Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici Sezione Provinciale di Viterbo
“Credo in un Dio ebreo, pratico una democrazia greca, parlo una lingua latina e uso numeri arabi”
Il presidente provinciale Giuseppe Guastini
I. T. C. S.
“P A O L O
PROGETTO
IN
S A V I”
RETE
PERCORSI PER UNA DIDATTICA ORIENTATIVA
METODOLOGIE METACOGNITIVE COME FONDAMENTO DELLA DIDATTICA ORIENTATIVA
PARTE PRIMA PERCHE’ LA DIDATTICA METACOGNITIVA E’ UTILE NELL’ORIENTAMENTO
“non c’è niente di più pratico di una buona teoria” Albert Einstein
teoria VS pratica o teoria e pratica ? UNA TEORIA E’ (DICIAMO) UNO “STUDIO” SU UN FENOMENO O SU UN SISTEMA CHE SI CONCLUDE CON UN INSIEME COERENTE E SISTEMATICO DI ENUNCIATI IN GRADO DI DESCRIVERE IL FENOMENO/SISTEMA, FARE PREVISIONI, RETROSPEZIONI ETC
IN TALUNI CASI LA TEORIA CONSENTE DI "GOVERNARE" IL SISTEMA SI INTUISCE FACILMENTE COME AVERE A DISPOSIZIONE UNA BUONA TEORIA “AIUTA” RICORDATE IL FAMOSO LIBRO DI J. BRUNER “VERSO UNA TEORIA DELL’ISTRUZIONE” ?
ESISTONO “TEORIE DELL’ORIENTAMENTO ?”
SI ESISTONO MA OCCUPANO UNA RISTRETTA NICCHIA NELL’AMBITO DELLA PSICOLOGIA SOCIALE E DEL LAVORO O DELLA SOCIOLOGIA E SONO POCHISSIMO FREQUENTATE NELL’ AMBIENTE SCUOLA. PROBABILMENTE, PIUTTOSTO CHE “TEORIE”, SAREBBE PIU’ CORRETTO CHIAMARLE “SAGGI” SOSTANZIALMENTE NON ABBIAMO UNA ”BUONA TEORIA” DELL’ORIENTAMENTO IN AMBITO SCOLASTICO”;
ABBIAMO DEFINIZIONI, PUBBLICAZIONI, (PIU’ O MENO) BUONE PRATICHE, PRASSI CONSOLIDATE ETC MA NON UNO STUDIO COERENTE IN GRADO DI FORNIRE INDICAZIONI PER UN ORIENTAMENTO EFFICACE O CRITERI DI VALIDITA’. PROBABILMENTE NON L’AVREMO MAI PERCHE’ CIO’ CHE COMUNEMENTE NOI INTENDIAMO PER ORIENTAMENTO POTREBBE IN REALTA’ RICADERE IN QUELL’AREA SFUGGENTE DETTA DELLA “COMPLESSITA’” CHE SI SOTTRAE A FORMULAZIONI DESCRITTIVE, PRESCRITTIVE, NORMATIVE, PREDITTIVE ETC IN QUANTO SOGGETTA LARGAMENTE ALLA LEGGE DEL CASO: “il battito di ali di una farfalla a Pechino determina un temporale a New York” HA SENSO PARLARE DI “PROGETTO DI VITA” QUANDO LA MIA VITA PUO’ MUTARE IN OGNI ISTANTE PER UN INCONTRO, UN RITARDO, UN MALINTESO, UN INCIDENTE, UN EVENTO ESTERNO, UNA SCELTA POLITICA, DECISIONI DI ALTRI ETC ?
TUTTI EVENTI CHE SFUGGONO AL MIO CONTROLLO
FORSE DOBBIAMO CONVENIRE CON EDGAR MORIN CHE: “ Conoscere e pensare non è arrivare a
una verità assoluta, è dialogare con l’incertezza” QUANDO NON ABBIAMO UNA TEORIA PUO’ PERO’ FUNZIONARE UN “MODELLO”, OSSIA UNA “QUASI-TEORIA” CHE, PUR IN ASSENZA DI UN QUADRO INTERPRETATIVO COERENTE E COMPLETO FORNISCE INDICAZIONI DI LAVORO UTILI. QUI VIENE PROPOSTO IL “MODELLO ATTITUDINALE” “ho un’attitudine per.....”, più o meno (ma non esattamente): “ho i requisiti per.....”
parliamo di “DOTAZIONE ATTITUDINALE” o di “PROFILO ATTITUDINALE” come possesso più o meno pronunciato dell’attitudine per un’attività determinata
IN QUESTO “MODELLO” l’attitudine è strutturata così:
ATTITUDINE = INTERESSE + CONGRUENZA
1) INTERESSE Termine con varie accezioni; qui possiamo impiegare quella di provenienza economicista: la partecipazione a un'attività mi determina un “guadagno” o la soddisfazione di un bisogno (materiale o immateriale): - ho un interesse per la filatelia; - ho un interesse per l’andamento della borsa; - ho un interesse per il liceo scientifico perché: - mi piace la matematica; - mio padre è ingegnere e voglio fare la sua stessa professione MUTANDO I BISOGNI MUTA ANCHE L’INTERESSE
2) CONGRUENZA Il rapporto di “adattamento” fra due entità: 1) le caratteristiche del soggetto che aspira a svolgere una determinata attività
2) le caratteristiche dell’attività medesima
Questo rapporto di congruenza si sviluppa su tre direttrici:
possiedo le competenze per quell’attività?
a) le competenze
b) lo stile cognitivo qui si studia così
io studio così
Possiedo lo stile giusto per quell’attività? c) il profilo comportamentale comportamento sociale + comp. di lavoro (in questo ambito rientrano anche norme e valori) I miei comportamenti sociali e di lavoro sono congruenti con quelli richiesti ?
competenze richieste stile cognitivo richiesto profilo comport. rich. (norme e valori)
le mie competenze il mio stile cognitivo il mio profilo comp. (le mie norme e i miei valori)
LE DUE IDEE CHIAVE DEL MODELLO ATTITUDINALE a) PRIMA IDEA-CHIAVE Per questo modello l’ATTITUDINE non consiste in uno “stato” ("ho un'attitudine per....") ma in un processo in evoluzione continua:
"ho maturato un'attitudine per...." cioè: "ho sviluppato l'interesse e le competenze, lo stile cognitivo e il profilo comportamentale richiesti per....
La cristallizzazione di "attitudine" come condizione rigidamente stabilizzata e predittiva potrebbe addirittura essere un indice di patologia del sistema formativo “non hai l’attitudine per fare il medico” nel senso che “non potrai mai fare il medico”
b) SECONDA IDEA-CHIAVE L'approccio all’ATTITUDINE non deve essere condotto in termini puramente “diagnostici”, per “scoprire” la scelta più opportuna QUI ENTRA IN SCENA LA NOZIONE DI AUTO-ORIENTAMENTO L'approccio all'attitudine dovrà risultare aperto alla funzione autoorientante, ossia alla possibilità di: - governare - indirizzare - ottimizzare la propria dotazione attitudinale verso le direzioni-obiettivo prescelte (recuperare le derive formative, acquisire i crediti necessari etc)
IN ALTRI TERMINI: - L'ATTITUDINE È UN PARAMETRO APERTO;
- AUTO-ORIENTARSI COMPRENDE LA POSSIBILITÀ DI MODIFICARE E PROGETTARE ANCHE LA PROPRIA DOTAZIONE ATTITUDINALE. Questo è ciò che fa la differenza fra “orientamento” e: 1) “canalizzazione”; come avveniva nelle economie pianificate 2) “selezione attitudinale” (economie capitaliste)
ORIENTARE IL PROPRIO PROFILO ATTITUDINALE oriento la mia dotazione attitudinale - LICEO - LICEO - LICEO - LICEO - LICEO - LICEO
ARTISTICO CLASSICO LINGUISTICO MUSICALE SCIENTIFICO DELLE SCIENZE UMANE
- ETC
DARE UNA RAPPRESENTAZIONE DEL PROPRIO PROFILO ATTITUDINALE Ma è effettivamente possibile governare la propria dotazione attitudinale oppure questa costituisce un tratto immodificabile della personalità? E’ possibile per me “guardare” la mia dotazione attitudinale “attuale” per: a) modificarla in ragione di un'attività determinata? b) fare scelte maggiormente consapevoli ? attività (richieste attitudinali)
persona (dotazione attitudinale)
GLI STUDI SULLA METACOGNIZIONE SEMBRANO CONCORDARE CON QUESTE POSSIBILITÀ.
PARTE SECONDA CONTENUTI E METODI DELLA DIDATTICA METACOGNITIVA
IL TEOREMA FONDAMENTALE DI QUESTA PRESENTAZIONE E’ CHE LA DIDATTICA META-COGNITIVA E’ IN GRADO DI FAVORIRE LO “SGUARDO” SULLA PROPRIA DOTAZIONE ATTITUDINALE
CHE COS’E’ LA METACOGNIZIONE ?
METACOGNIZIONE: PENSARE IL PROPRIO PENSIERO più o meno un'intelligenza al quadrato: avere intelligenza della propria intelligenza metacognizione funzione psichica scoperta nei bambini, verso la metà degli anni settanta, dallo psicologo canadese John H. Flavell:
io studio così
LA META-COGNIZIONE CONSISTE NELL' AVERE CONSAPEVOLEZZA DELLE PROPRIE STRATEGIE DI PENSIERO
NEL GOVERNARE I PROPRI PROCESSI DI PENSIERO Ad esempio: - espedienti o strategie per memorizzare meglio un’informazione o un numero; - quando, in un testo, sottolineo o evidenzio una o più parole è perché abbiamo un’idea di come funzionano i nostri processi di attenzione, percezione e memorizzazione; - percezione preventiva delle nostre difficoltà o delle nostre chance di fronte a un compito (autoefficacia); - quando immaginiamo di conoscere il pensiero altrui. Dal lavoro di Flavell si è sviluppata un'intera area di ricerca (e di buone pratiche) volta a migliorare il controllo delle nostre attività intellettuali allo scopo di aumentarne il rendimento. - MA GIA' LA FILOSOFIA: - NOSCE TE IPSUM - COGITO ERGO SUM Parliamo di competenza metacognitiva come della capacità del soggetto di modulare e orientare le proprie strategie di apprendimento in funzione del compito. QUINDI ANCHE IL PROPRIO PROFILO ATTITUDINALE
In campo didattico, competenza metacognitiva coincide in larga misura con l' IMPARARE AD IMPARARE ossia padroneggiare le tecniche e le metodologie per imparare meglio. molti studiosi attribuiscono le ragioni dell'insuccesso scolastico non soltanto alla mancanza delle abilità di base o di motivazione ma anche ad una cattiva auto-consapevolezza e cattiva autogestione delle proprie strategie di pensiero e - di
conseguenza - ad una cattiva organizzazione delle proprie attività di studio. DIDATTICA METACOGNITIVA: una didattica orientata a sviluppare nello studente la competenza meta-cognitiva, cioè a “imparare ad imparare”. Per un approfondimento sui temi della metacognizione consultare: - Albanese O., Doudin P. e Martin D. (a cura di), Metacognizione ed educazione, Franco Angeli 1995 Milano - Cornoldi C. e Caponi B. Memoria e metacognizione, Erickson, 1991 Trento
ASPETTI METODOLOGICI E TECNICHE PER PROMUOVERE LA METACOGNIZIONE ovvero la didattica meta-cognitiva in 6 punti I SEI TEOREMI DELLA DIDATTICA META-COGNITIVA 1) DICHIARAZIONE PREVENTIVA DEI RISULTATI DI APPRENDIMENTO gli studenti dovrebbero avere chiaro cosa ci si aspetta da loro: conoscere i risultati da conseguire per riflettere sui processi cognitivi implicati in questi risultati. E' importante destinare tempo alla spiegazione-comprensione dei risultati di apprendimento attesi non meno che alle attività per ottenerli. ESEMPIO: Risultato di apprendimento pianificato:
“comprende e usa espressioni e... frasi di uso quotidiano.... per soddisfare bisogni di tipo concreto....” (dal livello A-1 del Common European Framework of Reference for Languages).
Cosa significa esattamente "comprendere" e "usare" ?
NELLA FORMALIZZAZIONE DEI RISULTATI DI APPRENDIMENTO ATTESI E' FONDAMENTALE CHE LA COMUNITA' PROFESSIONALE CONDIVIDA CON CHIAREZZA LE “CONVENZIONI SEMANTICHE”; CHE ABBIA CIOE' UN LESSICO CONDIVISO La famosa “Tassonomia degli obiettivi cognitivi” (Bloom), pur risultando in molte parti superata, fornisce un “vocabolario” ancora molto utile e attuale: „ Conoscenza „ Comprensione „ Applicazione „ Analisi „ Sintesi „ Valutazione AGGIUNGEREI IL “TRASFER “ Il termine transfer (che in Italiano grosso modo si traduce con “trasferimento”) proviene dalle scuole psico-pedagogiche anglosassoni e viene impiegato per delimitare un complesso di importanti operazioni cognitive per mezzo delle quali lo studente generalizza o trasferisce gli
apprendimenti in contesti nuovi rispetto a quello in cui è stato realizzato l’apprendimento primario. Lo studente che ad esempio abbia appreso il teorema di Pitagora potrà impiegare la relazione......per determinare l’apotema della piramide o l’altezza di un piano inclinato....In modo molto simile lo studio di alcune opere cinematografiche appartenenti al neorealismo italiano potrà fornire le chiavi stilistiche per interpretare e collocare altre opere contemporanee o successive. .......rappresenta probabilmente il punto massimale dello sforzo d’apprendimento: quello in cui il livello di padronanza è tale che lo studente è in grado di svincolarsi dalle condizioni iniziali dell’apprendimento e adattare ciò che ha imparato alle più diverse condizioni applicative. ....questa è la ragione principale per cui il transfer è associato al termine creatività .
TRANSFER E SERENDIPITA’ Da Wikipedia: Il termine serendipità è un indicante la sensazione che si prova quando si scopre una cosa non cercata e imprevista mentre se ne sta cercando un'altra. ....la serendipità indica anche il tipico elemento della ricerca scientifica, quando spesso scoperte importanti avvengono mentre si stava ricercando altro. «la serendipità è cercare un ago in un pagliaio e trovarci la figlia del contadino.» PER SAPERNE DI PIU’ SUL TRANSFER: La descrizione del transfer/creatività dal punto di vista della sua espressione didattica può risultare facilitata attraverso il chiarimento di una nozione preliminare utile alla precisazione delle operazioni intellettuali correlate. Dalla osservazione di un grande numero di materiali di apprendimento sembra possibile rinvenire ed estrarre, da molti argomenti di studio, una sorta di “struttura invariante” (SI) che in qualche modo rappresenta la parte che si conserva quando mutano le condizioni applicative. A seconda della natura dell’argomento potrà trattarsi di una procedura, di una relazione matematica, di una lista di attributi o di caratteristiche (ad esempio in riferimento a un contesto storico o geografico o a un’opera d’arte), di una regola, di una legge, di criteri, di una metodologia ecc. All’identificazione della SI consegue la possibilità del suo trasferimento o generalizzazione in altri ambiti.
DIMOSTRAZIONI
contesto primario
transfer
Relazione matematica ricavata da un esperimento o dimostrazione .
Risolvere un problema di tipo del tutto nuovo mediante la relazione; allestire un nuovo esperimento cui applicare la relazione. Forma e caratteristiche di una determinata relazione Rinvenire somiglianze o differenze formali con altre matematica relazioni correlate a esperienze precedenti. Sequenza di passi in una dimostrazione geometrica Adattare la sequenza procedurale per dedurre un nuovo effettuata in un poligono determinato. asserto in un poligono diverso. Lista delle caratteristiche e delle funzioni testuali osservate Produrre testi funzionali sulla base di richieste poste da in situazioni comunicative specifiche. situazioni comunicative nuove. Lista di caratteristiche stilistiche comuni in opere Collocare una nuova opera non studiata in precedenza appartenenti ad una medesima corrente letteraria rispetto alla corrente stilistica considerata. Esecuzione di un gesto atletico in condizioni controllate. Esecuzione del gesto in gara. Nello studio di un territorio: relazioni fra caratteristiche Fornire interpretazioni demografiche ed economiche in fisiche del territorio e distribuzione demografica, struttura nuovi contesti geografici. produttiva ecc Criteri e passi nella elaborazione di un progetto Elaborare un progetto in funzione di nuove richieste di elettromeccanico sulla base delle caratteristiche di funzionamento. funzionamento richieste SINTESI Integrare i dati e produrre una nuova relazione unitaria sul Disponibilità di fonti, studi, dati diversi ecc relativi ad un sito. sito archeologico. VALUTAZIONE Fornire valutazioni e giudizi relativi al fenomeno Lista di criteri e parametri di valutazione relativi al immigratorio in altri comuni. fenomeno dell’immigrazione extracomunitaria nel comune d’appartenenza. PLURIDISCIPLINARITA’ Utilizzare anche contributi scientifici, storici, linguisticoDescrivere il mar Mediterraneo in termini geografici. narrativi e artistici. INTERDISCIPLINARITA’ Stabilire le analogie con la logica proposizionale. Caratteristiche formali dei circuiti elettrici elementari (generatore, interruttore, lampadina). SERENDIPITA’ 1 Riconoscere l’importanza di uno dei rifiuti non inseriti Catalogazione dei rifiuti prodotti dalla comunità scolastica all’atto della catalogazione (ad esempio: acqua dei e formulazione di ipotesi di comportamenti consumistici rubinetti) per riconsiderare i comportamenti consumistici più controllati e processi di reimpiego. individuali e collettivi. SERENDIPITA’ 2 Rinvenire, approfondire e segnalare l’effetto di agenti Catalogare i monumenti barocchi nel territorio della scuola inquinanti atmosferici.
Le formulazioni tipiche rappresentative delle operazioni intellettuali associabili al livello del transfer/ creatività possono essere rese attraverso espressioni del tipo: “ esegue/elabora/progetta abitualmente in ogni contesto, generalizza.....(segue l’operazione caratteristica); organizza dati, informazioni e conoscenze disponibili in forme nuove; esprime giudizi motivati sulla base di criteri; Impiega contributi di... (seguono la discipline utilizzate) per descrivere... (segue l’argomento di studio); nell’ambito di...(segue l’ argomento di studio) rinviene aspetti riconducibili a... (segue la descrizione) ecc.
2) ATTRIBUIRE IMPORTANZA ALLE “TECNICHE” DI STUDIO NON MENO CHE AL SUO CONTENUTO-OGGETTO Sviluppare una grammatica delle tecniche di studio: riflettere sulle tecniche che uso per imparare migliora l'autoconsapevolezza su “come imparo”.
TECNICA
FUNZIONE RICHIESTA
uso sistematico dell’evidenziatore: Per circoscrivere e ricordare: - parti di testo è un trattamento sul testo ma è - parole-chiave. anche un dialogo con il proprio sistema di attenzione/percezione e memorizzazione; è come se gli dicessimo: “ehi, fai attenzione a queste parole, sono importanti e cerca di ricordartene” uso sistematico di evidenziatori di Per: vario colore - graduare l'importanza; - per distinguere categorie. uso sistematico della Per circoscrivere e ricordare singoli sottolineatura nomi, date, luoghi ecc Uso sistematico del segna-libro
Per ritrovare rapidamente un capitolo
Uso sistematico di post segnapagine con titoli o colori
Per ritrovare rapidamente informazioni
varie tecniche di lettura: -lettura veloce silenziosa;
Per: - comprendere il testo;
-lettura selettiva (scorrere la pagina soffermandosi sui termini rilevanti);
- rintracciare velocemente termini, soggetti o parti rilevanti;
-lettura analitica scrittura di piccoli poster
- per analizzare il testo; Per ricordare formule, schemi, definizioni ecc
note a margine
Per spiegazioni integrative
uso del registratore-1
Per riascoltare parti in lingua straniera
uso del registratore-2
Per riascoltare mentre si svolgono altre attività
Ripetere: - immediatamente; - a distanza di tempo;
Per favorire la memorizzazione di lungo termine
ripetizione con un partner
Per: - memorizzare - rinforzare la capacità argomentativa
Richiami di n° pagina, paragrafo Per collegare informazioni ecc per rintracciare e associare un contenuto nuovo ad una nozione già acquisita sulla base di somiglianze ecc.
3) AUTO-OSSERVAZIONE Promuovere nello studente l’abitudine a riflettere sulle proprie esperienze intellettuali. a) Discussioni collettive / Somministrazione di questionari Dopo una prova, ad esempio, chiedere: - se il compito gli è apparso di tipo nuovo o si è rivelato una variante di altri già svolti (si può anche chiedere di ricostruire le analogie con compiti precedenti); - se ha seguito una procedura già svolta in precedenza o ne ha praticata una nuova; - se sperava in qualche tipologia di compito o ne temeva qualcuna in particolare; - se ha intrapreso una direzione di sviluppo che poi ha cambiato nel corso dell’esecuzione; - il tipo di ragionamento effettuato o i criteri di scelta adottati; - se ha predisposto un piano di esecuzione; - se c’è stato qualche elemento o dettaglio che gli ha ispirato scelte particolari; - se si è fatto aiutare dai compagni o dall’insegnante; - se pensa di aver commesso e/o compreso gli errori;
- se c’è stata un’influenza da parte delle condizioni ambientali; - se la valutazione ottenuta è coincidente o diversa da quella che si aspettava; - se pensa di meritare una valutazione diversa e la relativa motivazione; - quale impressione ha di sé e della propria preparazione dopo la prova; - cosa pensa di fare per il futuro prossimo per migliorare; - etc. b) Diario di bordo. Allo studente viene chiesto di riflettere e registrare, su un diario personale, le proprie impressioni derivanti dallo svolgimento delle attività scolastiche. Due modalità di registrazione: - modalità libera; - secondo uno schema pre-strutturato, ad esempio con quesiti: es.: - Cosa pensi delle attività che hai svolto oggi ?; - Ciò che hai svolto ha confermato i tuoi giudizi precedenti su di te? - Ha confermato i tuoi consueti punti di forza e di debolezza o ne ha fatti emergere di nuovi ? - Quanta fiducia hai nelle tue possibilità dopo le prove di oggi ? - Hai compreso i tuoi errori ? Cosa potresti fare per migliorare ? - etc
4) PROTESI MENTALI.
Complesso dei supporti esterni che consentono: I) di svolgere meglio alcune elaborazioni; II) di proiettare fuori di sé e rendere visibili i prodotti dell’attività intellettuale; III) di archiviare/recuperare le attività intellettuali svolte. Vari tipi di "protesi": a) Mappe concettuali (o network di concetti). I NC sono sostanzialmente diagrammi costituiti di tre componenti fondamentali: - etichette, contenenti nomi, titoli, descrizioni, simboli ecc; - linee (vettori) che connettono le etichette; - nodi, ossia punti di incrocio attraverso i quali passano le linee di collegamento fra le etichette. Il NC consente di proiettare al di fuori di sé e rendere visibili i propri e altrui ragionamenti, inclusi gli aspetti talvolta meno espliciti quali gerarchie, rapporti di causa/effetto etc. Vantaggio: il NC può essere archiviato e riutilizzato in ogni momento (in questo senso la mappa funziona anche come protesi di memoria).
b) Routines. Una variante dei NC: schemi procedurali standardizzati e ricorrenti.
rettangolo
Perimetro P del rettangolo = 50 Cm altezza h = 10 Cm; calcolare l’area
START input 1
P= 50 Cm
b = P/2 - h
h = 10 Cm
input 2
A=bx h END Lo schema START/END costituisce una routine di istruzioni per l'intera serie: [ x + y = S ; xy = P]. Diversamente da quanto potrebbe suggerire il nome, la routine è un ragionamento complesso, standardizzato, replicabile e generalizzabile, reso visibile attraverso un modello. Network concettuali e routine: scrivo i miei ragionamenti
li osservo e li miglioro
5) LA PEDAGOGIA DELL’ERRORE
(L’ INSEGNANTE NON E’ IL POLIZIOTTO DELLA LOGICA) In molti casi l’errore consegue a uno standard estrinseco, dovuto all’introduzione di traguardi artificiali esterni; cambiando gli standard l’errore può tramutarsi in esattezza e viceversa. Quanto convenzionalmente viene chiamato errore spesso non è altro che una strategia mentale divergente che andrebbe riconosciuta e studiata. Gli errori sono elementi utili ad illuminare le proprie strategie di pensiero e migliorare il rendimento intellettuale. Importanza della valutazione auto-diagnostica: utilizzare i propri errori per risalire ai processi intellettuali che li hanno generati.
Insegnamento
valutazione
Schema tradizionale della valutazione diagnostica
Sostanzialmente serve all'insegnante per rilevare i deficit e disporre gli interventi compensativi (centratura sull'insegnante). Nella didattica tradizionale la correzione consiste sostanzialmente in questo: - l'insegnante dà il compito/consegna da eseguire;
- ritira i fogli protocollo; - li corregge a casa, sottolinea gli errori e mette il voto; - qualche tempo dopo li riconsegna agli studenti che li osservano per pochi minuti. Nella didattica meta la pratica della “correzione” è un gesto didattico fondamentale di auto-analisi centrato sullo studente: il tempo dedicato all'analisi dei propri errori non dovrebbe essere inferiore a quello necessario per l'esecuzione: - ricostruire le possibili cause d’errore - identificare le alternative - individuare gli snodi critici - comprendere e spiegare le proprie difficoltà - etc. 6) COOPERAZIONE Spiegare ai compagni le proprie ragioni o convincere il gruppo ad adottare una particolare strategia: effetti molto positivi sulle capacità di dare rappresentazione delle proprie e altrui forme di pensiero. L'espressione “gruppo di lavoro” contiene due termini: - il “lavoro”, cioè il compito da portare a termine; - il “gruppo”, ossia la rete delle soggettività impegnate e delle relazioni attivate. Nella didattica meta l' “essere gruppo” non è meno importante del compito o del risultato, in quanto attivatore di importanti funzioni cognitive, metacognitive e affettive: “è il gruppo il compito”
GENTILE PUBBLICO GRAZIE PER L'ATTENZIONE