To r n a r e @ I t a c a
2016
Arte, cinema, musica, letteratura, teatro.
> > > > > Il cinema
e lo sguardo degli altri
To r n a r e @ I t a c a
2016
Arte, cinema, musica, letteratura, teatro.
> > > > > Il cinema
e lo sguardo degli altri Mostra d'arte contemporanea a cura di Mimma Pasqua e Maria Rosa Pividori organizzata con Dieci.due! International research contemporary art Testo di Mimma Pasqua
TORNARE@ITACA si racconta >
Tornare@itaca, progetto d’arte contemporanea, nato a Grimaldi nel 2007, prosegue il suo cammino. Dopo le precedenti edizioni dedicate alla legalità, ai poeti Lorenzo Calogero e Alda Merini, a Mattia Preti, ai 150 anni dell’Unità d’Italia e alla Terra, ospitate a Cosenza al Museo dei Brettii e degli Enotri, al Museo dell’Arte e dei Mestieri e a Milano alla Fondazione Mudima, alla Biblioteca di Palazzo Sormani all’Auditorium della Fondazione Cariplo e alla Ex For nace del Comune di Milano Zona 6 in collaborazione con Dieci.due! international research contemporary art, nel 2015 ha realizzato una mostra con 40 artisti dal titolo “Il Cinema e lo sguardo degli altri”. Si è inserita pertanto nelle attività previste dal Casale della Cinematografia e della Fotografia di Marzi (Cs), dove le scansioni fotografiche delle opere costituiranno un mosaico pavimentale e gli originali saranno esposti in permanenza nei locali del bellissimo edificio di recente costruzione. Tornare@Itaca è stata un'ottima occasione per gli artisti calabresi di dialogare col mondo dell’arte oltre i confini della Calabria e per la Regione di elevare l’offerta culturale portatrice di una nuova visione del mondo in un'epoca di grandi cambiamenti. Nell'estate del 2016 la mostra è ospitata, come tutti gli anni, presso il Palazzo Comunale di Grimaldi.
IO GUARDO >
> Mimma Pasqua Cosenza, 16-02-2016
Occhi/finestre. Ho visto un palazzo a lato della via di tutti i giorni e l’ho guardato. Le sue finestre erano occhi serrati, ingrate fessure di luce. Le belle finestre invece respirano all’aria e con gli occhi di gioia spalancati raccontano storie mai dimenticate. > Daniela Barzaghi > P ro t e g g o n o c o r p i f e r i t i e s p o s s a t i , o g a g l i a rd i d i f o r z e m a i d o m e . Porte sospese nello spazio, aprono occhi curiosi sul mondo > Ugo Locatelli > e t re m o l a n o i m p e r f e t t e e c o l o r a t e n e l v e n t o . > A s s u n t a M o l l o > Mi guardo passare, mi sfioro guardinga. Guardo di me cose mai viste. Mai sazia, mi osservo nel tempo. > Marina Buratti > Nel ricordo gli occhi si fusero in un unico grande occhio. L’occhio ventosa di una donna, quello pericoloso di un cecchino. E quel campo visivo dominante invase dolcemente la mia mente. > Fabrizio Bellafante > Nell’istante di uno sguardo io bambino ti giudico amico o mi chiudo in difesa. Nell’istante di uno sguardo io, alto e ferito, mi riconosco altro da te e desidero, Dio sa quanto, essere te. > Max Bottino > L’apparenza inganna e ne ho le prove. Lo sguardo a prima vista è menzognero, turbato dalla fretta di capire all’istante la persona. Ne scruta i gesti, i sorrisi, i movimenti e le posture, il tono di voce e il modo di parlare. Ma spesso, ahimè, si tratta di un abbaglio che offusca la vista e rende ciechi di fronte all’evidenza. > Antonio Pujia Veneziano > Implacabili scale ellittiche mi precipitano sempre più in fondo fino al centro ineludibile. Assaporo l’infinita tristezza dell’essere solo nel mondo. Nel film della mia vita sono alla ricerca dell’occhio/bussola che orienta i naviganti e che brilla di luce amicale nel buio della notte. > Luigi Negro Barquez > A debita distanza io sono l’altro e finalmente mi guardo con occhio chiaro e scevro d’inganno. Sono fuggito da me e mi sono perso nei labili confini del mio io per ritrovarmi nuovo errante pellegrino. > Luigi Cipparrone > Io l’altro l’ho incontrato. L’ho salutato da amica e l’ho guardato. Le mani tese l’una verso l’altro. Sospese a metà strada e poi tornate indietro lungo i fianchi. Occhi negli occhi l’ho riconosciuto.
Sogno o son desto? Era un altro me stesso. > Loretta Cappanera > Sul filo rosso che mi hai teso sono funambola sospesa nella vita. Viaggiatrice di un treno vecchio in corsa. Emigrante con Rocco e i suoi fratelli. > Angela Passarello > In Spagna ho visto una rete squarciata e l’ho fotografata. Era uno strappo nelle carni di corpi disperati. > Martina Roberts > Sono gli uomini che scappano a tessere le reti tenendosi per mano tutti stretti. Moltitudini di anime in pena fuggono. Lasciano mondi distrutti, rumori sordi nella notte, corpi straziati e violati, ululati di cani col ventre squarciato da bombe a grappolo che piovono dal cielo ininterrotte. > Lorena Pedemonte > Vanno verso il mare grande e periglioso. Forti di speranza, sfidano la morte in acque nere infide e procellose. > Mavi Ferrando > Ho guardato quel film e sono rimasta basita, come in trance. Quel film era la vita mia, raccontata con grazia e senza noia. Ed anche la fine mi è piaciuta che finivo fiore nell’erba e stella nello spazio. > Isora Caprai > Ed io vi dico e affermo senza tema che il neorealismo è tramontato. E va bene la vita reale vista ed inventata, ma un po’ di metafisica non guasta per sollevarci nel mondo del sogno e così via. > Pompeo Forgione > Il mio sguardo è classico e si nutre di Grecia e d’armonia sotto un cielo stellato, m a s o c h e i l m o n d o è f a t t o d i s o ff e re n z e , i n g a n n i e d i s t r u z i o n e , perciò in un imbuto magico ho convogliato bellezza ed emozioni che nutrono l’animo intristito, sullo sfondo di un cosmo silente che ci guarda benevolo e ammiccante. > Diego Minuti > Non ho bisogno di fiumi, laghi, montagne, porti e strade, né di castelli, palazzi e grattacieli. Per descrivere il mondo mi basta un volto soffuso di dolcezza e di mistero, accarezzato con garbo di pennello, con ombre e luci senza sfinimenti né drammi tenebrosi a turbare fattezze angelicate. > Francesco Minuti > Il cielo è il cielo. Il cielo di tutti voglio dire. Ma io che lo guardo ogni mattina, senza dimenticarlo al pomeriggio e salutarlo prima di dormire mi son fatto l’idea che il cielo mi somiglia. E’ come un amico di famiglia, un cielo domestico e prezioso che ho dipinto con foglie d’oro e strati spessi di colore che quasi lo tocchi per sentirlo vivo. E’ il cielo dei pittori. > Luigi Magli > Ma che cosa successe quando fu Eva a guardare il cielo con le stelle? Io non sono scrittore, ma pittore e provo a dirlo con colori e linee e a trasformare parole in nastri flessuosi che coprono lo spazio per raccontare l’amore e la bellezza di Eva che guardò le stelle e che un narratore descrisse e immortalò con grande talento e fantasia. > Alfredo Granata > Guardarsi dentro può essere un viaggio all’infer no con ritor no.
Vi albergano bellezze senza fine, visioni leggiadre ci allietano la vista, ma spesso appaiono mostri terribili e cruenti fatti di corpi a pezzi e messi insieme come in quel film dell’orrore che ci terrorizzò turbando i nostri sonni con incubi notturni ricorrenti. > Emanuele Magri > La vista del cosmo rivelò un segreto affascinante. Per svelarlo i matematici usarono formule e cifre e teoremi sibillini. I filosofi discettarono di assiomi, di violenze e di principio di non contraddizione che i pittori tradussero in punti, linee e piccoli frammenti nello spazio che vagano errabondi senza posa per unirsi alla fine in un tutto, inizio e fine di ogni cosa. > Filippo Soddu > Io ho uno sguardo “favoloso” sono uno spirito libero e l’acqua dei fiumi e del mare è il mio elemento e come una sirena ne conosco gli anfratti e le caverne. E da regina delle fiabe vesto d’oro e di luce le mie donne e corone di fiori cingono le teste e come farfalle volubili ornano le vesti. Amo la luce che vince sulle tenebre e i colori che splendono di vita. E come nelle fiabe racconto con vividi colori che l’amore vince e l’uomo nero è sconfitto e imprigionato per rendere la vita un po’ più bella e che consoli noi dell’esser nati. > Nicoletta Veronesi > Ma le favole son favole ed io che viaggio per mari e monti e guardo la terra così com'è quasi piango per lo scempio di lei scellerato. Io vi dico che non la faremo franca. > carlodelli > Nella mia vita io gioco con il caso. Un giorno ho trovato le fotografie di un fotoamatore e le ho mescolate con le mie. L’ i n s i e m e è s t a t a u n ’ i n t e r f e r e n z a d i s g u a r d i a d a l t a i n t e n s i t à . Legate dal soggetto, avevano in comune la vita semplice di ogni giorno, perché la storia è fatta da noi. Lavoro volentieri con gli amici, bravi di vita e di lavoro. E’ così che ho fatto un video con le poesie intense e disperate di Andrea Zuccolo e le opere di Loretta Cappanera, editrice di memorie di impronte e di trame e poesia. > Paolo Comuzzi > Il mio sguardo va oltre l’orizzonte. Va lontano. E’ il viaggio di persone che partono portandosi dietro cose in un sacchetto. Vanno. A piedi, su carri e mezzi di fortuna. Scappano lasciandosi dietro rovine. Vanno non so dove. > Orazio Garofalo > Quel che le aspetta, noi lo sappiamo. E’ un posto di frontiera e ad accoglierli non parenti, né amici e conoscenti. Ma poliziotti con mascherine bianche. E’ tutto. > Alessandro Gordano e Nicola Labate >
Lo sguardo dell’eros l’ho scoperto un mattino d’inverno freddo e secco nelle vene, era nascosto nella natura. Il mio sguardo l’ha scovato nella fessura di una roccia femmina che grondava di umore ghiacciato. Come la passione che si spegne. > Francesco Apollaro > A m o l ’ i n d i a . L’ a m o n e l l e s u e c o n t r a d d i z i o n i c o m e u n a m o re v e ro . I l k a m a s u t r a l ’ h o s c o p e r t o l ’ a n n o s c o r s o . E ro t i s m o a l l o s t a t o p u ro . Le posizioni dell’amore sono l’energia della vita che dà gioia e fa star bene il corpo con lo spirito. Ho apprezzato la bellezza dei corpi e i loro movimenti. Tutto vi è libero e sereno come i colori dell’arcobaleno. La matericità dei corpi l’ho resa con la stoffa. Una sorta di bellezza morbida al tatto. Un esercizio per carezze inesplorate, perché l’eros è tatto, vista e suoni. > Amalia Cangiano > Lo sguardo erotico è sempre un po’ velato, fatto di attese e mistero. E’ uno sguardo tenero e allusivo che lascia campo all’immaginazione. E l a r a g a z z a c h e h o f o t o g r a f a t o , v e r a e c o r p o s a , p o i re s a v i r t u a l e con ambigua tecnica giocosa, e a suo agio nella nudità, nemmai è provocatoria né volgare. > Enrico Cattaneo > L’ho detto. L’eros nella mia opera è un mero fatto estetico fatto di corpi e d’immagini che si ripetono moltiplicandosi all’infinito. Trascende l’aspetto erotico per diventare elemento strutturale della composizione. A tratti bagliori di luce svelano corpi senza gridar ne l’intimo segreto. Perché l’eros è un gioco sapiente. > Giuseppe Diecidue> La ricerca sulle case chiuse. Tutto è nato da lì. E’ stato il pretesto per composizioni fatte di canti e controcanti. Nudi femminili in cui la bellezza dei corpi è solo intravista e spesso sottolineata da anelli, bracciali ed orecchini. Le ombre soffuse danno morbidezza alle immagini, trasformate in icone di fascino elegante e sensuale. Mentre i nudi maschili si offrono alla luce che li scolpisce e li rende statuari. > Stefania Romano> L’ho visto e l’ho osservato con sorpresa. L’eros è vero se si riveste di sottile ironia. L’ironia di una rossa tela di ragno lavorata all’uncinetto che copre il sesso della donna e ne accentua il desiderio. Perché l’eros è anche intelligenza e ironica bellezza. > Francesco Zaccone > E per finire S o n o a n d a t o a P a r i g i , v o l e v o v e d e r l o i l f a m o s o q u a d ro d i C o u r b e t “L’origine del mondo”, rimasto nascosto per anni prima che fosse acquistato dallo Stato francese ed esposto al pubblico. E’ dalla visione di quel quadro che è nata la mia poesia con la foto che l’accompagna: un’orgasmica esplosione di piacere dai colori forti e dominanti. La degna conclusione dell’attesa. > Franco Gordano >
ARTISTI INVITATI > Barzaghi Daniela > Bellafante Fabrizio > Bottino Max > Buratti Marina > Cappanera Loretta > Caprai Isora > Cipparrone Luigi > Delli Carlo > Ferrando Mavi > Forgione Pompeo > Gordano Franco > Granata Alfredo > Locatelli Ugo > Magli Luigi > Magri Emanuele > Minuti Diego > Minuti Francesco > Mollo Assunta > Negro Luigi Barquez > Passarello Angela > Pedemonte Lorena > Pujia Veneziano Antonio > Roberts Martina > Soddu Filippo > Veronesi Nicoletta >
> cm 30x45
Fotografia analogica >
Irene’sVoid 2004
Bellafante Fabrizio >
> sequenza di 2 o 4 moduli quadrati di misura 50x50
Acrilico, sabbia, grafite su carta >
PIANO SEQUENZA 2015
Barzaghi Daniela >
>
>
> due moduli cm 25x25
Stampa digitale, collage su carta >
E SONO (part.) 2015
Buratti Marina > DIECI.DUE!
stefanoalicematteoannagiuliafrancescoalessiasarasimona lorenzomassimilianoesterpietro
> cm 21x29,7 / 16 elementi
Stampa digitale e tecnica mista su carta >
1989/2016
courtesy
Non mi somigliano_MA VORREI/
Bottino Max >
>
>
> cm 80 X 45 – 36”
Acquerello/acrilico su cellulosa e cellophane >
THE END 2016
Caprai Isora > Foto carlodelli
> cm 100x70
tintura di colore blu, interventi di filo a mano >
Stampa su tessuto a rilascio di ruggine,
Forse l’altro sono io 2016
Cappanera Loretta >
>
>
> cm 43x76
su carta fotografica Canson baryta >
Stampa inkjet Epson
La Terra non ci guarderà mai 2016
Delli Carlo >
> cm 100x100
Fotografia B/N >
Io è un altro 2013
Cipparrone Luigi >
>
>
> cm 70x100
Acrilici, argilla e carboncino su tela >
La realtà di Scola e la metafisica 2016
Forgione Pompeo > Francesco Forgione
Foto
> cm 50x100x0,5
(etile vinile acetato) >
Legno ritagliato e verniciato su supporto E.V.A.
Effetto mare 2016
Ferrando Mavi >
>
>
> cm 70x100
Tecnica mista su cartone >
SOLO A GUARDARLE... 2011
Granata Alfredo >
> cm 50x70
in unico esemplare su carta fotografica >
Foto digitale manipolata stampata
L'origine del mondo 2010 / 2016
Gordano Franco >
>
>
> cm h.26x59
Acrilici, cera e oro su supporto ligneo >
Vedo il mio cielo domestico 2008
Magli Luigi >
> cm 60 x 95
Finestra in legno, trovata in una soffitta nel 1971 >
Attraverso 2015
Locatelli Ugo >
>
>
> cm 105x98
Olio su tavola, alabastrino, materiali vari >
LE VOCI DEL CUORE 2016
Minuti Diego >
> cm 67x82
Stampa su tela >
Nanunculus 2015
Magri Emanuele >
>
>
> cm 60x60
Tecnica mista su juta >
occhi come finestre 2016
Mollo Assunta >
> cm 40x40
Olio su tela e tecnica mista >
VERSO LA LUCE 2016
Minuti Francesco >
>
>
> cm 60x50
olio acrilico tecnica mista >
senza titotlo 2010
Passarello Angela >
> cm 30x40 h.
Acrilico su legno e bussola >
quadratura dello sguardo 2003
Negro Luigi Barquez >
Foto pmr
DIECI.DUE!
courtesy
>
>
> n. 2 piastre cm 42x42
e cristallina a “grosso spessore” >
Ceramica in refrattario con ossidi
Abbaglio 2015
Pujia Veneziano Antonio >
> Dittico cm 44X50
Tecnica mista acrilico, acquerelli su carta su cartone >
Equilibrio Precario 2016
Pedemonte Lorena > Stefano Guarnieri
Foto
>
>
> cm 50,5x50,5
Tecnica mista su tavola >
Guardare con attenzione 2016
Soddu Filippo >
> cm 24x36
Fotografia digitale >
Lost & found 2015
Roberts Martina >
>
>
> cm 52x63
Stampa digitale acrilici foglia d’oro e 3D Doodler >
Free Soul 2016
Veronesi Nicoletta >
>
SEZIONE EROS
>
Apollaro Francesco Cangiano Amalia Cattaneo Enrico Diecidue Giuseppe Romano Stefania Zaccone Francesco
> > > > > >
> cm 66x57
Fiber art >
Kama 2015
Cangiano Amalia >
> cm 30x45
Stampa su carta fotografica >
ANTINOMIA 2012
Apollaro Francesco >
>
>
> cm 40x30
Immagine su carta fotografica >
SGUARDO 2013
Diecidue Pino >
> cm 30x40
Stampa manuale su carta agli alogenuri - Prova >
Ready-Made 2011
Cattaneo Enrico >
>
>
> cm 25x35,5
Incisione acquaforte con tessuto >
LIA 2016
Zaccone Francesco >
> cm 20X30
1/3 >
Fotografia analogica in bianco e nero su carta lucida
(nudo maschile non intitolato) 2016
Romano Stefania >
>
>
SEZIONE VIDEO
>
Comuzzi Paolo Garofalo Orazio Gordano Alessandro con Labate Nicola Zuccolo Andrea
> >
Video – hd 720p – colore >
Incontri quasi possibili lungo gli assi cartesiani 2011
Comuzzi Paolo >
>
> >
Video Installazione >
Vista mare 2016
Gordano Alessandro con Labate Nicola >
5’ 51” >
Video
Exodustango 2016
Garofalo Orazio >
>
>
video e montaggio Paolo Comuzzi.
Opere Loretta Cappanera/Riprese
Andrea Zuccolo Testo poetico e voce/
La nuit de Verlaine Le lendemain de Verlaine 2016
Zuccolo Andrea >
>
POETI E SCRITTORI
>
Celico Ada Delli Carlo Gordano Franco Graziano Francesco (1949-2009) Milite Tonino (1942-2015) Nesci Antonio Pasqua Mimma Passarello Angela Ragni Paolo Zuccolo Andrea
> > > > > > > > > >
Io sono colei che fugge
Celico Ada >
Io sono colei che fugge dopo averti sfiorato. Io sono colei che ti accarezza e poi s’invola. Succhio il tuo midollo, le tue ossa. Mastico la tua carne e poi la ingoio. Tesso di mille singhiozzi la mia tela. Guardi i miei seni e non ti sai fermare. Slaccio i bottoni e tu, come un bambino, apri la bocca e li vieni a succhiare. Quindi son io che entro nel tuo cuore. Succhio il tuo sangue come una zanzara. Non ti fermare! – dici - Non lo fare… Lo dici alla mia bocca, che s’invola.
>
DEVO PASSARE DAGLI OCCHI
SENZA SENSI
Quei buchi palesi o nascosti nell’ambiguo tegumento non sono all’interno affacciati
Chiudo gli occhi e ti sento senza sguardo Le onde spingono a variare l’aria Vibrazioni percorrono la sabbia fino alla mia pelle ed alle mie ossa
devo passare dagli occhi tuffarmi nel tuo sguardo per possederti davvero così ci penetriamo per non lasciare niente d’intentato avvolto da pelle vive lo spirito Solo da carne nasce un’anima Nemmeno Dio può fare altrimenti. carlodelli Versilia, gennaio 2005; Firenze, maggio e agosto 2005; San Giuliano Terme, febbraio 2016
chiudo gli occhi e ti sento senza sguardo dal profondo la mia parte macigno ti prende immutabile la mia parte farfalla ti riceve cangiante e tutto me stesso si sente tuo chiudo gli occhi e sono aria e acqua ho tutti gli sguardi non servono i singoli sensi tutto confluisce sensi e pensieri in un sentire senza sensi
Delli Carlo >
vicino a te non ho peso non ho pesi io mi colgo gocciolina sospesa nell'aria bollicina sospesa nell'acqua con te vicina i miei occhi bevono e con te accanto chiuderò il mio sguardo perché “è così quando non importa che spero di morire” carlodelli La Paz, Baja California Sur, settembre 2007; San giuliano Terme febbraio 2016
>
da L’origine del mondo - 31 movimenti amorosi pensando a Gustave Courbet
Struggente mattino impigliato al richiamo di lucide membra nel deliquio amoroso giaciute
Per tutta la sera ho atteso il peso di seni ricolmi discesi a lenire il mio ventre di cera
Smanioso ansimante il turgido amore raccoglie lussuria dal ventre proteso al cielo d’agosto
Nel silenzio dell’immobile ora l’odore di corpi amorosi s’innalza pungente come squillo di tromba
Il rigido raggio divino s’immerge in onde schiumose baciando felice abissi marini
Nel groviglio di corpi i piedi persino si sono intrecciati e inventano giochi da innamorati
Avvinta al gambo dorato sussulta la terra tremori d’un cuore stregato
Ogni parte di te che susciti brama bramoso vorrei concupire mille frecce scagliando fino a morire
L’umida foglia distesa gioiosa la fiamma ardita risveglia le labbra vogliose suggellano amplessi
L’uccello marino candida piuma beccava la riva beccava le onde la spuma
Il papavero rosso di fiamma rosso d’ardore spense la vivida sete alla fonte d'amore Di rimando alla notte il mattino divenne una bacca succosa che l’uomo raccolse e gustò
Gordano Franco >
A lungo giaciuto nudo e deserto la tempesta di mare improvvisa m’avvolge nel fiato di donna amorosa Stemperati la notte e l’affanno nella perla lucente del giorno il fiore spavaldo iniziava il cammino
>
Molle giaciuta in luce filtrata in solco profondo; come specchio soave riflette l’origine del mondo
(agosto 1996)
da Cronache di anni d’abisso e di vento, Rubbettino, 2003.
Graziano Francesco (1949-2009) >
I Sono immobile all’alba sono come il sogno che spacca il tuono asciutto sono con gli occhi aperti fissati sul soffitto. La mezza luna spenta, senza vita, fa tanta pena, ma ho voglia di partire. riannodo i fili lesto come un ragno: deserto dappertutto, una lama l’asfalto fino all’orizzonte. Ho paura del sole, ma lo voglio ancora sulla pelle, voglio il mare antico la sua ansia, il fremito del corpo fra le onde, il gorgoglio fra scogli, la sua schiuma. Allora felice fra le onde guizzavi felice fra le schiume ansiosa tutta nei miei occhi volevo riprenderti e portarti nel gorgo di una infanzia nascosta tra casupole leggere, ma il vento di scirocco bruciava e incartocciava: in frantumi mandò il mio volere. Prosciugato dal fuoco dei ricordi come fiumara con i sassi al sole ho atteso la piena: così travolto dal murmure verso la stazione nel lago dei tuoi occhi il sogno durò poco. RIVOGLIO LA MIA PELLE.
>
Io scuoiato all’alba su tracce di lumache ma sale il sole e debbo dirti addio in quest’alba invernale io tenero ancora un usignolo senza piume io solo col suo canto io perduto. II Il tuo canto, Joan, non si perde: leggero travalica i confini svela insidie abbraccia e fa un singhiozzo lungo tra pendii e si contorce in acque di palude poi nel mare s’insala con fremito di schiume e fra scaglie sorseggia attacca le barriere dei fondali brucia e rompe il fianco delle navi è colpo di cannone da un luogo imprecisato voce in coro il tuo canto nel tempo che sperava che sapeva sperare che voleva - IO RIVOGLIO LA MIA PELLE e mi mordo la lingua perduto nel deserto che invade il silenzio come quando albeggia in un giorno di neve a tre metri dal mare. Io lontano dal mare nel deserto non sapevo pensarlo sperare che dal fondo dell’abisso qualche fantasma non mi trascinasse in un crepaccio per sempre. Tu eri forse già dall’altra parte o da questa: discreta mi donavi il braccio e trasalivi ormai sul ciglio opposto sopra il mare.
Il deserto fa dune ad ogni passo: muraglie per i ciechi; fa paura il deserto, dammi il braccio, il sole non dà tregua acceca affuoca apre danze frenetiche nell’aria di avvoltoi impazienti avvoltoi affamati, proteggi la mia carne amore mio proteggimi dal sole. Volevo il sole lo volevo io rivoglio il sole sulla pelle volevo la luce la volevo io cercavo la luce ti cercavo filtrata da pini secolari correvo correvo io cadevo accanto a un fuoco tra pini che gridava RIAVRAI LA TUA PELLE PER AMORE. La luce del mattino va su lame alle palme fra lame la mia carne come un fiore si sfoglia nel meriggio, si sfogliava il tempo si sfogliava la carne nel convoglio cercando tenerezza di rugiada. Raccogli la mia carne con amore non temere i miei occhi di drago: è il fuoco dei deserti è la mia sete.
GENTE DI CONFINE a un anziano del quartiere di Trenno Ancora la rana lungo i fossi. A pochi passi, ancora, il corvo fugge al sasso oppure al grido.
Milite Tonino (1942-2015) >
Cavalli, talora, battono l'asfalto e l'airone plana sul bosco oltre la Melghera. A Trenno la città si calma, nel bianco silenzio del S. Giovanni, che ostinato guarda verso gli orti.
>
Fosti, e ancora sei, gente di confine, esperto di cortili e piazze metropolitane. Se chiudi gli occhi so che film ti passa per la mente, la tua generazione ferita da orrori e meraviglie. Così, quando ti parlo, sento vera l'amicizia ed il saluto. Per questo, fratello, e per scambiare a lungo le parole, spero che passi il tempo, per una volta, e non la vita.
I Ci pensi quando le nostalgie d'autunno giocheranno ad ingiallire le pellicole di un vecchio film e tu in prima fila ad aspettare gli aliti degli attori su di noi sdraiati sulla poltrona guardando Alan che bacia Kim mentre il piccolo trombettiere suona la carica dell'impossibile vittoria contro gli Apache
Nesci Antonio >
l'impossibile del vecchio film americano che vince e stravince con Kim che corre strappandosi la bianca sottoveste per fasciare le ferite al pomodoro e tu pensi al dopo in pizzeria con gli occhi negli occhi ad imitare Alan e Kim. non ho più rivisto insieme alle tue labbra lambrusco di Sorbara frizzante rosso -mancano solo le caldarroste per ritrovare il mio san Martino pronto a dividere la sera d'autunno in prima fila con l'immagine tua anche ingiallita-.
>
POESIA per Tonino Milite. Mi hai chiamata e non ti ho risposto Mi hai aspettata e non sono venuta Ora sono qui e tu non ci sei Ma non temere un giorno verrò e continueremo il discorso dove lo avevamo lasciato magari litigando un po'
Pasqua Mimma >
Ti abbraccio forte Mimma
>
La valigia
legata con la cinta la tua valigia cambiava forma durante le attese delle coincidenze da Palermo per Verona lungo il Brennero per Dortmund portava a destinazione cose buone arance lumie pampini di gelsomino nella baracca coperta di neve vibrava l'eco arbait arbait arbait sui vetri della finestra tutta bianca
Passarello Angela >
da Piano Argento ed. del verri 2015
>
Quattro giorni
Mi amavi dappertutto, ogni momento perfino quando certo non mi amavi, non so quale è il colore dei capelli specie se li hai lavati con l'ortica, conosco degli amici che d'estate registrano il rumore delle onde. Io so che dopo un disco come questo poterti salutare e dire "amore" è solo una tastiera imperdonabile, ricordo che t'ho vista alla stazione. Come quando vanno via piano piano tutti i singoli pezzi di un completo che fu matrimoniale: trovi solo una federa, a fiorellini rossi rosa azzurri. Mentre stiravo i panni dell'estate mi accorsi di molte maniche corte, di passeggiate, cinema e di quella frangetta che ti eri appena fatta un martedì. Il telefono ha squillato tre volte, di là nessuno c'era ma quest'ansia di libertà non s'è mai esaurita, neanche dietro i sedili di uno snack, i silenzi si contano a momenti dopo gli shock. Questa generazione
Vederti quattro giorni, mai successo. Adesso aspetto che ritorni: certo non ti ho ma detto che cosa si prova, sconcerto misto a gioia, vita nuova. Era diverso se i giorni d’inverno la sera del sabato uscivo assieme a te - un tuo lieve profumo d’eterno, il tuo sguardo inoffensivo mi facevano pensare a un fatto raro appena visto: l’orologio della metro ha un conteggio dei minuti che torna all’anno una volta sola (riacquisto i momenti vissuti). Stanotte ti ho sognata, avevi un top di cotone, ti restava l'ombelico scoperto. Mi appoggiavo a te, da dietro ti mettevo la mano sulla pancia e guardavo l'orizzonte di Firenze assieme a te - il monte alle nostre spalle. Vorrei portarti in Francia e snocciolare quel po' che so di lingua e sollevarti per aria: c’è un museo di Belle Arti a Digione, Notre-Dame, la cattedrale, le tipiche piazzette di una volta. Il bene e il male sono sempre fusi, dopo la semina c’è la raccolta.
Ragni Paolo >
STIRATURA
>
Zuccolo Andrea >
Le lendemain de Verlaine
>
Y a t-il quelqun
C’è qualcuno
qui puisse ressusciter
che possa resuscitare
une clé
una chiave
un mouchoir
un fazzoletto
une cravatte
una cravatta
la même chemise
la stessa camicia
Bleue Blanche Rouge
Bleue Blanche Rouge
à repasser?
da stirare?
Croyez-vous
Credete
l’avoir enterrée?
l’averla sotterrata?
Peut-être ma soeur?
Può darsi sorella mia?
Il faudra
Toccherà
recouvrir des années
ricoprire annate
de larmes
di lacrime
de mouchoirs
di fazzoletti
d’allumettes
di fiammiferi.
Gloti lagrimis
Inghiottire lacrime
stringi i voi
spremere gli occhi
simpri plui bessoi.
sempre più soli
Novembre 2015
Andrea Zuccolo
To r n a r e @ I t a c a
2016
Arte, cinema, musica, letteratura, teatro.
> > > > > Il cinema w w w. t o r n a r e a i t a c a . i t Info: 338 4545415
e lo sguardo degli altri Mostra d'arte contemporanea a cura di Mimma Pasqua e Maria Rosa Pividori organizzata con Dieci.due! International research contemporary art
12 agosto > 30 settembre 2016
3 >>>>GRIMALDI Con il patrocinio di:
[CS]
Palazzo Comunale P.za Capitano Anselmo 87034 GRIMALDI (CS) Testo di Mimma Pasqua
Comune di Grimaldi
Progetto grafico Max Bottino
Comune di Marzi
Stampa Tipografia CI.SI Via Monte Santo, 84a Cosenza t/fax 098425975
[email protected] Si ringrazia il Sindaco di Grimaldi avv. Carlo Ferraro, l'assessore alla cultura Gabriella Occhipinti, l'artista Assunta Mollo, Maria Teresa Sgalambro, gli artisti e tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione della mostra.
In collaborazione con
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a cura di Mimma Pasqua e Maria Rosa Pividori organizzata con Dieci.due! International research contemporary art
Con il patrocinio di:
Comune di Grimaldi
Comune di Marzi
In collaborazione con