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Il sentiero botanico di Ciaè (GE)
Nato con l’obiettivo di avvicinare i ragazzi delle scuole alla conoscenza delle piante più significative dell’entroterra genovese, il sentiero botanico di Ciaè si è negli anni trasformato, e ha visto crescere il numero e la tipologia dei suoi visitatori. Ora piacevole passeggiata per domeniche primaverili, ora sosta per infaticabili escursionisti lungo l’Alta Via dei Monti Liguri, ora luogo ideale per feste campestri, il sentiero e il piccolo borgo omonimo che attraversa, è, in definitiva, una meta adatta a tutti. Il percorso si snoda lungo un itinerario obbligato dentro un bosco di latifoglie e termina poco oltre il borgo di Ciaè - poche case poste in vicinanza di un ponte di epoca medioevale – presso una maestosa quercia secolare. Le varie specie sono individuate da targhe su cui sono riportate le caratteristiche delle piante, corredate da disegni. L’antico villaggio, situato quasi al termine del sentiero, dopo anni di abbandono ha ritrovato vita grazie ad un’accurata opera di ripristino, divenendo un importante posto tappa dotato di un complesso di strutture ben organizzate. Oggi, infatti, presso alcuni edifici restaurati, sono ospitati un rifugio completamente attrezzato; un centro Il rifugio accoglienza per i gruppi in visita al sentiero e una loggia coperta per dare riparo temporaneo agli escursionisti. Creato nel 1984 dai volontari della Guardia Antincendi di Sant’Olcese (GE), il sentiero Botanico è collegato al percorso dell’AVML tramite una variante al sentiero principale, ma è anche collegato con la città tramite autolinee pubbliche. Tuttavia il mezzo sicuramente più gradevole per raggiungere questa meta campestre è lo scenografico e caratteristico trenino di Casella che, con partenza dalla centrale Piazza Manin a Genova raggiunge la stazione di S.Olcese Tullo, a circa 1,5 km dall’inizio del sentiero. Riferimenti utili Informazioni e prenotazioni per il rifugio: – Tel. 333.30.70.528 (ore serali). La struttura è dotata di 16 posti letto, cucina, servizi, acqua calda, riscaldamento ed illuminazione. Ferrovia Genova-Casella: Tel. 010.837321 Raggiungibilità Auto: uscita autostrada A7 Genova - Bolzaneto, strada per S. Olcese. Oltrepassata la Chiesa, proseguire per circa 1 Km, quindi svoltare a sinistra seguendo per 1,3 Km la strada comunale che porta all'abitato di Ronco. Poco prima del bivio per il sentiero botanico si trova un piccolo parcheggio allestito per i visitatori. Autobus: linea AMT Bolzaneto - Sant' Olcese fino al capolinea, quindi proseguire a piedi per circa 1,5 Km seguendo le indicazioni. Trenino di Genova-Casella: partenza da Genova P.za Manin fino alla fermata di Sant' Olcese Tullo, quindi seguire un sentiero ben segnalato che raggiunge la strada comunale per Ronco.
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Orto botanico di monte Murlo a Montemarcello (SP) Poco distante da Montemarcello (SP), lungo la provinciale per La Serra, in località Gruzza, inizia il percorso (segnavia bianco e rosso) che conduce in circa mezz’ora alla cima di Monte Murlo, dove è situato l’orto botanico del Parco Montemarcello-Magra. A piedi o in mountain-bike, attraversando leccete e boschi di pino d’Aleppo, si giun-
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ge alla sommità del monte, dal quale è possibile ammirare un vasto panorama che spazia dalla vallata del fiume Magra fino alle Alpi Apuane. Il giardino è diviso in sezioni che rappresentano le diverse coperture vegetali caratteristiche del promontorio del Caprione. Un percorso autoguidato conduce in circa 45 minuti alla visita delle diverse sezioni. Le zone principali sono la gariga, tipica delle aree scoscese e rocciose con piccole piante suffruticose, spesso aromatiche (timo, ruta, elicriso, ecc.); la macchia mediterranea, caratterizzata da arbusti e piccoli alberi sempreverdi (lentisco, mirto, corbezzolo, leccio, ecc.); la pineta a pino d’Aleppo, rada e luminosa, nel cui sottobosco riescono a vivere molte specie di macchia o di gariga; il querceto caducifoglio, ricco di alberi e arbusti in cui le specie più rilevanti sono la Riferimenti utili roverella e il cerro. Nell’orto è inoltre preATC Spa Trasporti pubblici La Spezia – Tel. 0187.522511 sente una sezione dedicata all’etnobotaniEnte Parco Montemarcello-Magra: – Tel. 0187.691071 ca, in cui si trovano le piante importanti Sito web: www.parcomagra.it nell’uso popolare antico e odierno. Un E-mail:
[email protected] grande numero di piante spontanee, infatti, Raggiungibilità erano e sono tuttora utilizzate a scopo meAuto: autostrada A12, uscita casello di Sarzana quindi dicinale, ma soprattutto alimentare: nella per Montemarcello cucina ligure sono infatti molte le erbe selTreno e autobus: stazione di Sarzana quindi a Montevatiche utilizzate per insalate, minestre o marcello con autolinee locali ATC. torte “verdi”.
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Daini al lago del Brugneto (GE)
In alta Val Trebbia, all’interno del Parco Naturale regionale dell’Antola si trova il lago del Brugneto, un bacino artificiale che costituisce la principale riserva idrica di Genova. Derivato dallo sbarramento dell’omonimo torrente, il primo rilevante affluente del Trebbia, rappresenta oggi un piacevole luogo per soste e passeggiate nel verde: un lungo itinerario da percorrere a piedi o in mountain-bike si snoda lungo le rive del lago per oltre 13 km. Sui pendii intorno al lago sono presenti boschi misti di latifoglie e castagneti con ampie zone prative in cui è spesso possibile avvistare Un daino esemplari di daino. Nella valle del Brugneto, infatti, vive una numerosa popolazione di questo animale, introdotto nel 1973. Presso le radure, soprattutto all’inizio dell’autunno – stagione degli amori per questi ungulati - è facile avere l’occasione di vedere alcuni animali intenti ai rituali combattimenti di corteggiamento. I maschi, che vivono normalmente in branchi dello stesso sesso, si avvicinano alle femmine solo durante la stagione amorosa e si distinguono nettamente per la presenza dei palchi, di forma e dimensioni diverse secondo l’età dell’animale. Solo gli esemplari adulti, dotati di corna con un caratteristico allargamento (la pala) sono quelli in grado di mantenere un territorio e di sostenere combattimenti per ottenere il dominio dell’harem. Sono sempre i maschi che emettono il caratteristico bramito. Al termine della stagione i gruppi misti si disgregano e solo le femmine si occupano dell’allevamento dei piccoli. Volendo assistere agli spettacolari combattimenti occorre munirsi di binocoli e portarsi nei pressi delle radure nelle prime ore del mattino, restando però ad un’opportuna distanza per non essere individuati e quindi non recare disturbo agli animali. Anche la presenza del daino, assieme a quella degli altri ungulati, in primo luogo il cinghiale, presente in tutto l’entroterra, è uno dei fattori che ha contribuito allo spontaneo ritorno del lupo, che ricolonizzato l’Appennino a partire da alcuni esemplari provenienti dalle popolazioni superstiti dell’appennino centro-meridionale.
Riferimenti utili Parco Antola: Tel. 010.9761304 – E-mail:
[email protected] Sito web: www.parcoantola.it Raggiungibilità Auto: S.S.45 della Val Trebbia fino a Torriglia, quindi deviare lungo la S.P. 15 fino a Garaventa.
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... E ALTRI PERCORSI
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In Liguria, oltre ai parchi, esistono numerose altre realtà di interesse naturalistico ambientale, dislocate in tutta la regione. Si tratta di Riserve naturali regionali dove l’ambiente è rimasto quasi incontaminato, come le Isole di Bergeggi e Gallinara, o dove si conservano particolari tracce della storia naturale della regione, come la Riserva di Rio Torsero, piccolo sito noto ai paleontologi di tutto il mondo per la ricchezza di fossili. Ancora, si trovano aree di pregio ambientale poste ai limiti della città di Genova come i parchi urbani, tra cui quello dei Forti e quello delle Mura, due realtà dalle valenze storiche e naturalistiche che costituiscono forse un unicum nel panorama europeo. Sentieri di Liguria
Si possono elencare piccole oasi localizzate in zone di inestimabile pregio paesaggistico come quella di Punta Crena presso Spotorno, o di interesse avifaunistico, come l’oasi alla foce del Torrente Nervia presso Ventimiglia e l’oasi dell’Entella tra Chiavari e Lavagna; e ancora sentieri natura, ville e giardini, che preservano e garantiscono il mantenimento di angoli pregiati del territorio. Non è possibile purtroppo citare tutti i siti che questa regione così varia è in grado di offrire: ci si dovrà limitare ad alcuni esempi significativi, che sono tuttavia di sicuro stimolo per il visitatore alla ricerca di scenari, luoghi e dettagli insoliti che costituiscono il pregio di un Paese.
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Parco urbano dei Forti a Genova (GE)
Posto sui colli a levante della città, il territorio del Parco Urbano dei Forti è caratterizzato dalla presenza di edifici militari, resti del passato della città di Genova. Sono i cosiddetti “forti orientali”, costruiti all’esterno del tracciato delle mura seicentesche dalla seconda metà del Settecento in poi. A partire dal popoloso quartiere di Quezzi, procedendo da ovest ad est lungo il sentiero posto sul crinale principale, si susseguono quattro importanti opere militari dislocate in un contesto paesaggistico molto panoramico: da un lato si aprono le valli interne mentre dall’altro lo Rampa d’ingresso al Forte Ratti sguardo spazia sull’intero arco costiero della Liguria. Il primo edificio militare posto lungo l’itinerario, oggi purtroppo totalmente in rovina, è Forte Quezzi progettato verso la metà del 1700, ma terminato successivamente, nel 1850. Poco oltre si staglia l’inconfondibile sagoma circolare di Torre Quezzi, l’unica rimasta delle quattro torri presenti un tempo lungo la catena difensiva orientale. Procedendo ancora oltre si raggiunge il punto più elevato della dorsale, a 564 m s.l.m.; qui, sul monte omonimo, si erge il Forte Ratti, che domina i quartieri orientali della città. Il forte, uno dei maggiori per superficie del sistema di fortificazioni di Genova, presenta una caratteristica forma appiattita che sembra seguire la linea del crinale e mimetizzarsi con essa. Proseguendo verso la città, lungo la strada militare di costa oppure seguendo il sentiero che scende lungo il crinale, si raggiunge, oltrepassato il grande sventramento di una cava, il Forte Richelieu, ultima fortificazione prima di scendere in città, completata con l’aspetto attuale verso la metà dell’800. Gli aspetti storico-architettonici non sono l’unica caratteristica di rilievo del parco urbano: percorrendo i numerosi sentieri si attraversano infatti ambienti naturalisticamente pregevoli, boschi misti, castagneti, querceti, arbusteti, praterie. Questi luoghi rappresentano aree importanti per il mantenimento di specie significative come numerose orchidee. Nell’area del parco sono presenti Riferimenti utili inoltre alcune piccole aree acComune di Genova: www.comune.genova.it (aree tematiche/ambiente e quitrinose, molto interessanti territorio). dal punto di vista didattico-culAssessorato Politiche Ambientali: – Tel. 0105572682 – 010.5572686 turale e biologico: oltre a costiRaggiungibilità tuire, infatti, siti riproduttivi il parco è raggiungibile da diversi quartieri di Genova Auto: lungo la Val Bisagno per raggiungere S. Eusebio o Bavari. Per gli alper gli Anfibi dell’area, ospitatri punti di partenza sono consigliati i mezzi pubblici. no alcune piante igrofile Autobus: da Bavari tramite linee AMT 478, 85, 584; da Camaldoli linea (amanti dell’umido) interessan67; da Borgoratti linee 44, 85, 86, 87; da Quezzi linea 356; da S. Euti, come la tifa maggiore e vari sebio linea 482. giunchi.
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Riserve naturali regionali di Gallinara, Bergeggi e Rio Torsero
In provincia di Savona si trovano tre Riserve naturali regionali di grande interesse: due piccole isole, Gallinara e Bergeggi, poste di fronte agli abitati di Albenga e Bergeggi, che associano all’integrità del patrimonio naturale aspetti di interesse storico e archeologico e il piccolo sito del Rio Torsero, uno dei più importanti depositi fossiliferi di età pliocenica in Italia. Le due isole, oltre alla rigogliosa vegetazione mediterranea che le riveste e alle importanti specie endemiche e paleomediterranee (es. la malva delle rupi) che conservano, sono rilevanti anche per la presenza di antiche vestigia storiche. Gallinara, il cui nome deriverebbe da galline selvatiche che popolavano l’isola (già citate da Reatino e Colu-
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Costa di Bergeggi
GALLINARA Informazioni: Tel. 0182.562283 E-mail:
[email protected] Raggiungibilità L’isola, di proprietà privata, non è attualmente visitabile, Superficie: 11 ha. BERGEGGI Informazioni: tel. 019.25790212-218 E-mail:
[email protected] Associazione Pro Loco di Bergeggi: tel. 019.859860 Ufficio Informazioni Turistiche: Tel. 019.859777 Raggiungibilità Previo contatto con il comune di Bergeggi Superficie: 8 ha.
[email protected]
RIO TORSERO Informazioni:0182.990024-5 (Centralino) E-mail:
[email protected] [email protected] Ufficio di Informazioni Turistiche: Tel. 0182.993007 Pro Loco di Ceriale: Tel. 0182.932058 Raggiungibilità Auto: autostrada A10, uscita di Pietra Ligure o di Albenga quindi verso Ceriale lungo la SS 1 Aurelia. Prendere quindi il bivio per Peagna tra Ceriale e Albenga. Superficie: 4 ha.
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Riserve naturali regionali di Gallinara, Bergeggi e Rio Torsero
mella), fu porto di appoggio per navi romane (importanti reperti nel museo di Albenga), e sede di un importante monastero, mentre Bergeggi, cono di roccia calcarea posto a meno di 300 m dalla costa, fu sede di comunità monastiche e di edifici militari e religiosi. Pare che in tempi remoti l’isola fosse collegata alla costa da una stretta lingua rocciosa, poi demolita dal moto ondoso. Il Comune di Bergeggi sta predisponendo la possibilità di effettuare visite guidate controllate sull’isola al fine di evitare qualunque danno o disturbo alla fauna e alla flora locali. Il Rio Torsero, a ridosso dell’abitato di Ceriale, ha scavato il suo alveo in una formazione rocciosa estremamente ricca di macrofossili: sono soprattutto molluschi, alcuni perfettamente conservati anche nei più piccoli dettagli, raccolti in gran numero nel Museo Paleontologico di Peagna (vedi Cap. 6), altri purtroppo saccheggiati da collezionisti che hanno in passato quasi distrutto e impoverito il giacimento. I ritrovamenti concentrati a circa un chilometro dalla spiaggia testimoniano l’antica presenza di un mare di tipo “caraibico”, per analogia dei fossili ritrovati con specie presenti oggi nei mari caldi.
Malva delle rupi.
Regione Liguria Settore Parchi e Aree protette Via Fieschi, 15 – 16121 - Genova Tel. 010.548.4172/4876 E-mail:
[email protected] Sito web: www.regione.liguria.it – www.parks.it
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