A.I.S.E.R.V. Associazione Italiana per lo Studio E la Ricerca Virologica Organismo Regionale O.N.L.U.S (Registro Regionale del Volontariato n. 241 – Decreto n. 14053 del 25/09/1996)
Il cerchio della vita Le nuove dipendenze : Prof. Dott. Ciro Esposito Negli ultimi anni, con l’avvento di Internet e delle nuove tecnologie dell’elettronica, della telefonia e dell’informatica, si sono diffuse anche nuove forme di dipendenza non legate all’assunzione di droghe legali (alcol e tabacco) e illegali (sostanze stupefacenti) ma a comportamenti come giocare d'azzardo o utilizzare strumenti senza i quali l'esistenza sembra diventare priva di significato. 88 ragazzi su 100 riconoscono nelle tecnologie la prima causa alla base di comportamenti di abuso, non correlati a sostanze. Nella classifica: al primo posto i videogiochi (49%) indicati soprattutto dai più giovani (il 52% tra i ragazzi di 13-15 anni), seguiti da computer (44%), TV e cellulare, indicati nella stessa percentuale (37% circa). Nel 54% dei casi le nuove tecnologie sono anche ritenute quelle più diffuse tra i giovani. Le Nuove Dipendenze o New Addictions comprendono tutte quelle nuove forme di dipendenza in cui non è implicato l'intervento di alcuna sostanza chimica. L'oggetto della dipendenza è in questo caso un comportamento o un'attività lecita e socialmente accettata. Tra le New Addictions possiamo annoverare la dipendenza dal Gioco d'Azzardo, da Internet, dallo Shopping, da cellulare, dal Lavoro, dal Sesso, dal Cibo e dalle Relazioni affettive Per la maggior parte delle persone queste attività rappresentano parte integrante del normale svolgimento della vita quotidiana, ma per alcuni individui possono assumere caratteristiche patologiche, fino a provocare gravissime conseguenze. Negli ultimi anni si è assistito ad un'enorme diffusione di queste dipendenze comportamentali, tanto che la letteratura scientifica non ha potuto fare a meno di rivolgervi il proprio interesse. Perché parlare di addiction? Nel medioevo, l’addictus era la persona in carcere per debiti, il prigioniero, lo schiavo. L’addiction è una condizione di schiavitù rispetto a una sostanza, un comportamento, una relazione. Caratteristiche comuni alle dipendenze da sostanza Dominanza: l’attività domina i pensieri e assume un valore primario tra tutti gli interessi Alterazione dell’umore: nell’uso dello strumento si prova un aumento d’eccitazione o maggiore rilassatezza Tolleranza: bisogna aumentare il tempo d’uso per avere l’effetto desiderato Sintomi d’astinenza: malessere psichico e/o fisico che si manifesta quando s’interrompe o si riduce l’utilizzo degli strumenti Conflitto: si creano tensioni e liti tra chi utilizza gli strumenti e le persone che sono vicine Ricaduta. Tendenza a ricominciare l’attività dopo averla interrotta Conflitto tecnologie – famiglie I segnali del conflitto tecnologie - famiglie Non riuscite a consumare un pasto senza usare almeno una volta il telefono cellulare, inviare sms o mail Dormite con il telefono cellulare vicino a voi Sede legale: c/o A.O. “D. Cotugno” - Via G. Quagliariello, 54 – 80131 Napoli Tel./fax: 081/7067310 – www.aiserv.org - Codice Fiscale: 94073470638
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Guardate più di uno schermo alla volta Non andato a lungo fuori casa per divertimento Fate il login del computer quando siete ancora a letto Leggete o spedite sms o mail mentre guidate Non spegnete mai il cellulare, neppure a scuola Le caratteristiche delle tecnologie della comunicazione che favoriscono la dipendenza sono: • Diffusione • Accessibilità • Velocità di funzionamento • Facilità e rapidità con la quale quella data esperienza può essere ripetuta • Gratificazione sensoriale • Gratificazione emozionale L’approccio degli adolescenti alle tecnologie della comunicazione può essere diverso: • ludico, edonico, performante, emozionale, sensoriale, sperimentale Oggi, gli adolescenti, sono cavie di un esperimento planetario che pone loro la seguente domanda: la realtà in cui volete vivere o volete immaginare per voi è quella naturale o quella virtuale??? Anche se circondati da ogni tipo di gadget, come mai nessuno prima di oggi: telefonino, computer, internet, televisione digitale, play station, stereo, motorino, una recente ricerca, scopre che i ragazzi ripetono spesso nei focus group di “sentirsi soli”. La dipendenza da cellulare
Il fatto che oggi tutti abbiano il telefonino causa profonde trasformazioni sociali, perché il telefonino è molto diverso dal telefono tradizionale Moderno, sempre più tecnologico e sempre più piccolo, trasportabile, multifunzione, è diventato nel giro di poco tempo alla portata di tutti, indipendentemente da: Età Istruzione Disponibilità economica Attraverso l’uso del telefonino, è possibile proteggersi dai rischi dell’impatto di un incontro diretto, arginando alcune insicurezze (funzione psicologica); contemporaneamente, è possibile rimanere “virtualmente connessi” alle persone a cui si tiene, grazie a questo immaginario “ponte telefonico” (transizionale), che attraversa infiniti spazi in pochissimo tempo. Sede legale: c/o A.O. “D. Cotugno” - Via G. Quagliariello, 54 – 80131 Napoli Tel./fax: 081/7067310 – www.aiserv.org - Codice Fiscale: 94073470638
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Il cellulare è anche un oggetto sociale, perché permette di connettersi a tutti i circuiti di registrazione (scritture, immagini, musica); forse non è solo per la capacità del cellulare di essere ultra-veloce che il fenomeno del “cell-addiction” colpisce prevalentemente i giovani, ma anche perché permette di regolare la distanza nella comunicazione e nelle relazioni, svolgendo una funzione emozionale (protezione verso rischio di rifiuto). Per contro, l’ Agenzia Internazionale per la ricerca sui tumori (OMS, verdetto su cellulari e wireless “ Potrebbero causare il cancro”, Lione, 31 maggio 2011) mette sotto accusa campi magnetici e radiofrequenze (incluso i telefoni portatili) in quanto fattori di rischio per il glioma al cervello (tumore più comune e più maligno tra le neoplasie della glia). L’annuncio ha riaperto il dibattito lungo oltre 20 anni sulla sicurezza della telefonia mobile per la salute umana. Le prove sono abbastanza da giustificare una classificazione al livello 2b, uno dei cinque livelli che definiscono i prodotti possibilmente cancerogeni. Il livello 2b identifica, nella fattispecie, il principio di pericolosità dovuto all’abuso, cioè ad un utilizzo intensivo del telefonino cellulare o del wi-fi in ambienti ristretti. L'utilizzo per 10 anni di telefoni cellulari, cordless e, in generale, apparecchi senza fili, può arrivare a moltiplicare il rischio di sviluppare il glioma, una forma di cancro al cervello. Telefonini e affini ancora una volta sotto osservazione: la scoperta questa volta è di un gruppo di studiosi svedesi guidati da Lennart Hardell, del Dipartimento di oncologia dell'ospedale universitario di Örebro, che hanno pubblicato i risultati della loro ricerca sulla rivista "Pathophysiology“ 2012. Gli scienziati precisano che il pericolo è massimo per bambini e adolescenti, aumenta con l'incrementare delle ore d'impiego ed è maggiore se i telefoni wireless vengono usati sempre con lo stesso orecchio. I risultati sono stati raggiunti dall'incrocio dei dati precedentemente raccolti da tre studi dello stesso team svedese: è così emerso, a conti fatti, che utilizzare telefoni cellulari per più di 10 anni, dallo stesso lato, aumenta le probabilità di sviluppare un glioma di 2,9 volte. Con lo stesso utilizzo di telefoni cordless, le probabilità crescono di 3,8 volte . Per quanto riguarda il rischio di gliomi di alto grado, ovvero quelli più difficili da trattare, l'uso di cellulari allo stesso orecchio per oltre 10 anni provoca un aumento della probabilità di 3,9 volte, mentre l'impiego del cordless di 5,5 volte. La voce all’associazione dei consumatori - Codacons Si contano 5 miliardi di telefonini in tutto il mondo. In Itali quasi 2 a testa, circa 100 milioni di telefonini. Obbligare i produttori di apparecchi telefonici ad apporre sul cellulare avvertenze circa possibili pericoli per la salute al pari di quanto già avviene per i pacchetti di sigarette. I produttori rispondono Assicurano il finanziamento di studi indipendenti, sottolineano che la classificazione fissa il rischio ad un terzo livello (2b) su una scala di 5 livelli. Il livello 2b contiene altre sostanze di uso comune come ad esempio il caffè e i sottoaceti.
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ISS – studio Cosmos Coinvolge 250.000 persone in tutta Europa e dovrebbe riuscire a superare tutte le limitazioni dei precedenti studi. Nel frattempo raccomanda di limitare l’uso del telefonino a scopo precauzionale. L’OMS darà indicazioni di salute pubblica in un volume apposito sulle radiofrequenze. La dipendenza da Internet
La dipendenza da Internet o Internet addiction è in realtà un termine piuttosto vasto che copre un'ampia varietà di comportamenti e problemi di controllo degli impulsi (T.Cantelmi, M.Talli, "Anatomia di un problema, una review sui fenomeni psicopaologici Internet-correlati, in Psicotech, n.2, 2007, pg. 9-10). Inoltre la dipendenza da internet e la dipendenza dal computer sono ormai inscindibilmente legate e a volte si usa il termine di dipendenza online per indicare il fenomeno nel suo complesso. Sono stati infatti riconosciuti 5 tipi specifici di dipendenza online: Dipendenza cyber-sessuale (o dal sesso virtuale): gli individui che ne soffrono sono di solito dediti allo scaricamento, all'utilizzo e al commercio di materiale pornografico online, o sono coinvolti in chat-room per soli adulti. Dipendenza cyber-relazionale (o dalle relazioni virtuali): gli individui che ne sono affetti diventano troppo coinvolti in relazioni online o possono intraprendere un adulterio virtuale. Gli amici online diventano rapidamente più importanti per l'individuo, spesso a scapito dei rapporti nella realtà con la famiglia e gli amici. In molti casi questo conduce all'instabilità coniugale o della famiglia. Net Gaming: la dipendenza dai giochi in rete comprende una vasta categoria di comportamenti, compreso il gioco d'azzardo patologico, i videogame, lo shopping compulsivo e il commercio online compulsivo. In particolare, gli individui utilizzeranno i casinò virtuali, i giochi interattivi, i siti delle case d'asta o le scommesse su Internet, soltanto per perdere importi eccessivi di denaro, arrivando perfino ad interrompere altri doveri relativi all'impiego o rapporti significativi. Sovraccarico cognitivo: la ricchezza dei dati disponibili sul World Wide Web ha creato un nuovo tipo di comportamento compulsivo per quanto riguarda la navigazione e l'utilizzo dei database sul Web. Gli individui trascorreranno sempre maggiori quantità di tempo nella ricerca e nell'organizzazione di dati dal Web. Sede legale: c/o A.O. “D. Cotugno” - Via G. Quagliariello, 54 – 80131 Napoli Tel./fax: 081/7067310 – www.aiserv.org - Codice Fiscale: 94073470638
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A questo comportamento sono tipicamente associate le tendenze compulsive-ossessive ed una riduzione del rendimento lavorativo. Gioco al computer: negli anni '80 giochi quali il Solitario e il campo minato furono programmati nei calcolatori ed i ricercatori scoprirono che il gioco ossessivo sul computer era diventato un problema nelle strutture organizzate, dato che gli impiegati trascorrevano la maggior parte del giorno a giocare piuttosto che a lavorare. Questi giochi non prevedono l'interazione di più giocatori e non sono giocati in rete. Fattori che contribuiscono all'insorgenza Possiamo individuare 4 categorie di elementi che contribuiscono all’insorgere di psicopatologie legate all’uso di Internet: 1. le psicopatologie preesistenti. In più del 50% dei casi la IAD può essere indotta da alcuni tipi di disturbi psichici preesistenti. I fattori di rischio includono una storia di dipendenza multipla, condizioni psicopatologiche come depressione, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbo bipolare, compulsione sessuale, gioco d'azzardo patologico, o fattori situazionali, come sindrome da burnout, contrasto coniugale o abuso infantile; 2. le condotte a rischio (“eccessivo consumo”, riduzione delle esperienze di vita e di relazione “reali”,ecc); 3. eventi di vita sfavorevoli (problemi lavorativi, familiari, ecc: “internet come valvola di sfogo”); 4. le potenzialità psicopatologiche proprie della rete (anonimato e sentimenti di onnipotenza che possono degenerare in: pedofilia, sesso virtuale, creazione di false identità, gioco d’azzardo, ecc). All’esigenza di nascondersi tipico della fase dell’adolescenza, ben si conciliano le possibilità che offrono la Chat e Internet. In Internet, il rapporto tra persone diventa alla pari, nessuno può credere o sperare di essere superiore agli altri in base alle regole o alle convenzioni sociali che di solito esistono fuori dalla rete. All’interno di un “ambiente virtuale” il rapporto è immediato e diretto, centrato soprattutto su quello che si scrive; in Internet la mia identità coincide con le mie affermazioni. Internet e la Chat, diventano un palcoscenico infinito, anonimo ma ricco di significati, in cui si modifica il modo in cui si percepisce se stessi e gli altri. La mediazione del computer svincola dalla modalità comunicativa di tipo faccia a faccia. Tutto nacque per gioco L’internet addiction disorder viene proposta per la prima volta nel 1995 da Ivan Goldberg, uno psichiatra nordamericano che moderava una newsletter di argomento psichiatrico … che inventò un insieme di sintomi spacciandoli per veri. La sindrome d’astinenza da Internet poteva essere caratterizzata tra l’altro da «movimenti involontari di typing con le dita …»!!! Nel 1996 Kimberly Young, intraprende una ricerca sottoponendo agli utenti di alcuni siti internet un questionario di otto domande. Dei quasi 500 soggetti che aderiscono spontaneamente alla ricerca, l’80% viene riconosciuto Internet Addicted Le fasi della dipendenza Secondo K. Young la Dipendenza da Internet si sviluppa secondo tre fasi distinte: Sede legale: c/o A.O. “D. Cotugno” - Via G. Quagliariello, 54 – 80131 Napoli Tel./fax: 081/7067310 – www.aiserv.org - Codice Fiscale: 94073470638
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• coinvolgimento, • sostituzione, • fuga Il Coinvolgimento c’è dalle prime esperienze di navigazione on line: senso di curiosità e voglia di sperimentazione e, infine, scelta di una particolare applicazione o funzione di Internet (chat, MUD, social network…) che attira più delle altre e nella quale si desidera perfezionarsi. Nella fase successiva, la Sostituzione, si ha un’immersione profonda nelle esperienze, nelle attività e nelle relazioni offerte dalla Rete. La rete sostituisce ciò che sembra mancante o inaccessibile nella vita reale: «nel giro di qualche mese o di qualche settimana, ecco che hai un amico o forse molti. Hai trovato nuovi stimoli, fiducia, interesse, sostegno, le persone o le attività che prima ti facevano andare avanti nella vita ora non contano più niente». E’ solo nella terza fase, la Fuga, che s’istaura realmente la dipendenza: il soggetto si rivolge alla comunità di Internet sempre più spesso e per periodi sempre più lunghi. La rete diventa un antidoto efficace ad ogni tipo di stress e sofferenza, e la persona sperimenta una profonda angoscia se non può connettersi. Internet Addiction Disorder Persistente e ricorrente utilizzo di Internet maladattivo che conduce a menomazione o disagio clinicamente significativi come indicato da un totale di quattro (o più) dei seguenti criteri per un periodo di tempo non inferiore ai 6 mesi. • Internet diviene un mezzo per gestire i propri stati emotivi negativi ed i propri pensieri spiacevoli • Il pensiero è spesso rivolto alla prossima possibilità di connessione ad Internet • Svalutazione della propria vita reale rispetto a quella virtuale • Inadeguata percezione del tempo quando si è connessi a Internet • Tentativo di nascondere agli altri la quantità di tempo trascorsa in Rete • L’uso di Internet interferisce negativamente con il lavoro, lo studio o i rapporti sociali • Sensazione che le relazioni “on-line” siano più soddisfacenti di quelle reali • Tendenza ad alterare la propria identità in Internet e a comportarsi in modo diverso dal solito • Tendenza a connettersi un numero di volte maggiore o per un tempo più lungo rispetto a quello che si desidera realmente fare • Tendenza a controllare la posta elettronica ad intervalli regolari, con sperimentazione di sentimenti negativi quando non si ricevono messaggi • Sintomi di astinenza quando non è possibile connettersi ad Internet • Incapacità a scollegarsi anche quando si vorrebbe I SOGGETTI più a RISCHIO sono persone • tra i 15- 40 ANNI, • con carenze comunicative, • emarginazione, • problemi psicologici e/o psichiatrici, Sede legale: c/o A.O. “D. Cotugno” - Via G. Quagliariello, 54 – 80131 Napoli Tel./fax: 081/7067310 – www.aiserv.org - Codice Fiscale: 94073470638
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difficoltà familiari e sociali, che lavorano in luoghi altamente informatizzati, fanno turni notturni o sono in isolamento geografico. Potenzialità/rischi dell’uso di Internet Internet ha senza dubbio rivoluzionato nell’arco di pochi anni il mondo della comunicazione di massa, rendendo più semplice e veloce lo scambio di informazioni tra le persone in ogni parte del mondo. Quello su cui vogliamo soffermarci non è l’uso normale del mezzo internet ma l’abuso che si fa di questo, un fenomeno in aumento tra i più giovani e non solo (la fascia d’età maggiormente interessata è compresa tra i 15 e i 40 anni), tanto che oggi si parla di “Internet Addiction Disorder” (disturbo da dipendenza da internet), una vera e propria dipendenza patologica, per certi aspetti del tutto paragonabile alla tossicodipendenza. Gli internet dipendenti arrivano a trascorrere anche oltre le 6 ore al giorno connessi alla rete, controllando ripetutamente le e-mail, ricercando una quantità eccessiva di informazioni, frequentando chat, gruppi di discussione o comunità virtuali, giocando d’azzardo on-line o sfidando altri utenti ai videogiochi; a questo si associano idee e fantasie ricorrenti su internet quando sono off-line, un bisogno di collegarsi alla rete per periodi di tempo sempre più lunghi rispetto alle prime volte, sintomi vari di astinenza dall’uso del web (tra cui ansia, agitazione, disturbi del sonno), ma soprattutto arrivano a trascurare la famiglia, gli affetti, il lavoro, le relazioni sociali, gli svaghi e persino alcuni fabbisogni essenziali per la salute (non sentendo talvolta neanche la necessità di mangiare). Dietro questi comportamenti c’è la ricerca di un mondo virtuale dove trovare soddisfazione a bisogni non realizzati o irrealizzabili nel mondo reale di tutti i giorni, all’interno del quale spiccano i problemi più disparati: ansia, depressione, solitudine, insicurezze per il proprio aspetto fisico, difficoltà relazionali, stress dovuto al lavoro, problemi finanziari, conflitti di coppia e tante altre difficoltà. Tuttavia il forte senso di piacere e quasi di onnipotenza che gli internet dipendenti provano nell’abuso della navigazione in internet, non consente loro di riconoscere di avere un problema, e così solo su insistenza dei familiari e, spesso, soltanto molto tardi, chiedono un aiuto psicologico. I ragazzi, per navigare sicuri, non hanno bisogno di scialuppe di salvataggio, ma di qualcuno che indichi loro la giusta rotta.
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