ISTITUTO PROFESSIONALE ALBERGHIERO “A. VOLTA” - ARBUS PROGRAMMAZIONE di SCIENZE DEGLI ALIMENTI per la CLASSE 5^A TR - 5^B TR a cura della prof.ssa LILIANA FIORI docente nelle classi: 2^C EOA - 3^A EN - 4^A EN - 4^B SV - 5^A TR - 5^B TR Anno Scolastico 2013 / 2014
Attività preliminari e conseguenti osservazioni didattiche Questa programmazione tiene conto del particolare profilo scolastico degli allievi che frequentano un istituto professionale ( con frequenti disparità anagrafiche e culturali nella stessa classe ) in un territorio con vaste problematiche sociali e/o individuali ed una insufficiente attenzione alle necessità di evoluzione culturale della popolazione e del singolo. Tale profilo è trasversale in tutte le classi, come rilevato attraverso i quesiti posti all’avvio dell’anno, e comprende diverse e profonde lacune nei prerequisiti sia dal punto di vista conoscitivo che espressivo. Pertanto la docente ha una percezione dell’insieme degli alunni come di un’unica grande classe, con bisogni di recupero culturale analoghi, seppure differenziati. Pare quindi maggiormente opportuno un piano d’attività generale che troverà poi, in ciascuna classe, i suoi contenuti specifici e le modalità più appropriate. Il curriculum scolastico degli allievi è generalmente segmentato e perseguito superficialmente, pertanto le abilità e le nozioni scolastiche di base risultano mal acquisite o fraintese; talvolta risulta difficoltosa, in ogni ordine di classe, anche la lettura individuale del testo e l’espressione dei concetti. Ciò limita sul nascere la programmazione curricolare per le diverse classi e ne orienta quantitativamente e qualitativamente i contenuti : di conseguenza potrebbe essere necessaria una certa flessibilità nella sua applicazione. La continuità della docenza, ad esclusione quindi delle classi 3^A EN e 4^A EN, ha indubbiamente favorito l’interazione didattica in questo primo periodo per due fondamentali motivi: la conoscenza pregressa dell’insegnante e la rivisitazione, finalizzata al recupero, degli argomenti trattati nell’anno precedente e secondo modalità già note. Si sono potute invece notare, nelle due nuove classi succitate, qualche incomprensione sulla didattica, blande renitenze o attitudine alla passività, che vanno comunque evolvendo positivamente. In tutte le classi, durante i primi due mesi di lezione , sono stati ripresi in esame contenuti di base delle scienze, introducendo il concetto di “sistema”, utile alla comprensione di tutti i temi di studio (sia nell’ambito macroscopico che micro e ultra-microscopico, sia nell’ambito del vivente che del non-vivente), ed è stato offerto un quadro sinottico delle principali attività che ruotano intorno alla produzione ed al consumo di cibo (filiera) e alla sua utilizzazione (metabolismo). Il percorso descrittivo, sviluppato dalla docente con lezioni frontali dialogate (accoglienza di interventi appropriati degli alunni, incentivazione alla partecipazione tramite domande) è stato supportato da schemi e diagrammi , utili alla connessione dei concetti e dei fenomeni oggetto di osservazione. Contestualmente sono state esercitate le abilità di base: ascolto, lettura, trascrizione, comprensione, esposizione scritta e orale.
Nelle diverse classi sono stati proiettati documentari su temi specifici così da rendere meno astratta e approfondire la cognizione dei fenomeni alimentari. L’accoglienza di tale metodica è stata positiva in tutti gli ordini di classe, con una partecipazione attiva alle lezioni quasi unanime, e comunque sostenuta da alcuni elementi di spicco. Si ritiene che questo tipo di percorso didattico possa risultare fruttuoso anche per gli alunni con programmazione differenziata o per obiettivi minimi delle varie classi. Al termine di tale periodo di recupero è stato somministrato in tutte le classi un questionario semi-strutturato sugli argomenti svolti, impostato in modo da poter verificare contemporaneamente : la capacità di attenzione e di osservazione, la capacità di collegamento tra concetti, la conoscenza di elementari termini lessicali e del loro significato, la capacità di sintesi e descrittiva, la capacità di impostare schemi riassuntivi efficaci, l’ordine e la puntualità nell’esecuzione oltre che, naturalmente, l’acquisizione dei temi trattati. A parte alcune rare “eccellenze” in ogni ordine di classe, il questionario ha evidenziato chiaramente che: l’impegno nello studio domestico (quindi la riflessione sulle lezioni svolte) viene generalmente disatteso; l’attenzione alla parola scritta e al suo significato è assente o superficiale; altrettanto superficiale e difficoltosa risulta la capacità d’analisi dei dati e delle loro connessioni; le risposte ai quesiti sono spesso casuali, lacunose , molto imprecise o contradditorie; alcuni rari alunni dimostrano discrete capacità cognitive, pur in assenza di uno studio sistematico, mentre altri, altrettanto rari, cercano di compiere puntualmente il loro lavoro scolastico, pur partendo da oggettive lacune culturali o lenti ritmi d’apprendimento. A tale proposito si ritiene opportuno e doveroso segnalare il caso di un alunno disabile che, ottimamente sostenuto dalla famiglia e dagli educatori, riesce ad ottenere discrete valutazioni eseguendo autonomamente verifiche del tutto identiche a quelle dei compagni. Dalle osservazioni precedenti si deduce che la propensione istintiva all’apprendimento viene ostacolata dalla mancanza di un costante esercizio alla riflessione e dalle carenze linguistiche (il vocabolario limitato di chi non ha mai letto un libro neppure per svago). Poiché in questo arco di tempo si è rilevata la tendenza diffusa a periodiche assenze, si sottolinea l’importanza della continuità nella frequenza delle lezioni, ai fini di un’efficace educazione scolastica. È inoltre conveniente ribadire che una incisiva azione didattica , il cui obiettivo primario è lo sviluppo del senso di responsabilità, non può prescindere dall’attenzione, da parte delle famiglie, alla puntualità nello studio domestico dei propri figli. I due mesi di recupero iniziale hanno anche concesso tempi sufficienti all’acquisizione individuale del testo in adozione.
Orientamento didattico, metodologie, obiettivi e valutazione Con questi presupposti, pare necessario dare priorità ad attività che possano stimolare curiosità ed interesse, oltre che fornire una base di formazione generale a partire dalle tematiche inerenti le scienze alimentari, così che si possa avviare un approccio allo studio più consapevole. Pertanto i contenuti specifici della disciplina verranno integrati in un contesto culturale più ampio, attraverso la
proiezione di film o documentari di riconosciuta qualità autoriale, la lettura critica di articoli da quotidiani o riviste qualificate, la segnalazione di siti web. I contenuti saranno perciò utilizzati quale strumento per una necessaria “rieducazione” allo studio, finalizzata allo sviluppo della capacità attentiva, della consapevolezza nell’esperire nuove conoscenze, del senso di responsabilità personale. Si ritiene che ciò possa favorire il superamento della propensione all’acquisizione “meccanica” di contenuti non compresi e lo sviluppo di competenze in differenti ambiti di attività. Alcune nozioni specifiche potranno essere, più organicamente, assimilate attraverso l’esercizio continuo alla connessione dei fenomeni, cioè rapportando singoli temi ad un disegno generale di riferimento. Le lezioni saranno dedicate innanzitutto al recupero di conoscenze pregresse nell’ambito delle scienze naturali e biologiche. Infatti le lacune culturali in materia sono notevoli per la maggior parte degli alunni, sia per quanto riguarda la loro “mappa mentale” che la comprensione e l’uso di un lessico. Ciò impedisce l’apprendimento consapevole degli argomenti di studio così come previsti dai programmi ufficiali e descritti aprioristicamente nei testi scolastici. Si guiderà alla comprensione, in termini semplificati e con una varietà di esempi e analogie, dei temi specifici delle scienze nutrizionali (cercando di evitare definizioni astratte e dogmatiche), anche in collegamento con altri ambiti del sapere. La disciplina verrà perciò proposta in una prospettiva interdisciplinare: dall’ecologia alle scienze naturali, alla biologia, alla chimica, all’economia, alle materie umanistiche. Particolarmente nelle quinte classi si solleciterà una lettura critica della realtà riguardante i fenomeni alimentari, approfondendone flussi di connessione e interdipendenza, aspetti commerciali e speculativi; perché lo studio di questi aspetti possa acquisire un maggiore spessore si collaborerà con la docente di lettere e con eventuali altri docenti disponibili. Nella didattica della lezione si prediligerà, come su accennato, la forma della lezione frontale dialogata, con l’ausilio di schemi , diagrammi e mezzi audiovisivi, in modo da non forzare l’acquisizione di nozioni scollegate ma offrire strumenti di comprensione al fine dello sviluppo di competenze; a questa forma di lezione si alternerà la lettura guidata del testo, secondo percorsi idonei ai livelli di apprendimento della classe, così che possa poi essere di proficuo sostegno nello studio domestico . La verifica orale dei progressi dei singoli alunni non sarà relegata al momento dell’ “interrogazione”, ma contribuirà ad una valutazione positiva la volontà di un serio impegno individuale manifestata con la partecipazione attiva alle lezioni, la capacità di porre domande pertinenti e scoprire interrelazioni, superando la passiva acquisizione di definizioni precostituite. Gli alunni saranno puntualmente interpellati sia nel riepilogo degli argomenti all’inizio di ogni lezione (utile al continuo recupero di conoscenze), che tramite interrogazioni rivolte individualmente ai meno partecipativi. Le prove scritte saranno in forma di: saggi brevi, relazioni o ricerche al fine di stimolare, anche su argomenti a carattere scientifico, l’espressione descrittiva in lingua italiana; questionari semi-strutturati per verificare l’acquisizione della terminologia, le competenze nell’individuazione di connessioni e la capacità di sintesi. Verranno altresì valutate le abilità di lettura e interpretazione di tabelle e le capacità grafiche nella elaborazione di schemi e diagrammi sia a livello individuale che per gruppi di lavoro. Sarà richiesta la compilazione di un quaderno personale che possa contenere gli appunti sui contenuti trattati, i concetti appresi, le relazioni osservate, in forma verbale o grafica. Anch’esso diverrà un utile strumento di verifica del percorso scolastico e come tale sarà oggetto di valutazione. Nella valutazione finale dell’anno scolastico si terrà conto della situazione di partenza, della continuità nell’impegno di studio, della partecipazione alle lezioni, della disposizione a superare le difficoltà individuali.
Riflessioni e modalità utili alle disabilità Per offrire ad ogni alunno la possibilità di consolidare una certa stima nelle proprie capacità di studio, viste le premesse generali, tutta la programmazione verrà sviluppata per argomentazioni fruibili a più livelli, sia sotto l’aspetto del linguaggio che delle modalità d’esercizio. In tale contesto, le programmazioni curricolari per obiettivi minimi destinate agli alunni diversamente abili, non si discosteranno considerevolmente dalla programmazione generale, eccettuata una maggiore flessibilità nelle valutazioni. Per coloro che invece usufruiscono di una programmazione differenziata, si tenterà un approccio individualizzato, e per quanto possibile orientato alla concretezza, attraverso il contributo fattivo dei docenti di sostegno. Contenuti Per quanto su esposto, appare inadeguata e controproducente una programmazione per scansioni di tempo predefinite, che non possono tenere conto delle diverse, e spesso notevoli, esigenze e ritmi di apprendimento di questa specifica utenza scolastica e, conseguentemente, della estemporanea necessità di recupero degli argomenti. Alla docente pare inoltre indispensabile evidenziare relazioni tra i sistemi oggetto di osservazione, piuttosto che una pedissequa memorizzazione di specifici dettagli: ciò può ricevere stimolo solo dalla reiterata osservazione delle interconnessioni tra i fenomeni, quindi tramite un percorso non lineare. Tuttavia, come richiesto, si propone una orientativa Articolazione modulare i cui contenuti riguarderanno: Un recupero di conoscenze intorno ai processi vegetali di organicazione (come indispensabile avvio delle reti trofiche), alle diverse articolazioni della funzione nutritiva umana e primariamente alla fase alimentare e alle relative attività della filiera agro-alimentare. Successivamente saranno considerati specifici argomenti riguardanti diversi fattori di contaminazione degli alimenti lungo le tappe di filiera (con particolare riguardo al settore agricolo e zootecnico) e le procedure di conservazione finalizzate alla sicurezza alimentare e alla distribuzione merceologica. Infine verranno trattati aspetti della dietologia connessi alle diverse età, condizioni fisiologiche e scelte culturali, come alle patologie cronico-degenerative di cui la malnutrizione è fattore determinante. SETTEMBRE/NOVEMBRE - Modulo 1 – RECUPERO DI CONOSCENZE DI BASE Unità 1 - Concetto di sistema e ordine di grandezza dei sistemi naturali. Unità 2 - Processi di organicazione e interrelazioni alimentari : la Fotosintesi e la Catena trofica. Unità 3 - La Filiera agro-alimentare e le sue tappe. NOVEMBRE/GENNAIO
- Modulo 2 – I RISCHI E LA SICUREZZA ALIMENTARE
Unità 1 – Fattori tossici e contaminazione alimentare. Unità 2 - Contaminazione biologica degli alimenti – I microrganismi. Unità 3 – Additivi alimentari. Unità 4 – Alimenti funzionali e geneticamente modificati.
FEBBRAIO/MARZO
- Modulo 3 - PREVENZIONE E CONTROLLO
Unità 1 - Conservazione degli alimenti. Unità 2 - Tracciabilità e marchi di tutela. APRILE/MAGGIO - Modulo 4 - DIETA IN CONDIZIONI FISIOLOGICHE Unità 1 - Dieta nelle diverse età. Unità 2 - Scelte dietologiche di tipo culturale. MAGGIO/GIUGNO - Modulo 5 - DIETA IN CONDIZIONI PATOLOGICHE Unità 1 - Allergie e intolleranze. Unità 2 - Malattie cronico-degenerative.
la Docente
Arbus, 30 novembre 2013