Valutazione di diversi atteggiamenti imprenditoriali agricoli
Analisi tecnico economica
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Metodo di calcolo utilizzato Inserimento di tutti i dati tecnico-economici al 2006 Azienda 30 ha 3 percorsi: PSR, BI (basso input), SI (sistema innovativo con colture industriali) PAC uguale al 2005 Gasolio 0,85 €/kg Costi aggiornati di concimi, antiparassitari e diserbanti Manodopera non considerata come costo Prezzo alla vendita prodotti ottobre 2006: mais 153,2 €/t, frumento 166 €/t, pisello 180 €/t
I calcoli tecnico-economici sono stati eseguiti su una superficie aziendale di 30 ha, ipotizzando che questa sia la dimensione media dell’azienda cerealicola piemontese, e che l’impiego delle macchine sia esclusivo alla coltivazione di cereali e colture a sovescio. I prezzi dei fattori sono stati riferiti al 2006. Di conseguenza, i risultati dell’elaborazione riferita al 2006 consentono solo delle comparazioni tra i sistemi nell’ambito della stessa annata. Per quanto riguarda la PAC, per l’anno 2006, sono state prese in considerazione i premi medi per la Provincia di Torino nel 2005, pari a 292,57 €/ha Nel sistema innovativo, dal momento che pomodoro non percepiva contributo nel 2004, si è ipotizzato di percepire il premio solo su 22,5 dei 30 ha su cui si ipotizza la rotazione dell’azienda. Per il percorso innovativo ogni ettaro percepirà quindi 219,42 € di PAC. Il costo del gasolio è stato aumentato a 0,85 €/kg. I costi extra-aziendali sono, per tutti i sistemi colturali ipotizzati, costituiti da una quota fissa pari a: affitto, 365 €/ha; contributi, 114 €/ha; spese generali, 96 €/ha; Per un totale di 535 €/ha. A queste per ogni coltura occorre aggiungere le spese per l’irrigazione, mietitrebbiatura ed essiccazione. Altre operazioni conto-terzi compaiono in questa categoria. In ultimo, la manodopera non è stata considerata come costo. Nell’utile per la coltura occorre ancora retribuire la manodopera.
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Commento ai risultati relativi ad ogni coltura Il calcolo economico per ogni coltura è presentato nel modo seguente: I costi meccanici I costi per le risorse I costi extra-aziendali Il totale costi è la somma dei costi sopra descritti. La voce plv esprime I ricavi dalla vendita dei prodotti. La voce totale ricavi comprende anche I contributi PAC e PSR dove presenti. La voce utile con PAC è l’utile lordo, che comprende anche il costo della manodopera La voce utile senza PAC è l’utile lordo, ipotizzando l’assenza del contributo PAC
I costi meccanici comprendono i costi fissi delle macchine, le spese di manutenzione riparazione e i consumi di gasolio. I costi per le risorse comprendono le spese di fertilizzanti, gli antiparassitari ed i diserbanti I costi extra-aziendali comprendono per ogni coltura: Contributi, affitto, spese generali. Anche le spese per operazioni conto-terzi quali la mietitrebbiatura, irrigazione, essiccazione sono calcolate in questa categoria Il totale costi è la somma dei costi sopra descritti. La voce plv esprime I ricavi dalla vendita dei prodotti. In questo caso si considera granella e paglia come vendute. La voce totale ricavi comprende anche i contributi PAC e PSR dove presenti. La voce utile con PAC è l’utile lordo, che comprende anche il costo della manodopera La voce utile senza PAC è l’utile lordo, ipotizzando l’assenza del contributo PAC
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Lombriasco Frumento SI costi meccanici costi per risorse costi extra-aziendali Totale costi contributo PAC contributo PSR Plv Totale ricavi Utile con PAC Utile senza PAC
2005 (€/ ha) 342,41 328,84 688,00 1359,25 219,42 0,00 1054,69 1274,11 -85,14 -304,56
2006 (€/ ha) 473,37 442,32 700,13 1615,82 219,42 0,00 1403,50 1622,92 7,1 -212,32
Analizziamo le singole voci, che verranno di seguito presentate per tutte le colture. L’aumento dei costi di meccanizzazione rispetto al 2005 è dovuto all’operazione di trinciatura dei residui del mais, oltre ad una passata in più per l’affinamento del letto di semina. La voce plv esprime I ricavi dalla vendita dei prodotti. In questo caso si considera granella e paglia come vendute. Nel 2006 la plv molto più elevata consente un utile, considerando anche la pac tra I ricavi, superiore a 0, pari a 7,1 €/ha. La riga utile senza PAC esprime invece l’utile in assenza della PAC. Il segno meno indica una perdita anzichè un utile. Da considerare che il contributo della PAC alla formazione dell’utile è inferiore per la presenza del pomodoro che nel 2004 non percepiva un contributo.
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Lombriasco Mais SI costi meccanici costi per risorse costi extra-aziendali Totale costi contributo PAC contributo PSR Plv Totale ricavi Utile con PAC Utile senza PAC
2005 (€/ ha) 440,09 469,33 936,33
2006 (€/ ha) 516,74 475,27 965,29
1845,75 219,42 0,00
1957,30 219,42 0,00
1573,87 1793,29 -52,46 -271,88
1843,85 2063,27 105,97 -113,45
Anche nel caso del mais innovativo, l’aumento della plv consente utili positivi, con un miglioramento rispetto al 2005. Anche in questo caso l’aumento dei prezzi ha consentito un utile positivo. Tuttavia in assenza di PAC ci sarebbe una perdita nella coltivazione. I costi più elevati delle macchine sono anche dovuti all’aumento dei costi del gasolio, che incide in modo più evidente sulle operazioni che richiedono molta potenza ed elevati consumi, come l’aratura, e sulla variazione del numero di operazioni effettuate per la preparazione del terreno o per i trattamenti diserbanti. Occorre anche ricordare che per I cereali del sistema innovativo, mais e frumento, si è conteggiata una pac ridotta in quanto riferita al 2004, dove si coltivava anche il pomodoro che non beneficiava del contributo.
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Lombriasco Pomodoro SI 2006 (€/ ha) 2005 (€/ ha) costi meccanici 707,98 430,68 costi per risorse 420,65 570,93 costi extra-aziendali 1695,33 1780,67 Totale costi 2823,96 2782,28 contributo PAC 219,42 219,42 contributo PSR 0,00 0,00 Plv 7221,00 7561,22 Totale ricavi 7440,42 7780,64 Utile con PAC 4616,46 4998,36 4397,04 Utile senza PAC 4778,94
Anche in questo caso gli utili sono superiori nel 2006. Da considerare come l’aumento del prezzo dei fertilizzanti ed antiparassitari abbia portato un aumento considerevole dei costi per risorse. I costi meccanici si sono ridotti in quanto si è ipotizzato di razionalizzare l’uso delle macchine impiegando quelle presenti in azienda, anche per la concimazione. Gli elevati costi extra-aziendali sono per l’acquisto delle piantine, oltre che per la trapiantatrice e la macchina per la raccolta. Ricordiamo in questo caso che l’utile comprende la manodopera e che per questa coltura la richiesta di questo fattore è molto elevata.
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Lombriasco Barbabietola SI 2005 (€/ ha) 2006 (€/ ha) costi meccanici 504,09 366,91 costi per risorse 781,10 285,25 costi extra-aziendali 1350,03 1433,25 Totale costi 2139,37 2581,26 contributo PAC 219,42 219,42 0,00 contributo PSR 0,00 Plv 4160,38 4963,20 Totale ricavi 4379,80 5182,62 Utile con PAC 2240,43 2601,36 Utile senza PAC 2381,94 2021,01
Le variazioni tra il 2005 e il 2006 sono dovute ai prezzi dei fattori e dei prodotti in aumento per questa coltura. Le variazioni importanti sulle lavorazioni meccaniche sono dovute a differente numero di passaggi. Si può notare come queste colture, con produzioni importanti, presentino anche oscillazioni importanti dell’utile che come abbiamo detto comprende anche la manodopera.
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Lombriasco Frumento BI 2005 (€/ ha) 251,27 costi meccanici 197,94 costi per risorse costi extra-aziendali 688,00 Totale costi 1137,21 contributo PAC 292,57 contributo PSR 0,00 1141,12 Plv Totale ricavi 1433,69 Utile con PAC 296,48 3,91 Utile senza PAC
2006 (€/ ha) 244,85 280,86 901,01 1426,72 292,57 0,00 1343,86 1636,43 209,71 -82,86
Nel frumento basso input la riduzione dei costi delle operazioni meccaniche è dovuta al noleggio di una seminatrice su sodo per la semina, con il conteggio anche della semente utilizzata tra I costi extra-aziendali L’aumento di prezzo dei prodotti non è riuscito a compensare l’aumento del costo dei fattori I costi di meccanizzazione più bassi per frumento e mais si hanno nel sistema basso input. La riduzione è del 39% per il frumento. In questo caso è l’assenza di aratura a comportare riduzioni nei costi della meccanizzazione. In particolare, la riduzione dei costi potrebbe essere ancora più importante se si considerassero superfici più elevate, in modo da elevare l’impiego delle macchine e soprattutto delle trattrici.
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Lombriasco Mais BI 2005 (€/ ha) costi meccanici 349,90 costi per risorse 360,43 costi extra-aziendali 934,44 Totale costi 1644,77 contributo PAC 292,57 contributo PSR 0,00 Plv 1538,33 Totale ricavi 1830,90 Utile con PAC 186,13 -106,44 Utile senza PAC
2006 (€/ ha) 325,32 415,82 968,79 1709,93 292,57 0,00 1858,67 2151,24 441,31 148,74
Nel mais basso input sono state contenute le lavorazioni, con una riduzione dei costi rispetto al 2005, nonostante l’aumento del prezzo del gasolio I costi di meccanizzazione più bassi per mais si hanno nel sistema basso input. La riduzione è del 27% per il mais, sempre rispetto al sistema PSR F1. In questo caso è l’assenza di aratura a comportare riduzioni nei costi della meccanizzazione. In particolare, la riduzione dei costi potrebbe essere ancora più importante se si considerassero superfici più elevate, in modo da elevare l’impiego delle macchine e soprattutto delle trattrici. Gli utili sono più elevati e sono positivi anche in azzenza di contributo PAC. Il mais, questa coltura è sostenibile in basso input e PSR senza contributi, nonostante le produzioni più basse nel 2006 rispetto al 2005. Se si considera l’utile senza contributi, il basso input presenta utili inferiori di 30 €/ha rispetto al mais PSR. Occorre sempre ricordare che gli utili sono calcolati senza considerare la manodopera
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Lombriasco Pisello BI 2005 (€/ ha) 200,53 costi meccanici costi per risorse 194,10 costi extra-aziendali 688,00 Totale costi contributo PAC contributo PSR Plv Totale ricavi Utile con PAC Utile senza PAC
2006 (€/ ha) 24,40 78,11 893,07
1082,63 292,57
995,58 292,57 0,00
753,60 1046,17 -36,46 -329,03
602,64 895,21 -100,37 -392,94
Il pisello basso input, con il noleggio di una seminatrice su sodo, e senza l’aumento del prezzo del prodotto presenta utili negativi, in calo rispetto all’anno precedente. I costi meccanici si sono notevolmente ridotti, a causa dell’uso del noleggio per la semina, che ha fatto incrementare però I costi extra-aziendali. Lo stesso discorso vale per le risorse.
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Lombriasco Frumento PSR costi meccanici costi per risorse costi extra-aziendali Totale costi contributo PAC contributo PSR Plv Totale ricavi Utile con PAC Utile senza PAC
2005 (€/ ha) 353,57 241,16 704,00 1298,73 292,57 120,00 1232,60 1645,17 346,44 -66,13
2006 (€/ ha) 542,25 386,32 700,13 1628,70 292,57 120,00 1697,75 2110,32 481,62 69,05
Il frumento presenta costi di meccanizzazione più elevati, in quanto è stato attribuito il costo della trinciatura degli stocchi a questa coltura. Le produzioni più elevate nel 2006 hanno consentito di elevare gli utili, che sono positivi anche in assenza di PAC.
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Lombriasco Mais PSR costi meccanici costi per risorse costi extra-aziendali Totale costi contributo PAC contributo PSR Plv Totale ricavi Utile con PAC Utile senza PAC
2005 (€/ ha) 428,26 422,02 961,23 1811,51 292,57 120,00 1657,93 2070,50 258,99 -153,58
2006 (€/ ha) 441,40 392,06 968,79 1802,25 292,57 120,00 1981,11 2393,68 591,43 178,86
Per quanto riguarda il mais, questa coltura è sostenibile senza contributi, nonostante le produzioni più basse nel 2006 rispetto al 2005. Se si considera l’utile senza contributi, il basso input presenta utili inferiori di 30 €/ha rispetto al mais PSR, il quale presenta da sempre in questo percorso gli utili più elevati.
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Lombriasco Pisello PSR 2005 (€/ ha) costi meccanici 364,27 costi per risorse 194,10 costi extra-aziendali 704,00 Totale costi 1262,37 contributo PAC 292,57 contributo PSR 120,00 Plv 837,60 Totale ricavi 1250,17 Utile con PAC -12,20 Utile senza PAC -424,77
2006 (€/ ha) 312,92 246,31 700,13 1259,36 292,57 120,00 758,16 1170,73 -88,63 -501,20
Il pisello, penalizzato dalle basse produzioni, presenta un utile, come negli altri percorsi per questa coltura, più basso rispetto al 2005
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Utili 2004-2006 innovativo basso input PSR F1
Utile/ (PAC+PSR) innovativo basso input PSR F1
2004 2005 2006 258,23 1694,85 1928,20 350,54 215,77 247,99 412,40 297,55 393,96
2004 0,80 0,91 0,85
2005 7,20 0,56 0,62
2006 8,75 0,84 0,95
In tabella sono presentati gli utili medi comprensivi di PAC, ad ettaro ed aziendali, considerando le rotazioni dei tre sistemi ipotizzati. Stante la contribuzione PAC 2006, i sistemi sono tutti in attivo. La PAC rimane comunque indispensabile per l’agricoltore, che altrimenti lavorerebbe pesantemente in perdita, considerando solo la redditività delle colture prese in esame, per i percorsi PSR e basso input. Le colture industriali del percorso innovativo di Lombriasco, presentano invece utili molto elevati dati dalle ottime produzioni fatte registrare, con un vantaggio economico che è minimamente influenzato dalla presenza della PAC, come si può vedere dall’indice Utile/(PAC+PSR). Esso esprime la dipendenza dell’utile dal contributo medesimo. Valori superiori ad 1 indicano un sistema sostenibile per l’agricoltore anche in assenza di PAC, valori compresi tra 0 e 1 indicano un sistema in attivo esclusivamente in presenza di contributo PAC, valori negativi indicano un sistema non sostenibile anche in presenza di contributo PAC. A parte il sistema innovativo, tutti i sistemi oggetto della presente ricerca sono caratterizzati da un indice inferiore ad 1 e come tali non sono sostenibili in assenza di contributi PAC. Tuttavia, l’aumento dei prezzi dei prodotti ha consentito di aumentare il rapporto utile/(PAC+PSR), il quale si è avvicinato all’unità per il percorso PSR. Per quest’ultimo è la coltivazione del pisello a penalizzare gli utili. Mais e frumento consentirebbero di avere un indice superiore ad 1. Questo è uno prospettiva interessante per l’azienda agricola che potrebbe essere in grado di sostenersi in assenza di contributi con alcune coltivazioni. Occorre ricordare che nell’utile deve essere retribuita la manodopera, non considerata come un costo. Quindi occorre comunque il contributo, per remunerare la manodopera.
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Indici tecnico-economici 2005-2006 SI 2005 Utile netto/ ha (PAC+PSR)/ ha
SI 2006
BI 2005
BI 2006
PSR 2005
PSR 2006
1694,85 1928,20
215,77
274,99
297,55
393,96
219,42
219,42
292,57
292,57
412,57
412,57
Utile/ (PAC+PSR)
7,73
8,75
0,73
0,84
0,72
0,95
Costo prod. €/ €Plv
0,58
0,57
1,13
1,03
1,06
1,01
3502,48 3942,94 1242,85
1415,96
1346,52
1604,53
Euro PLV/ ha Manodopera h/ ha
14,71
14,57
10,60
6,56
13,86
14,14
N lisciviato
47
17
60
17
33
17
Bilancio P
-3
-3
-18
-18
-30
-32
Gli indici tecnico- economici consentono una comparazione dei percorsi tra loro, considerati applicati su un’azienda di 30 ha. I risultati del 2006, messi a confronto con quelli del 2005, evidenziano un generale miglioramento della situazione per tutti e tre percorsi ipotizzati. Sono presentati in blu i criteri che esprimono un beneficio, ovvero più elevato il loro valore e più interessante è il percorso ipotizzato per il criterio scelto, e in rosso i criteri che esprimono un costo, ovvero più elevato è il loro valore e più penalizzato ne risulta il percorso per il criterio scelto. L’andamento degli indici per i 2006 influenzato in modo importante dall’aumento del prezzo dei prodotti alla vendita, e dall’aumento del costo dei fattori di produzione. I contributi non sono cambiati, mentre l’utile lordo è aumentato. E’ aumentato quindi il rapporto utile/PAC+PSR già descritto nella diapositiva precedente. Tuttavia, l’aumento dei prezzi dei prodotti ha consentito di aumentare il rapporto utile/(PAC+PSR), il quale si è avvicinato all’unità per il percorso PSR. Per quest’ultimo è la coltivazione del pisello a penalizzare gli utili. Mais e frumento consentirebbero di avere un indice superiore ad 1. Il costo di produzione di un’euro di produzione lorda vendibile, è inferiore a uno solo per il percorso innovativo. In tutti i percorsi questo indice si è ridotto nel 2006, e ciò è dovuto ancora una volta all’aumento del prezzo dei prodotti alla vendita, accompagnato da una maggiore attenzione all’uso dei fattori e delle macchine. Ciò si può notare anche dall’indice manodopera h/ha, che si è ridotto rispetto al 2005 in tutti i percorsi ad eccezione del PSR, che indica una tendenza a ridurre i passaggi delle macchine. Tra gli indici ambientali abbiamo la riduzione dell’azoto lisciviato, per tutti i percorsi.
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Conclusioni Due fattori hanno inciso sui conti economici del 2006: l’aumento del prezzo dei prodotti e l’aumento del costo di fattori di produzione La PAC indispensabile per garantire un reddito ai cerealicoltori Se verranno mantenuti prezzi elevati dei prodotti, per quanto attiene alla coltivazione dei cereali, alcuni percorsi (PSR) potrebbero diventare sostenibili in assenza di PAC Occorre ricordare che gli utili comprendono la retribuzione della manodopera L’affitto è stato considerato nei costi. Nel caso di aziende di proprietà gli utili sono più elevati. Il sistema innovativo si presta per le aziende che non praticano altre attività (es. Zootecnia, orticoltura) Fluttuazioni di produzioni e costi I conti economici dovrebbero essere fatti tutti gli anni in azienda
Due fattori hanno inciso principalmente sulla gestione del 2006 rispetto al 2005: l’aumento del costo dei fattori, e l’aumento del prezzo dei prodotti alla vendita. I contributi PAC non sono variati. Per quanto riguarda i costi meccanici, sarebbe interessante per il sistema culturale basso input simulare superfici aziendali più estese, in modo da evidenziare maggiormente l’impiego ridotto di macchine e trattrici, con risultati economicamente più interessanti di quelli evidenziati utilizzando come superficie di riferimento 30 ha. Ancora una volta si può osservare come la PAC sia indispensabile per garantire un reddito per i cerealicoltori, che altrimenti produrrebbero in perdita. Tuttavia il percorso PSR anche in assenza di contributo, grazie all’aumento dei prezzi alla vendita, presenta per mais e frumento utili positivi, e questa è una novità interessante per tutto il comparto cerealicolo, visto il trend di crescita dei prezzi dei prodotti registrato anche nel 2007. L’utile medio aziendale è aumentato in tutti i sistemi colturali, in particolare per quello innovativo che si presenta come l’unico veramente attuabile nel caso in cui l’azienda si trovi in zona vocata, non abbia altre attività produttive (ad es. orticoltura, zootecnia) e presenti superfici coltivate simili a quelle ipotizzate nel caso di studio. La composizione dell’utile aziendale potrebbe ulteriormente variare nel caso in cui alcune spese non fossero veramente da sostenere, quale ad esempio l’affitto dei terreni (365,00 €/ha) nel caso in cui i terreni siano di proprietà dell’azienda. La fluttuazione importante dei prezzi dei fattori e dei costi di produzione, che caratterizza ormai la filiera cerealicola, richiede un conteggio annuale dei costi di produzione e dei ricavi.
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Hanno collaborato Sara Desogus, Barbara Moretti, Dario Sacco, Carlo Grignani, Stefano Monaco, Aldo Ferrero, Francesco Vidotto, Franco Tesio1, Remigio Berruto, Giangiacomo Ghiotti, Patrizia Busato2, Don Sandro Barra3, Alberto Turletti4. Si ringraziano: Alessandro Lusetti5, Mario Gilardi, Gabriele Gariglio, Mauro Gilli1 1Università
di Torino Dipartimento di Agronomia, Selvicoltura e Gestione del Territorio. 2Università di Torino Dipartimento Economia, Ingegneria Agraria, Forestale e Ambientale -Sez. Meccanica3Istituto Agrario Salesiano “Don Bosco”, Lombriasco. 4Regione Piemonte Assessorato Agricoltura, Tutela della Fauna e della Flora 5Cooperativa Terre del Maira, Cavallermaggiore (CN).
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