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Pesaro
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Mercoledì 13 Gennaio 2016 • S. Ilario
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IL GIORNALE DEL MATTINO
Salute Ictus, per le donne cresce il rischio come proteggersi con i farmaci
Sanremo Da Gabriel Garko a Madalina Ghenea ecco la squadra del Festival
La storia Murdoch sposa Jerry Hall quarte nozze per il tycoon
Caperna a pag. 22
Molendini a pag. 25
Marconi a pag. 16
Istanbul, strage Isis di tedeschi
Il caso Roma
Premi a pioggia verso i tagli salari congelati `Kamikaze si fa esplodere vicino alla Moschea Blu, 10 turisti morti: 8 dalla Germania `L’ira della Merkel, pronta una stretta sui migranti. Erdogan: il terrorista era siriano Simone Canettieri e Fabio Rossi
Guerra alla Jihad
Una vendetta per l’impegno di Ankara Alessandro Orsini
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a Turchia è uno dei Paesi meno impegnati nella lotta contro l’Isis eppure è uno dei più colpiti dai suoi attentati terroristici. Ciò accade perché la Turchia combatte poco e bene, a differenza degli Stati Uniti e della Russia che combattono molto e male. Una delle ragioni del successo dello Stato Islamico sono stati i cosiddetti “foreign fighters” che giungevano in Siria dalla Turchia, passando da importanti città di frontiera, come Tal Abyad e Ayn Issa. Fino a quando la Turchia è rimasta a guardare, l’Isis non ha avuto motivi particolari di risentimento verso il suo possente vicino, ma, il 26 agosto 2015, il governo turco ha annunciato l’accordo di adesione alla coalizione americana, dando avvio a una campagna anti-Isis che, il 20 novembre, ha ricevuto le lodi del vice segretario di Stato americano, Antony Blinken, il quale ha dichiarato che: «La Turchia ha accresciuto i fermi di polizia, gli arresti e i procedimenti giudiziari di sospetti terroristi; ha migliorato lo scambio di informazioni e ha preso misure importanti per migliorare la sicurezza dei suoi confini». Continua a pag. 24
ROMA Attentato jihadista fa strage a Istanbul. Un kamikaze dell’Isis si è fatto esplodere vicino alla moschea blu. Dieci i turisti morti, otto sono tedeschi. Quindici i feriti, di cui due in pericolo di vita: dodici tedeschi, un norvegese, un peruviano e un turco. L’esplosione è avvenuta nella zona turistica di Sultanahmet. Il kamikaze aveva 28 anni. Erdogan ha reso noto che si tratta di un siriano. Riunione di emergenza del governo Merkel a Berlino: pronta una stretta sui migranti. Bussotti, Guidi, Iacona Salafia e Ventura alle pag. 2, 3 e 5
Il mancato attentato
D’intesa con gli alleati
Il terrorista di Parigi registrato in Italia come un profugo
Palazzo Chigi valuta raid anti-Califfo anche senza la richiesta della Libia Alberto Gentili
Silvia Barocci
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enti di guerra anti-Isis in Libia. Il governo italiano ha valutato l’ipotesi di raid aerei insieme agli alleati. L’offensiva potrebbe scattare anche senza richiesta libica. A pag. 7
veva fornito nomi e nazionalità diverse in mezza Europa, prima di finire ucciso giovedì scorso da due poliziotti. A pag. 3
Incontro a Miami fra il presidente Pallotta e il nuovo tecnico
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a fumata è nera, annunciano subito i sindacati. Passano un paio d’ore e il Campidoglio parla. E continua a predicare «serenità, determinazione e riservatezza», intanto però le buste paga dei 23mila dipendenti capitolini sono congelate fino a giovedì prossimo. Maestre, vigili urbani e dipendenti non sanno ancora se il 27 troveranno nello stipendio la parte legata al salario accessorio (circa 600 euro). A pag. 11
Caos M5S a Quarto, giallo sui vertici espulso il sindaco `Capuozzo dai pm e sfida Grillo: non mi dimetto
Accuse a Fico e Di Maio. Ma loro: siamo estranei
Esonerato Garcia, la Roma a Spalletti Luciano Spalletti tornerà sulla panchina della Roma.
Carina, Saccà e Trani nello Sport
NAPOLI Il sindaco di Quarto, Rosa Capuozzo, espulsa dai Cinque stelle, ha deciso di restare alla guida del municipio. L’hanno seguita e appoggiata tutti e quindici i consiglieri comunali. Ieri è stata convocata in procura per nuovi chiarimenti sulla vicenda delle pressioni che ha ricevuto. Accuse a Fico e Di Maio. Ma loro: siamo estranei. Marincola e Menafra alle pag. 8 e 9
Delitto di Firenze, spunta un sospettato per la morte di Ashley
Napoli
Aborto in ospedale muore a 20 anni Carla Massi
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i accorge di aver preso un farmaco pericoloso per la crescita del feto e decide di abortire. A pag. 15
PESCI, UN NUOVO PIANO VI RENDERÀ VINCENTI Buongiorno, Pesci! Non siete dotati solo di un profondo senso estetico e sicuro talento musicale, in voi si nasconde anche un imprenditore d’assalto, un professionista di successo, un commesso viaggiatore. Tirate fuori le qualità professionali, impostate un nuovissimo piano di azione per i prossimi mesi, Mercurio vi aiuta. E non manca l’amore, la prima Luna nel segno forma un trigono con Marte: primo successo sentimentale. Auguri.
dal nostro inviato
Nino Cirillo
FIRENZE bbagli. Sono micidiali abbagli quelli che Ashley Olsen ha deciso di lasciare sulla sua tragica fine, una morte violenta. Come quella sedia spezzata trovata in casa: no, nessuna lite furiosa prima del delitto. Solo Federico, il fidanzato, che quando l’ha trovata morta pensava di impazzire e ha spaccato tutto quello che si è trovato davanti. Come il cadavere trascinato dal soppalco al piano di sotto, a far immaginare chissà quale messa in scena. A pag. 14
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L’oroscopo a pag. 33
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L’ARRIVO DELLE AMBULANZE A sinistra, un ferito viene caricato per essere condotto all’ospedale (Foto EPA)
A destra, l’arrivo dei soccorsi (Foto AP)
Attacco kamikaze strage di turisti nel cuore di Istanbul Dieci i morti, otto sono tedeschi. Nessun dubbio per gli inquirenti: è stata l’Isis Il centro della città blindato per ore, cancellate le prenotazioni in molti alberghi
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HANNO DETTO
L’ATTENTATO ISTANBUL Sono le 10,20 di un mattino qualsiasi ad Istanbul. C’è finalmente il sole dopo giorni di pioggia e di neve. I ragazzi sono già a scuola,in piazza Taksim si indugia nei bar. Ad un tratto come una scossa,forse un terremoto ma a distanza come un boato impercettibile. A circa tre chilometri invece c’era gia l’orrore, quello che da mesi si aspetta ormai anche ad Istanbul. Nel cuore dell’Istanbul turistica, a Sultanhamet, che racchiude la sua storia cristiana e musulmana insieme, di fronte l’obelisco di Teodosio, al lato di Santa Sofia e Moschea blu,un giovane kamikaze, un siriano appena giunto in Turchia, si intrufola tra un gruppo di turisti stranieri,33 in totale, appena scesi dall’autobus.
Continueremo a combattere il terrorismo restare uniti è fondamentale RECEP TAYYP ERDOGAN
Chi ha compiuto la strage è uno straniero e appartiene al califfato
L’AVVERTIMENTO
L’esplosione è violentissima e come detto il boato si sente anche nei quartieri adiacenti. Avrebbe potuto colpire tutti e 33 gli innocenti turisti stranieri (del resto questo era l’obiettivo) se non fosse stato per la loro guida turca che appena un attimo prima ha percepito la minaccia di quell’uomo e ha gridato in tedesco: scappate, scappate. Sul selciato dell’obelisco sono così rimasti 10 cadaveri, otto dei quali di nazionalità tedesca. Quindici i feriti, di cui due in pericolo di vita, 12 tedeschi, un norvegese, un peruviano, un turco.
LA MATRICE
Poche ore dopo il vicepremier Kurtulmus, in una conferenza stampa, ha dichiarato che non ci sono dubbi sulla matrice dell’attacco: terrorismo islamico riconducibile all’Isis. È stato indentificato l’attentatore, Nabil Fadli, un siriano di origini saudite. Il premier Davutoglu ha personalmente informato Angela Merkel della morte dei suoi dieci connazionali. La cancelliera ha rinnovato il suo impegno e la sua collaborazione nella lotta al terrorismo islamico. Condoglianze sono state espresse anche dal presidente Erdogan in diretta televisiva dal palazzo presidenziale di Ankara. Sempre nella giornata di ieri 22 persone sospette di terrorismo sono state arrestate in diverse zone del Paese mentre è solo
AHMET DAVUTOGLU
di pochi giorni fa la notizia che l’intelligence turca abbia fermato alla frontiera turco-siriana un gruppo di 13 persone (tra cui un ragazzo di 16 anni) pronti ad entrare in Europa attraverso la Turchia per fare attentati. Solo pochi giorni fa gli 007 turchi avevano annunciato di aver sventato un attacco preparato dall'Isis nella capitale Ankara per la notte di Capodanno. Le indagini sono in corso alla ricerca quali collegamenti e quali appoggi hanno permesso ai jihadisti di agire.
L’ATTACCO AL TURISMO
Per la metropoli sul Bosforo, è stata una giornata ad alta tensione. Dopo l'attacco la zona è stata chiusa da un fitto cordone di polizia e i mezzi pubblici diretti in quella direzione bloccati a diversi chilometri di distanza. Una situazione tornata alla normalità solo dopo diverse ore, ma con un clima di preoccupazione che non abbandona le zone turistiche. Molte prenotazioni negli alberghi sono state già cancellate. «A Suruc come ad Ankara lo scorso ottobre l’Isis voleva colpi-
re i curdi, per vendetta contro la liberazione di Kobane. Ma ad Istanbul invece ha voluto colpire la Turchia e il suo governo, la sua industria del Turismo che costituisce una parte importantissima della nostra economia». Barcin Ynanc è una delle editorialista di punta del quotidiano turco Hurryet. Nella sua versione online in lingua inglese, Hurryetdaily news, importante interfaccia dell’informazione turca con il publico internazionale e punto di riferimento dei media stranieri, tiene una rubrica quotidiana d’opinione.
L'attacco suicida ISTANBUL
TURCHIA
Sultanahmet
SANTA SOFIA
UN CAMBIO DI ROTTA
«È un cambio di rotta da parte dell’Isis, forse per le nuove politiche della Turchia, una risposta ai recenti accordi con l’Ue. Ma non ci sono dubbi: ora l’obiettivo siamo noi e la nostra industria del turismo perché il target erano dei turisti in uno dei centri nevralgici del turismo di tutto il Paese».
SULTANAHMET Un Kamikaze si è fatto ore esplodere causando 10.00 morti e feriti
Susanna Iacona Salafia
MOSCHEA BLU
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Colpita la piazza simbolo tra l’obelisco e la Moschea Blu IL LUOGO
I
n turco si chiamava, fino a poco tempo fa, At Meydani, piazza del cavallo. Un nome che ricorda quello che fu la piazza per secoli e secoli: l’Ippodromo di Costantinopoli dove, alla presenza dell’imperatore si svolgevano le gare che nella capitale dell’Impero romano d’Oriente avevano sostituito quelle del Circo di Roma. Del resto dove ora sorge la moschea del Sultano Ahmet, la famosa Moschea Blu, si ergevano le tribune riservate all’imperatore bizantino da cui assisteva alle gare e premiava i vincitori.
I CAVALIERI SIPAHI
Dopo la conquista ottomana del 1453, la piazza rimase il posto dove si esercitavano i cavalieri sipahi dell’esercito ottomano e do-
ve il sultano ogni tanto faceva mostra della sua perizia di cavaliere. Mentre tutt’intorno le costruzioni cambiavano, rimasero i tre obelischi che costituivano ai tempi dell’impero bizantino le spine (così venivano chiamate) attorno a cui si svolgevano le gare dei cocchi, proprio come al Circo Massimo a Roma. E ancora oggi si può vedere l’obelisco di Teodosio, di fronte al quale è avvenuto l’attentato. Si tratta, in realtà, di un obelisco egiziano del faraone Tutmosi III,
ERA L’IPPODROMO DI COSTANTINOPOLI POI HA VISTO SCORRERE IL SANGUE DEI NEMICI DEGLI IMPERATORI
alla cui base è rappresentato l’imperatore Teodosio con la sua famiglia, le guardie e i dignitari. Più avanti ecco i resti della colonna dei serpenti, un obelisco in bronzo dove si vede ciò che resta della colonna tortile proveniente dalla Grecia e fusa con le armi prese ai Persiani nella battaglia di Platea del 479 avanti Cristo, prelevata dal tempio di Apollo a Delfi. Infine, al limite della piazza, il cosiddetto Obelisco Murato, un tempo ricoperto di bronzo dorato. Questo segnava la fine dell’Ippodromo e il bronzo fu saccheggiato dai crociati quando presero Costantinopoli nel 1203.
RIVOLTA CONTRO GIUSTINIANO
Non è la prima volta che l’At Meydani vede scorrere il sangue. La prima fu l’11 gennaio del 532 quando le varie fazioni del circo si ribellarono all’imperatore Giu-
stiniano al grido di Nika (vinci), l’esortazione dei tifosi ai loro beniamini. Una rivolta che parve rovesciare l’imperatore fino a che, su consiglio della sua grande moglie, Teodora, Giustiniano non scatenò le truppe del suo fedele generale Belisario. Questi respinse i rivoltosi nell’ippodromo poi diede ordine ai suoi di entrare e massacrare tutti. Si parla di almeno 60 mila uccisi.
IL MASSACRO DEI GIANNIZZERI
Ma un secondo massacro è pas-
NEL 532 LE FAZIONI DEL CIRCO SI RIBELLARONO A GIUSTINIANO: FURONO UCCISI IN SESSANTAMILA
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sato alla storia, quello dei giannizzeri del 1826. I giannizzeri, un tempo truppe d’élite dell’impero ottomano e guardia del sultano, si erano ridotti a una sorta di pretoriani, ormai inadatti alla guerra moderna, ma in grado dir ricattare i vari deboli sultani dell’epoca. Fino a che il sultano Mahmud II non ordinò il loro scioglimento. Al che i giannizzeri si ribellarono. Era ciò che Mahmud voleva, egli fece entrare in campo le truppe che aveva addestrato in segreto, truppe armate con fucili e cannoni allora all’avanguardia. Al comando di un generale dal soprannome inquietante, Karacennet (Inferno nero) si ripeté quello che era successo ai tempi della rivolta Nika: i giannizzeri furono assaliti e costretti a rifugiarsi nella piazza dell’ippodromo. Lì furono uccisi tutti, si dice in trentamila, dalle cannonate del nuovo esercito.
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Mercoledì 13 Gennaio 2016 www.ilmessaggero.it
CITTà BLINDATA A sinistra, la polizia impedisce l’accesso al luogo dove è avvenuto l’attentato A destra, il camion della nettezza urbana pulisce il sangue dal selciato (foto AP e EPA)
Il Califfato ha sfidato Erdogan Ora ha un nemico implacabile ` Ankara era accusata di non combattere `Quella che ad alcuni pareva un’alleanza con energia i jihadisti, anche loro sunniti implicita adesso si spezza definitivamente
LO SCENARIO
I numeri
30 milioni Sono i turisti che ogni anno vanno in Turchia, quinto Paese al mondo nella classifica di maggior affluenza.
5,5 milioni Sono i turisti tedeschi che nell’ultimo anno sono andati in Turchia per passarci le ferie.
16 Sono gli arrestati per la strage di Istanbul. Tra di loro un cittadino turco e 15 siriani, che preparavano attentati di alto profilo contro edifici pubblici.
1.200 Sono i soldati turchi che Ankara ha mandato a Mosul, Iraq, per contrastare i miliziani dell’Isis di Al Baghdadi
ROMA Lo potremmo chiamare “paradosso turco”. Un grande paese, la Turchia, con una storia imperiale millenaria e una posizione geografica che la pone al centro di ogni confine: est-ovest, cristianità-Islam, nord-sud, Europa-Asia... Il “paradosso” è che, in teoria, lo Stato islamico dovrebbe essere naturale alleato della Turchia e del suo leader, Erdogan. Prima di tutto perché l’Isis è sunnita e la Turchia è a maggioranza sunnita, poi perché il Califfato è nemico giurato di nemici della Turchia come il regime siriano di Assad e l’Iran, patria dell’altra storica componente musulmana, quella sciita. I nemici dei miei nemici sono, tendenzialmente, miei amici. Quindi, il Califfo sulla carta è compagno di cordata del Sultano. Il quale peraltro ha strappato il timone della Turchia alla casta militare e sta forgiando uno Stato neo-ottomano e islamista. Ma c’è di più.
L’AVVERSARIO
L’avversario più odioso per la Turchia è la minoranza curda che è maggioranza in parte del Sud-est. Diyarbakir, capitale di quello che Erdogan non chiamerà mai “Kurdistan turco”, è in guerra. I curdi del Pkk stanno combattendo per l’indipendenza, l’esercito risponde con coprifuoco e razzi. Ma curdi sono anche i manovali della guerra contro l’Isis, i loro peshmerga il braccio ar-
proprie basi per raid aerei contro le bande nere. Secondo il principio “mi attacchi, ti attacco”, il Califfo ha reagito: coi kamikaze. E ha colpito, al tempo stesso, Istanbul e i turisti tedeschi. Ma il riflesso condizionato della Turchia imperiale non può essere che schiacciare chi la umilia, annientando il ribelle, foss’anche (ex) amico o potenziale fratello. Il “grande gioco” mediorientale è comunque in perdita. Che in Siria prevalgano l’Isis, Assad, gli sciiti o i curdi, per Erdogan si tratta solo di diverse sfumature di nero. Marco Ventura
mato della politica americana di “contenimento” del terrorismo. L’incubo di Erdogan è che l’appoggio ai curdi da parte di USA, Russia e Europa porti alla creazione di uno Stato-cuscinetto, un Kurdistan che taglierebbe fuori la Turchia dal Siraq (l’entità ritagliata con coltello e kalashnikov dai jihadisti tra Siria e Iraq). L’abbattimento del caccia russo che aveva violato per pochi secondi lo spazio aereo turco sulla frontiera con la Siria è frutto di questo corto circuito. Già, perché chiunque foraggi i curdi e ne faciliti la conquista di territori non può che essere visto a Ankara come “amico del nemico”.
è solo una potenza mediorientale, è un paese che aspira a entrare in Europa (sta pure trattando per ristabilire normali relazioni con Israele). E è un pilastro della Nato (la Nato l’ha difesa dopo l’abbattimento del caccia russo). L’Isis, da parte sua, non considera la Turchia terra di conquista. Nella propaganda in rete indica Istanbul come città che sarà “presa” pacificamente, al grido “Allah è grande”, anche se ultimamente erano comparsi video che la indicavano come traguardo militare (appena prima di Roma). La chiave di volta è stata la decisione di Erdogan di concedere agli Stati Uniti le
POCHI CONTROLLI
La foto falsa che ha ingannato il mondo
UN ATTENTATO CHE È LA RISPOSTA ALLA CONCESSIONE DELLE BASI MILITARI PER I RAID AEREI DEGLI USA
La foto del momento dell’esplosione: si tratta con ogni probabilità di un falso, ma per ore l’immagine ha circolato su Twitter e ha ingannato molti media in tutto il mondo
E allora, c’è poco da stupirsi che la Turchia sia stata sospettata di una certa “ambiguità” nei confronti dell’Isis, in pratica di una sorveglianza blanda sul passaggio di uomini, armi e petrolio attraverso il confine con la Siria. Tanto più che quella stessa ambiguità può essere imputata all’Occidente, per i rapporti con l’Arabia Saudita e la reticenza all’intervento di terra. Ma la Turchia non
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Il terrorista di Parigi registrato come profugo in Italia IL CASO
OBELISCO DI TEODOSIO
LA FEROCIA DELLA STORIA
In entrambi i casi la piazza oltre che luogo di intrattenimento per secoli è un posto che ha visto scorrere il sangue dei nemici del potere. Questa volta il selciato dell’At Meydani si è ricoperto ancora di sangue, ma di innocenti turisti e di ignari passanti turchi. Quasi a segnalare ai milioni di turisti che passano per uno dei luoghi più visitati di Istanbul la ferocia della storia umana. Marco Guidi © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL GENERALE “INFERNO NERO” CHE STERMINÒ MIGLIAIA DI GIANNIZZERI A CANNONATE
ROMA Aveva fornito nomi e nazionalità diverse in mezza Europa, prima di finire ucciso giovedì scorso da due poliziotti mentre cercava di fare irruzione al commissariato di Montmartre, armato di coltello, al grido di ”Allah Akbar”. Ora si scopre che il tunisino Tarek Belgacem, nei suoi spostamenti tra Francia, Germania, Lussemburgo e Svizzera, era passato anche per l’Italia. E qui aveva fatto domanda di asilo. La circostanza emerge da una nota riservata dell’ufficio svizzero competente nell’applicazione del regolamento di Dublino. A gennaio 2013, infatti, Belgacem aveva presentato domanda asilo in Svizzera. Ma, interrogando il database, era emerso che l’uomo aveva fatto la stessa richiesta n Italia, dove era stato fotosegnalato. Così, il 19 giugno di tre anni fa, le autorità elvetiche lo rispediscono in Italia. Appena atterrato a Malpensa, però, la questura di Varese gli notifica un provvedimento
ste. Prima di scomparire dal centro di accoglienza, aveva dipinto un simbolo dell'Isis su una parete e si era anche fatto fotografare con la bandiera nera dei fondamentalisti.
di espulsione.
VITA BURRASCOSA
Espulso perché non aveva i requisiti per ottenere l’asilo. E anche per via di tutti quegli alias che, da clandestino, aveva fornito alle autorità italiane. Più o meno lo stesso cliché adottato in qualunque paese europeo si fosse trasferito. Trovare il bandolo dell’intricatissima matassa degli spostamenti di Belgacem, anche per comprendere se fosse un cane sciolto fanatico dell’Isis o un indottrinato, non è semplice. Le polizie europee, in stretto collegamento, stanno consultando archivi e database.
IN CARCERE
Il tunisino Tarek Belgacem colpito a morte dagli agenti (foto AP)
LE TRACCE
Il suo ultimo domicilio noto era in un centro di accoglienza per rifugiati a Recklinghausen, in Germania occidentale. Da qui era scomparso a fine dicembre, lasciando un disegno dell'Isis sul muro sopra il letto. Negli archivi della polizia francese, dove era finito per un furto di occhiali da sole a Sainte-Maxime, in Costa Azzurra, nel 2013, le sue im-
IL TUNISINO UCCISO DURANTE IL TENTATIVO DI ASSALTO A UN COMMISSARIATO AVEVA PRESENTATO RICHIESTA D’ASILO
pronte digitali erano schedate come quelle di Sallah Ali, marocchino. Alla polizia tedesca, invece, si era presentato con almeno quattro identità diverse e tre cittadinanze: siriana, marocchina e georgiana. A ogni identità, un reato più o meno grave. Guai con la giustizia li aveva avuti anche in Lussemburgo e in Svizzera. Non solo, la polizia tedesca lo aveva già identificato come potenzialmente pericoloso per presunte simpatie jihadi-
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In Germania era stato anche in cella. Aveva precedenti per lesioni, narcotraffico, porto abusivo d'armi. Le perquisizioni nel centro di Recklinghausen non hanno pero' portato per ora indizi sulle intenzioni di commettere un attentato. Nessun materiale esplosivo, ha riferito la polizia. Nello sconcerto della citta', e dei gestori del centro per rifugiati, gli agenti l’altro giorno hanno portato via delle sim card, due coltelli da cucina, degli appunti in arabo. Il materiale servirà a ricostruire se Belgacem potesse far conto su una rete di appoggio oppure se il suo sia il gesto isolato, simbolicamente compiuto ad un anno esatto dalla strage a Charlie Hebdo. Silvia Barocci © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA PAURA BERLINO La Germania nel mirino del terrore Isis: l’attentato compiuto ieri mattina nel cuore turistico di Istanbul ha fatto quasi esclusivamente vittime tedesche. Tutti turisti che in una bella giornata con temperature sui 18 gradi visitavano il centro storico di Sultanahmet, cuore turistico della metropoli sul Bosforo con i suoi celebri gioielli patrimonio dell’umanità. Una esplosione risuonata a migliaia di chilometri di distanza ha lacerato l’idillio. Il paese è sotto choc e fai i conti con la paura che il terrorismo stia ormai arrivando in casa. La cancelliera Angela Merkel, che ha parlato al telefono sia col premier Ahmet Davvutoglu sia col presidente Recep Tayyip Erdogan, era nera in volto in un messaggio al Paese pronunciato ieri sera in tv, e in serata ha convocato una riunione urgente del governo. «I terroristi sono nemici di tutta l’umanità», «oggi hanno colpito Istanbul, ieri Parigi, la Tunisia, Ankara», ha ricordato. Bisogna intervenire fermamente contro il terrorismo, gli sforzi della comunità internazionale vinceranno.
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L’incubo della Germania «Ora siamo nel mirino» Migranti e guerra in Siria: Merkel ha scelto `Da Colonia a Istanbul, il popolo tedesco si un ruolo da protagonista che espone il Paese scopre in prima linea e chiede più sicurezza `
La cancelliera
L’INTESA CON ERDOGAN
UN CAMBIO DI ROTTA
Il ministero degli Esteri invita i tedeschi in Turchia a tenersi alla larga da «assembramenti e attrazioni turistiche». La strage di Istanbul, assieme ai fatti agghiaccianti di Colonia, dove un migliaio di migranti hanno aggredito sessualmente decine di donne a Capodanno, hanno scosso l’opinione pubblica. Esperti di terrorismo si interrogano sulle cause, si inseguono ipotesi e teorie. Nessuno si azzarda a legare i fatti, mancano le prove, ma nell’inconscio, magari tirando in ballo il caso, la logica non vale. Da più parti infatti si è detto che Istanbul accelererà un cambio di rotta sui profughi (un giro di vite è già stato de-
ciso ieri). Fatto è che la Germania, superpotenza continentale e simbolo dell’Europa per eccellenza, è da tempo l’attore principale sullo scacchiere europeo. Dopo la strage di Parigi,, la Germania ha deciso di scendere in campo in Siria al fianco della coalizione contro l’Isis. I soldati della Bundeswehr sono lì dai primi di gennaio: non sganciano bombe, ma forniscono importante supporto logistico, militare e di intelligence agli alleati. Quanto basta per l’Isis per vedere nella Germania un nemico dichiarato tanto quanto americani, inglesi, turchi e russi. Inoltre, dai primi di settembre, con la politica delle porte aperte ai profughi, soprattutto siriani, Berlino si è fatta capofila, in positivo e negativo, della politica di immigrazione europea.
IL CARTELLO «Signora Merkel, lei è riuscita a farmi avere paura per i miei figli e nipoti» (foto EPA) Angela Merkel (foto AP)
L’annuncio
Berlino, c’è l’accordo che limita il diritto d’asilo IN TURCHIA, IN FRANCIA O IN GERMANIA I TERRORISTI VOGLIONO COLPIRE LA NOSTRA LIBERTÀ. SONO NEMICI DI TUTTA L’UMANITÀ
C'è l'accordo a Berlino per l'inasprimento delle leggi sul diritto d'asilo: lo hanno annunciato i ministri dell'Interno Thomas De Maiziere (Cdu) e il ministro della Giustizia Heiko Maas (socialdemocratico). Questo mentre non si ferma la polemica contro la cancelliera Angela Merkel accusata di «un eclatante fallimento politico». Parole durissime, nella
Germania sconvolta dalle violenze sulle donne di San Silvestro, che vengono pronunciate dall'ex presidente della Corte costituzionale Hans Juergen Papier in un intervista all'Handeslblatt. «La cancelliera deve seguire una politica dell'asilo rigorosa, provvedere a una chiara separazione fra tutela del diritto d'asilo e politica della migrazione, e mettere al sicuro
le frontiere del Paese», dice. Per Papier si è già in ritardo per un cambio di rotta: «Gli attacchi di San Silvestro erano organizzati». Lo ha rivelato il capo del Bundeskriminalamt (l'anticrimine federale), Holger Muench. «È chiaro che gli aggressori sono arrivati da più regioni, a Colonia come in altre città».
Il caos, organizzativo e di sicurezza (come si è visto a Colonia dove, le denunce sono arrivate a 653 e molti degli autori delle violenze erano profughi), provocato nel Paese dall’arrivo in massa di migranti (1,1 milioni nel 2015), ha costretto di recente la cancelliera a stringere un patto con Erdogan a nome della Ue: 3 miliardi di aiuti per continuare ad accogliere profughi e migliorare le loro condizioni di vita nei campi in Turchia. Che l’attentato di Istanbul sia stata una vendetta del terrorismo contro la Germania non è dimostrato, né è per ora dimostrabile. La casualità può avere certamente avuto la sua parte, considerando che i tedeschi sono il maggior gruppo di turisti in Turchia, soprattutto ora che i russi, dopo l’abbattimento dell’aereo da parte della Turchia al confine siriano, non si fanno più vedere. è un fatto però che quasi tutte le vittime erano tedesche e che la gente in Germania comincia a non sentirsi più sicura in casa. Flaminia Bussotti © RIPRODUZIONE RISERVATA
Teheran sequestra navi Usa Casa Bianca in imbarazzo L’INCIDENTE NEW YORK Il presidente americano Barack Obama ha pronunciato ieri sera il suo ultimo discorso sullo stato dell’unione, il rapporto rituale sulle condizioni generali in cui versa il paese. A nove mesi dalle prossime elezioni presidenziali e a un anno esatto dalla cerimonia che lo vedrà lasciare la Casa Bianca, questa era la sua ultima occasione di fare il punto sugli otto anni del mandato che gli è stato affidato nel 2012, e di indicare le direttive che vorrebbe veder eseguite per il futuro. La vigilia della funzione è stata turbata dall’improvviso annuncio di una crisi in corso nel Golfo Persico, dove la marina iraniana aveva intercettato e preso il controllo di due imbarcazioni militari americane, con dieci passeggeri a bordo. La notizia è stata diffusa dal Pentagono, insieme alle
L’IRAN PRENDE IN OSTAGGIO 10 MILITARI AMERICANI E RASSICURA: LI RILASCEREMO PRESTO MA L’AGENZIA FARS PARLA DI ARRESTO
contemporanee rassicurazioni del governo di Teheran, secondo il quale l’incidente era stato un errore, e i prigionieri sarebbero stati liberati in breve tempo. Ma l’agenzia iraniana semiufficiale Fars parla di «arresto» per i 10 marinai, tra cui una donna. L’episodio ha creato tensione, perché riguarda una delle aree più sensibili del rapporto di Obama: quello sulla politica internazionale, minacciata da tanti focolai di guerra che destabilizzano la pace nel mondo. Obama nel corso della sua presidenza ha ridotto di molto l’influenza americana su alcune di queste regioni, in primo luogo il Medio Oriente che è oggi tornato a dominare la scena dell’instabilità. Il presidente deve ai suoi concittadini una spiegazione delle scelte, ed un’analisi delle conseguenze che queste avranno sul lungo termine.
LA CAMPAGNA ELETTORALE
L’altro elemento che rende speciale questo ultimo discorso di Obama è la vigilia elettorale. Le sue parole hanno sicuramente un peso sull’andamento della campagna, e infatti l’opposizione democratica teme che il presidente voglia usare la sua influenza per esasperare alcune delle contraddizioni in atto all’interno del partito repubblicano. In questa luce sono lette le disposizioni appena adottate dal presidente per un maggiore controllo sulla circolazione delle armi, e il dibattito che queste hanno innescato sui media e nelle arene elettorali. Poca tensione invece intorno all’economia: i dati più recenti sull’andamento del pil, dell’occupazione e dei consumi forniscono tutti un giudizio positivo sull’operato di Obama. Flavio Pompetti © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Primo Piano
Mercoledì 13 Gennaio 2016 www.ilmessaggero.it
Il sindaco dai pm: resto al mio posto I vertici M5S: mai saputo dei ricatti `Caso Quarto, Capuozzo faccia a faccia con Nicolais: non denunciai per difendere il nostro progetto. Di Maio, Fico e Di Battista: quereliamo
LA GIORNATA dal nostro inviato
NAPOLI E’ stata una giornata molto lunga, quella di ieri, per il sindaco di Quarto Rosa Capuozzo: in poche ore si susseguono l’espulsione dai Cinque stelle, la decisione di restare alla guida del municipio e un lunghissimo interrogatorio in procura. In mattinata arriva, annunciata, l’espulsione. Lei valuta se convocare la stampa ma poi decide di affidarsi a un breve comuni-
cato: «Al di là dei colori politici, come già detto, il nostro prioritario senso di responsabilità verso i cittadini tutti ci impone di continuare ad amministrare con coscienza ed onestà il nostro territorio, come fatto fino ad oggi». Insomma, anche senza l’appoggio del movimento di Beppe Grillo, Rosa Capuozzo resta sindaco. La seguono e la appoggiano tutti e quindici i consiglieri comunali, ma il loro destino è segnato: verranno espulsi allo stesso modo. Passano poche ore e, nel primo pomeriggio, Rosa Ca-
La foto Alla Casaleggio Associati
Flash mob dei giovani del Pd Presidio dei giovani del Pd ieri sera davanti alla sede milanese della Casaleggio Associati. Il gruppo, che fa parte dei Giovani Democratici ha esposto cartelli come «#omertàacinquestelle» e «dimajoinpeggio».
puozzo è a Napoli, in procura. Il pm Henry John Woodcock l’ha convocata ancora.
«DIFENDEVO QUARTO»
Il punto ormai non è chiarire se sia stata ricattata da De Robbio, perché le sue stesse ammissioni sommate alle intercettazioni, contengono elementi sufficienti. Ora, la procura si aspetta che Rosa Capuozzo aiuti a conoscere meglio la rete di De Robbio e i contatti con i presunti imprenditori vicini al clan Polverino. Prima di lei, i pm (oltre a Woodcock a coordinare l’inchiesta sono gli aggiunti Filippo Beatrice e Giuseppe Borrelli) hanno convocato anche il capogruppo Alessandro Nicolais. Lei ha risposto ad alcune domande, ma dall’aria che si respira quando finalmente a tarda sera lascia il palazzo del Centro direzionale, si capisce che i magistrati si aspettavano qualcosa di più. «Sono decisa ad andare avanti, a portare avanti il progetto del Movimento anche senza simbolo, a lavorare per Quarto», dice lei ai giornalisti che la aspettano all’esterno. Nel corso dell’audizione, la Capuozzo dà una spiegazione del lungo silenzio sulle minacce ricevute da De Robbio che suona quasi come un atto d’accusa. Non denunciò il ricatto perchè temeva che la vicenda avrebbe potuto ave-
A NOVEMBRE AVEVA AMMESSO: HO SENTITO DIRE CHE DE ROBBIO È STATO ELETTO CON I VOTI DELLA CAMORRA
Il video di Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista e Roberto Fico (foto ANSA)
Il marito di Rosa
«Troppo stress spero che si dimetta» «Mia moglie potrebbe dimettersi, questa storia ha provocato uno stress incredibile. Se si dimette sono contento, così torniamo alla normalità». Lo dice Ignazio Baiano, marito di Rosa Capuozzo. «Rosa - dice il marito - non ha fatto niente. L'espulsione è ingiusta. Anche la storia del manifesto che ho fatto per il Comune è esagerata».
«Fico e Di Maio ci diranno cosa fare» Le carte chiamano in causa il direttorio I VERBALI dal nostro inviato
NAPOLI Non sapevano delle minacce a Capuozzo, ripetono i leader del Movimento Cinque Stelle. E in ogni caso, pensavano che il consigliere Giovanni De Robbio dovesse essere espulso solo per le pressioni a favore dei privati nella gestione dello stadio, dicono i leader dei Cinque Stelle Di Maio e Fico. Eppure, le trascrizioni delle intercettazioni che vedono protagonisti Rosa Capuozzo e i suoi consiglieri nei giorni in cui si decideva la sospensione del consigliere sembrano dire un’altra storia. In cui i rapporti di De Robbio sembrano chiari come pure l’esistenza di una inchiesta della Dda.
«C’E’UN INCHIESTA DELLA DDA»
Siamo al 15 dicembre scorso, il giorno in cui De Robbio viene sospeso dal Movimento. Capuozzo spiega la situazione ad una consigliera pentastellata e fa subito riferimento all’indagine in corso. «Sono stata chiamata dall’antimafia a
Napoli, ed il perno principale sono i collegamenti tra Giovanni De Robbio ed alcune persone. E’ stato interrogato anche il segretario generale nostro ed anche dei dipendenti. Cioè non è che stiamo parlando di un infante che viene espulso...», dice Capuozzo. La consigliera Monfrecola è preoccupata: «Ma prima di fare questa cosa ci saranno documenti scritti? Stanno indagando, finché non ti arriva una conclusione come fai a provare?»; Capuozzo: «Eh non è esattamente così, l’epulsione del movimento arriva semplicemente perché con il privato ti sei comportato in un modo (qui il riferimento sembra essere davvero alla vicenda dello stadio ndr)»; Monfrecola:
IN UN COLLOQUIO INTERCETTATO CAPUOZZO PARLA A UNA CONSIGLIERA DEI CONTATTI CON I LEADER DEL MOVIMENTO
«Questa cosa rischia di distruggerci»; Capuozzo: «Si deve gestire mediaticamente in un certo modo, minimo verranno ci spiegheranno come la dobbiamo gestire, il più in silenzio possibile»; Monfrecola: «Digli a Fico di non arrivare tra una settimana perché noi tra una settimana non ci arriviamo»; Capuozzo: «Sì spero che venga anche Luigi (Di Maio) che è molto più duro»; Monfrecola: «Ma si può dire che c’è un’indagine in corso?»; Capuozzo: «No no ... non danneggiamo una persona, non lo dire». Il giorno dopo, Capuozzo ripete di essere preoccupata perché l’avviso di garanzia a De Robbio potrebbe tardare: «Quello è un uomo della capitaneria di Porto, non esce l’avviso di garanzia hai capito?». Il capogruppo Nicolais, quello con cui Fico si è scambiato alcuni messaggi, la tranquillizza: «Io ho l’sms di Fico. Tu hai detto che stai parlando con quelli là a Roma, stai tenendo monitorando». Di certo, in molti pensavano di poter controllare il sindaco. A parlare del fatto che Quarto era rimasto nelle mani dello stesso gruppo
di potere di sempre, è l’ex consigliere del Pd Mario Ferro, in stretto rapporto con l’imprenditore Alfonso Cesarano, a sua volta in contatto con la Camorra. Oltre che per Giovanni De Robbio (indagato per voto di scambio ed estorsione con aggravante mafiosa) le pressioni sulla sindaca sembrano passare anche attraverso Francesco Romano «che nonostante non ricopra ufficialmente alcuna carica politica, di fatto è tenuto in considerazione all’interno del Movimento Cinque Stelle di Quarto» annotano i Carabinieri. L’obiettivo comune è che a gestire lo stadio sia messo un amministratore, amico della famiglia che se l’è visto togliere perché accusata di essere legata al clan Polverino. La sindaca fa resistenza.
«CONTROLLIAMO IL COMUNE»
Ferro: «Io gli ho detto: Giovanni (De Robbio ndr) a noi interessa che noi veniamo a chiedere il campo. Tu e Francesco state con noi? Ha detto Mario noi stiamo con voi questa sta facendo il gruppo dei forastiero e noi ci dobbiamo far capi-
re conseguenze negative sul progetto che il suo movimento cercava di realizzare nel comune di Quarto. E se in un primo momento minimizzò le minacce anche con gli esponenti dei Cinque stelle nelle cui liste è stata eletta, è solo perché, dice, la consapevolezza di essersi venuta a trovare sotto ricatto è maturata nel tempo.
In quelle stesse ore, al telefono diceva di aver parlato dei tanti problemi con alcuni consiglieri comunali con i vertici dell’organizzazione. Possibile che non avesse mai accennato, non solo alle minacce (di cui coi pm parla solo quando il consigliere è già stato sospeso dal partito) ma anche della sua caratura sociale in città?
«SI DICE LO VOTI LA CAMORRA»
I VERTICI DEL MOVIMENTO
Eppure, già nel verbale dello scorso 25 novembre, pur parlando di rapporti ”ottimi” col consigliere più votato, la prima cittadina sembrava avere ben chiaro chi fosse e da chi fosse sotenuto Giovanni De Robbio: «Confermo che il De Robbio è stato il primo degli eletti tra i Consiglieri comunali in occasione delle ultime elezioni del 2015 - aveva messo a verbale - Non posso nascondere che ho sentito dire e forse letto, come insinuazione, che il De Robbio sia stato eletto con i voti della Camorra. Nella vita civile mi risulta che il De Robbio sia un militare della capitaneria di Procida».
Le frasi
Si deve gestire mediaticamente in un certo modo minimo ci diranno come, il più in silenzio possibile
Un vecchio ras locale, legato alle cosche «Questa non tiene nemmeno il voto suo a Quarto...»
Il senatore Roberto Fico e il deputato Luigi Di Maio ripetono che sapevano poco e nulla. Sicuramente erano all’oscuro delle minacce, dicono via video, ma poi anche in diverse trasmissioni tv e con post su tutti i social forum. In relazione alle conversazioni telefoniche avute il 25 novembre, in cui la Capuozzo chiedeva che il movimento a Quarto fosse commissariato, Di Maio risponde: «Parlavamo solo di un consigliere, Nicolais, che chiedeva l’aumento del gettone di presenza, non so altro». Sa. Men. © RIPRODUZIONE RISERVATA
re a Quarto chi è che lo deve gestire noi o loro il Comune... o no?»; Cesarano: «E’ normale»; Ferro: «Ho detto: Giovanni a te se il ragionamento è questo a noi ci trovi cento, cento, cento perché lei (Capuozzo ndr) non si deve credere che gliel’ha data il nonno la poltrona che tiene... Questa non tiene manco il voto suo a Quarto»; Cesarano: «Eh è normale»; Ferro: «O no? Ha detto Giovanni: come, non lo so. Ha detto: andiamo avanti così. Diglielo chiaro chiaro piccerella se a te ti piace la poltrona statti dentro la poltrona a casa perché noi qua ti mandiamo subito a casa». Anche l’attivista Francesco Romano, stando alle parole di Ferro non si scompone alle richieste dei vecchi proprietari del campo. E’ sempre l’ex Pd Ferro a riferire all’imprenditore Cesarano: «Ci vediamo da qualche parte io, Francesco e lui, così lo faccio convincere di questa cosa, perché lui ha detto: a me il progetto mi piace ma adesso glielo devo far vedere al Sindaco, quella è una testa di legno e sta un poco di rottura. Nel frattempo ci sediamo assieme e decidiamo quello che si deve fare. Voi pigliate e fate un bando e lo fate dal ”sarto”». Cesarano è conteno. Ferro chiosa: «Eh... ha detto si la cosa mi piace (riferendosi al Romano Francesco)» . Sara Menafra © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Economia
CAMERE DI COMMERCIO, IN ARRIVO IL PIANO PER TAGLIARE IL 15% DEL PERSONALE Marianna Madia Ministro della Pa
Mercoledì 13 Gennaio 2016 www.ilmessaggero.it
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Il petrolio crolla sotto trenta dollari A New York il greggio scivola ai minimi dal 2003 e tocca `In attesa dei dati di oggi si teme un nuovo e deludente quota 29,93, poi recupera. Da inizio anno ha perso il 19% aumento delle scorte. Ondata di volatilità a Wall Street `
NEW YORK Il petrolio a picco, tempo di allacciare le cinture. Un nuovo scivolone del petrolio ieri sui mercati mondiali ha portato il costo di un barile di greggio sotto la soglia dei 30 dollari (29,93) per il tempo necessario a scatenare le più funeste previsioni per il breve termine. Determinando un vistoso calo del Dow Jones a Wall Street (in pochi minuti è sceso a -0,43%) salvo poi riprendersi a un’ora dal termine delle contrattazioni per chiudere infine in rialzo (+0,72%). La minaccia di una discesa a 20 dollari aleggia da un paio di mesi, quando un rapporto della Goldman Sachs lo ha definito come il livello di chiarezza tra i vincitori e i vinti di una guerra che parte dalla contesa tra Arabia Saudita e l'Iran per coinvolgere poi i produttori ad alto costo come il Venezuela e la Russia. E gli Stati Uniti, ultimi arrivati a scompigliare un sistema codificato da mezzo secolo di dominio da parte dell'Opec. Ieri l'analisi Goldman è stata condivisa da Morgan Stanley, mentre la Royal Bank of Scotland ha azzardato 16 dollari e la londinese Standard Chartered si è spinta fino a 10 dollari.
L’APPELLO
L'Opec non è più in grado di governare i negoziati sull'oro nero. L'ultima riprova si è avuta ieri con l’appello lanciato dal ministro nigeriano per il petrolio Kachikwu, che ha chiesto una convocazione d'emergenza del cartello dei produttori per il prossimo marzo, precisando
DOPO GOLDMAN SACHS ANCHE MORGAN STANLEY IPOTIZZA UNA DISCESA A 20 DOLLARI AL BARILE I CONTRASTI ALL’INTERNO DELL’OPEC
che gli emissari di almeno altri due Stati avevano sollecitato l'iniziativa. Il suo appello conteneva un monito: «Insieme oggi produciamo solo il 35% del petrolio estratto quotidianamente. Senza unità al nostro interno, non riusciremo mai a difendere i nostri interessi». La replica è arrivata quasi all’istante da Abu Dhabi, dove il suo omologo Al Mazrouei ha risposto che l'attuale politica della produzione senza un tetto sta funzionando, e non c'è nessun bisogno di rivederla. E da Baghdad è giunta la conferma di un incremento di produzione del petrolio iracheno a febbraio a quota 3,6 milioni di barili al giorno.
LA SPECULAZIONE
Il valore di un barile di greggio è sceso del 46% negli ultimi sei mesi, momento del primo rifiuto Opec di limitare l'estrazione, e del 19% soltanto in questo primo scorcio d'anno. Ora che la soglia psicologica di 30 dollari è stata infranta per la prima volta in dodici anni, l'opinione comune è che la discesa continuerà ad aggravarsi fino al prossimo gradino dei 20 dollari. Non a caso ieri la speculazione che aveva fatto incetta di put option il cui premio scatta a quota 20 dollari, si sono precipitati ad acquistarne di nuove, con la soglia ulteriormente abbassata a 15 dollari. Se tale livello dovesse essere raggiunto, secondo l'analisi della Goldman la produzione americana scenderà sotto il valore della domanda, tanto da dettare un immediato rialzo. Ma anche il verificarsi di una ipotesi così estrema non azzererà il surplus che si sta accumulando nelle mani degli arabi, il cui esaurimento non è previsto prima della fine del 2016. Nella migliore delle ipotesi la curva discendente dei prezzi si risolleverà la prossima estate, quando un primo bollettino dai campi petroliferi mostrerà vincitori e vinti di questa guerra all'ultima goccia. Flavio Pompetti © RIPRODUZIONE RISERVATA
Così il greggio a Londra e New York
Orange: «Il nostro rafforzamento passa attraverso Telecom Italia»
Andamento dei prezzi del petrolio sui due mercati 70
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Industria farmaceutica
Evasione, Diana Bracco va a giudizio L’imprenditrice farmaceutica Diana Bracco è stata rinviata a giudizio con l’accusa di appropriazione indebita e dichiarazione fraudolenta dei redditi attraverso l’emissione di fatture non vere per circa 3 milioni di euro risalenti al periodo tra il 2008 e il 2013. Queste le ipotesi di reato accolte dal gup di Milano Alessandro Santangelo che ha sposato la richiesta del pm Giordano Baggio. Il processo
inizierà il 16 marzo innanzi al Tribunale di Milano. Oltre a Diana Bracco, sono stati rinviati a giudizio anche gli architetti Marco Pollastri e Simona Calcinaghi. ll quarto indagato, il presidente del cda Bracco, Pietro Mascherpa, ha patteggiato una pena a sei mesi convertita in sanzione pecuniaria di 45mila euro. Bracco, oltre che presidente dell’omonimo gruppo, è vicepresidente Confindustria.
MILANO Telecom sempre più oggetto del desiderio in Francia. Secondo una suggestione rilanciata ieri dall’Ansa, il gruppo guidato da Marco Patuano potrebbe finire nel mirino dell'ex monopolista transalpino Orange. «Nel medio termine Orange vuole diventare un campione europeo delle tlc e prendere parte al consolidamento, che può passare anche da Telecom Italia», ha peraltro dichiarato proprio ieri il ceo del gruppo francese Stèphane Richard nel corso di una conferenza stampa a Parigi. Tuttavia, per il momento Orange esclude «discussioni con Vivendi e Xavier Niel», i due partner francesi che dispongono l’uno del 20,5% e l’altro del 15% (sia pure attraverso un’impalcatura di opzioni) di Telecom Italia. Non è la prima volta che Orange manifesta il suo interesse per il gruppo italiano. Le prime voci di abboccamenti tra i due gruppi, smentite da Telecom Italia, erano finite sulla stampa francese all'inizio dello scorso anno. A metà 2015 era stato Gervais Pellissier, responsabile delle operazioni europee di Orange, ad indicare negli italiani uno dei possibili target, accanto all'olandese Kpn e alla belga Belgacom. Ora le parole di Richard, che confermano l'interesse di Orange ad intavolare discussioni per una alleanza tra i due gruppi. L'orizzonte non è certamente immediato anche perché Orange, che ieri ha annunciato il suo rafforzamento in Africa attraverso l'acquisizione da Cellcom dell'operatore mobile della Cellcom Liberia, sta trattando l'acquisto degli asset di telefonia mobile dalla con-
corrente Bouygues. Un’operazione da 10 miliardi di euro, le cui trattative sono in corso e a cui Richard assegna il 50% di possibilità di andare in porto. Intanto prosegue il lavoro di Telecom con Cdp e F2i per mettere a punto il business plan di Metroweb, a cui il gruppo guidato da Giuseppe Recchi e Marco Patuano vorrebbe affidare il compito di cablare con la fibra ottica 250 città italiane. Il lavoro potrebbe concludersi entro fine mese ed è alternativo al piano per Metroweb a cui lavorano Vodafone e Wind. «Stiamo parlando con tutti, siamo aperti a tutto ed esamineremo al momento opportuno la cosa migliore da fare alla luce del programma di governo sulla banda ultralarga e della valorizzazione del nostro investimento in Metroweb» ha detto ieri il presidente di Cdp, Claudio Costamagna, in merito alla possibile cessione a Telecom della quota detenuta attraverso Fsi. Se per cablare l'Italia Metroweb è strategica, per Cdp c'è l'esigenza di valorizzare l'investimento. In Borsa il titolo del gruppo di tlc, che oggi svelerà il nuovo marchio Tim destinato a prendere il posto di Telecom dopo vent'anni di onorata carriera, ha chiuso in rialzo dello 0,3% a 1,07 euro. R. Ec. © RIPRODUZIONE RISERVATA
COSTAMAGNA (CDP): «VALORIZZARE METROWEB È TRA I NOSTRI OBIETTIVI APERTI AD OGNI OFFERTA NEL RISPETTO DEL PIANO BANDA ULTRALARGA»
Trivelle, sale la tensione e sulla chimica si apre lo scontro I DOSSIER ROMA Tra i dossier “caldi” sul tavolo del ministero dello Sviluppo economico ci sono le trivellazioni in mar Adriatico e la chimica. Per quanto riguarda il primo, ieri il ministro Federica Guidi ha incassato il sostegno del premier Matteo Renzi, che ha tentato di gettare acqua sul fuoco dopo le polemiche dei giorni scorsi. «Ho letto di potenziali trivellazioni - ha detto Renzi - e ho letto il comunicato stampa di Federica Guidi che dice che non c'è nessuna trivellazione ma è solo attività di ricerca. Bisogna verificare se si tratta di allarmi veri o finti. Leggo tante cose che non sono vere: nei mesi scorsi ho letto pure che abbiamo deportato
gli insegnanti, vedremo», ha concluso il premier. Ma questa versione dei fatti non è bastata a tacitare il presidente della Puglia, Michele Emiliano. «Se c’era buona fede nell’incontro tra governo e regioni sui permessi per le trivellazioni - ha tuonato ieri Emiliano che sulla questione sta giocando una partita politica tutta sua - il decreto del 22 dicembre andrebbe ritirato». Il riferimento è al provvedimento con cui il governo ha autorizzato le ricerche di idrocarburi al largo delle Isole Tremiti. «Se il governo ci fa la cortesia di farci capire cosa vuole fare - ha aggiunto Emiliano sempre più in contrasto con Renzi - noi faremo presente che nel programma del centrosinistra in Puglia il popolo ha votato perché le trivellazioni non si svolgano nel nostro
territorio». E mentre la rottura tra Renzi ed Emiliano diventa palese, il Verde Angelo Bonelli chiede l’intervento del Capo dello Stato. Non bastasse, altre sei regioni (Basilicata, Veneto, Marche, Liguria, Sardegna, oltre che naturalmente la Puglia) hanno firmato la procura per sollevare il conflitto di attribuzione dinanzi alla Corte Costituzionale. Intanto, slitta al 19 gennaio la
SULLE RICERCHE IN MARE DI IDROCARBURI RENZI SOSTIENE GUIDI: «DOBBIAMO DISTINGUERE GLI ALLARMI VERI DA QUELLI INVENTATI»
camera di consiglio della Consulta che deciderà se è ammissibile il referendum sulle trivelle promosso da dieci regioni.
L’ALTRO NODO
Il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi
L’altro fronte incandescente è quello della chimica, ieri è al centro di un incontro tra ministero, sindacati ed Eni. Oggetto del contendere: la decisione del gruppo guidato da Claudio Descalzi di cedere al fondo Sk capital il 70% di Versalis, la propria divisione dedicata alla chimica. Al termine dell’incontro, i sindacati si sono detti delusi perché se, da una parte, il ministero ha manifestato il desiderio che il polo resti italiano, dall’altra, non si è messo di mezzo alla cessione della maggioranza di Versalis. Da qui la conferma dello scio-
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pero di tutti i lavoratori di Eni e Saipem in programma il 20 gennaio. «Il governo - ha assicurato il ministro Guidi - non intende smantellare la chimica in Italia. Pur nel rispetto dell’autonomia gestionale dell’Eni, seguiremo con attenzione gli sviluppi per realizzare un progetto solido che dia prospettive di crescita e occupazionali». Il gruppo petrolifero, in una nota in cui precisa che comunque resterà socio di minoranza di Versalis, sottolinea che «lo scenario mondiale e di business evidenzia limiti strutturali che necessitano un partner per garantire continuità al piano investimenti di Eni, assicurando il programma di sviluppo di Versalis e rafforzandolo ulteriormente». Carlotta Scozzari
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Salute e benessere
Mercoledì 13 Gennaio 2016 www.ilmessaggero.it
Dilaga la moda dei prodotti scuri per la presenza di carbone vegetale. I nutrizionisti però avvertono: pagnottelle e bruschette sono solo creazioni di panetteria fine. Non hanno alcun effetto terapeutico, digestivo o gastrointestinale: in questo caso la polvere della combustione di essenze è usata solo come additivo colorante. E attenzione alle frodi: non c’è alcuna farina particolare
Pane e pizza, neri per caso IL FENOMENO
I
l nero diventa moda anche a tavola. Pane, pizza, cornetti e altri prodotti da forno simili, si tingono di scuro. Ma occhio a non considerarli più di quello che in realtà sono, ovvero normalissimi prodotti “della panetteria fine”. Nulla quindi di intrinsecamente speciale, se non l'aspetto. Non si cela, infatti, alcuna proprietà benefica dietro il bizzarro colore nero, anche se molti sono convinti del contrario. L'equivoco sui presunti effetti salutari che impropriamente vengono associati a questi prodotti si deve al celebre ingrediente responsabile della tinta nera.
IL SEQUESTRO La Forestale ha sequestrato in Puglia pane al carbone vegetale commercializzato come salutare
LA SOSTANZA
«Si tratta del carbone vegetale, una polvere che si ottiene dal legno di varie essenze carbonizzato in un ambiente povero d'ossigeno - spiega Carmen Campana, dietista e nutrizionista di Roma, che segue con interesse l'evoluzione di questa moda - Sotto forma di integratore, disponibile in erboristeria e in farmacia, il carbone vegetale ha effetti benefici contro una serie di disturbi gastrointestinali, come aerofagia, gonfiore e acidità. Come additivo in alcuni alimenti, invece, il carbone vegetale ha la sola funzionalità di colorante nero». Un conto quindi è assumerlo in pillola, un altro è mangiarlo nel pane. Il prodotto, la Coldiretti parla di “allarme” ha avuto in Italia una rapida diffusione tra fornai e ristoranti per confezionare gli hamburger o fare la pizza o cornetti per colazione.
IL MINISTERO DELLA SALUTE: «NON SI PUÒ AGGIUNGERE ALCUNA INFORMAZIONE CHE FACCIA RIFERIMENTO A EFFETTI BENEFICI»
Il colore non dipende dunque dall'uso di farine integrali e nemmeno da coloranti naturali come il nero di seppia ma dal carbone vegetale che è una sostanza classificata come additivo. «Il carbone vegetale contenuto negli appositi integratori spiega Campana - è costituito da una polvere porosa che, al momento del passaggio nel tratto gastrointestinale, cattura tutto quello che incontra, come liquidi, gas, batteri e così via, eliminandoli. Nel cosiddetto pane nero, invece, le quantità di carbone vegetale sono così esigue che non ha lo stesso effetto».
I LIMITI
Nonostante questo, spesso i prodotti da forno vengono pubblicizzati come alimenti con qualità digestive superiori o vengono presentati impropriamente come vere e proprie varietà di pane. Come nel caso dei 12 panificatori pugliesi denunciati dal Corpo Forestale dello Stato con l'accusa di commercializzare prodotti da forno, a cui è stato aggiunto carbone vegetale, come fossero alimenti altamente digeribili e benefici per la salute gastrointestinale.
Non è l’integrale `Ricordare che il nero non dipende da farine ma da una sostanza che è nell’elenco degli additivi
Bugie nel panino `Questo nuovo pane avrebbe delle «presunte proprietà digestive», non sono state dimostrate
«In Europa e in Italia è consentito l'utilizzo del carbone vegetale negli alimenti solo come colorante - spiega Campana Per cui è sbagliato etichettarlo come se fosse una varietà di pane». A ribadirlo è stata anche una nota diffusa dal ministero della Salute qualche settimana fa: «E’ ammissibile la produzione di un “prodotto della panetteria fine” denominato come tale, che aggiunga agli ingredienti base (acqua, lievito e farina), tra gli altri, anche il carbone vegetale come additivo colorante e nel-
le quantità ammesse dalla regolamentazione europea in materia». Questo significa che il prodotto contenente il carbone vegetale - tecnicamente chiamato E153 - non può definirsi pane. Non solo. Il ministero della Salute ha ribadito che non si può aggiungere nell'etichetta «alcuna informazione che faccia riferimento agli effetti benefici del carbone vegetale per l'organismo umano, stante il chiaro impiego dello stesso esclusivamente quale additivo colorante». Negli Usa, invece, l'agenzia
che regolamenta la commercializzazione dei farmaci e degli alimenti, la Food and drug administration, è categorica: l'uso del carbone vegetale come colorante è vietato in quanto ritenuto potenzialmente cancerogeno. Eventualità, quest'ultima, esclusa dalle nostre autorità. Questo non significa che in Italia e in Europa non ci siano limiti. Oltre a quelli imposti normalmente ai coloranti, si raccomandano alcune precauzioni anche quando si intende ad assumerlo in pillole. «Gli integratori andrebbero presi sotto consiglio medico - precisa la nutrizionista - Il carbone vegetale può interferire con l'assorbimento di alcuni farmaci salvavita, come quelli per il diabete o per le disfunzioni tiroidee». Valentina Arcovio
La legge Ue ` il colorante E153-
carbone vegetale- per rendere il pane nero ben specificandolo
Usa: è cancerogeno `Limitare il consumo di pane nero, negli Usa è stato definito come «alimento cancerogeno»
Allergie alimentari, boom di test inutili: al bando quelli su capello ed energia IL DISTURBO
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veri allergici, in Italia, sono oltre 2 milioni e gli intolleranti a lattosio, nickel o altre sostanze negli alimenti sono circa 10 milioni. Ma si stima che siano almeno altri 8 milioni gli italiani “ipersensibili immaginari” che imputano a un cibo qualsiasi i sintomi più vari. Per la diagnosi esistono test validati, ma ogni anno sono circa 4 milioni gli esami fasulli eseguiti in Italia che fanno sprecare ben 300 milioni di euro l'anno. Il ricorso a test come quelli del capello o della forza muscolare, del tutto privi di fondamento scientifico, cresce al ritmo del 10% all'anno.
LE LINEE
Per arginare il fenomeno e indicare gli esami e i passi giusti la Società italiana di allergologia asma e Immunologia clinica ha presentato le prime linee guida per l'interpretazione diagnostica dei test validati. L’obiettivo è quello di mettendo al bando gli esami più “fantasiosi”. «Purtrop-
GLI ECCESSI Non intolleranze
IL GIRO D’AFFARI DEGLI ESAMI “BUFALA” È DI 4 MILIONI L’ANNO CRESCE LA CONFUSIONE CON INTOLLERANZE E DISTURBI DIGESTIVI
po le intolleranze alimentari, confuse per di più dalla maggioranza con le allergie vere, sono una “moda” con cui si spiegano i sintomi più disparati: chi non riesce a dimagrire spesso si convince che sia per colpa di un'intolleranza, mentre nessuna di quelle reali può far ingrassare – osserva Walter Canonica ordinario Di Allergologia e Immunologia clinica all’università di Genova - Orticaria acuta, sintomi gastrointestinali e anafilassi sono i segni distintivi delle allergie, ma oggi basta avere una stanchezza inspiegabile, qualche difficoltà digestiva, mal di testa, dolori alle articolazioni o altri disturbi aspecifici per autodiagnosticarsi un'intolleranza alimentare». Gli esperti puntano il dito contro il “Vega test”, quello della forza e del capello e la biorisonanza. Sottolineano l'inaffidabilità delle prove alternative che in 9 casi su 10 danno un verdetto positivo per dare al paziente l'illusione di una diagnosi, ma che in realtà «hanno la stessa affidabilità del lancio di una monetina». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Pesaro
Pesaro ANCONA Macerata Fermo Ascoli P.
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Mercoledì 13 Gennaio 2016
METEO
Rubrica di Gare, Aste, Appalti e Sentenze
REDAZIONE: Viale della Vittoria, 35 (AN) T 071/34386 F 071/3580726
Giorno & Notte Il ritorno di Leo Gullotta al Teatro della Fortuna
Urbino Studentessa colpita i compagni manifestano
La tragedia di Natale
Marsigli a pag.43
Perini a pag.39
A pag.39
Famiglia sterminata in autostrada guidava sotto effetto della droga Il conducente, un fanese di 45 anni, è risultato positivo alla cocaina Nell’incidente sono morti una mamma e il suo figlioletto di 9 mesi
I sindaci: dimissioni in massa
Cosmob: investitori interessati alle quote `Regione, sanità sempre più rovente. A Sassocorvaro i primi cittadini incatenati davanti all’ospedale `Nel Pd aria da resa dei conti. Il governatore Ceriscioli andrà sabato alla conferenza dell’Area Vasta ECOMONIA Caos sanità, resa dei conti nel Pd e minaccia dei sindaci di dimettersi in massa. Intanto, il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, ha accettato di incontrare i primi cittadini della provincia di Pesaro, dopo il “niet” di lunedì. E difende l’operato della Commissione che, bocciando le proposte di rinvio, ha dato parere positivo con prescrizioni alla delibera sugli Ospedali di comunità. «Un percorso - dice lo stesso Ceriscioli - che accompagna il cambiamento, invece di negarlo, perché la sanità del passato non ci potrà più essere». La chiusura dei punti nascita? «Tema
nazionale - aggiunge - mentre le relative delibere, mai attuate, risalgono ad anni fa. Sono previsti tetti di mille parti l'anno e di 700 per i punti nascita nelle aree interne». Ma la tensione in tutte le Marche resta alta dopo lo strappo di lunedì. Un esempio su tutti: ieri i sindaci dell'entroterra pesarese si sono incatenati nell' ospedale di Sassocorvaro, annunciando l'occupazione a oltranza. Sulla fronda dei sindaci, Ceriscioli è chiaro: massima apertura «se fanno proposte e non solo proteste alla ricerca di facili consensi. Alle pagg.36 e 37
Il dramma
Calcio. Il vissino: «Le immagini mi scagionano»
Si impicca per non andare in comunità Si è impiccato a Piazza Mazzini, nel centro storico di Macerata, nella serata di lunedì. Non voleva andare in comunità. Aveva 33 anni ed era originario di Sassocorvaro. A pag.46
Rapinata la farmacia Laurana i banditi razziano anche il Viagra `Colpo ieri sera all’ora di chiusura, la dottoressa rinchiusa nel bagno
CARABINIERI Le otto di sera. L’incasso di giornata è fatto, si va verso la chiusura ma ecco che quelli che sembrano due clienti si rivelano dei malviventi. Altra rapina in farmacia, questa volta alla Comunale di via Laurana. nella zona di Soria. E’ successo ieri sera intorno alle 20. La farmacista era al banco quando ha visto entrare due italiani non armati. Uno aveva un passamontagna addosso, l’altro una felpa alzata fino al viso, per coprirsi e non farsi riconoscere. Entrambi sulla trentina, con accento del sud. «Forza, via. In bagno» hanno intimato alla farmacista. La donna è stata chiusa dentro il bagno ma prima di darsi alla fuga due rapinatori
hanno preso quanto potevano dalla cassa: circa 400/500 euro, praticamente l’incasso. Non solo, si sono fatti consegnare anche delle confezioni di Viagra. Poi sono scappati. Poco dopo la dottoressa, una volta che i due erano andati, è riuscita ad aprire la porta e a dare l’allarme. È stata tanta la paura per la farmacista, ma tanto sangue freddo. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che indagano sull’episodio e anche una pattuglia della polizia. È caccia ai due per tutto il quartiere e non solo. Il locale ha delle telecamere, gli inquirenti hanno acquisito le immagini e stanno cercando di capire se i due possano essere riconoscibili per qualche particolare. Dopo il rapinatore seriale, arrestato mesi fa, un altro episodio.
IL FUTURO DEL CONSORZIO DEL MOBILE TRA OFFERTE PRIVATE E GOVERNANCE LOCALI
Il meteo
Terminata la fase “primaverile” Si prepara l’annunciato cambiamento che riguarderà le temperature. Grazie all’ulteriore rotazione dei venti da maestrale, nella giornata odierna le temperature torneranno perfettamente nelle medie del periodo ed anzi quelle avvertite, inizieranno ad essere rigide, specie in quota.
cità al gioco d'azzardo e di propaganda delle attività collegate". In quell'occasione l'assessore Cecchetelli rispose che è già previsto il divieto. Fu una seduta piuttosto accesa, infatti i grillini rimproverarono alla giunta di avere tenuto fede a ben pochi degli impegni assunti in precedenza dal consiglio comunale (su proposta del Pd) per contrastare il fenomeno del gioco compulsivo. Il gruppo del Partito democratico rispose che "proprio i grillini sembrano giocare d'azzardo in politica: quando noi e i colleghi di maggioranza portammo in aula il tema della ludopatia, loro ne uscirono senza dare alcun contributo, come in commissione". Osvaldo Scatassi
sibile, l’apertura internazionale è un dato che già succede in altri organismi simili. Non è escluso che si possa fare, però serve una governance che deve rimanere sul territorio e deve essere del territorio. Un ragionamento sul investimenti internazionali può essere un valore aggiunto. Ma dobbiamo partire da un presupposto che non c’è necessità di vendere le quote. Non dobbiamo andare incontro a un salvataggio come fossimo un’azienda. Arriviamo a questo dibattito con le carte in regola. Oggi abbiamo bilanci sani, gestioni in utile e fatturati in ordine». Eppure la Regione sta valutando l’ipotesi di uscire dalla partecipazione del Cosmob, anche se importanti fondi europei finiranno sul territorio pesarese perché riconosciuta come area di crisi. «Stiamo valutando i vari scenari. L’obiettivo nostro è quello di puntare sulla ricerca, l’innovazione e la qualità. E in questo contesto abbiamo ragionato anche su modelli partecipativi diversi, ma non ci sono trattative avviate, né proposte. Le parole di Drudi denunciano una sensibilità nuova, fino ad oggi l’attenzione era rivolta a iniziative di commercializzazione. Oggi si guarda alla qualità come indice di competitività». Luigi Benelli
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Ridolfi, chiesta maxisqualifica Dirty soccer, la Procura chiede 3 annio e 8 mesi di squalifica per il vissino Giacomo Ridolfi (Foto TONI). Sacchi a pag. 51
Sui bus la promozione per il gioco d’azzardo, proteste a Fano LA POLEMICA Pubblicità per il gioco d'azzardo sugli autobus, proteste a Fano. Le segnalazioni e le relative fotografie sono state raccolte dal gruppo consiliare 5 Stelle, che vuole discuterne in un prossimo consiglio comunale per chiedere se la réclame in questione, riguardante un centro scommesse poco fuori dalla città murata, sia contraria al regolamento specifico. "L'assessore Carla Cecchetelli - sostengono Roberta Ansuini, Hadar Omiccioli e Marta Ruggeri in un intervento congiunto - aveva affermato che è già previsto il divieto, quando sollevammo il tema della pubblicità durante la seduta consiliare del 15 di-
cembre". A ogni buon conto, il gruppo grillino ripropone l'interrogativo: "In caso di risposta affermativa, l'Amministrazione comunale deve chiarire se si sia già attivata per rimuovere al più presto i messaggi pubblicitari sugli autobus. Nel caso di risposta negativa, invece, vogliamo sapere se si intenda modificare il regolamento comunale, in modo da vietare qualsiasi forma di pubblicità al gioco d'azzardo e consentire la rimozione dei messaggi". Ansuini, Omiccioli e Ruggeri citano l'articolo 14 dell'attuale regolamento comunale, riguardante l'attività nelle sale da gioco e l'uso di apparecchi come le slot-machine, le macchinette mangiasoldi. Si specifica che le insegne o i messaggi pubblicitari
devono evitare sia la parola casinò, essendo riservata "alle case da gioco autorizzate con legge dello Stato", sia "altri termini che richiamino il concetto di gioco d'azzardo". Il mese scorso, in consiglio comunale, il gruppo dei 5 Stelle chiese alla giunta delle norme più stringenti, tanto da vietare "in maniera incisiva qualsiasi forma di pubbli-
La pubblicità nel mirino
Il futuro del Cosmob tra investitori esterni e governance locali. Il presidente Camerale Alberto Drudi ha sottolineato come il Cosmob, il centro specializzato per il settore del mobile, sia «identificato come un centro servizi a carattere locale, quando per l’attività che svolge potrebbe diventare internazionale, facendo da traino ai prodotti dei nostri mobilieri nel mondo. Sono a conoscenza dell’esistenza di interessi di privati verso l’acquisto di quote del Cosmob, avviando così un processo di crescita internazionale. Per innovare e internazionalizzare le attività del Cosmob servono investimenti che gli attuali soci del Consorzio difficilmente riusciranno a sostenere. Apriamoci all’esterno allora se vogliamo davvero gli interessi dei territorio e delle sue imprese. Come presidente della Camera di Commercio sono da subito disponibile a favorire una trattativa credibil»e. Ma esiste oggi la volontà di cedere quote ai privati?. Il direttore generale del Cosmob Alessio Gnaccarini risponde: «E’ un discorso condivi-
I CINQUE STELLE SOLLEVANO IL CASO DELLA PUBBLICITÀ DI UN CENTRO SCOMMESSE
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Marche
Mercoledì 13 Gennaio 2016 www.ilmessaggero.it
Sanità, resa dei conti Pd E i sindaci minacciano di dimettersi in massa Piccoli presidi da chiudere, il caso alla Direzione democrat L’Udc: sospendete le determine. Ceriscioli: incontriamoci LO SCONTRO/1 ANCONA Caos sanità, resa dei conti nel Pd e minaccia dei sindaci di dimettersi in massa. Intanto, il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, ha accettato di incontrare i primi cittadini della provincia di Pesaro, dopo il “niet” di lunedì. E difende l’operato della Commissione che, bocciando le proposte di rinvio, ha dato parere positivo con prescrizioni alla delibera sugli Ospedali di comunità. «Un percorso - dice lo stesso Ceriscioli - che accompagna il cambiamento, invece di negarlo, perché la sanità del passato non ci potrà più essere». La chiusura dei punti nascita? «Tema nazionale - aggiunge - mentre le relative delibere, mai attuate, risalgono ad anni fa. Sono previsti tetti di mille parti l'anno e di 700 per i punti nascita nelle aree interne». Ma la tensione in tutte le Marche resta alta dopo lo strappo di lunedì. Un esempio su tutti: ieri i sindaci dell'entroterra pesarese si sono incatenati nell'ospedale di Sassocorvaro, annunciando l'occupazione a oltranza. Sulla fronda dei sindaci, Ceriscioli è chiaro: massima apertura «se fanno proposte e non solo proteste alla ricerca di facili consensi. È impossibile accogliere la richiesta dei primi cittadini della Area Vasta 1 di cancellare tutta una serie di atti e di fatto l'intera riforma sanitaria». Rischia di incrinarsi anche il fronte della maggioranza con il segretario Udc Antonio Pettinari (che pure lunedì aveva dato il placet alla delibera sui piccoli ospedali) che chiede l’apertura di un tavolo nel centrosinistra e, soprattutto, la sospensione dell' esecutività delle determine Asur. Ma è soprattutto nel Pd, partito di
molti dei sindaci in trincea, che si rischia l’implosione, soprattutto dopo che alcuni primi cittadini democrat (Fabriano, Acqualagna, Cantiano, Frontone e Serra Sant' Abbondio), si sono autosospesi dal partito per protesta. Si annunciano quindi calde la Segreteria e la Direzione regionale del Pd che, dopo richieste insistenti, sono state convocate rispettivamente per oggi e venerdì.
CONFRONTO
Cerca di rasserenare gli animi il capogruppo Pd in Regione, Gianluca Busilacchi. «In queste settimane dice - il confronto in maggioranza e nel gruppo, anche con il presidente Ceriscioli, è stato costante. Le proteste dei sindaci? Mettendomi nei loro panni li capisco, comprendo meno chi protesta ma non è interessato dalla riforma che, comunque, era stata condivisa nel partito già anni fa». Ma nei territori brucia ancora la delusione per il parere positivo della Commissione alla delibera sui piccoli ospedali. All'indomani della protesta, però, è arrivato l'ok del governatore a partecipare alla Conferenza dei sindaci dell'Area vasta di Pesaro che il presidente, Maurizio Gambini, ha convocato per sabato. «Un incontro molto atteso - dice Gambini - soprattutto dopo la delusione di lunedì. Non siamo stati ricevuti in Commissione e, anche se c'è
IL PRESIDENTE: «CAMBIAMENTO INEVITABILE SUI PUNTI NASCITA SEGUIAMO LA LINEA DEL GOVERNO»
Ghiselli (Cgil)
«Un passo avanti è stato fatto» «Un passo in avanti è stato fatto». Dal segretario regionale della Cgil Roberto Ghiselli un primo via libera alle modifiche che la commissione Sanità ha apportato alla delibera 1183 in merito agli ospedali di comunità. «Mi sembra che, almeno in parte, l'attuale proposta recupera un provvedimento presentato con poco dibattito - dice all'agenzia
Dire - La Regione recepisce alcune importanti osservazioni sollevate dai territori sui Punti di Primo intervento h24 e sulla gradualità della riconversione dei posti letto di lungodegenza. Ora però definisca la strategia che dovrà accompagnare la politica di riconversione dei piccoli ospedali con investimenti su servizi alternativi».
stata una piccola apertura alle nostre richieste, per noi le prescrizioni alla delibera sono solo un contentino. La situazione della sanità è drammatica e si rischia che i cittadini arrivino ad azioni eclatanti: qualcuno pensa anche a una manifestazione regionale da più di mille persone. Da parte nostra stiamo valutando un gesto estremo: le dimissioni in massa di tutti i sindaci». Obiettivo degli amministratori, allargare la protesta a tutte le Marche. «Vogliamo creare un coordinamento - dice il sindaco di Osimo, Simone Pugnaloni - che riunisca tutti i sindaci coinvolti». Claudia Grandi © RIPRODUZIONE RISERVATA
La rivolta in Regione contro la riforma sanitaria
Torrette, Galassi in tribunale contro il licenziamento Trattative serrate per una ricollocazione, ipotesi Ars LO SCONTRO/2 ANCONA È attesa per domani in Tribunale, ad Ancona, la prima udienza Galassi contro la Regione. Ma queste ultime ore potrebbero essere ancora utili a Palazzo Raffaello per cercare l'accordo con l'ormai ex direttore generale di Ospedali Riuniti ed evitare così il contenzioso. Anche perché le aule di tribunale non hanno portato molta fortuna alla Regione, caso Ruta docet. Il manager uscente dell'azienda ospedaliera ha presentato istanza di reintegro, essendo stato sollevato dall'incarico con un anno di anticipo sulla scadenza del contratto. Il giudice potrebbe così decidere di rimettere Galassi al suo posto o scegliere per l'indennizzo. Soluzione, quest' ultima che significherebbe un altro conto salato per la Regione che, non più tardi di un mese e mezzo fa, ha staccato un assegno da 100 mila euro all'ex dirigente del Dipartimento Salute, Carmine Ruta, come prima rata del suo risarcimento danni. Anche in quel caso, era stata comunicata la rescissione anticipata del contratto, giudicata poi ingiusta dal giudice del lavoro. È anche per evitare che il copione si ripeta che Palazzo Raffaello tenterà fino all'ultimo di trovare una soluzione pacifica. E qualche spiraglio sembrereb-
be esserci. Forse un incarico apicale all'Ars, l'Agenzia regionale sanitaria. Il nodo è proprio riuscire a trovare per Galassi una collocazione adeguata alle aspettative dell'alto dirigente, non solo da un punto di vista economico, ma anche di prestigio, dopo aver ricoperto uno dei ruoli di maggior rilievo nell'ambito della sanità regionale.
na. Questione di tempi tecnici (a quanto pare la notizia dell'imminente trasferimento di Caporossi sarebbe arrivata come un fulmine a ciel sereno nella Asl pontina) o forse un temporeggiare in attesa degli imminenti sviluppi della querelle Galassi. In caso l'ex numero uno di Torrette non trovi l'accordo con la Regione si aprirà l'iter legale.
I TEMPI
L’ITER
Per il momento, il manager, che ha visto scadere sabato scorso il mese di preavviso del suo “licenziamento”, è in ferie mentre non ha ancora preso servizio Michele Caporossi, ex direttore generale dell'Asl di Latina, nominato venerdì scorso nuovo dg di Torrette. Fino ieri Caporossi non aveva ancora firmato l'accettazione dell'incarico, ma pare che tutti gli adempimenti burocratici si concluderanno entro la fine della settimana, massimo inizio della prossima, quando sarebbe prevista la sua presentazione ufficiale alla comunità marchigia-
DOMANI UDIENZA DAVANTI AL GIUDICE PER IL REINTEGRO, CAPOROSSI NON FIRMA L’ATTO PER SUCCEDERGLI ALLA DIREZIONE
Se dovesse spuntarla Galassi, tra le opzioni del giudice del lavoro ci sarebbero il reintegro o l'indennizzo, che sarebbe pari almeno alla stessa cifra dovuta dalla Regione al dg fino alla naturale scadenza del contratto. Si
parla di una quota vicina ai 155 mila euro (compenso annuale corrisposto a Galassi). Tutto da vedere poi l'ammontare dell' eventuale risarcimento danni. Solo a novembre scorso la Regione ha sborsato la prima tranche da 100 mila euro del risarcimento all'ex direttore del Dipartimento Salute, Carmine Ruta, al quale, nel 2014 il Tribunale di Ancona, sezione lavoro, aveva riconosciuto l'ingiusta rescissione del contratto prima della sua scadenza, avvenuta in concomitanza con la soppressione del Dipartimento che il manager guidava. Agnese Carnevali © RIPRODUZIONE RISERVATA
Paolo Galassi, Dg uscente di Torrette
La Regione “indaga” su Banca Barche. Risarcimenti per cento FRONTE DEL CREDITO ANCONA Verso l’istituzione di una commissione d’inchiesta in Consiglio regionale sulla vicenda Banca Marche. La richiesta è della stessa maggioranza in una risoluzione approvata ieri in una seduta-fiume dell’Assemblea dedicata a BdM, durante la quale è emerso tra l’altro che sarebbero un centinaio i risparmiatori colpiti dal salvataggio a poter beneficiare del sostegno delineato del Governo nazionale. Proprio ieri, a Roma, è andato in scena il sit-in di protesta organizzato da Adusbef, Federconsumatori e il Comitato vittime del salva-banche, di fronte alla sede della Consob. Obiettivo della Commissione, fare luce sulle ragioni che hanno portato BdM ad accumulare «le
senza successo - anche l’opposizione, è stato approvato con un emendamento dell'assessore al Bilancio Fabrizio Cesetti che prevede, tra l'altro, la promozione di «ogni azione utile e giuridicamente possibile per salvaguardare azionisti e obbligazionisti anche attraverso la loro partecipazione al recupero crediti deteriorati della bad bank» e la verifica della «possibilità di promuovere modifiche legislative per consentire l'azione diretta responsabili-
pesanti perdite che hanno danneggiato investitori e comunità marchigiana».
LE DOMANDE
«Ci siamo chiesti - ha detto il capogruppo del Pd, Gianluca Busilacchi, primo firmatario della proposta - quale sia stato il ruolo di Banca d'Italia dal punto di vista della vigilanza e crediamo sia doveroso verificarne il livello di efficacia. E vogliamo chiarezza sulla scelta che ha portato una svalutazione delle sofferenze bancarie all’82% anziché al 60-65% come in altri casi». La risoluzione approvata ieri impegna inoltre la Giunta regionale a valutare, insieme all'Assemblea, le azioni più efficaci da intraprendere sulla base dei risultati dell'indagine della commissione. Il documento, su cui Busilacchi aveva invitato a convergere -
Ceriscioli
APPROVATA LA RISOLUZIONE DELLA MAGGIORANZA PER L’ISTITUZIONE DELLA COMMISSIONE D’INCHIESTA
tà nei confronti degli ex amministratori di Banca Marche». Nel suo intervento, il governatore Luca Ceriscioli ha sottolineato l'impegno della Regione a monitorare la situazione, ricordando che sono circa 40mila gli azionisti coinvolti e circa 900 gli obbligazionisti. «Di questi ultimi - ha spiegato - circa 100 rientrerebbero nel percorso di sostegno delineato dal governo nazionale. L'istituto di credito ha mantenuto gli impegni sul fronte dell'occupazione e sulla presenza sul territorio. E la nuova Banca Marche, senza più il carico dell'indebitamento, è ora nelle condizioni di sostenere il tessuto produttivo marchigiano». Uno sguardo anche alla vendita dell'istituto. «Un percorso delicatissimo - ha spiegato - perché a seconda dei soggetti che si presenteranno, dipenderà anche la fisionomia fu-
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tura della banca». Bocciati invece i documenti presentati dalle opposizioni, anche se alcuni spunti sono poi stati recepiti nell'emendamento di Cesetti. Tra le richieste avanzate da Lega Nord, M5S, Fdi-An e Ap, un ”ripensamento” per salvaguardare azionisti e obbligazionisti in sede di conversione in legge del decreto salva-banche, con possibilità di tutelare gli investitori danneggiati con partecipazioni nella nuova banca; la valutazione della possibilità di impugnare l'atto governativo di fronte alla Corte Costituzionale; la costituzione della Regione come parte civile nei procedimenti giudiziari; la sospensione dei provvedimenti di attuazione del decreto e ad azioni per la salvaguardia occupazionale. Cl.Gr.
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In catene per salvare i piccoli ospedali `Grossi: «Non vogliamo questa riforma, è una vera razzia Manifestazione simbolica a Sassocorvaro, i sindaci pronti a gesti eclatanti: dimissioni ma anche denunce e referendum Riconsegnerò la fascia ma dopo aver lottato fino in fondo»
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SANITÀ/1 SASSOCORVARO Dimissioni in massa, battaglia legale, ricorso al Consiglio di Stato e alla Corte europea dei diritti dell’uomo, occupazione dell’ospedale e raccolta firme per un referendum. I sindaci non mollano la difesa delle strutture sanitarie di Sassocorvaro, Cagli e Fossombrone. Anzi, si mostrano più determinati che mai, al di là di ogni colore politico e chiamano a raccolta tutti gli altri amministratori dei territori colpiti dalla delibera regionale “735” che ridimensiona i piccoli ospedali. Uniti ai 55 sindaci della provincia pesarese, che hanno già votato contro il provvedimento della giunta Ceriscioli, rappresenteranno una forza politica trasversale dirompente. Ne sono convinti. Una “chiamata alle armi” senza precedenti, perchè a capo della mobilitazione non ci sono solo Comitati ma 55 sindaci su 59 Comuni. E subito ieri, una decina di loro si sono incatenati davanti all’ospedale di Sassocorvaro. Lo aveva annunciato il primo cittadino Daniele Grossi nell’affollata riunione di lunedì sera nella sala comunale, presenti gli amministratori di Piandimeleto, Auditore, Montecopiolo, Urbino, Lunano, Carpegna, Belforte e anche di Sestino che ha voluto portare il suo sostegno, oltre ad esponenti del coordinamento “La Salute ci riguarda” e Comitati in difesa dell’ospedale di Sassocorvaro. A turno, uno al giorno, gli amministratori presidieranno la struttura di Sassocorvaro: «Io non mollo - dichiara perentorio Grossi - Farò il sindaco dell’ospedale. In sei giorni hanno deciso di chiuderlo, in sei giorni ce lo dovranno ridare. Troppe promesse disattese». «Protesteremo in maniera decorosa e dignitosa, non bloccheremo i servizi, stiano tranquille le forze dell’ordine - aggiunge rivolgendosi ai tre carabinieri presenti in assemblea - non commetteremo alcun reato ma andremo avanti. Anche con denunce. Non vogliamo questa riforma. E’ una vera e propria razzia».
LA RIVOLTA
I sindaci del Montefeltro sono pronti a riconsegnare la fascia. Ma lo faranno dopo aver lottato
AFFOLLATA ASSEMBLEA LUNEDÌ SERA GAMBINI: «MAI VISTA TANTA ARROGANZA DELLA REGIONE»
fino in fondo. Dopo aver percorso tutte le strade possibili, comprese quelle legali, per indurre la Regione e il presidente Luca Ceriscioli a ritirare non solo la “735” ma anche le successive determine. «Vogliamo che sia applicato il decreto Balduzzi. Le zone interne rischiano di restare isolate» affermano. E’ il decreto che prevede il mantenimento di servizi sanitari essenziali nelle aree disagiate. «Le dimissioni? - precisa ancora
il sindaco Grossi - Sono pronto, ma le vorrei lasciare come arma finale. Non è opportuno abbandonare ora la barca».
LA RABBIA
«L’arroganza espressa lunedì dalla Regione speravo di non vederla mai - racconta Maurizio Gambini di Urbino - Eravamo una decina di sindaci ad Ancona, siamo stati lasciati fuori dalla Commissione sanità. Ceriscioli non ce lo ha per-
messo. E non volevano neppure farci entrare a Palazzo. E’ un fatto gravissimo. E la dice lunga sulle intenzioni. Non solo, il nostro documento non è stato accolto e non ha ricevuto risposta. Se Ceriscioli non tiene conto neppure del voto contrario di Pesaro e Fano, che rappresentano metà della popolazione della provincia, significa che la democrazia è finita. Credo sia giusto dare il merito a quei sindaci del Pd che hanno
avuto il coraggio di dire no alla delibera. Adesso chiedo loro di non farsi illudere. E di tenere duro. Solo uniti possiamo ottenere risultati. I nostri colleghi di altre province sono rimasti sbalorditi da tanta unità. Ora dobbiamo coinvolgerli, chiamare a raccolta anche gli altri sindaci delle Marche. E se la delibera non verrà ritirata proporremo anche un referendum. Sulla sanità non possiamo mollare».
Il sit-in
«L’occupazione del Lanciarini andrà avanti ad oltranza» Ha trascorso la notte all'addiaccio il sindaco di Sassocorvaro Daniele Grossi. Fortunatamente per lui l'inverno finora è stato mite. «Ma l'occupazione andrà avanti ad oltranza». Anche se la colonnina di mercurio dovesse scendere sotto lo zero. «Faremo di tutto per salvare l'ospedale». Riparte da Sassocorvaro dunque la rivolta degli amministratori contro la riforma sanitaria regionale che istituisce gli ospedali di comunità. In Regione l'altro giorno c'è stata un'apertura sui Punti di Primo Intervento h24 e sui posti letto di lungodegenza. «Pretendo più trasparenza: il documento che ha ottenuto il parere favore-
vole della commissione Sanità non chiarisce ad esempio se dentro la struttura nelle ore notturne resterà un medico di reparto oppure un medico di Guardia Medica - continua Grossi - Vogliamo un servizio adeguato al territorio. E continueremo l'occupazione del Lanciarini fino a quando non verrà riaperto il reparto di Medicina e di conseguenza il Ppi nelle ore notturne oltre ovviamente a qualche posto letto di lungodegenza». L'occupazione simbolica è iniziata ieri alle 13. Il primo cittadino Grossi e il sindaco di Urbino Maurizio Gambini si sono incatenati all'ingresso del Lanciarini. Accanto a loro anche altri amministratori del Montefeltro, comitati e semplici cittadini. Tutti insieme mostravano uno stri-
scione: "La salute è un diritto". La protesta è continuata per tutta la giornata. E' proseguita anche nelle ore notturne. E andrà avanti anche oggi. «Ci daremo il cambio - continua Grossi - Abbiamo sistemato un banchetto all'ingresso dell' ospedale a cui ci incateneremo a turno. Non vogliamo intralciare l'attività della struttura ma la mobilitazione andrà avanti 24 ore su 24. Questa notte (la scorsa notte ndr) inizierò io. Ma sono già tanti i cittadini che hanno chiamato per rendersi disponibili. Ho il dovere di tutelarli». Sabato è in programma una nuova Conferenza d'Area Vasta. «Dicono che ci sarà anche Ceriscioli. Lo spero. Sarebbe un segnale importante. Per tutti. Questa battaglia non ha colore politico».
L’ombra dei privati sullo scontro
`SASSOCORVARO Sullo scontro tra sindaci e Regione si allunga l’ombra dei privati. E’ il quadro emerso tra le righe anche durante l’assemblea di lunedì sera a Sassocorvaro, quando qualche sindaco ha evidenziato un trattamento diverso: «Come è possibile - è stato detto - che due assessori regionali abbiano incontrato dirigenti di cliniche private per ascoltare le loro istanze e rimostranze e abbiano rifiutato invece i nostri inviti? Come mai questa sera non sono qui a confrontarsi con noi?». «Le strutture private - è stato aggiunto - hanno avuto tempo per fare proposte e scegliere il proprio futuro, quelle pubbliche no. Chiediamo di aprire un tavolo tecnico, così come avvenuto per loro». «E’ una situazione tragi-comica ha detto il sindaco di Auditore tragica perchè si chiudono ospedali, comica perchè tutte le decisioni regionali e il voto sono avvenute durante le feste di Natale». Ed è stato evidenziato anche un lato paradossale: «Il ministro Balduzzi ha tenuto in considerazione i territori dell’entroterra, la Regione che dovrebbe esserci più vicina, invece ci penalizza».
I sindaci incatenati davanti all’ospedale di Sassocorvaro, sotto, il sindaco di Sassocorvaro Daniele Grossi
SANITÀ/2
Diverso trattamento
«I sindaci - ha spiegato Fernanda Marotti anima del coordinamento “La Salute ci riguarda” - stanno chiedendo un progetto nuovo e più compatibile, che tenga conto della realtà del territorio e dei collegamenti». «Il Pronto soccorso di Urbino - ha aggiunto Gambini - si trova già al collasso, non può sopportare altre emergenze. Le nostre richieste hanno cancellato ogni differenza politica. Ceriscioli non può non ascoltarci. Deve dimostrare di meritarsi i voti presi».
LA PROTESTA PROSEGUIRÀ ANCHE NELLE ORE NOTTURNE SABATO CONFERENZA D’AREA VASTA ATTESO CERISCIOLI
La Regione prova a metterci una pezza ma la rabbia sale SANITÀ/3 "Palliativi". "Inversione di rotta". "Una prima risposta". Sulle modifiche alla delibera che regolamenta gli ospedali di comunità i punti di vista sono differenti. Ed è per questo che il presidente di Regione Luca Ceriscioli sabato andrà alla Conferenza dei sindaci d'Area Vasta. Intende illustrare la riforma sanitaria che ha in mente agli amministratori del nostro territorio che hanno lamentato la mancanza di una strategia di fondo sul fronte sanitario per le aree interne. E sanare anche i malumori interni al Partito Democratico. Intanto i 5 Stelle vanno all'attacco criticando soprattutto il metodo. "Ceriscioli ha fatto arrabbiare tutti - dice il deputato Cecconi - Non si può ca-
lare una riforma sanitaria dall'alto". Gli umori nelle aree interne, nel day after il parere della commissione sulla riforma che introduce gli ospedali di comunità, sono contrastanti. Mentre a Sassocorvaro gli amministratori si sono incatenati davanti all'ospedale, a Urbino il sindaco Maurizio Gambini ha deciso di convocare una nuova Conferenza d'Area Vasta per sabato. "Le prescrizioni adottate in Commissione sono dei palliativi: l'Area Vasta 1 chiede la cancellazione dell'intera riforma - premette Gambini - In campagna elettorale era stato promesso che gli ospedali dell'entroterra pesarese non sarebbero stati toccati". A Fossombrone invece il vicesindaco Michele Chiarabilli vede il bicchiere mezzo pieno. "Le modifiche alla delibera
Uno striscione di protesta
PUNTI DI VISTA OPPOSTI SULLE MODIFICHE ALLA DELIBERA PER LE STRUTTURE DI COMUNITÀ
che restituiscono l'operatività 24 ore su 24 dei Ppi e alcuni posti letto di lungodegenza rappresentano un punto di partenza necessario - spiega Chiarabilli - Ora però chiediamo un potenziamento del nosocomio di Urbino ed anche l'installazione della Risonanza Magnetica a Fossombrone". Tra i democrat, insieme a Gino Traversini, l'altro consigliere regionale che più si è battuto per apportare modifiche alla 1183 è stato Federico Talè. L'ex sindaco di Mondavio, membro della commissione Sanità, ha partecipato a più incontri nel territorio. Non ha mancato, nel corso delle assemblee pubbliche, di criticare il presidente Ceriscioli per il "metodo scelto". Ora però si dice soddisfatto. "Siamo partiti da una delibera che smembrava i Punti di Primo Intervento e annullava
le lungodegenze negli ospedali di Cagli, Fossombrone e Sassocorvaro, penalizzando in maniera pesante l'entroterra e siamo riusciti ad invertire la rotta - spiega Talè - La commissione ha dato parere favorevole alla delibera. A condizione, però, che siano garantiti Punti di Primo Intervento 24 ore su 24 in tutti gli ospedali di comunità (Cagli, Fossombrone e Sassocorvaro), con la presenza di un medico dipendente adeguatamente formato, in aggiunta al medico di guardia e a quello del servizio Potes affiancato dal personale infermieristico. La seconda condizione che abbiamo posto come fondamentale per l'approvazione della delibera 1183 è che resti attivo, negli stessi ospedali, un mix di posti letto di lungodegenza, riabilitazione e cure intermedie, le
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quali dovranno gradualmente andare a regime". Tra i più critici invece l'ex vicesindaco di Fano, ora capogruppo di Ap, Mirco Carloni. "Il presidente Ceriscioli è stato lasciato solo dal suo partito che ha bocciato le decisioni fin qui compiute sulla sanità - dice Occorre azzerare il lavoro fatto ed agire concertando le scelte con i territori e con le rappresentanze istituzionali democraticamente elette". Secondo il deputato del Movimento 5 Stelle Andrea Cecconi invece Ceriscioli "si è comportato da burocrate calando la riforma dall'alto e non condividendola con i territori". Per il grillino il Governatore "è riuscito a scontentare tutti: amministratori di centrodestra e di centrosinistra". Luca Fabbri
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Pesaro
Mercoledì 13 Gennaio 2016 www.ilmessaggero.it
«Il mercato si risveglia ma ancora la ripresa viaggia a due velocità»
Appuntamenti Video sulle mafie e conferenza Unilit Traffico di droga e di esseri umani. Infiltrazioni negli appalti, nel turismo e nella ristorazione. Estorsioni, riciclaggio e caporalato. Intimidazioni, incendi dolosi, pizzo e omicidi. Non stiamo parlando di una delle regioni del sud Italia, ma delle Marche. Una terra distante da violenza e malaffare, che, invece, si ritrova sempre più spesso a dover fare i conti in casa sua con situazioni criminali nuove e sconosciute. Di tutto questo si parla ne ‘L’isola felice – Mafie in terra marchigiana’, la video inchiesta realizzata dal Gruppo Mediattivismo del progetto PartecipAttivi che viene proiettata al pubblico anche a Pesaro, stasera alle 21, presso la Biblioteca San Giovanni. Sempre oggi la Libera Università Itinerante della Terza Età (Unilit) propone alle 17 nella Sala San Terenzio, di Pesaro, Via Rossini, 66, la conferenza del professor Antonio Nanni su "La parola nell'età della tecnica: ogni meditante pensare è poetare, ogni poetare è pensare. Pensiero e poesia si coappartengono".
`L’analisi del presidente di Confindustria, Gianfranco Tonti: «Per le imprese quest’anno sarà sicuramente migliore del 2015»
LA TENDENZA Industriali, artigiani e il mondo del commercio analizzano aspetti negativi e positivi, anticipando le tendenze del 2016. Ripresa sì, ma non per tutti. C’è una forbice troppo ampia tra chi può vendere all’estero e chi invece deve sperare che qualcuno entri in negozio. Secondo Gianfranco Tonti, presidente di Confindustria «il 2015 si è chiuso con una diffusa testimonianza di segni positivi davanti a produzione e fatturati rispetto al 2014. Questo vale per molte aziende a prescindere dalla dimensione di dipendenti o capitali e a prescindere dal settore di appartenenza. Va letto sicuramente come un segnale importante per il territorio. La previsione dell’associazione industriali pesarese è che, salvo sconvolgimenti internazionali, potremo avere un anno sicuramente migliore rispetto al 2015. Non avremo un’accelerazione forte, questo no, però ci sarà un trend di ripresa. E dipenderà da ogni singola impresa, dalle proprie capacità e determinazione. L’export ci consegna un andamento importante, un +9%. Un comparto su cui insistere per conquistare mercati e aumentare le vendite. È anche vero che anche il mercato interno si sta risvegliando, ma non certo alla stessa velocità di quello estero. Il territorio di Pesaro con le sue aziende si rialzerà in questo 2016, ma sarà un recupero ancora lento. Ci vorranno anni per tornare ai ritmi precedenti alla crisi. Ma senza illusioni, il trend è in miglioramento». Chi soffre di più è il commercio. Un settore che ha avuto molti stravolgimenti. Si compra on line e i negozi della via accanto arrancano. Per Amerigo Varotti, direttore Confcommercio «il 2015 è stato un anno di stasi dei consumi, parzialmente sbloccati solo negli ultimi 40 giorni dell’anno. Una flessione complessiva, soprattutto
nella grande distribuzione. Tengono i negozi di qualità di vicinato. E migliorano i discount con prodotti di bassa qualità a basso prezzo. Una tendenza che sul territorio ha visto una vera deflazione. I prezzi non salgono, stagnano. Cerò è che c’è più fiducia nei consumatori, ma per noi la chiave è il mercato interno, ancora fermo». E poi ci sono se le situazioni strettamente locali. «Il caso Banca Marche sta portando una minor propensione al consumo. In provincia c’è un’indicazione di un’occupazione che non riparte, il jobs act non ha funzionato. Quindi siamo preoccupati. Sarà un anno ancora duro per i commercianti». Gli artigiani credono nella ripresa, anche per i 30 milio-
ni di investimenti che si sbloccheranno. «Sul fronte degli appalti raccomandiamo agli Enti pubblici l’istituzione di una corsia preferenziale per le piccole imprese attraverso la creazione di apposite liste di aziende del territorio per la partecipazione a gare nei lavori con importi inferiori al milione di euro - sottolinea il segretario Cna Moreno Bordoni - Per il pagamento di lavori e/o forniture dagli enti pubblici alle imprese, chiediamo tempi ragionevoli. Il territorio sta agganciando la ripresa, soprattutto nella meccanica, manifattura, mobile e nautica. Tirano anche il turismo e la ristorazione, meno il tessile». Luigi Benelli © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il presidente di Confindustria Gianfranco Tonti
Fondazione Pesaro Cultura, sì della giunta Vimini: «Nessun terremoto gestionale» LA NOVITÀ
CONFCOMMERCIO «I NEGOZIANTI CONTINUERANNO A PATIRE» CNA: «IL TESSILE È RIMASTO INDIETRO»
In alto Amerigo Varotti a sinistra Moreno Bordoni
Fondazione Pesaro Cultura, c'è il via libera della giunta. "Entro febbraio atto in consiglio. Nessun terremoto gestionale, e ora siamo in corsa per i nuovi fondi destinati da Franceschini a chi fa progetti innovativi con privati e Art-Bonus". Il vicesindaco Daniele Vimini ieri mattina ha illustrato ai colleghi di giunta il progetto per la nascita della Fondazione Unica Pesaro Cultura, ottenendo un parere positivo: "E' una proposta di riforma culturale partita un anno fa con l'obiettivo di mettere insieme gli asset della cultura, musei, teatri, e spazi espositivi. C'è voluto un periodo lungo di lavoro, perchè abbiamo scelto la strada più impegnativa, cioè non creare una nuova fondazione, ma partire da quella già esistente dell'Oliveriana. E' il primo esperimento in Italia, in cui si
uniscono insieme tutti questi elementi della cultura". L'amministrazione ha chiesto il parere preventivo al Ministero dei Beni Culturali e dell'Interno tramite la Prefettura. "Volevamo che il progetto fosse condiviso, avremo alcuni aggiustamenti, ma lo spirito è stato molto apprezzato, soprattutto dal Ministero Beni Culturali, perchè centra il progetto di riforma, assumendosi dal basso la responsabilità di un mondo che cambia. Siamo in pole position, oltre che per l'art-bonus, anche rispetto alla
ENTRO FEBBRAIO L’ATTO SARÀ PORTATO IN CONSIGLIO «IN FUTURO I PROGETTI DOVRANNO ESSERE CONDIVISI»
proposta ufficializzata da Franceschini, di mettere a disposizione 500 milioni di euro per chi fa progetti innovativi con il coinvolgimento dei privati". E i tempi? "Abbiamo bisogno di essere rapidi in questa fase, per allineare più partite di bilancio possibili già dal 2016 al nuovo progetto. Dopo commissione e giunta, andiamo avanti, vorremmo che tutti i passaggi fino al consiglio comunale fossero chiusi per febbraio. A breve - aggiunge il vicesindaco - ci sarà la nuova gara per la gestione della San Giovanni, la faremo come Comune e poi sarà trasferita alla Fondazione. Tecnicamente è la Fondazione Olivieri che si allarga. I teatri hanno una convenzione con Amat che verrà riconfermata e confermata anche quella per i Musei Civici. In futuro bisognerà fare progetti condivisi. Non sarà un terremoto gestionale". Nella Fondazione Unica anche la Pescheria.
«Nuovo ospedale, si sceglierà Fosso Sejore Bonifica ex Amga, scattano indagini e allora si preparerà un’altra rivolta» su contaminazioni nei terreni vicini SANITÀ "Nuovo ospedale, l'insicuro Ceriscioli sceglierà Fosso Sejore, ma sarà un altra rivolta. E Ricci sta in silenzio, pensando a notti delle candele e referendum fantasma". La delega alla Sanità tenuta dal presidente della Regione Luca Ceriscioli, lasciava ben sperare i gruppi consiliari pesaresi di Forza Italia, Siamo Pesaro e Nuovo Centro Destra. "Tutt’altro. Forse per leggerezza, forse per assenza di progetto, forse per mancanza di personalità nei confronti della dirigenza regionale, è esplosa in questi giorni l’inadeguatezza e dannosità gestionale del Governo regionale. I dirigenti Asur hanno anticipatamente attivato la delibera di attuazione degli Ospedali di Comunità e ne hanno dato comunicazione al di fuori di ogni regola politica, sovrastando l’autorità del Presidente stesso". Il centrodestra di Pesaro si chiede "chi comanda nella sanità in Regione? I dirigenti da sempre abituati a disporre, comporre e scomporre? Il fatto obiettivo è che ora ci tro-
viamo nel caos più assoluto con il Presidente insicuro e malfermo che tenta di fronteggiare le forti pressioni delle popolazioni, anche calcando le piazze della protesta in improbabile orario notturno. Ma la cosa più grave û continuano - è che al momento non si intravede neanche un vago progetto, con una sola certezza: tutti contro la Regione. 55 sindaci hanno votato contro il provvedimento, il Presidente è nell’isolamento politico più completo, le popolazioni fanno viaggi di protesta contro la Regione. Gli stessi Sindaci ed Amministratori Pd hanno censurato apertamente Ceriscioli, improvvisandosi feroci oppositori interinali, ben sapendo che presto si riproporranno come fiancheggiatori a tempo indeterminato del Presidente.
FORZA ITALIA, NCD E SIAMO PESARO DALL’ OPPOSIZIONE DI CENTRODESTRA PIOGGIA DI CRITICHE
La linea dell’improvvisazione e dei tagli ai servizi, già inaugurata dalle precedenti Giunte Pd, si completa oggi con la caotica mancanza di progetto, con il completo distacco dal territorio e con la penalizzazione dei cittadini svantaggiati". Fi, Ncd e Siamo Pesaro rilevano che "nel caos generale", resta "disattesa anche la promessa di un pronunciamento del Presidente sul sito e sul finanziamento per il nuovo ospedale della costa: prevediamo che, per ragioni di equilibrio interno al Pd, sceglierà la sede di Fosso Sejore, la peggiore possibile perché antieconomica e di pesante impatto bio-ambientale e territoriale. Sarà altra rivolta. Rimane anche disattesa la promessa di un pronunciamento sui punti nascita: qui la nostra previsione e che, per timore delle proteste, miopia e viltà progettuale, tutto rimarrà com’è per almeno due-tre anni". E Matteo Ricci? "Silenzio, disinteresse e latitanza sul tema sanità. Meglio occuparsi di candele, notti rosa e referendum fantasma". T.D. © RIPRODUZIONE RISERVATA
INQUINAMENTO Ex Amga, tutto il terreno inquinato è stato rimosso. Ora partono le indagini per verificare eventuali contaminazioni nelle aree perimetrali. Oggi sarà informato il Quartiere. Un anno dopo, la parte più importante della bonifica Ex Amga è terminata. L'impresa che ha eseguito l'intervento per conto di Marche Multiservizi, ha concluso le operazioni di scavo del comparto nel quale si era verificata la fuoriuscita di benzene e altri inquinanti. Nel complesso, sono state rimosse 4 mila tonnellate di terreno, trasportato con il via vai di camion, nelle discariche specializzate. Tutto finito? Non proprio. Chiusa la bonifica dell'area di progetto, sono in fase di avvio le indagini delle zone perimetrali per accertare che intorno al sito non ci siano altri punti contaminati dai veleni. Oggi verrà comunicato dall'Ufficio Ambiente al Consiglio di Quartiere Soria-Porto con una lettera che, oltre alla fine dei lavori nell' area di progetto, stanno proprio per partire le indagini perimetrali. In realtà, durante gli scavi, l'impre-
sa si è già allargata, andando, anche se di poco, oltre il perimetro circoscritto. Un aspetto tecnico normale, dicono dal Comune, in quanto è quasi impossibile intervenire al centimetro nell'area delimitata. Per questo, la giunta ha stanziato, oltre al milione e 800 mila euro già impegnati per la bo-
IL LAVORO DI CONTROLLO DURERÀ PER TUTTO APRILE
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nifica, altri 88 mila euro da coprire con il bilancio 2016. I tempi dell' indagine non sono ancora noti, se ne saprà di più dopo la Conferenza dei Servizi del 20 gennaio. In ogni caso, se l'esito sarà favorevole, la bonifica complessiva del terreno si potrà dire conclusa e si procederà con il lavoro di pulizia legato alla falda sottostante. Se, invece, emergeranno ulteriori spazi da bonificare, a quel punto impresa e uffici faranno le valutazioni. Ma il fronte tecnico dei lavori non è l'unico ancora aperto. C'è quello giudiziario, con i ricorsi in appello per il processo penale e al Consiglio di Stato per le responsabilità amministrative. E la partita del futuro di quell'area. Il sindaco Matteo Ricci ha detto che lì la terza torrenon ci dovrà essere. Al suo posto, l'idea è quella di un parco pubblico. Ma non è così semplice, in quanto i privati hanno diritti edificatori acquisiti. Gli uffici urbanistica stanno lavorando per proporre una permuta ai privati, così da spostare le cubature di via Morosini in un'altra zona periferica di proprietà comunale. T.D. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Fano
«IL NOSTRO NOSOCOMIO SCONTA OLTRE 20 ANNI DI POLITICHE DI DEPOTENZIAMENTO ORA VA COSTRUITA UNA RETE DI STRUTTURE A SOSTEGNO» Mercoledì 13 Gennaio 2016 www.ilmessaggero.it
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«Il Santa Croce è in difficoltà ma Pesaro non ci guadagna» Marcucci Pinoli
Il conte Pinoli ospite del circolo Bianchini APPUNTAMENTI Sarà l’estroso e poliedrico “Nani” , alla cronaca il conte Alessandro Marcucci Pinoli, il protagonista del nuovo appuntamento del circolo culturale Bianchini che con gennaio riprende il ciclo di conferenze dopo la pausa natalizia. L’appuntamento è fissato per questo pomeriggio alle ore 17 nella Sala di Rappresentanza della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano, dove si terrà un incontro dal titolo: “Un artista non comune: il conte Alessandro Marcucci Pinoli”. Saranno la giornalista Anna Rita Ioni e lo storico Alberto Berardi a presentare agli ospiti la ricca e versatile personalità del conte che, oltre ad essere avvocato, albergatore, ambasciatore è anche scrittore, poeta e protagonista della vita culturale di Pesaro. È famoso, a Pesaro il suo Hotel Museo Alexander, un vero e proprio salone espositivo all’interno di una struttura ricettiva, a cui hanno collaborato un’infinità di artisti e che si è trasformato con il tempo anche in un interessante cenacolo e luogo di incontro/convivio per un’infinità di artisti: pittori, poeti, scrittori, scultori. Oggi pomeriggio, nell’occasione, alla presenza dell’autore, verrà presentata “Rimugini”, l’ultima raccolta di poesie del conte, che più volte comunica la disperata lotta contro “il maledetto tempo” che fugge inesorabile.
`De Marchi elenca criticità e magagne `Non tutto è perduto, vanno però nel confronto con il San Salvatore ricalibrate certe recenti decisioni
SANITÀ Può un ospedale mantenere l'efficacia delle prestazioni pur raddoppiando o quasi la propria attività? Se la struttura in questione produce già liste d'attesa, la risposta è scontata: "No", afferma Carlo De Marchi, della lista Bene Comune e tra i fondatori del coordinamento La salute ci riguarda. Usando nomi e cognomi, il pesarese San Salvatore ben poco ha da guadagnare dalle difficoltà del fanese Santa Croce. Anzi, secondo De Marchi ci rimette proprio tanto: "La Regione sbaglia, trasformando in cronicari gli ospedali dell'entroterra e svuotando il nostro. I sindaci della provincia si stanno ravvedendo, e per il coordinamento è comunque un successo, purtroppo lo fanno quando i buoi sono già usciti dal recinto". Per molti aspetti ogni intervento sembra ormai fuori tempo massimo, però De Marchi (in tempi non lontani ginecologo del Santa Croce) è convinto che qualcosa di buono si possa ancora fare, pur ricalibrando il tiro delle recenti decisioni in fatto di sanità locale. "Non mi sconvolge affatto l'idea - argomenta - che l'attività di eccellenza o di buon livello possa essere concentrata in una sola struttura, nel nostro caso il San Salvatore, perché l'ospedale fanese sconta vent'anni di politiche per depotenziarlo. A questo punto, però, è necessario costruire una rete di strutture a sostegno, che si occupino della chirurgia più semplice e più frequente, evitando l'intasamento del San Salvatore e liste d'attesa assurde. Altre strutture potranno invece specializzarsi in prestazioni di interesse almeno provinciale. Un modello potrebbe essere l'ospedale a Montecchio dell'Emilia, un paesino, dove si trova il centro regionale per il pavimento pelvico. Il governatore Luca Ceriscioli deve ripensare il piano sanitario e individuare una missione
Stop ai furbetti della velocità autovelox fissi lungo le strade SAN COSTANZO Installati da pochi giorni, sono già attivi gli impianti autovelox fissi che monitorano la velocità tra San Costanzo e Mondolfo e nelle frazioni. Esattamente, un autovelox è stato posizionato al termine di Strada Mondolfo, all'ingresso del centro abitato di San Costanzo poco prima del bivio per Fano. «Gli autovelox sono già attivi con tanto di segnaletica verticale di preavvertimento come stabilito dal codice della strada. Le proteste degli utenti? In Comune non ci sono giunte lamentele» ha precisato il sindaco Margherita Pedinelli avvertendo gli automobilisti che «il rispetto dei limite di velocità è uno dei principi basilari del codice del-
la strada per evitare brutti incidenti». Autovelox fissi in azione lungo la strada che porta all'interno del borgo di Cerasa - in direzione Piagge - teatro in passato purtroppo di gravi incidenti stradali perfino mortali. Gli impianti di rilevamento della velocità sono stati posizionati in zone urbane, dove vige il limite massimo di velocità di 50 km orari. L'arteria viaria di collegamento tra Mondolfo e San Costanzo ha subito deterioramenti del manto stradale: numerosi gli automobilisti costretti a ricorrere alle officine. «Stiamo sollecitando gli enti competenti affinchè risistemino l'asfalto», ha garantito il sindaco Pedinelli. La strada è di competenza della Provincia. Jac. Zuc. © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’ospedale Santa Croce, nel tondo Carlo De Marchi
Il convegno
L'ambito sociale sta cambiando struttura e si confronta con più criteri operativi L'ambito sociale fanese sta cambiando la propria struttura e per farlo nel migliore dei modi ha deciso di mettere a confronto diversi criteri organizzativi e operativi. Se ne discuterà domani sera alle 21 nella sala consiliare, a Fano in via Nolfi. "Parteciperanno all'iniziativa i coordinatori d'ambito Roberto Drago, Maurizio Mandolini e Franco Pesaresi, che hanno già adottato modelli di funzionamento molto diversi, però interessanti ed efficaci", sostiene l'assessore Marina Bargnesi, a sua volta fra i relatori insieme con il sindaco Massimo Seri. Mandolini è il coordinatore dell'ambito
senigalliese e da qualche tempo è il responsabile pro tempore della struttura sociale fanese, in fase riorganizzativa dopo essere stata azzerata al vertice per le note vicende degli appalti. L'assessore Bargnesi non menziona quell'episodio, specificando invece che il convegno di domani sera è una riflessione sulla legge regionale 32 del novembre 2014, riguardante nuove forme di gestione associata. Furono convocati gli Stati generali del welfare e dopo due incontri pubblici, cui hanno partecipato circa 90 tra associazioni e soggetti interessati, sono stati presi degli impegni.
per le strutture della nostra provincia, invece di sottrarre, chiudere o trasformare in cronicari". Nel caso del Santa Croce la strada giusta è esemplificata dalla scelta di investire su senologia e sull'area materno-infantile. C'è un però. "Ostetricia è stata appena ristrutturata - prosegue De Marchi - adesso si lavora alle nuove sale operatorie e sale parto, impegnando cifre ragguardevoli. Che cosa si spende a fare, verrebbe da dire, se poi si scopre che il punto nascite potrebbe andare a Pesaro? Si naviga a vista, gli ospedali chiudono e lo si sa all'ultimo minuto. Una cosa grave". Altro punto fermo nelle misure per ridurre le liste d'attesa è, secondo De Marchi, la necessità di potenziare la rete diagnostica: "La casa si costruisce dalle fondamenta, non dal tetto". Gli amministratori locali stanno dunque riconsiderando le politiche sulla sanità locale, ma con grave ritardo secondo l'esponente del coordinamento: "Dov'era tutta questa gente quando noi, già nel 2011, denunciavamo le storture del piano sanitario? Ciò che oggi sta accadendo, era già scritto negli atti e il governatore Ceriscioli non sta facendo altro che applicarli. Quanto al Santa Croce, paga la disattenzione tanto delle due precedenti giunte di centrodestra quanto del centrosinistra che amministrava la Provincia. E il sindaco Massimo Seri, finora, mi è sembrato un pesce fuor d'acqua. Ammetta di avere sbagliato, l'onestà intellettuale è sempre ben ricompensata". Osvaldo Scatassi © RIPRODUZIONE RISERVATA
«SI STA LAVORANDO ALLE NUOVE SALE PARTO MA CHE SI SPENDE A FARE SE POI IL PUNTO NASCITA POTREBBE ANDARE NEL CAPOLUOGO?»
Tutti in campo per aiutare Federico SOLIDARIETÀ In campo per aiutare il piccolo Federico, il bambino affetto dal temibile morbo di Krabbe: ci saranno le ragazze più graziose di Fano, i giornalisti, i politici, i sacerdoti, i volontari della Pro Loco e dell' Avis. Tutti impegnati, sabato prossimo, nel quinto torneo di pallavolo, cui quest'anno spetterà anche il compito di inaugurare il palazzetto dello sport Allende, dopo i lavori per bonificare l'intonaco contenente amianto. «I ribassi d'asta sono stati utilizzati per migliorare l'acustica e l'illuminazione», spiegava ieri l'assessore Caterina Del Bianco, che, a sua volta, sarà della partita. Era intenzionata a sfruttare la seduta pomeridiana di giunta per fare proselitismo tra colleghi e colleghe, finora restii a indossare
tenuta sportiva e scarpe da ginnastica. L'edizione 2016 del quadrangolare, che di solito cade nei giorni dell'Epifania, è stata presentata in Municipio dal suo ideatore, Piero Valori del comitato Genitori di Sant'Orso per Fano, insieme con Marco Savelli della sezione Avis, Luciano Cecchini dell'Ente Carnevalesca (distribuirà le caramelle) e all'assessore Del Bianco. «Anche quest'anno, ci ritroveremo tutti insieme per fare del bene, il ricavato
SABATO IL TORNEO DI VOLLEY BENEFICO CHE INAUGURERÀ IL PALA ALLENDE DOPO LA BONIFICA DELL’AMIANTO
della serata sarà devoluto all'associazione “Una speranza per Federico” e servirà per finanziare parte delle cure cui dovrà sottoporsi all' estero», ha commentato Valori. Le quattro squadre partecipanti sono dunque composte dalle Miss Fano insieme con i giornalisti, dalla Pro Loco, insieme con Avis Fano, dalle parrocchie unite, e dai politici: oltre all'assessore Del Bianco hanno aderito finora l'ex sindaco Stefano Aguzzi, i consiglieri Enrico Nicolelli, Enrico Fumante e Sergio D'Errico del Pd, Stefano Mirisola di Forza Italia. Una serata di solidarietà, senza però rinunciare allo spettacolo. Le ginnaste dell'Aurora proporranno infatti la loro apertura scenografica della Coppa del Mondo, mentre Antonio Mezzancella si cimenterà con alcune delle 18 imitazioni, tutte di cantanti, che hanno bucato video e social.
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Quel torrione romano da “liberare” IL DIBATTITO “Non sappiamo se il progetto andrà in porto, abbiamo depositato i documenti da qualche giorno nella segreteria del sindaco e ora attendiamo la risposta del Comune, ma quello che conta è stimolare il dibattito sul decoro urbano e sulla città che cambia”. Parola di Valentina Radi, giovane architetto fanese con la passione per le vestigia romane, che partendo da un’idea di Lupo Bracci, presidente del Centro Studi Vitruviani, ha elaborato una risistemazione dell’incrocio tra via Cavour e via Nolfi, un progetto redatto gratuitamente e donato alla città per cercare di recuperare e valorizzare l’unico torrione romano di epoca Augustea sopravvissuto ai secoli, che ora è praticamente invisibile, coperto dall’edicola che secondo il progetto dell’Architetto Radi andrebbe spostata in piazza Marconi. “Attualmente la presenza a ridosso delle mura romane di un chiosco di giornali, di bidoni per l’immondizia, di una cabina Telecom e la carenza di manutenzione del verde, nasconde e svilisce la testimonianza storica dell’unico reperto di mura Augustee visibile” spiega la Radi, membro dell’Accademia degli scomposti, che proprio in quella zona ha la sua sede. “Il Comune riceve volentieri la proposta dell’architetto Radi – spiega il sindaco di Fano Massimo Seri - e ringrazia per il gesto in linea con la politica di valorizzazione alla quale stiamo lavorando”. Nei mesi scorsi infatti, è stato riaperto il Bastione San Gallo, mentre l’appalto per la messa in sicurezza della Rocca Malatestiana è già stato assegnato con lavori finiti entro la primavera. In termini di fattibilità però il Comune non si sbilancia, perché se è vero che il progetto è gratuito e i materiali previsti per le soluzioni sono tutti a basso costo, i lavori bisogna pur farli e soprattutto bisogna spostare l’edicola Mika, operazione più facile a dirsi che a farsi. “Bisogna tenere conto degli interessi di tutti – precisa il sindaco Seri - lo spostamento non è una cosa banale, considerando che l’attività è regolarmente titolare di una concessione per l’occupazione del suolo pubblico”. Per cause d’interesse pubblico, le concessioni possono essere revocate o modificate, ma ci vuole una forte volontà politica oltre che un accordo con il titolare della stessa concessione per poter procedere; è sempre necessario infatti garantire uguale se non superiore visibilità al titolare di un’attività economica, che non si troverebbe più all’incrocio tra due vie ma in una piazza. Stefano Mascioni
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Appuntamento domenica con la novità del pranzo dei gruppi mascherati
Lo Zio Vanja al Ventidio tra smarrimento e beffa
Festa ad Ascoli
PALCOSCENICO
S.Antonio Abate anticipa il Carnevale
Leo Gullotta in Spirito Allegro da venerdì sera a Fano
Leo Gullotta torna da venerdì a domenica alla Fortuna di Fano con una commedia sofisticata che strizza l’occhio alla tecnologia
«Il mio Spirito Allegro esorcizza la paura» L’INTERVISTA
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itorna da venerdì (ore 21.15) a domenica al Teatro della Fortuna di Fano uno degli interpreti più interessanti ed eclettici della scena teatrale italiana: Leo Gullotta, diretto dalla regia di Fabio Grossi, in Spirito Allegro, la brillante, raffinata e ironica commedia del drammaturgo inglese Noël Coward. Una messinscena arricchita dall'innovazione tecnologica per raccontare il soprannaturale, in una delle opere più rappresentate di Coward, nella tradizione del grande teatro comico inglese. Dopo Pirandello e la pièce di Giuseppe Patroni Griffi, Gullotta torna a calcare il palcoscenico di Fano, accanto ad una nutrita
«C’È VOGLIA DI BUON TEATRO IL RIGORE, L’ELEGANZA E LA BELLEZZA DEL TESTO MI HANNO COLPITO»
compagnia di attori composta da Betti Pedrazzi, Rita Abela, Federica Bern, Chiara Cavalieri, Valentina Gristina, Sergio Mascherpa. Come è avvenuta la scelta del testo? «Dopo Patroni Griffi, ci siamo ulteriormente convinti che il pubblico ama il buon teatro, che sa apprezzare la capacità recitativa, ma anche i bei testi. Questa Commedia, con la C maiuscola, ha un elegante linguaggio degli anni '40, mette in scena quella "upper class" inglese, ma è tuttora fattibilissima, tanto che è andata in scena fino all'anno scorso con Angela Landsbury a Londra. Coward la scrisse nel '41, proprio per esorcizzare la morte e mai come in questo momento in cui siamo attorniati da ricatti terroristici abbiamo bisogno di esorcizzarla. Il rigore, l'eleganza e la bellezza di questo testo ci hanno molto colpito». Una scelta anche coraggiosa quella tecnologica, non teme possa invadere il campo dell'immaginario teatrale? «Assolutamente no! C'è una ricostruzione dell'epoca davvero precisa, sia dal punto di vista musicale, curata dal Maestro Mazzoc-
chetti, che dai costumi e l'ambientazione: l'occhio dello spettatore si è ormai evoluto e perché quindi non giocare con i fantasmini che camminano sopra di noi, fanno volare i piatti, appaiono e scompaiono? La tecnologia non rovina l'eleganza dello spettacolo, ma anzi, la accresce». Due terzi della sua vita passati in Teatro, è con spirito allegro che vede il teatro oggi? «Lo spirito allegro è lo spiritello, Leo è sempre stato uno spirito combattivo che guarda la vita nonostante i problemi, con speranza e attenzione civile verso il prossimo, con voglia e desiderio di una società migliore. Di politici a teatro ne ho visti pochi in 54 anni di carriera, solo Letta e Bertinotti: c'è un'ignoranza di fondo che ignora la valenza del teatro e questo è gravissimo! I giovani, il pubblico, hanno voglia di essere stimolati e mai come adesso c'è necessità di uscire di casa e stare insieme, per mantenere quella libertà conquistata a fatica. Il teatro è sempre un'ottima occasione di incontro e va mantenuta, a tutti i costi!». Info: 0721 800750 Elisabetta Marsigli
ASCOL I Nell'Ascolano il Carnevale bussa già alle porte. Il via è fissato per domenica prossima con la tradizionale festa di Sant'Antonio Abate. Un appuntamento che sarà affiancato dalla prima vera novità di questa nuova edizione della kermesse carnascialesca ascolana: il pranzo dei gruppi mascherati e di tutti coloro che seguono con passione l'evento. Si svolgerà al circolo Tufilla Club a Campo Parignano ed il menù (a 15 euro) si presenta ricco e comprende anche piatti come il fritto misto all'ascolana e ravioli di gallina 'ncaciati (331-4324389). Un'iniziativa voluta proprio dai vertici dell'associazione il Carnevale di Ascoli. La celebrazione di Sant'Antonio Abate nel suo programma tradizionale vedrà domenica mattina una serie di messe nella parrocchia di San Giacomo a Borgo Solestà; poi si svolgerà la terza cavalcata di Sant'Antonio curata dal centro ippico Le Coste. Alle 14, in piazza Ventidio Basso, verrà esposta la statua di Sant'Antonio Abate e alle 15 avrà inizio 'Lu Vecchiò', la rassegna dei canti di Questua. Alle 15.30, il vescovo di Ascoli Giovanni D'Ercole procederà con la benedizione degli animali e dei mezzi agricoli e, alle 16 avrà inizio la processione fino alla chiesa di San Giacomo delle Marca dove alle 18 la messa chiuderà la festa. Peppe Ercoli
ASCOL I L'afasia dell'uomo davanti agli eventi, lo smarrimento, l'incapacità di dare un senso. Tematiche ricorrenti nel teatro di Anton Cechov, esaltate però nel loro lato più grottesco, anomalo, beffardo. E' quanto si propone di fare il talentuoso Alessandro Marinelli con il suo Teatro Cast, una delle compagnie rivelazione della scena da sempre impegnata sul versante contemporaneo, a cui l'Amat ha assegnato l'onere e l'onore di essere parte del cartellone parallelo alla stagione di prosa del Ventidio Basso con una interessante doppietta. Si chiama appunto Contemporaneo e, dopo la parentesi dedicata alla danza con La sagra della primavera riletta da Virgilio Sieni, venerdì sera alle 20,30 vedrà sul palco la versione di Zio Vanja targata Marinelli, che per l'occasione torna con uno spettacolo corale dopo Le tre vecchie e La contessina Julie. "Lo stesso Cechov suggeriva di guardare alle sue pièce come a delle commedie, forse per assicurarsi che gli allestimenti scenici accogliessero le oscillazioni di registro, soprattutto dal drammatico al comico, disseminate con grande perizia nelle sue opere. Ho dunque deciso di seguire la strada suggerita dall'autore, mettendo alla prova il testo e le situazioni in esso contenute con l'obiettivo di far risaltare gli spunti più ironici" spiega il regista, che dirigerà il cast composto da Luciano Ciampini, Rossana Candellori, Romana Romandini, Elisa Maestri, Pini Presciutti, Marco Armillei, Valter Finocchi e Silvia Maria Speri. "Per quanto cerchino di cam-
biare la propria condizione, tutti i personaggi sono irrimediabilmente destinati a tornare al punto dipartenza. -continua Marinelli- A ben vedere, le situazioni che essi provocano si riducono a manovre grottesche, goffe o tragicomiche messe in atto per sottrarsi a un senso di vuoto che divora le loro esistenze". Come da piacevole abitudine, grande importanza avranno le luci e la scenografie concepite da Pietro Cardarelli, che porrà il timbro anche sul secondo appuntamento con il Cast: domenica alle 17,30, infatti, ci sarà spazio per Una storia comune - Studio su Platonov di Anton Cechov, che come si evince dal titolo porterà nel Massimo ascolano gli esiti dei laboratori curati da Marinelli, a cui hanno preso parte Davide Carosi, Oriana Ortenzi, Alessandro Corradetti, Chiara Giorgi, Matteo Petrucci, Eloisa Pierantozzi, Roberta Procaccini, Andrea Scipi e Matteo Vitale. Dopo il dittico cechoviano, la stagione vivrà altri due giorni importanti ad aprile, 15 e 16, con il primo festival delle arti sceniche contemporanee mai realizzato nelle Marche. Si chiama APP, acronimo di Ascoli Piceno Present, e vedrà performance live itineranti di teatro, musica e danza in sette location del centro storico delle cento torri, dal pomeriggio fino a notte fonda. Luca Capponi © RIPRODUZIONE RISERVATA
AL GRANDE AUTORE RUSSO È DEDICATO UN DITTICO PRESENTANDO ANCHE LO “STUDIO SU PLATONOV”
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Una scena di “Zio Vanja”
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AL CINEMA SALA PER SALA CINECIRCOLO DON MAURO
ASCOLI PICENO Via dei Frassini, 4
Riposo
MULTIPLEX DELLE STELLE Sala 1 Sala 2 Sala 3 Sala 4 Sala 5 Sala 6 Sala 7 Sala 8 Sala 9 Sala 9 Sala 10 Sala 10
Zona Campolungo - Tel. 0736.815220 Quo vado? (commedia) 17.50-19.40-21.30-23.20 Quo vado? (commedia) 18.40-20.30-22.20 Carol (drammatico) 18.00-20.40-23.00 Assolo (commedia) 18.00-21.00-23.00 Macbeth (drammatico) 18.00-20.40-23.00 La grande scommessa (drammatico) 18.00-20.30-23.00 The Vatican Tapes (horror) 21.00-23.10 Il piccolo principe (animazione) 18.00-20.50 Alvin Superstar: nessuno ci può fermare (animazione) 18.00 Il ponte delle spie (thriller) 22.40 Star Wars: Episodio VII - Il risveglio della forza (avventura) 18.00 Star Wars: Episodio VII - Il risveglio della forza 3D (avventura) 22.50
MULTISALA ODEON
Viale Federici, 82 - Tel. 0736.255552 Sala 1 Quo vado? (commedia) 17.30-20.30-22.30 Sala 2 Woman in Gold (drammatico) 17.30-21.00 Sala 3 Il piccolo principe (animazione) 18.00-21.00
PORTO SANT’ELPIDIO UCI CINEMAS PORTO SANT’ELPIDIO
Via Fratte, 41 - Tel. 892960 Sala 1 Quo vado? (commedia) 17.00-19.10-21.30
Sala 2 Sala 2 Sala 3 Sala 3 Sala 4 Sala 5 Sala 5 Sala 6 Sala 6 Sala 7 Sala 7 Sala 8 Sala 9
Il piccolo principe (animazione) 17.20 Quo vado? (commedia) 19.45-22.00 Assolo (commedia) 17.30 Macbeth 19.45-22.30 Sherlock - L’abominevole sposa (thriller) 18.30-20.30 Alvin Superstar: nessuno ci può fermare (animazione) 17.10 La grande scommessa (drammatico) 19.30-22.20 La grande scommessa (drammatico) 17.40 La grande scommessa (drammatico) 20.30 Quo vado? (commedia) 18.00 The Vatican Tapes (horror) 20.30-22.40 Star Wars: Episodio VII - Il risveglio della forza (avventura) 18.00-21.00 Quo vado? (commedia) 17.30-20.00-22.30
CINEMAGNOLIE
CINEMA CECCHETTI
Viale Vittorio Veneto - Tel. 0733.817550
Riposo
CINEMA CONTIVia Parini, 5 (San Marone) - Tel.
0733.812849
Riposo
ROSSINI
PORTO SAN GIORGIO Lungomare Gramsci, 155
Sala 3 Sala 4 Sala 5
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CUPRA MARITTIMA CINEMA MARGHERITAVia Cavour, 29 - Tel.
0735.778983
Sala 6 Sala 7
CIVITANOVA MARCHE
Sala 7 Sala 8
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CAPITOL
Riposo
Via Buozzi, 6 - Tel. 0733.812936
MULTIPLEX SUPER 8
Sala 2
V. Venier A. 73 - Tel. 0733.817139 Sala 8
Via Mameli, 2 - Tel. 0734.221714 Francofonia (drammatico) 21.30
MACERATA
DON BOSCO
V.le Don Bosco, 55 - Tel. 0733.234875
EXCELSIOR
Via Colle Montaldo, 4 - Tel. 0733.232370
Riposo
Riposo
Sala 1 Sala 1 Sala 2
SALA DEGLI ARTISTI CINEMA
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FERMO ITALIA
Contrada Campiglione - Tel. 0734.628853 Il piccolo principe (animazione) 17.40-20.40 The Vatican Tapes (horror) 22.50 Sherlock - L’abominevole sposa (thriller) 18.00-20.20 Star Wars: Episodio VII - Il risveglio della forza (avventura) 22.40 Quo vado? (commedia) 20.30-22.40 Assolo (commedia) 17.30-21.00 La grande scommessa (drammatico) 17.30-20.00-22.30 Carol (drammatico) 17.40-20.20-22.40 Alvin Superstar: nessuno ci può fermare (animazione) 16.00 Quo vado? (commedia) 18.00-21.00-23.00 Star Wars: Episodio VII - Il risveglio della forza (avventura) 17.00 Macbeth 20.10-22.40
Via Gramsci, 25 - Tel. 0733.237472
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MULTIPLEX 2000
Via Velluti (Centro commerciale) - Tel. 0733.288107 Sala 1 Quo vado? (commedia) 20.30-22.40 Sala 2 Quo vado? (commedia) 18.00-21.00-23.00 Sala 3 Il piccolo principe (animazione) 17.40-20.40 Sala 3 The Vatican Tapes (horror) 22.50 Sala 4 Star Wars: Episodio VII - Il risveglio della forza (avventura) 17.00-22.40 Sala 4 Sherlock - L’abominevole sposa (thriller) 18.00-20.20 Sala 5 Carol (drammatico) 17.40-21.00-23.00 A Assolo (commedia) 17.30-20.30-22.30 B Macbeth (drammatico) 20.10-22.40 C La grande scommessa (drammatico) 17.30-20.00-22.30
KURSAAL
Riposo
PORTO RECANATI P. F.lli Brancondi - Tel. 071.9798403
MULTIPLEX GIOMETTI CINEMA
MATELICA
Via Grifoni - Tel. 0737.787663 Mgc1 Quo vado? (commedia) 20.30-22.30 Mgc2 Il piccolo principe (animazione) 20.30 Mgc2 Star Wars: Episodio VII - Il risveglio della forza (avventura) 22.40 Mgc3 La grande scommessa (drammatico) 20.15-22.40 Mgc4 Quo vado? (commedia) 21.00-22.45 NUOVO Via M. Beata, 33 - Tel. 0737.84457 Riposo
ARLECCHINO
MONTE URANO
Sala 3 Sherlock - L’abominevole sposa (thriller) 20.30 Sala 3 Quo vado? (commedia) 23.00 Sala 4 La grande scommessa ( drammatico) 17.00-22.40 Sala 5 Assolo (commedia) 17.30-20.15-22.45 Sala 6 Il piccolo principe (animazione) 17.30 Sala 6 Il ponte delle spie (thriller) 20.00 Sala 6 The Vatican Tapes (horror) 23.00 Sala 7 Alvin Superstar: nessuno ci può fermare (animazione) 17.15 Sala 7 Star Wars: Episodio VII - Il risveglio della forza (avventura) 18.15-21.30 Sala 7 Macbeth (drammatico) 20.15-22.45
Via Gioberti, 14 - Tel. 0734.840532 A testa alta (drammatico) 21.30
DURASTANTE
TOLENTINO MONTE SAN GIUSTO MULTIPLEX GIOMETTI TOLENTINO
Via Garibaldi, 1 - Tel. 0733.837707
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SAN BENEDETTO DEL TRONTO CINE TEATRO SAN FILIPPO NERI
P.zza San Filippo Neri, 1
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PALARIVIERA
Via Paganini 10 - Tel. 0735.395153 Sala 1 Quo vado? (commedia) 17.30-20.15-22.30 Sala Auditorium Sala chiusa Sala 2 Quo vado? (commedia) 17.45-20.45-22.45 Sala 3 Masha e Orso - Amici per sempr e (animazione) 17.50
-TRX IL:12/01/16
Uscita Superstrada Tolentino Est - Centro Commerciale OASI - Tel. 0733.974348 Quo vado? (commedia) 20.30-22.30 Quo vado? (commedia) 21.00-22.50 Il ponte delle spie (thriller) 20.15 The Vatican Tapes (horror) 22.50 Il piccolo principe (animazione) 20.30 Sherlock - L’abominevole sposa (thriller) 22.40 Macbeth (drammatico) 20.15-22.40 La grande scommessa (drammatico) 20.15-22.40 Sherlock - L’abominevole sposa (thriller) 20.20 Assolo (commedia) 22.40
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Concessionaria di pubblicità esclusiva per il Corriere Adriatico
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PESARO e FANO
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Ceriscioli fa il punto con il ministro
L’ECONOMIA μ Il Pd in Consiglio
Sulla sanità incontro oggi a Roma con Lorenzin per le nuove assunzioni Ancona
Logica innanzitutto. Più matematico che Governatore Ceriscioli. “Perché - prende in prestito la battuta di culto d’un film - agitarsi servirebbe a qualcosa?”. Be’, magari dopo le barricate innalzate lunedì di fronte al Palazzo della Regione potrebbe pure starci. Invece no, sanità innanzitutto. Con un punto di partenza: “Costruitevi un percorso di sistema sanitario dentro le legge”. Potere della sintesi. In quella frase zippa tutto: i territori, le loro esigenze, un budget da gestire in piena autonomia e i parametri nazionali dai quali non si può prescindere. E oggi il presidente incontrerà il ministro della Sanità Lorenzin per riaprire il capitolo assunzioni. Benedetti A pagina 3
μ Il dramma di
μ Il presidente è fermo
Ostetricia Indietro non si torna
Commissione d’inchiesta sull’ex Bm Marinangeli A Pagina 4
IL VERTICE
A pagina 3
μ Parla Nicastro
Good bank La vendita entro l’estate
μ Il caso del Pesarese
“Con i sindaci possibile un dialogo”
A pagina 4
A pagina 3
LA POLITICA
Il Governatore Luca Ceriscioli ieri al Corriere Adriatico. Oggi a Roma incontrerà il ministro Lorenzin
una famiglia di Sassocorvaro, accompagnato dal padre a Macerata doveva entrare in una comunità di recupero
Giovane s’impicca in un gazebo in piazza Sassocorvaro
Voleva salvare il figlio portandolo in una comunità di recupero, invece il giovane, Nicola P. di sassocorvaro, in preda allo sconforto si è ucciso impiccandosi con la cintura dei pantaloni. È questa la tragica verità raccontata dal padre del trentaduenne che lunedì notte si è tolto la vita impiccandosi ad una delle travi di sostegno di un gazebo posto all’esterno del Caffè dell’Opera, uno dei bar della centralissima piazza Mazzini di Macerata. In base a quanto raccontato ai poliziotti dal padre del giovane - anche lui residente a Sassocorvaro, i due erano arrivati a Macerata in giornata. In cronaca di Pesaro
Il gazebo dove il giovane Nicola si è impiccato
μ Morirono mamma e figlio di nove mesi
μ Mesi dopo l’input della Regione
Schianto mortale Il conducente era positivo alla cocaina
Tariffa Adriabus esosa e indebita Ma non è stata ridotta
In cronaca di Fano
Falcioni In cronaca di Fano
μ L’artista
nelle Marche per una mini tournée Serenella Fucksia
μ La senatrice
Fucksia “Fuori pure Di Maio” Chiri A pagina 4
LA MODA
Teresa Mannino sul palco con lo spettacolo “Sono nata il 23”
“Sono nata il 23” Si ride con Mannino
μ Al Pitti Uomo
Civitanova
Comica, attrice e conduttrice Tv Teresa Mannino si esibirà stasera a Civitanova al teatro Rossini e domani a Senigallia al teatro La Fenice. Annullata la data di venerdì a San Benedetto. Ripani Negli Spettacoli
Va in scena lo stile militare Viti A pagina 5
μ Il primo cittadino di Tavullia e la Terra dei Motori
μ Calcioscommesse,
T Lab Museum, tempio per Valentino e i turisti
Ridolfi rischia grosso ma ci sono speranze
IL PROGETTO Pesaro
Un unico circuito per dare forma alla "Terra dei Motori". Tavullia, si sta facendo sentire e il progetto finale vede il coinvolgimento diretto di Valentino Rossi e di tutto ciò che a Tavullia ruota intorno a lui. A Tavullia potrebbe essere in grado di dare al progetto di marketing e turismo. Francesca Paolucci,
sindaco di Tavullia, si sta dedicando a una prima idea, qualcosa che nella provincia di Pesaro e in genere nelle Marche, non è mai stato realizzato. A Tavullia potrebbe nascere il T Lab Museum, uno spazio aperto e in grado di creare una cassa di risonanza internazionale per appassionati, professionisti, enti e associazioni, finalizzato a mettere insieme un programma di iniziative. Francesconi In cronaca di Pesaro
chiesti 3 anni e 8 mesi
SPORT Pesaro
Tre anni e otto mesi di squalifica è stata la richiesta dell’accusa per Giacomo Ridolfi, lo scorso anno giocatore del Santarcangelo, coinvolto nel processo sportivo derivante dall’inchiesta Dirty Soccer. Il giocatore della Vis però è ottimista e conta di limitare i danni. Lucarini Nello Sport
Ridolfi domenica al Benelli
Mercoledì 13 Gennaio 2016
3
MARCHE
Online www.corriereadriatico.it
Ceriscioli: “Io difendo la buona sanità” Il Governatore oggi col ministro Lorenzin per l’apertura del tavolo sulle assunzioni nel settore IL PRESIDENTE IN TRINCEA MARIA CRISTINA CRISTINA Ancona
Logica innanzitutto. Più matematico che Governatore Luca Ceriscioli. “Perché - prende in prestito la battuta di culto d’un film - agitarsi servirebbe a qualcosa?”. Be’, magari dopo le barricate innalzate lunedì pomeriggio in Piazza Cavour, di fronte al Palazzo della Regione, potrebbe pure starci. Invece no, sanità innanzitutto. Con un punto di partenza che vorrebbe essere mediazione e non diktat: “Costruitevi un percorso di sistema sanitario dentro la legge”. Potere della sintesi. In quella frase, sei parole e non di più, zippa tutto: i territori, le loro esigenze, un budget da gestire in piena autonomia e i parametri nazionali dai quali - è inutile scaldarsi troppo - non si può prescindere. Oggi dal ministro Definita la griglia, il presidente passa al corollario: il processo di riordino sanitario - dalla riconversione di 13 piccoli ospedali in Ospedali di comunità alla chiusura dei tre punti nascita - dev’essere una partita chiusa entro febbraio. Nessun braccio di ferro, Ceriscioli privilegia i pareri di legittimità a quelli politici. E allora spiega: “Domani (oggi per chi legge, ndr) incontrerò il ministro della Sanità Lorenzin per riaprire il capitolo assunzioni e superare, così, i vuoti determinati dal blocco del ricambio del personale e le difficoltà generate dall’entrata in vigore della norma che impone giusti turni di lavoro: una deroga alla direttiva europea che chiede di rispettare 11 ore di riposo tra un turno e l’altro”. Dettaglia: “Grazie alle norme della Legge di stabilità, potremo avere una dotazione di addetti superiore al 100% del turn over, ma per farlo è necessario indicare il nuovo assetto regionale”. Siamo alla voce “ca-
“Sulla riconversione massima apertura ai sindaci purché facciano proposte concrete”
Le cifre Riepilogo costi riconversione case della salute
AV1
Futura C.D.S. di: Cagli
Costo anno 2014
Costo futuro annuo
7.881.760
7.991.888
7.569.701
8.039.152
Costi gestionali emergenti (*)
+110.128
Fossombrone
AV1
Sassocorvaro
AV2
Loreto
6.333.227
6.371.227
+38.000
AV2
Chiaravalle
6.639.304
6.756.304
+117.000
AV2
Sassoferrato
2.263.305
AV2
Cingoli
AV3
C.D.S. di:
AV3
Futura C.D.S. di: Treia
2.663.551
2.806.456
2.898.686
2.293.324
Matelica
2.110.129 7.445.816
AV3
Tolentino
AV3
Recanati
AV4
Montegiorgio
AV4
S.Elpidio a mare
TOTALE
7.678.357
7.472.404
2.800.851
2.119.911 607.793 63.904.600
615.500 212.363 -
+92.230
25.000
+507.528
57.620
7.001.290
-444.526
2.334.514
185.000
+400.246
+252.920
8.762.420
155.000
+205.953
2.363.049
8.361.471
235.000
+469.451
AV1
Investimenti emergenti
69.000
+214.603
380.000
+1.450.870
1.500.000
2.058.663
+3.815.351
67.719.951
3.815.351
1.215.000 4.649.483
(*) I COSTI GESTIONALI EMERGENTI NON COMPRENDONO I COSTI DI ASSISTENZA MEDICA DEI POSTI LETTO DI CURE INTERMEDIE (ACCORDO MMG O CONTINUITA' ASSISTENZIALE DIURNA O MEDICI INTERNI H12) variabile a seguito delle scelte tra medici interni (2.044.900) o convenzionati (1.170.000).
biamo tagliato il nastro dell’Ospedale di comunità di Montegiorgio. Un’operazione senza strappi, condotta rispettando i tempi e le fasi di accompagnamento per non traumatizzare i cittadini e per preparare il personale”. Annulla qualunque distanza politica: “Il sindaco Benedetti è pure di centrodestra”. Bandiere giù.
renza di personale” con il Governatore che non promette, ma avverte: “Sul piatto nazionale ci sono 380 milioni e per ottenere una parte di queste risorse sarà necessario presentarsi al tavolo con tutte le carte in regola”. Converte il dato: “Solo le Regioni con la missione compiuta del riordino avranno diritto. Altrimenti niente. Niente servizi garantiti, nessun abbattimento delle liste d’attesa”. Semplice. Come la domanda che segue: “Chi vorrà buttare alle ortiche questa occasione?”. Alzare le mani, prego. “Non è un caso: in questa fase i sindacati non si agitano poi troppo. Perché sanno”. Chi resiste alla riconversione Logica innanzitutto. L’avviso ai naviganti, targato Ceriscioli, è riservato soprattutto ai sindaci dell’Area vasta 1, zona Pesaro-Urbino: gli unici che, con Cagli, Fossombrone e Sassocorvaro, resistono all’idea di riconversione. Un passaggio preventivo dai punti di primo intervento e la garanzia di una copertura sanitaria futura h24, il Governatore definisce il nuovo perimetro. E corregge le istruzioni per l’uso: “I territori non de-
Il presidente della Regione Luca Ceriscioli
vono vivere passivamente questa fase, piuttosto devono estrapolare le esigenze e tradurle in pratica”. Un invito per tutti: “Costruitevi un percorso di sistema sanitario dentro le legge”. Ceriscioli - assicura - “per la causa ci sono anche tre milio-
ni di euro in più del previsto”. E da Loreto in giù, fino a Sant’Elpidio a Mare, nelle altre dieci strutture portabandiera del cambiamento - è il nota bene del Governatore - “è cosa fatta”. Con tanto di nota di colore: “Prima di Natale - ricorda - ab-
Proposte, non slogan Logica innanzitutto. “Se si fanno proposte e non solo proteste alla ricerca di facili consensi, l’apertura ai sindaci è massima”. Perché - il presidente avverte - “è impossibile tornare ai vecchi ospedali d’una volta”. Impossibile accogliere la richiesta dei primi cittadini della Area vasta 1: cancellare tutta una serie di atti e di fatto l’intera riforma sanitaria. Ceriscioli procede per punti. Primo: “Cagli, Fossombrone e Sassocorvaro non possono restare così”. Non transige: “Si vorrebbe tornare agli ospedali di polo, che sono contro la legge”. Insiste: “Come presidente della Regione capisco che è difficile far passare delle riforme impopolari, ma necessarie per rimettere in piedi il sistema. E poi se un
amministratore fa una proposta deve rimanere all’interno del quadro normativo esistente”. Due, il Governatore rispedisce al mittente anche la seconda richiesta: “I sindaci hanno puntato sull’Area di disagio, lontana 60 minuti dall’ospedale di riferimento. Peccato che tutte le strutture interessate dalla riconversione si trovano al di sotto di queste coordinate temporali”. Sabato prossimo rafforzerà il concetto alla Conferenza dei sindaci della zona di Pesaro e Urbino. Deciso. I punti nascita Apre e chiude parentesi con un’altra spina nel fianco: i punti nascita. Tanto per ribadire: “È un tema nazionale, mentre le relative delibere, mai attuate risalgono ad anni fa. Sono previsti tetti di mille parti l’anno e di 700 nelle aree interne”. Numeri molto lontani da quelli dei tre nosocomi che vedranno chiudere i punti nascita a fine gennaio: Osimo, San Severino Marche e Fabriano. Indietro non si torna. La commissione La piazza s’arroventa, ma la trasformazione avanza: lunedì scorso la quarta commissione ha espresso parere favorevole alla delibera sugli Ospedali di comunità. “A maggioranza Ceriscioli ripercorre i passaggi - ha bocciato le proposte di rinvio e ha introdotto alcune prescrizioni”. Scatta il visto si stampi: “Ha operato bene, varando un percorso che accompagna il cambiamento, invece di negarlo, perché il passato non ci potrà più essere”. Più. “Una seduta, quella della commissione, che è stata anche l’occasione - non si arrende agli attacchi - per capire come si sta costruendo la nuova struttura della sanità marchigiana, in particolare la rete dell’emergenza che potrà contare sul 30% in più di mezzi e personale rispetto alle indicazioni di legge”. Matematico. P.S.: Il Governatore si sistema la sciarpa grigia intorno al collo e, prima dei saluti di rito, avverte: “Riordinate tutte le caselle mollerò la sanità”. Alla prossima. © RIPRODUZIONE RISERVATA
“Bene la commissione Accompagna il percorso del cambiamento Non si ritorna al passato”
Fdi attacca. L’Udc: “Un tavolo di confronto di maggioranza” LE POLEMICHE Ancona
·
La vicepresidente della Commissione Sanità Elena Leonardi (Fdi) evidenzia, sulla questione della riorganizzazione sanitaria, “l’arrogante comportamento del Pd che ha mostrato una chiusura totale alle istanze dei territori dimostrandolo nella seduta di ieri, quando nemmeno i sindaci sono stati ammessi per essere ascoltati”, come aveva proposto la consigliera. “La trasformazione delle cosiddette Case della salute in ospedali di comunità con la declassificazione dei posti letto di lungodegenza in posti letto per cure intermedie - seguita Leonardi - favorirà la sanità priva-
ta a discapito di quella pubblica, senza un'adeguata razionalizzazione della materia. Le problematiche derivanti dalla riorganizzazione dei Punti di primo intervento, con chiusura negli orari notturni, potrebbero vedere scoperta l’assistenza in caso di contemporanea uscita del mezzo di soccorso e del medico della continuità assistenziale”, mettendo a rischio “l’incolumità dei pazienti che in caso di urgenza potrebbero recarsi nei punti di primo intervento non sapendo che in essi potrebbero trovare nessun
Leonardi: “L’arrogante comportamento del Pd ha mostrato una chiusura totale alle istanze dei territori”
tipo di assistenza”. Leonardi ribadisce infine “il forte rischio dell’ulteriore spopolamento di aree dove invece è necessario il mantenimento di servizi essenziali sanitari e sociali”. “Sulla sanità regionale - conclude - si è chiusa un altra brutta pagina voluta da Ceriscioli e dal Pd a danno dei cittadini marchigiani”. Altro giro. Un tavolo di confronto della maggioranza sulla riforma sanitaria: lo chiede l’Udc delle Marche che lunedì si è riunito con i dirigenti, l’assessore e il consigliere regionale del partito per esaminare gli atti amministrativi adottati dalla Regione e dall’Asur Marche. “L’Udc - afferma il segretario regionale Antonio Pettinari - ritiene che, alla luce dell’ampiezza e complessità dei pro-
blemi”, come “le reti cliniche, i punti nascita, gli ospedali di comunità e la rete di emergenza sanitaria nonché la ventilata riorganizzazione degli ospedali, sia indispensabile l’apertura di un tavolo di confronto di maggioranza prima di giungere a conclusioni definitive che impattano non poco su tutta la popolazione. In attesa dell’organizzazione del confronto politico e tecnico, l’Udc ritiene indispensabile sospendere momentaneamente l’esecutività delle determine Asur”. E chiude: “Quanto sopra anche in virtù del parere espresso dalla Commissione Sanità nella seduta dell'11 gennaio, che ha richiesto la modifica della delibera 1183/15 relativa agli ospedali di comunità”. Il segretario regionale dell’Udc Antonio Pettinari
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Mercoledì 13 Gennaio 2016
Una laurea, gavetta, poi Mannino L’artista sul palco tra luoghi comuni e tradimenti. Tornerà in Tv con Montalbano LA MINI TOURNEE LAURA RIPANI Civitanova Marche
Essere “Nata il 23” deve essere davvero una gran fortuna ma se a questo si aggiunge bravura, tenacia e una grande professionalità ecco allora che “da grandi” si può sperare di diventare come Teresa Mannino. Comica, cabarettista, attrice e conduttrice televisiva si esibirà stasera a Civitanova al teatro Rossini domani a Senigallia al teatro La Fenice mentre è stata annullata in extremis la data del Palariviera di San Benedetto. L’artista deve la sua popolarità alla trasmissione Zelig e a diverse pubblicità, soprattutto quella con Raoul Bova, ma può contare su una laurea in filosofia e tanta gavetta anche nel mitico locale milanese dal quale la trasmissione ha tratto il nome. Ci ingolosisca con qualche battuta dello spettacolo... Per Natale sono stata ferma, semmai spero di ricordarmele
Oggi a Civitanova e domani a Senigallia lo spettacolo dal titolo “Sono nata il 23” μ L’appello
quando sarò sul palco. Anzi me le ricordo sempre ma prima o poi una volta capiterà che mi fregherà... Domanda di riserva: il plot dello spettacolo. E’ che la gente si identifica. Parlo, ad esempio, di tradimenti, Ulisse traditore e Penelope che lo aspetta. Un argomento popolare che se non l’hai subito direttamente almeno è capitato a una tua amica, a tua sorella. Ma la cosa straordinaria è come si scoprono certi altarini. E la gente ride, partecipa. Uno ad esempio, mi raccontò dal suo posto di aver lasciato il mazzo di fiori per l’amante a casa, dalla moglie...e io gli ho chiesto che fine gli avesse fatto fare la moglie. Beh, era lì al suo fianco, lei ha alzato la mano del marito! Il teatro d’altra parte è un momento catartico. Sì e la gente si sfoga nella parte in cui improvviso. E poi? Poi racconto della mia infanzia, delle differenze tra Nord e Sud. E del Centro Italia, delle Marche? Dipende dove sei, se si sentono più del Nord o del Sud. Per me poi le Marche non hanno segreti. Mio fratello vive a Civitanova, i cugini a Fano. Sui marchigiani non farei mai una battuta, semmai mi affascina l’accento, così musicale. Ancora non vi ho capiti del tutto, ma siete sotto studio anche perché un marchigiano puro lo devo ancora trovare. Trova invece il tempo per
Elio e le Storie Tese, le origini raccontate oggi su Sky Arte Hd TELEVISIONE
Teresa Mannino si esibirà stasera a teatro Rossini e domani alla Fenice. Annullata la data al PalaRiviera
aiutare gli altri. Sono molto legata ad Emergency e ad Addio Pizzo ma quando posso partecipo anche ad altri eventi come recentemente all’istituto tumori di Milano. E ho fatto anche alcuni spot per la Vi-
Da Zelig alla pubblicità con Bova trova anche il tempo per dedicarsi alla solidarietà
Ancona
Salvare il patrimonio musicale della Chiesa ortodossa siriaca di tradizione orale, che rischia di andare disperso a causa della guerra, trascrivendolo e registrandolo. È il progetto lanciato dall'Ordine dei giornalisti delle Marche attraverso la Fondazione Laus Plena, presieduta dal musicista e compositore francescano di origine marchigiana Armando Pierucci, già titolare della cattedra di organo e composizione organistica del Conservatorio di Pesaro, tornato dopo 26 anni passati a Gerusalemme come organista titolare del Santo Sepolcro. Fondatore a Gerusalemme dell'Istituto Magnificat, Pierucci, ora residente a Fabriano, ha spiegato che la Fondazione Laus Plena, con sede a Lugano
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Il tavolo dei relatori nelle sede dell’Ordine dei giornalisti delle Marche
di canti siriani “Beth Gazo”, che ha ricordato come le antiche grandi scuole siriane di musica e teologia siano state chiuse e distrutte. “Si tratta adesso - ha detto -
non solo di registrare il Beth Gazo, ma anche di trascrivere il resto della tradizione siriaca pervenutaci, grazie a una squadra di volenterosi musicisti e a generose sponsorizzazioni”.
IL CARTELLONE Ancona
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di Zelig ad esempio. Tornerà in radio e in tv con Montalbano? In radio nelle scuole è stato un progetto breve ma bellissimo. In Tv invece sì. Con il benestare di Camilleri interpreterò un personaggio che nel libro era un uomo ma l’hanno adattato per me. Una giornalista forte che lotta contro la mafia mettendo a rischio se stessa e la sua famiglia. Ci tengo tantissimo. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Cultura e musica siriana a rischio di estinzione e un ufficio di rappresentanza a Fabriano, sta raccogliendo il patrimonio di musica sacra di tutte le Chiese cristiane, specialmente dove è più minacciato come nell'Oriente cristiano, sostenendone la trasmissione anche attraverso la creazione di metodologie d'insegnamento e di programmi di Conservatorio. “Nel far questo - ha precisato - intendiamo anche creare uno spazio culturale di dialogo tra il mondo laico e tra le Chiese, perché quest'antichissima tradizione, basata solo sul canto, senza accompagnamento strumentale, conserva in sé la cultura musicale delle grandi civiltà antiche, dall'Egitto faraonico a Bisanzio, e nel caso della Chiesa siriaca, la cultura aramaica, la lingua parlata da Cristo”. Lo aiuta in questo compito, il musicista siriano Nouri Iskandar, ora esule in Svezia, curatore della trascrizione del gran libro
Metti una sera a teatro
Con lui anche il maestro siriano Missak Baghboudarian, secondo cui “salvare questo patrimonio dalla rovina significa conservare le radici e l'identità di tutta la nostra civiltà”. “Oggi un'intera generazione di bambini - ha ammonito la fotoreporter e giornalista italo-siriana Asmae Dachan, appena ritornata dalla Siria - rischia secondo l'Unicef di andare perduta per le sofferenze subite. Molti bambini profughi in Turchia non vanno a scuola da cinque anni e stanno perdendo la loro lingua e la loro cultura”. “Abbiamo colto quest'occasione - ha concluso il presidente dell'Ordine dei giornalisti delle Marche, Dario Gattafoni - per ricordare le sofferenze di questo popolo e diffondere la verità contro il regime politico e gli interessi internazionali che vorrebbero occultarla”.
In prima visione oggi alle 21.10 Sky Arte Hd (120 e 400 di Sky) ripercorre i primi passi di Elio e le Storie Tese, la band milanese nata negli anni '80 e divenuta in pochi anni una pietra miliare della musica italiana, per lo stile inconfondibile fatto di ironia, destrezza linguistica e musicale ed eterna volontà di dissacrare. Ricordiamo che i genitori di Stefano Belisari sono di Cossignano. Lo speciale Elio e Le Storie Tese - Non tutti i Mal vengono per nuocere, è un un docu-film in 3 episodi presentato da Paul Bradley Couling, più noto come Mal dei Primitives, che, entrato in contatto con i futuri EelST in occasione della prima apparizione pubblica di Elio nel 1980, ci guida con commozione e divertimento attraverso il making of dei primi tre album, "Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu", "Italyan, Rum Casusu Çikti" e "Esco dal mio Corpo e ho molta paura", affiancato dalla modella di intimo Tatiana Barbashova. Nel primo episodio rare riprese risalenti al periodo in cui il gruppo riempiva i locali del sottobosco milanese.
das che si occupa di malati terminali. A proposito di spot, come fidanzata di Bova è stata molto invidiata. Annuncio ufficialmente che ci siamo lasciati per colpa dei nostri genitori che non volevano...seriamente...in quegli anni mi sono divertita tantissimo. Ho girato l’Italia in lungo e largo vedendo posti bellissimi ma poco famosi. E ne ho tratto una notorità molto diversa da quella
μ Gli appuntamenti
Oltre a Teresa Mannino i teatri delle Marche hanno altre proposte per oggi. A Camerino va in scena al Teatro Marchetti (ore 21.15) "L'amore migliora la vita" scritto e diretto da Angelo Longoni con Gaia De Laurentiis, Ettore Bassi, Eleonora Ivone, Giorgio Borghetti. Sipario su anche a Urbino al Teatro Sanzio (ore 21) dove arriva "Un'ora di tranquillità" di Florian Zeller con Massimo Ghini (che cura anche la regia), Galatea Ranzi, Claudio Bigagli, Gea Lionello, Massimo Ciavarro, Luca Scapparone e Alessandro Giuggioli. Poi da oggi a sabato alle ore 20,45 alla Sala Melpomene del Teatro delle Muse di Ancona va in scena “Stare meglio oggi” scritto e diretto da Giacomo Ciarrapico con Carlo De Ruggieri, disegno luci Luca Barbati, musiche Giuliano Taviani, produzione Marche Teatro - Inteatro. A Fabriano, in attesa di applaudire al Teatro Gentile venerdì Monica Guerritore che si presenta oltre che come attrice anche come regista in "Qualcosa rimane" di Donald Margulies, come occasione di preparazione alla visione dello spettacolo torna oggi alle ore 18 l'iniziativa Pagine di scena, serie di appuntamenti alla Biblioteca multimediale Romualdo Sassi a cura di Maria Elisa Montironi dell'Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo". Nel corso dell'incontro il pubblico sarà guidato in un viaggio per conoscere meglio il testo dai risvolti torbidi e inaspettati di Donald Margulies, vincitore del Premio Pulitzer nel 2000, uno degli autori più interessanti del panorama della letteratura teatrale americana contemporanea. Sempre oggi primo appuntamento al Teatro Durastante di Monte San Giusto "Motel Forest - Magie, follie e peripezie di un mancato portiere di notte” con Mago Forest (al secolo Michele Foresta), scritto insieme con Claudio Fois, Walter Fontana e Gio' Tamborrino e le musiche dal vivo di Lele Mico'. Michele Foresta sarà poi domani al Teatro Spontini, ore 21,15, di Maiolati Spontini.
Ancona
lanciato dalla sede dell’Ordine dei giornalisti delle Marche da Padre Pierucci e altri studiosi
L’IMPEGNO
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CULTURA e SPETTACOLI
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Mercoledì 13 Gennaio 2016
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FANO
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Assunse cocaina prima di causare l’incidente mortale L’INDAGINE Fano
Aveva assunto cocaina prima di mettersi alla guida in autostrada. La notizia arriva come una bomba, a distanza ormai di una ventina di giorni dall'incidente mortale che ha tinto di nero la mattina di Natale. Secondo l'esito degli esami del sangue, il conducente fanese
della Opel Corsa, che tamponò la Fiat Punto a bordo della quale viaggiava la famiglia pakistana residente a Civitanova Marche provocando la morte della donna e del figlio di 9 mesi, è risultato positivo alla cocaina. A. B., 45 anni, mentre viaggiava sull’A14 in direzione Nord la mattina del 25 dicembre scorso, in un tratto inghiottito nella nebbia, finì contro la Punto che lo procedeva e cercava di acco-
stare a 400 metri dall'uscita di Rimini Sud a causa di un problema meccanico. Sul colpo morirono la mamma di 27 anni, Samina Kousar, e suo figlio più piccolo, Umar, nato a Fermo nell'aprile dello scorso anno, mentre il figlio di tre anni Abdullah fu trasportato in prognosi riservata all'ospedale Bufalini di Cesena; ferito, anche se non in pericolo di vita il padre, Khalid Jovinda, di 38 anni.
A provocare la morte di Samina e Umar era stata la bombola di metano che alimentava il veicolo, staccatasi improvvisamente dal suo vano con l'urto e finita proprio nella parte posteriore del mezzo, dove si trovavano i bambini e la donna. La posizione processuale del conducente fanese, già indagato per omicidio colposo, ora naturalmente si aggrava. "Tutti gli incidenti apparen-
temente inspiegabili - afferma il presidente dell'associazione sostenitori e amici della Polizia stradale, Giordano Biserni - alla fine degli accertamenti risultano quasi sempre spiegabili.
Positivo alle analisi ematiche il fanese che a Natale tamponò sull’A14: perirono mamma e bimbo di 9 mesi
Questo incidente certifica ancora una volta come sulla strada il rischio di conducenti che guidano sotto l'effetto di stupefacenti sia elevatissimo, mentre il numero dei controlli e soprattutto la loro efficacia sono assolutamente inadeguati". Secondo Biserni è necessario dotare la polizia stradale di precursori affidabili e inasprire le pene. s.f. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Protesta accolta ma il biglietto non è calato Adriabus pretende ancora una tariffa indebita per Fano Metaurilia. E i politici si erano presi i meriti Piccole regole per una città a misura di bici
LA MOBILITA’ URBANA
LE PROPOSTE Fano
La tariffa più elevata è dovuta all’applicazione di parametri delle distanze riferiti a quando il capolinea era al Pincio. Sopra, il sindaco Seri con i membri di Forbici
Sono piccole e grandi, a costo zero oppure che comportano qualche spesa per l'amministrazione pubblica, ma sono tutte molto valide le proposte portate dall'associazione Forbici all'attenzione del sindaco Massimo Seri e dell'assessore alla viabilità Cristian Fanesi. L'altro giorno infatti i rappresentanti dell'associazione che promuove la mobilità sostenibile hanno portato all'amministrazione un documento, sviluppato secondo l'ottica del cittadino comune, quello che si trova ogni giorno a percorrere le strade cittadine e vuole portare il suo contributo per
sità della cittadina, sottolineando come lo spostamento del capolinea alla stazione ferroviaria aveva di fatto accorciato il percorso, rendendo legittima la richiesta di abbassare la tariffa. In una lettera il dirigente del servizio infrastrutture trasporti della Regione Mario Pompei aveva inviato "formale richiesta alla Provincia titolare del contratto di servizio per la società Adriabus di provvedere alla revisione delle tabelle polimetriche", rivedendo quindi al ribasso i prezzi dei biglietti. A quella
risposta erano stati proprio Omiccioli e Rapa ad esultare per l'ottenimento del risultato, ma in realtà a distanza di qualche mese la situazione non è cambiata. "Una mia vicina di casa - racconta Mazzocco - si è recata pochi giorni fa a fare un biglietto dell'autobus da Metaurilia per Fano e si è sentita richiedere 1,80 euro. Così ha fatto presente il fatto che la Regione stessa, grazie all'interessamento di una cittadina, aveva dichiarato la tariffa non consona, ma si è sentita rispondere che era
SILVIA FALCIONI Fano
Tante promesse, ma alla fine per i cittadini non è cambiato nulla. Restano infatti invariate le tariffe dell’autobus per percorrere la tratta Fano Metaurilia e viceversa, nonostante la Regione abbia definito non regolare il prezzo applicato, grazie alla perseveranza di una cittadina e l'interessamento del consigliere regionale Boris Rapa e del consigliere comunale Hadar Omiccioli. La questione si era trascinata per diversi mesi, con il sindaco Seri che aveva appoggiato la segnalazione della cittadina e aveva chiesto proprio a Rapa di interessarsi al caso in Regione e con i consiglieri che in seguito avevano rivendicato meriti per il buon esito della segnalazione. Ma Adriabus continua ad esigere una tariffa di fascia B per una tratta che in realtà è inferiore ai 6 chilometri, quindi in fascia A, cosicché i cittadini hanno sempre pagato più del dovuto. A sollevare la questione era stata Mariangela Mazzocco, una residente di Metaurilia che
avevano notato come gli utenti pagassero 1,65 per una corsa al posto di 1,15. Poi nel settembre scorso i prezzi erano stati aumentati e per raggiungere la frazione a sud di Fano il prezzo è salito a 1,80, mentre la fascia A era arrivata a 1,25. La residente ha quindi fatto presente
A due mesi dalla comunicazione della Regione per la corsa si paga 1.80 euro invece di 1.25
all'azienda di trasporti la distanza di 3,2 chilometri, che dovrebbe corrispondere alla tariffa minima, ma le sue richieste sono sempre state ignorate. Così Mazzocco si è rivolta a diversi esponenti politici, ha contattato direttamente la Regione e ha chiesto aiuto persino l'Ombusdman, facendo presenti le sue perplessità sul fatto che il prezzo applicato è superiore a quello effettivamente esigibile per quella corsa. In risposta, la Regione Marche nel novembre scorso aveva accolto le perples-
La pubblicità viola il regolamento comunale, nuova interrogazione
Sui bus promosso il gioco d’azzardo Insorgono i consiglieri 5 Stelle Fano
Dopo tante iniziative che si sono svolte per contrastare la diffusione del gioco d'azzardo che causa dipendenza patologica, l'allarme lanciato dagli operatori che lottano contro le dipendenze, i dibattiti confluiti in una serie di buoni propositi in Consiglio comunale, tesi soprattutto a proteggere i giovani dalle lusinghe di questo settore, sono stati notati in questi giorni degli autobus del trasporto pubblico circolare a Fano con messaggi pubblicitari che promuovono un centro scommesse (slot machine-videolottery-agenzia ippica) attivo sul territorio comunale. La segnalazione ricevuta ha spinto il gruppo consiliare del movimento 5 Stelle a rivolgere un’interrogazione al sindaco e alla giunta per rendere più re-
La pubblicità di un centro scommesse reclamizzato su un autobus pubblico
strittiva la normativa in materia. Attualmente l'articolo 14 del regolamento comunale per l'attività di sala gioco e per l'uso di apparecchi da gioco negli esercizi autorizzati afferma: "I locali dove sono installati apparecchi da intrattenimento con
vincita in denaro non possono utilizzare nell'insegna od in messaggi pubblicitari il termine "casinò" (in quanto riservato alle case da gioco autorizzate con legge dello Stato) né altri termini che richiamino il concetto di gioco d'azzardo".
Nella seduta di consiglio comunale del 15 dicembre 2015 scorso, rispondendo a un'interrogazione presentata dai 5 Stelle che, tra le altre cose, chiedevano alla giunta se avesse modificato o intendesse modificare il suddetto regolamento in modo che venisse "vietata in maniera incisiva qualsiasi forma di pubblicità al gioco d'azzardo e di propaganda delle attività ad esso legate nell'ambito del territorio comunale", l'assessore Cecchetelli aveva affermato che "per quanto riguarda la pubblicità è già previsto nel nostro regolamento il divieto pubblicitario". Visti i messaggi che circolano sugli autobus, i consiglieri comunali Marta Ruggeri, Hadar Omiccioli e Roberta Ansuini osservano che se tali messaggi pubblicitari sono vietati dal regolamento comunale le scritte pubblicitarie devono essere rimosse al più presto altrimenti il Comune deve varare un regolamento più restrittivo. Che vale vietare la a presenza di sale gioco a 300 metri dalle scuole, se poi si promuove il gioco d'azzardo su mezzi pubblici circolanti? © RIPRODUZIONERISERVATA
migliorare la qualità della vita di tutti. Tra le proposte ci sono ad esempio la messa in sicurezza dei bambini all'uscita delle scuole, dal momento che non tutte le piste ciclabili in prossimità dei plessi sono protette, oppure la realizzazione di cordoli e marciapiedi in vari punti della città. Dalle piccole idee si arriva poi a quelle più grandi, come ad esempio la creazione di una rete di strade periferiche apprezzabili dal punto di vista turistico di svago. "Dobbiamo porci un interrogativo - sottolinea Paolo Tabarretti di Forbici - capire che tipo di città vogliamo. Ad esempio, saremmo disposti a rinunciare ad un posto auto di fronte alla biblioteca Federiciana per avere 15 posteggi per biciclette?".
stata vinta una battaglia e non la guerra. Insomma, al momento Adriabus continua a richiedere soldi ai cittadini ingiustamente". La problematica non riguarda solo i singoli biglietti, ma anche gli abbonamenti scolastici, sui quali vengono applicate tariffe superiori ai sei chilometri, quando in realtà sono poco più di 3. "Ci viene il dubbio che la stessa cosa accada anche per altre tratte, dopo la modifica del capolinea” conclude Mazzocco. © RIPRODUZIONERISERVATA
Disagi diffusi ma i danni sono limitati
Raffiche di vento fino a 60 chilometri orari Fano
E' stata una giornata tesa anche quella di ieri a causa delle forti raffiche di vento che hanno interessato la città. L'intensità maggiore del vento è stata durante le ore notturne e soprattutto nella notte tra lunedì e martedì i vigili del fuoco sono stati costretti a diversi interventi per mettere in sicurezza rami pericolanti. Ad essere maggiormente toccata dai disagi è stata la periferia cittadina, poiché in centro i problemi sono stati molto contenuti, limitati solamente a delle raffiche che hanno rovesciato alcuni piccoli bidoni dell'immondizia lasciati all'esterno delle abitazioni per la raccolta porta a porta. Anche l'immediato entroterra fanese è stato toccato da forti raffiche, che hanno superato i 60 chilometri orari, ma per fortuna non ci sono sta-
ti danni a cose o persone. L'albero caduto lunedi mattina a Saltara, con alcuni rami finiti contro un'automobile in sosta, è stato un caso isolato e in nessun'altra occasione si sono registrati danni. Per fortuna nel corso della giornata di ieri l'intensità delle folate di garbino è andata diminuendo, anche se le raffiche hanno richiesto comunque ai cittadini di prestare attenzione a non lasciare oggetti leggeri all'esterno. Secondo gli esperti, la ventilazione è in graduale attenuazione e sembra invece in aumento la nuvolosità. Per la fine settimana le temperature abbastanza gradevoli di questi giorni dovrebbero lasciare il posto ad un brusco abbassamento delle temperature che porterà gelate mattutine e forse anche qualche fiocco di neve, persino vicino alla costa. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IV Mercoledì 13 Gennaio 2016
FANO
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Palas bonificato, riparte l’attività Sabato sera l’inaugurazione col quadrangolare di volley, in campo politici e parroci IMPIANTI E SOCIALITA’ MASSIMO FOGHETTI Fano
Sabato prossimo riapre il palazzetto dello Sport Salvador Allende chiuso da tempo per consentire che vi svolgessero i lavori di bonifica dell'amianto, contenuto soprattutto nella copertura interna. L'ha comunicato l'assessore allo Sport Caterina Del Bianco, annunciando per l'occasione una grande festa che coinvolgerà tutto il mondo sportivo fanese, con inizio alle 20.30. Il nuovo palasport sarà inaugurato con la quinta edizione del quadrangolare di volley, cui parteciperanno le squadre dei politici, dei parroci, dei giornalisti, delle miss e dell'Avis-Pro Loco unite. Un evento che solitamente richiama un folto pubblico, grazie anche al fine di solidarietà che persegue. “L'incasso della
Stabilito un fitto calendario di eventi fino a maggio Si cerca l’area per una nuova struttura con piscina
serata - ha dichiarato Pietro Valori che organizza l'iniziativa infatti verrà devoluto alla associazione "Una speranza per Federico" che, in questo momento è nei pensieri di tutta la città. La partita sarà introdotta dalla esibizioni di Vittorio Mezzancella che ha partecipato alla trasmissione televisiva "Tu sì che vales" in grado di imitare ben 18 cantanti. Offriranno un saggio della loro bravura anche le atlete della ginnastica ritmica Aurora Fano e i bambini presenti potranno gustare in anteprima i dolci del Carnevale, grazie all'ente Carnevalesca. Il palazzetto dunque riprenderà la sua normale funzione risanato dai pericoli che si nascondevano nelle sue strutture interne. Con il ribasso d'asta ottenuto dalla ditta che ha eseguito i lavori è stato possibile anche apportare delle migliorie di carattere funzionale, specie nell'impianto di illuminazione e per quanto riguarda l'acustica. La buona riuscita di tutto verrà sperimentata con la presenza del pubblico sabato prossimo. Dopo la festa di inaugurazione seguirà un calendario di eventi fino al mese di maggio, soprattutto durante il periodo di Carnevale verranno organizzati tornei di volley e di basket con la presenza di squadre provenienti da altre regioni. Secondo quanto dichiarato dall'assessore comunque la rimessa a nuovo del palazzetto non pre-
LA CONFERENZA
Da sinistra Marco Savelli, Caterina Del Bianco, Pietro Valori e Luciano Cecchini
giudica il progetto di realizzare una struttura che contenga almeno 1.500 posti, per la quale, insieme alla nuova piscina è all' esame degli uffici dell'Urbanistica l'individuazione di un' area idonea che tenga conto della posizione baricentrica e dei flussi di traffico. Si cerca inoltre di individuare canali di natura economica che, a prescindere dal project financing, possano apportare le risorse necessarie. A questo proposito esistono esempi di piscine realizzate da Comuni vicini che sono costate non più di 2 milioni e mezzo, rispetto ai 4 - 5 milioni dei quali si è ragionato finora. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Bando in vista per gestire la Dini Salvalai LA GARA Fano Più che prendere in esame la zona di Chiaruccia, di cui si è parlato fino ad oggi, per individuare il sito idoneo alla nuova piscina, si guarda con più interesse al centro abitato, dato che Chiaruccia è priva del sistema fognario e bisognerebbe iniziare con il realizzare tutte le opere di urbanizzazione, con una spesa iniziale di non meno di un milione di euro. Nel frattempo si
sta già facendo il bando per la gestione della vecchia piscina, la Dini Salvalai , in procinto di scadere il prossimo 31 marzo. A questo proposito si sono già incontrate le società sportive interessate per conoscere le varie esigenze, sia quelle locali sia la Sport Managment di Verona che è l'attuale gestore. "Da parte di quest'ultima - ha evidenziato l'assessore Del Bianco - ferme restando le attuali condizioni economiche, che non cambieranno, mi è stato detto che difficilmente ripresenteranno la loro offerta".
Transazione nulla, responsabilità contestabili Fano
La questione delle responsabilità di chi ha concorso con azioni positive od omissive, riguardo alla vigilanza, alla perdita di 1,5 milioni di euro del patrimonio comunale nell’operazione Rincicotti & Orciani è delicata innanzitutto sul piano giuridico, prima che su quello politico. Perciò la relazione della presidente della commissione di garanzia e controllo, sul conclamato caso di danno pubblico che ha visto l’amministrazione comunale dormire per sette anni, per poi incartarsi nei successivi tre con un’azione di responsabilità che si è risolta in una beffa, è destinata a sollevare distinguo e precisazioni. Roberta Ansuini ritiene “che il sindaco, anche quale legale rappresentante del socio di maggioranza di Aset, debba in-
vestire le avvocature del Comune e della partecipata Aset del compito di perseguire il ristoro dei danni subiti dai suddetti enti mediante la valutazione delle possibili azioni legali risarcitorie, esaminando con attenzione e perizia professionale l’intero quadro sopra esposto, valutando le responsabilità di tutti i soggetti a vario titolo coinvolti, valutando quali azioni siano già prescritte e quali no, sia relativamente alle responsabilità dirette che a quelle relative alle omissioni in vigilando”. L’azione di responsabilità si prescrive entro 5 anni e questo esclude che possa essere promossa ora nei confronti di quanti nel 2003 deliberarono l’acquisto della Rincicotti & Orciani al prezzo di un milione e 113 mila euro, valore totalmente svalutato in bilancio nel 2007. Però una responsabilità erariale potrebbe configurarsi per quanti in modo
Finanziati i lavori alla darsena Borghese
L’avvocato Romoli presidente smemorato IL RETROSCENA Fano
L’ex sede dell’azienda Rincicotti & Orciani, oggi usata dalla Pulifox
ingiustificato abbiano compromesso quell’azione, che era possibile fino al 2012 (l’input del comitato di controllo risale al marzo 2011). Mentre l’azione non è prescritta nei confronti di quegli amministratori di Aset che han-
no chiuso in modo incoerente e gravoso per l’azienda l’arbitrato instaurato con Umberto Rincicotti, esponendo tra l’altro a nullità l’atto perché all’epoca erano già decaduti dall’incarico. l.fur. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Un riscontro di quali vischiosità e mancanza di trasparenza ci siano state all’interno di Aset sull’azione di responsabilità da promuovere per input del Comune, e promossa in modo parziale e improduttivo, l’ha fornito l’avvocato Federico Romoli, presidente di Aset successivamente a Mattioli. Quando si trattò di ricostruire giornalisticamente l’esito dell’arbitrato, Romoli affermò di non saperne niente, disse che l’atto non era transitato sul suo tavolo. Invece, la commissione di garanzia ha accertato che la presa d’atto della transazione da parte di Aset reca proprio la sua firma.
Fano
Finita di costruire nell’anno 1618 su progetto approvato da Papa Paolo V, Camillo Borghese, la darsena di Fano che porta il suo nome, svolse per lungo tempo la funzione di dogana, ma già il suo aspetto monumentale, decorato con stemmi e con elementi lapidei di pregio, lasciava intendere come l’edificio svolgesse anche una funzione di rappresentanza alle porte della città. Purtroppo
in questi anni esso è caduto in forte degrado, a causa della mancanza di interventi di manutenzione. Ora il Comune corre ai ripari, almeno per quanto riguarda la terrazza superiore, finanziandone con 76.669 euro il restauro e il consolidamento. Si tratta del cosiddetto “belvedere” che spazia sul porto canale, di cui verrà rifatta la pavimentazione e restaurata la balaustra, danneggiata da un incidente stradale verificatosi diversi anni fa e tamponata con un semplice tavolato in legno. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Fano
Anche quest’anno il sindaco di Fano Massimo Seri pubblicherà un’ordinanza che vieterà l’uso degli ombrelli per raccogliere il getto durante i corsi mascherati del Carnevale. Ecco perché l’ente Carnevalesca invita tutti coloro che saranno presenti alle tre sfilate dei carri allegorici del 24 e 31 gennaio e 7 febbraio di munirsi del Prendigetto, anche perché quest’anno la caccia al dolciume avrà il sapore della solida-
rietà. Il coloratissimo cono rovesciato, decorato con una fantasia cromatica particolarmente espressiva e vivace dall’artista fanese Paolo Del Signore, quest’anno più che mai ha una duplice funzione: acquistandolo al costo di 5 euro oltre ad aiutare a raccogliere il getto di 250 quintali di dolciumi che verrà lancia-
Una parte dei proventi della vendita dei prendigetto destinata alle terapie del piccolo Federico
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San Costanzo Show
Spettacolo ispirato da Rossini LA COMICITA’ Fano
to dai carri, avrà una grande valenza solidale. Ad ogni Prendigetto venduto, infatti, verrà corrisposto 1 euro in favore dell’associazione dalla quale è stato acquistato ed 1 euro in favore dell’associazione “Una speranza per Federico”, il piccolo fanese affetto dal morbo di Krabbe che, dopo essere stato adottato da tutta la comunità, diventa così anche figlio adottivo del Carnevale 2016. Un euro, infine, andrà a sostegno dell’Ente Carnevalesca e 2 euro sono invece necessari per la realizzazione del cono. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il sindaco rinnova quest’anno il provvedimento per ragioni di sicurezza
L’ORDINANZA
Si intitola "Sport, la storia continua: imprese sportive tra passato e presente" l'incontro in programma per venerdì 15 gennaio alle 17 nella sala ipogea della Mediateca Montanari in piazza Amiani. L'appuntamento è promosso dagli assessorati allo sport ed alle biblioteche del Comune di Fano e sarà l'occasione per parlare dell'evoluzione dello sport in città negli anni. L'incontro sarà aperto dall' assessore allo sport Caterina del Bianco, per poi passare agli interventi di diversi rappresentanti di varie discipline a livello locale. "Il podismo: tra pratica sportiva e storia" sarà l'argomento trattato dal professor Massimo Ceresani dell'Atletica Fano, mentre Paolo Aiudi dell'asd FanoCorre porterà il fotoracconto dell'esperienza alla 1st Filippide's Run 490 chilometri Atene-Sparta-Atene; meriti sociali e sportivi della ColleMarathon verranno raccontati dal presidente dell'omonima asd Annibale Montanari, per concludere con il fotoracconto della rievocazione della battaglia di Maratona a cura di Marco Giordani del Gruppo Simmachia Ellenon.
Nuovo anno e nuovo spettacolo per i comici del San Costanzo Show. Dopo il successo ottenuto al Teatro della Fortuna nella notte di San Silvestro, la compagnia è pronta a lanciare la sua nuova sfida comica: il titolo è "La parrucchiera di Siviglia" e riprende in chiave ironica "Il barbiere di Siviglia", il cui debutto è datato nel febbraio 1816. Esattamente a duecento anni di distanza, Gioacchino Rossini continua a ispirare e i comici del San Costanzo Show hanno esattamente un mese per prepararsi ad andare in scena. Il debutto de "La parrucchiera di Siviglia" è fissato dal 12 al 14 febbraio al teatro della Concordia di San Costanzo. La tournée prosegue poi venerdì 19 febbraio al teatro Sperimentale di Pesaro, sabato 27 febbraio al Teatro Apollo di Mondavio, sabato 5 marzo al teatro Portone di Senigallia e domenica 20 marzo al teatro Tiberini di San Lorenzo in Campo. Ad accomunare questa nuova opera a quelle già andate in scena sarà ovviamente la risata, che è un obiettivo della compagnia. I biglietti sono in vendita da sabato 16 gennaio presso l'edicola Pagnoni in piazzale Selvelli a Fano.
Restauro per il belvedere Al Carnevale saranno vietati gli ombrelli IL RECUPERO
“Sport La storia continua” Fano
Prescritta l’azione di risarcimento verso chi comprò la Rincicotti & Orciani ma non quella sulla chiusura dell’arbitrato
IL DANNO
Venerdì alla Memo
Mercoledì 13 Gennaio 2016
V
FANO •VALCESANO
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Lavori nelle strade e alla voragine di via Umberto GLI INTERVENTI ROBERTO GIUNGI Cartoceto
Quasi 200 mila euro stanziati a Cartoceto per migliorare la viabilità. Si va dalla realizzazione di una nuova rotatoria di particolare importanza alla sistemazione di strade malridotte, per concludere con la sistemazione della voragine
in via Umberto I. "La nuova rotatoria nell'incrocio stradale di via Metauro con via Borgognina - ha annunciato la giunta - avrà un costo di 66 mila euro. E' stata finanziata con i fondi di bilancio appositamente stanziati. La giunta comunale di Cartoceto ha conferito al personale del settore opere pubbliche e manutenzione del territorio l'incarico di predisporre tutta la do-
cumentazione necessaria per la progettazione esecutiva dei lavori e al geometra Valens Alessandro Cardilli, in qualità di funzionario del comparto comunale, l'incarico di responsabile del procedimento mentre per la direzione ha deciso di ricorrere alla prestazione di un professionista esterno stante la carenza di personale nell'ufficio tecnico comunale". Per quanto ri-
guarda le cattive condizioni in cui versano alcune vie comunali "l'Amministrazione comunale ha già programmato la sistemazione di alcune strade comunali, che versano in cattive condizioni, da finanziarsi con fondi di bilancio appositamente stanziati. Il progetto esecutivo redatto dall' ufficio tecnico il 4 dicembre scorso prevede una spesa complessiva pari a 96 mila eu-
ro". Altri 32 mila euro sono stati stanziati per il ritombamento della voragine nella grotta sottostante via Umberto I. Anche nel settore viario Cartoceto si rifà il look con
Stanziati 200 mila euro Prevista la manutenzione di varie arterie e una nuova rotatoria in via Metauro
l'intento, che poi rappresenta un obiettivo di fondamentale rilevanza, di curare in tutti i particolare un centro che sempre più prende atto di poter attuare una politica culturale e turistica tra le più accattivanti della bassa valle del Metauro. Un'intesa che può condividere anche con la vicinissima città di Fano in termini di sinergia mare-collina. © RIPRODUZIONE RISERVATA
“Baldelli mette a rischio il nostro ospedale” L’opposizione contesta la politica sanitaria del sindaco: non tiene conto dello status del nosocomio PIANO SANITARIO MARCO SPADOLA Pergola
Ha seguito con grande attenzione la città dei Bronzi dorati gli ultimi sviluppi sugli ospedali di comunità e la riforma sanitaria in generale. La difesa del locale ospedale è da sempre una priorità, tanto più in questo periodo di incertezze. L'essersi opposti a censurare totalmente l'operato della Regione, è stata e rimane, per Pergola unita, gruppo consiliare di opposizione e associazione politico culturale, la posizione giusta. Sbagliato, invece, l'atteggiamento del sindaco Francesco Baldelli. "Con l'approvazione da parte della conferenza dei sindaci della richiesta di revoca delle delibere che convertono gli ospedali di Sassocorvaro, Fossombrone e Cagli in ospedali di comunità, e la richiesta di dare ap-
Cagli, Fossombrone e Sassocorvaro chiedono il riconoscimenti di località disagiate che abbiamo noi”
plicazione al decreto Balduzzi per le aree disagiate, è facile capire che i presidi in fase di riconversione stanno puntando diritti a ottenere lo stesso riconoscimento di ospedale di zona disagiata che è fino a oggi stato riconosciuto dalla Regione solo a Pergola. L'azione di questi comuni che hanno individuato questo percorso politico come strategia di salvezza per i loro nosocomi, sebbene la Regione non sembri intenzionata a fare passi indietro, visto il voto di lunedì della commissione sanità, certifica che quello che diciamo da sempre è corretto e l'esserci opposti a censurare l'operato della Regione nei confronti della nostra città, alla quale questa particolarità è già riconosciuta, era e rimane la cosa giusta da fare. In ogni attività da noi intrapresa, troverete sempre la chiara richiesta: "la Regione continui a riconoscere Pergola presidio ospedaliero di zona disagiata". Pergola unita critica, dunque la strategia del sindaco. "E' suicida per il nostro ospedale. Prima, in consiglio comunale, propone e vota ordini del giorno per bocciare l'operato della Regione e quindi l'avere riconosciuto l'ospedale come presidio di zona disagiata per ragioni geografiche e sociali del territorio. Poi, spinge per l'abolizione del piano socio sanitario che ci riconosce ospedale a dif-
Una immagine della manifestazione di protesta che si è svolta lunedì sotto Palazzo Raffaello. Federico Talè consigliere regionale del Pd
ferenza degli altri. Infine, dice no alla strategia nazionale aree interne, perdendo, oltre a opportunità economiche, anche la possibilità di "certificare" istituzionalmente la nostra collocazione disagiata. E' necessario che la Regione riorganizzi le proprie reti cliniche, il sistema fa acqua e molte comunità ne stanno pagando le conseguenze - concludono gli esponenti di Pergola unita ma il sindaco ha l'obbligo prima di tutto di mettere in sicurezza il proprio nosocomio e non di esporlo a rischi". © RIPRODUZIONE RISERVATA
I ragazzi attesi nella semifinale che potrebbe valere la promozione
Il calcio in Valcesano, stagione d’oro Coppa Marche all’Avis Pergola Green LO SPORT Pergola
Vivono un periodo d'oro le società sportive della Valcesano. Campionati di vertice, sviluppo dei settori giovanili, grandi successi. Dopo le promozioni l'anno scorso di Pergolese e Laurentina nel calcio, è arrivata domenica l'ennesima vittoria prestigiosa. Porta la firma dell'Avis Pergola Green, giovanissima società pergolese che ha conquistato la Coppa Marche provinciale superando con un rotondo 5-0 l'Offside di Pesaro. E' il primo trofeo per il sodalizio, impegnato anche nel sociale, come testimonia l'accordo con l'Avis per sensibilizzare, soprattutto gli sportivi, alla donazione. Ora il Green è atteso dalla semifinale regionale e, in caso di vittoria, dalla finale che spalancherebbe le porte della promozione in campionato. Al novantesimo è esplosa la festa, prima in campo, quindi negli spogliatoi e infine al rientro nella cit-
I ragazzi del Pergola Green
tà dei Bronzi dorati. Con tanto di coppa e l'immancabile selfie. Grande la soddisfazione per i ragazzi, quasi tutti pergolesi, il mister Roberto Rossi e per la società composta dal
La squadra, molto giovane sta camminando forte anche in Terza categoria dove è seconda in classifica
presidente Renzo Piersimoni, dal vice Fausto Boldrighini, dal segretario Luca Fiorani e dai consiglieri Diego Sabatucci e Daniele Paolini. La squadra, molto giovane, sta camminando forte anche in campionato (Terza categoria), dove è seconda. "Siamo molto contenti - spiega il presidente - per aver raggiunto questo importante traguardo, frutto dell'impegno quotidiano della
“Ceriscioli ci ha assicurato che tornerà sui suoi passi” LA COMMISSIONE Pergola "Siamo partiti da una delibera che smembrava i punti di primo intervento e annullava le lungodegenze negli ospedali di Cagli, Fossombrone e Sassocorvaro, penalizzando in maniera pesante l'entroterra, e siamo riusciti a invertire la rotta". Il consigliere regionale del Pd Federico Talè, membro
squadra e dello staff tecnico. Il nostro obiettivo è valorizzare i ragazzi e progressivamente raggiungere importanti risultati sportivi". La strada è giusta. E il merito è tanto del tecnico Rossi e del vice Morosini. "Siamo una grande famiglia e quando il gruppo è unito arrivano i risultati. Ora speriamo di concludere la stagione nel migliore dei modi". E' l'obiettivo che hanno diverse altre squadre cesanensi, fin qui protagoniste di ottimi campionati. Bene sta viaggiando la Pergolese in Eccellenza, in lotta per i play-off, la Laurentina, terza in Promozione, il San Costanzo, secondo in Seconda categoria, il Serra Sant'Abbondio, primo in Terza. Novità importanti arrivano anche dai settori giovanili. Della Rovere, Laurentina e Castelleonese hanno realizzato un progetto di gestione associata per potenziare e migliorare l'attività tecnico-organizzativa che coinvolge circa 150 atleti. La Junior Pergolese, invece, è la prima società delle Marche e tra le primissime in Italia a sposare il grande progetto del Carpi (serie A) che propone un concetto di affiliazione innovativo: workshop per tecnici e dirigenti, valutazione tecnica dei giovani tesserati, scouting. © RIPRODUZIONE RISERVATA
della commissione sanità regionale fa il punto sulla riunione di lunedì sera. "La commissione ha dato, sì, parere favorevole alla delibera di giunta, a condizione, però, che siano garantiti punti di primo intervento 24 ore su 24 in tutti gli ospedali di comunità, con la presenza di un medico dipendente formato, in aggiunta al medico di guardia e a quello del servizio Potes affiancato dal personale infermieristico. Ciò
significa che di notte avremo sempre tre dottori. La seconda condizione per l'approvazione della delibera 1183 è che resti attivo un mix di posti letto di lungodegenza, riabilitazione e cure intermedie, le quali dovranno andare a regime. Sarà necessaria una tempestiva modifica della delibera, in modo che la stessa recepisca le condizioni dettate dalla commissione e già avvallate dal presidente Ceriscioli ".
In mostra bellezze ed eccellenze laurentine
San Lorenzo in Campo Arriva il Tg itinerante LA PROMOZIONE San Lorenzo in Campo
Il centro laurentino, le sue bellezze ed eccellenze finiscono ancora in televisione. Dopo le telecamere di Sky qualche mese fa, per un bellissimo servizio di Bike Channel sul cicloturismo, che l'amministrazione comunale sta portando avanti con dei privati, con progettualità legate anche ai fondi europei che partiranno nei prossimi mesi, sabato sarà la volta del Tg itinerante, la nota trasmissione che nel corso di oltre 20 anni, ha saputo valorizzare i comuni delle Marche, i loro tesori e le loro peculiarità. Le telecamere di Rai 3 saranno nel centro laurentino per la diretta del Settimanale (12.25) e per il Tg Itinerante (14). Ad organizzare riprese e servizi, insieme alla troupe della Rai, l'amministrazione comunale e la Pro Loco. "Siamo davvero molto contenti spiega il sindaco Davide Dellonti - dell'interessamento della redazione del Tg regionale
a realizzare a San Lorenzo in Campo le dirette del settimanale e del noto Tg Itinerante. Per noi rappresentano una importantissima vetrina che contribuirà a far conoscere le grandi eccellenze che possiamo vantare sia dal punto di vista enogastronomico, con i tanti prodotti tipici, che da quello culturale, storico ed artistico. Sotto i riflettori finiranno i musei, il teatro e l'Abbazia Benedettina e, più in generale, il centro storico. E non mancheranno riprese delle nostre stupende frazioni. Parleremo assieme a diversi ospiti, del progetto Paese della Musica, di acqua sulfurea, di sport, di storia della nostra alimentazione ed enogastronomia, e tanto altro. Quella di sabato è per il nostro paese un' ulteriore e preziosa occasione di promozione e valorizzazione, fondamentale se si vuole continuare a crescere a livello turistico. Invitiamo tutta la cittadinanza - conclude Dellonti a partecipare a questa bellissima.spa. ma giornata". © RIPRODUZIONERISERVATA
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PESARO PRIMO PIANO
MERCOLEDÌ 13 GENNAIO 2016
LA TRAGEDIA DI NATALE
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AMICI DELLA POLIZIA STRADALE QUEST’ASSOCIAZIONE HA RESO NOTI I RISULTATI TOSSICOLOGICI CHE INGUAIANO L’AUTISTA FANESE
La vicenda Lo schianto
Gli esami accusano il cameriere: «Guidava sotto l’effetto della coca» L’incidente sull’A14, uscita per Rimini, costò la vita a madre e bimbo
SCENARIO DI MORTE Qui e sotto, lo schianto che avvenne la mattina del 25 dicembre scorso, in A14. Madre e bimbo vennero colpiti dalla bombola di metano
UNA TRAGEDIA quella dell’A14 che aveva funestato la giornata di Natale con metà di una famiglia di pachistani, residenti a Civitanova Marche, spazzati via per sempre da un’Opel Corsa. La Fiat Punto sulla quale viaggiavano i quattro asiatici era ferma sulla corsia di emergenza, a pochi metri
POSITIVO alla cocaina ed a un’altra sostanza. E stando alle primissime indiscrezioni, con valori elevati. E’ questo il verdetto degli esami tossicologi effettuati sul 44enne fanese che era piombato, la mattina di Natale, con la sua Opel Corsa, su un’auto ferma in A14, a pochi metri dal casello di Rimini sud, uccidendo una giovane madre pachistana di 28 anni, Samira Koussar e il suo bimbo di dieci mesi, Umar e ferendo in modo grave il marito e l’altro figlio della donna.
GIORDANO BISERNI «Ancora confermato il rischio dei conducenti che guidano sotto effetto di stupefacenti»
GLI ESITI dei test sono stati consegnati ieri in Procura, ma a rivelarli è stato, con una sua nota, Giordano Biserni, presidente dell’Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale: «Dall’esame del sangue fatto all’ospedale di Rimini – scrive Biserni – il conducente è risultato positivo alla cocaina. Questo incidente certifica ancora una volta come sulla strada il rischio di conducenti che guidano sotto l’effetto di stupefacenti sia elevatissimo, mentre il numero dei controlli e soprattutto la loro efficacia sono assolutamente inadeguati», ha concluso Biserni.
Parla il legale del fanese indagato, Andrea Bastianoni
«Il mio assistito non è stato ascoltato E nessuna notifica gli è stata recapitata»
dal casello di Rimini sud, in direzione Bologna, quando era stata centrata in pieno dall’Opel Corsa condotta dal fanese. Uno schianto violentissimo e una delle bombole gpl dell’auto si era staccata uccidendo la giovane mamma ed il suo figlioletto più piccolo, finendo poi fuori dall’abitacolo. In fin di vita erano stati per giorni anche il marito Khalid Jovinda e il primogenito Abdhullah di due anni. Era finito in ospedale con trenta giorni di prognosi anche l’investitore fane-
ANDREA BASTIANONI, 44 anni, fanese, era il conducente della Opel Corsa che si è schiantato contro la Fiat Punto della famigliola pachistana. Un tamponamento devastante che ha ucciso una mamma di 28 anni e il suo bambino di 9 mesi, ferito il marito e un altro bambino. Ora Bastianoni è uscito dall’ospedale ed è tornato nella sua casa di Fano. E’ ancora sotto choc, con delle costole rotte e varie ecchimosi. Il suo avvocato difensore Antonino Maria Italia si sente di commentare brevemente: «Di fronte a questa tragedia, ci appare singolare che il mio assistito non sia mai stato ascoltato dalla polizia o dal magistrato per avere la sua ricostruzione dei fatti, che nessuno abbia notificato un atto di
sequestro della macchina o della patente, che non ci sia stato l’avviso per l’autopsia al fine di nominare un consulente di parte, che non ci sia stata la notifica dell’esito degli esami del sangue che parlerebbero di assunzioni di sostanze stupefacenti di cui invece era a conoscenza un’associazione privata che l’ha resa nota. Assistiamo sorpresi a tutto questo». BASTIANONI frequentava Rimini abitualmente per motivi di lavoro e quindi quel tragitto era solito farlo. Ma la mattina del giorno di Natale non si è accorto di quella Punto della famiglia pachistana ferma sulla corsia di emergenza perché in panne. E sarà per sempre il suo rammarico .
La Fiat Punto di una famigliola di Civitanova Marche è ferma a pochi metri dall’uscita per Rimini sud: sopraggiunge la Opel Corsa di Andrea Bastianoni, 44 anni, fanese, e la tampona violentemente
Le sue parole «Non ricordo niente, non so come sia successo, è come se avessi un vuoto in testa», dice Bastianoni a poche ore dalla tragedia. Il padre pakistano fu informato della morte dei congiunti solo giorni dopo.
L’accusa La procura di Rimini, indagò al tempo Bastianoni con l’accusa di omicidio colposo plurimo. Ma i risultati divenuti noti ieri complicano e di molto la sua situazione se di 44 anni. ARRIVATO in ospedale in un primo momento si era rifiutato di sottoporsi agli esami del sangue, poi, consigliato da familiari e legale, aveva acconsentito. «Non ricordo nulla, ho un vuoto nella testa», si era limitato a dire, trincerandosi dietro il silenzio più totale. L’uomo, molto conosciuto a Fano per aver gestito un locale, era stato immediatamente iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo plurimo. Come prevede il codice stradale, gli era stata subito ritirata la patente e messa sotto sequestro l’autovettura. Era così emerso che già nel 2013 all’uomo era stata ritirata la patente per guida in stato di ebbrezza. E adesso i nuovi esami del sangue parlano di positività alla cocaina. Da Fano, dove l’uomo è tornato una volta dimesso dall’ospedale con le costole fratturate, fanno sapere di non aver ricevuto nessuna notifica, nè sulle analisi, nè sull’esito dell’autopsia. Nei prossimi giorni il fanese sarà anche sentito dagli inquirenti. Grazia Buscaglia
PESARO PRIMO PIANO
MERCOLEDÌ 13 GENNAIO 2016
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PRESIDENTE COLLEGIO IPASVI
Un cittadino di Apecchio con un poli-trauma può essere trattato entro un’ora come prevede la legge? Va creato un altro pronto soccorso...
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E ORA INCOMBE MARCHE NORD
LA VITTORIA DEL SINDACATI
AD ALCUNI MESI DI DISTANZA DAL ‘DECIDO IO’ SULL’OSPEDALE UNICO, CERISCIOLI DOVRA’ RIAPRIRE IL DOSSIER. INTANTO MANCANO DEI POSTI LETTI
RITIRATA LA DELIBERA CHE CENTRALIZZAVA LA CONTRATTAZIONE IN SEDE ASUR, SINDACATI HANNO OTTENUTO CIO’ CHE CHIEDEVANO
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«Ma con i nosocomi ormai chiusi dove andranno a finire i malati?» Biagiotti: «Marche Nord va potenziata come la rete dell’emergenza» «SE I PICCOLI ospedali devono chiudere, anche i grandi non possono fare a meno di cambiare» è il ragionamento di Laura Biagiotti, presidente del Collegio Ipasvi a proposito della riforma ospedaliera regionale. «Gli esperti della Regione sostengono che nell’entroterra non c’è più bisogno di ospedali ‘generalisti’ – afferma –. Però mi chiedo, allora, dove siano i presidi sanitari di supporto alla loro chiusura? Cosa è stato fatto per potenziare la rete territoriale e quella dell’emergenza? Se l’ospedale di riferimento è Pesaro i pazienti dell’entroterra che garanzia di assistenza potranno mai avere? E’ pura demagogia». Secondo la presidente Ipasvi ci sono almeno due ambiti che sono stati toccati marginalmente, o non come avrebbero dovuto, dalla riforma: «Va riorganizzata compiutamente la rete della medicina territoriale il cui fulcro fondamentale sono i medici di base con le prestazione ambulatoriali e territoriali, che devono finalmente dialogare con gli specialisti ospedalieri evitando così che il paziente si rivolga al Pronto Soccorso – sottolinea Biagiotti –. In questo ambito occorre prendere in seria considerazione la figura dell’infermiere di famiglia o di comunità, magari anche fornendo le strumentazioni che possano permettergli di lavorare con più sicurezza». E poi va riformata la rete dell’emergenza , sia territoriale che ospedaliera: gli infermieri e medici, ciascuno per le proprie competenze, vanno periodicamente aggiornati sulle tecniche di soccorso e sottoposti ad idoneità annuale. «Non è affatto sconta-
PUNTI NASCISTA «Una polemica strumentale, basta garantire un’idonea assistenza nella gravidanza» to saper refertare un elettrocardiogramma o intubare durante l’emergenza per garantire la giusta ed adeguata assistenza». BIAGIOTTI ricorda che, sulla base dell’evidenza scientifica, i trattamenti salvavita vanno praticati ai pazienti politraumatizzati entro un’ora. «Un cittadino di Apecchio, stando all’organizzazione attuale, non potrà mai avvalersi della golden hour. Ecco perchè
nell’entroterra va creato un pronto soccorso di riferimento per i poli-traumi. Infine vanno garantiti i posti letto per i ricoveri ospedalieri onde evitare l’intasamento dei Pronto Soccorso in attesa che si liberino i posti-letto. In questo quadro, la polemica sui punti nascita «strumentalizzata dalla politica» lascia così il tempo che trova: «I dati scentifici dimostrano che in Italia la gravidanza è molto medicalizzata e giustamente controllata. Pertanto, per non creare allarmismo sulla chiusura dei punti nascita, basta garantire un’idonea assistenza ostetrica e ginecologica nei consultori del territorio, dove si può e avere tutto il supporto necessario prima del parto». si.spa.
LA POLEMICA MIRCO CARLONI (CONSIGLIERE REGIONALE AP): «VA VIETATA L’EXTRAMOENIA»
«Ai primari niente attività privata fuori ospedale»
CRITICO Il consigliere regionale Mirco Carloni (Ap)
«OCCORRE rendere efficiente la nostra sanità che in questi anni si è impoverita di professionisti e di risorse. I medici più bravi vanno pagati adeguatamente, ma va impedito l’extramoenia a primari e a direttori di dipartimento». Cosi Mirco Carloni, capogruppo di Area Popolare in Consiglio regionale, a proposito dell’esercizio della libera professione all’interno degli ospedali pubblici. La disciplina dell’attività privata dei medici è balzata all’onore della cronaca dopo che il primario di Radiologia degli ospedali Marche Nord, Paolo Coschiera, ha spiegato quali siano le ragioni che lo hanno spinto, terminato l’orario
di servizio, a fornire le proprie prestazioni in un centro privato. «Per prima cosa vanno ricercati i migliori professionisti per metterli a capo dei reparti pagandoli ade-
IL CASO COSCHIERA «Facciamo come in Emilia dove non è consentita. Va difesa la Sanità pubblica» guatamente, come avviene in Inghilterra o in Germania – considera Carloni – . In secondo luogo occorre che i medici del territorio indirizzino i pazienti verso le strutture territoriali e non altrove, come spesso avviene oggi. Inoltre il
lavoro fuori dalle mura ospedaliere non va autorizzato ai primari e ai direttori di dipartimento, perchè chi sceglie di essere un manager di una struttura pubblica non può guadagnare nell’attività privata a causa dell’inefficienza del sistema organizzativo che lui stesso dovrebbe rendere più efficiente. In Emilia Romagna tutto ciò già avviene e a primari e direttori sanitari di struttura è impedito il lavoro extramoenia, mentre nelle Marche è permesso». ANZI, in certi casi viene favorito, come nel caso degli ospedali Marche Nord. «Con il lavoro extramoenia oltre al danno avviene an-
che la beffa. I cittadini in questo modo pagano due volte la sanità, attraverso le tasse e con il costo della prestazione privata, impoverendo inoltre la sanità pubblica che si trova priva di ingenti risorse, poiché con l’intramoenia l’azienda pubblica guadagna la metà degli incassi sulle prestazioni degli esami, fatto che non avviene con l’attività realizzata al di fuori delle strutture ospedaliere». «Occorre al più presto correggere questa anomalia presente nel nostro sistema sanitario regionale – conclude Carloni – e prendere esempio da quelle regioni virtuose non solo nei conti, ma anche nella qualità dell’organizzazione del servizio».
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MERCOLEDÌ 13 GENNAIO 2016
L’INCONTRO A TU PER TU CON IL CONTE PINOLI QUESTO pomeriggio dopo la pausa natalizia, riprendono i mercoledì del Circolo Bianchini. Alle 17, nella Sala di Rappresentanza della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano, si terrà un incontro dal titolo: «Un artista non comune: il conte Alessandro Marcucci Pinoli». Anna Rita Ioni e Alberto Berardi presenteranno la ricca e versatile personalità del conte pesarese. Si parlerà anche di ‘Rimugino’, l’ultima raccolta di poesie del conte.
e-mail:
[email protected]
DALLA BONIFICA DELL’AMIANTO AL MIGLIORAMENTO DI ACUSTICA E ILLUMINAZIONE al palazzetto dello sport sono stati l’energia elettrica. La struttura è I lavori: 488mila euro bonificati il tetto della palestra DA LUNEDÌ 18 le società e il Centro sportivo italiano rientreranno in possesso del palazzetto dello sport. I circa 600 sportivi coinvolti, dalla prossima settimana potranno tornare ad utilizzare l’impianto bonificato dall’amianto. In più potranno contare su una un nuovo impianto audio e una illuminazione a led che permetterà un grande risparmio sulle bollette per
chiusa da metà ottobre quando sono iniziati i lavori per lo smaltimento delle 15-16 tonnellate di intonaco misto amianto che ricoprivano la volta del Salvatore Allende. L’importo totale dei lavori è stato di 488mila euro. La cifra rientrano nel pacchetto complessivo di un milione 400mila euro che il Comune ha potuto spendere nel 2015, in deroga al Patto di Stabilità, per la bonifica dall’amianto degli edifici pubblici. Oltre
Venturini (160 mila euro), 18 scuole (21 mila euro), 38 fabbricati (130 mila euro), alcun case coloniche (270 mila euro) e l’ex mattatoio con relativa demolizione (300 mila euro). Per Fano è stato un evento storico in quanto solo 4 città italiane sono riuscite a presentare progetti sull’amianto e ad ottenere la possibilità di spendere denaro in deroga al Patto di Stabilità. an. mar.
Il Palazzetto riapre nel segno della solidarietà Politici, giornalisti, preti e volontari si sfidano in un quadrangolare di volley per Federico LO SPORT CHE FU IL LIBRO DI BOIANI
Bomber pagati a spaghetti ATLETI Una delle passate edizioni del «Quadrangolare di volley della Befana». Quest’anno l’incasso sarà devoluto alla famiglia di Federico
di TIZIANA PETRELLI
POLITICI, giornalisti, preti e volontari... tutti insieme appassionatamente per il piccolo Federico, il bimbo affetto da morbo di Krabbe costretto a intraprendere costosissimi viaggi della speranza all’estero per curarsi, dal momento che in Italia non ci sono terapie efficaci per il suo male. Si rinnova sabato sera al Palazzetto dello Sport di Fano, il «Quadrangolare di volley della Befana» giunto alla sua quinta edizione. ORGANIZZATO dal gruppo genitori Sant’ Orso insieme alla Avis di Fano per raccogliere fondi da devolvere all’associazione «Una speranza per Federico» vedrà fronteggiarsi la squadra dei politici uniti senza distinzione di colore sotto la guida dell’assessore allo sport Caterina Del Bianco, la compagine di Avis-Pro Loco capitanata dal presidente dell’associazione genitori Piero Valori, quella dei giornalisti allenati dal decano Massimo Foghetti e infine i detentori del titolo 2014 ovvero i preti della diocesi, squadra fortissima che vanta anche la presen-
za di uno straniero (don Benjamin dalla parrocchia di Orciano). Oltre al momento di sport, ci sarà anche l’animazione per bambini con Tiro e Molla e un «getto» simbolico di dolciumi con l’arrivo dell’Ente Carnevalesca che (sostituendo la presenza della Befana) promuoverà il Carnevale di Fano alla vigilia della prima sfilata. L’appuntamento è per le 20.30 con il taglio del nastro ufficiale del rinnovato palazzetto Allende, alla presenza del sindaco e delle
LO SPETTACOLO Oltre alle partite ci saranno show di ginnastica artistica e le imitazioni di Mezzancella autorità. «C’È STATA una fortunata coincidenza – spiega l’assessore Del Bianco –. Quest’anno il tradizionale quadrangolare di volley della Befana non si è potuto fare nel periodo giusto perché il palazzetto era chiuso per i lavori di ristrutturazione e bonifica dall’amianto.
Volevo riaprirlo con una grande festa, perché il cantiere è ben riuscito: è migliorata l’acustica, l’illuminazione... è perfetto per lo spettacolo dello sport con i suoi 704 posti». Uno spettacolo nello spettacolo, per famiglie e bambini. «DOPO il taglio del nastro – aggiunge Valori – ci sarà l’esibizione delle ragazze dell’Aurora Ginnastica Ritmica che riproporranno a Fano lo spettacolo inaugurale della coppa del mondo di Ginnastica Ritmica. E nella pausa tra la prima fase e la finale del torneo ci sarà l’esibizione dell’imitatore Antonio Mezzancella, finalista del programma tv ‘Tu si que vales’: facciamo le cose in grandi, con lui portiamo a Fano 18 cantanti famosi in uno». Fischio d’inizio poi alle 21 allo slogan scelto dai Genitori di Sant’Orso e Avis Fano: «Vivi il lato sano dello sport», scritto uno striscione che sarà portato a mano dai bambini della scuola di Sant’Orso e poi rimarrà affisso alle pareti del Salvador Allende. L’ingresso è gratuito e l’offerta libera.
DOVEVA essere un agile libro per raccontare il calcio, specie quello di una volta, invece la fatica letteraria di Gianni Boiani, «Il mio calcio antico» (Digital Team, 2015, euro 10) è un libro su come grazie a questo sport, definito il più bello del mondo, si possa crescere e diventare uomini. Calciatore, allenatore (Vis Pesaro e Alma Juve Fano), docente all’Istituto d’arte di Fano, Gianni Boiani ha voluto dispensare in queste pagine tante piccole pillole di saggezza per coloro che intendono praticare il calcio o si accontentano solo discuterne: il calcio di ieri e quello di oggi, visto alla luce della sua lunga esperienza sportiva sui rettangoli verdi, ma anche negli spogliatoi e nella vita di ogni giorno. Figlio di un dirigente della società granata, Gianni Boiani ha percorso tutta la scala del sistema calcio, dalle squadre giovanili, ai dilettanti, al professionismo, quest’ultimo svolto insieme ad allenatore di grido, uno per tutti Francesco Guidolin, per poi dedicarsi negli ulti-
La copertina del libro
Boiani in veste di allenatore
mi tempi ad iniziative benefiche e di didattica sportiva nelle scuole e in diverse manifestazioni. Boiani ha, infatti, ideato e organizzato iniziative per promuovere i valori dello sport, inteso come rispetto dell’altro, integrazione sociale, tutela della salute, e come mezzo di espressione artistica e culturale. Oltre ai ricordi personali, non mancano neppure aneddoti e curiosità storiche, come quella, documentata, del trasferimento di un giocatore dall’Alma Juventus Fano alla U.s. Fermignanese in cambio di… una cassa di fischioni e spaghetti del Pastificio Falasconi! Si era nel 1949, da poco usciti dalla guerra, e un piatto di pasta per i giocatori valeva forse più di mille altre contropartite. «Il mio calcio antico» è, dunque, un libro bello, ricco di umanità che si legge d’un fiato e che serve pure per fare beneficenza, visto che il ricavato sarà devoluto al centro ippoterapico Itaca di Fano. s.c.
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«Area dell’ex distributore, sì al parco purché recintato E le auto vadano altrove» Noi Città boccia l’idea di lasciare posti ai parcheggi UN GIARDINO recintato, in modo che possa essere fruibile dalle famiglie senza la preoccupazione che i bimbi sfuggano al controllo dei genitori e si trovino in mezzo alla strada. Un ritorno al progetto originario, ma rivisitato perché sia funzionale ai tempi moderni e si adatti a tutto ciò che nel frattempo gli è cresciuto intorno. Ma soprattutto un «no» deciso a soluzioni ibride, quelle che le amministrazioni generalmente prendono per non scontentare nessuno, ma che non accontentano neppure i cittadini. E’ questo in estrema sintesi il pensiero della lista civica Noi Città espresso per bocca del presidente Marco Savelli che interviene nel dibattito, aperto dal Carlino, riguardo il recupero dell’area accanto alla scuola Corridoni in cui dal 1949 ad oggi c’è stato il distributore Eni-Agip (vedi foto al centro).
«BASTEREBBE confrontare la veduta di quell’area, prima e dopo la realizzazione del distributore, per non avere dubbio alcuno sulla scelta da fare» dice Savelli, ricordando che è da poco scaduta la concessione alla società che gestiva il distributore all’intersezione tra viale Gramsci e via Monte Grappa, fa-
del tipo: metà verde, metà parcheggi (come ha invece ipotizzato e suggerito l’assessore al Patrimonio, Carla Cecchettelli, ndr). Non sarebbero certo cinque posti auto in più a risolvere i problemi della sosta, mentre verde e alberi darebbero un’autentica boccata d’ossigeno». E’ oggettivamente un punto delicato della città, quello, già sovraccarico di traffico e parcheggi.
cendo tornare l’area nella disponibilità della città. «Quando si ripristina uno spazio urbano a lungo destinato ad una funzione diversa da quella originaria – sottolinea Savelli - è cosa corretta ripartire dal progetto originario. Al netto delle aree eventualmente necessarie per adeguare e rendere più funzionale la rotatoria (e la valutazione va fatta, adesso, congiuntamente al progetto di recupero dell’area) quel luogo va risistemato a verde, possibilmente secondo il disegno originario dell’architetto De Renzi e quindi, per favore, niente parcheggi. Siamo contrari a scelte di mediazione,
«SERVE un’area verde che abbia non soltanto una funzione estetica ma anche di tutela ambientale e di mitigazione dell’inquinamento – sottolinea Noi Città -. La scuola Corridoni è circondata da strade e ampie aree già dedicate alla sosta, fin troppo aggressiva rispetto all’edificio scolastico. Pertanto, a tutela della scuola ma ancor di più di tutti coloro che la frequentano e ne fruiscono, a cominciare dai bambini, è indispensabile ripristinare lo spazio verde, e sicuro, voluto da De Renzi, anche con qualche albero in più... e una barriera protettiva: che sia una siepe o una bella cancellata non importa. Basta che rendano più sicuri quei giardini che altrimenti resterebbero poco utilizzati come quelli già esistenti dall’altro lato della Corridoni». ti.pe.
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L’ASSESSORE CECCHETELLI
Il regolamento comunale impedisce di pubblicizzare il gioco d’azzardo. Faremo in modo di renderlo più incisivo»
IL CASO M5S INTERROGA: «NON ERA VIETATO?»
«Sull’autobus lo spot del centro scommesse» ALLARME sui messaggi pubblicitari che promuovono il gioco d’azzardo nel territorio comunale. A richiamare l’attenzione dell’Amministrazione comunale sono i 5 Stelle, a loro volta sollecitati dai cittadini. Ai grillini sarebbe infatti stata segnalata la «presenza sugli autobus (vedi foto) circolanti a Fano di messaggi pubblicitari che promuovono un centro scommesse (slot machinevideolottery-agenzia ippica)». I grillini chiedono conferma all’Amministrazione sulla circolazione, nelle strade di Fano, di «autobus con messaggi pubblicitari di un centro scommesse e se tali messaggi siano vietati dal regolamento comunale». I consiglieri Marta Ruggeri, Hadar Omiccioli e Roberta Ansuini ricordano che l’assessore al Commercio, Carla Cecchetelli, proprio in Consiglio comunale rispondendo ad
una loro interrogazione con cui suggerivano di vietare in maniera incisiva qualsiasi forma di pubblicità al gioco d’azzardo, aveva assicurato che tale divieto era già previsto nel regolamento comunale. «NEL NOSTRO regolamento comunale – conferma Cecchetelli – c’è un articolo che vieta la pubblicità del gioco d’azzardo, ma faremo in modo di renderlo ancora più incisivo». Cecchetelli assicura, inoltre, che l’Amministrazione comunale sta verificando se effettivamente ci siano autobus che circolano per Fano con tale pubblicità. Tra l’altro il Consiglio comunale, anche su sollecitazione dei 5Stelle, si sta impegnando nella lotta contro la ludopatia visto che il gioco patologico sta diventando una vera e propria emergenza sociale. an. mar.
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La fondazione La borgata di Metaurilia fu realizzata dal regime fascista dal 1934 in tre distinti lotti che diede alla fine 115 unità poderali ad altrettante famiglie di agricoltori
L’idea Per portare a termine il piano nazionale di bonifica lo stesso Mussolini donò 100mila lire a testimoniare la capacità colonizzatrice dell’Italia di allora
LE IMMAGINI La borgata di Metaurilia degli anni ’40, con le caratteristiche villette, molte delle quali hanno perso l’aspetto originario
«Valore storico oggettivo, il Duce non c’entra» Recupero di una casa di epoca fascista a Metaurilia, l’assessore Mascarin: nulla in contrario di TIZIANA PETRELLI
L’APPELLO a salvare le testimonianze dell’architettura razionalista fanese era già stato lanciato circa 10 anni fa, ma l’allora amministrazione comunale lo lasciò cadere nel vuoto. E dire che quella volta c’erano i soldi svincolati dal patto di stabilità. «NULLA in contrario riguardo al recupero delle villette di Borgo Metaurilia – dice l’assessore alla Memoria, Samuele Mascarin –: rappresentano un valore storico oggettivo e non un monumento che richiama il Regime. Sono un’opera di pregio e valore a prescindere dal periodo storico in cui sono state realizzate. Quali risorse finanziarie possa comportare un’opera di recupero e se il Comune sia in grado di realizzarlo e in che tempi però lo ignoro. Non ne abbiamo ancora mai parlato». Lapidario, invece, Paolo Pagnoni, presidente Anpi della sezione Leda Antinori Fano: «Non mi interessa parlare di queste cose», taglia corto. Mentre favorevole al recupero è Carlo Moscelli, memoria storica della città, che spera che «non ci siano critiche ed opposizioni» verso «la ricorrente ipotesi di conservare com’era almeno una delle casette della borgata ru-
IL DIBATTITO Tracce dell’architettura razionalista del Ventennio: è giusto salvarle? rale di Metaurilia», dibattito rilanciato dalle colonne di questo giornale. «Credo che di non ristrutturate ne siano rimaste solo un paio – dice Moscelli a proposito delle villette di Borgo Metaurilia -. Spero non ci siano oppositori su questa ipotesi-proposta visto che esiste una corrente di pensiero per la quale tutto ciò che sa di fascismo è male, brutto, riprovevole e da
cancellare. Eppure basterebbero solo alcuni esempi per dimostrare il contrario per il brutto (scuola Corridoni, Vittoria Colonna) ed una botta di conti per dimostrare che per Fano si fece e si spese più nel Ventennio che dal 1946 ad oggi». SNOCCIOLA un po’ di cifre, Moscelli, che a casa ha archiviati un sacco di documenti. «Tenete presente che 1.000 lire degli anni Trenta per l’Istat corrispondono a 2.000 euro di oggi, per altri a 4.000 – dice -. Ebbene durante il ventennio fascista a Fano furono spesi 8.735.000 lire in opere stra-
ALLARME ALLE 17
Resta chiuso in casa Paura per un bimbo SGOMENTO ieri per una nonna, che ha temuto per il nipotino. Erano le 17 quando la donna è uscita sul pianerottolo in via Gentile da Fabriano. Il vento ha fatto sbattere la porta che si è chiusa con le chiavi inserite all’interno. In casa, davanti alla tv, un bimbo di 2 anni che non si è neppure accorto di essere rimasto solo, tanto sono stati tempestivi i pompieri.
POLITICA DELVECCHIO AVVERTE. INTANTO È BUFERA SU ANSUINI
«Rincicotti&Orciani, tutto inutile: è prescritto» «ANSUINI si dimetta da presidente della Commissione Controllo e Garanzia: è stata scorretta». E’ il consigliere d’opposizione Stefano Aguzzi (La Tua Fano) a suggerire alla collega di Fano 5 Stelle, anche lei dell’opposizione, di lasciare la guida della Commissione. «Ha reso pubblica la relazione sulla Rincicotti&Orciani (nella quale si chiede alla giunta e al consiglio di valutare eventuali azioni risarcitorie ndr) senza averla prima condivisa con la Commissione». «Quella è la sua visione delle cose ed è estremamente scorretto che Ansuini – incalza il consigliere Riccardo Severi (Noi Città) – abbia inviato la relazione
alla stampa senza prima averla condivisa con la Commissione. Chiederò alla segretaria generale se il suo comportamento sia rispondente alle regole di funzionamento della Commissione e del Consiglio comunale al quale deve rispondere». «E’ solo can can mediatico perché gli atti – aggiunge Davide Delvecchio (Udc) – sono tutti prescritti. In ogni caso Ansuini non è un giudice e non scrive sentenze». «Non ha redatto una relazione – conclude Alberto Santorelli (Progetto Fano) – ma delle indagini preliminari. Da tempo sostengo che i 5 Stelle devono fare i concorsi per entrare in magistratura».
dali (fra le quali 3 milioni per il ponte sul Metauro e 1.120.000 per il cavalcaferrovia Colombo); 3.150.00 lire per i danni causati dal terremoto del 1930; 620.000 lire in acquedotti». La Borgata rurale Metaurilia, 115 case, costò 3.316.000 di lire; la scuola elementare «Corridoni» 1.155.000; l’ex Vittoria Colonna 1.900.000; le Maestre Pie Venerini 452.000, solo per citarne alcuni.«Nel Ventennio – conclude Moscelli - Fano ottenne dal Ministero dei Lavori Pubblici l’ampliamento del porto, la costruzione dello scalo d’alaggio e l’arginatura a difesa del fiume Metauro. L’Azienda Autonoma Statale della Strada asfaltò la Flaminia e l’Adriatica e costruì numerose case cantoniere. L’amministrazione provinciale di Pesaro-Urbino oltre al ponte sul fiume Metauro costruì il Dispensario antitubercolare all’Ospedale Santa Croce». NEGLI ULTIMI 20 anni, invece, a parte recuperare il Teatro della Fortuna, allestire la Memo e inaugurare la Pinacoteca San Domenico... Fano ha fatto ben pochi passi in avanti e tanti indietro. Tant’è che il consigliere regionale Mirco Carloni spesso dice che «Fano è la città delle ex», l’ex Caserma, l’ex Vittoria Colonna, l’ex Hotel Vittoria, l’ex campo d’aviazione, l’ex tribunale...
POLITICA / 2 BENE COMUNE LANCIA L’ALLARME: IL RISCHIO È PERDERE I FONDI REGIONALI
«Ambito sociale, è il momento di decidere»
GLI ESPONENTI Da sinistra: Carlo De Marchi e Matteo Giuliani di bene Comune
MENTRE il Comune è alla ricerca di quale modello utilizzare per l’Ambito sociale 6 di cui è capofila, Bene Comune la scelta l’ha già fatta: quella della associazione tra Comuni. Di «Come funziona un ambito che funziona» si palerà venerdì a Casa Nazareth dalle 16,45 in poi analizzando l’esperienza dell’Ambito sociale 1 di cui è capofila Pesaro. Un incontro aperto alla città a cui darà il suo contributo Giuliano Tacchi, docente
universitario, già coordinatore dell’Ambito 1. Per Bene Comune, la presentazione dell’appuntamento di venerdì, che arriva dopo due incontri su welfare che si sono svolti nel 2015, è anche l’occasione per stigmatizzare la disattenzione dell’Amministrazione di centro sinistra sul tema dell’Ambito sociale. «Occorre procedere al più presto – sottolineano Carlo De Marchi e Matteo Giuliani – alla definizione del piano d’ambito e ai tavoli di concertazione. Se l’Ambito non
funziona il rischio è di perdere i finanziamenti regionali: così è avvenuto per Il Dopo di Noi». Proprio sull’Ambito e sulla sua gestione per De Marchi, la giunta Seri ha mostrato tutta la sua debolezza politica: «Prima ha riconfermato la precedente coordinatrice d’Ambito, poi l’ha licenziata. Prima ha emesso un bando per il nuovo coordinatore, poi l’ha ritirato nominando un supplente pro tempore». an.mar.
PESARO GIORNO E NOTTE 19
MERCOLEDÌ 13 GENNAIO 2016
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MUSICA
ATTESI A sinistra, “Chili Vanilla Jazz” atteso per il prossimo 7 aprile. A destra, Piero Tonolo, che sarà presente domani. In basso, l’Osteria Caicco, dove si tengono tutti i concerti di jazz
Il Fano Jazz Network si allea con Puglia Sound Risultato? Strepitoso In arrivo da domani una serie di ottimi concerti – FANO –
LA STORIA del jazz di ieri riletta oggi attraverso un pianoforte siciliano e un’icona del sax italiano, accompagnati da una sezione ritmica solidissima. Riparte con Dario Carnovale Quartet featuring Pietro Tonolo, il nuovo calendario di appuntamenti per gli appassionati del Jazz Club. A salutare questa prima parte, che si snoderà da domani (ore 21,30) al 7 aprile attraverso sette concerti, un nuovo importante protocollo d’intesa: quello con Puglia Sound che investe per promuovere musicisti e progetti pugliesi. SEDE DEI CONCERTI sarà ancora una volta l’Osteria del Caicco, in via Arco d’Augusto 53b, con la quale il Fano Jazz Network rinnova una proficua collaborazione. «Il Jazz club riparte dal presupposto di proporre del buon jazz italiano valorizzando i giovani musicisti – spiega il direttore artistico, Adriano Pedini –. Ecco dunque il primo appuntamento del cartellone: Dario Carnovale (pia-
no); Pietro Tonolo (sax); Lorenzo Conte (contrabbasso) e Giancarlo Bianchetti (batteria)». SI TRATTA del primo concerto del 2016 organizzato da Fano Jazz Network che ha archiviato un 2015 entusiasmante con oltre 50 appuntamenti, 265 musicisti provenienti da tutto il mondo e oltre 20mila presenze nelle varie inizia-
tive: Fano Jazz By The Sea; le rassegne Jazz ‘in provincia e Jazz Club; Rocca in Jazz e i concerti Gospel. «Numeri che accompagnano anche il traguardo dei 20 anni di attività di Fano Jazz – aggiunge Pedini – che, per la sua longevità e le proposte musicali, è diventato uno dei Jazz Club più importanti d’Italia». Il tradizionale cartellone invernale con gli ap-
puntamenti del giovedì alle 21,30 prosegue giovedì 28 gennaio con l’imperdibile concerto con Andrea Sabatino Hammond Quartet, un nuovo quartetto capitanato dal virtuoso trombettista Andrea Sabatino, dove il linguaggio bop e del jazz moderno si fondono. Giovedì 4 febbraio 2016, sarà la volta del Riccardo Arrighini New Trio, formazione che ha inciso ben 8 cd, quasi sempre composizioni di Arrighini, a sottolineare la sua esigenza di attingere ciclicamente alla sua naturale ispirazione per tentare nuove strade e crescere. Giovedì 18 febbraio in scena sarà il Bartoli-Bedetti-Frattini Trio che proporrà il progetto Custom set up by myself (suite per un orto sinergico) una proposta di jazz contemporaneo con una perfetta fusione di linguaggi fra tradizionale ed innovativo. Giovedì 3 marzo altro progetto in collaborazione con Puglia Sound: Kekko Fornarelli Trio e la presentazione del disco Outrush che fonde in un equilibrio raffinato una esclusiva molteplicità di elementi sonori, conta-
minazioni e visioni. Giovedì 17 marzo Mission Formosa, formazione internazionale con Giuseppe Bassi (c.basso); Kuan Liang Lin (batteria); Gaetano Partipilo (sax); Francesco Lento (tromba); Shen Yu Su (sax); Mike Tseng (piano). LA BAND si propone di percorrere un ponte culturale che unisce l’Italia a Taiwan. Giovedì 7 aprile ultimo concerto con Chili Vanilla, trio internazionale che vede schierati: Synne Sanden (voce); Steffen Grandy (tuba) e Siv Oyunn Kjenstand (batteria). La loro musica può essere descritta come avanguarde-pop, da improvvisazione e paesaggi sonori cacofonici a groove accessibili. Tiziana Petrelli Info: Osteria Del Caicco, ingresso con Drink Card: intero 15 euro ridotto a 10 per possessori MJC. Prenotazione/info: Fano Jazz Network 0721 803043; cell: 342 0601568 – WhatsApp 345 8499947.
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