Frosinone — Via Fabi Tel. 0775-898471
Anno 1 - n° 1 (A.S. 2014-2015)
www.istitutoangeloni.it
Eccoci……..
Olio: Mosca Assassina!... Dannata quella mosca! È quasi tutta sua la colpa di un raccolto ridotto del 40% in meno rispetto al consue-to. Le olive, colpite da quel piccolo insetto, sono cadute irrimediabilmente al suolo, favorendo un record negativo nella storia per la scarsità di produzione di olio. La mosca olearia ha vinto così la sua battaglia! Nel Lazio, purtroppo, si sono diffuse voci di pericoli per la salute umana durante la molitura delle olive. Soltanto una riunione urgente presso l'Assessorato regionale dell'agricoltura per smentire certe dicerie e un comunicato della Iumec Frosinone-Latina ha potuto scongiurare ingiustificati allarmismi, non essendoci alcun rischio di contrarre malattie durante la
lavorazione delle olive e consumare l’olio derivante dalla molitura. Nel modo più assoluto le piante di olivo non sono portatrici di alcuna infestazione epidemica dannosa per l’uomo. In tempi di Ebola possono attecchire le bizzarrie più strane ma vi è un limite a tutto. A contribuire alla diminuzione del prezioso oro liquido, si sono aggiunte le numerose piogge primaverili ed estive che hanno influito sullo sviluppo del frutto e la tignola dell’olivo (un altro insetto che attacca la pianta). Prosegue a pag. 3
Lunario di Gennaio: Crescente dall’1 al 4 e dal 21 al 31 ORTO: nel pieno dell’inverno si organizzano gli spazi senza però toccare la terra se è gelata o bagnata. CANTINA: in giornata soleggiate,imbottigliare il vino prosecco, o quei vini che si vogliono frizzanti. Non imbottigliare se c’è vento calante Calante da 6 al 19 Prosegue a pag. 15
Meno tre…due…uno…zero: eccoci, siamo arrivati, siamo noi dell’Istituto Agrario. Con grande piacere mi accingo a scrivere questo editoriale del primo numero del nostro giornale. Ho la fortuna di insegnare in questa scuola da più di venti anni e da un paio ho l’onore e l’onere di ricoprire l’incarico di fiduciaria del Dirigente Scolastico. Molti sono i ragazzi che ho visto “crescere ed ardere di inconsapevolezza” in questi anni e da ognuno di loro ho imparato molto. La lezione che più di ogni altra porto con me, nel mio cuore, nel mio cervello è che è necessario che noi adulti, noi professori dobbiamo dimostrare ai nostri ragazzi che vale la pena di starci ad ascoltare, che tutto quello di cui parliamo ha a che fare con la vita di tutti i giorni e che li aiuterà a capire meglio il mondo e loro stessi, che dobbiamo dimostrare con le nostre vite che lo sforzo che chiediamo loro gli riempirà la vita, che dobbiamo dimostrare di credere in quello che facciamo per chiederlo a loro, ai nostri ragazzi. Dobbiamo ricordare ai nostri studenti che la vita è irripetibile ed è fatta per la grandezza, dobbiamo registrare non solo i 6, i 5 o gli 8, ma anche e soprattutto le loro qualità migliori, i loro talenti. Bene, a questo punto non mi resta altro da dire se non, buon lavoro!!! Prof.ssa Maria Colafrancesco
Istituto Agrario: indirizzi Professionale e Tecnico L’Istituto Agrario di Frosinone offre agli studenti due percorsi distinti di formazione: l’indirizzo Professionale e l’indirizzo Tecnico. Da anni rappresenta un punto di riferimento non solo per i ragazzi della nostra Provincia ma anche del territorio pontino. Associato all’Istituto d’Istruzione Superiore “Luigi Angeloni”, l’Istituto Agrario ha come Dirigente Scolastico il dottor Salvatore Cuccurullo, pronto a risolvere ogni esigenza che si presenta. Grazie alla sua disponibilità ed alla collaborazione della Vicaria siamo riusciti a crescere, potenziando in particolar
modo le competenze degli studenti. La scuola dispone anche di un pullman per il trasporto dei ragazzi provenienti dai paesi limitrofi. Inoltre, viene utilizzato per le visite guidate di un giorno. Fiore all’occhiello dell’Istituto Agrario è l’Azienda dove i ragazzi hanno la possibilità di apprendere e fare esperienze sul campo in quanto si coltivano prodotti oltre all’allevamento di animali. Grazie anche ad alcuni studenti, già esperti nel settore perché partecipano alla crescita della propria azienda, la scuola riceve un contributo notevole
per l’aggiornamento, nuove metodologie ed applicazioni nella materia d’indirizzo. Ai ragazzi vengono proposti stage in aziende locali e nazionali, visite guidate in altri istituti agrari e la possibilità di poter offrire la propria azienda come punto di riferimento per il rilevamento dati con agronomi della nostra scuola e di veterinari. Si organizzano, durante l’anno scolastico, corsi di micologia ed olivicoltura, approvati dalla Provincia, corsi sul miele e sulla potatura. Classe VT
Ecco il nuovo edificio... Prossimamente avremo, con grande gioia e soddisfazione, un nuovo edificio scolastico in linea con la crescita del nostro istituto. Aule spaziose, laboratori attrezzati, sala multimediale, il tutto immerso nella natura. Di seguito riportiamo alcune foto della nuova struttura in via di ultimazione. Francesco Pietrandrea Classe 1P
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Un sogno che diventa realtà... Ho deciso di promuovere questa iniziativa per coinvolgere e stimolare i ragazzi in una nuova avventura scolastica. Inizialmente si sono presentate tante difficoltà, superate grazie all’entusiasmo ed alla collaborazione di quanti hanno permesso la realizzazione del progetto. Il nostro giornale ci permetterà, in un momento in cui prevale l’interesse per altre forme di comunicazione, di stimolare allievi e professori a scrivere e a pubblicare articoli di vario genere (attualità, rubriche specifiche del settore agrario, cronaca, sport, tempo libero, tradizioni ed altro), migliorando, sicuramente, la socializzazione, la crescita e la capacità di raccontare e condividere le esperienze vissute dagli studenti. Il giornale “Cultura & Coltura” nasce dall’esigenza di sviluppare capacità di collaborazione, potenziamento socio-culturale, comunicazione e integrazione. Infine risulterà uno strumento importante anche per far conoscere all'esterno la nostra scuola e le nostre potenzialità. Ringrazio il Dirigente scolastico, dott. Salvatore Cuccurullo che ha creduto nella nostra iniziativa, il prof. Gianni Coratti per la partecipazione alla stesura, tutti i docenti che hanno dato il proprio contributo e gli sponsor che hanno contribuito economicamente per la stampa di questo primo numero. Prof.ssa Caterina Basso
Olio: la mosca che ha azzerato il raccolto... Continua da pag. 1 Molti produttori hanno rinunciato persino alla raccolta. Non valeva la pena affrontare gli elevati costi per la manodopera, rispetto alla scarsità delle olive salvabili. Da due anni a questa parte, la mosca olearia ha anticipato la sua comparsa. Prima cominciava a colpire soltanto verso la fine d’agosto, quest’anno le infestazioni si sono presentate già a fine giugno, sulle varietà precoci come Palmetta e Leccino, per poi estendersi sulla varietà Canino. Gli agricoltori hanno cercato di combatterla, ma con scarsi risultati, rifacendosi ai dettami regionali della lotta integrata, usando quindi trattamenti chimici. Mentre coloro che hanno optato per una lavorazione biologica, oltre ai naturali repellenti, si sono avvalsi dei pochi trattamenti ammessi. Logicamente, la scarsa produzione di olio ha causato l’aumento vertiginoso dei prezzi, rispetto al passato. L'altissima qualità e le caratteristiche organolettiche dell’olio extra vergine prodotto nel nostro territorio, renderà comunque difficile la contraffazione e non metterà i commercianti nella condizione di integrare la carenza con olio estero, spesso di scarsa qualità. Per non parlare di eventuali olive colpite da lebbra, sviluppatasi grazie alle ottimali condizioni di temperatura e umidità durante l'estate. In queste condizioni si sono innescati fenomeni enzimatici che fanno alzare l'acidità. Se poi le olive vengono stoccate a temperature elevate prima di portarle in frantoio si possono manifestare anche fenomeni fermentativi che, oltre ad alzare l'acidità, possono anche produrre difetti organolettici. Occorre solo essere più attenti, portando le olive più velocemente al frantoio, per evitare eventuali inneschi fermentativi. Filtrare l'olio velocemente per stabilizzarlo e quindi evitare aumenti repentini dell'acidità nel tempo. Dalle prime analisi effettuate sugli oli della nuova campagna, ottenuto da olive sane, si sono riscontrati buoni livelli di polifenoli, fino a 700-800 ppm, che aiuteranno l'olio a mantenersi stabile nel tempo. Al di là dell'annata bisognerà però vincere la sfida contro i cambia-menti climatici. Classe IV P
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Benefici fiscali per gli imprenditori agricoli A decorrere dal primo luglio 2014, è stato introdotto un nuovo incentivo per le imprese agricole che assumono dei lavoratori di età compresa tra i 18 e i 35 anni; la nuova normativa è prevista dal comma 4 dell’art. 5 del decreto legge n. 91/2014, convertito nella legge n. 116/2014; le condizioni previste per tale possibilità sono le seguenti: - non avere un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi; - non avere un diploma di istruzione secondaria di secondo grado. Dette assunzioni vanno fatte nel periodo tra il primo luglio scorso e il 30 giugno 2015. Al riguardo, è stata emanata una circolare dall’INPS (n. 137/2014), la quale prevede che si debba presentare una apposita domanda, a far tempo dal 10 novembre 2014, esclusivamente in via telematica, con accesso al modello di comunicazione “GIOV/AGR (DL 91/2014”, che si trova all’interno del “Cassetto previdenziale aziende agricole”; va precisato che il beneficio è riconosciuto dall’INPS sulla base dell’ordine di presentazione delle domande e fino a esaurimento dei soldi stanziati. L’incentivo in parola spetta sia per le assunzioni a tempo determinato che indeterminato, anche parziale; per il primo caso, le condizioni richieste sono le seguenti: durata almeno triennale; occupazione minima di 102 giornate annue; la forma scritta. L’incentivo è pari ad 1/3 della retribuzione lorda imponibile ai fini previdenziali per 18 mesi, entro massimo tremila euro per i lavoratori assunti a tempo indeterminato. Il beneficio viene riconosciuto al datore di lavoro agricolo (definito dall’art. 2135 del codice civile) unicamente mediante compensazione con i contributi dovuti. Prof. Mauro Sabetta
All’Agrario di Frosinone un corso di formazione Micologica L’ISTITUTO AGRARIO di Frosinone, con il PATROCINIO della Provincia di Frosinone e in collaborazione con l’Associazione “Sylvatica”, organizza un “Corso di formazione Micologica” La partecipazione al corso di 14 ore (6 incontri) consentirà di acquisire il tesserino per la raccolta dei funghi presso la Provincia di FROSINONE. L’attestato rilasciato è idoneo per il percorso formativo di alternanza scuola-lavoro. DOCENTI DEL CORSO DR. CLAUDIO BERNA - Coord. dell’ISPETTORATO MICOLOGICO ASL Frosinone DR. FABIO COLLEPARDO COCCIA - Presidente ASSOCIAZIONE SYLVATICA DR. ENRICO DI MICHELE - ISPETT. MICOLOGICO A.S.L. FROSINONE - Associazione SYLVATICA DR. ALDO TERRANOVA - ISPETT. MICOLOGICO A.S.L. FROSINONE - Associazione SYLVATICA DR. GABRIELE ALBERICO ROSSI - DOCENTE ISTITUTO AGRARIO DR. GIUSEPPE SANNA - DOCENTE COORD. ISTITUTO AGRARIO CALENDARIO DELLE ATTIVITA’ PER STUDENTI E UTENTI ESTERNI 1)- VENERDI’ 30 GENNAIO 2015 ORE 15:30 - 17:20 (PRESSO L’I.I.S. “LUIGI ANGELONI” viale Roma, 69 – FROSINONE); 2)- VENERDI’ 6 FEBBRAIO 2015 ORE 15:30 - 17:20 (PRESSO L’I.I.S. “LUIGI ANGELONI” viale Roma, 69 – FROSINONE) 3)- VENERDI’ 13 FEBBRAIO 2015 ORE 15:00 - 18:00 (PRESSO L’I.I.S. “LUIGI ANGELONI” viale Roma, 69 – FROSINONE); 4)- VENERDI’ 20 FEBBRAIO 2015 ORE 15:30- 17:20 (PRESSO L’I.I.S. “LUIGI ANGELONI” viale Roma, 69– FROSINONE); 5)- VENERDI’ 27 FEBBRAIO 2015 ORE 15:30- 17:20 (PRESSO L’I.I.S. “LUIGI ANGELONI” viale Roma, 69 – FROSINONE); 6)- VENERDI’ 06 MARZO 2015 ORE 15:30- 17:20 (PRESSO L’I.I.S. “LUIGI ANGELONI” viale Roma, 69 – FROSINONE); PER quota di iscrizione e Informazioni rivolgersi presso I.I.S. L. Angeloni viale Roma (Frosinone) tel. 0775/210805 o Via A. Fabi presso la sede dell’Istituto Agrario tel. 0775/898471.
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Il Panino secondo la tradizione ciociara La saggezza popolare si costruisce su detti e proverbi che in qualche modo ci caratterizzano e ci risuonano nelle orecchie come qualcosa di assodato ed indiscutibile. Questo perché nelle cose semplici e apparentemente scontate c’è sempre un fondo di verità. E allora non trovo nessun detto migliore che “Siamo quelli che mangiamo” per dire che noi Ciociari non possiamo prescindere dalla nostra cultura culinaria, non mi riferisco ad altro che alla tradizione che trova sempre una spiegazione ed una sua logicità nella quotidianità del vissuto. Ecco perché quando, incuriosito, dal nome del nuovo panino che la più grande azienda di fast food ha messo in commercio mi sono orientato sul “ciociaro” ho avuto grosse difficoltà a ritrovare dei sapori che di “ciociaro” avevano, purtroppo, solo il nome. Non mi soffermo dunque sull’ampia polemica che c’è stata, e che ci ha inevitabilmente coinvolto ma, pongo invece una domanda: “sappiamo com’è il panino ciociaro, quello vero…?”. Negli anni, si sa, i gusti cambiano e non mancano le rivisitazioni… Ecco perché, forse, il nostro panino ha perso la sua vera identità, diventando quasi irriconoscibile! Per riferirmi solo un attimo a quel che ho detto sopra direi che “ il Ciociaro” è un po’ come la sua gente: semplice, ma di carattere. Ormai viene preparato sempre più raramente (anche perché oggi ci sono esigenze nettamente differenti rispetto a quelle di una volta), ma l’origine vuole come “companatico” broccoletti calati in padella e tocchetti di salsiccia. Vorrei soffermarmi sul pane baguettes, sfilatini, rosette: non serve un’analisi linguistica, né tantomeno un’indagine di provenienza, per capire che non ci appartengono e che non fanno parte in alcun modo della Ciociara. Il vero panino ciociaro è formato da due spesse fette (“lesche”) di pane casareccio che, proprio perché tale, veniva fatto in casa e le “pagnotte”, che erano destinate a durare un’intera settimana, venivano riammorbidite con una bella frittata di foglie di cipolle fresche e peperoncino, o con i broccoletti e le salsicce che sostenevano le giornate di faticoso lavoro dei miei nonni e dei contadini che li aiutavano nel lavoro dei campi. E come non ricordate il “longetto” che i pendolari, lavorando a Roma e alzandosi alle quattro del mattino, trovavano pronto in cucina dopo che le mogli ne avevano avuto premura. Niente di più lontano… da salsine da gusti indecifrabili e cotolette di pollo impanate che ci hanno ultimamente proposto e che, ai più che non conoscono, hanno lasciato passare per “panino ciociaro”! Prof. Piero Venditti
Via Tiburtina 177 — Frosinone Pagina 5
Per quelli che non si nutrono di carne Ci sono vari motivi per non mangiare carne: mangiare non è salutare come tutti credono perché la carne non è un alimento adatto all’essere umano strutturato anatomicamente per nutrirsi di frutta, semi e vegetali. La carne, alimento cadaverico, contiene putrescina, istamina, ammoniaca, oltre ai molti medicinali somministrati agli animali come sulfamidici, antibiotici, cortisoni, ecc. che entrano nel metabolismo di chi mangia la carne causando un gran numero di malattie anche tumorali. Inoltre, la carne, elemento estraneo per il nostro organismo, abbassa le difese immunitarie lasciandoci inermi di fronte a qualsiasi infezione batterica o virale. Ad ogni pasto a base di carne il nostro organismo ha un dispendio di energia pari a 5 Km di corsa. L'essere vegetariani aiuterebbe anche l'intero pianeta Terra! Gli allevamenti intensivi inquinano il suolo, le falde acquifere, l’aria, oltre ad essere causa principale di disboscamento: un hamburger costa 5 mq di foresta amazzonica. Solo con l’alimentazione vegetariana è possibile sfamare tutta la popolazione mondiale e scongiurare tensioni internazionali che nascono da gravi crisi alimentari. L’alimentazione carnea incide in modo più pesante e dispendioso sulle finanze individuali, familiari e collettive. Poi ci sono i motivi morali, che non sono da sottovalutare, quelli su cui tutti dovremmo riflettere. L’indifferenza verso il dolore degli animali ed il conseguente disprezzo della loro vita abitua l’uomo a convivere con l’idea della violenza e della sopraffazione del più debole rendendolo insensibile e crudele anche nei confronti del suo stesso simile. Se fossi tu ad essere torturato o mutilato da qualcuno che non esita anche ad ucciderti per non rinunciare ad un suo piacere, certo non accetteresti di buon grado la legge del più forte; se si accetta come regola di vita la legge del pesce grosso che mangia quello più piccolo allora occorre anche accettare il sopruso dei prepotenti, le ingiustizie dei disonesti, la violenza dei criminali, l’oppressione degli invasori. Invece l’alimentazione vegetariana dispone l’essere umano alla mitezza, alla serenità, alla conciliazione, alla tolleranza, al benessere psicofisico, quindi alla pace: l’uomo è ciò che mangia. Se si nutre di violenza e di morte non può che subire, secondo la legge della causa-effetto, violenza e morte. Claudia Piccinilli classe 2 S
I consigli di Frate Indovino Lavori del mese: Essendo un mese di relativa calma è possibile mettere mano a quelle attività hobbistiche o di piacere per le quali non si trova mai tempo durante l’anno. Tempo permettendo, disinfettate gli alberi da frutto con solfato di rame o calce idrata. Sistemate le attrezzature. Preparate i terricci per le nuove semine. Controllate i prodotti conservati in magazzino e le sementi per il nuovo anno. Preparate il piano per le nuove coltivazioni. Vigna e cantina: Controllate i recipienti vinari rimboccando se necessario. Effettuate il primo travaso se ancora non lo avete fatto. Eseguite la prova all’aria per verificare la tenuta del colore. Mantenete in cantina una temperatura non superiore ai 18° C. Giorni adatti per i travasi: dal 5 al 20 del mese. Direttore Responsabile: Caterina Basso Redattore e grafico: Gianni Coratti In redazione: Maria Colafrancesco, Patrizia Proia, Gabriele Rossi, Piero Venditti, Stefania Iacobucci, Gabriella Guglietti, Fiorella Grande, Mauro Sabetta, Giuseppe Sanna, Gianni Arma, Rossana Bruno Collaboratori: gli alunni delle classi degli indirizzi Professionale e Tecnico Pagina 6
Il New Holland T8 macchina dell’anno 2014 La serie T8 ha completamente riscritto le regole dei trattori. Con il passo più lungo della categoria, offre una stabilità al top per i trasferimenti su strada ad alta velocità, ma anche un eccellente manovrabilità in campo. Potete scegliere tra la celebre trasmissione a variazione continua Auto Command tm e la trasmissione Ultra Command tm, il PowerShift tm II garantiscono il massimo comfort dell’operatore. L’inconfondibile stile NEW HOLLAND, il gruppo sollevatore/PdP anteriore completamente integrato e la collaudata tecnologia ECOBlue tm SCR per la conformità alla normativa Tier 4 A, fanno del T8 la soluzione ideCon il nuovo T8, tutto è possibile. Motori potenti e a basso consumo, gruppo PdP e sollevatore anteriore completamente integrato, posto guida ai vertici del settore: il trattore T8 è il partner ideale per garantirvi una produttività ai massimi livelli in tutte le operazioni dell’agricoltura su larga scala.
SISTEMA DI GUIDA AUTOMATICA INTELLISTEER La guida automatica completamente integrata è una caratteristica chiave della Serie T8. Il monitor a colori INTELLIVIEW tm III con schermo touchscreen sul bracciolo SIDEWINDER tm II permette una gestione semplice ed efficiente della guida automatica. SOLLEVATORE/PdP ANTERIORE Il T8 può essere equipaggiato con un gruppo sollevatore e PdP anteriore completamente integrato. La sagomatura del cofano e della calandra garantisce una visibilità perfetta. Stefano Venuta classe 2 T
Viadotto Biondi: nuovi smottamenti Nuovi smottamenti sul costone di collina del viadotto Biondi, a Frosinone, già interessato nei mesi scorsi da altre frane, una delle quali ha inghiottito anche parte della strada determinandone la chiusura. La terra ha ceduto ancora per il maltempo con abbondanti piogge e forti raffiche di vento che hanno superato anche i 70 km/h. Protezione civile e Comune stanno monitorando il dissesto idrogeologico. Maria Francesca Baglione classe 3T
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Cambiamenti climatici ed agricoltura: il caso dell’olivo Intraprendere un discorso sui cambiamenti climatici nell’attuale situazione meteorologica significa cavalcare l’onda come un appassionato del surf; dimostrare, invece, il concreto collegamento tra anomalie climatiche e ripercussioni in agricoltura su basi scientifiche e, quindi, razionali significa essere bravi agricoltori ed anche bravi consulenti tecnici. In tale sede si vuole tentare una brevissima e semplice analisi del concreto collegamento tra l’anomalo andamento meteorico di quest’anno con i problemi fitosanitari di una coltura e, nella fattispecie, dell’olivo. L’olivo è una pianta rustica e generosa, tanto è vero che essa è definita anche come la pianta delle tre esse in quanto resiste ai sassi, alla siccità ed al sale: oliveti secolari impiantati sui terreni di collina ad alto contenuto di scheletro, ma anche oliveti secolari impiantati sui terreni di zone litoranee, quindi, esposti alla brezza marina ricca di salsedine ed oliveti, sempre secolari, sottoposti all’arsura estiva riescono, comunque, a produrre olive da cui si ricava un olio di eccellente qualità. La difesa fitosanitaria dell’olivo, a differenza di quella delle altre colture arboree, è stata sempre affrontata e risolta con pochissimi ed elementari trattamenti individuabili contro il Cicloconio (o Occhio di Pavone), la Tignola dell’Olivo e la Mosca dell’Olivo. Gli altri agenti fitopatogeni dell’olivo, ovvero agenti causali di malattie, siano essi funghi e/o insetti, sono stati sempre controllati, oltre che dalla rusticità della stessa pianta con le proprie difese naturali, anche da antagonisti naturali. L’Occhio di Pavone e la Lebbra dell’Olivo sono fitopatie dovute ad agenti eziologici di natura fungina e, come tutti i funghi, il loro sviluppo è favorito da due fattori ambientali di origine climatica quali la temperatura medio-alta e l’elevata umidità. Se si confrontano i decorsi meteorici di questi ultimi 15 anni con quelli degli anni precedenti è possibile constatare come dal mese di marzo a quello di giugno – luglio le precipitazioni piovose risultino sempre più frequenti fino ad inizio estate o, addirittura, in piena estate e, pertanto, sono forniti proprio i due fattori utili allo sviluppo dei succitati agenti eziologici di natura fungina. Relativamente alla Mosca dell’olivo è da evidenziare che, in condizioni meteorologiche ordinarie, ovvero con estate caratterizzata dall’assenza di precipitazioni piovose, unitamente alle elevate temperature, la femmina del dittero in questione riassorbe le uova e va in una sorta di letargo estivo (diapausa), quindi, interrompe la propria attività riproduttiva e, conseguentemente, la deposizione delle uova nelle olive. L’estate scorsa è accaduto l’esatto contrario. La scarsa produzione di olive, però, deve essere spiegata non solo con il prolungamento dell’attività riproduttiva della Bactrocera oleae nel corso dell’estate, ma anche con le prolungate ed intense precipitazioni piovose che hanno interessato l’olivo durante l’antesi (fioritura) tali da aver compromesso, irrimediabilmente, l’impollinazione. Infatti, il polline, in presenza di pioggia prolungata, si imbibisce di acqua fino ad esplodere; il risultato di ciò è stato una scarsa allegagione ovvero formazione di frutti, fatta eccezione per alcune aree geografiche risparmiate dalle reiterate e prolungate piogge. In tutto ciò, non bisogna dimenticare che l’inverno di questi ultimi anni non è stato sufficientemente freddo e ciò ha favorito la proliferazione degli agenti eziologici di qualunque natura. A tutto quanto sopra riportato bisogna aggiungere che, sebbene le bizzarie climatiche rappresentino un problema da gestire a livello globale, ovvero planetario, per altri aspetti risulta necessario intervenire con maggiore senso di responsabilità al fine di non peggiorare l’abbassamento delle difese naturali dell’olivo già di per sé messe a dura prova dagli stress meteorologici: si vuole fare esplicito riferimento al trapianto di piante secolari dal loro terreno di origine in altri terreni (vale a dire allocando piante secolari in contesti pedologici e di microclima completamente differenti) e, addirittura, all’uso delle stesse come piante da spartitraffico od all’uso come piante ornamentali; infine, non per ultimo e sempre a titolo di esempio, la scelta di cultivar autoctone potrebbe aiutare, nonostante lo stravolgimento del clima, a far fronte alla recrudescenza di avversità fitosanitarie fino ad oggi ritenute secondarie. Prof. Gabriele Rossi
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Borsa di studio Colella: premiati gli alunni Sabene e Scaccia Come ogni anno nel mese di settembre è doveroso ricordare la collega Antonella Colella che ci ha lasciato prematuramente. La famiglia ha istituito una borsa di studio, in sua memoria, volta a premiare i ragazzi meritevoli nello studio e nel comportamento. Anche quest’anno nell’Istituto Agrario di Frosinone sono stati premiati gli alunni Salvatore Sabene e Domenica Scaccia. Due studenti che hanno dimostrato nel corso dei cinque anni dedizione allo studio e senso di responsabilità. Come sempre i familiari di Antonella sono intervenuti per premiare i due ragazzi. Anche per l’A.S. 2014-2015 verranno premiati due alunni, uno per indirizzo, e pertanto la “sfida” a suon di voti positivi ha già avuto inizio. Buono studio a tutti! Francesco Quadrotta classe 5P
“Coltiviamo il futuro” Coltiviamo il futuro” è il titolo del bando di concorso presentato il 5 novembre 2014 presso l’Istituto Tecnico Agrario “Emilio Sereni” in via della Colonia Agricola nel corso dell’iniziativa “Made in Lazio” alla presenza del Commissario straordinario dell’Arsial Antonio Rosati. L’Istituto Agrario di Frosinone ha partecipato all’iniziativa con le classi 3^T (Tecnico) e 5^ P (Professionale), accompagnati dal dirigente scolastico Dottor Salvatore Cuccurullo, dai docenti Giuseppe Vignola, Gianni Arma, Giuseppe Sanna e gli operatori tecnici. Per l’occasione è stato allestito un tavolo con i prodotti della nostra azienda agraria. Inoltre, i ragazzi hanno preparato per la manifestazione del pane. È possibile consultare sul sito dell’Istituto www.istitutoangeloni.it un video illustrativo del processo di panificazione utilizzando farina di grano “spelta” coltivata nella nostra azienda. Le classi 3 T e 5 P
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Viticulture An introduction to viticulture Wine in different cultures Wine was sacred to many cultures around the world. Apart from Bacchus, the mythological god, other characters are less known but were still important to their ancient cultures. Ninkasi was the Sumerian goddess of alcoholic beverages, as was Varuni to the Hindu peoples. The ancient Egyptians held a yearly feast of Drunkennes to the goddess Hathor. The god of wine to this culture was Osiris , who gave it to his people. The red wine from nimea, Greece, is attributed to Hercules. He fought a lion there, and where his blood dripped on the ground, grapevines sprung up. The locals will tell you that the grapes the produce come from those same vines. Odin, the great god of the Norse Viking, received all wisdom after drinking the precious mead he stole from the giants. He even seduced the giant’s daughter to help him to obtain the mead. Then there is the story of Offerus, the hermit who first planted vines in the Rhone valley, France. He was a knight in the Crusades. While in the Middle east, fighting for god and king, he encountered a wine so tasty that the rest he spent the rest of his life in the Middle east. Vocabulary Drunkenness To drip To spring up Mead Classe 1 S
ubriacatura gocciolare scaturire idromele
Climatic changes and agriculture In 1997 the Kyoto protocol, an international agreement of 37 industrialized countries, recognised that developed countries are responsible for the current high levels of ghg (greenhouse gas emissions) in the atmosphere, as a result of more than 150 years of industrial activity. Last November 12 th there was the historic announcement by president Obama and president Xi Jinping of China, “The world’s biggest emitters”, about a reduction in their nations’ carbon emissions of 25-28 % by 2025-2030. They announced that the national energy production will consist of clean energy, mainly solar and wind power. Scientists assert the gases man is producing from cars, factories and power plants: carbon dioxide, methane, nitrous oxide, sulphur dioxide, CFCs, affect the world’s climate and cause the so-called “greenhouse effect”. Our planet will tip into a future of dangerous and irreversible warning whose consequences are already visible: the melting of glaciers, the rising of sea levels, serious floods in many countries. Extreme droughts and storms will have their effect on habitats and farms, they will be the extinction of animal and plants species, the presence of new varieties of pests and plant diseases and severe trouble to terrestrial and aquatic sources of food for human beings. Agriculture is the culprit and the victim of the alteration of the climate. It is the culprit because it’s globally responsible for one third of the factors that influence the climate: fossil fuels consumption, the use of synthetic fertilizers, increase in transport etc, but it is also the victim as last poor production of olive oil in our area has showed. The presence of the olive fly a species whose larvae feed on the fruit of olive trees, a serious pest in the cultivation of olives, infested olive trees in many Italian regions and in Ciociaria as well. A great part of the production was lost due to premature falling of the fruit and the quality of the oil extracted from partially attacked olives has a high acidity level. Today farmers are victims of the increasing of global temperature, it’s true, but choosing organic and traditional farming practices could partially compensate the loss of income they are suffering! Classe IV P Pagina 10
Serie B: Mirko Gori del Frosinone presenta la dieta dell’atleta professionista e le sue ambizioni future Il calcio, il gioco più bello e praticato al mondo, sa regalare gioie e dolori. In molti, da bambini, si presentano ai nastri di partenza per colpire un pallone e farlo rotolare in fondo ad una rete; in pochi, da adolescenti, riescono ad intraprendere la carriera da professionista. Uno di questi è Mirko Gori, ciociaro doc, cresciuto nelle giovanili del Frosinone Calcio sino ad indossare la casacca giallo-blu in serie B. Arrivare a certi livelli non è semplice e per poterlo fare serve spirito di sacrificio, abnegazione al lavoro e tanta passione. Le caratteristiche appena menzionate sono insite in Gori, calciatore ventunenne con la stoffa del veterano, pronto per il grande salto nella massima serie nazionale. Allo stesso Gori abbiamo chiesto come si riesce ad arrivare a certi livelli e che consiglio si sente dare ai tanti giovani che si avvicinando al mondo del calcio: «Premetto che a quindici, sedici anni decidere di fare più di qualche sacrificio per una passione che coltivi sin da bambino non è semplice! La mattina andavo a scuola ed appena rientravo a casa mi preparavo per recarmi al campo ad allenarmi. Per esperienza posso dire che il mio percorso è stato agevolato dal saper rinunciare a molte cose… mi riferisco al fatto di andare al cinema, a cena con gli amici o uscire per un semplice gelato consapevole che il giorno dopo ero atteso da una gara di calcio! Devo dire che il sostegno della mia famiglia è stato costante e fondamentale; senza, avrei avuto maggiori difficoltà ad arrivare a certi livelli». Molti sostengono che calcio e scuola non possono andare a braccetto; è d’accordo? «Assolutamente no! Si può studiare e raggiungere buoni risultati a scuola pur giocando a pallone. L’importante è saper organizzare le giornate senza trascurare nulla». Qual è la dieta tipo di un atleta professionista? «La società comunica lo schema da seguire che varia da giocatore a giocatore. A colazione possiamo mangiare un succo di frutta e delle fette biscottate con la marmellata; vanno evitati cornetti e cappuccino. Verso le 12 facciamo uno spuntino con un frutto o con lo jogurt. A seguire il pranzo, con pasta e petto di pollo. In alternativa a quest’ultimo possiamo mangiare prosciutto o bresaola. Prima dell’allenamento dobbiamo assumere gli integratori alimentari. Dopo l’allenamento dobbiamo mangiare qualcosa di dolce per mantenere i muscoli attivi. A cena un secondo e prima di andare a dormire uno jogurt o un frutto in quanto anche di notte il corpo rimane attivo. È bene bere due litri di acqua al giorno in modo da eliminare gli integratori alimentari». In attesa di vederlo nella massima serie rivolgiamo a Mirko Gori un grosso in bocca al lupo... Prof. Gianni Coratti
L’emozione di un super tifoso canarino prima, durante e dopo la gara Il pomeriggio tanto atteso da una settimana è arrivato! Manca mezz’ora al fischio di inizio e la curva Nord del “Matusa” di Frosinone si va rimpiendo. Le mie sensazioni quando entro allo stadio sono difficili da descrivere: il mio cuore batte a mille e le mie gambe tremano. Quando i giocatori entrano in campo inizio ad urlare di gioia. Al fischio d’inizio e durante la partita canto insieme agli altri i cori ciociari. Quando il Frosinone segna esulto ed alla fine della partita sono contento se il Frosinone vince. Se invece perde, vado via triste. Quando esco dallo stadio mi reco dove escono i giocatori per provare a farmi le foto con loro. Matteo Salvatori 2 T
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Caccia al tordo Il tordo fa parte della famiglia degli uccelli turdidi, a loro volta appartenenti all’ordine dei passeriformi. Il volatile è suddiviso in due varietà: il tordo bottaccio e il tordo sassello. Nello specifico il tordo bottaccio è presente in gran parte del nord Europa nel periodo estivo dove nidifica, mentre sverna delle regioni del mediterraneo. In Italia arriva i primi d’ ottobre per poi ripartire verso marzo. La sua presenza è abbondante nelle aree collinari del centro sud, dove si nutre principalmente di olive e bacche. Il tordo sassello si trova libero in natura in quasi tutto l’emisfero nord, in Europa Asia e Africa del nord, ma qualche raro esempio è stato avvistato anche in America del nord. Il suo habitat è costituito da boschi di conifere, campagne coltivate ricche di frutti. La caccia ed entrambe le varietà di tordo sia quello sassello che quello bottaccio e valida dalla terza domenica di settembre al 31 gennaio. Il tordo viene fondamentalmente cacciato con la caccia al cavallo con l’aiuto di tordi cantori da utilizzare come richiami. In pratica occorre individuare un luogo circondato da grossi alberi spogli privi di foglie, chiamati posatori, poiché su di essi si andranno prevedibilmente a posare i tordi attratti dai cugini “cantori” precedentemente collocati nelle proprie gabbiette dei cacciatori. I cacciatori nascosti dal capanno potranno cosi abbattere i tordi che si andranno a posare su questi alberi. Riguardo al tordo è possibile effettuare sia la caccia allo spollo e quella al rientro. In sostanza, ci si deve appostare di buon mattino o nel tardo pomeriggio fino a notte inoltrata, momenti in cui i tordi abbandonano la macchia per portarsi alla postura e viceversa. Per la caccia al tordo al capanno è più consigliata una calibro 20 e invece per il rientro e lo spollo un calibro 12. Ciascun cacciatore per eseguire l’attività venatoria deve aver compiuto il diciottesimo anno di età e deve essere munito della licenza da caccia con un tesserino timbrato ogni volta che si va a caccia. Durante una giornata di caccia il cacciatore deve raccogliere tutti i bossoli sparati per mantenere il terreno pulito, altrimenti in caso di controllo del Corpo Forestale dello Stato il cacciatore è soggetto a multe, inoltre sempre in caso di controllo ogni cacciatore deve portare con se tanti bossoli quanti sono i tordi che ha ucciso. Durante una giornata il limite massimo di tordi uccisi per un solo cacciatore è di 30. Valerio Gratissi 2 S ed Alessandro Mastrosanti 2 T
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Parigi sotto choc. Attentato nella redazione di Charlie Hebdo L’attacco ha sconvolto tutto il mondo. La Francia reagisce non indietreggiando ma con manifestazione in piazza. È inconcepibile quello che è accaduto a Parigi, capitale di un grande paese democratico a causa di assassini feroci, freddi e calcolatori. La nostra società occidentale, aperta, non può essere fermata da nessuna violenza e da nessuna brutalità. Questo attentato ha provocato immenso dolore in tutti noi ed il mio pensiero continuamente va ai troppi giornalisti uccisi in questi ultimi anni che per contribuire a costruire una società libera ed aperta rischiano la loro vita. Solo nel 2014 sono stati uccisi 66 giornalisti! Intanto penso che se anche siamo tutti addolorati e attoniti, dobbiamo reagire! Reagire con democrazia, non dobbiamo cedere alla paura, al terrore, che stiamo vivendo. È necessario credere in quei valori come i diritti, la democrazia, la libertà perché sono gli unici rimedi alla paura e al terrore. Cosa dovrebbero pensare i nostri antenati illuministi che hanno lottato e contribuito all’affermazione dei principi di libertà, fratellanza ed uguaglianza? Grazie a loro l’Europa ha cambiato il modo di vedere le cose, di guardare il mondo. La cosa più bella, secondo me, è che in questi giorni tutti abbiamo reagito, per difendere la nostra storia. Il popolo francese con quella straordinaria manifestazione ci ha fatto emozionare tutti; ci siamo sentiti pronti a difendere quei valori ci hanno insegnato e lasciato i nostri padri. Forse in questi ultimi anni li abbiamo dati troppo per scontati, invece dobbiamo fare di tutto per difenderli. Solo così l’Europa, difendendo la propria identità, può tornare a primeggiare. Francesca Cellitti classe 2 T
Come addestrare un cavallo Per addestrare un cavallo la prima cosa da fare è ottenere la fiducia e poi il rispetto del giovane puledro senza permettergli di fare ciò che gli piace. Infatti bisogna trattare il cavallo in modo che capisca ad esempio se un puledro ci morde, bisogna dargli un colpo secco sul muso in modo che lo associa al morso e la prossima volta ci pensa prima di farlo. Bisogna abituarlo alla nostra voce e quindi usare sempre gli stessi comandi. Importante è anche imparare come il cavallo deve comportarsi in scuderia e come ubbidire, ad esempio nel momento delle pulizie o nel mettergli da mangiare nel box. L’addestramento si sviluppa in alcune fasi che sono: accettare l’uomo, la sella, il cavaliere e l’imboccatura. Inoltre ci sono le varie fasi di lavoro che bisogna fare con un cavallo e cioè il lavoro alla corda che insegna al cavallo a camminare con andatura al passo, poi al trotto ed infine al galoppo . Poi una volta avuti dei risultati, si passa a sellare il cavallo e cioè mettere il morso, le redini e la sella. In questo caso si deve accarezzare il cavallo, tranquillizzarlo e poi salire in sella. Si ripete questo lavoro per alcuni giorni, dopo di che si può incominciare a lavorare e a richiedere delle risposte al cavallo. Tutto ciò è importante perché il cavallo deve capire bene per poter poi passare ad altre richieste da parte del cavaliere che saranno più difficili e questo deve sempre avvenire con calma e rispetto. Possiamo definire l’addestramento una tecnica che non si deve far accettare al cavallo con la costrizione, ma deve essere una tecnica naturale grazie al rapporto uomo cavallo basato sull’amore, la comunicazione e il rispetto. L’addestramento è, quindi, la crescita di qualità della relazione tra l’uomo e il cavallo. Valerio Sarandrea classe 2 T Pagina 13
Il Sudoku
Il cruciverba botanico Orizzontale: 1: organo fiorale con funzione vessillare composto dai petali; 7: il genere botanico di cetriolo e melone; 8: vino DOCG prodotto in numerosi comuni della provincia di Verona dai vitigni: Corvina veronese, Corvinone, Rondinella; 9: iniziali della specie botanica nota ai tedeschi come Chinesischer Salat; 10: foglia tipica della famiglia delle Coniferae; 12: genere di piante appartenenti alle Asteraceae che comprende erbacee perenni dai vistosi fiori gialli noti in Cina come Xuan Fu Xua; 14: botanico italiano autore dell’ opera monumentale Flora Napolitana che fu direttore nel 1810 dell’Orto botanico di Napoli; 15: in botanica infiorescenza ad asse corto che porta i fiori su peduncoli tanto più lunghi quanto più in basso sono inseriti in modo da assumere superficie piana;17 : abbreviazione standard del genere di orchidee IsadendrumIsaoara; 18: genere di erbacee annuali appartenenti alla famiglia delle Gentianaceae diffuso in Nuova Zelanda ed Australia dedicato ad un farmacista olandese del 1700, socio della Royal Society, che creò una grande collezione botanica venduta nel 1716 allo Zar Pietro il Grande. Verticale: 1: ombrellifera erbacea i cui frutti sono utilizzati come condimento e per la preparazione di un’acquavite tedesca; i semi, seccati, aromatizzano il pane; 2: nome con cui è conosciuta Oxalis tuberosa e la sua radice, un tubero commestibile; 3: fabbricati di campagna; 4: caso in cui il polline dell’androceo può fecondare l’ovario dello stesso fiore; 5: fibra tessile, nota sin dall’antichità, ricavata dal libro di pianta erbacea a fiori azzurri; 6: Lactuca sativa Etna; 7: involucro esterno del fiore costituito dai sepali; 11: Agave titanota; 13: sono così chiamati in alcune piante insettivore gli ascidi aventi forma cilindrico-rigonfia; 14:frutto costituito da numerose piccole drupe riunite a formare una drupa composta; 16: Botanical Society of Edinburgh.
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Lunario Gennaio 2015 Crescente dall’1 al 4 e dal 21 al 31: ORTO: nel pieno dell’inverno si organizzano gli spazi senza però toccare la terra se è gelata o bagnata. PIANTE DA FRUTTO: prelevare le marze da mandorlo e albicocco:rami apicali di un anno di un anno di 10- 15 cm della pianta prescelta,da conservare al fresco. È tale di fico e olivo, da far radicare in serra. GIARDINO: Piantare le nuove piante di camelia e zalea . BALCONE E LIMONAIA: per raccogliere le more nel vostro balcone, è tempo di fare talee legnose (7-8 cm) di more senza spine, da mettere a radicare in vasi con terriccio tenuto inumidito. CANTINA: in giornata soleggiate,imbottigliare il vino prosecco, o quei vini che si vogliono frizzanti. Non imbottigliare se c’è vento.
Calante dal 6 al 19: ORTO: vangare il terreno, se asciutto, miscelando letame, composto e sabbia silicea, se si presta argilloso. Seminare e trapiantare ortaggi come rape, barbabietole, carote e ancora aglio. PIANTE DA FRUTTO: concimare con stallatico ben maturo,che migliorerà il terreno. Effettuare trattamenti a basa di rame contro i funghi che servono sui tronchi. GIARDINO: togliere i rami secchi dei rampicanti come passiflore, clematidi, rose e gelsomini. Fare la manutenzione degli attrezzi: disinfettarli, affilarli e trattarli con olio protettivo. CANTINA: procedere alle spremitura dell’uva fatta appassire per il vinsanto e mettere nelle botti per la stagionatura. A cura di Martina Pandozzi classe 2 T
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MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO AMBITO TERRITORIALE PROVINCIA DI FROSINONE - DISTRETTO SCOLASTICO N. 53
ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE
“LUIGI ANGELONI” Codice Istituto FRIS00800X- Sez. Associate: I.P.S.S. FRRF00801L I.P.S.C.T. FRRC00801V – I.P.A.FRRA00801X – ITA FRTA00801Q – I.T.E.T.FRTN008014 Codice fiscale 92053090608 e-mail
[email protected] -Tel .0775/210805 –Fax 0775/250177 Viale Roma n.69 – FROSINONE
L’ISTITUTO AGRARIO con il PATROCINIO della Provincia di Frosinone e in collaborazione con l’UNIONE PROVINCIALE AGRICOLTORI DI FROSINONE”
ORGANIZZANO UN
“CORSO TEORICO-PRATICO DI OLIVICOLTURA” La partecipazione al corso di 18 ore ( 5 incontri) consentirà di acquisire un attestato di partecipazione spendibile come percorso formativo di alternanza scuola-lavoro. DOCENTI DEL CORSO DR. MARIO LECCE DR. AGR. GIUSEPPE SANNA AGROTECN. MAURO MAUTI tura DR. AGR. GIUSEPPE VIGNOLA DR. GABRIELE ALBERICO ROSSI PERITO AGR. GIANNI ARMA
- CAPO PANEL – ESPERTO ANALISI SENSORIALE - DOCENTE IST. AGRARIO Coordinatore - TECNICO ESPERTO OLIVICOLTURA- Confagricol- DOCENTE IST. AGRARIO - DOCENTE ISTITUTO AGRARIO - DOCENTE ISTITUTO AGRARIO
CALENDARIO DELLE ATTIVITA’ PER STUDENTI E UTENTI ESTERNI:
- 1° - LUNEDI’
9 Febbraio 2015 Ore:15:00- 18:30- CORSO di OLIVICOLTURA viale Roma, 69 – FROSINONE –“ Impianto, coltivazione e fertilizzazione
Presso l’I.I.S. “LUIGI ANGELONI”
dell’oliveto”.
- 2° - MERCOLEDI’
11 Febbraio 2015 ORE 15:00 - 18:00 - CORSO DI OLIIVICOLTURA
PRESSO l’I.I.S. LUIGI ANGELONI” viale Roma, 69–
FROSINONE. “ POTATURA DELL’OLIVO “ Lez. teori-
ca. –
3°
- LUNEDI’ 16 FEBBRAIO 2015 ORE 09:00 - 14:00 - CORSO DI OLIIVICOLTURA
PRESSO l’Azienda OLIVICOLA LOCALE – “Potatura dell’olivo “ Lezione PRATICA
- 4° - MERCOLEDI’
18 FEBBRAIO 2015 ORE 15:00 - 18:00 - CORSO DI OLIIVICOLTURA
PRESSO l’I.I.S. “LUIGI ANGELONI” –
- 5° - LUNEDI’
FROSINONE – “Avversità dell’olivo e tecniche di difesa”.
23 FEBBRAIO 2015 ORE 15:00 - 18:30 – CORSO DI OLIIVICOLTURA
PRESSO l’I.I.S. “LUIGI ANGELONI” Viale Roma 69- FROSINONE–
“La qualità dell’olio extra-vergine di oliva con esemplificazione dell’analisi sensoriale” Lezione teorica e pratica. PER quota di iscrizione e Informazioni rivolgersi presso I.I.S. L. Angeloni viale Roma–Frosinone tel – A.Fabi presso l’Istituto Agrario tel. 0775/898471.
0775/210805 e Via