laPADANIA
Anno XV, N. 307, una copia € 1,00 (Fr.sv. 3,00)
Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353 / 2003 conv. L. 46 / 2004 art 1 DCB Milano
LA VOCE DEL NORD DIRETTORE
Mercoledì 28 dicembre 2011
UMBERTO BOSSI
FASE 1, FASE 2: SEMPRE FLOP La manovra ha fatto schizzare lo spread oltre quota 500, crollare i consumi e arretrare la produzione CALDEROLI: Monti vada in vacanza, dopo ogni Cdm il Paese sprofonda sempre più verso il disastro ANDREA BALLARIN
E IL TURISMO SI FERMA
utto è pronto per la fase due. Si salvi chi può. Eppure non c’è scampo, come non è stato possibile trovare rifugio dalla fase uno, la madre di tutte le manovre fallimentari, il più gigantesco flop nella storia dei Governi di questa Repubblica. Purtroppo è ufficiale, oggi l’Esecutivo guidato da Mario Monti, convocato a Palazzo Chigi per l’ultimo Consiglio dei ministri del 2011, darà il via libera alla seconda tranche di misure per il risanamento del Paese. Con un paradosso. Che la fase due sarà avviata nonostante la precedente, la prima appunto, sia stata inutile, dannosa, inefficace, dagli effetti devastanti sull’economia nazionale, sui consumi, sulla produzione e, non ultimo, sul morale dei cittadini della Penisola.
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ANDREA ACCORSI
utti a casa, o quasi. Non bastava la recessione registrata negli acquisti natalizi, che sotto questo profilo ha fatto definire al Codacons quello appena trascorso «il Natale peggiore degli ultimi dieci anni». E non bastava neppure il crollo degli incassi per i cinema. No: a subire gli effetti della manovra del Governo c’è anche il turismo delle vacanze natalizie, che mostra forti segnali di calo.
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ALLE PAGINE 6 E 7 ALLE PAGINE 2 E 3
LIGURIA
Il premier non è riuscito a incantare i mercati
Riviera col fiato sospeso in attesa di prenotazioni DOLCETTI A PAGINA 6
AGOSTINO D’ANTUONI
L’
amore è fuoco e fiamme per un anno, diceva Tomasi di Lampedusa. E cenere per trenta. Con Monti non siamo arrivati neanche all’infatuazione. Cenere senza aver visto la fiamma. Ecco cosa è rimasto al Paese. I tifosi del Professore si sono accorti dell’inganno. Organizzato da Napolitano. Che non è riuscito a buttare fumo negli occhi anche ai mercati.
L’unica consolazione viene dagli eventi dell’anno
A PAGINA 2
TANESINI A PAGINA 7
VENETO
Dita incrociate fino alla Befana TESSA A PAGINA 7
ROMAGNA
Fondazione Impresa: solo il 17,4% dei 485mila neoassunti tra 15 e 35 anni ha trovato posto nelle grandi aziende
Lavoro: sono i “piccoli” a tentare la riscossa GIOVANNI POLLI
ell’ultimo anno le piccole imprese, quelle fino a 15 addetti, hanno assorbito il 62,6% dei giovani neo-assunti. Le imprese più grandi appena il 17,4%». Sono questi i significativi dati elaborati e diffusi da Fondazione Impresa. Nel dettaglio si scopre che - su un totale complessivo di 485mila neoassunti -, più di 303mila giovani, di età compresa tra 15 e 35 anni, hanno trovato occupazione nel composito mosaico delle piccole imprese, vero tessuto economico e produttivo del Nord e di tutto il Paese.
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ALLE PAGINE 4 E 5
Uccisi sulla carta e nella pratica
Come creare debito esasperando le imprese
PAOLA PELLAI
EUGENIO FACCI
li abbiamo dato tempo e, loro, quel tempo se lo sono preso tutto e ce lo hanno riconvertito in tasse. Ovvero in catene per chi, invece, aveva assoluto bisogno di uno spiraglio per respirare. Questo Governo ha già ammazzato il Nord sulla carta. Ora non gli resta che assassinarlo nella pratica.
la ricetta perfetta per oberare i contribuenti di debiti e far suicidare gli imprenditori. Funziona così: costruisci un apparato statale farraginoso, assumi una pletora di burocrati, e organizzi una gara ad ostacoli per gli imprenditori fatta di adempimenti, lungaggini e pagamenti in ritardo.
A PAGINA 5
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È
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«EFFETTO MONTI SULLE NOSTRE FAMIGLIE» «Tutti i settori in queste feste natalizie sono stati colpiti da drastici cali nei consumi: questo indica una situazione di crisi profonda che sta colpendo le nostre famiglie che va ad aggiungersi ad una sfiducia diffusa in un Governo tecnico che di certo non sta dando quelle risposte che molti si aspettavano.
L’aumento delle tasse e la mancanza di investimenti a lungo termine non infondono coraggio ai nuclei famigliari, che risparmiano già sotto il periodo delle feste. Nonostante le belle parole e il tentativo di difendere una manovra iniqua, l’effetto Monti è ben visibile sotto gli occhi di tutti». Così Davide Boni (foto), presidente del Consiglio della Regione Lombardia
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Mercoledì 28 dicembre 2011
«LE BANCHE NON PRESTANO PIU’ DENARO» «Pare che le banche abbiano più interesse ad investire in titoli di Stato che non a prestare denaro a chi lo richiede. Se le cose continueranno in questo modo, servirà una legge speciale che le obblighi a fare il proprio mestiere, ossia prestare denaro dopo averlo raccolto dai risparmiatori. È gravissimo il fatto che
Via alla fase due... SI SALVI CHI PUÒ
ANDREA BALLARIN
MILÀN - Tutto è pronto per la fase due. Si salvi chi può. Eppure non c’è scampo, come non è stato possibile trovare rifugio dalla fase uno, la madre di tutte le manovre fallimentari, il più gigantesco flop che la storia dei Governi di questa Repubblica abbia mai partorito. Purtroppo è ufficiale, oggi l’Esecutivo guidato da Mario Monti, convocato a Palazzo Chigi per l’ultimo Consiglio dei ministri del 2011, darà il via libera alla seconda tranche di misure per il risanamento del Paese. Con un paradosso. Che la fase due sarà avviata nonostante la precedente, la prima appunto, sia stata inutile, dannosa, inefficace, dagli effetti devastanti sull’economia nazionale, sui consumi, sulla produzione e, non ultimo, sul morale dei cittadini della Penisola. Perché tale non può che essere una manovra - la quarta degli ultimi sei mesi - composta per l’85 per cento da nuove imposte, da aumenti delle accise, da misure succhia-soldi e svuota-portafogli. Di tagli delle spese, manco l’ombra, se non qualche intervento di facciata del tutto trascurabile e inefficace ai fini del risanamento dei conti pubblici. Monti e i suoi “tecnici” hanno scelto la strada della scure sulle buste paga,
Mercoledì 28 dicembre 2011
La manovra ha fatto schizzare Le misure introdotte da Monti i differenziali Btp-Bund oltre quota si sono rivelate impopolari soprattutto 500 punti, crollare i consumi tra chi gli aveva concesso la prima e arretrare la produzione presentando fiducia: tra Camera e Senato in 30 già il primo conto: la recessione giorni il premier perde decine di voti della mannaia sui conti correnti delle famiglie italiane, prelevando in un colpo solo nel triennio 20122014 - con l’introduzione di una serie interminabile di nuovi balzelli e gabelle - la ragguardevole cifra di 2.500 euro, circa 830 all’anno. Il decreto “salva-Italia” è,
di fatto, un salvagente bucato lanciato da una nave che imbarca acqua da tutte le parti: una misura che darà luogo ad una correzione del deficit per un importo di circa 20 miliardi nel 2012 e di altri 21 miliardi per ciascuno dei due anni successivi con un peso finale sulle tasche dei
contribuenti di quasi 63 miliardi di euro. Il problema è che gli interventi individuati dal Governo per uscire dalla melma, rischiano di produrre effetti esattamente di segno opposto rispetto alle intenzioni: 1) la produzione frena e il Pil cola a picco confermando un saldo nega-
tivo rispetto al trimestre precedente dello 0,2%; 2) i consumi si riducono drasticamente (le proiezioni sui saldi dei prossimi giorni fanno paura, nell’ipotesi di cali nell’ordine del 18% rispetto al 2010); l’inflazione svetta al 3,3%, che tradotto in termini di costo della vita significa una stangata, su
Il decreto salva-Italia è composto per l’85% da nuovi balzelli e gabelle, niente tagli alle spese, se non per qualche intervento inefficace e di facciata base annua, pari a 970 euro per la famiglia media da 2,5 componenti, 1.130 euro per una famiglia di 3 persone e 1.225 euro per una famiglia di 4 persone (dati Istat); con l’introduzione di nuove imposte, compresa l’odiosa Imu sulla prima abitazione, la tassazione complessiva del
L’Esecutivo cura il Paese con medicine non adeguate allo stato di salute
Monti come il dott. prof. Guido Tersilli AGOSTINO D’ANTUONI
L’amore è fuoco e fiamme per un anno, diceva Tomasi di Lampedusa. E cenere per trenta. Con Monti non siamo arrivati neanche all’infatuazione. Cenere senza aver visto la fiamma. Ecco cosa è rimasto al Paese. I tifosi del Professore si sono accorti dell’inganno. Organizzato da Napolitano. Che non è riuscito a buttare fumo negli occhi anche ai mercati. Il differenziale sul debito tedesco a dieci anni è rimasto stabilmente sopra i 450 punti base fin dalla nomina di Monti. La settimana di Natale si è chiusa a 502 punti, con un rendimento sul debito pubblico a dieci anni del 6,98%. Ieri in apertura dei mercati lo spread è partito sopra i 500 punti, per arrivare a 514,7 con il debito a 7.07. C’è paura per le aste della giornata di oggi. 11,5 miliardi a sei mesi da ricollocare e domani Btp per 8,5 miliardi. Al ministero dell’Economia c’è molta preoccupazione. Le prenotazioni fino ieri mattina
scarseggiavano. I grandi investitori che parteciperanno alle aste hanno mandato messaggi precisi. Compriamo ma agli interessi che vogliamo noi. I titoli dei giornali possiamo anticiparli ora. Coperte tutte le aste di debito pubblico. Ma a quale interesse, qualcuno se lo domanda? Quanti rifletteranno sulla sostenibilità del debito venduto fuori misura?
Tra oggi e domani lo Stato deve piazzare 20 mld in titoli: ce la farà al prezzo stabilito dagli speculatori Buttiglione aveva sfoderato doti da economista a settembre. E molti, moltissimi con lui. Stimando un valore di trecento punti base in meno derivante dalla caduta del governo Berlusconi. Dove sono ora tutti questi profeti interessati? Ora che nulla è cam-
Una scena del celebre film di Alberto Sordi biato sulla credibilità del Paese. Ora che la democrazia è stata appaltata dal presidente Napolitano al governo delle banche e della finanza. Tutti gli economisti, anche quelli più vicini al professore lo hanno abbandonato. Ha lanciato un appello il professor Gustavo Piga economista dell’Università di Roma, Tor Vergata: «Raggiungere il bilancio in pareggio nel 2013, che peggiora la recessione e non ci aiuta con i mercati e con gli spread, non è più necessario - ha scritto nei giorni
scorsi Piga - Monti si appelli alla normativa europea per negoziare con Bruxelles e con il Consiglio Europeo una politica fiscale meno recessiva in modo che al nostro Paese venga riconosciuta la possibilità di superare il valore di riferimento del rapporto disavanzo pubblico Pil a causa della grave recessione economica». Niente. Silenzio da Palazzo Chigi. Monti lascia? No, raddoppia. Ha parlato di fase due. Ai suoi amici terrorizzati dalla prima, la seconda appare già come un incubo.
Figuriamoci a tutti quelli che avevano previsto fin dall’inizio ciò che sta accadendo. Siamo nella situazione di quei malati che continuano ad essere curati con le medicine non adeguate alle patologie in atto. I parenti nei corridoi avvicinano con rispetto e timore i professoroni in visita in corsia. Inascoltati. Qualche voltai i titoli accademici allontanano dalla realtà. È inutile proclamare cure da manuale. Se non si controlla il termometro. Mario Monti come Alberto Sordi nel medico della mutua. Il dottor Terzilli che passava veloce nei corridoi dispensando cure. A prescindere dal malato. La coda degli assistenti in visita si sta assottigliando, caro Professore. Nessuno vuole essere presente quando arriverà il morto. Nessuno vuole la responsabilità della cura sbagliata. Uno solo non potrà evitarla. Proprio colui che ha fatto indossare il camice a Mario Monti. Certe responsabilità, presidente Napolitano, ci accompagnano. Per sempre. E non solo nei libri di storia.
reddito degli italiani prende il volo e supera il 45% provocando nell’immediato il terrificante fenomeno della recessione, dalla quale l’Ocse, i contabili del Tesoro, la Confcommercio, la Confindustria e l’Istat avevano già invitato l’Italia a stare in guardia. «Monti vada in vacanza e rinunci ad ogni ulteriore Consiglio dei ministri - è il suggerimento di Roberto Calderoli al capo del Governo - visto che dopo ogni seduta del Consiglio dei ministri il Paese sprofonda sempre di più verso il disastro. Spread sopra i 500, consumi in crollo verticale, piena recessione: soltanto un tribunale del popolo potrà giudicare questo Governo per aver ridotto in miseria i cittadini». Ma il coordinatore delle segrete-
IN POCHE RIGHE Ieri, l’iperattivo Casini attaccava i partiti dichiarando: «È surreale come la politica si comporti nei confronti del Governo M o n t i. Leggendo i giornali, sembra che molti, scampato il pericolo, siano pronti a riprendere le vecchie abitudini. Ma il pericolo è più che mai davanti a noi e, se non cancelliamo le vecchie abitudini, potrebbe travolgerci». Nelle parole del leader centrista c’è il surreale e anche qualcosa di reale. Il surreale è nel vedere umiliata da
rie nazionali della Lega Nord ne ha anche per un ex alleato: «Berlusconi intanto predica bene - dice Calderoli - considerato il suo giudizio critico sulla manovra, ma razzola male, perché questa manovra killer l’ha votata lui e quindi è un complice di Bersani, Casini e Monti». «Caro Silvio - è l’amichevole invito di Calderoli al Ca-
valiere - collabora con la giustizia del popolo, pentendoti e staccando la spina al Governo, solo così ti verranno applicate le attenuanti generiche e potrai essere “indultato”, ma solo se le prossime elezioni Politiche si terranno nel 2012». Sotto l’albero delle famiglie italiane, dunque, l’Esecutivo degli eurotecnocrati
ha fatto trovare solamente grandi preoccupazioni, come un’altra voce dal territorio - quella del presidente del Piemonte Roberto Cota - conferma: «Il Governo Monti ha una grave responsabilità - dice il leghista - prima ha fatto credere che avrebbe salvato la situazione e poi ha affossato con la manovra le famiglie e il sistema produt-
tivo. Vista la “fase uno”, sono molto preoccupato per la “fase due”». Preoccupazione condivisibile, soprattutto facendo un balzo indietro nel tempo di un mese e mezzo, all’epoca dell’incarico del bocconiano alla presidenza del Consiglio, per analizzare i motivi che hanno condotto alla crisi del Governo sostenuto dall’asse Lega-Pdl e
sempre più istituti di credito rifiutino prestiti ad imprese, aziende e privati, per il sol fatto che comportano un minimo di “rischio”, e preferiscano, dopo aver raccolto i risparmi (remunerati spesso meno dell'1%), investirli a loro volta in titoli che rendono oltre il 7% senza alcun rischio, e venendo meno al proprio ruolo istituzionale del “fare credito». Lo spiega Sergio Divina (foto)
Il Paese uscirà dall’abisso solo con nuove elezioni, non con decreti inefficaci
piazzare sulla poltrona più comoda e importante di Palazzo Chigi Mario Monti e i suoi compagni di merende: 1) lo spread era alle stelle e bisognava riconquistare la fiducia dei mercati (oggi come allora è oltre i 500 punti); 2) gli attacchi speculativi contro l’Italia facevano balzare i rendimenti dei titoli di Stato a percentuali record (oggi quelli dei Btp sono a circa il 7%); 3) era venuta meno la fiducia dei partner e delle istituzioni europee (l’Ue continua nonostante Monti a invitare l’Italia a maggior rigore nelle spese pubbliche e i leader che irridevano il Governo precedente rischiano anch’essi il declassamento da parte delle agenzie di rating internazionali); 4) la Borsa bruciava giorno dopo giorno miliardi di euro in capitalizzazioni (la picchiata verso il basso degli indici di Piazza Affari è proseguita inesorabile). Nulla è cambiato, dunque, oggi come allora, se non la testa e la squadra del Governo nazionale, composto interamente di soggetti semisconosciuti (ovvero molto conosciuti negli ambienti delle banche e dei poteri forti), nessuno di questi eletto dal popolo. Per salvare l’Italia ci vuole ben altro che un decreto elaborato da una classe di pischelli di quinta ragioneria, l’antidoto contro l’avvelenamento di una democrazia temporaneamente (si spera) sospesa - stretta tra la morsa della recessione e l’incubo del fallimento - è soltanto uno: elezioni subito.
STUDIO SULLA “PERCEZIONE”
Lombardia, più povere il 54% delle famiglie La maggioranza delle famiglie lombarde (75%) chiude il 2011 con il proprio bilancio in pareggio ma solo il 7% è riuscito a risparmiare, e il 18% per far quadrare i conti ha attinto dai propri risparmi o è ricorso al debito. Il 2011 si è chiuso leggermente meglio rispetto al 2010 (quando coloro che avevano chiuso il bilancio in pareggio o risparmiato erano il 77% contro l’attuale 82%) ma la percezione della propria condizione economica diventa più negativa: il 54% pensa che la situazione della propria famiglia sia peggiorata nel corso del 2011 contro il 41% registrato nel 2010. Sono alcuni dei dati che emergono dalla indagine “Le famiglie e le festività natalizie. Monza e Brianza e Lombardia”, realizzata dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza con il coordinamento scientifico di Ref-Ricerche per l’economia e la finanza e in collaborazione con DigiCamere. Nel quadro delle proiezioni, le famiglie brianzole sono un po’ meno pessimiste per
Il centrista finge di non accorgersi che il sistema democratico della Penisola è stato temporaneamente sospeso
Casini, accecato dal professore, vive ai confini della realtà democrazia con le regole (forzate) della stessa , la Costituzione umiliata nello stesso modo e chi dovrebbe impedire questi stravolgimenti, esserne il tessitore. Il reale, in parte, è che chi ha ridotto il Paese in queste condizioni, pontifica e invoca il salvifico Monti il cui Governo nulla ha fatto o si accinge a fare di utile. Lo spread , spauracchio usato per convincere B e r l u s c oni a dimettersi, non è
sceso , ma salito a ben 520 punti dopo l’approvazione della manovra dell’Esecutivo. Qualsiasi ragioniere avrebbe fatto quadrare i conti aumentando tasse e accise, senza eliminare gli sprechi e non adottando provvedimenti concreti contro il sommerso, quello vero e tanto consistente da rappresentare u n’economia parallela. Il federalismo e i costi standard sono stati
seppelliti con la stessa composizione dell’a ttuale Governo. Alla radice dell’operaz ione politica che ha visto mandare a casa un Governo legittimato dal voto popolare, ci sono due precisi obiettivi, quello di impedire al federalismo di divenire operante e il secondo di normalizzare i popoli mitteleuropei, tra cui la Padania, per svuotarli delle loro identità e delle loro qualità.
La finanza che si sostituisce alla politica, che aggredisce la politica è un “vulnus” in-
ferto ai popoli che intendono salvaguardare identità e confini. Sono popoli veri che non nascono dal nulla, che vantano radici e storia che consentono loro di tracciare le linee guida del futuro in continuità col passato. Un popolo senza una storia, fatto di genti diverse, riproduce quello che abitualmente avviene nei trapianti d’organo , il rigetto, dando luogo ad una società malata che non
aspira a correggersi ma a guastare a propria immagine e somiglianza l’occidente colto e ancora sano. Finanza malata e truffaldina e tecnologie avanzate sono le armi usate per affermare la propria potenza. Disastrare le sane economie del mondo con l’inquinante biglietto verde e esplorare il cosmo per cercarvi nuove ricchezze da rubare è il loro sogno. A nulla serve il denaro se non è
quanto riguarda la chiusura del 2011: il 51% crede che la propria situazione economica sia peggiorata rispetto all’inizio dello scorso anno. Sono state le famiglie di
...................... Poche chiudono il bilancio 2011 in pareggio, le più indebitate sono quelle bergamasche ...................... Brescia e quelle di Varese le più “brave” a far quadrare i conti del 2011: rispettivamente l’82% e il 77% dei nuclei familiari delle due province lombarde ha chiuso l’anno appena terminato con il proprio bilancio in pareggio, anche se in pochissimi sono riusciti a risparmiare (rispettivamente 3% e 7%). Sono le famiglie di Bergamo quelle che invece hanno fatto ricorso di più ai propri risparmi o si sono indebitate nel corso del 2010 (20%). A Milano qualche risparmio in più (9%), ma anche più debiti (5%), a Monza e in Brianza bilanci in pareggio (73%).
usato con criteri umani . Con l’imm igrazione selvaggia e devastante vogliono “normalizzare” la vecchia Europa . Bossi con il progetto federalista vuole portare ordine e armonia prima nella Penisola e poi in Europa. Bossi in Italia brandisce la spada di Alberto da Giussano ed in Europa la fionda di Ulisse che non si lasciò abbattere dalla bruta ferocia del Ciclope. Casini non si è ancora reso conto da che lato nasce il sole e che Monti è legato alla finanza internazionale. Marcello Ricci
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CATASTO, RIFORMA A COSTO ZERO? PER CONFEDILIZIA NO Secondo il Governo, la riforma dei catasti non dovrebbe servire a fare cassa ma sarà, secondo una fonte, «a costo zero». La trasformazione dei requisiti di accatastamento degli immobili allo studio dell’Esecutivo prevede, tra le altre cose, la trasformazione del criteri di classificazione per numero di
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GIOVANNI POLLI
MILÀN - «Nell’ultimo anno le piccole imprese, quelle fino a 15 addetti, hanno assorbito il 62,6% dei giovani neoassunti. Le imprese più grandi appena il 17,4%». Sono questi i significativi dati elaborati e diffusi da Fondazione Impresa. Su un totale complessivo di 485 mila neoassunti, più di 303 mila giovani, di età compresa tra 15 e 34 anni, hanno trovato occupazione nel composito mosaico delle piccole imprese, vero tessuto produttivo del Nord e di tutto il Paese. assunti dalle piccole imprese rispetto ad un totale complessivo di 485 mila. Questo, malgrado le politiche del Governo che continuano a penalizzare il settore delle Pmi per proseguire a sostenere e servire la cosiddetta “grande impresa” oggi più che mai interconnessa strutturalmente con la grande finanza piuttosto che con le vere realtà produttive dei territori. «La piccola impresa guarda ai giovani! Nell’ultimo anno le imprese fino a 15 addetti hanno assunto oltre il 62% dei giovani occupati nel periodo», prosegue il comunicato di Fondazione Impresa, un centro studi di Mestre nato con lo scopo «di presidiare scientificamente aree di ricerca sulla piccola impresa italiana, spesso sottovalutate a favore degli studi sulla grande e media
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vani delle abitazioni nel criterio della superficie in metri quadri. A smentire però l’interpretazione “ottimistica” del Governo è il presidente di Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani (foto): «Non può esistere una riforma del catasto a costo zero. Lo stesso documento del Tesoro si prefigge di rimediare a certe sperequazioni già esistenti», ha dichiarato
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VOLPI: «CORRUZIONE, DAL GOVERNO SCHIAFFO ALLE CAMERE» «Apprendo dalle agenzie che il Ministro Patroni Griffi ha istituito una Commissione per studiare e fare proposte in merito alla corruzione nella P.A». Lo ha affermato il deputato leghista Raffaele Volpi (foto), membro della Commissione Affari Costituzionali della Camera. «Sono sinceramento stupito di una
tale scelta in quanto il Parlamento sta votando una legge che riguarda proprio questo tema». «Va detto per chiarezza aggiunge - che le votazioni sono ferme perchè il Governo, di cui Patroni Griffi è membro, è venuto in Commissione dicendo di non essere pronto a dare il suo parere agli emendamenti. Mi pare sia il solito sistema dei proclami e un ulteriore schiaffo al Parlamento»
SONO SOLO I “PICCOLI” A TENTARE LA RISCOSSA... Giovani occupati nel 2011 che l’anno precedente erano disoccupati
Il 62,6 % dei neoassunti deve ringraziare le Pmi
(distribuzione rispetto al numero di addetti dell’azienda e ripartizione geografica) CLASSE DI ADDETTI
Nord
Centro
Mezzogiorno
ITALIA
Fino a 15 Da 16 a 49 50 ed oltre
99.202 50.618 48.845
52.582 18.101 13.629
152.089 28.158 22.017
303.874 96.876 84.490
TOTALE
198.665
84.312
202.264
485.240
CLASSE DI ADDETTI
Nord
Centro
Mezzogiorno
ITALIA
Fino a 15 Da 16 a 49 50 ed oltre
49,9% 25,5% 24,6%
62,4% 21,5% 16,2%
75,2% 13,9% 10,9%
62,6% 20,0% 17,4%
TOTALE
100,0%
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Elaborazione Fondazione Impresa su Istat-Rcfl (I trim 2011)
impresa». Secondo lo studio, I nuovi giovani assunti dalle piccole imprese sono stati 152 mila nel Mezzogiorno, 99 mila nel Nord e 53 mila nel Centro Italia. Le sole microimprese (meno di 10 addetti) hanno assunto
240 mila giovani, assorbendo cioè il 50% del totale dei nuovi giovani assunti. «Il confronto con la grande impresa - si legge quindi nello studio - è nettamente a favore della piccola impresa; infatti, appena il 17,4%
dei giovani che ha trovato lavoro nell’ultimo anno si è inserito in aziende a più grande dimensione (da 50 addetti in su). Questa spinta giovanile nella piccola impresa si evince anche dall’analisi dell’incidenza delle nuove assun-
A SULBIATE (MB) LA LEGA RIESCE A FAR DIMETTERE IL PRIMO CITTADINO PRO-OUTLET
Carroccio con il commercio locale, via il sindaco del Pd SULBIÀA - La mancata difesa del territorio e dei posti di lavoro è costata cara, proprio in queste ore, al sindaco di Sulbiate (Mb), Maurizio Stucchi, eletto in una civica sostenuta dal Pd, ma capace di imbarcare strada facendo anche alcuni esponenti del Pdl. Ieri mattina nove consiglieri, tra cui i rappresentanti della civica sostenuta dalla Lega Nord, hanno presentato le dimissioni dalla carica, determinando di fatto la fine politica del primo cittadino del piccolo Comune brianzolo, poco più di quattromila anime. Ad agitare le acque era stata la notizia, mai smentita,
di un lavoro urbanistico volto a portare in paese un maxioutlet che avrebbe ammazzato il commercio locale (con le prevedibili conseguenze sull’occupazione) e danneggiato la già congestionata viabilità. La Lega Nord, supportata dalla segreteria provinciale e dagli esponenti nazionali e parlamentari, si era subito messa di traverso, chiamando a raccolta anche i Comuni limitrofi, sollecitati a fare pressing sull’Amministrazione provinciale e su quella regionale nel tentativo di trovare eventuali freni al progetto. Come un piccolo Governo Monti in miniatura, l’Esecutivo di Stucchi
L’ormai ex sindaco Maurizio Stucchi
L’esultanza padana: «La farsa è finita, vogliamo trasparenza e non centri commerciali»
era comunque riuscito a stare in piedi dimenticandosi dell’esito delle urne e pescando stampelle un po’ a sinistra e un po’ a destra. Ma il gioco è riuscito solo da maggio a ieri,
quando i nove consiglieri hanno scritto la parola fine, prendendo «atto di una crisi politica che imperversava ormai ininterrottamente dal mese di maggio 2011, che ha visto l’al-
lontanamento dalla volontà popolare espressa nelle elezioni del 6 e 7 giugno 2009, che, tra l’altro, ha provocato una estrema difficoltà di far proseguire l’attività amministrativa». «La farsa è finita – commenta Dionigi Canobbio, segretario provinciale del Carroccio, tra l’altro residente a Sulbiate – La Lega ha fortemente voluto questa soluzione per il rispetto del voto e per riportare trasparenza in paese, ribadendo ancora una volta la propria contrarietà a qualsiasi ipotesi di nuovo centro commerciale o outlet in Brianza». Massimiliano Capitanio
L’Italia “primeggia” in una ricerca Gallup sulla difficoltà di aprire un’attività
Come creare debito ed esasperare le imprese EUGENIO FACCI
È la ricetta perfetta per oberare i contribuenti di debiti e far suicidare gli imprenditori. La ricetta perfetta, anche, per far esplodere il debito pubblico e mandare in ansia i mercati. Funziona più o meno così: costruisci un apparato statale imponente e farraginoso, assumi una pletora di burocrati con voglia di fare lavori insulsi, e organizza una gara ad ostacoli per gli imprenditori fatta di adempimenti, lungaggini e pagamenti in ritardo. È la ricetta dei Pigs (i “maiali”), un eloquente acronimo che negli ambienti internazionali si sono guadagnati Por-
togallo, Italia, Grecia e Spagna per la suddetta serie di comportamenti poco onorevoli. È una ricerca Gallup a mettere in luce le virtù in questo campo dell’Italia e dei suoi paesi compagni di avventura: alla domanda “lo stato rende facile o difficile mettere su un’im pre sa ?” ben il 73% degli italiani ha risposto “difficile”, il terzo dato peggiore in Europa superato solo da Grecia (85%) e Spagna (di poco, 74%). E alla domanda se lo stato rendesse facile o difficile mantenere un’attività già avviata l’Italia conquista addirittura un glorioso secondo posto (“difficile” per il 79% de-
I “PIGS” TRA I PRIMI IN LISTA Aprire un’impresa
GRECIA SPAGNA ITALIA IRLANDA BELGIO REGNO UNITO PORTOGALLO DANIMARCA GERMANIA FRANCIA PAESI BASSI MALTA AUSTRIA LUSSEMBURGO FINLANDIA SVEZIA
Gestire un’impresa
Facile
Difficile
Facile
Difficile
12% 14% 15% 26% 21% 27% 18% 29% 31% 41% 43% 33% 41% 49% 56% 49%
85% 74% 73% 64% 59% 58% 57% 52% 49% 48% 43% 38% 34% 34% 31% 22%
15% 16% 8% 26% 17% 25% 10% 25% 24% 21% 38% 25% 29% 43% 34% 38%
80% 70% 79% 62% 60% 59% 64% 57% 60% 68% 44% 44% 45% 39% 52% 32%
gli italiani, contro l’80% dei greci). La ricerca mette in evidenza come i concetti di “debito pubblico”, “difficoltà d’impresa” e “stato assillante” non siano in realtà variabili indipendenti ma idee strettamente legate all’asfissiante cultura dell’Europa mediterranea: in tutti quei paesi in cui è difficile mettere su una impresa (appunto Portogallo, Italia, Grecia e Spagna) troviamo anche un alto debito pubblico. La Spagna e il Portogallo, infatti, sono vicine in questa classifica a Grecia ed Italia, con appunto il 74% e il 57% di persone che ritengono difficile aprire un’attività e il 70% e il 64%, ri-
spettivamente, che ritengono difficile mandare avanti un’impresa già avviata. Il motivo di questo scempio è semplice. La ricchezza si crea molto più facilmente tramite l’attività di impresa privata che tramite lo stato. In Corea del Nord ad esempio, dove lo stato è così imperante che decide anche che scarpe devi portare e che arredamento devi avere in casa, almeno 500.000 persone (o circa il 2% della popolazione) è morto di fame negli ultimi 15 anni. Quindi più una nazione rende difficile l’attività di impresa, più diventa povera e più si deve indebitare per mantenersi. L’Italia finora si è sal-
zioni di giovani rispetto al totale dei giovani occupati: nelle imprese fino a 15 addetti il 12% dei dipendenti giovani complessivamente impiegati è rappresentato da neoassunti mentre nel caso delle aziende di maggiori dimensioni l’incidenza scende al 6,5%». «Si tratta di un risultato – sostengono i ricercatori di Fondazione Impresa – che conferma le numerose opportunità lavorative offerte dalle microimprese». Ultimo - ma non meno rilevante – la piccola impresa si dimostra più attenta alla componente femminile dell’occupazione giovanile; come emerge dalle elaborazioni – segnalano i ricercatori di Fondazione Impresa – l’incidenza delle assunzioni di donne giovani è superiore nel caso della piccola impresa (43,6% contro il 36,4% delle imprese più grandi)». Occorrerebbe ora che la “politica” tenesse conto di questi dati, anche nel dibattito sull’articolo 18, e iniziasse finalmente ad adottare iniziative di sostegno a favore della ripresa e dello sviluppo, che tengano conto del ruolo trainante delle Pmi e delle microimprese non solo nell’economia ma anche e soprattutto come motori occupazionali.
vata grazie alla vitalità delle imprese del nord, ma la crisi finanziaria iniziata l’estate scorsa ha messo in chiaro che è stato ora raggiunto il limite riguardo a indebitamento e statalismo. Il problema è che una volta creato un apparato burocratico mostruoso nascono due ulteriori difficoltà. Primo, si crea un esercito di statali abituati al posto fisso, alle pause caffè, e ad un potere collettivo capace di bloccare ogni più strenuo tentativo di riforma (o semplicemente capace di bloccare la tua pratica). Secondo, con l’aumento dell’ingerenza dello stato (e quindi del suo controllo sull’economia) aumenta fisiologicamente la corruzione nell’apparato statale. Anche qui i dati Gallup sono molto chiari: in tutti i paesi in cui c’è molta corruzione è anche molto difficile fare impresa (a causa dello stato assillante).
Secondo i dati elaborati e diffusi da Fondazione Impresa solo il 17,4% dei 485mila neoassunti tra 15 e 35 anni ha trovato lavoro nelle grandi aziende. Eppure le pmi sono ignorate da Roma
Ma questo Governo ignora la ragioni del profondo Nord PAOLA PELLAI
I concetti di “debito pubblico”, “difficoltà d’impresa” e “stato assillante” non sono indipendenti ma idee strettamente legate all’Europa mediterranea Alla domanda “C’è corruzione diffusa nello stato?” hanno infatti risposto sì il 90% dei greci, l’83% degli italiani e dei portoghesi, ed il 78% degli spagnoli (di nuovo i 4
Pigs sono fra i paesi peggiori, insieme alla Lituania). Cambiare la mentalità da furbetti mediterranei è quindi imperativo, anche se ci vorranno generazioni. Da su-
bito invece si può iniziare a ridurre il peso di uno stato obeso e prepotente, riducendo così contemporaneamente corruzione, debito pubblico, tasse e assilli per le imprese. Una soluzione che in fondo si trova anche nei testi basilari di economia. Ma Monti sembra essersi dimenticato di quelle lezioni. Perchè da uno Stato con troppe tasse e troppe spese sembra volerne creare uno ancora più squilibrato verso lo statalismo.
Gli abbiamo dato tempo e, loro, quel tempo se lo sono preso tutto e ce lo hanno riconvertito in tasse. Ovvero in catene per chi, invece, aveva assoluto bisogno di uno spiraglio per respirare. Questo Governo ha già ammazzato il Nord sulla carta. Ora non gli resta che assassinarlo nella pratica. Se doveva esserci un peggio per i nostri artigiani e le nostre piccole e medie imprese, quel peggio è arrivato. Sotto forma di accise, di tasse e ritocchi. E così quello che doveva essere un lifting rivitalizzante si è rivelato una tempesta di rughe. Se prima era dura, ora è praticamente impossibile che il negozio di paese sopravviva alla concorrenza del centro commerciale poco più in là. E insieme alla qualità, muore anche la tradizione del laboratorio, delle pelle conciate a mano o delle cornici fatte su misura con il taglio del legno giusto. Si spegneranno le piccole imprese, schiacciate da chi non ha avuto la lucidità di dare loro una mano. Ci voleva un Governo dei tecnici per uccidere la voglia di futuro dei nostri giovani. E adesso diglielo tu Corrado Passera che trovare un lavoro e ........................ conservarlo è come fare Monti Bingo o sbancare alla Lotteria. Chi quel lavoro po- e il suo stormo teva offrirlo per far man- di Passerotti giare le famiglie di tanti è pensavano stato snobbato. Chi può, ora, cercherà d’impianta- di volare alto e, re attività oltreconfine do- invece, ci hanno ve tutto costa meno. Nel nostro Nord non si aprirà ridotto tutti più nulla, si chiuderà sol- ai minimi storici tanto. Meglio vivere di ........................ stenti che fracassarsi di lavoro per tirare la giornata negli stenti. Questo è quello che ti dicono, con le lacrime agli occhi e tanta rabbia, commercianti e piccoli imprenditori. Non ce la fanno, già da mesi hanno tagliato tutto quanto si poteva tagliare. Ora non resta che chiudere. E chiudere vuol dire mandare in tilt il sistema Italia che, a questo punto, avrà bisogno di tutto e per farlo dovrà rivolgersi altrove. Monti e il suo stormo di Passerotti pensavano di volare alto e, invece, ci hanno portato tutti ai minimi storici. Siamo un Paese in ginocchio e con l’entusiasmo decapitato. Doveva essere una manovra energetica e, invece, chi ancora si versa del buon vino nei calici sono solo le banche. Hanno capito che il loro ruolo diventerà ancora più decisivo e “manipolatore”. I poteri forti, ecco chi continuerà a sorridere in mezzo al disastro. E più il tassametro si alzerà, più ci sarà da fare per loro. Non c’è una categoria di lavoratori che è scesa in piazza per ringraziare gli sfasciatori. Proteste e scioperi e persino i sindacati compagni dell’Esecutivo hanno dovuto fare retromarcia. Non ci piace questa dittatura. Oltretutto neppure legittimata dal popolo. Oggi si accaniranno ulteriormente. A noi non resta che una speranza: elezioni in fretta. Subito. Questa è l’unica manovra da mettere a segno.
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laPADANIA
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Mercoledì 28 dicembre 2011
ACQUISTI DI REGALI A PICCO, RICICLATO UNO SU 4 Primi bilanci del dopo Natale per quanto riguarda i consumi dall’osservatorio di Telefono Blu. Dai dati rilevati nelle 12 principali città emerge che l’alimentare, settore che tradizionalmente tiene, ha registrato un -10% con un picco del -15% fino agli ultimi tre giorni prima di Natale. I regali hanno registrato un calo del 7% nonostante
POLITICA ▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲
le tante offerte, promozioni e sconti. Per la cena della Vigilia e per il pranzo di Natale, per famiglia media, la spesa è stata di 90 euro con una flessione di 15 euro pur essendo i prodotti in sconto la metà di quelli messi in vendita. Nei regali per adulti, soprattutto vestiti e gadget, la flessione ha raggiunto il 25% favorendo in molti casi il riciclaggio dei regali (si stima uno su quattro)
Mercoledì 28 dicembre 2011
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CONFCOMMERCIO FORLÌ: «PALAFIERA SLEALE» Per la prima volta il Palafiera di Forlì ospiterà un’ultima notte dell’anno e, stando alla promozione già circolata, la ricetta d’intesa col Comune prevede “cena, musica e divertimento”. Ma a qualche categoria l’idea non va giù. Confcommercio parla di «uso improprio» dei padiglioni fieristici: «Come se non
POLITICA ▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲
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laPADANIA bastasse la crisi economica e la forte restrizione dei consumi scrive in una nota il presidente locale dell’associazione, Ivano Benazzi (foto) - ad esercitare una fortissima e sleale concorrenza ci si mettono anche i responsabili della Fiera che concedono spazi e, cosa ancor più grave, le autorità comunali. Una ingerenza grave nella normale dialettica concorrenziale»
DOPO IL CROLLO DEI CONSUMI, L’EFFETTO-MONTI SI FA SEN TIRE SUL TURISMO: CALANO LE PRESENZE NEGLI ALBERGHI
ANDREA ACCORSI
Tutti a casa, o quasi. Non bastava la recessione registrata negli acquisti natalizi, che sotto questo profilo ha fatto definire al Codacons quello appena trascorso «il Natale peggiore degli ultimi dieci anni». E non bastava neppure il crollo degli incassi per i cinema, che ieri Cinetel ha quantificato in quasi mezzo milione di biglietti staccati in meno nei giorni 24-25-26 dicembre (-15 per cento rispetto a un anno fa). No: a subire gli effetti della crisi e della manovra ammazza-Paese del Governo Monti c’è anche il turismo delle vacanze natalizie, che mostra preoccupanti segnali di calo. Dal Tirreno all’Adriatico, gli operatori del settore ricettivo confidano nelle prenotazioni dell’ultimo minuto per riempire gli alberghi finora vuoti. Mentre in montagna fanno i conti con il previsto crollo di presenze. Su scala nazionale, l’occupazione delle camere prevista per le vacanze di Natale segna una diminuzione pari a -2,1% rispetto al
Natale con i tuoi, Capodanno pure 2010. A pesare è la caduta nelle località montane (-11,3%), dovuta al ritardo della neve sulle piste da sci. Ma a condizionare le intenzioni dei turisti non sono soltanto le previsioni meteorologiche: anche il difficile clima economico fa la sua parte. Eppure, se la flessione colpisce trasversalmente l’int ero Stivale, il NordEst si smarca e a sorpresa mette a segno un aumento del 12,7% delle camere occupate. Secondo i dati Unioncamere per l’Osservatorio nazionale del turismo, il “pranzo” di Natale è più magro per il settore extra alberghiero (-4,3% rispetto allo stesso periodo del
2010), mentre per gli hotel rimane sostanzialmente uguale a quello dello scorso anno. Fra gli alberghi, quelli a 5 stelle stimano per le festività un incremento del l’occupazione camere (+7,5%): segno di un cre-
Le camere occupate diminuiscono del 2,1% (-11,3% in montagna). In crisi anche gli agriturismi (-8%), “salvati” dagli stranieri. Nord-Est in controtendenza (+12,7%) scente divario delle disponibilità economiche fra i diversi strati della società. Anche per gennaio 2012 le prenotazioni vanno a rilento. Certo, molto dipen-
QUI LIGURIA
-2,1% -4,3% -8% -4,6%
l’occupazione delle camere d’albergo per le feste di Natale rispetto allo scorso anno
l’andamento del settore extra alberghiero nello stesso periodo gli italiani che trascorreranno le vacanze di Natale, Capodanno ed Epifania negli agriturismi il calo delle prenotazioni alberghiere previsto per l’inizio del nuovo anno dati Unioncamere e Agriturist
RIVIERA COL FIATO SOSPESO IN ATTESA DI PRENOTAZIONI GIORGIO DOLCETTI
SÀNN-A - Natale con i tuoi, Capodanno con chi vuoi. Il proverbio più popolare non è mai stato così azzeccato. Rispetto agli anni passati, però, le prenotazioni nelle strutture alberghiere della Riviera ligure sono in costante calo, in particolare per il Capodanno, periodo in cui fino ad ora si sono concentrate le richieste. A Natale, si sa, i turisti preferiscono trascorrere la festività con i familiari, ma quest’anno mostrano qualche incertezza anche per il periodo a seguire. Gli albergatori confidano che le prenotazioni arriveranno all’ultimo minuto, ma non nascondono un po’ di preoccupazione, visto che in passato una situazione del genere non si era mai presentata. «Purtroppo questo periodo non è dei migliori - sottolinea la presidente dell’Unione provinciale albergatori di Savona, Franca Cappelluto -. Il clima di incertezza si ripercuote anche sulla vacanza, e quindi siamo ancora in attesa di capire se i turisti decideranno di concedersi qualche gior-
no di ferie, o se preferiranno risparmiare e quindi scegliere di restare a casa anche a San Silvestro». In genere in tutta la Liguria, come nel resto delle località di vacanza della Penisola, le prenotazioni per il periodo natalizio scarseggiano, «ma quest’anno non arrivano neanche quelle per il Capodanno - lamenta
Gli albergatori: «Mai vista una situazione come questa. Se non lavoriamo noi, fermi anche commercianti e ristoratori» Cappelluto -. Un po’ per abitudine, un po’ per il momento difficile, i turisti prenotano all’ultimo minuto. Generalmente nella settimana di Natale gli alberghi sono praticamente vuoti, ma mentre in passato per trovare una stanza libera si doveva pianificare una vacanza con largo anticipo,
oggi si può anche decidere di partire poche ore prima, e a noi non resta altro che aspettare e sperare che le prenotazioni arrivino in questi giorni». La situazione è complessa in tutta la Penisola, e non solo per gli alberghi. «Se non lavorano gli alberghi - sottolinea Americo Pilati, presidente di Federalberghi Liguria - non lavoreranno neanche commercianti e ristoratori perché in Riviera non ci sarà nessuno che andrà a comprare neppure un souvenir o a bere un caffé». Il danno all’economia locale è pienamente comprensibile se si pensa che in una provincia come quella di Genova, fra le tipologie di lavoro dove si registrano le maggiori assunzioni ci sono turismo e ristorazione, commercio e agenzie di viaggio, come rilevato ieri dalla Provincia con il contributo del consorzio Motiva. E all’orizzonte si profila un’altra mazzata: presto potrebbe arrivare la tassa di soggiorno. Gli albergatori sono già sul piede di guerra perché per il futuro temono la grande fuga dei turisti all’estero.
derà anche dalla presenza o meno della neve nelle destinazione montane, ma ad oggi gli operatori registrano un calo delle prenotazioni per inizio anno del -4,6%. E non va meglio per febbraio e marzo, che in media regi-
San Silvestro sottotono a Milano (libero il 66% degli hotel) e a Bologna (78%). Previsioni negative per il 2012: prenotazioni di inizio anno a -4,6%, fino a -7% in febbraio e marzo strano una diminuzione rispettivamente del -6% e del -6,8%. Nel primo trimestre del 2012 sarà ancora il comparto alberghiero a mostrare una migliore tenuta (con
Si prospetta invece un Capodanno sottotono per Milano e Bologna, che segnano una flessione delle ricerche. Nel capoluogo lombardo a disposizione ancora ben il 66% degli hotel. Il prezzo medio si attesta sui 152 euro, il 18% in più in confronto al resto del mese. A Bologna invece prenotabili 78 strutture su 100, con
un prezzo medio di 111 euro (+16%). Rincari consistenti a Venezia e Firenze. La città lagunare dispone ancora del 14% degli hotel prenotabili, con un costo medio di 308 euro, il 130% in più rispetto alla media mensile. In riva all’Arno invece disponibili il 21% degli alberghi, con tariffe medie di 168 euro a notte (+54%).
QUI VENETO
In base ai dati di Telefono Blu Consumatori, i viaggi in Italia e all’estero sono passati dai 7 milioni degli scorsi anni a 5,5 milioni (-11%). «Secondo le prime ipotesi osserva Telefono Blu - per il Capodanno continuerà la flessione del Natale, mitigata solo in caso di offerte stracciate dell’ultimo minuto». Ma in base alle rilevazioni non si salvano neppure strutture generalmente a buon mercato come gli agriturismi. Secondo Agriturist (Confagricoltura), saranno poco più di 230 mila gli italiani che trascorreranno le vacanze di Natale, Capodanno ed Epifania negli agriturismi, con una flessione dell’8% rispetto allo scorso anno. In compenso raddoppieranno i turisti stranieri, confermando una tendenza già registrata nei primi nove
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QUI ROMAGNA
MONTAGNA IN RECUPERO RIMINI SI CONSOLA MA SOGGIORNI PIÙ BREVI CON I GRANDI EVENTI GIOIA TESSA
Le vacanze viste... col binocolo
cali contenuti a -3,1% per gennaio, -3,3% a febbraio e -4,9% in marzo), mentre in particolare sofferenza resterà quello complementare (-6,2% gennaio, -8,9% febbraio, -8,3% marzo). Per quanto riguarda le destinazioni, Roma è in cima alle ricerche degli italiani per Capodanno. Lo si legge in una nota di trivago.it, sito fra i principali che si occupano di viaggi e turismo. Nella capitale per la notte di San Silvestro si può ancora scegliere la propria sistemazione in circa il 30% delle strutture ricettive, con un prezzo medio di 183 euro, in aumento del 59% rispetto alla media di dicembre.
mesi del 2011. «L’agriturismo - dichiara Vittoria Brancaccio, presidente di Agriturist - conferma, soprattutto in questo periodo di crisi, di essere particolarmente gradito ai turisti stranieri in visita nel nostro Paese, grazie ai prezzi contenuti, ad un comfort ormai consolidato, alla qualità dell’offerta enogastronomica, all’opportunità di godere, in completo relax, di paesaggi, natura e tradizioni locali». Un’analisi svolta da Agriturist porta a concludere che la crisi si fa sentire anche sulla durata dei soggiorni: molte le richieste di italiani per il cenone di Capodanno e la sola notte seguente, difficili da soddisfare a prezzi ragionevoli tenuto conto dell’alta incidenza dei costi del riscaldamento. Scarsa la domanda per Natale anche se, rispetto agli anni scorsi, gli agriturismi aperti sono stati molti di più. Meglio è andata per le aziende agricole capaci di intercettare la domanda estera, che ha prenotato soggiorni di 4-6 giorni.
VENÈXIA - Nella guerra di cifre e previsioni sull’andamento del turismo nelle festività natalizie, il Veneto sceglie la via del pragmatismo e preferisce fare i conti solo dopo l’8 gennaio, quando sarà possibile avere in mano le principali date di riferimento (Natale, Capodanno ed Epifania) da confrontare con quelle del 2010. Ma nel frattempo qualche idea sullo stato di salute del comparto c’è. Anche in Veneto la mancanza di neve sulle cime dei monti ha influito sulle presenze nelle piste da sci dolomitiche, soprattutto nella prestagione che quest’anno si è aperta con un buon ritardo. Ma l’allarme pare rientrato e le giornate di Natale stanno portando gli amanti della montagna invernale nuovamente in vetta. «Grazie all’impegno e alla tecnologia - spiega Renzo Minella, presidente dell’Anef Veneto (impianti di risalita) - abbiamo sopperito alla mancanza di neve con ottimi impianti di innevamento. In questi giorni è aperto l’80% degli impianti sciistici dolomitici e contia-
mo che il flusso degli appassionati dello sci sarà buono anche nei prossimi giorni, complice il bel tempo. Con le piste innevate e gli impianti aperti al momento stiamo registrando le medesime presenze del 2010, ovviamente c’è stato un calo nel periodo prestagione». La montagna invernale continua ad essere la meta
Sulle Dolomiti aperto l’80% degli impianti sciistici. Bene le città d’arte, mentre stanno cambiando i flussi del turismo termale preferita del turismo nazionale, dicono dalla Direzione Turismo della Regione, ma per i mesi di gennaio e febbraio 2012 sono attesi sciatori anche dall’Europa centrale e orientale, principalmente da Polonia, Repubblica Ceca e Russia. Al secondo posto, fra le mete più ambite nel natale veneto, ci
sono le città d’arte. In particolare Venezia, Verona e Padova continuano ad essere il centro delle attenzioni del turismo straniero. Sta invece cambiando rapidamente volto il turismo termale: «I punti di riferimento per noi restano Abano e Montegrotto - osserva Paolo Rosso della Direzione Turismo Regione Veneto - e stiamo assistendo ad un cambiamento sostanziale del turismo nelle località termali. In particolare c’è un decremento dei flussi tradizionali, soprattutto dei tedeschi, e un aumento di ospiti provenienti da Russia e Polonia, ma il dato più importante è il crescente numero di italiani che optano per soggiorni più brevi rispetto agli stranieri». La certezza è che il comparto sta reggendo l’urto della crisi: molti italiani stanno riscoprendo il turismo nazionale, che permette di contenere i costi e di optare per soggiorni più brevi ma carichi di esperienze. Mentre l’Est Europa sta scoprendo la bellezza delle Dolomiti e della Laguna, dei laghi e delle città ricche di arte e storia, senza disdegnare la buona cucina locale.
NICOLA TANESINI
RÉMIN - La Romagna capitale del turismo soffre a causa della crisi economica che ha comportato una generale riduzione delle risorse. Ma il settore può vantare un bilancio tutto sommato positivo, grazie soprattutto ai grandi eventi realizzati sul territorio durante l’anno. Solo per fare alcuni esempi, a portare una considerevole ventata di ottimismo è stata la partecipazione al consueto Meeting di Rimini organizzato da Comunione e Liberazione. Secondo i dati elaborati dalla società Trademark Italia per l’Osservatorio turistico regionale, l’edizione del 2011 ha prodotto un movimento di circa 260 mila presenze alberghiere, per un giro d’affari pari a 4 milioni 200 mila euro. A questa cifra si deve poi aggiungere la spesa complessiva effettuata dagli oltre 800 mila visitatori, stimata attorno ai 25 milioni e mezzo di euro, portando il totale dei ricavi per hotel, appartamenti, ristoranti, trasporti e merci accessorie a circa 30 milioni.
Non è stato da meno l’ormai tradizionale appuntamento della “Notte Rosa” in Riviera, forte di un migliaio fra spettacoli e concerti spalmati su 110 chilometri di costa da Comacchio a Cattolica, che ha richiamato due milioni di visitatori e fatto guadagnare alle attività commerciali ben 200 milioni di euro. Ancora in
Molti arrivi per il Meeting di Cl e per la “Notte Rosa”. «Ma dobbiamo fare i conti con programmi sempre più a corto raggio» corso è poi l’afflusso a Rimini dei turisti attirati dal ricco cartellone del Capodanno nella cittadina balneare, distillato in cento variazioni diverse a cavallo tra dicembre e gennaio, spaziando dalla musica di tendenza al liscio, fino alla tradizionale esplosione dei fuochi d’artificio sul mare.
A spaventare maggiormente gli addetti al comparto è però il venir meno delle certezze consolidate in passato. «Dobbiamo fare i conti - spiega la presidente dell’Associazione albergatori riminesi, Patrizia Rinaldis - con una programmazione sempre più a breve raggio, ottimizzando l’offerta per far fronte a prenotazioni che arrivano all’ultimo momento, con la conseguenza di non sapere in ragionevole anticipo se riusciremo a riempire le camere oppure no». In un quadro in chiaroscuro, a mettersi in luce sono state le città d’arte dell’interno e della costa, che sembrano conoscere una nuova primavera, segnalando un discreto aumento percentuale - quasi il 5% - dell’interesse turistico per musei, gallerie, mostre e bellezze architettoniche. Una conferma giunge poi dalla vocazione internazionale del turismo romagnolo, dovuto anche al rilancio dell’aeroporto di Rimini, che da gennaio a giugno di quest’anno ha registrato un incremento passeggeri del 60,8% rispetto agli stessi mesi del 2010.
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laPADANIA
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Mercoledì 28 dicembre 2011
VENDOLA: IL VOTO NON E’ UN MALE, ALLEANZA CON IL PD Non ci sono certezze sul momento in cui saranno convocate le elezioni, «l'unica certezza è la difficoltà drammatica che il paese vivrà nel 2012: si può inciampare in ogni momento». Secondo il governatore pugliese e leader di Sel Nichi Vendola (foto) in ogni caso le elezioni
«non sono un male o una minaccia, sono il momento in cui la democrazia si misura con sentimenti diffusi, con l'opinione pubblica», dunque non c'è da averne «timor panico». Ed è «ovvio» pensare a uno schieramento elettorale con Pd, Idv e «le forze della sinistra che non rifuggono la prospettiva di una coalizione di governo»
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PAPA: GIOVANI, NIENTE PAURA VERSO LE SFIDE D'OGGI Avere un atteggiamento di fiducia, nonostante lo spettro della crisi economica, liberarsi dalla «schiavitù della paura» per affrontare meglio le «sfide e difficoltà» di oggi. Intende infondere coraggio alle nuove generazioni il messaggio inviato da Benedetto XVI (foto) alla Comunità di Taizé in occasione dell'incontro europeo
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PDL, UN FUTURO PIENO ...DI CASINI Berlusconi vuole riposizionare il partito. I suoi si esaltano all’idea di un asse con l’Udc. Ma rimane aperto il nodo del rapporto con la Lega. Senza la quale il Nord è perso... PAOLO GUIDO BASSI
MILÀN - Operazione identità. Silvio Berlusconi assorbita - piuttosto rapidamente, bisogna dargliene atto - la brusca defenestrazione da Palazzo Chigi si è rimesso al lavoro per dare corpo al suo partito. La strategia ad oggi non pare piuttosto originale. Da un lato il Pdl sostiene l’Esecutivo guidato da
Mario Monti a l l o n t anando il rischio di un voto dal quale uscirebbe piuttosto acciaccato. Dall’altro sfrutta l’occasione di non avere responsabilità dirette di governo per recuperare consenso criticando le scelte del professore, mettendone in luce gli aspetti negativi e accreditandosi come alternativa. Il tutto auspicando che gli italiani siano suf-
ficientemente distratti per non accorgersi che il prof della Bocconi sta in sella con i voti proprio di chi va denunciando il rischio di una nuova recessione. Serve tempo al Cav e ai suoi per rimettere le cose a posto. Da tempo si parla persino di un cambio di nome. Pdl non ha fatto breccia nel cuore degli elettori va dicendo l’ex premier. Meglio una
svolta. Si vocifera che sulla questione stia lavorando persino un team di grafici e creativi. In evidenza dovrebbe tornare il termine “Italia” che tanta fortuna aveva portato quando era preceduto da “forza”. Ma se vogliamo sono aspetti di contorno. Prima di pensare alla “confezione” c’è da capire bene quale sia il “prodotto” che deve contenere. Berlusconi ha come stella polare il
Ppe. Anche questa non è una novità, ma potrebbe diventarlo se prendesse corpo il progetto mai disconosciuto di apertura al centro. Una nuova alleanza con P ie r f er d inando Casini che farebbe implodere il progetto del Terzo polo riportando il pallino nelle mani del Cavaliere. Non più candidato premier in questo caso, ma comunque leader e padre nobile del rassemblement al-
ternativo al centrosinistra. Un percorso che confligge con la questione aperte del rapporto con la Lega. Il movimento di Umberto Bossi non si straccia affatto le vesti per lo stop imposto dalle circostanze e nel Pdl più di qualcuno teme la fine dell’antico sodalizio. Del resto, se così fosse vorrebbe dire addio a tutte le amministrazioni del Nord. E a pochi mesi da una tornata elettorale è
Crosetto: «Al prof sfugge la realtà, meno ideologia e più concretezza» IGOR IEZZI
MILÀN - Non ha votato la fiducia e neanche la manovra. Ma non si sente all’opposizione del governo guidato dal tecnocrate Mario Monti. «Questo esecutivo ha bisogno di suggerimenti, lancio delle critiche affinchè si faccia qualcosa di buono». A parlare è Guido Crosetto, deputato del Pdl ed ex sottosegretario alla Difesa nel governo Berlusconi. Un tempo nel mirino dell’esponente azzurro ci finiva Giulio Tremonti, oggi il posto è riservato al Premier. Anche se non risparmia frecciate al suo ex collega di governo: «Il problema di Monti è in parte lo stesso di Tremonti: ai professori, ai burocrati dell’economia, agli intellettuali puri che danno consigli sui quotidiani sfugge la realtà del Paese». Onorevole Crosetto, quali errori sta commettendo il Governo Monti? «Non ci si rende conto che l’anno prossimo sarà più drammatico di quello appena passato». Ritiene che l’esecutivo non stia affrontando nella giusta maniera la crisi economica? «Le misure adottate tecnicamente saranno anche giuste ma non si può prescindere dal contesto socio-economico nel quale vengono calate. Lo stesso rigore che viene applicato in Germania non può essere adottato anche in Italia. Il rischio è che le medicine aggravino la malattia». A cosa si riferisce in particolare? «C’è un clima complessivo che non va bene. Pensiamo all’evasione». Non va combattuta? «Ovviamente sì. Io sarei stato ad-
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laPADANIA
Mercoledì 28 dicembre 2011
dirittura più rigoroso di Monti. Ma per una lotta seria, l’evasione va combattuta a monte, non a valle». In concreto cosa significa? «Tutti noi consideriamo inaccettabile che chi ha un negozio in centro dichiari poche migliaia di euro. Ma con le misure messe in campo da Monti si rischia di bloccare i consumi senza combattere l’evasione». Si potrebbe ironizzare sul rigore all’italiana differente da quello tedesco... «E sbaglierebbe. Qui non si tratta di dare al commerciante evasore delle mega multe, altrimenti questo chiude la bottega e non abbiamo risolto nulla, anzi abbiamo aggravato il problema e i conti pubblici. Sarebbe più utile ipotizzare che nessun lavoratore autonomo possa dichiarare meno di un medio quadro della pubblica amministrazione, dando poi la possibilità a chiunque ritenga eccessivo il limite di abbassarlo trattando con l’agenzia delle entrate». Ora si parla di fase 2, di crescita: da dove bisognerebbe cominciare? «Dai pagamenti dello Stato. Ci sono fornitori che aspettano anni per avere i soldi che Stato ed Enti locali devono e nel frattempo magari sono pressati dall’agenzia delle entrate». La Lega propone di sbloccate il patto si stabilità per gli enti locali? D’accordo? «Certo, a questo aggiungerei il pagamento da parte dello Stato con i titoli di debito e consentirei alle aziende che hanno dei crediti di poterli scambiare con altre aziende. Non servono misure ideologiche, ma concrete».
una prospettiva da far tremare le vene ai polsi degli azzurri. Per uscire dall’angolo qualcuno ipotizza una sorta di doppio binario: qualcuno ipotizza il doppio binario, un asse privilegiato con il Carroccio in Padania e un’intesa con i neo democristiani nel Centro-Sud. Una soluzione che però non piace a a tutti. Fabrizio Cicchitto, numero uno a Montecitorio, la boccia senza appello: «Il Pdl è stato, è e sarà un partito con vocazione nazionale. L'ipotesi di disarticolarlo in due parti, con due leadership e con due alleanze diverse è, a nostro avviso, un disegno suicida. Chiarito questo, ? evidente che per quello che riguarda poi le prossime elezioni amministrative il Pdl deve lavorare al Nord facendo i conti con la Lega, definendone condizioni e contesto e su tutto il territorio nazionale col Terzo Polo e segatamente con l'Udc». Sulla stessa linea Barbara Saltamartini, vice presidente dei deputati: «È assurdo parlare di alleanze a geometria variabile che poco si conciliano con la nostra storia e il nostro progetto politico e culturale di creare un grande centrodestra italiano. Mi auguro - aggiunge che su queste basi si costruiscano nuove e più forti alleanze a partire da quella con l'Udc e il Terzo Polo alle prossime amministrative. Allo stesso tempo - conclude - mi auguro che solo sui programmi si rivaluti l'alleanza con la Lega che resta possibile solo se questo partito rigetterà definitivamente ogni ipotesi di secessione». Discriminante indipendentista anche per il lombardo Massimo Corsaro: «Il tema del rapporto con la Lega mi sta a cuore - ammette - . Ma se scelgono il linguaggio della secessione, invece, la possibilità di riprendere un discorso viene meno». Insomma, pare davvero che all’interno del Pdl più di ogni altra cosa domini la voglia di balena bianca. Il sogno sempreverde di una nuova Dc riveduta e corretta. In questo, quasi paradossalmente, il freno potrebbe essere rappresentato proprio da Berlusconi che il rapporto con Umberto Bossi l’ha sempre tenuto in debita considerazione. E poi, forse, gli scherzetti ricevuti in questi anni da Casini, Fini e soci, un po’ di prudenza devono avergliela insegnata.
dei giovani. «Mentre siete riuniti a Berlino con migliaia di giovani di tutta l'Europa ed anche di altri continenti, per cercare insieme ai fratelli della Comunità di Taizé di approfondire le sorgenti della fiducia, Sua Santità si unisce a voi nella preghiera e vi incoraggia ad aprire percorsi di fiducia in tutto il mondo», si legge negli estratti del messaggio pubblicati sul sito della Comunità
CON LE DIMISSIONI LO SPREAD DOVEVA CALARE, INVECE...
Sul Cavaliere le balle della sinistra MICHELE MARINELLO
Il Paese ha appena trascorso un Natale in cui tutti gli indicatori e tutte le indagini di mercato parlano di recessione: calo dei consumi, scarso ottimismo, preoccupazione. Sono le parole d’ordine a poco più di un mese dall’avvento del nuovo “Messia”: quel Monti che tutti avevano indicato come il salvatore dell’Italia e che si sta rivelando invece come un grande “bluff”… il grande “bluff”. Sotto l’albero hanno convissuto i regali, più sobri, ed una scatoletta contenente le balle della sinistra che giorno dopo giorno vengono a galla, tetre e sporche come sacchetti di plastica nel mare… Nel momento in cui scrivo questo commento lo spread Btp Bund supera i 514 punti ed il rendimento per il decennale italiano tocca il 7,07%. Ebbene si… le balle della sinistra
era stato però il vecchio D’Alema che il 7 Novembre aveva tuonato: «E’ bastata la voce delle sue dimissioni per far calare di colpo i tassi d’interesse, mentre quando ha smentito gli interessi sono cresciuti. È la dimostrazione di quanto costa Berlusconi agli italiani». A leggere adesso quelle dichiarazioni viene spontaneo sorridere amaro: non è che ci stia costando di più il nuovo Messia? A ruota anche Casini, che arriva sempre per secondo (quando va bene…), si era sintonizzato sul canale dello spread “Berlusconi-dipendente”; il 10 Novembre aveva lanciato la sua profezia: «Se nascesse un nuovo governo guidato da Monti vedremmo gli effetti subito. È uno degli uomini più stimati.
................................. Paese in recessione: il salvatore della Patria, il nuovo Messia, si sta rivelando un grande bluff ................................. chiuse nella scatoletta hanno le gambe corte: Berlusconi si è dimesso il 12 Novembre, giorno in cui il filosofo-economista Rocco Buttiglione aveva dichiarato che «le dimissioni di Berlusconi valgono 300 punti di spread… Il presidente della Repubblica è stato geniale a nominare Monti senatore a vita, un pre-incarico che ha fatto calare di settanta punti lo spread». Già… geniale il nostro Presidente Napolitano: aveva visto lungo, aveva trovato la soluzione. Enrico Letta era stato più cauto: il 26 settembre aveva lanciato la sua personalissima quotazione dicendo che «le dimissioni di Berlusconi valgono 100 punti di spread»; peccato che lo spread fosse a 442 punti il primo di Novembre (ma non c’era Berlusconi allora?): anche Bersani, solo il giorno prima, aveva dichiarato con aria da funerale «oggi lo spread tra Btp e Bund ha sfondato di nuovo quota 400. Ora non c’è più tempo per crogiolarsi con le favole. Per far ripartire l’Italia ha bisogno di un colpo di reni, di discontinuità sul piano politico». Da noto economista anche il Bersani aveva capito che il problema era Silvio e che la soglia dei 400 punti era un limite invalicabile: Monti avrebbe rappresentato la nuova linea del Piave per quella parolina che in tanti hanno imparato ad associare al concetto di purga… di più… serviva la «discontinuità politica» (che avremmo poi capito si sarebbe incarnata nel commissariamento della democrazia). Uno dei primi a capire che c’era un nesso inscindibile fra l’azione di governo del povero Silvio ed il differenziale fra il rendimento dei titoli
Sono convinto che si possano fare anche misure impopolari. Lo spread si ridurrà». Vale la pena ripeterlo: nel momento in cui scrivo questo commento lo spread Btp-Bund supera i 514 punti ed il rendimento per il decennale italiano tocca il 7,07%. Le balle della sinistra sono tante e dalla scatoletta sono uscite piano piano per agghindare gli alberelli di tutti gli italiani: sono le stesse che ci hanno propinato per mesi, in seguito alle manovre agostane varate da Tremonti. Vendola il 13 agosto definiva la manovra un «un atto di guerra contro l'Italia» parlando di «misure punitive per gli Enti locali, devastante riduzione di servizi sociali e di diritti, un colpo alla civiltà del lavoro. E nessuna scelta per la crescita e lo sviluppo». La manovra “tremontiana” meritava «reazioni durissime»… oggi silenzioso assiste a ulteriori tagli di miliardi agli enti locali. E che dire del Bersani che il 9 agosto aizzava una tiepida folla di giornalisti con un perentorio «se pensano di far pagare il pareggio di bilancio alla povera gente, dovranno vedersela con noi». Nel Natale del Signore dell’anno 2012 la povera gente se la sta vedendo proprio con loro… senza aver potuto esprimere con il voto la sua opinione, a fare i conti di quanto ci costa l’osannato successore della tragedia Berlusconi e con gli alberelli agghindati a festa dalle loro balle. E lo spread sale… Vicecapogruppo Lega Nord Regione Piemonte
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IL PIEMONTE ABOLISCE I VITALIZI DEI CONSIGLIERI REGIONALI Dopo il dimezzamento dell'indennità di fine mandato, la riduzione del 10% delle indennità dei consiglieri e la firma elettronica per i gettoni di presenza, il Piemonte abolisce i vitalizi dei consiglieri regionali. La I Commissione (Bilancio) riunita in sede legislativa ha approvato definitivamente
POLITICA ▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲
l’abolizione, a partire dalla prossima legislatura, dell'assegno vitalizio per i consiglieri regionali eletti per la prima volta e per i rieletti. Soddifatto Roberto Cota (foto): «Siamo tra i primi e devo dire che quando mi sono insediato come presidente avevo fatto la riduzione di alcuni stipendi. Quello che doveva essere fatto è stato fatto. Era importante dare questo segnale»
IL TRISTE NATALE DI MILANO La città è stata lasciata al buio dal Comune. Luminarie solo grazie ai privati. Musei vuoti
ALESSANDRO MORELLI
MILÀN - Archiviato il più triste Natale che si ricordi per le vie di Milano, ora andrà in scena il Capodanno “partigiano” di Pisapia. Le code di fronte a Palazzo Reale e al Museo del ’900 sembrano un lontanissimo ricordo e persino la bella mostra di Georges de La Tour allestita a palazzo Marino pare un quadro sbiadito rispetto alle splendenti occasioni che solo fino allo scorso anno hanno illuminato la cultura milanese. Eppure la propaganda pisapiana parla di grande successo sul sito
del Comune, utilizzato più come una Pravda casalinga, che come strumento di informazione pubblica e non di parte. «Oltre 18.000 visitatori alle mostre del Comune» titola il sito web istituzionale con una foto piuttosto bizzarra che ritrae il sindaco mentre osserva un’opera. Nel testo si leggono anche i dati e all’ottimo «9mila visitatori a Palazzo Marino» fa il paio il pessimo «250 (duecentocinquanta) entranti alla Rotonda della Besana per la mostra su disegno e design» (di cui Milano dovrebbe essere una delle Capitali mondiali). Per capire quanto sia
Per la festa di Capodanno l’amministrazione meneghina ha pensato bene di far salire sul palco artisti che avevano dato una mano per l’elezione a sindaco di Pisapia stato triste il Natale milanese è sufficiente passeggiare per Corso Vittorio Emanuele dove solo gli sforzi dei commercianti hanno evitato che al visitatore sembrasse di camminare nella Tirana anni ’80. Una scelta evidentemente ideologica che ha visto il Comune bloccare ogni possibile sponsorizzazione privata e che
ha costretto (nel periodo di ristrettezze economiche) a pagare l’albero di piazza Duomo alla Fondazione Aem: 300mila euro dei milanesi, almeno indirettamente. «Non ci sono soldi» la replica della Giunta che però stranamente si dimentica dei 385milioni entrati grazie alle svendite di quote pubbliche e ai milioni di nuove tasse
imposte da Pisapia e compagni sulle spalle dei residenti. Il vento nuovo dell’ideologia non si ferma però solo al Natale. Anche l’ultimo dell’anno sarà vittima dell’aria pesante che porterà idealmente le bandiere rosse in piazza del Duomo. La serata di Capodanno vedrà infatti protagonisti Giuliano Palma & the
Bluebeaters e Vinicio Capossela, artisti che lo scorso 30 maggio salirono sul palco a seguito della vittoria elettorale di Pisapia. Speriamo che almeno l’anarchico Paolo Rossi ne riservi per tutti visti i primi disastrosi mesi di governo del neo sindaco. Può bastare? Certo che no, perché l’armata Brancaleone pisapiana non si vuole far mancare la beneficenza. Pelosa. Con lo spumante e i panettoni venduti in piazza si sosterrà infatti la Comunità di San Benedetto al Porto, guidata da don Andrea Gallo, il prete che partecipa attivamente alla politica con presenze nelle manifestazioni (No Dal Molin, Fiom, Gay Pride oltre alla presentazione del primo calendario trans della storia italiana, con le trans storiche del Ghetto di Genova) e che si dichiara antiproibizionista (è stato multato nel palazzo comunale di
Genova mentre fumava uno spinello per protestare contro la legge sulla droga). La facciata è il disastro di Genova, la realtà è aiutare gli ultimi che però stiano bene alla sinistra. L’aria è proprio cambiata a Milano e difficilmente la città nel prossimo anno sarà proposta dal New York Times come la quinta città da visitare, risultato ottenuto nel 2011 dopo anni di investimenti e lavoro che avevano portato nelle mostre promosse dal Comune di Milano solo nel 2010 oltre 1.300.000 visitatori. Così, mentre la “Kultura” si impossessa anche di quei pochi angoli lasciati liberi dalla partigianeria, Milano arretra e di molto sotto il profilo dell’internazionalità. Il modello di riferimento è quello degli Arci, ha spiegato in una commissione l’assessore Stefano Boeri, e i milanesi se ne stanno (tristemente) accorgendo.
A MILANO I FUNERALI DEL GIORNALISTA. PRESENTI COLLEGHI, POLITICI, GENTE COMUNE MILÀN - «Era un partigiano della parola». Così don Marco Vignolo, parroco della chiesa di San Vittore in Corpo, ha definito Giorgio Bocca, il grande giornalista e scrittore deceduto il giorno di Natale all’età di 91 anni, durante i funerali celebrati ieri in una basilica affollata di colleghi e amici, ma anche da tanta gente comune. Dopo aver letto un passo del Vangelo secondo Marco, don Vignolo ha spiegato che per Bocca la parola poteva anche essere un’arma. «Era un grande tiratore di sciabola, forse anche di spada a doppio taglio - ha sottolineato il parroco - ma ha sempre creduto fortemente nel la-
Addio a Bocca, “combattente della parola” voro della parola. Qualcuno ha detto che forse per lui la parola era un pò ruvida, a volte anche abrasiva ma la parola in cui Giorgio Bocca si era impegnato era sempre una parola chiara». «Basterebbe un Giorgio Bocca in ogni sito, in ogni giornale per dare loro dignità e potenza». Così Natalia Aspesi ha voluto ricordare il giornalista, prendendo la parola nel corso dei funerali. A ricordare Bocca anche Marco Vigevani, agente let-
Sopra, Giorgio Bocca. A lato, un momento dei funerali terario cui si deve la pubblicazione dei suoi ultimi libri. Al termine della cerimonia, prima di lasciare
il sagrato della chiesa, Bocca è stato salutato da un lungo applauso, mentre qualcuno accennava
alle note di Bella ciao, e dal ricordo di molti colleghi e amici. Tra questi il direttore di Repubblica, Ezio
Mauro, quello del Corriere della Sera, Ferruccio de Bortoli oltre a Massimo Fini, Piero Colaprico, Gianni Mura, Gian Antonio Stella, Umberto Eco, Gad Lerner, Marco Travaglio, Daria Bignardi. Molte anche le personalità del mondo della politica come l’ex ministro Virginio Rognoni, Nando Dalla Chiesa, Emanuele Fiano oltre al procuratore capo di Torino Giancarlo Caselli e Ottavio Missoni. accompagnato dalla moglie Rosita. La salma di Bocca ha raggiunto poi il cimitero di Lambrate per essere cremata: le ceneri saranno quindi tumulate in Valle d’Aosta.
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TORINO, LEGA DURA CONTRO I RINCARI Le votazioni sulle mozioni di accorpamento in Consiglio Comunale sono l'ennesimo strumento per la Lega Nord di esprimere la propria assoluta contrarietà ai rincari GTT di biglietti e zone blu. «Siamo stati costretti - ha dichiarato Fabrizio Ricca (foto), capogruppo del Carroccio - a mettere in campo un ostruzionismo
TERRITORIO ▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲ VENÈXIA - Per dare concretezza alle iniziative per il miglioramento delle spiagge venete, la Regione sta valutando l'ipotesi di ridefinire i canoni concessori per introitare direttamente un’aliquota da destinare interamente a lavori di difesa e di valorizzazione dei litorali. Lo ha reso noto l’assessore a ll ’ambiente M au r i zi o C on t e facendo rilevare che, pur essendo state trasferite alle Regioni le competenze in materia di difesa della costa e di gestione delle concessioni sul demanio marittimo, le entrate economiche derivanti dai canoni sono tuttora a beneficio dello Stato e pertanto nulla di questi proventi entra nelle casse regionali. «Ciò rappresenta un ostacolo alla realizzazione degli interventi per la difesa della costa – commenta Conte - nel quadro già difficile del reperimento delle risorse finanziarie». Nell'ambito degli usi turistici ricreativi del demanio marittimo, la Regione del Veneto ha assegnato ai comuni costieri la gestione amministrativa delle pratiche concessorie, mentre ha mantenuto la competenza sulla gestione delle concessioni diverse dalle turistico ricreative, sull’e se cu zi on e delle opere di difesa del suolo costiero (tramite gli uffici del Genio Civile) e sulla programmazione e il riparto dei finanziamenti. Una percentuale dei canoni, secondo l’ipotesi allo studio, potrebbe essere riutilizzata per interventi regionali di difesa e mi-
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cui la maggioranza non era preparata dall'atteggiamento chiuso e sordo della giunta. Non c'è stata data possibilità di difendere i diritti di cittadini sempre più vessati con tassazioni e costi da parte della Città di Torino. Ma non ci siamo arresi ed abbiamo dimostrato com'è semplice mettere in difficoltà una maggioranza che vorrebbe amministrare senza confronto con l'opposizione»
San Silvestro, Umberto Tozzi in piazza Bra
La Regione sta valutando l’ipotesi di ridefinire i canoni concessori
Spiagge venete, un’aliquota per difendere i litorali glioramento dei litorali, a beneficio delle attività degli operatori che interagiscono con la fascia litoranea e fluvio-marittima, accompagnando le azioni utili per gli stabilimenti balneari con interventi per la sicurezza degli accessi marittimi alle strutture di ricovero delle imbarcazioni da pesca e da diporto. «L'obiettivo finale – evidenzia l’assessore - sarà il miglioramento delle condizioni morfologiche ed ambientali delle spiagge del
Conte: «L’obiettivo è il miglioramento delle condizioni ambientali con il conseguente incremento della qualità dell’offerta turistica» Veneto, con il conseguente incremento della qualità dell'offerta turistica». «La difesa della costa – conclude Conte - è il più
importante investimento che possa essere fatto per il turismo balneare, che è una delle voci più importanti dell'economia del Ve-
neto. La Regione ha il dovere di essere ente di coordinamento per l'equa ripartizione delle risorse economiche e per la tutela del patrimonio naturale rappresentato dai sedimenti delle spiagge, oggi frequentemente in erosione, e degli usi corretti e sostenibili dei litorali. Di concerto con le realtà locali realizzeremo un sistema integrato di interventi che interessi in modo equilibrato tutti i tratti di litorale».
Approvato dalla Giunta il progetto che si svilupperà su 18 ettari
Finalmente Caleri avrà il suo porto VENÈXIA - La Giunta veneta ha formalizzato il giudizio favorevole di compatibilità ambientale e approvato, con prescrizioni e raccomandazioni, il Progetto Definitivo del Porto Turistico di Caleri nel Comune polesano di Rosolina, presentato Società Rosamarina S.r.l.. «Nell’adottare il provvedimento – ha fatto presente l’assessore alle politiche della mobilità Re na to Chisso che l’ha proposto di concerto con il collega all’ambiente Maurizio Conte – la Giunta ha preso atto, facendolo proprio, del parere espresso su ll ’argomento dalla Commissione Regionale di Valutazione d’Impatto Ambientale, all’unanimità dei com-
IL NUOVO PORTO DI ROSOLINA (RO) Per la realizzazione sono previsti: lo scavo del fondo lagunare la costruzione di due darsene (privata e pubblica) la bonifica del bassofondo per la costruzione delle infrastrutture portuali banchine attrezzate rimessaggio e servizi tecnici alla nautica, strutture per il controllo e la sicurezza della navigazione moli di protezione delle darsene parcheggi pubblici, residenze e altri servizi ponenti presenti». Il progetto prevede la realizzazione di un porto turistico in u n’insenatura naturale della laguna di Porto Caleri. Il porto si sviluppa in un’area di
circa 18 ettari, dei quali 5,7 di terra emersa e il resto di specchio d’acqua. Per la realizzazione dell’opera vengono previsti lo scavo del fondo lagunare fino al-
le quote necessarie al movimento dei diversi tipi di imbarcazioni per la costruzione delle due darsene, privata e pubblica; la bonifica di porzioni del bassofondo lagunare
per la costruzione delle infrastrutture portuali; banchine con attrezzature per il sollevamento e il varo delle imbarcazioni; rimessaggio e servizi tecnici alla nautica; strutture per il controllo e la sicurezza della navigazione; moli di protezione delle darsene; parcheggi pubblici; residenze ed altri servizi. Tra le opere principali sono previsti, inoltre, interventi di carattere pubblico consistenti nella manutenzione della strada comunale con interramento delle reti elettrica e telefonica esistente, una nuova condotta dell’a cq u edotto, la realizzazione di una nuova rete antincendio per la protezione della pineta.
VERÓNA - Il sindaco Flavio Tosi ha presentato ieri gli spettacoli organizzati dal Comune di Verona in occasione delle festività di fine anno e dell’Epifania. Presenti gli artisti che si esibiranno nella notte del 31 dicembre: i cantanti Roby De Luca e Susanna Gecchele, l’Amaranto Acoustic Band, e le presentatrici Irene Moretti e Francesca Vitaliani. Ospite d’onore della serata sarà il cantante Umberto Tozzi. «Uno spettacolo all’insegna della veronesità spiega Tosi - visto che, ad eccezione di Tozzi, sul palco dei piazza Bra si esibiranno tutti artisti provenienti dal territorio veronese. Il 2012 sarà un anno non facile per il bilancio comunale - prosegue Tosi - tuttavia abbiamo voluto dare un segnale di positività con uno spettacolo organizzato interamente dall’amministrazione comunale che, grazie ai contributi degli sponsor, rimane a costo zero per il Comune, per proseguire un appuntamento che ormai fa parte della tradizione veronese».
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280 STELLE DI NATALE IN MOSTRA A ROSOLINA Oggi presso il centro “Po di Tramontana” di Veneto Agricoltura a Rosolina (Ro), 280 varietà di poinsettia (Stelle di Natale) a confronto. Dalle 9 alle 13 sarà possibile scoprire 110 varietà in vaso da diciassette centimetri e 170 in vaso da quattordici centimetri, dei principali costitutori, comprese quelle in fase
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ZÉNA - A Sampierdarena, noto quartiere popolare di Genova, è emergenza criminalità. La denuncia è della Lega Nord, che fa presente come tisse e delinquenza, insieme ai ripetuti episodi di violenza che si consumano per le strade di Sampierdarena, Di Negro e San Benigno, siano ormai all’ordine del giorno a «dimostrazione dell’inadeguatezza e dell’incapacità amministrativa nonché l’incompetenza di un Sindaco [Marta Vincenzi, vdr] e una Giunta, che in quattro anni al di là di slogan non ha fatto assolutamente nulla per i cittadini della delegazione». Le guerre tra gang di sudamericani, l’aumento dello sfruttamento su strada della prostituzione, il fiorire quotidiano nuovi circoli, night e cen-
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pre-commerciale e in test. Con l’occasione si potrà assistere ad una prova di coltivazione in tunnel a bassa temperatura con circa ottanta varietà. L'Euphorbia pulcherrima nota appunto come Poinsettia o Stella di Natale è una pianta ornamentale originaria del Messico, dove cresce spontaneamente e può raggiungere anche un’altezza di 4 metri
Presidio a Sampierdarena, quartiere popolare di Genova
Contro degrado e violenza, il Carroccio in piazza tri di scommesse sportive - alza il dito il locale Carroccio - «creano sempre maggiore disagio e degrado in un quartiere già dilaniato dalle servitù e dalle scelte sbagliate di palazzo. Il Governo di Monti ha fatto il resto, ripristinando la tassa sulla prima casa, che per il deprezzamento immobiliare che questo quartiere ha subito, rappresenta la beffa dopo il danno. I Sampierdarenesi sono stufi di essere anche di giorno prigionieri in casa propria». Il Capogruppo leghista al Municipio Centro Ovest Davide Rossi si sta impegnando in prima
persona per trovare soluzioni a questi problemi con continue mozioni e ordini del giorno su socialità, controllo e illuminazione, fino all’ organizzazione di corsi di autodifesa da lui promossi con il campione di Kick Boxing Cristian Sabatino, rivolti ad anziani e donne. E oggi nel tardo pomeriggio a partire dalle 16 e fino alle 18 - i leghisti Ravera, Rixi e Rossi saranno in piazza Settembrini in un presidio di denuncia. Ravera e Rossi saranno al presidio con il lutto al braccio, fascia che verrà distribuita a tutti i cittadini, «per certificare - sottolineano - il decesso politico di chi in questa città e delegazione ha fallito la propria azione amministrativa, lutto che terremo finchè la Vincenzi resterà malauguratamente Sindaco».
INTERROGAZIONE IN EMILIA ROMAGNA
«Perché non usare i fondi Ue per la prevenzione incendi?» Corradi: la Regione si attivi o andranno persi milioni di euro BULÅGNA - Il Consigliere della Lega Nord in Emilia Romagna Roberto Corradi ha presentato un’interrogazione con la quale chiede alla Giunta guidata da Vasco Errani, di verificare le motivazioni che hanno indotto diversi enti pubblici e Parchi Regionali a rinunciare ai fondi europei per interventi finalizzati alla riduzione del pericolo d’incendi boschivi. Per il periodo 20072013, l’Europa ha assegnato all’Italia 1,9 miliardi di euro per interventi in ambito fo-
restale, ma molte Regioni stanno “sottoutilizzando” questi fondi, con il rischio di perderne la gran parte. Una recente indagine di Fedagri ha infatti evidenziato che di
molto meglio - sottolinea il consigliere leghista, Roberto Corradi - nell’anno 2008 (ultimo dato disponibile), a fronte di richieste iniziali di fondi europei per 3.199.314,90 euro, destinati in teoria ad interventi per la riduzione del pericolo d’incendi boschivi, alla fine ne sono stati effettivamente erogati circa la metà, ossia solo 1.548.164,63 euro. Questo perché molti soggetti pubblici delegati in materia di forestazione, tra cui i Parchi Regionali, hanno rinunciato ad utilizzare i fondi europei. Il mancato utilizzo dei fondi Europei rappresenta - rimarca l’esponente del Carroccio
«Duplice danno: non si mette in sicurezza il territorio e non si dà lavoro a imprese locali» questi fondi, fino ad oggi, è stato utilizzato solamente meno del 20 per cento. «In Regione EmiliaRomagna le cose non sembrano andare
emiliano - un duplice danno, infatti, da un lato non si realizzano i necessari interventi di messa in sicurezza del territorio; dall’altro si perde un’occ as io ne per far lavorare le imprese dell’Emilia-Romagna». Attraverso la sua interrogazione, Corradi ha chiesto alla Regione di verificare le motivazioni che hanno indotto i soggetti pubblici a rinunciare ai fondi europei, ed altresì di intensificare l’attività di supporto a favore di enti pubblici a privati, al fine di evitare che in Emilia-Romagna ingenti risorse stanziate dall’Europa, vengano revocate per mancato utilizzo.
Narduzzi: tassa iniqua che finisce nel pozzo di San Patrizio di Roma
Fvg, mozione leghista contro l’Imu GIOVANNI STOCCO
TRIÉSTE - «L’idea di (ri)rimettere una tassa sulla prima casa era già indigesta di suo. Creare una nuova imposta, l’Imu, che, rispetto alla vecchia Ici, ha anche l’aggravante di finire nel pozzo di San Patrizio di Roma anziché fermarsi nelle casse comunali, è semplicemente delinquenziale». Quindi, «la Lega Nord presenterà presto una mozione alla giunta regionale affinché spinga
i Comuni a ridurre ai minimi previsti per legge l'odiosa tassa sulla casa reintrodotta dal governo dei banchieri». Così Danilo Narduzzi capogruppo del Carroccio in Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia dichiara guerra all’Imposta Municipale Unica. Con una mozione che verrà sottoscritta da tutta la “truppa” leghista (Narduzzi, De Mattia, Piccin, Picco, Razzini), la Lega esorta la Regione «ma anche i
Comuni, per quanto nelle nostre possibilità, a non affondare gli artigli nella carne viva della gente, già dissanguata dalla manovra Monti. Il prelievo fiscale in Italia è ormai un salasso senza fine, almeno qui cerchiamo di non calcare la mano». «Può essere considerata equa - chiede provocatoriamente - Narduzzi una tassa che colpisce indistintamente i cittadini, e grazia le grandi proprietà della Chiesa e le sedi di
partiti e sindacati?». «La Lega aveva tolto l’Ici, questo governo cala la mannaia dell’Imu, e si mostra feroce proprio con chi avrebbe più bisogno di aiuto ribadisce l’e sp on e nt e leghista -. Questa grandinata di tasse porta solo recessione, lo sviluppo e la crescita restano un miraggio». «Almeno qui, in Friuli Venezia Giulia, - conclude - diamo un segnale. È facoltà dei Comuni dimezzare o aumentare del 2 per mille
l’aliquota base del 4 per mille prevista per le abitazioni principali. Chiederemo alla giunta di spingere sui Comuni
per stabilire, sin da ora, l’abbassamento dell'aliquota base per la prima casa al limite possibile per legge».
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SCI, ASSESSORI LOMBARDI ALLA COPPA DEL MONDO Gli assessori regionali Monica Rizzi (Sport e Giovani, foto), Luciano Bresciani (Sanità) e Stefano Maullu (Commercio, Turismo e Servizi) parteciperanno oggi alla conferenza stampa organizzata a Bormio (So) in occasione della discesa libera maschile FIS Alpine Ski
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World Cup, che si disputerà giovedì 29. Sarà presente anche Giuseppe Occhi, sindaco di Bormio e presidente del Comitato Organizzatore. L'incontro con i giornalisti è previsto al termine della seconda prova cronometrata, ossia verso le ore 13 (circa), tenda VIP Beretta, zona arrivo Pista Stelvio
Abolizione vitalizi in Regione Piemonte L IS SÀ N DR IA - « Q ue ll o che va a concludersi è stato un anno estremamente difficile, ma che ha visto il grande lavoro svolto dalla Regione concretizzarsi in una serie di provvedimenti che si sono tradotti in aiuti reali per la nostra gente. La provincia di Alessandria, in particolare, ha raggiunto una serie di grandi risultati, ancora più importanti se rapportati alla difficilissima congiuntura economica che stiamo vivendo». Così il Vice Presidente del Consiglio regionale Riccardo Molinari sintetizza i dodici mesi trascorsi, nei quali si sono visti i primi frutti della radicale riforma messa in atto dal nuovo governo guidato da Roberto Cota. «In un contesto generale in cui i finanziamenti sono stati praticamente ridotti a zero la nostra Regione ha tutelato in modo eccellente i piemontesi – prosegue Molinari -. Abbiamo dimostrato di saper mantenere gli impegni continuando a sostenere il territorio e i comuni con il contributo sui patti di stabilità che ha visto l’arrivo di 12 milioni e 577 mila euro per la quota destinata alla Provincia e 15 milioni e 843 mila euro direttamente ai 10 comuni che hanno fatto richiesta a luglio, incrementati poi a ottobre con altri 120 milioni su tutto il Piemonte. Più di 11 milioni di euro sono stati destinati a oltre centocinquanta comuni
Alessandria vista dall’alto
Molinari: ci siamo impegnati con i fatti per la nostra comunità
Alessandria, 2011 del buongoverno nonostante la crisi
«4,5 milioni di euro investiti per i distretti industriali, assunti 577 precari su base regionale, via il bollino blu e sgravi alle aziende. Per il 2012 ci auguriamo la stessa concretezza per il rilancio della nostra provincia» dell’alessandrino per la legge 18, e altri 12 milioni di euro che sono arrivati direttamente alla città di Alessandria per il Pisu, il Piano di Sviluppo Urbano. Soldi veri, non parole, fatti che permettono al nostro territorio di rea-
VENÈXIA - Le Comunità Montane restano una realtà fondamentale per il territorio, ma vanno rilanciate e sostenute nella loro azione, ridefinendone ruolo e funzioni. alla luce dell’evoluzione della normativa statale, a partire dalla modifica del profilo giuridico e del nome. Si trasformeranno infatti in Unioni montane di Comuni. E quanto prevede il disegno di legge che gli uffici della giunta regionale hanno messo a punto e su cui la Conferenza permanente per la montagna, convocata a Palazzo Balbi a Venezia dall’assessore all’economia e allo sviluppo montano Marino Finozzi, ha espresso
Riccardo Molinari
lizzare ciò che attendevano da tempo». «C’è stato, poi, il grande investimento di 4,5 milioni di euro per i distretti industriali – ha aggiunto Molinari . In questo settore sono arrivati 3 milioni per il settore orafo di Valen-
za e 1,5 milioni per il distretto del freddo di Casale: un aiuto concreto diretto ad incentivare il lavoro, l’impresa e lo sviluppo. Abbiamo cancellato il Bollino Blu, una risoluzione che ha tolto un’imposizione pres-
soché inutile per i cittadini ma che andava pagata e creava perdite di tempo tra controlli e certificazioni. Abbiamo sostenuto concretamente l’occupazione nelle scuole, con l’assunzione di 577 precari su base regionale, tra docenti e personale ausiliario, attinti dalle graduatorie regionali. Siamo intervenuti anche sull’emer gen za ungulati, che rappresentava un vero e proprio allarme per diverse aree della nostra provincia; è stato inoltre emanato il “Piano giovani” per rimuovere gli ostacoli all’accesso al sistema delle opportunità, per individuare nuovi canali di interlocuzione e per costruire un contesto favorevole alla liberazione della creatività e alla valorizzazione del merito, tutto questo attraverso gli sgravi alle aziende che assumono under 35 residenti in Piemonte, l’accesso al credito, le borse lavoro e il sostegno per le cooperative formate da giovani». «Si è trattato, insomma, di un anno di intenso lavoro che ha dimostrato quale sia la qualità della Lega di governo – ha concluso Molinari -, che non si perde in fronzoli, ma che bada al sodo. La Lega che crede nel lavoro come primo motore per risollevare il territorio e come vero sostegno alla famiglia. Per il 2012, dunque, ci auguriamo questo: che la nostra concretezza sia la leva su cui poggi il rilancio della nostra straordinaria provincia e regione».
«Pensiamo alla gente e non ai privilegi» TURIN - «La nostra Regione ha dato un segnale di responsabilità. Siamo tra i primi ad aver abolito il vitalizio per i consiglieri regionali. Ancora una volta ci distinguiamo adottando in tempi rapidi provvedimenti che siano concreti, sempre e solo nell’interesse dei cittadini. Noi della lega Nord, però, non ci stiamo al brutto gioco della caccia alle streghe in politica. Siamo certi che il lavoro e lo stare tra la gente siano l’unico modo di mettere in pratica la buona politica, quella fatta dalle persone che ci credono, che ci mettono l’anima, la faccia e che non rubano». Questo, attraverso le parole del capogruppo Mario Carossa, il commento dei consiglieri della Lega Nord in Regione Piemonte dopo l’approvazione della legge che abolisce i vitalizi per i consiglieri regionali. L’iniziativa arriva dopo il dimezzamento dell’indennità di fine mandato, la riduzione del 10% delle indennità dei consiglieri e la firma elettronica per i gettoni di presen- ........................ za. Si aggiunge Vista la crisi, il Consiglio regionale al dimezzamento del Piemonte è indell’indennità tervenuto con decidi fine mandato, sione sui costi della politica e della spesa alla riduzione del pubblica. La I Com10% degli stipendi missione (Bilancio) e alla firma riunita martedì in sede legislativa ha elettronica per i approvato all’unagettoni di presenza nimità un provvedi........................ mento proposto dall’ufficio di Presidenza e da numerosi capigruppo, che abolisce a partire dalla prossima legislatura, l’assegno vitalizio per i consiglieri regionali eletti per la prima volta e per i rieletti. «È una giornata molto importante per la nostra Regione – ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale Valerio Cattaneo, primo firmatario della proposta -. Questa legge è un segnale che abbiamo voluto dare con urgenza ai cittadini perché in un momento di forte crisi la politica deve essere di esempio». Nella relazione alla legge si prevede, inoltre, il passaggio al sistema previdenziale contributivo per i consiglieri regionali, in linea con quanto concordato a livello nazionale dai presidenti delle Regioni. La legge dispone anche il blocco fino al 1 gennaio 2013 della rivalutazione Istat in base all’inflazione per i vitalizi dei consiglieri cessati dal mandato e per le indennità dei consiglieri in carica. Il provvedimento determina, infine, lo “sganciamento” dell’indennità del consigliere regionale da quella dei parlamentari a cui veniva adeguata proporzionalmente in modo automatico.
«Comunità Montane, un altro passo in avanti verso l’Unione» Finozzi: saranno enti locali finalizzati alla conservazione e alla valorizzazione delle risorse piena condivisione. L’obiettivo del testo di legge – ha sottolineato Finozzi – è stabilizzare le funzioni già attribuite fino ad oggi alle Comunità Montane e individuarne di nuove, mettendo un punto fermo alle alterne vicende che hanno coinvolto questi enti che ad un certo punto sembravano destinati alla soppressione. Per uscire definitivamente da questa situazione, ripristinata con un pronunciamento della Corte Costituzionale, assumeranno un nome diverso ma, almeno nella fase ini-
Le Unioni si occuperanno anche della tutela del paesaggio
ziale di applicazione della legge, non sono previste modifiche agli attuali assetti territoriali. Le Unioni montane saranno enti locali, formati da comuni montani o parzialmente montani, anche appartenenti a province diverse, finalizzati alla conservazione e alla valorizzazione delle risorse montane, all’organizzazione e alla gestione dell’esercizio associato delle funzioni e dei servizi comunali. La normativa si affianca quindi all’altro disegno di legge della giunta regionale
che riguarda il riordino degli enti locali, nella previsione che possano procedere di pari passo in quanto strettamente collegati. L’organizzazione indicata per le nuove Unioni montane prevede un’assemblea di sindaci, una giunta e un presidente nominato dall’assemblea. I rappresentanti degli enti montani veneti hanno espresso apprezzamento per i contenuti e la snellezza del testo di legge, a cui – attraverso l’UNCEM – saranno apportati solo i necessari aggiustamenti tecnici per poter essere licenziato in tempi brevissimi dalla giunta regionale e avviare l’iter in consiglio per l’approvazione.
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Chiusura negativa Finmeccanica in vetta Piazza Affari ha chiuso la giornata con i principali indici in calo, maglia nera d’Europa, penalizzata dai titoli bancari. Miste invece le consorelle europee. Denaro su Finmeccanica (+4,15%), A2A (+2,71%), Impregilo (+2,62%), Mediaset (+1,6%) ed infine Ansaldo (+0,48%)
Mercoledì 28 dicembre 2011
FTSE ITALIA ALL SHARE - I 5 MAGGIORI RIALZI
INDICI BORSA FTSE ITALIA ALL SHARE FTSE MIB FTSE ITALIA MID CAP FTSE ITALIA SMALL CAP FTSE ITALIA MICRO CAP FTSE ITALIA STAR
15.675,77 14.924,01 17.682,18 14.316,26 17.551,11 9.304,40
-0,85% -0,99% -0,77% -0,17% +1,00% -0,13%
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PRINCIPALI CAMBI EURO vendita 1,308
EUR/USD
acquisto 1,3076
EUR/GBP
0,83432
0,83464
EUR/JPY
101,745
101,783
EUR/FSV
1,2211
1,2216
Acque Potabili A.S. Roma El.En Meridie Sintesi
0,74 0,536 9,88 0,089 1,07
+8,82% +8,20% +7,39% +7,23% +7,00%
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FTSE ITALIA ALL SHARE - I 5 MAGGIORI RIBASSI Premafin Fin Hp Fondiaria-Sai Meridiana Fly Servizi Italia Cogeme Set
0,118 0,65 5,35 3,542 0,047
-11,61% -7,93% -6,06% -5,75% -5,62%
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FTSE MIB - I 5 MAGGIORI RIALZI Finmeccanica A2A Impregilo Mediaset S.P.A Ansaldo Sts
2,81 0,7575 2,346 2,16 7,285
+4,15% +2,71% +2,63% +1,60% +0,48%
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FTSE MIB - I 5 MAGGIORI RIBASSI Mediobanca Unicredit Bca Pop Milano Bca Pop Emil Romagna Banco Popolare
4,526 6,575 0,3052 5,885 1,02
-4,84% -4,78% -4,21% -3,52% -2,76%
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A2A, Edf, Delmi e Edison hanno raggiunto un’intesa preliminare per il riassetto di Edison e di Edipower
Edison va ai francesi di Edf Acquisteranno da Delmi il 50% di Transalpina di Energia per arrivare all’80,7% di Foro Bonaparte GIANCARLO MARIANI
Edison diventerà francese in quanto Edf ha concluso l'accordo con i soci italiani per il riassetto dell'azienda. Infatti durante la tarda serata di lunedì, A2A, Edf, Delmi e Edison hanno raggiunto un’intesa preliminare per il riassetto societario di Edison e di Edipower. In buona sostanza Edf acquisterà da Delmi, società controllata da A2A, il 50% del capitale sociale di Transalpina di Energia (TdE). TdE (50% Delmi - 50% Edf) detiene il 61,3% del capitale con diritto di voto di Edison. Per effetto dell’acquisizione, Edf verrà a detenere l’80,7% del capitale di Edison. Il prezzo implicito dell’acquisizione del 50% di TdE è pari ad euro 0,84 per azione Edison. L’operazione risulta «condizionata dalla conferma da parte di Consob che il prezzo dell’Opa obbligatoria non sia superiore a 0,84 euro per ogni azione Edison». Contestualmente Delmi acquisirà il 70% del capitale di Edipower che ora è detenuto da Edison (50%) e da Alpiq (20%) ad un prezzo pari rispettivamente a 600 milioni
La sede della società Edison in Foro Bonaparte a Milano
Tarantini e Zuccoli hanno espresso soddisfazione «Siamo molto soddisfatti per l’esito delle trattative che, a conclusione di un percorso complesso e articolato, hanno portato ad un grande risultato per l’industria energetica italiana in generale e, in particolare, per A2A e i suoi soci. Attraverso l’integrazione tra A2A e Edipower e la collaborazione con gli altri soci italiani nasce il secondo operatore nel settore elettrico che, con circa 10mila MW di capacità installata e un efficiente mix produttivo, si posiziona tra i leader europei del settore». Lo hanno affermato Graziano Tarantini e Giuliano Zuccoli, rispettivamente presidenti del Con-
siglio di Sorveglianza e del Consiglio di Gestione di A2A. «Sono particolarmente soddisfatto per l’esito delle trattative tra il gruppo Edf e il gruppo A2A, unitamente ai suoi principali soci italiani. - ha affermato il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera- Due protagonisti del mondo energetico italiano - Edison ed Edipower - chiariscono le rispettive strutture azionarie e rafforzano validi e trasparenti rapporti di collaborazione operativa. A2A, con l’impegno in Edipower, diventa il secondo produttore nazionale di energia elettrica».
Nel 2011 le imprese lombarde sono cresciute dello 0,3% La Lombardia, con 830.128 imprese attive, pesa il 15,7% del sistema imprenditoriale italiano. Il 2011 si avvicina alla conclusione con una lieve crescita nell’imprenditoria lombarda, +0,3% rispetto al 2010. Tra le province spiccano Milano con 287.152 imprese (34,6% del totale regionale), Brescia con 111.938 unità (13,5%) e Bergamo con 87.372 imprese (10,5%), che si collocano anche nel panorama nazionale tra le prime 15 province italiane per numero di imprese attive (rispettivamente in 2ª, 6a e 12a posizione). Bene rispetto al 2010 l’imprenditoria soprattutto a Monza e Brianza (+1,2%) ma
anche Como e Bergamo (+0,8% ciascuna) e Lecco e Varese (+0,6% ciascuna) registrano performance migliori della media regionale. I settori che hanno pesato di più in Lombardia nel 2011 sono il commercio (23,7% del totale regionale), le costruzioni (17,9%) e le attività manifatturiere (12,9%). Cresce il settore fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata che registra rispetto al 2010 un aumento del 38,6% e, tra gli altri, fanno bene anche il settore delle attività artistiche, d’intrattenimento e sportive +5,7% e quello del noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese +4,4%.
di euro e 200 milioni di euro. Pertanto per effetto di questa acquisizione, Edipower sarà interamente partecipata da Delmi (70%), A2A (20%) e Iren (10%). Nell’intesa è previsto che saranno stipulati contratti per la fornitura di gas da Edison a Edipower a condizioni di mercato, per la copertura del 50% del fabbisogno di Edipower per i prossimi 6 anni. L’intesa è subordinata all’approvazione da parte degli organi societari di A2A, Edf, Delmi e Edison entro il 31 Gennaio 2012 e sarà efficace dall’ultima delle approvazioni. I contratti definitivi dovranno essere sottoscritti entro il 15 Febbraio 2012. Il Closing dovrà avvenire entro e non oltre il 30 Giugno 2012. L’intera operazione è subordinata anche all’approvazione da parte dell’autorità Antitrust. A2A ha sottolineato che «Questa operazione rappresenta lo snodo di un percorso iniziato nel 2005 con l’acquisizione congiunta del gruppo Edison da parte di A2A (e degli altri soci di Delmi) e di Edf». «Da tali
accordi - ha spiegato la società - nasceranno due importanti poli energetici in Italia che, grazie alla stabilizzazione organizzativa e al rilancio delle attività, con-
tribuiranno alla ripresa dello sviluppo economico del Paese, generando valore su tutto il territorio e offrendo nuovo impulso al tessuto produttivo italiano».
Enel Gp: in rete il parco eolico di Caney River negli Usa La controllata americana di Enel Green Power, Enel Green Power Nord America Inc, ha messo in esercizio l'impianto eolico di Caney River nella contea di Elk, in Kansas, portando così la capacità totale installata in Nord America a 986 MW. Il nuovo impianto, che ha richiesto un investimento totale di 350 milioni di dollari, è costituito da 111 turbine eoliche V-90 da 1,8 MW ciascuna per una capacità totale installata di circa 200 MW. A regime produrrà 765 milioni di kWh all’anno, in grado di soddisfare i consumi annuali di circa 70.000 famiglie americane e di evitare l’emissione in atmosfera di oltre 580.000 tonnellate di CO2 all’anno.
Termovalorizzatore di Acerra raggiunge 100% capacità Con alcuni giorni di anticipo rispetto alla fine dell’anno, il termovalorizzatore di Acerra (Na), il 23 dicembre scorso, ha superato l’obiettivo annuale delle 600 mila tonnellate di rifiuti conferite, corrispondenti alla capacità dell’impianto, raggiungendo così il 100% della capacità produttiva dell’impianto. Contestualmente sono stati immessi in rete 538 milioni di kilowattora di energia elettrica, pari al fabbisogno annuo di circa 200 mila famiglie, evitando così il consumo di 100 mila tonnellate di petrolio.
UNA CONFERMA DEL GRANDE VALORE DELLA FILIERA AGROALIMENTARE ITALIANA
Il formaggio Salva Cremasco diventa Dop Le origini sono legate a una capacità contadina del «non spreco» È nato come formaggio antispreco ed è diventato Dop proprio in tempi che sono all’insegna della sobrietà. È il «Salva Cremasco», semi molle di pasta friabile, che ha fatto salire a 237 il numero dei prodotti Dop e Igp riconosciuti all’Italia dalla Ue. È una buona notizia che è un po’ anche segno dei tempi – spiega Coldiretti Lombardia una conferma del gran-
de valore della filiera agroalimentare italiana, importante non è solo per l’alto livello della materia prima utilizzata, in questo caso il latte dei territori fra Cremona, Lodi, Milano, Bergamo, Brescia e Lecco, ma anche per la tradizione che sta alla base di questa nuova Dop. Le origini legate alla paziente e domestica lavorazione del “furmac soc” sono da ricercare
nella sapiente capacità contadina legata a un’economia del non spreco. Il «Salva Cremasco» infatti – spiega la Coldiretti Lombardia - è nato per non sprecare le eccedenze di latte che venivano trasformate in un formaggio. La stagionatura, fra i 75 giorni e i 6 mesi, permette di ottenere una pasta friabile e una crosta fine che viene periodicamente massaggiata con acqua e sale, ma a volte
anche con olio, vinacce ed erbe aromatiche. Il formaggio si abbina a molti piatti della gastronomia lombarda (dal risotto alla carne) e viene esportato anche all’estero: dalla Francia al Giappone, dalla Germania alla Gran Bretagna fino agli Stati Uniti. Ogni anno se ne fanno circa 70 mila forme, a forma di parallelepipedo, del peso medio di tre chili e mezzo l’una.
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elenchi distinti da quelli relativi alla generalità delle imprese con l'indicazione di tutti i rami offerti. Un link sul sito www.isvap.it consentirà l’accesso diretto ed immediato ai medesimi. Sarà in tal modo possibile per la polizia effettuare controlli e accertamenti più veloci ed efficaci. I cittadini potranno con una semplice consultazione del sito evitare la stipula di contratti con imprese non autorizzate
RC AUTO, ISVAP: NUOVO STRUMENTO CONTRO FALSE COMPAGNIE L'Isvap ha messo a messo a disposizione di Autorità, utenti e cittadini un nuovo strumento per controllare se un’impresa italiana od estera è autorizzata ad operare nei rami della responsabilità civile auto e/o natanti verso terzi obbligatoria. Per le imprese autorizzate ad offrire questo tipo di coperture sono stati enucleati infatti appositi
Sanzioni per complessivi 900mila euro al gruppo Apple responsabile di pratiche commerciali scorrette a danno dei consumatori. Le ha decise l’Antitrust al termine di un’istruttoria che ha provato sia «la non piena applicazione ai consumatori, da parte delle società del gruppo Apple operanti in
garanzia legale gratuita prevista dal Codice del Consumo. Le sanzioni sono pari a 400mila euro per la prima pratica e 500mila per la seconda pratica. Per la prima pratica, l’Autorità, si legge nella nota dell’Authority, ha infatti tenuto conto delle modifiche adottate dalle società del gruppo nel corso del procedimen-
........................... Le tre società del gruppo, Apple Sales International, Apple Italia e Apple Retail Italia hanno messo in atto pratiche commerciali scorrette ...........................
........................... Le società dovranno pubblicare un estratto della delibera dell’Antitrust sul sito www.apple.com in modo da informare i consumatori ...........................
Italia, della garanzia legale biennale a carico del venditore», sia «le informazioni poco chiare sugli ambiti di copertura dei servizi di assistenza aggiuntiva a pagamento offerti da Apple ai consumatori». In particolare, secondo quanto ricostruito dagli uffici dell’Antitrust, anche alla luce di numerose segnalazioni arrivate dai consumatori e da alcune associazioni, le tre società del gruppo, Apple Sales International, Apple Italia e Apple Retail Italia hanno messo in atto due distinte pratiche commerciali scorrette: presso i propri punti vendita e/o s u i s i t i i n t e r n e t a pp l e . c o m e s t o r e . a pple.com, sia al momento dell’acquisto che al momento della richiesta di assistenza, non informavano in modo adeguato i consumatori sui diritti di assistenza gratuita biennale previsti dal Codice
Apple, da Antitrust multa da 900.000 euro del Consumo, ostacolando l’esercizio degli stessi e limitandosi a riconoscere la garanzia convenzionale del produttore di 1 anno; le informazioni date su natura, contenuto e durata dei servizi di assistenza aggiuntivi a pagamento AppleCare Pro-
.......................................................... Per «la non piena applicazione ai consumatori, da parte delle società del gruppo operanti in Italia, della garanzia legale biennale a carico del venditore» e per «le informazioni poco chiare sugli ambiti di copertura dei servizi di assistenza aggiuntiva a pagamento» ..........................................................
tection Plan, unite ai mancati chiarimenti sull'esistenza della garanzia legale biennale, erano tali da indurre i consumatori a sottoscrivere un contratto aggiuntivo quando la «copertura» del servizio a pagamento si sovrappone in parte alla
Il Codacons pronto a promuovere una class action Rienzi: «Finalmente l’arroganza e lo strapotere della società sono stati puniti!» La possibilità di promuovere una class action contro la Apple la sta valutando il Codacons accogliendo con soddisfazione la sanzione da 900mila euro inflitta dall’Antitrust alla Apple per pratiche commerciali
scorrette verso i consumatori. «Negli anni abbiamo presentato numerose istanze all’Autorità per la concorrenza, - spiega il Presidente Carlo Rienzi - segnalando le scorrettezze sul fronte della garanzia com-
messe dalla Apple a danno dei consumatori italiani. Finalmente l’arroganza e lo strapotere della società sono stati puniti!». «Ora valutiamo azioni legali e risarcitorie in favore di chi ha subito danni dai com-
portamenti illegittimi di Apple - prosegue Rienzi - l’ufficio legale della nostra associazione sta valutando anche la possibilità di intentare una vera e propria class action contro il colosso dell’informatica».
LO PREVEDE IL NUOVO TESTO UNICO
Inail, incentivi a imprese per migliorare la sicurezza ....................... Risorse ripartite in budget regionali in funzione del numero di lavoratori e del rapporto di gravità degli infortuni rilevato sul territorio .......................
Il nuovo Testo Unico per la sicurezza prevede che l’Inail finanzi progetti per il miglioramento delle condizioni salute e sicurezza sul lavoro rivolti in particolare alle piccole, medie e micro imprese. Il bando pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale permette alle imprese di accedere alle risorse stanziate dall’Istituto che, per l’anno 2011, ammontano a 205mln di euro, ripartiti in budget regionali in funzione del numero di lavoratori e del rapporto di gravità degli infortuni rile-
vato sul territorio. «Lo stanziamento - spiega l’Inail rappresenta la seconda tranche di un ammontare complessivo di circa 850mln messi a disposizione dall’Inail nel corso del triennio 2011-2013. Il finanziamento: ha ad oggetto progetti di investimento e per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale; consiste in un contributo in conto capitale pari al 50% dei costi sostenuti per la realizzazione del progetto presentato; è compreso tra un minimo di
5.000 euro e un massimo di 100.000 euro (il limite minimo di spesa non è previsto per le imprese fino a 50 lavoratori); viene erogato alle imprese, anche individuali, iscritte alla Camera di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura». «L'Inail - si legge ancora nella nota - adotta una procedura “valutativa a sportello” (ai sensi dell’art. 5, comma 3, del d.lgs. 123/1998), che prevede “l'istruttoria delle agevolazioni secondo l’ordine cronologico di presentazione delle
to, in grado di garantire una migliore informazione ai consumatori, riducendo così il massimo edittale di 500mila che è stato invece applicato per la seconda pratica. Le società, oltre a cessare le pratiche e comunicare all’Autorità le misure assunte per ottemperare al provvedimento, dovranno pubblicare un estratto della delibera dell’A n t itrust sul sito www.apple.com in modo da informare i consumatori. La società Apple Sales International, infine, entro 90 giorni, dovrà adeguare le confezioni di vendita dei servizi AppleCare Protection Plan, inserendo l’indicazione sulla esistenza e durata biennale della garanzia di conformità nonchè indicando correttamente la durata del periodo di assistenza con riferimento alla scadenza della garanzia legale di conformità. domande, nonchè la definizione di soglie e condizioni minime, anche di natura quantitativa, connesse alle finalità dell’intervento e alle tipologie delle iniziative”. Le imprese possono operare on line (www.inail.it/puntocliente) dal 28 dicembre al 7 marzo 2012. La procedura consente di valutare i propri requisiti, inserire il proprio progetto e le informazioni richieste, effettuare simulazioni e procedere poi al consolidamento della domanda ed, infine, ricevere il codice identificativo che permetterà l’invio telematico alla data stabilita che sarà pubblicata sul sito dell’Inail a partire dal 14 marzo 2012»,
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SPECIALE MOTORI ▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲
È molto confortevole e ha un capiente bagagliaio sufficiente per le famiglie numerose
Peugeot 508 all’insegna dello spazio Disponibile con due benzina da 120 e 156 Cv e tre diesel da 112,140 e 163 Cv GIANCARLO MARIANI
Quando si tratta di andare al mare o in montagna si guarda il bagagliaio della propria vettura e, se si hanno figli o tanti bagagli, la domanda che ci si pone sempre è: ci starà tutto? Infatti ormai si è abituati a non farsi mancare niente. Allora spesso si impreca per aver acquistato una vettura troppo piccola magari avendo guardato più al consumo o ad altre caratteristiche. Chi certamente non si pone il problema al momento della partenza è sicuramente l’automobilista che ha comprato una Peugeot 508 SW. La sua scelta ha battuto la concorrenza di Passat, C5 e Insignia ma anche quella delle più prestigiose Audi A4 o Bmw Serie 3. Ma certamente non si acquista una 508 SW solo per aver un bagagliaio capiente quando si parte per le vacanze perché la stradista francese, che ha rim-
piazzato la 407 e la 607, vanta anche una serie di altre caratteristiche che si rivelano decisive al momento dell’acquisto. Si tratta infatti di un’auto di qualità con un livello superiore alla media che si presenta con linee eleganti e filanti che danno un tocco di sportività ma che trasmettono anche grande solidità. Anche per quanto riguarda gli interni si può essere soddisfatti perchè sono stati impiegati materiali prestigiosi, eleganti e con finiture estremamente curate tanto che a bordo si percepisce subito di essere in un ambiente alto di gamma. Il sedile del guidatore è molto comodo e ben avvolgente e i comandi sono tutti a portata di mano. Grazie alle numerose regolazioni si trova sempre la posizione ideale al proprio stile di guida. Decisamente ampia la gamma di motori disponibili che possono soddisfare tutte le esi-
genze a partire dai due 1.6 turbo a benzina da 120 e 156 Cv (il secondo con cambio automatico). Ci sono poi tre diesel: un 1.6 da 112 Cv, disponibile anche in una versione con tec-
nologia microibrida e cambio robotizzato; un 2.0 da 140 Cv e da 163 Cv (cambio automatico) e un 2.2 da 204 Cv con cambio automatico e nell'allestimento GT. Abbiamo avuto modo di
testare le caratteristiche di una 508 Sw dotata del 2.0 Hdi da 140, che risulta il propulsore più venduto in Italia. Sia nei lunghi tratti autostradali che nei percorsi extraurbani abbia-
mo apprezzato l’ottima silenziosità ed abbiamo percepito grande comfort per merito di sospensioni sempre in grado di assorbire tutte le asperità del tracciato. Ma il 2,0 da 140 Cv si distingue soprattutto per le sue doti di coppia e per una potenza sempre adeguate alle esigenze dell’automobilista sia quando si guida in una tranquilla modalità turistica sia quando invece si vuole mettere alla frusta la vettura e la si richiama a rispondere alle sollecitazioni dell’acceleratore. Infatti quando ci si trova ad affrontare veloci sorpassi o quando si affrontano tratti con alternanza di curve si guida veramente con gusto. Il cambio manuale risulta sempre preciso e lo sterzo elettroidraulico facilita le manovre a bassa velocità. La lancetta dell’indicatore del carburante sembra non scendere mai a testimonianza di consumi veramente contenuti.
SUBARU XV, una crossover grintosa che ben si adatta a tutti i percorsi Per contrastare lo strapotere della Nissan Qashqai e la concorrenza di Hyundai i35 e Mitsubishi ASX, la Subaru scende nell’arena con la nuova XV. Una crossover che si presenta con un aspetto da coupé decisamente aggressivo e muscoloso. Ciò è dovuto soprattutto ai copriparafanghi e ai cerchi grintosi.
All’interno sono presenti materiali di qualità con un design elegante. A bordo si accede con estrema facilità e si sta molto comodi quando si viaggia in quattro. Nonostante il tetto spiovente l’altezza interna è più che sufficiente. Il bagagliaio risulta particolarmente capiente con una capacità che varia da 380 a
1270 litri. Ovviamente la soglia di accesso risulta un po' alta. I motori disponibili sono tre: due a benzina (con il dispositivo Start&Stop), di 1600 e 2000 cc, con potenze di 114 e 150 Cv, e un 2000 turbodiesel da 147 Cv. Con il propulsore a gasolio che farà la parte del leone tanto è vero che la
Subaru prevede di venderne il 70% del totale. Il 2000 diesel è il classico boxer Subaru che vanta leggerezza e prestazioni entusiasmanti. Tanto è vero che ha grande coppia disponibile già ai bassi regimi oltre a una accelerazione pronta e progressiva. I consumi poi risultano tra i migliori della categoria.
Opel Zafira Tourer ha tanta abitabilità Opel Zafira Tourer, nata nel 1999, è ora alla sua terza generazione che si appresta a competere con la Ford S-Max, la Volkswagen Touran, la Peugeot 807 e la Renault Espace. Alla denominazione originaria è stato aggiunto il suffisso Tourer perché il vecchio modello, venduto in 2,2 milioni di esemplari, resterà in listino ancora per diverso tempo. La nuova Opel si distingue per il frontale aggressivo e per la forma molto più aerodinamica. La linea si ispira a quella dei treni ad alta velocità caratteristica che si nota soprattutto nell’inclinazione del parabrezza. Gli interni sono caratterizzati da una plancia e una consolle molto simili a quelle dell'Insignia. Le dimensioni sono cresciute ma è stata conservata la massima flessibilità attraverso il miglioramento del sistema Flex7. Così ora tutta la terza fila può essere sempre abbattuta a filo con il piano del vano bagagli. La seconda fila invece è stata interamente riprogettata e pertanto non c’è più un divanetto unico, bensì tre sedili separati che possono essere abbattuti e spostati in modo indipendente. Tra i vari sistemi di assistenza alla guida ci sono la telecamera e il radar frontale che
indicano la distanza di sicurezza rispetto al veicolo che precede, i fari adattabili, il Forward Collision Alert che avverte il guidatore di un urto imminente; il sistema di avviso dell'angolo cieco laterale; il sistema di assistenza al parcheggio. All’inizio la Zafira Tourer sarà disponibile con due motori a benzina da 1.4 e 1.6 con potenze che hanno rispettivamente 120 Cv e 140 Cv. Sono tre invece le differenti versioni del motore turbodiesel common rail 2.0 Cdti con potenze di 110, 130 e 165 cavalli mentre nel 2012 arriverà una versione a gas Gpl e a metano. Abbiamo avuto l’opportunità di provare la versione da 130 Cv del turbodiesel di cui abbiamo apprezzato la silenziosità e le prestazioni. Il territorio ideale della Zafira Tourer è rappresentato dai lunghi tratti autostradali dove, sulle strade tedesche che lo consentono, permette di raggiungere i 190 km/h. Non disdegna comunque i percorsi extraurbani specialmente quando si ritrovano ampi curvoni. Insomma la Zafira Tourer si rivela innanzitutto una grande stradista. Ciò non toglie che si comporta bene anche nel traffico cittadino. La sua grande maneggevolezza infatti consente di supplire alle dimensioni che non
sono certo da utilitaria. Anche in questo caso l’importante è farsi l’occhio perchè poi ci si può muovere agevolmente anche nelle strade più strette. L'abitacolo risulta particolarmente spazioso e vanta un volume di carico di 710 litri nella configurazione a 5 posti (65 litri in più rispetto alla precedente versione) e fino a 1.860 litri (più 40 litri) quando tutti i sedili posteriori vengono abbattuti. Le ultime Opel sono tutte caratterizzate dal sistema integrato porta bici FlexFix che non poteva mancare quindi sull’ultima Zafira. Il sistema, offerto come optional a 800 euro, è stato aggiornato ed ora, grazie ad uno speciale adattatore, invece di due biciclette è in grado di trasportarne quattro. Giancarlo Mariani
Bastano pochi chilometri al volante per capire che la XV è un’auto che non ti tradirà mai. Infatti il suo baricentro basso per merito del motore boxer, la trazione integrale permanente e le sospensioni a quattro ruote indipendenti, con montanti Mc Pherson anteriori e doppio braccio oscillante posteriore, permettono di districarsi in qualsiasi condizione di impiego. Il cambio è sempre ben rapportato mentre lo sterzo consente cambi di direzione decisamente veloci ed in definitiva, dopo aver preso un po’ di confidenza con la vettura, sembra proprio di essere alla guida di una berlina. Gli allestimenti risultano completi in quanto fin dalla versione Comfort sono presenti i sedili anteriori riscaldabili. La Trend ha in più il clima bizona, la telecamera posteriore, il cruise control e l'hi-fi premium, mentre l'Exclusive è dotata anche di tetto apribile elettrico, di sedili elettrici e navigatore. Il classico weekend porte aperte che dà il là alla commercializzazione è previsto il 21 e 22 gennaio. mentre nel corso del secondo trimestre del 2012 arriveranno le versioni bifuel, con alimentazione a benzina/ Gpl. I prezzi partono da 23 mila euro dell'1.6 per arrivare ai 32 mila per un 2.0D Exclusive. Giancarlo Mariani
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laPADANIA
Mercoledì 28 dicembre 2011
A P P U N TA M E N T I QUI LEGA
QUI LEGA TERRITORIO
On. Umberto BOSSI
Luca BONA
(Segretario Federale Lega Nord)
(Segretario Provinciale Novara)
Sen. Roberto CASTELLI
■ 29 dicembre (giovedì): ore 21,00 Festa Lega Nord "Berghem Frecc" ad ALBINO (BG) in via Rio Re 1
■ 30 dicembre (venerdì): ore 14,30/19,00 Incontro con la cittadinanza ad ARONA (NO) presso gazebo in C.so Cavour
Sen. Roberto CALDEROLI
Fabrizio CECCHETTI
(Coordinatore Segr. Nazionali)
(Consigliere Regionale Lombardia)
(Segretario Nazionale Lega Nord Piemont)
■ 29 dicembre (giovedì): ore 20,00 Festa Lega Nord "Berghem Frecc" ad ALBINO (BG) in via Rio Re 1 ■ 03 gennaio (martedì): ore 12,00 Trasmissione TV su ANTENNA 3 ■ ore 13,00 Trasmissione TV su TELELOMBARDIA
■ 28 dicembre (mercoledì): ore 21,00 Festa Lega Nord "Berghem Frecc" ad ALBINO (BG) in via Rio Re 1
Roberto PEDRETTI
■ 29 dicembre (giovedì): ore 21,00 Festa Lega Nord "Berghem Frecc" ad ALBINO (BG) in via Rio Re 1
Roberto COTA
(Consigliere Regionale Lombardia)
QUI LEGA ISTITUZIONI Maurizio FRANZ (Presidente Consiglio Regionale Friuli-Venezia Giulia) ■ 28 dicembre (mercoledì): ore 11,00 Trasmissione Radio su EUROREGIONE NEWS
Davide BONI (Presidente Consiglio Regionale Lombardia) ■ 29 dicembre (giovedì): ore 21,00 Festa Lega Nord "Berghem Frecc" ad ALBINO (BG) in via Rio Re 1
QUI LEGA IN FESTA Lombardia DAL 27/12/2011 AL 29/12/2011 Festa Lega Nord "Berghem Frecc" ad ALBINO (BG) in via Rio Re 1
LA VOCE DEL NORD Direttore politico UMBERTO BOSSI Direttore responsabile LEONARDO BORIANI e-mail:
[email protected]
Redattori capo centrali ROBERTO BRUSADELLI, CRISTINA MALAGUTI, STEFANIA PIAZZO Responsabili di settore: CARLO PASSERA (Politica), PAOLO PARENTI (Territorio e Veneto), e ROBERTO SCHENA (Attualità)
■ 28 dicembre (mercoledì): ore 19,00 Festa Lega Nord "Berghem Frecc" ad ALBINO (BG) in via Rio Re 1 ■ 29 dicembre (giovedì): ore 19,00 Festa Lega Nord "Berghem Frecc" ad ALBINO (BG) in via Rio Re 1
Monica RIZZI (Assessore Regionale Lombardia)
■ 28 dicembre (mercoledì): ore 08,05 Trasmissione Radio su RADIO VALLE (replica 12,15 e 18,20) ■ ore 14,30 Trasmissione TV su TOP CALCIO 24 ■ ore 23,00 Trasmissione TV su TELELOMBARDIA ■ 29 dicembre (giovedì): ore 08,05 Trasmissione Radio su RADIO VALLE (replica 12,15 e 18,20) ■ ore 13,45 Trasmissione TV su MILANOW ■ ore 18,45 Trasmissione TV su ANTENNA 3 ■ 30 dicembre (venerdì): ore 08,05 Trasmissione Radio su RADIO VALLE (replica 12,15 e 18,20) ■ ore 14,30 Trasmissione TV su TOP CALCIO 24 ■ ore 21,00 Trasmissione TV su PIU' VALLI TV "Verde Lombardia" ■ ore 23,45 Trasmissione TV su TELELOMBARDIA ■ 31 dicembre (sabato): ore 20,00 Trasmissione TV su ANTENNA 3
EDITORIALE NORD Soc. Coop. Sede Legale: Via Magenta, 5 - 21100 VARESE Sede Operativa: Via Bellerio, 41 - 20161 MILANO Direzione e Redazione: Tel. 02/662461 - Fax 02/66246326 e-mail:
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■ 28 dicembre (mercoledì): ore 21,00 Festa Lega Nord "Berghem Frecc" ad ALBINO (BG) in via Rio Re 1
On. Fulvio FOLLEGOT
■ 02 gennaio (lunedì): ore 19,00 Trasmissione TV su TELEPORDENONE
On. Paolo GRIMOLDI
■ 29 dicembre (giovedì): ore 21,00 Festa Lega Nord "Berghem Frecc" ad ALBINO (BG) in via Rio Re 1
On. Roberto MARONI
■ 29 dicembre (giovedì): ore 21,00 Festa Lega Nord "Berghem Frecc" ad ALBINO (BG) in via Rio Re 1
On. Claudio MORGANTI (Europarlamentare)
■ 02 gennaio (lunedì): ore 07,30 Trasmissione TV su ITALIA 7 "Rassegna Stampa"
On. Maria Piera PASTORE
■ 30 dicembre (venerdì): ore 16,00 Incontro con la cittadinanza ad ARONA (NO) presso gazebo in C.so Cavour
Sen. Mario PITTONI
■ 30 dicembre (venerdì): ore 19,00 Trasmissione TV su TELEFRIULI ■ 31 dicembre (sabato): ore 19,30 Trasmissione TV su TELEPORDENONE
On. Matteo SALVINI (Eurodeputato)
■ 30 dicembre (venerdì): ore 07,00 Trasmissione TV su TELELOMBARDIA "Buongiorno Lombardia" ■ 02 gennaio (lunedì): ore 20,30 Trasmissione TV su LA 7
Sen. Gianvittore VACCARI
■ 30 dicembre (venerdì): ore 10,00 Diretta Radio su RADIO CORTINA
LA PADANIA LA VOCE DEL NORD
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laPADANIA
Il ruolo de la Padania ENZO PETTINELLI Caro Direttore, anche "La Padania", come tutti i quotidiani promossi dalle segreterie politiche nazionali, deve sopportare questi giorni (anni, direi) di gravi difficoltà economiche; anche i nostri elettori vedono, negativamente e con malcelato fastidio, il finanziamento pubblico; specie in questi insopportabili momenti economici e sociali. Alcuni mesi fa, ai primi accenni di crisi, iniziai a promuovere e stimolare la lettura del nostro quotidiano. In tutti i dialoghi, inserivo una lettera, un riferimento o una dichiarazione, apparsi più interessanti. Rimasi sorpreso: nessuno ne era informato, neanche il segretario di sezione! In questi ultimi giorni ho escogitato una sorta di minisondaggio fra i pochi militanti che frequento; a parte la penosa scusa del costo (non prendono in considerazione neanche l'acquisto a giorni alterni o nel solo fine settimana), il motivo principale della ritrosia è racchiuso in questa sorprendente e preponderante risposta: "Parla solo di politica". Le risparmio le ovvie risposte; non posso, comunque, non esternarle la mia considerazione: "Le tv commerciali hanno raggiunto lo scopo della spensieratezza e della superficialità generalizzata". Alcuni esponenti si sono "allargati" nelle risposte e lasciano intendere che, se il quotidiano dedicasse – a giorno prefissato e costante nel tempo – una pagina alla "loro" realtà locale, "forse" acquisterebbero "La Padania" (solo quel giorno). Non vi sono altre scelte, come l'uso del pc o dei tablet. Le persone, dopo una giornata di lavoro (o all'inizio) non vogliono fare la fatica di leggere e cercare di capire. Non credo che servano spiegazioni psico-filosofiche; semplicemente, i nostri simpatizzanti (almeno nelle piccole comunità montane) non credono ai giornali. Vogliono conoscere le persone e valutarle secondo un personale metro di misurazione. Una volta acquisita la loro fiducia, la stessa sarà – quasi – per sempre. Tutta la comunicazione della "Lega Nord", a parte gli sforzi dedicati alle affollatissime feste locali, abbisogna di capillarità. Ultimamente, anche "Radio Padania Libera" si è ammutolita da queste parti. A parte le interviste televisive e ai quotidiani nazionali, i resti della comunicazione, promossa tramite manifesti (efficacissimi) e volantini, rimangono "in deposito" nelle
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I NOSTRI INDIRIZZI
LA PAROLA AI LETTORI
Lettere: quotidiano la Padania, via Bellerio 41 - 20161 Milano.
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Fax: 02/66246326. E-mail:
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stanze delle sezioni locali, con destinazione … macero. Se uno sforzo "qualitativo" andrà fatto, dovrà essere rivolto a quei settori con alta formazione scolastica e professionale; a quelle persone, cioè, che possiedono la capacità di spiegare e argomentare con proprietà di linguaggio e di conoscenza. Recentemente, è stato siglato un accordo "Mitteleuropeo" sulla sanità. Pochi ne hanno comprese le enormi potenzialità politiche, riguardanti il nostro futuro. Servono tanti "Boriani" che sappiano contrapporsi e argomentare con semplicità alla moltitudine! Le invio, egregio Direttore, il miglior augurio affinché, il Nuovo Anno, sia prodigo di serenità e gratificazioni professionali.
Lo scandalo del canone Rai GIULIANA GAUGLIO Genova L’aumento del canone RAI è un vero e proprio scandalo e una presa per i fondelli per tutti gli Italiani. Ma ancora di più è la motivazione addotta per questo provvedimento: adeguare l’importo del canone all’inflazione reale. Niente male per una azienda che è sì, società per azioni ma con la finalità pubbliche e quindi non una vera e propria s.p.a.; società tra l’altro con un deficit colossale che sarà ripianto dall’aumento dell’odioso balzello. Leggendo i giornali ho appreso che Bobo Vieri e Gianni Rivera percepiranno un compenso di 800mila euro a testa per partecipare alla trasmissione “Ballando sotto le stelle”, pari a circa 30-35 mila euro a puntata. In pratica quello che questi signori guadagneranno in una puntata, la maggior parte dei lavoratori dipendenti non lo guadagna in un anno; non parliamo poi dei pensionati! A loro, quale misura salva-Italia, sarà congelato l’aumento dell’assegno INPS. Dov’è l’equità?
Quale coesione nazionale? VITO PARCHER Chiusa (Bz) È facile, tremendamente facile parlare di orgoglio e di concetti come la coesione nazionale quando si ha la pancia piena e non si hanno problemi a far quadrare i conti personali. Il presidente del consiglio ombra, travestito da presidente della Repubblica, dimentica che non si può andare a fare la spesa pagando con l'orgoglio, a meno che egli abbia seriamente intenzione di far uscire
l'Italia dall'euro (sarebbe anche ora) e di introdurre banconote di vari tagli denominate in quella nuova valuta, magari con la sua faccia sopra, come si addice ad ogni monarca. Re Giorgio (così lo ha chiamato il New York Times, azzeccandoci in pieno) tra pochi giorni apparirà in televisione a reti unificate per il consueto messaggio di fine anno. Un rito che potrebbe risultare superfluo, negli ultimi mesi l'imperatore non è stato zitto un attimo, ha parlato più di Monti, con concetti e appelli già sentiti più volte. Se per una volta decidesse di tacere almeno l'ultimo dell'anno sarebbe un bel sollievo.
Vuol fare anche gli elettori ROBERTO COLOMBO Dopo essere stato determinante per la nascita dell'esecutivo di Mario Monti, il presidente Giorgio Napolitano propone di dare la cittadinanza ai bambini degli extracomunitari nati in Italia. Non gli basta avere fatto un governo, ora vuole fare anche gli elettori.
Berlusca a chi la fai intendere? MARCO ZIRONI Berlusconi dice che questa manovra è stata il male minore. Io invece credo questo, la Padania mi ha insegnato a leggere fra le righe, molti articoli che leggo. La Padania giornale, mi ha aiutato ad essere ancora più indipendente nei miei ragionamenti, è questo, non è un male minore. Ciao Berlusca, raccontala ad un altro.
Emergenza carceri come il panettone MARCO SCAGLIA In questi giorni accendendo la TV ho sentito giornalisti ricordare che, come ogni Natale e più immancabile del panettone, c'è un'emergenza carceraria da risolvere, e mostravano i soliti politicanti che si preoccupano solo dei vari Caino. Logicamente nessuna parola per ricordare le molte persone che trascorrono anche queste festività, pensando ad un loro famigliare portato via dalla violenza di qualche delinquente, alle sorti di un giovane rovinato dai venditori di morte, o ai danni materiali e morali causati da scippatori, truffatori con colletti diversamente colorati, topi d'appartamento e gentaglia varia. Del resto, non c'è da stupirsi se i partiti che hanno approvato una manovra che mette le mani in tutte le tasche dei soliti
contribuenti onesti, aggiungendo un sorriso beffardo e discorsi bugiardi che suonano tanto di presa per il sedere, si preoccupano di chi ha effettuato manovre con modalità diverse, magari a volto coperto. L'italietta è il paese in cui si può sterminare la propria famiglia, uscire dal carcere dopo pochi anni in cui si ricevono lettere d'ammiratori e spasimanti, puntualmente enfatizzate in vergognosi TG, e finire nei salotti televisivi per concedere interviste agli sciacalli dell'audience. Tutto questo sotto gli occhi d'un popolino che s'indigna solo nella direzione in cui viene portato da coloro a cui viene delegata la capacità di ragionare. Niente di nuovo, italy is italy, buon anno...
La latitanza “nazionale” GAETANO BANFI Gemonio Si arrestano boss di organizzazioni criminali con latitanze pluri decennali, si confiscano i loro patrimoni assestando duri colpi alle cupole mafiose, ma come l'Araba Fenice riemergono. Somme di tali patrimoni che coprirebbero una “Finanziaria” e risolverebbero in parte il debito pubblico dello Stato. Rimane lo “sconcerto” (sic) per i luoghi della cosiddetta latitanza, in appartamenti sotterranei lussuosamente arredati e con tutti i comfort della più avanzata tecnologia. Tutto questo ovviamente richiede uno spiegamento di imprese di costruzione ed una forza lavoro non indifferente. Nonostante questa rumorosa attività, nessuno ha visto né sentito nulla e tanto meno a che servisse ad un capo mafia. Ma chi lo ha mai visto? Ma chi lo conosce? Quindici anni e più di residenza eufemisticamente definita “latitanza” e centrale operativa nella direzione delle attività criminali. Tutto questo farebbe parte dell'orgoglio di una ritrovata unità di un Grande Paese" e della “coesione sociale” e nazionale. Se di coesione sociale si intende quella “regionale” più che d'accordo, ma abbinare quel tipo di società a quella “nazionale” è una gran presa in giro dell'opinione pubblica con la solita manfrina di risolvere la “questione sviluppo del Sud” . Si faccia distintinzione del termine “coesione” differenziato da quello attribuibile a “nazionale” , si offenderebbe l'intelligenza del popolo.
Titoli pubblici a orologeria ANNA MOSENE La Banca centrale europea pare abbia smesso di comprare titoli di Stato italiano e così lo spread è tornato ai livelli pre manovra, una bella scusa per tentare di giustificare la ma-
novra fallimentare di Monti. Ad aprile come ci ricordano gli economisti scadono 200 miliardi di titoli, soldi che occorre tirare fuori e che nessuno ha, già ci sono seri problemi a fare una manovra di una ventina di miliardi, figurarsi una cifra del genere. Il problema rischia di non appartenere più al debitore ma di diventare molto serio per il creditore. Ricordiamoci che quando si è debitori di poche migliaia di euro nei confronti di una banca il problema è nostro, quando il debito è di qualche miliardo il problema diventa della banca. In questo momento l'Italia non ha bisogno del fighetto con il loden. Serve invece qualcuno che abbia gli attributi per sedersi al tavolo delle trattative senza alcun timore reverenziale e dica in faccia: “it's your problem now”. Senza prese di posizione di questo tipo tra non molto vorranno una nuova manovra, altri sacrifici che come già ampiamente dimostrato da quelle precedenti non risolveranno nulla, anzi peggioreranno ulteriormente la situazione.
Natale, lezione a pranzo MASSIMO MARNETTO Al pranzo di Natale anche quest'anno mia moglie ha invitato la sua anziana insegnante, ormai vicina agli 80 anni, ma ancora ironica nonostante gli acciacchi, una pensione risicata quasi tutta corrosa dall'affitto e uno sfratto di Damocle che la tormenta. Voglio ringraziare mia moglie, perché con la sua naturale attenzione agli altri, m'insegna come si può cambiare il mondo con gesti semplici.
Crolli, Sud e Nord come Serie A e B LISETTA ALBERTI Agrate Brianza C’è stato un gravissimo disastro ecologico, è crollata una Pala di roccia delle famose Pale di S. Martino. Non è la prima volta che accade, mi sembra che sia successo tre o quattro volte, naturalmente i giornalacci e le televisionacce di tutti i canali non hanno dato notizia dell’avvenimento, forse perchè le Pale si trovano al nord e non al sud. Mi sembra che un anno fa crollò a Pompei un muro della casa dei gladiatori, apriti cielo giornalacci e televisionacce sono andati avanti più di una settimana, interrogazione in Parlamento, un ministro si è dovuto dimettere, un can can incredibile. Allora, è più importante un muro o una montagna ammirata in tutto il mondo? Eh sì questa è l’unità d’Italia continuamente sbandierata e sarà sbandierata il 31 dicembre da un certo signore che si crede re d’Italia.
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laPADANIA
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TELEVISIONE ▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲▲
Rai: risparmi sì, ma attenzione a cosa si taglia Da salvaguardare l’informazione regionale, gli sport “minori”, Rai Cinque con la vera cultura In queste ore di post Natale sonnolento, la Rai ha fatto sapere che verranno tagliati circa 95 milioni di euro per riportare in verde un bilancio che tende, invece, ad un rosso sempre più intenso. E tutto questo con regolare ricaduta sui cittadini che si sono visti immediatamente alzare la gabella del canone: una tassa che, in realtà, serve per mantenere intatto il potere mediatico di una parte ben specifica della politica, facilmente identificabile nella sinistra dura e pura. Non è ancora chiaro dove i tagli colpiranno la struttura. Quello che ci si augura è che non vadano a interferire, ad esempio, sull’informazione regionale. Già in passato è stata duramente colpita da tagli lineari che hanno costretto le redazioni dei capoluoghi ad una sollevazione. Se dovessero arrivare altre ghigliottine, il servizio sarebbe ulteriormente compromesso. E speriamo anche che le for-
RAIDUE 6,30 Cartoon Flakes 10,00 Rubrica: Tg2punto.it 11,00 Contenitore: I fatti vostri. Con G. Magalli 13,00 Attualità: Tg2 giorno 13,30 Rubrica: Tg2 Costume e società 13,50 Rubrica: Medicina 33 14,00 Film tv: The good witch’s garden - Il giardino dell’amore. Comm. (Canada, 2009) 15,35 Film tv: Papà per due. Dramm. (Usa, 2010) 17,05 Tf: L’Africa nel cuore 17,45 Attualità: Tg2 flash L.i.s. 17,50 Rubrica: Rai Tg Sport 18,15 Attualità: Tg2 18,45 Telefilm: Numb3rs 19,35 Telefilm: Squadra speciale cobra 11. Con Erdogan Atalay 20,30 Attualità: Tg2 - 20,30 21,05 Film: G-Force: superspie in missione. Comm. (Usa, 2009). Con Billy Nighy 22,35 Cartoni: Il weekend di Paperino 23,25 Attualità Tg2 23,40 Reportage: Tracce
bici non vadano a incidere sulle nuove strutture di Rai Sport, quelle che seguono i cosiddetti sport minori. Quelle redazioni stanno lavorando a pieno ritmo e con grandi ascolti nonostante siano ben poco pubblicizzate dall’azienda. Le redazioni sono composte da giornalisti giovani che stanno veramente buttando l’anima per tenere le forti concorrenze dei network privati. Colpire loro vorrebbe far sparire dalla televisione quella galassia di sport minori che interessa ancora una gran parte di telespettatori: ciclismo in testa. Ma anche il calcio delle serie minori, il basket, la pallamano e il calcetto. Dirette televisive e servizi garantiscono a queste discipline ancora sane un minimo di finanziamento attraverso gli sponsor. Altro capitolo da non colpire Rai Cinque. È forse l’unica rete che sta riportando la Rai al livello della più grande azienda culturale del paese alla faccia degli
ITALIA 1
RAITRE 10,00 11,10 11,15 12,00 12,25 12,50 13,10 14,00 14,50 15,00 15,05 15,55 17,40 19,00 20,00 20,15 20,35 21,05
22,45 23,00
La storia siamo noi Att: Tg3 minuti Film: Doc Martin Att.: Tg3 - Rai Sport Notizie - Meteo 3 Rb:Le storie - Diario Italiano Doc: Geo & geo Soap: La strada per la felicità Attualità: Tg Regione / Meteo Regionale / Tg3 Meteo 3 Rub.: Tgr Leonardo Rubrica: Tg3 Lis Telefilm: Lassie Doc.: Cose dell’altro Geo. Con M. Ossini Doc: Geo & geo Attualità: Tg3 - Tg3 Regione - Meteo regionale Magazine: Blob Per ridere insieme con Stanlio e Ollio Tf: Un posto al sole Film: The maiden heist Colpo grosso al museo. Comm. (Usa, 2009). Con Morgan Freeman Att.: Tg3 - Tg Regione Doc: Io sono, storie di schiavitù
7,15 Cartoni animati 8,50 Film: La profezia di Alhambra. Spagna (2002) 10,30 Film: L’isola del tesoro e i pirati dei 7 mari. Avv. (2004) 12,25 Att.: Studio Aperto 13,00 Rub.: Studio Sport 13,40 Cartoni animati 15,00 Sit com: Big bang theory 15,35 Film tv: Randall, un’oca sotto l’albero. Comm. (Canada, 2004). Con Chevy Chase 17,30 Cart: Dragon Ball 18,30 Att.: Studio Aperto 19,00 Rub.: Studio Sport 19,25 Telefilm: Dr. House - Medical Division 20,20 Telefilm: C.S.I. - Scena del crimine 21,10 Show: Colorado remix. Condotto da Belen Rodriguez, Paolo Ruffini e Dj Angelo 0,15 Film: Brüno. Grottesco (Usa, 2009). Con Sacha Baron Cohen, Gustf Hammarsten 1,55 Show: Poker1mania
Santo del Giorno: INNOCENTI MARTIRI 20,30 TG NORD “EICMA”; 20,45 IL LAGO DI VARESE documentario; 21,00 LA VIA DELLE GENTI documentario; 21,20 INSUBRIA BIOPARK documentario
6,00 Repliche; 8,00 Rassegna Stampa; 8,30 Meteo; 8,35 Rassegna stampa; 9,35 Sulla notizia; 10,40 Onda libera; 12,00 GR; 12,05 Filo Diretto; 13,00 Titoli Tg Meteo; 13,05 Calcioparlando; 14,00 Filo diretto; 15,00 MGP Piemonte; 15,30 MGP Romagna; 16,00 MGP Valle Camonica; 16,30 Che aria tira; 18,30 Il punto politico; 19,00 Titoli Tg - Il punto politico; 19,30 Il punto politico; 20,00 Titoli Tg - Il punto politico; 20,30 Repliche
IL SOLE SORGE ALLE 7,37 E TRAMONTA ALLE 16,46 LA LUNA CRESCENTE SORGE ALLE 9,51 E TRAMONTA ALLE 21,09
intellettualoni della sinistra e dei maestri di pensiero di Rai Tre che sono ora obbligati a scendere dagli scranni dei detentori della cultura del paese. La rete con pochi soldi rispetto alle sorelle sta portando per tutto il paese il teatro, l’opera lirica ma anche gli imprenditori di successo con un occhio di riguardo per quelli che lavorano al Nord. Bisogna fare grande attenzione che qualcuno, magari qualche tecnico dalle mani lunghe, non tenti lo scippo di una struttura come questa. Serve assolutamente impedirlo. Piuttosto occorre guardare a chi ad esempio in Rai ha anche due programmi: perché? Uno non basta? Lucia Annunziata è sicuramente al corrente della cosa. Eppoi tutti questi soldi alle starlette da show. Incominciamo da questi punti ad applicare il rigore così caro ai prof. fr
RETE 4 9,40 Tf: Monk 10,50 Rubrica: Ricette di famiglia. Con D. Mengacci 11,30 Att.: Tg4 - Vie d’Italia 12,00 Tl: Detective in corsia 13,00 Tel.: La signora in giallo 13,50 Rubrica: Sessione pomeridiana: il tribunale di Forum 15,10 Telefilm: Hamburg Distretto 21 16,15 Soap opera: Sentieri 16,50 Film: Agatha Christie: 13 a tavola. Giallo (Usa, 1985). Di Lou Antonio, con Peter Ustinov, Faye Dunaway 18,55 Att.: Tg4 - Meteo 19,35 Tel.: Tempesta d’amore 20,30 Telefilm: Walker Texas Ranger 21,10 Film: S.W.A.T. - Squadra speciale anticrimine. Poliziesco (Usa, 2003). Con Samuel L. Jackson, Colin Farrell 23,45 Film: Sotto accusa. Dramm. (Usa, 1988). Con Kelly McGillis, Jodie Foster 1,50 Att.: Tg4 Night News
CANALE 5
RAIUNO 6,10 Unomattina Caffè 6,30 Attualità: Tg1 - Previsioni viabilità 6,45 Rubrica: Unomattina 11,00 Attualità: Tg1 11,05 Rubrica: Occhio alla spesa 12,00 Rubrica: La prova del cuoco. Con Antonella Clerici 13,30 Attualità: Telegiornale 14,00 Rubrica: Tg1 Economia - Tg1 Focus 14,10 Da da da 14,35 Film: Mary Poppins. Fant. (Usa, 1964). Con Julie Andrews 17,00 Attualità: Tg1 - che tempo fa 17,15 Film: Rendez-vous d’amore. Comm. (Usa, 2003). Con Scott Wolf 18,50 Gioco: L’eredità. Con Carlo Conti 20,00 Attualità: Telegiornale 20,30 Rubrica: Qui Radio Londra. Condotta da Giuliano Ferrara 20,35 Gioco: Soliti ignoti - identità nascoste. Con Fabrizio Frizzi 21,10 Talent show: Mettiamoci all’opera. Condotto da Pupo 23,40 Film: Microcosmos - Il popolo dell’erba. Docum. (Francia, 1996) 1,00 Attualità: Tg1 Notte - Tg1 Focus Che tempo fa 1,35 Rubrica: Qui Radio Londra (R)
CINEMA
LA 7 7,00 Contenitore: Omnibus 7,30 Attualità: Tg La 7 7,50 Film: Piccola posta. Con Franca Valeri, Alberto Sordi 9,40 Tf: Ultime dal cielo 11,30 Rubrica: S.O.S. Tata. “Famiglia Marcelli” (replica) 12,25 Rubrica: I menù di Benedetta 13,30 Attualità: Tg La 7 14,05 Film: Parenti serpenti. Di M. Monicelli, con M. Confalone 16,15 Attualità: Atlantide - Storie di uomini e di mondi 17,30 Tf L’ispettore Barnaby 19,30 Rubrica: G’Holiday. Con G. Cucciari 20,00 Attualità: Tg La 7 20,30 Show: Italialand Remixata!!! 21,10 Film: L’erba di Grace. Con Brenda Blethyn 0,20 Attualità: Tg La 7 0,30 Rubrica: G’Holiday . Con G. Cucciari (r) 1,05 Show: Italialand Remixata!!! (Replica) 1,45 La 7 colors
6,00 Contenitore: Prima pagina. Nel corso: Traffico / Meteo 5 / Borse e monete 8,00 Attualità: Tg5 - Mattina 8,40 Film tv: Ballet shoes. Comm. (GB, 2007). Con Emma Watson 10,00 Att.: Tg5 ore 10. (nel corso) 11,00 Reality: Grande Fratello 11,05 Rubrica: Forum. Condotto da Rita dalla Chiesa 13,00 Attualità: Tg5 - Meteo 5 13,40 Soap: Beautiful 14,40 Film: Una casa per Natale. Comm. (Usa, 2007). Con Linda Hamilton 16,30 Film: Una canzone per Natale. Dramm. (Canada, 2008). Con Tyrone Benskin 18,10 Att.: Tg5 - 5 minuti (nel corso) 18,15 Reality: Grande Fratello 18,50 Gioco: The money drop. Condotto da Gerry Scotti 20,00 Att.: Tg5 - Meteo 5 20,30 Show: Striscia la notizia - «La voce della contingenza». Conducono E. Greggio ed E. Iacchetti 21,10 Miniserie: I cerchi nell’acqua. Con Alessio Boni, Vanessa Incontrada, Paola Pitagora 23,30 Film: Natale in affitto. Comm. (Usa, 2004). Con Ben Affleck 1,30 Attualità: Tg5 - Notte - Meteo 5
13,30 Gnomeo e Giulietta 15,00 I fratelli Grimm e l'incantevole strega 17,00 Wall Street - Il denaro non dorme mai 19,15 Due cuori e una provetta
21,00 Sky Cine News 21,10 Il Grinta 23,05 Le cronache di Narnia - Il viaggio... 1,05 Burlesque 3,05 In linea con l'assassino
SPORT I
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9,30 Basket: Missouri - Illinois 11,15 Rugby: Harlequins - Saracens 13,00 WWE NXT 14,00 Basket: Boston Celtics Miami Heat 16,15 SKY Motori 16,45 Rugby: Gloucester Rugby London Wasps 18,30 Che partita! Italia - Francia 19,00 WWE 24/7 Preview 19,45 Share Your Dream 20,00 Volley: Speciale Coppa del Mondo 2011 21,00 Basket: Boston Celtics Miami Heat 23,15 Poker: PartyPoker.net 00,00 Poker: PartyPoker.net 00,45 Poker: PartyPoker.net 1,30 Golf: Pontevecchio Challenge
Festa dei santi Innocenti martiri, i bambini che a Betlemme di Giuda furono uccisi dall’empio re Erode, perché insieme ad essi morisse il bambino Gesù che i Magi avevano adorato, onorati come martiri fin dai primi secoli e primizia di tutti coloro che avrebbero versato il loro sangue per Dio e per l’Agnello
OGGI
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IL SOLE SORGE ALLE 7,37 E TRAMONTA ALLE 16,47 LA LUNA CRESCENTE SORGE ALLE 10,18 E TRAMONTA ALLE 22,12
Cielo: poche nubi sulle Alpi occidentali, nubi in temporaneo aumento altrove. Fenomeni: qualche pioggia al nord-est, Emilia Romagna e Liguria. Temperature: in diminuzione a partire dall'arco alpino. Venti: deboli o localmente moderati settentrionali. Mari: da poco mosso a localmente mosso. Zero termico: 1500 (Alpi-Ovest 1600, Alpi-Est 1400)
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laPADANIA
Mercoledì 28 dicembre 2011
Un testo che fu dello storico interprete della Teresa, Felice Musazzi, riscritto e, per forza di cose, attualizzato
LUCA MARCHESI
Siamo alle solite… per fortuna. Alla fine dell’anno arrivano loro, e tutti li riconoscono: anche i forestieri e gli “importati”. A teatro li si attende come si aspetta l’entrata della maschera di Arlecchino o di Brighella nella commedia dell’arte, pronti ad applaudire appena appaiono in scena Sono una presenza fissa sui palcoscenici lombardi da quando Felice Musazzi li aveva ideati per l’oratorio maschile di Legnarello, e poi portati alla notorietà nazionale fin dagli anni Sessanta. I Legnanesi sono al Teatro Smeraldo di Milano dal 30 dicembre con Sem nasü par patì… e patèm, uno spettacolo che fu dello storico interprete della Teresa, ma che Antonio Provasio, colui il quale ha raccolto l’eredità di Musazzi, ha riscritto e, per forza di cose, attualizzato. Cosa avete tenuto del testo originario? «A dire la verità ben poco - osserva Provasio -. C’è la scena dell’improvvisa fortuna che colpisce la famiglia Colombo, grazie alla “gratifica nata li zi a” (u na specie di tredicesima) portata a casa dal Giovanni. E c’è il famoso monologo conclusivo della Teresa: «Num por puarit sem nasü in quel momentu che ul signor l’ha creà tuti gli accidenti, dulur da ventar, da denci e da co’, buleta croniga e pesc ancamò, la nostra fortuna a l’è questa al sem... SEM NASÜ PAR PATÌ... PATÈM». In più rimane ovviamente la struttura tipica della corte, la figlia Mabilia interpretata da Enrico Dalceri, i personaggi storici, dalla Pinetta alla Carmela “terona”, e i dieci boys che sono parte essenziale del nostro spettacolo di rivista tutto al maschile. Il nostro pubblico questo si aspetta, oltre al dialetto lombardo ovviamente». Ma raccogliete sempre gli stessi consensi di un tempo?
Nella foto a sinistra, la famiglia Colombo al gran completo: in piedi, la Teresa, seduti ad abbuffarsi il Giovanni e la Mabilia
Dal 30 dicembre al Teatro Smeraldo di Milano lo spettacolo Sem nasü par patì... e patèm
Legnanesi, la risata si fa popolare Antonio Provasio (Teresa): con la parlata lombarda un successo anche a Firenze di sicuro in città il dialetto non esiste più, se non per le persone anziane. «Questo è vero fino a un certo punto. Noi proponiamo delle cose che in televisione ad esempio non si vedono
moria di quello. Per quanto riguarda il dialetto, se è vero che a Milano ora è parlato poco, è anche vero che molti lo capiscono, anche i non lombardi. Il 16 dicembre abbiamo portato questo spetta-
tra la dicevamo prima in dialetto e poi la ripetevamo in italiano. Ma alla fine il pubblico non ci lasciava andare via. Sul palcoscenico ci siamo commossi come se fossimo attori di primo pelo. Pensavamo di
hanno proposto o l’italiano, o parlate e dialetti del centro e del sud. Si è salvato solo il veneziano, ma perché era troppo classico per essere dimenticato. La Teresa e la Mabilia, comunque, non segnano
la riscossa del nord. Semplicemente sono la prova che la cultura popolare e il dialetto non possono non incontrare il gradimento delle persone intelligenti ovunque».
colo al Teatro Verdi di Firenze e in una sola serata abbiamo fatto quasi 800 spettatori. Vero è che abbiamo italianizzato qualche battuta, e qualche al-
incontrare un pubblico molto diffidente nei nostri confronti e invece…». In effetti i milanesi e i lombardi sono per tradizione molto ricettivi nei confronti dei dialetti forestieri. Viceversa il dialetto lombardo non viene molto ben accettato altrove. «I Legnanesi storici arrivarono a rappresentare fino a Roma, ma in effetti fu un’eccezione. Il fatto è che per anni sia il cinema che la televisione ci
Nelle foto a sinistra e a destra, due momenti dello spettacolo Sem nasü par patì... e patèm, in scena a Milano fino a febbraio con la compagnia dei Legnanesi. Sotto, gli interpreti principali: da sinistra, Enrico Dalceri (la figlia Mabilia Colombo), Antonio Provasio (la madre Teresa), Luigi Campisi (il padre Giovanni)
«Guardi che in Italia non c’è una compagnia che tiene un teatro un mese e mezzo. Noi a Milano rimarremo fino al 12 febbraio e il tour di quest’anno prevede 140 date. L’anno scorso sono venuti a vederci 160.000 spettatori. Rai 5 in due sabati sera di dicembre ha trasmesso Fam, füm e frec, realizzando 1,57 di share, che per l’ora, il genere di spettacolo e
il canale tematico, ci hanno spiegato gli addetti ai lavori televisivi, è un successone». In effetti è stupefacente come voi siate ancora apprezzati, malgrado il sistema di riferimento sociale del vostro teatro sia scomparso. La corte non c’è più, e
più. Chi ci vede anche per la prima volta, se ne accorge subito. Non importa che non esista più la corte e la suo sistema sociale di solidarietà. Basta la me-
I Legnanesi in Sem nasü par patì… e patèm al Teatro Smeraldo dal 30 dicembre al 13 febbraio. Da mercoledì a sabato ore 20.45; domenica ore 16.00. Tel. 02.29.00.67.67