12/11/2016 Localizzazione e agglomerazione
Geografia del made in Italy http://www.memotef.uniroma1.it/node/6785 Filippo Celata (
[email protected]) 3 ottobre – 21 dicembre 2016 (lunedì, martedì, mercoledì, 16-18, Aula 6A)
L'agglomerazione fra più imprese é fattibile solo nel caso in cui le rispettive ‘isodapane critiche’ si intersechino fra loro.
Localizzazione
Concentrazione
(agglomerazione)
Urbanizzazione
in che modo la localizzazione d’impresa si traduce in un processo agglomerazione / industrializzazione / urbanizzazione?
Le economie di agglomerazione in Weber: l’utilizzazione comune di infrastrutture consente risparmi nelle spese per l'adduzione di energia, per i collegamenti con le reti di trasporto (strade, ferrovie, porti, aeroporti), per lo smaltimento e il trattamento dei rifiuti…. (“economie di agglomerazione / urbanizzazione”)
Agglomerazione industriale e urbanizzazione La distribuzione della popolazione
E nella misura in cui i ‘risparmi di agglomerazione’ sono superiori agli incrementi nei costi di trasporto
Fonte: Worldmapper.org
12/11/2016
Le esportazioni di prodotti elettronici
Le esportazioni di prodotti finanziari
USA: Manufacturing belt
La “Banana Blu”
12/11/2016 Cluster di imprese specializzate negli Stati Uniti
Fonte: elaborazione da M. Porter, Clusters and the new economics of competition, Harverd Business Review 4, 1998.
- Spiegazioni basate sulle convenienze micro-economiche delle imprese Le “economie di agglomerazione”: vantaggi di tipo economico e non-economico che le attività economiche ottengono grazie alla prossimità con altre imprese
La localizzazione delle imprese di assicurazioni a Londra
La localizzazione delle imprese di pubblicità a Londra Fonte: GaWC
La critica di Marshall alla teoria micro-economica delle economie di scala: “il modo in cui i vantaggi [della divisione del lavoro] sono discussi nella maggior parte dei trattati di economia è tale da implicare che i più importanti di essi possano essere ottenuti solo mediante la concentrazione di grandi masse di lavoratori in immensi stabilimenti” (Early Economic Writings, 1867).
= ECONOMIE DI SCALA “ESTERNE” o ESTERNALITA’
- > le imprese possono ottenere vantaggi (di specializzazione) anche dalla prossimità con altre imprese.
Vs. le economie “interne” di scala: all’aumentare della “scala” di produzione (i.e. dimensione dell’impresa) si ottengono risparmi per unità di prodotto, grazie ad una migliore divisione del lavoro (specializzazione interna), per via di indivisibilità e di sinergie (interne)
LE ECONOMIE ESTERNE DI SCALA, o esternalita’ o ECONOMIE DI AGGLOMERAZIONE: non dipendono dalle caratteristiche delle imprese, non agiscono necessariamente attraverso il mercato, dipendono dal luogo dove le imprese si localizzano.
12/11/2016 Economie di urbanizzazione vs. economie di localizzazione (Ohlin, 1933; Henderson, 1988).
ECONOMIE DI URBANIZZAZIONE (2)
A) ECONOMIE DI URBANIZZAZIONE: effetti di scala associati alla dimensione e alla densità urbana (per le imprese) - > economie esterne alle imprese e esterne al settore.
A2) Effetti di sinergia:
A1) Effetti di indivisibilità:
d) Esternalità “alla Jacobs” (massa + densità + varietà): le città come fonte di idee, conoscenze, diversità, creatività
a) Ampia e diversificata disponibilità degli input (materiali e immateriali) necessari alla produzione (e/o funzioni centrali che richiedono una soglia minima di domanda).
c) Maggiore disponibilità di informazioni per lo scambio di conoscenze, lo sviluppo di relazioni inter-personali e interaziendali (es. knoweldge spillover).
b) Vantaggi connessi all’infrastrutturazione del territorio e alla connettività dell’area con l’esterno (capitale fisso sociale) / vicinanza-ampiezza del mercato.
Economia di agglomerazione, urbanizzazione e effetto città Perché esistono le città? “Se ci limitassimo a postulare il tradizionale repertorio di forze economiche, le città crollerebbero. Le teorie della produzione non contengono nulla che possa tenere insieme una città: questa è solo un insieme di fattori di produzione, capitale, persone e terra, che sono sicuramente più a buon mercato altrove. A me pare che la ‘forza’ che va postulata per spiegare il ruolo centrale delle città nella vita economica abbia precisamente lo stesso carattere del ‘capitale umano esterno’ [che deriva dall’interazione sociale] (…). Perché la gente dovrebbe pagare gli affitti di Manhattan o del centro di Chicago, se non per stare con altre persone?”
(R. Lucas, On the mechanics of economic development, Journal of Monetary Economics 22, 1988, p. 38)
12/11/2016 B) ECONOMIE DI LOCALIZZAZIONE: vantaggi connessi alla concentrazione di attività simili o che partecipano allo stesso processo produttivo - > economie esterne alle imprese e interne al settore (concentrazione + specializzazione): - Connessioni dirette: connessioni di produzione, connessioni di servizio, connessioni di mercato (economie di tipo pecuniario). - Connessioni indirette: relazioni interpersonali e contatti faccia a faccia, lo scambio di informazioni (relazioni e conoscenze) (economie “transazionali”) / (effetti di immagine) Le economie di localizzazione secondo Marshall (esternalità a la Marshall): - lo sviluppo di un bacino di lavoro specializzato (labour pool) - lo sviluppo di fornitori di input specializzati - lo sviluppo di interdipendenze tra le imprese - l’atmosfera industriale (“the secret of industry are in the air”)
Statiche o dinamiche:
- Efficiency externalities: statiche. Spiegano perché le imprese sono più efficienti in un luogo piuttosto che in un altro
- Development externalities: dinamiche. Spiegano perché un luogo sviluppa una particolare agglomerazione o specializzazione (+ visione dinamica: le esternalità non sono solo specifiche per ogni tipo di industria, ma variano nel corso del tempo, nel corso del ciclo di vita del prodotto o dell’impresa) - > sviluppo regionale Offerta / domanda:
- Esternalità dal lato dell’offerta: tra imprese (relazioni orizzontali e verticali) - Esternalità dal lato della domanda: vantaggi diretti e indiretti derivanti dalla prossimità ai propri clienti (+ vantaggi dell’agglomerazione per i consumatori)
Economie esterne di tipo pecuniario e di tipo non pecuniario (Scitovsky, 1954):
- Economie esterne pecuniarie (o “reali”): vantaggi economici diretti che derivano dall’agglomerazione, per es. minori prezzi per gli input. Di mercato (che influenzano i prezzi) o di quasi-mercato (collegamenti tra imprese, costi di transazione) - Economie esterne non pecuniarie (o “tecnologiche” e “non di mercato”): vantaggi economici indiretti che derivano dall’agglomerazione, per es. information and knowledge spill-overs. Di prossimità o di network:
- Proximity externalities: che derivano dalla mera prossimità fra imprese
- Network externalities: che dipendono dallo sviluppo di relazioni dirette tra imprese (es. costi di transazione)
Tipologie di economie esterne o di agglomerazione
12/11/2016 PROBLEMI:
- Economie di agglomerazione = le imprese si concentrano perché hanno convenienza a concentrarsi…
Evidenze empiriche
- Evidenza empirica.. [in un’ottica dinamica, non è vero che le imprese concentrate hanno migliori performance di quelle disperse -> Evolutionary Economic Geography]
- Modelli di equilibrio di concorrenza perfetta vs. rendimenti crescenti di scala [-> New Economic Geography] - Specializzazione o diversità?
- Agglomerazione = f (convenienze microeconomiche delle imprese), vs. peculiarità dei processi storico-geografici che spiegano le differenze regionali, la competitività e la centralità di alcuni luoghi e la perifericità di altri. - Agglomerazione = vantaggi di ‘prossimità’… a quale SCALA/distanza?
Distanza: assoluta (euclidea) vs. relativa, geografica vs. economica, cognitiva, ecc. Distanza e interazione spaziale: al crescere della distanza le opportunità di incontro e di scambio diminuiscono drasticamente (‘tirannia della distanza’, ..e globalizzazione) ‘Distance decay function’: le opportunità di interazione sociale diminuiscono in misura più che proporzionale all’aumentare della distanza.
b > 1 = per es. 2 (le opportunità di interazione sono inversamente proporzionali al quadrato della distanza)
Distanza e interazione spaziale: la ‘distance decay function’ Curva di distance decay (con b = 2)
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Agglomerazione, distanza, interazione e gravitazione
Modelli di gravitazione di interazione spaziale (semplici)
Distanza + opportunità di interazione (distance decay) + ‘massa’: l’interazione tra due luoghi è proporzionale alla ‘massa’ di opportunità di interazione di ciascuno di essi (e inversamente proporzionale alla distanza) Massa = P (popolazione, oppure servizi, risorse, attività, ecc.) (b > 1)
Gravitazione = opportunità di interazione = forza di attrazione (pendolarismo per motivi di studio o lavoro) = flussi di visitatori/clienti = scambi commerciali (l’interscambio commerciale si riduce dello 0,5-0,9% se la distanza aumenta dell’1%) = diffusione di innovazioni = probabilità di un contagio = ecc.
Pi e Pj : Importanza o peso delle località di origine e destinazione dij : distanza tra le località k : costante pari alla probabilità dell’evento/movimento β (beta) : parametro non lineare di frizione della distanza, e.g. qualità trasporti λ (lambda) : potenzialità di generare movimenti (emissività). Per es. reddito α (alpha) : potenziale di attrattività. Per es. specializzazione commerciale
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Modelli di interazione spaziale (Ullman, 1950s): distanza + massa + complementarità (l’offerta nella località X deve essere diversa dall’offerta di Y) + trasferibilità (‘frizione della distanza’ < soglia critica) + ‘intervening opportunity’ (assenza di offerte alternative) Distanza, gravitazione e accessibilità Accessibilità ‘potenziale’: raggiungibilità (fisica) + massa = ‘funzione di attività’ (massa, per es. popolazione di j) X ‘funzione di impedenza’ (costo funzionale del viaggio)
Accessibilità potenziale – infrastrutturazione – industrializzazione – urbanizzazione – sviluppo regionale - competitività
α > 1 per l’esistenza di effetti di agglomerazione (le località più grandi pesano proporz. di più exp(-β): cij non è lineare (destinazioni vicine sono pesate più di destinazioni lontane)
Applicazioni I sistemi locali del lavoro dell’Istat: l’area dei Comuni i cui residenti che si spostano giornalmente per motivi di lavoro al di fuori del Comune di residenza, si dirigono per almeno il 75% presso il Comune centrale
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Applicazioni L’individuazione di aree metropolitane:
APPLICAZIONI - Geomarketing: utilizzo di informazioni geografiche (e analisi GIS) per finalità di marketing - individuazione della localizzazione migliore: f (accessibilità, caratteristiche popolazione, localizzazione concorrenti)
- marketing mirato (a caratteristiche mercato locale) (trade zone management) - identificazione bacini provenienza dei clienti (effettivo/potenziale, totale/per segmenti) (fonti: survey, carte/schede, IP locator)
- informazione mirata sulla base della provenienza del cliente (automated different content)
Applicazioni L’individuazione dei bacini commerciali e dei potenziali clienti di un polo commerciale: es. il modello di Huff