Anno XLV n. 5 Settembre 2009 Spedizione in A.P. 45% Art. 2. Comma 20/B Legge 662/96
COLDIRETTI SARDEGNA
Cagliari
Il Coltivatore di Sardegna Mensile Sindacale, Economico e Agricolo della Coldiretti Sardegna
n. 5 Settembre 2009
Intervista a Toni De Amicis
Regionale: nuovo Direttore
Nazionale: serve concretezza
Obiettivo 20.000... punti vendita di Campagna Amica
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ENERGIE RINNOVABILI: LA NOSTRA ALTERNATIVA ALLA PROPOSTA DELLA REGIONE di Marco Antonio Scalas Credo che il nostro operare come sindacato sia paragonabile alla continua ricerca delle energie rinnovabili. Intendiamo come tale quella di garantire l’economicità delle aziende, il così detto turn over o ricambio generazionale, il riappropriarci dei giusti cicli produttivi dell’agricoltura in genere e il concertare con le istituzioni per una programmazione che riguardi il vero sviluppo che investa anche tutti gli altri settori produttivi. Nessuno può esimerci dal fare la nostra parte, quando si tratta di interessi comuni. Per questo, recentemente, Coldiretti Sardegna ha inviato una lettera all’Assessore regionale all’Agricoltura, avanzando perplessità sul progetto di riconversione (a Macchiareddu) dell’ex zuccherificio di Villasor, riconversione dal settore bieticolo-saccarifero a quello energetico. E’ il caso di ribadire che la nostra Organizzazione manifesta perplessità in particolare per la realizzazione di una centrale per la produzione di energia da oli vegetali. L’ubicazione a bocca di porto (nell’area industriale di Macchiareddu) lascia intendere, di suo, che il prodotto sarà importato. La nostra contrarietà è sulla centrale a olio vegetale, mentre si potrebbe discutere sull’impianto per la produzione di energia da biomasse ligno-cellulosiche. Ma, in questo caso, andrebbe rivista l’ubicazione, troppo decentrata, di Macchiareddu. L’alternativa. Coldiretti Sardegna propone che il progetto di riconversione, finanziato anche con risorse dell’Unione europea, venga rivisitato
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Il Coltivatore di Sardegna Mensile sindacale, economico e agricolo della Coldiretti Sardegna A cura di CAICS - Centro Assistenza Imprese Coldiretti Sardegna
Anno XLV n. 5 Settembre 2009 Spedizione in a.p. 45%, art. 2., comma 20/b L. 662/96 Cagliari Iscritto al R.O.C. (Registro degli Operatori di Comunicazione) con posizione n. 6703/001 Reg. del Tribunale di Cagliari n. 45 del 15 gennaio 1953
Organizzazione e coordinamento di redazione: Davide Pilloni Direttore Responsabile: Luca Saba
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e orientato alla realizzazione di stabilimenti più utili per l’agricoltura sarda. Abbiamo ricordato all’Assessore che con la chiusura della Dicovisa e dell’ultimo salsificio sardo, le imprese di trasformazione vitivinicola e olivicola sono costrette a sopportare disagi e costi enormi per lo smaltimento degli scarti di produzione, che possono essere riutilizzati. Lo scenario. La riduzione della produzione di zucchero nell'Unione europea (da 18 a 12 milioni di tonnellate) decisa al tavolo del commercio mondiale (Wto) per favorire le produzioni del terzo mondo, ha portato a un taglio del 60% della quota nazionale per la filiera bieticola-saccarifera, con la chiusura di 15 zuccherifici, tra cui Villasor. Per la riconversione industriale, da più parti si sta puntando alla produzione di energia pulita. Il progetto industriale. In Sardegna, per la riconversione dello zuccherificio di Villasor è stata scelta un'area del Casic di 24 ettari. Il progetto industriale è stato presentato da PowerCrop (società partecipata al 50% dai gruppi industriali Maccaferri e Falck). Si prevede un investimento di 150 milioni di euro, con un business plan ventennale. No all’accordo di filiera. Coldiretti non ha sottoscritto l’accordo di filiera per una serie di ragioni. La coltura delle oleaginose per la produzione di olio vegetale destinato a produrre energia pulita non è remunerativa per l’impresa agricola. L’impianto su grandi estensioni di colture no food andrebbe a sottrarre terreni preziosi per la coltivazione di produzioni destinate all’alimentazione umana, come i cereali. Ed è poi paradossale che si importi (per esempio dal sud est asiatico) la materia prima (come l’olio di palma): si brucerebbe in Sardegna per produrre energia pulita ma, nel frattempo, per il trasporto, le grandi navi immetterebbero lungo la rotta una grande quantità di sostanze inquinanti. E’ questa una ricerca giusta?
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IL MIO ARRIVEDERCI di Luca Saba Ho aspettato fino all’ultimo per scrivere questo editoriale. Oggi è, infatti, il 20 settembre; da domani non ricoprirò più l’incarico di Direttore regionale della Coldiretti della Sardegna. Sono le 22,55. E’ tutto pronto o quasi: ho preparato i carteggi, lasciato la casa, sistemato le consegne ... eppure in questi giorni non riuscivo a scrivere il mio editoriale . E’ pronto tutto …. Ma non il mio cuore! Per questo forse ho tardato a scrivere. Sigh! Effettivamente in questo ultimo mese ho tentato di rimandare tutto sino all’ultimo … perché è difficile il distacco. Lasciare gli affetti, gli amici, i problemi, i profumi del nostro territorio è straziante! Il primo pensiero va certamente alla mia famiglia che con me, coraggiosamente, ha scelto di affrontare questa esperienza a distanza. Ma dentro il mio cuore ci sta di tutto: innanzitutto i soci di questa Coldiretti Sarda, così forte in un oceano di problemi del comparto. Qualcuno si domanderà, a questo punto, che cosa sto dicendo! E’ vero ho scordato di dire che dal 21 di settembre andrò a dirigere la Coldiretti del Veneto. Quando lo dico in giro tutti mi rispondono di essere orgogliosi di me, perché il Veneto è una delle regioni più avanti nel settore agricolo. Io dico che occorre essere orgogliosi della Coldiretti Sarda, che finalmente non nel reddito
degli agricoltori ma nella maturità sindacale, ha conquistato una credibilità tale da poter esprimere e supportare un direttore per il Veneto. Allora, sinceramente, i meriti non sono i miei! Sono di tutti i soci, di tutti i dirigenti, di tutta la struttura che vive e lavora nella nostra meravigliosa regione. Quante cose porterò nel mio cuore di questi ultimi due anni, quante lotte, quante esperienze!! Quanta fatica per tenere alta la testa, quando la politica cercava di distruggerci! Quanta rabbia quando non sono arrivate le risposte. Soli, a volte contro tutti, ma sempre coerenti. Uniti dalla volontà di un Consiglio regionale di Coldiretti che nelle difficoltà è stato caparbio, non si è mai distolto dall’obiettivo di rappresentare gli interessi delle imprese agricole. Il ringraziamento va a ciascuno dei componenti il Consiglio, unico, prezioso, forte! Un ringraziamento particolare anche a tutti i colleghi, a tutti i presidenti, agli amici di questo cammino ,Marco e Aldo, amici di vita!!! Non dimenticherò, non potrò mai dimenticare questi anni bellissimi!! Grazie anche alla mia precedente Federazione, quella di Nuoro, che mi ha sempre accompagnato e sostenuto, così come tutte le altre. Grazie a tutti gli amici della Federazione regionale: insieme abbiamo fatto grandi cose; sappiate sempre dimostrare il vostro valore! Infine, grazie alla Sardegna, perché con il suo essere Isola, con le persone, con i suoi colori, e i suoi profumi mi ha spinto a fare una promessa: Ritornerò! Allora arrivederci di cuore, a tutti.
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in questo numero 4 Regionale Breve Presentazione Raffaello Betti
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Regionale Cagliari Intervista a Toni Un disastro De Amicis annunciato
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Nuoro Arriva Aldo Manunta
Oristano Crescita costante dei mercati di Campagna Amica
12 Sassari Campagna Amica: avvio dei primi mercati
13 Gallura Convenienza dei mercati agricoli
14 Nazionale Papa: Marini, all’economia serve concretezza agricola
15 Consigliere ecclesiastico La nuova enciclica sociale “Caritas in veritate”
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Breve Presentazione Raffaello Betti Raffaello Betti è il nuovo direttore regionale di Coldiretti Sardegna; succede a Luca Saba, designato a dirigere la Federazione Coldiretti regionale del Veneto. Raffaello Betti ha preso pieno possesso della Federazione regionale sarda il 21 settembre appena trascorso. Non ancora cinquantenne, essendo nato a Lucignano (Arezzo) il 17 gennaio del 1961, non ama parlare molto di sé. Ama invece parlare con la gente e preferisce ascoltare la gente, che d’ora in avanti, afferma, vuole fare rientrare in una corsia preferenziale, intendendo con questo tutti i soci della Coldiretti sarda e i Sardi nelle varie realtà e istituzioni. All’insegna della continuità d’azione che Coldiretti attua a livello nazionale. Il suo curriculum vitae, in fatto di attività sindacale e di professionalità sindacale, è abbastanza nutrito. Brevemente: proviene dalle Federazioni di Firenze-Prato, Lucca a Massa Carrara, dove è stato Direttore ad interim dal 2006 al luglio del 2009.
Ed ancora in ordine: 1984-1988 Impiegato presso la Cooperativa Produttori di Tabacco di Anghiari (AR) con la qualifica di resp. amm.
1988-1989 Impiegato presso la Coldiretti di Arezzo con la qualifica di Responsabile Servizio Fiscale-Triburario
1990-2009 Quadro presso Coldiretti Nazionale con la qualifica di Capo Servizio Organizzazione Amministrativa.
1999-2009 Dirigente Coldiretti Nazionale con l’incarico di Direttore della Coldiretti Interprovinciale di Firenze e Prato.
2006-2009 Dirigente Coldiretti Nazionale con l’incarico di Direttore della Coldiretti Interprovinciale di Firenze e Prato e ad interim, Direttore delle Federazioni Coldiretti di Lucca e Massa Carrara
2000-2003 Amministratore Unico Impresa Verde Firenze-Prato Srl
2003-2009 Consigliere Delegato Impresa Verde Firenze-Prato Srl.Impresa Verde Lucca S.r.l. – Impresa Verde Massa Carrara S.r.l.
Ed inoltre: 1999-2009 Comp. il Consiglio Camerale della CCIAA di Firenze.
2003-2009 Comp. la Giunta Camerale della CCIAA di Firenze.
2003-2009 Vice Presidente della Fondazione per lo Sviluppo dell’Agricoltura Toscana
2003-2009 Membro del Consiglio di Amministrazione di Promo Firenze – Az. Speciale CCIAA di Firenze
Nel 1979-80 ha conseguito il Diploma di Ragioniere e Perito Commerciale; è sposato e padre di una figlia, che cerca di mettere in cima a suoi pensieri unitamente a tutte le altre cose che ama. La sua nomina ufficiale è avvenuta in Cagliari il 3 agosto 2009, accolta all’unanimità dal Consiglio regionale della Coldiretti. A Lui e a Luca Saba i migliori auguri di prospero lavoro da parte di tutta la Coldiretti Sarda e del suo giornale.
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Intervista a Toni De Amicis 1) Dopo l’esaltante performance di Coldiretti a Roma (30 aprile 2009) con il progetto “Una Filiera agricola tutta Italiana”, a distanza di quasi quattro mesi, resta l’obiettivo di costituire 20.000 punti vendita di Campagna Amica. Di cosa si tratta? L’obiettivo che il presidente Marini ci ha illustrato nell’incontro del Palasport della costruzione di una filiera agricola tutta italiana, costituisce la principale opzione strategica di Coldiretti per gli anni che ci attendono. Si tratta di un obiettivo estremamente avanzato, per il paese e per la nostra stessa organizzazione. Siamo infatti chiamati a svolgere un ruolo culturalmente e organizzativamente ‘nuovo’. Non ci si chiede infatti di acquisire nuovi soci, di ottimizzare i servizi che già offriamo o ancora di far valere su tutti i tavoli negoziali il peso di Coldiretti. Ci viene chiesto invece di dar vita ad un complesso progetto di natura economica capace di sovvertire almeno in parte i rapporti di forza esistenti fra produttori, distributori e consumatori, attraverso la realizzazione di una rete di 20.000 punti di vendita diretta che andranno a costituire la spina dorsale della filiera. Fra questi ci saranno aziende agricole ed agrituristiche che effettuano la vendita dei prodotti in azienda, i punti vendita collettivi delle cooperative e dei consorzi agrari e, naturalmente, i mercati degli agricoltori. I mercati dei produttori agricoli promossi e partecipati dalla Fondazione Campagna Amica, e già operativi in tutta Italia, sono stati chiamati Mercati di Campagna Amica. I mercati attualmente esistenti in Italia sono ormai centinaia.
2) In cosa si differenziano i Mercati di Campagna Amica dagli altri mercati degli agricoltori? I produttori agricoli che aderiscono al progetto dei Mercati di Campagna Amica hanno scelto di aderire ad un regolamento disciplinare volontario che prevede: - che i produttori interessati ai mercati agricoli si associno per la realizzazione delle attività di vendita; il nome individuato per l’associazione che gestisce il Mercato di Campagna Amica è
Agrimercato; - che la vendita avvenga con un preciso controllo dei prezzi praticati (ed un prezzo inferiore di almeno il 30% rispetto ai prezzi giornalieri di prodotti confrontabili rilevati dal sistema ‘sms consumatori’, servizio di monitoraggio dei prezzi a cura del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali); - che l'associazione per la gestione del mercato controlli i requisiti di ciascun produttore. Quando tutto questo viene applicato il mercato può utilizzare l'insegna "Mercato di Campagna Amica" ed i consumatori possono trovare all'ingresso del mercato la tabella con i prezzi (e gli sconti) praticati.
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3) Come si dovranno muovere le Federazioni Coldiretti? Esiste per tutte un specie di decalogo di comportamento?
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Esistono alcune indicazioni che, se rispettate, ci aiuteranno nel raggiungimento dell’obiettivo. Intanto, abbiamo chiesto ad ogni Federazione Regionale di individuare una nuova figura, quella del “Coordinatore Regionale di Campagna Amica”, figura autorevole, tecnicamente competente, con un ottimo grado di conoscenza della struttura, con una forte vocazione e capacità organizzativa, che a tempo pieno si occupi della costruzione ed organizzazione della rete dei punti vendita e di tutte le iniziative legate al progetto di Campagna Amica. Le Federazioni dovranno affiancare e sostenere il lavoro dei loro Coordinatori. Da parte loro, i Coordinatori Regionali di Campagna Amica dovranno avviare uno stretto e costante rapporto di collaborazione con lo staff della Fondazione Campagna Amica e comunicare con tempestività tutto quello che accade a livello regionale rispetto ai temi legati al progetto di Campagna Amica, quindi ad esempio: l’apertura di un nuovo Mercato di Campagna Amica, la nascita di una nuova associazione Agrimercato, la realizzazione di un evento promozionale, l’invio di materiali quali foto dei mercati e dei più importanti punti vendita, DVD, brochure, ecc. Poiché il progetto della costruzione di una filiera agricola tutta italiana rappresenta la principale opzione strategica di Coldiretti per i prossimi anni, dovrà vedere coinvolta l’intera organizzazione nelle sue diverse Aree e Movimenti. Per tale ragione il Coordinatore Regionale di Campagna Amica avrà anche il compito di coordinare a livello territoriale le iniziative di Giovani Impresa, Donne Impresa e Terranostra legate al progetto Campagna Amica. A tal fine vorremmo che si iniziasse a realizzare presso ogni Mercato di Campagna Amica un “Gazebo-Info point” in grado di presentare l’intera offerta di servizi Coldiretti rivolta al mondo dei consumatori e cittadini: l’agriturismo con le sue guide, le fattorie didattiche con le guide ed i materiali didattici, i gadget ed i depliant, le carte e le mappe, le pubblicazioni realizzate sul territorio, attività di animazione quali laboratori di educazione alla campagna e di educazione
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alimentare con degustazione di prodotti. Tutte le Federazioni, attraverso i loro uffici provinciali e zonali, dovranno promuovere la nascita dei nuovi Mercati di Campagna Amica e, più in generale, l’adesione delle imprese agricole al progetto della costruzione di una filiera agricola tutta italiana e, quindi, alla rete nazionale dei punti vendita. Ciascuna Federazione dovrà sforzarsi di rispettare le poche e semplici indicazioni finalizzate alla definizione di un’immagine coordinata dei punti vendita (siano essi mercati che aziende agricole), capace di caratterizzarli in maniera univoca. Alcuni esempi: rispettare le indicazioni rispetto al colore, ai loghi e le scritte da riportare sui gazebo, sui materiali promozionali, sui siti al nome da dare all’associazione (Agrimercato) che gestisce il mercato di campagna amica, agli slogan da apporre sui pannelli informativi.
4) Cosa offriamo circa le risorse da disporre per i consumatori in termini di prodotti, persone e altri mezzi? Sarà certamente utile garantire, compatibilmente con la stagione di riferimento, una vasta gamma di prodotti, una quantità di prodotto abbondante ed in grado di soddisfare le richieste dei visitatori, una presentazione curata dei prodotti. Inoltre, la massima trasparenza sull’origine dei prodotti e sui prezzi, da garantire attraverso l’apposizione di cartellini chiari e ben visibili riportanti: il nome del produttore, il prezzo, l’origine (provenienza), ed in caso anche la varietà e la categoria. Sarà necessario garantire la cura e la pulizia di cassette e contenitori, l’utilizzo di guanti, grembiuli, cappellini (a logo Coldiretti o Campagna Amica). Nei nostri punti vendita intendiamo anche dare un segnale di attenzione verso le problematiche ambientali; per questa ragione chiediamo alle Federazioni, alle associazioni Agrimercato ed alle aziende agricole di avviare l’utilizzo di shoppers biodegradabili e compostabili in Materbi, che speriamo possano contribuire alla riduzione ed in futuro all’eliminazione dell’uso dei sacchetti di plastica. A tale proposito ricordo l’accordo in essere fra la Fondazione ed un fornitore leader in Italia: sul sito www.campagnamica.it è consultabile il materiale informativo ed è disponibile la modulistica per l’ordine e l’acquisto online di questi prodotti biodegradabili a prezzi scontati.
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5) Etica: in un periodo dove si esige e si rivendica l’etica per qualsiasi azione umana, in termine di qualità-prezzo, cosa viene raccomandato nel caso di vendita diretta di prodotti agricoli? Più che parlare soltanto di prezzo (o di rapporto qualità-prezzo), direi che alla base dell’etica c’è, credo, l’informazione, o meglio la trasparenza, in modo tale che ciascuno di noi possa essere messo nelle condizioni di effettuare delle scelte consapevoli. Più informazioni riusciamo ad ottenere sul prodotto che ci interessa e sul metodo e i processi produttivi con cui è stato prodotto, e maggiore sarà la nostra possibilità di scelta. Molti consumatori ci chiedono notizie sulle modalità di realizzazione dei mercati e sulle garanzie offerte dai produttori. E’, dunque, importante essere chiari con i cittadini e fornire loro, come Federazioni e Associazioni Agrimercato, delle risposte semplici e, nello stesso tempo, esaustive. Ad esempio, in merito alle seguenti domande: 1. chi sono i "veri" produttori agricoli? 2. come si fa a sapere se quel produttore sta vendendo prodotti suoi oppure se sta rivendendo prodotti di altri? cosa dice la legge? 3. come possiamo giudicare la correttezza del produttore sui prezzi praticati? Risposte chiare ai precedenti quesiti vuol dire ad esempio spiegare che: 1. i produttori agricoli possono vendere direttamente i loro prodotti in base ad una norma (l'articolo 4 del Decreto Legislativo 288 del 2001) che prevede sia la vendita in azienda sia fuori dall'azienda, liberamente di tutti i propri prodotti. 2. sempre nella stessa legge è consentito ai produttori agricoli di poter acquistare una quota limitata di prodotti di altre aziende e rivenderla assieme ai propri, occorre però segnalare al consumatore che si tratta di prodotti di altre aziende. 3. la legge non prevede vincoli di prezzo. Evidentemente il prezzo è una componente importante nel processo di scelta del consumatore (e per questa ragione le nostre Associazioni Agrimercato dovranno vigilare attentamente sui prezzi), ma – seppure talvolta inconsciamente – il consumatore analizza anche le altre componenti al fine di valutare la
convenienza di un alimento, convenienza che erroneamente è spesso ristretta a sinonimo di “vantaggio economico” oscurando altre accezioni del termine quali "corrispondenza di una cosa con un'altra", "incontro", "conformità", "armonia". Alcune informazioni le possiamo trovare sul prodotto, altre ci rimarranno comunque precluse: è il caso questo dell'origine del prodotto, cui si può ad esempio ovviare con la tracciabilità o con la conoscenza diretta con il suo produttore. I produttori agricoli che scelgono di aderire al progetto di Campagna Amica (e che presto, quindi, potranno utilizzare un marchio distintivo per i punti vendita appartenenti alla Rete di Campagna Amica) scelgono di confrontarsi direttamente con i consumatori, all’insegna della trasparenza. I punti vendita di Campagna Amica diventano il luogo dell’incontro e dello scambio, non solo commerciale, fra produttore e consumatore. Le ricerche di mercato indicano che il target di questo punto vendita è appunto etico, sperimentatore e pronto a recepire messaggi forti se però coerenti alle sue aspettative (trasparenza, sicurezza, freschezza, genuinità, convenienza, …) e, in tal caso, disposto a ripagare il produttore con la fiducia, la fedeltà, la promozione attraverso il passaparola agli amici …
6) Quale il ruolo della Fondazione Campagna Amica? La Fondazione Campagna Amica, continuerà ad essere un luogo di promozione di una rete culturale finalizzata alla sensibilizzazione di fasce di consumatori potenzialmente amici “della campagna”, ma in questo momento deve essere soprattutto un centro nevralgico forte e strutturato capace di avviare e accompagnare in tempi brevi la realizzazione della rete di 20.000 punti di vendita diretta.
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La Fondazione Campagna Amica ha infatti come suoi principali compiti quelli di: - monitorare, orientare e coordinare le azioni sul territorio; - mettere a punto le linee guida e la strumentazione comunicativa per sensibilizzare in primo luogo il nostro quadro dirigente diffuso e in seconda battuta l’insieme dei nostri referenti ‘territoriali’ (opinion makers e decisori); - disegnare un modello di intervento capace di integrare e ottimizzare le risorse di tutte le nostre articolazioni verticali (Giovani Impresa, Donne Impresa, Terranostra), - ridefinire il sistema dell’accredito delle imprese, tenendo centrale l’atto politico di adesione al ‘manifesto per una filiera agricola tutta italiana’, fino a costituire un Albo delle imprese in vendita diretta; - costruire ‘l’accompagnamento’ materiale e
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simbolico della ‘firma’, o meglio quanto consentirà ai consumatori di riconoscere ovunque la presenza di un soggetto aderente alla nostra ‘filiera’; - individuare infine la modalità organizzativa e il contributo soggettivo che le organizzazioni territoriali debbono essere in grado di dare al fine di raggiungere il nostro obiettivo nei tempi e con le modalità indicate dal nostro Presidente Marini.
7) Dove è possibile trovare un elenco dei Mercati di Campagna Amica? Sul portale della Fondazione Campagna Amica (www.campagnamica.it) è possibile consultare - per regione e per provincia - la mappa, in continuo aggiornamento, dei mercati degli agricoltori presenti in Italia e di tutti i Mercati di Campagna Amica.
Toni De Amicis è il nuovo Direttore Generale della Fondazione Campagna Amica. Romano, agronomo, cinquantenne, già Direttore di Coldiretti Roma e Coldiretti Lazio, è il Direttore Generale della Fondazione Campagna Amica; la Fondazione che vuole rappresentare il punto di incontro tra gli interessi dei produttori agricoli con quelli dei consumatori e dei cittadini, in termini di buona alimentazione, tutela del territorio e nuovi stili di vita. Il suo percorso professionale è partito alla fine degli anni ’80 da responsabile di zona della Coldiretti fiorentina dove ha dato un significativo contributo all’affermarsi delle attività agrituristiche nel Chianti. Successivamente da Direttore Coldiretti a Roma e nel Lazio, ma anche da Presidente dell’Azienda Romana Mercati (Azienda Speciale della Camera di Commercio di Roma per l’agro-alimentare) è stato promotore e protagonista di numerosi progetti ed iniziative di sviluppo dell’agricoltura nei quali ha sempre portato una visione dell’impresa agricola realmente multi-funzionale ed integrata con il territorio di appartenenza. Per ricordare i principali campi di impegno della sua professione si possono citare lo sviluppo dell’agriturismo, le produzioni tipiche, gli itinerari enogastronomici, i biocarburanti e l’innovazione dell’impresa agricola. E’ inoltre Vice-Presidente del Parco Regionale dell’Appia Antica e Direttore da oltre 8 anni di Orizzonte Impresa, bimestrale di informazione e cultura agricola diffuso in 40 mila copie in tutta la Regione Lazio. Toni De Amicis porta nella Fondazione Campagna Amica un grande esperienza tecnica ma anche una forte competenza organizzativa, che ha potuto sviluppare in una continua interlocuzione sia con il mondo dei consumatori sia con tutta la pubblica amministrazione.
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La forza del territorio
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Un disastro annunciato Un disastro annunciato. Dopo le serre è giunta la volta delle coltivazioni a campo aperto. La diffusione della Tuta Absoluta non ha lasciato scampo neppure alle produzioni del pomodoro da mensa e da industria. Nel Campidano di Cagliari, particolarmente provato dal passaggio della farfallina killer, è così allarme per i danni alle colture a pieno campo. Dei circa cento cinquanta ettari di pomodoro da industria che ogni anno vengono coltivati nell’area fra Serramanna, Samassi, Villasor e San Gavino si stima che circa la metà sia andata completamente distrutta, mentre della parte restante le stime indicano un raccolto intorno ai ventimila quintali. Davvero poca cosa rispetto ai centoventimila attesi, che non ha fatto altro che acuire la preoccupazione dei produttori che nel giro di pochi mesi si sono visti distruggere l’intero lavoro costato fatica e denari. Male anche per il pomodoro da mensa che pure in questo caso si è vista la produzione praticamente dimezzata. A ben poco, secondo quanto riferito dagli stessi produttori, sarebbero serviti anche i costosi trattamenti contro il diffondersi dell’insetto dimostratosi particolarmente resistente a qualsiasi tipo di intervento. “E’ dalla fine del mese di giugno che è iniziata l’invasione delle farfalline, ma nonostante mi sia immediatamente attivato utilizzando i disciplinari indicati per i trattamenti contro la malattia, non c’è stato nulla da fare. Le conseguenze sono state che il mio raccolto di quasi dieci ettari è andato completamente distrutto” Spiega Livio Cireddu, produttore di Serramanna. Le preoccupazioni già espresse in primavera da Coldiretti Cagliari sul possibile diffondersi della Tignola del pomodoro dalle
colture in serra a quelle in campo aperto si sono dimostrate fondate, ma nonostante l’allarme la regione non è apparsa in grado di circoscrivere il fenomeno che in provincia, al contrario di altri territori, si è mostrato particolarmente avverso. “E’ mancato il coordinamento fra i competenti assessorati regionali affinché si avviasse un’efficace campagna di prevenzione al diffondersi dalla malattia” ha sottolineato Roberto Scano, direttore di Coldiretti Cagliari “Oggi ci troviamo dinanzi ad un vero e proprio disastro con aziende che hanno perso l’intero raccolto subendo enormi danni in termini economici e con la preoccupazione che, senza una adeguata azione di contrasto, il fenomeno possa ripetersi anche per il futuro”. Gli studiosi indicano la tignola del pomodoro come insetto originario del sud America dove peraltro risulta il più importante parassita delle solanacee. Tre anni fa la Tuta Absoluta è stata segnalata per la prima volta in Europa, precisamente in Spagna, da dove si presume sia poi giunta nell’isola attraverso l’arrivo delle merci. Proprio su quest’ultimo aspetto lo stesso presidente regionale di Coldiretti, Marco Scalas, aveva sollevato più d’una preoccupazione sui mancati controlli delle merci provenienti dall’estero. Il timore è che quella possa essere una delle cause del diffondersi della malattia che ad oggi ha letteralmente messo in ginocchio il comparto del pomodoro. Un comparto che non potrà essere ripagato da semplici interventi risarcitori da parte della Regione ma che chiede invece una efficace azione di prevenzione contro il propagarsi della patologia.
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Arriva Aldo Manunta
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Lo scorso luglio il Consiglio direttivo della Coldiretti Nuoro Ogliastra presieduto dal Presidente Salvatore Mastio ha ratificato la nomina a direttore di Aldo Manunta. Alla seduta erano presenti il direttore regionale Luca Saba e per la Confederazione Paolo Giannini. Al presidente Mastio ed al direttore Manunta abbiamo rivolto le seguenti domande. Presidente Mastio, ci potrebbe presentare il nuovo direttore? Certamente. Aldo Manunta ha 35 anni ed è originario di Porto Torres. E’ laureato in Agraria a Sassari e proviene dalla Coldiretti Calabria dove ha rivestito il ruolo di Responsabile regionale del CAA Coldiretti per tre anni. La Coldiretti Nuoro Ogliastra è soddisfatta della scelta che è stata fatta e siamo sicuri che lavoreremo molto bene. Quali sono i primi problemi che dovrete affrontare? Il prezzo del latte è il primo degli argomenti che maggiormente interessa i nostri territori. E’ impensabile continuare a produrre del latte che viene pagato a 70 cent al litro e spendere un 1,15 euro per produrlo. Il progetto di Coldiretti per una filiera agricola tutta italiana e firmata dagli agricoltori persegue proprio questo obiettivo: ridare il giusto reddito agli agricoltori. Direttore Manunta, quali iniziative intendete mettere in campo? Come prima cosa organizzeremo incontri sul territorio per conoscere direttamente i soci e per continuare a far conoscere il progetto Coldiretti per una Filiera agricola tutta italiana. Certo i problemi sono tanti: la scarsa liquidità delle imprese è un tema da affrontare quanto prima. Le aziende prima di ricevere i contributi della Domanda Unica e del PSR subiscono un innumerevole serie di controlli con una burocrazia che sta divenendo sempre più opprimente. E’ necessario sveltirne quanto più possibile l’iter e dare certezza sul quando arriveranno i soldi. Ma bisogna anche pensare a superare questi momenti di crisi attraverso un rilancio dell’agricoltura che passa attraverso Coldiretti ed il suo progetto che coinvolge le imprese agricole, le cooperative, i consorzi agrari ed i mercati di campagna amica. Ci spieghi meglio il progetto dei Mercati di Campagna Amica. Sono una importante opportunità per il produttore e per il consumatore. Il primo ha la possibilità di vendere direttamente i propri prodotti senza dover ricorrere ad intermediari. Il cittadino ha la possibilità di avere un prodotto garantito, firmato, poiché è visibile e riconoscibile l’italianità del prodotto che si sta acquistando ed il suo legame con il territorio di riferimento.
Presidente Mastio, a che punto siamo con i Mercati di Campagna Amica nelle provincie di Nuoro e Ogliastra? Stiamo già contattando i produttori per costituire l’Associazione che è il primo passo per l’avvio di un Mercato di Campagna Amica e le Amministrazioni pubbliche per sveltire quanto possibile l’iter burocratico. Direttore, il progetto Coldiretti prevede anche altro? La cooperazione è un altro importante tassello nel progetto della Coldiretti. Le cooperative sono fondamentali per la costruzione della filiera agricola italiana poiché costituiscono un mezzo indispensabile per superare i limiti dimensionali che caratterizzano le aziende del nostro territorio. Presidente, contro i falsi prodotti alimentari, per tutelare la dieta mediterranea e le produzioni tipiche italiane anche la Coldiretti Nuoro Ogliastra ha partecipato alla mobilitazione dello scorso luglio. La mobilitazione di luglio ha avuto una partecipazione straordinaria: il 21 luglio, al porto di Olbia un nostro presidio ha controllato il contenuto dei TIR che sbarcavano dalle navi provenienti dal continente. Un continuo flusso di merci che non esclude la nostra isola dal fenomeno dell’agropirateria con enormi danni all’economia regionale già profondamente colpita dalla crisi del settore del latte ovino. Un'altra rappresentativa si è unità il giorno dopo ai numerosi produttori agricoli che hanno presidiato per diversi giorni il valico del Brennero. Abbiamo così potuto constatare come in Italia entri veramente di tutto: dalle mozzarelle tedesche dirette al sud Italia ai pomodori olandesi, ai prosciutti tedeschi. Ma non solo. Alcuni TIR erano diretti anche nei nostri territori: pesce congelato proveniente dalla Cina e carne suina proveniente dall’Olanda: anche da noi arrivano prodotti stranieri che poi diventano locali. Direttore, la mobilitazione ha già avuto i primi effetti? La presentazione del decreto che obbliga a indicare l'origine del latte impiegato in tutti i prodotti lattiero caseari e vieta anche l'impiego di polveri di caseina e caseinati nella produzione di formaggi è un importante vittoria che si deve a Coldiretti. Si stabilisce chiaramente che il formaggio si fa con il latte e non con le polveri, ma regolamenta anche l'impiego di semilavorati industriali (cagliate) nella produzione di formaggi e mozzarelle che dovrà essere indicato in etichetta. Ora è però necessario che l’obbligo di indicare in etichetta l’origine del prodotto venga esteso per tutti gli alimenti, è necessario fare maggiori controlli sui prodotti stranieri per evitare le speculazioni e il fenomeno dell’agropirateria.
Il Coltivatore di Sardegna
La forza del territorio
o r i s t a n o
Crescita costante dei mercati di Campagna Amica agroalimentare
giovedì, in piazza San Martino, agli Oristanesi.
paragonandola ad una catena, la più corta è
Vediamo la crescita costante dei consumatori
senz’altro quella che ha due soli anelli e lega
affezionati che, con il passa parola, fanno
direttamente il produttore al consumatore.
avvicinare amici e conoscenti, così come vediamo
L’esperienza maturata dalla nostra Organizzazione
diminuire i clienti che ci chiedono se abbiamo le
e dalle nostre imprese in questa provincia, nell’arco
banane o i meloni nel mese di aprile, segno questo
dell’ultimo anno, lo conferma e incoraggia
che hanno capito la nostra filosofia dei Kilometri
chiunque a proseguire nella strada tracciata dal
Zero. Cresce invece il numero di consumatori che,
presidente Confederale.
provenendo dai Comuni dell’hinterland, ci
A luglio 2008 la Coldiretti di Oristano inaugurava,
domandano quando attiveremo simili iniziative nel
nel piazzale di San Martino, il Mercato di
loro territorio; La nostra risposta è: “Presto,
Campagna Amica e avviava un percorso di
nell’interesse di tutti”.
avvicinamento delle Aziende Agricole al Cittadino
Anche quest’anno il nostro Mercato ha dedicato
facendo incontrare le rispettive esigenze e creando
una
un reciproco interesse, non solo economico ma
SardegnaCavalli 2009, promossa dalla Camera di
anche culturale. E’ evidente infatti che per far
Commercio a Santa Giusta, suscitando interesse
funzionare una macchina di questo genere è
fra i visitatori e raccogliendo dagli stessi
necessario da un lato far capire alle nostre imprese
complimenti e incoraggiamenti.
che il cittadino ha necessità di un buon prodotto a
Siamo pienamente convinti che quella che stiamo
prezzi accessibili, d’altro canto bisogna far capire al
percorrendo è la strada giusta per dare nuovi
consumatore che le produzioni agricole non si
stimoli alle nostre Imprese e risposte concrete alle
costruiscono come i bulloni, ma sono prodotti
esigenze economiche del territorio. Siamo anche
“vivi” che hanno una stagionalità, esigenze
consapevoli che, da sole, queste iniziative non
climatiche, tempi e luoghi di maturazione che si
possono abbattere lo strapotere speculativo dei
ripercuotono sui costi di produzione ma che
guru della grande distribuzione organizzata, ma in
concorrono in maniera imprescindibile al gusto e
esse riconosciamo lo strumento per far conoscere
alla salubrità.
il nostro progetto agli Italiani che, da acquirenti,
Ma quando il fine è nobile le difficoltà si superano
potranno senza dubbio influire sulle scelte dei
e le incomprensioni si appianano, alla fine questo
grandi canali commerciali.
Se
parliamo
di
filiera
rapporto diretto fra agricoltori e massaie risulta gratificante per tutti. Durante gli incontri che la Federazione ha organizzato nel 2009 e continua ad organizzare per far crescere queste iniziative, si scopre che sono numerosi i produttori che effettuano la vendita diretta nelle proprie Aziende, nelle proprie abitazioni e persino nelle piazzole della strade, ma emerge una forte necessità di identificare e aggregare ma soprattutto di dare garanzie agli acquirenti. Forte è anche l’esigenza, da parte delle imprese, di ricevere assistenza per conoscere le norme in materia e combattere la burocrazia che necessita senz’altro di semplificazioni. 22 Aziende Aderenti, 10-15 quelle partecipanti, questi i numeri dell’appuntamento che il Mercato di Campagna Amica, ormai dal 18 giugno con una presenza costante e continua esprime
tutti i
“giornata
speciale”
alla
Rassegna
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s a s s a r i
La forza del territorio
Il Coltivatore di Sardegna
Campagna Amica: avvio dei primi mercati
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L’olio di Alghero, la frutta e la verdura di Sassari, ma anche la spianata di Ozieri, i formaggi del Mejlogu e il vino di Usini. Entro la fine del 2009 anche la provincia di Sassari vedrà l’avvio dei primi mercati di Campagna Amica, con la presenza di produttori agricoli nei principali centri del Nord Ovest Sardegna. In particolare, sono stati già avviati incontri con le amministrazioni locali di Sassari, Alghero e Ozieri, con le quali sono in via di definizione le procedure per l’avvio logistico dei Mercati e per l’individuazione delle aree ritenute idonee alla vendita diretta. «Ora La priorità – spiega Pietro Greco, direttore di Coldiretti Sassari - è costituire un’associazione di produttori che dia poi vita ai mercati cittadini». L'Associazione, senza scopo di lucro, svolge la propria attività nella Regione Sardegna ed ha per scopo la valorizzazione e la promozione dell’attività di vendita diretta da parte dei propri associati dei prodotti agricoli e/o agroalimentari così come inquadrati dalla normativa vigente. «L’Associazione – prosegue il direttore - non svolge essa stessa direttamente attività di vendita diretta bensì favorisce la costituzione e lo sviluppo di mercati in cui i singoli imprenditori agricoli possano soddisfare le esigenze dei consumatori in ordine all’acquisto di prodotti agricoli che abbiano un diretto legame con il territorio di produzione». L’associazione si doterà di un suo regolamento
interno per la gestione del mercato di vendita che definisce le regole comuni di comportamento degli associati, in relazione alle attività di commercializzazione, e che preveda l’impegno dei singoli imprenditori di rispettare determinati requisiti di qualità e di trasparenza anche amministrativa nell’esercizio dell’attività di vendita. «Si tratta di un’opportunità unica per le imprese agricole locali», spiega Battista Cualbu, che poi aggiunge: «Obiettivo finale dei “Mercati di Campagna Amica” è quello di promuovere l'estensione capillare dei mercati degli agricoltori e di ogni formula di vendita diretta, quale momento di valorizzazione della firma dei produttori e di risposta alla crescente domanda di cibo veramente italiano e genuino». Nei Mercati di Campagna Amica - questo l’intendimento di Coldiretti Sassari - i produttori accreditati secondo le regole stabilite dal regolamento e dal disciplinare si impegnano a garantire in modo trasparente un risparmio di almeno il 30% rispetto ai prezzi dei prodotti confrontabili comunicati tramite "SMS consumatori" (servizio di monitoraggio dei prezzi a cura del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali). I produttori si impegnano inoltre a garantire la provenienza, la tracciabilità, la qualità e la salubrità dei prodotti in vendita. I mercati saranno riconoscibili dal logo "I Mercati di Campagna Amica".
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La forza del territorio
g a l l u r a
Convenienza dei Mercati Agricoli Stanno spopolando in tutta Italia i mercati agricoli convenienti e di qualità. Ma sono prossimi allo sbarco anche in Gallura i Mercati di Campagna Amica, promossi dalla Coldiretti Gallura: si tratta di gruppi di agricoltori associati che vendono direttamente ai consumatori prodotti agricoli nel rispetto di un regolamento e di un disciplinare che prevede, tra l’altro, il controllo dei prezzi massimi praticati, secondo quanto stabilito da un accordo quadro con le principali Associazioni di Consumatori italiane. I produttori, oltre ad accertare un prezzo equo e giusto, si impegnano a garantire la provenienza, la tracciabilità, la qualità e la salubrità dei prodotti in vendita. È un progetto, forte e concreto, che punta a combattere la moltiplicazione dei prezzi dal campo alla tavola, garantire la sicurezza a tavola e smascherare il finto Made in Italy. «I Mercati – chiarisce Fausto Sanna, presidente provinciale di Coldiretti Gallura - giocano, al tempo stesso, un formidabile ruolo di comunicazione e di informazione ai consumatori in merito ai valori distintivi ed esclusivi dei prodotti della filiera italiana firmata, prodotti che potranno trovare spazio nei canali distributivi tradizionali in Italia e all’estero». Il primo esempio di filiera corta partirà a breve ad Olbia. «Si tratta – aggiunge Pietro Greco, direttore di Coldiretti Gallura - di una risposta
alle attese dei cittadini che, secondo svariate indagini sulle abitudini alimentari degli italiani nel tempo della crisi economica, hanno indicato che la migliore soluzione per frenare l’aumento dei prezzi è proprio quella di favorire gli acquisti direttamente dal produttore piuttosto che un intervento pubblico per calmierare i prezzi», perché tagliano le intermediazioni e garantiscono la qualità, la genuinità, la sicurezza e la convenienza. I mercati di campagna amica sono la dimostrazione di come nella forbice dei prezzi tra produzione e consumo ci sono ampi margini da recuperare per garantire acquisti convenienti alle famiglie e sostenere il reddito degli agricoltori: «Siamo consapevoli – aggiunge il presidente Sanna - che si tratta di una forma di vendita che potrà riguardare solo una fetta limitata del mercato che però, grazie alla maggiore concorrenza, è in grado di svolgere una importante funzione calmieratrice e per questo va diffusa e sostenuta» Con il Mercato sarà possibile mostrare alle famiglie galluresi quale sia il volto, quale sia il valore aggiunto, dell’agricoltura sarda e sarà possibile anche dimostrare che, all’origine, i prodotti agricoli hanno prezzi convenienti, ragionevoli, ben differenti da certe cifre esorbitanti che spesso si trovano indicate sugli scaffali dei negozi. È un modo dunque per combattere quella inaccettabile forbice dei prezzi che divide la produzione dal consumo, danneggiando sia l’agricoltura che le famiglie.
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d i m e n s i o n e
n a z i o n a l e
Il Coltivatore di Sardegna
Papa: Marini, ad economia serve concretezza agricola
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Dare un nuovo ordine alle cose, affinché verità e concretezza riacquistino il primato su falsità e finzione, è il contributo che siamo impegnati ad offrire per superare una crisi internazionale che ha visto crollare i miti della prima globalizzazione, ovvero la grande dimensione come prerequisito per competere, la finanziarizzazione di ogni sistema come misura di modernità, l'omologazione come unico modello culturale ed economico vincente. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nell’esprimere il proprio ringraziamento per le parole del segretario di Stato Vaticano cardinale Tarcisio Bertone e del Santo padre che ha invitato la principale organizzazione agricola Europea a “riaffermare i principi etici nell'economia per rianimare la speranza con la solidarietà" ed a "proseguire con impegno il vostro servizio sociale e spirituale nel mondo dell'agricoltura". L’economia esce dalla crisi, che è innanzitutto di principi etici, solo se - ha precisato Marini riassumono centralità i valori veri dell'agire di ciascuno di noi: la responsabilità, l'affidabilità, l'etica dei comportamenti ed ancora, si recupera pienamente la dimensione dell'identità come qualificazione positiva della persona, dei territori, di tutto ciò che è vero e che non può essere scambiato per altro. Onestà e fiducia reciproca, che sono essenziali alla produzione e allo scambio di ricchezza, sono anche le due qualità nel DNA del mondo agricolo che ci siamo tenute strette negli anni anche quando, i soliti esperti - continua Marini consigliavano furbizia e spregiudicatezza. La furbizia dell'
“iniqua distribuzione del valore aggiunto a danno degli agricoltori lungo le filiere agroalimentari” giustamente denunciata dalla Cei nel Messaggio per la Giornata del Ringraziamento. Siamo impegnati a combattere contro i nuovi poteri forti che - precisa Marini - sottopagano i nostri prodotti agricoli rubandone l’identità e l’ immagine con il commercio di cibo spacciato come italiano ma proveniente da chissà quale parte del mondo. Una grave ingiustizia di cui sono vittima - conclude Marini - sia le famiglie che sono costrette a ridurre i consumi e sia il settore agricolo “con la scomparsa del suolo e del suolo agricolo in particolare, scompaiono per sempre paesaggio agrario, biodiversita', imprenditorialita' e aziende agricole, cultura e tradizioni rurali”, come giustamente ricorda la Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace. l temi dell’etica e dell’economia anche con riferimento ai contenuti nell’enciclica di Benedetto XVI “Caritas in Veritate” sono stati al centro del XXXVI Convegno nazionale dei Consiglieri ecclesiastici Coldiretti tenuto a Roma fino dal 9 all’11 settembre presso l’Istituto Convitto Jesus Magister – Casa La Salle. La prima sessione dei lavori è stata aperta da una presentazione del consigliere ecclesiastico nazionale padre Renato Gaglianone alla quale è seguita, tra le altre, la relazione di Stefano Zamagni. La seconda sessione da Mons. Mariano Crociata, Segretario generale della Conferenza episcopale italiana con interventi di sociologi, teologi ed economisti tra i quali il Segretario del Censis Giuseppe De Rita, Marco Vitale e Giannino Piana. Nel pomeriggio del 10 sono intervenuti Vera Negri, Benedetto Gui, Francesco Compagnoni e Leonardo Becchetti. La terza giornata del meeting è stata aperta l’11 settembre alle ore 7,30 dalla celebrazione eucaristica di Mons. Arrigo Miglio, presidente della Commissione episcopale per i problemi sociali e del lavoro. Nel corso della sessione conclusiva della mattinata le comunicazioni di Don Franco Appi e l’intervento del presidente nazionale della Coldiretti Sergio Marini.
Il Coltivatore di Sardegna
c o n s i g l i e r e
e c c l e s i a s t i c o
La nuova enciclica sociale “Caritas in veritate” Il Papa Benedetto XVI ha indirizzato a tutto il mondo una nuova lettera enciclica, che dalle parole iniziali prende il nome di Caritas in Veritate. E' un testo che espone la dottrina sociale della Chiesa e ne approfondisce alcuni capitoli. Segue la scia dei documenti pubblicati dai Pontefici degli ultimi secoli e si collega in particolare alla enciclica Populorum Progressio di Paolo VI, pubblicata oltre 40 anni fa. Prendendo in mano il testo, vengono alla mente diverse domande e la prima è la seguente: Perché una nuova enciclica sociale? La risposta è semplice: la Chiesa ha il dovere di adattare il suo insegnamento ai problemi sociali che mutano continuamente e che l'umanità deve affrontare. Il Papa non ha soluzioni tecniche da proporre, né vuole intromettersi nella politica degli Starti, ma ha il dovere di illuminare la società sui principi fondamentali che derivano dalla verità e dalla carità dell'amore di Cristo. Viene subito una seconda domanda: Qual'è il principio ispiratore della nuova enciclica?
Esso è già contenuto nel titolo dell'enciclica: è la carità quale deriva da Cristo. Essa deve ispirare ogni cristiano nel pensare e nell'agire. L'enciclica insegna che la carità è la via maestra della dottrina sociale della Chiesa ed ha come impegno primo la salvaguardia e la valorizzazione della persona umana nella sua integrità. La questione sociale diventa quindi questione antropologica. Ecco una terza domanda: L'enciclica condanna il concetto smithiano che il mercato è l'unica soluzione per garantire la libertà e la democrazia o vi aggiunge qualcosa? La Chiesa non nega l'importanza del mercato e della libertà, ma va oltre, ricordando che ci sono esigenze che non possono essere eluse dalla società. Tali esigenze sono riconducibili al principio di fraternità e di gratuità. Il Papa afferma che la dimensione del gratuito non è estrinseco all'economico in senso stretto, ma deve determinare in maniera concreta la dimensione dell'impresa. Tale affermazione è una novità rivoluzionaria perché costringe il capitalismo a paragonarsi con un'economia di mercato diversa, con un'economia che ha al suo interno la gratuità. L'enciclica propone quindi una nuova "civilizzazione dell'economia". Mons. Antonio F. Spada
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news INFLUENZA A: A SCUOLA “MERENDA ANTIVIRUS” GRATIS PER 800MILA Nell’attività di prevenzione nei confronti della diffusione dell’influenza A tra gli alunni nel nuovo anno scolastico ci sarà anche il piu’ vasto programma comunitario per la distribuzione gratuita di frutta nelle scuole, che in Italia coinvolgerà quasi 800.000 alunni delle primarie in tutte le Regioni e nelle Province Autonome. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che il programma frutta nelle scuole, cofinanziato dall’Unione Europea, prevede un investimento complessivo di 26 milioni di euro per l’annualità 2009/2010 che garantisce una capillare partecipazione in tutta la penisola alla “merenda antivirus”. In Italia purtroppo un bambino su quattro - riferisce la Coldiretti - non consuma ortofrutta a tavola almeno una volta al giorno e con il progetto si punta dunque - spiega la Coldiretti - ad incentivare i consumi di frutta e verdura tra i bambini di età compresa tra i 6-11 anni con la distribuzione gratuita di almeno quattro specie di prodotti ortofrutticoli per merenda in piu’ occasioni, che sarà accompagnata da attività informative sulle funzioni nutrizionali anche attraverso fattorie didattiche, laboratori sensoriali, creazione di orti scolastici. La frutta che verra' distribuita nelle scuole sarà quella di stagione e del territorio, per coniugare la salute con il concetto di identita' produttiva e di rispetto dell'ambiente, in altre parole - precisa la Coldiretti - “a chilometri zero”. Una iniziativa che punta ad avere un effetto moltiplicatore attraverso la promozione, anche nelle case, di stili alimentari sani che aiutano a proteggere la salute.
PIL: COLDIRETTI, E’ L’AGRICOLTURA LA PIU’ RESISTENTE A CRISI (-1,6% ANNUO) Con una riduzione dell’1,6 per cento del valore aggiunto reale su base annua è l’agricoltura a dimostrare, tra i diversi settori, la maggiore tenuta nei confronti della crisi. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ismea Ac Nielsen relativi al primo semestre del 2009, in riferimento ai dati Istat sull'andamento del Pil in Italia. A incidere sul calo del valore aggiunto agricolo è stata - sostiene la Coldiretti - la discesa del 5 per cento della produzione totale agricola nel secondo trimestre del 2009 per effetto di una forte contrazione delle coltivazioni vegetali del 7 per cento e di un calo del 3,3 per cento nelle attività di allevamento nel secondo trimestre dell’anno. Ma soprat-
tutto - precisa la Coldiretti – hanno inciso le pesanti distorsioni nel passaggio degli alimenti dal campo alla tavola che hanno provocato un calo dei prezzi agricoli del 16 per cento a giugno mentre sugli scaffali c’è stato un aumento dell’1,4 per cento dei prezzi di vendita al consumo dei beni alimentari.
SCUOLA: COLDIRETTI, APRE LA PRIMA MENSA “COUNTRY” IN UN AGRINIDO Con il nuovo anno scolastico si inaugura l’agrinido con la prima mensa con menu “country “ dove ai bambini con meno di tre anni verrà offerto un menu’ bilanciato “a km 0” ossia un menù specifico per i piccoli ospiti del nido che rispetti in pieno i principi legati alla stagionalità, al territorio e alle tipicità locali. L’iniziativa è della Fattoria Casa Mia di Pescantina, in provincia di Verona che rappresenta una punta avanzata di un fenomeno in rapida evoluzione con il moltiplicarsi di aziende agricole innovative trasformate in luoghi di ospitalità per i piu' piccoli, grazie all’aumento di genitori che scelgono di far vivere ai loro bambini un’ esperienza emozionale del tutto nuova, a contatto con la natura, in un ambiente a loro più congeniale. La prima mensa country per bambini under tre offre un vero menù a prova di influenza utile per rinforzare le difese immunitarie e garantire l’apporto di proteine e carboidrati necessari al primo triennio di vita. Ovviamente i prodotti vengono reperiti direttamente in azienda o nei campi limitrofi ed è tutto estremamente naturale. Si parte dal bicchiere di latte quotidiano bevuto con due cucchiai di miele per il contributo di calcio e per le proprietà antiossidanti, alla spremuta di arancia e il piatto di insalata che l’orto di stagione offre entrambi utili come anti-infiammatori. Come condimento si utilizza solo l’olio d’oliva extravergine e le essenze aromatiche (salvia, rosmarino, aglio e cipolla). Le verdure poi si consumano tutto l’anno, soprattutto broccoli, cavoli e verze che sono ricche di proprietà antimicrobiche. Per merenda poi non può mancare uva nera, o frutti rossi come ribes e mirtilli per rinforzare vista e sviluppare anticorpi. In questa struttura all’avanguardia - sottolinea la Coldiretti anche i genitori sono invitati a partecipare a vari corsi di formazione per l’uso quotidiano delle produzioni enogastronomiche regionali e soprattutto sono coinvolti nella preparazione di ricette casalinghe che protraggono l’effetto della mensa dell’agrinido. Inoltre, per sostenere l’attenzione alla stagionalità la scuola organizza ogni mese un concorso per bambini chiamato “prodotto promosso” per sviluppare le conoscenze in campo agricolo già in tenera età.