Didattica delle lingue moderne LM. Elena Nuzzo

Didattica delle lingue moderne LM Elena Nuzzo

Il ruolo dell’insegnamento Partendo dal presupposto che 1.  si impara anche senza andare a scuola / studiare 2.  l’acquisizione della L2 segue percorsi comuni non modificabili (le sequenze, comportamenti linguistici tipici di tutti gli apprendenti) che differenza fa l’insegnamento? Perché insegnare / studiare una L2?

Il ruolo dell’insegnamento La ricerca svolta finora suggerisce che l’apprendimento guidato (insegnamento) dà nel complesso risultati migliori purché l’intervento didattico tenga conto dei meccanismi che operano nell’acquisizione spontanea (per es., non pretenda di violare le sequenze).

La differenza didattica Vantaggi dell’apprendimento guidato: ¤ Maggiore accuratezza ¤ Maggiore rapidità ¤ Raggiungimento di livelli più alti ¤ Minor rischio di stabilizzazione (fossilizzazione) ¤ Sviluppo più equilibrato di tutte le abilità ¤ Soddisfazione di un bisogno culturale (conoscenze metalinguistiche)

Il ruolo dell’insegnamento Perché con l’insegnamento si hanno i vantaggi appena visti? E come fa l’insegnante a sfruttare al meglio le potenzialità dell’insegnamento?

Il ruolo dell’insegnamento ¤ Attenzione alla forma (contrapposta a significato, contenuto) ¤ Manipolazione dell’input ¤ Manipolazione del feedback ¤ Stimolo dell’output

La manipolazione del feedback Nella comunicazione extra-didattica l’input viene negoziato: ¤ Richieste di chiarimento ¤ Riformulazioni ¤ Correzioni L’input diventa comprensibile proprio attraverso la negoziazione del significato: la negoziazione aiuta l’apprendente a capire meglio il messaggio e a notare le differenze tra la propria produzione e quella attesa dall’interlocutore.

Negoziazione tra PN e PNN ¤  KAR: mi scusi # e:h me puo' hmm le puo' mettere u:n # [//] quel foglio de regalo cosi' perche' voglio # regalare queste calendario a un amico # lo voglio un po' carino. ¤  ELE: si' va bene facciamo una confezione. ¤  KAR: ok grazie mille.

¤  KAR: +< eh so che tu lavori vicino [//] alla casa della padrona # del mio appartamento # eh non lo so si tu le puo' portare il # el ## el impegno no +/. ¤  ELE: +< l' assegno? ¤  KAR: +, el assegno el assegno per pagare l' affitto?

Negoziazione tra PN e PNN ¤  MAS: ieri ho: hai ho visto che hai fatto questa festa e: vicino allo stereo cʼ’ erano: alcuni miei cd # [>1] affezionato # [>2] erano: un poʼ’ in disordine. ¤  BET: [<1] ? ¤  BET: [<2]. ¤  BET: siʼ’ abbiamo: ascoltato un poʼ’ di di tui e:h cd percheʼ’: sono troppo buoni e: +/. ¤  MAS: son belli. ¤  BET: siʼ’ e spero che non ti: ti fa fastidio. ¤  MAS: +< no infatti non mi daʼ’ fastidio semplicemente se la prossima volta li mettete a posto poi dopo che li avete sentiti.

Negoziazione adulto-bambino in L1 M: B: M: B: M:

andiamo bimbi sì, andiamo al giardino dai bimbi palla sì portiamo la palla

(Brandi L. & Salvadori B., Dal suono alla parola, Firenze, Firenze University Press, 2004)

La manipolazione del feedback Nella comunicazione didattica si può intervenire sulla negoziazione manipolando in modo mirato il feedback correttivo. Il FC è una mossa analoga a quella che il PN fornisce al PNN durante un’interazione spontanea.

La ricerca sul feedback correttivo Il FC aiuta gli apprendenti a notare la differenza tra il loro output e la lingua bersaglio. Quindi è utile, ma: sempre? per tutti? in qualsiasi forma? Ecc.

Nel complesso la ricerca ha dimostrato che il FC è efficace, anche se con risultati diversi a seconda dell’età degli apprendenti, dei contesti di apprendimento, della durata dell’intervento didattico e degli obiettivi dell’insegnamento. Un’altra variabile è il tipo di FC.

Tipi di feedback correttivo Più o meno implicito (si capisce che sto correggendo?) Più o meno risolutivo (offro la soluzione corretta?)

> Laboratorio di analisi del feedback

La manipolazione del feedback L’argomento sarà oggetto di approfondimento da parte del gruppo che presenterà l’articolo di Grassi&Mangiarini.

La manipolazione dell’input

L’input è… ¤  Primary linguistic data. (Schwarz 1993) ¤  The stuff out there. (Carroll 2001) ¤  the set of well-formed sentences to which learners are exposed. (Gass 1997) ¤  samples of Language that learners are exposed to in a communicative context (Wong 2004, p. 24) ¤  the raw data from which they [learners] derive both meaning and awareness of the rules and structures of the target language. (Chaudron, 1985, p.3)

La manipolazione dell’input ¤  Che cosa costituisce input? ¤  In classe ¤  (Fuori dalla classe)

Date a ciascun esempio che segue un punteggio da 1 a 3 (1: non è input; 2: lo è in forma marginale, poco rilevante ai fini dell’apprendimento della lingua obiettivo; 3: è input). ¤  fotografia : ____ ¤  telegiornale : ____ ¤  esclamazione dell’insegnante : ____ ¤  spiegazione dell’insegnante : ____ ¤  domanda dell’insegnante : ____ ¤  domanda o commento di uno studente: ____ ¤  istruzioni di un’attività : ____ ¤  parlato dell’insegnante in L1: ____ ¤  testo da leggere : ____ ¤  esercizio grammaticale : ____ ¤  correzione orale/scritta : ____ ¤  regola grammaticale : ____

La manipolazione dell’input Anche nella comunicazione extra-didattica l’input viene modificato (es. foreigner talk). Al ristorante cinese ¤  Cliente: Eeeh… tu capire me parlare italiano? ¤  Cameriera: Senta può smettere di parlare come Tarzan, signore: io in Italia ci sono nata. (L’ispettore Coliandro, Vendetta cinese)

La manipolazione dell’input L’insegnamento offre molte più opportunità di manipolare in modo mirato (e intelligente) l’input: come? Provate a pensare a possibili modi per manipolare l’input in classe al fine di accrescerne l’efficacia.

La manipolazione dell’input ¤  Scelta dell’input in base a ¤  livello di difficoltà ¤  frequenza delle strutture-obiettivo ¤  autenticità / verosimiglianza / gradevolezza per il pubblico

¤  Input flood ¤  Teacher talk e potenziamento vocale dell’input orale ¤  Potenziamento grafico dell’input scritto

La manipolazione dell’input

approfondimento > la difficoltà dei testi

La manipolazione dell’output ¤  Come definireste l’output?

¤  Che cosa costituisce output? ¤  In classe ¤  (Fuori dalla classe)

La manipolazione dell’output

Perché l’output è importante per l’apprendimento di una L2?

La manipolazione dell’output Quando cerchiamo di capire l’input che riceviamo, spesso possiamo affidarci anche solo a indizi semantici: gatto, mangia, pesce > il gatto mangia il pesce Se dobbiamo produrre lingua (output) la situazione cambia, perché per cercare di rendere il più possibile comprensibile il nostro output siamo spinti a “grammaticalizzare” le parole.

La manipolazione dell’output Secondo Swain (1985) la fase di produzione orale può forzare l’apprendente a passare da una processazione semantica a una sintattica della lingua-obiettivo.

La manipolazione dell’output Usare la L2 per dire qualcosa, quindi, non serve solo a mettere in pratica conoscenze linguistiche già acquisite, ma anche a “forzare” la propria competenza linguistica al fine di rendere comprensibile quello che esce dalla nostra bocca.

La manipolazione dell’output Produrre output è anche indispensabile per ricevere feedback!

La manipolazione dell’output L’insegnamento può stimolare l’output. Come? Quali modi potete immaginare per ottimizzare lo stimolo alla produzione di output? Pensate alla vostra esperienza di apprendenti: quali sono i difetti delle attività didattiche che vi vengono proposte per stimolarvi a produrre output? Come potrebbero essere rese più efficaci? Riflettete e confrontatevi a coppie / gruppi.

L’attenzione  alla  forma   Date le opportune condizioni, bambini, adolescenti e adulti possono apprendere molto della grammatica di una L2 incidentalmente, mentre si concentrano sul significato, o sulla comunicazione. Tuttavia, la ricerca mostra che concentrarsi solo sul significato non basta per raggiungere una competenza vicina a quella dei parlanti nativi e che si possono ottenere risultati migliori, in termini di velocità e di risultato finale, se si presta periodicamente attenzione alla lingua come oggetto. (Long)

L’attenzione alla forma Quando si usa la lingua per comunicare, molti fenomeni della L2 non vengono notati perché: ¤ scarsa salienza percettiva ¤ distanza concettuale dalla L1 ¤ ininfluenza ai fini della trasmissione del messaggio ¤ bassa frequenza ¤ …

Lʼ’ipotesi del noticing Si impara solo quello che si nota > intake is what learners consciously notice (Schmidt R., The role of consciousness in second language learning. Applied Linguistics,11, 1990: 129 – 158)

Lʼ’ipotesi del noticing ¤ Notare non garantisce l’acquisizione, ma è un buon inizio e una condizione necessaria. ¤ Quando impari una lingua straniera, puoi continuare a ignorare aspetti essenziali della lingua-bersaglio anche per molto tempo, finché a un certo punto qualcosa che vedi o senti o un’esperienza te li rende salienti.

Noticing e consapevolezza metalinguistica “My intention is to separate 'noticing' from metalinguistic awareness as clearly as possible, by assuming that the objects of attention and noticing are elements of the surface structure of utterances in the input - instances of language, rather than any abstract rules or principles of which such instances may be exemplars”. (Schmidt 2001: 5)

L’attenzione alla forma Nella comunicazione extra-didattica l’attenzione dei parlanti si rivolge prevalentemente al significato. L’insegnamento aiuta gli apprendenti a notare aspetti formali della L2. Come? VIDEO

L’attenzione alla forma Qual è il modo più efficace per favorire l’attenzione alla forma? Focus on form – focus on forms

Focus on Form (FonF) L’insegnamento della grammatica avviene in modo “incidentale”: durante una lezione incentrata su attività di tipo comunicativo, l’attenzione degli studenti viene brevemente spostata su caratteristiche del codice linguistico, ma solo quando gli studenti stessi ne sentono l’esigenza perché avvertono qualche problema nello svolgimento dei compiti comunicativi. La riflessione sulla grammatica segue quindi l’evoluzione interna degli apprendenti (sillabo interno). TIPICA APPLICAZIONE DIDATTICA: TBLT (Task-based Language Teaching)

Focus on Forms FonFs L’insegnante parte dalla presentazione delle strutture che ha deciso di insegnare. Le presenta in un contesto significativo, le fa mettere in pratica con esercizi guidati e le fa produrre all’interno di attività di tipo comunicativo. La riflessione sulla grammatica segue quindi un sillabo esterno, stabilito a priori dall’insegnante o dal libro di testo. TIPICA APPLICAZIONE DIDATTICA: PPP (Presentazione, Pratica, Produzione)

Quando  e  come  “si  fa”  grammatica?   1. 

(Focus on meaning > orientamento comunicativo “totale”)

2. 

Focus on forms > orientamento comunicativo “classico”

3. 

Focus on form > TBLT

FonFs  e  FonF  nella  pratica  didattica   • Focus on forms: • testi orali o scritti (presentazione) • attività guidate di analisi e reimpiego (pratica) • attività libere di reimpiego (produzione)

• Focus on form: • task (produzione) • attività guidate di analisi (presentazione) • attività guidate di reimpiego (pratica)

ESONERO: giovedì 21/5, ore 16, aula 19