Acqua
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Il futuro dell’Africa é in Africa.
Chi siamo AMREF è la principale organizzazione sanitaria privata, senza fini di lucro, che opera in Africa Orientale. Dalla sua fondazione a Nairobi nel 1957 promuove e gestisce ogni anno 140 progetti di sviluppo sanitario in 6 paesi, impiegando oltre 800 persone, di cui il 97% africane. L’unicità di AMREF risiede nel suo essere un’organizzazione pienamente africana, impegnata per uno sviluppo autonomo del continente, la sua identità africana è essenziale per trovare soluzioni adeguate e sostenibili. Il lavoro nel campo della prevenzione, dell’educazione alla salute e della formazione di personale locale mira sempre a generare benefici permanenti.
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AMREF, nel 2005, ha vinto il Bill and Melinda Gates Award per la salute globale perché “è più che una voce in Africa. AMREF è azione. Ha appreso come migliorare veramente la salute in Africa chiedendo direttamente agli africani cosa fare e come farlo al meglio”. Anche in Italia AMREF da voce ai protagonisti delle sfide del continente africano perché raccontino le loro soluzioni concrete e contribuiscano ad abbattere le barriere tra povertà e speranza, fra preconcetti e conoscenza.
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Contesto d’intervento: il Kenya Il Kenya, nell’immaginario collettivo è per antonomasia il paese del “mal d’Africa”, dei meravigliosi tramonti che hanno conquistato milioni di occidentali che a partire dalla fine dell’Ottocento hanno iniziato a visitare il paese con costanza e assiduità. Oggi il Paese, pur godendo di riconoscimenti a livello mondiale, viene costantemente ricordato dalla Comunità internazionale anche per le sue emergenze croniche, determinate in prevalenza dal susseguirsi di periodi di siccità prolungata e che le statistiche delle Nazioni Unite1 considerano essere tra i paesi più poveri al mondo collocandolo al 128° posto su un totale di 169 Paesi presi in esame; su una popolazione di circa 40 milioni di persone si stima che il 20 % vive con 2 $ al giorno, e il 46,6 % vive al di sotto della soglia di povertà.
che assorbe circa il 70% delle risorse idriche globali e ben il 95% di quelle disponibili nei paesi in via di sviluppo3 -, per incrementare la produzione agricola e combattere la fame4 nel mondo è indispensabile intervenire, prima di tutto, migliorando l’accesso all’acqua pulita, migliorando la gestione delle risorse idriche disponibili e favorendo la conservazione e lo sfruttamento consapevole e sostenibile del suolo. L’intervento di AMREF si concretizza attraverso azioni dirette, soprattutto, a migliorare l’accesso all’acqua pulita attraverso la costruzione di pozzi di superficie, dighe, acquedotti, sorgenti, pozzi artesiani, a migliorare la produttività dell’acqua per uso agricolo5 e ridurre lo sfruttamento e il degrado indiscriminato delle risorse naturali del Paese.
Un Paese inoltre il cui 80% del territorio viene classificato come arido e semi arido e il cui consumo di acqua giornaliero procapite nella maggior parte delle famiglie oscilla ca. tra i 10 e i 15Lt per tutti gli utilizzi. Dati allarmanti se si paragonano ai consumi della maggior parte dei paesi europei che si attestano mediamente tra i 200-300 Lt. di acqua utilizzata al giorno2. A tutto ciò deve aggiungersi l’avvicendarsi, negli ultimi anni, di lunghi periodi di siccità che hanno colpito molte regioni del Kenya e che hanno causato – con la scarsità dei raccolti, il calo dei pascoli e dell’acqua per il bestiame e l’aumento del costo degli alimenti – uno stato di grave carenza alimentare in tutto il paese ed, in particolar modo, nelle comunità rurali, dedite soprattutto alle attività agricole di sussistenza e all’allevamento del bestiame per le quali l’acqua è cruciale – l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha, infatti, lanciato alla Comunità Internazionale un allarme sulla gravissima crisi alimentare che sta colpendo il Kenya affinché si impegni a fornire al paese i mezzi necessari per potercela fare –. Essendo l’agricoltura la principale azione di sfruttamento delle risorse idriche - basti pensare 1 Rapporto sullo Sviluppo Umano 2010 - Edizione del 20° Anniversario, a cura di UNDP (Programma per lo Sviluppo delle Nazioni Unite). L’ISU, formulato per la prima volta nel 1990, è un indicatore di sviluppo macroeconomico e che tiene in considerazione l’aspettativa di vita alla nascita, il grado di alfabetizzazione e la qualità della vita di una popolazione. È stato utilizzato, accanto al PIL (Prodotto Interno Lordo), dalle Nazioni Unite per valutare la qualità della vita nei paesi membri. 2 United nations, International decade for action, Water for life, 2005-2015
3 Improving Agricultural Productivity, Water Use Efficency and Strengthening Rural Livelihoods, United Nation University, UNW - DPC, gennaio 2009 4 Secondo i dati forniti nel rapporto sullo sviluppo umano 2010 dell’UNDP, il Kenya è uno dei paesi più poveri del mondo ed ha un Indice di Sviluppo Umano (HDI) di 0,470 che lo posiziona al 128° posto su 169 paesi. Su una popolazione di circa 41 milioni di persone, il 20% vive con meno di 1 dollaro al giorno. 5 Per produttività dell’acqua si intende la quantità di cibo prodotto per unità di volume di acqua utilizzata
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Accesso ad acqua pulita e potabile: un diritto ancora negato Il Kenya dalle Nazioni Unite viene considerato un Paese affetto da carenza idrica cronica (chronically water scarce country). Questo significa dunque che un keniano non ha a disposizione il quantitativo annuo minimo di acqua potabile per poter affrontare la sua quotidianità. Al problema di ciclica carenza d’acqua all’interno del Paese va inoltre ad aggiungersi anche quello relativo alla qualità dell’acqua stessa. Attualmente in media solo il 59% dell’acqua disponibile sul territorio è considerata pulita e quindi utilizzabile per uso domestico, situazione che peggiora maggiormente nelle aree rurali del paese, dove il livello scende ulteriormente, attestandosi intorno al 52%6. Oltre a ciò solo il 32% della popolazione utilizza servizi igienici adeguati La scarsità di acqua potabile e la conseguente diffusione di malattie legate all’acqua rappresentano da molti anni una delle priorità di sviluppo per il Kenya. L’accesso limitato all’acqua costituisce l’ostacolo principale allo sviluppo rurale del paese e alla riduzione della povertà7. L’acqua impura e la mancanza di igiene costituiscono la seconda causa di morte tra i bambini nel mondo e la sola diarrea ne uccide ogni anno 1,8 milioni. Fenomeni intollerabili, soprattutto se si pensa che il semplice uso quotidiano di un po’ d’acqua pulita riduce in breve tempo il tasso di mortalità infantile di oltre il 20%, mentre ancora oggi in Kenya: 55 bambini su 1000 muoiono entro 1 anno e 84 su 1000 entro 5 (in Italia fortunatamente la situazione è molto diversa: 3 bambini su 1000 muoiono entro 1 anno e 4 sotto i 5 anni). I bambini che si ammalano frequentemente a causa di malattie legate all’acqua sporca, sono inoltre svantaggiati anche sul fronte scolastico: una cattiva salute riduce il loro potenziale cognitivo, genera assenteismo e abbandono scolastico.
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Da queste considerazioni, l’assoluta necessità di intervenire in modo serio e costruttivo nell’immediato e per le generazioni future.
6 WHO/Unicef - Joint Monitoring Programme (JMP) Report 2010 - Progress on Sanitation and drinking water. La media nazionale è 59% di accesso all’acqua potabile e 31% a servizi igienici adeguati. 7 Kenya: Poverty Reduction Strategy Paper, Gennaio 2005
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L’intervento di AMREF AMREF lavora da oltre cinquant’anni in Africa orientale per affrontare, insieme alle popolazioni beneficiare, emergenze idriche e sanitarie che ormai sono divenute insostenibili. In particolare, dalla fine degli anni’90, AMREF realizza progetti idrico-sanitari con l’obiettivo di migliorare le condizioni socio-sanitarie delle comunità con le quali lavora, attraverso un loro totale coinvolgimento ed un forte ruolo dato alle donne. A tal proposito, sono due le linee di intervento che vengono seguite:
Acqua e Salute:
La combinazione di acqua pulita e l’utilizzo di servizi igienici adeguati costituiscono una pre-condizione per la salute e per il successo della lotta contro la povertà, la fame, la mortalità infantile e la disparità di genere.
Ambiente e Sicurezza Alimentare: Le principali questioni in ambito ambientale che il paese deve affrontare sono: il degrado delle risorse naturali, la perdita della biodiversità dell’eco-sistema, la possibilità di garantire l’accesso all’educazione ambientale e alimentare. GGI: 8 AD O TI DAL 199 GGIUN ATI RA T L U S I I R er vento suo int il o s r ogg i ha Attrave 998 ad 1 e l a d s truttur AMREF d i 2700 iù ,5 p 1 ì ato cos realizz gendo ragg iun e e. h n ic o r s id d i per milioni
ACQUA P ULITA E LA VITA SCORRE
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Dove interviene Il progetto idrico di AMREF interviene in Kenya, uno dei Paesi con il più alto rischio di siccità al mondo, costruendo pozzi, acquedotti, dighe e proteggendo sorgenti nei distretti di Kajiado, Kitui, Makueni, Malindi e Magarini. Si tratta di terre aride o semiaride le cui fonti d’acqua principali - fiumi, dighe e pozzi aperti - sono spesso contaminate e quindi inutilizzabili.
Obiettivi del progetto Lo scopo ultimo dell’organizzazione è quello di sviluppare una maggiore capacità delle comunità di pianificare l’accesso all’acqua in modo autonomo anche per il futuro.
In particolare AMREF lavora per: - migliorare l’accesso all’acqua potabile - migliorare la capacità locale nella gestione, manutenzione e controllo delle risorse idriche disponibili (con particolare attenzione al ruolo delle donne) - promuovere l’educazione sanitaria tra i membri delle comunità beneficiarie e nelle scuole - garantire la sicurezza alimentare attraverso la diffusione di attività agricole quali la creazione di orti, di vivai comunitari, la creazione di laghetti artificiali per la pescicoltura e, la formazione pratica su appropriate tecniche di coltivazione, sull’utilizzo di concimi naturali - in alternativa ai fertilizzanti chimici - sulle tecniche di riforestazione e di conservazione del suolo - migliorare il livello nutrizionale delle popolazioni locali, attraverso, una diversificazione della dieta alimentare
Beneficiari Beneficiano del progetto, tutti i membri delle comunità dei distretti di Kitui, Makueni, Kajiado, Malindi e Magarini che vivono in aree caratterizzate da poca copertura vegetativa, con scarso accesso ad acqua pulita e con elevato tasso di malattie legate all’utilizzo di acqua contaminata e all’assenza di igiene. Donne e bambini, tradizionalmente impegnati nella raccolta dell’acqua e gruppi più vulnerabili, rappresentano i principali beneficiari. Beneficiano inoltre di questo intervento tutti i membri delle comunità formate per far parte dei Comitati di Gestione dell’acqua, gli Artigiani tecnici sulla manutenzione delle strutture e i membri comunitari che svolgono il ruolo di Formatori di formatori per la promozione di pratiche igienico sanitarie.
Tipologie d’intervento AMREF supporta le famiglie dei distretti di Kajiado, Kitui, Makueni, Malindi e Magarini costruendo pozzi, di superficie e di profondità, dighe, acquedotti e proteggendo sorgenti, con un approccio integrato, basato su una pluriennale esperienza sul campo, competenze tecniche qualificate, personale specializzato e costante coinvolgimento delle popolazioni interessate. Attraverso questo progetto AMREF si impegna inoltre, nella lotta all’insicurezza alimentare che ha colpito
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le aree d’intervento in questi ultimi anni, promuovendo e realizzando interventi di sicurezza alimentare e tutela ambientale attraverso la creazione di orti e vivai comunitari , di laghetti artificiali per la pesca, oltre all’elaborazione di specifici programmi nutrizionali svolti prevalentemente nelle scuole per una dieta alimentare diversificata e più equilibrata. AMREF, attraverso la costruzione di una struttura garantisce disponibilità e scorte idriche adeguate affinché si ricrei un circolo continuo che unisce salute e sicurezza alimentare. salute, metodi agricoli sostenibili e sicurezza alimentare.
COMUNITA’ PROTAGONISTE DEL PROPRIO FUTURO LA FORMAZIONE DI FIGURE CHIAVE
Ogni tipo di intervento di sviluppo che abbia come obiettivo generale il miglioramento delle condizioni di vita di una comunità locale deve mettere al centro dell’intervento i beneficiari stessi. Tutte le comunità coinvolte sono chiamate a collaborare e a mobilitarsi per la riuscita del progetto. L’elemento comunitario e la gestione collettiva delle strutture sono i punti di forza dell’approccio di AMREF e sono l’elemento chiave per il raggiungimento degli obiettivi prestabiliti. Per questa ragione vengono definiti sin dall’inizio responsabilità e doveri reciproci, attraverso la creazione di figure che avranno un ruolo attivo nella realizzazione dei progetti idrici, riassumibili in:
Formazione di Facilitatori comunitari: In collaborazione con i capi delle comunità locale, lo staff di AMREF seleziona le persone più idonee a diventare “facilitatori”. Questi poi vengono formati sulla prevenzione della diffusione delle patologie legate al consumo dell’acqua e della malaria, promuovendo l’uso e distribuendo le zanzariere.
Comitati di gestione dell’acqua: La formazione dei membri dei Comitati tocca argomenti come: gestione dell’acqua quale bene comune, aspetti igienico-sanitari, igiene degli alimenti, gestione economica. Uno dei migliori risultati in questo ambito è stato raggiunto nel Distretto del Kitui dove alcuni dei comitati formati negli anni passati hanno assunto la leadership nella formazione, gestione e coordinamento delle attività per la gestione dell’acqua, mentre lo staff di AMREF ha assunto un ruolo di facilitatore.
Artigiani Locali: La formazione degli artigiani locali si svolge contemporaneamente alla costruzione delle strutture. Il primo periodo di formazione si focalizza sulla teoria, quindi sui temi dell’igiene, la salute e sull’equo uso delle fonti d’acqua potabile. Durante la seconda fase i partecipanti seguono le attività pratiche di gestione e manutenzione delle strutture sul campo. Al termine dei corsi di formazione, ai vari partecipanti viene consegnato un kit di attrezzi e una bicicletta con i quali potranno svolgere agevolmente il loro lavoro.
Volontari Verdi: Alcuni membri comunitari sono formati per divenire promotori ecologici. Il loro compito è quello di diffondere all’interno delle comunità le corrette pratiche agricole apprese precedentemente e di promuovere la piantumazione di alberi idonei a più scopi
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L’importante ruolo delle donne nella gestione quotidiana dell’acqua In Africa, ogni giorno le donne con i propri bambini percorrono molti chilometri per raggiungere le fonti d’acqua pulita più vicina al loro villaggio, lavorano i campi e si occupano delle colture, seminano e raccolgono. Sono sempre loro che gestiscono la vita famigliare e comunitaria dei propri villaggi, aiutandosi reciprocamente per risolvere i problemi quotidiani. L’esperienza di AMREF nell’ambito dei progetti idrici e sanitari insegna che le donne hanno un alto senso comunitario, reso ancora più importante grazie alla loro naturale capacità di comunicare e trasmettere le lezioni apprese. Si impegnano infatti ad educare vicini e familiari, a non permettere l’utilizzo di acqua non potabile, a conservare il suolo e a gestirlo nel migliore dei modi per avere accesso all’acqua pulita in modo da prevenire le malattie che possono insorgere e colpire indistintamente sia adulti che bambini.
AMREF crede nella capacità delle donne di gestire un bene comune e così fondamentale come è l’acqua, ed è per questo che sistematicamente investe su di loro. Le donne con le quali AMREF ha lavorato in questi anni sono l’esempio di come la componente femminile della società africana sia forte e responsabile, capace di accettare la sfida di un progetto di sviluppo che diventa una buona pratica quotidiana da replicare e implementare di giorno in giorno. Nell’ambito dei progetti idrici e sanitari, ad AMREF è sembrata sempre più evidente la maggiore efficacia degli interventi quando sono state le donne ad avere un ruolo attivo in tutte le fasi del progetto. Mettere al centro la donna, coinvolgerla in attività manuali e lavori di manutenzione degli interventi idrici (che solitamente spettano agli uomini) ha dimostrato di essere una scelta efficace e strategica: viene infatti loro riconosciuto di avere capacità e conoscenze che vanno oltre i ruoli tradizionali attribuiti loro dalla comunità; la loro opinione diventa più rispettata sia all’interno della famiglia che in pubblico; possono meglio negoziare i bisogni e spesso diventano leader, oltre a continuare un’azione educativa fondamentale per le pratiche igienico sanitarie.
Non solo un pozzo: creazione di orti e vivai e attivita’ di riforestazione I comitati di gestione e manutenzione delle strutture sono formati anche per utilizzare l’acqua al fine di creare piccoli orti di proprietà comune. I corsi di educazione ambientale che sono parte integrante di ogni progetto idrico, infatti, non si limitano all’igiene, ma insegnano anche le tecniche per sfruttare l’acqua nella coltivazione di orti e le nozioni fondamentali di marketing dei prodotti che nasceranno grazie al nuovo pozzo. Dando avvio a piccole attività agricole, il reddito che si genera innesca spesso un circolo di sviluppo grazie al quale la comunità riesce ad allontanare in autonomia, con le proprie forze, la forte preoccupazione della fame e della disoccupazione.
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Le piantine ottenute verranno coltivate in piccoli vivai e successivamente distribuite tra le famiglie che ne avranno un ricavo dalla vendita. È il personale di AMREF che provvede alla distribuzione di sementi e piantine sia per gli orti e vivai, che piante da frutto e alberi autoctoni la cui crescita favorisce il rialzamento delle falde acquifere e previene l’erosione dei suoli.
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Tutela ambientale Per contribuire a conseguire uno sviluppo duraturo e sostenibile, AMREF realizza ogni suo progetto promuovendo, nel contempo, la tutela ambientale, sia nelle attività d’implementazione delle strutture comunitarie che nelle attività di formazione rivolte alle comunità beneficiarie. È importante, ai fini della conservazione del territorio e delle risorse disponibili, agire con consapevolezza e porre al centro di ciascun intervento il rispetto dell’ambiente in cui si opera. Lo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali e il degrado dell’ambiente rischia, infatti, di rendere infruttuosi i molteplici sforzi, compiuti da numerosi paesi del sud del mondo, per raggiungere un livello di sviluppo adeguato e sostenibile. Per questo, AMREF agisce cercando di individuare, continuamente, le soluzioni più appropriate alle principali problematiche ambientali quali il degrado delle risorse naturali, l’inquinamento ambientale – causato dall’uso indiscriminato di pesticidi e fertilizzanti -, la perdita della biodiversità dell’ecosistema e la deforestazione incontrollata. In particolare AMREF prevede, con il presente intervento, la formazione delle comunità locali su appropriate tecniche di coltivazione – rispettose della salute e dell’ecosistema – su tecniche di conservazione del suolo e di riforestazione, oltre alla promozione di metodi alternativi per la produzione di combustibile.
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Alcuni membri comunitari sono formati, a tal fine, come green volunteers – volontari verdi – ossia
promotori ecologici con il compito di diffondere all’interno delle comunità le corrette pratiche agricole apprese precedentemente e di promuovere la piantumazione di alberi multipurpose idonei a più scopi come l’albero di Neem (Azadirachta indica). Si tratta di un albero di origine indiana conosciuto in Africa orientale con il nome swahili1 di Muarubaini che significa albero panacea per 40 malattie – malattie della pelle, malaria, la sua resina viene utilizzata, inoltre, per la preparazione di cibi per i diabetici –. La sua caratteristica principale è quella di essere molto resistente a periodi di siccità prolungati, inoltre cresce molto velocemente anche in prossimità di acqua non pulita. AMREF favorisce la diffusione della produzione e dell’utilizzo di fonti di energia alternative, efficienti ma in grado di preservare l’ambiente. Tra queste il briquettes una specie di carbonella ottenuta da materiali organici come il legno e le foglie, opportunamente seccati e pressati, ed usato come combustibile per cucinare. Oltre a ciò, AMREF si impegna nella ricerca di efficaci concimi naturali da utilizzare come alternativa ai fertilizzanti chimici e a studiare la possibilità di produrre e promuovere lo sterco di mucca come combustibile alternativo, cercando, allo stesso tempo, il miglior metodo per modificare le cucine e renderle idonee all’utilizzo di questo tipo di combustibile.
1 Lo swahili o kiswahili (pronuncia: suahìli, chisuahìli) è la lingua diffusa in gran parte dell’Africa orientale, centrale e meridionale. È la lingua nazionale di Tanzania, Kenya e Uganda, nonché lingua ufficiale dell’Unione Africana.
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