Cari catechisti… ci siamo messi nei vostri panni perché desideriamo collaborare con voi. In questi anni vi abbiamo ascoltato nelle vostre difficoltà con i bambini e i ragazzi dei gruppi di catechismo. Ogni bambino ha una storia personale che può essere sovrapponibile ad altre solo per alcuni aspetti; pertanto quello che abbiamo preparato e, che di seguito potrete leggere, non ha la pretesa di risolvere tutti i problemi e di illustrare tutti i tipi di disabilità che si possono incontrare, ma vuole essere uno strumento di metodologia che può venirvi utile anche per il vostro lavoro durante l’anno catechistico. Infatti il nostro percorso è finalizzato alla preparazione del cammino verso la Pasqua. Vi vengono proposte 5 tematiche: 1. Gesù ci chiama per nome ( Zaccheo) 2. Gesù ci chiede di camminare con Lui (Gesù entra in Gerusalemme) 3. Gesù ci insegna ad amare (La lavanda dei piedi) 4. Gesù ci invita a cena (L’ultima cena) 5. Gesù ci dona il suo perdono (Celebrazione della riconciliazione) elaborate in tre modalità differenti a seconda delle abilità cognitive: - Ritardo mentale Grave - Ritardo mentale Medio - Ritardo mentale Lieve Prima di iniziare l’attività, dobbiamo sempre porre al centro della nostra attenzione il singolo bambino e ricordarci che ogni incontro di catechismo è come se fosse il primo, quindi è importante aver chiare nella mente le caratteristiche del bambino stesso per essere sempre pronti ad accoglierlo e relazionarsi con lui nella maniera più adeguata e costruttiva. Il nostro fine è quello di far vivere al bambino un incontro autentico e gioioso con Gesù, partendo sempre dalle sue capacità per aiutarlo ad esprimersi così come lui è capace, senza pretendere quello che non può fare o dire (non pensate mai che non vuole, dategli fiducia sempre, ne ha bisogno!). Se sarete capaci di partire ogni volta dalle sue abilità e tradurle in positivo, potrete trovare il modo per aiutarlo a maturare, a crescere nella fede e nella vita. Accogliendo bambini con disabilità, avrete accolto una ricchezza che aiuterà il gruppo a vivere il momento della formazione alla fede, nella semplicità, nella concretezza, nella solidarietà e nell’amore vero. Vi ricordiamo alcune modalità importanti per interagire con i bambini con ritardo mentale, invitandovi ogni volta che vi trovate in difficoltà, a chiedere aiuto presso l’Ufficio Catechistico diocesano.
La relazione con i bambini con ritardo mentale, a seconda della compromissione, richiede un coinvolgimento armonico, accogliente, gratificante, tenendo conto sia dell’empatia che del rispetto dei vari ruoli: bambino – adulto bambino – coetaneo bambino – gruppo Se vi è possibile, prima di iniziare l’incontro di catechismo, è bene che facciate un momento di silenzio interiore pensando alle attività che dovete proporre, facendo passare nella vostra mente i volti dei vostri bambini e per ognuno avere uno sguardo benevolo, cercando di togliere i pregiudizi e le fatiche a cui immaginate di andare incontro, soprattutto quando il gruppo richiede impegno. Il bambino disabile ha la capacità di “sentire” quando una persona è tranquilla o tesa, è molto sensibile alle situazioni che lo circondano, quindi sono necessarie, la pazienza, la calma e la serenità. Per facilitare l’inserimento nel gruppo, è fondamentale l’amicizia, il coinvolgimento, la motivazione e il desiderio di imparare insieme a conoscere Gesù. Suggerimenti pratici: - Presentate l’attività dell’incontro, dividendola in più parti (fare piccole pause e far ripetere) - Fondamentale è la ripetitività (il bambino con ritardo mentale apprende lentamente e necessita di tempi diversi dalla “norma”. Può rimanere sullo stesso compito per molto tempo prima di apprenderlo concretamente) - Fate sempre esempi concreti; potete utilizzare la drammatizzazione, il disegno o la simulazione ( il bambino con ritardo mentale non ha un pensiero astratto, ha bisogno di contenuti concreti e visibili) - Utilizzate immagini o fotografie, per facilitare la comprensione - Scegliete canti con ritornelli contenenti poche parole e che si ripetono spesso per un maggior apprendimento del testo, con la possibilità di gesti che accompagnano le parole del canto - Fate in modo che il bambino partecipi a tutte le iniziative del gruppo (tenendo conto dei suoi tempi) - Non mettete fretta, attendete con pazienza le risposte - Ricordate che, in genere, il bambino con ritardo mentale è in grado di utilizzare almeno la scrittura in maiuscolo (è per lui più semplice e comprensibile)
Metodologia scelta per lo svolgimento di ogni incontro: Il bambino con ritardo mentale è in grado di apprendere concretamente attraverso alcune sequenze operative chiare. Questo lo aiuta a crearsi uno schema mentale che rinforza la sua attenzione e la sua partecipazione. Il conoscere le sequenze in successione evita l’ansia e l’instabilità. Ecco perché ci è sembrato importante darvi alcuni punti metodologici che troverete passo dopo passo in ciascun incontro: Il canto È bene scegliere un inno del gruppo perché aiuta il bambino a introdursi all’incontro. Il canto deve essere sempre lo stesso per essere imparato a memoria, deve contenere un testo semplice, una melodia orecchiabile, un ritmo facile e un ritornello cantabile. Per questo percorso abbiamo scelto: “Vivi con noi la festa” che potete trovare nel CD “Alla tua festa” di Franco Buttazzo ed. Paoline. Potete trovare una versione cantata in internet (You Tube) Il segno della croce Abbiamo focalizzato per questi incontri la comprensione del segno della croce. Il segno della croce è fondamentale per introdursi all’incontro e per comprendere concretamente il suo significato. Non abbiate timore della ripetitività e dei vari segni proposti: disegni, foto, gesti, cartellone da esporre in stanza, perché tali suggerimenti aiutano il bambino a raggiungere la comprensione del gesto che compie. L’introduzione Il catechista prima di inoltrarsi nell’attività cerchi di esporre al bambino una sintesi iniziale contenente frasi corte costruite con parole semplici per far intuire al bambino il tema dell’incontro. Cosa facciamo Questa frase porta il bambino ad entrare in modo attivo nell’incontro, con parole semplici diciamo al bambino “cosa” farà oggi attraverso gesti concreti. Cosa abbiamo fatto Il catechista in questo momento chiede ai bambini una verifica delle cose fatte: “Cosa abbiamo fatto oggi?” . È un riepilogo che porta a ricordare, a raccontare e a trattenere nella mente quanto ha compreso. La rivisitazione delle attività svolte porta il bambino ad aumentare le sue conoscenze. Cosa abbiamo imparato Il catechista dopo aver verificato l’apprendimento delle sequenze operative, cerca di guidare i bambini alla comprensione del contenuto dell’attività svolta. Il mio impegno Il catechista prima di concludere l’incontro chiede ai bambini un impegno concreto da svolgere a casa con la famiglia, per rinforzare e mantenere vivo nel cuore e nella mente il contenuto spirituale appreso durante l’incontro.
La preghiera conclusiva Il momento conclusivo deve essere sempre sereno e tranquillo e di amicizia con Gesù, i compagni e il catechista. Abbiamo pensato alla preghiera del Padre Nostro suggerendovi di utilizzare sempre un cerchio prendendosi per mano. ALCUNI SPUNTI DAL DOCUMENTO CEI “L'INIZIAZIONE CRISTIANA ALLE PERSONE DISABILI QUALI GLI ORIENTAMENTI E LE PROPOSTE” -
E’ giunto il tempo per la comunità parrocchiale di riflettere sul significato ecclesiale della "presenza" delle persone disabili per accoglierle nel suo seno, per dar vita ad una sua "naturale" completezza: non si tratta solo di riconoscimento dei loro diritti di credenti; è soprattutto un bene per ogni credente, in cui far nascere il desiderio di instaurare relazioni di continuità e significatività, che fa superare il solo momento liturgico o catechistico o sacramentale, fino a farsi carico della persona disabile nella globalità dei suoi bisogni umani e religiosi. "Ogni battezzato, per il solo fatto stesso del battesimo, possiede il diritto di ricevere dalla chiesa un insegnamento ed una formazione che gli permettono di raggiungere una vera vita cristiana."
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L'integrazione dei disabili nella vita della comunità parrocchiale comporta la possibilità concreta di ammetterli ai sacramenti, seguendo il cammino dell’Iniziazione cristiana e della crescita nella vita di fede.
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Per i disabili mentali, agli effetti della loro ammissione ai sacramenti, non si deve pensare ad una proposta di fede e di catechesi di tipo "intellettualistica", quasi che essi si debbano impossessare di concetti di fede a basi dottrinali. Si può arrivare a conoscere Gesù, Figlio del Padre, animato dallo Spirito Santo, senza essere costretti ad analisi intellettuali. Le mediazioni possono essere di tipo esistenziale e relazionale: "Con Gesù possiamo essere amici di Dio nostro Padre"; "Gesù ci insegna, attraverso il suo Spirito di Amore, come essere amici di Dio".
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Si tratta quasi di una "teologia affettiva", ove nel rapporto con Dio viene prima il cuore e poi la mente. Si instaura una relazione, mediata da una comprensione affettiva, che potrà essere immessa nella vita religiosa dei disabili. L'intelligenza e la razionalità non sono le sole facoltà della persona ad essere interessate alla proposta catechistica. L'affettività deve essere capace di accogliere e poi di rispondere.
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La comunità deve prendere in considerazione la possibilità di coinvolgere tutti i soggetti pastorali che entrano in relazione con le persone disabili: la sua famiglia e l'intera comunità (soprattutto pastori, catechisti e animatori).
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Il problema si fa particolarmente delicato per i disabili mentali, in quei casi in cui la comunicazione è difficile. Come si fa ad esempio a comunicare con chi non possiede il linguaggio verbale? Comunicare il Vangelo in questi casi è difficile, ma non impossibile.
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È necessario che si scoprano le forme e i modi per una comunicazione più adatta senza lasciarsi andare alla improvvisazione e allo spontaneismo. Occorrerà una catechesi “essenziale” (ma non parziale o ridotta) con un linguaggio adeguato, che privilegi i registri del simbolico più che del razionale e dell’astratto.
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Anche con le persone disabili mentali è doveroso tentare tutti i mezzi con suoni, colori, ritmi, espressioni per stabilire una relazione, per far penetrare un'idea, un messaggio. C'è, però, soprattutto una comunicazione che arriva attraverso il cuore, quasi con i suoi ritmi. Ogni uomo, anche chi è affetto da una disabilità mentale, può scoprire che Dio ama, è Padre, che gli uomini nella fede sono fratelli, che Dio predilige i poveri e i piccoli attraverso i semplici e quotidiani gesti d'amore di cui sono destinatari. È questo il linguaggio preferenziale, che si esprime attraverso i gesti di una fede "affettiva": accompagnarli, stare con loro, metterli a proprio agio, renderli contenti, inserirli gradualmente in un gruppo, in una assemblea liturgica, dove sono rispettati, attesi e amati.
Festa di Gesù che si dona per gli amici PRIMO INCONTRO Proposta per bambini disabili con ritardo mentale grave
Proposta per bambini disabili con ritardo mentale medio
Proposta per bambini disabili con ritardo mentale lieve
Primo incontro Gesù mi chiama per nome
Primo incontro Gesù mi chiama per nome
Primo incontro Gesù mi chiama per nome
Canto: VIVI CON NOI LA FESTA
Canto: VIVI CON NOI LA FESTA
Canto: VIVI CON NOI LA FESTA
Segno della Croce Immagini con la spiegazione (cartellone nella stanza e scheda da inserire nel quaderno di catechismo)
Segno della Croce Immagini con la spiegazione (cartellone nella stanza e scheda da inserire nel quaderno di catechismo)
Segno della Croce Immagini con la spiegazione (cartellone nella stanza e scheda da inserire nel quaderno di catechismo)
Introduzione Oggi incontro Gesù, attraverso un amico di nome Zaccheo.
Introduzione Zaccheo per vedere Gesù sale su un albero! Insieme alla catechista leggiamo il Vangelo di Luca.
Introduzione Oggi incontro Gesù, attraverso un amico di nome Zaccheo. (Lc 19,1-9)
Cosa Facciamo Leggiamo e coloriamo il Vangelo di Luca attraverso le immagini
Cosa Facciamo Ascoltiamo, leggiamo e coloriamo il Vangelo di Luca (parole semplici)
Cosa Facciamo Leggiamo il Vangelo di Luca (anche fotografia o drammatizzazione) Rispondiamo alle domande: Chi è Zaccheo? Chi voleva vedere? Perché non riesce a vedere Gesù? Cosa fa per vedere Gesù ? Cosa dice Gesù a Zaccheo? Cosa fa Zaccheo dopo aver incontrato Gesù?
Suggerimenti: Suggerimenti: parole semplici accompagnare la lettura con il gesto racconto animato musica di sottofondo
far comprendere la casa come porta che si apre (è il nostro cuore) costruire una casa con la carta Rispondiamo alle domande: Perché Zaccheo e salito sull’albero? Cosa fa Gesù con Zaccheo?
Cosa abbiamo fatto Attraverso le immagini e i gesti abbiamo raccontato l’incontro tra Zaccheo e Gesù
Cosa abbiamo fatto Attraverso la lettura del Vangelo, le immagini e le risposte alle domande abbiamo raccontato l’incontro tra Zaccheo e Gesù
Cosa abbiamo fatto Attraverso la lettura del Vangelo di Luca abbiamo raccontato l’incontro tra Zaccheo e Gesù
Cosa abbiamo imparato Gesù ci chiama sempre anche quando facciamo fatica a vederlo
Cosa abbiamo imparato Gesù ci chiama sempre anche quando facciamo fatica a vederlo
Cosa abbiamo imparato Gesù ci chiama sempre anche quando facciamo fatica a vederlo. E quando Gesù ci chiama il nostro cuore cambia.
Il mio impegno Insieme alla catechista, inizio a decorare la croce e
Il mio impegno Inizio a decorare la croce e metto vicino al volto di Gesù la prima frase: “ Gesù mi chiama per nome” e poi dico: “ Grazie Gesù per avermi chiamato”
Il mio impegno Inizio a decorare la croce e metto vicino al volto di Gesù la prima frase: “ Gesù mi chiama per nome” e poi dico: “ Grazie Gesù per avermi chiamato”
metto vicino al volto di Gesù la prima frase: “ Gesù mi chiama per nome” e poi dico: “ Grazie Gesù per avermi chiamato”
Suggerimenti: Far scrivere al ragazzo il proprio nome con una tecnica conosciuta (collage in carta, perline incollate Preghiera conclusiva Padre Nostro
Preghiera conclusiva Padre Nostro
Preghiera conclusiva Padre Nostro
Festa di Gesù che si dona per gli amici SECONDO INCONTRO Proposta per bambini disabili con ritardo mentale grave
Proposta per bambini disabili con ritardo mentale medio
Proposta per bambini disabili con ritardo mentale lieve
Secondo incontro Gesù mi chiede di camminare con Lui
Secondo incontro Gesù mi chiede di camminare con Lui
Secondo incontro Gesù mi chiede di camminare con Lui
Canto: VIVI CON NOI LA FESTA
Canto: VIVI CON NOI LA FESTA
Canto: VIVI CON NOI LA FESTA
Segno della Croce Immagini con la spiegazione (cartellone nella stanza e scheda da inserire nel quaderno di catechismo)
Segno della Croce Immagini con la spiegazione (cartellone nella stanza e scheda da inserire nel quaderno di catechismo)
Segno della Croce Immagini con la spiegazione (cartellone nella stanza e scheda da inserire nel quaderno di catechismo)
Introduzione Gesù ha viaggiato tanto, fino ad arrivare alla città Gerusalemme (vedi cartina sul quaderno)
Introduzione Gesù inizia un cammino importante nella città di Gerusalemme (vedi cartina sul quaderno)
Introduzione Gesù inizia un cammino importante nella città di Gerusalemme (Mc 11,1-10) (vedi cartina sul quaderno)
Cosa Facciamo Leggiamo e coloriamo il Vangelo di Marco attraverso le immagini
Cosa Facciamo Ascoltiamo, leggiamo e coloriamo il Vangelo di Marco (parole semplici) Suggerimenti: far comprendere la festa di che vuole camminare con
Cosa Facciamo Leggiamo il Vangelo di Marco (anche fotografia o drammatizzazione) Rispondiamo alle domande:
Suggerimenti:
parole semplici accompagnare la lettura con il gesto racconto animato musica di sottofondo
Gesù. Con quali parole vogliamo accogliere Gesù: dentro ad ogni foglia di ulivo scriviamo le parole della festa e le coloriamo
Perché Gesù ha scelto un asino? Perché la gente è contenta? Cosa fa la Gente quando vede Gesù? Le persone hanno donato qualcosa a Gesù, tu cosa vuoi donare a Lui?
(Nel disegno con Gesù sull’asino, c’è uno spazio sulle spalle di Gesù che attende di essere riempito da una tua parola)
Cosa abbiamo fatto Attraverso le immagini e i gesti abbiamo raccontato quando Gesù è arrivato a Gerusalemme
Cosa abbiamo imparato Gesù è un grande Re
Il mio impegno Insieme alla catechista, metto la seconda frase sulla croce: “Gesù mi chiede di camminare con Lui” poi io dico: SI
Cosa abbiamo fatto Attraverso la lettura del Vangelo, le immagini e le parole abbiamo capito che camminando con Gesù impariamo parole di gioia
Cosa abbiamo imparato Gesù è un grande RE per “tutti” (il catechista spieghi la parola tutti: umile, sincero, leale, amico…) Il mio impegno Continuo la costruzione della croce e metto la seconda frase sulla croce: “Gesù mi chiede di camminare con Lui” e poi io dico: OK ci sto!
(incollo una mia fotografia accanto ai piedi disegnati sul quaderno)
Preghiera conclusiva Padre Nostro
Preghiera conclusiva Padre Nostro
Cosa abbiamo fatto Attraverso la lettura del Vangelo di Marco abbiamo raccontato l’entrata di Gesù in Gerusalemme
Cosa abbiamo imparato Gesù è un grande Re che non si monta la testa, anzi si dona a tutti.
Il mio impegno Gesù mi dona la sua Grandezza di RE io in cambio gli dono______________ Continuo la costruzione della croce e metto la seconda frase sulla croce: “Gesù mi chiede di camminare con Lui” e poi io dico: _______________ Preghiera conclusiva Padre Nostro
Festa di Gesù che si dona per gli amici TERZO INCONTRO Proposta per bambini disabili con ritardo mentale grave
Proposta per bambini disabili con ritardo mentale medio
Proposta per bambini disabili con ritardo mentale lieve
Terzo incontro Gesù mi insegna ad Amare
Terzo incontro Gesù mi insegna ad Amare
Terzo incontro Gesù mi insegna ad Amare
Canto: VIVI CON NOI LA FESTA
Canto: VIVI CON NOI LA FESTA
Canto: VIVI CON NOI LA FESTA
Segno della Croce Immagini fotografiche con la spiegazione (cartellone nella stanza e scheda da inserire nel quaderno di catechismo)
Segno della Croce Immagini fotografiche con la spiegazione (cartellone nella stanza e scheda da inserire nel quaderno di catechismo)
Segno della Croce Immagini con la spiegazione (cartellone nella stanza e scheda da inserire nel quaderno di catechismo)
Introduzione Oggi incontro Gesù e i suoi amici. (Gesù mi insegna a volere bene).
Introduzione Oggi Gesù mi insegna ad amare gli altri. Insieme alla catechista leggo il Vangelo di Giovanni.
Introduzione Oggi Gesù, il Maestro, mi insegna ad essere aperto verso gli altri. (Gv 13, 1 -9)
Cosa Facciamo Leggiamo e coloriamo il Vangelo di Giovanni quando parla della lavanda dei piedi.
Cosa Facciamo Ascoltiamo, leggiamo Vangelo di Giovanni.
Cosa Facciamo Leggiamo il Vangelo di Giovanni quando parla della lavanda dei piedi (anche fotografia o drammatizzazione). Attraverso alcune domande, cerchiamo di capire cosa ci vuole dire Gesù con l’episodio della lavanda dei piedi.
Suggerimenti: parole semplici accompagnare la lettura con il gesto racconto animato musica di sottofondo
e
coloriamo
il
Rispondiamo alle domande: Con chi e’ a tavola Gesu’? Quando Gesu’ si alza da tavola, che cosa va a
Cosa abbiamo fatto Attraverso le immagini abbiamo descritto la vicenda della lavanda dei piedi. Cosa abbiamo imparato Gesù ci vuole bene e si prende cura di noi come ha fatto con i suoi amici
Cosa abbiamo fatto Abbiamo ascoltato, letto e colorato il Vangelo di Giovanni. Poi rispondiamo alle domande: Cosa fa Gesù ai discepoli (amici)? Cosa dice Gesu’ dopo aver lavato e asciugato i piedi ai suoi discepoli (amici)?
prendere? Che cosa fa Gesù? (mettere in ordine le azioni) Cosa vuole farci imparare Gesù lavando i piedi ai suoi amici? Cosa abbiamo fatto Attraverso la lettura del Vangelo di Giovanni e le domande abbiamo sintetizzato l’episodio della lavanda dei piedi.
Cosa abbiamo imparato Gesù ci ama e ci insegna a volerci bene gli uni gli altri.
Cosa abbiamo imparato Gesù ci insegna ad imitarlo, ad amare e ad essere aperti verso gli altri.
croce e metto vicino al volto di Gesù la terza
Il mio impegno Insieme alla catechista, continuo a decorare la croce
frase: “ Gesù mi insegna ad Amare”.
e metto vicino al volto di Gesù la terza frase: “ Gesù
Il mio impegno Insieme alla catechista, continuo a decorare la croce e metto vicino al volto di Gesù la terza frase: “ GESÙ MI INSEGNA AD AMARE”. Consegno una pezza di stoffa bianca sulla quale i ragazzi scrivono il loro nome (consegna di un piccolo panno a tutti)
Il mio impegno Insieme alla catechista, continuo a decorare la
mi insegna ad Amare”. Preghiera conclusiva Padre Nostro
Preghiera conclusiva Padre Nostro
Preghiera conclusiva Padre Nostro
Festa di Gesù che si dona per gli amici QUARTO INCONTRO Proposta per bambini disabili con ritardo mentale grave
Proposta per bambini disabili con ritardo mentale medio
Proposta per bambini disabili con ritardo mentale lieve
Quarto incontro Gesù mi invita alla sua Cena
Quarto incontro Gesù mi invita alla sua Cena
Quarto incontro Gesù mi invita alla sua Cena
Canto: VIVI CON NOI LA FESTA
Canto: VIVI CON NOI LA FESTA
Canto: VIVI CON NOI LA FESTA
Segno della Croce Immagini con la spiegazione (cartellone nella stanza e scheda da inserire nel quaderno di catechismo)
Segno della Croce Immagini con la spiegazione (cartellone nella stanza e scheda da inserire nel quaderno di catechismo)
Segno della Croce Immagini con la spiegazione (cartellone nella stanza e scheda da inserire nel quaderno di catechismo)
Introduzione Gesù mi invita a cena per farmi mangiare il suo pane
Introduzione Gesù mi invita a mangiare il suo pane e a bere il suo vino
Introduzione Gesù per me ha donato la sua vita (Mt 26,26-28)
Cosa Facciamo Leggiamo e coloriamo il Vangelo di Matteo attraverso le immagini
Suggerimenti: parole semplici accompagnare la lettura con il gesto racconto animato musica di sottofondo Preparare un pane
Cosa Facciamo Ascoltiamo, leggiamo e coloriamo il Vangelo di Matteo (parole semplici)
Suggerimenti: preparare la tavola con il pane spezzare il pane e darlo a ciascuno spiegando il dono di essere amici gli uni per gli altri Rispondiamo alle domande: Perché Zaccheo è salito sull’albero? Cosa fa Gesù con Zaccheo?
Cosa Facciamo Leggiamo il Vangelo di Matteo (anche fotografia o drammatizzazione) Rispondiamo alle domande: Cosa vuol dire essere amico di….? Di chi vorresti essere amico? Chi non vuoi per amico? Come ti senti quando un amico ti tradisce? Cosa vorresti scrivere a un vero amico? (scrivere una lettera indirizzata a un vero amico)
Suggerimento: la catechista al posto del nome
dell’amico metterà in rosso il nome: Gesù (in ogni persona Gesù è presente) Cosa abbiamo fatto Attraverso le immagini e i gesti abbiamo raccontato la cena di Gesù con i suoi amici e assaggiato il pane
Cosa abbiamo fatto Attraverso la lettura del Vangelo, le immagini e i gesti della cena abbiamo capito il dono di Gesù eucaristia che aiuta a vivere da amici
Cosa abbiamo fatto Attraverso la lettura del Vangelo di Matteo, abbiamo raccontato l’ultima cena di Gesù eucaristia con gli apostoli, poi abbiamo capito il dono dell’amicizia vera e la presenza di Gesù nel pane eucaristico e nelle persone che incontriamo
Cosa abbiamo imparato Gesù è un grande amico
Cosa abbiamo imparato Gesù ci ha donato la sua amicizia per sempre attraverso il pane e il vino
Cosa abbiamo imparato Il significato dell’ultima cena e l’importanza del pane quotidiano
Il mio impegno Insieme alla catechista, metto la quarta frase sulla croce: “Gesù mi invita alla sua cena” e ogni sera da oggi fino a Pasqua bacio la croce.
Il mio impegno Continuo la costruzione della croce e metto la quarta frase sulla croce: “Gesù mi invita alla sua cena” e ogni sera da oggi fino a Pasqua bacio la croce, e vado a messa ogni domenica
Il mio impegno Continuo la costruzione della croce e metto la quarta frase sulla croce: “Gesù mi invita alla sua cena” e ogni sera da oggi fino a Pasqua bacio la croce, e vado a messa ogni domenica
Preghiera conclusiva Padre Nostro
Preghiera conclusiva Padre Nostro
Preghiera conclusiva Padre Nostro
Festa di Gesù che si dona per gli amici QUINTO INCONTRO Celebrazione penitenziale ( vedi la proposta del 5 incontro ) Vangelo di Luca 15,11-32