MENSILE DELLA COMUNITA’ CRISTIANA DI PONTECITRA Anno 17 - N. 2 • Dicembre 2016
Diffusione gratuita ad uso interno
L’amore della famiglia secondo la Chiesa Dice Papa Francesco: «La gioia dell’amore che si vive nelle famiglie è anche il giubilo della Chiesa. Come hanno indicato i Padri sinodali, malgrado i numerosi segni di crisi del matrimonio, “il desiderio di famiglia resta vivo, in specie fra i giovani, e motiva la Chiesa”. Il cammino sinodale ha permesso di porre sul tappeto la situazione delle famiglie nel mondo attuale, di allargare il nostro sguardo e di ravvivare la nostra consapevolezza sull’importanza del matrimonio e della famiglia». Sociale
Amoris Laetitia
Editoriale
Processi mediatici e crisi dei valori pag. 3
Pastorale Familiare Diocesana pag. 4
Liturgia
Origini della liturgia cristiana pag. 6
Referendum. Sì o No pag. 7
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Avvisi Dicembre 2016
Mensile della Comunità Cristiana di Pontecitra Parrocchia del Sacro Cuore
dicembre
Anno 17 - N. 2 - Dicembre 2016
Venerdì 2 ore 18,30: Celebrazione Eucaristica – Primo Venerdì del mese ore 19,30 Incontro per fidanzati
Direttore responsabile: Don Pasquale Giannino
Mercoledì 7 ore 20,00: Commedia Teatrale c/o la tendo struttura parrocchiale: “Matteo 19 versetto 5”
Redazione: Francesco Aliperti Bigliardo, Carmine Egizio, Francesco Panetta, Maria Carmela Romano, Salvatore Sapio, Mariateresa Vitelli.
Giovedì 8 ore 11,00: Celebrazione Eucaristica con “Festa dell’adesione” pei soci di Azione Cattolica A seguire: “Festa dell’albero di Natale” – Allestimento dell’albero di Natale nel piazzale ore 18,30: Celebrazione Eucaristica NB: In questa giornata sarà celebrata una sola messa al mattino e non ci sarà l’Adorazione Eucaristica come gli altri giovedì dell’anno.
Progetto grafico e impaginazione: Carmine Egizio Questo giornale è online al sito: www.chiesadipontecitra.it
Venerdì 9 ore 19,30: Incontro per fidanzati Domenica 11 ore 12,00: Celebrazione dei battesimi Mercoledì 14 ore 19,30 La Chiesa e il Regno. La Chiesa e il popolo Relatore: Vitaliano Paone Venerdì 16 ore 19,30: Incontro per fidanzati
Compendio al Catechismo della Chiesa Cattolica 144. Che cosa accade a Pentecoste? Cinquanta giorni dopo la sua Risurrezione, a Pentecoste, Gesù Cristo glorificato effonde lo Spirito a profusione e lo manifesta come Persona divina, sicché la Trinità Santa è pienamente rivelata. La Missione di Cristo e dello Spirito diviene la Missione della Chiesa, inviata per annunziare e diffondere il mistero della comunione trinitaria.
APOSTOLATO DELLA PREGHIERA Intenzione generale: • Perché sia eliminata in ogni parte del mondo la piaga dei bambini-soldato. Intenzione Missionaria: • Perché i popoli europei riscoprano la bellezza, la bontà e la verità del Vangelo, che dona gioia e speranza alla vita. e dall’Episcopato italiano: • Perché nei territori invasi dalla criminalità organizzata, le famiglie e la società civile riescano a sottrarre i ragazzi ai tentacoli delle mafie.
Da Venerdì 16 a Sabato 24 ore 9,00: Lodi mattutine – Novena di Natale Durate le mattinate (ad eccezione del 18 e 24) il parroco è disponibile per confessioni e/o colloqui. Mercoledì 21 ore 19,30 I laici nella Chiesa Relatore: Marco Iasevoli Giovedì 22 ore 19,00: Disponibilità per le confessioni di sacerdoti missionari del PIME Sabato 24 Natale del Signore ore 23,30 Santa Messa della Notte Domenica 25 Natale del Signore ore 10,00 – 12,00 – 18,30: Celebrazioni Eucaristiche Sabato 31 ore 17,00: Celebrazione Eucaristica di ringraziamento di fine anno Adorazione Eucaristica e canto del “Te deum” Durante questa celebrazione ricorderemo tutti i defunti di quest’anno e di quelli che converanno. Domenica 1 Gennaio 2017 Solennità di Maria Santissima Madre di Dio ore 11,00: Celebrazione Eucaristica ore 18,30: Celebrazioni Eucaristiche con rinnovo delle promesse coniugali Festa della famiglia Venerdì 6 Gennaio 2017 – Epifania del Signore ore 9,30: Festa della Befana coi bambini – Spettacolo di animazione ore 11,00: Celebrazione Eucaristica A seguire intrattenimento per i bambini c/o la tendo struttura parrocchiale. ore 18,30: Celebrazione Eucaristica Domenica 8 Gennaio 2017 Battesimo del Signore ore 12,00: Celebrazione dei battesimi
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Dicembre 2016 Editoriale
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Riflessioni del nostro parroco
Processi mediatici e crisi dei valori di Don Pasquale Giannino
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’Italia è composta da 7998 comuni (fonte wikipedia). Ignoravo anch’io il numero preciso. E tra questi ci sono i capoluoghi di provincia, le città metropolitane e la capitale, Roma. L’attenzione dei media talvolta si posa su quelli che vivono enormi difficoltà derivanti dal terremoto, come quelli del centro Italia, o si occupano di quelli con situazioni di degrado, di inefficientismo, come vengono talvolta presentati casi di comuni e amministrazioni virtuose. Non mi spiego però come mai, da qualche tempo, non si fa che parlare del comune di Roma. Non parlo da simpatizzante, ma in quanto cittadino italiano mi chiedo: perché tutto st’accanimento? Certo il giornalista fa il suo mestiere, informare. Ma talvolta anche la necessità di produrre notizie, mi sa tanto di guerra mediatica. Non sopporto, pur essendo amante della verità (anche se pieno di difetti), le trasmissioni faziose, che vogliono a tutti i costi fare audience. Credo che sia piuttosto sano rivolgersi non ad un obiettivo che mi interpone con dei telespettatori, ma ad autorità giudiziarie – vista la determinazione – per denunciare eventuali situazioni che secondo costoro sono punibili per legge, o quanto mai meritano maggiori controlli. Quanti processi televisivi assistiamo. Dall’epoca di “mani pulite”, abbiamo un’ingerenza di casi di macchina da guerra che si è messa in atto, che sta producendo quella che alcuni chiamano “trita persone”. Questo atteggiamento, sia chiaro, è contestabile, a mio modo di vedere, solo per gli effetti diseducativi che provoca. C’è una guerra che viene infatti combattuta a Mosul, che sta decimando persone civili, bambini, dignità personale, ma c’è una guerra che ogni giorno si compie nelle nostre case, sotto i nostri occhi, in stati che dicono di avere leggi democratiche. Quanto
male raccontato attraverso la scatola nera! Anche di domenica: una volta c’era “Domenica in”, oggi c’è “L’arena” (e già i nomi che vengono dati dicono come ci si comporterà in quella trasmissione). Non desidero un’informazione irreale, del mondo dei balocchi, che censuri la verità o denunci i soprusi; ma al contempo che eviti di narcotizzare al negativo. Anche per preparare la strada al ministero pubblico di Gesù, fu mandato Giovanni Battista quale precursore al Figlio di Dio (cfr Vangelo di questa seconda domenica d’Avvento). Ma la sua predicazione fu, in un certo senso, smentita dall’opera di Gesù. Giovanni parlava di un Dio come fuoco che purifica e che taglia i rami secchi, Gesù parla di un Dio come una mamma, come amico che bussa la sera. Giovanni predicava un Dio che impone di portare frutto, Gesù invece di una vite di cui noi siamo i tralci. Le guerre non hanno mai prodotto vincitori, ma solo vittime. Quanta responsabilità poi, se ci pensiamo, nelle giovani generazioni. Quanta crisi valoriale in alcuni contesti come il nostro. Ho dinanzi a me l’immagine di quei minori che nei giorni passati ho dovuto prima redarguire per aver lanciato uova avverso le auto di coloro che ritornavano a casa, dopo aver ascoltato la messa nella nostra chiesa. Un “branco” di minori che sosta abitualmente negli spazi esterni all’ingresso parrocchiale, aveva assunto (speriamo di poter parlare al passato) come pericoloso svago quello del lancio delle uova: per loro forse un
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gioco, ma per quelli che si ritrovavano talvolta l’auto danneggiata oltre che insudiciata, diventava un avversità che definiva la nostra una zona pericolosa da evitare. Come dargli torto! Cosa fare? Prima ho affrontato il gruppo. Poi mi sono reso conto che tra questi c’erano i pali, che temendo il mio intervento, si nascondevano. Gli esecutori del lancio dell’uovo “granata”, erano invece distaccati dal gruppo, agivano nella penombra (esistente nel nostro quartiere!) o dalle vasche (o piscine in disuso, come dir si voglia) come se stessero in trincea: la guerra, insomma! A parte i paroloni di quella sera, della visita ad alcune famiglie che pure ho fatto, una domenica sera accompagnando i fedeli fuori dell’edificio parrocchiale, ancora con gli abiti liturgici, ho sostato a lungo con lo stesso gruppo nel piazzale. Li ho trattati meno duramente della volta precedente, tra il sarcasmo e l’ammonimento paterno ho chiesto di riflettere seriamente sul senso di quanto avevano compiuto. Il disagio di questi ragazzi, mi rendo conto nasce dall’inesistenza di un sistema valoriale, ma soprattutto dalla difficoltà nel concretizzare i loro desideri. Luigi Comencini nel commentare delle immagini di repertorio di minori che incuranti facevano il bagno in delle acque non balneabili, così si esprimeva nella trasmissione “I bambini e noi” del 1970: “Si calcola che nella sola Roma i disadattati siano aumentati di 1500 unità dal ‘68 al ’69. Ma le classi differenziali esasperano queste disfunzioni, anziché equilibrarle, perché isolano i più deboli senza fornire loro il minimo strumento di riscatto. Inutile analizzare quest’acqua! Raccoglie tutti gli scoli della zona. Va ad inquinare il Tevere, che a sua volta inquina il mare. Il comune potrebbe recintare la marrana e apporvi un cartello: vietato bagnarsi! Ma sarebbe inutile. Questi bambini indisciplinati farebbero un buco nella rete e ruberebbero il cartello. Infatti, un cartello e un filo spinato non equivalgono alle piscine che mancano. Questo lo capiscono anche i disadattati. Ogni bambino si butta nell’acqua che trova”.
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Amoris laetitia Dicembre 2016 La testimonianza di una coppia impegnata nella nostra diocesi
Pastorale Familiare Diocesana di Rosa e Peppino Iazzetta
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Tema n.2: Le nuove frontiere pastorali Il bene della famiglia è decisivo per il futuro del mondo e della Chiesa. E’ sano prestare attenzione alla realtà concreta, perché «le richieste e gli appelli dello Spirito risuonano anche negli stessi avvenimenti della storia», attraverso i quali «la Chiesa può essere guidata ad una intelligenza più profonda dell’inesauribile mistero del matrimonio e della famiglia».
Eventi Bomboniere Marigliano
a famiglia, piccola chiesa domestica, è il luogo in cui si fanno, nella quotidianità, tutte le esperienze di vita: l’esperienza dell’amore incondizionato, del rispetto dell’altro, della condivisione, della solidarietà, del confronto-scontro e del perdono. Nella società odierna, però, spesso prevale l’individualismo, il consumismo e la persona viene valutata non per quello che è ma per quello che riesce a produrre, per cui la famiglia potrebbe perdere di vista il suo vero ruolo di educatrice e fautrice dei veri valori quali la generosità, la fedeltà, la pazienza, la speranza, e la comunità intera ed in particolare la Parrocchia, famiglia di famiglie, ha il compito di accompagnare, sostenere ed aiutare chi vive un disagio. La Parrocchia, infatti, è il luogo privilegiato dell’impegno della pastorale e può avvalersi del contributo della Pastorale Familiare Diocesana che, sensibile alle varie necessità, offre una serie di interventi formativi ed informativi che aiutano a riscoprire i doni del matrimonio e della famiglia conciliando il Magistero e la carità pastorale. Durante l’anno liturgico, ogni terza domenica del mese, a livello diocesano, si vivono momenti di spiritualità familiari guidati da un sacerdote durante i quali vengono trattate, alla luce del Vangelo, tematiche che aiutano a rafforzare le relazioni interpersonali, familiari, sociali e, in un clima di preghiera, di riflessione personale, di coppia, di gruppo, si fanno esperienze di condivisione, di amicizia e di carità. Nel periodo estivo (Agosto-Settembre) poi, viene proposto un “weekend di spiritualità” per offrire alle famiglie la possibilità di donarsi, illuminate dalla Parola di Dio e accompagnate da un sacerdote esperto di relazioni umane, alcuni momenti di revisione interiore per ritrovarsi e riconciliarsi con se stesse. La Pastorale Familiare Diocesana ha sempre avuto a cuore il desiderio di far scoprire ai giovani il valore e la ricchezza del matrimonio e per guidarli nel cam-
mino di preparazione al Sacramento ha preparato un sussidio per un cammino di fede illustrato e condiviso con la Parrocchie. Prima dell’inizio del cammino Sinodale, la Pastorale Familiare Diocesana ha rivolto una particolare attenzione alla “formazione” organizzando, per diversi anni, percorsi formativi per operatori di pastorale, esperienza positiva che ci auguriamo di riproporre. Accogliendo il suggerimento che Papa Francesco rivolge a tutti noi con l’Esortazione Apostolica “Amoris Laetitia”, ci impegneremo a formare famiglie che, guidate dai Presbiteri, sappiano accogliere ed accompagnare tutti coloro che vivono la sofferenza della separazione e del divorzio. Per concludere, è necessario ricordare che la Pastorale Familiare Diocesana promuove la nascita e sostiene i gruppi famiglie che desiderano confrontarsi e crescere nelle relazioni e nella spiritualità coniugale. Inoltre, in collaborazione con la Caritas Diocesana, con i Consultori Familiari d’Ispirazione Cristiana, gestisce “centri di ascolto” per sostenere ed accompagnare le famiglie in difficoltà.
Dicembre 2016 Amoris laetitia
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Anna e Peppe: una coppia in cammino
Camminando s’apre il cammino di Anna e Peppe Faicchia
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e ogni coppia si potesse identificare con uno slogan il nostro sarebbe “Camminando s’apre il cammino” si , perché dall’inizio del nostro stare insieme le strade aperte sono state tante e i cammini intrapresi diversi. Siamo Anna e Peppe Faicchia una coppia di sposi che tra fidanzamento e matrimonio cammina insieme da 27 anni. Nell’arco di questo tempo il nostro Amore ha acquistato un volto e uno stile di relazione sempre nuovo, è cambiato, oseremo dire è maturato con la nostra umanità. Fin dai primi anni del fidanzamento abbiamo assaporato la bellezza e la difficoltà del nostro stare insieme ed è stato questo che ci ha fatto cercare compagni di viaggio, sacerdoti e coppie con cui condividendo la fede, le esperienze e i sogni abbiamo intrapreso il cammino dell’Amore. Papa Francesco dice nell’Amoris Leatitia “Voler formare una famiglia è avere il coraggio di far parte del sogno di Dio, il coraggio di sognare con Lui, di costruire con Lui una storia di felicità”. Ed è proprio così, il sogno di Dio ha preso vita nella nostra vita ed è diventato il nostro sogno, attraversando tempi di gioia e tempi di dolore, tempi di grazia e tempi di solitudine abbiamo imparato a gustare la forza e la bellezza del nostro Amore. Ma tale bellezza non può essere chiu-
sa in una relazione a due, ha bisogno di dilatarsi, di contagiare le persone che ci sono accanto ed è per questo che il nostro cammino si è messo al servizio delle altre famiglie nei diversi ambiti. In quello parrocchiale dove accompagniamo i fidanzati al matrimonio, in ambito diocesano collaboriamo con l’ufficio di
pastorale familiare e in ambito sociale siamo consulenti familiari. Il matrimonio non è una tappa conclusa o un traguardo ma un cammino permanente di crescita nell’Amore che va coltivato, nutrito, custodito e condiviso affinché possa essere sempre più icona dell’Amore di Dio per noi.
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Liturgia Dicembre 2016 Cenni storici sulla liturgia
Origini della liturgia cristiana di Mariateresa Vitelli
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a prima iniziazione alla liturgia è l’esperienza di essere accolti nel Mistero e di esserne sommersi. Ciò può costituire una vera rivoluzione nel nostro modo di pregare, ma è ciò che ci è chiesto se vogliamo far diventare la nostra vita stessa una liturgia. Ogni cosa ed ogni persona nel mondo è destinata, dalla grazia, a essere trasformata dall’eucarestia. In questo senso, possiamo dire che il Padre dà suo Figlio al mondo mediante la Chiesa. E la Chiesa esiste non per se stessa, ma per la salvezza del mondo. Non tanti misteri dunque, ma diversi aspetti di un unico Mistero di salvezza che è Cristo stesso, che è presente nella sua Chiesa attraverso l’atto liturgico che celebra la Pasqua, l’atto verso cui converge tutta la vita reale del cristiano che è sacramentale e liturgica. E la liturgia cristiana (nonostante una certa continuità con il culto giudaico), fin dall’epoca apostolica si è organizzata e caratterizzata con tempi, forme, luoghi e contenuti propri: il giorno dell’assemblea cristiana non è più il sabato, come nella tradizione giudaica, ma il primo giorno della settimana, che prende presto il nome di “giorno del Signore Risorto” (la domenica), in quanto pasqua settimanale; mentre il culto di Israele prevedeva l’incontro col Signore nella sua dimora (il santo dei santi all’interno del tempio di Gerusalemme), per la comunità cristiana non c’è alcun legame ad un tempio o luogo definito («dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro» Mt 18,20; 28,20) e si sviluppa una forma liturgica di tipo sinagogale, in occasione del convenire o riunirsi (questi sono i verbi usati) dei discepoli del Signore nelle case. Inizialmente si parla di frazione del pane e di pasti, previsti durante un’àgape fraterna ed una cena eucaristica ma, a seguito degli abusi di cui parla s. Paolo (1 Cor 11,17-34), i due momenti furono separati e ci si riuniva esclusivamente per la cena eucaristica chiamata frazione del pane, seguita da lode di Dio e da preghiera di intercessione.
Numerosi scritti cristiani (datati fine del I secolo d.c.), ci danno una descrizione sempre più dettagliata di una Liturgia che si va gradualmente organizzando: solo verso l’anno 150 i cristiani iniziarono a celebrare anche la pasqua annuale nella domenica dopo il plenilunio di primavera. Nell’ epoca costantiniana si va organizzando anche l’anno liturgico: la domenica come pasqua settimanale e la Pasqua annuale, segnano il ritmo dell’anni circulus; inoltre si organizza il triduo pasquale, la quaresima per i catecumeni, la cinquantina pasquale che si chiude con la Pentecoste. La prima comunità cristiana di Roma era organizzata liturgicamente attorno al suo vescovo (il successore di Pietro); la lingua usata era il greco, almeno fino alla metà del IV secolo. Per motivi pastorali e spirituali, nel giro di 50 anni la liturgia romana passò dal greco al latino perché per essere vero dialogo con Dio, è necessario che l’orante comprenda quello che prega. La stessa tesi è stata accolta e riproposta dal Concilio Vaticano II che ha dato vita al’ultima grande riforma liturgica: con la promulgazione del documento “Sacrosanctum Concilium” ha reso accessibile a tutti, sul piano linguistico, la
celebrazione e la reale partecipazione alla Messa. L’attuale svolgimento del rito della Messa è regolato dall’Ordinamento Generale del Messale Romano che ci aiuterà nel nostro cammino di conoscenza/riscoperta: “La Messa è costituita da due parti, la «Liturgia della Parola» e la «Liturgia eucaristica»; esse sono così strettamente congiunte tra loro da formare un unico atto di culto”. (OGMR cap. 2.) Un’ultima premessa necessaria: approfondire la conoscenza sul significato delle varie azioni e testi che compongono la liturgia, forse ci renderà più preparati ad affrontare meglio anche celebrazioni liturgiche non eccellenti, che disturbano solo prevalentemente il nostro senso estetico, e ricordare che dietro ogni sacerdote c’è l’unico, solo sacerdote designato da Dio, Gesù Cristo. In tal senso, il vescovo o sacerdoti sono sacramenti o misteri, cioè persone concrete in cui è nascosta una realtà divina, nella quale siamo comunque chiamati ad entrare. La prossima volta analizzeremo i riti di ingresso: l’introito, il saluto, l’atto penitenziale, il Kyrie eleison, il Gloria e l’orazione (o colletta).
Dicembre 2016 Sociale
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Gli italiani tornano alle urne il 4 dicembre
Referendum. SI o NO di Salvatore Sapio
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l referendum è un istituto giuridico elettorale con il quale si può richiedere al popolo il consenso o dissenso rispetto a una decisione riguardante singole questioni. È uno strumento di democrazia diretta, che consente agli elettori di pronunciarsi senza nessun intermediario su un tema specifico oggetto di discussione. I referendum si possono distinguere in base al tipo di scopo: a) propositivi: per proporre una nuova legge (vincola il legislatore a emanare una legge coerente con l’espressione popolare);consultivi: per sentire il parere popolare circa una determinata questione politica: c)confermativi: per richiedere il consenso popolare perché una legge o una norma costituzionale possa entrare in vigore; d) abrogativi: per abrogare una legge esistente o un atto avente forza di legge (decreto legge o decreto legislativo). Riguardo al tipo di leggi a cui riferisce il referendum, esso può essere: a) ordinario, se attiene alla legislazione ordinaria; b) costituzionale, se riguarda la costituzione. Il 4 dicembre 2016 il popolo italiano è chiamato a ad esprimere il proprio
Ho fatto un sogno
consenso o dissenso sulla riforma (parziale) della Costituzione della Repubblica Italiana contenuta nel testo di legge costituzionale già approvato dal Parlamento italiano il 12 aprile 2016. La riforma Renzi-Boschi si prefigge di superare il bicameralismo paritario, di ridurre il numero dei parlamentari, di contenere i costi di funzionamento delle istituzioni, di sopprimere il CNEL e di rivedere il titolo V della parte II della Costituzione. Su questi temi, nonostante fossero stati già approvati dal 2/3 di entrambi i rami del Parlamento, il governo, data la loro importanza, ha sentito la necessità di consultare il popolo confermandone la SOVRANITA’ sancita dalla costituzione stessa. Infatti il quesito che sarà proposto al referendum del 4 dicembre p.v. è così formulato:
I cittadini dovranno contrassegnare il simbolo <
> se sono d’accordo nel confermare le disposizioni contenute nella riforma proposta dal governo; al contrario, dovranno contrassegnare il simbolo <> se non sono d’accordo.
Il mondo che verrà di Francesco Aliperti Bigliardo
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i sono affacciato alla finestra alla ricerca delle necessarie conferme. Le sensazioni vanno sempre verificate. Effettivamente da quassù appare tutto più chiaro ed evidente. I semplificatori ed il loro gioco altrimenti indecodificabile, lavorano alacremente alla realizzazione dei loro intenti. Laggiù quelli addetti alla cancellazione dei ragionamenti filosofici, al loro fianco quelli preposti allo svuotamento dei significati astratti della parole. In basso, sulla destra, proprio vicino alle panchine degli amanti, ecco operare i nichilisti dei gesti e delle intenzioni amorose. Edicole espongono giornali che sembrano fatti di soli titoli. Titoli nei quali si parla di gente senza storia e senza nome che attraversa il mare animata dal solo proposito di sottrarre lavoro ai residenti. E poi ovunque televisori accesi su partite di calcio sempre diverse eppure tutte uguali. Un lavoro certosino, capillare alimentato dalla ferocia brutale di chi ha stabilito che il piacere sia bastevole a se stesso. Di chi ha stimato conveniente raccontare che il fine di tutto questo sia la meta da raggiungere, piuttosto che il viaggio e le incredibili opportunità che esso riserva a chi, nonostante tutto, si ostina ad andar fiero della propria curiosità.. Niente più semi, né semine. Azzerare i tempi di lievitazione, maturazione e raccolto. Scaffali sempre pieni di prodotti finiti, precotti, già masticati, pronti all’uso. Un mondo che non conosce la noia, l’attesa, la ritualità e le infinite suggestioni che rendono indimenticabile un bacio. Ecco la missione, ecco contro chi e contro cosa toccherà organizzare la resistenza. Quello che si affaccia aldilà delle finestre sarà il luogo degli adulti incapaci di proiezioni verso il futuro perché i pornografi del consumo compulsivo, gli stanno rubando la fanciullezza. È tempo di organizzare gli uomini capaci poesia.
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Rubriche Dicembre 2016
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Visto, letto, ascoltat
“Il libro in una mano e la bomba nell’altra” di Francesco Panetta
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ono le ore 13:30 di un giorno qualunque e mentre la maggior parte di noi sta pranzando o sta per farlo, il telegiornale irrompe nella nostra quotidianità annunciando l’ennesimo conflitto armato con l’epilogo di tante vittime civili. Una notizia che, nonostante la sua gravità, molte volte sembra interessarci poco anche se si tratta di uno scenario così cruento ove spesso si contano vittime innocenti e nonostante essi siano anche solo dall’altra parte del Mediterraneo, non si scalfisce la nostra coscienza, come a dire “ non ci sono italiani, … è distante dalla mia terra… beh, cosa posso farci? …” Contro la violenza, contro l’indifferenza contro la malvagità umana che guidata da interessi puramente materiali mette in gioco la vita di persone innocenti, sono insorti i Negrita con il loro album “Helldorado”. Un album che volutamente storpia il nome alla terra leggendaria di El Dorado, trasformandola in Hell dorado, ovvero un “inferno dorato”, un inferno reso tale dallo stesso uomo che senza scrupoli, calpestando i diritti e le vite di altri uomini si arricchisce lasciando dietro di sè una scia di morte e di disperazione. Disperazione e sgomento che si tocca con mano quando si ascolta la seconda traccia del loro album dal titolo “il libro in una mano e la bomba nell’altra”. “ … Nel posto in prima fila c’è sempre un governante che tratta col mercante e tirano le somme e il ciclo non si rompe” Una canzone forte, che tocca le coscienza di tanti, scagliandosi contro i poteri e
di Luigi Terracciano
potenti o presunti tali, che senza ritegno e scrupolo, si travestono da “buoni cristiani” nascondendo nella loro appariscente facciata gli affari loschi, e privi di cristianità a danno dell’intera collettività. “ La guerra non è santa, ma noi ci stiamo arrivando... Col libro in una mano, la bomba nell’altra Nel pane c’è il corpo,nel vino c’è il sangue. Che Dio ci perdoni, se stiamo pregando... Col libro in una mano, la bomba nell’altra” Sembra assurdo, i Negrita che dicono di pregare con il libro in una mano e la bomba nell’altra , ci vogliamo scandalizzare ? io direi di no, anche perché è pur vero che è una dichiarazione forte, ma quante volte ci è capitato di predicare bene e razzolare male, ovvero usando la nostra “ bomba nell’altra mano” che prende il nome di indifferenza verso chi soffre ma anche disinteresse del mondo che ci circonda , la guerra molte volte parte anche dai nostri cuori, quando appunto non ci informiamo, o non ci vogliamo informare, capire, interessare a ciò che ci circonda. I Negrita non sono dei disfattisti, anzi in questo scenario di lotte al potere e indifferenza totale ci lasciano con una speranza perché come cantano se “Abbiamo un libro, una religione. Abbiamo il fuoco, abbiamo ragione. Saremo più grandi, saremo più uniti, saremo più forti di chi ci ha colpiti...”
Note su note
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Negrita sono un gruppo musicale rock italiano, formatosi all’inizio degli anni novanta in provincia di Arezzo. Prendono il loro nome dal brano dei The Rolling Stones Hey! Negrita. HELLdorado è il settimo album di inediti del gruppo, pubblicato il 31 ottobre 2008 e registrato tra Buenos Aires e la Toscana. Un album dalle mire internazionali che che oltre alla canzone di cui parliamo in questo articolo, racchiude brani molto famosi come Radio Conga, Gioia infinite e Che rumore fa la felicità?