COMUNE DI NOCI Provincia di Bari
ALLEGATO TECNICO - ECONOMICO Progetto:
AFFIDAMENTO DELLA CONCESSIONE AVENTE AD OGGETTO LA GESTIONE, LA MANUTENZIONE ORDINARIA E STRAORDINARIA DELL’IMPIANTO DI PUBBLICA ILLUMINAZIONE STRADALE, IVI COMPRESA LA FORNITURA DI ENERGIA ELETTRICA, NONCHE’ LA PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE DEGLI INTERVENTI DI MESSA A NORMA DELL’IMPIANTO E DI AMMODERNAMENTO TECNOLOGICO E FUNZIONALE DELLO STESSO NONCHÉ LE ATTIVITÀ FINALIZZATE AL CONSEGUIMENTO DEL RISPARMIO ENERGETICO
Procedura: PROJECT FINANCING (art. 153 e seg. D.lgs 163/06)
Elaborato da
Promem Sud Est Spa www.promem.it
Allegato tecnico/economico Progetto impianto di pubblica illuminazione
AVVERTENZE
Il presente documento è stato elaborato nell’ambito dell’incarico di assistenza affidato dal Comune di Noci (Ba) con determina n. XX del XXX e disciplinato dalla convenzione sottoscritta il XXX. Lo studio di fattibilità economico-finanziaria, pur essendo stato elaborato secondo principi di razionalità, oggettività e dimostrabilità, nel rispetto di un generale criterio di prudenza, copre un arco temporale di lungo periodo durante il quale le previsioni effettuate potrebbero subire sensibili variazioni. La Promem Sud Est S.p.A. non si assume alcuna responsabilità nel caso in cui tali variazioni dovessero verificarsi e le previsioni presentate non dovessero trovare riscontro. In ogni caso il presente studio deve essere considerato di mera indicazione per chiunque. Tutti i potenziali interessati all’iniziativa sono quindi tenuti ad effettuare proprie verifiche ed autonomi approfondimenti sui dati e sulle valutazioni contenute nel presente documento.
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Allegato tecnico/economico Progetto impianto di pubblica illuminazione
INDICE Executive summary .......................................................................... 4 1. Premessa ...................................................................................... 7 2. Il Comune di Noci ......................................................................... 8 3. L’iniziativa .................................................................................... 9 3.1 Presupposti e motivazioni dell’iniziativa ______________________ 9 3.2 Stato di fatto dell’impianto di pubblica illuminazione ____________ 10 3.3 Descrizione dell’iniziativa _________________________________ 12
4. Project financing e partenariato pubblico-privato ....................... 14 4.1 Novità del terzo decreto correttivo sul PF ____________________ 16
5. Public Sector Comparator ........................................................... 26 6. Riferimenti normativi .................................................................. 31 7. L’analisi economico - finanziaria ................................................. 33 7.1 Le ipotesi e i metodi di calcolo _____________________________ 33 7.1.1. Ipotesi tecnico-operative _______________________________ 33 7.1.2. Ipotesi fiscali ________________________________________ 38 7.1.3. Ipotesi finanziarie _____________________________________ 38 7.1.4. Ipotesi macroeconomiche _______________________________ 39 7.1.5. Altre ipotesi _________________________________________ 39 7.2 Elaborati di output ______________________________________ 40 7.3 Analisi di sensitività _____________________________________ 42
8. Considerazioni finali ................................................................... 44
Allegati: 1) Consistenza impianto di pubblica illuminazione stradale 2) Piano economico - finanziario
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Allegato tecnico/economico Progetto impianto di pubblica illuminazione
Executive summary L’amministrazione del comune di Noci intende affidare a soggetti privati in concessione ex art. 152 e segg del D.lgs 163/06 l’impianto di pubblica illuminazione allo scopo di metterlo a norma, ridurre l’inquinamento luminoso, e renderlo più efficiente anche per ottenere risparmi di spesa. Al
concessionario
sarà
affidato
anche
il
compito
di
provvedere
alla
manutenzione ordinaria e straordinaria. Gli investimenti necessari per la realizzazione del progetto, stimati dall’ufficio tecnico del Comune di Noci, ammontano a
€ 2.105.000, articolati come da
tabella che segue: INFORMAZIONI SULL’ INVESTIMENTO
N. corpi luce esistenti prima dell’intervento
3.033
N. corpi luce da non sostituire con lampade ad alta efficienza
983
N. corpi luce da non sostituire con lampade ad alta efficienza
2.050
N. corpi luce da realizzare ex novo
80
N. corpi luce da gestire dopo l’intervento
3.113
N. corpi luce su cui sostenere investimento
2.130
costo unitario corpo luce LED da sostituire
€
900,00
costo unitario corpo luce a LED da realizzare ex novo
€
2.500,00
Costo totale corpi luce da sostituire con lampade ad alta eff. (A)
€
1.845.000,00
Costo totale corpi luce da realizzare ex novo (B)
€
200.000,00
€
2.045.000,00
CALCOLO INVESTIMENTO:
Costo di realizzazione (A + B) Somme a disposizione della PA (C)
€
60.000,00
Investimento al netto degli oneri finanziari (A+B+C)
€
2.105.000,00
Oneri finanziari da capitalizzare (D)
€
103.145,00
TOTALE INVESTIMENTO (A+B+C+D)
€
2.208.145,00
Le assumption economico/gestionali del progetto sono le seguenti periodi di gestione (anni)
20
anno a regime
2014
spesa energetica del comune al 2011 (€)* (IVA inclusa)
€ 432.766,55
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Allegato tecnico/economico Progetto impianto di pubblica illuminazione
spesa per manutenzioni del comune al 2011 (€)*(IVA inclusa)
€ 70.730,21
ricavi, ossia esborso annuale per il comune (€) (IVA inclusa)
€ 503.496,76
ricavi da certificati bianchi per i primi 5 anni (€/anno)
€ 23.488
* dati/informazioni fornite dal responsabile dell’ufficio tecnico del comune di Noci
Più in dettaglio i ricavi di gestione sono rappresentati da un canone polinomo suddiviso in tre voci componenti: a) rimborso per fornitura energia elettrica; b) rimborso per prestazione di servizi di manutenzione; c) rimborso per spese di realizzazione investimento. A) Rimborso per fornitura energia elettrica (iva ESCLUSA)
€ 182.358,31
B) Rimborso per prestazione di servizi di manutenzione (iva ESCLUSA)
€ 58.454,72
C) Rimborso per spese di realizzazione investimento (iva ESCLUSA)
€ 175.300,00
Canone massimo da ricevere dal Comune (iva ESCLUSA)
€ 416.113,02
Canone massimo da ricevere dal Comune (iva 21% INCLUSA)
€ 503.496,76
Le prime due componenti (A e B) potranno essere assoggettate ad aumenti nel corso degli anni, mentre la terza componente resterà fissa per tutta la durata della concessione. Nell’ambito di questa operazione è possibile ipotizzare per il privato margini di redditività
tali
da
consentirgli
di
recuperare
l’investimento
effettuato
ottenendo un congruo profitto per i rischi sopportati come è possibile riscontrare dalla tabella sotto riportata. Principali indicatori
TIR progetto TIR equity Dall’analisi
preliminare
effettuata
6,48% 6,27% sulla
base
dei
dati
forniti
dall’Amministrazione committente emerge che l’iniziativa di ammodernare e rendere più efficienti gli impianti di pubblica illuminazione presenta vantaggi sia per il privato concessionario che potrebbe ottenere dall’iniziativa un discreto rendimento sia per la pubblica amministrazione che oltre ai benefici di un sistema di pubblica illuminazione messo a norma e di migliore qualità
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Allegato tecnico/economico Progetto impianto di pubblica illuminazione
potrebbe beneficiare anche di risparmi di importo non trascurabile com’è possibile riscontrare dalla tabella sotto riportata. durata gestione anni
20
% risparmio sulla bolletta per il comune
0%
n. corpi luce attualmente presenti nel Comune
3033
n. corpi luce da non sostituire
983
n. corpi luce da sostituire con lampade a LED
2050
prezzo corpi luce €/cad (IVA esclusa)
€ 900,00
n. corpi luce da realizzare ex novo
80
prezzo corpi luce €/cad (IVA esclusa)
€ 2.500,00
n. corpi luce da gestire dopo intervento
3113
∑ canoni corrisposti dal Comune per 20 anni (comprensivi di IVA al 21%) canoni per energia elettrica (indicizzato al 2%)
€ 5.361.301
canoni per manutenzione (indicizzato al 2%)
€ 1.718.558
realizzazione investimento (non indicizzato) comprensivo dell'utile d'impresa
€ 4.242.260
totale
€ 11.322.119
Risparmio del comune per i 20 anni (spesa che avrebbe sostenuto senza l’intervento -spesa sostenuta) canoni per energia elettrica (indicizzato al 2%)
€ 10.515.089
canoni per manutenzione (indicizzato al 2%)
€ 1.718.558
Totale spesa senza intervento
€ 12.233.647
Totale canoni da corrispondere dopo intervento (A)
€ 11.322.119
Risparmio complessivo per il comune
€ 911.528
Risparmio medio annuo
€ 60.769
canoni comprensivi di IVA 21%
Risparmio per il Comune negli anni successivi (dal 2034 al 2043) Somme che avrebbe dovuto pagare per acquisto energia (+)
€ 7.041.419
Somme che pagherebbe utilizzando un impianto energy saving (-)
€ 3.590.190
Risparmio complessivo per il comune (B)
€ 3.451.229
Risparmio complessivo medio annuo Risparmio medio annuo per il periodo di vita delle lampade (2014-2043)=(A+B)/30
€ 345.123 € 145.425,23
Appare utile osservare che i guadagni/risparmi sopra indicati relativi all’ente pubblico rappresentano una soglia minima in quanto la procedura dell’offerta economicamente più vantaggiosa che sarà utilizzata per selezionare il concessionario prevede che tra i criteri vi sia anche quello della riduzione del canone rispetto a quanto oggi corrisposto per l’acquisto dell’energia elettrica e per la manutenzione dell’impianto.
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Allegato tecnico/economico Progetto impianto di pubblica illuminazione
1. Premessa L’Amministrazione Comunale di Noci tra gli interventi da realizzare nel Piano Triennale delle opere pubbliche 2012 - 2014, ha inserito la trasformazione dell’impianto di pubblica illuminazione con luci a maggiore efficienza mediante il ricorso a capitali privati. Il costo dell’investimento del progetto, stimato dal Comune di Noci, ammonta ad € 2.208.1451 (IVA esclusa). Il Comune con determina n. XXX del XX ha conferito alla Promem Sud Est S.p.A. l’incarico di affiancamento professionale per l’utilizzo di strumenti di finanza innovativa per la realizzazione del suddetto progetto. Nell’ambito dei servizi convenzionati, la Promem ha prodotto lo studio di fattibilità
economico-finanziario
valutazioni
tecniche.
Tale
di
seguito
documento,
presentato
approfondendo
comprensivo le
variabili
di che
influenzano in maniera determinante la redditività dell’opera e la sua sostenibilità
finanziaria,
intende
rappresentare
per
la
Pubblica
Amministrazione competente uno strumento utile a valutare l’iniziativa ed anche a definire termini e condizioni della convenzione che la stessa dovrà sottoscrivere con l’aggiudicatario.
1
Stima comunicata dall’Ufficio Tecnico del Comune di Noci (Ba)
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Allegato tecnico/economico Progetto impianto di pubblica illuminazione
2. Il Comune di Noci Il Comune di Noci (BA) si estende su una superficie di circa 148,82 Km2 e conta 19.477 abitanti.1. L'altezza di tutto il territorio nocese, costituito in massima parte da calcari compatti del cretaceo e caratterizzato da forme di carsismo superficiale e profondo (doline, inghiottitoi, voragini, grotte...), varia dai 331 metri s.l.m. nella parte nord-ovest, ai 470 metri di Monte Carello, nella parte nord-orientale, e, sebbene il dislivello sia quindi di soli 139 metri, la superficie territoriale è accentuatamente tormentata e varia. Noci confina a nord con Putignano e Castellana Grotte, a ovest con Gioia del Colle, a sud-est, sud e sud-ovest con
Mottola
Alberobello.
(Ta)
e
a
est
con
Complessivamente
la
linea di confine si sviluppa per circa 72 km. Nell'economia
del
paese
sono
rappresentati tutti i settori produttivi: agricolo,
industriale,
terziario.
artigianale
Da
e
un'economia
prevalentemente agricola si è infatti passati ad un'economia mista. Una posizione di rilievo è occupata dalle imprese delle costruzioni edili e delle attività connesse e da quelle del trattamento delle acque. Fiorenti sono le industrie alimentari
(casearie,
salumifici,
industrie
della
cioccolata)
e
le
aziende
manifatturiere di livello internazionale con franchising. Parecchi abitanti di Noci risiedono stabilmente in campagna, in aziende a conduzione familiare spesso totalmente
meccanizzate.
La
maggior
parte
degli
addetti
si
dedica
all'allevamento del bestiame, specialmente bovino. La popolazione residente attiva in condizione professionale, che costituisce il 37% della popolazione totale, è occupata per il 32% nell'industria, per il 16% nell'agricoltura e per il 52% in altre attività. 1
Fonte Istat, dati indagine anagrafiche del 2010 al 31 dicembre.
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Allegato tecnico/economico Progetto impianto di pubblica illuminazione
3. L’iniziativa 3.1 Presupposti e motivazioni dell’iniziativa La progressiva evoluzione dei tradizionali criteri progettuali, ispirati a esigenze prevalentemente tecnico - funzionali, verso un approccio più moderno volto al soddisfacimento dei bisogni dell’uomo ha rivoluzionato il modo di concepire il servizio di pubblica illuminazione. Esso è passato da semplice servizio pubblico obbligatorio a strumento insostituibile di valorizzazione artistica, sociale, culturale ed ambientale di un centro urbano, con costi spesso difficilmente sostenibili per le casse di molti Comuni. I principali obiettivi che oggi devono caratterizzare una moderna filosofia di realizzazione e gestione di impianti di pubblica illuminazione possono pertanto così riassumersi: contenimento dei costi attraverso la combinazione di alcuni fattori determinanti, quali la gestione razionale dei flussi luminosi negli orari notturni e soprattutto l’utilizzo di impianti equipaggiati con lampade ad alta efficienza energetica (tipicamente a LED). riduzione dell’inquinamento luminoso; aumento della sicurezza stradale, evitando abbagliamenti e distrazioni che possano ingenerare pericoli per il traffico ed i pedoni (nel rispetto del Codice della Strada); lotta alla microcriminalità ed gli atti di vandalismo. Da ricerche condotte negli Stati Uniti, questi eventi criminosi tendono ad aumentare nelle zone dove si riscontra una illuminazione disomogenea con zone di penombra; stimolo di attività serali e ricreative per migliorare la qualità della vita; sfruttamento più razionale ed intenso degli spazi urbani disponibili; ottimizzazione degli interventi di manutenzione straordinaria e riduzione degli oneri di gestione.
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Allegato tecnico/economico Progetto impianto di pubblica illuminazione
3.2 Stato di fatto dell’impianto di pubblica illuminazione Ad oggi la totalità dell’impianto di pubblica illuminazione stradale del Comune di Noci è costituito da circa 3.033 punti luce articolati per quadro elettrico come da tabella che segue2:
2
Quadro
n. punti luce
Quadro
n. punti luce
Quadro 1
48
Quadro 30
99
Quadro 2
74
Quadro 31
37
Quadro 3
27
Quadro 32
76
Quadro 4
26
Quadro 33
40
Quadro 5
32
Quadro 34
127
Quadro 6
27
Quadro 35
78
Quadro 7
61
Quadro 36
78
Quadro 8
100
Quadro 37
19
Quadro 9
36
Quadro 38
34
Quadro 10
99
Quadro 39
0
Quadro 11
115
Quadro 42
10
Quadro 12
86
Quadro 43
111
Quadro 13
63
Quadro 44
11
Quadro 14
141
Quadro 46
47
Quadro 15
31
Quadro 47
40
Quadro 16
59
Quadro 48
69
Quadro 17
111
Quadro 49
15
Quadro 18
76
Quadro 13A
64
Quadro 19
10
Quadro 14A
42
Quadro 20
22
Quadro 1Z.I.
18
Quadro 21
31
Quadro 20A
13
Quadro 22
154
Quadro 25A
11
Quadro 23
137
Quadro 27A
16
Quadro 24
71
Quadro 2Z.I.
51
Quadro 25
42
Quadro 3Z.I.
44
Quadro 26
37
TOTALE
3033
La specifica dei punti luce per strade è riportata nell’allegato 1
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10
Allegato tecnico/economico Progetto impianto di pubblica illuminazione
La tipologia di lampade attualmente impiegate per l’illuminazione stradale dell’Amministrazione comunale di Noci sono riportate nella tabella seguente: Tipologia di lampada
Pot. Unit. W (A)
Numero lampade (B)
Consumo in kWh (A*B)/1000
HG
125
419
52,38
HG
150
3
0,45
HG
250
758
189,50
HG
400
373
149,20
HG
80
26
2,08
JM
400
18
7,20
JM
70
38
2,66
LED
3
4
0,01
LED
10
11
0,11
LED
14
14
0,20
LED
35
1
0,04
LED
51
5
0,26
LED
54
1
0,05
LED
75
4
0,30
LM
160
122
19,52
LM
250
62
15,50
NA
100
320
32,00
NA
150
167
25,05
NA
250
211
52,75
NA
400
99
39,60
NA
70
377
Totale lampade
3.033
26,39 615,25
N.b. Il calcolo del consumo è una stima che non tiene conto delle perdite di efficienza legate ad ogni singola lampada.
Legenda HG
lampade a vapori di mercurio
LM
lampade a luce miscelata
NA
lampade a vapori di sodio
JM
lampade a jouduri metallici
LED lampade a diodo emettitore di luce
Per
il
complessivo
impianto
di
pubblica
illuminazione
stradale
l’Amministrazione del Comune di Noci ha sostenuto nel 2011 un costo energetico pari a € 432.766,55 (importo IVA compresa) e un costo della
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Allegato tecnico/economico Progetto impianto di pubblica illuminazione
manutenzione pari € 70.730,21
(importo IVA compresa)3. Sulla base
delle
delle
tipologie
di
lampade
e
ore
medie
di
funzionamento
dell’impianto nell’anno si può stimare che il Comune di Noci consumi all’anno circa 2.470.177 kWh/annui.
3.3 Descrizione dell’iniziativa L’operazione
ipotizzata
per
l’adeguamento
normativo,
il
rifacimento,
la
ristrutturazione e la riqualificazione dell’impianto di pubblica illuminazione stradale del Comune di Noci prevede che il concessionario debba realizzare i seguenti interventi: •
la sostituzione con lampade ad alta efficienza luminosa di 2.050 punti luce (cfr. allegato 1);
•
la realizzazione di tronchi in estendimento con circa 80 nuovi pali di altezza di circa 8 mt e interasse di circa mt 30 per le seguenti zone: o
C.da Vecchio;
o
Via vecchia per Gioia del Colle fino al complesso “Abitarea”;
o
Prolungamento di Via L. Da Vinci (strada a farsi);
o
Traversa di Via G. Fornara.
Si precisa che non dovranno essere oggetto di sostituzione con lampade ad alta efficienza luminosa i punti luce presenti nelle seguenti zone (cfr. allegato 1), fatta salva la capacità del proponente di suggerire soluzioni che consentano di garantire in quelle zone una elevata qualità luminosa senza interventi invasisi su strade e strutture di supporto: 1. Estramurale (via V. Emanuele, Via Principe Umberto, via San Domenico, via Cavour) 2. Centro storico 3. Via Cesare Battisti 4. Via B. Petrone 5. Via T. Siciliani (in direzione Gioia fino all'angolo con via L. Da Vinci) 6. Via Cappuccini (fino all'angolo con via A. Volta) 7. Zona Industriale e Artigianale, piazza Garibaldi e via A. Moro poiché interessate da altri interventi di sostituzione a carico del Comune. 3
Dati forniti dall’Ufficio tecnico del Comune di Noci.
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Allegato tecnico/economico Progetto impianto di pubblica illuminazione
Con l’introduzione delle predette misure di contenimento al termine degli interventi si può stimare un risparmio energetico pari a circa il 49% dei consumi energetici attualmente sostenuti, quantificabile in circa € 175.300,00 ed in circa 1.210.386 kWh/annui. A fronte della corresponsione di un canone annuo da parte del Comune nella misura massima pari alla somma tra il costo energetico sostenuto nel 2011, pari a € 432.766,55 (importo IVA compresa), e il costo della manutenzione ordinaria sostenuto nel 2011, pari € 70.730,21 (importo IVA compresa) il concessionario, oltre agli interventi suddetti, dovrà garantire a propria cura e spese: •
l’accollo del costo della fornitura di energia elettrica relativa a tutto l’impianto di pubblica illuminazione stradale;
•
la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti di pubblica illuminazione.
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Allegato tecnico/economico Progetto impianto di pubblica illuminazione
4. Project financing e partenariato pubblico-privato La scelta del project financing da parte del Comune di Noci deriva dalla volontà di utilizzare uno strumento flessibile per l’attuazione, la gestione ed il finanziamento di questo genere di iniziativa pubblica. “L’istituto del project financing, di derivazione anglosassone, è stato introdotto nel nostro ordinamento al fine di agevolare mediante l’apporto di capitali privati, la realizzazione di opere pubbliche. La sua caratteristica essenziale è quella di porre a carico dei soggetti promotori o aggiudicatari, in tutto o in parte, i costi necessari alla progettazione ed esecuzione dei lavori, assicurando loro come unica
controprestazione
il
diritto
di
gestione
funzionale
e
sfruttamento
economico delle opere realizzate.” (TAR Puglia, Bari, sez. III, 9 luglio 2004, n. 2993, parimenti TAR Puglia, Bari, Sez. I, 5 aprile 2006, n. 1117). La definizione del relatore della sentenza sopra richiamata racchiude tutte le principali caratteristiche dell’operazione all’esame che rientra nella più ampia accezione di partenariato pubblico/privato. Lo strumento infatti può essere inquadrato nelle forme di “cooperazione tra le autorità pubbliche e il mondo delle imprese che mirano a garantire il finanziamento, la costruzione, il rinnovamento, la gestione o la manutenzione di un’infrastruttura o la fornitura di un servizio” (cfr. Libro Verde relativo al partenariato pubblico privato - in sigla PPP). Nell’ambito di queste nuove forme di cooperazione la stessa Comunità Europea individua altri strumenti oltre al project financing quali la concessione pubblica, il leasing pubblico, le società miste, nonché società di trasformazione urbana che potrebbero essere tenute presenti dagli Enti Pubblici nella attività di realizzazione di opere ed interventi sul territorio. In termini assolutamente generali, il ricorso al PPP può essere evocato in tutti quei casi in cui la Pubblica Amministrazione (in sigla PA) intenda realizzare un’opera alla quale possono essere collegati servizi qualificabili come pubblici e/o di pubblica utilità, la cui progettazione, realizzazione e gestione venga affidata in tutto o in parte ad operatori privati.
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Allegato tecnico/economico Progetto impianto di pubblica illuminazione
I progetti realizzabili attraverso il PPP possono essere classificati in base a tre principali tipologie: •
c.d. opere calde, ovvero opere dotate di una intrinseca capacità di generare reddito attraverso i ricavi da utenza, in cui il privato investitore ottiene la remunerazione del capitale investito attraverso la gestione economica e funzionale dell’opera realizzata, ovvero del servizio erogato e dunque attraverso la tariffa corrisposta dagli utenti/fruitori dell’opera o del servizio;
•
c.d. opere tiepide, che richiedono una componente di contribuzione pubblica poiché i ricavi da utenza, pur presenti, sono comunque insufficienti a generare adeguati ritorni economici per l’investitore privato;
•
c.d. opere fredde, in cui il privato fornisce le proprie prestazioni direttamente alla PA ottenendo dalla stessa la remunerazione del capitale investito.
In ogni caso tutte le operazioni di PPP si caratterizzano per i seguenti 4 elementi distintivi: 1. la durata relativamente lunga della collaborazione, che implica una cooperazione tra il partner pubblico e quello privato in relazione ai vari aspetti di un progetto da realizzare; 2. le modalità di finanziamento del progetto, assicurate in tutto o in parte, dal settore privato; 3. la ripartizione dei ruoli tra soggetto pubblico e privato, prevedendo che il primo si impegni a definire gli obiettivi da raggiungere in termini di interesse pubblico, di qualità dei servizi offerti, di politica dei prezzi, nonché ad assicurare il controllo in ordine al raggiungimento degli obiettivi, mentre il privato si occupa di progettare, finanziare e realizzare l’iniziativa; 4. la ripartizione dei rischi tra la parte pubblica e quella privata.
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Allegato tecnico/economico Progetto impianto di pubblica illuminazione
4.1 Novità del terzo decreto correttivo sul PF Il d.lgs. n. 152/2008 ha riscritto la disciplina della finanza di progetto, concentrandola nell’art. 153 del codice ed abrogando quindi gli artt. 154 e 155. La disciplina previgente prevedeva una procedura che si articolava in tre fasi: I. valutazione della proposta - disciplinata dall’art. 154 - che si concludeva, eventualmente, con la dichiarazione di pubblico interesse e la scelta del promotore; II. indizione della gara - disciplinata dall’art. 155, comma 1, lettera a) – consistente nell’espletamento di una gara da aggiudicare con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa finalizzata alla selezione dei competitors; III. procedura negoziata - disciplinata dall’art. 155, comma 1, lettera b) – consistente nel
confronto tra
i
competitors ed
il
promotore
per
l’aggiudicazione della concessione. La nuova disciplina, dopo l’impasse causato dalla soppressione del diritto di prelazione, tenta un rilancio dell’istituto prevedendo una riproposizione del diritto
di
prelazione
in
favore
del
promotore
sebbene
con
condizioni
parzialmente differenti. Resta nel nuovo articolo 153 quanto previsto dall’ultima parte del comma 1 del previgente articolo 153, vale a dire la figura del «proponente», che si distingue dal «promotore» in quanto il secondo formula una proposta per la realizzazione di opere o lavori già previsti nello strumento programmatico, mentre il primo formula una proposta di intervento relativamente ad una opera di futura realizzazione.
In
sostanza,
è
possibile
presentare
alle
amministrazioni
aggiudicatrici proposte relative alla realizzazione di lavori pubblici o di lavori di pubblica utilità (non presenti nella programmazione triennale di cui all’art. 128 ovvero negli strumenti di programmazione approvati dall’amministrazione aggiudicatrice sulla base della normativa vigente) che le amministrazioni sono tenute a valutare entro tre mesi dal loro ricevimento . La proposta contiene un progetto preliminare, una bozza di convenzione, il piano economico-finanziario asseverato e la specificazione delle caratteristiche del servizio e della gestione.
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Il piano economico-finanziario comprende l'importo delle spese sostenute per la predisposizione della proposta, comprensivo anche dei diritti sulle opere dell'ingegno di cui all'articolo 2578 del codice civile. La proposta è corredata dalle autodichiarazioni relative al possesso dei requisiti di cui al comma 20, dalla cauzione di cui all'articolo 75, e dall'impegno a prestare una cauzione nella misura dell'importo di cui al comma 9, terzo periodo, nel caso di indizione di gara. A tal fine l'amministrazione aggiudicatrice può invitare il proponente ad apportare
al
progetto
preliminare
le
modifiche
necessarie
per
la
sua
approvazione. Se il proponente non apporta le modifiche richieste, la proposta non può essere valutata di pubblico interesse. Il progetto preliminare, eventualmente modificato, è inserito nella programmazione triennale di cui all'articolo
128
ovvero
negli
strumenti
di
programmazione
approvati
dall'amministrazione aggiudicatrice sulla base della normativa vigente ed è posto in approvazione con le modalità indicate all'articolo 97; il proponente è tenuto ad apportare le eventuali ulteriori modifiche chieste in sede di approvazione del progetto; in difetto, il progetto si intende non approvato. Il progetto preliminare approvato è posto a base di gara per l'affidamento di una concessione, alla quale è invitato il proponente, che assume la denominazione di promotore.
Nel
bando
l'amministrazione
aggiudicatrice
può
chiedere
ai
concorrenti, compreso il promotore, la presentazione di eventuali varianti al progetto. Nel bando è specificato che il promotore può esercitare il diritto di prelazione. I concorrenti, compreso il promotore, devono essere in possesso dei requisiti di cui al comma 8, e presentare un'offerta contenente una bozza di convenzione, il piano economico-finanziario asseverato da uno dei soggetti di cui al comma 9, primo periodo, la specificazione delle caratteristiche del servizio e della gestione, nonché le eventuali varianti al progetto preliminare; si applicano i commi 4, 5, 6, 7 e 13. Se il promotore non risulta aggiudicatario, può esercitare,
entro
quindici
giorni
dalla
comunicazione
dell'aggiudicazione
definitiva, il diritto di prelazione e divenire aggiudicatario se dichiara di impegnarsi ad adempiere alle obbligazioni contrattuali alle medesime condizioni offerte dall'aggiudicatario. Se il promotore non risulta aggiudicatario e non esercita la prelazione ha diritto al pagamento, a carico dell'aggiudicatario, dell'importo delle spese per la predisposizione della proposta nei limiti indicati nel comma 9. Se il promotore esercita la prelazione, l'originario aggiudicatario ha diritto al pagamento, a carico del promotore, dell'importo delle spese per la predisposizione dell'offerta nei limiti cui al comma 9.
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Circa le opere inserite nel piano triennale dei lavori pubblici, la normativa prevede che esse possano essere realizzate seguendo diverse procedure: 1) gara unica previo bando e senza prelazione; 2) gara doppia previo bando e con diritto di prelazione; 3) iniziativa del privato previo avviso e con doppia gara. Nel project financing con gara unica previo bando la stazione appaltante indice una gara per l’affidamento di una concessione riferita ad una specifica opera pubblica, senza progetto preliminare, e sulla base del solo studio di fattibilità. Tale procedura è prevista per la realizzazione di lavori pubblici o di lavori di pubblica utilità inseriti nella programmazione triennale e nell’elenco annuale di cui all’art. 128 del codice, ovvero negli strumenti di programmazione approvati dall’amministrazione aggiudicatrice sulla base della normativa vigente, finanziabili (in tutto o in parte) con capitali privati. Al riguardo, va segnalato che l’art. 128 è stato modificato per coordinarlo con il nuovo art. 153, prevedendo che le opere realizzabili mediante finanza di progetto possono essere inserite nell’elenco annuale anche se prive di progettazione preliminare, e sulla base del solo studio di fattibilità. Trattasi di procedura alternativa alla concessione di cui all’art. 143 del codice in cui l’amministrazione già dispone del progetto preliminare che pone a base di gara. Il bando di gara è pubblicato con le modalità di cui all’art. 66 ovvero di cui all’art. 122, secondo l’importo dei lavori, ponendo a base di gara lo studio di fattibilità predisposto dall’amministrazione aggiudicatrice o adottato ai sensi del comma 19 dell’art. 153. Oltre al contenuto previsto dall’art. 144 per le concessioni, il bando deve prevedere:
la possibilità per l’amministrazione aggiudicatrice di chiedere al promotore prescelto di apportare al progetto preliminare (dallo stesso presentato) le modifiche eventualmente intervenute in fase di approvazione del progetto;
l’aggiudicazione della concessione al promotore solo a seguito dell’accettazione
delle
modifiche
progettuali
e
del
conseguente
adeguamento del piano economico-finanziario;
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la facoltà dell’amministrazione, in caso di mancata accettazione da parte del promotore di apportare modifiche al progetto preliminare, di chiedere progressivamente ai concorrenti successivi in graduatoria l’accettazione delle modifiche da apportare al progetto preliminare presentato dal promotore alle stesse condizioni proposte al promotore e non accettate dallo stesso (art. 153, comma 3).
Qualora l’affidamento della concessione avvenga in favore di un soggetto diverso dal promotore prescelto, questi ha diritto al rimborso delle spese (entro un importo stabilito dall’art. 153 del codice). In sostanza, questa modalità di project financing si concretizza mediante una gara unica per l’affidamento di una concessione, articolata nelle fasi della scelta del promotore, nella negoziazione con il promotore delle modifiche al progetto preliminare, nella negoziazione con i successivi concorrenti in graduatoria se la prima negoziazione non va a buon fine. L’art. 153, comma 10, del codice prevede, infatti, che l’amministrazione aggiudicatrice: a. prenda in esame le offerte che sono pervenute nei termini indicati nel bando; b. rediga una graduatoria e nomina promotore il soggetto che ha presentato la migliore offerta ricordando che tale nomina del promotore può aver luogo anche in presenza di una sola offerta; c. ponga
in
approvazione
il
progetto
preliminare
presentato
dal
promotore, con le modalità indicate all’art. 97; in tale fase è onere del promotore procedere alle modifiche progettuali necessarie ai fini dell’approvazione del progetto, nonché a tutti gli adempimenti di legge anche ai fini della valutazione di impatto ambientale, senza che ciò comporti alcun compenso aggiuntivo, né incremento delle spese sostenute per la predisposizione delle offerte indicate nel piano finanziario; d. proceda direttamente alla stipula della concessione quando il progetto non necessita di modifiche progettuali.
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Poiché il quarto comma dell’art. 153 prevede l’applicazione, ove necessario, delle disposizioni di cui al D.P.R. 8 giugno 2001, n. 327 (T.U. espropriazioni), deve
ritenersi
che
al
concessionario
possa
essere
delegato
il
potere
espropriativo. Le amministrazioni aggiudicatrici valutano le offerte presentate con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa di cui all’art. 83 (art. 153, comma 4). L’esame delle proposte riguarda anche la qualità del progetto preliminare presentato, il valore economico e finanziario del piano ed il contenuto della bozza di convenzione (art. 153, comma 5). Il bando deve pertanto indicare i criteri, secondo l’ordine di importanza (art. 153, comma 6) nonché l’ubicazione e la descrizione dell’intervento da realizzare, la destinazione urbanistica, la consistenza, le tipologie del servizio da gestire, in modo da consentire che le proposte siano presentate secondo presupposti omogenei (art. 153, comma 7). Sono ammessi a partecipare alla procedura solo i soggetti in possesso dei requisiti previsti dal regolamento per il concessionario anche associando o consorziando altri soggetti, fermi restando i requisiti di cui all’art. 38 (art. 153, comma 8). Le offerte devono contenere un progetto preliminare, una bozza di convenzione, un
piano
economico-finanziario
asseverato
da
una
banca
nonché
la
specificazione delle caratteristiche del servizio e della gestione. Il piano economico-finanziario
comprende
predisposizione
offerte,
delle
l’importo
comprensivo
delle anche
spese dei
sostenute diritti
sulle
per
la
opere
dell’ingegno di cui all’art. 2578 c.c. Tale importo, non può superare il 2,5% del valore dell’investimento, come desumibile dallo studio di fattibilità posto a base di gara (art. 153, comma 9). Le offerte sono corredate dalla garanzia di cui all'articolo 75 e da un’ulteriore cauzione fissata dal bando in misura pari al 2,5 per cento del valore dell'investimento, come desumibile dallo studio fattibilità posto a base di gara. Il soggetto aggiudicatario è tenuto a prestare la cauzione definitiva di cui all’articolo 113. Dalla data di inizio dell’esercizio del servizio, da parte del concessionario è dovuta una cauzione a garanzia delle penali relative al mancato
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o inesatto adempimento di tutti gli obblighi contrattuali relativi alla gestione dell’opera, da prestarsi nella misura del 10 per cento del costo annuo operativo di esercizio e con le modalità di cui all’articolo 113. La seconda procedura di realizzazione di opere pubbliche con il concorso di capitali privati consiste nel project financing con doppia gara previo bando e con diritto di prelazione. Se le amministrazioni aggiudicatrici si avvalgono di tale procedura, non si applicano il comma 10, lett. d) ed e), il comma 11 e il comma 12, dell’articolo 153. Anche tale procedura si caratterizza per la pubblicazione di un bando, e per l’affidamento di una concessione con progettazione integralmente a carico dal privato, ma si distingue dalla procedura precedentemente esaminata in quanto è prevista una doppia gara e il diritto di prelazione. In tale procedura l’amministrazione: a. pubblica un bando precisando che la procedura non comporta l’aggiudicazione al promotore prescelto, ma l’attribuzione allo stesso del diritto di essere preferito al migliore offerente individuato, ove il promotore prescelto intenda adeguare la propria offerta a quella ritenuta più vantaggiosa; b. provvede all’approvazione del progetto preliminare in conformità al comma 10, lett. c); c. bandisce una nuova procedura selettiva, ponendo a base di gara il progetto
preliminare
contrattuali
offerte
approvato dal
e
promotore,
le
condizioni con
il
economiche
criterio
e
dell’offerta
economicamente più vantaggiosa; d. aggiudica il contratto in favore del promotore se non sono state presentate offerte valutate economicamente più vantaggiose rispetto a quella del promotore; e. ove, invece, siano state presentate una o più offerte valutate economicamente più vantaggiose rispetto a quella del promotore posta a base di gara, quest’ultimo può, entro quarantacinque giorni dalla comunicazione dell’amministrazione aggiudicatrice, adeguare la propria proposta a quella del migliore offerente, aggiudicandosi il contratto; in tale ipotesi, l’amministrazione aggiudicatrice rimborsa al
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migliore offerente, a spese del promotore, le spese sostenute per la partecipazione alla gara, nella misura massima di cui al comma 9, terzo periodo; f.
se il promotore non adegua nel termine indicato la propria proposta a quella del miglior offerente individuato in gara, il contratto è aggiudicato
in
favore
di
quest’ultimo
e
l’amministrazione
aggiudicatrice rimborsa al promotore, a spese dell’aggiudicatario, le spese sostenute nella misura massima di cui al comma 9, terzo periodo (art. 153, comma 15). La terza ed ultima modalità di realizzazione di opere pubbliche con il concorso di capitali privati consiste nel project financing su iniziativa del privato previo avviso che può articolarsi in tre procedure alternative con doppia gara. Tale modalità è stata prevista al fine di evitare le conseguenze dell’eventuale inerzia dell’amministrazione la quale (nelle due procedure precedentemente esaminate) potrebbe restare inerte e non pubblicare i bandi che danno avvio alle procedure paralizzando, in tal modo, l’iniziativa privata. Per superare ostacoli del genere è stata prevista una procedura ad iniziativa privata stabilendo che: a. in relazione a ciascun lavoro inserito nell’elenco annuale, per il quale le amministrazioni aggiudicatrici non provvedano alla pubblicazione dei bandi entro sei mesi dall’approvazione dell’elenco, i soggetti in possesso dei requisiti di cui al comma 8 possono presentare, entro e non oltre quattro mesi dal decorso di detto termine, una proposta avente il contenuto dell’offerta di cui al comma 9, garantita dalla cauzione
di
cui
all’art.
75,
corredata
dalla
documentazione
dimostrativa del possesso dei requisiti soggettivi e dell’impegno a prestare una cauzione nella misura dell’importo di cui al comma 9, terzo periodo, nel caso di indizione di gara (art. 153, comma 16); b. entro sessanta giorni dalla scadenza del termine di quattro mesi, le amministrazioni aggiudicatrici provvedono, anche nel caso in cui sia pervenuta una sola proposta, a pubblicare un avviso con le modalità di cui all’art. 66 ovvero di cui all’art. 122, secondo l’importo dei
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lavori, contenente i criteri in base ai quali si procede alla valutazione delle proposte; c. le eventuali proposte rielaborate e ripresentate alla luce dei suddetti criteri e le nuove proposte sono presentate entro novanta giorni dalla pubblicazione di detto avviso; d. le
amministrazioni
aggiudicatrici
esaminano
dette
proposte,
unitamente alle proposte già presentate e non rielaborate, entro sei mesi dalla scadenza di detto termine; e. se il soggetto che ha presentato la proposta prescelta ai sensi del comma 16 non partecipa alle gare, l’amministrazione aggiudicatrice incamera la garanzia di cui all’art. 75; f.
nelle gare suddette si applica il comma 13 (art. 153, comma 17).
In queste procedure le amministrazioni aggiudicatrici hanno tre alternative:
se il progetto preliminare necessita di modifiche, qualora ricorrano le condizioni
di
cui
all’articolo 58, comma
2, indire un
dialogo
competitivo ponendo a base di esso il progetto preliminare e la proposta;
se
il
progetto
preliminare
non
necessita
di
modifiche,
previa
approvazione del progetto preliminare presentato dal promotore, bandire una concessione ai sensi dell’articolo 143, ponendo lo stesso progetto a base di gara ed invitando alla gara il promotore;
se
il
progetto
preliminare
non
necessita
di
modifiche,
previa
approvazione del progetto preliminare presentato dal promotore, procedere ai sensi del comma 15, lettere c), d), e), f), ponendo lo stesso progetto a base di gara e invitando alla gara il promotore. Nel project financing su iniziativa del privato le diverse modalità procedurali sono caratterizzate dalla necessità o meno di modificare il progetto preliminare e possono concretizzarsi in tre diverse procedure connotate da una doppia gara. La fase della presentazione della proposta (o delle proposte) è comune alle tre procedure e induce l’amministrazione a pubblicare un avviso in cui si indicano i criteri di valutazione; da questo momento decorre un termine in cui chi ha già presentato una proposta può rielaborarla alla luce dei criteri di valutazione resi noti con l’avviso, mentre altri interessati possono presentare altre proposte;
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scaduti i termini, l’amministrazione valuta comparativamente le proposte e seleziona quella di pubblico interesse. Proprio sulla base della proposta valutata di pubblico interesse e corredata di progetto preliminare, si possono innescare tre diverse procedure che seguono regole già illustrate. Per un corretto inquadramento dell’istituto va segnalato che la legge 106 del 2011, sostituendo alcuni commi dell’art. 153 ha previsto che gli operatori economici possono presentare alle amministrazioni aggiudicatrici proposte relative alla realizzazione in concessione di lavori pubblici o di lavori di pubblica utilità anche non presenti nella programmazione triennale di cui all'articolo 128 ovvero negli strumenti di programmazione approvati dall'amministrazione aggiudicatrice sulla base della normativa vigente. La proposta deve contenere un progetto preliminare, una bozza di convenzione, il piano economico-finanziario asseverato da un istituto di credito a da una società di revisione e da un documento che contenga la specificazione delle caratteristiche del servizio e della gestione. Inoltre è necessario corredare la proposta con le cauzioni previste dalla legge L’aspetto interessante di questa procedura è rappresentato dal riconoscimento in capo al proponente del diritto di prelazione qualora la sua proposta venga giudicata di pubblico interesse e venga inserita nella programmazione triennale di cui all'articolo 128 ovvero negli strumenti di programmazione approvati dall'amministrazione aggiudicatrice sulla base della normativa vigente. Infatti, se il promotore non risulta aggiudicatario, può esercitare, entro quindici giorni dalla comunicazione dell'aggiudicazione definitiva, il diritto di prelazione e divenire aggiudicatario se dichiara di impegnarsi ad adempiere alle obbligazioni contrattuali alle medesime condizioni offerte dall'aggiudicatario. Se il promotore non risulta aggiudicatario e non esercita la prelazione ha diritto al pagamento, a carico dell'aggiudicatario, dell'importo delle spese per la predisposizione della proposta nei limiti indicati dalla norma. Se il promotore esercita la prelazione, l'originario aggiudicatario ha diritto al pagamento, a carico del promotore, dell'importo delle spese per la predisposizione dell'offerta sempre nei limiti indicati dalla norma. Altro aspetto interessante riguarda la possibilità di proporre in alternativa alla concessione, la locazione finanziaria di cui all'articolo 160-bis.
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Allo scopo di velocizzare la procedura ed atteso che l’opera non presenta profili di particolare complessità tecnica, si ritiene opportuno suggerire di adottare per il caso di specie la gara unica prevista dall’art. 153 commi 1-14 del d. Lgs. 163/06, con l’applicazione del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.
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5. Public Sector Comparator Nel ricorso a procedure di finanza innovativa è opportuno valutare le alternative disponibili ponendosi il problema di valutare, caso per caso, il perseguimento dell’equilibrio economico finanziario, la qualità dei servizi resi all’utenza ed i rapporti con le amministrazioni pubbliche concedenti. L’attenzione si sposta inevitabilmente dal valore immobiliare dell’opera al suo valore funzionale. Nella definizione delle clausole contrattuali che regolano il rapporto tra l’ente pubblico ed il privato occorre prestare attenzione anche agli aspetti che attengono alla ripartizione del rischio ed alla misurazione delle performance. Con riguardo alla corretta allocazione del rischio, è importante sottolineare che lo stesso dovrebbe essere trasferito alla parte contraente che è meglio in grado di controllarlo, ovvero che è in grado di sostenerlo a costi minori. Infatti, il trasferimento al contraente privato di rischi più facilmente controllabili dal contraente pubblico, e comunque non minimizzabili dal soggetto privato, comporta la necessità di riconoscere al primo un maggior premio per il rischio che, tipicamente, si traduce in tariffe più alte per la collettività che utilizza l’infrastruttura. D’altro canto, l’assunzione da parte della PA di rischi controllabili dai contraenti privati riduce la spinta alla migliore performance nella costruzione e gestione dell’opera. In merito appare quasi superfluo osservare che qualora i rischi fossero, di fatto, interamente trasferiti alla parte pubblica l’operazione di finanza di progetto assumerebbe i connotati dell’appalto. Alla luce di queste considerazioni si comprende perché la valutazione dei rischi da trasferire all’operatore privato in caso di PF risultano cruciali anche per quanto riguarda il conseguimento del Value for Money inteso come margine di convenienza di un’operazione in finanza di progetto o in Partenariato Pubblico Privato (PPP) rispetto ad un appalto tradizionale. Per valutare, sotto il profilo quantitativo, il Value for Money è possibile utilizzare la tecnica del c.d. Public Sector Comparator (PSC). Il PSC può essere definito
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come il costo rettificato dalla componente di rischio che una pubblica amministrazione si accollerebbe qualora decidesse di finanziare a gestire in autonomia un’opera pubblica. Attraverso l’analisi dei rischi nell’ambito del PSC, le amministrazioni possono meglio orientarsi nel processo di scelta tra l’esecuzione e gestione di una infrastruttura in PF e la realizzazione della stessa infrastruttura attraverso un appalto tradizionale. Il calcolo del PSC è tipicamente effettuato attraverso la misurazione di varie componenti:
il PSC base (Raw PSC) che include il costo del capitale ed i costi operativi,
sia
diretti
che
indiretti,
associati
alla
costruzione,
alla
manutenzione e alla gestione dell’infrastruttura;
la neutralità competitiva che consiste nella rimozione di qualsiasi vantaggio competitivo che l’amministrazione possa conseguire nella costruzione e gestione di una infrastruttura attraverso un appalto tradizionale;
il rischio trasferibile che è il rischio associato ad una serie di eventi che influenzano la costruzione e la gestione di un’opera. I rischi trasferibili possono riguardare, ad esempio, aumenti di costi nella costruzione dell’infrastruttura o scostamenti temporali rispetto ai tempi previsti di conclusione.
Altri
rischi
trasferibili
riguardano
la
gestione
dell’infrastruttura ed i rischi di domanda;
il rischio trattenuto è il rischio che non può essere trasferito al soggetto privato e che quindi rimarrebbe in ogni caso in capo al soggetto pubblico. Un esempio di rischio trattenuto può essere costituito dalle eventuali modifiche legislative che abbiano ricadute sull’ esecuzione e
gestione
dell’opera. Il PSC risulta, pertanto, come somma delle suddette componenti: PSC BASE
+ NEUTRALITÀ COMPETITIVA + RISCHIO TRASFERIBILE + RISCHIO TRATTENUTO
Il PSC può essere utilizzato sia nella fase iniziale, in cui l’Amministrazione dovrà decidere se realizzare un’opera in PF o attraverso un appalto tradizionale, sia
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nelle fasi più a valle dove le offerte di operatori privati dovranno essere concretamente valutate. Nel primo caso il PSC viene calcolato nell’ambito dello studio di fattibilità per alimentare il processo decisionale pubblico. Nel secondo caso il PSC può essere utilizzato per confrontare le offerte presentate dai soggetti privati o valutare ex post la convenienza complessiva dell’operazione. L’utilizzo del PSC a monte del processo si concretizza, sostanzialmente, nella definizione del piano dei costi di un progetto e nella circoscrizione dei rischi di cui lo stesso progetto si compone per capire la loro possibile allocazione e trasferibilità. È bene ricordare che l’ottimale trasferimento dei rischi si realizza quando sono attribuiti al soggetto privato che realizza e gestisce un’opera, solo i rischi che questo controlla efficacemente. Il trasferimento dei rischi implica, per tale ragione, una valutazione da parte dell’amministrazione pubblica su quali rischi devono essere allocati al privato, sotto il profilo della tipologia e della percentuale di rischio da trasferire, in quanto alcuni rischi potrebbero essere condivisi. Il PSC è uno strumento manageriale utilizzato da diverse amministrazioni straniere. Di particolare interesse in tal senso è l’esperienza di Inghilterra ed Australia, Paesi che utilizzano intensamente lo strumento della Partnership e che hanno attivato da tempo processi di misurazione del Value for Money (VfM). In materia di creazione di valore il Governo Inglese nel Policy Statement n. 2 del 1998 “Public Sector Comparator and Value for Money” recitava “i dipartimenti sono responsabili per il processo di scelta dei progetti in caso di PFI e gli accounting officers detengono la responsabilità di dimostrare il VfM ottenuto”. La verifica del VfM, attraverso il calcolo del PSC, era quindi frutto di un processo di comparazione tra il costo di realizzazione diretta da parte del soggetto pubblico (appalto) e di realizzazione privata in Project financing o con altre forme di PPP. In Inghilterra il calcolo del PSC è stato per anni obbligatorio per le amministrazioni in caso di realizzazione di opere fredde in cui l’opera non sarebbe stata realizzabile senza l’intervento pubblico. Il PSC era calcolato discrezionalmente
dalle
singole
amministrazioni
interessate
utilizzando
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prevalenza tecniche quali - quantitative di valutazione dei rischi e con l’ausilio di consulenti esterni o di esperti in grado di supportare la quantificazione della probabilità e delle conseguenze di accadimento di un evento rischioso in relazione alla tipologia di opera da realizzare (incremento dei costi, ritardi, contenziosi, ecc.). A partire dal 2002 l’utilizzo di questo strumento è stato oggetto di alcune critiche relative all’estrema soggettività delle stime effettuate dalle amministrazioni.
Per questo motivo il Governo Inglese ha modificato il
proprio approccio alla quantificazione del VfM prevedendo, dal 2007, nuove linee guida “Value for Money assessment guidance”. Dal confronto tra valore attuale netto di realizzazione nel caso di CP e PF emerge la convenienza ad utilizzare uno strumento piuttosto che l’altro. Questi risultati sono la conseguenza di un processo di affinamento del VfM assessment tramite l’utilizzo di strumenti meno soggettivi e di più semplice utilizzo da parte delle PA. Il Governo Australiano, ed in particolare lo Stato di Victoria, prevedono ancora la metodologia tradizionale di calcolo del PSC e forniscono precise indicazione alle amministrazioni su come procedere al calcolo attraverso le “PSC: Technical note” pubblicate nel 2001 ma il cui ultimo aggiornamento risale al 2005. La task force sul PPP “Partnership Victoria” propone nelle sue Linee Guida una metodologia di calcolo del PSC meno standardizzata di quella Inglese. In Italia al momento non esistono procedure normativamente disciplinate per regolamentare
questa
universalmente
procedura
accettati
e
che
pertanto
risulta è
tutt’ora
opportuno
priva
di
standard
approcciarsi
secondo
tradizionali criteri di prudenza ed oggettività. Al fine di offrire un buon servizio alla collettività, la pubblica amministrazione del Comune di Noci
ha primariamente valutato che lo strumento del project
financing fosse quello maggiormente in grado di garantire il perseguimento dell’equilibrio economico/finanziario dell’operazione e della qualità delle opere. La scelta da parte del Comune di Noci di utilizzare il project financing rispetto al contratto di appalto tradizionale per la realizzazione dell’intervento in oggetto, prima ancora della misurazione economica della sua convenienza, si basa sulla considerazione che l’utilizzo di contratti di PPP permette la realizzazione dell’intervento stesso senza doversi preoccupare dei vincoli posti dal patto di stabilità, che risultano sempre più restrittivi.
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Per quanto riguarda, invece, i rischi cui il progetto può essere esposto in fase di esercizio essi sono identificati nei costi di manutenzione e gestione con particolare riferimento ai costi dell’energia qualora si discostasse in aumento in modo sensibile rispetto alla variazione dell’indice ISTAT cui è soggetto il canone che dovrà corrispondere al concessionario.
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6. Riferimenti normativi L’intervento in oggetto sarà effettuato nel rispetto di tutti i provvedimenti normativi e regolamentari che disciplinano questo tipo di operazioni di investimento. Di seguito si riportano i principali riferimenti normativi: •
D.P.R. n. 547 del 27.04.55;
•
D.P.R. n. 164 del 07.01.56;
•
Legge n. 186 del 01.03.18;
•
Legge n. 791 del 18.10.77;
•
Legge n. 46 del 05.03.90;
•
D.P.R. n. 447 del 06.12.91;
•
D.Lgs. n. 626 del 19.09.94;
•
D.Lgs. n. 494 del 14.08.96;
•
D.Lgs. n. 267/2000 "Nuovo Codice della Strada" ;
•
D.M. 12/04/95 Supp. ordinario n.77 alla G.U. n.146 del 24/06/95 "Direttive per la redazione, adozione ed attuazione dei piani Urbani del traffico";
• •
DPR 503/96 : "Norme sulla eliminazione delle barriere architettoniche"; Legge n. 10 del 9 gennaio 1991 "Norme per l’attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia";
•
Allegato
II Direttiva
83/189/CEE legge del
21 Giugno
1986
n.317
sulla
realizzazione di impianti a regola d’arte e analogo DPR 447/91 (regolamento della legge 46/90); •
Norme: o
Norma DIN 5044 o l’analoga, ma attualmente meno completa, Norma UNI 10439 : "Requisiti illuminotecnici delle strade con traffico motorizzato";
o
Norma UNI 10819: “Impianti di illuminazione esterna: Requisiti per la limitazione della dispersione verso l’alto del flusso luminoso”;
o
Norma CEI 34 – 33: "Apparecchi di Illuminazione. Parte II : Prescrizioni particolari. Apparecchi per l’illuminazione stradale";
o
Norme CEI 34 relative a lampade, apparecchiature di alimentazione ed apparecchi d’illuminazione in generale;
o
Norma CEI 11 – 4: "Esecuzione delle linee elettriche esterne";
o
Norma CEI 11 – 17 "Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica. Linee in cavo";
o
Norma CEI 64 – 7: "Impianti elettrici di illuminazione pubblica e similari";
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31
Allegato tecnico/economico Progetto impianto di pubblica illuminazione
o
Norma CEI 64 – 8: relativa alla "esecuzione degli impianti elettrici a tensione nominale non superiore a 1000 V".
Nota: le norme sopra riportate devono essere considerate indicative e l’elenco non deve essere considerato esaustivo. Il concessionario è tenuto a rispettare tutte le ultime norme che disciplinano l’intervento di specie.
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32
Allegato tecnico/economico Progetto impianto di pubblica illuminazione
7. L’analisi economico - finanziaria L’analisi economico-finanziaria, di seguito presentata, è stata sviluppata nel rispetto
dei
principi
di
razionalità,
oggettività
e
dimostrabilità
nella
individuazione e misurazione delle variabili sulle quali è stato impostato ed elaborato il modello numerico che consente di valutare il grado di convenienza economica e sostenibilità finanziaria per la PA nell’ambito del progetto di adeguamento
normativo,
rifacimento,
ristrutturazione,
riqualificazione
ed
efficienza energetica dell’impianto di pubblica illuminazione stradale. A tal proposito è necessario precisare che per:
c o n v e n i e n z a e c o n o m i c a si intende la capacità del progetto di “creare valore” generando un livello di redditività sufficiente a remunerare l’investitore per il capitale investito tenendo ovviamente conto del rischio sopportato;
s o s t e n i b i l i t à f i n a n z i a r i a si intende la capacità del progetto di generare flussi monetari sufficienti a garantire il rimborso delle fonti finanziarie acquisite.
7.1 Le ipotesi e i metodi di calcolo Tutte le ipotesi sono state formulate, sempre nel rispetto dei principi enunciati, anche secondo criteri di prudenza ed attendibilità che trovano un limite nell’impossibilità di predeterminare, con sufficiente precisione, la propensione al rischio e la capacità di raccogliere risorse finanziarie dal sistema bancario per un “aggiudicatario generico”. Alla base di questa analisi di fattibilità economico-finanziaria sono state poste alcune ipotesi definite nell’ambito delle seguenti macro classi: a) ipotesi tecnico-operative; b) ipotesi fiscali; c) ipotesi finanziarie. 7.1.1. Ipotesi tecnico-operative Le ipotesi tecnico-operative riguardano essenzialmente:
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33
Allegato tecnico/economico Progetto impianto di pubblica illuminazione
-
investimenti ed altre informazioni correlate;
-
definizione delle tariffe e stima dei ricavi;
-
quantificazione dei costi di gestione.
Gli investimenti necessari per la realizzazione del progetto, stimati dall’ufficio tecnico del Comune di Noci, ammontano a € 2.208.145,00 (comprensivi di oneri finanziari da capitalizzare)4, articolati come da tabella che segue: INFORMAZIONI SULL’ INVESTIMENTO
IPOTESI: N. corpi luce esistenti prima dell’intervento
3.033
N. corpi luce da non sostituire con lampade ad alta efficienza
983
N. corpi luce da non sostituire con lampade ad alta efficienza
2.050
N. corpi luce da realizzare ex novo
80
N. corpi luce da gestire dopo l’intervento
3.113
N. corpi luce su cui sostenere investimento
2.130
costo unitario corpo luce LED da sostituire
€
900,00
costo unitario corpo luce a LED da realizzare ex novo
€
2.500,00
Costo totale corpi luce da sostituire con lampade ad alta eff. (A)
€
1.845.000,00
Costo totale corpi luce da realizzare ex novo (B)
€
200.000,00
Costo di realizzazione (A + B)
€
2.045.000,00
CALCOLO INVESTIMENTO:
Somme a disposizione della PA (C)
4
€
60.000,00
Investimento al netto degli oneri finanziari (A+B+C)
€
2.105.000,00
Oneri finanziari da capitalizzare (D)
€
103.145,00
TOTALE INVESTIMENTO (A+B+C+D)
€
2.208.145,00
Stima effettuata dall’ufficio tecnico del comune di Noci
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Allegato tecnico/economico Progetto impianto di pubblica illuminazione
Per quanto riguarda i ricavi di gestione, è stata prevista la corresponsione da parte del Comune di un canone polinomo suddiviso in tre voci componenti: d) rimborso per fornitura energia elettrica; e) rimborso per prestazione di servizi di manutenzione; f) rimborso per spese di realizzazione investimento.
A) Rimborso per fornitura energia elettrica (iva ESCLUSA)
€ 182.358,31
B) Rimborso per prestazione di servizi di manutenzione (iva ESCLUSA) C) Rimborso per spese di realizzazione investimento (iva ESCLUSA)
€ 58.454,72 € 175.300,00
Canone massimo da ricevere dal Comune (iva ESCLUSA)
€ 416.113,02
Canone massimo da ricevere dal Comune (iva 21% INCLUSA)
€ 503.496,76
Le prime due componenti (A e B) potranno essere assoggettate ad aumenti nel corso degli anni, mentre la terza componente resterà fissa per tutta la durata della concessione. Nel presente studio è stato ipotizzata una indicizzazione sia per gli importi di cui alla lettera A) (“Prezzo dell'energia elettrica e prezzo del petrolio (Brent dated)” che degli importi di cui alla lettera B) (manutenzione e ordinaria e straordinaria) nella misura del 2% applicata rispettivamente agli indici riportati dall’AEEG e all’incremento ISTAT dei seguenti elementi di costo ritenuti più rappresentativi per il tipo di appalto in oggetto e sulla base delle seguenti percentuali di incidenza: • Costo della mano d’opera (n. 1 operaio spec.to e n. 1 operaio qual.to) incidenza 40%; • Costo carburante (gasolio) incidenza 20%; • Costo materiale elettrico (numeri indici dei prezzi al consumo per l’intera comunità - indici nazionali) incidenza 40%. A tali fonti di ricavo è possibile aggiungere per i primi 5 anni i ricavi derivanti dalla vendita dei certificati bianchi. I certificati bianchi, o più propriamente Titoli di Efficienza Energetica (TEE), sono titoli che certificano i risparmi energetici conseguiti da vari soggetti attraverso
la
realizzazione
di
specifici
interventi
(es.
efficientamento
energetico) e che valgono il riconoscimento di un contributo economico,
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Allegato tecnico/economico Progetto impianto di pubblica illuminazione
rappresentando dunque un incentivo atto a ridurre il consumo energetico in relazione al bene distribuito. Istituiti in Italia con i DD.MM. 20 luglio 2004 elettricità e gas, ed entrati in vigore nel gennaio 2005, i certificati bianchi consistono in titoli acquistabili e successivamente rivendibili il cui valore è stato originariamente fissato a 100 €/tep, valore soggetto a variazioni stabilite anche in funzione dell'andamento del mercato. Il valore energetico di un tep è comparabile col consumo annuale di energia elettrica di una famiglia media. Viene riconosciuto un risparmio di energia pari ad 1 tep secondo le seguenti equivalenze: 1 tep = 11628 kWh per quanto riguarda i combustibili (1 tep = 41,860 GJ); 1 tep = 5347,59 kWh per i consumi elettrici (1 kWh = 0,187x10-3 tep). I certificati bianchi riguardano tre tipi di interventi: •
risparmio di energia elettrica;
•
risparmio di gas naturale;
•
risparmio di altri combustibili.
CALCOLO CERTIFICATI BIANCHI RELATIVI ALL’INTERVENTO 5347,59 kWh per i consumi elettrici
1 TEP equivale a Consumo in kWh prima intervento
2.470.177
Consumo in kWh dopo intervento
1.259.462
Risparmio in kWh
1.210.714
Numero TEP
226
Prezzo medio al 31/12/2011 (Fonte GME)
103,93
Valore Certificati bianchi
€ 23.488
Durata Certificati bianchi
5 anni
Per quanto riguarda i costi di gestione essi sono stati stimati sulla base delle informazioni fornite dall’ufficio tecnico del Comune di Noci. In proposito va segnalato che la maggior parte dei costi dell’esercizio sono rappresentati dagli oneri di approvvigionamento dell’energia elettrica giacché
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Allegato tecnico/economico Progetto impianto di pubblica illuminazione
si è ipotizzata la voltura dei contatori a favore del privato concessionario. Tale costo è stato quantificato applicando alla spesa attuale la percentuale di risparmio pari al 49% ed ipotizzando che: 1. il costo unitario di acquisto dell’energia elettrica sia lo stesso di quello pagato attualmente dal Comune (non è stata considerata l’ipotesi che il concessionario possa effettuare un’ottimizzazione dei contratti di fornitura)6; 2. vi sia un aumento dei punti luce rispetto a quelli attuali di 80 unità. Nell’ambito dei costi, è stato ovviamente previsto anche l’ammortamento sui cespiti. In proposito va segnalato che secondo i principi contabili elaborati dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti, l’ammortamento rappresenta la ripartizione del valore di un’immobilizzazione tecnica per gli esercizi della sua vita utile. Pertanto nel caso specifico si è operata la scelta, compatibile anche
con
le
vigenti
disposizioni
fiscali,
di
utilizzare
il
criterio
dell’ammortamento finanziario sulla base dell’arco temporale posto alla base di gara. Circa la manutenzione straordinaria sono stati previsi due interventi, il primo dopo 10 anni dalla fine dell’intervento ed il secondo al termine della concessione, ossia prima della riconsegna del bene all’Amministrazione, in quanto da indagini condotte risulta che le lampade ad alta efficienza hanno una durata di 50.000 ore (pari a circa 10/12 anni). L’importo dell’intervento di manutenzione straordinaria previsto a carico del concessionario dopo 10 anni è stato stimato in € 319.500 + IVA (calcolato moltiplicando il numero dei punti luce con lampade ad alta efficienza, pari a 2.130, per il costo di sostituzione della sola lampada, stimata mediamente in € 150). Nella previsione, il suddetto importo non è stato adeguato all’inflazione, in quanto si ritenuti che è improbabile che il costo aumenti nei prossimi anni, ed è stato accantonato in apposite quote negli anni di gestione in un fondo che viene utilizzato negli anni in cui si effettuano gli interventi.
6 Il costo unitario di acquisto dell’energia elettrica considerato è pari a 0,175 ed è stato calcolato dividendo il costo sostenuto dal Comune per l’acquisto dell’energia nel 2011 (comprensivo di IVA al 21%) per i consumi stimati pari a 2.470.177 kWh/annui.
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Allegato tecnico/economico Progetto impianto di pubblica illuminazione
Per quanto riguarda la manutenzione delle 983 lampade che non saranno oggetto di sostituzione è stato previsto un costo annuo di € 10.000 (non inflazionato negli anni). 7.1.2. Ipotesi fiscali Nella
formulazione
delle
ipotesi
fiscali,
necessarie
per
la
valutazione
dell’impatto che l’imposizione fiscale diretta ed indiretta avrà sulla redditività e sulla sostenibilità finanziaria dell’iniziativa, sono state assunte le seguenti assumption di base: a) aggiudicatario soggetto neocostituito con forma giuridica di società di capitali; b) aliquote IVA previste per legge (21%); c) aliquota IRES e IRAP vigenti. 7.1.3. Ipotesi finanziarie Per quel che concerne le variabili finanziarie sono state previste le seguenti ipotesi: a) Debito a medio/lungo termine. È l’importo massimo che si ritiene una Banca potrebbe mediamente concedere per un’operazione di questo tipo (circa 70% dell’investimento complessivo). b) Equity. È il capitale proprio che il promotore potrebbe essere disposto a investire nell’iniziativa. Stabilito l’importo degli impieghi e fissata la parte delle fonti costituita dall’indebitamento, secondo quanto sopra indicato, il livello di equity è stato determinato per differenza (circa 30% dell’investimento). c) Distribuzione dei dividendi. Si è ipotizzato che il promotore, al termine di ogni esercizio, adotti una politica di capitalizzazione degli utili non procedendo a distribuire dividendi. d) Rimborso del debito. Si è assunto che l’indebitamento a medio-lungo termine non superi un arco temporale di 15 anni (con 1 anno di pre ammortamento). e) Dilazione dei crediti e dei debiti. Per quanto riguarda i crediti abbiamo
ipotizzato
che
l’aggiudicatario
incassi
dalla
PA
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quattro
Allegato tecnico/economico Progetto impianto di pubblica illuminazione
pagamenti annuali posticipati e paghi i propri debiti mediamente a 60gg. 7.1.4. Ipotesi macroeconomiche Le variabili macroeconomiche poste alla base dello studio sono le seguenti: a) Inflazione. L’analisi economico finanziaria, al fine di ridurre l’impatto del
rischio
inflazionistico,
è
stata
effettuata
“a
prezzi
correnti”.
L’adeguamento all’inflazione è stato effettuato indicizzando i valori di costi ad un tasso dell’inflazione stimato pari al 2%. Per quanto riguarda i ricavi di gestione (per la parte relativa alla fornitura dell’energia elettrica e del servizio di manutenzione) è stato previsto un incremento annuale dell’2%. b) Tasso
passivo.
Il
tasso
che
si
ritiene possa
essere
associato
all’operazione di mutuo a 15 anni è stato ipotizzato pari al 7%. 7.1.5. Altre ipotesi Le altre ipotesi riguardano essenzialmente: 1)
Durata della concessione. In relazione alla volontà della Pubblica Amministrazione di non accollarsi gli oneri, non solo economici, si è ritenuto opportuno prevedere una durata
di
ventuno anni della
concessione eventualmente rinnovabile a scadenza (20 anni di gestione + 1 anno per la realizzazione delle opere). 2)
Avvio e termine dei lavori per il ripristino delle infrastrutture. Per quanto riguarda la tempistica di realizzazione degli investimenti previsti per l’avvio dell’attività si è previsto che i lavori possano essere tutti realizzati in un arco temporale di dodici mesi.
3)
Inizio fase di gestione. In relazione alle ipotesi precedentemente formulate, si è previsto che la struttura possa iniziare ad operare efficacemente nell’anno successivo al termine del periodo di costruzione (primo anno di gestione ipotizzato: il primo dopo il termine della costruzione).
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Allegato tecnico/economico Progetto impianto di pubblica illuminazione
Le assumption principali del progetto anno di avvio a realizzazione
2013
mesi di realizzazione del programma (massimo)
12
periodi di gestione (anni)
20
fine realizzazione del programma
2014
anno a regime
2014
ultimo anno di gestione
2033
n. corpi luce da sostituire con lampade ad alta efficienza* costo unitario corpo luce comprensivo di strutture di supporto ecc (€)*
2.050 € 900,00
n. corpi luce da realizzare ex novo*
80
costo unitario complessivo corpo luce ex novo (€)* investimento totale (€) (escluso oneri finanziari capitalizzati e IVA)* spesa energetica del comune al 2011 (€)* (IVA inclusa) spesa per manutenzioni del comune al 2011 (€)*(IVA inclusa) ricavi, ossia esborso annuale per il comune (€) (IVA inclusa) ricavi da certificati bianchi per i primi 5 anni (€/anno)
€ 2.500,00 € 2.105.000,00 € 432.766,55 € 70.730,21 € 503.496,76 € 23.488
* dati/informazioni fornite dal responsabile dell’ufficio tecnico del comune di Noci
7.2 Elaborati di output Sulla base delle predette ipotesi, sono stati elaborati i seguenti prospetti allegati: a) conto economico; b) stato patrimoniale; c) flusso di cassa. Per quanto riguarda gli elaborati indicati alle lettere a) e b), non si ritiene che necessitino di particolari chiarimenti. Si tratta di documenti predisposti anno per anno per tutto il periodo della concessione secondo gli schemi previsti dal codice civile e dai corretti principi contabili. Per quanto riguarda invece il flusso di cassa, occorre precisare che tale documento rappresenta la base per effettuare le valutazioni di redditività e sostenibilità finanziaria. Esistono diverse configurazioni di flusso di cassa. Per l’elaborazione del prospetto è stato utilizzato questo modello semplificato:
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Allegato tecnico/economico Progetto impianto di pubblica illuminazione
Schema di flusso di cassa Utile di esercizio + (-/+) +
Ammortamenti Variazione rimanenze Accantonamenti
(-/+)
Variazione crediti
(+/-)
Variazione debiti a breve
(+/-)
Variazione fondo TFR e quiescenza
-
Utilizzo fondo accantonamento
+
Oneri finanziari
=
Flusso di cassa operazionale (A)
(-/+) (+/-) +
Investimenti/disinvestimenti in immobilizzazioni Oneri finanziari Ottenimento/rimborso debiti a medio/lungo termine Aumento di capitale
-
Distribuzione utili
=
Flusso di cassa extra operazionale ( B )
=
FLUSSO DI CASSA LIBERO (A+B)
Per esprimere la misura della redditività è stato utilizzato il Tasso Interno di Rendimento (esprime il tasso di rendimento del progetto). Il TIR rappresenta il tasso di sconto/attualizzazione al quale un investimento presenta un VAN (somma algebrica dei flussi di cassa) pari all’investimento iniziale, in corrispondenza del quale, quindi, il risultato economico di un’operazione si annulla. Al fine di considerare conveniente l’investimento, il TIR dovrà pertanto assumere un valore superiore al costo del capitale; infatti se le fonti di finanziamento (Debito + Capitale proprio) avranno un costo maggiore del TIR, l’investitore non avrà teoricamente convenienza a realizzare l’investimento. Per maggiore completezza d’informazione, nell’elaborazione del modello, è stato calcolato sia il TIR del progetto, collegato alla redditività del progetto, sia il TIR degli azionisti, collegato alla redditività del capitale proprio (equity) degli azionisti. Principali indicatori
TIR progetto TIR equity
6,48% 6,27%
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Allegato tecnico/economico Progetto impianto di pubblica illuminazione
7.3 Analisi di sensitività L’analisi di sensitività è finalizzata ad approfondire le conseguenze delle variazioni
di
alcune
“assumption”
o
variabili
sull’equilibrio
economico-
finanziario del progetto. Lo scopo è quello di verificare la validità e la stabilità delle ipotesi e dei valori assunti e di identificare le aree di maggiore incertezza, per prevedere le misure da adottare per minimizzare gli effetti negativi o anche per effettuare scelte consapevoli tra alternative diverse. L’analisi di sensitività si presenta molto delicata principalmente per:
la difficoltà oggettiva nella stima dell’evoluzione delle assumption alla base del modello elaborato su un orizzonte temporale di lunga durata;
l’aleatorietà del progetto, che potrà essere elevata anche se gli indici considerati
si
presentano
sempre
positivi
(anche
negli
scenari
pessimistici): chi effettua le previsioni può avere, infatti, una visione troppo ottimistica delle previsioni pessimistiche;
la correlazione tra le variabili: nel modificare i dati in entrata bisogna prestare grande attenzione a tutte le variabili interconnesse che potrebbe cambiare generando effetti cumulativi.
Evidentemente le variabili che possono influenzare, con effetti diversi, il predetto equilibrio economico-finanziario nel caso di specie sono molteplici. Allo scopo di verificare l’andamento dell’equilibrio economico-finanziario del progetto, si è scelto di esaminare l’andamento del TIR al variare delle seguenti ipotesi:
la percentuale di risparmio energetico;
il costo del corpo luce ad alta efficienza da sostituire.
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42
Allegato tecnico/economico Progetto impianto di pubblica illuminazione
% di risparmio energetico 49%
50%
costo lampada a led da sostituire
51%
52%
TIR
€ 700 € 850 € 900
8,62% 6,95% 6,48%
8,79% 7,10% 6,63%
8,97% 7,26% 6,78%
9,14% 7,42% 6,94%
€ 1.000
5,57%
5,74%
5,91%
6,07%
10%
9,14% 8,97% 8,79% 8,62%
8%
6,95%
7,26%
7,10%
7,42%
Costo lampada a led da sostituire
TIR Progetto
€ 700
6,48%
6,78%
6,63%
6%
6,94% 6,07%
5,91%
5,74%
4%
2% 50%
51%
52%
% di sconto da concedere al Comune sul canone
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43
€ 900 € 1.000
5,57%
49%
€ 850
Allegato tecnico/economico Progetto impianto di pubblica illuminazione
8. Considerazioni finali Dall’analisi
preliminare
effettuata
sulla
base
dei
dati
forniti
dall’Amministrazione committente emerge che l’iniziativa di ammodernare e rendere più efficienti gli impianti di pubblica illuminazione presenta un equilibrio
economico/finanziario
che
consente
di
poter
ipotizzare
un’operazione di project financing. Per un esame più completo della problematica si ritiene opportuno presentare anche alcune tabelle che evidenziano i risparmi complessivi ottenuti dal Comune, valutati sia rispetto al periodo oggetto di concessione che a quello successivo che termina con il periodo di vita presunto delle lampade ad alta efficienza (10 anni dopo il termine della concessione). durata gestione anni
20
% risparmio sulla bolletta per il comune
0%
n. corpi luce attualmente presenti nel Comune
3033
n. corpi luce da non sostituire
983
n. corpi luce da sostituire con lampade a LED
2050
prezzo corpi luce €/cad (IVA esclusa)
€ 900,00
n. corpi luce da realizzare ex novo
80
prezzo corpi luce €/cad (IVA esclusa)
€ 2.500,00
n. corpi luce da gestire dopo intervento
3113
∑ canoni corrisposti dal Comune per 20 anni (comprensivi di IVA al 21%) canoni per energia elettrica (indicizzato al 2%)
€ 5.361.301
canoni per manutenzione (indicizzato al 2%)
€ 1.718.558
realizzazione investimento (non indicizzato) comprensivo dell'utile d'impresa
€ 4.242.260
totale
€ 11.322.119
Risparmio del comune per i 20 anni (spesa che avrebbe sostenuto senza l’intervento -spesa sostenuta) canoni per energia elettrica (indicizzato al 2%)
€ 10.515.089
canoni per manutenzione (indicizzato al 2%)
€ 1.718.558
Totale spesa senza intervento
€ 12.233.647
Totale canoni da corrispondere dopo intervento (A)
€ 11.322.119
Risparmio complessivo per il comune
€ 911.528
Risparmio medio annuo
€ 60.769
canoni comprensivi di IVA 21%
Risparmio per il Comune negli anni successivi (dal 2034 al 2043) Somme che avrebbe dovuto pagare per acquisto energia (+)
€ 7.041.419
Somme che pagherebbe utilizzando un impianto energy saving (-)
€ 3.590.190
Risparmio complessivo per il comune (B)
€ 3.451.229
Risparmio complessivo medio annuo Risparmio medio annuo per il periodo di vita delle lampade (2014-2043)=(A+B)/30
€ 345.123 € 145.425,23
elaborato da Promem Sud Est S.p.A. – Via E. Mola 19 70121 Bari – 080/5530391
44
Allegato tecnico/economico Progetto impianto di pubblica illuminazione
ALLEGATI
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