febbraiomarzo2014indice il congresso provinciale comasco della Cgil 1-2 Editoriale: Speciale XVII congresso Cgil: i congressi delle categorie
3-7Cittadella sanitaria + Mobilità
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Precari Tazebao = Anni vissuti produttivamente
CGIL Como informa supplemento al n. 437 di Ecoinformazioni, via Anzani 9, 22100 Como direttore responsabile Gianpaolo Rosso reg. Tribunale di Como n. 15/95 del 19.07.1995 direzione editoriale Fabio Cani, Alessandro Tarpini redazione Gabriella Bonanomi, Lucia Cassina, Francesco Di Salvo, Giacomo Licata, Andrea Quadroni, Roberta Sfardini
editoriale Il congresso provinciale comasco della Cgil Al congresso provinciale, nel discorso iniziale, Alessandro Tarpini ha deciso di partire dalla Sisme, raccontando cosa significasse, per un operaio o un’operaia del settore metalmeccanico, lavorare alla catena di montaggio.
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2 Nella relazione, il segretario uscente ha toccato alcuni argomenti cruciali per il territorio, annunciando la presentazione di un piano del Lavoro per la provincia di Como, previsto entro l’estate. «Como, dal 2001 al 2011, ha perso nel manifatturiero circa 20.000 addetti, a cui se ne sommano altri 3.000 circa fino al 2013, mentre la perdita complessiva è stata di circa 11.500 su 166.000. Questi dati hanno portato il peso del settore, per quanto riguarda gli occupati, a passare dal 53,3% del 2001 al 45,5% del 2011, contro una media nazionale del 23,7%». Il capitolo più doloroso è quello relativo all’occupazione: «dal 2008 il tasso di disoccupazione è sostanzialmente raddoppiato, viaggia oggi intorno all’8%, ma a ciò si aggiungono circa 10.000 persone, pari al 5,5% degli occupati, posti in cassa integrazione, per la maggior parte dei casi con poche possibilità di rientro. L’utilizzo degli ammortizzatori sociali ha continuato, anche nel 2013, a far registrare numeri record». Cosa fare? «È anzitutto necessario intervenire per garantire la coesione sociale della comunità comasca – commenta Tarpini - A Como opera dal 2008 il Tavolo per la Competitività e lo Sviluppo, che svolge un ruolo centrale per un progetto condiviso di sviluppo; bisogna prendere in considerazione l’idea di mutare la definizione di questo luogo di confronto, facendolo diventare” il tavolo per la competizione, lo sviluppo e la coesione sociale”». Poi, suggerisce il sindacalista, sarà fondamentale preservare le eccellenze e i distretti, come quello tessile e dell’arredo, semplificare la burocrazia e creare percorsi culturali, storici, artistici in grado di valorizzare il paesaggio. In una fase come quella che stiamo vivendo, le fortune di un territorio vengono inevitabilmente segnate, in positivo come in negativo, dalla capacità di attrarre investimenti. Tale capacità di attrazione è ovviamente determinata dal contesto di riferimento, ed il fattore che è da considerarsi vincente nel futuro sarà quello della qualità del capitale umano: «A Como ci sono le condizioni potenziali perché si costruisca un sistema formativo che possa rispondere alle esigenze del territorio: esistono già scuole, enti, istituti, che si caratterizzano per la qualità dell’offerta formativa». Secondo uno studio di Fondazione Cariplo del 2013, a Como vengono immessi in atmosfera 1000 tonnellate di Co2 al giorno: «Una situazione, come emerge, davvero problematica, ma su cui si potrebbe agire nell’immediato. Occorrerebbe innanzitutto dare corso all’attuazione del piano energetico provinciale, già realizzato da Punto Energia e mai realizzato». Tarpini ha parlato anche della “questione frontalieri”: «La nostra principale fabbrica occupa 20.000 persone che, ogni giorno, varcano il confine per vivere e per portare in Svizzera professionalità e benessere. La vicenda ultima del referendum danno la cifra di una situazione che va definitivamente risolta. Ciò non è più accettabile, si trovi subito una soluzione, che partendo dallo statuto del lavoratore frontaliero, come abbiamo da tempo richiesto, normi la materia definitivamente, ridando a questi lavoratori la serenità che meritano». La crisi che stiamo vivendo, una crisi dai caratteri inediti, ha prodotto e sta producendo anche bisogni di tipo nuovo. «La nostra organizzazione questi bisogni inediti li ha conosciuti, li ha incontrati soprattutto attraverso le strutture a tutela individuale. E a suffragio di ciò che ho cercato di trasmettere i dati, l’Inca di Como ha elaborato nel corso del 2013, 32.961 pratiche, nel 2012 erano state 22.313, incrementando le attività in un solo anno del 30%, il CAAF di Como ha elaborato nel 2013 ben 66.118 pratiche fiscali, inoltre, sempre nel 2013, circa 1.000 lavoratrici e lavoratori si sono rivolte al nostro ufficio vertenze legali per contenziosi o recuperi del credito che hanno permesso di recuperare somme di poco sotto i 5 milioni di euro per i nostri assistiti. Sono dati che impressionano, che ci dicono che realisticamente ben oltre 100.000 comaschi nel corso del 2013 hanno dalle nostre strutture, ricevuto un aiuto, una risposta concreta ai loro bisogni». «70 anni fa, nelle stesse giornate si svolgevano a Como come nel resto del Paese gli scioperi del 44, un momento che segnò la vita democratica nel Paese, la coscienza civile di quelle lavoratrici e di quei lavoratori. Ricade su tutti noi un’eredità importante, che è quella della nostra memoria e della nostra storia – conclude Tarpini – ricordiamocelo, ricordiamocelo sempre mentre pensiamo e progettiamo il futuro».
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I congressi delle categorie a Como FISAC - 19 febbraio Dopo due mandati, è terminato l’incarico a segretaria provinciale di Maria Cristina Frigerio. Il direttivo appena nominato ha eletto nuovo segretario Angelo Bohem. Nel mentre, il segretario uscente fa il punto della situazione sul comparto bancario: «Dapprima gli accorpamenti tra i vari istituti, poi le revisioni interne agli stessi hanno portato a cambiamenti epocali. La necessità di rivedere i costi a causa delle difficoltà connesse alla liquidità e alla crisi economica ha portato alla soppressione degli sportelli e al blocco delle assunzioni. Un contesto complesso, le cui prospettive non sono facili da leggere»
FILCAMS - 20 febbraio Il direttivo della Filcams provinciale ha rieletto segretario per il secondo mandato Ivan Garganigo. «La crisi che stiamo attraversando interessa anche il nostro territorio – ha detto Garganigo nella relazione introduttiva – il commercio e i servizi stanno soffrendo al pari degli altri. Da un lato si verifica la contrazione e lo smagrimento di alcuni settori storicamente molto importanti per la nostra economia, come le attività di vendita non ricomprese all’interno della grande distribuzione o tutta la filiera del settore auto; dall’altro i dati della Camera di Commercio registrano dati positivi, in termini di presenze e arrivi, del turismo. In questo campo, rimane però ancora insufficiente l’offerta, quasi esclusivamente imperniata sul turismo di alto livello». «Discorso a parte – ha continuato il sindacalista – merita l’Ente Bilaterale del Commercio e del Turismo, diventato negli anni uno strumento a servizio dei lavoratori e delle imprese con interventi di sostegno al reddito e con finalità mutualistiche e di assistenza alle famiglie». «La Filcams di Como – ha concluso Garganigo – ha incrementato i propri iscritti, da 2740 nel 2009 a quasi 3700 nel 2013: potremmo diventare a breve la prima categoria tra i lavoratori attivi. Per questa ragione abbiamo sviluppato ancora di più la nostra presenza sul territorio, ampliando il numero degli sportelli».
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Marco Fontana è stato confermato alla guida dei lavoratori del trasporto per la seconda volta. «la nostra categoria rappresenta lavoratori eterogenei per cultura, reddito, nazionalità e tutela sociale – ha spiegato Fontana nella relazione introduttiva – per gli occupati nel trasporto pubblico locale, la crisi si concretizza nel non rinnovo
4 del contratto nazionale, un contratto che stiamo aspettando da sette anni». Per quanto riguarda il settore della cooperazione «si registrano grandi difficoltà ma, a differenza di altri comparti, non si annoverano chiusure di azienda e licenziamenti di massa. La deresponsabilizzazione delle cooperative e della committenza sono ormai la normalità; la legislazione vigente permette infinite scappatoie e l’impiegato spesso finisce solo e senza reddito». Autostrade ha cominciato un forte piano di automatizzazione che «crea una legittima tensione tra i lavoratori che temono effetti negativi sull’occupazione». Il trasporto laghi ha affrontato una diminuzione delle risorse attraverso il taglio, da parte dell’azienda, dei servizi di trasporto, almeno il 30%; la non riconferma parziale degli stagionali, 130 nel 2010 e l’aumento esponenziale delle tariffe. Chiediamo che si agisca in modo strutturale sul comparto, così da non trovarsi ogni anno ad aspettare con ansia le coperture necessarie attraverso gli avanzi di gestione». «È necessario – conclude Fontana – informare e trasmettere a lavoratori e delegati il grande valore storico e rappresentativo della Cgil, fondamentale per consolidare la democrazia nel nostro paese».
FIOM - 24 febbraio Il direttivo della Fiom lariana ha confermato l’elezione di Ettore Onano a segretario provinciale della categoria. «Un particolare saluto lo voglio rivolgere alla delegata Fiom Lucia – ha detto Onano, all’inizio della sua relazione introduttiva – il 13 gennaio è stata licenziata dalla Sisme e oggi, grazie al giudice che ha intimato la retromarcia all’azienda, pena sentenza di condanna per non aver rispettato l’art. 28 dello statuto dei Lavoratori, rientrerà a testa con altri settanta lavoratori». In questi anni di crisi, molte aziende metalmeccaniche hanno cessato la propria attività, lasciando centinaia di persone senza impiego: « Oltre alla Sisme, la Giardina di Figino ha messo in mobilità 200 dipendenti; ma potrei citare Flowlink, Orso Grill, Eleca, alle quali è toccata la stessa sorte. A queste aziende che hanno prodotto un migliaio di disoccupati, dobbiamo aggiungere chi ha intrapreso le riorganizzazioni interne producendo ulteriori perdite occupazionali». Per questo, «serve un nuovo modello di sindacato industriale, che si ispira a regole democratiche, che abbia carattere unitario e che riconosca il pluralismo». Il segretario conclude parlando della propria categoria: «Per noi è importante valorizzare chi viene dalla fabbrica, per questo motivo la composizione della nuova segreteria della Fiom sarà composta, oltre che dai funzionari responsabili delle zone, anche da due delegati di fabbrica».
FLC - 24 febbraio Il direttivo della Flc lariana provinciale ha rieletto segretario per il secondo mandato Giacomo Licata. Alla situazione comasca il segretario provinciale della FLC-CGIL ha dedicato la parte conclusiva della sua relazione: «Occorre un piano dell’offerta formativa territoriale coniugata alla vocazione del nostro territorio. In questo perimetro vanno fatte le scelte di indirizzi scolastici, di alternanza formazione-lavoro, di istruzione e formazione professionale e di alta formazione tecnica e universitaria. Abbiamo detto che la vocazione del nostro territorio si ispira al tessile, al legno-arredo e al metal-meccanico? E allora prevediamo - ha continuato Licata - per questi ambiti filiere formative che prevedano specifici e corrispondenti corsi di studio (operatore, tecnico, tecnico superiore e laureato), di alternanza scuola-lavoro e di apprendistato e che offrano allo studente-lavoratore di scegliere il percorso più congeniale alle proprie ambizioni e alle aziende di attingere a tutte le figure professionali previste».
5 Sul tema università, il segretario provinciale Flc ha poi sottolineato l’appoggio al campus: «Riteniamo che nella logica degli investimenti territoriali che rappresentano il perno su cui strutturare il piano del lavoro, occorre indirizzare ogni sforzo possibile alla costruzione del campus universitario, per fare di Como, oltre che semplice sede logistica degli atenei, un vero e proprio polo di accoglienza univeristaria. Auspichiamo che lo sforzo realizzato da Univercomo venga sostenuto da tutti i soggetti coinvolti, dagli enti locali e dalla Regione».
FILCTEM - 26/27 febbraio Il direttivo della Filctem lariana provinciale ha rieletto segretario per il secondo mandato Francesco Di Salvo. Alla situazione comasca il segretario provinciale ha dedicato la parte centrale della sua relazione: «Nella nostra provincia, il tasso di disoccupazione è passato dal 4,2% del 2008 al 6,1% del 2012, e nel 2013 non abbiamo nessun segnale d’inversione di tendenza, sono anzi cresciuti rispetto all’anno precedente i lavoratori espulsi dalle aziende in crisi. Le attese nei nostri settori per il 2014 sono di un’ulteriore impennata, dettata dalla modifica che interverrà nel 2015 sulla mobilità; il dato di febbraio sul numero di lavoratori in mobilità mostra un 160% in più rispetto allo stesso mese dello scorso anno». Di Salvo analizza nello specifico i settori facenti parte della categoria: «In questi anni si sono alternate dinamiche contrastanti: al drammatico peggioramento per il distretto serico del 2008/2009, dove avevamo registrato un crollo dei volumi e del fatturato di quasi il 33%, ha fatto seguito il triennio 2010 – 2012 che ha segnato un recupero del terreno perso, trainato da una continua crescita delle esportazioni. La non uniformità nel recupero di fatturato e volumi ha inciso negativamente sul fatturato». Il distretto, però, ha mostrato segnali di reazione importante, sia sul terreno dell’innovazione che dell’organizzazione produttiva: «Il rischio, non ancora debellato, della scomparsa di parti di filiera ha visto in questi anni un’importante attività di costruzione di relazioni e intrecci tra molte aziende del distretto, sfruttando sinergie, complementarietà e garantendo, seppure in riduzione, la tenuta della filiera». «Nei settori chimico e gomma plastica la dinamica è stata invece opposta – ha sottolineato il sindacalista – gli elementi che caratterizzano la crisi mostrano per certi versi elementi più gravi che per il tessile. Hanno un impatto per noi meno evidente solo perché coinvolgono sul nostro territorio un numero contenuto di aziende e addetti».
FP - 27/28 febbraio Secondo mandato per Matteo Mandressi alla guida della funzione pubblica provinciale. Alla situazione comasca il segretario provinciale ha dedicato gran parte della sua relazione: «Nel comparto delle agenzie fiscali, gli uffici di Menaggio, Erba e Cantù sono stati declassati a rango di mero sportello di consulenza e assistenza fiscale, perdendo così quella funzione strategica sul territorio di controllo capillare della lotta all’evasione». Per quanto riguarda la cittadella sanitaria, «il progetto stenta a decollare. Il S. Anna ha di fatto bloccato lo sviluppo delle attività ambulatoriali; l’Asl non ha neppure cominciato a trasferire gli uffici e le attività sanitarie residue. La città non può sopportare una nuova Ticosa». La sanità privata sta attraversando momenti complicati: «Fatebenefratelli di Erba e Solbiate, fondazione Don Gnocchi di Inverigo, La Nostra Famiglia di Como e Ponte Lambro: le aziende propongono aumenti dell’orario di lavoro, riduzione delle ferie, salario d’ingresso per i neo assunti e non copertura della malattia. La partita è appena iniziata e certo non promette bene». Mandressi ha parlato anche della situazione della Provincia di Como, una delle prime commissariate: «É oggi un ente di oltre trecento dipendenti, immobile, senza alcuna progettualità futura. Nel proprio
6 bilancio costudisce un tesoro di 18 milioni di euro, pensate quanto ne gioverebbe il territorio, gravemente ferito da anni di incuria». «La Fp di Como registra una crescita costante degli iscritti nell’ultimo quadriennio, con il risultato più alto della storia raggiunto il 31 dicembre 2013 con 2573 iscritti. Rispetto ai comparti più strutturati del pubblico impiego, si nota un incremento del terzo settore».
FILLEA - 27/28 febbraio Francesco De Luca è ancora il segretario della Fillea provinciale. «La tendenza alla riduzione del consumo del cemento è inevitabile ha commentato nella relazione iniziale - sia per la contrazione del fabbisogno di nuove infrastrutture sia per una crescente attenzione eco ambientale. Si ridurranno e si razionalizzeranno le forme di approvvigionamento delle materie prime, anche per una giusta preoccupazione di preservazione del territorio e per un prevedibile contrarsi degli spazi di mercato e delle attività. Ci sarà bisogno sempre meno di cemento. La vicenda della Holcim ne rappresenta la più triste realtà. Non solo per le ripercussioni occupazionali ma per l’incapacità, a partire dal management Holcim che a mio avviso non ha creduto o forse voluto, di ricercare soluzioni alternative al semplice ridimensionamento produttivo e di conseguenza all’utilizzo di ammortizzatori sociali». «Dobbiamo purtroppo aggiungere – ha concluso De Luca - che in Lombardia Como è l’unica provincia dove non si è ancora chiuso il CCPL (Contratto provinciale di lavoro per i lavoratori edili e imprese artigiane). È un triste primato per un territorio che, fra le province lombarde, è sempre stato tra i primi a siglare il rinnovo».
FLAI - 28 febbraio Il direttivo della Flai provinciale ha rieletto segretaria per il secondo mandato Patrizia Baitieri. «Il nostro è un territorio prevalentemente montano, a forte rischio idrogeologico – ha spiegato Baitieri nella relazione introduttiva - è necessaria da parte di Regione e Provincia una maggiore attenzione alla cura dei boschi e delle foreste. Negli ultimi anni i lavoratori, tutti assunti con contratti stagionali, si sono ridotti a poche unità: 8 i dipendenti dell’Ersaf, una decina quelli del Consorzio forestale Lario Intelvese. E, anche quest’anno la regione taglierà le risorse del 15%. Bisognerebbe, invece, trovare il modo per sbloccare i 18 milioni di euro che la Provincia ha in cassa». Il ritorno dei giovani all’agricoltura è un fenomeno significativo per la nostra provincia: «268 aziende su 2621 sono gestite da giovani agricoltori; esse stanno creando occupazione non solo nella floricoltura ma anche nei settori più tradizionali come quello vitivinicolo e lattiero caseario». In questi quattro anni sono stati rinnovati tutti i contratti dell’industria alimentare: «Abbiamo realizzato – continua Baitieri – l’Ente bilaterale agricolo delle provincie di Como e Lecco che si occuperà di sicurezza sul lavoro e dell’erogazione di prestazioni contrattuali a carattere mutualistico a favore dei lavoratori agricoli». «La Flai – conclude la segretaria – è passata da essere una micro categoria che rischiava la chiusura per accorpamento, a una categoria complessa e rappresentativa del mondo del lavoro comasco».
SLC - 3 marzo Il direttivo della Slc provinciale ha rieletto segretario per il secondo mandato Giovanni Fagone. «La Slc è una categoria eterogenea, composta da realtà apparentemente diverse», ha detto Fagone nella sua relazione introduttiva. E ha aggiunto: «Per Poste Italiane e gli operatori privati il 2013 doveva essere l’anno del contratto; ad oggi, dopo un anno dalla scadenza, le controparti non hanno voluto avviare la trattativa».
7 Per quanto riguarda Tlc e Telecom, la riorganizzazione nazionale ha determinato lo spostamento dei lavoratori del 187 verso Varese: «Questa scelta priverà il nostro territorio di una presenza importante, non solo in termini di occupati ma anche di qualità del lavoro». A Como la realtà del settore grafico vive una situazione diversificata: «Non abbiamo avuto diversificazioni pesanti solo grazie alla flessibilità degli ammortizzatori e alle buone pratiche delle relazioni industriali». E per il Casinò di Campione, invece, «allo stato attuale c’è un contratto di solidarietà che ha permesso di evitare circa 200 licenziamenti e un abbattimento del salario non indifferente: si parla di 20 milioni di franchi in un biennio. È chiaro che a ottobre 2014 finirà il contratto e, se non vi sarà ripresa, i problemi si ripresenteranno».
SPI - 3/4 marzo Amleto Luraghi è ancora il segretario dello Spi. Il direttivo provinciale dei pensionati lo ha rieletto per il secondo mandato. «Il 6 marzo di 70 anni fa, in piena occupazione nazista, gli operai di alcune fabbriche comasche scendevano in sciopero – ha detto Luraghi nella relazione introduttiva – Ho ricordato questo avvenimento perché non dobbiamo dimenticare che è nell’opposizione al fascismo che si risollevò la coscienza politica del paese». Dire che la spesa previdenziale costa troppo, significa affermare che gli anziani sono un peso per la società: «In realtà, la stragrande maggioranza delle pensioni ha importi bassi; in provincia di Como, meno del 15% supera i 1500 euro, 25% va dai 500 ai 1000 e il 41% sta tra i 100 e i 500». Il nostro territorio diventa più “anziano”: «In provincia ci sono oltre 35 mila persone che hanno più di 80 anni e, nel 2020, saranno circa 47 mila: la prevenzione e la qualità del vivere dovranno diventare il principale impegno delle politiche sanitarie». Il negoziato sociale con i comuni è un punto essenziale delle attività del sindacato pensionati: «I circa 40 verbali d’accordo che ogni anno sigilliamo con le amministrazioni significano che per noi, al centro delle politiche sociali, c’è il sostegno alla domiciliarità e i servizi di assistenza sociale. Allo stesso modo, il confronto con l’Asl e i Piani di Zona deve diventare un altro punto essenziale d’iniziativa». «La scelta d’attivare degli sportelli sociali – conclude Luraghi – non vuole sostituirsi alla risposta che deve venire dalle istituzioni ma vuole servire a rendere esigibili diritti e aiutare le persone nell’espressione dei propri bisogni. Sugli aspetti della protezione e promozione sociale, il principale interlocutore e alleato è l’Auser».
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La cittadella sanitaria non si perda nella nebbia La funzione pubblica comasca e la Camera del lavoro di Como intervengono nel dibattito circa il riutilizzo dell’area ex- Trevitex e la riqualificazione del quartiere di Camerlata; torna, perciò, centrale, la proposta per una cittadella sanitaria nell’area dell’ex Ospedale S. Anna di Via Napoleona. «Argomento che non ci stancheremo mai di sollevare fino a che non arriverà a buon fine – commentano Lucia Cassina, segreteria Cgil, e Matteo Mandressi, segretario Fp Cgil – è una soluzione strategica per la città, facilmente accessibile tramite i mezzi pubblici e auto private, data anche la vicinanza all’ autosilo, ora vuoto. Non ci interessa stabilire di chi è la colpa dell’immobilismo perché, a nostro parere, essa è diffusa su tutti i protagonisti». Attualmente vengono utilizzate dall’ Azienda Ospedaliera le palazzine che si affacciano sulla Via Napoleona e l’offerta sanitaria è concentrata nel monoblocco: «È bloccato lo sviluppo delle attività ambulatoriali e l’asl non ha ancora trasferito gli uffici e le attività sanitarie di sua competenza (ad esempio: medicina dello sport, medicina del lavoro, medicina preventiva). Si parla di trasferimenti di rami attività sanitarie, concentrate nel “monoblocco” come il pre ricovero, i d-h di diabetologia e allergologia, verso il nuovo S. Anna. Se così fosse si svuoterebbe l’impianto su cui si basa il progetto, quello di offrire alle persone un poliambulatorio di facile accesso, di alta qualità, che decongestiona il presidio di S. Fermo, attualmente caratterizzato come polo per l’Urgenza e l’Emergenza. Nel progetto di Cittadella sanitaria era previsto un sistema di offerte di servizi sanitari con la presenza di Medicina generale, insieme ad attività socio-assistenziali: «una sorta di chilometro zero della cura. Non solo, nella proposta si faceva anche riferimento ad una serie di attività con cooperative e associazioni, anche di tipo di piccola imprenditorialità. Chiediamo a tutti i cittadini di sollevare il problema e di vigilare affinché avvenga realmente la realizzazione della cittadella sanitaria e non “si perda nelle nebbie”, mentre alle Istituzioni e ai partiti chiediamo di agire. Per quanto ci riguarda, a breve risolleveremo in modo ben visibile la questione».
mobilità mobilità
febbraio 2014: 160 lavoratori licenziati nel Comasco La sottocommisione ammortizzatori sociali della Provincia di Como ha approvato la lista di mobilità del mese di febbraio 2014. Sono 240 (per il 61, 7% uomini e 38,3% donne) i lavoratori licenziati da aziende che occupano + di 15 dipendenti ed inseriti nella lista ex legge 223/1991. «Rispetto al mese scorso, dove i licenziati furono 92, si registra un incremento del 160,8% - commenta Franco Santambrogio, Cgil Como - per quanto riguarda i settori di appartenenza delle aziende che hanno messo in mobilità i lavoratori: il 22,1% sono nel settore gomma-plastica; il 20,4% sono nel settore tessile; il 17,5% sono nel settore metalmeccanico; il 17,0% sono nel settore chimico; il 9,5% sono nel settore legno; il 4,5% sono nel settore edile». Per quanto riguarda la distribuzione territoriale delle aziende: «il 45% sono comprese nel Centro per L’impiego di Erba – continua Santambrogio - il 24,5% nel centro per l’impiego di Cantù; il 15,9% nel Centro per l’Impiego di Como; il 14,6% nel centro per l’Impiego di Appiano Gentile».
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Un affollato foyer dello Spazio Gloria del circolo Arci Xanadù ha accolto il 25 febbraio la tavola rotonda sul precariato a Como organizzata da Nidil Cgil e Camera del Lavoro lariana. Durante l’incontro, moderato dal giornalista de La Provincia di Como, Alberto Gaffuri, sono intervenuti Ivan Talloru (coordinatore provinciale Nidil Cgil), Massimiliano Lepratti (giornalista della rivista Valori), Luca Fonsdituri (Cgilfrontalieri), Luca Lucarelli (consulente di diritto del lavoro). «Il dibattito è partito da un’analisi della situazione locale ed è andato a toccare diversi aspetti come il lavoro “notificato”, una sorta di contratto precario molto diffuso in Ticino – commenta Ivan Talloru –. Carlo Albè invece, nel suo reading, ha raccontato la prima generazione dal dopoguerra che è costretta a fare i conti con un futuro molto più incerto di quelle che l’hanno preceduta. Abbiamo organizzato la giornata con l’obiettivo di creare un momento di dialogo e di confronto su argomenti che sono all’attenzione di tutti ma che spesso vengono banalizzati e stereotipati».
1961
1969
1974
2011 ANNI VISSUTI PRODUTTIVAMENTE CGIL
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