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ENERGIA SOTTO L’ALBERO ? Buon Natale e Felice 2007
LA RIPRESA DELLA ILA Portovesme - Area Industriale
Le tariffe energetiche, eguagliate a quelle medie praticate in tutta Europa alle industrie energivore, non sono ancora patrimonio delle industrie primarie operanti a Portovesme. Tuttavia, anche se un altro anno è trascorso nella vaga illusione che anche
Portovesme potessero trovare riscontro tariffe eguali a quelle del resto d’Europa, qualcosa sembra stia per arrivare. Nelle ultime ore di fine anno negli ambienti industriali si respirava una certa fiducia che la vertenza stesse per imboccare la dirittura
SI VOLA
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d’arrivo. Certo è che quando tre anni fa iniziarono le rivendicazioni perché le tariffe elettriche alle industrie energivore venissero applicate a tutte le industrie di Portovesme, nessuno si era illuso che la vertenza sarebbe stata
di breve durata e facilmente risolvibile. Ora, però, si suppone che col nuovo anno si possa guardare con maggiore serenità al futuro produttivo di queste industrie che costituiscono l’asse portante dell’economia non solo del Sulcis. (m.c.) PAG. 5
LA GRANDE STORIA DEL CARBONE SULCIS PAG. 6-7
DAI TRAPIANTI DI FEGATO ALLA MUSICA
ILA
Il passaggio dell’intero pacchetto azionario della Ila (società per azioni) in mano della famiglia di Luigi Pozzoli, Amministratore delegato della Otefal (250 dipendenti negli stabilimenti di laminazione d’alluminio a L’Aquila, in Spagna e Francia e con una fatturato presunto per
il 2006 di circa 150 milioni di euri) ha già creato i presupposti nello stabilimento sulcitano per un pieno rilancio produttivo a partire dal nuovo anno. Maestranze e RSU hanno già espresso il proprio benestare al piano annunciato dalla nuova proprietà. PAG. 8
SERVIZI AUTOGRU da 80 t. -35 t. -14 t. Sede Amministrativa e Operativa:
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Gazzetta del Sulcis n°350 del 25 Dicembre 2006
RENATO SORU HA PRESENTATO IL DOCUMENTO STRATEGICO 2007-2013 Il Presidente della Regione, Renato Soru e il Direttore generale del Centro di Programmazione, Salvatore Orlando, hanno illustrato ai rappresentati delle otto province, ai sindacati e alle associazioni di categoria, il Documento strategico regionale 2007 – 2013 e le ipotesi di ripartizione dei fondi per le aree sotto utilizzate del Mezzogiorno. “Tra risorse europee e risorse nazionali, ha detto il Presidente Soru, non abbiamo meno risorse da programmare, anzi, abbiamo qualcosa in più, e questo è un punto importante. La cosa importante è che la Regione Sardegna, pur uscendo dall’Obiettivo 1, rimane a pieno titolo tra le Regioni meridionali, e gode della ripartizione dei fondi per le aree sotto utilizzate. Quindi usciamo dall’Obiettivo 1 però rimaniamo a pieno titolo, per sempre, una Regione che gode della ripartizione dei fondi delle aree sottoutilizzate del Mezzogiorno”. Il Presidente ha proseguito: “Non solo ci rimaniamo, ma cresciamo un po’ di più, dal 12 al 12, 61 per cento. Un’altra cosa importante che le Regioni hanno chiesto al Governo è: non discutiamo di anno in anno sui fondi Cipe, per cui poi dobbiamo aspettare le leggi finanziarie, dobbiamo aspettare le delibere Cipe per programmarli e poi abbiamo pochi mesi per programmare. Ditecelo una volta per tutte, dateci la spesa dei fondi Cipe, così da poterli programmare’’. “Mettendo assieme le diverse fonti di finanziamento, ha continuato il Presidente della Regione, si arriva a una cifra di circa 8 miliardi e mezzo, a
Regione
ei esigenze delle imprese. In questa logica, in questi giorni.(ApInformazioni) siglio’’, ha detto rivolgendosi ai rappresentanti delle forze sociali e delle ammidocumento, nistrazioni provinciali.oppor ‘’Ciguida il Governo nazionale, brevi e anzi il Senato a questo punrisultati to, con l’approvazione della legge finanziaria dello Stato. alla Come sapete c’è disoccupa l’articolo102, ha detto ancora Renato 2002, Soru, che parla delle risorse perper la nostra Regione. E20,6% allora fa molta differenza farecon il progetto di bilancio con mani l’ap-provazione dell’articolo 102 triennio, APERTO TUTTO L’ANNO o senza. E allora se, come registrato pensiamo, verràoccupazionale approvata la SALA CONFERENZE CLIMATIZZATA CON 100 POSTI legge finanziaria dello Stato E SALETTE ATTIGUE DOTATE DI ACCESSORI E CONFORT a fine mese così come risconè usciPOSSIBILITA’ DI SOGGIORNO E RISTORAZIONE SALE RICEVIMENTI ta dalla Camera, noi ci predati LOCALITA’ SPIAGGIA GRANDE - CALASETTA (CA) - SARDEGNA ITALIA pariamo per la trasmissione lavoro tel. 0781 810188 - 0781.810153 - 0781.810189 - Fax 0781.810148 in Consiglio regionale’’. luglio e-mail:
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cui si aggiunge la possibilità a 100, ma la nostra Regione di sommare risorse, da quella (dove c’è qualcuno che ogni parte di fondi Fas, che servo- tanto dice: ma in Sardegna è un disastro, non sta succedendo nulla in questi ultimi 12 mesi) bisogna ricordare che negli ultimi 12 anni non è successo assolutamente niente. E allora dovremo darci naturalmente una regolata importante per il prossimo periodo, anche perché è molto probabile che il prossimo periodo sarà definitivamente l’ultimo”. Per il Presidente della Regione ‘’è difficile immaginare una Unione Europea che farà un altro Quadro unitario di sostegno, che farà un altro periodo Renato Soru di politiche di coesione’’. no per premiare le Regioni “Forse dobbiamo anche dirci virtuose, le Regioni capaci di che cosa abbiamo fatto di sbaportare avanti progetti ed è gliato negli ultimi due periodi ‘’Il Ministero dell’Economia ha Renato Soru, che ha aggiunto: capace di avere premialità. Se e fare esattamente il contra- segnalato che una vertenza fat- ‘’Usciamo dall’Obiettivo 1 senanche per quello avremo una rio’’, ha detto ancora Soru. ta tempo addietro e relativa alla za perdere una quantità ingente quota ragionevole per la no- ‘’Poche strategie, ha conclu- tassa sugli affari, è stata ricono- di risorse, i due terzi delle ristra Regione, si mette assieme so. Le strategie individuate sciuta e che all’Isola verranno sorse, come temevamo, perché la possibilità di programmare sono 10, però dentro quelle destinati 192 milioni di euri”. la cosa era partita molto male, circa 10 miliardi di euri. Che strategie pochi assi e pochissi- Lo ha comunicato il Presidente con una promessa del luglio sono tanti, sono tantissimi, me misure, anche perché poi a della Regione parlando ai Sin- del 2002 non mantenuta nel disono forse il 70 per cento in gestire troppe misure non sia- daci del Nuorese, nel riepiloga- cembre del 2002, quando poi il più della precedente program- mo capaci. Poche cose chiare, re i termini della vertenza delle Governo italiano ha presentato solide, dove non si può sbamazione”. entrate in relazione alle risorse il memorandum, la proposta Un’opportunità importante, gliare e che comportino i pre- disponibili nel bilancio della italiana al negoziato europeo. supposti per lo sviluppo. Nei per il Presidente Soru. Che Regione alla vigilia della finan- E’ iniziata male senza la rivenha proseguito: “Possiamo ri- due periodi precedenti non ci ziaria. dicazione o la previsione nella siamo mossi di un metro e nelcordare il fatto che veniamo ‘’Il nostro bilancio è sufficien- nuova proposta di statuto eurolo stesso periodo ci sono altre da due periodi di programtemente in ordine e ancora di più peo, della protezione delle remazione europea, dove sono Regioni che si sono mosse. dobbiamo fare per continuarlo a gioni insulari. Quindi abbiamo Proviamo a imitarle”. stati spesi 5 miliardi di euri in migliorare e liberare risorse che iniziato in forte salita, è stato media, e la nostra percentuale Alla richiesta di un chiaripossono essere utilizzate in atti- fatto l’accordo sugli strumenti mento sull’iter del Docudi Pil rispetto alla media nazionale, e alla media europea mento strategico regionale, il vità concrete. E’andata bene an- finanziari da parte del Consiprima dell’allargamento, non Presidente della Regione ha che la negoziazione, che è ap- glio europeo e in questi mesi si è spostata di un punto. Cioè spiegato: ‘’Ci stiamo orien- pena terminata, con lo Stato per si è portata avanti una negoziaabbiamo avuto due periodi di tando per farlo approvare i fondi europei’’, ha continuato zione con lo Stato, ha detto il investimenti straordinari e non direttamente dal Consiglio ci siamo mossi di una virgola. regionale, assieme alla pro- L A R E G I O N E H A D I C H I A R AT O Nello stesso periodo alcune posta di legge finanziaria e di Regioni sono passate da 70 bilancio. E quindi sarebbero Una delibera adottata dalla Giuna 130, qualcuna è passata da utili i vostri commenti prima ta regionale reintegra l’organico 70 a 110, qualcuna è arrivata che la Giunta lo approvi pri- del Corpo forestale e di vigilanza ma del trasferimento in Conambientale. Porta da 104 a 135 il numero degli agenti da assumere al termine del concorso che si sta concludendo, e aggiunge 30 sottufficiali ai 243 attualmente in forze, attingendo dalla graduatoria degli idonei con disagio sociale ancor- grande commozione in Car- della selezione interna. ché economico. Anche nella bonia. La larga partecipazio- Al Corpo (che aveva subìto un desua lunga fase d’insegna- ne di gente alle sue esequie cremento passando in un biennio da mento nelle scuole cittadine è stata la riprova di quanto 1087 unità a 1042), così reintegrato, di Carbonia (professoressa amore fosse circondata e viene dato dalla delibera della Giundi Lettere presso la “Seba- quanto bene avesse seminato ta un indirizzo politico nettissimo, stiano Satta”) Michela Spa- nel corso della sua pur breve in qualche modo di rottura rispetto no aveva sempre fatto pre- esistenza. al passato: quello di ‘’accentuare i Egregio Direttore cedere il ruolo di docente L’Editore, il Direttore e i Col- compiti di vigilanza ambientale, di Con grande sorpresa mi acda quel senso di umanità e laboratori di “Gazzetta del repressione degli abusi in materia corgo che il suo sempre più di dedizione che ha sempre Sulcis-Iglesiente” esprimono urbanistica, paesaggistica e ambien- apprezzato giornale (qualcaratterizzato l’intera sua al Ragioniere Carlo Lolliri e tale’’. Chiarissimi anche i compiti che volta mi dimentico di esistenza. ai figli Massimo e Fabrizio i di ‘’prevenzione e repressione delle comprarlo) ha instaurato una La prematura scomparsa di sensi del più profondo cordo- attività abusive di cave, discariche abusi- versione nuova per definire Michela Spano ha destato glio. ve di rifiuti, di abbandono di rifiuti nelle l’attuale moneta europea. Il proprietà pubbliche e in quelle private, di suo giornale, infatti, usa il abusivismo edilizio, occupazione abusi- plurale “euri” anziché “euro” come riportato da tutti gli va del demanio regionale’’. Il Corpo forestale e di vigilanza altri organi di stampa che io ambientale è attualmente composto conosco. Mi vuole togliere la da 79 ufficiali, 243 sottufficiali, 720 curiosità: da dove trae origine agenti. La delibera è stata presentata simile definizione al plurale dall’Assessore agli Affari generali, di “euri” ?. Cordialmente, al Personale e alla Riforma della ReG. Bigio gione, Massimo Dadea.
ALTRI 192 MILIONI DI EURI NELLE CASSE DELLA REGIONE
Presidente della Regione, cercando di fare in modo che alle minori risorse europee facesse fronte un maggior coofinanziamento dello Stato. Il risultato è che, mentre prima per ogni euro europeo c’era un altro euro di risorse pubbliche (dello Stato e della Regione, per cui ogni euro dell’Europa finanziava due euri di investimenti), oggi per ogni euro dell’Europa c’è un euro e mezzo dello Stato. Quindi, da due euri siamo passati a due euri e mezzo. E mentre quell’euro di risorse nazionali veniva finanziato per due terzi dallo Stato e per un terzo dalla Regione, e quindi una parte la mettevamo noi, la parte che mettiamo noi è ridotta, e quindi si liberano altre risorse che possiamo spendere diversamente’’.
GUERRA ALL’ABUSIVISMO
LUTTO IN CASA DI CARLO LOLLIRI AMMINISTRATORE “PORTOVESME srl” L’Amministratore Delegato della Portovesme srl è stato colpito da un grave lutto: la moglie Michela Spano è deceduta a Milano perché il suo cuore non ha retto al nuovo intervento cui si era dovuta sottoporre. Donna di elette virtù, Michela Spano, 65 anni, si era sempre distinta nel suo impegno sociale, affiancata in questo dal marito, interessandosi soprattutto, con grande discrezione, delle famiglie
LETTERA AL GIORNALE
DELEGAZIONE UNESCO RICEVUTA IN REGIONE “E’ la strada giusta, è impor- regione come la nostra con un
TIEMME Officine Grafiche srl - Zona Industriale Truncu is Follas Assemini (Cagliari) - Tel. 070/948128
tante far parte della rete dei 50 geoparchi in tutto il mondo”, così il presidente del Consiglio regionale, on. Giacomo Spissu, alla folta delegazione dell’Unesco, in visita in Consiglio nel quadro della tre giorni che hanno visti impegnati i tecnici dell’Agenzia delle Nazioni unite in Sardegna. Pur scontando lentezze “pensiamo di aver imboccato –ha detto il presidente Spissu- la strada giusta. Ed è importante per una
patrimonio storico minerario di grande valore”. “Siamo molto contenti per la cooperazione avviata ormai da molti anni con la Sardegna”, ha detto Margaret Patzak, responsabile delle rete mondiale dei Geositi-Geoparchi. “Siamo qui per una verifica e per mettere a disposizione tutta la nostra esperienza accumulata nel tempo con la rete mondiale dei geositi”.
Intanto La ringrazio per l’apprezzamento verso il giornale che, per non perderne copia, sarà bene abbonarsi, e quindi riceverlo comodamente a casa sua (poste permettendo). Circa invece la curiosità da Lei manifestata (non è il solo), posso solo dire che “euri” non l’ha inventato “Gazzetta del Sulcis”, ma diversi altri hanno tentato, ma con scarsa perseveranza. Noi invece insistiamo perché riteniamo che “euro” al plurale non debba fare eccezione alcuna rispetto alle altre monete correnti oppure fuori corso: dollaro (dollari), lira (lire), marco (marchi), franco (franchi), dinaro (dinari), ecc. Ma la stranezza, relativamente a euro, è che negli altri Paesi europei “euro” al plurale viene pronunciato e scritto col corrispettivo italiano di “euri”. E, allora? Non si vede perché “euro” debba restare indeclinabile al plurale. Spero di aver chiarito al nostro Lettore il dubbio sollevato. Ricambio le cordialità. (m.c.)
Regione A prezzi scontati, anche per i non residenti, tutti giorni voli da Cagliari a Bologna, Torino, Firenze, Verona, Napoli e Palermo, da Olbia Bologna e Verona e da Alghero a Torino e Bologna. I dati sulla puntualità degli aerei e quelli dei posti disponibili. Sono questi gli elementi principali contenuti nel decreto firmato dal Ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi sul futuro dei trasporti aerei da e per la Sardegna. La Sardegna, dunque, avrà dieci nuove rotte in regime di continuità territoriale. Dal 15 gennaio Meridiana collegherà Cagliari con Bologna, Torino, Firenze, Verona, Napoli e Palermo; mentre da Olbia farà rotta su Bologna e Verona; Air One decollerà invece da Alghero verso Torino e Bologna. I voli, almeno uno di andata e uno di ritorno per tutto l’anno, avranno cadenza giornaliera: partenza la mattina dall’Isola non oltre le 9.30, rientro non prima delle 19. In estate e durante le vacanze di Natale e Pasqua il numero dei collegamenti da Cagliari per Bologna e Torino e da Olbia per Bologna e Verona raddoppierà: due voli in andata e altrettanti in ritorno. Costo del biglietto: 55 euri più le tasse per i residenti, 97 euri più le tasse per i non residenti. I collegamenti Meridiana da Cagliari verso Torino, Verona, Bologna, e quelli da Olbia a Bologna saranno garantiti senza compensazioni statali; le altre rotte beneficeranno di circa 10 dei 20 milioni destinati alla continuità territoriale. La “nuova” continuità decollerà con il via libera dell’Unione europea: in un incontro avuto dall’Assessore dei Trasporti, Sandro Broccia a Bruxelles con la commissione DG Trasporti la Regione ha dimostrato, dati alla mano, che esiste una domanda forte di nuovi collegamenti: richieste di Sardi che regolarmente si recano in Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Campania e Sicilia per motivi di lavoro, studio, necessità di cure ospedaliere specialistiche. In cambio l’UE ha chiesto che vengano liberalizzati e aperti ai voli low cost gli scali di Malpensa, Orio al Serio e Ciampino. “Era già nei programmi della Giunta, ha detto l’Assessore Broccia, convocare una conferenza di servizi per modificare il decreto sulla con-
D I E C I N U OV E ROT T E A E R E E TRA SARDEGNA E CONTINENTE
tinuità e rendere autonomi questi tre scali dai sistemi aeroportuali di Milano e Roma”. A questo scopo il Presidente Soru invierà nei prossimi giorni una lettera al ministro Bianchi. “I vettori impegnati nella continuità territoriale, ha aggiunto l’Assessore, hanno manifestato la propria disponibilità a discutere con la Regione su una eventuale rimodulazione del numero delle rotte assicurate, nel caso l’apertura alla libera concorrenza di Malpensa, Orio al Serio e Ciampino dovesse sottrarre traffico ai collegamenti tradizionali”. E’ stato inoltre tracciato un bilancio più generale della continuità territoriale aerea. Rifacendosi a un’indagine di AssoAeroporti sui prezzi dei biglietti praticati dai vettori su scala nazionale nei mesi di giugno e luglio 2006, Broccia ha sottolineato (su un campione di 240 rilevazioni tariffarie) come i passeggeri sardi spendano, mediamente, la metà dei viaggiatori della Penisola. L’Assessore cita ad esempio i 61 euri di un Cagliari-Roma contro i 133 euri che in media servono ad acquistare un biglietto sola andata sulle rotte nazionali. Dati positivi anche sul fronte della puntualità di decolli e atterraggi nei tre aeroporti isolani: l’88,9 per cento
dei voli è in perfetto orario. Percentuale che equivale a nove aerei su dieci. “Non bisogna dimenticare, ha ricordato Broccia, che i ritardi, soprattutto nei mesi estivi e durante le festività, dipendono dalla congestione del sistema aeroportuale italiano”. Sulla questione dell’indennizzo di 15 euri che i passeggeri possono esigere dalle compagnie in caso di ritardi superiori ai venti minuti, l’Assessore ricorda che “solo l’Enac ha gli strumenti per verificare le responsabilità dei ritardi e bisogna capire se sarà in grado di farsene carico”. Il Presidente Renato Soru ha infine ricordato l’impegno della Giunta nella riforma dell’intero sistema dei trasporti in Sardegna: dalle trattative per far giungere nell’Isola i pendolini spagnoli della Talgo (“Ci consentiranno di percorrere la Cagliari – Sassari in due ore e mezza. A marzo inizieremo la sperimentazione”) alle istanze di liberalizzazione delle rotte marittime per rompere il monopolio della Tirrenia (“Stiamo lavorando con la Sfirs allo studio per la costituzione di una compagnia marittima sarda”). Per la prima volta, è la filosofia dell’Esecutivo regionale, si punta a fare sistema.
LA REGIONE CONTRO LA CHIUSURA DELLE SCUOLE NEI PICCOLI CENTRI L’innalzamento dell’obbligo scolastico a 16 anni, ‘’no’’ alla scelta precoce a 13 anni tra licei e istruzione e formazione professionale. E no alla chiusura delle scuole nei piccoli centri, ‘’vero presidio dello Stato che non può essere tolto’’. Insieme ai progetti contro la dispersione scolastica, per riportare i ragazzi a scuola, e per il sostegno ai ragazzi disabili, sono i punti di un accordo totale fra il Presidente della Regione, Renato Soru, e il viceministro per l’Istruzione, Mariangela Bastico, che si sono incontrati nel palazzo della Regione a Cagliari, presenti anche l’Assessore Carlo Mannoni e il Presidente della Commissione consiliare, Gian Luigi Gessa. ‘’L’idea centrale del nostro governo, ha detto Mariangela Bastico all’uscita dall’incontro, è una scuola
Gazzetta del Sulcis n°350 del 25 Dicembre 2006
ORDINE DEL GIORNO Agli amministratori della conferenza d’azienda della ASL 7 di Carbonia-Iglesias riunitisi a Carbonia in data 1 dicembre 2006 per dibattere sull’ipotesi di piano sanitario regionale licenziata dalla competente commissione del Consiglio Regionale in data in data 23 novembre 2006,
PRESO ATTO
Che nella suddetta proposta si prevede il trasferimento del reparto di Chirurgia pediatrica da Iglesias a Cagliari in contrasto con quanto richiesto dai sindaci e dal Presidente della Provincia che rivendicano tale reparto d’eccellenza quale risorsa storica del territorio al servizio di tutta la regione, così come rilevabile dai dati epidemiologici che vedono tale reparto utilizzato da utenti provenienti da tutto il territorio regionale. Questo elevato livello di qualità è stato determinato dalla presenza e dalla crescita di specifiche professionalità anche complementari (radiologia pediatrica, anestesiologia pediatrica ecc) che negli anni ha matu-
INTERROGAZIONE LIORI – DIANA,
con richiesta di risposta scritta, sulle modalità di erogazione dei contributi a favore delle associazioni di volontariato di protezione civile I sottoscritti,
PREMESSO che Serbariu - Elementari
pubblica, di qualità, che non lasci indietro nessuno. E nella Finanziaria di quest’anno è già scritto che l’obiettivo è quello di innalzare l’obbligo formativo a 16 anni di età. Sapevo già che la Regione Sardegna e il Presidente Soru si stavano muovendo in questa direzione, ora lavoreremo insieme presto per accordi che prevedano anche progetti contro la dispersione scolastica e per il sostegno ai disabili’’.
Renato Soru ha chiesto al viceministro anche un impegno a non chiudere scuole da nessuna parte della Sardegna, e anzi uno sforzo congiunto per riportare a scuola tutti i ragazzi appunto sino a 16 anni, dovunque, nelle aree urbane e in quelle rurali e dell’interno della Sardegna. ‘’Ho ricordato al viceministro, ha detto il Presidente della Regione, che la conoscenza è un punto fondamentale del nostro programma, non ci stanchiamo di ripeterlo. La Regione è per la scuola pubblica non per la formazione professionale privata; pensa che la formazione professionale debba venire dopo la scuola e che a scuola bisogna starci almeno fino a 16 anni. Poi viene la formazione sui saperi materiali e se è possibile a scuola ci si va fino al diploma visto che abbiamo il più alto tasso di dispersione scolastica d’Italia e visto che in Sardegna siamo tra coloro che stanno più indietro in Italia e in Europa. Il viceministro ci ha detto che questa è anche la politica del Governo, che sta scritta in Finanziaria’’.
La Regione eroga contributi a favore delle associazioni di volontariato di protezione civile, ai sensi della L.R. 17 gennaio 1989, n. 3; Il 13 aprile u.s. è stato pubblicato sul sito Internet della Regione il bando per l’assegnazione di tali contributi relativamente all’annualità 2006; Tale bando è scaduto il 23 giugno u.s.;
CONSIDERATOche
− Fino al 2005, il Servizio Protezione Civile dell’Assessorato regionale all’Ambiente era solito, contestualmente alla pubblicazione del bando per l’assegnazione dei contributi, comunicare per lettera alle associazioni l’avvio della procedura, invitandole a concorrervi; − Nel 2006, l’unica forma di comunicazione di cui si abbia notizia è stata, per l’appunto, la pubblicazione del bando sul sito Internet della Regione; − Ciò ha fatto sì che solo la metà delle associazioni interessate ai contributi sia riuscita a presentare l’apposita domanda entro i termini prefissati;
VALUTATO che
− I costi che allo stato attuale è necessario sostenere per dotarsi di una connessione Internet fanno sì
rato un clima organizzativo e di coesione difficilmente ricreabile in breve tempo in altre realtà. Ai cittadini sardi verrebbe quindi a mancare un centro di eccellenza sanitaria che ha contrastato efficacemente i “viaggi della speranza” nel continente e all’estero privando inutilmente e ingiustamente il territorio di un’altra risorsa strategica.
CONSIDERATO
Che gli amministratori della provincia hanno mostrato spirito costruttivo nell’affrontare le problematiche di carattere generale poste dall’Assessorato Regionale alla Sanità in fase di redazione dell’ipotesi di piano tenendo conto della necessità di privilegiare una migliore organizzazione aziendale anche a discapito di strutture ospedaliere storiche che, a seguito dei processi di riorganizzazione e accorpamento vengono, di fatto, sottratte al territorio
RIVENDICANO
La conservazione e il rafforzamento del reparto di chirurgia pediatrica con il consolidamento di un vero e proprio polo pediatrico
regionale che prenda atto delle strutture e delle professionalità che operano sinergicamente con risultati indiscutibili
IMPEGNANO
I propri rappresentanti in seno al Consiglio delle autonomie locali affinché sensibilizzino l’assemblea su tali problematiche considerandole pregiudizievoli ai fini dell’espressione di un parere positivo sul piano stesso
DENUNCIANO
La scarsa disponibilità dell’Assessore regionale Dirindin nei confronti degli amministratori del territorio che hanno chiesto un incontro senza ottenere, ad oggi, alcuna convocazione
ANNUNCIANO
L’apertura di una vertenza con la Regione Sarda per la conservazione dei servizi di propria spettanza, mobilitando Provincia e Comuni attraverso iniziative istituzionali e, se necessario, anche di protesta forte e decisa con il coinvolgimento delle popolazioni locali. Approvato all’unanimità dei presenti.
che solo le associazioni che hanno le maggiori dotazioni finanziarie ne siano in possesso; − Paradossalmente, la decisione di pubblicare l’avviso del bando unicamente sul sito Internet della Regione ha fatto sì che proprio le associazioni più bisognose di un sostegno economico si ritrovassero escluse dalla procedura di assegnazione dei contributi;
− Per quali ragioni il Servizio Protezione Civile ha ritenuto che non fosse più necessario comunicare per lettera la pubblicazione del bando per l’assegnazione dei contributi alle associazioni di volontariato di protezione civile a tutti i soggetti interessati; − Quali misure intende adottare al fine di riaprire i termini della procedura di assegnazione di tali contributi e di comunicare tempestivamente tale riapertura con modalità VERIFICATO che − Gran parte delle associazioni che garantiscano pari opportunità di che ha presentato regolare doman- partecipazione a tutte le associazioda per l’assegnazione dei contributi ni interessate a concorrere; risulta affiliata all’Arci Protezione − Se, relativamente alla procedura di assegnazione dei contributi Civile; conclusasi nello scorso mese di giuAPERTO TUTTO L’ANNO gno, è stata adottata una qualsiasi SALA CONFERENZE CLIMATIZZATA CON 100 POSTI CHIEDONO DI forma di comunicazione prioritaria E SALETTE ATTIGUE DOTATE DI ACCESSORI E CONFORT e privilegiata a vantaggio delle assoINTERROGARE POSSIBILITA’ DI SOGGIORNO E RISTORAZIONE SALE RICEVIMENTI l’Assessore regionale all’Ambiente ciazioni affiliate all’Arci Protezione SARDEGNA ITALIAper Civile e,(CA) in -caso affermativo, e allaLOCALITA’ ProtezioneSPIAGGIA civile GRANDE - CALASETTA tel. 0781 810188 - 0781.810153 - 0781.810189 - Fax 0781.810148 quali ragioni. affinchée-mail: riferisca
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Lavoro Le tariffe energetiche, eguagliate a quelle medie praticate in tutta Europa alle industrie energivore, non sono ancora patrimonio delle industrie primarie operanti a Portovesme. Un altro anno è trascorso nella vaga illusione che anche Portovesme si trovi dentro l’Unione Europea, quella che finora ha privilegiato le Nazioni e Regioni forti, lasciando inalterato il divario economico laddove il peso politico è ancora debole o, addirittura, marginale. Un anno fa, due anni fa, tre anni fa iniziavano le rivendicazioni perché anche ad Alcoa (nel frattempo raggiunta da provvedimento di violazione della normativa sulla concorrenza, malgrado apposito decreto stabilisse tariffe agevolate), a Portovesme srl, Eurallumina, Ila ecc. venissero riconosciute tariffe elettriche “leggere”, pari almeno alla media di quelle praticate ai concorrenti in UE. A distanza di tre anni la situazione è ancora nell’oceano delle promesse. Eppure anche il Ministro Pierluigi Bersani aveva assicurato che entro Natale 2006 la partita sarebbe stata definita in sede comunitaria.
UN ALTRO ANNO E’ TRASCORSO SENZA LE TARIFFE ELETTRICHE AGEVOLATE PER LE INDUSTRIE GOVERNO E REGIONE LATITANO Gianni Podda
Nel frattempo, Governo e Regione, avrebbero dovuto attivare un secondo tavolo concertativo con i produttori di corrente per dar seguito agli ipotizzati accordi bilaterali in attesa che l’intera questione trovi soluzione definitiva nel progetto integrato “miniera carbonifera-centrale elettrica” che la Regione Sarda ha sponsorizzato appieno. Resta, invece, evidente che, mentre da una parte è ripresa l’attività nella miniera Carbosulcis (in tre anni dovrà fornire circa 1.000-1.200 tonn. di carbone alla centrale Enel di Portovesme) dall’altra si è appena messa in marcia la complessa procedura dell’affidamento del progetto “miniera-centrale” le cui produzioni dovrebbero andare a beneficio delle industrie energivore del Sulcis, ma solo tra qualche
anno, quando miniera e centrale saranno pienamente funzionanti. Eppure, come il caso di Portovesme srl, le multinazionali hanno manifestato il proprio intento di voler attivare i programmi di investimento e potenziamento produttivo di zinco e piombo. I benefici sarebbero eccezionali, se si considera che dalle programmate 200 mila tonnellate annue di zinco, si potrebbe, addirittura, passare a 350 mila tonnellate annue per ottenere un prodotto ancor più competitivo sul mercato. Anche sotto l’aspetto occupativo il progetto prevede benefici non marginali per un territorio dove finora si è solo sentito parlare di cassa
integrazione-mobilità e licenziamenti. Peraltro la miniera, a pieno regime (1.000 tonnellate di carbone annuo), non andrebbe ad occupare più di 550-600 maestranze, mentre la nuova centrale non andrebbe oltre le 80 unità). E’ augurabile che col nuovo anno anche la Regione si assuma le proprie responsabilità e dia seguito all’attivazione del tavolo bilaterale tra aziende energivore e soggetti produttori di corrente (Enel ed Endesa), così da mettere in marcia gli investimenti programmati da Glencore per circa 136 milioni di euri. E di questi tempi non è cosa di poco conto.
SALVI GLI 800 POSTI risorse per garantire il di contratti in DI MUSEI E ARCHIVI rinnovo scadenza il 31 dicemSaranno salvaguardati i 143 progetti e i posti di lavoro degli oltre 800 operatori impiegati nella gestione di musei, parchi archeologici, ecomusei, biblioteche e archivi storici di ente locale e di interesse locale. Su proposta di Carlo Mannoni, Assessore ad interim dei Beni Culturali, la Giunta regionale ha approvato il trasferimento delle risorse ordinarie per la gestione di tutti i servizi, con uno stanziamento complessivo di 7.763.390 euri, che fino al 30 giugno 2007 è garanzia di continuità occupazionale per le cooperative e gli impiegati del settore. Per i beni culturali le risorse disponibili ammontano a 4.763.794 euri, di cui 1.320.000 a valere sul Bilancio 2007, mentre per i beni librari sono disponibili complessivamente 2.999.596 euri. Considerata l’urgenza di trasferire le
LE PROPOSTE DI FEMCA-CISL PER L’ENERGIA IN SARDEGNA Per risolvere i problemi energetici che affliggono l’Isola, la Femca-Cisl regionale indica un punto fermo: ripartire dall’accordo sull’energia sottoscritto a Palazzo Chigi il 19 dicembre 2003. “Su questa base si può costruire il sistema energetico che, per il Segretario regionale Femca, Gianni Basciu, richiede una serie di interventi, cominciando dal far diminuire sempre più nelle nostre centrali la dipendenza dal petrolio. Altri punti: realizzare un accordo a livello europeo che ponga le nostre aziende energivore a pari condizioni della concorrenza; mettere insieme le forze delle imprese energivore per arrivare ad una modifica strutturale per la produzione propria di energia elettrica”. In attesa della regolamentazione europea, secondo Basciu, “la Giunta regionale deve impegnare Enel ed Endesa con le aziende energivore per arrivare a patti bilaterali in grado di garantire per il tempo necessario il costo dell’energia elettrica a prezzi europei”. La Femca chiede che sia sfrut-
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tata al massimo, con tutto il rispetto ambientale necessario, la produzione di energia elettrica da carbone; venga incrementata con criteri oggettivi di controllo la produzione eolica; razionalizzato lo sviluppo dei termovalorizzatori, collocandoli nei siti preposti, o comunque sfruttare tutte le potenzialità che i rifiuti e le biomasse posseggono come combustibili alternativi. “Si dovrà vigilare, ha aggiunto Basciu, perché la realizzazione del nuovo cavo “Sapei”, entro il 2008-500MW e per il 2009 ulteriori 500MW che permetterà un export di energia elettrica verso il Continente, non subisca alcun ritardo, ma possibilmente si arrivi ad un accorciamento dei tempi. E lavorare perché il Consorzio Galsi, titolare del progetto metano, non faccia scivolare i tempi della realizzazione. Il 2009, data fissata per la fine dei lavori di approdo, rischia di essere troppo lontano, conoscendo i meccanismi che influenzano operazioni di questa dimensione, possiamo esprimere fin d’ora forti dubbi sul rispetto dei tempi”.
bre 2006 e dare certezza ai lavoratori, dopo un’approfondita analisi, la Giunta ha optato per il conferimento
diretto delle risorse agli Enti locali e non alle Province, come prevedono la leggi regionali 14/2006 sui beni culturali e la 9/2006 sul conferimento di funzioni e compiti agli Enti locali . E’ importante chiarire che si tratta di una soluzione temporanea d’emergenza. Nel giugno 2007, l’esecutivo regionale dovrà infatti approvare il Piano regionale per i beni culturali (previsto dalla legge 14/2006), che fissa gli indirizzi in base ai quali dovrà avvenire il trasferimento delle risorse alle Province. Il Piano stabilisce inoltre priorità strategiche, standard minimi di qualità dei servizi e standard metodologici per la catalogazione, oltre ai profili professionali del personale e i criteri per l’istituzione di nuovi istituti della cultura. Approvato il Piano - che dovrà essere scritto in armonia con le proposte e i programmi gli enti locali - ci sarà il pieno riconoscimento e rispetto delle competenze delle amministrazioni provinciali. In riferimento al costo del personale, il contributo regionale viene erogato in base alle seguenti modalità: il 70 per cento per aree e parchi archeologici, complessi monumentali e musei, l’80 per cento alle biblioteche, il 70 per cento agli archivi storici e di deposito.
Opere di edilizia industriale e civile Movimento terra e scavi Produzione calcestruzzo preconfezionato Produzione e vendita materiali inerti di varie pezzature Trasporti rifiuti CAT. 4 e 5
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Sarà ancora il carbone a ridare speranza all’economia non solo del Sulcis? Il progetto di riattivazione della miniera di Nuraxi Figus, questa volta, è partito dall’esigenza di carbone da destinare ad una nuova centrale termoelettrica che sorgerà a Portovesme. Le sue produzioni di corrente, del potenziale di 640 MW, dovranno servire principalmente alle industrie energivore metallurgiche (Alcoa Trasformazioni-alluminio, Portovesme srl-piombo-zinco-, Ila-laminati d’alluminio), nonché alla chimica. Il progetto, della più moderna tecnologia elaborato dalla Sotacarbo (Società di ricerca sull’utilizzo pulito del carbone), avrà, quindi, una precisa finalità: fornire quantità di energia elettrica a costi contenuti alle industrie forti consumatrici di corrente elettrica per le produzioni di base. Tale obiettivo potrà essere raggiunto perché alla costruzione della centrale contribuiranno le stesse multinazionali che producono alluminio, piombo, zinco. E’ la prima volta che la Sardegna sfida il Paese, in un settore così strategico come quello energetico, proponendo un progetto integrato (miniera-centrale) capace di ridare vitalità mineraria carbonifera e continuità industriale in settori primari come alluminio, piombo-zinco. Per il progetto integrato, la Regione ha previsto un bando internazionale che dovrebbe portare alla privatizzazione della miniera di Nuraxi Figus e alla costruzione della centrale.
Nuraxi Figus - Carbone Estratto
Lavoro
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IL PROGETTO INTEGRATO MINIERA-CENTRALE
A SOSTEGNO DELL’ECONOMIA LOCALE Allo stato attuale ci sono in corsa cinque gruppi internazionali, tra i quali anche le cordate che comprendono Enel ed Endesa. Ma le gallerie della miniera di Monte Sinni di Nuraxi Figus non serviranno solo per le coltivazioni minerarie. Nei vuoti lasciati dal carbone estratto, verranno allocati i residui di combustione del combustibile (gessi, ceneri). E’ una tecnica ormai usata in tutto il mondo carbonifero, anche perché si tratta di residui della combustione del carbone e quindi accumulabile in sottosuolo senza pericolo d’inquinamento. Ciò eviterà, inoltre, lo stoccaggio in superficie di nuovi residui industriali, che andrebbero ad aumentare il numero delle discariche di cui il Sulcis Iglesiente è già largamente dotato. Alla cerimonia di riavvio delle produzioni, avvenuta il 4 dicembre scorso, erano presenti Renato Soru Presidente della Regione, Concetta Rau Assessore regionale dell’Industria, Andreano Madeddu e Giuseppe Deriu rispettivamente Presidente e Direttore Generale Carbosulcis, Mario Porcu Presidente Sotacarbo, Sindaci di Gonnesa Pietro Cocco, di Carbonia Salvatore Cherchi, di Portoscuso Ignazio Atzori, di Domusnovas Angioletto Deidda, di S.Anna Arresi Paolo Dessì, Deputati, Consiglieri regionali e Sindacalisti. Presente anche il Vescovo della
Massimo Carta diocesi mons. Tarcisio Pillol- apparsi i rappresentanti dei la che ha celebrato la Messa lavoratori Giancarlo Sau, Stedella Patrona dei minatori e fano Meletti e Ettore Deidda benedetto il primo cumulo di che si sono limitati a dire: “Ci carbone fuoriuscito dalla gal- abbiamo creduto e abbiamo leria. lottato per ridurre i tempi di “La produzione di carbone, ha riavvio. Contiamo di entrare detto il Presidente della Regio- a regime di produzione verso ne Renato Soru, non è una sto- fine mese”. ria d’altri tempi. Essa riguarda I Sindaci del territorio, preseni giorni nostri e il futuro del ti alla cerimonia, erano quasi Sulcis sia per quanto riguarda la miniera e sia per il futuro delle industrie metallurgiche di Portovesme”. Dal canto suo l’Assessore Concetta Rau ha annunciato che “dall’inizio del mese sono partite le lettere alle cinque cordate che hanno mostrato interesse alla privatizzazione della miniera carbonifera e alla costruzione della nuova centrale. Ora si tratterà di conoscere i risultati per far decollare definitivamente le produzioni carbonifere che allo stato attuale andranno avanti per tre anni con destinazione centrale Enel”. Particolarmente interessati alla partita sono apparsi il Presidente della Carbosulcis Andreano Madeddu e il Direttore Generale della miniera GiuNuraxi Figus - Renato Soru seppe Deriu. “Avevamo detto d’essere pronti a portare in superficie il carbone e questa volta l’abbiamo dimostrato. Si tratta di una sfida economica e sociale di grande portata che merita la massima attenzione Un fatto di cronaca, con spazio inferiore alla bitumatura di una da parte delle istituzioni”. Non meno interessati sono strada. E’ stata questa l’attenzione che gli organi di stampa (quotidiani e Radio-TV pubblica e private) hanno dedicato alla storica giornata dello scorso 4 dicembre (festa della Patrona S.Barbara) allorché nella miniera carbonifera di Monte Sinni di Nuraxi Figus è stato riavviato il processo d’estrazione del carbone sardo. “Un carbone, ha spiegato bene il Presidente della Regione Renato Soru, dal quale potrà dipendere il futuro economico del territorio. Il carbone estratto, tra tre anni, dovrà alimentare la nuova centrale che fornirà energia elettrica agli impianti energivori di Portovesme a prezzi medi rispetto a quelli praticati nel resto d’Europa agli impianti per le produzioni di base”. Eppure, malgrado tale finalità industriale e sociale, c’è stata scarsa
euforici perché hanno, per lunghi anni, lottato in controtendenza pur di riavere il carbone in superficie. Sia Pietro Cocco di Gonnesa, che Salvatore Cherchi di Carbonia, Ignazio Atzori di Portoscuso si sono mostrati pienamente consapevoli dell’importante momento e hanno manifestato la propria disponibilità a col-
laborare perché la miniera e la centrale diventino presto una realtà produttiva e sociale a pieno regime. Per tutti, il Vescovo Pillolla, ha richiamato alla responsabilità quanti sono preposti alla gestione e all’amministrazione del cosa pubblica. “Non ci possono essere omissioni di fronte al disagio sociale ed economico di questo territorio, ha detto il Vescovo. Tutti dobbiamo prendere parte alla soluzione della crisi, privilegiando ciò che unisce”.
SULLA GRANDE SFIDA DEL CARBONE POCHI ATTESTATI DELLA STAMPA attenzione da parte degli organi di stampa. Ma, in verità, c’era da aspettarselo, perché i nemici del carbone sardo non sono tutti morti. Essi continuano ad insinuarsi nei meandri politici e confindustriali, dove, al di là della parole di circostanza, si sa bene come affossare ancora una volta questo combustibile nostrano che, a suo pari, altrove viene coltivato e trasformato in energia destinata alle varie esigenze economiche e sociali. Tre i fronti dai quali potranno arrivare ostacoli alla nuova ripresa dello sfruttamento del carbone. Il primo riguarda l’intero gruppo di maestranze e tecnici che operano in Carbosulcis tra i quali appare importante la convinta applicazione perché il progetto vada avanti e si sviluppi. Ogni azione contraria ne minerebbe la sua sopravvivenza. Il secondo fronte di possibile fragilità potrebbe rivelarsi dal mo-
mento dell’arrivo in Sardegna del metano algerino. Su questo metano si è largamente parlato, quasi che da esso la Sardegna sia destinata a conoscere l’unica e grande rinascita. Addirittura si è parlato di consistenti quantità di energia elettrica ricavata dal metano, quando in tutto il mondo questo combustibile viene usato, al massimo, per centrali urbane o per alimentare utenze artigianali. Il terzo fronte, il più pericoloso e potente, contro il carbone è quello petrolifero. Da sempre quest’ambiente è stato il nemico numero uno del carbone sardo; da sempre ne ha minato sul nascere ogni discorso di valorizzazione; da sempre ha messo in campo le più diaboliche strategie che hanno finito per vincere, grazie a certi ambienti e personaggi politici, alcuni dei quali presenti anche alla cerimonia del 4 dicembre scorso.
Lavoro
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LA CERTIFICAZIONE EMAS CARBOSULCIS UN IMPEGNO COSTANTE PER L’AMBIENTE La necessità di disporre a livello aziendale di affidabili strumenti di gestione dei problemi ambientali è diventata in questi ultimi anni sempre più stringente. Le imprese sono state infatti costrette a soddisfare le aspettative di interlocutori sempre più numerosi, esigenti e qualificati: la legislazione ambientale si è infittita e complicata, i cittadini/consumatori prestano un’attenzione crescente al rispetto dell’ambiente, i fornitori e i competitori affinano le proprie strategie. Si è venuta così determinando la necessità di integrare gli strumenti che gestiscono separatamente singoli aspetti del problema - scarichi idri-
ci, emissioni in atmosfera, approvvigionamento idrico, smaltimento rifiuti, rumore, etc. - in un unico sistema di gestione ambientale. L’impegno della Carbosulcis in questo quadro generale si colloca verso una maggiore tutela ambientale nello svolgimento delle proprie attività, che si è realizzata attraverso il raggiungimento della registrazione ambientale conformemente al Regolamento Comunitario 761/2001 EMAS.
ad attuare volontariamente interventi di miglioramento delle proprie prestazioni ambientali in cambio di una registrazione rilasciata dal Comitato EMAS nazionale. La certificazione implica un impegnativo percorso di riorganizzazione interna, articolato in diverse fasi standard: l’analisi ambientale iniziale, il programma ambientale, il sistema di gestione ambientale, l’auditing, la dichiarazione ambientale, la convalida del percorso svolto da parte EMAS 2 (EcoManagement di un verificatore accreditato, and Audit Scheme 2) è un si- la registrazione. stema di certificazione per il territorio, previsto da Rego- Nel Novembre 2000, la Dilamento (CEE) n. 761/2001, rezione della Carbosulcis ha e che incentiva le imprese costituito un gruppo di lavoro
Nuraxi Figus - Ingresso Discenderia
STORIA DEL CARBONE “SULCIS” La storia di questo carbone ebbe inizio nel 1851 allorché Ubaldo Millo ne scoprì alcuni campioni in prossimità di Gonnesa. Ma ad interessarsene più da vicino fu il generale Alberto La Marmora il quale con pareri altalenanti disquisì a lungo sulla qualità di questo carbone. Nel frattempo, comunque, venne costituita la prima società per la coltivazione, a cielo aperto. La società, denominata “Tirso-Po”, fu costituita dallo stesso Millo e da altri due soci, Montani e Compagnia. Detta società ebbe la concessione della miniera di Bacu Abis nel 1853. Un anno dopo erano già state estratte 175 tonnellate, ma poi la miniera rimase senza produzione per otto anni, riprendendola nel 1863 e fino al 1870. Successivamente, al carbone di Bacu Abis si interessò Anselmo Roux che costituì la nuova società “Società Anonima della Miniera di Carbone di Bacu Abis in Sardegna, sede in Torino e domicilio in Iglesias”. Dal 1890 le produzioni continuarono ad aumentare raggiungendo le 10.000 tonnellate. Da quel momento si tentò la coltivazione in sottosuolo. Nel 1901, con una produzione di 38.000 tonnellate, la miniera occupava 657 maestranze. Solo, però, dopo il 1906 venne tentato di allargare l’interesse sull’intero territorio. Per cui vennero scavate nuove miniere in località Serbariu, Sirai, Caput Acquas. Con decreto ministeriale, nel 1916 le miniere carbonifere divennero “Stabilimento ausiliario di guerra” e dovettero cedere l’intera produzione di carbone per le esigenze di quel momento. Nel 1917 le miniere attive erano cinque, ma le più importanti erano Bacu Abis, Cortoghiana (località sopra Bacu Abis) e Caput
Acquas. Tra gli anni Venti e gli anni Trenta, l’allora “Società Anonima Bacu Abis” fu trasferita al gruppo Montevecchio che però la portò sull’orlo del fallimento. I primi anni Trenta segnarono il massimo della crisi mineraria (metallifera e carbonifera) in Sardegna. Nel 1935 Mussolini, stretto dall’esigenza di fonti energetiche per il Paese appesantito dalle Sanzioni inflitte dalla Società delle Nazioni per l’invasione delle truppe fasciste in Etiopia, progettò di riavviare le miniere carbonifere del Sulcis per assicurare il combustibile agli usi industriali italiani e alle ferrovie. Fu quel periodo un lievitare di nuove miniere, cui si affiancò l’esigenza di dare la possibilità abitativa alle maestranze, il più vicino possibile ai pozzi in esercizio. Così, furono ideate e fondate Carbonia, Cortoghiana e potenziata Bacu Abis che divennero i centri abitati più prossimi ai punti di coltivazione del carbone che, dal porto di S.Antioco, prendeva la via del Continente. Ma subito dopo la seconda guerra mondiale, il carbone sardo andò incontro ad una nuova crisi, per via della concorrenza portata ai mercati italiani dai combustibili stranieri, considerati meno costosi e più ricchi di calorie. Vani furono i tentativi di porre fine alla crisi del carbone sardo, nella cui miniere (complessivamente 21) lavoravano, a fine 1948, oltre 18.000 maestranze. Non fu sufficiente neppure l’elaborazione di vari Piani di salvataggio, né, successivamente, la realizzazione di una “supercentrale” a Portovesme alimentata esclusivamente di carbone locale. Nel frattempo, il Sulcis,
ormai senza prospettive economiche, registrò la più massiccia emigrazione di famiglie verso il Nord Italia e l’Estero. Molti minatori di Carbonia andarono a lavorare in miniera in Francia, Belgio, Germania. La città passò, dai circa 60.000 abitanti (residenti ufficialmente 49.000), ai 31.000 del 1971. Per tamponare, in qualche maniera la massiccia emorragia di famiglie, il Direttore Generale delle miniere Giorgio Carta, da lungimirante manager quale era, ideò il Polo Industriale di Portovesme per la produzione di alluminio e piombo-zinco primario. Nella stessa area venne ideata anche la costruzione dell’Eurallumina per la produzione dell’ossido necessario per l’alluminio. Così nacque il Consorzio per l’Area Industriale del Sulcis Iglesiente che cominciò a produrre ai primi anni Settanta. Tuttavia, il discorso carbone non venne abbandonato. Mediante un’azione di forza, con l’occupazione della miniera di Seruci, venne deciso di coinvolgere in un progetto di recupero l’Ente Minerario Sardo, l’Enea, l’Enel e l’Eni, al fine di ridare vita alla miniera carbonifera del Sulcis. Sia pure non senza difficoltà e con alcuni disimpegni nel corso degli anni, venne formalizzato l’atto di nascita di Carbosulcis che ancora oggi, a totale capitale della Regione Sardegna, controlla la miniera carbonifera di Nuraxi Figus, unica rimasta in esercizio e completamente modernizzata, al punto che per l’accesso si può imboccare una discenderia lunga alcuni chilometri e che dal piano di campagna porta fino a 500 metri di profondità. Da questo punto, d’ora in avanti, si tenterà di estrarre il carbone Sulcis del terzo millennio.
incaricato dalla progettazione e attuazione del sistema di gestione ambientale da applicare alle attività svolte nel sito minerario di Monte Sinni. L’Analisi Ambientale Iniziale ha permesso di: 1) individuare ed esaminare tutti gli aspetti ambientali connessi alle attività dell’azienda, sia in condizioni normali sia in condizioni anomale e di emergenza; 2) identificare i requisiti legislativi o regolamentari cui ottemperare e valutare lo stato di conformità; 3) individuare e valutare la significatività degli aspetti ambientali; 4) individuare i punti di debolezza e le aree di miglioramento per trarre indicazioni sul futuro piano delle attività (obiettivi e programmi ambientali) necessari per il miglioramento continuo; 5) identificare le attività aziendali che influenzano gli aspetti ambientali e che saranno oggetto del Sistema di Gestione Ambientale sia nel controllo sia nel monitoraggio. Il campo di applicazione dell’analisi ambientale, è riferita all’area costituita dalla concessione mineraria di Monte Sinni e aree limitrofe. L’analisi si restringe all’ambito degli impianti ed aree occupate delle attività produttive e di servizio: estrazione, arricchimento e stoccaggio prodotti. Sono state altresì prese in esame e valutate le influenze e le ricadute degli aspetti impattanti nell’ambito dell’area circostante il sito minerario, al fine di verificare l’entità dell’impatto sul territorio sul quale gravita l’attività mineraria e la sensibilità sociale nei confronti dei singoli aspetti.
tel. 0781.260047-59 fax 0781.260058
Lavoro
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LA RIPRESA DELL’ATTIVITA’ “ILA” RIQUALIFICAZIONE PALMAS CAVE IMPRIME FIDUCIA SU PORTOVESME E DELLA SEAMAG DI S.ANTIOCO Pino Piras La rinnovata proprietà e la conseguente ripresa produttiva della Ila, potrebbe rappresentare la prima iniezione di fiducia sul futuro del polo industriale di Portovesme. Resta difficile immaginarlo, ma la realtà è poco distante. Non si tratta, ovviamente, di un’azione di traino sul resto dell’apparato industriale, ma di una mutata condizione che solo un mese fa era difficile poterlo solo supporre. Il passaggio dell’intero pacchetto azionario della Ila (società per azioni) in mano della famiglia di Luigi Pozzoli, Amministratore delegato del-
la Otefal (250 dipendenti negli stabilimenti di laminazione d’alluminio a L’Aquila, in Spagna e Francia e con una fatturato presunto per il 2006 di circa 150 milioni di euri) ha già creato i presupposti nello stabilimento sulcitano per un pieno rilancio produttivo a partire dal nuovo anno. Maestranze e RSU hanno già espresso il proprio benestare al piano annunciato dalla nuova proprietà, soprattutto perché c’è stata la garanzia sia della fornitura costante della materia prima da trasformare in laminati sottili d’alluminio, e sia per la garanzia
economica degli stipendi che non avranno necessità di essere sollecitati mediante ore o giornate di sciopero. La Otefal ha sede amministrativa e commerciale a Bergamo, ma il suo miglior stabilimento è a L’Aquila. Altri due stabilimenti si trovano in Francia e in Spagna. Ma, se verranno mantenuti gli impegni su Portovesme, verso metà gennaio 2007 la Ila potrebbe rivedere in funzione le due linee di produzione, così da rispondere agli ordini dei clienti che non vogliono rinunciare alla qualità del prodotto sardo.
ILA spa
S.Antioco - Palmas Cave
La Regione mette a bando la cessione, la valorizzazione e la trasformazione degli immobili della Palmas Cave a Sant’Antioco, un’area di 270 ettari al cui interno è ricompresa una cava dismessa che copre 22 ettari, e , sempre a Sant’Antioco, l’area della Seamag di altri 14 ettari, dove si stanno demolendo una serie di manufatti in un’opera che dovrà concludersi a maggio del 2007. Si tratta di aree degradate e di particolare interesse paesaggistico, in siti della provincia Carbonia-Iglesias caratterizzati da una bassa offerta ri-
cettiva e da un elevato tasso di disoccupazione. L’acquisto implica nel caso dell’area della Palmas Cave, l’obbligo di riqualificazione ambientale e di messa in sicurezza della cava e di un piano di sviluppo e di valorizzazione economica, turistica, naturalistica e ricettiva, che consente la realizzazione di strutture ricettive non superiori ai 60mila metri cubi. Nel caso dell’area della Seamag, il piano di sviluppo deve prevedere un approdo nautico per finalità turistiche, un cantiere navale e lo sviluppo di un’attività ricettiva con una
cubatura non superiore ai 20 metri cubi, oltre all’obbligo di riqualificazione ambientale e di valorizzazione turistica. La delibera approvata dalla Giunta dà mandato all’Assessore all’Industria di attivare tutte le procedure per l’acquisizione delle procure speciali da parte delle società Palmas Cave e Seamag, per la consultazione e l’informazione degli Enti locali interessati e per ogni necessario accordo per l’integrazione del patrimonio comunale all’interno del progetto di riqualificazione.
DIBATTITO
L’ O S S E RVATO R I O E C O N O M I C O E LE LEGGI DI INCENTIVAZIONE Di cosa hanno bisogno le piccole e medie imprese per crescere? Quali strumenti di politica pubblica possono favorirne lo sviluppo, in termini di fatturato e di occupazione? Quasi quindici anni fa il dibatti-
to politico, nazionale ma anche locale, individuò nelle difficoltà di accesso al credito uno degli ostacoli da superare per le piccole e medie imprese che volessero investire nella propria attività. Lo strumento individuato dai politi-
Iglesias - ZIR
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ci nazionali per affrontare questo problema è stato la legge n. 488 del 1992, che finanzia con contributi a fondo perduto fino al 40% degli investimenti ammissibili. La legge aveva un’impostazione fortemente innovativa per quegli anni, perché la selezione dei progetti di investimento da agevolare era regolata e, entro certi limiti, resa automatica, dall’uso di “indicatori”, che nelle intenzioni del legislatore avrebbero permesso di individuare i progetti più rispondenti agli obiettivi attesi. Due anni dopo la Regione Autonoma della Sardegna ha promulgato la legge n. 15 del 1994, il cui funzionamento è sostanzialmente ricondotto alla legge nazionale. Sono ormai passati quasi dieci anni dall’uscita del primo bando, nel corso dei quali la Regione ha stanziato complessivamente 384 milioni di euri. Nel bando più recente, il settimo, le risorse rese disponibili ammontano a poco più di 24 milioni di euri, una cifra contenuta soprattutto se confrontata con gli stanziamenti dei primi anni. La contrazione delle risorse aumenta l’esigenza di capire quanto esse siano efficaci per il conseguimento degli obiettivi attesi. L’Osservatorio Economico sardo ha presentato, nel corso di un pubblico incontro, i risultati di uno studio che cerca di dare risposta a questa domanda. Gli autori del lavoro (Igor Lobascio e Alessandra Mura dell’Osservatorio Economico, coadiuvati da Stefano Cabras, ricercatore di Statistica presso la Facoltà di Economia dell’Università di Cagliari) prendono in esame le imprese finanziate sia attraverso il primo bando (1996-97) sia con il successivo (1999), per valutare se esse siano “cresciute di più”, in termini di fatturato e occupazione, di quanto sarebbe accaduto in assenza degli incentivi. Per stimare questa eventuale differenza, gli autori applicano opportuni metodi statistici che consentono di mettere a confronto le imprese che hanno ricevuto l’agevolazione, con un gruppo di imprese “di controllo”.
S.Antioco - Vecchia SeaMag
L’analisi dei dati condotta su entrambi i bandi mostra che in media non vi è stata una differenza significativa tra i comportamenti dei due gruppi di imprese o, in altri termini, che le agevolazioni non hanno avuto gli effetti attesi né sull’occupazione né sul fatturato delle imprese che le hanno ricevute. Il meccanismo di selezione dei progetti, non completamente coerente con gli obiettivi di politica pubblica che la legge avrebbe dovuto perseguire, può essere una delle ragioni dell’assenza di effetti positivi sull’occupazione. La quota di capitale proprio conferito dalle imprese nell’investimento da effettuare è infatti l’indicatore che più influenza il processo di selezione, ben più dell’occupazione attivata
per unità di investimento, che ha avuto invece un ruolo marginale. Le implicazioni del reale funzionamento del sistema di selezione non sono di poco conto. In primo luogo, è evidente che se il meccanismo di selezione non premia i progetti di investimento labour intensive, non ci si può aspettare che l’effetto finale della politica sia la crescita dell’occupazione. In secondo luogo, un meccanismo che premia soprattutto le iniziative caratterizzate da un più alto apporto di capitale proprio finisce per premiare quelle imprese che ne hanno meno bisogno. La Giunta regionale, con le nuove Direttive di attuazione della legge approvate lo scorso anno (Deliberazione n. 34/17 del 19 luglio 2005)
ha, per la prima volta, cercato di emanciparsi dal modello di attuazione suggerito dalla legge 488/92. Alcune delle soluzioni adottate potrebbero avere un’influenza positiva sul meccanismo di selezione e conseguentemente sull’efficacia degli incentivi. I risultati ottenuti dallo studio di valutazione condotto dall’Osservatorio Economico mettono bene in luce come il meccanismo di selezione automatica dei progetti da agevolare potrebbe essere ulteriormente migliorato anche con semplici accorgimenti, in modo da aumentare la coerenza tra la formulazione della graduatoria delle imprese da ammettere agli incentivi e gli obiettivi della Legge.
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Lavoro Dove va l’imprenditoria femminile in Sardegna? E “come” va? Si è provato a rispondere a queste domande nel corso di un seminario promosso dalla Camera di Commercio di Cagliari e organizzato dal Comitato imprenditoria femminile. Come ha ricordato in apertura il Presidente della Camera di Commercio, Giancarlo Deidda, per la prima volta nella Giunta della camerale di Cagliari è presente una donna: “È il riconoscimento concreto del ruolo femminile nell’impresa, anche al di là dei numeri che segnalano fra il 2005 e il 2006 un aumento pari al 2,1% delle imprese create e guidate da donne nella vecchia Provincia di Cagliari”. Maria Cocco, Presidente del rinnovato Comitato imprenditoria femminile, ha ripreso il ragionamento sui dati statistici avviato dal presidente Deidda per sottolineare la necessità di analisi qualitative, oltre che quantitative: “È importante che la Provincia di Cagliari registri un tasso di incremento delle imprese femminili tra i più alti in Italia: significa che non siamo più un elemento marginale, rappresentiamo un quarto del totale delle imprese. Ma è importante indagare sulla qualità dei fenomeni: se il 75% delle imprese femminili è costituito da imprese individuali, ad esempio, è evidente la necessità di attuare politiche di sostegno al lavoro”. Proprio per affrontare il problema della carenza di dati, il Comitato ha rilanciato l’idea di un Osservatorio regionale sull’imprenditoria femminile, che si impegni a promuovere incontri semestrali per una continua verifica del lavoro fatto. “Ci sono tendenze che devono essere studiate”, ha aggiunto Maria Cocco: “le giovani imprenditrici vanno verso settori tradizionalmente maschili, come le costruzioni o l’intermediazione finanziaria. Aumenta il numero delle società di capitali costituite da donne. Si affacciano sul mercato imprese create da donne immigrate”. Insomma, dalle donne arriva una domanda di impresa che non sempre il sistema riesce a soddisfare. La relatrice ha ricordato l’alta mortalità fra i progetti che avrebbero potuto essere finanziati con la legge 128 (su 2.028 domande presentate per il quinto bando, 292 sono state ammesse al finanziamento, ma nemmeno la metà - 132 - hanno visto partire un progetto di impresa). Maria Pace, del Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio, ha illustrato gli strumenti a disposizione delle imprenditrici, in particolare nell’ambito della programmazione legata ai fondi europei. “In questa fase si sta valutando
L’IMPRENDITORIA FEMMINILE IN SARDEGNA SEMINARIO DELLA CAMERA DI COMMERCIO l’impatto avuto da alcune azioni già attuate, come il ‘prestito d’onore rosa’ o alcune iniziative sulla conciliazione, per impostare la programmazione 2007/2013. Lavoreremo lungo la road map per la parità indicata dall’Unione europea”. Rossana Sulis, imprenditrice e componente della Giunta camerale, ha ricordato che -paradossalmente - le nuove regole sul credito introdotte dall’accordo di Basilea II, spesso viste come una barriera in più tra le imprese e le banche, potrebbero ristabilire condizioni di pari opportunità: “Se ogni idea di impresa deve essere valutato secondo criteri obiettivi, se il credito dipende da una rigorosa valutazione del rischio, diventa irrilevante il genere di chi presenta il progetto”. Luisa Sassu, componente del Comitato imprenditoria femminile, ha parlato invece della legge 53/2000, nata per stabilire un equilibrio tra tempi di vita e tempi di lavoro. Premessa dell’intervento: “Il lavoro delle donne è una risorsa da valorizzare, per molti validi motivi. Le donne sono mediamente più istruite; nei concorsi pubblici, con procedure di selezione neutre, ottengono risultati migliori; il benessere di una famiglia media e le opportunità di benessere dei bambini sono assicurati o rafforzati dal reddito della donna”. Eppure gli ostacoli sono tanti. Se in un campione di imprese intervistato dalla Camera di Commercio di Milano il 66% è pronto ad affidare ruoli di responsabilità alle donne, ma subito dopo aggiunge che la maternità incide negativamente sul lavoro femminile, diventa urgente agire sugli strumenti di conciliazione fra vita e lavoro. “La conciliazione è la frontiera più avanzata delle azioni positive e delle politiche di pari opportunità”, ha detto Luisa Sassu: “supera l’obiettivo della parità contrapposta alla discriminazione per proporsi come un modello di vita”. Un modello diverso che deve coinvolgere la famiglia, il lavoro, i servizi sociali, i tempi e le possibilità di fruizione della città. Alcuni strumenti sono offerti proprio dalla legge 53 del 2000, nata dai bisogni delle donne costrette a dividersi fra lavoro e responsabilità familiari, ma consegnata alla società “senza distinguere mai, fra i suoi destinatari, gli uomini dalle donne”. La norma tra l’altro mette a disposizione delle imprese un sostegno finanziario per l’attuazione di nuove forme organizzative che riescano a conciliare vita familiare e vita lavorativa, attraverso la flessibilità dell’impegno, attraverso programmi di formazione per il rein-
L’ A D S L I N T U T T I I COMUNI SARDI E NTRO DUE ANNI La Commissione Europea ha ri- cepito precedentemente con altri conosciuto la piena validità delle argomentazioni della Regione a sostegno del progetto SICS, che porterà l’ADSL nella gran parte dei Comuni che oggi ne sono sprovvisti. Dopo mesi di confronto con le autorità di Bruxelles si è infatti concluso positivamente il tormentato iter legato alla notifica dell’Aiuto di Stato connesso all’intervento. La Regione sarda è la prima fra tutte ad aver erogato un contributo finalizzato a dotare i Comuni le cui centrali siano già connesse alla rete principale mediante fibra ottica dei servizi di banda larga (ADSL). La Regione ha infatti superato tutte le osservazioni sollevate dalla Commissione Europea in merito alla compatibilità dell’aiuto erogato alla Società Telecom. Spetterà ora alla Telecom rimuovere la condizione posta dalla UE e cioè rimborsare quanto per-
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regimi di aiuti. Appaiono rilevanti le considerazioni conclusive contenute nella Decisione inviata dalla Commissione Europea al Ministro degli Esteri Massimo D’Alema: “considerate le specificità della situazione del mercato nelle zone interessate (Sardegna), la Commissione conclude che l’effetto complessivo della misura è da considerarsi positivo. L’intervento è concepito in modo da non alterare la concorrenza né incidere sulle condizioni degli scambi in misura contraria al comune interesse”. La decisione della Commissione così conclude: “considerato quanto sopra, l’aiuto contenuto nella misura quantificata è compatibile con l’art. 47 del trattato CE” Tra 16 mesi dovrà essere quindi completato un intervento, progetto SICS, decisivo per il superamento della condizione di Digital Divide a favore di una parte importante della nostra Isola.
serimento al lavoro dopo il periodo di congedo parentale, attraverso strumenti che estendano anche ai lavoratori autonomi i periodi di astensione obbligatoria o di congedo garantiti ai dipendenti.
Uno degli obiettivi scelti dal Comitato imprenditoria femminile della Provincia di Cagliari è appunto la diffusione del modello conciliativo: “Sappiamo bene di muoverci in una realtà ancora priva di esperienze di
questo genere”, ha detto la relatrice, “ma vogliamo proporre alle istituzioni, agli Enti Locali, alle associazioni di categoria, alle forze sociali un percorso in direzione di un accordo-quadro che impegni tutti all’attuazione della legge 53”. Il dibattito ha raccolto e sviluppato diversi spunti suggeriti dalle relazioni: si è parlato fra l’altro della necessità
di far crescere l’autostima e la consapevolezza fra le donne (Maria Grazia Dessì, CNA); dei limiti dei servizi di sostegno all’impresa; dell’inadeguatezza dei molti strumenti di incentivazione, a partire dalla legge 215 e dai tempi biblici necessari per l’erogazione dei finanziamenti; della possibilità di attivare in Sardegna un fondo di garanzia per il microcredito all’impresa femminile, sul modello di quanto sperimentato con successo dalla Regione Piemonte; delle distorsioni di un sistema che considera il business plan come “il documento che ti permette di acchiappare un finanziamento, e non come uno strumento di pianificazione aziendale” (Orsola Altea, imprenditrice); della carenza di dati statistici sull’impresa femminile, “perché senza informazioni e analisi più complete non si possono fare buone politiche” (Luisa Marilotti, consigliere regionale di parità). In chiusura, la Presidente Cocco ha rilevato l’assenza della politica: “Benvenute le funzionarie, ma avremmo voluto vedere anche qualche Consigliera regionale, perché spetta alla politica individuare gli strumenti e assegnare le risorse. Non si può più parlare di economia senza ragionare anche sui diritti delle persone”.
IL CATASTO HA CAMBIATO CASA... ... E ANCHE CITTA’ Si da avvio alla prima fase di un più ampio prossimo decentramento del servizio catastale
Dal 16 FEBBRAIO 2004 non sarà più necessario recarsi a Cagliari per richiedere
VISURE E CERTIFICATI CATASTALI Grazie al nuovo servizio attivo presso il locali della 19a COMUNITA’MONTANA ubicatiubicati in IGLESIAS via Argentaria 14 25 in IGLESIAS via Roma
IL CATASTO E’ MOLTO PIU’ VICINO AI CITTADINI
Tutti gli interessati possono recarsi presso la COMUNITA’MONTANA nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 12,30 lunedì e mercoledì anche dalle 16,00 alle 18,00 Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere al numero: 0781.22881
Il Presidente della 19a Comunità Montana
Marco Marras
Da oggi è anche possibile prenotare i documenti. Compilando un apposito modulo, che dovrà essere lasciato presso lo Sportello Catastale della Comunità Montana di Iglesias (con relativi diritti), il cittadino potrà passare a ritirare la propria visura con comodo e senza perdite di tempo. Si ricorda che il lunedì e il mercoledì l’ufficio resta aperto anche di pomeriggio dalle 16.00 alle 18.00. Per eventuali informazioni si potrà telefonare a: 0781. 22881. Il Servizio è erogato in collaborazione con GEOPARCO Scarl, ATI: IFRAS-INTINI-SERVIZI GLOBALI Servizi agli enti locali nell’ambito del piano di stabilizzazione ex LSU
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Lavoro
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LA SARDEGNA PRIMA REGIONE IL CONSORZIO SARDEGNA DIGITALE PER IL DIGITALE TERRESTRE Presentazione Sardegna Digitale
“La Sardegna è oggi la prima area regionale al mondo per la diffusione della TV digitale. Quattro famiglie su cinque sono in grado di riceverla e due famiglie su tre sono in possesso del decoder digitale terrestre. Sono questi i risultati dell’ultima rilevazione sulla diffusione della TV digitale in Sardegna in seguito ai quali, all’inizio di marzo, sulla base dei protocolli firmati da broadcasters, dal Ministero delle Comunicazioni e dalla Regione Autonoma della Sardegna, alcune reti nazionali convertiranno le proprie trasmissioni esclusivamente in digitale terrestre.” Lo ha detto oggi a Cagliari Andrea Ambrogetti, presidente del Consorzio Sardegna Digitale, in occasione della presentazione, dei servizi televisivi interattivi di pubblica utilità e della connessa campagna di comunicazione che parte nei prossimi giorni sui giornali e le
TV locali della Sardegna. “Rai, Mediaset, Telecom Italia Media e le Tv locali della Sardegna hanno realizzato, attraverso Sardegna Digitale, un nuovo servizio interattivo sul digitale terrestre che fornisce in modo del tutto gratuito informazioni e notizie sulla realtà regionale. Dall’offerta di posti di lavoro aggiornata quotidianamente alle partenze ed arrivi dei voli in tempo reale in tutti gli aeroporti sardi, dalle farmacie e guardie mediche di turno a tutti gli eventi per il tempo libero disponibili in ogni località sarda, dai servizi interattivi per gli iscritti alle Università di Cagliari e Sassari a tutte le delibere del Consiglio regionale. Questi sono solo alcuni dei servizi utilizzabili in modo completamente gratuito attraverso il digitale terrestre – ha continuato Ambrogetti.” “E a partire da domani una campagna di comunicazione infor-
merà i cittadini su come accedere e su come utilizzare i servizi, diffusi dal canale Rai Utile, in circa il 70% della Regione. Anche utilizzando il numero verde 800623-232 o il sito Internet www. sardegnadigitale.it che informano in modo dettagliato su come accedere a tale nuovo servizio. Mi auguro che anche attraverso l’utilizzo diffuso di questi nuovi servizi la Sardegna riconfermi il proprio primato mondiale sulla diffusione della nuova televisione digitale che oggi ha già conquistato” ha concluso Ambrogetti. A nome della Regione sarda è intervenuto l’assessore regionale agli affari generali Massimo Dadea che si è detto molto soddisfatto dei risultati raggiunti dal Consorzio Sardegna Digitale. Risultati ai quali la Regione guarda con molto interesse.
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Il passaggio delle trasmissioni televisive dall’analogico al digitale terrestre determina non solo un cambiamento di standard tecnologico, ma rende anche possibile un utilizzo diverso del mezzo televisivo. La moltiplicazione della disponibilità delle frequenze realizza infatti una conseguente moltiplicazione dei canali televisivi ed anche l’opportunità di diffondere, attraverso lo stesso mezzo televisivo, un numero praticamente illimitato di servizi e informazioni dedicati all’utente. Queste considerazioni hanno portato il Ministero delle Comunicazioni e i broadcaster nazionali e locali alla comune convinzione dell’opportunità di realizzare e diffondere, attraverso il digitale terrestre, alcuni servizi di pubblica utilità. L’obiettivo comune è quello di verificare le potenzialità di tali servizi dal punto di vista dei contenuti veicolabili, della effettiva utilità e dell’interesse da parte degli utenti. Per tutte queste ragioni il 6 dicembre 2005 il Ministro delle Comunicazioni aveva emanato un Decreto per il cofinanziamento dell’offerta di servizi e-government sulla piattaforma televisiva digitale terrestre (t-government) nelle aree all digital della Sardegna e Valle d’Aosta. In data 26 gennaio 2006 si è costi-
tuito il “Consorzio Sardegna Digitale”, che vede la partecipazione di tutti i principali broadcaster nazionali e locali con l’obiettivo di realizzare servizi interattivi di pubblica utilità sulla televisione
pubblica utilità. Per l’intero sistema televisivo, il Consorzio rappresenta un’esperienza fortemente innovativa. Per la prima volta si sono infatti associati insieme il servizio pubblico
digitale terrestre. A seguito della domanda, presentata dal Consorzio, è intervenuto il decreto del 24 febbraio 2006 con cui il Segretario Generale del Ministero delle Comunicazioni ha disposto l’assegnazione di due milioni di Euro, quale misura massima dell’80% dei costi, al progetto presentato dal Consorzio Sardegna Digitale che il 31 luglio scorso, sul canale digitale Rai Utile, ha avviato la trasmissione dei servizi interattivi di
televisivo, le emittenti commerciali nazionali e le TV locali per il raggiungimento di un obiettivo comune. Ancora maggiore rilievo riveste il fatto che, all’interno del Consorzio, la maggioranza delle quote è detenuta dalle emittenti locali (60%) che sono dunque il soggetto protagonista dell’intera operazione, pur con i broadcaster nazionali pubblici e privati pienamente coinvolti.
PIANO REGIONALE RIFIUTI: GESTORE AUTORITA’ D’AMBITO tante per il termovalorizzatore di cietà private che gestiscono i due
Una sola autorità d’ambito, al posto della serie di enti che gestiscono la raccolta e lo smaltimento, con alti costi e molte differenze fra un’area e l’altra della Sardegna. E’ la proposta fatta dalla Giunta regionale alla Consulta delle Autonomie locali nel corso della presentazione del Piano regionale dei Rifiuti. Erano presenti, con Renato Soru, gli Assessori Cicito Morittu, Massimo Dadea e Gianvalerio Sanna, i Presidenti delle Province sarde, molti Sindaci (di Nuoro, Carbonia, La Maddalena, Villasimius, Tiana), i rappresentanti delle associazioni degli Enti Locali (Michele Cossa, Antonietta Fancello). Il Piano è stato illustrato dall’assessore all’Ambiente, Morittu, prima ancora della discussione prevista in Giunta per le prossime ore, e di una fase di concertazione che interesserà tutti i soggetti istituzionali e sociali. Ha detto il Presidente Soru, in riferimento alla frammentazione del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti in Sardegna: ‘’E’ evidente che in futuro tutto questo deve essere portato a unità. Questi impianti non potranno essere gestiti dalle Comunità Montane e nemmeno da Consorzi Industriali o Zir in maniera quasi privatistica. La gestione dovrà essere messa necessariamente a gara e dovrà essere assegnata a chi garantisce il prezzo più basso di smaltimento. C’è una cosa impor-
Cagliari: non si può più far finta di non sapere che smaltisce a 130-140 euri a tonnellata, laddove i privati che si finanziano il loro impianto di smaltimento, lo smaltiranno a 60, massimo 70 euri’’. ‘’Tutta la serie di impianti di smaltimento potranno essere dati in gestione. Anche qui, ha continuato il Presidente della Regione, ci sono differenze incredibili, ci sono impianti dove si smaltisce l’umido, che lo ricevono a 38 euri, altri che lo ricevono a 70 euri. Impianti finanziati dal pubblico che lo ricevono a 80 euri. Ci sono fenomeni assurdi di trasferimento da una parte all’altra della Sardegna. Questi impianti potranno essere dati in gestione, a gara preferibilmente’’. A proposito delle ipotesi di autorità d’ambito, Soru ha detto: ‘’Noi non abbiamo alcuna indicazione definitiva, ma è ovvio che le Province dovranno farsi carico di sensibilizzare i Comuni, e noi le aiuteremo a farlo, per arrivare piano piano, gradualmente, ad avere dei contratti collettivi e fare sì che i singoli Comuni non siano lasciati soli a fare contratti ciascuno per sé. Se ogni Provincia ha un unico contratto per lo smaltimento di rifiuti, con un un’unica società o associazione temporanea di impresa che li smaltisce, queste società che smaltiscono avranno contestualmente la gestione degli impianti di trattamento, e due so-
termovalorizzatori di Ottana e Cagliari, previsti dal Piano energetico e ambientale regionale’’. ‘’Tutto questo ci sembra un sistema coordinato che può funzionare, soprattutto può far risparmiare soldi ai nostri cittadini. Dietro questo ci sono impianti di riciclaggio dove noi ci auguriamo che nasca anche dell’impresa in Sardegna, che ancora non c’è, nel recupero e nel trattamento di questi materiali. Noi stiamo già oggi pagando per il recupero e lo smaltimento delle gomme da automobile quando andiamo dal gommista. Però le gomme in realtà sono abbandonate nei posti più impensabili in Sardegna e lo stesso stiamo già pagando come consumatori, quando cambiamo i frigoriferi per lo smaltimento e in realtà non c’è nulla ancora che funzioni per i beni ingombranti’’. La conclusione di Renato Soru è stata netta: ‘’Discutiamo ancora, l’approvazione del Piano dei Rifiuti in Giunta è l’avvio del procedimento, non la conclusione. Poi bisognerà arrivare presto a decidere, e noi ci assumeremo la responsabilità, avendo chiaro che un’unica autorità d’ambito, un prezzo unico per tutti i cittadini sardi, in futuro forse una sola società come suggerisce qualcuno di voi, serve a fare funzionare meglio il sistema e a renderlo meno costoso per i Sardi’’.
Politica
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LA PROVINCIA GETTA LE BASI DEL PROGETTO FINANZIATI I PIANI SOSTEGNO DISABILI SUI PIANI SOCIALI DEI SERVIZI ALLE PERSONE Oltre 36 milioni di euri per sostenere Nel corso degli ultimi anni è stato fatto Marco Massa Si partirà dall’assistenza domiciliare. Sarà un progetto che, via via nel tempo, andrà ad interessare l’intero pianeta dei “servizi alle persone” che vedranno insieme, sinergicamente, ASL, Provincia e Comuni. Con il quadro istituzionale collaboreranno il Terzo Settore e le associazioni di volontariato. Il Piano in argomento, Plus (Piano Locale Unitario dei Servizi), sarà coordinato e gestito dalla Provincia mediante l’articolazione dei due Distretti socio-sanitari di Carbonia e Iglesias in attuazione delle Legge 23/2005 e delle linee guida i cui alla Delibera della Giunta Regionale n. 23/30 del 30 maggio 2006. “I PLUS, ha spiegato il Presidente della Provincia Pierfranco Gaviano, vogliono essere dei piani sociali e socio-sanitari dell’intero Distretto, non la sommatoria dei Piani sociali dei singoli Comuni, ma, oltre la Programmazione dei servizi per ciascun Comune del Distretto, per quanto possibile programmati con metodologie e criteri comuni e condivisi, conterranno la programmazione per il 2007 di almeno un servizio a livello
le persone con gravi disabilità e le loro famiglie. Su proposta dell’Assessorato della Sanità, la Giunta ha approvato il provvedimento che assegna ai Comuni finanziamenti per i piani personalizzati di sostegno e rientra in un quadro più generale, che mira a sviluppare la domiciliarità dei servizi alla persona, affiancando le famiglie e puntando a migliorare la qualità della vita del disabile. I piani saranno finanziati dal primo gennaio 2007, dando certezza e continuità nel sostegno. Rilevante il numero dei piani approvati e finanziati: a fronte di 9222 domande, sono stati accolti 8396 interventi, un dato che porta la Sardegna ad essere guardata dallealtreRegionid’Italiacomeesempio di applicazione della legge 162. “E’ un segnale importante, ha detto l’Assessore Dirindin, perché, a differenza di quanto accadeva nel passato, per il secondo anno consecutivo i disabili e loro famiglie sanno di poter contare sull’assistenza, e non devono aver timore di interrompere il piano personalizzato o di dover attendere per i finanziamenti”.
un rilevante lavoro per semplificare le procedure, recuperare i ritardi nell’erogazione dei finanziamenti, assicurare continuità all’assistenza di chi beneficia dei piani personalizzati. I finanziamenti sono assegnati sulla base di criteri stabiliti con deliberazione del 1 luglio 2005, e si inseriscono nella rete di interventi recentemente approvati: il programma “Ritornare a casa”, per il rientro in famiglia di persone attualmente inserite in strutture residenziali; l’istituzione del registro pubblico delle assistenti familiari; la riorganizzazione dell’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI). Per l’Assessore Dirindin “è necessario coordinare i piani personalizzati con i programmi regionali che promuovono la domiciliarità dei servizi alla persona. L’armonizzazione tra interventi dovrà essere valutata con il coinvolgimento dei soggetti pubblici, delle associazioni che operano nel settore, con la Commissione consultiva che in questi anni ha assicurato fattiva collaborazione nel definire i criteri di valutazione e finanziamento dei piani”.
LA CHIRURGIA PEDIATRICA
Il reparto di chirurgia pediatrica continuerà ad operare ad Iglesias. Lo ha precisato l’Assessore regionale della Sanità Nerina Dirindin nel corso di un incontro con i Sindaci della Provincia del Sulcis Iglesiente che avevano cercato di arginare l’ipotesi del trasferimento a Cagliari di questo reparto d’eccellenza della sanità sarda. All’incontro erano presenti anche rappresentanti dell’Amministrazione provinciale, guidati dal Presidente Pierfranco Gaviano. L’Assessore Dirindin ha confermato
l’impegno di mantenere ad Iglesias l’attività di chirurgia pediatrica, che potrà essere svolta con la massima sicurezza per pazienti ed operatori, a differenzadiquantosarebbeaccaduto se il reparto fosse rimasto al “Crobu”. Tenuto conto di quanto la chirurgia pediatrica rappresenta per il territorio, l’Assessore ha assicurato il suo impegno per una più chiara formulazione nel Piano sanitario Regionale, che tenga conto della preoccupazioni dei cittadini e della professionalità che operano nel territorio.
Marinella Grosso
distrettuale, da gestire in forma associata”. Il primo passo riguarderà proprio l’assistenza domiciliare. Ma i settori d’intervento, nel tempo, riguarderanno la terza età, l’emarginazione,
REGIONE E RICERCA “Nel prossimo bilancio la Regione investirà in maniera ancora più importante del passato nella ricerca e nell’economia della conoscenza’’. Lo ha detto il Presidente della Regione, Renato Soru, intervenendo al seminario “Il VII Programma Quadro di ricerca e sviluppo comunitario. L’industria nel futuro”, organizzato dalla Confindustria Sardegna in collaborazione con la Commissione Europea. ‘’Alla fine, ha detto Soru, credo che siamo sulla buona strada. L’economia della conoscenza è l’economia di Lisbona. Abbiamo fatto delle cose importanti nella tutela del paesaggio, che è l’altro grande filone del pensiero europeo: la conoscenza e l’ambiente. E la Sardegna si sta muovendo assolutamente in maniera coerente in queste due strade, tra conoscenza e ambiente”. A proposito del bilancio regionale, e delle responsabilità che derivano dagli investimenti in ricerca che la Regione continuerà a fare, il Pre-
mira a rimuovere le cause. Nella realtà del Sulcis Iglesiente i principi della riforma sono stati rafforzati dalla grande partecipazione ai lavori di elaborazione del progetto. Con noi hanno operato Comuni, volontariato, tecnici, specialisti i quali, attraverso tavoli tematici, hanno consentito di individuare dimensione dei vari fenomeni e priorità d’intervento. In questa fase hanno svolto un ruolo di primo piano la Asl e il Formez che ha il ruolo di consulente. La Provincia, ha ulteriormente precisato l’Assessore Grosso, non gestisce direttamente le risorse indispensabili per portare avanti il progetto. La Provincia ha un ruolo di promozione delle attività, concorre alla programmazione locale del sistema integrato dei servizi alla persona e cura il coordinamento delle politiche di propria competenza con le politiche sociali, promovendo la costruzione di una base conoscitiva di dati comuni ed omogenea tra i due Distretti, a garanzia della confrontabilità delle analisi dei profili del territorio, nelle more dell’avvio del sistema informativo sociale”.
sidente ha detto: “Nelle prossime settimane si discuterà il bilancio per il prossimo anno, compresi gli investimenti per l’Università e quindi per l’educazione e per la ricerca universitaria. Siamo sicuri che i Senati Accademici stiano facendo il massimo per collaborare al meglio, per massimizzare il valore del sistema sardo dell’Università? Siamo sicuri che non stiano moltiplicando i corsi di laurea inutilmente? Siamo sicuri che a volte non stiamo producendo altri disoccupati solamente per fare nuovi corsi di laurea di cui non se ne comprende l’utilizzo, se ne comprendono solamente i costi? E quanti dei fondi per la ricerca vanno effettivamente alla ricerca migliore e non alla ricerca chissà come, anche dentro l’Università?” “Le Università devono lavorare assieme, ha detto ancora il Presidente. L’Università come la politica e la Pubblica Amministrazione devono essere migliori e tutta la Sardegna deve essere migliore.
la disabilità mentale e fisica, i servizi dell’infanzia. “Il sistema integrato, ha spiegato l’Assessore provinciale dei Servizi Sociali Marinella Grosso, è uno strumento di protezione sociale attiva, perché
RESTERA’ AD IGLESIAS
Presidio Ospedaliero “Crobu”
A CARBONIA: LOCALITA’ SIRAI
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Politica
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AVVIATA LA SECONDA FASE CARBONIA VIA LIBERA ALLA REALIZZAZIONE DEL PIANO STRATEGICO DEL CENTRO INTERMODALE DEL COMUNE DI IGLESIAS Alfio Gessa
Iglesias
Iglesias è entrata nella seconda fase del processo per l’elaborazione del Piano Strategico comunale. Si tratta di un programma che vedrà il Comune, nei prossimi dieci anni, svilupparsi e dotarsi di servizi rispondenti all’interesse più generale non solo in funzione dei propri amministrati, ma tenendo conto anche del ruolo di città Capoluogo e quindi riferimento di servizi sovracomunali. “Il Piano Strategico, si legge nella nota diffusa dal Comune, ha come finalità la costruzione di un documento che individui i problemi, le
opportunità, gli obiettivi e gli scenari di sviluppo del territorio di Iglesias”. Proprio per elaborare un Piano Strategico “condiviso”, come ha precisato il Sindaco Pierluigi Carta, sono stati individuati i “focus group” ai quali sono stati invitati esponenti delle associazioni locali, delle categorie economiche e professionali, dei soggetti istituzionali, per conoscere e discutere dei loro punti di vista, delle loro proposte, dei problemi specifici relativamente a temi che sono stati focalizzati: riqualificazione e pianificazione urbana, infrastrutture e reti
di comunicazione, cultura e risorse umane, servizi collettivi e sociali, attività produttive ed industriali, agricoltura e ambiente, turismo integrato. “Occorre ripensare la città, ha spiegato il Sindaco, partendo dalla situazione attuale, superando i limiti dell’attività amministrativa locale, per raccordarsi, soprattutto nei servizi, col territorio che fa riferimento alla città Capoluogo”. In altre parole il Piano Strategico sarà uno strumento di pianificazione comunale, però con porte aperte al territorio.
FINALITA’ DEL PIANO STRATEGICO
Iglesias
Con il Piano strategico si intendono creare le migliori condizioni per attuare le scelte di tipo strategico contenute nei documenti principali elaborati di recente per l’area di Iglesias e le nuove scelte che si potranno identificare nel corso della elaborazione del piano strategico stesso. La preparazione del Piano in argomento richiede un confronto con gli indirizzi dei principali soggetti pubblici e privati dell’area, in modo da calibrare le scelte su una base di consenso più ampia di quella istituzionale in senso stretto che le ha formate. Allo stesso tempo, il Piano mira a stimolare il confronto tra tutti i soggetti interessati allo sviluppo dell’area, al fine di individuare nuove linee di azione strategica o nuovi obiettivi e nuovi progetti per linee già definite. Il Piano, quindi, ha la funzione di dare risposte operative ad una se-
Iglesias
rie di problemi, ma nel processo di costruzione non ci si deve occupare di tutti i numerosi problemi (urbanistici, economici, sociali e culturali), intesi in senso generale, ancora da risolvere, e che in una ottica settoriale sono ritenuti importanti, ma solo dei problemi che hanno una valenza strategica per tutta la comunità urbana della città di Iglesias. Non solo. Esso ha come finalità la costruzione di un documento che individui i problemi, le opportunità, gli obiettivi e gli scenari di sviluppo del territorio di Iglesias. Il Piano strategico serve a definire uno scenario del mutamento territoriale che accompagni il complesso delle politiche urbane e costituisca così uno strumento in grado di informare le diverse attività dell’Amministrazione comunale. Un processo partecipativo finalizzato, in prima istanza, alla costru-
zione delle politiche di sviluppo di una comunità deve porsi gli obiettivi di: A) coinvolgere la comunità locale nella costruzione di una visione dello sviluppo futuro che affronti i temi essenziali del processo di trasformazione territoriale ed economico-sociale; B) raccogliere ed interpretare la domanda locale, con riferimento alle opportunità, alle risorse e ai problemi dello sviluppo per come sono percepiti dalla società di Iglesias; C) utilizzare la conoscenza specifica del territorio da parte degli abitanti e degli attori organizzati presenti nella città, che costituisce una fonte essenziale per la formulazione di un progetto realmente capace di cogliere le diverse dimensioni della situazione locale; D) mettere a frutto la competenza progettuale presente fra gli abitanti e gli attori locali, una competenza cruciale per il governo dei processi di trasformazione; E) contribuire a fare della costruzione del Piano un evento nel quale la società locale sia effettivamente coinvolta nelle sue diverse articolazioni. Attraverso il Piano Strategico si è previsto di cercare di stabilire le migliori relazioni che l’area di Iglesias intende sviluppare nell’interesse globale della sua comunità, evidenziando la complementarietà tra Iglesias e altre città, in primo luogo le città gemellate, per trarre forza e vantaggi da relazioni privilegiate e preziose e per dare vigore a un profilo alto della città in un contesto più ampio di quello territoriale.
Il Servizio Sostenibilità Ambientale e Valutazione Impatti (SAVI) ha concluso l’istruttoria della procedura di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale dell’intervento “Centro Intermodale per passeggeri”, presentato dal Comune di Carbonia in data 8 giugno 2006. Il progetto consiste nella realizzazione di un centro intermodale per lo scambio ferro-gomma nella zona tra la via Roma e la via Costituente di Carbonia, in prossimità della testata dei binari esistenti. Un porticato a doppia altezza raccorderà tutti gli accessi, quelli alla stazione ferroviaria, con i treni posti sulla quota più bassa, e quelli alla stazione degli autobus, in quota, sul retro del portico. Il fabbricato viaggiatori sarà articolato su due livelli: un piano di ingresso dalla pubblica via alla quota stradale e un piano di accesso ai treni alla quota dei binari (- 3,50). Gli altri locali, al piano della piazza saranno adibiti a servizi complementari del trasporto. Inoltre, sotto la copertura al piano piazza, sono previsti nuclei di attrezzature e servizi, quali locali caffetteria ed edicola. Il progetto è caratterizzato dai seguenti parametri dimensionali: a) superficie totale interessata: 27.600 mq; volumetria totale massima: 25.000 mc; superficie fondiaria di pertinenza fabbricati: 6.860 mq; superficie per verde e parcheggi: 12.980 mq; superficie per strade e piazze: 7.760 mq; Il SAVI, visto anche il parere favorevole reso dal Servizio Tutela del Paesaggio di Cagliari, con nota n. 6587 del 15 settembre 2006, ha concluso l’istruttoria escludendo l’assoggettamento dell’intervento alla ulteriore procedura di VIA, a condizione che siano rispettate le prescrizioni di seguito riportate, che dovranno essere recepite nel progetto da sottoporre ad autorizzazione: 1. durante la fase di cantiere dovrà essere effettuata la manutenzione
periodica dei macchinari e delle attrezzature, in modo da mantenerle in efficienza e limitarne le emissioni in atmosfera; se eseguita in situ, la manutenzione dovrà avvenire in aree attrezzate, per evitare riversamenti di oli e carburante sul terreno; in caso di contaminazione accidentale, il terreno contaminato dovrà essere rimosso e conferito in discarica autorizzata; 2. i materiali movimentati in fase di cantiere dovranno essere riutilizzati, laddove possibile, in conformità all’art. 186 del D.Lgs. 152/2006 e i residui dovranno essere smaltiti in conformità alle leggi vigenti in materia; 3. i macchinari e le attrezzature impiegati per gli scavi e i movimenti di materiali dovranno essere dotati di dispositivi di attenuazione del rumore, nel rispetto della normativa vigente; 4. per limitare la dispersione delle polveri in atmosfera nei periodi asciutti, in particolare nelle giornate ventose, durante le operazioni di scavo le superfici dovranno essere frequentemente bagnate con acqua, o, in alternativa, trattate con agenti polimerici incrostanti; inoltre, i cassoni dei camion per il trasporto dei materiali dovranno essere regolarmente coperti; 5. ai sensi della normativa vigente, dovrà essere realizzato un manufatto per raccogliere e inviare alla rete delle acque reflue,
o ad apposito impianto di trattamento, le acque meteoriche di dilavamento provenienti da tutte le superfici impermeabilizzate (aree parcheggi, piazzali di sosta e aree di manovra dei bus, piazza stazione); la vasca dovrà essere dimensionata, quantomeno, sulla base di un evento meteorico che in quindici minuti recapiti alla rete di raccolta 5 mm di pioggia uniformemente distribuiti sulla superficie scolante con coefficiente di afflusso pari a 1; 6. i rinverdimenti delle aree indicate nelle planimetrie di progetto dovranno essere effettuati mediante l’impianto di specie autoctone ed evitando quelle ritenute ad alta allergenicità in base alle attuali conoscenze scientifiche; per il mascheramento dei parcheggi previsti, nella fascia compresa tra la nuova viabilità (via Roma disassata) e i parcheggi auto, dovrà essere impiantata una siepe arbustiva; per la sistemazione della scarpata presso i binari della ferrovia, dovranno essere impiegate specie arbustive della macchia mediterranea, evitando l’impianto monospecifico. Sulla base di quanto sopra, la Giunta regionale ha deliberato di non sottoporre all’ulteriore procedura di VIA il progetto relativo al “Centro Intermodale per passeggeri” presentato dal Comune di Carbonia. Lo stesso ente potrà dar seguito alla progettazione definitiva e all’appalto dell’opera.
POSTA IN REDAZIONE
curtare le già magre risorse a disposizione del Fondo. Occorre pertanto un ripristino del confronto a tutto campo mettendo la risorsa umana al centro dell’azione politica e organizzativa del Comune, senza slogan e mettendo risorse e interventi di valorizzazione. La CISL FP chiede al Signor Sindaco e a tutta l’Amministrazione del Comune di Iglesias l’attivazione di un tavolo di confronto, per dare risposte adeguate e risolutive a tutte le problematiche sopra riportate e nel contempo che con la delegazione trattante Rsu ci sia una disponibilità concreta a migliorare la situazione da subito e senza rinvii. La differenza tra le parole e i fatti si vedrà a breve e la Cisl è pronta a lottare per costringere il Comune a cambiare rotta.
La Segreteria Territoriale CISL FP ha organizzato in data 05 Dicembre u.s. un’assemblea dei lavoratori iscritti e non del comune di Iglesias alla quale ha partecipato il Segretario Regionale Davide Paderi. Durante i lavori si sono affrontate e dibattute numerose problematiche come la riforma della legge regionale 1/77, le riforme del sistema delle AA.LL. della Regione , la legge Regionale 9/06 e la parificazione contrattuale per i lavoratori degli enti locali. Nel corso dell’assemblea nel dibattito sono emerse numerose problematiche esistenti all’interno del Comune. La poca chiarezza e trasparenza del fondo incentivante che l’Amministrazione vorrebbe decurtare a causa delle difficoltà finanziarie in cui versa l’ente le quali ha nostro parere non devono essere scaricate sui lavoratori
Le numerose e costose consulenze che vengono date a professionisti esterni (che noi chiediamo di ridurre, anzi di eliminare del tutto) una politica contraria e umiliante nei confronti delle risorse umane e professionali presenti all’interno dell’amministrazione I concorsi per l’acquisizione di professionalità dall’esterno, senza prima procedere alle progressioni verticali e orizzontali per il personale interno per poi assumere qualifiche più basse, realizzando soddisfazione delle professionalità interne e a lo stesso tempo economie di scala. Le continue e immotivate mobilità interne. Lo squilibrio nell’organico che si sta creando all’interno dell’Ente a causa dei trasferimenti di personale da enti soppressi, i quali si portano appresso un salario accessorio consistente che, se non si interviene a monte, va a de-
Il Segretario Generale Territoriale CISL FP Roberto Fallo
Politica
Gazzetta del Sulcis n°350 del 25 Dicembre 2006
LA 19^ COMUNITA’MONTANA DI IGLESIAS HA REALIZZATO A MUSEI UN CANILE DOTATO DEI PIU’ MODERNI SERVIZI Massimo Carta
Finalmente, è stato possibile rendere operativa la struttura del canile-gattile sanitario e rifugio, realizzata dalla I9ª Comunità Montana nel territorio del Comune di Musei, Comune che ha avuto la sen- sibilità di mettere a disposi- te (canile rifugio), per un totale zione, allo tal scopo, una su- complessivo di 92 box in graperficie pubblica. La struttura do di accogliere circa 270 cani. consentirà di contribuire a Essa, inoltre, ha la possibilità risolvere il grave e perdurante di essere ampliata, data l’orproblema del randagismo nel ganizzazione modulare, atta territorio, sia a vantaggio de- a triplicare le accoglienze. Vi gli animali abbandonati che sono, inoltre, paddock e area della salute e igiene pubblica. di deambulazione libera per E questo grazie anche alle sol- 5.000mq, area per mostre per lecitazioni ricevute, affinché 3.000mq, ambulatorio attrezla Comunità Montana ope- zato, conufficio accettazione, rasse in tal senso, da parte dei sala attesa, sala visite, sala Comuni più attenti al fenome- chirurgica, camera oscura e no, della ASL 7, delle Asso- locale RX, servizi igienici, ciazioni e di singoli cittadini. locale attrezzato cucine e diIl canile-gattile, facilmente spensa, casa custode, locale raggiungibile dalla SS. 130 per- di servizio per quadri elettrici correndo il bivio Pineta Musei generali, autoclavi, serbatoio per circa un Km, si svi- riserva idrica, impianto di deluppa su un’area di 3 Ha. purazione con struttura in c.a. La struttura compren- “In attesa che nascesse il nuode un reparto riservato ai vo canile-gattile, ha detto il cani in custodia tempora- Presidente della 19^ Comunea (canile sanitario), un nità Montana Marco Marreparto riservato ai cuccioli, un ras, abbiamo sostenuto ogni reparto di ricovero permanen- sforzo che l’Associazione “Il
Nuoro Il capoluogo di provincia non ha un canile comunale. La struttura convenzionata, il canile di Macomer, è a circa 50 chilometri di distanza. Macomer, località Monte Muradu
Tel.0785.70444 Cani 270 cani, comuni convenzionati 8, dipendenti 3. Responsabile: Antonello Dettori - Associazione “MONDOCANE” Luce, acqua corrente, depuratore è quanto di meglio si può trovare in Sardegna. I box sono
Rifugio” ha compiuto nella custodia dei cani randagi, sopperendo ad una carenza dei Comuni, titolari della funzione inerente la prevenzione del randagismo. La Comunità Montana stessa ha sostenuto l’attività di volontariato di detta Associazione assegnandole annualmente dodici
60, divisi in due aree: una per i cani appena arrivati, l’altra per i cani già ambientati nella struttura. Davanti alle due schiere di box, un cortile di 30m per70m. Attorno alle gabbie domina il verde. La struttura è fornita di un’area di deambulazione e di un laghetto artificiale. Nel magazzino cibo a volontà. L’ambulatorio è ben fornito di medicinali. All’ingresso un cartello indica gli orari di apertura al pubblico.
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milioni delle vecchie lire per tre anni (2000/2002), oltre 20 milioni nel 2003, 21 milioni nel 2004 e oltre 31 milioni nel 2005 e anche nel 2006 hanno già percepito 12 milioni, sempre delle vecchie lire. Tutto ciò, non perché venisse retribuito il loro lavoro che, per legge, deve essere gratuito, altrimenti non si parlerebbe di volontariato, ma per la copertura di spese inerenti cibo e medicinali e varie per i randagi ospitati ed anche rimborsi spese da loro sostenute, quali benzina ecc. per le auto usate nell’attività. Si è trattato, peraltro, di un riconoscimento ricevuto anche dal Comune di Iglesias in forma anche ben più consistente della nostra”. In forma gestionale del tutto provvisoria, la nuova struttura è stata affidata al titolare
to dei processi gestionali e di conoscenza del fenomeno del randagismo nel Sulcis Iglesiente. Dopodichè dovrà essere bandita, come prescrive la legge, regolare asta destinata a chi manifesti competenza, esperienza documentata e affidamento nel rapporto con gli animali ospitati nella struttura. Purtroppo, come spesso accade, anche in questo caso le polemiche non sono mancate, e talvolta sono state fuoriluogo. “Ci meraviglia non poco, ha aggiunto il Presidente della Comunità Montana di Iglesias, che l’Associazione “Il Rifugio” abbia dato luogo alla raccolta di firme schierandosi contro l’affidamento a favore di “Mondo Cane”. Nei moduli che vengono sottoposti alla
Lega Nazionale per la difesa del cane” e “Afes”, secondo quanto da loro dichiarato, ed indicate nei moduli per la raccolta di firme promossa da “Il Rifugio”, non avrebbero dato alcun sostegno per tale azione e pertanto risulterebbero arbitrariamente coinvolte nella richiamata azione”. Per fortuna, la situazione complessiva del settore in esame, è profondamente cambiata. Infatti quando un Ente Pubblico, realizza strutture che devono erogare un servizio, hanno l’obbligo di farlo con efficacia, efficienza oltre che nel rispetto di tutti i parametri di qualità che quel dato servizio richiede. Inoltre, il titolare di Mondo Cane ha, sin dai primi
firma dei cittadini si sostiene che il lavoro fin qui svolto dall’Associazione stessa, sia stato “a titolo completamente gratuito”, lasciando intendere con quel “completamente” di non aver mai ricevuto alcun sostegno finanziario pubblico. Il lavoro personale dei volontari, e non dovrem-
contatti, dichiarato non solo che il personale che avrebbe operato, sotto la sua direzione, nella struttura di Musei avrebbe dovuto dimostrare di amare gli animali, ma che lo stesso sarebbe stato ricercato nel territorio iglesiente. “A tal proposito, ha precisato Marco Marras, in riferimento a certi articoli di stampa e documenti in circolazione che ci accusano di avere assunto “gente di Macomer” a discapito dei volontari disoccupati del “Il Rifugio”, va detto che in segno di considerazione, il sottoscritto ha promosso a suo tempo un incontro tra alcuni soci disoccupati dell’associazione e il gestore provvisorio, per incoraggiare una collaborazione di lavoro. A noi risulta che il gestore abbia manifestato la volontà di assumere tre soci disoccupati. Ma questi, che pur hanno fatto intendere al gestore di essere favorevoli all’assunzione (e quale migliore occasione per maturare esperienza nella gestione di una struttura a norma di legge), hanno, poi, evitato, qualsiasi ulteriore contatto. La realta’ vera e’ che quelle assunzioni sono state rifiutate.
Marco Marras
del più moderno ed attrezzato canile esistente nell’Isola, “Mondo cane” di Macomer. Ciò, nelle more di affinamen-
mo essere noi a ricordano ad una Associazione di Volontariato, deve essere per legge gratuito. Le Associazioni “La
GESTIONE PROVVISORIA DI UN SERVIZIO NUOVO “In questa fase, ha spiegato il Presidente della 19^ Comunità Montana Marco Marras, si è ritenuto opportuno affidare per un periodo limitato, in via provvisoria quindi, la gestione del canile-gattile ad una organizzazione che in Sardegna desse maggiore affidamento sotto tutti punti di vista. Ciò, soprattutto, in attesa di poter disporre di maggiori e più certi elementi di valutazione per l’affidamento definitivo, che avverrà, obbligatoriamente, tramite apposita procedura ad evidenza pubblica, anche in considerazione della recente entrata in vigore della nuova normativa in materia. Nel frattempo andremo a quantificare bene il fenomeno dei randagi, sia quelli già ospitati da associazioni varie, o strutture private, ma soprattutto quelli ancora liberi. Inoltre avremo modo di monitorare l’intera nuova struttura, al fine di verificare, attraverso il funzionamento della stessa per alcuni mesi, l’avvio e la funzionalità di tutti i sistemi
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tecnologici presenti (depuratore in primo luogo). Di non secondaria importanza sarà la verifica e l’adeguatezza dei costi di soggiorno, che su base regionale sono quantificati in 2,10 euri il giorno pro capite, con l’esigenza di un buon trattamento per gli animali. Infine, anche a seguito delle continue sollecitazioni ricevute da ASL, Lega Nazionale per la difesa del cane, e soprattutto, dalle volontarie dell’Associazione “Il Rifugio” che continuamente sostenevano di non poter più reggere il carico inerente la cura degli animali da loro assistiti, e che dovevano, inoltre, rendere libera a favore del proprietario la superficie campestre da loro detenuta, per poter soddisfare le suddette esigenze era necessario ricorrere ad una gestione provvisoria. La scelta del soggetto gestore non e’ certo avvenuta ne’ a caso, ne’ per danneggiare i volontari del nostro territorio, ma esclusivamente per garantire la migliore gestione, se pur provvisoria, possibile.
Infatti: occorreva individuare un soggetto dotato di esperienza non solo nella cura degli animali ma anche nella gestione di una struttura realizzata a norma di legge come la nostra. La Società “Mondo Cane” di Macomer, non solo possiede questo indispensabile requisito, ma, come chiunque può facilmente verificare su Internet, il canile dalla stessa realizzato e gestito (tra l’altro trattasi di iniziativa assunta con la L.R. 28/84 per l’imprenditoria giovanile), con luce, acqua, corrente, depuratore, è risultato essere, da un indagine svolta a livello nazionale e commissionata dalla rivista “Panorama”, “quanto di meglio si può trovare in Sardegna”. Ecco perché non è stato possibile affidare all’Associazione di Volontariato “Il Rifugio”, seppur in via provvisoria, la struttura, per il semplice motivo che essa (pur riconoscendo le sue innegabili competenze nella cura dei cani) non ha mai maturato una esperienza specifica nella gestione di una struttura di accoglienza per gli animali abbastanza complessa come il canilegattile realizzato da questa Comunità Montana a norma di legge”.
Politica
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CARBONIA
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“MISSIONE INTERNAZIONALE DELLE CITTA’ “ UN SEMINARIO PROMOSSO DALL’ISPROM
La città è un anello della lunga catena che si collega, o dovrebbe collegarsi, con le altre realtà demografiche e che vivono un medesimo momento storico e sociale. Ognuna di queste si caratterizza per storia e condizione geoam-
bientale. La realtà, però, vede ogni città, per un concetto fuorviante della cooperazione, vivere e programmarsi in funzione del territorio che le sta d’intorno. Il che significa che la città, in senso lato, non vive sinergicamente con
Elena Cossu le altre realtà, con le quali non condivide la pianificazione e i sistemi organizzativi. L’Isprom (Istituto di Studi e Programmi per il Mediterraneo) ha approfondito queste tematiche (Missione internazionale delle città) nel corso di un seminario per la cooperazione tra città che si affacciano sul fronte del Mediterraneo. Ne è venuto fuori un seminario assai specialistico e con la partecipazione di relatori e comunicatori di caratura internazionale che hanno focalizzato il ruolo e l’importanza che hanno le città, grandi e piccole, sia sotto il profilo storico che socio-economico, al di sopra della programmazione poli-
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tica che finora ha accentrato ogni decisione pianificatrice. “Oggi, ha detto il Presidente Isprom Felicetto Contu, vediamo città diverse senza un comune obiettivo. E’ questo un quadro difficile da accettare. Le città devono essere intese come nodi di una rete integrata. Per cui gli Stati e le Regioni devono incrementare il ruolo della città”. Per il Sindaco di Carbonia Salvatore Cherchi, che ha portato il saluto della città e degli altri Comuni sardi in qualità di Presidente dell’Anci sarda, ha detto che “le città sono elementi fondamentali per la questione economica, ma anche per le politiche di equilibrio sociale. Esse sono impegnate, in prima linea, nello sviluppo sostenibile del territorio. La stessa UE, ha aggiunto il Presidente Anci Sardegna, ha affermato che “le città sono luogo in cui si concentra l’80% del lavoro delle imprese, dei servizi. Esse sono elemento fondamentale di coesione sociale”. Precorritore di questi principi fu l’allora Sindaco di Firenze Giorgio La Pira che nel 1954 diceva: “Tutte le città della
Sassu, l’Autorità Portuale di Cagliari Antonio Granara. Nel ruolo di coesione tra le città che si affacciano sul Mediterraneo, l’Isprom ha come obiettivi statutari: a) contribuire alla presa di coscienza da parte dei popoli del Mediterraneo della loro posizione nel mondo; b) contribuire alla conoscenza della struttura dei Paesi del Mediterraneo, sia svolgendo direttamente ricerche sia promuovendone nelle zone interessate; c) lavorare per la formazione dei quadri per l’intervento sociale in questi Paesi, operando al tempo stesso per la rimozione degli ostacoli culturali ed economici che oggi si oppongono ad una attività formativa democratica; d) studiare il valore della dimensione regionale come momento essenziale per lo sviluppo dei rapporti di collaborazione trai popoli del Mediterraneo. L’Isprom opera nel quadro del processo di organizzazione internazionale; non intende favorire la mera conoscenza della realtà, ma promuove la modificazione di esse, contro ogni esclusivismo etnico, per lo sviluppo sociale e di tutte le facoltà dell’uomo”. Gli interventi del 28° semina-
rio Isprom di Carbonia sono stati quelli arrivati da Sindaci e studiosi delle Università sarde, assieme a quelli di insigni studiosi delle Università di Tunisi, Roma, Valencia, della municipalità di Betlemme, Università di Firenze e dell’Università della Valle d’Aosta. Un confronto che è ancora lontano dalla realtà cui punta l’Isprom. Tuttavia il benemerito Istituto và sempre più sviluppando la tematica della centralità delle città, dalla cui cooperazione potranno maturare condizioni non solo di pace e di prosperità, ma soprattutto di equiparazione sociale, pur mantenendo ognuna di esse la propria specificità. Per la sua condizione politica, il Sindaco di Betlemme Elias Anton Dieck ha rivolto un appello alle città del Mediterraneo presenti al seminario di Carbonia perché intervengano per far cessare le violenze nella patria natia di Gesù e si arresti l’esodo di famiglie che continuano ad abbandonare la città, la quale rischia di spopolarsi. L’appello è stato raccolto sia dagli studiosi che dai Sindaci presenti e che con Betlemme da anni intrattengono rapporti di amicizia e di solidarietà.
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terra, capitali e non capitali, grandi e piccole, storiche e non storiche, artistiche e non artistiche: tutte hanno il loro diritto d’esistere”. L’argomento discusso a Carbonia, presso la sala riunioni del Centro Italiano della Cultura del Carbone Serbariu, ha visto presenti il Sindaco di Cagliari Emilio Floris, l’Assessore degli Enti Locali della Regione sarda Gianvalerio Sanna, il deputato Federico Palomba, il Presidente del Banco di Sardegna Antonio
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Don Giampiero Garau
Non v’è dubbio che il più consistente patrimonio artistico e culturale, ancorché religioso, del Sulcis Iglesiente sia direttamente collegato e conservato dalla Chiesa locale diocesana. Un patrimonio di cui poco si conosce, anche perché ragioni di prudenza impongono una certa “privacy” ai fini della tutela. Chiese monumentali, ori e soprattutto argenti, pale d’altare, quadri, statue, arredi, libri antichi e di pregio, documenti d’archivio e non poche altre cose, rappresentano il vasto campionario di quanto la “diocesi sulcitana iglesiense” possiede, sia pure sparso nelle singole realtà parrocchiali, ret-
I BENI ARTISTICO-CULTURALI DELLA DIOCESI CATALOGATI IN UNA “CARTELLA INFORMATICA” Sergio Rombi torie, cappellanie o oratori vari. Ebbene, oggi, di tutto questo patrimonio esiste un censimento documentale, compreso in una “cartella-archivio” di CDROM che il Vescovo mons. Tarcisio Pillolla ha consegnato personalmente ad ogni sacerdote della Diocesi e ai rappresentanti legali. Si tratta di un “inventario informatizzato” di cui ognuno che ne è venuto in possesso deve garantire la custodia, la non alienazione, l’uso non commerciale e, solo dietro espressa autorizzazione scritta dell’Ufficio diocesano per i Beni Culturali Ecclesiastici, gli usi di studio, senza comunque alcuna riproduzione. Il progetto è partito da molto lontano (1996). Ad esso hanno collaborato tutti i parroci che hanno compilato centinaia di schede relativamente ai beni posseduti localmente. Le schede che inizialmente erano state preventivate in numero complessivo di 5.400, alla fine sono risultate ben 7.126. Gli
IGLESIAS
GALLERIE FOTOGRAFICHE “IMMAGINI SOTTO IL PORTICO” La “Gennarta Fotografia e Servizi”, in collaborazione con “l’Associazione Centro Città Iglesias” hanno organizzato, all’interno dell’evento “C’era una volta il Natale...” manifestazioni dell’Associazione Centro Città per il Natale 2006, ed il patrocinio del Comune di Iglesias, la 1ª edizione delle Gallerie Fotografiche “Immagini sotto il Portico”. L’iniziativa, rivolta agli appassionati di fotografia, rientra tra le proposte della ditta Gennarta legate alla valorizzazione delle risorse locali, in questo caso di uno dei tre importanti e suggestivi portici del Centro Storico (quello di piazza La Marmora, su proci de Nobilioni), e la promozione di artisti locali dando loro l’opportunità di una “vetrina” dove mettere in mostra il proprio talento ed i propri lavori. L’estate scorsa, in occasione di Notteggiando, numerosi sono stati gli artisti, nel campo della fotografia e della pittura, ad esporre nella galleria
Realtà Locale
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d’arte allestita all’aperto nella “riscoperta” via Cagliari. Ed ancora durante l’Ottobrata Iglesiente 2006, numerose le opportunità date dal 1° Concorso Fotografico Centro Storico Commerciale Città di Iglesias “Impressioni”, tra queste l’esposizione delle opere in piazza La Marmora, l’esposizione per una settimana nella Sala Gennarta ed una galleria fotografica virtuale sul sito www.centrocittaiglesias.it, ancora visitabile. La manifestazione natalizia, invece, consiste in una serie di collettive fotografiche sotto il Portico di piazza La Marmora, su proci de Nobilioni, ovvero mostre fotografiche in cui saranno presenti ad ogni esposizione le opere di diversi autori. Le collettive avranno la durata di trequattro giorni ciascuna. Ogni autore presenterà una serie di immagini con un proprio tema. La manifestazione si è svolta dall’8 al 24 dicembre 2006, tutti i giorni comprese le domeniche.
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enti che vi hanno contribuito sono stati 67, pari alle parrocchie, cappellanie e rettorie. “La cartella informatica, ha spiegato don Giampiero Garau Direttore dell’Ufficio Diocesano Beni Culturali, raccoglie una catalogazione dei beni mobili storici ed artistici presenti nelle singole realtà della nostra Diocesi. Il CD-ROM costituisce una sorta di “consegna” che ogni parroco sarà tenuto a rispettare”. Dal canto suo, il Vescovo mons. Tarcisio Pillolla che ha presieduto le fasi di consegna della cartella informatica (Iglesias e S.Giovanni Suergiu per le quattro foranie) ha detto che “l’arte rappresenta sempre un valore da rispettare. La nostra Diocesi, pur non possedendo grandi opere d’arte, possiede comunque testimonianze di valore che si ricollegano alla fede e alla devozione cristiana dei nostri popoli lungo i secoli”. “I beni culturali ecclesiastici, ha spiegato don Giampiero Garau, sono sparsi in tutto
il territorio diocesano e, nel loro insieme, fanno parte dell’eredità preziosa che c’è stata tramandata ed affidata dai nostri padri e fratelli nella fede. Le origini della nostra fede cristiana partono da lontano, possiamo affermare dal primo
secolo di evangelizzazione in Sardegna. Da allora, per ben 2000 anni tale fede trova riscontro nei documenti che ne fanno memoria, siano essi scolpiti sulla pietra o stampati sulla carta oppure modellati con linee e forme artistiche
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negli arredi e nei preziosi custoditi nelle nostre chiese. L’intero lavoro, durato anni, è stato portato avanti da tre schedatrici (Silvia Fanni, Rosalia Santus e Silvia Medde) sotto la consulenza del responsabile scientifico Gianni Murtas. La parte fotografica è stata curata da Enrico Pinna, mentre l’informatizzazione dell’intero patrimonio l’ha curato Alessio Pusceddu.
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TURISMO
LETTERAABeppe GESU’ BAMBINO Tassone Viene voglia, alla vigilia delle feste natalizie, di prendere carta e penna (magari con pennino, calamaio e pastelli colorati) e scrivere una lettera, come si faceva un tempo, a Gesù Bambino. NonaBabboNatalechel’hasostituito, ma al vecchio, caro Bambin Gesù che citenevasveglietrepidantilanottesanta nell’attesa che venisse a portare i doni. Figura sostituita ormai da Babbo Natale, dal consumismo portato all’eccesso, dall’assenza di poesia vera, surrogata da altri valori, che sono importanti certo, ma sono diversi da quelli che erano propri della mia generazione, quando ancora portavamo i pantaloncini corti. CaroGesùBambino,preferiscoscrivere a te, forse c’intendiamo meglio e poi non desidero chiedere doni particolari, né farti spendere tanti soldi, ci sono già altri che vi provvedono egregiamente. A te chiedo un occhio di riguardo per questo nostro Paese che fatica a tirare su la schiena, che è in difficoltà, stretto tra problemi di lavoro, di economia ed anche di criminalità. E’una grande nazione, la mia, che un tempo si definiva come la più bella al mondo:nonsosefosseveroosesitrattata di un’esagerazione, certo si andava molto vicino al vero affermandolo. Possediamo una grande ricchezza: si chiama territorio. La storia, le tradizioni, la cultura lo hanno reso impareggiabile: non vi è località, anche la più piccina, che non meriti attenzione da parte di chi vuole trascorrervi il proprio tempo libero. In autunno le coline assumono colorazioni da favola, in inverno le montagne diventano luoghi incantevoli per chi vuole fare dello sport, non parliamo poi del clima così dolce, della primavera ricca di tradizioni, dell’estate che è nel cuore di milioni di persone che ci frequentano giungendo un po’ da tutto il mondo. Il territorio produce un fenomeno importante che si chiama turismo: un’industria che occupa milioni di persone, che sarebbe in grado da sola di reggere l’economia del Paese, as-
sieme con l’agricoltura di alta qualità. Eppure proprio il turismo sta andando in crisi: non è aiutato, non cresce e si perdono quote di mercato nei confronti di altre nazioni. Due soli settori continuano a segnare dati in crescita: il turismo religioso e quello all’aria aperta. Autocaravan e roulotte solcano le strade dell’Italia e raggiungono un po’ tutte le località: occorrerebbe aiutare questo fenomeno a crescere, non permettere che leggi strampalate, ordinanze senza senso, provvedimenti astrusi ne tarpassero le ali. Eppure questo avviene e i risultati si toccano purtroppo con mano. Caro Gesù Bambino, chiederti di spargere un po’ di sale su certe zucche mi pare il minimo: lo so che l’impresa appare ardua, ma tu di miracoli te ne intendi e questo è per me una grossa garanzia. Occorre dare una mano a questa mia Italia perché il turismo si riprenda, perché il territorio sia valorizzato e controllato, perché la gente ricominci a frequentarlo in numero crescente. Le industrie chiudono, la concorrenza si fa ormai pressante: ma la bellezza del territorio, il patrimonio enogastronomico, la cultura, il folklore, l’accoglienza non si possono por-
tare via né clonare (come avviene per troppi prodotti), ma se le gente smette di venire, se le percentuali calano una ragione ci dovrà pure essere. Noi la conosciamo e la denunciamo da anni: sappiamo che non si può trattare la maggior ricchezza come fosse uno “spezzatino” con mille enti che se ne occupano e nessuno che tira le fila, sappiamo che occorre ammodernare le strutture, attuare una corretta politica dei prezzi, coinvolgere quell’enorme ricchezza che è rappresentata da pro loco, associazioni, volontari. In una parola rivoluzionare un sistema cherischiadifareacquadatutteleparti. Ecco perché ho deciso di scriverti, perché tu, che sei stato il più grande rivoluzionario della storia dell’umanità, dia una mano a chi vuole cambiare veramente le cose. Così è difficile andare avanti: il tuo aiuto è indispensabile. Ricordatelo, Gesù Bambino, nella notte santa e tieni conto del fatto che ho scritto a te e non a quel tuo sostituto che in questo momento sta suonando una campanella davanti all’ipermercato, che m’invoglierà a cambiare il televisore, ma che non comprende la poesia rappresentata da quella chiesetta in riva al lago che ho raggiunto col mio camper un pomeriggio di qualche anno fa, con la neve che cominciava a fioccare ed i tetti che s’imbiancavano. Buon Natale anche a te e…grazie!
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SONO CALATE NELLA STAGIONE 2006 LE IMBARCAZIONI NEI PORTI SARDI Marinelledda; Olbia; Palau;
L’Osservatorio Industriale dell’Associazione Industriali Province della Sardegna Meridionale, Cagliari, CarboniaIglesias e Medio Campidano ha portato a termine in questi giorni un’indagine comparata dei transiti nei porti turistici della Sardegna nelle stagioni
2005 e 2006. L’indagine ha impegnato i ricercatori dell’Osservatorio Industriale della Confindustria della Sardegna meridionale per oltre un mese e mezzo, consentendo di raccogliere i dati in maniera capillare e completa e di ottenere una fotografia della situazione delle infrastrutture per il turismo nautico in Sardegna e dei flussi diportistici nella Regione. Hanno infatti risposto all’indagine, fornendo i dati relativi alle due stagioni considerate, 42 porti turistici (distribuiti omogeneamente su tutto il territorio regionale) per un totale di oltre 11.100 posti barca. Sono considerati i porti di Alghero; Arbatax; Baja Sardinia; Bosa marina; Cagliari; Cala Gonone; Cannigione; Carloforte; Castelsardo; Isola Marinella; La Maddalena; Porto Massimo; Calasetta; Sant’Antioco; Isola Rossa; Marina di Cugnana; Porto Rotondo; Marina di Puntaldia; Villasimius;
Palumbalza; Polto Cuatu; Porto Cervo; Porto Conte; Porto Corallo; Punta Marana; Porto Torres; Portoscuso; S. Margherita Calaverde; S. Maria Navarrese; S. Teresa di Gallura; La Caletta Siniscola; Stintino; Torregrande. Nell’indagine si è tenuto conto della tipologia delle infrastrutture, del numero dei posti barca di ciascuna di esse e dei transiti (totali e suddivisi nelle tre categorie: inferiori a 14 mt., tra i 14 e 19,99 mt. ed oltre i 19,99 mt.) nelle stagioni 2005 e 2006 (periodo giugno-settembre). Dall’analisi comparata dei dati si rileva che nel 2006, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il numero di imbarcazioni di lunghezza compresa tra i 14 e i 19,99 metri cala del 16,3%; il numero di imbarcazioni di lunghezza superiore ai 19,99 metri diminuisce del 2,8% ed il numero totale si riduce del 5,4%. Un calo più sensibile si registra nel Sud Sardegna. Sempre nello stesso periodo, nei porti della parte meridionale dell’Isola, il numero di imbarcazioni di lunghezza compresa tra i 14 e i 19,99 metri è infatti calato del 17,2%, il numero di imbarcazioni di lunghezza superiore ai 19,99 metri è calato del 35,3% e il numero totale è calato del 10,3%. Nel periodo giugno-settembre 2006 risultano, infine, in calo anche le imbarcazioni di lunghezza inferiore ai 14 metri: - 2,3% nell’intera regione e -13,4% nel solo Sud Sardegna.
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Realtà Locale
Gazzetta del Sulcis n°350 del 25 Dicembre 2006
G L I O S P I T I D E I C E N T R I A I A S CORSO FORMAZIONE PER VIGILI URBANI P E R U N G I OAlessandro R N OCarta I N F E R R A R I PROMOSSO DALLA SCUOLA CARABINIERI
Iglesias - Partecipanti corso
Per un giorno anche il disagio fisico è salito in Ferrari. Ciò è stato possibile grazie alla sensibilità del Ferrari Club di Cagliari, presieduto da Giuseppe Adamo e con la collaborazione di Cesare Pianu, che in una stupenda domenica d’autunno (clima decisamente primaverile) hanno radunato una sessantina di rosse-Ferrari (c’era anche qualche esemplare gialla e grigia) nel piazzale del Centro Aias di viale Poetto dove gli ospiti dei Centri di riabilitazione, trasportati per l’occasione e provenienti dalle Province di Cagliari, Sulcis e Medio Campidano, hanno potuto assaporare l’emozione di un giro su queste mitiche autovetture. “E’ stato veramente eccezionale, ha
dichiarato Alessandra Randazzo Dirigente dell’Organizzazione Aias in Sardegna e per l’occasione in tenuta rosso-cavallino rampante, poter prima di tutto riscontrare e ringraziare la sensibilità del Club Ferrari di Cagliari, col suo Presidente Giuseppe Adamo e la collaborazione di Cesare Pianu, che già da tre anni si rende possibile questa iniziativa. Parlare di entusiasmo degli ospiti dei nostri centri e dei loro familiari è limitativo per quanto visto nel corso della giornata. Però, è stata anche una dimostrazione che il disagio fisico non impedisce alla maggior parte dei soggetti di vivere emozioni e gratificazioni per le quali talvolta basta un semplice gesto di solidarietà”.
IGLESIAS
MOTOCAVALCATA PER I MONTI ORGANIZZATA DAL MOTO CLUB Il Moto Club Iglesias ha organizzato una Motocavalcata Regionale denominata “Motodispersione di Natale”. Si è trattato di un raduno di motociclisti appassionati di fuoristrada, in occasione del quale tutti i partecipanti hanno effettuato un giro turistico per le montagne del circondario iglesiente, attraversando foreste, tratti rocciosi, sabbiosi, affacciandosi al mare dalle scogliere prospicienti, per coniugare la passione per l’uso della moto con quella, altrettanto forte, della montagna e degli spazi aperti. E’ stata l’occasione per far conoscere le montagne e l’incommensurabile valore del territorio sud-occidentale. E’ stata anche l’occasione, per molti, di visitare il teatro delle sfide internazionali e nazionali delle gare di Enduro organizzate dal Moto Club Iglesias: nel 2004 gli Assoluti d’Italia, nel 2005 il Major e nel 2006 l’Europeo. Nei partecipanti alla Motocavalcata c’era molta aspettativa per valutare l’impegno che grandi campioni mondiali hanno profuso sulle montagne iglesienti e così sen-
tirsi anche loro un pò campioni. I partecipanti alla 2Motodipersione di Natale” sono arrivati un po da tutta la Sardegna: Olbia, Sassari, Nuoro, Riola, Oristano, Cagliari, Tortoli, Villasimius, Capoterra, Guspini, Gonnesa, Carbonia etc. dimostrando che è stata vincente la scelta degli organizzatori di sfruttare la leggenda creatasi con l’organizzazione di queste gare internazionali. I partecipanti sono stati un centinaio, tant’è che gli organizzatori hanno dovuto richiedere la presenza di un’ambulanza fuoristrada, due mezzi di soccorso, la costituzione di tre distinti gruppi per poter meglio monitorare la presenza dei partecipanti che altrimenti si sarebbero potuti perdersi nei boschi. Infatti la fila di 100 moto, in montagna con le strade strette, è stata di chilometri. L’edizione di quest’anno è stata aperta a tutte le moto da fuoristrada, per cui è stato previsto un apposito percorso per i grossi enduro e per coloro che non intendevano faticare. Ciò ha reso più facile la partecipazione e non ha comportato difficoltà particolari.
A conclusione della giornata, ai partecipanti è stato consegnato un gadget Ferrari “destinato a rendere indimenticabile l’avvenimento e le emozioni suscitate dal giro fatto a bordo della mitica di Maranello”.
Dal 20 novembre all’1 dicembre 2006 trentaquattro Vigili Urbani dei Comuni del Sulcis-Iglesiente hanno frequentato un corso di aggiornamento nella sede del III Battaglione Allievi Carabinieri di Iglesias. L’iniziativa, sollecitata da alcuni Sindaci, è stata portata avanti dal Comandante del Battaglione e resa pos-
sibile dai vertici dell’Arma che hanno condiviso pienamente le aspettative delle Amministrazioni Locali. Stante ai commenti dei partecipanti il corso è stato interessante, pieno di novità e curiosità. Molto apprezzati sono stati i temi trattati nelle materie del corso: Procedura Penale, Diritto Pubblico, Tecnica di inter-
vento operativo, Diritto di Polizia. Grande soddisfazione da parte di tutti e l’auspicio di ripetere l’iniziativa sono stati percepiti durante il saluto finale nel cui contesto a ciascuno dei Vigile Urbano è stato consegnato un attestato di partecipazione ed un oggetto istituzionale.
Cultura
Gazzetta del Sulcis n°350 del 25 Dicembre 2006
CARBONIA
CON LE CANZONI DI “CLINIC MUSIC” SOLIDARIETA’Alessandro E TANTA UMANITA’ Carta Anche la malattia, compresa quella grave, può essere parodiata. Ne sono convinti chirurghi, anestesisti, neurologi, ecografisti e tecnici di radiologia dell’ospedale Brotzu di Cagliari che, fuori della loro preziosa abituale professione, hanno formato un gruppo musicale (Non solo Ippocrate) col quale trasmettono un messaggio umano e solidaristico di prima mano. Una performance di detto gruppo è stata presentata al Teatro
Centrale di Carbonia, gremito di pubblico, grazie alla proposta avanzata dall’Associazione Prometeo che raggruppa i trapiantati di fegato in Sardegna. E’ stata una serata all’insegna del messaggio di solidarietà (donazione organi) e della sana allegra cultura (Non solo Ippocrate) che ha avuto un larghissimo successo. Presenti in sala, assieme al Sindaco della città Salvatore Cherchi, il Direttore generale del Brotzu di Cagliari Mario Selis, il Diret-
tore Amministrativo della ASL 7 di Carbonia Sergio Salis, Paolo Pettinao Coordinatore regionale Trapianti, Fausto Zamboni Responsabile Centro Trapianti Fegato, Carlo Maffeo Presidente associazione Trapiantati di Fegato. La serata, egregiamente condotta da Luisa Soddu, responsabile Centro Unico Prenotazioni Asl 8 Cagliari, è stata via via accompagnata dalla voce e dalla fantasia di Danilo Sirigu, medico ecografista Brotzu e paroliere
della maggior parte della canzoni presentate e che, sull’onda della musica leggera assai nota, ha parodiato temi quali la gamba fratturata, i globuli bianchi, l’ernia e diversi altri temi, decisamente più gradevoli cantati che vissuti sulla propria pelle. La “Clinic music”, come definiscono il loro repertorio i componenti di “Non solo Ippocrate”, è stata a lungo applaudita, dimostrando che anche la seria professione chirurgica può umanizzarsi e sviluppare la solidarietà, laddove s’incontrino persone capaci di vivere il proprio tempo libero in forma meno protocollare. “L’intento, ha spiegato Danilo Sirigu, è quello di riuscire, attraverso lo spettacolo, a manifestare la gioia di una rinascita ed il superamento di un momento difficile trasmettendo agli spettatori un inno alla vita in musica al quale è affidato un importante messaggio di solidarietà”.
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Luisa Soddu e Salvatore Cherchi
“NON SOLO IPPOCRATE”
L’ASSOCIAZIONE “PROMETEO”
Direttore gen. ASL8 Mario Selis
L’Associazione Trapiantati di Fegato “Prometeo”, orga-
fre, attraverso un’azione solidaristica, sostegno sia in ter-
mini di auto-aiuto che informativo sulle opportunità socio-assistenziali connesse alla specifica patologia, favorendo soluzioni legislative e amministrative sempre più adeguate al bisogno del malato. L’Associazione intende promuovere la cultura della solidarietà e della donazione attraverso occasioni d’incontro e manifestazioni orientate alla sensibilizzazione dove medici e pazienti trapiantati offrono la loro testimonianza in favore della vita.
Il gruppo musicale “Non solo Ippocrate” nasce nel 2002 da una felice intuizione di Danilo Sirigu (medico, radiologo ecografista dell’Ospedale Brotzu) cantante, chitarrista ed autore dei testi del gruppo. La formazione è variamente composta da numerosi medici che spesso si alternano nelle diverse manifestazioni cui il Gruppo “Non Solo Ippocrate” partecipa sempre a titolo di beneficenza. Ne fanno parte Sebastiano Uselli (Neurologochitarra basso), Pietro Iannelli (Dermatologo – armonica blues ), Pino Pomata (Internista, chitarra), Daniele Sabiu (Ematologo, chitarra basso), Umberto Godano ( Neurochirurgo , chitarra), Mauro Usala (Fisiote-
Fausto Zamboni
renti il tema della medicina. Dietro l’umorismo di brani come “Con 24.000 bianchi”, trasposizione del vecchio successo di Cementano, o “ Sogno che avrò l’ernia”, si intravede comunque un forte
Paolo Pettinao
rapista , chitarra , canto), Bibi Porcu e Silvia Mereu (tecnici di radiologia , Sassofono) ed alcuni musicisti professionisti come Felice e Claudio Cassinelli e Carlo Pucci. Il repertorio musicale che caratterizza il gruppo prende il nome di “Clinic Music”: si tratta della riscrittura in chiave ironica di canzoni celebri, con argomenti inenismo Onlus senza fini di lucro nonché delegazione Regionale dell’Associazione Italiana Trapiantati di Fegato (AITF), è stata fondata a Cagliari nel 2002 ad opera dei primi trapiantati di fegato. Per questi pazienti, le loro famiglie e per tutti coloro che in seguito ad una diagnosi di epatopatia presentino un’indicazione al trapianto, l’associazione of-
UN PONTE trovato VERSO LE FILIPPINE , in Sardegna , “ benefattori “ biblioteca e centro di accoglienza.
L’associazione “Solidarietà Sarda –Onlus “collabora, ormai da più di cinque anni, con Madre Flora, suora italiana dell’ordine francescano dei Sacri Cuori , nella realizzazione dei suoi progetti nelle Filippine. Particolare importanza occupa il progetto “Sostegno a distanza “, con il quale più di 2500 bambini hanno
che pensano al loro sostentamento. A Dolores , nell’isola di Samar una delle più povere dell’arcipelago Filippino, opera da diversi anni il “Polyclinic Sardegna “ e, in Ottobre 2004 è stato inaugurato il “Villaggio Sardegna “ comprendente scuole di vario ordine e grado, con annessa
Per continuare a sostenere Madre Flora nel raggiungimento dei suoi obiettivi, ci sono i medici dell’Associazione “Non solo Ippocrate “ che oltre come gruppo musicale , presentano attraverso dei filmati, la loro recente esperienza medica al Polyclinic Sardegna .
impegno sociale che è il cuore stesso del progetto“Non solo Ippocrate” : un progetto che ha l’ambizione di dimostrare che si può essere medici an-
che al di fuori della propria professione , nel tentativo di rivalutare la figura del “Medico” inteso non solo come professionista, ma specialmente come persona, capace di coniugare la propria figura istituzionale con l’impegno civile e dedicandosi al servizio della collettività anche nel “tempo libero” attraverso le sue potenzialità artistiche. Tutte le manifestazioni che hanno visto protagonisti il gruppo “Non solo Ippocrate”, infatti, sono state manifestazioni nel senso della solidarietà ed in opere meritorie per la raccolta fondi a sostegno di associazioni religiose, sanitarie ed umanitarie in genere.
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Cultura
Gazzetta del Sulcis n°350 del 25 Dicembre 2006
“IL VIAGGIO DI ABDO’ “ DI SIRAI ARCHITETTURA RELIGIOSA IN CD VERSO LA SUAPinoDONNA DI SULKI DELLA 19^ COMUNITA’ MONTANA Piras Marco Massa
Carbonia - Presentazione “Viaggio di Abdò”
Un modo decisamente apprezzabile per far conoscere la storia antica dei popoli che abitarono la parte Sud-Occidentale della Sardegna. Ci hanno pensato Piero Bartoloni (già Dirigente di Ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche presso l’Istituto per la Civiltà fenicia e punica nonché docente di Archeologia presso l’Università di Sassari), Vinicio Porta e Ruggero Soru i quali, ognuno per una parte dell’opera, hanno realizzato una pubblicazione a fumetti sull’ipotetico “Viaggio di Abdò”, uomo fenicio di Monte Sirai, verso Sulki dove ha trovato la sua sposa Alishat. Piero Bartoloni ha curato la parte scientifica della trama, Vinicio Porta ha illustrato con fotografie attuali l’ipotetico viaggio dell’uomo di Sirai (Makon Safon –Luogo del Nord), mentre Ruggero Soru ha curato la narrazione a fumetti della storia di Abdò. La trama vede questo figlio di pa-
stori fenici (o Sardi assoggettati) abitante sul Makon Safon che si avventura, passando per l’attuale Punt’e Trettu, verso Sulki dove incontra Alishat, figlia del Suffeto, la quale ne diviene sposa. Si tratta di un episodio che viene collocato temporalmente tra il 540 e il 500 avanti Cristo, quando Makon Sa-
Carbonia - Presentazione “Viaggio di Abdò”
COMUNE DI CARLOFORTE Comune via Garibaldi 72 09014 Carloforte Centralino Tel. 0781.8589200 - 854282-83 Fax. 0781.854008-855008 Sindaco Tel. 0781.8589223 Fax. 0781.855808 Informagiovani e Segretariato sociale Tel. 0781.858937 Museo Casa del Duca via Cisterna del Re Tel.0781.855880 www.comune.carloforte.ca.it
fon (Sirai) e Sulki erano fiorenti centri della civiltà fenicia sparsa nel Mediterraneo e riguardante la parte meridionale della Sardegna. Il pregio della pubblicazione è di raccontare una vicenda fantasiosa, arricchita, però, di descrizioni e termini scientifici appropriati e legati alla storia, ai costumi ed usanze, nonché alle località di quel periodo (Piero Bartoloni). Il tutto viene volgarizzato dalle immagini a fumetto, in cui si conferma la grande dimensione artistica del più apprezzato vignettista sardo, Ruggero Soru. Non meno importante appare il sinergico accompagnamento fotografico, curato da Vinicio Porta, che attualizza i luoghi antichi in cui si svolge la trama del libro. Alla presentazione del libro, avvenuta nella Biblioteca comunale davanti ad un numeroso ed interessato pubblico, era presente l’Assessore comunale della Cultura Maura Saddi.
Se è vero che la storia del Sulcis e dell’Alto Sigerro (Iglesiente) affonda le sue radici in epoche assai lontane e antiche, non meno interessanti appaiono le testimonianze che restano del Neoclassico, del Tardorinascimento, del Neomedioevale e, perché no, del contemporaneo. Soprattutto, dette testimonianze, sono riscontrabili nell’architettura religiosa di cui la 19^ Comunità Montana di Iglesias ha affidato uno studio alla SardItinera di Cagliari per la realizzazione di un CD multimediale. “E’ un lavoro di pregio, ha commentato il Presidente della Comunità Montana Marco Marras. In passato abbiamo promosso o contribuito per altre iniziative mirate alla valorizzazione del territorio che ricade sotto la giurisdizione della 19^ Comunità Montana”. In lavoro in argomento presenta una larga panoramica di architetture religiose che riguardano i Comuni di Buggerru (chiese di S.Giovanni Battista e S.Nicolò), Iglesias (S.Michele, Purissima, S.Maria di Valverde, S.Francesco, S.Domenico, S.Maria delle Grazie, S.Chiara), Carbonia (S.Ponziano, S.Maria di Flumentepido), Domusnovas (Madonna Assunta,
S.Barbara, S.Giovanni), Fluminimaggiore (S.Angelo, S.Antonio da Padova), Gonnesa (S.AndreaApostolo), Musei (S.Ignazio di Lojola), Narcao (S.Nicolò, S.Gioachino), Portoscuso ( Madonna d’Itria), Siliqua (S.Giorgio, S.Sebastiano, S.Margherita, S.Giacomo), Villamassargia (Nostra Signora del Pilar, Madonna della Neve).
Il CD-ROM non presenta solo le immagini delle chiese, ma anche la storia, la descrizione architettonica, gli arredi di un certo valore, nonché la bibliografia (sia pure assai limitata). Inoltre, altro non trascurabile particolare, nell’opera è presente l’itinerario architetturale di ogni singolo Comune.
CONTRIBUTO DEL PARCO GEOMINERARIO ALL’UNIVERSITA’ DEL SULCIS-IGLESIENTE Il Consorzio del Parco Geominerario, Storico e Ambientale della Sardegna, con una recente delibera del Consiglio Direttivo, ha concesso un contributo straordinario di 50.000,00 euri alla Associazione per l’Università del Sulcis-Igleseinte (A.U.S.I.). E’ stata questa un’ulteriore significativa testimonianza del crescente interesse che gli Enti locali e territoriali e le aziende del Sulcis manifestano per il Polo Universitario operante nelle sedi di Iglesias e Carbonia. Il Parco Geominerario è uno dei due soci (l’altro è il Comune di Carbonia) che si sono aggiunti dall’inizio del 2006 ai soci originari dell’A.U.S.I. (il Comune di Iglesias, l’IGEA e l’ASVISI), e si è da subito impegnato per la salvaguardia e il potenziamento delle attività formative gestite dall’A.U.S.I. sulla base degli accordi intercorsi con l’Università di Cagliari e con la Regione Autonoma della Sardegna. In particolare, il Parco Geominerario si è dimostrato massimamente interessato a rendere possibile la prosecuzione e il consolidamento del Corso di Laurea in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio, indirizzo recupero ambientale, prosecuzione resa problematica dalla contrazione dei fondi disponibili per l’Università diffusa. In tale Corso, infatti, si concentra l’eredità della vecchia Laurea in Ingegneria Mineraria, che tanto lustro ha dato all’Università di Cagliari. In esso sono presenti le competenze necessarie per affrontare i problemi ambientali e socioeconomici legati alla dismissione delle vecchie attività minerarie e si possono formare le professionalità di cui anche il Parco Geominerario ha bisogno per la completa realizzazione dei propri compiti istituzionali. “L’iniziativa del Parco Geominerario a favore dell’Università, è stato commentato in sede Ausi, è un esempio che dovrebbe essere seguito da tutti i soggetti pubblici e privati operanti nel Sulcis. In un momento in cui il Governo nazionale vara misure fortemente restrittive per le sedi universitarie decentrate e la stessa Regione Sarda sembra intenzionata a riconsiderare i propri interventi in questo settore, solo una forte richiesta ed un forte sostegno, anche economico, da parte di tutto il territorio può rendere possibile la prosecuzione delle attività delle sedi periferiche di Iglesias
e Carbonia, che nella sua ormai decennale attività è diventata un punto
di riferimento per la progettazione di un nuovo sviluppo del Sulcis”.
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Cultura
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ROTARY CARBONIA
CONCORSO “CITTA’ DI CARBONIA” PERFEZIONAMENTO PIANOFORTE ACCADEMIA MUSICALE MAASTRICHT Roberto Monticelli Il Rotary Club di Carbonia ha voluto riproporre al pubblico l’esibizione pianistica, già avvenuta lo scorso 23 aprile, con i medesimi partecipanti al Bando di concorso per la 1ª Borsa di studio “Città di Carbonia”, finalizzata ad un corso di perfezionamento di pianoforte presso l’Accademia Musicale di Maastricht per il migliore concorrente del
territorio, iscritto al corso di studio superiore del Conservatorio Musicale di Cagliari “Pier Luigi da Palestrina”. Al concorso avevano partecipato 14 studenti residenti nel territorio della Provincia Carbonia-Iglesias suddivisi su tre corsi di studio: Inferiore, Intermedio e Superiore. Tutti i concorrenti, lo scorso primo dicembre, si sono
nuovamente esibiti al pianoforte con brani di loro scelta. Ciò ha permesso di mostrare le loro migliori capacità artistiche e rendere la serata più avvincente. Ai brani musicali si sono intercalate altre esibizioni, con lettura di poesie, che il pubblico ha mostrato di apprezzare. Le poesie sono state lette dall’attore di prosa di Carbonia Andrea Tedde.
Autore è stato Andrea Rosas, anch’esso di Carbonia. A conclusione delle esibizioni, la fase di premiazione è stata presieduta dal Past President Bruno Cannas e da Livia Frau Docente Conservatorio Musicale di Cagliari “Pier Luigi da Palestrina”. I premiati, cui è stato consegnato l’attestato di partecipazione e la Borsa di Studio, sono stati: Michele Fadda (250 euri per il corso inferiore), Andrea Aresti (250 euri per il corso intermedio) e Roberto Serra (1.500 euri per il corso superiore). A quest’ultimo l’assegno era già stato consegnato a settembre per consentirgli di far fronte alle spese di partecipazione al corso di perfezionamento presso l’Accademia Musicale di Maastricht. Dopo la premiazione, Roberto Serra si è esibito al pianoforte mostrando, ancora una volta, la spiccata abilità artistica che il pubblico di Carbonia aveva già avuto modo di apprezzare nella prima fase del concorso. Tuttavia anche agli altri allievi, che avevano partecipato al concorso, sono stati consegnati gli attestati di par-
tecipazione. Essi sono stati: Ambra Bellia, Fulvio Cozzi, Roberta Di Franco, Debora Melis, Sabrina Melis, Cinzia Piredda, Ludovica Luisa Toc-
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co, Eleonora Venturi (corso inferiore); Margherita Marascia e Roberto Pinna (corso intermedio); infine, Gianluca Erriu (corso superiore).
CONCORSI PUBBLICI a cura della comunità montana n° 19 di iglesias
CONCERTO CLASSICO A MASUA NEL MUSEO DELLA MINIERA Lunedì 4 dicembre, presso il Museo delle Macchine da Miniera a Masua, in occasione del 100° anniversario dell`eccidio di Nebida, l’Associazione Anton Stadler e l’Amministrazione Comunale di Iglesias in collaborazione con l’Associazione Elena Ledda Vox, il Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna e IGEA hanno presentato “Scavi, Storie di Miniera”. Si è trattato di uno spettacolo su testo di Mariangela Sedda, musiche progetto e produzione di Mauro Palmas. Vi hanno preso parte Simonetta Soro voce e voce recitante, Mauro Palmas mandola e mandoloncello, Silvano Lobina basso, Riccardo Leone pianoforte, Fabio Furia clarinetto e Alberto Pisu percussioni.
ASSEGNAZIONE DEI CONTRIBUTI PSu E R L E AT T I V I TA’ M U S I C A L I proposta dell’Assessore ad 8 per corsi di preparazione mu- Stanislao Silesu, Associazione interim della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo, Sport, Carlo Mannoni, la Giunta regionale ha approvato in via definitiva il programma annuale di interventi a sostegno delle attività musicali popolari (legge regionale 64/86 articoli 2 e 8), con uno stanziamento complessivo di 1.400.000 euri. All’articolo 2, che riguarda le spese di funzionamento, sono stati destinati 1.050.000 euri da ripartire tra 242 organismi giudicati ammissibili, di cui 55 associazioni musicali bandistiche, 117 gruppi corali, 70 gruppi strumentali di musica sarda e folkloristici; mentre all’articolo
sicale sono stati assegnati 350 mila euri, con destinazione 108 organismi. Secondo le indicazioni dell’ottava Commissione consiliare, che ha espresso il suo parere sull’assegnazione dei finanziamenti, relativamente allo stanziamento di 1.050.000 euri dell’articolo 2, è stato deciso di assegnare una percentuale di contributo superiore del 15 per cento a dieci associazioni di lunga tradizione culturale, come premialità per la capacità gestionale. Si tratta di Collegium Karalitanum, Coro polifonico CUM di Cagliari, gruppo folkloristico San Paolo, Associazione musicale Ennio Porrino, Associazione musicale
Giuseppe Verdi, gruppo folkloristico Ittiri Cannedu, Associazione polifonica Santa Cecilia, Banda Città di Sassari, circolo culturale folkloristico F. Bande, cui vanno 126.201,93 euri. Tra gli altri operatori saranno ripartiti i restanti 923.798,07 euri per una percentuale del 12,24 per cento. E’ stato inoltre stabilito che il tetto della spesa massima riconoscibile e ammissibile sia di 90 mila euri. I 350 mila euri previsti per i corsi di musica (articolo 8) saranno invece così ripartiti: 5 mila euri per le bande musicali, 2.532,46 euri per i cori e i gruppi folk.