www.gazzetta.it giovedì 5 giugno 2014 1,30 €
REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 - TEL. 0262821 - REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 - TEL. 06688281 POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. - D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
anno 118 - Numero numero 131 Anno
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ITALIA
I CAMPIONI CAMPIO CONTE TENTA SEMPRE BERARDI
IL RITORNO PRIME MOSSE DEL TECNICO
L’OBIETTIVO INTERESSA L’EX ROMANISTA L’OBIET
La JJuve si muove Nel mirino ora c’è Darmian or
Strama a Udine con c una sorpresa: Stankovic vice
Assalto Napoli A per Lamela Duello con l’Inter Due
Se pa parte Lichtsteiner rotta sul granata La Roma ci prova per Cerci, ma Cairo la gela: «Costa 61 milioni»
Il serbo sarà il secondo del suo ex allenatore in nerazzurro. Ma c’è un caso: Muriel vuole andar via
De Laurentiis non intende cedere Higuain, che piace al Barça. Si blo blocca l’operazione Mascherano
3 Dejan Stankovic, 35 anni, centrocampista serbo LAPRESSE
3 Erik Lamela, 22 anni, attaccante argentino AP
3 Matteo Darmian, 24 anni, difensore del Torino ANSA BRAMARDO, PUGLIESE, A. RUSSO PAG 16-17
DALLA VITE, TAIDELLI A PAGINA 13
VERSO IL BRASILE IL TEST CONTRO IL LUSSEMBURGO E’ UN 1-1
ITALIA DOV’E’ LA VITTORIA? Quello di Perugia per gli azzurri è il settimo match senza successi. Spesso l’Italia ha chiuso in pareggio l’ultima amichevole prima di giocare un Mondiale alla grande Bene Verratti, funziona l’intesa Balo-Cassano Inghilterra: brilla Rooney, ma con l’Ecuador è solo 2-2
MALFITANO A PAGINA 15
IL PERSONAGGIO
Banlieue, Roma Psg, liti e talento Milan, ecco Menez E’ nato nell’87, come Nasri e Ben Arfa: ragazzi terribili. A Parigi si è scontrato con Ibra e Blanc. Inzaghi però ci crede: ora o mai più 3 Jeremy Menez, 27 anni, francese BOCCI, LAUDISA A PAG 14
IL COLPO
Diego Costa boom Per 42 milioni va da Mourinho Il Chelsea è sempre più Atletico: in attesa di Courtois, Tiago e Filipe Luis, va in porto l’acquisto dell’attaccante rivelazione
BIANCHI, CECCHINI, ELEFANTE, GARLANDO, SCHIANCHI, VERNAZZA DA PAGINA 2 A PAGINA 8
3 Antonio Cassano, 31 anni, Mario Balotelli, 23 LAPRESSE
3 Diego Costa, 25 anni, centravanti RICCI PAG 10 COMMENTO DI DE CALÒ PAG 21
IL ROMPIPALLONE DI GENE GNOCCHI
Sorpresa per Berlusconi. Fra i suoi assistiti di Cesano Boscone c’era anche Minala.
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BASKET STASERA MILANO A SASSARI PER GARA 4
Siena batte ancora Roma Va sul 3-0 e vede la finale CANFORA A PAGINA 34
TENNIS ROLAND GARROS, QUARTI: K.O. 6-2, 6-2
9 771120 506000
40 6 0 5>
LE FIGURINE MITO DEI MONDIALI
E’ già in edicola Spagna 82 a 1 euro. Martedì arriva Germania 2006 a 4.99 più il prezzo della Gazzetta
Errani, svuotata, esce di scena Con la Petkovic non c’è partita MARTUCCI A PAGINA 32
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 5 GIUGNO 2014
MONDIALE -7 IL TEST AZZURRO Antonio Cassani, 31 anni: con lui in campo si è visto, a sprazzi, qualcosa in più TEDESCHI
9’ PRIMO TEMPO Illusione Marchisio L’Italia trova quasi subito il vantaggio: assist al bacio di Balotelli (esterno destro) e inserimento vincente di Marchisio
40’ SECONDO TEMPO Doccia gelata Il Lussemburgo trova un pari insperato alla vigilia dopo un angolo di Mutsch e testa di Chanot, più rapido di Marchisio e Aquilani
ITALIA, TIRATI SU
Bel gol, poi errori: non si vince più! Balo fa segnare Marchisio. Traverse, battute a vuoto, 1-1 del Lussemburgo: 7a gara senza successi DAL NOSTRO INVIATO
LUIGI GARLANDO PERUGIA
Non siamo neppure partiti per il Mondiale e già abbiamo fatto storia, perché mai avevamo concesso un punto al piccolo Lussemburgo: 8 vittorie su 8. Okay, impattare contro la nazionale numero 112 del ranking Fifa, messa peggio di Kenia, Kuwait e Cuba, dopo il pareggino con l’Irlanda, non è il modo più augurante per mettersi in viaggio, ma non è il caso neppure di strapparsi i capelli. L’Inghilterra, appesantita come noi, non è andata oltre l’Ecuador (2-2). Per noi è la 7 gara di fila senza vincere. In fondo, queste botte di paura al check-in fanno parte della nostra tradizione. Venti anni fa Sacchi perse con il Pontedera e poi arrivò in finale al Mondiale Usa. Bisogna fare la tara dei carichi di lavoro, della mancanza di brillantezza, e interpretare la prestazione alla luce delle
l’Analisi
ANDREA SCHIANCHI
Se Gianni Brera, teorico del calcio all’italiana e «catenacciaro» della prima ora, avesse visto con quale centrocampo l’Italia ha affrontato il Lussemburgo sarebbe inorridito. Quanti abatini - avrebbe tuonato -. Troppi piedi buoni! Già, perché la scommessa di Cesare Prandelli è proprio questa: mettere uomini di buona tecnica individuale nel cuore della squadra, far girare il pallone il più velocemente possibile per imporre le proprie idee e inchiodare gli avversari nella loro metà campo.
potenzialità. Con freddezza. Ecco, in questo senso, è stata positiva. Addirittura confortante. Verratti e Pirlo possono dipingere insieme, Balotelli sta bene (assist, traversa), Cassano può accendere scintille magiche. Funziona Sì, i meccanismi del sofisticato 4-1-3-1-1 rispondono ai comandi di Prandelli, pur facendo la tara del valore modesto del Lussemburgo. Ma l’idea regge e merita di essere sdoganata al Mondiale. Il gol al 9’ è un manifesto programmatico: Balotelli crossa per Marchisio che spinge in rete di testa. Sarebbe stato più logico il contrario. Appunto: logico e quindi prevedibile. Per questo Prandelli ha lasciato a casa tante punti centrali. Vuole togliere riferimenti e attaccare l’area con più incursori. Doppio cervello La curiosità più ghiotta era il debutto del doppio regista. Bene. Pirlo e
Verratti non si sono pestati i piedi, spaiandosi sempre in verticale: in genere Verratti più basso, ma spesso si sono avvicendati, come al 29’, quando il «parigino», in veste di trequartista, ha spalancato la porta a Balotelli con una magia. Il rilievo più piacevole è che i difensori e De Rossi, romanamente arretrato tra i due centrali, non avevano mai l’imbarazzo dello scarico: uno tra Verratti o Pirlo era sempre libero, oppure c’era a disposizione un’opzione in fascia. Così l’azione nasce fluida e viene spinta soprattutto dalle accelerazioni di Candreva che si abbassa per legare i reparti. Ma occorre cercare di più il tiro. Nuovo Pirlo Un solo piccolo sospetto: Pirlo si divertiva di più prima a tenere in mano le redini da solo? È troppo intelligente per non capire che, anche se tocca qualche pallone in meno e deve defilarsi di qualche metro, ha tutto da guada-
gnare dalla collaborazione di Verratti, in termini di libertà e di supporto atletico. Si tratta solo di adattarsi a un nuovo mondo che potrebbe prolungargli l’eternità. Anche in fase difensiva, il nuovo assetto ha dato buone risposte. Puntuali le transizioni nel 4-1-4-1, con Candreva e Marchisio larghi davanti ai terzini. Doppia mandata sulle fasce dove l’Inghilterra busserà forte. Prezioso De
Funziona l’idea del doppio regista con Pirlo e Verratti al suo fianco Balotelli deve essere supportato di più dalle incursioni dei centrocampisti
Rossi a sporcare le linee di passaggio davanti alla difesa, in zona Rooney. Mario c’è E Balotelli? Bravo nella prima parte ad attaccare la profondità, come al Milan fatica a fare, e a dettare i lanci di Pirlo e Verratti. Poi si è intristito un filo per solitudine. Ecco, qui deve crescere l’Italia: l’aggressione di Marchisio e Candreva all’area dev’essere più continua per non lasciare in pasto Mario alle difese e tenerlo vivo, sollecitandolo a ripetizione. Non a caso, l’ingresso di Cassano al 9’ della ripresa lo ha acceso di colpo. Subito un duetto di tacco, poi una meravigliosa assistenza di Antonio che Balotelli ha tuonato sulla traversa. Quasi la festa improvvisata tra due amici che non si vedevano da tanto tempo. Metti a Cassano? Colpisce la traversa anche Candreva, di testa, e il Curi si spella le mani. Sembra che l’applauditissimo
Pirlo regala 8 lanci e Verratti 2 assist Motore «spagnolo», ma a che serve? De Rossi, Verratti, Pirlo, Marchisio, Candreva: con compiti diversi, tutti a costruire e a difendere, tutti a proporre gioco e a rintanarsi al momento opportuno. Brera, tanti elementi di qualità, mai li avrebbe schierati, ma va anche detto che probabilmente non gli sarebbe nemmeno piaciuto il Barcellona del tiqui-taca...
LA MOSSA TATTICA Passaggio
Movimento DE ROSSI 1 4
VERRATTI CANDREVA
3 PIRLO
2
MARCHISIO 5
BALOTELLI
6
L’inizio Di fatto l’azione degli azzurri si sviluppa sui lati di un triangolo, quello formato da De Rossi (vertice alto), Verratti (basso a destra) e Pirlo (basso a sinistra). Sulle spalle di Marchisio e Candreva il compito di «tagliare» dal-
GDS
l’esterno verso l’interno del campo per dettare il passaggio tra le linee. Pirlo riceve meno palloni rispetto a quando viene schierato da regista (ne tocca 73 in 72 minuti, comunque tanti) e viene chiamato spesso in causa quando deve giocare di sponda: ne effettua 8. E poi c’è la sua grande capacità di vedere oltre, di immaginare l’azione: sono 8 i lanci riusciti. Da migliorare la gestione della manovra, perché 14 palloni persi sono troppi, soprattutto se uniti ai 10 persi da Verratti. È vero che sulle loro spalle c’è il peso della costruzione dell’azione, ma è altrettanto vero che farsi soffiare la sfera in zo-
na centrale è estremamente pericoloso. In avanti Verratti, rispetto a Pirlo, lancia meno (solo 2 i «traccianti»), ma tocchetta di più. E crea occasioni (2) per gli attaccanti che si smarcano. È un’Italia «spagnoleggiante», quella proposta da Prandelli: tanti passaggi (669), buona precisione (89,2 per cento), dominio del campo (64,5 di possesso palla), ma in zona offensiva serve una maggiore capacità di penetrazione. In soldoni: bisogna tirare in porta. Altrimenti a che serve tanto lavoro a centrocampo? © RIPRODUZIONE RISERVATA
Cassano, di colpo, abbia portato il Carnevale con i suoi coriandoli di classe. Ma dura poco, anche perché, uscito Verratti, con Candreva interno, la squadra ha perso compattezza. C’eravamo già predisposti al tormentone «metti a Cassano» nell’avvicinamento all’Inghilterra, ma il resto del match conferma che il ruolo di Antonio, per ora, è quello che gli ha disegnato il c.t. fin dall’inizio: opzione geniale per uno spezzone limitato. Stesso copione per Insigne che entra con Cerci per allargare il campo (4-3-3). Prandelli cambierà pelle di continuo durante il Mondiale. Vuole sorprendere e spiazzare. Ma mentre sperimenta, il Lussemburgo pareggia su calcio angolo. Occhio perché nell’amichevole col Perù l’Inghilterra da corner ha segnato due gol. Il Lussemburgo festeggia il suo primo punto storico. Ha già vinto il suo Mondiale. Ora tocca a noi. Buon viaggio, azzurri. © RIPRODUZIONE RISERVATA
la Sfida ANDREA PIRLO 35 ANNI ITALIA
MARCO VERRATTI 21 ANNI ITALIA
TOCCHI
73
63
LANCI POSITIVI
8
2
SPONDE EFFETTUATE
8
1
ASSIST
0
2
PALLONI PERSI
14
10
GIOVEDÌ 5 GIUGNO 2014
LUSSEMBURGO
1
1
(4-1-3-1-1)
(4-1-4-1)
1 Buffon; 7 Abate, 19 Bonucci (dal 33’ s.t. 24 Ranocchia), 3 Chiellini, 2 De Sciglio; 16 De Rossi; 23 Verratti (dal 9’ s.t. 10 Cassano), 21 Pirlo (dal 27’ s.t. 14 Aquilani), Marchisio (dal 41’ s.t. 18 Parolo); 6 Candreva (dal 33’ s.t. 22 Insige); 9 Balotelli (dal 33’ s.t. 11 Cerci). PANCHINA 12 Sirigu, 13 Perin, 25 Mirante, 4 Darmian, 20 Paletta, 5 Thiago Motta, 17 Immobile. ALLENATORE Prandelli CAMBI DI SISTEMA dal 34’ s.t. 4-3-3. ESPULSI nessuno AMMONITI Abate per gioco scorretto
12 Moris; 18 Jans, 5 Schnell, 2 Chanot, 5 Schnell, 3 Janish; 6 Philipps (dal 9’ s.t. 10 Payal); 19 Holter (dal 1’ s.t. 21 Deville); 19 Holter, 17 Mutsh, 7 Gerson (dal 1’ s.t. 9 D. Da Mota), 11 Bens (dal 33’ s.t. 8 Bastos); 13 Joachim (dal 44’ s.t. Turpel). PANCHINA 1 Joubert, 4 Hoffmann, 14 Laterza, 16 Martins Da Graca, 23 Frising, 22 Ivesic. ALLENATORE Holtz. CAMBI DI SISTEMA nessuno ESPULSI nessuno AMMONITI Philipps per gioco scorretto
MARCATORI Marchisio (I) al 9’ p.t.; Chanot (L) al 40’ s.t.
D il personaggio numeri& STATISTICHE
ITALIA
Falli commessi Italia
9 Lussemburgo
ARBITRO Skomina (Slo) NOTE spettatori 24.000, incasso 206.144. In fuorigioco 4-1. Angoli 6-1. Recuperi: 0’ p.t.; 3’ s.t.
POSSESSO PALLA
PALLONI GIOCATI
8 ITALIA 64,5%
LUSSEMBURGO 35,5%
TIRI IN PORTA
ITALIA 830
LUSSEMBURGO 499
TIRI FUORI
IIIIIII
II IIIII
ITALIA
LUSSEMBURGO
MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 1-0 GOL! 9’ Cross di Balotelli da destra per Marchisio che irrompe e segna di testa. 15’ Balotelli aggancia in area e mette alto. 29’ Magia di Verratti che libera Balotelli: Moris para. 40’ Candreva la piazza dal limite: fuori di poco. 43’ Moris vola sulla punizione di Pirlo.
II
ITALIA
LUSSEMBURGO
3
19
23
13
BARCIENTRO ALTO 54.4 metri
11
Italia Lussemburgo
12
7
6
7
5
6
17
669 348
2 3
BARCIENTRO MOLTO BASSO 43.3 metri
Palle perse Italia Lussemburgo
119 118 la Moviola
Contrasti
DI FRANCESCO CENITI
Italia
Niente rigori su Balo e Cerci Cassano, lite per una rimessa Lo sloveno Skomina avrebbe fatto a meno di questa amichevole: era in corsa per un posto al Mondiale, ma i soli 9 posti riservati ai fischietti europei (troppo pochi considerando la qualità degli altri continenti) gli hanno sbarrato la strada. In avvio fermato Candreva dopo un servizio di Pirlo per un fuorigioco inesistente: l’esterno era solo davanti al portiere. A metà tempo brutto fallo di Bensi a Balotelli che poi accenna a una reazione, ma per fortuna lu si ferma un attimo prima di colpire l’avversario. Sul finire della prima frazione Balotelli recupera un bel pallone poi entra in area e finisce
a terra dopo il contrasto con Schnell, ma l’arbitro fa continuare. Giusto così: troppo poco per reclamare un rigore, in Brasile la tendenza sarà proprio quella di fischiare il meno possibile. Nella ripresa cartellino giallo per Philipps che trattiene Pirlo dopo aver perso il pallone. Una rimessa laterale non assegnata all’Italia fa infuriare Cassano che se la prende con guardalinee e Skomina (che parla benissimo l’italiano). Anche Cerci chiede un rigore, ma l’intervento in scivolata di Jans è sul pallone. Dopo il pari del Lussemburgo, ammonito Abate per un muro su Payal.
4
ANTONIO CASSANO
Solito FantAntonio: sia croce, sia delizia ma con Balo c’è intesa Il fantasista entra e illumina l’Italia, poi discute con l’arbitro per un fallo laterale e rischia il giallo. Chiuso dal modulo a una punta, ma con SuperMario è feeling come a Euro 2012. E Prandelli...
11 Lussemburgo
15
Clic. Istantanea da vigilia Mondiale. Al 21’ della ripresa c’è Antonio Cassano che sbraita contro l’arbitro slovacco Skomina. La situazione è tranquilla (amichevole contro il Lussemburgo), il punteggio è favorevole (l’Italia è in vantaggio 1-0), Il peccato è veniale (il direttore di gara, a torto, ha sottratto una rimessa laterale agli azzurri a metà campo). L’unico a farne un dramma è solo lui, l’attaccante barese, che non riceve un «giallo» per proteste solo perché l’arbitro non intende turbare il clima di festa che circonda gli azzurri a Perugia. Ecco, fino al pareggio sui titoli di coda di Chanot, il più applaudito della compagnia era stato proprio Cassano, accolto da un’ovazione all’ingresso in campo. Per questo l’impressione è che Fantantonio ci tenga da morire a far bene, a far qualcosa di speciale. E allora neppure Cesare Prandelli che lo invita alla calma, a pochi metri da lui, pare sortire effetti.
PERUGIA
Meglio davvero cominciare a strofinare gli amuleti perché l’Italia parte per il Mondiale non con gli auspici più giusti. Infatti, l’infortunio al costato occorso a Salvatore Sirigu lunedì ha consigliato a Cesare Prandelli di cautelarsi, e
S
Mondiale 1978 18 maggio ItaliaJugoslavia 0-0
Dieci anni fa Ma evidentemente Perugia, a dispetto della dolcezza dei suoi baci, non suscita tenerezze nel cuore di Cassano, riuscendo ad appannare persino il feeling col suo allenatore. Non ci credete? Riavvolgiamo il nastro di dieci anni, esattamente al 25 agosto 2004. Prandelli è l’allenatore della Roma e Cassano, con Totti, ne è la stella. I giallorossi hanno appena finito di giocare al Curi un’amichevole contro i padroni di casa. E’ andata male, la Roma ha perso 2-1 e la
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Mondiale 1990 31 marzo Svizzera-Italia 0-1
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Antonio Cassano, 31 anni, ieri in azione contro il Lussemburgo ACTION IMAGES
prova di Antonio viene giudicata così sulla Gazzetta: «Sembra chiaro che deve ancora lavorare molto». Ma è negli spogliatoi che scoppia il caso. Il barese litiga con l’allenatore e, secondo la vulgata che verrà riportata dagli inservienti dello stadio che hanno ascoltato tutto, l’attaccante dirà al tecnico: «Con te quest’anno vinciamo quattro partite». Avrà torto perché il giorno dopo, il 26 agosto, Prandelli si dimette per stare al fianco di sua moglie ammalata, innescando però le voci che vedono anche in quello screzio una delle cause dell’addio. Lui e Balotelli Oltre tremila giorni più tardi, Antonio è molto diverso, così come il suo rapporto con l’allenatore di Orzinuovi, ma anche stavolta pare che dentro l’anima del barese bruci un fuoco inestinguibile. Forse perché il Mondiale si avvicina, forse perché il ruolo di asso di riserva gli sta
così stasera volerà per il Brasile anche Antonio Mirante, portando il numero degli azzurri a 25 (c’è anche Ranocchia come riserva). Il portiere del Parma è stato richiamato da casa e si è presentato ieri pomeriggio in ritiro per mettersi a disposizione del c.t. Se le cose andranno secondo i desideri dello staff, Mirante tornerà in Italia il 13 giugno, alla vigilia di Italia-Inghilterra quando non ci sarà più spazio per le sostituzioni. Febbre Barzagli Logico quindi che Sirigu lavori per esserci. Gli esami effettuati a Firenze hanno escluso fratture costali si è visto che era «solo» una contusione alla undicesima co-
Mondiale 1974 8 giugno Austria-Italia 0-0
Mondiale 1986 1 maggio Italia–Cina 2-0
stretta, l’impressione però è che vivere il Brasile solo da comprimario di lusso non gli piaccia. Ieri appena è entrato è parso accendere l’Italia che, dopo il gol di Marchisio, pareva quietata. Con lui in campo due traverse santificate da un assist a Balotelli (legno), che sembrava indirizzare gli umori popolari verso l’ineluttabilità del ripristino della coppia magica dell’Europeo 2012. Di sicuro i due si piacciono, si cercano, si trovano, ma l’idea del c.t. per il momento è quella di infoltire la mediana più che moltiplicare gli attaccanti. Occhio però: Prandelli infatti ha certificato come il caldo del Brasile obbligherà a continue rotazioni tra i titolari. E per Cassano significa solo una cosa: avrà di sicuro il suo posto in vetrina davanti agli occhi del mondo. Quanto basta perché da Perugia si innalzi una nuova preghiera: che la pazienza diventi una sua nuova virtù. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Mondiale 1998 2 giugno Svezia-Italia 1-0
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Mondiale 2002 18 maggio Repubblica Ceca-Italia 1-0
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Mondiale 2006 2 giugno Italia-Ucraina 0-0
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Mondiale 2010 5 giugno Svizzera-Italia 1-1
DUE RISERVE PER IL C.T. LA FIFA LO PERMETTE PER PROBLEMI FISICI
stola con edema post traumatico, che comunque ancora per qualche giorno gli impedirà di tuffarsi. Non sta bene neppure Barzagli che ieri, oltre a non giocare, è partito con anticipo per Roma rispetto ai compagni (giunti nella notte), per via della febbre dovuta ad un mal di gola curato con antibiotici. Dubbio Renzi Anche se non sono stati fissati appuntamenti a causa di impegni precedenti, non è escluso che stasera il premier Matteo Renzi vada a salutare informalmente l’amico Prandelli e gli azzurri in ritiro prima della partenza. ma.cec.
Antonio Mirante, 30 anni. in Brasile come riserva dei 23 azzurri REUTERS
Mondiale 1994 11 giugno ItaliaCosta Rica 1-0
clic
Sirigu stop, richiamato Mirante come 25°
DAL NOSTRO INVIATO
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Mondiale 1970 10 maggio PortogalloItalia 1-2
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L’EMERGENZA BARZAGLI ANCORA CON LA FEBBRE. OGGI POSSIBILE SALUTO DEL PREMIER RENZI AL GRUPPO IN PARTENZA
Il portiere del Psg non è al top dopo l’infortunio costale, quello del Parma parte come riserva
Dal 1970 l’ultimo test finì così...
Mondiale 1982 28 maggio Svizzera-Italia 1-1
DAL NOSTRO INVIATO
MASSIMO CECCHINI PERUGIA
Passaggi effettuati
18
19 9
77,3
3
GARE PRE MONDIALI
89,2
Italia Lussemburgo
21
1
% Passaggi utili
SECONDO TEMPO 11‘ Numero di Cassano che libera Balotelli: traversa. 12’ Traversa di Candreva di testa. 37’ Destro a giro di Cerci: angolo. GOL! 41’ Colpo di testa di Chanot su calcio d’angolo: Buffon sorpreso.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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Perché Prandelli porterà in Brasile due «riserve» (Ranocchia e Mirante), che resteranno col gruppo azzurro per una settimana? Una regola Fifa lo ha convinto a cautelarsi, viste le non perfette condizioni di Barzagli, Paletta e Sirigu: in caso di sopraggiunti e gravi problemi fisici, comprovati da specifica documentazione e verificati da medici della Fifa, un giocatore della lista dei 23 può essere sostituito entro il giorno precedente il primo incontro della squadra interessata (nel caso dell’Italia, entro il 13 giugno) da uno dei giocatori inseriti nella prima lista di 30.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 5 GIUGNO 2014
GIOVEDÌ 5 GIUGNO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
5
MONDIALE -7 IL TEST AZZURRO
4 ITALIA 75
le Pagelle 6 h Verratti il migliore
I NUMERI
Le partite consecutive senza vittoria per l’Italia di Prandelli: 6 pareggi e un k.o. (il 5 marzo scorso in amichevole contro la Spagna). L’ultima vittoria risale al 10 settembre 2013, 2-1 alla Repubblica Ceca valida per le qualificazioni al Mondiale brasiliano.
3
I gol in Nazionale per Marchisio. Il centrocampista della Juventus ha segnato per la prima volta di testa; le due precedenti reti le aveva siglate con il destro.
DI SEBASTIANO VERNAZZA
DE ROSSI NUOVO CENTRO PIRLO DEFILATO Il risultato è imbarazzante, una piccola «amichevole» Corea. Interessanti certi sprazzi iniziali, ma un 1-1 col Lussemburgo a 10 giorni dal Mondiale…
Meno esuberante che a Londra, ma è inevitabile, qui deve condividere con Pirlo la sedia del regista. Convivenza accettabile, l’uno non prevarica l’altro. Valutazioni riferite al primo tempo, perché nella ripresa qualcosa si incrina e il palleggio azzurro perde «luccicanza». Avversario debole, che non fa testo: che cosa succederà contro squadre infinitamente più attrezzate? Domanda inquietante, il 14 a Manaus si farà sul serio.
AVVERSARI E ARBITRI
5,5
5,5
5,5
6
Buffon
Abate
Bonucci
Chiellini
Una paratina su tiro da fuori. Il problema è il gol subito: un fenomeno come Buffon può prendere gol dal Lussemburgo? Macchiolina sul curriculum.
Ci mette quel che ha, la velocità di progressione, ma il calcio non è atletica e a un terzino di spinta si chiede di crossare bene. Superato da Darmian?
Si presenta con una «bonucciata», retropassaggio sbadato che costa un corner. La difesa a 4 non è il suo habitat. Difficile che in Brasile parta titolare.
Difesa a quattro, ma anche a tre: il «Chiello» regge i cambiamenti, anche se non racconterà ai nipotini la storia di questo pareggio coi lussemburghesi.
PARATE 2 RINVII 5 PRESE ALTE 1
CONTRASTI OK 2/2 LANCI 6 PASSAGGI OK 45/52
CONTRASTI OK 0/0 LANCI 11 PASSAGGI OK 84/89
CONTRASTI OK 2/2 LANCI 7 PASSAGGI OK 91/99
6
6
6
6
5,5
6
De Sciglio
De Rossi
Pirlo
Marchisio
Candreva
Balotelli
Scappare in avanti, quando parte l’azione, e rientrare il prima possibile, a palla perduta: Prandelli chiede molto ai terzini, De Sciglio per ora risponde.
Davanti alla difesa e dentro la difesa. Grazie a lui dietro si passa da 4 a 3. Nuovo centro di gravità, il nostro Mondiale dipenderà molto da De Rossi.
Nel nuovo sistema non è più al centro del villaggio, pende a sinistra. La qualità non ne risente per nulla, ma la sensazione è che giochi meno palloni.
In offesa fa l’incursore tutto tagli e inserimenti, in difesa scivola sulla sinistra. Doppiogiochista. Segna l’1-0, ma contribuisce all’1-1: 6 algebrico.
Omologo di Marchisio, ma a destra. Gamba potente, tanta potenza qualcosa in più dovrebbe fruttare. È pure sfortunato: traversa di testa.
L’assist per Marchisio e la traversa a porta spalancata sull’invito di Cassano. La pubalgia, se c’è, si vede poco, ma a Balo si chiedono gol…
CONTRASTI OK 2/2 LANCI 1 PASSAGGI OK 43/50
TIRI 0 PASSAGGI OK 80/84 RECUPERI 2
TIRI 1 PASSAGGI OK 50/59 RECUPERI 1
TIRI 1 PASSAGGI OK 46/49 RECUPERI 5
TIRI 4 PASSAGGI OK 26/31 RECUPERI 5
TIRI 5 DRIBBLING OK 2/2 SPONDE 3
TIRI 0 PASSAGGI OK 50/58 RECUPERI 2
4 S
LUSSEMBURGO 7
Moris 7 Jans 6 Schnell 6 Chanot 7 Janisch 6 Philipps 6 (Payal 6,5) Holter 6,5 (Deville s.v.) Mutsch 6 Gerson 6 (Da Mota 6,5) Bensi 6 (Martins da Graca s.v.) Joachim 6 (Turpel s.v.) All. Holtz 7 GLI ARBITRI Skomina 6,5 Praprotnik 6-Vukan 6
5 il c.t. Prandelli
S.V.
6
5,5
s.v.
s.v.
s.v.
Cassano
Aquilani
Insigne
Cerci
Ranocchia
Si presenta bene, con giocate spacca-Lux, ma prosegue male con palloni buttati. Contraddittorio, ma con lui si cerca di più la porta.
Sul gol dei lussemburghesi sbaglia Marchisio in prima battuta, ma Aquilani è compartecipe. Vai tu che vado io, così ci va l’altro, Chanot.
Un quarto d’ora scarso, nel momento peggiore, con l’Italia calante e balbettante causa gambe dure e rilassamento tattico. Difficile incidere.
Ci prova con un tiro a giro, ma il portiere Moris va a togliere la palla dall’angolino. Non è molto, però è sempre meglio di niente.
Pochi minuti come premio, per aver accettato il ruolo di riserva viaggiante, ma in quei pochi minuti il Lussemburgo pareggia. Premio rovinato.
Una manciata di minuti, a latte versato. Si rende pericoloso con un tiro da fuori deviato in angolo da un difensore.
TIRI 0 DRIBBLING OK 0/2 SPONDE 2
TIRI 1 PASSAGGI OK 7/10 RECUPERI 1
TIRI 0 DRIBBLING OK 0/1 SPONDE 0
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CONTRASTI OK 0/0 LANCI 0 PASSAGGI OK 10/12
TIRI 1 PASSAGGI OK 5/7 RECUPERI 1
LA CAMPAGNA LA FIGC CON IL MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE PER IL CIBO
Parolo
Italia spagnoleggiante, ricamante. La domanda è: chi fa gol? Tanto palleggio servirà a qualcosa? Gambe imballate, certo, ma avevamo davanti i semiprofessionisti del Lussemburgo…
l’Iniziativa
Via a #iomangioitaliano Azzurri per il made in Italy limentari italiani di qualità.
Il Ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, 35 anni ANSA DAL NOSTRO INVIATO
PERUGIA
Il Mondiale dirà a che punto siamo nelle gerarchie del calcio, ma per qualcosa ci sentiamo già campioni del mondo: quando sediamo a tavola, per quello che mangiamo e beviamo. Per i nostri prodotti di qualità certificata a denominazione d’origine protetta e a indicazione geografica protetta. Il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ci crede e nell’anno del Mondiale, per far apprezzare il proprio «gioco» ai consumatori italiani ed esteri, ha scelto e cercato il compagno di squadra più ambizioso: la Nazionale di calcio. Così, in collaborazione con la Figc, ha ideato la campagna #iomangioitaliano, con l’obiettivo di trainare il cibo made in Italy e uno dei settori più importanti per il nostro Paese, quello dei prodotti agroa-
LA PUBBLICITÀ
Animalisti contro spot di De Rossi col cuore in mano Dalla Germania all’Italia, passando per il Brasile, soffia il vento di protesta: Podolski, De Rossi, Dani Alves, Diego Costa e Robben stringono un cuore tra le mani insanguinate e sulle loro foto compare la scritta «Darò il mio cuore per il mio Paese». È lo spot dell’Adidas in vista del Mondiale e ha già fatto scandalo: ripetuti gli attacchi alla multinazionale tedesca con la richiesta di rimozione dello spot. «Four Paws», organizzazione mondiale a tutela degli animali, svela: «Quello che stringono tra le mani è il cuore sanguinante di un povero animale innocente».
Spot La campagna istituzionale, che ha come protagonista anche Prandelli, è stata lanciata ieri a Perugia, in occasione dell’amichevole Italia-Lussemburgo. In campo è stato posizionato uno striscione #iomangioitaliano e la Rai ha iniziato a trasmettere uno spot, che verrà replicato negli spazi delle trasmissioni sportive e di approfondimento fino alla fine del Mondiale: è stato girato nei giorni scorsi a Coverciano, dove i medici azzurri e in particolare la nutrizionista Elisabetta Orsi si sono dimostrati molto interessati e hanno offerto collaborazione per prossime iniziative comuni per tener vivo il messaggio. Alimentazione L’idea, come ha spiegato ieri il ministro Maurizio Martina, presente a Perugia assieme ai rappresentanti delle associazioni dell’agroalimentare, è quella di promuovere il consumo di prodotti di qualità autenticamente italiani e dunque l’idea di un’alimentazione sana: «Per la precisione 264 prodotti Dop Igp e Stg e 524 vini Docg, simboli che sono sinonimo di controlli, sicurezza e qualità. “Io mangio italiano” vuole educare soprattutto i ragazzi a una corretta alimentazione e gli azzurri e Prandelli sono portatori di un messaggio di grande importanza per il Paese». a.e. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il «Curi» tutto azzurro per l’Italia di Prandelli In Brasile accanto all’Italia ci sarà anche Ip. La compagnia italiana era presente ieri sera al Curi. Sono stati distribuiti 20 mila clap banner a tutto il pubblico dello stadio, per la realizzazione di una coreografia dedicata all’Italia in campo. Inoltre c’erano gli Oscar Azzurri, undici miniature dei campioni della Nazionale distribuiti agli spettatori. LIVERANI
GLI 8 GIRONI GIRONE A BRASILE CROAZIA MESSICO CAMERUN GIRONE C COLOMBIA GRECIA COSTA D’AVORIO GIAPPONE GIRONE E SVIZZERA ECUADOR FRANCIA HONDURAS GIRONE G GERMANIA PORTOGALLO GHANA STATI UNITI
GIRONE B SPAGNA OLANDA CILE AUSTRALIA GIRONE D URUGUAY COSTA RICA INGHILTERRA ITALIA GIRONE F ARGENTINA BOSNIA IRAN NIGERIA GIRONE H BELGIO ALGERIA RUSSIA COREA DEL SUD
LE PARTITE DEI GRUPPI GIOVEDÌ 12 GIUGNO BRASILE-CROAZIA (SAN PAOLO) ORE 22 VENERDÌ 13 GIUGNO MESSICO-CAMERUN (NATAL) ORE 18 SPAGNA-OLANDA (SALVADOR) ORE 21 CILE-AUSTRALIA (CUIABA) ORE 24 SABATO 14 GIUGNO COLOMBIA-GRECIA (BELO HORIZONTE) ORE 18 URUGUAY-COSTA RICA (FORTALEZA) ORE 21 INGHILTERRA-ITALIA (MANAUS) ORE 24 DOMENICA 15 GIUGNO COSTA D’AVORIO-GIAPPONE (RECIFE) ORE 3 SVIZZERA-ECUADOR (BRASILIA) ORE 18 FRANCIA-HONDURAS (PORTO ALEGRE) ORE 21 ARGENTINA-BOSNIA (RIO) ORE 24 LUNEDÌ 16 GIUGNO GERMANIA-PORTOGALLO (SALVADOR) ORE 18 IRAN-NIGERIA (CURITIBA) ORE 21 GHANA-STATI UNITI (NATAL) ORE 24 MARTEDÌ 17 GIUGNO BELGIO-ALGERIA (BELO HORIZONTE) ORE 18 BRASILE-MESSICO (FORTALEZA) ORE 21 RUSSIA-SUD COREA (CUIABA) ORE 24 MERCOLEDÌ 18 GIUGNO AUSTRALIA-OLANDA (PORTO ALEGRE) ORE 18 SPAGNA-CILE (RIO) ORE 21 CAMERUN-CROAZIA (MANAUS) ORE 24 GIOVEDÌ 19 GIUGNO COLOMBIA-COSTA D’AVORIO (BRASILIA) ORE 18 URUGUAY-INGHILTERRA (SAN PAOLO) ORE 21 GIAPPONE-GRECIA (NATAL) ORE 24 VENERDÌ 20 GIUGNO ITALIA-COSTA RICA (RECIFE) ORE 18 SVIZZERA-FRANCIA (SALVADOR) ORE 21 HONDURAS-ECUADOR (CURITIBA) ORE 24 SABATO 21 GIUGNO ARGENTINA-IRAN (BELO HORIZONTE) ORE 18 GERMANIA-GHANA (FORTALEZA) ORE 21 NIGERIA-BOSNIA (CUIABA) ORE 24 DOMENICA 22 GIUGNO BELGIO-RUSSIA (RIO) ORE 18 SUD COREA-ALGERIA (PORTO ALEGRE) ORE 21 STATI UNITI-PORTOGALLO (MANAUS) ORE 24 LUNEDÌ 23 GIUGNO AUSTRALIA-SPAGNA (CURITIBA) ORE 18 OLANDA-CILE (SAN PAOLO) ORE 18 CAMERUN-BRASILE (BRASILIA) ORE 22 CROAZIA-MESSICO (RECIFE) ORE 22 MARTEDÌ 24 GIUGNO ITALIA-URUGUAY (NATAL) ORE 18 COSTA RICA-INGHILTERRA (BELO H.) ORE 18 GIAPPONE-COLOMBIA (CUIABA) ORE 22 GRECIA-COSTA D’AVORIO (FORTALEZA) ORE 22 MERCOLEDÌ 25 GIUGNO NIGERIA-ARGENTINA (PORTO ALEGRE) ORE 18 BOSNIA-IRAN (SALVADOR) ORE 18 HONDURAS-SVIZZERA (MANAUS) ORE 22 ECUADOR-FRANCIA (RIO) ORE 22 GIOVEDÌ 26 GIUGNO PORTOGALLO-GHANA (BRASILIA) ORE 18 STATI UNITI-GERMANIA (RECIFE) ORE 18 ALGERIA-RUSSIA (CURITIBA) ORE 22 SUD COREA-BELGIO (SAN PAOLO) ORE 22
LA SECONDA FASE TROPPI CAMBI NELL’AMICHEVOLE DEL 26 MAGGIO
Belgio-Lussemburgo 5-1 è invalidata La Fifa cancella il 5-1 rifilato dal Belgio al Lussemburgo in amichevole. Il test si è svolto lo scorso 26 maggio a Genk e il c.t. dei Diavoli Rossi, Marc Wilmots, ha sforato con le sostituzioni. Invece che le sei previste dalle norme, ne ha effettuate sette. Tutto cancellato La partita di preparazione in vista del Mondiale brasiliano aveva visto grande protagonista Romelu Lukaku, autore di una tripletta. Ma i tre gol dell’attaccante di
proprietà del Chelsea (ultima stagione all’Everton) non resteranno negli archivi come nemmeno le reti di Chadli, De Bruyne, del lussemburghese Joachim e i debutti dell’esterno Adnan Januzaj e del portiere Sammy Bossut. Il risultato della partita non verrà considerato nel ranking mondiale, che vede il Belgio attualmente 12°. I Diavoli Rossi torneranno in campo sabato 7 a Bruxelles contro la Tunisia. Poi, la partenza per il Brasile.
Ottavi di finale Belo Horizonte 1ª GIRONE A 2ª GIRONE B
Rio de Janeiro
Quarti di finale
Semifinali
Fortaleza
Belo Horizonte
Venerdì 4 luglio, ore 22.00
Martedì 8 luglio, ore 22.00
Rio de Janeiro
Finale ale
1ª GIRONE C 2ª GIRONE D
Brasilia 1ª GIRONE E 2ª GIRONE F
Porto Alegre
Venerdì 4 luglio, ore 18.00
Fortaleza 1ª GIRONE B 2ª GIRONE A
Recife
Salvador Sabato 5 luglio, ore 22:00
1ª GIRONE D
San Paolo
Salvador 1ª GIRONE H 2ª GIRONE G
Finale 3°-4° posto Brasilia Sabato 12 luglio ore 22:00
2ª GIRONE C 1ª GIRONE F 2ª GIRONE E
Rio de Janeiro eiro
Domenica nica lio 13 luglio 1:00 ore 21:00
1ª GIRONE G 2ª GIRONE H
Brasilia Sabato 5 luglio, ore 18:00
San Paolo Mercoledì 9 luglio ore 22:00
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 5 GIUGNO 2014
MONDIALE -7 IL TEST AZZURRO
Prandelli: «Niente paura Ok Pirlo, Verratti e Balo» Il c.t.: «Non sono per nulla deluso, anzi. Con Cassano ho dovuto alzare la voce, ma non stava offendendo l’arbitro» DAL NOSTRO INVIATO
DA DOMANI IN EDICOLA
ANDREA ELEFANTE PERUGIA
Cesare Prandelli era fiducioso ancora prima che la partita iniziasse. Perché, aveva detto ai microfoni Raisport, «fisicamente la squadra sta molto meglio rispetto alla Confederations Cup e quando ci saranno l’inno e il calcio d’inizio della prima partita saranno tutti con noi». È rimasto sostanzialmente fiducioso anche dopo la partita: «Non sono per nulla deluso e non parto con dei dubbi: anzi, abbiamo la consapevolezza di poter fare un grande Mondiale». Insomma, partiamo per il Brasile portandoci sulle spalle il peso di 1-1 un po’ così, ma non delle annesse angosce da idee confuse, da uomini e schemi in clamoroso ritardo. Nessun depistaggio «Non è al risultato che bisogna guardare in questo momento: anche il pareggio dell’Inghilterra con l’Ecuador lascia il tempo che trova». Il c.t. cercava un’Italia già sintonizzata con le sue idee, e «a tratti abbiamo cercato di realizzare quanto provato in allenamento: stasera non si trattava di depistare gli inglesi, ma di testare determinate soluzioni, di capire come crearci spazi. Ecco, ho visto cose interessanti: questo sistema di gioco per un’ora ha funzionato bene, ora è chiaro che andrà analizzato. Con Montolivo la squadra era automaticamente equilibrata pur cambiando certe posizioni, ora dovrà essere Candreva, e Marchisio dall’altra parte, a dare gli equilibri giusti. E in assoluto tutti i giocatori di qualità che abbiamo dovranno avere la personalità dimostrata stasera». Prandelli cercava anche le risposte giuste da Verratti: «E lo ho avute.
Prandelli a «Sette» «Brasile favorito ma la mia Italia...» Nel prossimo numero di «Sette» in edicola da venerdì 6 giugno sarà presente un’intervista a Cesare Prandelli, dove il c.t. parla del Mondiale alle porte e spiega perché la Nazionale è lo specchio dell’Italia: «Il Brasile vincerà il Mondiale ma la mia Nazionale è come il Paese: si carica in mezzo alle polemiche».
Cesare Prandelli, 56 anni, è il c.t. della Nazionale dal luglio 2010 ANSA
Certo che lui e Pirlo possono giocare insieme: Marco ha qualità, condizione e brillantezza mentale. L’obiettivo era portare lui e anche Andrea a fare il trequartista, ma in quelle posizioni dobbiamo arrivarci giocando e lo abbiamo fatto diverse volte. L’avete visto, Pirlo era marcato a uomo: bene, così abbiamo un altro giocatore che può far gioco oltre a lui». Chiusure preventive È chiaro che in certe cose bisognerà ancora migliorare, «anzitutto sulle chiusure preventive, perché con il nuovo sistema di gioco abbiamo più giocatori a centrocampo e meno sugli esterni ed è lì che possiamo soffrire. E poi, ovviamente, non siamo ancora del tutto brillanti dal punto di vista fisico: abbiamo lavorato forte fino a ieri, e si è visto». Per questo, Prandelli si preoccupa semmai «del fatto che sul loro gol abbiamo sbagliato chiaramente le marcature, che a volte abbiamo esage-
rato con le palle alte e lunghe e che soprattutto nel secondo tempo abbiamo subito alcune ripartenze. Però potevamo raddoppiare ben prima del loro gol e in questo dovevamo essere più decisi: abbiamo avuto almeno tre chance clamorose». Poteva risolvere Balotelli: «Mario aveva avuto due palle gol anche prima di giocare con Cassano, ma in assoluto ha fatto un’ottima partita: sta bene fisicamente, ha dato riferimenti, profondità: peccato per quella traversa, ma magari giocasse sempre con questa attenzione». Quanto a Cassano, «con lui ho dovuto alzare un po’ la voce, ma non stava offendendo l’arbitro. Mi interessano di più le due giocate importanti che ha fatto, ma non avevo necessità di vederlo stasera per sapere cosa mi può dare. Semmai, con lui in campo devo pensare a come schierare la squadra: è quello il mio pensiero, ma non ho dubbi su come dovremo metterci».
COSI’ RIFERISCE «CHI»
Matrimonio nullo: Candreva lo chiede alla Sacra Rota Annullamento del matrimonio al Tribunale della Sacra Rota: la richiesta sarebbe stata di Antonio Candreva, come riferisce il settimanale “Chi”, per rendere nulle le nozze con Valentina, sposata 4 anni fa, che commenta: «Ritengo che Antonio sia stato mal consigliato, sono intenzionata a difendere la verità con tutte le mie forze, nell’interesse suo e di nostra figlia».
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ABETE: « ESCLUSI? POLEMICHE PREVISTE»
AGENDA AZZURRA
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Oggi La partenza La spedizione azzurra partirà da Roma, destinazione Rio de Janeiro.
Marco Verratti, 21 anni, centrocampista Psg LAPRESSE
Domenica 8 Il test finale Ultima amichevole prima del Mondiale: l’avversario è il Fluminense.
Il leader Chiellini: «Lavori in corso, ma saremo pronti»
Sabato 14 Si comincia Esordio all’Arena Amazonia di Manaus contro l’Inghilterra. Venerdì 20 Seconda uscita Azzurri in campo contro la Costa Rica all’Itaipava Arena Pernambuco di Recife Martedì 24 Chiusura Celeste Terza partita del girone contro l’Uruguay all’Arena das Dunas di Natal.
DAI NOSTRI INVIATI
MASSIMO CECCHINI ANDREA ELEFANTE PERUGIA
Occorrerà un aereo grande per contenere tutti i sogni degli italiani quando stasera la Nazionale partirà da Roma per Rio de Janeiro intorno a mezzanotte, ma forse occorrerebbe un contenitore maggiore per ospitare le polemiche che accompagnano gli azzurri. Ne è conscio anche il presidente federale Giancarlo Abete: «Le polemiche sulle esclusioni un po’ me le aspettavo. Già quando Prandelli ha diramato le prime convocazioni e poi la lista dei 42 e poi dei 30 si sapeva che ci sarebbe stata qualche amarezza dopo le scelte definitive. Va visto sia in negativo che in positivo come attaccamento alla maglia. L’attaccamento e la volontà di partecipare al Mondiale, però, bisogna averli sia in un caso sia nell’altro». De Sciglio e Verratti Attaccamento ne ha di sicuro anche De Sciglio, amaro alla fine. «Un pari che ci innervosisce perché arrivato contro una squadra che non ci aveva messo mai in difficoltà. Però abbiamo tirato poco, dobbiamo migliorare, già era successo contro l’Irlanda. Con Cassano abbiamo cambiato modulo, la nostra intenzione durante il Mondiale è cambiare più volte durante la partita. Balotelli? Vuole sempre segnare e capita che, se non ci riesce, si innervosisce un po’. Il gol del Lussemburgo? Già in partenza abbiamo perso la marcatura». Verratti aggiunge: «È stata la prima partita in cui abbiamo provato questo modulo. Abbiamo altri dieci giorni, ci faremo trovare più pronti. Mario? Servirlo in profondità contro una squadra così chiusa era difficile, ma con squadre che ci vengono a prendere sarà più facile. E io prometto: nella prossima gara tirerò in porta». Chiellini ottimista Anche Chiellini non drammatizza per il pari. «Siamo una Nazionale strana, non abbiamo mai fatto bene nelle amichevoli, ma ci faremo trovare pronti tra dieci giorni. Certo, bisogna stare attenti sui calci piazzati, ma c’è la giusta tensione». Parola di leader.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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UNDER 21 L’AMICHEVOLE A CASTEL DI SANGRO BELOTTI, TROTTA E DUE PERLE DI IMPROTA E BIRAGHI. DI BIAGIO PUÒ SORRIDERE: «PIAN PIANO SALIAMO UN ALTRO SCALINO»
Gli azzurrini passeggiano, poker al Montenegro DAL NOSTRO INVIATO
FRANCESCO VELLUZZI CASTEL DI SANGRO (L’Aquila)
Apre Belotti, chiude Trotta. In mezzo due gioielli di Improta e Biraghi. Felicità. Visto il salto degli Insigne, Immobile, Verratti e Perin, gli Under 21 di Gigi Di Biagio, già in ferie dai rispettivi club, sono voluti andare in vacanza mostrando il meglio, senza compiti a casa e materie da portare a settembre. A Castel di Sangro, casa Gravina (il capo delegazione), il Montenegro, che nel suo girone sta dietro la Germania, è stato sepolto da 4 gol, 3 nel primo tempo, da una squadra attenta dietro, veloce nel cercare gli scambi, i due tocchi e la profondità. «Piano piano saliamo un altro scalino», ha detto il ct, festeggiato il giorno prima con una torta da un gruppo sempre più unito: «Comincio a divertirmi, cresciamo insieme», dice
vuoto, è franato su Belotti quando la palla era già andata. Belotti, bravo (per lui pure doppio centravanti con Trotta anche un palo) ha trasformato e da lì il gran sinistro di Improta (a segno anche con Slovacchia e Cipro) e la bella punizione di Biraghi (ieri capitano) hanno chiuso la gara. Poi archiviata nel recupero dal tocco di Trotta (con tanti tifosi da Santa Maria Capua Vetere) che qualche club potrebbe pensare di far giocare qui e non in Inghilterra.
il portiere Bardi, leader di una squadra che a settembre, il 5 (forse a Crotone), deve battere la Serbia per sognare la fase finale dell’Europeo. Partita L’Italia ha dimostrato di esserci. Di Biagio ha lasciato ai playoff i giocatori di B (Bianchetti, Leali, Viviani, Molina, Crisetig, Bernardeschi, Sabelli, Fossati, Dezi), ha escluso Murru e Fedato, ha dovuto tenere a riposo per guai fisici Rugani e Ceccherini, ne ha provati altri trovando ottime risposte da Goldaniga sul quale la Juve (che lo ha a metà col Palermo) ha visto lungo. Il centrale del Pisa è giocatore vero. Bene la novità Verdi, lanciato nella ripresa, che, sulla scia d’entusiasmo della raggiunta A a Empoli, ha mostrato lampi di classe e ottimi tempi di inserimento. E per settembre occhio al genoano Sturaro. Ha personalità, grinta, anche
ITALIA MONTENEGRO
4 0
PRIMO TEMPO 3-0 MARCATORI Belotti al 19’, Improta al 31’, Biraghi al 33’ p.t. Trotta al 46’ s.t..
ITALIA (4-2-3-1) Bardi 7 (dal 23’ s.t. Cragno 6,5); Zappacosta 6 (dal 13’ s.t. De Col 6), Goldaniga 7, Antei 6,5, Biraghi 6,5; Baselli 6 (dal 25’ s.t. Schiavone 6), Sturaro 6,5 (dal 35’ s.t. Busellato 6); Battocchio 6 (dal 13’ s.t. Benassi 6), Berardi 6 (dal 28’ p.t. Trotta 6,5), Improta 7 (dal 1’ s.t. Verdi 7); Belotti 6,5 (dal 30’ s.t. Liviero 6). PANCHINA Ceccherini, Rugani, Provedel. ALLENATORE Di Biagio 6,5 AMMONITI Sturaro, Biraghi per gioco scorretto
MONTENEGRO (4-2-3-1)
Berardi Era pure il pomerig-
L’esultanza degli azzurrini dopo uno dei gol segnati al Montenegro
Il 5 settembre contro la Serbia serve un altro successo per l’Europeo
troppa. Randella e copre, non molla mai. Uno alla Di Biagio (calciatore). L’Italia ha chiuso la pratica tra il minuto 19 e il minuto 33. Ha ringraziato l’arbitro Klossner per un rigore generoso concesso per fallo del portiere Petkovic che, uscito a
gio di Berardi: è durato 28’. Si è fatto male nel riscaldamento, ha stretto i denti. Buon segno. Suo il primo tiro dopo 25 secondi. Poi si è arreso ai guai muscolari. Lo rivedremo nello stage di agosto con probabile amichevole (il 13) con la Romania. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Petkovic 5,5 (dal 1’ s.t. Delibasic 5,5); Vukcevic 5,5 (dal 1’ s.t. Bogdanovic 5,5), M. Draganic 5,5, Cukovic 5 (dal 23’ s.t. Cavnic 6), Radunovic 5,5; Raickovic 6 (dal 1’ s.t. Lagator 5,5), Milojko 5,5; Jovovic 6 (dal 9’ s.t. N. Draganic 6), Kosovic 6, Dordevic 6,5 (dal 41’ p.t. Vujnovic 6); Mugosa 6,5. PANCHINA Batrovic. ALLENATORE Vlaisavljevic 6 AMMONITI Jovovic, Milojko per gioco scorretto. ARBITRO Klossner (Svizzera) 6.5 NOTE Spettatori 1500. Tiri in porta 9-2. Tiri fuori 3-4. In fuorigioco 0-1. Angoli 6-4.
GIOVEDÌ 5 GIUGNO 2014
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 5 GIUGNO 2014
MONDIALE -7 LE AVVERSARIE DELL’ITALIA
h L’Ecuador stoppa
i
I MIGLIORI
S
Rooney «John» Wayne cresce, sta entrando in forma mundial. Entra in tutte le azioni d’attacco, spinge la squadra, segna. Esce stanco nel secondo round
l’Inghilterra 2 ma Rooney c’è ECUADOR INGHILTERRA
2 2
ECUADOR (4-4-2)
Montero Jefferson la freccia. Quando si scatena sulla fascia crea sempre qualche pericolo. Milner ne sa qualcosa. Piedi buoni, fosse meno dribblomane...
S
Milner Difensore per caso e forse per l’ultima volta. Sempre in difficoltà, che scenda Ayovi o Montero. Dalle sue parti l’Ecuador sfonda
Hodgson preferisce risparmiare molti titolari L’attaccante dello United segna e trascina
PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI E. Valencia (E) all’8’, Rooney (I) al 29’ p.t.; Lambert (I) al 6’, Arroyo (E) al 25’ s.t.
S
I PEGGIORI
Banguera; Paredes (dal 45’ s.t. Achilier), Guaga, Erazo, W. Ayovi; A. Valencia, Noboa (dal 1’ s.t. Mendez), Gruezo (dal 44’ s.t. Saritama), J. Montero (dal 24’ s.t. Arroyo); E. Valencia (dal 38’ s.t. Rojas), Caicedo. PANCHINA Martinez, Castillo, J. Ayovi, Agui, Bone, Dominguez. ALLENATORE Rueda.
INGHILTERRA (4-2-3-1) Foster; Milner, Jones, Smalling, Shaw (dal 29’ s.t. Stones); Lampard, Wilshere (dal 43’ s.t. Lallana); Oxlade-Chamberlain (dal 18’ s.t. Flanagan), Barkley (dal 39’ s.t. Henderson), Rooney (dal 20’ s.t. Sterling); Lambert (dal 38’ s.t. Wellbeck). PANCHINA Hart, Forster, Sturridge, Cahill, Gerrard, Johnson, Baines, Jagielka. ALLENATORE Hodgson. ARBITRO Marrufo (Usa). ESPULSI Valencia (E) e Sterling (I) al 34’ s.t. per comportamento non regolamentare. AMMONITI nessuno.
FABIO BIANCHI @fabiowhites
Questa Inghilterra non farebbe paura, se fosse quella vera. L’Ecuador stoppa i ragazzi di mister Roy, ma sono quelli dell’Inghilterra 2. In campo a Miami ci saranno sì e no 3-4 titolari. Uno di questi è Wayne Rooney, che si riscatta dalle ultime opache prestazioni, ma non basta. I leoni ruggiscono, corrono, attaccano, ma fanno anche parecchia confusione. Ripetiamo, non è test troppo attendibile, perché sono seduti in panchina i vari Wellbeck, Sterling, Gerrard. La banda Hodgson è un’altra, sopratutto nella pericolosità sotto porta, anche se l’onesto Lambert fa un «golazo» d’esterno (con la complicità del portiere Banguera) e colpisce un palo ribattuto in rete da Rooney. Insomma l’Italia si consoli, ma non troppo. Perché l’Ecuador non è il Lussemburgo. Inserito nel girone E con Francia, Svizzera e Honduras, potrebbe essere la sorpresa perché ha
Il test è stato poco attendibile, ma la squadra di Rueda ha mostrato buone individualità Wayne Rooney, 28 anni, esulta dopo il gol dell’1-1. Con lui c’è Lambert AP
buone individualità e carattere da vendere. Attenzione a Jefferson Montero e Valencia. No, non quello dello United, che delude e nel finale si fa buttar fuori con Sterling (appena entrato) per un litigio. Parliamo di Enner Valencia, 24 anni, che gioca in Messico nel Pachuca, ma ha già gli occhi del Porto addosso. Rooney scatenato L’Inghilterra è partita subito forte, trascinata da un Rooney che si è mosso, e bene, in tutte le zone d’attacco. L’uomo United sta trovando la forma. Ma è stato l’Ecuador a passare in vantaggio a sorpresa con una zuccata di Enner Valencia sul cross del bravo capitano Ayovi. Tipino davvero interessante il ventiquattrenne. Con lui e Jeffer-
son Montero sulla sinistra, l’Ecuador ha dato del filo da torcere alla difesa inglese. Una difesa leggerina, composta da riserve e soprattutto dal centrocampista Milner a destra, che ha dimostrato di non poter fare l’esterno basso. Ha sofferto tantissimo le incursioni di capitan Ayovi e, appunto, Montero. Milner a parte, l’Inghilterra 2 di Roy è stata decisamente a trazione anteriore. Wilshere a fianco di Lampard, spesso solo a fare da frangiflutti, e un terzetto dietro a Lambert. Alla mezzora Rooney, forse in fuorigioco, con un tap in dopo il palo di Lambert ha pareggiato. L’Inghilterra poteva chiudere il primo round in vantaggio grazie alla sassata di OxladeChamberlain su cui Baguero
ha fatto la prodezza. Botta e risposta Il portiere non si è ripetuto all’alba del secondo round sull’esterno bello, ma resistibile di Lambert. A quel punto ci si aspettava che l’Inghilterra prendesse il volo, invece l’Ecuador ha trovato la forza per reagire e il jolly di Arroyo, una sassata all’incrocio da 25 metri. Hodgson si consola con il Rooney ritrovato, vero uomo squadra fino a quando ha finito la benzina. E con le giocate di Barkley e Oxlade-Chamberlain, che hanno dimostrato di essere buone alternative. L’Inghilterra intesa come collettivo però è da rivedere (troppa confusione a volte), l’Ecuador invece è da apprezzare. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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A. Valencia Il giocatore del Man United dovrebbe essere il trascinatore, invece si eclissa e poi si fa buttar fuori litigando con Sterling
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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MONDIALE -7 LE AVVERSARIE DELL’ITALIA
Alla Costa Rica saltano i nervi Il k.o. col Giappone, l’Uruguay che provoca e la maglia che non piace: quanti problemi DANIELE VAIRA
Nervosismo e schermaglie. L’aria è elettrica nel ritiro costaricano. La sconfitta per 3-1 contro il Giappone ha lasciato il segno. Le progressioni di Honda e compagni hanno tagliato la difesa come burro. Eppure proprio la retroguardia della Costa Rica era stata quella meno battuta nel girone finale della zona centroamericana. Le critiche hanno travalicato anche i confini nazionali, rischiando di provocare un piccolo incidente diplomatico con l’Uruguay, primo avversario al Mondiale. Rivincita Il motivo della lite un titolo del quotidiano El pais: «Costa povera». Un modo diretto per spiegare la qualità del gioco espresso dall’undici di Pinto. «Vedremo cosa scriveranno dopo la partita del 14 giugno, quando li affronteremo sul campo», è stata la risposta piccata dello spogliatoio costaricano. D’altronde los ticos aspettano la partita come una rivincita, visto che proprio Cavani e compagni li avevano estromessi da Sudafrica 2010, vincendo lo spareggio. Anche se a onor del vero anche i giornali di San José non erano stati
Il capitano della Costa Rica, Bryan Ruiz, contrastato da Honda AFP
URUGUAY
Suarez: «Ce la farò per l’Italia» Tabarez ci spera e lo sprona «Il mio obbiettivo è quello di scendere in campo nell’ultima partita, quella che potrebbe essere decisiva, contro l’Italia, il 24 giugno». Così si è espresso con convinzione Luis Suarez, la stella della Celeste, che dopo l’intervento al menisco di due settimane fa si è impegnato in un inseguimento alla Pepito Rossi. Solo che lui è stato inserito nei 23 convocati per il Brasile (resta
in preallarme un sostituto) e partirà con i compagni, lunedì, per il ritiro di Sete Lagoas (nell’area di Belo Horizonte) dove l’Uruguay perfezionerà la preparazione in vista del debutto contro Costarica. Tabarez ha commentato: «Al ragazzo glielo dovevo e può servirgli da sprone. Ma senza chiari progressi dovrò rinunciarci, sia pure all’ultimo giorno utile».
teneri dopo il k.o. rimediato contro la nazionale allenata da Zaccheroni. Il quotidiano sportivo Al dìa aveva titolato «Grazie Giappone». Il messaggio rivolto alla squadra era: «Ora basta chiacchiere, sappiamo dove lavorare». E lo stesso c.t. dei costaricani Jorge Luis Pinto non si era nascosto: «Mi aspettavo di più da diversi giocatori». La zavorra A creare ostacoli, secondo i giocatori, però ci si è messa pure la maglia. «Non assorbe il sudore come dovrebbe ed è più pesante a fine gara», lo sfogo di alcuni giocatori tra cui l’attaccante Ureña e il centrocampista Barrantes. E molti tifosi sui social network, riguardando le immagini e le foto dell’amichevole, hanno subito ironizzato sull’effetto «fradicio». L’azienda produttrice (l’italiana Lotto) ha minimizzato, mentre la federazione costaricana ha deciso di mediare. «A me non è arrivata alcuna lamentela ufficiale», ha detto il dirigente Rodolfo Villalobos, per poi posticipare il discorso. «Qualunque miglioria sarà comunque fatta dopo il Mondiale». La speranza è allora che il detto «sudare per la maglia» non diventi controproducente per i costaricani. A cominciare dalla prossima amichevole contro l’Irlanda, domani a Chester in Pennsylvania (ore 19 locali, l’una di sabato in Italia). Il c.t. Pinto, intanto, non accetterà altre brutte figure: «Stiamo lavorando intensamente, ma lo stanno facendo anche le altre squadre. Dobbiamo essere più concentrati». Come lo è stato, a suo tempo, in area di rigore il tico Paulo Wanchope, ex attaccante del Derby County, Manchester City e Malaga, ora nello staff tecnico della nazionale: «Possiamo dire la nostra, non facciamo drammi». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LE ALTRE PARTITE
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Risultati e marcatori delle amichevoli di ieri: GreciaNigeria 0-0 MessicoBosnia 0—1 Hajrovic GibilterraMalta 1-0 Casciaro AlgeriaRomania 2-1 Bentaleb (A), Chipciu (R), Soudani (A) UngheriaAlbania 1-0 Priskin OlandaGalles 2-0 Robben e Lens EcuadorInghilterra 2-2 E. Valencia (E), Rooney e Lambert (I), Arroyo (E) GiamaicaEgitto 2-2 El-Nenny (E), Dawkins e Grant (G), Morsi (E) IslandaEstonia 1-0 Sigthorsson
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Nella notte ArgentinaTrinidad e Tobago; Uruguay-Slovenia; Cile-Nord Irlanda; El Salvador-Costa d’Avorio
DUE RETI CONTRO IL GALLES
Sneijder crea Robben segna E l’Olanda va Il solito mare arancione di tifosi, arricchito da vecchi fuoriclasse come Cruijff e da esclusi per forza come l’infortunato Strootman, ha salutato ieri l’Olanda all’ArenA di Amsterdam. La nazionale di Van Gaal parte per il Mondiale con un altro successo ottenuto sul Galles grazie ai gol di Robben e Lens, ma soprattutto grazie alla forma crescente del leader di sempre, Wesley Sneijder. I giorni caldi si avvicinano e Wes vuole dimostrare che in questi quattro anni non si è perso. L’Olanda sa che il suo destino dipende in gran parte dalle giocate dell’ex interista, e anche se lo scetticismo resta, studia i progressi della formazione di Van Gaal. Qualità e problemi Ieri sono arrivati due gol. Uno poco dopo la mezzora: tiro di Van Persie, ribattuta del portiere gallese e rete di Robben. Il raddoppio a un quarto d’ora dalla fine, con una tipica giocata in verticale di Snejider che ha innescato Robben, preciso nel passaggio per Lens. Le perplessità di fondo restano. La fase difensiva è confusionaria e solo Vlaar mostra una certa solidità. Gli esterni spingono, ma l’equilibrio è labile, e nonostante il sapere tattico di Van Gaal sarà complicato fare a meno di Strootman, che prima dell’infortunio era inserito fra le possibili stelle del Mondiale. Le amnesie di Martins Indi sono numerose e Blind a centrocampo è elegante quanto leggero. Il lavoro degli oranje però continuerà a Ipanema con una certezza: l’Olanda vicecampione non è una delle favorite, ma non è neppure così a terra come si poteva immaginare dopo lo sfacelo di Euro 2012, le polemiche, il malessere psicologico di un gruppo, l’addio di Van Bommel, gli infortuni di Strootman e Huntelaar e le stagioni difficili di Sneijder. L’Olanda riparte leggera dove aveva chiuso nel 2010, contro la Spagna: se la vendetta riesce (anche in forma di pareggio), la strada è in discesa al.bo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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MONDIALE -7 MERCATO
il cannoniere di Spagna MAXI-TRASFERIMENTO
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Diego Costa-Chelsea c’è il sì da 42 milioni Così Mou è contento
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L’attaccante supera le visite mediche. Dopo tanta gavetta e una stagione d’oro all’Atletico Madrid arriva in Premier su espresso desiderio di Mourinho. E ora l’aspetta il «suo» Brasile Diego Costa, 25 anni, attaccante, lascia la Liga dopo 7 stagioni LIVERANI
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
FILIPPO MARIA RICCI Twitter@filippomricci MADRID
L’Atleticizzazione del Chelsea prende forma. In attesa della conferma del non prestito di Thibaut Courtois e degli accordi con Tiago (svincolato) e Filipe Luis (sul piangente piatto della squadra di Simeone potrebbero finire 24 milioni di euro), la squadra di Mourinho si assicura i servigi di Diego Costa. Si sapeva da tempo, non è ancora ufficiale ma ieri è trapelata la notizia che il brasiliano attualmente in ritiro preMondiale a Washington con la Spagna ha già passato le visite mediche col club di Stamford Bridge. Diego Costa se ne va al Chelsea per 42 milioni di euro più il prestito di
un giocatore da decidere. Il tutto sotto la dorata egida di Jorge Mendes, procuratore del giocatore e di Mourinho tra gli altri. La conferma L’allenatore por-
toghese qualche mese fa aveva criticato le sue punte, ora ne ha una di suo gradimento e teoricamente affidabile. Diciamo teoricamente solo perché questo è stato l’anno dell’esplosione di Costa: fino alla scorsa stagione aveva segnato al massimo 10 gol in Liga, in questa appena vinta dall’Atletico ha quasi triplicato la cifra, arrivando a 27. Più gli 8 in Champions League, competizione nella quale debuttava. Con quello in Copa del Rey in tutto 36 gol, 23 prima di Natale e 13 dopo, quando è stato frenato dagli infortuni. Elettricità e gol Diego Costa
ha abbattuto spesso da solo e a spallate le difese avversarie, offendo ai suoi elettricità e sicurezza oltre ai gol, caricandosi attraverso la sottile arte del litigio e della provocazione, sfiorando ma non oltrepassando quasi mai la linea rossa dell’eccesso. Ha mostrato enorme feeling coi palloni filtranti di Koke, Gabi e Arda, e carattere da vendere. Tanto da sfidare il voodoo brasiliano decidendo (dopo aver debuttato con la Canarinha salvo poi esser dimenticato da Scolari) di andare a giocare con un’altra maglia il Mondiale organizzato dal Paese dove nacque 25 anni fa. Tanta gavetta E dove è andato via presto, sbarcando in Portogallo adolescente e crescendo facendo tanta gavetta in giro per la penisola iberica: Penafiel, Bra-
la scheda DIEGO COSTA 25 ANNI ATTACCANTE
Diego Costa è nato il 7 ottobre 1988 a Lagarto, in Brasile, ma è naturalizzato spagnolo.
LA CARRIERA Ha cominciato nel 2006 in Portogallo, giocando con Braga e Penafiel. In Spagna ha vestito le maglie di Celta (2007-2008), Albacete (2008-2009), Valladolid (20082009). Era all’Atletico Madrid dall’estate 2010, salvo un prestito di sei mesi (gennaiogiugno 2012) al Rayo Vallecano.
IL BRASILE CI ASPETTA. www.raisport.rai.it
ga, Celta, Albacete, Valladolid, Rayo... Sballottato dai prestiti ma mai domo, Diego Costa ha colto al volo la grande occasione offertagli dal Cholo (e da Mendes) un anno fa con la vendita di Falcao, ultimo eroe Colchonero. Prima di Falcao e Costa avevano lasciato l’Atletico il Niño Torres, Aguero e Forlan. In 7 anni i biancorossi hanno monetizzato cedendo in Inghilterra, Italia e Francia 5 centravanti di fama mondiale. E ora? Sotto con la caccia al nuovo gioiello da far crescere, valutare e vendere. Diego Costa deve confermare questa straordinaria stagione. Cominciando con un Mondiale da «traditore», giocato, come sempre, sul filo della provocazione. Poi sarà il momento della Premier League. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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1 Diego Costa esordisce con la Spagna contro l’Italia il 5 marzo 2014 2 Vince la Coppa del Re 2013 3 Si infortuna con il Barcellona, ma l’Atletico vince la Liga REUTERS
La TV ufficiale dei Mondiali FIFA. Dal 12 giugno Rai scende in campo insieme alla Nazionale italiana di calcio con 25 partite in diretta, 8 ore di live al giorno sui canali Rai1, Rai2, RaiSport 1, in alta definizione su Rai HD e tutte le 64 partite in diretta su Radio 1 e Radio 2. Inoltre si possono seguire i Mondiali sul sito www.raisport.rai.it con la trasmissione in simulcast e in alta definizione delle gare trasmesse su Rai1.
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MERCATO
Inter-Hernandez strategia low cost Zamparini attende Otto milioni subito al Palermo e il Penarol da pagare fra un anno. Osvaldo, nuovo pensiero
celerazioni proprio in attesa di forti cessioni e dei soldi in più che sta cercando Thohir - tiene in caldo l’affare. Affare che potrebbe vivere di una strategia importante e decisiva: il cartellino dell’uruguaiano è al 55% del Palermo e al 45% del Penarol di Montevideo. Bene: la variante che l’Inter potrebbe prendere in esame sarebbe quella di pagare subito gli 8 milioni a Zamparini per poi procedere in tandem col Penarol per un anno e saldare quel restante 45% nel 2015. E’ un’ipotesi in discussione, Zamparini vuole giustamente monetizzare, il manager del giocatore (Pablo Betancourt) ha ottimi rapporti con il club uruguaiano e insomma il disegno del pagamento in due anni potrebbe anche trovare una breccia. Behrami e Xhaka Per il resto, il mirino-Inter prosegue in direzione-Behrami e in attesa di risposte per Xhaka (entrambi visti da emissari interisti nell’amichevole mondiale): il centrocampista del Napoli è espressa richiesta di Mazzarri (l’Inter ha offerto la propria metà di Taider dal valore di 5,5
Il cartellino dell’uruguaiano è 55% del Palermo e 45% del club di Montevideo
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ALTRI OBIETTIVI
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Erik Lamela, argentino, 22 anni, di proprietà del Tottenham: è la prima scelta di Mazzarri ma adesso si è fatto prepotentement e avanti il Napoli
MATTEO DALLA VITE @Emmedivu MILANO
Il sondaggio dell’Inter per Abel Hernandez trova ogni giorno piccoli tasselli in più per un (eventuale) mosaico futuro. L’attaccante uruguaiano diventa allora - e ufficialmente membro della lista di Mazzarri che parte con Erik Lamela (sul quale si è fiondato il Napoli), l’altro Hernandez (Chicharito, che in Inghilterra vedono come possibile colpo dell’Inter: la situazione non è ancora fluida) e pure Osvaldo, che al momento va catalogato come semplice e nuovo pensiero nerazzurro, visto che l’Inter ci pensò a gennaio e visto che la Juventus non porta avanti l’idea di rinnovo del prestito col Southampton. Può andare... La facciotta del
ventitreenne Abel si staglia fra i candidati anche grazie alle parole di Maurizio Zamparini: il presidente del Palermo apre a una cessione ma solo a prezzo “pieno”. «Non abbiamo in questo momento un giocatore che valga di più, il suo prezzo è di 15 milioni - dice il numero uno rosanero a Radio 24 -. L’Inter? Prima deve chiedermelo... Ma in questo momento i nerazzurri stanno cercando di vendere giocatori per fare cassa. Di solito vanno a comprare dai club minori, ora però hanno bisogno di incassare. Hernandez è con noi da quattro anni e adesso vuole andare via, se c’è l’offerta giusta può farlo. Se arriveranno 15 milioni partirà, sicuramente. Noi d’altronde abbiamo già tante altre punte importanti». Saluti insomma, e l’Inter - che per ora non dà ac-
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Javier «Chicharito» Hernandez, 26 anni, di proprietà del Manchester United: piace a Thohir e Mazzarri, l’ideaprestito è la più forte
Pablo Daniel Osvaldo, 28 anni
BABY NERAZZURRI
Il Cagliari chiede per Di Gennaro, Longo e Mbaye Ieri nella sede dell’Inter c’era il direttore sportivo del Cagliari,Nicola Salerno, che ha chiesto ad Ausilio informazioni sui tanti giovani in orbita nerazzurra che stanno rientrando dai rispettivi prestiti. L’interesse si sarebbe concentrato soprattutto su Di Gennaro, Mbaye e Longo. I dirigenti si riaggiorneranno, anche se la formula che a in testa l’Inter sarà quella del prestito secco (possibilmente oneroso), senza possibilità di riscatto da parte dei sardi.
milioni), per l’altro svizzero si attende la decisione del Monchengladbach al quale è stato offerto Kuz più 5,5 milioni. Vediamo come si mette... E Osvaldo? Un pensiero, per ora, come quello avuto a gennaio (ma cronologicamente dopo... la Juventus) e in attesa di vedere come si svilupperà il mercato nerazzurro. Il Southampton non ha ancora allenatore ma l’oriundo vorrebbe restare in Italia e la Juve sta mollando la presa. Ripetiamo: ad ora è solamente un’idea in più, e certamente si potrebbe fare solo con un prestito con riscatto certamente più basso dei 18 milioni richiesti. Ah, ieri in centro è comparso Milito: domani parte per l’Argentina, lunedì firmerà per il Racing. Sipario.
MARIO FRONGIA CAGLIARI
Il calvario della tifoseria rossoblù si è concluso ieri: il Cagliari può iscriversi al prossimo campionato indicando alla Figc il Sant’Elia quale stadio per le gare interne. La Commissione provinciale di vigilanza ha chiuso una sorta di incubo. E anche due anni senza sostenitori al fianco. Gli esperti coordinati
LUCA TAIDELLI MILANO
Appuntamento all’alba. Ieri sono andate a posto le ultime caselle e questa mattina il direttore generale dell’Inter Marco Fassone riceverà dalla Goldman Sachs – e dagli altri fondi coordinati dalla banca d’affari – un assegno circolare da poco meno di 200 milioni. I soldi rimarranno però per poche ore nelle mani nerazzurre. Giusto il tempo tecnico per girarlo agli istituti di credito per liberare il debito e le garanzie da 80 milioni che da oggi non faranno più capo a Massimo Moratti. Effetto domino Un passaggio comunque fondamentale perché sancirà l’effettivo insediamento di Erick Thohir come azionista di maggioranza del club e perché in un effetto domino ora si sbloccheranno altre situazioni all’interno del club. Intanto verranno pagati anche gli arretrati a fornitori e procuratori. Poi a breve verrà annunciato il cambio dello staff medico, col dottor Piero Volpi che tornerà ad essere il responsabile dopo le 14 stagioni di Franco Combi. A seguirà la prima squadra sul campo sarà comunque Daniele Casalini. Arriverà anche una responsabile del marketing e uno delle vendite internazionali. In attesa del capo della comunicazione e di altri cambiamenti che vanno solo perfezionati. Senza dimenticare che Fassone, liberato dall’incombenza banche, da oggi potrà tornare ad occuparsi dell’ordinaria amministrazione. Compreso la definizione della logistica della tournée americana. Hong Kong e Cina Fondamentale a livello strategico ed economico, visto che frutterà 2,5 milioni. Come sottolineato spesso da Thohir, che ieri era ad Hong Kong con Williamson e Ricci (venerdì dovrebbe arrivare anche lo stesso Fassone) per raccogliere altri fondi. Prossime tappe Singapore e Cina, dove è stata anche individuata l’agenzia cui l’Inter si appoggerà per sfruttare il potenziale del brand in un mercato importantissimo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Taccuino
Cagliari, il fondo Usa non paga E Cellino dialoga con Giulini... dalla Prefettura hanno dato il via libera all’ampliamento dell’impianto fino a 16 mila spettatori. «La Commissione - precisa una nota della Prefettura - ha espresso parere di conformità del progetto alla normativa sugli impianti sportivi». Ovvero, le integrazioni documentali presentate dal Comune permettono l’apertura dei cantieri. In breve, il Cagliari non dovrà peregrinare (si parlava di Monza, Brescia, Livorno, il Flaminio di Roma e Trieste) per giocare l’11a stagione di fila in A. Dunque, al via secondo le recenti norme firmate dai presidenti: avere uno stadio da non meno di 20mila spettatori, 16 mila in deroga. Ora, serve il documento di agibilità. Da produrre entro il 20 giugno. E Cagliari e municipali-
I soldi copriranno il debito ma accelereranno le novità nei piani del presidente
© RIPRODUZIONE RISERVATA
TRA STADIO E CESSIONE DEL CLUB
Intanto il Sant’Elia ha ottenuto l’ok per i 16 mila posti: potrà ospitare le gare di campionato
Ecco i 200 milioni Entra nel vivo la rivoluzione di ET
Erick Thohir, 44 anni, e Massimo Moratti, 69 ANSA
Il presidente rosanero: «Prima i nerazzurri devono vendere. Poi vengano da me...» Abel Hernandez, 23 anni, attaccante del Palermo LAPRESSE
LE VICENDE SOCIETARIE
tà sono attesi dai lavori allo stadio. Cessione a fari spenti Legata
a doppio filo è la questione societaria. La caparra per bloccare l’acquisto del club andava versata entro la mezzanotte di ieri.
Massimo Cellino, 57 anni: per lui sono giorni delicati ACTION
Ma la finestra temporale stabilita da Cellino a Miami con gli interlocutori del Fondo americano, si è chiusa senza esiti concreti: i 10 milioni di euro pattuiti in Florida non sono transitati sul conto del patron del Cagliari. Luca Silvestrone, delegato del gruppo Usa, rilancia: «Entro domani sarà pronto il pre contratto, verranno bonificati i soldi e cadrà il patto di riservatezza». Intanto, col Fondo che pare fuori gioco per aver superato la dead-line, il presidente del Leeds dallo Yorkshire si muove in sordina con altri gruppi. Ad esempio, con la Fluorsid dei Giulini. Per Cellino sono giorni delicati. Entro fine settimana deve sciogliere il nodo: tenere, in che modo e con quali obiettivi il Cagliari. Oppure, disfarsene e dedicarsi a tempo pieno ai Whites. Ma con l’ok per i 16mila al Sant’Elia e i tentativi andati a vuoto per la vendita del club, Cellino potrebbe fare un passo indietro. E tenere sia il timone sardo, sia quello inglese. © RIPRODUZIONE RISERVATA
ALLIEVI
Finali scudetto a Chianciano Dall’11 al 19 giugno a Chianciano Terme fase finale a 8 del Campionato Allievi A e B che assegnerà il titolo di Campione d’Italia. Semifinali il 17 giugno; finale a Montepulciano (ore 17), giovedì 19 giugno.
VIOLENZE DI NAPOLI-FIORENTINA
Ciro Esposito resta critico I pm fanno luce sulla jeep bianca Dagli incidenti probatori di domani si attende una svolta nelle indagini sulla sparatoria di Tor di Quinto. Verrà riascoltato il teste Raffaele Puzone e verranno assegnate le perizie sulla pistola con cui avrebbe sparato il De Santis e sugli altri oggetti rinvenuti sulla scena del crimine. I pm Albamonte e Di Maio sono vicini a identificare anche il proprietario della jeep bianca che sfila nel vialetto qualche istante dopo gli spari. Intanto, le condizioni di Ciro Esposito restano molto critiche: continua ad avere difficoltà respiratorie.
CALCIO A 5: GARA-3 SCUDETTO
La Luparense va sul 2-1 (m.cal.) È ancora un’autorete di Murilo a dare la vittoria all’Alter Ego Luparense, così come successo lunedì in gara-2. A Bassano, nella terza partita della serie scudetto, i Lupi vincono 4-3 e lunedì a Montesilvano hanno il match point tricolore.
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MERCATO
Milano piazza tecnici 4 Strama + Stankovic Lazio-Allegri è Udinese nerazzurra c’è il contatto In arrivo Parolo Ma Muriel se ne va... LA TRATTATIVA
LE TAPPE ALL’INTER
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Il tecnico ha risolto con l’Inter e poi firmato un biennale: il vice sarà il serbo. Il colombiano ha chiesto la cessione MATTEO DALLA VITE LUCA TAIDELLI
E poi dicono che le storie del calcio sono farcite di banalità. Andrea Stramaccioni, Strama per tutti, aveva vissuto la sua ultima panchina da interista contro l’Udinese il 19 maggio di un anno fa. Da Udine riparte e lo fa dopo una full immersion milanese per definire la risoluzione di contratto con i nerazzurri – anche se, con rammarico di entrambi, non c’è stato tempo per il saluto a Massimo Moratti – e per firmare un biennale (un anno più uno) con l’Udinese alle 18.30 di un mercoledì da... dragoni. Deki, vieni con me Già, perché Strama piazza il colpo di teatro: il suo vice, a meno di clamorosi dietrofront al momento impensabili, sarà Dejan Stankovic, il Drago interista. Deki è stato contattato da Strama martedì e non ci ha messo molto a dare il suo ok: aveva troppa voglia di tornare in pista. Il calcio giocato, lasciato suo malgrado prima del tempo, gli mancava da pazzi. In passato si era ipotizzata una sua esperienza in panchina al fianco di Mihajlovic: forse sarebbe stato più facile nella nazionale serba, che però Sinisa ha lasciato per la Samp, dove per la prossima stagione ha deciso di mantenere lo stesso staff. Qualche discorso era stato intavolato anche con l’Inter, poi rinviato a settembre, e invece Stankovic era «in astinenza» da campo. Per questo la proposta di Strama, con cui da giocatore aveva sempre avuto un ottimo rapporto, gli ha acceso nel giro di un paio d’ore la lampadina giusta: la serietà del progetto Udinese ha fatto il resto.
Esonerato il 24 maggio Prima il trionfo nella NextGen Le tappe della carriera interista di Stramaccioni 25/3/2012 Vince la NextGen (la Champions dei giovani) guidando l’Inter al 6-4 (dopo i rigori) nella finale contro l’Ajax 26/3/2012 Diventa l’allenatore della prima squadra subentrando a Claudio Ranieri 1/4/2012 Debutta in campionato battendo il Genoa 5-4. A fine torneo conquista la qualificazione in Europa League
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Andrea Stramaccioni Il 38enne tecnico romano, che qui abbraccia il futuro vice in Friuli Dejan Stankovic, 35 anni, ha allenato l’Inter dalla fine del marzo 2012 al maggio 2013 ANSA
Tattico maniacale E allora un pezzo di (ex) Inter – club che perde un potenziale patrimonio – si trasferisce in Friuli: presentazione domani alle 15, come recita il comunicato apparso sul si-
to dell’Udinese e come certifica il d.s. Giaretta: «Il primo impatto con lui è stato subito molto positivo – dice a Udinese Channel –. È scattata la scintilla per la sua voglia di allenare l’Udinese. È un tattico maniacale».
La punta scatena il caso: «Voglio cambiare aria. Ho offerte da Roma e Fiorentina»
24/5/2013 Viene esonerato da Moratti dopo la nona posizione finale. Il bilancio totale, nelle 65 partite sulla panchina nerazzurra, parla di 31 vittorie, 11 pareggi e 23 sconfitte. Al suo posto arriva Walter Mazzarri
Staff ed emolumenti Il colpo
di fulmine della famiglia Pozzo si era acceso lunedì in una riunione di 4 ore. Ieri, assistito dall’avvocato Bozzo e alla presenza del d.s. Giaretta, la nuova vita di Strama si è concretizzata nella hall dell’Hotel Baglioni di Milano. Oltre a Stankovic, Stramaccioni porterà il preparatore atletico Federico Pannoncini, il collaboratore tecnico Vincenzo Sasso e il preparatore dei portieri Alessandro Nista. Strama (che dall’Inter avrebbe guadagnato 1,5 milioni) ha ricevuto come buonuscita 600 mila euro e un ingaggio dall’Udinese da 500 mila (più bonus) per il primo anno e di 650 per il successivo.
Emigra invece lo staff di Guidolin (Bortoluzzi, Di Iorio e Diamante): al Watford. Mal di pancia Muriel Ma Stramaccioni dovrà subito imbattersi in un mal di pancia. Quello del colombiano Luis Muriel, a pezzi dopo l’esclusione dal Mondiale. «È un momento bruttissimo – dice a El Tiempo –. Ho bisogno di trovare una nuova squadra. Ho varie offerte. Al momento Roma e Fiorentina sono le squadre a cui sono più vicino». Primo stragrattacapo. (ha collaborato Massimo Meroi) © RIPRODUZIONE RISERVATA
Richieste pesanti dell’ex milanista, ma Lotito ci prova Fatta per Basta, l’emiliano è vicino STEFANO CIERI ROMA
Il contatto c’è stato, le carte sono state messe in tavola, adesso c’è da riflettere, ponderare attentamente, poi decidere. Il corteggiamento della Lazio a Max Allegri continua, ma il matrimonio è ancora tutto da organizzare. I prossimi saranno i giorni decisivi per capire se la trattativa decollerà o meno. Le richieste Nel contatto
avuto nelle ultime ore col d.s. Tare l’ex tecnico del Milan ha ribadito le sue condizioni, peraltro già note alla Lazio. Si tratta di richieste pesanti sia dal punto di vista economico (un triennale a circa 2,5 milioni a stagione) sia dal punto di vista tecnico (la conferma dei migliori, da Candreva a Lulic, e almeno 2-3 acquisti di spessore). Lotito e Tare ci stanno pensando. Le condizioni poste dal tecnico livornese non sono facili da soddisfare, ma il suo ingaggio sarebbe il modo migliore per ripartire alla grande dopo una stagione di delusioni e contestazioni. Prossimi giorni decisivi, si diceva. Già, perché Allegri deve dare una risposta alla Dinamo Mosca, che gli sta facendo ponti d’oro (l’offerta dei russi prevede un ingaggio annuale di circa 5 milioni). Donadoni e gli altri La Lazio valuterà attentamente la situazione, poi prenderà una decisione. Allegri in questo momento rappresenta la prima scelta, quella che maggiormente convince i dirigenti biancocelesti, ma le alternative all’ex milanista sono ritenute delle ipotesi altrettanto interessanti. C’è innanzitutto quella relativa a Roberto Donadoni, un nome che piace molto a Formello. Anche lui, come Allegri, già in passato è finito nel mirino di
Massimiliano Allegri, 46 anni AFP
Lotito. Per l’ex c.t. della Nazionale, tuttavia, c’è un problema di non poco conto: è sotto contratto con il Parma fino al 2015. Solo se il club emiliano lo libererà potrà entrare in lizza per la panchina laziale. In caso contrario non se ne farà nulla. Così le candidature più concrete in alternativa ad Allegri restano quelle di Stefano Pioli e Simone Inzaghi. La nomination di quest’ultimo è stata ieri rilanciata dalla brillante vittoria ottenuta nel derby Primavera. E poi c’è sempre l’allenatore in carica che non è ancora fuori gioco. Edy Reja sarà a Roma nel fine settimana per parlare con Lotito. Le chance di una sua permanenza sono però in netto calo. Basta e Parolo In attesa di definire l’identikit dell’allenatore la società continua le manovre di mercato. Con l’Udinese è stato raggiunto l’accordo per l’esterno Dusan Basta. L’operazione sarà ufficializzata nelle prossime ore insieme con il riscatto della seconda metà di Candreva per un esborso complessivo di circa 13 milioni. Una cifra che la Lazio proverà ad abbassare con l’inserimento di una contropartita tecnica (non Cavanda, destinato alla Premier). E nel frattempo è a un passo l’accordo col Parma per il centrocampista Parolo: agli emiliani andranno 5 milioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA
CINQUE PACCHETTI TRA LE NOVITÀ ANCHE IL CAMPIONATO IN DIRETTA SUL WEB. IL TERMINE SCADE ALLE 12. ZAPPIA, A.D. DI SKY ITALIA: «QUI I DIRITTI PIÙ CARI DI TUTTI»
Serie A, diritti tv: è arrivato il giorno delle buste Sul tavolo le partite del triennio 2015-18 Settimana prossima il possibile annuncio durante l’assemblea
MATTEO BREGA MILANO
Scade oggi a mezzogiorno il termine per presentare le buste contenenti le offerte per trasmettere le partite della Serie A relative al triennio 2015-18. Le buste verranno secretate dal notaio della Lega di A che avrà tempo 21 giorni a partire da oggi per convocare un’assemblea nella quale verranno comunicate le offerte. Assemblea che forse ar-
riverà entro la fine della prossima settimana. Nella giornata odierna verranno resi noti il nome di chi ha presentato le offerte per ciascun pacchetto, non l’ammontare delle offerte stesse. Possibile sorpresa I 5 pacchetti confezionati da Lega e Infront aprono a più piattaforme. Il totale della base d’asta è 959 milioni a stagione, però sarà arduo vendere tutto visto che attualmente dai diritti premium se
ne portano a casa 829. Molte le novità. In primis l’uguale base d’asta per i pacchetti comuni a satellite e digitale terrestre (Sky e Mediaset): 274 milioni il valore medio annuo per le gare in casa e in trasferta di 8 squadre, un totale di 248 partite. Chi vorrà trasmettere tutto il campionato, con diverse esclusive, oltre a diritti accessori da 67 milioni dovrà acquistare in abbinata il pacchetto per prodotto: 235 milioni a stagione per gli scontri diretti di 12 squadre, in totale 132 par-
Sul tavolo i diritti tv 2015-18 della A
tite. In tutto 576 milioni. Altra novità: dal 2015 le partite saranno trasmesse in diretta pure sul web. Parla solo Andrea Zappia, a.d. di Sky Italia: «In Italia i diritti del calcio sono troppo cari, più cari che in qualunque altro paese. Questo è un limite per la crescita della pay tv». Sotto traccia circola la voce che vorrebbe Mediaset (titolare in esclusiva della Champions 2015-18) interessata a rilevare il pacchetto principale attraverso una Newco (nuova azienda o chissà proprio Sky che bramerebbe Premium). Altri concorrenti? Forse Al Jazeera sotto forma di BeIN Sport. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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MERCATO
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L’ultimo Diavolo IL NUOVO ACQUISTO ROSSONERO
Roma-Parigi-Milano: Menez l’incompiuto ha un’altra chance
JEREMY MENEZ
Nato il 7/05/1987 a Longjumeau (Francia)
Il rinforzo del Milan è un ragazzo dell’87, come Nasri e Ben Arfa: grandi talenti ma un po’ matti. Ha litigato con Ibra e Blanc, ma Inzaghi l’ha convinto: deve rinascere, ora o mai più
ALESSANDRA BOCCI
Tutto o niente. Jeremy Menez non è tipo da mezze misure, che non esistono nei luoghi dove è nato. E lui è rimasto tale e quale, legato a quella che una volta era Banlieue 94, non a caso il suo numero di maglia alla Roma. Il posto si chiama Longjumeau, a sud di Parigi: da lì Menez ha cominciato a girare il mondo del calcio, bambino tifoso del Psg, poi talento campione d’Europa, infine giocatore affermato. L’arrivo al Milan è un ritorno in Italia dopo il periodo in giallorosso, pieno di meraviglie e di partite orribili. Ranieri gli diceva: «Jimmy, se tu volessi potresti essere il migliore». Più o meno quello che dichiarò Zlatan Ibrahimovic un anno fa: «Nella Ligue 1 ci sono tanti giocatori bravissimi e il numero uno è Menez». Qualche mese dopo aveva cambiato idea e i rapporti erano talmente tesi, racconta qualcuno, che Ibra non gli passava più il pallone.
gente tranquilla e lineare, insomma. La compagnia ha un talento che a volte si disperde e altre volte resiste, caratteristica che Menez si porta dietro da sempre e che fa impazzire allenatori e tifosi. Piace ai campioni, Menez. A Roma ha vissuto i primi tempi a Casal Palocco, in una casa di proprietà di Totti abitata prima e dopo da Cassano e Lamela. Totti se l’era preso a cuore, era l’unico che riusciva a parlare e a scavare un po’ a fondo in quel ragazzo ombroso e solitario, che non riusciva a trovare la chiave giusta per piacere a tutti. Questione di carattere. Menez nello spogliatoio era amato: riservato, sapeva comunque stare con gli altri e trasmettere energia positiva, al di là di certe giornate scellerate. Giornate che magari portavano all’insulto qualche fan inviperito, e se c’era da discutere Menez non aveva paura del confronto. Intesa Così come era piaciuto a Totti, Menez
Talento e discontinuità Menez è l’esempio perfetto del genio e sregolatezza, almeno in campo. Sono noti gli episodi di insubordinazione al c.t. Blanc a Euro 2012, e anche se nella sua generazione c’è chi ha fatto di peggio. Menez ha la fama del giocatore problematico. Nel 2004, Jeremy vince l’Europeo Under 17 in casa contro la Spagna di Piquè e Fabregas. In squadra ci sono Nasri, Ben Arfa, Benzema, Constant (gol in finale) che forse ritroverà al Milan. Non
era piaciuto a Ibrahimovic: gli streetboy fra di loro legano sempre, anche se non è detto che duri. Piano piano il feeling di Menez con la squadra amata da ragazzino si è affievolito. I giorni del fantastico gol al Rennes sono passati, la parte bella della storia con il Psg era già finita e lui sognava un ritorno al Monaco e all’allenatore con il quale meglio si era trovato, Claudio Ranieri. Invece a sorpresa è arrivato il Milan: una proposta lampo, con un discorso di Inzaghi che evidentemente ha convinto Menez. Perché senza sentirsi stimato e voluto Jeremy non può pensare di far rifiorire il suo
Il gol al Milan
Il gol all’Europeo 2012
18 ottobre 2009, Milan-Roma. Menez segna lo 0-1, unico gol in Serie A in stagione. Finirà 2-1 REUTERS
15 giugno 2012, Ucraina-Francia all’Europeo, forse il suo gol più importante: la Francia vince 2-0 AP
LE TRATTATIVE INCONTRO GALLIANI-JOORABCHIAN: DEFINITO L’INGAGGIO DI ALEX
Offerta dal Benfica per Cristante Pronti 4 milioni CARLO LAUDISA @carlolaudisa MILANO
Nei lavori in corso per Alex e Menez ieri tutto è proceduto senza scossoni. L’amministratore delegato rossonero Adriano Galliani ha incontrato Kia Joorabchian per definire i dettagli dell’ingaggio del difensore brasiliano a scadenza di contratto con il Psg. Per il gigante consigliato da Ancelotti e Thiago Silva sono stati definiti i dettagli di un biennale da 2,5 milioni netti. Tutto è vincolato alle
A un punto fermo la situazione Taarabt. Attesa la risposta del Valencia per Rami visite mediche cui si sottoporrà entro il weekend. il centrale di Niteroj è impaziente di cominciare questa nuova avventura per un club che l’aveva corteggiato già in passato. L’attesa Anche per Jeremy Menez il più è fatto. Il blitz di martedì ad Ibiza è servito a
concordare i termini del triennale da circa 2 milioni che legherà il francese ai rossoneri. Ovviamente anche per lui s’attendono i riscontri medici (la prossima settimana) per l’ufficialità. Offerta Intanto ieri il Benfica s’è fatto avanti in maniera ufficiale per Bryan Cristante, il centrocampista friulano che ha già debuttato in prima squadra durante la gestioneAllegri. La società di Lisbona ha messo sul piatto 4 milioni per ingaggiarlo a titolo definitivo. Il Milan non ha dato seguito a questa richiesta, ma i portoghesi sono pronti ad un rilancio per indurre in tentazione la società rossonera. Sul fronte dei riscatti è ad un punto fermo la trattativa con il Qpr per Taarabt. Invece c’è attesa per la risposta del Valencia su Rami. Galliani ha offerto 3,8 milioni, ora la parola va a Peter Lim. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Ruolo Attaccante Altezza 181 cm Peso 77 Kg Le sue squadre Sochaux 2003-2006 Presenze 61 Gol 7
‘04
l’anno dell’Euro Under 17 Menez lo ha vinto in finale contro la Spagna di Fabregas: 2-1 con gol di Nasri, Piqué e... Constant
talento. La sua immagine a livello internazionale si è offuscata due anni fa, nel disastro della Francia di Blanc. Menez cerca il posto giusto per sentirsi di nuovo a casa, anche senza essere più nella Banlieue 94. Contrasti Ora che i soldi non mancano, Menez ha comprato più di un appartamento a Parigi, ma ha voluto prendere anche la casa nella quale era cresciuto, in una zona un po’ brutta e un po’ bella, dove le strade pericolose si snodano vicino a zone verdi, foreste e case borghesi. Ma le radici non si cambiano. Menez ha una compagna con la quale ha avuto alti e bassi, che è tipico della sua vita di calciatore, ma anche una figlia, Maella. Ha un rapporto strettissimo con il fratello maggiore Kevin, che è un po’ il suo consigliere e il centro del suo mondo. Ama le macchine di lusso e la moda, però gli piace anche mangiare nei fast food. A Roma aveva trovato altri fratelli maggiori: non soltanto Totti, ma anche Mexes, che forse incrocerà di nuovo negli spogliatoi di Milanello. Con gli allenatori Menez ha avuto rapporti eccellenti (Ranieri) o bollenti (Spalletti e soprattutto Blanc). Quello che gli serve adesso è stabilità e fiducia, per dimostrare che non tutti i ragazzi francesi dell’87 sono tanto matti da buttare il talento per strada. Lasciato il nostalgico 94 della maglia romanista e il 7 del Psg, potrebbe avere un nuovo numero e di certo avrà nuove occasioni. Perché tutti hanno diritto a una seconda possibilità e a qualcuno capita anche la terza.
Monaco 2006-2008 Presenze 57 Gol 14 Roma 2008-2011 Presenze 114 Gol 12 Psg Dal 2011 Presenze 110 Gol 19 Dati relativi a tutte le competizioni
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TEMPO DI DECISIONI IL MILAN NON RINNOVERÀ LE COMPARTECIPAZIONI
Ora le comproprietà Poli da riscattare, in dubbio Paloschi Ora avanti con la risoluzione delle comproprietà. Il Milan ha otto giocatori a metà (considerando i principali) e ha deciso di non ricorrere ai rinnovi. Dopo la decisione federale di mandare in archivio quest’istituto i vertici rossoneri hanno stabilito di non utilizzare la soluzione-ponte per il prossimo anno. La scelta è di voltare pagina subito. Il rebus Il caso di maggior interesse è quello di Andrea Poli, in compartecipazione con la Sampdoria, insieme al difensore Salamon. Anche Inzaghi ha votato per il riscatto del trevigiano (reduce da una
Incertezza anche per Saponara, Comi, Verdi e Gori Albertazzi verso un futuro a Verona stagione soddisfacente) e i contatti con il club blucerchiato sono stati avviati in un clima di collaborazione. Poi, va definito il futuro del trequartista Saponara, in comproprietà con il Parma. In questo caso ci sono maggiori incertezze. Quotazione La situazione più complicata è quella di Al-
berto Paloschi: il Chievo vorrebbe riscattarlo, ma non c’è al momento feeling sulla valutazione del centravanti gialloblù. Anche perché il bergamasco potrebbe far comodo anche ai rossoneri. Ha disputato una stagione soddisfacente anche il mancino Albertazzi: il Verona infatti ha intenzione di riscattarlo e presto ci sarà un faccia a faccia tra Adriano Galliani e il d.s. gialloblù Sean Sogliano. Prospettive Una soluzione va trovata anche con il Torino per l’investimento sui promettenti Comi e Verdi. E a breve l’a.d. rossonero Galliani vedrà anche i dirigenti del Brescia per chiarire il futuro del portiere Gori, classe 1996, arrivato nel mercato di gennaio e sinora utilizzato in Primavera proprio agli ordini del futuro tecnico milanista Pippo Inzaghi. c.lau. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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MERCATO mento offensivo di Sabella. Tra Mascherano e Sandro
Janmaat 24 anni, ha giocato con Ado Den Haag, Heerenveen e Feyenoord PHOTO.PRESS
Lamela 22 anni, cresciuto nel River Plate, ha giocato con Roma e Tottenham PHOTO PRESS
Mascherano 29 anni, è a Barcellona dal 2010: 183 gare in totale, nessun gol PHOTO PRESS
Napoli: Janmaat in pugno e sfida l’Inter per Lamela Mascherano più lontano Il centrocampista tratta il rinnovo col Barcellona, salgono le azioni di Sandro. Gi spagnoli invece sarebbero interessati ad Higuain DAL NOSTRO INVIATO
MIMMO MALFITANO AMALFI (Salerno)
L’indiscrezione gli è stata riferita di buon mattino, qualche istante prima di salire a bordo dell’elicottero che l’avrebbe riportato a Napoli dalla costiera amalfitana, dove è stato ospite di Football Leader 2014, ricevendo il premio «Fair Play finanziario». E’ rimasto sorpreso, Aurelio De Laurentiis, quando ha saputo
che il Mundo Deportivo, il quotidiano sportivo di Barcellona, ha riportato in prima pagina che il club catalano avrebbe puntato su Higuain per l’eventuale sostituzione di Aguero, i cui contatti con il Real sono diventati più frequenti. Ma l’eventualità di una cessione sembra improbabile, perché Higuain è considerato il punto di partenza del nuovo progetto avviato, nella passata stagione, da Rafa Benitez, tant’è che per assicurarselo De
Laurentiis ha sfondato il tetto ingaggi garantendogliene uno da 5 milioni di euro a stagione fino al 2018. In effetti, l’incedibilità dell’attaccante dovrebbe essere scontata, soprattutto se l’offerta dovesse essere di 40 milioni, la stessa cifra che il Napoli ha versato al Real Madrid per ingaggiarlo. Non ci sarebbe nessuna plusvalenza, insomma... Intanto, Higuain è impegnato con l’Argentina che si sta preparando per il Mondiale. Il Pipita sarà il riferi-
Barcellona è al centro dei movimenti di mercato del Napoli, dunque. Al di là della questione Higuain, il club catalano è pronto a rinnovare il contratto a Javier Mascherano, l’obiettivo numero uno di Benitez. Il centrocampista argentino sembra essersi convinto ad accettare le proposte della società, pressata da Luis Enrique, il neo allenatore, e continuare così la sua esperienza in Spagna. L’incontro di lunedì tra Tamer, agente del giocatore, e il Barcellona ha riavvicinato le parti. La decisione di Mascherano potrebbe convincere il Napoli a stringere i tempi per Sandro, il mediano del Tottenham. Il brasiliano è stato indicato da Benitez come l’alternativa all’argentino e la situazione potrebbe evolvere in tempi molto brevi. L’offerta fatta da De Laurentiis è di 10 milioni di euro. Idea Lamela Intanto De Laurentiis sarebbe tornato su un vecchio pallino: l’esterno argentino Lamela che il Tottenham aveva acquistato per 42 milioni dalla Roma. Lamela piace anche all’Inter (richiesta di Mazzarri) ma il Napoli c’è e ha chiesto il giocatore in prestito. Bloccato Janmaat Grandi manovre anche sulle fasce: il Napoli ha bloccato il 24enne olandese Daryl Janmaat esterno del Feyenoord, seguito anche dalla Juve. Ma il suo arrivo è legato alla partenza di Maggio. Andrà via, invece, Edu Vargas. A titolo definitivo, con ogni probabilità. De Laurentiis vuole attendere la fine del Mondiale e non sarà svenduto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA CARRIERA
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Il talento bolognese
Pierluigi Gollini è nato il 18 marzo 1995 a Bologna. Portiere, è cresciuto nelle giovanili della Fiorentina. Si è trasferito a Manchester, sponda United, il 1 luglio 2012. Dopo 3 stagioni nelle giovanili del Manchester Utd, ha scelto di tornare in Italia, a Verona.
COLPO GIALLOBLU’
Verona azzurra Da Manchester arriva Gollini Il portiere dell’Under 19 rientra in Italia dallo United. Per lui un contratto triennale FILIPPO DI CHIARA MILANO
Dalla felice tournée in Brasile ai colpi di mercato: per il Verona sono giorni davvero caldi. Così quasi in contemporanea con il successo sulla Fluminense (6-5 ai rigori) nella seconda amichevole, è praticamente andata in porto un’altra importante operazione di mercato che fa salire già a sei il numero dei nuovi arrivi in gialloblù per la prossima stagione. La new entry stavolta è italiana e si tratta di un portiere: è Pierluigi Gollini, nazionale Under 19, che arriva dal Manchester United. Come accaduto nel recente passato a tante giovani promesse (da Rossi a Lupoli, da Borini a Macheda per citarne alcuni) anche Gollini tre anni fa aveva lasciato l’Italia e la Fiorentina per accettare la corte del Manchester United, club abilmente inseritosi nelle pieghe normative «scippandolo» di fatto ai viola. Gollini, bolognese, classe ’95, dopo 3 stagioni nelle giovanili dello United ha scelto di rientrare in Italia e ha detto sì al Verona che punta molto su questo giovanotto molto abile. Gollini è a scadenza e per lui c’è un contratto triennale e un posto da vice Rafael. E a proposito di acquisti ieri a Verona ha fatto capolino anche Chanturia. Varie Intanto il Verona ha annunciato sede e date del ritiro, a Racines (Bz) dal 19 luglio al 3 agosto, e si è aperta la campagna abbonamenti 2014-2015 (ieri vendute 271 tessere): prelazione fino al 27 giugno per chi esibirà la tessera dell’84-’85, riduzione di 30 euro e sconto del 30% all’Hellas Store. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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MERCATO
Cerci a peso Toro, la Juv FRANCESCO BRAMARDO TORINO
La Roma vuole Cerci. Non è un mistero. Ma il presidente del Torino Urbano Cairo sul futuro di Alessio la pensa diversamente. Dopo aver riscattato il giocatore l’estate scorsa dalla Fiorentina, per un valore complessivo di 8 milioni di euro, Cairo intorno a Cerci è intenzionato a costruire la prossima stagione e, soprattutto, l’avventura in Europa League. Sull’interessamento della Roma, con la quale Cerci è cresciuto nelle giovanili per poi intraprendere altre strade viste le porte chiuse nel club della sua città, il presidente Cairo ricorda che «Alessio è incedibile. Non abbiamo ricevuto offerte per il nostro top-player e, considerato anche che siamo in Europa League, non possiamo permetterci troppe cessioni». A chi potrebbe pensare che di fronte a un’offerta irrinunciabile, come nel caso di Immobile, il Toro vacillerà, Cairo ricorda che «Immobile fa storia a sé. Ciro era metà del Torino e metà della Juve che quindi aveva la possibilità di indirizzare la scelta se a maggior ragione sposata dal giocatore che ha espresso il desiderio di giocare in Champions. Il cartellino di Cerci è del Torino e Alessio è legato al club da contratto fino al 2016. Cerci per noi ha lo stesso valore di Benatia per la Roma. Alessio è nel pieno della matu-
I 61 milioni di Cairo: «Non vendo l’ala Vale come Benatia»
Il presidente granata: «È il nostro top-player, non ci sono offerte». Si lavora al prolungamento
«
Cerci è nel pieno della maturazione e sta vivendo il suo momento migliore
URBANO CAIRO PRESIDENTE TORINO
razione e sta attraversando il suo momento migliore della carriera. Se Sabatini ha detto che il suo centrale difensivo vale 61 milioni, anche noi faremo due conti...». Prolungamento Nello scorso week-end il presidente e il d.s. Petrachi hanno incontrato per la terza volta negli ultimi due mesi il procuratore di Cerci per discutere il prolungamento del contratto. «Cerci è un top player ed è giusto blindarlo e adeguargli il contratto». La proposta granata prevede un prolungamento dell’accordo al 2017 e un ingaggio a crescere fino a 1 milione che con i bonus (gol, coppe e posizionamento in classifica) arriverebbe a sfiorare 1,5 milioni di euro. Incedibile Cerci, discorso analogo per Darmian, che ha rinnovato
di recente fino al 2017, uno dei perni del Torino di Ventura anche se piace alla Juve e ad altri grandi club. Sul fronte mercato in dirittura di arrivo la trattativa per Martinez e Peres, avviati i contatti per Kone e Babacar, di ritorno a Torino almeno fino al primo turno di Europa League Gomis, Verdi, Bellomo e Chiosa. Trattativa aperta con il Milan per Paloschi e Nocerino. Brunico Intanto sono state ufficializzate le date della prima parte del ritiro: raduno a Torino la sera del 30 giugno e lavoro alla Sisport con test fisici e piscina fino al 6 luglio, giorno del trasferimento a Bormio (SO). Dal 17 luglio seconda parte della preparazione a Brunico fino alla prima gara di Europa League il 31 luglio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
il personaggio IL PRIMO RINFORZO CHAMPIONS PER LA ROMA
I giallorossi scoprono Keita Il preferito di Guardiola tutto pallone, religione e figli Il centrocampista maliano, primo acquisto del Barça di Pep, firma oggi il contratto di un anno più uno. Sabatini adesso è a un passo da Uçan
Alessio Cerci, 26 anni, esterno offensivo, nel Torino dal 2012-13 ANSA
Momenti da ricordare
Con il Mali Ha partecipato a 4 edizioni della Coppa d’Africa e giocato 9 partite di qualificazione ai Mondiali, nel 2002 e 2006 EPA
ANDREA PUGLIESE FILIPPO MARIA RICCI
«Keita è una di quelle persone che danno dignità al mestiere di allenatore». Questo pensava Pep Guardiola del maliano che oggi sbarca in Italia per firmare il contratto con la Roma: un anno con opzione per il secondo a circa un milione di euro (più bonus facili). «Non ho ancora firmato con nessuno, ma ho contatti molto avanzati», è stato il suo tweet di ieri. Ed infatti firmerà oggi. Una toccata e fuga, solo qualche ora, visto che le visite mediche le ha già fatte la scorsa settimana.
Seydou Keita Nato a Bamako, nel Mali, il 16 gennaio 1980, centrocampista, alto 1.83 per 77 chili, è cresciuto nell’Olympique Marsiglia. Cugino di Mohamed Sissoko, ex centrocampista di Juventus e Fiorentina, ha giocato con Lens, Siviglia, Barcellona, Dalian Aerbin (Cina). Il 30 gennaio 2014 è stato ingaggiato dal Valencia (nella foto con la maglia degli spagnoli), club con il quale ha firmato un contratto di 6 mesi PHOTO PRESS
Bambolina preferita Keita fu il primo acquisto dell’incredibile era Guardiola, che nel 2008 appena promosso dal Barça B a quello vero non ebbe dubbi nel far spendere al club 14 milioni di euro per l’africano che il Siviglia aveva pagato la metà solo l’anno prima. Keita non fu mai un titolare fisso per Pep, però fu sempre il suo dodicesimo uomo, buono per tutte le occasioni e quasi tutti i ruoli. «Keita e Mascherano sono due delle mie bamboline preferite, vedete di non toccarmeli» disse una volta Guardiola in sala stampa. E quando se ne andò nel 2012 Pep nella conferenza stampa di addio disse che incontrare Keita era stata «una delle cose migliori che gli erano capitate» nel suo quadriennio. Ai più sembrò esagerato, ma Guardiola non aveva ragioni per mentire né obblighi per dover dire una cosa del genere. Se ne andò anche Seydou: dopo i 4 anni e i 14 trofei su 19 disponibili vinti col super Barça scelse i
Con il Barcellona Nel 2008 passa al Barcellona per 14 milioni di euro. In 4 stagioni vince 14 titoli con i blaugrana PHOTO PRESS
L’esperienza cinese L’8 luglio 2012 viene ingaggiato dal Dalian Aerbin, in Cina, dove resta fino al gennaio 2014
soldi cinesi del Dalian Aerbin. Senza nascondersi: «Giochiamo per guadagnare» disse, accettando un contratto che alcuni arrivarono a quantificare in 12 milioni di euro all’anno. In ogni caso, soldi veri. «A me in Cina è andata benissimo, alla mia famiglia no però. Non sapevano cosa fare, la cultura lì è troppo diversa». E Seydou non è tipo da compromessi: «Io non bevo caffè, non fumo e non tocco l’alcol. La mia religione me lo impedisce. Prego cinque volte al giorno, mi alleno, poi il mio mestiere è solo quello di riposare e di pensare alle mie due bambine prima e dopo la scuola. Non devo fare altro» ha detto al Pais. Serio Seydou, e non è una posa. Stella mondiale Cresciuto a Bamako tra interminabili partite sulla terra delle polverose strade della capitale del Mali, circondato da 11 fratelli e una madre presto vedova, Seydou è entrato nella scuola calcio dello zio e da li è volato in Francia. Mica uno qualsiasi lo zio Salif Keita: primo pallone d’Oro africano (1970), uno dei primi africani capaci d’imporsi in Europa (Scarpa d’argento nel 1971, 42 gol col Saint Etienne) e poi di monetizzare nella Nasl americana. Nel 1999 nel Mondiale Under 20 nigeriano vinto dalla Spagna di Xavi e Casillas, Seydou fu eletto miglior giocatore del torneo. Non mancavano giovani interessanti: Ronaldinho, Cambiasso, Forlan, Santa Cruz, Simao, Duff, Ono, Rafa Marquez... Il Mali arrivò terzo grazie a un suo gol nella finalina con l’Uruguay: Keita era la guida, il numero 10 di una squadra nel complesso modesta. L’Europa poi gli ha cambiato posizione, arretrando il suo raggio d’azione, ma non gli ha tolto le naturali qualità di leader. La Roma prende un giocatore non più giovane ma integro e professionalmente ineccepibile. Lo ha dimostrato in primavera: tornato in Spagna, ha contribuito alla cavalcata europea del Valencia, fino ad un minuto dalla finale. In tutto 13 partite, 11 da titolare, un gol precoce, un’espulsione, un infortunio non grave, rendimento sempre positivo. Vicino anche Uçan E se Keita garantirà corsa, raddoppi e sostanza, Salih Uçan potrà aumentare il talento e la fantasia del centrocampo della Roma. Dopo la firma del maliano, il d.s. Sabatini (che tiene sempre d’occhio Muriel per l’attacco) si tufferà alla caccia della firma del giovane talento turco, con cui ha già un accordo. Manca quello definitivo con il Fenerbahçe, ma ieri sono stati fatti importanti passi avanti, trovano un accordo a circa dieci milioni di euro. L’ultimo ostacolo sono le modalità di pagamento: per i turchi due tranche (5+5) pagabili in sei mesi, per la Roma tre (3,5+3,5+3) in tre anni. In attesa di smaltire la matassa, la Roma oggi inizia a godersi Keita. Il preferito di Guardiola... © RIPRODUZIONE RISERVATA
GIOVEDÌ 5 GIUGNO 2014
ve per Darmian Gli occhi bianconeri sul terzino azzurro se parte Lichtsteiner Il granata che ha conquistato Prandelli è la prima scelta. E Conte tenta Berardi: si decide in 7 giorni ALESSANDRO RUSSO
Un giovane azzurro nei disegni della Juventus. È Matteo Darmian, un giocatore che piace ad Antonio Conte, 24enne e con margini di crescita. Idea ancora embrionale e da sviluppare qualora la Juve dovesse cedere Stephan Lichtsteiner il cui contratto scade nel 2015. Il tema Darmian, giova sottolinearlo, non è stato ancora toccato, nonostante Juve e Toro abbiano avuto diversi contatti per la cessione di Immobile al Borussia Dortmund. Né risulta che la Juventus abbia fatto delle concrete avances per l’azzurro. Un’idea dunque. Darmian, un passato nelle giovanili del Milan, nella stagione appena conclusa ha raggiunto prestazioni di livel-
lo che hanno contribuito a portare il Toro nelle prime posizioni. Sotto la guida di Ventura l’ex rossonero ha avuto una maturazione tattica che lo ha consacrato, tanto da regalargli l’attenzione di Prandelli e un posto tra i 23 convocati in Brasile. Non solo, le prestazioni del terzino di Legnano hanno messo sulle sue tracce diversi club, nonostante il Torino lo consideri ancora «incedibile». Conte e la Juve, questo è certo, apprezzano molto il giocatore e lo seguono con attenzione. Il dilemma di Berardi E la Juve pensa sempre di più a Berardi: l’idea di andare sin da subito in bianconero stuzzica non poco l’enfant prodige calabrese. L’attaccante, a metà tra Juve e Sassuolo, al primo
Matteo Darmian, 24 anni ANSA
anno in A coi neroverdi ha dimostrato ottimi numeri e fiuto del gol (ne ha fatti 16). Caratteristiche che unite alla velocità d’esecuzione sarebbero elementi decisivi per l’approdo tra gli eletti di Conte. Il giocatore, informato delle intenzioni juventine, in queste ore sta valutando se mettersi in fila nelle gerarchie tecniche dei campioni d’Italia o scegliere un’altra stagione da titolare al Sassuolo. La Juve lo vuole subito a Torino, il Sassuolo spinge con forza per tenerlo ancora un anno in Emilia. Dilemma non da poco per Berardi, a soli 19 anni già al bivio che conduce al sogno bianconero. La prossima settimana dovrebbe essere quella decisiva per conoscere il futuro di Domenico. Questo mentre continua il corteggiamento juventino alla stellina del Real Madrid Alvaro Morata per il quale i dirigenti bianconeri avranno nuovi contatti la prossima settimana.
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STELLINA SPAGNOLA
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Baby prodigio Morata Alvaro Borja Morata Martín è nato a Madrid, il 23 ottobre 1992. Ha il contratto in scadenza col Real nel 2015 e ha vinto tutto a livello di nazionali giovanili: oro europeo Under 19 nel 2011; oro pure nel 2013 con la Spagna U21. Impressionante il suo curriculum in questa rappresentativa: 13 reti in 12 partite
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IL PRESIDENTE DEL REAL MADRID
Perez: «Morata? Non vendiamo... ma non si sa mai» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
FILIPPO MARIA RICCI @filippomricci MADRID
Parla Florentino Perez, e va interpretato. Questa la ricostruzione della sua lunga chiacchierata col Larguero della Cadena Ser. «Nessuno è in vendita. E se qualcuno chiama per chiederci un giocatore gli diciamo che non è in vendita. E comunque non ha chiamato nessuno». Per Morata sì, no? Perez, sin lì con la battuta prontissima, resta in silenzio cercando la risposta: «Morata ha un contratto con noi, ci riuniremo e faremo ciò che è meglio per lui e per noi». Perez nega qualsiasi contatto con la Juve, cosa alla quale l’intervistatore non crede minimamente e non fa nessun caso, tanto che Florentino rilancia chiedendo lui al giornalista se il prossimo anno resterà nella stessa radio ammettendo dunque la possibilità che qualcuno con contratto possa cambiare datore di lavoro.
Guarin e Ranocchia... Per Marotta i prossimi saranno giorni utili soprattutto a livello di comproprietà, appunto: fra queste c’è anche quella di Gabbiadini, giocatore che potrebbe interessare l’Inter. E nella Milano nerazzurra giocano Guarin e Ranocchia, obiettivi bianconeri: in programma, in tempi brevi, un contatto ufficiale con gli uomini di Thohir.
L’esempio di Carvajal E ancora: «Nessuno sa ciò che può succedere nella vita...». Frase seguita dalla citazione spontanea del caso Carvajal, il terzino della cantera che due anni fa il Madrid vendette al Bayer Leverkusen con un’opzione di riacquisto a prezzo fisso: «Un’operazione che ci è andata molto bene e che siamo pronti a ripetere con un ragazzo di 21 anni (l’età di Morata, ndr)». A questo punto però Perez resosi conto di aver rivelato troppo tira il freno a mano e gira la macchina: «Non c’è nessuna possibilità che Morata vada alla Juve». Colpo ad effetto smorzato dalla frase successiva: «Come non c’è alcuna possibilità che arrivino al Madrid i giocatori di cui parlano i giornali». E ancora: «Se Morata può crescere va bene a lui e a noi. L’abbiamo fatto già con Carvajal, perché non dovremmo ripeterlo?».
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GIOVEDÌ 5 GIUGNO 2014
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PRIMAVERA FINAL EIGHT SCUDETTO
Lazio, rimontona da derby Follia Minala: gol e rosso I biancocelesti recuperano 2 reti alla Roma. La punta segna poi cerca la rissa ed è espulso. Il Torino supera l’Atalanta IL TABELLONE DEL TORNEO Quarti
Semifinale
ieri
FINALE
Semifinale
sabato
mercoledì
domenica
7/6/2013
11/6/2014
8/6/2014
LAZIO 3 R. Nadal (Spa)
Stadio Mazzola Santarcangelo R. Ore 17
Stadio Neri Rimini Ore 21
2 Stadio Neri Rimini Ore 21
ATALANTA 2
PALERMO Stadio Neri Rimini Ore 21
JUVENTUS TORINO
TORINO
oggi
FIORENTINA LAZIO
ROMA
Quarti
3
Stadio Neri Rimini Ore 21.15
CHIEVO GDS
DAL NOSTRO INVIATO
VINCENZO D’ANGELO RIMINI
Con il cuore e con i denti. Ma anche con un pizzico di fortuna, fattore decisivo pure per le grandi squadre. La Lazio vince in rimonta e in dieci il derby con la Roma, esaltando il carattere da campioni d’Italia, di chi non ha alcuna intenzione di scucirsi lo scudetto dal petto. Il match di Santarcangelo mette a nudo pregi e difetti delle due romane. La Lazio parte molle, come se nella testa non ci fosse
alcun dubbio su chi la spunterà. Ma la troppa autostima - per carità anche giustificata dagli ultimi due anni vissuti ad altissima quota, con due finali scudetto centrate, un tricolore e una Coppa Italia conquistati - è il peggiore dei nemici per chi ha nel mirino il secondo scudetto. Specie se poi si sbaglia l’approccio in un derby. In parte si spiega così il 2-0 con cui la Roma, in 29’, costringe la Lazio allo spettro dell’eliminazione. Roma organizzata, cinica, che De Rossi mette benissimo in campo, piazzando Calabresi
La gioia dei giocatori della Lazio dopo la vittoria sulla Roma D’ANNIBALE
(un difensore) in mediana a protezione della difesa. Poi il blackout quasi inspiegabile, nonostante la follia di Lombardi, che decide di lasciare i suoi in dieci poco dopo l’1-2 firmato da Elez su rigore: un colpo al volto a Calabresi costa il rosso diretto. Follia pura di uno dei più talentuosi, che già al Viareggio aveva perso la personale battaglia con i nervi: per essere campioni, non basta dare del tu al pallone. Svolta Inzaghi Nella ripresa, avanti di un gol e di un uomo,
Oggi gli altri due quarti: FiorentinaPalermo e Juve-Chievo
la Roma non si affaccia mai nella metà campo avversaria a cercare il colpo del k.o., dando fiato alle speranze biancocelesti di rimonta, che alla fine Simone Inzaghi è bravissimo ad acciuffare azzeccando tutti i cambi. All’intervallo inserisce Palombi (alla fine il migliore) per lo spento Elez, passando al 44-1. Perso capitan Serpieri (difensore centrale), mette dentro un centravanti come Fiore, formando la catena di sinistra con Crecco terzino e Tounkara esterno. Il pari di Minala (che dopo il fischio finale perde la testa andando a cercare la rissa con la panchina giallorossa, beccandosi un’espulsione che gli costerà almeno la semifinale) arriva al 13’. E quando tutti sembrano esausti e col pensiero ai supplementari, Palombi inventa il lob che spiana a Murgia la strada per la gloria. Lazio ancora viva, ma visibilmente ferita. Da una rimonta all’altra In semifinale la Lazio troverà il Torino di Longo, che ha piegato, sempre in rimonta, l’Atalanta di Bonacina. Gara equilibrata, come prevedibile - tra due ottime squadre, decisa dal un siluro in diagonale a 4’ dal termine di Gyasi. Il Toro ha fatto il suo solito calcio: 4-3-3 palla a terra a esaltare le qualità di Barreca, terzino di grande corsa e piede educato. Impressionante il numero dei corner a favore dei granata, sempre pericolosi dalla bandierina col sinistro di Aramu. L’Atalanta, trovato il vantaggio con Cavagna e il 2-1 col solito Varano subito dopo il pari di Coccolo, ha assaporato a lungo la possibilità della rivincita con la Lazio. Ma dopo il pari di Ientile il Toro ci ha creduto di più e Gyasi ha trovato il punto esclamativo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LAZIO ROMA
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PRIMO TEMPO 1-2 MARCATORI Adamo (R) al 10’, Taviani (R) al 29’, Elez (L) su rigore al 37’ p.t.; Minala (L) al 13’, Murgia (L) al 36’ s.t.
LAZIO (4-3-3) Strakosha 6; Pollace 5,5, Ilari 5,5, Serpieri 5 (dal 8’ s.t. Fiore s.v.; dal 24’ s.t. Pace 6), Filippini 6; Minala 6, Elez 6 (dal 1’ s.t. Palombi 7), Murgia 7; Lombardi 4, Tounkara 6,5, Crecco 6,5. PANCHINA Guerrieri, Mattia, Perocchi, Paterni, Antic, Oikonomidis, Silvagni, De Angelis, Milani. ALLENATORE S. Inzaghi 7,5.
ROMA (4-3-3) Proietti Gaffi 5,5; Balasa 5,5, Capradossi 5,5, Somma 5,5 (dal 1’ s.t. Boldor 5), Sammartino 5,5; Adamo 6,5, Calabresi 6 (dal 37’ s.t. Vestenicky s.v.), Mazzitelli 5,5; Ricci 6, Taviani 6 (dal 17’ s.t. Cedric 5), Ferri 5,5. PANCHINA Zonfrilli, Rosato, Battaglia, Marin, Tibolla, Shahinas, Di Mariano, Berisha, Ricozzi. ALLENATORE De Rossi 5. ARBITRO Sacchi di Macerata 6. GUARDALINEE Villa 6-Colì 6. ESPULSI Lombardi (L) al 41’ p.t. per gioco scorretto, Minala (L) alla fine dell’incontro per c.n.r AMMONITI Sammartino (R), Serpieri (L) per gioco scorretto; Calabresi (R) per c.n.r. NOTE Paganti 700, incasso di 9 mila euro. Tiri in porta 3-5. Tiri fuori 4-6. In fuorigioco 1-1. Angoli 6-2. Recuperi: p.t. 1’; s.t. 5’.
ATALANTA TORINO
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PRIMO TEMPO 2-1 MARCATORI Cavagna (A) al 37’, Coccolo (T) al 43’, Varano (A) al 44’ p.t; Ientile (T) al 34’, Gyasi (T) al 41’ s.t.
ATALANTA (4-4-2) Miori 6; Barba 5,5, Caldara 6, Zanoni 5,5, Forgacs 5,5 (dal 44’ s.t. Lunetta s.v.); Pugliese 6, Grassi 6, Cavagna 6, Olausson 5,5 (dal 13’ s.t. Marchini 5,5); Bangal 6 (dal 33’ s.t. Tulissi s.v.), Varano 6,5. PANCHINA Merelli, Kecskes, Messina, Deri, Ronzoni, Ungaro, Parigi, Pilenga. ALLENATORE Bonacina 6.
TORINO (4-3-3) Saracco 6; Bertinetti 6, Benedini 5,5, Ientile 6, Barreca 6,5; Coccolo 6,5 (dal 25’ s.t. Morra 6,5), Comentale 6,5, Parodi 5,5; Aramu 6,5, Pardini Niccioli 5 (dal 21’ s.t. Rosso 6), Gyasi 7 (dal 46’ s.t. Graziano s.v.). PANCHINA Gilardi, Migliore, Fissore, Capello, Moreo, Capocelli, Pautassi, Rosa Gastaldo, Barale.ALLENATORE Longo 7. ARBITRO Rapuano di Rimini 6. GUARDALINEE Cecconi 6-Bercigli 6.ESPULSI nessuno.AMMONITI Forgacs (A), Gyasi (T), Benedini (T) per gioco scorretto. NOTE Spettatori 1.500 circa. Tiri in porta 3-4. Tiri fuori 2-4. In fuorigioco 1-1. Angoli 1-10. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 4’.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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SERIE B I PROTAGONISTI DEI PLAYOFF
«Bari sta dimostrando cosa sia la passione» Ecco Alberti, allenatore per caso in una stagione incredibile E il sindaco Emiliano giura: «Se andiamo in A perdo 20 chili» in Lega Pro, capo degli osservatori del Lecce, dove conosce Angelozzi. E ora la grande chance in B, con sguardo sulla A. «Ma i meriti, sia chiaro, li divido con l’intero staff: Zavettieri che dà un contributo determinante nella tattica; nel settore tecnico Luca Righi, allenatore dei portieri, e Giovanni Loseto; il professor Mirko Spedicato per l’area fisico-atletica e Livio Mastrorosa per il recupero degli infortunati».
GENNARO BOZZA
Alberti chi? Nell’Italia in cui una domanda del genere ha provocato le dimissioni di un viceministro dell’Economia, c’è spazio anche per qualcuno che, invece di offendersi, decide di rispondere coi fatti, una specie di «adesso vi dico chi sono io». Roberto Alberti, allenatore del Bari dei miracoli, ricorda quel 5 agosto 2013, quando, dopo le dimissioni a sorpresa di Gautieri, il d.s. Guido Angelozzi affida a lui e a Nunzio Zavettieri la guida tecnica della squadra, giocandosi la faccia e mettendo tutte e due le mani sul fuoco per loro. «La reazione di chi non mi conosceva era normale - dice Alberti - poteva essere dettata da curiosità o pregiudizio. In ogni caso, ho pensato solo che dovevo lavorare e dimostrare quanto valgo». Ricordi magici La dimostrazione sta nei risultati: settimo posto, vittoria per 3-0 a Crotone nel primo turno dei playoff, sfida con il Latina per andare in finale. E uno stadio pieno. In 50.000 contro il Novara, ultima di campionato, ma il sorpasso è già in atto: nel primo giorno di vendita per la gara di domenica con il Latina, sono volati via 30.000 biglietti, si prospetta un San Nicola con quasi 60.000 spettatori. Che effetto fa? «Ma per me non è una sensazione nuova. Da calciatore, venni qui con il Castel
regolamento I playoff per la terza promozione in A sono arrivati alle semifinali, che iniziano domenica. La terza classificata (Latina) disputa una gara di andata e una di ritorno con il Bari (ritorno a Latina), mentre la quarta (Cesena) sfida il Modena (ritorno a Cesena). In caso di parità di punti, si tiene conto della differenza reti della doppia sfida: in caso di ulteriore parità passano le squadre meglio piazzate in campionato (niente tempi supplementari). Idem in finale: le vincenti delle semifinali giocano gare di andata e ritorno (ritorno sul campo della squadra che si è piazzata meglio). In caso di parità di punti al termine delle due gare, si tiene conto della differenza reti della doppia sfida; in caso di ulteriore parità, sale la squadra meglio piazzata in campionato (anche qui niente supplementari).
Roberto Alberti, 53 anni, allena il Bari con Nunzio Zavettieri LAPRESSE
di Sangro quando il Bari di Fascetti andò in A, perdemmo 3-1 davanti a 58.000 tifosi. Fu bello anche per noi, perché uno spettacolo del genere fa bene allo sport e dà la carica anche agli avversari, li spinge a dare il meglio. E ti rendi conto di cosa sia davvero la passione, quella che adesso sta rivivendo una città come Bari». Passione che contagia anche il sindaco Michele Emiliano. La sua promessa nel programma «La Zanzara» su Radio 24: «Lo so che sarà dura, ma se il Bari va in A, faccio una cura dimagrante e perdo 20 chili».
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Il fallimento e il 4-0 di Modena i momenti chiave: abbiamo risposto con il sacrificio ROBERTO ALBERTI ALLENATORE DEL BARI
A tutto staff L’accenno al passato fa capire meglio chi sia Alberti: una ventennale carriera da centrocampista e poi tutti gli altri ruoli, responsabile di settori giovanili, tecnico della Primavera della Reggina e poi
IL PROGRAMMA VERSO LA TERZA PROMOZIONE CROTONE BARI
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Andata 8/6 ore 18
MODENA
LATINA Ritorno 11/6 ore 20.30
CESENA 15-18/6
20.30
Ritorno 11/6 ore 18
IN SERIE A GDS
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Walter Alfredo Novellino, 61 anni ieri, in carriera ha conquistato 4 promozioni in Serie A
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In A 1997-98 Venezia 1999-2000 Napoli 2000-01 Piacenza 2002-03 Sampdoria
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Le altre In carriera Novellino ha vinto altri due campionati: col Perugia in C1 nel 1992-93 (poi revocato) e col Gualdo in C2 nel 1993-94 IPP
l’altro tecnico
Novellino, 61 anni e la nuova sfida all’amico Iachini PAOLO REGGIANINI MODENA
«Il regalo di compleanno? Me lo hanno fatto i ragazzi battendo lo Spezia. Il più bello, poterlo festeggiare in famiglia». Walter Novellino, 61 anni e non sentirli. Ieri ha trascorso una giornata in pieno relax nella sua Perugia. Il Modena gli ha ridato la carica e adesso c’è questa possibilità di centrare la quinta promozione in A. Anche per staccare Beppe Iachini che, col Palermo, lo ha raggiunto a quota 4: «E’ un amico, mio ex giocatore ed ex collaboratore a Piacenza. Sono contento per lui, è un ottimo tecnico. Ma faccio ancora in tempo a superarlo...». Numeri Il Modena non perde da 17 partite («è un numero che mi porta bene», dice Novellino). Da Cesena, gara di andata, al Cesena prossimo avversario, i gialloblù hanno raccolto 46 punti in 23 partite. «Proprio dopo Cesena – ricorda Novellino- dissi che avremmo potuto puntare in alto perchè i miei giovani stavano crescendo e perchè ero tornato al 4-4-2, il modulo della mia vita». Quel giorno in Modena era sedicesimo, a +1 dai playout: «Il mese di dicembre mi porta sempre male e così è stato (quattro k.o. di fila e un pari proprio a Cesena, ndr). Forse per colpa mia, ma anche per quella storia del panettone e degli allenatori che rischiano di non mangiarlo. Siamo partiti con 13 giocatori nuovi, molti non avevano mai fatto la B. Dovevamo solo aspettarli». Adesso c’è la semifinale. Il Modena l’ha giocata anche nel 2006 chiudendo quinto come oggi (Pioli in panchina), uscendo contro il Mantova con due pareggi. «Siamo partiti per salvarci e adesso ci giochiamo la A. Il Cesena so bene come affrontarlo».
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playout MODENA SPEZIA
Andata 8/6 ore 20.30
BARI
I sognatori E naturalmente c’è la squadra, risalita da un pozzo profondo. «I momenti decisivi? Lo 0-4 a Modena, dalle sconfitte si impara tanto, da allora 38 punti in 17 gare e poi il 3-0 nei playoff. L’altro è stato il fallimento del club, lì si è scatenata un’ondata di passione. La squadra ha sempre giocato con grande umiltà, nei giorni difficili e in quelli belli, tutti si sono sacrificati, ma allo stesso tempo trovando piacere nel gioco». E adesso il Latina, unica squadra ad aver battuto due volte il Bari. «Ma nei playoff sarà diverso». Il sogno della A diventa sempre più grande. «La nostra filosofia è quella che si trova in una frase di Ennio Flaiano: “I sognatori sono persone con i piedi saldamente appoggiati alle nuvole e quando serve sanno sporcarsi le mani senza vergogna”. Lavoriamo duramente per realizzare i nostri sogni. Non abbiamo mai mollato, non molleremo mai».
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QUATTRO TRIONFI
Domani si gioca l’andata del playout tra Novara e Varese (ore 20.30): ecco come si preparano le squadre. NOVARA Aglietti valuta il cambio di modulo dal 4-3-3 al 4-3-1-2 con Lazzari trequartista. Torna Perticone in difesa e potrebbe essere per la prima volta a disposizione l’uruguayano Martinez che si allena regolarmente e potrebbe giocare uno spezzone. VARESE Oltre a Blasi, infortunato da tempo, è out anche Neto Perera, che con il Siena si è procurato una lesione muscolare. Bressan è squalificato, mentre Corti è pronto a rientrare a centrocampo. Nessun problema per Grillo, che si era fatto male al flessore, e per Trevisan, alle prese con un problema all’adduttore. Rifinitura questa mattina (ore 11) al Franco Ossola.
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LA CRISI DOPO LA RETROCESSIONE
Zanetti si smarca dal Bologna E Guaraldi non si dimette più BOLOGNA (a.to) Zanetti lascia e Guaraldi raddoppia. Il presidente, nel cda del Bologna, non ha dato le dimissioni perché i soci le avrebbero respinte e ha annunciato «la volontà di procedere nell’attività ordinaria provvedendo agli adempimenti necessari. Verranno assunte nei prossimi giorni decisioni in ordine all’attività sportiva per la prossima stagione». Fusco d.s. e Zeman (probabile) allenatore saranno le
mosse di Guaraldi: il boemo però è pressato anche dal Pescara, dove come d.s. è arrivato Pavone, già con lui a Foggia. Zanetti, patron di Segafredo, ha risposto così: «In relazione all’imminente quotazione in Borsa del nostro Gruppo, siamo giunti alla conclusione che un simile investimento non presenta i presupposti di compatibilità e sostenibilità con la scelta strategica che abbiamo compiuto».
LEGA PRO I CONCORSI CESTANI E LAUDANO
Lazzari e Maistrello: sabato premiazione Gazzetta. Proprio all’ultima giornata ha agganciato alla stessa media Scaccabarozzi del Renate, ma Lazzari è arrivato primo avendo giocato di più: 2.350 minuti contro i 2.090 del collega.
Manuel Lazzari miglior giocatore, Tommy Maistrello miglior marcatore. Sono loro i vincitori della terza edizione dei premi Cestani e Laudano, dedicati ai giovani della Lega Pro e organizzato in collaborazione tra la stessa Lega Pro e La Gazzetta dello Sport. La premiazione dei vincitori sarà fatta sabato a Vercelli, in diretta tv, nell’intervallo della finale dei playoff tra la Pro Vercelli e l’Alto Adige, con i due vincitori e i rappresentanti dell’organizzazione. Premio Cestani Lazzari, attaccante del 1993 in forza alla Spal, ha avuto una media voto di 6,5 in base alle pagelle della
Premio Laudano Maistrello, anche lui attaccante del 1993, ha sbaragliato la concorrenza grazie alle sue 11 reti, ed è una delle note positive della fantastica stagione del Bassano, arrivato primo nel girone A di Seconda divisione e vincitore della Supercoppa di categoria. Dietro a Maistrello si è classificato Vita del Monza con 9 gol.
Manuel Lazzari, 20 anni (Spal)
Tommy Maistrello, 20 anni (Bassano)
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finali playoff Sabato c’è la Prima Domenica invece gioca la Seconda Nel prossimo fine settimana la Lega Pro darà gli ultimi verdetti. Sabato le finali di ritorno di Prima divisione (inizio per entrambe alle 18, con diretta ping pong su Rai Sport 1), domenica quelle di Seconda (ore 16). Ecco il programma delle quattro gare, con i risultati dell’andata e gli arbitri designati. PRIMA DIVISIONE (ORE 18) GIRONE A Pro Vercelli-Alto Adige (andata 1-0): Pezzuto di Lecce. GIRONE B Frosinone-Lecce (andata 1-1): Ros di Pordenone. SECONDA DIVISIONE (ORE 16) GIRONE A Forlì-Porto Tolle (andata 2-3): Abisso di Palermo. GIRONE B Tuttocuoio-Arzanese (andata 0-0): Sacchi di Macerata.
IL CASO Uno squalificato nel Pro Piacenza Chiesti 11 punti di penalizzazione ROMA Rischia molto il Pro Piacenza per aver fatto giocare Luca Santi in diverse partite malgrado fosse squalificato dalla stagione scorsa. Ieri alla Disciplinare la Procura federale ha chiesto 11 punti di penalizzazione per il club che, se venissero inflitti questa stagione, potrebbe perdere la promozione in Lega Pro conquistata sul campo vincendo il girone B di Serie D. La Procura non ha accettato proposte di patteggiamento e oltre alla penalizzazione ha chiesto 3.000 euro di ammenda, 9 mesi di inibizione per il dirigente e 8 giornate di squalifica per il calciatore. La sentenza di primo grado sarà resa nota oggi o domani. PLAYOFF SERIE D L’ultima partita stagionale per la Serie D sarà la finale dei playoff, che si gioca domenica (campo neutro) tra Akragas e Correggese.
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laRiflessione tasera c’è il Golden Gala intitolato a Pietro Mennea? Sì, lo so, la priS ma volta senza Bolt dopo tre anni, il ri-
Vittori con Mennea
l’analisi
ell’Atletico Madrid ci seduce la parte D emersa, la magnifica squadra che il Cholo Simeone quest’anno ha portato alla conquista della Liga – davanti ai colossi Barça e Real – e alla finale di Champions League. Il bello è questo, i successi scavano nel solco inesausto dei piccoli Davide che se la giocano contro i Golia della situazione e alla fine ti contagiano, con l’orgoglio felice del tifo colchoneros. Ma sotto la linea di superfice rimane, poco illuminato, il lato oscuro del club di Madrid. Riguarda i conti economici, i debiti verso il fisco spagnolo, gli intrecci con i fondi di investimento che hanno interesse a posteggiare e rimuovere campioni da valorizzare. La notizia che Diego Costa andrà a giocare nel Chelsea, dopo aver già superato – stando alla Bbc – gli esami medici con i Blues, non ha una logica evidente se non nella comprensione dell’intero iceberg che delimita i contorni del pianeta Atletico. C’è una necessità economica di fondo, dunque, nel motore che muove freneticamente la giostra. In pochi anni i colchoneros hanno valorizzato e venduto attaccanti come Torres, Aguero, Forlan e Fal-
Diego Costa, 25 anni, è al Mondiale con la Spagna
tordici anni». Tredici, quattordici anni. Non ci credevo! Questo è il futuro dell’atletica. Ho registrato tempi interessanti per quell’età, ho visto tante energie in pista. La struttura fisica mi ha colpito, soprattutto le braccia: non tentacoli cadenti, ma espressione di una compattezza muscolare già definita. Io pensavo alle italiane di un tempo e mi sono sorpreso. Non c’era una tecnica di corsa, però tanto vigore, e nessuna era scomposta. A quel punto mi è venuto spontaneo chiedermi: quanti anni sono che abbiamo questa gioventù? E che fine ha fatto nelle stagioni
laVignetta
DIEGO COSTA, NUOVO ASSO PER MOU COSÌ FUNZIONA LA GIOSTRA ATLETICO di ALESSANDRO DE CALÒ
cao, reinventandosi ogni volta una punta con la stessa naturalezza con cui una lucertola si fa ricrescere il pezzo di coda che le è stato tranciato. Diego Costa è solo l’ultimo asso perduto: la quarantina di milioni in arrivo con la sua partenza serviranno per portare a Madrid uno tra Soldado del Tottenham, Lukaku dell’Everton o Jackson Martinez del Porto e magari pagare una rata dei debiti. Il decollo verticale del brasiliano con passaporto spagnolo sembra essere una garanzia sul lavoro, anche in prospettiva futura. I 36 gol segnati nei 52 match giocati in questa stagione con l’Atletico dicono molte cose. Costa è un investimento curato nel tempo, cresciuto con le esperienze fatte al Celta, nell’Albacete, col Rayo Vallecano. Crescendo, ha perso qualche spigolosità di carattere e ha trovato una scala in continua salita nella media-gol. Il Mondiale brasiliano – che giocherà con la Spagna – può consacrare definitivamente Diego Costa nel Paese da cui è emigrato, dopo i passi da gigante fatti sotto la guida di Simeone. Certo è che José Mourinho pensa di trovare in lui una specie di Drogba bianco, la reincarnazione del giocatore capace di fare reparto da solo negli anni felici della prima avventura al Chelsea. Dobbiamo aspettarci forti rotazioni, tra il Calderon e Stamford Bridge. A Mou interessano anche Courtois (deve rientrare dal prestito), Tiago e Filipe Luis. Considerato che l’Atletico ha già perso David Villa (destinato a New York) e Diego Ribas dobbiamo aspettarci che Simeone si reinventi più di mezza squadra dando spazio anche al baby Angel Correa, perla argentina in arrivo da Rosario. Nel grande turnover colchoneros, che sposta ogni estate centinaia di milioni, il trucco è non sbagliare i colpi. Bisogna avere competenza, fiuto e un certo senso per il futuro. Tutto si può dire dell’Atletico, ma chi governa il club queste tre cose di sicuro ce l’ha.
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iciamo tutto subito: i San Antonio Spurs batteranno i Miami Heat nelle Nba Finals e Marco Belinelli (foto Ansa) avrà un ruolo importante nella vittoria. Dico ciò perché piacerà a chi legge queste affermazioni? Felice se piace, ma lo dico perché lo sento nelle mie ossa. L’anno scorso, San Antonio ha perso la finalissima proprio contro Miami per: a) sfortuna; b) la scelta del super-coach Gregg Popovich, che non ha voluto fare il «fallo tattico» a +3 i Miami con la palla in mano dopo un’azione caotica; c) il miracoloso canestro da tre di Ray Allen, che ha salvato la partita per Miami. Quest’anno, però, San Antonio non permetterà a Miami di sfuggire. Anzi, molti in America pensano che San Antonio possa vincere per 4-2. Come mai? Perché San Antonio ha uno scouting, sotto il general manager R. C. Buford, che rastrella il mondo intero, che coinvolge anche il basket Fiba, perché hanno più stranieri in rosa che qualsiasi altra squadra Nba: Tim Duncan (Isole Vergini); Manu Ginobili (Argentina); Tony Parker (Francia); Tiago Splitter (Brasile); Boris Diaw (Francia); Marco Belinelli (Italia). Nonché altri che hanno giocato in Europa.
Una piovra. Con tutto questo, San Antonio ha tre cose importanti per battere Miami: a) una panchina più lunga, dove il 12° uomo è in grado di fare la differenza; b) una squadra più versatile, con più giocatori in grado di giocare in più ruoli; c) una squadra più «tattica», grazie a questa profondità e versatilità. Hanno anche il migliore coach in Gregg Popovich, il Numero Uno dell’Nba, a detta di tutti. No, non hanno il migliore giocatore; che rimane sempre LeBron James di Miami; ma le altre due stelle di Miami, Dwyane Wade e Chris Bosh, hanno fatto fatica quest’anno: infortuni e rendimento. Capitolo Belinelli. Marco è un killer e Popovich lo sa, anche bene. Marco ha la «faccia da partita» sempre, non ha paura di prendersi la responsabilità di tirare la palla che scotta. Ha anche i mezzi atletici per «fabbricare» un tiro da solo, senza schemi. Poi, chi lo marca? Uno piccolo? Bene, Marco va in pivot basso o va uno-contro-uno. Uno alto? Bene, Marco lo porta fuori e tira o lo brucia in entrata. Più che altro, Marco ha il palleggio-arresto-tiro, arma in disuso in questi tempi ma sempre la più grande soluzione nel basket. E’ l’anno degli Spurs, di Gregg Popovich e di Marco Belinelli. Lo dice la mia schiena. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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*allenatore storico di Pietro Mennea
laRovesciata di ROBERTO BECCANTINI http://www.beckisback.it/
Sul calcio di Zeman il dibattito non tramonta mai Un maestro a cui più che una squadra da scudetto affiderei il settore giovanile
TwitTwit IL CINGUETTIO DEL GIORNO
MARCO MELANDRI Campione di motociclismo
Zdenek Zeman con Lorenzo Insigne durante un Napoli-Roma ANSA
denek Zeman non allena Z dalla sera del 1° febbraio 2013: la Roma, ottava in classiDubai, Kuala Lumpur @MarcoMelandri33
CHRIS FROOME Vincitore del Tour de France 2013
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ECCO LE FINALI NBA: VI SPIEGO PERCHÉ VINCERANNO GLI SPURS DI BELINELLI
precedenti? Non si dirà che sono andate pure loro a giocare a calcio? Dove si perdono queste energie, questi fisici, queste ragazze? Ecco perché ho provato una sensazione che stava a metà fra l’entusiasmo e l’amarezza. Nei giorni in cui il Coni celebra i suoi 100 anni di vita, mi piacerebbe che oltre alla galleria delle medaglie e delle grandi imprese italiane, ci fosse un impegno per il futuro. E quella gioventù vista a L’Aquila mi apre davvero il cuore alla speranza.
DI VALERIO MARINI
inContropiede
di DAN PETERSON
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L’ATLETICA NON È SOLO GOLDEN GALA A L’AQUILA HO VISTO UN BEL FUTURO
di CARLO VITTORI*
torno di Andrew Howe. Ma prima devo raccontarvi di una giornata speciale, davvero speciale, trascorsa a L’Aquila, per le finali dei campionati studenteschi su pista. C’erano 600 giovani e io sono rimasto stupefatto. Ho visto una gioventù che non mi aspettavo, ragazze e ragazzi di una costituzione fisica incredibile, alti, ben imbottiti muscolarmente. Mi hanno colpito soprattutto le donne. A un certo punto ho chiesto ad alcune di loro l’età. «Tredici, quat-
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Abbiamo passato grandi momenti nello Yorkshire con la squadra. Non vedo l’ora di essere al #TDF14 Gioco in casa... @chrisfroome
NBA Sito ufficiale della Nba
Marco Belinelli degli @Spurs fa la sua prima apparizione nella #NBAFinals. @NBA
ARIANNA ERRIGO Camopionessa di scherma
Certo che venire in Sicilia e trovare brutto tempo non era facile! #sfortuna #Nazionale ???? p>@aryerri
fica, perse in casa con il Cagliari (4-2) e lo esonerò. Era stato reclutato al posto di Luis Enrique, uomo di frontiera: così lontano dal contropiede, così vicino al tiki taka. Durò un campionato e poi rientrò in Spagna: prima al Celta di Vigo, oggi al Barcellona. Sono state le convocazioni di Cesare Prandelli a rilanciare il «made in Zeman», categoria dello spirito che agita il sentimento popolare dall’epoca del Foggia «tridentino» e dall’apertura di Zemanlandia, saga di emozioni forti. Ciro Immobile, Lorenzo Insigne e Marco Verratti appartengono all’arsenale di quel Pescara che nella stagione 20112012, agli ordini del boemo, conquistò la promozione in serie A dopo essersi divorato la cadetteria a suon di gol: 90 fatti (miglior attacco) e 55 subìti (peggior difesa delle prime sei). Sarebbe ingeneroso trascurare le rifiniture di Giampiero Ventura, Walter Mazzarri, Rafa Benitez, Carlo Ancelotti e Laurent Blanc. A ognuno il suo: e non si tratta di semplici mance. Ai tempi di Pescara Immobile aveva 21 anni; Insigne, 20; Verratti, nemmeno 19. Tutto si può dire di Zeman, tranne che non sappia seminare. Gli attaccanti lo adorano. Immobile, a Pescara, disputò 37 partite e realizzò 28 gol, laureandosi capocannoniere. Insigne, a parità di gare, ne firmò 18. Verratti toccò le 31 presenze senza lo straccio di un gol, ma svolgeva altri compiti. Il tridente era composto da Immobile, Insigne e Marco Sansovini (41 gettoni, 16 reti). Verratti era la rotella, cruciale, che curava i collegamenti. Zeman li
aiutò a crescere, loro lo aiutarono a vincere. Non credo che sia scivolato alla periferia del calcio «solo» per colpa della Triade contro la quale lottò senza esclusione di farmaci. Alla Roma americana, è stato licenziato da Franco Baldini & Walter Sabatini, non da Antonio Giraudo e Luciano Moggi. Ha amato la zona come e più di Sacchi, ha anticipato i tempi fino a esserne travolto. E’ stato un maestro, più che un allenatore nel senso classico del termine, delle mansioni. Ha sempre frequentato gli eccessi: vinceva le partite perse, perdeva le partite vinte. Mai nella vita darei a Zeman una squadra da scudetto. E’ troppo dogmatico, ha bisogno di un’adesione totale al suo catechismo, e proprio per questo considera la flessibilità tattica un peccato mortale, quasi morale. In compenso, gli affiderei il settore giovanile; o comunque progetti che non debbano «sfondare» il pronostico. Immobile, di scuola Juve, era reduce da esperienze per nulla gratificanti a Siena, con Antonio Conte, e a Grosseto. Insigne, di proprietà del Napoli, era stato plasmato da Zeman già a Foggia - con un ruolino tutt’altro che banale: 33 partite, 19 gol in compagnia di Marco Sau (33 partite, 20 gol), poi al Cagliari e poi in Nazionale, arruolato da Cesare Prandelli; Verratti, invece, era tutto del Pescara, e di Pescara, dalla culla alla bottega. Sono stati due lettori, «Riccardo Ric» anti e «Lovre 51» pro, a suggerirmi lo spunto. Perché sì, a 67 anni Zeman continua a spaccare. Sul suo calcio - visto da destra: non esageriamo; visto da sinistra: esageriamo pure - non tramonta mai il dibattito. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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MAGIC +3 MONDIALE
Moses e i rigoristi che non ti aspetti Il nigeriano, Dempsey (Usa) e Nekounam (Iran) possono portare dagli 11 metri bonus inattesi PORTIERI Cod. 152 134 143 103 145 130 113 135 105 124 123 122 104 108 120 140 125 137 141 149 116 154 131 153 138 151 114 129 128 127 126 150 119 118 115 101 109 147 112 139 117 111 155 144 107 102 132 110 142 106 148 136 146 121
Nome ZEMMAMOUCHE MBOLHI ROMERO ANDUJAR RYAN LANGERAK COURTOIS MIGNOLET BEGOVIC JULIO CESAR JEFFERSON ITANDJE BARRY BRAVO HERRERA OSPINA JUNG S.R. NAVAS PLETIKOSA SUBASIC DOMINGUEZ BANGUERA LLORIS LANDREAU NEUER WEIDENFELLER DAUDA KWARASEY KAWASHIMA KARNEZIS KAPINO VALLADARES HART FOSTER DAVARI AHMADI BUFFON SIRIGU CORONA OCHOA ENYEAMA CILLESSEN KRUL RUI PATRICIO BETO AKINFEEV LODYGIN CASILLAS REINA BENAGLIO SOMMER MUSLERA SILVA HOWARD
Sq. (ALG) (ALG) (ARG) (ARG) (AUS) (AUS) (BEL) (BEL) (BOS) (BRA) (BRA) (CAM) (CAV) (CIL) (CIL) (COL) (COR) (CRI) (CRO) (CRO) (ECU) (ECU) (FRA) (FRA) (GER) (GER) (GHA) (GHA) (GIA) (GRE) (GRE) (HON) (ING) (ING) (IRA) (IRA) (ITA) (ITA) (MEX) (MEX) (NIG) (OLA) (OLA) (POR) (POR) (RUS) (RUS) (SPA) (SPA) (SVI) (SVI) (URU) (URU) (USA)
Costo 5 1 12 1 4 2 14 1 7 14 1 7 7 9 1 10 6 4 8 2 6 1 13 1 14 1 6 2 6 7 1 3 12 1 3 1 13 1 7 2 10 12 1 11 1 12 1 14 1 10 1 12 1 6
Sq. (ALG) (ALG) (ALG) (ALG) (ALG) (ALG) (ARG) (ARG) (ARG) (ARG) (ARG) (ARG) (ARG) (AUS) (AUS) (AUS) (AUS) (AUS) (BEL) (BEL) (BEL) (BEL) (BEL) (BEL) (BOS) (BOS) (BOS) (BOS) (BOS) (BOS) (BRA) (BRA) (BRA) (BRA) (BRA) (BRA) (BRA) (BRA) (CAM) (CAM) (CAM) (CAM) (CAM) (CAM) (CAM) (CAV) (CAV) (CAV) (CAV) (CAV) (CAV) (CIL) (CIL) (CIL) (CIL) (CIL) (CIL) (COL) (COL) (COL) (COL) (COL) (COL) (COL) (COR) (COR) (COR) (COR) (COR) (COR) (CRI)
Costo 6 5 4 3 3 2 10 9 6 6 5 4 3 4 3 3 3 2 13 8 6 6 4 3 5 5 4 3 2 2 15 14 13 13 8 6 4 3 7 6 5 5 4 3 2 6 5 5 4 4 3 6 6 5 4 4 2 7 6 5 4 4 3 2 5 4 3 2 2 1 4
DIFENSORI Cod. 258 229 312 303 316 267 376 257 339 252 400 216 399 243 353 254 424 425 290 365 366 205 362 299 352 288 224 370 390 320 239 357 242 305 240 302 308 268 235 322 310 417 211 323 241 359 378 227 212 410 409 311 276 313 280 419 418 210 379 397 373 209 377 398 271 285 297 286 294 287 262
Nome GHOULAM BOUGHERRA MEDJANI MANDI MESBAH HALLICHE ZABALETA GARAY ROJO FERNANDEZ F. DEMICHELIS BASANTA CAMPAGNARO DAVIDSON SPIRANOVIC FRANJIC MC GOWAN WILKINSON KOMPANY VERMAELEN VERTONGHEN ALDERWEIRELD VAN BUYTEN LOMBAERTS SPAHIC KOLASINAC BICAKCIC VRSAJEVIC VRANJES MUJDZA DANI ALVES THIAGO SILVA DAVID LUIZ MARCELO DANTE MAICON MAXWELL HENRIQUE CHEDJOU NKOULOU MBIA BEDIMO ASSOU EKOTTO NYOM DANY TOURE ZOKORA BOKA AURIER DJAKPA BAMBA MEDEL ISLA MENA JARA ALBORNOZ ROJAS JOSE ARMERO ZUNIGA BALANTA YEPES ARIAS ZAPATA VALDES HONG KIM Y.G. LEE Y. KIM J.S. KWAK KIM C.S. GONZALEZ G.
MAGIC LEGHE MONDIALE
SPECIALISTI SOTTO I RIFLETTORI 1
2
3
1 Victor Moses, 23 anni, esterno offensivo della Nigeria, gioca nel Liverpool REUTERS 2 Clinton Dempsey, 31 anni, attaccante e capitano degli Usa AFP 3 Javad Nekounam, 33 anni, stella dell’Iran AFP 256 361 317 246 411 354 238 300 337 402 401 346 250 213 264 330 201 251 343 245 364 392 292 341 393 295 273 416 315 226 415 414 326 356 275 314 230 423 321 375 360 342 291 380 381 358 270 329 389 304 388 277 253 222 218 391 282 233 214 278 351 383 382 272 269 340 219 318 266 236 215 228 422 327 420 421 319 306 265 296 202 309 384 206 325 248 374 324 249 225 307 279 244 367
GAMBOA UMANA MILLER DIAZ DUARTE SRNA CORLUKA LOVREN PRANJIC VIDA VRSALJKO SCHILDENFELD ERAZO AYOVI' GUAGUA PAREDES ACHILIER EVRA SAKHO DEBUCHY VARANE MANGALA KOSCIELNY SAGNA DIGNE LAHM HUMMELS GROSSKREUTZ MERTESACKER BOATENG J. HOWEDES DURM OPARE SUMAILA INKOOM MENSAH BOYE AFFUL NAGATOMO YOSHIDA UCHIDA SAKAI G. KONNO MORISHIGE SAKAI H. TOROSIDIS HOLEBAS PAPASTATHOPOULOS MORAS MANOLAS TZAVELLAS IZAGUIRRE FIGUEROA BERNARDEZ BECKELES CHAVEZ JOHNSON CAHILL BAINES JAGIELKA SMALLING SHAW JONES HOSSEINI HEYDARI SADEGHI BEIKZADEH MONTAZERI HAJSAFI CHIELLINI BARZAGLI BONUCCI DE SCIGLIO PALETTA ABATE DARMIAN MORENO MARQUEZ GUARDADO LAYUN AGUILAR MAZA RODRIGUEZ REYES AMBROSE OMERUO ECHIEJILE YOBO OBOABONA EGWUEKWE BLIND MARTINS INDI JANMAAT DE VRIJ VLAAR
(CRI) (CRI) (CRI) (CRI) (CRI) (CRO) (CRO) (CRO) (CRO) (CRO) (CRO) (CRO) (ECU) (ECU) (ECU) (ECU) (ECU) (FRA) (FRA) (FRA) (FRA) (FRA) (FRA) (FRA) (FRA) (GER) (GER) (GER) (GER) (GER) (GER) (GER) (GHA) (GHA) (GHA) (GHA) (GHA) (GHA) (GIA) (GIA) (GIA) (GIA) (GIA) (GIA) (GIA) (GRE) (GRE) (GRE) (GRE) (GRE) (GRE) (HON) (HON) (HON) (HON) (HON) (ING) (ING) (ING) (ING) (ING) (ING) (ING) (IRA) (IRA) (IRA) (IRA) (IRA) (IRA) (ITA) (ITA) (ITA) (ITA) (ITA) (ITA) (ITA) (MEX) (MEX) (MEX) (MEX) (MEX) (MEX) (MEX) (NIG) (NIG) (NIG) (NIG) (NIG) (NIG) (OLA) (OLA) (OLA) (OLA) (OLA)
4 3 2 2 1 10 7 6 5 4 3 3 5 4 4 3 2 10 9 8 7 6 5 4 3 14 12 10 9 7 5 4 4 4 3 3 2 1 8 6 5 4 3 3 2 7 6 6 3 3 2 4 3 2 2 1 12 10 8 7 5 5 4 4 3 3 3 2 2 11 11 8 6 5 5 4 7 6 5 4 4 3 2 6 5 4 4 3 2 8 7 6 6 5
407 408 406 237 332 231 281 386 387 385 289 274 413 220 412 293 349 283 336 284 405 404 204 298 338 368 345 247 348 259 334 301 232 335 403 255 217 396 234 394 223 395 260
VELTMAN VERHAEGH KONGOLO COENTRAO PEPE BRUNO ALVES JOAO PEREIRA NETO RICARDO COSTA ALMEIDA KOMBAROV IGNASHEVICH ESCHENKO BEREZUTSKIY V. GRANAT KOZLOV SERGIO RAMOS JORDI ALBA PIQUE JUANFRAN MARTINEZ AZPILICUETA ALBIOL LICHTSTEINER RODRIGUEZ VON BERGEN SCHAR DJOUROU SENDEROS GODIN PEREIRA M. LUGANO CACERES PEREIRA A. COATES FUCILE BEASLEY JOHNSON F. CAMERON BROOKS BESLER CHANDLER GONZALEZ O.
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4 3 3 12 11 6 5 3 3 2 8 6 5 5 3 3 15 13 13 7 6 6 4 12 8 5 5 5 4 11 9 8 7 5 4 4 6 5 5 4 4 3 2
CENTROCAMPISTI Cod. 548 515 615 509 590 654 728 536 600 552 510 710 707 708 709 518 577 666 735 736 609 737 566 529 607 533 549 692 672 691 690 633 644 596 610 564 693 605 667 624 670 628 636 551 568 595 597
Nome FEGHOULI BRAHIMI MOSTEFA BENTALEB LACEN TAIDER YEBDA DI MARIA MASCHERANO GAGO BIGLIA PEREZ RODRIGUEZ M. ALVAREZ FERNANDEZ CAHILL JEDINAK VIDOSIC OAR BRESCIANO MILLIGAN TROISI HAZARD DE BRUYNE MERTENS DEMBELE FELLAINI JANUZAJ WITSEL CHADLI DEFOUR PJANIC SALIHOVIC LULIC MISIMOVIC HAJROVIC IBRICIC MEDUNJANIN VISCA OSCAR WILLIAN PAULINHO RAMIRES FERNANDINHO HERNANES LUIZ GUSTAVO MAKOUN
Sq. (ALG) (ALG) (ALG) (ALG) (ALG) (ALG) (ALG) (ARG) (ARG) (ARG) (ARG) (ARG) (ARG) (ARG) (ARG) (AUS) (AUS) (AUS) (AUS) (AUS) (AUS) (AUS) (BEL) (BEL) (BEL) (BEL) (BEL) (BEL) (BEL) (BEL) (BEL) (BOS) (BOS) (BOS) (BOS) (BOS) (BOS) (BOS) (BOS) (BRA) (BRA) (BRA) (BRA) (BRA) (BRA) (BRA) (CAM)
Costo 8 7 5 4 4 3 2 16 8 6 5 4 4 3 2 10 6 6 5 4 4 3 21 13 13 12 11 10 9 8 3 13 11 10 8 6 5 5 4 16 13 11 8 8 7 7 7
652 543 617 601 658 561 657 538 721 665 661 537 729 563 505 521 730 641 526 562 704 501 646 637 587 583 584 593 627 513 722 519 512 527 655 611 635 631 588 713 668 714 662 622 612 522 572 705 706 638 634 660 517 602 695 697 696 625 647 560 589 725 582 726 727 683 503 669 619 734 504 545 579 570 542 585 565 677 581 687 580 689 659 524 688 598 626 544 694 553 555 630 556
SONG ENOH MOUKANDJO MATIP TOURE GRADEL TIOTE' DIE ISMAEL VIDAL VALDIVIA DIAZ ARANGUIZ GUTIERREZ BEAUSEJOUR CARMONA SILVA F. RODRIGUEZ J. CUADRADO GUARIN QUINTERO AGUILAR SANCHEZ RAMIREZ KOO KI S.Y. KIM B.Y. LEE C.Y. PARK BORGES BARRANTES CALVO BOLANOS CUBERO TEJADA MODRIC RAKITIC PERISIC KOVACIC BROZOVIC VUKOJEVIC SAMMIR VALENCIA NOBOA MONTERO CASTILLO IBARRA MENDEZ GRUEZO RIBERY POGBA VALBUENA CABAYE MATUIDI GRENIER SISSOKO MAVUBA OZIL SCHWEINSTEIGER GOTZE KROOS DRAXLER KHEDIRA GINTER KRAMER AYEW ASAMOAH WAKASO MUNTARI ATSU BADU ESSIEN KAGAWA HONDA ENDO KIYOTAKE HASEBE AOYAMA KATSOURANIS SAMARIS KARAGOUNIS KONE TZIOLIS CHRISTODOULOPOULOS FETFATZIDIS MANIATIS PALACIOS ESPINOZA NAJAR GARCIA GARRIDO PERALTA GERRARD
(CAM) (CAM) (CAM) (CAM) (CAV) (CAV) (CAV) (CAV) (CAV) (CIL) (CIL) (CIL) (CIL) (CIL) (CIL) (CIL) (CIL) (COL) (COL) (COL) (COL) (COL) (COL) (COL) (COR) (COR) (COR) (COR) (COR) (CRI) (CRI) (CRI) (CRI) (CRI) (CRI) (CRO) (CRO) (CRO) (CRO) (CRO) (CRO) (CRO) (ECU) (ECU) (ECU) (ECU) (ECU) (ECU) (ECU) (FRA) (FRA) (FRA) (FRA) (FRA) (FRA) (FRA) (FRA) (GER) (GER) (GER) (GER) (GER) (GER) (GER) (GER) (GHA) (GHA) (GHA) (GHA) (GHA) (GHA) (GHA) (GIA) (GIA) (GIA) (GIA) (GIA) (GIA) (GRE) (GRE) (GRE) (GRE) (GRE)
6 5 5 4 19 7 7 4 3 17 13 6 5 5 4 3 2 15 14 9 6 5 4 3 6 5 4 4 3 5 4 3 3 2 2 15 12 11 6 5 4 3 10 7 6 4 4 3 2 21 15 10 9 9 6 5 4 17 16 13 11 8 7 5 3 13 7 6 6 5 4 4 12 10 7 6 4 3 6 6 5 5 4
(GRE)
4
(GRE) (GRE) (HON) (HON) (HON) (HON) (HON) (HON) (ING)
4 3 6 4 3 3 3 2 16
Il tuo fanta campionato? Da noi è gratis Il fanta Mondiale con i tuoi amici? Organizzalo e gestiscilo gratis con Magic Leghe Mondiale. Basta iscrivere la tua squadra e poi invitare tramite Facebook o email i tuoi avversari a farlo. Con Magic Leghe non avrai bisogno di perdere tempo a calcolare punteggi e classifiche. E potrai scegliere la maglia personalizzata del tuo club, con tanto di stadio e motto societario. Nella sezione statistiche, poi, troverai ogni informazione utile per seguire l’andamento di Brasile 2014 giocatore per giocatore. 567 653 671 592 679 591 680 678 532 621 650 711 576 656 712 632 531 520 599 616 731 733 732 629 569 682 681 604 608 623 702 703 640 651 530 720 525 719 718 620 618 664 554 639 534 514 698 578 606 502 686 540 547 649 645 557 723 724 535 528 574 674 673 546 523 717 516 716 648 575 675 507 541 684 685 594 558 642 554 639 715 534 514 698 578 699 506 676 700 701
HENDERSON STERLING WILSHERE LAMPARD OXLADE CHAMBERLAIN LALLANA BARKLEY MILNER DEJAGAH NEKOUNAM SHOJAEI RAHMANI JAHANBAKHSH TEYMOURIAN HAGHIGHI PIRLO DE ROSSI CANDREVA MARCHISIO MOTTA AQUILANI VERRATTI PAROLO PENA HERRERA FABIAN BRIZUELA MEDINA MIKEL ONAZI AZEEZ REUBEN ROBBEN SNEIJDER DE JONG WIJNALDUM CLASIE DE GUZMAN FER NANI MOUTINHO VELOSO GARGANO RIOS DEMPSEY BRADLEY DISKERUD JONES MEIRELES AMORIM WILLIAM CARVALHO DZAGOEV FAIZULIN SHIROKOV SAMEDOV GLUSHAKOV ZHIRKOV SHATOV DENISOV DAVID SILVA INIESTA XAVI XABI ALONSO FABREGAS CAZORLA MATA BUSQUETS KOKE SHAQIRI INLER XHAKA BEHRAMI DZEMAILI BARNETTA FERNANDES LODEIRO GONZALEZ RODRIGUEZ C. GARGANO RIOS PEREZ D. DEMPSEY BRADLEY DISKERUD JONES DAVIS BEDOYA ZUSI BECKERMAN GREEN
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13 13 12 11 9 8 6 5 7 5 5 4 3 3 2 16 12 10 8 8 6 6 4 6 5 5 5 4 5 5 4 2 20 16 7 6 6 5 4 13 11 7 5 4 11 7 6 5 7 3 2 10 8 8 7 5 5 4 4 18 17 15 13 12 10 9 8 6 14 11 7 6 6 5 3 7 6 6 5 4 3 11 7 6 5 4 4 3 3 2
ATTACCANTI Cod.
Nome
Sq.
Costo
893 895 932 867 802 839 858 876 859 938 862 868 912 824 843 873 830 841 847 811 827 904 818 801 823 831 851 812 928 927 890 902 934 933 865 836 807 916 917 894 845 855 877 860 886 814 929 863 875 844 825 921 813 899 918 919 810 833 835 913 871 856 882 880 891 837 908 903 937 874 850 906 869 889 888 911 819 809 864 885 897 905 907 834 920 808 935 815 817 936 879 838 832 846 826 870 872 915 804 900 842 861 820 926 884 840 910 901 853 857 930 931 821 925 878 924 896 822 892 866 909 898 816 829 881 923 922 803 848 914
SLIMANI SOUDANI GHILAS MESSI AGUERO HIGUAIN LAVEZZI PALACIO LECKIE TAGGART LUKAKU MIRALLAS ORIGI DZEKO IBISEVIC NEYMAR FRED HULK JO BERNARD ETO'O WEBO CHOUPO MOTING ABOUBAKAR DROGBA GERVINHO KALOU BONY SIO YA KONAN SANCHEZ VARGAS PINILLA ORELLANA MARTINEZ J. GUTIERREZ BACCA IBARBO RAMOS SON JI D.W. KIM S.W. PARK LEE K.H. RUIZ CAMPBELL BRENES MANDZUKIC OLIC JELAVIC EDUARDO REBIC CAICEDO VALENCIA ROJAS AYOVI' J. BENZEMA GIROUD GRIEZMANN REMY MULLER KLOSE REUS PODOLSKI SCHURRLE GYAN BOATENG K.P. WARIS AYEW J. OKAZAKI KAKITANI OKUBO MITROGLOU SAMARAS SALPINGIDIS GEKAS COSTLY BENGTSON MARTINEZ R. ROONEY STURRIDGE WELBECK LAMBERT GOOCHANNEJHAD ANSARIFARD BALOTELLI IMMOBILE CASSANO CERCI INSIGNE PERALTA HERNANDEZ GIOVANI DOS SANTOS JIMENEZ EMENIKE MOSES MUSA ODEMWINGIE AMEOBI VAN PERSIE HUNTELAAR LENS DEPAY KUYT RONALDO HUGO ALMEIDA POSTIGA VARELA KERZHAKOV KOKORIN IONOV KANUNNIKOV DIEGO COSTA TORRES PEDRO VILLA STOCKER DRMIC SEFEROVIC MEHMEDI GAVRANOVIC SUAREZ CAVANI FORLAN RAMIREZ STUANI HERNANDEZ A. ALTIDORE JOHANNSSON WONDOLOWSKI
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8 7 6 36 26 22 18 17 7 6 17 12 4 22 17 28 22 18 13 7 21 13 11 7 21 17 14 11 8 7 19 15 8 6 17 14 12 10 9 10 8 6 5 3 9 8 2 20 13 13 10 4 12 8 5 4 26 16 12 11 24 22 22 18 13 15 15 10 8 13 9 4 18 14 11 8 8 6 4 27 23 13 8 8 5 23 16 15 15 11 15 14 13 9 15 13 12 11 10 28 17 14 11 11 37 13 9 8 15 14 6 5 30 17 16 13 13 12 10 9 6 33 28 14 12 8 7 13 7 5
GIOVEDÌ 5 GIUGNO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
23
ALBUM SUPERMONDIALE
CALCIO LA COLLEZIONE
4
ECCO L’AGENDA
LE DATE DELLA COLLANA Germania 2006 Martedì Italia 90 17 giugno Mexico 70 24 giugno München 74 1 luglio
Le figurine d’epoca, i boccoli, le pagelle: riviviamo i Mondiali
Argentina 78 8 luglio Mexico 86 15 luglio Usa 94 22 luglio France 98 29 luglio
La nuova collana di album Panini racconta la storia della Coppa del Mondo con i voti della Gazzetta dello Sport e i look più bizzarri
17
numeri La collana realizzata da Gazzetta e Panini conta 17 uscite sino al 23 settembre
135
pagine Per il secondo album/storia, dedicato alla vittoria azzurra del 2006 in Germania
Fanno un po’ sorridere, ma anche emozionare. Com’è bello rivederli. Le foto fermano il tempo, le figurine Panini uguale, conservano attimi che altrimenti perderemmo. E che peccato sarebbe perdere un riporto così, come quello di Charlton a Mexico 70. Le figurine raccontano un’epoca, quella dei caschetti e le basette alla Beatles impazzano al Mondiale tedesco del 1974 e Cruyff ne è esponente di primo piano. Quattro anni dopo, in Argentina, sono i baffi a colpire, e che baffi. Szarmach, il polacco, li ha tuttora... Vintage Le foto sono impie-
tose: un attimo, il tempo di un flash e sei in stampa, per sempre. Quasi nessuno sorride, piuttosto qualcuno, come Messi 2010, sembra incavolato nero, un altro tipo Maradona ‘86 guarda in su. L’uccellino? Con tutto il rispetto per le doti tecniche, i gol e le coppe vinte che restano nel tempo, a riguardarci anni dopo ci scappa da ridere. I bellissimi dell’82 sono i nostri, gli altri sono capelloni: iniziando da Zico, passando per Conti con frangettone nell’86 per finire a Higui-
IN EDICOLA
Dopo Spagna 82 martedì arriva Germania 2006 È già in edicola il primo numero di «SuperMondiale», una raccolta speciale firmata Gazzetta e Panini sulla storia del Mondiale. Si parte con Spagna 82 a solo un euro. E quello che troverete in edicola non è un semplice album, ma molto di più. Ci sono le figurine mitiche del tempo, ma anche le partite, i tabellini, le pagelle della Gazzetta. Più curiosità e molto altro. Martedì arriva il numero di Germania 2006, a 4,99 euro più la Gazzetta.
KoreaJapan 2002 5 agosto South Africa 2010 12 agosto Uruguay 30 Italia 34 19 agosto
ta, il portiere colombiano che in materia ha pochi rivali. Gli Anni 90 sono tutti boccoli e treccine. Poi a Usa 94 spopola Candy Candy Batistuta, Rijkaard con il mocio e due sbarbatissimi Guardiola e Albertini. Nel ‘98 Del Piero abbozza un pizzetto, mentre Zidane vince con tutti i capelli in testa. Nel 2002 va il corto, sono quasi tutti rasati stile marines. Tutti tranne Couto che è il fratello di Lady Oscar e Figo che consuma un barattolo di gel a partita. Un giovanissimo Ibra sfoggia un doppio taglio, meglio del caschetto da sciura con riga in mezzo di 4 anni dopo. E siamo a noi Con la tecnologia e i pixel crescono anche le creste: nel 2010 quella di Hamisk raggiunge già vette impossibili. Si sprecano i laccetti, Ronaldinho e Buffon insegnano. Poi meritano i boccoli – a questo punto – demodé di Puyol e il caschetto sfilatissimo e biondissimo di Krasic. La lista sarebbe lunghissima. Provate ad aprire il Panini speciale Mondiale, c’è da divertirsi. Ed emozionarsi... se.ge. © RIPRODUZIONE RISERVATA
France 38 Brasil 50 26 agosto Switzerland 54 Sweden 58 2 settembre Chile 62 England 66 9 settembre Brasil 2014 16 settembre Indici 23 settembre
4,99
euro Il costo degli album dalla seconda uscita in poi, più il prezzo del quotidiano
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 5 GIUGNO 2014
GIOVEDÌ 5 GIUGNO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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FORMULA 1 L’INTERVISTA
L’altra italiana è Tost...a «Toro Rosso, non solo una scuola» Parla il n° 1: «Cresciamo i giovani, ma con conti in utile e fabbrica sempre più grande. Occhio al 2016»
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GESTIVA SCHUMI JR
Franz Tost è nato a Trins (Austria) il 20 gennaio 1956. Sposato con Mariola. Laureato in Scienze Sportive a Innsbruck e Management Sportivo a Vienna
LA SEDE A 100 KM DAL CAVALLINO VENETO LOMBARDIA
EMILIA ROMAGNA
BOLOGNA
Maranello Faenza Distanza Maranello-Faenza: 102 km GDS
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Pilota Corre dal 1979 al 1985, vincendo il titolo nazionale di F. Ford 1600
S
Manager Dal 1995 al 2000 lavora con Willy Weber seguendo Ralf Schumacher. Nel 2000 è responsabile Bmw F.1 in pista e dall’1 gennaio 2006 diventa team principal della neonata Toro Rosso
Il quartier generale della Toro Rosso a Faenza PINO ALLIEVI
Jean-Éric Vergne, 24 anni, francese, è alla terza stagione alla Toro Rosso come pilota titolare. Il miglior risultato è il 6° posto nel GP Canada 2013 AFP
la guida
Nessuna macchina al traguardo, eppure la Toro Rosso è stata protagonista a Monaco e domenica in Canada spera di riprendersi tutto con gli interessi. Due macchine tra le top ten in qualifica a Montecarlo valgono una mezza vittoria, per un team che non è Mercedes, Ferrari o Red Bull. E poi in gara sia Vergne sia Kvyat sono stati tra i protagonisti, navigando tra il 7o e l’8o posto sino al momento dell’abbandono. Ma siccome le prestazioni non vengono a caso, quello della Toro Rosso è un bel salto in avanti. Anche perché le ambizioni sono grandi per quella che è la seconda squadra italiana della F.1, dopo la Ferrari. Miracolo tricolore Una squadra che se ne sta nascosta, che ha uno strano nome e una misteriosa strategia di comunicazione. Eppure la scuderia nata sulle nobili basi della Minardi ha saputo sfornare talenti come Webber, Vettel, Ricciardo, e ancora prima Martini, Nannini, Fisichella, Trulli. Con una struttura che, nei momenti «caldi», occupa sino a 400 persone (di cui il 30% circa stranieri). Un piccolo miracolo italiano in momenti di crisi, perché la Toro Rosso ha i bilanci che, sia pure di poco, si chiudono in attivo: non è frequente in F.1. Il regista di questa felice operazione si chiama Franz Tost, è nato nel 1956 in Austria e ha la fissa di andare in fabbrica alle 6 di mattina «perché sino alle 8.30 si lavora e si programma me-
Si corre in Canada domenica alle 20 Diretta Sky e Rai Domenica sul circuito Gilles Villeneuve di Montreal (4.361 m) si corre il GP Canada, 7a prova (su 19) del Mondiale 2014. Previsti 70 giri per 305,270 km. Questi gli orari italiani (+6 ore rispetto a Montreal). DOMANI Prime libere dalle 16 alle 17.30, seconde libere dalle 20 alle 21.30. Diretta su Sky Sport F1 HD e Rai Sport 2. SABATO Terze libere dalle 16 alle 17; diretta su Sky e Rai Sport 2. Qualifiche alle 19; diretta su Sky e Rai 2. DOMENICA Gara alle 20; diretta su Sky e Rai 1. WWW.GAZZETTA.IT Sul nostro sito aggiornamenti in tempo reale, notizie, risultati e fotogallery. CLASSIFICHE Piloti: 1. Rosberg p. 122; 2. Hamilton 118; 3. Alonso 61; 4. Ricciardo 54; 5. Hülkenberg 47; 6. Vettel 45; 7. Bottas 34; 8. Button 31; 9. Magnussen 21; 10. Perez 20; 11. Massa 18; 12. Raikkonen 17; 13. Grosjean 8; 14. Vergne 4; 15. Kvyat 4; 16. Bianchi 2. Costruttori: 1. Mercedes p. 240; 2. Red Bull 99; 3. Ferrari 78.
glio, nel silenzio, senza telefonini né riunioni». È lui l’uomo sul quale Dieter Mateschitz, titolare della Red Bull, ha voluto a capo del complesso di Faenza «per far crescere piloti giovani e farli accedere al successo col team Red Bull», come spiega Tost in inglese, anche se parla e capisce perfettamente l’italiano. Signor Tost, la Toro Rosso è una specie di vivaio di campioni. Ma solo questo?
«No, puntiamo più in alto. Rispetto al 2013 siamo cresciuti nel settore aerodinamico, nella fluodinamica, nelle prestazioni del veicolo. Ci stiamo ingrandendo, è in fase di ultimazione una nuova struttura che sarà operativa nel 2015. Dopo di che cercheremo di portarci a ridosso dei grandi team nel 2016». Com’è il rapporto con la Red Bull, ovvero con Horner, Marko, Newey…
«Ottimo. Con Marko parlo ad ogni gara». Ricciardo è nato in Toro Rosso e ora è una mezza star.
«Lo sapevamo. È uno che non si fa mai superare. Forte di testa e di piede. Vergne è in fase di crescita, Kvyat nonostante pochissima esperienza guida al limite senza fare errori e ha un’ottima visione di gara». Come mai questa riluttanza, sua e della Toro Rosso, ad apparire? È come se il vostro team in Italia non esistesse.
«Faremo parlare di noi quando ci saranno i risultati. Ma sottolineo che siamo orgogliosi di essere una squadra italiana con tanto personale italiano tra i 320 dipendenti stabili. Noi siamo la Red Bull italiana. Non abbiamo mai pensato di trasferirci altrove, anzi, stiamo potenziando la fabbrica di Faenza. Io, poi, ho preso tutte le vostre abitudini, dall’espresso alla pasta...». Lei fa una vita da monaco, dicono.
«Ma no! Vado a letto presto, verso le 9.30, e non faccio fatica ad alzarmi alle 5. Ho abitudini normali, leggo libri di management aziendale, guardo calcio e moto in tv. Il mare? Milano Marittima, ma solo d’inverno perché è più bello e non c’è nessuno». Come fa la Toro Rosso a non finire in passivo come tanti team?
«Ogni martedì c’è una riunione col direttore finanziario, studiamo i costi, cerchiamo di non esagerare. Perché la F.1 è come la roulette, non finiresti mai di spendere. E invece noi dobbiamo fare utili ottenendo i risultati. È dura ma ci riusciamo». E nel 2016…
«La data è quella. Con qualche ingegnere in più cresceremo, saremo pronti per il salto. Magari con un pilota giovane accanto a uno di buona esperienza per accelerare i vari processi. E sempre con discrezione». © RIPRODUZIONE RISERVATA
DOMENICA PER LA PRIMA VOLTA IN PISTA A SEPANG
MONDIALE RALLY STASERA IL VIA A CAGLIARI
Taccuino
La Superbike riscopre la Malesia dopo vent’anni
Sardegna, nuova sfida tra Polo Latvala va a caccia di Ogier
TEST A DONINGTON
PAOLO GOZZI SEPANG (Malesia)
Tom Sykes, 28 anni, inglese ANSA
La Superbike torna in Malesia dopo 20 anni con Tom Sykes di nuovo in fuga e Marco Melandri che rischia di uscire dai giochi iridati ancor prima del giro di boa. La punta Aprilia non va a podio da sei GP ed è spronfondata al 6° posto in classifica a 88 punti dalla Kawasaki, cioè quasi 2 GP di ritardo sugli 8 che restano. La prima edizione si corse
nel ‘90 a Shah Alam, poi si è fatto tappa fino al ‘94 a Johor, ora si va a Sepang dove Melandri ha corso 11 volte in tutte le categorie del Motomondiale: miglior piazzamento nel 2007 con la Honda MotoGP in scia a Casey Stoner quell’anno iridato con la Ducati. Sykes invece ci ha fatto solo dei test Kawasaki come Jonathan Rea, 2o a 26 punti da Tom, che qui ha girato con la Honda MotoGP. La pista malese invece è una novità assoluta per Loris Baz e il ducatista Davide Giugliano. Orari In Malesia l’orario è 6
ore avanti e il programma è stato posticipato a favore del pubblico europeo: la Superpole scatta sabato alle 9 ora italiana, le due gare domenica alle 7.30 e 10.30. © RIPRODUZIONE RISERVATA
ANTONIO GATTULLI
Sarà braccio di ferro tra Sebastien Ogier e Jari-Matta Latvala sugli sterrati della Sardegna, che ospitano il Mondiale rally. Attenti a quei due sulle Volkswagen Polo R, dominatrici iridate. Il campione francese contro il finlandese, ora a -24 col successo argentino. La sorpresa sui 372 km cronometrati (sul totale di 1.408) potrebbe diventare l’imprevedibile Robert Kubica (Ford Fiesta), senza trascurare Hirvonen (Ford Fiesta RS), Mikkelsen (Polo R) e Meeke (Citroën DS3). Max Rendina (Mitsubishi Lancer), che guida la coppa produzione, e Lorenzo
Bertelli (Ford Fiesta), 2o in Wrc2, potranno contare sul calore del pubblico di casa. Si parte stasera (ore 21) a Cagliari con la prima delle 17 speciali nella zona portuale. Grande attesa per i due passaggi di sabato sul Monte Lerno, 60 km che possono fare la differenza. In Sardegna si svolge anche la 4a tappa del Cir. Andreucci al debutto sulla terra con la Peugeot 208 T16 R5, vuole ridurre il gap da Scandola (Skoda Fabia S2000). Mondiale (dopo 5 gare): Ogier (Fra) p. 112; Latvala (Fin) 88; 3. Otsberg (Nor) 48; 4. Mikkelsen (Nor) 48; 5. Hirvonen (Fin) 40. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Accesa la Formula E Ieri la nuova Formula E si aperta con i test collettivi a Donington (GB). Il più veloce, sotto la pioggia, con le vetture elettriche è stato Frank Montagny (Team Andretti). Hanno girato anche Heidfeld (Venturi), Alguersuari e Bird, (Virgin), Nicolas Prost (E-Dams), J.K. Vernay (Dryson), Hunt Jr (Abt), Senna e Chandock (Mahindra).
AL TOURIST TROPHY
Dunlop fa dieci (p.g.) Michael Dunlop, 25 anni, ha vinto con la Honda la seconda gara Supersport al Tourist Trophy. È il decimo successo ed eguaglia Giacomo Agostini. Il plurivittorioso al TT è lo zio Joey Dunlop, con 26 successi. Venerdì correrà il «Senior» con la Bmw.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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MONDOMOTORI AL SEGUITO DELLA CORSA CICLISTICA PIÙ AMATA
IN GIRO CON... LA 3008 La nostra Peugeot 3008 nello scenario dello Zoncolan, la salita più dura d’Europa. A destra, in vetta REMO MOSNA
Peugeot è maglia rosa tra le ibride Due motori (elettrico e diesel), 200 cavalli, 4 ruote motrici: che piacere sullo Zoncolan al 22% PEUGEOT 3008 HYBRID 4 MOTORE TERMICO 4 cilindri in linea CILINDRATA 1.997 cmc POTENZA MAX 200 Cv COPPIA MAX 340 Nm MOTORE ELETTRICO 37 Cv LUNG./LARG./ALT. 437/184/164 cm BAGAGLIAIO 432-1.241 litri VELOCITÀ MAX 191 km/h ACCELERAZIONE 0-100 KM/H 9”2 CONSUMO MISTO 3,8 litri per 100 km PREZZO 37.500 euro DATA DI LANCIO Già in vendita
Gazzetta.it SU PASSIONE MOTORI IL VIDEO DELLA PROVA Sul nostro sito potete vedere il video della prova della Peugeot 3008 HYbrid 4, con il «pilota» Fausto Logli
LUCA GIALANELLA
L’unica vettura ibrida del 97° Giro d’Italia è stata «casa» dei giornalisti della Gazzetta dello Sport per tre settimane. Con la Peugeot 3008 HYbrid 4 da Bari a Trieste, 7500 chilometri tra corsa e trasferimenti, più del doppio dei corridori. E’ il primo crossover full-hybrid, che unisce un motore Diesel 2.0 Hdi Fap da 163 cavalli (sulle ruote anteriori) con uno elettrico da 37 cavalli (sulle posteriori). E in quest’ultima modalità la macchina è sempre entrata nei villaggi di partenza: con la stessa rumorosità di una bicicletta. La piena potenza, unita alle 4 ruote motrici, è stata determinante per superare con facilità le grandi salite: il Gavia e lo Stelvio sotto la neve, o lo Zoncolan al 22% con migliaia di tifosi che affollavano ogni tornante e costringevano a velocità sui 10 km all’ora.
Esperti La macchina è stata guidata da due «piloti» d’eccezione: Fausto Logli, figlio di Nedo, campione toscano degli Anni 50, pilota militare e poi comandante Alitalia di Boeing 777, e Daniele Nardello, ex pro’ varesino, tre volte nei primi dieci al Tour e campione italiano nel 2001. Un viaggio iniziato a Bari il 13 maggio, all’arrivo da Dublino dopo le tre tappe irlandesi, e conclusosi domenica 1° giugno a Trieste. Crossover compatto (4,365 metri per 1,83 di larghezza); ottima abitabilità posteriore, dove due colleghi di Gazzetta.it hanno lavorato durante le tappe in modo confortevole, e utilizzato la presa Usb nascosta sotto il coperchio del profondo vano portaoggetti tra i sedili anteriori. Bagagliaio da 512 litri, sufficiente per quattro persone e dal caricamento facilitato dalla ribaltina inferiore. «Il motore diesel è molto buono, accelera con grande ri-
La 3008 HYbrid inizia la salita dello Zoncolan. Sotto, la manopola con le opzioni di guida
sposta — spiega Fausto Logli — e in salita la vettura arrampica benissimo. La spinta eccezionale si traduce in grande comfort e sul misto esalta il piacere di guida. La macchina è incollata alla strada». L’assetto si può cambiare con un selettore a quattro posizioni: ZEV (zero emission vehicle), completamente elettrico; Auto (l’elettronica gestisce tutto il sistema, sollecitando in maniera ottimale i due motori); 4WD (quattro ruote motrici), che dà ai motori l’ordine di funzionare il più possibile contemporaneamente; Sport, in
cui l’abbinamento del motore elettrico con quello diesel genera un effetto «boost» molto piacevole. «Io sono un direttore sportivo, abituato a guidare le macchine più diverse in tutte le situazioni — aggiunge Daniele Nardello —, e questa auto mi piace molto. Quando chiedi la massima potenza e la massima prestazione su terreni impegnativi come la neve non ti tradisce». Unico neo il cambio, che non riesce a valorizzare al meglio la prontezza del motore. E il peso dell’auto (1400 kg a vuoto) certo non è di aiuto. © RIPRODUZIONE RISERVATA
7500
I km percorsi dall’auto al 97° Giro d’Italia La nostra Peugeot 3008 HYbrid 4, che ha fatto parte della carovana rosa, tra tappe e trasferimenti ha percorso più del doppio dei chilometri (3.445) pedalati dai corridori che hanno preso parte al Giro 2014
TURISMO IL VIAGGIO PIÙ CLASSICO IN TRE PAESI
Paesaggi e tornanti: una moto, 7 giorni e i 20 passi Si parte dal basso Piemonte e si sconfina in Francia e Svizzera per poi rientrare GIOVANNI CORTINOVIS
Esco a fare due passi, dice chi ama camminare. Ma se la passione è il mototurismo, allora si può decuplicare la sfida: esco a fare 20 passi, intesi come valichi alpini. Tra i viaggi a 2 ruote, uno dei più gettonati per la varietà dei paesaggi e la vicinanza.
Francia Partendo dal basso Piemonte, si incontra il Colle di Tenda, un assaggio in vista del più spettacolare Colle della Lombarda (2345 m): quasi in cima merita una visita il Laghetto di Orgials con le sue acque cobalto. Spostandosi a nord, non si può mancare il Colle dell’Iseran (2770 m), il più alto passo stradale asfaltato europeo: aperto da giugno (a giorni, per info consultare il sito savoie-route.fr) a settembre. Si raggiunge partendo da Lanslebourg Mont-Cenis e passando per Bonneville sur Arc. Svizzera Procedendo verso
est, si infila una cinquina di
passi spettacolari: dal paesino di Ulrichen si sale su tornanti che diventano sempre più piccoli fino al Passo della Novena (2478 m). Dopo la discesa lungo la valle da cui nasce il Rodano, si risale per il Furkapass (2431 m); poi tocca al Grimsel (2165) e al Susten (2274), con la salita al San Gottardo, con
un laghetto spesso gelato. Chi non ha fretta può percorrere l’antica strada in granito, ma l’aderenza è minima. Italia Ovviamente non manca lo Stelvio (2758 m) con i suoi leggendari 48 tornanti (dal lato altoatesino, 40 da Bormio). Non lontano c’è il Passo Gavia (2651 m), difficile per la strada stretta. In Alto Adige il Passo Rombo (2491 m) e il Monte Giovo (2094). Sulle Dolomiti, in sequenza, il Passo Sella (2240 m), il Pordoi (2239), il Falsarego (2109). Il viaggio si riesce a completare in una settimana con una media di 200 chilometri al giorno.
2770 L’altezza dell’Iseran In territorio francese. Si tratta del passo con la strada completamente asfaltata più alto d’Europa
I passi montani affrontati in moto offrono al turista grandi emozioni
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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n
IL NOSTRO GIUDIZIO
SÌ
Guidabilità La Sportsvan si guida come la Golf berlina. Un miracolo realizzato mantenendo un’altezza da terra contenuta Motore Il «piccolo» 1200 a benzina si dimostra fruibile fin dai bassi regimi, assicurando una discreta spinta anche a pieno carico Qualità La si nota soprattutto all’interno, dove a spiccare è soprattutto la pregiata fattura dei materiali
NO
Comfort L’assetto della Sportsvan non è dei più morbidi, ma la scelta è dovuta pensando soprattutto ad un impiego a pieno carico
ITINERARIO DA BARI A TRIESTE
Le tappe italiane frazione più calda: 29° laValdengo-Plan di Montecampione la temperatura -2° in cima allo Stelvio dove nevicava 17 7 15 5
21 20 0
TRIESTE ARRIVO 1 giugno
19 9
14 4 12 2 13 3
18 8
16 6
11 1
10 0 09 9
BARI 08
PARTENZA 13 maggio
07
06 6
chilometri percorsi dai ciclisti 3.017 Inelle 18 tappe italiane GDS
Visibilità In particolare in manovra e nelle svolte a sinistra, la piena visibilità è penalizzata dal montante a lato del parabrezza Prezzo Fino a quando resterà disponibile l’interessante prezzo di lancio di 17.900 euro per la 1200?
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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Figlia del mito La Golf per il picnic si chiama Sportsvan L’ultima nata del marchio tedesco unisce spazio e guidabilità Sei motori, prezzo da 17.900 euro e pure un allarme speciale CORRADO CANALI
Alla Golf, una geniale invenzione nata dalla matita di Giorgetto Giugiaro nel lontano 1974, non bastano più soltanto i primati, visto che da 40 anni domina la scena mondiale con più di 30 milioni di unità vendute e che da sei anni consecutivi è anche la vettura più venduta d’Europa. Ora punta a diventare una grande famiglia vincente. Da sempre, infatti, a proporsi come modello più trendy che piace ai meno giovani ma anche ai giovani, era la berlina, non a caso eletta nel 2013 Auto dell’anno. Arrivata alla settima generazione, le ultime due firmate da un altro mago dello stile «made in Italy», Walter de Silva, ecco una nuova e più attraente serie di varianti. Ecologica Come la e-Golf, raffinata versione elettrica, che cavalca un filone ecologico, anche se costa 37 mila euro e da noi non esistono infrastrutture adeguate di ricarica. In vendita da giugno, è la prima emissioni zero nella storia della Golf. Promette un’autonomia di 190 km e 140 km/h di velocità massima, grazie al pacco batterie agli ioni di litio da 24.2 kWh. Poi la Variant station wagon, lunga 4,56 metri, 30 cm più della berlina a 5 porte. Offre tutti i vantaggi di una familiare abbinati alle prestazioni dinamiche dell’ultima Golf. E ha una gamma di motorizzazioni, benzina e diesel, con potenze da 90 a 140 Cv e il fiore all’occhiello della 1600
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VW GOLF SPORTSVAN MOTORE 4 cilindri turbo a benzina CILINDRATA 1.197 cmc POTENZA MAX 85 Cv a 4.300 giri/min COPPIA MAX 160 Nm a 1.400 giri/min TRASMISSIONE Manuale a 5 marce LUNG./LARG./ALT. 4.338/1.807/1.578 mm POSTI 5 BAGAGLIAIO Da 500 a 1520 litri VELOCITÀ MAX 177 km/h CONSUMO MEDIO 4,9 litri per 100 km PREZZI Da 17.900 euro (prezzo di lancio) DATA DI LANCIO Sabato
TDI da 105 e 110 Cv, che dichiara 3,9 litri per 100 km e 102 g/km di Co2 con un prezzo base di 19.500 euro. Offerta lancio L’ultima arrivata, però, nella grande famiglia delle Golf, che comprende anche le sportive GTI, GTD e R da 300 Cv, si chiama Sportsvan ed è l’erede della precedente
Le versioni della Sportsvan La neonata della famiglia Golf è proposta in ben 16 versioni e ha prezzi che vanno da 19.200 a 30.800 euro, con un’offerta di lancio di 17.900 euro. Ampia la gamma delle motorizzazioni: 4 benzina e 2 turbodiesel
monovolume Plus. La linea è più bassa, oltre che più corta della Variant, con 4,34 metri di lunghezza. Proposta in ben 16 versioni, ha prezzi da 19.200 a 30.800 euro, con un’offerta di lancio di 17.900 euro. Cinque porte e 5 posti, divano posteriore scorrevole, volume di carico fino a 1.520 litri, tre allestimenti (Trendline, Comfortline e Highline) con dotazioni sempre più ricche. Dinamica Ampia la gamma dei motori, tutti Euro 6 e dotati del sistema Start&Stop. Quattro benzina: 1200 cmc TSI da 85 e 110 Cv; 1400 cmc TSI da 125 e 150 Cv. Due turbodiesel: 1600 cmc TDI da 90 e 110 Cv e 2000 cmc TDI da 150 Cv con cambi manuali o a doppia frizione DSG. Il motore più virtuoso è il 1600 cmc TDI BlueMotion da 110 Cv: consuma 3,9 litri per 100 km. Alla guida la Sportsvan è una Golf, equilibrata e maneggevole. Merito dello sterzo, del passo allungato e della riduzione degli sbalzi. Fra i sistemi di sicurezza c’è il Blind Spot, che avverte la presenza di veicoli nell’angolo cieco o in uscita da un parcheggio, attivando se necessario la frenata di emergenza. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Gli interni della Sportsvan hanno ricche dotazioni e sono curati in modo maniacale. Fra le comodità il divano posteriore che scorre longitudinalmente. Volume di carico fino a 1520 litri
VISITA LA CROAZIA. CONDIVIDI L’ ESPERIENZA. #LoveCroatia #Lastovo @David@Hana@Gabriela
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GIOVEDÌ 5 GIUGNO 2014
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SPECIALETricoloreTurismoEndurance
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IN COLLABORAZIONE CON ACI
in Vetrina/1 CUPRA CUP
in Vetrina/2 MINI CHALLENGE
SPAGNOLE PROTAGONISTE
LANDO SI FRATTURA UNA VERTEBRA
Le Ibiza danno spettacolo con battaglie da brivido Agafonov e Nespoli in trionfo
(m. losa) Una vittoria e un secondo posto a testa per Andrey Agafonov e per l’equipaggio Franco Nespoli-Aku Pellinen nelle due spettacolari gare del Castrol Cupra Cup in scena sul leggendario circuito di Monza. In gara-1 il russo, al comando della classifica generale, conduce una gara intelligente e dopo la sosta obbligatoria ai box prende il comando per non lasciarlo più sino alla bandiera a scacchi. Dietro di lui è lotta tra la Ibiza di Pellinen-Nespoli (nella foto) e Alberto Bassi, giunti sul traguardo in volata, staccati di solo un decimo di secondo. Distacco ancora più risicato per la settima posizione, con la bravissima Carlotta Fedeli che ha la meglio su Alberto Rodio per soli 21 millesimi, questione di pochi centimetri. In gara-2 Pellinen parte a razzo e inanella una serie di sorpassi nei primi 4 giri, portandosi al comando. Per Nespoli, dopo il cambio pilota, è semplice gestire il vantaggio e trionfare davanti ad Agafonov e al connazionale Denis Malishev. Quarto Alberto Bassi.
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Sebasti Scalera e Calcagni mattatori del terzo round Novaglio scatenato in gara-2
(m.losa) Alessandro Sebasti Scalera e Gianluca Calcagni sono i mattatori delle gare di Monza del 3° round del MINI Challenge. Il romano Sebasti Scalera (nella foto), in gara-1, ha la meglio su uno scatenato Ivan Tramontozzi, compagno di Calcagni sulla MINI Cooper S preparata da L’Automobile by Progetto E20. Solo mezzo secondo sul traguardo divide i due driver autori di una gara all’attacco, iniziata nel peggiore dei modi per Nicola Lando che, sul rettilineo di partenza, rimane coinvolto in un incidente con Gori e Franzoso. Il padovano impatta contro il guard rail e riporta la frattura di una vertebra. Sul terzo gradino del podio dietro ai laziali Sebasti Scalera e Tramontozzi arriva il perugino Nicola Crocioni che in gara-2 prende il largo fino a pochi giri dal termine, quando deve alzare bandiera bianca e lasciare la vittoria ad uno straripante Calcagni. Seconda posizione in gara-2 per Nicola Novaglio, mentre il 3° gradino è per Claudio Giudice, in lotta per tutta la gara con Luca Gori.
A Monza è ancora Seat-Bmw In gara 1 si impongono Busnelli e Moccia con la Leon, nella seconda Meloni e Tresoldi (M3) SALVATORE TARANTINO
le classifiche
Terzo round di un duello ormai destinato a caratterizzare l’intera stagione del Campionato Italiano Turismo Endurance. A Monza è stato ancora Seat contro Bmw, con la supremazia in prova e poi in gara-1 di Giancarlo Busnelli e Luigi Moccia, sulla Leon Cupra SP della Dtm e la risposta in gara-2 di Paolo Meloni e Max Tresoldi, alla prima vittoria stagionale sulla M3 della W&D Racing. Il capoclassifica Matteo Ferraresi, sull’altra Bmw del team sammarinese, divisa finalmente con Walter Meloni, al ritorno in pista, ha colto un terzo e un secondo posto con i quali consolida il primato, grazie anche al ritiro della Leon di Busnelli in gara-2. Un guasto tecnico che ha fatto slittare lo stesso Busnelli alle spalle della coppia Meloni-Tresoldi che, grazie alla secondo posto di gara-1, ha scalato la piazza d’onore nella graduatoria.
tatore negli ultimi metri delle due gare al termine di altrettanti duelli spettacolari.
In lotta Al di là della lotta al vertice tra le due Bmw della W&D e la Leon campione in carica, si sono aggiunti altri protagonisti. A partire dalle Leon Cup Racer che anche a Monza, dopo il successo alla gara del debutto di Misano con Marco Pellegrini, sono state protagoniste nella lotta per il podio. Anche se la ridotta capienza del serbatoio le ha costrette a procedere a rallen-
Baby Al mattino Gabriel Prinoth e il giovanissimo Lorenzo Veglia, 17 anni appena, hanno chiuso al quarto posto, precedendo Mauro Trentin e Pellegrini (Team Dinamic). Questi ultimi hanno risposto in gara-2, conquistando il terzo posto davanti alla coppia diretta rivale del Target Competition. Oltre a dominare in Super 2000 Filippo Zanin ha conquistato un sesto ed un quinto po-
Ferraresi primo in Production Super 2000: lotta in famiglia Zanin jr batte papà Massimo
sto sempre inseguito dal papà Massimo. Alle spalle delle Bmw 320 Promotorsport, Emiliano Perucca Orfei, questa volta in coppia con Andrea Brambilla, ha colto l’ottavo posto di gara 1 sulla Peugeot RCZ Cup, mentre sul podio di divisione sono saliti Samuele Piccin e Romy Dall’Antonia (Honda Civic ASD Super2000) in gara 1 ed Alberto e Riccardo Fumagalli (Bmw 320 Zerocinque), settimi assoluti per gara 2. Prossima tappa La carovana
tricolore dà ora appuntamento al 13 luglio a Misano, per la quarta tappa stagionale. Un periodo di vacanza solo apparente perché saranno diverse le factory costrette agli straordinari. Come quella dell’Autostar dove la Renault NewClio del vice-campione in carica Istvan Minach potrebbe ritrovare la competitività assoluta che lo scorso anno, proprio al Mugello, vedeva il pilota aostano imporre una perentoria doppietta su tutta la concorrenza in Super 2000. © RIPRODUZIONE RISERVATA
MeloniFerraresi a sinistra e BusnelliMoccia davanti al gruppo allo start di gara-2 PHOTO4
GARA-1 1) Moccia-Busnelli (Seat Leon Cupra SP DT Motorsport), 24 giri in 50’36.460 a 164,835 km/h; 2) Tresoldi-Meloni P. (Bmw M3 E46 W&D Racing Team) a 33.034; 3) Meloni W.-Ferraresi (Bmw M3 E46 W&D Racing Team) a 1’07.848; 4) Prinoth-Veglia (Seat Leon Cup Racer Target Competition) a 1’30.152; 5) TrentinPellegrini (Seat Leon Cup Racer Team Dinamic) a 2’16.752; 6) Zanin F. (Bmw 320i S2.0 Promotorsport) a 1 giro; 7) Zanin M. (Bmw 320i S2.0 Promotorsport) a 1 giro; 8) PeruccaOrfei-Brambilla (Peugeot Rcz Cup 2T Reglage&Course) a 1 giro; 9) Dall’AntoniaPiccin S. (Honda Civic S2.0 Asd Super 2000) a 1 giro; 10) Fumagalli R.-FumagalliA. (Bmw 320i S2.0 Zerocinque Motorsport) a 2 giri. Giro più veloce n.11 di Moccia in 2’00.799 a 172.640 km/h. GARA-2 1) Tresoldi-MeloniP. (Bmw M3 E46 W&D Racing Team) 24 giri in 51’25.281 a 162,226 km/h; 2) Meloni W.-Ferraresi (Bmw M3 E46 W&D Racing Team) a 25.143; 3) Trentin-Pellegrini (Seat Leon Cup Racer Team Dinamic) a 27.335; 4) Prinoth-Veglia (Seat Leon Cup Racer Target Competition) a 1 giro; 5) Zanin F.- (Bmw 320i S2.0 Promotorsport) a 1 giro; 6) Zanin M.- (Bmw 320i S2.0 Promotorsport) a 1 giro; 7) Fumagalli R.-Fumagalli A. (Bmw 320i S2.0 Zerocinque Motorsport) a 1 giro; 8) Minach (Renault New Clio S2.0 Autostar) a 1 giro; 9) Moccia-Busnelli (Seat Leon Cupra SP DT Motorsport) a 5 giri; 10) Barin-Porrini (Alfa Romeo 147 Tdi D2.0 ) a 5 giri. ) Giro più veloce n.14 di Moccia in 2’01.016 a 172.330 km/h. SUPER PRODUCTION 1) Ferraresi Matteo (Bmw M3 E46 B3.6 W&D Racing Team) 94; 2) Meloni Paolo (Bmw M3 E46 B3.6 W&D Racing Team) 80; 3) Tresoldi Massimiliano (Bmw M3 E46 B2.0T W&D Racing Team) 80; 4) Busnelli Giancarlo (Seat Leon Cupra SP B2.0T Dtm) 74; 5) Moccia Luigi (Seat Leon Cupra SP B2.0T Dtm) 47; 6) Pellegrini Marco (Seat Leon Cup Racer B2.0T Team Dinamic) 43; 7) Trentin Mauro (Seat Leon Cup Racer B2.0T Team Dinamic) 30; 8) Barri Giacomo (Seat Leon Cupra SP B2.0T DT) 27; 9) Meloni Walter (Bmw M3 E46 B3.6 W&D Racing Team) 27; 10) Zangari Matteo (Seat Leon Cupra LR B2.0T TJEmme) 25; 10) Zangari Federico (Seat Leon Cupra LR B2.0T TJEmme) 25. SUPER 2000 1) Zanin Filippo Maria (Bmw 320i S 2.0 ), 100; 2) Zanin Massimo (Bmw 320i S 2.0 ) 77; 3) Piccin Samuele (Honda Civic S 2.0 ) 63; 4) Dall’Antonia Romy (Honda Civic S 2.0 ) 63; 5) Fumagalli Alberto (Bmw 320i S 2.0) 55; 6) Fumagalli Riccardo (Bmw 320i S 2.0) 55; 7) Minach Istvan (Renault Clio RS S 2.0) 54; 8) Piccin Camillo (Honda Integra S 2.0 ) 26; 9) De Luca Rino (Honda Integra S 2.0 ) 26. Video e foto su www.acisportitalia.it
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CICLISMO IL CASO
lafrase DEL GIORNO
d Moreno, e tu? «ARU MI PIACE MOLTO, HA I VALORI GIUSTI» «Sono molto felice per Aru, un ragazzo che ha testa. Punto molto su di lui, mi piace, è proprio positivo e trasmette valori giusti: quelli che ci servono» GIOVANNI MALAGÒ PRESIDENTE DEL CONI
Solo Moser stecca al festival dei giovani Il Giro di Aru, Ulissi, Battaglin, non del trentino: 20 tappe e 15 volte dal 100° posto in giù. «Non sono tranquillo»
A
«Basta paranoie Ora deve pensare 25,2 a fare risultato»
LA SVOLTA
Gli anni del podio finale del Giro a Trieste: 1° Quintana 24 anni, 2° Uran 27, 3° Aru 23 (foto). Da 35 anni (Saronni 1979) mai così giovane
CLAUDIO GHISALBERTI
«Ma sono anche un po’ stufo di sentire ‘sta storia della testa. Se hai testa e non hai gambe, in bici non vai. Se hai gambe, hai anche testa. Prendete le storie dei grandi vincenti e vedrete che è così». Moreno Moser, in ritiro sul Passo San Pellegrino fino a domani, interrompe una partita a poker per rispondere al telefono e spiegare la sua situazione. Il tono di voce è pacato, ma dalle parole emerge come uno stato di smarrimento, più che di insicurezza. Del resto i numeri, che sono la legge dello sport, parlano chiaro. Nel 2012, al primo anno intero da pro’, il ragazzo trentino aveva entusiasmato. Vittorie a Laigueglia, Francoforte e Giro di Polonia, davanti a Kwiatkowski, anche con due successi di tappa. Nella scorsa stagione solo una vittoria, nelle Strade Bianche. Quest’anno, come miglior risultato un 6° posto nella tappa di Savona al Giro.
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le tappe su 20 (cronosquadre esclusa) vinte da under 26. Tra loro, Diego Ulissi (foto), che si è imposto a Viggiano e Montecopiolo
guaio: tendinopatia al ginocchio
«Principalmente un mio errore. Ho cambiato le tacchette e non le ho messe bene. Però avevo cambiato anche i plantari e anche questo potrebbe avere inciso. Inoltre, prima della TirrenoAdriatico avevo lavorato moltissimo con la bici da crono. Un carico eccessivo».
Moser, al Giro, se non si considera la cronosquadre, su 20 tappe è arrivato 15 volte dal 100° posto in poi. E nella generale ha chiuso al 120° posto
«Vero, per me non è stato un grande Giro». Che cosa è successo?
«Non lo so. Di certo il percorso non è che mi si addiceva tanto. Non sono scalatore». Certo, con 1.764 metri di dislivello medio a tappa non è stato un percorso facile. Però è solo questa la causa?
«Oddio, anche la mia preparazione non era granché. Poi la ferita che mi sono procurato con la caduta mi ha provocato infezione e gli antibiotici qualcosa mi hanno tolto. Però anche questo non so se è abbastanza per spiegare i risultati negativi». Quindi?
«Ah, saperlo sarebbe già un passo avanti e andrei meglio».
S
L’unico vero attacco di Moreno Moser, 23 anni, al Giro: 11a tappa, CollecchioSavona, in fuga con Roche e Thurau. Al traguardo è 6°, suo miglior risultato del 2014. Sopra: il trentino con il trofeo Senza Fine FOTO ROBERTO BETTINI
Lei è un corridore da classiche, però in questa stagione ha corso una classica, cinque brevi corse a tappe e il Giro. Perché? E’ tranquillo?
«No, non lo sono. Vorrei fare bene il mio lavoro, nel migliore dei modi». Qualcuno dice che i suoi guai sono cominciati con la ghiacciata alla Sanremo 2013. Concorda?
«No, non credo». Dopo il Tour non è stato più lei e ha avuto problemi di salute. E’ stata una scelta giusta andare in Francia?
LA SQUADRA PARLA AMADIO
35%
di giovani (under 26) al via del Giro 2014 a Belfast: 56 su 198. Tra loro Enrico Battaglin, vicentino di 24 anni, primo a Oropa BETTINI
«Inutile girarci tanto attorno: come è andato Moser al Giro lo avete visto anche voi». Roberto Amadio, team manager della Cannondale, non usa giri di parole o giustificazioni per il suo corridore. «E’ indubbio che Moreno ora deve lasciare perdere le sue paranoie e pensare a fare risultato», aggiunge. Il calendario gli propone subito l’opportunità. «Correrà lo Svizzera e il campionato italiano — conclude Amadio —. Il primo è adatto a lui, il Tricolore è sulle strade di casa. E’ uscito dal Giro bene e le motivazioni non gli mancano di certo. Spero riesca a tirare fuori qualcosa di buono». Il medico A questo punto non resta che sentire Roberto Corsetti, il medico della squadra. «La salute non è la causa del rendimento di Moser», chiarisce immediatamente il dottore. Eppure è dallo scorso anno che le prestazioni del giovane trentino sono in netto calo. «Lo scorso anno, ad agosto — spiega Corsetti — Moser aveva avuto un calo delle difese immunitarie e, come squadra, a livello precauzionale lo abbiamo fermato. Per mesi è stato seguito dai medici del reparto di immunologia ematologica dell’ospedale di Padova. E’ emerso che si trattava solo di uno stato di affaticamento». I guai successivi sono solo cose lievi: «Sì — conferma il medico — alla Tirreno Moreno ha sofferto di una tendinopatia al ginocchio sinistro (un’infiammazione tendinea, ndr) che è stata risolta. Al Giro è caduto come molti suoi colleghi e ha riportato delle ferite escoriate a polpaccio e anca che sono state trattate con la normale profilassi antisettica. Niente di che. Al momento non ci sono segnali di allarme a livello di salute». Le ultime parole sono di ottimismo: «Tutti gli elementi lasciano credere che Moser abbia ampie possibilità di tornare a breve ai suoi livelli». Non resta che aspettare. E sperare. c. ghis.
laFotonotizia
«Avrei preferito fare le classiche, ma il problema al ginocchio ha cambiato tutti i piani». Vedere brillare al Giro Aru e Battaglin, che da sempre sono i suoi rivali?
«Non sono un invidioso, riconosco i loro meriti. Però non sono neanche contento». Come pensa di uscire da questa situazione?
«Non lo so. Però dopo il Tour non ero finito, tanto che a San Sebastian, pur senza vincere sono andato forte».
«Più di mettercela tutta non posso fare. Cerco di non perdere le motivazioni. Corro Svizzera e tricolore. Vincere soprattutto l’Italiano risolverebbe parecchie cose».
Questa primavera un altro
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Caso Zoncolan, indaga la Digos La Digos di Udine indaga sul tifoso che al Giro, a 3 km dall’arrivo sullo Zoncolan, ha spinto Bongiorno (poi 3°) e gli ha fatto perdere l’equilibrio. Sotto esame tutti i video per identificare la persona che indossava una maglia iridata con la scritta Lampre. Il tifoso rischia una sanzione amministrativa per turbativa di manifestazione sportiva e il Daspo IPP DALLA TV
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TENNIS QUARTI DEL ROLAND GARROS
Sara in ginocchio Errani svuotata Con la Petkovic non c’è partita VINCENZO MARTUCCI VinceMartucci PARIGI
Comincia male, con la pioggia che rallenta molto il campo e rende ancor più pesante la palla, rinviando la partenza di tre ore. E finisce peggio: 6-2 6-2 in 63 minuti. I numeri sotto tutti dalla parte della walkiria Andrea Petkovic che, a 27 anni, riemerge dagli infortuni (schiena, caviglia, ginocchio) per conquistare, di forza, con 26 vincenti — gran botte da fondo di dritto e di rovescio — la prima semifinale Slam della carriera, schiacciando Sara Errani. E sin dal primo colpo dello scambio, il servizio, che strappa alla romagnola addirittura 7 volte su 8, lasciandole solo quello d’avvio. Quando Saretta sale 2-0 ma poi, dal 30-30 successivo, accusa un parziale di 22 punti a 4, e il 6-2 in 28 minuti.
«Il piano era di aggredire Sara sul servizio come non avevo fatto a Madrid l’ultima volta»
ANDREA PETKOVIC NUMERO 27 DEL MONDO
Energie Vista da fuori, non c’è partita. Vista da dentro, dall’anima della piccola-grande azzurra: «Non avevo energie fisiche e mentali. Altre volte, anche contro la Jankovic, il mio sistema nervoso m’aveva fatto scattare qualcosa, e ho reagito. Stavolta no, prima non ero nemmeno tanto tesa, come dev’essere per una partita così importante: è stata proprio una questione di nervi. Ho
avuto un black out di energia fisica e mentale. Non riuscivo a ingranare, cercavo di caricarmi, ma i quadricipiti non reagivano». Uno-due Sara era già stanca lunedì, quando ha superato Jelena Jankovic soffrendo fino alle lacrime. Andrea ha studiato a tavolino con coach Van Harpen di «aggredire e aggredire ancora il servizio, come non avevo fatto a Madrid»: picchiare subito per poi picchiare ancora, riducendo al minimo gli scambi, rischiando tanto (da cui i 19 errori gratuiti). Malgrado l’appena 17% con la seconda di servizio, malgrado il toppone di dritto non atterri profondo, malgrado la tedesca sia sempre con i piedi ben piantati in campo a mitragliare, in avvio di secondo set, Sara riesce a strappare due volte la battuta alla bosniaca sbarcata a 6 mesi in Germania, che sbandiera orgogliosa il 91% di punti con la prima. Ma restituisce sempre il break e s’eclissa, dopo il canto del cigno sul 2-4, quando arriva al 15-40 sul servizio Petkovic. Prima del nuovo sprint di Andrea che, dal 27 del mondo, lunedì salirà almeno al 20 e s’illumina nel suo sorriso più luminoso ricordando che un anno fa esatto era scaduta al 138 e, qui al Roland Garros, doveva passare per le qualificazioni. Doppio «Sono stanca, ho bisogno di riposo, devo ricaricare le batterie», insiste delusa Saretta, che da numero 11, lunedì scenderà al 14 del mondo, perché non ha difeso i punti della
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La classifica di Sara Lunedì la Errani scenderà dal numero 11 al numero 14, non avendo difeso la semifinale
Lo sconforto di Sara Errani, 27 anni, durante il match contro la Petkovic. L’azzurra era ai quarti per il terzo anno consecutivo REUTERS
semifinale a Parigi 2013. «Anche se prima del torneo avrei firmato per i quarti, sono stanca anche per la tensione accumulata da Roma, giocando tutti i giorni singolare e doppio: nel calcio c’è il cambio, nel tennis ci sei solo tu». Il tasto doppio torna prepotente: è il caso che una ragazza di 1.64, che deve lavorare tanto su ogni punto, disputi anche la gara a coppie, dove pure, a Parigi, è arrivata in semifinale con l’amica Roberta Vinci? «Per il momento non rivedo le cose», taglia corto Sara. «Quando è molto stanca fa fatica a correre,
a spingere, per arrivare nei quarti ha fatto tanto sforzo, tanti chilometri, anche in doppio. E ancor di più ne ha fatti con queste condizioni di campo pesante con un’avversaria che ha anche giocato bene. Ma, per come è Sara, sarebbe giusto puntare solo su una cosa? E se poi non riesce a prenderla mai?», chiosa coach Pablo Lozano dando un’altra chiave di lettura all’enigma doppio. Anche se il più grande rimane quel servizietto di Sara che quasi quasi fa gemere di sgomento anche il pubblico di Parigi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Gazzetta.it
Halep, meno seno e più risultati: «Perfetta»
PARIGI
In attesa della battaglia delle bionde di oggi, chi è più felice fra le castane Andrea Petkovic e Simona Halep che raggiungono le loro prime semifinali Slam a spese di Errani e Svetlana Kuznetsova? Bacio Con i tre quarti di fina-
le nei Majors 2012, a Melbourne, Parigi e New York, Andrea era salita al numero 9 del mondo ed esprimeva la sua felicità con la famosa «Petko-dance» che inscenava in campo, coinvolgendo gli spettatori e anche le avversarie: «Ho cominciato perché era una cosa spontanea, e divertente, non lo è più e ho smesso. Ero anche giovane, sono sempre la stessa, ma mi sono evoluta, non c’è bisogno di scomodare Freud». Ora riparte, più matura: «Qualcuno dirà che ho avuto un gran bel tabellone, ed ho avuto un buon tabellone, ma la numero 2 del mondo ha perso contro quella che io poi ho battuto, ho avuto match duri e non arrivo in semifinale da chissà
sorry». Felicità è superare se stessi: «Dopo i quarti degli Australian Open di gennaio, contro Cibulkova, non ero molto contenta. Allora non sapevo come gestire le emozioni prima dei quarti Slam. E in campo ero così nervosa che non potevo fare il mio gioco, non potevo correre dietro la palla e non potevo colpirla. Stavolta invece ero molto rilassata, anche se ho dovuto attendere di più, per la pioggia. Io e il mio team abbiamo parlato d’altro». Le altre sono alte, Halep è 1.68: «Cerco di giocare veloce, di aprirmi il campo e gli angoli, di anticipare. E sono molto fiduciosa sul mio servizio».
dove. Ho vinto Charleston e ho vinto altri due tornei. Non sono una super-sorpresa, anche se è un momento speciale perché così lontana non ci ero mai arrivata». Ora bacia la racchetta: «Non avendo un fidanzato! Non so perché l’ho fatto: ero così travolta dalle emozioni». Seno Anche Simona Halep , rivelazione dell’anno e numero 4 del mondo, gioca «il match perfetto: funzionava tutto, ho giocato molto aggressiva e molto veloce». Anche lei viene interrogata su qualcosa che le manca, il seno che s’è fatta ridurre cinque anni fa per nuoversi meglio in campo: «Parlo solo del match, è una questione privata,
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RISULTATI Quarti uomini Nadal (Spa) b. Ferrer (Spa) 4-6 6-4 6-0 6-1; Murray (Gb) b. Monfils (Fra) 64 6-1 4-6 1-6 6-0
OGGI (Dalle 15, diretta Eurosport e Raisport1) Semifinali donne: (Chatrier) Sharapova (Rus) c. Bouchard (Can); a seguire Halep (Rom) c. Petkovic (Ger)
L‘ALTRA SEMIFINALE LA ROMENA ELIMINA LA KUZNETSOVA CON LO STESSO PUNTEGGIO
Cinque anni fa Simona si fece ridurre la quinta misura: «Una questione privata»
OGGI DALLE 15
RISULTATI Quarti donne Petkovic (Ger) b. ERRANI 6-2 6-2; Halep (Rom) b. Kuznetsova (Rus) 6-2 6-2 Doppio, quarti: HradeckaKrajicek (CecOla) b. Erakovic-Parra Santonja (N.Zel.-Spa) 7-5 6-3
Sconfitta 6-2 6-2: «Non avevo energie e non ho mai ingranato: adesso ho bisogno di riposo» DAL NOSTRO INVIATO
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v.m.
La romena Simona Halep, 23 AP
© RIPRODUZIONE RISERVATA
RISULTATI IN TEMPO REALE, VIDEO E LE FOTO PIU’ BELLE Ogni giorno sul nostro sito il meglio del Roland Garros: direttamente da Parigi i risultati in tempo reale, cronaca e analisi, focus sugli italiani e curiosità del secondo Slam stagionale. Rivivete le semifinali, non perdetevi il doppio di Erranie Vinci: grazie alla ricca sezione foto e video è possibile seguire il torneo in diretta, oppure attraverso i nostri canali social, sfruttando l’hashtag #RG14. Tutti i contenuti, come sempre, sono gratuiti e consultabili facilmente da pc, smartphone e tablet.
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PALLAVOLO INCONTRO IN COMUNE
4 Riecco Anzanello
UOMINI PRONOSTICO RISPETTATO
UOMINI A BARI
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Lo spagnolo Rafael Nadal, 28 anni, ha vinto 8 volte il torneo parigino AFP
Ferrer dura un set Nadal torna padrone e ora trova Murray Rafa vendica la sconfitta di Montecarlo, Andy piega l’amico Monfils solo al quinto set PARIGI
Ci ha provato, gli ha tolto anche il primo set, il primo in quattro confronti con il re al Roland Garros. Ma anche l’ultimo. Perché poi proprio non è riuscito a insistere e, appena ha rifiatato, appena ha alzato il piede dall’acceleratore, appena ha allentato la sua spinta costante, aumentando gli errori, David Ferrer è stato azzannato alla gola da quel diavolo di Rafa Nadal. E s’è trovato sempre nella stessa situazione: break d’acchito in ogni set, e quindi tre set a zero per il mancino di Maiorca nel derby-rivincita dopo i quarti i Montecarlo vinti da «Ferru» nella classica apertura stagionale sulla terra europea (la sua prima affermazione sul rosso sul numero 1 di Spagna dopo 10 anni), e la finale di Pa-
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Vittorie consecutive Sono 33 le partite vinte di fila da Nadal a Parigi: la quarta striscia più lunga nell’Era Open (lu.mar.)
più errori del solito», ha commentato, benevolo, Rafa i propri 28 errori nei primi due set (che sono poi diventati appena 31) contro gli addirittura 50 di Ferrer. Che, peraltro, ha avuto appena il 53% di punti con la prima di battuta. Sprint Clamoroso l’epilogo dell’altro derby, fra i due 27enni Andy Murray e Gael Monfils, ex rivali da juniores: «Ci conosciamo dai 10 anni, ricordo ancora il nostro primo match a Rouen, qui in Francia, siamo molto vicini, ed è sempre difficile giocare match contro un amico», ha raccontato lo scozzese. Che s’è aggiudicato i primi due parziali («Condizioni difficili, vento e campo lento, ma sono partito molto bene»), poi ha accusato il ritorno del moro di Francia: «Quand’è calato il vento lui ha giocato benissimo, facendo colpi incredibili». A quel punto, col punteggio allo specchio,6-4 6-1 4-6 1-6, con il giudice arbitro, Franson, che ha segnalato ai giocatori che alle 21.30 il match sarebbe stato sospeso, Murray ha cambiato marcia contro il giocatore di casa stanco e ha chiuso 6-0 dopo 3 ore 15 minuti. Alle 21.40. «Sono stato fortunato perché lui ha cominciato male il quinto set». Il premio è la seconda semifinale a Parigi, dopo il 2011, sempre contro Rafa, ma finora nessuno dei sui 28 titoli è arrivato sulla terra rossa. v.m. © RIPRODUZIONE RISERVATA
rigi di 12 mesi fa. Di più, una volta portato a casa il pareggio (4-6 6-4), nella fredda serata parigina sul campo Suzanne Lenglen dov’è stato sloggiato dal beniamino di casa, Gael Monfils, il re di 8 Roland Garros negli ultimi 9 anni è diventato imprendibile: nel terzo set, chiuso 6-0, non ha commesso alcun errore gratuito, ed è volato 3-0, col povero David sempre più frustrato. Poi gli ha concesso un break. Soltanto quello, prima di chiudere 6-1 in 2 ore e mezza e siglare così il successo numero 22 in 28 confronti col rivale. Fiducia La svolta nel secondo set: fallite tre palle break d’oro sul 2-3 del secondo set, Ferrer non ha più trovato la chiave per scardinare il muro tennistico creato da zio Toni. «Nel primo set ho fatto troppi errori col rovescio, nel secondo, lui è stato sfortunato perché non ha preso quell’occasione e poi ha fatto
très vite SORTEGGIO FED CUP IN FEBBRAIO IN ITALIA CONTRO LA FRANCIA Il sorteggio al museo del Roland Garros della Fed Cup 2015 proporrà al 1° turno il 7-8 febbraio CanadaRepubblica Ceca, ItaliaFrancia, PoloniaRussia,Germania-Australia. Le francesi, guidate dal capitano Amelie Mauresmo, dopo l’esplosione di Mladenovic e Garcia, da schierare accanto a Cornet, sono in forte ascesa. JUDY VS MARIA Mamma Murray twitta: «Sharapova è come una busta di the, mettila nell’acqua calda e vedi quant’è forte». a divina Maria risponde: «Judy, chi?».
Domani e domenica la Polonia per gli azzurri di Berruto (al.fr.) Quattordici gli atleti convocati dal ct azzurro Berruto: i palleggiatori Travica e Baranowicz; i centrali Birarelli, Buti, Piano e Beretta; gli schiacciatori/op posti Parodi, Kovar, Lanza, Randazzo, Zaytsev e Vettori; i liberi Rossini e Colaci. Per il doppio impegno di World League, il secondo in casa, previsto per domani sera (ore 20) a Bari e per domenica al Foro Italico di Roma. In uno scenario unico per la pallavolo, si tornerà, infatti, a giocare all’aperto come alle origini di questo sport (nel secondo dopoguerra). Particolare non secondario si giocherà nello stadio del tennis non una gara amichevole, ma una partita che vale per la classifica. Classifica che vede gli azzurri al comando del girone con 12 punti dopo 4 gare, seguono Brasile e Polonia con 3 punti, chiude l’Iran a 0
«Vedo un Mondiale tinto di azzurro» Dopo l’operazione l’ex centrale alla presentazione iridata di Milano. Lavorerà per la federazione? E’ tornato in panchina Marco Bonitta.
DAVIDE ROMANI GIAN LUCA PASINI MILANO
«Mi ricordo di quando in squadra si diceva “se difende Anza” la partita si vince di sicuro. Quella volta Anza difese una palla neppure toccata dal muro e infatti vincemmo...». Momento amarcord di Marco Bonitta, ct delle azzurre proiettate verso il Mondiale in casa 2014 (23 settembre-12 ottobre) con un flash back al Mondiale 2002 (quello vinto dall’Italia) con Francesca Piccinini oggi diventata capitana, Rachele Sangiuliano (ex palleggiatrice oggi in versione modella) e per l’appunto Sara
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Guardare le gare dalla tribuna è una sofferenza! Questa Nazionale si farà»
Anzanello, «ero una pischella di quella squadra, quando Bonitta mi chiese di entrare mi tremava tutto. Mi ricordo di un muro nella finale con gli Stati Uniti». «Non potrò partecipare alla prossima edizione. Avrei pagato per giocare questo Mondiale, sfortunatamente un po’ per l’età e quello che mi è accaduto (e di cui non vuole più parlare, un trapianto di fegato dopo un ricovero d’urgenza in arrivo da Baku dove giocava, la paura di non farcela, il ritorno alla normalità, lungo e difficile, ndr), lo dovrò vedere dalla tribuna e sarà molto dura. Anche perché ho scoperto che guardare le partite dalla tribuna viene un’ansia impressionante. E’ molto più facile giocare. Sono sicura che le ragazze daranno il loro meglio, è un gruppo che deve essere costruito e che deve trovare l’alchimia giusta. Si meritano un grosso in bocca al lupo».
«Beh da scaramantica quale sono dico: porta bene. Scherzi a parte quella fu una grande esperienza di un gruppo importante. Anche Marco con il suo staff hanno dato un contributo importante a quel’oro nel 2002». A proposito di allenatrici: in A-1 il prossimo anno ci sarà anche una donna. Francesca Vannini (promossa col Bisonte San Casciano), nell’immediato futuro anche Sara Anzanello pensa a questa carriera?
«Io sto pensando tante cose diverse dopo aver smesso di giocare a volley un anno fa. E nel mio futuro vedo anche il ruolo di allenatrice. Ovviamente mi devo mettere in gioco di nuovo. Devo un po’ ricominciare, non dico da capo, perché un po’ di pallavolo comunque in questi anni l’ho masticata, ma certamente sarà una bella sfida. Vediamo. In attesa di intraprendere questa carriera faccio un grande in bocca al lupo a Francesca. Ci ho giocato assieme è una grande persona. L’adoro». La Nuova Anza «A fine mese sarò in campo per il mio camp a Jesolo con i bambini. Ho ripreso anche 15 chilogrammi, dopo l’operazione ero calata di 25! Non sono ancora pronta a schiacciare, ma guarda il mio bagher Marco, che ten pare?». Scherza con Marco Bonitta che l’abbraccia. Per Sara Anzanello, il presidente federale, Carlo Magri (e il suo consiglio federale), hanno immaginato un ruolo nel nuovo Club Italia, quello che la ex centrale azzurra frequentò ragazzina nella stagione 1998-99. Non è certo che la cosa vada in porto per via del momento economico difficile, ma averci pensato dimostra che il volley non dimentica. O almeno ci prova. Il Mondiale 2014, presentato a Palazzo Marino nasce sotto una buona stella.
clic I BIGLIETTI PER IL MONDIALE A giorni saranno messi in vendita i biglietti per il Mondiale a Milano. Quelli della terza fase (8-10 ottobre) al prezzo di 50 euro per il parterre, 25 per la tribuna numerata e 13 per la tribuna posto unico (8 euro per i ragazzi sotto i 14 anni). Per le semifinali e le finali (11-12 ottobre) i biglietti costeranno 60 euro per il parterre, 35 tribuna numerata e 20 posto unico (riduzione 14 euro). I biglietti, che consentiranno di assistere a tutte le partite della giornata, saranno acquistabili sul sito www.ticketone.it, nei punti vendita del circuito Ticketone o presso la sede del Comitato Organizzatore Locale, del Comitato Regionale dei Comitati Provinciali di Milano, Varese e Monza e Brianza della FIPAV.
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Taccuino
LA CURIOSITA’
La seconda vita di Maurizia Cacciatori farà l’assessore allo sport a Livorno? (al.fr.) Maurizia Cacciatori assessore? E’ ancora presto ma potrebbe accadere prima del previsto. Ieri la ex palleggiatrice azzurra (premiata come la migliore del mondo nel 1998) è anche intervenuta in un comizio elettorale in vista del ballottaggio per il sindaco della città di Livorno, dove vive con la famiglia. Se il candidato del centrosinistra, Marco Ruggeri (Pd), dovesse vincere il ballottaggio contro Filippo Nogarin (M5S) e diventerà sindaco di Livorno, l’ex pallavolista diventerà assessore allo sport. «E’ una scelta che faccio per i miei figli - ha detto Maurizia - guardando al domani. Penso di avere un po’ di esperienza dal punto di vista
Sara Anzanello (34) e la Coppa del 2002 TARANTINI
sportivo per sapere che cosa può servire per i giovani che vogliono fare sport. Non mi interessa tanto fare una carriera politica, quando impegnarmi per il territorio in cui vivo». Maurizia che ancora oggi a poco più di 40 anni e da molto tempo lontano dalla pallavolo giocata resta uno dei volti più noti del panorama delle schiacciate femminili. A BOLZANO (f.c.) Colpo grosso di Bolzano che, dopo aver confermato Valeria Papa, ha ingaggiato la palleggiatrice tedesca Lena Mollers (dalla Igor Novara). La Beng Rovigo (A-2 femminile) ha preso da Montichiari la 31enne centrale italo-mozambicana Lulama Musti De Gennaro.
Piacenza e il futuro Ancora un rinvio (m.mar.) Dopo l’annuncio della Superlega l’altro giorno a Bologna giorni delicati e frenetici per capire chi si potrà iscrivere. Si sussurra, è stato detto anche in Lega, che Sora possa comperare il titolo di Cuneo, mentre Piacenza sta definendo in dirittura di arrivo, una complicata trattativa per essere al via anche la prossima stagione (e avere così un campionato a 14 squadre). Ma l’annuncio per il nuovo contratto di sponsorizzazione atteso per oggi slitta, di almeno un giorno. Un buon segnale o meno? ALTOTEVERE (an.me.) Inizia a muoversi l’Altotevere Città di Castello, che sta cercando di definire l’ingaggio dall’Itas Trento dello schiacciatore por toghese
Alexandre Ferreira (23 anni). Ancora incerto, però, l’impianto di gioco della squadra umbra, tra San Giustino e Sansepolcro, che implicherebbe un complicato trasferimento fuori regione. ECCO MONZA (g.mas.) Il primo acquisto della Saugella Monza per il prossimo campionato di A-2 (si sono iscritti ma non vogliono ripescaggio) è la centrale Francesca Devetag. Goriziana, classe 1986, Devetag ha disputato la scorsa stagione alla Scotti Pavia distinguendosi come una delle atlete più in evidenza nel ruolo, chiudendo l’anno come miglior realizzatrice tra le centrali di A-2 a quota 322 punti complessivi. CALLIPO INCERTO Ancora incertezza sul futuro del volley per la gloriosa Callipo Vibo Valentia dopo la rinuncia all’A-1 maschile. Si sta trattando l’ingresso nel femminile, forse partendo dall’A-2.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 5 GIUGNO 2014
BASKET SERIE A: SEMIFINALI SCUDETTO le Pagelle
Siena, altra perla Sbanca Roma e vede la finale
DI CANF
MBAKWE, ANCHE 18 RIMBALZI! HAYNES VOLA NELLA RIPRESA ROMA 5 GOSS 6 In dubbio, comincia in quintetto reggendo pure bene il campo, poi va in affanno ma è l’unico a crederci sempre. JONES 4,5 Qualche canestrino in partenza, in seguito si eclissa e in difesa non brilla. D’ERCOLE 5 Al rientro ritrova subito il posto in quintetto: non prende iniziative, così così in difesa. HOSLEY 4,5 Entra in campo volando, minuto dopo minuto si spegne e sbaglia l’impossibile compresa una schiacciata: 6/15 dal campo, -16 di plus-minus. MAYO 5 Entra per dare respiro a Goss, due falli in poco più di un minuto, mediocre. BARON 4 Completamente fuori partita: sembra imbambolato, zero iniziative, zero (grave) tiri da tre segnati. MORASCHINI 5,5 Buon canestro in entrata nel secondo quarto, gli tocca sbattersi un po’ su Haynes, fa quel che può.
L’Acea regge per 25’ poi Janning firma il break Dalmonte: «Non vorrei uscire con un cappotto» MARIO CANFORA ROMA
Gioco, partita e (quasi) finale. Tre a zero, l’ottava finale consecutiva è a un soffio e potrebbe addirittura arrivare domani sera. Siena gonfia il petto nel ritorno di Roma al Palalottomatica e lo fa con una dimostrazione di forza chiara ed evidente contro un’avversaria inferiore. Una gara-3 tutto sommato senza storia, nonostante 25’ di equilibrio, con l’Acea che fa vedere però troppi giocatori in serata-no per sperare in una prova d’orgoglio. Marco Crespi è il volto della felicità, e non potrebbe essere altrimenti. Davanti alla sua panchina salta sempre come un grillo, non riesce mai a vivere la partita in maniera serena. Non è una novità, lui è così. Ma nei cinque minuti finali della terza frazione resta incantato e si ferma ad ammirare una Mps da 13-0 di break o, se volete, 17-2. Janning e Haynes, fino all’intervallo lungo con due belle virgole sul tabellino e 0/12 (!) dal campo (rispettivamente con 0/4 e 0/8), si scatenano, corrono a
ROMA SIENA
69 78
velocità tripla dei romani, li inchiodano con 19 punti sui 29 totali della frazione. Col buon Matt che infila tre triple spacca partita. Così, Roma cade in depressione, vede il canestro sempre più piccolo, con le gambe che si appesantiscono. «Una gara positiva - spiega il tecnico della Mps -, brava la squadra a reggere l’ottimo inizio di Roma che era partita per aggredirci. Sono contento, attacco e difesa sono andati di pari passo e ci hanno consentito il successo». Cartolina Il ritorno al Palalottomatica, anche se solo per questa serie dei playoff, resta una bella cartolina per l’intero movimento. Il basket ha bisogno di giocare in arene consone, ancor di più se, come nel caso della Capitale, esistono e non vanno costruite ex novo. E a distanza di un anno si fa ancora fatica a capire come il club romano sia rimasto nella scatoletta di Viale Tiziano proprio nella finale contro i senesi. Ieri c’erano più di 6mila spettatori a riempire l’impianto dell’Eur, un dato sicuramente positivo, considerando l’inesistente promozione. «So-
Quarti
MONTEPASCHI SIENA: Haynes 12 (4/10, 0/2), Green 15 (3/6, 2/2), Carter 5 (1/1, 1/4), Ress 8 (0/1, 2/3), Ortner 2 (1/1); Hunter 8 (4/4), Janning 11 (1/4, 3/4), Viggiano 5 (1/1, 1/4), Nelson 12 (3/3, 1/3). N.e.: Cournooh, Udom, Batori. All.: Crespi.
Guerra Lo stesso orgoglio che ci ha messo Phil Goss che ha voluto essere della partita nonostante fosse neppure al 50% della forma. «Ready for war», pronti per la guerra, aveva scritto nel pomeriggio su Facebook annunciando la sua presenza. Ma la perde perché non aveva fatto i conti col Matt Janning show: lo spettacolo comincia al 25’, c’è da spellarsi le mani. Prima mette la tripla che chiude il 13-0 del +10 Siena (39-49), quindi aggiunge altri 8 punti in sequenza (11 consecutivi) che piegano le ginocchia a Roma, sprofondata a -16 (41-57). Fine dei giochi, i tifosi di Siena sfottono quelli di Roma col coro «Non vincete mai». Tutto vero. © RIPRODUZIONE RISERVATA
AL MEGLIO DELLE 7 DOMANI GARA-4 SEMPRE A ROMA Quarti
PLAYOFF
(14-16, 27-28; 41-57) ACEA ROMA: Goss 13 (2/8, 3/6), D’Ercole (0/1 da tre), Hosley 13 (6/13, 0/2), Jones 13 (3/7, 1/4), Mbakwe 19 (5/8, 1/1); Baron 4 (0/1, 0/3), Mayo 3 (0/2, 1/3), Kanacevic 2 (0/1), Moraschini 2 (1/2). N.e.: Reali, Tonolli, Righetti. All.: Dalmonte.
no dispiaciuto per la sconfitta proprio perché eravamo tornati al Palalottomatica - il commento del tecnico dell’Acea, Luca Dalmonte -. Allo stesso tempo, devo dire che sull’impegno dei ragazzi non ho da fare rimproveri. Ora siamo sotto 3-0, ma gara-4 dovrà essere la gara dell’orgoglio, sarebbe brutto uscire con un cappotto».
(1) Milano
3
3
Siena (2)
(8) Pistoia
2
2
Reggio Emilia (7)
Semifinali 30/5, 1, 3, 5,7, 9 e 11/6
(1) Milano
2
Finale Gara-1
(4) Sassari
1
il 15/6
Semifinali 31/5, 2, 4, 6 ,8, 10 e 12/6
3
Siena (2)
0
Roma (6)
ARBITRI: Paternicò, Mazzoni, Borgioni. NOTE - T.l.: Rom 17/19, Sie 12/14. Rimb.: Rom 36 (Mbakwe 18), Sie 30 (Hunter 9). Ass.: Rom 11 (Goss, Hosley 4), Sie 12 (Haynes 6). Progr.: 5’ 12-5, 15’ 22-22, 25’ 39-40, 35’ 53-64. Spett. 6.182.
(4) Sassari
3
0
Cantù (3)
(5) Brindisi
0
3
Roma (6)
GDS
h
IL MIGLIORE
7 MBAKWE
Immarcabile, stavolta però è meno preciso al tiro rispetto al solito: solita doppia doppia, la sesta di fila, con 19 punti e 18 rimbalzi. KANACEVIC 4 Tre falli in neppure tre minuti, pecca d’inesperienza contro i lunghi senesi.
SIENA 7
MarQuez Haynes, 27 anni: per il play di Siena 12 punti e 6 assist CIAM
ORE 20.30 RAI SPORT 2
ESTERO
Sassari-Milano Stasera gara-4 Solo Chessa è out
Panathinaikos campione con gli ex milanesi
(g.d.) Oggi (ore 20.30 Rai Sport 2) a Sassari c’è gara-4. Serie: Milano conduce 2-1. Sassari: ieri rifinitura senza Chessa, fuori per tutte i playoff e con Devecchi sempre sotto osservazione ma è disponibile. Milano: ieri allenamento pomeridiano a ranghi completi mentre in mattinata seduta atletica per chi ha giocato meno. Squadra la completo. Sabato (20.30) al Forum c’è gara-5: venduti già 8 mila biglietti.
Il Panathinaikos è campione di Grecia. Ieri ha battuto, a Oaka, l’Olympiacos in una gara-5 senza storia (Pana avanti anche di 21). Finisce 8271 (Maciulis 15, Damantidis 11 e 7 assist, Fotsis 10 e 6 rimbalzi; Lojeski 17, Printezis 16, Dunston 11 con 9 rimbalzi). Per il Panathinaikos si tratta del 34° titolo della sua storia, il 12° invece per la bandiera Alvertis (11 da giocatore) che ora lascerà la panchina a Dusko Ivanovic: torna team manager.
VIGGIANO 6 Preciso, non ha paura di tirare, 5 punti nei primi due quarti. HUNTER 7 Offre resistenza sotto i tabelloni, prima dell’intervallo è lui a trovare sempre la via del canestro: 4/4 da due, 8 punti e 9 rimbalzi. HAYNES 7 Primi 20’ da non pervenuto: l’eroe di gara-1 non ne azzecca una, partendo con una bella virgola con 0/8 dal campo. Si riscatta nel terzo, chiude con 12 punti, 8 falli subiti e 6 assist. CARTER 5,5 Una tripla all’inizio, poco altro. MIGLIORE h 7,5 ILJANNING
Inesistente all’inizio con 0/4 dal campo e zero punti al riposo lungo. Poi, spacca la partita con tre triple e 11 punti in un amen: applausi. RESS 6,5 Due triple (difficili), 8 punti e 5 rimbalzi. ORTNER 5,5 Subisce troppo sotto canestro, bene fa Crespi a utilizzarlo solo 9’. NELSON 6,5 Primo cambio, segna con una certa regolarità. GREEN 6,5 Molto meglio nella ripresa con 12 punti sui 15 totali.
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
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BASKET FINALI NBA: STANOTTE GARA-1
raggi x Le cinque chiavi tattiche che possono decidere il titolo CAVIGLIA PARKER Un play che fa la differenza Se il francese è sano e arriva al ferro come sa, per limitarlo Miami dovrà spesso piazzargli addosso ancora LeBron, creando mismatch sul perimetro.
NON C’È PIÙ MIKE MILLER Chi farà rifiatare LeBron? Gli Heat avranno bisogno di produzione offensiva da parte di Battier, Lewis e James Jones (magari anche Beasley) per permettere a LeBron di rifiatare.
RIVINCITA GINOBILI Serve un Manu al top Ha una voglia matta di cancellare le disastrose finali 2013. L’argentino ha ammesso che un anno fa non era concentrato al massimo. Da oggi lo sarà.
DIFESA SUL PERIMETRO Le scelte di Popovich Nel 2013 Popovich lasciò il tiro da fuori a Wade e James (che lo punì nella bella). L’alternativa è aprire l’area per le penetrazioni di James, quindi...
LEPRE E TARTARUGA Gli Spurs corrono di più Miami va al rallentatore, mentre gli Spurs corrono come matti, rientrando in difesa senza andare a rimbalzo d’attacco. Chi riuscirà ad imporre il proprio ritmo?
San Antonio-Miami bis Spurs, aria di vendetta 4 LeBron vuole la tripletta
UN ITALIANO IN FINALE
LA SERIE
S
Ai texani brucia ancora la tripla di Ray Allen di un anno fa I campioni a caccia del tris: non succede dall’era Kobe-Shaq DAL NOSTRO INVIATO
MASSIMO ORIANI SAN ANTONIO (Texas)
Diciotto giugno 2013. Mancano 28” alla fine di gara-6 delle finali Nba e gli Spurs sono sopra di 5 in casa degli Heat, a un passo dal loro quinto titolo. Poi, l’impensabile crollo, con la tripla di Ray Allen che manda la partita all’overtime, controllato da Miami, che conquistò poi l’anello alla bella. Era facile ipotizzare che la straordinaria epopea di quegli Spurs, quelli di Gregg Popovich, Tim Duncan, Manu Ginobili e Tony Parker, si fosse chiusa lì. Invece, poco meno di 12 mesi più tardi, rieccoci qui, a chiederci perché qualcuno paghi 20 dollari per fare il giro del Riverwalk in battello, 4 km di acqua sporca che ormai rivaleggia con l’Alamo come principale «attrazione» della città texana. Su quei barconi campeggiano sempre le bandiere bianconere degli Spurs, così come in ogni angolo di San Antonio. Il primo striscione «Go Spurs Go» lo trovi già al parcheggio dell’aeroporto. Ma stavolta ci sarà il lieto fine contro LeBron o gli Heat spezzeranno ancora il cuore dei texani? Se un anno fa Miami era favorita, e non di poco, stavolta la maggioranza degli esperti, Gazzetta compresa, hanno ribaltato i pronostici. Gli Spurs sono più completi, profondi, più squadra, con un allenatore in grado di girare la serie. Dall’altra parte però c’è il miglior giocatore del globo (James), un Bosh cresciuto molto da quelle deludenti finali, e un Dwyane Wade che pare sano (6 partite oltre 20 punti nei playoff contro le due nello stesso numero di gare, 15, del 2013). Back to back Il solo fatto che si ritrovino a giocarsi una finale un anno dopo, primo rematch dal ’98, quando furono Bulls e Jazz a sfidarsi «back to back», rappresenta un capolavoro di perseveranza. Il lavoro svolto da Popovich per rimettere in piedi una squadra distrutta nel morale e nell’anima dopo quella terribile gara-6, da solo gli è valso il titolo di coach of the year. Una ricostruzione iniziata un paio d’ore dopo la fine dell’overtime che portò al-
Che sfida tra LeBron James, 29 anni, e Tim Duncan, 38 anni
Al meglio delle 7 gare Con formula italiana Le finali Nba scattano stanotte (ore 3 italiane, diretta Sky Sport 2) con gara-1 in Texas. Si gioca al meglio delle 7 con la formula 2-2-1-1-1, come in Italia. Gara-1 Stanotte a San Antonio. Gara-2 Domenica a San Antonio.
Gara-3 Martedì a Miami. Gara-4 Giovedì 12 a Miami. Eventuale gara-5 Domenica 15 a San Antonio. Ev. gara-6 Martedì 17 a Miami. Ev. gara-7 Venerdì 20 a San Antonio.
A NEW YORK
Botte alla Stiviano Arrestato uno degli aggressori E’ stato arrestato a New York uno dei due aggressore di V. Stiviano, la donna che aveva consegnato al sito gossip Tmz la registrazione con le esternazioni razziste del «fidanzato» Donald Sterling (ex) proprietario dei Los Angeles Clippers. E’ Dominick Diorio, 40 anni, ed è stato identificato da una telecamera di sorveglianza e poi riconosciuto dalla stessa Stiviano. Mentre stava entrando in un taxi, un uomo le aveva sferrato un pugno in faccia chiamandola «put... nera». Diorio e l’amico, tuttora latitante, erano stati poi a loro volta aggrediti ed erano finiti k.o. sul selciato.
lo spareggio, con una cena alla quale parteciparono anche mogli e figli degli Speroni, per cercare di risollevare lo spirito di un gruppo in lacrime, che si era visto sfuggire quello che forse anche loro pensavano fosse l’ultimo treno. E invece rieccoli, col fattore campo, che rispetto alle ultime 30 finali vale molto di più, essendo tornati alla formula 2-2-1-1-1 che giustamente regala anche la spesso fondamentale gara-5 in casa alla meglio classificata. Il roster è più o meno lo stesso, con l’aggiunta di Belinelli, ma la crescita di Patty Mills come riserva di Parker e di un Tiago Splitter che nel 2013 fu nullo in finale, potrebbero fare la differenza. Tripletta? Dall’altra parte l’impresa degli Heat è già tale prima ancora di vedere se riusciranno a centrare la prima tripletta dall’era Shaq e Kobe ai Lakers (2000-01-02). Quattro finali consecutive (non accade-
va dai Celtics ‘84-87) sono un capolavoro di equilibrismo. Tenere alta la tensione senza picchiare in testa per un periodo così lungo è ben più complicato che battere Charlotte, Brooklyn e Indiana nei playoff. Coach Erik Spoelstra è stato anche magistrale nel gestire Wade e le sue ginocchia. Ma il gruppo, coi Big Three in testa, è stato capace di stemperare le tensioni, affrontando l’interminabile stagione regolare col freno a mano un pelo tirato e sempre col sorriso sulle labbra, anche con grande goliardia, come dimostrano le infinite gag delle interviste postpartita (Wade che fa la ruota alle spalle di LeBron mentre il Prescelto parla, lo stesso James che fa le boccacce a Bosh, e via dicendo). Quando c’è stato da alzare il livello, lo hanno fatto. E ora sono qui a giocarsi un’altra finale. Stesse facce, stessi colori, stessa spiaggia, stesso fiume. E, speriamo, stesso spettacolo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Intanto a San Giovanni... Michele Serra e Matteo Michelini, amici di Belinelli, hanno ottenuto dal comune di San Giovanni in Persiceto il maxischermo per seguire in diretta le finali Nba dentro la San Zvan, bocciofila del paese dove possono radunarsi 3-400 persone.
Marco Belinelli, 28 anni, in Nba dal 2007 EPA
Gioia Belinelli «Voglio andare oltre il sogno» L’azzurro rapito dal discorso di Duncan: «Ti trasmette una voglia di vincere pazzesca» SAN ANTONIO (Texas)
Il sorriso sul volto di Marco Belinelli dice tutto. Essere qui, alle sue prime finali Nba, è allo stesso tempo il coronamento del sogno di una vita ma anche il penultimo passo verso il vero obiettivo. Dalle tribune il g.m. RC Buford, l’architetto della dinastia Spurs, lo osserva mentre completa l’ultimo allenamento prima di gara-1 e sorride: «Siamo davvero contenti della stagione di Marco. Lo sapete che è stato secondo per minutaggio nella nostra squadra?». Gioia. E’ la prima parola che viene in mente vedendo questo ragazzo ormai diventato uomo che una sera di 7 anni fa vagava stordito dietro le quinte del Madison Square Garden cercando di capire cosa gli era realmente accaduto, pochi minuti dopo essere stato scelto dai Warriors, e che ora è un giocatore importante nelle rotazioni dei campioni dell’Ovest. E gioia è anche la prima parola che pronuncia l’ex fortitudino: «Per essere qui - racconta -. Far parte di una finale Nba, ma con tantissima voglia di far bene, andare oltre. Abbiamo lottato tutti, ora non vogliamo lasciarci sfuggire il titolo». Protagonisti Duncan lo ha garantito dopo la vittoria sui Thunder. «Ci ha caricato tutti in maniera incredibile - prosegue Marco -. Se uno così, che andrà dritto nella Hall of Fame quando smetterà, a 38 anni, con 4 anelli già vinti, parla in quel modo, trasmette una voglia di vincere pazzesca». Una finale che mette di fronte due stili diversi di basket. «Per noi sarà importante attaccarli in transizione - spiega Beli - imporre il nostro ritmo per non doverli sfidare a difesa schierata. Miami resta la squadra da battere». Per farlo San Antonio avrà bisogno del miglior Parker. Tony conferma la sua presenza in gara-1: «Conto sul fatto che il mio corpo regga per tutta la serie» dice il francese . Le domande sullo stato di salute si estendono a Dwyane Wade. Che ride e risponde così: «Mi sento bene. Questo è il mio momento “alla Popovich”» riferendosi alle risposte monosillabe dell’allenatore degli Spurs. LeBron è concentrato, carico, ma sereno: «Il fatto che possa vincere il 3° titolo in fila è qualcosa che mi fa capire quanto sono fortunato ad essere in questa posizione. Da ragazzino guardavo Jordan, Shaq e Kobe, e ora potrebbe toccare a me». m.o. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIOVEDÌ 5 GIUGNO 2014
ATLETICA DIAMOND LEAGUE
i Temi
la guida Merritt nei 400 Ibarguen nel triplo C’è un caso keniani
Gatlin e Fraser i fari sullo sprint L’Italia spera in Donato e Greco 100 UOMINI Non c’è Bolt? Gatlin non ha avversari Gatlin, in questa stagione ancora orfana di Bolt, non ha avversari. A Pechino ha corso in 9”87, può far meglio AP PIERANGELO MOLINARO ROMA
A Roma c’è uno strano profumo nell’aria. Se calerà il vento che ieri pomeriggio ha spazzato la capitale, c’è chi dice che il Golden Gala di stasera potrebbe essere l’occasione per vedere cadere un primato fra i più vecchi dell’atletica, il 2.45 nell’alto stabilito dal cubano Javier Sotomayor a Salamanca (Spa) il 27 luglio 1993. Ventuno anni in cui questa misura è apparsa inavvicinabile, ma ora c’è una situazione nella specialità che ha diradato la nebbia che impediva ai grandi talenti di vedere questa Colonna d’Ercole. In inverno i fuochi d’artificio del russo Ukhov, 2.42 in febbraio, sino al 2.38 di Bashim ai Mondiali in sala di Sopot, quindi in primavera i 2.40 di Bondarenko e del canadese Drouin. Tutti in pedana all’Olimpico. E con loro i russi Silnov e Dmitrik, lo statunitense Kynard. Insomma, una finale olimpica. Attenzioni Pure gli organizzatori hanno curato i particolari. Il gran capo, Gigi D’Onofrio, per settimane ha spinto sul Coni perché la pedana, soprattutto nella zona di stacco, non soffrisse le invasioni per il concerto di Ligabue ed i fans di Papa Francesco. Ieri Barshim, Bondarenko e Ukhov si sono presentati insieme in conferenza stampa. «Non sarà una semplice gara, ma una battaglia che farà pubblicità allo sport», afferma Bondarenko . In separata sede spiega perché ci sono i presupposti di una gara record: «E’ più facile nelle stagioni senza grandi appuntamenti. Perché con Mondiali e Olimpiadi tutti hanno la stessa programmazione e quando arrivi al top c’è la tensione della gara per la vittoria che ruba centimentri. Ora tutti siamo liberi, ci si può davvero concentrare sulla misura. Io? Non ho paura di nessuno e sono in crescita». Pretendenti La domanda su chi potrà cancellare Soto-
TRIPLO UOMINI Donato e Greco sfidano il mondo Misura le ambizioni azzurre. Greco è un po’ indietro, Donato (nella foto) ha già superato i 17 metri COLOMBO
100 DONNE La Fraser per confermare un dominio Shelly-Ann Fraser è la n. 1 da anni, nelle ultime gare è apparsa appannata ma promette spettacolo AFP
Golden Gala Roma col naso all’insù Trema il record dell’alto Ukhov, Bondarenko e Barshim all’assalto del leggendario 2.45 di Sotomayor: «Faremo pubblicità allo sport». Fassinotti ci prova ci sono stati campioni, ma a certe misure si trovavano soli. A 2.35 eri un dio, adesso succede che con 2.39 arrivi terzo». «E’ una questione di atleti in pedana, nell’alto non si è inventato più nulla», è l’idea di Bondarenko. «Chiedete all’allenatore», chiude secco Ukhov. L’unica domanda a cui sia Bondarenko che Ukhov sembrano reticenti è la crisi ucraina, che, sulla carta, li metterebbe contro. «Non lo so – afferma Bondarenko – vengo da due settimane di allenamento in Estonia, non guardo la tv e non mi interesso di politica». Ed Ukhov fa l’eco: «Non seguo la politica». Da sinistra il qataregno Mutaz Barshim, Sara Simeoni, l’ucraino Bohdan Bondarenko e il russo Ivan Ukhov COLOMBO
mayor mette però un poco in imbarazzo. «Il primato del mondo è possibile, ma chi lo farà non si sa», afferma con la freschezza dei sui 22 anni Mutaz Barshim. «No, non si sa», ribadisce Bondarenko. E Ukhov, grazie alla traduzione in inglese di Bondarenko, filosofeggia: «Non so chi, ma succederà». Viene da chiedersi cosa siano 2 metri e 45 cm visti dai loro occhi. «Beh – replica Bondarenko – io l’asticella non la guardo mai. Se la guardi, anche 2.30 è altissimo, ti può impressionare, ma tu devi scappare, non incrociare lo lo sguardo con quel-
la sbarra». «Sì – rafforza il concetto Barshim – se l’asticella la guardi da fermo ti può impressionare, meglio non farlo». «Io invece non mi lascio impressionare – sussurra Ukhov – lei è ferma, tocca a me attaccarla». Il momento Viene da chieder-
si quali siano i presupporti di questo straordinario momento dell’alto maschile dopo lustri di torpore, se il talento dei protagonisti o qualche novità tecnica che ha reso più produttivo il salto. Barshim ha un’idea: «E’ questa straordinaria concorrenza a portarci su. In passato
RIVELAZIONE CUBANA
La 18enne Diago Novità negli 800 (r.r.) Il Golden Gala stasera scoprirà il talento della cubana Sahily Diago, 18enne rivelazione della stagione sugli 800 dopo l’1’57”74 (m.p.m. 2014) corso il 25 maggio a L’Avana dopo un 1’58”14. «Mi ispiro a Ana Fidelia Quirot – dice l’allieva di Frank Ayala - e quest’anno punto ai Mondiali juniores di Eugene, in luglio».
L’azzurro Pollicino fra i giganti il nostro Marco Fassinotti, che comunque con il suo 2.34 di febbraio ha fatto capolino sulla scena internazionale: «Sono sulla strada del mio cammino – spiega – e questa gara è l’occasione giusta per imparare e fare ancora un passo avanti. A Doha ho saltato 2.24, ma non ne ho fatto un problema. La scorsa settimana a Bedford ho superato 2.28 con una rincorsa di soli 4 passi. Qui farò i soliti otto e finalmente ho superato quell’influenza che dopo i Mondiali indoor mi aveva costretto un mese a letto. Sto bene, ci provo». © RIPRODUZIONE RISERVATA
ROMA – Manca Bolt e si faticherà a raggiungere i 53.000 spettatori paganti del 2013. E’ un peccato, perché come al solito è un Golden Gala di altissimo livello. A ieri erano stati venduti circa 30.000 biglietti: si spera in un rush finale. A Roma c’è il meglio del momento. Oltre alla gara di alto maschile stellare, sfrecceranno nei 100 Gatlin e la Fraser. E poi Merritt nei 400. La Ibarguen nel triplo nell’eterno duello con la Saladuha, la Adams nel peso. Negli 800 donne, oltre a Semenya e Jepkosgei, sarà interessante vedere all’opera la giovanissima cubana Sahili Diago. C’è una situazione curiosa nel mezzofondo con tre campioni keniani, Kiprop (1500), Kemboi (siepi) e la Sum (800), già a Roma, che non sanno se potranno gareggiare per il veto della federazione keniana che fra due giorni li vuole a Nairobi per i trials per i Giochi del Commonwealth. I manager sono in rivolta. L’Italia schiera 24 atleti, mai così tanti da anni. Ma ci vuole anche coraggio e i 17 ragazzini qualificati a Baku per l’Olimpiade giovanile in Cina accendono la speranza. Occhi puntati su Donato e Greco nel triplo con cui speriamo nel podio europeo ad agosto, ma anche sul rientrante Howe sui 200, Caravelli e Borsi nei 100 hs. Ore 17.30 - Disco: Harting (Ger); Malakowski (Pol); Alekna (Lit); Godwa (India); Kanter (Est); Kirchler. 18.15 - Triplo D: Ibarguen (Col); Saladuha (Ucr); Koneva, Pyatykh (Rus); La Mantia, Derkach. 18.15 - Asta D: Silva (Cuba); Murer (Bra); Spiegelburg (Ger); Bruni, Malavisi. 18.45 - Peso D: Adams (N.Zel); Schwanitz (Ger); Gong (Cina); Rosa. 19.40 - Alto: Bondarenko (Ucr); Ukhov, Silnov, Dmitrik (Rus); Barshim (Qat); Drouin (Can); Kynard (Usa); Fassinotti. 19.45 - 100 D (II): Calvert, Facey (Giam); Hooper, Alloh. 20.03 - 400 hs D: Spencer, Tracey (Giam); Muhammad (Usa); Rosolova (R.Ceca); Pedroso. 20.13 - 1500: Kiprop, S. Kiplagat, Cheboi (Ken); Souleiman (Gib); Gebremedhin (Eti); Makhloufi (Alg). 20.20 - Triplo: Adams (Usa), Taylor, Claye (Usa); Idowu (Gb); Greco, Donato, Schembri. 20.23 - 400: Merritt , Mance (Usa); Santos (R.Dom); K. Borlée (Bel); Galvan. 20.35 - 100 hs: Rollins, Harper, Harrison (Usa); Pearson (Aus); Porter (Gb); Caravelli, Borsi. 20.45 - 5000 D: G. Dibaba, Gebreslase (Eti); Cherono, Jelagat (Ken); Pavey (Gb); Varga. 20.45 - Giavellotto D: Viljolen (Saf); Stahl (Ger); Mickle (Aus); Spotakova (R.Ceca); Jemai. 21.10 - 200: Lemaitre (Fra); I. Young, Mitchell (Usa); Dwyer (Giam); Howe. 21.20 - 800 D: Jepkosgei, Sum (Ken); Diago (Cuba); Akkaoui (Mar); Milani. 21.30 - 100 D: Fraser, Stewart (Giam); Bartoletta, Tarmoh, Anderson (Usa); Ahoure (C.Av). 21.40 - 3000 sp: E. Kemboi, P. Koech, Kipruto (Ken); Ezzine (Mar). 21.53 - 100: Gatlin, Rodgers (Usa); Carter, Bailey Cole (Giam); Collins (S.K.). 22.03 - 100 (II): Gemili (Gb); Cerutti, Ferraro. 22.15 - 800: Aman (Eti); Amos (Bot); Solomon, Sowinski (Usa); Lewanowski (Pol); Benedetti. IN TV Diretta RaiSport 1 dalle 19.45 alle 21.05, Rai 3 dalle 21.05. PAOLETTA (g.l.g.) Ieri al Silver Gala, test per il meeting di stasera, 11”81 (-0.1) di Jessica Paoletta sui 100.
I PADRONI DI CASA
Howe e Galvan, l’Italia della pista cerca velocità Andrew, ultimo azzurro vincitore all’Olimpico, sui 200. Matteo sui 400: «In scia a Merritt» GENNARO BOZZA ROMA
Andrew Howe e il Golden Gala, una serie di gioie cui però fanno da contrappunto successivi dolori che condizionano la sua carriera. Lui è l’ultimo azzurro ad aver vinto una gara qui, i 200 nel 2011, due mesi prima del grave infortu-
nio dal quale si sta lentamente riprendendo. Ma il sorriso più genuino, probabilmente, è quello di un’altra vittoria a Roma, nel lungo nel 2007, preludio all’argento mondiale di Osaka 48 giorni dopo. In questa alternanza di gare e di sentimenti, stasera tocca di nuovo ai 200, con Howe che preferisce un basso profilo, tant’è che si imbosca e si nega alla stampa. Per lui, parlano gli ultimi risultati in allenamento: 9”7 e 9”9 sui 100 senza partenza dai blocchi e, ancor più notevole, tre 300 corsi nella stessa seduta in 33”1, 33”3 e 33”5. Howe ha già detto che vuole «accumulare velocità in funzione del salto in lungo», ma queste
prove vanno un po’ oltre. Magari, il basso profilo della vigilia fuori dello stadio Olimpico potrebbe diventare molto alto in pista. La corsa che uccide Il pattuglione azzurro, fra velocità, ostacoli e salti, ha una buona opportunità nei 400 grazie a Matteo Galvan, i cui progressi nel 2013 potrebbero essere l’anticipo di un risultato atteso da tanto tempo, l’abbattimento del muro dei 45”. Lui ci scherza un po’: «Sarebbe ora, visto che l’Italia è l’unico paese ad avere ancora il record nazionale sopra i 45”». Il 45”19 di Andrea Barberi risalente al 2006. Poi Galvan fa sul serio:
«Per il Golden Gala non posso pensare al record italiano, perché questa è la prima vera gara e devo “sentire” se posso tornare ai livelli dell’anno scorso. Nel 2013 cominciai con un 46”40 e finii con 45”35, mio personale. In base alle sensazioni saprò come programmare il lavoro. Naturalmente, l’obiettivo più importante sono gli Europei a Zurigo. Per questa occasione, perciò, visti gli avversari, a cominciare da Merritt, dovrò cercare di sfruttare la scia».
con una giovane allenatrice, Chiara Milardi. «Negli Stati Uniti ho avuto la fortuna di allenarmi anche con Merritt, ho appreso molto. In particolare, mi piace il concetto che i 400 sono una gara per velocisti, come lo sono io di base, non di mezzofondisti. Ho scelto Chiara perché è giovane e ha una mentalità aperta, non ha paura di confrontarsi con altri principi di lavoro, io e lei discutiamo per arrivare alle migliori soluzioni, mi trovo benissimo». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Ritorno in Italia Dopo due
anni negli Usa, il ritorno in Italia segna anche un nuovo approccio al sistema di lavoro,
IL COMMENTO di CARLO VITTORI
Matteo Galvan, 25 anni COLOMBO
a pagina 21
&
GIOVEDÌ 5 GIUGNO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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TUTTENOTIZIE & RISULTATI BEACH VOLLEY A CAGLIARI
SCI/1 COPPA MONDO DONNE IN VAL D’AOSTA DAL 2016
L’azzurro avanza agli Europei
La Thuile promossa ma Bormio è a rischio
Vincono Orsi Toth-Menegatti e Nicolai-Lupo
I valtellinesi rimandati a settembre
ALESSANDRO ANTONELLI
Arriva il caldo sulla spiaggia del Poetto e l’Europeo si accende. Soffrono, ma non perdono colpi le due coppie azzurre favorite. Menegatti-Orsi Toth dopo un primo set facile, faticano un po’ per superare le olandesi Bloem-Wiesselink. Marta e Viki si sono così assicurate l’accesso al tabellone ad eliminazione diretta: «Per ora è andata bene – afferma la Menegatti ma la gara contro le svizzere (Forrer-Vergè Deprè ndr) è importantissima, ci permetterebbe di qualificarsi direttamente al secondo turno». Fatica Fatica e tanta l’hanno fatta Nicolai-Lupo per avere la meglio sui tedeschi Dittelbach-Koreng. Ma il carattere e la grinta non è mancata alla coppia dell’Aeronautica che per due volte ha chiuso ai vantaggi rimanendo così senza set persi. Oggi li attende Huber-Seidl (Aut) per terminare imbattuti la fase a gironi. «Non abbiamo giocato in maniera perfetta e gli avversari ci hanno messo in difficoltà – commenta Nicolai. – Questo ci da morale perché quando abbiamo spinto siamo riusciti ad imporci. Avanti
SCI/2 A BARCELLONA
Orsi Toth e Menegatti
con fiducia». A festeggiare anche Andrea Tomatis e Alex Ranghieri che in due set si sono imposti su Winter-Petutschnig (Aut) e potranno affrontare la gara con gli esperti Doppler-Horst (Aut) senza patemi per la qualificazione. Così come i gemelli Matteo e Paolo Ingrosso che hanno centrato la loro prima vittoria al tiebreak su Kadziola-Szalankiewicz in un girone “polacco”, oggi l’ostacolo sulla carta più facile contro RudolLosiak. Ancora al palo le altre coppie italiane che sono costrette a vincere per continuare l’avventura. Maggiori change per Gioria-Giombini con Lehtonen-Lahti (Fin). © RIPRODUZIONE RISERVATA
OLIMPIADI IL MASSACRO NEL VILLAGGIO
Dentro La Thuile, Bormio in attesa. Il congresso Fis di Barcellona ha inserito La Thuile come sede di Coppa del Mondo femminile (20-21 febbraio 2016 l’esordio con discesa e superg) ma per ora non comprende la prestigiosa tappa di Bormio, che non appare nel calendario della prossima stagione. La localirà valtellinese sede della tradizionale e temutissima discesa del 29 dicembre sta vivendo giorni difficili per i contrasti tra gli organizzatori e i proprietari degli impianti, per questo la Federazione internazionale ha lasciato tempo fino a settembre per trovare una soluzione e non ha inserito un’altra tappa in sostituzione di Bormio. Ritorno La Coppa del Mondo tornerà in Val d’Aosta dopo 26 anni. L’ultima gara fu il superG di Courmayeur del 6 febbraio 1990, vinto da Pirm i n Z u r b r i g ge n . D a l 2016/17 torna nel Circo Bianco anche il Sestriere che ospiterà un gigante e uno slalom femminili il 10 e 11 dicembre 2016. Per la prossima stagione confermato lo slalom maschile del 22 dicembre sulla 3-Tre di Madonna di Campiglio, mentre nel 2015
IPPICA
ATLETICA SQUALIFICA RIDOTTA A GAY LA WADA NON SI APPELLA La Wada non si appellerà contro la riduzione di pena a un anno della squalifica a Tyson Gay. Lo sconto a Gay, che tornerà a gareggiare nel meeting del 3 luglio a Losanna, è stato fatto dall’Usada (agenzia antidoping Usa) dopo la collaborazione dell’atleta. La Wada si è detta soddisfatta dell’atteggiamento di Gay, risultato positivo a uno steroide anabolizzante ai campionati Usa dell’anno scorso. In Svizzera sarà in pista nei 100 già vinti l’anno scorso, ma tra i risultati cancellati dalla squalifica. HALITI OK (si.g.) Ad Acquaviva delle Fonti (Ba), 50”87 nei 400 hs del campione italiano Eusebio Haliti. Uomini. Lungo: Marvulli (j) 7.37 (+0.9). A Novara. Uomini. Disco: Apolloni 58.81. Donne. Disco: Bordignon 53.81.
Il podio dell’ultima discesa di Bormio
toccherà all’Alta Badia ospitare sia il gigante che lo slalom. Tutte confermate le altre classiche italiane: Cortina d’Ampezzo ospiterà discesa e superG femminili il 17 e 18 gennaio 2015; la Val Gardena metterà in scena la discesa e il superG maschili il 19 e 20 dicembre e l’Alta Badia ospiterà il gigante della Gran Risa il 21. L’apertura della prossima stagione di Coppa sarà come al solito a Soelden il 25 e 26 ottobre con i giganti femminile e maschile, finali a Meribel, in Francia dal 18 al 22 marzo. L’appuntamento clou della stagione è con i Mondiali di Vail/Beaver Creek dal 2 al 15 febbraio 2015.
SCI DI FONDO
LA CURIOSITÀ
IN EUROPA (si.g.) Ad Adler (Rus). Uomini. 400 hs: Kudryavtsev 48”95. Asta: Grypich 5.70. Disco: Butenko 65.85. Martello: Litvinov 78.77. Donne. 400: Veshkurova 51”41. 3000 sp: Doseykina 9’35”28. 400 hs: Davydova 55”63; Veshkurova 55”79. Martello: Lysenko 70.62. A Kharkhiv (Ucr). Donne. 1500: Mishchenko 4’07”2. A Monaco (Ger). Uomini. 400 hs: B. Jackson (Usa) 49”11. A Bottrop (Ger). Uomini. Lungo: Tomlinson (Gb) 8.23 (+1.8). A Kaunas (Lit). Uomini. Disco: Gadzius 66.11. A Fatima (Por). Donne. Triplo: Mamona 14.43 (+3.0). A Bydgoszcz (Pol). Uomini. 110 hs (+0.7): Berger (Usa) 13”40. 3000 sp: C. Kemboi (Ken) 8’19”19. Asta: Sobera 5.65; Lisek 5.65. Martello: Fajdek 78.87. Donne. 100 hs (+0.2): L. Jones (Usa) 12”90. A Chisinau (Mol). Uomini. Martello: Marghiev 78.27 (r.n.). HASSAN RECORD L’olandese Sifan Hassan (origini etiopi), grazie al 3’59”38 centrato nei 1500 col 5° posto di di Eugene (Diamond League), oltre che il record nazionale assoluto, ha realizzato il primato europeo under 23 (prec. 4’00”67; Elvan Aybelegesse, Tur; Atene, 28/8/04).
BASEBALL AZZURRI OK IN AMICHEVOLE (m.c.) La nazionale italiana festeggia con una vittoria (6-1) sul Godo i cinquanta anni del club in un’amichevole che è servita al Ct Mazzieri per provare alcune soluzioni in vista degli Europei in Rep.Ceca e Germania. Il manager azzurro ha utilizzato otto lanciatori sul monte (partente Panerati) e ha fatto debuttare l’interbase Freddy Noguera, che gioca a Bilbao, nella liga spagnolo. I romagnoli hanno segnato l’unico punto all’ottavo, grazie ad un homer del ricevitore Rodriguez, prestato dal Bologna per questa occasione. San Marino, intanto, si rinforza in vista della seconda fase con il 30enne lanciatore venezuelano Jesus Delgado, arrivato fino alla Major league con i Florida Marlins. La regina Bologna ha invece scelto il 29enne dominicano Manauris Baez, lanciatore con esperienze in Minor league con Kansas City e triplo A messicano.
BOXE EUROPEI DONNE ALTRI DUE PODI (m.moro.) Ai quarti degli Europei dilettanti donne a Bucarest, dopo Severin (+81), altre due medaglie per le azzurre con Marzia Davide (54) che batte Nimani (Ger) 3-0 e Alessia Mesiano (57) che supera Egner (Nor) 3-0 e sono quindi in semifinale e già almeno di bronzo. Non passano il turno nei 60 kg Marenda battuta da Mosselly (Fra) 2-1 e nei 64 kg Alberti battuta da Jonas (Ing) 3-0.
Cortina contro Are Monaco ‘72, dal Cio Giornate tagliate Oggi la scelta 250.000 dollari Ma a San Siro per i Mondiali 2019 per il memoriale si corre lo stesso Cortina attende oggi l’esito della votazione della Fis che assegnerà i Mondiali 2019 di sci alpino. L’avversaria da battere è la svedese Are (Sve), già sede dei Mondiali 2007. Diciassette i voti, per vincere ne servono 9. «Siamo in trepidante attesa — ha commentato ieri il presidente del Coni, Giovanni Malagò -. È una partita molto difficile e complessa per delle situazioni incrociate che riguardano anche le lobbying per l’assegnazione del mondiale di sci nordico. Abbiamo dato dimostrazione di unità, speriamo bene». Ieri a favore di Cortina sono arrivate anche le dichiarazioni del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi: «Sarebbe un’importante occasione sia per la crescita economica del territorio, sia per il rilancio dell’immagine dell’Italia nel mondo. Dopo Expo, un’altra vetrina unica per promuovere le nostre eccellenze turistiche e produttive all’estero». Secondo il presidente della candidatura ampezzana, Enrico Valle «Il dream team della candidatura - Delrio, Zaia, Malagò, Montezemolo e Tomba ha sostenuto Cortina 2019 con forza e passione».
Secondo il quotidiano tedesco Suddeutsche Zeitung il Cio avrebbe l’intenzione di contribuire con 250 mila dollari alla costruzione di un memoriale per le vittime israeliane dell’attacco terroristico ai Giochi di Monaco 1972. Due anni fa, durante l’Olimpiade di Londra, il comitato olimpico internazionale rifiutò di effettuare un minuto di silenzio in memoria delle vittime di Monaco a quarant’anni dalla tragedia che segnò la storia olimpica. Michael Vesper, il direttore del comitato olimpico tedesco, ha confermato in una lettera al ministero dell’Educazione e della Cultura bavarese, Ludwig Spaenle, che il presidente del Cio Thomas Bach ha autorizzato il contributo. Le biografie delle vittime saranno al centro del memoriale che sarà costruito tra il villaggio olimpico e lo stadio olimpico di Monaco. Secondo il quotidiano tedesco il memoriale racconterà le storie degli ostaggi uccisi dopo essere stati fatti prigionieri dai terroristi del Settembre Nero nel villaggio olimpico il 5 settembre 1972. In meno di 24 ore 11 israeliani, 5 palestinesi e un poliziotto tedesco persero la vita.
(e.lan.) Cavalli in pista (foto DE NARDIN), nonostante il taglio dei mercoledì inflitto a Milano dal Mipaaf per il mese di giugno. È quanto deciso dalla Trenno, che ieri ha messo a disposizione degli operatori i tracciati in piano e ad ostacoli dell’ippodromo di San Siro, per effettuare delle vere e proprie simulazioni di corse, utili al miglioramento della condizione dei puledri in particolare, in un momento cruciale della stagione. Cinque le prove piste effettuate ieri. Altrettante quelle programmate per i prossimi due mercoledì dalla Trenno, che, dopo la dura presa di posizione di martedì, conta in realtà di vedersi restituire dal Mipaaf tutte le giornate cancellate. Già a partire da mercoledì 11, con conseguente trasformazione della sessione di allenamento in vero e proprio convegno di corse. SCOMMESSE GIU Rispetto ad aprile la raccolta delle scommesse di maggio è leggermente aumentata (+0,6%), ma il raffronto con lo stesso mese del 2013 (quindi il dato più veritiero) vede le giocate sui cavalli ancora in affanno. A maggio 2014 sono stati scommessi 55,3 milioni di euro, 12 mesi fa erano stati 66,8 (-17,22).
IN CURA DA UNA PSICOTERAPEUTA
Incubo Kowalczyk «Insonnia e ansia Sono depressa» In un’intervista al quotidiano Gazeta Wyborcza, la fondista polacca Justyna Kowalczyk ha svelato di soffrire di depressione. «Da più di un anno e mezzo, combatto contro insonnia, fatica, nausea, svenimenti, febbre a 40 e ansie», ha detto l’olimpionica nella 10 km a tecnica classica a Sochi e della 30 km a Vancouver. Ha poi raccontato che, a inizio maggio, ha sofferto di «un esaurimento nervoso», il risultato di un aborto spontaneo e di una delusione sentimentale. La polacca, che ha sempre nascosto i problemi anche alla sua famiglia, ha iniziato a lavorare con uno psicoterapeuta e ha intrapreso un «percorso per la sopravvivenza».
RITORNANO (r.g.) Due ritorni sul ring. Il francese Jean Marc Mormeck (36-5), 42 anni, ex iridato massimi leggeri (20022007), fermo dal marzo 2012, battuto ko 4 da Wladimir Klitschko per il Mondiale massimi, torna sul ring il 26 giugno ad Asnières (Fra) contro Tamas Lodi (Ung, 13-2-1). L’argentino Jorge Barrios (50-11-1nc), detto «la Hiena», 37 anni, fermo da ottobre 2010, già campione Wbu superpiuma a Calatafimi nel luglio 1999, battendo Silvano Usini e Wbo nel 2005, ha annunciato il rientro entro l’anno. MASSIMI LEGGERI (r.g.) Il vacante tricolore massimi leggeri, dopo la rinuncia di Maurizio Lovaglio (16-9) designato cochallenger con Mirko Larghetti (20) per la cintura Ue, verrà disputato tra Rosario Gugliemino (5-2) e Fabrizio Leoni (6-3) ai primi di agosto. Trieste è la sede interessata.
CANOA
Kim (Carolina Kostner terza).
HOCKEY GHIACCIO NAZIONALE (m.l.) L’Italia, la prossima stagione, disputerà due tornei di EuroChallenge: in Ungheria (3-9/11) coi padroni di casa, la Polonia e la Sud Corea (Ucraina riserva) e in Austria (2-8/2/15) coi padroni di casa, la Slovenia e una tra Croazia e Sud Corea.
IPPICA IERI 13-7-14-9-11 A Roma (m 2600): 1 Pagliarolo Jet (R.Andreghetti); 2 Ombromanto Om; 3 Only One Glory; 4 Nadir dei Venti; 5 Orbex Bi. Tot.: 4,31; 1,72, 2,71, 1,83 (37,62). Quinté: 13.240,30. Quarté: 814,93. Tris: 144,57. OGGI QUINTÉ A NAPOLI Ad Agnano (inizio convegno alle 15.25) scegliamo Owens Gar (13), My Grif (3), Pocho el Pride (14), Marcel Grif (12), Nahuel Wf (6) e Olelé Allmar (2). SI CORRE ANCHE Trotto: Bologna (14.55), Palermo (15.15) e Taranto (15.05). Galoppo: Firenze (16.15).
NUOTO CARLI E TURRINI (al.f.) A Empoli. Uomini: 200 sl Turrini 1’54”02; 100 do Bonacchi 56”68; 50-100 ra Franceschi 28”41, 1’03”48; 100 fa Regini 57”45. Donne: 200 sl Carli 2’01”45, De Memme 2’02”13, Masini Luccetti 2’03”79. A Cremona. Uomini: 50-100 ra Toniato 27”81, 1’02”84. Donne: 50-100 sl, 50 fa Biondani 26”17, 57”70, 27”93; 100-200 fa Tarzia 1’01”50, 2’17”29. A Gorizia. Uomini: 50 ra Markic (Slo) 28”75. STERLINO (al.f.) L’agenzia del Demanio ha dato il via libera al Comune di Bologna per l’acquisto della piscina dello Sterlino: l’impianto presso il quale di allenano Orsi, Grimaldi, Leonardi, Di Tora e Bianchi sarà acquistato dal Cus per 3.5 milioni di euro; il comune ha già previsto di investire 200mila euro per la manutenzione. SFIDE AUSTRALIANE (al.f.) Nella notte italiana, prende il via a Brisbane la seconda tappa del Gp australiano: in gara i 59 qualificati ai Giochi del Commonwealth tra cui Magnussen, Mc Evoy, FraserHolmes, Coutts e le sorelle Campbell.
RUGBY ITALIA ALLE FIGI OGGI IL XV PER SABATO Il c.t. Jacques Brunel, nella notte italiana, annuncerà il XV che sabato (alle 5.30 del mattino italiano), a Suva, affronterà le Figi nel primo dei tre test-match azzurri nel tour del Pacifico. Tutti a disposizione gli uomini della rosa, arrivata sull’isola domenica sera dopo una settimana a Sydney. UNDER 20 Domani, alle ore 5.35 del mattino italiano (diretta streaming su www.irb.com), al Qbe Stadium di Auckland (N.Zel), l’under 20 azzurra di Alessandro Troncon, affronta l’Argentina nella seconda giornata della Pool A del Mondiale junior, sfida decisiva in chiave salvezza. Rispetto al XV che lunedì è stato travolto dell’Inghilterra 63-3 (sudamericani sconfitti dall’Australia 36-17), nove i volti nuovi. Italia: G. Di Giulio; D. Di Giulio, Bellini, Gabbianelli, Bruno; Buscema, Azzolini; Cornelli, Lazzaroni, Giammarioli; Trotta, Michieletto; Ferrari, Daniele, Vento. COPPE EUROPEE Il sorteggio per la composizione dei gironi delle coppe europee 2014-2015 (la neonata Champions Cup con per l’Italia il Benetton Treviso e la Challenge Cup) si terrà allo stadio di Neuchatel (Svi) martedì prossimo (ore 13).
SPORT INVERNALI FONDO (g.v.) Da oggi a domenica allo Stelvio secondo raduno dei fondisti con il rientro di Clara (influenzato) e Giorgio Di Centa (recuperato dopo l’operazione all’ernia, dopo Sochi). Con i due veterani impegnati anche: Hofer, Rastelli, De Fabiani, Pellegrino, Noeckler e le donne: De Martin, Agreiter, Vuerich, Brocard, Laurent e Piller.
TENNIS IN CARROZZINA (t.bot.) Il binomio tennis-Bnl si consolida ancora. La banca non solo sponsorizzerà i campionati italiani di tennis in carrozzina 2014 (12-15 giugno), ma offrirà ai partecipanti anche il proprio Centro sportivo romano di viale Marco Polo 127. Al vincitore sarà assegnato l’8° trofeo Bnl.
SLALOM, AZZURRI A LONDRA (a.fr.) A Londra, da domani, prima prova di Coppa del Mondo di canoa slalom. Sul canale olimpico 9 azzurri privi dell’olimpionico Daniele Molmenti che sarà al via nelle altre due gare. Uomini. K1. Giovanni de Gennaro, Christian de Dionigi, Zeno Ivaldi. C1. Stefano Cipressi, Roberto Colazingari, Marco Babuin. C2. CamporesiFerrari. Donne. K1. Stefanie Horn, del CC Brescia.
GHIACCIO SUDCOREANI RESPINTI L’Isu ha dichiarato inammissibile il documento di protesta presentato il 10 aprile scorso dalla federazione sudcoreana di figura circa la composizione della giuria del libero femminile dei Giochi di Sochi, in cui la russa Sotnikova vinse l’oro davanti alla campionessa uscente, la sudcoreana Yu-Na
VELA LUNA ROSSA IN GERMANIA (r.ra.) Dopo il successo ottenuto nella prima tappa del circuito di catamarani GC32, il team Luna Rossa parteciperà all’Alpari World Match Racing Tour. Il primo appuntamento del circuito inizia oggi in Germania, sul Lago di Costanza. L’equipaggio di Luna Rossa sarà formato da: Francesco Bruni (timoniere), Adam Minoprio (tattico/randista), Max Sirena (pitman), Pierluigi de Felice (tailer) e Shannon Falcone (prodiere). A PORTO CERVO (r.ra.) E’ iniziata a Porto Cervo Cielo la Loro Piana Superyacht Regatta, organizzata dallo Yacht Club Costa Smeralda. Questi primi nelle rispettive categorie dopo la prima giornata di regate Firefly ( Classe A), Moonbird (Classe B) e Grande Orazio (Classe C).
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GIOVEDÌ 5 GIUGNO 2014
GIOVEDÌ 5 GIUGNO 2014
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Il fatto del giorno
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DI GIORGIO DELL'ARTI
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Ma non c’è un solo appalto che non nasconda tangenti? Inchiesta sul Mose a Venezia: manette al sindaco. Chiesto l’arresto dell’ex Governatore Galan: «Stipendi ai politici con i soldi dei lavori»
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L’avvocato di Orsoni ci tiene a far sapere che non è imputato per corruzione.
È accusato di finanziamento illecito poiché «con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, quale candidato sindaco del Pd alle elezioni comunali di Venezia del 2010, riceveva contributi illeciti». Il video di Orsoni mostra già la linea di difesa: quel «diretta-
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SEGUITECI SU
ALTRI MONDI
C’è in rete un video in cui si vede il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, democratico, celebre per aver battuto al primo turno Renato Brunetta (comunali 2010), sorridente e persino spavaldo. Giornalista: «Preoccupato?». Orsoni: «Credo che si debbano preoccupare gli altri, quelli che vogliono montare delle cose che non esistono». Giornalista: «Dal Consorzio Venezia Nuova lei ha avuto contributi?». Orsoni: «Io dal Consorzio Venezia direttamente non credo, anche perché di queste cose si è occupato il mio mandatario elettorale». Giornalista: «Lei comunque è tranquillo in merito all’inchiesta?». Orsoni: «Io son tranquillissimo. Forse c’è qualcun altro che è meno tranquillo...». Il sindaco è stato arrestato ieri ed è ai domiciliari. Con lui sono finiti in galera o sotto inchiesta altri potenti della città, della Regione e dell’Italia settentrionale. Tra questi, Giancarlo Galan, per azioni compiute durante il periodo in cui fu governatore del Veneto. Adesso è deputato e per metterlo dentro i magistrati dovranno essere autorizzati dalla Camera.
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L’ultimo scandalo Il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni (Pd), a fianco i lavori del Mose, le paratie a protezione della Laguna ANSA/LAPRESSE
mente», quel «mandatario elettorale», preparano l’espressione resa celebre da Scajola, il famoso «a mia insaputa». Però i pm che indagano devono averlo previsto e scrivono che il sindaco era «(...) consapevole dell’illegittimo stanziamento (...)». Si parla di 110 mila euro al Comitato elettorale del candidato sindaco e 450 mila ricevuti in contanti «di cui 50 mila procurati dal Baita quale amministratore delegato della Mantovani che il Sutto (dipendente del Consorzio Venezia Nuova, ndr) e Mazzacurati (allora presidente del medesimo Consorzio, ndr) consegnavano personalmente in contanti a Giorgio Orsoni, in assenza di deliberazione dell’organo sociale competente e della regolare iscrizione in bilancio». Giovanni Mazzacurati, potentissimo dell’area, è il padre del bravo regista, Carlo, scomparso a gennaio a soli 58 anni. Giorgio Baita era il capo della Mantovani, primaria società di costruzioni che ha realizzato, per esempio, il Passante di Mestre e sta in mezzo anche agli scandali dell’Expo. L’hanno arrestato a febbraio dell’anno scorso: secondo l’accusa distraeva fondi dal Mose di Venezia e li passava a chi di dovere. Galan avrebbe avuto, sottobanco, uno stipendio annuo da un milione di euro, il magistrato della Corte dei
Conti, Vittorio Giuseppone, fra i 300 e i 400 mila euro, un altro mezzo milione è andato a Marco Milanese, ex braccio destro di Tremonti (era quello che affittava a Tremonti la casa a Roma, pagata in nero). Ci sono altri nomi (35 arresti, 100 indagati), purtroppo farne l’elenco servirebbe solo ad aumentare la confusione. Limitiamoci a dire che la compagnia di giro sembra più o meno sempre la stessa, come ha già gridato Grillo ieri si potrebbe parlare di «larghe intese in manette». Sono tutti potenti e inseriti nel sistema, hanno fatto a turno gli assessori, i sindaci, i ministri o gli amministratori delegati. Uno si chiede come sia possibile che esistano personalità della politica - come Brunetta o Cacciari - antipatiche magari, ma che non sono mai state sfiorate dall’ombra di un’indagine o di un sospetto. Lo dico per affermare che, se ci sono corrotti a destra e a sinistra, ci sono anche persone perbene da entrambe le parti. Questo sempre ricordando che chiunque è innocente fino a sentenza finale.
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Che cos’è il Mose?
Il sistema di paratie con cui si proteggerà Venezia dalle maree. Doveva essere pronto nel 1996. Costi finora di cinque miliardi. Costi finali di sette.
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HA DETTO
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Giancarlo Galan (Deputato Forza Italia) «Chiederò di essere ascoltato il prima possibile con la certezza di poter fornire prove inoppugnabili della mia estraneità. Accuse che si appalesano del tutto generiche e inverosimili»
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ALLARME MINICAR
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«Pericolo di lesioni mortali» In apparenza sembrerebbero più sicure degli scooter, ma non lo sono. Le minicar sono state infatti bocciate da Euro NCAP, l’ente europeo indipendente che testa l’affidabilità dei veicoli, secondo cui «è concreto il pericolo di lesioni mortali in caso di incidente». In Italia ne circolano circa 80 mila, i modelli leggeri si possono guidare già a 14 anni
Punti in comune con lo scandalo Expo?
A parte il nome della Mantovani, il discredito che ce ne viene di fronte al mondo. Discredito che non comincia ieri. Una delle più grandi accusatrici del sistema Venezia è Anna Somers Cocks, storica dell’arte inglese e già responsabile del fondo “Venice in peril”. Venezia è patrimonio dell’Unesco. Uno dei pezzi che ha scritto la Somers Cock, avendo come pubblico il pianeta che conta, si intitolava The coming death of Venice?, cioè qualcosa come «La morte in arrivo a Venezia?».
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Che dicono Cacciari e Brunetta?
Brunetta è stato zitto, Cacciari dice che per la politica cittadina è un disastro. La corruzione, per lui, è un prodotto inevitabile degli «interventi emergenziali», quelli cioè che bisogna eseguire in tutta fretta. Tipo terremoto dell’Aquila.
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Soluzioni?
Magari ne parliamo domani, se nel frattempo non arrestano qualcun altro.
UN NUOVO MONITO
Corte dei Conti al governo: «Peso fiscale troppo forte»
Il ministro Pier Carlo Padoan LAPRESSE
Doccia fredda sul governo: apre il rubinetto la Corte dei Conti nel rapporto 2014 sulla finanza pubblica. Il bonus da 80 euro viene definito «un surrogato» rispetto a una revisione complessiva dell’imposta Irpef, che presenta ormai dei limiti specifici e andrebbe riformata per garantire una effettiva progressività e redistribuzione dell’imposta. Non solo. La pressione fiscale in Italia «è eccessiva e mal distribuita: alla fine del 2013 era pari al 43,8% del Pil, quasi 3 punti oltre il livello del 2000 e quasi 4 rispetto al valore medio della Ue». L’economia sommersa ha superato un quinto del Pil, ovvero il 21,1%: per il 2011 si valuta un’evasione di oltre 50 miliardi su Iva e Irap. Il fenomeno dell’erosione fiscale presenterebbe, poi, «dimensioni anche superiori a quelle dell’evasione». E mentre l’Italia risulta prima nell’Ue per le imposte sul lavoro e seconda per le tasse sulle imprese, «preoccupa la tendenza del debito pubblico». Il bonus non si amplia Intanto, comunque, proprio il «surrogato» degli 80 euro diventa il grattacapo più urgente per il governo: rimane un bonus a favore dei lavoratori, un intervento «puro» sul cuneo fiscale, così come il governo lo aveva voluto, senza alcun allargamento alle famiglie più o meno numerose o in difficoltà economiche. In Commissione Finanze del Senato è saltata la novità annunciata ieri dal Nuovo Centrodestra. Come per gli incapienti e le partite Iva, la questione viene tuttavia rimandata alla legge di Stabilità per il 2015. f.riz. © RIPRODUZIONE RISERVATA
notizie Tascabili
Grillo: ok ai Verdi
Dodici arrestati
Continua il litigio Carfagna-Fitto con Berlusconi
Rapine a Milano: le mogli facevano da finti ostaggi
A Bruxelles grande assente Putin
Continua la polemica all’interno di Forza Italia. Fitto e la Carfagna (che chiedevano le primarie per il partito) sono stati prima attaccati da Berlusconi («Sono deluso»), poi dal sociologo Alberoni su Twitter («Così facendo gli andate contro»). Così ieri, sempre cinguettando, la portavoce del gruppo alla Camera dei deputati ha risposto: «Noi non attacchiamo nessuno, abbiamo formulato un’ipotesi di rilancio». Intanto Grillo, dopo le polemiche per la possibile alleanza con Farage, ha inviato una lettera ai Verdi europei chiedendo un incontro per poi collaborare.
G7 sul dramma Ucraina «La Russia si fermi oppure nuove sanzioni» Primo vertice del G8 per Matteo Renzi da ieri a Bruxelles e il grande assente è Vladimir Putin: il leader russo salta la riunione delle otto nazioni più sviluppate. Il meeting era previsto a Soci, nella tenuta del presidente russo, ma proprio il suo atteggiamento considerato “aggressivo” ha indotto gli altri a spostare la sede dell’appuntamento. «Esclusione temporanea», assicura il presidente Ue Herman Van Rompuy. «Non è un segreto che la politica più aggressiva, più severa, sia quella americana, mentre non c’è nessuna forza militare russa nel sud-est dell’Ucraina», ha detto ieri Putin, poco prima che il G8 cominciasse a discutere se e come «intensificare le sanzioni mirate» contro
Matteo Renzi (a sin.) al tavolo del G7 a Bruxelles EPA Mosca per la «inaccettabile azione» in Ucraina. «Non tollereremo l’occupazione della Crimea da parte della Russia e le ingerenze di Mosca», ha nuovamente avvertito il leader Usa Barack Obama. Renzi è però intervenuto anche sulla delicata situazione in Libia, che si riflette sul dramma dell’immigrazione in Italia, sottolineando l’importanza di «ridare energia al processo di riconciliazione nazionale» a Tripoli.
Il ghanese Adam Kabobo ANSA
Uccise col piccone
Il caso Kabobo: «L‘emarginazione aggravò il delirio» Adam Kabobo, il ghanese che nel maggio 2013, a Milano, ha ucciso tre passanti a picconate era in una «condizione di emarginazione sociale e culturale», concausa della «patologia mentale riscontrata». Per le motivazioni della condanna a 20 anni, l’uomo voleva «farsi catturare per soddisfare i suoi bisogni primari».
Una banda di rapinatori è stata sgominata ieri nel Milanese: dodici arrestati, accusati di aver messo a segno 31 colpi nel 2012 ai danni di banche, uffici postali, farmacie, edicole e supermercati tra l’Abbiatense e il Magentino. Si tratta di un gruppo a conduzione familiare, guidato da un pluripregiudicato, Antonio Montalto (43 anni), con la moglie Nicoletta Marchese (31) e il fratello Marcello (37). Ma c’erano anche amiche, mogli e fidanzate pronte a fingersi ostaggi durante le rapine. Secondo una prima stima, i furti hanno fruttato alla banda circa 100 mila euro.
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NIENTE SELF SERVICE DAL 14
ALTRI MONDI
Benzinai in sciopero «Stop il 18 giugno» Il 18 giugno sciopero generale dei distributori di benzina e dal 14 al 17 giugno le macchinette del self service saranno spente. A
Call center in piazza «Renzi, ora aiutaci a lavorare ancora»
proclamare le iniziative di protesta sono le organizzazioni nazionali di categoria dei gestori, Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc-Anisa Confcommercio, precisando che lo sciopero è contro i «prezzi alti» e le «discriminazioni commerciali che danneggiano consumatori e imprese di gestione».
ALLARME DI CONFINDUSTRIA
«In 13 anni chiuse 120 mila fabbriche» «Sono 120 mila le fabbriche chiuse tra 2001 e il 2013, e 1 milione e 160 mila gli occupati in meno nell’industria». Lo dice
Confindustria presentando «Scenari industriali», il rapporto da cui emerge che l’Italia è scivolata dal 7° all’8° posto nella graduatoria internazionale dei maggiori Paesi produttori. «Un quadro impietoso», ha commentato il presidente degli industriali Squinzi.
CAMORRISTA PENTITO
gli operatori
Iovine rivela: «Saviano era in pericolo»
In settemila a Roma contro la delocalizzazione Bonanni: «Il governo dia nuovi incentivi fiscali» ELISABETTA ESPOSITO
Vengono spesso citati per gli orari massacranti, i compensi irrisori, il precariato infinito e l’attività alienante. Ma gli operatori del call center vogliono ad ogni costo difendere i loro posti di lavoro. Ieri l’80% di loro ha scioperato e in oltre settemila hanno raggiunto Roma da tutta Italia, Mezzogiorno in testa, per sfilare «contro delocalizzazioni e dumping», come si legge in uno degli striscioni esposti dai manifestanti. Il rischio per questo settore, che in Italia dà lavoro a 80 mila persone, è lo spostamento di determinati rami di molte aziende all’estero, ovviamente per ridurre le spese. Meglio dunque fermarsi adesso e chiedere aiuto a Renzi. «Vogliamo che il governo ci tuteli per sal-
vare il nostro posto di lavoro — ha spiegato una manifestante —. Siamo lavoratori da oltre 10 anni e adesso rischiamo che la nostra azienda venga delocalizzata all’estero. Noi italiani vogliamo lavorare, Renzi ci deve aiutare».
La Boldrini twitta: «Auspico che tutti si impegnino per recepire direttive Ue sugli appalti» Sindacati e governo Sul palco allestito in piazza Santi Apostoli è salita anche Susanna Camusso: «Se non si dà retta a loro — ha detto il segretario generale della Cgil lanciando una nuova frecciata al premier — non è vero che il Paese cam-
bia verso. Non basta dire che ci si mette la faccia, occorre togliere di mezzo chi frena il Paese». E il segretario Cisl Raffaele Bonanni: «Chiediamo al governo di dare incentivi fiscali alle aziende che occupano giovani, donne e persone del Mezzogiorno». Alle richieste dei lavoratori ha già risposto, su Twitter, la presidente della Camera Laura Boldrini: «Sugli 80mila lavoratori #callcenter @Montecitorio indagine conoscitiva in corso. Auspico impegno di tutti per recepire direttive Ue appalti». E il viceministro allo Sviluppo Economico Claudio De Vincenti: «Questo sciopero non trova il governo né insensibile, né impreparato. È piuttosto uno stimolo a proseguire nel confronto già avviato con la categoria per trovare le risposte più adeguate».
Antonio Iovine, 49 anni ANSA
80 mila
In Italia gli operatori dei call center sono circa 80 mila. Di questi, 45 mila, i cosiddetti inbound (quelli che ricevono le telefonate), forniscono prestazioni a soggetti sia pubblici che privati. Sono per il 70% donne e hanno in prevalenza contratti part-time. Gli outbound, che si occupano di vendite telefoniche e lavorano a progetto, sono 35 mila. Il contratto di riferimento è quello delle telecomunicazioni. Con la Finanziaria del 2007 vennero regolarizzati 26 mila dipendenti, ma in poco tempo sono riemerse situazioni di sfruttamento (foto Omniroma)
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MARCHIO STORICO IL 52% DEL PRODUTTORE DI PASTA AL GRUPPO EBRO. È POLEMICA
La Garofalo va in Spagna L’Italia venduta a pezzi Un altro marchio d’alta qualità tutto italiano se ne va all’estero. Stavolta è la pasta Garofalo, nata nel lontano 1789, a lasciare il Paese per approdare in Spagna: la Ebro Foods ha infatti acquisito il 52% del pastificio grazie ad un accordo vincolante che prevede il pagamento di 62,5 milioni di euro. Si tratta dell’ennesima cessione illustre. Rimanendo solo in ambito alimentare l’Italia ha perso negli ultimi anni colossi come Star, Pernigotti, Chianti Classico (finito addirittura ai cinesi), Parmalat, Salumi Fiorucci, Gancia, Bertolli
La pasta Garofalo è nata nel 1789
e Riso Scotti (acquistato dalla stessa Ebro). E la Coldiretti lancia l’ennesimo allarme: «Con la vendita della pasta Garofalo agli spagnoli supera i 10 miliardi il valore dei marchi storici dell’agroalimentare ita-
liano passati in mani straniere dall’inizio della crisi, che ha favorito una escalation nelle operazioni di acquisizione del Made in Italy a tavola». Ma la Garofalo si difende: «L’ingresso del Gruppo Ebro — ha detto l’a.d. Massimo Menna — ci dà la possibilità di consolidare il successo della nostra pasta nel mondo. Quest’operazione rappresenta un valore per il Sistema Italia e non va erroneamente letta come “un pezzo di Italia che se ne va”». Ma sul caso Garofalo già si sta scatenando la politica. Michele Anzaldi (Pd), membro della commissione Agricoltura, ha già annunciato la presentazione di un interrogazione al ministro Maurizio Martina, «perché venga tutelata l’identità delle nostre produzioni».
Cominciano a filtrare i contenuti delle dichiarazioni che Antonio Iovine, detto O’ninno, boss pentito del Clan dei Casalesi, fa ormai da tempo ai magistrati napoletani. «Io non so se l’avvocato Santonastaso — ha detto, per esempio, Iovine in un interrogatorio del 28 maggio — si rendeva conto di quanto fosse pericoloso discutere con Bidognetti di queste cose che avrebbero potuto, per l’indole di Bidognetti, scatenare davvero una reazione pericolosa per Roberto Saviano e per Rosaria Capacchione». Il potente boss che oggi collabora con la giustizia, si riferisce all’autore di “Gomorra” e alla giornalista de “Il Mattino”, oggi senatrice del Pd. Mentre Francesco Bidognetti è uno dei capi camorristi più sanguinari («un vero mafioso, persona spietata», lo definisce Iovine), ex braccio destro di Francesco Schiavone, detto Sandokan e in carcere da tempo. Le dichiarazioni di Iovine, in gran parte coperte da omissis, sono state raccolte dai pm Ardituro e Borrelli, che hanno depositato il verbale al processo per le minacce a Saviano, alla Capacchione e ai magistrati Federico Cafiero deRaho e Raffaele Cantone, in cui sono imputati lo stesso Iovine, Bidognetti, il penalista Santonastaso e un’altro suo ex legale, Carmine D’Aniello. Iovine era stato arrestato nel novembre del 2010, dopo 14 anni di latitanza e sconta l’ergastolo.
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IL VOLTO DI «BALLARÒ»
Floris a Mediaset: trasloco possibile I più maliziosi hanno collegato la notizia al battibecco con Matteo Renzi sui tagli alla Rai, Ma Giovanni Floris (nella
foto) piaceva a Mediaset già nel 2011. Ora si torna a parlare di un passaggio del conduttore da Rai 3 a Canale 5: l’offerta di rinnovo del contratto con la Rai non avrebbe soddisfatto il giornalista, che sembra pure aver voglia di smarcarsi da «Ballarò».
The Voice Suor Cristina: «Se vinco stasera non lascio il velo» Su Rai 2 la finale del talent: si sfidano in quattro Favorita la religiosa. Tra gli ospiti i Clean Bandit
ISuor Cristina Scuccia e J-Ax in una puntata di «The Voice». Il talent ha una media di 3,1 milioni di spettatori FRANCESCO RIZZO MILANO
Lo sanno tutti, però si incarica di dirlo uno dei quattro finalisti, Tommaso. «Ho ricevuto complimenti da mezzo mondo, ma senza Suor Cristina non sarebbe arrivata tanta popolarità». Stasera su Rai 2 (ore 21.10) si decide The Voice e la vigilia sembra quella di una finale dei 100 metri con Usain Bolt e tre sparring partner: tutti chiedono della siciliana che ha fatto scomodare il New York Times. Deciderà il pubblico con il televoto, ascoltando pure gli inediti dei finalisti, in una puntata farcita dalle esibizioni degli inglesi Clean Bandit di Rather Be e degli australiani pestiferi 5 Second of Summer, che cantano «ti sento bruciare sotto la pelle». Ma suor Cristina non si scandalizza, non si la-
scia scandalizzare nemmeno dal suo coach J-Ax: «Ho capito che mi avrebbe permesso di arrivare a una fetta di ragazzi ed è stato rispettoso nella scelta dei brani e nel moderare le parolacce». Comunque, anche per i bookmaker, la favorita è lei, con la voce che fa twittare Alicia Keys, la storia ideale per giornali e social, quel ragionare che sembra marziano in tv. «Ho successo perché fuori, tra la gente, c’è tanta sete di gioia: conservo la mia incoscienza e mi affido a Gesù. Se dovessi fare un disco, lo affronterò insieme alle mie consorelle: certo non lascerei l’abito! Se perdessi? L’importante è cantare». Sfidanti E qui ha uno scatto d’orgoglio ancora Tommaso, il toscano timido che sogna un concerto con Battiato. «Anche noi abbiamo dei messaggi, credere nei nostri sogni». Giusto:
eccoli, gli sfidanti. Lui, allenato dalla Carrà, progetta: «Sarebbe figo fondere brit-pop con musica elettronica e strumenti classici». Poi Giorgia, la salentina di Noemi, che deve finire la scuola, preferisce The Voice ad Amici «perché qui conta la voce e io non sono il prototipo della bellezza, credo nel mio modo di cantare più che nell’abito, non talare». Infine Giacomo, l’emiliano di Pelù, che riflette: «I rocker italiani scendono a patti con il pop? Bisogna intendersi sul termine pop, quello del Nord Europa per noi è metal». E promette un pezzo con accenti duri. «Se piacerà, diventerà pop». Arguto. Solo che l’unica cosa (quasi) rock la dice Suor Cristina. «Sono in finale grazie al velo? Alla blind audition i coach sentivano solo la mia voce». L’importante è cantare. Se si vince, è meglio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
DA OGGI SU SKY ARTE
«Sette Meraviglie» raccontano l’Italia Sky continua la serie di produzioni originali dedicando sette puntate, ogni giovedì in prima serata su Sky Arte Hd a
partire da oggi, ai più noti monumenti d’Italia, dalla Valle dei Templi al Colosseo, «famosissimi ma di cui spesso si sa troppo poco», sottolineano l’a.d. di Sky Andrea Zappia e il vicepresidente Andrea Scrosati. Si chiamerà «Sette
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Meraviglie» questo speciale ad alta definizione al cui lancio ha voluto assistere anche il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini: «Abbiamo la missione collettiva di investire sul nostro patrimonio e un programma così ci aiuta».
IL SERVIZIO STREAMING
IN CARTELLONE SUL PALCO MUSICAL E “AMARCORD”
Infinity offre anche le serie e va su Xbox
Il Sistina senza confini: da Brignano a Billy Elliot Baudo fa il “narratore” Lo storico teatro romano rilancia: Pippo fa coppia con Montesano, poi Belvedere&Ward
Una copertina Usa dedicata a «Orange is the new black» Dove finisce la tv e dove inizia il vasto mondo online? In sordina, anche in Italia, le differenze si stanno attutendo e il “crossmediale” avanza. È da leggersi in questa direzione l’accordo annunciato ieri tra Infinity, la piattaforma di streaming on demand di Mediaset e Microsoft, il multiforme colosso dell’hi-tech. I contenuti di Infinity saranno accessibili anche da Xbox One, la console di videogiochi di ultima generazione, grazie a un’app che sarà resa disponibile dall’azienda di Redmont a partire da luglio. «Negli Stati Uniti già oggi — dice Evita Barra di Microsoft — il consumo di intrattenimento su console ha superato quello di videogame». In Europa non è ancora così (e in Italia anche meno), ma ci si prepara, mentre Mediaset cerca strade per arginare Sky e prevenire lo sbarco - sempre possibile - di Netflix. È proprio dalla internet tv Usa che Infinity ha attinto il titolo di punta della nuova offerta, la serie “Orange is the new black”, baciata dal successo in patria e al via da oggi. La serie racconta con ironia la vita all’interno di un carcere femminile. «Dopo il cinema, la nostra offerta si arricchisce delle serie tv — dice Chiara Tosato, responsabile del progetto Infinity —. Allo stesso costo di oggi, si potranno vedere venti titoli». In tutto 783 episodi, da “Arrow” a “The Mentalist”, serie già passate sui canali Mediaset a dire il vero. Ma è un inizio. m.a. © RIPRODUZIONE RISERVATA
EMANUELE BIGI ROMA
Duecento giornate di show, 220 mila spettatori e 540 ore di spettacolo per oltre 10 milioni di incasso. Sono i numeri del Teatro Sistina che sta chiudendo una buona annata grazie anche al successo di Jesus Christ Superstar (ancora in programmazione nei weekend), interpretato dal mitico Ted Neeley. E per la prossima stagione il direttore Massimo Romeo Piparo punta ancora in alto. Per la prima volta in Italia arriverà il musical Billy Elliot con le musiche di Elton John e sul palco si riformerà la coppia Vittoria Belvedere-Luca Ward, che dopo My Fair Lady, si cimenterà Tutti insieme appassionatamente. E ancora Arturo Brachetti, Simona Marchini, Enzo Iacchetti, Marco
Pippo Baudo ed Enrico Montesano
Columbro e Rugantino-Enrico Brignano (oggi parte per la trasferta newyorkese) con il nuovo show. E ci sarà il Pippo Baudo insieme a Enrico Montesano. A ottobre inaugureranno la stagione con Sistina Story. «Sarò il narratore di questo viaggio tra spettacolo e cronaca, tra musiche, balletti e personaggi come Walter Chiari, Ava Gardner, Mastroianni e Fellini — spiega Baudo —. Sullo sfondo immagini di vita vera, dal pool di Mani pulite al campionato del mondo del 1982». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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GIOVEDÌ 5 GIUGNO 2014
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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ALTRI MONDI Oroscopo
21/3 - 20/4
Ariete 6
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/12 - 20/1
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
LE PAGELLE
DI ANTONIO CAPITANI
Lavorare di fino, sbrogliar matasse e accettare un po’ di low profile significa vincere, oggi, per voi. Finanze su, sudombelico solo.
Con la bella Luna di oggi, guadagnate punti nel lavoro, in campo economico, in amore. E compiete pure exploit sportivi e suinerrimi!
Motivazione e morale calano. Per via di noie domestiche o lavorative. Pure la forma fisica difetta. Ma non in zona sudombelico.
IL MIGLIORE. Emergono i vostri talenti migliori. Così, soldi, lavoro e amore vi fan fare la ruota come i pavoni suini. Approfittatene.
Il morale sale, il fascino cresce, il lavoro si avvale di contatti utili. La fornicazione fa l’effetto-colite, ma l’amor si staglia.
La pacatezza dei ritmi odierni vi consente di produrre bene e tanto. Le finanze si sistemano, la resa ormonale è da liceali. Uau.
23/9 - 22/10
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
21/1 - 19/2
20/2 - 20/3
Il morale è bassino. E un cambiamento di programma irrita. Il lavoro è una palla, ma il sudombelico si muove e indica che è vivo.
Certa gente vi fa lievitar gli zebedei come un impasto col grano saraceno. Negoziate, siate furbi. Desertificazione suina stagliasi.
24/8 - 22/9
Vergine 7,5
Toro 7,5
Scorpione 7+
Bilancia 6+
Il successo vi coglie quasi di sorpresa. E vi spinge a seminare ancora, accuratamente. Avete fiuto e siete in recuperissimo, suinally too!
Gemelli 6-
Sagittario 6
Luna e Giove vi fanno compiere quasi miracoli (specie nel lavoro) e stringere alleanze utili. E che afrori suini e seducenti, emanate!
Marte esige una mazzetta (in calma) per aiutarvi, manco fosse un sindaco. Ma suinally vi si apre un mare di chance, come ai tempi di Mose.
Capricorno 8
La campionessa di tiro a volo è nata a Cento (Ferrara) il 7 gennaio 1992. Ai Giochi di Londra 2012 ha conquistato oro e record del mondo nel trap femminile
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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti
[email protected] VICEDIRETTORI Stefano Cazzetta
[email protected] Umberto Zapelloni
[email protected]
Testata di proprietà de “La Gazzetta dello Sport s.r.l.” - A. Bonacossa © 2014
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PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTE Roland Berger AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Fulvio Conti, Teresa Cremisi, Luca Garavoglia, Attilio Guarneri, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri
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DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI
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I manifesti del Mondiale disegnati dall’artista brasiliano Cristiano Siqueira in una bella carrellata di foto: da quello ufficiale con la Coppa del Mondo a quelli dedicati alle varie nazionali, con protagonisti Neymar, Messi, Ronaldo, Balotelli, Dzeko e Rooney splendidamente ritratti
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Riuscitissimo scherzo al tecnico dell’Ajax de Boer e ad alcuni giocatori, ai quali vengono presentate delle inguardabili maglie della squadra olandese, con tulipani, leoni e colori assortiti e improbabili. Una telecamera nascosta riprende gli sguardi sbigottiti di de Boer e compagni che ci cascano e pensano sia tutto vero
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Mondiale, i ritratti dei campioni firmati Siqueira
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Ajax, maglie orribili per scherzo e de Boer ci casca
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JESSICA ROSSI
La vostra autonomia viene imbrigliata. E certe persone le dareste in pasto ai coleotteri. La fornicazione è pure plumbea. Be light.
Cancro 7+
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La tiratura di mercoledì 4 giugno è stata di 306.330 copie
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