrea. Una diarrea verde, viscida, come erba tagliuzzata – diarrea fetida legata alla dentizione. Questi sintomi si manifestano quando il bambino non è stato sorvegliato bene, o forse la madre non era adatta realmente ad avere figli. «Convulsioni tetaniche. Scosse alle palpebre. Dolore agli arti. Prostrazione generalizzata, svenimento». Dolori nevralgici su tutta la superficie del corpo con torpore; dolori a scosse, a fitte, a formicolii. La maggior parte dei dolori sono attenuati dal calore, tranne quelli ai denti e alle mascelle. Le odontalgie sono attenuate dal freddo e aumentate dal calore, mentre le otalgie e i dolori agli arti sono attenuati dal calore. Nel testo delle sperimentazioni, alla voce «Temperatura e tempo», troverete il sintomo «I dolori si aggravano col calore», sottolineato due volte come se si trattasse del sintomo più importante di tutto il rimedio; poi, sotto, non sottolineato, «Sensibile al freddo. Rabbrividisce», e «Migliora col calore»; ma, in effetti, i dolori che si aggravano col calore sono quelli ai denti e alle mascelle, ed è chiaramente un sintomo speciale che si riferisce solo ad una zona; viceversa, è ben vero che il paziente, nel suo stato generale, in maniera del tutto opposto a quello citato, migliora col calore. I dolori e lo stato generale del paziente migliorano col calore; di conseguenza, essendo quello un fatto particolare, deve essere chiaro che i dolori, aggravati di solito dal calore, sono i dolori dentari.
L'aspetto più importante della patogenesi di Chamomilla è rappresentata dal suo stato psichico. Quest’ultimo interessa tutto l’organismo e vedrete che in ogni regione di cui ci occuperemo, ogni parte che studieremo porta il marchio dello stato psichico del paziente. Questo rimedio ha più sintomi psichici che non sintomi di ogni altra parte del corpo. Soggetto lamentoso; «piagnucola pietosamente, irritabile». L’irritabilità è ad un grado talmente alto che, a volte, si manifesta in maniera del tutto singolare. Il paziente sembra sconvolto dai dolori e, di botto, perde del tutto la prudenza e la buona creanza. Perde il sentimento di altruismo; non ha alcuna considerazione per i sentimenti degli altri; semplicemente litigherà e discuterà senza riguardo per i sentimenti altrui. E così, durante la vostra pratica professionale, non vi sorprendete se, arrivando al capezzale di una paziente in travaglio, le sentite esclamare: «Dottore, non ho bisogno di lei; se ne vada!». Eppure è la stessa donna che, in altre circostanze, sarebbe considerata una signora. Gli spaventosi dolori che sente la spingono alla frenesia, e questa frenesia, questa ipersensibilità al dolore sono legati allo stato psichico. Ella è incapace di frenare il suo umore e l’umore è incandescente. Il bambino invece, piagnucola e grida per tutto. Ogni minuto ha un desiderio diverso. Rifiuta tutto quello che ha chiesto. Che si tratti di qualcosa da mangiare o di un oggetto per giocare o dei suoi giocattoli, quando glieli si porge, il bambino li getta via. Lancia gli oggetti diritti attraverso la stanza. Colpisce in faccia la balia perché ha preso qualcosa che 405 il piccolo non voleva pur avendola richiesta. Fa capricci. A volte sembra che i dolori e le sofferenze siano attenuati dal movimento passivo e questo specialmente nei bambini. Sembra che i dolori diminuiscano quando si prende in braccio il bambino, ragione per cui egli vuole essere preso sempre in braccio. Questo si verifica nella colica e nei disturbi intestinali. Si verifica nel mal d’orecchio; si verifica anche negli accessi di febbre vespertina, nei malesseri generali dovuti al freddo e nei disturbi della dentizione. Si è costretti a prendere in braccio i bambini. La balia deve sempre tenerli in braccio. D’altra parte, c’è l’agitazione e il capriccio nei riguardi dei membri della famiglia. Il bambino attraversa la stanza due o tre volte in lungo e in largo con la balia, poi ecco che tende le braccia verso la madre; fa due o tre andirivieni con lei ed ecco che vuole andare col padre e così cambia continuamente. Non è mai soddisfatto, sembra non avere pace. Quando ha mal d’orecchio, le fitte acute gli strappano urla penetranti. Si porta la mano all’orecchio; i dolori spesso provocano questo tono acuto e penetrante della voce. L’adulto che soffre, non può stare fermo, tanto acuti sono i dolori; non è che essi siano sempre realmente migliorati dal movimento, ma sembra che lo siano. I pazienti si muovono perché non riescono a stare fermi. E così il paziente Chamomilla si gira e si rigira nel letto, se è a letto; non ha mai un istante di quiete. L’irritabilità va di pari passo con tutti questi sintomi. Il paziente si arrabbia con il dolore; si irrita con la propria sofferenza, brontola contro il dolore tanto esso lo tortura. Ripugnanza a parlare e aggressività. Quando i dolori non ci sono, il paziente resta sempre seduto a meditare su se stesso. Chamomilla presenta malinconia e sofferenze psichiche al di fuori di tutti i dolori fisici; il paziente Chamomilla allora è seduto, sprofondato nei suoi pensieri – in una specie di introspezione. Non gli si cava una parola; è triste. Il bambino Chamomilla non si può toccare. Vuole fare ciò che gli piace – vuole cambiare; vuole qualcosa di nuovo. Le risposte, sia dell’adulto che del bambino, sono
aggressive. Una contraddizione o una collera provocano delle malattie. In seguito ad una arrabbiatura vengono le convulsioni. Quando il bambino ha la pertosse, se lo irritano avrà un accesso di tosse, una tosse spasmodica. Andrà in collera, diventerà rosso e poi si metterà a tossire. È stizzoso. «Litigioso, facile ad affliggersi o ad andare in collera; ha dei disturbi quando si offende». Questo è lo stato psichico; e, come ho fatto notare, questo stato psichico si troverà dovunque esista uno stato infiammatorio al quale si applica Chamomilla. Quando sono presenti lo stato psichico e i sintomi nelle regioni colpite, Chamomilla è capace di guarire la polmonite, la bronchite, la laringite, l’otite, l’erisipela, le cefalee e le febbri. Le cefalee di Chamomilla si riscontrano nei soggetti sensibili, nelle donne sensibili. Soggetti nervosi, eccessivamente affaticati, molto stanchi, sempre in movimento; donne emotive, che soffrono esageratamente del loro dolore. Un leggero mal di testa sembra loro enorme. Dolori di battiti, di lacerazione, di esplosione. Cefalee congestizie che peggiorano quando si pensa al dolore o quando si fissa la mente sulla propria sofferenza. Le cefalee si aggravano la sera. Il momento particolare in cui numerosi malesseri si aggravano è alle ore 21; a volte alle 9 e a volte alle 21. Gli stati febbrili si aggravano alle 9 del mattino. I dolori si aggravano la sera e più in particolare attorno alle 21. Chamomilla Lezioni di Materia Medica Omeopatica 406
Dolori pungenti, laceranti alle tempie e alla testa, dolori vaganti alle tempie. Dolore come da compressione alla testa appena si pensa ad essa, che migliora sforzandosi di fare o pensare qualche altra cosa. Congestione della testa. Violenta nevralgia alla faccia, ai denti, all’orecchio, ai lati della testa. I dolori all’interno della bocca sono attenuati dal freddo, i dolori all’orecchio e ai lati della testa sono attenuati dal caldo; l’otalgia migliora col calore. Vi sono dolori agli occhi. Infiammazione agli occhi con sanguinamento. Emissione di sierosità ematica dagli occhi del neonato. Se c’è irritabilità di carattere, Chamomilla lo guarirà. Secrezioni abbondanti e irritanti; secrezioni gialle; secrezioni di materie purulente dagli occhi. Violenta pressione nell’orbita. Lacrimazione che accompagna una corizza con starnuti. Ostruzione del naso. Cefalea, irritabilità. Associato a questo si trova un sintomo: «faccia rossa e calda da un lato, pallida dall’altro». In accordo col rimedio nel suo insieme, l’udito è molto sensibile. Ruggiti, ronzii,tintinnii, canti nelle orecchie. Dolori pungenti alle orecchie migliorati dal calore. Otalgia con pressione. Quando arriva il dolore si può vedere il bambino mettere improvvisamente la mano sull’orecchio e gemere pietosamente, urlare e lanciare grida acute. Se il bambino è abbastanza grande da parlare, si lamenterà di calore all’orecchio e di una sensazione di replezione come se l’orecchio fosse ostruito o otturato. Tra gli adulti, esistono donne nervose, sensibili che non possono viaggiare nel vento senza coprirsi bene le orecchie. Le loro orecchie sono sensibilissime all’aria mentre le altre parti del volto e della testa non temono niente. Si trovano alcuni pazienti che non sopportano di prendere aria al collo. Altri si coprono di più tra le spalle. Chamomilla sceglie le orecchie. Tutto il corpo è sensibile all’aria e al freddo, e il paziente ha bisogno di coprirsi con una quantità di vestiti. Starnuti, corizza acquosa. Calore di un solo lato della faccia e spesso con cefalee e dolori alle mascelle. Corizza con secrezione filante e aspra e con anosmia che dura quanto il raffreddore. Dolori laceranti alla faccia che possono coinvolgere allo stesso tempo i denti e le
regioni esterne della faccia. Non è una cosa eccezionale vedere una donna molto sensibile, turbata da un dispiacere o irritata con la domestica, andare in camera sua e soffrire atrocemente di dolori facciali in seguito a quella sovraeccitazione o a quella collera. Se si tratta della innervazione esterna della faccia, i dolori saranno attenuati dal calore, ma quando ad essere colpiti sono i denti, allora i dolori saranno attenuati dal freddo. Calore alla faccia mentre il resto del corpo è freddo. «Traspirazione della faccia dopo aver mangiato o bevuto». È una normale caratteristica di questo rimedio avere una traspirazione localizzata alla testa e a tutto il cuoio capelluto. A volte, durante il morbillo o la scarlattina si avranno manifestazioni di Chamomilla. Traspirazione in testa, arrossamento di un solo lato della faccia. «Gonfiore unilaterale della gota», cioè crisi infiammatoria con arrossamento sempre più accentuato, e alla fine colorito purpureo che tende all’erisipela, coi sintomi psichici del rimedio. Faccia calda, rossore da un solo lato, bruciore, nevralgia alla faccia. Il solo fatto di mettere in bocca qualcosa di caldo provoca mal di denti, e talvolta bruciore e battiti alla radice dei denti; dolori laceranti, fitte, punture, che si aggravano parlando, all’aria aperta, in una stanza calda o riscaldandosi a letto. Tutto ciò che riscalda 407 il corpo aggrava l'odontalgia; questa migliora trattenendo in bocca un liquido freddo. Odontalgia che di giorno non si fa sentire assolutamente; appena arriva la notte e il paziente entra in un letto caldo, allora i suoi dolori laceranti e a fitte si fanno sentire; il mal di denti di Chamomilla si avrà con l’irritabilità, l’ipersensibilità al dolore, con lo stato psichico e il calore alla testa. «Gengive tumefatte e infiammate. Rischio di ascesso alle gengive. Dolore ai denti entrando in una stanza calda», mentre sta meglio all’aria fredda. Questa odontalgia può essere provocata da un colpo di freddo, dall’essersi esposto all’aria fredda essendo sudato, e tuttavia il mal di denti in sé, quando c’è, migliora col freddo. «Mal di denti causato da corrente d’aria». «Diminuisce mangiando alimenti freddi. È peggio prima di mezzanotte». La maggior parte dei malanni di Chamomilla che vengono la sera o la notte, si attenuano verso mezzanotte, o talvolta prima di mezzanotte. Da mezzanotte alla mattina quasi tutti i malanni di Chamomilla spariscono. Molti di loro non esistono durante il giorno. C’è un aggravamento nella prima parte della notte. «I denti sembrano troppo lunghi; gonfiore alle gengive». Si vedrà spesso il bambino Chamomilla tenere un bicchiere di acqua fredda contro le gengive, a causa della gengivite e del relativo dolore. I denti vengono fuori con dolore e pare che egli abbia bisogno di prolungare il freddo in bocca. Quando il soggetto è così giovane, non lo crederemmo capace di rendersi conto del bene che può fargli utilizzare così il bordo freddo di un bicchiere. Alito pesante. Gli spasmi che raggiungono il bambino un po’ dappertutto colpiscono volentieri la laringe e a volte la colpiscono senza interessare alcun’altra regione. «Spasmo alla laringe con o senza tosse. Costrizione spasmodica alla laringe; occlusione; spasmi alla gola che duole ed è infiammata». Chamomilla guarisce le angine quando la gola ha un arrossamento uniforme, che si estende in maniera più o meno uniforme su tutta la gola, con considerevole gonfiore. Tonsillite. Forte arrossamento; contemporaneamente si riscontra lo stato psichico. Il rimedio guarirà l'angina solo nei soggetti dal temperamento irritabile che il dolore fa soffrire in modo particolare, che vanno facilmente in collera, la cui sovreccitazione è perenne. Sarà lo stato psichico a determinare se è il caso di somministrare Chamomilla in un'angina.
«Mancanza di appetito. Grande sete di acqua fredda e desiderio di bevande aspre. Sete inestinguibile». Avversione per il caffè, le bevande calde, le minestre e gli alimenti liquidi. L’avversione per il caffè è strana. Chamomilla e il caffè si somigliano molto in relazione alla sensibilità generale dell’organismo. Essi sono l’antidoto l’uno dell’altro. Chamomilla è l’antidoto giusto per le persone che hanno abusato di caffè, per gli infermieri che bevono caffè per stare svegli la notte e poter vegliare un paziente e per le persone che fanno un eccessivo consumo di caffè quando sono stanchi e hanno lavorato troppo. «Sete e caldo contemporaneamente ai dolori». Quando arrivano i dolori, in un punto qualsiasi, il paziente è preso da calore e a volte ha realmente la febbre. Arrossamento della faccia specialmente da un lato; testa calda; estrema irritabilità. Chamomilla vomita molto. Eruttazioni di aria che hanno, a volte, l’odore di idrogeno solforato. Il paziente Chamomilla ha una violenta voglia di vomitare. Fa violenti sforzi per vomitare. Gli sembra che lo stomaco stia lacerandosi. Suda freddo. Spossato. Ha esattaChamomilla Lezioni di Materia Medica Omeopatica 408
mente gli stessi sintomi che produce la morfina. Avrete forse visto un paziente che ne ha avuto somministrata dal medico una dose eccessiva – spero ardentemente che non dobbiate vederne uno che ha avuto somministrato una dose eccessiva da voi – e forse non ne avete visti: non ve la prendete, ne vedrete sempre troppo presto. Ma se vi trovate in una città in cui c’è un medico allopata e a questo succede di dare della morfina ad uno di questi pazienti ipersensibili, il rimedio potrà alleviargli il dolore per un momento, ma in seguito si verificheranno queste spaventose eruttazioni; il paziente avrà dei conati e vomiterà, e continuerà ad avere conati anche quando non avrà più niente da vomitare. Chamomilla farà cessare tutto questo sin dalla prima dose, in pochi minuti, e in quel caso sarà il solo rimedio di cui avrete bisogno. Il rimedio arresterà sempre il vomito causato dalla morfina dopo che l’effetto massiccio della morfina sarà finito e sarà sopravvenuto il vomito. Colica, soprattutto nei piccolissimi, nei lattanti. Dolore allo stomaco e all’ addome. Il bambino si piega in due e piange, e scalcia; vuole essere preso in braccio, è estremamente irritabile; la crisi arriva in serata; un lato della faccia è rossa, l’altro è pallido; chiede oggetti che quando gli si danno non vuole più; tale è la colica di Chamomilla. È una colica gassosa. Dura una frazione di minuto, poi tutto si sistema. Ciò dimostra che si tratta di un crampo, un crampo causato dai gas. L’adulto quando sente questi sintomi, descrive i suoi dolori come taglienti, urenti, come staffilate. Staffilate: evidentemente i dolori che chiamiamo coliche sono così. Crampi all’intestino: coliche. A volte, sensazione di costrizione, come se dovesse evacuare. L’addome è dilatato come un tamburo. Le applicazioni calde talvolta possono apportare un miglioramento. «Coliche urinando» (è un sintomo raro). «Coliche la mattina. Addome timpanico». Le feci più tipiche di Chamomilla sono verde erba o come uova strapazzate (1), o come tutte e due insieme; gialle e bianche, miste a muco verde erba, come erba tritata, spinaci tritati. Feci verdastre, mucose, liquido verdastro. I soggetti già in grado di esprimere le loro sensazioni, durante le sperimentazioni vi dicono che, al passaggio delle feci, hanno una sensazione di calore. Le feci hanno l’odore dell’idrogeno solforato. Feci abbondanti; feci povere, con sforzo dissenterico. Diarrea acquosa con sei o otto evacuazioni al giorno; diarrea mucosa. Feci verdi, acquose, di materiale fecale e muco. «Feci bruno giallastre». Ci può essere anche la stitichezza, con l’incapacità di fare lo sforzo necessario. Debolezza paralitica del retto, inattività del retto. Molto prurito e sensazione di
escoriazione alla regione, in particolare la sera. L’ano ha con aspetto gonfio e arrossato. La donna che ho descritto, ipersensibile al dolore, aggressiva, che anche per un dolore lieve soffre intensamente, presenta, nel periodo mestruale, un buon numero di sintomi. Il flusso mestruale è nero, in grumi, fetido. «Crampi all’utero, dolori a morsa, taglienti, attenuati dal calore». «Ipersensibile al dolore» per tutti i dolori e tutti gli accidenti, con lo stato psichico di irritabilità e aggressività, nel periodo mestruale. Sia che si tratti di una menorragia o di una metrorragia, vi sono grumi neri in abbondanza. «Colica mestruale provocata da collera», ci sono cioè violenti crampi all’utero durante le mestruazioni, se la 1. Il testo inglese dice «chopped eggs»: uova tritate; e «these two chopped up»: tutt’è due tritati insieme. (N.d.T.)
409 paziente ha avuto un qualche motivo di viva irritazione. L’irritabilità sessuale, l’emozione, un disturbo di ordine psichico, provocheranno crampi nel periodo mestruale in una donna che non è soggetta a crampi, colpendola come se avesse preso freddo. Chamomilla è un rimedio utilissimo nella dismenorrea membranosa, stato forse presente sin dalle prime mestruazioni. Ogni mese, la donna espelle una piccola formazione membranosa. Questa è espulsa con violenti dolori e spesso con grumi. In questo caso Chamomilla può essere un palliativo. Non è il rimedio costituzionale che risolve la situazione e impedisce ulteriori formazioni della membrana, come avviene con gli antipsorici più profondi, ma spesso è un palliativo nelle crisi più gravi con uno stato psichico di irritabilità, stato febbrile migliorato dal calore, crampi e contrazioni che richiamano quelli del parto. «Leucorrea gialla con dolori urenti. Ipermenorrea; sangue scuro, quasi nero, in grumi, con dolori che vanno dal dorso alla parte anteriore, crisi di sincopi, arti freddi, sete». Anche nella gravidanza la donna può presentare uno stato Chamomilla. Contrazioni irregolari; falsi dolori di travaglio. Dolori di travaglio avvertiti in punti anormali. Dolori di travaglio che si avvertono troppo al dorso. Contrazioni molto dolorose, taglienti, laceranti, che provocano grida acute. La paziente è talmente irritabile che se la prende coi suoi dolori; se la prende col medico; con tutti; mette il medico alla porta; mette l’infermiera fuori, dopo di che la richiama; rifiuta quello che le offrono. Dolori del parto che hanno una contrazione qui, una là e crampi, cosa che dimostra che alcune fibre dell’utero si contrappongono in una direzione e alcune altre in un’altra. Non c’è quella contrazione uniforme, regolare, che dovrebbe esserci nell’espulsione del contenuto dell’utero: sia che si tratti dell’espulsione di una mola che di quella di un bambino. Un medico, che ha in cura la donna incinta nel periodo della gestazione, dovrebbe essere capace di scegliere i rimedi per eliminare le contrazioni irregolari dell’utero o per impedire che si manifestino al momento del travaglio. Allora i dolori non sono così forti. La donna sente le contrazioni, ma in molti casi, esse sono indolori. Non sempre si possono preparare le donne; esse non sempre l’accettano. Le donne tendono a essere indipendenti e capricciose e a fare di testa loro nei momenti che precedono immediatamente il parto più che in qualsiasi altro momento. Sarebbe necessario che la donna fosse curata per tutto il tempo della gestazione e a volte più a lungo. La gestazione per la donna è un’occasione per farsi curare. Compaiono in quel periodo dei sintomi rappresentativi del suo stato morboso che in un periodo diverso non verrebbero fuori. Se presenta uno stato psorico questo può restare nascosto fin quando non sopravviene una gravidanza che potrà agire come causa scatenante per mettere in evidenza quegli stati che la costituzione racchiude. La gravidanza, di conseguenza, costituisce un periodo
favorevole perché un medico omeopata possa studiare il caso e somministrare alla donna un rimedio costituzionale fondato su quei sintomi, rimedio che, non solo cancellerà i sintomi e la preparerà al parto, ma eliminerà una buona parte dei disordini del suo organismo; dopo di che proseguirà la sua vita, liberata dal molti malesseri, guarita da numerosi stati che, forse, non si sarebbero rivelati fino a che un’altra occasione non li avesse messi in evidenza. Una donna che capisce bene l’omeopatia dovrebbe sottoporsi regolarmente ad un trattamento costituzionale nel corso della gestazione, cioè dovrebbe essere attenta a Chamomilla Lezioni di Materia Medica Omeopatica 410
istruire minuziosamente il medico su tutto quello che non va, dargli tutti i dettagli, parlargli di tutte le sofferenze e i disturbi che possono servirgli per studiare il caso. I fatti che si possono osservare nel corso della gestazione si devono sommare ai sintomi costituzionali scoperti al di fuori dei periodi di gravidanza, perché essi testimoniano un disturbo speciale di questa singola paziente. E quella che deve essere curata è la paziente, non la malattia. Durante la gravidanza si osserva semplicemente un’altra forma di disturbi e di disordini dell’organismo. Le affezioni che colpiscono Chamomilla al momento del parto, sia durante che dopo, sono contrazioni irregolari simili alle contrazioni a clessidra. «Rigidità del collo». Dopo il parto, ci sono i dolori post partum. Con tutti i sintomi che abbiamo esaminato, c’è lo stesso stato psichico, la stessa ipersensibilità al dolore. «Emorragia post partum». Crampi all'utero e al dorso ogni volta che il lattante poppa. Chamomilla guarisce l’uno o l’altro o entrambi. I due principali rimedi sui quali si può contare in questi stati, e cioè crampo alla schiena e crampo all’addome ogni volta che il bambino si attacca al seno, sono Chamomilla e Pulsatilla. Sono due rimedi nettamente diversi nella loro sfera psichica. L’uno è dolce e amabile benché capriccioso; l’altro è aggressivo e irritabile. Entrambi sono sensibili al dolore, ma Chamomilla lo è molto di più di Pulsatilla. Chamomilla presenta la mastite. Non potete stabilire una prescrizione per questo senza avere dei sintomi complementari e sono certo che riconoscerete una paziente Chamomilla. La donna è presa da convulsioni. All’inizio del travaglio, ecco il marito che entra nella stanza con una certa rudezza per «raccomandare alla moglie di comportarsi bene!». Questa cosa la fa impazzire ed è presa da convulsioni. Il medico forse si è proprio rifiutato di vedere che questo rimedio era indicato, ma ora dice a se stesso: «Andiamo, sù, perché non ho pensato a dare a questa donna una dose di Chamomilla? Se l’avessi fatto, avrei evitato le convulsioni». Dopo una dose ella si calma e spesso si addormenta. Ci sono molte crisi di soffocazione e difficoltà di respirazione, laringite, ecc. di cui è facile scorrere l’elenco. La tosse di Chamomilla offre alcune particolarità degne di attenzione. C’è una tosse dura, secca, spezzata. Il bambino si addormenta la sera, poi tossisce senza svegliarsi; tossisce sempre dormendo. Ha un po’ di febbre, ha preso freddo ed è rosso ad un lato della faccia; quando è sveglio è stizzoso. Quando è raffreddato, il bambino si irrita facilmente se tossisce un poco e si è notato l’imminente rischio di un disturbo alla laringe e ai condotti bronchiali; tutto a un tratto diventa più eccitabile, vuole essere preso in braccio e se lo si contraria, o se si arrabbia, eccolo preso da un forte accesso di tosse, tossisce e vomita. «Accessi di tosse in seguito a collera». Vale a dire che tossisce già perché è raffreddato e ha la tosse, e se va in collera ha un accesso di tosse. La tosse, le affezioni al torace, alla laringe, generalmente si aggravano di notte; nei raffreddori di Chamomilla, nella pertosse e negli accidenti al torace di Chamomilla, lo
stato febbrile si manifesta di notte. La maggior parte delle malattie di questo rimedio migliorano dopo mezzanotte. Peggiorano dalle 21 a mezzanotte. «Tosse secca più forte la notte e durante il sonno». Tosse secca quando si è preso freddo; tosse ruvida, raschiante, nel bambino in inverno, con solletico alla fossetta soprasternale, che si aggrava di notte. Tosse secca che continua durante il sonno; la tosse si calma col calore del letto. Chamomilla è un rimedio comunissimo nella pertosse, quando il bambino vuole essere preso in 411 braccio e la balia è sempre occupata a portarlo. Egli tossisce, ha dei conati e vomita; è molto irritabile e capriccioso in tutti i suoi desideri e tossisce dormendo. Adesso, potete facilmente discernere i sintomi del torace. Essi vanno di pari passo coi sintomi psichici, l’irritazione e la tosse. La tosse che proviene dal torace è a malapena diversa da quella che proviene dalla laringe e dalla tosse del raffreddore. È la stessa tosse di Chamomilla. Tosse durante il sonno. Con la maggior parte delle affezioni come febbri, raffreddore, accidenti acuti e piccole crisi, c’è il bruciore alle estremità. Dolori pungenti agli arti. Crampi ai muscoli. Gli arti si addormentano. Con i dolori agli arti e talvolta in altre regioni, ma specialmente agli arti, c’è una sensazione di torpore o di dolore con la sensazione che gli arti siano morti; dolori accompagnati da una sensazione di torpore, a volte perdita totale della sensibilità della cute, mentre i dolori lungo i nervi a grande tracciato e agli arti restano molto violenti, e il paziente resta più sensibile al dolore che in altri momenti. C’è un’estrema sensibilità al dolore, mentre i dolori stessi portano dietro una sensazione di torpore. Lavori precedenti, a questo proposito, hanno parlato di dolori paralizzanti. Convulsioni delle estremità, convulsioni di tutto il corpo. «Crampi alle gambe e ai polpacci. Dolori laceranti ai piedi, in seguito a un brivido violento. Bruciore la notte alla pianta dei piedi. Mette i piedi fuori dal letto». Tutta la vecchia scuola terapeutica vuole che quando si sa che il paziente tende a mettere i piedi fuori dal letto, gli si debba dare Sulphur, benché esista una lunga lista di rimedi con calore ai piedi e bruciore alle piante e tutti, naturalmente, mettono i piedi fuori dal letto per rinfrescarli. Non c’è alcuna ragione perché siano trattati tutti con Sulphur. Un’altra caratteristica dei dolori che vengono di notte, a volte prima di mezzanotte, è la loro violenza, così grande che il paziente non può stare fermo. Quando il bambino soffre, vuole essere preso in braccio. Questo sembra fargli bene. Quando l’adulto soffre la notte, a letto, si alza e va avanti e indietro nella stanza. Dolori che intorpidiscono, dolori attenuati dal calore, dolori che tirano giù dal letto la notte con soprassalti agli arti. Ipersensibilità al dolore. Grande irritabilità. Sonno. Il paziente Chamomilla la sera non può addormentarsi. Ha voglia di dormire, come Belladonna, ma non può addormentarsi. Se si calma, ha voglia di dormire, ma appena arriva il momento di mettersi a letto, è ben sveglio; è insonne e agitato, specialmente nella prima parte della notte. A volte il paziente Chamomilla si riempie di tali fantasticherie e si eccita a tal punto durante la prima parte della notte, nei suoi sforzi per addormentarsi, che quando ci riesce trasale e si contorce, fa sogni orribili e soffre molto. «Sogni ansiosi. Vede orribili apparizioni e sussulta; sogna incidenti fatali». Si logora la mente a tentare di addormentarsi e si spossa. Chamomilla Lezioni di Materia Medica Omeopatica 412
CHELIDONIUM Chelidonium, sebbene guarisca alcuni stati cronici, è un rimedio adatto piuttosto alle
malattie acute. Non ha un’azione molto profonda. Dal punto di vista generale è un po’ come Bryonia per quello che riguarda la durata e la profondità della sua azione. È stato usato soprattutto nei catarri gastrici e intestinali, nei disturbi epatici acuti e semi-cronici e nelle polmoniti destre. In esso, la cute è spesso giallastra e si scurisce progressivamente per presentare, in occasione di quei disturbi, un colorito di pura itterizia. Gastriti semi-croniche con itterizia. «Catarro gastro-duodenale. Congestione e indolenzimento epatici con ittero. Polmonite destra, complicata da disturbi epatici o da ittero». Questo rimedio può agire, sembra, su tutti gli organi, ma quasi sempre, contemporaneamente, colpisce il fegato. Conviene ai soggetti che i nostri nonni e i medici del loro tempo chiamavano: «biliosi». Generalmente il paziente è «bilioso», ha nausee e vomito. Dilatazione delle vene. Colorito della cute grigio giallastro. Le sue sperimentazioni hanno messo in evidenza pochissimi sintomi psichici, insufficienti a fornirci un’idea dei desideri e delle avversioni del soggetto. Non ci consentono di poter giudicare le sue facoltà intellettive. Ha bisogno di essere sperimentato ancora, sebbene in molte regioni si sono fatte sperimentazioni in abbondanza. «Tristezza e ansia». Un sintomo che generalmente domina lo stato psichico è quello di rimuginare su questa o quella difficoltà. «Ansia che non gli dà tregua», e lo tormenta notte e giorno. È triste, come se avesse commesso un crimine; come se stesse per accadere qualcosa di terribile. Così triste che pensa di morirne. È abbattuto al punto da mettersi a piangere. Prova riluttanza per lo sforzo psichico e la conversazione. Se esaminate i rimedi che agiscono originariamente sul fegato e ne rallentano l’azione, vi troverete il termine «malinconia». Con i disturbi cardiaci, c’è una grande eccitazione. Con i disturbi epatici, il rallentamento dell’attività psichica, l’incapacità di fare un lavoro intellettuale, l’ottusità mentale, l’impossibilità di pensare, di riflettere, la lentezza del polso. Inerzia di tutto l’organismo. I sensi sono molto spesso sconvolti e il paziente è stordito. «Gli oggetti girano in tondo». La vertigine finisce solo con la comparsa della nausea e talvolta del vomito. «La sensazione che tutto nella testa giri è così forte che il paziente vomita. Confusione psichica. Perdita di coscienza e svenimento». Vertigini di questo genere sono caratteristiche anche nei disturbi epatici. I sintomi psichici sono più o meno presenti con i seguenti sintomi epatici: dolori sordi; «indolenzimento». Dolori simili a quelli di una contusione. Sensibilità del fegato alla palpazione. Dolori che sembra invadano tutto il lobo destro del fegato dando una sensazione di replezione. Pressione verso l’alto con difficoltà di respirazione. Pressione verso il basso in relazione a disturbi gastrici, a nausea e vomito. Infine dolore particolarmente vivo 413 sotto la scapola destra. «Dolori sordi sotto la scapola destra; dolori acuti, lancinanti, sotto la scapola destra»; con complicazione anche di polmonite o pleurite. Chelidonium guarisce la polmonite e la pleurite; guarisce diverse forme di congestione epatica, quando i dolori si propagano dalla parte anteriore a quella posteriore e si sentono attraverso il torace fino al dorso. «Sensazione di puntura al fegato, che si irradia verso la schiena attraverso il torace. Forti dolori che attraversano il torace fino al torace». Alcuni pazienti descrivono questi dolori come lancinanti, altri come laceranti, altri ancora li definiscono dolori acuti, che vanno dall’ipocondrio destro o attraverso il lobo destro del fegato sino al dorso. «Dolori che partono dalla regione epatica e lanciano fitte verso la schiena e le spalle. Dolori spasmodici alla regione epatica. Pesante dolore al
fegato». Questo rimedio ha rivelato la propria efficacia in alcuni casi semi-cronici o anche acuti di congestione o infiammazione epatica, con sensazione di replezione e ingrossamento dell’organo. L’ipocondrio destro è teso e sensibile alla pressione. Chelidonium ha guarito coliche epatiche. I medici che sanno scegliere il rimedio alleviano la colica epatica in pochi minuti. Noi abbiamo rimedi che agiscono sulle fibre circolari di quei piccoli tubi che sono le vie biliari, facendole rilassare e consentendo così al calcolo di passare senza dolore. In uno stato di perfetta salute, naturalmente non ci sono calcoli nella bile contenuta nella cistifellea; ma se ci sono calcoli, uno di essi si introdurrà nello stretto canale cistico nel momento in cui allargherà l’orifizio e provocherà un’irritazione graffiando al suo passaggio la mucosa del canale. Quando il dolore è lacerante, lancinante, come una pugnalata e si irradia verso il dorso, Chelidonium lo guarirà. Nel momento in cui esso calma la colica il paziente dice: «Oh! che sollievo, il dolore è sparito!». Il rimedio ha fatto rilassare lo spasmo, il canale si apre e il calcolo passa e procede lungo il coledoco. Ogni rimedio indicato dai sintomi guarirà la colica epatica. Un paziente costretto a letto, che ha molto caldo, che è estremamente sensibile e non sopporta di essere toccato, che urla dal dolore, che ha il volto rosso e la testa caldissima, con la colica epatica, proverà sollievo in tre minuti con Belladonna; ma questo quadro non è affatto quello di Chelidonium. Quando i sintomi concordavano la crisi della colica epatica è stata guarita da Natrum sulphuricum e da molti altri rimedi in pochi minuti. Per quel che concerne la polmonite, essa è in genere localizzata a destra, o si estende da destra a sinistra. La lateralità destra è marcata e vi sono solo piccole zone del polmone sinistro che sono colpite. Generalmente è coinvolta anche la pleura per cui vi sono dolori pungenti e laceranti. Non c’è bisogno di esercitare a lungo la medicina prima di incontrare un paziente Chelidonium, seduto a letto, con la temperatura alta, chino in avanti appoggiato sui gomiti, perfettamente immobile perché questo rimedio peggiora col movimento tanto quanto Bryonia. Tutti i suoi dolori sono estremamente aggravati dal movimento. Il paziente è seduto con un dolore che lo trafigge; non si può spostare, non si può muovere senza che il dolore gli trafigga il torace come un coltello. L’indomani constaterete che la sua pelle è diventata gialla. Se lo visitate all’inizio, Chelidonium gli porterà sollievo e impedirà l’evoluzione della polmonite. Una polmonite di questo tipo non è rara tra i bambini ed è estremamente comune tra gli adulti. Non confondete questo rimedio con Bryonia. L’uno e l’altro peggiorano terribilmente Chelidonium Lezioni di Materia Medica Omeopatica 414
col movimento. Ma Bryonia vuole stare coricato sul fianco dolente o sul dorso se la polmonite è localizzata soprattutto alla parte posteriore del polmone destro. Chelidonium peggiora col contatto e col movimento. Belladonna presenta quel violentissimo dolore lacerante, tagliente all’emitorace destro con la pleurite, ma in esso questa parte non si può toccare, non si può pressare, deve coricarsi sull’altro lato e non può muoversi. Non sopporta che si urti il letto, a causa della sua estrema sensibilità al movimento. Ho citato questi tre rimedi perché hanno dei punti in comune in questo particolare caso, ma in se stessi sono diversi. Chelidonium, con i sintomi dell’emitorace destro, le affezioni epatiche e i disturbi psichici che sono loro frequentemente associati,ha una tosse violentemente aggravata dal movimento. I suoi dolori si attenuano col calore. Ha un dolore che si irradia allo stomaco,
e migliora col calore. Sintomi psichici che migliorano mangiando. Vivo desiderio di latte caldo, di liquidi caldi. Mangiando alimenti caldi il fegato così come i sintomi toracici e gastrici migliorano. «Vomito di bile. Conati; rigurgiti di bile. Nausee e conati durante una crisi di ansia». Tutti questi sintomi di solito sono presenti nel corso delle malattie descritte. Quando i dolori diventano violenti, sembra che buchino lo stomaco e provochino il vomito. Sono attenuati da qualcosa di caldo. «Sensazione di angoscia allo stomaco. Dolore gastrico persistente, aggravato dal movimento e attenuato dalle eruttazioni. Costrizione e sensibilità allo stomaco». Tutti questi sintomi si accentuano con la palpazione e diminuiscono mangiando. «Dolore continuo allo stomaco che migliora col cibo. Dolore spasmodico, mordente allo stomaco, che diminuisce sollevando le gambe, stando coricato sul fianco sinistro e mangiando». I sintomi oculari di Chelidonium sono numerosi. Dolori pungenti. «Opacità della cornea». Infiammazioni. «Dolori come quelli di una contusione agli occhi. Nevralgia sopra l’orbita destra». In molti casi questo rimedio preferisce il lato destro. Il sintomo più evidente rivelato dal volto è l’itterizia; si può anche avere un colorito grigio sporco. «Volto pallido, d’un giallo sporco». Le cefalee sono provocate dal calore, contrariamente ai disturbi di stomaco, fegato, polmoni, ecc. Esse sono aggravate dal movimento, dal calore, in una stanza calda e con le compresse calde. In questo differiscono dai sintomi generali o interni. Vi sono molte specie di cefalee. Ci sono emicranie biliari periodiche, con vomito di bile, provocate da esposizione al calore, comparse dopo aver avuto troppo caldo, che si aggravano col movimento, e suscitano il desiderio di stare distesi perfettamente immobili in una stanza buia e che migliorano dopo un vomito di bile. Emicrania biliosa dei nostri antenati. Diarrea biliosa. Feci argillose, pallide, fecaloidi, simili a mastice, con ittero. Feci senza pigmenti biliari. Feci troppo chiare. Feci completamente bianche nei bambini. Alternanza di diarrea e stipsi. Feci scure, bianche, acquose, liquide, pastose, di un giallo brillante o grigie colorate di giallo. Emissione di muco verde. Raucedine. «Dolore laringeo e sensazione di pressione sulla laringe, tossendo». La difficoltà di respirazione viene nel corso di malattie epatiche, della polmonite e dei disturbi al torace in genere. «Respirazione difficoltosa con brevi accessi di tosse. Respirazione affannosa, rapida. Ansia come se stesse soffocando; sensazione di qualcosa che 415 stringe il torace e sembra che debba ostacolare la respirazione». Chelidonium ha anche crisi notturne di asma umida, che si manifesta ad ogni cambiamento del tempo. Tutti i malanni di questo rimedio sono scatenati dai cambiamenti del tempo. Il soggetto non sopporta i cambiamenti del tempo sia nel senso di un eccessivo calo sia di un forte rialzo della temperatura. Quando cambia il tempo, ha affezioni reumatiche alle spalle, alle anche e agli arti. Con le malattie al fegato, ai polmoni o agli organi del torace c’è la tosse, una tosse spasmodica. La tosse cronica è violenta, spasmodica, secca e giunge in parossismi. «Tosse spasmodica, senza espettorazione». Quando la tosse dura a lungo, allora c’è un po’ di espettorazione. «Ripetute crisi di tosse breve. Tosse breve, con espettorazione di un po’ di muco grigiastro. Tosse rantolante, stancante». Vi sono dolori nevralgici e reumatici agli arti. Nevralgia agli arti in generale, violentissima. Gli arti sembrano pesanti e rigidi. Arti flaccidi. In seguito il paziente si aggrava, il
suo cuore si indebolisce, si indebolisce la sua circolazione e ha edemi agli arti. Grande agitazione. «Tremore e movimenti convulsivi degli arti. Stanchezza. Indolenza. Mancanza di disposizione al lavoro». Le nevralgie sono più frequenti alla testa e alla faccia piuttosto che nella parte inferiore del corpo, agli arti e alle estremità. Chelidonium ha violenti attacchi febbrili, come se ne verificano nella polmonite dove la febbre è preceduta da un brivido e nell’infiammazione epatica. Ha guarito le febbri intermittenti che venivano il pomeriggio e la sera. Prurito alla pelle. Ittero. Questo rimedio ha guarito ulcere croniche putride. Chelidonium Lezioni di Materia Medica Omeopatica 416
CHININUM ARSENICOSUM Chininum arsenicosum è un rimedio utile alle costituzioni deboli; ai pazienti freddolosi, pallidi, emaciati; è utile dopo le emorragie; nelle suppurazioni prolungate; nelle diarree croniche, quando il sintomo più accentuato è la debolezza. I suoi disturbi vengono di notte. L’aria aperta fa aggravare la maggior parte dei suoi malesseri. Vuole stare al caldo; desidera bevande e alimenti caldi. Sta meglio in una stanza riscaldata. È sensibile al freddo; i malesseri sono aggravati dal freddo e dal raffreddore. Ha la tendenza a raffreddarsi. Molti sintomi cominciano mentre il soggetto dorme. Possono essere provocati dal vento e dalla tempesta. Aggravamento: in piedi (questa posizione aggrava molti sintomi); camminando all’aria aperta; col vento e la tempesta. Debolezza. Debolezza camminando. Avversione per il movimento. Il paziente non può sostenere uno sforzo fisico. Si vuole sdraiare. Ha pulsazioni in tutto il corpo. Ipersensibile alla palpazione; al dolore. Dolori pungenti e laceranti. La periodicità è fortemente accentuata. Dimagrimento. Crescente anemia generale. Il paziente sviene per qualsiasi motivo. Muscoli rilassati e flaccidi. Replezione dei vasi sanguigni. Polso rapido, debole e irregolare. Tremore. Le parti infiammate anneriscono. Clorosi. Travaso nelle sierose o edema. Sintomi psichici comparsi in seguito ad eccessi sessuali o perdita di liquidi organici. Il brivido si manifesta se ci si pensa. La cefalea aumenta con lo sforza psichico. Ipersensibile al rumore e ipersensibile in generale. Ansia notte e giorno, ma più forte la sera e durante il brivido; ansia con paura. Ansia durante la febbre anche sino allo smarrimento. Ansia al risveglio. Paura della notte, che non gli succeda una disgrazia; paura dei fantasmi. Sussulta mentre si addormenta e si sveglia come se fosse spaventato. Durante la notte, la sua mente è sommersa dalle idee. Pensieri persistenti. Facilmente scoraggiato; pusillanime. Sentimentale. Piange. Tristezza estrema, soprattutto durante il brivido e la febbre e, a volte, durante la traspirazione. Disperato durante il brivido, la febbre e le sofferenze. Diventa indifferente ad ogni gioia. Sstanco della vita; ne è disgustato. Predisposizione al suicidio. Ottusità mentale. La mattina al risveglio, è mentalmente confuso. Avversione per il lavoro. Timido. Diffidente. Scontento di tutto. Si offende facilmente; si aspetta l’insulto. Diventa critico nei confronti degli amici più intimi. Si rifiuta di parlare e resta in silenzio. Resta delle ore seduto in silenzio senza muoversi. Va in collera facilmente e si rifiuta di parlare o di rispondere alle domande. Irritabile durante il brivido e al risveglio.
Si emoziona per delle sciocchezze. Scrupoloso per delle inezie ( Silicea, Thuya). Grande agitazione la notte e durante la febbre. Agitazione ansiosa che lo fa alzare dal letto: 417 che lo porta alla disperazione. Esaltazione dell’immaginazione. Geme durante il brivido e la febbre. Si lamenta. Impazienza nelle febbri intermittenti. Desiderio di cose di cui non si cura quando le ottiene. Immemore. Debolezza della memoria. Divagazioni. Delirio: la notte, dopo un’emorragia. Molte fantasticherie e chimere; vede delle immagini, immagini terrificanti. Durante la febbre salta dal letto. Nelle febbri lente sta a letto in uno stato di stupore. Le vertigini vengono con nausea la sera, o quando il paziente cammina all’aria aperta. Sensazione di qualcosa che si muove nel cervello quando scuote la testa; sensazione di qualcosa che corre precipitosamente nel cervello e scende lungo la parte destra del collo e del braccio, tende a diventare convulsa e finisce con una vera convulsione. Grande calore alla fronte. Iperemia cerebrale con grande calore alla testa. Sensazione di costrizione alla testa. Se si scopre la testa al freddo, compaiono disturbi. Cefalea: di mattina quando si sveglia; di pomeriggio; ma più forte di notte. Cefalee notturne. Cefalee provocate da: l’aria fredda; il rumore; un raffreddore; le mestruazioni; una sovreccitazione. Cefalea catarrale. Con la corizza il dolore è violento; è aggravato allora dalla tosse, le scosse, dopo aver mangiato. Durante il brivido e la febbre, c’è un dolore acutissimo che diminuisce però quando la traspirazione diventa abbondante. Dolori nevralgici, più forti a sinistra, calmati da un massaggio. Cefalea di origine nervosa e cefalea provocata dalla sovreccitazione o dal rumore. Cefalee periodiche; cefalee ogni quindici giorni. Cefalee aggravate da: sforzo psichico; dal camminare; dal raffreddore. Dolore in tutta la testa. Dolore sentito profondamente in testa. Dolori alla fronte, soprattutto a destra; dolore all’occipite prima di dormire; alle regioni parietali la sera; alle tempie e alla fronte; al vertex. Dolori martellanti. Dolore urente alla regione occipitale sinistra la mattina, che si irradia verso il collo. Dolore a martellate. Dolore come se la testa stesse per scoppiare. Violenti dolori lancinanti alla testa che impediscono di dormire. Dolori di contusione su tutta la testa dopo la febbre, o dopo aver dormito. Dolori parossistici. Dolore pesante; dolore pesante alla fronte; sopra gli occhi; all’occipite e alle tempie. Dolore alla testa pungente e lacerante. Pesantezza alla testa la mattina. La fronte si raffredda e si copre di sudore. Traspirazione sulla fronte. Durante le sofferenze il cuoio capelluto è sensibile al tatto, al passaggio del pettine e allo chignon. Dolore agli occhi di notte. Dolori urenti; dolori pesanti. Occhi infossati. Infiammazione degli occhi. Fiotto di lacrime calde. Lacrimazione. Intensa fotofobia e spasmi dei muscoli orbitali delle palpebre. Oftalmia scrofolosa che peggiora dopo l’una di notte. Vaste ulcere su entrambi gli occhi che vanno peggio da mezzanotte alle 3. Diminuzione della vista; debolezza visiva. Scintille davanti agli occhi. Sfavillio davanti all’occhio sinistro. Rumori nelle orecchie: ronzii; canti di insetti; muggiti; scampanio; rombi. Dolore all’orecchio: dolore urente; lacerante; pungente. Udito: diminuzione dell’udito; udito fine. Punture nelle orecchie. Catarro nasale con secrezione ematica o purulenta. Corizza con secrezione. Corizza secca. Questo rimedio è particolarmente utile nella corizza periodica e nei frequenti raffreddori che mantengono il catarro in attività continua. Epistassi. Starnuti. Escoriazioni agli angoli del naso. Ostruzione nasale. Secchezza all’interno del naso. Chininum arsenicosum
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Espressione ansiosa. Labbra bluastre. Labbra screpolate. Colorito del volto: clorotico; itterico; colorito malaticcio; colorito di un pallore terroso; arrossamento circoscritto alle gote con volto pallido. I dolori facciali aumentano all’aria aperta; dolori urenti, laceranti. Dolori periodici. Gonfiore delle ghiandole sub-mascellari e parotidi. Edema del volto. Traspirazione fredda. Ulcerazione delle labbra. Bocca calda. Colorazione della lingua: bianca, scura, gialla o nera. Lingua screpolata. Sensazione di escoriazione urente alla lingua. Lingua indolenzita. Gengive e lingua gonfie. Cattivo sapore in bocca; sapore: amaro quando mangia; dolciastro, insipido, metallico, salato, acido. Le mucose della bocca sanguinano. Salivazione. Secchezza della bocca e della lingua. Ulcere corrosive che bruciano in bocca. Vescichette sulla lingua. Odontalgia la notte che si aggrava stringendo i denti, toccandoli e con le bevande fredde. Questi dolori tornano periodicamente; essi risalgono ad una febbre malarica; sono laceranti, lancinanti, a strattoni. Sensazione di calore in gola. Sensazione di contrazione in gola. Difficoltà di deglutizione. Questo rimedio è stato usato nella difterite quando l’essudazione era nerastra e la bocca aveva un odore putrido. Grande dolore nell’inghiottire; bruciore in gola; punture in gola nell’inghiottire. Il paziente si schiarisce la gola continuamente. Gola gonfia. Infiammazione cancrenosa della gola con odore putrido, nella scarlattina maligna. Secchezza della gola. Minore appetito o fame da lupo. Nessun appetito alla prima colazione. Grande appetito senza gusto per il cibo. Avversione per i grassi e per l’alimentazione ricca; avversione per il cibo, per la carne. Desiderio di cose aspre, di bevande fredde, di dolciumi, di vino. Sete per piccole quantità alla volta durante la febbre; sete violenta; la sera; durante la traspirazione. Acidità. Bruciori. Frequenti disturbi di stomaco. Il paziente non digerisce le uova e il pesce. Gastralgia dopo aver mangiato o tossendo. Dolore urente; crampiforme; lacerante; indolenzimento; dolore pesante; pungente. Eruttazioni dopo aver mangiato; eruttazioni amare, acide, a vuoto; rigurgiti. Sensazione di freddo allo stomaco. L’acqua ha un sapore amaro. Conati con la tosse. Singhiozzo. Nausea: dopo aver mangiato; durante la cefalea. Nausee e vomito dopo di che il paziente si addormenta. Sensazione di un gran peso allo stomaco dopo aver mangiato. Pulsazioni allo stomaco. Sensazione di replezione dopo aver mangiato. Vomito la notte; improvvisa voglia di vomitare alle 2 del mattino; vomito dopo aver bevuto, con cefalea, dopo aver mangiato, tossendo. Vomito: di alimenti, acquoso, di bile, di muco, nero, di sangue, acido. Dilatazione addominale la mattina, dopo aver mangiato; timpanite, ascite: ingrossamento del fegato e della milza di origine malarica. Forte dolore addominale: durante la diarrea; durante il brivido come una colica; dopo aver mangiato; prima di evacuare; che migliora stando coricati sul ventre. Grande dolore alla regione epatica, all’ipogastrio, alla regione ombelicale. I dolori addominali sono: del tipo bearing-down; urenti; taglienti; crampiformi; come un indolenzimento; pungenti. Indurimento del fegato. Flatulenza nelle febbri intermittenti. Sensazione di freddo all’addome durante il brivido. Molti gorgoglii e tensione. Pesantezza come ci fosse un peso all’addome dopo aver mangiato. Sensazione di replezione all’addome. Stimolo inefficace di evacuare. Stitichezza con feci dure, nodose. Diarrea: la mattina; 419 il pomeriggio; la notte; dopo mezzanotte; dopo aver ingerito bevande fredde; dopo essersi raffreddati; dopo aver mangiato; dopo aver mangiato frutta; col caldo. Diarrea con la
malaria. Dolore all’ano defecando; bruciore all’ano: durante la diarrea; defecando; dolore pesante; pungente. Dissenteria. Debolezza paralitica del retto. Molti gas nauseabondi. Emorroidi. Umidità attorno all’ano. Incontinenza di feci e urina. Prurito anale. Emorragia dall’ano. Feci: color argilla; acquose; biliose; copiose; frequenti; lienteriche; liquide; nauseabonde; nere; ematiche. Bisogno di urinare: frequente, inefficace. Incontinenza urinaria notturna; incontinenza dopo avere defecato. Ritenzione urinaria spasmodica. L’urina è: albuminosa; chiara acquosa; urente; copiosa di notte; insufficiente; scura; nauseabonda; nebulosa dopo aver riposato; pallida; ematica; verdastra. Lascia depositare un sedimento rosso e sabbioso; contiene zucchero. Erezioni deboli; polluzioni. Emorragia uterina. Leucorrea: dopo le mestruazioni; abbondante; escoriante; liquida, nauseabonda, sanguinolenta. Prolasso. Prurito vulvare. Mestruazioni: assenti; in anticipo, copiose; dolorose; scure; di cattivo odore; pallide; prolungate; soppresse. Catarro della laringe e della trachea. Sensazione di escoriazione alla laringe; indolenzimento della laringe. Raucedine; voce rauca. Respirazione: asmatica; corta; difficoltosa di sera e di notte; difficoltosa quando il paziente è sdraiato; difficoltosa con tosse; profonda; rantolante; rapida. Respirazione sibilante. Soffocazione. Soffocazione ogni giorno alle 9 di mattina. Soffocazione alla fine della mattinata nella tubercolosi polmonare; durante la crisi di soffocazione il paziente deve piegarsi in due sulla sedia accanto alla finestra aperta, ogni altra posizione lo fa aggravare. Tosse: mattina, pomeriggio, sera, notte, dopo mezzanotte. Tosse durante il brivido; durante la febbre. Tosse provocata da: solletico alle vie aeree; inspirazione profonda; irritazione della laringe e della trachea; sensazione di replezione toracica. Tosse che peggiora col movimento o parlando. Tosse: asmatica; breve; spossante; grassa; secca di notte, durante la febbre; secca e penosa; spasmodica; soffocante. Espettorazione: bianca; abbondante; difficoltosa; di sapore amaro, insipido o salato; mucosa; nauseabonda; purulenta; ematica; vischiosa. Torace. Angina pectoris con edemi e travasi. Ansia al torace, alla regione cardiaca. Sensazione che il cuore cessi di battere. Costrizione. Dolore al torace: durante la tosse; dolore ai lati del torace; sensazione di escoriazione al torace; punture al torace quando tossisce; punture al cuore. Debolezza toracica. Debolezza dei muscoli respiratori. Emottisi. Oppressione toracica. Palpitazioni; palpitazioni ansiose, che peggiorano al minimo sforzo o appoggiandosi indietro sulla sedia; palpitazioni violente. Polso pieno. Dolore alla regione della settima costa all’inspirazione. Violento dolore alla regione mammaria sinistra, come se fosse lacerata da pinzette incandescenti. Dolori al dorso: dolore durante il brivido. Dolore alla regione cervicale; alla scapola; tra le scapole; alla regione lombare; alla regione sacrale; alla colonna vertebrale. Dolore: lacerante; come un indolenzimento della colonna vertebrale; come una contusione; simile a uno stiramento. Eruzioni al dorso. Sensazione di debolezza alla schiena. Freddo alla schiena di notte. Rigidità alla regione cervicale. Chininum arsenicosum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 420
Agitazione agli arti; agli arti inferiori, alle gambe, ai piedi. Pelle d’oca agli arti inferiori con brivido. Palmo delle mani caldissime e secche. Nella coxalgia dopo una
prolungata suppurazione è indicato Chininum arsenicosum. Crampi ai polpacci; cianosi delle unghia delle dita; dolori agli arti, alle articolazioni; dolori reumatici; gotta articolare; dolori a tutti gli arti; dolori vaganti; dolori agli arti superiori; alle spalle; al bicipite sinistro; ai flessori dell’avambraccio, sul bordo radiale vicino al gomito; alle ginocchia; dolore urente agli arti, ai piedi. Dolore lacerante agli arti; agli arti superiori, alle spalle, ai gomiti, ai polsi, alle mani, alle dita; agli arti inferiori, alle cosce, alle gambe, alle caviglie, ai piedi. Dolori pungenti alle spalle, alle braccia; alle anche, alle cosce, alle ginocchia, ai piedi. Dolore stirante agli arti; agli arti superiori; alle cosce, alle ginocchia, ai piedi. Eruzioni sugli arti. Escoriazioni tra le cosce. Debolezza degli arti; delle articolazioni; debolezza degli arti superiori, degli avambracci; degli arti inferiori, delle cosce, delle gambe, delle ginocchia. Arti ghiacciati. Arti superiori freddi. Mani e piedi freddi. Ginocchia fredde. Gambe fredde. Gonfiore edematoso delle mani e dei piedi. Pesantezza degli arti, degli arti inferiori. Punture agli arti, agli arti inferiori. Rigidità degli arti; delle mani, delle dita; degli arti inferiori. Tremore degli arti; delle mani; degli arti inferiori. Sonno. Il paziente sbadiglia molto. Dorme durante la febbre. Si addormenta tardi, è agitato sino alle 3 del mattino. Insonnia prima di mezzanotte. Sogni: ansiosi; spaventosi; di disgrazia; di morte; di vessazioni; molto vivi. Si sveglia troppo presto; ha frequenti risvegli. Sonno: agitato; profondo; non ristoratore. Ha sonnolenza il pomeriggio e la sera. Malaria; febbri causate da soggiorno in luoghi umidi; febbri malariche; febbri con estrema prostrazione. Brividi: la mattina, alla fine della mattinata, a mezzogiorno, nel pomeriggio, la sera, la notte, a mezzanotte. Brividi all’aria aperta; camminando all’aria aperta; in attesa di un avvenimento; a letto. Brividi che si aggravano bevendo. Migliora in una stanza riscaldata; col calore esterno. Brividi quotidiani; brividi ogni giorno o ogni due giorni. Brividi violenti, che scuotono tutto il corpo. Brividi a ondate fredde con pelle d’oca in tutto il corpo. Il brivido è seguito da temperatura alta. Febbre senza brivido il pomeriggio e la sera. Alternanza di febbre e brivido. Brivido, calore, poi traspirazione. Febbre continua, più alta di notte. Febbre mentre dorme. Calore secco la notte. Febbre urente. Febbre etica. Desiderio di scoprirsi durante la febbre. Traspirazione: la mattina, la notte; quando dorme; al risveglio. Traspirazione: durante l’ansia; al minimo sforzo; dopo la febbre; quando si muove; quando tossisce. Traspirazione: con debolezza; fredda; profusa; che macchia di giallo la biancheria. Durante la traspirazione i sintomi si accentuano. Anestesia della pelle. Bruciore alla pelle. Pelle d’oca. Colore della pelle: bluastro; giallo (itterizia estiva); pallido. Pruriti e bruciori. Eruzioni: punte; eruzioni urenti; foruncoli; orticaria dopo essersi grattato; vescichette. Formicolii. Cute fredda. Gonfiore edematoso della pelle. Punture. Secchezza della pelle. Pelle sensibilissima, come indolenzita. Ulcere: urenti; pungenti; sensibili. 421
CHINA Cominceremo ora lo studio di China o Chinchona. Le persone che hanno sofferto molto di nevralgie dovute all’influsso della malaria, che sono diventate anemiche e deboli di salute in seguito a reiterate emorragie, hanno la possibilità di vedere svilupparsi dei sintomi che richiedano China. China provoca un’anemia che aumenta gradualmente, con
grande pallore e grande debolezza. A volte è indicato negli individui pletorici, ma è un’eccezione, e anche in questa categoria si constata che i sintomi annunciano uno stato cachettico che un pronto ricorso al rimedio evita. Esistono in tutto il corpo una sensibilità e una irritabilità che aumentano gradualmente; i nervi sono sempre tesi, sicché tali soggetti dicono: «Dottore, che cosa ho per essere così nervoso?». Ci sono ovunque dolori che fanno contorcere, lacerano, tagliano – agli arti e al corpo. E la sensibilità quando li si tocca è così grande che spesso si può individuare il tracciato dei nervi; è così, per esempio, per i piccoli nervi delle dita a causa della loro estrema sensibilità. Il paziente China diventa sempre più sensibile alla palpazione, al movimento, all’aria fredda, di modo che le intemperie lo gelano. L’esposizione al vento e all’aria fredda provocano dolori che sono aggravati dal movimento e dal contatto. Stati malarici pregressi che sono stati stroncati dal chinino; pallore che aumenta gradualmente, anemia, cachessia, finché il paziente ha continuamente freddo. Il paziente ha disturbi al fegato, disturbi intestinali, lo stomaco in disordine; quasi tutto quello che fa lo fa ammalare e lo riduce in uno stato deplorevole. Non può mangiare frutta senza avere un’indigestione; non può consumare alimenti agri. È debilitato, pallido, cereo, soffre di dolori, come succede in coloro che prendono chinino, e, per il più piccolo sforzo, hanno una crisi di sudore. Questo paziente sanguina facilmente; sanguina da un qualsiasi orifizio del corpo: il naso, la gola, l’utero. E dopo le emorragie compaiono gli accidenti. Lo stato generale costituzionale si manifesta in tutto l’organismo con la tendenza alla congestione e ha spesso infiammazioni in rapporto con le emorragie. Infiammazione della regione che sanguina o di regioni distanti. Ecco, per esempio, una donna che dopo un aborto ha un’emorragia, poi, senza causa apparente, si manifesta una metrite o una polmonite. Contemporaneamente, vi è una grande irritabilità dei tessuti, dolori di lacerazione, crampi muscolari e convulsioni caratterizzate. Quando una paziente China sanguina un po’, per esempio durante il parto, durante l'emorragia compaiono le convulsioni. Difficilmente si può pensare ad un altro rimedio. Il solo altro rimedio che ha questo sintomo è Secale, che però non ha affatto lo stesso aspetto. Il soggetto Secale vuole tolte le coperte e aperta la finestra, anche col cattivo tempo. Se una paziente China è colpita da una corrente d’aria durante il travaglio, le può accadere di avere le convulsioni. Un’altra caratteristica particolare di questa infiammazione è il suo Lezioni di Materia Medica Omeopatica 422 rapido procedere e la sua intensità che sfociano presto nella cancrena. Infiammazione dopo l’emorragia e le regioni colpite diventano rapidamente nere. China ha la replezione venosa. Non è esattamente uno stato varicoso, ma una specie di paralisi delle pareti venose. Le vene si riempono durante la febbre. Tutti questi accidenti sono di quelli che si riscontrano negli organismi logori, nei pazienti deboli e sensibili, specialmente nelle donne sensibili. Sensibili all’odore dei fiori, della cucina, del tabacco. Esse sono deboli, molli, magre, pallide, con debolezza cardiaca, debolezza circolatoria e tendenza agli edemi. Nel rimedio, l’edema si trova dovunque; anasarco ed edema delle cavità sierose. Carattere particolare di questo edema è che si manifesta dopo un’emorragia. Nello stato anemico se segue immediatamente la perdita di sangue, compare l’edema. Questo è il tipo di paziente China. Stato catarrale di tutte le mucose. Catarro gastro-duodenale che finisce con l’itterizia. Malati cronici di fegato, con itterizia; che sono rimasti a lungo sotto l’influenza del miasma palustre, che sono deboli, sensibili, anemici. Si osservano casi di questo genere
nel Sud e il Sud-Ovest e lungo le valli del Mississipi. Si guarda la periodicità come il dato più importante di China, ma è un errore. La periodicità è un sintomo per il quale si deve dare il chinino. China ha la periodicità, ma non più di molti altri rimedi e l’indicazione non è così frequente come se la figurano coloro che fanno le prescrizioni meccanicamente. Gli allopati prescrivono il chinino per tutte quelle malattie in cui esiste una certa periodicità. La periodicità è sicuramente una caratteristica rimarchevole di questo rimedio. I dolori ritornano ogni giorno regolarmente a una data ora. La febbre intermittente compare con regolarità e segue un regolare corso. Una parte di queste periodicità è costituita da un aggravamento notturno, qualche volta allo scoccare della mezzanotte. Nella colica, questo avviene regolarmente ogni notte a mezzanotte; potrà passare, forse, una settimana prima che sospettiate una colica di China. Una certa signora aveva una colica e gonfiore addominale tutte le notti a mezzanotte. Dopo aver sofferto molte notti, un’unica dose di China eliminò ogni ulteriore disturbo. Emorragia nasale che si verifica ad intervalli regolari. Diarrea notturna. Molte feci in violente scariche, nere, acquose, durante la notte; di giorno solo dopo aver mangiato. Dopo aver mangiato c’è un aggravamento generale. Ricordatevi che si tratta di un paziente freddoloso, sensibile alle correnti d’aria e al freddo, le cui affezioni sono provocate dall’esposizione all’aria fredda; sensibile alla palpazione, al movimento. Estrema irritabilità dei tessuti. China è indicato negli stati che fanno seguito ad una emorragia o alla perdita di altri liquidi organici; come avviene, per esempio, alle persone che soffrono per eccessi sessuali o vizi segreti. Esse sono diventate deboli, insonni e irritabili. Vi è debolezza e uno stato di freddo generale della cute; scosse e sussulti degli arti; stiramenti e crampi muscolari, sussulti cronici; convulsioni epilettiformi; debolezza paralitica; afflusso di sangue alla testa; tintinnii alle orecchie; oscuramento della vista; svenimento per un nonnulla. Questa è la cachessia di China e, se non perdete di vista questi fatti, non vi sorprenderete dello stato psichico. È esattamente quello che potreste prevedere in questo paziente nervoso e sensibile: debolezza mentale; inattitudine a pensare o a ricordare; di notte pieno di timore; ha paura 423 degli animali, dei cani, di ciò che si arrampica. Vuole suicidarsi, ma non ne ha il coraggio. La mente gradualmente si indebolisce. Il soggetto usa espressioni inesatte o adopera male le parole. Resta disteso la notte perfettamente sveglio, elaborando piani e teorie, fabbricando castelli in aria, sognando le cose meravigliose che un giorno realizzerà. La mattina, si stupisce di aver potuto avere quei folli pensieri. Dopo aver dormito, ha la mente chiara e considera con maggiore filosofia le cose della vita. È incapace di sostenere qualsiasi attività psichica che implica un determinato lavoro. Teme il lavoro. È apatico, indifferente, psichicamente depresso, silenzioso, senza voglia di pensare. È incapace di dirigere la propria mente, di ottenere quello che vorrebbe. Vi rendete conto che non si tratta ancora di vera follia. Questo stato psichico si verifica dopo un’emorragia. Insonnia dopo un’emorragia. Una donna, dopo aver subito un’ingente perdita di sangue, resterà insonne per parecchie notti. Dopo un’emorragia può esserci dello stordimento; ne è una conseguenza naturale: stordimento e svenimento. Ma di solito, dopo alcuni giorni di dieta appropriata, questi sintomi scompaiono. Col paziente China invece vanno di male in peggio. La donna che ha subito una fortissima emorragia non ricostituisce più il proprio sangue. C’è una cattiva assimilazione e la vertigine persisterà per giorni e settimane. China rimetterà tutto in ordine.
Cefalea. Mal di testa congestizi in organismi logori. Estremità fredde e corpo coperto da sudori freddi. Dolori taglienti, laceranti. Pressione e battiti. Appena l’aria colpisce anche per poco la testa, arrivano i dolori. Cefalea che migliora in una stanza calda; si aggrava invece col contatto, col movimento, col freddo. Ecco le grandi linee. Anche un leggero contatto aggrava il disturbo. Ma notate bene l’eccezione: la pressione forte migliora i dolori di China, come la pressione leggera li aggrava. Sensibilità dei tessuti; sensibilità lungo il tracciato dei nervi; i dolori sono provocati dal contatto, dall’aria fredda. Fitte in testa, con pulsazioni alle tempie, che si possono percepire con le dita; migliorate da una pressione forte, ma aggravate dal semplice contatto. La scossa e il movimento della deambulazione provocano la cefalea. Il semplice fatto di girarsi nel letto fa male. Il paziente non può andare in auto né su qualcosa che lo scuota. Sta meglio con una forte pressione. Cefalee con pulsazioni, aggravate dalla corrente d’aria, all’aria aperta, dal più leggero contatto; migliorati dalla pressione forte. Il cuoio capelluto dà la sensazione che i capelli siano tirati a ciuffi. Sensibilità al contatto. Sudorazione profusa del cuoio capelluto. Cefalee che peggiorano di notte. Cefalee dovute ad eccessi sessuali e perdita di liquidi organici. Arriviamo ora agli occhi. Il rimedio presenta: fotofobia. Sclerotiche gialle. L’esposizione al vento freddo provoca nevralgie; stando tranquillo e al caldo sta meglio. «Cecità notturna, vista annebbiata. Sensazione di avere della sabbia negli occhi. I dolori si aggravano con la luce. Sta meglio al buio». All’orecchio e al naso si ritrova la stessa sensibilità degli occhi; il più piccolo rumore è penoso. Suoni di campane, ruggiti, ronzii, rumori musicali, stridio come quello dei grilli alle orecchie. Catarro secco nell’orecchio medio. Non è raro vedere che il risultato di tale stato è la diminuzione dell’udito. Questo diminuisce gradualmente fino alla totale sordità; dopo che il paziente ha perduto ogni attitudine a discernere i suoni articolati, rimangono a lungo nell’orecchio i rumori. Otorrea. Secrezioni fetide, ematiche, purulente. China Lezioni di Materia Medica Omeopatica 424
Frequente epistassi nei pazienti anemici. In questi casi si ritrova la secchezza e lo stato catarrale. Corizza secca, o corizza con secrezione, che è stata bloccata e provoca violente cefalee Gli odori provocano la nausea. C’è sensibilità agli odori dei fiori, della cucina, del tabacco. Lo gote sono scavate, la faccia sciupata, giallastra, anemica, malaticcia. Durante la febbre e a volte durante il brivido la faccia è rossa, ma è pallida, giallastra, malaticcia quando la febbre non c’è. Nevralgia alla faccia; dolori come se si lacerasse, si strappasse; dolori come coltellate, con le abituali modalità. Le vene della faccia sono dilatate. È un segno osservato frequentemente durante la febbre e i sudori delle febbri intermittenti di China. I denti si scalzano, le gengive gonfiano. Durante la masticazione i denti dolgono ; danno la sensazione di essere troppo lunghi. Odontalgie al minimo colpo di freddo. Dolore lacerante ai denti come se venissero estirpati ogni volta che il bambino si attacca al seno. Essudazioni nere e fetide attorno ai denti e sulle gengive; grande putridume nelle forme sub-acute di febbre. Il gusto è estremamente acuito. Esso è talmente esagerato che niente ha il sapore naturale. «Sapore amaro in bocca». Gli alimenti hanno gusto amaro o troppo salato. La punta della lingua brucia come ci fosse pepe. Bbocca e gola secche. Difficoltà di deglutizione.
A volte c’è una fame da lupo, ma una delle caratteristiche più comuni è il disgusto per tutto; l’avversione per tutti gli alimenti. Per quel che concerne il bisogno di mangiare, il paziente China è spesso indifferente. Si mette a tavola, trova il cibo molto buono e si riempie lo stomaco. Ma per lui, mangiare o meno è più o meno la stessa cosa. «Disgustato e ha molta fame». «Affamato e, contemporaneamente senza appetito. Indifferenza per il mangiare e il bere. Solo mangiando ritrova un po’ di appetito e il normale sapore degli alimenti. Inappetenza. Avversione per il pane». Il suo appetito varia. La sete è particolare. Il paziente vi dirà: «So che mi sta arrivando il brivido per la sete che ho». Sete prima del brivido, ma appena il brivido arriva, non ne ha più. Poi, quando comincia a riscaldarsi, torna la sete; vale a dire che nel periodo in cui le due cose si sovrappongono il paziente ha sete, poi quando il brivido è completamente scomparso ed è tornato il calore, anche la sete si attenua e il paziente ha bisogno solo di umettarsi la bocca. Ma quando la crisi di calore comincia ad attenuarsi, egli aumenta la quantità di acqua, e durante tutto il periodo del sudore non c’è acqua che gli basti. Sete prima e dopo il brivido e sete durante la sudorazione. Non c’è sete durante il brivido. Non ce n’è durante il periodo di calore. Guarirete più casi di febbre intermittente con Ipeca e Nux vomica che non con China. China ha brivido, febbre e sudorazione ben definiti. Sintomi gastrici dopo aver mangiato pesce o frutta, o aver bevuto vino. Dilatazione fin quasi a scoppiare a causa della flatulenza. Vi sono eruttazioni continue, urenti e forti, che tuttavia, per l’eccessiva flatulenza, non danno sollievo. In Carbo vegetabilis, dopo qualche eruttazione c’è un certo sollievo. Lycopodium possiede entrambe le cose. Dilatazione timpanica dell’addome e dello stomaco nelle forme adinamiche della febbre. Il paziente non si può muovere a causa del dolore intestinale. Vomito di sangue, seguito talvolta da edema agli arti. «Singhiozzo, nausea, vomito, eruttazioni che hanno il sapore degli 425 alimenti e sono amare e agre. Vomito frequente. Vomito di muco agro, di bile, di sangue». Questo spesso avviene di notte. Pulsazioni allo stomaco e borborigmi. Sensazione di freddo allo stomaco. Fermentazione dopo aver mangiato frutta. Acidità. Disturbi allo stomaco dopo aver ingerito latte. Diarrea. Evacuazioni intestinali abbondanti, acquose, nere. Gorgoglii e borborigmi nell’intestino. Evacuazione subito dopo aver mangiato e di notte. Espulsione di una gran quantità di gas intestinali. Feci sempre più liquide. Diarrea cronica con dimagrimento e aggravamento notturno. Anche Petroleum ha una diarrea cronica, ma solo di giorno. Riguardo agli organi genitali maschili, la caratteristica più notevole è la debolezza. Per gli organi genitali femminili, si riscontra una diversa categoria di stati. In una donna che è stata soggetta alle emorragie uterine, potete aspettarvi, in ogni momento, un’improvvisa crisi acuta di infiammazione ovarica. Metrorragie. Prolasso. Mestruazioni in anticipo e ipermenorrea; sangue nero in grumi; coliche mestruali; metrorragia. Dolori e convulsioni; le convulsioni vengono durante l’emorragia; crampi all’utero contemporaneamente all’emorragia; dolori come quelli del parto; suoni di campane alle orecchie; perdita della vista; la paziente scivola nel letto. Dopo il parto, i lochi sono molto abbondanti e durano troppo a lungo. Alterazione della salute per allattamento prolungato; odontalgie, nevralgie facciali. Respirazione difficoltosa; rantoli al torace che si riempie di muco; asma. «Pressione al torace, come per un violento afflusso di sangue; violente palpitazioni, sputo di sangue, improvvisa prostrazione». Tosse secca, soffocante la notte; sudori notturni profusi. Dolori
al torace; sensibilità al freddo che aumenta progressivamente; faccia calda e arrossata con mani fredde. Lungo il rachide si riscontrano punti dolenti. Dolori di lacerazione e fitte agli arti, causati dal contatto e dal raffreddamento, che migliorano col calore e con una pressione forte e hanno un aggravamento notturno. «Debolezza delle ginocchia, specialmente camminando ». China guarisce le forme adinamiche della febbre, remittente o intermittente, del tifo e della malaria. China Lezioni di Materia Medica Omeopatica 426
CICUTA VIROSA Questo rimedio è molto interessante per la sua tendenza convulsiva. Esso aumenta talmente l’irritabilità di tutto il sistema nervoso che basta una qualsiasi pressione su una parte del corpo per determinare le convulsioni. Le convulsioni si propagano dal centro alla periferia; i primi ad essere toccati sono la testa, il volto e gli occhi. Un’aura allo stomaco avverte dell’avvicinarsi della convulsione. Alcuni malesseri partono dal torace, specialmente dal cuore; il brivido comincia dal torace: c’è, vicino al cuore, una sensazione di freddo che da lì si estende alle altre parti del corpo. Le convulsioni cominciano spesso dalla testa e dalla gola e si irradiano verso il basso. L’intero corpo è in un tale stato di tensione che un’emozione provoca come un fuoco che imperversa attraverso il corpo e determina le convulsioni. Ogni irritazione della gola o dell’esofago scatenerà in quella zona violente convulsioni. Se questo paziente inghiotte una lisca, invece di sentire solo una puntura come accadrebbe agli individui flemmatici, sente un’irritazione talmente forte che provoca uno spasmo che poi si estende alle altre parti del corpo. Cicuta era l’antico rimedio per il tetano e per gli spasmi provocati da schegge nella pelle o sotto le unghia, che rivaleggiava con Belladonna. Oggi i rimedi indicati più frequentemente per i traumi dei nervi sono Ledum e Hypericum. Una curiosa caratteristica di Cicuta è che alcuni dei suoi sintomi fanno pensare alla catalessi. Esso effettivamente può presentare la catalessi o uno stato molto simile. Il paziente non ricorda niente di ciò che è successo o di ciò che ha detto in un certo lasso di tempo. Non riconosce nessuno; resta sdraiato senza riconoscere chicchessia, ma quando gli si fa una domanda risponde correttamente; in seguito non ha alcun ricordo di quello che è successo. Cicuta è una sostanza capace di determinare una irritazione cerebro-spinale: la testa è tirata all’indietro e l’individuo ha degli opistotoni; tutte le membra sono in convulsione e rigide. Ha guarito affezioni nervose traumatiche come il tetano, il trisma, l’epilessia e le convulsioni epilettiformi. Con i suoi acuti dolori intestinali compaiono movimenti convulsivi e convulsioni. Se il paziente ha un disturbo allo stomaco o freddo allo stomaco, se ha paura o altri sintomi psichici, avrà delle convulsioni. È estremamente sensibile alla palpazione; la palpazione e le correnti d’aria provocano le convulsioni. Queste si propagano dall’alto in basso, al contrario di quelle di Cuprum. Le convulsioni di Cuprum si propagano dalle estremità al centro; vale a dire che le piccole convulsioni, che non sono altro che crampi, cominciano dalle dita, poi passano alle mani e in seguito al torace e a tutto il corpo. In Cicuta le piccole convulsioni della testa, degli occhi, e della gola scendono lungo la schiena fino alle estremità in violente contorsioni. Le convulsioni di Secale cominciano a volte dal volto.
Vi sono momenti in cui il paziente non riconosce nessuno, ma quando lo toccano o gli parlano egli risponde correttamente. Riprende coscienza improvvisamente e non ricorda 427 più niente di quello che è successo. Mescola presente e passato. Immagina di essere un bambino. Nella sua mente è tutto strano e confuso. Non sa più dove sia. I volti dei vecchi amici gli sembrano sconosciuti; li osserva e si chiede se sono le stesse persone che frequentava prima. La sua casa e i luoghi familiari gli sembrano bizzarri. Le voci hanno alle sue orecchie un suono strano. In lui la vista, l’odorato e tutti gli altri sensi particolari sono turbati e confusi. È in uno stato confusionale per quello che lo riguarda, per quello che riguarda la sua età e le circostanze della sua vita. Una donna, uscendo dalla sua crisi di catalessi, adotta spesso un comportamento puerile. Un uomo crede di essere un bambino e agisce di conseguenza; ha un riso idiota, si diverte con i giocattoli e compie altre azioni che sono di solito appannaggio dell’infanzia. Ha l’impressione di essere in un luogo sconosciuto, cosa che suscita in lui la paura. Pensa all’avvenire con ansia. Ha torpore psichico; la perdita delle idee e delle sensazioni si estende per un certo periodo di tempo. Presenta lacune della memoria per ore o per giorni con o senza convulsioni. Le convulsioni generalmente prendono il posto dello stato di estasi o di catalessi. Natrum muriaticum ha uno stato psichico abbastanza simile a quello di questo rimedio; il paziente Natrum muriaticum attende in effetti a tutte le proprie occupazioni casalinghe e ad ogni altro lavoro e, il giorno dopo, non ricorda più niente. Anche Nux moschata è un altro rimedio che ha la testa completamente vuota, una distrazione totale, pur attendendo alle proprie occupazioni. Il paziente ha desideri particolari: vuole mangiare carbone e altri prodotti curiosi, perché è incapace di distinguere le sostanze commestibili da quelle inadatte ad essere consumate; mangia carbone e patate crude. Vuole stare solo, detesta la società, urla, balla; ama i giocattoli, fa le capriole come un bambino. Resta a letto a lamentarsi e a gemere. È preso da grande agitazione; il bambino si aggrappa ai vestiti con aria spaventata. Questo atteggiamento si può manifestare prima delle convulsioni; l’espressione del volto rivela un profondo orrore, e tuttavia il paziente, quando la convulsione finisce, non ha alcun ricordo di quell’orrore. Questo stato di ansia e di paura si manifesta dopo l’inizio della crisi, ma prima della comparsa delle convulsioni. Tra una convulsione e l’altra il paziente è dolce, gentile, placido e compiacente, cosa che lo distingue da Strych e da Nux vomica. Le convulsioni di Nux vomica sono generalizzate e, se si tocca il paziente e se ci sono correnti d’aria, si aggravano; il corpo allora è azzurrognolo o purpureo, ma tra una convulsione e l’altra il paziente è molto irritabile. Naturalmente quando i pazienti escono da una convulsione per entrare in un’altra non potete accorgervene ma, al di fuori delle convulsioni, il paziente Nux vomica è molto irritabile. Il paziente Cicuta, al di fuori delle convulsioni, è preso da tristezza, da ansia, da idee nere, va incontro alla sventura, le storie tristi lo emozionano molto, è pessimista. La società, la compagnia lo spaventano, vuole stare solo. È diffidente e fugge i propri simili; disprezza gli altri; sopravvaluta se stesso. Questo sintomo lo fa somigliare a Platina, ma fra i due rimedi è la sola somiglianza. È pieno di paura; uno spavento scatenerà le convulsioni, come in Opium, Ignatia, Aconitum. Cicuta è soggetto alle vertigini in modo notevole. In lui tutti i sensi sono violentemente eccitati. Gli oggetti sembra che girino intorno. Ha la vertigine mentre cammina, con gli
occhi vitrei, ecc. Cicuta virosa Lezioni di Materia Medica Omeopatica 428
Malesseri provocati da traumi cranici, da colpi alla testa. Molto spesso nella zona colpita non ci sono disturbi; anche se c’è una compressione può capitare che tutti i dolori compaiano in punti distanti; stiramenti nei muscoli e crampi. Commozione cerebrale che provoca affezioni traumatiche croniche, specialmente spasmi. Emicranie che costringono il paziente a rimanere seduto perfettamente dritto e immobile. Cefalea con la sensazione quando cammina che il cervello si sia staccato; il dolore cessa quando il paziente pensa alla sua esatta natura. Questo rimedio ha guarito la meningite cerebro-spinale con convulsioni quando queste peggioravano se si toccava il paziente ed erano concomitanti a febbre e ad un aspetto uniformemente macchiato-chiazzato della pelle. Sintomi psichici e cerebrali post-traumatici. Durante il periodo di invasione della meningite cerebro-spinale il paziente sta seduto su una sedia e parla come se niente fosse fino al momento in cui, in un lampo, passa in uno stato nel quale non riconosce nessuno; cade riverso, esanime; viene messo a letto e, sebbene risponda alle domande, resta in uno stato di semicoscienza in cui non riconosce nessuno. In questo stato si possono verificare degli spasmi: la testa è gettata indietro dagli spasmi; vi sono scosse che tirano la testa indietro; gli spasmi cominciano dalla testa e procedono verso il basso. Vi sono violente scosse alla testa, alle braccia e alle gambe. Testa caldissima ed estremità fredde, come in Belladonna, durante le convulsioni. Traspirazione del cuoio capelluto durante il sonno. Il bambino gira la testa da un lato all’altro. La testa è caldissima. Convulsioni dei muscoli dell’occhio; pupille dilatate e insensibili; il paziente è disteso sempre allo stesso posto, con gli occhi spalancati, fissi, vitrei, e i globi oculari girati in alto, come il paziente Cuprum. In seguito all’irritazione cerebrale, il solo spasmo che presenterà il bambino sarà forse lo strabismo. Il bambino diventa strabico tutte le volte che si spaventa; quando viene toccato, quando ha freddo, dopo una caduta nella quale ha battuto la testa, e periodicamente, diventa strabico. Il naso se viene toccato è sensibile. Il contatto e le scosse provocano disturbi; è per questo che Cicuta è stato tanto utile e fu il primo rimedio usato per gli effetti dei traumi con irritabilità e ipersensibilità. Il rimedio ha sintomi dovuti alla rasatura; è utile in caso di eruzioni nei favoriti; sicosi della barba; forti eruzioni sul volto dovunque crescano i peli dei favoriti. Eruzioni sulle gote che somigliano all’eczema. Gonfiore delle ghiandole sub-mascellari. Eruzioni erisipelatose. Cicuta è molto simile a Conium in quello che riguarda le labbra e le palpebre, dove una leggerissima pressione produce l’indurimento. Ha guarito epiteliomi delle labbra. Le affezioni della gola sono soprattutto spasmodiche. Dopo aver inghiottito una lisca di pesce o una spina che si è fermata in gola, il paziente ha uno spasmo. Dopo aver preso Cicuta, lo spasmo cesserà e il corpo estraneo potrà essere rimosso. Questo rimedio è utile nel caso in cui ci sia un trauma accompagnato da una violenta soffocazione che ne impedisce l’esame. Sensazione di freddo al torace; spasmi al torace. Il paziente ha l’impressione che il suo cuore cessi di battere. Sintomi spasmodici al dorso; opistotoni.
Tutti i malesseri degli arti hanno carattere spasmodico. 429
CINA Cina è prima di tutto un rimedio per l’infanzia, ma si applica ad alcuni stati dell’adulto ai quali si pensa raramente. Una importante caratteristica che si riscontra un po’ dovunque è la sua suscettibilità, psichica e fisica. Il bambino vuole qualcosa, ma non sa cosa. Se lo si tocca sta peggio, e sta peggio anche se lo si guarda o se vede estranei. La pelle, se viene toccata, è sensibile. La sensibilità del cuoio capelluto, della nuca, delle spalle, e delle braccia è tale che è quasi un dolore, come una contusione. L’iperestesia è allo stesso tempo psichica e fisica. Non è necessario che annotiate nei vostri appunti la vecchia abitudine di somministrare Cina per i vermi, perché se siete guidati dai sintomi, il paziente guarirà e i vermi spariranno. Il paziente è disturbato da ogni più piccola cosa; sta peggio dopo aver mangiato, anche un pasto leggero. Il bambino consuma una cena frugale e sogna tutta la notte; nel sonno ha sussulti e scosse; si sveglia improvvisamente per la paura, parla con eccitazione di quello che ha sognato, lo crede reale, e vede cani, fantasmi e le cose spaventose che ha sognato. Il sogno continua nella veglia. Il bambino lancia acute grida, trema e, quando si sveglia, è fortemente ansioso. Geme e si lamenta. Benché il piccolo malato si aggravi quando lo si tocca, vuole tuttavia essere preso in braccio e vuole che ci si occupi di lui come Chamomilla; e, benché non sia così violentemente irritabile come Chamomilla, tuttavia bisogna prenderlo in braccio. Nello stesso momento in cui lo si prende dalla culla, piange perché viene preso; il primo contatto lo fa stare peggio. Questo aggravamento per essere toccato e questa sensibilità si ritrovano nelle convulsioni e nella febbre, insieme al delirio, gli occhi vitrei, la bocca tirata e un cerchio biancastro attorno al naso e alla bocca. Con i disturbi di stomaco dopo aver mangiato ha le convulsioni, con testa riversa e occhi vitrei. Lo stomaco è acido, e il bambino rigurgita continuamente latte acido ed emette gas acidi. Il bambino odora di acido, la madre dice che «il pupo ha l’alito dei vermi», ma si sente lo stesso odore quando non ha i vermi. Nelle convulsioni, perde conoscenza e ha la schiuma alla bocca. Allucinazioni dell’odorato, della vista e del gusto durante il delirio, dopo essersi raffreddati o svegliandosi dopo aver dormito. Il paziente si sveglia con delle fantasticherie. Le cose hanno odore e gusto diversi. Il gusto e il tatto sono esagerati o alterati. In alcuni casi di idrocefalia interna senza allargamento del cranio, ma con aumento del liquido nei ventricoli e nel canale centrale del midollo spinale, i pazienti presentano i sintomi di Cina. La testa rotola sul cuscino; ci sono frequenti crisi di cefalea; sensibilità alle scosse. È impossibile toccare il paziente o fare un’esplorazione mediante percussione lungo il midollo spinale senza provocare la cefalea; col sole si aggrava sempre; al sole la testa è calda e i piedi freddi. Cina guarirà alcuni di questi casi. I pazienti non possono sopportare niente che li disturbi perchè questo provoca le convulsioni. Non si possono Lezioni di Materia Medica Omeopatica 430 punire perché la punizione provoca le convulsioni. Se l’acquedotto di Sylvius (1) è chiuso, i pazienti sono incurabili, la eccessiva pressione interna continuerà ad aumentare e ne moriranno. I casi congeniti di questo genere sono incurabili. Cefalea sorda con sensibilità agli occhi; cefalea prima e dopo le crisi epilettiche e dopo gli attacchi di malaria; sensibilità del cranio prima e durante la cefalea. È impossibile pettinare i bambini Cina; e la donna Cina, nelle affezioni della testa e dei nervi, è costretta
a lasciare i capelli sciolti. C’è il freddo agli arti e anche il prurito alla cute, ma sono predominanti i sintomi della testa. Per un nonnulla che disturbi la sfera mentale, il paziente non può digerire e ha la diarrea. Gli accidenti peggiorano in estate; il caldo agisce sul cervello, ne arresta le funzioni, e allora compare la diarrea, con feci verdi, mucose, o feci bianche, e il bambino vomita. Il campo di Cina è soprattutto il cervello; gli ordini non arrivano più al cervello e così si sviluppano sintomi gastrici, e compaiono i vermi. Se guarirete i pazienti, i vermi saranno espulsi dai succhi gastrici sani. Il bambino gira la testa da un lato all’altro. Talvolta, girando la testa da un lato all’altro, i dolori si calmano. Osserverete questo nelle donne sensibili che sono costrette a lasciare i propri capelli sciolti; quello che dà sollievo è fare girare la testa, non scuoterla come dicono i testi; quello è troppo violento. Visioni colorate di ogni genere. Gli oggetti sembrano gialli. Il rimedio è utile alle donne sensibili, alle donne nervose e sensibili che quando usano gli occhi stanno sempre peggio e hanno mal di testa e male agli occhi quando cuciono. Sotto questo aspetto Cina somiglia a Ruta, con sintomi di stanchezza oculare. L’indicazione non è tanto per i giovani, quanto, soprattutto, per la incipiente presbiopia delle donne di una certa età, quando fanno uno sforzo per leggere o per fare lavori minuti. La paziente si stropiccia gli occhi e allora vede più chiaro. C’è buio davanti agli occhi alzandosi dal letto; colorazioni diverse, specialmente giallo. Quando ci sono i vermi, si verifica lo strabismo che dipende il realtà dai disturbi cerebrali, perché ne dipendono anche gli stessi vermi. Faccia scavata, impallidita, retrazione delle ali del naso. Cerchio blu o linea grigia intorno alla bocca. «Segno sicuro di vermi», dice la madre. Il bambino si strofina il naso con le mani o lo strofina sul cuscino, o sulla spalla della balia. Si infila le dita nel naso fino a farne uscire il sangue. L’aspetto malaticcio è impressionante, ma è indice di disturbi cerebrali, di disturbi centrali. I sintomi cerebrali sono della più alta intensità e molto importanti. Se i bambini sono spaventati, picchiati o rimproverati, il cervello si turba e lo stomaco ne risente. Sopravviene allora l’indigestione e l’intestino ospiterà i vermi; aspetto bianco o blu del contorno della bocca e digrignare di denti durante il sonno. Se il bambino non ha ancora messo i denti, ha un movimento di masticazione, un movimento da una parte all’altra. Sensibilità dei denti all’aria fredda e all’acqua fredda. Sanguinamento dalla bocca e dal naso. Inghiottire i liquidi diventa impossibile; essi scendono gorgogliando lungo l’esofago – prima e dopo le convulsioni. Quando esistono sintomi della testa, il latte 1. «Iter a tertio ad quartum ventriculum», nel testo inglese. (N.d.T.)
431 o l’acqua scendono lungo l’esofago gorgogliando con un rumore simile al chiocciare. Questo avviene nella diarrea e nel vomito accompagnati da sintomi cerebrali. Anche Arsenicum e Cuprum presentano molti gorgoglii lungo l’esofago nella deglutizione. Movimenti coreici che si estendono alla lingua. Il bambino o l’adulto dopo aver mangiato non è sazio, ha ancora fame. Lo stomaco è pieno e ciononostante il soggetto è affamato. Dopo che ha vomitato, si potrebbe credere che il paziente abbia dell’avversione per il cibo, ma in Cina c’è la stessa sensazione di vuoto e di fame. Quando dopo aver mangiato c’è uno stiramento allo stomaco, o quando il bambino che ha preso tutto quello che poteva ingoiare, reclama ancora il biberon, o quando vuota lo stomaco sputando e vomitando gli alimenti per tendere poi le braccia gemendo e piangendo per averne altri, pensate a Cina. Quando beve vino, come se fosse aceto, ha il brivido.
L’addome è duro e teso. Molto spesso il bambino Cina si gira a pancia in giù e si addormenta in quella posizione. Se lo si gira sul fianco, si sveglia. Quando è in braccio alla madre, si addormenta con l’addome appoggiato sulla spalla materna. Ma quando lo si rimette a letto di fianco, si sveglia. Se avete un bambino con feci copiose, a getto, di un estremo fetore, che sta meglio coricato sul ventre, che emette ancora feci coricandolo in modo diverso, allora il rimedio sarà Podophillum. Non sarà Cina. Le feci di Cina non sono abbondanti e spessissimo sono bianche. Tosse con occlusione la mattina. Tosse breve, spezzata durante la notte. Tosse spasmodica. Pertosse. Ipersensibilità alla palpazione; tremori, spasmi, corea; balbuzie spasmodica. Il bambino può dormire solo sul ventre o movendosi continuamente. Cina Lezioni di Materia Medica Omeopatica 432
CISTUS CANADENSIS Questo rimedio è un antipsorico e ha un’azione profonda. È molto simile a Calcarea, ma nella sua azione è più dolce. Ha la stessa spossatezza provocata dallo sforzo, la stessa dispnea, gli stessi sudori e lo stesso freddo che troviamo in Calcarea. Quello che attirerà irresistibilmente la vostra attenzione su un rimedio sarà la guarigione di un caso maligno e tipico. Ricordo la prima volta che la mia attenzione fu risolutamente attirata da Cistus. L’avevo messo sulla lista di quei rimedi da studiare ogni tanto ed ero arrivato alla conclusione che aveva solo un interesse secondario, fino a quando venne a consultarmi una ragazza di diciannove anni. Ella aveva le ghiandole del collo voluminose e dure, soprattutto le parotidi; aveva un’otorrea fetida; gli occhi erano infiammati e suppuravano, con screpolature agli angoli; le labbra erano spaccate e sanguinanti ed aveva del «salt rheum» (1) alla punta delle dita. Non riuscivo a fare coincidere Calcarea col suo caso, ma dopo un lungo studio mi sembrò che quello che faceva al caso suo era questo piccolo rimedio; e, sebbene avesse già preso un’enorme quantità di rimedi omeopatici, buoni o cattivi, questo la guarì. Cistus ha le ghiandole che si infiammano, gonfiano e suppurano. Produce carie e guarisce ulcere croniche. È adatto ai soggetti scrofolosi. È utile nella diarrea cronica, con ipertrofia delle ghiandole e anche a quei pazienti flaccidi, deboli di salute e pallidi che non possono salire una scala senza restare senza fiato. Tutte le sue mucose secernono un muco denso, giallastro, nauseabondo ed è per questo che è adatto per i catarri cronici e difficili. Il torace si riempie di muco e il paziente si sente meglio dopo aver espettorato, ma quando ha vuotato il torace ha l’impressione che questo sia escoriato rimedio presenta eruzioni, herpes, impetigini, eruzioni squamose, «salt rheum» (1) sulle mani e sulla punta delle dita, con screpolature e sanguinamento delle dita in inverno e dopo averle lavate con acqua fredda. Tutti i suoi malesseri peggiorano con lo sforzo psichico. È sovreccitabile. La tosse, la cefalea e i dolori si aggravano con lo sforzo psichico. I dolori hanno fitte che vanno dalla testa all’orecchio. Dolori lancinanti, pungenti, laceranti nelle parti infiammate. Secrezioni auricolari croniche che provengono da febbri eruttive. Dopo lo sforzo psichico, il paziente si sente come paralizzato, e la sovreccitazione psichica accresce le sue sofferenze come avviene in Calcarea e Borax. Se è assolutamente costretto a fare uno sforzo psichico, avrà mal di testa e, come in Lycopodium, la cefalea si calmerà dopo aver mangiato. Cefalea frontale con freddo. In una stanza calda il paziente traspira, e la sua traspirazione è fredda, e più traspira più ha freddo. Ha un dolore frontale con sudore freddo, e più
1. Salt rheum: Cfr. il capitolo Calcarea sulphurica.
433 ha freddo, più il dolore aumenta. Emicrania con grande prostrazione. Sensazione di freddo interno alla fronte, soprattutto in una stanza calda. Pesante dolore alla radice del naso con cefalea. La grande parotide è talmente ipertrofica che spinge la testa da un lato. Tumefazione dei linfonodi addominali durante la diarrea cronica e il gonfiore può essere di natura tubercolare. I linfonodi sono ipertrofici con o senza eruzioni. C’è una sensazione di reptazione in tutto il corpo; formicolio; punzecchiatura e strisciamento come se ci fossero formiche e senza eruzioni. Il paziente si gratta sino a scorticarsi per tentare di calmare il prurito e il pizzicore. Eruzioni sul volto; eczema. Eruzione nella zona delle orecchie. Sensazione di freddo o sensazione di bruciore nel naso: è difficile distinguere tra una cosa e l’altra. Nella corizza acuta il naso si riempie di uno spesso muco giallo e quando il paziente si soffia il naso, lascia le fosse nasali vuote e irritate; allora uno dirà che sente come una escoriazione, un altro che ha una sensazione di freddo, e un altro ancora lo descriverà come un bruciore. Il paziente sta meglio quando il naso è di nuovo pieno di muco. In Arsenicum il muco nasale è così irritante da bruciare, ma in Antimonium crudum, Aesculus e in questo rimedio il bruciore o la sensazione di escoriazione c’è quando il naso è vuoto. La sensazione di escoriazione, di freddo o di bruciore è provocata dall’inalazione di aria. C’è stata un’epidemia di corizza in cui questo dolore causato dall’inalazione di aria, questo grande bruciore provocato dall’aria inalata era il sintomo più forte. Ma non è nella corizza acuta che noi apprezziamo il valore di questo rimedio, ma piuttosto nei vecchi casi cronici con secrezione densa e sensazione di freddo o di bruciore al naso inalando aria. «Fitte acute, prurito intollerabile e grosse croste, con bruciore all’apofisi zigomatica destra». Questo rimedio ha guarito il lupus della faccia. Carie del mascellare inferiore. Lupus exedens. Dolore a tutte le articolazioni del volto. Cistus guarisce vecchie ulcere corrosive e profonde nelle vicinanze della caviglia e della tibia, con abbondanti secrezioni irritative, formicolio e gonfiore dei linfonodi, aggravati dall’acqua fredda di un bucato; estrema sensibilità all’aria; sintomi che migliorano solo quando il paziente ha caldo. I denti hanno ogni genere di disturbi; le gengive si ritraggono, i denti traballano; le gengive hanno un aspetto scorbutico. Qualcuno ha descritto per la gola la stessa sensazione di freddo che si ha nel naso – dolore urente e freddo. Bocca e gola sono piene di muco. La gola dà la sensazione di essere ruvida, come se fosse piena di sabbia. Alcuni punti in gola sono secchi. Nei catarri atrofici cronici la gola ha l’aspetto lucido, è brillante come fosse verniciata. Tutti i raffreddori si localizzano in gola. L’aria calda dà una sensazione piacevole in qualsiasi parte del corpo. Nei casi vecchi, sono colpiti i linfonodi che assumono un aspetto scrofoloso; sono ipertrofici; il paziente in quel caso desidera il calore; accende il riscaldamento, vuole sentire il calore nel naso, nella gola e nei polmoni. I pazienti che si avviano alla tubercolosi hanno questo desiderio di calore; sono freddolosi. Non sono freddi quando li si tocca, ma hanno soggettivamente freddo, sono freddolosi. Espettorazione di muco simile a gomma, soprattutto la mattina; i pilastri del velo palatino sono infiammati e secchi. Suppurazione delle ghiandole del collo. Cistus canadensis Lezioni di Materia Medica Omeopatica 434
I pazienti Cistus adorano gli alimenti piccanti e richiedono in particolare qualcosa che
li riscaldi, qualcosa che li tiri su, degli stimolanti; aringhe, formaggio; qualcosa di «forte». «Indurimento e infiammazione cronica delle ghiandole mammarie. Infiammazione e suppurazione del seno sinistro, con una sensazione di replezione al petto. Sensibilità al freddo» con le ghiandole infiammate. Osserviamo che questo rimedio tende a produrre un ingrossamento delle ghiandole, e questo ci farebbe pensare a lui nei tumori che colpiscono i linfonodi tributari. Le linfoghiandole cervicali sono ipertrofiche e formano come delle sfilze, delle corde con nodi come si vedono nel morbo di Hodgkin. C’è solo un numero limitato di rimedi che forma simili nodi ganglionari. Prurito della cute e delle mucose. Il prurito all’orecchio non migliora grattandolo e l’orecchio sotto l’effetto dello strofinamento e del grattamento continuo diventa come escoriato. Gli occhi prudono incessantemente. La gola è sede di un prurito continuo. Ad ogni istante c’è nel torace un solletico che provoca la tosse. C’è prurito all’ano e a tutti gli altri orifizi e il paziente strofina le parti che gli prudono fino a scorticarle e farle sanguinare. Scrofola; gonfiore e suppurazione delle ghiandole del collo. Eruzione sulla schiena. Dolore urente, simile a contusione, al coccige, che peggiora se si tocca. Questo è come Carbo animalis che ha un bruciore al coccige quando si tocca, specialmente se c’è una leggera ferita o in pazienti nervosi. Impetigini sulle mani; vescichette che trasudano dopo averle grattate. Malattie delle unghia. Punti duri, ispessiti sulle mani dei lavoratori manuali, con profonde screpolature. I sintomi febbrili non sono stati messi sufficientemente in evidenza. Nei casi cronici ci sono abbondanti sudorazioni con spossatezza. Sudorazioni notturne. 435
CLEMATIS ERECTA Clematis è stato sperimentato solo parzialmente e si applica di conseguenza solo a un piccolo numero di stati morbosi, che però sono molto importantie e pertanto bisogna studiarlo. Esso ha delle eruzioni vescicolose di carattere quasi erisipelatoso. Un sintomo psichico più o meno costante è la paura di essere solo, pur avendo timore della compagnia. L’individuo teme la necessità di avere compagnia e si direbbe che l’atmosfera è piena di cose terrificanti e angoscianti che non gli danno tregua; tutto ciò lo deprime. Questo rimedio, per lo stato psichico e i sintomi generali, sembra adatto alla costituzione sicotica. Sembra che convenga ai pazienti che hanno avuto una blenorragia soppressa di recente, perché dopo la scomparsa di questa malattia compare uno stato psichico simile a quello descritto con l’adenite. Clematis per quanto riguarda le eruzioni è abbastanza singolare. Non si penserebbe mai che da un piccolo arbusto così inoffensivo possa venire tanto male; ma vi sono persone per l’appunto che sono sensibili a questa pianta come a Rhus toxicodendron, e, per le sue manifestazioni, essa somiglia molto a Rhus. Essa produce un avvelenamento forte come quello di Rhus. Potrei parlare qui di parecchi rimedi che hanno un rapporto col veleno di Rhus. Vi sono molti rimedi che hanno un’eruzione vescicolare simile a quella di Rhus, e voi dovrete usarli più o meno tutti nei loro rapporti di antidoto gli uni nei confronti degli altri, ma è bene, in un dato caso, sapere con certezza quale ha prodotto il veleno. Croton tiglium, Rhus toxicodendron, Ranunculus bulbosus, Anacardium e Clematis a volte si somigliano talmente che io non sono capace di distinguerli attraverso le loro eruzioni. Sono tutti sufficientemente simili gli uni agli altri da diventare antidoti universali. Tutti
hanno un’azione più profonda di Rhus. Ranunculus, il piccolo bottone d’oro, ha guarito epiteliomi delle palpebre. Ha guarito affezioni cancerose, sicché abbiamo il diritto di dire che penetra profondamente nei tessuti. Troviamo una parte delle manifestazioni di Clematis sul cuoio capelluto: eruzioni vescicolari con molto prurito, punture, strisciamenti. E ciò che è vero dell’eruzione del cuoio capelluto sarà vero dell’eruzione di Clematis anche altrove. Questa si aggraverà quando il paziente si lava; brucierà e arderà e dopo essere stata lavata sarà quasi in uno stato flogistico. Paragonate questa modalità alle caratteristiche interne del rimedio. Il dolore ai denti e alle mascelle è violento ma, mentre l’eruzione peggiora con le compresse fredde, il dolore all’interno della mascella e ai denti si calma tenendo acqua fredda in bocca ed è violentemente aggravato dal calore in generale e dal calore del letto in particolare. L’eruzione peggiora col calore del letto, ma anche lavandola con acqua fredda. Per vedere se un’eruzione è un’eruzione di Rhus o se appartiene a Clematis o a qualche altro rimedio, dobbiamo entrare un poco nei dettagli. Ci sono eruzioni di vescichette che si Lezioni di Materia Medica Omeopatica 436 riempono di un liquido giallo e si induriscono alla base. Questo rimedio produce eruzioni molto simili all’herpes e all’eczema, eruzioni che si estendono. Viste al primo stadio saranno vescicolari; viste in seguito avranno l’aspetto di un’ulcera. Forme di herpes semplici e gravi. Herpes zoster intorno al corpo. «Bruciore e dolore tormentoso agli occhi, che aumentano quando si chiudono. Irite. Occhi infiammati, sporgenti, indeboliti. Blefarite cronica». I dolori relativi ai denti si aggravano col calore del letto, e questa è una modalità generale; vengono di notte, si acuiscono tenendo in bocca alimenti caldi e si calmano tenendo in bocca acqua fredda. Dolori pungenti e stiranti ai denti; peggiori di notte; calmati per un momento tenendo acqua fredda in bocca; si attenuano inalando aria fredda; si acuiscono col calore del letto. L'odontalgia è tollerabile di giorno, ma appena il paziente si mette a letto in posizione orizzontale aumenta sino a raggiungere livelli intollerabili. Il dolore a un dente cariato si calma con l’acqua fredda o inalando aria fredda. Il gonfiore dei linfonodi inguinali è una caratteristica notevole anche quando è relativo ad uno scirro. Può essere anche conseguenza di una blenorragia bloccata o di un reumatismo articolare. Dolore e gonfiore del cordone spermatico destro, che peggiora di notte, camminando e col calore del letto. Cosa curiosa, in questo rimedio che ha disturbi bilaterali; i linfonodi della parte destra sono più colpiti di quelli della parte sinistra. Ha causato molti disturbi alla vescica. Bisogno costante di urinare, con tenesmo molto doloroso. La secrezione urinaria si arresta e ricomincia. L’uretra, se viene pressata, duole. La minzione è notevolmente lenta, avviene solo con un flusso debole per il restringimento dell’uretra. È nella natura di questo rimedio provocare l’infiltrazione e l’infiammazione dei tessuti; è per questo che è utile nei casi di blenorragie che sono state lente a riassorbirsi e che sono state trattate con iniezioni. Questa infiammazione uretrale che si trascina sfocerà in un’infiltrazione, cosicché l’uretra sarà come una corda da frusta e sarà dolente se subirà una pressione; questo processo andrà avanti finché il canale sarà quasi ostruito. Quando Clematis è indicato, vi sorprenderete nel constatare, dopo averlo somministrato, che la secrezione urinaria ricomincerà e che presto il vecchio restringimento sarà sparito. Nel
giro di due o tre mesi il paziente non risentirà più niente. Una caratteristica singolare relativa all’urina, alla vescica, ecc., è l’impossibilità per il paziente di vuotare completamente la vescica. Egli ha sempre l’impressione che vi resti un po’ d’urina e quando crede di aver finito di urinare ci sono sempre delle gocce che continuano a fuoriuscire. Questo è un normale sintomo di restringimento. «Impossibilità di emettere tutta l’urina in una volta sola. Il bruciore si verifica in modo più forte all’inizio della minzione; durante la minzione vi sono punture all’uretra e quando il paziente ha finito di urinare il bruciore continua. Secrezione di pus denso dall’uretra». Clematis raramente è indicato nel primissimo stadio della blenorragia al momento più acuto dell’infiammazione, ma lo è nei casi che tendono a prolungarsi, come anche nelle sequele di blenorragia se la secrezione è stata bloccata. L’orchite in queste condizioni è normale e Clematis è uno dei rimedi utili. Cosa curiosa, la parte destra del corpo è colpita più spesso di quella sinistra. La secrezione urinaria è intermittente; l’urina si arresta e ricomincia a scorrere mentre l’uretra è come una corda dura. 437 Il cordone spermatico destro è molto sensibile. Dolore con stiramento ai testicoli. I testicoli sono dolenti, infiammati e gonfi. Orchite con gonfiore molto doloroso e indurimento. Quando il dolore diminuisce – avrete probabilmente somministrato Pulsatilla che era il rimedio del momento ma che non ha completamente guarito il caso – rimane l’indurimento del testicolo: è venuto il momento di somministrare Clematis. Gonfiore della metà destra dello scroto che si è ispessito e pende molto basso. Sulle donne sono state fatte poche sperimentazioni, cosa spiacevole, perché sarebbe bene sapere se questo rimedio colpisce le ovaie come fa con i testicoli. È stato utilizzato clinicamente e ha guarito molti disturbi femminili, specialmente la mastite. «Ulcerazione e indurimento delle ghiandole. Scirro al seno con indurimento e ulcerazione. Scirro al seno sinistro con punture alla spalla»; questo è un sintomo clinico; «si aggrava di notte». La paziente non sopporta di essere scoperta. Clematis possiede stati reumatici agli arti in seguito alla soppressione di una blenorragia. Il paziente ha una grande debolezza nervosa e movimenti convulsivi dei muscoli. Sente dolore sdraiandosi e al momento di addormentarsi. Ha come delle scosse elettriche; delle contrazioni nervose, delle scosse come se fosse attraversato da una corrente faradica. Ha anche un generale stato febbrile, ma niente di impressionante. Cute. Eruzioni vescicolari sul corpo. Eruzioni erpetiche qua e là; questo rimedio è soggetto all’herpes. «Eruzioni di vescicole e pustole; dalle prime cola un essudato acquoso, chiaro; dalle seconde, un liquido purulento». Vescichette gialle e pustole gialle. In questo rimedio sono frequenti entrambe. «Eruzioni scure, urenti con violento prurito». Herpes che si ulcera. Ulcere icorose, che si estendono. Clematis erecta Lezioni di Materia Medica Omeopatica 438
COCCULUS INDICUS Come facciamo abitualmente, studieremo per primi i sintomi generali e quelli psichici. Cocculus rallenta tutte le attività del corpo e della mente, producendo una specie di debolezza paralitica. È in ritardo in tutte le sue azioni. Tutte le stimolazioni fatte sui nervi raggiungono lentamente i centri nervosi. Se pizzicate il paziente all’alluce, invece di gridare subito: «Ahi» lo fa dopo un minuto. Risponde alle domande lentamente, dopo un momento di apparente riflessione, ma invece fa così perché per lui riflettere è uno sforzo.
Ed è così per tutte le manifestazioni che dipendono dal sistema nervoso, pensiero, attività muscolare, ecc. non riesce a sopportare alcuno sforzo muscolare perché è debole; è stanco. In un primo momento compare questa lentezza, in seguito viene una specie di stato paralitico visibile, infine una paralisi completa. Tali sintomi possono essere locali o generali. Vi sono alcune cause che producono questi effetti: una donna che cura il marito, una figlia che cura il padre, alla fine sono estenuate dall’ansia, le preoccupazioni e la mancanza di sonno. Sono esaurite; incapaci di sostenere uno sforzo psichico o fisico; hanno debolezza alle ginocchia, al dorso; e quando arriva il momento di andare a dormire non possono farlo. Una malattia provocata da una situazione del genere è analoga a quella provocata dal veleno di Cocculus; è per questo che Cocculus, dal tempo di Hahnemann ad oggi, è stato un rimedio per i disturbi determinati dalla cura dei pazienti; non sono esattamente i disturbi che possono venire all’infermiera professionale, perché a Cocculus è necessaria la combinazione di vessazione, ansia e mancanza di sonno prolungata, come si può avere nella madre che cura il figlio o nella figlia che cura il padre, o nell’infermiera che prende a cuore l’ansia che risente un membro della famiglia, o nella moglie che cura il marito durante tutta la durata di un tifo o altro lungo periodo di malattia. Alla fine di quella malattia la persona è prostrata nel corpo e nell’anima, non riesce a dormire, ha cefalee congestizie, nausea, vomito e vertigini. Un caso di Cocculus inizia così. Quando una persona esaurita in quel modo va a fare una corsa in macchina, ha l’emicrania, male alla schiena, stordimenti, nausea e vomito. Sale in macchina per fare un viaggio: sopravviene la cefalea; se continua il suo viaggio, entro due o tre chilometri ha la nausea, il vomito e l’emicrania; si sente debole ovunque come se stesse per svenire. Il paziente Cocculus sale in macchina per fare un viaggio: compaiono emicrania, nausea e vertigine. Non può sopportare il movimento. Sta peggio parlando, movendosi, movendo gli occhi, andando in macchina. Ha bisogno di tempo per girare la testa, la gira con precauzione per guardarsi attorno. Ha bisogno di tempo per muoversi, per pensare, per fare tutto quello che deve fare. Tutto il suo organismo è rallentato, inattivo. È tremante, stanco, sovreccitabile. Gli tremano le mani quando prende un oggetto o lo prende maldestramente e lo lascia cadere. In questo rimedio troviamo dovunque una 439 mancanza di coordinamento e per questo è stato usato con successo nell’atassia locomotoria. C’è la titubanza e l’intorpidimento. Il torpore è realmente una caratteristica di questo rimedio. Intorpidimento degli arti inferiori, delle dita, delle spalle, del lato del volto. Malesseri dovuti all’ansia. Estrema irritabilità del sistema nervoso. Il minimo rumore o la più piccola scossa sono intollerabili. Vi è stato detto che Belladonna si aggrava con una scossa. La stessa cosa accade a Cocculus che è esattamente come Belladonna. Cocculus è come Belladonna anche in ciò che concerne le sue insonnie e gli altri sintomi generali. La sensazione di mal di mare e di intorpidimento è risentita a volte in tutto il corpo; è una specie di sensazione di svenimento che può essere seguita da perdita della conoscenza o da rigidità paralitica. In Cocculus, la rigidità delle articolazioni è una normale caratteristica. Appartiene generalmente al capitolo sugli arti, ma è un sintomo così forte che voglio menzionarlo qui. Se il paziente allunga gli arti e li lascia in estensione per un momento, quando vorrà fletterli ne soffrirà. Persone che sono state ansiose e prostrate e che si sdraiano sul dorso stendendo le braccia e le gambe, potranno rialzarsi solo con grande difficoltà. Arriverà il
medico e scoprirà quello che avviene; gli fletterà gli arti e il paziente griderà, ma dopo la flessione si sentirà meglio e potrà alzarsi e attendere alle proprie occupazioni. Non troverete questo sintomo in alcun altro rimedio. Non è accompagnato da alcuna infiammazione; è una specie di rigidità paralitica, una paralisi del corpo e della mente stanca. Sono presenti le cefalee e le lombalgie, i dolori e l’angoscia di Cocculus. Un uomo allungherà la gamba su una sedia e se non si aiuta con la mano non potrà più piegarla. Simili sintomi sono strani. Il paziente movendo il corpo sviene, è uno svenimento causato da dolori intestinali, da coliche. Il paziente, malgrado tutto questo rallentamento dei propri pensieri e delle proprie attività, resta estremamente sensibile alle sofferenze e al dolore. Spasmi che traversano il corpo come scosse elettriche, convulsioni; gli uni e le altre a causa della mancanza di sonno. Questo paziente continua a presentare nervosismo, sovreccitazione, ansia e insonnia sino a quando non sopravvengono le convulsioni. Tetano. Colera: crisi di debolezza paralitica con dolore, paralisi del volto, degli occhi, paralisi dei muscoli dovunque, paralisi degli arti. Si è visto che anche la stessa difterite produce uno stato simile a quello che ho descritto, dovuto alla mancanza di sonno e all’ansia. Ricordo un caso di paralisi agli arti inferiori che è stato trattato da un omeopata molto accurato molti anni fa. È stato uno degli avvenimenti che mi hanno sorpreso nei primi tempi della mia pratica omeopatica. Si trattava di una ragazzina con una paralisi postdifterica degli arti inferiori e alla quale non lasciavano nessuna speranza. Ma esaminò la ragazza il Dott. Moore (allora ottuagenario). Io conoscevo la famiglia e il medico. Egli studiò accuratamente il caso e somministrò Cocculus cm. Non passarono molti giorni e la ragazzina cominciò a muovere di nuovo le gambe e la paralisi fu completamente guarita; non ho mai smesso di meravigliarmi per questo successo. Il rimedio era scelto bene, perfettamente in accordo con tutti gli elementi del caso. Il dottor Moore era uno degli allievi di Lippe e di Hering. Potete facilmente immaginare quello che può succedere quando le attività psichiche sono rallentate per l’ansia e la mancanza di sonno che ci sono quando si cura un paziente. Cocculus indicus Lezioni di Materia Medica Omeopatica 440
La mente si avvicina all’imbecillità e, dopo aver considerato un reale caso di Cocculus, vi chiedete se il paziente non ha cominciato a perdere la ragione da uno o due anni poichè ha la testa completamente vuota. Egli guarda nel vuoto e, girando lentamente gli occhi verso colui che lo interroga, gli risponde con difficoltà. Questo quadro si osserva nella prostrazione nervosa o nel tifo. Esso è così simile a quello di Phosphoricum acidum che bisogna accuratamente individualizzare i due rimedi. Il tempo passa velocemente; il paziente non riesce a realizzare che è passata tutta la notte. Passa tutta la settimana ed è tanto inebetito che gli sembra che sia passato solo un momento. L’imbecillità è lenta; la sua mente lavora così lentamente che non riesce a trovare le parole giuste per esprimere i propri pensieri; non riesce a ricordare quello che è successo; dimentica quello che ha appena letto; non può parlare; non sopporta il più piccolo rumore; non sopporta la minima contraddizione. La lingua non gli obbedisce. Ha confusione mentale e difficoltà di pronuncia. Un’idea gli entra in testa e vi si fissa. Non può né cambiarla, né scacciarla, ma resta proprio dov’è e, se il paziente parla dirà qualcosa che vi farà capire che l’idea cui resta aggrappato è sempre la stessa. E così, dà l’impressione
di essere in uno stato di imbecillità. Disturbi mentali con vertigini. Le vertigini ci sono con quasi tutti i sintomi psichici. Il paziente resta sdraiato in uno stato di apparente incoscienza e tuttavia si rende conto di tutto quello che succede; a volte è anche capace di ricordarsene e di descriverlo, ma non ha neppure un battito di ciglia, non un muscolo in movimento. Ha sul volto un sorriso, un aspetto estatico. Sa quello che avviene anche se ha un totale rilassamento muscolare, non parla e apparentemente non riconosce nessuno. È perfettamente disteso pur sapendo ciò che avviene. Sembra catatonico. Incapace di pensare. Ha paura della morte. Ha l’impressione che debba accadere qualcosa di terribile. Questo quadro è il risultato di dispiaceri, ansia, vessazioni, di una prolungata mancanza di sonno. Le vertigini generalmente sono accompagnate da nausea. Un paziente Cocculus non può guardare dal finestrino di una macchina o il movimento del mare quando è in barca, senza avere immediatamente la nausea. Forse ora potete anche indovinare quali saranno i sintomi della testa. Con le cefalee vengono gli stordimenti, una spaventosa nausea e sintomi gastrici. Cefalee provocate da un viaggio in treno, in macchina o in nave: cefalea provocata dal movimento. Il paziente non può mettere a fuoco oggetti in movimento; ha stordimenti, vertigini e cefalee. Congestione della testa, cefalea pesante, pulsante. Cefalea come se la scatola cranica stesse per scoppiare, o come se fosse costituita da una grande valvola che si apre e si chiude. Emicrania con vertigine. Cefalea pure lavorando al sole. Emicrania in macchina. Indebolimento e disturbi alla vista. Debolezza paralitica dei muscoli dell’occhio e di quello dell’accomodazione. Il colorito diventa pallido e malaticcio. Il paziente è pallido come un morto, con dolori facciali, vertigini e nausea. Dolori laceranti al volto. Nevralgia facciale. Volto gonfio. Fremiti e tics dei muscoli facciali. Paralisi dei muscoli del volto. Torpore del volto. Contrazioni nervose, scosse muscolari, intorpidimento, paralisi, dolori laceranti. La maggior parte dei malesseri di Cocculus sono accompagnati da prostrazione ed esaurimento nervoso. 441 Passiamo ora ai sintomi gastrici. Disgusto per il cibo. Sapore metallico in bocca. Sapore amaro. Sapore agro, nauseante; nessun alimento lo attira. È lì, coricato, paziente, con un po’ di febbre o un raffreddore; ha la cefalea, le vertigini, la nausea, il disgusto per il cibo. La febbre è intermittente con dolori agli arti, specialmente alle ginocchia e alle ossa delle gambe, con quella speciale rigidità, la nausea e il disgusto per il cibo. Nelle febbri intermittenti o forse in una febbre tifoide adinamica troviamo questo disgusto per il cibo con nausea. Arrivate al letto di un paziente e appena domandate all’infermiera cosa gli ha dato da mangiare, il paziente ha conati di vomito. L’idea del cibo provoca nei pazienti i conati. Il pensiero o l’odore degli alimenti nella stanza accanto o in cucina fa venire al paziente la nausea. Due rimedi possiedono questo sintomo: Cocculus e Colchicum. Stati paralitici. Paralisi dell’esofago. Il paziente non può inghiottire. «Paralisi della gola dopo la difterite». Angina nelle malattie a forma adinamica. La febbre è scesa ma il paziente non si rimette, ha molti tremori nervosi, intorpidimenti, convulsioni muscolari e una grande stanchezza. Sensazione come di un verme che gli strisci nello stomaco. Spasmi allo stomaco. Crisi violente di gastralgia, violenti crampi allo stomaco. Dolore stringente, mordente, costrittivo. Il dolore intestinale dà l’impressione che l’intestino sia incastrato tra due pietre aguzze, cosa che provoca svenimento e vomito. Coliche all’intestino; grande dilatazione
addominale come quella che si riscontra nel tifo; tensione addominale dopo aver bevuto; coliche flatulente. Dolori intestinali laceranti, taglienti, spasmodici. Dolori intestinali radianti concomitanti alla diarrea. Stato paralitico del retto. Incapacità di spingere per evacuare le feci. Stimolo di evacuare con bruciore al retto. Bisogno di andare di corpo, ma mancano i movimenti peristaltici della parte alta del colon. Flusso mestruale abbondante, mestruazioni in anticipo, prolungate. Mestruazioni in anticipano di due settimane. Nelle donne prostrate dal dispiacere, dall’ansia e da una prolungata mancanza di sonno, le mestruazioni arrivano in anticipo, sono copiose e durano a lungo. Cefalea, vertigine, nausea. Violenti crampi all’intestino e dolori spasmodici all’utero durante le mestruazioni. Oppure una paziente come quella che abbiamo descritta presenterà amenorrea; ella non avrà le mestruazioni per settimane e per mesi; oppure nel preciso momento in cui dovrebbe averle, avrà un abbondante leucorrea che ne prende il posto. La donna dimagrisce e il suo colorito diventa più malaticcio e clorotico; è verdastro, giallo, bistrato. «Leucorrea al posto delle mestruazioni», o «abbondante leucorrea tra una mestruazione e l’altra». Il cuore è debole e il polso anche. Debolezza paralitica degli arti, intorpidimento, scosse muscolari, movimenti convulsivi, brividi, perdita della sensibilità e della mobilità, debolezza muscolare di tutti gli arti. Intorpidimento e sensazione di paralisi agli arti. Goffaggine delle dita e delle mani. Tentando di prendere la mano intorpidita con l’altra, l’intorpidimento cambia lato; oppure vi è un torpore più permanente associato a debolezza paralitica, che talvolta può cambiare localizzazione; può accadere che un lato sia intorpidito e l’altro paralizzato. La pianta dei piedi si intorpidisce. Intorpidimento della pianta dei piedi, come si verifica nell’atassia locomotoria; i piedi sono freddi. Per la debolezza si piegano le Cocculus indicus Lezioni di Materia Medica Omeopatica 442
ginocchia. Il paziente camminando barcolla e rischia di cadere da un lato. Ginocchia rigide. Paralisi degli arti inferiori, che parte dalla regione lombare, causata dal freddo o da abuso di mercurio. Paralisi degli arti inferiori, con rigidità, intorpidimento e sensazione di contusione. Dopo aver curato dei pazienti per lungo tempo e aver passato notti ad occuparsi di loro compare l’insonnia; questo è un sintomo sul quale ho attirato la vostra attenzione più di una volta. Sogni ansiosi, spaventosi; cattive conseguenze della mancanza di sonno e delle veglie notturne. «La minima mancanza di sonno si nota sul volto». 443
COCCUS CACTI Questo è un piccolo rimedio e studiarlo, dopo tanti rimedi difficili, sarà meno impegnativo. Con sperimentazioni più complete si rivelerebbe senza dubbio un rimedio costituzionale dall’azione profonda. Sebbene abbia guarito alcuni disturbi cronici radicati, è stato usato prima di tutto nelle affezioni acute; questo, solo per l’insufficienza delle sue sperimentazioni e la mancanza da parte nostra di conoscenze in quello che lo riguarda sul piano generale. Sono troppo pochi i sintomi psichici che sono stati messi in evidenza. Nella misura in cui è stato sperimentato, è stato trovato utile soprattutto negli stati catarrali delle vie respiratorie superiori e nella pertosse, con muco abbondante, filante, simile a gelatina. Grandi quantità di questo muco si formano nel naso, nella gola, nelle vie respiratorie in genere e nella vagina. Ogni volta che vede muco denso, gelatinoso,
vischioso il medico abitudinario pensa solo a Kalium bichromicum; è il risultato dello studio dei sintomi-chiave. Ma bisogna ricordarsi che, accanto a Kali, altri rimedi possiedono questo sintomo. Tosse spasmodica; pertosse; tosse degli alcolisti. Lo stato catarrale cronico del paziente Coccus cacti si manifesta soprattutto in inverno. Compare quando comincia il freddo e dura sino a quando torna il caldo. Il paziente ha freddo e i suoi malesseri vengono col freddo. È sensibile al freddo, si raffredda facilmente. Ma voi dovete distinguere tra il paziente in sé e i suoi malesseri, perché sono l’uno l’opposto degli altri. Quando Coccus cacti si ammala dopo essere stato al freddo, sta peggio in una stanza calda e meglio all’aria fredda. La sua tosse si manifesta se sta in una stanza calda, se ha troppo caldo a letto, se beve bevande calde. Diminuisce quando il paziente beve liquidi freddi in una stanza fredda; peggiora quando il paziente fa uno sforzo, quando ha molto caldo, quando si riscalda; vale a dire che quando la malattia si è stabilizzata, le sue modalità si invertono. Questo non è diverso da quello che succede in molti altri rimedi. Ho ricevuto molte lettere di medici che mi dicevano: «Com’è che nel vostro Repertorio e in quello di Boeminghausen, alcuni rimedi sono classificati come migliorati ma anche aggravati dal freddo? Non possono certo avere entrambe le modalità». Invece sì, hanno entrambe le modalità, a volte in condizioni diverse e a volte nelle stesse condizioni. A volte sono sintomi primari, a volte secondari. Per sapere come avviene che queste circostanze possono dare risultati completamente opposti, bisogna studiare i rimedi. Di solito Boeminghausen registra contemporaneamente quello che appartiene ai sintomi particolari e quello che appartiene ai sintomi generali, e se il sintomo, a suo parere, si aggrava in maniera notevole per una certa circostanza, lo registra con caratteri in grassetto anche se è tutto l’opposto del sintomo generale. Un buon esempio di quello che stiamo dicendo è Phosphorus. Se fate uno studio Lezioni di Materia Medica Omeopatica 444 accurato di Phosphorus, vedrete che i disturbi toracici si aggravano tutti col freddo, con l’aria fredda e se il paziente ha freddo. Il paziente prende freddo e gli viene una bronchite catarrale: la tosse e l’irritazione all’interno del torace peggiorano col freddo e stando esposti all’aria fredda. Ma il paziente vuole avere qualcosa di freddo nello stomaco. Il suo stomaco sta meglio quando contiene bevande o alimenti freddi. Se ha disturbi alla testa, la sua testa va meglio al freddo e il paziente vuole del freddo nello stomaco. Se ha disturbi gastrici, peggiorano con tutto quello che c’è di caldo; vuole bere acqua fredda e appena questa si riscalda, la vomita. Vedete così che Phosphorus peggiora col freddo e col caldo. I dolori agli arti migliorano col calore. La tosse cronica, come abbiamo detto, può cominciare col clima freddo e durare tutto l’inverno; e si accompagna ad un’abbondante formazione di muco negli organi respiratori del torace. È una tosse spasmodica che costringe il paziente a fare sforzi violentissimi. Il suo volto diventa violaceo. Alla fine il paziente ha dei conati e vomita lunghi fili di muco tenace, vischioso, che gli riempie la bocca e la gola e lo fa soffocare; questo perché il muco è così aderente che non può essere espulso dalla laringe nel solito modo e deve essere vomitato. Adesso, ecco una caratteristica sorprendente di questo rimedio: tutto quello che viene a contatto con la laringe, con l’interno della bocca o anche con le gengive, produce conati e provoca la tosse. Lo riscontriamo nelle malattie croniche delle persone ipersensibili, che
non riescono a pulirsi i denti o sciacquarsi la bocca senza avere conati e persino vomitare. C’è un’iperestesia generale della cute e delle mucose. Il soggetto è sensibile alla pressione dei vestiti. Con i disturbi del torace c’è molta dispnea. Il paziente non può camminare senza avere difficoltà di respirazione. Non può risalire un pendio senza soffocare. Dopo aver eliminato quelle grandi quantità di muco, la tosse si calmerà per due, tre o quattro ore, finché non tornerà una di quelle terribili crisi. Queste possono essere più forti di notte; quando il paziente si riscalda a letto. Resterà più a lungo senza tossire se potrà coricarsi in una stanza fresca senza troppe coperte. La pertosse presenta carattere analogo. Vedrete il bambino coricato nel suo letto che ha respinto lontano le coperte. Egli vuole rinfrescata la stanza e la madre vi dirà che, se riesce a portargli subito un bicchiere di acqua fredda, può prevenire la crisi parossistica. Il torace si riempie di muco finché, se non si svuota, la respirazione diventa impossibile, eppure il bambino resisterà e tratterrà il fiato per impedirsi di tossire. Sarete sorpresi di vedere con quale rapidità Coccus cacti cambierà il carattere di questa tosse. Uno dei primi segni di miglioramento che si noteranno sarà la maggiore facilità di respirazione. La tosse diventerà meno violenta, i conati cesseranno e in otto o dieci giorni anche la tosse cesserà. La tosse peggiora dopo aver mangiato, al momento del risveglio e in una stanza calda. Nei primi stadi della pertosse Carbo vegetabilis farà venir fuori i sintomi e, anche se non guarisce, fornirà un quadro utile ad orientare il medico verso un secondo rimedio. Secrezione di muco giallo e denso dal naso; il naso è ostruito, con tendenza a starnutire. Grande secchezza del naso. Quando si espelle il muco, le vie respiratorie superiori bruciano. Il torace brucia anche solo esalando l’aria. Angina con arrossamento. Solletico in gola. Sensazione che un capello o una crosta sia rimasta in gola dietro la laringe. I pilastri del velo palatino sono molto sensibili. La volta 445 del palato e i pilastri del velo sono arrossatissimi fin dove si può vedere. Il bruciore in gola peggiora al caldo, soprattutto quando il paziente si riscalda a letto, peggiora se beve bevande calde, anche se i liquidi bollenti non lo fanno stare peggio. Sta meglio se beve liquidi freddi. Se il paziente si riscalda a letto o se la stanza in cui si trova si riscalda, comincia a sentire che la laringe gli si stringe e comincia a tossire. Mentre la gola sembra normale, quando la si esamina, il minimo contatto sul palato o anche sulle gengive a volte provoca dei conati di vomito. Il paziente non può raschiarsi la gola senza avere dei conati. Quando inghiotte qualche alimento, succede che questo risale immediatamente e provoca conati. Moltissima sete; il paziente vuole bere spesso grandi quantità di acqua. Ha un sapore nauseabondo in bocca; non riesce a sbarazzarsene. Nausea in gola. Vomito di schiuma bianca dal gusto amaro. Odontalgia; improvvisi dolori tiranti ai denti aggravati dal freddo e dal contatto. I sintomi psichici sono costituiti soprattutto dalla depressione e dall’ansia. Grande tristezza; sembra che una nuvola sia sospesa sopra tutte le cose. Si instaura uno stato di apprensione, soprattutto tra le due e le quattro del mattino, che può alternarsi a loquacità e vivacità, come in Lachesis. Ci sono altri sintomi che peggiorano dopo aver dormito; il paziente si sveglia la mattina con una cefalea basilare o frontale: sta peggio con uno sforzo psichico; dopo essersi sdraiato; a volte sta meglio con un movimento lento; si aggrava tossendo, per uno sforzo e dopo aver dormito. Una forte caratteristica di Coccus cacti è la sua azione sui reni che produce uno stato
che somiglia ad una nefrite parenchimatosa acuta. Nelle urine c’è albumina e un sedimento rosso scuro. Dolore lancinante che va dal rene alla vescica e fino alle gambe, aggravato dal movimento. Colica nefritica. Bisogno urgente di urinare, con incapacità di emettere l’urina finché non è passato un grosso grumo di sangue. In Coccus cacti è colpito il lato destro del cuore, la parete dei vasi diventa friabile e si verificano emorragie e trasudazioni di sangue che formano grossi grumi neri. I superiori sintomi suggeriscono l’immagine di una donna con emorragia uterina. Vi sono emorragie uterine in cui il sangue cola abbondantemente, si coagula con lentezza, e non forma nella vagina molti grumi. Ma in questo rimedio i grumi si formano molto rapidamente e riempono la vagina al punto che la vescica non può svuotarsi fino a quando i grumi non siano stati espulsi. L’emorragia uterina è una importante caratteristica di questo rimedio. Flusso mestruale abbondante, in anticipo, lungo. Grossi e duri grumi neri riempono l’utero, sono espulsi con dolori simili alle doglie del parto, poi si riformano. Vaginite e metrite, con abbondante muco denso, bianco, gelatinoso, filante. Sensibilità della vulva. La paziente non riesce più a sopportare la pressione dei vestiti. Emottisi di sangue scuro, in grumi, aggravate dallo sforzo. Nell’uomo c’è l’impotenza con un sordo dolore alla regione lombare. Sordi dolori alla regione dei reni, con albuminuria, abbondanti sedimenti nell’urina, ecc., esattamente l’insieme di sintomi che riscontrereste in un bambino che ha preso freddo dopo una scarlattina. Coccus cacti Lezioni di Materia Medica Omeopatica 446
COFFEA Questo prodotto è caratterizzato da una grande sensibilità generale. Possiede una grande acuità della vista, dell’udito, dell’odorato, del tatto; è ipersensibile al dolore. A volte per questa sua grande sensibilità ci sorprende enormemente. I dolori aumentano col rumore. L’acuità uditiva è così grande che i suoni sono causa di dolore. Dolori facciali, odontalgie, cefalee; dolori agli arti inferiori; tutti aggravati dal rumore. In questo rimedio si trovano tutti i disturbi nervosi possibili e tutti peggiorano col rumore. L’apertura di una porta e il tintinnio del campanello di ingresso producono grandi sofferenze. Questi pazienti sono così sensibili che sentono rumori che le persone sane non riescono a sentire. Nessuno dei rimedi della Materia Medica, tranne Nux vomica, si avvicina a questa sensibilità di udito quando è accompagnata dal dolore. I medici che non lo sanno, generalmente per i dolori che aumentano con le voci che vengono da un’altra stanza o a causa del rumore e i giochi dei bambini, ricorrono a Nux vomica. Molti rimedi hanno un aggravamento del nervosismo per il rumore; il rumore aumenta la cefalea e rende nervose alcune persone. Ma i dolori agli arti che peggiorano col rumore, costituiscono un sintomo strano. Sembra che il rumore disturbi questo paziente al punto tale da rendere il dolore insopportabile. Il particolare stato di Coffea è causato dalle emozioni o da una violenta sovreccitazione mentale, ma soprattutto dalla gioia o da una gradevole sorpresa. Ne deriva l’insonnia, la sovreccitazione nervosa, nevralgie, contrazioni muscolari involontarie, mal di denti o dolori facciali, con volto rosso e testa calda. Potrà accadervi di essere chiamati al capezzale di una donna che ha lottato a lungo per qualche grande causa. Ella ha lavorato con accanimento ed è riuscita nel suo intento, ma ora è costretta a letto con pianti, delirio, nevralgie, insonnia. Ha le palpitazioni, il polso
irregolare, momenti di mancamento e, senza Coffea, rischia di morire. I bevitori di caffè che nelle grandi prove non si lasciano abbattere e che, alla fine, si ammalano, sono colpiti nella stessa maniera. Il paziente Coffea è infastidito dal vino. Una piccola quantità di vino aumenta il suo nervosismo e causa l’insonnia, l’arrossamento del volto, un po’ di febbre e la sovreccitazione nervosa. Coffea presenta una sensibilità della pelle che è assolutamente incomprensibile. Ricordo un caso, di una donna che teneva una gamba fuori dal letto perché da un lato era rossa come il fuoco. Mi avvicinai per posarvi una mano quando lei mi disse: «Non la tocchi, non sopporto che la si tocchi; non posso toccarla nemmeno io». Le chiesi in quanto tempo si fosse verificato quel fenomeno. Mi rispose: «Oh! è successo tutto nello spazio di un’ora». Tra i bevitori di caffè un sintomo come quello è normale. La donna non aveva febbre. 447 Intensi dolori pungenti, urenti, alla pelle con arrossamenti con calore e con un’eruzione di grossi elementi che si formano improvvisamente e improvvisamente scompaiono. Il punto sensibile peggiora all’aria fredda, al minimo soffio di vento o ventilazione, col movimento e tuttavia peggiora col calore; peggiora perfino se qualcuno attraversa la stanza. La donna di cui vi ho parlato, aggrottava le sopracciglia quando mi avvicinavo al letto. Molte volte ho visto sintomi simili calmati in pochi minuti da Coffea. Il paziente sviene sotto l’effetto di emozioni improvvise. Isterismo, nervosismo, lacrime. Il paziente piange lamentosamente quando soffre; trema e piange quando offendono i suoi sentimenti, quando lo trascurano anche un pochino. A questo rimedio appartiene il più intenso esaurimento psichico e fisico; grande agitazione; il paziente resta sveglio la maggior parte della notte. L’insonnia prodotta da Coffea è ben nota anche ai profani. Le infermiere prendono il caffè per vegliare i malati affidati alle loro cure. I pazienti Coffea sono veloci nelle azioni e nei pensieri. Sono così pieni di idee che la notte restano sdraiati a fare piani, a pensare a mille cose; assolutamente incapaci di bandire i pensieri che affollano la mente; sentono suonare le ore dai campanili lontani, come Opium, China, e Nux vomica. Sentono abbaiare i cani. L’attività cerebrale, la sovreccitazione psichica, sono così grandi che sentono anche rumori puramente immaginari. La memoria è attiva, l’intelligenza vivace; il paziente è pieno di idee; la capacità di pensare e di discutere è aumentata. Coffea accresce le capacità psichiche. Ma dopo un certo tempo arriva la reazione: il paziente diventa stupido e sonnolento. Le fantasticherie, le visioni non finiscono più. Si presentano alla mente visioni fantastiche. Rivede avvenimenti ai quali non aveva più pensato da anni; ricorda poesie che aveva recitato da bambino. Occhi sono brillanti; pupille dilatate; volto rosso; testa caldissima. In tutti questi stati di nervosismo, il paziente teme l’aria fresca. È estremamente sensibile al freddo, al vento e al clima freddo. I suoi malesseri si manifestano col clima freddo, all’aria fredda. Dolore alla bocca e alle mascelle che si calma tenendo in bocca acqua ghiacciata. Tale modalità si applica al mal di denti e ai dolori facciali localizzati profondamente nelle mascelle. Testa caldissima; gengivite. Dolore ai denti; dolore tagliente, lacerante, provocato dall’esposizione al freddo, dalle emozioni, dalla sovreccitazione, dalla gioia; peggiora col movimento; migliora col ghiaccio o con bevande o
alimenti ghiacciati; peggiora con i cibi caldi. Il paziente non può bere thé caldo perché gli acuisce il dolore. Questo è un sintomo particolare. I sintomi particolari sono in contrasto con quelli generali. Nei testi potete leggere: «Migliora col freddo» scritto in grassetto, ma si riferisce al volto e alle mascelle. L'aggravamento col freddo è invece un sintomo generale. Avversione per l’aria fredda, avversione per l’aria aperta a meno che non ci sia molto caldo e l’aria non sia immobile. Avversione per il vento. «Mal di denti nevralgico alleviato completamente dall’acqua fredda trattenuta in bocca che torna appena l’acqua si riscalda. Mal di denti durante le mestruazioni. Malesseri dei bambini anemici, durante la dentizione». Si tratta di quei bambini nervosi, sovreccitabili, che parlano molto rapidamente alla madre o all’infermiera, con gli occhi brillanti, il volto rosso e che non possono addormentarsi. Coffea calmerà il paziente e favorirà realmente in modo indolore la crescita del dente. Il bambino che abbiamo descritto è un bambino Coffea Lezioni di Materia Medica Omeopatica 448
nervoso con molti disturbi psichici e cerebrali; è estremamente sensibile; si raffredda facilmente. Un medico abitudinario ad un bambino che ha la testa molto calda, il volto caldissimo e le carotidi pulsanti, somministra Belladonna e, se questo non fa effetto, gliene somministra ancora e aumenta le dosi finché il bambino non farà una sperimentazione di questo rimedio. Ne fa un bambino Belladonna, mentre Coffea l’avrebbe guarito. Nella maggior parte dei casi in cui è indicato, il bambino Belladonna è letargico e stupido è ha voglia di dormire. Coffea produce la sovreccitazione. Il bambino sente rumori che la madre non riesce a sentire; vede e immagina delle cose. Si sveglia atterrito. Nella stanza vede questo, quello e tante altre cose. Si sveglia tutto eccitato come se avesse avuto delle visioni. Cerca cose che ha solo immaginato e alla fine si convince che non ci sono. Questi sintomi sono forti caratteristiche di Coffea. A momenti la testa è così calda, il volto talmente rosso e gli occhi così brillanti che si teme un’apoplessia. I pazienti spesso vi diranno che sentono in testa un «rumore»; come un suono di campane e un ruggito all’occipite. Il solo organo capace di registrare i suoni è l’orecchio. Ma, cosa strana, a volte le orecchie sono ingannatrici. Un ruggito alle orecchie a volte sembra che venga dall’occipite. Può essere accompagnato da una sensazione di tintinnio o ribollimento nella testa. Quando i pazienti dicono: «Ho un ruggito in testa», sapete che vuole dire: all’orecchio. Molte volte insieme al ruggito, al tintinnio, al ronzio alle orecchie egli ha una strana sensazione di vibrazione in testa che prende per suono. Annoto questo fatto perché il paziente Coffea sente all’occipite un crepitio o un ribollimento. C’è in testa una sensazione penosa: come se fosse troppo piccola. La cefalea crea la sensazione che ci sia qualcosa che pressa con forza la superficie del cervello. Voi naturalmente supponete che c’è una pressione causata dallo stato di congestione descritto prima. «Cefalea come se tutto il cervello fosse lacerato e contuso o fatto a pezzetti. Il paziente peggiora col movimento, col rumore e con la luce». I sintomi degli occhi e della testa si acuiscono con il rumore e con la luce. «Cefalea intollerabile. La testa sembra piccola e piena di liquido. Mal di testa nervoso, isterico. Mal di testa unilaterale». C’è un altro sintomo della testa molto comune, ed è la sensazione di un chiodo conficcato in testa. Le cefalee Coffea sono più forti camminando e movendosi. Il paziente dice di sentire una corrente d’aria sulla testa anche solo attraversando la stanza. E questo si riscontra nei
dolori di qualsiasi parte del corpo. Se un paziente Coffea ha un dolore alla mano e la fa oscillare, il dolore aumenterà. Aumenterà e per il movimento, e per l’aria. Vi ho fatto questo esempio per dimostrarvi quanto sia sensibile questo paziente all’aria e soprattutto quanto siano sensibili all’aria fredda le parti dolenti; quando questo paziente traversa l’aria, anche aria immobile, la sente. Ma il miglioramento dell'odontalgia col freddo è un eccezione, un sintomo particolare. La nevralgia facciale è una normale caratteristica dei vecchi bevitori di caffè. Le persone sensibili prendono il caffè e alla fine ci si abituano. Dicono che non possono farne a meno, che è loro assolutamente necessario. Costoro dovrebbero abolire il caffè. Quando il caffè diventa un sostegno, questo è una sicura indicazione che bisogna abolirlo. Lo stesso dicasi per il thé o ogni altra bevanda. Tali persone a volte diventano sensibili al caffè 449 e ne bevono in grande quantità; il loro volto si arrossa; compaiono le cefalee insieme ad altri sintomi di Coffea. L’abolizione del caffè provoca una vera sperimentazione e, in quel caso, alla ricerca di un antidoto, bisogna considerare Chamomilla e Nux vomica. Tutti questi rimedi possiedono effetti opposti. Prenderò come esempio l’oppio. Il primo effetto dell’oppio è di rendere stitico. Somministratene parecchie dosi e, mentre gli effetti dell’oppio diminuiscono, il paziente può avere la diarrea. I mangiatori di oppio raramente possono rinunciarvi perché, in quel caso compare la diarrea. Se vi capitasse un caso di intossicazione da oppio con la diarrea, Pulsatilla la risolverebbe. Ma ci sono individui che invertono quest’ordine. Spesso piccole dosi di oppio provocano la dissenteria e, se si aumentano, si produrrà un’infiammazione intestinale con evacuazioni ematiche. Naturalmente uno dei sintomi costituisce l’azione e l’altro la reazione. Una donna bevitrice inveterata di caffè avrà mestruazioni frequenti e prolungate. In lei l’emorragia uterina non è un sintomo raro. Un’altra caratteristica di Coffea è che la donna difficilmente riesce a sopportare un assorbente durante le mestruazioni ( Platina). Le parti genitali esterne sono in stato di iperestesia. La vagina è caldissima e sensibile al punto tale da rendere spesso impossibile il coito. Nel testo delle sperimentazioni si legge: «Grande sensibilità degli organi genitali femminili, con generale sovreccitazione. La donna è come in estasi. Emorragia uterina con sensibilità e prurito voluttuoso. Metrorragia; grossi grumi neri». Qualche volta i grumi sono rosso brillante. «La paziente peggiora con ogni movimento, con violento dolore agli inguini e con paura della morte». L’eccessiva sensibilità delle vulva con prurito voluttuoso è una forte caratteristica di Coffea e nelle bevitrici di caffè riscontrerete spesso questi sintomi. Si osservano questa grande eccitazione e tutte queste manifestazioni nervose anche durante e dopo il travaglio. Il sistema nervoso è in stato di irritazione e i sintomi psichici che abbiamo descritto vengono con i retro-dolori; il paziente è estremamente sensibile al dolore; urla dal dolore; ha delle visioni; sente ogni genere di rumori. I dolori aumentano col movimento; col rumore. Vuole che nella casa tutti stiano fermi. Convulsioni dei bambini. «Convulsioni puerperali. Estrema eccitazione». «Palpitazioni cardiache; polso irregolare». «Palpitazioni cardiache con pulsazioni forti e rapide, con estremo nervosismo, insonnia ed eretismo cerebrale provocato dall’inatteso annuncio di una grande felicità». Se una donna pronta a partorire apprende improvvisamente una buona notizia eccezionale va quasi in estasi; i suoi sintomi durano per tutto il parto. Il
bambino ne risente, ne risente l’allattamento. Il latte scorre continuamente. Probabilmente si verificherà un’emorragia. Grande nervosismo, sovreccitazione, paura. Coffea Lezioni di Materia Medica Omeopatica 450
COLCHICUM È abbastanza singolare che la medicina tradizionale abbia tanto usato Colchicum per la gotta. In tutti i testi antichi era raccomandato per tale malattia. Le sperimentazioni confermano il fatto che Colchicum possiede molte manifestazioni gottose. Reumatismo acuto e diatesi urica; disturbi reumatici in generale con o senza gonfiore. Ma la medicina tradizionale non ci dice in quale genere di gotta e in quale genere di reumatismo bisogna somministrarlo. Era realmente il farmaco che si dava abitualmente. «Se si tratta di gotta, provate Colchicum». La questione di sapere quello che bisognava fare del paziente se il rimedio falliva, non era mai preso in considerazione. Si diceva: «Somministrate quello che è prescritto e basta», e si davano le medicine finché il paziente, che stava regolarmente peggio, passava dalle mani di un medico a quelle di un altro. È vero che Colchicum è adatto allo stato gottoso. I periodi di tempo umido e freddo rallentano la secrezione urinaria, ne diminuiscono la quantità o diminuiscono la quantità di sostanze in soluzione nell’urina. Questo avviene nelle sperimentazioni di Colchicum ed è stato verificato molte volte. Si sa bene che questo fatto provocherà o intensificherà lo stato gottoso. Se i corpi chimici in soluzione nell’urina sono insufficienti, se i rifiuti non sono eliminati con essa, succederà necessariamente qualcosa e arriverà la crisi di gotta. Colchicum peggiora col tempo umido e freddo o con le piogge fredde dell’autunno. Si aggrava con tutto quello che debilita l’organismo. Sta peggio col caldo eccessivo dell’estate; ha un reumatismo estivo; il calore rallenta la diuresi o la quantità di elementi solidi eliminati. Una caratteristica notevole che domina il rimedio è la sua tendenza a colpire un’articolazione dietro l’altra, ad andare da un lato all’altro, dal basso in alto o dall’alto in basso. Reumatismo con o senza gonfiore che cambia continuamente posto, prima qua, poi là. Un’altra caratteristica notevole è la generale tendenza agli edemi e ai travasi; le mani e i piedi gonfiano e mantengono l’impronta della pressione; travasi nella cavità peritoneale, nel pericardio, nelle pleuri e nelle sierose. Gonfiori che sono infiammatori e reumatici; gonfiori edematosi con urina chiara; abbondante o scarsa, l’urina è chiara. Reumatismo muscolare e reumatismo dei tessuti fibrosi bianchi delle articolazioni. Il reumatismo che dura molto tempo finisce col causare disturbi cardiaci. Quando ci sono disturbi cardiaci con insufficienza valvolare, la prima cosa o quasi a cui pensa il medico troppo occupato è una storia di reumatismo. Bisogna che ve lo dica: una parte dello studio della Materia Medica consiste nell’osservazione dei pazienti. Un medico con molto lavoro, impara senza libri sebbene, naturalmente, debba familiarizzare con la letteratura in modo che, sia con la lettura che con l’osservazione, possa acquistare una buona conoscenza della natura generale di una malattia. Ascoltando l’anamnesi dei pazienti ed esaminandoli, impara come si evolvono 451 abitualmente certi casi. Sa cosa aspettarsi. Sa qual’è il corso normale della malattia e scopre subito ciò che è strano e insolito. Non potrà riconoscere ciò che è strano e insolito se non sa ciò che è naturale.
Così, i vostri libri sulla sintomatologia, la patologia, la diagnostica, ecc., vi insegneranno molto al riguardo, ma a mano a mano che acquisterete esperienza nella pratica omeopatica, arriverete a farvene un’idea molto precisa perché la vostra Materia Medica vi insegnerà ad osservare più attentamente. Il medico che conosce la Materia Medica impara a distinguere il più piccolo sintomo e a seguirne le tracce in maniera da individualizzare il rimedio. Si può dire così che anni di osservazione nello studio della malattia, nello studio del paziente parallelamente alla Materia Medica forniranno alla mente una ben più grande conoscenza delle malattie dell’umanità di quello che si può ottenere praticando la medicina tradizionale. La medicina tradizionale intorpidisce la capacità di osservazione. Tutti i malesseri di questo rimedio si aggravano col movimento. Le affezioni dolorose, i mal di testa, i disturbi intestinali, epatici o gastrici, peggiorano tutti col movimento. Il paziente ha un tale aggravamento dovuto al movimento che ha timore di muoversi quasi quanto Bryonia. Avversione per il movimento e aggravamento causato dal movimento. Il paziente peggiora anche col tempo umido e freddo. Il paziente Colchicum è un malato freddoloso e sensibile al freddo. La maggior parte dei pazienti di reumatismo è sensibile al freddo ma c’è qualche eccezione. Non c’è malato di reumatismi peggiore di Ledum. Questi presenta le due modalità: pur avendo freddo, i suoi dolori migliorano col freddo. In Colchicum i dolori diminuiscono col calore, coprendosi, e stando caldi. Se il paziente si muove, quali che siano le sue sofferenze esse si intensificano. I malesseri di questo rimedio sono accompagnati da grande prostrazione. Debolezza degli arti, grande esaurimento, esaurimento nervoso di carattere tifoide. Il paziente si indebolisce sempre di più come chi si avvia alla glomerulonefrite cronica. Da qualche tempo è più debole ed ha un colorito pallido e cereo. I piedi e le mani conservano il segno della pressione. Esaminate l’urina e vi troverete l’albumina. Per la presenza dell’albumina, l’urina diventa nera come l’inchiostro. C’è un insolito grado di irritabilità dei tessuti, sensibilità al contatto, indolenzimento, sensibilità al movimento, una sensazione di contusione alle articolazioni e in tutto il corpo. Il contatto e il movimento provocano una sensazione dolorosa in tutto il corpo, come quella causata dalle vibrazioni elettriche. Grande stanchezza e grande esaurimento. Il paziente non può fare uno sforzo, anche piccolo, senza provocare la dispnea. Deve sdraiarsi; non vuole muoversi; le forze crollano; è talmente stanco e spossato da avere l’impressione che, se si muove o fa uno sforzo, la vita gli sfuggirà. Questo quadro si osserva naturalmente quando il paziente si avvia verso la glomerulonefrite o verso una febbre continua. Malattie renali ed epatiche. Stanchezza, prostrazione, ansietà. I muscoli si contraggono nervosamente e vi sono come delle scosse elettriche che passano attraverso il corpo. Negli avvelenamenti e nelle sperimentazioni troppo lunghe è stata osservata una debolezza paralitica. La mascella pende, i muscoli sono flaccidi e rilassati. Il paziente sta coricato sul dorso, come spossato; l’esaurimento è così forte che scivola verso i piedi del letto come avviene nel tifo, nelle forme adinamiche di reumatismo e nelle febbri continue. Paralisi degli arti o di un arto o di tutt’altra parte del corpo. Colchicum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 452
Il paziente Colchicum traspira quasi continuamente, anche con la febbre e il sudore a volte è freddo. Se viene colpito da una corrente d’aria, questa fa cessare il sudore e si instaura una paralisi degli arti; l’urina scompare e si ha la ritenzione urinaria. Questo dimostra quanto sia profondo il carattere e il tipo della malattia. Malattie a forma adinamica; malattie con prostrazione; con tremito nervoso; con grande spossatezza.
Grande debolezza, edemi e travasi che si producono alla fine di una malattia acuta. Edemi e travasi dopo una scarlattina. Con tutti questi disturbi, i sintomi gastrici e intestinali sono molto marcati; questo somiglia a Cocculus. Il paziente è assolutamente incapace di toccare cibo. Ha nausea e conati se in sua presenza viene anche solo menzionato il cibo. L’idea e l’odore dei cibi provocano in lui nausea e vomito. Possiamo constatare che il genere di debolezza descritto a proposito di tutte queste malattie a forma adinamica non è molto diverso dalla debolezza di Cocculus. Colchicum possiede delirio, prostrazione, depressione psichica, una grande sensibilità al dolore che sembra risentire in testa e che provoca sintomi psichici. È sensibilissimo al dolore; ha confusione psichica; disordine dell’intelligenza. Non riesce a capire quello che legge. Le cefalee sono tutte di carattere reumatico. Molto spesso tutta la scatola cranica, il periostio esterno delle ossa del cranio è sensibile come se fosse contuso. Il cuoio capelluto è sensibile. Pressione in testa, costrizione; dolori pesanti, dolori come se la testa stesse per scoppiare. Calore alla testa. Sensazione di lacerazione al cuoio capelluto. Le cefalee sono tutte aggravate dal movimento. I sintomi oculari hanno carattere reumatico; essi sono associati a reumatismo o a febbre reumatica. Non è raro che si manifesti un’irite in rapporto con la febbre reumatica, è una forte caratteristica anche di Colchicum. Ulcere delle palpebre, orzaioli, molta lacrimazione all’aria aperta. Le lacrime provocano l’arrossamento delle palpebre. Il paziente Colchicum si raffredda facilmente. Starnuti, ostruzione delle narici. Epistassi negli stati reumatici e gottosi. Ma c’è una caratteristica che in Colchicum è più marcata che in tutti gli altri. È così sensibile agli odori che sente cose che gli altri non sentono. Sente odori che gli provocano la nausea. «Gli odori forti lo fanno andare completamente fuori di sé». Se pronunciate la parola «zuppa» o «brodo» o di qualcosa da mangiare, questo gli provoca la nausea. Riesce a sentire gli odori della cucina malgrado tutte le precauzioni; e questo sintomo, in questo rimedio, si riscontra sempre. Nel tifo, questo paziente è prostrato più del solito – e in caso di tifo c’è sempre una certa prostrazione – egli è eccezionalmente prostrato. Non può prendere latte né uova crude, non può mangiare minestre perché il solo odore gli provoca i conati. Resta così per giorni e i familiari temono possa morire di fame. Questo aggravamento è in lui così forte che sembra esserne posseduto. Ha conseguenze sull’appetito, sulla debolezza, sullo stomaco. È così appare chiaro come sia una forte caratteristica. Notate che questa è una delle inclinazioni di questo paziente; è un’inclinazione pervertita e le inclinazioni sono sintomi generali che si manifestano per mezzo degli occhi, del naso o del tatto. Essa entra nel più profondo della vita del paziente perché implica l’odio per gli odori e quando vien fuori nelle malattie a forma adinamica come le febbri 453 continue, le febbri spossanti e le malattie reumatiche, diventa un sintomo generale. Se si applicasse solo alle cose sarebbe un sintomo particolare, ma, come potete vedere, essa entra nel cuore stesso dell’essere. Implicando la repulsione, diventa un elemento psichico, diventa parte dell’uomo. Si può dire che lui stesso detesta gli odori, detesta l’odore dei cibi e detesta pensarvi. Non pronunciate la parola «cibo» in presenza del paziente Colchicum, ma prima somministrategli Colchicum e ben presto lui stesso chiederà qualcosa da mangiare. Colchicum annulla la repulsione per il cibo. Questo rivela la reale assenza di un elemento vitale in un uomo, detestare ciò che deve mantenerlo in vita.
I denti sono molto sensibili. «Reumatismo dentale». Retrazione delle gengive; in poco tempo i denti si scalzano. Odontalgia; reumatismo alle mascelle e ai denti. Il paziente «digrigna i denti; se si serrano, i denti sono sensibili». «Avversione per il cibo; il paziente ne detesta la vista e l’odore», soprattutto l’odore. «L’odore del pesce, delle uova, delle carni grasse o del brodo provoca una nausea che può arrivare allo svenimento». Il paziente Colchicum può avere molta sete o non averne affatto o questi due sintomi possono alternarsi. La nausea e il vomito sono caratteristiche estremamente forti. «Nausea, con tendenza al vomito, provocata dalla deglutizione della saliva. Nausea, eruttazioni e abbondante vomito di muco e di bile. Violenti conati, seguiti da copioso e difficoltoso vomito di alimenti e poi di bile». C’è nello stomaco ora una sensazione di freddo, ora un bruciore. Può darsi che il paziente Colchicum abbia entrambe le sensazioni, di freddo e di bruciore. Esse sono registrate entrambe nel Repertorio e nelle relazioni delle sperimentazioni, ma a volte è difficile sapere di quale si tratta, più difficile di quanto possiate immaginare, finché non avrete posato da qualche parte sulla pelle o su una mucosa un pezzetto di ghiaccio e qualcosa di molto caldo. «Bruciore all’epigastrio». Freddo allo stomaco. Ma chi ci fornisce un maggior numero di sintomi da osservare è l’ addome. L’addome è dilatato dai gas ed è timpanico. Grande indolenzimento di tutto l’addome. È esattamente il timpanismo osservato nel tifo. Se vi capitasse di essere un medico di campagna e le vacche del fattore entrassero in un campo di trifoglio fresco e ne mangiassero a sazietà, al punto da essere così gonfie da farvi temere di vederle scoppiare, offrite i vostri servigi e date ad ogni vacca qualche granello di Colchicum. Passeranno solo pochi minuti e il gas verrà fuori con sorpresa vostra e del fattore; e forse lo convertirete all’Omeopatia! Si è saputo di fattori che, con un coltello da macellaio, aprivano il ventre della vacca tra le ultime false coste per farne uscire il gas. La vacca guariva, ma ad un coltello da macellaio è preferibile Colchicum. Questo vale anche per il cavallo; infatti si applica agli uomini e alle bestie. Colchicum è spesso un rimedio appropriato quando l’addome è estremamente dilatato e timpanico. Dolori spasmodici, coliche, dolori laceranti, urenti, fitte che costringono il paziente a piegarsi in due; peggiorate dal movimento. Con la colica c’è una grande sensibilità e indolenzimento. Il paziente sta peggio mangiando; sta meglio piegandosi in due. Poi arriva la diarrea. Questo paziente ha una diarrea perfettamente simile a quella che si riscontra nelle febbri a forma adinamica. Feci dissenteriche o diarroiche come gelatina. Esse formano nel vaso una massa solida di muco coagulato, gelatinoso. Le defecazioni di Colchicum sono molto dolorose, estremamente dolorose. Grande indolenzimento all’adColchicum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 454
dome. Grande rilassamento delle parti malate. Prolasso del retto. Muco sanguinolento, scuro, putrido. «Secrezione ematica proveniente dall’intestino con nausea spaventosa». Dissenteria autunnale con secrezione di muco bianco e violento tenesmo. Grumi di sangue scuro e putrido e muco vengono fuori dall’ano. Diarrea con violente coliche. Feci ematiche con particelle intestinali e prolasso anale. Feci acquose, profuse, col tempo umido e in autunno. Un muco acquoso, gelatinoso vien fuori dall’ano con un violento spasmo dello sfintere. Passa sotto forma di getto acquoso, liquido; ma appena si raffredda forma una gelatina. L’urina passando brucia. Essa fluisce con molto dolore. Nefrite; cistite; tenesmo; ritenzione urinaria. I reni non producono più l’urina; urina insufficiente con edemi e
travasi. L’urina è come inchiostro, cioè marrone molto scuro e talvolta quasi nera, carica di albumina. Questo rimedio è adatto soprattutto alla forma acuta di glomerulonefrite. Grande dispnea; respirazione breve, rapida; violenti battiti cardiaci. Respirazione accelerata. Si possono sentire i battiti cardiaci attraverso la stanza. Palpitazioni; oppressione toracica. Il paziente sente come un gran peso sul torace; non riesce a respirare. Idrotorace; la cavità pleurica è dilatata da un liquido sieroso che provoca dispnea. «Rumori cardiaci attutiti, indistinti, molto deboli». Dolori pungenti, laceranti, nei muscoli del torace. Arti. Dolori paralitici alle braccia; ingrossamento delle articolazioni delle dita. Anche questo ci prova quali malattie adinamiche, quale debole circolazione determini il rimedio. «Debole al punto da urtarsi un ginocchio contro l’altro mentre cammina; dolore dovunque, simile a contusione. Gonfiore delle articolazioni». Le articolazioni sono molto colpite. Reumatismo muscolare. Intorpidimento, edema, gonfiore degli arti. 455
COLOCYNTHIS La caratteristica principale di Colocynthis è costituita dai suoi dolori intensi, laceranti, nevralgici; essi sono talmente intensi che il paziente non riesce a stare fermo. A volte sembra che col movimento migliorino – o meglio sembra che col riposo peggiorino – migliorano con la pressione e a volte col calore. Questi dolori sono localizzati in faccia, all’addome e lungo il tragitto dei nervi. Tali dolori hanno una causa molto speciale, cioè la collera sdegnata. Da questo deriva che le persone altezzose che facilmente offendono o umiliano hanno degli accidenti di Colocynthis. La collera sarà seguita da una violenta nevralgia alla testa, agli occhi, lungo la spina dorsale e all’intestino. Nonostante l’estrema agitazione, i dolori si accompagnano a grande debolezza. Un paziente che soffre di diarrea cronica con forti coliche, diventerà talvolta così debole che potrà a malapena esprimersi. Non è assolutamente eccezionale vedere, concomitante ai dolori, una sensazione di mancamento o perfino uno svenimento. Si verifica lungo il tragitto dei nervi una sensazione di pizzicamento, e in qualche caso, di torpore, di pizzicore e di formicolio, come se sulla regione interessata camminassero delle formiche. Per molti medici, Colocynthis è il rimedio che d’abitudine si dà nei casi di sciatica, e solo quando questo non fa effetto studiano i sintomi per trovare il rimedio realmente indicato. Una pratica simile non ha giustificazioni. Colocynthis generalmente guarisce quando il dolore è attenuato da una forte pressione e dal calore, e si aggrava durante il riposo portando il paziente alla disperazione. Ma non è indicato in tutti i casi. Alcuni rimedi scelgono i muscoli e i tendini, altri le ossa e il periostio, mentre altri scelgono i grandi tronchi nervosi. I dolori di Colocynthis compaiono in genere nei tronchi nervosi di una certa dimensione. I sintomi psichici non sono molto impressionanti. Appena lo sperimentatore di Colocynthis comincia a sentire dolore lungo il tragitto dei nervi, diventa irritabile; tutto lo offende; le contrarietà lo fanno aggravare. Il paziente grida per il dolore. Egli gira per la stanza e diventa sempre più ansioso a mano a mano che il dolore si prolunga. Non ha voglia di conversare o di rispondere né di vedere amici. I suoi amici lo impazientiscono e vuole essere lasciato solo. Deve penare per resistere a quei dolori. Con i dolori arrivano spesso vomito e diarrea, specialmente se i dolori sono all’addome.
La colica arriva con crisi che vanno aumentando d’intensità. Il paziente ha delle nausee che aumentano progressivamente finché finisce col vomitare e continua a sforzarsi di vomitare anche dopo che lo stomaco si è vuotato. Colocynthis provoca nel sistema nervoso uno stato paragonabile a quello che si riscontra negli individui che hanno lavorato per anni tra le preoccupazioni e le umiliazioni. Lezioni di Materia Medica Omeopatica 456 L’uomo i cui affari vanno male diventa irritabile e ne consegue un esaurimento nervoso. La donna costretta a sorvegliare giorno e notte il marito infedele per allontanare da lui le altre donne, diventa a poco a poco suscettibile, irritabile, ed è sconvolta dal più piccolo incidente. Lo stato dello sperimentatore di Colocynthis è così. Raramente troverete che questo rimedio è indicato per le persone forti, vigorose, sane, che si ammalano improvvisamente. È più probabile che lo sia per un temperamento come quello prima descritto e per coloro che hanno l’abitudine di mangiare eccessivamente. Riscontriamo dolori laceranti al cuoio capelluto provocati dalla collera, dalla spossatezza; dolori che diminuiscono con la pressione e col calore e aumentano quando il soggetto non si muove. Cefalea mordente, costante. Un dolore lacerante che perfora il cervello e diventa insopportabile se si muovono le palpebre. Intenso dolore in tutta la testa che peggiora col movimento degli occhi. Cefalea intensa, con dolore da pressione, lacerante che fa urlare il paziente. Cefalea intermittente nei soggetti che hanno una diatesi reumatica, gottosa o nervosa. Dolore che è insieme lacerante e simile a quello di una vite che penetra. Violenta cefalea periodica o intermittente. Ecco qualche enunciato preso dai testi delle sperimentazioni. Ma il carattere particolare del dolore non è così importante come le circostanze che possono provocarlo, né quanto le condizioni in cui il paziente è vissuto. La vita di un paziente quando la si conosce fornisce molte notizie sul paziente stesso. Nell’occhio troviamo gli stessi violenti dolori nevralgici. Iriti reumatiche che peggiorano di sera e di notte. Dolori oculari intensi, urenti, taglienti, pungenti. Il bruciore è più caratteristico dei dolori dell’occhio che di quelli di altre regioni della testa e della faccia. Dolori martellanti, acuti, taglienti; dolori da pressione. Il dolore della faccia è particolarmente importante, perché Colocynthis è uno dei rimedi più frequentemente indicato per le nevralgie di questa regione. Nei dolori del volto ci sono tre rimedi che sono indicati più spesso di tutti gli altri: Belladonna, Magnesia phosphorica e Colocynthis. I dolori di Belladonna sono i più violenti che si possano immaginare e si accompagnano a rossore del volto, sguardo lucido, calore alla testa e grande sensibilità della zona al contatto. In Colocynthis i dolori vengono a ondate, sono attenuati dal calore e dalla pressione; si aggravano – ed è la cosa più importante – durante il riposo e sono provocati dall’eccitazione o dalle contrarietà. Di solito si localizzano nella parte sinistra mentre quelli di Belladonna sono a destra e sono provocati dal freddo. Magnesia phosphorica ha sensazioni di lacerazione e dolori che passano a fitte lungo i nervi, alleviati dal calore e dalla pressione. L’espressione del volto di Colocynthis rivela l’ansia causata dall’intensità della sofferenza. Poco importa la sede del dolore, il volto sarà sempre alterato. Finisce coll’impallidire e le gote si illividiscono. Dolori laceranti alle ossa malari o più esattamente nella ramificazione nervosa sottorbitale
nel punto di emergenza dal foro sottorbitale. Questo dolore ora dà la sensazione di un ferro caldo ora quella di un chiodo freddo, ora è lacerante, urente o pungente. Spesso si 457 estende a tutta la faccia, seguendo le ramificazioni delle piccole branche nervose, di solito nel lato sinistro. Il paziente grida ed è molto agitato. Ha dolori simili a lacerazione e bruciore che si estendono all’orecchio e alla testa. Tutti i dolori migliorano con la pressione, ma solo all’inizio. Dopo che il dolore è durato per parecchi giorni con intensità crescente, la regione diventa sensibilissima e la pressione non può essere più sopportata. Avversione per il cibo. Sete intensa. Colica provocata dall’aver ingerito liquido quando si è molto accaldati o aver mangiato cose indigeste; colica negli individui che amano mangiar bene; colica per aver mangiato patate. Le patate e gli alimenti amilacei sono dannosi al paziente Colocynthis come lo sono al paziente Alumina. Il vomito di Colocynthis differisce da quello della maggior parte degli altri rimedi. All’inizio non c’è nausea, ma nausea e vomito cominciano quando il dolore diventa intenso; il contenuto dello stomaco è vomitato, e il paziente continua a sforzarsi finché l’intensità del dolore non diminuisce. I dolori allo stomaco sono dolori di stringimento, crampiformi, di qualcosa che scava, come se lo stomaco fosse afferrato tra le dita di una mano forte. Dolori analoghi si producono più in basso, all’addome, ma in questo caso sono attenuati da una forte pressione o piegandosi in due – cosa che produce pure una pressione. Essi si manifestano con crisi di intensità crescente finché il paziente, in preda alla nausea, si mette a vomitare, e sono accompagnati da grande agitazione e da una sensazione di debolezza e di mancamento all’epigastrio. La vittima si piega in due sulla spalliera di una sedia o, se non è in grado di alzarsi, sul bordo di legno del letto. Nei «Guiding Symptoms», troviamo parecchie pagine di ripetizioni che dimostrano tutte le possibilità di indicazione di questo rimedio nei malesseri addominali quando esistono i sintomi sopracitati. Sarebbe bene leggerle. I dolori alla parte bassa dell’addome diminuiscono piegando gli arti inferiori e tenendoli con le mani. Nelle violente nevralgie ovariche di Colocynthis si vedrà la donna piegare le gambe sul lato dolente stringendole contro l’addome e mantenendole in quella posizione. Il medico chiede: «Cosa le è successo che ha potuto provocare questi dolori?» Probabilmente risponderà: «La mia cameriera ha fatto cadere dell’acqua sporca su un grazioso tappeto, abbiamo litigato un po’ e questo è il risultato». Colica causata da collera con indignazione; migliora piegandosi in due e peggiora stando dritti, in piedi o chinandosi all’indietro. Coliche del lattante, il bimbo sta meglio coricato sul ventre; appena cambia posizione, il bambino ricomincia a piangere. Gli stessi sintomi accompagnano la diarrea e la dissenteria. Le feci sono costituite da muco bianco, sono dense, vischiose e simili alla gelatina; a volte ematiche. All’inizio possono essere abbondanti, dall’odore penetrante, pastose, e in seguito acquose, gialle, in piccole quantità e quasi inodori. Diarrea e dissenteria sono provocate da collera con indignazione; durante la defecazione c’è il più spaventoso dei tenesmi; stimolo urgente con coliche. La più piccola assunzione di cibo provoca la colica, lo stimolo urgente e la defecazione. Feci acquose dopo aver mangiato. In molti di questi casi il paziente prova sollievo col calore e col tepore del letto. Colocynthis
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CONIUM MACULATUM Questo rimedio è un antipsorico dall’azione lunga e profonda, che crea nell’organismo uno stato di disordine che si estende tanto e dura così a lungo che ne sono disturbati quasi tutti i tessuti. I suoi malesseri si manifestano dopo aver preso freddo e sono colpite le ghiandole di tutto il corpo. I linfonodi si induriscono e diventano dolenti. Nelle malattie profondamente radicate, attorno alle ulcere e alle parti infiammate c’è dell’infiltrazione; ce n’è anche nei linfonodi, lungo i vasi linfatici che formano in quel caso come una corda nodosa. I linfonodi ascellari si infiammano e si ulcerano; quelli cervicali, inguinali e addominali si ingrossano. Le parti ulcerate si induriscono. Un ascesso al seno si contorna di bolle e di noduli. Si formano noduli al seno anche quando ancora non si è formato il latte; in tutto il corpo si formano, sotto la pelle, masse, noduli, indurimenti e gangli ipertrofici. Si è fatto un considerevole uso di Conium nelle affezioni maligne delle ghiandole perché esercita la sua azione sulle ghiandole sin dall’inizio, le infiltra ed esse arrivano a diventare dure come pietre, come lo scirro. Un’altra caratteristica importante che in questo rimedio si trova sempre, è la sua azione sui nervi. I nervi sono in uno stato di grande debolezza. Si manifestano tremore, scosse ai muscoli e movimenti convulsivi dovuti alla debolezza dei nervi. Il paziente non è capace di sopportare un qualsiasi sforzo fisico senza provare grande spossatezza. La debolezza paralitica aumenta regolarmente, abbastanza simile a quella di Cocculus. Esaurimento del corpo e della mente, vale a dire generale rallentamento di tutte le attività del corpo. Il fegato si impigrisce, si indurisce e aumenta di volume. La vescica è debole, riesce ad espellere solo una parte dell’urina; a volte è anche come fosse paralizzata e non ha alcun potere di espulsione. Questo sintomo dimostra che il rimedio conduce ad una debolezza paralitica. Isterismo. Ipocondria, con nervosismo, tremito e debolezza dei muscoli. Nei primi stadi della malattia, il paziente si stanca presto ma alla fine questo stato si aggrava finché gli arti si paralizzano. Moltissime affezioni sono indolori. Le ulcere e le paralisi sono indolori. Grande debolezza fisica e psichica; grande esaurimento muscolare; il paziente è allo stremo, debole e tremante. Paralisi delle gambe e delle anche. Sintomi psichici, sintomi nervosi, tremori si manifestano nelle vedove e nei vedovi che sono stati improvvisamente privati delle loro relazioni sessuali. La donna o l’uomo di grande vigore che ne è stato improvvisamente privato piomba in uno stato di debolezza tremolante, diventa incapace di sostenere un qualsiasi sforzo psichico e di prestare attenzione a quello che gli altri dicono. Nella donna non è tanto marcato o tanto comune quanto nell’uomo. Quando questo stato si produce in una donna di vigore sessuale 459 eccezionale, ella può presentare la congestione dell’utero e delle ovaie; in quel caso Apis ha maggiori possibilità di Conium di adattarsi ai suoi sintomi. Ma quando c’è isterismo e sovreccitazione il rimedio spesso è Conium. Un gran numero di sintomi di questo rimedio hanno una causa simile. Conium ha un’azione così profonda che a poco a poco porta ad uno stato di imbecillità. La psiche non funziona più. All’inizio è stanca come i muscoli del corpo. Non riesce a sostenere alcuno sforzo. La memoria è debole. La mente non riesce a concentrarsi; non
può forzarsi a fare attenzione; non riesce a riflettere; poi arriva all’imbecillità. L’incapacità di sostenere qualsiasi sforzo psichico o di fissare la propria attenzione su una cosa qualsiasi è uno dei più importanti sintomi di questo rimedio. Possiede la demenza periodica. L’imbecillità però è ben più frequente della demenza. Quando studierete i disturbi psichici, noterete sintomi che vi faranno pensare che il paziente ha il delirio, ma non è affatto così. Si tratta di una debolezza mentale che si costituisce lentamente; non è quello stato attivo che si forma rapidamente come quello che accompagna una febbre; si tratta, per così dire, di un delirio senza febbre che non è continuo. Forme passive di demenza. Il paziente pensa lentamente e resta in questo stato per settimane e per mesi ammettendo che possa guarire. Quei pazienti sovreccitabili i cui disturbi psichici sono più o meno marcati dalla violenza e dall’attività sono quelli che corrispondono a Belladonna, Hyoscyamus, Stramonium e Arsenicum. In questo rimedio non vi è niente di simile. Questo stato psichico si è determinato talmente gradualmente che la famiglia non se ne è accorta. La mente è piena di strane idee che si sono manifestate a poco a poco, e quando la famiglia si accorge di tutto quello che il paziente ha fatto o detto, comincia a domandarsi se non stia diventando pazzo, ma quello in realtà si sta avviando all’imbecillità. Conium ha un carattere lento e passivo. Totale indifferenza; il paziente non si interessa a niente specialmente quando cammina all’aria aperta. «Detesta trovarsi vicino ad altri e parlare di coloro che incontrano; è incline ad afferrarli e ingiuriarli». Questo, naturalmente, è l’atto di un insensato. «Triste e cupo. Dispiacere profondo che si ripete ogni quindici giorni», e rivela una periodicità di due settimane. Il paziente Conium resterà seduto in un angolo a veder tutto nero, triste e depresso, non dando neppure una ragione della sua grande tristezza. È un soggetto ipocondriaco, con ghiribizzi e concetti strani dai quali i suoi amici tentano di distoglierlo facendolo ragionare; ma più tentano di farlo ragionare più quello diventa triste. Cupo, piagnone, si offende facilmente. Tutto lo offende e lo disturba. Non sopporta alcun genere di sovreccitazione, poichè questa gli provoca angoscia psichica, debolezza e tristezza. Qualche volta si riscontreranno sintomi di Conium in pazienti che hanno subito grandi dolori. La loro memoria si incrina: questo è ciò che si può manifestare come prima cosa. I pazienti dimenticano; non riescono mai a ricordare una cosa esattamente quando vorrebbero. E così si indeboliscono sempre di più fino a diventare imbecilli. Se, con tutta evidenza, ad essere colpita è la sfera psichica, il risultato è l’imbecillità; se la malattia prende un andamento fisico, il risultato è la paralisi e non è raro vedere sopraggiungere una generale debolezza paralitica; in questo modo, il corpo e la mente avanzano insieme verso la debolezza finché si produce una vera e propria manifestazione Conium maculatum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 460
che rivela l’evoluzione verso la paralisi, o viene a galla una manifestazione di altro genere che fa indubbiamente propendere la malattia verso l’imbecillità mentre lo stato fisico sembra restare stazionario. In questi casi arriva un momento in cui vi è una specie di divisione tra il corpo e la mente. Ogni volta che, sotto l’effetto di una cura omeopatica il fisico migliora e la psiche peggiora, il paziente non guarisce. Esistono casi simili. Non mi piace mai vedere che lo stato fisico migliora mentre lo stato psichico si aggrava sia pur di poco. Non intendo l’aggravamento causato dal rimedio. Se lo stato psichico non migliora, ciò significa che il paziente peggiora. Non c’è miglior prova del buon effetto di un rimedio che il miglioramento dello stato psichico.
I pazienti Conium non sopportano neppure la più piccola quantità di bevanda alcolica. Qualsiasi specie di vino o di bevanda alcolica provoca tremori, sovreccitazione, debolezza psichica e prostrazione. In questi pazienti si manifestano molte cefalee. I pazienti che peggiorano, avranno la cefalea. Dolori pungenti, laceranti, pulsazioni in testa. Segni precursori dell’indebolimento del cervello. Nevralgie. Debolezza muscolare. Debolezza dei muscoli di un lato del volto. Paralisi delle palpebre superiori. Dolori che pizzicano, che semplicemente concordano con i segni di un crollo generale. Non ci verrebbe in testa di somministrare Conium per quelle congestioni improvvise e violente del cervello o quelle improvvise e violente crisi di cefalea, di dolori della faccia o degli occhi, ma lo somministreremo per quei dolori che accompagnano una malattia progressiva generale. In questo rimedio ci sono dolori pungenti, lancinanti, come coltellate, lungo il tragitto dei nervi della faccia, degli occhi e della testa. Punture al sommo del capo. Bruciore al sommo del capo. Spesso i sintomi porteranno il medico omeopata a fare un approfondito esame fisico. Ma i sintomi che indicano un rimedio sono ben più importanti dell’esame fisico. La sovreccitazione provocherà mal di testa. Uno dei sintomi comuni di Conium, è l’intorpidimento del cuoio capelluto. È un sintomo generale; dovunque ci saranno disturbi, ci sarà l’intorpidimento: torpore con i dolori, spessissimo torpore con la debolezza; le paralisi sono accompagnate da torpore. Emicranie con incapacità di urinare. Violento stordimento. Tutti gli oggetti della stanza sembra che girino intorno. Sensazione di confusione in testa. Il paziente resta spesso seduto, perduto nei suoi pensieri. Vertigine e sensazione di pressione in testa senza modificazione del polso. Vertigine che peggiora chinandosi. Il più piccolo sorso di bevanda alcolica ubriaca il paziente. Girando la testa questi ha la vertigine, come se girasse in tondo; vertigine quando si alza dalla sedia; vertigine più forte quando sta sdraiato come se il letto girasse in tondo; vertigine quando si gira nel letto o quando gira lo sguardo intorno. La vertigine più comune in Conium è quella che viene quando il paziente è a letto e gira gli occhi. È un po’ quello che avviene in Cocculus non solo in quello che concerne la vertigine, ma anche per la debolezza muscolare generale. La paresi o la debolezza dei muscoli in tutto il corpo esiste anche a livello di occhi. C’è debolezza muscolare in tutti i muscoli dell’occhio, di modo che il paziente Conium non può osservare oggetti in movimento senza avere l’emicrania e disturbi visivi e psichici. I viaggi in macchina, l’osservazione di oggetti che si muovono velocemente e l’incapacità di accomodazione rapida – altrimenti detta lentezza di accomodazione – sono la causa di 461 un gran numero di malesseri. L’incapacità di seguire con sufficiente rapidità gli oggetti in movimento, provoca la cefalea. «Gli oggetti appaiono rossi o prendono il colore dell’arcobaleno oppure sono raggianti; macchie sfocate; diplopia; debolezza visiva. Miopia; il paziente non può leggere a lungo senza che le lettere si accavallino». Tutto questo è dovuto a un difetto dell’accomodazione. «Lento adattamento dell’occhio ad un campo visivo diverso. Quando il paziente è irritabile la vista gli si annebbia. Debolezza e offuscamento della vista contemporaneamente a stordimento. Avversione per la luce senza infiammazione oculare». La pupilla non reagirà ai cambiamenti tra una luce forte e una debole, e il paziente ne soffrirà. Fotofobia e lacrimazione intense. Fotofobia senza alcuna congestione dei tessuti esterni o interni del globo oculare. Le pupille sono ora contratte, ora dilatate. Conium ha
guarito ulcere della cornea. «Bruciore agli occhi quando legge». Il paziente ha un dolore lancinante, urente agli occhi. Le palpebre si induriscono, si ispessiscono, diventano pesanti e ricadono. Il paziente può sollevarle con molta difficoltà. E così questa paralisi si estende a tutti i muscoli del corpo e alla stessa maniera colpisce la mente. «Poteva a malapena sollevare le palpebre. Queste sembravano spinte verso il basso da un peso. Bruciore su tutta la superficie delle palpebre; orzaioli; paralisi dei muscoli dell’occhio». Un sintomo saliente è il gonfiore delle ghiandole della faccia, in prossimità dell’orecchio e della regione sub-mascellare. Le parotidi sono gonfie e dure e si ha lo stesso indurimento progressivamente crescente delle ghiandole sub-mascellari e sub-linguali. I gangli laterali del collo nelle affezioni cancerose, aumentano di volume. Questo rimedio ha guarito epiteliomi della palpebra, del naso e della gota. Ulcere del labbro con indurimento. Sotto le ulcere vi sarà un indurimento che andrà molto in profondità, e lungo tutti i vasi che inviano linfa a queste ulcere, vi sarà una catena di nodi. Paresi dell’esofago che si evolve verso la paralisi; difficoltà ad inghiottire; il cibo scende solo parzialmente e si ferma. Quando gli alimenti sono pronti a passare attraverso il cardia si fermano ed entrano nello stomaco con grande sforzo. «Curiosa sensazione di qualcosa che risale alla gola con una sensazione di riempimento, come se vi fosse un corpo estraneo. Sensazione di pienezza in gola come causato da un frammento, con involontari tentativi di deglutizione. Replezione della gola con soppressione dell’eruttazione. Pressione all’esofago come se dallo stomaco tornasse su un corpo rotondo». Questa è una malattia nervosa riscontrata nelle donne nervose che si chiama «bolo isterico». Quando una donna ha voglia di piangere e inghiotte e si affoga, ha in gola un bolo simile. Pazienti sono nervosi, dall’organismo logorato, stanchi della vita; nell’avvenire non vedono altro che malattia, pena, paralisi o imbecillità. Nei loro momenti di lucidità questi pazienti piangono, si rattristano sulle loro ipertrofie ganglionari e la loro debolezza e hanno un bolo in gola. Vi sono molti disturbi gastrici; ulcera gastrica; cancro allo stomaco. Conium, quando i sintomi concordano, è uno dei più grandi palliativi per i cancri dello stomaco. Esso, per un certo tempo, attenuerà le manifestazioni cancerose; poi le difficoltà si ripresenteranno perché, quando l’evoluzione è sufficientemente avanzata da dare sintomi di Conium, spesso non c’è alcuna speranza di guarigione. Indurimento dell’addome, grande sensibilità dell’addome. Dolori che pizzicano, pungenti, dolori taglienti di coliche, dolori crampiformi. Sensazione di «bearing-down» Conium maculatum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 462
all’addome – nella donna – come se l’utero stesse per uscire. Spesso più che diarrea c’è stipsi con stimoli senza effetti, feci dure, paralisi del retto. Il paziente non riesce a fare sforzi per evacuare, per espellere il contenuto del retto a causa della debolezza paralitica di tutti i muscoli che prendono parte all’espulsione. Pulsazioni e sensazione di vuoto all’addome dopo normali defecazioni. La donna fa tali sforzi quando evacua che l’utero sporge dalla vagina. Debolezza tremolante e palpitazione dopo ogni defecazione. Il flusso dell’urina si arresta e riprende. Il paziente fa degli sforzi per espellerla, si stanca e si ferma. Il flusso dell’urina si arresta e poi riprende senza che il paziente faccia alcuna pressione. Queste alternanze avvengono due o tre volte durante la minzione. Quando il paziente urina, le contrazioni muscolari sono irregolari. «Flusso urinario intermittente con dolore tagliente dopo la minzione. Urina torbida dopo averla fatta
riposare un po’». Indebolimento della potenza sessuale nell’uomo; impotenza. Il paziente può avere il desiderio sessuale più violento, tuttavia è impotente. «Violento desiderio sessuale con impotenza parziale o totale. Polluzioni senza sogni. Polluzioni ed eiaculazioni dolorose». Vi è catarro nelle vescichette seminali accompagnato da molto indolenzimento, in maniera che al momento dell’eiaculazione si sente come una coltellata, come se il liquido seminale fosse irritante. Cattive conseguenze della repressione del desiderio sessuale nei vedovi e in coloro che avevano l’abitudine di praticare il coito. «Debolezza sessuale. Erezione insufficiente che dura poco; debolezza dopo il coito. Gonfiore e indurimento dei testicoli». L’indurimento e il gonfiore dei testicoli avviene progressivamente. «Secrezione di liquido prostatico ad ogni nuova emozione, senza pensieri voluttuosi o nell’espellere feci; con prurito al prepuzio». È in questo modo che abbiamo una curiosa mescolanza di un’accresciuta irritabilità degli organi uro-genitali: collo della vescica, organi sessuali e prostata, con debolezza e impotenza. Ricordatevi che nell’uomo c’è l’indurimento e l’ingrossamento dei testicoli; nella donna, l’indurimento e l’ingrossamento delle ovaie e dell’utero. «Spasmi uterini durante le mestruazioni in anticipo e poco abbondanti». Indolenzimento dell’addome nei primi mesi della gravidanza; i movimenti del bambino sono dolorosi. Dolori urenti, pungenti, laceranti al collo dell’utero. Grande indolenzimento del seno. Questo rimedio può avere sia la diminuzione di volume, sia l’ingrossamento e l’indurimento delle ghiandole mammarie. Soppressione delle mestruazioni, mestruazioni dolorose, dolori pulsanti, laceranti, urenti all’utero, alle ovaie e alle pelvi. Conium ha guarito fibromi uterini. Ha ritardato l’evoluzione di cancri al collo dell’utero. Uno dei cancri più dolorosi nella donna è il cancro al collo dell’utero. Di tutti i cancri conosciuti è il più difficile da bloccare. Esso si evolve rapidamente, ma Conium è uno di quei rimedi che possono rallentarne l’infiammazione e, in una certa misura, impedirne le emorragie. Conium ha prodotto l’indurimento e l’infiltrazione del collo. Difficoltà di respirazione. Tosse secca, quasi costante, che peggiora stando coricati a letto. La tosse comincia immediatamente dopo essersi coricati. Il paziente è costretto a sedersi nel letto e tossire finché espettora. Un’inspirazione profonda provoca la tosse. Sono i tratti caratteristici di una tosse di Conium. Violenti dolori pungenti al torace. Gonfiore doloroso ai seni. Dolori taglienti e laceranti al torace. 463 Al dorso il sintomo più notevole è la debolezza; essa è concomitante a qualche dolore dorsale. Si sono osservati dolori lancinanti. «Cattive conseguenze delle contusioni e delle scosse alla colonna vertebrale». A seguito di traumi, soprattutto alla regione lombare, ci sono dolori e stasi delle vene degli arti inferiori. Dolori reumatici; paralisi agli arti inferiori; ulcerazione. Le sofferenze e i dolori diminuiscono lasciando pendere le gambe. Conium in questo differisce da un gran numero di rimedi: generalmente i dolori diminuiscono tenendo i piedi sollevati, per esempio su una sedia, o mettendoli più in alto a letto. Ma il paziente Conium che soffre di reumatismo o di un ulcera alla gamba oppure di altre curiose affezioni alle gambe che sono suo appannaggio, si coricherà lasciando pendere le gambe fuori dal letto fino al ginocchio. Ecco una modalità che qualcuno dovrebbe cominciare a spiegare, in modo da poter avere almeno un sintomo patologico sul quale poggiare la nostra prescrizione. Ma fino ad oggi non abbiamo spiegazioni. In uomini di mezza età la deambulazione è barcollante.
Un’altra grande caratteristica del rimedio è l’abbondante traspirazione durante il sonno. A volte il paziente dirà che gli basta chiudere gli occhi per cominciare a sudare. Èd è certamente vero che chiudendo gli occhi per addormentarsi comincia a sudare. Dato che Conium produce tanto indurimento e infiltrazione dei tessuti infiammati, c’è la possibilità che si formino delle stenosi là dove c’è stata l’infiammazione. Conium ha guarito restringimenti dell’uretra e stenosi del collo uterino. Conium maculatum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 464
CROTALUS HORRIDUS (SERPENTE A SONAGLI) La prima reazione sarebbe quella di ribellarsi all’uso di sostanze quali Crotalus, Lachesis, Apis e altri veleni animali, e in verità una mente profana deve considerare la loro somministrazione con qualcosa che somiglia all’orrore; ma quando sono usati correttamente, quando si considera anche il carattere spaventoso delle malattie che li richiedono, quando si è certi che nessun altro prodotto può essere loro sostituito se sono indicati, e si pensa infine che sono dinamizzati e trasformati ad un grado di purezza assoluta perché ridotti allo stato di sostanza semplice, allora l’orrore sparisce. Che le malattie che richiedono l’uso di rimedi come Crotalus siano molto gravi, è vero. Al capezzale di un paziente Crotalus si sente la morte molto vicina; il paziente ha un aspetto spaventoso e una madre dirà di suo figlio o un marito di sua moglie: «Dottore, faccia qualsiasi cosa per salvargli la vita; ricorra a tutto il possibile per guarirlo». Crotalus ha sintomi strani. Essi danno al rimedio un pronunciatissimo risalto. Non si può sostituire Crotalus con nessun altro rimedio, perché nessun altro rimedio, preso nel suo insieme, gli somiglia. I più simili a Crotalus sono gli altri veleni di serpente, ma questo è il più terribile, eccetto, forse, Ancistrodon contortrix (Cenchris contortrix o Serpente dalla testa ramata). In caso di morso del serpente assistiamo ad effetti disastrosi; dopo un’evoluzione rapidissima, dopo il più acuto tipo di malattia infettiva, vediamo l’epilogo e la morte. Questi veleni di serpenti sono composti da cianuro di sodio e altri. Sappiamo che il solvente naturale dei cianuri è l’alcool ed è per questa ragione che l’alcool è stato usato in grandi quantità nei morsi di serpente e spesso ha prolungato e anche salvato la vita delle vittime. Se il paziente sopravvive alla crisi acuta, continuerà a presentare per sempre le manifestazioni croniche delle quali abbiamo raccolto i sintomi. Alcuni cani che erano stati morsicati, manifestavano i sintomi cronici dei morsi del serpente a sonagli e, in loro, si verificava una particolare periodicità, cioè un aggravamento ad ogni primavera nel momento in cui diminuisce il freddo e comincia il periodo caldo. Ho avuto tempo fa la possibilità di osservare nel tempo un cane che era stato morso da un Cenchris ed era sopravvissuto. Era stato morso al collo e, in quella zona, ad ogni primavera si formava un ascesso e questo si è ripetuto per tutti gli anni che visse il cane che morì poi vecchio di questa malattia. La periodicità dei veleni di serpente è in rapporto con la primavera, con l’arrivo del caldo. Un’altra caratteristica generale evidenziata in Crotalus come nella maggior parte degli altri ofidi, è che il paziente, quando si aggrava, dorme. Le prime manifestazioni dell’avvelenamento da Crotalus horridus sono simili alla
trasformazione che osserviamo nelle malattie infettive quali scarlattina, difterite, tifo e le 465 forme adinamiche di avvelenamento del sangue, in quei casi che si manifestano con grande rapidità e che sono caratterizzati da alterazione ematica, rilassamento dei vasi sanguigni, emorragie da tutti gli orifizi del corpo, stato di incoscienza che peggiora rapidamente, somiglia all’ubriachezza e dà al paziente un aspetto abbrutito. È una prostrazione psichica e fisica di carattere quasi paralitico. Ecco ciò che osserviamo nella scarlattina che assume il tipo putrido, nel tifo che volge al putridume o nella difterite con molto sanguinamento e putridume. Il corpo è chiazzato di blu e di giallo. Sopraggiunge con sorprendente rapidità l’itterizia: gli occhi diventano gialli, la pelle diventa gialla e chiazzata. Si formano macchie blu. Macchie nere e blu mescolate di giallo, come se il paziente fosse stato picchiato. Dopo le emorragie, la cute assume un colorito estremamente anemico: è gialla, pallida, esangue, come la cera. Emorragie dalle orecchie, dagli occhi, dal naso, dai polmoni, da tutte le mucose, dall’intestino e dall’utero. Si instaura un stato emorragico. Crotalus è indicato nelle malattie più gravi, più putride, che compaiono con eccezionale rapidità e raggiungono quel grado di putridume in un lasso di tempo straordinariamente breve. La persona intossicata sprofonda rapidamente in uno stato di abbrutimento, di torpore, di putridume e di semincoscienza. Si ha l’impressione che vinca la morte. Il sangue che fuoriesce diventa nero. A volte resta liquido. Uno spaventoso nervosismo invade il paziente. Ci sono tremori agli arti, debolezza tremolante. Quando gli si fa tirar fuori la lingua, questa esce tremolando. Per il più piccolo esercizio, il paziente è stanco. Prostrazione improvvisa delle facoltà vitali. Ovunque prende il sopravvento una debolezza paralitica. Movimenti convulsivi dei muscoli, tremore agli arti. Nel tifo, dove questo rimedio ha fatto le sue prove, e anche nella febbre gialla dove c’è la prostrazione, si è osservato lo scivolamento del paziente verso i piedi del letto. Questo rimedio ha guarito questo tipo di febbre gialla. Convulsioni e paralisi. Il paziente ha movimenti convulsivi dei muscoli che ricordano quelli della corea. Tremore, spasmi localizzati e manifestazioni isteriche. I sintomi psichici meritano veramente di essere esaminati. La forma calma di delirio in cui il paziente borbotta, parla con se stesso, è una particolare forma di loquacità. In questo, Crotalus differisce un poco da Lachesis. Entrambi possiedono la loquacità. Quella di Lachesis è così rapida, la sua mente è talmente attiva, che, se qualcuno nella stanza comincia a raccontare qualcosa, il paziente riprenderà la storia per conto suo e la finirà sebbene non ne abbia mai sentito parlare. Nessuno è autorizzato, in presenza di un paziente Lachesis, a finire una storia. Se qualcuno comincia a dire qualcosa, il paziente dirà: «Oh! Si, capisco», e se ne andrà in un’altra direzione finendo con un soggetto completamente diverso. Anche Crotalus fa questo, ma Crotalus riprenderà la storia, borbotterà e inciamperà maldestramente sulle proprie parole. In Crotalus si tratta di uno stato lento e passivo, come un’intossicazione. In Lachesis si tratta di un’eccitazione selvaggia. «Delirio con languore, sonnolenza, stupore». Questo descrive bene il quadro del delirio. «Delirio loquace con desiderio di lasciare il letto», ciononostante è un delirio passivo. I movimenti del paziente sono lenti. «Delirio con borbottio del tifo. Tristezza». I suoi pensieri si soffermano continuamente sulla morte. «Eccessiva sensibilità. Leggendo si Crotalus horridus Lezioni di Materia Medica Omeopatica 466
emoziona fino alle lacrime. Malinconia con timidezza, paura. Ansioso e pallido, suda freddo. Irritabile, di cattivo umore, furibondo, ad ogni più piccola noia». Movendosi ha vertigini e stordimento. Stando fermo ha dolori. Addormentandosi ha dolore e si sveglia con un dolore violento. Più a lungo dorme, più è forte il dolore alla testa. Il paziente dorme con i suoi sintomi. Tutti i veleni di serpente hanno maggiori o minori disturbi durante il sonno. I disturbi alla testa, giungono al risveglio. Il paziente dorme con la sua cefalea. Più a lungo dorme, più violenta è la cefalea. Il dolore alla nuca è così violento che il paziente quasi non può sollevare la testa dal cuscino. I muscoli sono così stanchi che deve tenersi la testa con le mani. Questo sintomo appartiene anche a Lachesis. Cefalea per congestione con colorito cereo, volto giallo, purpureo, chiazzato, come se fosse contuso. «cefalea che si irradia fino agli occhi. Emicrania biliosa ogni pochi giorni». Violenta emicrania con stordimento e pulsazioni alla sommità della testa. Cefalee sorde, lancinanti. «Cefalee occipitali sorde, pesanti, pulsanti», ovvero tutta la testa è in stato di congestione. Il paziente è confuso e attonito. Ha l’impressione di avere la testa troppo grossa, che sia piena come se stesse per scoppiare. Cefalee a ondate, come se risalissero dal dorso, simili ad un flusso di sangue verso l’alto, una spinta del sangue che si precipita in alto. Cefalea con accessi a ondate e provocata dal movimento e dalle scosse, rigirandosi nel letto, sollevandosi o stendendosi nel letto. Un cambiamento di posizione provocherà un tale accesso. In Lachesis viene descritto – e io ho avuto sotto gli occhi conferma del fenomeno – come se cominciasse dal fondo della colonna vertebrale e salisse verso l’alto seguendo il battito del polso. Emorragia oculare. Congiuntive gialle. «Essudazione di sangue dall’occhio; bruciore agli occhi; arrossamento con lacrimazione». Pressione agli occhi come se qualcuno tentasse di enuclearli. Paralisi delle palpebre superiori. Infiammazione della congiuntiva palpebrale. Pressione alle orecchie. «Sensibile ai rumori». Dolore alle orecchie sordo e pulsante. Secrezioni fetide, abbondanti, gialle, nauseabonde, sanguinolente dalle orecchie. Nelle malattie infettive, nelle forme adinamiche di scarlattine o difterite, il sangue cola a gocce dalle orecchie; vi è secrezione dagli occhi e dalle orecchie e abbondante sanguinamento dal naso. Nelle malattie infettive, il naso è l’organo che sanguinerà più frequentemente. La pressione sanguigna sembra sia alleviata dal sanguinamento del naso. In questo rimedio la congestione alla testa è violenta con epistassi. Esso ha guarito tutte le forme di secrezioni fetide. Orribili secrezioni dal naso, fetide, putride. Ozena. Infiammazione della ghiandola parotide. Cambia il colore del volto; colorito blu. Volto giallo; stato itterico pronunciato. Questo rimedio è indicato nelle ragazze dal volto cereo o anemico, di un verde giallastro, che da molto tempo non hanno le mestruazioni e hanno punte e pustole. Questo paziente si sveglia spesso la notte digrignando i denti. Ha in bocca cattivo sapore, sapore putrido. Gengivite. Sanguinamento della bocca. Infiammazione con sanguinamento alla gola. Bruciore in gola e in bocca. Lingua gonfia che trema, che trasale. Tremore della lingua quando si chiede al paziente di tirarla fuori. Tremore delle mani quando il paziente le muove. I casi di difterite in cui c’è perdita di sangue dal naso e dalla 467 bocca, sono casi gravissimi che, senza un rimedio ben scelto, termineranno con la morte. In tali circostanze la gola sarà piena di una falsa membrana difterica di colore scuro che
sanguinerà ai bordi. Stomatite con sanguinamento. Ulcere in bocca. Ulcere in seguito a trattamento al mercurio per quei pazienti che durante la notte fanno colare la saliva sul cuscino. Ulcere sanguinanti in bocca. Deglutizione difficoltosa. Difterite maligna. Il paziente non può stare coricato sul fianco destro o sul dorso senza dover istantaneamente vomitare: un vomito nero, bilioso. Crotalus è un meraviglioso rimedio per gli stati biliosi, le emicranie, i vomiti di bile in grandi quantità. Le diverse forme di malattie gravi che richiedono Crotalus cominciano spesso col vomito di grandi quantità di bile, a volte mescolata a sangue. Gastralgia; sensazione di freddo come se vi fosse nello stomaco o nell’addome un pezzetto di ghiaccio. Stomaco irritabile, incapace di trattenere la più piccola quantità di cibo e che emette continuamente sangue. Crotalus ha guarito ulcere gastriche. Ha frenato molto la crescita di carcinomi che provocano molto vomito di bile e sangue. Vomito in un gran numero di casi in cui il sangue non ha nessuna tendenza a coagularsi. Con queste ulcere gastriche, queste affezioni cancerose, queste malattie infettive adinamiche, c’è quasi sempre l’itterizia; itterizia e maggiore o minore sanguinamento. Raramente c’è febbre alta; a volte la temperatura è al di sotto della norma; ma vi sono secrezione e sanguinamento, emorragie di sangue scuro dal naso e dalla bocca e un’urina scarsa, scura, ematica, che contiene albumina. L’addome è estremamente dilatato come l’addome timpanico del tifo e delle malattie infettive a forma adinamica. Ulcerazioni dell’intestino, emorragia intestinale. Molto dolore e indolenzimento all’addome con torpore: è un po’ come se fosse di legno. «Feci nere, liquide, come fondi di caffè. Dissenteria di origine settica dovuta ad acqua o alimenti inquinati. Diarrea causata da effluvi malsani». Metrite o ovarite. Forma adinamica della febbre putrida. Le emorragie o sono in grumi scuri o il sangue non ha alcuna tendenza a coagularsi e scorre senza fermarsi. Nella menopausa vi sono molti disturbi. Vampate di calore. Itterizia. Emorragia proveniente dall’utero o da altri punti. Cancro uterino con molto sanguinamento. Odore nauseabondo. La paziente diventa gialla, itterica, è profondamente esaurita, ha la pelle chiazzata, il volto gonfio, ha gonfiore alle gambe e lungo tutto il tragitto delle vene. Phlegmasia alba dolens. Si aggrava al minimo contatto. Si aggrava con le scosse e col movimento. Si ha qualche ragione per pensare che Crotalus, in maniera maggiore o minore, sia un rimedio per il cuore a causa della grande debolezza cardiaca che produce. Ma gli altri veleni di serpente come Naja, Lachesis e Elaps hanno avuto un numero maggiore di applicazioni cliniche. Crotalus sembra che indebolisca enormemente il cuore, ma non indebolisce meno il corpo intero e i suoi malesseri sono più generali. Arti chiazzati. Estremità cancrena. I foruncoli, gli antraci e le eruzioni sono circondati da una zona purpurea, picchiettata di blu, chiazzata. Crotalus produce foruncoli, ascessi e qualcosa che somiglia a un’antrace con bruciore e violenti dolori, ma il cui carattere particolare è il centro pastoso. Il Crotalus horridus Lezioni di Materia Medica Omeopatica 468
foruncolo o l’antrace è circondato da una zona edematosa di parecchi centimetri che mantiene il segno della pressione. Il foruncolo, l’ascesso o l’antrace avrà un sanguinamento denso, nero, che non coagulerà. Gli antraci che si sviluppano sul collo o sul dorso cominciano con una pustola; poi se ne formano parecchie che si circondano di piccole
pustole e piccole papule, in una zona che conserva il segno della pressione. Per questi antraci sarà necessario che studiate in particolare Arsenicum, Anthracinum, Lachesis, Secale e Crotalus. Sono i rimedi che, nella loro natura, hanno la malignità e le manifestazioni spettacolari. Nella febbre puerperale c’è una continua trasudazione di sangue nero, nauseabondo, che non si coagula, e un sanguinamento da tutti gli orifizi del corpo, oltre che dall’utero. Immaginate una donna incinta che presenta un tifo. Ella abortisce e sopraggiunge uno stato infettivo adinamico, con i sintomi che ho descritto; si direbbe che debba morire alla fine dell’emorragia che segue l’aborto. Il sangue non si coagula e continua a scorrere. Oppure, immaginate che ad una donna arrivino le mestruazioni durante il tifo. Cioè: non sono vere mestruazioni, non somigliano all’abituale flusso mestruale, perché sono abbondanti, liquide e scure; è un defluire continuo con tutti i gravi sintomi descritti e specialmente l’aspetto abbrutito, lo stato comatoso, l’aspetto di una persona che ha bevuto, che giace come se fosse morta. Quando la svegliano, tutti i suoi muscoli tremano; la lingua, quando la tira fuori, trema e le è impossibile articolare alcun suono. Crotalus può salvarle la vita. Si potrebbero immaginare stati più gravi di quelli prodotti dagli ofidi? Quando un medico vede insorgere questi sintomi, pensa immediatamente ad una categoria di rimedi che può essere adatta ad un simile quadro, rimedi come Baptisia, Arsenicum, Secale e gli ofidi e a volte Arnica, Phosphorus e Pyrogenium. Nelle malattie croniche, l’individuo presenta uno stato spaventoso relativo al sonno. Il paziente si sveglia atterrito; fa sogni orribili di delitti, di morte, di cadaveri e persone morte, associazioni con morti e cadaveri; si vede nei cimiteri; nel sonno sente perfino l’odore del cadavere. Allo stato di veglia è stanco, stupido, non riesce a sommare due cifre, fa errori quando scrive, fa trasposizioni di frasi e, nelle parole, trasposizione di lettere. È incapace di occuparsi dei propri compiti perché non può mettere insieme cose che siano anche un po’ dettagliate. Il sonno si alterna con lunghi e fastidiosi periodi di insonnia. Prova fastidio ogni volta che il tempo volge al caldo. Grande irritabilità; sensibile all’ambiente, facilmente turbato da chi lo circonda e facilmente portato al colmo dell’eccitazione.Sulla stessa linea, diffida degli amici ed è incapace di ragionare su un piano razionale. Ha un violento desiderio di bevande alcoliche ed è incapace di resistervi. Questa straordinaria somiglianza coi vecchi ubriaconi ha portato ad usare Crotalus nel delirium tremens; il paziente ne ha l’aria abbrutita, il colorito purpureo, quella specie di fame particolare dei bevitori e, a periodi, il violento desiderio di alcool. Si ha ogni ragione di credere che per gli alcolizzati grassi, robusti, abbrutiti, Crotalus, convenientemente usato, può essere un rimedio abbastanza profondo da sopprimere il desiderio di bevande forti. 469
CROTON TIGLIUM L’olio di Croton, applicato sulla cute, genera vesciche e pustole insieme su una base infiammata che diventa rossa e dolente. L’infiammazione spesso aumenta finché prende l’aspetto di un’erisipela, ma più comunemente l’eruzione prodotta somiglia ad un eczema vescicolare. Tale eruzione verrà fuori in pochi giorni, poi seccherà e, in pochi altri giorni, desquamerà. Quando qualcuno prende una quantità eccessiva di questo farmaco nella sua forma bruta, o quando uno sperimentatore è sottoposto ad una sperimentazione troppo a lungo o
è particolarmente sensibile, osserviamo in lui un’alternanza di stati patologici: i sintomi interni si alternano con quelli esterni. Quando l’eruzione è venuta fuori le manifestazioni interne come il reumatismo, la tosse e i sintomi intestinali non compaiono. Se studieremo i gruppi separatamente li troveremo tutti interessanti. Prima di tutto, la tosse. Croton tiglium ha una tosse asmatica che viene nel mezzo della notte, svegliando spesso il paziente da un profondo sonno. La crisi di tosse è violenta, con dispnea e soffocazione, più grave di notte e quando il soggetto è coricato e costringe il paziente a sedersi nel letto, a stare a letto con la testa sollevata sui cuscini o a stare seduto su una sdraio. I suoi amici si chiedono se per caso non stia iniziando una tubercolosi polmonare. Se si tratta di un bambino ci si chiede se non sia una pertosse. C’è un’estrema irritazione delle vie respiratorie superiori di modo che l’inalazione dell’aria provoca la tosse. Una inspirazione profonda dà fastidio. Questa tosse durerà per un certo tempo finché non verrà fuori, in qualche parte del corpo, un’eruzione di vescichette e pustole, a gruppi o a macchie che si infiammano, si arrossano e, alla fine, si disseccano, desquamano e scompaiono. A quel punto torna la tosse. Tali alternanze possono ripetersi e diventare croniche; e in quel caso è molto utile conoscere questo rimedio. I sintomi più importanti che vengono in seguito, sono quelli intestinali e sono forse i più conosciuti tra tutti i sintomi del rimedio al di fuori dell’eruzione. Croton conviene nella diarrea acuta e in quella cronica. Conviene nel «cholera infantum». La sua caratteristica più saliente è l’estrema subitaneità con la quale sono espulse le feci. Sembra che queste escano in un unico getto di materia gialla, acquosa o pastosa. Feci molli, liquide, che escono in un getto solo. Tale carattere delle feci è così evidente che facilmente un paziente di campagna le paragona a quelle di un’oca. Tutto vien fuori in uno schizzo. La madre dice del piccolo paziente: «Dottore, sarà sorpreso di vedere questa violenta espulsione: tutto avviene in un solo schizzo». Questa è una buona descrizione del fenomeno. Con molti rimedi il paziente deve attendere a lungo e fare degli sforzi per andare di corpo. Un gran numero di diarree si prolungano e consistono in numerosi piccoli schizzi di materia liquida o acquosa, ma questa particolare caratteristica di Croton è Lezioni di Materia Medica Omeopatica 470 impressionante. Può accadere che non sia sempre così, ma questo potente getto di materia gialla liquida o di una specie di acqua gialla è una caratteristica sorprendente del rimedio. Durante questa diarrea, l’addome è molto sensibile e dilatato; nell’intestino ci sono molti gorgoglii e quando il medico gli poserà la mano sul ventre il paziente dirà che sente il gorgoglio come se il ventre fosse pieno di acqua, cosa che probabilmente è esatta, poichè l’espulsione delle feci non avverrebbe con un solo potente getto se il colon e il retto non fossero pieni di liquido. Un’altra particolarità che di solito accompagna le diarree di Croton tiglium è che la pressione sull’addome o attorno all’ombelico provoca dolore al retto, un bisogno impellente di evacuare e la sensazione, al momento dell’espulsione delle feci, che il retto sporga in fuori. Clinicamente si è descritto il dolore come se seguisse l’intestino da cima a fondo fino all’ano. L’ingestione di un po’ d’acqua o di latte, che normalmente sarebbe un cibo adeguato per una simile diarrea, provocherà un’istantaneo bisogno di defecare; il paziente deve defecare subito dopo aver mangiato. Queste sono le caratteristiche generali della diarrea di Croton tiglium. Se si manifesta in un lattante, questi è spossato, ha l’addome timpanico, molti gorgoglii intestinali, un grande indebolimento e, appena prende un sorso di latte o si attacca al seno, espelle un getto di feci liquide o pastose.
Un altro gruppo di sintomi molto importanti, è costituito dai sintomi oculari. Questo rimedio ha sintomi oculari di carattere infiammatorio, e attorno agli occhi e sulle palpebre vi sono vescichette e pustole. Pustole sulla cornea e granulazione sulle palpebre. Infiammazione di tutti i tessuti dell’occhio. C’è irite e congiuntivite. I vasi sanguigni sono dilatati, l’occhio è rosso e a vivo. Quando si girano le palpebre si trovano molto infiammate e granulose, coperte di vescichette e pustole. Con questi stati flogistici, nei casi oculari di Croton, c’è una sensazione molto frequente: come se l’occhio fosse tirato indietro da una cordicella o come se il nervo ottico trascinasse l’occhio all’indietro nella testa. Questa trazione all’indietro dell’occhio come tirato da una cordicella, appartiene anche a Paris quadrifolia, ma in esso le circostanze sono diverse. Nelle cefalee per eccessivo affaticamento degli occhi negli incisori o nelle donne che fanno un lavoro di ago minuto, quando hanno alla testa molte nevralgie dovute probabilmente al troppo lavoro degli occhi, quando i dolori agli occhi non sono accompagnati da infiammazione, ma sono piuttosto dolori sordi che potreste qualificare solo come reumatici o nevralgici, con la sensazione che gli occhi siano tirati all’indietro nel cervello, in questi casi a carattere nevralgico usate Paris quadrifolia. Ma negli stati infiammatori come quelli che ho descritto, con la stessa sensazione che l’occhio sia tirato all’indietro da una funicella, il rimedio è Croton tiglium. Eczema doloroso del cuoio capelluto nel lattante o puramente vescicolare o misto a pustole. Le vesciche seccano, poi desquamano e vengono sostituite da una superficie arrossata, a vivo, infiammata, sensibile al contatto. Quando la desquamazione è quasi finita, vien fuori una nuova ondata di pustole e vesciche e, mentre un punto guarisce un altro si copre di vesciche. In un eczema cronico, le cose vanno così. Le eruzioni si localizzano molte volte attorno agli occhi, sulle tempie, sul volto e al vertex. Hanno un aspetto così simile alle eruzioni di Sepia, che molto spesso non si riesce a distinguere un 471 rimedio dall’altro. Sepia ha la stessa mescolanza di pustole e vesciche, il sanguinamento e l’aspetto a vivo della superficie cutanea e anche la successione delle manifestazioni. Nella crosta lattea e nelle eruzioni infantili, quando il cuoio capelluto è così a vivo e sanguinante, Sepia è indicato più frequentemente di Croton tiglium. I lattanti Croton tiglium in questo stato hanno spessissimo degli attacchi di diarrea a getto che si presenta al minimo disturbo digestivo o di altro genere; questa concomitanza è di grande aiuto nella scelta del rimedio. Quando i due gruppi di sintomi sono associati, i sintomi del cuoio capelluto e la diarrea, difficilmente potrete ingannarvi. Osserverete anche quest’altro fenomeno: se la diarrea si prolunga anche di poco, l’eczema del cuoio capelluto migliora e voi pensate che il vostro paziente stia per guarirne, ma quando la diarrea diminuisce un po’, allora viene fuori una nuova ondata di eczema. Se la diarrea diventa cronica, l’eruzione esterna scompare, se invece migliora, l’eruzione esterna si aggrava. A tali organismi sembra necessario avere una valvola di sicurezza. La mucosa non è che la pelle interna, e il tegumento del corpo la pelle esterna; e questo rimedio agisce particolarmente sull’una o sull’altro, sulla mucosa o sul tegumento. Croton ha un’altra manifestazione che si deve tenere a mente, un gruppo di sintomi relativi alla lattazione. Dopo il parto, è possibile che gli avvenimenti abbiano seguito il loro normale corso, quando all’improvviso la madre comincia ad avere dolori all’una o
all’altra ghiandola mammaria e si riproduce qui lo stiramento come di una funicella. Sembra alla paziente che una funicella sia attaccata dietro la mammella e la tiri all’indietro; è un dolore acuto, stirante, pungente, che, in qualche caso la costringe ad andare avanti e indietro nella stanza, giorno e notte. Benché sia solo un dettaglio, è un sintomo di Croton tiglium molto importante da conoscere. Questo stiramento come se ci fosse una funicella lo troviamo nell’occhio e nel seno e, esattamente come in Plumbum, anche il sintomo: stiramento all’ombelico alla pressione, un po’ come se ci fosse una funicella. Il fatto di associare tali sintomi gli uni agli altri, vi permetterà di capirli come parte della natura del rimedio e di tenerli a mente. Una volta ho guarito una donna da questo stiramento doloroso alla mammella come se ci fosse una cordicella. La guardavo camminare di qua e di là e immaginavo che il dolore dovesse essere forte perché a momenti le spuntavano le lacrime agli occhi. L’aveva sopportato parecchie notti e questo prova che Croton tiglium è capace di guarire un dolore prolungato e molto doloroso. Erano stati messi sul seno cataplasmi e compresse calde che non avevano apportato alcun sollievo e questo è un particolare che è bene ricordare. Nel colera infantile avremo naturalmente il vomito che in Croton tiglium sebbene ce ne sia un poco, non è molto frequente. E così, nei casi di colera infantile in cui il vomito non è una caratteristica tanto importante quanto la diarrea, il rimedio può essere Croton tiglium. È annotato un sintomo che ha un gran valore: una nausea estrema con oscuramento della vista e vertigine che peggiora dopo aver bevuto, con frequenti evacuazioni acquose giallo-verdastre dall’ano, nausea estrema, molta salivazione. E così osserviamo nausea estrema e vomito moderato. La nausea assomiglia un poco a quella di Ipeca, ma in Ipeca non abbiamo niente che somigli alle feci di Croton tiglium, non abbiamo che piccoli getti poco abbondanti, ogni minuto un piccolo getto con tenesmo. Nel colera infantile di Ipeca, il sintomo che domina Croton tiglium Lezioni di Materia Medica Omeopatica 472
la scena è il vomito e, quando lo stomaco è vuoto, il piccolo paziente è sommerso dai conati che lo spossano, ma ha feci poco abbondanti; viceversa in Croton tiglium le feci sono copiose e, mentre c’è la nausea, il vomito è raro e poco abbondante. In questo rimedio, un’altra caratteristica da considerare è la sua relazione con Rhus. È un antidoto di Rhus. Con la sua eruzione vescicolare, Croton tiglium ha uno stretto rapporto con la famiglia dei Rhus (particolarmente Rhus toxicodendron) e con Anarcardium, Sepia e Anagallis. Le eruzioni di Croton tiglium molto spesso si localizzano negli organi genitali. Rhus fa lo stesso e, quando gli organi genitali sono la sede principale delle eruzioni nell’intossicazione da Rhus toxicodendron, generalmente l’antidoto è Croton tiglium; allo stesso modo, quando le eruzioni si osservano soprattutto attorno agli occhi e al cuoio capelluto, spesso Croton fornisce un antidoto. Tuttavia quando i sintomi si limitano al palmo delle mani, il rimedio non è Croton tiglium, ma Anagallis. Anagallis fa sul palmo delle mani esattamente quello che Croton fa sugli organi genitali. Se studiate Anagallis, noterete che le eruzioni vengono fuori, poi desquamano e, appena la superficie cutanea sembra guarire, si manifesta una nuova eruzione. Rhus gli somiglia per il fatto che si localizza al palmo delle mani, ma Rhus non ripete le eruzioni su superfici infiammate. Nell’eruzione di Croton c’è un po’ di bruciore, ma niente a paragone di quelle di Rhus. Il dolore urente di Rhus nelle eruzioni accentuate è quasi come il fuoco. Questo dolore peggiora all’aria e si calma bagnando la parte affetta con acqua tanto calda quanto il
paziente può sopportarla. Le persone che hanno queste eruzioni dicono di volersi sbollentare le mani pur di calmare il prurito o il bruciore. Lo stesso avviene per Croton tiglium, ma in questo caso l’eruzione è talmente dolorosa che il paziente non può toccarla; quando è tanto leggera che il paziente può toccarla, constatiamo che un leggerissimo massaggio allevia il prurito. In Rhus il contatto aggrava il prurito. Nei casi di grave avvelenamento da Rhus, il paziente terrà le dita divaricate se su di esse ci sono grosse bolle e non le toccherà perché toccarle procurerebbe un prurito talmente voluttuoso da renderlo quasi folle. Benché per Croton tiglium non sia la stessa cosa, i due rimedi tuttavia sono sufficientemente simili da essere uno l’antidoto dell’altro; non è necessario che siano uguali, basta che siano simili. È vero che i rimedi che si calmano grattandosi sono antidoti migliori di altri rimedi che si calmano pure grattandosi. Più sono simili, più questo è vero; ma i rimedi saranno l’antidoto l’uno dell’altro quando saranno simili nei loro caratteri generali e guariranno la malattia alla quale somiglieranno sul piano generale. È altrettanto vero che i rimedi che non sono simili nei loro caratteri generali, possono esserlo sufficientemente in localizzazioni particolari tanto da cancellare i sintomi da queste localizzazioni, mentre la malattia segue il suo corso. In questo caso il rimedio non è abbastanza simile alla malattia da guarirla, ma ha cancellato qualcuno dei sintomi. È la più deplorevole delle prescrizioni perché essa cambia le manifestazioni della malattia senza cambiarne la natura. In questa maniera un medico molto mediocre può andare alla ventura e trovare un rimedio per un gruppo di sintomi e un altro per un altro gruppo; e nel frattempo la malattia peggiora. Se i rimedi sono simili alla malattia in quanto alla natura generale, allora i piccoli sintomi superficiali non sono estremamente importanti. «Frequente prurito corrosivo al glande e allo scroto». «Eruzione vescicolare sullo 473 scroto e sul pene». Croton è un rimedio per le eruzioni vescicolari e pustolose sugli organi genitali. È strettamente affine a Petroleum che ha piccoli rigonfiamenti rossi, vescicolari e granulosi misti ad una minuta eruzione rossa sulle parti genitali con prurito intenso che talvolta peggiora grattandosi finché non compare il bruciore e poi il sanguinamento che lo calma. Croton tiglium Lezioni di Materia Medica Omeopatica 474
CULEX MUSCA Quando questo rimedio è necessario, il paziente prova la sensazione di ardere come il fuoco; prurito e bruciore sono sempre presenti in questo rimedio; il paziente si gratta e si graffia ovunque ci siano eruzioni. I sintomi psichici sono proprio quelli che ci si aspetta dopo i sintomi fisici causati dalla Culex: impazienza, propensione a litigare, ansia e paura della morte, scarsa memoria e poca propensione per il lavoro; il paziente è così impegnato a grattarsi per alleviare il prurito e a passeggiare per calmare l’irrequietezza, che ogni interruzione lo rende impaziente e pronto a litigare. Forte cefalea frontale, inizia alle cinque del mattino, svegliandosi e scompare dopo che il paziente sta disteso un po’; in mattinata dolore, sensazione di pienezza e pressione alla fronte con caldo al volto, aggravamento parlando e nel pomeriggio quando il dolore si estende alla parte esterna della protuberanza orbitale destra e all’occipite; nausea che dura fino alla sera. Alcuni dolori si estendono dal cervelletto alla fronte o alla tempia destra; i dolori fastidiosi alle tempie compaiono diverse volte al giorno; i dolori alla fronte, proprio
sugli occhi, vanno e vengono; dolore lacerante dietro il globo oculare. La cefalea si aggrava ad ogni minimo movimento, è seguito da vertigini nel pomeriggio ed è localizzato sull’occhio destro. Prurito e formicolio al cuoio capelluto. Sensazione di pienezza che dall’occhio destro si estende alla ghiandola parotide, da qui alla ghiandola sottolinguale e infine alla parte destra del volto e della testa. I margini delle palpebre sono dolenti e incrostati; l’infiammazione delle palpebre si aggrava al mattino con la secrezione di un liquido appiccicoso; i globi oculari sono infiammati e presentano ulcerazioni simili all’orzaiolo. Dolore lacerante ai globi oculari; il paziente non riesce a tenere gli occhi aperti ma prova dolore se li tiene chiusi; occhi stanchi. Gonfiore della ghiandola parotide e otite; dolore acuto in entrambe le orecchie, seguito da secrezione di liquido viscido con le stesse caratteristiche della saliva. Secreto acquoso dal naso e croste nel naso; secrezione di croste secche o umide e sanguinanti, di solito mista a secreto verdastro; sensazione di pienezza alla testa; prurito, formicolio; il paziente si gratta sempre perché gli prude il naso dentro e fuori, ma più si gratta più ha prurito, si ferma per qualche minuto e poi torna a grattarsi fino a quando è costretto a fermarsi per non scorticarsi il naso. La punta del naso è rosso-brillante; il naso è gonfio e con eruzioni piene di liquido incolore; dopo il gonfiore si ha prurito al naso e il paziente si gratta continuamente. Dolore alle narici posteriori con croste scure, il naso sanguina togliendo le croste. Epistassi mattina e notte soffiando il naso. Il rossore è simile all’erisipela; naso dolente al tatto, all’inizio il dolore è più acuto al lato destro e poi si estende ad entrambi i lati del naso e del volto. Desiderio di starnutire, senza effetto. 475 Dolore all’osso zigomatico destro che si estende all’osso sinistro il giorno seguente, comparsa di macchie rosse che prudono come se fossero state strofinate con peperoncino; dolore folgorante dall’osso zigomatico fino alle tempie e alla fronte la sera, peggiora unendo le mascelle. La ghiandola sottomascellare è gonfia e sensibile alla pressione. Le eruzioni sul volto e tra gli occhi contengono liquido incolore; gonfiore sotto gli occhi; questo rimedio provoca rossore e sensazione di calore a tutta la parte destra del volto e anche sensazione di contusione. Labbra sempre umide; questo è un sintomo comune a molti rimedi, forse dovuto al nervosismo, ma in alcuni pazienti questo sintomo migliora la secchezza delle labbra e il bruciore continuo; la saliva rende le labbra appiccicose; la saliva è biancastra, di gusto cattivo e la mattina al risveglio lascia un cattivo sapore in bocca, un sapore nauseante come se il paziente avesse bevuto acqua minerale calda. Al risveglio la lingua è bianca, secca, gonfia, spessa, intorpidita. Periodici attacchi di salivazione per molti mesi; la notte il paziente bagna il cuscino con la saliva e di giorno la saliva si accumula e costringe a deglutire continuamente. Tutto il bordo della lingua è coperto da uno strato doppio di piccole vesciche. Questo rimedio ha curato un caso di intorpidimento della lingua con ulcerazione della punta in seguito a scarlattina. Alzandosi al mattino, oltre agli altri disturbi, il paziente deve liberare laringe e trachea da croste verde scuro e da filamenti di muco duro con espettorazione dal naso. Bruciore e aridità alla gola, dolore alla gola e alle narici posteriori inghiottendo solidi o liquidi. La parte destra della gola è sempre indolenzita. L’appetito è accresciuto ma il cibo non viene digerito, rimane e si inacidisce nello stomaco; appetito quasi ingordo e il paziente deve mangiare all’orario stabilito altrimenti si sente debole; il paziente è affamato e debole soprattutto al mattino e non può aspettare
che venga preparata la colazione; in questa condizione di acidità di stomaco vi è spesso nausea giorno e notte; qualche volta addirittura il solo pensiero del cibo causa nausea, conati di vomito e impossibilità di vomitare; lo stomaco disordinato causa dolore e rutti sgradevoli. Sete di acqua fredda che causa bruciore di stomaco e urgenza di defecare; feci scure e dall’odore sgradevole; tenesmo per molti giorni e infine diarrea indolore. Macchie sull’addome che causano prurito e bruciore; piccole vesciche sulle macchie. Forte dolore al lato destro della regione renale che si estende fino all’occipite. Crampi all’addome durante la defecazione con borborigmo e flatulenza sgradevole; questi dolori dovuti a coliche compaiono intorno alle dieci del mattino e durano circa tre quattro ore. Il paziente non ha l’urgenza di defecare al mattino; le feci sono scarse, nodose ed espulse con sforzo, le prime feci sono dure e graffiano l’ano, dopo sono morbide; dopo aver defecato il paziente ha la sensazione di non aver finito e si sforza fino a sanguinare. Prurito e bruciore all’ano che scotta ed è scorticato come se fosse stato morso; bruciore al glande e secreto dall’odore forte dal glande; prurito allo scroto causato da puntini simili ai pungiglioni delle api, questi puntini bruciano e prudono ma grattarsi non fa che aggravare prurito e bruciore. Il prurito alla vulva è così intenso che la paziente vorrebbe farla a pezzi; questo sintomo ritorna a intervalli per diversi anni ed è stato curato dalla Culex. Culex musca Lezioni di Materia Medica Omeopatica 476
Le mestruazioni sono troppo frequenti e il flusso è abbondante, scuro e grumoso; violenti dolori all’utero che costringono la paziente a letto. Raucedine, il paziente parla con molta difficoltà; di solito la raucedine si ha soprattutto al mattino. Il paziente respira con sospiri profondi e ha costante desiderio di un respiro profondo; alito cattivo, il paziente ha la sensazione di respirare il suo alito. Tosse spossante causata dal bruciore al torace; tosse fischiante, soffocante, con volto rosso e lacrimazione, o tosse secca giorno e notte; tosse soprattutto al mattino e il paziente ha la sensazione di dover vomitare; la tosse causa dolore nella zona lombare; espettorato bianco-giallastro; qualche volta si ha un unico attacco di tosse, continuo e torturante, che dura quindici minuti e finisce in un lungo e forte respiro, con il volto blu e gli occhi protrusi, seguito da languore e sudore. Il paziente desidera costantemente starnutire e tossire ed eliminare il muco dalla gola. Dolore all’apice del polmone destro, si aggrava respirando profondamente o alzando il braccio destro; qualche volta dolori alla parte bassa del polmone destro; dolore, oppressione e ansia al torace; sensazione di pienezza al polmone destro, dolore piegandosi, inclinandosi in avanti, sollevando la spalla destra, e inoltre sensazione di avere una benda intorno al polmone destro; improvvisi dolori taglienti; sensazione di contusione nella parte destra del torace; dolori lancinanti ai polmoni; questi dolori durano diverse ore ogni giorno. Considerando i sintomi ai polmoni si può dire che la Culex Musca non causi molti disturbi al cuore; vi sono dolori taglienti occasionali che non sono né gravi né di lunga durata; dolori ai muscoli pettorali destri e gonfiore della parte destra del collo. Le mani e le dita sono calde e urenti, come se fossero congelate, con forti dolori; il palmo e il pollice bruciano come se fossero stati sfregati con ortiche; prurito e bruciore sono tali che il paziente vorrebbe strapparsi la pelle per poter stare meglio; il dorso della mano è freddo e intorpidito.
Eruzioni rosee e urenti sulle braccia, aggravate dal calore; braccia e mani intorpidite e formicolanti; prurito continuo, sempre presente in questo rimedio; le eruzioni piene di liquido colorato, bruciano se vengono grattate e fanno venir voglia al paziente di strapparsi la pelle. La mano destra è fredda mentre quella sinistra è calda. Sensazione di pesantezza e irrequietezza agli arti inferiori, che migliora all’aria aperta; il paziente ha i piedi stanchi tutto il giorno e deve stare all’aperto per provare sollievo, egli desidera trovare una posizione che possa far riposare il suo corpo stanco e pesante. Macchie sulla coscia con piccole vesciche che producono e bruciano come il morso di una pulce. Dolore alle gambe, dal ginocchio in giù; non c’è posizione che possa calmare il dolore così il paziente è costretto ad alzarsi e camminare all’aperto, mentre cammina non prova molto sollievo ai piedi perché le piante dei piedi sono sensibili e le punte prudono intensamente. Sonno irrequieto, il paziente si agita molto dormendo, il calore del letto lo fa svegliare frequentemente, deve alzarsi presto al mattino per muoversi e provare un po’ di sollievo; dormendo non si riposa perché il sonno è irrequieto, con sogni di lotte e di morte. Vampate di calore seguite da traspirazione appiccicosa e dall’odore forte; saliva viscida. 477 I disturbi alla cute tormentano il paziente quasi oltre la sopportazione, bruciore, prurito, caldo, tutto insieme per avvilirlo; sensazione di sollievo grattandosi ma solo momentanea; il paziente non trova conforto né in casa né fuori, né a letto né fuori dal letto, non riesce a pensare a niente di divertente; si gratta anche se ciò peggiora la situazione ma non può farne a meno per diminuire il prurito terribile e continuo; si può dire che questo rimedio ha molte manifestazioni esterne. Questo rimedio si può considerare un rimedio per i disturbi della parte destra del corpo; provoca la strana sensazione di essere stati avvelenati; dolori acuti e pungenti come aghi in tutto il corpo, come fulmini che colpiscono quà e là, aggravati da una pressione leggera e migliorati da pressione forte. I sintomi della testa, del naso e degli arti peggiorano fino alle sette del pomeriggio e migliorano intorno alle otto di sera, passano in una o due ore; i sintomi sono più gravi tra le sei e le sette del pomeriggio. Tutti i sintomi, dolore, prurito, bruciore, peggiorano in ambiente caldo e migliorano all’aperto; il paziente è così stanco e debole che difficilmente si muove, non riesce a camminare perché ha dolori in tutto il corpo, tuttavia è così nervoso che non riesce neanche a stare fermo, muove mani e piedi continuamente. Culex musca Lezioni di Materia Medica Omeopatica 478
CUPRUM METALLICUM Cuprum è il rimedio più indicato per le convulsioni. La tendenza convulsiva si associa a quasi tutti i malesseri che Cuprum produce e guarisce. Ha convulsioni di tutte le intensità, dal semplice spasmo nervoso di piccoli muscoli o muscoli isolati, fino alle convulsioni di tutti i muscoli del corpo. Queste ultime sono preannunciate da trazioni alle dita, da uno spasmo ai pollici o da movimenti convulsivi dei muscoli. Cuprum ha movimenti convulsivi, trasalimenti, tremori ed ha anche contrazioni toniche che fanno tenere i pugni fortemente serrati. In questo caso i primi ad essere colpiti sono i pollici: essi si ripiegano sul palmo e le altre dita si chiudono poi su di loro con molta forza. Gli spasmi alle dita delle mani e dei piedi aumentano e si propagano finché gli arti non saranno in uno
stato di grande spossatezza. Ci sono contrazioni toniche: gli arti sono tirati verso l’alto con tanta violenza da far pensare che la struttura ossea, sotto l’effetto di così forti contrazioni muscolari generalizzate, debba rompersi. Spesso le contrazioni assumono la forma clonica, con scosse e movimenti convulsivi. Cuprum ha molti sintomi psichici. Il suo delirio può prendere una grande varietà di forme: cicaleccio incoerente, propositi incoerenti su ogni genere di argomenti. Ha prodotto una grande diversità di sintomi psichici: delirio, discorsi incoerenti, perdita della memoria. Durante le sue diverse malattie, come il colera, alcune forme febbrili, la febbre puerperale, la dismenorrea, l'iperemia cerebrale, ecc. ha delirio, incoscienza e scosse e movimenti convulsivi dei muscoli. Il paziente ruota gli occhi in diverse direzioni, ma di solito in alto e verso l’esterno o in alto e verso l’interno. Presenta epistassi e alterazioni della vista. Tra una crisi convulsiva e l’altra, fa discorsi incoerenti, delira e durante il delirio è vendicativo, violento e piange o grida. Cade in convulsioni lanciando un grido. Si dice da qualche parte che muggisca come un vitello. Questo rimedio ha il potere di produrre un gruppo di spasmi in seguito ai quali il paziente sembra morto o in estasi. Le convulsioni a volte terminano con uno stato di inerzia durante il quale la mente cessa di funzionare e i muscoli restano immobili o non fanno altro che trasalire. Questo, quando Cuprum è indicato, è spesso uno dei sintomi dominanti della pertosse. Per riprendere il linguaggio della madre – la descrizione che ella fa del bambino vi lascerà probabilmente un ricordo più forte di quello che possono fare i libri – quando il bambino è assalito da uno dei suoi violenti attacchi di tosse, il volto diventa livido o blu, le unghia si sbiancano, gli occhi si rivoltano in alto e tossisce fino a restare senza fiato e poi resta disteso senza conoscenza così a lungo che lei si chiede se ricomincerà mai a respirare; ma, ricominciando con cortissimi respiri, il bambino torna in sé, facendo dei movimenti respiratori violentemente spasmodici, esattamente come se lo riportassero in vita. Avete qui tutti i tratti di violenza che caratterizzano una pertosse convulsiva. Oltre 479 quello che dice la madre, potete anche osservare da voi stessi alcuni sintomi, ma tutta la fisionomia di un simile caso, tutta la sua natura, rivelano che è una pertosse Cuprum. Se la madre riesce a portare subito un po’ d’acqua fredda ella arresterà la tosse. L’acqua fredda in modo particolare calmerà lo spasmo: è per questo che la madre prende ben presto l’abitudine di andare in fretta a prendere dell’acqua fredda e anche il bambino sa, dopo averlo provato una volta, che un bicchiere di acqua fredda lo calmerà. Ogni volta che gli organi respiratori sono colpiti, la respirazione diventa spasmodica e c’è la dispnea. Ci sono anche rantoli al torace. Più dispnea c’è, più possibilità ci sono di avere i pollici stretti in flessione e le altre dita in preda agli spasmi. La parte inferiore del torace, la regione dell’appendice xifoide, è sede di uno stato spasmodico estremamente doloroso. A volte c’è una costrizione così forte che il paziente crede di stare per morire e, in altri momenti ha la sensazione di essere trafitto da un coltello dall’appendice xifoide fino al dorso. Alcuni dicono che sembra loro di avere una bolla in quella zona e altri di avere una raccolta di gas nello stomaco. Questo stato spasmodico della base del torace spezza la voce e dà al paziente l’impressione che la vita sta per essergli tolta. A volte si traduce in coliche, altre volte in nevralgie. Se studiate la sensazione di restringimento allo stomaco, vi rendete immediatamente conto di quanto sia interessata la voce. Troverete il paziente seduto nel letto; vi dirà con voce rotta e discorde che, se qualcuno non allevia le sue sofferenze, morirà presto; il suo
volto rifletterà la paura e l’angoscia; avrà veramente l’aria di chi sta per morire; è una sensazione atroce. Cuprum guarisce rapidamente questo malessere. Questa costrizione con dispnea si produce talvolta nel colera o durante una mestruazione dolorosa. Anche gli spasmi al torace possono essere concomitanti a tale costrizione e ad una respirazione spasmodica di natura nervosa; in questo caso la respirazione profonda è impossibile. Cuprum ha moltissimi crampi. Ha crampi agli arti e ai muscoli del torace, con tremore e debolezza. Nella vecchiaia e nella vecchiaia precoce, è utile per i crampi ai polpacci, alla pianta dei piedi e alle dita delle mani e dei piedi che vengono durante la notte a letto. Nei vecchi debilitati, nervosi, tremolanti, può servire ad uno scopo assolutamente speciale. Quando un uomo di una certa età che è rimasto celibe a lungo, si sposa, a volte i crampi gli impediscono di praticare il coito. I crampi ai polpacci e alla pianta dei piedi lo assalgono fin da quando comincia a prepararsi. Cuprum conviene in particolare ai giovani che sono invecchiati precocemente a causa dei loro vizi: alcolismo, veglie prolungate e abusi di ogni genere; non è raro che soggetti simili abbiano dei crampi. Cuprum e Graphites sono i due rimedi per i crampi che vengono in queste circostanze, ma mentre Cuprum, dicono, produce crampi che impediscono di realizzare il coito, Graphites li produrrà durante l’atto stesso. Comunque sia, i due rimedi rivaleggiano strettamente l’uno con l’altro; ecco perché, se è Graphites a corrispondere alla costituzione del paziente, bisogna somministrare Graphites; ma se è Cuprum si deve somministrare Cuprum. Anche Sulphur ha guarito stati simili. Cuprum è utile anche negli spasmi che si manifestano durante le mestruazioni. Mestruazioni dolorose con spasmi che cominciano alle dita e si estendono al corpo. Ci sono contrazioni toniche che somigliano a manifestazioni isteriche. Può darsi anche che siano isteriche, ma ciò non toglie che, se sono solo spasmodiche o convulsive, Cuprum le Cuprum metallicum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 480
guarisca. Violenta dismenorrea con delirio, deviazione verso l’alto dei globi oculari, contorsione della faccia e manifestazioni epilettiformi. Nell’epilessia che richiede Cuprum, abbiamo le contrazioni e le scosse delle dita delle mani e dei piedi. Il paziente cade gridando e, durante la crisi, presenta l’incontinenza dell’urina e delle feci. Cuprum è indicato nell’epilessia che comincia con una violenta costrizione alla base del torace come quella che ho descritto, o con le contrazioni delle dita che si estendono a tutto il corpo e a tutti i muscoli. È anche un rimedio di cui talvolta si ha bisogno nello stato puerperale prima o dopo il parto. Le convulsioni possono avere origine uremica, ma non ha importanza; l’urina è insufficiente e albuminosa. Durante le doglie la partoriente diventa improvvisamente cieca. Le sembra che ogni luce nella stanza sia sparita, le doglie cessano e sopravvengono le convulsioni che cominciano dalle dita delle mani e dei piedi. Quando incontrerete casi come questo non dimenticate Cuprum. Senza Cuprum, cercherete a lungo, prima di guarire un caso come questo. Questo rimedio è indicato nel Cholera morbus con feci acquose che escono a fiumi e vomiti abbondanti che si associano per vuotare lo stomaco e l’intestino del loro contenuto. Il paziente è completamente svuotato, diventa cianotico su tutto il corpo, ha gli arti freddi, scosse muscolari, crampi alle estremità, alle dita delle mani e dei piedi e spasmi al torace; ha freddo; ha la cute chiazzata con macchie blu ed è colpito da collasso; le unghia delle mani e dei piedi, la mani e i piedi sono cianotici. In un simile stato vi sono diversi rimedi
che somigliano a Cuprum. Nel colera naturalmente cercheremo dei rimedi che producono evacuazioni come quelle del colera, spasmi più o meno considerevoli, la cianosi diffusa, il gran freddo, il declino del paziente e il collasso. Ci riporteremo alle osservazioni di Hahnemann. Hahnemann non aveva visto casi di colera, ma si accorse che la malattia produceva sintomi simili a quelli di Cuprum, Camphora e Veratrum. Vide, dalle descrizioni della malattia, che l’aspetto generale del colera era simile all’aspetto generale di Cuprum, di Camphora e di Veratrum e questi tre rimedi sono i rimedi tipici del colera. Essi possiedono tutti e tre le caratteristiche generali del colera, la sua natura e il suo aspetto generale. Hanno tutti e tre il vomito, la diarrea spossante, il freddo, la tendenza al collasso e l’indebolimento dovuto alla perdita di liquidi organici. Da quello che ho detto voi indovinerete che il caso Cuprum è, prima di tutti gli altri, un caso spasmodico. È lui che produce gli spasmi più forti, di modo che, essendo gli spasmi il caratteristica dominante, essi mettono in ombra tutti gli altri sintomi. Il paziente ha una quantità di crampi e, con le contrazioni muscolari non può fare a meno di urlare dal dolore. Camphora, dei tre rimedi è il più freddo; il paziente Camphora è freddo come la morte. Camphora possiede la cianosi, le evacuazioni spossanti, sebbene ad un grado minore di Cuprum e Veratrum; ma, mentre in questi due ultimi rimedi, il paziente vuole essere ben coperto, in Camphora vuole le finestre aperte e vuole stare al fresco. Sebbene abbia freddo vuole stare scoperto e vuole le finestre aperte. Ma lasciatemi qui accennare ad un’altra caratteristica di Camphora. Esso ha anche alcune convulsioni che sono dolorose e, mentre soffre, vuole essere ben coperto e vuole le finestre chiuse. Se ha crampi intestinali, durante il dolore vuole essere ben coperto. E così, durante tutti i malesseri che 481 vengono nel corso della febbre (e la febbre è molto rara in Camphora) e durante i dolori, Camphora vuol essere ben coperto e vuole stare al caldo, ma quando ha freddo vuole essere scoperto e avere l’aria. Dunque nel colera il freddo e l’estrema cianosi indicano Camphora. Inoltre con Camphor vi sono evacuazioni poco abbondanti non meno frequenti delle evacuazioni copiose; in questa forma clinica il paziente di colera spesso è colpito così bruscamente che presenta freddo, cianosi, e spossatezza, quasi senza vomito e diarrea; è quello che viene chiamato colera secco, che vuol dire semplicemente che vi si riscontra una quantità singolarmente ridotta di vomito e di diarrea. Questo è Camphora. Un’altro tratto saliente è il gran freddo del corpo senza l’abituale traspirazione che appartiene alla malattia. Cuprum e Veratrum hanno il madore freddo e Camphora ha anche il sudore, ma è più facile che il paziente che ha bisogno di Camphora abbia molto freddo, sia molto cianotico, molto secco e voglia stare scoperto. È sorprendente. Torniamo adesso su Veratrum: constatiamo che si possono avere tre rimedi molto simili, così perfettamente adatti al colera e tuttavia così diversi. Veratrum è particolare a causa delle sue abbondanti e spossanti secrezioni: traspirazione abbondante, abbondanti evacuazioni alvine, vomito abbondante e sudore freddissimo. Ha qualche crampo e vuole avere caldo; sta meglio con le bevande calde e la borsa calda che calmano i dolori e le sofferenze. Questi tre rimedi hanno la tendenza ad avviarsi al collasso e alla morte. Riassumendo, diciamo che Cuprum è adatto ai casi di carattere convulsivo, Camphora ai casi caratterizzati da un freddo estremo e da maggiore o minore secchezza, e Veratrum a quelli le cui grandi caratteristiche sono i sudori, il vomito e una diarrea abbondanti. Sono poche cose
da tenere a mente ma sono sufficienti a consentirvi di affrontare un’epidemia di colera con fiducia. Negli stati coleriformi vi sono altri rimedi affini a Cuprum che bisogna prendere in considerazione. Podophillum ha dei crampi, soprattutto all’intestino. Ha una diarrea spruzzante, indolore, con vomito, donde la sua utilità nel colera. I crampi di Podophillum sono violenti e danno al paziente l’impressione che le diverse parti del suo intestino si annodino. Le feci acquose sono gialle e, se si esaminano dopo averle fatte riposare un momento, si direbbe che vi si è mescolato della purea di mais. Il loro odore è spaventoso, è l’odore delle feci di Podophillum. Dire che hanno l’odore della carne avariata, le descrive solo in parte; non hanno affatto un odore cadaverico, ma un odore orribilmente nauseabondo e penetrante. Le feci escono a fiumi, sono abbondanti e accompagnate da una spaventosa spossatezza. «C’è da chiedersi da dove viene tutto questo», dice la madre parlando della diarrea estenuante del lattante o del bambino. Le feci sono espulse a zampilli, in lunghi schizzi, con sensazioni di vuoto, di cedimento, con la mortale sensazione che nell’addome tutto se ne vada. In relazione a Cuprum si deve pensare anche a Phosphorus. Anch’esso ha crampi all’intestino, una diarrea estenuante, un declino delle forze come se stesse per morire, ma tali sintomi sono di solito associati al calore della cute, ad un bruciore interno, a gorgoglio gastrico di tutti i liquidi ingeriti; questi cominciano a gorgogliare appena arrivano nello stomaco e continuano a farlo fintantoché procedono nell’intestino. L’acqua sembra che Cuprum metallicum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 482
scorra lungo l’intestino gorgogliando. In Cuprum questo gorgoglio comincia in gola; il paziente inghiotte col gorgoglio e inghiottendo ha il gorgoglio nell’esofago. Cuprum ha crampi convulsivi in tutto il corpo contemporaneamente a movimenti convulsivi, scosse, tremore, e una colorazione blu della cute. Tutto ciò che fa, tutte le sue azioni sono convulsive, spasmodiche. Ha convulsioni a tutti gli sfinteri. Quando c’è un’intossicazione da rame tutte le attività dell’organismo sono irregolari, disordinate e convulse. Tenete a mente questi caratteri quando studieremo ogni regione di Cuprum. Eruzioni inibite o rientrate con diarrea e convulsioni, a volte solo con convulsioni. E così, in un caso di morbillo o di scarlattina il cui esantema è stato soppresso da un raffreddore o da un’esposizione al vento, osserviamo che compaiono le convulsioni. Questa metamorfosi è propria a Zincum e a Cuprum, a volte a Bryonia, ma più particolarmente a Zincum e a Cuprum. Movimenti convulsivi degli arti con anuria, corea ecc. per aver bruscamente bloccato una scarlattina. Crampi ai muscoli del torace, ai polpacci, dappertutto. Un paziente ha avuto per un lungo periodo una secrezione; si è indebolito, esaurito, è diventato sovreccitabile, ma la secrezione lo ha mantenuto in vita; si è progressivamente indebolito, ma è rimasto vivo perché aveva una secrezione. La secrezione gli forniva una valvola di sicurezza; se si fosse improvvisamente arrestata, lui avrebbe avuto delle convulsioni. Tutto questo somiglia a Cuprum. Una donna che presenta da molto tempo un’abbondante leucorrea, quando un medico malaccorto le prescrive delle iniezioni che gliela bloccano per alcuni giorni vede sopravvenire allora convulsioni isteriche, crampi e sensazioni di lacerazione ai muscoli e contrazioni alle dita delle mani e dei piedi. Nella eliminazione di secrezioni provenienti da ulcere, nell’eliminazione di fistole, Cuprum ristabilirà una secrezione bruscamente eliminata e che era stata rimpiazzata dalle
convulsioni. Esso fermerà le convulsioni e farà ricominciare la secrezione. Esso presenta carie, cancrena senile o la cancrena che si osserva nella vecchiaia; è utile nei vecchi ottuagenari raggrinziti che hanno macchie scure sulle dita delle mani e dei piedi e una circolazione debole. Nel paziente Cuprum i nervi sono sempre eccitati, fino al massimo grado di tensione; egli vuole fuggire, vuol fare qualcosa di terribile. È impulsivo. Costretto a fare qualcosa, agitato, va a destra e a manca per una continua sensazione di malessere; trema nervosamente; è sempre stanco. Al di fuori dalle convulsioni ha una grande debolezza muscolare e il rilassamento del corpo. Mentre dorme ha movimenti convulsivi, scosse e sussulti. Durante le affezioni cerebrali digrigna i denti. Un’infiammazione sparisce all’improvviso e vi chiedete cosa è successo quando, tutto ad un tratto, arriva la follia, il delirio, le convulsioni, la cecità e compaiono con una straordinaria subitaneità segni di congestione e di infiammazione cerebrale. Metastasi. Spostamento totale di un’affezione da una parte all’altra del corpo. La stessa cosa può prodursi dopo l’eliminazione di un’eruzione, di una secrezione, una diarrea, e i disturbi possono localizzarsi al cervello, colpire la mente e provocare la follia, con delirio selvaggio, attivo, maniacale. Nella sua azione Cuprum non è passivo. In esso la violenza si manifesta dovunque. Violenza nella diarrea, nel vomito, negli spasmi; nella sua mania e nel suo delirio ci sono azioni strane e violente. Crampi isterici e atteggiamenti isterici 483 possono cambiarsi in una notte o in un giorno in ballo di San Vito e, sotto questa forma, continuare come se non fosse successo niente. Tale è la subitaneità con la quale questo rimedio cambia carattere. Questa continua mobilità di Cuprum in genere non è conosciuta. Affezioni spasmodiche generali. Tossi spasmodiche e spasmi su tutto il corpo. Il volto diventa purpureo; il bambino resta senza fiato e soffoca e la madre pensa che non riuscirà più a riprendere a respirare. Spasmi al torace, alla laringe e a tutto l’apparato respiratorio talmente violenti che il bambino sembra che soffochi e muoia. Pertosse. Ad ogni crisi di tosse c’è questo spaventoso stato spasmodico, questa tosse spasmodica. Scosse muscolari. Cuprum ha spasmi agli arti con ogni genere di contrazioni come quelle che si riscontrano nei pazienti isterici. Convulsioni puerperali. Convulsioni durante le quali un arto prima si flette e poi si stende: c’è un’alternanza di flessione e di estensione. Potete osservare la gamba di un bambino proiettata con grande violenza in fuori e poi, con altrettanta violenza, piegata contro l’addome per essere in seguito lanciata di nuovo in fuori. È difficile trovare un altro rimedio che possiede questo sintomo. Lo possiede Tabacum, ma non ce ne sono altri. In Cuprum le convulsioni con flessione ed estensione sono frequenti. Convulsioni degli arti, movimenti convulsivi e scosse muscolari. Troviamo una parte del quadro in un rimedio e una parte in un altro. Violenta congestione in testa, violenti dolori. Dolore acuto, pungente al vertex il quale duole come fosse contuso. Sensazione di qualcosa che striscia sul vertex, punture alle tempie. Congestione cerebrale. Meningite. Cefalea dopo le crisi epilettiche. Paralisi al cervello con sintomi di collasso. Metastasi al cervello che partono da altri organi. Ci sono convulsioni al volto, scosse agli occhi, tics alle palpebre. Dolori simili a contusioni agli occhi. Spasmi ai muscoli oculari in modo che gli occhi hanno scosse e contrazioni nervose prima da un lato e poi dall’altro. Il paziente rotea gli occhi. «Rapida rotazione dei globi oculari con le palpebre chiuse. Le palpebre sono spasmodicamente
chiuse». Esse sono così ben chiuse che si direbbe siano tenute chiuse da un dispositivo a scatto. «Infiammazione del periostio, attorno agli occhi e del tessuto cellulare delle ghiandole lacrimali». Macchie ulcerose sulla cornea. Cianosi del volto e delle labbra. Il volto durante le convulsioni e la pertosse è color porpora; le labbra sono blu. Glossite. Paralisi della lingua. Non è raro trovare in Cuprum la paralisi dopo le convulsioni. La violenza delle convulsioni sembra aver determinato una reazione e una debolezza paralitica, un intorpidimento, dei formicolii e la perdita della motilità. «Spasmi alla gola che impediscono di parlare. Sensazione di costrizione quando il paziente inghiotte. Grande sete con desiderio di bevande fredde». Molti malesseri migliorano bevendo acqua fredda. Gli spasmi a volte si attenuano bevendo acqua fredda. La tosse può essere causata dall’inalazione di aria fredda, ma si arresta bevendo acqua fredda come in Coccus cacti. «Desiderio di bevande e alimenti caldi. Mangia in fretta». Indigestione causata dal latte. Poi, più o meno in rapporto con gli spasmi, ci sono nausea, vomito e diarrea. Spasmi allo stomaco. Spasmi al torace con diarrea e vomito. Crampi ai polpacci e alle dita delle mani e dei piedi. «Pressione allo stomaco». Crampi periodici allo stomaco e all’intestino. Cuprum ha guarito coliche crampiformi violente che tornavano con assoluta regolarità Cuprum metallicum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 484
ogni quindici giorni. Il paziente ha dolore allo stomaco e sotto l’appendice xifoide, talmente spossante che è sicuro gli toglieranno la vita. Se non lo si allevia, certamente morirà in poco tempo. Costrizione che traversa il torace, soffocazione, crampi alle gambe. Cuprum va al cuore della vita e molte volte il suo potere è stato così grande in vecchi casi di isteria che in poco tempo ha sradicato completamente la tendenza isterica ai crampi. Particolarmente in Cuprum, appena compaiono i crampi, i pollici cominciano ad abbassarsi e possono risollevarsi con molta difficoltà. Si piegheranno di nuovo e, in seguito le altre dita si stringeranno su di essi così forte da provocare dolore. Nei bambini e negli isterici che hanno simili convulsioni Cuprum va al cuore della vita e sradica tale tendenza alle convulsioni e ai crampi. Convulsioni uremiche. Convulsioni con anuria o oliguria. Mancanza di urina nella vescica. Nelle ragazze alle prime mestruazioni vi sono violenti crampi agli arti, crampi all’addome, diarrea e crampi all’utero. Ad ogni periodo mestruale tornano gli spasmi epilettici. Violenti crampi insopportabili all’addome prima o durante le mestruazioni, o dopo la loro soppressione, cosa non rara. Alcune ragazze, in età puberale, fanno il bagno se le madri sono state troppo pudiche, troppo timide, e non le hanno avvertite di quello che poteva loro succedere se avessero fatto un bagno in acqua fredda in certi periodi. Arrivano le mestruazioni: la ragazza con un bagno freddo le arresta e allora arrivano le convulsioni. Questo concorda con Cuprum. Si possono chiamare tali convulsioni, convulsioni isteriche. Esse, molto verosimilmente, prenderanno l’aspetto di convulsioni isteriche; possono assumere aspetto di corea. Invece della convulsione, ci può essere congestione cerebrale con violento delirio. Se le mestruazioni non ricompaiono dopo essere state precedentemente soppresse o dopo la soppressione di una traspirazione, arrivano le convulsioni; spasmi frequenti durante le mestruazioni. Generalmente non si considera Cuprum un rimedio per l’anemia tanto valido come in effetti è; invece provoca e guarisce la clorosi. È un rimedio dall’azione profonda. Colpisce
molto tutta la sfera della volontà, i desideri e le avversioni. È utile a quelle ragazze che hanno sempre fatto quello che hanno voluto, che quando erano piccole non sono mai state ostacolate; quando esse crescono e raggiungono la pubertà e, se vogliono diventare donne devono sottomettersi ad una qualsiasi disciplina, allora esse hanno delle crisi di follia o dei crampi. Cuprum a volte le fornirà di buon senso; si adatta così ai desideri e alle avversioni. Agisce soprattutto nella sfera della volontà. Respirazione spasmodica; grande dispnea e respirazione asmatica. Crisi di asma spasmodica e di violentissima tosse spasmodica. «Tosse secca, dura, faticosa, con rantoli al torace e spasmi. Tosse secca e spasmodica fino alla soffocazione. Colorito rosso purpureo». 485
CYCLAMEN Avversione per il movimento, tuttavia il movimento calma il suo dolore e la sua inquietudine. Avversione per l’aria aperta, tuttavia l’aria aperta attenua qualche sintomo, in particolare la corizza e la tosse. Un aspetto sorprendente di questo quadro è l’ottundimento della coscienza e dei sensi. Clorosi, mestruazioni irregolari e palpitazioni. Dolori pungenti. Il paziente è molto agitato la notte. Molti sintomi migliorano camminando. Il paziente è sensibile al freddo e all’aria fredda. Alcune malattie vengono dopo aver avuto molto caldo. Lo sforzo indebolisce e aggrava. I muscoli sono flaccidi. C’è una grande stanchezza. C’è una debolezza serale che migliora movendosi avanti e indietro. Un tratto saliente dello stato psichico sono i cambiamenti di umore: un affastellarsi di idee si alterna con la debolezza della memoria; una sensazione di allegria si alterna con l’irritazione; l’umore sereno si trasforma improvvisamente in gravità o tetraggine. Il torpore mentale impedisce il lavoro intellettuale. Il paziente non ama il lavoro e teme l’aria aperta. Risponde in maniera incoerente, è in uno stato di confusione mentale. Il dispiacere e la paura lo tengono in uno stato di continua agitazione psichica. È assorbito dai propri pensieri; cerca la solitudine, medita sull’avvenire. Vuole restare in una stanza calda in solitudine. Resta silenzioso a lungo. Sovreccitazione con tremore. È triste come se avesse fatto un torto a qualcuno (Aurum). Piangendo medita sul proprio dolore che è solo immaginario. Si sente solo al mondo e perseguitato da tutti ( China). È testardo e portato alla critica; si indebolisce sempre di più; ha momenti di mancamento, diventa pallido e anemico. Questi sintomi, se sono associati a mestruazioni insufficienti o ad amenorrea, sono importanti. Vertigini camminando all’aria aperta; gli oggetti girano in tondo; il paziente migliora al chiuso e stando seduto. Tutto diventa nero e cade come svenuto. Il dolore alla testa lo stordisce e gli fa temere di perdere la ragione. Dolore alla fronte e alle tempie forante, lancinante e pesante. Violenti dolori frontali. Dolori che peggiorano stando coricati sul fianco dolente o sul dorso. Dolori unilaterali. Dolore mattina e sera, alleviato dal vomito e aggravato dal movimento all’aria aperta. Con i dolori, la vista si oscura. Pressione al vertex come se il cervello fosse avvolto in un panno e ciò fa credere al paziente che sta per perdere la ragione. La mattina, alzandosi, il paziente accusa cefalea e sfavillio davanti agli occhi. Pulsazioni in testa; afflusso di sangue alla testa; ansia e confusione mentale; oscuramento della vista, vertigini; freddo generale dopo cena. Cefalea
che migliora con le compresse fredde. Cefalea provocata da un disordine gastrico. Il paziente ha l’impressione di avere una calotta sulla testa. Dolori laceranti al cuoio capelluto. Lezioni di Materia Medica Omeopatica 486 Occhi. Nel campo visivo ci sono macchie, nebbia, colori azzurrognoli, sfavillii, oggetti brillanti; colori diversi – ora giallo, ora verde – scintille, fumo; un’alone attorno alla luce, punti neri, o mosche. Indebolimento della vista. Diplopia. Strabismo convergente. Pupille dilatate. Emiopia. Calore e bruciore. Edema alle palpebre. Gonfiore delle palpebre superiori. Secchezza e prurito delle palpebre. Diminuzione della vista durante la cefalea. Indebolimento della vista, dell’odorato, dell’udito e del gusto. Il paziente è duro di orecchio. Rombi, suono di campane e ruggiti nelle orecchie. Ddolori stiranti. L’odorato diminuisce. Il naso è secco. Corizza secca o con secrezione che peggiora in una stanza calda e migliora all’aria o in una stanza fresca. Starnuti e secrezione acquosa in una stanza calda che scompaiono totalmente all’aria. Per questo paziente il passatempo più piacevole è costituito dal camminare all’aria aperta. Pesante dolore all’osso nasale durante la corizza. Il paziente, dopo aver avuto troppo caldo o dopo essere stato in ambienti surriscaldati, si raffredda. Colorito pallido, volto malaticcio; occhi cerchiati nella donna. Fronte contratta, sopracciglie corrugate. Labbra secche. Labbro superiore intorpidito. Dolori penetranti, pungenti, laceranti ai denti. Scosse ai denti durante la notte. Ageusia o parageusia; gusto insipido, cattivo, putrido, rancido; tutti gli alimenti hanno un gusto troppo salato. Lingua bianca o giallastra. Vescichette urenti sulla lingua. Salivazione aumentata. Bruciore sulla punta della lingua. La saliva ha un gusto salato. Muco vischioso in bocca. Bruciore, secchezza e sensazione di solletico in gola. Il paziente perde l’appetito e ha persino avversione per il cibo. Non ha sete, tranne la sera durante la febbre. Vuole bere limonata ( Nitricum acidum, Belladonna, Sabina). Non sopporta il pane e burro e gli alimenti grassi; desidera invece cose non commestibili. Prova disgusto per la carne; ha una gran voglia di sardine. Si sente sazio dopo il primo boccone (Lycopodium) poi prova disgusto per il cibo. Debolezza di stomaco; nausea dopo aver mangiato. Il maiale gli fa male. I sintomi gastrici somigliano molto a quelli di Pulsatilla. I sintomi peggiorano dopo aver bevuto caffè. Il paziente vomita dopo aver mangiato. Vomita la mattina. Vomita muco acquoso. Rutta. Gastralgia e bruciore all’esofago che migliorano camminando avanti e indietro. Sensazione di replezione gastrica come se avesse mangiato troppo. Dopo aver mangiato, peso allo stomaco. Dolori pungenti allo stomaco. Coliche addominali calmate camminando avanti e indietro. Tutto l’addome è sensibile alla palpazione, anche l’ipogastrio. Dolori corrosivi la sera. Dolori corrosivi dopo aver mangiato. L’addome è pieno di brontolii e gorgoglii. Crampi parossistici notturni che si calmano camminando avanti e indietro. Dolori pungenti all’addome e al fegato. Diarrea dopo aver bevuto caffè. Diarrea nelle donne clorotiche soggette alle emicranie e alle irregolarità mestruali. Feci liquide che escono con forza, senza odore, scure o gialle. Diarrea la sera. Stitichezza: feci dure. Nausea. Coliche prima di evacuare. Coliche e stimolo pressante dopo defecazione. Emorroidi sanguinanti. Dolore stirante, pesante attorno all’ano, come se si stesse formando una suppurazione.
487 Stimolo frequente bisogno di urinare. Stimolo improduttivo. Urina abbondante, acquosa. Sedimento flocculante; cuticula iridescente. Punture all’uretra con desiderio di urinare. Nell’uomo, diminuisce la passione sessuale. Prostata irritabile con dolori pungenti, bisogno di andare di corpo e di urinare (Nux vomica). Mestruazioni in anticipo o in ritardo; irregolari o assenti; abbondanti, prolungate o insufficienti. Quando sono abbondanti, i sintomi psichici migliorano. Sangue nero e a grumi. I dolori, nel periodo mestruale, sono come quelli del parto, cominciano alla regione lombare e si irradiano verso la parte inferiore del pube da entrambi i lati. Emorragia uterina. La paziente teme l’aria aperta. Le mestruazioni scompaiono con palpitazioni, lacrime, avversione per la compagnia e timore dell’aria aperta. Il sangue affluisce alla testa e le mestruazioni sono poco abbondanti. Le mestruazioni scompaiono per eccessivo affaticamento o per aver avuto troppo caldo. Svenimenti nel periodo mestruale. Dopo le mestruazioni ci può essere latte nelle ghiandole mammarie. Disturbi dopo lo svezzamento (China). Forte sensazione di solletico alla laringe la notte; muco bianco, denso. Pizzicore alla laringe e alla trachea. Oppressione toracica. Tosse soffocante causata dalla sensazione di solletico e dalla secchezza della trachea. Tosse che viene durante il sonno per la secchezza e la costrizione della laringe. Si calma all’aria aperta o anche al vento freddo. Pressione al centro dello sterno. Debolezza al torace. Dolore come da puntura al torace e al cuore. Stiramenti, punture e respirazione corta sia in movimento sia a riposo. Palpitazioni e soffi da stati anemici. Battiti cardiaci tumultuosi; grande stanchezza. Polso debole. Le pazienti hanno la sensazione che dalle mammelle escano fiotti di aria. Donne non incinte hanno i seni gonfi di latte. Seni gonfi e molto duri dopo le mestruazioni. Dolori stiranti e rigidità al collo. Fitte che risalgono lungo il dorso che migliorano portando indietro le spalle. Punture al rene destro che si accentuano durante l’inspirazione. Lombalgia stando seduto che cessa alzandosi. Dolori laceranti e stiranti agli arti. Iperestesia della cute. Muscoli flaccidi. Laceramento, stiramento agli arti superiori. Sensazione di debolezza delle mani tale da dare l’impressione che il paziente finirà col lasciar cadere ciò che tiene in mano. Crampo dello scrittore. Dolori stiranti ai muscoli flessori della gamba. Dolori urenti ai talloni. Dopo aver camminato, le dita dei piedi sembrano morte. Debolezza agli arti. Sonno che non dà ristoro turbato da sogni ansiosi; sogni spaventosi, molto vivi. Sonno agitato. Il paziente si addormenta tardi. Si sveglia presto, ma vorrebbe dormire fino a tardi. Incubi. Si sveglia presto, ma è troppo stanco e sonnolento per alzarsi. Polluzioni durante i sogni. Brivido, febbre e traspirazioni. Brivido che non migliora anche se il paziente è ben coperto. Brivido durante le mestruazioni. Brivido di pomeriggio o di sera. Soprattutto di sera. Il brivido è seguito da calore al volto. Brivido e febbre si alternano. Sensazione di calore in tutto il corpo, specialmente al volto e alle mani. Calore con gonfiore delle vene (China). Calore generale dopo aver mangiato. Traspirazione maleodorante la notte, durante il sonno. Traspirazione a volte nella parte inferiore del corpo. Prurito la notte a letto. Grattarsi provoca torpore oppure fa cambiare posto al prurito. Cyclamen Lezioni di Materia Medica Omeopatica 488
DIGITALIS Questo farmaco, così come è adoperato dai medici allopatici, ha fatto più danno di qualsiasi altro farmaco della loro Materia Medica. La digitale, in altri tempi era prescritta a qualsiasi paziente che avesse un battito rapido o un qualsiasi disturbo cardiaco. Ha causato più morti di qualsiasi altro rimedio. Somministrato quando il cuore batte troppo velocemente provoca ben presto un particolare genere di paralisi: il cuore perde in qualche modo il suo ritmo, l’effetto compensatore non esiste più e il paziente declina e finisce col morire. Quei medici non sanno che molti pazienti sarebbero sopravvissuti a febbri, polmonite o altre malattie acute, non fosse stato per questo rimedio, usato come lo usavano loro in tintura, alla dose di parecchie gocce, fin quando il cuore rallentava fino all’estremo. Essi lo chiamano sedativo; sì, in effetti è un sedativo. Rende il paziente calmissimo. Avete visto che aria calma ha un paziente che è passato tra le mani dell’impresario di pompe funebri e che è stato messo in ghingheri. Ecco ciò che fa la digitale. Nelle mani dell’allopata in questo modo è un sedativo. Un medico omeopata non prescrive mai un rimedio per rallentare il polso. Prescrive un rimedio per il paziente e il cuore si aggiusta da solo. Digitalis è per la febbre, un rimedio molto mediocre. Lungi dall’essere il rimedio adatto quando il polso è rapido, la sperimentazione ci dice che lo è quando il polso è lento. Il medico allopata lo prescrive quando il polso è rapido per rallentarlo; se lo si somministra ad una persona sana in effetti ne rallenterà il battito, ma è indicato in una persona paziente quando il suo polso è lento. Produce grandi fastidi epatici. «Congestione e ingrossamento del fegato. Indolenzimento epatico». La regione epatica è sensibile; ma contemporaneamente il polso è lento. Rende l’intestino pigro e il fegato inattivo; le feci non hanno pigmenti biliari, sono chiare come mastice; e il polso è lento. Aggiungete a questo l’itterizia e avrete un magnifico quadro di Digitalis. Itterizia, con polso lento, con disordini epatici, feci chiare; non potete sbagliare anche se non avete visto pazienti Digitalis e non ne avete sentito parlare prima. Potete aggiungere anche una miriade di piccoli sintomi, ma questo non cambierà l’aspetto delle cose: si tratta di Digitalis. Un altro gruppo di sintomi che va di pari passo col cuore, il fegato e l’intestino di Digitalis, è una sensazione di vuoto, di collasso allo stomaco. Il paziente ha l’impressione di stare per morire e mangiando non migliora. È un mancamento nervoso, terribile che accompagna molti disturbi cardiaci. Non vi sorprenderà osservare in Digitalis una grande prostrazione nervosa. Il paziente è agitato e ha una grande debolezza nervosa. «Ha la sensazione di stare per andare in frantumi. È ansioso. Ha l’impressione che stia per succedergli qualcosa». Gli sembra che tutto il suo organismo sia pieno di una sensazione di ansia e di agitazione. È stanco, debole, esaurito ed estremamente prostrato. Sviene alla 489 minima occasione. Tutto comincia allo stomaco; spaventosa sensazione di debolezza allo stomaco e all’intestino. Il sonno è pieno di sogni orribili, di incubi, di paure. Il paziente sogna di cadere, cosa che nelle malattie di cuore è normale. Quando il polso è troppo lento e quando è irregolare, il cervello, durante il sonno, è irrorato irregolarmente e si trova in uno stato di tumulto. Vi sono scosse che si propagano attraverso il corpo come scosse elettriche, come movimenti convulsivi interni. Movimenti improvvisi dei muscoli come se il corpo fosse attraversato da una corrente elettrica; tutto questo con un polso lento, con una sensazione di collasso,
con grande debolezza. Nelle persone che soffrono a tratti di fastidi cardiaci, le labbra hanno un pallore bluastro; i pazienti hanno l’impressione, a volte, che il loro polso cessi di battere. Il volto diventa cianotico e lo diventano anche le dita. Il paziente desidera stare coricato sul dorso. Dormendo sussulta spesso e la notte ha delle scosse. I sintomi cardiaci sono numerosi, ma niente è importante quanto il polso lento. Il polso è lento all’inizio della malattia. In seguito può filare come un fulmine. Allora il paziente è ansioso, agitato, fa sogni orribili e ha una sensazione di collasso allo stomaco: tutto ciò somiglia allo stato avanzato di Digitalis, ma quello che mi preme sapere è se, all’inizio, il polso era lento. Il paziente lo sa raramente, ma qualcuno dice che all’inizio il polso aveva 48 pulsazioni: questo è Digitalis. Se all’inizio il polso è rapido, non pensate a Digitalis perché non farà alcun bene. Il polso di Digitalis prima è lento e può rimanerlo per molti giorni, finché alla fine comincia ad accelerare, ha battiti irregolari, intermittenti e dà al paziente l’impressione che stia per fermarsi; è in quel momento che si hanno tutte quelle strane manifestazioni. La debolezza è nel carattere stesso del cuore di Digitalis e tutte queste caratteristiche ne sono il complemento. Da principio è lento e talvolta forte. Il polso è lento e forte quando un reumatismo rischia di fissarsi al cuore. «Violente pulsazioni, ma non molto rapide. Pulsazioni violente e improvvise con ritmo anomalo». Il più piccolo movimento aumenta l’ansia e le palpitazioni. Quando il polso è molto lento, a volte al di sotto di 40, basta che il paziente giri la testa perché il polso si acceleri. Se si gira nel letto, gli sembra che il cuore si fermi. Se si muove, lo sente battere in tutto il corpo; poi il cuore si calma e ridiventa lento; ma alla fine il quadro cambia e le palpitazioni diventano continue. Palpitazioni la cui origine è un dispiacere. Improvvisa sensazione che il cuore stia per fermarsi. Palpitazioni cardiache. Il più piccolo sforzo muscolare, quando il cuore è debole, in un persona dal fegato ingrossato, il polso lento, l’itterizia e le feci chiare, rende l’azione cardiaca faticosa e intermittente. Digitalis non è per niente un rimedio per la tosse a meno che non sia una tosse cardiaca. Tosse a mezzanotte. Tosse con un espettorato simile ad «amido bollito». Tosse con un’espettorato di muco sanguinolento, nella congestione ipostatica polmonare. Tosse che compare quando il paziente parla, cammina, beve qualcosa di freddo, si china. Queste tossi, sono tossi associati ad altri disturbi. Si può dire la stessa cosa della respirazione. In relazione con i disturbi cardiaci e quelli epatici, vi è difficoltà di respirazione. «Respirazione irregolare e molto difficile. Si sente la continua necessità di inspirare profondamente. Quando il paziente si addormenta sembra che il respiro svanisca; allora si sveglia ansimando». Lachesis, Phosphorus, Carbo Digitalis Lezioni di Materia Medica Omeopatica 490
vegetabilis e qualche altro rimedio hanno questo sintomo; sono rimedi che colpiscono specialmente il cervelletto, che vi producono una congestione. Quando il paziente si addormenta, il cervello dice al cervelletto:« Adesso, per un po’, occupati tu della respirazione. Io sono stanco». Ma il cervelletto non è all’altezza della situazione. È congestionato e, appena il cervello comincia a riposare, si addormenta anche lui, lasciando soffrire il paziente; è in questo modo che si verifica la soffocazione. Il cervelletto presiede alla respirazione durante il sonno e il cervello vi presiede quando il paziente è sveglio. Se non lo sappiamo, possiamo imparare tutto questo attraverso la sperimentazione dei rimedi. «Paura di soffocare durante la notte». Analizziamo ora questo sintomo. Il paziente sa
per esperienza che ogni volta che si addormenta soffoca, ragione per cui ha paura di addormentarsi perché ha paura di soffocare. La paura di soffocare durante la notte ha queste origini. La stessa cosa avviene se il paziente si assopisce durante il giorno. «Può respirare solo saltuariamente». Digitalis è un rimedio utile in caso di congestione della base polmonare. Il paziente sta seduto ben dritto nel letto e alla base di ogni polmone si riscontra un’ottusità con una forte sonorità nella parte superiore. È questa la ragione per cui se si sdraia soffoca. Il paziente Digitalis, nella maggioranza dei casi, quando non ha congestione polmonare, ama stare coricato sul dorso senza guanciale. Ma, quando ha congestione ipostatica, soffoca. Se all’inizio della malattia il polso era lento ed è diventato rapido Digitalis può essere di qualche utilità. Ed ecco adesso una caratteristica in relazione con gli organi uro-genitali. Nei vecchi casi di ipertrofia prostatica, quando il paziente è continuamente tormentato dalla necessità di urinare, non so come potrei fare senza Digitalis. Digitalis è un buon rimedio per quegli scapoloni o quelle persone anziane che sono state cateterizzati per mesi o per anni perché incapaci di urinare normalmente e hanno un residuo urinario. Esso riduce il volume della prostata e spesso ha guarito l’adenoma. «Edemi e travasi con anuria». Noi abbiamo dei sintomi che indicano Digitalis nell’intossicazione uremica e in diverse fasi della glomerulonefrite. Ritenzione urinaria; l’urina esce goccia a goccia. Spermatorrea. Polluzioni notturne negli uomini che per anni si sono dedicati all’onanismo. Prostata ipertrofica. Digitalis è capace di guarire la blenorragia cronica. Ha guarito la blenorragia acuta. Ha guarito l’infiammazione di quella sottile e delicata membrana che ricopre il glande. Gonfiore edematoso delle parti genitali. «Mancanza di appetito e sete intensa». Quando il paziente beve molto e mangia poco, la maggior parte dei medici somministra Sulphur. La nausea di Digitalis non è come quella di Ipeca o di Bryonia. È una nausea curiosa. L’odore del cibo suscita una nausea spaventosa, un mancamento, una sensazione di vuoto, associati ai disturbi cardiaci, all’itterizia e ai disturbi epatici. La nausea è accompagnata da una sensazione tremenda, come se il paziente stesse per svenire e morirne. A volte la nausea diminuisce mangiando, ma la sensazione di collasso persiste dopo il pasto e ciò dimostra che non è legata alla fame. «Nausea persistente. Estrema sensibilità all’ipogastrio. Sensazione di cedimento e di collasso all’ipogastrio come se stesse per morire. Inappetenza, ma grande sete. Indolenzimento e indurimento alla regione epatica. Sensibilità alla pressione nella regione epatica». 491 Ora ricordatevi dei sintomi epatici e cardiaci, dell’itterizia, del polso lento, della spaventosa sensazione di collasso allo stomaco, dell’ipertrofia prostatica, delle feci grigie, e avrete i principali sintomi di Digitalis. Dopo tutto quello che ho detto, non vi sorprenderà l’orribile ansia che il paziente Digitalis porta sempre in sé. Egli vuole stare solo; è triste, malinconico, abbattuto e agitato. Non riesce a prendere alcuna decisione su ciò che dovrebbe fare; trema. I disturbi allo stomaco, al fegato e all’intestino sono esattamente come ciò che a volte potete osservare in un grande bevitore che tenta di togliersi il vizio. Egli è prostrato; il cuore non ce la fa, è irregolare, debole, lento; e lui stesso è triste e malinconico, incapace di applicarsi. Digitalis lo aiuterà a tirarsene fuori. Digitalis
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DROSERA ROTUNDIFOLIA L’uso di questo farmaco è stato per lo più limitato alla cura della pertosse, ma esso ha indicazioni più vaste. Quando esaminiamo la sua natura spasmodica, il suo esaurimento, i suoi crampi che si riscontrano in moltissime malattie, ci rendiamo conto che è un rimedio il cui campo d’azione è più ampio. Il rimedio ha sintomi epilettiformi, insonnia prolungata, sudori abbondanti al risveglio, agitazione e ansia. Il paziente immagina di essere incessantemente perseguitato. Ha vampate di calore, timore della notte. Molti malesseri si manifestano durante la notte. Ansia, insonnia e paura dei fantasmi. Tosse spasmodica. Il paziente ha paura di stare solo e diffida dei suoi amici più intimi. È mentalmente confuso con un forte stordimento. Soffre di dolori lancinanti in diverse parti del corpo, soprattutto alla testa; deve reggersi la testa con le mani. Durante la tosse deve tenersi il torace. Deve premersi l’addome. Cefalee pesanti, congestive. Pruriti corrosivi in diverse parti del corpo con eruzioni morbilliformi. Quando tossisce durante il morbillo o le convulsioni, i globi oculari sono sporgenti e congestionati. Dolori pungenti agli occhi. Rumori alle orecchie: ruggiti, rombi e rulli di tamburi. Otalgia nei bambini. Punture alle orecchie. Emorragie da diversi orifizi, in particolare dal naso, dalla gola, dalla laringe e dal polmone quando la tosse è spasmodica. Di solito la faccia è pallida e calda e le gote scavate, mentre le estremità sono fredde, tranne quando il paziente tossisce; in quel caso il volto diventa rosso, congestionato e purpureo, come quello di Belladonna e Cuprum. Si troveranno dolori pungenti in molte delle malattie che Drosera può curare. Un sintomo comune nella tubercolosi polmonare e laringea e anche nella pertosse, è un gusto putrido in bocca. Saliva sanguinolenta ed emorragia in bocca. Difficoltà ad inghiottire gli alimenti solidi. Costrizione della gola, della laringe e dell’esofago che impedisce di inghiottire. In questo rimedio si ritrovano dovunque le costrizioni crampiformi. Vi sono crampi alle mani quando si cerca di afferrare qualcosa, per esempio stringendo il manico di una scopa. Bruciore in gola e sensazione di qualcosa che gratta. Dolori pungenti in gola. La gola è rosso scuro o purpurea. Io credo che Drosera possiede un sintomo clinico di grande valore: una sensazione di raschiamento alla laringe, con tosse, dopo aver mangiato. Nelle sperimentazioni la tosse c’è dopo aver bevuto. Il rimedio presenta tosse soprattutto dopo aver mangiato o bevuto qualcosa di freddo. Tale tosse è prodotta da un solletico alla laringe e dalla costrizione della stessa. Nausee e vomito. Vomito di sangue e di bile la mattina e vomito di muco e di cibi quando si tossisce. Il paziente tossisce fin quando gli vengono i conati e vomita. Dolori costrittivi all’ipogastrio, ai fianchi. Coliche dopo aver mangiato alimenti acidi. 493 L’irritazione più penosa di questo rimedio è forse quella della laringe, dove si riscontreranno sensazioni di stringimento, crampi, costrizione e bruciore. La raucedine e una perpetua irritazione provocano la tosse e la sensazione di raschiamento alla laringe. Accumulo di muco sulla laringe, secchezza della laringe, spasmi all’epiglottide. Violenta tosse spasmodica dovuta ad un solletico laringeo. Il violento solletico laringeo provoca una tosse che sveglia il paziente e si ripete ogni poche ore con un’intensità crescente, cosa che fa somigliare il rimedio alla pertosse per la quale si è rivelato molto utile. Sensazione di avere una piuma sulla laringe. Spasmi della laringe. Spasmi alle estremità tossendo. La
tosse è provocata dal solletico per accumulo di muco sulla laringe. Questi sintomi si riscontrano nella tubercolosi laringea, nella pertosse, nella laringite e nel catarro laringeo. Spasmi al torace e alla laringe rendono la respirazione difficile e sfociano nella soffocazione. Il paziente ha la sensazione, quando parla o quando tossisce, di avere nel torace qualcosa che gli impedisca di respirare. Dispnea e tosse compaiono dopo mezzanotte. Dispnea soprattutto al risveglio. Il paziente non è capace di articolare alcun suono. Ha difficoltà di respirazione e sensazione di soffocamento. Quando ci sono gli spasmi laringei, il volto si imporpora. Sensazione di compressione toracica. Le crisi di soffocazione sopravvengono con la tosse e stando sdraiati. Respirazione asmatica parlando e per costrizione della laringe. Tosse rauca, profonda, tosse che raschia rudemente, tosse da pertosse, sonora, spasmodica. Violenta costrizione del torace e dei muscoli della gola e della laringe nella pertosse. Accessi di pertosse che vengono con parossismi che durano fino a due o tre ore, ma molto più violenti dopo essersi sdraiati la sera e verso le tre del mattino. Solletico torturante alla laringe che spinge il paziente a tossire. Tosse secca e parossistica per solletico della laringe. Tosse spasmodica, tosse di origine simpatica per irritazione spinale. Tosse spasmodica violenta nelle ragazze che si stanno ammalando di tubercolosi polmonare. Tosse con espettorazione di sangue rosso brillante o di sangue nero in grumi. Espettorazione ematica. Queste tossi spasmodiche si osservano spesso durante o dopo il morbillo che lascia un’irritazione laringea. Drosera, come Carbo vegetabilis, è uno dei rimedi più frequentemente indicati per il morbillo. Forti crisi di punture al torace starnutendo o tossendo. Per alleviare il dolore, il paziente deve comprimersi il torace con le mani. La tosse è talmente violenta che il paziente, quando tossisce, deve fare uno sforzo per tenersi con le mani il torace. Sensazione di compressione, di bruciore, di dolori pungenti al torace. Il rimedio è molto utile nella bronchite cronica con tosse spasmodica. È un grande palliativo per la tosse spasmodica della tubercolosi polmonare lungo tutto l’arco della sua evoluzione. In queste affezioni toraciche vi sono dolori tra le spalle e al dorso come se la tosse avesse indolenzito il paziente. Freddo a mani e piedi e cianosi delle estremità. Con la tosse ci sono crampi alle estremità. La tosse diventa così violenta che provoca le convulsioni. Con queste tossi spasmodiche, specialmente nella tubercolosi, vi sono rialzi di temperatura. Il paziente ha i brividi e rabbrividisce; brividi unilaterali. Brividi e febbre con la Drosera rotundifolia Lezioni di Materia Medica Omeopatica 494
pertosse. Lo stesso con la laringite. La temperatura, allo stesso modo della tosse, è più alta dopo mezzanotte. Sudore freddo sulla fronte e alle estremità. Sudore su tutto il corpo dopo la febbre. Abbondante sudore su tutto il corpo con tosse. La tosse è seguita da grande spossamento. Pertosse con febbre. 495
DULCAMARA Dulcamara sembra che colpisca soprattutto le mucose. Esso tende a far comparire o scomparire le secrezioni, sia acute che croniche. Il paziente Dulcamara è disturbato da ogni cambiamento del tempo, cambiamento da
caldo a freddo, da secco ad umido e dal brusco raffreddamento del corpo in sudore. Sta meglio col tempo secco, costante; il freddo e l’umidità aggravano tutti i suoi malesseri. Si aggrava di sera, di notte e durante il riposo. Dulcamara produce catarro allo stomaco, all’intestino, al naso, agli occhi, alle orecchie e infiammazione della cute con eruzioni. Se studiate nei dettagli ciascuno di tali disturbi, vi stupirà constatare fino a che punto è disturbato dai cambiamenti di tempo l’organismo di questo paziente. È un rimedio meravigliosamente utile per la diarrea di fine estate, quando le giornate sono calde e le notti fredde e le feci hanno un aspetto cangiante; diarrea dei lattanti. Si direbbe che la digestione non avvenga; le feci sono gialle e vischiose; o giallo-verdastre con particelle non digerite; le defecazioni sono frequenti, contengono sangue e massa melmosa che segnalano un evidente stato catarrale. Questo stato passa attraverso alternanze di miglioramenti e aggravamenti; migliora coi rimedi abituali; spesso migliora con Pulsatilla perché sembra che i sintomi di Pulsatilla predominino e talvolta è alleviato da Arnica; ma torna ogni volta che il bambino si raffredda e presto il medico si renderà conto che non ha trovato il rimedio che copre tutti i sintomi. È uno stato molto spesso noioso perché i sintomi non si riconoscono prima di due o tre crisi. Non è facile scoprire che l’origine delle crisi è il freddo. Ogni anno, alla fine dell’estate, le madri lasciano la montagna coi bambini e li riportano in città; è quello il momento in cui si verificano alcuni casi di Dulcamara. Bisogna essere in montagna alla fine dell’estate per capire che succede. Se siete in montagna in quell’epoca, sia a Nord che ad Ovest, noterete che i raggi solari sono molto caldi durante il giorno, ma se andate a spasso verso il tramonto, l’aria fredda che scende vi arriverà fino alle ossa. È quello che farà ammalare il bambino; durante il giorno fa troppo caldo per farlo uscire e così lo si fa uscire sulla carrozzella la sera; il bambino ha avuto troppo caldo in casa durante il giorno ed è esposto alla corrente la sera. Dulcamara è indicato proprio per i malesseri che compaiono in tali condizioni. La stessa cosa succede agli adulti che stanno fuori al sole di giorno e che di notte si espongono alla corrente, cioè: giornate calde e notti fredde, come ce ne sono negli ultimi mesi dell’anno, alla fine dell’estate e all’avvicinarsi dell’inverno, con un misto di aria calda e correnti fredde. Se salite su una collina dopo una giornata molto calda, traverserete uno strato di aria che vi farà sudare e, l’istante dopo, l’aria fredda vi spingerà ad indossare il cappotto, poi incontrerete ancora uno strato d’aria calda, e così via. Tali circostanze provocheranno la Lezioni di Materia Medica Omeopatica 496 traspirazione e poi la sopprimeranno. I sintomi creati da Dulcamara sembrano esattamente uguali a quelli che derivano da tali cause. Così, da questa esperienza possiamo arguire che Dulcamara li guarirà. Questi bambini che tornano dalla montagna, in passato mi hanno sconcertato e facevo per loro delle prescrizioni sui sintomi visibili, fino a quando ho riflettuto sulla questione con molta attenzione e ho calcolato che venivano da quelle regioni che sono contemporaneamente calde e fredde. A volte ci si deve affrettare a riportare i bambini a casa perché non si possono guarire le diarree in montagna, ma una dose di Dulcamara permetterà loro di restarvi e vivere normalmente in quello stesso clima. Quando si sono raffreddati avranno la dissenteria cronica ricorrente. Una dose di Dulcamara li rende più forti e impedisce loro di raffreddarsi continuamente. Vi sono alcuni tipi di lavoro che realizzano esattamente le condizioni tipiche di Dulcamara. Pensate ai fabbricanti di gelati, agli uomini che maneggiano il ghiaccio, a quelli che lavorano nelle celle frigorifere. Stanno in un’ambiente freddo a manipolare il
ghiaccio. L’estate c’è molto caldo; devono uscire e allora immagazzinano calore e poi tornano a manipolare il ghiaccio. Ho visto di persona queste cose e ne ho osservato le conseguenze. Questi uomini, a volte, soffrono di disturbi intestinali o di altre affezioni catarrali, il più delle volte di diarrea. Non possono lasciare il loro lavoro perché è il loro pane quotidiano. Quando i sintomi concordano Dulcamara guarisce tali diarree croniche. Se i sintomi concordassero, a questo genere di pazienti sarebbe utile Arsenicum, ma i sintomi concordano certe volte con Dulcamara. In effetti è nella natura del rimedio raffreddarsi in luoghi freddi e umidi, o perché si ferma la traspirazione entrando in una casa ghiacciata, in camere ghiacciate, venendo da un’atmosfera molto calda o soggiornando in stanze fredde. Nel clima nordico questi disturbi si verificano dopo che il paziente ha fatto grossi sforzi che gli hanno fatto sentire troppo caldo e poi si è raffreddato alleggerendosi e arrestando in tal modo la traspirazione. Può comparire la febbre con dolori alle ossa; e, coi dolori un tremito muscolare; se la febbre persiste, il paziente piomba in uno stato di angoscia, non ricorda più niente, dimentica quello che stava per dire, dimentica la parola che esprimerebbe il suo pensiero ed entra in uno stato di ebetismo e di confusione. Questo rimedio è utile a quei raffreddori che sfociano in un rallentamento della circolazione cerebrale, con tremore, con brividi e una sensazione di freddo che il paziente localizza nelle ossa. Dulcamara ha molti reumatismi, molti dolori reumatici; è indolenzito e contuso dovunque, le sue articolazioni sono infiammate, rosse, sensibili e gonfie. È indicato nei casi di reumatismo infiammatorio dovuti alla interruzione della traspirazione, o provocati dal passaggio da una temperatura calda ad una fredda o dal tempo umido e freddo. Il paziente si aggrava la sera, la notte e durante il riposo. Il rimedio possiede anche molte affezioni croniche. Catarro oculare: secrezioni purulente, gialle, dense, e granulazioni palpebrali; gli occhi gli si arrossano ogni volta che prende freddo. Il paziente dice spesso: «Ogni volta che ho freddo, ne soffrono gli occhi». E farà la seguente domanda: «Dottore, come è che ogni volta che mi raffreddo soffro agli occhi? Devo stare attento ogni volta che vado fuori al freddo o se mi levo il cappotto dopo aver avuto caldo». Se durante la notte la temperatura scende e lui si è tolto le coperte, si raffredda; oppure: se si raffredda perché si è bagnato sotto la pioggia, gli occhi sono subito 497 sensibili. Queste infiammazioni agli occhi sono effettivamente guarite spessissimo da Dulcamara. Quanto al reale stato dell’occhio, è un banale stato catarrale ma l’elemento importante è il modo in cui si manifesta. Avere gli occhi infiammati ogni volta che si raffredda, è nella natura del paziente; tale sintomo appartiene anche a qualche altro rimedio ma in particolare appartiene a questo. Dulcamara presenta anche secrezioni catarrali miste a croste sanguinolente al naso; il paziente ha continuamente una secrezione di denso muco giallo dal naso. Il rimedio è indicato per i lattanti e i bambini con il naso intasato che, col tempo umido e freddo, si aggravano sempre; oppure quando i pazienti dicono: «Dottore, quando c’è umido e freddo non posso respirare col naso, ho il naso chiuso» oppure «devo dormire con la bocca aperta». Dulcamara è un rimedio utilissimo di cui bisogna ricordarsi nei casi di catarro che, quando piove e fa freddo, si traducono sempre in un’ostruzione nasale. È soprattutto un rimedio autunnale. I pazienti Dulcamara passano l’estate in buona salute; i loro catarri in gran parte spariscono; sembra che i giorni e le notti calde convengano loro per la mancanza di cambiamenti di temperatura; ma appena arrivano le
notti fredde e le piogge, tutti i loro malesseri riaffiorano; essi presentano una recrudescenza del loro reumatismo e dei loro catarri. Questo rimedio è stato utilizzato dalle nostre madri per molto tempo. Esse facevano degli unguenti a base di morelle dolci-amare. Nella maggior parte dei circondari rurali in cui cresce la Dulcamara, si possono vedere le vecchie donne raccoglierle per farne balsamo per le piaghe. E in realtà, applicandolo esternamente su piaghe dolenti, in soluzione o in pomata o in qualsiasi altra forma, esso possiede proprietà lenitive sorprendenti. Ma naturalmente è più efficace quando è indicato da sintomi dello stato costituzionale; é più efficace quando si usa per via interna. Esso produce la tendenza all’ulcerazione delle mucose, ulcere che diventano fagedeniche. Qualche volta cominciano né più né meno come un’eruzione erpetica, ma si allargano, secernono un pus giallo e non hanno la tendenza a formare le granulazioni che ci si aspetterebbe; sono corrosive e la superficie non cicatrizza. Soprattutto sulla tibia vi saranno zone a vivo che scaveranno anche fino al periostio, fino all’osso, terminando con la necrosi e la carie; allo stesso modo ci saranno affezioni delle mucose o della cute formate da vescichette che in seguito si ulcereranno e si estenderanno. Questo rimedio si adatta particolarmente alle ulcere emorragiche e molto sensibili con false granulazioni, alle ulcere fagedeniche. Questa caratteristica in genere non è conosciuta; per coloro che hanno osservato questo rimedio è una questione di esperienza; e, cosa strana, anche in questo caso, la possiede anche Arsenicum già citato una o due volte. Arsenicum, per le ulcere corrosive e fagedeniche, è il primo fra tutti gli altri rimedi. Esso è un rimedio tipico per le piaghe e per le ulcere che si estendono, soprattutto per quelle che provengono da un bubbone che si è aperto e non cicatrizza. Un’altra caratteristica di Dulcamara è la sua tendenza a far venir fuori delle eruzioni sul corpo. Per le eruzioni è un rimedio meraviglioso; esso in effetti produce vesciche, croste, croste scure, secche, croste umide, herpes; crea eruzioni così simili all’impetigine che, in questo genere di eruzioni, si è rivelato utile, nelle eruzioni cioè con numerosi piccoli elementi come i foruncoli; foruncoletti, foruncoli che si estendono. Ipertrofia dei linfonodi. Eruzioni al cuoio capelluto talmente simili alla crosta lattea che è stato utilizzato Dulcamara Lezioni di Materia Medica Omeopatica 498
con successo anche per questa. Eruzioni estremamente sensibili e pruriginose; il prurito si calma solo grattandosi e ci si continua a grattare finché la cute è a vivo e sanguinante. Eruzioni che vengono fuori sul volto, sulla fronte, sul naso, ma soprattutto sulle gote che si ricoprono completamente di croste; eczema dei bambini. Ci sono bambini che hanno solo qualche settimana di vita che presentano eruzioni al cuoio capelluto, allora uno dei rimedi che bisogna conoscere è Dulcamara. Esso è indicato all’incirca quanto gli altri rimedi. Sepia, Arsenicum, Graphites, Dulcamara, Petroleum, Sulphur e Calcarea sono più o meno alla pari, ma fra tutti, almeno nei climi nordici, penso che il più adatto nella maggioranza dei casi sia Sepia. Tutti questi sintomi, i sintomi catarrali, quelli reumatici, le eruzioni cutanee, corrono il rischio di subire i peggioramenti propri allo stato costituzionale. Quali che siano i sintomi, lo stato costituzionale è aggravato dal tempo umido e freddo. «Cefalee di origine catarrale col tempo umido e freddo». Quando la cefalea domina la scena il catarro segue un corso diverso da quello che prende quando costituisce l’elemento principale. Esso ha due possibili evoluzioni. Alcuni pazienti Dulcamara, ogni volta che si raffreddano col tempo umido e freddo, cominciano a starnutire, hanno l’influenza e ben presto hanno un’abbondante secrezioni gialla e densa. D’altro canto Dulcamara può avere
un catarro secco in un primo stadio, e poi solo in un secondo stadio fluido. Il paziente soggetto alle cefalee di Dulcamara ha il catarro secco; tutte le volte che si raffredda, invece della solita secrezione catarrale, prima starnutisce e in seguito avverte la secchezza delle vie aeree superiori, mentre non c’è la abituale secrezione che lo farebbe stare meglio; egli sa che deve stare attento, perché allora compariranno i dolori nevralgici, i dolori all’occipite che alla fine prenderanno tutta la testa. Cefalee congestizie, con dolori nevralgici e secchezza del naso. Ogni periodo di tempo umido e freddo riporterà questa cefalea. Il catarro non sempre è tanto acuto da attirare l’attenzione del paziente. Egli non ne parla molto. La cefalea di Dulcamara è fortissima, il dolore è terribile e può darsi che il paziente vada dal medico nella speranza di sbarazzarsene; ma in realtà si tratta di uno stato catarrale «rientrato», che è diminuito mentre il naso diventava secco. Appena riprende la secrezione nasale, la cefalea diminuisce. La cefalea di natura catarrale che torna ad ogni periodo umido e freddo è appannaggio di Dulcamara; come la cefalea che viene dopo aver avuto troppo caldo, o dopo essere stati esposti a una corrente d’aria fredda essendo accaldati, o dopo essersi levati il cappotto perché si aveva caldo e si era troppo coperti. Una forma di eruzione che ha molte possibilità di essere un’eruzione di Dulcamara, è la tigna tonsurante, l’herpes circinatus. Questo può comparire sulla faccia e sul cuoio capelluto. A volte i bambini hanno la tigna nei capelli. Dulcamara guarirà quasi sempre questa tigna tonsurante nei capelli. Il bambino Dulcamara è notevolmente soggetto alle otiti. «Corizza secca migliorata dal movimento, aggravata dal riposo, che ritorna alla minima esposizione al freddo e peggiora fuori casa». Alcuni pazienti con la corizza non sopportano di stare in una stanza calda e altri desiderano stare al caldo. La corizza Dulcamara peggiora all’aria aperta e migliora con il movimento. La corizza di Nux vomica migliora all’aria aperta. Il paziente avverte un grande fastidio doloroso al naso. Il paziente Nux vomica in genere desidera 499 calore, aria calda e una stanza calda, ma con la corizza è tutto l’opposto: vuole muoversi all’aria aperta, cerca l’aria fresca che attenua il fastidio. In una stanza calda sente un pizzicore al naso e il naso gli cola notte e giorno. La corizza di Nux vomica peggiora dentro casa, peggiora di notte col calore del letto, al punto che il secreto nasale inzuppa il guanciale. In Dulcamara il naso cola più in casa, al caldo, e meno fuori in un ambiente freddo. Con la corizza di Dulcamara, se il paziente va in una stanza fredda, comincerà a starnutire e gli verrà un dolore alle ossa del naso dal quale colerà un secreto acquoso. Questo farà stare meglio il paziente Nux vomica. Allium cepa in una stanza calda starà peggio; come Nux vomica, questi starà meglio all’aria aperta, all’aria fredda. Egli comincia a starnutire appena rientra in un ambiente caldo. E così ci rendiamo conto del significato di queste particolarità e della necessità di entrare nei dettagli e di studiare ogni caso. Ed eccovi ora una malattia che incontrerete a fine stagione, verso il 20 Agosto. A volte viene chiamato «raffreddore da fieno». Tutti gli anni, nel momento in cui le notti diventano fredde e il tempo è umido e freddo con cadute di pioggia, questi pazienti hanno il naso otturato, starnutiscono incessantemente e vogliono tenere il naso al caldo. Ne ho conosciuti che stavano seduti in una stanza calda, con compresse bagnate di acqua caldissima sul volto e sul naso, per calmare il fastidio, il catarro oculare e l’ostruzione nasale. Il calore diminuisce il calore nasale. Tali pazienti a volte arrivano a respirare attraverso quelle compresse calde, ma se escono al fresco della notte o se si spostano in una stanza fredda e
soprattutto se piove e c’è umidità soffrono molto. Altri pazienti colpiti da raffreddore da fieno invece soffrono durante il giorno e si rifugiano nella stanza più fredda che possono trovare. E vanno persino in montagna per godere del freddo. Tali modalità rivelano lo stato costituzionale; lo stato provoca segni e sintomi che porteranno un medico intelligente sulla via della guarigione. Se questo stato non avesse alcun mezzo per farsi riconoscere con segni e sintomi non ci sarebbe alcuna possibilità di guarirlo attraverso i rimedi. «Secrezione acquosa profusa dal naso e dagli occhi, aggravamento all’aria», «miglioramento in una stanza chiusa al risveglio», ecc. Il paziente Dulcamara è così sensibile all’erba falciata da poco e ai semi che stanno per seccare, che è costretto ad allontanarsi dal posto in cui li trova. Per il raffreddore da fieno, bisogna cercare prima di tutto dei rimedi come questo qua i cui disturbi raggiungono il massimo alla fine dell’estate. Vi sono altri malesseri che somigliano alla febbre da fieno, per esempio il «raffreddore delle rose» che viene in giugno. Ce ne sono altri che vengono in primavera guariti a volte da Naja e Lachesis. Quindi dobbiamo osservare il periodo dell’anno, l’ora del giorno, se i peggioramenti sono diurni o notturni; dobbiamo conoscere i rimedi secchi e i rimedi umidi, quelli caldi e quelli freddi. Dobbiamo studiare i rimedi in rapporto alle circostanze. Il paziente Dulcamara finisce spesso col diventare debole e vive sotto la minaccia di uno spostamento del catarro ai bronchi, cioè alle mucose dell’apparato respiratorio. Molti adulti muoiono di tubercolosi polmonare galoppante che avrebbe potuto essere guarita da Dulcamara; in questa categoria di pazienti troverete spesso quelli che peggiorano ad ogni periodo di tempo freddo umido. Essi rientrano tutti nella sfera d’azione di Dulcamara. Essi stanno meglio andando a vivere al sud, dove godono sempre di un clima caldo. Il paziente Dulcamara è debole, minacciato da una tubercolosi acuta, ha un colorito pallido, Dulcamara Lezioni di Materia Medica Omeopatica 500
di un giallo malaticcio, olivastro. Questo prova che Dulcamara penetra profondamente nell’organismo, creando disturbi come quelli che si riscontrano nei pazienti gravi, cioè coloro che hanno una malattia cronica, la cui forza vitale è in un disordine tale da non riuscire a mantenere il corpo in buona salute. Anche la gola ha la sua parte di disturbi. In ogni periodo di tempo freddo umido il soggetto Dulcamara soffre di angina dopo che ha avuto troppo caldo e si è scoperto o per essere entrato in una sala fredda. Allora dice: «Ci siamo, mi sono raffreddato e comincia la raucedine». Arriva il mal di gola; la gola si riempie di muco giallo; le tonsille si infiammano; forse è l’inizio di una angina acuta. La gola può essere infiammata uniformemente, può diventare rossa, infiammata e secca a tratti, mentre in altri momenti si riempie di muco; di notte si riempie di un muco tenace, giallo, denso, che è espettorato in grandi quantità. Questi raffreddori che in principio si localizzano nel naso, nella gola e nelle fosse nasali posteriori, sono della peggiore specie e si propagano lentamente finché tutto l’albero respiratorio sarà sede di infiammazione. Ogni raffreddore che il paziente contrae aumenta il catarro dovunque sia localizzato. Se è il naso, allora il naso peggiora; se è nel torace, sarà questo ad aggravarsi. È una continua riattivazione. Ogni medico di provata esperienza deve essersi imbattuto in moltissimi casi ai quali non è stato capace per un certo periodo di far fronte per la propria impossibilità di raggiungere la costituzione che è alla base di questi continui raffreddori. Perciò è a lungo
disorientato e ogni volta prescrive un rimedio per le crisi del momento somministrando in tale modo solo palliativi. La crisi del momento può somigliare, mettiamo, a Belladonna o a Bryonia o a Ferrum phosphoricum o ad Arsenicum, ecc.; egli tratta tale crisi senza prendere in considerazione il sottostante stato costituzionale del paziente. Il medico che non ha molta coscienza o molta intelligenza ne trae profitto. Ma un medico coscienzioso non si accontenta e si rende conto di non fare per il paziente ciò che dovrebbe, a meno che non scopra il rimedio che possa modificare la sua costituzione. È molto più utile impedire di contrarre i raffreddori anziché curarli. Vi è una forma acuta di glomerulonefrite che Dulcamara guarisce. Adesso, dopo ciò che abbiamo detto sulla natura di Dulcamara, nel caso di glomerulonefrite conseguente a scarlattina, a malaria o a qualsiasi altra malattia acuta se questa ha preso una brutta piega, cioè se il paziente si è raffreddato esponendosi al freddo troppo presto, o se il tempo è diventato umido e freddo e gli si sono gonfiati i piedi, se ha continuamente bisogno di urinare e nelle urine c’è albumina, e gli arti sono cerei e il colorito diventa giallo e cereo, potreste probabilmente indovinare qual’è il rimedio indicato (a condizione che siano presenti altri sintomi costituzionali). Nella cistite, esso è appropriato quando nell’ urina c’è pus o muco-pus in abbondanza, quando nel vaso si deposita un sedimento lento, purulento, di un bianco giallastro e il paziente ha continuamente bisogno di urinare, quando ogni volta che si raffredda un poco, ha ematuria e le urine diventano irritanti, e la frequenza delle minzioni aumenta, quando il catarro brucia, tutti i sintomi peggiorano con il tempo umido e freddo o dopo aver preso freddo e migliorano invece col caldo. E così, vedete, sia che si tratti di una nefrite o di una cistite, sia che si tratti di una dissenteria o di una crisi improvvisa di diarrea, ogni periodo di freddo porta una recrudescenza dei disturbi. 501 C’è ancora un sintomo di Dulcamara che, in mezzo ad una quantità di altri sintomi, il paziente vi segnalerà. Mentre voi cercate già da molto tempo un carattere tipico, vi dirà: «Dottore, quando ho freddo, devo affrettarmi ad andare ad urinare; quando entro in una stanza fredda io devo andare di corpo o urinare». Quindi ci accorgiamo che i sintomi sopravvengono quando il paziente ha freddo e si calmano quando ha caldo. Questo rimedio è utile ad ogni cistite. È adatto alle tossi secche irritanti, appannaggio dei raffreddori invernali, che d’estate scompaiono e ricompaiono l’inverno successivo. D’inverno Psorinum ha una tosse irritante e secca. Anche Arsenicum d’inverno ha la tosse. «Tosse che si scatena in una atmosfera umida e fredda dopo essersi bagnati». «Tosse secca, rauca e violenta o grassa con abbondante espettorazione di muco e sordità; febbre catarrale». La tosse è più accentuata quando il paziente è sdraiato in una stanza calda e si dirada all’aria aperta. «Eruzioni che avvengono fuori sul volto prima delle mestruazioni». Eruzioni erpetiche, segno premonitore delle mestruazioni con un’eccitazione sessuale straordinaria. L’herpes catarrale dei pazienti Dulcamara è molto fastidioso; si localizza prima di tutto sulle labbra e sulle parti genitali. Herpes labiali, herpes prepuziali, ogni volta che prende freddo. «Disturbi di natura catarrale col tempo umido e freddo». «Ingorgo dei seni che sono duri sensibili e dolenti». «Ghiandole mammarie gonfie senza secrezione, non dolenti che sono sede di prurito, in seguito ad un raffreddore che sembra si sia localizzato su di esse». Invalidità e rigidità reumatica del dorso quando il paziente prende freddo, che migliora
movendosi. Dolore stirante alla regione lombare che durante il riposo si propaga agli arti inferiori. Rigidità del collo e dolori reumatici pungenti, laceranti agli arti, che migliorano col movimento e peggiorano la notte o la sera con una febbre leggera, dopo un’esposizione al freddo. Sensazione di indolenzimento e contusione in tutto il corpo. Verruche sulle mani, sulle dita e sul volto. Dulcamara Lezioni di Materia Medica Omeopatica 502
EUPATORIUM PERFOLIATUM Ogni volta che riprendo uno di questi vecchi rimedi familiari, mi stupisco nell’osservare il numero di proprietà medicinali scoperte dalle famiglie, dimostrato dall’uso che esse ne fanno. In tutta l’estensione degli Stati dell’Est, nei distretti rurali, tra i coloni della prima ora, la tisana di «Boneset» (aggiusta-ossa) era un rimedio per i raffreddori. Per ogni raffreddore di testa o di naso, per ogni indolenzimento osseo o febbre alta, o per la cefalea causata dal freddo, la buona vecchia donna di casa apprestava subito la tisana di «Boneset ». Si può essere certi che manteneva le sue promesse e la sperimentazione ne conferma l’uso. La sperimentazione prova che il «Boneset» provoca nei soggetti sani sintomi che richiamano quelli dei raffreddori di cui solevano soffrire i nostri vecchi contadini. Negli Stati dell’Est e del Nord, i banali raffreddori invernali sono concomitanti a molti starnuti e a corizza, a una cefalea, aggravata dal movimento, che fa sentire la testa come se dovesse scoppiare, da brividi accompagnati dal desiderio di essere ben coperti; si sente alle ossa un dolore continuo come se stessero per rompersi; c’è febbre, sete, e un generale aggravamento col movimento. Questo genere di raffreddore di una banalità quotidiana, corrisponde ora a Eupatorium ora a Bryonia. I due rimedi sono molto simili, ma il dolore alle ossa è più marcato in Eupatorium. Se questo stato dura qualche giorno, il paziente diventa giallo, il raffreddore si fissa al torace, si sviluppa una polmonite o una infiammazione epatica, o una di quelle crisi dette comunemente febbre epatica. Tali febbri richiedono spesso Bryonia o Eupatorium, avendo ciascuna di essi i propri casi. Questi rimedi sono particolarmente utili in tutta la Nuova Inghilterra, nello stato di New York, nel Nord e nel Canada. Questo genere di raffreddori non si vede spesso nei climi più caldi, ma lì Eupatorium è spesso indicato per la febbre: febbre gialla, febbre epatica, dengue e malaria. Sembra che sia utile per un certo genere di accidenti in un certo clima, e per altro genere di accidenti in un altro clima. Nel Sud e nell’Ovest, nelle valli dei grandi fiumi, Eupatorium guarisce accidenti che cominciano con la sensazione che il dorso debba spezzarsi, con un grande brivido dalla testa ai piedi che si propaga a partire dal dorso, grande sensibilità al freddo, cefalee congestizie, arrossamento al volto, cute e occhi gialli, dolore all’addome e alla regione epatica, l’impossibilità di tenere nello stomaco alcun alimento, nausea alla vista e all’odore del cibo. Le ossa dolgono come se dovessero spezzarsi, la temperatura è alta, l’urina è color mogano, la lingua ha una sua patina gialla; c’è nausea e vomito di bile. Questo è il quadro dell’Eupatorium nella valle del Mississippi e nella valle dell’Ohio, in Florida, in Alabama e in tutti gli stati del Sud. I sintomi più salienti sono il vomito di bile, i dolori delle ossa come se dovessero rompersi, le gastralgie dopo avere mangiato e la nausea all’idea e all’odore del cibo. Lo stomaco è molto irritabile; il pensiero del cibo provoca i conati. Il paziente desidera stare fermo, ma il dolore è così forte che lo costringe 503 a muoversi e così sembra agitato. Questi fatti sono presi tra le manifestazioni acute; sono
solo cose di ordine generale che dobbiamo raccogliere e applicare al paziente. Eupatorium si è dimostrato un rimedio utilissimo, nella malaria quando nella vallata se ne sono avute epidemie. Tra i primi segni ci sono la nausea un po’ prima delle crisi, e, certe volte, una serie di vomiti di bile. Il soggetto comincia a tremare verso le sette o le nove del mattino e il suo brivido corre nella schiena dall’alto in basso e dalla schiena si propaga agli arti; ha una violenta sete, ma siccome i brividi bevendo peggiorano, non osa bere acqua fredda. Ha la parte posteriore della testa dolente e pulsante, un dolore violento all’occipite e alla schiena prima e durante il brivido. Durante il brivido ha bisogno di stare molto coperto e si deve infilare i vestiti uno sull’altro. La sete c’è in tutti gli stadi. Alla fine del brivido viene il vomito; spesso questo non si verifica prima che arrivi la fase del calore, ma prima che il sudore sia in piena attività il paziente vomita abbondantemente, prima il contenuto dello stomaco e poi la bile. Quando arriva la fase del calore, gli sembra di bruciare dappertutto, a volte come se ci fossero scintille elettriche. Calore intenso, bruciore alla sommità della testa, bruciano i piedi e la cute. Il bruciore è più intenso di quello che il calore comporti. È tipico di questo rimedio che il sudore sia poco abbondante; il brivido è violento, la febbre intensa e passa lentamente e il sudore moderato. Le ossa dolgono come se dovessero spezzarsi. Durante il brivido, la testa duole come se stesse per scoppiare: il paziente vi sente battiti, una sensazione di lacerazione, punture e bruciore; egli descrive la sua cefalea con termini che ne esprimono la violenza, come potrebbe essere una cefalea da congestione. Si penserebbe che quando la febbre è scesa e comincia il sudore il paziente ne provi sollievo; questo è vero; tranne che per il dolore alla testa che, spesso si aggrava per tutto il tempo della crisi e dura a volte tutto il giorno e tutta la notte; dopo di che ci sarà un intero giorno senza cefalea; ma il terzo giorno, verso le sette o alle nove, si vedrà tornare lo stesso dolore con accresciuta violenza. In certi momenti tali crisi si prolungano sconfinando l’una sull’altra, prendendo insomma un carattere in un certo senso remittente senza alcun intervallo. Più si prolunga questo stato, più il fegato si ingorga, l’urina finisce col caricarsi di bile, le feci diventano biancastre, la febbre sale, la lingua si affila, si allunga e diventa secca, la cefalea è estremamente dolorosa e si stabilisce uno stato di febbre larvata. I medici occidentali che studiano la loro Materia Medica sanno che Eupatorium guarirà certamente le febbri intermittenti che cominciano con un tremore violento seguito da una cefalea senza sudore (o con sudore, ma allora è più doloroso), presentano sete a tutti gli stadi, vomito di bile quando il calore diminuisce o durante la fase di calore, insieme ai terribili dolori delle ossa. Si deve somministrare la dose alla fine dell’accesso. Gli effetti migliori si ottengono quando la reazione del paziente è al massimo, cioè nel momento in cui si delinea, alla fine del parossismo. Quando è possibile aspettare sino alla fine della crisi questa regola si applica a tutte le malattie parossistiche. Durante la crisi non si può fare molto; infatti, se si somministra il rimedio in quel momento, spesso si aumentano le difficoltà, ma aspettando che l’accesso diminuisca, avrete il beneficio completo del vostro rimedio, e l’accesso seguente non avrà luogo o sarà più leggero, o, se immediatamente ci sarà una nuova crisi potete stare certi che non ce ne Eupatorium perfoliatum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 504
saranno altre. Non è raro vedere, quando il rimedio è stato somministrato alla fine
dell’accesso, che l’accesso seguente si produce entro le ventiquattro ore dalla somministrazione; questi casi misti si evolvono spesso disordinatamente. Chi non lo sa, sarà preso immediatamente dalla tremarella (1), si allarmerà, temerà che il paziente si stia aggravando, mentre basta aspettare la fine della crisi per accorgersi di avere interrotto il ciclo di periodicità. Quando questo rimedio si è dimostrato indicato nella febbre intermittente e non ha dato prova di un’azione abbastanza profonda da sradicarla, vi sono due rimedi che possono sostituirlo bene e sono Natrum muriaticum e Sepia. Questi due rimedi sono strettamente simili ad Eupatorium e quando i sintomi si prestano riprendono l’opera lì dove quello l’ha lasciata. Questo rimedio ha anche uno stato cronico costituzionale, e cioè la sua natura gottosa. Nella gotta infatti è molto efficace. Esso possiede indolenzimento gottoso e nodosità infiammatorie delle articolazioni delle dita e del gomito, dolore e gonfiore gottosi dell’alluce e una tumefazione rossa della giuntura dell’alluce. Nelle persone soggette ai tofi, produce concrezioni attorno alle articolazioni delle dita. Tali soggetti gottosi si raffreddano, hanno dolori alle ossa, le loro giunture si infiammano, vi diranno che hanno i brividi, la loro cute si ingiallisce, le urine si caricano di bile, le feci diventano biancastre ed essi si indeboliscono. In molti casi questi pazienti, per alleviare le loro giunture gottose e la loro debolezza, avranno fatto ricorso al Borgogna per anni. Alcuni dei nostri rimedi omeopatici potranno attenuare la sofferenza, ma nei gottosi di antica data, che hanno sempre bevuto vino, non potete toglierglielo subito; è tale l’abitudine che non potete privarli del vino nel corso della crisi. Il Borgogna è il genere di vino più comunemente consumato dai gottosi, ma gli scozzesi con la gotta si credono in obbligo di avere sempre con se un po’ di whisky scozzese. Al momento della crisi è assolutamente impossibile cercare di toglierglielo. Per un certo tempo è necessario che continuino ad avere ciò a cui hanno fatto l’abitudine perché altrimenti si indebolirebbero ancora di più, ma fa loro male ed è in questo che è difficile lottare con quei soggetti che hanno preso stimolanti: non si ottengono i massimi benefici dell’omeopatia e non si possono interrompere gli stimolanti perché ne deriverebbe un’altra debolezza. Le persone che non hanno preso vino a titolo medicamentoso possono e devono farne a meno perché si oppone all’azione del rimedio omeopatico. Questi pazienti gottosi hanno terribili emicranie. Dolori alla base del cervello e all’occipite associati alla gotta alle giunture. Se ne parla spesso come di cefalee artritiche, cioè cefalee gottose associate a dolori articolari. Sono cefalee congestizie in cui il dolore colpisce la base del cervello con maggiori o minori pulsazioni; il dolore si propaga in alto, attraverso la testa e produce una crisi di congestione generale. A volte queste cefalee sopraggiungono quando le giunture vanno meglio e più forte è la cefalea, meno intenso è il 1. Letteralmente: «Mostrare la penna bianca», segno di degenerazione nel gallo da combattimento. (N.d.T.)
505 dolore agli arti. Viceversa, quando il dolore colpisce gli arti, allora la cefalea diminuisce. Ci sono cefalee che presentano un aggravamento al terzo o settimo giorno e vengono con una periodicità più o meno precisa. Con tali cefalee ci sono nausea e vomito di bile; nausea al solo pensiero o all’odore dei cibi. L’individuo gottoso è anche soggetto a vertigine e avverte, soprattutto quando compare la cefalea, la sensazione di stare per cadere dal fianco sinistro. La vertigine si manifesta
la mattina. Alzandosi il paziente ha l’impressione di pendere a sinistra e, girandosi a sinistra, deve stare attento. Talvolta, nella malaria, questi sintomi di vacillamento verso sinistra e di vertigine che finiscono col causare nausea e vomito con un violento dolore occipitale e dolori alle ossa, costituiscono il segno premonitore della crisi. In questo rimedio abbiamo anche altre manifestazioni gottose: fitte attraverso le tempie o da sinistra a destra nella testa; dolori pungenti, laceranti agli arti contemporaneamente ai dolori alle ossa. Le cefalee sono talmente violente da provocare la nausea. Nelle cefalee gottose, nelle febbri intermittenti alla fine dell’intenso calore, nelle cefalee periodiche, l’evoluzione è la stessa, il dolore è così forte che provoca ben presto la nausea e poi il vomito di bile. Non ci si è serviti dell’Eupatorium con questi sintomi degli stati gottosi così spesso come si sarebbe potuto. Nella malaria, è molto noto; nelle cefalee si usa solo accidentalmente. È solo accidentalmente che si incontra un medico che abbia la nozione della sua grande efficacia nelle cefalee e nelle febbri intermittenti. Nelle affezioni gottose e reumatiche può corrispondere ai sintomi ed essere più utile di quanto generalmente si sappia. Le nostre conversazioni non hanno il fine di mostrare gli ultimi stadi della malattia. Io non considero la gotta come una malattia, ma come una grande categoria di sintomi di carattere reumatico che si producono nel genere umano; una vasta categoria di sintomi che si possono definire gottosi, una tendenza all’ipertrofia delle giunture e ai depositi di urati nell’urina. Quello che comunemente si chiama «litemia» (uricemia) (2) è una costituzione gottosa. Lo stato gottoso dell’organismo è la causa superficiale o apparente; la causa reale risiede nel miasma. E quando parlo di gotta io non intendo nominare una malattia, ma una categoria di manifestazioni che si riscontrano soprattutto nelle grandi città, meno spesso in campagna dove le persone vivono nelle fattorie, fanno molto esercizio, hanno un’alimentazione sana e non vivono al chiuso. La si attribuisce al fatto che il soggetto è bevitore di vino. Spesso, quando diciamo ai pazienti che i loro sintomi sono un po’ gottosi, essi replicano: «Non ho l’abitudine di bere vino. Non sono mai stato portato per la buona tavola. È naturale che queste condizioni di vita provocano la tendenza alla gotta». Eupatorium ha degli indolenzimenti e dei dolori ai globi oculari, come Bryonia e Gelsemium. I globi oculari sono molto sensibili se vengono toccati e dolgono se sono pressati; sensazione simile a quella causata da un colpo ricevuto sull’occhio; indolenzimento, dolore di contusione. Corizza con dolori a tutte le ossa. 2. Acido litico, nome dato all’acido urico da Sheele sin dalla sua scoperta nel 1776 (N.d.T.) Eupatorium perfoliatum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 506
Si può spesso osservare che le crisi epatiche finiscono con la diarrea: le feci sono verdi abbondanti, o liquide o semiliquide, ma dopo che la crisi è durata finché si verifica una buona evacuazione dell’intestino, tale sintomo scompare e si manifesta lo stadio seguente con stipsi, feci poco colorate e senza bile. Eupatorium ha una tosse secca, spezzata, ossessiva, che dà l’impressione di scrollare tutto lo scheletro, come se questo dovesse rompersi, talmente il paziente è indolenzito e infastidito dal movimento. Si osservano un buon numero di disturbi all’apparato respiratorio
e all’albero bronchiale. Nella bronchite capillare, si trova una tosse che scuote tutto l’organismo, simile a quella di Bryonia e di Phosphorus. Il soggetto è estremamente sensibile all’aria fredda così come lo è Nux vomica. Quest’ultimo ha dolore alle ossa come se queste dovessero rompersi; il paziente ha bisogno di calore nella stanza e di essere ben coperto, cosa che lo fa stare meglio; spesso la sensazione di freddo aumenta quando si sollevano anche di poco le coperte; questo si verifica anche per Eupatorium di modo che essi sono simili l’uno all’altro. In Nux vomica si ha l’estrema irritabilità del carattere; in Eupatorium si ha una tristezza opprimente. Il paziente di Nux vomica parla in genere poco della morte; è troppo irritabile per viaggiare nell’altro mondo; per Eupatorium non è la stessa cosa: egli è pieno di tristezza. In questo rimedio esistono altri stati che sopravvengono in conseguenza dei precedenti. Dopo le crisi malariche e nelle affezioni gottose, ecc. c’è gonfiore agli arti inferiori e gonfiore edematoso. Non è raro che una febbre malarica, che si è trascinata per qualche tempo, sia accompagnata dal gonfiore agli arti inferiori. Nei casi di malaria che si prolungano, Eupatorium rivaleggia fortemente con Natrum muriaticum, China e Arsenicum. Quando i sintomi in gran parte sono migliorati e hanno solo lasciato uno stato di anemia e di edema agli arti inferiori, nei casi mal curati, è molto difficile trovare il rimedio da somministrare, e la condotta che l’omeopata deve tenere è quella di tornare indietro ed esaminare il paziente per scoprire quali sintomi presentava al tempo della malaria, prima che il caso si imbrogliasse. Se attualmente il paziente ha le estremità gonfie e ci sono dei sintomi che dimostrano che all’inizio gli serviva Eupatorium, sarà ancora Eupatorium che guarirà l’edema degli arti. Può darsi che torni il brivido e può darsi che torni uno stato coerente sul quale possa formularsi una prescrizione. Se all’inizio il paziente aveva bisogno di Arsenicum, questo rimedio farà tornare il brivido, rimetterà le cose allo stesso stato di prima e guarirà i sintomi. La difficoltà deriva dal fatto che si erano eliminati i sintomi, senza guarirli. E il rimedio che sarebbe stato utile al paziente all’epoca del brivido e che non ha mai avuto, può essere il rimedio che gli serve adesso. Pensate dunque a Eupatorium negli edemi dei piedi e delle caviglie e anche nei gonfiori gottosi. I gonfiori gottosi sono tutti di natura infiammatoria. Molto spesso essi somigliano molto all’idrartro. In questo caso Eupatorium può essere paragonato ad Arsenicum. Infiammazione gottosa del ginocchio. Leggendo i testi sul rimedio, troverete ovunque i dolori alle ossa. È strano che i rimedi abbiano un ciclo temporale di una esattezza perfetta. Le malattie fanno la stessa cosa, e si è costretti a riconoscere che anche esse hanno le particolarità di evolversi seguendo un ciclo regolare, una regolare periodicità. Si osservano cefalee che 507 tornano ogni sette giorni, altre cefalee che tornano ogni due settimane e ci sono rimedi che presentano un aggravamento ogni sette giorni, ogni quattordici giorni, o ogni tre giorni, rimedi che esteriorizzano i loro sintomi solo sotto questa forma. Non siate sorpresi, se il vostro paziente è completamente sotto l’influenza di Aurum, di vedere in lui un aggravamento ogni ventuno giorni. C’è un gran numero di rimedi che hanno un aggravamento ogni quattordici giorni, per esempio China e Arsenicum. D’altra parte, vi sono aggravamenti autunnali, primaverili o invernali, col tempo freddo e d’estate col caldo. Alcuni rimedi hanno tutti e due questi ultimi sintomi. Eupatorium perfoliatum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 508
EUPHRASIA Euphrasia è un rimedio dall’azione breve che è di grande utilità nelle affezioni catarrali acute con o senza febbre. Cefalee che si manifestano con la corizza e con i sintomi oculari, e cefalee la sera simili ad una contusione. Dolore pungente alla testa. Cefalea come se la testa stesse per scoppiare, con abbagliamento alla luce del sole. Queste cefalee sono cefalee catarrali con abbondante secrezione acquosa dagli occhi e dal naso. La cosa più rimarchevole in Euphrasia sono i sintomi oculari. Catarro oculare con secrezione abbondante acquosa e irritante con o senza corizza. Dolore tagliente agli occhi che si irradia alla testa, pressione negli occhi come quella provocata dalla sabbia. Sensazione di secchezza, di bruciore, di morsicatura. Sensazione di polvere negli occhi. Violento prurito che costringe il paziente a strofinarsi gli occhi e sbatterli, con imponente lacrimazione. Pupille molto contratte e grande tumefazione della mucosa con arrossamento, dilatazione dei vasi sanguigni e dolore urente. Irite reumatica o in rapporto col reumatismo articolare. Abbondanti secrezioni chiare o dense. Infiammazione generale di tutti i tessuti dell’occhio. Ulcerazione della cornea. Euphrasia ha guarito il panno corneale. Infiammazione con eruzione pustolosa. Opacità corneale in seguito a traumi oculari. Il rimedio è utile nelle congiuntiviti acute più violente. Ambliopia con infiammazione della congiuntiva e delle palpebre. Abbondante lacrimazione e bruciore. Le congiuntive palpebrali e oculari sono iniettate, rosse e molto vascolarizzate. Agglutinazione delle palpebre la mattina. Lacrimazione abbondante, irritante con secrezione nasale fluida durante la corizza. Secchezza delle palpebre e bordo palpebrale rosso, gonfio, urente. Le palpebre sono sensibilissime e molto gonfie. Il bordo delle palpebre prude e brucia, e su di esse si formano delle suppurazioni. Molto gonfiore palpebrale con infiammazione. Attorno agli occhi c’è una minuta eruzione con rigonfiamento delle palpebre. Vista appannata. Paralisi del nervo oculomotore comune. Il gruppo di sintomi che per importanza viene subito dopo è quello relativo al naso. Starnuti e corizza con secrezione. La secrezione nasale non è irritante, mentre le lacrime sono irritanti. La mucosa pituitaria è gonfia. Corizza con abbondante secrezione non irritante. Dopo uno o due giorni, la corizza scende verso la laringe e produce una tosse penosa. La corizza peggiora durante la notte quando il paziente è sdraiato. La tosse peggiora durante il giorno e migliora quando il paziente è sdraiato. Il rimedio ha un’eruzione che somiglia al morbillo ed ha sintomi febbrili; di conseguenza, se si considerano convenientemente questi sintomi, si vedrà che Euphrasia è simile ai sintomi che vengono col morbillo. È un rimedio meraviglioso per il morbillo, 509 sebbene non sia indicato tanto spesso quanto Pulsatilla, perché questa combinazione di sintomi non si produce spesso. Raucedine mattutina. L’irritazione della laringe costringe il paziente a tossire ed è seguita da una pressione al di sotto dello sterno. Abbondante secrezione laringea che causa una tosse grassa con rantoli al torace. Fare un’inspirazione profonda è difficile. La tosse, considerata in se stessa, fornisce un gruppo di sintomi molto rari. Tosse con abbondante espettorazione durante o dopo la corizza. Dispnea che migliora di notte stando sdraiati, peggiora la mattina movendosi di qua e di là ed è allora accompagnata da abbondante
espettorazione. Tosse violenta per solletico alla laringe. L’assenza di tosse la notte fa somigliare questo rimedio a Bryonia e a Manganum. La dispnea e la tosse migliorano stando sdraiati. I sintomi della corizza, invece, peggiorano la notte e stando sdraiati. Quando questi sintomi si producono nella grippe o nell’influenza, Euphrasia è un rimedio molto appropriato. L’abbondante muco che si stacca dalla laringe e dalla trachea è spesso come quello che si vede alla fine di raffreddori gravi. L’espettorazione è agevole, e quasi senza tosse. Essa risale senza grandi sforzi. Dolore pesante sotto lo sterno che dimostra come la trachea sia particolarmente affetta dal catarro. Il dolore agli occhi peggiora all’aria aperta. Anche la corizza peggiora all’aria aperta. A volte all’aria aperta comincia la tosse. Il vento determina una corizza con secrezione. L’aria fredda e il vento provocano la lacrimazione. Euphrasia è un paziente freddoloso che a letto non riesce a riscaldarsi. In lui ci sono brividi, febbre e traspirazione. I brividi hanno il predominio. La febbre viene di solito durante il giorno e si accompagna ad arrossamento del volto e freddo alle mani. Il calore si propaga nel corpo dall’alto in basso. La traspirazione si limita spesso alla parte anteriore del corpo. Il paziente traspira la notte mentre dorme. Il sudore, sul torace, ha un odore curioso, a volte decisamente nauseabondo, ed è molto abbondante. Euphrasia è particolarmente adatto alla febbre catarrale, all’influenza e al morbillo. Quando i sintomi concordano, potrà trasformare una forma grave di morbillo in forma benigna, farà sentire il paziente più a proprio agio, farà venir fuori l’eruzione, padroneggerà la febbre e calmerà la tosse, la corizza e gli altri sintomi di catarro. Con l’eruzione durante il morbillo ci saranno fiotti di lacrime calde, urenti, secrezione nasale, intense cefalee pulsanti, occhi arrossati, fotofobia durante la febbre e tosse secca. Euphrasia Lezioni di Materia Medica Omeopatica 510
FERRUM ARSENICUM I disturbi in generale aumentano di mattina al risveglio, nel pomeriggio, la sera, la notte, prima e dopo mezzanotte. Avversione per l’aria aperta; aggravamento all’aria aperta; ansia fisica generale. Clorosi. Anemia. Corea nei soggetti anemici. In generale l’aria fredda peggiora i disturbi, il paziente è molto sensibile al freddo e peggiora in ambiente freddo. Prende freddo facilmente. Poca vitalità dovuta a malaria e tubercolosi polmonare ereditaria. Convulsioni epilettiche, spasmi tonici. Vasi sanguigni dilatati. Edema interno ed esterno. Molti disturbi compaiono o aumentano dopo aver mangiato. Dimagrimento. Il paziente sviene facilmente. Bisogna selezionare cibi facilmente digeribili. Il burro disturba l’apparato digerente. Le bevande fredde, i cibi grassi, le cose acide e l’aceto fanno male; sensazione di pienezza. Il paziente è soggetto a emorragia. Le parti infiammate si irrigidiscono. Infiammazione di ghiandole e organi. Aumentata irritabilità fisica. Sensibilità all’emozione. Spasmi muscolari. Fiacchezza, il paziente deve stare disteso, dopo emorragia o perdita di liquidi. Stare distesi peggiora molti sintomi. Più il paziente sta disteso, più diventa irrequieto. Deve alzarsi e passeggiare. Il movimento peggiora le parti infiammate ma fa stare meglio il paziente. Desiderio di muoversi. Condizioni catarrali. Torpore alle mani, ai piedi, alle parti dolenti. Afflusso di sangue al corpo e al capo. Dolore alle ossa. Trazione, pressione, dolori paralizzanti. Sensazione di dolore e contusione generale. Dolori lancinanti e laceranti. Disturbi periodici. La traspirazione non dà sollievo ai sintomi. Soggetti pletorici. Pulsazione generale, pulsazione nelle parti affette e dolori pulsanti. È questa una profonda azione antipsorica. La maggior parte
dei disturbi peggiora durante il riposo. Questo rimedio è utile nei casi di malaria quando è stato preso molto chinino. Rilassamento di tutto il sistema muscolare con sensazione di pesantezza in tutto il corpo. L’esercizio fisico o la corsa fanno aggravare, ma il moto moderato fa star meglio. Sensibilità al dolore. Stare seduti immobili peggiora i disturbi anche se in un primo momento si ha un miglioramento. Alcuni disturbi si manifestano durante il sonno o al risveglio. Stare fermi a lungo peggiora i sintomi. Tumefazione delle parti affette. Tumefazione idropica. Rigonfiamento delle ghiandole. Tremore. Vene varicose. Camminare molto causa debolezza. Passeggiare lentamente fa star meglio. Camminare all’aria fredda e velocemente fa stare peggio. Notevole debolezza generale la sera, a causa di influenze malariche o perdita di liquidi; debolezza paralitica dovuta al movimento o al camminare. I disturbi peggiorano con un clima freddo o in inverno. Si aggravano con vento freddo. Il paziente è irritato dalla contraddizione. Ansioso di notte, come se fosse colpevole di un crimine, con paura durante la febbre. È euforico. Ha difficoltà di concentrazione. Confusione psichica di mattina al risveglio e di sera. Permaloso. Pensa alla morte. Scontento. Distratto, emotivo, ha paura della folla, della morte, di alcune malattie, della 511 gente. Smemorato, isterico, indifferente, indeciso, irritabile, ride ed è allegro. Umore mutevole e cambiamento dei sintomi psichici. È ostinato, litigioso. Irrequieto di notte, deve alzarsi. Caldo e agitazione a letto. Tristezza estrema la sera quando è solo. Ipersensibile al rumore. Umore grave. Torpore psichico. Il paziente non è disposto a parlare. Lo disturba sentire parlare. È sensibile alle voci. Desidera tranquillità. Privo di sensi. Sudato. Vertigini, tendenza a cadere guardando in basso durante la cefalea, con nausea risollevandosi. Andatura barcollante, oscuramento della vista. Sensazione di freddo al cuoio capelluto. Iperemia cerebrale. Tensione del cuoio capelluto. Sensazione di vuoto alla testa. Pienezza alla testa. Caduta dei capelli. Caldo alla testa e freddo ai piedi. Vampate di calore alla testa. Pesantezza alla testa e alla fronte. Prurito al cuoio capelluto. Violenta cefalea mattina, pomeriggio, sera, aggravamento all’aria fredda, miglioramento all’aria aperta. Cefalee catarrali. Dolore alla testa con clima freddo. Le applicazioni fredde fanno stare meglio. Cefalea con corizza. Dolore quando tossisce e dopo aver mangiato. Cefalea martellante. Mal di testa prima e durante le mestruazioni, movendo la testa. Dolori parossistici. Periodici mal di testa. Dolori pulsanti. Andare in carrozza, agitare la testa e stare seduti fa stare peggio. Dolore alla fronte, di più al lato destro, la sera, sopra gli occhi e all’occipite. Dolore ai lati della testa, a destra, alle tempie, alla parte destra. Fastidio alle tempie. Bruciore, trazione, pressione verso l’esterno. Pressione alla fronte, alle tempie, al vertice. Dolore. Fitte alle tempie. Dolori laceranti. Pulsazioni alla testa, alla fronte, all’occipite, alle tempie, al vertice. Collassi cerebrali. Palpebre appiccicate la notte. Secrezione di muco dagli occhi. Occhi spenti. Infiammazione agli occhi, scrofola. Vasi sanguigni dilatati. Lacrimazione. Difficoltà ad aprire le palpebre. Dolore agli occhi, bruciore come se vi fosse della sabbia. Paralisi del nervo ottico. Protrusione degli occhi. Rossore degli occhi e delle palpebre. Occhi incavati. Palpebre e occhi gonfi. Sclerotiche gialle. Vista debole. Sgradevole secrezione dall’orecchio. Prurito. Rumori nelle orecchie, ronzii e tintinnii. Otalgia. Fitte. Udito indebolito.
Catarro cronico. Corizza. Suppurazione sanguinosa, croste, escoriazioni verdastre, purulente e acquose. Epistassi. Starnuti. Occhiaie. Volto pallido, malaticcio, terreo, cereo, verdastro. Espressione malaticcia e sofferente. Labbra pallide. Volto rosso quando c’è freddo. Colorito giallastro, itterico. Labbra secche. Volto caldo. Vampate di calore. Espressione malaticcia. Dolore al volto. Sudore al volto. Gonfiore del volto. Bocca e gengive sanguinanti. Lingua bianca e secca. Intorpidimento della lingua. Bruciore alla lingua. Aumento della saliva. Dolore cancrenoso alla bocca. Gengive gonfie. Gusto amaro, insipido, putrido, dolciastro. Costrizione e soffocamento alla gola. Caldo alla gola. Nodo alla gola. Dolore alla gola inghiottendo. Bruciore, irritazione, dolore. Difficoltà a deglutire. Ansia allo stomaco. Appetito accresciuto o ingordo, tuttavia il cibo non si gusta. Mancanza di appetito. Avversione per il cibo, per la carne soprattutto. Costrizione. Desiderio di pane, di cose aspre. Dilatazione gastrica. Rutti dopo aver mangiato, abortivi, amari, vuoti, che sanno di cibo, cattivi, aspri. Pirosi. Pienezza. Colpo di calore. Nausea Ferrum arsenicum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 512
prima e dopo i pasti, in gravidanza. Dolore dopo aver bevuto cose fredde e dopo aver mangiato. Bruciore, crampi e fitte dopo aver mangiato. Dolore. Pulsazione. Sete estrema, anche disidratazione nei disturbi cronici. Vomito mattina, notte, dopo aver bevuto, tossito, mangiato, con cefalea, durante la febbre e in gravidanza; vomito ematico, di gusto amaro. Contrazione dei muscoli addominali. Dilatazione dell’ addome causata dalla flatulenza. Ascite. Flatulenza. Sazietà. Borborigmo. Durezza dell’addome. Sensazione di calore all’addome. Peso all’addome. Infiammazione dell’intestino. Prurito della cute nella regione addominale. Fegato congestionato, pigro e gonfio. Dolori all’addome la notte, tossendo, dopo aver mangiato, durante le mestruazioni. Dolori parossistici. Il calore fa stare meglio. Dolore in caso di ipocondria all’ipogastrio, al fegato, ai lati dell’addome. Crampi prima della defecazione dovuti alla flatulenza. Dolore all’ipogastrio e al fegato. Fastidio all’addome. Borborigmo. Milza ingrossata. Fegato e milza gonfi. Tensione all’addome. Stitichezza. Costrizione. Diarrea mattina, pomeriggio, notte, dopo mezzanotte; colliquativa durante la dentizione, dopo aver bevuto acqua fredda e dopo aver mangiato, aggravata dal movimento. Diarrea indolore. Flatulenza. Emorragia anale. Emorroidi esterne e grandi. Defecazione involontaria. Prurito all’ano. Umidità all’ano. Dolore durante la defecazione. Bruciore durante e dopo la defecazione. Fitte. Tenesmo durante la defecazione. Paralisi del retto. Prolasso durante la defecazione. Dopo aver defecato continua lo stimolo di evacuare ma senza effetto. Feci con escoriazioni, sanguinose, scure, frequenti, dure, non digerite, mucose, acquose. Dolore alla vescica. Tenesmo. Urgenza costante. Minzione involontaria di notte. Dolore ai reni. Bruciore all’uretra durante la minzione. Urina albuminosa, sanguinosa, urente, opaca, scura, rossa, abbondante o scarsa, con sedimento mucoso. Emissione seminale. Infiammazione dei genitali femminili, dell’utero. Prurito ai genitali. Leucorrea escoriante, sottile, bianca. Amenorrea. Mestruazioni rosso-brillante abbondanti, scure, freguenti, dolorose, prolungate, scarse; amenorrea. Metrorragia. Dolore all’utero. Bruciore alle labbra della vulva. Prolasso dell’utero. Catarro alla laringe e alla trachea. Muco nella laringe e nella trachea. Bruciore alle
vie aeree. Asprezza alle vie aeree. Raucedine. Perdita della voce. Tossendo si arresta la respirazione che è asmatica e fastidiosa la sera e la notte. Asma dopo mezzanotte. Tosse la mattina alzandosi, la sera a letto, stendendosi, durante la notte prima di mezzanotte; tosse all’aria fredda, all’aperto, passeggiando all’aperto; asma, peggiora respirando profondamente e dopo aver bevuto. Tosse secca la sera. Tosse dopo aver mangiato. Tosse spossante. Tosse durante la febbre dovuta all’irritazione della trachea. Tosse catarrale; distendersi aggrava il paziente, tosse a letto, il movimento peggiora la tosse, alzandosi il paziente deve stare eretto. Tosse spasmodica. Parlare peggiora la tosse. Tosse solleticante. Solletico alla laringe e alla trachea. Pertosse. Espettorazione mattina e notte, abbondante, fastidiosa, con sangue e muco verdastro, sgradevole, purulenta, nauseante, putrida, dolciastra, densa, viscida, biancastra, gialla. Ansia al torace nei sintomi del cuore. Catarro e costrizione al torace; costrizione al cuore. Sensazione di pienezza al torace. Emorragia ai polmoni. Caldo al torace. Polmoni513 te. Soffi cardiaci e anemici. Oppressione al torace la sera. Dolore al torace tossendo, ai lati del torace, allo sterno. Fitte tossendo. Palpitazione e ansia durante la notte. Spasmi. Freddo al dorso. Dolore dorsale di notte, durante le mestruazioni, durante la defecazione. Dolore alla regione cervicale, tra le spalle, alla regione lombare. Dolori dorsali laceranti. Pulsazioni alla schiena. Collo rigido. Arti. Mani e piedi freddi. Costrizione delle dita delle mani e dei piedi. Crampi alle mani, alle cosce, ai polpacci, ai piedi, alle piante dei piedi. Unghie bluastre. Pesantezza degli arti, dei piedi. Intorpidimento delle mani, delle dita, delle gambe, dei piedi. Dolore reumatico agli arti, alle articolazioni. Dolore gottoso. Dolore reumatico agli arti superiori: spalle, gomiti, polsi, mani. Dolore agli arti inferiori. Sciatica, accentuata di notte. Dolore paralitico alle cosce, al ginocchio, alla caviglia, al piede, al tallone. Strappi agli arti superiori, alle cosce. Fitte agli arti, alle spalle, al fianco, alla coscia. Dolori laceranti alle spalle, alle braccia, alle cosce. Debolezza paralitica degli arti. Irrequietezza di tutti gli arti, specialmente delle gambe. Irrigidimento delle articolazioni degli arti superiori, mani e dita; degli arti inferiori, ginocchia e piedi. Gonfiore degli arti superiori delle mani, delle caviglie, dei piedi. Vene varicose negli arti inferiori. Debolezza degli arti, delle articolazioni, delle ginocchia, delle gambe, delle caviglie. Sogni turbati. Sonno irrequieto. Sonnolenza nel pomeriggio e la sera. Insonnia prima di mezzanotte. Il paziente è insonne con sonnolenza. Si sveglia di buon’ora. Questo rimedio provoca raffreddamento, febbre e sudorazione. Freddo al mattino, a mezzogiorno, la sera e la notte. Freddo anche a letto. Febbre quotidiana e terzana. Freddo con tremori. La febbre è intensa e segue il freddo; peggiora nel pomeriggio, la sera ed è altissima di notte. Febbre dopo mezzanotte. Febbre senza freddo nel pomeriggio, la sera e la notte. Febbre e freddo insieme. Caldo secco. Vampate di calore. Le vampate affluiscono verso l’alto. Febbri croniche e intermittenti con milza e fegato ingrossati. Caldo interno e freddo esterno. Caldo mentre si dorme. Traspirazione giorno e notte, mattino e sera; ansia a letto, freddo umido tossendo con grande spossatezza, freddo dopo aver mangiato e ad ogni minimo movimento; freddo perdurante mentre si sta distesi, quando si è in movimento; molto freddo al mattino. Traspirazione durante e dopo il sonno, sgradevole, acida; striature giallognole durante la defecazione. I sintomi peggiorano durante la traspirazione. Bruciore alla cute. Freddo alla cute. Macchie rosso-bruno. Cute pallida. Macchie rosse. Cute secca e sensibile. Sensazione di dolore alla cute. Gonfiore. Edema. Piaghe urenti. Verruche.
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FERRUM IODATUM Mattina, pomeriggio, sera, notte, dopo mezzanotte. Il paziente si sente meglio all’aria aperta. Notevole anemia. Generale ansia fisica; clorosi; spasmo muscolare coreico; si prende freddo continuamente; congestione di organi e ghiandole; edema interno ed esterno. I sintomi peggiorano dopo avere mangiato. Dimagrimento. Notevole aggravamento con il movimento. Svenimento nei pazienti anemici. Emorragia da molte parti. Indurimento delle ghiandole. Mancanza di irritabilità fisica. Sdraiarsi e coricarsi nel letto aumenta molti sintomi. Il paziente ha la sensazione di stare in una posizione paralizzante. Peggioramento prima, durante e dopo le mestruazioni . Il movimento aumenta molti sintomi : desiderio di muoversi. Condizione catarrale di tutte le membrane mucose. Orgasmo del sangue anche quando si è tranquilli; pulsazione nel corpo e nelle estremità; svegliandosi dal sonno; polso veloce. Molti sintomi peggiorano al tatto. Le ghiandole sono gonfie. Camminare aggrava molti sintomi. Aggravamento con il caldo e con gli indumenti caldi. Debolezza causata dal minimo sforzo; durante le mestruazioni; camminando. Molto irritabile e facilmente collerico. Ansia ed avversione per la compagnia. Ottusità della mente e concentrazione difficile, peggiorano leggendo; confusione mentale la sera; eccessivamente attento ad ogni piccola cosa; molto emotivo; comportamento isterico ed ilarità; umore mutevole; indifferenza; indecisione; tristezza. Agitazione di notte; trasalimenti dal sonno. Stupore. Pianto. Vertigini camminando. Calore ed iperemia della testa; pesantezza della testa; aggravamento in una stanza calda; miglioramento all’aria aperta; nella fronte. Prurito del cuoio capelluto. Dolore in testa al mattino; nel pomeriggio; migliora all’aria aperta e peggiora in casa; aggravamento tossendo; con corizza; aggravamento a causa della pressione del cappello; il paziente è costretto a coricarsi; miglioramento sdraiandosi; prima delle mestruazioni; aggravamento movendo la testa; miglioramento con la pressione delle mani; aggravamento leggendo; fumando; camminando; scrivendo; stando in una stanza calda. Dolore in fronte; più forte nel lato destro, la sera; migliora all’aria aperta; in zone ventilate; peggiora tossendo, con la pressione del cappello, leggendo, scrivendo, movendosi, in una stanza calda, fumando, sopra gli occhi; sopra l’occhio destro fino alla cima della testa. Dolore all’occipite; ai lati della testa; peggiore nel lato sinistro, nelle tempie, nel vertice. Dolore tagliente dal dorso del naso fino all’occipite. Dolore pressante in fronte, peggiore nel lato destro; peggiora in una stanza calda; nelle tempie; nel vertice. Dolore acuto da sotto gli occhi su fino al vertice. Improvviso dolore lancinante in testa; nelle tempie. Dolore tirante in testa. Pulsazione in testa; fronte; tempie. Congiuntivite, con abbondante pus quando gli occhi sono aperti energicamente; congiuntiva rosso-bluastra; prurito degli occhi; lacrimazione. Dolore negli occhi causato dalla luce; dolore, bruciore delle palpebre; tagliente, come se vi fosse della sabbia; lancinante. 515 Fotofobia. Protrusione degli occhi; gozzo esoftalmico. Rossore degli occhi; palpebre rosso-bluastre; palpebre gonfie. Occhi deboli. Occhi itterici. Nube di scintille davanti agli occhi dopo colazione. Rumori nelle orecchie; ronzio, tintinnio, crepitio. Dolore tagliente nelle orecchie. Udito indebolito. Catarro nasale, la mattina; secrezione retronasale con sangue, abbondante : con croste;
escoriante, verdognola, purulenta, densa, acquosa, gialla. Corizza fluente, peggiore al mattino, con abbondante muco dalla laringe. Sensazione di secchezza nel naso. Epistassi soffiando il naso; tossendo. Ostruzione del naso; mattina, notte; migliora dopo averlo soffiato; dolore tagliente alla radice del naso esteso all’occipite. Starnuti di notte. Il naso è gonfio; ulcerazione nel naso. La faccia è pallida, terrea, addirittura clorotica; rossa; rossore circoscritto; olivastra; malaticcia; gialla. Eczema e vescicole sul volto; espressione malaticcia. Facies ippocratica; faccia gonfia; ghiandole sottomascellari gonfie. Gengivorragia. Lingua con patina densa, gialla. Secchezza di bocca e gola; lingua urente; salivazione; sapore cattivo al mattino; amaro, insipido, metallico, sgradevole, putrido, simile a menta piperita, acido, dolciastro. Dolore nei denti. Raschiamento di muco dalla gola e dal naso; muco viscido. Sembra che il cibo salga su in gola come se non fosse stato inghiottito; azione invertita dell’esofago. Bruciore e pressione in gola. Solletico e raschiamento in gola e nella laringe. Ghiandole cervicali gonfie. Gozzo esoftalmico. L’appetito è variabile; diminuito; aumentato, insaziabile, ingordo, assente, senza gusto per il cibo, facile sazietà. Condizione atonica dello stomaco; avversione per il cibo; per la carne. Dilatazione dello stomaco dovuta a gas. Eruttazioni; amare, dopo avere mangiato; vuote, grasse, di cibo, rancide, acide, violente, con pirosi. Il paziente si sente come se avesse mangiato troppo, anche dopo un pasto leggero. Vampate di calore nello stomaco. Pirosi. Pesantezza dopo avere mangiato. Disgusto per il cibo. Nausea dopo avere mangiato. Dolore nello stomaco : dopo avere mangiato; bruciore; crampi, dopo avere mangiato; senso di angoscia con nausea e cefalea; pressione dopo avere mangiato; dolenzia nell’epigastrio con fitte nel dorso dietro lo stomaco. Pulsazione nello stomaco. Tensione. Sete la sera; forte sete; sete estrema. Vomito; tossendo; dopo avere bevuto; dopo avere mangiato; di sangue; di cibo. Sensazione di avere una corda tesa, che collega l’ano e l’ombelico, con dolore tagliente ogni volta che il paziente si raddrizza da una posizione curva. Dilatazione dell’addome dopo avere ingerito cibo o bibite. Fegato e milza ingrossati senza febbre. Flatulenza. Pienezza o sensazione « di imbottitura ». Calore nell’addome. Dolore all’addome; dopo avere mangiato; durante le mestruazioni; negli ipocondri; nella regione inguinale esteso attraverso l’ipogastrio; nel fegato; nella milza; nell’ombelico; crampi prima della defecazione; formicolio nei lati dell’addome, aumenta sollevando le braccia e camminando. Fitte negli ipocondri e nella regione inguinale camminando; dolenzia nella regione inguinale mentre si cammina. Borborigmi all’addome prima dell’evacuazione. L’addome si sente come una palla di gomma quando viene pressata; addome gonfio. Stipsi; mancanza di evacuazioni per una settimana, alternata con diarrea; defecazione difficile, sforzo inefficace. Costrizione dell’ano. Diarrea; evacuazione frequente; la matFerrum iodatum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 516
tina; dopo avere mangiato; feci con sangue; mucose; acquose. Flatulenza; emorroidi esterne; prurito all’ano; sensazione come se l’ano fosse compresso; come se vi fossero vermi nel retto; come se una vite penetrasse nell’ano; formicolio nell’ano; dolore nell’ano; bruciore dopo la defecazione. Fitte con feci dure; tenesmo; stimolo dopo la defecazione; feci con sangue; marroni, mucose e dure, scarse, morbide, acquose. Minzione frequente, involontaria, con tenesmo. Dolore in entrambi i reni ma peggiore
nel sinistro. Secrezione gonorreica dall’uretra; con formicolio pruriginoso. Bruciore urinando. Sensazione come se delle gocce di urina rimanessero nella fossa navicolare e non possono essere scaricate. Urina albuminosa e di bassa densità relativa. Il rimedio ha curato casi in cui è stato trovato zucchero nell’urina. Urina : scura, rossa, abbondante e pallida, scarsa, bianca. L’urina ha un odore dolciastro. Erezioni penose e dolorose di notte; assenti. Scroto rilassato. Emissioni seminali. Desiderio sessuale accresciuto. Nelle donne il rimedio è stato usato per evitare l’aborto. Prurito ed indolenzimento della vulva gonfia. Ha curato l’edema delle ovaie. Leucorrea : acre, calda, abbondante, simile ad amido; prima e dopo le mestruazioni; fluida e acquosa; mestruazioni assenti, abbondanti, troppo frequenti o in ritardo, dolorose, soppresse. Metrorragia. Sensazione di peso pelvico; mentre sta seduta la paziente sente qualcosa che preme verso l’alto. È un rimedio molto utile nei prolassi e negli spostamenti di ogni tipo. Irritazione e molto muco nella laringe e nella trachea. Dolore nella laringe; bruciore. Solletico nelle vie aeree. Raucedine ed afonia. Respirazione asmatica; difficile di notte e in movimento; rantolante, breve, soffocante, affannosa. Tosse al mattino, nel pomeriggio, la sera, asmatica, secca, durante la febbre, dovuta all’irritazione di laringe e trachea, catarrosa, a causa del movimento, breve, spastica, causata dal parlare, per il solletico nelle vie aeree. Espettorazione al mattino; con sangue, abbondante, difficile, verdognola, raschiata, mucosa con sangue, sgradevole, purulenta, dal sapore putrido, viscida, biancastra, bianco-grigiastra, gialla. Ansia nel torace e nel cuore. Il cancro del seno destro è stato molto migliorato. Catarro del torace. Congestione del torace e del cuore. Emorragia dei polmoni e delle vie aeree. Bronchite; polmonite. Soffi cardiaci. Oppressione del torace. Dolore nel torace durante la tosse; nei lati del torace; nel lato destro, dal cuore all’ascella; fitte tossendo. Palpitazione di notte; causata dal minimo sforzo; in movimento; alzandosi; girandosi nel letto; nel sonno. Dolore nel dorso durante le mestruazioni; nella regione dorsale; nella regione lombare durante le mestruazioni; sacralgia; lombalgia, come di rottura, di notte; dolore sordo nella regione dorsale, ai lati della colonna vertebrale; esteso attraverso il torace; dolore a fitte nel dorso. Rigidità nel dorso alzandosi dal letto. Mani e piedi freddi di notte; crampi ai piedi. Calore alle mani; pesantezza alle estremità; agli arti inferiori; ai piedi. Torpore di dita, gambe, piedi. Dolore alle estremità; alle articolazioni; gottoso, reumatico; reumatico agli arti superiori; reumatico nella parte superiore del braccio destro; nel gomito, nell’anca, nella coscia, nella tibia destra; dolore reumatico esteso verso l’alto dal dorso del piede sinistro, la sera. Dolore persistente alla spalla. Dolore crampoide agli arti inferiori; alle cosce; ai tendini del dorso della mano 517 destra e del piede sinistro. Dolore come contusione negli arti inferiori, cosce, gambe, a fitte negli arti superiori e nelle spalle; tiranti negli arti superiori e nelle anche. Paralisi degli arti superiori; sensazione di paralisi della spalla; nel braccio destro la sera quando scrive. Piedi agitati. Gonfiore idropico degli arti inferiori; gambe e piedi. Debolezza delle stremità, degli arti inferiori. Tremore e debolezza nelle estremità usando le mani e camminando. Sogni ansiosi; confusi; di gente morta; di battaglie; di eventi precedenti; fantastici; di ladri; incubi; spiacevoli; vividi. Sogna di essere alto da trenta a sessanta piedi. Sonno agitato. Sonnolenza mattino e sera. Insonnia; frequenti risvegli.
Brividi la notte; freddezza nel letto e migliora alzandosi dal letto; freddolosità la sera seguita da calore e sudore; brividi tremanti; la stanza calda non migliora i brividi. Febbre nel pomeriggio e la sera con freddolosità. Caldo secco. Vampate di calore; calore interno, con brividi. Febbre intermittente con desiderio di scoprirsi. Trapirazione al mattino; nel pomeriggio; la notte; nel letto; umida, fredda, abbondante, al minimo sforzo, si aggrava con il movimento. La cute brucia o è fredda; itterica; macchie rosse. Cute secca. Orticaria. Cute gonfia. Ferrum iodatum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 518
FERRUM METALLICUM Affronteremo adesso lo studio di Ferrum Metallicum. La Scuola Medica tradizionale ha prescritto il ferro nell’anemia lungo tutta la sua storia. L’ha prescritto in grandi quantità, sotto forma di tintura di cloruro e cloruro di carbonato. Ogni volta che un paziente era anemico, debole, era pallido e cereo gli si faceva prendere ferro come tonico. IL ferro produce certamente l’anemia e a chiunque abbia letto le sperimentazioni di Ferrum sembrerà strano che gli allopati non abbiamo creato un’anemia supplementare con le dosi di ferro che somministravano. Sicuramente, sotto l’effetto delle sperimentazioni e in quelle circostanze in cui il ferro è stato prescritto in eccesso, il soggetto prende una tinta verdastra, cerea, gialla e pallida, con un’espressione malaticcia e anemica. Le labbra diventano pallide; le orecchie perdono il loro colorito roseo; la cute del corpo diventa cerea e compare una tendenza alle emorragie, a tratti con grumi, ma di solito emorragie di sangue abbondante, liquido, fluido e molto scuro. I grumi si separano e la parte liquida è scura, sporca e acquosa. Il paziente dimagrisce progressivamente. È pallido e cereo; i suoi muscoli sono flaccidi e rilassati; non ha alcuna resistenza. Tutte le sue fibre muscolari si affaticano al minimo sforzo. Per lui un’esercizio rapido o qualsiasi sforzo insolito sono impossibili. Ogni sforzo o movimento rapido provoca in lui debolezza, dispnea, spossatezza e svenimenti. Una caratteristica strana che si osserva in tutti gli stati costituzionali di Ferrum è la comparsa di dolori e sofferenze durante il riposo. A volte, durante il riposo vengono le palpitazioni, la dispnea fa lo stesso e compare durante il riposo anche la debolezza. Il paziente migliora movendosi lentamente qua e là, ma ogni sforzo lo affatica e lo fa svenire. Ogni movimento rapido peggiora i disturbi. I dolori si attenuano camminando lentamente avanti e indietro in casa, in modo che lo sforzo sostenuto non causa sovreccitazione né stanchezza. In molti casi il paziente presenta edemi e travasi. La pelle conserva il segno della pressione delle dita ed è pallida, e tuttavia il volto ha un aspetto pletorico. Alla minima eccitazione il volto si imporpora. Durante il brivido il volto è rosso. Quando il paziente beve del vino o delle bevande alcoliche, il sangue gli sale al volto, e quindi, sebbene si senta rammollito, debole e stanco, nessuno direbbe che è paziente. Gli amici non lo compatiscono. È debole, ha le palpitazioni e la dispnea, ha una grande debolezza che gli rende impossibile ogni genere di lavoro, sente il bisogno di sdraiarsi; tuttavia il volto è rosso. È quella che si chiama falsa pletora. I vasi sanguigni sono dilatati, le vene formano delle varici e le loro pareti sono rilassate. È per questo che vi sono frequenti sanguinamenti, secrezioni capillari, emorragie in tutto il corpo: dal naso, dai polmoni, dall’utero. Le donne Ferrum hanno molte emorragie uterine, specialmente durante e dopo la menopausa. 519
Quando i sintomi concordano, si troverà Ferrum di grande efficacia in quello stupefacente stato anemico chiamato clorosi, che colpisce le ragazze nel periodo puberale e negli anni che seguono. Non ci sarà quasi flusso mestruale, ma comparirà la tosse accompagnata da grande pallore. Tale malattia è talmente comune tra le ragazze, che tutte le madri la conoscono e la temono. In una folta clientela, avrete certo un numero abbastanza grande di casi di clorosi. A volte il primo periodo mestruale si manifesta con un abbondante flusso sanguigno seguito da una grande debolezza; e, prima che le mestruazioni si stabilizzino in modo regolare, ciò continua per un certo numero di anni. In questi casi gli allopatici hanno sempre l’abitudine di dare alle pazienti grandi quantità di ferro, ma la paziente più prende ferro e più sta male. Congestione che si propaga dal basso verso l’alto, con un volto rosso, testa molto calda e freddo alle estremità. Ma il calore alla testa e al volto non è proporzionato al rossore. Si constaterà che questa congestione ascendente in Ferrum avverrà durante il brivido, nelle febbri settiche o in altre forme febbrili e che non sempre la testa è calda, ma a volte è fresca. Il volto può essere rosso e fresco. Un altro tratto importante di Ferrum, è che, come China, presenta disturbi causati dalla perdita di fluidi vitali, da un’emorragia prolungata, con una debolezza che persiste nel tempo. Non c’è recupero, non c’è assimilazione. Le ossa sono molli, si curvano facilmente e si deformano. I bambini sono magri e deboli. Le articolazioni sono secche e, al movimento, causano scricchiolii. Dimagrimento improvviso con falsa pletora. Una persona incapace di camminare veloce per la strada o di sopportare il più piccolo sforzo, ha il volto colorito – una luminosità che sembra l’immagine della salute. Tuttavia alcuni dei malesseri di Ferrum migliorano tenendosi occupato, facendo qualcosa, facendo dell’esercizio, perché i disturbi di Ferrum si manifestano durante l’inattività. I nervi sono sovreccitati e sensibili; si è ipersensibili al dolore. La donna sensibile che ha bisogno di Ferrum ha il volto congestionato e si lamenta spesso di non godere della compassione altrui. Ella non ha l’aria della paziente ma salendo una scala accusa dispnea, si sente debole e desidera sdraiarsi. Durante il riposo il paziente è agitato; deve muovere le gambe continuamente. Dolori laceranti agli arti, dolori sordi che passano movendosi lentamente avanti e indietro, come in Pulsatilla. Ma Ferrum è un rimedio molto «freddo», e migliora col calore, salvo per i dolori al collo, al volto e ai denti, che migliorano col calore; il paziente vuole avere caldo e teme tutto ciò che somiglia all’aria fresca o alla corrente d’aria. Debolezza e prostrazione; debolezza anche solo parlando. Prostrazione con polso irregolare e polso rapido, o polso lento; palpitazioni. In seguito giunge la debolezza paralitica; gli arti non reggono. Stati paralitici per emorragia e per anemia. Periodi di svenimenti in seguito ad emorragia. Scosse e movimenti convulsivi dei muscoli; corea; catalessi. Poiché i sintomi psichici somigliano a quelli fisici, potete facilmente immaginare come saranno. La mente è offuscata e il paziente in lacrime. Abbattimento; stanchezza e depressione psichica. Depressione e scoraggiamento al massimo grado. Ansia per qualsiasi motivo; irritabilità. Il più piccolo rumore, come il frusciare delle carte, lo rende furioso. Ferrum metallicum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 520
Gli procura una tale sovreccitazione nervosa e un’agitazione tale che deve alzarsi e camminare. Sovreccitazione alla minima contrarietà.
Ogni movimento rapido o improvviso o la minima fretta gli causano l’offuscamento della vista, lo stordimento; gli oggetti girano; il paziente deve sedersi. E malgrado ciò il volto è colorito. Quando il paziente è solo e a riposo, il volto gli diventa di nuovo pallido e freddo, ma la più piccola eccitazione gli fa salire il colore alle gote. I dolori alla testa hanno carattere congestizio col sangue che sale verso l’alto. C’è una sensazione di pienezza e dilatazione, con volto arrossato. Pienezza e dilatazione anche agli occhi; e pienezza al collo. Palpitazioni. Gozzo esoftalmico. Le cefalee migliorano con la pressione. Ferrum vuole essere compresso per sostenere le vene. Battiti in testa simili a martellate. Ogni movimento rapido fa aumentare la cefalea. La tosse la aggrava; dolore alla testa e all’occipite tossendo. Tali dolori a volte migliorano camminando lentamente. Salire una scala, sedersi su una sedia o alzarsi – a meno che non si faccia lentamente – sono azioni che risveglino tutti i dolori di Ferrum. Ogni movimento improvviso provocherà un martellamento e la sensazione di grande dilatazione della testa; e, in seguito, verranno dolori più o meno laceranti e lancinanti. Pulsazioni dietro la testa alzandosi o tossendo, dato che la tosse è un movimento improvviso. Confusione mentale con cefalea martellante. Afflusso di sangue alla testa. Cefalee congestizie per sovreccitazione, dopo essersi raffreddati o essere stati esposti al freddo che dureranno tre o quattro giorni o una settimana. Il volto è arrossato e può essere freddo, la testa è piuttosto calda, ma non quanto ci si potrebbe aspettare. Scrivere, che è un’operazione psichica, fa riapparire la cefalea. Disturbi e cefalee durante o dopo le emorragie o nelle partorienti. Grande sensibilità del cuoio capelluto. Le pazienti devono lasciare i capelli sciolti. Arrossamento degli occhi; vasi sanguigni ingorgati. Grande debolezza, dispnea e palpitazioni. Gonfiore attorno agli occhi. Disturbi di ogni genere alla vista a causa della congestione. Stasi venosa, gonfiore delle palpebre, secrezione simile a pus. Ipersensibilità ai suoni e tintinnii nelle orecchie. Numerosi i sintomi del naso. Raffreddori e disturbi catarrali finiscono con epistassi. Sanguinamento per qualsiasi motivo; al momento dell’ovulazione con cefalea. Si formano croste nel naso. Estremo pallore della faccia, che diventa rosso e congestionato ad ogni più piccola occasione. Volto rosso con gli edemi degli arti inferiori o col brivido. Durante il periodo mestruale ci sono violenti dolori e, appena questi cominciano, il volto si arrossa. Una caratteristica notevole di Ferrum è la sete durante il brivido. Fame da lupi. Il testo dice: «Il doppio di una normale cena era appena sufficiente». Tutti gli alimenti hanno un gusto amaro; un cibo solido sembra secco e insipido. Il paziente non sopporta la carne, le uova, i frutti aspri e anche il latte e il suo solito tabacco o la solita birra. Prende volentieri i vini dolci, ma quelli aspri, come tutti gli alimenti aspri, gli fanno male. Ha l’impressione di avere la lingua bruciata. Dopo aver mangiato anche pochissimo o aver bevuto, ma soprattutto dopo la carne, ha una spasmodica pressione allo stomaco. Lo stomaco non digerisce niente di quanto il paziente assume e tuttavia questi non ha particolare nausea. Trovare la nausea in Ferrum è un’eccezione. Il cibo arriva allo 521 stomaco ed è vomitato senza nausea; lo stomaco semplicemente si svuota. Eruttazioni dopo aver mangiato. Calore allo stomaco; rigurgiti alimentari. A volte i rigurgiti alimentari si verificano a boccate come in Phosphorus. Phosphorus era il rimedio che i vecchi omeopatici prescrivevano per i rigurgiti alimentari che si susseguivano a boccate sino a vuotare lo stomaco. In Ferrum, appena lo stomaco si svuota, il vomito cessa, finchè il
paziente non ricomincia a mangiare, vomito alimentare subito dopo mezzanotte. Le sostanze vomitate hanno un gusto aspro. Ogni tanto Ferrum è indicato nella gestazione. Qualche settimana dopo l’inizio della gravidanza, la donna comincia a rimettere quello che mangia, a boccate. Non ha nausea, ma il suo volto è rosso e lei stessa si sente debole e rammollita. Vomita senza nausea. Sensazione di pienezza e di pressione allo stomaco dopo aver mangiato. Ferrum è un rimedio eccezionalmente interessante proprio a causa di questo strano stomaco: è come un otre; non digerisce niente. Riempitelo ed esso si svuota con la stessa facilità con cui si è riempito. Ferrum ha una fastidiosissima diarrea che è acquosa, irritante, escoriante. Diarrea mattutina. Molti ammalati che presentano tale diarrea sono vecchi viveurs dall’organismo rovinato che hanno a lungo sofferto di stitichezza. Stitichezza cronica con stimolo senza effetto e feci dure e difficili da espellere. Vi è anche il rilassamento della vescica. Lo sfintere è debole e i muscoli si contraggono con irregolarità. È per questo che si verificano minzioni involontarie provocate da un movimento improvviso, dalla deambulazione o dalla tosse. Nei bambini l’urina cola tutto il giorno goccia a goccia. Mentre giocano l’urina esce goccia a goccia e bagna i vestiti. Ma questo non avviene se stanno assolutamente fermi. La vescica è talmente rilassata e stanca che non riesce a trattenere l’urina e, appena è piena a metà, ne lascia sfuggire il contenuto. Tale rilassamento si ritrova in tutto il rimedio e gli imprime il suo marchio esattamente come se fosse un essere umano. Voi sapete che possibilità hanno i vostri amici nelle varie occasioni. Lo stesso avviene per il rimedio. È necessario che voi sappiate quali sono le sue massime possibilità in modo da sapere quello che potrà realizzare per il vostro paziente. In Ferrum sono frequenti la debolezza e il rilassamento degli organi genitali. Il flusso mestruale partecipa a questo stato. Mestruazioni abbondanti, acquose; emorragia o mancanza di mestruazioni – amenorrea – assenza totale di flusso, soltanto leucorrea. Assenza di mestruazioni con grande sovreccitazione nervosa, volto rosso, debolezza e palpitazioni. Prolasso della vagina. Insensibilità vaginale durante il coito; metrorragia; mestruazioni in anticipo, profuse e prolungate. Respirazione difficile; dolori e disturbi al torace. Respirazione penosa con una sensazione di gran peso al torace. Crisi di soffocamento la notte; catarro nel tratto respiratorio; congestione toracica e dispnea. Tosse spasmodica come quella della pertosse che si manifesta in violenti parossismi. Tosse dopo ogni pasto con conati che svuotano lo stomaco del suo contenuto. Tosse che si ripercuote nella testa; peggiora con l’abuso di alcol, tabacco o tè. Tosse che compare dopo una perdita di liquidi organici come, per esempio, un’emorragia. Disturbi al torace causati da emorragie uterine o altre emorragie. Emottisi; emottisi proveniente dal polmone. Ferrum conviene alle persone indebolite dall’onanismo e che presentano i primi sintomi di una tubercolosi polmonare. Ferrum metallicum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 522
La paura, la sovraeccitazione o lo sforzo causano le palpitazioni. Il battito è rapido o qualche volta lento. Degenerazione adiposa del cuore. Verso sera il polso si accelera. Le pulsazioni si sentono in tutto il corpo come se fossero prodotte da piccoli martelli. Dolori reumatici agli arti, migliorati dal calore e da un lento movimento e aggravati dal freddo, dallo sforzo e da un movimento rapido. Si dice che i dolori che attraversano i muscoli deltoidi siano più acuti degli altri dolori ma in Ferrum invece non sono più intensi
che in qualsiasi altra parte del corpo. Dolori laceranti agli arti. Incapacità di sollevare il braccio; dolori paralitici – cioè che intorpidiscono. Dolori che danno al paziente l’impressione che stia per perdere la possibilità di muovere l’arto colpito. I dolori violenti all’anca sono tanto frequenti quanto quelli alla spalla. Lippe dice: «reumatismo alla spalla destra», ma è altrattanto frequente alla spalla sinistra. Dolori reumatici al muscolo deltoide di entrambi i lati. Violento dolore ai muscoli e lungo i nervi. Fitta al deltoide destro; dolore pentrante alla spalla destra, aggravato dal movimento e dal peso delle coperte e migliorato dal calore. Dolori laceranti e pungenti. I dolori di Ferrum si manifestano di notte perchè il paziente tenta di stare fermo a letto. Il riposo scatena i dolori di Ferrum. Movendosi lentamente avanti e indietro durante il giorno non soffrirà nella stessa maniera. Freddo agli arti, ma caldo alla pianta dei piedi e al palmo delle mani (caldo e freddo cambiano posto). Contemporaneamente alla grande debolezza e alla prostrazione compare l’edema, cosicchè mani e piedi si gonfiano. La sera con la febbre il paziente ha il brivido e rabbrividisce, ha mani e piedi freddi e volto arrossato. Piedi ghiacciati col brivido. Dopo aver mangiato, il brivido si attenua. Sete durante il brivido. Abbondante sudorazione che macchia di giallo la biancheria. Durante la traspirazione tutti i sintomi si aggravano. Il sudore notturno ha un odore pungente. Camminando lentamente avanti e indietro i sintomi febbrili migliorano. Ferrum è indicato nella malaria quando si è abusato di chinino. Leggiamo nei testi che Ferrum è un rimedio per la diarrea negli ultimi stadi della tubercolosi polmonare. Talvolta lo è – se il paziente sta per morire. Ferrum bloccherà in effetti la diarrea ma quando questa sarà stata bloccata il paziente non vivrà a lungo. La diarrea non è di solito dolorosa. È fastidiosa, ma indolore, e indolori sono anche i sudori notturni. Non li sopprimete, è meglio non intervenire. Lasciate che il paziente si avvii ad una fine serena. Il miglior rimedio per la diarrea negli ultimi stadi della tubercolosi polmonare è Saccharum lactis nella sua forma bruta, somministrato in piccolissime dosi ripetute tanto spesso quanto il paziente o coloro che lo circondano lo richiedono. 523
FERRUM PHOSPHORICUM Grande debolezza e desiderio di sdraiarsi. Nervosismo notturno. Reumatismo. Questo sale usato, dagli allievi di Schuessler nella prima fase delle febbri infiammatorie è stato utile, nelle malattie croniche, ad alte dinamizzazioni ed è un antipsorico profondo. Non può avere minori qualità dei suoi componenti, cioè Ferrum e Phosphoricum acidum. Per molti anni ho seguito le indicazioni di Schuessler ma, grazie a nuove sperimentazioni, a peggioramenti omeopatici e all’esperienza clinica, l’insieme dei sintomi presenti è diventato la mia guida nella prescrizione di questo prezioso rimedio omeopatico. Il momento in cui alcuni disturbi peggiorano è la mattina, per altri è il pomeriggio e per altri ancora la sera o dopo mezzanotte. Il paziente è sensibile all’aria aperta dove molti sintomi peggiorano. Mancanza di calore vitale e aggravamento col freddo e raffreddandosi. Si raffredda continuamente. I sintomi possono comparire dopo aver bevuto bevande fredde, dopo aver sollevato pesi o sforzato i muscoli o dopo essersi fatta una distorsione. Essi peggiorano: con gli alimenti acidi; con lo sforzo fisico; dopo aver mangiato; con le scosse e la deambulazione (la sensazione di indolenzimento è acuita dalle scosse e dalla deambulazione). Molti di
questi sintomi peggiorano: stando in piedi; stando coricati a letto e a riposo, mentre migliorano camminando lentamente qua e là (come Ferrum metallicum), ma la grande debolezza costringe il paziente a sdraiarsi. Il movimento che è un reale sforzo aggrava il paziente, ma il movimento lento lo migliora. La debolezza generale è come la diminuzione di vitalità che si osserva nella tubercolosi ereditaria. L’ansia fisica generale è abbastanza simile a quella di Phosphoricum acidum. Ipersensibilità in generale e ipersensibilità al dolore in particolare. Indolenzimento del corpo, soprattutto delle parti congestionate (specialmente con le scosse e la deambulazione). Torpore di alcune parti del corpo e delle parti che soffrono. Afflusso di sangue al corpo e alla testa, dove si avvertono forti pulsazioni. Brevi periodi di svenimento. Dolore lacerante che va dall’alto in basso. Dolori laceranti e pungenti. In Ferrum phosphoricum i sintomi più degni di attenzione sono l’anemia e la clorosi (come in Ferrum). Congestione della testa e degli organi, con febbre e arrossamento del volto. Falsa pletora. Pienezza vascolare e dilatazione delle vene. Polso forte, pieno e frequente. Una caratteristica di questo rimedio, come di Phosphoricum acidum e Phosphorus, sono le emorragie. Tremore degli arti. Nel rimedio si trovano il nervosismo dell’isteria e l’ipocondria. Edemi e versamenti. Tutti questi sintomi si associano per darci un rimedio dall’azione vasta e profonda. Il paziente è estremamente sensibile al rumore. Ansia: la notte, come se avesse fatto un torto a qualcuno; dopo aver mangiato; con apprensione; riguardo all’avvenire; durante la febbre; nell’ipocondria. Paura: la sensazione di pienezza alla testa gli fa temere l’apoplesLezioni di Materia Medica Omeopatica 524 sia; paura di una calamità; di andare tra la folla; della gente; che gli succeda una disgrazia; della morte. Pianto. Tristezza prima delle mestruazioni la sera. Totale indifferenza a tutti i piaceri e agli avvenimenti appassionanti. Immemore. È incapace di concentrarsi o di riflettere su argomenti normali; non riesce a studiare. Pensare gli ripugna. Confusione psichica tentando di pensare, la mattina, la sera, dopo aver mangiato; sta meglio lavandosi la faccia con acqua fredda. Le sue idee sono abbondanti ed ha una chiarezza mentale insolita (Coffea). Avversione per il lavoro; per il lavoro psichico. La compagnia non gli piace; si sente meglio stando solo. Poco incline a parlare. Cambia umore andando da un opposto all’altro. Di buon umore, loquace, allegro; anormale eccitazione mista a tristezza (questo rimedio è stato usato nel delirium tremens). È scontento di tutto ciò che possiede e dell’ambiente che lo circonda. Ferrum phosphoricum è molto collerico, perfino violento; la collera produce debolezza, cefalea, tremore, traspirazione e altre manifestazioni nervose. Irritabile. Testardo. Molto sovreccitabile la sera. Agitazione la notte, a letto; si gira e si rigira spesso nel letto durante la febbre. Stupore. Dopo le annotazioni: «Le scrofe divorano i loro piccoli», si potrebbe pensare a Ferrum phosphoricum nella follia puerperale. Il rimedio presenta una notevole iperemia cerebrale, perchè non la follia? Quando gli altri sintomi concordano è un eccellente rimedio per le ragazze isteriche. È stato usato nel delirium tremens. Vertigini: nel pomeriggio per iperemia cerebrale; chiudendo gli occhi; durante il brivido; alzadosi; lasciando il letto; durante la cefalea; guardando in basso; durante le mestruazioni. Tendenza a cadere in avanti. Sensazione che la testa sia spinta in avanti camminando. Vertigine come dopo aver bevuto. Titubanza, con oscuramento della vista,
camminando. Vertigini con la nausea. Vampate di calore alla testa e rossore del volto. Calore alla testa; al vertex; durante le mestruazioni. Il paziente avverte molto caldo alla testa. Ha alla testa sensazioni di scosse. Ha freddo alla testa ed è sensibile all’aria fredda. Iperemia cerebrale. Durante le mestruazioni, la donna ha la testa pesante. Peso alla fronte e all’occipite. Cefalea la mattina a letto; il pomeriggio; la sera. Cefalea catarrale; cefalea con la corizza; durante il brivido; durante le mestruazioni. Cefalea stando seduto; abbassandosi; movendo la testa; col rumore; coprendosi la testa; camminando; col movimento; durante le mestruazioni, peggiorata dalla luce e dal rumore. Cefalea che peggiora col rumore (durante le mestruazioni); coprendosi molto la testa; chiudendo gli occhi; con la luce (durante le mestruazioni); dopo aver mangiato; salendo una scala; con le scosse; con l’eccitazione; con la tosse; andando in carrozza. L’aria fredda migliora le cefalee in generale; cefalea attenuata in posizione distesa (il paziente è costretto a coricarsi); con le compresse fredde; con la pressione. Cefalea frontale acuta, con epistassi, che la attenua. Predominanza dei dolori nella parte destra della fronte, soprattutto la mattina al risveglio e la sera; migliorano con l’aria; peggiorano tossendo. Dolore al di sopra degli occhi; alle regioni parietali e alle tempie; al vertex; all’occipite; durante le mestruazioni; con le scosse; tossendo; al vertex durante mestruazioni abbondanti. Dolori laceranti alla testa. Dolore come se la testa stesse per scoppiare. Indolenzimento del cuoio capelluto, dell’occipite, del vertex. Dolore penetrante alle tempie; dolore 525 lancinante alla testa, alle tempie, più forte dalla parte destra. Dolore simile a una martellata. Dolore parossistico. Dolore pesante in tutta la testa; dolore che pressa dall’interno all’esterno, alla fronte, alle bozze frontali, alle tempie; il vertex è come una pietra. Dolori pungenti alla testa; alla fronte; sugli occhi; all’occipite con irradiazioni alla fronte abbassandosi; alle regioni parietali, alle tempie, al vertex. Cefalea con oscuramento della vista. Cefalea con volto caldissimo e rosso e vomito alimentare. Pulsazioni in tutta la testa peggiorate dal movimento e abbassandosi; forti alla fronte; all’occipite tossendo; alle tempie; al vertex. Sensazione di replezione in testa. Sensazione di vuoto alla testa durante le mestruazioni. Caduta dei capelli. Costrizione al cuoio capelluto. Prurito al cuoio capelluto. Congiuntivite con fotofobia. Dilatazione dei vasi sanguigni. Dolore agli occhi; dolore urente; pungente; come se ci fosse sabbia. Secrezione di muco dagli occhi. Occhi infossati. Palpebre gonfie. Sclerotiche itteriche. Lacrimazione. Palpebre semi- aperte. Sensazione di protrusione oculare. Arrossamento della congiuntiva, dei globi oculari e delle palpebre. Il paziente non vede più se si china; ha l’oscuramento della vista come se stesse per svenire. Rumori nelle orecchie; ronzii; canto di uccelli; ruggiti; tintinnio di campane; rombi. Catarro allo trombe di Eustachio. Prurito alle orecchie. Dolori all’orecchio molto in profondità. Dolore stirante; dolore pungente. Otite media. Dolore e gonfiore della parotide. Sensibilissimo al rumore. Diminuzione dell’udito. Catarro nasale. Corizza; con secrezione sanguinolenta. Si formano croste nel naso. Secrezione escoriante, purulenta. Epistassi: con la corizza; durante la febbre o durante la cefalea quando la testa è calda e sembra piena. Epistassi: la mattina; soffiandosi il naso; con la tosse. Starnuti. Secondo la teoria biochimica, quando il rimedio è somministrato a
bassa dinamizzazione il suo uso è limitato alla fase acuta della corizza, ma se si usa omeopaticamente, tale limitazione non va bene. Chi penserebbe di limitare l’uso di Ferrum, Phosphoricum acidum o Phosphorus allo stadio acuto o al primo stadio di una malattia acuta? Calore della faccia; vampate di calore; calore: stando seduti; col mal di denti; con i dolori. Guance scavate. Dolore al volto: con l’infiammazione dentale; dolore nevralgico; dolore che diminuisce con le compresse fredde; aggravato dal movimento; dolori lancinanti o pungenti. Gonfiore edematoso col mal di denti. Gonfiore delle parotidi. Volto ippocratico. Infiammazione della parotide. Labbra secche. Colorito clorotico; occhi cerchiati di scuro; colorito giallo o giallastro; macchie epatiche; colorito pallido; labbra pallide; rossore che si alterna al pallore; rossore circoscritto alle guance; rossore durante la febbre, durante la cefalea; colorito terreo. Traspirazione del volto. Colorazione della lingua: lingua bianca; lingua rosso scuro e gonfia. Odontalgia con gengive rosse, calde e gonfie, che migliora tenendo in bocca acqua fredda e peggiora con cibi e bevande calde. Odontalgia dopo mangiato. Bruciore della lingua. Gusto: dolciastro; insipido; putrido. Infiammazione delle tonsille, delle gengive, della lingua, dei pilastri del velo palatino. Sanguinamento della bocca e delle gengive. Salivazione. Bocca secca. Calore alla gola. Costrizione della gola. Dolore inghiottendo; dolore urente; indolenzimento. Gonfiore delle tonsille. Infiammazione della gola e delle tonsille. Sensazione di frammenti in gola. Arrossamento della gola e delle tonsille. Ferrum phosphoricum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 526
Appetito completamente assente o diminuito. Appetito feroce senza alcun gusto per il cibo. Avversione per il cibo in generale, per il latte, per la carne. Calore allo stomaco. Desiderio di cose aspre. Cattiva digestione. Dilatazione gastrica dopo aver mangiato. Gastralgia dopo aver mangiato; dolore urente; crampiforme; come un indolenzimento; dolore pesante dopo aver mangiato. Eruttazioni: dopo aver mangiato; acide, amare, infette; acidità, rigurgiti. Singhiozzo. Infiammazione gastrica. Nausea: durante la gravidanza; dopo aver mangiato; quando cammina. Improvvise crisi di nausea che si manifestano in qualsiasi momento; a volte mentre la paziente dorme e la svegliano, crisi che durano pochi istanti. Nausea risentita in gola. Sensazione di pienezza dopo aver mangiato. Grande sete di acqua. Vomito: la mattina; dopo aver bevuto; durante la febbre; durante la gravidanza; alzandosi; durante la cefalea; dopo aver mangiato; tossendo; andando in macchina. Vomito violento; di alimenti; di sangue; acido; verde. Vomito con infiammazione e dolore di stomaco. L’addome è dilatato e il fegato e la milza sono ipertrofici. Vivo dolore intestinale: la mattina, la sera e la notte; dolore durante la diarrea; dopo aver mangiato; camminando; dolore parossistico; durante le mestruazioni; come se stessero arrivando le mestruazioni; prima di evacuare; quando il paziente tossisce. Dolore al fegato; all’ipocondrio. Dolore di «bearing-down»; dolori crampiformi; di coliche; indolenzimento, contusione; dolore pesante. L’addome è duro. Molta flatulenza, pienezza, borbottii e gorgoglii. Questo rimedio ha effetto curativo su un gran numero di disturbi epatici. Infiammazione peritoneale. Sensazione di peso all’addome. Sensazione di tensione all’addome. Stitichezza con stimolo inefficace; feci difficili da espellere. Costrizione all’ano. Diarrea: la mattina, nel pomeriggio, la notte, dopo mezzanotte, dopo aver mangiato;
diarrea indolore. Dolore al retto defecando; con la dissenteria; con la febbre. Dolore al retto dovuto ad una infiammazione continua che peggiora con una pressione sullo stomaco; bruciore durante e dopo la defecazione. Tenesmo. Gas putridi. Emorragia proveniente dall’ano, dalle emorroidi. Emorroidi esterne. Umidità attorno all’ano. Incontinenza delle feci. Prolasso anale durante la defecazione. Prurito anale. Le feci sono escorianti; possono essere: acquose; acquose e verdi; scure; dure; frequenti; lienteriche; liquide; di muco verde; sanguinolente; vischiose. Bisogno di urinare costante e frequente. Bisogno di urinare con dolore al collo della vescica e alla punta del pene che costringe il paziente a urinare immediatamente, cosa che allevia il dolore; stare in piedi lo aggrava; questo avviene solo durante il giorno. Bisogno improvviso; il paziente deve affrettarsi, altrimenti l’urina gli sfugge. Dolore nella vescica e al collo della vescica; tenesmo. Emorragia dalla vescica o dall’uretra. Cistite con febbre. Minzioni frequenti. Incontinenza: durante il giorno che migliora sdraiandosi; durante la notte dormendo; camminando; tossendo. Dolore ai reni con febbre. Dolore all’uretra durante la minzione. Blenorragia con calore all’uretra nella fase infiammatoria, e con secrezione poco abbondante, acquosa o mucosa. Secrezione blenorragica cronica dall’uretra. Emorragia dall’uretra. Urina: albuminosa; ammoniacale e poco abbondante; urente; molto concentrata; scura; con muco; torbida; rossa e abbondante durante la cefalea; sanguinolenta; con abbondante sedimento e molto acido urico. 527 Desiderio sessuale aumentato o totalmente assente. Erezioni e polluzioni notturne molto fastidiose. Erezioni deboli o del tutto assenti. Nei sintomi della donna c’è poca differenza. Il rimedio è utile alle ragazze clorotiche. Avversione per il coito o una forte diminuzione del desiderio sessuale. Predisposizione all’aborto. Dolori: «bearing-down» alla pelvi con sordo dolore alla regione ovarica; dismenorrea con febbre e arrossamento del volto; dolore alla vagina durante il coito. Emorragia uterina. Leucorrea prima delle mestruazioni; leucorrea: bianca, escoriante; lattiginosa; liquida. Mestruazioni: assenti; in anticipo; dolorose; intermittenti; irregolari; prolungate; in ritardo; assenti. Sangue delle mestruazioni: abbondante; poco abbondante; acquoso; in grumi; scuro; liquido; rosso brillante; chiaro. Prolasso uterino, sensibilità della vagina, sterilità. Molto catarro alle vie respiratorie superiori. Laringite con muco, sensazione di escoriazione, rantoli al torace, febbre e volto arrossato. Muco nella laringe e nella trachea. Dolore: bruciore della laringe; la laringe sembra ruvida. Secchezza della laringe. Voce: afonia; voce rauca durante la corizza; voce debole. Asma spasmodica. Respirazione: asmatica, corta; difficoltosa. Dispnea: la sera; la notte; stando coricato; con la tosse. Punture al torace nell’inspirazione profonda. Rantoli respiratori. Tosse: durante il giorno; la mattina al risveglio; la sera; la notte. Tosse asmatica. Provocata da solletico; pertosse; con febbre; causata dall’irritazione della laringe e della trachea; a letto; dopo mangiato; toccando la laringe nell’estrema flessione della testa. Tosse che peggiora: con l’aria fredda; stando sdraiati; raffreddandosi; nella tubercolosi polmonare; inspirando profondamente; parlando. Tosse breve, spasmodica e molto dolorosa; nella corizza incessante; estenuante; grassa; parossistica; con rantoli; secca; secca e
penosa; spasmodica; torturante; che peggiora se il paziente cammina, violenta. Espettorazione: nella giornata; la mattina. Espettorazione: abbondante; poco abbondante; biancastra; difficile; densa; scura; gialla; schiumosa; mucosa; nauseabonda; purulenta; putrida; di sangue; di sangue rosso e brillante; verdastra; vischiosa. Ansia al torace e alla regione cardiaca. Catarro toracico. Sensazione di calore al torace. Congestione degli organi toracici. Costrizione toracica e cardiaca. Dolore al torace: durante l’inspirazione; con la tosse; ai lati del torace inspirando profondamente; indolenzimento toracico tossendo; dolore pungente al torace o ai lati del torace; c’è dolore nella pleurite destra; punture che peggiorano tossendo; nella pleurite destra; punture che peggiorano tossendo e respirando. Emorragia polmonare. Infiammazione bronchiale, polmonare e pleurica. Oppressione toracica. Palpitazioni: la notte con l’ansia; stando seduti; con lo sforzo; camminando velocemente; col movimento. Sensazione di pienezza al torace. Reumatismo alla parte superiore del torace. Spasmi toracici con soffocazione, febbre e arrossamento del volto. Ferrum phosphoricum è un rimedio prezioso nei raffreddori acuti che si vengono nel corso della tubercolosi polmonare. A volte è indicato nella tubercolosi polmonare acuta. Dolore al dorso: durante la notte; stando seduti; alzandosi; camminando; movendosi; durante le mestruazioni. Dolore alla regione cervicale; tra le spalle; e, durante le mestruazioni, alla regione lombare. Dolore lacerante. Dolori pungenti alla schiena. Freddo alla Ferrum phosphoricum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 528
schiena. Rigidità della parte posteriore del collo. Torcicollo o lombaggine. Agitazione alle gambe. Calore alle mani, al palmo delle mani, ai piedi. Colorazione azzurrognola delle unghia delle mani. Contrattura delle dita causata dai reumatismi. Crampi alle cosce, alle gambe, ai polpacci, ai piedi. Dolore alle cosce. Dolori laceranti agli arti superiori, alle spalle e alle anche. Indolenzimento e contusione degli arti. Dolori lancinanti alle due ginocchia che si irradiano lungo le gambe, con febbre. Dolori pungenti agli arti; agli arti superiori, alle spalle, alle anche. Torpore delle mani e delle dita; delle gambe e dei piedi. Intorpidimento della mano destra. Il paziente non può sollevare nulla con la mano. Grande debolezza degli arti; delle articolazioni; delle ginocchia e delle gambe. Arti freddi; mani e piedi freddi; piedi freddi la sera a letto; piedi freddi durante la cefalea. Gonfiore delle articolazioni; degli arti superiori, degli avambracci, delle mani e dei piedi. Gonfiori edematosi e reumatici. Gotta alle articolazioni; artrite. Pesantezza degli arti; degli arti superiori e delle gambe. Rigidità degli arti inferiori e dei piedi. Dolore reumatico alla spalla e al braccio destro di carattere lacerante, stirante, che peggiora col movimento violento del braccio e migliora col movimento lento ( Ferrum) con sensibilità alla palpazione. Reumatismo acuto all’articolazione della spalla destra che è rossa, gonfia e indolenzita. Rreumatismo al deltoide destro; al polso; all’articolazione del ginocchio con febbre. Il reumatismo salta da un’articolazione all’altra e peggiora col più piccolo movimento. Sciatica. Sonno agitato. Il paziente si addormenta tardi, una volta sveglio non si riaddormenta più. Prima di mezzanotte ha l’insonnia con sonnolenza. Fa sogni agitati; ha incubi; sogna di cadere; fa sogni confusi, molto vivi. Sonnolenza la sera.
Brivido: il pomeriggio; ogni giorno all’una di pomeriggio e la notte a letto. Grande brivido. Fremiti. Prevalenza della febbre. Febbre in qualsiasi momento, con infiammazione di organi, di articolazioni o di mucose. Vampate di calore; calore dopo aver dormito; calore interno; calore secco con sete. Febbre senza brivido. Febbre etica con sudori notturni. Febbre remittente. Traspirazione di giorno, di mattina; abbondante; durante il sonno; per un leggero sforzo; con grande debolezza; in seguito a febbre; pelle fredda e umida. Cute urente. Il colore della cute è pallido o rosso. Desquamazione. Indolenzimento della cute. Formicolii. Pelle fredda; secca; molto sensibile. Ulcerazioni. Piccole verruche avvizzite. 529
FLUORICUM ACIDUM Nelle sperimentazioni Fluoricum acidum impiega molto tempo per produrre i propri sintomi. È un rimedio dall’azione molto profonda; è un antipsorico, un antisifilitico e un antisicotico. È insidioso nell’azione e i suoi sintomi sono lenti a manifestarsi. Esso è come le malattie più profonde, più lente e le più penose, quelle che sono ancorate ad un miasma; è per questo che è adatto alle forme morbose più lente e più torpide. Sebbene esso abbia nella sua natura una certa azione febbrile, nella maggior parte dei casi non si è fatto ricorso ad esso nelle manifestazioni febbrili; la sua azione febbrile più caratteristica è lentissima e insidiosissima. Essa corrisponde a stati di ipertermia dell’organismo, a vecchi casi di febbri notturne che si ripetono settimana dopo settimana, anno dopo anno. È un rimedio a volte eccezionalmente «caldo», e tuttavia vi sono casi in cui il paziente ha freddo. Sembra dal suo corpo la sera e la notte si sprigioni un grande calore senza che la temperatura aumenti. La pelle diventa caldissima. Spesso peggiora con tutto quello che è caldo, con le coperte, con l’aria calda; egli in una stanza calda soffoca un poco come Pulsatilla. Desidera bagnarsi il volto e la testa con acqua fredda; questo gli fa bene. I suoi piedi bruciano e la notte li mette fuori dalle coperte; nel letto cerca un posto fresco per i piedi e le mani. La pianta dei piedi traspira e tale trapirazione è per la pelle irritante; tra le dita dei piedi il sudore provoca delle escoriazioni. Il sudore è nauseabondo; tra le dita dei piedi il sudore è nauseabondo e irritante. Il bruciore, il calore poco comune e l’irritazione sono modalità che si applicano ad un gran numero di sintomi; lacrimazione irritante o altra secrezione irritante dagli occhi; secrezione irritante dal naso, sudore irritante, ecc. Sensazione di bruciore e dolori urenti in alcune parti del corpo; dal corpo si sprigiona il calore in forma cronica. A questo rimedio appartiene l'aggravamento col calore esterno o interno. Una forte caratteristica è l'aggravamento dopo aver bevuto the o caffè. Le bevande calde provocano la diarrea, la flatulenza o un disturbo gastrico e sono all’origine di cattive digestioni che si manifestano in modi diversi. I sintomi peggiorano stando in piedi o seduti e migliorano all’aria. Fluoricum acidum è un rimedio dall’azione molto profonda. Esso causa una tale perturbazione delle funzioni organiche da lasciare segni esterni particolari sulle unghia, sui capelli, sulla cute; questi si sviluppano tutti imperfettamente. Ogni volta che avviene questo sappiamo che un rimedio ha una grande profondità di azione e che agisce molto a lungo. Esso produce qua e là sulla cute piccole incrostazioni che pare non abbiano alcuna tendenza a guarire. Si forma una crosta, ma sotto questa non sembra vi siano cicatrici. I
capelli perdono la loro lucentezza; cadono e se si esaminano al microscopio li si trovano necrotizzati; si vedono lungo il capello piccole ferite frastagliate. La punta dei capelli è secca; i capelli si attaccano fra di loro, si spaccano e si rompono; essi si tagliuzzano, si imbrogliano e diventano opachi. Le unghie si deformano; presentano delle scanalature; Lezioni di Materia Medica Omeopatica 530 crescono troppo velocemente e in maniera irregolare; sono cioè deformate e non uniformi, troppo spesse in certi punti e troppo sottili in altri; si rompono facilmente e sono fragili. In questo rimedio c’è la tendenza, lenta, all’alterazione della superficie cutanea in posti come le orecchie e le articolazioni dove la circolazione è molto debole e la pelle è vicina all’osso o alla cartilagine. Si formano ulcere sulla tibia. C’è una circolazione debole nelle mani e nei piedi che si raffreddano. La sera le estremità bruciano come fossero febbricitanti, perchè è l’ora della febbre; ma la mattina e durante il giorno sono fredde. Il paziente ha un colorito pallido e malaticcio e a volte la sua pelle diventa cerea ed edematosa: edemi agli arti, specialmente agli arti inferiori; edemi ad alcune parti del corpo; edemi al prepuzio. Quando un soggetto debole che soffre di disturbi alle ossa e alle cartilagini contrae una blenorragia, avrà un enorme gonfiore del prepuzio sul quale niente sembra avere effetto. In tale soggetto Fluoricum acidum contemporaneamente alla blenorragia guarirà l’edema del prepuzio. Cannabis sativa presenta lo stesso sintomo ma esso è utile soprattutto agli uomini robusti. Negli individui sicotici Fluoricum acidum previene le manifestazioni della malattia; previene la formazione di condilomi. Guarisce le verruche. Produce verruche indurite, secche, croste secche sulla cute e croste molto simili alla rupia. È utile nella rupia sifilitica. Le malattie ossee si osservano quì in modo particolare. Necrosi, in particolare delle ossa lunghe, ma anche delle ossa dell’orecchio. Il rimedio crea una secrezione nauseabonda irritante dall’orecchio ed un’ozena nauseabonda con secrezione irritante e necrosi delle ossa del naso. È molto simile a Silicea ed è uno dei rimedi che seguono naturalmente Silicea quando questo è stato usato troppo spesso da persone che non sanno che i suoi migliori risultati si ottengono con una dose unica e che è un rimedio dall’azione lenta e prolungata. Fluoricum acidum non solo è un antidoto all’abuso di Silicea, ma oltretutto lo segue molto bene. Quando avrete esercitato l’omeopatia per un certo periodo, vi sorprenderà osservare, nei diversi rimedi complementari, l’azione pendolare tra caldo e freddo. Per farmi capire, prenderò come esempio la serie nella quale il rimedio è situato e alla quale appartiene naturalmente. Prendiamo un paziente «caldo», un paziente che soffre sempre il caldo, che soffre se è troppo coperto e se si trova in una stanza calda, soprattutto la sera, un paziente triste e piangente, forse una donna bionda. Ebbene, direte, sta descrivendo una paziente Pulsatilla. Sì, certo, tutti possono indovinarlo. Pulsatilla è un paziente «caldo»; ma dopo avergli somministrato dopo un certo periodo questo rimedio, noterete che pencolerà dalla parte opposta, diventerà freddoloso e vorrà essere ben coperto; il calore è stato eliminato. Silicea segue naturalmente Pulsatilla e vi stupirà apprendere il numero di volte in cui un paziente che ha appena interrotto Pulsatilla, si precipita verso Silicea. Silicea penetra più profondamente nell’organismo e guarisce meglio; è il cronico naturale di Pulsatilla. Vi sono certamente altri rimedi che seguono Pulsatilla, ma Silicea lo segue più spesso di qualsiasi altro. Eccoci adesso alla seconda tappa; il paziente è passato da uno stato «caldo» ad uno «freddo»; esso ha lasciato l’eccesso di calore per entrare nel campo di azione di Silicea, ma quando Silicea è assunto per un certo periodo esso guarisce il freddo, scaccia lo stato di
freddo (ricordatevi tuttavia che Silicea, a volte, ha in se qualcosa in più di Pulsatilla; in 531 qualcuno dei suoi malesseri, quando ha troppo caldo, peggiora) e il paziente che prende Silicea torna allo stato «caldo», sente troppo caldo, si toglie le coperte e vuole vestiti leggeri. In questo modo Fluoricum acidum si introduce nella serie. E segue Silicea altrettanto naturalemente di quanto Silicea segua Pulsatilla Essi vanno in tre. Ce ne sono altri, di rimedi, che vanno in tre, ma quelli ai quali penserete più facilmente sono: Sulphur, Calcarea e Lycopodium; Sulphur, Sarsaparilla e Sepia; e Colocynthis, Causticum e Staphysagria; che spesso si inseguono l’un l’altro e girano nel senso che ho citato. Questi fatti non devono spingervi a prescrivere un rimedio per prassi, a meno che i suoi sintomi non concordino con quelli del caso, ma è d’aiuto ricordarsi che alcuni rimedi sono un po’ simili. Che Pulsatilla, Silicea e Fluoricum acidum sono simili su tutta la linea in quanto alla natura dei loro sintomi, è vero. Pulsatilla corrisponde ai disturbi più acuti o alle prime fasi delle malattie croniche, alle manifestazioni più attive o più violente delle malattie croniche. Esso toglierà in qualche maniera le sbavature della malattia e si deve far seguire da un rimedio che gli è complementare, che bisognerà sempre determinare attraverso i sintomi che si verificheranno. Ci sono pazienti ai quali un rimedio profondo come Silicea, somministrato all’inizio, nuocerebbe molto, vale a dire che provocherebbe sofferenze inutili; ma se invece comincerete con Pulsatilla, potrete attenuare la gravità del caso e preparare il paziente a ricevere Silicea purchè entrambi sembrino essere adatti a quel caso. Ad un paziente molto grave è preferibile somministrare prima Pulsatilla e, una volta preparato così il terreno, lo si farà seguire da Silicea Nelle malattie ossee gravi, nelle necrosi e nelle carie, nelle fistole dentarie, le fistole lacrimali e quelle anali, pensate a Fluoricum acidum; e anche nelle degenerazioni calcaree; nelle deformazioni delle unghie, dei capelli e dei denti, nelle affezioni del femore e delle ossa della gamba, con fistole croniche che arrivano all’osso e lasciano secernere un pus che escoria i tessuti circostanti. Il paziente è ipersensibile; si aggrava se non evacua con regolarità; se si tratta di una donna, questa si angoscia se le sue mestruazioni sono leggermente in ritardo; soffre se non può urinare appena ne sente il bisogno, donde, come dice il testo: «cefalee migliorate dalla minzione». Questo sintomo è tutto quello che il testo ci dice a riguardo. Ma ricordatevi qualcosa di analogo: se non si presta attenzione al bisogno di urinare la cefalea continuerà ad aumentare fino a quando l’urina non sarà eliminata. È questo un sintomo curioso che a volte porta allo studio del rimedio. Violenta cefalea con congestione e sensazione di replezione. Violente cefalee occipitali che peggiorano col movimento. Se adesso prendiamo in considerazione la grande profondità di azione di Fluoricum acidum, vedremo che è adatto anche a qualche malattia del cervello. È utile alle persone che lavorano oltre misura, che hanno lavorato notte e giorno per organizzare un affare o per mandarlo avanti e che hanno usato continuamente le loro facoltà cerebrali. È utile nei casi di depressione psichica e di malinconia, con grande tristezza, ai giovani che hanno rovinato il loro sistema nervoso con vizi o onanismo. È particolarmente appropriato a quel disordine dell’essere umano che spinge gli uomini a cambiare continuamente amante. Vi sono casi in cui un uomo non è mai soddisfatto se ha una sola donna, ma cambia incessantemente e va di male in peggio fino a diventare un depravato. Se un giovanotto non può fare a meno delle donne non è un guaio
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se sa accontentarsi di una sola; ma questo quà va dall’una all’altra finchè le raccatta agli angoli delle strade e, nella sua concupiscenza, coinvolge le donne innocenti che gli passano accanto. Fluoricum acidum come Picricum acidum e Sepia è adatto a questi casi e specialmente a quell’indebolimento della mente e a quel disordine dell’organismo umano che degrada l’uomo fino al punto di renderlo vile. Questo disordine prende la forma che ho appena descritto in un uomo che in qualche modo è depravato e corre dietro ogni sorta di cose per eccitare la propria immaginazione; ma se ne osserva un’altra forma in un individuo che resta a casa sua con sua moglie. Costui comincia a odiare i propri figli, i più cari amici e la moglie, vale a dire che non conosce più le gioie dell’affetto, dell’amicizia, del cameratismo, sentimenti veri, nobili che sono nell’ordine delle cose, che devono esistere, mentre egli lotta contro tutto questo. Un uomo normale considera la moglie il suo migliore amico e preferisce restare con lei invece di andare altrove. Per lui non c’è niente di meglio del proprio focolare. Quando un uomo arriva allo stadio in cui vuole andare altrove, vuole fuggire la propria casa e a casa sua non si sente a proprio agio, in cui a casa tutto lo annoia, e non ama più i figli come prima, costui ha bisogno di Fluoricum acidum «Sentimento di indifferenza verso coloro che ama di più». Anche Sepia è così; ma Sepia è più frequentemente indicato per la donna. La donna vi dirà: «Dottore, c’è una cosa che mi dà molto fastidio, ed è che ho l’impressione di non amare più i miei figli, la mia casa, quelli che mi circondano, mio marito e le mie amiche. Mi sembrano degli estranei». Una donna Sepia si esprime così. Nell’uomo più comunemente si incontra Fluoricum acidum, nella donna, Sepia, ma non è necessariamente così. Sepia corrisponde più strettamente alle affezioni dell’utero e delle ovaie e a quelle affezioni che solo una donna può avere (confrontate Calcarea). In questo stato Fluoricum acidum ha un irresistibile eretismo sessuale. Il paziente ha delle erezioni che lo tengono sveglio la notte. Queste voglie lo prendono suo malgrado non solo quando è in presenza di una persona del sesso opposto, ma in ogni momento. A volte, all’inizio di una blenorragia, il priapismo e il desiderio sessuale intenso e tirannico, con gonfiore del prepuzio, possono essere padroneggiate da Fluoricum acidum Ci sono casi in cui questo priapismo richiede Cantharis, ma per la sua natura esso differisce completamente da Fluoricum acidum Reticenza e silenzio; il paziente resta seduto e non parla. Tale reticenza è come quella di Pulsatilla e spesso appartiene all’alienato che resterà seduto in un angolo senza dire niente per tutto il giorno; non pronuncerà neppure una parola e, se gli si parla, risponderà appena. Una paziente sta seduta in un angolo senza dire né fare nulla, mangia quando le offrono del cibo, si lascia condurre nella propria stanza quando è necessario, non fa resistenza, non risponde; uno stato simile si trova in Pulsatilla ed è strettamente legato al rimedio che stiamo esaminando. In Fluoricum acidum c’è un po’ di alienazione, ma c’è soprattutto l’affaticamento e la docilità di un cervello stanco. Esaurimento cerebrale conseguente ad eccessivo affaticamento o a vizi. È utile dopo Silicea nelle affezioni spinali accompagnate da paralisi, tremore e intorpidimento della pianta dei piedi. Arresterà spesso l’evoluzione di malattie psichiche sistematizzate e impedirà che si aggravino. 533 Un’eccellente ed utilissima caratteristica di questo rimedio è la facoltà di produrre
varici e ulcere varicose. Le vene si dilatano ovunque, ma in particolare agli arti inferiori, soprattutto dopo una gravidanza. Le emorroidi sporgono dopo la defecazione; l’ano e il retto sporgono all’infuori e sanguinano per la presenza di emorroidi. Varici sulle gambe con vecchie ulcere; le varici si ulcerano. Potrete prevedere che tipo di varici provocherà Fluoricum acidum e con quale tipo di orlo. Noi osserviamo la debolezza della sua circolazione e la tendenza che ha a creare croste dure come anche pelle ed eruzioni indurite e cornee. Potremmo adesso facilmente supporre che i bordi infiammati di un ulcera diventeranno induriti e lucidi. I bordi dell’ulcera sono duri e l’ulcera è un’ulcera vecchia e torpida. I tessuti, una volta ulcerati, non si riformano. Tra le estremità di un osso rotto non si produrrà alcun consolidamento; non si formerà il callo osseo. Dalle ossa e dalle ulcere scola un liquido acquoso, chiaro, irritante, fetido, a volte scarsissimo, ma irritante, che brucia i tessuti vicini e produce attorno all’ulcera eruzioni e desquamazioni. Considerando la debolezza della circolazione si potrebbe facilmente immaginare che vi sia un naturale torpore, il che è esatto. Si intorpidiscono le orecchie e il cuoio capelluto, il paziente ha la sensazione che la parte superiore della testa sia di legno. Il cuoio capelluto perde la sua sensibilità, i capelli cadono e si formano delle croste. Le estremità si intorpidiscono e c’è torpore dei piedi e delle mani che si estende verso l’alto; il torpore è con o senza edema; torpore nelle affezioni del midollo spinale e nelle malattie cerebrali. Intorpidimento degli arti sui quali non si è sdraiati. «Crosta lattea; squame secche; intenso prurito; calvizie a chiazze. Carie dell’osso temporale; secrezioni nauseabonde, periodicamente, con odore di pus». «Tutto il lato sinistro della testa è in ritardo nella crescita, l’occhio sinistro sembra più piccolo». Questo è un caso clinico, ma è significativo. Non si deve trascurare Fluoricum acidum nella sifilide, nei vecchi casi con esostosi, carie e necrosi, nei casi che sono stati curati col mercurio o altri farmaci fino a quando non compaiono ulcere o quelle malattie del naso che nella sifilide abbiamo osservato spesso. Il paziente soffiandosi il naso fa uscire pezzettini di osso; ha forte dolore al naso; l’osso nasale è completamente distrutto e il naso si appiattisce sino a diventare solo un pezzo di carne molle con dei buchi. La vulva è corrosa e le tonsille sono crivellate di alveoli causati dalle ulcere sifilitiche. Ulcere ed eruzioni a forma torpida e di lunga durata. I denti si cariano, si rompono o si ulcerano alla radice; si creano fistole che partono dalla radice dentale e suppurano in continuazione. Questo rimedio ha guarito molte volte l’ulcera della radice, ha chiuso le fistole, calmato il dolore e salvato il dente. Ulcere croniche alla gola, non necessariamente di natura sifilitica; ma il rimedio è particolarmente utile nelle vecchie forme di sifilide; generalmente è più appropriato non tanto alle ulcere precoci quanto a quelle del periodo terziario, quando il paziente è debilitato, ha un attacco cerebrale e sintomi psichici che si sviluppano per anni mentre lo si crede guarito. Spessissimo la malattia ricomparirà nella gola e le ulcere consisteranno in piccole gomme. Silicea è utile soprattutto in questo stato ed è anche uno dei rimedi più utili per sradicare gli inconvenienti mercuriali. Silicea e Mercurius nella forma dinamizzata, sono nemici per cui le alte dinamizzazioni di Silicea saranno un antidoto contro il mercurio allo stato bruto. Fluoricum acidum Lezioni di Materia Medica Omeopatica 534
«Intenso desiderio di acqua fredda e fame costante». Frequente sensazione di vuoto allo stomaco. Il paziente mangia incessantemente e mangiando si sente meglio, ma, come in Iodium, il miglioramento non dura a lungo, perchè presto sarà di nuovo affamato.
Rimedi simili sono profondi. Possiamo osservare che raggiungono realmente l’assimilazione e la nutrizione alla loro radice. Questo paziente è ghiotto di alimenti piccanti, speziati, molto elaborati. Si deve stuzzicargli l’appetito; incoraggiarlo a mangiare. A tratti il suo appetito cambia, sebbene abbia una fame irresistibile; egli non può mangiare, e tuttavia si sente meglio dopo aver mangiato, quando ha degli alimenti nello stomaco. Nelle insidiose malattie di questo rimedio, contemporaneamente alla debolezza di cui abbiamo parlato, si trova la peggiore forma di diarrea cronica. «Diarrea mattutina». Il prurito anale a volte è intenso: prolasso anale durante la defecazione; emorragia dopo avere evacuato; stipsi con emorroidi; prurito attorno all’ano e nell’ano, al perineo, ecc. Tale rimedio è appropriato anche negli edemi e nei travasi degli alcolizzati che spesso sono di origine epatica. Vecchie cicatrici si arrossano agli orli e sono circondate da vescichette pruriginose che prudono violentemente: eruzioni squamose sul corpo; eruzioni cutanee secche sul corpo che desquamano abbondantemente. «Sensazione che dai pori della cute venga fuori vapore urente». In particolare questa sensazione di grande calore c’è sotto le coperte, un calore formidabile come fosse vapore. Non è un sintomo di febbre; il paziente non ne ha. Si tratta di uno stato cronico caratterizzato da una produzione di calore senza sete né rialzo di temperatura. 535
INDICE DEL VOLUME I 5 Presentazione dell'Edizione italiana 7 Prefazione alla Prima Edizione 9 Prefazione alla seconda edizione 11 ABROTANUM 12 ACETICUM ACIDUM 14 ACONITUM NAPELLUS 26 ACTEA RACEMOSA (CIMICIFUGA) 31 ÆSCULUS HIPPOCASTANUM 36 ÆTHUSA CYNAPIUM 38 AGARICUS MUSCARIUS 44 AGNUS CASTUS 45 AILANTHUS GLANDULOSA 49 ALETRIS FARINOSA 50 ALLIUM CEPA 54 ALOE SOCOTRINA 58 ALUMEN 62 ALUMINA 73 ALUMINA PHOSPHORICA 77 ALUMINA SILICATA 83 AMBRA GRISEA 88 AMMONIUM CARBONICUM 93 AMMONIUM MURIATICUM 95 ANACARDIUM ORIENTALE 98 ANTIMONIUM CRUDUM 102 ANTIMONIUM TARTARICUM
107 APIS MELLIFICA 115 APOCYNUM CANNABINUM 121 ARGENTUM METALLICUM 128 ARGENTUM NITRICUM 134 ARNICA MONTANA 140 ARSENICUM ALBUM 157 ARSENICUM IODATUM 162 ARSENICUM SULPHURATUM FLAVUM 169 ARUM TRIPHYLLUM (RAPA INDIANA) Lezioni di Materia Medica Omeopatica 536 173 ASA FOETIDA 177 AURUM ARSENICUM 181 AURUM IODATUM 184 AURUM METALLICUM 191 AURUM MURIATICUM 194 AURUM SULPHURICUM 198 BAPTISIA 203 BARIUM IODATUM 206 BARIUM SULPHURICUM 210 BARYTA CARBONICA 218 BARYTA MURIATICA 223 BELLADONNA 244 BENZOICUM ACIDUM 248 BERBERIS 253 BORAX 258 BROMIUM 263 BRYONIA 278 BUFO 284 CACTUS GRANDIFLORUS 290 CADMIUM SULPHURICUM 293 CALADIUM 296 CALCAREA ARSENICOSA 298 CALCAREA CARBONICA 316 CALCAREA FLUORICA 318 CALCAREA IODATA 321 CALCAREA PHOSPHORICA 325 CALCAREA SILICATA 333 CALCAREA SULPHURICA 340 CALENDULA 341 CAMPHORA 345 CANNABIS INDICA 347 CANNABIS SATIVA 349 CANTHARIS 352 CAPSICUM 356 CARBO ANIMALIS 359 CARBO VEGETABILIS 374 CARBONEUM SULPHURATUM
384 CARDUUS MARIANUS 386 CAULOPHYLLUM 387 CAUSTICUM 393 CENCHRIS CONTORTRIX 403 CHAMOMILLA 537 412 CHELIDONIUM 416 CHININUM ARSENICOSUM 421 CHINA 426 CICUTA VIROSA 429 CINA 432 CISTUS CANADENSIS 435 CLEMATIS ERECTA 438 COCCULUS INDICUS 443 COCCUS CACTI 446 COFFEA 450 COLCHICUM 455 COLOCYNTHIS 458 CONIUM MACULATUM 464 CROTALUS HORRIDUS (SERPENTE A SONAGLI) 469 CROTON TIGLIUM 474 CULEX MUSCA 478 CUPRUM METALLICUM 485 CYCLAMEN 488 DIGITALIS 492 DROSERA ROTUNDIFOLIA 495 DULCAMARA 502 EUPATORIUM PERFOLIATUM 508 EUPHRASIA 510 FERRUM ARSENICUM 514 FERRUM IODATUM 518 FERRUM METALLICUM 523 FERRUM PHOSPHORICUM 529 FLUORICUM ACIDUM Indice