Info News marzo - aprile 2014
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Allien Warrior
Pipz 1
Carri armati CH
Porsche 911 GTI
INFO NEWS AMT
Weekend Piemontese Giubileo IPMS/ZH
VOL. 3 / 3-4 / 2014 Con questo formato si vuole dare una nuova immagine d’informazione all’interno della nostra associazione.
Troverete novità modellistiche tratte dal web, curiosità, modelli costruiti, impressioni, storie e informazioni per manifestazioni e gite. La pubblicazione è bimestrale in modo di curarne una certa qualità.
Corso di modellismo per bambini Swiss Modell Show
Tutti i soci AMT ne sono partecipi con i loro inserti informativi.
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Una piccola delegazione ha partecipato alla festa organizzata dalla sezione IPMS/Zurigo per commemorare il giubileo della loro sezione.
Introduzione Cari soci ci siamo, mancano 21 giorni alla manifestazione di Locarno 2014 denominata Cielo aperto che si terrà dal 22 maggio al 1 giugno presso l’aerodromo. Tutto e quasi fatto, dopo un anno di preparativi, siamo pronti ad esporre i nostri modelli per rappresentare la storia della nostra aviazione militare. L’invito è stato esteso a tutti i soci attivi AMT in modo che possano anche loro contribuire a rendere qualitativo con i loro modelli l’esposizione. In attesa di questo evento non siamo rimasti sugli allori ma siamo riusciti ad organizzare un corso di resina presso il socio Walser a Mendrisio e un corso di modellismo per bambini.
Inoltre una gita di due giorni in Piemonte ha permesso un incontro conviviale con l’IPMS di Modena e l’AMT. Altro si sta preparando per rendere sempre attrattivo e dinamico il nostro tempo libero, naturalmente senza eccedere troppo. Il mio invito a tutti è di essere partecipi alle nostre attività con i vostri amici e famigliari in modo da divulgare la nostra passione modellistica. Comunico inoltre partenze e arrivi di soci attivi. La nostra speranza però è che chi ci ha lasciati un giorno ritorni e che il numero di soci aumenti. Rinnovo il mio invito a trovarci tutti a l’Air Show di Locarno, vi aspetto numerosi. GRAZIE
Sulmoni Marco pagina 03
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Porsche 911 GTI Modello costruito da Sandro Lüdi
Modello Tamiya, Porsche 911 GT1 in scala 1/24 nr. ITEM 24186. Il bolide prese parte alla gara di lunga distanza, la 24 ore di Le Mans nell’anno 1996.
Come detto l’autovettura prese parte alla più prestigiosa gara delle lunghe distanze la quale dà spettacolo dal lontano 1923.
Dopo il ritiro dalle competizioni avvenuto il 1988 la Porsche decise di rientrare nelle grandi gare con una 911 GT1 e lo fece con la regina delle corse, la 24 ore di Le Mans. Il veicolo partendo dalla base di una 911 è stato modificato per le competizioni pure, una macchina super sofisticata. La carrozzeria abbassata e liscia è il risultato di un duro lavoro nella camera del vento, e la presa d’aria sul tetto con i due sfoghi sul retrotreno aumenta ad ottimizzare l’aerodinamica.
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La vettura monta un motore Boxer da 3.2 litri a 6 cilindri, con due turbocompressori ed è capace di generare più di 600 cavalli, il tutto raffreddato a liquido.
Malgrado i soli 8 mesi di sviluppo, all’arrivo della gara di Le Mans le due sportive costruite portarono a casa un prestigioso secondo e terzo posto. La sfida più grande…. era quella di incollare le grandi decals!!
Il sistema frenante è composto da dischi in carbonio con sistema ABS i quali devono fermare 4 slicks da gara montati su cerchi da 18 pollici.
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I “carri armati svizzeri” Situazione tra il 1920 ed il 1950 Durante la seconda guerra mondiale l’esercito svizzero possiede un contingente minimo di carri armati, acquistati a partire degli anni ’20 soprattutto per studiarne le potenzialità di combattimento e quindi individuare un carro idoneo al territorio elvetico. Tra questi vi sono 2 Renault FT17, primo carro leggero con torretta centrale rotante, 6 carri inglesi Vickers MkII e 24 Praga LTL-H. L’esercito, che ha quale scopo primario la difesa del territorio, investe la maggior parte delle sue risorse nella costruzione ed il mantenimento delle Fortezze di artiglieria e di fanteria che coprono l’intero territorio, ma è consapevole che nelle nuove dottrine di combattimento il carro armato gioca un ruolo dominante. Cacciacarri Skoda-Hetzer G13 Di conseguenza, nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale, si interviene acquistando una flotta di 158 cacciacarri Skoda-Hetzer G13. Più difficoltoso, per vari aspetti, la scelta di un carro pesante da combattimento che mira, tra le possibili soluzioni, ai carri sovietici Stalin III e T34 oppure l’americano Patton M47 o l’inglese Centurion.
Il “carro svizzero”: KV30, Pz58 e Pz61 Nel 1951, per dotarsi di una prima truppa corazzata omogenea, vengono acquistati 200 carri leggeri francesi AMX13, agili ma poco protetti. Nel frattempo continua la non facile ricerca di un adeguato carro da combattimento di categoria media o pesante, vengono acquistati per studi e valutazioni alcuni carri (tra cui 2 M47 Patton) ed in parallelo inizia la stesura AMX-13: can 7.5 cm, mitr 7.5 mm dei requisiti per un eventuale carro Nazionale costruito “su misura” in grado di far mantenere alla Confederazione una marcata indipendenza per quanto riguarda la ricerca, lo sviluppo e l’approvvigionamento di materiale Pz58: can 8.4 cm, can coassiale 20 mm, mitr 7.5 mm bellico. Nel 1954 è pronto un prototipo di carro medio, il KV 30, simile all’M47 Patton ma più prestante e anche rispettoso delle condizioni desiderate riguardanti peso, potenza, larghezza e arma. Consapevoli dei lunghi tempi di realizzazione di altri prototipi, nel 1955 vengono acquistati 100 carri pesanti Centurion Mk III armati con cannone da 8.4 cm e inizia, presso le officine federali di Thun, la realizzazione di 2 carri armati, denominati “Panzer 58” uno armato di un cannone da 9 cm, e l’altro di un cannone da 8.4 cm, oltre che un cannone coassiale da 20 mm e una mitragliera da 7.5 mm. pagina 06
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Sulla base dei risultati positivi avuti con questi due carri si decide di costruire una prima serie di 10 Pz58. Quale arma principale viene provato un cannone da 10.5 cm. Segue un lotto di 150 carri, con lievi modifiche rispetto al Pz58, denominati “Panzer 61”. Il Pz61 adotta il cannone da 10.5 cm, molto moderno per l’epoca, scelto dopo aver ancora testato anche il cannone da 9 cm. Il Pz61 mantiene il cannone automatico Pz61: can 10.5 cm, can coassiale 20 mm, mitr 7.5 mm coassiale da 20 mm e la mitragliatrice esterna da 7.5 cm. Ciò rappresenta una potenza di fuoco non indifferente per un carro ben protetto e veloce, soprattutto nei confronti dei carri coevi. In attesa della costruzione e fornitura dei Pz61, altri 100 carri Centurion Mk V usati e 100 Centurion Mk VII nuovi vengono acquistati e modificati negli arsenali Svizzeri adottando il cannone da 10.5 cm. Nel frattempo la continua evoluzio- Centurion Mk V: can 8.4 cm, mitr 7.5 mm ne tecnologica dei carri da combattimento, fa precocemente “invecchiare” il Pz61 rendendo imperativo un ulteriore sviluppo del progetto del carro svizzero.
Il Pz68 e i suoi punti deboli Nel 1966, terminata la fornitura dei Pz61, si da inizio alla realizzazione di una nuova generazione di carro che, oltre a numerose modifiche, è più potente, dispone di un rinnovato sistema di cambio e sterzo, ha un più elaborato sistema di puntamento e, soprattutto, il cannone da 10.5 cm riceve uno stabilizzatore che ne migliora notevolmente le capacità di combattimento in movimento. Questi carri, prodotti in 170 esemplari, prendono il nome di Panzer 68 ed hanno come base lo scafo e la torretta del Pz61. I cingoli vengono dotati di tamponi in gomma per migliorare la tenuta su strada. Purtroppo, una parte delle modifiche apportate, generano alcune incompatibilità di progetto che danno il via a diverse gravi anomalie. Queste, oltre a rallentare la produzione del Pz68, ne fanno diminuire la fiducia relativa alle potenzialità e l’efficacia in combattimento. Di questi problemi, i più evidenti sono: - l’impianto radio influisce sullo stabilizzatore dell’ arma generando irregolarità di funzionamento; - il sistema di ventilazione e riscaldamento provoca sbalzi di tensione che interferiscono con il congegno elettrico di sparo; - la nuova trasmissione non dispone di congegni che impediscano l’inversione involontaria del senso di marcia, portando a rotture del cambio o del sistema di conversione sul posto; - l’abitabilità della torretta è sempre più limitata: nonostante la sostituzione del cannone coassiale da 20 mm con una Mg51, la presenza dello stabilizzatore e i nuovi dispositivi aggiunti fanno notevolmente diminuire lo spazio a disposizione. Pz68: can 10.5 cm, mitr coassiale 7.5 mm, mitr 7.5 mm
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Modellausstellung 26./27. April 2014 Festa per il giubileo della sezione IPMS / Zurigo
Delegazione AMT presente alla manifestazione con modelli di aerei, carri e qualche informazione inerente la nostra attività. L’ambiente si è dimostrato rilassato e l’affluenza di pubblico abbastanza buona.
Bellissimi i modelli di aerei della prima guerra mondiale in scala 1/32 prodotti dal proprietario del negozio di modellismo Passion Model di Friborgo. Ottima l’accuratezza dei dettagli e delle rifiniture . In quel momento ti vien voglia di costruire.
Modelli di aerei in tutte le scale e in alcune occasioni la presenza di kit mastodontici, ben costruiti e curati nel dettaglio, Trumpeter in scala 1/32 , cosa dire? Tutti belli….. pagina 08
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I diorami non potevano mancare dove anche qui a farla da padrone sempre la cura nella costruzione, la verniciatura e il contesto.
Qualità sempre alta, le croci svizzere fanno sempre una bella scena.
Non potevano mancare le auto con i loro diorami. pagina 09
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Qui non ho parole, le immagini si commentano da sole. Il Morane è da definirsi al massimo livello di creazione. Naturalmente senza tralasciare gli altri modelli. Pazzesco….
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Introduzione Alien Warrior è uno dei protagonisti alieni tratto dal film Aliens-Scontro finale apparso al cinema nel 1986. Questo film é il secondo episodio della famosa serie cinematografica nata nel lontano 1979 dal film Alien, un vero cult per gli amanti del genere horror/fantascienza. Aliens-Scontro finale doveva essere l’episodio conclusivo ma il grande successo ha dato il via alla produzione di altri due episodi: Alien 3 e Alien - La clonazione. In questo film non c’è solo un alieno a seminare il terrore ma grazie ai primi e sofisticati effetti speciali gli alieni sono più numerosi e orribili. Queste creature creano, sul pianeta LV-426 in cui vive una colonia umana di terra formati, una sorta di nido. Si riproducono utilizzando i coloni come ospiti per i loro embrioni e l’arrivo di una squadra di soccorso dei marines spaziali da il via al film. La squadra dei marines soccombe davanti alla superiorità numerica degli alieni e solo una spaventosa esplosione nucleare, che stermina il nido alieno, e una rapida fuga, salva i superstiti della spedizione ma il finale è inquietante e non lo racconto… vedere per credere!
Il modello Il modello è prodotto dalla ditta Elfin ed è costituito da due pezzi: l’alieno e il piedistallo su cui poggia. L’alieno è composto da diverse parti in resina mentre il piedistallo è formato da un blocco unico in resina. Da notare, aggrappato alla parete nel piedistallo, l’embrione xenomorfo dell’alieno. La parte su cui poggia il piedistallo è auto costruita e aggiunta successivamente. Volevo alzare il modello dando slancio alla struttura. L’ho creata usando un contenitore di plastica a cui poi ho appoggiato e fissato le altre due parti (piedistallo e alieno). Per ricoprire il contenitore e ricreare un ambiente fantascientifico ho applicato alle parteti diversi oggetti: scarti di plastica, fili metallici ecc..
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Volevo alzare il modello dando slancio alla struttura. L’ho creata usando un contenitore di plastica a cui poi ho appoggiato e fissato le altre due parti (piedistallo e alieno). Per ricoprire il contenitore e ricreare un ambiente fantascientifico ho applicato alle parteti diversi oggetti: scarti di plastica, fili metallici ecc.. Colorazione Il principale problema è stato capire la colorazione dell’alieno. Dal film non si comprende chiaramente in quanto le scene sono girate prevalentemente in un ambiente molto scuro. Quindi ho dovuto basarmi su foto e fermi immagine del film. Inoltre ricreare una “pelle aliena” non è cosi evidente.
Finite le sfumature di base ho dipinto le parti anatomiche interne con del color viola scuro in modo da creare un contrasto tra le parti interne ed esterne dell’alieno. Con un pennello fine ho dipinto, sulle parti bianche del corpo, delle vene di colore viola scuro in modo che si vedessero in trasparenza. Infine con l’aerografo ho dato una base di lacca lucida della Model Master - Testors in modo da ottenere un aspetto viscido della pelle. Un successivo lavaggio con china blu scura ha dato un ulteriore effetto di pelle aliena. Infine con il silicone trasparente ho ricreato le parti viscide e la saliva che l'alieno emette dalla bocca. Per quanto riguarda il piedistallo e il supporto inferiore auto costruito ho applicato una colorazione scura (nero e grigio scuro) sfumata poi con il co-
L’Alien è colorato usando principalmente il nero ed il bianco. La colorazione è interamente eseguita con l'aerografo, utilizzando i comodi colori della Model Master - Testors. Ho applicato un fondo di colore nero e successivamente ho sfumato le parti più esterne con il colore bianco, cercando di dare una profondità al modello.
lore grigio chiaro. Per dare alla struttura un aspetto invecchiato ho eseguito diversi lavaggi con colori ad olio (marrone scuro e terra di Siena).
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17-18 maggio CHIASSO/TI http://www.swissmodelshow.ch/
L’evento per appassionati e per chi deve ancora scoprire il fantastico mondo del modellismo statico e dinamico. Hobby e passione a 360° pagina 13
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Ferdinando Marcati scrive:
Ai partecipanti è stato richiesto un minimo di materiale personale vedi grembiule, guanti, pinzette, forbici, cutterino ma per il resto tutto è stato fornito compreso nel prezzo di iscrizione vedi kit del MIRAGE, colla, pennelli, colori e base di supporto del modello.
Il gruppo genitori Carvina in collaborazione con l’AMT organizza:
“Modellismo - Aereo Mirage svizzero” Il mese di Febbraio ha visto l'AMT impegnato in un corso di modellismo per bambini (8-12 anni) organizzato con l'Associazione Genitori Carvina che ci ha contattato tramite una delle famiglie associate la quale sapeva di questa mia passione grazie soprattutto ai nostri rispettivi bambini anche loro attirati dal modellismo. Abbiamo richiesto un numero massimo di partecipanti limitato ad 8, visto lo spazio e le risorse disponibili per il corso, e devo dire che eravamo abbastanza curiosi di quale sarebbe stato il numero finale di iscritti; con grande sorpresa e soddisfazione per tutti gli 8 posti sono stati coperti già nei primi giorni dopo la pubblicazione della locandina .
Il club si è dimostrato subito entusiasta dell'iniziativa e grazie ai preziosi consigli derivati da esperienze simili fatte nel passato abbiamo proposto il programma che si è articolato proponendo 4 lezioni di 3 ore ciascuna e l'esecuzione di un modello uguale per tutti i partecipanti: il MIRAGE IIIS della pattuglia aerea Svizzera. Come kit si è scelto quello della Italeri in scala 1:48. La scelta del modello è stata dettata da diversi fattori, ovviamente Svizzero visti anche i 100 anni delle forze aeree, semplice nella sua colorazione (visto che si trattava di un corso di primo livello) ma nello stesso importante, dettagliato e anche bello da vedere una volta completato.
Così ci siamo ritrovati subito al completo con i nostri entusiasti modellisti in erba: ISAIA, ANDREA, CARLO, RAPHAEL, ALESSANDRO, RYAN, COSIMO, PIETRO. Il primo incontro lo abbiamo dedicato ad una breve storia del MIRAGE e delle forze aere Svizzere passando poi subito ad occuparci del cockpit (montaggio e colorazione). I successivi due incontri si sono concentrati sul montaggio di fusoliera e gruppo carrelli. L'ultimo incontro doveva essere per completare la colorazione, aggiungere le decals e finire il modello su le basi preparate dal club da materiali di riciclo. Purtroppo, i 4 incontri non sono stati sufficienti anche con qualche "compito a casa" allora ci siamo resi disponibili, per chi volesse, per un'ulteriore sessione. pagina 14
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di secondo livello e dalle risposte ricevute sembra che anche i ragazzi ne vadano entusiasti e sono interessati a continuare. A parte i ragazzi PIETRO, COSIMO, RYAN, ALESSANDRO, RAPHAEL, CARLO, ANDREA ed ISAIA che ringraziamo di cuore un grazie va anche al nostro presidente Dario Shaps ed al Carlo Togni che hanno dato il loro contributo per tutti e 5 i pomeriggi; un grazie anche a Fabio Re per l'aiuto
I risultati dei lavori (vedi alcune delle foto ricevute e fatte durante l'ultima giornata) sono stati tutti di alto livello ed ogni ragazzo ci ha messo tanta passione considerando che l'impegno (tre ore piene senza pausa) era pesante viste le tempistiche ed il modello comunque molto dettagliato. Per noi è stata un'esperienza bella e divertente; colori rovesciati sul tavolo, pezzi persi e ritrovati (non sempre), carrelli che ogni tanto andavano a spasso da soli, punte del MIRAGE che si spezzavano di tanto in tanto; ma alla fine ci sono arrivati in fondo ed i 7 MIRAGE "hanno preso il volo". Dico 7 perché uno dei partecipanti si è dedicato ad un modello "personalizzato" una bellissima FORD BENETTON F1 della Tamyia.
della sessione straordinaria (la quinta non prevista dal piano iniziale); e chiaramente un grazie per finire all'associazione genitori Carvina.
Visto il successo di questa prima esperienza con l'associazione genitori Carvina stiamo già pensando (e ne abbiamo parlato) per un corso pagina 15
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PiPz 1 mit Inneneinrichtung Novità dalla Perfect Scale Modellbau in scala 1/35 composto da parti in resina, plastica, fotoincisioni al costo di Euro 178.-. Lo trovate anche su Modellbau-Köenig.de pagina 16
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Testo di Marco Mai A metà marzo la collaborazione AMT-IPMS Modena-IPMS Torino, che ha funzionato egregiamente nell’organizzazione delle gite ai forti del Gottardo e alla collezione Campanini di Fidenza lo scorso anno, ha programmato una trasferta in Piemonte con un programma abbastanza intenso. Prima tappa a Torino: Come dice l’insegna, Amati Modellismo. Uno dei pochi negozi di modellismo degni di questo nome che siano rimasti nell’Italia del Nord. Qui alcuni partecipanti hanno dato fondo alle scorte di Euro e sono usciti più poveri ma felici… Essendo partiti nel primo pomeriggio da Lugano, dopo lo shopping modellistico avevamo un certo languorino e grazie alle indicazioni dell’amico Edoardo Rosso, ci siamo recati a Chivasso, a una quindicina di chilometri a est di Torino per una cena a base di specialità piemontesi. L’immagine coglie la soddisfazione dei partecipanti dopo una porzione smodata di fritto misto alla piemontese !!
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La mattina seguente ci siamo recati a Pinerolo, questa volta a nord di Torino, per visitare il Museo Storico dell’Arma di Cavalleria dell’Esercito Italiano.
Pinerolo è stata la città dove aveva sede già dall’ottocento la scuola di applicazione di cavalleria dell’esercito sabaudo e la tradizione dell’arma è ben conservata in questo museo che ha sede nella caserma dove si è svolta la storia della cavalleria italiana, che ha tuttora reparti operativi, naturalmente con mezzi blindati… Confesso di essere rimasto molto sorpreso dallo stato impeccabile di manutenzione e presentazione delle collezioni. Abituato a frequentare caserme italiane in condizioni pietose, Musei con reperti che non sono stati spolverati dai tempi della campagna d’Africa, (il famoso Museo Egizio in primis…), le vetrine ben lucidate, i ripiani senza un granello di polvere, la gentilezza dei militari in servizio a Pinerolo mi hanno commosso. Il museo si sviluppa su tre piani: al piano terra in posizione un po’ sacrificata ci sono i mezzi: un carro leggero L33, due blindo M8 Greyhound, un Halftrack, un M24 Chafee, un M113 ed una AB41 completamente sventrata da un colpo ricevuto appena sotto la torretta, alcune moto ed una stanza con alcune carrozze e carri molto affascinanti.
Ai piani superiori troviamo le vetrine con le uniformi, berretti, caschi e materiale vario di tutte le epoche. La foto riproduce la stanza delle guerre coloniali con un soldato che opportunamente cavalca un dromedario ! E’ presente anche un’enorme quantità di figurini, dono di alcuni privati, particolarmente interessanti e scenografici i plastici della battaglia di Waterloo (un soggetto irresistibile per qualsiasi figurinista) e un esposizione che ripercorre la storia del soldatino da fine ottocento ad oggi.
Trattandosi di un museo ufficiale dell’Esercito Italiano viene particolarmente valorizzato il contributo dei caduti piu’ valorosi decorati con le medaglie al valor militare. Particolare spazio viene dedicato ad Amedeo Guillet, ufficiale del Regio Esercito che dopo la caduta delle colonie continuo’ a combattere dietro le retrovie inglesi con il proprio gruppo di fedelissimi soldati indigeni, senza mai essere catturato. www.museocavalleria.it pagina 18
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Al pomeriggio dopo un’altra sosta gastronomica (non dite che pensiamo solo a mangiare, io sono a dieta…. ) siamo rientrati a Torino per visitare il Museo dell’Automobile dedicato all’Avvocato Giovanni Agnelli.
Fortunatamente il museo ha potuto beneficiare dei fondi messi a disposizione dal governo italiano in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia nel 2011, che hanno consentito una ristrutturazione completa dell’edificio e degli allestimenti. Precedentemente rientrava a pieno titolo nella categoria dei posti polverosi di cui si diceva prima. La storia dell’automobile viene ripercorsa esponendo esemplari unici, come l’Itala del raid ParigiPechino del 1907, e le auto usate tutti i giorni dalle persone normali. Non vengono trascurate le auto da corsa con una esposizione molto scenografica di vetture campioni del mondo F1, soprattutto degli anni 50 e 60. Una critica che mi sento di fare è quella alla oscurità del museo. E’ vero che il risultato è suggestivo ma da un lato è impossibile fotografare, a meno di avere attrezzature professionali, e dall’altro l’illuminazione con fari sport sulle singole vetture non consente di apprezzarle completamente. A questo proposito vedete la foto che ho fatto alla gloriosa Alfa 33 TT12 del 1975 ! Dopo un paio d’ore trascorse ad ammirare queste magnifiche auto, siamo rientrati in Svizzera felici di aver passato due giorni con amici con i nostri stessi interessi.
La “griglia di partenza” delle vetture di Formula 1, in primo piano la Alfa Romeo 179B del 1981 (foto Museo dell’Auto).
Da sinistra a destra: TARF-Gilera Bisiluro 1951, Moto Guzzi Nibbio II 1955, Lancia D24 1953.
Alfa Romeo 33 TT12 1975 Alfa Romeo P12 1930 Mercedes Benz RW196 1954 pagina 19