I VULCANI
• CHE COSA E' UN VULCANO
• COME E' FATTO
• COME NASCE UN VULCANO
• TIPI DI ERUZIONI • LE IMMAGINI
• I VULCANI IN ITALIA • I VULCANI IN ITALIA PARTE SECONDA • IL VESUVIO • IL VESUVIO NELLA STORIA
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Che cos'è un vulcano Il vulcano è un'apertura della crosta terrestre di forme e dimensioni diverse spesso sono montagna costituita da rocce ignee cioè formate dalla lava o magma risalita dall'interno della terra.
Camera magmatica
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Come è fatto? Il vulcano è costituito dal cono vulcanico chiamato così perchè a forma di cono, all'interno del quale troviamo il camino che è la conduttura dove sale la lava dal mantello o dalla crosta terrestre fino ad uscire dal cratere cioè la bocca del vulcano. I vulcani possono avere anche crateri secondari che si trovano nei lati del cono. Alcuni vulcani con il passare degli anni si sono spenti cioè non sono più attivi. Le fumarole sono emanazioni di vapore acqueo spesso si trovano o nelle vicinanze di un vulcano attivo oppure in zone dove sono presenti vulcani spenti. Una bomba di lava o lapilli vulcanici sono "gocce" di rocce ardenti che hanno uno spessore di circa 7 cm. A volte il cratere di un vulcano spento può essere riempito dall'acqua, dando origine a un lago con forma tondeggiante Un lago vulcanico
Lapilli vulcanici
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Come nasce un vulcano? La maggior parte dei vulcani nascono dai confini di due placche, quando queste si separano il materiale lavico roccioso tende a risalire dalla profondità del mantello attraverso il camino fuoriuscendo come magma. Spesso la nascita di un vulcano è preceduta da una serie di scosse sismiche. Quindi a differenza dei terremoti, le eruzioni vulcaniche possono essere previste con anticipo, questo facilita la possibilità di mettersi in salvo. Purtroppo nel 79 d.C. poichè gli studi sui vulcani erano poveri non si riusciva a prevedere e non si conosceva la peicolosità.
In questa immagine si può osservare la nascita di un vulcano sottomarino.
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TIPI DI ERUZIONI L'eruzione di un vulcano
Ogni vulcano si differenzia dagli altri per il tipo di eruzione che avviene. Le eruzioni possono essere di tipo esplosive o effusive. Le eruzioni esplosive spruzzano magma, cenere e gas. Quando spruzzano cenere e gas, la lava sale su a forma d'ombrello; si può alzare fino a raggiungere i 10 km di altezza. Durante le eruzioni esplosive, può accumularsi così tanta cenere e lapilli da far cadere i tetti delle case. É il caso del Vesuvio, questi tipi di eruzioni sono le più pericolose. Le eruzioni di tipo esplosive o pliniane che derivano dal nome di Plinio il Vecchio, possono essere chiamate anche esplosioni di tipo vesuviane. Le eruzioni effusive sono meno pericolose di quelle esplosive; spruzzano lava con pochi gas. Questa lava cola giù dal vulcano secondo la pendenza del terreno.
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MANIFESTAZIONI VULCANICHE DI TIPO DIVERSO
Le sorgenti termali sono indicate soprattutto per eliminare o attenuare dolori alle articolazioni, dolori reumali e a molte altre cose. Anche gli antichi Romani soggiornavano presso a zone dove c'erano sorgenti termali Un'altra manifestazione di tipo vulcanico sono le solfatare. Esse sono presente a Pozzuoli presso la città di Napoli. Secondo gli antichi Romani le solfatare venivano indicate col nome "Forum Vulcani", Dimora del Dio Vulcano e quindi l'ingresso degli inferi.
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Una fumarola di un vulcano
soffioni boraciferi
un geyser nel parco di Yellowstone
La solfatara di pozzuoli una sorgente termale
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Attualmente i vulcani attivi in Italia sono: Etna, Stromboli e Vesuvio. Gli altri sono vulcani apparentemente inattivi. Da questa immagine si può capire la situazione vulcanica della nostra nazione. Vediamoli da vicino. • I Campi Flegrei sono situati a Nord di Napoli presso la città di Pozzuoli. Negli anni passati si sono manifestate continue scosse sismiche e con un abbassamento continuo del suolo. Queste attività vulcaniche prendono il nome di "Bradisisma". • L'Isola di Ischia col suo Monte Epomeo, in passato, si è manifestato causando una grossa esplosione vulcanica, secondo gli scienziati, Ischia preoccupa tanto quanto il Vesuvio. Ancora tutt'ora viene monitorato. Nell'isola sono presenti numerose sorgenti termali. • Lo Stromboli è un'isola che appartiene all'arcipelago delle isole Eolie in Sicilia. Stromboli è un vulcano attivo di tipo effusivo, l'ultima eruzione vulcanica è avvenuta il 15 marzo 2007
• Lipari è l'isola più grande delle Eolie, in passato si sono avute eruzioni vulcaniche, l'ultima eruzione risale a 1400 anni fa attualmente sull'isola son presenti anche in mare tante pietre di pomice.
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• Vulcano è un'altra isola appartenente all'arcipelago delle Eolie. Anche se l'ultima eruzione sia avvenuta dal 1888 al 1890, il vulcano si è sempre manifestato in modi diversi ed ancora oggi si osservano differenti fenomeni: fumarole, getti di vapore sia sulla cresta cioè nella cima del monte che nella parte sottomarina e la presenza di fanghi sulfurei
• L'Isola Ferdinandea, è una vasta piattaforma rocciosa situata a circa 6 metri dalla superficie marina tra Sciacca e l'isola di Pantelleriain Sicilia. Essa costituisce la bocca di un vulcano sommerso che eruttando, nel 1831, si innalzò dall'acqua formando l'isola, la quale crebbe fino ad allargarsi con una superficie di circa 4 km² e 65 m di altezza. (vedi figura sopra) • Pantelleria è un'isola vulcanica della Sicilia meridionale. L'ultima manifestazione vulcanica risale al 1891 Presenta molti fenomeni di vulcanesimo secondario con acque calde e fumi che dimostrano il persistere dell'attività del vulcano. • L'Etna è un vulcano attivo che si trova nei pressi di Catania in Sicilia. E' il vulcano attivo più alto d'Europa. Si manifesta con eruzioni di tipo effusiva, l'ultima è avvenuta nel 2007 con una colata lavica. Anche quando non erutta sono visibili fumi che escono dal cratere.
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Il Vesuvio
Il Vesuvio è uno dei vulcani più famosi e studiato dagli scienziati fin dai tempi remoti. Il
su nome deriva dal latino Vesuvius, che significa montagna di fuoco. Viene continuamente monitorato a causa della grossa pericolosità con cui si manifestano le eruzioni. Il vero problema è dato anche dal fatto che a ridosso del vulcano esistono numerosi comuni con una grossa densità di popolazione. Un'eventuale eruzione creerebbe notevoli difficoltà per l'evacuazione dell'are interessata. Per fortuna data la sua pericolosità oltre a monitorare il vulcano è stato predisposto un piano di salvataggio. Come abbiamo detto, le eruzioni vulcaniche a differenza dei terremoti sono particolarmente prevedibili, ciò permetterebbe l'allontanamento degli abitanti in città già prestabilite per il piano di evacuazione. La storia del Vesuvio risale a 18.300 anni fa quando l'attuale vulcano formava un un'unica montagna con l'attuale Monte Somma (il vecchio vulcano), a causa di una potente eruzione il Monte Somma collassò e diede origine al distacco del Vesuvio
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La storia eruttiva del Vesuvio La storia eruttiva del Vesuvio ha precedenti antichissimi, bisogna andare molto indietro nel tempo. Tra 18.300 e 16.000 anni fa ci furono una serie di attività vulcaniche di tipo effusive e esplosive, con eruzioni che interessarono vasti aree fino a circa 30 km. Di questo si ha notizia perchè i geologi hanno trovato presenza di pietra vulcanica, lapilli e pietra pomice fino alla città di Avellino. L'eruzione del 24 agosto del 79 d.C. Il vulcano era inattivo da centinaia di anni, gli abitanti probabilmente non avevano nessuna conoscenza del vulcano e seppure c'erano state alcune scosse di terremoto, gli scienziati di allora non riuscivano a dare una spiegazione. Sedici anni prima nei pressi della città di Pompei si era verificato un forte terremoto. Gli abitanti furono colti alla sprovvista, lapilli e ceneri roventi accompagnati da fumi velenosi si abbatterono sulle città di Pompei ed Ercolano. I lapilli che appesantivano i tetti delle case li fece crollare, le persone tentarono di mettersi in salvo ma solo alcuni che si allontanarono verso il mare riuscirono a ripararsi. Si parla di eruzione di Pompei in una lettera scritta da Plinio il Giovane nipote di Plinio il Vecchio al poeta latino Tacito. Plinio il Vecchio, nato a Como, educato a Roma, gli fu affidata una flotta Romana nell'antica città di Miseno che attualmente prende il nome di Bacoli, nei pressi di Napoli. Esperto scienziato, vedendo di fronte dalla sua villa la montagna fumante si fece portare nella città per approfondire il fenomeno, fu così che trovò la morte a causa dei fumi sprigionati dal cratere. Per diversi secoli la città di Pompei rimase completamente sotterrata da materiale magmatico fino al 1594 quando l'architetto Domenico Fontana mentre stava eseguendo lavori di canalizzazione per costruire un acquedotto durante gli scavi affiorarono dei resti della città. Per molto tempo però nessuno si prese cura degli scavi solo nel 1738 Carlo di Borbone Re di Napoli delle due Sicilie ordinò gli scavi. Ancora oggi si sta procedendo a riportare alla luce l'antica città di Pompei e di Ercolano. Altre eruzioni, la più pericolosa dopo il 79 d.C. ci fu quella del 1631 anch'essa di tipo pliniana, causò circa 4000 vittime, seguirono successivamente una serie di eruzioni di tipo effusive. Anche nel 1906 ci fu una grossa eruzione del Vesuvio che distrusse alcune città vicine. L'ultima eruzione si è vesuviana risale tra il 13 e il 29 marzo del 1944 manifestandosi ad intermittenza con fumi, lapilli e piccole colate laviche, da allora il camino risulta ostruito da un tappo.
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