Stampato in proprio
GENNAIO - FEBBRAIO - MARZO - APRILE 2014
SAPER ASCOLTARE… ...il silenzio
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Renato Pobbiati: Coordinatore
(Da Le ali spezzate) KAHLIL GIBRAN Esiste qualcosa di più grande e più puro rispetto a ciò che la bocca pronuncia.
ediaset, Rai, Mediaset Premium, Sky, dirette via Il silenzio illumina l’anima, web….. il mondo ci vuole fare compagnia, non sussurra ai cuori e li unisce. ci vuole lasciare soli. La televisione vuole “acculturarci” tramite gite alla scoperta di paesaggi Il silenzio ci porta lontano da noi stessi, caratteristici e cibi prelibati, con telefilm polizieschi, scientifici, d’amore; vuole allenare la nostra mente a situazioci fa veleggiare ni che, con molta improbabilità, potrebbero succedere. La nel firmamento dello spirito, televisione si prefigge di far volare la fantasia attraverso cartoni troppo moderni, vuole creare la paranoia di essere ci avvicina al cielo; ci fa sentire che il corpo seguiti ponendo il dubbio di essere circondati da un occhio onnisciente che, il buon Orwell aveva predetto già qualche è nulla più che una prigione, anno fa, forse tenta di farci diventare tutti cantanti e bale questo mondo lerini! Ma qualcuno ha mai chiesto a Sua Maestà la Signora è un luogo d’esilio. TV di bombardarci in questo modo? Le statistiche pongono in primo piano le sfrenate discese degli indici di ascolto o le innumerevoli disdette degli abbonamenti TV… forse c’è un messaggio celato dietro questo comportamento… forse vogliamo solo un po’ di silenzio. Avete idea di quanto sia difficile trovare un po’ di silenzio? Ieri ho avuto la conferma di quanto sia importante e indispensabile questa ricerca: il nostro nucleo protetto, in alcune circostanze può trasformarsi in un luogo confusionario e distraente. Queste caratteristiche destabilizzano chi vi lavora e chi vi abita a tal punto da condurre ad episodi di aggressività ed agitazione. Il personale fa ciò che è in suo potere per garantire un’atmosfera serena. Casa Famiglia Ieri una signora, solitamente agitata e pungente, ha sospirato di desiderare VILLA CORTESE un po’ di silenzio ed allora, continua a pag 4
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Il mal di primavera ... è in agguato
...star bene in Casa Famiglia...
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Casa Famiglia VILLA CORTESE
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Dott.ssa M. Pia Airaghi - Medico
possatezza e stanchezza inspiegabili, che non vogliono passare. E’ il caso di sentire un medico? Se durano a lungo sì, ma attenzione: in questa stagione potrebbe trattarsi di “mal di primavera”. L’inverno è quasi finito, siamo in attesa della primavera che vediamo come una liberazione dal buio, dal freddo, dai vestiti pesanti. Peccato però che a volte, invece di sentirci frizzanti e pieni di energia, ci scopriamo apatici e stanchi senza sapere perché e spesso non sappiamo neppure come affrontare questa spossatezza primaverile. E’ possibile che all’origine di questo malessere ci sia una bassa pressione arteriosa, oppure un’anemia da carenza di ferro o di vitamina B12 o di acido folico, o altre cause ancora. Ma con il cambio di stagione è probabile che la stanchezza che molti di noi avvertono non sia dovuta a un disturbo da curare, ma semplicemente la risposta del nostro corpo alla natura che si modifica. Esiste uno stretto legame tra condizioni meteorologiche e processi fisiologici; ogni volta che il nostro organismo si trova a fare i conti con brusche variazioni di temperatura, pressione o luce, deve fare uno sforzo di adattamento che per alcuni di noi, soprattutto se anziani, è molto faticoso. Si abbassano le difese e, se non lo si aiuta, il nostro corpo rimane più vulnerabile alle malattie. Perché le nostre energie vengono meno proprio in primavera? Caldo improvviso Il nostro corpo, abituato alle temperature invernali si trova di colpo in un clima più caldo e deve attivare tutti quei meccanismi che lo aiutano a smaltire il calore prodotto con le normali attività; ciò costa fatica, per cui calano le energie. Possiamo aiutarlo scoprendolo quanto basta; compito anche questo non facilissimo in primavera poiché sappiamo tutti che le temperature sono instabili. Luce Il prolungamento delle ore di luce induce modificazioni nel ritmo sonno-veglia e nella secrezione di vari ormoni, compreso il cortisolo; questo influenza il sistema immunitario e l’umore. In primavera, con le giornate più lunghe tendiamo a fare di più e questo, soprattutto all’inizio, contribuisce a farci sentire più stanchi. Depressione di primavera Per molti questa stagione è sinonimo di buon umore, per alcuni il contrario; ci sono persone che soffrono di una sorta di depressione. Noi medici la chiamiamo depressione stagionale; si manifesta con una sonnolenza eccessiva, perdita di piacere per le attività quotidiane, rallentamento psicomotorio, scarsa concentrazione. Il mio consiglio è quello di reagire, continuare a svolgere le varie attività che la Casa Famiglia propone: ginnastica, lavoretti manuali, parlare e socializzare con amici e parenti e godersi le belle giornate che finalmente sono arrivate.
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Le “immagini” hanno il dono di farci penetrare meglio nell’idea el pensare a voi amici, ospiti della Fondazione, una prima immagine che mi sollecita è quella dell’orologio del campanile, per esprimere la fedeltà alla storia. Un giorno fu chiesto ad un anziano Signore se lui era più incline a mettere avanti le lancette dell’orologio della storia, oppure a tirarle indietro. La risposta fu che l’orologio troppo avanti o troppo indietro non rende un servizio alla vita della gente: l’orologio della torre deve segnare il tempo giusto, né avanti né indietro. E’ un grande dono la sapienza della vita e della storia che allora possedete, perché vi porta al discernimento della sintesi tra il “nuovo e il vecchio”. La disponibilità al nuovo, all’inedito, non è mai cancellazione della memoria; d’altra parte, la memoria non è mai fissità, come le lancette dell’orologio del campanile di Folgarìa fermo sulle 9 e 3 minuti, l’ora del terremoto del Friuli. I terremoti fermano gli orologi, ma non fermano la vita. Una seconda immagine la traggo da un bellissimo racconto di Montalembert ne “I monaci d’occidente”. E’ l’immagine del vecchio abate davanti all’incendio che divorava con fiamme aggressive l’abbazia del suo monastero. Ormai vecchio, correre in soccorso non ce la faceva più. Non gli restava che ripetere ai suoi confratelli presi dal panico e dalla confusione: Salvate le arcate principali. Salvate le arcate principali! Salvare le arcate principali significa far echeggiare nel grembo della memoria, il grido della profezia, del futuro, dell’eterno. E sulle arcate principali è possibile rigenerare nuovi germi di storia. Ma la voce del vecchio abate suonava anche come urgenza di andare all’essenziale. Come voi, quando i vostri cuori ci invitano a credere nell’anziano. Anche questo è un tratto originale che non manca di suscitare stupore: qualche volte la vostra sapienza è capace di quadrare il cerchio. Voi possedete l’attitudine alla sintesi, evitando, da una parte, l’astrattezza accademica, e dall’altra, l’attivismo sterile. Voi anziani ci insegnate a vivere il tempo perduto in tempo ritrovato: cambiare i passi perché diventino attestazioni della potenza e della bontà. E’ Pasqua: proprio il Signore sulle rive del lago di Galilea invita i suoi a ritrovare la via nuova, la vita nuova. Questo Vi auguro: ripartite da dove si è partiti. Non si nasce giovani, si diventa. Soprattutto nel cuore.
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Monsignor Sergio Salvini
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La Candelora ... e questo piovoso inverno Pinuccia Scappagnini – Impiegata A Milano si dice: A la Madona da Scirioela, da l’invernu a sem foera ma sa pioeuv o tira vent da l’invernu a sem amò dent
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vvero: Il giorno della Festa della Madonna della Candelora siamo già fuori dall’inverno, ma se piove o tira vento nell’inverno siamo ancora dentro. Appunto domenica 2 febbraio è stata una giornata nuvolosa, molto umida e con qualche goccia di pioggia. Mi vien da pensare che, come recita il proverbio, siamo dentro l’inverno e che il freddo tarderà a finire. Freddo! Strano inverno questo, dove la pioggia ha fatto da padrona nei mesi di dicembre e gennaio e dove il freddo, quello vero, si è fatto sentire solo qualche giorno e la neve da noi non è ancora caduta. Per non parlare poi dei giorni della Merla che ha piovuto e fatto “caldo”. I signori del meteo dicono che “il trend” invernale ormai è mite, che inverni nevosi come quello del 1986 e il gelo storico del febbraio 2012 sono da scordare, ma come sono stati estremi questi episodi è da considerare estremo o fuori norma anche questo inverno che, al momento in cui sto scrivendo questo articolo, si accinge a terminare.
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Ci siamo seduti su una panchina e ci siamo tenuti compagnia. Speravo di ottenere un colloquio, forse ingenuamente una spiegazione dei suoi comportamenti, come se la patologia potesse scomparire e potessi quindi istaurare un legame concreto e logico. Non è accaduto niente di tutto ciò. La signora stava seduta, osservava le piante e scuoteva la testa (sa Dio cosa stesse pensando). Gli sono stato accanto e la guardavo. Era così magicamente rilassata. Noi cerchiamo ogni giorno di sorridere, di svegliare gli animi, di mettere musica e cantare con loro, ma forse dovremmo pensare a quanto la tranquillità renda l’animo sereno e quanto sia piacevole qualche volta ascoltare il silenzio!
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San Faustino Protettore dei single
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Chiara Giani – Animatrice
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ebbraio è di solito ricordato come il mese in cui si festeggia San Valentino, la festa degli innamorati per eccellenza. Ma, usando una parola moderna, … la festa per i single? Ebbene sì! Il 15 febbraio, giorno dedicato a San Faustino, festeggiano i single. Faustino fu un nobile bresciano vissuto nel II secolo. Intrapresa la carriera militare ben presto divenne cavaliere. Grazie alla conoscenza con il vescovo Apollonio, la sua vita subì una radicale inversione di rotta quando decise di convertirsi al Cristianesimo, entrando così nella comunità dei primi cristiani bresciani e ricevendo il battesimo. Da quel momento Faustino si adoperò per diffondere la parola del Signore, tanto che il successo della sua predicazione in breve tempo lo rese malvisto ai maggiorenti bresciani che, temendo la diffusione del cristianesimo, lo segnalarono alle autorità. L’imperatore Adriano, di ritorno dalla campagna di Gallia, si fermò a Brescia per verificare la situazione. Come prova di lealtà fu chiesto al futuro Santo di sacrificare in onore del Dio Sole ma, secondo la leggenda, il giovane non solo rifiutò, addirittura danneggiò la statua del dio pagano in segno di spregio. La punizione fu terribile: l’imperatore ordinò che fosse dato in pasto ai leoni i quali, invece di divorarlo, si sedettero ai suoi piedi. Il miracolo ebbe come effetto la conversione di molti spettatori e l’imperatore, infuriato, ordinò che Faustino fosse messo al rogo. Il fuoco non toccò nemmeno le vesti e le conversioni in città ebbero ancora più larga diffusione; incarcerato prima a Milano e poi a Roma, venne nuovamente gettato in pasto alle fiere del Colosseo, ma per la terza volta si ripeté il miracolo. Venne infine ricondotto nella sua città, Brescia, dove il martirio venne eseguito tramite decapitazione, era il 15 di febbraio. Fausto: Nome augurale che deriva dall'aggettivo latino faustus o favére, "felice, propizio"; tendenzialmente le persone che portano questo nome sono allegre e ottimiste, riescono a reagire molto bene ai colpi della vita. Nel lavoro e nello studio sono instancabili perché amano la conoscenza, risultando così materialisti e incontentabili. In amore sono diffidenti e incostanti, con il partner sono più accondiscendenti e romantici solo se assecondati e compresi e tendono ad avere molti figli. L'onomastico si festeggia il 15 febbraio, il 7 agosto e il 19 novembre.
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L’angolo della Poesia Un dono che non manca in Casa Famiglia
La stagion del carnevale
Dagli ospiti del Centro Diurno
Carlo Goldoni
La stagion del Carnevale tutto il mondo fa cambiar. Chi sta bene e chi sta male Carnevale fa rallegrar. Chi ha denari se li spende; chi non ne ha ne vuol trovar; e s’impegna, e poi si vende, per andarsi a sollazzar.
Chiese un giorno un vecchio alla Fortuna, almen fammi sapere, sei bionda o bruna? Tutta la vita invano ti invocai, ma tu solo mi lasciasti in mezzo ai guai..
Qua la moglie e là il marito, ognuno va dove gli par; ognun corre a qualche invito, chi a giocare e chi a ballar.
Citazioni e proverbi: Non possiamo parlare fnchè non ascoltiamo… quando avremo il cuore colmo, la bocca parlerà, la mente penserà. (Santa Madre Teresa di Calcutta) La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla. (Gabriel Garcia Marquez) Dura è la mia lotta e torno con gli occhi stanchi d’aver visto la terra che non cambia, ma entrando il tuo sorriso sale al cielo cercandomi ed apre per me tutte le porte della vita. (P.Neruda)
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Il pranzo mi aspetta ma io non ho fretta la fame ho riposto perciò non vi è posto per torte squisite e zuppe condite. Suvvia non scherziamo dai forza che andiamo a nutrir la pancetta che il pranzo mi aspetta. Sole che ridi e mi baci la faccia sento il calore delle tue braccia, con una mano mi copro gli occhi mentre mi tingi di scarabocchi. (Lentiggini)
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Carnevale Milano e il suo Meneghino telle filanti, coriandoli, trombette, maschere colorate, bambini allegri e mascherati … è proprio arrivato il carnevale. Famosissimo è il magnifico Carnevale di Venezia con le sue meravigliose maschere e con lo spettacolare volo dell’angelo in Piazza San Marco. Ogni città e ogni regione ha la propria maschera che la caratterizza per qualche aspetto riguardante il costume dell’epoca in cui nasce. Per la Lombardia e in particolare da Milano arriva, dalla commedia dell’arte, la maschera di Meneghino. La scelta del nome Meneghino è da ricercare nel fatto che all’epoca i signori più facoltosi potevano permettersi molti domestici; i nobili che non avevano la possibilità di mantenere un domestico fisso almeno la domenica, assumevano un domestico per la giornata. La maschera venne introdotta in teatro nel ‘600 da Carlo Maria Maggi, che gli ha dato l’immagine del personaggio popolare, giunta fino a oggi. Meneghino o Domenichino è la maschera milanese per eccellenza, inconfondibile con il suo cappello a tre punte e la parrucca con codino alla francese. Vestito di una lunga giacca di velluto, calzoni corti e calze a righe rosse e bianche, Meneghino impersona un servitore rozzo ma di buon senso, che non fugge quando deve schierarsi al fianco dei suoi simili. Generoso e sbrigativo, è abile nel deridere i difetti degli aristocratici. È’ un servo vestito alla popolana e non porta la maschera. Spavaldo a parole, ma cauto nei fatti è all’apparenza egoista ma con un’anima caritatevole.
LA RECENSIONE :
“PEditore erdersi” L G Piemme – pg. 99 - € 9.90 di
isa
enova
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lice ha lavorato sodo per raggiungere i suoi obiettivi e ora, a quasi cinquant’anni, dopo anni di studio, notti in bianco e libri di psicologia, ha coronato il suo sogno; è una scienziata di grido, insegna ad Harvard e viene chiamata dalle più prestigiose università per tenere conferenze. E poi c’è il suo più grande orgoglio, la famiglia: il marito John, un brillante esperto di chimica, che non riesce a trovare gli occhiali neppure quando li indossa, e i loro figli, Anna, Tom e Lydia. All’improvviso però tutto cambia; all’inizio solo piccole dimenticanze, una parola sulla punta della lingua che non riesce a ricordare, il numero di uova nella ricetta del pudding natalizio. E poi un giorno, dopo il giro di jogging quotidiano, Alice si perde a pochi metri da casa; non sa più dove si trova. Qui incomincia il suo viaggio tra le corsie d’ospedale, a caccia del male che sta cancellando i suoi ricordi. Quando le viene diagnosticata una forma presenile di Alzheimer, tutto pare sgretolarsi. E anche la sua famiglia, che l’aveva sempre considerata un pilastro indistruttibile, perde ogni certezza e fatica ad accettare la nuova Alice, che in certi momenti è quella di sempre, ma che in altri sembra una sconosciuta, fragile e indifesa. Insieme si scopriranno diversi e impareranno ad amarsi in un modo nuovo. Casa Famiglia VILLA CORTESE
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...vivere in Casa Famiglia...
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Chiara Giani - Animatrice
“La libertà ... ...comincia dall’ironia”
...vivere in Casa Famiglia...
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Victor Hugo Sara Gioia - Animatrice
ibertà e ironia sono le protagoniste indisdiscusse della nostra festa di carnevale. Apparentemente frivola, è un occasione che mostra tutta la voglia dei nostri ospiti di ridere, di non pensare e di prendersi per una volta un po’ meno sul serio. Possiamo dire che in Casa Famiglia ci sono due gruppi di persone: quello che vede la tristezza, il grigiore e che pensano che festeggiare il Carnevale sia irrispettoso ed il gruppo che non vede l’ora che arrivi questa festa perché è formato da persone che vedono la vita a colori e non in bianco e nero. Personalmente non mi interessa puntare l’attenzione sui due gruppi, mi interessa osservare sguardi e comportamenti dei veri destinatari di questo evento. Solitamente nella vita si procede per tentativi ed errori e quindi noi animatrici abbiamo deciso di provare a scrollare malinconie e negatività portando una ventata di allegria e colore. Gli ospiti hanno chiesto di indossare i nostri costumi della Banda Bassotti, hanno più volte richiesto foto ed hanno rubato i coriandoli che tenevamo ben nascosti. La sensazione di libertà era straordinaria; nessun giudizio e pregiudizio, nessun commento fuori luogo, nessun ricordo negativo almeno per quel giorno. Il salone era irriconoscibile, gli ospiti erano cosparsi di coriandoli e ridevano, ballavano sulle note di Sergio e Lucia e ridevano. Quando la festa è giunta al termine, gli ospiti hanno dichiarato di sentirsi davvero bene, situazione confermata anche dal personale che non ha dovuto gestire sonni agitati o reazioni eccessive. Ha colpito soprattutto ciò che ha detto la cantante Lucia: “ sono andata veramente in tantissime Case Famiglia e in nessuna ho trovato la possibilità di lanciare coriandoli e organizzare una festa del genere”.
La nostra risposta è stata semplice: “Qui ci sentiamo liberi e cerchiamo di dare, con un tocco di ironia, quella leggerezza che a volte sembra troppo difficile da raggiungere”.
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IL REGNO DELL’ANIMAZIONE Dalla pallacanestro al minigolf Sara Gioia e Simona Crivelli - Animatrici
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LA PALLACANESTRO - Variante del gioco del Bowling descritto nella scorsa edizione. Si utilizza un grosso cesto rappresentante il tradizionale canestro. Quest’ultimo viene posizionato secondo una ragionata distanza (non troppo estesa ma nemmeno esageratamente facilitante). Ogni partecipante ha due possibilità di lancio (si tratta di regole fissate per svolgere in maniera ordinata l’attività, ma non si tratta di principi fissi e immodificabili). Il partecipante che farà più canestri passerà il turno. Il vincitore verrà rappresentato su un cartellone dedicato. IL MINIGOLF - Si tratta di un’ulteriore alternativa, rispetto agli altri due giochi, di movimento. Per quest’attività è stata costruita una struttura in cartone simile ad una porta da calcio; quest’invenzione vuole essere una rappresentazione della tipica “buca” del minigolf. Si potrà introdurre anche l’ausilio di un bastone come mazza da golf se vi sono i presupposti in rapporto agli ospiti coinvolti e alle loro capacità di movimento. Esattamente come le altre iniziative ludiche si arriverà alla finale seguendo la stessa procedura metodologica già indicata. Si specifica che ogni attività presentata viene svolta nel completo e imprescindibile rispetto dei partecipanti e delle loro attuali capacità nonché nella tutela dei loro interessi e della loro volontà di prendere parte a quanto organizzato. Nessun ospite verrà messo in difficoltà ma si cercherà di gratificare ognuno in modo diverso. OBIETTIVI GENERALI ACCOMUNANTI • Variare le attività per estrapolare nuovi interessi e differenziare le varie forme di stimolazione • Creare un’atmosfera giocosa di divertimento privilegiando l’humor e la risata per vincere la solitudine e innalzare il tono dell’umore • Riattivare il sentimento della “sfida intelligente”per incrementare la voglia di fare e l’entusiasmo di mettersi in gioco • Superare l’inattività e l’irrigidimento incrementando il movimento semplice.
...vivere in Casa Famiglia...
ontinuiamo il percorso di approfondimento delle attività animative svolte presso la Casa Famiglia;
LABORATORIO CON LE FIABE
Psicoterapia di gruppo basata sulle fiabe proposte dalla terapeuta Dott. Emanuela Pasin
Lo stornello canterino
Gli ospiti del Nucleo Alzheimer e Sara Gioia
Chi è il protagonista della storia? Il canarin. Il canarino faccia i canarini. Il canarino è un maestro che sa cantare e insegna a chi l’hè bun. Lo stornello è l’allievo e canta cose allegre. Canta per lui perché io al vò no! Un giorno arriva l’usignolo e va a durmì, gioca, non canta ancora. Casa Famiglia VILLA Canterà dopo e sarà una cosa bella. Allora lo stornello e l’usignolo cantano CORTESE insieme. Ma a noi canta solo lo stornello.
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DONNE…DONNE…DONNE Un tuffo nel passato
...vivere in Casa Famiglia...
Simona Crivelli - Animatrice
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n occasione della Festa della Donna ci è sembrato originale e doveroso ripensare ad alcune personalità femminili che hanno segnato la storia e il corso degli eventi. Ci sono donne che hanno dominato la scena politica, reggendola per decenni, lottando per la conquista del potere; donne con fortissimi ideali che hanno combattuto in nome di un diritto, di un principio morale o dell’uguaglianza civile. Ci sono poi le inventrici e le scienziate, curiose di capire la realtà o determinate a trovare soluzioni per guarire malattie, risolvere i problemi del presente e costruire le fondamenta per l’innovazione del futuro. Le scrittrici, le filosofe, le artiste, coloro che attraverso la cultura e il costume hanno penetrato le menti e gli animi scatenando emozioni, portando novità e dettando tendenze nei loro spettatori. Viviamo in una società dove il potere viene identificato, nella maggior parte delle volte, nella figura dell’uomo; si tratta di stereotipi involutivi, rigidi che non servono a nulla.. Inoltre ci sono grandi nomi di donne nella storia che hanno potuto o dovuto prendere grandi decisioni che testimoniano la forza insita nella loro grande volontà. Eccone alcune che abbiamo scelto cercando di spaziare in tutti i campi del sapere e in tutte le epoche. Citarle tutte in questa trattazione è davvero impossibile ma ricordare alcune di loro aiuta a non dimenticare l’intelligenza, la costanza, la determinazione e le innumerevoli qualità che una donna possiede e deve poter esercitare. Ricordiamo con immenso orgoglio:
RITA LEVI MONTALCINI (1909-2012) La scienziata italiana più famosa nel mondo; neurobiologa, premio Nobel per la medicina. Come donna si è battuta per tutta la vita in nome delle donne. MADRE TERESA DI CALCUTTA (1910-1997) Una vita intera a prendersi cura dei più poveri e di tutte quelle persone che si sono sentite non volute, non amate, non curate dalla società; persone diventate un peso sociale e che erano fuggite da tutti. ANNA FRANK (1929-1945) Sognava di diventare una scrittrice. Morta bambina in un campo di concentramento continua a far parlare di sè attraverso il suo diario scritto durante l’Olocausto. LADY DIANA DI INGHILTERRA (1961-1997) Ricordata per il suo interesse a cause prima ignorate dalla famiglia reale inglese, per la lotta contro l’AIDS, la lebbra in Africa e le mine antiuomo. MARIA MONTESSORI (1870-1952) Educatrice, pedagogista e medico; sviluppò un metodo educativo che lasciava i bambini liberi di operare le proprie scelte in piena autonomia. Idee moderne per i primi anni del 900, ancora applicato in almeno ventimila scuole in tutto il mondo. INDIRA GANDHI (1917-1984) “Non ho l’ambizione di vivere a lungo, ma sono fiera di mettere la mia vita al servizio della Nazione. Se dovessi morire oggi, ogni goccia del mio sangue fortificherebbe l’India” MARIA CURIE (1867-1934) Tutti noi l’abbiamo studiata a scuola… prima grande scienziata della storia, premio Nobel per la Fisica e la Chimica e per i suoi studi sulla radioattività. L’8 marzo è un giorno dedicato a loro e a tutte le donne che lottano ogni giorno per farsi valere, perFamiglia difendere i propri affetti, per trasmettere amore e coraggio in un mondo dove è necessaCasa rio riscoprire i veri valori. Auguri a tutte le donne. VILLA CORTESE
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GIRO DI VALZER a scuola di ballo
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allerini professionisti ed appassionati, sono stati i protagonisti del nostro pomeriggio danzante. Uno spettacolo affascinante per i nostri ospiti offerto dalla scuola di ballo di Bareggio. I vestiti ampi e anacronistici, il valzer, la mazurka, la polka, hanno trasportato gli ospiti in un viaggio fatto di ricordi ed emozioni. Guardavamo i ballerini danzare e volteggiare e inspiegabilmente i piedi di tutti hanno incominciato a tenere il tempo e poi le mani che battevano con foga e poi ancora la testa che si muoveva a tempo…ogni movimento del corpo mostrava la voglia di scatenarsi e ballare! Non è stato necessario chiedere alla scuola di ballo di coinvolgere i nostri ospiti perché improvvisamente li abbiamo trovati tutti in pista: ogni ballerino volteggiava con un ospite della casa famiglia. E’ stato difficile concludere il pomeriggio: avevamo tutti l’impressione che la festa sarebbe potuta andare avanti per ore ed ore. Gli ospiti si sono complimentati per il bellissimo pomeriggio!
“LAVORANDO INSIEME ... ... tutto si crea e nulla si distrugge”
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Casa Famiglia...Casa Aperta
Simona Crivelli - Animatrice
i invitiamo alla scoperta delle nostre meraviglie…eh già le signore del centro diurno hanno dimostrato creatività e voglia di fare. In occasione della S.Pasqua il gruppo delle animatrici ha proposto una laboratorio di taglio e cucito; abbiamo contattato la nostra Giancarla, amica della struttura da tempo e grande creatrice nel campo della sartoria; immediatamente abbiamo ricevuto la sua collaborazione e con grande dolcezza ci ha seguiti nel percorso. L’idea è stata quella di realizzare borse e altri gadget utilizzando materiali diversi; abbiamo così acquistato tessuti in feltro e pannolenci e fili di un particolare spessore per effettuare le cuciture. Contemporaneamente, le signore del centro e le volontarie hanno iniziato a costruire fiori di diverse dimensioni da applicare alle borse utilizzando cotoni colorati e l’uncinetto . Osservarle impegnate e propositive è stato emozionante; lavorando sono riuscite anche a realizzare intrecci con il cotone da utilizzare per costruire orecchini in tessuto. L’aiuto della signora Giancarla è stato prezioso perché ci ha permesso di migliorare l’esposizione unendo alle borse piccoli borsellini e porta occhiali o cellulare. Naturalmente il tutto è stato completato dagli ospiti che hanno rifinito i lavori in modo originale e personale; sono loro infatti che hanno cucito i fiori o i bottoncini sul feltroCasa o sulFamiglia pannolenci scegliendo la grandezza e la forma degli oggetti realizzati. Il loro tocco è statoVILLA magico. Ringraziamo di cuore le volontarie e Giancarla per il tempo che ci hanno dedicato.CORTESE
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LA RICETTA
Risotto con coniglio
Auguri a
400 gr. di riso carnaroli400 gr. di polpa di coniglio-50 gr. di olive verdi -1 cipolla-Lt. 1.5 di brodo di carne -1 spicchio di aglio-1 bicchiere di vino bianco-1 rametto di rosmarino-Olio di oliva q.b. -Sale, peperoncino q.b.
Preparazione
Maria Russo – Cuoca
Tagliate a dadini la carne di coniglio e fatela dorare nell’olio in cui avete precedentemente fatto rosolare la cipolla e l’aglio. Aggiungete il riso e fatelo tostare, unite le olive snocciolate e tagliate a metà ed infine bagnate con il vino. Quando il vino è evaporato, salate, mettete un pizzico di peperoncino e continuate la cottura del riso aggiungendo brodo ben caldo un mestolo alla volta. Spegnetelo al dente, condite con parmigiano grattugiato e un trito di aghi di rosmarino; lasciate mantecare il risotto a pentola coperta per qualche minuto e servite ben caldo. Buon Appetito!
Filastrocca di primavera
Online sul sito www.grupposodalitas.it
di tutto un po’
Ingredienti:
Casa Famiglia VILLA CORTESE
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Filastrocca di primavera più lungo è il giorno, più dolce la sera. Domani forse tra l’erbetta spunterà la prima violetta. O prima viola fresca e nuova beato il primo che ti trova, il tuo profumo gli dirà, la primavera è giunta, è qua. Gli altri signori non lo sanno E ancora in inverno si crederanno: magari persone di riguardo, ma il loro calendario va in ritardo. Gianni Rodari
GENNAIO Abati Pierina Allario Teresina Bonza Angelina Dottini Teresina Patrini M. Piera Scordamaglia Francesca Stimolo Luigi FEBBRAIO Bonacina Carmela Buono Tommaso Colombo G. Franco Garavaglia Onorina Lodi Andrea Merlotti Teodora Muggeri Vincenza Nebuloni Antonietta Olivetto Luigi Senno Elena MARZO Crespi Enrica Demetri Vittorina Di Lauro Giovanna Montalbetti Tarcisio Moroni Giuseppina Murer Umberto Rossetti Giuseppina Volontè Felicita APRILE Calloni Francesca Merlotti Delfina Monticelli Teresa
Per la realizzazione de «IL PARADISO PUÒ ATTENDERE» hanno collaborato: gli ospiti della Casa Famiglia e del C.D.I., il Vice Coordinatore Renato Pobbiati, Monsignor Sergio Salvini, la signora Marinella Restelli, la dr.ssa M.Pia Airaghi, le animatrici: Sara Gioia, Simona Crivelli, Chiara Giani, la cuoca Maria Russo, l’impiegata Pinuccia Scappagnini.
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