SELEZIONE DELLA RASSEGNA STAMPA GARDESANA
Dal 21 al 27 febbraio 2015 •
da BRESCIA OGGI
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da L’ARENA
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da L’ADIGE
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dal TRENTINO
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dalla GAZZETTA DI MANTOVA
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dal CORRIERE DELLA SERA
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ALTRE FONTI
da BRESCIA OGGI mercoledì 04 marzo 2015 – PROVINCIA – Pagina 23 TOSCOLANO MADERNO. L´ambizioso progetto di valorizzazione L´arte antica dei cartai farà rinascere la Valle Il bando Telecom premia l´attività di alto artigianato E la prossima settimana uno «speciale» su Rai Storia Lo straccio che si fa poltiglia, il mastro cartaio che riprende la sua antica sapienza, la carta che scompare sotto un torchio per poi uscire in pagine immortali. Tornerà a essere ancora così, fra pochi mesi, la Valle delle cartiere di Toscolano Maderno, continuando il percorso leggendario della sua secolare impresa cartaia.
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TUTTO QUESTO grazie al «Progetto Toscolano 1381», iniziativa della Fondazione Valle delle cartiere sostenuta dal Comune, selezionato tra quasi 500 proposte per il bando «Beni invisibili» della Fondazione Telecom Italia. Martedì 10 marzo arriveranno nella culla dell´industria cartaia benacense le telecamere di Rai Storia. Lo annuncia Filippo Cantoni, responsabile del progetto: «La troupe della Rai si fermerà tutto il giorno per realizzare un servizio che sarà trasmesso a metà aprile». Saranno effettuare anche riprese aeree, utilizzando il drone messo a disposizione della Vrm di Angelo Modina. Sarà l´inizio di un nuovo Rinascimento dopo gli affanni degli ultimi, mesi caratterizzati dai dissesti idrogeologici, con una start up finanziata da Fondazione Telecom (174mila euro) e sostenuta dall´impegno di Cantoni, coadiuvato dall´instancabile Giorgio Cavallera (il presidente dei lavoratori anziani della Cartiera) che stanno ponendo le basi di una nuova opportunità di sviluppo legata al mercato dell´alto artigianato. Come? Creando nei prossimi mesi nel laboratorio già esistente, a fianco degli spazi museali di Maina Inferiore, una cooperativa della carta chiamata proprio «Toscolano 1381», dove l´anno rimanda all´origine della prima, antichissima cartiera in valle. «In queste settimane - spiega Cantoni - sarà predisposto il programma del corso di formazione al quale potranno partecipare tutti i giovani interessati a proseguire sette secoli di storia e di cultura toscomadernese. In seguito ci sarà la selezione gestita dalla Fondazione Valle delle Cartiere per assumere 2 o 3 giovani mastri cartai professionisti che nel frattempo avranno assimilato le conoscenze dai lavoratori anziani». Gli interessati possono presentare la loro candidatura, anche inviando una mail a
[email protected]. L.SCA. martedì 03 marzo 2015 – PROVINCIA – Pagina 18 AMBIENTE. I sindaci della riviera bresciana hanno fatto il punto sul costoso e necessario progetto di sostituzione degli impianti di trattamento dei reflui Depuratore, il Garda farà la marcia su Roma Sergio Zanca Comuni uniti in un´associazione temporanea di scopo per ottenere dal ministero dell´Ambiente 230 milioni Da rifare la rete dei collettori: correrà in terraferma Un´associazione temporanea di scopo, composta da Garda Uno (presidente Mario Bocchio), Ags (la società di servizi della sponda veronese), Comuni rivieraschi e Comunità del Garda. Questa l´idea per sostenere il rifacimento delle opere di tutela ecologica del lago: nuovo collettore per la sponda bresciana e nuovo depuratore a Visano (o Lonato). Opere che costano circa 220 milioni. Ne hanno parlato i sindaci ieri a Gardone Riviera, convocati dal presidente onorario della Comunità, Aventino Frau. E tutti si sono trovati d´accordo sull´associazione temporanea di scopo, «perché la depurazione è un tema prioritario, molto più importante del completamento delle piste ciclabili», è stato detto. Lunedì si terrà l´incontro con i veronesi. «A ROMA, al ministero dell´Ambiente, ci hanno chiesto di presentare - ha spiegato Frau - un progetto unitario riguardante sia la sponda orientale, con 39 chilometri di "tubi" da Malcesine a Torri e altri 66 fino a Peschiera, con l´attuale depuratore potenziato, sia quella occidentale con 82 chilometri da Gargnano a Visano, nella Bassa bresciana. L´investimento, di 220 milioni di euro, prevede anche la rimozione di tutte le condutture sublacuali». Si è però aggiunto un problema riguardante Visano. Il Tribunale ha dato ragione ai privati nel braccio di ferro con la Provincia, e ora l´area per il nuovo depuratore rischia di non essere più disponibile. La sentenza finale tocca alla Cassazione, ma si comincia già a parlare di un´alternativa: un depuratore nuovo da costruire a Lonato. Tra le priorotà, bisogna rimuovere la condotta sublacuale, che trasporta i reflui fognari sul fondale
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del lago: se si rompesse sarebbe un disastro. Il nuovo collettore deve insomma viaggiare tutto via terra. I SINDACI della riviera bresciana hanno esaminato la bozza dell´atto di costituzione dell´Associazione temporanea di scopo, che la Comunità invierà a giorni ai vari Consigli comunali per la discussione e l´approvazione. Il comitato di gestione sarà formato da sette membri, l´assemblea composta da tutti i partner che firmeranno l´accordo. L´obiettivo è di tornare poi a Roma col progetto già pronto, e ottenere i 220 milioni di euro: il Ministero dell´ambiente dispone di un importo complessivo di 4 miliardi. Un´occasione da non perdere.
01 marzo 2015 Vittoriale, Guerri annuncia la nascita del MuSa Si tratta del Museo di Salò che sarà gestito dalla nuova associazione Garda Musei Nell'anniversario della morte di Gabriele D'Annunzio oggi al Vittoriale di Gardone Riviera, il presidente Giordano Bruno Guerri presenterà le iniziative del 2015 e, in particolare, «la nascita di un fratello, il MuSa, il nuovo e magnifico Museo di Salò». Senza trascurare il Festival Tener-a-mente (di cui facciamo anticipazioni in pagina spettacoli), le acquisizioni e le iniziative editoriali. DOPO l'alzabandiera in piazzetta Dalmata, ore 10.45 (aboliti i classici spari col cannone, per non impaurire gli uccelli nel parco), nell'auditorium verranno illustrate le numerose attività. A Villa Mirabella, ore 13, sarà inaugurata la mostra «Per non dormire», che rimarrà aperta fino all'1 settembre: 12 ritratti di personaggi contemporanei, come Monica Guerritore o la soprano Angelica Cirillo, a cura di Filippo di Sambuy. Gli studenti dell'Istituto alberghiero Caterina De Medici prepareranno l'aperitivo. «Quando, nel 1921, D'Annunzio mandò i suoi uomini alla ricerca di una casa - ricorda Giordano Bruno Guerri -, affidò al segretario Tom Antongini l'area che gli interessava di più, il Garda. Sento che è là che il mio destino mi spinge ad abitare, gli disse. E fu il Vittoriale, nato in 17 anni di continuo lavoro e mai terminato. Celebrando il Vate, ci piace oggi ricordare quanto il Garda ha fatto per il Comandante, e viceversa». Oggi si parlerà anche della nuova Associazione, Garda Musei, che comprende il Vittoriale, il museo delle Mille Miglia di Brescia, l'antica Cartiera di Toscolano Maderno, il Giardino Heller di Gardone Riviera e, dal prossimo 1 maggio, il MuSa. Qualche settimana fa il sindaco di Salò, Gianpiero Cipani, ha nominato come amministratori lo stesso Giordano Bruno Guerri, Marco Bonometti, delle Officine meccaniche rezzatesi, nonché contitolare delle strutture sanitarie Villa Barbarano e Villa Gemma, Orlando Niboli (Fondital, Valsir, Raffmetal, Nova Florida, Marvon, tutte aziende in Valle Sabbia), Alberto Pelizzari, ex assessore comunale al Bilancio, presidente provinciale dei Ragionieri, consigliere di amministrazione della Banca Valsabbina, e, in rappresentanza del Partito democratico, Giampaolo Comini, ex assessore a Palazzo Broletto. NELL'AMBITO di un progetto denominato Riconquista, che prevede entro il 2021 l'apertura di ogni area, con nuovi spazi e servizi e spazi, verrà riaperto dopo decenni il Giardino delle Vittorie. Da domenica sarà inoltre disponibile la nuova guida (Silvana Editoriale), aggiornata con tutte le ultime novità: dalle Vallette e il Laghetto delle Danze, visitabili dopo oltre mezzo secolo, alle mostre permanenti «D'Annunzio eroe», «D'Annunzio segreto» e «Omaggio a d'Annunzio», con le opere donate da artisti contemporanei, come il cavallo blu di Mimmo Paladino che domina il teatro. Il volume propone un percorso nel quale è Gabriele a descrivere le stanze della Prioria, a soffermarsi sugli arredi o la disposizione degli oggetti, ecc. Fotografie di Marco Beck Peccoz. Da ultimo l'inaugurazione di dieci cipressi, chiamati a sostituire quelli abbattuti dal nubifragio di settembre. A ognuno di loro verrà dato un nome dannunziano. Sergio Zanca Torna all’elenco dei quotidiani
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da L’ARENA venerdì 06 marzo 2015 – CRONACA – Pagina 21 INCENDI. Allarme lanciato da alcuni cittadini verso le 17. Problematico per i vigili del fuoco raggiungere la zona: alle 20 tutto era sotto controllo. Si teme un atto doloso Boschi e ulivi in fiamme fra Garda e Costermano Alle 19 fuoco anche alla Società Letteraria, già distrutta nel 2004: sospetti su una lampada Due lingue di fuoco che in poco tempo si sono propagate lungo il monte tra Garda e Costermano: si presentava così l'incendio divampato verso le 17 coinvolgendo la zona tra località Bran, verso Marciaga, e la Valle dei Molini, con un fronte di circa 300 metri. Per fortuna non sono state coinvolte abitazioni e fabbricati, ma solo terreni perlopiù boschivi o incolti, popolati da ulivi anche secolari. Ad accelerare lo sviluppo delle fiamme è stato il forte vento che ha accompagnato tutta la giornata di ieri. Percorrendo la strada che da Garda sale verso Costermano era facile vedere le fiamme scorrere lungo il versante del monte: molte le persone preoccupate che i propri terreni o le case dei propri familiari potessero essere coinvolte. L'intervento tempestivo e congiunto di Vigili del fuoco, Guardia forestale, Protezione civile, polizia municipale di Garda e Costermano e carabinieri ha fatto sì che l'incendio fosse domato nell'arco qualche ora: alle 20 è stato comunicato lo spegnimento di tutti i focolai. All'inizio però l'intervento è stato ostacolato dalla difficoltà di raggiungere il punto esatto dell'incendio, complici anche le strade strette e impervie. Sul posto anche il sindaco di Costermano Stefano Passarini e il vicesindaco Aldo Salvetti. «L'allarme è partito da alcuni cittadini di Costermano», informa Salvetti, «quando sono arrivato l'incendio era pauroso, ma per fortuna non ci sono state conseguenze gravi». Anche il vicesindaco conferma che «qui gli incendi sono abbastanza frequenti». L'opinione è concorde: il fuoco non è partito da solo, difficile però capire da dove e sotto la responsabilità di chi. FIAMME ALLA LETTERARIA. E alle 19 un principio d'incendio è divampato nel cortile interno della Società Letteraria. Le fiamme sono state generate con ogni probabilità da una lampada alogena appoggiata su una paratia in legno e caduta su del materiale infiammabile, nel corso dei lavori di sistemazione di una delle pizzerie adiacenti. Le lingue di fuoco hanno raggiunto le finestre al secondo piano, dove era da poco terminato un incontro al quale erano presenti diverse decine di persone. Paura e tanto fumo, ma nessun ferito e danni modestissimi: l'incendio è stato domato con l'utilizzo di alcuni estintori dagli stessi operai del cantiere. Nel dicembre del 2004 un rogo all'interno degli ex Magazzini generali aveva distrutto gran parte del patrimonio librario della Letteraria. K.F. giovedì 05 marzo 2015 – PROVINCIA – Pagina 34 BANDIERA DEL LAGO. La competizione inizierà il 13 giugno a Garda dove si correrà in notturna Bisse, cresce la «flotta» e aumentano le regate Luca Belligoli Tra le novità la partenza anticipata di una settimana e il direttivo sempre più rosa: oltre alla presidente Barbazeni, la vice Alberton La stagione agonistica delle bisse quest'anno si allunga di una regata, nove contro le consuete otto e rispetto agli anni passati, parte in anticipo di una settimana: sabato 13 giugno a Garda, dove si correrà in notturna. Saranno sei le tappe che si correranno in acque veronesi e tre in quelle bresciane. Anche l'ultima gara, l'8 agosto, si disputerà sulla riviera degli olivi, a Torri detentrice della Bandiera del lago. Le altre gare saranno il 20 giugno a Desenzano, il 27 giugno a
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Bardolino, il 4 luglio a Gardone Riviera, l'11 luglio a Gargnano, il 18 luglio a Peschiera e il 25 luglio a Cassone. In palio ci saranno la Bandiera del lago, per gli equipaggi, maschili e il il trofeo «Coppa del Garda» per equipaggi femminili. Questi ultimi non saranno presenti a tutte le gare ma disputeranno solo cinque regate. Le località che probabilmente ospiteranno anche le competizioni femminili, il condizionale è d'obbligo perché le iscrizioni sono aperte fino al 31 marzo, saranno presumibilmente quelle che presenteranno equipaggi composti da donne e quindi: Bardolino, che detiene il titolo, Garda, Peschiera, Cassone e Torri, potrebbe essere in ballottaggio anche Gardone Riviera, ma in questo caso dovrebbe rinunciare una località veronese. Intanto la Lega bisse del Garda è sempre più a trazione femminile. L'ultimo rinnovo del direttivo oltre a riconfermare presidente la lacisiense Luisa Barbazeni alla vice presidenza ha insediato Egle Alberton di Sirmione. Gli altri componenti del direttivo sono: Luca Perugini di Peschiera, Mauro Bonfanti di Desenzano, già presidente della Lega bisse, Marco Fava di Torri del Benaco e Danilo Bettoni di Monte Isola sul lago d'Iseo. Secondo notizie ufficiose quest'anno dovrebbe ulteriormente aumentare la flotta delle bisse che parteciperanno all'avvincente competizione estiva. Con ogni probabilità il lotto degli equipaggi maschili dovrebbe essere intorno alle ventiquattro unità e cinque quelli femminili. Per quanto riguarda le formazioni veronesi Lazise presenterà solo un equipaggio maschile. Cassone dovrebbe avere due bisse maschili e una femminile, Torri due equipaggi maschili nuovi, mentre buona parte di quello che l'anno scorso ha vinto la Bandiera a bordo di Berengario emigrerà a Sirmione. Torri potrebbe far scendere in acqua, come l'anno scorso un equipaggio femminile e forse anche Garda e Peschiera. Garda dovrebbe essere rappresentata anche da altre tre bisse maschili, una «ereditata» da Lazise: Aries. Bardolino dovrebbe essere rappresentata solo dalle campionesse di Andre e non più anche dai rematori di Preonda destinati ad altri lidi. Infine Peschiera, che l'anno scorso ha iniziato il nuovo corso con i giovani di Ichtya ha chance per avere pure una bissa femminile con a bordo addirittura la prima cittadina Orietta Gaiulli, grande appassionata di voga alla veneta, rematrice sul doppio VIP 7.50 e la scorsa stagione riserva del plurititolato equipaggio di Andre. martedì 03 marzo 2015 – PROVINCIA – Pagina 34 PROMOZIONE. In attesa della nuova organizzazione, i Comuni devono pagare per assicurare l'apertura degli uffici Turismo, la Provincia chiede soldi per la gestione degli Iat Katia Ferraro Il contributo da versare arriva anche a 70mila euro: Bardolino e Garda sembrano disponibili mentre Peschiera si chiama fuori La stagione turistica è alle porte, ma sulla gestione degli uffici di informazione e accoglienza turistica (Iat) gardesani aleggia ancora l'incertezza. Fino all'anno scorso la maggior parte degli Iat era gestita dalla Provincia, attraverso la società «Provincia di Verona Turismo»: con la riorganizzazione degli enti provinciali e con la nuova legge regionale sul turismo, la delega in questa materia è tornata alla Regione, che ha però passato la palla agli enti locali. Da quest'anno, gli Iat avrebbero dovuto essere coordinati dall'Ogd (Organizzazione di gestione della destinazione turistica) del Garda, l'organismo formato da soggetti pubblici e privati a cui la Regione affida in via prioritaria questa funzione, ma visto il ritardo nella sua costituzione (ritardo che riguarda anche l'Ogd prevista a Verona e altre nel resto del Veneto) a dicembre è stata accordata alle Province una proroga di nove mesi per la gestione degli Iat. Il provvedimento però non è stato accompagnato dal sostegno economico garantito gli anni scorsi, con il risultato che per poter offrire il servizio la Provincia sta chiedendo risorse ai Comuni. A parte gli Iat che già da tempo sono gestiti dai Comuni con associazioni di categoria e Pro Loco (come Brenzone, San Zeno di Montagna, Valeggio sul Mincio e in parte anche Torri), gli altri dovrebbero contribuire con circa 70mila euro ciascuno. Finora, annuncia l'amministratore delegato di «Provincia di Verona Turismo» Loris Danielli, sembrano propensi ad
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accogliere l'accordo Garda e Bardolino, mentre sono in corso trattative con Malcesine e Torri. L'incertezza maggiore riguarda però Lazise e Peschiera, tra l'altro i Comuni con la più alta affluenza turistica. A Lazise manca una sede per il servizio: lo stabile al Porto Vecchio che ospitava l'ufficio fino al 2014 era di proprietà della Provincia ma è stato venduto. «Stiamo definendo il progetto per realizzare il punto informativo vicino al bocciodromo», dice l'assessore al Turismo Fulvio Ziviello, ma ammette che la nuova struttura non potrà essere pronta in breve. «Stiamo esaminando vari preventivi e, allo stesso tempo, cercando una soluzione di salvataggio», aggiunge Ziviello, «nei prossimi giorni incontrerò le associazioni di categoria per discutere il problema e trovare una sede provvisoria». Sulla proposta della Provincia, dice, «non c'è alcuna preclusione, ma devo confrontarmi con gli operatori». Ha già dato forfait invece Peschiera, il cui ufficio turistico - inserito in uno stabile di proprietà comunale - ha sempre segnato il record di affluenze assieme a quello di Malcesine. «Non possiamo prendere in considerazione la proposta della Provincia così com'è stata formulata, non abbiamo la copertura economica», conferma il consigliere con delega al Turismo Filippo Gavazzoni. «Stiamo pensando di gestire l'ufficio da soli, eventualmente con i Comuni limitrofi. Il servizio potrebbe risentirne, perché mancherebbe il coordinamento con il resto degli Iat, ma l'informazione locale sarebbe garantita». Quindi lo sfogo: «Il Veneto è la prima regione turistica d'Italia e un ruolo importante lo svolge il Garda: non ci si può permettere di arrivare in queste condizioni all'inizio della stagione». In tempi di ristrettezze economiche, l'imposta di soggiorno è diventata un «tesoretto» da cui attingere per la promozione turistica, ma anche per finanziare opere e lavori a vantaggio di turisti e cittadini. Senza contare che per la promozione turistica i Comuni gardesani hanno recentemente impegnato una somma consistente, anche a favore del Consorzio Lago di Garda Veneto. Certo è che rispetto agli anni scorsi, quando gli Iat a marzo erano già aperti, si è già in ritardo. Torna all’elenco dei quotidiani
da L’ADIGE Ponale, rinasce il porto e la vecchia mulattiera Il Piano territoriale di Valandro e Malfer passa con voto unanime in val di Ledro paola malcotti LEDRO ? Dopo un tour-de-force durato 12 ore, spalmato sulle due serate di martedì e mercoledì, il Consiglio comunale di Ledro ha chiuso la trattazione di più argomenti, tanto impegnativi quanto ostici, per prepararsi così alla seduta della prossima settimana in cui verrà portato in aula il bilancio di previsione per il 2015. Tra i punti previsti all'ordine del giorno, quello che ha richiesto più tempo è stato il documento preliminare al Piano territoriale della Comunità di valle, presentato dal presidente Salvador Valandro e dal vicepresidente e assessore all'urbanistica Mauro Malfer, approvato all'unanimità. Il ripristino del porto del Ponale, della mulattiera e della vecchia strada, con considerazioni sul progetto del parco botanico a valle di Biacesa, e il potenziamento dei collegamenti pedonali - e di pari passo la rete delle piste ciclabili della zona di Molina e Legos, di quelli attorno al lago, di Bezzecca, della val Concei e tra Tiarno di Sotto e Tiarno di Sopra, i temi principali contenuti nel dispositivo nella parte riguardante la valle di Ledro, assieme alla Rete delle riserve, alla valorizzazione delle attività legate all'agricoltura, soprattutto biologica, alla zootecnia, e di conseguenza delle malghe, degli alpeggi, da inserire in un contesto non solo produttivo ma anche funzionale al comparto turistico. Quindi Tremalzo, partita perennemente aperta, con la previsione di interventi soft per un rilancio sia invernale che estivo della conca, per terminare con un ragionamento più ampio sulla viabilità, comprendendo il progetto del tunnel per bypassare l'abitato di Molina e considerando la razionalizzazione dei percorsi stradali.
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«Con il consenso unanime del Consiglio comunale ledrense - il commento di Valandro - possiamo dirci soddisfatti dell'immane lavoro svolto. Siamo quasi a metà percorso e finora c'è stata la totale approvazione in seno a tre assemblee pubbliche. La fiducia espressa anche da parte dei gruppi di minoranza di Ledro, non così scontata, ci rende felici e ottimisti». Fiducia che dai banchi dell'opposizione non è invece stata concessa sui punti posti all'ordine del giorno per l'approvazione del regolamento per il funzionamento e l'elezione dei Municipi nonché sul rigetto delle opposizioni presentate ad inizio anno da alcuni ledrensi riguardo la deroga urbanistica rilasciata a "Mariani spa" per il progetto di ampliamento a Tiarno di Sopra. Fermi nelle posizioni assunte già nella seduta di civico consesso di gennaio si sono infatti detti sia i consiglieri di minoranza, sia Dario Cellana, amministratore del Patt che assieme ad Elena Belotti aveva espresso parere contrario. Contrarietà che tuttavia mercoledì sera Belotti ha ritrattato, appoggiando questa volta le ragioni della maggioranza consiliare e quindi il consenso alla deroga. Motoscafi vecchi, soccorsi dimezzati I Vigili del Fuoco «restano» con gommone e moto d'acqua In Italia, e il Trentino raramente fa eccezione, segnalare i problemi per tempo è un inutile esercizio preventivo. Devono essersene resi conto anche i Vigili del Fuoco volontari di Riva che già tre anni or sono avevano segnalato alla Provincia lo stato di «logoramento» dei due motoscafi in dotazione al corpo e la conseguente necessità di porvi rimedio. Cos'è successo? Semplice. Alle promesse non sono seguiti i fatti e adesso, una volta emersi i «problemi tecnici che richiederebbero un impegno di spesa superiore ai 50 mila euro» che né il Corpo ha né il Comune può stanziare, i due motoscafi sono stati fermati. «In via precauzionale - fanno sapere dalla caserna di viale Rovereto - I mezzi non sono più adatti allo svolgimento in sicurezza delle operazioni di soccorso sul lago». Decisione peraltro, fa sapere il comandante Graziano Boroni, «condivisa con il sindaco Mosaner». Risultato? Dopo la soppressione della motovedetta dei Carabinieri e il futuro incerto della Squadra Nautica della Polizia di Stato, anche i soccorsi in acqua dei Vigili del Fuoco Volontari di Riva di fatto si dimezzano. «Da questo momento - informa una nota dei pompieri rivani - e fino a quando la Provincia non finanzierà l'acquisto di un nuovo motoscafo, le operazioni di soccorso verranno svolte con un gommone e la moto d'acqua». Che in una situazione di lago mosso e di situazioni d'emergenza particolari non è esattamente la stessa cosa che operare con un vero e proprio motoscafo, l'equivalente di una motoslitta per chi presta soccorso su una pista da sci a Madonna di Campiglio. Con la differenza che i Vigili del Fuoco di Riva spesso e volentieri devono operare anche al di fuori dei confini provinciali o di propria competenza, da Malcesine a Limone. Un bimotore come quelli ora fermati (uno è del 1986, l'altro del ?93), 1112 metri di lunghezza e con tutta una serie di dotazioni necessarie all'uopo, costa sui 450 mila euro. La decisione è stata assunta formalmente nel corso dell'assemblea di inizio dell'anno del Corpo di Riva durante la quale il comandante Graziano Boroni, alla presenza del sindaco Mosaner, ha illustrato risultati e attività del 2014 e prospettive per l'anno nuovo. Il comune denominatore è sempre la massima attenzione prestata alla «formazione» (114 incontri nel 2014 contro gli 88 dell'anno precedente), come testimonia peraltro l'esercitazione-simulazione compiuta nei giorni scorsi alla centrale AgPower presso le Cartiere del Garda. Si sono ipotizzati tre scenari di emergenza: un incendio nel locale caldaia, un'emergenza nel tunnel di un cavedio con ricerca di una persona incosciente e il recupero di una persona infortunata sul tetto della centrale. La manovra ha coinvolto 4 squadre composte da 5 vigili ognuna e 3 equipaggi della Croce Bianca composti da 3 operatori ciascuna. Al lavoro anche l'autoscala distrettuale in dotazione al corpo di Arco. P.L. Torna all’elenco dei quotidiani
dal TRENTINO 2015-02-28, Il Trentino
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FRA MAG E MART UN’ALLEANZA PIÙ FORTE PER CREARE CULTURA Per la sezione editoriale, sono attesi i volumi: Guida di Drena a cura di Romano Turrini, in collaborazione con Il Sommolago; Storia della colonia Pavese, a cura di Nicola Mazzoldi, progetto MAG e Comune Nago-Torbole, Gruppo culturale Nago-Torbole; Origini e sviluppo del turismo a Nago-Torbole, a cura di Ferdinando Martinelli e Aldo Miorelli,in collaborazione con Gruppo culturale Nago-Torbole; La prima legislatura a Riva del Garda, a cura di Tomaso Benamati.ALTO GARDA A marzo, dopo la pausa invernale, riapre il Museo Alto Garda: il giorno 14 nella sede della Rocca di Riva, il successivo 29 ad Arco nella galleria civica Segantini. Ieri il direttore Giovanni Pellegrini, la presidente del Mart di Rovereto Ilaria Vescovi, e gli assessori alla cultura di Riva - Flavia Brunelli - e di Arco - Stefano Miori - hanno presentato l'attività per il 2015. In premessa è stata ribadita l'idea di base del Mag - che vede impegnate le due amministrazioni comunali di Riva ed Arco in un raro e riuscito esperimento di gestione associata del settore culturale quella cioè d'un ente che lavora con rigore, coerenza, progettualità, ricerca nell'indagine del territorio da mille punti di vista - dalla preistoria al contemporaneo, dal turismo alla coltivazione della terra, dalla fotografia alla pittura - che poi restituisce alla collettività attraverso una serie di iniziative, dalla didattica alle mostre alle pubblicazioni agli incontri che contribuiscono, secondo proprie specificità a far crescere la consapevolezza di sé, della propria identità. A rendere più sostanziosa l'attività del Mag è arrivata, da tre anni a questa parte, l'alleanza col Mart, il Museo d'arte contemporanea di Rovereto: la presidente Vescovi è venuta a ribadire il valore di questa collaborazione che permette di valorizzare professionalità e competenze. In quest'ottica si inserisce la serie delle attività programmate. Si comincia col progetto Segantini e Arco, curato da Alessandra Tiddia, che inserisce la galleria Segantini in una rete di relazioni con le istituzioni che conservano le opere e gli studiosi che si sono interessati del pittore per far diventare Arco, nel corso degli anni, il luogo segantiniano di livello mondiale. Segue l'attività espositiva che apre il 15 marzo con “Il Tempo e l'istante”, un excursus lungo oltre un secolo dentro l'ambiente naturale, la società, il turismo e le loro trasformazioni, restituito attraverso le immagini raccolte nel vasto archivio fotografico del Mag. Nella Pinacoteca del Museo verrà presentata la mostra Natura Oltre. Visioni di Mario Raciti sul paesaggio dell'Alto Garda. La sezione Storia del Museo ospiterà “L'ultimo giorni di pace: 27 luglio1914”, a cura di Quinto Antonelli, Fabio Bartolini, Mauro Grazioli, Mirko Saltori. Tre mostre per l'estate: Assorti nel paesaggio. Pittori nordici sul Garda tra 800 e 900 andrà a valorizzare la sezione di pittura del paesaggio della Pinacoteca, realizzata in sinergia con la Soprintendenza per i beni culturali della Provincia di Trento. Sul filo della collaborazione con il Mart, proseguiranno poi i progetti Der Blitz e In Pinacoteca. Finestre sul contemporaneo. Nell'interpretazione del territorio, nell'ambito del progetto Paesaggi storici del Sommolago, l'equipe del prof. Brogiolo, dopo l'esperienza di Campi, si occuperà di Drena. Ad ottobre, si terrà a Riva del Garda il convegno internazionale su “I Grand Hotel come generatori di cambiamento tra 1870 e 1930” curato da Monica Aresi e Alessandro Paris. Trasversale a tutte le azioni del Mag e a integrazione delle attività espositive e di ricerca, la sezione editoriale del Mag produrrà nell'anno in corso, oltre ai cataloghi delle mostre, una serie di pubblicazioni, esiti degli studi intrapresi nei vari ambiti di interesse storico e paesaggistico Torna all’elenco dei quotidiani
dalla GAZZETTA DI MANTOVA 2015-03-04, PIÙ TRASPARENZA SULLA TAV ROMA INFORMA I COMUNI
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PONTI La oramai collaudata delegazione costituita da sette Comuni, tra Alto Mantovano e Basso Garda, venerdì è tornata a Roma al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, incontrando il nuovo dirigente generale del Dipartimento per le infrastrutture, gli affari, generali ed il personale, Paolo Emilio Signorini. In particolare, gli amministratori di Ponti, Peschiera, Sona, Castelnuovo, Pozzolengo, Sommacampagna e Desenzano, hanno presentato le proprie richieste per cercare di ottenere il più possibile sul tema dell’impatto ambientale, sulle terre del Lugana e sulle migliori compensazioni riguardo al progetto dell’alta velocità. In primis sul tavolo è andato il progetto realizzato dall’assessore Maurizio Tira di Desenzano, in cui è stato minuziosamente descritto come fosse possibile utilizzare la linea vecchia. Una tesi che viene portata avanti da tempo. In questo caso però Signorini ha solo commentato che il feedback su questo punto è di competenza del Cepav, il Consorzio Eni che appunto costruirà l’infrastruttura, oltre a sottolineare il fatto che è la politica a doversi esprimere. Un passo da evidenziare, oltre al riconoscimento della valenza ambientale e delle terre del Lugana, è invece relativo alle osservazioni avanzate lo scorso dicembre, di cui una buona parte sono state accolte e inserite nelle delibere della Regione Lombardia. Un risultato importante, se non addirittura strategico raggiunto nel corso dell’incontro, è legato al fatto che gli enti locali, saranno informati sulle decisioni del ministero, prima che esse vadano al Cipe. Una buona notizia, insomma. Questo “ponte di informazioni” avverrà attraverso la nomina di due rappresentanti: l'assessore Tira per la parte bresciana ed il sindaco di Castelnuovo, Peretti, per la provincia veronese. Il ministero ha comunque richiesto ad Rfi i dati aggiornati sul trasporto merci. Entro marzo, infine, terminerà l’istruttoria del ministero: questa notizia fa così presumere quanto il processo verso la realizzazione dell’alta velocità stia proseguendo a passi spediti. Elisa Turcato 2015-03-04, C’È L’UNIONE MINCIO PO ROTTE LE VECCHIE ALLEANZE Questa sera alle 20.30, nella sala civica di Pozzolo sul Mincio, è in programma l'incontro pubblico organizzato dal Comune di Marmirolo, in accordo con Volta Mantovana, per illustrare l'iter procedurale e delle disposizioni normative in merito alla realizzazione di centrali idroelettriche. In particolare per quanto riguarda il territorio di Pozzolo sul Mincio, vista la richiesta avanzata dalla ditta H.p.e di poter costruire un impianto. Saranno presenti gli amministratori di Marmirolo e di Volta Mantovana. Dibattito aperto a tutti i cittadini.RONCOFERRARO Diventerà effettivo tra un paio di mesi il recesso dalla convenzione per la gestione in forma associata dei servizi di catasto, polizia municipale e protezione civile con Castel D’Ario e Villimpenta. La decisione di uscire dall’accordo è stata assunta dalla sola maggioranza nel corso del consiglio di lunedì sera a Nosedole, suscitando malumori tra le opposizioni rappresentate da Volta Pagina e Lega Nord, che in segno di protesta hanno preferito non prendere parte alla votazione. Contrarie all’Unione Mincio Po con i Comuni di Sustinente, Serravalle ed Ostiglia, le minoranze sono rimaste sulle loro posizioni, nonostante il sindaco Federico Baruffaldi abbia spiegato che, a seguito dell’adesione all’Unione, si trattava di un atto necessario. Ha quindi passato in rassegna i capitoli della convenzione, facendo emergere che in circa tre anni e mezzo Roncoferraro ha speso 35mila euro per la polizia locale associata, vantando crediti di 118 ore con Villimpenta e 29 ore con Castel D’Ario, per estinguere i quali si procederà a effettuare controlli stradali con autovelox e pattugliamenti insieme con i carabinieri. «Ho un giudizio negativo su questa convenzione -ha detto Baruffaldi -. Questo dimostra che non è importante con chi si fanno le alleanze, ma come si fanno, affinché possano essere economiche e vantaggiose per i cittadini. In questi 3-4 anni per la Protezione Civile abbiamo speso 12.250 euro, mentre Villimpenta e Casteldario nulla. Il catasto poi non è mai effettivamente partito». Secondo il parere di Dino Bottura del Carroccio, sarebbe stato meglio allargare la rosa dei Comuni e mantenere la convenzione in essere: «Lasciare il vecchio per il nuovo ha sempre dei costi a carico dei residenti» ha detto, annunciando che non avrebbe votato e neppure partecipato a eventuali commissioni consiliari su questo argomento. Sostenendo di non essere contrari alle unioni in quanto tali, Mario Rigoni,
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Luca Papotti e Sergio Rossi di Volta Pagina hanno ribadito che Roncoferraro avrebbe potuto valutare di apparentarsi con altri territori. «Su questo punto non vogliamo collaborare perchè la scelta è stata fatta di imperio», hanno aggiunto. Baruffaldi ha ricordato che votare contro la delibera era come essere contrari alla legge, perché si trattava di recedere dalla convenzione e non di aderire all’Unione Mincio Po. Il punto è comunque passato all’unanimità, avendo partecipato alla votazione la sola maggioranza consiliare. Nel frattempo l’amministrazione ha indetto un’assemblea pubblica per illustrare i benefici dell’accordo Mincio Po, invitando i cittadini domani, alle 20.45, alla sala Di Capi di Barbasso. Graziella Scavazza Torna all’elenco dei quotidiani
dal CORRIERE DELLA SERA Venerdì 6 Marzo, 2015 – BRESCIA A Limone c’era un cannone da mare Trotti: «Reperti da salvaguardare» Per il conservatore del museo della Guerra bianca serve «un’area di rispetto» A Limone vogliono costruire 17 villette sopra un «pezzo» di storia della prima guerra mondiale. Certo, dell’antica postazione di artiglieria restano un tunnel e dei muri di sostegno, ma se la Soprintendenza ha deciso di annullare i vecchi pareri positivi, forse non è un caso. «Quell’installazione — sostiene Antonio Trotti — rappresenta qualcosa di assolutamente eccezionale. E dovrebbe essere valorizzata, come hanno fatto in Trentino». Il conservatore del museo della Guerra bianca in Adamello sottolinea che nei forti trentini e veneti i soldati sparavano con pezzi di artiglieria più leggeri e manovrabili. A Limone, invece, era stato piazzato un cannone in dotazione alla Regia Marina, capace di raggiungere distanze di 20 chilometri. Era una di quelle bocche da fuoco che si usavano per difendere città come Ancona o Brindisi dall’attacco delle navi. Non a caso era un’arma mastodontica, «soltanto la canna — ricorda Trotti — pesava 54 tonnellate». Questo significa che «trasportarla sui rilievi dietro Limone è stata un’impresa». Fu necessario costruire una darsena per accogliere quella batteria da fuoco. La viabilità del paesino era inadatta e «l’attuale via Tamas — racconta l’esperto — è stata realizzata per portar su quel cannone». La batteria fu posizionata in mezzo agli ulivi («hanno quindi un valore storico»), in un luogo non coperto dalla gittata dei medi calibri che sparavano da Riva del Garda. La piana della città trentina era infatti piena di fortificazioni. E proprio da Limone partì un colpo che mandò in frantumi l’osservatorio blindato austro-ungarico che si trovava sul Monte Creino, a quindici chilometri di distanza. «Se si esclude l’installazione gemella di Malcesine — riflette Trotti —, in tutto il territorio alpino non c’è un caso simile a Limone». Quella guerra di posizione, che fu combattuta soprattutto tra trincee e cunicoli ad alta quota, trasformò il paesino dell’Alto Garda in un avamposto di montagna che però usava armi in dotazione a fortificazioni costiere. Insomma, era un ibrido. Un esempio raro che secondo Trotti andrebbe valorizzato. E come? In primis stabilendo «un’area di rispetto» intorno a quei manufatti. Bisognerebbe poi fare indagini e scavi accurati, recuperare il tunnel, ancor oggi percorribile, e posizionare una serie di fotografie e testi informativi. E pur riconoscendo che la guerra ha prodotto anche qualcosa di «scellerato», Trotti sottolinea che dietro quell’installazione militare c’è un insieme di storie fatte di «lavoro, ingegno e tanti sacrifici». Insomma, salvare questi luoghi sarebbe anche un modo per non dimenticare. Secondo Trotti chi ha saputo valorizzarli al meglio è «il Trentino che da più di dieci anni — ricorda — ha intrapreso questo percorso». Loro hanno creato itinerari di guerra e musei permanenti. E ogni volta che una fortificazione è visitabile viene inserita
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nel sito ufficiale. Solo a Riva ne hanno ristrutturati tre (San Nicolò, Garda, Batteria di Mezzo) e un quarto a Nago. A Limone invece l’area rischia di essere inglobata dalle villette. Certo, l’altolà della Soprintendenza di Brescia potrebbe rimescolare le carte, ma tutto dipende dalla direzione regionale di Milano. «Se i Beni culturali dovessero manifestare una dichiarazione d’interesse – ragiona Trotti –, allora l’area dei singoli reperti potrebbe essere vincolata». La valorizzazione, invece, sarebbe un percorso meno scontato. In ogni caso, «se il ministero lo ritenesse opportuno – spiega – potremmo fornire tutte le valutazioni storiche che servono». Matteo Trebeschi Martedì 3 Marzo, 2015 – BRESCIA Garda, sfida da 220 milioni per mantenere il lago pulito Accordi con i Comuni per sostituire le condotte fognarie sublacuali Mettere mano all’impianto di raccolta dei reflui nel bacino del lago di Garda, a oltre 30 anni di distanza dalla realizzazione del primo impianto, ormai sottodimensionato. Ed evitare il transito delle tubatura sia su spiagge che sul fondo del lago, come succede adesso in almeno quattro tratti, incluso quello compreso tra Toscolano e la sponda veronese. Le tubature saranno separate per le due sponde e passeranno in terraferma. L’obiettivo del maxi-progetto (è stato elaborato quello preliminare) vede la Comunità del Garda in funzione di traino, nel tentativo di coinvolgere anzitutto i Comuni. La settimana scorsa sono stati incontrati quelli dell’alto mantovano mentre ieri la proposta è stata allargata a quelli del Bresciano. Con i veronesi l’appuntamento è per lunedì prossimo, a Garda. Al momento sembra che la strada imboccata sia quella giusta e che l’interesse degli enti locali emerga. Non è cosa da poco, visto che la coesione è la prima carta da giocare, dopo che il Ministero dell’Ambiente ha già detto chiaro di volere trattare con un solo interlocutore e, per questo motivo, è in via di costituzione una Associazione temporanea di scopo, con la importante partecipazione della bresciana Garda Uno e della veronese Azienda Gardesana Servizi. A Roma vogliono vedere anche un progetto concreto, in modo che a fronte di disponibilità finanziaria, si possa procedere subito passando alla fase operativa. Infatti la concorrenza nazionale potrebbe farsi spigolosa in quanto, ha spiegato Aventino Frau, Presidente onorario della Comunità del Garda, «a fronte dei quattro miliardi disponibili per tutta Italia, il progetto gardesano ne richiede una fetta piuttosto consistente: 220 milioni, oltre all’Iva». Sul piatto della bilancia, a sostegno della richiesta, la Comunità del Garda non mette solamente motivazioni di rispetto del territorio e di carattere ambientale (già ora le criticità sono rappresentate da infiltrazioni dal lago e da ingresso di radici nelle condotte), ma anche il fragoroso boomerang che tutti si vedrebbero cadere addosso in caso di sventurato disastro, su un impianto che mostra i suoi limiti. E aggiungono: va bene fare promozione e va bene anche la pista ciclabile, ma tutelare la qualità dell’acqua allontanando possibili rischi appare prioritario. Nel concreto si tratterebbe di rifare per intero l’impianto di raccolta dei reflui, ad eccezione del territorio trentino e dei comuni di Limone e Tremosine. Questi ultimi hanno inaugurato il loro impianto, collocato in una galleria dismessa della Gardesana, meno di tre anni orsono. L’unico impianto di depurazione, attualmente operativo a Peschiera, verrebbe raddoppiato e accostato da un secondo, collocato nella parte meridionale della sponda bresciana. La tubatura nel suo complesso sarebbe di poco più di un centinaio di chilometri sulla sponda veronese. Per la sponda bresciana (da Tignale verso sud, ad esclusione di Desenzano e Sirmione che utilizzeranno l’impianto di Peschiera) l’idea iniziale era di portare i fanghi a Visano, ma la lunga e intricata vicenda giudiziaria di Visano sta inducendo a cercare un’alternativa che potrebbe essere individuata in una zona più prossima al Garda. Bruno Festa Mercoledì 4 Marzo, 2015 - CORRIERE DEL TRENTINO – TRENTO Tassa di soggiorno, ok allo slittamento L’emendamento nel disegno di legge sull’addizionale Irpef. Case private, resta l’esenzione
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TRENTO Il blitz è arrivato all’ultimo minuto e, fino al pomeriggio, anche i capigruppo di maggioranza ne sapevano poco o niente: lo slittamento al primo novembre della tassa di soggiorno è diventato un emendamento alla legge sulle agevolazioni per i pensionati all’addizionale Irpef, che sarà approvata oggi. Il presidente del consiglio Bruno Dorigatti ha giudicato inammissibile l’emendamento promosso da Michele Dallapiccola. «La sua — spiega l’assessore al turismo — è stata una valutazione tecnica. Correttamente ha convocato i capigruppo, che hanno acconsentito a discutere l’emendamento. Di questo li ringrazio». A differenza di quanto chiesto dalle associazioni degli albergatori, le case private affittate a scopo turistico non saranno sottoposte alla tassa di soggiorno. Lo stesso Dallapiccola aveva fatto sapere che, in prospettiva, quando si sarà completato il censimento di tali abitazioni, la tassa verrà estesa anche a loro, ma per il momento no. «È vero, c’erano richieste in questo senso, ma l’emendamento si occupa solo dello slittamento». «In Finanziaria — puntualizza il capogruppo di Pt, Walter Viola, lo avevamo detto che servivano diversi mesi per organizzare la tassa. Non fummo ascoltati». Prima delle interrogazioni a risposta immediata, ieri l’aula si era occupata delle definitiva «provincializzazione» del parco dello Stelvio. Secondo Mauro Gilmozzi, che ha presentato ai consiglieri l’intesa raggiunta con il governo, «in questo modo si passa dall’imposizione del parco alla condivisione». Molto critica l’opposizione che parla di «smembramento del parco nazionale». Il consiglio ha inoltre detto no all’annessione del Comune veneto di Voltago Agordino (Belluno) . T. Sc. Torna all’elenco dei quotidiani
ALTRE FONTI
Dalla Germania l’accordo per la promozione Scritto da: redazione 2015/03/06 12:29 PM LAGO DI GARDA – Alla fiera ITB di Berlino l’assessore regionale lombardo Parolini firma con Veneto, Trento e Consorzio Garda Unico una lettera d’intenti per azioni congiunte per i prossimi tre anni. Collaborazione interregionale, sviluppo di iniziative di promozione turistica congiunta del lago di Garda per il triennio 2016-2018 e coinvolgimento attivo del Consorzio Garda Unico nell’attività programmatoria. Sono questi i punti principali contenuti nell’accordo che l’Assessore al Commercio, Turismo e Terziario di Regione Lombardia, Mauro Parolini, ha siglato alla fiera ITB (International Tourism Börse) di Berlino. Al tavolo della firma gli omologhi di Regione Veneto, Marino Finozzi e della Provincia Autonoma di Trento,Michele Dallapiccola, e i vertici del Consorzio Garda Unico animati da un comune obiettivo: la promozione congiunta dell’area truistica del Garda. “Abbiamo compiuto un ulteriore e significativo passo verso una maggiore integrazione e coordinamento, che oggi rappresentano caratteristiche strategiche e imprescindibili della promozione turistica. La vocazione turistica e la ricchezza naturalistica e culturale del Garda – ha dichiarato Parolini – sono infatti elementi che impongono di superare ogni tipo di frammentarietà e di unire forze e risorse economiche per poter cogliere appieno le opportunità che offre un settore in continua crescita come quello del turismo”. “Dal dialogo con gli altri assessori – ha aggiunto Parolini – sono emersi alcuni obiettivi da perseguire su più fronti come, ad esempio, l’esigenza di ottenere un servizio di trasporti e navigazione più aderenti ai bisogni del mercato e
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realmente modellati sui flussi turistici, la necessità di rafforzare il comune impegno nell’azioni volte ad incrementare l’incoming, in un’ottica di internazionalizzazione del brand Garda e, soprattutto, di destagionalizzazione, e infine, l’opportunità di incrementare i collegamenti aerei sull’estero”.Durante l’incontro, il titolare del Turismo a Palazzo Lombardia ha infine rimarcato “la comune volontà di proseguire nell’impegno rivolto al completamento della rete ciclabile del Garda”, che a seguito della rilevanza nazionale che ha ottenuto alla BIT di quest’anno, grazie all’accordo promosso dallo stesso assessore Parolini con il Ministro Franceschini e le Regioni coinvolte, “trasformerà quest’area turistica in un vero e proprio paradiso del cicloturismo europeo con ricadute positive e durature in grado di generare prospettive di crescita diffusa, in armonia con il paesaggio, per l’economia locale e la piccola media impresa turistica”.A Berlino, per il Consorzio Lago di Garda-Lombardia, anche Valentino Righetti, che ha espresso “soddisfazione per una dichiarazione d’intenti che conferma la qualità del lavoro svolto da Garda-Lombardia e dai partner di Veneto e Trentino nel progetto interregionale Garda Unico”. “Questo accordo – ha sottolineato Righetti – ci permetterà di continuare e incrementare, nel triennio 2016-2018, le azioni che stanno rafforzando il brand Garda a livello internazionale e dando grandi soddisfazioni, in termini di presenze turistiche, al nostro territorio”. In virtù dell’accordo sottoscritto, il Consorzio Garda Unico si impegnerà infatti a predisporre un progetto di sviluppo promozionale che verrà sottoposto al confronto delle Amministrazioni. Durante la missione berlinese, Parolini ha inoltre visitato Palazzo Italia, sede del progetto realizzato nell’ambito dell’Accordo di Programma Competitività tra Regione Lombardia, Sistema Camerale e Fiera di Milano con l’obiettivo di promuovere EXPO 2015 e incrementare l’attrattività della Lombardia come destinazione turistica, congressuale, culturale, fieristica e di shopping sul mercato tedesco.
L'umanità esisterà ancora per il 600° dell'Ateneo? di Redazione Nella Sala dei Provveditori del Comune di Salò, sabato prossimo, 7 marzo, alle 9.30 il prossimo importante appuntamento per ricordare il 450° della fondazione dell'Ateneo di Salò All'interno delle manifestazioni per il 450° della fondazione dell'Ateneo di Salò si inserisce il convegno dal titolo ''L'umanità esisterà ancora per il 600° dell'Ateneo?''. Il titolo, volutamente provocatorio, rimanda agli scenari del cambiamento climatico in corso e soprattutto alle sue ricadute sul territorio gardesano. Per questo, al convegno sono stati invitatiti esperti di differenti discipline (fisica, economia, geologia e pedagogia dell'ambiente) per tracciare un quadro d'insieme con contributi che espongano vari punti di vista. In tutto, contribuiscono con i loro interventi al convegno tre diverse Università (Cattolica di Brescia, Politecnico di Milano e Università di Pisa). Chiaramente, non è ancora possibile avere una previsione attendibile da qui a 150 anni del cambiamento climatico, ma è possibile fin da ora, raccogliendo competenze scientifiche ad ampio spettro, valutare le conseguenze dei possibili scenari a livello globale nello specifico del nostro territorio. Già il progetto Eulakes, che ha visto la Comunità del Garda, in qualità di capofila, ha affrontato tali tematiche concentrandole su quattro laghi europei, evidenziando come già da ora è necessario adottare comportamenti e intraprendere scelte e globale tutela del lago. E non è un caso che le nuove e urgenti opere di tutela ecologica del Garda, collettazione e depurazione, siano
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avvertite come prioritarie da tutte le istituzioni, in particolare dai Comuni gardesani rappresentati dalla Comunità del Garda, Ente che nel corrente anno ricorda il 60° anniversario di fondazione e che collabora attivamente nell'organizzazione delle celebrazioni del 450° dell'Ateneo. La partecipazione al Convegno e al Concerto che segue è libera, fino ad esaurimento posti. Torna all’elenco dei quotidiani
A cura dell’Ufficio Stampa della COMUNITÀ DEL GARDA Villa Mirabella Via dei Colli 15 25083 Gardone Riviera (BS) Tel. +39 0365 290411 - Fax +39 0365 290025