STAZIONE APPALTANTE
REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA territoriale, lavori pubblici, edilizia Servizio lavori pubblici Via Giulia, 75/1 - 34126 TRIESTE PROGETTAZIONE
30035 Mirano Venezia - Italia www.fm-ingegneria.com
Tel. +39 041.5785711 Fax +39 041.4355933
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PROGETTO
EMISSIONE
PROGETTO ESECUTIVO TITOLO
PIANO DI MANUTENZIONE DELL'OPERA STRUTTURE REV.
DATA
FILE
DIS.
OGGETTO
APPR.
a b c d e f g h
ELABORATO N.
LUGLIO 2015 DZ
Xe006A -
1071/14
1071_Xe006.mtp
DZ
TT
PREMESSA Il presente documento, redatto ai sensi dell’art. 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207, costituisce il Manuale di Manutenzione degli interventi in oggetto. Il Manuale di Manutenzione definisce, pianifica e programma nel tempo le attività di verifica e manutenzione da eseguirsi sulle strutture realizzate al fine di mantenerne nel tempo la funzionalità, le caratteristiche di qualità, l’efficienza ed il valore economico. Si traduce in un insieme di elementi ed informazioni che riportano in modo sistematico le indicazioni riguardanti: l’ assetto e lo stato fisico, prestazionale e funzionale dell’intervento; gli interventi previsti per la verifica ed il mantenimento dello stato e del livello di prestazione e di funzionamento previsto per le singole unità tecnologiche; la descrizione sintetica delle modalità di esecuzione dei controlli e degli interventi di manutenzione; la frequenza degli interventi di controllo e manutenzione; le risorse necessarie in termini di operatori, materiali, strumenti e mezzi d’opera per un successivo espletamento dei controlli e delle manutenzioni e dei costi correlati alle attività di verifica e manutenzione. Si riferisce alla manutenzione delle parti più importanti del bene. Esso fornisce, in relazione alle diverse unità tecnologiche, alle caratteristiche dei materiali o dei componenti interessati, le indicazioni necessarie per la corretta manutenzione nonché per il ricorso ai centri di assistenza o di servizio. Il manuale di manutenzione contiene le seguenti informazioni: a) la collocazione nell’intervento delle parti menzionate; b) la rappresentazione grafica; c) la descrizione delle risorse necessarie per l'intervento manutentivo; d) il livello minimo delle prestazioni; e) le anomalie riscontrabili; f) le manutenzioni eseguibili direttamente dall'utente; g) le manutenzioni da eseguire a cura di personale specializzato; h) la cadenza programmata per i controlli; i) la cadenza programmata per gli interventi. NOTA BENE
Il presente piano dovrà essere integralmente rivisto ed integrato, all’ultimazione dei lavori, a cura dell’Appaltatore che vi allegherà tutti i manuali di installazione, uso e manutenzione delle apparecchiature impiegate. La cadenza degli interventi è un valore medio puramente statistico per lavorazioni simili. L’Utente manutentore dovrà anticipare o posticipare l’intervento, in accordo con la Committenza, qualora in fase di controllo siano riscontrate o meno anomalie tali da attivare l’iter manutentivo.
Comune di Trieste Provincia di Trieste
PIANO DI MANUTENZIONE
MANUALE D'USO (Articolo 40 D.P.R. 554/99)
OGGETTO: Lavori di manutenzione straordinaria dell'immobile di via Carducci, 6
COMMITTENTE: REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA
via Carducci n.6, Trieste, __________
IL TECNICO Ing. Tommaso Tassi
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F&M Ingegneria Spa Via Belvedere 8/10 - 30035 Mirano Venezia
Manuale d'Uso
Comune di:
Trieste
Provincia di:
Trieste
Oggetto:
Lavori di manutenzione straordinaria dell'immobile di via Carducci, 6
L'intervento in oggetto consistente nella realizzazione di lavori di manutenzione straordinaria per l'immobile sito al civico n. 6 di via Carducci a Trieste. L'immobile è posto sotto vincolo monumentale secondo le vigenti disposizioni di tutela ai sensi del D.Lgs. 42/2004, per effetto di provvedimento dichiarativo emesso ai sensi della Legge 1089/1939 con D.M. di data 20.09.2005. Gli interventi di manutenzione straordinaria del palazzo della Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, sono stati proposti dopo un'attenta analisi dello stato di fatto dell'immobile in oggetto. Gran parte di questi interventi si rendono necessari per garantire un adeguamento alle vigenti normative sulla sicurezza degli edifici pubblici in materia di prevenzione incendi secondo il D.P.R 577/82. In aggiunta a queste attività saranno inoltre completate opere edili ed impiantistiche in tutti quei locali lasciati in sospeso nei precedenti interventi, poiché interferenti con le strategie di prevenzione incendi in corso di definizione.
Elenco dei Corpi d'Opera: ° 01 OPERE STRUTTURALI ° 02 OPERE EDILI E IMPIANTISTICHE
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Manuale d'Uso
Corpo d'Opera: 01
OPERE STRUTTURALI DESCRIZIONE DELLE OPERE STRUTTURALI Gli interventi strutturali di riparazione o interventi locali previsti rientrano nel paragrafo § 8.4.3 della normativa NTC 2008, e riguardano singole parti dell'edificio e/o elementi della struttura e interessano porzioni limitate dell'edificio. In particolare è prevista la realizzazione delle seguenti opere: - Costruzione di compartimentazioni REI: la realizzazione di tali elementi ha lo scopo di garantire il rispetto del D.P.R 577/82, in materia di sicurezza antincendio negli edifici pubblici. Al fine di minimizzare gli impatti strutturali interni le compartimentazioni verranno realizzate utilizzando le murature portanti esistenti. I piani interessati da questo tipo di lavorazione vanno dal piano seminterrato al piano quinto; - Creazione corpo scala in carpenteria metallica: data la carenza di vie d'esodo che dal piano seminterrato conducono al piano terra, confluendo di conseguenza nella corte interna dell'edificio, è stato previsto l'inserimento di un nuovo corpo scala in carpenteria metallica all'interno del vano "scala T.01", e la sostituzione del corpo scala già presente all'interno del vano "scala.T.02". Tali elementi saranno amovibili al fine di garantire la massima reversibilità dell'intervento; - Compartimentazioni REI, in prossimità delle scale ottagonali, verrà inserita una separazione compartimentata, mediante un cordolo in c.a. inserito all'interno dell'orditura secondaria del solaio, nelle zone di atrio per l'accesso ai corridoi di distribuzione ai vari uffici. L'elemento in c.a. avrà il compito di interrompere la continuità dell'orditura secondaria del solaio con la pavimentazione al fine di garantire la sicurezza antincendio. L'intervento sarà realizzato nel rispetto di tutti gli elementi preesistenti; - Realizzazione di nuovo solaio, verrà realizzato un nuovo solaio con soletta controterra, iglu con cappa armata con rete elettrosaldata, posizionato in corrispondenza del vano "archivio T.03" e del vano "stamperia T.06"; - Creazione di portali di rinforzo: al fine di garantire il rispetto del D.P.R 577/82, in materia di sicurezza antincendio negli edifici pubblici, verranno realizzati nuovi fori porta all'interno della muratura portante. Allo scopo di rinforzare la muratura interessata dalle demolizioni verranno inseriti dei portali di rinforzo in acciaio. CARATTERISTICHE MECCANICHE DEI MATERIALI Acciaio ad aderenza migliorata: Barre ad aderenza migliorata in acciaio laminato a caldo tipo B450 C secondo UNI EN ISO 9001:2008, accertato secondo UNI EN ISO 15630-1:2010: Tensione caratteristica di rottura ftk 540 MPa Tensione caratteristica di snervamento fyk 450 MPa Percentuale di allungamento (Agtk)k 7.5 % Caratteristica meccaniche: 1.15 (ft/fy)k 1.35 (fy/fy nom)k 1.25 Calcestruzzo: Secondo norma UNI-EN 206-1 e UNI 11104-2004: Classe di resistenza del calcestruzzo C 25/30 Classe di abbassamento al cono (slump) S4 Massimo rapporto a/c per durabilità 0,60 Minimo contenuto cemento per durabilità 300 Kg/m3 Dimensione massima dell'inerte Dmax = 10 mm Classe di esposizione XC2 Resistenza cubica caratteristica a 28 gg Rck 30 MPa Resistenza cilindrica caratteristica a 28 gg fck 25 MPa Acciaio per carpenteria metallica: Acciaio tipo S355 J0, conforme alle prescrizioni di cui al D.M. 14.01.08: Tensione caratteristica di rottura ft 510 MPa per sp< 40 mm Tensione caratteristica di snervamento fy 355 MPa per sp< 40 mm Modulo elastico E = 206 GPa fu / fy 1.10 u 15 % u 15 y (con y = fy / E) Saldature: Le saldature devono essere eseguite secondo le UNI EN ISO 4063:2011, UNI EN 1011:2005. Bulloni e tirafondi: Bulloni con viti di classe 8.8 secondo D.M. 14-1-2008 e UNI EN ISO 4016:2011: Resistenza caratteristica di snervamento del bullone fyb = 640 MPa Resistenza caratteristica di rottura del bullone fyb = 800 MPa Muratura portante: Caratteristiche elementi pieni in laterizio: - densità elementi γ = 1800Kg/m³ - percentuale foratura φ 15% - resistenza caratteristica a compressione fbk > 15 N/mm² Caratteristiche muratura: - malta M5 - resistenza caratteristica a compressione fk > 6 N/mm² - resistenza caratteristica a taglio fVK0 > 0,2 N/mm² Malta per intasamento tasche di appoggio travi di legno ed acciaio: Malta da muratura a base di calce idraulica naturale ed eco-pozzolana - resistenza a compressione Rck > 15 MPa - adesione al supporto in laterizio > 0,7 MPa - resistenza iniziale a taglio fv0k > 0,15 MPa - modulo di elasticità 2000 MPa Malta per ripristino strutturale: - resistenza a compressione Rck > 45 MPa - modulo di elasticità 2000 MPa
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Manuale d'Uso ELABORATI PROGETTUALI DI RIFERIMENTO Gli elementi manutenibili analizzati nel presente piano di manutenzione, vengono approfonditi nei seguenti elaborati di progetto esecutivo: · 1071_Ser001; · 1071_Ser002; · 1071_Se001A; · 1071_Se002; · 1071_Se003; · 1071_Se004; · 1071_Se005; · 1071_Se006; · 1071_Se007; · 1071_Se008; · 1071_Se009.
Unità Tecnologiche: ° 01.01 Strutture di collegamento ° 01.02 Strutture in elevazione in acciaio ° 01.03 Strutture in elevazione in muratura portante ° 01.04 Unioni ° 01.05 Strutture in elevazione in c.a.
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 01.01
Strutture di collegamento Si tratta di strutture di collegamento inclinate costituite da strutture a piano inclinato e da strutture gradonate o a gradini la cui funzione è quella di raggiungere piani posti a quote diverse. Le strutture inclinate si possono dividere in: rampe a piano inclinato (con una pendenza fino all'8%), rampe gradonate, costituite da elementi a gradoni (con una pendenza fino a 20°), scale, formate da gradini con pendenze varie in rapporto alla loro funzione (scale esterne, scale di servizio, scale di sicurezza, ecc.). Le scale possono assumere morfologie diverse: ad una o più rampe, scale curve, scale ellittiche a pozzo, scale circolari a pozzo e scale a chiocciola. Le scale e rampe possono essere realizzate secondo molteplici conformazioni strutturali e in materiali diversi. Si possono avere strutture in acciaio, in legno, in murature, in c.a., prefabbricate, ecc..
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.01.01 Corpi scala in carpenteria metallica
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 01.01.01
Corpi scala in carpenteria metallica Unità Tecnologica: 01.01 Strutture di collegamento Le scale in acciaio possono essere realizzate con molteplici conformazioni strutturali impiegando profilati, sezioni scatolari, tubolari o profili piatti assemblati mediante saldature e/o collegamenti tramite chiodatura, bullonatura, ecc.. I gradini vengono generalmente realizzati con lamiere metalliche traforate o con lamiere ad elementi in rilievo oppure con elementi grigliati. Nell'immobile oggetto di analisi è stato previsto l’inserimento di due nuovi corpi scala in carpenteria metallica all’interno dei vano “scala T.01”, e la sostituzione del corpo scala già presente all’interno del vano “scala.T.02”.
Modalità di uso corretto: Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (fenomeni di corrosione, disgregazioni, ecc.). Interventi mirati al mantenimento dell'efficienza e/o alla sostituzione degli elementi costituenti quali: rivestimenti dei piani di calpestio, balaustre, corrimano, sigillature, vernici protettive, saldature, connessioni, bullonature, ecc..
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 01.02
Strutture in elevazione in acciaio Si definiscono strutture in elevazione gli insiemi degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi la funzione di resistere alle azioni di varia natura agenti sulla parte di costruzione fuori terra, trasmettendole alle strutture di fondazione e quindi al terreno. In particolare le strutture verticali sono costituite da aste rettilinee snelle collegate fra loro in punti detti nodi secondo una disposizione geometrica realizzata in modo da formare un sistema rigidamente indeformabile. Le strutture in acciaio si possono distinguere in: strutture in carpenteria metallica e sistemi industrializzati. Le prime, sono caratterizzate dall'impiego di profilati e laminati da produzione siderurgica e successivamente collegati medianti unioni (bullonature, saldature, ecc.); le seconde sono caratterizzate da un numero ridotto di componenti base assemblati successivamente a seconde dei criteri di compatibilità.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.02.01 Travi ° 01.02.02 Pilastri
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 01.02.01
Travi Unità Tecnologica: 01.02 Strutture in elevazione in acciaio Le travi sono elementi strutturali, che si pongono in opera in posizione orizzontale o inclinata per sostenere il peso delle strutture sovrastanti, con una dimensione predominante che trasferiscono, le sollecitazioni di tipo trasversale al proprio asse geometrico, lungo tale asse, dalle sezioni investite dal carico fino ai vincoli, garantendo l'equilibrio esterno delle travi in modo da assicurare il contesto circostante. Le travi in acciaio sono realizzate mediante profilati (IPE, HE, C, L, ecc.) . Il loro impiego diffuso è dovuto dalla loro maggiore efficienza a carichi flessionali, infatti la concentrazione del materiale sulle ali, le parti più distanti dal punto baricentrico della sezione, ne aumentano la loro rigidezza flessionale. Vengono generalmente utilizzate nella realizzazione di telai in acciaio, per edifici, ponti, ecc..
Modalità di uso corretto: Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie.
Elemento Manutenibile: 01.02.02
Pilastri Unità Tecnologica: 01.02 Strutture in elevazione in acciaio I pilastri in acciaio sono elementi strutturali verticali portanti, in genere profilati e/o profilati cavi , che trasferiscono i carichi della sovrastruttura alle strutture di ricezione delle parti sottostanti indicate a riceverli, posizionate e collegate con piatti di fondazione e tirafondi. Sono generalmente trasportati in cantiere e montati mediante unioni (bullonature, chiodature, saldature, ecc.). Rappresentano una valida alternativa ai pilastri in c.a. realizzati in opera.
Modalità di uso corretto: In caso di verifiche strutturali dei pilastri controllare la resistenza alla compressione e la verifica ad instabilità a carico di punta. In zona sismica verificare altresì gli spostamenti. Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie.
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 01.03
Strutture in elevazione in muratura portante Si definiscono strutture in elevazione gli insiemi degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi la funzione di resistere alle azioni di varia natura agenti sulla parte di costruzione fuori terra, trasmettendole alle strutture di fondazione e quindi al terreno. In particolare le strutture verticali sono costituite dagli elementi tecnici con funzione di sostenere i carichi agenti, trasmettendoli verticalmente ad altre parti aventi funzione strutturale e ad esse collegate. In particolare le costruzioni in muratura sono strutture realizzate con sistemi di muratura in grado di sopportare azioni verticali ed orizzontali, collegati tra di loro da strutture di impalcato, orizzontali ai piani ed eventualmente inclinate in copertura, e da opere di fondazione.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.03.01 Murature in mattoni
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 01.03.01
Murature in mattoni Unità Tecnologica: 01.03 Strutture in elevazione in muratura portante Le murature sono costituite dall’assemblaggio organizzato ed efficace di elementi e malta e possono essere a singolo paramento, se la parete è senza cavità o giunti verticali continui nel suo piano, o a paramento doppio. In questo ultimo caso, se non è possibile considerare un comportamento monolitico si farà riferimento a normative di riconosciuta validità od a specifiche approvazioni del Servizio Tecnico Centrale su parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. In particolare si tratta di murature composte da mattoni disposti in corsi successivi e collegati mediante strati orizzontali di malta.
Modalità di uso corretto: Non compromettere l'integrità delle pareti. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie.
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 01.04
Unioni Le unioni sono costituite da elementi che per materiale e tecniche diverse consentono la realizzazione di collegamenti tra elementi delle strutture nel rispetto delle normative vigenti. Le unioni rappresentano una caratteristica fondamentale nelle costruzioni in legno, acciaio, miste, ecc.. Esse hanno lo scopo di unire le parti, definite in sede progettuale, per realizzare strutture complete che devono rispondere a requisiti precisi.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.04.01 Bullonature per acciaio
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 01.04.01
Bullonature per acciaio Unità Tecnologica: 01.04 Unioni Si tratta di elementi di giunzione tra parti metalliche. Le tipologie e caratteristiche dei prodotti forniti dal mercato variano a secondo dell'impiego. L'impiego di bulloni è indicato quando vi è la necessità di collegare elementi con spessori notevoli e/o nei casi in cui i collegamenti devono essere realizzati in cantiere. Essi possono essere stampati o torniti. Sono formati da: - viti, con testa (definita bullone) con forma esagonale e gambo in parte o completamente filettato. generalmente il diametro dei bulloni utilizzati per le carpenterie varia tra i 12-30 mm; - dadi, sempre di forma esagonale, che svolgono la funzione di serraggio del bullone; - rondelle, in genere di forma circolare, che svolgono la funzione di rendere agevole il serraggio dei dadi; - controdadi, si tratta di rosette elastiche, bulloni precaricati, e/o altri sistemi, con funzione di resistenza ad eventuali vibrazioni. I bulloni sono in genere sottoposti a forze perpendicolari al gambo (a taglio) e/o a forze parallele al gambo (a trazione). Le unioni bullonate si dividono in due categorie: - a flangia, usate tipicamente nei casi in cui il bullone è sottoposto prevalentemente a trazione. - a coprigiunto, usate tipicamente nei casi in cui il bullone è sottoposto a taglio.
Modalità di uso corretto: Verificare che i bulloni siano adeguatamente serrati. L'accoppiamento tra bulloni e rosette dovrà essere conforme alla normativa vigente. E' opportuno posizionare i fori per bulloni in modo tale da prevenire eventuali fenomeni di corrosione e di instabilità degli stessi.
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 01.05
Strutture in elevazione in c.a. Si definiscono strutture in elevazione gli insiemi degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi la funzione di resistere alle azioni di varia natura agenti sulla parte di costruzione fuori terra, trasmettendole alle strutture di fondazione e quindi al terreno. In particolare le strutture verticali sono costituite dagli elementi tecnici con funzione di sostenere i carichi agenti, trasmettendoli verticalmente ad altre parti aventi funzione strutturale e ad esse collegate. Le strutture in c.a. permettono di realizzare una connessione rigida fra elementi, in funzione della continuità della sezione ottenuta con un getto monolitico.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.05.01 Travi
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 01.05.01
Travi Unità Tecnologica: 01.05 Strutture in elevazione in c.a. Le travi sono elementi strutturali, che si pongono in opera in posizione orizzontale o inclinata per sostenere il peso delle strutture sovrastanti, con una dimensione predominante che trasferiscono, le sollecitazioni di tipo trasversale al proprio asse geometrico, lungo tale asse, dalle sezioni investite dal carico fino ai vincoli, garantendo l'equilibrio esterno delle travi in modo da assicurare il contesto circostante. Le travi in cemento armato utilizzano le caratteristiche meccaniche del materiale in modo ottimale resistendo alle azioni di compressione con il coglomerato cementizio ed in minima parte con l'armatura compressa ed alle azioni di trazione con l'acciaio teso. Le travi si possono classificare in funzione delle altezze rapportate alle luci, differenziandole in alte, normali, in spessore ed estradossate, a secondo del rapporto h/l e della larghezza. Nello specifico del progetto analizzato, verrà creata una separazione compartimentata mediante l'interposizione di una trave in c.a. che avrà il compito di interrompere la continuità dell'orditura secondaria del solaio con la pavimentazione al fine di garantire la sicurezza antincendio.
Modalità di uso corretto: Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie.
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Manuale d'Uso
Corpo d'Opera: 02
OPERE EDILI E IMPIANTISTICHE DESCRIZIONE DELLE OPERE EDILI Rappresentano l'insieme delle unità tecnologiche e di tutti gli elementi tecnici del sistema edilizio che hanno la funzione di dividere e di configurare gli spazi interni ed esterni dello stesso sistema edilizio. Di seguito vengono riportate le principali opere edili oggetto d'intervento e di analisi per la redazione del seguente "Piano di manutenzione": - Rimozione e sostituzione di lucernai; - Creazione nuovi parapetti scale; - Creazione nuovo pavimento sopraelevato flottante; - Installazione nuove linee vita; - Creazione compartimentazioni REI; - Inserimento nuove porte tagliafuoco; - Inserimento nuovi portoni ad ante; - Chiusura di aperture con elementi in laterizio, mediante la tecnica dello scuci-cuci. - Realizzazione veletta per l'illuminazione scale; - Realizzazione di pareti con lastre in cartongesso; - Creazione di rivestimenti in prodotti ceramici; - Creazione di rivestimenti in pietra naturale; - Rifacimento di pavimenti in legno, in ceramica e in pvc; - Realizzazione tramezzi in conglomerato di argilla; - Realizzazione velette per il passaggio di cavi; - Realizzazione controsoffitti REI; - Controsoffitti in cartongesso; - Ripasso della copertura; - Sostituzione gronde e pluviali; - Ciclo di intonacatura e tinteggiatura pareti interne. ELABORATI PROGETTUALI DI RIFERIMENTO Gli elementi manutenibili analizzati nel presente piano di manutenzione, vengono approfonditi nei seguenti elaborati di progetto esecutivo: DESCRIZIONE DELLE OPERE TERMOMECCANICHE Le opere termomeccaniche in appalto consistono di quanto in appresso riportato . 1 COMPLETAMENTO IMPIANTO VRF ESISTENTE, PIANO TERRA LATO OVEST L'esistente impianto di riscaldamento invernale e raffrescamento estivo denominato "Sistema n°1" relativo al Piano Terra lato ovest, verrà ampliato e completato come in origine previsto e predisposto nelle opere di un precedente appalto. Nell'attuale contesto è previsto, con derivazione dalle condotte esistenti, un'estensione delle linee frigorifere per il trattamento dei seguenti locali: Ufficio T01 e T02, nonché degli Archivi T01, T02 e T03. Il nuovo impianto sarà realizzato cercando di mantenere la struttura principale in origine predisposta, in modo da garantire la fattibile integrazione all'esistente. Nei locali suindicati saranno installate unita di climatizzazione da parete, analogamente a quanto previsto nello stralcio precedente e parte delle quali già in precedenza approvvigionate e quindi sin d'ora disponibili a piè d'opera. Per analogia con l'impianto esistente saranno realizzate nuove linee frigorifere "cosiddette a tre tubi" per la connessione a nuove cassette ripartitrici di flusso, ovvero in grado di definire e pilotare la stagionalità funzionale, riscaldamento/raffrescamento, da quest'ultime l'impianto proseguirà a due tubi per asservimento delle singole evaporanti interne. Le tubazioni, coibentate, saranno adeguatamente occultate entro opportuna canalette di mascheramento, nell'attraversamento a vista dei locali, saranno invece poste entro controsoffitto, ove disponibile, come per esempio nel tratto di corridoio attestato agli uffici. Tutte le opere elettriche, inerenti le installazioni termomeccaniche, sono a carico dell'appaltatore elettrico, compresa la linea di segnale e comando BUS alle varie unità interne. Le unità di climatizzazione sono dimensionate per riscaldare in inverno i locali Ufficio a 20°C ± 1°C, mentre negli archivi è ritenuto sufficiente raggiungere garantire circa 15° C, essendo locali con presenza occasionale e saltuaria di personale. Nella modalità raffrescamento estivo saranno invece garantiti i 26°C ± 1. L'umidità relativa non sarà direttamente controllata ma comunque favorita per quanto consentito dall'azione deumidificante indotta dalla batteria fredda in relazione al raffreddamento "sensibile" da garantire agli ambienti.. Per la regolazione della temperatura dei locali, oltre alla programmazione "centralizzata" degli orari di funzionamento, è prevista l'installazione di pannelli di comando con possibile ulteriore funzione localmente differenziabile del "timer" funzionale. 2 NUOVO IMPIANTO VRF A SERVIZIO DELL'AMPLIAMENTO LOCALE STAMPERIA T06 Nel locale Stamperia T06 sarà realizzato un nuovo impianto in pompa di Calore tipo VRF, atto a soddisfare le locali esigenze di raffrescamento e riscaldamento, anche e soprattutto in considerazione dei carichi interni dovute agli apparati di stampa ivi presenti. Detto impianto, essendo in uso ad un unico locale, sarà in "semplice" pompa di Calore a due tubi, stante un'unica zona termica, con richieste di carico e/o dispersioni che non necessitano di funzionalità contrapposte che richiedono la realizzazione di un più costoso e complesso impianto a recupero di calore (tre tubi). La stagionalità/modalità riscaldamento o raffrescamento sarà gestibile localmente secondo le necessita locali ed in modo indipendente dai restanti ambienti dell'edificio. Per la regolazione della temperatura dei locali, oltre alla programmazione "centralizzata" degli orari di funzionamento, è prevista l'installazione di pannelli di comando con possibile ulteriore funzione localmente differenziabile del "timer" funzionale. L'intero edificio, da quanto appare nelle tavole as built, è dotato di sistema di supervisione generale dell'impianto di climatizzazione con I-LON della Toshiba, ad ogni piano, e quindi anche al piano terra, è presente una scheda di conversione di protocollo, LONWorks Gateway, che permette il controllo dei relativi sistemi VRF, fino a 64 unità interne, attraverso un sistema di controllo Lonworks. Tale scheda, sempre per quanto rilevabile dalle tavole as built, è già collegata al sistema I-LON con uscita Ethernet al WEB. Stante la realizzazione del nuovo impianto VRF, all'appaltatore elettrico e affidata la realizzazione ed estenzione dei nuovi collegamenti delle unità esterne del piano terra lato ovest "Sistema 1" e lato est "Sistema 12". Nello specifico il nuovo sistema VRF per il locale stamperia sarà fondamentalmente caratterizzato da: - un'unità motocondensante da 10Hp da collocarsi nella terrazza soprastante la stamperia del piano primo, - quattro evaporanti a parete poste in ambiente. Le tubazioni frigorifere con percorso in copertura, come peraltro anche quelle interne al locale, dovranno essere protette e collocate entro idonea canala in PVC, su genere di quelle impiegate per i servizi elettrici . Il sistema è dimensionato per riscaldare in inverno il locale stamperia, T06, a 20°C ± 1°C, e favorire nella modalità raffrescamento estivo il mantenimento di una temperatura non superiore a 26°C ± 1°C. L'umidità relativa non sarà direttamente controllata ma comunque favorita per quanto consentito dall'azione deumidificante indotta dalla batteria fredda in relazione al raffreddamento "sensibile" da garantire agli ambienti.. Al fine di allontanare eventuali inquinanti dovuti alle lavorazioni degli apparati della stamperia, sarà installato a soffitto un estrattore d'aria in grado di conseguire un "minimo" ricambio d'aria orario, anche in considerazione della presenza di lucernai per la ventilazione naturale del locale.
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologiche: ° 02.01 Interventi su strutture esistenti ° 02.02 Strutture di collegamento
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.01
Interventi su strutture esistenti Gli interventi sulle strutture esistenti, rappresentano tutte quelle opere di adeguamento, miglioramento e riparazione, attraverso le quali avviene il ripristino delle condizioni di sicurezza delle stesse nel rispetto della normativa vigente. Tali interventi possono avere come finalità: - di riportare gli elementi strutturali alla situazione iniziale di capacità resistente; - di rafforzare gli elementi strutturali per cambiamento di destinazione d'uso, per adeguamento alle normative sismiche, ecc.. Prima di ogni intervento è opportuno avere un quadro conoscitivo completo delle strutture. In particolare avviare un processo diagnostico per una valutazione dello stato di salute della struttura. Il grado di approfondimento e le metodologie più adeguate andranno ogni volta misurate sulla base delle destinazioni d'uso dell'organismo strutturale in esame e delle sue tipologie e schemi strutturali-statici.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 02.01.01 Rappezzi in blocchi di laterizio
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 02.01.01
Rappezzi in blocchi di laterizio Unità Tecnologica: 02.01 Interventi su strutture esistenti Si tratta di interventi che interessano il ripristino della struttura muraria. In particolare le parti danneggiate dei muri portanti vengono sostitue, con la tecnica dello scuci e cuci, da blocchi di laterizio.
Modalità di uso corretto: Non compromettere l'integrità delle pareti. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventuali anomalie.
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Manuale d'Uso
Unità Tecnologica: 02.02
Strutture di collegamento Si tratta di strutture di collegamento inclinate costituite da strutture a piano inclinato e da strutture gradonate o a gradini la cui funzione è quella di raggiungere piani posti a quote diverse. Le strutture inclinate si possono dividere in: rampe a piano inclinato (con una pendenza fino all'8%), rampe gradonate, costituite da elementi a gradoni (con una pendenza fino a 20°), scale, formate da gradini con pendenze varie in rapporto alla loro funzione (scale esterne, scale di servizio, scale di sicurezza, ecc.). Le scale possono assumere morfologie diverse: ad una o più rampe, scale curve, scale ellittiche a pozzo, scale circolari a pozzo e scale a chiocciola. Le scale e rampe possono essere realizzate secondo molteplici conformazioni strutturali e in materiali diversi. Si possono avere strutture in acciaio, in legno, in murature, in c.a., prefabbricate, ecc..
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 02.02.01 parapetti e ringhiere in metallo
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Manuale d'Uso
Elemento Manutenibile: 02.02.01
parapetti e ringhiere in metallo Unità Tecnologica: 02.02 Strutture di collegamento Si tratta di un elemento di protezione, che serve ad evitare la caduta nel vuoto di persone o di oggetti da un balcone, terrazza o scale e in ogni luogo dove si presentino dislivelli tra diversi piani. La ringhiera è un tipo di parapetto costituito da montanti metallici verticali che sorreggono elementi di chiusura, conclusi superiormente da un corrimano. Nello specifico del progetto analizzato verrà creato, in corrispondenza dei corpi scala principali (A-B e C) una nuova ringhiera in acciaio.
Modalità di uso corretto: Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (marcescenze da agenti atmosferici o agenti patogeni del legno, fessurazioni, distacchi, ecc.). Interventi mirati al mantenimento dell'efficienza e/o alla sostituzione degli elementi costituenti quali: rivestimenti dei piani di calpestio, balaustre, corrimano, sigillature e vernici protettive.
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Comune di Trieste Provincia di Trieste
PIANO DI MANUTENZIONE
MANUALE DI MANUTENZIONE (Articolo 40 D.P.R. 554/99)
OGGETTO: Lavori di manutenzione straordinaria dell'immobile di via Carducci, 6
COMMITTENTE: REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA
via Carducci n.6, Trieste, __________
IL TECNICO Ing. Tommaso Tassi
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F&M Ingegneria Spa Via Belvedere 8/10 - 30035 Mirano Venezia
Manuale di Manutenzione
Comune di:
Trieste
Provincia di:
Trieste
Oggetto:
Lavori di manutenzione straordinaria dell'immobile di via Carducci, 6
L'intervento in oggetto consistente nella realizzazione di lavori di manutenzione straordinaria per l'immobile sito al civico n. 6 di via Carducci a Trieste. L'immobile è posto sotto vincolo monumentale secondo le vigenti disposizioni di tutela ai sensi del D.Lgs. 42/2004, per effetto di provvedimento dichiarativo emesso ai sensi della Legge 1089/1939 con D.M. di data 20.09.2005. Gli interventi di manutenzione straordinaria del palazzo della Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, sono stati proposti dopo un'attenta analisi dello stato di fatto dell'immobile in oggetto. Gran parte di questi interventi si rendono necessari per garantire un adeguamento alle vigenti normative sulla sicurezza degli edifici pubblici in materia di prevenzione incendi secondo il D.P.R 577/82. In aggiunta a queste attività saranno inoltre completate opere edili ed impiantistiche in tutti quei locali lasciati in sospeso nei precedenti interventi, poiché interferenti con le strategie di prevenzione incendi in corso di definizione.
Elenco dei Corpi d'Opera: ° 01 OPERE STRUTTURALI ° 02 OPERE EDILI E IMPIANTISTICHE
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Manuale di Manutenzione
Corpo d'Opera: 01
OPERE STRUTTURALI DESCRIZIONE DELLE OPERE STRUTTURALI Gli interventi strutturali di riparazione o interventi locali previsti rientrano nel paragrafo § 8.4.3 della normativa NTC 2008, e riguardano singole parti dell'edificio e/o elementi della struttura e interessano porzioni limitate dell'edificio. In particolare è prevista la realizzazione delle seguenti opere: - Costruzione di compartimentazioni REI: la realizzazione di tali elementi ha lo scopo di garantire il rispetto del D.P.R 577/82, in materia di sicurezza antincendio negli edifici pubblici. Al fine di minimizzare gli impatti strutturali interni le compartimentazioni verranno realizzate utilizzando le murature portanti esistenti. I piani interessati da questo tipo di lavorazione vanno dal piano seminterrato al piano quinto; - Creazione corpo scala in carpenteria metallica: data la carenza di vie d'esodo che dal piano seminterrato conducono al piano terra, confluendo di conseguenza nella corte interna dell'edificio, è stato previsto l'inserimento di un nuovo corpo scala in carpenteria metallica all'interno del vano "scala T.01", e la sostituzione del corpo scala già presente all'interno del vano "scala.T.02". Tali elementi saranno amovibili al fine di garantire la massima reversibilità dell'intervento; - Compartimentazioni REI, in prossimità delle scale ottagonali, verrà inserita una separazione compartimentata, mediante un cordolo in c.a. inserito all'interno dell'orditura secondaria del solaio, nelle zone di atrio per l'accesso ai corridoi di distribuzione ai vari uffici. L'elemento in c.a. avrà il compito di interrompere la continuità dell'orditura secondaria del solaio con la pavimentazione al fine di garantire la sicurezza antincendio. L'intervento sarà realizzato nel rispetto di tutti gli elementi preesistenti; - Realizzazione di nuovo solaio, verrà realizzato un nuovo solaio con soletta controterra, iglu con cappa armata con rete elettrosaldata, posizionato in corrispondenza del vano "archivio T.03" e del vano "stamperia T.06"; - Creazione di portali di rinforzo: al fine di garantire il rispetto del D.P.R 577/82, in materia di sicurezza antincendio negli edifici pubblici, verranno realizzati nuovi fori porta all'interno della muratura portante. Allo scopo di rinforzare la muratura interessata dalle demolizioni verranno inseriti dei portali di rinforzo in acciaio. CARATTERISTICHE MECCANICHE DEI MATERIALI Acciaio ad aderenza migliorata: Barre ad aderenza migliorata in acciaio laminato a caldo tipo B450 C secondo UNI EN ISO 9001:2008, accertato secondo UNI EN ISO 15630-1:2010: Tensione caratteristica di rottura ftk 540 MPa Tensione caratteristica di snervamento fyk 450 MPa Percentuale di allungamento (Agtk)k 7.5 % Caratteristica meccaniche: 1.15 (ft/fy)k 1.35 (fy/fy nom)k 1.25 Calcestruzzo: Secondo norma UNI-EN 206-1 e UNI 11104-2004: Classe di resistenza del calcestruzzo C 25/30 Classe di abbassamento al cono (slump) S4 Massimo rapporto a/c per durabilità 0,60 Minimo contenuto cemento per durabilità 300 Kg/m3 Dimensione massima dell'inerte Dmax = 10 mm Classe di esposizione XC2 Resistenza cubica caratteristica a 28 gg Rck 30 MPa Resistenza cilindrica caratteristica a 28 gg fck 25 MPa Acciaio per carpenteria metallica: Acciaio tipo S355 J0, conforme alle prescrizioni di cui al D.M. 14.01.08: Tensione caratteristica di rottura ft 510 MPa per sp< 40 mm Tensione caratteristica di snervamento fy 355 MPa per sp< 40 mm Modulo elastico E = 206 GPa fu / fy 1.10 u 15 % u 15 y (con y = fy / E) Saldature: Le saldature devono essere eseguite secondo le UNI EN ISO 4063:2011, UNI EN 1011:2005. Bulloni e tirafondi: Bulloni con viti di classe 8.8 secondo D.M. 14-1-2008 e UNI EN ISO 4016:2011: Resistenza caratteristica di snervamento del bullone fyb = 640 MPa Resistenza caratteristica di rottura del bullone fyb = 800 MPa Muratura portante: Caratteristiche elementi pieni in laterizio: - densità elementi γ = 1800Kg/m³ - percentuale foratura φ 15% - resistenza caratteristica a compressione fbk > 15 N/mm² Caratteristiche muratura: - malta M5 - resistenza caratteristica a compressione fk > 6 N/mm² - resistenza caratteristica a taglio fVK0 > 0,2 N/mm² Malta per intasamento tasche di appoggio travi di legno ed acciaio: Malta da muratura a base di calce idraulica naturale ed eco-pozzolana - resistenza a compressione Rck > 15 MPa - adesione al supporto in laterizio > 0,7 MPa - resistenza iniziale a taglio fv0k > 0,15 MPa - modulo di elasticità 2000 MPa Malta per ripristino strutturale: - resistenza a compressione Rck > 45 MPa - modulo di elasticità 2000 MPa
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Manuale di Manutenzione ELABORATI PROGETTUALI DI RIFERIMENTO Gli elementi manutenibili analizzati nel presente piano di manutenzione, vengono approfonditi nei seguenti elaborati di progetto esecutivo: · 1071_Ser001; · 1071_Ser002; · 1071_Se001A; · 1071_Se002; · 1071_Se003; · 1071_Se004; · 1071_Se005; · 1071_Se006; · 1071_Se007; · 1071_Se008; · 1071_Se009.
Unità Tecnologiche: ° 01.01 Strutture di collegamento ° 01.02 Strutture in elevazione in acciaio ° 01.03 Strutture in elevazione in muratura portante ° 01.04 Unioni ° 01.05 Strutture in elevazione in c.a.
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Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 01.01
Strutture di collegamento Si tratta di strutture di collegamento inclinate costituite da strutture a piano inclinato e da strutture gradonate o a gradini la cui funzione è quella di raggiungere piani posti a quote diverse. Le strutture inclinate si possono dividere in: rampe a piano inclinato (con una pendenza fino all'8%), rampe gradonate, costituite da elementi a gradoni (con una pendenza fino a 20°), scale, formate da gradini con pendenze varie in rapporto alla loro funzione (scale esterne, scale di servizio, scale di sicurezza, ecc.). Le scale possono assumere morfologie diverse: ad una o più rampe, scale curve, scale ellittiche a pozzo, scale circolari a pozzo e scale a chiocciola. Le scale e rampe possono essere realizzate secondo molteplici conformazioni strutturali e in materiali diversi. Si possono avere strutture in acciaio, in legno, in murature, in c.a., prefabbricate, ecc..
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT) 01.01.R01 Resistenza all'usura Classe di Requisiti: Durabilità tecnologica Classe di Esigenza: Durabilità I materiali di rivestimento di gradini e pianerottoli dovranno presentare caratteristiche di resistenza all'usura. Prestazioni: I materiali di rivestimento di gradini e pianerottoli dovranno presentare caratteristiche di resistenza all'usura dovute al traffico pedonale, alle abrasioni, agli urti, a perdite di materiale, a depositi, macchie, ecc.. Livello minimo della prestazione: I rivestimenti dovranno possedere una resistenza all'usura corrispondente alla classe U3 (ossia di resistenza all'usura per un tempo non inferiore ai 10 anni) della classificazione UPEC.
01.01.R02 Resistenza meccanica Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Gli elementi strutturali costituenti le strutture di collegamento devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni. Prestazioni: Gli elementi strutturali costituenti le strutture di collegamento e quelli accessori devono essere idonei a contrastare in modo efficace eventuali rotture e/o deformazioni rilevanti in seguito ad azioni e sollecitazioni meccaniche, garantendo la durata e la funzionalità nel tempo senza compromettere la sicurezza degli utenti. Si considerano le azioni dovute a: carichi di peso proprio e carichi di esercizio, sollecitazioni sismiche, dilatazioni termiche, assestamenti e deformazioni di strutture portanti. Comunque, in relazione alla funzione strutturale, le caratteristiche delle scale devono corrispondere a quelle prescritte dalle leggi e normative vigenti. Livello minimo della prestazione: Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti i rivestimenti si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.01.01 Corpi scala in carpenteria metallica
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 01.01.01
Corpi scala in carpenteria metallica Unità Tecnologica: 01.01 Strutture di collegamento Le scale in acciaio possono essere realizzate con molteplici conformazioni strutturali impiegando profilati, sezioni scatolari, tubolari o profili piatti assemblati mediante saldature e/o collegamenti tramite chiodatura, bullonatura, ecc.. I gradini vengono generalmente realizzati con lamiere metalliche traforate o con lamiere ad elementi in rilievo oppure con elementi grigliati. Nell'immobile oggetto di analisi è stato previsto l’inserimento di due nuovi corpi scala in carpenteria metallica all’interno dei vano “scala T.01”, e la sostituzione del corpo scala già presente all’interno del vano “scala.T.02”.
ANOMALIE RISCONTRABILI 01.01.01.A01 Corrosione Corrosione degli elementi metallici per perdita del requisito di resistenza agli agenti aggressivi chimici e/o per difetti del materiale.
01.01.01.A02 Deformazione Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi strutturali (travi principali, travetti, gradini di lamiera ed eventuali irrigidimenti e nervature) o comunque non più affidabili sul piano statico.
01.01.01.A03 Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.
01.01.01.A04 Imbozzamento Deformazione dell'elemento che si localizza in prossimità dell'ala e/o dell'anima.
01.01.01.A05 Snervamento Deformazione dell'elemento che si può verificare, quando all'aumentare del carico, viene meno il comportamento perfettamente elastico dell'acciaio.
CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE 01.01.01.C01 Controllo balaustre e corrimano Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo periodico delle condizioni estetiche delle superfici delle balaustre e dei corrimano (macchie, sporco, abrasioni, ecc.). Verifica della loro stabilità e del corretto serraggio. •
Requisiti da verificare: 1) Resistenza all'usura; 2) Resistenza meccanica.
•
Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Deformazione; 3) Deformazioni e spostamenti.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
01.01.01.C03 Controllo rivestimenti pedate e alzate Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo periodico delle condizioni estetiche delle superfici dei rivestimenti costituenti pedate ed alzate. Verifica di eventuale presenza di macchie, sporco, efflorescenze, abrasioni, ecc.. •
Requisiti da verificare: 1) Resistenza all'usura; 2) Resistenza meccanica.
•
Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Deformazione; 3) Deformazioni e spostamenti.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
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Manuale di Manutenzione
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.01.01.C02 Controllo strutture Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie. •
Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica.
•
Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Deformazione; 3) Deformazioni e spostamenti.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.01.01.I01 Ripresa coloritura Cadenza: quando occorre Ritinteggiature delle parti previa rimozione delle parti deteriorate mediante preparazione del fondo. Le modalità di ritinteggiatura, i prodotti, le attrezzature variano comunque in funzione delle superfici e dei materiali costituenti. •
Ditte specializzate: Pittore.
01.01.01.I02 Ripristino puntuale pedate e alzate Cadenza: quando occorre Ripristino e/o sostituzione degli elementi rotti delle pedate e delle alzate con elementi analoghi. •
Ditte specializzate: Pavimentista, Muratore.
01.01.01.I03 Ripristino stabilità corrimano e balaustre Cadenza: quando occorre Ripristino e/o sostituzione degli elementi di connessione dei corrimano e delle balaustre e verifica del corretto serraggio degli stessi e sostituzioni di eventuali parti mancanti. Riparazione della protezione antiruggine degli elementi metallici mediante rimozione della ruggine ed applicazione di vernici protettive. Riparazione di eventuali corrosioni o fessurazioni mediante saldature in loco con elementi di raccordo. •
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore, Specializzati vari.
01.01.01.I04 Sostituzione degli elementi degradati Cadenza: quando occorre Sostituzione degli elementi usurati o rotti con altri analoghi. Sostituzione e verifica dei relativi ancoraggi. •
Ditte specializzate: Specializzati vari.
01.01.01.I05 Ripristino serraggi bulloni e connessioni metalliche Cadenza: ogni 2 anni Ripristino e/o sostituzione degli elementi di connessione e verifica del corretto serraggio degli stessi e sostituzioni di quelli mancanti. Riparazione della protezione antiruggine degli elementi metallici mediante rimozione della ruggine ed applicazione di vernici protettive. Riparazione di eventuali corrosioni o fessurazioni mediante saldature in loco con elementi di raccordo. •
Ditte specializzate: Specializzati vari.
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Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 01.02
Strutture in elevazione in acciaio Si definiscono strutture in elevazione gli insiemi degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi la funzione di resistere alle azioni di varia natura agenti sulla parte di costruzione fuori terra, trasmettendole alle strutture di fondazione e quindi al terreno. In particolare le strutture verticali sono costituite da aste rettilinee snelle collegate fra loro in punti detti nodi secondo una disposizione geometrica realizzata in modo da formare un sistema rigidamente indeformabile. Le strutture in acciaio si possono distinguere in: strutture in carpenteria metallica e sistemi industrializzati. Le prime, sono caratterizzate dall'impiego di profilati e laminati da produzione siderurgica e successivamente collegati medianti unioni (bullonature, saldature, ecc.); le seconde sono caratterizzate da un numero ridotto di componenti base assemblati successivamente a seconde dei criteri di compatibilità.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT) 01.02.R01 Resistenza agli agenti aggressivi Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici Classe di Esigenza: Sicurezza Le strutture di elevazione non debbono subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici. Prestazioni: Le strutture di elevazione dovranno conservare nel tempo, sotto l'azione di agenti chimici (anidride carbonica, solfati, ecc.) presenti in ambiente, le proprie caratteristiche funzionali. Livello minimo della prestazione: Per i livelli minimi si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia. In particolare: D.M. 14.1.2008 (Norme tecniche per le costruzioni) e Circolare 2.2.2009, n.617 (Istruzioni per l'applicazione delle «Nuove norme tecniche per le costruzioni» di cui al decreto ministeriale 14.1.2008).
01.02.R02 Resistenza meccanica Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Le strutture di elevazione dovranno essere in grado di contrastare le eventuali manifestazioni di deformazioni e cedimenti rilevanti dovuti all'azione di determinate sollecitazioni (carichi, forze sismiche, ecc.). Prestazioni: Le strutture di elevazione, sotto l'effetto di carichi statici, dinamici e accidentali devono assicurare stabilità e resistenza. Livello minimo della prestazione: Per i livelli minimi si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia. In particolare D.M. 14.1.2008 (Norme tecniche per le costruzioni) e la Circolare 2.2.2009, n.617 (Istruzioni per l'applicazione delle «Nuove norme tecniche per le costruzioni» di cui al decreto ministeriale 14.1.2008).
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.02.01 Travi ° 01.02.02 Pilastri
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 01.02.01
Travi Unità Tecnologica: 01.02 Strutture in elevazione in acciaio Le travi sono elementi strutturali, che si pongono in opera in posizione orizzontale o inclinata per sostenere il peso delle strutture sovrastanti, con una dimensione predominante che trasferiscono, le sollecitazioni di tipo trasversale al proprio asse geometrico, lungo tale asse, dalle sezioni investite dal carico fino ai vincoli, garantendo l'equilibrio esterno delle travi in modo da assicurare il contesto circostante. Le travi in acciaio sono realizzate mediante profilati (IPE, HE, C, L, ecc.) . Il loro impiego diffuso è dovuto dalla loro maggiore efficienza a carichi flessionali, infatti la concentrazione del materiale sulle ali, le parti più distanti dal punto baricentrico della sezione, ne aumentano la loro rigidezza flessionale. Vengono generalmente utilizzate nella realizzazione di telai in acciaio, per edifici, ponti, ecc..
ANOMALIE RISCONTRABILI 01.02.01.A01 Corrosione Decadimento degli elementi metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.).
01.02.01.A02 Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.
01.02.01.A03 Imbozzamento Deformazione dell'elemento che si localizza in prossimità dell'ala e/o dell'anima.
01.02.01.A04 Snervamento Deformazione dell'elemento che si può verificare, quando all'aumentare del carico, viene meno il comportamento perfettamente elastico dell'acciaio.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.02.01.C01 Controllo di deformazioni e/o spostamenti Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllare eventuali deformazioni e/o spostamenti delll'elemento strutturale dovuti a cause esterne che ne alterano la normale configurazione. •
Requisiti da verificare: 1) Resistenza agli agenti aggressivi; 2) Resistenza meccanica.
•
Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Deformazioni e spostamenti.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.02.01.I01 Interventi sulle strutture Cadenza: a guasto Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto accertato. •
Ditte specializzate: Specializzati vari.
Elemento Manutenibile: 01.02.02
Pilastri Unità Tecnologica: 01.02 Pagina 9
Manuale di Manutenzione
Strutture in elevazione in acciaio I pilastri in acciaio sono elementi strutturali verticali portanti, in genere profilati e/o profilati cavi , che trasferiscono i carichi della sovrastruttura alle strutture di ricezione delle parti sottostanti indicate a riceverli, posizionate e collegate con piatti di fondazione e tirafondi. Sono generalmente trasportati in cantiere e montati mediante unioni (bullonature, chiodature, saldature, ecc.). Rappresentano una valida alternativa ai pilastri in c.a. realizzati in opera.
ANOMALIE RISCONTRABILI 01.02.02.A01 Corrosione Decadimento degli elementi metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.).
01.02.02.A02 Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.
01.02.02.A03 Imbozzamento Deformazione dell'elemento che si localizza in prossimità dell'ala e/o dell'anima.
01.02.02.A04 Snervamento Deformazione dell'elemento che si può verificare, quando all'aumentare del carico, viene meno il comportamento perfettamente elastico dell'acciaio.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.02.02.C01 Controllo di deformazioni e/o spostamenti Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllare eventuali deformazioni e/o spostamenti delll'elemento strutturale dovuti a cause esterne che ne alterano la normale configurazione. •
Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica; 2) Resistenza agli agenti aggressivi.
•
Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Deformazioni e spostamenti.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.02.02.I01 Interventi sulle strutture Cadenza: a guasto Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto accertato. •
Ditte specializzate: Specializzati vari.
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Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 01.03
Strutture in elevazione in muratura portante Si definiscono strutture in elevazione gli insiemi degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi la funzione di resistere alle azioni di varia natura agenti sulla parte di costruzione fuori terra, trasmettendole alle strutture di fondazione e quindi al terreno. In particolare le strutture verticali sono costituite dagli elementi tecnici con funzione di sostenere i carichi agenti, trasmettendoli verticalmente ad altre parti aventi funzione strutturale e ad esse collegate. In particolare le costruzioni in muratura sono strutture realizzate con sistemi di muratura in grado di sopportare azioni verticali ed orizzontali, collegati tra di loro da strutture di impalcato, orizzontali ai piani ed eventualmente inclinate in copertura, e da opere di fondazione.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT) 01.03.R01 Resistenza meccanica Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Le murature portanti debbono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni. Prestazioni: Le murature portanti devono essere idonee a contrastare in modo concreto il prodursi di eventuali rotture o deformazioni rilevanti in conseguenza dell'azione di sollecitazioni meccaniche che possono in un certo modo comprometterne la durata e la funzionalità nel tempo e costituire pericolo per la sicurezza degli utenti. A tal fine si considerano le seguenti azioni: carichi dovuti al peso proprio, carichi di esercizio, sollecitazioni sismiche, carichi provocati da dilatazioni termiche, eventuali assestamenti e deformazioni di strutturali. Livello minimo della prestazione: Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti le murature portanti si rimanda comunque alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.03.01 Murature in mattoni
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 01.03.01
Murature in mattoni Unità Tecnologica: 01.03 Strutture in elevazione in muratura portante Le murature sono costituite dall’assemblaggio organizzato ed efficace di elementi e malta e possono essere a singolo paramento, se la parete è senza cavità o giunti verticali continui nel suo piano, o a paramento doppio. In questo ultimo caso, se non è possibile considerare un comportamento monolitico si farà riferimento a normative di riconosciuta validità od a specifiche approvazioni del Servizio Tecnico Centrale su parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. In particolare si tratta di murature composte da mattoni disposti in corsi successivi e collegati mediante strati orizzontali di malta.
ANOMALIE RISCONTRABILI 01.03.01.A01 Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.
01.03.01.A02 Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.
01.03.01.A03 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede.
01.03.01.A04 Efflorescenze Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.
01.03.01.A05 Erosione superficiale Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
01.03.01.A06 Esfoliazione Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
01.03.01.A07 Esposizione dei ferri di armatura Distacchi ed espulsione di parte del calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura dovuta a fenomeni di corrosione delle armature metalliche per l'azione degli agenti atmosferici.
01.03.01.A08 Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto dovute a fenomeni diversi.
01.03.01.A09 Lesioni Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza ne caratterizzano l'importanza e il tipo.
01.03.01.A10 Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.
01.03.01.A11 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.
01.03.01.A12 Polverizzazione Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.
01.03.01.A13 Rigonfiamento Variazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben riconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.
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Manuale di Manutenzione
01.03.01.A14 Scheggiature Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.03.01.C01 Controllo di eventuale quadro fessurativo Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Attraverso un esame visivo del quadro fessurativo approfondire ed analizzare eventuali dissesti strutturali anche con l'ausilio di indagini strumentali in situ. •
Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica.
•
Anomalie riscontrabili: 1) Deformazioni e spostamenti; 2) Distacco; 3) Fessurazioni; 4) Lesioni; 5) Penetrazione di umidità.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
01.03.01.C02 Controllo di deformazioni e/o spostamenti Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllare eventuali deformazioni e/o spostamenti delll'elemento strutturale dovuti a cause esterne che ne alterano la normale configurazione. •
Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica.
•
Anomalie riscontrabili: 1) Deformazioni e spostamenti; 2) Distacco; 3) Fessurazioni; 4) Lesioni; 5) Penetrazione di umidità.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.03.01.I01 Interventi sulle strutture Cadenza: quando occorre Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto accertato. •
Ditte specializzate: Specializzati vari.
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Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 01.04
Unioni Le unioni sono costituite da elementi che per materiale e tecniche diverse consentono la realizzazione di collegamenti tra elementi delle strutture nel rispetto delle normative vigenti. Le unioni rappresentano una caratteristica fondamentale nelle costruzioni in legno, acciaio, miste, ecc.. Esse hanno lo scopo di unire le parti, definite in sede progettuale, per realizzare strutture complete che devono rispondere a requisiti precisi.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT) 01.04.R01 Resistenza alla corrosione Classe di Requisiti: Durabilità tecnologica Classe di Esigenza: Durabilità Gli elementi di unione utilizzati non devono decadere in processi di corrosione. Prestazioni: Gli elementi metallici utilizzati per le unioni non devono decadere in processi di corrosione se sottoposti all'azione dell'acqua e del gelo. Livello minimo della prestazione: I materiali utilizzati per le unioni devono soddisfare i requisiti indicati dalla norme vigenti.
01.04.R02 Resistenza Meccanica Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Gli elementi utilizzati per realizzare unioni diverse devono garantire resistenza meccanica alle sollecitazioni ad essi trasmessi Prestazioni: Le unioni devono essere realizzate con materiali idonei a resistere a fenomeni di trazione che potrebbero verificarsi durante il ciclo di vita. Livello minimo della prestazione: I materiali utilizzati per le unioni devono soddisfare i requisiti indicati dalla norme vigenti.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.04.01 Bullonature per acciaio
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 01.04.01
Bullonature per acciaio Unità Tecnologica: 01.04 Unioni Si tratta di elementi di giunzione tra parti metalliche. Le tipologie e caratteristiche dei prodotti forniti dal mercato variano a secondo dell'impiego. L'impiego di bulloni è indicato quando vi è la necessità di collegare elementi con spessori notevoli e/o nei casi in cui i collegamenti devono essere realizzati in cantiere. Essi possono essere stampati o torniti. Sono formati da: - viti, con testa (definita bullone) con forma esagonale e gambo in parte o completamente filettato. generalmente il diametro dei bulloni utilizzati per le carpenterie varia tra i 12-30 mm; - dadi, sempre di forma esagonale, che svolgono la funzione di serraggio del bullone; - rondelle, in genere di forma circolare, che svolgono la funzione di rendere agevole il serraggio dei dadi; - controdadi, si tratta di rosette elastiche, bulloni precaricati, e/o altri sistemi, con funzione di resistenza ad eventuali vibrazioni. I bulloni sono in genere sottoposti a forze perpendicolari al gambo (a taglio) e/o a forze parallele al gambo (a trazione). Le unioni bullonate si dividono in due categorie: - a flangia, usate tipicamente nei casi in cui il bullone è sottoposto prevalentemente a trazione. - a coprigiunto, usate tipicamente nei casi in cui il bullone è sottoposto a taglio.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 01.04.01.R01 Durabilità Classe di Requisiti: Durabilità tecnologica Classe di Esigenza: Durabilità Le bullonature per acciaio devono garantire adeguata resistenza durante il loro ciclo di vita. Prestazioni: Le bullonature per acciaio dovranno garantire adeguata resistenza secondo i valori tabellati della norma UNI EN 20898. Livello minimo della prestazione: Le bullonature utilizzate in carpenteria tabellati per classi, secondo UNI EN 20898. , dovranno rispettare i seguenti parametri: - Classe 4.6: Resistenza a taglio (fk,V) = 170 MPa, Resistenza a snervamento (fy) = 240 MPa, Res.a trazione/compressione (fk,N) = 240 MPa, Resistenza ultima (ft) = 400 Mpa, Allungamento % (A%) = 22; - Classe 5.6: Resistenza a taglio (fk,V) = 212 MPa, Resistenza a snervamento (fy) = 300 MPa, Res.a trazione/compressione (fk,N) = 300 MPa, Resistenza ultima (ft) = 500 Mpa, Allungamento % (A%) = 20; - Classe 6.8: Resistenza a taglio (fk,V) = 255 MPa, Resistenza a snervamento (fy) = 360 MPa, Res.a trazione/compressione (fk,N) = 480 MPa, Resistenza ultima (ft) = 600 Mpa, Allungamento % (A%) = 16; - Classe 8.8: Resistenza a taglio (fk,V) = 396 MPa, Resistenza a snervamento (fy) = 560 MPa, Res.a trazione/compressione (fk,N) = 640 MPa, Resistenza ultima (ft) = 800 Mpa, Allungamento % (A%) = 12; - Classe 10.9: Resistenza a taglio (fk,V) = 495 MPa, Resistenza a snervamento (fy) = 700 MPa, Res.a trazione/compressione (fk,N) = 900 MPa, Resistenza ultima (ft) = 1000 Mpa, Allungamento % (A%) = 9; - Classe 12.9: Resistenza a taglio (fk,V) = 594 MPa, Resistenza a snervamento (fy) = 840 MPa, Res.a trazione/compressione (fk,N) = 1080 MPa, Resistenza ultima (ft) = 1200 Mpa, Allungamento % (A%) = 8. Questi valori caratteristici andranno divisi per un coefficiente di modello e uno di sicurezza del materiale per i calcoli di progetto. Le classi 8.8, 10.9 e 12.9 sono dette ad alta resistenza e per esse viene effettuata solamente la verifica ad attrito tra le superfici di contatto della lamiera e del bullone, ovvero si verifica che la forza di serraggio dei bulloni renda efficace l'unione. Per tutte le altre classi si considera il tranciamento del bullone, lo strappo e il rifollamento della lamiera. I diametri dei bulloni in genere variano dai 12 ai 30 mm (a due a due fino a 24 mm, poi 27 e 30); nel dimensionamento, a causa della loro filettatura, si considera un'area equivalente e non quella effettiva ricavabile dal diametro.
ANOMALIE RISCONTRABILI 01.04.01.A01 Allentamento Allentamento delle bullonature rispetto alle tenute di serraggio.
01.04.01.A02 Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.).
01.04.01.A03 Rifollamento Deformazione dei fori delle lamiere, predisposti per le unioni, dovute alla variazione delle azioni esterne sulla struttura e/o ad errori progettuali e/o costruttivi.
01.04.01.A04 Strappamento Rottura dell'elemento dovute a sollecitazioni assiali che superano la capacità di resistenza del materiale.
01.04.01.A05 Tranciamento Rottura dell'elemento dovute a sollecitazioni taglianti che superano la capacità di resistenza del materiale.
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CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.04.01.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 2 anni Tipologia: Revisione Controllo degli elementi di giunzione tra parti e verifica della giusta tenuta di serraggio. Per la corretta messa in opera delle unioni bullonate occorre fare 4 tipi di verifica: - verifica di resistenza a taglio o a tranciamento; - verifica della pressione del foro o a rifollamento; - verifica a rottura per trazione della piastra o a strappamento; - verifica a rottura per trazione dei fori o a strappamento. •
Requisiti da verificare: 1) Resistenza alla corrosione; 2) Resistenza Meccanica.
•
Anomalie riscontrabili: 1) Allentamento; 2) Corrosione; 3) Rifollamento; 4) Strappamento; 5) Tranciamento.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.04.01.I01 Ripristino Cadenza: ogni 2 anni Ripristino delle tenute di serraggio tra elementi. Sostituzione di eventuali elementi corrosi o degradati con altri di analoghe caratteristiche. •
Ditte specializzate: Specializzati vari.
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Unità Tecnologica: 01.05
Strutture in elevazione in c.a. Si definiscono strutture in elevazione gli insiemi degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi la funzione di resistere alle azioni di varia natura agenti sulla parte di costruzione fuori terra, trasmettendole alle strutture di fondazione e quindi al terreno. In particolare le strutture verticali sono costituite dagli elementi tecnici con funzione di sostenere i carichi agenti, trasmettendoli verticalmente ad altre parti aventi funzione strutturale e ad esse collegate. Le strutture in c.a. permettono di realizzare una connessione rigida fra elementi, in funzione della continuità della sezione ottenuta con un getto monolitico.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT) 01.05.R01 Resistenza meccanica Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Le strutture di elevazione dovranno essere in grado di contrastare le eventuali manifestazioni di deformazioni e cedimenti rilevanti dovuti all'azione di determinate sollecitazioni (carichi, forze sismiche, ecc.). Prestazioni: Le strutture di elevazione, sotto l'effetto di carichi statici, dinamici e accidentali devono assicurare stabilità e resistenza. Livello minimo della prestazione: Per i livelli minimi si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia. In particolare D.M. 14.1.2008 (Norme tecniche per le costruzioni) e la Circolare 2.2.2009, n.617 (Istruzioni per l'applicazione delle «Nuove norme tecniche per le costruzioni» di cui al decreto ministeriale 14.1.2008).
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.05.01 Travi
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Elemento Manutenibile: 01.05.01
Travi Unità Tecnologica: 01.05 Strutture in elevazione in c.a. Le travi sono elementi strutturali, che si pongono in opera in posizione orizzontale o inclinata per sostenere il peso delle strutture sovrastanti, con una dimensione predominante che trasferiscono, le sollecitazioni di tipo trasversale al proprio asse geometrico, lungo tale asse, dalle sezioni investite dal carico fino ai vincoli, garantendo l'equilibrio esterno delle travi in modo da assicurare il contesto circostante. Le travi in cemento armato utilizzano le caratteristiche meccaniche del materiale in modo ottimale resistendo alle azioni di compressione con il coglomerato cementizio ed in minima parte con l'armatura compressa ed alle azioni di trazione con l'acciaio teso. Le travi si possono classificare in funzione delle altezze rapportate alle luci, differenziandole in alte, normali, in spessore ed estradossate, a secondo del rapporto h/l e della larghezza. Nello specifico del progetto analizzato, verrà creata una separazione compartimentata mediante l'interposizione di una trave in c.a. che avrà il compito di interrompere la continuità dell'orditura secondaria del solaio con la pavimentazione al fine di garantire la sicurezza antincendio.
ANOMALIE RISCONTRABILI 01.05.01.A01 Alveolizzazione Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e hanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento a diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.
01.05.01.A02 Cavillature superficiali Sottile trama di fessure sulla superficie del calcestruzzo.
01.05.01.A03 Corrosione Decadimento delle armature metalliche all'interno del calcestruzzo a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.).
01.05.01.A04 Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.
01.05.01.A05 Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.
01.05.01.A06 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede.
01.05.01.A07 Efflorescenze Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.
01.05.01.A08 Erosione superficiale Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
01.05.01.A09 Esfoliazione Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro, generalmente causata dagli effetti del gelo.
01.05.01.A10 Esposizione dei ferri di armatura Distacchi ed espulsione di parte del calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura dovuta a fenomeni di corrosione delle armature metalliche per l'azione degli agenti atmosferici.
01.05.01.A11 Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto dovute a fenomeni di ritiro del calcestruzzo e/o altri eventi.
01.05.01.A12 Lesioni Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza ne caratterizzano l'importanza e il tipo.
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Manuale di Manutenzione
01.05.01.A13 Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.
01.05.01.A14 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.
01.05.01.A15 Polverizzazione Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.
01.05.01.A16 Rigonfiamento Variazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Ben riconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.
01.05.01.A17 Scheggiature Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo.
01.05.01.A18 Spalling Avviene attraverso lo schiacciamento e l'esplosione interna con il conseguente sfaldamento di inerti dovuto ad alte temperature nei calcestruzzi.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.05.01.C01 Controllo di eventuale quadro fessurativo Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Attraverso un esame visivo del quadro fessurativo approfondire ed analizzare eventuali dissesti strutturali anche con l'ausilio di indagini strumentali in situ. •
Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica.
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Anomalie riscontrabili: 1) Deformazioni e spostamenti; 2) Distacco; 3) Esposizione dei ferri di armatura; 4) Fessurazioni; 5) Lesioni; 6) Penetrazione di umidità.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
01.05.01.C02 Controllo di deformazioni e/o spostamenti Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllare eventuali deformazioni e/o spostamenti delll'elemento strutturale dovuti a cause esterne che ne alterano la normale configurazione. •
Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica.
•
Anomalie riscontrabili: 1) Deformazioni e spostamenti; 2) Distacco; 3) Esposizione dei ferri di armatura; 4) Fessurazioni; 5) Lesioni; 6) Penetrazione di umidità.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.05.01.I01 Interventi sulle strutture Cadenza: quando occorre Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto accertato. •
Ditte specializzate: Specializzati vari.
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Corpo d'Opera: 02
OPERE EDILI E IMPIANTISTICHE DESCRIZIONE DELLE OPERE EDILI Rappresentano l'insieme delle unità tecnologiche e di tutti gli elementi tecnici del sistema edilizio che hanno la funzione di dividere e di configurare gli spazi interni ed esterni dello stesso sistema edilizio. Di seguito vengono riportate le principali opere edili oggetto d'intervento e di analisi per la redazione del seguente "Piano di manutenzione": - Rimozione e sostituzione di lucernai; - Creazione nuovi parapetti scale; - Creazione nuovo pavimento sopraelevato flottante; - Installazione nuove linee vita; - Creazione compartimentazioni REI; - Inserimento nuove porte tagliafuoco; - Inserimento nuovi portoni ad ante; - Chiusura di aperture con elementi in laterizio, mediante la tecnica dello scuci-cuci. - Realizzazione veletta per l'illuminazione scale; - Realizzazione di pareti con lastre in cartongesso; - Creazione di rivestimenti in prodotti ceramici; - Creazione di rivestimenti in pietra naturale; - Rifacimento di pavimenti in legno, in ceramica e in pvc; - Realizzazione tramezzi in conglomerato di argilla; - Realizzazione velette per il passaggio di cavi; - Realizzazione controsoffitti REI; - Controsoffitti in cartongesso; - Ripasso della copertura; - Sostituzione gronde e pluviali; - Ciclo di intonacatura e tinteggiatura pareti interne. ELABORATI PROGETTUALI DI RIFERIMENTO Gli elementi manutenibili analizzati nel presente piano di manutenzione, vengono approfonditi nei seguenti elaborati di progetto esecutivo: DESCRIZIONE DELLE OPERE TERMOMECCANICHE Le opere termomeccaniche in appalto consistono di quanto in appresso riportato . 1 COMPLETAMENTO IMPIANTO VRF ESISTENTE, PIANO TERRA LATO OVEST L'esistente impianto di riscaldamento invernale e raffrescamento estivo denominato "Sistema n°1" relativo al Piano Terra lato ovest, verrà ampliato e completato come in origine previsto e predisposto nelle opere di un precedente appalto. Nell'attuale contesto è previsto, con derivazione dalle condotte esistenti, un'estensione delle linee frigorifere per il trattamento dei seguenti locali: Ufficio T01 e T02, nonché degli Archivi T01, T02 e T03. Il nuovo impianto sarà realizzato cercando di mantenere la struttura principale in origine predisposta, in modo da garantire la fattibile integrazione all'esistente. Nei locali suindicati saranno installate unita di climatizzazione da parete, analogamente a quanto previsto nello stralcio precedente e parte delle quali già in precedenza approvvigionate e quindi sin d'ora disponibili a piè d'opera. Per analogia con l'impianto esistente saranno realizzate nuove linee frigorifere "cosiddette a tre tubi" per la connessione a nuove cassette ripartitrici di flusso, ovvero in grado di definire e pilotare la stagionalità funzionale, riscaldamento/raffrescamento, da quest'ultime l'impianto proseguirà a due tubi per asservimento delle singole evaporanti interne. Le tubazioni, coibentate, saranno adeguatamente occultate entro opportuna canalette di mascheramento, nell'attraversamento a vista dei locali, saranno invece poste entro controsoffitto, ove disponibile, come per esempio nel tratto di corridoio attestato agli uffici. Tutte le opere elettriche, inerenti le installazioni termomeccaniche, sono a carico dell'appaltatore elettrico, compresa la linea di segnale e comando BUS alle varie unità interne. Le unità di climatizzazione sono dimensionate per riscaldare in inverno i locali Ufficio a 20°C ± 1°C, mentre negli archivi è ritenuto sufficiente raggiungere garantire circa 15° C, essendo locali con presenza occasionale e saltuaria di personale. Nella modalità raffrescamento estivo saranno invece garantiti i 26°C ± 1. L'umidità relativa non sarà direttamente controllata ma comunque favorita per quanto consentito dall'azione deumidificante indotta dalla batteria fredda in relazione al raffreddamento "sensibile" da garantire agli ambienti.. Per la regolazione della temperatura dei locali, oltre alla programmazione "centralizzata" degli orari di funzionamento, è prevista l'installazione di pannelli di comando con possibile ulteriore funzione localmente differenziabile del "timer" funzionale. 2 NUOVO IMPIANTO VRF A SERVIZIO DELL'AMPLIAMENTO LOCALE STAMPERIA T06 Nel locale Stamperia T06 sarà realizzato un nuovo impianto in pompa di Calore tipo VRF, atto a soddisfare le locali esigenze di raffrescamento e riscaldamento, anche e soprattutto in considerazione dei carichi interni dovute agli apparati di stampa ivi presenti. Detto impianto, essendo in uso ad un unico locale, sarà in "semplice" pompa di Calore a due tubi, stante un'unica zona termica, con richieste di carico e/o dispersioni che non necessitano di funzionalità contrapposte che richiedono la realizzazione di un più costoso e complesso impianto a recupero di calore (tre tubi). La stagionalità/modalità riscaldamento o raffrescamento sarà gestibile localmente secondo le necessita locali ed in modo indipendente dai restanti ambienti dell'edificio. Per la regolazione della temperatura dei locali, oltre alla programmazione "centralizzata" degli orari di funzionamento, è prevista l'installazione di pannelli di comando con possibile ulteriore funzione localmente differenziabile del "timer" funzionale. L'intero edificio, da quanto appare nelle tavole as built, è dotato di sistema di supervisione generale dell'impianto di climatizzazione con I-LON della Toshiba, ad ogni piano, e quindi anche al piano terra, è presente una scheda di conversione di protocollo, LONWorks Gateway, che permette il controllo dei relativi sistemi VRF, fino a 64 unità interne, attraverso un sistema di controllo Lonworks. Tale scheda, sempre per quanto rilevabile dalle tavole as built, è già collegata al sistema I-LON con uscita Ethernet al WEB. Stante la realizzazione del nuovo impianto VRF, all'appaltatore elettrico e affidata la realizzazione ed estenzione dei nuovi collegamenti delle unità esterne del piano terra lato ovest "Sistema 1" e lato est "Sistema 12". Nello specifico il nuovo sistema VRF per il locale stamperia sarà fondamentalmente caratterizzato da: - un'unità motocondensante da 10Hp da collocarsi nella terrazza soprastante la stamperia del piano primo, - quattro evaporanti a parete poste in ambiente. Le tubazioni frigorifere con percorso in copertura, come peraltro anche quelle interne al locale, dovranno essere protette e collocate entro idonea canala in PVC, su genere di quelle impiegate per i servizi elettrici . Il sistema è dimensionato per riscaldare in inverno il locale stamperia, T06, a 20°C ± 1°C, e favorire nella modalità raffrescamento estivo il mantenimento di una temperatura non superiore a 26°C ± 1°C. L'umidità relativa non sarà direttamente controllata ma comunque favorita per quanto consentito dall'azione deumidificante indotta dalla batteria fredda in relazione al raffreddamento "sensibile" da garantire agli ambienti.. Al fine di allontanare eventuali inquinanti dovuti alle lavorazioni degli apparati della stamperia, sarà installato a soffitto un estrattore d'aria in grado di conseguire un "minimo" ricambio d'aria orario, anche in considerazione della presenza di lucernai per la ventilazione naturale del locale.
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Unità Tecnologiche: ° 02.01 Interventi su strutture esistenti ° 02.02 Strutture di collegamento
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Unità Tecnologica: 02.01
Interventi su strutture esistenti Gli interventi sulle strutture esistenti, rappresentano tutte quelle opere di adeguamento, miglioramento e riparazione, attraverso le quali avviene il ripristino delle condizioni di sicurezza delle stesse nel rispetto della normativa vigente. Tali interventi possono avere come finalità: - di riportare gli elementi strutturali alla situazione iniziale di capacità resistente; - di rafforzare gli elementi strutturali per cambiamento di destinazione d'uso, per adeguamento alle normative sismiche, ecc.. Prima di ogni intervento è opportuno avere un quadro conoscitivo completo delle strutture. In particolare avviare un processo diagnostico per una valutazione dello stato di salute della struttura. Il grado di approfondimento e le metodologie più adeguate andranno ogni volta misurate sulla base delle destinazioni d'uso dell'organismo strutturale in esame e delle sue tipologie e schemi strutturali-statici.
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT) 02.01.R01 Resistenza meccanica Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Gli interventi sulle strutture esistenti dovranno garantire il ripristino delle condizioni di sicurezza e dovranno contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni. Prestazioni: Gli interventi sulle strutture esistenti dovranno contrastare in modo concreto il prodursi di eventuali rotture o deformazioni rilevanti in conseguenza dell'azione di sollecitazioni meccaniche che possono in un certo modo comprometterne la durata e la funzionalità nel tempo e costituire pericolo per la sicurezza degli utenti. A tal fine si considerano le seguenti azioni: carichi dovuti al peso proprio, carichi di esercizio, sollecitazioni sismiche, carichi provocati da dilatazioni termiche, eventuali assestamenti e deformazioni di strutturali. Livello minimo della prestazione: Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti le pareti si rimanda comunque alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 02.01.01 Rappezzi in blocchi di laterizio
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Elemento Manutenibile: 02.01.01
Rappezzi in blocchi di laterizio Unità Tecnologica: 02.01 Interventi su strutture esistenti Si tratta di interventi che interessano il ripristino della struttura muraria. In particolare le parti danneggiate dei muri portanti vengono sostitue, con la tecnica dello scuci e cuci, da blocchi di laterizio.
ANOMALIE RISCONTRABILI 02.01.01.A01 Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.
02.01.01.A02 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede.
02.01.01.A03 Efflorescenze Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.
02.01.01.A04 Erosione superficiale Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
02.01.01.A05 Esfoliazione Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).
02.01.01.A06 Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto dovute a fenomeni diversi.
02.01.01.A07 Lesioni Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza ne caratterizzano l'importanza e il tipo.
02.01.01.A08 Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.
02.01.01.A09 Patina biologica Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.
02.01.01.A10 Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.
02.01.01.A11 Polverizzazione Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.
02.01.01.A12 Presenza di vegetazione Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.
02.01.01.A13 Scheggiature Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi.
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Manuale di Manutenzione
02.01.01.A14 Deformazioni e spostamenti Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.01.01.C01 Controllo di eventuale quadro fessurativo Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Attraverso un esame visivo del quadro fessurativo approfondire ed analizzare eventuali dissesti strutturali anche con l'ausilio di indagini strumentali in situ. •
Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica.
•
Anomalie riscontrabili: 1) Deformazioni e spostamenti; 2) Distacco; 3) Fessurazioni; 4) Lesioni; 5) Penetrazione di umidità.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.01.01.I01 Interventi sulle strutture Cadenza: quando occorre Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto accertato. •
Ditte specializzate: Specializzati vari.
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Manuale di Manutenzione
Unità Tecnologica: 02.02
Strutture di collegamento Si tratta di strutture di collegamento inclinate costituite da strutture a piano inclinato e da strutture gradonate o a gradini la cui funzione è quella di raggiungere piani posti a quote diverse. Le strutture inclinate si possono dividere in: rampe a piano inclinato (con una pendenza fino all'8%), rampe gradonate, costituite da elementi a gradoni (con una pendenza fino a 20°), scale, formate da gradini con pendenze varie in rapporto alla loro funzione (scale esterne, scale di servizio, scale di sicurezza, ecc.). Le scale possono assumere morfologie diverse: ad una o più rampe, scale curve, scale ellittiche a pozzo, scale circolari a pozzo e scale a chiocciola. Le scale e rampe possono essere realizzate secondo molteplici conformazioni strutturali e in materiali diversi. Si possono avere strutture in acciaio, in legno, in murature, in c.a., prefabbricate, ecc..
REQUISITI E PRESTAZIONI (UT) 02.02.R03 Protezione dalle cadute Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Gli elementi costituenti i balconi, logge e passarelle devono assicurare le condizioni di sicurezza contro la caduta di cose e persone nel vuoto nel rispetto delle norme sulla sicurezza. Prestazioni: Gli elementi di protezione e di separazione come logge, balconi, passarelle, ecc. devono essere idonei ad assicurare le condizioni di sicurezza contro la caduta nel vuoto di cose e persone, nel rispetto delle norme sulla sicurezza degli utenti. Livello minimo della prestazione: In particolare gli elementi di protezione esterna prospicienti dislivelli superiori a 1 m devono avere altezza dal piano pedonabile non inferiore a 1 m onde evitare la caduta di cose e persone nel vuoto. Nel caso di parapetti con alla base un gradino che permetta l'appoggio del piede, l'altezza del parapetto al di sopra del gradino non deve essere inferiore a 90 cm. Per i parapetti o ringhiere realizzati con dei vuoti questi non devono permettere l'attraversabilità di una sfera del diametro di 10 cm e deve essere previsto un cordolo di almeno 10 cm di altezza.
L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 02.02.01 parapetti e ringhiere in metallo
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Manuale di Manutenzione
Elemento Manutenibile: 02.02.01
parapetti e ringhiere in metallo Unità Tecnologica: 02.02 Strutture di collegamento Si tratta di un elemento di protezione, che serve ad evitare la caduta nel vuoto di persone o di oggetti da un balcone, terrazza o scale e in ogni luogo dove si presentino dislivelli tra diversi piani. La ringhiera è un tipo di parapetto costituito da montanti metallici verticali che sorreggono elementi di chiusura, conclusi superiormente da un corrimano. Nello specifico del progetto analizzato verrà creato, in corrispondenza dei corpi scala principali (A-B e C) una nuova ringhiera in acciaio.
REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 02.02.01.R01 Conformità ai parametri di sicurezza Classe di Requisiti: Sicurezza d'uso Classe di Esigenza: Sicurezza I parapetti e le ringhiere dovranno essere realizzati in conformità alle norme di sicurezza e di abitabilità. Prestazioni: I parapetti e le ringhiere dovranno essere realizzati nel rispetto delle conformità geometriche di sicurezza in termini di invalicabilità, attraversabilità e scalabilità. Inoltre essi dovranno garantire la resistenza alle sollecitazioni provenienti: dalle attività degli utenti, dai carichi verticali, dall'azione del vento. La misurazione delle altezze delle ringhiere o dei parapetti va effettuata, perpendicolarmente, dal piano di calpestio del vano dal quale l'utente si affaccia, sino alla misura della quota superiore dell'elemento di protezione. Livello minimo della prestazione: Vanno rispettati i seguenti parametri: - Sui parapetti e ringhiere va considerata come azione degli utenti una forza uniformemente distribuita di 1,5 kN/m per balconi di edifici privati e di 3 kN/m per balconi di edifici pubblici. - I parapetti e le ringhiere di balconate, logge e passarelle dovranno avere una altezza non inferiore a 1,00 m (per balconi situati ad un'altezza dal suolo superiore ai 12 m, sarebbe opportuno predisporre i parapetti ad 1,10 - 1,20 m). - Gli elementi di protezione di parapetti e ringhiere dovranno garantire una libera visuale verso l'esterno, di almeno 0,60 m a partire dal piano di calpestio garantendo, in particolare ai bambini, una interazione con l'ambiente circostante, prevenendone i tentativi di scalata motivati dalla curiosità. - Gli elementi di protezione di parapetti e ringhiere dovranno avere conformazione geometrica con disegno a griglia verticale sfavorendo eventuali tentativi di scalata. - Gli elementi di protezione di parapetti e ringhiere dovranno essere realizzati in modo da non essere attraversabile da una sfera di diametro pari a 10 cm, sfavorendo eventuali tentativi di attraversamento.
ANOMALIE RISCONTRABILI 02.02.01.A01 Decolorazione Alterazione cromatica della superficie.
02.02.01.A02 Deformazione Variazione geometriche e morfologiche degli elementi per fenomeni di ritiro quali imbarcamento, svergolamento, ondulazione.
02.02.01.A03 Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie del rivestimento.
02.02.01.A04 Perdita di materiale Mancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.
02.02.01.A05 Corrosione Corrosione degli elementi metallici per perdita del requisito di resistenza agli agenti aggressivi chimici e/o per difetti del materiale.
02.02.01.A06 Sganciamenti Sganciamenti dei supporti di aggancio a parete e/o ad altri elementi di connessione e relativa perdita di stabilità.
02.02.01.A07 Altezza inadeguata Altezza di installazione errata rispetto alle esigenze dell'utenza.
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Manuale di Manutenzione
02.02.01.A08 Disposizione elementi inadeguata Disposizione degli elementi di protezione a favore di azioni di scavalcamento.
02.02.01.A09 Mancanza di elementi Mancanza di elementi di protezione che possono compromettere la sicurezza all'attraversabilità e/o alla sfondabilità.
CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.02.01.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Verifica Controllare lo stato superficiale degli elementi e l'assenza di eventuali anomalie (corrosione, mancanza, deformazione, ecc.). Verificare la stabilità nei punti di aggancio a parete o ad altri elementi. Verificare le altezze d'uso e di sicurezza. •
Requisiti da verificare: 1) Protezione dalle cadute; 2) Conformità ai parametri di sicurezza .
•
Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Altezza inadeguata; 3) Deformazione; 4) Disposizione elementi inadeguata; 5) Mancanza di elementi.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 02.02.01.I01 Sistemazione generale Cadenza: quando occorre Rifacimento degli strati di protezione con materiali idonei ai tipi di superfici previa rimozione di eventuale formazione di corrosione localizzata. Ripristino della stabilità nei punti di aggancio a parete o ad altri elementi. Ripristino delle altezze d'uso e di sicurezza. Sostituzione di eventuali parti mancanti o deformate. •
Ditte specializzate: Specializzati vari.
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PIANO DI MANUTENZIONE
PROGRAMMA DI MANUTENZIONE SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI (Articolo 40 D.P.R. 554/99) OGGETTO: Lavori di manutenzione straordinaria dell'immobile di via Carducci, 6
COMMITTENTE: REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA
via Carducci n.6, Trieste, __________
IL TECNICO Ing. Tommaso Tassi
Pagina 1
F&M Ingegneria Spa Via Belvedere 8/10 - 30035 Mirano Venezia
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni Classe Requisiti
Di stabilità 01 - OPERE STRUTTURALI 01.01 - Strutture di collegamento Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
01.01
Strutture di collegamento
01.01.R02
Requisito: Resistenza meccanica Gli elementi strutturali costituenti le strutture di collegamento devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni. •
Livello minimo della prestazione: Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti i rivestimenti si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.
01.02 - Strutture in elevazione in acciaio Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
01.02
Strutture in elevazione in acciaio
01.02.R02
Requisito: Resistenza meccanica Le strutture di elevazione dovranno essere in grado di contrastare le eventuali manifestazioni di deformazioni e cedimenti rilevanti dovuti all'azione di determinate sollecitazioni (carichi, forze sismiche, ecc.). •
Livello minimo della prestazione: Per i livelli minimi si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia. In particolare D.M. 14.1.2008 (Norme tecniche per le costruzioni) e la Circolare 2.2.2009, n.617 (Istruzioni per l'applicazione delle «Nuove norme tecniche per le costruzioni» di cui al decreto ministeriale 14.1.2008).
01.03 - Strutture in elevazione in muratura portante Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
01.03
Strutture in elevazione in muratura portante
01.03.R01
Requisito: Resistenza meccanica Le murature portanti debbono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni. •
Livello minimo della prestazione: Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti le murature portanti si rimanda comunque alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.
01.04 - Unioni Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
01.04
Unioni
01.04.R02
Requisito: Resistenza Meccanica Gli elementi utilizzati per realizzare unioni diverse devono garantire resistenza meccanica alle sollecitazioni ad essi trasmessi •
Livello minimo della prestazione: I materiali utilizzati per le unioni devono soddisfare i requisiti indicati dalla norme vigenti.
01.05 - Strutture in elevazione in c.a. Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
01.05
Strutture in elevazione in c.a.
01.05.R01
Requisito: Resistenza meccanica Le strutture di elevazione dovranno essere in grado di contrastare le eventuali manifestazioni di deformazioni e cedimenti rilevanti dovuti all'azione di determinate sollecitazioni (carichi, forze sismiche, ecc.). •
Livello minimo della prestazione: Per i livelli minimi si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia. In particolare D.M. 14.1.2008 (Norme tecniche per le costruzioni) e la Circolare 2.2.2009, n.617 (Istruzioni per l'applicazione delle «Nuove norme tecniche per le costruzioni» di cui al decreto ministeriale 14.1.2008).
02 - OPERE EDILI E IMPIANTISTICHE 02.01 - Interventi su strutture esistenti Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.01
Interventi su strutture esistenti
02.01.R01
Requisito: Resistenza meccanica Gli interventi sulle strutture esistenti dovranno garantire il ripristino delle condizioni di sicurezza e dovranno contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni. •
Livello minimo della prestazione: Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti le pareti si rimanda comunque alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.
02.02 - Strutture di collegamento Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.02
Strutture di collegamento
02.02.R02
Requisito: Resistenza meccanica Gli elementi strutturali costituenti le strutture di collegamento devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni. •
02.02.R03
Livello minimo della prestazione: Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti i rivestimenti si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.
Requisito: Protezione dalle cadute Gli elementi costituenti i balconi, logge e passarelle devono assicurare le condizioni di sicurezza contro la caduta di cose e persone nel vuoto nel rispetto delle norme sulla sicurezza.
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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni •
Livello minimo della prestazione: In particolare gli elementi di protezione esterna prospicienti dislivelli superiori a 1 m devono avere altezza dal piano pedonabile non inferiore a 1 m onde evitare la caduta di cose e persone nel vuoto. Nel caso di parapetti con alla base un gradino che permetta l'appoggio del piede, l'altezza del parapetto al di sopra del gradino non deve essere inferiore a 90 cm. Per i parapetti o ringhiere realizzati con dei vuoti questi non devono permettere l'attraversabilità di una sfera del diametro di 10 cm e deve essere previsto un cordolo di almeno 10 cm di altezza.
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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni Classe Requisiti
Durabilità tecnologica 01 - OPERE STRUTTURALI 01.01 - Strutture di collegamento Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
01.01
Strutture di collegamento
01.01.R01
Requisito: Resistenza all'usura I materiali di rivestimento di gradini e pianerottoli dovranno presentare caratteristiche di resistenza all'usura. •
Livello minimo della prestazione: I rivestimenti dovranno possedere una resistenza all'usura corrispondente alla classe U3 (ossia di resistenza all'usura per un tempo non inferiore ai 10 anni) della classificazione UPEC.
01.04 - Unioni Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
01.04
Unioni
01.04.R01
Requisito: Resistenza alla corrosione Gli elementi di unione utilizzati non devono decadere in processi di corrosione. •
Livello minimo della prestazione: I materiali utilizzati per le unioni devono soddisfare i requisiti indicati dalla norme vigenti.
01.04.01
Bullonature per acciaio
01.04.01.R01
Requisito: Durabilità Le bullonature per acciaio devono garantire adeguata resistenza durante il loro ciclo di vita. •
Livello minimo della prestazione: Le bullonature utilizzate in carpenteria tabellati per classi, secondo UNI EN 20898. , dovranno rispettare i seguenti parametri: - Classe 4.6: Resistenza a taglio (fk,V) = 170 MPa, Resistenza a snervamento (fy) = 240 MPa, Res.a trazione/compressione (fk,N) = 240 MPa, Resistenza ultima (ft) = 400 Mpa, Allungamento % (A%) = 22; - Classe 5.6: Resistenza a taglio (fk,V) = 212 MPa, Resistenza a snervamento (fy) = 300 MPa, Res.a trazione/compressione (fk,N) = 300 MPa, Resistenza ultima (ft) = 500 Mpa, Allungamento % (A%) = 20; - Classe 6.8: Resistenza a taglio (fk,V) = 255 MPa, Resistenza a snervamento (fy) = 360 MPa, Res.a trazione/compressione (fk,N) = 480 MPa, Resistenza ultima (ft) = 600 Mpa, Allungamento % (A%) = 16; - Classe 8.8: Resistenza a taglio (fk,V) = 396 MPa, Resistenza a snervamento (fy) = 560 MPa, Res.a trazione/compressione (fk,N) = 640 MPa, Resistenza ultima (ft) = 800 Mpa, Allungamento % (A%) = 12; - Classe 10.9: Resistenza a taglio (fk,V) = 495 MPa, Resistenza a snervamento (fy) = 700 MPa, Res.a trazione/compressione (fk,N) = 900 MPa, Resistenza ultima (ft) = 1000 Mpa, Allungamento % (A%) = 9; - Classe 12.9: Resistenza a taglio (fk,V) = 594 MPa, Resistenza a snervamento (fy) = 840 MPa, Res.a trazione/compressione (fk,N) = 1080 MPa, Resistenza ultima (ft) = 1200 Mpa, Allungamento % (A%) = 8. Questi valori caratteristici andranno divisi per un coefficiente di modello e uno di sicurezza del materiale per i calcoli di progetto. Le classi 8.8, 10.9 e 12.9 sono dette ad alta resistenza e per esse viene effettuata solamente la verifica ad attrito tra le superfici di contatto della lamiera e del bullone, ovvero si verifica che la forza di serraggio dei bulloni renda efficace l'unione. Per tutte le altre classi si considera il tranciamento del bullone, lo strappo e il rifollamento della lamiera. I diametri dei bulloni in genere variano dai 12 ai 30 mm (a due a due fino a 24 mm, poi 27 e 30); nel dimensionamento, a causa della loro filettatura, si considera un'area equivalente e non quella effettiva ricavabile dal diametro.
02 - OPERE EDILI E IMPIANTISTICHE 02.02 - Strutture di collegamento Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.02
Strutture di collegamento
02.02.R01
Requisito: Resistenza all'usura I materiali di rivestimento di gradini e pianerottoli dovranno presentare caratteristiche di resistenza all'usura. •
Livello minimo della prestazione: I rivestimenti dovranno possedere una resistenza all'usura corrispondente alla classe U3 (ossia di resistenza all'usura per un tempo non inferiore ai 10 anni) della classificazione UPEC.
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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni Classe Requisiti
Protezione dagli agenti chimici ed organici 01 - OPERE STRUTTURALI 01.02 - Strutture in elevazione in acciaio Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
01.02
Strutture in elevazione in acciaio
01.02.R01
Requisito: Resistenza agli agenti aggressivi Le strutture di elevazione non debbono subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici. •
Livello minimo della prestazione: Per i livelli minimi si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia. In particolare: D.M. 14.1.2008 (Norme tecniche per le costruzioni) e Circolare 2.2.2009, n.617 (Istruzioni per l'applicazione delle «Nuove norme tecniche per le costruzioni» di cui al decreto ministeriale 14.1.2008).
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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni Classe Requisiti
Sicurezza d'uso 02 - OPERE EDILI E IMPIANTISTICHE 02.02 - Strutture di collegamento Codice
Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli
02.02.01
parapetti e ringhiere in metallo
02.02.01.R01
Requisito: Conformità ai parametri di sicurezza I parapetti e le ringhiere dovranno essere realizzati in conformità alle norme di sicurezza e di abitabilità. •
Livello minimo della prestazione: Vanno rispettati i seguenti parametri: - Sui parapetti e ringhiere va considerata come azione degli utenti una forza uniformemente distribuita di 1,5 kN/m per balconi di edifici privati e di 3 kN/m per balconi di edifici pubblici. - I parapetti e le ringhiere di balconate, logge e passarelle dovranno avere una altezza non inferiore a 1,00 m (per balconi situati ad un'altezza dal suolo superiore ai 12 m, sarebbe opportuno predisporre i parapetti ad 1,10 - 1,20 m). - Gli elementi di protezione di parapetti e ringhiere dovranno garantire una libera visuale verso l'esterno, di almeno 0,60 m a partire dal piano di calpestio garantendo, in particolare ai bambini, una interazione con l'ambiente circostante, prevenendone i tentativi di scalata motivati dalla curiosità. - Gli elementi di protezione di parapetti e ringhiere dovranno avere conformazione geometrica con disegno a griglia verticale sfavorendo eventuali tentativi di scalata. - Gli elementi di protezione di parapetti e ringhiere dovranno essere realizzati in modo da non essere attraversabile da una sfera di diametro pari a 10 cm, sfavorendo eventuali tentativi di attraversamento.
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Comune di Trieste Provincia di Trieste
PIANO DI MANUTENZIONE
PROGRAMMA DI MANUTENZIONE SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI (Articolo 40 D.P.R. 554/99) OGGETTO: Lavori di manutenzione straordinaria dell'immobile di via Carducci, 6
COMMITTENTE: REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA
via Carducci n.6, Trieste, __________
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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli
01 - OPERE STRUTTURALI 01.01 - Strutture di collegamento Codice
Elementi Manutenibili / Controlli
01.01.01
Corpi scala in carpenteria metallica
01.01.01.C01
Controllo: Controllo balaustre e corrimano
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Controllo periodico delle condizioni estetiche delle superfici delle balaustre e dei corrimano (macchie, sporco, abrasioni, ecc.). Verifica della loro stabilità e del corretto serraggio.
01.01.01.C02
•
Requisiti da verificare: 1) Resistenza all'usura; 2) Resistenza meccanica.
•
Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Deformazione; 3) Deformazioni e spostamenti.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
Controllo: Controllo strutture Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie.
01.01.01.C03
•
Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica.
•
Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Deformazione; 3) Deformazioni e spostamenti.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
Controllo: Controllo rivestimenti pedate e alzate Controllo periodico delle condizioni estetiche delle superfici dei rivestimenti costituenti pedate ed alzate. Verifica di eventuale presenza di macchie, sporco, efflorescenze, abrasioni, ecc.. •
Requisiti da verificare: 1) Resistenza all'usura; 2) Resistenza meccanica.
•
Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Deformazione; 3) Deformazioni e spostamenti.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
01.02 - Strutture in elevazione in acciaio Codice
Elementi Manutenibili / Controlli
01.02.01
Travi
01.02.01.C01
Controllo: Controllo di deformazioni e/o spostamenti
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Controllare eventuali deformazioni e/o spostamenti delll'elemento strutturale dovuti a cause esterne che ne alterano la normale configurazione. •
Requisiti da verificare: 1) Resistenza agli agenti aggressivi; 2) Resistenza meccanica.
•
Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Deformazioni e spostamenti.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
01.02.02
Pilastri
01.02.02.C01
Controllo: Controllo di deformazioni e/o spostamenti Controllare eventuali deformazioni e/o spostamenti delll'elemento strutturale dovuti a cause esterne che ne alterano la normale configurazione. •
Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica; 2) Resistenza agli agenti aggressivi.
•
Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Deformazioni e spostamenti.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
01.03 - Strutture in elevazione in muratura portante Codice
Elementi Manutenibili / Controlli
01.03.01
Murature in mattoni
01.03.01.C01
Controllo: Controllo di eventuale quadro fessurativo
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Attraverso un esame visivo del quadro fessurativo approfondire ed analizzare eventuali dissesti strutturali anche con l'ausilio di indagini strumentali in situ.
01.03.01.C02
•
Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica.
•
Anomalie riscontrabili: 1) Deformazioni e spostamenti; 2) Distacco; 3) Fessurazioni; 4) Lesioni; 5) Penetrazione di umidità.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
Controllo: Controllo di deformazioni e/o spostamenti Controllare eventuali deformazioni e/o spostamenti delll'elemento strutturale dovuti a cause esterne che ne alterano la normale configurazione. •
Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica.
•
Anomalie riscontrabili: 1) Deformazioni e spostamenti; 2) Distacco; 3) Fessurazioni; 4) Lesioni; 5) Penetrazione di umidità.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
01.04 - Unioni Codice
Elementi Manutenibili / Controlli
01.04.01
Bullonature per acciaio
01.04.01.C01
Controllo: Controllo generale
Tipologia
Frequenza
Revisione
ogni 2 anni
Controllo degli elementi di giunzione tra parti e verifica della giusta tenuta di serraggio. Per la corretta messa in opera delle unioni bullonate occorre fare 4 tipi di verifica: - verifica di resistenza a taglio o a tranciamento; - verifica della pressione del foro o a rifollamento; - verifica a rottura per trazione della piastra o a strappamento; - verifica a rottura per trazione dei fori o a strappamento. •
Requisiti da verificare: 1) Resistenza alla corrosione; 2) Resistenza Meccanica.
•
Anomalie riscontrabili: 1) Allentamento; 2) Corrosione; 3) Rifollamento; 4) Strappamento; 5) Tranciamento.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
01.05 - Strutture in elevazione in c.a. Pagina 2
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli Codice
Elementi Manutenibili / Controlli
01.05.01
Travi
01.05.01.C01
Controllo: Controllo di eventuale quadro fessurativo
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Attraverso un esame visivo del quadro fessurativo approfondire ed analizzare eventuali dissesti strutturali anche con l'ausilio di indagini strumentali in situ.
01.05.01.C02
•
Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica.
•
Anomalie riscontrabili: 1) Deformazioni e spostamenti; 2) Distacco; 3) Esposizione dei ferri di armatura; 4) Fessurazioni; 5) Lesioni; 6) Penetrazione di umidità.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
Controllo: Controllo di deformazioni e/o spostamenti Controllare eventuali deformazioni e/o spostamenti delll'elemento strutturale dovuti a cause esterne che ne alterano la normale configurazione. •
Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica.
•
Anomalie riscontrabili: 1) Deformazioni e spostamenti; 2) Distacco; 3) Esposizione dei ferri di armatura; 4) Fessurazioni; 5) Lesioni; 6) Penetrazione di umidità.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
Pagina 3
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli
02 - OPERE EDILI E IMPIANTISTICHE 02.01 - Interventi su strutture esistenti Codice
Elementi Manutenibili / Controlli
02.01.01
Rappezzi in blocchi di laterizio
02.01.01.C01
Controllo: Controllo di eventuale quadro fessurativo
Tipologia
Frequenza
Controllo a vista
ogni 12 mesi
Attraverso un esame visivo del quadro fessurativo approfondire ed analizzare eventuali dissesti strutturali anche con l'ausilio di indagini strumentali in situ. •
Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica.
•
Anomalie riscontrabili: 1) Deformazioni e spostamenti; 2) Distacco; 3) Fessurazioni; 4) Lesioni; 5) Penetrazione di umidità.
•
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.
02.02 - Strutture di collegamento Codice
Elementi Manutenibili / Controlli
02.02.01
parapetti e ringhiere in metallo
02.02.01.C01
Controllo: Controllo generale
Tipologia
Frequenza
Verifica
ogni 6 mesi
Controllare lo stato superficiale degli elementi e l'assenza di eventuali anomalie (corrosione, mancanza, deformazione, ecc.). Verificare la stabilità nei punti di aggancio a parete o ad altri elementi. Verificare le altezze d'uso e di sicurezza. •
Requisiti da verificare: 1) Protezione dalle cadute; 2) Conformità ai parametri di sicurezza .
•
Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Altezza inadeguata; 3) Deformazione; 4) Disposizione elementi inadeguata; 5) Mancanza di elementi.
•
Ditte specializzate: Specializzati vari.
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Comune di Trieste Provincia di Trieste
PIANO DI MANUTENZIONE
PROGRAMMA DI MANUTENZIONE SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI (Articolo 40 D.P.R. 554/99) OGGETTO: Lavori di manutenzione straordinaria dell'immobile di via Carducci, 6
COMMITTENTE: REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA
via Carducci n.6, Trieste, __________
IL TECNICO Ing. Tommaso Tassi
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F&M Ingegneria Spa Via Belvedere 8/10 - 30035 Mirano Venezia
Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi
01 - OPERE STRUTTURALI 01.01 - Strutture di collegamento Codice
Elementi Manutenibili / Interventi
01.01.01
Corpi scala in carpenteria metallica
01.01.01.I01
Intervento: Ripresa coloritura
Frequenza
quando occorre
Ritinteggiature delle parti previa rimozione delle parti deteriorate mediante preparazione del fondo. Le modalità di ritinteggiatura, i prodotti, le attrezzature variano comunque in funzione delle superfici e dei materiali costituenti. • 01.01.01.I02
Ditte specializzate: Pittore.
Intervento: Ripristino puntuale pedate e alzate
quando occorre
Ripristino e/o sostituzione degli elementi rotti delle pedate e delle alzate con elementi analoghi. • 01.01.01.I03
Ditte specializzate: Pavimentista, Muratore.
Intervento: Ripristino stabilità corrimano e balaustre
quando occorre
Ripristino e/o sostituzione degli elementi di connessione dei corrimano e delle balaustre e verifica del corretto serraggio degli stessi e sostituzioni di eventuali parti mancanti. Riparazione della protezione antiruggine degli elementi metallici mediante rimozione della ruggine ed applicazione di vernici protettive. Riparazione di eventuali corrosioni o fessurazioni mediante saldature in loco con elementi di raccordo. • 01.01.01.I04
Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore, Specializzati vari.
Intervento: Sostituzione degli elementi degradati
quando occorre
Sostituzione degli elementi usurati o rotti con altri analoghi. Sostituzione e verifica dei relativi ancoraggi. • 01.01.01.I05
Ditte specializzate: Specializzati vari.
Intervento: Ripristino serraggi bulloni e connessioni metalliche
ogni 2 anni
Ripristino e/o sostituzione degli elementi di connessione e verifica del corretto serraggio degli stessi e sostituzioni di quelli mancanti. Riparazione della protezione antiruggine degli elementi metallici mediante rimozione della ruggine ed applicazione di vernici protettive. Riparazione di eventuali corrosioni o fessurazioni mediante saldature in loco con elementi di raccordo. •
Ditte specializzate: Specializzati vari.
01.02 - Strutture in elevazione in acciaio Codice
Elementi Manutenibili / Interventi
01.02.01
Travi
01.02.01.I01
Intervento: Interventi sulle strutture
Frequenza
a guasto
Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto accertato. •
Ditte specializzate: Specializzati vari.
01.02.02
Pilastri
01.02.02.I01
Intervento: Interventi sulle strutture
a guasto
Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto accertato. •
Ditte specializzate: Specializzati vari.
01.03 - Strutture in elevazione in muratura portante Codice
Elementi Manutenibili / Interventi
01.03.01
Murature in mattoni
01.03.01.I01
Intervento: Interventi sulle strutture
Frequenza
quando occorre
Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto accertato. •
Ditte specializzate: Specializzati vari.
01.04 - Unioni Codice
Elementi Manutenibili / Interventi
01.04.01
Bullonature per acciaio
01.04.01.I01
Intervento: Ripristino
Frequenza
ogni 2 anni
Ripristino delle tenute di serraggio tra elementi. Sostituzione di eventuali elementi corrosi o degradati con altri di analoghe caratteristiche. •
Ditte specializzate: Specializzati vari.
01.05 - Strutture in elevazione in c.a. Codice
Elementi Manutenibili / Interventi
01.05.01
Travi
01.05.01.I01
Intervento: Interventi sulle strutture
Frequenza
quando occorre
Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto accertato. •
Ditte specializzate: Specializzati vari.
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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi
02 - OPERE EDILI E IMPIANTISTICHE 02.01 - Interventi su strutture esistenti Codice
Elementi Manutenibili / Interventi
02.01.01
Rappezzi in blocchi di laterizio
02.01.01.I01
Intervento: Interventi sulle strutture
Frequenza
quando occorre
Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto accertato. •
Ditte specializzate: Specializzati vari.
02.02 - Strutture di collegamento Codice
Elementi Manutenibili / Interventi
02.02.01
parapetti e ringhiere in metallo
02.02.01.I01
Intervento: Sistemazione generale
Frequenza
quando occorre
Rifacimento degli strati di protezione con materiali idonei ai tipi di superfici previa rimozione di eventuale formazione di corrosione localizzata. Ripristino della stabilità nei punti di aggancio a parete o ad altri elementi. Ripristino delle altezze d'uso e di sicurezza. Sostituzione di eventuali parti mancanti o deformate. •
Ditte specializzate: Specializzati vari.
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