Il potere dell’immagine
Frans Hogenberg, La rivolta dei calvinisti iconoclasti
Le recenti distruzioni di opere d’arte ad opera dei miliziani dello stato islamico iracheno sono lo spunto per indagare da un lato la forza e il potere delle immagini e dall’altro il periodico ritorno di gruppi iconoclasti. La bibliografia che segue, senza nessuna pretesa di esaurire questi argomenti, vuole solo cercare di fornire qualche spunto di riflessione.
Bibliografia Aggiornata al 10/03/2015
Immagine / Alberto Voltolini. - Bologna : Il mulino, 2013. - 187 p. : ill. ; 21 cm Inventario
481266; Collocazione
LETTURA 701 VOLTOLINI A
Che cosa fa di un'immagine un'immagine, ossia una rappresentazione pittorica? Che cosa rende un'immagine del tutto diversa da altre rappresentazioni, per esempio dai segni verbali? Sono interrogativi che risalgono alle origini della riflessione occidentale e sono variamente diffusi in molte tradizioni di pensiero. Ma in filosofia sono stati affrontati in modo sistematico soltanto di recente, a partire dal Novecento, per essere poi oggi discussi in una vera e propria esplosione di teorie. Al punto di vista più tradizionale, che lega la pittorialità dell'immagine a fattori di ordine percettivo o esperienziale, si è affiancato una concezione semiotica o strutturalista, che inscrive l'immagine in un particolare tipo di sistema di segni. E tuttavia, come mostra l'autore, l'antica e ingenua idea già considerata da Platone che per raffigurare qualcosa bisogna somigliare all'oggetto raffigurato ancora si insinua nel pensiero attraverso l'insufficienza di di tutte le nuove teorie.
Filosofia delle immagini / Jean-Jacques Wunenburger. - Torino : G. Einaudi, 1999. - XIV, 433 p. : ill. ; 20 cm Inventario 332250; Collocazione
DEWEY 153.3 10
Raramente la filosofia si è preoccupata di descrivere le forme disparate delle immagini, di approfondirne i fondamenti, inseparabili dalle speculazioni teologiche, di valutarne le funzioni complesse rispetto al mondo della conoscenza o dell'azione, Nel momento in cui la civiltà delle immagini pone inediti problemi epistemologici ed etici, questo saggio del filosofo Wunenburger si propone di raccogliere i materiali e i riferimenti indispensabili a pensare culturalmente il mondo delle immagini che avvolge sempre di più la nostra vita.
Contro le immagini: le radici dell'iconoclastia / Maria Bettetini. - Roma [etc.] : GLF editori Laterza, 2006. - VIII, 165 p. ; 18 cm. Inventario 426805; Collocazione MAG 0200 00420 "Non occorre attendere una cosiddetta civiltà delle immagini per accorgersi del loro tremendo potere": platonici e islamici, ebrei e cristiani, differenti forme di iconoclastia si sono avvicendate nella storia e hanno contribuitoa plasmare e definire il nostro modo di guardare il mondo e rappresentarlo. Maria Bettetini ha insegnato Storia della filosofia medievale all'Università Ca' Foscari di Venezia ed è attualmente docente di Estetica all'Università Iulm di Milano.
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L’effetto Pigmalione: breve storia dei simulacri da Ovidio a Hitchcock / Victor I. Stoichita ; traduzione di Benedetta Sforza ; edizione a cura di Aurelio Pino. - Milano : Il saggiatore, 2006. - 286 p., 4 c. di tav. : ill. ; 22 cm. Inventario 420436; Collocazione LETTURA 704.9 STOICHITA V La storia dello scultore cipriota che s'innamora della propria opera è la prima grande storia di simulacri della cultura occidentale. Oggi, dopo Nietzsche e Freud, nessuno può più mettere in dubbio che le immagini fabbricate dall'uomo siano ricettacoli di potere, dispositivi del desiderio, e che sia la creazione di immagini sia la loro contemplazione obbedisca a pulsioni molto potenti, tra cui quelle erotiche. Il primo capitolo analizza la peculiarità letteraria del mito di Pigmalione nelle Metamorfosi di Ovidio; il secondo ne segue lo sviluppo iconografico nell'età medievale, dominata dalle credenze sulle virtù animatrici dell'arte e della musica. Chiude il saggio un capitolo sul cinema e sul suo aspetto "stregonesco" di imitazione del reale.
Storia dell'arte e anacronismo delle immagini / Georges DidiHuberman. - Torino : Bollati Boringhieri, 2007. - 263 p. : ill. ; 22 cm Inventario 437448; Collocazione LETTURA 701 DIDIHUBER G L'anacronismo, ovvero l'intrusione di un'epoca in un'altra, la proiezione sul passato di categorie che non gli appartengono, è la bestia nera di ogni disciplina storiografica, compresa la storia dell'arte. Ma il tabù dell'operazione ritenuta falsificante sopra ogni altra è rovesciato da DidiHuberman nella prospettiva che la recupera a paradigma vitale dell'interrogazione storica, sulla scorta delle tre stelle solitarie che hanno posto l'immagine nel cuore stesso della riflessione sul tempo: Aby Warburg, Walter Benjamin e Carl Einstein. Il tempo non si identifica senza residui con la storia, di cui le immagini non sono meri documenti, secondo l'abusata formula l'artista e il suo tempo. Dunque quale tempo ci sta davanti nell'immagine? È innanzi tutto un tempo plurale, un montaggio di temporalità differenti e sfasate, di ritmi eterogenei, come accade in un affresco del Beato Angelico, dove un pensiero mistico del V secolo si incastona in una cornice già rinascimentale. La storia dell'arte si esercita su questi oggetti temporalmente spuri, e facendolo modifica lo schema epistemico della storia stessa, mette in atto una serie di temporalizzazioni che è anche una critica della storia in quanto sottomessa alla dinamica chiusa della cronologia.
Fenomenologia dell'invisibile: al di là dell'immagine / Elio Franzini. - Milano : R. Cortina, 2001. - VII, 234 p. ; 23 cm. Inventario 346472; Collocazione
DEWEY 153.32 01
Non sempre le immagini spiegano l'immaginazione come processo, le apparenze visive si incrociano con quelle della mente e queste ultime disputano con le rappresentazioni dei sensi corporei, a loro volta allusive di immagini mitiche e poetiche. Se primo scopo di questo libro è dunque chiarificare sul piano concettuale l'immagine, si vuole anche comprendere, su questa base, che i mondi immaginari sono un mezzo per accedere a complessi orizzonti spirituali, espressivi e dialogici. L'immagine non si offre integralmente al primo sguardo: non ci può limitare all'apparenza e si deve cogliere un al di là che non tollera una fruizione distratta, ma richiede un legame con le metodologie del pensiero e gli atti del giudizio. 3
Tre saggi sull'immagine / Jean-Luc Nancy ; traduzione di Antonella Moscati. - Napoli : Cronopio, 2002. - 90 p. ; 19 cm. Inventario 367829; Collocazione
CAM.M 0300 03338
“L'immagine pura è, nell'essere, il terremoto che apre la falla della presenza”. Questa frase riassume il nucleo della nuova teoria dell'immagine che da qualche anno si va delineando con sempre maggiore chiarezza nel pensiero di Nancy e che accompagna il suo progetto di una decostruzione del cristianesimo. Attraverso tre punti di vista o tre angolature diverse - l'immagine nel suo rapporto con la violenza e con la verità, nel suo rapporto con il sacro, nel suo rapporto con la rappresentazione possibile o impossibile della Shoah - si critica la concezione dell'immagine come mimesi o copia della cosa per attribuirle invece una "presenza reale", una presenza che non è in alcun modo quella dell'empiria, ma che anzi ne attraversa e ne incrina la compattezza opaca.
Il culto delle immagini: l'arte bizantina dal cristianesimo delle origini all'Iconoclastia / Ernst Kitzinger. - Scandicci : La nuova Italia, 1992. - XIV, 210 p., 16 c. di tav. : ill. ; 21 cm Inventario 282397; Collocazione
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Il volume si compone di due saggi. Il primo intitolato Il culto delle immagini prima dell'Iconoclastia si propone per scopo l'analisi e la valutazione delle modalità secondo le quali ha potuto darsi gradualmente l'"accettazione, da parte della Chiesa cristiana, delle immagini dipinte e scolpite". Nel secondo saggio dal titolo L’arte bizantina nel periodo tra Giustiniano e l’iconoclastia l’autore affronta in sostanza questo dilemma: è lecito definire un nesso tra la funzione e lo stile di un prodotto figurativo in una data epoca?
Alla fine delle cose: contributi a una storia critica delle immagini / F. Bassan ... [et al.] ; a cura di Daniele Guastini, Dario Cecchi, Alessandra Campo. - [S. l.] : Usher arte, 2011. - 231 p., 12 carte di tav. : ill. ; 25 cm. Inventario 472857; Collocazione CONV. 7 250 Prodotte dal sistema mediatico, dalla rete globale o da una politica ridotta sempre più a spettacolo, le immagini pervadono oggi il nostro mondo e si collocano in uno spazio in cui le cose sembrano finire nei loro simulacri. E tuttavia sulla funzione e lo statuto teorico dell'immagine, di questo doppio della realtà, la filosofia, la religione, l'arte, la politica hanno riflettuto fin dai tempi più antichi. La critica di Platone all'imitazione, come l'iconoclastia d'epoca medievale, la crescente produttività accordata al moderno concetto d'immaginazione, come il ruolo preponderante occupato dall'immagine nell'attuale società dello spettacolo portano i segni dell'attrazione, della repulsa, dell'inquietudine che le immagini e il loro potere suscitano da sempre nell'uomo. Dal dibattito antico a quello contemporaneo, il libro approfondisce il percorso critico e storiografico che fu tracciato nel convegno internazionale Fiat imago, pereat mundus (Roma, febbraio 2010), alla ricerca di una risposta a un quesito antico quanto attuale: da dove viene e dove sta approdando la nostra civiltà dell'immagine? 4
Pensare per immagini: tra scienza e arte / Olaf Breidbach, Federico Vercellone. - Milano : Bruno Mondadori, 2010. - 152 p. ; 21 cm. Inventario 468127; Collocazione LETTURA 128 BREIDBACH O Da sempre, l'uomo pensa per immagini. Ma l'approccio visuale manifesta oggi una sua particolare attualità. Viviamo infatti in una cultura che dall'immagine è intensamente dominata. Di fronte al riaffacciarsi della potenza della rappresentazione iconica, che già l'antichità aveva conosciuto e talvolta condannato come idolatria, rimessa in contatto con la sua portata conoscitiva ma anche con la sua natura ingannatrice, la cultura contemporanea ha fatto propria la sfida dell'immagine creando un nuovo universo scientifico, quello degli studi visuali, che questo libro indaga secondo una prospettiva inedita, attenta all'intersezione fra i tradizionali domini dell'estetica e il mondo delle scienze. La presenza dell'immagine non è infatti confinata all'arte. E non si estende solo alla pubblicità e al design, ma include anche la scienza e la tecnica. Anche nel caso della conoscenza scientifica si impongono stili della visione. Apprendendo che spesso conosciamo il mondo attraverso l'immagine, diveniamo edotti della natura storica del nostro modo di vedere e di intuire. E comprendiamo come, nel succedersi degli stili della visione, si avvicendano i mondi culturali.
La svolta iconica / Gottfried Boehm ; a cura di Maria Giuseppina Di Monte e Michele Di Monte ; postfazione di Tonino Griffero. - Roma : Meltemi, 2009. - 310 p. : ill. ; 19 cm Inventario 458784; Collocazione LETTURA 701 BOEHM G Che cos'è un'immagine? Qual è il suo funzionamento? Quali conoscenze consente e quali conoscenze, invece, presuppone? Cosa può e cosa non può fare? Quali rapporti intrattiene con altre forme di sapere? È a partire da queste domande che, secondo Gottfried Boehm, si può cercare di prospettare una teoria generale dell'iconico priva di soggezioni nei confronti delle pretese della filosofia del linguaggio e capace di rispondere ai problemi posti dalle nuove tecnologie. I testi raccolti in questo volume affrontano le questioni chiave che dovrebbero fissare l'agenda di quella scienza delle immagini che è in realtà ancora da farsi e che anzi costituisce il vero desideratum cui si rivolgono le attenzioni di studiosi di indirizzi e interessi assai differenti. Boehm analizza e districa con chiarezza i nodi teorici che sottendono l'attuale diffusione dei processi di mediazione della cosidetta Visual Culture in un percorso che coniuga i presupposti storici e le prospettive future, le possibilità e i limiti di un autentico "sapere" delle immagini.
Pictorial turn: saggi di cultura visuale / W.J.T. Michell ; a cura di Michele Cometa. - Palermo : Duepunti, 2008. - 231 p. : ill. ; 19 cm. Inventario 477499; Collocazione LETTURA 700.1 MITCHELL W Il pictorial turn è la svolta che ha portato a compimento una rivoluzione rispetto a millenni di storia della cultura in cui le immagini sono state denigrate come ingannevoli e portatrici di una conoscenza degradata. Ma è anche un'occasione per riflettere sul rovescio della medaglia di questo mutamento di prospettiva, cioè sugli usi e gli abusi della visualità nelle società contemporanee, comunemente considerate come sottoposte a un dominio incontrollato delle immagini. Questo libro presenta al pubblico italiano una serie di saggi in cui Mitchell introduce nozioni e termini ormai entrati a pieno titolo nel vocabolario critico, come la fortunata formula di image/text, e analizza in chiave problematica il rapporto tra visual studies, scienza delle immagini e discipline più tradizionali come la storia dell'arte, la semiotica e l'estetica.
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Simile alle ombre e al sogno: la filosofia dell'immagine / Paolo Spinicci. - Torino : Bollati Boringhieri, 2008. - 278 p. : ill. ; 22 cm. Inventario 447274; Collocazione DEWEY 111.85 163 Umbratili come le presenze dell'Erebo evocate nel verso omerico che dà il titolo al libro, le raffigurazioni si lasciano cogliere da noi attraverso una duplice operazione: vediamo, ossia percepiamo una consistenza fenomenica, e insieme immaginiamo, abbandonandoci a un viluppo ludico-narrativo. L’autore si incarica in questo volume di tracciare il sottile confine che distingue la dimensione percettiva da quella immaginativa. È dai ranghi filosofici che prende la parola, per restituire alle raffigurazioni uno statuto svincolato dalla concezione linguistica e convenzionalistica in cui troppo a lungo sono rimaste impaniate, e rimettere in onore proprio il vedere senza sapere. L'assunto è che esse non siano delle parole visive che stanno per qualcos'altro, bensì oggetti percettivi che costruiscono e interpellano attraverso la loro profondità apparente. Fenomenologia della percezione e pragmatica sono ugualmente implicate nell'atto di guardare, al punto da delimitarne le condizioni di possibilità. Il dispositivo culturale complesso a cui appartiene l'immagine funziona in virtù della dialogicità che si instaura quando una scena raffigurata si rivolge allo spettatore e lo invita a una drammatizzazione immaginativa che conserva il battito delle cose reali.
Il consumo delle immagini: estetica e beni simbolici nella fiction economy / Fulvio Carmagnola. - Milano : Bruno Mondadori, 2006. - 232 p. ; 21 cm. Inventario 418532; Collocazione DEWEY 111.85 143 Una notizia di cronaca, un film di cassetta, un romanzo di successo. Possono artefatti come questi contribuire alla riflessione di una disciplina filosofica come l'estetica? Possono giungere a mutarne radicalmente concetti portanti come quelli di gusto o di bellezza? Che ne è dell'estetica quando il regno della bellezza e dei simboli è diventato una fonte diretta di valore economico? Da questi interrogativi prende spunto il libro, nella convinzione che un pensiero del presente debba essere in grado di mettere alla prova i concetti filosofici della tradizione con il dominio della comunicazione, dei media e delle merci.
L’immagine negata: il Concilio di Hieria e la formalizzazione ecclesiale dell'iconoclasmo / Emanuela Fogliadini ; presentazione di Mario Gallina. - Vicenza : G d'I, Gallerie d'Italia, Palazzo Leoni Montanari ; Milano : Jaca book, 2013. - XXII, 234 p. ; 24 cm Inventario 488924; Collocazione LETTURA 246 FOGLIADINI E Il tema dell'immagine ha sempre accompagnato la storia del cristianesimo: un iniziale aniconismo, influenzato dal divieto veterotestamentario di farsi immagini di Dio, si sarebbe aperto, con il passare dei secoli e non senza resistenze, a una piena accettazione dell'arte sacra figurativa, a cui la tradizione dell'Oriente bizantino riconobbe una natura teologica di primaria importanza in ordine alla rivelazione del mistero cristiano. In questa ricostruzione l'iconoclasmo e la negazione delle immagini sono stati letti come una crisi, un'interruzione dolorosa in un mondo ormai votato al culto dei tratti di Cristo e dei santi fissati nelle icone. Il cristianesimo delle origini tuttavia, pur tra ostacoli e discussioni, ha realmente accolto e promosso la possibilità delle raffigurazioni religiose? Le lotte iconoclaste furono davvero un momento di crisi o piuttosto l'apice di un cristianesimo spirituale come fu quello dei primi otto secoli? 6