ELEZIONI COMUNALI 2011
PROGRAMMA DI MANDATO
“Buongiorno Flero. Per un risveglio civico” - Programma di mandato 2011 - 2016
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1.
PREMESSA
La lista civica “Buongiorno Flero” promuove, attraverso il risveglio civico della comunità flerese, un progetto di sviluppo sostenibile che ponga fine alla cementificazione del territorio ed al conseguente decadimento della qualità della vita del cittadino a cui abbiamo assistito negli ultimi dieci anni. Con sviluppo sostenibile intendiamo una forma di progresso economico, urbanistico, ambientale, sociale e culturale, che, attraverso la valorizzazione delle risorse naturali ancora disponibili e la promozione di un modello di cittadinanza improntato all’equità ed alla solidarietà, permetta agli abitanti fleresi, sia attuali che futuri, di vivere serenamente e responsabilmente nella propria comunità. Illustriamo di seguito le principali scelte amministrative che, qualora vincessimo le prossime elezioni comunali, intendiamo porre in essere. 2.
URBANISTICA ED OPERE PUBBLICHE
2.1
PIANO DI GESTIONE DEL TERRITORIO
Nel corso dell’ultimo consiglio comunale del mandato, l’amministrazione uscente ha approvato il nuovo Piano di Governo del Territorio (PGT), attraverso il quale intende trasformare ulteriori 290.000 metri quadrati di prato in area cementabile, per la realizzazione di nuove residenze, industrie ed insediamenti commerciali. Vincendo le elezioni, provvederemo immediatamente a revocare tale piano e ad avviare le procedure per redigerne un altro orientato allo sviluppo sostenibile del paese. Il numero di alloggi attualmente liberi o da edificare/ristrutturare (500 + 500, come comunicato dall’urbanista incaricato di redigere il PGT), non giustifica infatti la necessità di inserire nel prossimo quinquennio altri 600 nuovi appartamenti. Analogamente, non si comprende perché dovremmo permettere la costruzione di ulteriori capannoni o centri commerciali dove oggi c’è acqua ed erba, quando non si è nemmeno stimato (ma sappiamo essere notevole) il patrimonio di edilizia industriale ed artigianale disponibile sia per la ristrutturazione che per la vendita o l’affitto. Basta recarsi nelle zone industriali e leggere i cartelli “affittasi” o “vendesi”, per capire che non serve più a nessuno, nemmeno ai costruttori, l’offerta di nuove aree in una pura operazione di speculazione immobiliare, quando ancora dobbiamo verificare gli effetti sul paese e sui servizi esistenti dell’ultimo piano regolatore comunale. Al contrario, considerando anche l’impatto delle infrastrutture già in avanzata fase di costruzione (raccordo autostradale) e/o di futura realizzazione (ferrovia ad alta capacità), è necessario avviare la progettazione di un piano di mitigazione che, ponendosi come obiettivo tendenziale la “crescita urbanistica zero”, riduca il più possibile il ricorso all’utilizzo di nuove aree agricole e preveda piuttosto la riqualificazione dell’esistente e la saturazione delle volumetrie disponibili. La possibilità di stringere un patto tra l’amministrazione e la comunità per l’inserimento di nuove aree edificabili sarà presa in considerazione solamente a fronte di opere ben definite, strettamente necessarie al paese ed immediatamente cantierabili, esaminando preliminarmente tutte le possibili soluzioni alternative volte a reperire risorse finanziarie che consentano la realizzazione dei suddetti interventi senza ricorrere ulteriormente alla trasformazione del territorio non ancora edificato.
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Bisognerà altresì attivarsi per capire in quale situazione o realtà il Comune possa essere compartecipe negli utili di gestione o prestazioni a pagamento. Dovrà essere ristudiato il piano della mobilità del paese affinchè vengano individuate idonee e migliori soluzioni per evitare l’attraversamento di passaggio del centro abitato e per la realizzazione di un’adeguata rete di parcheggi.
2.2
PARCO DEL MONTE NETTO
Un risveglio “virtuoso” dell’identità del paese può realizzarsi solamente promuovendo la difesa del residuo paesaggio agricolo attraverso un progressivo abbellimento degli spazi ed una maggiore fruibilità dei luoghi, nonostante le rotture “storico-urbanistiche” determinatesi negli anni passati (si pensi, ad esempio, al raccordo autostradale ed alla futura ferrovia ad alta capacità che di fatto impediranno al paese di continuare a vedere il Monte Netto). In questa prospettiva, provvederemo a riqualificare le poche aree di salvaguardia agricola rimaste, riconvertendole a difesa dell’abitato ed immaginandole come accesso naturale e principale al Parco del Monte Netto, vera e propria riserva di biodiversità per tutto il territorio circostante. Sarà perciò importante che il Comune assuma nel consiglio di amministrazione del parco un ruolo propositivo ed effettivamente tendente a rimuovere le criticità dello stesso, preservandone la natura agricola ed immaginando un modello che possa superare quello della monocultura vitivinicola adottato dai comuni della Franciacorta per riqualificare una delle zone più depresse del dopoguerra. Inspirandosi a quell’esperienza, andrebbe effettuato uno studio con le associazioni del settore circa la scelta delle migliori zone dove mantenere o innestare il vitigno, accompagnandole con ampie aree boscate, radure, prati che garantiscano e proteggano la biodiversità vegetale e animale, vera e propria ricchezza e memoria di un territorio. Sarà a tal fine indispensabile prestare massima attenzione a tutte le criticità ambientali esistenti, con particolare riferimento allo stato delle acque superficiali e affioranti della zona, minacciate dalla discarica di cesio, che dovrà essere messa in sicurezza valutando tutte le possibili evoluzioni del problema (in primis quello gravissimo rappresentato dalla fuoriuscita del percolato, con conseguente necessità di difendere il sottostante Vaso Orso e la testa dell’Orso a ridosso dell’area degli “Sguass”). Poiché il parco verrebbe concepito come vera e propria vetrina della zona sud di Brescia (con Flero a presidio della salita), dovrà essere rivalutata l’originaria proposta di estendere l’area vincolata fino alla Seriola Garza, onde comprendere tutta la residua area agricola del comune e delineare un ipotetico collegamento (accertata la disponibilità delle amministrazioni contermini) con la zona dell’Aspes da un lato, con l’area del fiume Mella e del parco delle colline dall’altro. In tale prospettiva, creeremo adeguate vie di accesso ciclopedonali, riqualificando le vecchie strade vicinali, tra le quali citiamo la via dell’Aspes, la via che dalla Cascina Paradiso conduce alla strada per San Zeno Naviglio di Via Case Sparse, la strada che dalla centrale elettrica porta a via Paradiso, immettersi nella vecchia via delle Caselle, costeggiare la Campesana e, mediante la vicinale del Prato Stella, raggiungere il confine del paese, accedendo così al borgo di Coler ed iniziando la vera e propria salita al monte. 2.3
RECUPERO DELLE DIMORE STORICHE
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Il paese di Flero non ha grandi pregi urbanistici o paesaggistici, ma ha sempre avuto la funzione di “buon ritiro” di alcuni bresciani che qui avevano terre, possedimenti e dimore storiche, le quali, nella prospettiva illustrata, verranno riqualificate e, qualora già non lo fossero, destinate ad un utilizzo pubblico. Tra queste, la Villa Grasseni, sede della biblioteca civica (il cui piccolo parco e brolo verranno riqualificati e piantumati ripristinando il vecchio regime delle canalizzazioni interne e delle essenze originarie, valorizzando il “fungo”, il vecchio glicine e le alberature storiche, da tutelare anche mediante accordi a costo zero con l’Istituto Pastori, l’Istituto Ittiogenico ed il Corpo Forestale). Sarà definitivamente recuperata, prendendo in considerazione anche le vecchie scale ed i vecchi passaggi fino alla torretta, ripensando gli usi e le destinazioni dei locali ed ampliando gli spazi destinati alla biblioteca, che verrà trasformata, in collegamento con la scuola, con le associazioni del paese e con il sistema bibliotecario di appartenenza, in una mediateca. A tale proposito, la biblioteca verrà dotata di un’emeroteca, di un laboratorio informatico, di un nucleo di compact disc per diffondere la cultura musicale, di alcuni strumenti multimediali che favoriscano il prestito di film e la diffusione della cultura cinematografica. La Cascina Nozza, inspiegabilmente esclusa dal parco del Monte Netto, andrebbe destinata salvaguardando l’impianto architettonico a corte tipico della cascina lombarda, a nuova sede del COSP, che, con la sua presenza, costituirebbe il presidio di una zona abbandonata e degradata del territorio comunale. All’interno della Cascina Nozza troverà sede anche un primitivo gruppo di protezione civile e ambientale che, in stretto collegamento con il nucleo dei volontari provinciali a tutela del paesaggio e con le associazioni del paese, effettuerà il controllo delle acque, delle piazzuole dei rifiuti, degli scarichi, delle aree verdi. Nell’ambito delle attività di recupero dei luoghi storici, verrà immediatamente ripristinata l’inedificabilità del brolo attiguo ai minialloggi comunali del “Löc dei Quaranta”, trattandosi di un “polmone verde” a servizio degli abitanti del quartiere di Via Umberto I. Il brolo coincide peraltro con l’inizio del percorso del Vaso Fiume che, dove possibile, verrà liberato e scoperto, realizzando un piccolo “parco del Vaso Fiume”. 2.4
SCUOLA MATERNA
Nove sezioni con una media di ventotto bambini, tre insegnanti comunali, le altre nove fornite in “body renting” da una cooperativa. Questi i numeri della scuola materna. Onde ovviare parzialmente al problema del personale fornito dalla cooperativa (che quindi non garantisce unitarietà e continuità didattica), faremo il possibile per stabilizzare le cattedre. Perdurando le ragioni di bilancio che rendono difficoltoso assumere nuovi insegnanti comunali, sarà necessario porre in atto comportamenti finalizzati alla statalizzazione, almeno parziale, della scuola. In tal senso, incentiveremo la costituzione di una lista di genitori che richiedano l’iscrizione dei figli ad una scuola dell’infanzia statale, inoltrando poi, tramite la direzione didattica delle scuole elementari, l’elenco delle richieste al Ministero affinché tale scuola (che prevede obbligatoriamente due insegnanti per sezione a carico dello stato) venga istituita. I due plessi della scuola dell’infanzia attualmente esistenti verranno accorpati in un’unica struttura che verrà ubicata in via Paine a ridosso del grande parco boscato. Tale soluzione consentirà di ipotizzare l’utilizzo del plesso residuo di via Umberto I per avviare, seppur in forma embrionale, il centro diurno per anziani prodromico alla realizzazione di una struttura integrata.
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Il cantiere della nuova scuola materna verrà avviato, attraverso procedure di appalto che consentano di rispettare i vincoli imposti dal patto di stabilità, entro un anno dalle elezioni. La scuola prevedrà almeno undici sezioni, adeguati laboratori, uno spazio di psicomotricità, uno spazio riposo, una sala mensa. Per garantire un risparmio delle spese di gestione ed assicurare la massima omogeneità didattica, la sede della scuola dell’infanzia statale sarà la stessa della scuola comunale.
2.5
CUCINA PER LE MENSE SCOLASTICHE
Attualmente solamente le mense delle due scuole dell’infanzia sono dotate di proprie cucine. Nell’ottica dell’accorpamento dei due plessi, la cucina unica verrà strutturata onde produrre i pasti anche per la mensa delle scuole elementari e medie, che, attualmente, si servono di un’azienda specializzata. La gestione di una cucina a supporto di tutte le mense comporterà vantaggi: sul piano gestionale, consentendo di razionalizzare i costi; sul piano nutrizionale, attraverso una definizione maggiormente autonoma dei menu, optando il più possibile per il biologico o a certificazione garantita partecipata; sul piano ambientale, mediante l’acquisto di prodotti possibilmente a chilometro zero e l’introduzione di diete a basso consumo di carne. La cucina delle mense scolastiche provvederà inoltre alla produzione dei pasti a domicilio per gli anziani e persone con disagio, sostituendo i pasti pre-cotti attualmente forniti. 2.6
CASA DI RIPOSO
Il Comune imposterà un’autorevole e forte politica di confronto con l’Azienda Speciale dei tredici comuni del Distretto Est (Azzano Mella, Capriano, Flero, Poncarale, Montirone, San Zeno Naviglio, Borgosatollo, Castenedolo, Rezzato, Botticino, Nuvolera, Nuvolento, Mazzano) per la gestione dei servizi sociali, affinché tale organismo sovraccomunale affronti da subito lo studio, il piano economico gestionale e la messa in rete del progetto per la realizzazione di una casa di riposo per anziani. A tal fine organizzeremo da subito tutte le forze del volontariato sociale (Caritas parrocchiale, Alpini, COSP, Associazione anziani, Hobbisti, Organizzazioni sindacali dei pensionati) affinché si costituisca dal basso un comitato che promuova l’iniziativa anche ad un livello politico superiore (Azienda Speciale, Provincia, Regione), raggiungendo l’accreditamento di tale struttura e pertanto accedendo ai finanziamenti della stessa. Il progetto non sarà certamente cantierabile nel corso del mandato della prossima amministrazione, ma è plausibile che al termine del mandato esistano tutte le premesse per avviare l’iniziativa. Una possibile sede della struttura potrebbe essere una delle ville storiche del paese. 2.7
CENTRO SPORTIVO DI VIA SAN MARTINO “Buongiorno Flero. Per un risveglio civico” - Programma di mandato 2011 - 2016
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Il centro sportivo di via San Martino (campo da calcio) versa ormai in condizioni vergognose. Provvederemo pertanto a riqualificarlo, garantendo una costruzione snella ma sufficiente di spogliatoi, zona ricreativa, uffici, gradinate (eventualmente coperte) con sottostante idoneo magazzino e valutando la possibilità di realizzare (se impossibilitati ad ottenere dal gestore dell’altro centro sportivo una modifica dell’attuale convenzione che, di fatto, ha privatizzato la struttura) un’ulteriore palestra per la scuola. Il centro verrà ricollegato al paese rivitalizzando la società sportiva concessionaria anche mediante vincoli più stringenti o partecipazioni più fattive dell’amministrazione e promuovendo una stretta collaborazione con le scuole mediante l’utilizzo, in orario mattutino, della struttura (campi da calcio e da tamburello inclusi) per praticare alcuni sport diversi e “minori” (corsa campestre, giochi di psicomotricità o “abilità circensi”, tamburello). 2.8
IMPIANTI FOTOVOLTAICI E GEOTERMICI
Tutti gli immobili comunali verranno progressivamente dotati di impianti fotovoltaici (non ne è stato realizzato alcuno nel decennio 2001-2011) per la produzione di energia elettrica. I Comuni che hanno intrapreso questa strada sono già molti e divengono ogni giorno più numerosi. L’intervento consentirà di ridurre al minimo le emissioni in atmosfera annullando i costi ambientali e di rendere autosufficienti da un punto di vista energetico gli edifici pubblici, con un conseguente vantaggio economico. Per quanto riguarda le opere pubbliche cantierabili, verrà esaminata la possibilità di adottare impianti di riscaldamento basati su sistemi geotermici. L’utilizzo di energia solare e geotermica verrà incentivato anche presso le abitazioni private. A tal fine il Comune promuoverà la costituzione di un “gruppo di acquisto energetico” tramite il quale i cittadini possano ottenere assistenza, prezzi vantaggiosi e ubicazioni dei pannelli solari che non deturpino il paesaggio. In tal senso, le aree verdi dovrebbero assolutamente essere preservate, collocando i pannelli sui tetti dei capannoni siti nelle vaste zone artigianali del paese tramite l’intermediazione del summenzionato “gruppo di acquisto energetico” e l’intervento del Comune per un eventuale bando di gara. 3.
SERVIZI ESSENZIALI
3.1
SERVIZIO IDRICO INTEGRATO
Con una contestatissima (all’epoca) procedura di assegnazione mediante convenzione diretta, realizzata attraverso l’acquisto di una parte irrilevante di quote azionarie della società concessionaria, la gestione del servizio idrico integrato (acquedotto, fognatura e depurazione) è stata affidata, circa dieci anni fa, a COGEME (ora AOB2 - multiutility). Da allora, le tariffe sono progressivamente aumentate (l’ultimo incremento risale all’inizio del 2011 ed è stato applicato anche sulla bolletta relativa ai consumi 2010), senza che i cittadini abbiano potuto notare miglioramenti apprezzabili del servizio. Ormai da anni non si effettuano interventi manutentivi e/o straordinari né sulla rete acquedotto, né su quella fognaria, né sul depuratore del paese (che serve anche una parte di Castel Mella). Alla luce di ciò, è necessario, compatibilmente con le leggi vigenti, ridefinire il rapporto con COGEME (ipotizzando eventualmente l’aumento delle quote azionarie o la fornitura di un pacchetto più ampio di servizi), in modo da rendere i costi maggiormente commisurati alle “Buongiorno Flero. Per un risveglio civico” - Programma di mandato 2011 - 2016
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prestazioni offerte e programmare interventi manutentivi a stralci delle reti esistenti, riqualificando le zone che si allagano ad ogni temporale, senza che ancora si sappia se il fenomeno è provocato dal depuratore consortile (una volta del Comune di Brescia ed ora, in una progressione di ampliamenti previsti, esteso a tutto l’ambito della provincia compreso tra il Mella ed il Chiese, da Rezzato alla Val Trompia, che è posto in una depressione dell’area al confine nord/ovest del comune di Flero ed a cui lo stesso scarico fognario del Comune dovrà essere collegato mediante adeguato pompaggio, dismettendo l’impianto comunale) o da una cattiva situazione della rete fognaria comunale. Per questo è importante che nell’assemblea dell’ex Ambito Territoriale Omogeneo (Organismo costituito dai Comuni della Provincia di Brescia), il Comune di Flero faccia sentire il proprio peso affinché venga rigorosamente controllato lo scarico e adeguato, se necessario, il canale scolmatore che porta i reflui nel Mella, piantumando tutto il percorso dello stesso onde garantire frescura e ricambio d’aria, nonché impedire il formarsi di cattivi odori o di colonie di insetti che, soprattutto nel periodo tardo primaverile ed estivo, affliggono le residenze anche non immediatamente attigue al canale. E’ inoltre necessario che COGEME, avendo in gestione il regime della rete idrica di Flero su cui gravano i sovraccarichi del depuratore di Brescia (a cui perviene una fognatura mista che, in caso di temporali o piogge abbondanti, viene scaricata nei canali e nelle rogge di Flero attraverso gli scolmatori o le paratie aperte da A2A), riesca a produrre un controllo virtuoso del fenomeno (basta recarsi lungo la via della Pace, all’ex mulino dietro l’Oratorio per rendersi conto di cosa entra nel Vaso Fiume dagli odori che emana) e un miglioramento del servizio. Le funzionalità dello scarico del nostro depuratore, che termina alla fine dell’abitato nel Vaso Fiume e poi nell’Orso/Molone, verranno rigorosamente controllate (a tale proposito, si suggerisce la visione del video “Depuratore di Flero: la vergogna continua” su YouTube). Analogamente, dovrebbero essere sottoposte a verifica tutte le fognature ed i conseguenti scarichi sia civili sia industriali, in quanto troppi tratti non sono riconducibili alla rete fognaria, ma direttamente ai fossi. Provvederemo finalmente a risolvere il problema dello scarico fognario delle abitazioni appartenenti al triangolo delimitato da Via XXV Aprile, Via Brescia e Via Paine. La fognatura di quell’area, mista e di fatto privata, scarica infatti in una vasca di decantazione, per finire, tramite uno scolmatore (si immagini che fine fanno le acque nere in un simile contesto), nel fiumiciattolo che costeggia via XXV Aprile (per un breve tratto ancora aperto) e poi continuare la loro strada fino al Vaso Fiume, senza mai entrare nel depuratore. Nell’ottica di ridurre gli sprechi di acqua potabile, verrà incentivata e sostenuta (soprattutto nei lotti di nuova edificazione e riqualificazione) la realizzazione di acquedotti interni o collettivi per la raccolta e la distribuzione di acqua non potabile di origine piovana, di affioramento o di prima falda da utilizzare negli scarichi WC, per il lavaggio auto o per l’irrigazione. Verrà infine attivato un punto di distribuzione dell’acqua comunale (non potabile, potabile, potabile frizzante) a disposizione di tutti i cittadini per i diversi utilizzi. Al fine di promuovere il consumo dell’acqua potabile comunale in luogo di quella in bottiglia, verrà garantita una capillare e costante diffusione dei dati relativi alla sua composizione, mediante la pubblicazione periodica sul sito del comune e presso il punto di distribuzione pubblica.
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3.2
RACCOLTA RIFIUTI
La gestione dei rifiuti sarà orientata al massimo riciclaggio. Pertanto, verrà impostato un modello di raccolta differenziata che preveda la progressiva eliminazione dei cassonetti dalle strade (consentendo peraltro un più agevole passaggio sui marciapiedi) ed introduca il servizio di raccolta porta a porta tramite sacchetti “certificati” dal comune. A supporto di tale servizio, verranno estesi gli orari di apertura giornaliera dell’isola ecologica ed applicata una politica tariffaria che preveda sconti individuali proporzionali alla quantità di rifiuti differenziati raccolti. Al fine di pervenire all’applicazione di tale modello, sarà indispensabile, per il primo anno di amministrazione, studiare tutti i dati relativi all’attuale raccolta ed il piano finanziario del servizio, evidenziandone le criticità, per poi contrattare con il gestore le nuove modalità operative ed essere pronti ad indire un nuovo bando di gara alla scadenza del vigente. L’impegno a mantenere il paese pulito ed ordinato sarà garantito anche mediante una maggiore sorveglianza, soprattutto delle aree esterne, delle zone industriali e delle campagne, finalizzata a scoraggiare l’abbandono della spazzatura e a recuperare i rifiuti dispersi. Le esperienze dei comuni che hanno adottato tale modello dimostrano che, anche introducendo la raccolta porta a porta, è possibile mantenere la spesa nell’ordine dei valori attuali e garantire una migliore sostenibilità del ciclo produttivo della spazzatura, penalizzando chi produce rifiuti indifferenziati e non recuperabili. L’introduzione della raccolta porta a porta sarà accompagnata da una campagna informativa rivolta sia ai ragazzi (da svolgersi nelle scuole) che agli adulti, nonché all’introduzione di opportune facilitazioni volte ad incentivare il compostaggio domestico. 3.3
EROGAZIONE DEL GAS METANO
La concessione del servizio di erogazione e distribuzione del gas metano, che mediante convenzione precedente gli anni ’80 è stata affidata alla ditta Metan Brixia e poi, attraverso diversi passaggi successivi, al Gruppo Erogasmet senza che l’amministrazione abbia mai colto l’opportunità di ristudiare ed eventualmente riappaltare il servizio o di rivedere le condizioni, verrà riconsiderata nel suo complesso. Nella convenzione era previsto un servizio di supporto al cittadino mediante uno sportello in loco che non è più garantito e molte volte è stato applicato un anticipo forzoso conguagliato anche dopo un anno. Sarà quindi urgente intervenire affinché venga assicurata l’efficienza delle prestazioni, il rapporto con il cittadino e siano ridefinite le tariffe dovute per allacci/servizi o per i consumi. Sin da subito, verrà verificata la possibilità di una gestione più diretta mediante azienda partecipata), in attesa che si definisca l’individuazione dell’Ambito Ottimale di Gestione. 4.
ORGANIZZAZIONE DELL’ENTE
4.1
SISTEMA INFORMATICO
Archiviare e mettere in rete tutte le informazioni che riguardano i servizi comunali è necessario affinché il bilancio, gli atti, i provvedimenti siano davvero disponibili all’intera macchina
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comunale, senza costringere il personale ad un antico scambio di carta e ad innumerevoli passaggi tra un ufficio e l’altro. La tracciatura informatica delle decisioni favorisce la trasparenza, la formalizzazione e la verifica delle regole adottate, nonché il controllo della macchina organizzativa da parte degli amministratori. La raccolta delle informazioni ha il pregio di consentire l’alimentazione di banche dati che si rivelano strategiche sia ai fini delle tassazioni che per la comprensione delle dinamiche in atto sul territorio, consentendo l’elaborazione di statistiche preziose per la soluzione di problemi complessi. Provvederemo a tal fine ad effettuare i seguenti interventi: adeguamento/ampliamento degli strumenti software comunali al fine di supportare le principali operazioni compiute dai vari uffici e di rappresentare elettronicamente i documenti oggetto di elaborazione; formazione del personale affinché sia in grado di utilizzare correttamente e pienamente tali strumenti; istituzione di un’apposita delega ai servizi informatici da conferire ad un assessore della giunta comunale; nomina di un responsabile interno dei servizi informatici in grado di interagire sul piano funzionale con i fornitori di software onde esprimere compiute richieste di adattamento degli strumenti all’operatività dell’Ente ed alle specificità non considerate. Poiché la qualità dei dati registrati dipende dall’utente che li ha censiti, la partecipazione degli uffici e degli impiegati di vario livello alla formazione delle decisioni costituisce un requisito fondamentale per garantire un utilizzo consapevole e finalizzato degli strumenti forniti. Tale partecipazione potrà essere perseguita solamente superando la dipendenza gerarchica fine a se stessa, a favore del coinvolgimento nel processo produttivo di ogni singolo lavoratore. In quest’ottica, potrebbe aver senso istituire, nel rispetto delle specifiche professionalità, rotazioni adeguate degli incarichi. 4.2
ORGANIZZAZIONE DEGLI UFFICI
E’ necessario alleggerire il più possibile il carico burocratico in capo agli uffici preposti al controllo del territorio, come la polizia locale, l’ufficio tecnico, le operatrici dei servizi scolastici e socioassistenziali. Non ha infatti alcun senso utilizzare personale specializzato per lo svolgimento di funzioni meramente esecutive, come la consegna a domicilio di notifiche ed atti, distogliendolo da attività che invece richiederebbero la professionalità specifica per cui il personale è stato assunto. Verranno potenziati, se non interamente impostati, i servizi di vigilanza edilizia, ambientale, commerciale, in quanto la sicurezza non può essere concepita esclusivamente come “ronda sul territorio”. Verranno a tal fine maggiormente coinvolti i cittadini in buone pratiche di sostegno al corpo di polizia (controllo ingresso scuole, parchi, strutture comunali sportive e non solo). E’ emblematico che Flero dopo il pensionamento di Pierino Barbaglio avvenuto quasi vent’anni fa, non abbia più avuto un tecnico comunale stabile, fino ad arrivare alla scelta attuale di un tecnico fiduciario incaricato dal sindaco e dall’amministrazione. Poiché è molto grave la perdita della memoria storica (che in un comune fa la vera differenza), provvederemo ad impostare l’ufficio tecnico in modo da consentire il recupero, per ogni nuova pratica edilizia e/o urbanistica, della storia dei documenti amministrativi precedenti, affinché sia reale il controllo del procedimento e la “Buongiorno Flero. Per un risveglio civico” - Programma di mandato 2011 - 2016
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sua efficacia. Questa buona pratica andrà estesa ad ogni singola richiesta, non solo di natura urbanistico/edilizio, ma anche tariffaria, fiscale o commerciale, affinché non ci siano difformità amministrative ed iniquità di alcun genere nei confronti dei cittadini. 5.
SERVIZI SOCIALI
5.1
SERVIZI AI CITTADINI STRANIERI
Le politiche di accoglimento dei cittadini stranieri nella nostra comunità saranno articolate attraverso una rete integrata e coordinata di servizi. Il punto di partenza saranno i minori, che, frequentando la scuola dell’obbligo, verranno supportati, ove necessario, da assistenti ad personam ed inseriti in percorsi di mediazione culturale degni di questo nome (l’attuale spesa di EURO 1.800 l’anno per 72 minori stranieri inseriti nelle scuole del paese è francamente ridicola). Per quanto attiene gli adulti, il comune svolgerà, tramite l’ufficio dei servizi-sociali, un ruolo di coordinamento tra la scuola dell’obbligo e la scuola di alfabetizzazione per stranieri che si tiene in oratorio. A tale proposito dovranno essere attivati implementati i corsi esistenti con programmi di conoscenza della Costituzione e delle leggi piu’ comuni per una convivenza più civile. Andrà attivato un tavolo interculturale e interreligioso per il rapporto con i residenti stranieri. Sarà inoltre necessario potenziare lo sportello di ascolto per alunni, insegnanti e genitori, che dovrebbe essere strettamente correlato alla scuola e non agli uffici comunali. 5.2
SERVIZI AI CITTADINI ANZIANI E/O DISABILI
Si avverte l’urgenza di integrare i servizi domiciliari in un più rigoroso programma di intervento multidisciplinare che contenga tutti gli accessi (pasti caldi, servizio assistenziale domestico, trasporti per ricoveri, cure e visite, fisioterapie e/o massoterapie, sussidi per l’handicap, psichiatria, dipendenze, disagio familiare), evitando la frammentazione dell’offerta in capo a troppe figure professionali e a troppi enti decisionali, i quali disorientano il cittadino e, spesso, impediscono di ottenere risultati apprezzabili. 5.3
MODALITA’ DI CONDUZIONE DEI PROGETTI
Troppo spesso, in assenza di un progetto complessivo riferito al cittadino che ricorre al servizio sociale, si rischia di sprecare risorse senza permetterne una vera fuoriuscita (per quanto possibile) dalla marginalità sociale. Troppe volte a Flero è accaduto che una famiglia usufruisse di contributi (fino a EURO 5.000/6000 all’anno) senza che il comune abbia avuto la reale capacità di costruire con la stessa un progetto condiviso e controllato della difficoltà. Troppe volte è successo che famiglie, anche di nuova generazione, siano state ospitate per anni in alloggi comunali a titolo gratuito, senza realizzare (o imporre) il raggiungimento dell’autonomia economica, quando ve ne erano le condizioni. In troppe occasioni gli alloggi comunali sono stati affidati a titolo gratuito per assenza di reddito a persone in età relativamente giovane, che invece avrebbero potuto essere reinserite in un contesto lavorativo.
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L’ufficio dei servizi alla persona non può essere concepito come lo sportello dove i cittadini “si recano” per chiedere sostegno economico, ma deve qualificarsi come il presidio delle difficoltà e delle criticità, non solamente economiche, delle famiglie. La logica del buono sociale applicata ad ogni singola questione senza che sia possibile intervenire fattivamente nel processo del disagio o della difficoltà creatasi, chiedendo anche contropartite o rientri futuri rispetto all’impegno della comunità, dovrebbe essere superata, in quanto l’indicatore della situazione economica equivalente non è sufficiente per valutare il grado di difficoltà di una situazione. L’ufficio dei servizi sociali imposterà, con il supporto del volontariato disponibile sul territorio, soluzioni di primo e immediato riscontro ai bisogni, nonché interventi di lungo corso. In particolare, interagirà con le aziende che lavorano per il comune, costruendo percorsi di integrazione e di inserimento lavorativo. Lo stesso comune diverrà un luogo per la sperimentazione di tali pratiche. Curerà altresì la raccolta permanente di dati relativi al censimento di nuclei familiari e dei singoli con redditi “di povertà” nonché dei disoccupati e dei cassa integrati. 5.4
HOUSING SOCIALE
Verranno costruite strutture leggere prefabbricate in legno, da installare, ad esempio, in prossimità della sede del COSP, per l’inserimento di persone fleresi in stato di marginalità sociale (persone uscite dal carcere per fine pena o per percorsi alternativi, persone che devono essere inserite in progetti guidati dopo il rilascio da strutture di ricovero per dipendenze e disagio, persone senza tetto, minori che vengono messi alla prova dal tribunale tramite esperienze alternative al carcere, …). Il numero di cittadini che a Flero si trovano in questo stato di bisogno è molto superiore rispetto a quanto percepito dalla comunità. Le statistiche evidenziano infatti una situazione critica. Troppo spesso le associazioni di volontariato (CARITAS, Rete del commercio equo, ecc.) sono state lasciate da sole ad occuparsi di questi casi. 5.5
SENSIBILIZZAZIONE DELLA COMUNITA’
La comunità deve imparare a riconoscere e sostenere il suo lato non visto e nascosto, perché si affini il più possibile l’inserimento ed il recupero delle persone in stato di bisogno, non ultimi i minori e gli anziani in difficoltà. Sarebbe un grande risultato se la prossima amministrazione, alla fine del mandato, avesse costruito reti e relazioni tra servizi e cittadini che abbiano portato ad individuare almeno cinque famiglie (una all’anno) disponibili ad accogliere minori mediante la pratica dell’affido o dell’affiancamento e almeno altre dieci famiglie (due all’anno) che abbiano accettato di “adottare un nonno”. 5.6
EQUITA’ E TRASPARENZA
La regolamentazione dei servizi sociali e la definizione della quota di contributo a carico del cittadino verrà impostata in modo più rigoroso, onde evitare discrezionalità e deroghe nell’erogazione dei servizi. L’attuale regolamento per i servizi socio-assistenziali verrà in tal senso rivisto, ridefinendo con un senso logico le formule per il calcolo delle rivalse e garantendo equità di trattamento. Particolare attenzione verrà posta al sostegno alle famiglie numerose.
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Nell’ottica di assicurare la massima trasparenza e informazione (ulteriore presupposto per un trattamento equo), verranno rese pubbliche le determinazioni dell’Azienda Speciale Consortile per i Servizi alla Persona (affinché siano immediatamente conoscibili le decisioni attuate dai tredici comuni in merito alle politiche sociali realizzate nei territori) nonché resa nota, attraverso appositi bandi, la disponibilità dei minialloggi comunali. 5.7
CONSULTA PER I SERVIZI SOCIALI
In ambito sociale più che altrove, è richiesta la massima collaborazione tra comune da un lato, scuola, organismi, associazioni, sindacati, volontari e parrocchia dall’altro. Questa collaborazione verrà praticata anche attraverso la costituzione di una specifica consulta per i servizi sociali in cui siano rappresentati tutti gli impegni e le conoscenze del territorio, diversamente da quanto accaduto negli ultimi dieci anni, in cui la consulta, composta solamente da rappresentanti politici, si è riunita circa due volte all’anno per discutere di qualche caso “in deroga” di cui avrebbero peraltro dovuto occuparsi gli uffici. A tale proposito, ribadiamo che il servizio sociale professionale è l’unico deputato alla valutazione del singolo caso del cittadino, mentre alla politica spetta di programmare e costruire servizi in risposta ai disagi. 5.8
POLITICHE GIOVANILI
Dopo aver constatato che la marginalità giovanile resta spesso “muta” nelle mura domestiche o al di fuori dei luoghi “controllati”, come la scuola o l’oratorio, verranno avviate iniziative di “educativa di strada” volte ad offrire, mediante l’incontro informale professionale, un’opportunità di contatto anche a quei ragazzi che, trovandosi in difficoltà, non hanno la forza di recarsi nei luoghi di aggregazione esistenti. In altre parole, proponiamo che siano la scuola e l’oratorio, coordinati dal comune, ad oltrepassare i propri confini, per offrire strumenti di orientamento e sostegno. Già entro il primo anno di mandato, verrà inoltre individuato un luogo dove i giovani possano sperimentare musica in gruppo o singolarmente, ragionando sulla possibile unificazione degli spazi per l’associazione musicale e per la banda (attualmente parte in un’ala della ex scuola elementare e parte nella scuola di musica in Villa Grasseni). 6.
AMBIENTE
6.1
SUPERAMENTO DELLE SOGLIE DEI VALORI DI PM10
Le condizioni critiche dell’aria che respiriamo ci impongono di incoraggiare politiche di mobilità sostenibili, aderendo a tutte le campagne sovraccomunali di contenimento e correzione del fenomeno, garantendo una maggiore pulizia delle strade, disincentivando l’uso dell’automobile, attraverso la ricostruzione di percorsi di accesso pedonale alle scuole, incoraggiando le piantumazioni (possibilmente mediante essenze arboree autoctone), realizzando aree verdi e piste ciclabili protette. Provvederemo inoltre a garantire, facendo riferimento ad Enti sovraccomunali (ARPA, ASL, A2A, ecc.), monitoraggi costanti della qualità dell’aria, fornendo una tempestiva informazione ai cittadini. “Buongiorno Flero. Per un risveglio civico” - Programma di mandato 2011 - 2016
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6.2
AMBIENTE URBANO
L’ambiente urbano è costituito dai parchi, dalle strade, dalle piste ciclabili, dai corsi d’acqua e da tutti quegli elementi che compongono il contesto abitativo in cui viviamo e ci muoviamo. Nel corso degli ultimi anni abbiamo assistito al progressivo decadimento estetico e qualitativo di tale contesto. Per tale ragione, intendiamo porre in essere i seguenti interventi: effettuazione di un inventario di tutte le aree verdi, verifica delle effettive condizioni (molte aree verdi di Flero sono sottoutilizzate in quanto non possono essere raggiunte agevolmente con i passeggini o dagli anziani, non sono dotate di attrezzature idonee, non sono correttamente piantumate) e programmazione degli interventi correttivi; piantumazione delle vecchie ripe dei fossi, delle seriole, delle aree delle risorgive in accordo con gli agronomi del Corpo Forestale; manutenzione delle piste ciclabili esistenti, alcune delle quali (come quella di via Don Maestrini) versano in condizioni disastrose; sollecitazione degli organi direttivi del Parco Agricolo del Monte Netto affinché venga avviata la rimozione dell’eternit; revisione complessiva della viabilità del paese anche alla luce delle nuove infrastrutture e ridefinizione del piano parcheggi (soprattutto in centro storico, dove la situazione è ormai al collasso dopo le monetizzazioni selvagge perpetrate in questi anni); coinvolgimento degli anziani nel ruolo di vigilanti ambientali; utilizzo di internet e “Facebook” per raccogliere segnalazioni circa i reati ambientali; apertura di orti comunali dove praticare coltivazione biologica da parte di anziani o hobbisti, con possibilità di riutilizzare i prodotti nelle mense scolastiche; ripristino del Parco Bruno Barbaglio nell’originaria dimensione, permettendo la fruizione totale del Vaso Muse ed eliminando la assurda chiusura effettuata con l’operazione Aqvasport; stesura di un piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche su tutto il territorio comunale e sua finanzi abilità a stralci. 6.3
SENSIBILIZZAZIONE DELLA COMUNITA’
Onde sensibilizzare la popolazione ai problemi ambientali, verranno programmate le seguenti iniziative: visite guidate del paese nel corso delle quali, attraversando i percorsi ciclabili, si conosca il territorio, le sue piante, le valenze paesaggistiche (quanti ragazzi di Flero non sanno cosa sono le sorgive, dove è l’Orso, quali sono le strade di accesso al Monte Netto, cosa sono le fontanine del Garza, dove si trova la località San Piero?); adozione di comportamenti energeticamente virtuosi nei palazzi pubblici (riscaldamento per zone evitando - come accade nelle nostre scuole - di dover aprire le finestre per il troppo calore, illuminazione il più possibile naturale provvedendo a riparare le tapparelle che, invece, rimangono rotte per mesi costringendo all’utilizzo della luce artificiale), nella gestione della pubblica illuminazione (è possibile immaginare di ridurre la luminosità dei lampioni nelle ore notturne inoltrate), nella scelta di materiali ecocompatibili per l’arredo urbano; conferenze finalizzate ad educare il cittadino alla sobrietà negli stili di vita e ad un’alimentazione responsabile.
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Un forte e concreto sostegno verrà fornito alle pratiche associative attuate da cittadini che si interrogano sul consumo responsabile, sul riuso, sul baratto, sul recupero, anche mediante la creazione di uno spazio (eventualmente attiguo all’isola ecologica) dove raccogliere e ridistribuire oggetti, mobili ed abiti usati. Molti discutono di energia nucleare, ma pochi s’interrogano sugli effetti delle azioni umane in ordine al corretto e responsabile riutilizzo dei componenti, dei materiali o dei prodotti. Tra le iniziative che annualmente organizzeremo, vi saranno: la giornata dell’albero, ponendosi come obiettivo di avere, al termine dei cinque anni di mandato, uno o più spazi piantumati da lasciare in memoria; la giornata VEG, perché in quel giorno nelle mense e in generale nel paese sia proposta un’alimentazione senza carne, pesce o latticini, propedeutica a un sano ed equilibrato programma di nutrizione (anche per chi non può mangiare in virtù del nostro spreco di risorse e materie prime), incentivando processi di sensibilizzazione circa il benessere animale; la giornata dello “sbarazzo” (baratto e riuso) in cui si vuotano le case e le cantine di tutti gli oggetti inutilizzati, ma che possono servire ad altri in un processo virtuoso; la giornata “Puliamo il Mondo”, individuando ogni anno un’area da restituire pulita e recuperata alla comunità. 7.
ISTRUZIONE E CULTURA
7.1
SCUOLA PUBBLICA
Come affermato per il settore sport e servizi sociali, istituiremo una consulta “scuola” che riunisca tutte le agenzie educative del territorio e che sia pertanto in grado di proporre Piani dell’Offerta Formativa realmente rispondenti alle necessità emergenti. Entro il primo anno del mandato, effettueremo uno studio ricognitivo del rispetto della normativa sulla sicurezza degli edifici scolastici, provvedendo di conseguenza alla stesura di un piano di intervento – anche frazionato – risolutivo di tali criticità a partire dalle più urgenti e quindi dalle più pericolose per la popolazione scolastica. E’ urgente verificare la situazione complessiva della scuola media e definire un piano di ristrutturazione globale (troppo spesso l’amministrazione uscente ha concepito progetti frazionati, con conseguente danno economico finale), ma realizzabile a stralci, che tenga conto di tutti gli accorgimenti in materia di risparmio energetico citati all’interno del presente documento (impianti fotovoltaici, sistemi geotermici, riscaldamento per zone, illuminazione esterna regolabile per fasce orarie). La nuova amministrazione, insediandosi, accerterà immediatamente la situazione dell’opera pubblica auditorium, controllando gli enormi costi fin qui sostenuti e garantendo l’ultimazione della struttura nell’ottica di un progetto unitario con la scuola. Anche in questo caso, verranno presi in considerazione tutti gli accorgimenti in materia di risparmio energetico discussi in precedenza e finora ignorati dall’amministrazione uscente. 7.2
POLITICHE CULTURALI
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Anche in questo settore, è necessario costituire una consulta che riunisca tutte le associazioni e le agenzie educative, definendo una mappa delle conoscenze e degli impegni diffusi. Da tale mappatura verrà successivamente ricavato un piano dell’offerta culturale che – coscienti della vicinanza della città e delle numerose iniziative fruibili nella stessa – si rivolga soprattutto alla conoscenza strutturata della musica, delle arti, della pittura, dei linguaggi diversi, promuovendone l’approfondimento e la pratica fin dalla più tenera età. Non meno importanti, saranno iniziative volte a divulgare alcune tematiche scientifiche (visto che ormai da troppo tempo siamo abituati a subire la tecnologia rinunciando a comprenderne le origini), nonché proposte finalizzate al recupero delle abilità logico-matematiche (ragionare correttamente anche dal punto di vista formale è il presupposto per sviluppare un’autonomia critica e quindi per vivere correttamente la propria cittadinanza). Fondamentale sarà inoltre promuovere iniziative volte a consentire ai cittadini, anche a quelli meno giovani, di dominare strumenti informatici di utilizzo ormai comune. In particolare, dovrebbe essere un “diritto” l’accesso alla rete internet, che da un lato dovrebbe essere garantito da una rete veloce estesa a tutto il territorio comunale e dalla presenza di alcuni accessi liberi (in piazza e nel complesso di Villa Grasseni), dall’altro da corsi di educazione di base. Al fine di valorizzare i luoghi storici del paese, le tradizionali o nuove rassegne (da organizzare stabilmente e con continuità), si terranno anche in forma itinerante nei cortili, nelle piazze o nei luoghi caratteristici. Sarà essenziale, onde conservare e recuperare la memoria collettiva, promuovere e garantire, anche in collaborazione con università e scuole di specializzazione, la raccolta e il riordino degli archivi comunali, riconoscendo il lavoro di studenti, associazioni e/o enti che vogliano studiare il nostro paese. Verranno inoltre organizzate presso la biblioteca iniziative per l’incentivazione alla lettura o per la lettura guidata/giocata a beneficio di bambini e ragazzi, nonché potenziate le aperture diurne della biblioteca ed istituite alcune aperture in orari serali, in modo da permettere una moderna ed intelligente aggregazione dei cittadini. Verranno inserite pratiche di sostegno stabilite in base al reddito dei cittadini per l’utilizzo del servizio degli asili nido accreditati. 8.
ULTERIORI INTERVENTI
8.1
IL MERCATO
Nell’ottica di restituire le attività ai propri luoghi di origine e anche ai fini della sicurezza stradale, il mercato tornerà a svolgersi nel centro cittadino, valutandone la possibile estensione in alcune vie limitrofe alla piazza ed occupando un solo lato della strada onde garantire il passaggio dei veicoli di soccorso. 8.2
INFORMAZIONE E PARTECIPAZIONE TELEMATICA
Nella logica di trasparenza ed ottimizzazione dei servizi più volte enunciata, diviene fondamentale garantire un sito internet comunale costantemente aggiornato con tutte le scadenze, le opportunità, le informazioni, gli atti ed i documenti (completi di allegati). Tale possibilità passa attraverso la definizione di una figura di responsabile dei servizi informatici competente ed autorevole. “Buongiorno Flero. Per un risveglio civico” - Programma di mandato 2011 - 2016
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Parallelamente, verrà assicurata la stampa di un bollettino informativo bimestrale redatto in forma snella, con carta riciclata e contenente notizie brevi, per informare il cittadino circa scadenze, opportunità, adempimenti. Tale bollettino verrà redatto a cura di un apposito comitato editoriale che coinvolga la cittadinanza tutta superando la logica del “giornalino della Giunta”. Al fien di consultare velocemente la cittadinanza in merito a decisioni che l’amministrazione dsi troverà a dover assumere, verranno indetti dei “referendum” consultativi telematici sul sito internet del Comune. I cittadini potranno partecipare a tali referendum esprimendo la propria preferenza per una delle opzioni in “concorso” utilizzando una login ed una password di accesso preventivamente assegnate. 8.3
SPORT
Avendo già affrontato il tema della necessaria riqualificazione del centro sportivo comunale di via San Martino e della possibilità di realizzarvi anche un’ulteriore palestra a supporto delle scuole, in ambito sportivo procederemo a verificare annualmente il rispetto della convenzione con Acqvasport e delle tariffe concordate, soprattutto a favore dei cittadini fleresi, considerato che le stesse tariffe sono già notevolmente aumentate. Come per gli altri settori, promuoveremo la costituzione di una consulta aperta a tutte le associazioni sportive del territorio, al fine di ricostruire conoscenze e raccogliere dati relativi alla reale partecipazione dei cittadini alle diverse attività. Nell’ambito delle attività di riqualificazione dei parchi del paese, introdurremo idonee attrezzature sportive ed progetteremo un percorso vita lungo le anse del Vaso Fiume. 8.4
COMMERCIO
Siamo totalmente contrari all’insediamento delle nuove aree a destinazione commerciale previste nel PGT approvato dall’amministrazione uscente. Prima di prospettare nuovi interventi, sarebbe infatti intelligente verificare l’impatto complessivo del centro commerciale “Le Sorgive” e dei residui commerciali già previsti e insediati. Promuoveremo la costituzione di una partecipata e strutturata consulta del commercio e dell’artigianato, che possa con continuità e immediatezza portare l’amministrazione a conoscenza delle necessità e delle criticità riferite a tali settori, favorendo l’aggregazione degli operatori anche mediante l’organizzazione di apposite rassegne. Attueremo politiche di incentivazione del piccolo commercio a servizio della cittadinanza valorizzandone il ruolo di servizio sociale e vivibilità del centro abitato. Incentivazione che paserà anche da progetti di riqualificazione/innovazione del servizio reso anche mediante riduzioni tariffarie. In particolare, per quanto di nostra competenza, cercheremo di impedire la realizzazione di ulteriori centri commerciali e il conseguente decentramento del servizio fuori dall’abitato, vera e propria causa della “morte sociale” dei centri urbani.
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