O R GA N O U F FIC IA L E D E L L A CA S A ED ITR I CE S TU D IO M U S I CA L I CATA
IL PEGASO DIRETTORE RESPONSABILE: GAETANO ALICATA
François Truffaut
I.I.S.S. “E.GIANNELLI” DI PARABITA (LE)
CLAUDIO MONTEVERDI
NOTO, 15 LUGLIO 2016 - 2° TRIMESTRE - REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI SIRACUSA N°16 DEL 23.12.2008
SOMMARIO Pag. 1 Sviluppo e decadenza…
G. Alicata Pag. 11 Valentina Albanese…
Pag. 2 Copertine Pag. 3 Gli strumenti musicali…
Marzia Martino
Redazione Pag. 12 Corpo Bandistico Acquese
Redazione
L. Fiorentini Pag. 13 Coro polifonico “Laetare”
R. Campisi
Pag. 4 2° Concorso “G. Tricarico”
F. Lo Savio Pag. 14 Giuseppe Baldari
Pag. 5 Pane amore e...così sia
G. Alicata Pag. 15 Il cinema psicopedagogico…
Pag. 6 Giannelli in… Art Happening Pag. 7 “Appunti”… Pag. 8 Nino Ippolito
Redazione F. D’Isa
M. De Pietro Pag. 16 Matrix, matricis...
F. D’Isa
C. Guastelluccia Pag. 17 Turista per caso…
Q. Abati
Gakimas Pag. 18 Esami di Stato… C. Spadola - M.R. Di Noto
Pag. 9 Ferdinando Scavran
Redazione Pag. 19 L’orco delle fiabe…
Pag. 10 Festival terra tra 2 mari
Redazione Pag. 20 Cav. Francesco Zaccà
L. Franzò R. Campisi
HANNO COLLABORATO Adalberto Protopapa
Gakimas
Marilena De Pietro
Costanza Guastelluccia
Giancarlo Aleppo
Marzia Martino
Dario Colombo
Lucia Franzò
Quintina Abati
Enrico Tricarico
Luigi Fiorentini
Sebastiano Grasso
Ferdinando Scavran
Maria Rosaria di Noto
Stefania Leone
Edizioni Musicali di Alicata Gaetano Sede Legale: C. da San Giovanni Lardia - 96017 Noto Sede Operativa: Via A. Brancati,106 - 96018 Pachino Tel: 328.4650606 Fax: 0931.1846143 E-Mail:
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SVILUPPO E DECADENZA DEL MELODRAMMA bel canto, recitativo, aria, strumentazione
Il melodramma è la fusione del canto, della poesia, del balletto, delle scene e della regia che, in perfetta sinergia, offrono al pubblico una manifestazione completa delle citate arti. Nasce e si sviluppa, nel 1600, nel pieno del periodo barocco. I personaggi e gli eventi che portarono al genere melodrammatico furono: · Adam de la Halle, con l’opera “le Jeu de Robin et Marion, rappresentata a Napoli intorno al 1285; · il dramma medioevale; · il mistero; · la canzone popolare; · la rappresentazione di “Anima e Corpo” di Emilio de Cavalieri, rappresentata a Roma nel febbraio del 1600; · l’”Euridice” di Peri e Caccini. L’opera, per eccellenza, che affermò l’arte e il periodo fu l’”Orfeo” di Claudio Monteverdi. Questo è il lavoro che assembla i recitativi, le arie, i cori, le danze e soprattutto un’orchestrazione completa. Tutte le altre opere che seguirono fino al 1700, sia di Monteverdi e sia di altri compositori, assunsero un carattere pomposo con predominio dei cantanti. Durante questo lungo secolo i compositori si divisero in: · progressisti, interessati più alla produzione artistica, all’orchestrazione volta all’espressione musicale e all’unità dell’opera; · tradizionalisti, interessati più alla vocalità che all’unità dell’opera. C’è da dire che, a volte, i compositori tradizionalisti o progressisti, in alcune opere, si invertivano anche i ruoli. In questo periodo l’opera buffa, molto apprezzata dal popolo, si stacca completamente dall’opera seria molto apprezzata dall’aristocrazia. Alle soglie del 1800 il melodramma subisce l’influenza del genere sinfonico proposto dai compositori tedeschi ma molto apprezzato dai compositori italiani. In questo genere di melodramma: · i personaggi assumono un carattere psicologi-
co autonomo; · il numero dei personaggi, sul palco, aumenta dando origine ad arie eseguite da 2 a 7 unità ensemble; · l’orchestra aumenta di sonorità con l’inserimento degli ottoni e quindi di musicisti creando effetti sonori potenti. Prima della rappresentazione del melodramma veniva eseguita una sinfonia di apertura alla manifestazione, in Francia chiamata ouverture, che aveva il duplice scopo, prima, di avvisare il pubblico a sistemarsi in platea e, dopo, a far ascoltare cenni musicali dell’opera che successivamente veniva rappresentata. L’aria, la parte dell’opera più seguita e apprezzata dal pubblico, è cantata dai solisti ed è un canto che oltre ad evidenziare le capacità canore dei cantanti descrive anche particolari sentimenti. Il recitativo, è quella parte che, porta avanti l’azione. Il Bel Canto, esaltazione della tecnica vocale solistica, portò i compositori a scrivere opere musicali che proponevano cantanti-campioni di agilità sonora mettendo in secondo piano il soggetto dell’opera che perde, di fatto, importanza. A questo punto, dato che l’intreccio e la credibilità storica contenuta nel libretto perdono importanza, si sancisce la decadenza del melodramma.
a cura di Gaetano Alicata
a cura della redazione
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GLI STRUMENTI MUSICALI NELLA SCUOLA
Si sa che la scuola non è un’orchestra, tantomeno una banda o un parco divertimenti – seppur tanti la vedono come un “parcheggio custodito” che scrolli dalle famiglie il peso delle loro responsabilità e lo trasferisca alla scuola, appunto – ma come l’utilizzo degli utensili e di tutto il materiale che necessita per lo sviluppo delle varie attività didattiche, così anche gli strumenti musicali assolvono al compito di migliorare che capacità creative e produttive dei singoli alunni. Va da sé che l’insegnamento della musica nelle scuole italiane è sempre meno apprezzato, ma se togliamo quel minimo sussidio didattico usato nelle classi, sia delle scuole primarie che secondarie di primo grado, la conoscenza dell’arte più amata e seguita da tutti i popoli non saprebbe più come sostenersi. Come si acquisirebbero le abilità in Scienze motorie senza l’uso di palloni e scarpe da ginnastica? Se i nostri alunni si privassero del compasso, come potrebbero effettuare le misurazioni in Geomatria e in Tecnologia? In misura diversa, l’insegnamento della musica non pretende di inculcare le regole con quella rigidità insita in certe dicipline, per cui – come spiegato in qualche scritto precedente – la flessibilità nel proporre tanto le svariate attività quanto l’utilizzo di determinati mezzi strumentali, sarebbe funzionale alloscopo di favorire, da parte dei singoli alunni, il raggiungimento degli obiettivi didattici prefissati. Spesso mi è capitato di discutere con qualche insegnante della scuola primaria e – nel rispetto delle competenze altrui e alla luce della logica più sobria – ho dovuto spiegare le mie motivazioni e, probabilmente, quelle dei miei colleghi, docenti di Musica alla scuola secondaria, relative al perché sia preferibile l’insegnamento del flauto dolce anziché quello della tastiera o della chitarra. Quando si lavora su una posizione sul flauto, la spiegazione vale per tutta la classe, senza distinzione tra gli alunni: tale posizione, infatti, rimane sempre la stessa, perciò farla riprodurre all’intera classe risulta meno difficile di quanto possa risultare l’esecuzione della medesima nota su altri strumenti, come la tastiera o la chitarra, che necessitano di un intervento prettamente individuale: il cosiddetto rapporto 1/1, cioè insegnante/ alunno. In questo caso, i ragazzi sarebbero tenuti sotto controllo, senza poter eventualmente modificare a loro piacimento le posizioni sullo strumento in questione. Una volta, in una classe, durante le consuete esercitazioni strumentali, mi accorsi che un ragazzo, piuttosto svogliato, ripetente e proveniente da un istituto dove si utilizzava la tastiera, stava suonando un passaggio di un brano con la mano sinistra, a differenza della volta pre-
cedente in cui aveva utilizzato la mano destra, perché con l’altra mano doveva tenersi la testa. Come si può facilmente capire, anche il cambiamento di un solo dito, sia sulla tastiera che sulle corde della chitarra, possono pregiudicare notevolmente lo sviluppo della tecnica, mettendo a rischio il risultato dell’esecuzione. Altro fatto che merita una riflessione sensata è legato all’uso dello “strumetario Orff”: si tratta di un sistema di esecuzione inerente una serie di strumentini a percussione. Condividendo pienamente l’esito che si possa ottenere grazie all’utilizzo di tale strumentario, come la possibilità di favorire una partecipazione più attiva – dovuta a una meno ardua esecuzione – e a una maggiore consapevolezza del ritmo, dal momento i cui i ragazzi si rendono conto di non riescire a realizzare una semplice melodia, allora l’interesse e lo stimolo vengono a scemare. L’utilizzo di tali strumentini, però, sarebbe più appropriato per i ragazzi in situazione di gravità – come alunni con bisogni educativi specifici o con disturbo dell’apprendimento – o, più semplicemente, sia per i bambini in età prescolare che per quelli frequentanti la scuola primaria, magari in forma prepedautica, indirizzandoli gradualmente al riconoscimento delle più svariate sonorità timbriche e abituandoli alle diverse scansioni ritmiche, dalle più semplici alle più complesse. Ormai la politica italiana ci ha condotto al “capolinea”; fino ad alcuni fa, l’esistenza dei laboratori e delle attività optionali, offriva indubbiamente una grande opportunità agli alunni di ampliare le conoscenze acquisite. Il Ministero dell’Istruzione di alcuni anni fa, tagliò i fondi alle scuole statali, foraggiando, invece, quelle paritari e, per garantire il normale funzionamento di essa, eliminò le ore optionali e i laboratori; da allora, povere di risorse sia finanziarie che in termini di personale docente che coprisse tali ore, si è dovuto rinunciare all’utilizzo di strumenti diversi – come flauti traversi, sassofoni, tastiere – che, con la cosiddetta “musica d’insieme”, erano motivo di crescita artistica e culturale, ma anche un’ottima opportunità per favorire la socializzazione – specie in una realtà sempre più globalizzata e in cui l’insediamento sul territorio italiano di diverse etnie, avrebbe potuto rendere più semplice e meno traumatica la loro integrazione.
a cura di Luigi Fiorentini
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2° CONCORSO MUSICALE INTERNAZIONALE “GIUSEPPE TRICARICO” CITTA’ DI GALLIPOLI
Dal 20 al 26 maggio 2016, bissando il successo della prima edizione, si è svolta a Gallipoli la 2^ edizione del Concorso Internazionale Giuseppe Tricarico, dedicato alla memoria del compositore barocco gallipolino, autorevole esponente della scuola napoletana. Cornice della manifestazione è stato il Teatro Garibaldi nel cuore del borgo antico della città jonica che ha visto concorrere oltre cento strumentisti. La giuria, composta da concertisti di fama internazionale: Valeria Vetruccio (pianista), Eliseo Castrignanò (direttore d’orchestra), Alessandro Aloisi (chitarrista), Pierluigi Epifani (pianista), Alessandro Gazza (fisarmonicista), Fulvio Palese (saxofonista jazz), Raffaella Liccardi (soprano), Maria Pina Solazzo (pianista), Luca Gorgoni (violinista), Gianfranco Sannicandro (pianista), ha decretato vincitore assoluto
di questa edizione il chitarrista Camilo Juan Verga di Buenos Aires che si è aggiudicato una borsa di studio. Il concerto premio presso la prestigiosa Steinway Saal di Salisburgo è stato assegnato a Giacomo Barriera. La produzione discografica è stata assegnata al fisarmonicista Giovanni Fanizza e al pianista jazz Silvio Caroli. Il premio quale migliore interpretazione è stato assegnato alla flautista Ilaria Picci. La giuria della critica, formata da personalità del mondo dell’arte in genere, della scienza e del giornalismo: Fernando Cartenì (patron del Premio Barocco), Gaetano Alicata (editore e giornalista), Mariangela Marsano (docente di matematica), Tiziano Corrado (musicista e tecnico accordatore), Paolo Tollari e Roberto Musarò (organari), ha assegnato il premio della critica al complesso Vocal Music diretto dal M° Alessandro Augusti. Il presidente del Concorso, M° Enrico Tricarico, e il direttore artistico, M° Adalberto Protopapa lavorano già alla 3^ edizione della manifestazione, che si svolgerà a maggio 2017, con l’obbiettivo di accrescere la rilevanza del concorso anche attraverso gemellaggi instaurati con prestigiosi e storici concorsi. In tal senso è pronta la collaborazione con il concorso Coppa Pianisti d’Italia Città di Osimo (An) dove accederanno alle fasi finali i finalisti segnalati dalla commissione del concorso “Giuseppe Tricarico” 3^ edizione.
a cura di Francesca Lo Savio
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Sabato 24 Giugno 2016, presso il Cineteatro Politeama di Pachino, alle ore 20:30, la Compagnia teatrale RIDI CHE TI PASSA ha presentato il musical Pane Amore e… così sia ispirato dal film Pane amore e fantasia e dal musical Aggiungi un posto a tavola. Adattato opportunamente per la compagnia citata, da Carmela e Elbana Pantano, il cast è stato composto da: Denise Aruta, Enzo Berretta, Peppe Bordie-
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ri, Salvo Cavarra, Irene Colombo, Enzo Dicorado, Marilena Mizzi, Sergio Mizzi, Carmela Pantano, Elbana Pantano, Grazia Quartarone, Denise Spicuglia, Gigi Spicuglia e Giovanni Sammito. La scenografia è stata affidata a Valentina Sammito, la grafica a cura di Corrado Santacroce e le musiche a cura di Salvo Lucchesi con la collaborazione di Raffella Salerno, esperta in direzione di coro, che ha curato il brano finale I Will Follow Him. La compagnia RIDI CHE TI PASSA è stata istituita nel 2012 da Carmela ed Elbana Pantano, sorelle, interpreti e registe dei musical: Matri Mia, Ulisse… A Verità, Cavalleria Rusticana, A frevi Ro Sabatu Sira. Le Pantano realizzano delle opere musico-teatrali basandosi su lavori esistenti, arricchendoli con caricature ed ilarità, e da spunti di vita quotidiana. L’obiettivo principale della compagnia è quello di far sorridere il pubblico presente attraverso i musical rielaborati che tendono ad esaltare l’umorismo, le tradizioni ma soprattutto lo spirito siciliano.
a cura di Gaetano Alicata
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I.I.S.S. “E. GIANNELLI” DI PARABITA (LE) PARABITA - CASARANO - ALEZIO - GALLIPOLI
GIANNELLI IN… ART HAPPENING. 8^ EDIZIONE
cala il sipario su un indiscusso successo di critica e pubblico
Nel Cinema-Teatro Italia, il più grande della regione Puglia, situato sul Corso Roma, la più importante passeggiata della città di Gallipoli, domenica 12 giugno gli spettatori hanno potuto assistere ad una delle edizioni di Art Happening più entusiasmanti dell’IISS Giannelli degli ultimi anni. Alla sua ottava edizione, si è trattato di un vero e proprio evento che ha ottenuto i migliori consensi di pubblico, critica ed apprezzamento anche dalle autorità politiche territoriali. La superficie del palcoscenico di 300 metri quadri si è trasformata per oltre due ore in uno scenario da sogno, assicurando così una visione confortevole anche agli spettatori dei primi posti, mentre si alternavano danzatrici di danza classica e contemporanea, musicisti dell’orchestra neocostituita, modelle per il defilé. Per l’occasione sono stati mobilitati tutti i settori e gli indirizzi del Liceo (artistico, coreutico, musicale), per un tripudio di forme, suoni e colori. È stata l’edizione dei record: oltre 1.000 spettatori e circa 300 rimasti fuori per mancanza di posti in sala. Più che di evento si dovrebbe parlare di “Fenomeno Giannelli” a catturare l’attenzione delle famiglie, dei docenti e delle autorità presenti. Sommando tutti i risultati dell’allestimento di quest’edizione 2016, tutto lascia sperare in ulteriore futuro di successo costruito con e per le nuove generazioni. Professionisti di vari settori si sono alternati a coordinare le performance, ma il vero ideatore e promotore dell’iniziativa è e resta il Dirigente Scolastico, prof. Cosimo Preite, nel quale coincidono competenze reali ed indiscusse, non solo a livello dirigenziale, ma anche nell’ambito di una complessiva “direzione artistica” dello stesso evento. Ed i risultati gliene danno il merito. Al Capo d’istituto, infatti, va riconosciuta la capa-
cità di aver saputo coordinare professionalità diverse che sono confluite in un grande staff d’eccellenza che ha saputo condurre al merito gli studenti, i veri protagonisti di una scuola “buona”. I laboratori coreutici, artistici, audio-video-fotografici hanno portato con successo, sul palcoscenico del Teatro Italia, coreografie di livello elevato, con scenografie racchiuse in una cornice accurata di fondali, proiettati a cura delle classi di indirizzo audiovisivomultimediale. Tutti gli indirizzi hanno contribuito al successo: dal design arte del tessuto e stampa alla moda, dalla danza classica alla contemporanea, dall’oreficeria alle tecnologie musicali fino alla mirabile esecuzione orchestrale. Le danzatrici, le modelle, i musicisti, i cantanti, i tecnici del suono e delle luci sono risultati preparatissimi da ogni punto di vista e soprattutto capaci di emozionare il pubblico, interpretando la storia di una scuola diversa, di una scuola che sa conciliare studio e didattica laboratoriale, sperimentando nuove vie di successo formativo che bada al risultato. L’allestimento dell’intero evento ha acquistato notevole forza ed un crescendo di seduzione, strappando ripetuti applausi a scena aperta. Eccellente musicalità e carismatica presenza scenica, unitamente alla sicurezza tecnica, sono le doti che hanno caratterizzato i protagonisti della serata conclusasi con una calorosa manifestazione di consenso, accompagnata da battimani ed esclamazioni di lode per le splendide variazioni in scena. A chiudere lo spettacolo l’Orchestra “E. Giannelli” diretta dal m° Muolo del Conservatorio di musica “T. Schipa” di Lecce. A sottolineare la sinergia fra diverse professionalità, oltre due ore di appassionata danza, musica, moda, hanno regalato a tutti serenità e soddisfazione in un anno di duro lavoro in cui il sogno e la realtà si sono congiunti in un mirabile “affresco”.
a cura di Marilena De Pietro
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APPUNTI DI ADALBERTO PROTOPAPA
Il 14 maggio c.a., presso la sala consiliare del Comune di Taurisano (Le), è stato presentato, il manuale di teoria musicale per il corso di formazione in teoria e solfeggio ad uso dei licei musicali, dei conservatori e delle scuole di musica, APPUNTI DI TEORIA MUSICALE del M° Adalberto Protopapa. In presenza di un folto pubblico hanno relazionato: la Prof.ssa Maria Pina Solazzo, docente presso il Conservatorio di Lecce; il M° Giuseppe Lattante, pianista e docente di musica presso istituti secondari di 1° grado; il Prof. Ennio Montonato, docente di Lettere e Latino presso istituti secondari di 2° grado e direttore del mensile di cultura, politica e attualità “Presenza Taurisane-
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se”; il M° Enrico Tricarico, pianista, compositore, docente presso l’I.I.S.S. “Giannelli” di Parabita e presidente dell’associazione “Il Musicante” di Gallipoli; il M° Lucio Margiotta, chitarrista e vice presidente dell’Accademia Musicale del Salento; la Prof.ssa Angelica Scupola, pianista e presidente dell’Accademia Musicale del Salento; Enrico Antonazzo, cantante. La casa editrice studiomusicalicata è stata lieta di pubblicare il lavoro del M° Protopapa perché ha proposto, in modo personalizzato e a tutti gli interessati della nobile arte musicale, degli appunti/concetti di teoria, solfeggio, ritmica e acustica rendendoli comprensibili anche a coloro che hanno poca conoscenza nella disciplina. Il lavoro/ programma di Protopapa, con semplici schemi, esempi e mappe concettuali, avvia l’alunno verso un percorso educativo ed emotivo. In sintesi è un trattato che permette, agli autodidatti, di capire e comprendere l’arte della notazione musicale e, a coloro che intendono intraprendere uno studio serio e professionale, affrontare al meglio le lezioni proposte dal piano curriculare delle scuole secondarie di 1° e 2° grado ad indirizzo musicale, dei licei e dei conservatori.
a cura di Costanza Guastelluccia
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NINO IPPOLITO
Il grande Maestro Nino nasce a Squinzano (Le), dove inizia i primi studi musicali, divenendo uno dei più acclamati solisti di bombardino. Musicista autodidatta, e compositore di numerosissime marce che vengono eseguite e richieste non solo nel nostro territorio nazionale ma anche internazionale, è stato un profondo conoscitore dell’arte sublime dei suoni. Le sue geniali composizioni soprattutto marce sono uno squisito ricamo di note, melodie e armonia. Grazie al suo talento, ai suoi lavori e soprattutto per i meriti artistici ottenuti nel campo della musica, ha ricevuto numerosissimi riconoscimenti, premi, targhe e attestazioni di stima: · 1953, Re Umberto 2° lo ringrazia, con pubblica lettera, per la marcia funebre composta in onore del padre Vittorio Emanuele 3°; · 1984, riceve una pergamena d’oro consegnata dal
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Sindaco di Squinzano; 2003, la Banda dell’arma dei Carabinieri esegue la marcia sinfonica “Ligonziana”. Annoverato tra i cittadini illustri e tra i grandi professionisti nei seguenti trattati: “I lineamenti storici” e “Città di Squinzano” ha composto: · marce militari, sinfoniche e funebri; · scherzi marciabili; · canzoni; · serenate; · inni sacri; · messe; · preludi; · sinfonie; · quadri sinfonici; Iscritto alla Siae, con qualifica di compositore dal 1960, nell’82 viene nominato socio effettivo per meriti particolari di divulgazione e notorietà nel campo della musica. Muore a Squinzano il 20 ottobre del 2011. La casa editrice studiomusicalicata, che lo annovera tra i suoi compositori, a cinque anni dalla sua scomparsa, lo ricorda per il suo impegno, le sue capacità e la sua perseveranza a raggiungere sempre nuovi obiettivi nel campo della musica. ·
a cura di Gakimas
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Ricominciare non è mai facile. Sotiri inizia il suo nuovo percorso a cinquant’anni, dopo che ha svestito l’abito monacale e ha subìto sulla propria pelle le conseguenze di un amore “diverso”. La sua professione di docente di Filosofia Teoretica presso l’Università di Salonicco lo gratifica e lo appaga, ma la conoscenza di una giovane assistente, Madalen, e la ricomparsa di un figlio quasi dimenticato, lo fa ripiombare nelle sue insicurezze e paure che non ha mai colmato. Il ritorno del passato che brucia più del sale sulle ferite, lo mette di fronte a scelte coraggiose che affronta con la sua solita determinazione. Ma l’amore, quello vero, riuscirà nuovamente a deviare il destino verso una meta sconosciuta e misteriosa? Sotiri proverà, ancora una volta, a guardare di là del mare…
a cura della redazione
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VALENTINA ALBANESE, ARTISTA GRAFICA
Valentina Albanese, classe 1996, nasce a Lecce ma vive e lavora come artista a Casarano (Le). Nel mese di luglio c.a. ha conseguito, presso l’ I.I.S.S. “E. Giannelli” di Parabita (Le), la maturità in Architettura & Ambiente. Ha al suo attivo due mostre personali, una nella Città di Specchia e una nella Città di Casarano, e tre collettive nella Città di Firenze. La sua arte grafica è una continua ricerca, valorizzazione ed esaltazione della bellezza femminile nonché di particolari anatomici del volto. Nei suoi disegni possiamo riconoscere volti noti: Angelina jolie, Jennifer Aniston, Jessica Chastain, Charlize Theron, Christina Aguilera e tante altre. Sorprendente a soli vent’anni la sua abilità nella gestione delle luci e delle ombre, nel bianco e nel nero della grafite, della matita che disegna e che padroneggia in maniera spaventosa, dimostrando già uno spiccato talento. Il suo messaggio intuitivo è un misto tra composizione estetica e composizione visiva. Se pur di giovane età i suoi lavori evidenziano nuove ispirazioni, e nuove tendenze sempre vicino alla realtà, con valori etici che hanno manifestato da parte del pubblico e della critica giudizi molto favorevoli.
a cura di Marzia Martino
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CORPO BANDISTICO ACQUESE (AL)
Le origini della “Banda Musicale Acquese” risalgono al lontano 1839 anno in cui i documenti fanno risalire la sua fondazione con il titolo di Accademia Filarmonica D’Acqui. Infatti, cronache dell’epoca, numerosa corrispondenza, antichi spartiti musicali, testimoniano l’intensa attività di quei tempi che con il passare degli anni affermarono sempre più la posizione artistica dell’Accademia Filarmonica divenendo vera istituzione di servizio e di cultura per la città di Acqui. Da così nobili ed antiche tradizioni trae origine il Corpo Bandistico Acquese che assunse l’attuale denominazione nell’ultimo dopoguerra, sviluppando la propria attività oltre che in città anche in molte altre zone d’Italia e all’estero. Scopi primari dell’associazione sono l’elevazione spirituale attraverso la diffusione dell’arte musicale nello svolgimento delle prestazioni civiche e nella promozione della musica. La formazione attuale vede, con soddisfazione, la presenza di numerosi giovani provenienti dalla rinomata Scuola di Musica istituita presso il Corpo Bandistico Acquese. La direzione artistica è sempre stata all’altezza della sua gloriosa tradizione. Validi Maestri si sono susseguiti nella direzione lasciando sempre un’impronta che ha portato innovazioni e migliorie artistiche. Tra gli eventi a cui ha parteci-
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pato vogliamo ricordare: · La vittoria del primo premio di sfilata e concerto nel concorso bandistico di Erlangen (Germania) nel 1981 sotto la direzione del Maestro Renato Bellacini che ha diretto il sodalizio acquese per quasi venti anni; · La partecipazione al concerto tenuto dal cantante E. Ruggeri al Teatro di Alessandria (2004); · La registrazione del CD “La battaglia di S. Martino” sinfonia guerresca scritta nei primi novecento dal Maestro Giovanni Tarditi, acquese emerito; · Premio di qualità al concorso di Porana di Pizzale (PV) nel 2005; · La realizzazione dello spettacolo “Canzoniere Italiano” con l’attore Cosimo Cinieri (Agosto 2011). Gemellata con la Banda Austriaca di Lustenau, partecipa a eventi e raduni in Italia ed all’estero. Ogni anno la terza domenica di settembre organizza con la locale SOMS e il Comune di Acqui Terme la manifestazione ACQUINBANDA, momento di incontro e scambio musicale tra bande e non solo. Attualmente è diretta dai Maestri Alessandro Bardella e Alessandro Pistone che propongono un repertorio sempre al passo con i tempi unendo la tradizione e l’innovazione assicurando validità nella direzione e un’alta valenza artistica alla banda. Il consiglio direttivo, guidato dal Presidente Sergio Bonelli, garantisce la gestione dell’intensa attività dell’associazione consentendo il proseguo nel solco che fu di tanti validi e generosi dirigenti del passato. Acqui Terme e il Corpo Bandistico Acquese un legame forte e stabile cementato da più di un secolo e mezzo di storia, di servizio, di cultura, che ha consentito attraverso la musica di rallegrare gli animi portando ovunque alto l’onore e il prestigio della nostra bella città. Oggi come ieri tutti si sentono uniti da quella grande passione che li accomuna “la Musica”, la grande attrattiva, insieme all’amicizia e alla solidarietà umana che lega ancora a distanza di tanti anni dalla fondazione giovani ed anziani al Corpo Bandistico Acquese.
a cura della redazione
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CORO POLIFONICO DIOCESANO “LAETARE”
Istituito e diretto dal M° Natale Femia, nasce nel gennaio 1990 per animare le funzioni liturgiche solenni della Diocesi di Locri-Gerace, è composto da circa 50 coristi. Nel 1991 si costituisce in associazione i cui principali obiettivi sono la promozione e la diffusione della musica corale sacra e profana. Con i Cori dell’OCC ha animato la S. Messa, celebrata dal Santo Padre in Piazza San Pietro in Roma, in occasione dell’ottantesimo compleanno di Giovanni Paolo II il 18 maggio 2000. Ha animato la Liturgia di Beatificazione di Madre Teresa di Calcutta insieme al Coro della Diocesi di Roma, diretto da Mons. Marco Frisina, e le manifestazioni collegate presiedute dal Santo Padre che si sono svolte in Roma dal 17 al 20 ottobre 2003. Il gruppo corale svolge un’intensa attività concertistica sia a cappella e sia con l’accompagnamento dell’annessa orchestra sinfonica. Nel dicembre 2005 si è esibito per l’Unione Giuristi Cattolici Italiani al Teatro Politeama Siracusa di Reggio Calabria e nel febbraio 2006 per i Lions Clubs della Calabria al Teatro Comunale Francesco Cilea. Ha tenuto concerti nei centri più importanti, e nei maggiori teatri della Calabria, così come nelle zone più difficili e culturalmente meno evolute. Il 27 agosto 2006 ha partecipato al Concerto di Musica Sacra per coro polifonico ed orchestra nella Cattedrale di Gerace. Per l’evento, il coro, è stato diretto dal M° Marco Frisina. Il 3 luglio 2010 ha eseguito l’Oratorio Confido in Te, ispirato alla vita e agli scritti di Santa Faustina Kowalska, composto e diretto dallo M° Marco Frisina. Nell’agosto 2007 si è esibito a Fiumedinisi (ME) e dall’agosto 2007 per quattro anni consecutivi nell’Isola di Salina (ME) alla presenza di autorità e personalità del mondo politico, artistico e giornalistico. Nel gennaio 2010 ha tenuto il Concerto per coro polifonico ed orchestra nell’Auditorium Comunale di Polistena (RC) nell’ambito della Stagione grandi eventi 2009/10. Il Complesso corale e strumentale svolge numerosi concerti di solidarietà rivolti alle fasce più deboli ed esegue due concerti all’anno per i detenuti della Casa Circondariale di Locri. Su invito del Ministro della Difesa si è esibito, al Concerto per Coro Polifonico ed Orchestra svoltosi nella Basilica San Francesco di Paola, in Piazza Plebiscito a Napoli e l’8 novembre 2009 nell’ambito delle manifestazioni organizzate dal Ministero della Difesa e del programma sviluppato dal Comando Militare dell’Esercito “Campania” per la Festa dell’Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate. Organizza corsi di vocalità per i coristi tenuti da maestri di chiara fama, si citano: Walter Marzilli, Rafael Martin del Campo Valle, Claudio Ottino. Nell’agosto 2005 ha
pubblicato il Cd Concerto d’Estate - musica tra ieri e oggi sotto il cielo d’agosto. Ha animato le SS. Messe trasmesse in diretta su Rai 1 il 3 giugno 1990 da Gerace e il 13 luglio 1997 da Stilo (RC). Il 30 dicembre 1998 si è classificato al 1° posto al Concorso di Canti Natalizi in vernacolo calabrese Su Jorna di Natali che si è svolto al Duomo di Reggio Calabria con il canto Si la facimu la cammisella elaborato per coro da Mons. Ivo Meini della Diocesi di Volterra (Pisa). Ha vinto il 1° Premio per la migliore esecuzione al IV Concorso di Elaborazione Corale di canti natalizi calabresi di tradizione orale il 30 dicembre 2001 nel Duomo di Reggio Calabria con il brano Nta la notti si sentìa armonizzato dal M° Giuseppe Gai. Si è classificato al 2° posto alla XIV Rassegna di Canto Corale in vernacolo calabrese” che si è svolta il 30 dicembre 2010 nella Cattedrale di Oppido Mamertina (RC). L’Associazione, dalla sua istituzione, ha una lunga esperienza nell’ambito della partecipazione e organizzazione di manifestazioni corali e strumentali: · 25 edizioni del Raduno Diocesano dei Cori Parrocchiali; · 26 edizioni del Concerto di Natale; · circa 60 concerti di musica dal vivo per coro polifonico e pianoforte; · oltre 80 concerti di musica dal vivo per coro polifonico ed orchestra sinfonica; · Il 25 aprile 2007 ha organizzato il XXVII Raduno Regionale dei Cori Polifonici che si è svolto a Gerace; · Il 10 aprile 2016 ha organizzato a Gerace, insieme all’Ufficio Liturgico Diocesano, il 25° Raduno Diocesano dei Cori Parrocchiali e Giubileo dei Musicisti; · In occasione dei festeggiamenti, per il 25° Anniversario della fondazione, ha pubblicato il libro “Canterò in eterno la misericordia del Signore”, corredato dalle testimonianze dei Vescovi Ciliberti, Bregantini, Morosini e Oliva. Il repertorio del coro LAETARE spazia dalla musica sacra alla musica lirico-sinfonica; da brani a cappella a brani popolari o della tradizione italiana; da brani tratti da famose colonne sonore a brani originali o arrangiamenti di compositori contemporanei.
a cura di Rossana Campisi
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GIUSEPPE BALDARI
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Artista salentino, e docente presso Liceo Artistico I.I.S.S. “E. Giannelli” di Parabita, nasce a Collepasso nel 1953 ma vive e opera a Sogliano Cavour (Le). In possesso di un palmares artistico di notevole spessore, ha realizzato performance a livello nazionale e internazionale conseguendo segnalazioni di merito e premi in rassegne e concorsi di chiara fama. Ha intrapreso in maniera attiva e professionale la sua attività di artista con l’utilizzo di una grande varietà di materiali, soprattutto il metallo, mischiandoli e plasmandoli al colore, agli smalti cotti e al gran fuoco su rame rosso, capaci di trasmettere forti ed intense emozioni. Il tutto, unito alla tradizione fusa con l'innovazione, all’attualità attraverso l’originalità e creativi-
Gli articoli di un notiziario posso-
tà delle forme, crea valori no essereedi sentimenti qualsiasi tipo, ad attraverso un dinamico esempio fluire articoli di materiali che sulle nuove tecsi intersecano in una nologie. vibrazione dell'essere. I critici d’arte diconoÈ inoltre di Baldari “…le sue possibile descrivere tenopere tendono a realizzare capolavori di sicudenze economico-finanziarie o previsioni che possono risultare ro fascino creando pezzi interessanti e coinutili ai lettori. volgenti di grande interesse artistico …” Baldari, attraverso l'interazione di forme, colori, Se il notiziario viene distribuito internamente, è possibilesbalzo, inserire materiali, tecniche varie, incisione, rame e ottone martellato, pittura, è sempre alla ricerca di modalità ed evoluzioni artistiche capaci di dettare e far leggere le osservazioni personalizzate del vivere e dell’ambiente. In particolar modo descrive gli affetti e i valori del suo Salento. Molte delle sue Questoreligiosa, brano può contenere 75opere sono di ispirazione un sen125 parole. tiero, questo, inquieto e doloroso, ma semLa selezione di immagini ed ele-dipre pronto alla rinascita interiore come menti grafici è un passaggio impormostrano le opere pubblicate ed esposte in tante in quanto questi elementi varie Gallerie. Tutta la sua produzione è consentono di aggiungere impatto frutto di un continuo alla cambiamento ed evopubblicazione. luzione in relazione anche agli eventi vissuti Analizzare l'articolo e valutare se e alle molteplici esperienze ed approfondile immagini inserite sono coerenti menti tesi ad una costante crescita. con il messaggio che siL’esperdesidera ta conoscenza pittorica e scultorea gli che ha trasmettere. Evitare immagini consentito di conseguire risultati ed obiettivi risultino fuori contesto. altamente innovativi nel settore.
a cura della redazione
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IL CINEMA PSICOPEDAGOGICO DI FRANÇOIS TRUFFAUT Psicologia dell'età evolutiva in François Truffaut
François Truffaut manifesta un'attenzione analitica ai problemi - gioie e dolori - dell'età evolutiva sin dal suo cortometraggio Les mistons,1957, in cui - sono le sue parole - "mi ero reso conto che preferivo dirigere i ragazzi piuttosto che gli adulti"*. Più dolori che gioie - o comunque gioie molto latenti - che si traducono nel titolo italiano, "L'età difficile". Età difficile è anche quella del protagonista del primo lungometraggio del regista francese, l'adolescente Jean-Pierre Léaud (Antoine Doinel), che verrà seguito da Truffaut, nel corso della propria carriera cinematografica, in altri quattro film**. Les 400 coups è "un poema sulla solitudine di un adolescente"*** che "Truffaut con molto affetto descrive"****, dando un'idea, polemica e costruita su voluti spunti autobiografici, di un'adolescenza torbida, seppur lontana dalla disperazione assoluta e oppressa del mondo del regista spagnolo Luis Buñuel*****. L'adolescenza in Truffaut è repressa, depressa e relativamente disperata, guardata con un'ironia partecipe e quasi consacrante, tanto remota rispetto all'ironia dissacratoria e distaccata di Buñuel. Gli adolescenti di quest'ultimo sono già finiti, sono al di là anche dell'età adulta - al di là di ogni partecipazione - sia di loro al mondo, sia del mondo a loro sono incastrati, come in un presepe mortuario, in un limbo né minaccioso né affabile, sono spettri incapaci di vivere e di morire, di essere vissuti e morti. Gli adolescenti di Truffaut, oltre che quelli dei "Quattrocento colpi", anche quelli degli altri film definibili adolescenziali in particolare, "Gli anni in tasca" (L'argent de poche), e, prima di questo e più analiticamente estremo, "Il ragazzo selvaggio" (L'enfant sauvage)****** - o dell'età evolutiva, sono disperati, ma potenzialmente inclini alla speranza, inclini alla vita, seppur sotto forma di sopravvivenza, inclini, in ultima istanza, alla vita adulta (tanto che Antoine, infatti, cresce e si evolve nel corso del tempo e della sua storia). "I quattrocento colpi", del 1959, si chiude con lo sguardo disperato di Antoine (forse uno dei finali più belli della storia del cinema), al termine di una fuga apparentemente senza fine e sicuramente senza meta (almeno non una meta riconosciuta e riconoscibile), ma la disperazione dello sguardo del ragazzo è una "normale" disperazione: la normale disperazione di chi comunque sia destinato a crescere; anche se nell'incertezza, nella probabile indigenza - anche di affetti - e nella solitudine - anche nel caos, comunque a crescere, ad avere la propria inevitabile evoluzione, fosse pure tragica. Ma Antoine Doinel, adolescente, non è un personaggio platonicamente ideale, semmai può risultare aristotelicamente reale e realizzabile, sullo schermo e nella vita stessa di François, suo probabile e verosimile alter ego, o sarebbe suggeribile, forse con eccesso di didatticità,
alius, dato che la sua "alterità" la si configura e verifica,
nel corso della continuità della narrazione, facendo riferimento al continuum della "saga" a lui dedicata, come alterità fra tanti - tanti Antoine e tanti François per non identificarne definitivamente nessuno (anche perché la relativamente prematura scomparsa del regista non ci documenta fino in fondo su eventuali ulteriori tracciamenti dell'esistenza di Antoine, anch'essa, di conseguenza, prematuramente scomparsa). Il colloquio con la psicologa, per altro mirabile nella sua drammatica estraniazione all'interno della mente del ragazzo come all'interno della stessa linearità narrativa del film, assume paradossalmente i contorni dell'essenzialità quanto più appaia inessenziale e, per così dire, fine a sé stesso: un piccolo saggio di età evolutiva e, nell'autonomia di esso all'interno del film in parallelo all'autonomia dell'incontro con la psicologa all'interno della mente di Antoine, una sorta di saggio di età involutiva, o evolutiva per opposizione: le risposte di Antoine sono agghiaccianti nella propria composta aderenza al contingente, ma assolutamente e desolatamente incongrue sul piano della necessarietà storica ed esistenziale, di Antoine e dei ragazzi come lui, che si presagisce, pur senza precisarlo mai, essere tanti. Tanti ragazzi, a modo loro "selvaggi", che attraversano l'orizzonte filmico di Truffaut e l'orizzonte - comunque un orizzonte, comunque finalizzabile e rintracciabile in una ricerca causale, comunque storicizzabile - reale di tanta e tanta esistenza adolescente, smarrita, ma pur sempre presente. *François
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Truffaut, Le plaisir des yeux, by "Cahiers du cinéma", 1987. In Italia, "Il piacere degli occhi", Marsilio, Venezia, 1988, vol. 1, pag. 26. **"L'amore a vent'anni" (L'amour à vingt ans, ep.: Antoine e Colette), 1962, "Baci rubati" (Baisers voles), 1968, "Non drammatizziamo... è solo questione di corna" (Domicile conjugal), 1970, "L'amore in fuga" (L'amour en fuite), 1978. ***Paolo Mereghetti, dal "Dizionario dei film del 1996". ****Mereghetti, che continua "come sempre nelle sue (Truffaut) opere, i libri e il cinema sono le uniche vere possibilità di salvezza per i piccoli Antoine cresciuti senza amore". *****Da "Adolescenza torbida" (Susana) a "I figli della violenza" (Los olvidados), entrambi del 1950. ******Per quanto riguarda il primo, uscito nel 1976: "I sentimenti, i problemi con gli adulti, le fantasticherie, i drammi e i primi amori di un gruppo di ragazzini in attesa delle vacanze estive... Un intenso film corale, composto di tante microstorie... Sempre più lontano anagraficamente dal mondo dell'infanzia, ma profondamente partecipe al suo spirito, il regista ribadisce la lotta per la sopravvivenza dei più piccoli a cui dimostra in ogni inquadratura il proprio amore, rispetto e fiducia" (Mereghetti), tanto che anche le figlie di Truffaut, Laura ed Ewa, vi compaiono. Per il secondo, film-saggio del 1970, "di grande e intensa poeticità" (Mereghetti), ambientato nell'estate 1793 a Parigi, dedicato a Jean-Pierre Léaud, il protagonista è Jean-Pierre Cargol.
a cura di Francesco D’Isa
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MATRIX, MATRICIS:
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il cinema come declinazione della filosofia Le forme epiche tendono a svilupparsi fuori dalla narrazione attraverso processi di straniamento. ma poi è la narrazione stessa a riappropriarsene dissimulando la presenza del narratore. da qui la distanza: l'impossibilità di essere compresenti tre distinti punti di vista, quali quello del narratore, del lettore e del protagonista.
Cosa direbbe Socrate a Woody Allen? Il cinema come declinazione della filosofia
Abbassamento graduale in senso obliquo, pendenza, declivio, pendio e, arcaicamente, caduta (“dopo la declinazione dello imperio romano” scrive Machiavelli). In astronomia è una delle coordinate celesti del sistema equatoriale (delta); in geofisica e in topografia si parla di declinazione magnetica e si tratta ancora una volta di un angolo; in filosofia è la deviazione degli atomi dalla caduta verticale che rende possibile l’urto e la formazione dei corpi secondo la dottrina epicurea, idea ripresa dal clinamen lucreziano; in linguistica, a partire dal secolo XIV, mentre nei primi tre significati l’accezione del termine è risalente al XIII sec., è la flessione dei temi nominali. Queste definizioni da vocabolario della lingua italiana, combinate fra di loro e interrelate, forse riescono a dare il sentimento del termine “declinazione”, applicato al cinema e alla filosofia. Come se le due possibilità umane o atteggiamenti della mente attiva e contemplativa, che sono il cinema e la filosofia, prima ancora che essere inquadrate come dottrine e catalogate come scienze, fossero tali, appunto due esiti esistenziali, soprattutto, o soltanto, forse, nella declinazione reciproca dell’uno nell’altra, intendendo il declinare reciproco come coordi-
nazione dalle prospettive astronomiche (Matrix, Gattaca, Alien), o magnetiche (The Truman Show, Inception, Memento), urto e radicalità dei fenomeni (Donnie Darko, After Hours, 25th Hour, Hidden Dragon), e infine, come intima coesione del tutto, ri-flessione nominalistica (The Man Who Wasn’t There, Bram Stoker’s Dracula). In fin dei conti cinema è anche la caduta accidentale, in immagini e visualizzazioni interne della mente, di un intero bagaglio di conoscenza razionale e irrazionale, che la filosofia, la letteratura, l’arte, la storia degli uomini in genere ci hanno dato nei secoli e che il ventesimo secolo ha saputo e potuto restituire sotto forma di spettacolo. E declinazione è anche il rapporto diretto fra soggetti, oggetti, predicati, chiusi in una medesima fenomenologia: la sala cinematografica, a volte la propria stanza, a volte il mondo, a volte la propria stanza riveduta e rivelata al mondo, attraverso la privata visione pubblica determinata dall’hi-tech. ******
Francesco D’Isa
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TURISTA PER CASO… la scuola, comunità educante
La scuola, comunità educante, deve accogliere ogni alunno nello sforzo quotidiano di costruire condizioni relazionali e situazioni pedagogiche tali da consentirne il massimo sviluppo mediante interventi specifici: infatti, la qualità dell’integrazione degli alunni diversamente abili è strettamente legata alle capacità dell’istituzione di essere flessibile, capace di capire e rispettare le potenzialità cognitive e comportamentali di ognuno. Da queste premesse, favorire le abilità sociali e potenziare una corretta interazione nel gruppo dei pari è stato l’obiettivo trainante del Progetto “Turista per caso”, nato in accordo con il Dirigente Scolastico, attraverso un confronto sinergico fra tutti i docenti di sostegno che hanno partecipato all’iniziativa ed in collaborazione con i docenti di Storia dell’arte, Tecnologia applicata ai metalli e laboratorio oreficeria, Disegno professionale. Il progetto è stato sviluppato contemporaneamente con un’altra iniziativa progettuale, “Arte in festa”, i cui destinatari sono stati gli alunni diversamente abili, con la finalità di potenziare le autonomie personali e sociali degli allievi coinvolti, con particolare riferimento alle capacità di comunicare e sviluppare competenze spendibili nella vita quotidiana, sedimentando alcuni concetti semplici trattati in storia dell’arte e nei laboratori professionali (oreficeria). La sfida è stata quella di offrire agli alunni, che non hanno partecipato ai viaggi d’istruzione, un’ulteriore opportunità di formazione utilizzando il territorio come laboratorio didattico. Il progetto “Turista per caso” si è attuato attraverso un’uscita didattica sul territorio di Parabita ed ha coinvolto sia alunni normodotati sia alunni diversamente abili. L’evento finale, cioè l’uscita didattica sul territorio, è stata effettuata il 6/05/2016 e ha coinvolto tutti gli alunni dell’Istituto “E. Giannelli” di Parabita (Le), della 4F professionale metalli, 4E del liceo artistico sezione metalli e gli alunni diversamente abili accompagnati dai rispettivi docenti di sostegno, che hanno aderito alle iniziative. Siamo partiti dall’Istituto alle ore 9:00: la prima sosta è stata il Santuario della Madonna della Coltura di cui
abbiamo ammirato gli elementi in stile romanico bizantino, romanico p u g l i e se e gotico, poi abbiamo proseguito per la Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista. Il prof. Aldo D’Antico, insegnante, componente del C.N.P.I. (Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione) e creatore e fondatore, a Parabita, del Centro di Cultura “Il Laboratorio”, nonché ricercatore storico ed editore, si è offerto spontaneamente di accompagnarci durante il percorso. Su nostro invito, il prof. si è unito al nostro gruppo guidandoci, per le viuzze di Parabita con maestria e cultura e, soprattutto, coinvolgendo l’intero gruppo con il suo amore per il Salento, luogo di nascita della cultura europea. L’uscita didattica ha avuto una valenza certamente significativa, come importante momento formativo vissuto da tutti i ragazzi dal punto di vista relazionale, straordinaria occasione di attività didattica che ha portato in primo piano valori come il rispetto e la conoscenza del patrimonio culturale, storico e artistico del nostro territorio. Il coinvolgimento è stato forte e la ricaduta sul piano didattico è stata notevole. Per noi insegnanti i due iter progettuali sono stati l’occasione per imparare, insieme ai nostri allievi, che esiste un modo diverso di guardare le cose e di imparare divertendosi, utilizzando strategie innovative. Doverosi e sentiti i ringraziamenti al Dirigente Scolastico che ha consentito lo svolgersi delle suddette attività; a tutti i colleghi di sostegno e curriculari aderenti alle iniziative, per la disponibilità e la fattiva collaborazione; all’educatrice, la Dott.ssa Chiara Sarcinella, e all’O.S.S Angela Cataldo.
a cura di Quintina Abati
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ESAMI DI STATO ALL’ARCHIMEDE DI ROSOLINI (SR) 148 “NEO-MATURATI”
Il 1°Istituto Superiore “Archimede” stila un bilancio di competenze a conclusione dell’a.s. 2015/2016. Il numero complessivo delle quinte? Otto così ripartite: due classi Liceo Scientifico, una classe Liceo Scienze Umane, due classi I.T.I.S. Elettronica ed Elettrotecnica, una classe I.P.C.T. - Indirizzo Servizi Commerciali, due classi I.P.C.T. Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera (articolazione cucina e sala). Sui 148 “neo-maturati” circa il 10% ha conseguito il voto finale di 100/100 tra cui un caso con l’attribuzione della lode, circa il 5% ha riportato un voto superiore a 90/100, il 22% ha ottenuto un voto compreso nella fascia 80/10090/100, il 24% ha ottenuto un voto compreso nella banda 70/10080/100. La sintesi dei risultati non estrapola le tecniche metodologiche, le risorse, le motivazioni acquisite dai neo-diplomati durante il quinquennio ma testimonia l’acquisizione del grado di maturazione e la conquista dell’insieme di valori
canalizzati ad una progettualità professionale e personale in una dimensione futura. Grazie agli instancabili che hanno permesso la realizzazione della G.D.S. 2016, grazie agli esploratori che hanno garantito la ricerca delle tematiche da affrontare durante lo svolgimento delle assemblee di Istituto e delle ulteriori argomentazioni per le conferenze annuali, grazie a tutti coloro i quali a diretto contatto con la Dirigenza hanno assicurato un percorso positivo di polemica-analisi, scontro-confronto, energiariflessione mostrando un atteggiamento costruttivo di ricerca-azione orientata per l’elaborazione finale di un ricco ventaglio di attività progettuali. E confidiamo fortemente alle competenze non sfruttate perché la motivazione a costruire deve ancor sgorgare dalla linfa vitale nel felice divenire! Ai 148 studenti maturati formuliamo doverosi apprezzamenti complimentandoci con i più meritevoli per i positivi risultati conseguiti.
a cura di Cinzia Spadola e Maria Rosaria di Noto
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L’ORCO DELLE FIABE ESISTE
Chi accoglie anche solo uno di questi bambini in nome mio, accoglie me. Chi, invece, scandalizza anche solo uno di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da un asino e fosse gettato negli abissi del mare. Gesù di Nazaret in Vangelo sec ondo Matteo, I Sec. Pedofilia, dal greco pais, paidos, bambino e filia amore, la più grave forma di perversione sessuale caratterizzata da attrazione erotica verso i bambini. Marco Tarquinio in Il feroce mercato scritto su Avvenire nel 2014 diceva: Pedofi-
lia, un nome sbagliato per l’attrazione e la pratica sessuale più sbagliata. Per la sopraffazione più devastante. Per il mercato più feroce e sconcio che si possa immaginare. Nome sbagliato perché non dice la verità in quanto nessuna filia avrebbe mai essere evocata quando si tratta di chi usa e abusa dei bambini. Ma
chi è il pedofilo; nell’immaginario collettivo egli è un individuo deviato, perverso, violento e degradato, anche se non sempre è così. Spesso il mostro è la figura familiare che dovrebbe essere più rassicurante e protettiva. Ecco che l’incesto diventa una cosa aberrante, sia per chi lo compie, sia per chi lo subisce. Così accade che molto spesso tali violenze non vengano denunciate per i motivi più vari: paura di ritorsioni, perdita del buon nome della famiglia, vergogna, senso di colpa del minore che arriva a pensare di aver indotto lui stesso all’attrazione fisica. In questi casi il bimbo perde il senso della propria identità, la stima in se stesso, la sicurezza. Dalla violenza scaturisce l’alienazione. Dopo decenni di silenzi e nonostante l’omertà delle gerarchi ecclesiastiche, è esploso lo scandalo della pedofilia nel clero cattolico, grazie alla limpidezza del grande Papa Francesco che, parlando di questo tema dice: Un sacerdote che compie un
abuso su un bambino, tradisce il corpo del Signore.
Fiducia tradita: questo è il punto chiave, questo è il macigno che dovrebbe rodere le coscienze dei tanti seminatori di violenza. Gli adulti devono essere per il bambino figure di riferimento perché è grazie a loro che i bambini danno senso alla realtà che li circonda e imparano ad avere fiducia nel mondo, non possono e non devono essere invece gli artefici della loro distruzione. Non c’è niente di peggio che tradire la fiducia di qualcuno; un bambino è un pò come un qualsiasi cucciolo di animale che si fida di te, che si appoggia a te adulto, certo di avere ricambiato tutto l’affetto e la fiducia in te riposta. Perché così vuole la
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legge di natura. Nella nostra società di mercificazione, invece, è troppo frequente la crudeltà verso i soggetti deboli. Rileviamo la prassi frequente di adulti che nascondono verità ai bambini, che insegnano ai bambini a mentire, a custodire i segreti, a non essere civili. E’ quello che abbiamo visto accadere a Caivano, dove Fortuna, la bimba di sei anni, ripetutamente violentata e caduta dall’ottavo piano del suo palazzo, è diventata il simbolo di tutto questo orrore. Don Fortunato Di Noto, da venticinque anni in prima linea contro la pedofilia con l’Associazione Meter dice: L’omertà è complice degli abusi. Chi tace è colpevole. Non scordiamo che i bambini sono persone, non si toccano, ma si amano, si aiutano e si educano ad una vita felice. Questo noi adulti dobbiamo ripeterci fino allo sfinimento. Sarebbe opportuno che ognuno di noi facesse un esame della propria condotta…un esame della propria vita. Con onestà proviamo a valutare il peso delle conseguenze dei nostri errori, non tanto su di noi, quanto su chi ha riposto in noi fiducia…su chi ha offerto a noi la sua vita attraverso un grande amore, un’amicizia profonda, una grande stima. Ogni gesto che noi facciamo innesca meccanismi a volte irrefrenabili e spesso distruttivi, distruttivi di quella serenità e affetto che dovrebbero essere i motivi per cui vivere. Un uomo è tale perché deve frenare i suoi istinti più bassi con l’ausilio della ragione…questo ci differenzia dalla istintività animale, animali che a volte si rivelano migliori di noi. La tutela dei più deboli, la riconoscenza verso l’amore donatoci da chi come compagno o compagna di vita ci sostiene e ci è vicino amorevolmente, il senso di responsabilità verso i nostri figli per i quali dobbiamo sempre essere modelli da emulare… la dignità. Tutto questo dobbiamo tenere presente quando siamo tentati a lasciarci andare a quanto di peggio può guidare le nostre azioni. La dignità ci rende uomini civili. L’amore di chi rispettiamo per primi ci rende invincibili. Tutto il resto è…
a cura di Lucia Franzò
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IL CAVALIERE FRANCESCO ZACCA INCONTRA IL NUOVO PROCURATORE DI CATANIA DOTT. CARMELO ZUCCARO
Presso il Tribunale di Catania si è svolto un incontro fra il Procuratore Capo Dott. Carmelo Zuccaro ed il Presidente Provinciale dell’Associazione Armieri Confcommercio Cav. Francesco Zaccà. L’incontro, oltre a porgere i saluti, le congratulazioni e l’augurio di un buon lavoro per l’insediamento alla massima carica della procura distrettuale da parte del Cav. Zaccà al Dott. Zuccaro, è stato anche un’occasione per fare una breve disamina sulle pro-
blematiche che affliggono l’imprenditoria sana nel catanese e ne soffocano le molteplici potenzialità che il territorio potrebbe esprimere in termini di produttività con conseguenti ricadute positive a livello occupazionale. Nell’incontro il Cav. Zaccà ha fatto presente che “...sicurezza e legalità sono i due pilastri che garantiscono la vivibilità del territorio e che generano la tranquillità necessaria e le condizioni per il progredire di qualunque attività sana. Magistratura e forze dell’ordine già da tempo sono impegnati in una incessante lotta al malaffare che dovrebbe invertire la tendenza alla fuga dall’isola e creare i presupposti per tornare ad essere attrattivi non solo per i giovani che vogliono costruire un futuro nella loro città, ma anche per investitori stranieri...”. In merito al Dott. Zuccaro il Cav. Zaccà dice “...ho riscontrato una persona che all’alta professionalità coniuga una forte carica di umanità ed una sensibilità non comune rispetto alle molteplici problematiche che attanagliano la nostra città, qualità che lo hanno contraddistinto in passato nella sua lunga attività e che appartengono a quelle persone che fanno la differenza, di cui Catania oggi ha tanto bisogno...” .
IL CAV. FRANCESCO ZACCA’ INSIGNITO DELLA MEDAGLIA AL MERITO
A conclusione della celebrazione del 242° anniversario della fondazione del Corpo della Guardia di Finanza, si è svolta, presso la Caserma Angelo Maiorana di Catania, l’assegnazione dei riconoscimenti da parte dell’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia. La cerimonia, organizzata dal Presidente Provinciale A.N.F.I. Ten. Valerio Lollo, ha visto il conferimento al socio Cav. Francesco Zaccà della medaglia al merito inviata dalla Presidenza Nazionale. La medaglia è stata consegnata dal Comandante Provinciale della Guardia di Finanza Col. Roberto Manna unitamente al diploma a firma del Gen. C. A. Giovanni Verdicchio recante la motivazione dell’alto riconoscimento: “...ha assolto con lealtà, onore e dignità i doveri del proprio stato, contribuendo ad esaltare il prestigio dell'Associazione...” .
a cura di Rossana Campisi
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RECONDITA MELODIA CIRCUS LOTARIANA RAQUEL EL MATADOR GAETANO PIANO CANNE I TUOI OCCHI BLU TETE’ VENT’ANNI DOPO NENA LA BANDA IN PARATA SECOLO STEVEN MARINA MIGUEL FORZA ALFIO BARBERA IN GIUBILO AL BUON VINO PARATA DEI PUPI RICCARDO CAFFE’ DELLA PLAZA STEFANIA SUPERGA MARCIA MILITARE N°1 INNO DI SAN CORRADO PEPPE GLORIA IL PRESIDENTE FESTA CARINESE
Gakimas Mario Gagliani Mario Gagliani Giuseppe Lotario Giuseppe Lotario Giancarlo Aleppo Michele B. Finocchiaro Michele B. Finocchiaro Giovanni Barone Giovanni Barone Vito Giammarinaro Vito Giammarinaro Dario Colombo Gioacchino Ciavarello Gioacchino Ciavarello Francesco Dipietro Matteo Finocchiaro Matteo Finocchiaro Luigi Fiorentini Luigi Fiorentini Sebastiano Grasso Sebastiano Grasso Nino Ippolito Nino Ippolito Francesco Mulè Francesco Mulè Michele Pupillo Michele Netti Alessandro Sapienza Roberto Basile
AMORE PER LA MUSICA LA FRIULANA TERRA DI SICILIA PERLA IBLEA CORLEONE IN FESTA FASCINO LATINO BRONTOLANDO AMICI DELL’ARTE FLORIDIA IN FIORE PATERNO’ IN FESTA ISNELLESE SUONI DI SICILIA VESANIA
Sebastiano Grasso Michele B. Finocchiaro Michele B. Finocchiaro Francesco Fatuzzo Gioacchino Ciavarello Giovanni Barone Nino Ippolito Nino Ippolito Matteo Finocchiaro Matteo Finocchiaro Giuseppe Lotario Giuseppe Lotario Giancarlo Aleppo
LAMPEDUSA ALLA MEMORIA DEL ... I.N.R.I. FRUSTA E CHIODI WOJTYLA AI CADUTI DEL ‘43 ETERNA LUCE ADDIO CARO FRATELLO OMBRA LACRIMOSA
Gioacchino Ciavarello Gioacchino Ciavarello Giovanni Barone Gakimas Gaetano Alicata Michele B. Finocchiaro Michele Netti Michele Netti Sebastiano Grasso Francesco Dipietro
ALEPPO, metodo per il solfeggio LA MUSICA NEI SECOLI, 1-2 vol. MEDIOEVALEGGIANTE IL CINEMA E LA SHOAH 1812, analisi formale DANZE ARMENE,analisi formale… PALCOSCENICO, trattato… APPUNTI DI TEORIA MUSICALE
Giancarlo Aleppo Giancarlo Aleppo Francesco D’Isa Francesco D’Isa Michele Netti Michele Netti Gianni Venuti Adalberto Protopapa
NOVECENTO (1^ e 2^ serie) SUITE MEDITERRANEA TERRAVECCHIA MUSIQUE POUR UN... MARIACHIARA GIOCHI IN BAND 180mo GLI EROI D’ABRUZZO IMPRESSIONI MOMENTANE SOSPIRI INTROFANFARA SANTA MARIA DEL SOCCORSO ESCAMILLO SYMBIOSIS FESTIVE MARCH
Giancarlo Aleppo Giancarlo Aleppo Francesco Fatuzzo Silvio Franchino Gaetano Alicata Giuseppe Lotario Dario Colombo Vincenzo Trovisi Francesco Dipietro Michele Netti Michele Netti Raffaele D’Amico Sebastiano Grasso Mario Gagliani Francesco Netti
IL RE PASTORE ouverture LA SERVA PADRONA ouverture OH HAPPY DAY (per quintetto) MARCIA TURCA (per quintetto)
Mozart-Aleppo Paisiello-Aleppo arr. Giovanni Nicosia Mozart-Nicosia
AMALGAMA VOCUM SUAVITAS IMPROVVISO per 4tto d’archi WITTY RAG QUINTETTO HELIOS IO SONO LA VIA ARCHIMISTICI ADAGIO E SCHERZO CHILDREN FOLKLORE...
Giancarlo Aleppo Giancarlo Aleppo Gaetano Alicata Concezio Leonzi Rosario Fronte Maria Sicari Matteo Finocchiaro Francesco Dipietro Michele Pupillo Francesco Netti
MOMENT’S IMPRESSION’S QUINTETTO ... PREGHIERA PER TROMBA VOCALIZZI DA CONCERTO PALCOSCENICO TRE PEZZI 3 PICCOLI PEZZI … ELEGIA PARA FRANCISCA 15 STUDI PER FAGOTTO 6 STUDI PER FL E PF STUDI GIORNALIERI ESERCIZI SUGLI… per corno SAMBA QUARTET TIKA FOUR DRUMS percuss...
Francesco Dipietro Rosario Fronte Michele Pupillo Giovanni Venuti Giovanni Venuti Fabrizio Puglisi Antonio Casagrande Sergio Carrubba Vincenzo Trovisi Antonino Cicero Carlo Cattano Antonio Coschina Rocco Mario Vitaliano Francesco Netti Francesco Netti
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