Ha senso aumentare le tasse sulle rendite? “Il Governo valuterà l’aumento della tassazione sulle rendite finanziarie” così ha affermato al programma televisivo in mezz’ora il sottosegretario Delrio, palazzo Chigi smentisce gli aumenti rettificando le parole dell’ex sindaco di Reggio Emilia con le seguenti parole: “ci sarà una rimodulazione della tassazione”. Tassare le rendite finanziarie penso possa diventare uno dei più iniqui provvedimenti che possano essere presi ma cerchiamo di capire il perché; la manovra di rimodulazione prevede un aumento della tassazione sulle rendite sui BOT, BTP,… nazionali dal 12,5 al 20% ma procediamo per punti: 1)Se acquistiamo dei BTP con un rendimento ragionevolmente in linea col mercato del 3%, e l’inflazione è del 2% il rendimento reale è solamente dell
dell’1% perché gli altri 2 punti servono per coprire la perdita di valore del capitale dovuta al dato inflattivo. Inoltre la tassazione è applicata sul dato totale del 3% Su un capitale investito di €25.000 il rendimento è € 750 2)Ulteriormente si deve pagare l’imposta di bollo Su un capitale investito di €25000 è di circa €34 fissa 3)La tassazione è (ipoteticamente) del 20% Su un capitale investito di € 100.000 è di circa € 150 4)Quindi cosa rimane in tasca? € 750 - €500 (inflazione) – 150 (tassa) -34 (bollo)= €66
5)Nel caso della maggior parte delle famiglie, la tassa colpisce il rendimento di capitali di risparmio già tassati; in sostanza è una tassa su ciò che è stato già tassato 6)Questo fa diminuire il rendimento, quindi gli investitori potrebbero orientarsi verso “lidi migliori” con la conseguenza che lo Stato dovrà pagare un rendimento maggiore per garantire un investimento appetibile Certamente sembra ragionevole obiettare dicendo che un aumento di questa tassazione permette alle famiglie italiane di spendere/investire di più nell’economia reale vero, infatti, li italiani non sono obbligati a finanziare il debito dello Stato, gli stiamo facendo una cortesia, ma ciò come detto sopra fa schizzare i t
come detto sopra fa schizzare i tassi di interesse da pagare e quindi il costo del debito, inoltre, questo è una sorta di indirizzamento degli investimenti sicuramente una manovra non liberale. Alex Alberio
Facciamo chiarezza sulla questione G.B Grassi. regionale per i successi conseguiti dai suoi studenti, quanto soprattutto di quei docenti più bassi in graduatoria, perché di minore anzianità, ma ricchi di esperienza e risorse per innovare e migliorare la scuola, i quali non potranno più avere una cattedra in questo istituto. Fortunatamente nulla è ancora certo e, grazie anche al sostegno che fin da subito ci ha assicurato il sindaco Porro, speriamo ancora che la Provincia possa avere un ripensamento ed evitare così Succursale abolita dal prossimo anno conseguenze che per la realtà saronnese per il liceo scientifico GB Grassi di potrebbero essere disastrose. Saronno; lo spazio che oggi contiene undici delle sue 44 classi. E non solo: il preside è stato invitato a ridurre il numero di studenti provenienti da altre province. Parliamo oggi con Federico Barbagallo ex rappresentante degli studenti del liceo e tuttora personaggio di riferimento per i ragazzi delle scuole saronnesi. Federico, ci spieghi cosa sta succedendo? È tutto vero ciò che apprendiamo dalla stampa locale e Giulio Rammolini, dirigente dell'istituto nazionale? da ormai tre anni, ha già manifestato la Purtroppo quanto è stato comunicato sua preoccupazione: "se saremo dalla stampa locale e nazionale costretti a concentrare più studenti corrisponde al vero, anzi soltanto negli nella sede centrale ci sarà anche più ultimi articoli, in particolare nei comunicati rotazione nei laboratori: a perderci la qualità dell’offerta che i rappresentanti degli studenti stanno sarà diffondendo, riesce ad essere delineata la formativa"...questo è un timore sentito reale portata di quanto sta accadendo. e condiviso anche dagli studenti? Sottrarre al Liceo G.B. Grassi la disponibilità dei locali della sede staccata Penso che la riduzione dei laboratori non risulta essere soltanto un problema potrebbe essere uno dei problemi, ma logistico, ma incide negativamente sulla sono certo che il Consiglio di Istituto, vita di molte famiglie. Non parlo soltanto soprattutto la componente degli studenti e dei ragazzi a cui verrà impedito di dei genitori presente in esso, cercherà di iscriversi ad un liceo noto in tutta la garantire che il numero dei laboratori resti provincia per la qualità della sua offerta inalterato. Mi risulta, peraltro, difficile formativa e premiato più volte a livello credere che la Provincia possa chiedere *******************************
*******************************
che vengano riconverti in aule i laboratori scientifici, i quali rappresentano senz'altro un punto di forza del Liceo G.B. Grassi, dopo i costi che si sono dovuti sopportare per allestirli e rifornirli della dotazione tecnica necessaria. I rischi concreti sono, invece, altri, tra cui, in primo luogo, è importante rimarcare la riduzione del personale docente, vero responsabile dei risultati di eccellenza dell'istituto. Qualora vi fosse una diminuzione degli iscritti, sarebbero, inoltre, stanziati meno fondi per il personale ATA e l'integrazione dell'offerta formativa. Su quest'ultimo punto vorrei, però, rassicurare coloro i quali si stessero iscrivendo al Liceo G.B. Grassi che, con il contributo di studenti e genitori, continueranno senza dubbio ad essere organizzati progetti e iniziative degni della storia di questo liceo. La provincia in ottica di Spending Review fa un ragionamento puramente di tipo economico pertanto dall’anno prossimo non rinnoverà il contratto di affitto da 85.000 euro. La città degli amaretti oggi conta molti stabili comunali che potrebbero essere utilizzati per collocare gli studenti delle 11 classi, in primis l'ex tribunale di via Varese. Potrebbe questo rappresentare una soluzione? Il problema, purtroppo, non è soltanto il costo dell'affitto della sede staccata, che pure appare oggettivamente spropositato, quanto le spese dei servizi di luce e gas che portano la Provincia a pagare complessivamente per la sede staccata intorno ai 150.000€. A tal proposito vi era stata inizialmente la disponibilità da parte dei proprietari dei locali di via Buozzi a ridurre l'importo dell'affitto, ma questa possibilità è stata sostanzialmente ignorata da parte della amministrazione provinciale in quanto il reale obbiettivo è quello di ricondurre tutti gli studenti all'interno di stabili provinciali, *******************************
massimizzando in questo modo il risparmio complessivo. Tale idea, se fosse compiutamente attuata, metterebbe, però, a serio rischio l'intero polo saronnese dato che anche il Liceo Legnani in questo momento ha delle classi in locali non provinciali i quali potrebbero, in un breve futuro, non essere riconfermati dalla Provincia. Transitoriamente, comunque, potrebbe essere d'aiuto che il comune di Saronno mettesse a disposizione un suo stabile dove poter collocare le classi del Liceo G.B. Grassi per alcuni anni. Non penso, in ogni caso, che l'ex Tribunale possieda i requisiti idonei per ospitare degli studenti, ma ci sono certamente altri spazi che potrebbero essere assegnati. Non si è, tuttavia, ancora cominciato un discorso con l'amministrazione comunale in tal senso, poiché congiuntamente si stanno tentando altre vie per trovare una soluzione migliore.
Qualcuno ha parlato di "due pesi e due misure" da parte della provincia di Varese nelle scelte di razionalizzazione dei costi delle strutture scolastiche. Perché la giunta Galli(Lega Nord) ha puntato il dito proprio contro il liceo GB Grassi di Saronno e non verso altri istituiti di città limitrofe come Busto Arsizio, Tradate, Gallarate ecc...? La scelta della Provincia, per quanto cinica
si fonda su una base razionale. Si è calcolato, infatti, che uno studente proveniente da fuori provincia costituisce un costo di circa 350€ l'anno. Nel Liceo G.B. Grassi la percentuale di studenti non varesotti supera il 40% e, pertanto, complice la scadenza del contratto di affitto della sede staccata, si è deciso di concentrare quasi completamente la spending review provinciale del settore scolastico su questo istituto. Tale criterio, tuttavia, potrebbe risultare un precedente pericolosissimo per tutto il polo saronnese, poiché a Saronno vi sono diverse scuole dove questa percentuale supera addirittura il 50%. Vi sono, inoltre, ormai diverse dichiarazioni dell'ufficio scolastico territoriale e dell'amministrazione provinciale che stanno invitando gli istituti ad inserire all'interno del proprio regolamento come criterio di ammissione la territorialità. Si vorrebbero così privilegiare al momento dell'iscrizione le famiglie residenti nella Provincia di Varese, escludendo, nel caso in cui gli iscritti superassero il numero di posti disponibili, gli studenti provenienti dalle altre Province. Questa proposta, oltre che ingiusta, apparirebbe, però, manifestamente irragionevole in un comune come Saronno che confina con altre tre province e danneggerebbe quegli istituti saronnesi che, con la qualità del loro servizio, sono stati capaci di attrarre studenti, come ad esempio i diversi ragazzi di Garbagnate Milanese che hanno preferito il Liceo G.B. Grassi all'istituto della loro città, oltre la stretta cerchia del circondario. Su ciò, in particolare, studenti e genitori delle diverse scuole di Saronno si stanno mobilitando per cercare di esprimere nei prossimi mesi con decisione le proprie ragioni. Federico Barbagallo
Con un euro mi sono fatto l'azienda!
Cliccare aude! Da appannaggio dei "saggi" a patrimonio popolare, così è cambiata in una manciata di decenni la concezione del sapere.
"Sapere Aude!", così Kant, resuscitando la celeberrima esortazione Oraziana, incitava la gente del suo tempo ad avere il coraggio di imparare, di conoscere, di fare cultura e ampliare le proprie conoscenze. Non a caso, sarà proprio la società illuminista del filosofo prussiano a dar vita in quegli anni alla prima enciclopedia: sintesi e simbolo del sapere umano universale, nonché mezzo divulgativo di quest'ultimo. Peccato però, che a quell'epoca fosse ancora dominio di pochi privilegiati il leggere, possedere, o anche solo avere tra le mani un libro qualunque.. figuriamoci una rara e pregiata edizione della sopra citata enciclopedia di Diderot e D'Alembert! Guardando all'oggi, verrebbe dunque da pensare che il sogno illuminista del sapere collettivo si sia pienamente avverato, grazie all'avvento dei moderni motori di ricerca e enciclopedie virtuali, alla portata ormai di chiunque. Eppure in questi anni qualcosa è cambiato. Tutti possono conoscere tutto ma nessuno sembra essere colto; si dice che non si debba mai smettere di stupirsi, eppure sembra che se una cosa manchi all'appello in wikipedia allora non esista. Com'è possibile tutto ciò? Non dovrebbe essere questa l'era del sapere democratico e oggettivo?
Evidentemente anche questo nuovo modo di fare cultura ha i suoi bachi, e per quanto siano poco visibili, sono tutt'altro che insignificanti.
È innegabile che grazie all'arrivo di internet e degli svariati supporti tecnologici, si siano fatte grandi conquiste in termini di economicità e praticità. Ma in tutto ciò si è forse badato troppo poco alla qualità e alle controindicazioni di un sapere che procede per 'link'. A differenza delle classiche enciclopedie cartacee, infatti, le moderne piattaforme virtuali subiscono molte meno correzioni e controlli autorevoli. Essendo queste ultime modificabili e arricchibili da chiunque, si corre il rischio di imbattersi in informazioni fittizie o solo parzialmente attendibili. Da non sottovalutare è inoltre il senso di perenne ignoranza e talvolta smarrimento nel quale crede di trovarsi chiunque si confronti con un'enciclopedia online. Potendo accedere ad informazioni sempre nuove, grazie alla presenza di 'link' in ogni pagina, si corre infatti il rischio di perdersi in un oceano di informazioni che, oltre a non aver nulla a che fare con la ricerca originaria, portano a crederci incapaci di conoscere a fondo qualunque cosa. E allora che dire, 'cliccare Aude' si, ma 'cum grano salis'!
Matteo Basilico
Ci sono ragazzi giovani che non si adoperano oppure non trovano un impiego e ci sono quelli che si rimboccano le maniche e decidono di fare gli imprenditori. Questo forse per tentare di protestare alle decidine di migliaia di difficoltà del mercato del lavoro italiano; tutto ciò grazie all'opportunità concessa dalla legge 27/2012 sulle società responsabilità limitata(srl) semplificate che prevede la possibilità con un euro di capitale sociale di aprire un'impresa...e -dulcis in fundo- se si ha un'età inferiore a 35 anni non si devono sborsare nemmeno quattrini per le spese di segretaria della Camera di Commercio(imposta di bollo, spese notarili ecc...). Unioncamere, l'unione italiana delle camere di commercio, ha recentemente pubblicato una statistica dove dimostra per filo e per segno che nel 2013 c'e stato un vero e proprio boom delle srl semplificate. Lo scorso anno, su oltre 19mila nuove imprese ben 10mila sono nate come srl semplificate. In Lombardia ne sono state costituite ben 1135 ma la leadership è contesa tra Lazio, Campagna e Calabria. In provincia di Varsese, secondo i dati della Camera di commercio nel corso del 2013 sono nate 145 attività economiche aderendo a quella formula. Tirando le somme in virtù della norma, divenuta pienamente operativa dal 29 agosto 2012, gli under 35 hanno avuto l'occasione e la possibilità di costituire un'impresa con un capitale sociale inferiore a 10.000 euro e senza pagare ulteriori spese di registrazione. Dei politici è d'uso parlar male e del varesino Mario Monti si è detto tutto il peggio(spesso ampiamente giustificato!) ma per almeno una cosa tanti neo-imprenditori per la maggior parte giovani non possono che dire un grande grazie a quel breve governo di 17 mesi per il decreto che ha istituito le Srl semplificate
Umberto Volontè
Web generation: è allarme giovani? Forse alcune cose sono sempre successe e siamo solo noi, oggi, a dare tanta importanza a certi avvenimenti: i nostri padri, magari, ci hanno raccontato di qualche scazzottata coi compagni di scuola fatta in gioventù e mai, nemmeno una volta, ci è passato per la mente di classificarle come atti di bullismo. E che dire, poi, di quella clamorosa sbronza presa quell’estate al mare con gli amici? Eppure non siamo certo alcolizzati…
Perché, allora, oggi c’è tanto allarme attorno ai giovani? Forse perché le vite dei ragazzi della generazione 2.0 sono elevate all’ennesima potenza. Se noi bisticciavamo coi compagni di classe in modalità Olivetti e ci ubriacavamo con frequenza DOS, oggi tutto è precoce, accelerato, dilatato, espanso: si vive a fibra ottica e le emozioni vanno vissute a tera, perché i giga non bastano più. I ragazzi sono circondati e immersi nella tecnologia fin dalla nascita, spesso cullati dalla musica dell’impianto hi-fi e invogliati a mangiare guardando un cartone in dvd già dai primi mesi di vita, ed è praticamente impossibile compiere 10 anni senza avere mai avuto un tablet o uno smartphone tra le mani:tutta questa tecnologia, indubbiamente utile, ha velocizzato i processi produttivi ed i contatti tra le persone – chi, oggi, si ********************************
sognerebbe di aspettare due settimane una lettera, quando è possibile comunicare in tempo reale via email o sms? – ma al contempo ha velocizzato anche noi esseri umani. Ci pare di dover star dietro a decine di faccende in simultanea, se non sei multitasking non sei nessuno, e dobbiamo provare quante più esperienze possibili, sollecitati da continui stimoli esterni.
testimone di un pestaggio tra ragazzi, o intervenivi per separarli o ti allontanavi per paura di restare coinvolto; oggi ci si mette a riprendere la scena con lo smartphone, come se la cosa non potesse coinvolgerci in prima persona come attori – che intervengono o che fuggono – ma soltanto come spettatori. L’essere umano, da animale sociale che era, è diventato animale social: sta connesso, linka, twitta, tagga, ma ha perso empatia. E mentre il confine tra vita reale e virtuale perde progressivamente consistenza, i genitori e gli adulti di oggi assistono non senza smarrimento alla nascita di fenomeni come il cyber-bullismo o il NekNominate: il primo è l’evoluzione web del bullismo, adolescenti – non di rado protetti da nickname o anonimato – si accaniscono contro un coetaneo, compagno di scuola o “amico” su Facebook, insultandolo, denigrandolo, minacciandolo.
La frequenza, la precocità e l’esasperazione sono ciò che distinguono la scazzottata di ieri dal bullismo di oggi, la sbronza adolescenziale di allora dall’allarme alcolismo di oggi. E’ così che si arriva al bullismo, che per l’epistemologia è caratterizzato proprio dalla persistenza nel tempo (oltre che dall’intenzionalità e dall’asimmetria nella relazione), o all’alcolismo, che come ogni forma di dipendenza è contraddistinto da un consumo compulsivo e incontrollato. Tutto questo, naturalmente, si riferisce soltanto ai ragazzi che sono in prima persona bulli o alcolisti, tuttavia il fenomeno è più ampio ed abbraccia anche i giovani spettatori; oggi si assiste ad una “spersonalizzazione” impensabile fino a qualche decennio fa: negli anni ’80, se eri
più, filmandosi e postando poi il video su facebook o twitter; “gioco” – se così si può chiamare – nato in Australia, diffusosi globalmente in men che non si dica grazie al web e che ha già causato cinque giovanissime vittime nel mondo ed ha condotto al coma etilico un sedicenne di Agrigento. Ma contrastare questi fenomeni è possibile, riportando l’essere umano al centro dell’attenzione, restituendogli la dignità di protagonista della propria esistenza (non spettatore, non oggetto), tornando a concentrarsi su valori come il rispetto di sé e del prossimo, la solidarietà, l’amicizia reale e concreta, lo spirito di gruppo; valori che possono e devono essere riscoperti e insegnati in famiglia, a scuola e nei centri di aggregazione sportivi o culturali.
L’Accademia Marziale Saronno ed in modo particolare il Kung Fu stile T’Ienshu si ripropongono soltanto di fare la propria parte in questo processo educativo e di prevenzione; ben consapevoli di non essere la panacea a tutti i mali, operano con impegno e convinzione affinchè i giovani possano trovare la loro giusta dimensione e quell’equilibrio emotivo e psicologico che possa condurli ad essere fruitori e non vittime di queste nuove tecnologie, in questo mondo in rapidissima evoluzione. E’ da questa volontà che sono nati progetti come “Lo Sbullo” e “Kung Fu a Scuola”, iniziative che si rivolgono proprio ai giovani e che mirano a portarli a prendere coscienza di sé, delle proprie debolezze così come del proprio valore, affinchè trovino il sistema per affrontare in modo equilibrato e consapevole Riduttivo parlare di “scherzi online”, dal la vita, reale o virtuale che sia. momento che diversi giovanissimi sono arrivati al suicidio in seguito a questi atti Viviana B persecutori. Nel NekNominate (o NekNomination), invece, adolescenti si sfidano via social network a chi beve di
I Videogiochi invadono Milano! Davanti al grande MiCo gate 5 si accalcava una marea di persone, soprattutto giovanissimi, per uno degli eventi più attesi dagli appassionati di elettronica: anche questo ottobre, a discapito della crisi, abbiamo avuto modo di essere tra i partecipanti della GamesWeek, la manifestazione videoludica che presenta le novitá dell'intrattenimento multimediale che emergeranno nel mercato nei prossimi mesi. Risalendo il torrione 5 e oltrepassando i cancelli di ingresso ci si trova subito nel vivo del momento.
Gli stand, strutturati attorno al singolo videogioco, erano affollatissimi, e dunque abbiamo dovuto selezionare quelli più importanti da visitare (per ciò che era permesso); così ci siamo avventurati per un giro veloce dell'intero salone per poi accodarci allo stand Mediaworld e provare le nuove console del momento: XboxOne e Playstation 4. Raccolte le impressioni degli altri presenti e dopo il nostro test pratico, possiamo riportare alcune opinioni a caldo: non potendo ancora esprimere la massima potenza a causa del limitato numero di software disponibili, giocando alla demo del nuovo FIFA 14 abbiamo constatato che in termini grafici i due dispositivi si equivalgono, mentre il processore di casa
Microsoft pare produrre piú calore. Per quanto riguarda i nuovi controller, Sony ha proposto il Dualshock 4 come una miglioria del precedente joystick; piú ergonomico, con supporti in gomma antiscivolo e il led luminoso anteriore pare sia stato maggiormente apprezzato della controparte, la quale ha lievemente ridotto le dimensioni a fronte di carateristiche hardware nominalmente superiori. Resterá al mercato il giudizio finale, nonostante a parere comune PS4 sembra la piú gettonata al momento anche a fronte della maggiore economicità.
Proseguendo nella visita abbiamo avuto modo di assistere alla presentazione di Watch Dogs - action free roaming basato su un mondo strettamente interconnesso -, la VI generazione di Pokémon e Dark Souls II, il sequel della fortunata serie che ha riscosso pareri positivi grazie alla componente tattica e la difficoltà che ha messo in crisi tanti players e preannuncia di mietere molte piú vittime nel nuovo capitolo.
pittoriche con precisi riferimenti a Zelda, Mario ed altri personaggi storici rappresentati su tavole da disegno da artisti contemporanei, a simboleggiare come anche l'industria softweristica possa essere portatrice di messaggi profondi anche in tema artistico. Per concludere, l'impressione positiva che ci ha trasmesso non possiamo riportarla totalmente in queste righe, ma speriamo di avere dato un'idea di ciò che é; e un consiglio spassionato: a novembre 2014 non prendete impegni! Non é stato possibile introdursi alle dimostrazioni di Battlefield 4 e del nuovo Call of Duty a causa dell'orda di fans accaniti che creavano un vero e proprio ingorgo; possiamo però riportare i volti sorridenti di coloro che hanno potuto provarlo, entusiasti del prodotto.
Per concludere il nostro tour siamo passati per due stand nuovissimi che hanno evidenti meriti: alla sezione retrò si é potuto infatti rivivere la storia dei videogiochi dalla nascita (e si poteva scontrarsi al vecchio Pong, primo della sua specie) passando per tutte le epoche per cui ognuno di noi ha ricordi indelebili; nell'altra mostra abbiamo trovato l'intrattenimento multimediale rapportato all'arte: venivano infatti mostrate opere
Nicolò Fiore e Gabriele Becci
De tranquillitate animi (spero che Seneca mi perdonerà per questo prestito)
Anche la città degli amaretti ha la sua TV grazie a PieroDaSaronno Piero Da Saronno è lo pseudonimo di Pierogiuseppe Vellini, responsabile della Web-Tv saronnese che ogni mese conta migliaia di visualizzazioni e in città si sta affermando come una vera e propria "istituzione". Piero, come nasce questa iniziativa?
E tutto ciò che producevo veniva trasmesso dalla street tv che citavo prima (io non ho mai visto niente, comunque). Provai allora a fare da me trasmettendo le partite sul web. Agli inizi i filmati non sembravano funzionare. Poi, con lavoro e opportune modifiche tecniche, riuscii a vedere almeno un quarto di un partita della Robur Saronno sul web. Eureka! Dopodiché mi impegnai a perfezionare la codifica dei miei filmati, allo scopo di ottenere risultati video ottimali, o comunque all’altezza delle migliori web tv del momento. Oltre al già citato telecronista Mattia T. si aggregarono Carlo (per i servizi di tchoukball, uno sport molto particolare) e Mauro B. (per il calcio), collaboratore che ancora oggi segue le mie gesta.
I primi giorni di ottobre 2003 registrai il dominio web Pierodasaronno.it presso la Registration Authority Italiana – Istituto per le Applicazioni Telematiche del CNR. A quel punto cominciò la mia avventura. Cosa fare esattamente? Come utilizzare i 100Mb offerti gratuitamente da Tiscali? Cos’è un index? E il linguaggio Html? Come pubblicare le pagine di un sito? E così, con un software del tutto improprio – Microsoft Publisher – pubblicai la prima pagina: qualche foto e qualche testo. All’epoca già facevo riprese video per conto di una street tv di Saronno (il cui “raggio d’azione” era, almeno sulla carta di 400 metri. La verità è che si vedeva male già nel bar sotto la sede di messa in onda). Riprendevo le partite di pallacanestro della Robur Saronno, con il supporto del telecronista Mattia T.
Piero da Saronno è una Web Tv on Demand, nata a Saronno appunto, nel vicino 2004, con spirito completamente amatoriale che tuttora prosegue la mission editoriale di informare. Con stile assolutamente no-profit, Piero da Saronno Web Tv produce un palinsesto eterogeneo e diversificato, basato sulla ricerca di eventi, personaggi, realtà associative sportive, culturali e di volontariato. Senza dimenticare piccoli scoop sul saronnese e dintorni. Tutte questioni che molto spesso non sono considerate dagli altri media locali, ma rimangono comunque molto importanti esignificative, sia a livello personale che collettivo, per la comunità della mia città. Comunque sia, Piero da Saronno Web Tv non vuole contrapporsi ai media tradizionali; semmai li supporta offrendo n
semmai li supporta offrendo nuova informazione e spesso integrando quella già confezionata con approfondimenti che, per effetto della pubblicazione online, non si “spengono” mai. E tutto ciò, ripeto, è fatto volontariamente, per desiderio di offrire un servizio alla nostra comunità cittadina. Si aspettava un riscontro così positivo da parte degli internauti? No. Per la precisione tra la fine del 2003 a la fine del 2006 le visite al sito erano pittosto scarse.
Piove. Imbocco la rotonda, scalo, metto la freccia ed esco, come sempre quando devo andare a fare il pieno. Poi lì, su quella piccola salita, vedo in lontananza una figura che cammina: sarà il solito corridore che si sottopone alla sua personale tabella di allenamento? No, il passo è molto più lento, una lieve gobba sulla schiena marca l’andatura, il cappello portato con fierezza sembra un elmo per affrontare con più sicurezza la vita. Non può essere un runner, loro hanno il passo pesante ad ogni falcata, per spingere di più. Ma la delicatezza con cui quell’uomo risale quella collinetta è molto più raffinata, sembra l’icona della calma.
Pochi. Una telecamera, Un computer, un programma di montaggio ed una linea adsl.
Come se si volesse contrapporre alla fretta che lo circonda ovunque, mani incrociate dietro la schiena, spalle che si richiudono su se stesse, avanza imperterrito verso la cima: non è curioso di sapere cosa c’è oltre, percorre quella strada fin da quando era bambino. Preferisce godersi la camminata, sentire i suoni della natura, vivere ogni attimo, proprio lui che per assurdo sembra averne meno di tutti, lui che ha molto da insegnare ai frettolosi. È saggio. E, mentre gli passo di fianco a bordo della mia macchina, lo guardo, e lo vedo sorridere: un sorriso gratuito, che trasmette gioia e serenità. Fisso lo specchietto retrovisore, lo vedo avanzare, sempre alla stessa velocità, e dentro di me penso: “quest’uomo ha fatto il pieno di vita”.
Piergiuseppe Vellini
Giorgio Montorfano
Dopo l'intervento di Mauro Bu. che ha rifatto il motore del sito, dopo che il sito è stato oggetto di una tesi di laurea, dopo che ne hanno parlato i giornali nazionali primo tra tutti Il Sole 24 Ore, le visite sono esplose dal 2007 ad oggi sono state 2.443.255 ( non tenendo conto di quelle sul canale parallelo di YouTube). Quali sono gli strumenti fondamentali per dare vita a una web TV?
A Varese una scuola per i politici del domani!
Massimiliano Rossignoli, ex presidente della consulta provinciale degli studenti e uno dei giovani più attivi della Fondazione Lombardia-Europa del presidente del consiglio regionale Raffaele Catteneo, ha recentemente dato vita alla prima scuola di politica della provincia di Varese. Un progetto sicuramente ambizioso...cosa ti ha spinto ad impegnarti in prima persona per portare a compimento questa iniziativa?
la realtà in cui oggi gran parte di noi giovani si trova e all'interno della quale ritengo sia opportuno spendersi per approfondire passioni e interessi; proprio in università. Per questo l'iniziativa della scuola non è slegata o distaccata dall'esperienza di crescita e formazione che ciascuno di noi vive nella realtà in cui si trova, ma è un interessante e ulteriore strumento offerto per andare ancora più a fondo di tali interessi, senza appunto "separare" questa iniziativa dal percorso di crescita che ciascuno vive nel luogo in cui si trova. L'iniziativa infatti offre un programma articolato non solo in momenti di confronto, ma sono soprattutto previste importanti testimonianze di vite spese al servizio della comunità, con personalità autorevolissime tra le quali gli ospiti Robi Ronza (giornalista) e Piero Bassetti (parlamentare e primo Presidente di Regione Lombardia), giusto per citarne due.
Cari ragazzi di SaronnoGiovani , Vi ringrazio innanzitutto per la visibilità e l'attenzione che avete amichevolmente rivolto alla nostra iniziativa. Il progetto di una scuola di formazione politica è nato dal desiderio di alcuni giovani, al quale io stesso mi sono unito, che nutrono una passione non solo verso la politica, ma verso un più generale impegno sociale che possa contribuire alla costruzione del 2)La buona affluenza sembra dare bene comune. ragione al vostro progetto. In un periodo in cui si registra una costante I giovani che partecipano all'iniziativa disaffezione dei giovani verso il mondo sono infatti principalmente universitari che politico, riuscire ad aggregare un buon non svolgono attivamente attività politica, numero di ragazzi è un importante anzi siamo, ciascuno con la propria traguardo. Quale è il tuo riscontro? Si consapevolezza, desiderosi di vivere a può dire che in provincia di varese si pieno l'esperienza dell'università che è la ***********
traguardo. Quale è il tuo riscontro? Si ma di formazione politica, che non vuole e può dire che in provincia di varese si non deve essere assolutamente distaccata stia registrando un'inversione di dalla realtà che ciascuno di noi vive nelle proprie realtà, prima tra esse l'università. tendenza? L'affluenza è positiva e questo è segno che nei giovani è forte il desiderio di impegnarsi nella crescita, nella formazione personale, nello sviluppo di competenze e nel capire come si possa ragionevolmente interpretare la politica come servizio, realizzando ciascuno la propria vocazione. A chi quindi grida alla distruzione totale, noi rispondiamo con un chiaro desiderio di costruzione. 3)Una scuola per i politici del domani o aperta a tutti? Quale è il risvolto pratico per un giovane che decide di partecipare ai vostri eventi? Partecipa anche qualche amministratore locale? L'iniziativa è certamente rivolta a tutti i giovani interessati, vi partecipano infatti ragazzi e ragazze aventi idee politiche differenti tra loro; caratteristica importante del percorso di incontri è il fatto che, ad esclusione degli incontri introduttivi dei cicli che hanno invece principalmente tratto politico, la scuola ha contenuti di "cultura politica", gli argomenti trattati riguardano la storia politica, l'evoluzione delle istituzioni e delle autonomie, il regionalismo, la burocrazia nelle pubbliche amministrazioni, le comunicazioni e molto altro ancora. Non è quindi un luogo di dibattito sulla situazione politica, non è e non vuole essere questo il fine dell'iniziativa. Essa vuole invece essere un'opportunità per conoscere il mondo politico attraverso la sua storia e i diversi aspetti legati a strumenti e modalità che lo contraddistinguono, in questo senso non è una scuola di politica,
4)La vostra agenda è ancora ricca di appuntamenti...raccontaci nel dettaglio il vostro programma per il futuro prossimo venturo. Attualmente stiamo giungendo alla conclusione del secondo ciclo di incontri dal titolo "l'evoluzione delle istituzioni e delle autonomie: quali riforme per quale Stato" che ha avuto ospiti docenti universitari quali il Prof. Stefano Bruno Galli e la Prof.ssa Lorenza Violini, quest'ultima già membro della commissione di esperti nominati dal governo Letta per le riforme costituzionali, la quale ci ha relazionato il lavoro svolto in commissione. Il terzo ciclo dal titolo "l'amministrazione della Cosa Pubblica: burocrazia o buon Governo?" inizierà il 7 marzo e avrà come ospiti il Dott. Alberto Brugnoli, Direttore Generale di Eupolis Lombardia, e Giovanni Valotti, Professore Ordinario di Economia delle Aziende e Amministrazioni Pubbliche e Pro-Rettore per le Relazioni Istituzionali presso Università Bocconi; il secondo incontro del terzo ciclo è dedicato alle testimonianze di Aldo Colombo, Direttore Generale Vicario Assessorato Infrastrutture e Mobilità Regione Lombardia, e Lorenzo Guzzetti, amministratore locale sindaco di Uboldo. Il quarto ciclo conclusivo sarà invece dedicato ad un argomento fortemente richiesto: il mondo della comunicazione; esso è infatti intitolato "Saper fare e far sapere: l'arte della comunicazione politica”. Massimiliano Rossignoli