Con la Tavola della Pace per realizzare un
FORUM SULLE (E-, IN-) MIGRAZIONI Presentazione Pietro Pertici, coordinatore della Tavola della Pace e della Cooperazione “CAUSE
E
RESPONSABILITA’
STORICHE
E
ATTUALI
DEI
GRANDI
FENOMENI
MIGRATORI” è il tema del primo convegno che la Tavola della Pace e della Cooperazione ha programmato per il prossimo sabato 17 aprile a Pontedera presso il teatro ERA. Il tema sarà sviscerato da esperti della materia, giornalisti, ricercatori e docenti universitari di storia delle migrazioni, di leggi, trattati e convenzioni internazionali sui diritti dei migranti, dei fuggiaschi, dei richiedenti asilo, e sui corrispettivi doveri nell’ambito degli stati che li ospitano. Il dibattito affronterà la dimensione storica dello sviluppo umano e delle grandi civiltà scaturite dall’incontro e dalle contaminazioni fra popoli e culture diverse, ed esaminerà gli effetti positivi e i rischi connessi alle migrazioni in generale, rievocando anche l’esperienza storica degli Italiani, che, forse i giovani non sanno, fino a pochi decenni fa sono stati un popolo di emigranti. Gli esperti chiamati a trattare l’argomento si confronteranno con le ricerche degli studenti di sette classi delle scuole medie superiori e con quelle di un gruppo di cittadini adulti, italiani e immigrati, che stanno lavorando alla preparazione del convegno. Questo primo evento traccerà la cornice di riferimento entro la quale saranno realizzati, nel corso del 2010in date da definire, altri quattro convegni tematici che affronteranno i seguenti argomenti relativi agli effetti concreti dell’impatto dell’immigrazione con la realtà e con la vita di tutti i giorni: “l’immigrazione e la scuola”, “l’immigrazione, il lavoro e l’economia”. “l’immigrazione e le leggi, che si riflettono sulla gestione della giustizia e sull’esercizio dei diritti e l’osservanza dei doveri”, “l’impatto dell’immigrazione con la vita nei quartieri, con le relazioni umane e con l’esercizio dei diritti di cittadinanza”. Si tratta a ben vedere di una ambiziosa operazione culturale il cui scopo è quello di offrire agli studenti, ai giovani e alla popolazione e alle istituzioni del nostro territorio l’occasione per partecipare attivamente alla ricerca di strumenti idonei a interpretare in modo non pregiudiziale, ma anche non acritico, le potenzialità e i rischi di una società multietnica, vista come fattore di arricchimento culturale e di sviluppo dinamico per tutti gli individui e per la società nel suo complesso.
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Linee guida per la realizzazione di un
FORUM SU LE (E-, IN-) MIGRAZIONI La Tavola della Pace e della Cooperazione ha deciso di programmare un percorso largamente partecipato di ricerca e di approfondimento su alcuni dei più rilevanti aspetti relativi ai processi migratori per offrire agli studenti, ai giovani e alla popolazione adulta del nostro territorio alcuni strumenti idonei a interpretare in modo positivo e fiducioso la prospettiva di una società multietnica, vista come fattore di arricchimento culturale e di sviluppo dinamico per tutti gli individui e per la società nel suo complesso. E’ bene precisare, per evitare fraintendimenti, che lo scopo del programma non è quello di produrre una cortina di ottimismo per nascondere le non poche difficoltà di varia natura che, nell’immediato, alcune fasce di popolazione italiana incontrano per effetto dell’arrivo, nei quartieri delle città, di persone che parlano lingue incomprensibili, che manifestano modi di vivere diversi, che talvolta sono protagonisti e/o vittime di episodi di violenza e che, in qualche caso, praticano visibilmente o sono coinvolti in attività illegali come lo sfruttamento della prostituzione o lo spaccio della droga. Purtroppo le tendenze in atto nel nostro Paese vedono crescere e diffondersi ogni giorno di più fra gli italiani la diffidenza e l’intolleranza nei confronti degli stranieri, in buona parte fomentate da organizzazioni xenofobe e da partiti che ricercano il consenso alimentando quella percezione dell’insicurezza, che talvolta nasce anche per una spontanea irrazionale reazione egoistica e difensiva di fronte all’incognita rappresentata dal diverso, specialmente se povero e indifeso. E’ chiaro che obiettivi come quelli prospettati all’inizio di questo testo si pongono obiettivamente in posizione antitetica rispetto a quelli perseguiti sulle stesse questioni da un vasto schieramento di soggetti della politica e della comunicazione mediatica. Da tempo stiamo constatando che quello schieramento coinvolge pezzi sempre larghi di opinione pubblica, e si estende in modo trasversale nell’ambito degli schieramenti parlamentari, permettendo al governo di emanare leggi e provvedimenti ingiusti e lesivi dei diritti umani più elementari, oltre che delle convenzioni internazionali e della Carta costituzionale del nostro Paese. I fatti dimostrano che per contrastare la tendenza in atto non è sufficiente opporre dichiarazioni di principio, motivazioni etiche e umanitarie, le convenzioni internazionali. Tutte cose che sono ben note ai governanti, ai legislatori e a tanta parte degli elettori. Non intendiamo dire che queste cose possano essere sottaciute, al contrario è sempre più necessario confermare la validità e la modernità dei principi che sono stati sanciti per risollevare l’umanità da abissi di ignominia e di sofferenza . Quello che, però, occorre evitare è che possa anche solamente sembrare che il richiamo ai grandi valori universali sia usato per sottacere i problemi reali ed i conflitti sociali che si manifestano in seguito all’arrivo dei migranti. Per questi motivi un Forum su l’immigrazione che voglia parlare a tutta la popolazione italiana e immigrata e non ridursi ad un inutile dialogo fra persone che la pensano nello stesso modo, deve prevedere momenti di vera discussione fa persone con idee diverse e l’ascolto di testimonianze e di esperienze della vita quotidiana provenienti dai luoghi di lavoro, dalle scuole, dai quartieri, dagli ospedali, dai centri di assistenza, dai luoghi di culto, dai centri sportivi. I luoghi, cioè, dove si possono realizzare processi di integrazione o, viceversa, in assenza delle condizioni o delle volontà necessarie, dove possono esplodere conflitti anche in forma violenta. Sulla base di queste considerazioni abbiamo in programma di realizzare un FORUM sull’IMMIGRAZIONE, articolato e strutturato su una serie di convegni tematici secondo lo schema che segue:
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RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DEL FORUM SULLE (E-, IN-) MIGRAZIONI (scheda agg.ta 04.01.2010)
LA PACE MOTORE DEL MONDO L’INCONTRO DEI POPOLI MOTORE DELLO SVILUPPO UMANO
17 Aprile 2010 Teatro Era – Pontedera (PI) 1° Convegno Sessione a.m. Incontro con gli Studenti
Sessione serale CAUSE tavola rotonda E RESPONSABILITA’ incontro pubblico STORICHE E ATTUALI DEI GRANDI FLUSSI MIGRATORI
2° convegno
3° convegno L’ IMMIGRAZIONE IL LAVORO E LE ALTRE ATTIVITA’ ECONOMICHE
L’IMMIGRAZIONE E LA SCUOLA
LE ISTITUZIONI
I DIRITTI
EFFETTI POSITIVI PROBLEMI E RISCHI CHE POSSONO SORGERE NEI LUOGHI IN CUI SI INCONTRANO GLI IMMIGRATI
I DOVERI
LA CITTDINANZA ATTIVA 4° convegno
5° convegno L’IMMIGRAZIONE
L’ IMMIGRAZIONE LE LEGGI LA SALUTE LA GIUSTIZIA
LA VITA NEI QUARTIERI LO SPORT LA CULTURA LE PRATICHE RELIGIOSE
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A) CAUSE E RESPONSABILITA’ STORICHE E ATTUALI DEI GRANDI FLUSSI MIGRATORI DAI PAESI DEL COSIDDETTO TERZO MONDO VERSO L’EUROPA E, PIÚ IN PARTICOLARE, VERSO L’ITALIA Questo argomento sarà oggetto del primo convegno di apertura del Forum e propedeutico per i convegni successivi. Sarà articolato in due sessioni: - La prima in orario antimeridiano per un incontro con gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado che già stanno lavorando sull’argomento e che mostreranno agli esperti i risultati delle loro ricerche con una tavola rotonda a cui interverranno docenti e ricercatori in - storia delle migrazioni - leggi, trattati e convenzioni internazionali su: I DIRITTI dei migranti, dei fuggiaschi, dei richiedenti asilo, dei nomadi, degli apolidi I DOVERI degli stati verso migranti, fuggiaschi, richiedenti asilo, nomadi, apolidi Questo evento traccerà quindi la cornice costante di riferimento entro la quale saranno affrontati gli argomenti seguenti, nei successivi convegni. A1 – EFFETTI POSITIVI E RISCHI DELL’IMMIGRAZIONE IN GENERALE Questi aspetti dei fenomeni migratori saranno esaminati - sia nella grande dimensione storica dello sviluppo umano: le grandi civiltà derivate dall’incontro e dalle contaminazioni fra popoli e culture diverse - sia nella “piccola” dimensione di una Paese o di una Comunità locale, per la spinta propulsiva in termini economici e culturali che deriva dalla presenza degli immigrati B) PROBLEMI CHE POSSONO SORGERE NEI LUOGHI IN CUI SI INSEDIANO GLI IMMIGRATI Di solito molti di coloro che vivono il fenomeno migratorio animati da sentimenti e ideali positivi e, soprattutto, con la volontà di contrastare le crescenti pulsioni egoistiche e xenofobe, di fronte ai cittadini italiani che lamentano concreti disagi incontrati in determinate situazioni con gli immigrati, contrappongono il richiamo ai diritti della persona umana, al fatto che anche noi italiani abbiamo una storia non sempre limpida di emigrazioni e non di rado accusano di razzismo anche chi semplicemente espone le proprie lamentele, dando quindi la netta impressione di non voler ascoltare i motivi del disagio. Purtroppo questo atteggiamento non giova alla causa di far prevalere la verità e la giustizia. Per quanto giusto e mai eccessivo sia il richiamo delle Carte e dei principi umanitari che stanno alla base della civiltà, bisogna constatare che esso non è sufficiente a convincere chi ritiene di essere costretto a subire passivamente determinati disagi, anzi, come i fatti dimostrano, risultano ben più efficaci le parole d’ordine delle forze politiche e dei gruppi xenofobi che alimentano paure infondate e odio nei confronti non tanto degli stranieri in quanto tali, quanto piuttosto degli immigrati in quanto individui contrassegnati dalla povertà, dal pericolo e, quindi, dal bisogno di aiuto. Occorre perciò una grande opera di informazione e di verità, non separata dall’ascolto di quella parte piccola o grande di verità (il disagio) che sta nei fatti e nella vita delle persone, di tutte le persone. B1 – LA SCUOLA il diritto all’istruzione dei giovani immigrati che si scontra con la difficilissima situazione delle scuole, decimate negli organici e non fornite delle risorse e degli strumenti necessari per affrontare le nuove e spesso difficili problematiche derivanti dalla presenza di alunni che non conoscono la lingua italiana. Questi disagi sono inoltre accentuati da disposizioni di leggi e regolamenti che fanno pendere sulla testa del personale scolastico responsabilità e rischi non pertinenti rispetto alla loro funzione professionale, sociale e civile.
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B2 – IL LAVORO E LE ALTRE ATTIVITA’ ECONOMICHE Insieme al diritto alla casa, anche il diritto ad un lavoro che consenta di vivere con dignità costituisce uno strumento di crescita economica per le persone e per la società e al tempo stesso un fattore di rischio e di potenziale conflitto. E’ ampiamente dimostrato che un parte non indifferente del PIL deriva dalle attività di lavoro e di impresa di tanti immigrati, i quali pagano tasse e contributi, che concorrono, fra l’altro, a costruire la futura pensione dei lavoratori italiani, ma da cui essi non ricaveranno alcun vantaggio previdenziale. E’ altrettanto noto che interi settori di economia agricola e industriale e grandi aree geografiche dell’Italia prosperano con il lavoro nero dei clandestini. Ciò nonostante non mancano coloro che accusano gli immigrati di sottrarre il lavoro agli Italiani Il Convegno sul lavoro potrà fornire elementi di chiarezza su questo importante settore. B3 – LA SALUTE, LE LEGGI, LA GIUSTIZIA anche il diritto alla tutela della salute, come quello all’istruzione scolastica si scontra con le leggi e le disposizioni che fanno pendere sulla testa del personale sanitario responsabilità e rischi non pertinenti con l’obbligo di assicurare la cura della salute a chi ne ha bisogno. Che dire poi della kafkiana condizione di tutti coloro che da regolari sono destinati (costretti) a diventare clandestini, nel momento in cui gli uffici competenti complicano e trascinano le pratiche per il rinnovo del permesso di soggiorno fino al punto di lasciar scadere il tempo consentito, o di coloro che, nonostante posseggano la ricevuta dell’avvio della pratica per il rinnovo, sono sottoposti a restrizioni personali fino al punto di essere allontanati dalle rispettive famiglie e chiusi nei famigerati C.I.E., in forza di una applicazione poliziesca della legge che ha introdotto il reato di clandestinità, che già di per sé costituisce uno scempio incommensurabile dei principi di civiltà e dei diritti della persona umana, incriminata dalla legge legge, non per quello che compie, ma per quello che è. B4 – I QUARTIERI I luoghi urbani in cui, a tempo pieno, possono incontrarsi, oppure possono ignorarsi, o possono perfino scontrarsi le relazioni umane. In questo ambito sono da comprendere anche i luoghi di culto e della pratica sportiva. Sono questi i luoghi dai quali si può ricavare:
l’analisi dei disagi e dei conflitti che derivano dai differenti costumi di vita, dai diversi bisogni, talvolta dal degrado ambientale o dalla mancanza di servizi atti a soddisfare i bisogni umani più elementari e quelli più complessi della vita di comunità, dalla concentrazione di immigrati in ristrette aree (ghetti) delle città con il rischio latente di favorire i fenomeni di violenza, di microcriminalità spontanea o, peggio ancora, organizzata, come la prostituzione, lo spaccio di droga ecc.. Analisi quindi di tutti quei fattori che provocano inevitabilmente tensioni fra gli individui, fra italiani e stranieri, o fra stranieri delle diverse nazionalità la verifica delle esperienze, delle condizioni necessarie e dei programmi finalizzati al superamento dei disagi e dei conflitti e alla promozione di percorsi di convivenza pacifica, integrazione reciproca e sviluppo positivo delle relazioni. C) – LE ISTITUZIONI, I DIRITTI DI CITTADINANZA, LA CITTADINANZA ATTIVA I vari interventi delle Istituzioni locali per facilitare l’inserimento degli immigrati nella vita sociale: l’istituzione di organismi di rappresentanza politica; l’incoraggiamento e la facilitazione per la partecipazione degli immigrati alla vita democratica. L’andamento (luci e ombre) delle esperienze realizzate negli ultimi anni. La verificata difficoltà degli immigrati ad esercitare le prassi democratiche della delega e della rappresentanza negli organismi di tipo istituzionale messi a loro disposizione: Consigli, Consulte ecc.. Testimonianze dei soggetti che hanno partecipato attivamente alle prime esperienze.
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Come costruire il programma sopra schematizzato: - La costruzione del programma di cui alle lettera A) e B) sarà affidato a gruppi di lavoro, ognuno dei quali si occuperà della programmazione di uno dei convegni indicati nello schema - Ogni gruppo sarà formato da persone di diversa competenza ed esperienza, in modo tale che il gruppo stesso disponga di esperienze rappresentative degli ambiti elencati alla lettera C) - La formazioni dei gruppi avverrà in una assemblea di persone che rappresentano gli ambienti (o che operano negli ambienti) elencati alla lettera C) - L’assemblea deciderà il tempo entro cui i gruppi di lavoro elaboreranno il programma loro affidato per la realizzazione del convegno. - Al termine del tempo concordato i gruppi si riuniranno nuovamente in assemblea per decidere le azioni necessarie per pubblicizzare gli eventi e realizzare la massima partecipazione.
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