Estate emergenza caldo: impara a riconoscere i sintomi della disidratazione
Con l'arrivo del grande caldo, il rischio maggiore che corrono gli italiani, soprattutto le categorie più a rischio come anziani, donne e bambini, è quello della disidratazione e di riflesso: spossatezza, crampi muscolari e, in casi estremi, collassi cardiocircolatori. Per questo, gli esperti consigliano di bere abbondanti quantità di acqua, preferibilmente minerale con cui assumere calcio e sali minerali indispensabili per compensare la sudorazione e la quantità di Sali e liquidi dispersi dal corpo. I rischi di un bilancio idrico anche solo leggermente negativo possono compromettere il buon funzionamento del nostro organismo. Basti pensare che una diminuzione di acqua totale corporea corrispondente al 2% del peso di un individuo, rende il sangue meno fluido ed influisce negativamente sia sulle sue capacità cognitive che fisiche (stanchezza, cefalea, difficoltà di concentrazione). Se l'acqua che entra è minore del 5% rispetto a quella espulsa, si avvertono crampi muscolari, tachicardia e talora senso di vertigine,mentre uno squilibrio del 7% può provocare la perdita di coscienza. Perdite idriche vicine al 20% risultano incompatibili con la vita. E come capire se siamo sufficientemente idratati? Il primo sintomo della disidratazione è senza dubbio la sete, uno stimolo che sorge quando la perdita di acqua supera lo 0,5%. Quando si avverte questo bisogno l'organismo è già leggermente disidratato. E' bene dunque valutare anche gli altri campanelli d'allarme che ci lancia il corpo, come ad esempio una stanchezza anomala, la diminuzione di urina secreta e il suo colore, che diventa gradualmente più scuro. Durante l'estate è buona regola bere molto e spesso, non solo quando si avverte sete ma durante tutto l'arco della giornata e questo vale a maggior ragione per anziani e bambini, che avvertono meno l'esigenza di reidratarsi. Ad essere particolarmente a rischio disidratazione sono soprattutto donne, bambini e anziani, considerate dagli esperti le categorie più deboli. Ma quanta acqua bere?
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Per le donne sono almeno quattro i fattori di cui tener conto: temperatura corporea, peso e in generale tutte le caratteristiche fisiche dell'individuo, durata e intensità dell'esercizio fisico cui è sottoposto, rapporto tra temperatura e umidità dell'ambiente, qualità del cibo. Le strategie? Bere almeno mezzo litro di acqua al mattino prima dell'esposizione, indossare indumenti idonei, idratarsi a piccole dosi ma almeno ogni ora e tamponarsi frequentemente con un panno umido, per abbassare la temperatura corporea e prevenire la sudorazione in eccesso. I bambini, soprattutto nel periodo caldo, hanno bisogno di bere più degli adulti, circa due litri di acqua al giorno e in maniera regolare e soprattutto in spiaggia o all'aria aperta è necessario idratarsi ogni mezz'ora, al massimo ogni ora. Gli anziani tendono a bere poco e con l'arrivo dell'estate sono soggetti a malori dovuti a scarsa idratazione e carenza di oligoelementi, soprattutto in concomitanza a terapie diuretiche. Tra tutte le bevande, meglio l'acqua minerale, e un buon integratore di Sali minerali, vediamoli meglio nei dettagli Sebbene costituiscano una parte relativamente piccola dell'organismo umano (circa il 6,2% del peso corporeo), i Sali minerali rientrano nella costituzione dei tessuti e rappresentano fattori essenziali per le funzioni biologiche e per l'accrescimento.
Essi possono essere classificati in: Macroelementi o elementi presenti in discrete quantità nell'organismo: calcio, fosforo, magnesio, zolfo, sodio, potassio, cloro il cui bisogno giornaliero è dell'ordine dei grammi o dei decimi di grammo. Oligoelementi o microelementi o elementi presenti in tracce nell'organismo, il cui fabbisogno giornaliero è dell'ordine dei milligrammi o dei microgrammi. Negli ultimi anni, grazie a sofisticate tecniche analitiche, è stato possibile evidenziare le svariate funzioni che gli oligoelementi esercitano nell'organismo valorizzandone l'importanza nutrizionale. Gli oligoelementi possono essere a loro volta suddivisi in: essenziali (ferro, rame, zinco, iodio, selenio, cromo, cobalto, fluoro): minerali indispensabili per l'organismo, fanno parte di molecole organiche preposte a ruoli vitali; una loro carenza comprometterebbe funzioni fisiologiche importanti probabilmente essenziali (silicio, manganese, nichel, vanadio); potenzialmente tossici (arsenico, piombo, cadmio, mercurio, alluminio, litio, stronzio): svolgono probabilmente funzioni importanti a bassissime concentrazioni. La tossicità dei minerali dipende essenzialmente dalla quantità che di essi perviene all'organismo, quindi sono tutti potenzialmente tossici a dosi elevate. Per valutare l'essenzialità o la tossicità di un elemento bisogna valutarne la biodisponibilità ovvero la quota ingerita che viene effettivamente assorbita, trasportata al sito d'azione e convertita nella forma attiva. La biodisponibilità di un elemento è influenzata da diversi fattori interagenti tra loro, alcuni intrinseci (specie, genotipo, età, sesso, stato fisiologico, stato nutrizionale e di salute, microflora intestinale ecc.), altri estrinsechi (forma chimica del minerale, presenza di fattori antinutrizionali che ne limitano l'assorbimento o che, viceversa, lo favoriscono).
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I sali minerali sono presenti nell'organismo umano sia legati alle molecole organiche, sia in forma inorganica in due differenti stati: allo stato solido: come cristalli, nelle ossa e nei denti; in soluzione, sia in forma ionizzata che non-ionizzata. I sali minerali possono passare da uno stato all'altro come accade ad esempio per il calcio, che in caso di ipocalcemia, viene spostato dalle ossa (dove si trova in forma cristallina) al plasma (in forma ionica). In definitiva i sali minerali svolgono numerose funzioni di controllo, di regolazione e di struttura. Funzioni svolte da più minerali sono la regolazione osmotica e il mantenimento dell'equilibrio acido-base. Un'alimentazione varia e razionale è da sola in grado di soddisfare il fabbisogno di sali minerali; tuttavia per alcuni di essi come calcio, ferro e iodio si può facilmente andare incontro a sindromi da carenza, soprattutto in condizioni fisiologiche particolari quale la gravidanza.
ELEMENTO
FUNZIONE
CIBO CHE LO CONTIENE
CALCIO (Ca)
Forma il materiale rigido di ossa e denti. Regola la coagulazione del sangue e il funzionamento dei musc
Latte e derivati, ortaggi verdi, legumi, cereali
FOSFORO (P)
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Insieme al calcio contribuisce alla formazione del materiale rigido di ossa e denti. E' importante per le tra
Latte, carne, pesce, uova, fegato, cereali, legumi.
POTASSIO (K)
Regola gli scambi tra le cellule e i liquidi corporei.
E' presente in tutti i cibi, soprattutto cereali, verdure e carne.
SODIO (Na)
Regola gli scambi tra cellule e liquidi corporei. E' utile per il bilancio dell'acqua nell'organismo.
E' il costituente, insieme al cloro, del sale da cucina.
CLORO (Cl)
E' importante per la formazione del succo gastrico.
E' il costituente, insieme al sodio, del sale da cucina.
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MAGNESIO (Mg)
Attua alcune reazioni chimiche nell'organismo.
Cereali, legumi, mandorle, noci.
FERRO (Fe)
Entra a far parte della molecola di emoglobina che costituisce i globuli rossi. Trasporta ossigeno e anidri
Carne, fegato, uova, legumi, cereali, verdura.
ZOLFO (S)
Entra nella costituzione delle proteine.
Carne, pesce, latte e derivati, legumi, cereali.
MANGANESE (Mn)
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Attua alcune reazioni chimiche nell'organismo.
Farine integrali, noci, cereali, vegetali verdi, carne.
IODIO (I)
Regola l'attività della ghiandola tiroidea. Se manca si ha l'ingrossamento della ghiandola e il caratteristic
Sale marino, pesce e molluschi marini, verdure, uova.
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