Amo 4 - N. 8 settembre 1285
Comitato Regionale
Periodico mensile della Coop Lombardia Comitato di Redazione Antonio Bertolini, Sergio Ferrario Sergio Ghifinghelli, Lidia Lommi Oddino Magnani, Daniele Moltrasio, llgo Pinferi, Enrico Rossi, Adolfo Scalpelli, Elio Sosani, Alberto Terzi. Gibrgio Voua Direttore responsabile Adolfo Scalpelli
Lombardo impaginazione: Franco Malagut Maria Rosa Torri Disegni: Marina Vecchi Editrice Coop Lombardia Viale Farnagosia• 75 20142 Milano - Tel. 84.65.846
Ragionando di prezzi e inflazione L'autunno che sia per iniziare non nasce sotto foschi presagi. Diverse ci•istanze favorevoli compensano la modesta svalutazione estiva della lira, peraltro goffamente guiti= dalle autorità monetane del nostro paese. Nel settore alimentare gli aumenti dei prezzi alringrosso alla fine di agosto non raggiungevano il 5 per cento nspetto allo stesso periodo dell'anno passato. Al dettaglio gli incrementi sono stati superioni, ma se non intervengono fatti nuovi, sarà difficile alla fine di dicembre contare un'inflazione superiore al nove per cento. Seppure più alta della previsione del sette per cento, a suo tempo indicata nei programmi governativi, l'inflazione italiana resta per il secondo anno nettamente al di sotto dei periodi precedenti. Tuttavia non è facile essere ben sicuri di queste valutazioni perché perniarie un'anipia incertezza su eventuali de•isioni dei governo sulle ia•iffe pubbliche e sui prezzi amministrati. Già durante l'estate, in concomitanza con la svalutazione della lira, erano emersi spunti e proposte per "raffreddare" i consumi interni alIo scopo di evirare di imbarcare inflazione dall'estero attraverso le importazioni, menitre la svalutazione avrebbe dovuto favorire le nostre esportazioni Si sa che giacciono richieste di forti aumenti nelle utenze pubbliche di elettricità, tele• oni, ferrovie, autostrade, e vi sono anche sollecitazioni per incrementi dei prezzi dei carburanti. Nel settore agricolo poi visono preoccupazioni per l'andamenio dei prezzi, giudicati insoddisfacenti dai produtiori. Si profilano dunque incertezre che ai momento non è pussi bile valutare nel loro imparto sull'andamento del costo della vita e sul livello dei con-
sumi delle, famiglie. Ma vi sono pure concreti fittori di ottimismo. Intanto l'annata agricola nazionale, ma _soprattutto le scorte comunitarie in importanti settori, confermano una realtà di materie prime assai abbondanti e di prezzi non in tensione. turi paradosso, ma nell'anno del gelo record si realizzeranno raccolti ricchi, anche se non in tutto il Paese. Cosi ad esempio, malgrado le terribili distruzioni di oliveti in Toscana e Umbria, il raccolto di olive e quindi la pro-
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duzione di olio nel Mezzogiorno si profila molto ricca; e anche il raccolto di pomodori uo e si dovrebbe essere cospicuo aggiungerà a scorte ancora molto forti dell'annata precedente. È certamente ancora presto per cantare vittoria. I bilanci dell'anno agricolo non si possono fare che a fine ottobre nia i segnali restano positivi. E malgrado la svalutazione, i prezzi delle materie prime, petrolio e prodotti agricoli esteri, sono cedenti. Proprio per i grandi stock di cereali, carne, burro e formaggi stivati nei magazzini d'Europa e d'America.
Se si aggiunge infine la ieridenza ormai consolidata da diversi mesi del dollaro in discesa sui mercati valutari, si capisce bene quale insieme di fattori positivi stia rompensanclo gli elementi invece negativi che ancora •aratterizzano l'economia nazionale. Elementi negativi che appurilo avevano spinto le nostre autorità monetarie a favorire la svalutazione della lira l'estate scorsa. Più in dettaglio, l'inflazione alimentare a fine agosto si presentava cosi: carni +5,68; latticini e formaggi -1- 2,36; salumi + 3,38; prodotti conservati + 5.19.- frutta e verdura + 5,50. Nel complesso i prezzi degli alimentari segnavano nei primi otto mesi dell'85 un incremento del 4,80 sullo stesso periodo dell'anno precedente. Peraltro alcuni prodotti hanno marcato aumenti eccezionali: l'olio d'oliva -i- 25%: limoni -I- 20% e così anche i tagli pregiaci di vitello e i petti di tacchino. I detersivi si avvicifreranno ad aumenti del 10% a fine anno. I liquori esteri sono in incremento con la scusa della svalutazione. Biscotti, dolci e pasta alimentare sono pure -In flesione. Mentre si segnalano tens flessioni sion sul formaggio grana dopo gli aumenti record dell'anno passato. Prezzi piuttosto fermi nei salumi; qualche sollecitarione per aumenti nel latte e prodotti d erii vat Intantosul versarne dei consuini non si manifestano cedinzeini anche se gli aumenti non sono ceno entuslastnani. Ma le vendite nei supermercali, e soprattutto nella rete Coop, sono sempre molto sovenute e ampiamente al di sopra dell'inflazione. Dall'inizio dell'anno gli aumenti medi "a rete omogenea", es•luderido dunque le nuove aperIure, sono stati superiori al 16%, con punte vicino a120% in Lombardia e Toscana.
di Giorgio Vozza
Stampa: Coop. Guado" Corhena (Nt - "rei. 02 - 9794461/2 Spedizione in abbonamento postale gruppo 111/70. °ne del Miti, di Milano n. 144. del 14 aprile 1982 AlliOriZZaZi
Meno fosforo nei detersivi
are più MATO Un giornale ha iniziato cosi l'articolo che annunciava la decisione del governo di ridurre la percentuale di fosforo contenuta nei detersivi: "Avremo camicie un po' meno bianche. ma anche il mare un po' più azzurro". La battaglia iniziata dalla Lega delle cooperative e sostenuta fortemente con una vera e propria campagna di opinione pubblica dalla Coop Lombardia ha segnato una prima e importante vittoria. Il governo infatti ha approvato un decreto legge che riduce la quantità di fosforo, uno dei maggiori responsabili dell'inquinamento dei fiumi, dei laghi e dei mare, che può essere contenuta nei detersivi, Ecco le percentuali: detersivi per lavatrici 4,50 per cento; bucato a mano 4 per cento; 6 per cento per lavastoviglie; polveri per piatti 2 per cento, Queste le percentuali di fosforo che possono essere contenute nei detersivi fino al 31 marzo prossimo, data dalla quale invece il fosforo ammesso sarà abbassato al 2,5 per cento, Una misura importante, una decisione che è venuta anche per la pressione dell'opinione pubblica e dei movimenti ecologisti. Ma si deve tenere conto che dall'inizio di quest'anno nel detersivo della Coop il fosforo, senza bisogno di decreti governativi è già contenuto al 2,5 per cento. Davvero Ia Coop sei tu.
Un corso di formazione sui funzionamento della Coop
lemler" della_ Seri È di nuovo il lago di Como, ad essere stato scelto come ambiente per tenere il corso di formazione promosso dal Settore Soci e Consumatori. Un gruppo di soci attivi e alcune collaboratrici impegnate negli uffici soci e consumatori dei punti vendita si sono ritrovati a Faggeto Lario dal 24 al 28 settembre per conoscere meglio il funzionamento della Cooperativa mediante il confronto con altre esperienze e per verificare
il proprio ruolo e gli strumenti per rendere efficace il proprio operato. Prendendo spunto dall'esperienza già avuta lo scorso anno sono state apportate modifiche importanti alla struttura del corso e ai temi da trattare. La novità più rilevante, però, è stata quella di inserire un'intera giornata dedicata al tema della comunicazione e al ruolo del leader nel grupposezione soci. Con l'aiuto di un esperto i
partecipanti sono stati coinvolti in un lavoro di riflessione sul proprio ruolo, sulla capacità di programmare le attività della Sezione soci, sulla capacità di mettersi in relazione con le persone. Questo stimolo, mai suscita-
zio vi erano indifferenza, Novate: l'entrata da destra a dubbi, malumori anche per sinistra lo differenzia da altri la chiusura del negozio di via punti di vendita. L'organizRepubblica, cuore della Co- zazione degli spazi espositivi op di Navate. Ogni incertez- aiuta negli acquisti, la guida za è stata vinta con l'assem- nella scelta con sequenza blea dei circa 400 soci sul termerceologica di un mercato razzo del supermercato per- integrato ben studiato... ché la sala riunioni si è dimo- Garbelli. 11 tessuto sociale strata insufficiente. La strut- della zona è stato raggiunto tura avanzata del negozio ha , dal materiale predisposto dalconvinto e ha vinto. la Coop Lombardia che Mariani. II negozio continua spiega il nostro progetto soa meravigliarci sia per l'area ciale. Un buon lavoro è stato complessiva di vendita ma svolto anche nelle fabbriche anche per piccoli dettagli che da cui sono arrivati centinaia fanno diverso il negozio di di nuovi soci. L'esperienza di
questa apertura è un elemento che potrebbe servire in ogni località per rinnovare tutto il settore sociale dell'azienda, Occorre interessare sempre meglio la gente, le municipalità, le forze politiche, ii sindacato, i circoli... Questa è la strada maestra per un nuovo tessuto sociale capace di rinnovare e sviluppare le nostre sezioni soci. E ciò tanto più importante oggi avendo l'azienda dirigenti capaci, competenti per aprire ipermercati. A cura di Antonio Masi
Segue in seconda
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Alberto Terzi - -
Il successo del supermercato di Navate Milanese
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nuovo nuovo Mariani. Questa struttura segue e sviluppa le caratteristiche dei supermercati che la Coop Lombardia ha aperto a Vigeyano, Bareggio e Peschiera Borromeo. Ho notato che anche i lavoratori hanno apprezzato la diversità e hanno lavorato con più entusiasmo nell'allestimento dì questa struttura moderna. Missaglia. Si, è vero. Questo negozio dì Novate presenta le caratteristiche dei supermercati citati da Mariani, ma ne migliora l'immagine. Questo è stato realizzato con
tempi calibrati, con personale più qualificato. Basti pensare all'intervento dei capinegozio. Abbiamo utilizzato meno personale generico nell'allestimento dei reparti, Spetta. A due anni dall'apertura di Vigevano si è affermata una caratteristica precisa della nostra azienda, iniziando dall'immagine esterna dei marchio Coop sii sfondo ad arcobaleno verde giallo, ma soprattutto per• la razionalità della struttura di vendita. L'ambientazione e i colori invitano il socio, il
Eccolo li il nuovo supermercato di Novate Milanese. Inaugurato il 10 luglio scorso, nessuno pretende di fare in settembre la cronaca delle ore di inaugurazione e di avvio, odi descrivere i colori della nuova immagine sui frontali o la maggiore razionalità delle indicazioni dei reparti evia dicendo. Nell'ultima pagina di questo giornale trovate qualche foto che potrà darvi un'idea, seppur pallida. del nuovo negozio. Questa volta lasciamo la parola a qualche protagonista. Le brevi dichiarazioni sono state raccolte due ore prima dell'inaugurazione del supermercato. cliente nei vari reparti e la razionalità gli facilita la spesa. Anche l'ampio parcheggio distingue il negozio di Navate dagli altri Missaglia. Sono di Navate. Un po' di orgoglio lo sento. Non nascondo la mia soddisfazione per la realizzazione di questo moderno negozio Coop. I novatesi meritavano `dalla Coop Lombardia questo riconoscimento per le ra dici tanto profonde del mi=ivimento cooperativistico a Navate. Non vi nascondo che all'ini-
Inventata in Francia è ora un consumo comune
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iarganna Una serie di situazioni economiche, politiche e sociali in Francia, alla metà del secolo scorso, avevano causato una diminuzione della disponibilità di burro sul mercato, portandone il prezzo alle stelle. Fu allora che Napoleone III bandì nel 1866 un concorso per la ricerca di una sostanza grassa dalle caratteristiche analoghe al burro ma di costo inferiore. . Dopo tre anni di ricerche fu un chimico francese di nome Mèga Mounièr a vincere il concorso con la sud oleo7 margarina il cui brevetto fu acquistato subito da un produttore olandese arrivando poi in Germania, Austria, Scandinavia e perfino negli Stati Uniti. Oggi in Italia la margarina ha raggiunto livelli significativi di consumo che sembrano essersi stabilizzati intorno ai 640 gr. annui procapite. La margarina è costituita da un'emulsione di grassi, olii ed acqua; di fatto essa viene prodotta con olii esclusivamente di origine vegetale e come tale è conosciuta dal consumatore. I grassi che più comunemente la compongono sono: - Olio di palma (dal frutto della palma da olio) - grasso di paltnisto (dal seme della palma da olio) - grasso di cocco (dalla polpa essiccata della noce di cocco) - olio di mais - olio di girasole - olio di arachide - olio di soya - olio colza - olio di vinacciolo. Il processo tecnologico principale che ne caratterizza la produzione è l'idrogenazione, cioè la solidificazione di parte degli olii e dei grassi utilizzati ad alte temperature (200° C). Le margarine possono essere di diversa consistenza: quelle confezionate in panetto e
perciò più solide, sono coniposte per la maggior parte di grassi idrogenati e da grassi solidi, quelle in vaschetta contengono una percentuale maggiore di olii. La nuova margarina a marchio Coop prevede nella sua composizione l'aggiunta di olio di semi di vinacciolo, che si ottiene dai semi contenuti nei chicchi dell'uva. La ricchezza di acidi grassi polinsaturi di quest'olio, ne rende molto indicato l'uso per i soggetti interessati da ipercolesterolemia e da disturbi cardiovascolari. Inoltre se ne deve rilevare l'alto contenuto di vitamina E, detta antisterile, utile per il trofismo dei muscoli e ai vasi sanguigni e al cuore. La margarina, costituita per 1'84% da lipidi, fornisce molte calorie: 760 ogni 100 gr., anche se, essendo composta da soli grassi vegetali, risponde alle esigenze di quei consumatori che vedono in essa un alimento leggero e digeribile all'interno della propria alimentazione. La margarina a marchio Coop viene commercializzata nelle versioni "panetto" e "vaschetta" entrambe in formati da 250 gr. La margarina Coop in panetto è particolarmente burrosa e risulta adatta nella preparazione in cucina e a crudo su pasta e riso. La consistenza cremosa della margarina in vaschetta la rende spalmatile appena tolta dal frigorifero. Ne risulta perciò un condimento pratico e di facile dosaggio, ulteriormente valorizzata quando occorre quel "tocco in più" su arrosti e contorni, e a crudo su pane e tartine. La margarina infatti entra nella preparazione di molteplici piatti a cotto, a crudo e come ingrediente di dolci, e fra l'altro, la sua alta conservabilità la rende preferibile al burro.
Sezione Soci to fino allora con metodi efficaci, ha trovato nei corsisti un terreno molto fertile e a conclusione della giornata è persino emerso il desiderio di approfondire l'argomento trattato edi proporlo ad altri gruppi di soci come occasione di formazione. Altri argomenti affrontati durante il corso e oggetto di lunghe discussioni sono stati per il versante commerciale la necessità di proseguire con
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Alcuni esempi gastronondilleM mai opportuni Riso piialif Puvetta (per 4 persone) Ingredienti: 2 tazze di riso, mezza cipolla, una manciata di uvetta sultanina, una manciata di pinoli, 4 tazze di brodo, 1 bicchiere di vino bianco, 30 gr. di margarina, sale. Sciacquare ed ammollare l'uvetta in acqua tiepida. Tritare la cipolla e farla appassire in un po' di acqua dentro ad una pirofila a bordo alto. Aggiungere il riso, mescolare e far insaporire per qualche minuto, versare il vino e il brodo bollente, 10 gr. di margarina e infornare a temperatura moderata per 10-15 minuti (il liquido di cottura si deve assorbire completamente). Quindi togliere il riso dal forno, unirvi l'uvetta ben scolata, la restante margarina, i pinoli e il sale. Questo piatto può rappresentare un piatto unico e si purò accompagnare a della carne arrostita.
Pasticci* d tonno (dosi per 4 persone)
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Ingredienti: 250 gr. di tonno scolato dell'olio, 3 --4 filetti di acciuga, 30 gr. di margarina, 1 cucchiaiata abbondante di capperi, 2 patate, sale. Lessare e passare le patate nello schiacciapatate. Mettere la purea così ottenuta in una terrina, mescolarvi la margarina e i capperi. Aggiustare di sale e amalgamare bene il composto, quindi disporlo in un piatto di portata, contornarlo con carote grattugiate e decorarlo con fiocchetti di salsa maionese.
Dolce annum (dosi per 6 persone) Ingredienti: I ananas fresco o 1 scatola di ananas sciroppato, 3 uova, 150 gr. di zucchero, 50 gr. di farina, 1/2 litro di latte, 70 gr. di margarina, 150 gr. di amaretti. Tagliare l'ananas a fette (se si tratta di ananas fresco) oppure sgocciolare le fette di ananas sciroppato. Rompere le uova in una terrina, montarle per bene con lo zucchero finché risulteranno gonfie e cremose, unire piano piano la farina e diluire con il latte caldo aggiunto poco per volta. Versare la crema in una casseruola e mescolare continuamente tenendo il fuoco al minimo finché si è addensata. A questo punto aggiungere 50 gr. di margarina e gli amaretti sbriciolati. Rovesciare una parte della crema in una pirofila unta con la margarina rimasta, fare uno strato di ananas (le fette saranno precedentemente state ridotte a "ventaglietti") e coprire con la restante crema. Tenere in freezer per 1,5-2 ore e servire.
La scomparsa di Roberto Terufizzi
Dalla prima. pagina determinazione nel piano di innovazione della rete di vendita e inoltre l'opportunità di qualificare la politica a marchio Coop che ultimamente sembra aver esaurito quella sua spinta propositiva che la caratterizzava alla fine degli anni settanta. Sul versante più strettamente istituzionale, invece, i soci hanno sottolineato l'esigenza di promuovere un dibattito sulla democrazia delegata, sulla funzióne degli organismi di partecipazione e sul loro effettivo potere di incidere nelle scelte della Cooperativa. Indubbiamente, temi impegnativi come questi devono essere affrontati con tempi e modalità particolari, ma i partecipanti al corso
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hanno dato la loro disponibilità a lavorare su"questi argomenti ed hanno proposto seminari ad hoc. Un appunto importante è stato mosso infine, nei confronti del Settore Soci e Consumatori "reo", secondo molti, di non svolgere un ruolo di primo piano nella gestione della Cooperativa. Come si può notare il corso di formazione ha stimolato una riflessione molto ricca ed ha richiamato la necessità di incrementare questi appuntamenti che, pur senza molte pretese, hanno il pregio di coinvolgere maggiormente nella vita délla Cooperativa chi vi fa parté. Una richiesta legittima che esige un impegno immediato.
È recentemente scomparso dopo una breve quanto inesorabile malattia Roberto Teruzzi, Presidente della sezione soci di Arcore e già direttore dell'ex Unicoop Brianza. La sua figura resterà memorabile in chi l'ha conosciuto, per la sua carica umana e per il suo grande impegno sociale e politico. Lo vogliamo ricordare così, sorridente e sereno come sempre.
1[1 25 settembre si chiude in concorso foto fotogl zinco Indetto nella primavera scorsa dalla Coop Lombardia, il concorso fotografico "Il bello e il brutto dell'ambiente in Lombardia" si chiuderà improrogabilmente il 25 settembre 1985. Bisogna allora affrettarsi ad inviare le foto che volete far concorrere, inviandole a concorso fotografico Coop Lombardia, via Famagosta, 75 Milano.
115 ottobre (1 1 ornata per la ricerca] sui cancro In tutti i negozi della Coop Lombardia il giorno 5 ottobre sarà dedicato alla ricerca sul cancro. Una
giornata che è diventata consuetudine e che tutti gli anni la Coop Lombardia rinnova.
L'uno per cento degli incassi di quel giorno verrà devoluto alla ricerca sul cancro. Ma i soci e i clienti dei negozi Coop avranno la possibilità di avere un modulo di versamento per le offerte personali.
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una piaga che fa perdere 220 miliardi in un anno
Fabio Zanchi
'Differrenze nventaria1F Sta diventando un problema serio. I dati più recenti dicono che, solo nell'84 in Palla, sono stati superati i 220 miliardi di lire. A conti fatti, alla fine dell'83, la Stando ha lamentato una perdita delP1,17 per cento sui suoi 1700 miliardi di fatturato; il gruppo Rinascente-Upirn lo 0,90 per cento su 1814 miliardi di costo delle vendite; Coin P1,33 per cento su 290 miliardi di lire. I "buchi" vengono registrati, ormai abitualmente, sotto la voce "dij: ferenze inventariali". Un modo elegante, ma nemmeno troppo velato, per parlare di furti. Nel giro di pochissimi anni la media del danno è salita, per quanto riguarda la grande distribuzione, al 2,2 per cento: un livello pari a quello statunitense, dove peraltro da parecchio tempo si è cercato di porre argine al fenomeno. Data l'estensione di questo (mal)costume, esiste su di esso una vera e propria letteratura, con tanto di statistiche. Si sa, ad esempio, chi ruba: nel 40 per cento dei casi è un giovane al di sotto dei 20 anni; la feria che va dai 20 ai 30 anni è de121 per cento, mentre il 31 per cento dei "taccheggiatori" ha superato i 31 anni. La statistica sociologica dice che chi ruba di più è la donna (58 per cento)• si difendono bene gli studenti 44 per cento -, mentre per il resto si contendono i primi posti in classifica impiegati ed operai (24 per cento) e casalinghe (22 per cento). Cosa porta al furto? Quali sono le motivazioni più forti che spingono a rischiare brutte figure, denunce e, qualche volta, 'Orti multe o processi? Il più delle volte c'è la molla della sfida, che vale soprattutto nei giovanissimi,
o del brivido proibito, per quanto riguarda le signore rispettate. In realtà, se si esce dalle generalizzazioni che qualche volta gli esperti aiutano a far lievitare, si scopre che: 1) rubano un po' tutti; 2) rubano soprattutto i giovani drogali con l'acqua alla gola se devono procurarsi la dose quotidiana; 3) c'è un vasto esercito di ladri professionisti che, agendo in squadre, riescono a portar via intere partite di merce, che poi rivendono a ricettatori i quali a loro volta riescono a piazzarla su un mercato "spicciolo" neanche troppo clandestino. E forse sono questi i più temuti. Il dilagare del fenomeno ha messo sul chi vive, naturalmente, tutte le maggiori aziende che, oggi come non mai, destinano parecchi fondi alla ricerca di nuovi metodi (tecnologici e non) per preveniore e scoraggiare i ripetuti furti. •'è anche chi, 'come lo Standa, ha deciso di portare in tribunale chiunque venga colto sul fatto, senza guardare in faccia nessuno. La linea dura, però, non funziona sempre: come al solito, infatti, pare che le norme giuridiche esistenti lascino parecchie vie di fuga. Cosi accade spesso che le cause giudiziarie non vengano vinte dai danneggiati: chi ruba, per esempio, non può venir fermato in strada, una volta uscito dal negozio, nemmeno dal personale in servizio di vigilanza; e, d'altra parte, esiste anche il problema di non infastidire chi, essendo all'interno, potrebbe fino all'ultimo momento avere un ripensamento ed avvicinarsi alla cassa per pagare ciò che, "inavvertitamente", ha messo in tasca, o sotto al cappotto, o in una borsa.
Filo diretto
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Caro Quale Consumo, ho letto l'articolo di Sergio Ghiringhelli pubblicato in seconda pagina del giugno '85 dedicato all'apertura del nuovo supermercato di Via Brodolini a Navate Milanese, supermercato che per la sua struttura è in grado di affrontare sul piano competitivo la battaglia dei prezzi e quindi un beneficio ai bilanci famigliari dei lavoratori di Novate e del suo hinterland. Avanzo qui qualche considerazione: Ghiringhelli scrive che a Novate la storia della cooperazione è antica; credo che nessuno vorrà dubitarne, ma proprio per questa l'articolo meritava una mag- giare conoscenza della "storia" per riconoscere ad ognuno la propria parte, non solo ai soci di oggi, ma anche a quelli che quasi un secolo fa fra tante difficoltà affrontarono i sacrifici per costruire questo patrimonio democratico che il fascismo cercò di ostacolare, qualche cooperativa fu bruciata, lo stesso Circolo Sempre Avanti non fu risparmiato. soci più legati alla cooperativa e i loro dirigenti pagarono duramente e alcuni anche con il confino. Ecco secondo me, quello che è mancato nell'articolo. Era l'occasione, parlando del nuovo, di
Il vero flagello: le bande di "professionisti" organizzati. Dice il signor Salvati, responsabile della Standa di corso Lodi: "LI direzione si è posta da tempo il problema dei furti. in negozi come il nostro accade, infatti, che venga portato via di tutto, dalla merce costosa a quella insignificante. Il nostro problema maggiore, al di là dei piccoli furti di qualche casalinga, è dato dai professionisti. Vengono qui, in due o tre per volta, e si dividono i compiti. Mentre due distraggono la cassiera o il personale di sorveglianza, il loro complice prende, insacca e va. Usano di tutto: dalle borse a doppio fondo, ai vestiti larghi, sotto i quali nascondono la merce". Ma vi siete attrezzati in qualche modo per prevenire quc-
Gli antidoti: targhette metalliche e squadra antitaccheggio ste ruberie? "Si: abbiamo dei sorveglianti, poi ci sono i rivelatori elettronici. Contro i ladri dilettanti, in genere, bastano gli avvisi diffusi con gli altoparlanti: sentito il messaggio che dice che vengono effettuati i controlli, molti ci ripensano". Tutto qua? "Di più è difficile fare. Diciamo che tutti noi teniamo gli occhi aperti. !n questo ci aiuta un libretto di trenta pagine, che ci è stato dato dalla
direzione, in cui ci sono tutti i consigli per riconoscere i ladri dilettanti, i professionisti e in genere gli elementi che potrebbero essere pericolosi. E una specie di vademecum",
C'è anche chi fa le cose in grande, come la Rinascente, La parola d'ordine è: "Difendere il patrimonio aziendale, ma con discrezione", Cosi, la casa madre organizza corsi periodici di formazione del personale con tanto di dispense, lezioni e audiovisivi. La parte teorica viene, di sede in sede, adattata a seconda delle esigenze. La stessa tecnica di esposizione della merce è stata, nel corso degli anni, rimaneggiata per far fronte alle minacce dei taccheggiatori: il materiale più prezioso è disposto in modo che si possa vedere, ma non toccare; sui diversi capi, per quanto riguarda il vestiario, sono state applicate delle targhette metalliche
che si possono staccare solo con un marchingegno in possesso delle cassiere; negli articoli più piccoli sono stati
prattutto a ditte specializzate), l'istituzione di turni speciali per i dipendenti che, abbandonati i banconi, si fingono clienti. Negli ultimi anni questi metodi hanno quasi totalmente rimpiazzato i grandi specchi, le telecamere a circuito chiuso, i cartelli che ricordavano la possibilità di essere perquisiti in ogni momento. "In realtà — spiega il
signor Tonello, della R ina-
inseriti foglietti magnetizzati,
ii cui passaggio sarebbe "rilevato" dai meta' detcctor installati prima delle porte. Per difendere i negozi più importanti, inoltre, in alcuni giorni-chiave (ad esempio al sabato) entrano in azione squadre volanti antitaccheggio, fornite da istituti specializzati muniti di tutte le autorizzazioni del caso. Dato che il problema più grosso è rappresentato dai gruppi di ladri professionisti, l'azione di queste "wplanti" è organizzata in modo da fare periodiche disinfestazioni.
Chi si concede, come Totò, la valigia a doppio fondo Com'è attrezzato l'esercito di ladruncoli (soprattutto occasionali ed insospettabili) che nell'83 a Milano ha provocato perdite per oltre 27 miliardi su un giro d'affari di 1700? Lasciando fuori dal discorso le "bande", si direbbe che i dilettanti sono dotati soprattutto di fantasia. C'è il raffinato che, memore dei film di Totà, si concede la
ricordare coloro the hanno costruito le premesse dell'oggi. Forse su questo movimento dovremmo scrivere la "storia" non in modo generico ma andando a riscoprire quei valori umani che sono stati l'essenza della Cooperazione milanese e lombarda. Lasciami però dire che non condivido la manchette della prima pagina in merito - "Un'altra bandierina sulla carta" - perché sembra una frase da bollettino di guerra; potevamo dire che era una ulteriore tappa nel quadro della lotta contro la speculazione dei grandi gruppi alimentari. Se n'ai sulla mappa dì Novate le bandierine anziché piantarle le abbiamo 'tolte. Nel giro di pochi anni abbiamo chiuso via Baratizate contro il parere dei soci, abbiamo chiuso via Repubblica in una zona centrale del paese e diciamo contro il parere di tanti soci, proprio quelli più anziani che alla sera non si muovono di casa per ragioni facili da capirsi e che in sede di assemblea non hanno espresso il proprio parere. Né vale secondo me aver predisposto dei servizi pullman. Qualche verifica bisognerà pur farla e allora ci accorgeremo magari sì, di aver aumentato vendite e incrementi e di soddisfare le esigenze di tante famiglie, ma di avere rotto un rapporto societario con tanti anziani, quelli che negli anni del dopoguerra e delle fusioni di nuove strutture hanno dato il loro contributo anche finanziario e che oggi si vedono esclusi da un servizio che abbiamo sempre ritenuto di grande valore sociale. Ma mi rendo conto che oggi anche per il movimento cooperativo vale la cruda legge di mercato, e che quei valori che citavo all'inizio, la "storia", si
valigia a doppio fondo: ma si è già ad un livello eccessivo di perfezionismo. La maggior parte sfrutta borse e borsette, larghi cappotti (ma solo, ovviamente, per furti "di stagione"), gonne a marsupio e qualche vestito largo. A queste tecniche i grandi magazzini rispondono con la tecnologia, la sorveglianza continua (affidata ormai so-
scoloriscono, salvo poi pagare prezzi su altri terreni. Sono stato lungo ma erano le cose che sentivo dentro e forse qualcosa mi è rimasto ancora sulla punta della biro. Con questo non farò mancare il mio contributo di acquisti e di idee. Cordialmente.
Achille Giandrini P.S. Avrei voluto parlare del Congresso di Gardone del quale ho seguito in prima persona i lavori, ma poi lo spazio diventa tiranno. Novate, 16 luglio 1985
Caro Achille, ti sono grato, anche a nome della redazione, per la spirito che l'ha animata e i richiami doverosi contenuti nella prima parte. Daltronde in 60 righe non mi era tua iniziativa. Condivido senz'altro lo
possibile ricostruire la "storia cooperativa" di Novate magari partendo dai primo spaccio del 1889 in località Ponte Tresa (area di vendita mq. 20!) fino alle più recenti realizzazioni della Previdente.
Voglio però assicurarti che entro quest'anno realizzeremo sul nostro periodico un servizio di più ampio respiro con una ricostruzione più puntuale e rigorosa al quale, ne sono certo, vorrai dare il tuo contributo. Anche l'Associazione Regionale, a cui spetta il compito istituzionale, sta lavorando per la realizzazione di un volume sulla cooperazione lombarda che vedrà Ia pubblicazione entro il 1986, anno del centenario della Lega. E ancora, come coope-
scente-Duomo — ci siamo accorti che erano misure in-
efficaci e, talvolta, controproducenti. Ora seguiamo una filosofia diversa: facciamo sentire ogni cliente a proprio agio, senza perseguitarlo o infastidirlo, e siamo più professionali nell'intervento contro quelli che vengono da noi solo per rubare".
rativa, intendiamo promuovere in autunno un Convegno, da tenersi proprio a Novate, con la partecipazione unitaria di tutto il movimento cooperativo della zona. Come vedi l'intenzione è proprio quella di non lasciar scolorire nulla, anzi di rinverdire, semmai, quei valori che ancora oggi, in pieno "revival individualista", possono rappresentare un riferimento e una speranza per le nuo-
ve generazioni. Non condivido invece, scusami la franchezza, la seconda parte della tua lettera. Intanto perché le scelte, anche le più difficili, sono già state a suo tempo discusse e affrontate democraticamente nelle assemblee sociali e le decisioni conseguite hanno provato la giustezza oggettiva di quelle scelte. Poi, credo che il legame con i soci anziani non sarà rotto ma rafforzato con il miglior servizio che siamo in grado di fornire, i migliori prezzi, il trasporto gratuito dal centro al SuperCoop e numerose iniziative che abbiamo in programma. Dei resto le prime cifre lo stanno a dimostrare: viaggiamo oltre il raddoppio in termini di vendite, già 1300 sono i nuovi soci acquisiti (e non solo giovani...) dei quali 250 provenienti dalle fabbriche locali e il prestito si è incrementato di parecchie decine di milioni. È pur qualcosa mi pare, certo l'importante è non perdere te finalità e le caratteristiche che ci sono proprie, e questo dipende da tutti, anziani e giovani, in una continuità di intenti che non deve essere interrotta. Sono certo. di poter contare, come sempre del resto, sulla tua perspicace volontà di cooperatore. Con tanta cordialità, Sergio Chhinghelli
Panorarrinella cooperazione svizzera. 1111111111111r La Coop svizzera oltre al consumo, svolge altre attività di produzione (alimentari e affini) con stabilimenti e aziende agricole, distribuisce carburanti, fornisce servizi (una banca, un'agenzia di viaggi, un'assicuratrice). Nella foto si vede il Supercentro Coop di Basilea. Nello stesso complesso ha sede l'Albergo Europe, di proprietà Coop.
Nella Confederazione Elvetica il 40 per cento degli acquisti avviene nei punti di vendita Coop e di Migros, un'altra grande società di distribuzione non a fine di lucro. La Coop svizzera ha più di 1.300 punti di vendita. Nella foto l'emporio Coop City di La-Chaux-de Fonds, una delle capitali dell'orologeria.
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Con "Questa impresa gioca un ruolo importante per i servizi che offre, in particolare alle popolazioni dei maggiori centro urbani. Essa assicura un ri/brnimenlo diversificato e di qualità mentre garantisce una [unzione regolatrice nella moderazione e nelliotificazione dei prezzi. Una parte non trascurabile dell'economia nazionale dipende dall'efficacia di questa organizzazione". Con queste parole Rette Emmenegger, sindaco di Ginevra, salutava i delegati della novantaseiesima assemblea della Cooperazione svizzera alla fine del giugno scorso. Le espressioni del sindaco
della cosmopolita metropoli sul lago Le marco danno il senso dell'importanza della Coop Svizzera, che insieme a Migros • - un'altra grande società di distribuzione, senza fini di lucro -, assorbe quasi il 40% dei consumi conlIllercializzati di tutto il Paese. Con oltre 37.000 dipendenti a fine 1984 la Coop Svizzera è una delle maggiori organizzazioni economiche della Con federazione: quasi il 16% dei prodotti alimentari e oltre l'8% dei non alimentari vengono acquistati nei negozi cooperativi.. numeto totale dei punti di vendita è di 1.335: 375 oltre i 400 mq. di superficie di vendita, gli altri più piccoli; 50 oltre i 1.500. mq.; 20 fra ipermercati e grandi empori. E curioso rilevare questa portante realtà cooperativa in un Paese, la Svizzera, che in tutto il mondo è più conosciuta per la sua tradizionale funzione finanziaria, quasi banca mondiale per capitali di tutte le origini, provenienti da ogni angolo della terra, protetti dall'anonimato e da una sicura gestione.
Dieci volte più grande di quella italiana L'immagine della Svizzera, paradiso del capitalismo internazionale, è in realtà del tutto parziale. Difatti le banche e le società finanziarie sono solo una fra le componenti dell'economia confederale, mentre la società elvetica è soprattutto caratterizzata da un alto livello di democrazia interna e di sviluppo dello stato sociale. La Svizzera non ricorda guerre in questo secolo; l'economia è robusta e il reddito pro capite è uno dei più alti al mondo. I cittadini sono assai protetti e l'ambiente è curato e preservato come in nessuna altra parte d'Europa. La cooperazione è proprio un aspetto di questa politica
sociale della Svizzera. Promossa e quasi coccolata dallo Stato e dai Cantoni, essa è presente in tutto il Paese. La sua nascita risale quasi a un secolo fa, nello stesso periodo nel quale fiorivano società cooperative in tutta Europa e nel nostro Paese. Vicino al nostro confine, nel Ticino e nei Grigioni, i negozi Coop non si distinguono da quelli italiani, e i soci, i dirigenti e i consumatori delle Coop sono portatori di simili aspettative e di analoghi comportamenti. Con la differenza che la Coop Svizzera, in rapporto alla popolazione e al territorio, è
dieci volte più grande di quella italiana. Il settimanale "Cooperazione" raggiunge quasi una famiglia su due, con una tira-
tura di oltre un milione di copie: di gran lunga il più diffuso periodico svizzero. Stampato in oltre venti pagine, il settimanale della Coop Svizzera è naturalmente scritto nelle tre lingue fondamentali della Confederazione: il tedesco, il francese e
l'italiano.
L'aspro confronto con i gruppi privati' Con una inflazione vicina al
3%, l'espansione netta della Coop in Svizzera ha passato il 5% nell'84 rispetto all'anno precedente malgrado i consumi siano stati pressoché stabili. E anche per il periodo 85-90 non si prevede che una modesta crescita delle spese familiari, attorno all'uno per cento negli alimentari e allo 0,8 nell'abbigliamento. Cosi lo sviluppo della Coop è legato all'acquisizione di più ampie quote di mercato rispetto a un commercio tradizionale che, pur essendo molto più ridotto che in Italia, raccoglie ancora quasi il 50% dei consumi commer-
cializzati. Le vendite nell'84 del gruppo Coop hanno passato i 5.000
miliardi di lire, con un incremento superiore al 5% e nei primi mesi di quest'anno l'aumento supera il 6%. Ma non si pensi che le cooperative svizzere non abbiano problemi simili a quelli delle altre Coop europee. Anche nella Confederazione ii confronto e la concorrenza con altri gruppi privati sono assai aspri e si giocano non solo sui prezzi di vendita, ma anche su altri aspetti: l'ampiezza, la scelta, la qualità e la freschezza dei prodotti, la consulenza e il servizio competenti e cordiali da parte del personale dei negozi. Per di più le cooperative svizzere non hanno quelle agevolazioni che sono caratteristiche dell'ordinamento fiscale di altri paesi. La scelta dei cooperatori elvetici è quella di operare con la massima energia ed efficacia imprenditoriale. Perciò continuano le chiusure dei piccoli negozi e la Contemporanea apertura di grandi unità di vendita. Sono incentivate le fusioni fra cooperative anche al di là dei confini storici.
Festa cl& Siete a emano Magnago e gita mea Trentrilno La sezione di Cassano Magnago ha organizzato una festa del Socio, che si è svolta dal 23 al 28 luglio con una rilevante partecipazione che ne ha decretato il successo. Serate danzanti, uno stand gastronomico, intrattenimenti vari e la proiezione di un audiovisivo sui moderni sistemi della distribuzione commerciale hanno allietato i partecipanti alla festa. I soci della Sezione di Cassano Magnago hanno anche effettuato una gita nel Trentino, riuscitissima perché ben organizzata.
Chiocdollata ogorredo Le scuole di via Monte Piana, via Martinengo e via Sulmona hanno organizzato anche quest'anno la chiocciolata. È una marcia non competitiva alla quale partecipano ragazzi e genitori con arri-
vo al Centro Sportivo Redaelli di Rogoredo. Nona manifestazione animatissima, che Ie tute sma-
Da Corsfico
glianti rendono anche coloratissima. La nostra Sezione soci è stata presente alla manifestazione col nostro simbolo sullo striscione di arriva (nella foto) e con la distribuzione di palloncini col marchio Coop. Elide Ciani (Sezione soci - via Freikofel - Rogoredo)
a Migevano La Sezione soci di Corsico, guidata dalla presidente Sirena Necchi, ha compiuto una visita alla città e al supermercato Coop di Vigevano. Ecco il gruppo in posa per la classica foto ricordo.
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Notizie a cura di Lidia Lornmi
Interno
Il rapporto con i soci è mantenuto con il settimanale "Coope-
razione" che in tre edizioni (tedesca, francese e italiana) raggiunge quasi una famiglia su due. Le attività sociali vanno dalla sponsorizzazione di orchestre sinfoniche (a Ginevra), agli aiuti alle popolazioni africane. Sempre più dominante una particolare attenzione agli aspetti ecologici del consumo: gli imballaggi degradabili o riciclabili, il risparmio di energia, eccetera. L'attività di formazione del personale viene svolta in un "collegio cooperativo" nei pressi di Basilea e in un centro nei pressi del lago di Ginevra.
Un nuovo recapito dell'Unipol per la Lombardia o Sind Coop, l'agenzia regionale Unipol che fa capo direttamente alla Lega e alla Cgil, ha trasferito la propria sede in via Vittorio Veneto 32 a Milano. Il nuovo numero telefonico dell'Unipal è (02) 650641.
A Cremona le novità della cooperazione agricola lombarda n Le cooperative agricole lombarde alla Fiera internazionale
del bovino da latte di Cremona che si svolge dal 20 al 29 settembre presentano i primi risultati della ristrutturazione in corso. Cosi come ha fatto la cooperazione di consumo negli anni Settanta, Ie cooperative agricole hanno iniziato un processo di fusioni e ristrutturazioni teso a rendere più solide le aziende. I primi consorzi regionali che rappresentano questo indirizzo sono Zonpadana nel settore dell'allevamento e della macellazione, Cerealcoop nel settore della raccolta e lavorazione dei cereali.
La Lega disponibile a lavorare
per i paesi in via di sviluppo ® La presidenza nazionale della Lega delle Cooperative ha
le banche Dove e quali le aziende più grosse Attualmente le maggiori società sono 12 e insieme raccolgano il 74% dell'attività Coop. Fra Ie più grandi vanno ricordate la Coop di Basilea, quelle di Berna, di Ginevra e di Zurigo. Fra le più piccole le cooperative ticinesi. Si rimarca una netta preminenza delle cooperative di lingua tedesca — corrispondente alla egemonia di questa comunità in tutta la Confederazione —, alla quale fa da contrappunto la cooperazione di lingua francese collocata nella parte occidentale del Paese. Nell'insieme la Coop svizzera è una sorta di conglomerato di diverse attività che fanno capo al settore del
consumo. Le attività produttive, che riforniscono con un ciclo interno i negozi Coop, sono molteplici. Coop produce biscotti, paste alimentari, carne, cioccolato, liquori, pane, conserve alimentari, prodotti articoli. Produce anche detersivi e cosmetici; distribuisce carburante e gestisce aziende agricole. Nel settore non alimentari sono attive fabbriche di maglieria, calze e scarpe. Vi sono inoltre aziende cooperative nella grafica e nella emittenza radio televisiva. Se si aggiungono queste attività alle vendite dei negozi, il giro d'affari complessivo passa i 6.500 miliardi di lire. Da ricordare inoltre la Banca centrale cooperative, una fra le maggiori del Paese; Coop Vita Società nel settore assicurativo; Popularis Tours, agenzia turistica.
L'orchestra sinfonica sponsorizzata a Ginevra Accanto alle attività economiche e commerciali la cooperazione svizzera ha una significativa iniziativa sociale. Ad esempio Coop Gine-
vra sponsorizza l'orchestra sinfonica cittadina assieme al maggiore quotidiano locale; la popolazione del Bénin, una regione fra le più depresse del mondo, riceve aiuti dai cooperatori elvetici. Ma c'è in Svizzera -una questione che sembra assorbire l'attenzione di tutti: la protezione dell'ambiente. Col passare del tempo — indicava Kurt Graf, Presidente del Consiglia di amministrazione di Coap Svizzera —, la dimensione ecologica dei consumi e del nostro stile di vita esercita una pressione sem-
pre maggiore anche sul comportamento del commercio al dettaglio. Il nostro impegno si esplica sia nel risparmio di energia e risorse nelle aziende e nei depositi, sia nello sviluppo di prodotti ed imballaggi ecologici, sia nella riduzione dei rifiuti dannosi e in prove di riciclaggio". E dunque evidente non solo l'attenzione ai problemi dei consumatori, ma anche l'impegno per la salvaguardia ambientale. Con questi obiettivi e con una precisa politica di sviluppo la Cooperazione svizzera si avvicina al suo centenario.
incontrato il sottosegretario Francesco Forte presentando un programma cooperativo per gli aiuti di emergenza previsti dalla legge 73/85. In un documento la Lega ha espresso la propria disponibilità a intervenire in piani di auto sanitario. alimentare, della realizzazione di opere civili e infrastrutture di base, soprattutto nei paesi africani nei quali il movimento cooperativo italiano ha già esperienze di lavoro e proprie sedi.
L'assemblea nazionale dei presidenti delle cooperative io In occasione dei festeggiamenti per il primo centenario della Lega è prevista, nella prima metà dell'86, a Roma una grande assemblea alla quale dovrebbero partecipare i presidenti e i gruppi dirigenti delle quattordicimila cooperative associate alla Lega
Nuovi fmanziarnenti regionali per le cooperative di abitazione n Un nuovo 'pacchetto" di finanziamenti regionali, decisi a luglio, è stato destinato a integrare i finanziamenti nazionali per i programmi di nuova costruzione sia a proprietà divisa che indivisa. Questi finanziamenti a tassi agevolati consentono alle . cooperative di abitazione lombarde di aprire una sessantina di nuovi cantieri (24 nella provincia di Milano) e alle cooperative a proprietà indivisa di aumentare il numero di alloggi da realizzare nei prossimi anni.
Il lutto del movimento cooperativo per la morte di Giulio Cerreti n Lo scorso 19 giugno è morto a Firenze l'onorevole Giulio Cerreti. Aveva 81 anni: per sedici anni, dal 1948 al 1963 era stato presidente della Lega nazionale Cooperative e Mutue. Fu il primo presidente comunista della Lega.
a cura di Vera Squarcialupi
Estero
L'auto pulita della CEE E L'auto europea esiste. magari un po' meno pulita e meno
puntuale di quanto fosse necessario visto lo stato dell'atmosfera e i danni che derivano dell'inquinamento. Ma certamente si tratta di un'auto pulita meno utopica di quanto' qualcuno avesse chiesto. Il Consiglio dei ministri della CEE non ha voluto infatti prendere acriticamente i valori imposti negli USA ma li ha adattati alla realtà europea, ad eccezione delle auto oltre i 2 litri di cilindrata che dovranno adottare entro il 1988 norme antinquinamento uguali a quelle americane. Per le medie cilindrate (da 1400 a 2000 cc) le norme applicate dovranno essere ottenute con tecniche "miste" in vigore per i nuovi modelli entro il 199 i. Per le utilitarie, infine, si prevedono due fasi. Ci sarà una riduzione del 50 per cento di emissioni nocive per i nuovi modelli lanciati dal 1990 in poi mentre un'ulteriore riduzione dovrà avvenire nelle auto di nuova progettazione fabbrica fabbricate dal 1992.
Le tasse sulla cultura
L'uva una filia
n Nei paesi europei c'è una diversa "sensibilità fiscale" sulle opere d'arte e sui libri, espressioni concrete della cultura. Nei paesi della CEE — esclusa la Grecia — la situazione si presenta con queste percentuali di tassazione:
Paesi Belgio Danimarca Francia Germania federale Gran Bretagna Irlanda Italia Lussemburgo Paesi Bassi
Opere d'arte
Libri
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A livello europeo c'è comunque la proposta di esentare dall'IVA le opere d'arte messe in vendita direttamente dagli artisti.
Libri senza prezzo fisso? Dal 5 al 21 settembre nei negozi Coop offerta speciale di Uva Italia. Come è stato annunciato nel numero di luglio-agosto di "Quale Consumo" con la pubblicazione del buono sconto n. 4, sono a disposizione dei soci quantitativi di 4 chili di Uva Italia (qualità extra, provenienza Trani) con lo sconto di 4.000 lire, rappresentate dal buono stesso.
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• Prezzo fisso dei libri? Si o no? Se ne sta discutendo a livello CEE con una serie di consultazioni di ambienti interessati perché libri e opere d'arte sono prodotti particolari che non possono essere regolati come detersivi. Secondo il BEUC — Ufficio europeo delle unioni dei consumatori — che ha richiesto tali consultazioni, non è provato che il "prezzo fisso" favorisca la creazione letteraria. Viene citato a tale proposito uno studio che ha messo a confronto il sistema americano di libertà dei prezzi e quello inglese che restringe tale libertà. Le conclusioni dimostrerebbero che la situazione USA è soddisfacente, che il numero delle librerie è elevato come pure il numero dei titoli e che in genere i prezzi dei Libri sono più bassi.
r Piero Casulich Antonio Ornati
ireldtetd spermi per i problemi delle barriere architetto
Come categorie di cittadini hanno difficoltà a muover
Da anni, ormai, gli abitanti delle città, particolarmente dei grandi agglomerati urbani, leggono sulla stampa, apprendono dalla televisione, ascoltano nei dibattiti, notizie in merito alla scarsa vivibilità di tali organismi determinata da pesante edificazione, scomparsa del verde pubblico, traffico caotico, inquinamento atmosferico, carenza di attrezzature del tempo libero e sportivo, ecc. •i
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rinchiudersi nel proprio habitat personale, trascurando i rapporti con il prossimo e con l'ambiente sociale. - La carenza di alloggi e la proliferazione di uffici, particolarmente nei centri storici, ha determinato e determina una continua emigrazione dei giovani verso l'hinterland degli agglomerati urbani procurando un invecchiamento dei nuclei centrali delle città con riflessi negativi verso tutto l'ambiente urbano. [
L'effetto auto A tutti questi problemi occorre aggiungere l'effetto auto: nessuno è ormai in grado dì controllare lo sviluppo della motorizzazione e di conseguenza si può affermare che, senza drastici interventi, il futuro delle città si presenta sempre più negativo. I cittadini nella loro generalità risentono di tale situazione, ma vi è una gran parte della popolazione che maggiormente subisce tale costrizione ed è quella che proprio per una loro condizione fisica o psichica sono condizionati da questo ambiente urbano che sempre di meno è a misura d'uomo. In questi ultimi decenni la vita umana si è allungata grazie alle conquiste della
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medicina e alle migliorate condizioni di vita così come tante vite sono salvate soprattutto per i grandi progressi della scienza medica. Questa gran parte della popolazione che è condizionata nel suo vivere dalle condizioni ambientali è rappresentata da anziani, bambini, affetti da malattie croniche, portatori di handicap temporanei o permanenti. Questa ultima fascia della popolazione è tale sia per nascita, sia per malattia, sia per incidenti di varia natura dovúti al lavoro, al traffico, allo sport, ecc.; pochi di noi prestano la dovuta attenzione agli incidenti che avvengono, ad esempio, nei periodi di ferie e che si trasformano in molti casi, per gli individui
grattà che li subiscono, in invalidità permanenti. La società attuale, basata principalmente sui consumi, rivolge la sua attenzione verso la fascia della popolazione che maggiormente può essere attratta e influenzata da questa caratteristica e che è rappresentata dall'individuo efficiente, giovane, sano, trascurando l'altra parte che meno ha disponibilità sia fisiche che economiche. Questa ultima categoria, oltre a essere condizionata da questa caratteristica della aiviltà dei consumi, è condizionata, in una misura che forse sfugge al resto della popolazione, dalle condizioni ambientali delle città e dalle caratteristiche di abitabilità delle costruzioni.
Muoversi nelle città è difficile per tutti, sia a piedi che in auto o usufruendo dei trasporti pubblici; forse ai più sfugge quanto sia ancora più difficile se non impossibile la mobilità per le persone anziane, malate e portatrici di handicap. Altrettanto difficile può presentarsi la mobilità nell'ambito di un fabbricato sia esso abitativo o di lavoro o altro. Questa difficoltà è dovuta alla presenza di ostacoli di varia natura sia nell'ambiente urbano che nell'ambiente costruito e sono denominati, con un termine di origine anglosassone e ormai diffuso in tutto il mondo, "barriere architettoniche". Nell'ambiente urbano sono rappresentati da marciapiedi
stretti, dissestati e con forti dislivelli sul piano stradale, da assenza di scivoli negli stessi che possano permettere il passaggio di passeggini dei bambini o carrozzine di disabili, da attraversamenti pericolosi per la loro sbagliata collocazione, da scarsa segnaletica, da impianti semaforici non attrezzati per i non vedenti, da ingombri vari sui marciapiedi, da presenza di pali, ecc. Nell'ambiente costruito, e in questa sede ci soffermiamo sugli organismi abitativi o di lavoro sia pubblici o privati, l'ostacolo maggiore è rappresentato dalla presenza di forti dislivelli tra il piano ingresso e il piano di partenza degli ascensori; tale dislivello è generalmente superabile
solo con scale e in tal modo l'accesso è reso difficoltoso o negato a tutte le persone con handicap grave. Se questo è il primo ostacolo, il secondo, forse ancora
più drammatico, è la presenza di ascensori, che nella loro maggioranza, sono inadeguati per ricevere una carrozzina con disabile.
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Esempi di scivoli studiati dal Comune di Milano e già in opera agli incroci di diverse vie di Milano. Molte volte questi scivoli non si presentano agibili in quanto automobilisti poco rispettosi lasciano le loro auto in corrispondenza degli stessi. Qualche volta questi scivoli si presentano difficoltosi nel loro uso in quanto sono stati posti in opera in punti stradali ove il dislivello tra il marciapiede e la strada è rilevante determinando perciò una pendenza superiore a quella usuale che è idelf8/10%.
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Esempio di rampa esterna di collegamento tra il piano stradale e l'ingresso di un edificio oppure per superare il dislivello tra l'ingresso di un edificio e il piano di partenza dell'ascensore. La pendenza ottimale di una rampa è del 5% con punte massime dell'8%; in questo caso occorre prevedere dei ripiani di riposo ogni 5/6 m.
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La situazione non è delle migliori, come il nostro articolo scrive. Ma qualcosa si muove, l'opinione pubblica prende coscienza e gli enti pubblici e privati dedicano sempre maggiori attenzioni al problema. Ecco nelle nostre foto le prove di adattamento di un'autobus, una cabina telefonica e un'auto per portatori di handicap in carrozzella. Anche lo scivolo a sinistra è principalmente pensato per agevolare queste persone.
Esempio di servizio igienico pubblico da collocare in edifici pubblici o di uso pubblico. La dimensione in uso è di m. 1,80x 1,80 con porta d'entrata di 0,85 m. Se nella stesura di un progetto o nella ristrutturazione di un edificio lo spazio a disposizione è superiore, si suggerisce la dimensione di m. 2,20x2,20: ciò permette di collocare la tazza wc al centro della parete con accesso della stessa da entrambi i lati.
(I disegni sono tratti daI libro Progettare senza barriere di P. Cosulich e A. Ornati - Editore Pirola - 2' edizione 1985)
In casa, al lavoro All'interno dell'alloggio, ammesso che un individuo sia riuscito ad arrivarci, si trovano altre difficoltà quali porte strette, corridoi ridotti, bagni inaccessibili. Nell'ambiente di lavoro, e con questo termine si vuole indicare genericamente edifici per uffici ove una persona si reca per sbrigare delle pratiche, ben difficilmente si trova un servizio igienico di dimensioni -idonee per permetterne l'uso da parte di un disabile in carrozzina. Negli uffici pubblici, ove sono previsti sportelli per il pubblico, una persona anziana o portatrice di handicap si trova quasi sempre costretta a snervanti code o attese senza il conforto dell'appoggio di un sostegno o
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di una panca per un breve riposo; basta pensare agli uffici postali ove molti anziani si recano per il ritiro della pensione. LI paradosso si presenta nell'ambito sanitario pubblico ove si possono trovare sedi di Unità sanitarie locali, presso le quali tutti i cittadini debbono recarsi per ragioni inerenti la loro salute, sistemate a piani, superiori da quello stradale e mancanti di adeguati ascensori. Dalle circostanze qui denunciate, si evidenzia l'urgenza di rivedere i criteri di vivibilità di una città: la concentrazione urbana, il traffico caotico, l'assenza di verde q di strutture per il tempo libero, l'inquinamento, sono fattori negativi ai quali si deve ag-
Esempio di ascensore da installare negli edifici pubblici o di uso pubblico: la dimensione interna della cabina è di m. 1,37x1,50 con porta sul lato più corto di luce netta di 0,90 m. Le bottoniere interne ed esterne devono essere collocate in sede con l'altezza massima di m. 1,20. Deve essere previsto il sistema di autolivellamento ai piani. Nel settore dell'edilizia residenziale pubblica questo ascensore viene posto in opera, quando sono previsti alloggi per disabili, ma la sua presenza, con tali dimensioni, è superflua in quanto è sufficiente un ascensore con la cabina di m. 0,90x1,30 come prescrive, ad esempio, il Regolamento Edilizio del Comune di Milano.
giungere quello delle barriere architettoniche che interessa non solo categorie specifiche di cittadini, ma tutta la popolazione in quanto soggetta, per età o per cause diverse, in momenti diversi della propria esistenza, alle negative esperienze dei portatori di handicap. La richiesta di "una città a misura d'uomo" nasce spontaneamente dall'animo dei cittadini ed è rivolta agli amministratori pubblici e privati, ai progettisti e costruttori, a tutti quanti operano per lo sviluppo della società, in definitiva è una richiesta che nasce da tutti noi per tutti noi.
11111fascino discreto della puntata settimanale
nelle lingue La storia delle dispense è più antica di quanto si immagini. Già alla .fine del secolo scorso, si stampavano afascicoli i grandi classici come la Divina Commedia, l'Odissea, la Bibbia, magari accompagnati dalle bellissime incisioni di Gustave Doré. Gli anni successivi alla grande guerra videro la pubblicazione a dispense tra le tante delle storie di Arsene Lupin e Nick Carter e gli anni sessanta quella della prima enciclopedia a fascicoli, tutta a colori. Fin dal loro primo apparire le pubblicazioni a dispense ebbero un grandissimo successo, e ancor oggi, sebbene sia difficile raccogliere cifre precise sulle tirature e le vendite, è certo che hanno un pubblico vasto ed affezionato. Il motivo di questo successo, intensificatosi negli ultimi anni, ha molteplici radici. Innanzi tutto il luogo di vendita: l'edicola. Essa rappresenta per la stragrande maggioranza del pubblico il punto di contatto privilegiato con la carta stampata. Le li-
In secondo luogo le dispense sono figlie, ormai legittime. della cultura di massa: esse soddisfano in modo non indifferenziato, ma quasi "specializzato". bisogni diffirsi conoscenza, di informazione e anche di status. La loro caratteristica prima è la versatilità: praticamente ogni settore dello scibile e delle attività umane può essere isolato. predigerito e restituito in dispense capaci di selezionare il loro pubblico. In terzo luogo le dispense godono di condizioni d'acquisto assai vantaggiose. L'acquirente, con un modico esborso settimanale, si troverà in possesso di opere, anche visivamente, prestigiose. Inoltre gli editori hanno cura di invogliare gli acquirenti, oltre che con l'ormai tradizionale "primo numero con in regalo il secondo e la copertina del primo volume", anche con gadgets di varia natura: dischi e cassette per corsi di lingua, d'informatica o di musica, strumenti di lavoro assortiti per il fai da te" e la cucina.
Informatica ultimo "boom"
Le dispense si differenziano tra loro. talvolta sensibilmente, per la qualità. Sono state pubblicate opere pregevoli, contenutisticamente e per veste editoriale, e sciocchezze a fascicoli per tutti i gusti. Ma, l'abbiamo detto esse si caratterizzano perché intendono soddisfare differenti fasce di pubblico. L'argomento più saccheggiato dagli editori è senz'altro quello della cucina, ricette e bot ton della tavola. I corsi di lingue, specie negli ultimi anni, raccolgono grande favore presso il pubblico delle dispense, perché più economici e meno impegnativi di una scuola di lingue. In tempo di rinnovato interesse per l'ecologia, vivono un momento di fulgore le
scienze naturali, zoologia e botanica, ma anche trattatelli animali di casa, Ie piante del terrazzo, come tenere un giardino o coltivare un orto. Gli astuti editori fanno presa sulle nostre passioni: se vi piacciono i funghi vi insegnano a riconoscerli, se amate gli animali ad individuarli dalle tracce. Vi forniscono consigli ed informazioni su quasi tutti gli hobbies più comuni. Cí sono molti tra noi che amano usare le mani e risparmiare: vanno a ruba le pubblicazioni di uncinetto. di maglia, di cucito e ancora "fai da te" di falegnameria, idraulica ed elettrotecnica. La medicina com'è facile immaginare, è argomento assai sfruttato nel mondo delle dispense. Gli approcci sono i più diversi; si passa dagli approfondimenti scientifici di carattere enciclopedico e monografico, a veri e propri manuali di pronto intervento, ai buoni consigli su come mantenersi in forma o dimagrire restando forti.
Ricette, lingue straniere ecologia e medicina La bomba editoriale degli ultimi anni è la dispensa di informatica che vi spiega tutto di questa scienza e vi insegna ad usare i linguaggi del computer e a cimentarvi con videogames. L'esaurimento delle enciclopedie generali alfabetiche, ha generato monografie a fascicoli dedicate alla storia, alla geografia, alla militaria in genere (armi, navi, aeroplani, guerre), alla storia dell'arte, alla musica, alla letteratura. In particolare per la letteratura assistiamo ad un revival nella pubblicazione di grandi opere a dispense. Accanto a questo si segnala la formula che vede identificata ogni singola dispensa con un classico. Che in questa operazione si nasconda una con-et-
ta individuazione da parte delle case editrici di un bisogno diffuso di status culturale, è dimostrato dall'espediente usato da alcune di loro di differenziare per formato e per copertina, i volumi di una stessa collana, come se il lettore li -avesse scelti uno per uno. Il mercato delle dispense è in continua ebollizione, la lotta per mantenere ed estendere la propria quota di questo mercato non conosce soste. Questa guerra trascura per lo più l'elemento prezzo; la strategia verte principalmente sull'anticipazione e sull'imitazione. Anticipare significa sfruttare al massimo le possibilità di diversificazione della dispensa, individuando nuovi argomenti, nuove formule e quindi nuove fette di pubblico da raggiungere. Di contro l'imitazione di un'opera fortunata di un'altra casa è un imperativo per ogni editore, poiché sembra accertato un certo grado di fedeltà deI lettore al marchio che lo aveva soddisfatto in precedenza.
tatt brerie sono spesso protette dalle barriere della cultura ufficiale che scoraggiano una frequenza di massa. Questo problema non esiste per le ventieinquemila edicole autorizzate sparse sul territorio nazionale che, accanto all'accessibilità materiale e psicologica, sono il luogo ideale per diffondere quel tipo di frazionamento della cultura proposto dalle dispense.
Le case editrici puntano mol-• to sulle dispense, oltre che per il grande successo presso i lettori, anche per il velocissimo ritorno degli utili delle vendite in edicola (due o tre mesi), molto più veloce di quanto non lo sia per le pubblicazioni vendute in libreria (sei mesi, un anno) o nel circuito delle vendite rateali (diversi anni).
Qualche titolo in edicola a Milano Edicola Bonacina Plinio-Morgaci
Edicola di Largo La Foppa
copie La Lombardia paese per paese (Bonechi) 10
Tutto l'inglese (Curcio) L'inglese per tutti (De Agostini) I tuoi menù (Idea donna) Il mio computer (De Agostini) Input (De Agostini) Basic (Curcio) La storia dell'arte (De Agostini) Storia d'Italia Einaudi Il Milione (De Agostini) Classica (Fabbri) Melodramma (Ricordi)
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Storia di due istituzioni popolari ancora vitali Ersilia Majno Bronzini nel 1907, cinque anni dopo la fondazione dell'asilo
Quale milanese non ha sentito, almeno una volta nella vita, definire "Asilo Mariuccia" una situazione confusa,
vociante, infantile?Non molti però saprebbero spiegare da dove viene questa espressione. Oggi una bella ricerca di Annarita Buttafuoco, documenta la storia dell'Asilo Mariuccia, uno dei capitoli più interessanti del solidarismo laico e del socialismo milanese agli inizi del '900.
Le rag zze raccolte dalla strada
L'ingresso dell'Asilo Mariuccia nell'anno stesso della fondazione
Lo sfondo della storia è la Milano industriale e industriosa tra fine Ottocento e primo Novecento: l'insediamento delle prime grandi fabbriche porta migliaia di immigrati ogni anno in città. Le condizioni di affollamento dei quartieri popolari diventano insostenibili, come documentano molte ricerche storiche sulla vita milanese di quella che solo per pochi era una "Bella Epoque". Il tessuto sociale si deteriora ed espone i gruppi sociali più deboli a rischi di ogni tipo.. Si strutturano Ie prime forme politiche sindacali di organizzazione dei lavoratori, lo stesso movimento cooperativo con le società di Mutuo soccorso e con le prime cooperative di abitazione e di consumo avvia in quegli anni a Milano alcune tra le sue realizzazioni più significative. È un movimento democratico e riformista, quello milanese, che coinvolge strati dí borghesia laica illuminata che svolgeranno un ruolo di primo piano nel Partito socialista. Tra queste organizzazioni ce n'era anche una di donne: l'Unione femminile, che si
proponeva finalità emancipatrici, la conquista del diritto di voto per le donne, la tutela delle lavoratrici. La Società di mutuo soccorso tra le operaie milanesi è una delle iniziative dell'Unione femminile sul versante della cooperazione e l'Asilo Mariuccia nasce nel 1902 per volontà dell'Unione femminile. Il nome dell'istituto è quello di una figlia prematuramente scomparsa di Ersilia Majno Bronzini, leader dell'Unione femminile, moglie del deputato socialista Luigi Majno. Scopo dell'Asilo è quello di contribuire alla battaglia contro la prostituzione nella quale era impegnata l'associazione di queste "femministe pratiche", come vengono definite queste radical socialiste attive su tutti i fronti delle iniziative a favore delle donne. L'Asilo Mariuccia è ricovero e scuola, famiglia e luogo di rieducazione laico per bambine, giovani donne del proletariato industriale più misero vittime di violenze sessuali, prostitute o in pericolo di diventarlo se lasciate nell'ambiente nel quale vivono. Le storie di queste ospiti del-
l'Asilo Mariuccia (che la Buttafuoco ha ricostruito dall'archivio della Fondazione, e che racconta con animo partecipe) sono terribili e gettano una luce inedita sulle sofferenze delle classi lavoratrici e delle donne, in questo caso, nella prima fase di industrializzazione. Ersilia Majno, Nina Rignano Sullam, Bambina Venegoni mobilitano tutta la borghesia progressista milanese per Finanziare questa casa dove accogliere le giovani e giovanissime “ pe rico la nt i" d a recuperare a un ruolo sociale positivo attraverso l'educazione scolastica, un ambiente di relazioni costruttive, una vita ordinata. Il libro della Buttafuoco si insinua con intelligenza nell'intreccio difficile dei rapporti tra queste femministe borghesi, piene di buone intenzioni e le destinatarie della loro iniziativa, portatrici di esperienze di vita così diverse da essere, per le benefattrici, addirittura incomprensibili. Lo sforzo dell'Asilo di trasmettere alle giovani ospiti valori di "decoro" e eli "laboriosità" propri di un'altra classe sociale risulta così in-
consapevolmente crudele nei confronti delle "Mariuccine" destinate a tornare alla vita di stenti e di miserie dalla quale si sono allontanate per poche settimane o pochi anni. Annarita Buttafuoco racconta, oltre che la storia di una istituzione esemplare, il fitto intreccio di vite di donne in un'epoca così vicina nel tempo e che pare così lontana se misurata con lo sviluppo della coscienza femminile. L'Asilo Mariuccia non è finito con la morte delle fondatrici: lo stesso figlio di Ersilia Majno dirige oggi l'istituzione che si occupa di giovani "devianti" e che come all'inizio del Novecento è una delle molte istituzioni private che tengono in vita la tradizione della "carità laica" che ha a Milano una delle sue roccaforti. Lidia Lommi Annarita Buttafuoco, Le Mariuccine. Storia di un'istituzione laica, l'Asilo Mariuccia, Franco Angeli. Milano 1985, pp. 481, lire 28.000.
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L'Umanitaria oggi, un rispettabile complesso edilizio. In primo piano una veduta parziale dei due chiostri.
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È noto come la Società Umanitaria sia nata per volontà di Prospero Moise boria che, alla sua morte nel 1892, devolse un cospicuo lascito — oltre dieci milioni dell'epoca — alla creazione di una società che avesse per scopo di "mettere i diseredati, senza distinzione, in condizione di rilevarsi da sè medesimi, procurando loro appoggio, lavoro ed istruzione". Dopo contrasti e difficoltà iniziali, dovute prima a contese sulla destinazione, l'amministrazione e gli scopi del lascito, poi alla forzata chiusura del maggio 1898, ad opera del Bava Beccaris, seguita dalle proposte della Congregazione di Carità di restringe me e modificarne funzioni e compiti, l'Umanitaria potè svolgere pienamente la sua attività solo a partire dall'inizio del nuovo secolo, in concomitanza con l'avvento al Comune di Milano di un'amministrazione democratica. Nello stesso turno di tempo, nel marzo del 1902, Augusto Osimo entrò a far parte dell'Umanitaria come funzionario e vi rimase sino alla sua morte nei 1923, dopo esserne stato segretario generale, dal 1904, e direttore generale, dal 1919. Enrico Decleva per precisa scelta metodologica, incentra la sua analisi sulla figura di Osimo in quanto — af- _ ferma —"prendere le mosse" da colui che nell'Umanitaria
"più... profuse in dedizione ed impegno" 'significa 'situarsi al punto di raccordo... delle sue molteplici iniziative, fissare momenti essenziali nella formazione di quella che finì per configurarsi come la sua filosofia di fondo, cominciare a misurare il nesso fra ispirazione e realizzazione, fra obiettivi ed esiti" (p. 8). E, in effetti, la filosofia di fondo dell'Umanitaria emerge chiaramente ancorata ad una precisa metodologia d'azione. Prima l'analisi del problema, fondata su dati di fatto quantitativi ed ambientali, poi lo studio dello stesso con ampie ricerche su analoghe situazioni verificatesi all'estero, infine l'attuazione di una soluzione ritenuta adatta al caso italiano, o meglio milanese. Limitare infatti la propria azione al milanese fu precisa scelta dell'Umanitaria, sia per riuscire ad incidere sulla realtà circostante sia per porsi come esempio d'avanguardia che, visti i risultati, avrebbe dovuto essere seguito da altri, da molti altri. L'Umanitaria non solo si poneva come punta avanzata, ma preferiva indirizzare la sua opera verso la parte più colta e sensibile dei lavoratori. Così le sue scuole professionali erano rivolte ad operai già in possesso di una discreta conoscenza del mestiere; così la sua scuola di legislazione sociale era volta a formare i quadri dirigenziali
delle organizzazioni dei lavoratori; così la lotta alla disoccupazione era portata avanti non tanto attraverso la per altro mirabile Cassa d eI lavoro, diretta da Alessandrina Ravizza, quanto attraverso l'Ufficio del lavoro che elaborava ed attuava criteri pratici per realizzare, anzitutto a Milano, un controllo diretto sul mercato del lavoro; e l'esemplificazione potrebbe proseguire a lungo. La filosofia di fondo dunque dell'Umanitaria da un lato affonda le radici nella scienza positivista applicata al sociale, dall'altro si collega al riformismo socialista turatiano, indubbiamente per la tipologia socialista presente in molti dei suoi funzionari e dirigenti, da Gnocchi Viani a Giovanni Montemartini a Alessandro Schiavi a Massimo Samoggia a Fausto Pagliari a Angiolo Cabrini — e l'elenco potrebbe continuare — ma soprattutto, secondo quanto sottende il Decleva, per l'azione coordinatrice dei vari apporti perseguita dall'Osimo. Azione guidata da una logica gradualistica e razionalizzatrice e tendente a ricondurre ogni iniziativa e ogni realizzazione ad "una specifica funzione formativa e pedagogica" (p. 85). L'interesse del Decleva si incentra prevalentemente sul personaggio Osimo, seguito con partecipazione sin dagli anni della sua fanciullezza,
rigorosamente chiarendo le componenti culturali della sua formazione ed evidenziandone le caratteristiche psicologiche; particolare rilievo viene dato dall'A. al tormentato distacco dell'Osimo dallo PSI nel 1912, con successivo rientro, e ai suoi rapporti con Turati. Sovente, di conseguenza, l'attività dell'Umanitaria rimane forse troppo sullo sfondo, lasciando insoddisfatte molte curiosità provocate nel lettore dalla lettura stessa. Il volume termina con la morte dell'Osimo nel luglio 1923 trasmettendo al lettore la sensazione non solo della fine di un'epoca — per altro già terminata con la prima guerra mondiale — ma della fine della possibilità di esistenza per un socialismo pratico, costruttore nella quotidianità, volto al perseguimento dell'elevazione dei "diseredati per sè medesimi", senza evidenziare i risvolti comunque "utopistici" di questo lodevole attivismo anche nel contesto politico e sociale dell'Italia giolittiana, se non altro per il suo limitato — "per forza di cose" — raggio d'azione. Manetta Nejrotti Enrico Decleva, Etica del lavoro, socialismo, cultura popolare. Augusto Osimo e la Società Umanitaria. Franco Angeli, Milano, 1985, pp. 284.
Itinerari in Lombardia
Testo di A. Terzi e V. Martegani, Studio Nodo
Il manifesto delle "Quattro stagioni al Pian di Spagna" stampato in occasione della Campagna Ambiente promossa dalla Coop
Lombardia in collaborazione con Italia Nostra, Lega Ambiente, WWF. Si ringrazia l'ENAIP - Fondo Sociale Europeol e la disegnatrice Alice Mantovani.
In barca alla scopert di una riserva naturale Se si ha una giornata a disposizione, arrivando con il treno o con l'auto propria, si può raggiungere Fallo lago di Como ricco di itinerari di diverso tipo. Questa volta ne consi-
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gliamo uno particolare che prende il via da una frazione di Sorico, Dascio, la quale si trova all'estremità occidentale della provincia di Como.
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All Velo Club Sarnie te, il 6° trofeo Coop 4i1 i Soresina Con la presenza di un folto pubblico, organizzato dal Pedale Soresinese e con la sponsorizzazione totale del Supermercato Coop di Soresina si è svolto il 27 giugno il 6° Trofeo Coop, corsa ciclistica in notturna riservata alle categorie senior e Junior cadetti. Nella gara dei senior, nei primi giri si è messo in evidenza l'ex professionista Parecchini, poi hanno preso il largo iI cremonese Ferraroni in compagnia del veronese Foroni e del bresciano Priori. Allo sprint ha avuto la meglio il cremonese sui due compagni di fuga. Nella seconda gara si sono subito messi in evidenza i portacolori del V.C. Sarnico capeggiato dal Campione d'Italia Alborghetti e dal gruppo sportivo Maggi di Treviglio. C'è stata subito una selezione e sin dai primi giri si è formato un gruppo di quattro corridori comprendente Alborghetti, Bosio, Grassi e Radaelii. Alle loro spalle resisteva un gruppetto di nove unità con alla testa il soresinese Maruti. Alla fine in volata, Alborghetti aveva la meglio sui tre compagni di fuga.
Nelle foto: nel pieno della corsa in notturna.
lentamente ci si immerge in un paesaggio impareggiabile costeggiando sulla propria destra il Pian di Spagna, una zona umida divenuta riserva naturale della Regione Lombardia.
depositati nel corso di millenni, il Pian di Spagna è una
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un passaggio in barca a qualche pescatore del posto e sicuramente si avrà un incontro molto interessante con una di queste persone che più di ogni altro conosce i luoghi palmo a palmo e riesce a trasmettere con semplicità quella cultura ambientale di cui è portatore. Si parte con la barca e molto
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Per arrivare a Dascio bisogna costeggiare il fiume Mera risalendolo dal punto in cui si immette nel lago di Corno. Giunti al piccolo paese si consiglia di chiedere
Ordine d'arrivo categoria senior: I) Ferraroni Nevas Vaccari di Annicco 2) Foroni Canon Verona 3) Priori Magri Gomme Brescia 4) appella Fiat Pandino Magri Gomme Brescia 5) Asciutti 6) Soregaroli Persichell o 7) Toffalori Maganzani Verona Canon Verona 8) Porecchini 9) Cremonesi Fiat Pandino IO) Facoetti Verdellino Bergamo
tra le più importanti zone umide proprio perché si trova circondato dalle prealpi della Valtellina e della Vaichiavenna. Originariamente si presentava come una grande palude,
ricca di canneti e alberi di alto fusto, sui quali nidificano colonie di aironi. Allo stato attuale con le opere di bonifica e con insediamenti non idonei come la stazione di Telespazio, la zona di palude risulta limitata, ma comunque interessante. Ambiente ideale per gli uccelli migratori merita una visita soprattutto in autunno e in primavera quando la vita di palude si intensifica con l'arrivo delle folaghe, dei germani reali e eli altri uccelli. Con la barca e poco tempo a disposizione non si potrà certo pretendere la sfilata di tutte le specie animali come si stesse sfogliando l'enciclopedia naturalistica, ma con pazienza, rispetto e con un po' d'occhio ci si potrà accontentare di qualche interessante apparizione. Si entra poi, proseguendo il nostro itinerario, nel lago di Navate Mezzola (anticamente unito al lago di Como) e durante il percorso si vedono altre numerose località come la Crocetta, il Sasso della Capra, il Passo Modrone e il monte Peschiera, mentre di
Ordine d'arrivo categoria junior cadetti: I) Alborghetti Velo Club Samico 2) Bosio Velo Club Sarnico 3) Grassi G.S. Maggi Treviglio G.S, Maggi Treviglio 4) Radaelli V.C. Samico 5) Solghetti 6) Dusi G.S. Otelli Brescia 7) Gussago Magri Gomme Brescia 8) Polinelli V.C. Sarnico 9) Ferravi G.S. Maggi Treviglio G.S. Maggi Treviglio 10) Lottati Il 6° Trofeo Coop è stato aggiudicato al Velo Club Sarnico.
fronte, sulla sponda opposta del lago si scorgono pure gli abitati di San Fedele, Verceia e Campo situati sulla strada per Chiavenna, Più oltre si incontra invece la Valle dell'Eco e la cascata dell'Acqua Marcia e appena terminato di costeggiare il lago di Navate Mezzola si deve risalire ancora per un piccolo tratto il fiume per giungere, esclusivamente per via d'acqua, al tempietto romanico di S. Fedelino che sorge sul luogo dove — secondo la tradizione — sarebbe stato ritrovato il corpo del martire Fedele.
Di ridottissime proporzioni, l'edificio presenta un unico ambiente coperto da una volta a crociera ed una piccola abside nel cui catino è un affresco di epoca romanica raffigurante ii Redentore tra due Angeli. Al ritorno da questo itinerario per il quale si impiega un tempo di circa 2 ore si consiglia una sosta in uno dei ri-
storanti di Doscio, Sorico o Gera Lario. Siamo certi che ritornerete in Alto Lago. Buon itinerario.
Geas Atletica Coop: mesi di buoni risultati.' Per il Geas Atletica Coop, dopo il boom delle iscrizioni, oltre 250 gli atleti tesserati alla Federazione Italiana per la società (numero molto significativo per questo sport impegnativo e prettamente individuale), buoni sono stati i risultati ottenuti, in questa prima parte della stagione sportiva, sia sotto l'aspetto qualitativo che quantitativo. Da aprile ad oggi, le presenze sui campi di gara, delle magliette biancorosse del Geas Atletica Coop, nelle diverse categorie: ragazzi, cadetti, allievi, juniores e seniores hanno superato abbondantemente le 500 presenze. Tra i risultati più significativi si possono ricordare: 3° posto nella staffetta 4x400 (Fattori, Melega, Locati, Sartirana) e il 6° posto nella 4x400 femminile (Civati, Cinguetti, Ronchi, Galavotti) il 25 aprile ai Campionati provinciali staffette di Desio. A Lodi il 28/ 29 aprile il sesto posto nella classifica finale del campionato provinciale di società allieve.
1125/ 26 giugno a Binasco lo Junior Fabio Fattori ha conquistato il titolo di campione Regionale Juniores nella gara dí salto in lungo. I giugno alle gare di triatlhon (80 mt. salto in lungo - lancio della palla) i cadetti Aldo Farina, Davide Orsolato e Marco Tintori si sono gualificati per la fase regionale entrando nei rnighori sedici della pro-
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I. Io cerco la morosa 2. La mazurka dell'aia 3. La sfida dei clarini 4. Il re del sax 5. Mare Adriatico 6. Il re del clarino
Disco 2 2. 3. 4. 5. 6.
Ma sì ma no La polka romagnola La mazurchessa La mazurka del cucù Il baffo Balera club
vincia di Milano. A Sestó S.O. 1/2 giugno ai campionato provinciali allievi Fabio Marsilio ha conquistato il titolo di campione provinciale sui 200 mt. e sí sono ottenute altre sci medaglie per piazzamenti con Marco Locati (4°) nei 1500 mt., Andrea Sartirana (5°) negli 800 mt., Fabio Marsilio (2°) sui 100 mt., Marco Spadoni (5°) nei 3000 mt., Magda Civati (4°) negli 800 mt. e (5°) nei 1500. Infine da ricordare i risultati ottenuti ai Campionati provinciali cadetti da Elisa Fomasari quarta nel salto in alto e da Davide Varesi 2° sui 2000 mt. La società si è distinta anche sotto il piano organizzativo.
Ha infatti organizzato: - 11 3/17/21 la 13° edizione del Trofeo BianchiBoard. Manifestazione promozionale studentesca per te scuole medie inferiori di Sesto S. Giovanni. Al trofeo hanno partecipato oltre 1600 ragazzi/e che in rappresentanza delle diverse scuole si sono cimentati nella velocità, mezzo fondo, salto in alto e in lungo, lancio della palla e staffetta. 11 13/14 aprile al Campo Comunale di Via Manin i Campionati Regionali assoluti di Staffetta. in campo 250 atleti tra i più quotati della regione si sono contesi i titoli nelle varie staffette: la 4x 100, 4x200, 4x400, 4x800 e 4x1500. - Il primo maggio la classica gara internazionale di marcia. La gara maschile dei 30 km. giunta alla 28' edizione è stata vinta dallo spagnolo Llopart, mentre la 6a edizione della femminile disputata sui 10 km. ha visto, la vittoria della svedese Jansson. - I /2 giugno, con la partecipazione di 500 atleti/e i Campionati provinciali allievi. Nelle due giornate sono stati assegnati nelle diverse specialità ben 34 titoli tra maschili e femminili. Ottimo è stato il livello tecnico della manifestazione, basta infatti sottolineare che i tempi e le misure ottenuti dai vincitori sono da finale ai Campionati italiani e quindi non è difficile pronosticare che molti di questi avranno ottime chances di diventare campioni d'Italia il prossimo settembre. Nella foto una squadra di giovanissimi in tuta atletica
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La squadra della Polisportiva Corsica Coop Lombardia si è ben comportata nel 6° Giro della Valsesia piazzandosi 5 a nella classifica a squadre e in quella individuale al 6° e 11° posto con gli atleti Fabio Argentin e Alberto Pellegatta. Nella foto, alcuni atleti che hanno partecipato alla gara in Valsesia
Cronaca fotografica dell'inaugurazione del supermercato Coop Il manifesto con l'annuncio della nascita del nuovo supermercato di Novate M. in via Brodolini.
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