Anno XLVI n.1
La Vous de Chastélmanh
gennaio - luglio 2015
Gianni Martini Nuovo direttore de “La Vous” Scorro i risultati elettorali di Castelmagno. C’è una lista che, con un voto, ottiene tre rappresentanti. Ovvero tre consiglieri comunali che saranno chiamati a partecipare alle assemblee municipali, qui su, a Castelmagno. Saranno periodicamente convocati per avanzare proposte, discutere, eventualmente per entrare in Enti di secondo livello. Con un chiaro mandato: rappresentare un elettore. Un solo castelmagnese. Follia. Fuori dal tempo e dalla storia del buon senso. Sia chiaro: tutto lecito, tutto fatto nel rispetto di norme e regolamenti. Ma comunque assurdo e sbagliato. E ancora sulle elezioni. Voti complessivi: 50. Meno di quanti vivono nel condominio che ospita la redazione cuneese de La Stampa, dove lavoro. Ed è proprio in base a numeri come questi che è in corso il trasversale tentativo della politica dei grandi numeri, di cancellare i piccoli Comuni, di realizzare al più Comunità di valle con un solo eletto per ogni municipio. Sbagliato? Val la pena discuterne, tener le antenne diritte e far sentire la “nostra”. Continua a pagina 9 In questo numero: Pag. 2 - Offerte - Italian Cheese Awards 2015 Pag. 3 - Dal Comune Pag. 4 - 5 - da Ciapui a Ciabal Pag. 6 - 7 - Campofei, un progetto da folli Pag. 8 - Intervista al nuovo Sindaco di Castelmagno
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Il Cammino di San Magno Ricordo di Anna Viano 13 - Una Casa per Narbona Lucciole - Concerto di ferragosto Falco Chiaffredo Comunista Un grazie hai lettori - Agosto a Valliera
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An dounà - Offerte Secondina Arneodo 25; Lorenzo e Roberto Martino 20; Pierluigi Arneodo 20; Luciano Arneodo 20; Sandro Ortona 25; Pierina Martini Masera 50; Guido Mattiuzzo 50; Guido Giordanengo 30; Claudio Pavese 20; Ferdinando Ghio 30; Giorgio Robutti 20; Giovanni Peroglio 15; Daniele Cardellino 25; Giovanni Isoardi 50; Molineri Giaminardi 20; Sergio Molineri 15; Massimo Sangalli 50; Lorenzo e Roberto Martino 20; Luigi Sechi 15; Margherita Isoardi 50; Arneodo Celestina 20; Olga Martino Cardellino 50, In ricordo di Graziano; Anonimo 25, Ricordando Silvio Einaudi; Pietro Bernardi 15; Pietro Sola 10; Alnerto Colombo e Anna Costantino 50; Aldo Vietto 10; Antonio Martino 30; Graziella Donadio 30; Famiglia Cattanei 50; Maria e Angela Durando 15; Giovanna Aimar 20; Francesco Gautero 20; Giuliana Rumello 25; Imelda Trecco 25; Pierluigi Lingua 20; Tiziano Martino 50, In memoria di Antonio Martino; Gino Rebaudo 30, In memoria dei nostri cari Gnolu e Mughe Campofei; Agostino Chiesa 20; Mario Marchese 20; Maria Grazia Giraudo 20; Margherita Donadio 10; Laura Genovesio e Aldo Novelli 20; Daniela Arneodo 20; Maria e Gerardo Aschero 50; Pier Govanni Cerda 25; Rinaldo Di Nino 25; Dome-
nico Rebola 25; Giovanni Garnerone 20; Giovanni Landi 25; Lucia Martino Gaj 20, In memoria di Giacu D'Cin e Nin n'Tot; Giovanni Martino 20, In memoria di Giacu D'Cin e Nin n'Tot; Giovanni Marino 10; Wilma Viglione 30; Caterina Molineri 30; Roberto Donadio 10; Antonion Demichelis 25; Martino Pocchiola Cit Maria 20; Clelia Rita Donadio Ruzza 20; Gabriella Rasini 15; Maria Vittorina Frola 20; Francesco Tobia 20; Giovanni Bertone 10; Pierluigi Arneodo 10; Severino Arneodo 20; Aurelio Arneodo da Narbona 25; Luigi Salvarola 20; Federico Demino 50, Per il nostro anniversario di matrimonio (1960); Gastone Tousco 100; Cesraina Arneodo 50; Maddalena Pessione 30, In memoria di Giacomo Battistina e Lucia Pessione; Samantha Ferrero Martino 20; Galliano Giuseppe 20; Caprano Gaetano Eugenio 10; Franco Del Fante 10. La sottoscrizione è stata chiusa il 30 novembre 2014 Invitiamo i lettori a segnalarci eventuali errori di trascrizione. Vi chiediamo di scrivere sui bollettini Nome Cognome e indirizzo il più chiaro possibile, per evitare errori di registrazione, di cui ci scusiamo in anticipo.
Italian Cheese Awards 2015 La provincia di Cuneo porta a casa un risultato di grande prestigio all’ITALIAN CHEESE AWARDS 2015, la rassegna nazionale dei migliori formaggi italiani, che si è conclusa a Mogliano Veneto (Treviso), a Villa Braida. Dopo oltre due anni di lavoro ed almeno 2000 degustazioni effettuate dai massimi esperti nazionali di settore. Nella categoria a pasta rotta (doppia rottura della cagliata) l’ambito OSCAR è andato all’Azienda Agricola La Meiro-Terre di Castelmagno che ha presentato in concorso straordinarie forme di Castelmagno d’Alpeggio, nelle stagionature 2012 - 2013 - 2014. L’ambito premio è stato consegnato dai giornalisti Alberto Marcomini di RAI1 e Gioachino Bonsignore di Canale 5 Mediaset nella cornice di gala dell’Hilton Venice North e di fronte ad un folto ed appassionato pubblico. Un risultato molto importante spiega Andrea Amedeo, contitolare dell’azienda agricola La Meiro-Terre di Castelmagno, perché vede riconoscere alla eccellenza del nostro territorio il ruolo di primo piano che merita e che ci gratifica per la sobrietà e la serietà che mettiamo nel nostro lavoro. LA VOUS DE CHASTELMANH - periodico di notizie comunali e culturali a distribuzione gratuita Edito dal CENTRE OUSITAN DE CULTURO "DETTO DALMASTRO” Presidente onorario: Anna Bocca Dalmastro; Presidente: Giorgetto Amedeo; Direttore Responsabile: Gianni (Gianluigi) Martini Redazione: Angelo Artuffo, Ezio Donadio, Enzo Fina, Angelo Garnerone, Gabriella Fichera, Olga Martino; Stampato dalla Tipolitoeuropa—Cuneo - Autorizzazione del Tribunale di Cuneo n. 261-6/5/1971; Direzione e redazione: Piazza Caduti 1-12020 Castelmagno (Cuneo) Italy. Tel. 0171-986110, fax 0171-986600: Email:
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Dal Comune Lavori a Castelmagno
Progetti culturali
Dopo ben sei anni di attesa, ad inizio Maggio 2015 sono finalmente iniziati i lavori di prolungamento del paravalanghe di Cauri posto lungo la provinciale Pradleves-Campomolino, dimostratosi in occasione della grande nevicata dell’inverno 2008 decisamente corto e fuori asse per fronteggiare la valanga proveniente dall’omonimo Monte Cauri. Contemporaneamente e anche in questo caso dopo sei anni di attesa, sono iniziati il lavori di rifacimento del muro pericolante in località Rocca del Castello, sempre lungo la strada provinciale PradlevesCampomolino. A dimostrazione del pessimo stato in cui era venuto a trovarsi il muro in questione, occorre segnalare il fatto che ad inizio lavori, parte di esso è improvvisamente crollato non appena un mezzo adibito all’asportazione del catrame vi è passato sopra. Fortunatamente l’autista era sceso dal mezzo pochi istanti prima che questo si ribaltasse nel torrente Grana sottostante, dopo un volo di quindici metri.
Il Comune di Castelmagno, in collaborazione con la società Niniqa scarl di Torino, ha partecipato al bando di Valorizzazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, nella sezione “giacimenti culturali”. Il progetto presentato “La Valle Grana: la riscoperta di un territorio attraverso la sua storia” è risultato essere uno dei tre progetti vincitori. Il finanziamento complessivo di 60.000 euro (20152018), permetterà di realizzare una serie di iniziative volte a mettere in rete gli archivi storici dei comuni della Valle Grana e i risultati delle ricerche svolte negli anni su tutto il territorio. Quello che si vuol fare è creare online attraverso un portale una mappatura dello stato di fatto e permettere ad un ricercatore di trovare attraverso pochi passaggi tutto il materiale possibile sulla storia, le ricerche, le scoperte e le nuove opportunità nate sul territorio. A questo saranno affiancate una serie di attività volte al coinvolgimento degli abitanti e delle realtà presenti sul territorio e alla creazione di nuove opportunità di discussione, di confronto e di richiamo per un turismo più consapevole. Quello che si vuol creare è una rete virtuosa che partendo dalla valorizzazione di un territorio comune e storicizzato crei un fascino e un valore spendibile anche per un investimento futuro economico e d’impresa. La realizzazione del progetto è possibile grazie al contributo dell’associazione di vitivinicoltori L’Insieme di La Morra, al contributo del Comune di Cuneo – Archivio storico (Responsabile: dott.ssa Daniela Occelli) concesso per la catalogazione degli archivi dei comuni di Valle (al momento Castelmagno in fase conclusiva e Pradleves, che inizierà a breve), attività svolta dalla società Acta Progetti snc, alla collaborazione e al sostegno del Comune di Valgrana e all’Ecomuseo Terra del Castelmagno, al sostegno e alla collaborazione fattiva dell’Arch. Daniele Regis nell’individuare possibili momenti di discussione e confronto e infine grazie alla collaborazione di Fausto Arneodo dell’ufficio comunale di Castelmagno. Il Comune ha ottenuto anche parte di un contributo all’interno della linea di finanziamento MEMORIA FUTURA della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo che permetterà di far partire a settembre Archidattica, un progetto di didattica attraverso gli archivi digitalizzati - che avrà come tema la Prima Guerra Mondiale e che coinvolgerà la scuola di Valle grazie alla preziosa collaborazione dell’insegnante Diego Deidda e alcune classi delle scuole della Valle Maira.Il progetto Archidattica è di Acta Progetti snc, Niniqa scarl e Daniele Codebò ed è stato già oggetto di finanziamento lo scorso anno della Fondazione CRT. Raffaella Simonetti
Il 15 Novembre 2014 sono partiti (e a tutt’oggi non si sono mai fermati) per mezzo della ditta Bettoni SPA di Bergamo, i lavori per la costruzione della centrale idroelettrica di 987,06 kw di cui si era parlato nel numero scorso. La captazione dell’acqua sarà posta in fondo al “Pian des Gravieres” ai piedi della fraz. Chiappi, la stessa verrà convogliata in una tubatura completamente interrata di circa cinque Km fino a raggiungere la fraz. Einaudi poco sotto Campomolino, con un salto complessivo di 471,5 m. Il termine dei lavori è previsto per il 31 Agosto 2015 per un importo complessivo di €. 2.500.000,00. Dalla realizzazione di questa opera il Comune di Castelmagno incasserà 50.000 ogni anno. Potrete trovare ulteriori informazioni visitando il sito: http://www.bettoni-spa.com/index.php/lavori/ castelmagno Ezio Donadio
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Da Chapui a Chabal BIANCOTTO GIACOMO Medaglia Di Bronzo Al Valor Militare
“N.N., STORIE DI TROVATELLI IN PROVINCIA DI CUNEO TRA OTTOCENTO E NOVECENTO”
Biancotto Giacomo di Ambrogio, nacque a Castelmagno il 19-9-1895. Alpino del 2° Reggimento, morì il 20-10-1916 sul M. Pasubio. La medaglia di bronzo al valor militare gli fu conferita proprio per le circostanze della sua morte. Informazioni fornite Gerardo Unia, autore di vari libri sulla Grande guerra.
Situazioni e fatti riferiti Castelmagno sono narrati in alcune parti del volume “N.N., storie di trovatelli in provincia di Cuneo tra Ottocento e Novecento”. Il libro, scritto da Alessandra Demichelis, storica e ricercatrice, è stato presentato a dicembre 2014, edizione Primalpe. “Trovatelli” erano i bambini abbandonati subito dopo la nascita. Le toccanti vicende umane della loro esistenza, si svolgono tra la città e le valli della provincia Granda, tra fine Ottocento ed i primi trent’anni del Novecento. L’autrice attinge ai registri dell’anagrafe, verbali e fascicoli conservati anche all’ex Istituto provinciale per l’infanzia della Provincia.
LA STAMPA ONGIOVEDÌ 15 GENNAIO 2015 Matteo Borgetto – Cuneo. Ecco il passaggio della cometa Lovejoy ieri (mercoledì 14 gennaio), sui cieli di Castelmagno e il campanile del Santuario di San Magno. L’immagine è stata scattata alle 23,30 da Paolo Masteghin, 43 anni, di Cuneo, infermiere del «118» alla centrale operativa di Saluzzo, appassionato di fotografia naturale. Per realizzarla ha usato una fotocamera Nikon 610 con obiettivo Reflex 300 F4 montato su astroinseguitore.
Il giorno 9 luglio 2015 è nato a Cuneo Dalmasso Daniel, figlio di Dalmasso Fabrizio e Pessione Stefania. A Daniel e ai genitori i migliori auguri da tutta la redazione de “La vous”
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Da Chapui a Chabal Alla fine della serata aperitivo con degustazione dei prodotti tipici. L’evento ha incontrato molto interesL’esito positivo di ben due progetti è anche stato fase da parte della popolazione. vorito dall’attenzione per Castelmagno creata dalla Gabriella Fichera lodevole attività di ricerca storica, a puro titolo di volontariato, che dal 2011 circa interessa il territorio IL CINEMA ITINERANTE ALL’APERTO di Castelmagno e la Valle Grana. In particolare, il A COLLETTO Centro occitano “Detto Dalmastro” di Castelmagno, lavora al progetto “Una casa per Narbona”, ossia alla Come ogni estate l’associazione culturale Contardo ricostruzione, a Campomolino, di alcuni interni ori- Ferrini presenta la rassegna di cinema all’aperto itiginali di questa emblematica borgata. Il meritevole nerante in valle Grana. Quest’anno il programma è lavoro di raccolta informazioni e di studio è svolto stato inserito nel progetto Transalp tra arte e cultura da un gruppo di volontari, coordinati da Flavio Me- in valle GRANA e STURA. La prima rassegna si è tenuta a Colletto appena ha nardi e Angelo Artuffo. In riferimento all’archivio storico, Walter Cesana, fatto buio l’11 luglio con il film “Il cammino per coadiuvato da Paola Bernocco, Lele Viola e Marco Santiago“ e continuerà lungo la valle fino al 21 agoBernardi hanno lavorato ad una miglior conservazio- sto a Valgrana. Il film diretto dal regista Emilio Estene dei documenti e ad una prima digitalizzazione, in vez narra di un oftalmologo di grido che un giorno di riposo viene raggiunto da una telefonata che gli covista della successiva attività di riordino. Nella primavera del 2015, due pubblicazioni di Cor- munica che il figlio è morto sui Pirenei mentre inirado Nyffenegger approfondiscono la Baìo di Castel- ziava a partire per Santiago di Compostela. Il cammagno e la borgata di Campofei.Nel frattempo, si è mino lo percorrerà il padre il quale sperimenterà la consolidato il rapporto con l’Istituto storico della Re- ricerca spirituale. Bravo l’attore Martin Sheen. sistenza di Cuneo, in vista di future collaborazioni. Molto pubblico attratto dalla frescura, dal film e dalLa presenza di un buon numero di risorse umane, la locanda “Da Marì“ di Rosanna e Franchino. Gabriella Fichera mosse dal comune intento di salvaguardare e promuovere il territorio, fanno ben sperare in una otti- MOSTRA FOTOGRAFICA NEL MUNICIPIO male attuazione dei progetti Valorizzazione e MemoDal 5 al 31 agosto 2015, i locali del municipio di Caria Futura.” Fausto Arneodo stelmagno ospiteranno la mostra “Dalla carrozza all’aereo. I piemontesi e i mezzi di locomozione nelLA GUIDA DELLA VALLE GRANA la fotografia dal 1860 al 1960”, che il Consiglio reAL FILATOIO DI CARAGLIO gionale del Piemonte mette gratuitamente a disposiVenerdì 3 luglio alle ore 18 presso il Filatoio di Ca- zione dei Comuni. raglio è stata presentata la nuova guida “Val Grana Una cinquantina di scatti, da collezioni private, doun piccolo territorio dalla straordinaria ricchezza di cumentano i cambiamenti avvenuti nei trasporti nei i paesaggi e tesori“. La guida curata dalla linguista viaggi, le invenzioni, i mutamenti sociali e di costuRosella Pellerino insieme a Laura Conforti ed altri me che hanno accompagnato la trasformazione dei esperti e collaboratori del settore fornisce nella prima mezzi di locomozione. L’iniziativa è dell’Assoparte una panoramica completa sotto tutti gli aspetti ciazione per la Fotografia Storica di Torino, che ne ha curato anche la realizzazione. della possibilità di una pratica outdoor in valle. Orario di apertura: Nella seconda parte si analizza in modo approfondito da martedì a venerdì, orario 8.30 – 17.00. ogni singolo Comune, trattando storia, aspetti cultusabato: 8.30 – 12.30. rali ed antropologici, i luoghi d’interesse e manifestazioni culturali. Alla fine di ogni appendice il ri- giorni festivi: apertura in base alla disponibilità di volontari tratto di personaggi significativi dei luoghi.Al fondo RISORSE UMANE A CASTELMAGNO
una parte dedicata alla recettività del turista. Hanno contribuito finanziariamente a sostenere questa realizzazione la Comunità Montana, dell’Unione dei Comuni e la Banca di Credito Cooperativo di Caraglio.
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Info: Fausto Arneodo Comune di Castelmagno Tel. 0171.986110 – 339.4813018
[email protected] www.comune.castelmagno.cn.it
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CAMPOFEI: UN PROGETTO DA “FOLLI” Il progetto Campofei è seguito a quello di Valliera, ideato da Gianni Costamagna, dottore agronomo, che conosce il sindaco Rignon durante il periodo in cui lavora per la Comunità Montana. A fine anni ’90 a Castelmagno si avvia un progetto di recupero agrosilvopastorale che, in un secondo tempo, coinvolge il vallone di Valliera-Campofei. Gianni, allora già consulente della CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) ad Alba, conosce molti produttori di vino; tra questi, alcuni sono impegnati in un progetto benefico a Capo Verde ed accettano di buon grado il progetto di recupero di Valliera. Avviata, con il sostegno economico del PSR 2007-2013, l’avventura di Valliera, Gianni (che continua ad affiancarci), consapevole della maggior difficoltà del progetto di recupero di Campofei, si rivolge ad Elio Altare, notissimo barolista di La Morra: chi vorrà sapere chi è e cosa ha fatto in Langa, e non solo, potrà guardare il docu-film sui Barolo Boys, di cui è, suo malgrado, “attore” protagonista. Elio, siamo a fine 2009, pensa di coinvolgere tre suoi amici, Giovanni, Corrado e Marco (la storia dei nostri primi incontri e progetti-sogni, la festa agostana… li potete vedere nel documentario “La Valle ritrovata” di Erica Liffredo, presentato ai Film Festival di Trento e Cuneo, prossimamente al Festival di Cervinia ed al Museo della Montagna di Torino); Giovanni e Marco, albesi, conoscono da lungo tempo Elio per motivi di lavoro avendo una ditta di prodotti enologici, mentre Corrado (Elio lo presenta come fotografo d’interni… ma si tratta di frattaglie umane… fegato, reni, cervello… è Radiologo), saviglianese, molti anni prima individua in Elio uno dei vignaioli che assolutamente deve incontrare… il lavoro-collaborazione da una parte, la passione enoica dall’altra si trasformano ben presto in amicizia. Quello compiuto sin ora è un percorso ad ostacoli, molto faticoso e dispendioso (no PSR e finanziamenti minimi per progetti finalizzati… tipo acquedotto) in cui determinanti sono Giovanni e Marco che seguono i progetti sulla carta e sul posto; a loro si deve la collaborazione con il Politecnico di Torino, in particolare con l’Equipe del Prof. Daniele Regis (Facoltà di Architettura), coadiuvato dagli Architetti Valentina Cottino e Dario Castellino, a garanzia di un recupero ineccepibile dal punto di vista filologico: Campofei diventa così parte di un percorso di studio della Facoltà di Architettura. In questi anni centinaia di giovani elaborano progetti di riqualificazione, previa visita-studio del luogo: lo scorso anno ne è scaturita una bella mostra presentata a Campofei e poi a Cuneo e Torino… I due albesi riescono inoltre a contattare una coppia di giovani pastorelli astigiani che, intrigati dal nostro progetto, a luglio inizieranno la loro avventura a Campofei con un piccolo gregge di capre, da noi irrobustito… siamo all’inizio della collaborazione e contiamo in un loro progressivo inserimento anche in altre attività finalizzate a riportare giovani a Campofei.
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Per questo stiamo terminando l’agriturismo (casa del 1681, già di proprietà di Costanzo Martino-Coustans d’Tanolou) e quattro alloggi per i futuri “turisti” che troveranno a disposizione, tra l’altro, il materiale elaborato dal “filosofo” del quartetto (storia e storie della Baia, di San Magno e della sua Festa, del Santuario di Castelmagno, dei graffiti, di Campofei…); il progetto Campofei è stato presentato al pubblico il 7/12/2013 ed il 7/12/2014 (nell’ambito della Festa Invernale dei Borghi più Belli d’Italia) ad Ostana ed il 27/11/2014 a Torino, nell’ambito di “Restructura”, la Fiera della Riqualificazione, cui era presente, tra gli altri, Federica Corrado, Presidente CIPRA (Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi) Italia. Chambradoc ci ha voluto infine videointervistare, nel settembre 2014, a conclusione di un lungo lavoro svolto dall’antropologa Maria Anna Bertolino, autrice del libro: “Eppur si vive. Nuove pratiche del vivere e dell’abitare nelle Alpi occidentali”. In queste ed altre occasioni abbiamo avuto conferma dell’enorme potenziale delle montagne cuneesi e colto la “sete” di cose belle, buone e genuine che hanno i “cittadini” e gli stranieri. A Campofei potranno “placarla” con le acciughe di Giovanni Martino (sta iniziando il recupero della sua casa: a noi sembra un segnale di enorme importanza e ci auguriamo trovi seguito) e il Castelmagno di Alpeggio (prodotto, con il latte delle nostre mucche che pascolano sui nostri terreni, in collaborazione con il Caseificio di Valliera) abbinato agli strepitosi vini di Elio e non solo. A questo proposito, per ultimo, ma non ultimo, dobbiamo ricordare il ruolo di Elio. Elio comincia a fare il vignaiolo quando la Langa è un “deserto”, come la montagna: a La Morra negli anni ’70 sono rimasti cinque giovani a lavorare la vigna e la vita è molto dura. Tenacemente, con grandi sacrifici ed una incrollabile fiducia nelle potenzialità del territorio, lavora per far conoscere la sua reinterpretazione del Barolo e conquista il mondo (che apprezza anche le sue origini genuine: il suo più grande orgoglio è di aver contribuito a ridare dignità al mestiere di contadino); la sua storia, veramente incredibile (vedi Barolo Boys), gli ha conferito una tale credibilità che qualunque cosa dica e faccia viene presa in seria considerazione: così è nata l’idea della cremagliera che Elio usa quando lavora nelle vigne delle Cinque Terre (altra scommessa “folle” già vinta). Dopo le iniziali titubanze abbiamo constatato che in altre località è già realtà (per esempio in Val del LysVal d’Aosta) e gradualmente si è arrivati all’attuale progetto di studio di fattibilità che ha come protagonisti gli universitari del Prof. Regis. In conclusione noi speriamo che Campofei, bella addormentata ai piedi del bosco del Fey, risponda al bacio del principe azzurro: di sicuro Magnet rivedendo giovani pastori che ripercorrono i suoi passi sarà felice. Chi cerca Campofei su internet trova oggi molti più collegamenti rispetto al 2010 e questo perché molti giovani l’hanno conosciuta, descritta, ridisegnata e forse ci torneranno in futuro conoscendo così anche le altre cose belle di Castelmagno: Campofei era abbandonata e quasi dimenticata…ora un pò meno. Descrivere e condensare in una pagina cinque anni così intensi e duri è molto difficile, così come comprendere il perché di questa avventura: un funzionario della provincia di Cuneo ci definì, nel luglio 2012, quando presentammo per la prima volta il progetto, dei “folli” volendo intendere persone che facevano qualcosa di non comune e rischiosa. Noi sicuramente siamo un po’ “folli”, ma crediamo che in questo momento storico ci possa essere spazio per progetti come quello di Campofei finalizzato a far nascere microeconomie gestite da giovani che lavorano a o per Campofei. E’ possibile che tra questi giovani ci sia anche qualcuno dei nostri figli: sarà più facile passare il testimone. Corrado Nyffenegger, Campofei
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Intervista al Nuovo Sindaco Piergiorgio Donadio Padre di Campomolino, madre di Valliera. Come la nonna, Caterina “et tumet” (piccola toma), che di quella borgata sopra Colletto è stata la penultima abitante. Forse l’ultima, storica, produttrice di formaggio Castelmagno nel magico “triangolo” Valliera-Campofei-Narbona. Anche per riavvicinarsi a sua nonna Piergiorgio Donadio ha lasciato Torino, dov’è nato 58 anni fa, andando ad abitare e lavorare a Cuneo. Veterinario, sposato, due figli, a giugno è stato eletto sindaco del paese simbolo della valle Grana con 46 voti, il 97,8% dei consensi. “Castelmagno è un ricordo e un piacere, fin da bambino - dice, al telefono, da Belluno, in vacanza con la famiglia - Esserne il primo cittadino è un sogno che si avvera. Tanti mi hanno detto che ero un pazzo, ma l’ho fatto molto volentieri, per dare una spinta a un comune che sembra rassegnato”.
D) Perché le ferie in Trentino? “Mio figlio frequenta l’Agraria e ne aveva bisogno per le sue ricerche. A me interessava capire come fanno il turismo”. D) Differenze con la valle Grana? “Abissali. E non perché le Dolomiti siano più belle. Strade impeccabili, servizi che non immaginavo esistessero. Entri in qualsiasi stanza d’albergo e trovi tutte le guide possibili su trekking, mototurismo, canoa, bicicletta, mountain-bike, sci, palestre di roccia, dedicate dal bambino al professionista. Ho trovato addirittura un albergo per enduristi, appassionati di trial e quad, con garage riservato per le moto”. D) L’accoglienza? “Trent’anni fa nei locali c’erano le scritte “non si servono gli italiani”. Oggi, solo gente disponibile, cortese e sorridente”. D) Almeno quella, in valle Grana non manca. “Ma a noi mancano le idee, la convinzione di investire. Chi ha investito a Valliera e Campofei per farle tornare a nuova vita, arriva dalle Langhe. Hanno ca-
pito che Castelmagno è seduto su una montagna d’oro, e non se ne accorge”. D) La sua maggioranza in Consiglio è fatta di residenti… “Non li sto criticando. Sto cercando di far loro capire che si possono fare tante cose, ma bisogna crederci. Si preferisce rimanere rintanati piuttosto che dire “rischiamo”. C’è già chi si sta lamentando per la nuova pista da fondo a Chiappi. E immagino cosa si dirà quando entrerà in funzione la nuova centralina idroelettrica” D) Cinque chilometri di tubature e 600 metri di “salto” tra le borgate Chiappi e Einaudi. E l’impatto ambientale? “Chi la realizza dice che sarà minimo. Secondo me, invece, pesantino. Ma il mio predecessore, Maurizio Giaminardi, ha chiesto il via libera alla popolazione e la risposta della maggioranza è stata affermativa. Non dimentichiamo che l’impresa verserà al Comune da 30 a 50 mila euro l’anno e asfalterà la strada da Campomolino al Santuario nel 2016”. D) E dal Santuario al colle Fauniera? “C’è un progetto per finanziarne la sistemazione, poi aprirla ai veicoli motorizzati a pagamento, come la Limone-Monesi. Ma andrà realizzato insieme ai comuni confinanti (Demonte, Canosio, Sambuco), per un circuito ampio, che comprenda anche l’altipiano della Gardetta”. D) Quando, e se sarà realizzata, che turismo si immagina? “Voglio il trekking, il ciclismo e le moto, ma alla base deve esserci la cultura, valorizzando al massimo il Santuario, la principale attrattiva dell’alta valle, molto poco sfruttata. Dopo la festa di San Magno (19 agosto) il paese chiude i battenti”. D) Proposte? “Un calendario di piccoli eventi per portare gente in valle nei periodi “morti” e una grande manifestazione autunnale, per vivere il paese tutto l’anno”. D) Dal tono di voce pare ottimista, ma lo è davvero? “Per adesso sì. Molto dipenderà dagli amministratori: a ciascuno ho affidato incarichi e confido nel loro sostegno. Io ci credo. Perché sono un cercatore di idee e un sognatore. Ma decisamente cocciuto”. Matteo Borgetto
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Il sindaco riceve il Mercoledì presso la Casa Comunale di Castelmagno mail:
[email protected]
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Gianni Martini Nuovo direttore de “La Vous”
gennaio - luglio 2015 Il Saluto di Maurizio Giaminardi
Sì. La “nostra” perché un altra interessante cifra la scopro proprio dalla Vous che viene stampata e inviata a 1250 persone: castelmagnesi d’origine o d’adozione. Pellegrini, viandanti, emigranti o loro figli. Appassionati di montagna, liberi pensatori, colti, semplici curiosi. Appassionati di montagna, liberi pensatori, colti, semplici curiosi. Comunque Lettori con un denominatore comune: vogliono sapere che cosa accade a Castelmagno. Ed ecco che quella comunità dei 50 che hanno votato assume un altro peso grazie a quei 1250 che chiedono e sostengono questo giornale, che si sentono parte di questa – è il caso di chiamarla così – Comunità. Comunità simbolo Castelmagno. Come ben seppe far diventare Gianni De Matteis, l’amico e collega giornalista, il sindaco che visse le grandi trasformazioni della montagna che si svuotava per il mito del lavoro in fabbrica. Fu lui a volere questo giornale e lo utilizzò per anni come testa d’ariete per battaglie che ebbero eco nazionale. Ripenso al suo coraggio nel portare in Comune gli obiettori di coscienza quando ancora si rischiava la galera se non si indossava la divisa; e tra quei giovani c’era mio fratello Costanzo che Castelmagno ricorda con una lapide nel commovente cimitero alpino, celebrato come uno dei più belli d’Italia. Ricordo i tanti personaggi della politica e della cultura che Gianni De Matteis seppe portare fin qui, per far vedere loro che cosa significava vivere in una valle dove dai cittadini si pretendono le stesse regole e tasse di chi non ha problemi di corrente elettrica o strade da spazzare da metri di neve, dove ogni servizio pubblico – dalle Poste alla raccolta rifiuti o il trasporto alunni - e privato (dalle prestazioni di artigiani a forni e negozi) viene considerato cosa scontata, acquisita, naturale. De Matteis - come molti degli amministratori che si sono susseguiti e i volontari dell’Associazione che editano questo giornale che ringrazio per la fiducia nel nominarmi direttore -, seppe valorizzare alcune delle ricchezze di questo territorio: il suo formaggio – ormai conosciuto in tutto il mondo -, l’ambiente incontaminato degno del miglior turismo del terzo millennio dove aria incontaminata, bellezza architettonica, paesaggio sono tornati ad essere valori. Ecco che cosa, come direttore della Vous, vorrei essere capace di fare: continuare a garantire spazio perché sia voce di tutti, ma sapere guidare questo giornale come “ariete” in grado non solo di “bussare” ma di far tremare i portoni di quanti gestiscono scelte e risorse pubbliche. Perché ricordino che non esiste buona vita e ricchezza in pianura se non si garantisce autodeterminazione, peso politico, pari opportunità nei servizi e decoro di vita a chi cura le Terre Alte, scrigno di ricchezze come l’acqua e l’ambiente - che (chissà perché) - si dà per scontato appartengano a tutti. Gianni Martini
Ringrazio La Vous per la possibilità di rivolgermi a tutti i Castelmagnesi con questa breve lettera di commiato. Io e la mia Amministrazione Comunale siamo infatti giunti al termine della nostra esperienza amministrativa che si concluderà con le prossime elezioni previste nel mese di maggio. Sono stati 5 anni molto impegnativi e naturalmente lascio a voi il giudizio sulla bontà o meno del nostro operato. Mi preme solo ringraziare di cuore tutti coloro che hanno collaborato con me dando il loro contributo fondamentale ad un giovane ed inesperto Sindaco alla sua prima esperienza amministrativa. Mi riferisco a tutti gli Assessori e Consiglieri Comunali, indistintamente di maggioranza e minoranza ma anche a tutti i Castelmagnesi che hanno aiutato il nostro lavoro con critiche e consigli, a volte spronandoci a fare meglio altre volte sostenendoci e facendoci sentire apprezzati. Ho sempre accettato le critiche cercando di farne strumento per migliorare il mio lavoro ma ho apprezzato maggiormente chi ha saputo accompagnarle con suggerimenti e proposte concrete e praticabili perché solo così esse diventano costruttive e offrono un utile stimolo a chi amministra. Un grazie particolare a Fausto Arneodo che, pur essendo l’unico impiegato del Comune, con grande senso del dovere e passione professionale riesce sempre a garantire il corretto funzionamento dell’ufficio comunale. Ho imparato in questi anni che la democrazia è bella ma non è cosa facile. In democrazia devi avere il coraggio di confrontarti con tutti e, soprattutto se sei il Sindaco, devi essere pronto sempre a mettere in secondo piano le tue idee per ascoltare invece quelle dei tuoi concittadini. Amministrare in democrazia non significa fare ciò che si ritiene giusto secondo il proprio pensiero, ma interpretare il volere della maggioranza della gente e cercare di metterlo in pratica anche se non coincide con le tue idee. Come cittadino di Castelmagno mi auguro che il mio prossimo Sindaco sappia bene interpretare questo fondamentale aspetto del suo ruolo e gli invio i miei più sinceri auguri di buon lavoro. Un cordiale saluto a tutti i Castelmagnesi. Maurizio Giaminardi
———————————— I risultati delle elezioni comunali 2015 RINNOVAMENTO PER CASTELMAGNO Voti 46 Eletto Sindaco Piergiorgio Donadio Consiglieri: Claudio Donadio, Bruno Isoardi, Maurizio Rignon, Giorgetto Amedeo, Carlo Isoardo, Loris Giovanni Martini, Anna Maria Arneodo IMPEGNO SOCIALE Voti 1 Steve Giusti, Rosetta Scuteri, Ivanoe Lai Schede bianche 1, schede nulle 2
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Anno XLVI n.1
La Vous de Chastélmanh
gennaio - luglio 2015
IL CAMMINO DI SAN MAGNO In questi ultimi anni, la pratica del camminare ha avuto un incremento costante, ad ogni altitudine: in pianura, al mare, in collina, in montagna ed anche in città. Lo sviluppo della rete sentieristica ha determinato che muoversi all'aria aperta è diventata un'attività alla portata di tutti. Le motivazioni sono diverse e, spesso, si ritrovano insieme: l'aspetto sociale, la scoperta di beni culturali e ambientali, l'attività fisica e sportiva. Oltre a questi elementi universali, c'è la dimensione spirituale di chi percorre i sentieri, in meditazione e, ancor più, come pellegrinaggio a luoghi di fede. Conosciutissimo è il Cammino di Santiago di Compostela; vicino a noi, è molto praticato il pellegrinaggio a Sant'Anna di Vinadio, grazie anche al recupero di alcuni tratti dell'antico sentiero che conduce al santuario. Queste premesse, nell'autunno del 2013, hanno portato alla spontanea iniziativa, condivisa e sostenuta dal Comune di Castelmagno, dal Santuario di San Magno e dal Centro occitano di cultura “Detto Dalmastro”, di ripristinare la percorribilità dell'antica strada che conduce da Campomolino al Santuario, attraverso le borgate Nerone e le frazioni Chiotti e Chiappi. L'obiettivo: realizzare un percorso denominato “Il Cammino di San Magno”, per consentire a pellegrini ed escursionisti di camminare in sicurezza, evitando di utilizzare la stretta strada provinciale, in alcuni periodi molto trafficata. La plurisecolare devozione a San Magno e l’incremento dell'escursionismo, portano infat-ti un gran numero di camminatori a raggiungere il Santuario, soprattutto nella bella stagione. A seguito degli interventi del 2013 e 2014, richiesti dal comune, di una squadra forestale della Regione Piemonte – Settore proprietà forestali di Cuneo, è nuovamente percorribile la mulattiera tra la borgata Nerone e Chiotti, passando per San Bernardo. In alcuni tratti, infatti, la realizzazione dell'attuale strada provinciale l'aveva cancellata. Attualmente, anche i lavori per realizzare la condotta della centrale idroelettrica in costruzione a Einaudi interessano il tracciato, che verrà comunque ripristinato alla fine del cantiere. Rimangono alcuni brevi tratti da migliorare, su cui si dovrebbe intervenire nel 2015 con l'opera della protezione civile ANA Valle Grana e la squadra forestale della Regione Piemonte. Determinante è stato il lavoro di Dario Donadio che, con i suoi collaboratori, ha preparato e posizionato parte della segnaletica necessaria; la rimanente verrà predisposta ed installata appena possibile. Oltre ai lavori “sul campo”, ancora nell’ottobre 2014, con la collaborazione del CAI Cervasca – Valle Grana, è stato rilevato il percorso con il GPS. Verrà realizzata un’apposita pagina web dedicata al Cammino, il cui link verrà reso disponibile anche ad altri siti internet, come quello dell'associazione “Il Cammino di Sant'Anna”, che rivolge l’attenzione “a tutti i luoghi a cui i Cuneesi e non, si presentano su spinta religiosa, spirituale, personale e/o sociale-culturale con l’obiettivo di recuperare, rivalorizzare e, dove sarà necessario, ripristinare quei Cammini che per secoli sono stati fonti di esperienze forti ed importanti nella vita della popolazione della provincia Cuneese e non solo” (da www.ilcamminodisantanna.org). L'intento è di collaborare per promuovere entrambe i cammini. La convinzione è che con l’unione delle energie, l'opera di divulgazione di una iniziativa raggiunga risultati migliori. Fausto Arneodo
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Anno XLVI n.1
La Vous de Chastélmanh
IN RICORDO di ANNA VIANO Neta de Ciutin del Colletto
Ci scrivono
Ciao Corrado, sono A. P., ho ricevuto la tua mail nella casella postale di Memocuneense. Il materiale che ci hai inviato è gradito e naturalmente sarà inserito nella biblioteca del Memoriale. Ti ringrazio per la cortesia con cui mi hai immediatamente inviato il materiale. Ne faremo buon uso. Ti saluto e ti rinnovo l'invito a venirci a trovare alla Stazione Cuneo Gesso. Questa è la mail che mi ha inviato, nel dicembre scorso, uno dei responsabili del Memoriale della Cuneense, conosciuto durante gli anni di lavoro nella Radiologia dell’Ospedale di Cuneo. Rivedendoci casualmente al “mercatino delle pulci” di Savigliano, ci siamo aggiornati sulle rispettive passioni: la sua, storia degli Alpini di Cuneo, la mia, la montagna, nel frattempo concretizzatasi con il progetto di Campofei. Mi è sembrato naturale parlargli delle esperienze dei castelmagnesi durante la guerra e gli ho proposto le bellissime interviste di Michelino Isoardi su “La Vous de Chastelmanh”: gli ho così inviato le testimonianze di Matteo Garnerone di Chiappi, Coustans d’Tanolo-Costanzo Martino e Giouanin d’Giacou Mol-Giovanni Martino di Campofei. Nelle “dispense” (sulla Val Grana, Castelmagno, Campofei…) che sto preparando per chi verrà a Campofei, ho scritto dei chiaro-scuri della Seconda Guerra Mondiale in Val Grana ed ho citato quanto segue: ad un mio collega-amico, quando era militare, il capitano ricordava che un suo zio napoletano si salvò perché un maresciallo gli disse di seguire quegli alpini delle montagne di Cuneo che erano gli unici che potevano provare a salvarsi perchè “erano duri come le rocce dove erano nati, tenaci ed instancabili come i loro muli, agili come i camosci, coraggiosi come le loro mamme che partorivano durante il lavoro nei campi e generosi come sanno essere solo i poveri e gli umili”. Per noi che siamo nati in un periodo in cui questi fatti erano ancora vivi nella memoria dei protagonisti, tutto sembra scontato; è invece necessario ricordare, come diceva Primo Levi, per non ricadere negli stessi fatali errori. Corrado Nyffenegger, Campofei
———————————————Potete inviarci le vostre lettere a questo indirizzo: “La Vous” Piazza Caduti 1-12020 Castelmagno (Cn) Oppure inviare un email a:
[email protected]
gennaio - luglio 2015
Voglio ricordare questa nostra compaesana nonché cara amica della frazione Colletto di Castelmagno. Lo faccio utilizzando le parole che le ho rivolto a Novara il giorno del suo funerale. “Cara Neta, sento il desiderio di rivolgermi a te per salutarti e dirti grazie, anche a nome di molti Castelmagnesi che ti hanno conosciuta. Grazie per la testimonianza che ci hai dato dedicandoti alle zie (Angelina e Marcellina “Lice”) e alla tua cara mamma (Ciutin) che hai amorevolmente curato per lunghi anni. Grazie per il tuo sorriso, per l’affetto che ti ha legata al paese dove tornavi volentieri ogni anno. Grazie per le tua grande sensibilità che ti ha procurato anche tante sofferenze, ma che ti ha resa partecipe delle fatiche e delle gioie degli altri. Ci mancherà molto la tua amicizia, la tua casa sempre aperta all’accoglienza con l’offerta di un caffè, di una tisana o di una fetta della tua torta di mele. Sempre disponibile alla sera per una partita a tarocchi per divertirci un po’ insieme ma soprattutto per intrattenere e far divertire la tua mamma Ciutin... Volentieri hai offerto anche il tuo tempo per accogliere i visitatori del piccolo museo del Colletto, col tuo sorriso, col tuo bel modo di fare, piacevole e spiritoso, che metteva tutti a loro agio. Ora è difficile pensare alle vacanze al Colletto senza di te! Ma ci consola la speranza che adesso potrai passeggiare senza il batticuore ed il mal di schiena, fra le montagne del cielo, che la bontà del Signore ti ha certamente riservato quale meritata ricompensa per la tua vita generosa. Voglia, il Dio della misericordia e della tenerezza accoglierti e donare conforto a tua sorella Rita che col marito ti ha assistita e a tutti coloro che hanno accompagnato questo tuo ultimo periodo difficile. Ciao, Neta e ... arrivederci”. Olga Martino Anche per me Anna è stata una pietra miliare! Purtroppo io e lei siamo entrate in confidenza tardi : due anni prima della scomparsa di sua madre. Mi ha avvicinata lei vedendomi tutti i giorni salire al colle per esercizio fisico. Mi ha offerto il caffè a casa sua e di lì poco per volta è iniziato un filling e quando le vicissitudini della vita mi hanno costretta a rimanere sola lei mi è stata giornalmente vicina appellandosi alla forza che c’è in me. Abbiamo riso molto insieme ed il suo modo di chiamarmi mi risuona piacevolmente nelle orecchie ogni volta che la penso. Gabriella Fichera Anna è deceduta a Novara il 17/01/2015
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Una Casa per Narbona Un 25 aprile da ricordare
Il CAI di Finale Ligure a Narbona Il 5 luglio un gruppo della Sezione di Finale Ligure del Club alpino Italiano, composto di diciotto persone, ha fatto visita alla “Casa per Narbona” di Campomolino, al “Piccolo Museo della vita di quassù” di Colletto, alla frazione di Narbona (sostandovi per un pranzo al sacco) e, sulla strada del ritorno, alla borgata di Valliera.
Un 25 aprile particolare quello di quest’anno, 70° anniversario della Liberazione, festeggiato a Castelmagno il giorno 26 per non sovrapporsi a tante altre manifestazioni programmate per l’oc-casione in Valle Grana. Il Centro Detto Dalmastro e la Casa per Narbona hanno proposto un pomeriggio di commemorazione e festa presso il Salone della Casa comunale Gianni De Matteis articolato in due momenti. Dapprima il sottoscritto ha tenuto una conferenza con proiezione d’immagini e video - dedicata a ricostruire alcuni momenti della Resistenza a Castelmagno con particolare attenzione alle vicende del rastrellamento dell’aprile 1944 quando i partigiani delle formazioni di Giustizia e Libertà passarono nell’alta valle e poi a Narbona dopo la famosa “battaglia del Viridio” (22 aprile) La ricostruzione si è avvalsa delle preziose videotestimonianze raccolte con Angelo Artuffo di Luigi Ramello “Vigin”, ultimo partigiano vivente di Paraloup che partecipò alla battaglia e a tutte le azioni che ne seguirono, e di due narbonesi: Magno Arneodo “Manocha” e Anna Maria Arneodo “Iuccia”. Grazie a questi ultimi sono emersi e sono stati illustrati particolari sconosciuti di quelle tragiche giornate, per esempio il tentativo abortito da parte dei nazifascisti di appiccare il fuoco a Narbona e la rappresaglia che si abbatté sulla frazione e i suoi abitanti, tredici dei quali furono arrestati e tenuti una notte nella Caserma di Borgo San Dalmazzo, quindi rilasciati con pesanti minacce. La seconda parte della manifestazione è stata di tipo musicale con il gruppo GiuE’ Trio - composto da Erica Molineris voce, Giuseppe Quattromini chitarra, fisarmonica, voce narrante, Ruggero Ghiglia chitarra - che ha presentato lo spettacolo “Amara terra mia” Canti d’amore e di lotta, “la terra narrata non è tanto la patria, quanto un luogo di appartenenza originario e, in senso ancora più ampio, il codice di valori e di diritti inalienabili che ogni uomo porta con sé dalla nascita. Diritti civili e democrazia, emigrazione e rivolta, amore e amarezza”. Tra le tante, il GiuE’ Trio ha eseguito anche la famosa canzone partigiana “La badoglieide” che fu composta e creata collettivamente nella notte del 25 aprile del 1944 dai partigiani di Nuto Revelli, Dante Livio Bianco, Nino Monaco, accampati alle Grange di Narbona a cavallo tra la Valle Grana e la Maira in una pausa del rastrellamento. Grande entusiasmo e partecipazione da parte del numeroso pubblico.
Il gruppo guidato dal sottoscritto si era anche “preparato” alla gita con una serata, tenuta nella bella sede del CAI a Finalborgo, interamente dedicata a illustrare la storia della famosa borgata di Castelmagno attraverso immagini e una relazione sul progetto della “Casa per Narbona”. Se pensiamo che, pochi gironi prima, anche il CAI di Loano aveva progettato una gita a Narbona e se teniamo conto di quante persone, quasi quotidianamente durante la bella stagione, salgono fino alla frazione, ci rendiamo conto di quanto forte sia il suo potere di attrarre e incuriosire. La bellezza della comba che in questo periodo dell’anno offre uno spettacolo impagabile per il verde, per la fioritura e la straordinaria presenza di una varietà di farfalle che, come si sa, sono un indicatore di salute ambientale, gli scorci spettacolari, il torrente con le sue cascate e i suoi laghetti, e ciò che Narbona offre ancora, nonostante la rovina generalizzata, sono tutte cose che ripagano la fatica del percorso. Fatica che, per gli amici del CAI di Finale non è stata poca perché la giornata è stata sicuramente una delle più calde e afose di questa torrida estate. Tutti stanchi ma soddisfatti dunque alla fine, per una gita che ha unito spunti culturali importanti a una vera immersione nella natura della valle, collaudanFlavio Menardi Noguera do quello che rappresenta uno dei più interessanti circuiti turistici di Castelmagno. La Fondazione Cassa Risparmio di Cuneo, per il La “merenda sinoira” al Rifugio di Valliera ha chiu- secondo anno, ha concesso un contributo al progetto so con simpatia la bella escursione. “Una casa per Narbona”. Flavio Menardi Noguera Nel prossimo numero illustreremo le iniziative e le attività previste.
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Genius Loci Raccontare la montagna
Es peires soun stanques In seguito all’incontro sulla Resistenza che si è tenuto a Campomolino sabato 25 aprile, con musiche, canti e video-testimonianze assai toccanti, ho sentito il desiderio di scrivere questi pochi versi “a nosta moda”:
Un laboratorio autobiografico e di scambio di storie. La montagna è fatta di tante mappe quante sono le persone che la vivono, ognuno segue i propri sentieri. Memoria individuale del passato, memoria famigliare e personale, e memoria del presente, dei sentimenti e delle sensazioni, del piacere del camminare, Es peires soun stanques ma l’arcord al es vìou e fort! della fatica del vivere, della cura dei luoghi, disegnaÀi vist de mourre car counisù. no questa geografia collettiva. ài sentù de vous car tramoulantes entl’arcord, Il laboratorio Genius Loci vuole raccontare la montavous antiques, marcas das souferenses que àn vivù. gna attraverso i racconti di chi la abita e la vive e Sburdì per l’onque avarìa puogù capitar lasciare una traccia di questa narrazione plurale a chi soustengù da en fil sutil ma fort de speransa, vorrà meglio conoscerla, in modo non scontato. àn soubù reziste, per tantes nùech, sensa desperar. In un fine settimana di scrittura, storie, ascolto e diaL’escur, lou freit e la fam i àn tengù coumpanhìa loghi potrai: ent’es granges dl’Arbouna ben stremà, - ricordare e raccontare del passato e del presente fin que i fasista se ne soun anà via. della “tua montagna” e comporre il tuo personale Da sempre ben faità das fatigues e das dificoultà quaderno, àn soubù spetar sensa rasenhasioun, - scambiare storie nel gruppo, ascoltare e incuriosirti perqué la vita e la libertà que bou fatiga avìen salvà delle esperienze e dei vissuti degli altri partecipanti, poulìa nen ese baratà ou finir ent’i bouissoun!!! - collaborare all’elaborazione di un Quaderno delle Le pietre sono stanche ma il ricordo è vivo e forte storie, basato sulle narrazioni raccolte nel laboratorio, che entrerà a far parte dei materiali messi a diHo visto visi ancora noti, ho sentito voci ancora tremanti per l’emozione, sposizione dal Museo “Una Casa per Narbona” di voci antiche, segnate dalle sofferenze vissute. chi voglia conoscere la valle attraverso i suoi abitanti. Il laboratorio è centrato sulla scrittura e sulla narSpaventati per ciò che sarebbe potuto capitare razione autobiografica multimediale (fotografica, sostenuti da un esile ma forte filo di speranza, han saputo resistere, per lunghe notti, senza disperare. orale e video). L’oscurità, il freddo e la fame han tenuto loro compagnia I materiali prodotti durante il laboratorio (scritture, foto, audio e video) confluiranno in un blog http:// nelle baite di Narbona ben nascosti, fino a quando i fascisti se ne sono andati via. www.unacasapernarbona.tumblr.com sul progetto “Una Casa per Narbona”. Da sempre ben modellati dalle fatiche e dalle difficoltà Per partecipare non serve alcuna competenza partihan saputo attendere senza rassegnazione, perché la vita e la libertà che con fatica avevan salvato colare, se non il desiderio di ricordare e raccontare. non poteva essere barattata né finire nei cespugli!!!
La sede Casa Museo “Una Casa per Narbona” CaOlga stelmagno fraz. Campomolino Le date: —————————————————sabato 12 settembre, dalle 9.30 alle 18.30 (11,00 e NARBONA ALL’UNITRE DI TORINO 16,00 pausa caffè con prodotti tipici locali), Martedì 24 Marzo alle ore 15, 30 in un’aula del Poli- domenica 13 settembre dalle 9.30 alle 15.00 (11,30 tecnico di Torino Gabriella Fichera, nella duplice pausa caffè con prodotti tipici locali). veste di iscritta ai corsi dell’ Università della Terza Per iscriversi scrivere a: Età e di direttrice del Centro Occitano “Detto
[email protected] mastro” di Castelmagno, ha presentato ai corsisti su invito della conduttrice Olga Martino una serie di Il laboratorio prevede un contributo di 20 euro a fasue fotografie digitali sulla mitica frazione di Narbo- vore Casa Museo “Una Casa per Narbona”. na e sul territorio di Castelmagno soprattutto in alta Il percorso autobiografico è a cura di: quota. Il suo commento di sottofondo un po’ poetico ed e- Susanna Ronconi, esperta in metodologie autobiomotivo ha suscitato interesse fra i presenti creando grafiche presso la Libera Università dell’Autoun’atmosfera di grande partecipazione. La stessa Ol- biografia di Anghiari (AR) ga con le sue conoscenze da residente ha contribuito Angelo Artuffo esperto in metodologie autobiografial successo dell’evento. che multimediali.
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LUCCIOLE
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LOU DALFIN A SAN MANH
MOMENTI DI ETERNITÀ AL COLLETTO A cento passi dall’abitato, nel buio della sera, ombre scure di alti frassini mi proteggono come vigili sentinelle. Un silenzio profondo penetra nelle mie membra avvolgendole teneramente, con un magi-co effetto rilassante. Provo una sensazione di pace profonda. Mi sdraio a terra per contemplare il cielo e mi abbandono, dolcemente accarezzata da una fresca e delicata arietta. Forse mi assopisco. Quando riapro gli occhi uno spettacolo incredibile mi appare. Lo stupore m’invade, quasi non respiro: sto vivendo un momento di eternità. Centinaia di migliaia di lucciole si agitano scomposte tutt’attorno a me, nell’intero universo circostante. Un brulicare infinito di lampeggi intermittenti, alternanze di chiaroscuri. Sono le migliaia di vite trascorse dei miei compaesani di tutti i tempi, che stasera si sono date qui appuntamento. S’incontrano danzando scomposte, sembrano vagare qua e la senza una meta, al di fuori del tempo e noncuranti dello spazio. A tratti scompaiono nell’erba per poi riapparire ancor più vivaci. Ogni vita dura un lampeggio, solo un brulichio. Eppure ognuna di esse ha tracciato un pezzetto di storia di quassù, ha regalato la sua luce densa di fatiche e di esperienze. Ora, tutte insieme mi offrono uno spettacolo emozionante, leggiadro, indescrivibile, fantastico ma reale: un assaggio di eternità. Esse si agitano gioiosamente nel creato rendendo grazie al creatore con i loro guizzi di luce, testimoni di vite che hanno tutelato le nostre montagne. Cerco di seguire i loro movimenti nell’aria, ma ne resto disorientata e m’invade un senso di vertigine che costringe il mio sguardo a tornare a rivolgersi al cielo. Il suo blu intenso è bucherellato da miriadi di luci persistenti, ferme ma dolcemente penetranti. Mi abbandono a questo tenero abbraccio che mi da sicurezza, pace e serenità. Ma una domanda si affaccia prepotente alla mia mente: sono queste altre vite? quelle che hanno ormai raggiunto la meta, la stabilità, la pienezza per sempre? E poi mi chiedo ancora: quale sarà il mio destino? Sarò lucciola con una luce intermittente, piacevole, gioiosa ma che dura solo un attimo, oppure sarò una piccola stella lucente per sempre? Sarò dunque LUCCIOLA o STELLA? Olga PS. Il racconto di questa intima esperienza vuol essere anche un invito a chi legge, a salire alla frazione Colletto, in una calda sera di luglio. Potrebbe rischiare di essere anch’egli catturato da una simile emozionante visione e vivere un attimo di eternità.
Come da tradizione, ritorna il 15 Agosto, e raggiunge il ragguardevole traguardo dei quindici anni di svolgimento, il Concerto Occitano di Ferragosto con Lou Dalfin. La manifestazione, organizzata dal Comune di Castelmagno, dall'Associazione Culturale Lou Dalfin e dal Centro Occitano di Cultura Detto Dalmastro, come sempre, avrà luogo presso il prestigioso sagrato del Santuario di S. Magno di Castelmagno (Cn). Il tradizionale appuntamento in alta montagna fin dalle prime edizioni ha saputo convogliare in Valle Grana un numero impressionante di partecipanti, fino a raggiungere le 3000 presenze; ospite della manifestazione sarà come sempre il capofila dei gruppi di musica occitana: Lou Dalfin. Il concerto di Ferragosto prenderà il via alle ore 16.00. Anche quest'anno, per ingannare il tempo in attesa dell'esibizione di Sergio Berardo & C. dalle ore 14 nelle adiacenze del Santuario è prevista l'esibizione di gruppi spontanei di suonatori provenienti dalle più svariate valli occitane italiane e d'oltralpe. La partecipazione alla manifestazione è completamente gratuita, questo per consentire ad un vasto pubblico di conoscere lo stupendo paesaggio dell’Alta Valle Grana, il suo principale monumento di arte Sacra, e di prendere parte ad un evento culturale che coinvolge e trascina nel sano divertimento i giovani e meno giovani attraverso la musica e i balli tradizionali, tutto questo a contatto con la splendida natura della Valle. La mattinata del 15 agosto incomincerà presto grazie all'Ecomuseo Terra del Castelmagno che curerà una suggestiva escursione con gli accompagnatori naturalistici sull'antica via verso il Santuario di San Magno, con tappe presso i produttori di Castelmagno stanziali in alta valle. Ritrovo ore 9.30 in Piazza dei Caduti a Campomolino. Prezzo: 9.00 € adulti e gratuito per i bambini under 14. Prenotazione obbligatoria entro giovedì 13 agosto al numero 334/1316196 o all'indirizzo
[email protected]. La camminata porterà gli escursionisti al concerto dei Lou Dalfin. Inoltre durante tutta la giornata del 15 agosto a Campomolino sarà aperto e visitabile il museo “Una Casa per Narbona”. E’ previsto un servizio bus navetta dall’area parcheggio al Santuario. La manifestazione è inserita nel cartellone del Festival Occit'amo. Info:
[email protected]
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gennaio - luglio 2015
FALCO CHIAFFREDO, COMUNISTA Gianpaolo Giordana, ha ricostruito la storia di un Castelmagnese che partecipo alla guerra di Spagna, nel 1936 la proponiamo hai lettori in due puntate. Sia l’autore che la redazione hanno cercato invano una fotografia di Chiaffredo, Se qualche letture ci può aiutare nella ricerca saremo lieti di pubblicarla. ____________________________________
Nato a Chastelmanh/Castelmagno (Cn) da Lorenzo Chiaffredo e Maria Arnaudo il 21 Ottobre del 1910, frazione Coulet/Colletto, e borgata Borgata Caouri/ Cauri. Contadino, nell’emigrazione fu anche manovale, minatore e muratore. Citato erroneamente da alcune fonti francesi e spagnole, tutte in evidente difficoltà nel trascrivere il nome Chiaffredo, come Alfredo o Giofredo Falco. In realtà Chiaffredo (Ciafré) è un nome proprio abbastanza diffuso in un’area circoscritta delle valli cuneesi e della pianura saluzzese, ma è quasi sconosciuto altrove, tanto più all’estero(1). Cresciuto in una famiglia di contadini-allevatori, ricordata in zona anche per la pratica della attività di passeurs(2), non deve certo aver incontrato grandi difficoltà quando, nell’ottobre del 1929 decide l’espatrio clandestino in Francia. Valicata la frontiera, come tanti altri emigranti cuneesi si ferma non lontano dalle montagne, a Cannes (Alpes Maritimes), per poi trasferirsi a Toulon (Var). Momentaneamente esentato dal servizio militare poiché residente all’estero, rifiuta ripetutamente di rimpatriare quand’è raggiunto da ripetuti richiami alle armi e, di conseguenza viene inevitabilmente iscritto nella Rubrica di Frontiera(3) per l’arresto. Il 30 settembre del 1931 é processato dalla Regia Pretura di Dronero (territorialmente competente poiché l’es-patrio clandestino era avvenuto attraverso un valico della Val Maira), che gli infligge un’ammenda pecuniaria per l’avvenuto espatrio. Oltralpe Falco è attivo nell’UPI (Unione Popolare Italiana), una organizzazione di massa creata dai fuorusciti comunisti italiani, che arriverà ad organizzare oltre 50.000 iscritti ed a pubblicate “La Voce degli Italiani”, il solo quotidiano espresso dall’opposizione antifascista italiana all’estero. All’inizio del 1936 aderisce al PCF (Parti Communiste Français). Ciafré Falco parte volontario per la Spagna repubblicana all’inizio di novembre del 1936 e viene indirizzato ad Albacete (Murcia) sede dei Comandi e del Commissariato Generale ma anche principale base logistica e organizzativa delle Brigata Internazionali. Dopo un affrettato addestramento militare nelle campagne murciane, é inserito nella 3ª Compa-
gnia del Battaglione italiano “Garibaldi”, con cui combatte in tutto il ciclo di battaglie difensive intorno a Madrid quasi accerchiata, da Casa de Campo alla Ciudad Universitaria, Boadilla del Monte e Pozuelo de Alarco, da Majadahonda e Mirabueno fino alla battaglia del Jarama (7-22-febbraio 1937) e, un mese dopo, a quella di Guadalajara (8-23 marzo), in cui i volontari garibaldini contribuiscono alla sconfitta delle Camice nere di Mussolini organizzate nel CTV (Corpo Truppe Volontarie). Dal 1º maggio del 1937 fa parte del 1º Battaglione, 1ª Compagnia e 3ª Sezione della 12ª Brigata Internazionale “Garibaldi” (benché altra fonte affermi che nel 1937 si trovasse invece ad Almansa, la principale base dell’Artiglieria Internazionale. Partecipa alla supponente offensiva di metà giugno in Aragon (Huesca), quando le Brigate Internazionali partite per insegnare agli anarchici a fare la guerra, dovettero tornare alla base portando con se numerosi caduti e feriti. Poi combatte la battaglia di Brunete (Castilla) a metà di luglio: nel corso di quet’ultima battaglia é seriamente ferito in combattimento alla spalla sinistra: una ferita piuttosto complessa, con frattura omoplata e limitazione della mobilità dell’arto ma anche una apparentemente modesta ferita ad un polmone. (1)
Chiaffredo/Ciafré si suppone possa esser stato il nome di un improbabile martire tebeo che stando ad una tradizione cattolica credulona ma piuttosto radicata nelle valli delle Alpi Occidentatali sarebbe stato ucciso durante una decimazione di soldati cristiani della Legione Tebea, avvenuta nella attuale Svizzera al tempo degli imperatori Diocleziano e Massimiano. Nell’Alta Valle Po, in comune di Crissolo esiste un antico santuario dedicato a San Ciafré, meta un tempo di devoti ed affollati pellegrinaggi. Occorre tuttavia aggiungere che Ciafré ha lasciato un segno non solo nella devozione popolare, ma anche nello storico Carnevale di Saluzzo, la cui maschera principale si chiama Ciaferlin (diminutivo di Chiaffredo). (2) Letteralmente, “passatori”, accompagnatori di clandestini oltre frontiera; di solito, e non a tempo perso, anche contrabbandieri. In proposito e proprio per quanto concerne la famiglia di Ciafré Falco ho utilizzato la testimonianza, raccolta nel 2003 in Borgata Cauri da Sergio Ottonelli, g.c. (3) Nel corso degli anni ho avuto modo di vedere una sola copia, nemmeno integra, della cosiddetta Rubrica di Frontiera: consisteva in un brogliaccio, un registro in dotazione ai posti di frontiera terrestri e probabilmente marittimi, alle stazioni dei Carabinieri Regi ed alle Regie Questure (Commissariati di P.S., posti di Polizia di Frontiera) situate in prossimità dei confini di Stato: le pagine del brogliaccio contenevano un certo numero di fotografie (poco meno di 400) di ricercati per reati comuni e politici, con annotati il cognome e il nome del ricercato e talvolta la immatricolazione dello stesso nel Casellario Politico Centrale a Roma.
Gianpaolo Giordana Fine prima parte continua nel prossimo numero
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Anno XLVI n.1
La Vous de Chastélmanh
gennaio - luglio 2015
UN SENTITO GRAZIE AI NOSTRI LETTORI Il bollettino più longevo della provincia di Cuneo “La Vous de Chastelamanh” sopravvive ancora, ma direi che quel termine che riguarda la sua sopravvivenza non sia esattamente quello giusto! Meglio dire: va avanti più forte che mai, nonostante i venti contrari, con il rinnovo della redazione e in futuro una nuova veste grafica, ma il vero sostegno siete voi, cari amici de La Vous, con il vostro contributo economico che costituisce la vera sostanza della nostra fatica. Sì perché ci aiutate a sostenere le spese per la stampa, ma soprattutto quelle per la spedizione, Poste italiane ha aumentato le tariffe, quelle per la spedizione all’estero sono quasi triplicate. La nostra fatica è disinteressata, ma viene condivisa con i vostri sforzi che, sappiamo, non ci farete mancare anche se viviamo in un periodo complicato da spese amplificate e incertezza economica. Voi ci sostenete sempre e ci lusingate con i vostri consensi e la lettura attenta che ci riservate. Siamo e dobbiamo essere come una famiglia dove c’è bisogno di incoraggiamenti e di apprezzamenti. Comunicateci, cari lettori, ciò che vi piace e ciò che non gradite perché il dialogo è importante per migliorare e proseguire meglio e insieme un cammino importante che abbia come obiettivo l’informazione precisa su ciò che avviene e avverrà nel territorio, un contributo esplicativo per ampliare il turismo e diffondere la conoscenza di cosa si fa a e per Castelmagno fuori dai confini comunali e anche regionali. Noi della redazione dobbiamo spostarci per incontrarci e lavorare per voi (certo la corrispondenza elettronica aiuta moltissimo), ma lo facciamo volentieri se continuate a farci sentire la vostra amicizia ed il vostro sorriso! Gabriella Fichera
AGOSTO A VALLIERA Sabato 1 agosto Cinema all'aperto La Valle ritrovata, un film di Erica Lifreddo. Proiezione ore 21:30, ingresso libero con posti limitati a sedere. Possibilità di cenare presso il rifugio, con cena convenzionata a 15 euro (primo secondo dolce caffè, bevande escluse), ore 19:30. Gradita prenotazione. Lunedi 10 agosto Cinema all'aperto Il sale della terra, proiezione all'interno della rassegna "Sconfinamenti, Passaggi di cinema", ore 21:30, ingresso libero con posti limitati a sedere. Possibilità di cenare presso il rifugio, con cena convenzionata a 15 euro (primo secondo dolce caffè, bevande escluse), ore 19:30. Gradita la prenotazione. Passeggiata sotto le stelle, escursione guidata da accompagnatori naturalistici Ecomuseo Terra del Castelmagno, nella notte di S.Lorenzo. Costo 5 euro a persona, gratuito bambini fino a 14 anni. Venerdi 14 agosto Aspettando il Ferragosto Presentazione del libro Lou Dalfin con Sergio Berardo ore 17 ingresso libero Apericena , 8 euro bevande escluse. Dansém a nòsta mòda de Lou Dalfin, musica occitana, ingresso libero. Domenica 23 agosto Festa di Valliera S. Messa nella cappella di Santa Margherita , accompagnata dal gruppo corale di Coumboscuro ore 11 Polenta e salsiccia presso il rifugio La Valliera, offerta libera. Musica e danze libere Tutti gli eventi si svolgeranno presso il Rifugio La Valliera, borgata Valliera, Castelmagno, Cuneo. Info e prenotazioni 345/7803724
[email protected] www.rifugiolavalliera.com
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