Il BonTà internazionale
diventa
La 10a edizione del Bontà, salone delle eccellenze enogastronomiche di Cremona, è stata suggellata da un evento molto speciale, la premiazione di chef Italiani provenienti dall’estero, gemellati con altrettanti chef Italiani in patria, sfidandosi con piatti speciali e di qualità. Trenta i cuochi provenienti da Stati Uniti, Hong Kong, Germania, Francia, Svizzera, Austria, Spagna, mentre dall’Italia, da Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Puglia, Campania e Calabria, che hanno partecipato all’evento, selezionati in due categorie: “le eccellenze” e i “gran gourmet”, i quali hanno proposto piatti a base di melanzana, tema dell’edizione 2013, spaziando da ricette della tradizione a quelle innovative. L’evento,
promosso
da
Osvaldo
Murri,
giornalista
enogastronomo, è stato patrocinato da Isnart (Unioncamere) Ospitalità Italiana – Ristoranti nel Mondo, Cremona Fiere, Il BonTà e Touring del Gusto, conferendo ai partecipanti un premio, consistente in una targa in argento, dedicato a “Talento Italiano nel Mondo”. Ospiti d’onore Romano Filippo, console di Friburgo (Germania), Piero Zagara, il sindaco di Cremona Oreste Perri e tre chef Italiani di alta scuola professionale e della gastronomia nazionale, in qualità di giudici dell’evento: Sergio Carboni stella Michelin del ristorante La Locanda degli Artisti (Cremona), Stefano Perini, ristorante del Buon Ricordo L’Uliveto di Villa Kinzica (Franciacorta), Salvatore Perrone, ristorante Benita, di Cogoleto (Genova). Dei trenta piatti presentati la commissione giudicatrice ha
decretato per la categoria “le eccellenze”, il primo posto in assoluto alla coppia di ristoranti Gude Stub Casa Antica di Bühl in Germania, di proprietà della famiglia Alesi, che ha presentato il piatto “Il mare, la terra e la melanzana” e il ristorante La Vecchia Filanda di Asola (Mn) di Andrea Grossi e Faruk Nerizi, con il piatto “Tartare di melanzana tonda genovese marinata e affumicata con tabacco toscano, crema di patate di Avezzano e caviale Calvisius”. Nella categoria dei “grandi Gourmet” il primo posto in assoluto è stato assegnato alla trattoria Il Gabbiano di Corte de Cortesi (Cr) della famiglia Fontana, con il piatto “Millefoglie di melanzane e buton de pajas” e al ristorante Al Vedel della famiglia Pizzigoni, con “Cannoli alle melanzane, sautè di carciolfi, culatello e pepite di foie gras”. I restanti ventisei partecipanti sono stati classificati a pari merito grazie alla loro alta professionalità e alla preparazione dei piatti preparati. A tutti è stata consegnata la Targa al “Talento Italiano nel Mondo” e una confezione di riso La Pila. Il console di Friburgo, Filippo Romano, ha ricevuto un culatello stagionato dell’azienda cooperativa “Posus” di Vescovato (Cr), e, dagli organizzatori dell’evento, una targa in argento alla Professione, in ricordo de Il BonTà 2013., ed ha espresso l’interesse a realizzare un gemellaggio per l’edizione 2014 tra la città di Cremona e la città di Friburgo, indirizzato all’arte, la cultura e la gastronomia. Isabella Radaelli
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Franchising al femminile: una ricerca In attesa della 4° edizione di “Franchising Nord” che si terrà il prossimo anno a Piacenza Expo e darà ampio spazio alla condizione femminile nel franchising, è stato avviato un sondaggio e sono stati presentati i risultati completi della ricerca interpellando un campione di 500 donne (e 500 maschi) tra i visitatori dell’ultima fiera. Quali motivazioni spingono le donne verso il franchising, come vi entrano e con quanto successo? I dati testimoniano l’intraprendenza delle donne, assai ben disposte a mettersi in proprio per trovare una propria collocazione nel mondo del lavoro, ma anche disponibili a lasciare lavori precari o fissi. Il 35,4% delle donne che hanno risposto sono alla ricerca di un lavoro, il 31,6% proviene da un precedente lavoro indipendente, il 22,8% da un lavoro dipendente precario, il 4,4% da un lavoro dipendente fisso. Chi ha analizzato i dati fornisce una rappresentazione lusinghiera delle capacità dell’universo femminile nel mondo degli affari. Il sondaggio mostra uno spaccato per molti versi sorprendente: le donne appaiono più selettive degli uomini nello scegliere il settore di affiliazione, più concrete nell’aderire alle proposte dei franchisor, più decise nell’affrontare la prima fase in cui si affrontano finanziamento e pratiche per l’apertura di un punto vendita, più fiduciose nei propri mezzi e, alla fine, più soddisfatte delle scelte compiute. Le donne sembrerebbero avere maggior senso pratico, ritenendo il livello di investimento richiesto per avviare l’attività un
criterio fondamentale per la propria decisione (è così per oltre due terzi delle donne contro un terzo degli uomini) Intraprendenti, ma anche più riflessive ed esigenti degli uomini: quasi tutte prima di discutere il loro progetto con un franchisor valutano le opportunità di almeno due settori merceologici (l’85,7% contro il 61,9% degli uomini). I settori merceologici preferiti dalle donne sono, nell’ordine: alimentari, ristorazione rapida, abbigliamento, calzature e accessori, bigiotteria, erboristeria. In conclusione, la percentuale di donne che aprono punti vendita, o offrono servizi al pubblico, in franchising è in continua crescita: sui 54 mila imprenditori affiliati nel 2012 in Italia la percentuale di donne è del 38% nel 2012, dunque più di 20mila donne imprenditrici, quando nel 2008 era del 31%. Le imprese “rosa”, al momento, rappresentano il 23,4% della totalità delle aziende italiane e non mancano gli studi che confermano come le attività guidate da donne siano in grado di fronteggiare la crisi più di quelle con a capo il sesso forte. Maura Sacher
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Cioccoshow Bologna
si
conferma
a
La nona edizione di CIOCCOSHOW apre i battenti con uno spirito rinnovato e un più forte legame tra istituzioni e associazioni di imprese e commercio della città.
Questo è sicuramente un fattore più che positivo dopo le incertezze dello scorso anno
e il salvataggio in corner con un armistizio tra le parti quando tutto ormai sembrava perduto e addirittura la manifestazione cambiasse città sede dell’evento.
Gli oltre trecentomila visitatori dell’edizione 2012 e i venticinquemila followers su Facebook anche dal lontano Giappone che dall’inizio di quest’anno tempestano la rete assetati di informazioni sugli eventi e con l’acquolina in bocca di chi pregusta e sogna di poter partecipare alle svariate e più fantasiose iniziative correlate al CIOCCOSHOW fanno presagire un successo ancora più grande per l’edizione numero nove della dolce manifestazione.
Il fatturato dei cinque giorni dolci del 2012 ammonta a quasi quattro milioni di euro per l’indotto di questo che è l’evento più importante legato alla produzione artigianale del cioccolato e si differenzia dalle altre ormai innumerevoli e copiate manifestazioni nelle quali invece a dominare sono più o meno velatamente le grandi industrie cioccolatiere e dolciarie.
Ci sono state richieste superiori al numero di espositori previsti e ci sono quindi margini ampi per implementare l’evento e puntare ad una maggiore partecipazione di artigiani stranieri del cioccolato. La percentuale delle imprese artigiane che partecipano per la prima volta è del 15% e testimonia il costante desideri di essere tra i protagonisti di questa kermesse ideata dall’Associazione di Maestri Cioccolatieri Associati CIOCCHinBO che annovera tra le sue fila oltre quaranta tra i migliori artigiani d’Italia.
Il suo presidente Giuseppe Sartoni è tra gli ideatori dell’evento e uno dei motori che spingono questa macchina delle dolcezze. Ottimismo e consapevolezza che solo con la stretta connessione e collaborazione vera tra le istituzioni e le Associazioni di Categoria è emersa dagli interventi di Massimo Ferrante segretario CNA di Bologna, Nadia Monti Assessore al Turismo e attività produttive del Comune di Bologna, Graziano Prantoni
Assessore provinciale al Turismo e al Commercio che ha sottolineato come ci sia un costante incremento di turisti e pernottamenti in città e provincia di Bologna e quindi eventi come CIOCCOSHOW siano preziosi per incrementare la conoscenza del territorio bolognese in Italia e all’estero.
Giada Grandi Segretaria della Camera di Commercio e Presidente dell’Aeroporto che ha sottolineato la costante crescita dello scalo bolognese, Daniele Passini Presidente di BF Servizi organizzatrice dell’evento, Alberto De LeoNardis Project Manager di CIOCCOSHOW, Cinzia Barbieri di CNA Bologna e Giancarlo Tonelli Direttore generale Confcommercio ASCOM Bologna che ha posto l’accento sulla positiva collaborazione che si è instaurata tra le associazioni e le istituzioni.
La presentazione si è conclusa con un sontuoso ed appetitoso buffet dolce – salato preparato da Arlotti & Sartoni Laboratorio Artigianale di San Giorgio di Piano, Pasticceria Eporedia in Via Arno, Regina di Quadri Pasticceria in Via Castiglione e proposto in ottimo mariage con i Vini del Consorzio dei Colli Bolognesi degnamente rappresentati dal Pignoletto e dal Rosso Bologna su richiesta del dottor Francesco De Dominicis di CNA di abbinare giustamente i vini del territorio con i prodotti di eccellenza della nostra provincia. CIOCCOSHOW è a Bologna dal 13 al 17 Novembre dalle 10 alle 20 tranne Sabato 16 dalle 10 alle 24Umberto Faedi
Il peperoncino di Piperita a cena da Vissani Le deliziose piccantezze del peperoncino toscano di Bibbona, Alta Maremma, della produttrice Rita Salvadori, in arte Peperita, sono state protagoniste di un menù d’eccezione nel ristorante di Vissani, a Todi-Baschi, dove si è svelata una parte del caleidoscopio di sapori che si può ottenere con l’utilizzo di questa straordinaria bacca. Venerdì 25 ottobre il “Capsicum”, denominato Chili nel mondo latino-americano, ha trovato degna esaltazione in accoppiate uniche per sapori ed innovazione, sapientemente interpretate dalla brigata di Vissani e presentate con un servizio di impeccabile maestria . Rita Salvadori, nei suoi poderi nel cuore della Toscana nelle vicinanze di Bolgheri, nel comune di Bibbona in provincia di Livorno, coltiva oltre venticinquemila piante in sedici varietà diverse, con metodo biologico/biodinamico. Si è innamorata di questo frutto quando ha capito che è utilizzabile a 360 gradi, che ha molteplici proprietà benefiche, per esempio è ricco di Vitamina C ed ha un forte potere antiossidante, e che nell’utilizzo culinario la sua duttilità si esprime al massimo. Prima della cena evento, Peperita e Luca Vissani, sotto l’attenta supervisione dell’immancabile Gianfranco, avevano impiegato diverse giornate provando e riprovando ricette e abbinamenti, al fine di realizzare un menu unico dove piccantezze e sapori crescessero gradatamente per ottenere i sapori più adatti. Lo stuzzichino di benvenuto, servito in una curiosa mini casseruola di rame con contenitore in ceramica, è stata una
ribollita accompagnata da una gelatina di capriolo e fave sminuzzate di cacao con peperoncino Cayenna. Dopo l’entrée consistente in un Turbante di branzino e salmone (nella foto) con purè di carota e mirepoix di patate, gelo di cappuccina, mousse di peperoncino Aji, prima girandola di sapori da far girare la testa, è seguita una Trilogia di broccoletti, formaggio di capra e fichi, scampo crudo e cotto al peperoncino Erotico, assaporata in bocconcini con diverse combinazioni. Vissani racconta di come abbia appreso da un giapponese ad impiegare le foglie crude del broccolo, gustose e vitaminiche. Per primo piatto Ravioli di porcini con fonduta di castagne al peperoncino Jalapeño, ascolana di porcini al pan brioche, foglia d’uva con porcino. Accostamenti audaci ma graditissimi al palato. Dopo il piatto forte, consistente in un carré di agnello con bagna cauda allo Scotch Bonnet e giardiniera di verdure, un intermezzo con marshmellow alla fiamma e un pre-dessert a base di crema catalana con varie tartellette di formaggi, è giunta l’ora del dolce: il Cremoso al cioccolato Domori 75% con peperoncino Naga Chocolate, chips di finocchi e caviale di cachi. In questo caso la piccantezza era discretamente alta, molto apprezzata da chi ama i sapori forti. In attesa del caffè un variegato assortimento di piccola pasticceria. La cena è stata la dimostrazione che, utilizzando con equilibrio le varietà con i loro diversi gradi di piccantezza, «il peperoncino non è solo quello che si immagina ma soprattutto è quello che si degusta!», parola di Vissani. Maura Sacher
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Fabrizio Malvicini Cantina di Vicobarone parla della vendemmia 2013 A poco tempo dalla conclusione delle operazioni vendemmiali e di vinificazione, possiamo dire che sui Colli Piacentini l’annata 2013 è stata più propizia per i vini bianchi che per quelli rossi, anche se oggi ci affidiamo a giudizi tutt’altro che definitivi. Gioca a favore dell’annata 2013 il suo sviluppo temporale, che ha segnato – rispetto alle ultime vendemmie – un deciso cambio di tendenza: stavolta abbiamo avuto un’annata tardiva, che ci porta alla mente un vecchio proverbio piemontese che sostiene che “l’annata tardiva non è mai cattiva”. E in questo il Piemonte sa dire la sua. Per sviluppare un’analisi probante e fare un primo bilancio abbiamo sentito il vice presidente della Cantina di Vicobarone, Fabrizio Malvicini che alla vigna dedica da tempo il suo impegno anche in un’ottica di cantina cooperativa. Forte è il legame di questa struttura cooperativa con i vitigni territoriali dei Colli Piacentini: Malvasia di Candia Aromatica e Ortrugo tra i bianchi, Barbera e Croatina tra le uve a frutto nero in vista della produzione del Gutturnio in tutte le sue tipologie. Rispetto alla vendemmia 2013 Fabrizio Malvicini ha le idee chiare:
“E’ stata una vendemmia «tradizionale» e ci ha fatto tornare indietro negli anni. Era molto tempo che anticipavamo costantemente le operazioni di raccolta e non eravamo più abituati ai ritmi canonici della viticoltura settentrionale. Stavolta, abbiamo completato le vinificazioni ben oltre la
metà di ottobre e questa lentezza nella maturazione dei vari grappoli sarà di grande aiuto in un’ottica di evoluzione futura dei vini”.
Ma il carattere della precocità non è l’unico che identifica questa vendemmia. Abbiamo provato a farne un identikit più ampio, cercando altri elementi che si addicano a questo evento produttivo a Vicobarone.
“Comincerei dalla ricchezza delle uve. Dopo anni di prevalenza degli zuccheri sull’acidità, stavolta abbiamo avuto un andamento differente. Le gradazioni zuccherine – e quindi quelle alcoliche – risultano buone, ma non presentano i picchi degli altri anni duemila e questo consentirà di mettere sul mercato vini di un’armonia più solida. Poi, sottolineerei il ritorno alla prevalenza dei vigneti vocati: i terreni meglio esposti hanno fatto valere il loro corredo qualitativo innato, regalando i risultati più convincenti.”
Il valore del vigneto è tornato di attualità anche nella scelta del momento migliore per iniziare la vendemmia. La conoscenza approfondita dei singoli vigneti e dei loro comportamenti produttivi ha fatto la differenza. Per questo, quella del 2013 è stata anche una vendemmia impegnativa perché ha richiesto una forte attenzione rispetto alle decisioni operative.
Come saranno allora i vini del 2013?
Si faranno i conti con ricchezze alcoliche meno esuberanti e con acidità più decise, ma questo non scalfirà il livello qualitativo generale. Sia bianchi che rossi privilegeranno al profumo l’ampiezza delle espressioni rispetto alla loro invadenza e, al sapore, l’eleganza dei caratteri alla loro potenza. Resta qualche elemento di incertezza rispetto all’evoluzione, ma questo è nella natura delle cose. “Ci rende tranquilli – conclude Malvicini – la considerazione che la maggioranza dei nostri vini è destinata al consumo in tempi relativamente brevi e solo una parte, i più strutturati, avrà tempi di maturazione e affinamento più consistenti. L’annata 2013 ci aiuterà a dare piena gratificazione ai nostri
consumatori.” Giancarlo Montaldo per EGNEWS
Premio Mediterraneo Packaging Il Cub Olio vino peperoncino editore, rappresentato dalle riviste enogastronomiche Oliovinopeperoncino ed Egnews, in partnership con l’Istituto di Istruzione Secondaria “Mattarella-Dolci” di Castellammare del Golfo (Tp) e l’Istituto Vergani Navarra di Ferrara, organizzano il “1° Concorso di Packaging Mediterraneo”. Lo scopo è di evidenziare il miglior abbigliaggio del vino e degli oli e premiare lo sforzo delle Aziende vinicole e olivicole dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo al continuo miglioramento della propria immagine. Il Premio è rivolto ad aziende produttrici e di imbottigliamento ed è riservato alle confezioni di vino, compreso il bag-in-box, e di olio extravergine di oliva. Le confezioni devono essere conformi ai regolamenti dell’Unione Europea. Sono ammesse a partecipare al 1° Concorso di Packaging Mediterraneo tutte le aziende vinicole e olivicole che hanno sede nei seguenti Paesi: Italia; Israele; Palestina; Libano; Siria; Turchia; Cipro; Malta; Grecia; Monaco; Francia; Spagna; Portogallo; Marocco; Libia; Tunisia; Algeria; Egitto; Croazia; Slovenia; Bosnia ed Erzegovina; Albania e Montenegro. Le aziende possono partecipare con le confezioni di vini e oli prodotte.
Ogni Azienda può presentare una confezione per ogni categoria e nelle quantità massime di n° 5 campioni. I campioni sono composti da n. 2 bottiglie uguali di qualsiasi formato. L’azienda non avrà diritto alla restituzione delle confezioni giudicate non conformi alla categorie previste.
La quota di iscrizione di una referenza è: Primo Campione composto da due colli, € 30,00 + Iva 22%;
Secondo campione due colli € 10,00 + Iva 22%; Terzo, quarto e quinto campione € 5,00 + Iva 22% Cadauno. Le iscrizioni e invio dei campioni sono valide dal 15 ottobre 2013 sino al 21 aprile 2014 per i vini; dal 15 novembre 2013 al 20 marzo 2014 per gli oli. Ogni confezione di vino e di olio deve essere fatta pervenire a cura dell’Azienda presentatrice a mezzo corriere o posta entro la data su citata. Sul sito www.egnws.it/concorso-packaging/ il regolamento e il form da compilare e le indicazioni per il pagamento della quota d’iscrizione. La fattura sarò emessa
dopo
la
verifica
dell’avvenuto
pagamento. La proclamazione delle confezioni vincitrici è prevista in occasione della 7° Rassegna Enologica-Olearia dell’Istituto Istruzione Secondaria “Mattarella-Dolci” di Castellammare del Golfo (Tp) che si terrà ad Alcamo dal 16 al 18 maggio 2014. Le confezioni premiate saranno oggetto di una particolare azione promozionale da parte delle testate giornalistiche Egnews ed Oliovinopeperoncino. I premi assegnati potranno essere inseriti gratuitamente anche nelle future confezioni, o in tutte quelle forme di comunicazione che l’azienda ritiene utile al fine. Il Club Oliovinopeperoncino rilascerà liberatoria totale dell’utilizzo del premio ricevuto.
Per ogni singola categoria viene selezionata una confezione e sarà assegnata l’Etichetta d’Oro, Gioiello creato dall’artista Paolo Ponzi di Bagnacavallo (Ra).
Per ogni categoria l’Azienda partecipante può ottenere un unico premio. E’ facoltà della Giuria assegnare n. 1 Menzione Speciale alla confezione che avrà ottenuto le maggiori valutazioni. Per ogni tipo di informazione e chiarimento si può chiamare la redazione
0533 996333 oppure 339 7783862, o una mail a
[email protected]
Grande successo del Festival del Tortellino La giornata di venerdì 4 Ottobre i professionisti del gusto appartenenti alla Associazione Tour’tlen si sono ritrovatii in Piazza de Mello a Bologna proponendo al pubblico il Re della cucina emiliana ovverossia il Tortellino. Proposto in 19 gustose interpretazioni da quelli più tradizionali in brodo di gallina o cappone a quelli vegetariani fino a quelli più fantasiosi con pasta colorata o al sapore di mare come quelli proposti dallo chef veneziano Stefano Aldeghetti del Ristorante Da Poggi situato in Cannaregio nella splendida città lagunare. L’offerta é stata ricca e diversificata. I ristoranti ospiti e la Scuola Alberghiera di Castel San Pietro Terme hanno portato il loro gustoso contributo mentre il Maestro Pasticcere Gino Fabbri ha lavorato moltissume ore per portare centinaia di porzioni della tradizionale Torta di Riso che sono andate letteralmente a ruba. Nonostante il freddo e l’arrivo improvviso di un clima quasi
invernale l’evento ha riscosso un notevole 8.000 gli assaggi con più di 7.000 porzioni omaggiate a colleghi, vignaioli, giornalisti totale di oltre 3.500 persone che dalle 18.00 partecipato alla seconda edizone del festival.
successo: oltre vendute e 1.000 e giuria per un alle 23,00hanno
Felice e vincente il connubio con i Vini del Consorzio dei Colli Bolognesi che ha abbinato il primo giorno del tradizionale Banco d’Assaggio con il Tortellino Day riscuotendo un ottimo gradimento tra i partecipanti alla kermesse. Personalmente ho apprezzato assieme ad un gruppo di amici ed estimatori il Pignoletto Spumante e il Classico delle cantine Gaggioli e Tizzano, il Pignoletto Superiore di Montevecchio Isolani e del Monticino, il Pignoletto Barricato di Erioli e il Pignoletto Frizzante di Botti e della Cantina Manaresi. Umberto Faedi
Cous Cous Fest: vince Israele All’Italia il premio della giuria popolare e al Senegal un riconoscimento speciale per la migliore presentazione del piatto. Nove i Paesi partecipanti alla 16° edizione del Festival internazionale dell’integrazione culturale di san Vito Lo Capo (Tp). Il miglior cous cous è quello israeliano che si è aggiudicato il premio giuria tecnica, offerto da Unicredit, alla gara internazionale della 16° edizione del Cous Cous Fest.
La ricetta vincente si chiama “Harmony” ed è stata proposta da due chef di Gerusalemme, Boaz Cohen e Ronny Basson; un cous cous con purè di ceci con burro di lavanda e dentice ricoperto da una crema di melanzana affumicata e spolverato con salsa di cocco ed erba di limone. Con questa ricetta di cous cous, Israele è riuscito a sbaragliare gli altri otto paesi partecipanti (Costa d’Avorio, Egitto, Italia, Marocco, Palestina, Senegal, Tunisia e, per la prima volta nella storia della rassegna, gli Stati Uniti).
Ad attribuire il premio, una giuria di esperti guidata da Roberto Perrone, e composta da giornalisti, chef ed esperti di cucina internazionale che è stata conquistata “dalla capacità di dare dignità al cous cous, cioè l’elemento dominante, ma al tempo stesso – si legge nella motivazione – di far emergere gli altri sapori, dal purè di ceci al delicato burro di lavanda, ognuno riconoscibile senza sopraffare gli altri, in un gioco di consistenze e sapori che dimostra una grande tecnica innovativa”.
A Israele è andato anche un premio speciale per l’originalità della preparazione, offerto da Electrolux Professional. “Un risultato più che positivo che ha superato anche le nostre aspettative – ha detto Matteo Rizzo, sindaco di San Vito Lo Capo – infatti, abbiamo registrato una forte crescita delle presenze anche grazie alle condizioni climatiche che quest’anno sono state favorevoli”.
La giuria di esperti ha assegnato anche un altro premio speciale, offerto da Conad, per la migliore presentazione che è andato al Senegal, rappresentato da due chef, Ba Diatou e
Arame Bakar Diop N’Deye che hanno presentato un piatto di cous cous di riso alla St. Louisienne, un piatto sociale che, oltre ad evidenziare la loro tradizione ha voluto lanciare un messaggio in difesa delle donne e contro il femminicidio.
Per il secondo anno consecutivo è andato invece all’Italia il premio giuria popolare, offerto da Bia Spa. La ricetta degli chef sanvitesi Antonella Pace e Vito Miceli e del marsalese Emanuele Russo, un cous cous di sarpe su vellutata di “aranci di mare”, fritto di capone e melanzana verde, profumata al croccante aglio rosso di Nubia, è stata infatti la più votata dai visitatori della manifestazione che hanno partecipato alla giuria popolare.
Davide Vigneri, invece, il vincitore della seconda edizione di “Bia Chef Moi”, il concorso di cucina riservato a cuochi dilettanti italiani, promosso da Bia Spa; Vigneri, 36 anni di Aci Castello (Ct), ha vinto la sfida finale con Fabrizio Cioffi e Paola Giacomello con la sua ricetta di “Cous cous multikulti”.
Piatto a Filiera Corta Nella suggestiva cornice del borgo di Taurasi, in provincia di Avellino, dominato dall’imponente mole del Castello Marchionale che fu dimora dei Gesualdo e degli Este, sabato 14 settembre si è svolta la seconda edizione del Concorso
Gastronomico “Piatto a filiera corta”, competizione per eleggere i migliori piatti della tradizione irpina. Dopo il successo della prima edizione svoltasi a Savignano Irpino, l’evento, organizzato dal GAL Irpinia, in collaborazione con la Regione Campania, l’Associazione Culturale Orizzonti e il Comune di Taurasi, nell’ambito del piano di sviluppo rurale Campania 2007-2013, Asse IV – Approccio Leader, approda nel paese che ha dato origine all’omonimo famoso vino irpino DOCG che da tempo contribuisce a tenere alta la notorietà del territorio nel mondo. Una serata all’insegna dei piatti della tradizione irpina, accompagnati dai pregiati vini locali, preparati da grandi cuochi sotto la supervisione dello Chef Luciano Colucci, patron dell’omonimo hotel a Nusco, per riscoprire i sapori dimenticati in un’occasione di incontro diretto tra produttori e ristoratori. Il tema, infatti, come spiega il Presidente del GAL Irpinia, Giovanni Maria Chieffo, è <
>. <> – continua Chieffo – << un progetto di valorizzazione necessaria per recuperare le eccellenze eno-gastronomiche e storiche dell’Irpinia, per parlare di cibo come cultura, di riti antichi e popolazioni che non dimenticano l’identità locale>>. Proprio in quest’ottica si è mossa la seconda edizione del Concorso Gastronomico che, oltre alla cena di degustazione volta a stabilire i tre piatti vincitori della competizione, ha ospitato anche stand di gastronomia tipica locale, percorsi sensoriali, spettacoli folkloristici itineranti e animazione a tema medioevale con il gruppo de “L’Ordine del Lupo”, in prima fila a far rivivere giochi d’arme e duelli mozzafiato. Durante la serata è stato anche distribuito il secondo volume “Assaggi d’Irpinia”, dedicato alle ricette del territorio.
Simone Ottaiano [email protected]
Giacomo Fogli campione Italiano dell’International Master Bartender Giovane barman pisano, rappresenterà l’Italia alla finale mondiale della competizione nel cuore della Boemia, il prossimo ottobre. Giacomo Fogli del Chimney Pub di Pontedera (Pi) ha trionfato alla finale italiana dell’International Master Bartender, e a ottobre parteciperà alla finale mondiale nella cornice della celebre fabbrica di Pilsen, nel cuore della Boemia, in occasione dell’anniversario della nascita di Pilsner Urquell che fu il 5 ottobre 1842.
All’Ora d’Aria di Firenze, il ristorante dello stellato Marco Stabile, Giacomo Fogli ha scalzato il titolo ad altri otto concorrenti provenienti da ogni parte d’Italia sfidandoli, sotto l’occhio vigile della giuria tecnica, nel blind test, nella prova di conoscenza di storia e prodotto e, infine, in quella di spillatura. Fogli, personaggio dallo stile e dal look deciso, é un grande conoscitore di birra; dal 2005 gestisce il Chimney Pub, che ha aperto i battenti ben 31 anni fa, ma lavora nel locale da quando era poco più che maggiorenne.
Tra le passioni di Fogli anche la cucina. Fogli sposa appieno lo spirito dell’International Master Bartender che, da anni, trova l’entusiasmo e il consenso di moltissimi gestori e proprietari di locali con la grande passione per l’unicità di Pilsner Urquell, la birra che permette di cogliere un’opportunità unica con il confronto con Bartender di tutto il mondo.
“Pilsner Urquell può veramente contribuire a far crescere l’immagine della birra nel nostro paese – ha affermato Luca Beretta, il Business Unit Director Pilsner Urquell Italia – perché è un prodotto che combina una qualità superiore a un’incredibile storia da raccontare con i suoi 171 anni di indiscusso prestigio, con ingredienti super selezionati, con una ricetta speciale e un processo produttivo distintivo e immutato dalla nascita”.
Il campione italiano, colui che della spillatura di Pilsner Urquell ha fatto punto fermo del proprio servizio al cliente, sfiderà gli altri contendenti, provenienti dai venti Paesi più importanti del mondo, nella finale mondiale dell’International Master Bartender la cui premiazione è un grande evento di gala di visibilità internazionale cui il “team Italia” partecipa già da sette anni.